Ciao ^^ Prima di tutto volevo ringraziare chi ha letto, ma anche chi ha commentato ^^
Risposte: Ho scelto Hiroshi come nome perchè è stato il primo che mi è venuto in mente... So benissimo che appartiene a temi d'amore tra i banchi di scuola (perchè è questo che pensi giusto?) però io non sono molto brava ad inventare nomi... Mi è venuto in mente lui e così... Perdonata? ^^ Poi per Ranma, volevo dire che la sua reazione è quella che noi chiamiamo goccia che ha fatto traboccare il vaso... Dopo tanto litigare non c'è l'ha fatta più e... Ed è andata così, però può anche darsi... Vabbè poi dico troppo... Buona lettura e spero che vi piaccia! ^^ Bacioni a presto, Nami..
CAPITOLO 2
- Cosa?!! – domandarono increduli tutti i presenti.
- Cosa vuole fare quello?! – borbottò Ranma tra sé e sé.
- Scusami giovanotto, ma quando io avrei stabilito questo accordo? – domandò
Soun un po’ scioccato dalla notizia.
- Ma come signor Tendo non ricorda? Tempo fa, la mia famiglia la salvò da
una morte certa. Lei era inseguito da una banda di malviventi che voleva
derubarla, ma mio nonno, il fondatore della palestra Kuzuma, le salvò la vita e
la ospitò nel suo palazzo per circa un mese. In quell’arco di tempo nacqui io,
dopodiché informò mio nonno che nel giro di un paio di mesi, anche lei sarebbe
diventato padre, in quanto sua moglie era in attesa della sua ultimogenita
Akane… Così mio nonno disse che c’era un modo per sdebitarsi con la nostra
famiglia di tanta gentilezza, ovvero quello di promettermi in sposa sua figlia,
in modo tale da fondare in futuro le due scuole per farne diventare una! La più
grande ed imbattibile! – durante il racconto di Hiroshi Tendo terrorizzato dal
ricordo, iniziò a rammentare tutto ed ebbe quasi paura a voltare lo sguardo
verso i familiari che continuavano a guardarlo con occhi infuocati, soprattutto
Akane.
- Papà non posso crederci!! Non bastava Ranma, mi hai anche promessa in
sposa ad un altro!! Ma il mio parere non conta proprio nulla?!! – sfuriò Akane.
-
Inizialmente anche io ero contrario a questa unione, ma adesso che ho incontrato
la mia futura sposa… Sono a dir poco affascinato! Non credevo potesse essere
tanto bella… - dichiarò Hiroshi guardando dolcemente Akane che non poté impedire
di arrossire.
- Bella
quella?! Amico, la stanchezza del viaggio inizia a farsi sentire vero? –
commentò Ranma ridendo.
- Ma senti
chi parla Mr Casanova! – rispose Akane cercando di trattenersi per evitare
figuracce.
- Tendo
maledetto!! Come hai osato farmi un torto del genere!? Credevo che noi due
fossimo amici!!! – sbraitò il signor Genma per niente felice di essere stato
rimpiazzato.
- Guarda che
ti sbagli Saotome! Io non credevo… Non credevo che quel tipo si facesse vivo! –
tentò di giustificarsi Soun.
- Sa una
cosa signor Tendo? Credevo che la sua palestra fosse molto più attrezzata e che
la sua scuola molto più prestigiosa… Invece notò con dispiacere di essermi
sbagliato! Beh poco male, chiuderemo questa catapecchia e apriremo una nuova
scuola nel mio paese… L’indiscriminata scuola di arti marziali Kuzuma! Visto che
le sue tecniche sono da età della pietra, non vale neanche la pena che la scuola
mantenga il suo nome, quindi elimineremo subito la sua palestra! – dichiarò
Hiroshi sicuro di sé. - Cosa vuoi fare?!
Ma sei impazzito!? Io non acconsentirò mai a questa assurdità!!! – tuonò Soun
sconvolto.
- Ma perché
si agita così tanto signor Tendo? In fondo sua figlia Akane è in buone mani! La
tratterò come una principessa! – tentò di rassicurare Hiroshi. Riprendendo in
mano la situazione, Soun, avvicinando Ranma e Akane, disse: “Non ne dubito, ma
vedi ragazzo… Akane è già fidanzata con lui!”
- E tu chi
saresti? – domandò con tono presuntuoso il giovane. Ranma, non accettando tanto
strafare, rispose a tono: “Mi chiamo Ranma Saotome, erede della scuola di arti
marziali indiscriminate Saotome!”
- Anche tu
un combattente!
- Esatto!
Vedi il loro fidanzamento è stato deciso ancor prima che io incontrassi tuo
nonno… Magari in quell’occasione particolare, preso dal momento o da non so
cosa, mi è sfuggito il piccolo particolare, ma Akane è già promessa a Ranma… E
la prima parola è quella che conta! – sorrise il signor Tendo.
- Ma papà
dimentichi che proprio ieri Ranma e Akane hanno rotto il loro fidanzamento! – lo
ricordò Nambiki. Il signor Tendo però chiudendole la bocca disse: “Sta zitta
Nabiki!”
- Allora se
il loro fidanzamento è rotto, non vedo il problema! – commentò Hiroshi
allegramente.
- Ed è qui
che ti sbagli! La loro non è stata una rottura vera e propria… Chiamiamola…
Pausa di riflessione! – intervenne il signor Genma cercando di aiutare Soun.
- Io ho
molto rispetto per una coppia che si ama, però visto che la loro è una pausa di
riflessione, non me ne starò fuori! Mi metterò di impegno per far capire ad
Akane che sarò io il suo futuro marito! Se invece vedrò con i miei occhi la
forza dell’amore che vi lega… Beh forse solo allora potrei pensare di
arrendermi! – dichiarò Hiroshi. - Ma quale forza
dell’amore?! Tu sei solo un povero pazzo, io vi saluto!! – disse Ranma
appoggiandosi le braccia dietro la nuca e voltando le spalle a tutti, ma venne
immediatamente bloccato e messo da parte da suo padre, il signor Tendo e Ryoga.
- Ma che ti prende sei impazzito?! Non vorrai lasciare Akane nelle mani di quel
damerino?! – domandò Ryoga.
- Ma non volevi che io me ne andassi?! - Meglio tu che quello! - Ti prego
Ranma non mi abbandonare! Se tu te ne andassi, quel folle farebbe sparire la mia
amata palestra di arti marziali! – lo supplicò il signor Tendo.
- Tu vuoi
davvero ritornare a fare la vita che facevi prima di venire qui? Vagare per
giorni, mesi, per mete ignote! … Oh che triste destino!! – continuò il padre
piangendo a dirotto.
- Trovi
davvero mostruosa la mia Akane? – domandò Soun anche lui quasi in lacrime.
- Ma no, non
è che io la trovi mostruosa però…
- Ranma tu
devi aiutarmi! Ti prego fingi pure, ma fa credere a quest’uomo che tu e Akane
siate fatti l’uno per l’altra! – continuò il signor Tendo.
- Potrei
darvi una settimana di tempo, non un giorno di più! Se in questa settimana io
vedrò il vostro amore, vi lascerò in pace, altrimenti porterò Akane nel mio
villaggio! – proferì Hiroshi.
- E va bene!
– sbuffò Ranma – Ci sto, una settimana! Mi servirà anche meno per spedirti da
dove sei venuto! – continuò sicuro di sé.
- Ma Ranma…
- balbettò Akane.
- Lo faccio
solo per tuo padre e per la palestra… Lo so che la nostra non è una pausa di
riflessione, ma ti conviene collaborare se non vuoi finire nel villaggio di quel
tipo come sua moglie! – disse Ranma parlandole in disparte.
- Tu e gli
altri mi fate rabbia! Decidete senza mai consultarmi! E se invece a me stesse
bene sposare Hiroshi? – replicò Akane alzando la voce.
- Non dirai
sul serio? Davvero ti piace quello lì? – domandò Ranma.
- Di sicuro
ha più fascino e galanteria rispetto a qualcuno di mia conoscenza! – rispose
schietta Akane.
- Bene!
Allora sai che ti dice il qualcuno di tua conoscenza?! Di andartene al diavolo!
Sbrigatela da sola con la palestra!! – concluse Ranma uscendo di casa.
- No Ranma
torna indietro! Akane ma perché? – il signor Tendo si inginocchiò disperato.
- Bene! 1 a
0 per me! – dichiarò Hiroshi soddisfatto.
- Vieni con
me Hiroshi, andiamo a farci un giro! – propose Akane prendendo sottobraccio il
giovane e uscendo con lui.
- La vedo
brutta papà… Se quei due non si decideranno a fare pace, credo che per la nostra
palestra non ci sia più nulla da fare! – commentò Nabiki.
- Quei due
non faranno mai pace senza un aiuto! – intervenne improvvisamente il vecchio
Happosai.
- Maestro
lei qui? – domandò Genma.
- Ho sentito
tutto e non voglio neanche pensare che la mia dolce Akane debba lasciare questo
posto per sempre! Come farò senza il suo dolce viso? Senza la sua biancheria!!!
– si disperò piangendo.
- Qualcosa
mi dice che lei ha un piano maestro! – sperò Soun.
-
Effettivamente… Beh in fondo amari estremi ed estremi rimedi!
- Cosa vuole
dire? – domandò Kasumi.
- Venite
qui… - così il maestro accerchiò l’intera famiglia più Ryoga per spiegargli il
suo piano. Alla fine della sua proposta Ryoga sbottò come un matto sbraitando:
“No! Io non accetterò mai che Akane…”
- Sta zitto
Ryoga, è per il suo bene e per quello della palestra! Io ci sto! – rispose
Tendo. D’accordo furono, inevitabilmente, anche Genma, Nabiki e Kasumi.
- Mi
raccomando! Che questo piano resti tra noi! – raccomandò Happosai, poi perdendo
la sua serietà come sempre se ne andò via dicendo: “Bene io vado a riposarmi un
po’, questa notte c’è stata caccia grossa!”
Nel
frattempo Akane e Hiroshi mentre passeggiavano, avevano iniziato una
conversazione un tantino delicata.
- Akane, ma
tu sei davvero innamorata di quel tipo? – domandò Hiroshi.
- E’ la
stessa domanda che Ranma mi ha fatto su di lui… Questo tipo sì, è carino però…
Non ho la minima intenzione di sposarlo, mentre Ranma è… Lui è… Ma che vado a
pensare! – meditò Akane fra sé e sé, poi rispondendo ad Hiroshi disse: “Ti
prego, stendiamo un velo pietoso sulla mia storia con Ranma…”
- Sono
sicuro che noi due saremmo felici insieme!
- Ma come
puoi pensare al matrimonio dopo appena un’ora che ci conosciamo!?
- Presto o
tardi, dovremo pur pensarci! Tanto vale farlo subito! – rispose sicuro
Hiroshi.
- Chi ti da
tanta certezza? – domandò Akane.
- Il fatto
che Ranma ti abbia lasciata sola con me… Io non lascerei mai la donna che amo in
compagnia di uno sconosciuto, lui l’ha fatto… - Già, Akane doveva ammettere che
quel tipo aveva ragione… Ranma l’aveva lasciata sola con lui, però questo non
voleva dire che lui non provasse nulla per lei… Ma cosa andava a pensare? Ormai
tanto era tutto finito… Sarebbe rimasto da lei al massimo un’altra settimana per
fingere quella commedia, poi se ne sarebbe andato. No, se continuava a pensarci
rischiava di impazzire, così cambiando argomento disse: “Parlami un po’ di te
Hiroshi… Com’è il paese nel quale vivi?” Hiroshi accettò di cambiare discorso e
rispondendo ad Akane, iniziò a raccontarle dei verdi prati che circondavano il
suo villaggio, della sua preziosa scuola e la specialità delle sue tecniche.
Akane finse un certo interesse fino a quando una notizia non attirò seriamente
la sua curiosità.
Intanto
Ranma, dopo aver girato per un po’ la città, e accortosi di avere un certo
appetito, decise di andare a trovare Ukyo per assaggiare uno dei suoi
okonomiyaki.
- Ciao Ukyo!
Ti prego fammi un okonomiyaki alla seppia! Sto morendo di fame! – disse Ranma
sedendosi al suo solito posto.
- Ma certo
Ranma caro! – rispose Ukyo più allegra del solito. Già, per Ranma c’era qualcosa
che non andava, Ukyo continuava a fissarlo e a ridacchiare, così dopo aver
finito di mangiare, incuriosito domandò: “Scusami Ukyo, non ho potuto fare
almeno di notare il tuo buonumore… Ma che hai per essere così felice?”
- Ma come
sciocchino! Fai anche finta di non capire?! – rispose Ukyo dandogli una pacca
sulla spalla, che lo fece voltare per venti volte.
- E cosa
vuoi che ne sappia io! Ci siamo appena visti! – replicò Ranma un po’
stordito.
- Prima è
passato da me Ryoga e mi ha raccontato tutto! Mi ha detto che hai finalmente
deciso di lasciare Akane, anche se quando me l’ha detto era un po’ depresso e,
francamente non capisco il motivo! Forse perché andrà in sposa a quell’altro
tipo… Ryoga non sapeva il motivo della tua scelta, però io lo so! Sono sicura
che l’hai lasciata per me vero? – domandò Ukyo avvicinandosi sempre di più a
Ranma, facendogli gli occhi dolci.
- Quel
Ryoga! Parla sempre troppo! -
borbottò Ranma.
- Cosa stai
dicendo Ukyo! Lanma ha lasciato Akane pelché è innamorato di me! Non vero amole?
– intervenne Shampoo gettandosi tra le braccia di Ranma, che allontanandosi
all’istante rispose: “No ragazze… Voi avete frainteso la situazione…”
- Ascolta
Ranma, se non devi più sposare Akane, sarai in cerca di una nuova casa, vero?
Beh tu e tuo padre potreste stare da me tutto il tempo che volete! Cucinerò
degli okonomiyaki ancora più buoni! – propose Ukyo entusiasta.
- Stai
schelzando vero? Lanma verrà a stare da me! – si oppose Shampoo intenzionata a
non mollare.
- Non hai
capito niente! Ranma dormirà qua!
-
Scordatelo!
- Ecco che
ci risiamo… - mormorò Ranma rassegnato, poi uscendo dal negozio disse: “Mi
dispiace ragazze, ma io me ne vado! Arrivederci!” Ranma si accorse che le due
ragazze erano entrate nel pieno della sfida, così ne approfittò per svignarsela
e ritornare a casa Tendo.
- Quando
quelle due si impuntano, è meglio svignarsela… Tutta colpa di Ryoga che non si
fa mai gli affari suoi! Mi meraviglio come, con l’orientamento che si ritrova,
sia riuscito ad arrivare da Ukyo! Doveva per forza dirlo a tutto il mondo che ho
lasciato Akane?! Beh lasciato… Non mi sembrava che lei fosse tanto contraria, in
fondo ha accettato senza obiezioni… Ammetto di essere stato un po’ precipitoso,
però ero arrabbiato con lei e non c’è l’ho fatta più! Forse dovrei scusarmi per
quello che le ho detto… No che io voglia sposarla, ma magari… Magari ho
veramente fatto una cazzata! – concluse Ranma dandosi un pugno in testa, poi
ripensandoci disse: “Vabbè… Ammesso che io mi sia pentito… Conta poco quello che
penso io, e lei?... Mi sa che mi conviene tornare a casa e fare due chiacchiere
con Akane, per sistemare questa faccenda una volta per tutte! Anche se la
soddisfazione di dargliela vinta…”
Ranma così
decise di rientrare, ma quando entrò in camera da pranzò notò subito Akane e
Hiroshi seduti vicino, mentre lui parlava e lei che rideva divertita.
Inspiegabilmente si sentì il sangue ribollire nelle vene e borbottò: “Ma che
diavolo avrà poi da ridere tanto!”
Appena Ranma
si sedette al tavolo, Hiroshi si alzò e guardando Akane disse: “Il viaggio mi ha
stancato molto… Vado a riposare un po’…” Poi andò in camera sua.
- A quanto
pare sei entrata in ottima confidenza con il damerino! – commentò Ranma volendo
fare l’indifferente.
- E a te che
importa? – rispose Akane a tono.
- Ranma
ragazzo mio! Vedo che sei tornato! Allora? Scommetto che ci hai ripensato vero?
Tu non vuoi lasciare Akane!? – domandò il padre sperando in meglio.
Effettivamente Ranma qualche ripensamento, l’aveva avuto… Ma non sapeva cosa ne
pensasse Akane, infatti…
- Mi
dispiace papà, ma anche se Ranma ci ha ripensato, io resto ferma sulla mia
decisione… Anzi, vi comunico che sto seriamente pensando di accettare la corte
di Hiroshi! – affermò Akane con serenità.
- Cosa?!! –
Mancava poco che al signor Tendo non gli venisse un infarto…
- In fondo è
molto carino, ricco, gentile… Mi dispiace per la palestra però ormai ho quasi
deciso! – rispose Akane sempre più sicura. Quella sua affermazione per Ranma fu
come un fulmine a ciel sereno… E chi si aspettava che Akane si sarebbe fatta
abbindolare da quel damerino?
- Oh no!
Akane… Ranma ti prego! Devi dire qualcosa!! – lo supplicò Soun disperato.
- Io sarei
dovuto restare qui solo per un’altra settimana, solo per fingere di essere
fidanzato con Akane in modo che lei non sposasse quel tipo e che la palestra si
salvasse, giusto? Però visto che Akane mi sembra più favorevole che contraria a
questo matrimonio, la mia presenza qui non è affatto necessaria… Resterò per
un’altra notte, domattina andrò via! – rispose Ranma senza mostrare un briciolo
di interesse per Akane.
- Ranma
figlio mio non puoi dire così…
- Ah c’è
un’altra cosa… Salutatemi il damerino e ditegli che ha tutta la mia compassione
poveraccio! – concluse Ranma in procinto di voltare le spalle a tutti, ma Akane
bloccandolo disse: “Ranma! Volevo dirti che hai fatto bene a lasciar perdere il
fidanzamento! Non potevi fare una scelta migliore!”
-
Modestamente…
- Ti manderò
una cartolina del mio matrimonio!
- Visto che
hai deciso… L’attenderò con ansia! – rispose Ranma prima di uscire
definitivamente da casa Tendo borbottando: “E io che ci stavo ripensando…
“Magari la colpa è mia, magari dovrei chiederle scusa!” E invece mi ha già
rimpiazzato! Ma va al diavolo!”
Akane
alzandosi anche lei, un po’ nervosa disse agl’altri che sarebbe salita in camera
sua, anche lei per riposarsi un po’. Tutti i presenti restarono sbigottiti
osservando la brutta piega che la situazione stava prendendo, così Nabiki
guardando tutti disse: “Papà, se non agiamo al più presto, qui finisce
male!”
- Nabiki ha
ragione Tendo! Dobbiamo mettere in atto il piano del maestro! Oggi stesso , dopo
pranzo! – propose Genma.
- Sono
d’accordo! – rispose Tendo. – E voi? – continuò domando a Kasumi e al vecchio
Happosai, visto che di Ryoga non si vedeva neanche l’ombra. Pensarono che si
fosse perso, come al solito del resto.
- Non
permetterò mai che la mia Akanuccia se ne vada! – rispose il maestro.
- Bene!
Tutti d’accordo allora! – dissero in coro stringendosi la mano per dare inizio
al loro piano.
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