Holiday

di Leena
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La tragica scelta ***
Capitolo 2: *** La Mattina dopo ***
Capitolo 3: *** Mezz'ora dopo ***



Capitolo 1
*** La tragica scelta ***


Holiday

Holiday

 

Cinque losche figure erano sedute intorno a un tavolo, in una stanza scarsamente illuminata.

 

L’esigua luce era donata, poco generosamente, da tante piccole candele sparse per la camera.

 

Le cinque figure si scrutavano tra loro, cupamente, nessuna parlava.

 

Ad un certo punto una delle figure afferrò un libro e prese a leggerlo, nonostante la scarsa illuminazione della stanza.

 

I minuti passarono inesorabilmente lenti.

 

Il silenzio si fece sempre più pesante.

 

Fino a che….

 

“Acquapark!!!”sentenziò Yu con aria risoluta.

 

“Scordatelo!!” urlarono isterici Strify e Kiro, shoccati dalla proposta e all’idea della fine che potevano fare i loro bellissimi capelli.

 

“E’ acqua non acido”si intromise Luminor, senza distogliere lo sguardo dal suo libro.

 

“E’ divertente!” rincarò la dose Yu, sperando in approvazioni che non arrivarono.

 

Strify e Kiro lo fissavano truci, pronti a sbranarlo con i loro dentini bianchi e perfetti.

 

Shin accennò un lieve movimento, ricordando agli altri quattro che nell’ombra c’era anche lui.

 

“Eddai!” Yu tentò la strada della pietà.

 

“Siamo ad agosto e io sono ancora color ectoplasma pallido e malaticcio. Ho bisogno di sole. Per favore!”

 

 Giunse le mani in segno di preghiera, rendendo ancora più languidi gli occhioni.

 

“Vacci tu a prendere il sole e a bagnarti i capelli” Kiro incrociò le braccia e sollevò in aria il nasino in segno di dissenso.

 

“Il cloro fa male” rincarò la dose Strify, cercando di assumere un’aria risaputa.

 

Shin si mosse nuovamente sulla sedia, senza emettere suoni di sorta.

 

Yu sobbalzò spaventato.

 

In pochi minuti si era dimenticato totalmente la presenza di Shin.

 

Si rivolse speranzoso verso Luminor, sempre intento a leggere il suo libro.

 

“Tu che ne pensi Luminor?”

 

“Per me è ok” rispose semplicemente.

 

“Shin?” si girò nella direzione in cui credeva fosse seduto l’amico invisibile.

 

Shin annuì energicamente con la testina bionda, sorridendo come un ebete.

 

“Shin non ti vedo, sei al buio”

 

“Mmmmm” fu l’unica risposta da parte del biondo.

 

Yu si girò nuovamente verso Strify e Kiro, che non avevano abbandonato le loro posizioni.

 

“Tre contro due. La maggioranza vince. Acquapark arriviamo!!!”

 

“Io non ci vengo” lo sfidò, sibilando meglio di Harry Potter, Strify.

 

“Io nemmeno” aggiunse Kiro, così concentrato a mantenere la posizione da non accorgersi di una mosca appoggiata sul suo naso.

 

“Voi ci venite invece!” ordinò Yu fissandoli trucemente.

 

“ E so anche come convincervi” aggiunse ghignando.

 

Luminor sollevò gli occhi dal libro, squadrando curiosamente Yu.

 

Shin si grattò la testa distrattamente.

 

Yu estrasse dalla tasca dei pantaloni il suo portafoglio mezzo distrutto e tenuto insieme dallo scotch.

 

Vi frugò dentro per qualche secondo, prima di tirarne fuori due foto.

 

Le porse a Kiro e Strify, che le afferrarono riluttanti.

 

Luminor allungò il collo, curioso.

 

Shin starnutì così piano, che solo le orecchie allenate degli amici lo sentirono.

 

Una foto mostrava Strify con delle orecchie da coniglietto in testa e una faccia da idiota impareggiabile.

 

L’altra foto mostrava Kiro ad una festa, completamente sbronzo, mentre cercava di rimorchiare uno scheletro di carta.

 

Strify deglutì con così tanta forza che il rumore spaventò i piccioni fuori dalla finestra.

 

Kiro diventò rosso peperone e cercò di balbettare una scusa.

 

“Ok veniamo!” dissero all’unisono il bassista e il cantante, intascandosi le foto.

 

Yu, ghignando come uno psicopatico che non prende medicine da almeno tre giorni, fece un segno di vittoria e iniziò a saltellare per la stanza buia.

 

“Andiamo all’acquapark! Andiamo all’acquapark! Andiamo all’acquapark!”

 

Luminor si spiaccicò la mano destra sulla faccia, lasciandole sopra un segno rosso.

 

“Ma in che casa di dementi sono capitato” mormorò a denti stretti, cercando di concentrarsi sul suo libro.

 

 

 

 

 

NdA: primo tentativo di FF demenziale con protagonisti i 5 fanciulli strani u.u. Sappiate che questo è solo l'inizio  -faccina malefica-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** La Mattina dopo ***


Holiday!

Holiday!

Il mattino dopo

 

 

 

 

Strify e Kiro, versione condannati a morte certa, uscirono dalle loro rispettive stanze con poca convinzione quella mattina, al contrario di Yu che saltellava da un piede all’altro felice come un bambino scemo.

 

Luminor pacato e tranquillo come al solito, aveva il naso affondato in un altro libro e attendeva pacifico la partenza.

 

Strify si perse alla ricerca della piastra, della sua spazzola preferita, del suo asciugamano bianco immacolato che non gli rovinava la pelle, delle creme esfolianti, del mascara, dell’ombretto e del fard brillantato.

 

Mentre usciva dal bagno con una valigia che pesava quanto Yu dopo il cenone di capodanno, Yu in persona lo guardò incredulo.

 

“Strify… stiamo andando una giornata all’ Acqua park non stiamo partendo per il fronte” lo apostrofò indicando la borsa.

 

“Non mi importa!IO devo essere sempre in ordine!” sbottò il biondo, già sull’orlo di una crisi isterica.

 

“Quando siete pronti ditemelo eh” suggerì Luminor dal suo posticino tranquillo, mentre mentalmente contava fino a un milione.

 

“Dove diavolo è finito l’uomo dalla forma gnomica?” domandò Yu guardandosi intorno.

 

Strify, cercando di rendersi utile per la prima volta da quando si era svegliato, si diresse in camera di Kiro, chiamandolo.

 

“Kirooooo, topo. Dove sei finito?”

 

La camera era deserta.

 

Eppure sia lui, che Yu, che Luminor lo avevano visto quella mattina.

 

“Ma dove cazzo è finito?” Luminor e Yu si cambiarono un’occhiata indecisa, mentre Strify si era già diretto a passo di marcia a cercare Kiro…. sotto il copriletto.

 

“Strify … razza di imbecille, va bene che Kiro  sia un nano, ma, secondo te, come cazzo fa a nascondersi sotto il copriletto?”

Luminor, più depresso del solito, decise di rinunciare alla ricerca e si allontanò dalla stanza, per tornare al suo caro, vecchio, libro.

 

“Tu sei l’unico che mi capisce” sussurrò accarezzandone la copertina rilegata.

 

Yu nel frattempo, scarsamente aiutato da Strify, si era messo alla ricerca di Kiro.

 

“Yu” Strify si era attaccato alla manica della maglia e aveva iniziato a tirargliela.

 

“Strify e cosa hai ora?” rispose il moro, continuando a cercare.

 

“Yu” continuò il biondo, tirando con più insistenza la manica.

 

“Strify non ora. Tra mezz’ora abbiamo il treno e quel pirla di un nano si è perso in casa sua”

 

“Yu” riprese Strify dopo due centesimi di secondi di pausa.

 

“Strify ti faccio ingoiare un microfono se non la pianti!”

 

Finalmente Yu si era deciso a girarsi verso il cantante, che lo guardava con occhioni lacrimosi, indicando la finestra spalancata.

 

Fu allora che Yu notò un lenzuolo attaccato alla maniglia della finestra.

 

“Oddio dimmi che non è così imbecille”

 

Si diresse verso la finestra, con Strify sempre attaccato alla manica e piagnucolante.

 

Preoccupato per ciò che avrebbe potuto vedere, si affacciò alla finestra.

 

Sotto non c’era nulla.

 

Nessun corpo spiaccicato.

 

Niente ossa rotte.

 

Niente sangue.

 

Niente nano idiota.

 

Trasse un profondo sospiro di sollievo, mentre Strify gli colava mascara addosso.

 

“Strify, Kiro non è appeso li fuori”

 

“E’ morto! E’ morto! E’ morto!Me lo sento” cominciò ad urlare il biondo disperato.

 

“Stri…” cominciò Yu.

 

“Oddio!Dobbiamo chiamare la polizia!” continuò imperterrito il cantante sempre più disperato.

 

“Strif….”

Yu fu nuovamente interrotto.

 

“Devo avvisare i suoi e o mio Dio!!!Cosa mi metto al funerale??!”

 

Strify ormai completamente disperato, era caduto per terra, piangendo istericamente e in modo incontrollabile.

 

Yu aveva incrociato le braccia e batteva ritmicamente il piede per terra.

 

Luminor tornò in camera, attirato dalle urla disumane, e seguito da… Kiro.

 

“Ma cosa diavolo sta succedendo qua dentro?” domandò ignaro, infilando la testa nella camera.

 

“Ohhh sento ancora la sua voce!” continuò piagnucolando Strify.

 

“La voce di chi?” chiese Kiro, sempre confuso.

 

“Continuo a sentirlo!Oddio sto impazzendo!”Strify si attaccò alla gamba di Yu, tremante.

 

“Strify, razza di demente. Kiro è li dalla porta. Sta bene.” disse con voce atona il moro.

 

Il cantante si decise ad alzare gli occhi, fino ad incontrare quelli confusi del bassista.

 

“Kiro!Sei sopravvissuto allora!”

 

In due balzi felini, gli fu addosso, riempiendogli la faccia di baci.

 

Yu e Luminor scossero la testa nello stesso momento, scoraggiati.

 

“Kiro hai preso tutto quello che ti serve?Tra un po’ abbiamo il treno” chiese Luminor, accendendosi una sigaretta.

 

Erano le 9 del mattino e già era al limite della sopportazione.

 

Dopo cinque minuti di preparativi frenetici i quattro erano pronti per partire.

 

Yu si mise in testa alla comitiva e li condusse verso la stazione.

 

“Eppure sono sicuro che ci stiamo dimenticando qualcosa” disse Luminor guardandosi intorno.

 

Strify ansimava, trascinandosi dietro una borsa grande quanto lui.

 

Kiro, saltellava come un imbecille, non aveva valigia, si era accontentato del suo fedele zaino che usava per scuola.

 

“Ma no abbiamo tutto Lumi!!Don’t Worry!Oggi tutto andrà bene!Me lo sento!” lo rincuorò Yu, mentre continuava a camminare davanti a tutta la comitiva variopinta.

 

Riuscirono a prendere il treno per un soffio.

 

“Acquapark arriviamo!” urlò Yu al colmo dell’agitazione e fremente come un bambino.

 

“Io continuo a dire che ci siamo dimenticati qualcosa” insistette Luminor, cercando di ignorare Strify che canticchiava “Holiday” di Madonna con voce stridula.

 

Il treno iniziò a muoversi sempre più velocemente, mentre si lasciava alle spalle il centro di Berlino.

 

Nel giro di quindici minuti sarebbero arrivati a destinazione.

 

Strify continuava a canticchiare sottovoce, Kiro guardava distrattamente le nuvole che passavano sopra il treno, Yu ascoltava il pod e Luminor leggeva.

 

Ad un certo punto il più anziano del gruppo sollevò di scatto la testa.

 

“Ci siamo dimenticati Shin!!!!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Mezz'ora dopo ***


Holiday

Holiday

Mezz’ora dopo

 

 

 

 

 

 

I quattro erano nuovamente davanti a casa.

 

Luminor e Yu litigavano in mezzo alla strada.

 

“Ma come si può essere così deficienti??!Ti sei dimenticato Shin a casa!!!” lo apostrofò Yu, incrociando le braccia spesse, davanti al petto.

 

“Ma da quando è colpa mia? E io chi sono? Il tutore di Shin?” rimbeccò Luminor, cercando di strozzare il suo immancabile ventaglio nero.

 

“Sei tu che ti occupi di Shin e lo sai!”

 

Luminor strabuzzò gli occhi, perdendo per un momento la sua solita compostezza.

 

“E da quando??” chiese titubante.

 

“Da..” Yu guardò l’orologio che aveva al polso “Circa due ore” terminò, sorridendo sfacciatamente.

 

Fu troppo.

 

Il povero ventaglio di Luminor si ruppe in due pezzi, con un sonoro stock.

 

Il più pacato del gruppo osservò meravigliato i due pezzi del suo ventaglio, una parte era appuntita.

 

Sorrise sornione, poi impugnando la parte appuntita si gettò su Yu, cercando di pugnalarlo.

 

“Ma io ti uccido!Piccolo criceto avariato!Vieni qua che metto fine alle tue sofferenze!”

 

Yu iniziò a correre in tondo seguito da Luminor.

 

Strify e Kiro si scambiarono un’occhiata imbarazzata.

 

“Dici che dovremmo fermarli?” chiese Kiro dopo alcuni secondi.

 

“E perché mai?”

 

Strify si dedicò completamente al citofono, cercando, suonando incessantemente, di tirare giù dal letto Shin, che notoriamente aveva il sonno più pesante di un elefante drogato.

 

“Ma dove diavolo si trova?Mi sto consumando il polpastrello” mugugnava tra se, mentre insisteva a suonare, tanto concentrato che aveva la linguetta di fuori e gli occhietti ridotti a due fessure.

 

Luminor rinunciò ai suoi tentativi di omicidio e raggiunse Strify, che ormai teneva il dito perennemente attaccato al citofono.

 

“Pirla abbiamo la chiave” disse estraendola dalla tasca.

 

“ E potevi dirlo prima” brontolò il cantante accarezzandosi il polpastrello.

 

“Ho rischiato di non poter più scrivere per tutta la mia vita” continuò lamentandosi, mentre si avvicinava a Kiro, che era seduto sul gradino del marciapiede, per farsi coccolare.

 

“Perché sai scrivere?” domandò Yu, che nel frattempo era tornato indietro dalla sua fuga e aveva sentito giusto in tempo il commento del cantante.

 

“Mi trattano tutti male. Sniff” singhiozzò, appoggiando la testa bionda nell’incavo della spalla di Kiro.

 

“Ma no dai non è vero. Dai su. Non ti preoccupare ci penso io a te”

 

Kiro gli appoggiò la mano sulla testa e iniziò ad accarezzarlo come un cagnolino.

 

Strify alzò gli occhioni lacrimanti, per guardare Kiro.

 

“Davvero?” chiese portandosi entrambe le mani davanti alla bocca, sorridendo emozionato.

 

“Ma certo” rispose sorridendo il bassista.

 

“Ehi Kiro!!Guarda la!!C’è il camion dei gelati!!” gli urlò Yu, indicando un punto in lontananza.

 

Il bassista scattò in piedi e nel giro di mezzo secondo era già sparito all’orizzonte.

 

La sua scomparsa fu così veloce, che Strify ci mise qualche secondo a rendersi conto di non essere più appoggiato sul bassista.

 

“Attenti cadeeeeee!!!” urlò, ridendo come se fosse sotto anfetamine, Yu, mentre Strify si accasciava sul marciapiede, ormai vuoto.

 

Fu troppo per il povero cantante, che scoppiò a piangere come un bambino.

 

Luminor, nel frattempo, era salito in casa, aveva svegliato Shin, lo aveva vestito, gli aveva preparato lo zaino, ficcato in bocca una fetta biscottata ed era tornato indietro con il batterista, tenendolo per la mano.

 

“Ma quando mi hanno contattato per unirmi a un gruppo, non potevo dire semplicemente: No grazie? Ultimamente i miei interessi sono per l’arte dell’impagliare, non per la musica. Perchè non ho risposto così alla mail?”

 

Luminor ormai era così depresso da aver passato la soglia dell’emo.

 

Shin salutò gli altri componenti del gruppo con la manina, sorridendo come un ebete.

 

“Eh buon giorno anche a lei!” fu la risposta scazzata del chitarrista.

 

“Mmmmmm” fu la risposta di Shin, mentre annuiva freneticamente.

 

“Direi che possiamo andare adesso”

 

“Forse, se Dio ce la manda buona”

 

Kiro era nel frattempo tornato con un gelato grosso come un gatto, e soddisfatto se lo stava leccando.

 

Il gruppo, questa volta completo, si diresse nuovamente verso la stazione ferroviaria.

 

Luminor teneva Shin per mano, accertandosi così di non perderlo per strada.

 

Yu teneva Strify che continuava a disperarsi a causa dell’abbandono improvviso da parte di Kiro e Kiro… si godeva il suo gelato fischiettando svagatamene.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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