RANMA E AKANE...L'ORGOGLIO DI UN AMORE...

di AkaneT87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 9: *** RISPOSTA ALLE RECENSIONI ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


CAPITOLO 1 CAPITOLO 1 Heading 2 Normal   RANMA E AKANE… L’ORGOLIO DI UN AMORE…   normal"> 

CAPITOLO 1

Era una sera come un’ altra e Akane aveva deciso di andare in palestra per allenarsi un po’, o meglio voleva semplicemente sfogare la rabbia che provava per colui che, teoricamente, era stato scelto per essere il suo fidanzato.

- Sembra di essere tornati all’età della pietra! Ma perché me lo devo sposare io?! Perché non posso scegliere da sola chi sarà il mio futuro fidanzato?! Capisco il futuro della nostra scuola, ma il mio futuro?! E poi proprio lui doveva capitarmi!? Quanto lo odio!!! Ranma sei uno stupido!!! – ed ecco che con un calcio, Akane sfogò la sua rabbia spaccando due pezzi di legno. Si fermò qualche secondo per prendere fiato, poi inevitabilmente si ricordò di quello che era accaduto qualche ora prima.

FLASH BACK

- Cosa c’è? Stai diventando più lenta di una lumaca, i tuoi colpi sono fin troppo prevedibili! – disse Ranma ridendo mentre con facilità evitava i colpi di Akane. Come sempre per un assurdo motivo, erano lì, in giro per la casa, che litigavano e nonostante Akane cercasse di colpirlo come meglio poteva, per il ragazzo era diventato un gioco evitare i colpi.

- Chi sarebbe la lumaca?! – ripeté Akane innervosendosi sempre di più.

- Vedi qualcun altro che cerca di colpirmi senza successo? – continuò Ranma divertito.

Nel frattempo Genma e il signor Tendo li guardavano rassegnati.

- Tendo amico mio, ma sei sicuro che tra quei due prima o poi sboccerà l’amore? – domandò Genma .

- Non lo chiedere a me… - rispose Tendo perplesso.

- Possibile che siate così sciocchi da non aver ancora capito!? L’amore tra quei due è sbocciato da un pezzo! Il fatto è che sono troppo stupidi e orgogliosi per ammetterlo… - esordì Nabiky mangiando con tranquillità qualche biscotto.

Intanto Ranma continuava a sfuggire agli attacchi di Akane che, approfittando di un suo momento di debolezza, lo atterrò con un calcio spaccando il tavolo da pranzo.

- Caspita che botta! – commentò Genma. Rimasero in silenzio per qualche secondo, aspettando che Ranma reagisse o per lo meno facesse qualcosa. Dopo un po’ quando aprì gli occhi, massaggiandosi la testa si diresse verso Akane e urlando disse: “Stupida di un maschiaccio mancato!! Mi hai fatto male!!”

- Così impari a provocarmi! – rispose Akane incrociando le braccia.

- Ho urtato le labbra e adesso mi fanno un male cane!

- Perché non chiedi ad Akane di darti un bacio, così il dolore ti passa! – propose Nabiki sorridendo.

- Per farmi mettere nuovamente un cerotto sulla bocca? No grazie! – rispose Ranma arrossendo leggermente.

- Questo vuol dire vuoi baciare Akane seriamente? – domandò Nabiki. A questa domanda entrambi i ragazzi arrossirono, ma Ranma alzandosi in piedi, con tranquillità rispose: “Ma stiamo scherzando?! Preferirei baciare un rospo che non una con un sex appeal di un elefante!!” Questa affermazione però gli fu fatale…

- Chi avrebbe il sex appeal di un elefante!? – tuonò Akane prendendo Ranma per il codino e gettandolo nel laghetto. Poi gli girò le spalle e infuriata entrò in palestra.

- Nabiki ma tu sei sicura che tra quei due sia sbocciato l’amore? – domandò Tendo un po’ scettico osservando il Ranma, ormai ragazza, che galleggiava stordito nel laghetto. 

FINE FLASH BACK

Akane continuò a sfogare la sua rabbia spaccando una tegola dopo l’altra, poi all’improvviso gettando una serie di oggetti contro l’entrata della palestra urlò: “ Stupido! Cretino! Idiota! Maleducato! Ti odio!!!” Non si accorse però di aver centrato Ranma in pieno. Quando quest’ultimo si rialzò, infuriato disse: “Ma sei diventata matta?! Ho capito che mi odi, ma non credevo desiderassi ammazzarmi!! Sei sempre scontrosa con me e poi ti chiedi perché non ti faccio un briciolo di complimento! Beh guardati mentre continuamente mi prendi a calci e pugni e saprai darti una risposta!!”

- Te l’ho già detto! Sei tu che mi provochi!! – rispose Akane, anche lei a tono.

- E io che ero venuto anche per scusarmi!

- Sai cosa ne faccio delle tue scuse!

- Bene perché volevo scusarmi solo perché gli altri mi stavano supplicando di farlo! Ma a quanto pare sono loro ad avere torto! Sei un maschiaccio senza un briciolo di sex appeal!

- Adesso basta! Va all’inferno Ranma! – urlò Akane lanciandogli contro un’altra tegola che lo colpì in pieno volto.

- Sarei anche disposto ad andarci pur di starti lontano! – concluse Ranma anche lui alzando la voce e lasciando Akane scioccata da quella frase. Così sarebbe stato disposto ad andare per sino all’infermo pur di non vederla!

Tornato in sala da pranzo, Ranma si sedette sempre più infuriato. Dopo circa un quarto d’ora anche Akane raggiunse gli altri e quando Kasumi chiese: “Akane finalmente! Avevo chiesto a Ranma di chiamarti per venire a tavola, ma che fine hai fatto?”

- Mi dispiace Kasumi, ma la signorina non mi ha lasciato il tempo di comunicarle nulla, in quanto scaraventandomi una tegola in testa, mi ha gentilmente pregato di andare all’inferno! – rispose Ranma trattenendo la rabbia.

- Se il signore non mi avesse dato, per l’ennesima volta, del maschiaccio mancato, forse mi sarei comportata meglio! – continuò Akane anche lei cercando di sbollire la rabbia.

- Se la signorina si comportasse in modo più femminile nei miei confronti forse…

- Se il signore non mi portasse a comportarmi in un modo così tanto, come lo definisce lei… Poco femminile, forse io sarei più gentile!

- Ma piantala per quanto ti riguarda, grazia, gentilezza e femminilità, non sono proprio di casa! – disse Ranma iniziando ad averne abbastanza della situazione.

- Cosa hai detto?! – Ma prima che Akane potesse scatenare la propria collera, i rispettivi genitori separarono i loro figli dicendo: “Aventi ragazzi dateci un taglio! Perché non vi scusate entrambi e non fate pace? In fondo siete fidanzati!”

- Fidanzati?! Fidanzati un corno! Avete deciso tutto voi! Ma sapete che vi dico? Che io ne ho abbastanza di questo assurdo fidanzamento! Mi pare ovvio che non ci voglia un indovino per capire che io e Akane non siamo fatti l’uno per l’altra! Lei non ama me e io non amo lei! Fine della storia! Io non ne voglio sapere più niente di questo stupido fidanzamento!! – esplose Ranma estremamente serio e deciso.

- Ranma capisco che sei nervoso, e so che è la rabbia che ti fa parlare così però… - il signor Tendo cercò di dire qualcosa.

- Ma quale rabbia? Mi dispiace signor Tendo, io ci ho provato, ma non c’è niente che mi leghi ad Akane! – rispose Ranma.

- Ranma! – il signor Genma lo rimproverò, ma Akane alzandosi in piedi lo interruppe dicendo: “No signor Genma, lasci stare! Per una volta sono d’accordo con Ranma… Voi avete deciso il nostro fidanzamento senza consultarci e per quanti sforzi abbiamo fatto, è chiaro che tra me e Ranma non potrà mai esserci nulla…” In realtà le parole che Ranma aveva detto pochi minuti prima, per Akane furono una serie di migliaia di megapugnalate tutte dirette verso il suo cuore. Allora Ranma non stava scherzando in palestra… La considerava davvero un maschiaccio! … Tutto quel tempo sotto lo stesso tetto e lui non aveva mai provato niente per lei, anzi… Solo odio e antipatita… Così si diede anche una risposta alla domanda che precedentemente si era posta… Ranma lo avrebbe fatto davvero quel viaggio all’inferno se questo voleva dire allontanarsi definitivamente da lei.

- Mi fa piacere che almeno su questo siamo d’accordo… Quindi non mi pare il caso che io e mio padre approfittiamo ancora della vostra gentilezza… Lasceremo questa casa oggi stesso! – annunciò Ranma estremamente sicuro della sua scelta.

- Cosa?! Ranma ma sei impazzito?! – sbottò Genma.

- Non c’è bisogno che facciate le cose in fretta, anche se il nostro fidanzamento, è finalmente rotto, vi concediamo ancora qualche giorno per trovarvi una sistemazione… Non vorrei mai che a causa nostra finiate in mezzo ad una strada! Sei d’accordo con me papà? – propose Akane con tranquillità, ma anche lei abbastanza sicura. Tendo era ancora sconvolto e non aveva la forza di rispondere… Sia lui che Genma si limitarono a guardarsi e a ridere come ebeti per non piangere.

- Non ho bisogno della tua compassione! Ho detto che io farò i bagagli oggi stesso! Papà tu fa come ti pare!

- Ti prego Ranma, accettiamo di restare qui ancora qualche giorno! Il tempo di trovare un posto dove stare! Sai bene anche tu che non abbiamo niente! – il padre lo supplicò disperato e infine Ranma accettò di restare in casa Tendo ancora qualche giorno. Dopodiché ringraziando per la cena e augurando una buona notte a tutti decise di alzarsi da tavola e di uscire un po’ fuori per prendere un po’ d’aria fresca.

Lo aveva fatto davvero… Aveva seriamente deciso di andare via da casa Tendo proprio per non vederla più… Forse aveva esagerato, ma lei a volte sapeva essere così scontrosa e manesca con lui che riusciva spesso e volentieri, a fargli perdere le staffe. Comunque ormai il danno era stato fatto e certamente non poteva rimangiarsi ciò che aveva detto. Solo qualche giorno e poi le avrebbe detto addio.

Quella notte sia Ranma che Akane non dormirono molto, entrambi pensarono a come sarebbe stata la loro vita senza la presenza dell’altro. In fin dei conti tra di loro un minimo di affetto c’era… Però ormai entrambi avevano dato il loro consenso alla separazione, ed ora era troppo tardi per cambiare idea.

Il mattino seguente il ragazzo decise di tardare la colazione per non vedere Akane che un po’ turbata sedeva accanto alla sorella Nabiki.

- Dimmi un po’ Akane… Non ti dispiace neanche un po’ allontanarti da Ranma?

- Che dirti… Finalmente le mie preghiere sono state esaudite! – rispose Akane fingendo una tranquillità inesistente.

Nel frattempo, Ranma aveva deciso di godersi un bel bagno caldo in modo tale da meditare un po’ e pensare anche al futuro. I suoi pensieri vennero però disturbati dall’entrata di Pi-chan che, come una furia, si gettò nella vasca d’acqua calda.

- Ehi Ryoga! Quanta fretta di tornare ragazzo! Non ti piace più essere Pi-chan e dormire coccolato tra le braccia di Akane? – domandò Ranma volendo prenderlo in giro.

- Piantala di fare lo stupido! Sono qui per spaccarti la faccia una volta per tutte! – annunciò Ryoga tentando di colpire Ranma ma senza successo.

- Ecco che ci risiamo! Si può sapere questa volta che ti ho fatto? – chiese Ranma non capendo.

- Se fai piangere Akane è come se facessi del male anche a me! – rispose Ryoga furibondo.

- Chi avrei fatto piangere? Vuoi spiegarti meglio?!

- Questa notte, Akane non ha chiuso occhio e per la maggior parte del tempo non ha fatto altro che piangere!

- E tu come fai a sapere che la causa sono io?!

- E’ semplice! Perché lei si confida con me! Mi ha detto che hai deciso di lasciarla e di andartene via!

- Non mi pare che lei abbia opposto resistenza! E poi tu più che picchiarmi dovresti farmi una festa! Non sei forse innamorato di Akane? Senza di me, per te sarà più facile conquistarla ed avrai un avversario in meno! – gli ricordò Ranma alzando la voce.

- … E’ vero non ci avevo pensato…

- Il fidanzamento non è stata una nostra idea… E se ho deciso di andarmene, ho le mie ragioni e ti pregherei di non intrometterti! Fatti gli affari tuoi Ryoga, è meglio! Anzi, sai che ti dico? Che se vuoi Akane, prenditela pure! E’ tutta tua! – concluse Ranma aprendo la porta del bagno in procinto di uscire fuori da lì, ma restò di sasso quando davanti a sé vide Akane, che avendo sentito tutto dal “Non mi pare che lei abbia opposto resistenza”, più infuriata che mai, senza vergognarsi del fatto che era in bagno con due ragazzi praticamente nudi, la ragazza prese in mano una bacinella di acciaio e scaraventandola sul viso di Ranma disse: “Come sarebbe a dire prenditela pure?! Per chi mi hai preso!? Per un premio nobel?!!”

- Sei sempre la solita! Possibile che non ti smentisci mai?! – domandò Ranma stordito.

- Se è questo quello che pensi, allora sbrigati a trovare un’altra sistemazione perché non voglio mai più vedere in vita mia quella tua faccia da mezza donna che ti ritrovi!!! – gli urlò contro Akane.

- Come mi hai chiamato?!

- E’ la verità! In fondo sei o non sei una mezza femminuccia?! – Ranma però non fece in tempo a risponderle, in quanto Kasumi chiamò immediatamente Akane avvertendola che un ragazzo era andato per farle visita.

- Un ragazzo che fa visita ad Akane?! E chi è questo povero pazzo? – domandò Ranma che venne nuovamente picchiato da un pugno di Akane che voltandogli le spalle si precipitò a vedere di chi si trattasse. Anche Ranma e Ryoga, dopo essersi vestiti, seguirono la ragazza e quando arrivarono nella sala da pranzo videro un ragazzo… Alto, con una chioma di capelli sul castano chiaro, dallo sguardo di ghiaccio… Indossava un abito tradizionale scuro e accanto a sé aveva un baule pieno di doni. Sia Ranma che Akane, che tutti gli altri rimasero sorpresi dalla visita del misterioso giovane, e il signor Tendo volendo saperne di più domandò: “Potrei sapere il tuo nome e il motivo della tua visita giovanotto?”

- Lei è il signor Tendo immagino… - commentò il ragazzo serenamente.

- Papà tu conosci questo ragazzo? – domandò Akane.

- Ma no Akane! Ti giuro, non l’ho mai visto prima! – rispose il signor Tendo confuso. Improvvisamente il misterioso ragazzo, rivolgendosi verso Akane domandò: “Ho capito bene? Tu sei Akane?”

- Sì, ma tu chi sei? – chiese Akane un po’ impacciata. Il ragazzo le prese la mano e con galanteria la baciò dicendole: “Il mio nome è Hiroshi Kuzuma… Erede della prestigiosa scuola di arti marziali della famiglia Kuzuma specializzata nel combattimento dell’acqua e anche in quello aereo…”

- Il combattimento aereo? Ma è la specialità della scuola Saotome? … Cosa vorrà questo tipo da noi e soprattutto cosa vorrà da Akane?! – si chiese Ranma stringendo i denti. Il giovane Hiroshi volgendo un affascinante sguardo ad Akane, le sorrise dicendo: “Come stabilito anni fa, io sono qui mia dolce Akane… Per prenderti in moglie!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


Ciao ^^ Prima di tutto volevo ringraziare chi ha letto, ma anche chi ha commentato ^^ Risposte: Ho scelto Hiroshi come nome perchè è stato il primo che mi è venuto in mente... So benissimo che appartiene a temi d'amore tra i banchi di scuola (perchè è questo che pensi giusto?) però io non sono molto brava ad inventare nomi... Mi è venuto in mente lui e così... Perdonata? ^^ Poi per Ranma, volevo dire che la sua reazione è quella che noi chiamiamo goccia che ha fatto traboccare il vaso... Dopo tanto litigare non c'è l'ha fatta più e... Ed è andata così, però può anche darsi... Vabbè poi dico troppo... Buona lettura e spero che vi piaccia! ^^ Bacioni a presto, Nami.. CAPITOLO 2

- Cosa?!! – domandarono increduli tutti i presenti.

- Cosa vuole fare quello?! – borbottò Ranma tra sé e sé.

- Scusami giovanotto, ma quando io avrei stabilito questo accordo? – domandò Soun un po’ scioccato dalla notizia.

- Ma come signor Tendo non ricorda? Tempo fa, la mia famiglia la salvò da una morte certa. Lei era inseguito da una banda di malviventi che voleva derubarla, ma mio nonno, il fondatore della palestra Kuzuma, le salvò la vita e la ospitò nel suo palazzo per circa un mese. In quell’arco di tempo nacqui io, dopodiché informò mio nonno che nel giro di un paio di mesi, anche lei sarebbe diventato padre, in quanto sua moglie era in attesa della sua ultimogenita Akane… Così mio nonno disse che c’era un modo per sdebitarsi con la nostra famiglia di tanta gentilezza, ovvero quello di promettermi in sposa sua figlia, in modo tale da fondare in futuro le due scuole per farne diventare una! La più grande ed imbattibile! – durante il racconto di Hiroshi Tendo terrorizzato dal ricordo, iniziò a rammentare tutto ed ebbe quasi paura a voltare lo sguardo verso i familiari che continuavano a guardarlo con occhi infuocati, soprattutto Akane.

- Papà non posso crederci!! Non bastava Ranma, mi hai anche promessa in sposa ad un altro!! Ma il mio parere non conta proprio nulla?!! – sfuriò Akane.

- Inizialmente anche io ero contrario a questa unione, ma adesso che ho incontrato la mia futura sposa… Sono a dir poco affascinato! Non credevo potesse essere tanto bella… - dichiarò Hiroshi guardando dolcemente Akane che non poté impedire di arrossire.

- Bella quella?! Amico, la stanchezza del viaggio inizia a farsi sentire vero? – commentò Ranma ridendo.

- Ma senti chi parla Mr Casanova! – rispose Akane cercando di trattenersi per evitare figuracce.

- Tendo maledetto!! Come hai osato farmi un torto del genere!? Credevo che noi due fossimo amici!!! – sbraitò il signor Genma per niente felice di essere stato rimpiazzato.

- Guarda che ti sbagli Saotome! Io non credevo… Non credevo che quel tipo si facesse vivo! – tentò di giustificarsi Soun.

- Sa una cosa signor Tendo? Credevo che la sua palestra fosse molto più attrezzata e che la sua scuola molto più prestigiosa… Invece notò con dispiacere di essermi sbagliato! Beh poco male, chiuderemo questa catapecchia e apriremo una nuova scuola nel mio paese… L’indiscriminata scuola di arti marziali Kuzuma! Visto che le sue tecniche sono da età della pietra, non vale neanche la pena che la scuola mantenga il suo nome, quindi elimineremo subito la sua palestra! – dichiarò Hiroshi sicuro di sé.

- Cosa vuoi fare?! Ma sei impazzito!? Io non acconsentirò mai a questa assurdità!!! – tuonò Soun sconvolto.

- Ma perché si agita così tanto signor Tendo? In fondo sua figlia Akane è in buone mani! La tratterò come una principessa! – tentò di rassicurare Hiroshi. Riprendendo in mano la situazione, Soun, avvicinando Ranma e Akane, disse: “Non ne dubito, ma vedi ragazzo… Akane è già fidanzata con lui!”

- E tu chi saresti? – domandò con tono presuntuoso il giovane. Ranma, non accettando tanto strafare, rispose a tono: “Mi chiamo Ranma Saotome, erede della scuola di arti marziali indiscriminate Saotome!”

- Anche tu un combattente!

- Esatto! Vedi il loro fidanzamento è stato deciso ancor prima che io incontrassi tuo nonno… Magari in quell’occasione particolare, preso dal momento o da non so cosa, mi è sfuggito il piccolo particolare, ma Akane è già promessa a Ranma… E la prima parola è quella che conta! – sorrise il signor Tendo.

- Ma papà dimentichi che proprio ieri Ranma e Akane hanno rotto il loro fidanzamento! – lo ricordò Nambiki. Il signor Tendo però chiudendole la bocca disse: “Sta zitta Nabiki!”

- Allora se il loro fidanzamento è rotto, non vedo il problema! – commentò Hiroshi allegramente.

- Ed è qui che ti sbagli! La loro non è stata una rottura vera e propria… Chiamiamola… Pausa di riflessione! – intervenne il signor Genma cercando di aiutare Soun.

- Io ho molto rispetto per una coppia che si ama, però visto che la loro è una pausa di riflessione, non me ne starò fuori! Mi metterò di impegno per far capire ad Akane che sarò io il suo futuro marito! Se invece vedrò con i miei occhi la forza dell’amore che vi lega… Beh forse solo allora potrei pensare di arrendermi! – dichiarò Hiroshi.

- Ma quale forza dell’amore?! Tu sei solo un povero pazzo, io vi saluto!! – disse Ranma appoggiandosi le braccia dietro la nuca e voltando le spalle a tutti, ma venne immediatamente bloccato e messo da parte da suo padre, il signor Tendo e Ryoga. - Ma che ti prende sei impazzito?! Non vorrai lasciare Akane nelle mani di quel damerino?! – domandò Ryoga.

- Ma non volevi che io me ne andassi?! - Meglio tu che quello! - Ti prego Ranma non mi abbandonare! Se tu te ne andassi, quel folle farebbe sparire la mia amata palestra di arti marziali! – lo supplicò il signor Tendo.

- Tu vuoi davvero ritornare a fare la vita che facevi prima di venire qui? Vagare per giorni, mesi, per mete ignote! … Oh che triste destino!! – continuò il padre piangendo a dirotto.

- Trovi davvero mostruosa la mia Akane? – domandò Soun anche lui quasi in lacrime.

- Ma no, non è che io la trovi mostruosa però…

- Ranma tu devi aiutarmi! Ti prego fingi pure, ma fa credere a quest’uomo che tu e Akane siate fatti l’uno per l’altra! – continuò il signor Tendo.

- Potrei darvi una settimana di tempo, non un giorno di più! Se in questa settimana io vedrò il vostro amore, vi lascerò in pace, altrimenti porterò Akane nel mio villaggio! – proferì Hiroshi.

- E va bene! – sbuffò Ranma – Ci sto, una settimana! Mi servirà anche meno per spedirti da dove sei venuto! – continuò sicuro di sé.

- Ma Ranma… - balbettò Akane.

- Lo faccio solo per tuo padre e per la palestra… Lo so che la nostra non è una pausa di riflessione, ma ti conviene collaborare se non vuoi finire nel villaggio di quel tipo come sua moglie! – disse Ranma parlandole in disparte.

- Tu e gli altri mi fate rabbia! Decidete senza mai consultarmi! E se invece a me stesse bene sposare Hiroshi? – replicò Akane alzando la voce.

- Non dirai sul serio? Davvero ti piace quello lì? – domandò Ranma.

- Di sicuro ha più fascino e galanteria rispetto a qualcuno di mia conoscenza! – rispose schietta Akane.

- Bene! Allora sai che ti dice il qualcuno di tua conoscenza?! Di andartene al diavolo! Sbrigatela da sola con la palestra!! – concluse Ranma uscendo di casa.

- No Ranma torna indietro! Akane ma perché? – il signor Tendo si inginocchiò disperato.

- Bene! 1 a 0 per me! – dichiarò Hiroshi soddisfatto.

- Vieni con me Hiroshi, andiamo a farci un giro! – propose Akane prendendo sottobraccio il giovane e uscendo con lui.

- La vedo brutta papà… Se quei due non si decideranno a fare pace, credo che per la nostra palestra non ci sia più nulla da fare! – commentò Nabiki.

- Quei due non faranno mai pace senza un aiuto! – intervenne improvvisamente il vecchio Happosai.

- Maestro lei qui? – domandò Genma.

- Ho sentito tutto e non voglio neanche pensare che la mia dolce Akane debba lasciare questo posto per sempre! Come farò senza il suo dolce viso? Senza la sua biancheria!!! – si disperò piangendo.

- Qualcosa mi dice che lei ha un piano maestro! – sperò Soun.

- Effettivamente… Beh in fondo amari estremi ed estremi rimedi!

- Cosa vuole dire? – domandò Kasumi.

- Venite qui… - così il maestro accerchiò l’intera famiglia più Ryoga per spiegargli il suo piano. Alla fine della sua proposta Ryoga sbottò come un matto sbraitando: “No! Io non accetterò mai che Akane…”

- Sta zitto Ryoga, è per il suo bene e per quello della palestra! Io ci sto! – rispose Tendo. D’accordo furono, inevitabilmente, anche Genma, Nabiki e Kasumi.

- Mi raccomando! Che questo piano resti tra noi! – raccomandò Happosai, poi perdendo la sua serietà come sempre se ne andò via dicendo: “Bene io vado a riposarmi un po’, questa notte c’è stata caccia grossa!”

 

Nel frattempo Akane e Hiroshi mentre passeggiavano, avevano iniziato una conversazione un tantino delicata.

- Akane, ma tu sei davvero innamorata di quel tipo? – domandò Hiroshi.

- E’ la stessa domanda che Ranma mi ha fatto su di lui… Questo tipo sì, è carino però… Non ho la minima intenzione di sposarlo, mentre Ranma è… Lui è… Ma che vado a pensare! – meditò Akane fra sé e sé, poi rispondendo ad Hiroshi disse: “Ti prego, stendiamo un velo pietoso sulla mia storia con Ranma…”

- Sono sicuro che noi due saremmo felici insieme!

- Ma come puoi pensare al matrimonio dopo appena un’ora che ci conosciamo!?

- Presto o tardi, dovremo pur pensarci! Tanto vale farlo subito! – rispose sicuro Hiroshi.

- Chi ti da tanta certezza? – domandò Akane.

- Il fatto che Ranma ti abbia lasciata sola con me… Io non lascerei mai la donna che amo in compagnia di uno sconosciuto, lui l’ha fatto… - Già, Akane doveva ammettere che quel tipo aveva ragione… Ranma l’aveva lasciata sola con lui, però questo non voleva dire che lui non provasse nulla per lei… Ma cosa andava a pensare? Ormai tanto era tutto finito… Sarebbe rimasto da lei al massimo un’altra settimana per fingere quella commedia, poi se ne sarebbe andato. No, se continuava a pensarci rischiava di impazzire, così cambiando argomento disse: “Parlami un po’ di te Hiroshi… Com’è il paese nel quale vivi?” Hiroshi accettò di cambiare discorso e rispondendo ad Akane, iniziò a raccontarle dei verdi prati che circondavano il suo villaggio, della sua preziosa scuola e la specialità delle sue tecniche. Akane finse un certo interesse fino a quando una notizia non attirò seriamente la sua curiosità.

 

Intanto Ranma, dopo aver girato per un po’ la città, e accortosi di avere un certo appetito, decise di andare a trovare Ukyo per assaggiare uno dei suoi okonomiyaki.

- Ciao Ukyo! Ti prego fammi un okonomiyaki alla seppia! Sto morendo di fame! – disse Ranma sedendosi al suo solito posto.

- Ma certo Ranma caro! – rispose Ukyo più allegra del solito. Già, per Ranma c’era qualcosa che non andava, Ukyo continuava a fissarlo e a ridacchiare, così dopo aver finito di mangiare, incuriosito domandò: “Scusami Ukyo, non ho potuto fare almeno di notare il tuo buonumore… Ma che hai per essere così felice?”

- Ma come sciocchino! Fai anche finta di non capire?! – rispose Ukyo dandogli una pacca sulla spalla, che lo fece voltare per venti volte.

- E cosa vuoi che ne sappia io! Ci siamo appena visti! – replicò Ranma un po’ stordito.

- Prima è passato da me Ryoga e mi ha raccontato tutto! Mi ha detto che hai finalmente deciso di lasciare Akane, anche se quando me l’ha detto era un po’ depresso e, francamente non capisco il motivo! Forse perché andrà in sposa a quell’altro tipo… Ryoga non sapeva il motivo della tua scelta, però io lo so! Sono sicura che l’hai lasciata per me vero? – domandò Ukyo avvicinandosi sempre di più a Ranma, facendogli gli occhi dolci.

- Quel Ryoga! Parla sempre troppo!  - borbottò Ranma.

- Cosa stai dicendo Ukyo! Lanma ha lasciato Akane pelché è innamorato di me! Non vero amole? – intervenne Shampoo gettandosi tra le braccia di Ranma, che allontanandosi all’istante rispose: “No ragazze… Voi avete frainteso la situazione…”

- Ascolta Ranma, se non devi più sposare Akane, sarai in cerca di una nuova casa, vero? Beh tu e tuo padre potreste stare da me tutto il tempo che volete! Cucinerò degli okonomiyaki ancora più buoni! – propose Ukyo entusiasta.

- Stai schelzando vero? Lanma verrà a stare da me! – si oppose Shampoo intenzionata a non mollare.

- Non hai capito niente! Ranma dormirà qua!

- Scordatelo!

- Ecco che ci risiamo… - mormorò Ranma rassegnato, poi uscendo dal negozio disse: “Mi dispiace ragazze, ma io me ne vado! Arrivederci!” Ranma si accorse che le due ragazze erano entrate nel pieno della sfida, così ne approfittò per svignarsela e ritornare a casa Tendo.

- Quando quelle due si impuntano, è meglio svignarsela… Tutta colpa di Ryoga che non si fa mai gli affari suoi! Mi meraviglio come, con l’orientamento che si ritrova, sia riuscito ad arrivare da Ukyo! Doveva per forza dirlo a tutto il mondo che ho lasciato Akane?! Beh lasciato… Non mi sembrava che lei fosse tanto contraria, in fondo ha accettato senza obiezioni… Ammetto di essere stato un po’ precipitoso, però ero arrabbiato con lei e non c’è l’ho fatta più! Forse dovrei scusarmi per quello che le ho detto… No che io voglia sposarla, ma magari… Magari ho veramente fatto una cazzata! – concluse Ranma dandosi un pugno in testa, poi ripensandoci disse: “Vabbè… Ammesso che io mi sia pentito… Conta poco quello che penso io, e lei?... Mi sa che mi conviene tornare a casa e fare due chiacchiere con Akane, per sistemare questa faccenda una volta per tutte! Anche se la soddisfazione di dargliela vinta…”

Ranma così decise di rientrare, ma quando entrò in camera da pranzò notò subito Akane e Hiroshi seduti vicino, mentre lui parlava e lei che rideva divertita. Inspiegabilmente si sentì il sangue ribollire nelle vene e borbottò: “Ma che diavolo avrà poi da ridere tanto!”

Appena Ranma si sedette al tavolo, Hiroshi si alzò e guardando Akane disse: “Il viaggio mi ha stancato molto… Vado a riposare un po’…” Poi andò in camera sua.

- A quanto pare sei entrata in ottima confidenza con il damerino! – commentò Ranma volendo fare l’indifferente.

- E a te che importa? – rispose Akane a tono.

- Ranma ragazzo mio! Vedo che sei tornato! Allora? Scommetto che ci hai ripensato vero? Tu non vuoi lasciare Akane!? – domandò il padre sperando in meglio. Effettivamente Ranma qualche ripensamento, l’aveva avuto… Ma non sapeva cosa ne pensasse Akane, infatti…

- Mi dispiace papà, ma anche se Ranma ci ha ripensato, io resto ferma sulla mia decisione… Anzi, vi comunico che sto seriamente pensando di accettare la corte di Hiroshi! – affermò Akane con serenità.

- Cosa?!! – Mancava poco che al signor Tendo non gli venisse un infarto…

- In fondo è molto carino, ricco, gentile… Mi dispiace per la palestra però ormai ho quasi deciso! – rispose Akane sempre più sicura. Quella sua affermazione per Ranma fu come un fulmine a ciel sereno… E chi si aspettava che Akane si sarebbe fatta abbindolare da quel damerino?

- Oh no! Akane… Ranma ti prego! Devi dire qualcosa!! – lo supplicò Soun disperato.

- Io sarei dovuto restare qui solo per un’altra settimana, solo per fingere di essere fidanzato con Akane in modo che lei non sposasse quel tipo e che la palestra si salvasse, giusto? Però visto che Akane mi sembra più favorevole che contraria a questo matrimonio, la mia presenza qui non è affatto necessaria… Resterò per un’altra notte, domattina andrò via! – rispose Ranma senza mostrare un briciolo di interesse per Akane.

- Ranma figlio mio non puoi dire così…

- Ah c’è un’altra cosa… Salutatemi il damerino e ditegli che ha tutta la mia compassione poveraccio! – concluse Ranma in procinto di voltare le spalle a tutti, ma Akane bloccandolo disse: “Ranma! Volevo dirti che hai fatto bene a lasciar perdere il fidanzamento! Non potevi fare una scelta migliore!”

- Modestamente…

- Ti manderò una cartolina del mio matrimonio!

- Visto che hai deciso… L’attenderò con ansia! – rispose Ranma prima di uscire definitivamente da casa Tendo borbottando: “E io che ci stavo ripensando… “Magari la colpa è mia, magari dovrei chiederle scusa!” E invece mi ha già rimpiazzato! Ma va al diavolo!”

Akane alzandosi anche lei, un po’ nervosa disse agl’altri che sarebbe salita in camera sua, anche lei per riposarsi un po’. Tutti i presenti restarono sbigottiti osservando la brutta piega che la situazione stava prendendo, così Nabiki guardando tutti disse: “Papà, se non agiamo al più presto, qui finisce male!”

- Nabiki ha ragione Tendo! Dobbiamo mettere in atto il piano del maestro! Oggi stesso , dopo pranzo! – propose Genma.

- Sono d’accordo! – rispose Tendo. – E voi? – continuò domando a Kasumi e al vecchio Happosai, visto che di Ryoga non si vedeva neanche l’ombra. Pensarono che si fosse perso, come al solito del resto.  

- Non permetterò mai che la mia Akanuccia se ne vada! – rispose il maestro.

- Bene! Tutti d’accordo allora! – dissero in coro stringendosi la mano per dare inizio al loro piano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


Ciao ^^ Rieccomi col terzo capitolo! Ragazzi... Io spero sul serio che la storia stia prendendo una piega interessante e che vi piaccia... Fatemi sapere che ne pensate ok? Bacioni a presto! ^^ CAPITOLO 3

CAPITOLO 3

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Ranma sentì il bisogno di starsene un po’ da solo, così decise di andare a meditare vicino al canale… Si sedette e iniziò a guardare l’acqua, ma quando il suo sguardo si posò su un punto fisso, quell’acqua gli regalò un’immagine di Akane mentre sorrideva ad Hiroshi.

- Stupida!!… Eppure sembrava davvero serena con lui… Raramente lei ha sorriso così con me… Ma poi perché mi da tanto fastidio?! … Che cretino… Mi sa tanto che una mezza risposta io saprei anche darla a questa domanda… Solo che non capisco perché non ci ho mai pensato prima! Perché ogni volta che mi fermo a pensare, capisco che Akane è il mio futuro, poi me la ritrovo davanti, tempo due secondi ed elimino quello che ho pensato precedentemente in quanto devo dare inizio all’ennesimo litigio con lei! E’ assurdo!… No, no… Io sono assurdo! Che diavolo vado a pensare?! Anche se mi rendessi conto di un qualcosa che ancora devo capire bene, sarebbe troppo tardi perché ormai lei ha deciso… Con me era sempre arrabbiata, litigavamo ogni secondo! Comunque è tutta colpa mia! Odio ammettere che Akane ha ragione, sono davvero un imbecille! Tutta questa storia è iniziata dal fatto che io le ho nuovamente detto che è praticamente priva di sex appeal… Che cretino! Ma perché non apro la bocca per dire cose più sensate, invece di… Stupido che non sei altro! Ma guardati! Mi fai pena!… Come sono caduto in basso, mi faccio pena da solo… Ma mannaccia a me e a quando mi sono lasciato abbindolare da quel maschiaccio!!… Ma menomale che domani faccio i bagagli e me ne vado, almeno così penserò solo alle arti marziali! Magari potrei approfittare per andare in Cina una volta per tutte e vedere di conquistare al cento per cento la mia virilità! Sì, io la devo trovare per forza una soluzione! Poi visto che non ho un posto dove stare… Ma sì! Bagagli, partenza per la Cina, e al diavolo Akane e tutto il resto! – Ranma si alzò di scatto, e dopo aver pensato a quello che era successo, ai sentimenti che lui provava, decise di tornare a casa e di continuare a fare comunque l’indifferente con Akane e con tutto il resto. In fondo aveva anche scelto di non farsi più coinvolgere da lei e dai suoi problemi… Ora si sarebbe concentrato sul viaggio in Cina e sui suoi allenamenti.

Intanto, in casa Tendo, Akane aveva deciso di non muoversi dalla sua stanza fino al momento del pranzo. Voleva riflettere un po’ sugl’ultimi avvenimenti e inesorabilmente esordì con un: “Ranma sei uno stupido!” Poi gettandosi sul letto continuò: “E così hai davvero deciso di andartene? Beh sì, è vero che ho detto io che accetterò la corte di Hiroshi, ma non credo che sia stato questo ad averti dato fastidio… Vabbè, ma poi alla fine che m’importa se lui resta o va via? Saprò benissimo fare almeno di lui!… Però forse, se fossi stata meno scontrosa e antipatica con lui forse… Forse non ci ho mai fatto caso, perché ho sempre dato tutto per scontato… Come quella volta del cerotto… Quando siamo finiti su quella montagna di sabbia, lui mi ha detto che ero carina anche quando piangevo, e che sentiva uno strano calore al cuore… Forse mi sono sempre basata sui rari momenti in cui diceva qualcosa del genere, o su alcuni momenti in cui venivo rapita e lui correva a salvarmi, ribadendo più volte che non mi avrebbe lasciata nelle mani di altri perché ero la sua fidanzata… Ma magari lo faceva perché era semplicemente costretto dalla situazione… Ammetto di essere stata una sciocca a dare tutto per scontato e che avrei dovuto parlargli, ma ora è comunque troppo tardi… Però prima che domani lasci questa casa per sempre, gli farò un regalo… E forse capirà del perché ho accettato la corte di Hiroshi… Dovrò fare in modo di avere quello che voglio stanotte!”

Tra un pensiero e l’altro passò una buona mezz’oretta e decise così di scendere per il pranzo.

Una volta in sala, notò subito Ranma seduto al tavolo mentre sorseggiava un bicchiere d’acqua. Indifferente andò a sedersi accanto ad Hiroshi, e sorridendogli disse: “Ti sei riposato Hiroshi?”

- Non molto, il mio paese si trova praticamente dall’altra parte del Giappone e ho dovuto viaggiare molto… Penso di dormire un altro po’ dopo pranzo! – informò Hiroshi. Ranma notando tanta confidenza, si sentì infastidire, ma non volgendo uno sguardo verso Akane disse: “Papà, ho deciso che domani quando andrò via, farò meta verso la Cina… E’ un’ottima occasione per trovare la sorgente!”

- Davvero Ranma vuoi andare in Cina? – domandò il padre.

- Beh alla fine, se la sua storia con Akane è finita, non ha più molti impegni qui in Giappone… A parte la scuola che comunque potrebbe frequentare ovunque! – notò Nabiki.

- Ma da che parte stai Nabiki?! – chiese il signor Tendo.

- Ranma se prometti di restare donna per tutto il viaggio, e di indossare questo splendido reggiseno in pizzo, ti accompagno io! – intervenne Happosai alzandosi in piedi e mostrando il reggiseno.

- Scordatelo maniaco!! – rispose Ranma colpendolo sulla testa.

- Se Ranma parte per la Cina, allora il suo fidanzamento con Akane, è davvero rotto! – commentò Hiroshi, poi guardando Akane propose: “Quindi potremmo partire anche prima senza aspettare lo scadere della settimana, sei d’accordo con me Akane?”

- Io preferirei aspettare… Ho un po’ di cose da sistemare qui… - rispose la ragazza titubante.

- Come preferisci… Toglimi una curiosità Ranma, cos’è questa storia del restare donna? Non dirmi che sei caduto anche tu nelle sorgenti maledette? – domandò Hiroshi divertito.

- Fatti gli affari tuoi. – rispose secco Ranma.

- E’ così non è vero? E’ per questo che parti perla Cina! Beh… Non mi resta che augurarti buon viaggio allora!

- Non ho bisogno dei tuoi auguri!

- Povero Ranma, vuole partire per la Cina alla ricerca della sorgente, ma non sa che la soluzione c’è l’ha proprio davanti agl’occhi! - pensò Akane decidendo di tacere.

Il pranzo che seguì fu un momento di assoluto silenzio, si percepiva benissimo una certa tensione elettrica e tutti preferirono evitare un qualsiasi discorso. Improvvisamente però il signor Tendo volendo provarci un’ultima volta disse: “Akane ti rpego, ripensaci figlia mia! Non puoi sposare Hiroshi e mandare a rotoli il destino della nostra scuola! Il tuo fidanzato è Ranma!”

- Papà finiscila! Hai deciso tutto tu e non mi hai dato occasione per riflettere! Io non sposerò mai Ranma! – affermò Akane.

- La cosa è reciproca… Si metta l’anima in pace signor Tendo! Non è colpa sua se ha una figlia tanto egoista! – dichiarò Ranma con tranquillità.

- Chi sarebbe l’egoista?! – Akane stava iniziando a perdere le staffe.

- Io ci tengo alla mia scuola e alle arti marziali che la mia famiglia tramanda di generazione in generazione! Non sposerei mai qualcuno che volesse cancellare il nome della mia palestra o peggio,  ignorarne l’esistenza! Tu invece sei disposta a lasciare la palestra, a tradire la tua famiglia per seguire un damerino che conosci da neanche mezza giornata! Chi sarebbe l’egoista? – Pian piano anche Ranma stava iniziando a spazientirsi.

- Ma cosa ne puoi sapere tu delle mie scelte?! E poi, per una volta, se permetti, vorrei decidere io per me!

- No che io voglia propormi come tuo spasimante, ma al tuo posto mi cercherei un altro e non questo forestiero tutto pieno di sé!

- Beh si dà il caso che a me piaccia questo forestiero pieno di sé! – dichiarò Akane alzando la voce, ma nello stesso tempo pensò: “Non è vero, che ho detto? Questo tipo tutto sicuro di sé, mi da ai nervi! Se solo tu sapessi brutto stupido!”

- Bene e allora auguri e figli maschi! – rispose Ranma decisamente nervoso.

- Lascialo perdere tesoro mio, non vale la pena perdere tempo con una femminuccia! – proferì Hiroshi.

- Come mi hai chiamato?! – Ranma perse le staffe e immediatamente si lanciò contro Hiroshi colpendolo con un pugno. Da lì iniziò subito una scazzottata e inizialmente Ranma sembrò essere in testa. Era arrabbiatissimo. Non sapeva però se si stava battendo con Hiroshi perché voleva portarsi via Akane o semplicemente perché lo avesse insultato. In fondo lui era cosciente del fatto che non era tipo da tenersi certi insulti.

- Hiroshi! Ranma! Piantatela! – Akane cercò di bloccarli, ma inutilmente.

- Forza Ranma! Distruggilo! – Tendo e Saotome sicuramente tifavano per il giovane Ranma.

- Ti farò rimpiangere di avermi incontrato maledetto Ranma!!

- Non ti affaticare! Il momento è già arrivato! Ed eccoti la versione modificata della tecnica delle castagne! – Ranma si lanciò contro Hiroshi lanciandogli un’infinità di colpi, che con stupore di tutti, riuscì ad evitare facilmente.

- Se hai finito, passerei al contrattacco! Tecnica dell’assalto dell’aquila reale!!!

- Non ci credo! Conosce questa tecnica?! – persino Happosai rimase colpito e spiegò al resto della famiglia l’esecuzione di tale tecnica.

- Il combattente concentra tutta la sua energia sulle gambe, in modo tale da darsi uno slancio perfetto per un salto perfetto! Fa un volo di migliaia di metri e quando arriva al limite, riscende in picchiata alla velocità della luce riducendo l’avversario in briciole! Proprio come fa un aquila quando afferra la sua preda! – Fu proprio così che Hiroshi prendendo uno slancio fuori dal comune fece un salto enorme scendendo in picchiata, talmente veloce che Ranma non ebbe il tempo di vederlo e di accorgersi del pericolo. Venne così scaraventato per terra e un po’ stordito.

- Ho ritenuto giusto risparmiarti perché mi fai pena! La prossima volta pensaci due volte prima di sfidarmi! … Ah Akane, io vado a riposarmi ancora un po’, visto che mi sono reso conto di non essere al massimo delle mie energie! – concluse Hiroshi con una risata strafottente e sparendo dalla sala da pranzo. Prima che Hiroshi potesse andar via, Akane gettò un’ultima occhiata alla brocca di plastica che teneva sempre attaccata alla cintura.

- Come non era al massimo? – si domandò Tendo. Immediatamente, tutti quanti si precipitarono per soccorrere Ranma, anche Akane…

- Ranma! Ranma come stai? – domandò Akane voltando Ranma verso di sé. Ranma aprendo gli occhi e vedendo la ragazza, la allontanò da sé e sgarbatamente le disse: “Vattene! Non ho bisogno del tuo aiuto!”

- Oh scusa tanto se mi sono preoccupata! – rispose Akane innervosita.

- Ci vuole ben altro per farmi fuori! Quando tornerò dalla Cina e sarò un ragazzo normale, allora ne parleremo! Adesso non m’importa niente! Io vado in stanza, vi saluto!! – aggiunse Ranma estremamente in collera.

- Lo odio! Non lo sopporto!!! – sbottò Akane lasciando anche lei la tavola e ritirandosi nella sua camera.

- Basta Saotome mi sono stancato! Dobbiamo agire!

- Direi anche subito! Kasumi! Vai a preparare l’occorrente! – ordinò Tendo con decisione.

- Aspettate! … Ci sono anch’io… - annunciò improvvisamente Ryoga un po’ sconvolto.

- Ryoga ma che ti è successo? – domandò Nabiki.

- Ero sicuro di aver preso la strada giusta, ma… Ma pensiamo a cose più serie! Io vi darò una mano!

- Ascoltami bene Ryoga! Quello che stiamo per fare va contro la tua volontà! Se sai che non ce la puoi fare, ritirati perché se ti intrometterai giuro che ti uccido con le mie mani!!! – avvertì Tendo.

- Per quanto mi faccia male, io vi aiuterò! Non posso permettere che Akane se ne vada!

- Perfetto! Che il piano abbia inizio! – enunciò allegramente Happosai.

 

Così dopo circa una mezz’oretta, approfittando dell’assenza di Hiroshi, Nabiki entrò nella camera di Akane con del the caldo dicendo: “Ciao Akane, ho pensato che magari ti andava una tazza di the caldo appena fatto! Lo ha preparato Kasumi… Ti va?”

- Come mai tanta gentilezza? – domandò Ariane stupita.

- Immagino che questo non sia un buon momento per te… Sei un po’ stressata, e poi col freddo che fa… Dai accetta! – insistette Nabiki dolcemente.

- Beh… Sì, forse hai ragione…

Nel frattempo anche Kasumi decise di andare da Ranma con del the appena fatto.

- Ranma, ho preparato del buon the… Ne desideri un po? – domandò Kasumi con una dolcezza quasi unica.

- Del the dici? Beh forse mi aiuterebbe a scaldarmi un po’… Grazie mille Kasumi!

Accadde però, che nel momento stesso in cui Ranma e Akane sorseggiarono il the, vennero improvvisamente accolti da una stanchezza imprevedibile e, senza accorgersene, finirono col cadere in un sonno profondo.

- Ehi Kasumi! Ha funzionato! Akane si è addormentata! – annunciò Nabiki.

- Anche Ranma! – rispose Kasumi.

- Perfetto ora non ci resta che portarli nel luogo prestabilito e sperare che il mio piano abbia successo! – disse Happosai osservando entrambi i ragazzi dormire come angioletti.

 

Ormai erano trascorse tre ore abbondanti e Ranma e Akane dormivano tranquillamente l’una accanto all’altro in una strana struttura. Il primo a svegliarsi fu Ranma che lentamente aprendo gli occhi, venne accolto da un inaspettato mal di testa.

- Ahi… Mi sento tutto stordito ma che è successo? Che posto è questo e come diavolo ci sono finito? – si domandò frastornato. Poi guardandosi intorno, notò che anche Akane era lì con lui. Lei però dormiva ancora, così decise di svegliarla scostandola un po’.

- Ehi Akane! Akane svegliati, mi senti? – Lentamente la ragazza aprì gli occhi, anche lei un po’ stordita… Ma quando mise a fuoco la prima immagine che aveva davanti a sé, ovvero Ranma, gettando un urlo disse: “Ah!!! Cosa è successo? Che ci faccio qui con te?! Non ti azzardare a toccarmi!!!” Ranma cercando di calmarla rispose: “Ehi vedi di darti una calmata! Guarda che anch’io mi sono svegliato qui, e solo qualche secondo fa! E per quanto la cosa potesse sembrare interessante, ti assicuro che l’idea di toccarti non mi ha neanche sfiorato l’anticamera del cervello!”

- Ma allora scusa che ci facciamo qui? – domandò Akane confusa.

- E lo chiedi a me?

- Io ricordo di aver bevuto del the e poi… E poi niente buio totale…

- Già il the! Anch’io ne ho bevuto un po’, me l’ha offerto Kasumi… - ricordò Ranma, poi pensandoci su i ragazzi dissero: “No! Non può essere… Non possono averci drogati!”

- No, mi rifiuto di crederci! – rispose Akane.

All’improvviso però qualcuno bussando alla porta disse: “Ehi Ranma! Akane! Siete svegli?” Era la voce del signor Genma.

- Papà! Ma che posto è questo? Perché siamo qui? – domandò Ranma avvicinandosi alla porta.

- Perdonateci ragazzi, ma siamo stati costretti a rinchiudervi qui dentro! Ci resterete fino a quando non avrete fatto pace! – annunciò il signor Tendo.

- Cosa?! Ehi si può sapere cosa state dicendo?! – domandò Ranma.

- Papà aprite subito la porta!! – urlò Akane.

- Lascia! La butto giù a calci! – propose Ranma iniziando a colpire la porta con violenza.

- Mi dispiace Ranma, ma per quanti sforzi tu faccia, questa porta resterà chiusa fino a quando uno di noi non l’aprirà con l’apposita chiave! Come puoi ben notare l’intera struttura è fatta interamente di puro acciaio, per sino il pavimento! Non è molto grande, è solo una minuscola stanza… L’ho costruita io qualche mese fa come nascondiglio per i miei tesori… Vi trovate in un luogo sperduto fra le montagne, quindi potrete urlare quando vi pare, ma nessuno verrà in vostro aiuto! In un luogo così piccolo e deserto, e costretti a stare insieme per un po’ di tempo, dovrete per forza chiarirvi! E per quanto riguarda il sonnifero, era una sostanza piuttosto potente… Ve ne abbiamo dato giusto un po’, ed è per questo che continuerete a sentirvi storditi ancora per qualche ora…– li informò il vecchio Happosai.

- Mi dispiace Akane, ma non sono pronto a lasciare te e a dire addio alla palestra per quel ragazzo! Cerca di fare pace con il tuo unico fidanzato! – continuò Soun fingendosi dispiaciuto.

- Papà! Quello che state facendo non è per niente corretto! Aprite subito questa porta!!! – urlò Akane.

- Mi raccomando Ranma, comportati da gentiluomo con Akane! Ricordati che è la tua fidanzata! – aggiunse Genma.

- Dannato di un genitore! Aspetta che ti metta le mani addosso e ti uccido!! Come hai potuto?! Apri la porta!!! – sbraitò Ranma perdendo la pazienza.

- Perdonami Akane, ma senza palestra non ci sarà più nessuna entrata economica in famiglia, non varrai vedermi sul lastrico, vero sorellina? – intervenne Nabiki.

- Nabiki come hai potuto? – chiese Akane affranta.

- Voi siete pazzi! Ci vorrà una vita prima che noi due possiamo chiarire, e nel frattempo cosa facciamo moriamo di fame?! Non avrete mica intenzione di far cucinare ad Akane?! Perché a questo punto meglio la fame!! – sottolineò Ranma che venne nuovamente colpito da uno schiaffo di Akane, ma lui si limitò a restarle indifferente.

- No ragazzi, state tranquilli! Vi ho messo cibo e acqua a sufficienza nell’armadio! Voi dovete solo pensare a chiarirvi! – rispose Nabiki.

- No Kasumi, anche tu? – borbottò Akane quasi delusa.

- E’ d’accordo per sino Ryoga! Solo che lui è rimasto a tenere d’occhio Hiroshi! – lo informò Nabiki.

- Cosa?! Ryoga d’accordo con questa cavolata?! – Ranma e Akane non credevano alle proprie orecchie… Poi, dopo qualche secondo, sentirono i passi dei loro familiari farsi sempre più lontano. Li stavano davvero lasciando in quel luogo sperduto e a nulla servirono le in numerose suppliche dei ragazzi per farli tornare indietro. Si trovarono di colpo soli, in un luogo deserto, segregati in una cameretta d’acciaio che a malapena riusciva ad ospitare un letto a piazza unica e un armadio…

- Oh mamma… Questi fanno sul serio… - commentò Akane.

- Sono degli idioti!

- E’ tutta colpa tua! Se tu non avessi preso la decisione di andartene e non ti fossi dimostrato così poco sensibile, adesso non ci troveremmo in questa situazione!! – sbottò Akane.

- Ma senti da che pulpito viene la predica! Sei tu che hai deciso di sposarti con uno che vuole eliminare la vostra palestra!! – anche Ranma sembrava alquanto intenzionato a discutere.

- E per chi credi che l’abbia presa questa decisione!? – proferì Akane.

- Ah! Adesso la colpa è mia perché ti sposi con Mr tecnica assalto dell’aquila reale!!!

- Possibile che tu non capisca?!! Sei uno stupido!!! – gli urlò contro Akane.

- Detto da te suona quasi come un complimento!

- Adesso basta! Mi sono stancata! Non voglio litigare, non ne ho la forza… - tentò di calmarsi Akane.

- Figurati se l’avesse avuta la forza! – borbottò Ranma.

- Mi sento talmente stordita e stanca che dormirei fino a domattina! – commentò Akane sedendosi sul letto.

- Ehi aspetta un momento! E chi l’ha deciso che sarai tu a dormire nel letto!? – domandò Ranma immaginando la fine che avrebbe fatto.

- Non avrai intenzione di farmi dormire sul pavimento d’acciaio con questo freddo?! Soprattutto qui in montagna, il gelo si sente di più! Cerca di utilizzare quel po’ di galanteria che ti è rimasta! In fondo io sono sempre una donna! – gli ricordò Akane infilandosi sotto le coperte.

- Certo che ne hai di fegato per definirti donna!

- Adesso non ho la forza di picchiarti, penserò domani mattina ad ucciderti! – rispose Akane chiudendo gli occhi.

- Certo! E nel frattempo lasciamo pure che il povero Ranma muoia di freddo! Ma quel maniaco di un vecchiaccio maledetto, doveva proprio costruirsi un rifugio di acciaio!? – borbottò Ranma sdraiandosi sul pavimento gelato e tentando di addormentarsi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


Salve ragazzi ^^ Ecco il quarto capitolo... Come potrete notare, credo sia un po' più corto rispetto agl'altri, ma ho creduto opportuno farlo durare tanto... Spero vi piaccia! Credo di pubblicare il resto a breve, fatemi sapere che ne pensate ok? Baci a al prossimo capitolo ^^ CAPITOLO 4 CAPITOLO 4

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CAPITOLO 4 

- Papà ma siamo sicuri che funzioni? – domandò Nabiki.

- Dobbiamo avere fiducia mia cara! – rispose il signor Tendo.

- Speriamo solo che Ryoga non si penti di aver accettato e che non mandi tutto a monte! – commentò Kasumi sempre sorridendo.

- Questo credo sia impossibile figlia mia! Perché vedi, anche se dovesse pentirsi, non riuscirebbe mai a trovare questo posto! Prima di tutto non sa dov’è e poi con l’orientamento che si ritrova! – tranquillizzò il signor Tendo.

- Ops… Allora credo di aver commesso un errore – farfugliò Happosai.

- Quale errore maestro? – domandò il signor Saotome. - Prima di andare via ho lasciato una mappa a Ryoga che spiega dove si trova il mio piccolo rifugio… In caso volesse raggiungerci… - si giustificò il maestro facendosi ancora più piccolo.

- Cosa?! Ma era proprio quello che dovevamo evitare!! Maledetto vecchiaccio! Come ti è saltata in mente una cosa simile?!! – sbraitarono Soun e Genma. - Mi è sfuggito! – rispose Happosai mostrando gli occhi della compassione.

- Perfetto dite addio al vostro piano! – commentò Nabiki.

- Niente affatto! Io e Genma faremo la guardia tutta la notte! E anche domani! Fino a quando quei due non avranno fatto pace, nessuno metterà piede in quella struttura! – rassicurò Saun.

- Giusto amico mio! Dovranno passare sul nostro cadavere! – continuò Genma. Entrambi sembrarono molto sicuri di non fallire, ma come sempre i loro propositi andarono a farsi benedire… Nel giro di qualche minuto eccoli cascati entrambi, l’uno appiccicato all’altro, in un sonno profondo.

- Chi avrebbe fatto la guardia tutta la notte!? Poveri noi… - borbottò Nabiki rassegnata.

 

Ci impiegò un po’ di tempo a causa del freddo, ma alla fine Ranma riuscì ad addormentarsi. Akane però, a causa di un brutto sogno, si svegliò bruscamente e solo dopo essersi resa conto di aver sognato, notò Ranma che dormiva rannicchiato sul pavimento d’acciaio sicuramente gelato. Lo fissò per qualche minuto e si accorse che il povero ragazzo tendeva ad accucciarsi sempre di più, forse per cercare di riscaldarsi un po’.

- Forse ho esagerato… Poverino, starà morendo di freddo… Magari potrei… Solo per stanotte… - pensò Akane. Poi sollevandosi decise di svegliarlo.

Ranma! Ranma mi senti? Ranma svegliati! – Stordito, Ranma aprì gli occhi, ma quando si voltò verso Akane, prima di chiedere cosa volesse, gettò un paio di starnuti. - Allora? Si può sapere perché mi hai svegliato? Ero appena riuscito ad addormentarmi! – Akane esitò un po’, poi sollevando le coperte e facendo spazio disse: “Puoi dormire anche tu qui, se vuoi…”

- Che?! Ma cosa c’era in quel the?! Una sostanza alcolica che fa effetto a distanza di ore?! – domandò Ranma pensando che Akane fosse impazzita, ma la ragazza, un po’ imbronciata per la reazione di Ranma rispose: “Ma no stupido! E’ che ho freddo io che sono nel letto e con le coperte, figuriamoci tu su un pavimento d’acciaio… Non sto scherzando. Ti conviene approfittare prima che io possa cambiare idea!”

- Beh… Effettivamente… - Ranma si alzò da quel pavimento gelido e, mettendosi una mano in testa, si diresse verso il letto. I due ragazzi arrossendo leggermente, guardarono in due lati opposti e Ranma sdraiandosi disse: “Non preoccuparti Akane… Cercherò di toccarti il meno possibile, però devi anche ammettere che il letto è un po’ stretto per evitare il contatto!”< - Quale contatto? – domandò Akane impacciata.

- Ma no che hai capito! Intendevo il contatto… Il contatto mani… Gambe… Vabbè hai capito no? Beh io dormo che sono praticamente a pezzi, buona notte! - disse Ranma anche lui un po’ impacciando e non muovendo per niente lo sguardo dalla porta. Akane, continuando a fissare il muro, abbozzò un mini sorriso rispondendo: “Buona notte Ranma”

Trascorse un’altra oretta e Ranma venne nuovamente svegliato da qualcosa…

- Che cos’è una congiura?! Di dormire proprio non se ne parla eh? – si domandò mentre cercava di capire cosa lo avesse svegliato. Restò sorpreso quando vide che in realtà quello che lo aveva svegliato, non era un rumore qualsiasi, ma una serie di singhiozzi che tentavano in tutti i modi di non farsi sentire… Non credeva alle proprie orecchie, quei singhiozzi venivano da Akane… Stava piangendo! Si voltò immediatamente verso di lei, ma la ragazza gli dava le spalle continuando a fissare il muro, e ignara di essere stata scoperta.

- Akane! Ma… Perché stai piangendo? – domandò Ranma preoccupato.

- Scusa non volevo svegliarti… - rispose Akane senza voltarsi.

- Fa niente… Ma tu che hai?

- Lasciami perdere, non mi va di parlarne! – continuò Akane piangendo.

- Accidenti se piange così, vuol dire che la cosa deve essere davvero seria… Ma che avrà? Giuro che se qualcuno le ha fatto del male lo ammazzo! – farfugliò Ranma tra sé e sé. Poi cercando di aiutarla insistette dicendo: “Guarda che anche se abbiamo litigato… Con me puoi parlare lo stesso! Se c’è qualcosa che ti preoccupa e ti fa stare tanto male, dimmela… Se posso fare qualcosa…”

- Sta zitto per favore… - lo interruppe Akane con un soffio di fiato.

- E no! Non mi puoi dire di stare zitto! Prima mi svegli, ti fai scoprire mentre piangi a dirotto e poi vuoi che mi faccia gli affari miei!?

- Non c’è bisogno che ti preoccupi per me! – continuò Akane imperterrita.

- Va bene… Mettiamola così allora: io non sono preoccupato per te, però se continui a piangere mi impedisci di prendere sonno, quindi magari, potresti dirmi cosa ti preoccupa, così risolviamo il problema e posso finalmente addormentarmi! La preferisci questa versione? – domandò Ranma tentando di farla parlare, ma quando vide che continuava a piangere senza pronunciare un’avocale, posandole una mano sulla spalla disse: “Akane seriamente… Mi dici cos’hai?”

- Non… - Akane aveva iniziato a balbettare qualcosa, ma Ranma ci stava capendo davvero poco.

- Non cosa? – gli domandò tentando di capire.

- Non voglio…

- Non vuoi cosa? Akane ti prego parla, altrimenti non ti capisco… - le consigliò Ranma.

- Non… Non voglio… Non voglio sposare Hiroshi!!! – enunciò di botto continuando a piangere.

Ranma rimase praticamente sorpreso da quella sua frase, non avrebbe mai immaginato che Akane fosse tanto debole da lasciarsi andare a causa di un matrimonio che non voleva… Lui aveva sempre pensato che magari avrebbe reagito in tutti i modi, sarebbe scappata, avrebbe combattuto… Ma non avrebbe mai potuto immaginare di vederla in lacrime… Che poi… Alla fine questo matrimonio l’aveva voluto anche lei…

- Scusami Akane, ma sei stata tu ad accettare di sposarlo… - gli ricordò Ranma tentando di non essere troppo indelicato.

- Ma allora sei scemo?! Per chi credi che l’abbia fatto?! – proferì Akane senza cessare il pianto. Ranma continuava a non capire, in fondo gli sembrava che lei fosse serena in compagnia di quel damerino… Cos’è? Aveva cambiato idea così all’improvviso?

- Senti Akane… Magari questa volta te lo concedo… Chiamami pure scemo, ma io non ci sto veramente capendo niente… Potresti spiegarti? – insistette Ranma cercando di voltare Akane che, scostando il braccio, decise di continuare a dargli le spalle. Attese qualche secondo, poi infilando la testa sotto le coperte iniziò a parlare…

- Quando è arrivato quel tipo ieri mattina, io non avevo la minima intenzione neanche di prenderla in considerazione l’idea di fidanzarmi con lui… Poi tu mi hai fatto talmente arrabbiare! Ero così in collera e infastidita che alla fine ho preferito fare un giro con Hiroshi pur di non vederti… Stavo parlando con lui, quando mi ha raccontato del suo villaggio… Mi ha detto che da dove viene lui, circa una decina di persone hanno avuto la sfortuna di cadere nelle sorgenti maledette… Proprio in quella che ha segnato la tua vita! … Mi ha detto anche che loro avevano una piccola cisterna, con l’acqua della volpe rossa… Purtroppo questa cisterna si è prosciugata, ma lui è riuscito a recuperarne un po’ ed è in quella bottiglietta che si porta sempre dietro! Allora ho pensato che se mi fossi finta innamorata di lui e avessi accettato le nozze, avrei trascorso molto tempo con Hiroshi e sarei riuscita a sottrargli quella bottiglia per consegnarla a te! … Solo che poi quando sono tornata a casa, tu hai detto a tutti che l’indomani saresti partito per la Cina e allora ho capito che avrei dovuto agire in fretta… Questa notte sarei andata da Hiroshi e gli avrei sottratto la bottiglia, solo che poi ci hanno portati qui e niente… Io capisco di non essere stata carina con te e tutto il resto però… Però non voglio sposare Hiroshi!! Preferirei fingere un amore eterno per una settimana piuttosto che andare con quello! Se tu restassi per un’altra settimana, forse quel tipo capirà e se ne andrà via… Nel frattempo però riuscirei sicuramente a prendergli l’acqua della sorgente, tanto ormai quello è cotto! – Akane cercò di trattenersi da un ennesimo pianto.

Ranma ascoltò tutto quello che Akane aveva detto, parola per parola, dalla sorgente della volpe rossa al piano che aveva escogitato per lui… Più l’ascoltava e più aveva voglia di prendersi a pugni da solo! Voleva un colpevole per la sofferenza di Akane? Eccolo! Lei aveva fatto tutto questo solo per lui… Era a causa sua se ora piangeva disperata. Allo stesso modo però, provava una forte rabbia verso quella stupida ragazzina che aveva deciso tutto senza parlarne con lui… E pensare che lui aveva deciso di partire proprio perché credeva che non ci fosse più nulla che lo legasse al Giappone, alla città in cui da tempo viveva, a casa Tendo, ad Akane… Improvvisamente si sollevò e voltando la ragazza, la strinse a sé con forza, dicendo: “Stupida! Stupida! Ma come diavolo ti è saltato in mente di non dirmi nulla?! Se avessi saputo, col cavolo che mi sarebbe venuta in mente l’idea di partire! E poi come ti è venuta l’idea di sedurre quel cretino solo per prendergli quella bottiglia?! Se tu mi avessi detto tutto io sarei rimasto con te… Avrei finto anch’io di amarti alla follia, ma tu non avresti avuto bisogno di fingerti interessata a quello, per l’acqua della sorgente! Ci avrei pensato io!”

- Ma scusa se ci ha impiegato meno di cinque minuti per metterti fuori combattimento! – gli ricordò Akane.

- Te ne sarei grato se non girassi il coltello nella piaga… Comunque non crederai mica che io mi arrenda per così poco! Ero talmente nervoso che mi sembrava di avercela con il mondo intero! So che la sua tecnica è davvero pericolosa e so anche di averlo sottovalutato, ma se pensi che io mi arrenda! Tempo un paio di giorni e anche meno e vedrai che troverò un modo per contrastare quel damerino e prendergli quella bottiglia! E tu! Non ti permettere a farti passare per la testa l’idea di sedurlo un’altra volta, perché poi vedi come finisce? – le raccomandò Ranma.

- Tu però continuavi a trattarmi male e così… Ma io che ne sapevo che ti sarebbe venuta in mente l’idea di andartene! – Akane stava davvero perdendo il controllo delle sue lacrime.

- Avendo rotto il fidanzamento mi dici che motivo avevo di restare!?

- Però sei stato tu a voler rompere tutto!! – lo accusò Akane.

- Scusami tanto, ma non è che tu mi sembravi poi così contraria!! – replicò Ranma. Incredibile… Quei due riuscivano a litigare pur stando abbracciati!

- Ero arrabbiata! Per l’ennesima volta mi hai dato del maschiaccio privo di sex appeal!

- Vorrei ricordarti che mi ha colpito violentemente più volte!

- Beh… E’ tutta colpa tua Ranma! – ribadì Akane stringendosi sempre di più a Ranma il quale dopo averle dato nuovamente della sciocca, allontanò lentamente la ragazza da sé, e asciugandole le lacrime, le accarezzò il viso e sorridendo disse: “Tu sarai anche un maschiaccio privo di sex appeal, però non sopporto vederti piangere, lo ammetto… In fondo… Dopo tutto questo tempo passato                                            insieme un po’ di bene te ne voglio…”

- Sembra strano ammetterlo, però anch’io ti voglio un po’ di bene… - confessò Akane sorridendogli dolcemente.

- Akane… Se tu non vuoi sposare Hiroshi non lo sposerai! Ti aiuterò io testona!

- Però tu lo sai qual’è l’unico modo per aiutarmi, vero? – gli domandò Akane guardandolo stranamente.

- Vorrà dire che dovremo ingoiare questo boccone amaro e fingere un amore senza tempo, senza spazio, senza confini e chi più ne ha più ne metta! – rispose Ranma con un pizzico di ironia.

- Non sapevo fossi tanto gentile! – commentò Akane volendo prenderlo in giro.

- Sono tante le cose che non sai di me! – rispose Ranma stando al gioco.

- Frasi banali come queste non si dicono più da un pezzo! – gli ricordò Akane sorridendo.

- Vogliamo tornare a dormire, prima di mandare all’aria questo strano momento di pace? – propose Ranma sdraiandosi nuovamente, poi trascinando Akane tra le sue braccia continuò: “Dai vieni qui… E la prossima volta che hai in mente un piano, dimmelo prima di fare di testa tua!”

- Lo terrò presente… - rispose Akane accucciandosi tra le braccia del ragazzo che aveva accanto.

Restarono in silenzio per qualche secondo…

- La frase di prima può anche essere scontata… Ma non poteva essere più sincera… Se solo tu sapessi tutto quello ho da dirti! Maledizione, eppure le occasione credo di averle avute! Anche adesso per esempio! Invece resto immobile come un cretino e mi limito ad abbracciarti… E magari fosse solo un semplice bene quello che provo per te! Ma perché non riesco a dirti niente?! Riesco solo ad umiliarti e a farti capire l’opposto di quello che sento! Forse sono troppo orgoglioso per farti capire che mi hai completamente rincretinito?! Lasciamo perdere che è meglio, adesso l’importante è che abbiamo appurato che almeno Hiroshi non te lo sposi! – Stranamente Ranma pensava e ripensava alla sua storia con Akane… Non averle mai detto niente, per timidezza, per paura, per orgoglio… Averle mentito un’infinità di volte, forse perché anche lui dava tutto per scontato… Forse non avrebbe mai immaginato che un giorno sarebbe arrivato uno a caso e che se la sarebbe portata via. Aveva finalmente capito che doveva stringere i tempi e che in un modo o nell’altro doveva piantarla di fare il cretino con lei, doveva piantarla di essere così stupidamente orgoglioso e dirle tutto… Doveva semplicemente trovare il coraggio per farlo… Aveva deciso però, di rimandare il tutto ad un altro giorno anche se sapeva benissimo, che momento più perfetto di quello, non gli poteva capitare, ma impacciato e testardo qual’era, restò fermo sul non dirle niente.

- Che strano… Sto così bene tra le sue braccia… Solo lui riesce a darmi tanta sicurezza e a farmi sentire protetta… No, non è strano! Dopotutto è normale sentirsi così con la persona amata! Amata?! Ma che diavolo sto dicendo?! … Accidenti, mi sa che ho detto proprio la verità… Credo sia patetico mentire anche a me stessa! Infondo è passato davvero tanto tempo da quando ho smesso di considerare Ranma come un semplice ragazzo… Già, chissà quando è stato che mi sono… Che mi sono cosa? Uffa ma se quello che provo per lui è così sincero e profondo perché non facciamo altro che litigare? Perché non faccio altro che ripetergli quanto sia stupido e per niente carino? Non capisco perché non riesco a parlargli… Adesso per esempio… Macché! Forse lui non ha mai preso in considerazione il fatto di essere seriamente fidanzati, magari io credo di averglielo fatto capire, e lui neanche se ne accorto! Mi sa che alla recita di Romeo e Giulietta lo avrei dovuto togliere quel maledetto nastro adesivo! Ma come diavolo mi è saltato in mente di incerottargli la bocca!? Avrei dovuto baciarlo e forse… Sì perché credo che con un bacio si possano dire molte cose… Ma che sto dicendo?! Sono completamente impazzita?! Ma quale bacio d’Egitto?! Mamma mia che confusione! Ok, lasciamo stare, gli parlerò un’altra volta… Adesso quello che conta è che lui resti con me ancora un po’… Poi penserò al dopo! – Anche Akane sembrava piuttosto confusa sui propri sentimenti o meglio su come doveva fare per parlare a Ranma di come solo lui, riusciva a metterla in determinate situazioni. Cercò più volte di aprir bocca, ma stretta tra le braccia di Ranma le uniche parole che riuscì a dire furono: “Sogni d’oro Ranma! - Sogni d’oro Akane! – rispose Ranma prima di addormentarsi definitivamente. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


Ciao a tutti ^^ Questo è il quinto capitolo, credo più breve del precedente, ma mi andava di concluderlo così... Spero sul serio che vi piaccia... Aspetto con ansia i vostri pareri, un bacio a presto! Buona lettura ^^ CAPITOLO 5

CAPITOLO 5

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CAPITOLO 5

 

Colpito dai primi raggi del sole, lentamente il giovane Ranma aprì gli occhi e non poté evitare di sorridere, quando sentì il corpo di Akane stretto tra le sue braccia. Immediatamente posò lo sguardo su di lei, scegliendo però di muoversi il meno possibile proprio per non svegliarla e per tenerla stretta a lui ancora un po’. La osservò mentre ancora dormiva, altro che maschiaccio… Era davvero bella la sua Akane e in quel momento pensò che doveva un favore a suo padre, alla famiglia Tendo e anche al vecchio Happosai. E’ vero, la sera prima era davvero in collera con loro per come li avevano trattati e per l’imboscata, però… Adesso pensava che in fin dei conti, il fine avesse giustificato i mezzi. Pensò che se a quei pazzi non fosse venuta in mente un’idea tanto assurda, forse sarebbe stato ancora in collera con Akane e forse non avrebbe saputo di quello che lei stesse facendo per lui.

Improvvisamente sentì la ragazza allontanarsi leggermente da lui e vide che pian piano si stava svegliando. Restò praticamente immobile a fissarla mentre apriva gli occhi, dando modo ad Akane di capire che lui fosse sveglio già da un po’ e che la stesse fissando. Ranma arrossì leggermente, capendo di essere stato scoperto, poi volendo far finta di niente disse: “Buongiorno Akane!”

- Buongiorno… Sai mi sento davvero riposata! – rispose Akane sorridendo, ma senza avere intenzione di alzarsi.

- Per forza… Con tutto il sonnifero che quel vecchiaccio ci ha dato! – commentò Ranma.

- Non è stato il sonnifero a farmi addormentare – dichiarò Akane serenamente. Ranma deglutì, aveva capito che la ragazza era riuscita ad addormentarsi solo grazie alle sue parole e soprattutto al calore delle sue braccia.

- Se vuoi mi alzo, così stai più comoda… Tanto io non ho più sonno… - proferì Ranma cercando di non mettersi in testa degli strani pensieri.

-  Ma no non ti preoccupare! Resta pure! – rispose Akane quasi ordinando ciò che aveva detto. Quando si rese conto del tono della sua voce, avvampando si giustificò: “Cioè volevo dire… Che a me non da fastidio stare così… Sono stata piuttosto comoda…” Ma che diavolo stava dicendo? Sono stata piuttosto comoda?!

- Forse tu… Hai dormito male? – chiese a distanza di qualche secondo. – di male in peggio! Sembra che non abbia aspettato altro che dormire con lui e invece… Invece non è affatto così! … Credo… - pensò Akane completamente confusa.

- Ma no, io ho dormito benissimo, anzi! – Ecco l’altro… Che cavolo voleva dire con quell’anzi?!

- Cioè non mi è pesato dormire con te, sono stato bene… - pensò di essersi giustificato, poi timidamente tornò a sdraiarsi dicendo: “Allora… Se a te non da fastidio… Io resterei sotto le coperte  ancora un po’… Sai qui fa un freddo maledetto! Tutta colpa di quel vecchiaccio che ha costruito il bunker d’acciaio!”

- Non ti preoccupare… Anch’io sento molto freddo… Soprattutto adesso, in questo periodo cioè… - Akane era piuttosto nervosa, però appena sentì Ranma accanto, quasi involontariamente si strinse delicatamente a lui, poi chiudendo gli occhi, sorrise dicendo: “Però così sto bene…”

- Hai ragione… - rispose Ranma abbracciandola nuovamente e chinando leggermente il capo per appoggiarlo sulla testa della ragazza.

- Mi chiedo solo una cosa… Se adesso dovesse entrare qualcuno, cosa penserebbe? – domandò Akane.

- Forse penserebbero che abbiamo fatto pace… - rispose Ranma.

- E non è così? – chiese Akane pensando che non fosse vero.

- Beh sì, alla fine ci siamo chiariti ed è per questo che stiamo così… - rispose Ranma impappinandosi verso la fine.

Tacquero per un po’ di tempo, entrambi imbarazzati da non saper che dire, poi Ranma ripensò a quello che le aveva detto il giorno precedente e si rese conto che effettivamente, forse aveva un po’ esagerato a trattare Akane in quel modo e inoltre non le aveva neanche presentato le sue scuse.

Lui però, sapeva benissimo di non essere un campione nel scusarsi e nell’esprimere le proprie emozioni e perse un sacco di tempo per pensare a quello che avrebbe dovuto dire… Quando si trattava di Akane, doveva ammetterlo, si trovava sempre in difficoltà, con le parole, con il comportamento, con tutto.

Poi decise di armarsi di forza e coraggio, respirò profondamente e dopo sibilò: “Scusa…”

- Cosa? – domandò Akane non capendo.

- Io ti chiedo scusa per come mi sono comportato ieri… Per tutto quello che ti ho detto insomma…-  rispose arrossendo come un pomodoro e cercando di non far trapelare tanto imbarazzo.

- oh… Beh, grazie… Non ti preoccupare, grazie Ranma… - Akane non poteva credere alle proprie orecchie.

Quell’orgoglioso di un ragazzo scorbutico che non era altro, si era scusato con lei per averle dato dello stupido maschiaccio privo di sex appeal?! Non ci credeva… Però doveva ammettere che niente avrebbe potuto farle più piacere di quelle scuse. Apprezzò quel suo gesto e gli sorrise, poi però si ricordò che anche lei aveva qualcosa per cui scusarsi. Per esempio il fatto di averlo mandato all’inferno con tanta cattiveria…

- A proposito… Scusami anche tu per quello che ho detto… - enunciò Akane. Anche a Ranma parve strano il fatto che la ragazza si fosse scusata, un tipo orgoglioso come lei… Pensò che magari lo avesse fatto perché lui fosse stato il primo a scusarsi.

- Lascia stare… - le rispose abbozzando un sorriso. Nel frattempo però, il giovane Ranma stava anche seriamente ragionando sui proprio sentimenti…

- Visto che stiamo in questo posto sperduto, da soli… Potrei dirglielo… Che poi riflettendoci, non è che io sia proprio innamorato di lei… So che c’è qualcosa qui dentro che mi fa battere il cuore, che sia amore? L’amore che provo per Akane? Ma sarebbe ridicolo, sì lei è importante per me, però… Ma se non so neanche quello che provo, come faccio a parlarle?! Che le dico?! Scusa Akane, ma volevo dirti che provo qualcosa per te, ma che non è amore?! Andiamo è ridicolo! … Però magari sarebbe il caso di farle almeno sapere che non la considero poi tanto racchia… Ma scusa, se prova anche lei qualcosa per me, si può sapere perché devo essere io il primo ad esprimermi?! … Va bene, basta… - Ranma ci pensò e ripensò, poi prese coscienza del fatto che se continuava così, sarebbe diventato matto. In fondo che diavolo gli costava parlare chiaro con Akane?

- Akane… - esordì improvvisamente.

- Sì Ranma, dimmi… - All’improvviso Ranma, prendendo il controllo della situazione, si sollevò per voltarsi verso Akane. Concentrò lo sguardo interamente su di lei, che parve come ipnotizzata dagl’occhi del ragazzo in quanto, continuavano a non darle tregua fissandola in modo tanto inteso quanto profondo.

- Io devo parlarti – le disse serio.

- E di cosa? – chiese lei titubante, quasi spaventata. Non aveva mai visto Ranma guardarla così. Ranma però temporeggiava col silenzio, aspettando di trovare il coraggio per dirle tutto.

- Accidenti se continua a fissarmi così, con quegl’occhi, io qui rischio di restarci secca! – pensò Akane aspettando che il ragazzo iniziasse a parlare.

- C’è una cosa che io vorrei dirti, è importante…

- Ti ascolto… - Poi ad un tratto, Ranma capì che se non era bravo con le parole, forse il modo migliore per farle capire qualcosa, era agire. Non sapeva neanche lui da che punto iniziare, però doveva pur fare qualcosa, ormai si era tuffato e non poteva tornare indietro.

- Ranma mi dici co… - Ranma le appoggiò l’indice sulle labbra invitandola a tacere, lei assentì quasi intuendo le intenzioni del ragazzo, che lentamente iniziò a chinare il capo verso di lei, avvicinando sempre di più le labbra di entrambi. Distanziavano cinque centimetri e lui era pronto per fare il grande passo quando all’improvviso una terribile esplosione distrusse il momento magico che con fatica aveva creato.

Restando sempre nella stessa posizione, entrambi i ragazzi si voltarono verso la porta per scoprire cosa fosse accaduto e rimasero di sasso nel vedere che tutta la parete era stata buttata giù… Aspettarono che il polverone si dissolse, poi finalmente videro l’autore di tutto.

- Non ce l’ho fatta ad aspettare oltre! Akane dove sei?! – urlò un Ryoga disperato.

- Ma sei scemo?! Perché non l’hai fermato?! – sbraitò il signor Tendo steso al suolo.

- Perché mi ha scaraventato con un calcio! E poi neanche tu hai avuto fortuna! Piuttosto mi dici che fine ha fatto il maestro?! – domandò Saotome.

- Guardatelo là! L’artefice del vostro magnifico piano! – disse Nabiki osservando Happosai che giocherellava a terra come un gattino, con un paio di completi intimi in puro pizzo. Era bastato lanciargli addosso della biancheria per metterlo subito fuori combattimento.

- Io lo sapevo che non c’era da fidarsi – commentò Nabiki.

- Akane mia adorata sono venuto a salvarti! – Improvvisamente arrivò anche Hiroshi, che era rimasto in dietro quando Ryoga aveva veramente capito dove si trovasse il bunker.

Ranma e Akane, furono talmente colti di sorpresa, che ancora scioccati non si mossero di una virgola e, quando tutti i presenti notarono la loro posizione, ovvero Ranma sopra e Akane sotto, così vicini, in procinto di fare qualcosa, restarono tutti a bocca aperta.

- Visto che il mio piano ha funzionato? – commentò il maestro continuando a giocare con la biancheria.

- Ma cosa… - Ryoga restò sorpreso.

- Ehi ma cosa significa questa storia?! Che ci fate voi due così?! – tuonò Hiroshi.

Entrambi i genitori invece, si abbracciarono e piangendo fiumi di lacrime dissero: “Tendo amico mio, dopo tanto dolore, finalmente le nostre preghiere sono state esaudite!”

- Si sono chiariti finalmente! Che gioia Saotome!

Improvvisamente, Ranma e Akane si svegliarono dallo shock e rendendosi conto della loro posizione, balzarono giù dal letto finendo imbarazzati in due lati opposti.

- No! Non è come pensate… - tentò di giustificarsi Ranma.

- Sì, noi… - Poi di colpo, Akane pensò a quello che avrebbe dovuto fare con Ranma, ovvero fingere di essere fidanzati, e andandogli vicino disse: “E va bene! Ranma caro, non vale la pena fingere! Primo o poi lo verrebbero a sapere!”

- Ma di che stai parlando? – le domandò il ragazzo silenziosamente.

- Noi due siamo fidanzati, ricordi?

- Ah già è vero! Scusa ma non dovremmo fingere solo con Hiroshi? – chiese Ranma. I ragazzi si guardarono per una frazione di secondo, poi sorridendo capì tutto.

- Giusto! Per ingannare il nemico, bisogna prima ingannare l’amico!… Hai ragione tu amore mio! – rispose Ranma mettendo un braccio sulla vita della ragazza.

- Si può sapere che state dicendo?! – domandò Hiroshi.

- Mi dispiace mio caro, ma il signor Tendo ti aveva avvertito che io e Akane stavamo insieme o mi sbaglio?  - gli ricordò Ranma sicuro di sé.

- Ma voi due non vi eravate lasciati?!

- Lo credevamo anche noi, però la notte trascorsa insieme ci ha aiutati a riflettere – sorrise Akane.

- Scusami ma dopo la notte che abbiamo trascorso nessuno dei due vuole più rinunciare all’altro! – continuò Ranma. Di colpo arrossirono tutti, compreso lui e Akane la quale pestandogli il piede, e senza farsi sentire, disse: “Ma sei scemo?! Ti rendi conto di quello che hai appena affermato?!”

- Forse ho esagerato, però ormai è fatta! Dai stai al gioco, quello prima vede che siamo uniti e prima si toglie dalle scatole!

- E’ stata la notte più bella di tutta la mia vita! – enunciò Akane.

- E poi chi sarebbe l’esagerato?! – borbottò Ranma.

- Volete dire che voi… Che voi avete… Oh signore mi sento male! – Ryoga ebbe una specie di collasso e cadde per terra privo di sensi.

- Vuoi spiegarti meglio! – tuonò Hiroshi.

- Meglio di così… Secondo te cosa fanno due persone che si amano, durante una fredda notte, chiusi soli soletti in un bunker posto in mezzo al nulla? Credi davvero che ci possa essere solo qualche bacetto?! Povero illuso. – rispose Ranma con tranquillità.

- No!!!!!!!!! Ranma!!!!!!!!!! Perché hai fatto questo alla mia bambina?! Prima del matrimonio no!!!!!! – si disperò Saun piangendo a dirotto.

- Scusa che t’importa, tanto prima o poi si dovevano sposare lo stesso! Anzi magari questa cosa li potrà unire ancora di più! – commentò Nabiki.

- Forse hai ragione…

- Certo che ha ragione Tendo! Vai Ranma figliolo! Fatti valere! – lo incoraggiò Genma.

- Ma guarda che padre scellerato che mi ritrovo! – commentò Ranma.

- Questa te la faccio pagare! Muori Ranma Saotome!!!!! – proferì Hiroshi gettandosi all’attacco contro Ranma, ma Akane mettendosi in mezzo, lo bloccò dicendo: “Fermati!”

- Akane…

- Tu hai promesso di lasciarci in pace se avessi capito che ci amiamo! – gli ricordò Akane.

- Hai ragione Akane, ma vedi per quanto ne so, magari questa è solo una messa in scena... E poi, sono io a dover vedere tanto amore, che però non vedo… - proferì Hiroshi.

- Beh allora ti assicuro che lo vedrai molto presto! Perché io e Akane ci sposiamo tra due giorni! – annunciò Ranma con lo stupore di tutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 ***


Rieccomi con il sesto capitolo ^^ So di avervi lasciati sorpresi con l'affermazione di Ranma, ma leggete il resto e poi fatemi sapere! Ps: questa volta il formato è diverso, ma non riesco a cambiarlo... Beh non mi resta che augurarvi buona lettura ^^ Baci e a preto!!! CAPITOLO 6

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CAPITOLO 6

 

- Cosa facciamo noi tra due giorni?! – sbraitò Akane avvampando.

- Sì, Akane non ho avuto tempo di chiedertelo stanotte… Mi vuoi sposare? – gli domandò inginocchiandosi e prendendole la mano. Akane era praticamente diventata incapace di parlare… Ma era diventato scemo o cosa? Poi riprendendosi dallo shock iniziale e guardandolo meglio, notò che Ranma le stava facendo un occhiolino per invitarla a rispondere positivamente.

- Ah… Sembrava strano… Figuriamoci se questo stupido, orgoglioso e presuntuoso com’è mi doveva chiedere di sposarlo e per di più davanti a tutti! Chissà quanto gli sarà costato scusarsi prima! – pensò Akane che sospirando, abbozzò un sorriso dicendo: “Sì Ranma… Io accetto, ti sposo!”

Ryoga si era appena alzato in piedi, ma non appena ebbe sentito quella frase ricadde di nuovo completamente scioccato.

- Questo non è possibile… - commentò Hiroshi sorpreso.

- E invece sì, mi dispiace per te Hiroshi… Vieni Akane, precediamoli a casa così parliamo dei preparativi! – disse Ranma prendendo Akane per mano e trascinandola con lui in mezzo ai parenti che continuavano a guardarli esterrefatti.

- E lei signor Tendo, non faccia così! Infondo abbiamo solo anticipato di un paio di giorni la notte delle nozze! – disse Ranma passando davanti a Soun che restò talmente stupito, da non dire una parola.

- Andiamo Tendo, tutto sommato hanno ragione… E poi hai sentito anche tu! Tra due giorni si sposano!

- Forse hai ragione tu Genma…

Ranma e Akane camminavano a dieci metri avanti agl’altri e agl’occhi di tutti sembravano felici e contenti, visto che non facevano altro che tenersi per mano e sorridersi… In realtà quei sorrisi cercavano in tutti i modi di mascherare un'altra discussione.

- La vuoi piantare di fare così! Se continui a ridere come un’ebete capiranno che c’è qualcosa che non va! – proferì Ranma anche lui sorridendo.

- Lo faccio solo per evitare di prenderti a schiaffi! Ma come ti è saltata in mente l’idea del matrimonio?! Io non voglio sposarti! – dichiarò Akane cercando di continuare a fingere.

- E’ stata la prima cosa che mi è venuta in mente, tu avevi un’idea migliore?! E poi cerca di stare tranquilla, neanche io voglio sposarti però non abbiamo nulla di cui preoccuparci!

- Ah ma davvero? Un matrimonio mi sembra un buon motivo!

- Non ci sposeremo vedrai… Quello farà i bagagli prima!

- E tu che ne sai?!

- Se la pianti di fare la finta isterica e ti concentri sulla parte della dolce fidanzatina, forse quello stupido crederà al nostro amore e ci lascerà in pace! – le disse Ranma quasi sul punto di perdere il controllo.

- Chi sarebbe la finta isterica?!

Non c’era proprio nulla da fare, quei due non facevano altro che litigare cercando di mascherare con dei sorrisi. Ma rendendosi conto che in lontananza i parenti e Hiroshi li osservavano in modo strano, Ranma prendendo in braccio Akane disse: “Andiamo! Vieni in braccio amore mio! Facciamo una corsa a casa!” E in men che non si dica sparì dalla vista di chi li seguiva.

- Mamma mia quanta fretta di tornare a casa! – commentò Nabiki.

- Che diavolo vorranno fare?! – si domandò Tendo, poi quasi dandosi una risposta da solo sbraitò: “No!!! Presto seguiamoli!”

- Papà stai tranquillo… Non faranno nulla che non abbiano già fatto!

- Appunto… - rispose il signor Tendo piangendo.

Intanto Ranma aveva fatto una corsa sfrenata, per raggiungere casa Tendo e una volta giunto a destinazione, posò Akane dicendo: “Menomale… Siamo arrivati!”

- Ma sei scemo?! – gli urlò Akane.

- Se continuavamo a litigare ci avrebbero scoperti!

- E di chi credi che sia la colpa!?

- Oh santa pazienza! Certo che sei proprio testarda!

- E questi cosa sarebbero? I primi litigi tra fidanzatini? – domandò improvvisamente Hiroshi.

- Cosa?! E tu da dove sbuchi?! – chiese Ranma sorpreso di esserselo trovato alle spalle.

- Dimentichi che sono un grande lottatore di arti marziali… Conosco molte più tecniche di te, e sono molto più esperto! Starvi dietro è stato un giochetto da ragazzi!

- Ma quante arie si da questo?! – borbottò Ranma. – Adesso ti faccio vedere io chi è l’esperto!! – annunciò Ranma in procinto di attaccare Hiroshi, ma Akane bloccandogli il braccio si avvicinò al suo orecchio dicendogli: “Vuoi forse farti ammazzare! Primi mi dici di non fare sciocchezze e poi cosa fai? Ascolta, so che è dura da accettare, ma allo stato attuale quello ti disintegra di nuovo! Devi allenarti, e poi ricordati che devi riuscire a sottrargli quella bottiglia!”

Maledizione, Akane aveva ragione, e lui questo lo sapeva, ma quanto gli costava lasciare perdere le provocazioni di quel damerino!

- Ok, amore hai ragione… Non mi sporcherò le mani… Lascio perdere! – disse Ranma fulminando Hiroshi con lo sguardo.

- Per me è uguale, però io sono sempre più convinto del fatto che la vostra sia solo una stupida finzione per non farmi sposare Akane! – ribadì Hiroshi sempre più convinto.

- Adesso te lo rispiego, e questa volta vedi di ficcartelo in testa! Io e Akane siamo fidanzati già da un pezzo, ci amiamo e tra due giorni ci sposeremo!! Hai capito ora?!

- Ok, ma se non vi dispiace io resterei ancora qualche giorno… Mi piacerebbe partecipare alla cerimonia! – propose Hiroshi.

- Sei il benvenuto! – rispose Ranma. Akane non ebbe tempo di dire una parola, in quanto gli altri membri della famiglia arrivarono di corsa a casa per discutere meglio sui preparativi delle nozze. Erano tutti molto felici della decisione, finalmente presa… Beh proprio tutti felici no… Ryoga era praticamente disperato. Non riusciva a credere al fatto che Ranma e Akane si sposassero… Eppure era convinto che quei due si odiassero e invece? Avevano deciso di giungere a nozze… Però gli venne in mente che probabilmente il loro, poteva essere un piano per impedire a quel damerino di prendere Akane in moglie. Questi dubbi lo stavano ossessionando, così decise che doveva chiarire a tutti i costi… Prese Ranma e Akane in disparte per parlare con loro senza problemi.

- Avanti ragazzi a me lo potete dire… Il vostro è tutto un piano vero? – I due ragazzi si guardarono confusi, facendo finta di non capire, poi Akane domandò: “Di quale piano stai parlando Ryoga?”

- Del vostro matrimonio…

- Ma cosa dici? Guarda che è tutto vero! – rispose la ragazza sorridendo e abbracciando Ranma, il quale ricambiandola continuò: “Sì Ryoga, io e Akane ci sposeremo dopodomani…”

- Cosa? Ma perché?! – domandò disperato.

- Ma che domande! Noi due ci amiamo... – affermò Akane. Ryoga non poteva davvero crederci… Quei due parlavano sul serio! Si sarebbero sposati nel giro di due giorni. Avrebbe dovuto dire addio alla sua Akane, e questa volta per sempre… Doveva rinunciare a lei, perché ormai aveva capito che non c’era spazio per lui nel suo cuore.

- D’accordo… Allora vi auguro tanta felicità… - disse Ryoga prima di fuggire disperato.

- Poveraccio, sarà distrutto! – commentò Ranma ridacchiando.

- Perché scusa? Che abbiamo detto? – domandò Akane ignara dei sentimenti che Ryoga provava per lei.

- Lascia stare – le rispose Ranma allontanandosi con indifferenza.

Stava per raggiungere la propria stanza, quando Kasumi chiamò sia Ranma che Akane e li invitò a seguirla verso la camera della ragazza.

- Kasumi scusa, perché ci hai portati in camera mia? – chiese Akane non capendo.

- Akane, purtroppo la camera degl’ospiti è occupata dal signor Genma, ma nel frattempo potrete utilizzare la tua camera… Domani vi preparerò il letto! – rispose Kasumi serenamente.

- Cosa?! Un momento quale letto? – domandò Ranma arrossendo.

- Tra due giorni vi sposerete, è giusto che abbiate la vostra camera!

Improvvisamente Ranma sentì una losca presenza comparirgli alle spalle. Si girò e ci mancò poco che non gli venisse un infarto, a causa dell’espressione quasi da fantasma, che il signor Tendo aveva assunto e con la quale lo aveva chiamato: “Ranma!”

- Signor Tendo, mi ha spaventato! Che vuole? – chiese Ranma sentendosi a disagio.

- Il fatto che abbiate anticipato la notte di nozze, non vuol dire che potrai dormire con la mia Akane! Sono stato chiaro?! – sbraitò Soun.

- Ehi! Si dia una calmata! Non ci penso neanche a dormire con quella! – rispose Ranma sgarbatamente, ma non ebbe neanche il tempo di finire la frase, che Akane gli diede un calcio. Alla botta, il giovane trattenendo il dolore, continuò: “Volevo dire… Che non ci penso perché ho rispetto per le sue regole signor Tendo!”

-  Ma se le hai praticamente mandate nella spazzatura le mie regole! – gli ricordò il signor Tendo.

- Beh, volevo dire che accetterò questa sua richiesta senza porre obiezioni… - tentò di giustificarsi Ranma.

- Papà non preoccuparti, io e Ranma non dormiremo insieme né stanotte né domani notte… Puoi starne certo! – proseguì Akane cercando di convincere il padre. – e neanche ne giorni che verranno!- si disse la ragazza.

- E va bene mi fido di voi – concluse il padre andandosene via e portandosi dietro Kasumi, lasciando i due ragazzi soli.

- Ranma… Hiroshi se ne tornerà a casa prima del matrimonio, vero? – chiese spaventata Akane, come quasi pretendesse una risposta positiva.

- Questo è sicuro, però dovremo impegnarci a fare i fidanzatini innamorati… Appena quell’idiota si sarà arreso e se ne tornerà a casa, lo coglierò di sorpresa, approfittando di un suo momento di debolezza e gli soffierò la bottiglia! E così tornerò ad essere un ragazzo normale!!! – esultò Ranma.

- Ma è solo questo che ti preoccupa?! Al momento, grazie alla tua grande idea, abbiamo cose più importanti a cui pensare!!! – replicò Akane

- Per esempio?

- Per esempio il matrimonio!! Se Hiroshi non torna a casa, noi dovremmo sposarci veramente! Ci hai pensato?! – domandò Akane spaventata.

- Chiamerò il padre di un mio amico che mi deve un favore! Si travestirà da prete… Tranquilla è tutto sottocontrollo! – tranquillizzò Ranma mettendole una mano sulla spalla, ma Akane scostandosi furibonda ribatté: “Sottocontrollo un corno! Qualsiasi cerimonia nuziale che si rispetti, pretende che alla fine gli sposi si scambino un bacio!”  Ranma rimase di sasso. Cavolo Akane aveva ragione! Se fosse stato costretto, l’avrebbe sì sposata per finta, ma il bacio?! Neanche a parlarne… Come avrebbero potuto fare dunque per il bacio che tutti gli sposi si scambiano a fine cerimonia?

- E poi quello non è l’unico bacio! Tutte le volte che gli invitati ci inviteranno a darci un altro bacio, e poi un altro ancora e un altro!! Che schifo! – continuò Akane disgustata.

- Ehi qua chi ha la peggio sono io, che devo baciare un rospaccio come te! – rispose Ranma incrociando le braccia. Anche questa volta si era completamente meritato un potentissimo calcio sullo stinco destro. 

- Ahi! Ma sei impazzita?!

- Così la pianti di fare lo stupido!

- Guarda che io sono serio… Neanche a me va l’idea di baciarti, di sposarti o di… - Improvvisamente Ranma avvampò, poi controllandosi disse: “Senti, intanto noi mettiamocela tutta per mandarlo via domani, in caso contrario… Dopo la falsa cerimonia, ci inventeremo qualcosa… Andrà tutto bene… Credo…” Ranma iniziava a pentirsi della sua assurda idea… Forse avrebbe dovuto dare retta al suo istinto, ovvero quello di sistemare la faccenda con un bel combattimento… Ma quello voleva il vero amore, altrimenti si sarebbe sempre trovato tra i piedi…

- E per la notte? – domandò improvvisamente Akane.

- Per la notte cosa? – chiese Ranma non capendo.

- Come… Come dormiamo?

- Dormiamo come abbiamo dormito ieri notte… So che l’idea di dormire insieme non è allettante, ma non ti preoccupare… Come hai potuto notare io so tenere le mani apposto! – l’avvertì Ranma con un tono, come se volesse farle capire che non lei non ci avrebbe mai provato.

- A proposito di questo… Visto che ci siamo, mi puoi dire cosa avevi da dirmi di tanto importante?- domandò Akane volendo riprendere il discorso lasciato a metà nel bunker. Akane aveva forse intuito quello che Ranma le volesse dire, però non era sicura… Inoltre le aveva dato un fastidio atroce sentirlo parlare di lei così, come se fosse realmente un mostro. Beh la ragazza volle ricordargli che il signore stava per baciarlo quel mostro. Anche se Akane si pentì immediatamente della domanda fatta… Avrebbe preferito tacere, in fondo era convinta di essersi sbagliata o che magari Ranma avesse chiuso la faccenda con una frase tipo: “Quello che è accaduto nel bunker resta nel bunker.”

- Non mi ricordo… - rispose Ranma tentando indifferenza. Non poteva farcela di nuovo… Aveva bisogno di farsi un altro discorso per conto suo prima di poter riuscire ad esprimere i suoi sentimenti.

- Ma avevi detto che era importante! – insistette Akane. La ragazza non mollava, cosa poteva fare ora? Lui non era affatto pronto, così decise di liquidarla voltandole le spalle e risponderle indifferente: “Probabilmente lo era solo in quel momento, visto che io ora non mi ricordo proprio!” Poi sparì lungo il corridoio.

- Ma allora è proprio così…? Quello che è accaduto nel bunker, resta nel bunker? – si chiese Akane. Ma in fondo a lei che importava… Qualsiasi cosa lui le avesse detto, sicuramente doveva essere una stupidaggine… Non c’era motivo di prendersela tanto, in fondo a lei non importava nulla di quel cretino del suo fidanzato… Eh già, quel cretino era però il suo fidanzato.

 

Il mattino seguente, c’era un’atmosfera piuttosto allegra in casa Tendo, erano tutti entusiasti e intenti nei preparativi per il matrimonio, che si sarebbe dovuto celebrare il giorno successivo.

- Buongiorno caro, hai dormito bene? – domandò Akane sorridendo, e vedendo Ranma sedersi per la colazione. In un primo momento, il ragazzo la guardò in modo strano, poi notando la presenza di Hiroshi rispose: “Benissimo, grazie tesoro..”

- Guarda amore! Questa mattina ho deciso di prepararti io la colazione, proprio come una brava mogliettina! – annunciò Akane ponendogli davanti un vassoio pieno zeppo di cibi che, a dire la verità, non promettevano nulla di buono. A quella frase, Ranma cambiò colore, ma mantenendo sempre un certo autocontrollo rispose: “Sei gentile tesoro, ma vedi… Il fatto è che stamattina mi sono alzato senza appetito…” Il suo stomaco però lo tradì all’istante.

- Vedo che il tuo pancino non la pensa come te… Dai non fare complimenti, mangia pure quanto vuoi caro! – insistette Akane forzando sempre di più il suo sorriso.

- Ma no amore, davvero… Non mi va nulla… - continuò Ranma come quasi volesse chiederle di risparmiarlo. Poi avvicinandosi al suo orecchio chiese: “Ma scusa hai deciso forse di ammazzarmi?! Non mangerei le tue schifezze neanche se stessi morendo di fame! Perché questa robaccia mi ucciderebbe prima!” Akane senza farsi vedere dagl’altri, gli tirò un pizzicotto sulla gamba, poi rispose silenziosamente: “Stupido ma come ti permetti? Lo sai quanto ci ho messo per cucinare questa roba?!”

- Sicuramente meno di quanto c’è ne vorrà a me per digerirla! – Ecco un altro pizzicotto.

- Ricordati che tutti i mariti mangiano i manicaretti preparati dalle proprie mogli! Sbaglio o dovevamo impegnarci?! Quindi ora tu mangerai tutto quanto fino all’ultima briciola, chiaro!? – Akane era davvero intenzionata, così Ranma non potendo più rifiutare, in quanto Hiroshi sedeva accanto a loro, abbozzò un sorriso disperato, e con fatica iniziò a mangiare dicendo: “Mmm… Squisito amore!”

- E’ inutile che vi impegnate tanto, io resto convinto del fatto che il vostro sia un piano per mandarmi via! Però se mi sbaglio potrei sempre assistere al vostro matrimonio! – commentò Hiroshi osservando i due ragazzi che decisero di fare gli indifferenti.

- Questo tipo è veramente testardo! – si disse Akane tra sé e sé.

- Aspetta solo che mi venga in mente un’idea per contrastare la tua stupida tecnica e ti spedirò a calci nel sedere, dritto da dove sei venuto! – borbottò Ranma.

Le ore successive furono un continuo litigare silenziosamente per Ranma e Akane, in quanto non erano d’accordo praticamente su niente… Erano però attenti a recitare la parte dei dolci fidanzatini davanti ai parenti e soprattutto davanti a Hiroshi che continuava ad avere dubbi sul loro matrimonio.

Dopo pranzo, Ksumi e Nabiki trascinarono Akane con forza nella sua camera mostrandole un enorme pacco.

- Accidenti quanta fredda! Ma cos’è? – domandò Akane curiosa.

- Coraggio aprilo! – la invitò Nabiki entusiasta. La ragazza guardò dubbiosa le sue sorelle, poi però decise di aprire il pacco e rimase a dir poco sbalordita nel vedere il contenuto: Un bellissimo abito da sposa occidentale, semplice ma raffinato… Un abito da sogno che desidererebbe qualsiasi ragazza pronta alle nozze. Non riusciva a crederci, quel vestito era davvero per lei? Era bellissimo, non aveva mai visto un abito da sposa così da vicino, e se poi l’abito in questione lo avrebbe dovuto indossare lei, beh questo la rendeva ancora più emozionata.

- Nabiki, Kasumi… E’ bellissimo! – Akane non aveva altre parole.

- Sono contenta che ti piaccia! Lo avevamo ordinato da un po’, perché sapevamo che prima o poi tu e Ranma vi sareste decisi! E’ il nostro regalo sorellina! – le disse Kasumi sorridendo.

- Cosa? Questo è davvero per il mio matrimonio? – chiese Akane iniziando a sentire qualche senso di colpa.

- Ma certo sciocca! Domani ti sposi giusto? Ecco il nostro regalo! – le rispose Nabiki.

- Grazie… E’ stato davvero un pensiero molto carino! Mi piace davvero tanto! – proferì Akane un po’ titubante. Quel vestito le piaceva sul serio, però i suoi sensi di colpa iniziarono a farsi sempre più grandi… Le sue sorelle avevano sicuramente speso una cifra per quel vestito, per il suo matrimonio, ma quello che si sarebbe celebrato il giorno successivo sarebbe stato solo un falso! Promise però di tenere quel vestito con cura, e che un giorno, quando sarebbe arrivato il momento lo avrebbe indossato, perché era il regalo più bello che le sue sorelle le avrebbero potuto fare.

Dopo un paio d’ore, Ranma e Akane erano seduti vicino a un albero del loro giardino e, ormai abituati, continuavano a recitare la loro parte.

- Secondo me non la beve… - gli bisbigliò Akane avvicinandosi a lui.

- Se non se la beve è solo colpa tua, ti stai praticamente tirando iella! – rispose Ranma avvicinandosi di più alla ragazza, il quale notando il contatto dei loro corpi avvisò: “Ranma se ti avvicini di un altro passo, ti uccido!”

- Cosa credi che mi faccia piacere restarti appiccicato! Domani c’è il matrimonio, dobbiamo trovare un modo per mandare via quel rompiscatole! Forza cominciamo! – Così entrambi diedero inizio a una nuova commedia, chiamandosi con nomignoli dolci e facendo di tutto per sembrare una coppia felice. Non si rendevano conto però, che nella loro recita a parte qualche raro abbraccio, ciò che realmente mancava per poter essere creduti dal giovane Hiroshi, era appunto un contatto fisico. In fondo per il ragazzo, ciò che Ranma aveva detto erano solo parole, perché lui non aveva ancora visto nessun bacio e né tanto meno un qualcosa che avrebbe potuto fargli cambiare idea.

Malgrado i vari tentativi, purtroppo a causa dei vari diverbi non riuscirono a convincere Hiroshi, che non mostrava la minima intenzione ad andarsene.

La sera ci fu una grande festa e tutti badarono a non far incontrare Ranma e Akane affinché si rispettasse la tradizione del non vedere la sposa la sera prima delle nozze. Nabiki e Ksumi stettero tutto il tempo con Akane, convincendola anche ad indossare l’abito per prova.

- No ragazze, non diciamo sciocchezze! Lo indosserò domani! – rifiutò Akane.

- Ma perché? Dai Akane, non farti pregare! – insistette Nabiki.

- Domani sarà una sorpresa per tutti, anche per me! Per favore, non insistete… Non mi va di provarlo… Voglio vedermi con quel vestito solo ed esclusivamente il giorno delle nozze. – dichiarò Akane convincendo le sorelle. In realtà la ragazza si era rifiutata perché sperava fino all’ultimo di non dover indossare quel vestito, visto che si trattava di una finzione. Inoltre le era costato già tanto illudere tutti per il giorno della cerimonia, e creare una falsa anche per la prova vestito, davvero non se la sentiva… Chiacchierò ancora un po’ con le sorelle, poi quando se ne andarono, si buttò sul letto e iniziò a pensare. Pensò che forse non avrebbe dovuto accettare questa falsa, forse lei e Ranma avrebbero potuto risolvere il problema in un altro modo, ma non con un finto matrimonio… Perché lei ci stava troppo male… Ecco lo aveva ammesso, lei stava male… E non per l’aver ingannato la sua famiglia, ma per essersi presa gioco dei propri sentimenti.

- Perché continuare a ingannarmi? Tanto non ne vale più la pena… Così ci sto ancora più male… Per quanto io mi rifiuti, credo di non poter mai cancellare l’affetto che mi lega a Ranma… Senza rendermene conto mi sono affezionata tantissimo a lui e l’aver capito che non potrei farcela senza… E’ terribile! Ogni volta che penso a lui, sento il cuore che batte a cento all’ora, però nello stesso tempo provo un grande dolore… Maledizione, io mi sono innamorata di lui! – Ammise improvvisamente Akane chiudendo gli occhi. – Ma guarda se con tanti ragazzi che ci sono, mi dovevo innamorare proprio di quello! E’ scontroso, antipatico, non mi fa mai un briciolo di complimento, come diavolo ho fatto a innamorarmi di lui?! Stupida che non sono altro! – si domandò mettendo la testa sotto il cuscino. Poi dopo qualche secondo si sollevò e gettò un’occhiata al suo abito. Lo guardò a lungo fino a quando non decise di indossarlo… Il mattino seguente avrebbe avuto troppa fretta per sognare il suo vero matrimonio, ora invece aveva tutta una notte per immaginarsi felice con quell’abito in procinto di sposarsi, ma questa volta un matrimonio vero.

Indossò tutto, il vestito, i guanti, le scarpe, il velo, il paio di orecchini, la collana che sua sorella suo padre le aveva donato, tutto… Poi si guardò allo specchio, e le risultò difficile riconoscersi… Così vestita e conciata, quasi non sembrava lei. Però le piaceva vedersi così… Ma perché doveva fingere? Perché non poteva sposarlo davvero?

Si voltò verso il letto, si sdraiò facendo attenzione a non rovinare il vestito, volle chiudere gli occhi e rilassarsi qualche minuto prima di togliersi l’abito. Accadde però che quando li riaprì, era già l’alba.

- Oh no! Mi sono addormentata con il vestito addosso! – Scattò dal letto poi improvvisamene scosse la testa, ma cosa aveva pensato la sera prima? Che diavolo le era venuto in mente, provarsi l’abito e pensare: magari potessi sposarlo davvero! Non era da lei comportarsi così e fare dei pensieri tanto assurdi! Il tutto venne però interrotto da dei rumori della finestra. Si girò verso di essa, e quando vide Ranma entrare velocemente esclamò: “Ranma ma che ci fai qui?”

Il ragazzo non si era ancora voltato per guardarla, si era semplicemente limitato ad abbassarsi dicendo: “Shhhhh non parlare, abbassa la voce! Quello stupido di Ryoga ha praticamente detto ai quattro venti del nostro matrimonio, e fuori ci sono Ukyo e Shampoo disperate che vogliono spiegazioni!”

- E tu che hai risposto? – domandò Akane con tranquillità.

- Che ormai avevo deciso e basta… Magari con il finto matrimonio ho anche risolto il problema con quelle due… - rispose Ranma voltandosi. Ma nel momento in cui il suo sguardo incrociò quello di Akane, improvvisamente sbarrò gli occhi rimanendo senza parole.

- Oh Signore mio… E’ forse una visione quella che vedo? Mamma è bellissima! Ma quand’è che è diventata così bella? Se voleva sorprendermi ci è riuscita… Quel vestito, sembra essere fatto apposta per lei… Altro che maschiaccio senza un briciolo di sex appeal! Ma dove? Era bella da togliere il fiato! – pensò Ranma continuando ad osservarla e mettendo in soggezione Akane, anche lei sorpresa nel vedere Ranma in abito da sposo. Uno smoking nero, senza papillon, solo la cravatta allacciata un po’ più larga del normale per non coprire la parte non abbottonata dalla camicia. Nel taschino sinistro della giacca vi era un fazzoletto ben piegato di seta bianco. Era bellissimo, sembrava davvero uno sposo… E pensare che era tutta una falsa…

- Basta fare il cretino! Mi sono praticamente incantato, sembro un ebete! Avanti parlale! Dille qualcosa… Almeno che è bellissima… Ti prego Ranma, avanti! Non ci vuole molto! Akane – Sei – bellissima! E che cavolo! – Sfortunatamente le uniche parole che riuscì a dire furono: “Vedo che sei già pronta!”

- Non dovresti essere qui! Sai che non si deve vedere la sposa prima del matrimonio! – gli ricordò Akane.

- Scusa ma di che ti preoccupi? Tanto è un matrimonio finto! – rispose Ranma con tranquillità.

- Grazie per avermelo ricordato! -  borbottò Akane fra sé e sé.

Si guardarono per qualche secondo, poi all’improvviso, con il forte stupore di Akane, Ranma la tirò a sé e stringendola forte tra le sue braccia enunciò: “Oh Akane, io ti amo!” Ma che stava dicendo?! Era diventato matto?! Akane sbarrò gli occhi dallo stupore, era talmente meravigliata che non riuscì ad allontanare un muscolo. E le parole che vennero dopo, certamente non l’aiutarono.

- Perdonami per tutte le volte in cui ti ho presa in giro! Io ho capito che sbagliavo, sei troppo importante per me! Sono davvero fortunato ad averti incontrata… Akane… Io ti amo e voglio davvero costruirla una famiglia con te! – dichiarò Ranma stringendola forte.

- Oh mio Dio sto sognando… Però se è così, per favore non svegliatemi… - farfugliò Akane nella mente. Non riusciva a credere alle proprie orecchie… Ranma le aveva fatto una dichiarazione d’amore prima della celebrazione delle finte nozze… Forse perché l’amava sul serio e voleva sposarla senza maschere e finzioni! Senza alcun dubbio, quello era il momento più bello della sua vita… Ora che lui le aveva confessato tutto, non c’era alcun motivo per continuare a negare, così avvolgendo le sue braccia intorno a lui, si lasciò scivolare qualche lacrima… Poi disse: “Oh Ranma… E’ il regalo più bello che potessi farmi… Anch’io, anch’io ti amo!”

- Io questo l’ho sempre saputo… Ma ora niente ci dividerà, noi staremo insieme per sempre… - continuò Ranma. Restarono abbracciati qualche minuto, Akane sarebbe voluta rimanere così per sempre, tra le braccia dell’uomo che aveva detto di amarla. Sembrava un sogno, non voleva allontanarsi da lui per paura che poi tutto finisse, ma improvvisamente Ranma allontanandosi da Akane disse: “Bene, se n’è andato!”

- Cosa? – farfugliò Akane sempre immobile.

- Caspita Akane, sei una vera attrice! Lo sai che se non ti conoscessi meglio, quasi ci avrei creduto a quel ti amo! – commentò Ranma ridendo divertito.

- Ma che stai dicendo? – domandò Akane non capendo.

- Sai credo che dopo questa dichiarazione, Hiroshi ci abbia davvero creduto! Sei stata fantastica! Non c’è stato bisogno che ti avvisassi della sua presenza! Ma come hai fatto?E le tue lacrime! Secondo me con quelle ce lo siamo tolto dai piedi! – esultò Ranma continuando a riderci sopra.

Ecco svelata la sua dichiarazione… Mentre Ranma parlava con Akane si era accorto che Hiroshi si era appena fermato per spiarli e così aveva deciso di improvvisare. Non credeva che Akane avesse capito tutto al volo…

- Ma allora… Non diceva sul serio… Non è vero che mi ama, e io che non solo gli ho creduto, gli ho persino detto che lo amo! Le mie lacrime? – Akane si sentì improvvisamente distrutta, aveva capito che i suoi occhi stavano per tradirla per dare libero sfogo a un pianto disperato. Ma prima di scappare via, stanca delle risate di Ranma, gli mollò un ceffone freddo e sentito, poi urlando disse: “Le mie lacrime erano vere, stupido!!!” Dopodiché scappò via piangendo e lasciando Ranma praticamente senza parole e un po’ confuso.

- Ma che le è preso? Perché stava piangendo? E che vuol dire che le sue lacrime erano vere… Non avrà mica creduto che… Ma allora… Il suo ti amo era… Era vero… - concluse Ranma con tanto di stupore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 ***


Ciao ragazzi ^^ Eccovi il settimo capitolo! Magari non molto lungo, ma chi se ne frega... So di avervi lasciato un po' così la volta scorsa, però... vabbè, tanto credo di non averci messo molto nell'aggiornare... A dire la verità ci ho riflettuto parecchio, e ho pensato di continuare tutto così... Spero di non deludervi e che vi piaccia... Mi raccomando fatemi sapere! Un bacione e buona lettura ^^ Al prossimo capitolo Nami. CAPITOLO 7

CAPITOLO 7

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CAPITOLO 7

 

Corse disperatamente, fino a raggiungere un piccolo boschetto, dove poter sfogare il suo pianto senza essere vista da nessuno. Si sentiva così stupida ad aver creduto alle parole di Ranma, e pensare che lei gli aveva confessato con tanta sincerità di amarlo.

- Ma come si può essere più stupide di me?! Come ho potuto non capire che stesse fingendo! Come?! – si domandò Akane inginocchiandosi vicino a un albero e piangendo a dirotto.

- Che poi chi diavolo me lo fa fare? Mamma mia, non credevo che si potesse stare così male per amore! Ammalarmi è stato davvero semplice, ma come si fa per guarire? Come faccio a smettere di piangere? – continuò Akane disperata. Era davvero a pezzi, non riusciva a bloccare le lacrime e non aveva neanche la minima intenzione di ritornare in dietro per continuare la farsa del matrimonio… Era come se non le importasse più né del suo fidanzamento con Ranma, né della proposta di Hiroshi, né della sorgente… Di nulla. Anzi, magari sarebbe stato meglio andare via con Hiroshi, almeno non avrebbe più visto quell’idiota privo di sensibilità.

- E’ inutile, continuo a piangere… Lacrime per favore basta! Non scendete per quel cretino, basta pensare a lui! Basta! … Non devono vedermi così! – si disse Akane cercando di calmarsi. Poi riprendendo un certo autocontrollo e pensando di darsi coraggio proferì: “Ma andasse al diavolo lui e il finto matrimonio!!”

- Allora avevo ragione… La vostra era solo una farsa… - commentò Hiroshi seduto sul ramo dell’albero accanto ad Akane. La ragazza alzò immediatamente lo sguardo, velocemente si asciugò le lacrime che ancora le rigavano il volto, poi in modo deciso domandò: “Si può sapere che diavolo ci fai qui Hiroshi?”

- Puoi buttarla giù quella maschera! Con me non hai bisogno di fingere Akane! – le rispose Hiroshi scendendo dall’albero facendo un paio di capriole e piazzandosi a pochi centimetri dalla ragazza.

- Ma di cosa stai parlando?! – chiese Akane senza abbassare la cresta.

- Ma guardati! Hai ancora gli occhi rossi e gonfi, credi che non sappia per chi hai pianto?

- Impicciati degli affari tuoi Hiroshi! – rispose Akane nervosamente.

- Ma lo sai che quando ti arrabbi diventi ancora più carina? – le disse Hiroshi avvicinandosi sempre di più ad Akane fino a bloccarla contro l’albero.

- Ecco l’altro… Ma voi uomini siete tutti uguali? Possibile che non sappiate dire nulla che non sia scontato? – chiese Akane mettendosi una mano sulla fronte.

- Io non sto scherzando… - improvvisamente lo sguardo di Hiroshi si fece sempre più serio. – Sai? Avevo capito sin dall’inizio che la vostra era solo una stupida commedia, ma volevo vedere fino a che punto eravate disposti ad arrivare… Però non ti abbattere, in fondo la vostra recita è riuscita anche se solo per metà! – dichiarò Hiroshi.

- Cosa vuoi dire? – domandò Akane non capendo.

- Il vostro piano era dimostrare a me il vostro amore e impedirmi di prenderti in moglie, giusto? Beh non è stato sufficiente per farmi cambiare idea su entrambi, però su te, piccola Akane, su te ho dovuto ricredermi… - rispose Hiroshi sempre più serio. Akane aveva capito che il ragazzo era riuscito a capire tutto, ma non voleva assolutamente che il suo discorso andasse avanti. Stava già abbastanza male da sola, così cercando di farlo tacere tentò di dargli uno schiaffo, ma Hiroshi bloccandola affermò: “Non mi sono sbagliato… Tu sei innamorata di Ranma.”

- Sta zitto!!! Come ti permetti?!

- L’ho capito poco fa… Sapevo che Ranma ti aveva abbracciata per finta e che le sue parole erano false, ma le tue no… Tu non ti sei accorta della mia presenza… Eri troppo presa dal tuo ragazzo e gli hai permesso di conoscere i tuoi sentimenti… Però quando hai capito che lui ha mentito, ti sei sentita sciocca e umiliata e sei scappata via! Mi sbaglio? – quelle parole ferivano il cuore di Akane, l’una dopo l’altra… Hiroshi aveva fatto una ricostruzione perfetta di quello che era successo, ma ora cosa voleva da lei?

- Beh se hai capito tutto, si può sapere cosa vuoi da me?

- Quello per il quale sono venuto qui da voi… Sposarti Akane. – rispose Hiroshi con tranquillità.

- Cosa?!

- Ho capito che non mi ami, ma stai tranquilla… Sono sicuro che l’amore verrà dopo…

- Ma cosa stai dicendo?! Va via!! – urlò Akane cercando di liberarsi dalla presa del ragazzo che trattenendola continuò: “Tu ami un ragazzo che non fa altro che trattarti male! Ma la tua è solo una fase momentanea… Staresti meglio se non lo vedessi più… Io ti darei tutto quello di cui avresti bisogno e ti farei sentire amata!” Alla fine non aveva tutti i torti, lei voleva andar via per dimenticare Ranma e questo ragazzo poteva essere un’occasione… E poi alla fine non era neanche brutto, anzi… Chissà se il chiodo schiaccia chiodo avrebbe funzionato nel suo caso… Ma no! Cosa stava pensando! Lei non doveva assolutamente lasciarsi abbindolare dalle parole di quel damerino! Il suo stato emotivo era praticamente in crisi, e sapeva anche lei di essere vulnerabile, però questo non era sufficiente per crollare davanti a tante belle parole… In fondo lei neanche lo conosceva a questo giovanotto, e poi ne aveva avuto davvero abbastanza dei ragazzi.

- Ma fammi il piacere! Togliti e lasciami passare! – rispose Akane con indifferenza e allontanandosi dal ragazzo, che insistendo disse: “Sei un’ingenua se credi che ti lascerò andare!”

- Io non voglio sposarti! Non voglio venire con te! A costo di restare zitella, ma io non sarò mai tua moglie! Chiarò?! – tuonò Akane voltandogli le spalle, ma Hiroshi bloccandola, le strinse il braccio sempre più forte chiarendo: “Forse non hai capito, tu ora verrai con me!”

- Lasciami, mi stai facendo male! – disse Akane cercando di liberarsi dalla presa, ma il ragazzo ignorandola continuò: “Non m’importa quello che vuoi tu, io non ho visto amore tra te e quell’idiota di Ranma, quindi come promesso tu mi spetti! E anche di diritto… Hai forse dimenticato che tuo padre ti aveva promessa sposa a me?!”

- Non voglio sposarti!!! – urlò Akane furiosa, ma allo stesso tempo leggermente impaurita.

- Hai sentito quello che ha detto o vuoi chi ti dia una mano a fartelo capire? – domandò con un tono molto infastidito una voce che proveniva anch’ella dal ramo di un albero.

- Ma questa voce… Non può essere – farfugliò Akane che approfittando del momento di distrazione di Hiroshi si liberò dalla sua presa.

- Fatti vedere!! – gridò Hiroshi. Ed ecco che con un volo acrobatico, Ranma piomba posizionandosi tra Hiroshi e Akane, che lo guardò con sorpresa.

- Vattene Ranma! Impicciati degli affare tuoi! – gli consigliò Hiroshi.

- Akane è affar mio! Se c’è uno che deve fare i bagagli quello sei tu!! – tuonò Ranma determinato.

- Si può sapere che sei venuto a fare? Va via Ranma! Io so cavarmela benissimo da sola!! – proferì Akane in modo nervoso. Non voleva il suo aiuto. Dopo tutto quello che era successo, adesso ci mancava pure che lui la dovesse nuovamente salvare! Salvare? In fin dei conti, lei non era in pericolo… Avrebbe potuto cavarsela da sola.

- Ma certo… Ho notato! – commentò Ranma abbozzando un sorriso, poi voltando lo sguardo verso lei le domandò: “Ma scusa, si può sapere perché sei fuggita via?” Cosa?! Adesso ne era convinta… Ranma era davvero scemo… Possibile che non aveva ancora capito?

- Mi hai stancata Ranma… Vattene via – rispose secca Akane.

- Mi dispiace, ma non ho la minima intenzione di muovermi da qui… Almeno che tu non decida di lasciare in pace Akane! – rispose Ranma determinato e volgendo uno sguardo deciso verso Hiroshi, che con altrettanta sicurezza disse: “Povero scemo! Ritirati e non ti farò del male!”

- Se vuoi batterti… - Ranma si posizionò pronto per la sfida.

- Potresti rendere tutto più facile, lasciandomi Akane! – consigliò Hiroshi anche lui prendendo posizione.

Improvvisamente Ranma cambiò espressione, assunse un’aria sempre più fredda e determinata, e posizionando il suo braccio destro come barriera per Akane proferì: “Apri bene le orecchie perché non te lo ripeterò un’altra volta! Con o senza commedia, Akane rimane la mia fidanzata! Lei è la mia donna! Non me ne starò con le mani in mano a vedere come tu riesci a conquistarla!! Quindi se non hai intenzione di ritirarti, preparati alla sfida!!”

Sentendo le parola di Ranma, Akane rimase completamente di sasso. Non si aspettava che lui potesse dire con tanta sicurezza, delle cose tanto serie… Eppure sembrava sincero, ma questa volta non si fece giocare dalle sue parole e tentò di rimanere immune nell’ascoltarle.

- Sembri quasi sincero! Però adesso mi sono stancato! Basta parlare!!! Assalto dell’aquila reale!!! – urlò Hiroshi sfoderando nuovamente la sua tecnica migliore. Questa volta però Ranma riuscì quasi a capire il momento in cui l’avrebbe colpito e con grande agilità riuscì ad evitare il colpo, mentre con un salto prese Akane tra le sue braccia, avendo capito che lì era in pericolo. Ranma notò che Hiroshi continuava ad attaccare ripetutamente sempre in picchiata, cercando in tutti i modi di colpire il giovane col codino.

- Ma sei impazzito?! Vuoi darti una calmata?! Hai notato o no che Akane è qui con me!? Se non freni un attimo, potrebbe restarne coinvolta!! – gli gridò contro Ranma che continuava a saltare da una parte all’altra, cercando di evitare i colpi di Hiroshi, e continuando a tenere Akane stretta a sé.

Nonostante Akane fosse in collera con Ranma per quello che era successo, non poté evitare di provare un grande senso di protezione tra le sue braccia, avrebbe voluto mandarlo via come al solito, ribadendo il concetto del “So cavarmela da sola lasciami!” Nonostante tutto, non fu in grado di fare niente del genere, solo stringere le sue mani vicino al petto del ragazzo, come se avesse acconsentito nel farsi proteggere da lui. Ranma avvertì immediatamente questa sensazione e saltando sempre più veloce, fino a far perdere le tracce al loro avversario, arrivò vicino a una grande roccia. Pensava di nascondere Akane nel posto, che lui riteneva più sicuro.

Akane era ancora stretta a lui, immersa nei suoi pensieri, non si era accorta di nulla, finché Ranma     non le sussurrò: “Ehi Akane… Qui dovresti essere al sicuro…” Improvvisamente la ragazza si allontanò da lui e facendo finta di niente, riprese il suo solito broncio dicendo: “Sei uno stupido! Non capisco cosa tu ci faccia qui! Perché non te ne vai?”

- Sempre carina tu! Comunque ti ho già detto che non ho alcuna intenzione di andarmene! – rispose Ranma con decisione.

- Se sei qui per l’acqua della sorgente, potrei anche prendertela io! Non dovevi scomodarti! – continuò Akane.

- Ma certo, occupatene tu… Così andrà a farsi friggere anche questa occasione!! – rispose Ranma iniziando a spazientirsi.

- Ma allora è vero… Tu sei qui solo per l’acqua della sorgente… - concluse Akane abbassando la testa.

- Ma lo vedi che non hai capito niente?! – tuonò Ranma prendendola dalle spalle e costringendo la ragazza a guardarlo negl’occhi, poi continuò estremamente serio: “Se mandassi te a recuperare, l’acqua quello sarebbe disposto a barattarti!! E’ vero, io sono qui anche per l’acqua della sorgente, ma soprattutto per riprendere te! Lo vuoi capire?!”

- Almeno con me potresti essere sincero, ti pare? – rispose Akane leggermente amareggiata.

- Che vuoi dire?

- Possibile che tu non ci arrivi! – poi improvvisamente l’urlo di Hiroshi interruppe il dialogo tra i due, così Ranma guardando Akane disse: “Ascolta, forse questo è il momento meno adatto per parlare… Tu resta qui, non muoverti! Mi hai capito? Potrebbe essere pericoloso… Io vado, sconfiggo quel damerino e poi parleremo!”

- Ma dove vai?! E’ troppo pericoloso per te! Quello ti stende al primo round! L’hai vista o no la sua tecnica?!

- Oh grazie per la piena fiducia! Ma quel tipo troverà pane per i suoi denti! – concluse Ranma balzando fuori dal nascondiglio e raggiungendo Hiroshi.

- Credevo fossi scappato!

- Ranma Saotome non fugge mai. Ho semplicemente trovato un nascondiglio per Akane, e a proposito di questo… Fai in modo che non venga coinvolta nello scontro o ti assicuro che di te non resterà neanche il ricordo! – minacciò Ranma con tanta determinazione. 

- Quanto siamo determinati! Vediamo come te la cavi con i fatti!! – batté Hiroshi iniziando l’attacco. Ranma riuscì a malapena a pararlo, aveva capito come funzionava, ma più che evitarlo non poteva… Non riusciva a capire come fare, per spedire quel maledetto volo d’aquila al mittente. Nel frattempo, però cercò in tutti i modi di tenere testa all’avversario che, con suo stupore, dovette ammettere l’abilità del nostro eroe.

- Mi sorprendi Saotome! L’altra volta non eri così abile! – notò Hiroshi.

- Se pensi che io accetti le sconfitte con tanta facilità, allora sei un illuso! Dove credi che mi trovassi in questi giorni quando non ero con Akane? – chiese Ranma.

- Comunque un tempo troppo breve per trovare un’arma contro la mia tecnica!! – rispose Hiroshi attaccandolo.

Akane osservava il tutto da lontano, molto preoccupata per la sorte di Ranma, nonostante anche lei avesse ammesso il miglioramento del ragazzo. Ranma era un vero portento! In così poco tempo, era riuscito a migliorare tanto, ma chissà se era sufficiente per battere Hiroshi.

Il combattimento andò avanti ancora per qualche ora, poi quando entrambi i lottatori, si allontanarono l’uno dall’altro, Hiroshi esordi: “Sai Ranma? Volendo potrei anche mettere fino a questo duello!”

- E come? Spaccandoti da solo quella brutta faccia da damerino che ti ritrovi?!

- No, proponendoti uno scambio! – annunciò Hiroshi. Ranma zittì per qualche secondo, forse aveva capito a cosa il ragazzo stesse alludendo, ma assecondandolo domandò: “Di che si tratta?”

- Io ho una cosa che potrebbe rivelarsi molto utile ai fini della tua normalità! – Adesso ne era certo, aveva capito cosa avesse in mente Hiroshi, così rispose: “Se ti riferisci all’acqua che porti con te in quella bottiglia, so già tutto! Quella è l’acqua della sorgente che annulla gli effetti delle acque maledette!”

- Visto che sei così informato, allora arrivo subito al punto!... Akane per la sorgente! – propose Hirosci estremamente serio.

- Cosa?!

- Riflettici, in fondo mi sembra uno scambio equo… Io non voglio altro che Akane, mentre a te serve questa bottiglietta per tornare normale... Se ci pensi bene… - cercò di insistere Hiroshi.

- Tu sei pazzo!! – gli urlò contro Ranma.

- Va bene, allora proverò a convincerti in un altro modo… Ricordi? La mia scuola di combattimento è basata anche sul controllo dell’acqua! E ora… - All’improvviso, alzando le braccia al cielo, Hiroshi iniziò a controllare le acque del fiume che li costeggiava. Velocemente, con un vortice d’acqua catturò Akane, che ignara di tutto continuava ad osservare il combattimento. Avvolta dall’acqua venne lasciata sospesa in aria sempre incatenata dal vortice.

- Akane!!! – urlò Ranma.

- Ahhhhhh!!!!!!! Mettimi giù!!! – gridò Akane cercando di liberarsi dalla presa dell’acqua. Allo stesso modo, Hiroshi prese la bottiglietta contenente l’acqua della sorgente e la intrappolò in aria.

- Maledetto che cosa hai in mente!!? – domandò Ranma furioso.

- Guarda lì Ranma! Da una parte Akane e dall’altra la tua salvezza! Quando deciderai cosa salvare, l’altra verrà lasciata dalle catene d’acqua e precipiterà al suolo. Nel caso di Akane, verrà salvata dal sottoscritto… Non permetterei mai che le venga fatto del male, invece per la bottiglia… Se si dovesse rompere, non ne farei una tragedia, ma tu Ranma? Come faresti per riconquistare la normalità, ora che la cisterna è prosciugata!! Però attento, perché se dovessi salvare l’acqua, Akane verrà via con me!! Allora cosa è più importante per te? La sorgente o Akane? – Hiroshi aveva escogitato un piano davvero meschino… Ranma restò senza parole per qualche secondo, continuando però a guardare Hiroshi con odio profondo.

- Ranma!!! Lascia perdere me! Prendi la sorgente, tanto Hiroshi ha detto che non rischio la vita!! – consigliò Akane cercando ugualmente di divincolarsi dalla presa dell’acqua.

- Sì, ma con la velocità che si ritrova è probabile che una volta avuta Akane tra le sue braccia, riuscirebbe a sparire in un lampo senza lasciare traccia… Allora sarebbe molto difficile ritrovarli! – pensò Ranma.

- Allora?! Io non ho tutta la giornata! Ti vuoi decidere a scegliere!! L’acqua per la tua normalità o la ragazza! Però vorrei ricordarti di nuovo una cosa… Quella è l’ultima bottiglia d’acqua che esiste… Il resto della cisterna è completamente prosciugata! E per trovare la sorgente della volpe rossa, quella vera, beh… Ti ci vorrà un po’ visto che nessuno sa dov’è! Se farai cadere la bottiglia sai cosa significherà? Dovrai dire addio a tutte le tue speranze di tornare normale!!! Fa la tua scelta!!! – Hiroshi continuava ad insistere, e le continue parole del ragazzo continuavano ad infastidire enormemente Ranma, che superando ogni limite di sopportazione lanciò un urlo dicendo: “Sta zitto!!!” In un primo momento si lanciò nella direzione della bottiglia, poi qualche secondo prima di toccare l’acqua, sbarrò gli occhi urlando: “Va all’inferno tu e la sorgente della volpe rossa Hiroshi!!!”

Poi chiudendo gli occhi, fece un enorme salto per raggiungere il vortice che intrappolava Akane.

- Ranma non farlo!!! – urlò Akane.

- Sta zitta!! Io non ti lascio nelle mani di quello!!! Tu sei la mia ragazza!!! – vociò Ranma, che nel momento in cui sfiorò l’acqua che incatenava Akane, osservò l’altro vortice che man mano rallentava la potenza con la quale teneva la bottiglia.

- Non ci credo! – commentò Hiroshi incredulo.

- Ranma perché?!! – domandò Akane con gli occhi lucidi, mentre si sentiva sempre più vicina al ragazzo che prendendola tra le braccia rispose: “Io non ti lascio!” Quando Ranma strinse a sé Akane per proteggerla dal salto, la ragazza reggendosi a lui spalancò gli occhi, vedendo la bottiglia con l’acqua della sorgente mentre precipitava al suolo. Quasi osservò la scena a rallentatore, si sentì impotente… Quella era l’ultima speranza per far tornare Ranma normale, perché lui aveva preferito salvare lei? Poi, tenendosi sempre stretta a Ranma, osservò quella speranza mentre si frantumava in mille pezzi.

- No!!! – gridò Akane. Quando Ranma ebbe toccato il suolo, la ragazza scese immediatamente dalle sue braccia e iniziando a colpirlo con dei piccoli pugni sul petto, domandò piangendo: “Ranma sei uno stupido!! Perché?! Perché?! Quella era l’unica speranza per risolvere il tuo problema! Dimmi perché l’hai fatto?!!”

- Preferisco restare così per sempre, piuttosto che perdere te! – enunciò Ranma quasi spazientito dai continui piagnistei di Akane, anche se nessuno meglio di lui poteva capirla… Però non avrebbe mai potuto lasciare che lei venisse catturata da Hiroshi per permettere a sé stesso di tornare normale. Avrebbe continuato una vita a metà, avrebbe continuato a fare quello che aveva sempre fatto, ma almeno al suo fianco avrebbe avuto la sua dolce Akane. Sì, aveva capito che Akane era troppo importante per lui e non era disposto a perderla per nessuna ragione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 ***


Ciao a tutti! Rieccomi con l'ultimo capitolo ^^ Spero di non avervi fatto aspettare molto... E spero anche che vi piaccia e che vi soddidfi... Noi ci vediamo dopo che vi dico altre cose, intanto vi auguro una buona lettura! ^^ CAPITOLO 8

CAPITOLO 8

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CAPITOLO 8

 

- Quello che hai fatto è stato del tutto stupido! Hai rinunciato alla tua ultima possibilità di tornare normale! Un gesto da idioti!! – commentò Hiroshi ridendo. Ranma, aveva perso completamente la pazienza. Quel ragazzo aveva superato ogni limite, non avrebbe dovuto toccare Akane, e né tanto meno giungere a dei trucchetti così meschini e infantili, per ottenere la ragazza.

Ranma si allontanò da Akane, si voltò verso il ragazzo e guardandolo con occhi infuocati disse: “Credo che tu abbia un serio problema a livello di udito! Non solo continui ad ignorare il fatto che Akane sia la mia ragazza, ma hai anche fatto quello che non dovevi assolutamente fare! L’hai coinvolta nello scontro!! Come ti avevo già anticipato, ora farò in modo che di te non resti più nulla!!” La sua rabbia fece formare un’aura rossa intorno al suo corpo, che pian piano si dirigeva verso Hiroshi, con l’intenzione di distruggerlo.

- Ma certo fatti sotto! – lo sfidò Hiroshi sicuro di sé.

- Ranma non farlo!! – Akane lo pregò di non andare, ma il ragazzo sembrava non averla neanche ascolta, in quanto togliendosi la giacca, e arrotolandosi le maniche della camicia disse: “Adesso inizia il vero combattimento!”

- Non pensare di avere le cose facili! – avvertì Hiroshi mettendosi in posizione di difesa. Come una furia, Ranma si scagliò contro il ragazzo cercando di colpirlo a raffica con la sua tecnica delle castagne. Benché Hiroshi avesse capito come tale tecnica funzionasse, si accorse che questa volta Ranma sembrava utilizzarla in maniera più veloce e potente.

- Com’è possibile? Che sia la rabbia a farlo diventare tanto forte? – pensò Hiroshi cercando di evitare i colpi di Ranma. La potenza del giovane però, non era sufficiente per contrastare Hiroshi ed entrambi sembravano essere alla pari, quando improvvisamente Hiroshi decise di usare la sua tecnica segreta contro Ranma, che colto di sorpresa venne scaraventato al suolo privo di sensi.

- Ranma!!! – Akane si gettò su di lui, gli alzò la testa e con degli schiaffetti tentava di farlo rinvenire.

- Ranma, mi senti? Svegliati!

- E’ inutile mia dolce Akane, l’ho colpito con tutta la forza che questo colpo richiede… Quando riaprirà gli occhi, noi due saremo già lontani… Non preoccuparti, saremo felici insieme! – disse Hiroshi prendendo Akane per il polso e sollevandola dal suolo.

- Lasciami…

- E adesso basta! – Con lo stupore di entrambi, Ranma, anche se moribondo si alzò in piedi, e lanciando l’ennesima occhiata di sfida verso Hiroshi proferì: “Io ne ho abbastanza! Akane! Allontanati immediatamente! Hiroshi preparati, adesso non avrò alcuna pietà!”

- Ranma ma che vuoi fare? – domandò Akane notando la rabbia che circondava Ranma.

- Ti annienterò con il colpo del leone! Preparati!! – rispose Ranma non guardando la ragazza.

- Il colpo del leone? Quello che imparò Ryoga tanto tempo fa? Ma per riuscire in quel colpo bisogna essere infelici… - osservò Akane preoccupata.

- Non preoccuparti… La rabbia che porto dentro per questo essere, sostituirà benissimo l’infelicità! E ora allontanati!! – tuonò Ranma. Akane si mise a riparo ad una distanza nella quale, avrebbe potuto comunque seguire l’incontro.

- Il colpo del leone dici? Guarda, per me puoi utilizzare quello che ti pare tanto ti sconfiggerò lo stesso! – rispose Hiroshi con una sicurezza che fece imbestialire maggiormente Ranma, il quale scaricando una potentissima onda, la scagliò con forza contro Hiroshi, atterrandolo. Quasi sfinito si inginocchiò per terra, dicendo: “Non te l’aspettavi eh?”

Hiroshi aveva accusato il colpo, però con fatica, riuscì ad alzarsi in piedi mettendosi una mano sulla spalla dolente.

- Non è possibile! Ma come… - borbottò Ranma stupito e cercando anche lui di rialzarsi.

- Ammetto che il tuo è stato un colpo davvero potente… Però io sono ancora qui… - disse Hiroshi dondolando.

- Sarai anche sopravissuto al mio colpo, ma vedo che a malapena ti reggi in piedi! – notò Ranma anche lui piuttosto stanco.

- Magari non avrò molte energie, ma la forza che mi è rimasta basterà per toglierti di mezzo! – replicò Hiroshi riacquistando sicurezza.

- Io non mi tirerò indietro… Ti aspetto! – disse Ranma con una certa caparbietà. Accadde però che nel giro di pochi secondi, la sua vista iniziò ad appannarsi e quasi senza rendersene conto si inginocchiò… Si mise una mano sulla fronte per asciugarsi il sudore, dopo si strofinò gli occhi poi commentò: “Maledizione… I miei occhi… Sono troppo stanco, non ce la farò mai a respingere un altro dei suoi attacchi!”

- Cosa c’è Ranma? Hai finalmente deciso di arrenderti? – domandò Hiroshi quasi pretendendo una risposta positiva.

- Scordatelo!! – tuonò Ranma cercando di rialzarsi, ma senza successo.

- Io e Akane ti manderemo una cartolina dal mio paese Ranma! – proferì Hiroshi ridendo.

- Io non permetterò mai che tu sposi Akane, la mia Akane!!! – replicò Ranma urlando e trovando un po’ di energie per lanciare un ultimo colpo verso Hiroshi, che purtroppo non servì per atterrarlo.

- Ranma… - farfugliò Akane sorpresa dal fatto che Ranma stesse lottando così tanto solo per lei.

- Mi dispiace Ranma, ma adesso se permetti tocca a me! Addio!! – Hiroshi fece un salto enorme, arrivando quasi fino a toccare il cielo…

- Maledizione, non riesco a muovere neanche un muscolo… - commentò Ranma stringendo i denti, quasi come volesse prepararsi a ricevere il colpo dell’aquila reale.

Nel frattempo Hiroshi, aveva iniziato il suo volo in picchiata, pronto per colpire Ranma con tutta la forza che aveva, ma nel momento in cui stava per colpirlo, si accorse che Akane stava correndo a perdifiato verso il ragazzo.

- Akane spostati!!! – tentò di avvertirla Hiroshi che pur volendo, non riusciva a fermare il suo colpo.

- Ranma no!!! – Ranma non fece in tempo ad accorgersi di nulla, solo nel momento in cui sentì la ragazza stringerlo a sé con forza, capì che qualcosa stava andando storto. Hiroshi cercò di impedire la collisione, ma sforzandosi, l’unica cosa che riuscì a fare, fu diminuire la potenza. Purtroppo l’impatto fu comunque violento, senza volerlo Hiroshi colpì la testa e le spalle di Akane che proteggendo Ranma venne scaraventata a una ventina di metri di distanza.

Per qualche secondo ci fu un silenzio quasi tombale, poi Ranma stordito aprì gli occhi, e quando sentì il corpo della ragazza ancora su di sé, che giaceva privo di sensi, si sollevò di scatto e tenendo Akane tra le sue braccia disse disperato: “Akane! Akane! Akane mi senti?” Ma la ragazza non accennava alcun segno di vita.

- Akane! Akane parlami ti prego!! – Ranma continuava disperato a chiamarla e muovendole delicatamente la testa, cercava in tutti i modi di farla rinvenire.

Intanto Hiroshi si alzò e si precipitò per andare a vedere le condizioni della ragazza.

- Come sta? – domandò preoccupato.

- Non lo so non risponde!! – rispose Ranma sempre più agitato. Poi osservò il corpo della ragazza, coperto da quel vestito bianco che le stava divinamente, ma che adesso era piuttosto sporco e a tratti strappato… La guardò, cercava di accarezzarla, ma la sua mano tremante glielo impediva… Le prese la mano, e guardandola intensamente, con gli occhi lucidi confessò: “Akane ti prego perdonami… Per tutto il dolore che ti ho dato, per tutte le volte in cui ti ho fatta piangere, per tutte le volte in cui ti ho mancato di rispetto, per tutte le volte in cui mi sono comportato da perfetto idiota ed egoista… Perdonami… Io però mi comportavo così perché non volevo ammettere neanche a me stesso di essermi ormai completamente innamorato di te! Non volevo ammettere che quel maschiaccio privo di sex appeal che tanto odiavo, in realtà era la persona per me più importante! Perdonami Akane se non sono riuscito mai a dirti nulla… Io ti amo!” Poi la strinse a sé, e accarezzandole i capelli le fece un’ultima supplica: “Ti prego amore,  non lasciarmi…”

Osservando Ranma comportasi in un modo tanto anomalo, Hiroshi restò completamente sorpreso… Ma allora quel ragazzo era veramente innamorato di lei? Possibile che sia stato tanto stupido da non averlo capito prima? Akane doveva rischiare la vita per fargli sputare una dichiarazione come si deve! Poi tutte le sue osservazioni vennero interrotte dal movimento della mano di Akane, così chiamando l’attenzione di Ranma disse: “Ranma guarda! Akane si muove! Eri così preoccupato per lei, che hai subito pensato al peggio! Akane è viva!”

- mmm… Ranma… - mugugnò Akane schiudendo gli occhi.

- Akane! Sei viva!! – esultò Ranma con gli occhi lucidi.

- Non… Non mi sento tanto bene… - rispose Akane intontita.

- Stupida ma cosa ti è saltato in mente?! Rischiare la vita per me!! – la rimproverò Ranma dolcemente.

- Non avrei mai sopportato l’idea che tu… - Akane non fece in tempo a terminare la frase che cadde in un sonno profondo.

- Stupida ragazzina! Scema che non sei altro! Ma come credi che avrei vissuto io se ti fosse successo qualcosa! – commentò Ranma stringendo Akane a sé. Era talmente felice di non averla persa che impulsivamente le baciò la fronte, lasciandosi sfuggire un paio di lacrime.

- Non preoccuparti, è solo svenuta… Portala a casa e falle ricevere le cure adatte. – suggerì Hiroshi.

- Maledetto adesso ti metti anche a dare consigli?! Di chi credi che sia la colpa?! – domandò Ranma posando dolcemente Akane per terra.

- Credi sul serio che la colpa sia mia? Prima di tutto io volevo colpire te non lei! Per secondo, se tu le avessi dichiarato prima il tuo amore, e non fossi stato così orgoglioso da respingerla, forse io non mi sarei neanche intromesso!! – lo rimproverò Hiroshi.

- Bene! Allora se non hai intenzione di arrenderti, io…

- Ehi calma, calma… Hai vinto. – dichiarò Hiroshi serenamente.

- Cosa?

- Quella ragazza ha pianto lacrime sincere e si è quasi fatta ammazzare per te!… E anche tu non sei stato da meno… All’inizio pensavo che tu volessi batterti con me solo per orgoglio, ma poi ho capito che ti sei battuto con me solo ed esclusivamente per amore… Non hai voluto  rinunciare alla persona che ami e per farlo, hai seriamente rischiato la vita… Ammiro il vostro coraggio e soprattutto ammiro il vostro amore Ranma… Akane è tua, prenditi cura di lei e non farla più soffrire! Puoi dire al signor Tendo, che il suo debito con la mia famiglia è saldato… Addio Ranma e siate felici! – così dicendo Hiroshi saltò su un albero e augurando nuovamente una buona fortuna a Ranma, con un briciolo di tristezza nel cuore, sparì velocemente saltando da un albero all’altro.

Ranma lo guardò andarsene via, poi si voltò immediatamente verso Akane, posò lo sguardo su di lei un’ultima volta prima di prenderla tra le braccia e condurla velocemente dal dottor Tofu, dove era sicuro, avrebbe ricevuto le giuste cure.

Quando arrivò in ambulatorio, il dottor Tofu fu sorpreso di vedere entrambi i ragazzi con gli abiti da cerimonia nuziale, praticamente rovinati. Fu però anche molto contento di vederli, in quanto aveva saputo da Kasumi che erano spariti prima della cerimonia… Erano tutti molto preoccupati per loro, ma adesso che li aveva visti, si tranquillizzò un po’… Beh in realtà, inizialmente, si preoccupò tantissimo nel vedere Akane svenuta tra le braccia di Ranma… Temeva in qualcosa di peggio. Con grande sollievo però, quando la visitò, capì che la ragazza aveva solo un gran bisogno di dormire e restare a completo riposo per qualche giorno.

Dopo averla medicata, insieme a Ranma la riportarono a casa, dove trovarono l’intera famiglia, più i soliti pretendenti ad attenderli.

- Allora dottore, come sta Akane? – domandò il signor Tendo.

- Stia tranquillo… Sicuramente ha accusato in modo pesante il colpo, ma non c’è nulla di cui preoccuparsi… L’ho medicata accuratamente e ora ha solo bisogno di dormire e soprattutto di tanto riposo! – rispose il dottor Tofu rallegrando tutti i presenti. Nel sentire quelle parole, Ranma tirò un respiro di sollievo. Anche lui era stato medicato dal dottore, ma a lui sembrava indifferente alle sue numerose ferite… I suoi pensieri erano tutti per Akane, ma quando ebbe sentito che non correva alcun pericolo, sì sentì rinascere.

Quando il dottore andò via, Ranma fu costretto a raccontare a tutti la verità… Ovvero che il loro, era solo un piano per mandare via Hiroshi e che non avevano mai avuto intenzione di sposarsi… Ovviamente provocò ai parenti molta delusione e ai vari pretendenti un’infinita gioia. Si diede nuovamente del cretino e avrebbe voluto pestare il suo orgoglio e il suo imbarazzo, per dire che in realtà anche se loro non avevano mai deciso di sposarsi… Beh in realtà anche se non ci sarebbe stato alcun matrimonio al momento, ci sarebbe stato il suo completo impegno nel portare avanti la sua relazione con Akane. Ma come al solito, a causa della sua timidezza, si limitò ad aggiungere: “Mi meraviglio come voi ci abbiate creduto…”

- Sì, ma in montagna quando ho buttato giù il bunker, tu e Akane eravate… - ricordò Ryoga.

- Tutto parte del piano… Tranquilli… - rispose Ranma. – Parte del piano un corno! Stavo per dirle tutto e non solo! Ma porca miseria! Forse però è meglio aspettare il risveglio di Akane… - continuò pensando Ranma.

 

Era da poco tramontato il sole, e mentre la città si apprestava a cenare, qualcuno stava per riaprire gli occhi dopo due giorni di sonno profondo. Li schiuse lentamente e immediatamente avvertì un fortissimo mal di testa, ma a rassicurarla, trovò sua sorella Kasumi alla sua destra mentre le esprimeva la sua gioia nel vederla finalmente svegliarsi.

- Akane finalmente! – esultò Kasumi.

- Ka… Kasumi… - sibilò Akane debolmente, ma cercando di sollevarsi, la sorella la bloccò dicendo: “No Akane! Non devi muoverti! Il dottor Tofu ha consigliato il massimo riposo!”

Akane si sdraiò, ma poi dando un’occhiata in giro, vide appeso vicino alla porta della sua camera, il suo abito da sposa, ormai rovinato. Senza pensare al mal di testa, disse a sua sorella di non preoccuparsi e si sollevo leggermente per guardare meglio l’abito. Restò in silenzio per qualche minuto ricordando quello che era successo, e le bugie dette alla sua famiglia.

- Mi dispiace Kasumi… - esordì tristemente.

- Per cosa?

- Per averti mentito, e soprattutto per l’abito da sposa… Avrete sicuramente speso molto per me e io…

- Non preoccuparti… Ranma ci ha raccontato tutto. Ci ha detto che la vostra è stata una farsa solo per salvare la palestra e il futuro della nostra famiglia… E per l’abito da sposa non ti preoccupare! Quando sarà te ne compreremo un altro! – la tranquillizzò Kasumi con il suo solito dolce sorriso.

- Secondo te con qualche modifica, l’abito potrebbe avere qualche speranza? – domandò Akane caparbia come sempre.

- Beh… Penso di sì, in fondo il corpetto si può recuperare… Però la gonna è troppo sgualcita… Potremo chiedere ad una buona sarta di ricavare un bell’abito utilizzato anche il salvabile del vecchio, che ne dici? – propose Kasumi.

- Se si potrebbe fare, sarebbe fantastico! – rispose Akane entusiasta.

- Bene! Spero che ti senta più riposata Akane, hai dormito per ben due giorni!

- Così tanto?! … Beh in effetti, ero piuttosto stanca… Non sono stati dei giorni facili, poi ho un terribile mal di testa! – proferì Akane toccandosi la nuca.

- E ci credo… Il dottore ha detto che hai accusato il colpo completamente… Per questo ti senti così! Però con un po’ di riposo, tornerai come nuova! L’importante è che tu rimanga a letto! – le raccomandò Kasumi. – Posso farti una domanda? – chiese dopo.

- Certo, dimmi pure! – rispose Akane.

- Cosa è successo esattamente? Perché sei stata colpita tu? Ranma riguardo a questo, non ha voluto dirci nulla… - Già… Perché era stata colpita lei… Come faceva a spiegarle che in realtà aveva solo cercato di proteggere l’uomo che amava? Improvvisamente però dei ricordi sfumati iniziarono ad annebbiare la mente della ragazza… Ricordi come: “Io ti amo… Ti prego amore non lasciarmi! Come credi che avrei vissuto io se ti fosse successo qualcosa?” Ranma le aveva davvero detto queste cose, o era stato solo il frutto della sua immaginazione? Magari mentre era svenuta aveva sognato questo… Possibile? Solo ricordi di un sogno? E a proposito di Ranma… Lui che fina aveva fatto?

- Dov’è Ranma? – domandò Akane.

- E’ di sotto con gli altri, però… - Kasumi non fece neanche in tempo a finire la frase, che Akane balzò dal letto e senza curarsi dell’essere scalza e in pigiama, si precipitò di sotto. Voleva parlare con lui, doveva vederlo almeno… Voleva capire se si era trattato solo di un sogno o se magari quella fosse la realtà. Accadde però che non appena Akane arrivo sulla soglia della porta del soggiorno, si trovò davanti ad una scena che la fece restare paralizzata per un po’. Shampoo stretta tra le braccia di Ranma mentre gli diceva: “Amole mio! Pelchè non vieni via con me? Amole…”

- Shampoo… - Come in passato le aveva detto Nabiki, Ranma non aveva molta forza di volontà con le donne e questa cosa aveva sempre fatto imbestialire Akane.

- Però c’è Shampoo con lui… - Kasumi andando anche lei di sotto, e osservando la situazione, terminò la frase. Ranma non si accorse della presenza di Akane, fu Happosai il primo a vederla e come sempre, prendendo un forte lancio per saltarle addosso urlò: “Oh finalmente ti sei svegliata! Akanuccia mia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

- Sta lontano porco!!! – con un calcio la ragazza riuscì a bloccare il vecchio maniaco. Ranma si trovava di spalle ad Akane, ma quando sentì Happosai urlare, si rese conto della sua presenza. Capì che sicuramente lei stava fraintendo tutto vedendo Shampoo tra le sue braccia.

- Ciao Akane! Sono contenta di vedere che stai meglio! – commentò Shampoo stringendosi sempre di più a Ranma, il quale armandosi di forza e coraggio, decise di voltarsi finalmente verso Akane e affrontare il suo sguardo assassino.

- A… Akane… Non è come pensi… - si giustificò balbettando. Akane lo guardò con rabbia, poi con delusione… Si era risposta da sola alla domanda di qualche minuto prima… Sicuramente doveva essere stato solo un sogno, stupida lei che ci stava credendo. Era talmente arrabbiata e delusa, che non riusciva a sostenere lo sguardo degl’altri mentre la fissavano in attesa che lei picchiasse come sempre il fidanzato… Questa volta non gli avrebbe dato questa soddisfazione, però non riusciva neanche a restare indifferente. Decidendo di non dire nulla, e trattenendo la rabbia, inconsciamente le vennero gli occhi lucidi… Quando se ne accorse però era troppo tardi, perché ormai se ne erano accorti tutti, e anche Ranma che avrebbe voluto picchiarsi nuovamente per questo… Lanciò uno sguardo confuso verso tutti poi corse fuori, questa volta però Ranma non restò con le mani in mano, e allontanando immediatamente Shampoo da sé le andò dietro. Akane non fece in tempo neanche a sorpassare il cancello di casa, che si sentì afferrare il polso. Avrebbe riconosciuto ovunque quella stretta…

- Lasciami! Lasciami andare! – urlò piangendo. Ormai aveva mostrato a Ranma tutte le sue debolezze. Sapeva che lui aveva capito che stesse piangendo a causa sua e questo la irritò ancora di più.

- Si può sapere dove credi di andare così?! Il dottor Tofu ha detto che devi stare a riposo! E tu in pieno inverno te ne vuoi andare in giro in pigiama e scalza! Muoviti, rientriamo in casa! – disse Ranma cercando di trascinare Akane verso casa, e cercando anche di ignorare il pianto della ragazza. Ma non poteva farlo, proprio non ci riusciva… Così con forza, la voltò verso di sé costringendo Akane a sostenere il suo sguardo. Nel momento in cui gli occhi della ragazza incontrarono quelli di lui, lasciarono libere altre lacrime. A quel punto Ranma allentò la presa, e guardandola chiese, quasi conoscendo la risposta: “Perché stai piangendo?”

Akane abbassò nuovamente lo sguardo, tanto che aveva da perdere? Gli avrebbe detto tutto…

- Perché mi sento così stupida! Prima quando mi sono svegliata, mi sono tornate alla mente alcune tue frasi che dicevano… Per un attimo ho creduto che fosse tutto vero, che fosse accaduto veramente! Che tu mi avessi realmente detto che mi ami… E invece… Che stupida! Tu che non fai altro che ripetermi quanto io sia priva di fascino, quindi era chiaro che fosse tutto frutto della mia fantasia! Hai ragione Ranma… Io sono solo un maschiaccio… Ti auguro di essere felice con Shampoo, con Ukyo o con chiunque tu scelga! – proferì Akane voltandogli le spalle, in procinto di andar via. Possibile che lei non avesse ancora capito? Ma quale sogno? Forse la colpa però era anche sua, si era fatto trovare stretto a Shampoo… Ma questa volta sarebbe stato completamente sincero con lei. Al diavolo il suo orgoglio e tutto il resto! Non sopportava più vederla così a causa sua… Così, calpestando tutto quello che fino a quel momento gli aveva impedito di essere completamente sincero con lei, voltò Akane di scatto e stringendola a sé proferì: “Ma non l’hai ancora capito?! Stupida sei tu quella che amo!!!” Aveva sentito bene? Ranma le aveva detto che l’amava? Restò immobile, intrappolata tra le braccia del ragazzo, incapace di reagire, incapace di dire una sola parola…Lui si staccò lentamente da lei, le guardò gli occhi ancora colmi di lacrime, con dolcezza le asciugò il viso e concedendole un piccolo e dolce sorriso continuò: “Non si è trattato di un sogno… Ti ho veramente detto che ti amo, e anche che sei stata una stupida a rischiare la vita per me, perché la mia senza te non avrebbe avuto senso! Io preferirei veramente restare sotto l’effetto delle sorgenti maledette per sempre, piuttosto che rischiare di perdere te! Tu ormai sei troppo importante per me!” Le sembrava ancora troppo bello per essere vero, e se anche questa volta si fosse trattato di una farsa?

- Questa volta perché me lo dici? C’è forse ancora Hiroshi nei paraggi? – domandò Akane abbozzando un sorriso, come se non volesse credere alle parole di Ranma per paura di stare ancora più male. Ranma aveva capito a cosa lei si riferisse, e sentì un vero idiota per non averlo capito in quell’occasione.

- Hiroshi è andato via da un pezzo… Ha detto che ha capito quanto forte sia il nostro amore e ci ha lasciati in pace… Akane questa volta lo dico perché lo penso… Perché è la verità… Perché io ti amo Akane. – dichiarò Ranma estremamente sicuro. Akane lo guardò, questa volta gli sembrava davvero sincero… Sembrava tutto un sogno però, lui che le dichiarava il suo amore per ben due volte…

- Non stai scherzando vero? Ti prego non prendermi in giro perché giuro che questa volta ti ammazzo! – avvertì Akane cercando di mantenere sempre il suo buon carattere. Ranma la osservò, gli faceva tenerezza vedere i suoi occhi che tentavano di non liberare altre lacrime e le sue labbra fare di tutto per non tremare… Si sorprese lui per primo, per quello che gli venne in mente di fare… Decise di dare una mano alle labbra della ragazza per non farle più tremare, posandovi sopra le sue  dandole un tenero e romanticissimo bacio che spiazzò completamente Akane. Senza accorgersene, la ragazza, schiuse la bocca per concedersi totalmente a quel gesto tanto atteso. Pian piano si allontanarono, entrambi imbarazzati per quello che era successo, non avrebbero mai creduto che un giorno sarebbero riusciti finalmente a scambiarsi un bacio senza vergogne e paure. Poi Ranma guardò Akane che ancora non riusciva a dire nulla, così riprendendo in mano le redini del coraggio continuò a parlarle… Ormai ci era dentro, e sarebbe stato sciocco non dirle tutta la verità…

- Sai Akane? Tu sarai anche un maschiaccio pestifero e violento, completamente privo di sex appeal… - Akane però sentendo l’esordio del discorso, si infuriò nuovamente e tentò di colpire Ranma con uno schiaffo che venne però fermato dal ragazzo, il quale bloccandola le perforò lo sguardo continuando: “Fammi finire per una volta, altrimenti non ce la farò a ridirtelo! … Tu sarai anche un maschiaccio pestifero e violento, completamente privo di sex appeal, ma… Ma sei il mio maschiaccio pestifero e violento, completamente privo di sex appeal! E il bello è che io ti amo Akane! Ti amo così come sei! Per quanti sforzi io faccia non c’è niente che cambierei in te…” Ranma finalmente ci era riuscito, aveva vinto le sue paure e aveva finalmente confessato i suoi sentimenti… Però aveva anche notato che Akane continuava a fissarlo esterrefatta senza dire una parola… Questo lo metteva un po’ a disagio.

- Però forse dovresti dire qualcosa… Non lo so, qualsiasi cosa perché ora sono io a sentirmi un po’ scemo… - commentò Ranma toccandosi la testa dall’imbarazzo.

- Sei proprio uno stupido… - rispose Akane sorridendo.

- Non era proprio la risposta che mi aspettavo, però… Fa niente… - disse Ranma cingendole il cinto con le braccia.

- Stupido egoista che non sei altro, ti amo anch’io… - continuò Akane sorridendogli nuovamente, ma con più dolcezza. Ranma così le accarezzò il viso, per poi baciarla nuovamente. Adesso che si erano dichiarati era ancora più forte il desiderio di baciarla, di esplorare il suo corpo, di farla sua.

Nel frattempo tutti i familiari, compresa Shampoo erano lì che li osservavano completamente stupiti da quello che vedevano. Al signor Tendo e al signor Saotome mancò poco che non svenissero per la gioia. Kasumi guardando Nabiki chiese: “Secondo voi è un’altra farsa?”

- Questa volta non credo proprio… Giocando e scherzando, tra calci e pugni quei due si sono innamorati sul serio! – commentò Nabiki osservando come quei due erano così attaccati.

- No… Lanma… - farfugliò Shampoo delusa, ma nello stesso tempo cosciente del fatto che non c’era posto per lei nel cuore del ragazzo che amava… Magari era meglio arrendersi una volta per tutte e chissà come ci sarebbero rimaste male Ukyo e Kodachi… Ma se questa era la decisione di Ranma, nessuno poteva farci niente, in fondo in cuor suo, lei lo aveva sempre saputo.

Intanto Ranma e Akane si staccarono per riprendere fiato, ma improvvisamente Akane toccandosi la testa iniziò a ballonzolare dicendo: “Ohi… La testa… Che male…” Ranma la strinse a sé.

- Sei ancora debole, devi riposarti. – le disse.

- Accidenti, non me ne ero accorta prima, ma fa un freddo cane! – borbottò Akane stringendosi sempre di più al ragazzo.

- Stupida ti avevo detto di non uscire scalza e in pigiama! – la rimproverò Ranma.

- Chi sarebbe la stupida!? – tuonò Akane cercando di reggersi in piedi.

- Vieni qui dai, ti porto in camera! – così dicendo Ranma la prese in braccio.

- Io posso benissimo camminare da sola!

- Sì sì ho notato!

- Ranma sei un cretino…

- Detto da te suona quasi come un complimento! – I due ragazzi passarono davanti alla famiglia, che li guardò divertita… Possibile che anche dopo essersi scambiati dichiarazioni e baci, quei due continuassero a litigare? Erano sempre i soliti! Poi il signor Tendo risvegliandosi domando: “Ehi Ranma! Dove hai intenzione di andare con mia figlia!?”

- La porto in camera signor Tendo!

- Cosa?!

- Tanto quello che succederebbe è già accaduto nel bunker! – rispose Ranma ridacchiando.

- Ma avevi detto che era stata tutta una farsa!!

- Ho detto che è stata una farsa da quando siete irrotti nel bunker e quello che è successo dopo, non quello che è accaduto prima! – corresse Ranma divertito e chiudendosi la porta della camera di Akane alle spalle. Il signor Tendo svenne dallo shock.

- Ranma ma che diavolo dici?! – domandò Akane scendendo dalle braccia di Ranma e accomodandosi sul letto.

- E dai non ti arrabbiare… Così quando accadrà veramente, sarà una novità solo per noi… Una cosa solo nostra… Solo io e te sapremo del perché saremo ancora più felici! – rispose Ranma sdraiandosi su di lei e iniziando a baciarla. Poi staccandosi da lei, la fece accucciare tra le sue braccia e baciandole la fronte disse: “Ti do tregua solo perché hai ancora bisogno di riposarti…”

Akane si accucciò a lui, finalmente sicura dei sentimenti di entrambi… Ora poteva urlarlo ai quattro venti! Era ufficiale… Ranma era il suo fidanzato, suo e di nessun’altra…

- Ti amo stupido! – gli confessò abbracciandosi sempre più forte a lui, che sorridendo le diede un piccolo bacio sul naso dicendo: “Anch’io ti amo testona!”

Restarono abbracciati ancora per un po’, poi si addormentarono felici… L’una tra le braccia dell’altro, sicuri che al loro risveglio nessuno dei due avrebbe più pensato a un sogno. Si sarebbero entrambi impegnati a vivere finalmente la realtà, la loro realtà.  

 

 

Allora? Cosa ne pensate? Vi è piaciuto? Non so se siete d'accordo, ma io ho scritto come secondo me, possa essere una dichiarazione tra Ranma e Akane... Sicuramente con qalche stupido, o qualche altro complimento... Cmq volevo ringraziare con tutto il cuore tutti quelli che hanno letto e sopratutto quelli che hanno commentato... Davvero grazie per il tempo che avete dedicato a questa storia, spero continuerete a seguirmi! Bacioni, alla prossima, Nami ^^

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Capitolo 9
*** RISPOSTA ALLE RECENSIONI ***


RISPOSTA ALLE RECENSIONI

RISPOSTA ALLE RECENSIONI

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RISPOSTE ALLE RECENSIONI

 

Ciao ragazze,

spero non pensiate male, vista la mia decisione di pubblicare un’altra pagina per rispondere soprattutto alle recensioni dell’ultimo capitolo.

Prima di tutto ci tenevo a ringraziarvi per avermi seguita e per aver dedicato del tempo nella lettura di questa storia.

Poi ci tenevo davvero tanto a spiegarvi il motivo che mi ha spinta a descrivere così la dichiarazione…

Come noi tutti sappiamo, Ranma è un personaggio che per sputare un ti amo “maledetto” ce ne vuole! Infatti nel mio racconto, benché lo capisca più o meno dall’inizio (anche se poi l’ha sempre saputo) di amare Akane, il nostro giovanotto si decide a dirglielo solo alla fine… Voi dite che la dichiarazione sia stata troppo sdolcinata… Ora non so se vi riferite a quando le dice che l’ama mentre è svenuta o a quando glielo dichiara e lo urla ai quattro venti… Però ora vi spiego…

La prima volta, ovvero quando Akane è svenuta, lo fa perché credo che sul punto di perdere la persona amata per colpa sua, chiunque gliel’avrebbe detto… E poi è umano secondo me… Mentre se vi riferite alla seconda volta, beh a me non sembra così smielata, in quanto lui stanco del suo orgoglio e di tutto il resto, volta di scatto Akane dandole nuovamente della stupida per poi dirle che l’ama… Ho pensato che per uno come Ranma dopo aver sudato tanto, non ci fosse stato bisogno di tanti giri di parole…

Io non credo di aver trasformato Ranma, perché magari non è proprio da lui dire ti amo, però… Porca miseria, come ho detto prima è umano no? ^^ Io l’ho scritto così come me lo vedo, perché avendo seguito solo l’anime, mi è dispiaciuto un sacco non vedere alcuna dichiarazione esplicita tra i nostri due ragazzi.

Spero comunque di non avervi deluso più di tanto e che continuerete a seguirmi. Ne approfitto per farmi un po’ di pubblicità. Sto sfornando una nuova ff, ma non su Ranma però… Magari su questo boy ci ritorno un’altra volta…

E’ prossima la pubblicazione dell’altra ff…

Ritornando a Ranma, spero di avervi fatto capire il motivo che mi ha spinto a far dire a Ranma un ti amo, in un determinato modo.

Di nuovo grazie a tutti…

Un particolare ringraziamento a:

 

- miyabi

- apple92

- jaj984

- Isy_264

- Fallen Star

- Ilarietta_chan

- lellyna1978

 

merci per aver commentato ^^ Baci a presto ^^

 

Nami Akimoto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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