La nuova Sarah Newlin

di Gabriel_811
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I: la fuga parte prima ***
Capitolo 2: *** Capitolo I: la fuga parte seconda ***
Capitolo 3: *** Capitolo I: la fuga parte terza ***



Capitolo 1
*** Capitolo I: la fuga parte prima ***


                                                                                                                                               Prologo
                                                                                                                                      “sto per impazzire”
 
Sono trascorsi quattro mesi  dal giorno in cui Eric e Pam mi hanno lasciata a marcire qui dentro, le mie giornate qui al Fangtasia sono tutte uguali, non faccio altro che pensare al mio passato e a tutto il male che ho fatto, mi sento una persona di merda. Il mio rapporto con Eric e Pam non migliora affatto, loro mi vedono solamente come una fonte di guadagno, sono la loro puttana. Ho continue visioni di Steve,  del maestro Guru e di quella povera donna, Suzuki, tutti loro sono morti  a causa mia, sono io la colpevole di tutto. Loro mi parlano e cercano di farmi sentire ancora più di merda, vedo e rivedo Suzuki con ancora il tacco che io ho conficcato nel suo cranio e che mi dice: Resterai per sempre qui, la fine è vicina, ti succhieranno il sangue e useranno le tue ossa per decorare il soffitto interno del fangtasia dando un stile più grottesco.  “Devo necessariamente andarmene o impazzirò”. Eccolo un nuovo e potenziale acquirente, questo sembra carino, ormai Pam non scende nemmeno a controllare , in quanto c’è un nuovo sistema d’allarme che suona dopo un minuto e dieci secondi, al suono della sirena il “cliente” deve lasciare il sotterraneo del Fangtasia oppure… True Death. Sento le sue zanne affondare nel mio collo, alcune gocce di sangue iniziano a colarmi sul vestito di seta rosa di Chanel, lo ha sporcato cazzo, ha sporcato il mio vestito di Chanel, io non posso nemmeno parlare, ho del nastro isolante che mi sigilla la bocca impedendomi di esprimermi o di dirgli: Figlio di puttana è un vestito che vale duemila dollari!. D’altra parte sono vampiri quindi meglio non rischiare. Il cliente va via e mi lascia li, tutta sporca di sangue. Ecco che scende Ginger, ultimamente io e lei abbiamo stretto un rapporto quasi amichevole , lei mi lava il viso, mi porta qualcosa da mangiare e mi incoraggia a resistere dicendomi che Eric e Pam molto presto mi lasceranno andare, Io non ci credo.                                
 
 
 
 
                                                                                                                                               Capitolo 1
                                                                                                                                                 La fuga
Oh cazzo, l’angolo destro della catenella centrale delle mie manette si è consumato e forse sta per spezzarsi, inizio a tirare e a sfregare la catena lungo l’asta da dove sono ammanettata, tiro e sfrego, tiro e sfrego, tiro e sfrego tiro ancora una volta ed ecco che si spezza. Mi sono liberata, oh cavolo sono libera, sento che non c’è un minuto da perdere devo scappare via, inizio a percorrere il tunnel che mesi prima utilizzai per fuggire. E’ ancora tutto sporco e annerito dal fumo, con tutta la mia forza continuo a strisciare, i gomiti cominciano a sanguinare e il dolore inizia a farsi lancinante, l’unico pensiero che mi tormenta è quello d’incontrare Pam dall'altra parte del tunnel e solo allora per me sarebbe  veramente la fine. Sono fuori, sono riuscita ad uscire dal tunnel, salgo le scale a 2 e a tre gradini alla volta ed eccomi catapultata nell'ultima stanza quella che mi porterà fuori da qui per sempre. L’ingresso è barrato da aste di legno messe in orizzontale e inchiodate dal lato esterno del muro, inizio a calciare affinché esse possano spezzarsi, insisto ed ecco che quella centrale si spezza lasciandomi uno spazio abbastanza grande per uscire, un secondo prima di uscire sento Ginger urlare, “Oh no mi hanno scoperta”.                                                                        
Non ho il tempo per scappare e così mi cerco un nascondiglio, intorno a me vedo; delle auto, un cassone della spazzatura e un tombino che porta alle fognature, non farò mai in tempo a forzare il tombino e così mi nascondo nel cassonetto in mezzo ai rifiuti. Arrivano Eric e Pam più incazzati che mai, sono furiosi e urlano il mio nome, Eric chiede a Pam di setacciare la zona, dopo un secondo scompaiono. Aspetto ancora un paio di secondi prima scappare via, esco dal cassonetto ma non ho il coraggio di scappare oltre il vicolo e così cerco qualcosa per poter forzare il tombino della fognatura, trovo un bastone di ferro che serve ad aizzare  il fuoco nei camini in  mezzo ai rifiuti, lo conficco lungo le insenature del tombino e inizio a spingere con tutta la mia forza, il tombino non vuole aprirsi, ma insisto con tutta la mia forza fino a spezzare il mio bastone. Oh cazzo, le cose si fanno sempre più complicate, scappo di nuovo nel sotterraneo del Fangtasia per prendere l’asta nel quale io ero imprigionata, lo faccio nel minor tempo possibile arrivo nuovamente al punto di partenza ma ad attendermi lì c’è Ginger. Non appena mi vede incomincia ad urlare come solo lei sa fare, la paura mi porta a colpirla in testa con l’asta, cade a terra e la testa inizia a sanguinare, “ oh no forse è morta, o forse no non m’importa, prendo l’asta e scappo via una volta per tutte. Questa volta l’asta non si spezzerà, la conficco nuovamente e subito dopo avverto l’ondata d’aria che emana un vampiro quando si muove velocemente, lui si ferma di fronte a me, mi sorride e si lecca le zanne con lingua, sa benissimo chi sono, provo a scappare ma si scaraventa su di me e inizia a bere il mio sangue dal collo, cerco di divincolarmi ma con scarso successo, sto morendo…                        
No! Non questa volta! Inizio a scuotermi come una forsennata fino a raggiungere le lastre di legno che precedentemente avevo abbattuto, prendo un pezzo di legno abbastanza grande da assomigliare ad un paletto e glielo ficco nella schiena fino a farlo sbucare dal suo petto, lui comincia a morire e per mia fortuna a non urlare. Tutta ricoperta di sangue sollevo il peso del mio corpo in posizione eretta, ci vuole più forza per forzare il tombino così mi sfilo il tacco e carico un calcio all'asta che finalmente riesce ad aprire quel tombino.

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Capitolo 2
*** Capitolo I: la fuga parte seconda ***


Scendo lungo la scala che mi porta alle fogne, eccomi qui in mezzo alla merda, nel vero senso della parola, velocemente percorro i corridoi con il cuore in gola e le mani che mi tremano, e se mi trovassero? L’ansia di essere nuovamente presa continua a crescere così inizio a correre sentendo i miei passi rimbombare fra i corridoi. Ad un certo punto inizio a vedere l’acqua, e così mi rendo conto che per me è arrivato il momento d’incominciare a nuotare, l’acqua è putrida e scura come petrolio, continuo a nuotare e a vedere topi morti galleggiare in acqua, la paura dei due vampiri e dei topi stanno quasi per abbattermi, resisto, resisto perché dopo tutto ciò che ho affrontato trovo comunque un motivo per vivere, mia sorella Amber. Il livello dell’acqua inizia a diminuire e ne esco fuori ma la situazione è ancora molto critica, sembra di essere in un labirinto qui, è pieno di corridoi e non so quale strada prendere, così decido di sceglierne una a caso. Mi sento troppo stanca ho fame, sonno, sete e ho un necessario bisogno di lavarmi. Camminando lungo i corridoi penso a mia sorella Amber, io e lei da piccole eravamo in sintonia a tal punto che quando stava male lei stavo male io, era la mia roccia, lei era la mia migliore amica, ho sempre sperato che un giorno lei avrebbe potuto perdonarmi per quanto accaduto durante e dopo gli eventi relativi all’ epatite V e c’è riuscita. E’ riuscita a perdonarmi nonostante io abbia causato la morte del suo fidanzato, l’abbia allontanata dalla famiglia e soprattutto nonostante io l’abbia ripudiata. Tanti frammenti della mia vita scorrono nella mia testa, alcuni bellissimi e altri no, essi si sovrappongono ancora una volta, non c’è la faccio, non sono abbastanza forte per poter continuare, così mi lascio andare e mi addormento a terra.

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Capitolo 3
*** Capitolo I: la fuga parte terza ***


Il mio risveglio non è proprio fantastico c’è un enorme topo nero con striature grigie che mi sta rosicchiando la suola della scarpa, dopo aver urlato ed averlo mandato via, in cinque secondi mi sollevo da terra e mi do una sistemata prima di procedere, qui sotto c’è un silenzio tombale che mi sta divorando dalla paura. Percorrendo il corridoio sento dei rumori strani come se ci fosse qualcuno qui a spiarmi, mi giro a destra e a sinistra sperando di non trovare nessuno ed invece ecco lì il bel vampiro vichingo: Eric. Il mio sguardo rimane incrociato col suo qualche secondo, poi si lecca le labbra ed esce le zanne, sa benissimo che non posso scappare da nessuna parte ma non mi do per vinta indietreggio e subito dopo corro via, sento la risata di Eric rimbombare in tutto il corridoio, “non puoi fuggire Sarah, ti conviene venire qui da me” per un momento penso alla sua offerta , ma dato che non ho nulla da perdere rifiuto e corro via senza meta. Mentre corro lungo i corridoi sento il rumore delle onde del mare sbattere sugli scogli, magari sarà già mattina ma è impossibile Eric non sarebbe qui altrimenti, cerco di seguire il suono delle onde, lo seguo fino ad arrivare ad uno sbocco sul mare. Eccomi qui a 30 metri d’altezza , niente via di fuga, solo un salto capace di uccidermi, devo saltare,ma la paura mi tiene i piedi inchiodati al suolo, la paura mi tiene immobilizzata, continuo a sentire Eric sempre vicino e Incazzato che urla il mio nome. Ancora una volta sento il mio nome, mi rigiro e vedo Eric alla fine del tunnel che m’invita a non saltare, lui si avvicina con un passo deciso e svelto senza però usare i suoi poteri, mi ha quasi raggiunta, sono tentata di saltare ma giusto un istante prima di compiere l’estremo gesto vedo una porta , beh non proprio una porta normale, ma una porta con le sbarre come quelle delle celle di prigione. Faccio scorrere la porta fino a l’altra parte della parete in modo che Eric non possa riuscire a raggiungermi tanto presto, lasciando a me ancora qualche minuto prima si saltare. Eric dopo l’ennesimo sorrisetto, inferocito come non mai si scaglia contro la porta ma non appena la sfiora inizia a urlare. L’intera porta è rivestita in argento, sembra un miracolo. Guardandolo sorrido per un istante , come a volergli dire “vaffanculo stronzo” dopodiché inizio ad urlare a squarciagola affinché lui non mi soggioghi, urlo ininterrottamente chiudendo gli occhi e tappandomi le orecchie. Dopo circa quattro minuti apro nuovamente gli occhi ed Eric non c’è più. Sento un rumore assordante guardo attraverso le sbarre e due secondi dopo un’ondata di acqua putrida mi scaraventa in mare.

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