OnePieceXNaruto: the Great Battle

di Ikki95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


Avviso: alcune delle tecniche che ho utilizzato nei vari combattimenti, le più famose, le ho trascritte dai caratteri romanji del Giapponese, ma ho riportato l'adattamento italiano a fianco!




1. "Teeerra! Teeerra!"
"Yahooooo!" Gridò Rufy alzando le braccia al cielo. Zoro e Sanji sorrisero sornioni nel vedere la reazione del loro capitano. Usop aveva avvistato un'isola in lontananza e tutta la ciurma non vedeva l'ora di dirigervisi. Brook stava già suonando una canzone di festa.
"Il vento è a nostro favore!" Commentò Nami scrutando il mare "Possiamo avanzare senza problemi!"
"Allora avanti tutta, forzaaa!" Ordinò il capitano.
Un unico grido si levò da tutti i componenti della ciurma, dal quale emerse il caratteristico "Suuuuuuupeeeeer" di Franky. Tutti erano entusiasti per quel luogo appena scorto, per quell'isola appena intravista, per quelle avventure appena pensabili da mente umana. Solo Nico Robin sfogliava un libro, rilassata su una sdraio e quasi incurante del collettivo entusiasmo. Rufy si sporse dalla prua della nave scrutando l'orizzonte.
"Che cosa vedi?" Chiese Sanji curioso.
"Non so, ma sembra come se ci sia... Una qualche strana foschia, vicino all'isola..."
"Non pensavo che una nebbiolina potesse farti preoccupare, Rufy." Aggiunse Zoro a braccia conserte.
"No no, infatti! Anzi, voglio vederci meglio! Andiamo Franky, a tutta birra!"
Il sorriso del capitano si era fatto ancora più largo e, dopo pochi minuti, la Thousand Sunny si era già mangiata tre quarti della distanza che la separava da quella misteriosa isola. I dubbi, però, non si erano dipanati con l'avvicinarsi alla meta. Agli occhi della ciurma ora appariva non più una nebbia indistinta, bensì una specie di massa nera sospesa a mezz'aria che sembrava vorticare continuamente, quasi come a voler inghiottire l'oceano.
"Da non credere ai propri occhi..." Commentò Brook. "... Se solo li avessi. YOHOHOHOH!" E prese a scorrazzare per il ponte principale della nave.
"Cosa vuoi fare?" Disse serio Sanji rivolgendosi a Rufy, per nulla turbato da quell'uscita infelice.
"E me lo chiedi? Voglio andare fino in fon-"
All'improvviso Rufy venne attratto come da una forza invisibile verso l'oscuro gorgo. Il ragazzo cadde in acqua ed iniziò ad annaspare, agitandosi.
"Aiuto, aiuto." Gridava appena riusciva a mettere la testa fuori dalle onde del mare.
"Rufy!" Nami si mise le mani alla bocca con una espressione di puro terrore. Usop fissava la scena a bocca spalancata. Tutti si precipitarono a prua, affacciandosi alla balaustra di protezione.
"Vado a salvarlo, maledizione." Disse Zoro, e in un attimo fu in acqua.
"Stupido Marimo, vuoi farti bello agli occhi di Nami - Swan e Robin - Cwan, eh? Maledetto."
Anche Sanji fu veloce nel tuffarsi.  Un "Nooo" collettivo pervase il ponte principale, ma le acque erano diventate troppo burrascose per permettere ad altri di rischiare la vita. La ciurma di Cappello di Paglia non poteva far altro che assistere alla scena dei propri amici che venivano trasportati dalla corrente all'interno di quel mulinello di tenebra e ne venivano inghiottiti.

"Naruto, sei pronto? Partiremo al mio via."
"Si, sono pronto. Lo elimineremo una volta per tutte e porremo fine a questa guerra."
"Bene. E tu, Sakura? Pensi di poter tenere il passo?"
"S-si. Te lo prometto, Sasuke - kun."
Il Team 7 di nuovo insieme. Stavolta, però, i tre ninja non erano più bambini. Naruto aveva affrontato i suoi demoni e li aveva sconfitti, ed era finalmente riuscito a rivedere i suoi genitori. Sasuke aveva odiato, combattuto ed era infine tornato a casa. Ma per quanto ancora? Sakura invece era riuscita ad uscire dall'ombra della sua maestra, Tsunade, brillando di luce propria. Davanti a loro il Juubi, il Decacoda, la più devastante minaccia che il mondo dei ninja aveva mai affrontato. Un esercito di bestie al suo comando, un uomo distrutto e disperato a controllarlo: Obito Uchiha. Forse la tecnica che avevano in mente poteva porre fine allo scontro.
"Insieme, allora." Coordinò Sasuke dopo essersi morso il pollice.
"Kuchiyose no jutsu." (*Tecnica del Richiamo.)
I palmi della mano destra dei tre ninja della squadra 7 toccarono simultaneamente il terreno roccioso andando a formare un sigillo. Ci fu un grande fumo, e poi loro apparvero. Naruto, Sasuke e Sakura si elevavano dall'alto delle loro evocazioni, ovvero una rana, una serpente ed una lumaca. I tre avevano eguagliato i loro maestri.
"Ci siamo." Disse sorridendo Naruto.
"Bruciamolo vivo."
Gli occhi di Sasuke brillavano di un fuoco strano, fin troppo intenso. Sakura lo notò, ma non poteva porsi problemi ora. Partirono contemporaneamente all'attacco: Sasuke richiamò il Susano'o ed iniziò a scagliare frecce dalla grande testa della sua evocazione, falciando nemici. Naruto, dal canto suo, ordinava al suo richiamo di far roteare le spade, colpendo così quanti più nemici possibili. Sakura, invece, si stava collegando telepaticamente e grazie anche a delle lumache più piccole, appendici della sua evocazione, ai ninja feriti sparsi per tutto il territorio, curandoli. Il Juubi era ora scoperto.
"E' il momento." Sentenziò Sasuke. "Ci siete?"
"Si!" Gridarono in coro gli altri due.
Partirono assieme, coordinati come se combattessero fianco a fianco da anni. Si scagliarono sul nemico. Uno sorriso fece capolino nell'espressione imperscrutabile di Madara, il quale stava osservando la scena. Il suo Rinnegan ebbe un sussulto. I tre non ebbero neppure il tempo di accorgersi di quello che stava accadendo: le loro tecniche del richiamo furono sciolte e i ninja precipitarono al suolo, venendo inghiottiti da uno strano portale apparso improvvisamente.

Quando Zoro riprese i sensi non capì che cosa stava succedendo. Si rese conto di non essere solo, in quell'ambiente rettangolare ed etereo: poco distante da lui vi era uno strano ragazzo che portava una vistosa corda viola legata ai pantaloni. Zoro pensò che sarebbe stata più utile una cintura.
Anche Sanji, dal canto suo, rimase sorpreso da ciò che vide al suo risveglio: una splendida ragazza dai capelli rosa, impaurita e con il viso solcato dalle lacrime lo stava guardando. Il suo cuore iniziò ad accelerare i battiti.
Naruto riprese i sensi, ancora frastornato.
"Finalmente ti sei svegliato!" Disse Rufy, il quale era appoggiato al muro a braccia conserte, il cappello lievemente abbassato sulla fronte.
"Dove siamo...?" Domandò Naruto, la voce poco più che un sussulto.
"Non lo so! Sono sorpreso quanto te! Stavo navigando con la mia nave quando sono caduto in acqua e dopo mi sono ritrovato qui! Comunque, io sono Rufy!"
Naruto fissava quello strano ragazzo col cappello di paglia sbattendo le palpebre. "Naruto..."
"Che strano nome! Oh, va bè! Tu sei tutto strano, guarda che vestiti che indossi! Non avete caldo, andando per mare? Devi essere proprio uno strano pirata!"
"Pirata...? Io non..."
Una voce greve e ovattata interruppe quella conversazione. Risuonò nelle loro teste, così come fece con gli altri.
"Benvenuti!" Esordì. "Siete stati tutti riuniti qua per massacrarvi l'uno con l'altro!"
La sorpresa bloccò le parole in bocca ai presenti.
"So cosa state pensando e, bhè, non avrete nessuna risposta, per il momento!" Il tono della voce misteriosa si era fatto ironico. "Ciò che posso dirvi con assoluta certezza è che non potete fuggire nè comunicare con le altre stanze di questa prigione."
L'incredulità era il sentimento più diffuso in quel preciso momento. Nessuno capiva esattamente cosa diavolo stesse succedendo in quel luogo.
"Le regole sono semplici." Continuò la voce. "Alcuni di voi sono stati trasportati qui, ma voi non potrete vedervi ne parlarvi. Se vorrete riunirvi, dovrete far arrendere o uccidere la persona con la quale condividete la stanza. Dopodichè, si aprirà una fessura nel muro e voi potrete passare. Se sarete ancora vivi."
La voce tacque per un po'. Il sestetto capì: qualcuno li aveva riuniti lì affinchè si uccidessero l'un con l'altro, ma chi? Come poter anche solo pensare di muovere un dito contro uno sconosciuto?
"Non voglio combattere contro di te." Esordì Naruto, spezzando il silenzio. "Voglio solamente uscire da questa dannata prigione."
Rufy se ne stava in silenzio, l'espressione nascosta dal cappello calato sugli occhi.

In un'altra stanza si trovavano Il Vendicatore del Clan Uchiha e il Cacciatore di Taglie. Il sommo utilizzatore del Mangekyou Sharingan contro uno degli Spadaccini più forti del mondo; pronti ad ingaggiare battaglia. Il discorso della voce misteriosa non sembrava averli smossi più di tanto.
"Non voglio battermi con te." Esordì Zoro.
"Hai forse paura?"
Gli occhi dell'uomo si accesero. "Non scherzare col fuoco, ragazzino."
"Io so maneggiarlo, il fuoco..." Sorrise beffardamente "Katon! Goukakyuu no Jutsu!"(*Arte del Fuoco: Tecnica della Palla di Fuoco Suprema.)" Una grande palla di fuoco prese vita dalla bocca del ninja di Konoha e si mosse in direzione di Zoro. Un lieve sorriso gli illuminò il volto.
"Taglio dell'Orco... Flambè!" Frappose le sue tre spade tra il proprio corpo e l'attacco di Sasuke. Le lame s'infransero sul fuoco e sembrarono quasi assorbirne il potere. Zoro si lanciò quindi all'attacco in maniera fulminea, ma Sasuke scartò di lato evitando il peggio. Il Cacciatore di Taglie lo guardò soddisfatto. "Te lo ripeto: non scherzare con il fuoco. Io non voglio combatterti, ma se mi provochi non avrò pietà. Che cosa ne dici? Puoi arrenderti, se vuoi."
"Devo ammettere che sei bravo, per essere uno che si fregia del titolo di Spadaccino anche quando non lo merita." Disse Sasuke per tutta risposta, pulendosi lo sporco dai pantaloni. "Vediamo cosa sai fare."
Il ninja estrasse dal fodero Kusanagi, la sua spada, e partì all'attacco pieno di sicurezza. Sapeva di essere molto bravo con la spada. Ma di certo non si aspettava di avere di fronte qualcuno più bravo di lui.  Zoro mise le spade che teneva tra le braccia in posizione verticale, leggermente dietro alla sua schiena, tenendo in bocca l'altra lama, parallela al terreno. Sasuke si avvicinava veloce, ma lui era pronto a farla finita. Quando fu a tiro, lo Spadaccino vibrò il colpo.
"Caccia alla Tigre."
Un lieve sorriso fece capolino sulle labbra serrate di Sasuke. Aspettava quel momento. Frenò di colpo e fece leva sul braccio che non teneva la spada e scavalcò con un balzo Zoro, il quale rimase interdetto.
"Sei mio." Aggiunse, prima di puntare la lama verso la schiena del rivale. "Arte del fulmine: Katana Mille Falchi."
L'impatto fu tremendo, ma per fortuna Zoro riuscì a scansarsi quel poco che bastò a non farlo trafiggere. I piccoli fulmini che scaturivano dalla lama di Sasuke, ancora tesa e affondata nelle carni del suo braccio sinistro, gli procuravano ancora più dolore. Ma c'era abituato.
"I miei complimenti." Lo spadaccino si staccò con forza la lama dal braccio con la mano libera, e in un lampo disarmò il nemico, scagliando la sua arma lontano. "Ma non ripeterò lo stesso errore due volte."
Sasuke fu lesto a compiere un paio di salti mortali all'indietro e portarsi a distanza di sicurezza.
"Sei destinato a morire qui." Sentenziò l'Uchiha.
Già, perchè il ninja non combatteva al fine di atterare il rivale, no; lui combatteva per uccidere. Era nella sua natura. Ma questo a Zoro non interessava. Quando vide la mano destra del rivale avvicinarsi all'occhio destro, però, ebbe un fremito di paura. Lo sguardo di Sasuke era cambiato.
"Amaterasu." (*Fiamma nera.)
Una gigantesca fiamma nera scaturì proprio sotto ai piedi dello Spadaccino, il quale fu abile a saltare via. Con suo immenso dispiacere, però, scoprì presto che non poteva liberarsi di quell'attacco semplicemente schivandolo: le fiamme lo seguivano.
"Non puoi sfuggire alle mie Fiamme Nere, "Spadaccino"." Aggiunse in tono ironico Sasuke.
- Se non posso sfuggirli... - Pensò Zoro mentre correva da un capo all'altro della stanza. - Le farò dissolvere. -
Si fermò ed attese il momento propizio, ignorando il dolore al braccio. Quando la fiamma su proprio sotto di lui, agì.
"Stile a tre spade: Nebbia Argentata del Demone Ashura."
La figura dello spadaccino si triplicò, così come le sue braccia, e le lame che Zoro teneva in mano iniziarono a vorticare rapidissimamente attorno alla sua figura. In poco tempo, le fiamme nere furono dissolte.
"Come è possibile...?" Il ninja di Konoha era interdetto, ma fece appena in tempo a cogliere lo sguardo di fuoco che lo Spadaccino gli rivolse quando gli fu a pochi centimetri di distanza: lo aveva già controattacato. "Non è umano..."
"Tornado del Drago." Zoro iniziò a vorticare ad una velocità impressionante verso Sasuke. Il suo nemico non aveva scampo; era immobilizzato dal terrore e dall'effetto sorpresa. Anche Zoro, però, fu stupito dall'udire il clangore delle lame cocciare contro qualcosa di incredibilmente duro. Quando si voltò, l'unica reazione che ebbe fu quella di strabuzzare gli occhi.
"... Ti presento la mia arma definitiva; la mia difesa impenetrabile: Susano'o."
Una enorme armatura viola ricopriva completamente Sasuke. Ma non era una figura statica, bensì aveva vita propria, e Zoro poteva capirlo osservando i suoi occhi gialli. Aveva un'enorme balestra montata su un braccio.
"E questo sarebbe il tuo asso nella manica?" Lo Spadaccino ostentò una sicurezza che in realtà non aveva.
"Diciamo che questo mi aiuterà a batterti. Sei stato bravo, devo ammetterlo. Ma adesso basta con i giochi."
Zoro strinse forte le sue lame come a cercare sicurezza. Sapeva che questa volta non sarebbe stato facile sopravvivere, e niente in quella stanza vuota lo avrebbe aiutato a nascondersi o a trovare riparo. Le forze erano squlibrate. Sasuke partì all'attacco rapido. Menò veloci fendenti servendosi delle braccia del suo Susano'o per coprire più metri possibili. Lo Spadaccino si difendeva alla ben'e meglio, parando il minor numero possibile di attacchi temendo di essere scaraventato via e schivando il più possibile. Ma era solo una questione di tempo. Di lì a poco, infatti, un violento colpo lo colse in pieno, facendolo balzare lontano come  se avesse il peso della più leggera delle piume. Il suo corpo si infranse addosso ad un muro, il quale non ebbe nemmeno un sussulto. Le lame dello spadaccino caddero a terra; il suo corpo incavato nel nulla, lo sguardo perso nel vuoto.
"E' finita." Sasuke sentiva la vittoria in tasca. "Amaterasu."
Il Vendicatore instillò le sue fiamme nere in una delle frecce della balestra del suo Susano'o, la puntò contro Zoro e la scagliò. Il colpo centrò il bersaglio, ed una copiosa cortina di fumo rese impossibile la visuale. Sasuke rilasciò la tecnica del Susano'o e sorrise beffardamente.
- Non aveva mai avuto speranze - Commentò tra sè e sè.
D'un tratto, però, quando il ninja aveva oramai dato le spalle al rivale, sentì un flebile scricchiolio alle sue spalle, come quello prodotto dalle scarpe che strusciano sul terreno nel tentativo di trovare un appiglio. Il fumo andava diratandosi, e da esso emerse una figura, insanguinata ed emaciata al limite dell'umano. Una sola spada in mano, puntata verso il ninja. Sasuke ebbe paura.
"Cosa...? Come è possibi- Gwah!"
"Ittoryu: Shishi Sonson. (*Stile ad una spada: Canto del Leone.)
Lo Spadaccino aveva vibrato l'assalto finale in un attimo, colpendo il rivale che aveva abbassato la guardia per un fatale istante. Zoro guardò di sbieco il corpo del nemico alle sue spalle, oramai privo di conoscienza. Non aveva colpito per uccidere, anche se una parte di se avrebbe voluto farlo.
"Te l'avevo detto, ragazzino..." Disse con un filo di voce.
Dalla parte opposta della sala si aprì un varco che dava su un corridoio del quale non si vedeva la fine. Zoro rinfoderò la spada e crollò a sedere, spalle al muro. Socchiuse gli occhi per riprende fiato.

Sakura era a terra, in ginocchio, le mani strette fino a formare un pugno. Si stava mordendo un labbro per l'accaduto, come a volersi sfogare con se stessa.
"Ciao, bellissima. Questa è per te."
Una voce suadente distolse la ragazza dai suoi pensieri. Quando si voltò notò un uomo vestito elegantemente, giacca e pantaloni neri. In mano aveva un vassoio spuntato da chissà dove che conteneva un bicchiere.
"Mi porto sempre dietro un po' di vino rosso" Lui anticipò la sua domanda  "Nel caso incontrassi un angelo come te devo sempre essere pronto."
I suoi occhi erano strani: l'unico che riusciva a vedere chiaramente perchè non coperto da una falda bionda aveva la pupilla rossa e a forma di cuore. Sakura trovava quell'uomo molto strano, e per questo fu riluttante nell'accettare la sua richiesta.
"Come ti chiami?" Chiese lui con voce calda e mettendo a terra il vassoio.
"S-Sakura..."
"Incantato, mia dolce Sakura - chan. Io mi chiamo Sanji, e sono qui per servirti." Fece un piccolo inchino.
"M-molto piacere..."
Ci fu un attimo di silenzio. Quell'uomo adesso non la smetteva un attimo di piroettare a destra e a sinistra con le braccia distese sopra la testa e la bocca spalancata; sembrava in estasi.
"Allora..." Riattaccò lei "Hai sentito anche tu la voce, no...? Dovremmo combattere..."
"Per carità." Rispose Sanji fermandosi e mettendosi una mano al petto "Non oserei mai toccare una così bella ragazza."
- Tutta un'altra storia rispetto a Nami... - Pensò gettando un occhio sul petto piatto di lei, poi riprese. "Puoi stare tranquilla, mia dolce Sakura."
La ragazza si sentiva frastornata da tutti quei complimenti e da quel trattamento gentile.
- Sasuke è sempre così scontroso con me... - Riflettè su questo per un attimo, poi scrollò la testa - Ma che cosa mi viene in mente! Io lo amo! -
Arrossì lievemente e distolse lo sguardo da Sanji. Il cuoco si chinò e si avvicinò a lei. Le prese con delicatezza il mento e la portò a guardarlo negli occhi. Il fumo della sigaretta perennemente accesa le dava fastidio.
"Ti ho forse spaventata, cara?"
Sakura celò la sua mossa per un momento, assicurandosi di non essere vista. Caricò il pugno sinistro e poi cercò di colpire l'uomo. Sanji si ritrasse appena in tempo.
"Ehi, ma che diavolo...?!"
Sakura si alzò in piedi e si mise in posizione di combattimento.
"Non mi farò intontire dalle tue chiacchiere da galant'uomo! Io devo uscire di qui e riabbracciare il mio Sasuke - kun!"
La faccia di Sanji si deformò: la mascella gli cadde verso il pavimento fino quasi a sfiorarlo, gli occhi poco più che fessure. "S-Sasuke...? Quindi tu... Sei fidanzata...? Oh, povero me!" Il cuoco iniziò a piangere a dirotto, le lacrime scendevano come cascate. Si muoveva ondeggiando come una bandiera scossa dal vento. Sakura si sorprese e si rilassò un attimo.
"... Stai bene?" Chiese riluttante.
"No, non sto bene...! Ho appena scoperto che un bellissimo fiore è già stato colto da un altro... Oh, come è ingiusto il mondo! Oh, come è crudele il destino! Nami - Swan, Robin - Cwan, quanto avrei bisogno delle vostre carezze e del vostro amore, adesso!"
La ragazza reclinò lievemente la testa da un lato. "Mi dispiace di farti questo effetto, ma, anche se non voglio farlo, devo battermi con te."
Sakura partì all'attacco a suon di pugni, ma Sanji gli schivò tutti senza battere ciglio. Sakura attaccava fendendo l'aria e il suo avversario si muoveva sinuoso per evitare quegli attacchi, e fu così per diversi minuti.
- Dovrei lasciarla vincere... - Pensò Sanji mentre si accendeva una nuova sigaretta senza smettere di schivare - In fondo, non ho nessuna intenzione di colpirla, e non farò mai del male ad una donna. E poi, se posso evitare di rivedere la faccia di quello stupido gradasso di uno spadaccino, tanto meglio. Rufy ci farà uscire di qui, ne sono certo. Nami, mia adorata, lo faccio per poterti riabbracciare prima! -
"Cosa diavolo fai?" Urlò Sakura interrompendo il flusso dei suoi pensieri "Ti accendi una sigaretta mentre stiamo combattendo? Sei veramente incredibile, ma adesso basta." Si fermò un attimo e poi caricò l'assalto finale. "Impatto dei fiori di ciliegio! Shannaroooo! "
Sanji chiuse gli occhi e stette fermo, rassegnato. Il pugno lo colpì in pieno sulla nuca, ma l'impatto si prolungò fino a schiantarlo al suolo. Prima di perdere i sensi, il cuoco sorrise. Sakura saltò via di scatto, ansimante.
- Ho... Ho vinto? -
L'apertura di una porta dall'altra parte del muro confermò il suo pensiero.


 
Spazio dell'autore: Ciao a tutti! Questa storia sarà breve e conterrà solo due capitoli ^^ Conto di aggiornarla molto presto per farla giungere ad una conclusione! Vedere realizzato un combattimento tra Zoro e Sasuke o tra Rufy e Naruto è sempre stato un mio sogno recondito, quindi ho deciso di scrivere questa fic per andare a chi, come me, vorrebbe vederlo rappresentato, cercando ovviamente di renderlo dinamico, divertente e coerente! Fatemi sapere che cosa ne pensate recensendo, se vi va, e grazie della lettura!
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Fan-fiction crossover (Naruto/One Piece)
Fan-fiction su Naruto: (One Shot, molto natalizia!)
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Capitolo 2
*** 2. ***


2. "Ehi, amico, tutto bene?"
Naruto si avvicinò al ragazzo col Cappello di Paglia e glielo scostò leggermente con la mano per vedergli il viso.
"NON TOCCARE IL MIO CAPPELLO."
La voce quasi un grido, gli occhi indemoniati. Rufy afferrò il polso di Naruto con forza. Il ninja sentì la mano del ragazzo scottarglielo: era infuocato.
"Ma cosa ti è preso?" Commentò il biondo staccandosi dalla presa. "Sei impazzito?"
"I miei amici... La mia ciurma... Staranno bene, adesso? Io voglio raggiungerli..."
Rufy si rimise piano in piedi, la testa reclinata verso il basso come a non voler far vedere il dolore nei suoi occhi. Naruto fu percorso da un brivido.
"Ehi, stai calmo... Non agitarti, io non c'entro nulla, parliamone..."
"IO VOGLIO VEDERLI!" Gridò Cappello di Paglia "Voglio andare da loro e ridere di nuovo insieme come fino a poco prima di arrivare qui, anche se per farlo dovrò prendere a pugni uno sconosciuto di cui conosco appena il nome!"
Il ninja capì tutto: ciò che spingeva il ragazzo che si trovava di fronte a lui a dire quelle parole e a comportarsi in quel modo non era altro che l'ardente desiderio di rivedere le persone a cui più voleva bene. Naruto socchiuse gli occhi e sorrise. Ne aveva passate troppe, addirittura una guerra, per non poter cogliere una cosa così ovvia, almeno per lui. Aveva dovuto stringere a se il corpo esanime di un amico, durante quella guerra, e desiderava ardentemente che nessun'altra persone passasse ciò a cui lui era stato sottoposto. Ma adesso anche lui aveva un nuovo scopo: anche lui doveva salvare i suoi amici, i suoi cari, il suo Maestro. Ma per farlo doveva battere quello strano ragazzo che si trovava di fronte. Strinse i pugni.
"Capisco ciò che stai provando." Disse con voce incredibilmente calma "Ma purtroppo non posso lasciarmi battere. Anche io voglio rivedere delle persone."
In quella frase così apparentemente scontata Rufy lesse tutta la determinazione di quel ragazzo. Comprese che avrebbe dovuto combattere. Caricò il braccio destro.
"Gomu gomu no: pistoru!" (*Pistola Gum Gum.)
Il braccio del ragazzo si allungò fino ad arrivare al capezzale di Naruto, il quale scartò di lato e vide infrangersi quella lunga appendice sul pavimento. Era incredulo.
"Cosa...? Come è possibile...?"
"Ebbene si! Ho mangiato un Frutto del Diavolo e adesso sono fatto completamente di gomma!" Rispose Rufy sorridendo gioioso.
"Frutto del Diavolo...?"
"Si! Aspetta... Non mi dirai che non conosci i Frutti del Diavolo...?"
"Veramente, no..."
"Uffa! Ma da che diamine di isola vieni, tu? E soprattutto, come fai ad essere un pirata se non sai nemmeno certe cose?!"
"Io non sono un pirata, smettila! Io sono un ninja! E non sono strano! Qui l'unico strano sei tu!"
Rufy aveva iniziato ad infilarsi le dita nel naso, ignorando completamente Naruto.
"ASCOLTAMI QUANDO TI PARLO!" Gridò il ninja, poi riprese serio. "Bene, adesso è il mio turno." Naruto avvicinò le mani e mise due dita di ognuna delle due in modo che fossero perpendicolari. "Kage Bunshin no Jutsu." (*Tecnica superiore della moltiplicazione del corpo.)
Una moltitudine di cloni del ninja biondo spuntarono fuori dal nulla. Erano perfettamente indentici all'originale ed erano pronti a combattere. Rufy non aveva mai visto niente del genere. "Figooo!" Rufy strabuzzò gli occhi. "Come fai a farlo? Voglio imparare anche io!"
Naruto sorrise sotto i baffi che non aveva. "Bhè, vedi, è grazie ad un particolare utilizzo del mio Chakra che riesco a creare copie per-"
"Cosa diavolo è il Chakra?" Lo interruppe Rufy.
Le copie e Naruto stesso si unirono in un unico coro: "TU NON SAI COSA E' IL CHAKRA?"
I due erano molto diversi. Il provenire da due mondi completamente differenti non era l'unico motivo per il quale lo erano: essi incarnavano appieno lo stile di vita, i sentimenti, il modo di vestire e di combattere del proprio Mondo, della propria epoca. Eppure, in cuor loro, sapevano di essere sì distanti ma anche simili. Ma non c'era tempo per certe riflessioni.
"Preparati."
Le copie del ninja partirono coordinate all'attacco. Un paio cercavano di impegnare Rufy dalla corta distanza mentre altri due stavano per attaccarlo dall'alto. Cappello di Paglia schivò in fretta saltando in ogni direzione. Spiccò un gran balzo verso l'alto.
- Quale sarà quello vero? - Pensò. - Non ho tempo da perdere. -
"Gomu Gomu no: Gaturingu Gan!" (*Mitragliatrice Gum Gum)
Una pioggia velocissima di pugni si abbatè su ognuna delle copie, le quali, piano piano, iniziano a svanire in una nuvoletta di fumo. Solo il vero Naruto, dopo qualche secondo, rimase sul campo di battaglia con le braccia alzate a croce a protezione del volto. Rufy toccò terra dopo il salto e sorrise a mezza bocca.
"Adoro combattere avversari forti come te." Disse il ninja, esaltato da quello scambio di attacchi e controattacchi.
"Lo stesso vale per me. Ma la cosa che mi piace di più è riuscire a batterli e diventare più forte!"
Naruto sorrise. "Mi dispiace per te ma stavolta non ci riuscirai!"
Distese il braccio destro e sul palmo della sua mano iniziò a comparire una sfera celeste che vorticava incessantemente e se ne stava sospesa a mezz'aria. Rufy si stupì. Il biondo non perse tempo e scattò verso il rivale. Cappello di paglia fu lesto nel pensare ad una contromossa: si mise il pollice sinistro in bocca e soffiò con forza. Il braccio destro si gonfiò a dismisura dal polso in su. Attaccò con rapidità.
"Gomu Gomu no: Elephant Gun!" (Pistola Elefante Gum Gum)
"Raaasengan!"
L'impatto tra i due colpi fu tremendo: per un attimo fu il silenzio. Poi una gigantesca esplosione dovuta alla forza d'urto scosse le fondamenta di quella eterea prigione. I due contendenti indietreggiarono non avendo raccolto altro che una nuova parità. Entrambi sembravano felici.
"Perchè non ti stai impegnando sul serio?" Chiese Naruto.
"Perchè nemmeno tu lo stai facendo!" Un sorriso a 32 denti fece capolino sul viso di Rufy.
"Allora, che cosa ne diresti di iniziare?"
"Non chiedo di meglio." Chiuse la mano destra a pugno e si piegò leggermente, toccando il terreno con le nocche. "Gear Second."
Naruto chiuse gli occhi e mise la mano destra sul suo ventre, facendole compiere una rotazione. "Kyuubi Chakra Mode."

Zoro aprì improvvisamente gli occhi. Doveva aver sonnecchiato per una decina di minuti, ma quando doveva recuperare le forze non conosceva metodi migliori. Vide Sasuke poco distante da lui, seduto e ansimante.
"Potevi uccidermi." Gli disse faticosamente l'Uchiha.
"Ma non l'ho fatto." Zoro si rimise in piedi aiutandosi con le mani, dopodichè si mise un braccio del rivale attorno al collo e lo aiutò a rialzarsi.
"Cosa stai facendo?"
"Attraverseremo quella porta. Non ho certo intenzione di lasciarti marcire qui."
Sasuke non ebbe la forza di controbattere. I due imboccarono l'entrata che dava su un lungo corridoio nero ed iniziarono a percorrerlo.


- Non posso lasciarlo qui. - Pensò Sakura - Non mi sembra per nulla una persona cattiva... -
Sanji era disteso a terra, la faccia rivolta verso il pavimento, privo di sensi. La ragazza lo aiutò a tirarsi su e si accorse che era ancora incoscente. Imboccarono il corridoio ignari di che cosa potessero trovare ad attenderli.

Le auree che li avvolgevano erano spaventose: una era rossa, incandescente come la lava di un vulcano, l'altra gialla e luminosissima. Adesso avrebbero fatto sul serio. Partirono all'attacco nello stesso momento. Ci fu un lungo scambio di pugni, calci, schivate, parate e controattacchi, in una danza mortale che sembrava non potesse mai avere fine. Naruto riuscì a prendersi qualche metro di distanza. Tirò fuori dalla bisaccia che teneva legata ai pantaloni delle palle bomba e le lanciò contro il rivale.
"Gomu Gomu no: Fuusen." (Palloncino Gam Gam)
Il corpo di Rufy si gonfiò a dismisura e gli attrezzi che Naruto gli aveva lanciato contro furono diretti verso l'incosistente soffitto. Quando Cappello di paglia si rese conto che il biondo era già al suo capezzale fu troppo tardi per poter imbastire qualsiasi difesa.
"Wakusei Rasengan." (Rasengan Planetario)
Una grande sfera blu fece capolino sul palmo destro della mano di Naruto e altre tre sferette più piccole tenute in mano da appendici gialle che fuoriuscivano dalla schiena del ninja si unirono ad essa, concatenandosi fino a formare un'enorme vortice. Rufy venne sbalzato via, andandosi a schiantare contro una parete. Era il primo attacco che andava davvero a segno da parte di uno dei due. Naruto sorrise. Cappello di paglia non tardò a rimettersi in piedi, squadrando con occhi di fuoco l'avversario.
"Mi hai sorpreso una volta, ma non succederà ancora."
Effettivamente, l'attacco di Naruto lo aveva colto impreparato. Il ragazzo di gomma non si aspettava quelle ulteriori appendici del rivale. Ma ora che lo sapeva poteva sfruttare la cosa a proprio vantaggio. Ma fu il ninja di Konoha a fare ancora una volta la prima mossa: il suo chakra giallo andava a formare le sue braccia supplementari. Il ninja le fece allungare in direzione di Rufy, il quale fu lesto a saltare in alto, reggendosi il cappello con una mano.
"Cosa? Anche tu puoi allungarti?"
"Sorpreso?" Rispose sornione il ninja.
Rufy non si scompose più del dovuto. Fermo a mezz'aria, sfruttò la spinta delle sue gambe allungabili facendo leva contro il soffitto per portarsi vicinissimo a Naruto, in un lampo. Oramai gli era alle spalle. Il ninja fece una capriola in avanti per distanziarsi dal rivale, ma oramai la sua guardia sarebbe stata inefficace.
"Gomu Gomu no: Jet Gatling." (Mitragliatrice Jet Gam Gam)
Una selva infinita di pugni iniziò a colpire Naruto, il quale teneva le braccia strette a croce all'altezza del viso nel tentativo di limitare i danni. I colpi del rivale lo stavano facendo indietreggiare sempre di più: non riusciva a contenere tutta quella potenza. D'un tratto, Naruto non sentì più il peso di quei colpi sulle sue stanche braccia. Che Rufy fosse esausto? Il biondo si sporse leggermente per controllare.
"Gomu Gomu no: Jet Pistol." (Pistola Jet Gam Gam)
Un devastante pugno sferrato alla velocità della luce incocciò Naruto proprio in mezzo agli occhi, facendolo balzare via e schiantarsi contro la parete. Dopo qualche secondo di silenzio, il ninja si rimise in piedi. Perdeva copiosamente sangue dalla fronte. Entrambi i contendenti si guardavano in cagnesco. Respiravano affannosamente ed erano stanchi.
"Ma bene! Bravi!"
Una voce li interruppe, la stessa che avevano sentito diversi minuti prima.
"Siete così stuipidi. Proprio come ci aspettavamo."
Questa volta la voce udita era nuova. D'un tratto i due comparvero. Due figure minacciose si stagliavano ora davanti ai loro occhi, una grassa e l'altra slanciata. I capelli neri per entrambi. Naruto e Rufy aggrottarono le sopracciglia e strinsero i pugni.
"Teach..."
"Madara..."
In quel momento, due varchi si aprirono alle spalle dei due combattenti. Da uno di essi fece capolino la chioma verde di Zoro. Teneva sotto braccio Sasuke, il quale avanzava faticosamente. Si avvicinarono a Rufy e Naruto. Dall'altro, invece, giunsero Sanji e Sakura, il primo aiutato a camminare dalla ragazza. I sei erano oramai riuniti. Dinnanzi a loro si trovavano i peggiori incubi dei loro mondi. Marshall D. Teach, colui che aveva ucciso Barbabianca e si era appropriato del potere del frutto Gura Gura, e Madara, il capostipite del clan Uchiha che si era scontrato alla pari con Hashirama Senju fin dall'alba dei tempi. Alle loro spalle, un portale oscuro simile a quello tramite il quale tutti erano giunti lì.
"Spero non vi siate scannati troppo!" Esordì ironico Teach.
"Voi esseri inferiori siete così prevedibili..."
"Che cosa vuoi dire, eh? Parla!" Gridò Naruto squadrando Madara.
"Sto parlando del nostro piano, stupido ragazzino."
"Eheheh... Quando Madara mi ha contattato credevo che il potere mi avesse fatto diventare pazzo! E invece, visto che è riuscito a portarvi in un'altra dimensione grazie alla potenza dei suoi occhi, adesso capisco di quanto lui sia forte!"
"Ma senza il potere del frutto Yami Yami no mi, caro il mio Teach, non sarei mai stato in grado di creare quei buchi neri inter - dimensionali e portare questi idioti qui."
"Voi due..." La rabbia iniziò a montare dentro Rufy "Come avete potuto fare questo? A che cosa miravate?"
"Alla vostra morte." Risposero i due in coro.
"Certo, sarebbe stato più comodo se tutta la ciurma di Cappello di Paglia fosse finita nel gorgo, ma almeno senza voi tre sarà più semplice ottenere tutti i territori che il vecchio ha lasciato dopo la sua dipartita, ahr ahr ahr!"
"Senza voi tre tra i piedi realizzare il mio piano e vincere la guerra sarà molto più semplice. Il mondo sarà mio."
"... E quale miglior modo per elminarci se non quello di ingabbiarci come cani rabbiosi e farci scannare tra di noi?" Concluse Naruto.
"Sapevate che facendo leva sulla voglia di rivedere i nostri amici o sulla pura voglia di confrontarsi tra di noi ci saremmo indeboliti da soli..."
"... E noi avremmo potuto approfittarne, esatto." Madara interruppe Rufy. "Forse nel tuo mondo ci sono persone con un po' più  di senno che nel mio, eh Teach?"
Barbanera rise. "Pensavamo che qualcuno di voi morisse, però. Ma non preoccupatevi: ci penseremo noi a finire il lavoro."
I due uomini si misero in posizione d'attacco, pronti a sferrare l'offensiva decisiva contro gli oramai inermi avversari. Naruto e Rufy, però, non volevano arrendersi. Entrambi chiusero gli occhi e strinsero i pugni.
"Non c'è la minima possibilità che io possa morire qui. Io voglio rivedere i miei cari, i miei amici, il maestro Kakashi e tutti gli altri. Tanto tempo fa ho fatto una promessa al maestro Jiraiya, e adesso intendo mantenerla. Ho fatto una promessa anche a mio papà, e so che lui crede in me, e così mia mamma. Non ho sofferto una vita intera solo per rimanere confinato in questa dimensione irraggiungibile ed arrendermi così. Io vi sconfiggerò, questo è il mio credo ninja. Io..."
"Il cappello che porto sulla testa è un regalo di una delle persone più importanti della mia vita. Se non ci fosse stato lui, io non sarei mai diventato un pirata. Gli ho fatto una promessa: gli ridarò il cappello quando sarò vicino allo One Piece. La mia ciurma è ciò che mi spinge ad andare avanti e a vivere la vita con il sorriso sulle labbra, senza mai disperarmi. Non mi sconfiggerete, assolutamente no; perchè io..."
"Voglio diventare Hokage!"
"Diventerò il Re dei Pirati!"
Gli altri componenti sorrisero. Il discorso dei due li aveva risvegliati dal loro torpore, e anche se il dolore fisico rimaneva, adesso erano uniti nello spirito. Sanji aveva ripreso i sensi. Senza bisogno di parole, tutti e sei sapevano che avrebbero dovuto unirsi per far fronte contro una minaccia comune.
"Sasuke!" Gridò Naruto.
"Tranquillo, sono ferito ma posso essere ancora utile. Susano'o."
Naruto stava preparando un enorme Rasen Shuriken, impastandolo con il chakra della volpe a nove code. "Ora!"
Lo scagliò violentemente in direzione di Madara e Teach. Sasuke prese la mira e scoccò una freccia intrisa di fiamme nere, la quale si unì all'attacco di Naruto. Intanto Zoro, il quale era gravemente ferito e perdeva molto sangue, fece uno scatto e si mise proprio in traiettoria dell'attacco.
"Zoro! Sei impazzito, forse?!" Gli urlò Rufy.
"Rufy, lascialo fare." Lo rincuorò Sanji. "E' un idiota, ma a volte sa quello che fa. E questa è una di quelle volte." Detto ciò anche il cuoco iniziò a correre e superò di slancio lo spadaccino. Rufy rimase immobile per un momento, poi comprese e seguì a ruota Sanji.
"Oni Giri." (*Taglio dell'Orco)
Zoro tagliò di netto l'attacco combinato di Naruto e Sasuke: il Rasen Shuriken si era ora diviso in due metà esatte ed esse viaggiavano contro i due nemici. Madara e Teach non persero tempo e corsero velocemente in direzione opposta l'uno dall'altro per poter evitare l'attacco, il quale si muoveva in linea retta. Sanji si mise proprio in mezzo alle due metà create da Zoro ed iniziò a roteare vorticosamente. Rufy, invece, aspettava il colpo dell'amico in modalità Gear Second.
"Diable Jambe." (*Gamba del Diavolo)
I suoi piedi divvennero infuocati. Il cuoco attese il momento giusto, ovvero quando le due frecce gli stavano per passare accanto, e poi spiccò un salto. "Frite Assortì." (*Fritto Misto)
Due poderosi calci investirono i Rasen Shuriken, e l'impatto gli indirizzò proprio verso Madara e Teach.
"Gomu Gomu no: Jet Muchi." (*Frusta Jet Gam Gam)
Cappello di Paglia emise un'onda d'urto con la quale intrise l'attacco con la sua Ambizione, così da prevenire qualsiasi difesa da parte dei due furfanti. Non potevano fare più nulla per evitarlo. Furono colpiti in pieno. L'esplosione fu tremenda e quasi acceccò i sei combattenti.
"Presto, fuggiamo attraverso quel portale!" Gridò Sakura indicando il varco nero ancora aperto.
Tutti si mossero in fretta. Zoro spinse Sasuke dentro al varco, seguito da Sakura. Sanji le fu subito dietro, ondeggiando freneticamente un po' per la contentezza di stare per rivedere la sua Nami e un po' per la delusione di non potere più rivedere colei che lo aveva portato in spalla. Poi fu il turno di Zoro. Rufy e Naruto attesero un attimo, guardandosi. Si strinsero la mano.
"E' stato un piacere combattere con te."
"Anche per me. Spero che potrai coronare i tuoi sogni, un giorno." Rispose Naruto.
"Lotteremo per farlo."
I due si sorrisero e si gettarono anch'essi nel varco.


Rufy, Sanji e Zoro caddero sul ponte principale della Thousand Sunny.
"Sanji! Stai bene?" Chiese Nami preoccupata.
"Zoro! Rufy!" Urlarono in coro Usop e Chopper facendosi loro in contro.
I tre sorrisero, felici di essere tornati a casa.


Era ancora tutto come prima, sul campo di battaglia dove furono teletrasportati Naruto, Sasuke e Sakura. Persone ferite, lacrime e devastazione. Ma il Team 7 era tornato a combattere insieme, ancora una volta unito contro il male che minacciava il mondo. Adesso sapevano che insieme ce l'avrebbero potuta fare. Si guardarono e si sorrisero, pronti ad una nuova battaglia.


 
Spazio dell'autore: ...E questa piccola avventura nei mondi di Naruto e One Piece si è conclusa! ^^ è stata più che altro uno sfizio che mi sono voluto togliere che una vera e propria fic, infatti la "trama" è più un pretesto che altro ^^ Spero di avervi fatto divertire e aver reso gli scontri ed i personaggi coerenti e dinamici. Grazie per aver letto la storia, se vi va lasciatemi un parere che mi fa sempre piacere!
Vi lascio i link delle altre mie storie, se volete passare a dare un'occhiata:
Fan-fiction fantasy a più capitoli
Fan-fiction fantasy (One shot)
Fan-fiction introspettiva (One shot)
Fan-fiction su One Piece (One shot)
Fan-fiction crossover (Naruto/One Piece)
Fan-fiction su Naruto: (One Shot, molto natalizia!)
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