if you ain't scared, you ain't human.

di hogvwartss
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** somewhere only we know. ***
Capitolo 2: *** these four walls. ***
Capitolo 3: *** you found me; ***
Capitolo 4: *** faithfully; ***
Capitolo 5: *** wherever you will go; ***
Capitolo 6: *** obsessed; ***
Capitolo 7: *** take me along; ***
Capitolo 8: *** wedding bells. ***
Capitolo 9: *** wildest dream. ***
Capitolo 10: *** the world is ugly. ***



Capitolo 1
*** somewhere only we know. ***


I walked across an empty land
I new the pathway like the back of my hand
I felt the earth beneath my feet
Sat by the river and it made me complete
 
Svegliarsi in quelle mattine per lei era faticoso. Sapere che sua madre, la sua ancora di salvezza se ne stava andando lentamente. La sua famiglia era stata la prima a essere portata via dalla loro casa, in Canada. Lì c’erano sempre bellissimi posti dove la ragazzina aveva passato le giornate assolate. Ora invece, nel suo viaggio, ricordava solo deserti pieni di Spaccati che cercavano di ucciderla. Sapeva che prima o poi anche lei sarebbe stata così. Avrebbe perso il controllo.
 
Oh simple thing where have you go
I’m getting older and i need something to rely on
So tell me wghen you’re gonna let me in
I’m getting tired and i need somewhere to begin
 
La madre di Brenda morì dopo tempo dopo il loro trasferimento presso la sede della C.A.T.T.I.V.O. e la ragazzina non riusciva a pensare al altro. Sua madre era stata fortunata, l’avevano fatta morire nella sede. Non era morta tra gli Spaccati. Ma Brenda sapeva che le cose non si sarebbero concluse.
Vedeva il padre ridere fortissimo e dire cose senza senso. Sentiva che avrebbe perso anche lui. Perso nella pazzia. E poi sarebbe rimasta da sola. Per sempre.
 
I came across a fallen tree i felt the branches of it looking at me
Is this the place we used to love?
Is this the place i’ve been dreaming of?
 
Sono Jorge.” le disse un uomo ispanico. La ragazza lo guardò fisso negli occhi e sorrise.
“Brenda, piacere di conoscerti.” La ragazza guardò fuori dalla finestra e scorse tutto ciò che aveva visto molti anni prima, appena arrivata alla sede della C.A.T.T.I.V.O., e odiava il fatto che tutto fosse peggiorato. C’erano sempre quei deserti posti dove una volta crescevano alberi e vivano le persone. E ora era tutto finito. Era tutto morto.
“Non disperarti, hermana.” disse Jorge accorgendosi della distrazione di Brenda. “Stiamo andando a raccogliere i ragazzi che ci salveranno tutti.”
E aveva ragione.
 
Oh simple thing where have you go
I’m getting older and i need something to rely on
So tell me wghen you’re gonna let me in
I’m getting tired and i need somewhere to begin
 
Brenda non ci poteva credere. Quando arrivò nel nuovo mondo, se così si poteva definirlo. Aveva trovato il posto che le ricordava la sua infanzia, un luogo felice dove poter passare tutta la vita.
Quel luogo le ricordava troppo suo padre, ucciso dai membri della C.A.T.T.I.V.O. dopo aver perso la testa, e a sua madre che le voleva troppo bene, più di quanto meritasse.
Ma ora aveva Jorge, che le ricordava tanto un fratello maggiore, e Thomas, la prima persona che era riuscita ad amare da quando l’Eruzione si era diffusa.
Come potevi amare una persona sapendo che sarebbe morta?
Ma Thomas sarebbe morto al suo fianco.
 
And if you have a minute why don’t we go
Talk about it somewhere only we know?
This could be the end of everything
So why don’t we go
Somewhere only we know?
 
“Portami da qualche parte, in un posto che sia solo nostro e rimaniamo li per sempre. Non voglio più preoccupazioni, Thomas.”
“Nemmeno io.”
 
This could be the end of everything
So why don’t we go
Somewhere only we know?
Somewhere only we know?
Somewhere only we know?


Angolo Autrice: Vi prego graziatemi, perchè non ho mai scritto su Brenda e anche se la amo ho paura di non averla rispecchiata abbastanza o di essere stata troppo superficiale, perciò ditemi cosa ne pensate.
Non so se si è notato ma io shippo sia Brenda con Thomas (#trendashipper) sia con Jorge (#jendashipper) e alla fine non sapevo se lasciarla finire con Thomas come nel libro o con Jorge, ma alla fine il mio cuoricino da Trenda shipper ha ceduto e beh, sono finiti insieme.
Prossimamente vi darò altre song-fic cambiando spesso soggetti (potreste addirittura vederne una su Jorge e una su Mihno, che non mi piace granchè) e pairings (ho tipo 12 pairing cioè preparatevi).
Spero le apprezzerete,
thesecondjumper

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Capitolo 2
*** these four walls. ***


These four walls, they whisper to me
They know a secret, I knew they would not keep
Didn't take long for the room to fill with dust
And these four walls came down around us

 
Smettila, smettila., disse il ragazzo a sé stesso avvicinandosi a quelle mura. Erano alte e di un color grigiastro. A esse ci crescevano dei rampicanti d’edera che davano un po’ di colore a quelle mura così spaventose, claustrofobiche.
Il sole stava calando piano, troppo piano. Voleva farlo ora. Subito.
 
It must have been something, send me out of my head
With the words so radical and not what I meant
Now I wait for a break in the silence 'cause it's all that you left
Just me and these four walls again

 
L’edera era perfetta per arrampicarsi, dava un appoggio tale da poter essere sicuro di non cadere. Anche se lui avrebbe voluto cadere a terra e non svegliarsi mai più. Oppure avrebbe voluto che quelle mura iniziassero a sgretolarsi così che lui sarebbe morto.
Morto dimenticato a tutti e ricordato da nessuno.
Perché alla fine lui non era nessuno. Non era una persona speciale. Era solo una persona che se ne sarebbe dovuta andare. E lo stava facendo.

It's hard now to let you be
I won't make excuses, I may not keep
Didn't take long for me to lose the trust
'Cause these four walls were not strong enough, oh


 
Il ragazzo arrivò in cima a quel grande muro di pietra e guardò il panorama che lo stava per lasciare. Guardò la Radura, pensò ad Alby.
Alla persona per cui in un certo senso stava facendo questo.
Lo amava
Sentiva che anche nella vita prima del Labirinto nessuno avesse mai colpito il suo cuore con tanta forza quanto avesse fatto Alby. Era scontroso a volte, sì. Ma lui lo amava nei suoi pregi, nei suoi difetti, nelle sue mille sfacettature.
Si stava per buttare perché sapeva che non avrebbe mai ricambiato il suo amore.
Ma non lo stava facendo solo per questo. Era molto di più. Era tutto.
 
It must have been something, send me out of my head
With the words so radical and not what I meant
Now I wait for a break in the silence 'cause it's all that you left
Just me and these four walls again


 
Prima del Labirinto aveva visto morire i suoi genitori ne era certo. Non aveva idea di come potesse sapere che i suoi genitori fossero morti ma lo sapeva. C’era anche qualcun altro, forse un fratello o una sorella. Tutto diventava terribilmente nero quando pensava a loro.
Sapeva anche che quello non era il suo nome, sapeva di essere stato chiamato con un altro nome.
Ma non sapeva qual’era.
 
Yeah, it's difficult watching us fade
Knowing it's all my fault, my mistake
Yeah, it's difficult letting you down
Knowing it's all my fault, you're not around


 
Sapeva che quel Labirinto l’aveva distrutto, lo aveva fatto pensare.
Ma non pensare a cose positive. Perché aveva capito che l’unica cosa da fare per uscire da quel Labirinto era uccidersi. Non c’era altro modo.
Il ragazzo così piegò le gambe. Un leggero venticello si alzò.
Era tutta colpa sua.
 Aveva fatto morire i suoi genitori? Aveva scelto lui di andare li?
E’ tutta colpa mia., pensò prima di spingersi in avanti e cadere.
 
It must have been something, send me out of my head
With the words so radical and not what I meant
Now I wait for a break in the silence 'cause it's all that you left

 
Il vento gli toccava il viso. Sentiva il suo cuore battere fortissimo. Il suolo avvicinarsi sempre di più. Una voce.
Il suo corpo sbattè a terra. Non si sentiva più la gamba ma era ancora vivo.
Ti prego, muori., ripetè a bassa voce, in un sospiro.
Voleva farla finita. Voleva andarsene. Voleva tornare dai suoi genitori. Voleva tornare a sentirsi libero. A non dover stare tra quattro mura aspettando di uscire.
La voce era vicina. La sentiva sulla sua pelle, un respiro affannoso.
“Newt.” fu l’ultima cosa che sentì dire prima che svenisse.
 
Just me and these four walls again, again
Ooh, these four walls again
 
Angolo Autrice: Hello again con questa nuova song fic! Lo so che avevo già scritto una fan fiction del genere su Newt (se non l'hai letta clicca qui) però questo momento della vita di Newt mi rispecchia particolarmente e perciò ho pensato di tornare sui miei passi e scrivere ancora su questa scene molto intensa. Come vedete mi sono spostata dalla Newmas alla Nalby perche voglio accontentare un pò tutti e non posso condizionarvi a shippare newmas (pff si che posso <3).
In ogni caso spero vi piaccia.
Alla prossima,
thesecondjumper
 

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Capitolo 3
*** you found me; ***


HO SCRITTO QUESTA COSA PERCHE’ OGGI JAMES HA ANNUNCIATO
CHE VERRA’ PUBBLICATO UN ALTRO PREQUEL ‘THE FEVER CODE’.
GIOITE CON ME!
 
 
I found God on the corner of 1st and Amistad
where the West was all but won
all alone smoking his last cigarette
I said, "Where've you been?" He said, "Ask anything".


C’era un vento fresco che soffiava verso ovest mentre tutti i ragazzi stavano camminando come zombie per le strade. Tutti con gli stessi pensieri sconnessi. Anche se sarebbe meglio dire senza pensieri propri.
A causa dell’Eruzione chi riusciva ancora a essere lucido? Prima o poi ti ritrovavi disteso a terra senza sapere perché, o prendere a pugni qualcuno. E non ne sapevi il motivo.
Non sapevi nulla.
 
Where were you when everything was falling apart.
All my days were spent by the telephone
It never rang and all I needed was a call
That never came to the corner of 1st and Amistad.
 
Ma Newt sapeva in fondo al suo cuore di aver trattato male i suoi migliori amici. E Tommy. Era l’unica persona a cui rimpiangeva del tutto di avergli detto quelle cose. Lui non lo odiava affatto. Tutto il contrario invece. Ne era innamorato, sin dal primo momento che aveva visto uscire quella cacchio di testa dalla Scatola.
Voleva che fosse lui a ucciderlo perché voleva solo vedere il suo viso prima di morire. Voleva vedere quel viso tondo, quegli occhi color cioccolato e i suoi capelli sporchi ricadergli dal viso. Bellissimo come sempre.
 
Lost and insecure you found me, you found me
Lying on the floor surrounded, surrounded
Why'd you have to wait?Where were you? Where were you?
Just a little late you found me, you found me.
 
Quel furgone sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbe visto? Avrebbe visto scendere degli Immuni che gli avrebbero sparato? Non avrebbe più visto Thomas?
E invece quella testa di caspio uscì dal furgoncino avvicinandosi al ragazzo zoppo. Newt gli parlava ma sapeva che quelle parole non erano sue, nulla di quello che diceva era ciò che pensava.
Voleva dirgli addio, voleva dirgli la verità.
Ma Thomas teneva quella pistola in mano, sapeva che era giunta la sua ora. Lo sapeva e non poteva farci nulla. Sarebbe morto tra le braccia del suo primo amore. Perché nel suo cuore sapeva di averlo sempre amato anche prima del Labirinto.
“Ti prego, Thomas. Ti prego.”
 
Lost and insecure you found me, you found me
Lying on the floor surrounded, surrounded
Why'd you have to wait?Where were you? Where were you?
Just a little late you found me, you found me.

Piano piano, prima di sentire lo sparo, prima di avere il cervello in frantumi, prima di sparire dalla terra per l’eternità,
egli disse piano:
“Ti amo, Tommy.”

Why'd you have to wait to find me, to find me?
 
Angolo Autrice:
Non mi sono ancora calmata dal fatto che ci sarà un nuovo prequel che parlerà dei primi Radurai
vedremo quindi Gally, Newt (NEWT VIVO RENDETEVI CONTO), Alby, Mihno e tutti gli altri.

Io conto in tante scene Nalby visto che e’ stata la mia prima otp in questa bellissima serie.
Inizialmente questa song-fic doveva essere una Nalby in onore del nuovo libro, ma quando ho iniziato a scrivere mi è uscita una Newmas. Mi dispiace.
Prima o poi scriverò una Nalby lo prometto!
Alla prossima e grazie a Emma e Marti che sempre recensiscono le mie storie, vi adoro <3
 
thesecondjumper

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Capitolo 4
*** faithfully; ***


Highway run into the midnight sun wheels go round and round
Your're on my mind restless hearts

sleep alone tonight sending all my love along the wire
They say that the road
Ain't no place to start a family right down the line
It's been you and me and lovin' a music man
Ain't always what it's supposed to be oh, girl, you stand by me
I'm forever yours  faithfully
 
Il ragazzo si guardò da capo a piedi. Aveva il viso rigato di lacrime, le mani chiuse a pugno mentre stava per entrare nella stanza, prima di entrare nel Labirinto. Aveva visto morire la madre tra le sue braccia, il padre non l’aveva mai conosciuto. Ma appena entrato in quel posto, dove volevano usarlo per un esperimento che avrebbe salvato tutti, aveva conosciuto questa persona: il suo nome era Thomas, o almeno così doveva chiamarlo.
Quando era arrivato lì, con i neri capelli arruffati, la prima persona che aveva visto era stato Thomas, con un sorriso felice sul volto.
 
Circus life under the big top world
We all need the clowns to make us smile
Through space and time always another show
Wondering where I am lost without you
 
Thomas prendeva sempre in giro il ragazzo, dicendogli che non avrebbe mai trovato nessun amico se fosse restato sempre da solo in un angolo, e il ragazzo lo sapeva. Ma non voleva stare con nessun altro, se non con Thomas. Tra di loro c’era quella speciale amicizia, quella che il ragazzo nella sua vita prima dell’Eruzione non aveva mai provato.
“Non puoi nasconderti per sempre.”
“Tanto tra poco me ne andrò Thomas, me ne andro’ in quel cavolo di Labirinto e non ricorderò neanche più chi sei, o chi sono io.”
“Non mi interessa. Potranno anche cancellarti la memoria, ma non i sentimenti. Quelli sono incancellabili.”
Thomas sorrise e lo fece di rimando anche il ragazzo.
“Sai potresti trovarti anche una ragazza, appena usciamo. Hai un sorriso da far girare la testa.” disse Thomas ridacchiando.
And being apart ain't easy on this love affair
Two strangers learn to fall in love again
I get the joy of rediscovering you
Oh, girl, you stand by me i'm forever yours  faithfully
 
Al ragazzo non piaceva il suo nome, ma Thomas lo ripeteva mille volte al giorno per farglielo piacere. In quei momenti con Thomas, il ragazzo si sentiva un po’ più felice, un po’ meno solo rispetto a quando era arrivato.
Ma la notizia più brutta avvenne quando un uomo calvo gli disse che era giunta l’ora di andare, insieme agli altri ragazzi, nella Radura, per incominciare l’esperimento. Sapeva cosa significava: avrebbe perso tutti i suoi ricordi, avrebbe perso Thomas, avrebbe perso quei momenti indimenticabili con lui.
Il ragazzo era in fila con altri ragazzi per andare in una stanza, dove la sua memoria sarebbe svanita, quando Thomas arrivò di corsa per augurare loro buona fortuna. Poi guardò il ragazzo con i suoi occhi color cioccolato e lo avvicinò a sé in un abbraccio: “Non ti preoccupare cosa succederà, io farò di tutto per ricordarmi di te.” disse Thomas al suo orecchio sottovoce. “Sarò sempre con te, va bene? Non importa se non te lo ricorderai, ma io sarò sempre al tuo fianco. Sarò sempre tuo amico.”
Thomas si staccò dall’abbraccio con il ragazzo e sorrise a tutti. Si girò per tornare
indietro da dove era venuto e prima di entrare nella stanza perderlo di vista il ragazzo sentì la sua dire: “Sarò sempre tuo. Ti voglio bene, Gally.”
 
Oh, oh, oh, oh faithfully, I'm still yours
I'm forever yours ever yours faithfully
 
Angolo Autrice: Salve a tutti ed eccomi con una song-fic su una ship che adoro, ma che per questa volta – e sarà l’ultima – ho interpretato come bromance (io odio le bromance). Avevate capito chi era il ragazzo? O non ne avevate idea?
Penso che la prossima che scriverò sarà una Thomesa (perché voglio accontentare tutti) o una Trenda o una Jorge/Brenda. Devo ancora decidere bene e devo anche trovare l’ispirazione per le canzoni, perché sono un po’ a corto (tranne per i thomesa che ne ho una in mente!)
Spero vi piaccia,
grazie a EmmaStar e M4RT1 che commentano sempre, siete l’amore e vi adoro.
 
thesecondjumper

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Capitolo 5
*** wherever you will go; ***


So lately, been wondering
Who will be there to take my place
When I'm gone you'll need love
To light the shadows on your face
If a great wave shall fall
And fall upon us all
Then between the sand and stone,
Could you make it on your own

 
Teresa alzò lo sguardo e dove un enorme parte del soffitto si era staccata. La ragazza vide Thomas osservala ipnotizzato come se guardare ciò dipendesse la sua vita.
La sua vita.
Cosa darebbe Teresa per Thomas? La vita?
Avrebbe mai sacrificato tutto per Thomas? Per quel ragazzo con gli occhi ipnotizzanti che l’avevano fatta innamorare ancora quando era bambina? Avrebbe rischiato tutto per lui?
Il pezzo di muro aveva iniziato la sua discesa, proprio nel punto in cui si trovata Thomas.
“Salva il salvabile, Teresa. Fai tutto ciò che è possibile per salvare l’umanità.” disse la voce di sua madre nella sua testa. La ragazza con quelle parole ancora impresse nella mente fece uno scatto e spinse via Thomas mentre l’ammasso di cemento le piombava addosso. Aveva appena salvato Thomas, questo era l’importante. Il peso era quasi insopportabile ma non l’avrebbe mai dato a vedere. Sentiva ogni osso del suo corpo andato in frantumi. Ma cercava di sorridere sotto la fatica di rimanere con gli occhi aperti.
If I could, then I would,
I'll go wherever you will go
Way up high or down low
I'll go wherever you will go

 
 Il muro spingeva sotto il suo corpo, come se volesse spingerla verso i confini della terra. Teresa sapeva che sarebbe morta, ma aveva salvato l’unica persona alla quale avesse mai tenuto. Ora che ricordava tutto, sapeva cos’era per lei Thomas, nel suo cuore lo sapeva, ma lui non lo avrebbe mai saputo.
Non avrebbe mai saputo di tutti quei battiti accelerati ogni volta che lui le rivolgeva la parola o le sorrideva. Non lo avrebbe mai saputo.
La ragazza in quel momento pensò alla prima volta che aveva incontrato Thomas, un bimbo tutto timido con le guance arrossate, i capelli scompigliati e una riga di lacrime sul volto. Teresa gli andò incontro per salutarlo ma lui si mise le mani sul viso, come se non volesse essere visto.
“Io sono DeeDee.” disse la bimba, ma un uomo con i capelli rasati vicino a loro tossì e Teresa capì. “Voglio dire, mi chiamo Teresa, e tu?”
Il bambino si tolse le mani dal viso e sorrise piano e disse: ”Io ora sono Thomas.”
Una piccola lacrima scese dal viso della ragazza.
Teresa ricordava i suoi genitori, ricordava Thomas. Ricordava tutto. E ora avrebbe di nuovo perso i suoi ricordi con la morte.
 
And maybe, I'll find out
A way to make it back someday
To watch you, to guide you,
Through the darkest of your days
If a great wave shall fall
And fall upon us all
Then I hope there's someone out there
Who can bring me back to you

 
Teresa!” gridò Thomas, ma Teresa lo sentiva lontanissimo. “Mi dispiace. Mi dispiace tanto.” continuò ora più vicino.
Gli occhi di Teresa erano chiusi, non riuscivano più ad aprirsi. Ma lei voleva alzare le palpebre per poter vedere un’ultima volta l’unica persona che aveva mai amato, l’unica per la quale avrebbe lottato e l’unica per cui avrebbe dato la vita.
Teresa mosse le labbra e cerò di parlare a Thomas, ma la sua voce risultò un sussurro debole: ”Anche a me. L’unica cosa…importante per me sei sempre stato…”
Teresa voleva dirlo, voleva urlarlo. Voleva fargli sapere che l’unica cosa che fosse mai stata importante nella sua vita da quando era arrivata alla C.AT.T.I.V.O era stato lui e nessun altro.
Teresa non sentiva più la presenza di Thomas vicino a lei, sentiva urla e voci. Riusciva a riconoscere quella di Mihno e di Brenda.
Stavano per andarsene, stavano per abbandonarla lì.
Forse a Thomas non importava più di Teresa, forse non gliene era mai importato, ma la ragazza, prima di esalare il suo ultimo respiro disse: “Stephen.”
 
Run away with my heart
Run away with my hope
Run away with my love
I know now, just quite how,
My life and love may still go on
In your heart, in your mind, I'll stay with you for all of time

Salve genteeeeeeee :D
Grazie a tutti per aver letto questa “cosa” e prima di tutto voglio dire che non shippo la Thomesa perché Teresa non mi piace ma scrivendo questa song-fic ho apprezzato un po’ il suo personaggio.
Vi è piaciuta? Lasciate tanti commenti!!
Vi voglio bene :D
 
thesecondjumper

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Capitolo 6
*** obsessed; ***


Why do I just lie awake and think of you
I need some sleep.
Tomorrow I have things to do.
Every time I close my eyes I see your face,
So I try to read, but all I do is lose my place.

 
Il ragazzo dai capelli neri guardò il biondo che dormiva al suo fianco mentre il sole era alto nel cielo. Mihno pensava e farlo sembrava così sbagliato. Aveva fatto la scelta giusta? Dov’era ora Thomas? Stava bene?
L’unica cosa che forse un po’ lo consolava era il ragazzo al suo fianco che dormiva sereno, tenendosi gli occhi coperti con le braccia dal caldo sole che entrava dalla finestra del palazzo. Dopo aver perso di vista Thomas, i Radurai rimasti e Jorge si erano accampati in un altissimo palazzo, fortunatamente vuoto. Newt, al fianco di Minho, respirava piano. Il ragazzo provò a chiudere gli occhi ma ogni volta che lo faceva la stessa immagine gli tornava in mente. Sempre la stessa.

Am I obsessed with you?
I do my best not to want you.
But I do all the time.
I do all the time.
 

L’immagine nella testa di Minho era perfettamente visibile. Lui e un altro ragazzo distesi per terra vicino alle Facce Morte nel buio più assoluto. Nessuna stella in cielo.
“Ho paura a volte, sai?” disse il ragazzo al fianco di Mihno. “Ho paura di me stesso. Ho paura che un giorno ci riproverò di nuovo e che questa volta Alby non sarà lì a salvarmi.”
Mihno guardò il ragazzo e gli prese la mano intrecciandola nella sua. Credeva che fosse una cosa che le persone fanno, o forse no?
Non ricordava un caspio della sua vita passata, come poteva pretendere di essere un buon amico per lui? Come poteva consolarlo? Minho non aveva idea di cosa si provasse.
Il ragazzo strinse forte la mano dell’amico e sorrise nel buio del cielo.
I just had to call you up and say hello.
I know its 3 AM.
And I saw you awhile ago.
But I still had this aching need to hear your voice
To know your there
I don't seem to have any choice.


Minho aprì gli occhi prima di rivivere la scena totalmente e guardò al suo fianco l’amico che ancora dormiva. Avrebbe voluto svegliarlo perché forse avrebbe saputo cosa rispondergli: anche lui aveva paura. Sempre. E anche se forse non lo dava a vedere era così, sempre terrorizzato da tutto quanto, da ogni persona, da ogni mossa, da ogni fruscio.
“Newt?” disse sottovoce per non voler svegliare tutti i Radurai accampati con loro. “Sei sveglio?”
Minho aspettò la risposta del ragazzo, che non avvenne: respirava sempre con regolarità come se fosse nei suoi sogni più profondi, come se nulla potesse abbatterlo. Perché lui era come Minho, avevano una facciata che dovevano mantenere per tenere unito il gruppo. Ecco forse perché la C.A.T.T.I.V.O. o chiunque ci fosse stato dietro a tutto, aveva classificato Newt come il ‘Collante’.
Minho avvicinò la mano a quella di Newt e chiuse di nuovo gli occhi.
Am I obsessed with you
I do my best not to want you.
But I do all the time.
I do all the time.
Oh, yeah.

 
“Penso che quando uscirò di qui lo dirò a tutti, Minho.”
“Cosa dirai a tutti?”
Newt si alzò sui gomiti e guardò in faccia il ragazzo che gli sorrideva. Minho non capiva inizialmente ma quando Newt si abbassò sulle sue labbra capì perfettamente cosa intendeva dire al mondo il ragazzo biondo che ora premeva forte le sue labbra su quelle di Minho.
Newt continuò a baciare Minho finchè egli non si ritrasse.
“Che stai facendo, Newt?” disse Minho alzandosi, anche se voleva tornare ad assaporare quelle labbra.
“Che ti è saltato in mente? Cosa stavi pensando di fare? Io non sono questo tipo di persona!”
Il ragazzo si allontanò sapendo che stava mentendo.

 
I'm so sorry I just had to wake you up.
I feel so lonely by myself.
Is this the way it feels when you're in love
Or is this something else
Yeah


“Ehi Pive, perché mi stai tenendo la mano?”
Dopo quello che era successo quella notte alle Facce Morte, Newt e Minho avevano deciso di non parlare mai più dell’accaduto, ma nella mente e nel corpo di Minho sentimenti nuovi stavano nascendo piano piano. E quei sentimenti erano tutti rivolti a quel biondo seduto al suo fianco che lo guardava con faccia stupita.
“Allora?” insistè il ragazzo. Minho non sapeva cosa dirgli, ma aveva imparato che a volte i fatti sono molto più significativi delle parole. Così prese il ragazzo per mano e cercando di non pestare le mani degli altri Radurai si diresse verso un’altra stanza del grande palazzo e appena entrato spinse Newt a sé e lo baciò, come probabilmente non aveva mai baciato nessuno in tutta la sua vita. Le labbra calde di Newt gli davano sicurezza. Lui era la sua sicurezza. La sua ancora di salvezza.
Am I obsessed with you
I do my best not to want you.
But I do all the time.
Want you all the time.
But I do all the time,
I want you all the time.
Am I obsessed with you
Angolo Autrice: mi dispiace se questa fan fiction fa abbastanza schifo ma mentre la scrivevo ho scoperto che il mio idolo, Joshua Ryan Hutcherson, sarà in Italia e io per la terza volta da quando lo seguo (2008) non lo potrò vedere. La cosa mi ha reso molto triste e mi sono messa ad ascoltare canzoni deprimenti e a piangere davanti al pc cercando di finire di scrivere questa song fic.
Quindi mi dispiace davvero tantissimo se farà abbastanza schifo, però in ogni caso spero che capiate il perchè. Volevo comunque pubblicarla perchè questa coppia mi intriga.
Alla prossima,
thesecondjumper

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Capitolo 7
*** take me along; ***


Ad Izzy la più grande shipper della thominho. Ti voglio bene, grazie di tutto.


The city of angels is lonely at night
Keep myself alive by candlelight
Say she can’t love you like I do
Look me in the eyes and say it’s true
I ask myself is this love at all
When I need you most you let me fall
I’m always here at the side of your stage
Let you live your life, pretend I’m okay
I’ll be okay
I’ll hold you close you’ll stay forever
 
Thomas si alzò dal letto con gli occhi ancora stropicciati e guardò verso la porta. Chiusa.
E sapeva che questa significava solo che era arrivato il giorno, il giorno in cui avrebbe detto addio all’amore della sua vita, il giorno in cui l’unica persona che lo faceva sorridere se ne sarebbe andato e si sarebbe dimenticato di lui.
Lo avrebbe rivisto, certo, ma nessuno dei due si sarebbe mai e poi mai ricordato dell’altro.
Smettila, sembri una ragazzina. si disse mentre si vestiva. Di solito, ogni mattina la porta era socchiusa perché Minho lo aspettava per poter andare a fare colazione insieme, ma quella mattina i cinquanta ragazzi che sarebbero entrati nel Labirinto si erano svegliati presto per poter fare gli ultimi ritocchi a tutto.
A Thomas sarebbe mancato.
Non lo avrebbe visto per tre anni.
E sembravano fin troppi.
I don’t understand why you’re leaving me
I don’t understand how without you I can’t breathe
Please don’t, don’t leave me here
Take my hand, I plead in tears
I don’t understand why you can’t take me with you

 
La prima volta che i due si erano incontrati era stao un momento di imbarazzo.
Con loro c’era anche Newt, o almeno così lo dovevano chiamare, a cui Thomas voleva tanto bene, ma con Minho era diverso. Era un altro tipo di amore. Era l’amore che ti fa impazzire di gioia, che ti fa venire le farfalle nella pancia, che ti fa brillare gli occhi.
“Mi chiamo Mihno. Tu sei Thomas, quello che si salverà.” disse lui tutto d’un fiato.
Thomas annuì piano e gli sorrise dicendogli: “Ti farò vedere la tua stanza, il tuo compagno si chiama Gally. E’ simpatico.”
I due dopo qualche tempo iniziarono a passare sempre più tempo insieme. Sembravano inseparabili. E lo sarebbero sempre stati.
You can pretend I don’t exist,
But you see my face everytime you kiss
I hope you hurt and your walls fall down
When you hear the sound that I’m okay
I’ll be okay
You can’t hold me down, I won’t stay forever

 
Tutto cambiò semplicemente in un momento, in un piccolo momento di follia, o almeno così credevano all’inizio.
“Thomas.”disse Minho appena intravide il ragazzo. Thomas lo guardò e notò che in mano teneva qualcosa.
“Cos’è?” chiese il ragazzo curioso.
“E’ un portafortuna che mi ha regalato mia madre, prima di impazzire.”disse Minho con un pizzico di rimpianto. “Voglio che la tenga tu, così potrai sempre ricordarti di me.”
Minho si porse al collo del ragazzo per infilargli una semplice collana con una ‘M’ incisa. I due ragazzi si guardarono negli occhi e poi le labbra di Minho si avvicinarono talmente tanto da toccare quelle di Thomas. Il ragazzo non si ritrasse perché dentro di lui qualcosa lo spingeva a continuare, ad andare oltre, a vivere quel momento per sempre. Voleva trattenere quel momento per tutta la vita.
I watch you leave
Walk away tonight
And I’m letting go for the last time
And through the tears I say goodbye
So breathe in, breathe in, breathe in, breathe out.
Don’t leave me here
Please don’t leave me here

 
Thomas si toccò la collana che ancora portava al collo mentre usciva dalla stanza quella mattina. Sapeva che era passato molto tempo da quel bacio, e sapeva anche che non si erano fermati a quel punto. Ma più di tutto sapeva che non avrebbe più baciato quelle labbra, non avrebbe più assaporato l’amore di Minho.
“Thomas.” una voce alle sue spalle lo chiamò e senza neanche girarsi sapeva che era lui, perché quella voce l’avrebbe riconosciuta dovunque, in ogni luogo, in qualsiasi momento. “Ho paura.”
Minho non aveva mai avuto paura, era così che era fatto. Il suo essere era così.
Coraggioso. Imprudente. Insolente.
A Thomas piaceva così com’era, ma mai e poi mai, il ragazzo aveva mai detto di essere spaventato. Il punto era che Thomas non poteva consolarlo perché lui era doppiamente spaventato per perderlo che non riusciva quasi a respirare.
“Tu non devi aver paura, io sono sicuro che appena ci incontreremo ci ricorderemo chi siamo e cosa è successo tra noi.” ispose alla fine il ragazzo.
“E se così non fosse?” chiese Minho.
“Succederà, perché io ti amo.” rispose Thomas andando a baciare l’unica persona che avrebbe mai amato.
 
I, I don’t understand, how without you I can’t breathe
Please don’t, don’t leave me here
take my hand, I plead in tears
I don’t understand why how can’t take me with you


 
Angolo Autrice: mi scuso per la schifezza qui sopra, ma non ho mai scritto una thominho in vita mia e l'ho fatto solo per la Izzy che AMA la thominho.
Non so esattamente come mi sia uscita sta cosa e sono sicura che sia la più brutta che io abbia mai scritto, ma vabbè.
Alla prossima,
thesecondjumper

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Capitolo 8
*** wedding bells. ***


A Izzy e Lumineer, le mie più grandi lettrici.
In onore alla notizia che il ventisette novembre esce il prequel in italiano!



Pardon my interruption
This drink's just settling in
On my reservations,
A reason I don't exist...
She says, "Can you keep a secret
A ceremony set for June
I know it's a rush but I just love him so much
I hope that you can meet him soon..."

 
Minho si guardò nello specchio. La sua immagine riflessa sembrava così diversa da quella che era stata durante il suo soggiorno nel Labirinto: era più in forma, profumava di pulito ed era pettinato alla perfezione. Sembrava una persona che non conosceva, ma alla fine chi lo conosceva davvero?
Probabilmente neanche Thomas, il suo migliore amico, lo conosceva fino in fondo e mai lo avrebbe fatto, ma Minho una cosa l’aveva capita di sé stesso e lo aveva fatto quando Thomas gli aveva dato la notizia.
“Ehi, amico. Possiamo parlare?” chiese Thomas tenendo per mano Brenda.
Minho annuì e sorrise all’amico che ormai era l’unica persona che importasse davvero nella sua vita.
Dopo la morte di Alby e dopo aver dovuto lasciare Newt in quel mondo pieno di Spaccati a morire, al ragazzo non era rimasto nessun altro di così importante se non Thomas. E lui gli era stato vicino nei momenti difficili tanto quanto lo avevano fatto Alby e Newt, solo che, per qualche strano motivo, con Thomas era diverso.
Mille domande e mille aspettative gli frullavano nella testa dopo essersi seduto sul divano con davanti i due ragazzi, ma nulla era paragonabile alle parole che Thomas avrebbe pronunciato dopo: ”Io e Brenda abbiamo deciso di sposarci.”
No, I dont wanna love
If it's not you
I dont wanna hear the wedding bells prove
That we can't try
One last time
But I dont wanna hear the wedding bells chime!
Trying to fall asleep
You wake me up cause I'm trying to see the light,
Instead of you in white.
No I dont wanna hear the wedding bells chime.

La piccola chiesa dove Thomas e Brenda si sarebbero sposati era poco distante dalla casa dove Minho aveva scelto di abitare. L’edifico era bianco candido e già molte ore della cerimonia si vedeva gente andare e venire per gli ultimi preparativi.
Minho con lo smoking comprato in un negozio nel piccolo paesino si sentiva a disagio davanti all’edificio. Probabilmente sarebbe più bello essere inseguito da mille Dolenti. disse a sé stesso cercando di non pensare a cosa sarebbe successo di lì a qualche ora.
Il ragazzo sapeva che non era una cosa bella da pensare, ma non voleva che Thomas si sposasse con Brenda: lei era abbastanza simpatica in fin dei conti, era sempre stata gentile con Minho e tutti i Radurai rimasti. Lei non era il problema, perché sentendo quelle parole Minho aveva provato una fitta al cuore. Cosa gli stava accadendo? Era forse geloso che Thomas si sposasse e che invece lui non avesse ancora trovato nessuno che lo appagasse? Cosa stava succedendo al suo cuore che batteva sempre più forte ogni volta che Thomas lo sfiorava?
 
Pardon my harsh reaction
You put me on the spot
And if I'm being honest
I'm hoping that I'd get caught
Showing you I'm unhappy
Letting you see my truth
Cause if you recall our anniversary falls
11 nights into June

 
Minho era in piedi sull’altare della chiesa aspettando Thomas.
L’amico gli aveva chiesto di fargli da testimone e lui aveva, ovviamente, accettato anche se la sua felicità non era al massimo. Quel giorno forse aveva capito perché non aveva mai amato nessuna ragazza, o perché anche dopo le avance di molte ragazze lui era sempre solo nella sua stanza a pensare a Thomas. Credeva fosse normale, ma probabilmente non era così.
Minho alzò gli occhi con le lacrime che cercavano di uscire e vide l’amico avanzare nella navata con un grande sorriso in volto e dargli una pacca sulla spalla.
“Grazie per tutto questo, amico.” gli disse Thomas appena arrivato.
Minho lo guardò e sorrise. Ma non era un vero sorriso, era solo una curva delle labbra, nulla di vero e puro. L’unica cosa pura era il suo amore per Thomas. Avrebbe voluto prendergli il viso tra le mani e baciarlo.
Ma non lo fece. Non lo fece mai.
No, I don't wanna love if it's not you
I don't wanna hear the wedding bells prove
That we can't try one last time
But I don't wanna hear the wedding bells chime
Trying to fall asleep, you wake me up and I'm trying to see the light
Instead of you in white
No, I don't wanna hear the wedding bells chime,
The wedding bells, the wedding bells, the wedding bells.
Saaaaaaalve.
Okay ultimamente mi va molto di scrivere del matrimonio di Brenda e Thomas lo avete notato? Beh ecco, non so perchè ma mentre ero in autobus e ho ascoltato questa canzone mi si è figurata in testa questa scena dove Minho era testimone al matrimonio di Thomas e capiva di amarlo ma era troppo tardi.
Spero che vi sia piaciuta!
La prossima sarà assolutamente una Newt/Brenda che voglio scrivere da troppo tempo, devo solo riuscire a trovare la canzone giusta.
Alla prossima, vi voglio bene.

 
thesecondjumper

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Capitolo 9
*** wildest dream. ***


Alla mia Minho e alla mia Tommy,
che rendono la mia vita un pò meno noiosa e senza le quali
non sarei qui, in tutti i sensi.


He said, “Let’s get out of this town
Drive out of the city, away from the crowds
I thought heaven can’t help me now.”
Nothing lasts forever,
but this is gonna take me down
He’s so tall and handsome as hell
He’s so bad but he does it so well
I can see the end as it begins
My one condition is

 
Newt  guardò l’uomo con la faccia da topo davanti a lui. Dentro di lui stava già nascendo qualcosa perché sapeva che ciò che stava per dire era il suo nome, sapeva che tutto ciò che aveva sempre pensato di sé stesso era la verità.
Lui era pazzo.
Era stato sempre pazzo, sin da quando si era buttato da quell’alto muro: era più pazzo di qualsiasi altro Spaccato e lo sapeva dall’inizio. Nel suo cuore sentiva che anche prima di entrare nel Labirinto era stato pazzo: forse faceva a botte con i ragazzini a scuola o forse semplicemente aveva qualche malattia mentale che non riusciva a ricordare. Forse era qualcosa di incurabile, quasi quando l’Eruzione.
O forse era proprio l’Eruzione.
Forse la malattia gli aveva già preso il cervello, forse il giorno seguente si sarebbe svegliato con il cervello spappolato a terra, o forse non si sarebbe proprio svegliato: non era proprio questo quello che aveva sempre voluto? Forse Newt non aveva mai voluto morire, voleva solo andarsene dal quel Labirinto che lo schiacchiava, lo strozzava, lo uccideva.
Il ragazzo girò lo sguardo verso l’amico che gli era vicino: capelli marroni e occhi color cioccolato che lo guardavano rassicuranti non conoscendo la pazzia interna di Newt. L’amico gli sorrise piano. Per Newt, Thomas era stata l’ancora di salvezza, l’unica persona che dopo tre anni era riuscito a farlo sfuggire al Labirinto. Lo aveva trasportato via da quella pazzia, per ritrovarsi di nuovo pazzo appena uscito.
“Le seguenti persone non sono immuni: Newt…”
Say you’ll remember me standing in a nice dress
staring at the sunset Babe
Red lips and rosy cheeks say you’ll see me again
even if it’s just in your wildest dreams
oh wildest dreams oh ah.

 
Il viso di Newt doveva essere paonazzo ma serio al momento stesso.
Guardò Thomas e non sentendo il suo nome si sentì più leggero: gli importava più di Thomas che di sé stesso? Da quando era così? Da quando Newt teneva talmente tanto a quel ragazzo?
“Spero solo che tu ti possa ricordare di me, Tommy.” disse così piano Newt che nessuno lo sentì mai pronunciare quelle parole per l’amico a cui sperava sarebbe mancato, all’amico per cui si sarebbe sacrificato. Per l’amico che in realtà non era un’amico.
I said, “No one has to know what we do,”
his hands are in my hair
His clothes are in my room
And his voice is a familiar sound,
nothing lasts forever
But this is getting good now
He’s so tall and handsome as hell
He’s so bad but he does it so well
And when we’ve had our very last kiss
My last request is

“Sto bene, Tommy.” disse quasi urlando il ragazzo.
Newt sapeva. Sapeva che il suo cervello piano piano stava passando in secondo piano rispetto all’Eruzione. Sapeva di essersi innamorato di Thomas così piano ma al tempo stesso così velocemente da doverlo lasciare. Sapeva di non stare bene. Sapeva anche che sarebbe morto e che l’unica persona che mai avrebbe voluto vedere prima di morire era Thomas.
“Newt, ascolta. Lo so che non vuoi rimanere qui da solo, ma non ti farebbero entrare, perché..”
“Perché sono pazzo, lo so bene Tommy. Lo so. Non cercare di nasconderlo, puoi benissimo dirlo.”
Newt non voleva ammettere nulla, ma quelle parole lo ferivano. O almeno ferivano quella piccola parte di lui che ancora esisteva. Lo uccideva vedere quel ragazzo guardarlo con le lacrime che stavano per scendere. Lo uccideva sapere che Thomas teneva a lui tanto quanto Newt teneva a lui, perché probabilmente se l’uno non fosse stato malato, probabilmente sarebbe finita diversamente.
Forse i due ragazzi prima o poi si sarebbero salvati e avrebbero vissuto in una piccola casa insieme. Ogni tanto sarebbero andati a trovare i vecchi amici, avrebbero vissuto alla giornata. Avrebbero vissuto: ecco la costante mancante. Newt non sarebbe sopravvissuto. Ed era per questo che in quel piccolo biglietto aveva chiesto a Thomas di ucciderlo, perché il ragazzo voleva morire vivendo con Thomas. Forse non sarebbe morto di vecchiaia insieme a lui, ma sarebbe morto tra le sue braccia, tra il suo amore, con il suo respiro sul collo, con le sue lacrime.
Fallo ora, testa di caspio. disse quella piccola parte del cervello sana di Newt.
 
Say you’ll remember me standing in a nice dress
staring at the sunset Babe
Red lips and rosy cheeks say you’ll see me again
even if it’s just in your wildest dreams
oh wildest dreams oh ah, wildest dreams

 
“Tommy.” disse Newt riprendendo fiato. “Dovevo farlo.”
I due si guardarono negli occhi e Thomas si asciugò le labbra.
Le sue labbra.
Newt ne aveva immaginato il sapore per molto tempo ma nulla era come sentirle al contatto con le sue: era come essere catapultati in un mondo totalmente diverso dove tutto era perfetto, dove ogni cosa era al suo posto. Le farfalle volavano nello stomaco di Newt come in cerca di cibo mentre il volto di Thomas si contraeva. Il ragazzo non sapeva cosa stava provando in quel momento, mentre Newt ne era totalmente consapevole. Sapeva che se non lo avesse fatto in quel momento il suo cervello sarebbe stato talmente tanto andato che avrebbe provato disgusto per Thomas.
Mentre Newt aspettava una risposta, Thomas si alzò e se ne andò dalla stanza.
“Tommy?”
 
You see me in hindsight tangled up with you all night
Burning it down
Someday when you leave me I bet these memories hold you around
You’ll see me in hindsight tangled up with you all night
Burning it down
Someday when you leave me I bet these memories follow you around

 
Spaccato. Concentrati. Pazzo. Vivere. Spaccato. Pensa. Uccidere. Tommy. Pazzo. Salvezza.
Il suo cervello era ormai andato, doveva concentrarsi per poter pensare da solo. Doveva sforzarsi talmente tanto che ogni volta che ci provava la testa gli pulsava fortissimo e doveva smetterla di provarci. E ormai il suo unico pensiero era quello di uccidere. Uccidere chiunque passasse dalla sua strada.
Aveva già rovinato tutto con Thomas aggredendolo al palazzo degli Spaccati. Aveva rovinato tutto ancora prima con quel bacio. Ma ormai cosa importava? Newt stava solo aspettando di incontrarlo per farsi uccidere. Voleva una pallottola in fronte, nel petto. Ovunque, bastava che lo facesse smettere di pensare, di respirare, di vivere.
Voleva andare in quel posto che tutti chiamavano Paradiso. Voleva vedere le nuvole, il cielo, il sole. E probabilmente avrebbe visto i suoi genitori, li avrebbe riconosciuti, avrebbe saputo i loro nomi e anche il suo. Newt aspettava solo Thomas e quando questo scese dal furgoncino gli spuntò un sorriso.
Era la sua parte sana? Era felice di vederlo perché lo avrebbe ucciso o perché stava davanti all’unica persona per lui importante?

“Newt, forse possiamo..” disse Thomas.
“Sta’ zitto! Sta’ zitto! Sta’ zitto! Io mi sono fidato di te! Adesso fallo.”
“Non posso.”
“Fallo!” disse Newt con rabbia. Troppa rabbia. Dov’era finito il ragazzo calmo e rilassato che era sempre stato o che almeno ricordava di essere stato? Dove era finito il vero lui? Perché lo trattava così? Voleva solo andarci vicino e baciarlo e invece gli stava urlando contro di ucciderlo, di farla finita.
“Non posso!”
“Uccidimi o io ucciderò te! Uccidimi! Fallo!”
“Newt..”
“Fallo prima che diventi uno di loro.”  Solo che Newt era già uno di loro. Ogni giorno che passava impazziva sempre di più. Vedeva le persone come bersagli, vedeva Thomas come il suo più grande nemico. Nulla lo avrebbe riportato alla normalità di un tempo.
“Io..”
“Uccidimi!” Newt si concentrò, la testa gli pulsava ma riuscì a trovare un briciolo di integrità. Guardò quel viso così perfetto, così conosciuto e così amato. Le lacrime iniziarono a scendergli dal viso. Stava per morire tra le sue braccia, tra il suo respiro: esattamente come aveva sempre voluto. Sarebbe morto in pace. “Per favore, Tommy. Per favore.”
 
Say you’ll remember me standing in a nice dress
staring at the sunset Babe
Red lips and rosy cheeks say you’ll see me again
even if it’s just in your wildest dreams oh ah
Yeah even if it’s just in your wildest dreams oh ah,
In your wildest dreams ah ah.

Dopo anni e anni, ormai Thomas era cresciuto, era diventato adulto. Aveva sposato una donna e quella suddetta donna era rimasta incinta di un piccolo bambino.
“Papà, posso farti una domanda?” chiese un giorno il bimbo.
“Certo, tesoro.”
Il bimbo sorrise al padre e si avvicinò a lui. Si sedettero uno di fianco all’altro. Il bambino rideva e il suo sorriso ricordava al padre la persona che aveva perso.
“Oggi a scuola abbiamo parlato di mele. Lucas, il bambino con i capelli rossi, ha detto che c’è stato un uomo che quando gli è caduta una mela in testa ha elaborato non so che teoria. Ha detto che quell’uomo si chiamava Isaac Newton. Cacchio, quanto è sapientona quella lì.” disse ridendo il bimbo e con un leggero rossore nelle guance. “Ad ogni modo, dopo tutti hanno iniziato a guardami.”
Il padre sorrise stanco e mise una mano sulla spalla del figlio. Gli veniva da ridere perché lui non aveva idea di chi fosse questo Isaac Newton, ma sapeva benissimo cosa intendesse il bambino. “E allora qual è la tua domanda?” chiese ugualmente Thomas.
“Voglio sapere perché mi hai dato questo nome. Mamma dice che lo hai scelto tu.” rispose frettolosamente il bambino guardando il padre.
“Bene così Newt.” iniziò Thomas per poi fermarsi. Le lacrime gli scendevano dal viso, come ogni volta che ricordava il viso dell’amico mentre gli puntava la pistola alla testa. O come quando ricordava i loro giorni insieme nella Radura, nella Zona Bruciata. O come quando ricordava quel bacio. “Ti ho dato questo nome in onore del ragazzo più coraggioso che io abbia mai conosciuto.”   


Angolo Autrice: Ciao a tutti. Mi scuso inanzitutto per la lunghezza di ciò, ma mi sono fatta un pò prendere la mano.
Avete mai pianto per una fanfiction mentre la scrivevate o la leggevate? Ecco io ho pianto dal momento in cui ho scritto la prima parola fino a, beh adesso perchè sto ancora piangendo pensando a tutto quello che ho messo qui dentro.

L'ultima parte, ecco, diciamo che mi sono ispirata alla foto profilo di Marika e spero che non faccia troppo schifo.
Detto questo non so che altro dire. Lasciatemi un commento dicendo quanto angst vi ho creato da uno a dieci e nulla. Bene così.
Ci vediamo alla prossima song fic gente.
Vi amo tutti tanto quanto amo i miei newmas.
Thesecondjumper

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Capitolo 10
*** the world is ugly. ***


Dedicata a M4RT1, la più grande Nalby shipper. Questo è per te <3

These are the eyes and the lies of the taken
These are their hearts but their hearts don’t beat like ours
They burn ‘cause they are all afraid
For every one of us, there’s an army of them
But you’ll never fight alone
‘Cause I wanted you to know
That the world is ugly
But you’re beautiful to me
Well are you thinking of me now


 
Pensa lucidamente., disse a sé stesso il ragazzo guardando il corpo a terra. Era disteso in una posizione innaturale e non si muoveva. Il respiro era debole che il petto del ragazzo si alza troppo poco. Pensa e basta.
“Newt?” disse il ragazzo mentre cercava di pensare a qualcosa da fare. “Amico, mi senti?”
Dei ragazzi iniziarono ad avvicinarsi al corpo, ma Alby voleva allontanarli tutti da lì: voleva stare da solo con Newt, nei suoi ultimi momenti. Sarebbero stati davvero gli ultimi?
I Medicanti spinsero via Alby e presero il corpo del ragazzo inerte. Lo portarono verso il Casolare e Alby non vide più quel viso, non voleva più vederlo così senza vita. Voleva il Newt che aveva conosciuto, quello che gli sorrideva sempre, che lo faceva sentire speciale, che lo faceva sentire vivo.
 
“Dov’è? Fatemelo vedere!” urlò Alby ai Medicali dopo qualche ora. “E’ il mio migliore amico, ho bisogno di vederlo. Devo vedere che sta bene.”
“Alby..” iniziò uno dei due ragazzi. “vedi, Newt ancora non si è ripreso. E anche se si riprendesse beh, avrebbe dei problemi.. Alla gamba.”
“Voglio entrare in ogni caso!” rispose lui entrando con violenza nella stanza.
Il ragazzo era steso nel letto con gli occhi chiusi e i capelli biondi sparsi per il cuscino. Il petto si alzava e abbassava con ritmo più regolare e la sua gamba era piena di bende. Il ragazzo si avvicinò e mise la sua mano sopra quella dell’amico.
“Ehy, Newt. Lo so che non mi puoi sentire, ma sono qui.” cominciò Alby. “Perché lo hai fatto, Newt? Cosa è successo? Qualunque cosa fosse, possiamo risolverla, insieme.” Il ragazzo si fermò aspettando una risposta anche se sapeva perfettamente che Newt non poteva rispondergli. “Ti prego, non morire.”

 
These are the nights and the lights that we fade in
These are the words but the words aren’t coming out
They burn ‘cause they are hard to say
For every failing sun, there’s a morning after
Though I’m empty when you go
I just wanted you to know
That the world is ugly
But you’re beautiful to me
Are you thinking of me
Like I’m thinking of you
I would say I’m sorry, though
Though I really need to go
I just wanted you to know


 
 “Alby?” sospirò il ragazzo steso a letto. “Alby sei tu?”
Il ragazzo si era addormentato tenendo ancora la mano al biondo e alla vista Newt sorrise. Strinse forte la mano dell’amico e lo chiamò ancora una volta. Lui però non rispondeva così cercò di alzarsi dal letto per andargli vicino. Ma appena provò a spostare la gamba destra, Newt provò una fitta. Cosa era accaduto? Perché non riusciva a muovere la gamba? Ma soprattutto, perché era ancora vivo?
“Ehy, non provare a fare un movimento.” L’amico si era svegliato e stava cercando di rimettere Newt al suo posto. “Non puoi muoverti per ora, va bene?”
“Perché?” chiese Newt spaventato.
“La caduta ha provocato non so bene cosa. Non potrai più utilizzare quella gamba.”
“Vuoi dire che non potrò più camminare? Come farò a correre? Sono un Velocista, Alby!” Newt sentiva il suo mondo cadere addosso, più di quanto l’avesse mai sentito quando si era buttato da quelle mura. Non avrebbe più potuto correre, non avrebbe più sentito il vento freddo sulla pelle, le gambe doloranti per la fatica. “Cacchio, Alby. Dimmi che stai scherzando e che questo è tutto uno stupido scherzo di voi teste puzzone.”
Lo sguardo di Alby era puntato verso il basso. Cosa avrebbe dovuto dire all’amico? Era felice che fosse vivo, che respirasse, che il suo cuore battesse ancora. Ma vederlo in questo stato forse era peggio. Newt si sentiva perso: avrebbe provato di nuovo a buttarsi dalle mura del Labirinto? Se lo avesse rifatto forse Alby non sarebbe stato lì a salvarlo. Il ragazzo sospirò e aggiunse:” Mi dispiace, Newt. Ma non è uno scherzo, vorrei davvero che lo fosse, ma non lo è.”

 
I wanted you to know
I wanted you to know
I’m thinking of you every night, every day
These are the eyes and the lies of the taken
These are their hearts but their hearts don’t beat like ours
They burn ‘cause they are all afraid
When mine beats twice as hard


 
Dopo pochi giorni Newt riprese a camminare con un bastone in mano. Per Alby non c’era cosa più bella che vedere il suo migliore amico camminare piano piano per la Radura. Gli piaceva vederlo ancora vivo e vegeto. Gli piaceva vederlo.
“Non ce la faccio, Alby.” disse mentre camminavano insieme per la Radura: per entrambi era un giorno di pausa, visto che Newt era appena stato dimesso. “Vedere Minho, Ben e tutti gli altri addentrarsi nel Labirinto mentre io sono qui, con un bastone in mano.”
Alby cercava di capire come il ragazzo si sentisse. Ogni tanto Alby provava delle sensazioni, come se venissero dal passato, da prima della Radura. Sapeva in quel momento di capire cosa stava provando Newt: dolore, disagio, delusione, paura. E tutto questo era stato causato dal suo gesto. Alby non gliene dava una colpa, ma in questo caso non capiva perché Newt si fosse buttato.
I due continuarono a camminare in silenzio fino alle Faccie Morte.
“Sono felice che tu non sia qui, Newt.” disse indicando le tombe. “Sono davvero felice invece che tu sia ancora vivo.”
“Io non ne sono felice, Alby.” rispose secco il ragazzo. “Una cosa intelligente che avrei potuto fare sarebbe stata buttarmi verso il Labirinto e non verso la Radura. Almeno non mi avresti trovato e sarei morto. O forse mi avrebbe trovato un Dolente e sarei morto comunque.”
“Cosa ti sta succedendo Newt? Perché ti sei buttato?”
“Non capiresti.” rispose il biondo sedendosi sul terreno umido. Newt cercava di incrociare la gambe ma il dolore era ancora troppo forte.
“Fammi provare a capire, caspio! Pensavo di essere il tuo migliore amico!” rispose con rabbia Alby. “Non puoi pretendere che siamo amici se non mi dici come ti senti, cosa ti passa per la testa.”
Newt abbassò lo sguardo e iniziò a piangere. “Mi manca.”
“Chi ti manca?” chiese Alby sedendosi al fianco dell’amico e posandogli una mano sulla spalla.
“Mi mancano le persone che non riesco a ricordare, i luoghi, i sentimenti. Volevo solo andarmene da qui. Questo posto è claustrofobico.” Il ragazzo si fermò cercando di smettere di piangere. “Voglio solo tornare a casa, Alby. Voglio tornare dove eravamo prima.”
Alby guardò l’amico e lo prese in un abbraccio. “Ti porterò a casa, Newt. Ti porterò a casa.”
 
Stop your crying, helpless feeling
Dry your eyes and start believing
There’s one thing they’ll never take from you
And we’ll never be the same
Like ghosts in the snow
Like ghosts in the sun

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