Tu eres mi sueno mas lindo-Quando tutto ebbe inizio

di Akeryana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il primo incontro ***
Capitolo 3: *** Stephi Caramena ***
Capitolo 4: *** La prova ***
Capitolo 5: *** Primo appuntamento ***
Capitolo 6: *** Il funerale ***
Capitolo 7: *** L'incoronazione di Jorge ***
Capitolo 8: *** Un attimo di felicità nell'addio più triste ***
Capitolo 9: *** La fine per un nuovo inizio ***
Capitolo 10: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Leon e Violetta erano dal medico per via dei dolori al ventre della donna e a badare al piccolo Jorge c’era il nonno, Jorge.
 
 
<<   Jorge prova a prendermi   >>  gridò l’amata mentre correva scalza sul pavimento. Teneva i lati del vestito rosa tra le mani così da non inciamparci e non cadere.
<<   Martina nelle tue condizioni non dovresti correre   >>   anche il re gridò, rimproverando l’amata che proprio tre giorni fa aveva scoperto di essere incinta.
Martina si sedette sul corrimano delle scale e ci scivolò procurando un colpo di cuore al re, che se le fece a piedi.
Una volta terminate le scale Martina si nascose dietro una parete per fare uno scherzo al suo amato che, appena arrivò alla fine, non vedendola si preoccupò. Fece qualche passo avanti e dopo la donna gli saltò addosso prendendolo alla sprovvista e facendoli cadere entrambi sul tappeto rosso che ricopriva i pavimenti del palazzo.
Mentre lei rideva lui la fissava infuriato.
<<   Quante volte ti ho detto di non correre per il palazzo nelle tue condizioni?   >>    chiese sarcastico, ovviamente, ma arrivò lo stesso una risposta.
<<   Sono incinta da tre giorni quindi direi…tre   >>   disse scherzando nel tentativo di smorzare la situazione, ma appena notò che Jorge non intendeva passare oltre sfoderò la sua arma vincente: la sua faccia da angioletto.
Allargò gli occhi mostrando le iridi nocciola, uscì il labbro inferiore e chinò di poco la testa da un lato.
<<   No, questa volta non cedo  >>  disse cercando di mostrarsi sicuro, ma non lo era nemmeno nelle sue parole.
Lo continuò a fissare, sapeva che stava per cedere. Infatti dopo pochi secondi…
<<   Va bene, hai vinto tu! Di nuovo   >>    si mise una mano sulla faccia.
Martina lo abbracciò e lui ricambiò   <<   Tanto lo so che mi ami tanto e che non puoi avercela con me per più di due minuti   >>  
<<   Tu sei la mia unica debolezza Martina   >>   disse il sovrano prendendo il viso dell’amata tra le mani e baciandola dolcemente. Sarebbero rimasti anni in quella posizione ma fu lei a interrompere.
<<   Ma quante volte ti devo dire che mi devi chiamare Tini?!   >>   si finse arrabbiata e i due scoppiarono in una fragorosa risata. Con lei al suo fianco, i suoi giorni sarebbero stati pieni di amore, gioia e risate. Lui lo sapeva bene.
 
 
<<   Nonno   >>  lo chiamò il nipote andandogli in contro.
<<   Dimmi Jorge   >>   gli disse, ancora non si era abituato a essere chiamato nonno. Anche se il bambino ormai aveva un anno.
<<   Papà mi ha portato in una stanza con una chitarra e un pianoforte e mi ha raccontato che i primi ad entrarci siete stati tu e la nonna. Davvero?   >>   chiese il piccolo, ma era evidente che il suo scopo era un altro.
<<    Si nipote mio   >>   si inginocchiò davanti al piccolo   <<  Ma non è quello che vuoi sapere, vero?   >> 
Il piccolo iniziò a tormentarsi le dita    <<    Nonno come vi siete conosciuti tu e la nonna?   >>   chiese per poi guardarlo negli occhi.
Jorge ne rimase piacevolmente sorpreso   <<  Piccolo mio è una storia lunga   >>   lo avvisò.
<<    Abbiamo tutto il giorno   >>   
L’uomo rise, si alzò, prese la mano al nipote e i due iniziarono a passeggiare.
<<   Tutto è iniziato quando…  >> 
 

Jorge era seduto sul suo letto nella sua stanza a leggere un libro quando suo fratello, Felipe, aprì di colpo la porta facendo sobbalzare il fratello minore dallo spavento.
<<   Jorge sbrigati, nostro padre vuole vederci   >>   gridò entusiasta.
<<   Dal tuo comportamento deduco che sai di cosa si tratta   >>   disse Jorge alzandosi dal letto e dirigendosi verso il fratello.
<<   Certo, è talmente ovvio. Vuole dirmi che tra un mese ci sarà la mia incoronazione    >>   
I due camminavano per il corridoio, uno sicuro di se e l’altro confuso per le mille domande che gli vagavano per la mente.
<<   Ma se vuole annunciare la tua incoronazione cosa c’entro io?   >>    chiese il minore.
<<   Non farla tanto lunga, di certo vuole farti assistere alla nascita del nuovo regno di tuo fratello maggiore   >>   disse sicuro di se, ma Jorge credeva che non era quello il motivo.
Appena entrati nella sala del trono videro il loro vecchio padre seduto sul trono e al suo fianco Crumbs che li fissava euforico come mai. I due fratelli si inginocchiarono ai piedi del trono e aspettarono un suo comando per alzarsi.
<<   Potete alzarvi, futuro re   >>  si alzò Felipe   <<    E futuro consigliere   >>   si alzò Jorge.
<<   Padre cosa volevate dirci?   >>  chiese Felipe non potendo attendere un minuto di più.
<<   Felipe non fasciarti la testa prima di essertela rotta   >>   gli consigliò il padre e lui non capì, mentre il secondo genito ascoltava.   <<   Comunque vi ho fatto chiamare per annunciare l’incoronazione del nuovo re…   >>   il maggiore attendeva di sentire il suo nome mentre Jorge rimase parecchio confuso dalle occhiate furtive che gli dava il suo maestro Crumbs.    <<  …Jorge   >>  
I due fratelli sgranarono gli occhi sconvolti e dissero in coro stupiti   <<  Cosa?!   >> 
Il padre si alzò dal trono e andò di fronte il figlio minore mettendogli le mani sulle spalle   <<  Ho riflettuto a lungo e ho deciso che sarai tu a prendere il mio posto   >>  
Felipe uscì infuriato mentre Jorge fissava il padre confuso.
<<   Ma padre, Felipe è il maggiore, lui deve essere il sovrano   >>  
<<   Non conta l’età ma la saggezza, l’onore, l’altruismo e un cuore puro. Purtroppo tuo fratello non ha queste qualità, mentre tu si ed è per questo che sarai un buon sovrano   >> 
 
<<   Lo zio Felipe come la prese?   >>   chiese il bimbo ingenuamente.
<<  Non molto bene, infatti non mi parlò per molto   >>   rispose con un sorriso amaro il nonno.
<<   Dai nonno continua che sono curioso   >>  
 
Il giorno dopo Jorge e Crumbs andarono a fare una passeggiata per il paese, Jorge era conosciuto da pochi nel paese ma era sempre meglio non rischiare, quindi si mise un mantello marrone che gli copriva pure la testa come un cappuccio e camminò indisturbato.
<<   Ancora non ho capito il perché di questa passeggiata   >>   disse Jorge con un espressione amareggiata, era da quando aveva saputo che sarebbe diventato re che aveva quella faccia.
<<    Devi vedere prima il tuo popolo per conoscerlo e capire di cosa ha bisogno, per poi tu, come re, dargli ciò di cui necessita   >>   gli spiegò Crumbs.
<<  Allora che ne dici se vado a fare una passeggiata da solo?   >>  chiese lui.
<<  Certo    >>
I due si separarono, Jorge andò verso la piazza e il maestro verso il mercato.
Una volta arrivato in piazza si guardò intorno e vide molta gente messa intorno a qualcuno, lui incuriosito si fece spazio tra la folla e una volta arrivato alla fine di quella massa…Sgranò le iridi smeraldo di fronte a quella visione angelica.
Era la fanciulla più bella e aggraziata che avesse mai visto. Aveva i capelli castano scuro sopra con delle punte biondo scuro sulle punte, i suoi occhi erano nocciola mentre la sua pelle era parecchio abbronzata, di certo stava molto tempo fuori, sotto il sole.
Molta gente le passava accanto e gettava degli spicci nel barattolo di fronte a lei, lo facevano per ricompensarla di avergli donato il suono armonioso della sua voce soave mentre cantava.
Ahora sabes
que yo no entiendo lo que pasa
sin embargo se
nunca hay tiempo para nada
Agitava la mani in un modo così aggraziato che gli sembrava una ballerina di danza classica. Di solito per rendere stupenda una canzone c’era bisogno della musica, per lei no. Bastava solo la sua voce a rendere perfetta quella piccola sinfonia.
Pienso que no me doy cuenta
y le doy mill y una vueltas
mis dudas, me cansaron
ya no esperare
Ad un certo punto i bambini iniziarono a ballarle in torno e un bambino con i capelli mori, che poteva avere sette anni, le si avvicino e le fece in inchino chiedendole di ballare, lei, senza smettere di cantare, rispose all’inchino e accettò.
Y vuelvo a despertar
en mi mundo siento lo que soy
y no voy a parar
ni un segundo
mi destino es hoy
Non stavano ballando, stavano facendo dei piccoli saltelli mentre giravano e giravano, eppure si divertivano. I bambini ridevano e sulle labbra di lei era spuntato un sorriso solare, Jorge desiderava vivere in quel mondo, ma non era il suo destino.
Però a interrompere quella pace furono le guardie che arrivarono e gli abitanti scapparono da una parte all’altra.
“Perché scappano? Le guardie aiutano la gente, no?” pensò Jorge, ma venne distratto dal suono delle grida di quella fanciulla.
<<  Lasciatemi, non ho fatto nulla di male   >>   gridò lei.
<<   Elemosinare va contro la legge e per questo dovrai scontare la tua pena nelle celle del palazzo   >>   disse la guardia che le teneva il polso e che la stava trascinando contro la sua volontà.
<<  Lasciatela immediatamente  >>  ordinò Jorge ma le guardie non lo riconobbero per via del suo “travestimento”.
<<   E tu chi saresti? Il suo fidanzatino?   >>  chiese una guardia prendendolo in giro per poi scatenare l’ilarità tra i suoi colleghi.
<<  No, io sono il principe Jorge   >>   si tolse il mantello mostrando il suo volto.
<<  Principe Jorge, vi chiediamo umilmente perdono  >>  disse una guardia inginocchiandosi, seguita a ruota dai suoi colleghi.
<<  Principe?!   >>  chiese stupita la ragazza mentre fissava il principe con le iridi nocciola sgranate per la sorpresa dell’evento.
 
 
Nota autore: Salve a tutti, era da molto che volevo caricare questa storia ma prima volevo terminare alcune faccende. Comunque cosa ne pensate? Molti mi hanno chiesto cosa c’entrava la storia di Jorge e Tini con questa storia (essendo che nella scorsa storia i protagonisti erano Leon e Vilu) ma ora spero abbiate capito. Il nonno, Jorge, racconta al nipotino, Jorge (in questa storia ci confonderemo molto per questo motivo XD), di come lui e la sua amata Tini si sono conosciuti, come hanno fatto a stare insieme dopo mille avversità. Ma volevo avvisarvi che la storia durerà poco ma cercherò di renderla il più interessante possibile. Comunque ditemi che ne pensate e un beso. 

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Capitolo 2
*** Il primo incontro ***


Il primo incontro

<<   La nonna non ti aveva riconosciuto? Eppure eri il principe  >>   chiese ingenuamente il bambino.
<<   Si, ero il principe ma solo i pochi abitanti che erano venuti al palazzo mi potevano riconoscere   >>    spiegò il nonno.
I due erano nella stanza con il letto, il piano forte e la chitarra. Erano seduti sul letto.
<<   Ah ora capisco   >>    disse il bambino   <<   Dai nonno continua, continua!   >>  
 
 
Le guardie si inchinarono a lui, mentre tenevano ancora legata la fanciulla, e il capo disse   <<    Oh mio principe perdonateci per non avervi riconosciuto prima, ma...    >> 
<<   Non voglio sentire le vostre scuse, voglio che lasciate quella ragazza!   >>   ordinò Jorge. Odiava essere così duro e severo ma il capo delle guardie lo faceva sempre arrabbiare. Pensava che solo perché non era ancora re lo poteva trattare come un bambino. Beh...lui non lo era più da un pezzo.
Le guardie si alzarono, la guarda che teneva la fanciulla la spinse per terra, aumentando l'ira del principe, e dopo si ritirarono al palazzo.
Jorge andò da lei, che appena si rirpese dalla caduta si alzò e fece un inchino fino ai piedi.
<<   Mio principe, cosa posso fare per voi?   >>   chiese lei.
<<   Alzarvi, darmi del tu, chiamarmi Jorge e dirmi il vostro nome, se non vi è di troppo disturbo   >>   disse gentilmente.
La ragazza si rimise dritta e guardò, per qualche secondo, il principe confusa.
<<    Io sono....    >>  
Ma venne interrotta dal suono delle campane che veniva dalla cattedrale, a Jorge non importava ma vide che la fanciulla era molto agitata.
<<   Cosa succede?  >>   chiese lui in ansia per la ragazza.
<<    Devo andare   >>    disse per poi correre verso una stradina molto mal combinata, ma Jorge le prese la mano fermandola.
<<    Aspetta, dimmi prima il tuo nome. Te ne prego   >>    la supplicò, ma il suono delle campane si fece più ripetitivo e la ragazza capì che stava per fare tardi.
<<    Mi dispiace, ma devo andare   >>    si liberò e continuò la sua corsa.
Mentre Jorge la guardava allontanarsi...cosa doveva fare di tanto importante? Ma a distrarlo dai suoi pensieri fu il calore di una mano sulla sua spalla. Girò la testa di scatto e vide suo fratello ridere di gusto.
<<   Jorge sei ancora un bambino per queste cose    >>    gli disse Felipe.
<<    Cosa ci fai qui?   >>   chiese lui seccato.
<<    Mi ha mandato Crumbs, non ti trovava e stava iniziando a preoccuparsi    >>   
<<    Quindi ci hai seguito?   >>   a quella domanda vide il fratello irrigidirsi.    <<   Non importa, andiamo   >>  
I due tornarono a palazzo e Jorge si rifugiò nella sua stanza, senza uscire neppure per la cena, ma uscì un secondo per andare a parlare con l'unica persona che per lui era stata come una figura materna....ma prima passò per la sala del trono dove sentì suo padre, il suo maestro e suo fratello maggiore parlare.
<<    Crumbs sei sicuro che Jorge non abbia qualche malattia grave?   >>    chiese il padre.
<<   No, non penso...o almeno non penso che sia una cosa grave   >>   ridacchiò.
<<    Di cosa parli?   >>   chiese Felipe.
<<    Penso solo che Jorge si sia innamorato   >>   spiegò il maestro e il padre si alzò dal trono per andare verso la porta, ma Jorge non se ne accorse, essendo che stava solo ascoltando.
<<   E dimmi sai come si chiama?    >>   chiese ancora il sovrano.
<<     Forse questo lo dovremmo chiedere a Jorge   >>   propose l'uomo anziano.
<<   Facciamolo subito allora    >>     aprì la porta e Jorge cadde sul pavimento.
<<    Salve padre   >>   disse il principe mentre Felipe lo guardava con un sopracciglio alzato e Crumbs gli sorrideva.
<<    Figliolo su alzati!   >>   il figlio obbedì e i due si diressero verso il trono    <    Figlio mio, dimmi, è vero che ti sei innamorato?   >>    chiese.
<<   Si, padre   >>   rispose imbarazzato il ragazzo e il padre ridacchiò.
<<   E come si chiama?   >>  
<<   Non lo so, non mi ha detto il suo nome perché poi è scappata   >>   
Erano davanti il trono, il padre fece girare il figlio per poi farlo sedere sul trono   <<    Adesso immagina...   >>   si mise al suo fianco, come Crumbs mentre Felipe si mise in un angolo ad osservare.   <<   ...Tutta la sala piena di gente che balla, ride e si diverte....   >>   Jorge li vide. Si. Tutto il regno, con popolari e nobili lì a chiacchierare normalmente   <<    ...Guarda chi c'è accanto a te...la tua amata....    >>    girò il viso e la vide, gli sorrideva dolcemente e lui ricambiò   <<   Oh...guarda chi sta arrivando? Un bambino che ti chiama in un modo strano....    >>   lo vide, stava correndo verso di lui e intanto lo chiamava ripetutamente "Papà" e Jorge sorrise.
Ma tutto terminò quando la porta venne sbattuta violentemente da Felipe, che se ne era andato.
Il fratello lo seguì, ma lo perse nel corridoio e allora decise di andare in cucina. Dove c'era la donna che gli aveva sempre voluto bene come un figlio...Olga.
Entrò in cucina e vide la sua cara cuoca impegnata, come sempre.
<<   Ciao Olga, cosa cucini di buono oggi?   >>   chiese Jorge sedendosi su uno sgabello che era vicino al bancone.
<<   La tua torta preferita: al cioccolato!   >>   rispose dolcemente, come sempre.
 
 
<<   Nonno, ma perché Olga si comporta bene con me e te mentre con il mio papà no?    >>   chiese, giustamente, il bambino.
<<   A dire il vero non lo so nemmeno io   >>    rispose il nonno.   <<   Comunque...dove ero rimasto? Ah si...Olga era sempre brava a dare consigli e pensavo potesse darne uno pure a me così...   >>
 
 
<<   Olga, cosa sai sull'amore?   >>    chiese il principe.
<<    Dipende di chi si tratta. Perché vedi, l'amore è diverso per tutti. C'è chi lo vede in un modo e chi in un altro   >>   spiegò Olga dando le spalle al principe.
<<   Si tratta di me, oggi ho conosciuto una ragazza e....   >>   disse con imbarazzo, ma non terminò la frase che Olga lo abbracciò stringendolo tanto forte a se da non dargli nemmeno molta aria e disse.
<<    Oh giorno gioioso!   >>  lo lasciò e dopo gli prese le guancie   <<   Il mio piccolo Jorge si è innamorato!   >>   
<<   Olga...mi fai male   >>  mugugnò essendo che non riusciva a parlare bene. La donna lo lasciò, si avvicinò lo sgabello, si sedette.
<<   Allora dimmi:  come si chiama? è carina? Da dove viene? Come vi siete incontrati?...   >> 
<<   Olga calmati, non so il suo nome perché non me l'ha potuto dire   >>   
<<   Ma è carina?   >>   
<<    No, lei è molto più che carina è....è....Perfetta!    >>  
<<   Oh...amore a prima vista?   >>   
<<   Si   >>  
<<     Allora domani torna al luogo dove l'hai incontrata e cercala.    >>    disse alzandosi per poi tornare al suo impasto.
<<   Ma se non vuole dirmi come si chiama?   >>   
<<   Beh...l'unico modo che hai per saperlo è scoprirlo   >>  
Jorge si alzò, le diede un bacio sulla guancia e mentre usciva le disse   <<    Grazie Olga, sei la migliore!   >>  
 
 
<<    Cosa hai fatto?   >>    chiese il bambino.
<<   Il giorno dopo sono tornato in piazza ma lei non c'era. Ci sono tornato altri due giorni ma lei ancora non si faceva viva   >>   raccontò il nonno.
<<   Allora tu cosa feci?   >>    chiese il piccolo Jorge.
<<   Nulla, ho continuato ad andarci fino a che un giorno...   >>  
 
 
Jorge tornò dal solito giro in piazza, con un espressione di tristezza, ormai stava iniziando a perdere le speranze. Andò in cucina, si sedette nel suo solito sgabello e appoggiò le braccia, incrociate, sul bancone, per poi appoggiarci sopra il mento.
<<   Anche oggi nulla?   >>   chiese Olga.
<<  No, nemmeno una traccia. Ma una persona non può scomparire così. Sto iniziando a preoccuparmi   >>  
<<   Vedrai che starà bene   >> 
Jorge stava per ribattere ma dal ripostiglio si sentì un rumore di padelle cadere.
<<   Ma che succede?   >>   chiese lui.
<<   Ho una nuova assistente   >>   rispose Olga euforica.   <<   Ma non è  molto brava  >>  
Dopo uscì la ragazza...ma stava sognando oppure...si diede un pizzicotto....no, non stava sognando! Era veramente lei!
<<   Perdonami Olga   >>   disse entrando con due padelle tra le mani e un tegamino sulla testa come se fosse un cappello.
<<   Oh non preoccuparti piccola, capita a tutti   >>   la tranquillizzò la cuoca aiutandola a mettersi a posto    <<   Lascia ora che ti presenti il...   >>   non terminò la frase che Jorge la fermò.
<<   No Olga, noi già ci conosciamo   >>    disse andando di fronte la ragazza mentre la guardava dolcemente e Olga capì, infatti se ne andò lasciandoli soli.
<<    Non pensavo di rivederti   >>   confessò Jorge.
<<    Io invece speravo di si   >>   ammise lei avvampando sulle guancie.
<<   Mi devi dire ancora come ti chiami   >>   le ricordò il principe.
<<   Ah giusto! Mi chiamo Martina Stoessel, ma per gli amici sono Tini   >>    allungò la mano e Jorge la strinse.
<<    Perché sei venuta a lavorare qui?  >>   chiese poi lui sciogliendo la stretta di mano.
<<   Per due motivi. Il primo è mio padre, che ha perso il lavoro e i soldi andranno a lui mentre io sono qui    >>   
<<   Il secondo?   >>  
<<   Sire sperate di essere voi il secondo motivo?   >>   chiese lei sorridendo.
<<    Se devo essere sincero si, lo spero   >>   lei avvampò   <<    Ma vi ho detto che mi dovete chiamare Jorge e darmi del tu   >>  
 
 
<<    Quindi l’hai ritrovata e le hai chiesto cosa le era successo?   >>    chiese il bambino.
<<   Si, mi ha detto che suo padre si era sentito male ed era dovuta stare a casa ad occuparsi di lui.     >>   rispose il  nonno.
<<    Dopo cos’è successo?   >>   
<<   Passò un mese e io e Tini ormai avevamo legato molto, ma non mi aspettavo che…     >> 
 
 
Era nella sala del trono ad attendere l’arrivo del padre, quando entrò in tutta fretta Mildred.
<<    Mio sire, c’è un ragazzo alla porta che chiede di vedere proprio voi   >>    lo avvisò la donna.
<<    Di chi si tratta?   >>   chiese il principe.
<<    E’ un paesano   >>   
<<   Va bene, fallo entrare   >> 
<<   Veramente mi ha detto che si tratta di una questione privata   >>  
Jorge andò nel giardino dove vi trovò il ragazzo che aveva richiesto di lui, era seduto sul prato a fissare una margherita. Era un ragazzo sulla sua età, circa, aveva i capelli castani molto folti e corti, la pelle chiara, le labbra carnose e gli occhi…nocciola. Gli ricordavano la sua Tini, ma forse era solo una coincidenza. Indossava una maglia bianca, un po’ strappata, un paio di pantaloni blu, anche essi strappati, e un paio di scarpe bianche rovinate.
Appena il ragazzo si accorse della presenza del principe si alzò di scatto e cercò di inchinarsi, ma Jorge lo prese per le braccia, gentilmente, bloccandolo.
<<   Non c’è bisogno, trattatemi come un vostro coetaneo   >>   disse il principe.
<<   Mio principe non dovete darmi del voi, non sono nessuno in fondo, chiamatemi Francisco   >>   si presentò.
<<   Piacere Francisco, chiamami Jorge   >>   allungò la mano e il ragazzo la strinse. Dopo i due sciolsero la stretta   <<   Allora, di cosa volevi parlarmi?   >>    chiese il principe.
<<   Qui, in questo castello, lavora mia sorella minore. Si chiama Martina, ma vuole essere chiamata Tini   >>   spiegò il ragazzo.
Jorge si tolse un peso dallo stomaco, quegli occhi gli ricordavano molto Tini   <<   Si, la conosco. Ma non devi preoccuparti, la proteggerò    >>   
<<    A dire il vero ero venuto per parlarti di quello che le è successo, dopo che l’hai salvata   >>   
<<   Come fai a sapere che io l’ho salvata?   >>   chiese scioccato e confuso, lui si ricordava che la piazza era deserta e che nessuno l’aveva visto.
<<   Tutto il paese lo sa, le voci corrono in fretta.    >>    spiegò   <<   Ma dopo lei è tornata a casa di fretta perché io e lei avevamo appuntamento con due uomini, che sono venuti a conoscenza del vostro incontro e non gli andava bene. Ma lei ha combattuto e ti ha difeso…   >>    a quelle parole il cuore del principe si scaldò, allora anche lei era innamorata di lui     <<   …Ma voglio chiederti un favore    >> 
<<   Dipende se posso farlo o meno   >> 
<<   Stai lontano da mia sorella. Non parlarle. Non pensarla. Non sfiorarla neppure. Dimenticala!    >>
 
 
 
Nota autore: Salve a tutti. Per una volta sono in orario, è un evento da segnare sul calendario! Comunque a me, se devo essere sincera, questo capitolo non piace molto. Ma spero che a voi si. Cosa ne pensate dell’ultima parte? Vi piace? Cosa risponderà Jorge? Lascerà andare la sua Tini tanto facilmente o lotterà a denti stretti per lei? Ditemi che ne pensate. Un beso.

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Capitolo 3
*** Stephi Caramena ***


Stephi Caramena


<<    Lo zio ti ha veramente detto questo?   >>   chiese sbalordito il bambino.
<<   Si, ma aveva le sue ragioni   >>
 
 
<<   Stai lontano da mia sorella. Non parlarle. Non pensarla. Non sfiorarla neppure. Dimenticala!    >>
Jorge lo fissò confuso. Perché gli stava dicendo quelle cose? Ma non aveva importanza. Lui non l’avrebbe mai fatto.
<<   No, non posso farti questo favore   >>   rispose sempre con la sua solita gentilezza e quello sciocco ancora di più il ragazzo.
<<    Perché?   >>  
<<   Perché se stessi lontano da Tini non sopravvivrei nemmeno cinque minuti   >>   rispose sinceramente il principe.
Francisco lo guardò negli occhi e appena capì che stava dicendo la verità chinò di poco la testa ridacchiando per poi rialzarla e allungare la mano   <<   Allora avete la mia benedizione   >>   gli sorrise gentilmente.
Jorge gli strinse la mano e i due risero, che strana situazione.
<<   Fran!   >>    al sentire quella voce tanto familiare i due si girarono e videro Tni correre tra le braccia del fratellone, dove fu ben accetta.
<<   Ciao sorellina    >>  
Jorge intanto li fissava con un po’ d’invidia, lui e suo fratello non si erano mai abbracciati in quel modo così affettuosamente, anzi, ora che ci pensava…non si erano mai abbracciati.
<<   Cosa ci fai qui?   >>   chiese la ragazza sciogliendo l’abbraccio.
<<    Volevo solo parlare con il tuo ragazzo   >>    rispose indicando Jorge con la testa e questo lo fece ridacchiare.
<<   Ma cosa dici?! Non è il mio ragazzo!   >>   ribatté imbarazzata e si notava dal rossore che aveva sulle guancie.
<<   Ah non lo è?   >>  
<<   No!   >>   rispose risoluta.
<<    Ma da come ne parlavi quel giorno a casa sembrava di si   >>   
<<   Scusate se mi intrometto ma cosa diceva?   >>   chiese Jorge intrufolandosi nella conversazione.
<<   Ah Jorge, è veramente bello e dolce e gentile e…ah perfetto   >>   rispose cercando di imitare la voce della sorella, ma non riuscì, in compenso era riuscito a far fare a Jorge delle risate di pancia come non ne faceva da anni.
<<   Fran non devi andare a lavoro?   >>   chiese Tini in un palese tentativo di sbarazzarsi del fratello maggiore, dopo che era riuscito a farla avvampare in tutto il viso.
<<   Ho capito vuoi che vi lasci…da soli   >>   disse con sguardo malizioso.
<<   Ma cosa ti sei messo in testa?!   >>   chiese Tini sconvolta ed imbarazzata.
Francisco iniziò ad andarsene ed intanto, senza girarsi disse   <<   Mira comando Jorge, voglio molti nipotini   >>  
Dopo uscì e intanto il principe si faceva delle belle risate e la ragazza tentava di far tornare il suo viso di un colore normale.
Lei si girò verso il principe, erano faccia a faccia   <<   Jorge perdona mio fratello ma lui scherza sempre e…  >>  ma non riuscì a terminare la frase.
<<   Ma è vero quello che ha detto?   >>   chiese il principe.
<<    Di cosa parli?   >>   ribatté la ragazza già sapendo quale fosse l’argomento.
<<     Parlo di quando gli hai raccontato di me. Veramente hai detto quelle cose? Veramente mi trovi…   >>   ma anche lui non terminò la frase.
<<   Bellissimo, dolce e perfetto?   >>   terminò la frase   <<   Si   >>   rispose imbarazzata e il principe le sorrise dolcemente.
Jorge fece un respiro profondo, si avvicinò a Tini, le prese il viso tra le mani. Lei lo guardò quasi sconvolta, non si aspettava tanta intraprendenza da un ragazzo timido come lui, ma dopo chiuse gli occhi e lo lasciò fare. Lui si avvicinò, anche esso con gli occhi chiusi. Le loro labbra si stavano finalmente per sfiorare, quando…
La finestra della cucina che dava sul giardino si aprì e da lì uscì la testa di Olga che gridava   <<   Scusate piccioncini, non vorrei disturbarvi ma il re vuole vederti Jorge   >>   avvisò restando lì a guardarli mentre si distanziavano l’uno dall’altra.
<<   Ora è meglio che…   >>  balbettò imbarazzo il principe senza riuscire a terminare la frase.
<<   Che tu vada. Si, certo   >>   terminò Tini la frase con meno imbarazzo e dopo iniziò a camminare verso la sala del trono, lanciando, ogni tanto, degli sguardi alla ragazza che lo fissava.
<<   Tini   >>   la chiamò Olga   <<   E’ cotto!   >>  
 
 
Il piccolo Jorge rise di gusto   <<   Olga è divertente   >>   disse.
I due erano nella cucina, Jorge stava preparando il pranzo mentre il nipote lo guardava, seduto nello stesso sgabello dove si sedeva lui da piccolo.
<<   Si, Olga è anche molto saggia, se si parla d’amore   >>  
<<   Dai continua, di cosa ti voleva parlare il bisnonno?   >>  
<<   Ero entrato nella sala del trono, mi ero inginocchiato e sempre in quella posizione gli chiesi…   >>
 
 
<<   Padre di cosa volevate parlarmi?   >>  
<<    Jorge, ho visto che sei molto in sintonia con la nuova serva   >>    disse il sovrano lanciando uno sguardo a Crumbs che stava vicino a lui e il principe avvampo   <<   Devo dedurre che è lei la ragazza di cui ti sei innamorato?   >>    chiese guardando il figlio con un espressione indecifrabile.
<<   Si, padre io credo di amarla   >>   rispose con un sorriso dolce sul viso.
Quando il padre sbatté il pugno sul bracciolo del trono, si alzò in piedi e gridò   <<   Ti proibisco di parlarci, di vederla, di pensarla. Ti proibisco di amarla!   >>  
Jorge si rimise in piedi e fissò il padre confuso e scioccato.  <<   Ma padre, perché?   >>  
<<   Perché tu ti devi sposare con la principessa Stephi Caramena    >>    disse andando verso il figlio.
<<     Come posso sposarmi con una donna che non conosco nemmeno?   >>   chiese stringendo i pugni.
Il re gli posò le mani sulle spalle e il principe alzò lo sguardo incrociando i suoi occhi.
<<   Jorge io tra poco non ci sarò più e voglio che tu sia un buon re con una famiglia.    >>   
<<   E non posso scegliere io la donna che voglio amare e che voglio sposare?   >>   chiese sarcastico.
<<    Ti prego non fare così, soprattutto ora che stai per incontrare    >>  
<<   Cosa?! Lei è qui?! E hai pensato di dirmelo all’ultimo momento?!   >>     chiese quasi gridando.
Il padre non rispose e Jorge uscì sbattendo la porta.
Si diresse verso le cucine infuriato nel tentativo di avere appoggio da Olga, ma appena davanti la porta della cucina sentì delle risate ed erano sia di Olga che di…Tini.
Socchiuse la porta per vedere la scena. Entrambe stavano cucinando per un enorme buffet.
<<   Allora quando ti dichiari a lui?   >>   chiese Olga spingendola di poco.
<<   No, lui deve fare il primo passo   >>   rispose imbarazzata.
<<   Ah allora vi fidanzerete presto   >>   disse sicura della sua ipotesi.   <<   Lui è pazzo di te   >>  
Tini avvampò sulle guancie e Jorge sorrise.
<<   Ma Olga perché hanno organizzato un buffet? Chi c’è come ospite?   >>  chiese Tini e Jorge entrò.
<<   La principessa Stephi Caramena    >>    rispose infuriato.
<<   E come mai non ne sei contento?   >>   chiese Olga.
<<   Perché mio padre vuole costringermi a sposarla   >>  
Lui e la ragazza si guardarono lei aveva le lacrime agli occhi e lui ci stava malissimo. Ma cosa potevano fare?
<<   No, io questo non lo accetto!    >>   disse Jorge sbattendo le mani.
 
 
 
<<   Cosa hai fatto?   >>  chiese il piccolo Jorge che stava gustando il suo pranzo.
<<    Quella sera la principessa tentava in continuazione di parlarmi, ma io chiudevo subito ogni conversazione mentre la nonna ci serviva e sia io che lei ci stavamo male, fino a che…   >> 
 
 
Il sovrano andò al centro della sala da ballo e disse   <<   Voglio annunciare il fidanzamento di mio figlio Jorge e della principessa Stephi   >>  
Tutti li applaudirono mentre i due andavano vicino al sovrano   <<   Cosa ne dite di suggellare questa unione con un bacio?   >>   propose il sovrano.
Stephi chiuse gli occhi attendendo il bacio, mentre Tini usciva dalla sala.
<<   Adesso basta!  >>  gridò Jorge furioso e lasciando tutti confusi.    <<   Stephi, non so cosa ti abbia detto mio padre ma io non ti amo. Io amo…lei   >>   disse andando verso Tini, mentre lei faceva lo stesso e si strinsero l’uno tra le braccia dell’altra.   <<   Padre io la amo e non mi importa se per lei dovrò rinunciare alla corona   >>   disse lasciando tutti senza parole.
Crumbs gli andò vicino e gli chiese   <<  Jorge tu la ami a tal punto da rinunciare alla corona?   >>  
<<   Come ho già detto, si   >>   rispose sicuro.
<<   Tini tu ami Jorge?   >>   chiese poi a lei e tutta l’attenzione andò sulla povera ragazza.
<<  Si, lo amo a tal punto da dargli la mia stessa vita   >>    rispose sicura.
Crumbs si girò cn un sorriso soddisfatto verso il re   <<  Mio sire, non potete separare questi due amanti   >>  
 
 
AVVISO IMPORTANTE: Mi dispiace terribilmente ma per un pò non potrò più aggiornare perché i miei voti non vanno bene e devo recuperare. Cercate di capire, mia madre ha detto che se non vado bene non potrò più collegarmi a EFP...scusate ancora.

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Capitolo 4
*** La prova ***


La prova

<<    Il maestro Crumbs è molto buono, vero?    >>   chiese il bambino.
<<   Si e ti accompagnerà nel tuo percorso di sovrano   >>   spiegò il sovrano.
I due erano di nuovo nella sala del trono, Jorge sedeva sul trono mentre sulle gambe saltellava come un canguro il piccolo Jorge.
<<   Ma ora sta fermo piccolo, così mi fai male   >>    ridacchiò il nonno.
<<   Scusa nonno.   >>   si scusò sedendosi per bene sulle gambe del nonno    <<   Ora continua, ti prego. Cosa ha fatto il bis nonno?    >>  
Il nonno rise alla curiosità del nipotino   <<    Tutti gli occhi erano puntati su mio padre, quando quest’ultimo si alzò dal trono e...applaudì    >>   
 
 
Gli ospiti ne rimasero scioccati dalla risposta del sovrano, ma Crumbs e Stephi no. Anzi ne erano per sino...felici.
<<   Caro figliolo, cara Martina. Perdonatemi per questo orribile scherzo ma volevo "misurare" il vostro amore, con questa piccola prova    >>    spiegò l'uomo con un sorriso a trentadue denti.
<<    Padre di cosa parlate?   >>   chiese Jorge guardando prima Tini e poi l'uomo, che rise di gusto.
<<    La principessa Stephi non è innamorata di te, figlio mio, e tutto questo è un test per misurare l'amore tuo e di Tini. E ti dico con orgoglio che l'avete superato, entrambi    >>  
<<   Si principe Jorge. Vostro padre mi aveva chiesto di partecipare a questa specie di scherzo e io ho voluto accettare. Spero di non avervi infastidito troppo, ma era quella la mia parte   >>   spiegò la principessa Stephi andando di fronte i due amati che erano ancora l'una tra le braccia del altro.
<<   Quindi, mio sire, io e Jorge possiamo stare insieme?   >>   chiese Tini e l'uomo andando verso di lei, che si era separata dall'amato, per poi andare tra le braccia del re che la strinsero e tutti applaudirono, mentre Jorge era al settimo cielo.
 
 
<<    Ma allora era uno scherzo? E che fine fece la principessa Stephi?    >>     chiese il bambino.
<<   Il giorno seguente lei...     >>  
 
 
<<   Dovete andare di già principessa?   >>   chiese Tini malinconica.
Le due erano nel giardino l'una di fronte all'altra e dietro la principessa c'era una carrozza con i suoi bagagli che l'avrebbero riportata al castello.
<<   Si, Tini. Ma ti ho già spiegato che devi chiamarmi Stephi.    >>   rispose lei gentilmente e anche lei con un filo di tristezza.
<<   No, principessa. Come le ho già detto sono solo una serva del palazzo e non posso darvi del tu e chiamarvi per nome     >>   
Stephi le prese le mani e le sorrise    <<    Anche se non te ne accorgi ti comporti come una principessa. Principessa si nasce no si diventa e tu cara lo sei. Sei una principessa e non lo penso solo io...    >>   disse guardando dietro la ragazza, che girò anche lei lo sguardo e vide...Jorge che l'attendeva. Lui e la principessa si erano già salutati prima.
Tini guardò la principessa imbarazzata dalle sue parole, ma le strinse le mani e le disse   <<   Per qualsiasi cosa conta su di me...Stephi    >>    e si abbracciarono.
Stephi partì e lei e Tini continuarono a tenersi in contatto tramite lettere.
 
 
 
<<    Nonno tu non avevi amici?   >>   chiese il bimbo.
<<   Si, avevo il migliore amico che si potesse desiderare e una settimana dopo la partenza della principessa Stephi mi fece una sorpresa a palazzo     >>  
 
 
 
Jorge dormiva beatamente nel suo letto, facendo il sogno che ogni notte lo teneva stretto affettuosamente: lui e Tini erano in una foresta di notte, lei spaventata gli stringeva il braccio mentre lui camminava a passo lento con i sensi attenti a ogni minimo spostamento in quel luogo tetro.
Quando, alla fine della foresta, trovano la luna ad illuminarli e di fronte a loro un campo pieno di fiori e di lucciole che svolazzano. Tini gli lasciò il braccio per iniziare a rincorrere le lucciole nel tentativo di prenderle, come una bambina, mentre lui la fissava ridacchiando. Fino a quando non la vide a terra, in ginocchio, con le mani unite come una cupola al petto. Lui le andò vicino temendo che si fosse fatta male, appena le se inginocchiò a fianco lei lo guardò sorridendo e aprì la mano dalla quale uscirono due lucciole. Una volta rivisti i due insetti iniziarono a svolazzare da una parte all'altra del cielo come se fosse una danza. In quel momento al principe venne un idea. Si alzò, porse la mano a Tini, che senza esitare accettò facendosi aiutare ad alzarsi. Lui fece un inchino chiedendole formalmente di ballare e lei, ridacchiò e fece un inchino poco aggraziato per poi accettare. I due iniziarono a ballare un valzer tra i fiori mentre le lucciole volteggiavano attorno a loro rendendo più romantico il momento. Ma lei improvvisamente si fermò, cosa che non era mai successa, lo guardò e gli disse sorridendo   <<   Jorge...devi svegliarti    >>   gentilmente.
<<   Cosa?   >>   chiese lui confuso.
Dopo l'espressione dolce e gentile sul viso di Tini svanì e ne comparve una infuriata e infastidita e anche la sua voce angelica scappò   <<   JORGE BLANCO DEVI ALZARTI IMMEDIATAMENTE! SCANZAFATICHE!   >>  
Jorge si svegliò di colpo e di fronte a se vide il viso del suo migliore amico che lo fissava con il suo solito sguardo da "So a che pensi".
<<   Cosa ci fai qui Xabi?    >>    chiese Jorge infastidito.
<<    Questo è il ringraziamento della visita dopo otto ore di viaggio?! Io me ne vado!    >>   disse fingendosi offeso e alzandosi dal letto, ma il principe lo prese per il polso fermandolo.
Il suo nome era Xabiani Ponce de Leon. Aveva i capelli castano scuro e il ciuffo tirato indietro per non cadergli degli occhi per quanto erano lunghi. Gli occhi castano scuro, come i capelli, la pelle bianca come la neve. Indossava una maglia bianca strappata, dei pantaloni neri e delle scarpe marroni mal ridotte.
<<   Smettila di fare il buffone, sai che sono felice di vederti, ma sai anche che odio essere svegliato mentre faccio un bel sogno    >>    spiegò alzandosi e togliendosi la camicia del pigiama con l’intento di mettersi degli abiti più adatti per la giornata che lo aspettava. Non provava vergogna a cambiarsi di fronte a Xabi, erano cresciuti insieme e si erano visti in qualsiasi circostanza. Non aveva motivo di avere vergogna.
<<   Fammi indovinare sognavi una certa Tini?    >>    chiese lui con il suo solito sguardo da so tutto io.
<<   Come fai a saperlo?   >>   chiese il principe ormai in intimo e con le guance rosse per l'imbarazzo. Come faceva a sapere di lei? Non gli aveva ancora detto nulla.
<<   Lo sai che parli nel sonno?    >>   ah ecco    <<    E non facevi altro che dire "Ti amo Tini" o "Non mi lasciare Tini"      >>   cercando di imitare la sua voce per prenderlo in giro.
Il principe fece una risata ironica e disse    <<   Sai avevo intenzione di fartela conoscere ma dopo questo non ho più intenzione di farlo    >>   con un sorriso di vittoria sulle labbra, credendo di averlo battuto ma invece non fu così.
<<   Non c'è bisogno, l'ho già incontrata    >>    ribatté strappando il sorriso di vittoria al amico per poi prenderselo lui.
<<   Cosa?! Come?! Quando?!     >>   chiese lui mentre si metteva i panatoli neri.
<<    Avevo bussato alla porta della cucina e lei mi ha aperto, era sporca di farina.   >>   a quella frase il principe rise    <<    Mi ha chiesto chi ero e le ho detto che ero il tuo migliore amico    >>   
<<   Modesto, come sempre    >>   disse sarcastico mentre si abbottonava i bottoni della camicia a scacchi azzurra e bianca.
<<    Perché non lo sono?    >>   chiese e Jorge rispose ridendo.   <<   Comunque, dopo chiesi a lei chi fosse, essendo che non l'avevo mai vista, e mi rispose dicendo che era la vice cuoca e anche una tua amica.    >>   
<<   E ti ha detto il suo nome chiedendoti di chiamarla Tini, vero?     >>   chiese e Xabi fece cenno di si con la testa. Il principe sorrise. Lei era fatta così. Era gentile con tutti, ma a volte quell'uguaglianza gli faceva male.
 
 
 
<<     Dopo cos'è successo?    >>    chiese il bambino.
<<    Non l'ho saputo subito, ma quella notte mio padre, mio fratello e il maestro Crumbs si erano incontrati nella sala del trono mentre tutti dormivano ma uno lì sentì...     >>  
 
 
<<    Ma padre non è giusto!    >>   gridò Felipe infuriato.
<<   Oh giusto è morto da un pezzo. Riposi in pace   >>   si intromise Crumbs in piedi, vicino al trono dove sedeva il re.
<<   Crumbs non intrometterti   >>    gridò il principe.
In quel momento passò Xabi, che stava andando in cucina a mangiare per il suo solito spuntino di mezza notte, ma sentendo la discussione non poté fare a meno di restare a sentire, dietro la porta.
<<   Quindi è così che tratti l'uomo che ti è sempre stato vicino in questi anni?   >>   chiese il sovrano riferendosi al consigliere.
<<   E che mi ha poi tradito per schierarsi dalla parte di mio fratello minore    >>    continuò lui offeso dal comportamento del padre.
<<    Non prendertela con tuo fratello perché ho scelto lui   >>    
<<  Ah no? E con chi allora?     >>   chiese gridando    <<    Ah giusto, Jorge adesso è "l'intoccabile" perché sta per diventare il sovrano. Ruolo che spettava a me     >>      disse con tono più basso, ma che fece rabbrividire Xabi.
<<   Adesso basta, Felipe. Io ho scelto Jorge, se vuoi prendertela con qualcuno, prenditela con me    >>    gridò il sovrano alzandosi dal trono.
<<   Ma...mio sire....    >>   cercò di fermarlo il mastro.
<<    Ditemi solo una cosa: perché? Perché avete scelto Jorge, invece di me che sono il maggiore? A me spettava di diritto il trono e invece l'avete dato a lui     >>     chiese stringendo i pugni.
<<    Perché Jorge ha qualcosa che tu non hai e che non puoi prendere con la forza   >>     spiegò l'uomo andando verso il figlio con passo lento   <<   L'amore, ma non mi riferisco a quello di una donna, ma a quello del popolo. Jorge ama il popolo e il popolo ama lui. E questo non potrai mai portarglielo via    >>    i due erano faccia a faccia.
<<   Non ne sarei così sicuro   >>   disse con un ghigno che fece rabbrividire i due uomini.
Poi si diresse verso l'uscita e si trovò Xabi davanti, che pensava che stessero ancora discutendo.
<<   Xabi non sai che non si origliano le conversazioni degli altri?   >>    chiese scettico Felipe.
<<    Non ha importanza, piuttosto dimmi cosa vuoi fare ad Jorge. Vuoi vendicarti perché lui diventerà re al posto tuo vero?     >>    chiese il ragazzo tentando di non far vedere la paura che provava per quell'uomo.
Ma lui non gli rispose e si diresse verso la propria camera con un sorrise che il ragazzo ritenne malefico e si ripromise di proteggere Jorge. Nessuno gli avrebbe mai fatto del male in sua presenza o fino a che sarebbe stato in vita. Era una promessa.
 
 
Nota autore: Salve a tutti, vi ho sorpresi vero? Non ve lo aspettavate che era una prova? Poi cosa ne pensate dell'arrivo di Xabi? E delle parole di Felipe? Ditemi che ne pensate. Un beso.

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Capitolo 5
*** Primo appuntamento ***


Primo appuntamento

 
<<   Nonno non capisco, perché lo zio ti odiava?   >>   chiese il piccolo Jorge. Ma come si poteva rispondere a una domanda del genere? Soprattutto a un bambino.
<<   Piccolo queste cose le capirai col tempo, ma spero che non ti succeda mai una cosa del genere...essere odiati dalla persona che ti dovrebbe stare accanto per tutta la vita...è la punizione peggiore che il destino ti possa riservare piccolo mio    >>     gli accarezzò i capelli.
Erano, di nuovo, nella stanza con il piano, la chitarra e il letto. Piaceva molto a entrambi quella stanza.
<<   Ma ora continuiamo la storia...    >>  
 
 
<<    Xabi oggi vorrei portare Tini fuori, che ne pensi?   >>    voleva un consiglio, sarebbe stato il suo primo appuntamento con lei e voleva che fosse tutto perfetto.
Erano nella camera del principe e mentre Jorge era sdraiato sul letto a giocare con la sua pallina, era blu scuro. Mentre Xabi era seduto sul ripiano, in marmo, interno della finestra.
<<    Xabi? Mi senti?    >>    lo richiamò e l'amico girò il viso verso di lui.
<<   Scusa Jorge, mi ero distratto. Secondo me tu e Tini vi amate molto e se non state insieme è solo perché lei aspetta che tu faccia la prima mossa, ma tu sei troppo timido e hai bisogno di tempo e di coraggio     >>  
<<    Non so se mi hai insultato o se mi hai aiutato   >>    disse guardando l'amico confuso   <<   Ma lo andrò a chiedere lo stesso a Tini   >>   era deciso, ma non poteva immagina che il suo migliore amico fosse preoccupato più per la sua vita che per un appuntamento.
<<    Jorge devo dirti una cosa   >>    lo fermò prima che uscisse. Il principe lo guardò ancora più confuso.
Xabi stava per parlare, quando...la portà si aprì e ad averlo fatto fu Felipe.
<<    Jorge c'è una serva che ti cerca, mi sembra che si chiami Tini. Dice che ha una cosa molto importante da dirti   >>   avvisò seccato il fratello maggiore.
<<    Grazie Felipe   >>    era euforico, voleva assoluramente sapere cosa gli voleva dire la sua amata.   <<   Xabi cosa mi devi dire?   >>    si girò verso l'amico, senza perdere il suo sorriso.
<<   Nulla, vai da Tini. Posso anche diertelo dopo   >>   
Non se lo fece ripetere due volte che corse dalla sua amata.
<<   Cosa credi? Di riuscire a salvarlo?   >>   rise  <<   Ma non sai nemmeno da cosa   >>   
<<    Si invece. Da te   >>    lo indicò deciso e furioso.
 
 
<<    Nonno cosa ti ha detto la nonna?    >>    chiese curioso.
<<    Sono andato in cucina, ovviamente Tini stava aiutando Olga a cucinare, e lei era tutta sporca di farina sulla faccia...    >> 
 
 
<<   Salve   >>   salutò Jorge e le due si girarono verso di lui. Olga si limitò a sorridergli per poi guardare Tini, che lo fissava imbarazzata. Dopo i due ragazzi guardarono la cuoca...
<<   Oh...Ho capito, me ne vado    >>   uscì dalla cucina.
<<    Buon giorno Jorge   >>    disse solare.
<<   Cosa volevi dirmi?   >>    chiese avvicinandosi all'amata.
<<  Io? Nulla   >>   lo guardò confusa.
<<   Cosa? Ma mio fratello mi è venuto a chiamare dicendomi che mi dovevi parlare...    >>    spiegò.
<<    Mi dispiace ma non ti ho fatto chiamare, io stavo lavorando...    >>     
Il principe si iniziò a tormentare le dita, pensò che era il momento adatto per farle la proposta.
Le prese la mano, si inginocchiò. Ovviamente a quel atto il principe avvampo, mentre la ragazza sembrava confusa.
<<   Tini...vuoi uscire con me...a pranzare fuori...    >>    non riusciva nemmeno a guardarla negli occhi per quanto era imbarazzato.
Quando sentì l'amata tirarlo in su dalle mani, voleva che si alzasse e lui obbedì, ma ancora non la guardava negli occhi.
Lei gli accarezzò la guancia, così da costringerlo ad aprire gli occhi. La vide sorridere amorevolmente.
<<    Mi piacerebbe tanto...ma non so se Olga i da il permesso   >>     disse con amarezza, ci teneva tanto.
<<   Non preoccuparti, con lei ci parlo io    >>    disse deciso ed euforico, non ci poteva credere che la sua amata gli avesse detto di si, anzi, che le "piacerebbe molto". Forse stava sognando.
<<    Possiamo andare anche ora se vuoi    >>     le propose e lei ridacchiò.
<<   No, prima mi devo pulire il viso. Sono tutta sporca di farina   >>   
<<    Non vedo dove sia il problema, anche così hai un aria tenera    >>   disse in evidente imbarazzo, essendo che era, pesantemente, avvampato.
Tini gli sorrise dolcemente, si avvicinò e...gli lasciò un tenero bacio sulla guancia. Cosa che fece avvampare ancora di più, se era possibile, il principe.
<<    A dopo mio principe   >>   gli sussurrò all'orecchio per poi uscire, dirette alla sua camera.
Mentre lu si toccava la guancia con un sorriso da ebete sul viso, ma non sapeva che suo padre aveva visto tutto...e stava ridacchiando dietro la porta, insieme ad Olga.
 
 
<<    Dopo tu e la nonna siete andati all'appuntamento?   >>     chiese il nipotino.
<<     Si, siamo andati in un prato che avevamo scoperto io e Xabi da piccoli e ci andavamo tutte le volte che i nostri genitori erano impegnati tutto il giorno. Ci andammo e ci restammo fino al tardo pomeriggio, quando…    >>
 
 
<<   Oh no!   >>    disse improvvisamente la ragazza.
Erano sdraiati, abbracciati, ai piedi di un albero che con le foglie li copriva dal sole, che stava ormai per tramontare.
<<    Cosa c’è Tini?    >>    chiese Jorge preoccupato dalla reazione dell’amata.
<<    Devo aiutare Olga!   >>   si alzò di scatto     <<    Dobbiamo tornare subito, Jorge!   >>
Anche il principe si alzò e la prese per le braccia, delicatamente   <<  Sta calma! Ti ricordi? Ti ho detto che io avrei parlato con Olga   >>    le sorrise.
<<    Si ma…non è giusto…    >>    fissava le labbra del suo principe.
<<    Si, hai ragione…non è giusto…    >>   si prese coraggio e si avvicinò all’amata.
<<   Parli di Olga o…di altro?     >>    chiese mentre il suo nasi sfiorava quello del suo principe, che si era abbassato a causa dei centimetri che li dividevano.
<<   Tu cosa pensi?    >>    girò intorno alla domanda, mentre sfiorava le soffici labbra della sua Tini.
<<   In questo momento sto pensando ad altro   >>   sorrise per poi…combaciare le sue labbra con quelle del suo amato principe.
Le guancie del principe si colorarono di rosso, mentre la ragazza gli circondava il collo con le braccia, in un tentativo di avvicinarlo ancora di più a se, cosa impossibile, essendo che le distanze tra loro erano già state annullate.
 
 
<<    Ma appena tornammo a palazzo…    >>  
 
 
Aprirono le porte, diretti in cucina, quando sentirono un grido provenire dalla sala del trono…
<<    JORGE!   >>    era Xabi!
Il principe corse dal suo amico, ovviamente prima raccomandò alla sua Tini di restare lì. Una volta aperte le porte lo spettacolo di fronte a se fu raccapricciante...
 
 
<<   Cosa è successo nonno?    >>    chiese curioso il bambino.
<<   Perdonami piccolo mio ma non lo ricordo   >>   non voleva mentirgli, ma non erano certe cose da dire a un bambino. Il ricordo in lui era ancora vivido e al solo pensiero gli veniva la pelle d’oca. L’immagine del suo migliore amico che giaceva al suolo, in una pozza di sangue. Quando gli andò vicino, nel tentativo di salvarlo, capì…che era troppo tardi. Xabi era morto.
 
 
Nota autore: Salve a tutti! Che finale scioccante. Ma secondo voi chi è stato ad ucciderlo? Aspettate uno sclero alla volta…Allora il nostro caro innamorato Jorge vuole invitare Tini per il loro primo appuntamento (CHE TENERO!! *_*) ma vuole essere incoraggiato dal suo migliore amico, che pensa a come salvarlo. Ma Felipe riesce a fermarlo, mandando via Jorge. Che riesce (anche se con molta difficoltà XD) a invitare Tini…CHE ACCETTA!! (non fateci caso, sclero Jortini, è normalissimo) E COSA BELLISSIMO…SI DANNO IL LORO PRIMO BACIO!!! (ok forse esagero XD) ma poveri, appena tornano Xabi viene ucciso. La storia si intriga ancora di più. Cosa ne pensate? Recensite.

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Capitolo 6
*** Il funerale ***


Il funerale

Passò una settimana e arrivò il giorno del funerale di Xabi, tutti erano per strada a commemorarlo, tranne… Jorge. Non ce la faceva, il rimorso lo lacerava. C’era una voce dentro di lui che gli diceva che era solo colpa sua, che non doveva più essere felice, che non meritava di stare con Tini. Se non era riuscito a difendere il suo migliore amico, come avrebbe difeso lei? E se avessero avuto un figlio? Come l’avrebbe potuto proteggere? Non meritava nemmeno di pensare a una famiglia in futuro.
Poi non avrebbe resistito, già anche solo vedere la bara che passava davanti il castello lo aveva fatto piangere come mai prima d’ora, come poteva camminarci accanto?
Era sdraiato nel suo letto, a fissare il soffitto, mentre permetteva alle lacrime di rigargli il viso. Quando la porta si aprì, ma non guardò chi fosse stato ad aprirla, dato che già lo sapeva. Il suo profumo invase la stanza, per poi avvicinarsi a lui, sdraiandosi accanto a lui e abbracciandolo.
<<   Perché non sei venuto? Non te la sentivi?   >>   gli chiese l’amata. Jorge fece cenno di si con il capo, si abbassò e si accoccolò meglio tra le sue fragili braccia e posò il capo sul suo petto.   <<   Ma c’è altro vero?    >>   gli iniziò ad accarezzare i capelli e lui acconsentì con il capo ancora una volta   <<   Vuoi dirmelo? Confidati!   >>  
<<    Se non me ne fossi andato, se fossi rimasto qui a palazzo Xabi sarebbe ancora vivo     >>   si auto commiserò.
Tini gli prese il viso tra le mani, si guardarono negli occhi e lei gli disse   <<   Non è colpa tua. Xabi avrebbe voluto che tu continuassi la tua vita mantenendo vivo il suo ricordo nel cuore    >> 
<<   Non so, mi sento tanto incolpa. Vorrei che fosse ancora qui   >> 
<<   Se lui fosse ancora qui, ti direbbe di alzarti e sorridere, l’importante è che non lo dimentichi e che scopri chi è stato    >>  
 
 
<<   Nonno come hai fatto a scoprire chi era stato?    >>    chiese il piccolo Jorge curioso, si vedeva che la storia lo aveva proprio preso.
<<   Semplice. Andai da mio padre, che in effetti non stava molto bene, ma era molto orgoglioso e non l’avrebbe mai ammesso, quindi io e Felipe ne eravamo all’oscuro. Lo stesso andai da lui e…    >>  
 
 
<<    Padre dobbiamo parlare!    >>   Jorge entrò deciso nella sala del trono e vi trovò il padre seduto sul suo trono.
<<   Dimmi figliolo    >>   rispose il padre calmo e tranquillo, all’apparenza.
<<   Padre voi sapete di quello che è accaduto a Xabi e vorrei parlarvi di alcuni miei dubbi    >>  
<<    Dubiti dell’onestà di tuo fratello maggiore, non è vero?   >>    lo anticipò e il figlio acconsentì con la testa   <<   Sono d’accordo con te, ma non ci sono prove per incolparlo. Appena le avrai vieni da me e ne parleremo     >>    iniziò a tossire pesantemente.
<<   Padre non vi sentite bene?   >>   chiese Jorge avvicinandosi al vecchio.
<<   Non importa adesso. Jorge devo parlarti di tuo fratello    >>   si alzò e cercò di raggiungerlo  ma cadde tra le sue braccia.
<<   Padre dobbiamo andare dal medico. Chiediamo aiuto a Crumbs! Crumbs!   >>  
<<   No Figliolo, non c'è tempo!   >>   continuò a tossire   <<    Devi guardarti le spalle da tuo fratello maggiore, lui è invidioso di te, lo è sempre stato ma non avrei mai creduto che il suo cuore si oscurasse tanto   >>   aveva la voce tirata, era quasi un sussurro e Jorge non riuscì a trattenere le lacrime, che iniziarono a rigargli il viso   <<   Il trono spettava a tuo fratello, ma non sarebbe mai riuscito ad essere un buon re, mentre tu si e sai perché? Perché il tuo cuore è puro: non porti rancore, stai iniziando a conoscere cosa sia l'amore grazia a Martina e grazie a lei saprai sempre cosa fare, sei saggio e generoso. Queste doti Felipe non le ha e non potrà mai averle.    >>  
<<   Padre basta parlare, cercate di trattenere le energie   >>     aveva la voce strozzata dal pianto.
<<   Jorge, tu sarai un buon sovrano, ma rammenta le mie parole: guardati sempre le spalle, non sai mai di chi potrai fidarti...    >>   disse quella frase in un sussurrò, che lentamente andò sciamando fino a non sentirsi più. Il sovrano chiuse gli occhi emettendo l'ultimo respiro.
Il principe si lasciò cadere sul pavimento, sempre tenendo il padre tra le braccia, pianse e tra i singhiozzi chiamò il suo maestro, che non tardò ad arrivare, ma purtroppo non c'era più nulla da fare. Mise una mano sulla spalla del suo allievo e lo guardò rassicurandolo.
 
 
<<   Nonno dopo cosa è successo? Si è tenuto il funerale?   >>  
<<   E tu come fai a sapere come si chiama questo rituale? Non sei troppo piccolo?    >>   chiese quasi scioccato.
<<    Leggo molto e poi vado a chiedere il significato allo zio Diego    >>  
Il nonno si portò una mano sulla faccia "E chi sennò?"
<<   Comunque...Durante la celebrazione per mio padre successe una cosa che non scoprì subito...    >>  
 
 
Si celebrò il funerale e Jorge, anche se contro voglia, vi partecipò. Non mollò la mano della sua amata nemmeno per un istante, solo stringendole la mano sentiva di avere più forza.
Tornarono al castello dove Jorge si rifugiò nella sua camera, si sedette sul suo letto, quando qualcuno aprì la porta. Ancora una volta non alzò lo sguardo, tanto aveva capito chi era: Felipe.
Voleva ricordarsi le parole del padre, ma faceva troppo male in quel momento. Il fratello posò una mano sulla sua spalla e nel tentativo di rassicurarlo gli disse   <<   Dai fratello, non fare così. Ora tu sei il re, devi farti vedere forte    >>  
<<   Si ma... è difficile   >>    si portò le mani sugli occhi e il fratello ne approfittò: prese il pugnale che teneva nella fibbia dei pantaloni, ben nascosto. Lo alzò in direzione del fratello.
"Ti voglio bene Jorge, ma il trono doveva essere mio e lo sarà..." pensò Felipe, ma il suo pugnale non arrivò mai nel punto predestinato, essendo che venne interrotto.
<<   Fermo!   >>   
 
Nota autore: Salve a tutti, perdonate il mio immenso ritardo e questo schifo di capitolo ma...Ho troppe storie e non le posso interrompere. Ora sento tutto il peso. Ma non voglio deludervi, riuscirò a continuare. Comunque cosa ne pensate? Quindi il padre di Jorge e Jorge hanno dei dubbi su Felipe, ma il padre muore e al suo funerale Felipe tenta di uccidere il fratello minore, ma bene fermato. Da chi? Quali sono i vostri dubbi? Recensite

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Capitolo 7
*** L'incoronazione di Jorge ***


L’incoronazione di Jorge

<<   Fermo!  >>   gridò Tini, appena entrata nella stanza.
<<  Tini, cosa succede?   >>   chiese Felipe, fingendosi confuso. La ragazza lanciò uno sguardo a Jorge, anche lui confuso, ma veramente.
<<   Felipe lasciami parlare da sola con Jorge  >>   gli ordinò e l’uomo acconsentì, si incamminò verso la porta, ma prima le si avvicinò e con tono minaccioso le sussurrò  <<   Digli qualcosa e sia tu che lui farete una fine molto brutta, te lo giuro.   >>   
Tini impallidì spaventata, mentre Felipe usciva e Jorge continuava a fissarla confuso. Lei voleva dire tutto all’amato, ma a quanto aveva visto, Felipe era veramente capace di ciò che aveva detto.
 
 
<<   Nonno ma tu come hai fatto a scoprirlo?   >>   chiese, giustamente, il piccolo Jorge a suo nonno.
<<   Piano, piccolo mio. Ora ci arrivo   >>   ridacchiò il nonno, che a dir la verità aveva poco l’aspetto da nonno.
<<   Allora dai, continua!  >>  
<<   Hm.. Ah si. Eravamo arrivati al giorno della mia incoronazione, perché ovviamente il regno aveva bisogno di un re, ma non vidi Tini per tutta la mattina, però ci pensò qualcun altro a venirmi a trovare. Tuo zio Francisco..   >>  
 
 
Jorge era nella sua stanza con gli abiti dell’incoronazione addosso. Sperava di incontrare Tini prima di essere incoronato, ma gli sembrò molto strano che non si fosse fatta vedere.
Sbuffò pesantemente girando il viso di lato, quando ritornò a guardare lo specchio vide accanto a se.. Francisco, il fratello maggiore di Tini.
Mi volta e lo abbracciai e lui ricambiò.
<<   Anche io sono felice di vederti Jorge  >>   sciolse l’abbracciò e lo prese per le spalle   <<   Ma devo parlarti di Tini, di una cosa che le vuole fare tuo fratello   >>  
Gli raccontò del giuramento di Felipe a Tini e lui ne rimase scioccato. Sperava che nel cuore del fratello fosse rimasta almeno un pizzico di umanità. Ma a quanto pare non era così.
<<   Francisco perdonami se non mi sono accorto di tutto questo. Ma devo proteggere Tini, io la amo e lo farò, anche al costo di.. Mettermi contro mio fratello    >> 
La cerimonia passò tranquilla, Felipe era sotto lo sguardo di Jorge e Tini sotto quello di Francisco.
La cerimonia si concluse la sera tardi, mentre tutti gli abitanti si chiudevano nelle loro case e nel mentre i nobili si congratulavano ancora con Jorge, che non gli prestava molta attenzione, fino a che.. Davanti a se non ebbe una persona molto importante per lui.. Sua zia.
<<  Zia Marianna   >>   la strinse forte a se, tanto che quasi la lasciò senza fiato, ma a lei faceva piacere.
La donna ridacchiò tra le braccia, ormai muscolose, del nipote   <<   Oh nipotino mio.. Ma vedo che ormai non hai più nulla di quel piccolo bambino, solo e timido che aveva lasciato qui qualche hanno fa   >>   
<<   Zia non dire così. Lo so che non sei potuta venire in questi anni a causa della morte dello zio Alvaro e che hai dovuto prendere il suo posto come proprietaria delle aziende per non farle fallire.  >>  
<<   Si nipote mio è vero ma.. Nulla mi avrebbe reso più felice che vederti crescere e diventare il magnifico uomo che sei  >>   gli accarezzò la guancia e Jorge sorrise.   <<   Ma ogni uomo ha accanto la propria donna.. E tu Jorge? Chi è la fortunata?   >>   
Il nuovo re arrossì di colpo  <<  Beh.. A dire il vero c'è una donna che mi.. Ma non penso che tu..   >> 
<<  Oh io voglio conoscerla caro Jorge. Dai presentamela!  >>  
Jorge si voltò e aprì la bocca pronto per chiamarla, ma.. Non la vide. Si guardò attorno preso dal panico e per sua sfortuna, non trovò neppure Felipe.
<<  Maledizione  >>   imprecò a bassa voce  <<  Zia aspettami qui, torno immediatamente  >>  non le lasciò neppure il tempo di parlare che corse verso le stanza dei lavoratori ma di Tini nulla. Cercò in cucina, nella sala del trono ma sembrava scomparsa. Fino a che non arrivò in camera sua e vide Francisco in un angolo privo di sensi, mentre lei distesa sul suo letto anche lei priva di sensi con Felipe pronto ad ucciderla tenendo fra le mani un pugnale dritto al cuore.
Jorge si lanciò sul fratello facendolo cadere a terra, il pugnale cadde a terra a pochi passi dai due, ma troppo lontano da Felipe, mentre Jorge gli teneva le mani ferme sulla testa.
<<  Jorge io posso..  >> 
<<   No Felipe, sta zitto! So quello che volevi farmi..  >>   gridò tanto forte che due guardie che erano nei dintorni lo sentirono e corsero in suo aiuto.  <<  Guardie arrestatelo!   >>   i due obbedirono e presero Felipe per le braccia.
Ma l'uomo si dimenava  <<   Con quale accusa?  >> 
<<   Quella di aver tramortito due lavoratori del castello e averli portati qui, in camera mia, per ucciderli e poi dare la colpa a me. Così che mi venisse tolto il trono.. Mi sto sbagliando Felipe?  >>  il fratello abbassò gli occhi in un espressione di rabbia   <<   Io non sono più un bambino, è ora che tu lo capisca. Io, per volere di nostro padre, sono il nuovo re e di conseguenza nessuno potrà portarmi via la mia amata e le persone a me care. Mi sono spiegato Felipe?   >>   Jorge sbuffò, quello che stava per fare era troppo persino per lui, ma non poteva lasciare che ricapitasse una cosa del genere   <<  Da questo momento in poi, sei bandito dal regno.. Vorrei dirti che mi dispiace ma.. Io non ritrovo più in te il fratello che tanto amavo e rispettavo, anche se non te l'ho mai detto.   >> 
Il fratello non si mosse, allora il re con un gesto della mano fece segno alle guardie di portalo via. Il tempo che uscissero e si precipitò dall'amata, la prese tra le braccia e la scosse leggermente per farla svegliare.
<<  Tini svegliati! Devi svegliarti!   >>   gridò tanto forte che riuscì a risvegliare Francisco.
<<   Non temere Jorge.. Lei sta bene. Felipe ci aveva tramortito con un colpo alla testa ma nulla di più, fortuna che sei arrivato altrimenti..  >> 
<<  Non lo dire.. Ti supplico  >>   strinse più forte l'amata mentre i suoi occhi si facevano lucidi. Fran gli mise una mano sulla spalla per confortarlo e Jorge gli sorrise.
 
 
<<  Poi? Cosa successe?   >>   chiese il piccolo nipote al nonno.
<<  Tini si riprese quella sera e la presentai a mia zia, che non fece altro che mettermi in imbarazzo dicendo a Tini il mio soprannome di quando ero piccolo..  >>   gli faceva rabbia tutt'ora quel soprannome e dire che lui da piccolo se ne andava in giro a dirlo a tutti.
<<   Nonno.. Tanto lo so che il tuo soprannome era Yoyi   >> 
L'uomo lo guardò con occhi sbarrati per la notizia scioccante.
<<   E chi te l'ha detto?   >> 
<<  Papà  >> 
Jorge strinse i pugni  <<  Appena torna gli do un bella lezione a quel ingrato   >>  guarda il nipotino   <<   Jorge.. Lo vuoi sapere il soprannome di papà quando era piccolo?    >>  
<<  Si, si nonno, ti prego dimmelo   >>  
<<   Era.. Leoncino   >> 
Jorge rise di gusto seguito dal nonno.
<<  Ma nonno continua.. Cosa è successo poi quella sera?   >>  
Il nonno divenne rosso sulle guance   <<   Beh.. Non sono cose da dire a un bambino della tua età   >>  
Eh si, di certo non poteva dirgli che quella era stata la notte più bella della sua vita perché lui e sua nonna si erano uniti nell'atto d'amore più pure che possa esistere tra due ragazzi che si amavano.
<<  Ma posso dirti cosa accadde la mattina dopo  >> 
<<  Si, lo voglio sapere   >> 
<<  Bene.. Ero andato a prendere la colazione a Tini e non conoscendo i suoi gusti sono stato quasi venti minuti ad aspettare che Olga scendesse per aiutarmi, stavo tornando con il vassoio in mano ma appena aprì la porta.. Mi trovai davanti Francisco che mi sorrideva euforico, Crumbs che mi sorrideva come sempre e Tini che si guardava allo specchio. E la domanda più intelligente da proporre in quel momento era..  >> 
 
<<  Cosa ho fatto?  >> 
 
 
Nota autore: salve a tutti, eh si sono riuscita ad aggiornare pure questa storia.. Speriamo ora di riuscire a fare presto pure le altre.. Che dirvi.. Spero vi piaccia e ditemi cosa ne pensate. E.. Buona pasqua, anche se in anticipo. 

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Capitolo 8
*** Un attimo di felicità nell'addio più triste ***


Un attimo di felicità nell'addio più triste

 
<<   Dai nonno continua! Perché il maestro Crumbs ti sorrideva e la nonna si guardava allo specchio?  >>  chiese il piccolo nipotino al suo nonno.
<<   Ma Jorge a breve torneranno i tuoi genitori. Sicuro di voler continuare?   >>   gli chiese il nonno, visto che era quasi sera e voleva essere certo che poi Jorge non si fosse stancato troppo.
<<   Ma no nonno, io sto benissimo. Ti prego continua  >>  
<<   Beh piccolo nipote mio. Non ottenni subito risposta alle tue domande, che dopotutto erano anche le mie in quel momento. Crubs e Tini mi dissero che non era nulla di cui preoccuparmi, ma Fran poi mi disse che era il caso di..   >>  
 
Jorge si affacciò al grande balcone che affacciava alla piazza dove tutto il regno era radunato per il suo annuncio.
<<   Mio popolo, vi ringrazio per avermi accolto come vostro sovrano ma ora vi chiedo di accogliere con altrettanto affetto e rispetto la vostra futura regina.. Martina   >>   le fece segno di venire e lei con passo timido si fece vedere alla luce del sole. Tutti ne rimasero ammaliati, sia donne che uomini, perfino i bambini.
Certo Jorge se ne accorse e provò un po’ di gelosia, ma sapeva che lei era solo sua, poi stava facendo l'annuncio del loro matrimonio, nessuno si sarebbe messo contro il proprio re.
Come da programma, tutto andò perfettamente. Dopo scesero tra le persone così che potessero conoscere meglio Tini e la riconobbero subito, era la ragazza che ballava e cantava in piazza. Furono entusiasti del fatto che una ragazza popolana come loro sarebbe presto salita al trono.
I bambini giocarono con lei, con le donne chiacchierò un po' e infine gli uomini tentarono ad attirare la sua attenzione fino a che non arrivò Jorge e le schioccò un bacio dolce davanti a tutti.
Tutto era perfetto, ma non tutto dura per sempre.
 
<< Fran e Crumbs ci restarono sempre vicino, ovviamente Fran non riuscì a trattenere alcune battute delle sue ma era meraviglioso così.. Fino a che..   >>  
I ricordi passarono veloci nella sua mente. Jorge stava per andare a riposarsi dopo una lunga giornata che non sembrava finita.
Si sentì un grido seguito da un rumore sordo, come quello di una finestra rotta e capì che veniva dalla camera di Tini. Corse più veloce che poteva ma appena arrivò era troppo tardi.. Un lago di sangue ricopriva il pavimento e un corpo giaceva. Non capiva di chi era visto che la stanza era al buio, non ce la faceva a vedere di chi fosse il corpo ma ce l'avrebbe fatto la luna al posto suo, che lentamente illuminava il corpo.
Jorge sbiancò appena vide che era Fran. Cadde in ginocchio mentre le lacrime gli rigavano il viso. Gridava il suo nome che se potesse risvegliarlo e per un momento si illuse di aver fatto un miracolo.
Fran girò il viso verso di lui e con l'ultimo fiato che gli restò gli disse in un sussurro "Proteggi mia sorella Jorge, ti prego." poi chiuse per l'ultima volta gli occhi.
<<   Nonno.. Nonno!   >>   lo chiamò il bambino muovendo freneticamente le mani davanti al suo viso come per risvegliarlo dal sonno in cui era caduto.
<<   Oh scusa nipotino. Solo.. ricordi. Allora dove eravamo rimasti?   >>  
<<   Avevi detto qualcosa sul fatto che non tutto dura per sempre e poi hai iniziato a guardare il vuoto con sguardo triste   >> 
<<   Si beh.. Accade un fatto che mi costrinse a prendere una decisione, la più difficile di tutta la mia vita..   >>  
 
Tini entrò nella stanza sorridendo come suo solito ma appena vide il suo amato con sguardo quasi depresso il suo sguardo si velò di preoccupazione.
<<   Jorge cosa succede?  >>   si sedette accanto a lui sul letto e gli prese le mani.
<<   Tini.. dopo quello che è accaduto a tuo fratello..   >> 
<<  Jorge lo so che ti senti in colpa..   >>   abbassò gli occhi con un sorriso amaro sulle labbra   <<   Ma credimi non lo è e Fran mi ha sempre insegnato a vivere la vita. Per esempio io in questo momento dovrei essere depressa come mai e piangere come una fontana, infatti dentro di me una parte di me vorrebbe gridare ma l'altra parte di me invece è felice perché tu sei con me e ci sposeremo   >>   
Jorge le sollevò il viso con due dita e le disse con il viso pieno di lacrime   <<   Noi non ci sposeremo.. Non avremo una famiglia e non staremo insieme.   >>  
Tini spalancò gli occhi e si alzò di scatto mentre lo fissava preoccupata   <<   Ma cosa dici? Jorge non lasciarti condizionare da questo. Noi ci amiamo ricorda questo   >>  
<<   Se ti amo allora devo proteggerti. Allontanandoti da me starai al sicuro   >>   vide che la sua amata stava per parlare ma la fermò subito alzandosi e dandole le spalle   <<   Ora vattene. Va via  >>
<<  Ma Jorge..   >> 
<<   Ho detto va via! Sparisci!   >>   le gridò senza nemmeno guardarla. Lei scappò piangendo e appena sbatté la porta anche Jorge si liberò in un pianto. Era disposto a tutto pur di proteggerla.. Tutto.
 
Nota autore: Salve a tutti! Finalmente ho aggiornato anche questa storia. Spero vi piaccia il capitolo anche se è molto corto però vi prometto che il prossimo capitolo sarà molto lungo e non solo sarà anche l'ultimo. Poi però farò un piccolo prologo. Ma ancora ci sono tante cose da sapere. Cosa accadrà tra tini e Jorge? Cosa è successo a Felipe? Chi ha ucciso Fran? E perché Tini Fran e Crumbs non gli hanno voluto dare una risposta a Jorge all'inizio del capitolo? Recensite.

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Capitolo 9
*** La fine per un nuovo inizio ***


La fine per un nuovo inizio

[Leggete la nota autore, è importante.]

<<  Ma nonno come hai potuto mandare via la nonna?  >>   il piccolo Jorge chiese con un espressione stizzita sul viso.
<<  Nipotino mio non fasciarti la testa prima di essertela rotta. Ora capirai.   >>   gli fece una carezza sulla testa mentre andavano al portone ad attendere l'arrivo di Vilu e Leon, che non avrebbero tardato.
<<   Dai nonno finisci la storia prima che arrivino!   >> 
<<  Va bene piccolo. Allora dove ero rimasto? Ah si! Il giorno dopo ero distrutto, sapevo che Tini non sarebbe più tornata da me ma non sapevo che quella mattina avrei ricevuto una visita...   >> 
 
Jorge era seduto sul trono, lo sguardo perso nel vuoto. Pensava alla sua amata Tini, non se la toglieva dalla testa. In alcuni momenti credeva per sino di vederla.
Quando però la porta della sala del trono si aprì di colpo mostrano suo fratello Felipe.
<<  Fratello! Quanto tempo, non trovi anche tu?   >>   sembrava felice di rivederlo mentre si avvicinava al trono dove era seduto Jorge.
<<   Si Felipe, anch'io sono molto felice di vederti.  >>   anche se era molto confuso dalla sua felicità il sovrano rispose con un sorriso al fratello. Non aveva dimenticato tutto quello che aveva fatto, ma non riusciva a odiare suo fratello.   <<   Dimmi, qual buon vento ti porta qui?  >> 
<<  Volevo passare a salutare mio fratello e sapere quale sensazione si provava a essere re   >>   sorrideva sempre, ma a Jorge sembrava un sorriso malefico.
<<  Credimi le cose non vanno come credi. Purtroppo Tini se ne è andata   >>   confessò ad occhi bassi.
<<   E come darle torto? Dopo la morte del fratello chi sarebbe voluto rimanere qui?   >>   si finse dispiaciuto quando non lo era affatto e a quel punto Jorge si alzò di scatto dal trono e si avvicinò minaccioso verso il fratello che prese poi per il colletto della maglia.
<<   Come fai a sapere della morte di Fran?! Nemmeno i miei servi più fidati lo sanno. Solo io e Crumbs lo sappiamo qui al castello!   >> 
Felipe lo guardò con un ghigno e lentamente si avvicinò al suo orecchio sussurrandogli   <<   Ho ucciso io Francisco   >>
Negli occhi di Jorge comparve d'improvviso la scena, Felipe con gli occhi iniettati di sangue prese di sorpresa Fran e lo colpì alle spalle senza lasciargli il tempo di reagire.
Jorge lo scansò malamente e si tenne la testa fra le mani stringendosi i capelli. Negli occhi del sovrano la stanza si iniziò a muovere, le pareti si avvicinavano e il pavimento sembrava fare su e giù.
Ma pur vedendo il fratello in difficoltà Felipe non si fermò e imperterrito si avvicinò a lui e gli disse  <<  Ma io potrei far stare meglio Tini. Potrei.. Farla andare da suo fratello   >> 
<<  No! Lei non la devi toccare!  >>   cercò di riprendersi e di essere forte, ma la sua mente lo bloccava. Infatti sentì come un colpo al cervello che lo fede cadere sugli scalini che portano al trono.
<<  Tranquillo fratello, non le farò nulla se tu farai una cosa per me   >>   gli si avvicinò ma lo guardò dall'alto in basso.
Jorge per quanta era la disperazione iniziò a piangere e si attaccò alle ginocchia del fratello supplicandolo  <<  Farò tutto quello che vuoi. Ma ti prego non fare del male a Tini   >>  
Felipe sorrise davanti la scena patetica del fratello e disse   <<  Allora non t dispiacerà se..   >>   gli tolse la corona dal capo per poi mettersela lui e andarsi a sedere sul trono   <<   Mi prendo il posto che mi spettava di diritto   >>   poi schioccò le dita e delle guardie, ma con divise diverse da quelle che di solito lavoravano per Jorge, di certo alleati di Felipe, lo presero di peso e lo trascinarono fuori. Jorge non oppose resistenza, tanto non aveva più nulla. I suoi servi avrebbero servito Felipe, il suo unico amico era morto e la sua amata era chissà dove, ma almeno era al sicuro e questa era l'unica cosa che lo rassicurava.
Lo portarono nelle segrete, uno di loro gli legò le mani a delle catene attaccate al muro. Poi uscirono e lo lasciarono da solo coi suoi pensieri. Appena sentì la porta chiudersi un tonfo scoppiò a piangere. Pianse per la sua amata e per i suoi sogni infranti. Aveva sempre sognato una vita con lei, una famiglia e c'era quasi riuscito. Se ci pensava le lacrime scendevano copiose al pensiero che mancava davvero poco al loro matrimonio...
 
<<   No! Nonno non è giusto!   >>   si lamentò il nipotino incrociando le braccia.
<<  Eh lo so piccolo mio ma è così la storia. Non vuoi più sapere come finisce? Ormai ci siamo quasi   >>  sorrise vedendo che il piccolo era come suo padre. Testardo e curioso, ma buono come il cioccolato.
<<   Si nonno! Dai continua!  >> 
<<  Allora.. Ah si! Mentre io ero in prigione a piangermi addosso c'era qualcuno che pensava a risolvere la situazione...  >> 
 
Vagava per le strada delle città ormai al buio per la notte. Indossava un mantello con cappuccio nero cosi da non farsi vedere nella notte. Si fermò davanti la porta della casa e bussò un paio di volte, poi guardò attorno per controllare se non ci fossero guardie mandate da Felipe.
La porta finalmente si aprì mostrando la bellissima figura di Tini, che lo guardava con un espressione confusa.
<<   Maestro Crumbs, cosa ci fate qui?   >>  guardò l'uomo preoccupata, doveva essere successo qualcosa di grave per essere andato da lei.
<<  Non è sicuro parlare qui..  >>  lo disse in un sussurro in modo che lo sentisse solo Tini, infatti poi la ragazza lo fece entrare e chiuse la porta dietro di se.
La casa era molto sfoglia, le pareti erano di un giallo pallido e c'erano solo un tavolo con delle sedie attorno e una piccola cucina.
<<   So che non è tanto, ma è sempre meglio della strada. Soprattutto per una ragazza sola..  >>  nella sua voce c'era un velo di tristezza e amarezza, ma aveva detto solo la verità.
Il vecchio si sedette in una delle sedie e si tolse il cappuccio mostrando la barba bianca   <<  Perdonami bambina ma non sono qui per parlare di questo. Sono cose di cui parlerete tu e Jorge.. Se sopravvivrà.   >>
<<   Cosa state dicendo maestro?!  >>   
<<   Felipe l'ha rinchiuso nelle segrete e si è preso il trono, minacciando Jorge di ucciderti se non avesse fatto come voleva lui.   >>   vide la ragazza sedersi sconvolta sulla sedia mentre teneva premute due mani sulla bocca come per evitare di gridare.  <<  Ma non è tutto, purtroppo. Qualche ora fa ho sentito le guardie fidate di Felipe dire che domani lui stesso darà l'annuncio della morte di Jorge ed essendo rimasto l'ultimo erede in vita prenderà lui il potere   >> 
<<   Ma se lei andasse a dire a Jorge che sto bene e che sono al sicuro lui si ribellerebbe a Felipe  >>  sorrise Tini credendo di aver trovato una soluzione.
<<  Ma è questo il problema! Lui non vuole più combattere! Sono andato da lui cercando di liberarlo per portarlo qui da te. Ma lui si è disperato davanti ai miei vecchi e poveri occhi e ha iniziato a dire cose del tipo "Non ho più nulla per cui andare avanti" e.. la cosa peggiore  >>   i suoi occhi si velarono di lacrime  <<  Mi ha detto che suo fratello lo voleva uccidere veramente e a quel punto Jorge ha aggiunto "Sto solo vivendo qualche ora in più.. E mi sta bene"   >> 
Tini era sul punto di piangere, ma fece un respiro profondo e si trattenne, trovò nel profondo la forza per alzarsi e dire con decisione   <<  Allora andrò io da lui. Gli farò vede la verità  >>  fece per uscire ma la voce di Crumbs la fermò come un proiettile.
<<  Il bambino Tini!  >>  appena vide la ragazza fermarsi allora abbassò il tono e parlò con più pacatezza.   <<   Se andrai, ci saranno molte possibilità che tu.. perda il bambino   >>  non era stato facile per lui dirlo, ma doveva farle capire i rischi che stava correndo.
Tini si toccò il ventre e anche al costo di sembrare matta, ma poteva assicura di aver sentito come se il bambino le stesse dicendo "Va a salvare papà. Io starò bene."
La ragazza sorrise poi si girò verso il vecchio e disse convinta   <<  Io riavrò il mio amato e avrò mio figlio  >> 
 
<<  Nonno..  >>   il piccolo Jorge si fece serio di colpo preoccupando molto suo nonno, al quale chiese di abbassarsi facendo un cenno con la testa. L'uomo si mise in ginocchio davanti il nipote così da ritrovarvisi faccia a faccia.
<<  Dimmi nipotino  >> 
Il nipote gli mise una mano sulla spalla e gli disse ancora più serio <<  La nonna.. Era dieci volte più coraggiosa di te  >> 
L'uomo non sapeva se piangere o ridere. Decise la seconda, sia perché era divertente una parte e anche perché l'altra parte era vera. Eh si, Tini era mille volte più coraggiosa e determinata di lui. Infatti fino all'ultimo per il loro amore, affrontando per sino la morte. Che a quel tempo aveva il nome di Felipe.
Ricordava bene quel giorno. Felipe era davanti a lui quella notte, pronto a sguainare la spada e a ucciderlo. Jorge ricordava ancora le parole del fratello che diceva con un ghigno anche se i suoi occhi erano spenti  <<  Fratello.. Non pensare che io abbia sempre voluto questo. Ma tu mi hai costretto! Tu eri il preferito di nostro padre, sennò perche ti avrebbe dato il trono, eh?! Per la tua forza?   >>   ricordò la risata divertita del fratello che poi continuò a parlare  <<  Ma per piacere, non sei stato in grado di difendere la tua donna, come potevi difendere il regno! Per la tua gentilezza? Ma con quella non si può fare nulla. In poche parole fratello io ti sto solo facendo un favore. Addio   >>  ricordò che in quel momento gli sembrò di vedere una lacrima attraversare il viso del fratello.
Rammentò di aver chiuso gli occhi mentre attendeva il corpo finale. Aspettò, ma nulla. Aspettò ancora fino a che sentì un suono metallico seguito da un rumore sordo. Riaprì gli occhi e vide la sua amata Tini con un mano l'elmo di una delle vecchie armature, che si trovavano lì nelle segrete per rammentare i vecchi cavalieri, e suo fratello steso a terra privo di sensi...
<<  Nonno continua la storia!  >>  ci pensò il suo nipotino a risvegliarlo da quei ricordi.
<<  Oh giusto piccolo. Allora. Tini riuscì a liberarmi prima che Felipe riuscisse ad attuare il suo piano. Ma non era molto felice...  >> 
 
Jorge guardava la sua amata sorridendo con gli occhi che gli brillavano, fece per alzarsi ma poi si ricordò di essere ancora ammanettato alla parete. Allora Tini estrasse un mazzo di chiavi e lo liberò, però appena si alzò e aprì le braccia come a dirle di abbracciarlo.. Ricevette uno schiaffo.
Il principe si toccò la guancia confuso, ma appena vide lo sguardo preoccupato della sua amata sorrise e la abbracciò stringendola a se.
<<   Sei uno stupido! Ti saresti lasciato uccidere senza pensare alle conseguenze!   >>   scoppiò a piangere e affondò il viso sul suo petto.
<<  Perdonami.  >>  sorrise anche se le lacrime gli ricoprivano il viso e la strinse di più.  <<  Presto andiamo via! Poi ci occuperemo di mio fratello  >>   si asciugò le lacrime, poi prese la mano di Tini e la iniziò a trascinare fuori.
<<  Non tanto in fretta...   >>  
 
Nota autore: Salve a tutti. Lo so che avevo detto che questo sarebbe stato l'ultimo capitolo (seguito dall'epilogo) ma sono cattiva e volevo farvi restare per l'ultima volta col fiato sospeso. Però ci sono molti colpi di scena in questo capitolo. Allora Felipe è arrivato al punto di minacciare il fratello per prendersi il trono (e sinceramente in quella scena Jorge mi ha fatto tanta tenerezza a voi no?). Però Crumbs non ce la fa a restare con le mani in mano e allora va dall'unica persona che poteva far ritrovare in Jorge quella voglia di combattere: Tini, ma col rischio che lei perda il bambino. Eh però Felipe non perde tempo e va ad uccidere il fratello.. Se non fosse che Tini lo colpisce alle spalle e poi lei e Jorge scappano, o almeno ci provano. Ma chi sarà ad averli fermati? Jorge riuscirà ad affrontare il fratello o il suo buon cuore glielo impedirà di nuovo? Recensite.
P.S
Ah quasi dimenticavo. Questa sera stessa ci sarà l'epilogo per concludere la nostra storia. Non dimenticatelo e recensite questo capitolo. Sono curiosa di sapere cosa ne pensate. Un beso.

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Capitolo 10
*** Epilogo ***


Epilogo

Finalmente le porte del palazzo si aprirono mostrando Leon e Violetta, seguiti da Diego e Ludmilla. Il gruppo di amici aveva uno strano sorriso dipinto sul volto.
<<  Mamma! Papà!   >>  gridò il piccolo Jorge correndo tra le braccia dei suoi genitori, che lo strinsero. Vilu lo prese in braccio baciandogli la guancia mentre Leon gli accarezzava i capelli.
<<  Ciao piccolo. Allora divertito col nonno?   >>   chiese Leon mentre guardava con infinito amore il suo piccolo figlio.
Jorge annuì e disse con la sua vocina tanto tenera  <<  Il nonno mi stava raccontando una storia!  >> 
<<  Ah si? E che storia?  >>  chiese Vilu curiosa, tanto che fece ridacchiare suo suocero.
<<   Stavo raccontando al mio nipotino la storia mia e Tini   >>   spiegò il nonno e sorrise vendendo gli occhi del figlio illuminarsi al nome della madre.
<<   E la possiamo sentire pure noi?  >>  chiese Diego, non riusciva a tener nascosto il suo amore per le storie che aveva sin da bambino.
<<   Mi dispiace ma avevamo quasi terminato la storia  >>   ribatté il nonno dispiaciuto.
<<   Allora Jorge ci farà un riassunto veloce cosi potremo sentire come finisce   >>  propose Ludmilla e i quattro ragazzi poi sentirono il piccolo raccontare in breve la storia fino al punto in cui si erano fermati.
Diego e Leon a quel punto accompagnarono Jorge a sedersi sul trono e poi loro due assieme a Ludmilla e Vilu, che aveva sulle gambe il suo piccolo Jorge, si sedettero a terra attorno al trono e dissero tutti i e cinque in coro con le vocine da bambini   <<   Dai nonnino continua la storia!   >>  
Jorge scoppiò a ridere, però poi si schiarì la voce e riprese a essere serio ma sorridendo come sempre  <<  Allora dove eravamo? Ah ora ricordo! Io e Tini stavamo per scappare ma una voce alle nostre spalle ci fermò. Allora io e lei ci girammo e vidimo che era...   >> 
 
<<   Felipe ora basta! Questa storia deve finire!   >>  gridò furioso Jorge al fratello.
<<  Hai ragione Jorge, questa storia finirà. Ma con me al trono e tu con nostro padre tre metri sotto terra. Però non preoccuparti non sono tanto crudele da separarti dalla tua amata. Infatti ti raggiungerà poco dopo   >>   ribatté Felipe con un ghigno mentre puntava una spada contro Jorge.
Il sovrano allora si mise davanti l'amata, come a farle da scudo, e disse sicuro di se  <<  Io non te lo permetterò.  >> 
<<  Allora addio.. Fratello  >>   disse l'altro in un sussurro per poi correre e grida contro Jorge con la spada puntata verso di lui.
A quel punto Tini lanciò una spada a Jorge e i due iniziarono a combattere. In quel momento arrivò Crumbs che vedendoli combattere si preoccupò e si precipitò da Tini.
<<  Puoi farcela Jorge!   >>   gridò Tini per dare coraggio al suo amato.
<<  La senti Felipe? Lei è qui con me? Io ho lei.. Ma tu chi hai ora?!  >>  
A quelle parole Felipe si pietrificò e Jorge ne approfittò per saltargli addosso e tenerlo fermo al pavimento.
<<   Hai ragione fratello. Chiedo perdono  >>   dalla voce Felipe sembrava davvero sincero, allora il sovrano si alzò sorridendogli e lo aiutò poi ad alzarsi.
<<   Lo sapevo che in fondo eri ancora mio fratello   >>  Jorge strinse il fratello.. Ma fece uno sbaglio.
Infatti dopo sentì uno strillo di Tini, seguito da un urlo di Crumbs che piano piano si facevano lievi mentre nelle sue orecchie sentiva un fischio assordante e sentiva che le gambe gli tremavano. Si staccò lentamente da Felipe che lo guardava con un ghigno. Jorge era confuso. Non capiva cosa fosse successo. Quando poi vide la spada insanguinata di Felipe e alcune gocce di sangue uscire dal suo petto e finire a terra. Capì finalmente quanto potesse essere crudele una persona. Si lasciò cadere a terra e chiuse lentamente gli occhi mentre e immagini si facevano sfocate. L'ultima cosa che vide fu la sua amata.. Che si avvicinava a lui piangendo. Vedeva la sua bocca muoversi ma non sentiva nulla. Aveva capito che era la fine e allora volle dare un ultimo sorriso alla sua amata, come per dirle che sarebbe andato tutto bene.. Anche se nemmeno lui sapeva cosa sarebbe successo da quel momento in poi.
Finalmente chiuse gli occhi e si lasciò andare al suo destino.
 
<<   Ehi ehi! Ferma un momento!   >>   lo fermò Leon.
<<  Cosa succede figliolo?  >>   gli chiese il padre.
<<   Non può andare così! E la mamma? E Crumbs? Non è che te lo stai inventando?  >>   Leon pose mille domande, quando fu proprio la moglie a fermarlo.
<<   Ma dai amore. Fallo finire di raccontare   >>  
<<   Giusto Vilu. Scusa papà  >>   Leon ritornò in silenzio e guardò il padre.
<<  Come stavo dicendo.. Mi sembrava finita, ma a quanto pare qualcuno per me aveva altri progetti. Infatti appena riaprì gli occhi...   >>
 
Jorge si guardò attorno e capì di essere di nuovo nella sua camera. Provò a mettersi seduto ma il petto gli faceva male, spostò le coperte e vide che aveva il petto completamente fasciato.
La porta si aprì e Tini corse da lui sorridendo   <<  Ti sei svegliato!  >>  lo abbracciò piano per paura di fargli male, ma fu poi Jorge a stringerla a se.
<<  Tini.. Cosa è successo? Dove è Felipe?   >>  chiese confuso e preoccupato allo stesso tempo.
L'amata lo guardò negli occhi e gli accarezzò il viso  <<  Dopo che ti ha colpito Felipe ha iniziato a piangere e si è costituito personalmente. A quanto pare tu eri l'unica cosa che gli permetteva di mantenere la sua umanità e appena ti ha visto in quello stato.. Non ha sopportato il dolore.   >>  prese un respiro profondo e poi continuò   <<  Però prima di andare in prigione voleva vederti un'ultima volta. In questo momento è qua fuori che aspetta il tuo permesso per entrare... Allora cosa vuoi fare?   >> 
Jorge ci pensò qualche minuto poi annuì col capo come a dirle di farlo entrare e lei obbedì senza ribattere.
Appena Felipe entrò e vide che il fratello stava bene, sorrise contento ma non gli si avvicinò.   <<  Jorge so che non posso chiedere il tuo perdono per quello che ho fatto, ma volevo solo dirti che sono pentito   >> 
<<  Felipe.. Io ti voglio molto bene. Ma non posso più lasciare che cose come queste si ripetano  >>  
<<   Cosa mi vuoi fare?   >> 
Jorge lo guardò con le lacrime agli occhi e disse deciso ma triste   <<  Sei bandito dal regno. Non potrai nemmeno avvicinarti.  >> 
<<  No Jorge non puoi farmi questo! Sono tuo fratello!   >>   iniziò a gridare mentre due guardie lo tenevano fermo e lo trascinavano fuori   <<  Ti farò vedere Jorge, non mi darò pace!   >>  
Jorge si portò le vasi alle mani sbuffando, poi sentì le mani della sua amata accarezzare le sue.
<<   Hai fatto la cosa migliore Jorge   >>   appena sentì quella frase Jorge ritrasse le mani e le sorrise dolcemente.
Passarono due settimane e Jorge era completamente guarito, però non trovava da nessuna parte la sua amata Tini o il suo maestro Crumbs o i suoi servi. Il palazzo sembrava deserto. Anche se prima Crumbs gli aveva lasciato un biglietto che diceva:
"Mio sire, la vostra amata vi ha voluto fare una sorpresa molto speciale. Raggiungeteci in giardino con l'abito del matrimonio di vostro padre."

Si mise l'abito, come gli era stato detto, niziò a camminare e nel mentre sentì un pianoforte, seguì il suono fino ad arrivare nel giardino e vide varie sedie messe a file di cinque, poi un tappeto bianco in mezzo.
Seguì con lo sguardo il tappeto bianco e alla fine vide un gazebo con dentro il suo maestro con un abito molto elegante e una donna  con un abito da sposa. Jorge fece dei passi verso il gazebo quasi incredulo e il cuore gli si fermò in gola appena la donna si girò mostrando il viso della sua amata.
<<  Allora Jorge.. Sei pronto a sposarci?  >>  ridacchiò appena vide l'amato risponde con un sorriso da ebete.
La cerimonia sembrava andare tutto bene fino a che..
Crumbs fece la fatidica domanda   <<   Jorge Vergas, vuoi tu prendere Martina Stoessel in salute e in malattia, anche dopo la nascita di vostro figlio?   >> 
<<   Lo vogli.. Aspetta cosa avete detto?!   >>  
Crumbs  guardò Tini   <<  Ma bambina non gli avevi ancora detto nulla?  >>  
<<   Volevo fosse una sorpresa  >>   si giustificò la ragazza per poi scoppiare in una fragorosa risata, che poi contagiò Jorge e gli altri invitati.
Quel giorno finalmente ebbero il loro "per sempre felice e contenti".
 
<<   Fine della storia   >>   ammise Jorge con un sorriso sulle labbra e i cinque ragazzi applaudirono.
<<  Una bellissima storia signore!   >>   lo elogiò Diego.
<<   E non c'è nulla di meglio di una buona notizia per concludere in bellezza una storia  >>   continuò Ludmilla facendo l'occhiolino a Vilu.
In quel momento Vilu fece mettere il suo piccolo Jorge in piedi in modo che fossero faccia a faccia per poi mettergli le mani sulle spalle.
<<   Jorge.. Mamma e papà hanno una bellissima notizia  >>    gli sorrise entusiasta e Leon le si mise accanto anche lui sorridendo.
<<   Avrai un fratellino o una sorellina!   >>   annunciò Leon contento.
Il piccolo da prima sembrava arrabbiato ma poi sorrise e abbracciò i suoi genitori   <<  Che bello! Ma come lo chiamerete?  >> 
<<   Che ne dite di Diego? Insomma al primo avete dato il nome del nonno, perche al secondo non date quello dello zio?   >>   si lementò Diego, ma in effetti il suo ragionamento non faceva una piega.
<<   Perchè non lo chiamate...  >>   intervenne il piccolo che sembrava serisso, fino a che non guardò il nonno con sguardo di intesa, per poi dire   <<  Leoncino  >>  
Mentre Leon si raggelò a quel nome gli altri scoppiarono a ridere.
<<   Papà tu c'entri qualcosa!   >>  sbottò Leon infuriato verso il padre.
<<   Occhio per occhio dente per dente figliolo. Tu hai detto il mio e io ho detto il tuo   >>   ribatté l’uomo per poi scoppiare a ridere.
<<  Ma dai Leoncino non ti arrabbiare con noi   >>   lo prese un po’ in giro Diego.
<<  Piantala tu!  >>
<<  Ma dai papà ti sta bene quel nome  >>  si aggiunse il piccolo Jorge.
<<  Oh bene! C’è qualcun altro che vuole aggiungersi?!   >> 
<<  Beh figliolo se avessi potuto ti avrei cambiato il nome in Leoncino  >> 
Leon divenne rosso dalla rabbia e iniziò a rincorrere per tutta la sala suo padre, suo figlio e il suo migliore amico mentre questi ridevano come matti.
E Vilu e Ludmilla sorridevano divertite vedendoli giocare come bambini.
A quel punto Vilu si girò per verso l’enorme finestra, si affacciò e disse   <<   Siamo una bella famiglia, un numerosa e disastrata ma bella.. Si, molto bella.   >> 
 
FINE.
 
Nota autore: Salve a tutti, userò questa nota autore per ringraziarvi di tutto l’affetto e l’appoggio che mi date per le mie storie. Ovviamente questa non sarà una delle ultime, non vi siete ancora sbarazzati di me e spero che alcuni di voi mi continueranno a seguire. Grazie ancora di tutto ah e ditemi cosa pensate di questa storia ormai finita. Un beso. 

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