I want to stay with you forever

di Im_singing_myblue
(/viewuser.php?uid=688874)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo I ***
Capitolo 3: *** Capitolo II ***
Capitolo 4: *** Capitolo III ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


-Ti avviso, io ora vado fuori. Se entro 10 secondi non mi raggiungi tra noi è finita- disse Jade prendendo la propria borsa e la giacca, lanciando al ragazzo uno sguardo carico di rabbia prima di dirigersi a passo di marcia verso l'esterno,  uscendo e sbattendosi la porta alle spalle.

Nel soggiorno dei Vega calò il silenzio mentre Tori e André si voltavano verso l'amico.
Cat continuava a spostare lo sguardo dalla porta a Beck, in un moto continuo che faceva capire quanto fosse agitata. Jade era una delle sue migliori amiche, ma la rossa voleva molto bene anche a Beck e odiava vederli litigare.

Intanto fuori la castana aveva cominciato il suo conto alla rovescia,  la voce forte e decisa che veniva attuita dalla porta.
Beck fece un paio di passi verso la porta, ma in quell' istante la sorella di Tori, Trina,  che fino a quel momento aveva assistito alla scena seduta in silenzio sulle scale , gli si gettò addosso stringendolo come una koala. 

Subito Tori e André corsero in aiuto dell'amico mentre la ragazza urlava in modo isterico che solo lei poteva stare con Beck e che lui si meritava di meglio,  non una che voleva sempre averla vinta e che terrorizzava tutti.
Con un enorme sforzo riuscirono a staccare Trina dal ragazzo mentre il conto di Jade si avvicinava pericolosamente allo zero.
Beck raggiunse la porta afferrando prontamente la maniglia con una mano, intenzionato ad uscire e a raggiungere la propria ragazza, ma improvvisamente sembrò ripensarci,  poggiandosi di schiena alla porta passandosi una mano tra i capelli. 

André e Tori lo guardarono quasi shockati mentre Robbie continuava a discutere con Rex in merito alla questione. 
Cat intanto stringeva nervosamente la propria borsetta rosa tra le mani fino a deformarla un po'.

-Beck che fai?!- esclamò con tono più acuto del solito -devi raggiungere Jade o voi non starete più assieme!- disse guardandolo come se l'amico avesse bisogno di spiegazioni.

-Lo so benissimo- ririspose il ragazzo con un sospiro, lo sgsguardo un po' perso.

Era stanco, davvero, davvero stanco.
Delle infinite discussioni,  della gelosia incontrollata di Jade, dei suoi modi di fare bruschi e a volte anche volgari.
Spesso molte persone, sia alla Hollywood Arts che anche alcuni semplici conoscenti,  gli chiedevano come mai uno come lui stava con uno come lui stava con una come Jade. Che cosa ci trovava in lei?
Aveva sempre ribattuto a tono, facendo tacere la maggior parte dei commenti con le proprie risposte tranquille e semplici, ma ora non sapeva neanche più cosa pensare.
Si era stufato di tututto,  non era più disposto a sottostare al volere di Jade.

-Per una volta e per quanto strano possa sembrare quello che sto per dire...Trina ha ragione- disse Beck infilando le mani nelle tasche dei jeans.

-Che cosa?!- l'urlo dei ragazzi risuonó nella stanza.

Jade intanto era arrivata al tre.

-Questo non vuol dire che mi metterò con Trina- chiarí subito alzando lo sguardo posandolo sulle espressioni sconvolte degli amici. 

-Due!-

-Ma quello che mi ha gridato nelle orecchie prima mi ha fatto capire una cosa...- disse il moro dondolandosi leggermente sul posto.

-Uno!-

-Mi sono stufato di stare con lei, mi sono stufato di Jade- concluse con voce chiara ma carica di stanchezza e rassegnazione. 

-Zero...- la voce di Jade si sentì molto più soffocata rispetto a prima, quasi avesse timortimore a farsi sentire.

Calò il silenzio,  che venne interrotto, pochi istanti dopo, solo dal suono dei passi della ragazza che si allontanavano. 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo I ***


Erano passati alcuni giorni dalla separazione di Beck e Jade e pareva che, senza dirsi niente, i due si fossero messi d’accordo per ignorarsi a vicenda.
Nemmeno il fatto di essere nella stessa classe sembrava costituire un problema per loro; le uniche volte in cui si erano parlati dopo l’avvenimento a casa Vega erano state quando si erano ritrovati insieme sul palco per via degli esercizi di Sikowitz.
 
Sembrava che l’aver rotto non li avesse colpiti minimamente, ancor meno Jade, che si dimostrava sempre fredda e autoritaria in tutto, ma se uno studente qualsiasi avesse fatto un po’ più di attenzione, si sarebbe accorto che la ragazza era ancora più terribile del solito in alcune occasioni.
Appena qualcuno le rivolgeva la parola senza un vero e proprio motivo valido finiva per scappare in preda al terrore neanche trenta secondi dopo.
 
Jade sembrava essere diventata ancora più prepotente e autoritaria, ma soprattutto perdeva fin troppo facilmente la pazienza.
Uno che non la conosceva bene avrebbe detto che era sempre stata così, che non era una novità il comportamento che ostentava in quei giorni, ma Cat invece si era accorta di quanto l’amica stesse soffrendo in realtà.
Se fosse stata una come Tori, con la quale era facile parlare e arrivare a trovare una soluzione, Cat avrebbe saputo bene come fare per aiutarla, ma non si trattava di Tori, si trattava di Jade.
La castana era completamente diversa dalla Vega; era prepotente, possessiva, sicura di se e estremamente orgogliosa. Non si sarebbe mai abbassata a chiedere aiuto e per farle ammettere di aver bisogno di una mano da qualcuno ci sarebbe voluto un miracolo.
 
Vedendola comportarsi così però Valentine non poteva non star male per lei. Era sempre e comunque una delle sue migliori amiche e capiva come si sentiva l’altra.
Solo dopo due settimane prese coraggio e si diresse mestamente verso l’armadietto dell’amica, sicura di trovarla, visto che c’era il primo intervallo.
Infatti trovò Jade proprio lì, intenta a sistemare i libri e le proprie cose. 
Quando la ragazza sentì la rossa schiarirsi la voce accanto a se, chiuse con un colpo secco l’anta ornata di forbici dell’armadietto, voltandosi a guardarla.
 
-Cosa c’è? - le chiese diretta incrociando le braccia sul petto, facendo un leggero movimento verso sinistra col capo per scostarsi i capelli dal viso.
 
-Ehm…mi chiedevo se…se ti andava di uscire!- disse Cat alzandosi leggermente sulle punte dei piedi per qualche secondo alzando la voce sull’ultima parte della frase.
 
-Guarda che se stai tentando di tirarmi su di morale perdi tempo. Sto bene, non è che solo perché io e Beck abbiamo rotto io ora devo essere per forza depressa e star male- rispose Jade guardandola gelida, - quindi se me lo chiedi solo perché pensi che mi sento sola e ho bisogno di qualcuno puoi anche ritirarlo, il tuo invito-.
 
-Ma io…- mormorò la rossa unendo le mani e abbassando lo sguardo a terra.
 
L’altra non la lasciò neanche finire la frase prendendo la propria borsa, andandosene veloce.
Era arrabbiata. Parecchio arrabbiata. Ora come ora avrebbe potuto rompere una sedia in faccia a qualcuno.
Non aveva bisogno di consolazione, stava benissimo così e trovava altamente fastidioso il tentativo di Cat di distrarla.
Distrarla da cosa poi?
 
Dal fatto che lei e Beck non stavano più insieme?
Dal fatto che aveva sprecato anni con quell’idiota?
Che ora lui era circondato da ragazze petulanti alle quali lei avrebbe volentieri rotto entrambe le braccia e le gambe?
O voleva distrarla involontariamente dai propri sentimenti per il ragazzo?
Perché, e odiava con tutto il cuore ammetterlo a se stessa, anche se l’aveva piantata in asso fuori dalla porta come un’idiota e aveva asserito di essere stufo di lei, Jade non riusciva a smettere di amarlo, e faceva male. Faceva maledettamente male dannazione.

 Ricordava tutto troppo bene.
 
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
 
Quando lo aveva sentito dire che si era stufato di lei si era sentita completamente schiacciare da quell’affermazione, come se un peso enorme le fosse caduto addosso uccidendola sul colpo.
Le erano salite le lacrime agli occhi e lo zero le era uscito con voce soffocata e rotta. Si era stretta le braccia al corpo, alzando il viso verso l’alto, cercando di trattenersi in tutti i modi. Non era così sentimentale lei! Non era talmente debole!
 
“Non piangere cavolo” si disse mentalmente con tono accusatorio, “non osare metterti a piangere, non ne vale la pena!”.
Al pensiero però che Beck, il suo Beck, l’aveva appena rinnegata, in pratica, e che non l’amava più, il suo cuore venne attraversato da una scarica di dolore tale, da farla sentire senza fiato.
Le lacrime scesero inesorabilmente lungo le sue guance, nonostante tutti i suoi disperati tentativi di trattenerle e Jade decise di andarsene, velocemente anche.
Sarebbe stato troppo umiliante per lei, se Tori o uno degli altri fosse uscito a cercarla e l’avesse vista in quello stato.
Si avviò a passo veloce verso la strada, tirando intanto le chiavi dell’auto fuori dalla tasca dei jeans.
 
Mentre guidava verso il proprio appartamento si dovette passare diverse, troppe, volte una mano sul viso, per impedire alle lacrime di offuscarle nuovamente la vista.
Sarebbe stato davvero umiliante, fare un incidente solo per via di questa sua momentanea debolezza, che la stava facendo apparire terribilmente penosa e stupida.
Entrò in casa chiudendosi con decisione la porta alle spalle, buttando a terra in un angolo sia la borsa che la giacca, non prendendo con sé nemmeno il cellulare.
Che si preoccupassero pure, tutti quanti, lei quella sera non ci sarebbe stata più per nessuno.
Entrata nella propria camera si guardò solo un secondo intorno, prima di lasciarsi cadere a terra sedendosi a gambe incrociate, tentando in tutti i modi di calmarsi, di tornare a essere la solita. Le crisi di pianto e di tristezza non erano da lei, si faceva pena da sola.
 
Jade riteneva che scoprirsi troppo, facendo vedere tutto di se stessi e esternando sempre i propri sentimenti, rendesse le persone vulnerabili. Praticamente ti facevi del male da solo, offrendo agli altri svariati modi per ferirti. Era come dare un pugnale a un nemico, voltarsi di spalle e sperare di non finire pugnalati! Semplicemente infattibile.
Per questo lei cercava sempre di contenersi in qualche modo, di risultare un po’ più distaccata,certo anche il suo carattere pesava molto sulla cosa.
 
Prima però aveva Beck a sostenerla.
Ora era sola.


ANGOLO AUTRICE:
Eccomi tornata, anche prima del previsto. Non abituate vi però,  di norma non sono una che aggiorna in fretta o regolarmente, ma spero di riuscire a portare avanti questa storia senza troppi intoppi.
Ringrazio chi ha recensito il primo capitolo è anche chi l'ha solo letto.
Spero che continuerete a seguirmi e che il capitolo vi sia piaciuto, non dovrei metterci troppo a postare il terzo.
Se avete delle domande, sia su di me, tipo come scrivo cosa leggo di solito (cose del genere...) o sulla storia scrivetele pure nelle recensioni e vi risponderò nelle note del prossimo capitolo.
Ci si vede.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo II ***


I giorni passavano lenti e sembrava che le cose non sarebbero mai più tornate come un tempo. Cat tentava spesso di trovare un modo per sistemare tutto, ma sembrava impossibile. Beck ora era attorniato da ragazze che speravano di poter uscire almeno una volta con lui, e Jade sembrava fregarsene, anche se, un paio di volte la rossa poteva giurare di averla vista lanciare occhiate di fuoco a quelle oche.

In quelle poche occasioni sembrava che nulla fosse cambiato, che loro stessero ancora assieme; Jade era gelosa delle altre e Beck che non le filava più di tanto.
Poi però i due ragazzi quasi non si salutavano neanche, gli sguardi che si lanciavano erano solo di accusa e stavano a distanza tranne quando era strettamente necessario.

La situazione si fece ancora più delicata quando Beck e Tori decisero di uscire insieme, confermandosi a vicenda che quello però non sarebbe stato un appuntamento, ma una semplice uscita tra amici. Cat aveva sentito involontariamente tutto lo scambio di battute tra i ragazzi ed era rimasta abbastanza stupita; Tori non sembrava una ragazza poco sensibile, avrebbe dovuto pensare anche a come l’avrebbe presa Jade se avesse scoperto la cosa! Però era anche vero che Beck era piaciuto alla ragazza praticamente dal primo momento in cui si erano visti. Che non le importasse di come poteva sentirsi l’amica?!

-Cat!Cosa ci fai qui?!- chiese stupita Tori, sbucando all’improvviso da dietro l’angolo dove si era nascosta la rossa quando aveva visto i due parlare da soli.

-Io non centro nulla!Ero qui solo di passaggio!- esclamò subito la ragazza agitandosi come suo solito quando si trovava in difficoltà.

-Cat…che hai sentito di quel che ci siamo detti?Rispondi!- disse Tori allarmandosi;  voleva molto bene all’amica, ma sapeva anche perfettamente che un segreto con lei non rimaneva tale a lungo. Non perché fosse cattiva, ma le sfuggiva sempre tutto.

-Come puoi fare una cosa del genere?!- scattò pestando un piede a terra guardando la mora con sguardo carico di accusa.

-Cat abbassa la voce!Si, usciremo insieme io e Beck, ma non è un appuntamento, è solo un’uscita tra due amici. Ti prego non devi dire niente a nessuno, soprattutto a Jade, lo sai che col carattere che ha non la prenderebbe bene- la supplicò Tori guardandola.

-E va bene, io non dirò nulla, ma tu sappi che non lo trovo giusto- rispose con un tono di rimprovero Cat aggrottando leggermente le sopracciglia incrociando le braccia sul petto.

Non le piaceva per niente quella storia, sapeva già da ora che non sarebbe finita bene e quelli che avrebbero sofferto di più sarebbero stati Jade e Beck.
Non era una buona idea tentare la sorte in quel modo; la ragazza avrebbe scoperto di sicuro l’uscita e, oltre ad arrabbiarsi, ci sarebbe rimasta male, sarebbe andata a chiedere spiegazioni all’ex-fidanzato, avrebbero cominciato a litigare di nuovo e le probabilità di tornare insieme si sarebbero azzerate del tutto.

Tori fece per aggiungere qualcosa a proprio favore, ma la rossa se ne andò con aria indignata.
Finì che Cat trascorse tutta la giornata di scuola in uno stato di agitazione e ansia; sperava che Beck e Tori cambiassero idea e non uscissero più la sera dopo, ma sembrava una cosa molto improbabile, o che Jade non scoprisse mai niente.
La ragazza sospirò sconsolata; entrambe le sue speranze sembravano molto vane.

-Caaat…?Guarda che la lezione è finita…e immagino che tu non abbia sentito nulla di quello che ho spiegato fino ad adesso vero?- la riprese ad un certo punto Sikowitz.

La rossa sbattè un paio di volte le palpebre riscuotendosi dallo stato pensieroso in cui era caduta,

-Oh…mi scusi, mi dispiace tanto!Ma c’è un problema che devo risolvere che è più importante ora!- esclamò la ragazza guardando il professore dal basso verso l’altro.

-Davvero?- chiese incuriosito l’uomo guardandola, -e di cosa si tratta?- le chiese interessato.

Cat si alzò in piedi indossando la propria felpa color fragola prendendo la borsa,

-Mi dispiace, ma è una cosa privata, che non posso assolutamente dirle!- disse scappando fuori dalla classe prima che Sikowitz potesse dire qualsiasi cosa.

Non voleva essere scortese, ma tutti alla Hollywood Arts sapevano che il professore era ancora peggio di lei quando si trattava di tenere segreto qualcosa.
La rossa si diresse verso le macchinette per prendersi qualcosa da bere prima di andare da Jade a chiederle, di nuovo, di uscire la sera dopo.

-Eeehi…- canticchiò leggermente avvicinandosi all’amica facendo leggermente fatica a riconoscerla all’inizio, visto che aveva cambiato taglio e colore di capelli.

Ora erano di un color cioccolato scuro, quasi nero, più corti e boccolosi, con qualche ciocca verde acqua.
Con il nuovo look sembrava più adulta.

-Si?Che c’è?- le chiese rubandole di mano la lattina di cola mandandone giù un paio di sorsi.

-Ehm, ti andrebbe di andare a fare qualcosa insieme domani sera? Sono sempre sola- rispose la rossa sorvolando sul fatto della bibita.

La mora la guardò gelida per un paio di secondi per poi incrociare le braccia sul petto con un sospiro, appoggiandosi di fianco contro il proprio armadietto.

-Va bene. Allora che si fa domani?- domandò piegando leggermente il capo.

-Oh, non lo so…Potremmo guardarci un film o uscire a farci un giro. Non dobbiamo però chiedere a Tori cosa fa domani. Oh!- subito Cat si coprì la bocca con una mano rendendosi conto dell’enorme errore che aveva fatto lasciandosi sfuggire quella frase.

-Perché? Cosa fa Tori domani, Cat?- chiese sospettosa e incuriosita la ragazza, osservando l’altra con sguardo indagatore.

-Niente, niente!Lo dicevo per dire!- disse in fretta Valentine cercando disperatamente di rimediare al danno che aveva fatto, ma così facendo i sospetti di Jade aumentarono soltanto.

-Cat dimmi immediatamente o vedi che finisce male-, la voce della ragazza suonò parecchio autoritaria mentre la rossa iniziava a essere sempre più agitata.

-No no no!Ho promesso di no!- esclamò guardandosi intorno l’amica, speranzosa di trovare un modo per sfuggire alla situazione.

-Hai cinque secondi per rispondere, cinque!- disse Jade guardandola gelida.

-Oh Dio!-

-Quattro!-

-Non farlo!- disse Cat nervosissima prendendo a saltellare su e giù.

-Tre!-

-Oh io adoro il tre!- esclamò con un sorriso sfuggente.

-Due!- continuò imperterrita la mora, decisa a scoprire la verità su quel che stava accadendo a sua insaputa.

-Hai sentito del nuovo Perapad 3 con lo schermo leggermente migliore?- disse velocissima Cat tentando di distrarla cambiando discorso.

-Uno!- la voce di Jade risuonò per tutto il corridoio e si capiva benissimo che era parecchio seccata,

-Okok, Beck e Tori escono insieme domani sera!- rivelò la rossa esasperata allargando le braccia e guardando l’amica come a dire “contenta ora?!”.

Contenta proprio no. Al contrario, la mora sembrava pronta a commettere un omicidio.

-Che cosa?!Tori e Beck?!- disse arrabbiata chiudendo l’armadietto con tanta violenza che per poco l’anta non si staccò piovendo a terra.

-Come sarebbe a dire che escono insieme domani?!- esclamò guardandola con furiosa incredulità, mentre la rossa poneva le mani avanti come a difendersi.

-Oh, ma non è un appuntamento!Solo come amici!- si affrettò a precisare sperando di calmarla.

-Figuriamoci!Ci credo che Tori ti ha detto così!- ribattè Jade tornando ad incrociare le braccia sul petto, ancora con il cuore gonfio di rabbia e delusione, -vuole solo portarmi via Beck ora che le è più facile farlo!-.

Cat sospirò non sapendo più cosa dire,

-Forse sei un po’ troppo prepotente…-

-Cosa?!- tuonò Jade guardandola male.

-Oh niente!Quindi?Che si fa domani sera?Andiamo al cinema dai…- propose con un sorriso.

-No, te lo dico io che faremo; pedineremo quei due per vedere se davvero non è un appuntamento-

-Ma io volevo…- si azzardò a protestare la ragazza.

-Niente ma, faremo come dico io, la mia è una questione più importante di un film-

-Però non è una cosa carina da fare…- disse tentando un’ultima inutile volta.

-NO. Domani sera abbiamo in programma un pedinamento- disse Jade chiudendo la questione.

-Prepotente…- sussurrò Cat abbassando lo sguardo sui propri piedi beccandosi un’occhiata assassina dalla mora.





AngoloAutrice:
Ed ecco a voi il terzo capitolo. Scusate se è arrivato abbastanza dopo il secondo ma vi avevo avvisato che non sono molto regolare con gli aggiornamenti di solito anche se con questa storia mi sto sforzando almeno un po' a non far passare mesi.
Comunque la prosima domenica, quindi non il 7 ma il 14 dovrei aggiornare...anche perchè poi il 5 lo pubblicherò il 25 Dicembre visto che è il giorno di Natale e anche il capitolo è molto speciale.
Diciamo che questa settimana 30-7 novembre sono piena di impegni e non avrò temp per altro.
Prima di andare "risponderò" alla domanda di Farkas:ho semplicemente pensato "e se jade...?". scusa...ma capirai quando leggerai più avanti.
Alla prossima e grazie di aver letto.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo III ***


-Quindi tu mi stai dicendo…CHE NON SEI ARRABBIATA?- chiese Beck guardando stupito la propria ex ragazza. Il silenzio calò nella saletta d’aspetto del veterinario nella quale si trovavano.
Jade sospirò, quasi stancamente, incrociando le braccia sul petto, i capelli scuri le incorniciavano dolcemente il viso.

-No, non lo sono- rispose, con un tono che pareva d’ammissione.

-E’ un trucco!- esclamò subito Cat alzandosi di scatto dalla sedia dietro la mora, sulla quale si era accomodata praticamente da quando erano entrate.
Tutti i presenti si voltarono a guardarla e Valentine abbassò pian piano lo sguardo tornando poi a sedersi, continuando però, di tanto in tanto, a lanciare occhiate sospettose a Jade, non credendo a quello che le aveva sentito dire.

-Ma seriamente?!- esclamò Tori allargando incredula le braccia, sapendo bene che non poteva essere così facile chiarire la questione.

-Aspettate un secondo…lei è Jade?- chiese uno degli anziani che erano nella saletta con loro e che fino a prima aveva parlato con Tori e Beck venendo a conoscenza di tutta la situazione.

-Chi è più carina tra Tori e Jade per te?- chiese invece una vecchietta facendo alzare gli occhi al cielo al povero ragazzo.

-Ci volete scusare un secondo?!Vorrei parlare con lei- disse Beck voltandosi nuovamente verso la mora che lo fissò di rimando con i suoi occhi color ghiaccio.

-Sì, dico davvero, non sono arrabbiata. Credevo di esserlo, da quando Cat si è lasciata sfuggire di questa vostra uscita, durante il pedinamento, fino a quando sono arrivata qui. In fondo era come avevate detto, solo un’uscita tra amici. Inoltre, anche se fosse stato qualcosa di più io non ho il diritto per mettermi in mezzo. Siamo tutti amici in fondo no? Quindi va bene così…- disse Jade stringendosi le braccia al corpo.

“Dio, stai mentendo per farli contenti…da quando ti preoccupi così per gli altri?” si ritrovò a pensare trattenendo in fondo al cuore quello che in realtà avrebbe voluto dire, anzi, urlare, e che il suo stupido orgoglio non le permetteva di ammettere. Avrebbe voluto spingere via Tori, prendere per il colletto della maglia il proprio ex ragazzo e baciarlo lì davanti a tutti, chiarendo una volta per tutte che Beck era solo suo e che avrebbe amato sempre e solo lui.

Solo che c’era un divario enorme tra il volere e il fare.
Facendo così sarebbe sembrata solo una stupida ragazzina che tentava di richiamare l’attenzione, e non voleva certo rendersi ridicola in una maniera simile.

Però era anche vero che lei era dannatamente e irrimediabilmente innamorata di Beck e e non riusciva a non tornare con il pensiero a lui almeno una volta al giorno. Be, diciamo un paio di volte. Forse anche di più a dire il vero.
Le aveva fatto più male di quanto fosse disposta ad ammettere l’aver visto il ragazzo sorridere in quel modo con Tori. Quello era il sorriso che di solito tirava fuori solo per lei, perché sapeva che così facendo non poteva resistergli.

-Be, apprezzo molto quello che hai detto sai?- le disse Beck sorridendole con gratitudine, di certo non si sarebbe mai aspettato una comprensione tale dalla ragazza visto che la conosceva bene e sapeva quanto era gelosa di lui.
Jade scrollò le spalle sorridendogli leggermente di rimando mentre Tori, ripresasi dallo shock iniziale, recepiva finalmente quello che la mora aveva detto.

-Ci avete pedinato?!Ma è illegale!Cat…ti avevo supplicato di non dirle niente!- esclamò guardando con rimprovero la rossa che alzò di scatto il viso guardandola con due occhi innocenti.

-Mi è scappato!E io penso ancora che il tuo sia un trucco Jade!Non puoi avermi fatta passare il mio quasi peggior tragitto in macchina, il peggiore è stato quando io e la mia famiglia siamo andati in campeggio con la jeep e un gruppo di scoiattoli ci ha aggrediti, ma comunque non è questo il punto! Mi hai fato passare un tragitto in auto che si è dimostrato un incubo e poi non uccidi nemmeno Tori?!- disse in tono sempre più acuto Cat guadagnandosi un’occhiata sconvolta dalla Vega.

-Ehi!Io ci tengo alla mia vita!- esclamò indignata.

-Esatto Cat, quindi sta buona a cuccia visto che in sostanza sto casino è tutta colpa tua perché non sai mantenere i segreti- la rimbeccò Jade ottenendo il silenzio.

Cat però non aveva tutti i torti; il pedinamento di Beck e Tori non era stato una passeggiata come la mora aveva pensato, anzi era stata un po’ una tortura.
Soprattutto perché Valentine non era stata molto collaborativa.
 
-2 ore prima-
 
Jade passò a prendere la rossa verso le 19 così come si erano accordate, fermandosi con l’auto davanti al vialetto di casa sua, suonando il clacson per avvertirla a modo suo che era arrivata.
Come al solito la ragazza perse un’infinità di tempo solo per uscire di casa e chiudere la porta. Indossava un vestitino estivo giallo canarino, stretto in vista che le arrivava appena sopra le ginocchia, coordinato alle scarpe bianche e alla borsetta nera che teneva in mano.
Appena la vide agitò una mano in aria salutandola, raggiungendola poi con un sorriso, accomodandosi sul sedile di sinistra accanto all’amica.

-Eccomi qua!- disse con il suo solito tono un po’ trasognato.

-Non ho mai visto una persona chiudere la porta di casa più lentamente di te- la riprese in modo sbrigativo iniziando a guidare , uscendo dalla stradina secondaria per immettersi in una strada principale.

-Dovevo salutare la tartaruga di mio fratello!-  esclamò la rossa guardandola come se fosse una cosa ovvia.

La mora alzò per una frazione di secondo gli occhi al cielo, o meglio, al tettuccio dell’auto, per poi rivolgersi all’amica,

-Okok, tu ora prendi il cellulare e chiami Tori chiedendole dove sono- le disse in tono autoritario.

-Ma scusami non puoi chiamarla tu con il tuo cellulare?- domandò ingenuamente Cat guardandola.

Ci furono alcuni minuti di silenzio nell’abitacolo dell’auto mentre da fuori proveniva il caos assordante del traffico hollywoodiano, che, incurante della situazione delle due ragazze, continuava a sfrecciare veloce per le strade.
I grattacieli erano tutti illuminati, così come le varie insegne dei locali, dei cinema, dei teatri…tutto questo faceva apparire la città come un enorme gioiello scintillante.

-Cat…?-

-Si…???-

-Ma il cervello te lo hanno tolto gli alieni quando ti hanno rapita e poi si sono dimenticati di rimettertelo prima di ributtarti a terra?!?!- esclamò Jade, a un passo dall’esplodere.

-Perché dici una cosa del genere scusa?Che ti ho fatto ora?- chiese la rossa guardandola, un po’ ferita dalle parole dell’amica.

-Perché...- rispose la mora cercando di mantenere, con uno sforzo sovraumano, la calma e non uccidere Cat, -se li chiamo io con il mio cellulare sembrerò sospetta e poi Tori non me lo direbbe mai. Tu invece sei una sua buona amica e a te risponderà di certo- le spiegò mentre accostava l’auto al marciapiede, in modo da non creare un ingorgo dietro di se.
La rossa sospirò tirando fuori il cellulare sotto lo sguardo attento dell’altra,

-Va bene…ma continuo a pensare che non sia una cosa carina da fare- disse mettendo leggermente il broncio mentre componeva il numero della Vega.

Ci furono nuovamente alcuni istanti di silenzio durante i quali si sentiva solo il tu-tuu attutito del cellulare che squillava e il ticchettio impaziente delle unghie di Jade sul volante dell’auto.
Verso l’ottavo squillo finalmente Tori si decise a rispondere,

-Ehi Cat!Come va?- chiese in tono allegro spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, cercando di sentire la risposta dell’amica, sovrastata dal chiasso dei passanti che si trovavano in quella strada.

-Come scusa?Parla un minimo più forte che non ti sento-

-Ti ho detto che qui va tutto bene. E tu invece?Ti stai divertendo insieme a Beck?Dove siete di bello?- domandò Valentine scambiando un’occhiata con Jade che le si avvicinò un po’ per sentire la risposta dell’altra.

-Oh si si, ci stiamo divertendo, ma niente di che. Stiamo mangiando qualcosa al carretto del pesce nella V Eveneu, nulla di che- disse Tori facendo un segno a Beck, che la guardava un po’ confuso, come a dire “Cat mi ha chiesto che facciamo, nulla di grave”.

-Oh ok!Divertiti!Ci sentiamo!- rispose Cat chiudendo la chiamata, voltandosi a guardare Jade, che aveva già messo in moto l’auto immettendosi nel traffico.

-V Eveneu, bene, non è troppo lontano, se ci muoviamo possiamo raggiungerli- disse la mora con un leggero sorriso soddisfatto in volto.

 
-15 minuti dopo-
 
-Dannazione!Proprio ora doveva esserci un dannato ingorgo?!Ma perché non si muovono!Chi gli ha dato la patente!- sbottò Jade, furiosa.

Oramai era un quarto d’ora che erano bloccati nel traffico e quasi certamente Tori e Beck ormai si erano spostati da un’altra parte.
C’era una sola cosa da fare, anche se non le andava di affidarsi nuovamente a Cat, c’era il rischio di tradirsi.

-Ok, prendi il cellulare e chiama di nuovo Tori, sicuramente ora non si troveranno più là e anche noi dobbiamo spostarci alla svelta o rimarremo qui tutta la sera- comandò la West in tono autoritario.

-Speriamo non faccia domande strane…- mormorò la rossa chiamando nuovamente l’amica, che però, sentendosi fare tutte quelle domande riguardo a dove si trovavano, s’insospettì.
Cat scostò il telefono dall’orecchio coprendo il microfono con una mano guardando allarmata Jade, dicendole frettolosamente che Tori si era insospettita.
La mora le prese spazientita il cellulare di mano fingendosi poi la rossa, riuscendo a mettere a tacere i sospetti della Vega e a scoprire che i due stavano andando a prendere una crema per il cane della zia di Beck dal veterinario. Dopo un altro quarto d’ora Cat e Jade arrivarono sul posto per pura fortuna.
 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
 -Apprezzo il fatto che tu non sia arrabbiata e apprezzo anche quello che hai detto e ti perdono, ma non sono pronto a tornare con te, mi dispiace- disse Back mentre tutti nella saletta d’aspetto li guardavano in silenzio, lo sguardo fisso su Jade, che annuì facendogli cenno che lo capiva.
 
 

 
 
 
Angolo autrice;
allora, intanto mi scuso per il ritardo di ben una settimana con l’aggiornamento ma ho avuto n problema dietro l’altro. Spero che il capitolo vi piaccia e vi assicuro che comunque posterò il prossimo capitolo il 25, visto che come ho detto in precedenza, è un capitolo molto speciale.
Se avete domande chiedete pure, qualsiasi cosa. Il primo che recensirà potrà fare delle domande a un personaggio della storia a sua scelta tra Tori, Cat, Back, Jade, Trina, Robbie e Andrè. Persino Sikowitz se volete.
Alla prossima.

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2903924