Does He Know?

di Cory_1D_MyLife
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'arrivo ***
Capitolo 2: *** Coinquiline ***
Capitolo 3: *** Festa di Benvenuto ***
Capitolo 4: *** Un nuovo spasimante ***
Capitolo 5: *** La spiaggia ***
Capitolo 6: *** Pranzo inaspettato ***



Capitolo 1
*** L'arrivo ***


                                                                                   L'arrivo

-Mamma ma devo andarci per forza?- cerco di convincerla per la milionesima volta, chiudendo la seconda valigia. Certo, perché come poteva bastarmene  una quando sono costretta a partire per tutta l’estate in un campo estivo mentre lei si fa gli affari suoi  con suo marito che, essendo mio padre avrebbe dovuto difendermi?
-Si Megan… devi socializzare!- mia madre sostiene che io non abbia amici, ma è del tutto falso poiché faccio parte del gruppo delle cheerleader a scuola. Mia madre è una di quelle a cui interessa molto dei voti, del rendimento, del comportamento ma che quando deve partire per lavoro, per un’intera estate, mi manda in un posto sperduto che le ha consigliato una sua amica che neanche penso di conoscere. Sicuramente lì ci saranno insetti di ogni tipo e ragazzi antipatici che importunano le ragazze.
Inoltre lei non conosce il vero aspetto del liceo americano, perciò pensa che io sia asociale, quando è tutto il contrario, solo perche la sua amica le ha fatto notare che sono sempre sola a casa quando lei è a lavoro.
Lei lo vede così ma.. non sempre è così. Non so se mi definirei ribelle anche perche quando lei dice una cosa, deve essere fatta senza contestazioni e questo non è molto ribelle.
-Megan!!- mia madre è davanti a me e mi chiama da qualche minuto, “invitandomi” a caricare le valigie in macchina.
Sbuffando, mi sposto i capelli biondi dietro le orecchie e lo faccio, poi salgo in macchina imitandola. Mette in moto e parte facendo stridere le  ruote sull’asfalto.
-Mamma non ho fretta, non c’è bisogno di correre.. calma..- dico mettendomi la cintura mentre gira l’angolo bruscamente.
-Amore dai, non fare così.. ti divertirai- dice cercando di non ridere, quando si immette in autostrada.
Abito a Portland, in Oregon, una cittadina di 529.000 abitanti e il campeggio si trova vicino Salem, ma in campagna.
-Lo so che stai ridendo.. visto? Non ci credi nemmeno tu a quello che dici!- dico mettendo il broncio. Non ribatte né conferma, quindi la conversazione è giunta al termine. Accendo la radio nel tentativo di distrarmi e guardo fuori dal finestrino il paesaggio di colline e fiumi che si intrecciano circondando l’asfalto sul quale camminiamo.
 
Dopo una mezz’oretta siamo arrivati al luogo prescelto. L’ingresso è comporto da una cancello a due bracci  con a sinistra attaccato un cartello che recita “Summer Camping” con un sole disegnato accanto.
Mia madre tira fuori dalla tasca il volantino ed è, sfortunatamente per me, quello giusto: sul pezzo di carta c’è la stessa immagine con lo stesso sole. Come sbagliarsi.
Rivolgo nuovamente lo sguardo al cancello e noto, oltre questo, delle casette tutte uguali per lontano per il terreno. Mia madre fa per scendere ma dico:- Mamma, non c’è bisogno che mi vedano arrivare con te. Ho 17 anni.. me la so cavare da sola.
Non spreco neanche più il fiato a cercare di farle cambiare idea, tanto so che non succederà.
Perciò scendo velocemente dall’auto, apro il bagagliaio e prendo le valigie.
Avvicinandomi di più al cancello, vedo un campanello: suono e qualcuno, dalla parte opposta, fa dischiudere i bracci del colosso di ferro, per potermi fare passare.
Sento mia madre dire:- Ti voglio bene. Ci rivediamo tra 90 giorni tesoro…- sopra il fracasso provocato dallo spostamento di questi due enormi bagagli rosa. Ma quando mi volto, l’auto è già sparita e sono rimasta sola.
Dopo aver fatto miracolosamente passare il mio armadio ambulante attraverso il piccolo spazio concessomi, mi avvio verso la fine della strada sterrata.
Dopo qualche minuto che procedo verso una meta sconosciuta, con il fracasso delle ruote sulla strada, arrivo ad una casetta prefabbricata dove trovo un uomo dietro la finestra che si apre lateralmente.
-Salve e benvenuta al “Summer Camping” , come posso aiutarla?- chiede l’uomo bruno con gli occhi simili al bancone.
Non si notano le valigie, eh?!
-Beh, mia madre mi ha costretta a venire qui per l’estate e..
-Lei è la figlia di Sasha Bennett, si piacere, io sono Geoff Payne.. è stata mia moglie a suggerirlo a tua madre visto che non sapeva che fare con te e doveva partire-
dice Geoff sorridendomi.
Ah, allora chi è la prossima persona da aggiungere alla lista nera. Ma com’è che non li ho mai conosciuti?
Forse sono amici di lavoro e non mi importa molto di quelli, sono tutti così noiosi.
Geoff sporge fuori la mano e io la afferro, stringendola:- Piacere, Megan Bennins.
L’uomo mi rivolge un sorriso, poi dice porgendomi delle chiavi:- Casa 39, hai una compagna di stanza.
Di bene in meglio. Speriamo che sia simpatica perlomeno.
-Grazie- dico e vado via senza che mi chieda se ho bisogno di un aiuto con le valigie. Ma no! Tanto sono leggerissime.
Proseguo il mio percorso senza trovare qualcuno che mi importuni. Sono tutti indaffarati a sistemare attrezzature, casse e tavoli.
Forse stasera ci sarà una festa. La situazione migliora un po’.
Noto dei ragazzi in lontananza ridere e guardare nella mia direzione. Sono tutti mori e indossano dei pantaloncini  e una canottiera che ne mette in risalto i muscoli. La situazione migliora ancora di più.
Mi sistemo la maglietta e i pantaloncini e continuo a camminare facendo finta di nulla.
Quando arrivo a destinazione, qualche goccia di sudore scende sul mio viso.
Raccolgo la chioma bionda con un elastico, sulla mia testa e apro la porta con le chiavi.











Salve gente. Questa è una nuova storia che non so se continuare. Fatemi sapere se vi piace o no, se volete che continui o il contrario con delle recensioni. Se non volete che continui, meglio dirlo adesso che fra qualche capitolo dove già la storia sarà entrata nel mezzo della vicenda. So che questo è poco per giudicare ma dalla intro penso che abbiate una visione generale un po' su tutta la storia.
Fatevi sentire.
Un bacio 

by Cory

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Capitolo 2
*** Coinquiline ***


 
                                                                                       Coinquiline

Quando la porta si apre, lascia intravedere quello che dovrebbe essere il salotto. È piccolo ma confortante con un divano rosso e un tavolino di legno al centro.
Avanzo trascinandomi dietro le due valigie e dico:- Salve c’è nessuno?
“Nessuno” risponde e dice:- Sono qui!
Sorpresa che qualcuno abbia risposto, chiudo la porta e, lasciando le valigie lì, mi dirigo verso il luogo dal quale penso sia prevenuta la voce. Mi ritrovo ad attraversare uno stretto corridoio nel quale si affacciano tre porte bianche.
Una delle due camere da letto che si vedono è colorata da poster,foto e accessori varie una ragazza è intenta a disfare la valigia sul letto, creando un enorme disastro tra vestiti, scarpe, pettinie trucchi sparsi per la stanza.
La ragazza è abbastanza magra e alta come me e sulle spalle le ricadono i capelli biondi perfettamente piastrati. Indossa una canottiera azzurra e degli short che lasciano parte del sedere scoperto. Quando si gira verso di me, mi accorgo che ha degli occhi verdi e delle labbra perfettamente lucidate,
Mi da l’impressione di essere una ragazza facile , ma chissà! Le apparenze possono ingannare.
Mi sorride e dice porgendomi la mano:- Piacere, sono Nicole.. ma puoi chiamarmi Niky. Tu dovresti essere la mia nuova compagna di stanza.. o meglio, coinquilina per 3 mesi..- conclude ridendo.
Afferro la sua mano e rispondo:- Si, piacere coinquilina, sono Megan.
Mi sembra abbastanza simpatica, spero che non sia una di quelle maniache dell’ordine e delle diete perché non ho intenzione di stare a nessuna regola.
-Bene.. ehm, la stanza è un disastro ma immagino che fra qualche ora anche la tua sarà cosi quando inizierai a togliere tutto dalle tue valigie enormi- dice sorridendomi.
-Come fai …- inizio a dire ma mi blocca dicendo- Ti ho vista arrivare dalla finestra. Ho visto dei ragazzi girarsi quando sei passata.. bel colpo.
Mi fa l’occhiolino e le sorrido complice.
-Si, beh, grazie ma non sono comunque molto felice di essere qui- mi sembra realmente confusa e le spiego- avrei preferito restare in città con i miei amici.
-Ah davvero?
!- è ancora confusa dalla mia affermazione- io vengo qui da, beh.. più o meno qualche anno a questa parte
Faccio un’espressione sbalordita e lei continua ridendo e dicendo:- Si, cosa c’è di meglio che sole, mare, spiaggia, ragazzi e feste quasi ogni sera?!
-Non l’avevo ancora vista sotto questa prospettiva
- dico più a me stessa che a lei.
-Beh, tranquilla. Se seguirai i miei consigli sarà facile sopravvivere a quello che pensi di aspettarti.
Le sorrido e mi avvio a prendere le valigie per portarle nella mia temporanea camera.
È spoglia, con un armadio di legno bianco, un letto munito di coperta rosa e una scrivania con sopra una lampada.
Le pareti sono bianche e vuote ma con piccoli chiodi nei quali si aspettano appenda foto, poster o altro ma preferisco disegnare che attaccare foto senza alcun senso, visto che non penso i miei mi mancheranno così tanto. E non mi voglio sentire in soggezione dai loro sguardi.
Poso la prima valigia sul letto con tutta la forza possibile e la apro. Prendo il mio cellulare e lo poggio sulla scrivania.
-Ah bella, ho dimenticato di dirti che stasera ci sarà una festa, di benvenuto o qualcosa del genere, ma pur sempre una festa. Quindi preparati al meglio- dice Nicole passando per la mia camera diretta verso quello che dovrebbe essere il bagno.
Sono solo le quattro del pomeriggio e penso che la festa inizi verso le otto, quindi ho tutto il tempo di disfare la valigia e trovare qualcosa di carino da mettere.
Dalla finestra intravedo in lontananza un tratto di spiaggia e le onde del mare che la modellano a piacimento. Credo che alla fine non sia poi così male qui.
 
Qualche ora più tardi, ho già completato la mia sistemazione in quella camera.
Adesso si che sembra che qualcuno ci abiti, con vestiti che straripano dall’armadio e i miei oggetto personali sparsi ovunque.
Mentre sistemavo, Nicole si è messa a raccontarmi un po’ la storia della sua vita.
È più grande di quanto mi aspettassi: ha 19 anni mentre pensavo che avesse la mia età ma è stata bocciata più volte perciò va al mio stesso anno.
I suoi sono sempre in giro per l’America e lei è cresciuta più dai suoi nonni che con loro, ma non si lamenta perché non le hanno fatto mancare nulla, lei dice. Ma non è lo stesso che crescere con l’affetto e l’amore dei genitori che ti hanno dato alla luce.
Anche i miei sono quasi sempre a lavoro, ma anche se li vedo quel poco la mattina e la sera tardi, so che alla fine lo fanno per me, per assicurarmi un futuro.
Poi Nicole continuava dicendo che da quando ha scoperto questo posto ci viene quasi ogni estate per staccare dal mondo normale e anche perché qui non è così male come può sembrare.
-I
noltre ci sono ragazzi carini e simpatici- stava dicendo quando le ho chiesto diretta:- Sei mai stata con qualcuno di loro?
La domanda all’inizio sembra aver stupita ma poi mi sorride complice e dice- Beh, si, uno due, tre, quattro…
Ride seguita da me e poi continua – sono ragazzi piuttosto seri alla fin fine, ma io non l’ho mai voluto, almeno non qui. È estate e poi quando finirà ognuno continuerà a vivere la sua vita per conto suo.
Mi guardava mentre parlava e io annuivo. In fondo è la cosa più reale e vera che abbia detto da quando sono entrata in questa casetta: è pur sempre estate e prima o poi finirà. Quindi significa Bye Bye a tutto e a tutti, se non ci si rivede l’anno dopo ma sarebbero passati comunque nove mesi.
-Ma uno non è così, non è serio..- le faccio cenno di continuare- è così arrogante e sessista che non è voluto venire a letto neanche con me. C’è guarda qua che gran pezzo di ragazza!- dice indicandosi e ridendo.
Rido con le e ripenso a quello che ha detto su quel ragazzo. Non me lo ha descritto ma penso proprio che stasera ci sarà.
Sarà come dice?
Ci potrei comunque fare un pensierino. Non è detto che se non ha voluto lei, non possa volere me. In fondo non sarebbe la prima volta che andrei a letto con qualcuno.
Wow, non ci credo che sono appena arrivata e già penso a qualcosa del genere.
Ma alla fine con una coinquilina del genere non penso che potrei pensare ad altro.
Credo che andremo d’accordo. 










Salve gente.. allora mi sono accorta che i materiale dell'altro capitolo era poco per giudicare perciò ho aggiunto la parte che avevo gia scritto.
Adesso vorrei che commentaste il capitolo. vi prego, vorrei sapere cosa ne pensate. anche due semplici parole.
Pleeeaaasseeee
Un bacio By Cory




                                                    Megan
         

                                       Nicole

 

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Capitolo 3
*** Festa di Benvenuto ***



                                                                                               Festa di Benvenuto



Sono già le 8 e Niky è pronta a differenza mia che mi devo ancora truccare.
Lei ha indossato un vestito blu di pajettes con dei tacchi abbinati, io invece un vestito nero con un giacchino di pelle nero con le borchie degli stivaletti con il tacco.
Mentre Niky si vestiva, io cercavo di rendere i miei capelli gonfi piastrandoli e torturandoli con spazzola, fono e lacca.
È la mia presentazione, il mio biglietto da visita questa festa: tutti devono capire che sono una che non scherza.
Da quel che mi ha detto la mia coinquilina, qui tutti conoscono tutti e questo un po’ mi irrita perché sono nuova e non conosco ancora nessuno. Sarei come la fonte di pettegolezzi della serata e questo è un altro dei motivi per cui devo rendermi presentabile.
Niky mi distoglie dai miei pensieri, lamentandosi:- Uffa, ma come sei lenta Megan!
Io rido e, passando l’ultimo strato di mascara, dico:- Ho finito tranquilla!
-Andiamo su- prende la borsa e le chiavi ed esce dalla porta. La imito, guardandomi un ultima volta allo specchio. “Wow che figa”,  penso mandando un bacio al mio riflesso.
Esco dalla porta della casetta prefabbricata e vengo investita da una ventata d’aria fredda della sera che mi fa stringere nel giubbino.
Niky, invece, sembra a proprio agio nel vestito corto mentre mi sorride.
-Nervosa? – chiede guardandomi e iniziando a camminare . Passiamo davanti a una casetta dalla quale escono un gruppo di ragazzi che ci sorridono e accennano un saluto nella nostra direzione. Sono tutti carini e sembrano abbastanza interessati a noi.
Sorrido, un po’ a loro un po’ a Niky, e dico:- Nah! Perché dovrei?!
Nicole ride intendendo i miei pensieri rivolti verso i ragazzi e ci dirigiamo verso il luogo dove si svolgerà questa specie di festa di benvenuto ai pochi nuovi che ci sono. Tutti gli altri sapranno di sicuro il discorso a memoria perché, per come me li descrive Nicole, qui vengono tutti gli anni quasi sempre le stesse persone.
Attraversando il labirinto di casupole sparse per il terreno illuminate dalla luce della luna che risplende nel cielo e da piccole lanterne sparse, arriviamo ad una pista organizzata con luci e musica, piena di ragazzi e ragazze intenti a parlare tra loro.
Quando io Niky arriviamo alla pista, sento abbastanza sguardi puntati su di me, o su Nicole; non riesco a distinguere la differenza. Mi sento un po’ in imbarazzo e in tensione in questo momento. Non mi è mai importato molto il giudizio degli altri, ma forse  perché a scuola mi conoscevano tutti e sapevo cosa pensavano. Invece qui non conosco nessuno e non so cosa possano pensare realmente di me. La cosa migliore è ignorare e andare avanti, dritti per la propria strada.
Così seguo Nicole ad un tavolino alto senza sedie dove si poggia mentre perlustra lo stanzone in cerca di qualcuno a me sconosciuto.
Ne approfitto per guardarmi un po’ in giro: le ragazze indossano tutte vestitini simili al mio e i ragazzi pantaloni lunghi, scarpe da tennis e maglie a maniche corte.
Quanto sono felice di essere nata donna! I ragazzi hanno pochissima scelta in caso di vestiti o capelli e, secondo i miei standard, non sarei riuscita a durare a lungo.
Sorrido al mio pensiero e il mio sguardo si posa su un ragazzo moro, che mi guarda dalla parte opposta della pista.  È abbastanza alto da quello che posso vedere e i muscoli mettono in tensione la camicia bianca.
Mi guarda con un’espressione così intensa che il mio corpo è scosso da un brivido lungo la spina dorsale che mi porta a distogliere lo sguardo da lui. Non ho mai provato una cosa del genere per qualcuno che vedo per la prima volta ed è strano perché non è da me essere così. Di solito sono io a fare questo effetto a loro.
Mi volto verso Niky, per chiederle se lo conosce ma al suo posto trovo solo uno spazio vuoto.
Dove cazzo è andata?
La cerco invano per la stanza tra tutti le ragazze che iniziano a riempire la sala, accorgendomi nel frattempo che il ragazzo moro verso la mia direzione molto lentamente, quasi dandomi il tempo di scappare. È una scena un po’ comica, se non ci fosse il problema che io non cosa dire o fare senza l’appoggio di Niky.
Cazzo, cazzo e ora?!
Faccio un respiro profondo, cercando di scaricare la tensione, e mi volto trovandolo a pochi centimetri di distanza da me. È arrivato più velocemente di quanto avessi immaginato e adesso la sua figura alta sovrasta la mia, pur avendo indossato dei tacchi.
-Ciao..- mi dice mentre i suoi occhi studiano il mio corpo percorrendo il mio corpo più volte e soffermandosi sul seno e sulla mia bocca. Sento il sangue affluire alle guance, altra cosa strana per me e il mio comportamento comune, mentre mi sorride.
-Ciao..- dico dopo pochi secondi notando che le sue iridi sono color cioccolato.
 I muscoli delle braccia gli si contraggono quando allunga la mano per poi dire:- Piacere, sono Liam
La afferro saldamente provando a risultare più forte di quello che sono in questo momento. Non sono per niente abituata a situazioni del genere e non ero pronta ad affrontarlo stasera.
Mi sento schiacciata tra il tavolino e la sua presenza massiccia.
 Perciò mi sporgo di poco in avanti, sperando che si faccia indietro. Non lo fa e quasi gli finisco contro il petto, quando dico:- Piacere, sono Megan
Sta per dire qualcosa, quando appare Nicole da dietro di lui mettendosi in mezzo a noi due.
Si rivolge a dicendo:- vieni, ti devo fare conoscere una persona
Sta per tirarmi via quando Liam dice:- Hey Nik, che vuoi? Stavamo parlando!
-Oh, ciao Liam!- si volta un momento verso di lui come se non lo avesse ancora visto e ignorando la sua irritazione  mi trascina verso la parte opposta della pista.
Lancio un ultimo sguardo verso di lui, che sembra visibilmente arrabbiato, prima di voltarmi verso la mia sequestratrice dicendo:- Ma perché mi hai portata via da lui? Stavamo solamente parlando!
Nicole non risponde fino a che non arriva alla sua destinazione: un piccolo angolo buio della discoteca all’aperto.
Sembra arrabbiata anche lei e dice:- Perché parlavi con lui?
Confusa dalla domanda dico:- Perché si è avvicinato e si è presentato e abbiamo iniziato a parlare…
-Ah così vicino si parla di solito eh?!- ride isterica. Non capisco perché mi dice quando anche lei sa che è la prima  fare così con i ragazzi.
-Mi vorresti fare la predica?!- dico alla fine diretta.
-No è solo che.. – sembra nervosa- forse ancora non lo hai capito ma lui è il ragazzo del quale ti ho parlato oggi. Quello arrogante e sessista, ricordi?- dice indicandolo, o meglio indicando il posto dove prima c’era lui poiché si è dileguato.
-Ah..- dico poi stupita.- non pensavo fosse lui. Avevo però uno sguardo…
-Già da chi ti scopa con gli occhi!- dice ridendo senza un vero motivo.
-Si ma qui non penso sia l’unico che mi abbia guardato così no?- chiedo ancora confusa dal discorso e dal motivo per il quale mi ha trascinata via così.
- Non capisci, lui è diverso. Devi stargli lontano. Fidati di me che lo conosco da più tempo.-  dice seria.
-Si vedeva da come lo hai spinto. Io non lo avrei mai fatto con qualcuno che non conoscoe si vede che sei gelosa da morire visto che qui  non c’è nessuno che dovrei conoscere, aggiungo mentalmente. Non penso che gradirebbe il commento.
-Mi ascolti?- dice lei scuotendomi dai miei pensieri. –Gli starai lontano?
Concordo annuendo: può darsi che abbia ragione, chi lo sa? Lei lo conosce da più tempo e io solo da 5 minuti. C’è abbastanza differenza..
Puo’ anche darsi che sia gelosa che lui abbia parlato con me e che voglia portarmi a letto, cosa che con lei, da ciò che mi ha detto, non ha fatto.
Ma ovviamente, meglio prevenire che curare. Decido così di fidarmi di lei-
Quando torniamo alla pista, un uomo alto calvo sta parlando al microfono: lo riconosco subito. È Geoff, l’uomo dell’entrata, e sta facendo un discorso sui mesi che trascorreremo qui e sulle semplici regole da seguire: divertirsi, con la giusta moderazione e non pensare ai problemi. Poi parla ovviamente del non bere , per i minorenni e sulle sostanze stupefacenti che sono vietate.
I ragazzi sembrano scocciati: ovviamente pensavano che, siccome è estate, non ci debbano essere regole. Ma qui siamo controllati e non si può disubbidire, a meno che non si è così furbi da non farsi scoprire.

Qualche ora dopo, la musica era già alta e io e Niky ci stavamo divertendo da un po’ a ballare tra noi, ridendo e prendendo in giro il modo strano di ballare di altri.
Nicole aveva bevuto un po’, poiché lo poteva fare, e quel poco si vedeva perché quasi ogni cinque minuti perdeva l’equilibrio sui suoi tacchi alti. Anche io d’altronde non ero molto lucida a causa delle troppe persone ammucchiate in uno spazio piccolo e del dolore lancinante ai piedi, che urlavano pietà.
Decido di prendermi una piccola pausa e mi dirigo verso il bar chiedendo qualsiasi cosa. Ovviamente nulla di alcolico e il ragazzo biondo del bancone mi porge una limonata con ghiaccio.
Lo guardo storto e lui sapendo cosa sto pensando, mi sorride. Sulla sua targhetta argentata, contrastante con la divisa nera, c’è scritto Niall.
-Mi dispiace, niente alcool, bellezza- dice il biondo con un dolce accento inglese senza eliminare quel sorriso bianco dal suo viso.
-Non lo faresti neanche per una cosa bella ragazza?- sorrido indicandomi. Lui ride e mentre serve un altro ragazzo, troppo distratto dalla sua ragazza per seguire la nostra conversazione, dice:- Di sicuro non metto in discussione la tua bellezza, ragazza..
-Megan, piacere – allungo velocemente la mano che mi stringe. È carino, chi lo sa come può finire.
-Niall- dice sorridente sporgendosi in avanti. Noto adesso che ha delle iridi blu che mi lasciano incantata e che mi guardano nello stesso modo.
-Stavo dicendo- dice lasciando la mia mano dopo un tempo che sembra immenso- Di sicuro non metto in discussione la tua bellezza, Megan.
Gli sorrido e mi siedo sullo sgabello mentre continua dicendo- Ma mi dispiace. Non posso o sarei licenziato.
-Okay, tranquillo- gli dico girandomi a guardare la pista un po’ delusa. Cerco la mia coinquilina tra la gente e la trovo.
Niky è impegnata a ballare con un tipo poco più alto di lei a causa dei tacchi molto alti che indossa. Quel ragazzo sarà di sicuro più alto di me o di Liam.
Mi torna in mente la discussione di prima con Nicole e adesso posso ragionarci meglio. Forse Liam mi è sembrato un po’ senza peli sulla lingua, o nello sguardo. (Okay, questa era pessima, ma penso di aver reso l’idea, no?).
Mi guardava come se fosse normale guardare qualcuno così e mi sentivo a disagio, imbarazzata. Situazioni del genere, come ho già detto, non mi capitano quasi mai. Anzi a volte sono i ragazzi a non riuscire a dire una parola e di questo mi vanto. Ma essermi trovata davanti a qualcuno a corto di parole, era strano.
Mi alzo con l’intento di raggiungere Niky ma una fitta ai piedi mi costringe a sedermi e a togliermi quelle dannate scarpe con una smorfia di dolore.
Una voce vicina, mi dice:- Abbandonata dall’amica o le scarpe ti stanno uccidendo?
Volto il mio viso e vedo Niall a pochi centimetri dal mio viso, appoggiato al bancone che mi sorride.
 
 













Salve a tutti... rieccomi finalmente con un altro capitolo. spero vi sia piaciuto. Mi ha fatto piacere ricevere quelle recensioni e spero che andremo sempre più ad aumentare.
Ve ne chiedo solo 4 per avere il prossimo capitolo.
Spero che ci arriverete presto. Il capitolo è già pronto.
un bacio
By Cory

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Capitolo 4
*** Un nuovo spasimante ***


                                                                               Un nuovo spasimante

Mi giro e vedo Niall a pochi centimetri dal mio viso, appoggiato al bancone che mi sorride.
È così vicino che se mi sporgessi, riuscirei a baciarlo. È come se fossi tentata di farlo: è un ragazzo così carino e dolce. Gli guardo le labbra, così vicine, ma decido di non correre e rispondo sorridendo a mia volta: -Tutte e due.
Lui ride seguito da me. La sua risata ha un qualcosa di radioso e melodico che mi fa impazzire.
Sposto lo sguardo dalla sua bocca alle sue iridi blu che mi studiano.
-Come fai a saperlo?-  chiedo dopo quella che sembra un’eternità.
-Mhmm… esperienza oppure.. è perche non ho staccato lo sguardo da te da quando hai sceso le scale della pista da ballo.
“Sei uno stalker?” vorrei dire ridendo ma la vicinanza a lui mi distrae così tanto che non riesco a replicare come vorrei.
Non potrei mai ascoltare ciò che mi sta dicendo adesso la testa. Lo conosco da soli pochi minuti e non posso farmi passare come una troietta, come penso che già passi la mia compagna di stanza.
Non rispondo, così il biondo dice: -Stacco dal lavoro fra mezz’ora, che ne dici di ballare, bellezza?
Io annuisco non riuscendo a dire una parola, e mi volto mordendomi il labbro, tanta era la voglia di far toccare le mie labbra con le sue.
Che strano effetto che mi fa questo strano ragazzo, eh?!

Nicole e il ragazzo con il quale sta ballando sono passati dal ballare al strapparsi letteralmente i vestiti sulla pista da ballo. Lui è moro, riccio e snello e con molti tatuaggi sparsi sul corpo, anche sul petto lasciato scoperto dalla camicia sbottonata.
Ma un po’ di contegno, no?!
Mi sa che se lo porterà da noi, non riuscirò a dormire bene, forse anche per il troppo pensare a quello che potrebbe accadere stasera con Niall.
Quasi lo avessi chiamato , spunta davanti a me con il suo sorriso radioso: non ha più la divisa nera e adesso indossa dei pantaloni neri e una camicia bianca, sbottonata al punto giusto.
-Pronta?- chiede avvicinandosi per darmi una mano per alzarmi. Rimetto controvoglia i tacchi ai piedi, i quali si erano riabituati a stare all’aria aperta, e mi alzo, seguendo il biondo al centro della pista.
Nicole e il riccio si sono dileguati così come alcuni ragazzi, tornando alle loro casette.
Il dj ha messo una musica abbastanza movimentata e Niall inizia a dimostrare le sue capacità di ballerino mentre io mi limito a muovermi a tempo di musica e a ridere guardandolo. Penso che sia irlandese o che conosca i loro balli, perché inizia a muovere i piedi così velocemente che non riesco più a distinguere il destro dal sinistro.
Vuole una sfida? Accettata.
Inizio a muovermi intorno a lui in modo abbastanza sensuale e lui rimane fermo, sottomettendosi al mio tocco. Mentre ballo, i pensieri di poco prima di baciarlo tornano, ma mi tengo alla distanza consentita dal ballo che sto facendo senza pensarci troppo su.
Mentre muovo il bacino contro il suo, alzo lo sguardo su di lui e incrocio i suoi occhi, nei quali è come se vedessi una scintilla di divertimento e eccitazione.
Mi prende per i fianchi e inizia a muoversi con me a tempo di musica. La gente che balla non nota le nostre effusioni perché troppo occupata a fare altro.
Così che quando sento qualcosa premere alla fine della schiena, non mi preoccupo più di tanto. Anzi sono abbastanza divertita dall’effetto che sto avendo su questo ragazzo. È spettacolare il modo in cui mi sento in questo momento.
Mentre sono occupata a cercare di distrarmi da tutto quello che accade intorno a noi, il dj parla sopra la musica avvertendoci che l’ultima canzone sarà un lento e che poi dovremo tornare ai nostri dormitori.
I ragazzi presenti si lamentano e quelli che non formano coppie, abbandonano la pista.
Il lento inizia e Niall, che ha ancora le mani sui miei fianchi, mi fa girare e mi accorgo che mi guarda intensamente.
In questo momento mi rendo conto che è più grande di me e di un bel po’ dei partecipanti al campeggio per poter lavorare al bar con gli alcolici.
I miei occhi non lasciano un istante le sue iridi blu mentre allaccio le braccia al suo collo. Gli accenno un sorriso e appoggio la testa nell’incavo del suo collo.
Non parliamo, perché non c’è molto da dire in questo momento, ma ci perdi nei nostri pensieri. Sento che appoggia dolcemente le labbra sul mio collo e risalendo fino al mio orecchio con una scia di baci.
Tira il lobo del mio orecchio e lo sento sospirare e dire:- Sei bellissima, Megan
Sorrido consapevole che lui non può vedermi e, ripetendo lo stesso che ha fatto lui, sentendolo trasalire, appoggio il mio labbro al suo orecchio dicendo:- Anche tu non sei male, biondo tinto.
Lo sento ridacchiare sul mio collo, provocandomi dei brividi, e mi morde dolcemente il collo in un punto molto sensibile. Gemo piano e lo sento dire:- Mmhh… non ci conosciamo nemmeno da un ora e già gemi. Sono abbastanza bravo in questo allora?!
Sorride provocandomi brividi e una leggera risata. La sua voce bassa e calda sul mio collo è molto sexy e mi distrae.
Ma come può farmi tutto questo, se neanche lo conosco?!
Mugolo in affermazione alla sua domanda e riesco a dire:- Neanche io sono così male visto che prima c’era qualcosa che mi dava fastidio sulla schiena, mentre ballavo.
Lo sento ridere nuovamente e io non ci capisco più nulla. Scuote leggermente la testa e solleva la testa per guardarmi mentre la canzone finisce.
Le sue iridi blu sono velate di divertimento e eccitazione.
Mi prende per mano e, capendo le sue intenzioni, mi tolgo i tacchi. Mi sorride maliziosamente e inizia a correre: passiamo le guardie velocemente e faccio strada verso la mia casetta. Ridendo ci fermiamo in un angolo nascosto dalle luci e dagli sguardi indagatori.
Anche se siamo al buio, riesco a vedere gli occhi del biondo scrutarmi divertito.
Mi prende per i fianchi come poco prima e porta la mia schiena ad aderire con la parete fredda della casetta prefabbricata. Appoggia le mani ai lati della mia testa e ride divertito da non so cosa.
-Potresti condividere i tuoi pensieri divertiti con me?- chiedo fingendomi irritata.
Al contrario, sentire la sua risata è una cosa che mi rilassa visibilmente.
Smette di ridere e mi fissa, ancora divertito, dicendo:- Sei molto provocante, bellezza.
Faccio un sorriso malizioso, sapendo che si riferisce a ciò che gli ho detto poco fa in pista all’orecchio, e alzo le sopracciglia.
-C’è qualche problema, biondo tinto?- replico a dovere, alludendo al suo segreto che sono riuscita a scoprire in poco tempo.
Scuote la testa, facendo il finto offeso, e avvicina piano il suo viso al mio, come per darmi il tempo di fermarlo. Invece di aspettare, prendo il suo viso e faccio combaciare velocemente le nostre labbra, tanta era la voglia di farlo. Dapprima dolcemente, poi con più passione, Niall introduce la sua lingua nella mia bocca facendola giocare con la mia. Nel mio stomaco si scatena l’inferno e allaccio le mani attorno al suo collo per portarlo più vicino a me, ascoltando il cuore e non la testa.
-Sei fantastica- dice lui sorridendo sulle mie labbra per poi staccarsi e percorrere con una scia di baci il collo e le mie clavicole, facendomi ansimare.
 Si ferma all’altezza del mio seno e inizia a succhiare e ad accarezzarmi la parte scoperta dal vestito con la lingua. Quando finisce, ansante ammira la sua opera che sta iniziando a cambiare colore, diventando viola.
Ne approfitto per guardarmi intorno per vedere se qualche maniaco ci abbia osservati ma fortunatamente, nessuno all’orizzonte.
Niall mi guarda attentamente e quando incrocio il suo sguardo, mi sorride malizioso. Ricambio e come se mi abbia chiesto una specie di permesso, mi prende per mano e mi trascina all’entrata della casetta 39. Capendo le sue intenzioni, prendo le chiavi e lui aspetta con la mano intrecciata alla mia. Gli sorrido quando la porta è finalmente aperta e lui riprende a baciarmi facendo attenzione a non cadere mentre entriamo nella casa buia.
Sorrido quando lui inciampa su qualcosa di “non identificato” e mi morde il labbro facendomi mugolare.
Percorre con la mano la mia gamba, portando la mano sempre più su. Sembra così sicuro, invece io inizio ad andare nel panico: cosa ne penseranno gli altri? Cosa può pensare lui stesso? Che sono una troia? No, io non lo sono. Ci conosciamo da troppo poco  e per la prima volta nella mia vita, decido di essere seria, anche perché un ragazzo del genere, mi porta a esserlo.
Fermo la sua mano che è già arrivata nella parte interna della mia coscia , e mi stacco dolcemente da lui.
Niall mi sembra visibilmente confuso, così dico:- Scusa, è solo che ci conosciamo da così poco che non mi sembra giusto…
-Ah.. ok, nono sta tranquilla. Lo capisco
.- Fa un sospiro di sollievo e continua- Pensavo di aver fatto qualcosa che non dovevo…
-Nono. Non hai fatto nulla che non dovevi, anzi…
- dico lasciando la frase in sospeso e sorridendogli confortante.
-Beh… ehmm… grazie, ho passato una bella serata- dico alla fine.
-Si, anche io. Grazie a te, Megan, spero di rivederti presto- risponde il biondo dalle iridi blu.
Mi lascia un bacio intenso sula guancia , poi esce e si avvia verso la parte opposta del campeggio, chiudo la porta di casa e vengo assalita da tanti pensieri.
Perché ho fatto la seria? Chissà se lo rincontrerò. E se succede, che faccio? Sono pronta per una storia sera? Forse mi dovevo togliere il pensiero e andarci a letto stasera.
Ma mi sembra un ragazzo così per bene, dopotutto sono io quella che non va bene per lui.
Ok, basta pensare. Devo staccare il cervello per almeno 8 ore.
Mi dirigo verso la mia camera e noto che la porta di Niky è chiusa e da dentro non proviene alcun rumore.
Entro nella mia stanza e chiudo la porta a mia volta. Controllo l’ora dal mio orologio che segna le 02:04.
Mi spoglio, mettendomi qualcosa di comodo senza sceglierlo con troppa attenzione, mi stendo sul letto e dopo qualche minuto sono già caduta in un sonno profondo.









Salve a tutti gente, ieri ho finalmente ricevuto la quarta recensione e, come promesso, ho aggiornato. Spero che vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate attraverso una recensione. Ve ne chiedo solo altre 4 per il prossimo capitolo. Ci siamo risciuti per questo perchè non dovremmo per l'altro?!
Un bacio
By Cory



I nostri due ragazzi Niall  Megan sulla porta di casa


 

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Capitolo 5
*** La spiaggia ***



                                                


Una forte luce disturba il mio sonno. Apro gli occhi e sono costretta a richiuderli per via dell’intensa luce. Mi volto su un fianco, li riapro ed esamino la stanza. Questa non è di certo la mia camera: la mia è rosa shock e viola, questa invece è di un bianco ospedaliero.
Ci sono le mie cose sparse in giro e poi mi ricordo: mia madre mi ha trascinato con forza in un campeggio estivo per i tre mesi estivi, e il mio umore si accascia visibilmente.
La giornata di ieri sembra quasi un incubo, più che un sogno, invece devo rendermi conto che è la realtà.
I miei capelli puzzano ancora di sudore misto a qualcos’altro. Mi alzo e mi dirigo in bagno, dove inizio a fare riscaldare la doccia.
Mi guardo allo specchio e osservo attentamente il mio riflesso: ho le occhiaie, i capelli arruffati e le labbra leggermente gonfie. Sono un mostro!
Inizio a spogliarmi e la vista di una piccola macchia violacea, all’altezza del cuore, mi riporta alla mente pezzi di ciò che è successo la sera precedente con Niall. Sorrido istintivamente e lasciando gli asciugamani sul piano del lavandino, entro nella doccia calda.
Il getto d’acqua scorre lungo il mio corpo e mi sento già più pulita.
Ripercorro con le dita il percorso della bocca di Niall lungo il mio corpo, dove riconosco segni invisibili agli altri.
Quel ragazzo mi è entrato nelle ossa con la sua simpatia e dolcezza e non riesco proprio a liberarmene. Mi piacerebbe conoscerlo più a fondi ma non so proprio cosa aspettarmi. Potrei vedere se Niky lo conosce e carpirle qualche informazione, ma sono ansiosa di sapere cosa mi potrebbe rispondere.
Devo sapere chi è. Non riesco più a togliermi dalla testa i suoi occhi blu che mi fissavano con quello sguardo così intenso. Può anche darsi che lui voglia andare solo a letto con me e niente di più. Ieri sera stava succedendo così in fretta che non ho avuto il tempo di riuscire a pensare lucidamente.
Sembrava che volesse ottenere quello che voleva, senza sentimenti, come avrei fatto io. Ma non riesco a capire come mai io mi stia facendo tutti questi problemi. So che non sembro per niente una ragazza da una storia sera ma lui è così bello e mi fa sentire così a mio agio. Quel poco tempo per parlare mi è bastato per capire che tipo fosse.
Riesaminando la serata di ieri, credo che sia andata abbastanza bene; non ho conosciuto molte persone, a dir la verità, ma ne avrò il tempo.
Poi quel Liam, o come si chiama, non era per niente male anche lui. Chissà se lo rincontrerò. Peccato che Niky ci abbia interrotto così presto: era un tipo interessante. Ma le ho promesso di lasciarlo stare, perciò cercherò di pensarci meno possibile e di togliermelo dalla testa.

Quando l’acqua inizia a diventare fredda, decido di uscire. Apro la tendina per prendere gli asciugamani sul lavello ma davanti a me trovo un ragazzo riccio moro che si sta guardando allo specchio. Non appena si accorge di me attraverso il mio riflesso, ruota subito la testa ed io ho appena il tempo di pensare a richiudere velocemente l’unica fonte di copertura a disposizione.
Cosa cazzo ci fa un ragazzo qua!? Deve essere quello di ieri sera che stava con Niky.
Cazzo mi ha vista nuda!
A questo pensiero arrossisco e dico:- Chiunque tu sia, potresti passarmi gli asciugamani che ci sono sul lavandino?
Lo sento rispondere leggermente con un roco “Sì” e apro di poco la tendina vedendo sul suo viso un ghigno divertito mentre io sono in completo imbarazzo.
Ovviamente non è la prima volta che un uomo mi vede nuda ma almeno penso di averli conosciuti prima, lui invece è un estraneo.
Prendo velocemente gli asciugamani e ci avvolgo i capelli e il corpo, cercando di nascondere il più possibile.
Quando esco, lo trovo lì ad aspettarmi e dice:- Salve bellezza, piacere sono Harry. Bel tatuaggio comunque!- aggiunge alludendo al mio bellissimo tatuaggio inguinale a forma di una farfalla, causa di un periodo un po’ ribelle della mia vita. Arrossisco violentemente e lui allunga la mano ma il pensiero di toccarla non mi sfiora proprio il cervello.
Lo osservo attentamente: ha degli occhi verdi smeraldo spettacolari e dei ricci capelli lunghi. Indossa solo dei boxer neri e quindi penso avesse intenzione di fare la doccia. Sul corpo ha anche lui svariati tatuaggi tra cui una farfalla enorme sull’addome e due rondini all’altezza delle scapole.
Sì, beh, gli sto letteralmente facendo i raggi, ma che ci volete fare, ha un fisico da paura, con tartaruga e V, ma il ghigno aleggia ancora sul suo viso e appare arrogante.
-Megan. Se volevi farti la doccia, l’acqua è ormai fredda. Non penso che tu voglia farla, ma a giudicare dal tuo amichetto laggiù, penso che tu ne abbia bisogno.
Gli lancio un’ultima occhiata e poi dicendo:- Bye bye.- Mi avvio verso la mia camera, chiudendo la porta a chiave.
Ok, penso di essermi comportata meglio di quanto m’immaginassi di poter fare. L’ho lasciato a bocca aperta letteralmente, quando mi ha vista nuda.
Non mi sono mai vantata del mio fisico ma so di avere le curve giuste al punto giusto, e in situazioni come questa ne vado fiera.
Pensavo che panico o imbarazzo mi avrebbero condizionato, poiché non mi riconosco più da quando sono arrivata qua. Invece adesso sono tornata a essere la solita e vecchia me di Portland.
Faccio un sorrisetto stupido, consapevole che nessuno mi può vedere, e inizio a cambiarmi.
Oggi mi piacerebbe davvero andare in spiaggia a prendere il sole e magari fare anche un bagno, sperando che l’acqua non sia gelata.
Dopo aver messo un costume dorato e cercato di nascondere alla meglio il succhiotto fatto da Niall,  indosso una canottiera bianca e dei pantaloncini di jeans con delle Converse argentate ed esco dalla stanza.

La porta di Niky è aperta e sento che sta ridendo. Mi avvicino e capisco il perche: quell’Harry, mi sembra, le ha raccontato di sicuro cosa è successo. Appena si accorge di me, Nicole mi viene incontro e mi abbraccia:- Mmmhh, vedo che hai avuto un buon inizio, Megan.
Cerca di contenere le risate e così anche il riccio. Li fulmino entrambi con lo sguardo e rispondo:- Invece penso che voi abbiate avuto una nottata abbastanza movimentata, no?
Harry scoppia a ridere:- Non dico il contrario. Adesso devo andare, se qualche responsabile mi vede uscire da qua dentro, come minimo mi spara.
Già perché in questo campus, ragazzi e ragazze non possono stare nella stessa stanza o casa per evitare “spiacevoli inconvenienti” e tranquillizzare i genitori. Quindi girano controllori la sera e la mattina, ma da come abbiamo potuto costatare ieri, sono facilmente aggirabili.
Nicole, come se mi avesse letto nel pensiero, mi sorride complice e accompagna Harry alla porta.  Controllano, aprendola di poco, se c’è qualcuno e poi vedo il riccio fuggire via e Niky richiudere la porta.
Appena alza gli occhi e incontra il mio sguardo, scoppia a ridere.
-È fantastico a letto!- esclama poi avvicinandosi ed esultando.- Mi sa che ci farò un altro pensierino…
Le sorrido e mi faccio coraggio a dire:- Ieri ho incontrato un ragazzo..
-Come si chiama?
– chiede la bionda andando a cambiarsi.
Solo adesso mi accorgo che indossa solo una maglietta e mi sento leggermente in imbarazzo.
-Niall.. non so il cognome però
Si gira di scatto- Quel Niall?! Quel tinto biondo strafigo con gli occhi azzurri al bancone degli alcolici di ieri sera?! –  annuisco, lei fa finta di svenire ed io rido leggermente, sollevata dalla tensione che poco prima mi opprimeva. Non mi aspettavo una reazione del genere ma sono comunque contenta.
-Si, esattamente quello… lo conosci?- chiedo ironica e sperando che mi dica qualcosa di più su di lui.
Fa un enorme sorriso e risponde:- Ieri ho bevuto qualche bicchierino e mi ha servita lui. È nuovo perciò non so che dirti
Fa una smorfia dispiaciuta mentre indossa costume, canottiera e pantaloncini simili ai miei.
-Come mai lo chiedi? Avete….??- chiede, accompagnando l’ultima domanda con un gesto non molto garbato.
Rido coinvolgendo e alla fine dico, scuotendo la testa:- No… mi sono fermata prima che potesse fare qualcosa…
Sembra confusa e abbattuta così decido di mostrarle il succhiotto.
Mi da il cinque e dice ancora confusa:- Ma non capisco perché tu ti sia fermata. Ha fatto qualcosa di male?
-Nono, assolutamente. Mi sono divertita ieri con lui
- rispondo mentre chiudo la porta di casa, dirette in spiaggia.- Il fatto è che… non so, mi è sembrato un ragazzo serio e lo conoscevo appena.
-Lo so, okay, ho fatto una cazzata
– aggiungo alla fine vedendo la faccia sconvolta e contrariata di Nicole.
Evita di commentare esplicitamente ma so già a cosa sta pensando.
 
Arriviamo velocemente in spiaggia: è un grande spiazzo di terreno sabbioso con alcuni ombrelloni e tovaglie sparse, che la tingono di molti colori. Il mare è calmo e silenzioso ma rilassante e vedo ragazze che prendono il sole e ragazzi che giocano a palla sulla riva. È semplicemente il paradiso.
Niky ed io scegliamo una postazione abbastanza centrale e poggiamo gli asciugamani e le borse lì.
-Comincia a piacerti, non è vero?- chiede la bionda con un grande sorriso.
Annuisco vivacemente e le sorrido di rimando. Inizio a togliermi la canottiera, attenta che il succhiotto non si veda troppo e faccio lo stesso con i pantaloncini, mentre Niky mi imita.
Noto che al contrario mio, lei ha non pochi succhiotti ma non è imbarazzata a mostrarli. Anzi sembra quasi che li mostri come trofeo o prova della notte passata.
Dopo che Nicole mi ha spiegato che il pranzo è servito verso le 13:30 in una grande mensa, ci immergiamo in un silenzio rilassato e meditatore mentre siamo distese sulle coperte.
Ne approfitto per guardarmi in giro: le ragazze sono tutte abbastanza magre e ci sono bionde e more a volontà tranne qualche rossa o con i capelli tinti di blu o verde. Mi piacerebbe tanto farmeli ma se, per cambiare colore, devo rovinare quello attuale preferisco proprio di no.
I ragazzi non sono neanche male: alti, magri e fortunatamente ce n’è qualcuno con la tartaruga e la V sul bacino.
Sembra che i ragazzi e le ragazze siano in due mondi diversi in questo momento: ragazze addormentate o intente a chiacchierare con altre sugli asciugamani a prendere il sole, mentre i ragazzi fanno gare di nuoto o di pallone.
Proprio quest’ultimo arriva violentemente sulla mia pancia, lasciando un segno rosso e facendomi urlare per lo spavento e il leggero dolore. Mi volto verso Niky ma noto che si è addormentata a pancia in giù e non ha sentito nulla.
Quando mi volto nuovamente per vedere da dove provenisse il pallone, trovo il ragazzo moro, Liam mi sembra, davanti a me che mi fissa con i suoi soliti occhi color cioccolato. Rimango leggermente stupita e sto per aprire la bocca, quando un altro ragazzo ci raggiunge.
Harry spunta da dietro Liam correndo e dicendo:- Mi dispiace, è stata colpa mia.
Appena mi riconosce, fa un sorriso e, mettendo una mano sulla spalla del moro, il quale continua a fissarmi in silenzio, dice:- Oh, ma guarda chi si rivede! La ragazza dal tatuaggio nasc….
-Shshshsh-  sovrasto la sua voce per evitare che qualcuno lo abbia sentito. È un segreto che sanno solo pochi, cioè quelli che sono venuti a letto con me e alcune compagne di scuola a causa degli spogliatoi pubblici.
Ride divertito dalla mia reazione, facendo sorridere anche Liam.
-Che c’è bellezza? Non vuoi che si sappia in giro?- domanda innocentemente Harry.
Lo fulmino con lo sguardo e dico:- Non ti azzardare a farne parola con nessuno! E poi grazie mille per la pallonata!- aggiungo alludendo alla mia pancia arrossata.
Entrambi si abbassano, sedendosi sulle ginocchia.
Hanno intenzione di torturarmi a lungo?!
Adesso che li guardo meglio noto che indossano una mutanda a costume colorata che lascia veramente poco all’immaginazione e lascia scoperti tutti i tatuaggi che coprono i loro corpi.
Il primo di Liam che noto è sul braccio e rappresenta quattro frecce. Chissà cosa significano.
Lo guardo in viso e mi vedo che mi letteralmente esaminando il mio corpo più volte, forse alla ricerca del tatuaggio che ha nominato Harry.
Arrossisco un po’, messa in soggezione e sento Liam dire guardandomi intensamente:- Vorresti un massaggio per attenuare il dolore?
Divento paonazza e rispondo subito:- No, grazie.  Adesso potete anche andarvene se avete nient’altro da fare o dire. Niky sta dormendo se non lo avete notato.
Vedo Liam avvicinarsi velocemente al mio viso e poi scosta i miei capelli biondi dal mio orecchio mentre dice sottovoce:- Ci sono molte altre cose che vorrei farti, ma qui in pubblico sarebbe un po’ inappropriato..
Lascia un bacio sotto l’orecchio, in un punto abbastanza delicato per me ed io m’irrigidisco mentre sorride e si allontana con Harry che ride.
Appena sono abbastanza lontani, sospiro pesantemente, come se per tutto quel tempo avessi trattenuto il fiato.
Quando c’è Liam divento incapace di parlare o di agire lucidamente. Non capisco perché mi faccia quest’effetto, ma è quasi bello e snervante allo stesso tempo, anche perché non so cosa aspettarmi. Con i ragazzi, li ho sempre avuti io in pugno  e sapevo come avrebbero reagito; con Liam è tutto il contrario d è abbastanza frustrante.
Guardo Niky che dorme ancora innocentemente e decido di imitarla. Massaggio un po’ il mio addome arrossato e mi volto su questo, cercano di rilassarmi ed estraniandomi  dal mondo
.














Salve a tutti gente... questo capitolo ve lo sto facendo come regalo di Natale e Fine e Inizio Anno. è più lungo rispetto ai passati e in questo momento sono così stanca dopo un'intera giornata alzata che mi addormenterei qui stesso sul computer.
Aggiornerò l'anno prossimo... ahahah che strano dirle eh?!
Vabbe non vi e soprattutto mi trattengo oltre. Spero che vi sia piaciuto e che continuiate a seguirmi.
Cercate di fare 5 recensioni per questo? anche 6 se volete. Un regalino di Natale :)
Un bacione e tanti auguri a tutti quanti
A presto
By Cory

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Capitolo 6
*** Pranzo inaspettato ***


              







Dal capitolo precedente:
"Vedo Liam avvicinarsi velocemente al mio viso e poi scosta i miei capelli biondi dal mio orecchio mentre dice sottovoce:- Ci sono molte altre cose che vorrei farti, ma qui in pubblico sarebbe un po’ inappropriato..
Lascia un bacio sotto l’orecchio, in un punto abbastanza delicato per me ed io m’irrigidisco mentre sorride e si allontana con Harry che ride.
Appena sono abbastanza lontani, sospiro pesantemente, come se per tutto quel tempo avessi trattenuto il fiato.
Quando c’è Liam divento incapace di parlare o di agire lucidamente. Non capisco perché mi faccia quest’effetto, ma è quasi bello e snervante allo stesso tempo, anche perché non so cosa aspettarmi. Con i ragazzi, li ho sempre avuti io in pugno  e sapevo come avrebbero reagito; con Liam è tutto il contrario d è abbastanza frustrante.
Guardo Niky che dorme ancora innocentemente e decido di imitarla. Massaggio un po’ il mio addome arrossato e mi volto su questo, cercano di rilassarmi ed estraniandomi  dal mondo
."


Quando mi sveglio noto che la spiaggia si sta lentamente svuotando. Ragazzi e ragazze raccolgono le loro cose vestendosi e avviandosi verso un grande edificio che penso sia la mensa.
Controllo l’ora dal cellulare e mi accorgo che sono già le 13:16.
Nicole accanto a me sembra ancora dormire, quindi la smuovo poco facendole aprire gli occhi.
-Si?!- domanda sbadigliando e voltandosi verso di me.
-Pare che tu abbia dormito veramente poco stanotte eh?- dico sarcastica.
-Non puoi capire quanto quel riccio sia impegnativo!- risponde ridendo.
Cerco di trattenere le risate mentre mi alzo iniziando a prepararmi.
-Su, in piedi! Andiamo a mangiare, sto morendo di fame!
Mentre prova ad alzarsi, passano dei ragazzi che avevamo incrociato per venire in spiaggia, fischiando e dicendo:- Bel culo eh!
Inizio a ridere e lei mi sorride urlando per risposta un “grazie mille” a quei ragazzoni.
 
Finalmente dopo esserci vestite completamente, (beh, per quel che possiamo ovviamente) lasciamo la spiaggia ormai quasi vuota, tranne qualcuno che ancora dorme.
In silenzio raggiungiamo la mensa. Decido di non raccontare l’episodio della pallonata di qualche oretta fa, perché se sa che sia Harry sia Liam l’hanno vista mentre dormiva ed io non l’ho svegliata, inizierà a sbraitare e non credo di volerla sentire urlare.
Entrate nell’edificio con la pancia che brontola, noto con stupore la somiglianza di questa con quella della mia scuola. Ovviamente non penso che ci siano delle mense speciali, ma la somiglianza mi riporta alla mente la mia città ed è come se fossi più vicina a essa e al mio comportamento originale.
Niky mi guida fino ai vassoi e da lì in poi mi metto in coda per scegliere cosa mangiare: vedo pasta con il sugo, riso, patatine, rotelle, frutta e verdura a volontà e il mio stomaco urla “cibo” felice di vedere e di poter gustare tutto quel ben di Dio.
Ok, mi ero sbagliata. Non somiglia alla mia mensa scolastica. Forse per l’arredamento, ma in fatto di cibo è tutt’altra cosa.
Lì ti avrebbero dato una poltiglia giallo-verde che spacciano come purè, quando non ne ha per niente il gusto o qualche incognito impasto. Quindi come sempre mi sarei portata qualcosa da casa, così come il resto della scuola.
Da come avrete bene capito, io mangio di tutto, amo il cibo ma quando mi si presentano cose che non hanno né capo né coda, sto in digiuno pur di non avvicinarlo al mio apparato gustativo.
Quindi un po’ mi reputo fortunata di tutto quello che mi si sta presentando davanti.
 
Scelgo un po’ di tutto e aspetto Niky che invece prende solo una cotoletta e una banana.
La guardo confusa quando mi raggiunge e lei, alzando le spalle dice: - Dieta!
Alzo gli occhi al cielo e scuotendo la testa rispondo solamente con un “Mah!”
Basta che lei non m’inizi a dire che devo mangiare di meno perché giuro che mi faccio cambiare di casa.
 
Poggiamo in vassoi su un tavolo semilibero e ci sediamo sulle panche. Inizio a mangiare le prelibatezze davanti a me iniziando dal riso.
Niky m’imita iniziando a tagliare la cotoletta e nel frattempo chiede:- Fatto nuove conoscenze mentre dormivo?
Inghiotto velocemente e rispondo scuotendo la testa.
Non è che sa qualcosa?
-Ho solo dormito, dopo aver fatto i raggi alla maggior parte dei ragazzi-, dico poi facendola ridacchiare.
-Vedo che ti stai ambientando bene, eh!
Annuisco prendendo un’altra forchettata del riso fantasticamente ottimo.
Quando alzo lo sguardo, incontro quello di una persona che non avrei voluto vedere in quel momento.
Liam.
Lo vedo che mi sorride sfacciatamente dall’altra parte della mensa attirando l’attenzione del riccio accanto a lui.
Entrambi mi stanno sorridendo adesso ed è come se il tempo si fosse fermato per un attimo.
Sapete i film horror, quando gli assassini ti sorridono prima di iniziare a inseguirti per ucciderti?
Beh, si, la sensazione che sto provando in questo momento ci si avvicina e il fatto che li vedo avvicinarsi a noi non migliora la situazione.
Do una gomitata a Niky che mangiava serenamente e mi guarda stranita.
Le basta uno sguardo davanti a noi per capirmi.
Harry e Liam si sono seduti al nostro tavolo e ci osservano in silenzio.
-Salve ragazzi!- urla Niky quasi strozzandosi per la sorpresa.
Non riesco a fare a meno di ridere e mi è rivolta un’occhiata omicida dalla mia coinquilina.
Rivolgo lo sguardo ai due ragazzi davanti a noi, i quali hanno avuto la decenza di indossare una maglietta, non so se per mia fortuna o no.
Harry sembra leggermente divertito mentre Liam mi scruta attentamente.
Sento le guance farsi un po’ più colorite e abbasso lo sguardo trovando più interessante l’enorme vassoio di cibo davanti a me che non attira quasi più.
Mi chiedo perché debba farmi questo effetto e come ci riesca soprattutto.
Il suo sguardo arrogante non smette mai di puntarmi, neanche quando chiede:- Dormito bene Niky?
A quel punto divento paonazza. Alzo lo sguardo e lo uccido con i miei occhi azzurri facendogli increspare le labbra in un sorriso sfacciato.
Che odioso! Adesso che dico a Nicole?
La chiamata in questione mi guarda come ho appena fatto con Liam.
Poi si ricompone velocemente e risponde:- Bene grazie, voi che avete fatto stamattina?
Rimango a bocca aperta. Mi aspettavo una sfuriata, invece ha fatto come se nulla fosse successo.
Mi posso considerare salva allora?!
Il piccolo scatto delle sue labbra in un sorriso trattenuto mi conferma che il peggio deve ancora venire.
Benissimo!
Harry invece di venirmi incontro, continua dicendo:- Abbiamo giocato un po’ a pallone e poi abbiamo incontrato “casualmente” Megan- mimando le virgolette con le dita.
Liam sta in silenzio ricordando la scena divertito.
Nicole sorride gentilmente, anche se non è a conoscenza di quello che è accaduto e prende la banana, iniziando a sbucciarla.
A un tratto è come se la sala trattenesse il respiro e la guardasse. Nicole quando vuole attenzione, riesce ad averla sempre e un po’ la invidio per questo.
Trattengo un sorriso e guardo Liam che invece sta guardando me.
Wow, pazzesco.
 
-Hai deciso di ingrossare eh?- ironizza improvvisamente.
Guardo il vassoio stracolmo e gli do ragione.
-In realtà non ricordo perché ho preso tutto questo…- rispondo storcendo le labbra.
-Da come guardi il piatto, pare che tu stia morendo di fame..-continuo poi ridendo.
Lui mi sorride malizioso e afferma, come se fosse la cosa più naturale del mondo:- No, piccola, sto guardando te e muoio dalla voglia di farti … certe cose…
Lascia la frase in sospeso e il mio respiro si spezza.
Cazzo che effetto disarmante! Non è da me!
Riprenditi Megan!
-Ah vero…?!- che risposta del cazzo è questa!?
Ok, il mio cervello è letteralmente fottuto.
Lui annuisce silenziosamente e io mi mordo il labbro inferiore per il nervosismo che mi suscita.
Vedo i suoi occhi aprirsi leggermente di più, come si come le sue labbra.
 
Ah, è a questo che vuole giocare?!
Bene, che il divertimento cominci.
Passo con calma la lingua sul labbro inferiore, seguendo il percorso dei denti poco prima, e senza staccare lo sguardo da lui, prendo una forchettata di riso.
La prendo in bocca, giocando un po’ con il riso per poi riposare la forchetta vuota sul vassoio.
-Furba eh!- dice piano assottigliando lo sguardo, ma lo sento comunque.
A risvegliarmi dallo stato di trance è Niky che mi dà una gomitata.
La guardo interrogativa e lei m’indica la porta.
Un biondo sta entrando e si sta mettendo in coda per pranzare. Focalizzo meglio il viso e riconosco Niall.
Pensavo di non poterlo vedere più!
Niky mi sorride intendendo il mio sguardo mentre Harry e Liam si voltano curiosi nella direzione indicata.
Mi alzo velocemente e vado nella sua direzione.
Il biondo non si accorge di me fino a quando non gli sono vicina.
Appena si volta e mi vede, le sue labbra si curvano in un fantastico sorriso. Si avvicina e mi abbraccia dandomi un bacio sulla guancia. Rido per la sorpresa coinvolgendolo.
Sembra tipo una scena di quei film smielati che tanto odio, ma viverla non è poi così male.
Appena sono di nuovo a terra, mi dice:- Che sorpresa!
Gli sorrido:- Già! Pensavo di non vederti più.
Lui sembra confuso:- E perché mai ? Vivo qui anch’io sai?
-No, in effetti pensavo che venissi solo per le serate..
Ride leggermente:- Nono, sempre qua.
Gli sorrido leggermente e lui ricambia. Sembra che il tempo non passi, i suoi occhi azzurro mare mi ipnotizzano ogni volta.
-Con chi sei? L’amica di ieri sera?- chiede poi, ricordando la serata precedente.
Volgo lo sguardo al tavolo e noto che i tre mi stanno guardando: Harry e Niky con aria curiosa, mentre Liam con aria omicida, credo.
Niall segue il mio sguardo e chiede curioso:- Chi sono gli altri due?
-Mmhh… penso amici… cioè Harry l’ho trovato stamattina in bagno, in una situazione alquanto imbarazzante, mentre Liam si è presentato ieri sera. Sinceramente non so bene come definirli..
-Capisco…- sembra un po’ irritato, spero solo non lo sia con me.
-Stavi mangiando vedo. Non voglio disturbarti..- continua poi tornando a puntare i suoi occhi nei miei.
Scuoto la testa sorridendo e rispondo:- Non ho più molta fame e ho preso troppo. Pensavo che potessi prendere il mio, poiché ho toccato poco…
Mi sorride dolcemente e annuisce. Così andiamo a sederci al tavolo.
Avvicinandomi riesco a notare i dettagli dell’espressione di Liam: ha gli occhi socchiusi e le mani stringono lo schienale della sedia.
-Per chi non lo conoscesse, lui è Niall…- mi sento di dire per pura educazione.
Nel frattempo vedo Niky ridere sotto i baffi, ricordando la nostra conversazione mattutina e Liam fulminarmi con lo sguardo.
Nessuno però si degna di rispondere così mando tutti al diavolo mentalmente.
Harry riprende a parlare con Niky di non so cosa, estraniandosi, mentre Niall inizia a mangiare.
Osserva tutto il vassoio, che a me non interessa più, e si lecca le labbra facendomi ridere.
-Non riuscirai a mangiarlo con gli occhi, Niall- dico ridendo. Lui mi sorride facendomi la linguaccia e poi inizia a portare qualcosa alla bocca.
Liam ci osserva in silenzio, senza far trapelare nulla dal suo sguardo e la cosa mi irrita.
Passa da momenti in cui è malizioso e perverso ad altri di silenzio assoluto e non capisco cosa gli passi per la testa.
Quando si accorge che lo sto guardando, sorride leggermente alzando un sopracciglio e dicendo a voce alta:- Non guardarmi troppo altrimenti mi sciupo..
Arrossisco distogliendo lo sguardo da lui e liquidandolo con un solo gesto della mano.
Nel frattempo Niall ci aveva osservati , credo, perché lo vedo corrugare la fronte.
All’improvviso dice:- Che mi dici se oggi pomeriggio facciamo una passeggiata? Così per esplorare un po’ il campus visto che non lo conosco neanche io molto bene…
Gli sorrido facendo incastonare i nostri occhi azzurri e rispondendo: - Si, certo. Perché no? Non so ancora orientarmi bene…
Lui mi sorride di rimando e con la coda dell’occhio vedo Liam mandare occhiatacce nella sua direzione.
Se uno sguardo potesse uccidere, Niall sarebbe morto da un pezzo e la cosa peggiore è che non so il perché.
Per ripicca a lui o forse perché il mio cervello si è davvero fuso, dico:- Beh, nel frattempo potresti mostrarmi anche dove si trova la tua casetta, potrebbe essere utile…
Niall per poco non soffoca sorpreso e Liam avrebbe ucciso anche me, se ne avesse avuta l’occasione, come d’altronde avrei fatto io.
Come possono uscirmi certe cose dalla bocca?!
-Certo - risponde poi con voce roca. Io gli sorrido e lui ricambia.
Passata una mezz’ora, finito di pranzare, decidiamo di andare a riposarci un po’.
Durante il tragitto per tornare nelle casette, Niky e Harry continuano a parlare più avanti mentre io, Niall e Liam restiamo più indietro in silenzio.
Liam è stato abbastanza silenzioso durante il pranzo e non capisco perché pare che ce l’abbia con me.
Niall, finalmente arrivati alla casetta, mi prende per mano e mi lascia un bacio incerto all’angolo della bocca facendomi sorridere.
Forse è insicuro poiché ieri sera l’ho rifiutato ma trovo il coraggio di spostare di poco la testa, per far incontrare le nostre labbra.
È un bacio dolce, superficiale ma per lui penso significhi di più perché quando ci stacchiamo, sorride togliendomi il fiato.
Sorrido leggermente anch’io e lo osservo andare via.
Nel frattempo Niky è rientrata e Harry penso sia andato via, mentre Liam è rimasto a guardare la scena.
A volte sembra un maniaco.
Non so che dire, così decido do fare un solo gesto con la mano per salutarlo mentre mi giro.
Neanche il tempo di arrivare alla porta, mi sento tirare per il braccio e mi ritrovo schiacciata contro il muro laterale della casetta dal corpo di Liam, nascosti dalla vista di tutti.







 





  

 

 





Salveeee!!!
MI dispiace per l'enorme ritardo fatto... sarò morta per un centinaio di volte solo nei vostri pensieri ahahah
Lo so davvero, Ma l'unica cosa che posso dire è che mi dispiace un casino.
Non ho avuto nè il tempo, nè la voglia, nè l'ispirazione per tornare a scrivere questa storia e alcune di voi si sarano di sicuro preoccupate molto (almeno spero)
Ringrazio tantissimo una di voi che mi ha scritta premurosamente e mi ha spinto a scrivere altrimenti la storia poteva rimanere di lato fino alle vacanze di Pasqua,
Comunque la connessione con il computer non funziona alla meglio e ho dovuto fare i salti mortali e combattere con il router del mio telefono che sta morendo per pubblicarla.
Appena riesco metto delle gif.
Un bacio a tutte.
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto con qualche recensione.
By Cory

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