Sunny days!

di _Wendy_
(/viewuser.php?uid=384354)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


X: ODDIO ANTOO! SIAMO ARRIVATE! NON CI CREDO ANCORA.

A chi appartiene questa voce da oca?!
Non riuscivo ad aprire gli occhi, c’era troppa luce.
Quando finalmente riesco a vedere qualcosa mi accorgo che c’è mia cugina vicino a me, ovvio! Come avevo fatto a non capirlo?
IO: Ma che cazzo succede?! Stavo dormendo, sai? Tu la svegli in questo modo una persona che dorme, eh?!
Ok ero incazzata, di mattina sono acida di mio, poi se ci si mette anche lei che strilla come una stupida…!
X: ANTO SIAMO ARRIVATEE! CAVOLO, CAVOLO, CAVOLO!
Mi guardai intorno per capire almeno in che situazione ero: ero su un pullman con i sedili blu, era tutto rovinato e si sentiva una puzza di non so che ma di mattina non era il massimo sentirla; c’erano delle ragazze che mangiavano delle gomme, altre che leggevano, che messaggiavano, che pomiciavano con il loro ragazzo o che ascoltavano musica.
La maggior parte delle ragazze e dei ragazzi che erano sul pullman stavano guardando noi infastiditi da quella sottospecie di cugina che mi ritrovavo perché urlava.
IO: Okay per prima cosa finiscila di urlare come una matta, poi i spieghi perché stai urlando se ancora dobbiamo arrivare? Che poi tutto ‘sto entusiasmo per quei tizi ancora devo capirlo…

So che non avete capito niente…praticamente questo pullman scassato ci sta portando ad un campo estivo dove io sono stata trascinata contro la mia volontà da quella rompiscatole di mia cugina Sofia perché c’è la sua band preferita (i One direction)  in una delle casette del campo; è una specie di concorso: ci sono 16 casette e ognuno deve andare in quella dove crede che ci sia la band, chi entrerà per primo nella casetta giusta dividerà la casetta con loro per tutta la durata del campo estivo.
Io dicevo a tutti di odiare quella band, in realtà l’amavo alla follia e conoscevo quei ragazzi meglio di mio fratello quei cinque.

Sofia mi guardava a bocca aperta, è una bellissima ragazza ma per una serie di motivi non la sopporto, so che è mia cugina ma non posso farci niente…
È bellissima come tutte le mie cugine (la sorella di Sofia ha anche fatto un servizio fotografico!), Sofia ha due occhi grandi e marroni un po’ nascosti dietro quei suoi grandi occhiali, capelli castani lunghi e lisci che oggi aveva lasciato sciolti, e un viso grazioso che la faceva sembrare un angioletto ma alla fine quando iniziavi a conoscerla capivi che non lo era affatto. Non è alta ed è magrissima.
Indossava un top bianco su dei pantaloni a vita alta rossi blu e bianchi a quadri con delle vans rosse.

S: Tanto tu non lo capiresti mai comunque, appena il pullman si ferma una delle due prenderà le valige (e sarai tu), mentre l’altra correrà verso la casetta.
IO: Ci sto, più tardi entro lì dentro e meglio è.

Comunque mi presento: sono Antonella Giorgi, ho sedici anni e mezzo e sto accompagnando mia cugina al campo estivo perché ha solo quattordici anni e mia zia non voleva mandarla da sola, mi ha fatto pena e non ho saputo dirle di no quando me l’ha chiesto (come succede con tutti).
Ho i capelli ricci e lunghi, castano chiaro quasi biondi anche se mi chiamano tutti “bionda”, due occhioni enormi che sono solo marroni ma mi piacciono un casino alla luce del sole perché diventano chiarissimi, l’unica cosa odiosa dei miei occhi è che le ciglia dell’occhio sinistro(?) sono bionde mentre quelle dell’occhio destro sono scure e io odio le ciglia bionde. Sono “alta” 1.65m e non sono magra ma neanche grassa, il mio vero problema sono le cosce.
Le mie labbra sono carnose ma non mi piacciono perché sono enormi.
Conclusione: non mi piaccio.
Quel giorno avevo i capelli raccolti in uno chignon disordinato, indossavo una camicia verde a quadri e dei jeans scuri con le mie amatissime converse blu scuro. Come sempre avevo un filo di matita sotto gli occhi perché non amo i trucchi ma senza matita non riesco a vedermi quindi la metto.

Immersa nei miei pensieri non mi resi conto che il pullman si era fermato.
S: ODDIO ODDIO SCENDIAMO SUBITO!!
IO: Ok ma stai calma per favore.
Mia cugina mi strattonò giù dal pullman e poi iniziò a correre verso le casette senza più calcolarmi; io mi fermai vicino al pullman aspettando che l’autista aprissi il portellone con il nome della società scritto in rosso.
Quando l’autista si decise ad aprire il portellone presi il borsone rosa (che a me faceva schifo, e non poco) di mia cugina, la mia splendida valigia azzurra, l’altra valigia gialla di mia cugina e la mia borsa blu.
Avevo una borsa sulla spalla destra e l’altra sulla sinistra e per le valige la stessa cosa.
In conclusione sembravo un facchino.
Quando tutti i ragazzi finirono di prendere le valige il pullman ripartì e io iniziai a camminare verso la targa di legno mantenuta da due tronchi sottili su cui c’era scritto “Benvenuti al campo ‘Sunny days’!!” .
Lo odiavo già quel posto. Ma che nome è “Sunny days”?!
“Io non so quanto resisterò in questo posto” Pensai.                             
Passai sotto alla targa e camminai lungo un viale di ghiaia costeggiato da altissimi alberi, sembrava che non finisse mai e il peso delle borse e delle valige iniziava a farsi sentire.

In lontananza si intravedeva una fontana con delle casette intorno; iniziai a maledire la mia cuginetta tanto carina ma ormai potevo solo camminare.
Dopo un bel po’ sentì un urlo e riconobbi la voce di mia cugina ma non riuscì a capire cosa stava urlando; iniziavo a preoccuparmi così affrettai il passo e arrivai alla fontana ma mi resi conto che non sapevo quale fosse la casetta in cui era andata mia cugina, così passai davanti a tutte le casette sbirciandoci dentro e cercando di vedere Sofia.
Nella quinta casa in cui sbirciai c’erano cinque ragazzi che riconobbi subito e una ragazzina con i capelli castani e lisci che era agitatissima.
Avevo il cuore a mille così alzai la mano tremante per bussare e sentì dei passi.
La porta di legno si aprì e dietro la porta c’era mia cugina con le mani davanti alla bocca per l’emozione e gli occhi lucidi; si tolse la mano tremante dalla bocca per parlarmi.
S:OMG CUGINA IO NON POSSO CREDERCII!!! Vieni a vedere anche tu e dimmi che non sono pazza!
Entro nella casetta e devo dire che è davvero bellissima ed è pure abbastanza grande, ci sono otto letti (a castello): due coppie di letti erano addossati alla parete di destra, le altre due coppie a quella di sinistra; al centro della camera, per terra, c’era un tappeto rosso, blu, marrone e bianco e sulle pareti c’erano dei quadri e delle teste di cervo e sulla parete dietro quella dei letti c’era una grande finestra e un balconcino, l’armadio era sulla parete opposta. Il bagno non l’avevo ancora visto ma avrei perlustrato la casa più tardi, avevo troppe borse e valige.
IO: Ok ok calmati! Arrivo, non c’è bisogno di tirarmi, le gambe le ho anch’io. E poi non so se hai visto ma ho un casino di cose addosso!
Sento dei ragazzi che ridono, così mi giro e li vedo.

Bellissimi.
Divertiti dal nostro battibecco e bellissimi.
Quelli erano i ragazzi che mi facevano battere il cuore ad ogni canzone, nessuno sapeva del mio amore per loro e nessuno l’avrebbe saputo.
Stavo cercando di nascondere la mano tremante ma con scarsi risultati e di sorridere.
Il primo che mi ritrovai a fissare fu Niall, il biondino tinto che mi faceva emozionare e che mi era entrato nel cuore più di tutti: occhi azzurri che non erano paragonabili con nessun altro paio di occhi, altezza media, magro, sorridente. Insomma, il ragazzo più bello sulla faccia della terra. Indossava una camicia blu e bianca a quadri, dei jeans chiari strappati e un paio di converse bianche.
Vicino a lui c’era Zayn, il moro: alto più o meno quanto Niall, occhi marroni, barbetta, ciuffo alzato e sguardo misterioso e leggero sorrisetto. Lui aveva una maglia e dei pantaloni neri stretti e degli anfibi.
Poi c’era Harry, il ricciolino: occhioni verdi e  capelli legati in un piccolo chignon . Quella mattina indossava una canotta grigio e dei pantaloni neri, ovviamente ai piedi aveva degli stivaletti neri.
Guardai vicino a lui e vidi Liam: capelli castani cortissimi, occhi nocciola, sguardo da cucciolo e sorriso bellissimo. Lui indossava un cappello di lana nero con la scritta “OBEY” e una camicia rossa con dei jeans larghi, ai piedi aveva delle dottor martens.
Ed infine c’era Louis: occhi azzurri fantastici ma diversi da quelli di Niall, barba cortissima e sorrisone. Lui indossava una maglia bianca, dei jeans scuri strappati e un paio di vans nere.

Io rimango bloccata.

S:Sei carica come un cammello!
IO: Nooo ma davvero? Non l’avevo proprio notato, strano, eh?
Mi prendeva per il culo?! Non mi ha neanche dato una mano, la odio.
Lascio tutte le borse per terra, mi facevano un male cane le spalle e le braccia e cercai di muoverle un po’.
LOU: Lei è una tua amica? Pensavamo fossi sola.
S:Ehm…ehm…
IO: Parlo io che forse è meglio, và.
Le mie guance (come sempre) diventarono rosse come due peperoni e con un pochino di coraggio risposi.
IO: Sono sua cugina maggiore, l’ho accompagnata qui al campo e resterò con lei per “controllarla”.
Dissi sorridendo ai ragazzi.
N: Uh quindi le romperai le scatole, povera ragazzina, almeno qui poteva divertirsi. Non ti preoccupare che c’è  zio Niall che ti fa divertire!
Fece l’occhiolino a mia cugina e mi innervosì per quello che aveva detto perché lui non doveva permettersi di far “divertire” Sofia che era sotto la mia supervisione, se le fosse successo qualcosa la responsabile sarei stata io quindi era un enorme, gigantesco, megagalattico NO!
Sapevo io come far divertire mia cugina e sicuramente non pensavamo alla stessa cosa io e quel biondo.
IO: Ti assicuro che non sarò una rompiscatole, sono una ragazza anch’io!
H: Allora “ragazza” come ti chiami?- dice ridendo e gli compaiono quelle meravigliose fossette.
Rido anch’io e Louis dice: Oh guarda un po’…Harold non sei l’unico ad avere le fossette qui, guarda quanto sono carine quelle della “ragazza senza nome”.
IO: Ahahaha le mie non sono niente di che, comunque io sono Antonella.
LIAM: Che bel nome! Non conosco molte persone con questo nome.
IO: Aw grazie.- rispondo sorridendogli.
N: Tu ovviamente sai già come ci chiamiamo quindi saltiamo questo passaggio.
IO: Ehm…veeramente no.
N: Davvero?
IO: Ve l’ho detto, sono venuta qui per accompagnare lei.
Mentivo spudoratamente, sapevo OGNI cosa di quei cinque ragazzi e avrei voluto abbracciarli tutti all’istante ma non potevo.
Z: Okay io sono Zayn e loro sono Liam, Louis, Niall ed Harry.
IO: Capito, piacere di conoscervi ragazzi.
H: Il piacere è tutto nostro- mi fa prendendomi la mano e baciandone il dorso.
Io arrossisco ancora di più e gli sorrido.
N: Ok presentazioni fatte e bla bla bla…ora che si fa?
Io quel biondino lo amavo davvero ma non riuscivo a capire perché era così acido quel giorno, forse non lo conoscevo poi così bene.
IO: Voi fate quello che volete, io esco. Ciao ragazzi, ci vediamo dopo. Sofi mi raccomando niente cazzate, a dopo!
Mentre uscì sentì i ragazzi che mi salutavano, poi aprì la porta, scesi le scale e andai a fare un giro; tolsi il telefono dalla tasca, infilai le cuffiette nelle orecchie e misi le canzoni dei ragazzi a tutto volume.
Sarebbe stata una lunghissima estate…
 
 
 
SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti! Questa è la mia prima storia sui ragazzi quindi sono un po’ nervosa…che ne pensate? Lasciate una recensione se volete.
Grazie di aver letto il capitolo!
Un bacione
_Wendy_

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Iniziai a camminare nel boschetto mentre dalle cuffiette uscivano le prime note di “Don’t forget where you belong” e pensavo a Niall…
Ci ero rimasta davvero male per il suo comportamento, me lo aspettavo diverso; poi perché si era comportato così solo con me e non con Sofia?
Mentre ci pensavo sentì qualcuno che mi chiamava ad alta voce, così mi girai e avendo già riconosciuto la voce ebbi la conferma che si trattava di lui.
Mi tolsi le cuffiette e misi il telefono in tasca mente il mio cuore batteva sempre più forte.
“Antonella!”
“Ehm…Niall, vero? È successo qualcosa a Sofia?” chiesi iniziando a preoccuparmi per quella peste.
“No, no, tranquilla. Sono qui per scusarmi…” disse abbassando la testa e arrossendo leggermente; era così dolce.
Gli sorrisi. “Scusarti per cosa?”
“Lo sai, mi sono comportato da stupido…scusami davvero” era seriamente dispiaciuto.
“Scuse accettate, è tutto okay ora. Perché ti sei comportato così?” ero curiosa, volevo sapere.
“Beh tutte le ragazze che incontriamo non mi calcolano, ho pensato che se mi fossi comportato così alle ragazze sarei piaciuto, poi tu sei anche carina…” era arrossito di più e anch’io con lui.
Niall Horan aveva detto che io ero carina?! Io?! Okay, gente, fuori le telecamere! Questo scherzo non è divertente.
“Niall, per prima cosa: non hai bisogno di comportarti da sbruffone per farti notare dalle ragazze. Secondo: non farlo mai più, sei dolcissimo e piaci a tutti così come sei. Poi grazie per il complimento ma ti sei davvero preso tanto disturbo per me, Horan?”
Eravamo entrambi rossi come dei peperoni, mi faceva una tenerezza incredibile quel ragazzo.
“Aspetta un secondo, come sai che il mio cognome è Horan?”
Fregata!! Cazzo, mi aveva scoperta!
“Non l’avete detto quando vi siete presentati?” oddio e ora?! Fa che la beva.
“Attenzione! Comunicazione di servizio, ripeto, comunicazione di servizio! Tutti i ragazzi sono pregati di recarsi nella mensa del campo per il pranzo”.
Grazie Dio, me ne ricorderò!
“Niall, mi dispiace ma devo andare a mensa, ciao!” e scappai via mentre lui tentava di dirmi qualcosa.
 
Non avevo idea di dove fosse la mensa ma mentre correvo vidi un bel po’ di ragazze e ragazzi che andavano tutti nella stessa direzione e decisi di seguirli.
Entrammo in una casa di legno parecchio più grande delle altre dove c’erano tanti tavoli tondi di legno e su ognuno di essi era scritto il numero della casetta alla quale corrispondeva, non ricordavo il numero della mia casetta così iniziai a girare per i tavoli sperando di trovare i ragazzi e la rompipalle. In realtà volevo che i tavoli fossero in comune e non organizzati per casette(?) così sarei stata il più lontano possibile da Sofia.
“Antoooo siamo qui!!” parli del diavolo…
“Sof! Che hai fatto mentre non c’ero? Ciao ragazzi!” e Niall? Dove era finito? Mancava solo lu
“Ho fatto vedere ai ragazzi tutte le foto della mia camera, del raduno ecc e a loro sono piaciute tanto.”
Io guardavo le facce dei ragazzi sconsolate, mi dispiaceva per loro, so come ci si sente quando quella cugina rompipalle si appiccica.
“Hei Niall! Dove sei andato prima? Sei scappato.” disse Harry notando Niall che entrava in mensa e alzando il braccio per fargli capire dove eravamo.
“Eh? No niente, volevo prendere un po’ d’aria” disse facendo finta di sorridere, ma io sapevo dov’era.
“Niall! Siediti qui vicino a me!! Vieni!” indovinate chi fu la gallina che lo disse?
Quanto era odiosa, era seduta vicino a Louis e vicino a lei c’era un posto vuoto quindi chiese a Niall, ovviamente.
E lui andò a sedersi accanto a lei.
Io ero seduta tra Zayn e Harry ed era bellissimo stare lì con loro, non riuscivo ancora a realizzare completamente che loro fossero così vicini a me.
“Che c’è da mangiare?” chiese Niall.
“Purè di patate, insalata, patatine fritte con le salse e pasta al forno” rispose Liam soddisfatto “prima sono andato a controllare…ci dovrebbero anche essere delle fragole e delle mele.”
“Io vado a prendere qualcosa, ho davvero fame.” Dissi alzandomi e dirigendomi verso il bancone dove delle signore sui cinquanta con grembiuli rossi e retine per capelli servivano il cibo.
Mentre andavo verso il bancone sentì un “vengo anch’io.” e già sapevo chi fosse, in un primo momento sorrisi ma poi iniziai ad avere timore che mi rifacesse quella domanda.
 
“Hei bella ragazzina! Cosa vuoi? Abbiamo: pasta al forno, patatine…” la signora mi elencò tutto quello che avevano preparato, l’ascoltai anche se Liam mi aveva già detto tutto.
“Hei!” mi girai e vidi Niall che mi sorrideva, e rimasi lì a fissarlo.
Stupida! Smettila di guardarlo! Stai facendo una figuraccia. Almeno rispondi.
Ascoltai la vocina nella mia testa e lo salutai.
“C-ciao” riuscì a rispondergli e gli sorrisi a mia volta ancora un po’ imbambolata.
“Oh guarda, è arrivato anche il fidanzatino! ora ordinate? Ci sono altre persone dietro di voi che stanno aspettando.” mi disse la signora, e aveva ragione.
Che figura! Stavamo bloccando la fila e poi aveva detto che Niall era il mio ragazzo! Oddio, arrossì all’istante ma a malincuore smentì.
“Non siamo fidanzati, comunque per me va bene un po’ di purè, le patatine con la maionese e la pasta al forno, ma non me ne metta molta.” dissi alla donna sorridendole.
“Caspita, ragazzina! Per essere minuta mangi parecchio! Beata te che puoi ahahah”
Ero arrossita, quella donna mi stava simpatica davvero.
“E tu, ragazzino, non fartela scappare. “ disse la donna ridendo e mi fece l’occhiolino ma io ero arrossita ancora di più!
Niall e io ci guardammo e anche lui era arrossito un po’, avevo voglia di dargli un bacio sulla guancia per quanto era tenero (anche più di uno).
Ma che vai a pensare?! Vai via da lì, che è meglio.
Disse la vocina e per la seconda volta l’ascoltai.
“Grazie mille signora, buona giornata.” dissi sorridendole e prendendo il vassoio che mi stava porgendo.
“Chiamami Marta, a domani ragazzina!”
Guardai Niall che stava ordinando e poi tornai dai ragazzi.
 
“Non si può dire che mangi poco!” scherzò Zayn e mi fece ridere.
“Ma tu una dieta non la fai mai?” disse la mia adorata cugina, “se mangi sempre così tanto diventerai una balena.”
Non lo aveva detto.
Non lo aveva davvero detto davanti a loro.
Abbassai la testa anche se avrei voluto risponderle “fatti gli affari tuoi.”, ma non lo feci.
“Perché dovrebbe dimagrire, scusa? Sta benissimo così, io credo che sia bellissima com’è. Poi può fare quello che vuole, la vita è sua, no?” oddio.
Era davvero lui? Mi girai ancora rossa in viso e lo vidi dietro di me che mi faceva l’occhiolino.
“Si, Niall ha ragione.” lo appoggiò Louis e dopo di lui tutti gli altri.
Poi Niall andò a sedersi e gli sorrisi, un sorriso sincero e pieno di gratitudine.
“Io lo dicevo per lei…” cercò di giustificarsi Sofia.
“Tu, piuttosto, non mangi niente?” le chiesi. Ero arrabbiata con lei ma era comunque sotto la mia supervisione.
“Dieta.” mi disse solo, poi prese il cellulare rosa dalla tasca e iniziò ad armeggiarci.
“Si ma almeno un’insalata prendila! Non posso riportarti a casa che sembri uno scheletro.” le dissi, ed era vero.
Lei alzò gli occhi dal cellulare e mi guardò, poi sbuffò e si alzò in piedi. “che palle che sei.” e si diresse finalmente verso il bancone.
Abbassai la testa ed iniziai a mangiare mentre mi sentivo gli occhi dei ragazzi puntati addosso.
“Perché ti tratta così?” chiese Liam e dalla sua espressione si vedeva che era dispiaciuto.
“Non lo so, non ci stiamo simpatiche a vicenda ma io non le ho mai fatto capire niente mentre lei…beh, avete visto. Che non vi passi per la testa che voglio fare la vittima, vi avverto, non è mia intenzione. Devo badare a lei per tutta la durata del campo e lo farò per non deludere mia zia, ecco tutto.” non volevo fare la vittima davvero, perché non era vero e non c’era bisogno. Non sono quel tipo di persona.
“Ora che torna non ne parliamo, okay?” chiesi quasi supplicandoli di non uscire l’argomento in sua presenza.
“Certo, ma prima o poi dovrete chiarire.” rispose Harry.
Mi limitai a sospirare e a tornare a mangiare le patatine.
Sofia poi tornò al tavolo con un piatto d’insalata sul vassoio.
“Malik, che guardi? Sei incantato.” disse Niall ridendo. In effetti era vero, Zayn era girato verso destra a guardare qualcosa. Seguì il suo sguardo e vidi che stava guardando una ragazza davvero carina. La ragazza aveva dei capelli lunghi e lisci ed erano castano scuro con delle ciocche viola, bocca carnosa e occhi castani grandi, non era grassa ma neanche magrissima: era davvero bella. Avrà avuto uno o due anni più di me.
Diedi una gomitata a Zayn perché lo stavano guardando tutti e lui ritornò tra noi.
“Ah…ehm…io? No, no, niente.” disse incerto. Aw a Zayn piaceva quella ragazza, che carino.
“Tranquillo, ci faccio amicizia e posso metterci una buona parola anche per te.” gli dissi nell’orecchio facendogli l’occhiolino.
Lui mi sorrise visibilmente imbarazzato.
Mi girai verso Niall che sembrava triste e appena incrociò il mio sguardo tornò a guardare il suo vassoio.
 
Dopo un po’ finimmo tutti di mangiare e i ragazzi fecero parecchie domande sia a me che a Sofia, di tanto in tanto qualche gruppo di ragazze veniva al tavolo per scattare una foto con loro e i ragazzi non dissero no a nessuno.
Qualche volta incrociavo lo sguardo di Niall ma lui cercava di evitarlmi, era tornato ad essere freddo con me.
 
 
 
SPAZIO AUTRICE:
Ciao ragazze, BUONE FESTE A TUTTI! Come avete passato il Natale? Io sono andata a lavorare al negozio di papà la vigilia e poi sono stata da nonna con il resto della famiglia, e c’era anche la mia dolce cuginetta -.-
Vorrei sposare mamma per i regali che mi ha fatto *-*.
Okay, non vi frega.
Che ne pensate del capitolo?
Che sarà successo a Niall? Ci sarà un nuovo personaggio (che in realtà compare già in questo capitolo).
Se avete dei consigli da darmi recensite, alla prossima e buon anno in anticipo!!
_Wendy_

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2897370