Holiday!
Holiday!
Il mattino dopo
Strify e Kiro, versione
condannati a morte certa, uscirono dalle loro rispettive stanze con poca
convinzione quella mattina, al contrario di Yu che saltellava da un piede
all’altro felice come un bambino scemo.
Luminor pacato e tranquillo come
al solito, aveva il naso affondato in un altro libro e attendeva pacifico la
partenza.
Strify si perse alla ricerca
della piastra, della sua spazzola preferita, del suo asciugamano bianco
immacolato che non gli rovinava la pelle, delle creme esfolianti, del mascara,
dell’ombretto e del fard brillantato.
Mentre usciva dal bagno con una
valigia che pesava quanto Yu dopo il cenone di capodanno, Yu in persona lo
guardò incredulo.
“Strify… stiamo andando una
giornata all’ Acqua park non stiamo partendo per il fronte” lo apostrofò
indicando la borsa.
“Non mi importa!IO devo
essere sempre in ordine!” sbottò il biondo, già sull’orlo di una crisi
isterica.
“Quando siete pronti ditemelo
eh” suggerì Luminor dal suo posticino tranquillo, mentre mentalmente contava
fino a un milione.
“Dove diavolo è finito l’uomo
dalla forma gnomica?” domandò Yu guardandosi intorno.
Strify, cercando di rendersi
utile per la prima volta da quando si era svegliato, si diresse in camera di
Kiro, chiamandolo.
“Kirooooo, topo. Dove sei
finito?”
La camera era
deserta.
Eppure sia lui, che Yu, che
Luminor lo avevano visto quella mattina.
“Ma dove cazzo è finito?”
Luminor e Yu si cambiarono un’occhiata indecisa, mentre Strify si era già
diretto a passo di marcia a cercare Kiro…. sotto il
copriletto.
“Strify … razza di imbecille, va
bene che Kiro sia un nano, ma,
secondo te, come cazzo fa a nascondersi sotto il
copriletto?”
Luminor, più depresso del
solito, decise di rinunciare alla ricerca e si allontanò dalla stanza, per
tornare al suo caro, vecchio, libro.
“Tu sei l’unico che mi capisce”
sussurrò accarezzandone la copertina rilegata.
Yu nel frattempo, scarsamente
aiutato da Strify, si era messo alla ricerca di Kiro.
“Yu” Strify si era attaccato
alla manica della maglia e aveva iniziato a
tirargliela.
“Strify e cosa hai ora?” rispose
il moro, continuando a cercare.
“Yu” continuò il biondo, tirando
con più insistenza la manica.
“Strify non ora. Tra mezz’ora
abbiamo il treno e quel pirla di un nano si è perso in casa
sua”
“Yu” riprese Strify dopo due
centesimi di secondi di pausa.
“Strify ti faccio ingoiare un
microfono se non la pianti!”
Finalmente Yu si era deciso a
girarsi verso il cantante, che lo guardava con occhioni lacrimosi, indicando la
finestra spalancata.
Fu allora che Yu notò un
lenzuolo attaccato alla maniglia della finestra.
“Oddio dimmi che non è così
imbecille”
Si diresse verso la finestra,
con Strify sempre attaccato alla manica e
piagnucolante.
Preoccupato per ciò che avrebbe
potuto vedere, si affacciò alla finestra.
Sotto non c’era
nulla.
Nessun corpo
spiaccicato.
Niente ossa
rotte.
Niente
sangue.
Niente nano
idiota.
Trasse un profondo sospiro di
sollievo, mentre Strify gli colava mascara addosso.
“Strify, Kiro non è appeso li
fuori”
“E’ morto! E’ morto! E’ morto!Me
lo sento” cominciò ad urlare il biondo disperato.
“Stri…” cominciò
Yu.
“Oddio!Dobbiamo chiamare la
polizia!” continuò imperterrito il cantante sempre più
disperato.
“Strif….”
Yu fu nuovamente
interrotto.
“Devo avvisare i suoi e o mio
Dio!!!Cosa mi metto al funerale??!”
Strify ormai completamente
disperato, era caduto per terra, piangendo istericamente e in modo
incontrollabile.
Yu aveva incrociato le braccia e
batteva ritmicamente il piede per terra.
Luminor tornò in camera,
attirato dalle urla disumane, e seguito da… Kiro.
“Ma cosa diavolo sta succedendo
qua dentro?” domandò ignaro, infilando la testa nella
camera.
“Ohhh sento ancora la sua voce!”
continuò piagnucolando Strify.
“La voce di chi?” chiese Kiro,
sempre confuso.
“Continuo a sentirlo!Oddio sto
impazzendo!”Strify si attaccò alla gamba di Yu,
tremante.
“Strify, razza di demente. Kiro
è li dalla porta. Sta bene.” disse con voce atona il
moro.
Il cantante si decise ad alzare
gli occhi, fino ad incontrare quelli confusi del
bassista.
“Kiro!Sei sopravvissuto allora!”
In due balzi felini, gli fu
addosso, riempiendogli la faccia di baci.
Yu e Luminor scossero la testa
nello stesso momento, scoraggiati.
“Kiro hai preso tutto quello che
ti serve?Tra un po’ abbiamo il treno” chiese Luminor, accendendosi una
sigaretta.
Erano le 9 del mattino e già era
al limite della sopportazione.
Dopo cinque minuti di
preparativi frenetici i quattro erano pronti per
partire.
Yu si mise in testa alla
comitiva e li condusse verso la stazione.
“Eppure sono sicuro che ci
stiamo dimenticando qualcosa” disse Luminor guardandosi
intorno.
Strify ansimava, trascinandosi
dietro una borsa grande quanto lui.
Kiro, saltellava come un
imbecille, non aveva valigia, si era accontentato del suo fedele zaino che usava
per scuola.
“Ma no abbiamo tutto Lumi!!Don’t
Worry!Oggi tutto andrà bene!Me lo sento!” lo rincuorò Yu, mentre continuava a
camminare davanti a tutta la comitiva variopinta.
Riuscirono a prendere il treno
per un soffio.
“Acquapark arriviamo!” urlò Yu
al colmo dell’agitazione e fremente come un bambino.
“Io continuo a dire che ci siamo
dimenticati qualcosa” insistette Luminor, cercando di ignorare Strify che
canticchiava “Holiday” di Madonna con voce stridula.
Il treno iniziò a muoversi
sempre più velocemente, mentre si lasciava alle spalle il centro di
Berlino.
Nel giro di quindici minuti
sarebbero arrivati a destinazione.
Strify continuava a canticchiare
sottovoce, Kiro guardava distrattamente le nuvole che passavano sopra il treno,
Yu ascoltava il pod e Luminor leggeva.
Ad un certo punto il più anziano
del gruppo sollevò di scatto la testa.
“Ci siamo dimenticati
Shin!!!!”
This
Web Page Created with PageBreeze
Free Website
Builder
|