Teen Idle.

di _Jwooww
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I. ***
Capitolo 2: *** Capitolo II. ***
Capitolo 3: *** I'm a killer. ***



Capitolo 1
*** Capitolo I. ***


Teen Idle.
Il coltello cadde a terra.
Provocò un rumore, ma lui non s’interessò.
Guardava la scena con uno sguardo cupo.
Il pavimento si era tinto di rosso, un rosso sangue.
Era confuso, nella sua mente regnava una guerra, si guardava intorno ma il suo sguardo era attratto dai cadaveri stesi per terra.
Per un secondo di lucidità la sua mente prese una decisione: scappare.
Corse, diretto alla porta, la apri e iniziò a correre più veloce che poteva.
La scena del delitto gli rimbombava nella sua testa.

 
                                                                                                    “Che cosa ho fatto ?!”
Ripeteva in continuazione.
Era arrivato in un fitto bosco.
Iniziò a guardarsi intorno, come se ci fosse un pericolo in agguato. Sapeva che era in grossi guai.
                                                                                                 “Jeff…Jeff…”
Avrebbe riconosciuto quella voce ovunque.
Sua madre.
                                                                                                 “Ehy Jeff!”
Adesso lui…
Suo fratello.
Si mise le mani sulle orecchie, cercando di non sentire più quelle voci che gli avrebbero distrutto i suoi ultimi momenti di sanità.
                                                                        “La giovinezza non dovrebbe essere bellissima?
Da lontano vide una strana figura.
Un uomo alto e snello, la sua carnagione era bianca, bianchissima.
Iniziarono delle interferenze.
                                                                                       “Perfetto.”
Pensò.
I suoi pensieri erano già un disastro.
Adesso anche le interferenze.
Dei passi si avvicinarono sempre di più, sempre di più.
Oramai non aveva più forze per alzarsi e scappare via, doveva rimanere lì e abbandonarsi al suo destino.
Vide una figura e poi, il buio.

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Capitolo 2
*** Capitolo II. ***


Capitolo II.
Si riusciva solamente a sentire il rumore che il vento creava muovendo le foglie.
Riprese lentamente i sensi, ma non la sua sanità.
I pensieri erano ancora confusi nella sua mente, non riusciva a pensare qualcosa di ragionevole.
Mise una mano nella tasca dei pantaloni, sperava di trovare il coltello. Ma giustamente lo fece cadere e non lo prese.
                                                                                                                 Era indifeso.
Sì alzò.
Ma quello che si presentò ai suoi occhi, fu qualcosa di sconcertante.
Immagini di bambini, pezzi di giornali in cui descrivevano le morti di alcuni bambini, cadaveri e molto altro.
Jeff continuava a guardare quelle pareti.
                                                                                                 “Dove mi trovo…?”
Adesso i suoi pensieri erano ancora più confusi.
Mentre fissava ancora quelle pareti, la porta si aprì lentamente.
Una figura filiforme, entrò nella stanza.
Jeff si girò di scatto e lo vide.
Lo Slenderman.
Un uomo, senza viso, vestito con uno smoking.
                                                      "Chi è ? Che cosa vuole da me ?" Pensò Jeff.
Slenderman si avvicinò.
Jeff prese coraggio e disse:

“Chi sei ?”
Passarono secondi da una sua risposta.
“Sono Slenderman, io già ti conosco Jeff, e so’ anche cosa hai fatto.” disse con aria di chi sapeva ogni suo minimo segreto.
“Slender-chi? Dove mi trovo? Come fai a conoscere il mio nome?”  
Adesso la paura prese di nuovo il sopravvento.
“Ci sarà tempo per rispondere a tutte queste domande.”
Come tempo ?
Lui esigeva adesso delle risposte.
E Slenderman doveva dargliele.

“Ti posso dire che, adesso sei un killer e lavorerai con il sottoscritto.”
                                                                                   “Un killer ?” Pensò Jeff.
Cosa gli stava succedendo ? Non aveva avuto abbastanza dopo quell’accaduto ?
Doveva pensare ad una soluzione al più presto.

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Capitolo 3
*** I'm a killer. ***


Capitolo III.
La sua risposta era il suo unico pensiero in quel momento.

Gli porse il coltello, lo stesso con cui aveva ucciso la sua
famiglia.
I ricordi iniziarono a ricomparire.

Jeff guardò quell'arma con lo stesso sguardo, con cui aveva guardato i cadaveri.

"Che cosa vorresti dire? Io... io non voglio rifare ciò che ho fatto!" L'unica cosa che gli uscì dalla bocca fu questo.
Sapeva, però, che la sensazione di quando impugnò il coltello fu indescrivibile.
"So' che la prima volta si pensa questo, ma quando ci prenderai gusto, vedrai... “.
Una parte della sua mente, decise che doveva prendere quel coltello, ma l'altra parte pensava che fosse meglio non lasciar perdere.
Allungò la mano, ma dopo la ritirò.
Slender, mise l'arma nella mano di Jeff e lasciò la stanza.
Jeff guardò quel coltello per svariati minuti, finché non la mise in tasca.
Doveva portare la calma nei suoi pensieri.
Passarono ore, minuti, secondi...

Il vento entrava solamente in quell'unica finestra esistente.
All'improvviso la porta si aprì, Slenderman.

"Seguimi" disse con aria decisa.
Jeff, non disse una parola, lo seguì e basta.
Dopo molti minuti che uscirono, si trovarono in un quartiere, c'erano svariate case.
Jeff aveva già intuito cosa doveva fare.
Slender indicò una casa.

"C'è una famiglia lì, voglio che tu... "
Jeff l’interrupe.
"Che li uccida"
"Indovinato
”, Disse Slenderman con tono ironico.
Jeff si diresse verso la casa.
                                                                       "Posso farcela" pensò.
Si fermò un attimo. Di certo, non poteva entrare dalla porta, sarebbe scattato l'allarme.
Riuscì a entrare da una finestra aperta, si ritrovò in una stanza, dove trovò un ragazzo che stava dormendo.
Sembrava felice, ma tra qualche minuto, non lo sarebbe stato più.
Dopo un po', il ragazzo si girò e aprì gli occhi.

"Go to sleep" disse Jeff, colpendolo più volte.
Il cuscino si macchiò da quel colore rosso, rosso sangue. Anche la parete si sporcò.
Jeff guardò il cadavere e uscì. Si diresse la camera dei genitori.
Seguì lo stesso procedimento usato con il ragazzo.
Il sangue gocciolava e cadeva a terra, coprendo il pavimento letteralmente di sangue.
Jeff iniziò a ridere, una risata isterica.
La luce della notte penetrò alla finestra, illuminando i volti squartati dei due.
Sentì come se avesse girato pagina.
Da quella sera, la gente l'avrebbe riconosciuto come Jeff
, Jeff The Killer.

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