I Giorni della Caccia

di Devileyes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fiamme, Fulmini, Draghi e Spie ***
Capitolo 2: *** La Stella Morta che Inquieta le Fate ***
Capitolo 3: *** Le Fate Reclamano la Testa del Drago ***
Capitolo 4: *** La Notte della Fuga ***
Capitolo 5: *** Corsa Disperata! ***
Capitolo 6: *** Attraversare il Deserto ***
Capitolo 7: *** Le Ombre della Rovina ***
Capitolo 8: *** Caccia Ai Draghi ***
Capitolo 9: *** Appuntamento a Crocus ***
Capitolo 10: *** Catturati ***
Capitolo 11: *** Rivelazioni e Strategie ***
Capitolo 12: *** Il Volto del Nemico ***
Capitolo 13: *** Fratricidio ***
Capitolo 14: *** Capovolgimento! ***
Capitolo 15: *** La Battaglia dei Draghi ***
Capitolo 16: *** Ultimo Ruggito! ***
Capitolo 17: *** Di Nuovo Punizioni ***



Capitolo 1
*** Fiamme, Fulmini, Draghi e Spie ***


Ave, gente!

Questa settimana mi sento particolarmente ispirata, perciò fanfic a raffica! XD
Ho finalmente finito di scrivere il seguito della mia precedente long-fic “La Baia degli Schiavi”, ed ecco qui a voi l'attesissimo (???) primo capitolo! :D
E' stata dura, ma ce l'ho fatta! Cavoli sono più di cento pagine di storia! Uff...

Come al solito il primo e l'ultimo capitolo sono i più brevi perché fungono da prologo ed epilogo, mentre gli altri saranno più corposi. Se poi avrete voglia di sprecare l'1% del vostro tempo per lasciarmi una recensione (farmi sapere cosa ne pensate, insultarmi, tirarmi pietre, blablabla...) mi farete molto felice. Sennò pazienza, la fic comunque la pubblico tutta, che vi piaccia o no. u.u

Cominciamo adesso la lunghiiiiiiiissima presentazione della storia: è incentrata sui Dragon Slayer. Fine.
Bene, senza tediarvi oltre direi che posso lasciarvi al primo capitolo.

A presto! ;)



I GIORNI DELLA CACCIA


CAPITOLO UNO – FIAMME, FULMINI, DRAGHI E SPIE


Le montagne tremavano.

Decine di poderose onde d'urto si espandevano nel raggio di chilometri e chilometri, finendo inevitabilmente per far vibrare ogni cosa incontrassero sul loro cammino, persino quelle gigantesche montagne di pietra che si pensava fossero nate con il mondo e sarebbero finite con esso. Non erano solo quelle a tremare, però.
Tremavano gli alberi, tremava l'acqua dei laghi, tremava persino la terra stessa sotto la potenza dei colpi di due draghi in forma umana che come una coppia di aquile guerriere si scontravano tra vento e nuvole.
Benché fosse appena metà mattina e il cielo fosse terso e sereno, violenti lampi lo attraversavano da parte a parte insieme a boati spaventosi, a cui si aggiungevano i bagliori di fiamme più azzurre del firmamento.

Il Drago del Fulmine e quello degli Inferi combattevano da almeno tre ore, e sembrava che la conclusione dello scontro fosse ancora lontana.
Laxus si muoveva a scatti irregolari per evitare tutti i proiettili di fuoco che il nemico gli lanciava addosso col chiaro intento di ammazzarlo. Scartò più volte a destra e sinistra, a momenti dovette difendersi con l'elettricità per evitare di venir preso da quelle fiamme che, lo sapeva bene, avevano il potere di bruciare carne, magia e anima. Evidentemente Lucifer non sapeva cosa fosse un duello leale, lui che combatteva con l'unico scopo di sterminare l'avversario.
Il mago di Fairy Tail si vide costretto a farsi scudo dietro uno sperone di roccia, ma quando questo esplose a seguito di un'ennesima vampata di fiamme, dovette uscire allo scoperto sul lato opposto e contrattaccare.

Rairyū no... Hōtengeki!” ruggì nel scagliare una delle sue tecniche magiche più letali, la temibile saetta a forma di alabarda. L'arma prese consistenza nelle sue mani e schizzò via fendendo l'aria, dritta verso il suo obiettivo.

Una cinquantina di metri più in là, Lucifer dovette arcuare la schiena all'indietro per evitarla all'ultimo secondo, ma così facendo rimase scoperto dando la possibilità a Laxus di centrarlo in pieno volto con un gancio ben assestato.
Fece un bel volo, ma come sempre atterrò in piedi, pulendosi il labbro sporco di sangue con indifferenza.
Laxus dovette ammettere per l'ennesima volta che quel tipo era uno tosto, forse l'avversario più forte che avesse mai affrontato.

Lucifer tornò alla carica senza dargli il tempo di riprendere fiato, e stavolta fu lui a sferrargli un duro calcio a lato del collo, rischiando quasi di rompergli le vertebre e fargli volare via la testa.

Dannazione, quel bastardo picchiava sempre più duro!

Era da parecchio che combattevano, eppure il Drago degli Inferi continuava a mantenere quel sorrisetto divertito stampato in faccia, apparentemente senza risentire dei danni subiti, tutto perché – come aveva ammesso lui stesso – si era privato dei recettori del dolore.
Si scambiarono una nuova raffica di pugni violenti caricati con fulmini e fiamme di indicibile potenza, finché non stabilirono che era giunto il momento di chiudere la partita.

Rairyū no...

Jigokuryū no...

... HŌKŌ!!!!

Si erano già confrontati nella potenza dei rispettivi ruggiti appena una settimana prima, e il risultato continuava ad essere lo stesso: come alla fortezza di Hellhound, nella Baia degli Schiavi, così anche in mezzo a quella zona desolata i loro attacchi più potenti si eguagliavano.
Nessuno vinceva, nessuno cedeva. I ruggiti si esaurirono nello stesso momento portando al medesimo risultato, ma rispetto all'ultima volta ora Laxus rimase in piedi, non cadde in ginocchio.
Era stanco, questo sì, ma a prima vista il suo avversario lo era di più.

Si lanciò verso di lui per l'ultima volta, conscio di avere un'unica occasione per abbatterlo.
Un attimo dopo, Lucifer sollevò il braccio e parò il suo colpo, così che si ritrovarono vicinissimi e in uno stato di perfetta stasi, avambraccio contro avambraccio. Sotto la pelle, le ossa di entrambi scricchiolavano sonoramente.

Hmpf. Sei migliorato rispetto all'ultima volta, fratellino” esordì il Drago degli Inferi con tono rilassato, come se non stesse faticando affatto a mantenere il contatto.

Laxus sorrise, sudato fradicio per lo sforzo.
Non così tanto. Sei tu a non essere nel pieno delle forze. Sbaglio?”

Gli occhi cerulei di Lucifer brillarono di una luce violenta, ma il suo sorriso sembrò farsi incerto.

Dall'assenza di risposta, Laxus intuì di aver colto nel segno.
Finiamola qui” propose, risoluto. “Non abbiamo motivo di ucciderci a vicenda, e francamente mi sono stancato di avere a che fare con te”

Lucifer lo guardò negli occhi a lungo, come se cercasse qualcosa nella sua anima. Continuò a mantenere il contatto, imperterrito, fino al momento in cui sbuffò leggermente e staccò il braccio dal suo.
Si allontanarono di un paio di passi l'uno dall'altro, provati dalla dura sfida, feriti e pieni di lividi.
Laxus si concesse di osservare meglio l'avversario per qualche secondo. Si era accorto fin dall'inizio che Lucifer non era in forma smagliante, perché pur non avendo la percezione del dolore, il suo fisico era ancora provato dagli scontri alla Baia degli Schiavi. Ad occhio e croce doveva essersi medicato da solo le ferite, e con la sua scarsissima sensibilità probabilmente aveva fatto un pessimo lavoro. Tuttavia era sicuro che quel pazzo sarebbe stato capace di combattere fino alla morte, pur col corpo che andava in pezzi.

D'accordo” acconsentì Lucifer dopo qualche minuto, miracolosamente collaborativo. “Per stavolta finiamola qui. Sei un passatempo divertente, Laxus, mi dispiacerebbe distruggerti in un solo colpo”

Pff” sbuffò il diretto interessato, chinandosi a raccogliere la pelliccia da terra. “Di passatempi potresti trovarne quanti ne vuoi, se solo allargassi un po' i tuoi orizzonti. Per esempio potresti entrare in una vera gilda e provare a migliorare quel carattere di merda che ti ritrovi”

Lucifer non diede segno di aver sentito l'insulto e continuò a fissarlo in silenzio, pallido e inquietante come uno spettro.

Laxus decise che ne aveva abbastanza di lui. Era un mostro fortissimo e pericoloso, una mina vagante costantemente in procinto di esplodere. Per quanto lo riguardava, si sarebbe sentito tranquillo solo dopo aver messo mezzo mondo tra lui e il Drago degli Inferi.
Si voltò e cominciò a tornare sui propri passi, stando ben attento che l'altro non gli tirasse qualche brutto scherzo alle spalle, ma con sua somma sorpresa, il massimo che Lucifer fece fu rivolgergli un'unica domanda.

Ci si diverte, nelle gilde di cui parli?”

Il Dio del Tuono si fermò e lo guardò con la coda dell'occhio.
Non ne hai idea”

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Lucy uscì dalla gilda stiracchiandosi come un gatto e mostrando il suo sorriso più solare, mentre Natsu, subito dietro di lei, piantava il muso e incassava la testa nelle spalle.

Uff... avanti, Natsu, non fare il bambino! Piantala con questa storia!” lo rimproverò la ragazza, guardandolo storto. Natsu, se possibile, ricambiò con ancora più astio.

Non è giusto, maledizione! Anch'io avevo un conto in sospeso con Lucifer! Volevo essere io a prenderlo a calci! Perché deve essere sempre Laxus a prendersi tutta la gloria?!”

Lucy roteò gli occhi e lasciò perdere il discorso, ma per quanto lo riguardava, il Drago di Fuoco non ne voleva sapere di abbandonare la questione.
Erano tornati dalla missione alla Baia degli Schiavi da appena un paio di giorni quando Laxus aveva ricevuto una richiesta ufficiale da parte del temibile Drago degli Inferi, lo stesso che avevano dovuto affrontare durante la missione e che li aveva quasi uccisi tutti: Lucifer. Il solo ricordo del suo nome gli metteva addosso i brividi.
In ogni caso, quel pallone gonfiato con qualche rotella fuori posto aveva sfidato Laxus a un duello probabilmente mortale, e il mago di classe S aveva accettato. Erano passati più di tre giorni dalla sua partenza, e ancora non avevano sue notizie.
Quant'era frustrante!

Dai, smettila con quel broncio! Che ne dici se andiamo a mangiare?” propose Lucy, sventolandogli sotto il naso una banconota da diecimila jewel.

Offro io!”

Ti conviene accettare, Natsu!” suggerì Happy a voce alta. “Tornerà Acnologia la prossima volta che Lucy offrirà il pranzo!”

Ehi! Non sono mica così tirchia!”

No, di più....”

Guarda che ti sento!”

Natsu ascoltò senza troppo interesse il battibecco tra l'Exceed e la maga degli Spiriti Stellari, poi lasciò andare un sospiro rassegnato e annuì distrattamente.

E va bene, se offre Lucy allora andiamo a mangiare...”

Imboccarono la strada principale di Magnolia e si incamminarono verso un ristorante non troppo affollato in centro.
Era una tiepida giornata di primavera, caratterizzata da un bel sole caldo, un cielo azzurro intenso e una fresca brezza che portava profumo di fiori freschi mescolato a quello del pane appena sfornato.
Una giornata talmente perfetta che alla gilda nessuno aveva avuto nemmeno voglia di iniziare una rissa, un motivo in più per abbattere l'entusiasmo del Dragon Slayer del Fuoco.
Persino Gray aveva preferito uscire a prendere un gelato con Juvia piuttosto che rispondere alle sue provocazioni, per non parlare di Gajeel, che aveva dato più importanza al proprio piatto di ferraglie che non a lui.

Non erano per niente divertenti!

Tra un pensiero e l'altro, Salamander si ritrovò ad alzare gli occhi al cielo per fissarne la sconfinata immensità. Lassù tutti i pensieri si perdevano, tutte le preoccupazioni svanivano. O meglio, sarebbero svanite se quel colore ceruleo non gli avesse ricordato fin troppo la tinta fredda dei fuochi fatui di Lucifer.
Chissà quanto si stavano pestando lui e Laxus...

Aaaaaah!!!! Quanto vorrei essere lì anch'io!!! imprecò mentalmente, piantando il muso per l'ennesima volta.

Stava per riportare lo sguardo sulla strada, quando un movimento appena accennato ai confini del suo campo visivo attirò la sua attenzione. Spostò istintivamente gli occhi sul tetto di un edificio alla sua sinistra, seguendo quello spostamento... e vide un'ombra ritrarsi di scatto, scivolando abilmente tra gli stretti spazi tra i camini.
Si bloccò a metà strada, incuriosito e leggermente allarmato.
Non l'aveva visto bene, ma era abbastanza sicuro che fosse un uomo. O comunque un essere umano.

Qualcuno che li stava spiando.

Lucy e Happy si accorsero della sua brusca fermata e si voltarono a guardarlo, incuriositi.

Natsu?”

Che succede?”

Gli occhi del Drago di Fuoco si restrinsero pericolosamente, focalizzando meglio possibile la sagoma che ancora si celava lassù, tra le ombre dei tetti. Nel momento in cui la individuò, i suoi muscoli scattarono d'istinto.

Restate qui” ordinò prima di balzare sulla parete esterna dell'edificio più vicino e arrampicarsi velocemente in verticale, fino al cornicione. Quando però arrivò in cima, la sagoma era già sparita.

Dilatò le narici e fiutò l'aria, riconoscendo un odore maschile che gli era estraneo. Se lo impresse bene nella memoria, poi cominciò a cercare furiosamente, simile a un segugio a caccia.
Aveva istinto per quelle cose, si era accorto subito che quel tipo, chiunque fosse, li stava spiando.

Cosa voleva da loro?
Era un nemico?

Individuò una traccia e si lanciò all'inseguimento, schizzando di tetto in tetto e frantumando tegole al suo passaggio. La sua preda stava scappando, non poteva permettersi di perderla finché non avesse scoperto cosa voleva da loro. Vide la spia a intermittenza, un'ombra che si muoveva secondo una traiettoria irregolare e che indubbiamente sapeva come depistare un inseguitore.

È inutile che scappi, codardo!” ringhiò. “Tanto ti prendo lo stesso!”

Pompò più sangue nei muscoli, si caricò di energia e schizzò dietro a quel potenziale nemico col chiaro intento di raggiungerlo. Era comunque un uomo troppo abile per poter essere una persona comune. Sembrava quasi un ladro o un assassino specializzato in operazioni furtive, a giudicare da come si muoveva.
L'inseguimento lo portò sempre più verso il centro della città, su tetti scivolosi e in vicoli contorti, fino a una strada troppo affollata in cui la spia si confuse facilmente tra la gente.
A quel punto, perse la traccia olfattiva. Tra tutti quei suoni, odori e colori non poteva sperare di individuare una singola persona. Forse avrebbe potuto farlo se la preda fosse stata un animale o un Dragon Slayer come lui, capace di emettere un odore simile al suo, ma in quelle condizioni era impossibile.

Arrivato nella grande piazza in cui sorgeva la Cattedrale di Cardia, si arrese.
Dannazione!” ringhiò rivolto a sé stesso mentre si lasciava cadere sui gradini della chiesa.

Non capitava spesso che una preda gli sfuggisse in quel modo... doveva trattarsi di un tipo in gamba. Alzò stancamente lo sguardo sulla gente che passava, sui bambini che giocavano, sui commercianti che vendevano la loro merce nelle bancarelle del mercato, sugli addetti ai lavori impegnati a installare nuovi cristalli di Lacrima per incanalare meglio l'energia magica della città.
Il tipo non si vedeva da nessuna parte, in quel momento doveva essere già lontano.

Alla fine lasciò perdere e decise di tornare sui suoi passi.
Se non si affrettava, si sarebbe scordato il pranzo gratis.

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Rientrarono alla gilda solo un paio d'ore più tardi, a pancia piena. L'umore di Natsu era leggermente migliorato grazie al cibo, ma ancora si sentiva l'amaro in bocca per essersi lasciato scappare quella dannata spia. Oltre ovviamente al fatto di non aver potuto affiancare Laxus nel suo duello con Lucifer.
Aveva appena finito di immaginare cosa stesse facendo in quel momento il Dio del Tuono, quando si sentì chiamare da Gray.

Oi, testa calda!” esclamò il mago del ghiaccio, quando i tre entrarono nel salone della gilda. “È appena tornato Laxus”

Natsu sgranò gli occhi e guardò verso il bancone, trovando il Drago del Fulmine proprio lì, tutto bendato e incerottato, intento a parlare col Master.

Laxuuuus!!!” urlò subito, correndo verso di lui come un treno. “Battiti con meeee!!!”

Il Dio del Tuono si voltò a malapena, e gli bastò alzare una mano per afferrargli la testa e tenerselo a debita distanza, lasciando che si agitasse e scalciasse come un moccioso.

Sta' a cuccia, Natsu. Non ho voglia di giocare con te” sbuffò il biondo.

Salamander smise di agitarsi e lo guardò stranito.
E Lucifer? Stavolta l'hai battuto, vero?”

Laxus fece spallucce. “Parità. Anche se c'è da dire che quel maledetto non era nel pieno delle forze”

Natsu non si sorprese più di tanto. Doveva immaginare un risultato del genere.
Del resto era ovvio che anche Laxus ne avesse prese a volontà, come testimoniavano le bende che gli fasciavano la testa, il collo e le braccia. Probabilmente aveva molte altre ferite ben nascoste sotto la pelliccia. Però era vivo, e già questa poteva essere considerata una vittoria.

Quindi è ancora vivo?” domandò dopo qualche minuto.

Un paio di sedia più in là, anche Gajeel smise di sgranocchiare le sue ferraglie e restò in ascolto della risposta.

Laxus emise un sospiro sconfitto e giocherellò con il ghiaccio dentro il suo bicchiere, prima di mandare giù un paio di sorsate.
È vivo” confermò. “Non so dove sia adesso, ma francamente spero di non rivederlo mai più”

Uh-hu, il grande Laxus ammette le proprie paure” lo canzonò Cana, avvicinatasi al bancone con una botte di vino in spalla.

Il diretto interessato le gettò un'occhiataccia. “Se lo vedessi, capiresti anche tu che è un mostro

Natsu aprì la bocca per confermare, ma improvvisamente accadde qualcosa che gli fece morire le parole in gola.
Ci fu una vibrazione, una specie di tremolio che sembrava generato da un terremoto. Non all'esterno, ma dentro di lui, in profondità, nelle sue ossa. Un senso di oppressione così forte da fargli male al cuore, la morsa ferrea e schiacciante di un'aura che ebbe il potere di farlo rabbrividire.
Vide Laxus sgranare gli occhi e restare impietrito, mentre a Gajeel, poco più in là, tremarono le mani. Per quanto riguardava gli altri presenti... beh, nessuno capì cosa fosse quell'aura malefica che stava pervadendo la gilda, quell'inquietudine dilagante, ma tutti se ne accorsero fin troppo facilmente.
Dei passi alla porta del salone attirarono l'attenzione collettiva, così che tutti si voltassero in quella direzione per scoprire chi diavolo era la fonte di quell'aura spaventosa.

Una figura alta e longilinea era apparsa sull'uscio, simile a un fantasma sorto dalla tomba.
La sua voce glaciale raggiunse le orecchie di tutti i presenti.

Ciao, fratellini

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Capitolo 2
*** La Stella Morta che Inquieta le Fate ***


CAPITOLO DUE – LA STELLA MORTA CHE INQUIETA LE FATE


Ciao, fratellini

Era stata una voce fredda a parlare, fredda e tagliente come una lama, eppure velata di una sorta di ironico sarcasmo. Nessuno dei presenti si mosse per un bel po', perché la figura che si stagliava in controluce sul limitare della porta aveva in sé qualcosa di divino e demoniaco, un'aura e un aspetto che attiravano e allo stesso tempo mettevano i brividi.

Lucifer, il Dragon Slayer degli Inferi.

Lo stesso infernale nemico che Natsu, Gajeel e Laxus avevano dovuto affrontare alla Baia degli Schiavi solo poco tempo prima.
Non era cambiato nulla nell'aspetto o nei modi: alto e slanciato dal portamento elegante, i tratti del viso nobili come quelli di un principe, il taglio degli occhi affilato al pari dei rettili. I suoi capelli color dell'argento scendevano morbidamente fin quasi al fondo-schiena, perfetti, e sembrava che avesse sostituito gli abiti laceri che portava alla fortezza di Hellhound con alcuni nuovi di zecca dello stesso stile gotico. Bello e spaventoso al tempo stesso, Lucifer guardava dritto davanti a sé, divertito dallo sconcerto che riempiva il salone.

Cana fu la prima a ritrovare la voce e a dire chiaramente ciò che pensava, a dispetto della tensione generale.
Wow... chi è quello schianto?” commentò mangiandosi con gli occhi il nuovo arrivato.

Schianto?” ripeté Gajeel, disgustato. “Quello lì è schiantato in testa, te lo dico io”

Lucifer non badò ai commenti dell'uno o dell'altra e avanzò a passo fiero verso il centro del salone, trascinandosi dietro quello che sembrava a tutti gli effetti un cadavere carbonizzato.
L'odore di carne bruciata si spanse nella sala come un miasma tossico e raggiunse il naso sensibile dei Dragon Slayer presenti.
Solo Natsu però riuscì a distinguere quell'odore per quello che era, oltre il tanfo di morte: l'odore della spia che solo due ore prima lui stesso aveva inseguito con tanto impegno sui tetti di Magnolia e di cui aveva finito col perdere le tracce.

Nessuno tentò di fermare l'avanzata del Drago degli Inferi, nessuno ebbe il coraggio di mettersi in mezzo o rivolgergli la parola. La sua aura devastante era sufficiente a tenerli tutti alla larga, inchiodati lì dov'erano come topi davanti al serpente.
Persino Gray ed Erza rimasero fermi al loro posto, sebbene fossero pronti a lanciare un attacco da un momento all'altro, se quel pazzo avesse mostrato intenzioni ostili.
Seduto sul bancone, Makarov assistette all'avanzata del nuovo arrivato in un silenzio carico di tensione, mentre Laxus si ergeva ritto e minaccioso davanti a Lucifer, quasi a volerlo sfidare.

Cosa cazzo ci fai tu qui?” domandò senza mezzi termini.

Lucifer si fermò in mezzo alla sala, esibendo un sorrisetto mellifluo.
Seguo il tuo consiglio” rispose. “Mi unisco a una gilda”

Il silenzio che seguì fu anche più pesante del precedente perché dettato da un miscuglio di incredulità e paura.

A Laxus pulsò una vena alla tempia.
Mi prendi per il culo, maledetto?” ringhiò dopo aver assimilato le sue parole. “Quando ti ho suggerito di cercarti una gilda, intendevo qualsiasi gilda tranne che questa!”

La rabbia nella sua voce era palpabile, i suoi occhi già mandavano saette. Era ovvio che in quel momento considerasse Lucifer una minaccia quasi peggiore di Zeref.

V-vuoi unirti a Fairy Tail?” ripeté Natsu, confuso.

Lucifer spostò gli occhi su di lui senza perdere il sorriso.
Una gilda vale l'altra, ma in questo caso è compito di un fratello maggiore prendersi cura dei suoi fratellini

Allora potevi unirti alla gilda di quei mocciosi di Sabertooth” ringhiò Gajeel. “Chissà, magari sono abbastanza matti da prenderti con loro, perché di sicuro qui tu non ci entri. Dico bene, Master?”

Non accadeva spesso che Gajeel fosse così protettivo verso la gilda da prendere addirittura da sé una decisione di quella portata. Eppure Makarov non sembrò farci caso, perché fu d'accordo con lui senza alcun indugio.

Hai ragione” rispose infatti, guardando rigidamente Lucifer. “Mi hanno parlato di te, Drago degli Inferi. Per quello che ne so, sei un mago dal potere troppo grande e instabile per poter vivere nella società senza mettere in pericolo quelli che ti circondano. Perciò non posso assolutamente permetterti di entrare in questa gilda”

Pur nel silenzio che seguì, tutti sentirono il sospiro di sollievo che quelle parole generarono, perché a parte Cana e un altro paio di ragazze single interessate al fisico da modello di Lucifer, nessuno aveva la benché minima intenzione di averlo tra i piedi.

Non mi serve il permesso di un vecchio per fare quello che voglio” ribatté il Dragon Slayer con aria di netta e fiera superiorità. Buttò a terra il cadavere che si era portato, in modo che tutti vedessero l'unico brandello di pelle sfuggito alle fiamme, con sopra impresso il familiare marchio di Raven Tail.

Una spia di Ivan.

Nel salone si diffuse un mormorio sommesso, e gli stessi Dreher – nonno e nipote – sgranarono gli occhi a quella vista.
Master Ivan, il loro acerrimo nemico, li stava tenendo d'occhio a loro insaputa.

Un regalino per voi” annunciò Lucifer. “Per dimostrarvi la mia lealtà

Un attimo dopo, si era già voltato bruscamente verso Lucy, in piedi lì vicino, e l'aveva afferrata per il braccio per tirarsela contro.

Aaah! Ehi, ma cosa...?!”

Lucy!!!” urlò qualcuno, mentre Natsu gonfiava i muscoli e si apprestava a partire all'attacco.

Tutti misero mano alle armi o evocarono una magia offensiva, ma nessuno osò colpire per primo, sia per paura di Lucifer, sia per timore che quel pazzo facesse del male alla loro compagna.
Lucifer tuttavia non mostrò intenzioni bellicose, si limitò a prenderle il polso e a sollevarlo davanti a sé per vederlo meglio. O per essere più precisi, per vedere meglio l'emblema di Fairy Tail tatuato sulla sua mano.
Passarono attimi di silenzio e tensione che sembrarono durare un'infinità prima che il Drago degli Inferi la lasciasse andare senza una parola.
A quel punto, ciò che fece fu ancora più assurdo: si portò un dito davanti all'occhio sinistro e tracciò i contorni del marchio sulla pupilla, tramutandola con la magia nell'emblema stesso della gilda.

Tutti assistettero sbigottiti alla scena, a corto di parole.

Quando finì l'operazione, rivolse lo sguardo a tutti i presenti, mostrando apertamente il simbolo che tutti loro amavano stampato dritto nel suo occhio ceruleo.

Ho il marchio, ora” osservò Lucifer, mentre sottili lacrime di sangue scendevano sul lato sinistro del suo volto, dovute probabilmente al fatto si essersi modificato a forza una parte del corpo. “Dunque sono ufficialmente un membro della gilda”

Makarov aveva i pugni serrati e gli occhi sbarrati dallo shock. Nessuno aveva mai fatto una cosa simile. Nessuno era mai venuto alla gilda pretendendo di entrarci senza il suo consenso e auto-tatuandosi il marchio in un punto impossibile da cancellare. Una situazione del genere non si era mai verificata, e lui non era neanche troppo sicuro di come gestirla.

Nello stupore generale, Natsu boccheggiò, sorpreso.
Quello lì è ancora più matto dell'ultima volta”

Laxus, al contrario, cominciò a farsi attraversare da scariche elettriche, indici di tutta la sua furia.
Tu” sibilò. “Ti rendi conto di che cosa hai fatto?!

Stava già per lanciarsi all'attacco, ma la voce di Makarov lo fermò un secondo prima.
Aspetta, Laxus”

Tutti si voltarono verso il Master. Perché lo aveva fermato? Cosa gli passava per la testa?
Il vecchio sospirò gravemente e fissò a lungo il Drago degli Inferi, indeciso su come agire.

Dimmi il tuo nome, ragazzo”

Il diretto interessato si esibì in un inchino profondo, con il quale i suoi capelli d'argento scesero fino a sfiorare il pavimento.
Lucifer”

No, il tuo nome completo. Se vuoi entrare nella gilda, presentati come si deve”

Per un attimo tutti pensarono che Lucifer si sarebbe messo a ridere e lo avrebbe ignorato come prima, ma a dispetto delle aspettative, il Dragon Slayer acconsentì a quella semplice richiesta.
Accennò un secondo inchino talmente elegante da poter essere paragonato a quello di un principe davanti a una dama.

Lucifer Totenstern. Figlio del Drago degli Inferi, Necronomycon”

Totenstern.
Laxus conosceva il significato di quel nome, la cui cadenza sembrava provenire dalla stessa città in cui erano nati lui, suo padre e suo nonno.
Totenstern, stella morta.
Che fosse il suo vero nome o meno, era perfetto per un mostro come lui.

Precedenti affiliazioni?” domandò Makarov.

Moon Gate, Deadly Sins, Nube Negra, Quatro Cerberus, Hellhound”

Più di qualcuno sobbalzò nell'udire quei nomi. Ad eccezione di Quatro Cerberus, tutte le altre erano rinomate gilde oscure degli anni passati. A parte la gilda di Master Goldmine, tutte erano andate distrutte. Si diceva addirittura che le prime tre fossero state fatte a pezzi da uno dei loro stessi membri, e se quelle voci erano vere anche solo per metà, non c'erano dubbi su chi le avesse smantellate.

Ci fu un lungo silenzio prima che il Master prendesse la sua decisione.

Lucifer Totenstern” esordì a voce alta, così che lo sentissero tutti. “Ti dichiaro ufficialmente mago di Fairy Tail col titolo di membro esterno. Per quelli di voi che non lo sanno, pochi maghi prima d'ora sono stati membri esterni della gilda. Lo è stato Mystgun, per sua stessa scelta, e per certi versi lo è anche Gildarts. Significa che non gli è concesso restare nelle vicinanze della gilda se non per accettare una missione. Il membro esterno può solo vegliare sulla gilda da lontano, senza mai avvicinarsi ai compagni. Normalmente è un titolo che viene dato solo a maghi particolarmente violenti o pericolosi, e mi sembra il caso di conferirlo al nuovo arrivato. Ti è tutto chiaro, Lucifer?”

Il Drago degli Inferi scosse le spalle. “Avete paura che distrugga la vostra casetta? Hmpf. Non ho alcun interesse per i deboli topolini come voi”

Con quelle ultime parole, e guadagnandosi le occhiate più truci immaginabili, si avvicinò alla bacheca degli incarichi, strappò un paio di annunci a caso e marciò fuori dalla gilda senza aggiungere altro, sotto lo sguardo attonito e inviperito di tutti i presenti.
Non appena fu uscito dalla gilda, e dopo che la sua aura cupa e opprimente si fu dileguata del tutto, ci fu un grande sospiro di sollievo collettivo. Due secondi dopo, l'intera gilda esplose contro il proprio Master.

Cosa cazzo ti è passato per la testa, vecchio?!” ruggì Laxus, sull'orlo di una crisi di nervi.

Già, spiegaci perché hai fatto entrare quel bastardo nella gilda!” lo spalleggiò Gajeel.

Quel tizio è pericoloso!” urlò ancora Gray.

Uno a uno quasi tutti i maghi della gilda fecero sentire a gran voce il proprio disappunto per la scelta appena compiuta dal Master, il quale rimase pressoché impassibile davanti a tutto ciò, limitandosi a tenere la testa bassa e la fronte corrugata, almeno fino al momento in cui la sua pazienza si esaurì e la sua voce sovrastò quella di tutti gli altri.

FATE SILENZIO, BRANCO DI STUPIDI! SE HO DECISO DI FARLO ENTRARE ALLORA ACCETTATELO E PIANTATELA DI LAMENTARVI!”

Solo i più coraggiosi tra i presenti riuscirono a trattenersi dal fare un passo indietro dinanzi alla trasformazione in gigante di Makarov, e quei pochi furono comunque attraversati da un fremito. Non era mai una buona idea far arrabbiare il Master.
A quel punto, e dopo un sonoro brontolio di dissenso, ognuno se ne tornò a badare agli affari propri e a commentare l'accaduto con i compagni.
Laxus se ne andò per le sue sbuffando come un treno a vapore, Erza mise su un broncio contrariato, Gajeel uscì dalla gilda imprecando, Gray e Natsu cominciarono a legnarsi tanto per sbollire la frustrazione.

Era fin troppo chiaro che quella situazione non piaceva a nessuno.

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Passò una settimana dal giorno in cui il Master aveva ammesso il Drago degli Inferi nella gilda.

La rabbia e l'indignazione si erano un po' diluite, ma ancora adesso se qualcuno faceva il nome di Lucifer scoppiavano proteste e commenti acidi. Nemmeno uno dei maghi di Fairy Tail aveva sostenuto la decisione di Makarov: persino Cana – la quale sulle prime aveva guardato Lucifer con occhi luccicanti – alla fine si era trovata d'accordo con Laxus e gli altri.
C'erano state volte in cui gli stessi nemici della gilda erano stati accolti a braccia aperte – più o meno – e Gajeel, Juvia e Panther Lily ne erano gli esempi viventi. Ma in quanto a Lucifer... tutti si erano resi conto che qualcosa in quel tipo non andava. Non era aggressivo e spaccone come Gajeel e non era nemmeno megalomane come lo era stato Laxus sette anni prima... ma in un certo senso aveva in sé qualcosa di veramente malvagio. Non avrebbe mai potuto essere una 'fata' come loro. Se aveva un cuore, da qualche parte, senza dubbio era corrotto e intriso di oscurità.
Di tutte le fate, forse solo Wendy era convinta che Lucifer non fosse del tutto un mostro, ed era ciò che anche quel giorno stava cercando di far capire a Charle.

Sei proprio un'ingenua, Wendy!” commentò la bianca Exceed per l'ennesima volta, quella mattina.

Cosa ti fa anche solo pensare che quel tipo terribile possa avere un cuore?!”

La ragazzina scosse le spalle, tenendo lo sguardo basso mentre passeggiava per le vie di Magnolia, a pochi metri dal fiume.
Beh... quando è venuto alla gilda non ha fatto del male a nessuno. Già per questo non può essere una persona così cattiva, no? E poi ha anche sconfitto una spia di Raven Tail”

Sconfitto è un eufemismo” le fece notare Charle, zampettandole accanto. “L'ha praticamente carbonizzato, quel poveretto”

Wendy deviò dalla strada e si fermò sulla riva del fiume, ad osservarne la placida acqua. Era così pulita e cristallina da poterne vedere il fondo, oltre all'immagine riflessa del cielo immenso.

Non so perché, ma... il mio istinto mi dice che non è completamente malvagio. Forse c'è del bene in lui”

Charle scosse la testa, esasperata. “Sei troppo ottimista e ti fidi troppo della gente”

Wendy sorrise. “Non posso farci niente, è più forte di me. E poi...” si interruppe di colpo, i sensi all'erta.

Il suo istinto di Dragon Slayer si era improvvisamente svegliato, mandandole un chiaro avvertimento che non poteva ignorare.

Wendy...?”

Il Drago del Cielo alzò lo sguardo verso la volta celeste, fiutando l'aria e ascoltando il respiro del vento. C'era qualcosa che la metteva a disagio, una presenza oscura che impregnava l'aria e che minacciava di schiacciarla.
Si voltò verso la strada, notando che all'improvviso era divenuta deserta. Deserta tranne che per una persona.

W-Wendy...! Q-quello è...!”

Wendy rimase ferma sul posto, gli occhi sgranati e fissi sulla figura solitaria che avanzava verso di lei con passo incredibilmente elegante. Lucifer.
Parlando del Diavolo...
Era già tornato dalle missioni? Al suo arrivo a Fairy Tail ne aveva prese tre o quattro di classe S... possibile che le avesse già portate a termine in così poco tempo?

Quando l'uomo le fu vicino, a meno di un metro di distanza, la giovane Dragon Slayer non poté trattenere un brivido.

L-Lucifer... san...”

Era proprio il Drago degli Inferi quello che le stava davanti, freddo e nobile come una scultura di ghiaccio. Era così alto che la piccola dovette alzare la testa per guardarlo negli occhi, in quelle iridi cerulee che la fissavano con la spietatezza cinica di una lama. Solo la sua bellezza ultraterrena e i suoi lunghi capelli d'argento riuscivano a mitigarne la mostruosità, ponendolo di fatto a metà tra un angelo e un demonio.
Lucifer la osservò impassibile per lunghi secondi che parvero durare un'eternità, studiandola come un drago potrebbe studiare un topo, indeciso se sbranarlo o meno. Alla fine, tirò un breve sorriso mellifluo e divertito.

Guarda, guarda... sembra che oltre a dei fratelli io abbia anche una sorellina...”

Wendy tremò quando lo vide protendersi pericolosamente verso di lei, quasi a fiutarla. Non riusciva a muovere un solo muscolo per reagire, era totalmente paralizzata.

Solo Charle, più audace e schietta di lei riuscì a scuotersi dalla paura e mettere su la sua miglior espressone furiosa.
A-a-allontanati da lei!” balbettò, cercando di suonare minacciosa.

Lucifer la degnò della stessa attenzione che avrebbe riservato a un insetto, e continuò a restare concentrato su Wendy.
Dimmi, sorellina... quale magia hai ereditato dai draghi?”

La Sacerdotessa del Firmamento cercò dentro di sé la forza per sostenere il suo sguardo e dargli una risposta, anche se la voce fece fatica a uscire.

I-Io sono... la Dragon Slayer del Cielo. M-mi chiamo Wendy. Piacere”

Per la prima volta, Lucifer parve seriamente sorpreso dalle sue parole, tanto che si raddrizzò e la guardò con una luce diversa negli occhi. Ora il drago non fissava più un topolino, ma un drago suo pari.
Dopo un'altra interminabile pausa, il Drago degli Inferi scoppiò a ridere, una risata stranamente allegra. Cosa avesse detto di tanto divertente, Wendy non lo capiva proprio.

Lucifer-san...?”

Quando Lucifer esaurì l'ironia, tornò a guardarla con vivo interesse.
Il destino è proprio strano, eh? Sei la più piccola dei miei fratelli eppure possiedi l'unica magia che è in grado di contrastare la mia”

Wendy sgranò gli occhi, sorpresa. “Cosa significa?”

Lucifer continuò a sorridere e allargò le braccia come a indicare tutto ciò che li circondava.
Gli opposti, sorellina. Come l'acqua e il fuoco, la luce e il buio... la Magia Celeste è la naturale antagonista della Magia Infernale. Significa che si annullano a vicenda

La giovane non riusciva quasi a credere alle proprie orecchie. Tra tutti i Dragon Slayer lei era l'unica la cui magia avrebbe potuto tener testa a quella di Lucifer? Lei, che era la più piccola e debole di tutti? Lei avrebbe potuto sconfiggerlo dopo che nemmeno Natsu, Gajeel e Laxus ci erano riusciti? Sembrava una cosa troppo irreale per poter essere concepita, eppure pareva proprio che Lucifer non mentisse.

A quel punto il Drago degli Inferi ridacchiò e le posò una mano sulla testa, scompigliandole malamente i capelli, quindi si allungò verso di lei e le sussurrò all'orecchio.
Se sei furba, sorellina, ti allontanerai dalla città prima che cali il sole” la ammonì prima di passarle oltre e allontanarsi nella direzione opposta. “Se sopravvivrai, chissà, magari tra una decina d'anni sarai abbastanza forte da uccidermi. Aspetterò con ansia quel momento”

Wendy e Charle lo guardarono allontanarsi per la via fino a scomparire oltre un angolo, e solo allora la giovane Dragon Slayer si accorse che per tutto il tempo aveva trattenuto il respiro.

Charle represse un brivido.
Quello lì è completamente matto! Gajeel aveva proprio ragione!” esclamò.

Wendy però non le diede troppa attenzione, ancora concentrata sulle parole di Lucifer. Lui... da come aveva parlato sembrava quasi che stesse cercando davvero la morte. Che tipo di persona era? Quale poteva esser stata la sua vita per farlo ragionare in quel modo? E soprattutto, perché tra tutte le gilde si era unito proprio a Fairy Tail? Oltretutto, quella cosa che aveva detto riguardo ad allontanarsi dalla città... cosa intendeva dire?
Si lasciò cadere seduta sulla riva del fiume, la testa tra le mani nel feroce tentativo di trovare una risposta.

Wendy...” la chiamò dolcemente Charle, posandole una zampa sulla spalla.

Ma proprio in quel momento, in quel piccolo e semplice gesto, una scossa elettrica le pervase entrambe e fece apparire nelle loro menti una sequela di immagini confuse e distorte in cui non si capiva dove finisse l'una e cominciasse l'altra.

Notte fonda.
Urla, grida, gente che corre per le strade.
Un esercito di torce e forconi, di mani alzate e armi pronte e uccidere. Sangue dappertutto, una caccia spietata verso sagome indistinte.
Paura, confusione, disperazione.
Nessuna via d'uscita, solo trappole e vicoli ciechi. Nel cuore e nella mente, solo il desiderio di scappare.
Correre, correre, correre, fino a lasciarsi il mondo alle spalle.

Charle si prese la testa tra le zampe, sofferente, mentre Wendy crollò distesa col fiatone e la testa che le pulsava dolorosamente.
Le immagini e le urla pervadevano ancora il suo cervello, dandole una fortissima emicrania.

C-Charle... che cos'era? Cos'è successo?!” domandò con voce tremula e rotta.

L'Exceed le rivolse uno sguardo terrorizzato.
Quella era una visione, Wendy. Quello era il futuro

Le ultime parole di Lucifer le riecheggiarono nella mente come un lugubre monito.

Se sei furba, ti allontanerai dalla città prima che cali il sole.

Gli ingranaggi di qualcosa di grosso, avevano iniziato a muoversi.

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Heilà, guys!

Se vi state chiedendo: "ma 'sta fiction parla solo di Lucifer?!", la risposta è no. Tranquilli, nel prossimo capitolo si leverà dai maroni e non lo rivedremo più per un bel pezzo. I protagonisti sono pur sempre i nostri draghetti preferiti, no? ;)
Altre domande?
E' sbagliata la traduzione del cognome di Lucifer? Scusate, non capisco un tubo di tedesco e ho tradotto con il traduttore automatico di google. E sì, ho spudoratamente rubato il nome Necronomycon dal famoso libro dei morti citato nelle illustri opere di Lovecraft. Lovvy, per gli amici. u.u

Nel prossimo capitolo cominceranno i grandi casini, non preoccupatevi.

A presto, tesorini!

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Capitolo 3
*** Le Fate Reclamano la Testa del Drago ***


CAPITOLO TRE – LE FATE RECLAMANO LA TESTA DEL DRAGO


Quel giorno l'atmosfera a Fairy Tail era decisamente tesa, addirittura più del giorno in cui Makarov aveva ammesso Lucifer nella gilda.
Il motivo? La terrificante visione che Charle aveva avuto solo poche ore prime, e che aveva condiviso con Wendy. Era una cosa che andava assolutamente resa nota e discussa con tutti i membri della gilda, perché tutti erano consapevoli che più volte le visioni di Charle si erano rivelate corrette e avevano evitato una catastrofe.
Wendy aveva raccontato ciò che aveva visto tramite l'Exceed, confermando così la sua versione dei fatti, rendendo inoltre noto il suo incontro ravvicinato col Dragon Slayer degli Inferi. Le ultime parole che le aveva detto, ovvero di allontanarsi dalla città prima del tramonto, erano molto eloquenti sul fatto che quella notte sarebbe successo qualcosa. Era venuta a sapere dal Master che Lucifer era passato alla gilda poco prima di loro, e che – con grande sorpresa di tutti – aveva lasciato a Fairy Tail l'intera somma della ricompensa di ben quattro missioni, per poi accettarne altre tre e ripartire senza una parola. Beh, se il suo obbiettivo era rimpolpare le casse della gilda standosene alla larga da essa, ci stava riuscendo alla grande.
Quando Charle finì di spiegare nei dettagli la sua visione, nella gilda era già calato da un pezzo un silenzio teso e snervante.

Gray fu il primo a prendere parola.
Dunque stando alla tua premonizione Lucifer avrebbe in mente uno sterminio di massa?”

L'Exceed annuì. “È proprio quello che ho visto. Era una visione molto confusa, ma sia io che Wendy abbiamo visto una specie di carneficina. Non accuserei Lucifer se non lo avessi sentito dire a Wendy di allontanarsi dalla città... sembrava stesse pianificando sul serio un massacro”

Mirajane si voltò verso il gruppo che poco tempo prima era stato alla Baia degli Schiavi.
Voi lo conoscete meglio di noi. Sarebbe capace di fare una cosa del genere?” indagò.

Al bancone, Laxus scosse stancamente le spalle. “Credimi, Mira, farebbe di peggio

Però... è strano” intervenne Levy. “Insomma... è entrato nella gilda. Porta a termine le missioni e ci lascia tutti i soldi delle ricompense. Perché dovrebbe compiere un massacro? Non ha senso”

Tsk” sbuffò Gajeel, stravaccato su una panca. “Ve l'ho già detto che quello lì è schiantato in testa. Non tentare di trovare un senso in quello che fa, perché ciò che per noi è irragionevole, per lui potrebbe essere tutto

Seduta tra Erza e Gray, Lucy cominciò a pensare seriamente al problema, cercando un possibile motivo per le azioni insensate di Lucifer.
Forse... può essere che ce l'abbia con noi? Che odi Fairy Tail per ciò che Natsu e gli altri hanno fatto alla Baia degli Schiavi? In quel caso potrebbe compiere una strage sotto il nome della gilda e spingere il Consiglio della Magia ad arrestarci tutti. Dopotutto, ora ha il marchio

Quella possibilità era anche peggiore delle precedenti. Se Lucifer avesse ucciso pubblicamente degli innocenti la colpa sarebbe caduta sull'intera gilda, ponendola al centro dell'attenzione del re e del Consiglio. Non era una bella prospettiva.

Dobbiamo trovarlo” decretò Erza. “Indagare su di lui, scoprire che genere di persona è realmente”

Ancora non l'hai capito?” sbuffò Laxus. “Lui non è una persona. È un mostro. Come ha detto Gajeel, non c'è un motivo specifico per le sue azioni, e se c'è è solo frutto di un ragionamento contorto e malato”

Lo odi proprio, eh?” ridacchiò Cana facendo una pausa tra un boccale e l'altro.

Il biondo scosse piano la testa. “Non lo odio. Lo temo”

Questa sì che era una sorpresa, perché nessuno avrebbe mai pensato di sentire parole del genere da Laxus, il mago più forte della gilda dopo Gildarts e probabilmente uno degli uomini più forti di tutto il regno. Sentirlo ammettere che c'era qualcuno di cui avesse paura, sfiorava i confini della realtà.

Dopo lunghi minuti di silenzio, Bixlow se ne venne fuori con un'osservazione.
Non vi pare ci sia troppo silenzio?”

I presenti si scambiarono prima occhiate perplesse, poi leggermente preoccupate.

Dov'era Natsu?

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Natsu correva per le strade di Magnolia come un assatanato, seguendo quella sottile traccia di cenere e zolfo che gli era familiare. Era il tramonto, presto sarebbero calate le tenebre. Non sapeva perché, ma sentiva l'impulso di rientrare alla gilda prima che facesse buio.

Accanto a lui, Happy planava seguendo le correnti.
Natsu? Sei sicuro di volerlo cercare? È pericoloso”

Lo so!” ribatté Salamander, senza rallentare la corsa e scavalcando agilmente un muretto. “Però devo trovarlo! Voglio capire! E poi... oggi c'è un brutto odore nell'aria. Sento che sta per succedere qualcosa”

Beh, quello l'avevamo capito tutti...”

Natsu ignorò l'Exceed e continuò a correre, rallentando solo quando gli sembrava che la traccia cambiasse direzione o si facesse più debole.
C'era un motivo preciso per cui voleva trovare Lucifer.
Tutti gli altri sostenevano che il Drago degli Inferi sarebbe stato la causa della loro rovina e che avrebbe compiuto un massacro, ma lui la pensava diversamente. Non che volesse difenderlo... però sentiva che in quella visione di Charle c'era qualcosa che non quadrava.

L'odore di Lucifer si fece più forte solo quando arrivò in prossimità della periferia di Magnolia, a ovest. Lo vide in lontananza che percorreva il sentiero appena fuori dalla città, diretto verso chissà quale angolo remoto del regno.

Oooi! Lucifeeer!!!” lo chiamò a gran voce, sperando che il Drago degli Inferi si fermasse e sopratutto che riuscisse a intavolare un dialogo pacifico.

Natsu conosceva bene la sua potenza e la sua spietatezza, ma non lo odiava come gli altri. Ora che era entrato a Fairy Tail, per lui era un compagno come un altro.
Per sua fortuna Lucifer si fermò in mezzo al sentiero e voltò appena la testa nella sua direzione, in attesa che lo raggiungesse.
Quando Natsu rallentò e ansimò per riprendere fiato, fu l'ex mago di Hellhound a parlare per primo.

Qualche problema, fratellino?” domandò con un tono di voce molto simile al seccato, che Natsu interpretò più o meno come un: 'sto uscendo in missione, quindi non mi rompere il cazzo'. Ovviamente il Drago degli Inferi non avrebbe mai pronunciato una frase del genere, aveva un modo di parlare troppo ricercato ed elegante, però l'impressione che gli diede fu proprio quella.
Natsu aspettò di avere di nuovo aria nei polmoni prima di parlare, con Happy che si nascondeva dietro alla sua schiena per sfuggire allo sguardo indagatore di Lucifer.

Dopo qualche secondo si raddrizzò e lo guardò dritto negli occhi.
Perché ti sei unito a Fairy Tail?”

Lucifer inarcò lievemente un sopracciglio, poi distolse lo sguardo dal suo e lo fissò sull'orizzonte, su quel lontano sole scarlatto che scendeva velocemente a ovest, oltre le colline.

Non è necessario che tu lo sappia” rispose infine.

Alla gilda pensano tutti che presto o tardi danneggerai Fairy Tail. Io non so cosa pensare, perciò te lo chiedo direttamente: hai intenzione di tradirci?”

Lucifer ridacchiò, e nella luce malata del tramonto il suo ghigno diabolico apparve ancora più inquietante. “Sei proprio un tipo divertente, Drago di Fuoco! Ti pare che se volessi tradirvi te lo farei sapere in anticipo?” ironizzò.

Natsu rimase impassibile, in attesa di ricevere un risposta chiara.
Lucifer lasciò correre i secondi, poi i minuti, senza muoversi né dargli una risposta. Rimasero così a fissarsi, mentre il sole veniva inghiottito dalla terra e il tiepido vento della sera si alzava a scuotere i rami degli alberi. I nuovi cristalli di Lacrima installati da poco si accesero di una luce violetta, illuminando le strade lì dove erano più buie e gettando nuove ombre negli angoli degli edifici.

Natsu fu percorso da un brivido.
Una brutta, bruttissima sensazione gli fece annodare le viscere.

Alla fine Lucifer sorrise di nuovo e affilò lo sguardo.
Ti do un consiglio, fratellino: in notti buie come queste, è da chi ti è più vicino che devi guardarti. È nell'oscurità ai piedi del faro, lì dove la luce non arriva, che si cela il vero pericolo”

Un fruscio da dietro.

Natsu si voltò di scatto, in guardia, ma non vide nient'altro che la strada deserta. Tornò a guardare Lucifer in cerca di una spiegazione, ma a quel punto il Drago degli Inferi era già sparito, inghiottito dalle ultime luci del tramonto.

Quel tipo era proprio un mistero!

Si grattò la testa, perplesso, ma alla fine decise di lasciar perdere e tornare alla gilda. Le parole di quel matto gli avevano messo una sottile ansia addosso, una sensazione piuttosto spiacevole.

Forza, Happy, torniamo a casa” sospirò, facendo dietrofront.

Dalla sua spalla, dove l'Exceed era aggrappato, non arrivò nessuna risposta.
... Happy?”

Ancora niente. Si era forse addormentato? Sentiva il suo dolce peso addosso, quindi era ancora lì, al suo posto...

Voltò la testa per cercarlo con lo sguardo. “Ehi, Hap-”

Scratch!!!

Salamander abbassò la testa prima che una sferzata d'artigli gli cavasse gli occhi.
OI! Che stai facendo?! Quello era pericoloso!”

Non udì la risposta dell'Exceed, ma in compenso sentì le sue unghie piantarsi nella propria schiena e graffiarlo a sangue.

Ahi! Ahi! H-Happy...! Smettila, fa' male!” protestò cercando di scrollarselo di dosso, ma il gatto volante era ben piantato e intenzionato a fargli più male possibile.

Natsu si vide costretto a toglierselo alla schiena a forza, ignorando la pelle che gli veniva strappata da quelle unghiette feline. Quando finalmente riuscì a prenderlo, l'Exceed iniziò una feroce lotta per liberarsi, uno scuotersi frenetico come un animale preso in trappola.

M-Ma che ti prende?!”

Fu solo un attimo, ma quando riuscì a immobilizzarlo tra le braccia e a guardarlo negli occhi, si scoprì a non trovare affatto l'espressione allegra e spensierata del solito Happy, bensì uno sguardo malefico e carico di odio dagli occhi violacei.
Rimase paralizzato a quella vista, tanto più che Happy sembrava davvero determinato ad aggredirlo.

Che gli stava succedendo?

Happy...!” cercò di chiamarlo ancora, inutilmente. In quel momento Happy non lo riconosceva, peggio, lo considerava un nemico.

Qui c'era decisamente qualcosa che non andava. Doveva portarlo subito alla gilda e farlo vedere al Master, così che trovasse un modo per farlo rinsavire. Fu costretto a malincuore a legargli le zampe per impedirgli di agitarsi, ma anche così l'Exceed tentò di azzannarlo al braccio, senza contare che soffiava come un demonio.
Non l'aveva mai visto in quello stato!

Tornò di corsa sui suoi passi, diretto alla gilda. Sapeva che c'era qualcosa di strano, quel giorno!
Batté velocemente le vie deserte e le scorciatoie che lo avrebbero portato a Fairy Tail il più velocemente possibile, senza incrociare nessuno.
Fu nello svolare in un vicolo non troppo distante alla gilda che incappò per caso nei suoi compagni.
Gray, Lucy ed Erza venivano di corsa verso di lui, e piuttosto di fretta, anche.

Oi, ragazzi! Happy ha qualcosa di strano! Ha cercato di...” non finì la frase.

Una freccia di ghiaccio partì dritta verso di lui e lo sfregiò alla guancia, lasciandogli una scia di sangue sullo zigomo e un'espressione sconvolta stampata in faccia.

Ma che...?”

Lucy lo raggiunse di corsa e srotolò la frusta che portava alla cintura, solo per tirargli una scudisciata violenta. La schivò per un pelo, rotolando di lato.

Insomma! Che diavolo vi è preso?! Siete impazziti tutti all'improvviso?!”

I tre maghi si fermarono, circondandolo con la loro aura omicida.
Erza si riequipaggiò con l'Armatura dalle Ali Nere, Gray impostò le mani nella Magia di Creazione, Lucy tirò fuori due chiavi.
Era chiaro che non stavano scherzando, Natsu lo capì dopo aver visto con orrore i loro occhi colorarsi di viola.

Erza sollevò una lama e si preparò all'attacco.

Muori, Dragon Slayer!

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Wendy se ne stava raggomitolata nel letto della sua stanza al dormitorio femminile di Fairy Tail, in trepidante attesa del ritorno di Charle.

Dopo aver raccontato a tutti della visione, c'era stato un bel po' di scompiglio alla gilda, e avevano continuato a parlare e a fare ipotesi fino al tardo pomeriggio. Tra quello e le parole di Lucifer, la giovane Dragon Slayer del Cielo si era sentita davvero spossata, e aveva deciso di tornarsene a casa a riposare. Charle l'aveva lasciata andare e le aveva assicurato che l'avrebbe raggiunta presto, non appena quei matti della gilda avessero finito di inondarla di domande.
Ora però che era sera inoltrata e che fuori il cielo si era tinto di nero, Charle non era ancora tornata e Wendy cominciava a chiedersi che fine avesse fatto. Quel giorno c'era davvero una brutta aria a Magnolia, qualcosa che la inquietava e la faceva sentire in ansia. Era il suo istinto di Dragon Slayer a metterla in guardia.

Si accoccolò meglio sui cuscini e rimase a fissare il cielo notturno oltre la finestra. Era una notte limpida e serena, c'era la luna e nella città soffiava una piacevole brezza primaverile proveniente da est. Sembrava tutto tranquillo... eppure perché continuava a sentirsi così nervosa?

D'un tratto udì la porta della stanza aprirsi.
Finalmente Charle era tornata!

Si mise a sedere e rivolse un ampio sorriso all'Exceed, ma si sorprese a non trovarla sola.
C'erano anche Lisanna, Cana e Laki con lei.

Ragazze!” le salutò allegramente. Stava per dire loro quanto fosse contenta di ricevere visite, ma si bloccò prima di poter dar voce ai propri pensieri.

Le tre maghe avevano qualcosa di strano, di innaturale, una sorta di fredda impassibilità che non era abituata a vedere sui loro volti. Anche Charle era come loro, sebbene nel suo caso fosse un'espressione quasi naturale.

Che cosa succede?” indagò, vagamente allarmata.

Improvvisamente, Cana pescò una sfilza di carte dal suo mazzo e gliele scagliò contro come fossero coltelli, mirando direttamente alla sua testa. Fu più il suo istinto a farla agire che non la sua volontà: si buttò giù dal letto e si protesse la testa con le mani mentre le carte le passavano sopra come schegge e facevano esplodere i vetri delle finestre con un boato assordante.
Frammenti di vetro le piovvero addosso graffiandole le braccia, seguiti subito dopo dagli artigli di una Charle furiosa che mirava a strapparle la carne dalle ossa.

C-Charle! P-perché...?” esclamò tentando di proteggersi come poteva.

Non arrivò nessuna risposta, solo un concentrato di attacchi magici che esplosero attorno a lei sbalzandola fuori dalla finestra. Riuscì ad aggrapparsi al cornicione prima di fare un volo di quindici metri, ma quello non bastò a proteggerla dalle beccate furiose di Lisanna in versione volatile.

L-Lisanna-san....! Fermati... ti prego!”

Tutto inutile.
Sia Lisanna che Cana, Laki e Charle non smettevano di attaccarla col chiaro intento di ferirla, se non di ucciderla. Non c'erano emozioni nei loro occhi di un'innaturale colore violetto, solo un vuoto che sembrava capace di inghiottire qualsiasi sentimento.
Wendy non riusciva a credere che tutto ciò stesse accadendo davvero, che le sue compagne di gilda stessero puntando la loro magia contro di lei. Cos'aveva fatto per meritarsi tutto quell'odio?
Una deforme macchina di tortura medievale spuntò dalla camera e mirò a trafiggerla con le sue molteplici punte. Doveva essere una delle trappole di Laki.
La Sacerdotessa del Firmamento chiuse gli occhi, preparandosi a ricevere l'ondata di dolore che sarebbe seguita... ma all'improvviso, l'immagine di Natsu le balenò nella mente.

Cos'avrebbe fatto Natsu-san al suo posto?
Di certo non si sarebbe arreso. Di certo non sarebbe rimasto lì ad attendere la propria morte.

Riaprì gli occhi, piena di nuovo vigore e determinazione, poi lasciò la presa e si lasciò cadere nel vuoto, verso il terreno.
Un attimo prima di toccarlo, spalancò le braccia e richiamò la magia del vento nelle mani.

Enchant! Vernier!

La caduta si arrestò prima che il suo corpo toccasse il suolo, e la magia la tenne sospesa a pochi centimetri dall'erba, illesa. Non perse tempo a guardarsi indietro per vedere se Cana e le altre la stessero inseguendo, semplicemente spostò la traiettoria del vento e si fece portare da esso lontano, verso la città. Doveva correre alla gilda e scoprire cos'era successo.

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Gajeel uscì dalla doccia con un sospiro rilassato e tornò in camera con tutta la calma del mondo, sfregandosi addosso l'asciugamano. Una bella lavata ci voleva proprio, dopo ore di allenamento...
Lily non era ancora rientrato, ma in fondo capitava spesso che restasse fuori più a lungo di lui per allenarsi con la spada, perciò non ci fece troppo caso.

Si buttò sul materasso, vagamente assonnato.

Ultimamente accadevano un sacco di cose, e di tempo per riposare ce n'era ben poco. Oltretutto le visioni di Charle avevano messo un bel po' d'ansia addosso a tutti, perciò anche quello avrebbe contribuito a fargli avere sonni agitati. Capitava poche volte che dormisse sonni profondi, più spesso era in uno stato di dormiveglia che gli permetteva di svegliarsi facilmente in caso di pericolo.
Aprì la finestra per far entrare un po' d'aria fresca, poi s'infilò sotto le lenzuola e si rilassò contro il cuscino. Sperava solo che, tornando, Lily non lo svegliasse...

Non seppe quanto tempo passò da quando riuscì a prendere sonno, seppe solo che a un certo punto udì la maniglia della porta abbassarsi con un leggero cigolio.
Pff... eppure aveva anche lasciato la finestra aperta! Quel maledetto Exceed non poteva entrare di lì invece di fare tanto casino con la porta?!

Si tirò su sui gomiti con un grugnito infastidito.
... 'cazzo, Lily... non potevi...” s'interruppe a metà frase quando realizzò che ad entrare non era stato Panther Lily, bensì una persona del tutto inaspettata.

Fisico magrolino e minuto, capelli azzurri, faccia da saputella.

Levy.

Cosa... cosa Diavolo ci faceva Levy nel suo appartamento?!

Si tirò a sedere per vederla meglio, senza sapere assolutamente cosa dire.
Le semi-oscurità della stanza rendeva difficile vederla bene in faccia, ma Gajeel aveva occhi buoni da Dragon Slayer, e si accorse subito che qualcosa nello sguardo della ragazza non era come avrebbe dovuto essere. Fece per chiederle cose le fosse preso, tuttavia non appena aprì la bocca, Levy avanzò verso il letto. Ora che ci faceva caso, indossava solo un leggerissimo abitino da notte, mentre lui era completamente nudo.
La solid scripter non disse niente, ma in compenso lo guardò dritto negli occhi mentre saliva a gattoni sul materasso e gli si avvicinava con un movimento incredibilmente sensuale. Un movimento che gli fece correre brividi caldi nella schiena e che gli prosciugò la bocca.
Non riuscì a fare niente mentre la piccoletta gli saliva sopra a cavalcioni, i loro corpi separati solo dal sottile lenzuolo che ancora copriva Gajeel dalla vita in giù.

A sorpresa, Levy gli posò le mani sul petto e lo spinse giù, a ridistendersi sul materasso.

Gajeel sentì il proprio cuore battere più velocemente e mandargli impulsi violenti in tutto il corpo, insieme a una scarica di adrenalina che normalmente percepiva solo durante i combattimenti. Non riuscì a trattenersi dal cingere quella vita sottile con le mani così da tenere la piccola maga ancora più vicina, premuta contro di lui.
Il suo respiro si fece più pesante quando Levy si protese in avanti, accorciando la distanza tra i loro volti come fosse intenzionata a baciarlo...

Poi un luccichio improvviso catturò l'attenzione del Drago d'Acciaio, proprio un attimo prima che la ragazza gli piantasse un pugnale nel petto.
Ebbe abbastanza prontezza di riflessi di ricoprirsi di scaglie d'acciaio, così la punta della lama finì per scivolare sul suo sterno come su una lastra di ghiaccio, senza intaccarlo. C'era mancato poco!

Ribaltò le posizioni con un rapido colpo di reni, portando la piccoletta sotto di sé e bloccandole i polsi sopra la testa.
Oi, che ti prende?! Erza ti ha ispirato una passione per i coltellacci?!”

Levy sembrò non sentirlo e continuò ad agitarsi convulsamente sotto la sua presa, lottando sia per liberarsi che per tentare di affondargli il pugnale nella carne.
Fortunatamente Gajeel era molto più grosso e forte di lei, perciò non ebbe nessuna difficoltà a tenerla ferma.
Quegli occhi violetti, quell'aura omicida, quell'espressione priva di anima... che fosse sotto l'effetto di una qualche magia di possessione?

Un nuovo odore riempì le sue narici. No, non uno. Due.
Si accorse in tempo delle due presenze appena entrate in camera, nientemeno che Jet e Droy.

Aveva sempre saputo che quei due ce l'avrebbero avuta con lui fino alla morte per lo scherzetto che aveva tirato loro quand'era ancora con i Phantom... ma francamente si era convinto che avessero abbandonato i loro piani di vendetta nei suoi confronti.
Evidentemente, non è così, pensò prima di buttarsi giù dal letto di lato ed evitare così le piante tira-pugni di Droy, seguite da una rapidissima sfilza di calci di Jet.
Evitare attacchi del genere era un gioco da ragazzi per uno del suo livello, però dovette ammettere che combattere nudo contro tre avversari in un ambiente ristretto non era il massimo della comodità.

Tsk. E va bene!” esclamò mentre schivava colpi a raffica. Tramutò le proprie braccia in due barre di ferro battuto, quindi le usò per centrare in pieno stomaco Jet e Droy con una potenza mediocre.

Scusate, ragazzi. Devo mettervi a dormire”

I due crollarono quasi subito, senza esser riusciti a torcergli un capello, ma d'altro canto Levy stava riprovando a pugnalarlo, unendo la lama a un solid script dei suoi.

Solid Script: Thunder!” esclamò.

Gajeel si vide arrivare addosso una scarica elettrica che per un momento lo lasciò sorpreso e allarmato, ma quando ne venne colpito, valutò che tutto sommato non era niente di così forte da fargli male seriamente. Una scarica del genere gli faceva il solletico a confronto di quelle di Laxus.
Lasciò che l'elettricità lo pervadesse dandogli la stessa sensazione fastidiosa di quando si prende la scossa toccando un filo elettrificato, ma subito dopo si portò rapidamente alle spalle della ragazza e le fece perdere coscienza con un colpo secco dietro la testa.

Levy perse i sensi all'istante, ma prima che potesse cadere a terra Gajeel la intercettò e la tenne tra le braccia.
Tutta questa grinta non è da te, piccoletta” le disse pur sapendo che non lo avrebbe udito. “Però devo ammettere che un po' sei migliorata”

La distese con cautela sul letto e la coprì col lenzuolo per assicurarsi che non prendesse freddo, poi scavalcò i corpi inermi di Jet e Droy come fossero spazzatura e raccattò i propri vestiti in giro per la stanza.

Tsk. Dove diavolo è Lily quando serve?!” brontolò mentre si allacciava la bandana in fronte.

Infilò i guanti e la giacca lunga che aveva indossato ai Grandi Giochi Magici, quindi uscì in fretta dall'appartamento, giù in strada.
Doveva tornare in fretta alla gilda e scoprire cosa diavolo stava succedendo. Aveva come l'impressione che ci fossero di mezzo le visioni di Charle... se non addirittura quel demonio di Lucifer.

Una volta sceso in strada, però, fu costretto a fermarsi sul posto, gli occhi sgranati dallo stupore. Scoprì infatti che Levy, Jet e Droy non erano gli unici a non essere completamente in sé, quella sera.

Perché davanti a lui, pronti a combattere, c'erano Panther Lily, Elfman e Mirajane.


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Capitolo 4
*** La Notte della Fuga ***


CAPITOLO QUATTRO – LA NOTTE DELLA FUGA


Panther Lily. Un Exceed in forma antropomorfa che brandiva un enorme spadone con cui aveva spazzato via molti nemici. Un genio del combattimento corpo a corpo, un fine stratega militare, un grande capitano delle armate di Edoras. Un grande pericolo.
Elfman
. Centottanta chili di muscoli che trasudavano virilità da tutti i pori. Centottanta chili di magia in grado di mutare il proprio corpo in quello dei mostri che sconfiggeva, e che in quel momento aveva assunto la forma di una tigre mannara. Un grandissimo pericolo.
Mirajane
. Bellezza e sensualità allo stato puro, non fosse per una massa di capelli agitati come serpi, uniti a uno sguardo da far gelare il sangue e a un ghigno degno del Diavolo in persona. Senza contare gli artigli, le zanne, la coda e le poderose ali d'incubo. Un enorme pericolo.

A Gajeel non servì molto tempo per concludere che in quella situazione era lui quello in svantaggio.
Già singolarmente quei tre rappresentavano una minaccia per qualunque avversario, se poi li si prendeva tutti assieme, erano abbastanza forti da schiacciare un intero esercito.
Vide il bagliore color ametista nei loro occhi, ed ebbe la certezza che anche loro si trovavano sotto un qualche influsso malefico che li spingeva a dargli la caccia, proprio come era successo poco prima al team Shadow Gear.

Cacciò indietro quel velo di paura che gli annodava le viscere e si mise in guardia nella posizione migliore per affrontare tre avversari contemporaneamente. Tuttavia, bastò che Lily menasse il primo fendente, che Elfman si lanciasse in avanti con un balzo e che Mirajane caricasse una sfera di energia oscura tra i palmi delle mani per far capire al Drago d'Acciaio che quella era una battaglia persa in partenza. Lui non era certo tipo da scappare davanti a una sfida... ma se c'era una cosa che aveva imparato a proprie spese combattendo contro Lucifer alla fortezza di Hellhound, era che quando il nemico lo superava in numero e potenza la sola cosa sensata da fare era ritirarsi dalla battaglia. Meglio fuggire per combattere un altro giorno che morire come un cane senza concludere niente.
Fu con quella convinzione che girò sui tacchi e se la diede a gambe più in fretta che poteva, nella speranza di seminare i suoi inseguitori.
Pensò che come minimo doveva trovare un modo per farli allontanare gli uni dagli altri così da poterli affrontare singolarmente. Forse così avrebbe avuto una possibilità di vittoria.
Usò il muro di un edificio come punto d'appoggio per spingersi verso l'alto e compiere un balzo in aria, per poi avvitarsi abilmente e gonfiare un ruggito nei polmoni.

Tetsuryū no... HŌKŌ!!!

Il soffio d'acciaio travolse ogni cosa nella strada sottostante, investendo anche chi lo stava inseguendo. Elfman fu preso in pieno e scaraventato parecchi metri più indietro, ma per quanto riguardava Lily e Mira, quei due erano dotati di ali con cui poter compiere manovre aeree non indifferenti.
Avrebbe dovuto aspettarselo, Gajeel, eppure non poté che sgranare gli occhi vedendoli piroettare per evitare il suo ruggito, poi tornare alla carica verso di lui.
L'Exceed lo raggiunse a gran velocità e calò su di lui la spada con l'intento di tagliarlo in due, ma Gajeel fu abbastanza veloce da trasformare il proprio braccio in una lama e parare il fendente.
Sull'altro lato apparve però Mirajane, la quale gli rifilò un durissimo calcio nelle costole che gli fece mancare il respiro. Volò a terra senza tanti complimenti, ma neanche allora ebbe un attimo di pausa: Elfman si era già ripreso dal tornado di lame che gli aveva lanciato contro e lo stava caricando a testa bassa, artigli sguainati.

Si rialzò con un rapido colpo di reni e si ricoprì ancora una volta di scaglie d'acciaio, ma le unghie della tigre mannara dietro di lui riuscirono comunque a lacerargli la pelle della schiena.
Ruggì di dolore, e in un improvviso impeto di furia cieca attaccò Elfman con l'intento di fargli davvero male. Aveva cercato di trattenersi, perché evidentemente quei tre non erano coscienti delle proprie azioni, ma adesso non era più il momento di fare i gentili: se non avesse dato il meglio di sé, probabilmente sarebbe morto.

Tetsuryūso... kishin!

Sparò una raffica di dardi d'acciaio contro Elfman prima che questo gli arrivasse addosso, e così facendo riuscì a piantargliene uno po' nella carne, non abbastanza da ucciderlo ma a sufficienza da rallentarlo un po'.
Un attimo dopo, tuttavia, un pugno di Mirajane lo prese in pieno stomaco, mentre il piatto della spada di Lily batteva contro la sua schiena rischiando di spezzargliela.
Gemette, piegato in due, perché un attacco combinato di quella portata era davvero doloroso.

Cazzo. Cazzo! Non posso andare avanti così! Questi tre mi ammazzeranno sul serio!

Combattendo contro le fitte di dolore, contrasse improvvisamente tutti i muscoli per spingere via Mira e Lily e guadagnarsi così una via di fuga. Non era molto, ma bastò a dargli la possibilità di salvarsi la pelle.
Rinunciò all'idea del combattimento e si lanciò in corsa nel primo vicolo che gli capitò a tiro, confondendosi tra le sue ombre.

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Natsu non riusciva a credere che quelli davanti a lui fossero i suoi compagni. Non riusciva a credere che quegli sconosciuti nel corpo dei suoi amici volessero prendere la sua testa.
Eppure, nonostante non ci volesse credere, non poté negare l'evidenza quando tutti e tre lo attaccarono contemporaneamente col chiaro intento di ucciderlo.
Fu costretto a lasciare a terra Happy e a schizzare via prima che le lame di Erza lo sbudellassero, ma anche così ci pensò Gray a tagliargli la strada e a prenderlo di mira col suo bazooka di ghiaccio.

Ice Make: Cannon!” lo sentì urlare prima di vedersi sparare addosso una palla di cannone grossa come la sua testa.

Si accucciò rasoterra e la evitò per un pelo, e fu allora che venne centrato da un pugno di luce e un tornado di sabbia insieme.
Volò via per la potenza del colpo, ritrovandosi a cozzare contro la parete di una casa. Scivolò a terra con un gemito, e quando rialzò lo sguardo vide davanti a sé l'espressione implacabile di Lucy, la quale aveva appena evocato in suo soccorso Loki e Scorpio.

Insomma!” ringhiò tirandosi in piedi e scrollandosi la polvere di dosso. “Si può sapere che diavolo vi è preso?!”

Quasi non ebbe terminato la frase che una ginocchiata improvvisa di Erza si schiantò contro la sua mandibola, lasciandolo a bocca aperta per lo shock e il dolore.
Rotolò a terra di nuovo, una mano davanti alla bocca per limitare la perdita di sangue. Guardandosi il palmo, un attimo dopo, vi trovò sopra uno dei propri denti, risultato della violenza di Erza.

D'accordo, quei tre non scherzavano.
Ce l'avevano davvero con lui. Erano determinati a farlo fuori.

Si rialzò con un ringhio rabbioso, quindi lasciò che il proprio corpo venisse avvolto dalle fiamme.
Allora è così, eh? Volete proprio fare a botte! E va bene, non mi tirerò indietro! Sono tutto infiammato!”

Mise da parte il fatto che quelli erano i suoi migliori amici e li attaccò senza riserve, perché se non lo avesse fatto, non sarebbe sopravvissuto. Doveva capire cosa fosse successo loro, ma non poteva farlo finché quelli volevano ucciderlo con tanta convinzione.
Puntò verso Lucy sperando di poterle far perdere i sensi prima degli altri, così da metterla fuori pericolo e assicurarsi che almeno lei se ne restasse buona, tuttavia a guardia della ragazza c'erano i suoi fedeli Spiriti Stellari, e due dei più forti, per giunta.
Avrebbe dovuto occuparsi prima di loro... se non fosse che d'improvviso il suolo sotto i suoi piedi congelò facendolo scivolare e finire col muso a terra.

Gray! Questa me la paghi, maledetto!”

Regulus Impact!

Un raggio di luce da sinistra lo travolse con la forza d'urto di un'esplosione e subito dopo udì il sibilo pericoloso di lame che gli passavano vicinissimo.
Dovette sputare fuoco a terra e usarne la potenza come propulsore per saltare in aria, onde evitare che quella pazza scatenata di Erza gli recidesse i tendini. Ci andò comunque molto vicina, come testimoniavano i tagli sulle braccia del Drago di Fuoco.
Natsu atterrò sul tetto di un edificio con una capriola e ne approfittò per riprendere fiato e valutare la situazione. Era uno scontro impari, sia dal punto di vista numerico che da quello morale, perché se da un lato lui cercava di evitare di ferire i suoi compagni, dall'altro questi avevano tutta l'intenzione di ammazzarlo.

Vide Erza alzare lo sguardo omicida per agganciare il suo.
Scendi da lì o verrò a prenderti di persona!” la sentì declamare a gran voce. “Voi Dragon Slayer dovete morire!”

Dragon Slayer.

Era la seconda volta che la sentiva pronunciare il nome della magia dei draghi con tanto odio. Qualunque cosa fosse successa, qualunque magia stesse animando i maghi di Fairy Tail, era palese che il loro obbiettivo non era soltanto lui, ma tutti i Dragon Slayer. Di conseguenza...

Fece dietrofront e partì di corsa nella direzione opposta, cominciando al contempo a fiutare l'aria.
Non c'era tempo da perdere, perché era probabile che anche gli altri Dragon Slayer fossero in pericolo. Non si preoccupava troppo di Laxus e Gajeel, ma quanto a Wendy...

Tsk. Dannazione!”

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Wendy correva.

Non sapeva dove andare, sapeva solo che doveva trovare qualcuno che la aiutasse e che le dicesse cosa stesse succedendo. Era partita con l'idea di andare dritta alla gilda e raccontare tutto al Master... ma quando era arrivata nei pressi di Fairy Tail, aveva visto con i suoi occhi il vecchio Makarov dare l'ordine ai maghi presenti di dare la caccia ai Dragon Slayer.

Si era nascosta nell'ombra e si era portata le mani alla bocca nell'udire l'ultimo imperioso ordine: “Sterminateli!

Ora che stava girando a vuoto da diversi minuti tra le vie più nascoste di Magnolia, cominciava a sentire la stanchezza in tutte le ossa. Non tanto una stanchezza fisica quanto mentale. Vedere Charle aggredirla come fosse sua nemica e le ragazze che considerava alla strenua di sorelle puntarle le armi contro era stato troppo scioccante. Si chiese quante persone al momento le stessero dando la caccia, ma in ogni caso preferì non correre rischi e nascondersi agli occhi di tutti.
Ma per quanto corresse e facesse del suo meglio per nascondersi, non avrebbe potuto scappare in eterno.

Entrò in un vicolo stretto e buio, abbastanza lontano dalla luce dei lampioni, e lì scivolò a terra tirandosi le ginocchia al petto.
Non si concesse di versare lacrime, ma anche così si sentiva un macigno nel petto.
Le domande che le affollavano la mente erano sempre le stesse, e le stavano facendo venire un'emicrania.

Cos'è successo agli altri? Perché mi danno la caccia? Perché ce l'hanno con i Dragon Slayer?

A quell'ultimo pensiero un barlume di speranza si affacciò nel suo cuore.

Se ce l'hanno con tutti i Dragon Slayer, ragionò, allora significa che anche Natsu-san, Gajeel-san e Laxus-san sono nei guai! Forse loro sono gli unici ad essere ancora coscienti!

Si alzò e strinse i piccoli pugni.

Devo trovarli! pensò. Sono l'ultima speranza che mi rimane!

Tornò all'estremità del vicolo e occhieggiò la strada a destra e a sinistra per assicurarsi non di essere seguita. Una volta convinta che non ci fosse nessuno, scattò fuori e si diresse di corsa verso una direzione specifica, ovvero quella dove la brezza notturna soffiava un po' di più. In quel modo avrebbe potuto fiutare facilmente la traccia olfattiva degli altri draghi e ricongiungersi a loro.
Prese una strada dietro l'altra, alla spasmodica ricerca di un minimo odore... e all'improvviso, sentì il proprio corpo irrigidirsi e le proprie gambe smettere di muoversi.

Cosa...?

Riuscì ad abbassare di poco lo sguardo verso il pavimento lastricato della strada, e a quel punto lo vide.
Un cerchio magico fatto di carte. Una magia per bloccare i movimenti.

Presa!”

Cana saltò fuori da dietro un angolo, seguita dalle compagne di prima.
Wendy si sentì presa dal panico. Tentò di forzare la magia di blocco con tutte le sue forze, ma il potere delle carte era più forte, e lei c'era finita praticamente in mezzo.

N-no...” pigolò sull'orlo delle lacrime.

Le maghe la raggiunsero, Lisanna e Laki non pronunciarono una parola mentre la prendevano per le braccia e la schiacciavano a terra, immobilizzandola ulteriormente.

No... p-perché state facendo questo? Vi prego... Cana-san, Lisanna-san...”

Non una risposta né una dimostrazione di pietà venne dalle ragazze. I loro sguardi freddi continuavano ad essere oscurati da una luce viola e malefica.

Cana tirò fuori un pugnale dall'interno di una carta e glielo puntò alla gola.
È finita, Dragon Slayer” mormorò spingendo la punta verso la tenera carne del suo collo.

Wendy sgranò gli occhi per la paura e lo shock nella consapevolezza che quella era la sua fine. Una fine giunta per mano di persone che considerava parte della propria famiglia.
Il pugnale passò sulla sua gola, facendo sbocciare le prime gocce di sangue... che si interruppero quando un pugno avvolto da fiamme incandescenti centrò in pieno volto Cana, mandandola gambe all'aria. Wendy non ebbe neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo che un tornado di rabbia e fuoco vorticò attorno a lei costringendo Lisanna e Laki ad allontanarsi, e bruciando al tempo stesso il sigillo magico.

Improvvisamente, si sentì libera.
Il suo corpo rispondeva di nuovo ai suoi comandi e aveva la piena libertà di movimento.

Nel suo campo visivo apparve Natsu.
Andiamo, Wendy, svelta!” esclamò quello senza darle spiegazioni, limitandosi a farla alzare per poi tirarsela dietro verso una meta ignota.

N-Natsu-san...”

Il Drago di Fuoco fiutò furiosamente l'aria per individuare la prossima traccia. Ora che aveva trovato Wendy, doveva recuperare anche Laxus e quella stupida testa di ferro...

Di qua!” ringhiò trascinando la giovane Dragon Slayer del Cielo con sé in una via secondaria. C'erano troppi odori nell'aria per poter distinguere chiaramente quello degli altri Dragon Slayer, ma se non altro gli sembrava di sentire un vago odore di sangue, lì da qualche parte.
Prese un vicolo a sinistra, poi una stradina a destra, scese una rampa di scalette di pietra e passò oltre uno dei ponti sul fiume, più frenetico di un cane da caccia.
Wendy lo seguì docilmente, sforzandosi di stare al suo passo.

Ci siamo quasi!” la informò dopo qualche altro minuto di corsa estenuante. “Gajeel deve essere qui vicin-” si interruppe quando svoltò nell'ennesima viuzza contorta, perché nel momento in cui lo fece andò a sbattere testa contro testa con nientemeno che il Drago d'Acciaio.
L'impatto fu duro e imprevisto tanto da mandarli entrambi a terra con un gemito dolorante, tenendosi le fronti offese.

Cosa diavolo combini, Salamander?!” berciò Gajeel saltando su come una iena. “Guarda dove cazzo metti i piedi!”

Sei stato tu a venirmi addosso, dannato!” replicò Natsu.

Si fronteggiarono ringhiando come cani rabbiosi, nuovamente testa contro testa fino a farsi venire i bernoccoli.

N-Natsu-san... Gajeel-san... non credo sia il momento di mettersi a litigare...”

I due draghi si voltarono verso di lei come se si fossero accorti solo ora della sua presenza.
Dopo qualche secondo, Gajeel lasciò perdere la questione per passare al problema principale.

È successo anche a voi, eh?” domandò come se l'argomento fosse esplicito.

Erano tutti e tre reduci da una caccia spietata, e portavano addosso i segni dei recenti combattimenti. Nulla di grave, ma sarebbe potuta diventare molto peggio.

Wendy annuì gravemente.
Ci stanno dando la caccia... tutti i nostri compagni...”

Già, e non credo abbiano voglia di parlarne” confermò Natsu a braccia conserte.

Gajeel si appoggiò con la schiena al muro, trattenendo una smorfia quando la pietra toccò i graffi che gli aveva lasciato Elfman.
Dobbiamo trovare una soluzione alla svelta, o perlomeno cercare un posto sicuro in cui riposare. Non possiamo scappare in eterno”

Allora allontaniamoci da Magnolia” propose Natsu. “Possiamo rifugiarci per un po' nella foresta a ovest, oppure farci ospitare da Polyuchka”

Wendy si morse il labbro. “E... e Laxus-san?”

Gajeel sogghignò. “Ghihi. Non preoccuparti per quello là, scommetto che è in perfetta salute”

Se lo incontriamo allora va bene, altrimenti andiamo avanti lo stesso. Sono sicuro che se la caverà”

Allora fai strada, Salamander” concluse Gajeel. “Io chiudo la fila”

Bastarono pochi balzi per salire sul tetto della casa più vicina. Lassù era facile essere visti, ma allo stesso tempo erano fuori dalla portata di possibili trappole magiche, senza contare che a cielo aperto potevano spostarsi più velocemente che tra i vicoli della città.
Natsu avanzò per primo con Wendy subito dietro, mentre come da programma Gajeel chiuse la fila per assicurarsi che nessuno li seguisse.
Si mossero leggeri e veloci come gatti, fermandosi di tanto in tanto all'ombra dei camini per poi ripartire più veloci di prima. Al momento la città sembrava immersa nel silenzio della notte, eppure tutti e tre sapevano che lì da qualche parte i loro stessi compagni li stavano braccando come prede.
Sulle prime sembrò che tutto filasse liscio, ma dopo lunghi minuti di corsa e salti, il boato assordante di due spari di arma da fuoco spezzò il silenzio che li aveva accompagnati fino a quel momento, unendosi a quello del gemito di Natsu quando questo si accorse di esser stato colpito alla spalla da un proiettile precisissimo.
Si fermò in scivolata facendo piovere tegole sulla strada sottostante e si portò la mano alla spalla ferita, trovandola imbrattata di sangue.

Natsu-san!”

Salamander!”

Wendy si chinò subito accanto a lui, ma Gajeel le fece abbassare la testa di scatto e contemporaneamente si ricoprì d'acciaio, cosicché i successivi proiettili rimbalzassero sulla sua pelle senza ferirlo.

Merda!” imprecò. Li avevano trovati.

Natsu si rialzò appoggiandosi a un camino per sostenersi. Con la sua vista acuta da Dragon Slayer riuscì a vedere in lontananza chi gli aveva sparato, nientemeno che Bisca Connel.
Accanto a lei si stagliava quello che sicuramente era Alzack, anche lui con le pistole sollevate nella loro direzione.

Gajeel afferrò Natsu per il braccio sano e Wendy per l'altro, quindi li costrinse ad avanzare.
Ora che erano stati scoperti, dal cielo arrivarono altri attacchi, una sfilza di lame affilatissime che senza dubbio appartenevano ad Erza.
Furono costretti a scendere di nuovo nei vicoli e a continuare la loro fuga a terra pregando di riuscire a raggiungere la periferia di Magnolia prima che i loro compagni li stanassero nuovamente.
Tuttavia ben presto si resero conto che stavano girando in tondo, poiché i loro inseguitori chiudevano una strada dopo l'altra con i loro incantesimi, costringendoli a deviare continuamente. Furono costretti a fermarsi nei pressi della Cattedrale di Cardia, e lì Gajeel stabilì che sarebbero entrati a riposare un attimo, soprattutto per occuparsi di Natsu.
Mentre il Drago d'Acciaio chiudeva le pesanti porte cercando di fare meno rumore possibile, Wendy si sincerò delle condizioni del compagno.

Natsu-san... per favore, fammi vedere”

Natsu tolse la mano dalla spalla e spostò lo sguardo verso il pavimento, i denti che digrignavano dalla rabbia.
Cazzo! Di questo passo ci prenderanno!” sibilò.

Wendy esaminò velocemente la ferita, poi scosse la testa.
Mi dispiace... non posso curarti finché la pallottola è dentro”

Gajeel tornò verso di loro e la spostò malamente.
Lascia fare a me. Stringi i denti, Salamander”

Natsu impallidì. “Che... che vuoi fare?!”

Acciaio Nero scoprì il suo miglior ghigno.
Ricambio il favore”

Il Drago di Fuoco chiuse gli occhi e prese un respiro profondo. Sapeva perfettamente di cosa parlava il compagno. Nella loro ultima missione assieme, alla Baia degli Schiavi, Gajeel era stato ferito malamente dalla spada di Lucifer e Natsu si era preso l'impegno di richiudergli lo squarcio cauterizzandolo. Ancora adesso ricordava l'urlo del compagno quando gli aveva messo le mani incandescenti sulla nuda pelle.

D'accordo” mormorò con un filo di voce.

Il Drago d'Acciaio si sedette cavalcioni sulla panca accanto a lui ed esaminò per un attimo il punto in cui il proiettile era entrato nella spalla, poi tramutò due dita in punte d'acciaio e gliele infilò cautamente nello squarcio. Fu il più delicato possibile, questo Natsu lo capì dalla lentezza e dalla cura con cui gli spostava i lembi di carne, alla ricerca del proiettile, ciononostante non poté trattenere un gemito nel sentirsi sforbiciare e scavare la carne viva da quel bisturi improvvisato. Fece male, tanto male che il suo corpo reagì d'istinto cercando di ritrarsi dalla fonte del dolore, ma Gajeel gli tenne forte il braccio per impedirgli di muoversi.

Ancora un attimo” lo rassicurò il Drago d'Acciaio, concentrato. “Ci sono quasi”

Natsu dovette mordersi la lingua per non urlare quando infine Gajeel individuò il proiettile e lo estrasse con uno strattone.
A quel punto, quando il foro cominciò a sanguinare più copiosamente, Wendy intervenne subito a bloccare l'emorragia con la magia celeste.

Gajeel, m-maledetto! Potevi andarci più leggero!” protestò Natsu tanto per attaccare briga col compagno ed evitare di pensare al dolore.

Cazzate. Sono stato delicatissimo”

Non è vero, non sento più il braccio!”

Ma sentilo... stai diventando peggio di una donnicciola”

Per favore, fate silenzio! Non riesco a concentrarmi!” li pregò Wendy, ponendo fine a quella discussione che i due sarebbero stati capaci di portare avanti per ore.

Per i successivi minuti nella cattedrale non volò una mosca, e gli unici suoni prodotti furono quelli dei loro respiri.

Quando la giovane Dragon Slayer concluse il lavoro, Natsu si alzò con aria soddisfatta, come nuovo.
Grazie, Wendy! Sei stata fantastica come al solito”

Wendy arrossì visibilmente e biascicò una risposta difficilmente udibile, che però venne coperta dallo sbuffo seccato di Gajeel.

Basta perdere tempo. Muoviamoci, prima che ci trovino”

Furono abbastanza accorti da evitare di uscire dalla porta principale, optando invece per la porticina di servizio sul lato est della cattedrale.
Nonostante questo, però, quando uscirono all'aperto trovarono una brutta sorpresa ad attenderli.

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Capitolo 5
*** Corsa Disperata! ***


CAPITOLO CINQUE – CORSA DISPERATA!


Quando Natsu, Gajeel e Wendy misero piede fuori dalla cattedrale, trovarono ad attenderli la più brutta delle sorprese.

Nella piazza davanti a loro si era radunata la gilda al completo, e non solo, anche i cittadini di Magnolia armati di forconi, coltelli, bastoni e qualsiasi altra arma improvvisata. C'erano proprio tutti, fossero giardinieri, fornai, mercanti, guardie, osti... sembrava che l'intera popolazione si fosse radunata lì per stanarli, e poiché la cattedrale era completamente circondata, i tre Dragon Slayer non avevano alcuna via di fuga.
Non sarebbe servito rientrare nella chiesa, perché ormai non avevano più un posto dove nascondersi, e comunque le venti spade di Erza sospese in aria e puntate verso le loro teste erano più che sufficienti a dissuaderli da un'eventuale fuga.
Si strinsero gli uni sugli altri contro il muro esterno della cattedrale, e Natsu e Gajeel si portarono istintivamente davanti a Wendy per farle da scudo, essendo la più piccola e debole del trio.
Scrutarono con crescente inquietudine la folla assatanata davanti a loro, folla che ruggiva e li additava come fossero pericolosi criminali. Dappertutto, centinaia di occhi di un malsano colore violetto li scrutavano torvi e malefici.

P-perché sta succedendo questo?” pigolò Wendy alle spalle dei compagni. “Che cosa abbiamo fatto?”

Non siamo noi il problema” ribatté Gajeel, senza perdere di vista le molteplici armi acuminate che li tenevano sotto tiro. “Credo siano tutti sotto l'effetto di un qualche incantesimo di possessione”

D'un tratto Erza si fece avanti, araldo di quell'esercito improvvisato.
Preparatevi a morire, Dragon Slayer!” annunciò scatenano un coro di acclamazioni.

Che ti prende, Erza?!” le urlò di rimando Natsu. “Dicci perché diavolo ce l'avete con noi!”

Il Master affiancò Titania, la sua implacabile magia che pulsava a intermittenza attorno a lui come un cuore dal battito ritmato.
Non vi serve saperlo” replicò il vecchio con tono lugubre, come se stesse emettendo la sentenza finale. Subito dopo, fece un cenno ai maghi di Fairy Tail e ai cittadini di Magnolia. “Pronti a colpire!”

I Dragon Slayer si ritrassero ancora di più, la folla li aveva completamente circondati. Non c'era più un posto dove nascondersi, e per quanto fossero forti da soli non sarebbero riusciti a far fronte a così tanti avversari contemporaneamente.
Gajeel strinse i denti, frustrato da quella situazione che non capiva e dal fatto che tra poco sarebbe morto senza saperne il motivo.

Fece un passo avanti e ruggì tutta la sua rabbia contro la folla.
Siete solo un branco di codardi! Affrontateci singolarmente se ne avete il coraggio!”

Taci!” sibilò Erza prima di scagliargli contro due delle sue spade.

Gajeel riuscì a deviarne una col braccio e a bloccare l'altra tra i denti, prima di cominciare a sgranocchiarla come uno snack.
L'avete voluto voi, dannati! Tetsuryū no...

Gonfiò i polmoni, pronto per lanciare un ruggito, ma a sorpresa Gray lo anticipò imponendo le mani nella posa della Creazione.

Ice Make...

Natsu si accorse in tempo di cosa stava per accadere, perché ormai combatteva insieme a Gray da così tanto tempo da conoscere a memoria tutte le sue tecniche magiche, perciò non ebbe difficoltà a intuire quella che era in procinto di lanciare.

Gajeel! Sta' indietro!” ammonì il compagno, afferrandolo per la giacca e tirandolo bruscamente indietro. Il suo intervento fu determinante, tuttavia non bastò a togliere completamente il Drago d'Acciaio dalla traiettoria di Gray.

Accadde tutto troppo velocemente. L'unica cosa di cui Gajeel si rese conto fu la stilettata di dolore che gli invase la gamba, impedendogli di lanciare il ruggito, e solo un attimo dopo si accorse di avere mezzo metro di lancia che gli usciva dalla coscia, trapassandogliela da parte a parte. La voce gli morì in gola, sostituita da un roco gemito di dolore.

Gajeel!”

Gajeel-san!” lo chiamarono Natsu e Wendy, sconvolti da quella punta di lancia ghiacciata che era uscita dal terreno per impalare la gamba del compagno. Natsu pensò che, se non lo avesse tirato indietro in tempo, probabilmente quella cosa lo avrebbe infilzato dal fondo-schiena alla testa come uno spiedino.
Non ebbero tempo di riprendersi dallo shock, il Master aveva già ordinato a gran voce ai membri della gilda di attaccarli e farli a pezzi.

Cosa facciamo?!” urlò Wendy, presa dal panico nel vedere quella volta indemoniata salire le gradinate della cattedrale e gettarsi loro addosso come un'onda di furia e lame.

Mer...da...” imprecò Gajeel, bloccato sul posto da quella lancia di ghiaccio che per pura fortuna non gli aveva rotto il femore.

Natsu strinse i pugni e digrignò i denti. Non sapeva cosa fare.
Maledizione!!!”

Quello che stava arrivando loro addosso era uno scenario da incubo, un miscuglio di violenza e pazzia senza compromessi. Sembrava di essere tornati a quattrocento anni fa, all'era di Zeref, quando ancora dilagavano il terrore e l'omicidio e gli innocenti venivano massacrati pubblicamente come eretici. Un'epoca di sangue e odio, che adesso sembrava essersi ripresentata per travolgerli.

Perché stava succedendo tutto questo?
Perché quell'odio folle e insensato verso i Dragon Slayer?
Perché i loro stessi compagni di gilda e amici, la loro stessa famiglia non riusciva a opporsi all'incantesimo che la opprimeva?
E soprattutto... chi era la causa di tutto ciò?

Natsu richiamò il fuoco nei pugni e si preparò a combattere per la sua stessa vita, mentre Wendy tentava inutilmente di aiutare Gajeel a togliersi quell'arpione dalla gamba.
La folla salì la gradinata di corsa, guidata da Erza, Mirajane, Elfman e Gray, armati fino ai denti e assetati di voglia di uccidere... ma quando furono a meno di due metri da loro, una violenta scarica elettrica cadde dal cielo e s'infranse tra i Dragon Slayer e gli altri, creando di fatto una barriera ad alto voltaggio impossibile da attraversare.
Fu con sconcerto misto a sollievo che i tre draghi videro nientemeno che Laxus saltare giù dal tetto della cattedrale e affiancarli, sguardo affilato e ghigno stampato in faccia.

Laxus!”

Tsk. Non vi si può lasciar soli cinque minuti... guardate in che razza di casino vi siete cacciati”

Wendy gli prese l'orlo della pelliccia come una bambina che tenta di attirare l'attenzione di un adulto.“Laxus-san, dobbiamo andarcene da qui, sono troppi!”

Laxus annuì gravemente. “Lo vedo. Ce la fate a starmi dietro?”

Ehi! Con chi credi di parlare?” sogghignò Natsu.

Wendy annuì con convinzione, Gajeel spezzò la lancia di ghiaccio con un colpo di spada d'acciaio.
Filiamocela” decretò.

Laxus si aprì la strada a suon di pugni, scaraventando di lato tutti quelli che si mettevano sul suo passaggio e schizzando via alla velocità del fulmine, circondato da piccole scariche elettriche. Subito dietro di lui, Natsu sfruttò il fuoco nei pugni come propulsore per darsi la spinta e raggiungerlo, mentre Wendy usò l'incantesimo Vernier per librarsi in aria.
Riuscirono a passare oltre la calca di gente che tentava di infilzarli con spade e forconi e a mettersi a correre verso la via principale, in direzione della periferia di Magnolia.
Quanto a Gajeel... beh, lui rimase decisamente indietro, considerato che era ferito a una gamba e che non aveva nessuna magia da usare per casi del genere. Non gli capitava tanto spesso di scappare da una battaglia...
Gli altri tre si accorsero presto che lo stavano perdendo, a giudicare da come zoppicava, e la folla inferocita gli era subito alle calcagna.

Che stai facendo, Gajeel? Muoviti!” lo spronò Natsu parecchi metri più avanti.

La fai facile tu, dannazione!”

Laxus alzò gli occhi al cielo in segno di esasperazione, quindi invertì prontamente la traiettoria e tornò indietro più veloce di prima.
Affiancò il Drago d'Acciaio che arrancava penosamente, trascinando la gamba ferita e fradicia di sangue come se non gli appartenesse. Probabilmente non riusciva neanche a muoverla, doveva avere il muscolo squarciato.

Tsk. Di questo passo si farà mattina” borbottò il biondo prima di prenderlo per i fianchi e caricarselo in spalla come un sacco di patate, incurante della sequela di insulti coloriti che Gajeel gli riversò addosso.

M-Mettimi giù, dannato bastardo! Posso camminare da solo!” protestò vivamente, rosso in faccia per l'imbarazzo.

Chiudi quella boccaccia se non vuoi morderti la lingua”

Lasciami, ti ho detto!”

Sordo alle sue imprecazioni, Laxus raggiunse Natsu e Wendy, e insieme sfrecciarono per le vie della città, diretti verso la periferia. Non si voltarono mai indietro a vedere ciò che si stavano lasciando alle spalle, sarebbe stata una vista troppo dolorosa. I cittadini di Magnolia che incrociarono e che tentarono di aggredirli, furono evitati e lasciati indietro senza pensarci due volte. Corsero come pazzi, le gambe doloranti per lo sforzo e i polmoni che sembravano voler scoppiare da un momento all'altro.
Non rallentarono e non si fermarono a riposare se non diverse ore più tardi, quando ormai si erano allontanati abbastanza dalla città da non trovare più cartelli che ne indicassero la direzione.
Solo allora, giunti in prossimità di una grande foresta ai margini estremi della contea, si concessero una pausa all'ombra di un grande platano, mentre il cielo a est veniva rischiarato dalle prime luci dell'alba.
Ansimavano tutti ed erano sudati fradici, a dir poco sfiniti.

Laxus scaricò Gajeel a terra senza troppa cura prendendosi in cambio un debole calcio negli stinchi, poi si sgranchì le spalle con un sospiro.

Wendy, pensa tu a quella testa di latta. Io gli ho fatto da balia a sufficienza”

E chi te l'ha chiesto?!” ribatté il diretto interessato.

Natsu lanciò al Dio del Tuono un'occhiata dubbiosa. Aveva la spalla inzuppata di sangue fresco.
E tu? Stai bene?”

Laxus si guardò la macchia di sangue sulla camicia e annuì.
È suo, non mio” spiegò accennando a Gajeel. “Sentito, testa di ferro? Me la paghi tu la lavanderia”

Dal punto in cui stava seduto, il diretto interessato alzò il dito medio.
Intanto che Wendy si sedeva accanto allo scontroso Drago Nero e cominciava a curargli le ferite, tutti ne approfittarono per riposarsi e riprendere fiato. Era stata una bella corsa, senza contare che l'ansia e lo stress dovuti a quella situazione infernale li aveva sfiancati.

Dopo qualche minuto di innaturale silenzio, fu Laxus a prendere parola per primo.
Allora... vediamo di fare il punto della situazione” esordì. “Avete idea di cosa sia successo agli altri?”

Tsk. Se lo sapessimo a quest'ora non saremmo qui a scappare come conigli, ti pare?” borbottò Gajeel, ancora alterato per esser stato portato in spalla per tutto il tragitto.

Laxus gli rivolse un'occhiataccia. “Modera il tono, ragazzino”

Prima che Acciaio Nero potesse ribattere, Wendy intervenne per continuare il discorso.
Io so solo che... è successo tutto proprio come nella visione di Charle. Nessuna via d'uscita, nessun posto dove nascondersi, nemici ovunque. Solo... non pensavo che i nostri stessi compagni avrebbero tentato di ucciderci” pronunciò le ultime parole con un tono molto basso, quasi sull'orlo delle lacrime. “Charle mi ha aggredita. Cana-san, Lisanna-san e Laki-san volevano uccidermi sul serio”

Lo stesso vale per me” confermò Natsu. “Avevo appena finito di parlare con Lucifer quando Happy ha dato di matto e mi si è rivoltato contro. Poi si sono messi di mezzo anche Lucy, Gray ed Erza”

Aspetta un momento. Tu stavi parlando con chi?” si alterò Laxus.

Non guardarmi così! Posso parlare con chi voglio, no? Volevo chiedere a Lucifer se avesse intenzione di tradirci!”

Attimo di silenzio, poi Gajeel e Laxus scoppiarono a ridere di gusto.
Pff. Quanto puoi essere ingenuo, Salamander? Ti pare che se stesse tramando qualcosa sarebbe andato a raccontarlo a te? Sei proprio uno stupido”

Ma sta' zitto! E non ripetere le stesse frasi di Lucifer, mi stai facendo incazzare!”

E tu piantala di essere così stupido!”

Ripetilo se ne hai il coraggio!”

Fate silenzio, tutti e due!” li mise a tacere Laxus prima che continuassero a battibeccare. “Torniamo sull'argomento principale. Quindi, Natsu, se ho capito bene Happy ti si è rivoltato contro dopo aver incontrato Lucifer. Ti è sembrato diverso dal solito?”

Natsu si grattò la testa. “Bah, quanto a pazzia mi è sembrato normale. Cioè, non intendo dire che è normale, ma mi è sembrato normale per i suoi standard

E che cosa ti avrebbe detto quel pazzo di così interessante? Sentiamo” lo provocò Gajeel con un ghigno che esprimeva bene il suo sarcasmo.

Più o meno le solite frasi insensate che dice di solito. Non ci ho capito molto, però... mi è sembrato che sapesse cosa stava per succedere. Mi ha avvertito di guardarmi da quelli che mi sono più vicini”

Allora è stato lui” concluse Gajeel senza pensarci due volte.

Wendy finì di curargli la coscia in quel momento, quindi prese un respiro profondo e disse la sua.
Ecco... io invece penso che lui non c'entri. Da quello che ci avete raccontato, lui tiene molto alla magia dei Dragon Slayer. Non avrebbe senso cercare di ucciderci”

Già, e comunque non è nel suo stile” affermò Laxus. “Lui è il tipo d'uomo che si risolve i problemi da solo. È quello capace di mettersi contro il mondo intero per capriccio, e di certo non si sognerebbe di trovare alleati o usare trucchetti del genere. Come Acnologia, lui è un nemico dell'umanità”

Wendy trattenne un brivido a quelle parole e al ricordo del nero drago dell'Apocalisse.
E poi... la sua energia, la sua aura... non hanno niente a che vedere con quella che ha posseduto i nostri compagni” sospirò.

E questo ci porta a un altro punto importante. Che tipo di magia è stata usata per rendere tutti succubi?”

Una magia di possessione, ovvio. Tipo quella roba che sa fare Bixlow” rispose Gajeel mentre si massaggiava la gamba per riprendere sensibilità.

Quasi sicuramente” annuì Laxus. “Però piegare alla propria volontà le anime di un'intera città non è cosa da poco. Credo che neanche uno dei Maghi Sacri ci riuscirebbe, e comunque tutti quelli della nostra gilda sono abbastanza tosti da non farsi incantare in questo modo. Non Erza o il vecchio, perlomeno”

E quindi?” insistette Natsu.

Wendy cominciò a capire prima di lui e Gajeel. “Quindi... potrebbe esser stato usato un artefatto magico o un catalizzatore”

Esatto” concluse Laxus. “O almeno questo è quello che ho pensato. Uno o più catalizzatori di energia magica che hanno aumentato la potenza dell'incantesimo fino a sottomettere un'intera città. Questo è molto più probabile. Costoso, certo, ma fattibile”

Improvvisamente Natsu ricordò un dettaglio che fino a quel momento aveva considerato irrilevante, una delle tante informazioni che giravano senza meta nella sua testa.
Aspettate un momento... ho capito che cosa hanno usato!”

Tutti gli sguardi si puntarono su di lui.

Vi ricordate che qualche giorno fa in tutta Magnolia sono stati installati dei nuovi cristalli di Lacrima? Ora che ci penso, quando Happy è impazzito i lampioni di Lacrima nella strada si sono illuminati di quella strana luce viola!”

La stessa che avevano tutti negli occhi!” realizzò Gajeel.

Laxus sospirò e si passò una mano tra i capelli.
Quindi è così... chiunque sia stato deve avere parecchi soldi e provare un odio profondo verso i Dragon Slayer, per arrivare a tanto”

E allora cosa facciamo? Cerchiamo questo tizio senza avere neanche un briciolo d'informazione su di lui?” domandò Natsu.

Per il momento propongo di andare a Onibus. Non è molto lontana, lì potremo riposare ed elaborare una strategia con calma. Ma dobbiamo muoverci in fretta, prima che gli altri ci raggiungano”

Natsu si alzò in piedi e si sgranchì le nocche. “Bene, allora. Che Onibus sia!”

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Come aveva detto Laxus, Onibus non era poi così lontana a piedi, tanto che riuscirono ad arrivarci in mattinata. Erano stati fortunati a non avere nessuno dei loro compagni indemoniati alle calcagna, ciononostante continuarono a guardarsi continuamente alle spalle per assicurarsi di non avere dietro un'Erza armata fino ai denti.
Dopo qualche ora di marcia Onibus si profilò dinanzi a loro placida e tranquilla, immersa in una valle verdeggiante.

Quando s'incamminarono sulla strada principale che li avrebbe condotti dritti in città, Gajeel non trattenne uno sbadiglio.
Non vedo l'ora di farmi una dormita. Non ho chiuso occhio, stanotte” mormorò con voce impastata dal sonno.

In effetti nessuno dei presenti era riuscito a farsi una dormita decente a causa degli attacchi a sorpresa ricevuti durante la notte, e come conseguenza adesso tutti e quattro avevano un'emicrania da spaccare la testa e delle brutte occhiaie scure.

Adesso vedremo di trovare un albergo non troppo in vista” lo rassicurò Laxus. “Ci facciamo qualche ora di sonno e poi ripartiamo. Non possiamo restare fermi troppo a lungo con l'intera gilda alle calcagna”

Mentre camminavano, Wendy si accorse che il Drago di Fuoco sembrava con la testa tra le nuvole.
Qualcosa non va, Natsu-san?”

Si pentì subito di come aveva formulato la domanda, perché in effetti c'erano parecchie cose che non andavano come avrebbero dovuto.

Tuttavia Natsu non sembrò dare particolarmente peso alla domanda, e un attimo dopo le rivolse tutta la propria attenzione.
Nah, sto ancora pensando a come può essere successo tutto questo. Non lo capisco proprio”

Perché, quando mai capisci qualcosa?” borbottò ironicamente Acciaio Nero.

Chiudi il becco”

Avevano ormai raggiunto i primi edifici di Onibus, non lontani dalla stazione ferroviaria. C'era parecchia gente lì, probabilmente sarebbero riusciti a passare inosservati.
Come tuttavia ebbero messo piede in città, gli sguardi di tutti i presenti si puntarono automaticamente su di loro, e in un attimo i quattro draghi si ritrovarono osservati da un mare di occhi violetti.

Si fermarono sul posto, come fossero stati pietrificati dallo sguardo di Evergreen.

N-no... non di nuovo...” balbettò Wendy ad occhi sgranati.

La folla di persone abbandonò all'istante le normali attività cittadine e rivolse loro tutto l'intento omicida possibile.

Dragon Slayer! A morte i Dragon Slayer! Uccidete i Dragon Slayer!

Queste furono le parole urlate dalla gente come un mantra, l'ordine imperativo che animava tutti, uomini, donne e bambini.

Merda, anche questi qui sono andati!” imprecò Gajeel, arretrando di un passo quando vide la guardia cittadina avanzare con scudi e manganelli. Chi tra la folla era in grado di usare la magia preparò un incantesimo, gli altri si armarono con ogni oggetto contundente possibile.

Laxus prese Wendy e Natsu per i polsi – poiché erano quelli più avanti di tutti – e li tirò lentamente indietro.
Andiamocene” sillabò a voce bassa, senza staccare lo sguardo dalla folla inferocita che avanzava verso di loro. “A questo punto, nessuna città e sicura”

Ora che ci facevano caso, anche in quella città erano stati installati nuovi cristalli di Lacrima, che in quel momento brillavano di un'incandescente luce violacea. Forse distruggendoli tutti ne avrebbero spezzato l'effetto incantatore, ma al momento non ne avevano il tempo. Troppe persone, troppi ostacoli, troppi pericoli, e nessuna certezza di riuscire nell'intento.
Come il primo uomo nella fila di gente si lanciò di corsa verso di loro sollevando una mannaia, Laxus urlò: “VIA!!!” prima di voltarsi e iniziare a correre nella direzione da cui erano arrivati.
Dovevano filarsela alla svelta, come avevano fatto a Magnolia, senza voltarsi indietro.

Nessuno degli altri draghi se lo fece ripetere, partirono tutti dietro a lui alla massima velocità che le gambe consentivano loro.
Wendy lanciò l'incantesimo Vernier su tutti e quattro per guadagnare terreno e lasciarsi alle spalle anche quella città.
Correre, correre, correre... come nella visione di Charle, anche la realtà era divenuta un incubo senza fine, un mondo dove il pericolo era in agguato ad ogni angolo, senza alcun luogo sicuro, senza nessuna mano tesa ad aiutarli.
Erano loro quattro contro il mondo, a dover affrontare una minaccia di cui non sapevano l'origine né la portata. Avevano sperimentato molte cose nelle loro vite, superato molte difficoltà, fronteggiato molti nemici... ma l'avevano sempre fatto insieme ai loro compagni. Ora che erano soli, ora che i loro stessi compagni erano il pericolo, si sentivano chiusi in un labirinto senza via d'uscita.

Gli altri Dragon Slayer!” esclamò ad un certo punto Natsu mentre correvano a perdifiato. “Sting, Rogue, Cobra... Lucifer! Che ne sarà di loro?”

Giunti a quel punto, era ormai chiaro che l'intero regno dava la caccia a quelli come loro.

Tsk. Se sono furbi, se la saranno data a gambe pure loro” replicò Gajeel senza perdere tempo a voltarsi.

Però... Cobra è ancora in prigione! Lui non ha nessun posto dove fuggire”

No, non ce l'ha” confermò Laxus con tono vagamente lugubre, come se avesse appena decretato una condanna a morte.

Natsu sgranò gli occhi e lo affiancò.
Allora dobbiamo aiutarlo! Non possiamo lasciarlo lì a morire”

E cosa proponi di fare?!” ringhiò Laxus, guardandolo storto. “Ci stanno dando la caccia, Natsu! La caccia. Significa che appena ci vedono tentano di sterminarci. Proprio perché è chiuso in una gabbia, Cobra è spacciato. In questo momento potrebbe essere già morto”

No!” s'impuntò Natsu, fermandosi di colpo e costringendo anche gli altri a fermarsi in mezzo al sentiero polveroso.

Natsu...”

Sono sicuro che è ancora vivo, e noi lo aiuteremo! Inoltre... lui può sentire tutto. Può sentire cos'è successo ai nostri compagni e può sentire dove si trovano gli altri Dragon Slayer. Non possiamo abbandonarlo per nessun motivo”

Laxus spostò nervosamente lo sguardo da lui alla direzione da cui erano arrivati, aspettandosi quasi di vedere i loro inseguitori spuntare fuori da un momento all'altro.
La prigione è ad Era” disse, lapidario. “È molto lontana da qui, senza contare che dovremmo fare il giro lungo per evitare tutti i villaggi. Inoltre, come ho detto, Cobra potrebbe essere già morto

Laxus-san...” esordì debolmente Wendy. “Io penso che Natsu-san abbia ragione. Cobra può sentire dove si trovano gli altri Dragon Slayer... se lo sappiamo noi, forse anche il nemico dietro a tutto questo lo sa. Forse potrebbe tenerlo in vita proprio per scoprire dove si nascondono gli altri Dragon Slayer”

La mocciosa ha ragione” ammise Gajeel. “Non conosciamo l'identità di chi ci vuole morti, ma se ha anche solo un po' di sale in zucca, allora non ucciderà così facilmente l'unico Dragon Slayer in grado di trovare tutti gli altri. Al momento Cobra è l'unico a poterci individuare a lunga distanza”

Laxus esalò un sospiro rassegnato. “D'accordo, allora. Però dobbiamo fare presto, e pregare di trovarlo prima che lo faccia il nemico”

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Capitolo 6
*** Attraversare il Deserto ***


CAPITOLO SEI – ATTRAVERSARE IL DESERTO


Cobra si era reso conto da un bel po' che qualcosa all'esterno non stava andando per il verso giusto. Non che riuscisse a udire granché oltre quelle spesse mura insonorizzate, fatte apposta per lui, però il suo istinto gli diceva che stava succedendo qualcosa di strano. Molto strano.
Per lui il lato peggiore del trovarsi rinchiuso in una cella non era in sé la mancanza di libertà. Era il fatto di non sapere. Anche nell'oscurità più totale e nella solitudine le sue orecchie sensibili erano sempre riuscite a captare qualcosa del mondo esterno, suoni che gli raccontavano cosa succedeva fuori e che potevano quasi disegnare scene nella sua mente... ma quelle mura erano speciali, costruite apposta per impedirgli di sentire alcunché, così da precludergli anche quell'unico spiraglio di libertà.
Ora come ora, quella mancanza di suoni lo stava facendo impazzire.

Non seppe dire per quante ore rimase seduto ad ascoltare il silenzio, quante ore ad attendere l'arrivo di un suono interessante, ma dopo un'attesa che parve infinita udì finalmente dei passi risuonare in lontananza nel corridoio.
Passi secchi e decisi dal timbro metallico, come se chi camminava portasse l'armatura. Soldati?
C'erano anche altri passi, ora che ascoltava bene, passi silenziosi e leggeri, ma allo stesso tempo aggressivi nella loro avanzata. Solo a Dranbalt, Lahar e pochi altri era concesso scendere lì sotto, ma quei passi non appartenevano a nessuno che conoscesse.

Cobra – che fino a quel momento era rimasto disteso sulla sua branda – si tirò a sedere e si mise in ascolto.
Ci volle qualche minuto prima che quei passi lontani raggiungessero la sua cella, ma fu solo quando la porta venne aperta di botto che un turbine di pensieri gli invase le orecchie, rischiando di assordarlo.

Si portò una mano a coprirsi un orecchio per attutire almeno in parte quella rapsodia di pensieri cui non era più abituato.

Chi entrò nella cella era il padrone di quei pensieri, nonché un uomo che Cobra era sicuro di non aver mai visto prima.
Alto più o meno come lui, vestito di nero, con i capelli biondi chiarissimi ad eccezione di una ciocca rossa che partiva dal centro della testa e cadeva fin davanti agli occhi. Un volto anonimo, reso particolare solo da una cicatrice che lo attraversava dalla fronte al mento sul lato sinistro. Non fosse stato per quella, Cobra avrebbe potuto facilmente dimenticare una faccia simile.
Furono i suoi pensieri tuttavia quelli ad essere degni d'attenzione: pensieri inquieti e allarmanti, diabolici e carichi d'odio, pensieri che facilmente si sarebbero trasformati in azioni violente.
Con l'udito sopraffino di cui godeva, l'Oraciòn Seis impiegò solo qualche attimo a fare mente locale e memorizzare tutte le informazioni che il cuore dell'altro gli stava trasmettendo inconsciamente, e che lo lasciarono a bocca aperta dallo stupore.

Tu... tu sei...” mormorò con voce roca.

Quasi non riusciva a credere a ciò che udiva, a ciò che si celava nel cuore gonfio d'odio dell'uomo che gli stava davanti.

Non è possibile” ringhiò, affilando lo sguardo. “Tu dovresti essere morto! Ho visto la tua fine con i miei occhi”

Ora sapeva per certo chi era quel tipo, ed era sicuro che non avrebbe dovuto trovarsi lì. Era morto di un tipo di morte così violenta da cui nessuno avrebbe potuto fare ritorno. Come aveva fatto a salvarsi?

Dunque eccola qui...” esordì il biondo, entrando nella cella e passeggiando davanti a lui. “... la prima vittima della mia vendetta”

Preferirei non essere definito 'vittima'” ribatté Cobra senza riuscire a trattenersi. “Sono stato vittima di un destino avverso troppo a lungo”

L'uomo si fermò davanti a lui e lo guardò dall'alto in basso come si potrebbe guardare un rifiuto.
Chiariamo subito una cosa, Dragon Slayer. Per me tu e i tuoi simili non siete altro che feccia. Spazzatura che infesta il mondo con la sua presenza, uno scarto dell'umanità. Siete una razza che va estirpata alla radice, cosa che ben presto accadrà”

Fantastico.
Stava parlando con quel tipo da meno di due minuti e aveva già una gran voglia di spaccagli la faccia con una palla chiodata.

Il Drago del Veleno sogghignò e sputò a terra.
Per quel che mi riguarda qui la feccia sei tu. Non so come tu abbia fatto a sopravvivere, ma se cortesemente ti togliessi dai piedi mi faresti un gran favore. Stai infettando la mia aria, e non ne ho molta, qui dentro”

Si aspettava il calcio che sarebbe arrivato, ma in quel luogo stretto non aveva molte possibilità di schivarlo, perciò fu costretto a bloccargli il piede a mezz'aria prima che la punta acuminata dello stivale gli sfondasse lo zigomo.
Il biondo lo guardò con furia omicida, e per Cobra fu un gioco da ragazzi udire i suoi pensieri.

I tuoi propositi di vendetta portateli da un'altra parte. Hai già perso una volta, vuoi forse ripetere l'esperienza? Questa volta, però, mi assicurerò personalmente che tu non possa più tornare

L'uomo ritrasse il piede con uno strattone e rimase invece a guardarlo con espressione compiaciuta.
Al contrario. Questa volta sarete voi Dragon Slayer a perdere. Vi darò la caccia uno per uno fino in capo al mondo, e presto le vostre teste orneranno i bastioni di Mercurius”

A Cobra non piacque affatto quella prospettiva, come non gli piacque il piano diabolico che udì formarsi nel cuore dell'altro.

Il biondo ridacchiò e uscì dalla cella, facendo un cenno agli uomini che erano con lui, e che solo allora Cobra notò.
Uomini vestiti di nero come il primo, tra i cui abiti stracciati si scorgevano però i riflessi di armature d'acciaio. Ce n'erano tre o quattro, non visibili in volto a causa delle maschere d'argento che portavano, tutte raffiguranti volti distorti.
Il Drago del Veleno fu attraversato da un brivido quando due di loro entrarono nella cella.

Non era tanto il loro aspetto a inquietarlo... quanto il fatto che non avevano pensieri.
Da loro non udiva provenire alcun suono, nemmeno un tenue riverbero. Non si trattava nemmeno di barriere mentali che gli impedivano di ascoltare i suoni, perché semplicemente quegli esseri non formulavano alcun pensiero. Non erano umani, e forse nemmeno vivi.

Nel loro lugubre silenzio di morte, scivolarono fino a lui e obbedirono a un ordine del loro padrone, cominciando a riempirlo di pugni sonori dalla testa ai piedi.
Cobra si ritrovò piegato in due e pestato a sangue senza la minima possibilità di difendersi. Aveva ancora addosso le manette anti-magia, perciò fu completamente inerme a quel trattamento.
Il pestaggio durò solo pochi minuti, sufficienti però a rendere il suo volto irriconoscibile. Cadde in ginocchio sul pavimento sporco della cella, tossendo convulsamente a causa di un paio di colpi nelle costole che gli avevano fatto mancare il respiro. Si sentiva il sangue in bocca, e la faccia gli pulsava di dolore in più punti come se fosse stato colpito a tutta forza da una mazza ferrata.
L'uomo biondo fece cenno di smetterla, e i suoi soldati uscirono dalla cella come spettri, privi di pensieri ed emozioni.


Il tuo potere mi sarà molto utile, Drago del Veleno” sentenziò l'uomo mentre chiudeva la cella. “Presto la magia dei draghi non esisterà più, e voi che la utilizzate sparirete con essa”

Cobra lo sentì allontanarsi ridendo come un folle, e dal canto suo sputò a terra un grumo di sangue.
Si sedette con la schiena contro la parete di pietra, respirando a fondo per calmarsi. Gli faceva male tutto, e aveva la sensazione che per lui l'Inferno era solo all'inizio.
Aveva sentito cosa quel bastardo voleva da lui, ma sarebbe morto prima di accontentarlo.

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Gajeel si fermò improvvisamente, gli occhi fissi sull'orizzonte infuocato e gli anfibi immersi nella sabbia fino alle caviglie.

L'aria era arida e secca, calda come solo quella dell'estremo sud poteva essere, e portava con sé l'odore polveroso di terre inesplorate. Il deserto si estendeva davanti a loro per miglia e miglia, così immenso da dare l'impressione che si allungasse fino ai confini del mondo.
Gli altri tre Dragon Slayer si fermarono quando notarono che Acciaio Nero temporeggiava, a metà tra le ultime mattonelle di un vecchio sentiero abbandonato e la sponda dell'infinito deserto.

Hai intenzione di restare lì tutto il giorno?” lo spronò Natsu.

Gajeel aggrottò leggermente la fronte e fiutò l'aria, prima di gettare un ultimo sguardo alle sue spalle, come per rimpiangere ciò che stavano per lasciare.
Ci stai portando in un deserto, Laxus” fece notare al Drago del Fulmine. “Spero proprio tu sappia cosa stai facendo, perché io lì non ci voglio morire”

In testa al gruppo Laxus chiuse gli occhi con un sospiro stanco.
Lo spero anch'io” ammise. “Ma comunque siamo presi tra l'incudine e il martello. Passare per la strada significa imbatterci in persone che vogliono la nostra testa, mentre passare per il deserto significa avere la certezza di essere soli

Senza cibo acqua” aggiunse il Drago d'Acciaio, scettico.

Laxus gli diede le spalle e s'incamminò sulla sabbia, subito seguito da Natsu e Wendy.
Il mago del fuoco passò lo sguardo da lui a Gajeel, ponderando la situazione, poi chiese: “Laxus, sei già stato in questo deserto?”

Dreher non si voltò. “Ci sono stato. Avevo in programma di provare ad attraversarlo... ma dopo appena poche ore da quando ci sono entrato ho sentito l'aura del vecchio indebolirsi e sono tornato indietro. È stato durante il mio periodo di esilio, quando voi eravate nei casini a Tenroujima”

Quindi non sai neanche quanto sia vasto?!” lo rimbeccò Gajeel, qualche passo più indietro.

Gajeel-san...” mormorò Wendy, indecisa su chi sostenere.

Il Drago d'Acciaio ringhiò. “Ci stai portando a morire

Laxus si fermò improvvisamente e ruotò di centottanta gradi per guardarlo in faccia.
Ho fatto una proposta e voi avete acconsentito a seguirmi, perciò adesso non cominciare a lamentarti. Ti ricordo che siete stati voi a insistere per andare a Era e salvare Cobra”

Sì, ma non a costo delle nostre vite!”

Laxus lasciò passare qualche secondo, poi sogghignò. “Ti fa così tanta paura, il deserto?”

Gajeel strinse i pugni, e persino Natsu notò la sua esitazione.
Non è un nemico che possiamo sconfiggere con la nostra magia” rispose, serio. “La gente impazzisce nel deserto, i compagni finiscono per uccidersi a vicenda, la mancanza di acqua prosciuga le energie. Se poi si ha un senso dell'orientamento come il tuo, allora siamo davvero spacciati

Vaffanculo” sibilò Laxus prima di voltasi e proseguire. Dopo un attimo di esitazione, anche gli altri lo seguirono, pregando che sapesse davvero cosa stava facendo.

Natsu si avvicinò a Gajeel e gli diede una pacca sulla spalla.
Non preoccuparti, nessuno di noi impazzirà” lo rassicurò. “Non possiamo permetterci di morire né impazzire finché non avremo preso a calci in culo il maledetto che ci ha tirato questo scherzo. Te lo prometto”

Tsk. Non ho bisogno delle tue promesse, Salamander” ribatté seccante il Drago d'Acciaio, sebbene con un tono più leggero di prima.

A quel punto la decisione era stata presa: avrebbero tentato il tutto per tutto per attraversare il deserto. Se tutto andava come diceva Laxus, entro tre o quattro giorni sarebbero arrivati a Era, dove avrebbero potuto liberare Cobra, radunare anche gli altri Dragon Slayer e studiare un piano per uscire da quella situazione.

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Sting andava troppo veloce, Rogue se n'era accorto già da un bel po'.
Avanzava rapido e affannato come un segugio a caccia, nonostante stesse prendendo direzioni a caso e non guardasse nemmeno dove metteva i piedi. Infatti, il Drago d'Ombra non fu particolarmente sorpreso quando lo vide inciampare in una radice sporgente e finire col muso a terra come l'ultimo degli imbecilli.

Argh!”

Sting!”

Cheney corse subito in suo soccorso, a prenderlo per il braccio e tirarlo in piedi.
Stai correndo troppo. Di questo passo, se non moriamo perché ci trovano allora moriamo per sfinimento”

Si appoggiarono al tronco di un vecchio albero, ansimando pesantemente per la corsa. Nessuno dei due era in buone condizioni, i loro compagni non ci erano andati affatto leggeri quando li avevano colpiti. Rufus aveva usato un incantesimo di fuoco, Orga li aveva quasi carbonizzati entrambi con i suoi fulmini neri... senza contare gli attacchi magici di tutti gli altri.
In ogni caso sarebbe potuta andare peggio, se l'erano cavata solo con qualche costola incrinata, un po' di lividi e un paio di bruciature qua e là. Se non si fossero accorti in tempo di cosa stava succedendo, a quell'ora i loro cadaveri sarebbero già freddi.

Hai ragione” sospirò Sting dopo un po'. “È solo che... è successo tutto troppo in fretta. Non credevo che anche nelle altre città ci avrebbero dato la caccia”

Non è solo la gente delle città” fece notare Rogue. “Tutti le creature dotate di raziocinio sembrano avercela con noi. Pensa a Frosch e Lector”

Sting abbassò lo sguardo e annuì stancamente.
Il colpo più duro era stato vedere i loro stessi Exceed, i loro migliori amici attaccarli con le unghie e con i denti. Quella non se l'aspettavano proprio.
Ora come ora non sapevano cosa fare, né tanto meno dove andare. Avevano già valutato l'idea di cercare i Dragon Slayer di Fairy Tail e scoprire se ne sapevano più di loro, ma in quel momento Natsu e compagni potevano essere ovunque, braccati allo stesso modo dai propri compagni.

Cosa facciamo, Rogue?” domandò il biondo passandosi una mano sulla faccia come per togliere la stanchezza che si sentiva addosso.

Il Drago d'Ombra scosse le spalle. “Non lo so. Non ci è mai capitata una cosa simile”

Potremmo andare comunque a Magnolia... forse Natsu-san e gli altri Dragon Slayer sono ancora nei paraggi...”

Francamente credo che si siano già allontanati da lì. Se anche loro sono stati presi di mira, non resteranno a lungo nello stesso posto. Possiamo provarci, se vuoi, ma non credo che li troveremo”

Sting imprecò e calciò un sasso, spedendolo lontano nell'erba.
Ormai non sapevano più dove sbattere la testa, l'unica alternativa sembrava restare lontano dai centri abitati e sperare che qualcuno degli altri Dragon Slayer trovasse un modo per mettere a posto le cose. Loro comunque erano solo in due, feriti, senza la più pallida idea di come risolvere la situazione. Cosa potevano fare?

Da qualche parte nella foresta un ramo secco di spezzò, attirando simultaneamente la loro attenzione.

Si voltarono entrambi di scatto con le orecchie ben aperte, tesi come corde di violino e pronti a fuggire o a combattere, a seconda della necessità. Li avevano già trovati? Chi poteva essere così abile da rintracciarli in quella foresta dove perdere le tracce era la cosa più facile?

Un'ombra emerse dalla fitta boscaglia, una figura silenziosa le cui fattezze erano celate da mantello e cappuccio.

I Draghi Gemelli rimasero immobili, come paralizzati.
Chiunque fosse quell'uomo, era senza dubbio un nemico. Non aveva l'odore dei Dragon Slayer, di conseguenza era lì per ucciderli.
Tesero i muscoli e si prepararono a combattere. Il nemico era uno solo, e loro erano due tra i maghi più forti della loro gilda. Lo avrebbero sconfitto in un colpo solo, senza neanche usare il Dragon Force.
Quando però l'uomo avanzò senza timore e fece scivolare via il cappuccio, entrambi i draghi impallidirono e optarono istantaneamente per un fuga strategica, perché davanti a loro c'era il secondo uomo più ricercato del regno dopo Zeref.

Davanti a loro, c'era Gerard.

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Camminavano da un tempo indeterminato. Dovevano essere passare parecchie ore da quando erano entrati in quell'infinita distesa di sabbia nota come deserto, e al momento non avevano incontrato né forme di vita né potenziali fonti d'acqua o di cibo. Non c'erano altro che sabbia, rocce e polvere, il che non era molto rincuorante.
Avevano smesso di chiacchierare da un bel po', spossati dal caldo, e ormai si limitavano a seguire Laxus verso chissà quale meta, ognuno immerso nei propri pensieri.
Persino Gajeel aveva smesso di lamentarsi per la decisione di attraversare il deserto, e ora camminava in silenzio chiudendo la fila. Dopo diverse ore passate sotto il sole cocente tutti e quattro avevano già la pelle ustionata nei punti in cui era scoperta, e la mancanza d'acqua si faceva sentire con una sensazione di arsura sul fondo della gola.

Furono grati quando finalmente il giorno volse al termine e il sole calò ad ovest, cedendo il posto alla frescura della notte. Decisero di fermarsi tra le dune e concedersi il tanto agognato riposo: dalla notte della caccia non avevano più avuto occasione di riposare, quindi al momento erano tanto stanchi da poter crollare a dormire da un momento all'altro.
Wendy si occupò di tutti loro a turno: curò le scottature e i residui di ferite che si erano procurati a Magnolia, e riuscì perfino a fare qualcosa per la carenza d'acqua, rigenerando i loro corpi così che avvertissero di meno la morsa della sete. L'effetto non sarebbe durato a lungo, ma avrebbe aiutato a sopportare l'arsura del giorno seguente.

Uff... che fame!” si lamentò Natsu, rotolando sulla sabbia come un bambino.

Wendy sorrise tristemente. “Mi spiace, per quello non posso fare molto... io posso sopravvivere nutrendomi dell'aria, ma voi...”

Tsk. Lascia stare, sopravviveremo anche saltando un pasto o due” ribatté Gajeel, sebbene il suo fu il primo stomaco a brontolare.
Non potevano mangiare la loro stessa magia, perciò c'era poco da fare...

Beh, se proprio avete tutta questa fame possiamo sempre mangiarci a vicenda” buttò lì Laxus con un tono che rendeva difficile capire se scherzasse o meno.

Potremmo cominciare dal più stupido, per esempio...” continuò guardando Natsu.

Ehi! Stupido a chi?! Se proprio vuoi mangiarti qualcuno allora comincia con Gajeel, che è il più fastidioso del gruppo!”

Non tirarmi in mezzo, Salamander!”

Non è mica una cattiva idea...” Laxus spostò gli occhi sul Drago d'Acciaio sogghignando, il quale rispose con un ghigno ancora più bestiale.

Provaci, maledetto” lo sfidò. “L'ultimo che ha tentato di mangiarmi non è vissuto abbastanza da poterlo raccontare. Credo sia ancora sepolto da qualche parte sotto le macerie di Hellhound”

Laxus scosse la testa e ridacchiò, mentre Gajeel e Natsu continuavano a battibeccare peggio di due mocciosi, sotto lo sguardo preoccupato di Wendy.
Nonostante tutto, erano quei piccoli momenti di quotidianità a farli tirare avanti, a dar loro la forza di non arrendersi davanti a una situazione disperata. Sapevano di essere soli contro il mondo, sette Dragon Slayer – otto, contando Lucifer – braccati persino dai loro stessi compagni. Nessun aiuto esterno, nessun luogo dove nascondersi, nessun posto sicuro in cui abbassare le difese. Organizzarono dei turni di guardia per la notte così da vegliare gli uni sugli altri e assicurarsi che nessun pericolo fosse in agguato tra le dune, e naturalmente Natsu e Gajeel cominciarono a litigare anche per quello, almeno finché il Drago del Fulmine non ne ebbe abbastanza dei loro comportamenti infantili.

Basta così, il primo turno lo faccio io” Laxus mise a tacere il chiasso. “Chiudete quelle boccacce e mettetevi a dormire. Non so quanto ancora dovremo camminare prima di raggiungere i confini del deserto”

Wendy si accoccolò accanto a Natsu e chiuse gli occhi, mentre il Drago di Fuoco le accarezzava la testa con un sorriso.

Gajeel si distese un po' più in là e bofonchiò qualche insulto all'indirizzo del biondo.
Tsk. Se crepiamo, Laxus, giuro che ti uccido”

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Il nuovo giorno fu anche peggiore del precedente. Il caldo afoso del deserto cominciò a tormentarli fin dalle prime luci dell'alba, e senza cibo né acqua la prospettiva di un'altra giornata di marcia in mezzo alla sabbia non era per niente allettante. Ciononostante, nessuno si dilungò più in inutili lamentele che ormai non servivano più a niente se non a farli innervosire. Ora che erano nel cuore del deserto, non potevano fare altro che andare avanti e sperare di raggiungerne i confini occidentali prima che il sole cuocesse del tutto i loro cervelli e li facesse stramazzare al suolo.
Per quanto fosse caldo, nessuno osò spogliarsi durante il cammino per paura di riportare altre scottature e dare altro lavoro a Wendy. Man mano che avanzavano, però, man mano che le ore passavano lente e inesorabili e che il sole tracciava il suo percorso nel cielo accecante, i loro passi divennero sempre più pesanti e strascicati, e le energie non tardarono a scemare fino a scomparire del tutto.
Ogni mezz'ora Wendy si ricaricava inspirando aria polverosa: non era un granché, ma tanto le bastava per farla tirare avanti senza bisogno di affidarsi agli altri.

A metà giornata, nell'ora più calda e terribile, Laxus camminava leggermente ingobbito in avanti per la fatica, Natsu si era bendato la testa con la sciarpa per proteggersi dal sole e Gajeel si trascinava penosamente in fondo al gruppo, ansimando ad ogni passo.
Più andavano avanti e più il deserto dinanzi a loro sembrava non avere fine. Nessuna zona d'ombra, nessun riparo, nessuna oasi. Erano da soli contro l'implacabilità di una landa priva di vita.

Andarono avanti così per tutto il giorno. E il giorno dopo. E il giorno dopo ancora.

Quattro giorni senza cibo né acqua, quattro giorni di infernale marcia sotto un sole spietato che non attendeva altro che vederli crollare. La mancanza d'acqua era quella che pesava più di tutto: rendeva le loro membra secche e fragili, faceva girare loro la testa, li rendeva deboli ed emotivamente instabili, li istigava ad improvvisi attacchi di isteria nei quali finivano inevitabilmente per litigare tra loro, soprattutto i Dragon Slayer del Ferro e del Fuoco. Alla fine, però, nemmeno loro potevano restare arrabbiati a lungo e battibeccare sulle solite cose prive di significato, così si limitavano a tirare avanti con una fatica immane. Wendy non poteva più fare niente per loro, per quanto curasse i loro corpi non poteva in alcun modo ovviare alla mancanza d'acqua. Anche Laxus era al limite, sebbene continuasse ad avanzare come un toro, apparentemente instancabile. Non lo fermavano la stanchezza né la sete, e la sua folle ricerca di una via d'uscita da quell'Inferno di sabbia era ormai diventata la sua ossessione.
Malgrado tutti i suoi sforzi, però, i confini di quel deserto continuavano ad apparire irraggiungibili, e ben presto sarebbero arrivati al punto di non reggersi più in piedi.

Ciò che temevano non tardò ad arrivare, nel primo pomeriggio di quell'ennesima giornata di marcia sfiancante.

Natsu fu il primo a barcollare e a non sentirsi più le gambe, mentre al contrario sentiva fin troppo bene la propria gola secca, arida e piena di polvere. Crollò in ginocchio senza emettere un suono, pochi metri dietro Wendy e Laxus.

Natsu... san...!” esclamò debolmente la Dragon Slayer del Cielo, tornando indietro per aiutarlo.

Anche Laxus si fermò, piegato in due dal caldo insopportabile e dalla mancanza di fiato ed energie.

N-non ce... la faccio... più” mormorò Salamander, completamente privo di forze.

Stavolta non era uno scherzo dei suoi, non era una finta. Non mangiava e beveva da troppi giorni, il suo corpo aveva semplicemente smesso di rispondere ai comandi.
Gajeel dietro di lui riuscì ad avanzare ancora di qualche passo, anche lui instabile sulle gambe. Una volta che l'ebbe raggiunto – quasi per orgoglio – anche lui cedette alla stanchezza e si lasciò cadere disteso al suo fianco, stremato.

Gajeel... san...”

Wendy avrebbe avuto le lacrime agli occhi, se avesse avuto abbastanza acqua in corpo, ma poiché non ce l'aveva poté solo rimanere in ginocchio accanto ai due compagni semi-svenuti, una mano su ognuna delle loro teste ad accarezzarli stancamente.

Non può... finire così...” singhiozzò, tentando inutilmente di curarli con la propria magia. “Vi prego.. alzatevi!

Ma non si alzarono.
Il deserto li aveva sconfitti.

Laxus rimase in piedi a pochi metri di distanza, anche lui ridotto a uno straccio. Presto sarebbe crollato, e a quel punto Wendy sarebbe rimasta da sola in mezzo al nulla, con la sola compagnia di tre amici morenti.

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Angolo dell'autrice

Nota bene: siccome ho scritto la storia e poi mi sono ricordata che da qualche parte esisteva anche una mappa di Fiore, probabilmente ho sballato completamente la topografia del mondo di Fairy Tail. Nel senso che sono quasi sicura che non c'era nessunissimo deserto tra Magnolia ed Era, ma voi fate finta che ci sia e basta. ;P

A presto!


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Capitolo 7
*** Le Ombre della Rovina ***


CAPITOLO SETTE – LE OMBRE DELLA ROVINA


Wendy scuoteva disperatamente il braccio di Natsu, tentando di tenerlo sveglio.
Ti prego, Natsu-san!” implorava. “Non arrenderti!”

Natsu, disteso al suolo con gli occhi mezzi-abbassati e il respiro irregolare, non riusciva a muovere un muscolo. La sete era diventata ormai insopportabile e lo stava corrodendo dall'interno peggio di un cancro, prosciugandogli tutta l'energia vitale. Accanto a lui, Gajeel non era in condizioni migliori.

Vi... prego....” insistette ancora la minore dei Dragon Slayer, benché ormai stesse a sua volta perdendo le speranze.

Dal punto in cui si trovava, Laxus tornò indietro trascinando i piedi fino a fermarsi accanto ai compagni. Guardò per un lungo minuto Natsu e Gajeel, incapaci di risollevarsi da terra.
Li aveva condotti lui alla rovina. Aveva scelto la via più difficile, la strada più pericolosa e senza una preparazione adeguata. Era colpa sua se tutti loro stavano morendo.

Strinse i pugni con la poca forza che gli rimaneva.

Stava impazzendo dalla sete, ma anche e soprattutto dal senso di colpa per aver portato i suoi compagni a questo. Lui e il suo maledetto senso dell'orientamento!
Avrebbe dovuto dar retta a Gajeel e optare per un'altra strada!
Il pensiero di dover dare ragione a quell'ottusa testa di ferro lo riempì di rabbia e frustrazione.


No...” mormorò con un filo di voce, attirando l'attenzione di Wendy.

Laxus-san...?”

Non esisteva che avrebbe lasciato le cose così come stavano.
Non esisteva che le previsioni di quello stupido Gajeel superassero la sua determinazione di portarli fuori da quel deserto.

No” ripeté con più convinzione. “Nessuno di noi morirà qui”

Strinse i denti e si accucciò a terra, afferrando simultaneamente Natsu e Gajeel per l'attaccatura dei pantaloni. Con uno sforzo immane li sollevò entrambi dalla sabbia e se li caricò in spalla, uno per parte, sotto gli occhi stupiti di Wendy. Fu un peso non indifferente per il suo corpo già provato dal caldo e dalla sete, ma si costrinse a restare in piedi e a tenerli su tutti e due.

L-Laxus...” sussurrò Natsu con voce arrochita dalla disidratazione.

Mettimi... giù...” gli fece eco Gajeel.

Nessuno dei due, però, riuscì a muovere un muscolo per opporsi.

Chiudete il becco, teste di cazzo” ringhiò il Dio del Tuono con espressione feroce, cominciando a camminare. Passo dopo passo, marciò nella sabbia, seguito da una preoccupatissima Wendy.

Laxus-san... pensi di farcela?”

Ce la farò” tagliò corto lui. “Tu, piuttosto. Riesci ad andare avanti? Non credo di poter portare un terzo peso sulle spalle”

La ragazzina annuì, convinta.
Non preoccuparti per me! Ti seguirò fino alla fine del deserto!”

Bene. Almeno una qui non da' problemi” sorrise.

Ce l'avrebbero fatta, ne erano sicuri. Superato il momento peggiore, potevano tirare avanti fino alla fine.
Laxus si fece coraggio e avanzò un passo alla volta con la sabbia fino alle caviglie, appesantito dai compagni semi-svenuti oltre che dalle sue stesse membra affaticate. Lo sforzo di cui si era fatto carico non era indifferente, anzi, lo stava logorando sempre più ad ogni metro che compiva in quel maledetto deserto. Se avesse potuto vedere all'orizzonte anche uno solo segno di vita, una sola macchia d'ombra che gli facesse capire di essere quasi alla fine di quella landa desolata, il peso si sarebbe fatto senza dubbio più leggero, ma poiché non c'era nulla a vista d'occhio per miglia e miglia, poté solo contare sulla propria incrollabile determinazione e tirare avanti, con la piccola Dragon Slayer del Cielo al seguito.
Di tanto in tanto Wendy posava le mani su di lui per rigenerargli almeno in parte l'energia perduta, anche se con il passare delle ore, persino lei cominciava a dare i primi segni di vero cedimento.

Forza, ancora un piccolo sforzo” la spronò, cercando di dare forza anche a se stesso. “Ce la faremo”

Wendy annuì stancamente, trascinando i piedi.

Sulle sue spalle massicce, Gajeel si ribellò debolmente.
L-lasciami, Laxus... posso... camminare da solo” mormorò con un filo di voce, indice di quanto fossero contraddittorie le sue parole.

Sta'...zitto” ringhiò Laxus, avanzando a fatica. “Un'altra parola e giuro che ti seppellisco sotto questa fottutissima sabbia!”

L-Laxus...”

Adesso ti ci metti anche tu, Natsu?!”

Il Dio del Tuono era stufo di sentire quei due fare sfoggio del loro patetico orgoglio ormai ridotto in poltiglia. Li avrebbe sul serio scaricati in mezzo al deserto se non l'avessero finita subito di blaterare.

No, Laxus... ascolta...” continuò a protestare il Drago di Fuoco, il cui tono sembrava vagamente allarmato.

Ascolta cosa?!

Natsu gli diede un'improvvisa pacca sulla spalla, attirando la sua attenzione.
C'è qualcuno dietro di noi!

Solo allora il biondo smise di avanzare e si voltò lentamente indietro.
Natsu non diceva cazzate, dietro di loro c'era veramente qualcuno.

Ombre.

Riusciva a vederle a qualche centinaio di metri da loro: figure immobili al pari di statue, ritte sulla cima delle dune, con solo i mantelli logori che si agitavano al vento come dotate di vita propria.

Si sta alzando il vento...” fece notare Wendy, mentre i loro capelli e vestiti venivano scossi da una calda brezza portatrice di polvere. “... però... ha un cattivo odore”

Laxus aguzzò la vista, ma non gli servì a scoprire l'identità degli esseri che li stavano seguendo a distanza. Riusciva a contarne cinque, e come aveva detto Wendy, l'odore portato dal vento era davvero pessimo.

Continua a camminare” decretò a voce bassa, diretto alla minore dei Dragon Slayer.

E voi due... se riuscite almeno a restare svegli, teneteli d'occhio

Avanzò di qualche passo, inquieto. Ci mancava solo che delle figure misteriose che li seguissero dappresso come gli sciacalli seguono una bestia morente!

Laxus...” lo chiamò di nuovo Natsu dopo qualche minuto, sballottato sulla sua spalla. “Sono... scomparsi...”

Il Dio del Tuono si voltò nuovamente, e con inquietudine sempre maggiore si rese conto che le cinque ombre erano svanite nel nulla. Le avevano viste tutti e quattro, non poteva trattarsi di un'illusione! Dov'erano andate a finire? Erano passati solo pochi minuti!

Non ti fermare, Wendy” intimò alla Sacerdotessa del Cielo, spronandola a continuare. “Va' avanti”

Aumentò anche lui l'andatura. Non sapere la posizione di un probabile nemico era anche più snervante, gli dava l'impressione che quelle ombre potessero balzare fuori dal nulla da un momento all'altro. Nessuno di loro era in condizione di combattere, se li avessero attaccati sarebbe stato uno scontro a senso unico.
Il vento soffiava più forte adesso, alzando tutt'intorno a loro polverosi mulinelli di sabbia che rendevano solo più difficile l'avanzata.

Laxus-san! Questo vento è...”

Il Drago del Fulmine si voltò verso Wendy per puro caso, e nel farlo scoprì con orrore una sagoma nera e terrificante ergersi dalla sabbia e apprestarsi a calare un'enorme spada d'acciaio sulla testa della piccola Dragon Slayer.
Agì d'istinto prima di potersene rendere conto: afferrò bruscamente il braccio di Wendy e la tirò verso di sé con uno strattone violento, strappandola per un soffio alla traiettoria mortale della spada.
Nell'indietreggiare con tre carichi sul corpo, Laxus finì per perdere l'equilibrio e rovinare a terra, con i compagni che gli pesavano addosso.

Merda!” imprecò nel vedere la sagoma nera preparare la spada per un nuovo attacco.

Le altre quattro figure apparvero in sequenza attorno a loro, chiudendo i quattro draghi in un cerchio senza via d'uscita.

Ora che le vedeva meglio, Laxus intuì quanto potessero essere pericolose.

Si sarebbero detti dei comuni predoni del deserto se non fosse stato per le armature d'acciaio arrugginito sotto i mantelli sgualciti, le cui placche mandavano opachi bagliori ogni volta che le stoffe logore si scuotevano nel vento. Nell'ombra dei cappucci erano a malapena visibili contorte maschere dai lineamenti demoniaci che rendevano impossibile definire l'identità di quegli esseri.
Laxus non era nemmeno troppo sicuro che fossero umani, avevano un odore bruttissimo, odore di morte.

Con un colpo di reni si rialzò in piedi, caricando la poca energia che aveva nei pugni.
Bada a quei due!” ordinò a Wendy, riferendosi ai Dragon Slayer ancora semi-svenuti e incapaci di muoversi.

L'adrenalina corse nelle sue vene e gli portò la familiare elettricità in tutto il corpo, concentrandosi poi nelle mani con piccole scariche vivaci.
Optò per un attacco multiplo che avrebbe allontanato contemporaneamente tutti e cinque gli aggressori: sollevò un pugno verso il cielo e fece piovere sui nemici una tempesta di fulmini ruggenti dalla potenza devastante. Si augurò che fosse sufficiente, perché non sarebbe stato capace di effettuare un altro incantesimo con la poca energia che gli restava.
Il suo corpo già provato dalla sete, dal caldo e dalla stanchezza, era davvero al limite.

I fulmini colpirono le ombre senza difficoltà, aiutati dal metallo delle loro armature che costituiva un perfetto conduttore elettrico, tuttavia nemmeno una di loro crollò a terra.
Laxus rimase pietrificato dall'orrore mentre quelli, ancora attraversati da scariche residue, sfoderarono le spade all'unisono e strinsero pericolosamente il cerchio, puntando le lame contro di loro.

N-non è possibile...!” mormorò arretrando di un passo.

Quei mostri non potevano essere completamente illesi dopo un attacco del genere!

Wendy si strinse contro di lui mentre Natsu e Gajeel cercavano faticosamente di restare svegli e tirarsi in piedi, con scarsi risultati.
Le sagome nere si avvicinarono ancora di più, chiudendoli in una trappola mortale.

All'improvviso, per, un nuovo e inaspettato scherzo del destino intervenne a rimescolare le carte in tavola: un'esplosione di luce multicolore che investì tutti i presenti e risucchiò al suo interno i guerrieri neri, così come un buco nero ad altissima gravità potrebbe risucchiare la materia.
I Dragon Slayer assistettero interdetti alla scena, mentre le ombre puntavano i piedi e agitavano le spade per liberarsi della pressione, confuse da quell'inaspettata svolta e incapaci di opporsi alla forza magica che le stava attirando a sé, inglobandole una dopo l'altra all'interno di uno squarcio spazio-temporale. Quando la luce si estinse, i guerrieri-ombra erano scomparsi nel nulla, risucchiati da chissà quale incantesimo.

Fairy Tail!”

Una voce familiare attirò l'attenzione dei quattro draghi, che, voltandosi nella direzione da cui erano arrivati, scorsero un volto conosciuto cavalcare in groppa a un'imponente destriero del deserto, a metà tra un cavallo e un rettile.
Wendy e Laxus rimasero a bocca aperta, sconcertati.

Mystgun...?”

Gerard!”

L'ex membro del Sacro Ordine dei Dieci tirò le redini non appena li ebbe raggiunti, e la sua enorme cavalcatura frenò sulla sabbia, posando le grosse zampe a pochi centimetri dalle teste di Natsu e Gajeel.

Presto, salite su!” li spronò Gerard, guardandosi intorno nervosamente.

Che ci fai tu qui?” indagò Laxus, diffidente. Era ancora in guardia, stentava a credere che un essere umano che non fosse un Dragon Slayer avesse ancora il cervello a posto e non tentasse di ammazzarli.

Gerard offrì una mano a Wendy e la tirò sul dorso della creatura, proprio dietro di sé.
Sono tre giorni che vi cerco. Speravo di trovarvi prima di loro

Wendy intuì che si stava riferendo alle ombre che li avevano attaccati.
Gerard... che cosa sono?”

Rimandiamo a dopo le spiegazioni” tagliò corto l'ex Mago Sacro. “Li ho spediti in un'altra dimensione, ma non ci metteranno molto a liberarsi. Dobbiamo allontanarci subito da qui”

Laxus afferrò malamente Natsu e lo caricò dietro a Wendy, poi fece lo stesso con Gajeel.
Questa bestia ci reggerà tutti e cinque?”

Il mago dai capelli blu annuì e diede una pacca sul collo possente della cavalcatura.
È una creatura magica del deserto, i nomadi la usano da secoli per trasportare carichi pesanti”

Laxus accettò la spiegazione e salì per ultimo, curandosi di reggere i due compagni affinché non cadessero. Wendy si aggrappò alla vita di Gerard, mentre quest'ultimo spronava il destriero al galoppo in mezzo alle dune.
Era una creatura eccezionalmente veloce e resistente, ben più grossa di un cavallo e paragonabile a un piccolo drago, e riuscì a portarli in meno di mezz'ora abbastanza lontano da poter scorgere un'oasi in mezzo a quell'infernale deserto.
Gerard la condusse proprio lì, all'ombra degli alberi, nel bel mezzo della vegetazione lussureggiante sulle rive di un piccolo stagno.

Non appena lo raggiunsero e scesero da cavallo, Laxus scaricò Natsu e Gajeel direttamente a mollo nell'acqua, senza neanche curarsi del fatto che potessero annegare o meno.
Subito dopo, anche lui e Wendy si buttarono nella fresca fonte della vita che era mancata loro così a lungo.
Fu come immergersi in una soluzione rigenerante: l'acqua li riempì di nuova vita e rese loro ciò che l'arida sabbia del deserto aveva tolto. Persino Natsu e Gajeel, dopo un primo momento di immobilità, si riscossero e iniziarono a dissetarsi a grandi sorsate, spintonandosi l'un l'altro per accaparrarsi più acqua possibile.

Levati, Salamander!”

Levati tu, ammasso di ferraglia!”

Quanto sei fastidioso!”

Non ti sopporto!”

Vicino a loro, Wendy finì di bere e andò a stendersi con un sorriso sulla morbida sabbia della riva.
Ce l'abbiamo fatta!” esclamò.

Già. Stavolta c'è mancato davvero poco” commentò amaramente Laxus, mentre osservava stancamente gli altri due Dragon Slayer che cercavano di affogarsi a vicenda.

Mi spiace non esser riuscito a trovarvi prima” sentenziò Gerard, che dopo aver tolto delle sacche dalla sella le distribuì ai due.

Hai fatto comunque in tempo, e non eri obbligato ad aiutarci” replicò Laxus, scoprendo con soddisfazione che le sacche contenevano un bel po' di cibo.

Addentò un pezzo di pane e gettò un'occhiata dubbiosa all'altro mago mentre masticava.
Com'è che tu non sei caduto sotto l'effetto di quell'incantesimo?”

Gerard scrollò le spalle. “Sono stato posseduto da un fantasma abbastanza a lungo. Un incantesimo di quella portata, anche se potente, non basta a farmi impazzire di nuovo”

Fece per aggiungere altro, ma a quel punto gli schiamazzi di Natsu e Gajeel che si azzuffavano come marmocchi erano riusciti a far saltare i già fragili nervi del Dio del Tuono, che non perse tempo a entrare di nuovo nello stagno e schiacciare le loro teste sott'acqua, avendo cura di tenerceli per un bel po'.

Quando la finirete di fare gli idioti?!” ringhiò una volta che li ebbe tirati fuori, mezzi-soffocati.

Li scaraventò malamente sulla riva e allungò loro un paio di calci.
Chiudete il becco e mangiate in silenzio, imbecilli!”

I due draghi gli rivolsero uno sguardo astioso, ma poi presero il cibo che Gerard porgeva loro e cominciarono a mangiare in silenzio.

Immagino che tu ne sappia più di noi riguardo a questo casino” continuò Laxus dopo essersi assicurato che i due casinisti di turno avessero rinunciato ai loro tentativi di zuffa.

Gerard posò i gomiti sulle ginocchia e incrociò le dita, pensieroso.
In realtà non molto. So quale tipo di incantesimo è stato gettato sugli abitanti di Fiore, ma non ho idea di chi sia stato né tanto meno perché ce l'abbia con i Dragon Slayer”

Sospirò e spostò lo sguardo dagli uni agli altri.
Più che magia di possessione, si tratta di un'alterazione della memoria e delle capacità cognitive. Gli abitanti del regno, compresi i vostri compagni, si comportano normalmente tra di loro, ma nutrono verso i Dragon Slayer un odio feroce indotto dalla emanazioni provenienti dai nuovi cristalli di Lacrima. Essendo un illusionista, io ne sono immune, però la maggior parte della gente è caduta sotto l'influsso dell'incantesimo. Ciò significa che finché tutti i cristalli non saranno distrutti o chi li controlla eliminato, voi continuerete ad essere il bersaglio di tutti gli esseri senzienti”

Non ho capito granché, ma significa che se prendiamo a calci l'artefice di tutto questo le cose torneranno alla normalità, giusto?” intervenne Natsu dimostrando ancora una volta le proprie capacità intellettuali paragonabili a quelle di una lucertola.

Gerard scosse le spalle. “Più o meno è così”

Allora è facile!”

Facile un corno, razza di idiota!” ringhiò Gajeel. “Hai ascoltato o no? Nessuno qui sa chi sia stato a manomettere la coscienza della gente!”

Mi chiedo solo come stiano gli altri Dragon Slayer...” mormorò Wendy sovrappensiero.

Per quanto ne so, Cobra si trova ancora alla prigione di Era” spiegò Gerard. “Mentre i Draghi Gemelli di Sabertooth stanno bene, li ho incontrati pochi giorni fa”

I quattro Dragon Slayer lo guardarono con tanto d'occhi.

Li hai incontrati? Dove?” si stupì Natsu.

In una foresta poco lontano dalla loro città. Sto cercando di radunarvi tutti così potremo trovare insiee un modo per rimettere a posto le cose. Uniti sarete più forti, mentre da soli è quasi certo che verrete catturati o uccisi”

Gajeel sputò un pezzo di carne che gli era rimasto tra i denti, poi continuò ad azzannare la coscia di pollo come se nulla fosse.
Visto che siamo in argomento...” esordì. “Chi erano quei tizi di prima?”

Non ho mai visto una cosa del genere” aggiunse Laxus. “Sono rimasti illesi a un mio attacco. Sembrava che non l'avessero quasi sentito”

Questo è proprio ciò di cui volevo parlarvi” annuì Gerard, serio. “Perché dall'apparizione di quegli esseri, possiamo avere un indizio su chi vi voglia morti”

Spiegati” sentenziò Laxus, assottigliando lo sguardo.

Quelle creature sono Wraith, spettri, creature dall'anima dannata che infestano i luoghi bui e morti. Normalmente non appaiono alla luce del sole e soprattutto non sono così forti, ma questi rappresentano un'eccezione. Conoscete la storia di Zeref e il caos che imperversò per il mondo quattrocento anni fa?”

Zeref... c'entra ancora lui?” si stupì Wendy, vagamente spaventata.

Gerard continuò.
In quell'epoca non c'era solo lui. Era un'era di oscurità e terrore, di disperazione e follia. Tutto il male che esiste al mondo fu generato durante quegli anni, compresi i Wraith. Se Zeref dominava il mondo della magia, il terribile re conquistatore conosciuto come il Tiranno dominava tutto il resto. Ne avrete sentito parlare, forse”

Vagamente” ammise Laxus. “Ma credevo fosse solo una storiella per spaventare i bambini. 'Il leggendario re oscuro che ridusse il mondo a un deserto di cenere'” recitò a memoria ricordando qualche vecchio racconto di quand'era bambino.

Gerard scosse tetramente la testa e chiuse gli occhi.
Purtroppo non è solo una leggenda. Quell'uomo esisteva veramente, e fu così temuto e spietato che di lui non fu mai riportato neanche il nome. Tutto ciò che si sa è che governò il mondo con un'armata delle tenebre che secondo la leggenda gli procurò lo stesso Zeref. Tra i suoi servi più fedeli c'erano dieci cavalieri che il Tiranno stesso mutilò e sfigurò orribilmente per testare la loro lealtà. Sono passati alla storia come i suoi Alfieri”

Un momento” intervenne Gajeel, scuro in volto. “Quelle ombre che ci hanno attaccato non saranno...?”

L'ex Mago Sacro annuì gravemente.
Portano maschere d'acciaio per coprire i loro volti sfigurati, e brandiscono enormi spade intrise di magia nera. Furono maledetti insieme al loro signore, e ora qualcuno li ha risvegliati dalla tomba per sottometterli alla sua volontà. Sono una schiera di guerrieri non-morti impossibili da uccidere sia con la magia che con le armi comuni. Finché il loro evocatore vivrà, nessuno dei dieci Alfieri verrà mai sconfitto”

A quelle parole seguì un lungo silenzio pesante come un macigno.
Wendy aveva la testa bassa e tremava leggermente, Laxus imprecava sottovoce, Gajeel si passava nervosamente una mano tra i capelli. E Natsu...

SONO TUTTO UN FUOCO!!! Andiamo a prenderli a calci!!!” esultò saltando in aria come un indemoniato.

Oi, Salamander! Ma hai ascoltato o no, pezzo di cretino?!”

Che importa? Se basta mettere al tappeto il loro padrone perciò che quei cosi spariscano e i nostri compagni tornino alla normalità, allora è facile!”

Facile un corno! Ascolta la gente quando parla! Non ti è bastata la batosta che abbiamo preso alla Baia degli Schiavi?!”

Adesso siamo più forti!”

Non è passato neanche un mese!”

E allora?”

Ma io ti strozzo!”

Drago di Fuoco e Drago d'Acciaio rotolarono in una delle solite zuffe, e stavolta Laxus non sprecò tempo ed energie a cercare di separarli. Piuttosto si rivolse a Gerard.

Bella seccatura. Ci mancavano solo questi stronzi in armatura a complicare le cose! Non hai nessuna idea su chi possa averli evocati?”

Stavo per farvi la stessa domanda. Solo un negromante piuttosto potete, diciamo al livello di Master potrebbe aver evocato creature di quella portata. Non conoscete nessun mago oscuro che possa avercela con i Dragon Slayer? Per caso avete fatto un torto grave a qualcuno?”

Laxus sogghignò con una punta di amarezza.
Beh, noi di Fairy Tail siamo abituati a tirarci addosso l'ira della gente, soprattutto quando distruggiamo qualcosa nelle missioni. Però... conosco un solo Dragon Slayer che potrebbe aver fatto torti gravi a qualcuno. Uno solo che sarebbe capace di uccidere degli innocenti per capriccio e che riderebbe come un folle davanti a una carneficina”

Natsu e Gajeel smisero di combattere e si voltarono a guardarlo, allarmati.

Vuoi dire... lui?” esordì Natsu.

Di chi parlate?” indagò Gerard, senza capire.

Laxus lo guardò dritto negli occhi. “Del Dragon Slayer più spietato attualmente in vita. Il Drago degli Inferi, Lucifer Totenstern"

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Angolo dell'Autrice

Giusto un piccolo appunto sui signori Alfieri apparsi in questo capitolo: i wraith non sono un'invenzione mia, ma appartengono al folklore scozzese, dove il termine sta appunto a significare "fantasma" o "spettro". La descrizione che ne da Gerard è più o meno quella delle leggende, si tratta comunque di creature maligne non-morte. Tolkien li aveva riutilizzati nel Signore degli Anelli per dare vita ai Nazgul, il cui nome inglese è proprio ring-wraiths, "spettri dell'anello". Suppongo che per i dissenatori della saga di Harry Potter si possa dire la stessa cosa, si tratta comunque della medesima creatura.

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Capitolo 8
*** Caccia Ai Draghi ***


CAPITOLO OTTO – CACCIA AI DRAGHI


Era ormai il tramonto quando Gerard finì di sellare il suo destriero mezzo-equino e mezzo-rettile e si apprestò a partire.
Salì in groppa agilmente, sistemò meglio le sacche fissate alla sella e si aggiustò le redini, poi spostò lo sguardo un'ultima volta sui maghi di Fairy Tail.

Allora io vado” sentenziò. “Troverò questo Lucifer e cercherò di capire se è in qualche modo coinvolto in questa insensata caccia ai Dragon Slayer. Se tutto va bene, ci rivediamo fra tre giorni a Era per liberare Cobra”

Buona fortuna” lo salutò Natsu.

Mi raccomando” aggiunse Laxus. “Se trovi Lucifer fa' molta attenzione. Non è un tipo che va preso alla leggera”

Gerard annuì e fece voltare la cavalcatura verso ovest. “State attenti anche voi. Gli Alfieri del Tiranno sono ancora sulle vostre tracce” e detto ciò spronò l'animale al galoppo verso il sole morente del tramonto.

I quattro maghi lo guardarono allontanarsi tra le dune di sabbia finché non fu diventato un puntino all'orizzonte, presto inghiottito dalla luce infuocata e dalla polvere.

Una volta che fu scomparso, Wendy sospirò e raccolse da terra la sua sacca da viaggio.
Gerard è molto gentile. Ci ha lasciato cibo e acqua in abbondanza per arrivare alla fine del deserto”

Che comunque non è lontana” asserì Gajeel, guardando verso nord.

A detta di Gerard non mancava che un giorno e mezzo di viaggio per raggiungere Era, ormai erano quasi arrivati a destinazione. Non erano sicuri che andare nella città della grande prigione nonché sede del Consiglio della Magia fosse una buona idea, né sapevano se Cobra fosse effettivamente vivo, ma ormai c'erano dentro fino al midollo, e non potevano che andare avanti.
Gerard aveva detto che anche Sting e Rogue erano diretti a Era, secondo suo stesso suggerimento. L'idea di radunarsi là e mettere a punto un piano d'azione era stata accettata all'unanimità.

Forza, allora. In marcia” sospirò Laxus cominciando a incamminarsi.

Ora che avevano recuperato le energie e che avevano fatto il pieno di acqua e cibo, erano pronti ad affrontare qualsiasi cosa li attendesse. Natsu in particolare non vedeva l'ora di dare inizio a una bella scazzottata coi fiocchi: c'era così tanta gente da prendere a calci! L'artefice di quel pandemonio, gli Alfieri del Tiranno, la gente che avrebbe cercato di ammazzarli, e soprattutto quegli idioti dei loro compagni che si erano lasciati possedere così facilmente!
Salamander giurò che avrebbe riempito Gray ed Erza con tanti di quei pugni da renderli irriconoscibili. Quei maledetti gli avevano rotto ben due denti!
Mentre ognuno dei quattro draghi era immerso nei propri pensieri, Gajeel rallentò il passo e si gettò un ultimo sguardo alle spalle, studiando con diffidenza l'infinita distesa desertica dietro di loro.

Ovunque Gerard avesse spedito quei wraith, non li aveva mandati abbastanza lontano: a molte leghe di distanza da loro, cinque ombre armate di spade nere si sollevarono dalla sabbia.

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Te lo chiedo ancora una volta, Dragon Slayer” sibilò l'uomo biondo strattonando dolorosamente Cobra per i capelli e torcendogli la testa all'indietro. “Dove sono i tuoi simili?

Il Drago del Veleno si lasciò scappare un gemito.
In quegli ultimi giorni aveva ricevuto così tante botte da non poterle più nemmeno contare, e quel tizio odioso ancora non sembrava soddisfatto di averlo ridotto in quello stato.
Annaspò cercando di riprendere fiato, con l'unico risultato di tossire un grumo di sangue. Qualche costola era andata di sicuro, poco da farci, e probabilmente aveva ancora qualche osso incrinato o lussato, senza contare i segni di lividi e graffi che non gli risparmiavano nemmeno un centimetro di pelle. Eppure, nel proprio ferreo orgoglio, non ne voleva sapere di cedere.
Quando il suo aguzzino strinse ulteriormente la presa sui suoi capelli per indurlo a parlare, Cobra sogghignò e gli sputò in faccia un misto di saliva e sangue.

Non avrai niente da me. Niente” ripeté tanto per assicurarsi che quel bastardo avesse afferrato il concetto.

L'uomo indurì lo sguardo e per un attimo fu tentato di colpirlo ancora, ma poi parve cambiare idea e allentò la presa, lasciandolo scivolare a terra senza più forze.
Cobra rimase seduto con la schiena contro il muro di pietra grezza, ansimando e valutando quanto ancora avrebbe potuto resistere in quelle condizioni.

Evidentemente la tortura non funziona con te” esordì il biondo, passeggiando avanti e indietro per la cella. “Sei tenace, devo ammetterlo... ma questo non salverà né te né i tuoi simili dalla mia ira. A causa vostra, maledetti maghi dei draghi, ho perso tutto”

Ti ho già detto che i tuoi problemi personali non m'interessano” ribatté il Drago del Veleno, pulendosi il labbro spaccato. “Saresti dovuto morire quel giorno insieme a quell'ammasso di ferraglia che hai tentato di resuscitare. Adesso stai solo sprecando la vita che ti è stata risparmiata per un ridicolo piano di vendetta”

L'altro si voltò a guardarlo con rabbia.
La mia vita non ha nessun valore finché esistete voi Dragon Slayer! Non c'è abbastanza spazio per me e voi in questo mondo!”

Cobra voltò la testa dall'altra parte.
Era inutile tentar di far ragionare quell'idiota, perciò si sarebbe limitato a ignorarlo. Che lo torturasse pure se gli faceva piacere. Non aveva nessuna intenzione di accontentarlo e cercare per lui gli altri Dragon Slayer, solo per vederli trucidati uno dopo l'altro. Non era leale a nessuno di loro, vero... ma non era neanche così bastardo, egoista e insensibile da consegnarli nelle mani del boia.

D'un tratto un pensiero gli arrivò alle orecchie dal cuore dell'altro, costringendolo per forza di cose a spostare lo sguardo inferocito su di lui.

No” lo anticipò, ringhiando sommessamente. “Non lo farai!”

Oh, sì che lo farò” sogghignò in risposta il biondo. “Se non fai come ti dico, saranno i tuoi compagni a pagarne le conseguenze. Li farò giustiziare uno dopo l'altro, finché delle sei preghiere non ne rimarrà che una

Cobra inorridì.
Per lui gli Oraciòn Seis erano tutto fuorché amici, però erano i suoi compagni, l'unica famiglia che avesse, l'unico luogo a cui poteva fare ritorno. Il solo pensiero di perdere anche loro come aveva perso i suoi genitori da bambino, avrebbe potuto farlo impazzire. L'idea di restare solo per sempre era troppo terribile da sopportare.

Strinse furiosamente i pugni e si alzò di scatto, strattonando le catene nel vano tentativo di lanciarsi addosso al nemico.
Lasciali fuori da questa storia! Loro non hanno nulla a che vedere con i Dragon Slayer!”

Hanno a che vedere con te” precisò il biondo, andandogli incontro e fermandosi a un centimetro fuori dalla sua portata, così che non potesse nemmeno sfiorarlo. “Sono pedine sacrificabili. La scelta è tua, Cobra: trova gli altri cacciatori di draghi, oppure guarda i tuoi compagni morire tra le mille torture che infliggerò loro”

Il Drago del Veleno si sentì tremare di rabbia e paura insieme.
Non voleva farlo. Non voleva condannare a morte né i Dragon Slayer insieme a cui aveva combattuto, né tanto meno i suoi compagni di sventura.

L'altro sorrise di nuovo, perfido e viscido.
Adesso voglio una risposta” sibilò. “Dimmi... quanti Dragon Slayer riesci a sentire nelle vicinanze?”

Non voleva. Non poteva...

Strinse i denti fino a farsi sanguinare le gengive, e nel vedere la sua esitazione il biondo girò sui tacchi con uno sbuffo e uscì dalla cella, probabilmente per andare dritto ad occuparsi dei suoi compagni imprigionati.
Prima che l'uomo potesse allontanarsi troppo da lui e rischiare di non sentirlo più, Cobra mormorò con un filo di voce la risposta.

Ce ne sono... due

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Rogue si fermò in mezzo al sentiero, voltandosi indietro a scrutare le colline che si erano lasciati alle spalle.

Sting avanzò ancora di qualche passo prima di fare lo stesso.
C'è qualche problema, Rogue?” domandò, sulla difensiva.

Il Drago d'Ombra fiutò l'aria e scrutò in lontananza, sondando tutto l'ambiente circostante. Si trovava nella stessa direzione in cui soffiava il vento, perciò non poteva sentire bene gli odori. Sopra di loro, cupe nuvole grigie e pesanti si muovevano lente come buoi al pascolo, coprendo poco a poco tutto il cielo.
C'era qualcosa che lo rendeva inquieto, come se qualcuno li stesse seguendo a loro insaputa.

Rogue” lo chiamò ancora Sting, distogliendolo dai suoi pensieri.

Il Drago d'Ombra passò in rassegna un'ultima volta le colline che avevano superato da poco, quindi riprese a camminare.
No, niente. È solo che... ho un brutto presentimento”

Non dirlo a me” ribatté il biondino, allungando il passo. “Più ci avviciniamo a Era, e più sento che stiamo andando dritti tra le fauci del nemico”

Rogue fece per annuire, ma improvvisamente sentì un formicolio dietro la testa.
Si voltò di nuovo, questa volta di scatto, e finalmente le vide: tre ombre nere come la notte, indistinte sagome di quelli che potevano essere soldati in armatura coperti da lunghi mantelli sgualciti.

Anche Sting li notò e impallidì.
Quelli... sono...”

Gli esseri di cui parlava Gerard” concluse Rogue, mettendosi in guardia. “Gli Alfieri del Tiranno”

Le tre figure si avvicinarono scivolando sull'erba come spettri, e anche da un centinaio di metri di distanza entrambi i Dragon Slayer le videro estrarre le spade con un sibilo sinistro.

Credo che scappare non servirà a niente” esordì Sting, prendendo a sua volta la postura da combattimento e cominciando ad espandere la propria magia.

Rogue lo imitò. “Dobbiamo affrontarli adesso, in campo aperto”

Entrambi stavano sudando freddo perché consci di dover affrontare un nemico in superiorità numerica e che per giunta nemmeno conoscevano. La situazione non era delle migliori, ma dopotutto sarebbe anche potuta andare peggio.

Gli Alfieri ormai erano a meno di trenta metri da loro.

White Drive

Shadow Drive

Pronunciarono all'unisono l'incantesimo di potenziamento magico, espandendo la propria magia e preparandosi all'attacco.
Quando le tre figure nere furono loro addosso, i due partirono alla carica come furie, sparando un doppio attacco combinato che generò un'esplosione bianca e nera del raggio di diversi metri. La nube di fumo, luce e polvere che si propagò coprì la loro vista per qualche secondo, impedendo loro di capire se avessero colpito i nemici o meno.
Contro tutte le loro previsioni, però, una mano bardata di metallo uscì improvvisamente dal muro di fumo e agguantò Sting per la testa, per poi spingerlo indietro e schiacciarlo a terra con una forza mostruosa.

Sting!” si allarmò il Drago d'Ombra, accorrendo subito in suo aiuto. Sferrò un duro calcio al fianco dell'Alfiere, lì dove dovevano esserci le costole, ma non ebbe alcun effetto se non quello di farlo spostare di appena pochi centimetri.
Rogue sbiancò, Sting gemette quando la sua testa fu premuta sul terreno con più violenza, mentre gli oscuri buchi nella maschera dell'Alfiere si voltarono a fissare il Drago d'Ombra come pozzi di tenebra.

R-Rogue...! Argh!... S-scappa...!” latrò Sting.

Rogue non ci pensò due volte, attivò all'istante il Dragon Force e colpì l'Alfiere con tutta la magia che aveva in corpo.
LASCIALO STARE!!!!” urlò a pieno polmoni.

Stavolta l'Alfiere fu sbalzato indietro di diversi metri dalla durezza del colpo, e Sting fu finalmente libero di alzarsi.

Sting, presto! Attiva il Dragon For-” Rogue non riuscì a finire la frase che il sibilo furioso di una lama d'acciaio riempì le sue orecchie, avvertendolo che il secondo Alfiere era proprio dietro di lui, pronto ad affondargli in corpo la lama.

Rogue, giù!” ruggì Sting buttandoglisi addosso e tirandolo a terra con sé prima che la spada potesse trapassarlo. Rotolarono l'uno sull'altro, praticamente abbracciati, finché non riuscirono a riprendere la concentrazione e a rialzarsi, entrambi in modalità Dragon Force.

Loro ansimavano e tremavano, mentre i tre Alfieri si ergevano dinanzi a loro, immobili e letali.
Quanto erano forti quei maledetti guerrieri senz'anima?
Pur non utilizzando attivamente alcuna magia, i loro corpi sembravano davvero immortali e invincibili.

Dobbiamo combatterli a distanza, o rischiamo di farci ammazzare sul serio” esordì Sting, le chiazze bianche sul volto e sulle spalle che si illuminavano a intermittenza man mano che caricava la propria magia. “Usiamo tutto quello che abbiamo, Rogue! Facciamo vedere loro di cosa sono capaci i Draghi Gemelli!”

Rogue espanse il proprio potere e si lasciò avvolgere da sottili fili d'ombra.
Andiamo!”

Hakuryū no...

Eiryū no...

... HŌKŌ!!!

Il ruggito feroce che proruppe da entrambi si unì in un unico raggio grigio formato da ombra e luce, e una volta raggiunto il bersaglio la sua potenza fu tale da causare un'esplosione tripla rispetto a quella di prima, tanto grande da aprire una voragine in mezzo al terreno, non dissimile da quella che aveva aperto Sting durante i Grandi Giochi Magici.
Mantennero il ruggito più a lungo che poterono e alla massima potenza, ma non servì a nulla quando la lama di una spada tagliò in due il raggio, spezzandolo a metà e deviandone la traiettoria in lontananza verso le colline. Gli Alfieri furono loro addosso prima di potersene rendere conto, e solo quando videro le loro spade arrugginite calare verso le proprie teste, i Draghi Gemelli trovarono la forza d'animo di allontanarsi con uno scatto ed evitare di venir decapitati.

Non ci credo... il ruggito non è servito a niente?” mormorò Sting, sconvolto.

Eiryū no Zangeki!” sibilò Rogue lanciandosi contro l'Alfiere più vicino e graffiandogli il petto con una sferzata d'ombra. Sentì i propri artigli stridere sulla dura corazza di metallo dell'Alfiere, e passare oltre senza danneggiarlo.

Un altro wraith apparve da dietro e lo ferì di striscio sulla coscia, mentre Sting fu sferzato brutalmente su braccia e ventre. Tagli non abbastanza gravi da ucciderli, ma sufficienti a far perdere loro resistenza, energia e velocità.
Stanchi, ansimanti e sull'orlo della disperazione, i due maghi arretrarono. Nemmeno la loro magia unita poteva nulla contro quegli esseri... cosa dovevano fare?

Sting...” mormorò Rogue, tamponandosi la ferita alla coscia con una mano. “Ci rimane un solo asso nella manica”

Unison Raid, eh?” sospirò il Drago Bianco, mentre un rivolo di sangue misto a sudore gli scorreva lungo la tempia, lì dove l'Alfiere l'aveva afferrato e inchiodato a terra.

Rogue prese un respiro profondo e allungò la mano destra.
Se falliamo, sarà la fine”

Lo so” annuì Sting facendo lo stesso con la sinistra.

Caricarono velocemente tutta l'energia che restava loro, convogliandola prima nei palmi e poi nello spazio tra le loro mani, così che le loro due magie si fondessero per crearne una nuova, il più perfetto degli Unison Raid conosciuti. Non si erano mai neanche allenati granché per raggiungere quel grado di sincronia: la loro amicizia, i loro cuori, i loro respiri, la loro affinità... tutte queste cose erano perfette così com'erano, nate e cresciute spontaneamente. Nessuno avrebbe mai potuto compiere una magia d'unione più potente della loro.
Gli Alfieri del Tiranno avanzarono a lame sguainate, i volti diabolici delle maschere che sogghignavano in maniera distorta, deridendoli.

Rogue” chiamò Sting, lo sguardo fisso sul nemico.

Il Drago d'Ombra rimase ad ascoltarlo in silenzio, mentre l'Unison Raid assumeva la sua forma finale e si preparava a venir scagliato.

Sting sorrise.
Distruggiamoli

Sì”

Urlarono entrambi, lasciando che la loro maga unita scaturisse in tutta la sua devastante potenza e portando in avanti le mani per liberarla contro i tre nemici.

SEIEIRYŪ... SENGAAA!!!

Le Zanne Luminose del Sacro Drago d'Ombra esplosero come la deflagrazione del Big Bang, travolgendo nella loro luce multicolore tutto ciò che incontrarono sul loro cammino. Terra, cielo, alberi, rocce, carne, spirito... ogni cosa fu spazzata via da un'onda d'urto che si propagò per miglia e miglia, facendo tremare il regno intero.

Purtroppo, però, per la seconda volta il loro Unison Raid fallì.

Non era servito contro Natsu Dragneel durante il quarto giorno dei Giochi, e non servì ora dinanzi a tre spettrali nemici, i quali erano animati da una magia ben più antica e terribile dell'Unison Raid.
Quando l'esplosione di luce e ombra si dissolse, gli Alfieri del Tiranno si fecero avanti a passo solenne e indomito, i mantelli ormai quasi del tutto laceri e le armature graffiate e piene di ammaccature, tuttavia ancora intere.
Nel vederli, i Draghi Gemelli tremarono e crollarono in ginocchio, senza più forze. Avevano usato tutto il potere che era rimasto loro sperando di sopraffare il nemico, ma neanche stavolta avevano avuto successo.

Due Alfieri si fermarono davanti a ognuno di loro, le spade sollevate e pronte ad infliggere il colpo di grazia.

Sconfitto e rassegnato, Sting trovò la forza di cercare un'ultima volta la mano del partner, di stringerla nella sua e di rivolgergli un sorriso malinconico.

Sono felice di averti conosciuto, Rogue”

Il Drago d'Ombra chiuse gli occhi, poi le lame calarono.

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Gerard aveva dovuto lasciare la sua cavalcatura giù alle pendici delle montagne e proseguire a piedi, inerpicandosi sull'impervio sentiero che serpeggiava tra le aspre rocce del monte Hakobe.
Faceva molto freddo, lassù, tra la temperatura bassissima e le sferzate di vento gelido che sollevavano neve e cristalli di ghiaccio.
Non si era attrezzato per affrontare un clima del genere, ma non aveva neanche intenzione di restare a lungo. Doveva solo trovare l'uomo di cui gli avevano parlato Natsu e gli altri, farci quattro chiacchiere e poi tornare a valle.
Camminava ormai da tre ore in salita, affondando i piedi nella neve fresca che gli arrivava fino alle ginocchia.
Si strinse meglio addosso il mantello quando una raffica particolarmente violenta lo gelò fin nelle ossa, scompigliandogli i capelli e spingendolo pericolosamente verso l'orlo del dirupo sulla sinistra.

Dovette tenersi saldamente alle sporgenze rocciose sull'altro lato per non rischiare di cadere giù.
C'era quasi da chiedersi se anche il famigerato Drago degli Inferi avesse fatto tutta quella fatica per arrivare in cima. Cosa ci era venuto a fare, poi, lassù?

Gerard aveva seguito una pista per due giorni, basandosi sulle tracce di cenere e i segni di colpi di spada sparsi qua e là lungo il cammino. Non era stato per niente facile, ma ormai era sicuro che Lucifer Totenstern si fosse diretto su quella montagna nelle ultime ore.
Più avanti il sentiero curvò verso l'interno della montagna, per poi allargarsi progressivamente fino a perdersi nella vasta distesa bianca di un ghiacciaio. O meglio, doveva esser stata una distesa bianca, ora punteggiata di corpi anneriti e chiazze di sangue semi-congelato che si raffreddavano velocemente con l'imperversare della tempesta di neve.

Gerard esitò un momento, sconcertato.

Il ghiacciaio era pieno zeppo di cadaveri ancora freschi, i cui corpi stavano venendo ricoperti dalla neve caduta dal cielo. C'erano corpi piegati in posizioni innaturali, rocce annerite dal fuoco, ampie macchie rosse che balzavano subito all'occhio sul biancore della neve, oltre a spade, lance e archi conficcati qua e là nel ghiaccio. Sembrava un campo di battaglia dove il conflitto si era appena concluso senza né vinti né vincitori.
L'ex Mago Sacro avanzò lentamente tra i resti di quella carneficina, scavalcando i corpi o aggirandoli, puntando verso l'unico sopravvissuto al massacro.

Seduto comodamente su una montagna di cadaveri accatastati, c'era Lucifer.

Molte cose gli avevano detto a proposito di quel Dragon Slayer, ma ironicamente non appena lo vide Gerard pensò all'unica che non gli era stata riferita: la sua bellezza.
Il Drago degli Inferi aveva un portamento elegante e regale come pochi, e anche stravaccato a gambe larghe su un cumulo di corpi morti riusciva ad avere un aspetto a dir poco sublime.
La pelle bianca quasi quanto il latte, facile da confondersi tra la neve, i lunghissimi capelli color dell'argento vivo, gli occhi di un azzurro tanto intenso da far male a guardarlo.
Con tutte le probabilità quell'uomo era davvero un mostro, ma non si poteva che restare incantati dinanzi al suo aspetto divino.

Come Gerard fu entrato nel suo raggio d'azione, a pochissimi metri da lui, Lucifer sollevò lentamente il capo per rivolgergli uno sguardo vagamente incuriosito.
Lo studiò per pochi ma interminabili secondi, scrutandolo da capo a piedi come un predatore che valuta se la vittima di turno valesse la pena di essere braccata.
Alla fine sorrise, e dalla vista dei suoi canini aguzzi Gerard ebbe la conferma che era proprio un Dragon Slayer. In alternativa poteva essere solo un demone.

Dimmi, topolino” esordì con voce inaspettatamente ipnotica e melodiosa. “Sei venuto anche tu a reclamare la testa del drago?”

Dal modo in cui lo vide accarezzare l'impugnatura della sua katana, Gerard intuì che quel tipo non aspettava altro che bagnarsi di altro sangue. Del suo sangue.

Prese un respiro profondo e calibrò bene le parole, attento a non provocarlo.
Tu devi essere Lucifer Totenstern, il Drago degli Inferi, dico bene?”

Lucifer inarcò un sopracciglio, apparentemente sorpreso.
Conosci il mio nome e il mio titolo, ma io non conosco te”

Non ci siamo mai incontrati, prima d'ora” continuò Gerard. “Il mio nome è Gerard Fernandez. Ero coinvolto alla costruzione della Torre del Paradiso, sia come schiavo che come suo edificatore. Ora ho creato una gilda indipendente alleata a Fairy Tail”

Lucifer continuò a giocherellare con l'elsa della spada, per niente impressionato dalle sue parole.
Se Gerard sperava di ingraziarselo definendosi alleato di Fairy Tail, aveva fatto male i conti.

Non sono qui per combatterti” aggiunse, sperando che l'altro togliesse la mano da quella maledettissima spada. “Voglio solo farti qualche domanda. Ho parlato con gli altri Dragon Slayer di Fairy Tail, e insieme siamo giunti alla conclusione che tutto ciò che sta accadendo sia opera di qualcuno che ce l'ha con voi per un motivo particolare. È stato Laxus a... suggerirmi di parlarne con te”

Lucifer ridacchiò e tornò a guardarlo negli occhi.
Ora che lo guardava con più attenzione e più da vicino, Gerard si rese conto che il Drago degli Inferi aveva trovato un modo per tatuarsi il marchio di Fairy Tail dritto nell'occhio, al posto della pupilla.

Ah, davvero? È questo che ti ha detto? Non mi sorprende” rispose con tranquillità. “Il vostro ragionamento è corretto, in effetti. Qualcuno che odia profondamente i Dragon Slayer sta cercando di catturarci e ucciderci tramite un incantesimo che controlla milioni di persone in tutto il regno. La domanda che vi siete posti è: per quale motivo un essere umano dovrebbe nutrire un tale odio verso i Dragon Slayer da cercare di sterminarli come insetti? E soprattutto... chi ha generato un tale odio?”

Gerard intuì dove voleva andare a parare, perciò si affrettò e spiegarsi meglio.
Non ti sto accusando di essere la causa di tutto questo”

Lucifer smise di sorridere e lo guardò con una serietà più gelida del ghiaccio che lo circondava.
Dovresti, invece. Perché sì, ho ucciso tante di quelle persone, sterminato tante di quelle famiglie e tribù da poter scatenare l'odio dell'intera nazione. Più o meno tutti quelli che conosco e sono sopravvissuti nutrono un profondo rancore nei miei confronti. Perciò è più che legittimo che tutto questo stia accadendo per causa mia”

Gerard non seppe come replicare.
Adesso gli era chiaro perché i maghi di Fairy Tail provassero un tale timore nei confronti di quel folle Drago degli Inferi, che con tanta leggerezza parlava dei massacri compiuti. C'era da chiedersi come il Master Makarov avesse potuto accettarlo nella gilda.
Probabilmente era proprio lui la causa scatenante di tutto quel pandemonio. Chiunque stesse cercando vendetta contro i Dragon Slayer, la stava cercando perché motivato dalla crudeltà inaudita di Lucifer, le cui azioni avevano fatto pensare alle sue vittime che tutti i Dragon Slayer fossero come lui.
Ora restava solo da capire chi era divenuto l'araldo di tale furia.

Hai qualche idea di chi possa essere così desideroso di vendetta da fare tutto questo? Da quello che ho capito hai rubato molte vite e lasciato molti orfani... c'è qualcuno che potrebbe voler reclamare seriamente la testa dei Dragon Slayer?”

Lucifer sorrise di nuovo e scosse la testa come un genitore davanti a un bambino particolarmente ottuso.
Hai posto la domanda sbagliata, topolino. In molti vorrebbero vendetta contro di me, ma ben pochi oserebbero sfidare l'ira di un Dragon Slayer”

E allora... ?”

Prova ad allargare i tuoi orizzonti” lo interruppe Lucifer. “Prova a pensare come farebbe un pazzo megalomane ossessionato dalla sete di potere. Una comune vittima cercherebbe vendetta da sola, non arriverebbe mai a sconvolgere l'intero ordine delle cose. Chi sta cercando di uccidere i Dragon Slayer è un uomo mosso da una sete di vendetta così profonda da essersi addirittura destato dalla tomba. Un uomo che a causa dei Dragon Slayer ha perso tutto ciò che ha costruito nell'arco di un'intera vita. Un uomo che si è visto portare via i propri sogni da un branco di ragazzini armati di una magia ormai dimenticata”

N-non capisco...” fece Gerard. Non riusciva a seguire cosa il Drago degli Inferi gli stesse dicendo, non riusciva a collegare i suoi pensieri e a capire su cosa stesse portando la sua attenzione.

Lucifer si alzò e scese con un balzo leggiadro dalla montagna di cadaveri, atterrando proprio di fronte a lui.
Al momento mi viene in mente solo una persona che rispetta tutte queste condizioni”

Gerard cominciò a sudare freddo, ora che si stava avvicinando alla soluzione del problema.

Gli occhi di Lucifer brillarono di fiamme cerulee, accese e vive.
L'unico che ha sfidato l'ira di cinque Dragon Slayer, ed è morto, per questo”

Dimmi il suo nome” mormorò Gerard.

Lucifer lo guardò come se lo vedesse per la prima volta, e a quel punto sorrise, scoprendo i canini affilati come rasoi.
Ti ho già detto anche troppo, topolino. Se vuoi sapere il resto, sopravvivi

E in un attimo, la sua spada fu sfoderata.

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Cobra si destò dal torpore del sonno quando le sue orecchie sensibili captarono il suono cigolante della porta della prigione che veniva aperta. Il suono di passi affrettati che seguì, fu più che sufficiente a fargli capire che quel bastardo biondo stava venendo di nuovo a tormentarlo.
Da disteso che era si tirò a sedere con uno sforzo immenso, cercando i trattenere i gemiti quando i muscoli doloranti gli mandarono una nuova scarica di fitte e le ferite si riaprirono.
Appoggiò la schiena segnata dalle frustate contro il muro e rimase in attesa dell'arrivo dei suoi aguzzini.

Impiegarono un paio di minuti per arrivare alla sua cella, e Cobra ebbe tutto il tempo di ascoltare i loro pensieri in lontananza. Sentiva il suono di passi di tre persone, di cui due non avevano alcun pensiero, alcuna emozione: Alfieri. Il terzo, prevedibilmente, era l'uomo che lo aveva tormentato a volontà negli ultimi giorni, costringendolo a fare cose di cui si era pentito subito.
L'uomo biondo arrivò alla sua cella e la aprì con un calcio dopo aver girato il chiavistello, facendosi da parte per permettere ai due silenziosi wraith di entrare.

Mettetegli le manette anti-magia ai polsi e caricatelo sul carro. Lo portiamo con noi a Crocus”

A Cobra non piacque niente di tutto ciò, ciononostante non poté far altro che alzarsi quando lo strattonarono, per poi seguire in silenzio il suo carceriere. Gli Alfieri gli misero le manette ai polsi e lo condussero attraverso i corridoi della prigione, senza parlare né respirare, né dare alcun segno di vita oltre al movimento.
La luce del giorno fuori dall'edificio ferì per un momento gli occhi del Dragon Slayer, divenuti particolarmente delicati a causa del lungo periodo passato nella semi-oscurità. Tuttavia, avrebbe mille volte preferito quel buio pesto piuttosto di vedere alla luce del giorno l'atroce spettacolo che avevano appena messo in atto gli Alfieri del Tiranno, ai diretti ordini del loro evocatore.

L'esecuzione di due Dragon Slayer.

Quando li vide, e quando loro ricambiarono il suo sguardo con occhi rassegnati e privi di speranza, il suo cuore si strinse in una morsa dolorosa e soffocante.

Lui li aveva consegnati nelle mani del nemico.
Lui li aveva portati alla morte.

Non riuscì a guardare mentre gli Alfieri li passavano a fil di spada con il suono nauseante di carne staccata dalle ossa. L'odore di sangue fresco che seguì, fu così forte da rivoltargli lo stomaco mentre veniva caricato su un carro corazzato.

Mi dispiace” sussurrò con un filo di voce rotta dal senso di colpa. “Mi dispiace

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Natsu sollevò di scatto la testa quando una forte corrente d'aria gli portò alle narici il profumo dell'erba e dell'acqua, un vero toccasana che risanava i polmoni dopo la bruciante polvere del deserto. Un paio di miglia davanti a loro il deserto finiva, scontrandosi contro i solidi piedi di una catena montuosa di dura roccia.

Ci siamo!” esclamò allegramente. “Quella è la fine del deserto!”

Wendy sospirò di sollievo, Gajeel sogghignò.

Oltre quelle montagne c'è Era” constatò Laxus.

Alla fine, in un modo o nell'altro erano arrivati a destinazione. Era stata un'avventura che aveva messo a dura prova la loro forza di volontà, eppure erano consci che il peggio doveva ancora venire.

Forza, andiamo!” li spronò Natsu, mettendosi a correre. “Un ultimo scatto e ci siamo!”

Gajeel lo guardò come si potrebbe guardare un perfetto idiota.
Ma che fai, ti metti a correre come un bambino?”

Geloso, testa di ferro? Evidentemente sei troppo lento per starmi dietro” gridò di rimando Salamander.

Che hai detto?!”

Ho detto che sei lento come una vecchietta di novant'anni!”

Salamander, brutto...!”

Gajeel partì di corsa dietro all'eterno rivale, seminando di un bel pezzo Wendy e Laxus, i quali rimasero a guardare i due contendenti in una gara di corsa testa-a-testa.

Laxus sorrise e li osservò allontanarsi sempre più, in direzione delle montagne.
Si rivolse a Wendy, sogghignando.

Ehi, piccoletta. Che ne dici di far vedere a quelle due teste calde chi è veramente veloce?”

Magia dell'Aria e magia del Fulmine... Natsu e Gajeel non avevano speranza.

Wendy soppesò la proposta, poi sorrise di rimando e annuì.
Certo!”

La Dragon Slayer del Cielo richiamò l'incantesimo Vernier per sollevarsi in volo e aumentare drasticamente la propria velocità, mentre Laxus si ricoprì di scariche elettriche e divenne un tutt'uno con il fulmine.
Quando scattarono in avanti, raggiunsero e superarono gli altri due Dragon Slayer con una velocità tale da travolgerli in un vortice di vento e farli rovinare a terra entrambi, l'uno sull'altro.

Siete lenti, ragazzi” li rimbeccò Laxus, ridacchiando mentre raggiungeva di gran carriera le montagne e balzava di roccia in roccia, sempre più in alto.

Scusate, Natsu-san, Gajeel-san!” gli fece eco Wendy, subito dietro di lui.

Natsu e Gajeel si ritrovarono a terra a mangiare la polvere.
Come nella famosa maratona delle ventiquattro ore, Wendy li aveva battuti di nuovo, sorridendo tutta contenta mentre loro ancora lottavano per rialzarsi. Laxus, neanche a parlarne, era già arrivato sulla cima della catena montuosa, e li osservava ridendo da almeno mezzo miglio di distanza.
Salamander e Acciaio Nero si rivolsero un'occhiata truce, quindi si sferrarono vicendevolmente una testata per ringhiarsi addosso.

È tutta colpa tua, ferraglia arrugginita!”

Mia? Di chi è stata l'idea di fare una gara di corsa contro Laxus?!”

Ho sfidato te, non Laxus! E neppure Wendy!”

Sei proprio un idiota!”

Ripetilo!”

I-d-i-o-t-a!”

Bastardo!”

Cominciarono ad azzuffarsi come cani in lotta per un osso, e dalla cima del monte di roccia, Laxus e Wendy li guardarono scuotendo la testa e sorridendo. Quei due non cambiavano mai!

Laxus sospirò e lanciò un'ultima occhiata al deserto che si stavano lasciando le spalle. Visto da lassù, alla luce del tramonto, appariva ancora più immenso e sconfinato, con le dune di sabbia che si perdevano fino all'orizzonte. Era una vista mozzafiato che in altre circostanze si sarebbe goduto meglio, ma al momento pensieri più oscuri lo preoccupavano.
Si voltò nell'altra direzione per vedere la valle sull'altro versante delle montagne. Anche da lì riusciva a vedere l'enorme edificio che ospitava la sede del Consiglio della Magia, poco distante dalla città di Era.
Si girò di nuovo per urlare a Nastu e Gajeel di darsi una mossa, ma all'improvviso vide qualcosa che lo pietrificò.

In lontananza, sulla cima di una duna di sabbia, cinque figure nere avvolte in mantelli logori li stavano osservando.

Gli Alfieri.

Wendy sussultò. “Laxus-san! Quelli sono...!”

Merda!” imprecò il Dio del Tuono prima di guardare in basso, verso i due idioti ancora impegnarsi a darsele di santa ragione e del tutto ignari del pericolo.

Gli Alfieri del Tiranno si mossero, venendo verso di loro a una velocità maggiore rispetto a quella di un comune mortale.

Laxus digrignò i denti e urlò con quanto fiato aveva nei polmoni.
Natsu! Gajeel! CORRETE!!!”

I due Dragon Slayer ebbero solo una frazione di secondo di tempo per accorgersi del nemico in rapido avvicinamento, poi, quando compresero cosa stava succedendo, smisero di azzuffarsi e si lanciarono di corsa verso i piedi delle montagne alla massima velocità consentita dalle loro gambe.
Corsero come assatanati mentre dietro di loro i cinque Alfieri avanzavano rapidi e inesorabili, ombre di morte venute a reclamare le loro vite.
Mancavano solo poche decine di metri alle pareti scoscese della montagna, poche decine di metri alla salvezza. Wendy e Laxus li incitavano a correre più veloci, mentre alle loro spalle udivano distintamente il cigolio delle spade sfoderate.

Cazzo!” imprecò Gajeel. “Dobbiamo rallentarli o di questo passo ci raggiungeranno!”

Natsu balzò in aria e ruotò su sé stesso, gonfiando i polmoni al massimo.
Karyū no... HŌKŌ!!!

Il ruggito che seguì s'infranse addosso ai loro inseguitori, intrappolandoli dietro un muro di fuoco le cui fiamme divampavano verso il cielo e crepitavano con un gorgoglio sinistro.
I due Dragon Slayer approfittarono di quell'occasione per allungare ancora un po' il passo e correre di gran carriera verso la parete di roccia.
Quando la raggiunsero, saltarono e si aggrapparono agli speroni di pietra più sporgenti, usandoli come appigli per darsi la spinta e salire.
Prima che potesse mettersi in salvo, però, Natsu si sentì stringere improvvisamente la caviglia da una presa ferrea, scoprendo con orrore che un Alfiere con il mantello in fiamme lo stava tirando giù, verso il punto cui gli altri quattro si apprestavano a colpirlo con le spade avvolte da lingue di fuoco.
Natsu strinse i denti e cercò di divincolarsi per fargli mollare la presa, ma l'Alfiere era dotato di una forza mostruosa, tanto che i suoi guanti d'acciaio gli lasciarono lividi violacei attorno alla caviglia.

Ugh... dannazione!” ringhiò mentre veniva trascinato giù.

Gajeel si accorse di cosa stava succedendo e fece per scendere ad aiutarlo, ma improvvisamente un fulmine caduto dal cielo si abbatté duramente sul wraith, costringendolo finalmente a lasciare la presa e ad arretrare.

Laxus arrivò da loro balzando di roccia in roccia, completamente avvolto dai suoi terribili fulmini.
Salite, presto!” ordinò, scaricando un'altra pioggia di elettricità addosso agli Alfieri. Non li avrebbe fermati, ma come minimo poteva rallentarli.

Gajeel afferrò la mano di Salamander e lo tirò su, fuori dalla portata del nemico, quindi ricominciarono a salire velocemente mentre sotto di loro Laxus affrontava da solo i wraith.
Wendy li aiutò con il suo incantesimo dell'aria, così da sollevarli e farli arrivare direttamente in cima, finalmente al sicuro.

A quel punto, la giovane Dragon Slayer del Cielo si sporse oltre la cima della montagna e richiamò l'attenzione di Laxus.
Laxus-san! Ci siamo!”

Bene! Arrivo!” urlò di rimando quello, sferrando un ultimo calcio ad un Alfiere prima di schizzare via come una saetta, fuori dalla sua portata.

Gli Alfieri non dissero niente, non si lamentarono né ruggirono di rabbia: cominciarono semplicemente a scalare la montagna.

Eh no, bastardi!” ringhiò il Drago del Fulmine, sollevando un pugno verso il cielo e richiamando il Raging Bolt, per poterlo abbattere direttamente sul fianco della montagna e generare così una valanga di massi e polvere che investì gli Alfieri e li trascinò giù.

Cazzo, quelli non si arrendono!” ringhiò Gajeel dopo aver assistito la scena.

Laxus atterrò accanto a lui e guardò giù, verso il cumulo di pietre e detriti da cui già spuntavano le mani metalliche dei wraith.
Già, ma se non altro non hanno nessun potere magico. Sono immortali, veloci e maledettamente forti, ma per il resto le loro capacità non vanno oltre quelle dei comuni mortali”

Anche Natsu si sporse per vedere il modo in cui gli Alfieri si aggrappavano alla parete di roccia, cercando inutilmente di scalarla al pari un branco di cani che tentano di prendere un gatto in cima all'albero.

Troveranno un modo per raggiungerci” sentenziò. “Dobbiamo allontanarci da qui”

Era non è lontana” aggiunse Wendy, indicando la sede del Consiglio della Magia nella valle sottostante.

Tsk. Avremo mai cinque minuti di pace?” borbottò Gajeel mentre cominciavano a scendere sull'altro versante.

La strada in discesa fu molto più rapida che in salita: facilitati dalla gravità, i quattro maghi arrivarono nella valle sottostante in pochi minuti, trovandosi ad atterrare sull'erba fresca di un vasto prato. Poco distante da loro, l'edificio che era allo stesso tempo il quartier generale del Consiglio della Magia e la sede delle prigioni, sorgeva imponente e maestoso in una vasta radura.

Avviciniamoci lentamente” esordì Laxus, scrutando l'edificio silenzioso a distanza di sicurezza. “Potrebbero esserci guardie nascoste ovunque”

Io non ne vedo nessuna... anzi, per la verità quel posto sembra proprio disabitato” fece notare Natsu. Non c'era nessuna forma di vita in vista, né umana né animale. Nulla si muoveva, tutto era silenzioso e immobile come se quel luogo fosse abbandonato.

Solo perché non vedi nessuno non vuol dire che non dobbiamo fare attenzione!” ringhiò Gajeel, scrutando nervosamente l'edificio. “E poi... c'è davvero un pessimo odore nell'aria. Sento puzza di guai”

Devono esserci altri Alfieri, qui vicino” constatò Wendy.

Natsu storse il naso. “Non è solo questo” disse con tono lugubre. “Qui c'è anche odore di sangue”

Decisero di avvicinarsi lentamente e con molta cautela. Gerard aveva detto loro di aspettare il suo ritorno, ma non ce la facevano a trattenersi davanti al loro bersaglio così meravigliosamente sguarnito di soldati. Se Cobra era ancora vivo, probabilmente era tenuto prigioniero lì sotto.
Quando arrivarono a meno di un centinaio di metri dalla sede del Consiglio, senza che nessuno tentasse di fermarli o catturarli, Natsu si accorse di un particolare che prima non aveva notato: l'ingresso dell'edificio era costituito da una lunga strada cementata su cui montavano la guardia decine di statue di cavalieri in groppa a rampanti destrieri, ma proprio davanti a tutte queste svettavano una fila di pali di legno che nulla avevano a che vedere con lo stile della struttura.

Fu in quel momento che l'odore di sangue divenne più forte che mai, pizzicandogli il cervello.

Senza pensarci due volte abbandonò ogni cautela e schizzò di corsa verso il corridoio di statue, il cuore in gola al pensiero di ciò che avrebbe trovato.

Natsu, aspetta!” lo chiamò Laxus, tentando invano di fermarlo.

Natsu-san!”

Tsk. Quel cretino” sibilò Gajeel prima di corrergli dietro con tutta l'intenzione di acciuffarlo per la collottola e riportarlo indietro, in un punto meno scoperto. Quando tuttavia lo vide rallentare e fermarsi davanti a una fila di pali di legno, rallentò a sua volta, sgranando gli occhi man mano che si avvicinava fino a fermarsi accanto al compagno con la bocca completamente asciutta e l'espressione impietrita dall'orrore.

Quando Laxus e Wendy li raggiunsero, quest'ultima sobbalzò e si portò le mani alla bocca, mettendo a tacere un urlo muto, mentre il Dio del Tuono tirava giù un paio di maledizioni.

Quei pali di legno dalla punta aguzza servivano come spiedini per infilzare teste umane.
Teste di Dragon Slayer.

E due di essi erano già stati riempiti.


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Capitolo 9
*** Appuntamento a Crocus ***


CAPITOLO NOVE – APPUNTAMENTO A CROCUS


Natsu era totalmente paralizzato dallo shock.

Non riusciva a fare altro che boccheggiare a vuoto e tremare, ricambiando lo sguardo vitreo delle due teste conficcate nei pali, il cui sangue ormai rappreso chiazzava macabramente il terreno.
Accanto a lui Gajeel se ne stava immobile e sconvolto dinanzi a quell'atroce spettacolo, la sua stessa espressione stampata in faccia. Wendy si era coperta gli occhi e si era allontanata di qualche passo, perché la vista di quelle due teste di Dragon Slayer minacciava di rivoltarle lo stomaco, mentre poco più indietro Laxus lasciava andare un sospiro rassegnato.
Ora sapevano che il bastardo che dava loro la caccia faceva sul serio. Il suo odio scellerato per i Dragon Slayer aveva già mietuto le prime due vittime, le cui teste se ne stavano ora lì esposte come orridi trofei in attesa che i corvi giungessero a banchettare con loro. Il resto dei loro corpi non si vedeva da nessuna parte, probabilmente erano stati buttati in qualche fosso al pari di un cumulo di spazzatura.

Natsu strinse i pugni fino a piantarsi le unghie nella carne, mentre il fuoco cominciava ad agitarsi nelle sue vene, invadendolo dalla testa ai piedi. L'aria attorno a lui iniziò a surriscaldarsi.
Non disse niente, ma in compenso buttò indietro la testa e lanciò un ruggito al cielo con tutto il fiato che aveva, liberando la voce della propria sofferenza.

Perché era dovuto succedere questo? Chi diavolo odiava i Dragon Slayer fino a quel punto?

La disperazione, l'odio, la rabbia, la frustrazione e il dolore si stavano mescolando in maniera omogenea dentro il suo cuore, mandandogli fitte che parevano volerlo spaccare in due.
Una volta che la sua voce si esaurì e che i suoi polmoni non ebbero più fiato, crollò in ginocchio a testa bassa, artigliando convulsamente il terreno.

Lì vicino Gajeel sospirò, depresso.
Cazzo... non credevo di potermi sconvolgere tanto per due tizi che nemmeno conosco”

Natsu annuì stancamente. “Non li conoscevamo, però... erano pur sempre Dragon Slayer. Nostri fratelli

Sollevarono lo sguardo per incrociare un'altra volta gli occhi ormai opachi delle due teste.
La prima era appartenuta indubbiamente a una ragazza, i cui capelli corti e scompigliati color del cioccolato ora erano impiastricciati di sangue e polvere. I suoi occhi verdi riflettevano il residuo di un'anima che doveva esser appartenuta a una grande guerriera, una Dragon Slayer fiera e valorosa.
Sotto alla testa, attaccato al palo che la sorreggeva, un cartellino di legno malamente intagliato recitava un nome e un titolo.

Petra, Dragon Slayer della Terra.

L'altra testa invece era quella di un uomo di mezz'età, il volto dai lineamenti virili incorniciati da una folta chioma bionda, striata qua e là da ciocche argentate. Un filo di barba appena accennato, una vecchia cicatrice sulla guancia e due occhi della stessa tinta dell'oro più glorioso.

Aurum, recitava il cartellino. Dragon Slayer dell'Oro.

Natsu li fissò a lungo, imprimendosi bene nella mente i volti e i nomi di quei due Dragon Slayer che non aveva mai avuto l'occasione di conoscere, ma la cui sorte lo aveva toccato profondamente.
Subito dopo spostò lo sguardo sui restanti pali, attualmente vuoti e in attesa di ospitare nuove teste: ce n'erano otto in tutto, e non era difficile intuire che fossero stati preparati per accogliere gli otto Dragon Slayer ancora in vita.

Natsu si rialzò stringendo i denti.
Gliela faremo pagare” promise con tono carico di rancore. “Quella canaglia non la passerà liscia!”

Fece per dirigersi verso l'entrata della sede del Consiglio, ma Laxus lo richiamò.
Natsu, aspetta”

Non cercare di fermarmi, Laxus!”

Il Dio del Tuono lo prese per la spalla e lo voltò a forza.
Guarda” sibilò indicandogli una busta dotata di ali, magicamente apparsa accanto ai pali con le teste.

Quello è... un messaggio magico?” domandò timidamente Wendy dopo essersi ripulita gli occhi dalle lacrime.

Gajeel prese la lettera e la toccò nel suo punto centrale, attivandone il messaggio.
Un attimo dopo, dalla carta magica fuoriuscì l'ologramma azzurrino di Gerard.

Fairy Tail” pronunciò l'immagine tremolante, con tono serio e metallico.

Gerard!” esclamò Natsu, perplesso. Dov'era andato a cacciarsi? Sarebbe dovuto essere lì a momenti, secondo il piano iniziale.

La figura vibrò a intermittenza, come se la comunicazione fosse disturbata.
Ci sono stati degli sviluppi inattesi” sentenziò Gerard. “Hanno portato Cobra a Crocus. Incontriamoci là, davanti alla torre dell'orologio. Fate presto

E con questo il messaggio si richiuse e rimase sospeso a mezz'aria.
I quattro maghi si scambiarono uno sguardo inquieto.

Laxus scosse la spalle.
Beh, se non altro è vivo. Lucifer doveva essere davvero di buon umore, per lasciarlo andare via con le sue gambe”

Cobra è a Crocus” mormorò Natsu, pensoso. “Vuol dire che anche l'assassino di Petra e Aurum è lì”

Alzò di scatto la testa e cominciò a correre. “Andiamo!”

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Gerard rotolò a terra per diversi metri e batté la schiena contro una roccia congelata.

Gwah!” gemette, ascoltando il dolore propagarsi per tutto il corpo e la propria colonna vertebrale scricchiolare per la durezza dell'impatto.

Si tirò in piedi con le gambe che gli tremavano per lo sforzo e sollevò lo sguardo sull'avversario.

Laxus non aveva esagerato quando lo aveva avvertito che con quel tipo c'era poco da scherzare.
Lucifer aveva una forza spaventosa, addirittura esagerata per un corpo così affusolato e poco massiccio. Benché la sua muscolatura fosse esile, appena accennata oltre la stoffa degli abiti, nemmeno un centimetro del suo corpo dava l'impressione che fosse fragile, al contrario, sembrava più duro di una roccia.
Gerard era riuscito a colpirlo un paio di volte usando la velocità dell'incantesimo Meteor, ma i suoi attacchi, benché andati a segno, non avevano fatto vacillare minimamente il Drago degli Inferi, senza contare che aveva trattenuto volontariamente i colpi. Non aveva intenzione di combattere seriamente, non era quello il suo scopo.

Lucifer ora lo guardava come all'inizio dello scontro, sorridendo con evidente ironia come se trovasse l'intero duello molto divertente. La sua katana dalla lama lucente era striata dal sangue fresco dell'ex Mago Sacro.

Tutto qui quello che sai fare, topolino?” lo sbeffeggiò Lucifer, deluso. “E dire che non ho nemmeno usato le mie fiamme

Non sono qui per combatterti, te l'ho già detto” ribatté Gerard, pulendosi un rivolo di sangue dalla tempia. “Voglio solo sapere chi sta dando la caccia ai Dragon Slayer”

E perché ti interessa tanto? Tu non sei uno di noi”

Perché” rispose a denti stretti. “Quella stessa persona che vuole le vostre teste ha lanciato un incantesimo su tutto il regno! Enormi cristalli di Lacrima controllano la coscienza degli abitanti e una schiera di guerrieri non-morti è risorta dalla tomba. Non è più solo una faccenda che riguarda unicamente i Dragon Slayer. Tutto il regno rischia di essere soggiogato!”

Beh, che venga soggiogato. A me cosa dovrebbe importare?” domandò Lucifer con falsa ingenuità, lasciando Gerard a bocca aperta per lo sconcerto.

Quell'uomo non aveva davvero nessun principio morale, nessuna religione, nessun credo, nessun codice di condotta. Non gli importava la sorte altrui né il destino del mondo in cui viveva. A dirla tutta, probabilmente non dava valore nemmeno alla sua stessa vita.
Gerard strinse i pugni e si chiese come potesse esistere un uomo del genere. Alla fine, provò ad appellarsi al suo ultimo asso nella manica per tentare di farlo ragionare.

Tu... fai parte di Fairy Tail, vero?” domandò, valutando attentamente la reazione dell'altro. “Io non appartengo alla vostra gilda, però una cosa la so: Fairy Tail non è soltanto un gruppo di maghi che portano lo stesso marchio, è una famiglia. Li ho visti combattere fino allo stremo e mettersi contro l'intero regno pur di salvare un compagno. Li ho visti affrontare l'oscurità a testa alta e gettarsi verso il pericolo per proteggere coloro che amano. Perciò, Lucifer, se non collabori per aiutare almeno la tua famiglia, quel marchio che porti nell'occhio non ha nessun valore”

Le ultime parole rimasero sospese nell'aria, presto portate via dall'ululato del vento tra le rocce. Lucifer rimase in silenzio a lungo, immobile, lo sguardo fisso nel suo e la spada che ancora gocciolava sangue, i capelli color argento che si agitavano come serpenti nella tempesta.
Dopo un minuto che parve interminabile, il Drago degli Inferi sbuffò e gli diede le spalle, dirigendosi a passo tranquillo verso la cima estrema della montagna, sotto a cui si apriva il vuoto.

Gerard rilassò i muscoli, ma allo stesso tempo sospirò, rassegnato.
Ormai non sapeva più cosa dire per fargli capire la situazione. Se anche l'aveva capita, non sembrava importargliene.
Rimase a guardare il Dragon Slayer raggiungere l'ultimo sperone di roccia e restare in bilico sul precipizio, fissando le nuvole tempestose che si raccoglievano in lontananza.

Lucifer si voltò verso di lui un'ultima volta.
Non posso averne la certezza assoluta, però... secondo me l'uomo che cerchi è Silvermine, il Master di Hellhound” pronunciò prima di lasciarsi cadere nel vuoto.

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Sting strinse i denti e ingoiò un lamento quando Rogue gli legò le bende sulla coscia.
La garza pulita si imbrattò presto di sangue, ma la ferita era meno grave di quel che sembrava.

Si erano salvati per puro miracolo, e questa volta avevano davvero rischiato di restarci secchi. Quei maledetti Alfieri avrebbero staccato loro la testa di netto se all'ultimo secondo Rogue non avesse trascinato entrambi dentro le ombre, sottraendoli alle lame dei wraith e portandoli lontano, fuori al raggio d'azione di quegli esseri immondi.
Così facendo avevano finito per allontanarsi parecchio sia dai nemici che dalla loro destinazione a Era, dove avrebbero dovuto incontrarsi con Gerard e i Dragon Slayer di Fairy Tail. Ormai era tardi per raggiungerli, probabilmente si erano già spostati per elaborare una strategia.

Quando Rogue finì di fasciarlo, il Drago Bianco si massaggiò la gamba ferita e lasciò andare un sospiro stanco.
Quanto ci siamo allontanati da Era?” chiese.

Entrando nell'ombra, Rogue non aveva fatto caso alla direzione in cui erano fuggiti, aveva semplicemente portato entrambi il più lontano possibile dai wraith.

Il Drago d'Ombra fece spallucce.
Non lo so con esattezza. Credo che siamo vicini alla capitale”

Crocus non distava che poche miglia da Era, ma nelle loro condizioni era una distanza che non potevano permettersi di colmare a piedi. Erano stanchi, feriti e braccati dagli Alfieri, dunque tutto quello che potevano fare per il momento era restare nascosti in quel boschetto isolato e riprendere le forze.
Sting si appoggiò con la schiena a un albero e scrutò il sentiero che serpeggiava a un centinaio di metri da loro, al momento deserto e silenzioso. Nessuno in vista, per il momento, il che era una cosa positiva.

Ce la siamo vista davvero brutta, eh?” esordì con un sorriso tirato.

Rogue annuì distrattamente. “Mi è venuto in mente all'ultimo secondo di entrare nelle ombre. Siamo riusciti a scappare per un pelo, però...” spostò lo sguardo sulla propria spalla destra, aperta da un vistoso squarcio che non era riuscito a bendare a dovere. Sanguinava ancora, e la pelle attorno alla ferita aveva cominciato ad annerirsi, causandogli bruttissime fitte di dolore.

Non mi aspettavo che quelle spade potessero colpirmi mentre sono dentro nell'ombra”

Normalmente niente e nessuno poteva colpirlo in quello stadio, eppure stavolta la spada di un Alfiere era entrata senza difficoltà nella sua stessa ombra e lo aveva ferito di striscio sulla spalla. Solo Gajeel in modalità Drago d'Acciaio e Ombra era riuscito a ferirlo prima di quel momento.

Questo faceva degli Alfieri dei nemici ancora più temibili.

Siamo stati stupidi ad attaccarli in campo aperto” sospirò Sting, depresso. “Se fossimo scappati subito, ora forse non saremmo in queste condizioni”

Rogue scosse le spalle. “Almeno siamo vivi e abbiamo capito con che tipo di nemico abbiamo a che fare”

Sting fece per aggiungere qualcosa, ma all'improvviso un rombo di zoccoli sul terreno li mise all'erta entrambi, facendoli tacere all'istante e abbassare tra i cespugli.
Il cuore balzò loro in gola quando videro apparire in fondo al sentiero gli Alfieri al gran completo, i quali, al pari di fedeli guardie del corpo, scortavano un convoglio di tre carri trainati da grossi cinghiali da tiro.
I Draghi Gemelli si appiattirono il più possibile e rimasero immobili come statue, trattenendo addirittura il respiro quando gli Alfieri furono più vicini. Anche a un centinaio di metri di distanza videro distintamente uno di loro fermarsi e voltare la testa mascherata nella loro direzione, come se avesse percepito la loro presenza.

Cazzo, ci ha sentiti! Imprecò mentalmente Sting, il cuore che batteva all'impazzata.

Rogue gli posò silenziosamente una mano sulla spalla e li fece sprofondare entrambi nell'ombra degli alberi, così che anche il loro odore e il riverbero della loro magia venissero attutiti ulteriormente.
Dall'oscurità quieta dell'ombra rimasero ad osservare l'Alfiere col fiato sospeso, finché questo non voltò di nuovo la testa e riprese a marciare accanto ad altri nove come lui.
Aspettarono a lungo, finché wraith e carri non furono scomparsi oltre la curva del sentiero, e solo allora uscirono dall'ombra e ripresero a respirare normalmente.

Uff... c'è mancato poco” commentò Sting che ancora stava sudando freddo.

Rogue guardò il sentiero nel punto in cui il convoglio era scomparso, quindi espresse il suo pensiero.
Credo... credo che stiano andando verso Crocus”

Sting aggrottò la fronte. “Come fai a dirlo?”

L'ultimo carro aveva le finestre sbarrate come quelli che il Concilio della Magia usa per trasportare i prigionieri. Gerard ha detto che quegli Alfieri sono stati evocati dalla stessa persona che sta cercando di ucciderci, giusto?”

Beh, sì... ma questo cosa c'entra?”

Rogue si alzò in piedi.
Significa che quegli Alfieri stavano scortando il loro padrone... e probabilmente anche il Drago del Veleno che era tenuto prigioniero nelle celle di Era”

Sting comprese tutto e scattò in piedi a sua volta.
Quindi se sono arrivati da Era... hai ragione! Nella direzione opposta c'è Crocus! Stanno portando Cobra a Crocus”

Si scambiarono uno sguardo ansioso e preoccupato, quindi presero la decisione all'unanimità: sarebbero andati nella capitale.

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Natsu si allungò lentamente oltre la roccia che gli faceva da nascondiglio e spiò la strada principale, valutando i possibili rischi. Non c'era nessuno nei paraggi, e anche da quella distanza poteva vedere che nessun soldato o guardia era di ronda alle porte della città.
Era tardo pomeriggio, l'ora in cui i commerci e il viavai si placavano e cominciavano a scemare, mentre un sole rosso e oro dipingeva i tetti delle case con la luce del tramonto. Probabilmente quello era il momento migliore per entrare in città senza dare nell'occhio.

Salamander si ritirò nuovamente dietro il masso e guardò i compagni.
Laxus era appoggiato a una parete di roccia ad occhi chiusi e braccia conserte, mentre Wendy e Gajeel sedevano per terra, quest'ultimo lamentandosi di continuo.

Dannazione, sono stufo di correre su e giù per tutto il regno” stava brontolando quando Natsu tornò da loro.

Laxus sospirò. “E che alternative avevamo? Preferivi restare ad Era in compagnia di due teste mozzate?”

No, cazzo, però una pausa potevamo anche farla!” ribatté irritato il Drago d'Acciaio.

Non dirmi che sei già stanco!” lo riprese Natsu. “Non abbiamo neanche cominciato a combattere!”

Acciaio Nero sbuffò sonoramente.
Senti un po', cervello carbonizzato. Ricordi cos'è successo alla Baia degli Schiavi quando ci siamo buttati nella missione senza conoscere il nemico? Per poco non siamo crepati nei sotterranei di quel maledetto castello! Adesso ci troviamo nella stessa situazione di merda, e tanto per puntualizzare, abbiamo come avversari un numero imprecisato di guerrieri non-morti che non si possono uccidere, senza contare che i cittadini di tutto il regno vogliono le nostre teste. Adesso aggiungici il fatto che abbiamo appena attraversato un fottutissimo deserto senza aver ancora riposato come si deve da quando siamo scappati da Magnolia e poi dimmi se ho torto ad essere stanco”

Gajeel-san ha ragione” interloquì Wendy. “E poi... non abbiamo neanche un piano!”

Il piano è incontrare Gerard nella piazza della torre dell'orologio” ribatté Natsu, convinto. “Poi vedremo se ha scoperto qualcosa ed elaboreremo una strategia come si deve. Ma dobbiamo agire adesso, non possiamo riposare. Questo è il momento giusto per entrare in città e muoverci senza essere visti”

Salamander spostò lo sguardo su Laxus, aspettando una sua opinione, e come risposta il Drago del Fulmine scrollò le spalle.
Personalmente sarei più propenso a riposare e recuperare le energie che abbiamo perduto durante il viaggio... tuttavia neanche quello che dici tu è sbagliato. Dobbiamo entrare adesso, perché probabilmente di notte la sorveglianza sarà più stretta. Se riusciamo a procurarci dei mantelli, possiamo ancora confonderci tra la folla senza farci riconoscere, purché manteniamo i volti coperti”

Gajeel sbuffò sonoramente ma si alzò in piedi, togliendosi la polvere di dosso.
Come vi pare. Se poi però finiamo nei casini, non dite che non vi avevo avvertiti”

Che palle, sembri mia nonna!”

Falla finita, Salamander!”

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Scivolarono silenziosi come ombre tra i vicoli più tortuosi e isolati di Crocus, muovendosi di angolo in angolo e fermandosi per evitare di incrociare anche solo una persona.

Infiltrarsi nella città era stato più facile del previsto: la guardia era poca, le strade sgombre, con solo pochi passanti dallo sguardo violetto e vuoto ad affollare le vie. Erano già stati a Crocus in concomitanza dei Grandi Giochi Magici, ma se allora la città era conosciuta come 'la capitale fiorente' per via dei suoi bellissimi giardini e i viali pieni di rigogliosi alberi e aiuole, ora era del tutto sfiorita e abbandonata a sé stessa. I negozi erano chiusi, le porte sprangate, le finestre buie e vuote, i fiori che adornavano la città ormai rinsecchiti per la poca cura. Era come se di colpo tutta la gente avesse smesso di interessarsi alle proprie attività quotidiane, dando invece la priorità assoluta alla caccia ai Dragon Slayer. Crocus appariva ora come una città grigia, sporca e decadente, i cui abitanti non ne avevano più alcuna cura. La disposizione delle strade, tuttavia, era rimasta la stessa anche dopo che la città era andata quasi del tutto distrutta a causa dell'attacco dei sette draghi giunti dal passato, motivo per cui i maghi di Fairy Tail riuscirono a orientarsi facilmente.
Natsu faceva strada al gruppetto che procedeva in fila indiana, con Laxus subito dietro, Wendy penultima e Gajeel a chiudere la fila.

Il Drago di Fuoco si fermò al successivo angolo e fiutò attentamente l'aria, scrutando la strada in ogni direzione.
Via libera” affermò quando fu sicuro che non ci fosse nessuno nei dintorni.

Attraversarono velocemente la strada scoperta si tuffarono sotto un ponte che collegava due edifici, nascondendosi nella sua rassicurante ombra. Appena in tempo, tra l'altro, perché subito dopo un rumore di passi sul selciato li avvertì del passaggio di due cittadini nella via soprastante.
Si appiattirono contro il muro alle loro spalle e attesero in silenzio che la coppia passasse oltre, poi lanciò un'occhiata in alto, sopra il ponte.

Quanto manca alla torre dell'orologio?” domandò.

Se ricordo bene” rispose Wendy a voce bassa. “Dovrebbe trovarsi a ovest di qui”

Scrutarono attentamente ogni edificio della città che li circondava, finché Laxus non avvistò il loro obbiettivo, il cui tetto appuntito svettava al di sopra degli edifici più bassi.

Eccola, è quella lì”

Natsu la vide e calcolò che a separarli da essa dovevano esserci ancora tre o quattro strade. Era molto vicina.
Forza, manca poco” spronò il gruppo prima di lanciarsi di corsa verso la prossima zona d'ombra. Corsero accucciati come ladroni in cerca del bottino, fermandosi ogni volta che udivano qualche cittadino venire nella loro direzione, finché – dopo qualche minuto – non raggiunsero l'incrocio di strade che segnava l'ingresso di un'ampia piazza. Lì al centro si ergeva alta e imponente la torre dell'orologio che segnava le sette e un quarto.

Bene, ci siamo!” esclamò sottovoce Salamander, accucciandosi dietro una pila di scatoloni nel vicolo più buio.

Laxus aguzzò la vista e scrutò tutti gli angoli della piazza.
Gerard non ci ha dato un orario per l'incontro, ma immagino che sia già nei paraggi. Non è il tipo che ritarda agli appuntamenti”

Poco più indietro, Gajeel osservava la torre dell'orologio con ansia crescente.
Non so, questa storia non mi convince. Sento puzza di guai”

Natsu cercò di ignorare quel senso di inquietudine che le parole di Gajeel gli avevano messo addosso, e si sforzò invece di pensare in positivo. Anche lui sentiva che c'era qualcosa di sbagliato in tutto questo, ma allo stesso tempo pregava che Gerard arrivasse presto, così avrebbero potuto andarsene in fretta. Le sue speranze non furono vane, perché l'ex Mago Sacro arrivò dieci minuti dopo, uscendo dall'ombra di un edificio dall'altra parte della piazza deserta per potersi avvicinare alla base della torre.

Eccolo, è arrivato!” Natsu avvisò i compagni, i quali si sporsero oltre l'angolo ad osservare.

Anche da lì e con la vista ingannata dalla luce incerta del tramonto potevano riconoscere Gerard nel suo solito mantello blu notte, il cappuccio calato sul volto per nasconderne i lineamenti. I passi, le movenze, l'atteggiamento... non potevano sbagliare, quello era proprio lui.

Bene, è ora di andare”

Aspetta, Natsu” lo fermò Laxus prima che il Drago di Fuoco potesse uscire allo scoperto. “È meglio che vada ad incontrarlo uno solo di noi, nel caso sia una trappola”

D'accordo, allora ci vado io” annuì il diretto interessato, ma Gajeel cominciò subito a discutere.

No, tu resti qui, Salamander. Vado io, che ho un senso del pericolo parecchio più affinato del tuo”

Cooosa? Stai insinuando che non saprei riconoscere una trappola?!”

È proprio quello che ho detto, testa di fiammifero! Ci farai scoprire tutti!”

Guarda che sono diventato più attento dopo la Baia degli Schiavi!”

Tsk, come uno scorfano morto”

Che hai detto?! E che diavolo sarebbe uno scorfano?!”

Un pesce, idiota! Ho detto che sei attento come un pesce morto!”

Ripet-”

Ci vado io!”

Tacquero entrambi quando la voce della minore tra i Dragon Slayer s'intromise per placare il loro battibecco. Si voltarono entrambi a guardare Wendy, la quale aveva i pugni stretti lungo i fianchi e sosteneva fieramente il loro sguardo.

Ci vado io” ripeté con assoluta sicurezza. “Così se anche fosse una trappola nessuno di voi verrebbe coinvolto. Io non sono forte come voi, non sarei capace di fare nulla da sola. Posso solo darvi supporto, perciò... vi prego, lasciate che vada io”

Natsu e Gajeel rimasero a bocca aperta, colpiti dalle sue parole e dalla sua determinazione.

Laxus sbuffò e diede uno scappellotto ad entrambi.
Tch. Vergognatevi. Persino una bambina ha più cervello di voi”

W-Wendy...” mormorò Natsu, imbarazzato. “Non è vero che non sai fare niente da sola. Sei coraggiosa e tosta come un drago, e non sono solo io a pensarlo”

Laxus sorrise e anche Gajeel annuì.

Wendy prese un respiro profondo.
Allora permettetemi di dimostrarlo facendo questa cosa”

I tre Dragon Slayer più vecchi si scambiarono un'occhiata interrogativa, ma alla fine accettarono.

Vai, allora” la incoraggiò Laxus. “E sta' attenta. Se dovesse succedere qualcosa, noi saremo proprio dietro di te”

Wendy annuì e diede loro le spalle, quindi uscì dall'ombra del vicolo e, dopo essersi assicurata che nella piazza non ci fosse nessun altro, cominciò ad avanzare a passo cauto verso il mago incappucciato alla base della torre dell'orologio.
Natsu, Gajeel e Laxus rimasero a guardarla col fiato sospeso e i muscoli tesi, pronti a scattare in caso di bisogno.

Passo dopo passo, la Dragon Slayer del Cielo si avvicinò a Gerard, il quale la sentì arrivare e si voltò nella sua direzione. Anche nell'ombra del cappuccio Wendy riusciva a capire che era proprio lui. La piazza continuava ad essere tranquilla e deserta, nessun pericolo in vista.

Wendy” la salutò Gerard quando lei ancora non era vicina. “Che ci fai qui da sola? Dove sono gli altri?”

Sono nascosti” rispose lei senza specificare il dove.

La Sacerdotessa del Cielo intuiva da sé che qualcosa non andava, e anche se si fidava di Gerard non voleva rischiare di dar voce ai propri pensieri. Era convinta che nell'ombra degli edifici attorno alla piazza ci fossero nemici in attesa di saltare loro addosso, Alfieri del Tiranno o magari gente dallo spirito posseduto. Lo credeva sul serio.
Tuttavia, quando fu a meno di due metri dall'ex Mago Sacro, qualcosa nell'aria vibrò pericolosamente, come quando c'è una fuga di gas, e da un momento all'altro capì che il pericolo non veniva da ciò che li circondava. Veniva da Gerard.

Le fattezze dell'ex Mago Sacro infatti mutarono repentinamente fino ad assumerne di nuove, nell'arco di pochi secondi.
Wendy si sentì mancare il fiato e si irrigidì all'istante, dopo aver riconosciuto l'uomo che già una volta le aveva fatto del male.

Salve, piccola Dragon Slayer” la salutò il mago coperto da una pesante armatura di bronzo, il cui sguardo folle le fece capire all'istante di essere appena caduta in trappola.

Dal loro angolo buio, gli altri tre Dragon Slayer assistettero a tutta la scena e fissarono ad occhi sgranati l'uomo che incombeva sulla loro compagna.

C-cosa diavolo... ?” balbettò Natsu, sconvolto.

Conoscevano quella magia che provocava allucinazioni e che li aveva indotti a confondere quell'uomo con Gerard. Conoscevano quel volto, quella voce, quell'aria strafottente.
Natsu e Gajeel si voltarono simultaneamente verso Laxus come a cercare una sua spiegazione, ma il Dio del Tuono non badò loro, troppo concentrato a stringere convulsamente i pugni e a guardare l'uomo in mezzo alla piazza con tutta la rabbia possibile.

Ivan Dreher.


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Angolo dell'Autrice


Hehe! Pensavate davvero fossi così bastarda da far morire i Draghi Gemelli?
Suvvia, ormai mi conoscete... sono cattiva, ma non così tanto! ;P

Dite la verità, ormai l'avevate capito tutti che il nemico è Silvermine e che Sting e Rogue erano ancora vivi, vero? Siete dei geni! O forse sono io che faccio schifo nella descrizione di un enigma... lascio troppi indizi! u.u
Comunque si prospettano ancora battaglie e casini di vario genere all'orizzonte... manca poco meno di metà storia!

A presto! ;)

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Capitolo 10
*** Catturati ***


CAPITOLO DIECI – CATTURATI


Q-questo cosa significa?” domandò Natsu, impietrito dallo shock.

Al centro della piazza, proprio ai piedi della torre dell'orologio, Ivan Dreher incombeva con la sua ombra minacciosa sulla giovane Dragon Slayer del Cielo.
Salamander non si capacitava di cosa c'entrasse il padre di Laxus in tutta quella storia. Dov'era Gerard? Perché quell'uomo era lì, a prenderne il posto?

Tsk... sembra che abbiamo anche altra compagnia...” fece notare Gajeel.

Dalle vie laterali della piazza erano infatti appena emerse decine di cittadini, il cui sguardo violetto era offuscato dalla possessione dei cristalli di Lacrima.

Cazzo” ringhiò il Drago d'Acciaio. “Non ditemi che è Master Ivan il bastardo dietro a tutto questo!”

Il corpo di Laxus fu attraversato da una scarica elettrica che fece venire a Natsu e Gajeel la pelle d'oca.
Lo scopriremo presto” sibilò prima di lanciarsi a tutta velocità fuori dal vicolo, puntando direttamente suo padre con tutta l'intenzione di pestarlo a sangue.

Natsu non perse tempo e si fiondò subito dietro di lui.
I cittadini posseduti stavano uscendo allo scoperto impugnando armi improvvisate, perciò non avevano altra scelta che recuperare Wendy e farsi largo combattendo.

Rimasto solo nel vicolo, Gajeel sogghignò e si sgranchì le nocche.
L'avevo detto io che sarebbe andato tutto a puttane. Bah, meglio così. Avevo proprio voglia di spaccare il culo a qualche stronzo!” e via, anche lui di corsa nella piazza per cominciare a malmenare tutti coloro che provavano ad assaltarlo.

In pochi minuti scoppiò il pandemonio: gli abitanti di Crocus brandirono le armi e si lanciarono addosso ai Dragon Slayer con la furia di belve assatanate, e Natsu e Gajeel risposero scaraventando via un avversario dietro l'altro. Furono attenti a non andarci giù troppo pesanti, perché in fin dei conti quella povera gente non era cosciente di ciò che faceva, ciononostante non si risparmiarono un bel po' di pugni e calci contro tutti quelli che reclamavano la loro testa.

Karyū no Yokugeki!!!” urlò Natsu balzando in aria e aprendo le braccia come fossero ali, così da abbattere sulla folla due potenti fiammate che fecero esplodere la pavimentazione e allontanarono gli aggressori. Gajeel sferrò invece un pugno direttamente a terra e tramutò il proprio braccio in una fitta rete di tubi d'acciaio, i quali uscirono dal suolo in vari punti centrando un gran numero di cittadini, peggio di un campo minato.

Nel frattempo Laxus si era scagliato dritto contro il proprio consanguineo, il quale sogghignò nel vederlo arrivare e alzò una mano verso il cielo.

ORA, ALFIERI!!! Catturate questi fetidi cacciatori di draghi!”

Laxus udì il grido che avrebbe richiamato i guerrieri non morti, eppure non fermò il proprio pugno: lo mandò dritto al bersaglio, centrando Ivan alla mascella e scaraventandolo contro la base della torre in un'onda d'urto devastante.
Buona parte della struttura esplose in un boato di fulmini e saette, e Ivan Dreher venne sepolto sotto una massa di detriti causati dal crollo.

Laxus aveva i denti stretti dalla rabbia e le vene che gli pulsavano ritmicamente sulla fronte.
Che cos'hai fatto, padre degenere?!” ruggì furibondo.

Marciò dritto verso il cumulo di macerie e scavò tra le pietre a mani nude, fino ad afferrare il mantello del padre e tirarlo fuori con uno strattone violento.
Ivan aveva il labbro spaccato, la mandibola livida e un fiotto di sangue alla bocca, senza contare tutti i graffi causati dalla caduta dei detriti, eppure niente di tutto ciò era paragonabile all'odio e alla paura che provava in quel momento nei confronti del figlio.

Laxus lo inchiodò contro il muro e gli urlò in faccia.
Cosa cazzo hai in mente, eh?! Ti avevo avvertito di stare lontano dalla mia famiglia!!!”

IO sono la tua famiglia!” berciò in risposta Ivan, ricevendo in cambio una potente ginocchiata nello stomaco.

Laxus avrebbe continuato se la voce atterrita di Wendy non avesse richiamato la sua attenzione.
Laxus-san, stanno arrivando! Gli Alfieri sono qui!”

Il Dio del Tuono imprecò e si voltò verso l'altro lato della piazza.
Ed eccoli lì, dieci wraith neri come la notte, le armature d'acciaio che risplendevano cupe e lugubri come gioielli sporchi sotto i mantelli sbrindellati. Avanzavano velocemente verso di loro, le spade già in pugno pronte a recidere le loro vite.

Il Drago del Fulmine imprecò e riportò lo sguardo sul padre, conscio di avere poco tempo.
Richiamali, maledetto! Riporta quegli abomini nella tomba e tira fuori la verità! Cosa diavolo hai contro i Dragon Slayer? Se ce l'hai con me allora affrontami faccia a faccia invece di giocare sporco!”

Ivan tossicchiò e lo guardò con gli occhi iniettati di sangue, indici di tutta la sua rabbia e pazzia.
Sì, ce l'ho con te, figlio bastardo e ingrato! Hai osato colpire tuo padre! E quella feccia di Gajeel ha tradito Raven Tail e venduto a Makarov le nostre informazioni! Meritate entrambi le più atroci sofferenze che si possano immaginare!”

Laxus strinse la presa su di lui fino a farlo urlare di dolore.
Tu...!”

Ivan tuttavia sogghignò. “Però su una cosa hai sbagliato, moccioso: non sono io ad aver richiamato quei mostri. Anche se ammiro con tutto il cuore colui che l'ha fatto!”

Laxus non ne poté più di sentirlo e lo mise fuori gioco con una bella scarica elettrica, ma a quel punto gli Alfieri erano già su di loro.

Tenryū no... HŌKŌ!!!” Wendy gonfiò l'esile petto e soffiò il suo ruggito contro la schiera di wraith, spazzandone via quattro con la potenza di un tornado. Li avrebbe solo rallentati, certo, ma era già qualcosa. I quattro guerrieri non-morti infatti si rialzarono subito e tornarono alla carica, più indietro rispetto agli altri sei che assalirono la giovane Dragon Slayer protendendo in avanti artigli e lame.
Laxus mandò a sua volta un forte ruggito e li scaraventò all'indietro, quel che bastava per prendere ancora un po' di tempo.

Poco più in là, intanto, Natsu e Gajeel si stavano occupando della folla che premeva sempre più, divorando lo spazio e costringendoli lentamente ad arretrare. Non era facile tenere a bada tutta quella gente e allo stesso tempo trattenersi per non far loro troppo male.

Uff... è peggio che combattere legati!” esclamò Salamander mandando a terra un paio di uomini corpulenti e parando il colpo di randello di una donna.

Gajeel centrò altre quattro persone con una raffica di colonne d'acciaio, quindi si pulì il sudore dalla fronte.
Non si può andare avanti così, adesso sono arrivati anche gli Alfieri! Siamo nella merda fino al collo!”

Natsu imprecò e voltò la testa in direzione degli altri due Dragon Slayer.
Laxus! Wendy!” chiamò.

Il Dio del Tuono spalancò entrambe le braccia, come se volesse fare da barriera all'avanzata dei dieci Alfieri.
Ne ho abbastanza di voi pezzi di merda!” lo sentirono ringhiare mentre caricava energia nelle mani.

Con grande sorpresa di Natsu, Wendy e Gajeel, il biondo modellò non una ma ben dieci Alabarde Celesti del Drago del Fulmine, puntandone le lame cariche di elettricità dritte contro i dieci wraith davanti a lui.

Cazzo, quelle fanno male” commentò Gajeel reprimendo un brivido al ricordo di quando se ne era beccata una in pieno, durante la battaglia di Fairy Tail. “Non vorrei essere al posto di quelli là”

Laxus spinse bruscamente in avanti le braccia e fece partire simultaneamente le alabarde, mandandole contro gli aggressori simili a frecce scoccate nel vento.

Rairyū no Hōtengeki!!!” ruggì quando le armi di fulmini si conficcarono l'una dopo l'altra nel corpo degli Alfieri, trapassandoli da parte a parte con l'elettricità e spedendoli indietro di parecchi metri.

Laxus sapeva che nemmeno quello era abbastanza per fermare i terribili wraith, perciò fece dietrofront e spinse Wendy verso gli altri due draghi.
Leviamo le tende prima che tornino alla carica”

Natsu e Gajeel li videro arrivare e sgomberarono la strada dai cittadini posseduti, quindi si lanciarono di corsa insieme a loro verso la sicurezza dei vicoli più interni di Crocus, dove avrebbero potuto seminare i loro inseguitori.

Hai scoperto qualcosa dal tuo vecchio?” domandò Natsu rivolto al Drago del Fulmine.

Dall'espressione contrariata di questo, era facile intuire la risposta.
Non so cosa cazzo c'entri mio padre nella faccenda, ma mi ha detto chiaramente che non è lui la mente dietro a tutto questo”

Un altro buco nell'acqua” commentò amaramente Gajeel mentre correvano imboccando una strada dietro l'altra. “Quel bastardo che ci vuole morti non vuol proprio saperne di uscire allo scoperto!”

Natsu, che nella corsa si era portato davanti a tutti, fece per superare un altro incrocio di vie, ma improvvisamente da una stradina laterale uscì un pugno corazzato che lo prese in piena mascella, scaraventandolo contro un muro con un boato assordante.

Natsu-san!” esclamò Wendy correndo ad aiutarlo, mentre Gajeel tramutava prontamente il proprio braccio in spada e parava per un soffio il fendente diretto alla sua testa.

Ugh...!” ringhiò quando si rese conto che un Alfiere incombeva su di lui e premeva la propria spada contro il suo braccio, piegandolo lentamente e costringendolo sempre più ad abbassarsi, fino a toccare terra con le ginocchia.
Laxus intervenne prima che l'Alfiere avesse la meglio, sferrandogli un calcio sulla maschera e allontanandolo dal compagno.

E che cazzo, non li avevi infilzati come spiedini?!” sibilò il Drago d'Acciaio, rialzandosi.

Tsk. Fottuti mostri” mormorò il biondo, dopo aver notato gli altri wraith che scivolavano fuori dai vicoli attorno a loro uno dopo l'altro.

Wendy intanto aveva aiutato Natsu ad alzarsi, e ora il Drago di Fuoco era infiammato dall'ira.
Il suo corpo venne pervaso da fiamme cremisi, che divamparono e appiccarono il fuoco all'Alfiere più vicino. Non che servisse a fermarlo, ma comunque...

Andate all'Inferno, bastardi!!!” abbaiò lanciandosi contro il più vicino e cominciando a colpirlo con una raffica di pugni di fuoco.

Gli andò bene per cinque colpi, ma al sesto la mano ricoperta di metallo del wraith si serrò attorno al suo polso e lo strinse fino a piegargli il braccio.

Aaaah!!!” urlò mentre il dolore gli pervadeva l'arto dal polso alla spalla.

Natsu-saaan!!!”

Quella voce...

I Dragon Slayer sgranarono gli occhi quando dalla cima di un edificio balzarono giù due vecchie conoscenze, che atterrarono in mezzo a loro e respinsero gli attacchi di due Alfieri con un'ondata di luce e ombra.
Sting e Rogue scagliarono due ruggiti in contemporanea, quindi assunsero le posizioni di guardia e si prepararono a combattere. Uno degli avversari colpiti era proprio il wraith che teneva in pugno Natsu, dunque il Drago di Fuoco riuscì a liberarsi dalla sua presa e a spingerlo indietro.
Si ritrovò schiena contro schiena con Sting, ognuno dei due fronteggiando un altro Alfiere.

Che ci fate qui?”

Non potevamo mica perderci la festa!” rispose allegramente il Drago Bianco.

Poco più in là, Gajeel evitò un'altra sferzata di spada di un alfiere e contemporaneamente si rivolse a Rogue.
Allora sei ancora vivo, eh, pivello?”

Il Drago d'Ombra non rispose, ma in cambiò deviò la traiettoria di una spada diretta alla testa dell'altro.
Posizionati in un cerchio che si faceva sempre più stretto man mano che gli Alfieri guadagnavano terreno, i sei Dragon Slayer si resero conto che anche così erano in netta inferiorità numerica e costretti ad affrontare avversari che godevano dell'immortalità.

Non potevano vincere quello scontro.

Tsk. Dov'è quel figlio di puttana di Lucifer, quando serve?” imprecò Laxus. “Mi sembrava di ricordare che fosse entrato nella gilda”

Gajeel gli avrebbe rifilato una gomitata nelle costole se non avesse avuto entrambe le braccia impegnate a parare un altro taglio di spada.
Non nominarlo, cazzo! Siamo già fortunati a non averlo come nemico, vuoi proprio tirarci addosso la sfiga?”

Karyū no... Kōen!!!

Il ruggito di Natsu che scagliava una meteora di fuoco addosso ai wraith li assordò tutti per un istante, insieme all'esplosione roboante che seguì e che fece sprofondare i vicoli circostanti in un mare di fiamme.
Gli Alfieri furono investiti dal fuoco: alcuni vennero scagliati indietro tra le macerie degli edifici, altri riuscirono a conficcare le spade nel terreno e a mantenere la posizione, così che quando il fuoco di Natsu si estinse si ritrovarono nello stesso punto di prima, con i mantelli fumanti e le lame delle spade incandescenti.

Cazzo, Salamander, la prossima volta che cerchi di incenerirmi ti uccido!” sbraitò Gajeel mentre tentava di spegnere una piccola fiamma che gli incendiava l'estremità della giacca.

I guerrieri non-morti non si lasciarono intimidire da quell'attacco fiammeggiante e continuarono ad avanzare, determinati a portare a termine il loro compito. Non parlavano, non mostravano segni di dolore o stanchezza, probabilmente non avevano neanche una volontà propria, ed era proprio questo a renderli spaventosi. Le armature che indossavano, inoltre, rendevano impossibile capire se sotto di esse pulsassero carne e sangue, oppure se ci fosse solo oscurità a tenere insieme i pezzi.

Proviamoci ancora!” s'impuntò Natsu, preparando altro fuoco nei pugni. “Non possono essere completamente immortali! Devono avere un punto debole, come tutti!”

Tutti e sei i Dragon Slayer furono sul punto di continuare il combattimento e lottare per la sopravvivenza, tuttavia proprio nel momento in cui furono pronti ad attaccare, ecco che un coro di urla indemoniate attirò la loro attenzione: dal fondo di tutti i vicoli, stava arrivano la folla di cittadini posseduti, che come un'onda di marea umana si riversò addosso a loro.

Il caos a quel punto regnò sovrano.

Dragon Slayer, persone comuni e Alfieri si mescolarono in una feroce battaglia senza esclusione di colpi, e in un attimo quel piccolo incrocio di vie fu pervaso da espressioni di magia di tutti i tipi, che fomentarono ulteriormente il pandemonio.
Ognuno dei sei draghi fu separato dagli altri e costretto a combattere solo, attaccato sia dai cittadini impazziti che dai wratih.
Natsu perse presto di vista i compagni, assaltato dalla folla armata di bastoni, scope, randelli e armi di vario tipo. Due Alfieri scostarono bruscamente le persone che avevano davanti e avanzarono a mani protese con l'intento di afferrarlo e probabilmente ucciderlo, ma Natsu si abbassò rasoterra e rotolò di lato, in mezzo alle gambe della gente. Si prese parecchi calci nei fianchi e bastonate sulla schiena, ma era sempre meglio che affrontare le spade intrise di oscurità dei wraith.
Qualcuno lo colpì duramente alla tempia, aprendogli uno squarcio che cominciò subito a sanguinare, colorandogli la vista di rosso.

Dannazione!” imprecò.

Trovò il modo di rialzarsi in piedi e saltare in aria con la propulsione del fuoco, per poi aggrapparsi al cornicione di una finestra, fuori dalla portata di quelli che volevano ucciderlo. In cambio gli arrivò addosso una pioggia di sassi e oggetti di vario tipo da cui faticò a proteggersi.
Sentì delle urla disperate alla sua sinistra, e scoprì con orrore che i Draghi Gemelli erano stati sopraffatti da quattro Alfieri e dalla folla che li aveva placcati a terra per poterli pestare meglio.

Sting! Rogue!” urlò al di sopra della confusione generale, ma anche se lo sentirono, i due draghi di Sabertooth non poterono rispondergli, perché in quel momento un colpo dato con l'impugnatura delle spade li mise entrambi al tappeto.

C'era troppo caos, troppi ostacoli perché Nastu potesse raggiungerli e aiutarli, così non poté far altro che urlare e guardare mentre gli Alfieri sollevavano i due senza alcuno sforzo e se li caricavano in spalla per portarli chissà dove. Avrebbe avuto tutta l'intenzione di seguirli se un secondo grido di aiuto non avesse attirato la sua attenzione.
Si voltò nell'altra direzione col cuore in gola.

Wendy.
Un Alfiere l'aveva presa e la stava trascinando via per i capelli.

Natsu non ci pensò due volte a lanciarsi di nuovo tra la folla e menare pugni e calci a chiunque tentasse di ostacolarlo. Non avrebbe permesso che quei maledetti si prendessero Wendy! L'avrebbe salvata e messa al sicuro, poi avrebbe pensato a liberare anche i Draghi Gemelli.
L'immagine delle due teste mozzate e dei pali che aspettavano ancora di essere riempiti si impose con forza nella sua mente, mettendogli addosso ancora più furia e bramosia di combattere.
Era già stato versato troppo sangue di Dragon Slayer... non poteva permettere che accadesse di nuovo.

Nel frattempo poco più in là anche Gajeel stava combattendo duramente. C'era un solo Alfiere a tenerlo occupato, ma in compenso la maggior parte degli abitanti di Crocus si erano riversati proprio addosso a lui. Si ricoprì di scaglie d'acciaio in modo da essere invulnerabile almeno ai loro attacchi, mentre si concentrava ad affrontare primariamente l'Alfiere.
Gli affondi di spada del wraith erano veloci, precisi e potenti, Gajeel stava faticando parecchio ad evitarli tutti. Aveva già provato a pararli con la propria pelle corazzata, ma quelle maledette lame riuscivano a tagliare le sue scaglie come fossero fatte di burro, motivo per cui la strategia migliore era schivare i colpi e contrattaccare al pieno delle forze, sperando di mettere in difficoltà l'avversario.
Di tanto in tanto si voltava per colpire anche qualche cittadino che aveva ben pensato di prenderlo a badilate, ma per la maggior parte era l'Alfiere il vero problema. Quando questo tentò di colpirlo con un micidiale fendente e lo mancò, Gajeel vide un'apertura e la sfruttò immediatamente: da un secondo all'altro attivò la nuova modalità acquisita quando aveva mangiato le ombre di Rogue, durante l'ultimo giorno dei Giochi, e si trasformò nello spaventoso Drago di Acciaio e Ombra.
L'Alfiere non sembrò esser preso alla sprovvista da quella mutazione, ma Gajeel non gli diede tempo di attaccarlo nuovamente: gonfiò i polmoni al limite della loro capienza e buttò fuori il suo ruggito più potente.

Tetsueiryū no... HŌKŌ!!!

Un lampo di luce verde accecante attorno a cui vibravano spirali di ombre nere si liberò dalla sua gola, investendo in pieno il wraith con tanta forza da scaraventarlo oltre una decina di edifici, i quali crollarono l'uno dopo l'altro come le tessere di un domino, collassando su sé stessi.
Gajeel sogghignò, la pelle d'acciaio lucido e scuro che lo rendeva invulnerabile a qualsiasi attacco. Si fuse con le ombre nel pavimento e cominciò a far piazza pulita di tutti quelli che gli capitavano a tiro, ridendo come un pazzo ad ogni colpo andato a segno. Anche quando riemerse la folla continuò a dargli addosso, ma lui sferzò a destra e a sinistra e si liberò di tutti quelli che lo intralciavano.
A quel punto, la massa era diventata così numerosa e potenzialmente pericolosa che il Drago d'Acciaio non poté più trattenersi e li spazzò via con il braccio tramutato in spada.
Doveva liberarsi di quei seccatori il prima possibile e riunirsi agli altri. Gli era sembrato di sentire qualcuno di loro urlare, poco prima...

Qualcuno gli si avvinghiò alla vita da dietro, cercando addirittura di morderlo e rallentandogli i movimenti, e lui, nella foga del combattimento, non ci pensò due volte a ruotare su sé stesso e ad affondare la lama direttamente nel ventre del nemico.
Si accorse solo un momento dopo che quello in cui aveva affondato il braccio fino al gomito era il petto di una bambina.

Sgranò gli occhi per lo shock e rimase impietrito dall'orrore.

Una bambina, una piccoletta che non arrivava a dieci anni di vita lo guardava ad occhi sgranati, un rivolo di sangue sul mento mentre il suo braccio d'acciaio al centro del petto le sfondava la cassa toracica e la trapassava da parte a parte.
Gajeel vide distintamente i suoi occhietti di ragazzina perdere quella luce viola che l'aveva animata fino a quel momento e tornare al loro colore naturale, di un bel marrone nocciola. Ora che era di nuovo cosciente e libera dalla possessione, la bambina lo guardò spaurita e sofferente, e tentò inutilmente di allungare una mano verso di lui, prima che il suo corpo si spegnesse del tutto.
Gajeel crollò in ginocchio, il corpo privo di vita della piccola tra le braccia, le mani intrise del suo sangue ancora caldo.

Che cosa ho fatto? Si domandò mentalmente, incapace di porre la questione ad alta voce. Non riusciva a muoversi, totalmente paralizzato dall'orrore di ciò che aveva fatto, dell'atrocità che aveva involontariamente compiuto.

Attorno a lui la calca di gente fu sul punto di saltargli addosso e continuare la caccia, ma si fermò prima di arrivare a lui.
Gajeel non distolse lo sguardo dal corpo tra le sue braccia, i cui occhi erano aperti sul vuoto. La folla ora taceva, gli occhi di tutti i presenti brillavano di un'intensa luce viola, e ad impedire loro di attaccare era stato l'Alfiere di prima, di ritorno dopo che il ruggito del Drago d'Acciaio lo aveva scaraventato via.

Il mago di Fairy Tail non alzò gli occhi pur sapendo che il nemico si stava avvicinando a lui a spada sguainata. Rimase semplicemente lì, disgustato da sé stesso, in attesa della fine.

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Natsu si rese conto che tutto stava andato a rotoli.

Nella confusione generale, tra un combattimento e l'altro, i Dragon Slayer stavano avendo la peggio: Sting e Rogue erano stati catturati, un Alfiere stava portando via Wendy, altri tre stavano sopraffacendo Laxus. Non riusciva a vedere Gajeel, ma immaginò che stesse combattendo da qualche parte oppure avesse condiviso il destino dei Draghi Gemelli.

Wendyyy!!!” urlò per sovrastare il caos, tentando inutilmente di farsi largo e raggiungere la giovane Dragon Slayer.

Qualcuno lo prese per la spalla e lo tirò indietro, rallentandolo ulteriormente. Si voltò per fronteggiare il nemico e toglierselo dai piedi, ma si rese conto con orrore che si trattava di un Alfiere. Un Alfiere che due secondi dopo lo aveva schiacciato a terra e gli aveva inchiodato la mano al suolo, trafiggendogliela con la spada.

Nastu ruggì di dolore, un dolore così acuto e penetrante da mandargli fitte in tutto il corpo.
Si guardò la mano squarciata, in cui la spada era penetrata quasi fino all'elsa in modo che non potesse liberarsi.

Un secondo Alfiere si accostò al primo e si chinò su di lui, prendendogli i capelli e strattonandolo malamente, fino a strappargli un altro lamento.
Accecato dalla rabbia e dal dolore, Nastu fu pervaso da fiamme ed elettricità, entrando spontaneamente in modalità Drago di Fuoco e Fulmini.

Raienryū no... HŌKŌ!!!” ruggì, sparando un getto di fuoco e fulmini tanto potente quanto rozzo e sbilenco, data la posizione storta e la mancanza di concentrazione. Colpì comunque i due Alfieri e li fece volare contro le mura dell'edificio di fronte, ma quell'attacco unito alla pesante perdita di sangue gli fece girare la testa e prosciugò le sue energie.
Ansimò pesantemente per riprendere fiato, senza riuscire a liberare la mano né a rialzarsi.

Nastu!” sentì Laxus chiamarlo, e un attimo dopo il Dio del Tuono fu in ginocchio accanto a lui.

Natsu vide che anche lui era stato conciato per le feste: aveva ferite, lividi e graffi su tutto il petto, un occhio chiuso e tumefatto, un rivolo di sangue che gli colava dal labbro spaccato... senza contare che anche lui era allo stremo.
Laxus notò la spada conficcata nella sua mano e tentò di rimuoverla, ma il suono dei passi degli Alfieri che tornavano alla carica lo distrasse.

Lascia stare, Laxus” mormorò Natsu con voce roca, il fiato rotto dal dolore e dalla fatica. “Hanno preso Wendy, Sting e Rogue. Non li hanno uccisi subito, sembrava volessero portarli da qualche parte...”

Significa che per ora li terranno in vita” constatò il biondo, spostando lo sguardo preoccupato da lui agli Alfieri a poche decine di metri da loro.

Natsu attese una manciata di secondi prima di parlare.
Va' via” sentenziò. “Trova Gajeel, se non l'hanno ancora preso, e pensate a un modo di tirarci fuori. Io cercherò di scoprire il più possibile sul nostro nemico”

Laxus sgranò gli occhi.
Stai scherzando? Credi che ti lascerò nelle loro grinfie?”

Natsu scosse la testa. “Devi farlo. Io non riesco a muovermi, e comunque non posso lasciare Wendy da sola. Mi farò imprigionare insieme a lei e aspetteremo che veniate a tirarci fuori”

Natsu...”

Dall'espressione affranta del biondo, il Drago di Fuoco capì chiaramente che Laxus non voleva lasciarlo lì, e che anzi, avrebbe voluto sacrificarsi al suo posto per permettergli di scappare. Natsu però sapeva di non poter andare lontano in quelle condizioni, quindi avrebbe affidato il compito di tirarli fuori a chi poteva farlo.

Gli Alfieri ormai erano vicinissimi, non c'era più tempo.

Trova Gajeel” insistette, stringendo la spalla di Laxus con la mano sana. “Quel bastardo è in gamba quando si tratta di infiltrazioni e spionaggio. Riuscirete a trovarci e a tirarci fuori, ne sono sicuro”

Lo stai facendo di nuovo, Natsu” replicò duramente il Dio del Tuono, stringendogli la mano. “Come con Atlas Flame. Mi stai chiedendo di andarmene e fidarmi di te”

Natsu sorrise debolmente, ma nel suo sorriso c'era tutta la forza del fiero Dragon Slayer che era.
Come io mi fido di te, Laxus. Mi hai dato il tuo potere per sconfiggere Master Hades, a Tenroujima. Ho piena fiducia in te”

Laxus chiuse un attimo gli occhi e sospirò.
Vi tirerò fuori. Lo prometto”

Natsu annuì e gli fece cenno di andare.
Un attimo dopo, seppur a malincuore, Laxus si era allontanato con uno scatto fulmineo, mentre Nastu rimase disteso e inchiodato a terra, in attesa che gli Alfieri venissero a prenderlo.

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Capitolo 11
*** Rivelazioni e Strategie ***


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CAPITOLO UNDICI – RIVELAZIONI E STRATEGIE


Laxus correva come se avesse il Diavolo alle calcagna. Dove diavolo era finito Gajeel?
Sting, Rogue, Wendy e Nastu erano stati presi per certo, mentre del Drago d'Acciaio nessuna traccia. D'accordo che in tutto quel caos avevano finito per separarsi e sparpagliarsi per le intricate viuzze di Crocus... ma per la miseria, dov'era andato a cacciarsi?

Laxus pregò che gli Alfieri non avessero preso anche lui, altrimenti avrebbe dovuto trovare da solo il modo per tirarli tutti fuori dai guai. Era stanco e coperto di ferite, dubitava di potercela fare in quelle condizioni con la bellezza di dieci Alfieri alle calcagna e un intero regno che voleva la sua testa.
Svoltò un angolo dietro l'altro, le orecchie tese per captare i suoni tipici di una battaglia in corso. Non sentì niente, però quando attraversò un incrocio di vie non lontano da dove Natsu era stato catturato, vide improvvisamente la folla di cittadini posseduti, in piedi e in silenzio mentre qualcosa stava accadendo nel mezzo.
Saltò agilmente da un muro all'altro e raggiunse una finestra abbastanza alta, da cui poteva vedere bene cosa stava succedendo.

Impallidì quando vide Gajeel in ginocchio con un Alfiere che gli stava tirando i capelli così da costringerlo a piegare la testa all'indietro per mettere allo scoperto la gola.

Stava per ammazzarlo.

Con un ringhio feroce e un'ultima scarica di adrenalina nelle vene, si lanciò all'attacco e concentrò i fulmini nel pugno, e quando fu addosso all'Alfiere lo colpì con tutta la forza che aveva in corpo, spedendolo contro un muro per allontanarlo da Gajeel.
Non aspettò che il wraith si rialzasse e tornasse alla carica, o che altri arrivassero in suo soccorso, si voltò verso il compagno con l'intento di farlo alzare per allontanarsi da lì, ma come ebbe posato gli occhi su di lui vide anche il resto.
Il corpo esanime di una bambina di pochi anni riverso a terra, con il petto completamente squarciato come se qualcosa di grosso e affilato l'avesse trafitto da parte a parte, e Gajeel lì in ginocchio, lo sguardo perso nel vuoto e le mani imbrattate di sangue.
Nella furia del colpo di Laxus, la lama dell'Alfiere era scivolata sul volto del Drago d'Acciaio, aprendogli un taglio obliquo sullo zigomo che ora sanguinava copiosamente.

Gajeel... cosa...?” Laxus non riuscì a trovare la domanda adatta, né il compagno diede spiegazioni. Quando però Gajeel alzò la testa con l'espressione più sconvolta e colpevole del mondo, Laxus vide distintamente i suoi occhi arrossati e lucidi di lacrime.

I-io...” lo sentì balbettare con voce flebile e tremante.

Un movimento attirò l'attenzione del biondo: l'Alfiere che aveva colpito stava tornando alla carica, e con lui altri due suoi simili. La folla aveva ricominciato a muoversi e ad urlare nella loro direzione, cosa che gli fece capire che era ora di levare le tende.
Prese Gajeel per il braccio e lo fece alzare a forza, perché Acciaio Nero sembrava non avere nessuna intenzione di farlo.

Forza, in piedi!” lo spronò. “Dobbiamo allontanarci di qui alla svelta!”

Laxus... i-io... io non...”

Qualunque cosa Gajeel volesse dire, Laxus non gli lasciò il tempo di finire e lo spinse avanti per la strada.

Ne parliamo dopo, adesso muoviti, cazzo! Quelli ci sono alle calcagna!” sibilò prima di lanciarsi in corsa lungo la prima via deserta che gli capitò a tiro. Dovevano allontanarsi a sufficienza da seminare gli inseguitori, ma non così tanto da essere completamente fuori portata. Gli Alfieri dovevano aver portato Natsu e gli altri Dragon Slayer nell'unica prigione della città, ovvero le celle del palazzo Mercurius. Dovevano trovare un buon nascondiglio in un punto strategico ed elaborare in fretta un piano d'azione. Non sapevano per quanto il nemico avrebbe tenuto in vita i loro compagni.

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La città era in tumulto.
Gerard era appena arrivato nella capitale, aspettandosi di trovarla quieta anche se sotto il controllo di una potente magia di possessione... e invece trovò soltanto il caos. I cittadini posseduti correvano in giro senza freni, battendo le strade avanti e indietro come un immenso branco di segugi a caccia della preda. Era ovvio che stavano cercando qualcuno, e poteva anche immaginare chi.
Con questo aveva la conferma che i Dragon Slayer erano venuti proprio lì a Crocus, e che almeno per il momento erano ancora vivi.

Quando era arrivato a Era, quella mattina, aveva trovato un'aberrante spettacolo ad attenderlo, e insieme a quelle teste impalate davanti alla sede del Consiglio c'era anche un messaggio magico sospeso nell'aria. Non era stato indirizzato a lui, bensì ai Dragon Slayer, i quali si erano dimenticati di distruggerlo dopo averlo letto. La cosa più inquietante era il fatto che quella lettera mostrava il suo ologramma, chiaramente un falso, ed evidentemente era servita da esca per attirare i draghi di Fairy Tail nella capitale. Ora aveva la conferma che erano caduti in trappola.

Percorse a passo svelto la strada principale, il cappuccio ben calcato sulla testa per non farsi identificare. Non che tutto sommato fosse un problema, perché nessuno di quelli che erano caduti sotto l'incantesimo di possessione sembrava riservargli la benché minima attenzione. Il loro bersaglio erano unicamente i Dragon Slayer.
La priorità adesso era trovarli e assicurarsi che stessero bene, così da poter pianificare una strategia d'azione. Chiuse gli occhi ed espanse la propria coscienza in ogni direzione, ascoltando attentamente le onde vibrazionali presenti nell'aria con cui sarebbe stato in grado di identificare la magia dei cacciatori di draghi. Dopo cinque minuti di ricerca e ascolto riuscì a percepirne una parte, anche se molto debole e fragile. Oltre ad essa, però avvertì anche qualcos'altro.

Si fermò in mezzo alla strada e voltò la testa in direzione del Domus Frau, la grande arena di Crocus in cui si erano svolti i Grandi Giochi Magici negli ultimi sette anni.
Riusciva a sentire una forte aura magica provenire da lì, ma non era quella dei Dragon Slayer.

Forse stava succedendo qualcosa di grosso...

Si arrampicò agilmente su un edificio e saltò da un tetto all'altro, muovendosi rapido e silenzioso come un'ombra in direzione dell'arena.
Quando la raggiunse, non passò per l'entrata principale, bensì si inerpicò su per le ripide e scoscese pareti di roccia che la circondavano, per poi salire nel punto più alto sulla testa di una delle quattro grandi statue.
A quel punto, riuscì a vedere cosa stava succedendo all'interno dell'arena.

C'era un gran numero di persone impegnate a rastrellare la sabbia e ad occuparsi della manutenzione, come se stessero preparando il Domus Frau per altri giochi. Si sarebbe detto che non erano nemmeno posseduti dall'incantesimo imposto dai cristalli di Lacrima, ma Gerard sapeva che non era così. I Giochi erano finiti da settimane e prima di un anno non si sarebbero più svolti, perciò perché preparare l'arena adesso? Cosa stavano architettando?
Gli saltò all'occhio un altro dettaglio che sulle prime non aveva notato: agli angoli estremi dell'arena, proprio davanti gli spalti, altri operai stavano installando nuovi cristalli di Lacrima, ma la magia che proveniva da essi era molto diversa da quella che aveva reso tutti schiavi.

Gerard dovette concentrarsi parecchio prima di identificare il tipo di magia emesso.
Si trattava di una barriera magica, una sorta di contenitore capace di limitare la magia ad un'area ristretta, in modo che non potesse fuoriuscirne. A giudicare da come erano stati posizionati i cristalli, probabilmente tale area era proprio il campo di battaglia dell'arena.

Per cosa lo stavano preparando?

Un brutto, bruttissimo presentimento lo colse.
Mille scenari cominciarono a prendere forma nella sua mente, uno peggiore dell'altro. Alla fine, stabilì che la priorità assoluta era trovare i Dragon Slayer, poiché erano proprio loro i protagonisti di quegli scenari apocalittici.

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Natsu urlò e si dimenò come una volpe presa nella tagliola quando gli Alfieri lo sbatterono in una cella buia e umida e lo costrinsero a sedersi a terra contro il muro, le mani incatenate sopra la testa.

Vi ammazzo tutti, maledetti! Lasciatemi! Lasciatemi ho detto! Affrontatemi faccia a faccia se ne avete il coraggio!” li sfidò, inutilmente, perché i guerrieri non-morti gli davano la stessa attenzione che avrebbero dato a un topo morto per strada.

Anche quando uscirono chiudendosi la cella alle spalle Natsu continuò a combattere per liberarsi, scuotendosi e facendo un casino assurdo.
Nelle sue stesse condizioni ma ben più rassegnati, c'erano Sting, Rogue e Wendy, seduti lì vicino.

Natsu-san... è inutile” tentò di calmarlo Wendy. “Queste sono manette anti-magia, non si possono rompere”

Ovviamente il testardo Drago di Fuoco non le diede ascolto e continuò ad agitarsi in preda alla rabbia. Detestava essere legato, incatenato o imbavagliato! A Fairy Tail lo legavano sempre, quando faceva troppo casino, senza contare che poco tempo fa i maghi della gilda oscura Hellhound lo avevano sbattuto nelle loro prigioni insieme a Gajeel. Che brutta esperienza!

Dann... na... zioneeee!!!” ruggì tendendo i muscoli al massimo, senza alcun risultato.

Vuoi fare silenzio?” lo riprese una voce ruvida e familiare proveniente dal fondo più oscuro della cella. “La tua voce fastidiosa mi sta spaccando i timpani”

Chi è?” scattò sulla difensiva Sting, voltandosi nella stessa direzione.

Natsu conosceva bene quella voce e quell'odore di cui prima non si era accorto.
Sorrise e ricambiò lo sguardo del Dragon Slayer che tecnicamente erano venuti a salvare.

Ci rivediamo, Cobra!”

Il Dragon Slayer del Veleno se ne stava seduto in fondo alla cella, accovacciato in un angolo e talmente immobile da sembrare una statua.
Li guardò tutti per un lunghissimo minuto con il unico occhio color ametista, velato da un'ombra di malinconia.

Alla fine vi hanno presi, eh?” mormorò.

Bah, è successo un casino” replicò Natsu. “Dovevamo incontrarci con Gerard a Era per tirarti fuori di prigione, ma alla fine ci ha detto di venire a Crocus e poi... beh... credo fosse tutto una trappola”

Tirarmi fuori di prigione?” ripeté Cobra, sarcastico. “E cosa vi fa credere che volessi il vostro aiuto? Non ho niente da spartire con voi idioti”

Sting si alterò e strinse i pugni.
Oi, porta rispetto a Natsu-san! Ha rischiato la vita per cercare di salvarti! Saremmo venuti ad aiutarti anche noi, se gli Alfieri non ci avessero teso un'imboscata lungo la strada”

Potevate pensare a voi stessi invece di incasinare la vita a tutti” replicò Cobra, facendo solo irritare di più il Drago Bianco.

Bel ringraziamento per i nostri sforzi!”

Già, e si sono visti i risultati”

Brutto...!”

Sting, basta” Rogue fermò il compagno, toccandolo leggermente col ginocchio per calmarlo.

Comunque” intervenne Wendy. “Perché ci hanno messo in prigione? Cioè... non hanno esitato a uccidere gli altri due Dragon Slayer, quindi perché tenerci in vita?”

Bella domanda, se la stavano ponendo tutti. Nemmeno Cobra conosceva la riposta, perché le pareti della cella erano state costruite in modo da essere insonorizzate. Il suo udito, per quanto ampio, non poteva raggiungere i pensieri del loro carceriere.

Hanno ucciso due Dragon Slayer?” ripeté Rogue, allarmato. “Gajeel...”

No, Gajeel è vivo, per quanto ne so” lo tranquillizzò Natsu. “E anche Laxus. Però a Era... c'erano le teste di due Dragon Slayer, impalate davanti alla sede del Consiglio. Siamo arrivati troppo tardi”

Spostò gli occhi su Cobra, il quale taceva e aveva distolto lo sguardo.
Tu li hai visti, quando ti hanno portato qui?”

Il Drago del Veleno non rispose. Il suo silenzio fu lungo e pesante, e poiché Natsu non ne capiva il motivo, insistette.
Cobra? Hai visto le teste?”

Il diretto interessato annuì lentamente, e Salamander vide nel suo sguardo l'ombra della colpa.
Le ho viste” affermò con un filo di voce. “Sono stato io... a consegnarli a loro

Natsu si irrigidì. Tutti e quattro si irrigidirono, mentre Cobra continuava ad evitare il loro sguardo, probabilmente vergognandosi lui stesso delle proprie azioni.

Che cos'hai fatto?” domandò il Drago di Fuoco, mortalmente serio.

L'Oraciòn Seis scosse la testa. “Nelle mie condizioni, cosa avrei dovuto fare? Quel bastardo ha cercato in tutti i modi di costringermi a dirgli dove trovare gli altri Dragon Slayer. Sapeva del mio udito, e voleva sfruttarlo per cercare vendetta. Ovviamente mi sono rifiutato, però... quando ha minacciato di torturare e massacrare i miei compagni, ho dovuto cedere. Non potevo fare altro”

Natsu si sentì un nodo in gola. Ora che si era abituato alla semi-oscurità riusciva a vedere meglio il corpo di Cobra, che portava i segni di pesanti violenze. Non gli erano state risparmiate le frustate né i più svariati pestaggi, era ammirevole il fatto che avesse sopportato tutto il dolore fisico senza cedere. Non doveva niente a nessuno di loro... eppure aveva preferito lasciarsi torturare piuttosto che rivelare al nemico la loro posizione.

Mi dispiace per Aurum e Petra” sussurrò il Drago del Veleno. “Avrò le loro vite sulla coscienza per sempre... insieme a tutte le altre che ho preso in passato”

Seguì un lungo silenzio nel quale ognuno dei cinque draghi rimase immerso nei propri pensieri e nel proprio lutto. Solo dopo qualche minuto Sting osò porre la domanda che più gli premeva.

Ce lo stiamo chiedendo tutti da un bel po'” esordì. “Ma chi diavolo è che ti ha costretto a farlo? Chi è quel bastardo che ce l'ha con i Dragon Slayer?”

Cobra sbuffò e guardò il Drago di Fuoco. “Oh, beh... una vecchia conoscenza mia e di Natsu. Uno che abbiamo avuto la sfortuna di conoscere alla Baia degli Schiavi”

Natsu sgranò gli occhi, stordito. Che ricordasse, alla Baia degli Schiavi era sopravvissuto un solo mago di Hellhound... che aveva finito per unirsi a Fairy Tail.

Vuoi dire... Lucifer?”

Gli tornò in mente poco tempo prima, quando aveva chiesto apertamente a Drago degli Inferi se avesse intenzione di tradirli. Che alla fine la sua intuizione fosse stata esatta?

Cobra però scosse stancamente la testa.
No, non Lucifer. Silvermine

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Laxus salì stancamente i gradini di legno di quella vecchia stamberga abbandonata.

L'avevano trovata per puro caso mentre correvano come pazzi in giro per la città, cercando di sfuggire ai loro inseguitori, e dopo averne visto l'aspetto logoro e trasandato, avevano deciso che sarebbe stata un nascondiglio perfetto. Si erano presi l'attico, ovvero l'ultima stanza all'ultimo piano, che comunque non era un granché: un letto infestato dalle tarme, un tavolo sgangherato con un paio di sedie e poco altro. Dall'ampia finestra, tuttavia, si poteva vedere buona parte di Crocus, compreso il palazzo Mercurius e il Domus Frau. Un punto strategico perfetto per l'incursione che avevano in mente.
Quando arrivò in cima alle scale, il Dio del Tuono si sfilò la pelliccia di dosso e la gettò su una sedia, tenendo con sé solo il plico di fogli che era riuscito a recuperare.

Ho trovato le mappe della città e del palazzo” sentenziò rivolto a Gajeel, il quale se ne stava seduto sul bordo del letto, girato di spalle rispetto a lui.

Ho dovuto mettere al tappeto quel capitano delle guardie per prenderle. Quel... Arcadios, o come diavolo si chiama” continuò il biondo, posando le mappe sul tavolo logoro e lanciando un'occhiata al compagno. Gajeel continuava a starsene chiuso in un ostinato silenzio, apparentemente disinteressato.

Hai sentito cos'ho detto?” lo rimbeccò.

Il Drago d'Acciaio non rispose ancora, quindi Laxus si vide costretto a raggiungerlo e a farlo voltare a forza. Si rese conto che aveva pianto da poco. Di nuovo.

Gajeel...” sospirò a metà tra la pietà e l'esasperazione.

Era andato a cercare da solo la mappa della città, lasciando il Drago d'Acciaio ad auto-compiangersi in pace, sperando che riuscisse a calmarsi un po'. Non era servito a nulla. Gajeel non era certo tipo da pianti disperati e singhiozzi, però soffriva in silenzio, con gli occhi arrossati e il volto rigato di lacrime mute. Il motivo Laxus l'aveva intuito quando lo aveva trovato in ginocchio in mezzo alla strada, con il corpo di una bambina morta tra le braccia e le mani inzuppate di sangue.
Doveva essere successo per errore, nella foga del combattimento... beh, in ogni caso non avrebbe mai pensato che Gajeel potesse avere una reazione simile, proprio lui che aveva un cuore e un carattere più duri dell'acciaio e che aveva affrontato situazioni simili mille volte.

Notò che aveva ancora il taglio aperto sullo zigomo, non se l'era curato, e ormai stava gocciolando sangue sul pavimento.
Sospirando, il Dio del Tuono raggiunse una bacinella d'acqua nell'angolo della stanza e prese una pezza bagnata, che strizzò prima di tornare dal compagno e sedersi davanti a lui.

Gli tamponò la ferita senza che Gajeel facesse nulla per impedirglielo.
Non è colpa tua” cercò di rassicurarlo, quanto meno per farlo uscire da quello stato catatonico. “Sono cose che capitano, tanto più in situazioni come queste. È successo e basta”

Gajeel dischiuse lentamente le labbra screpolate, e quando parlò lo fece senza guardarlo negli occhi, come se non riuscisse a sostenere il suo sguardo.

Io... non volevo farlo” mormorò con una voce così flebile da essere difficilmente udibile.

Lo so”

Sono entrato in modalità Acciaio e Ombra e non ho capito più niente. C'era l'Alfiere, la gente che mi attaccava... non avevo spazio per muovermi...”

Laxus annuì in silenzio.
Lo capiva benissimo, era stato frustrante e degradante dover combattere contro avversari che non possono morire senza poter neanche togliere di mezzo quelli che invece potevano morire. Se poi si entrava in modalità Dragon Force o simili, si diventava più furiosi e incontrollati di una belva, e si attaccava senza distinzione tutti coloro che ostacolavano il cammino. Non era poi così strano che Gajeel avesse finito per prendere involontariamente una vita, soprattutto quella di una bambina.

Finì di ripulirgli la ferita e applicò sul taglio un cerotto spiegazzato che aveva per caso nelle tasche dei pantaloni.

Sarebbe potuto succedere a chiunque”

Non è solo questo” replicò Gajeel, il cui tono era divenuto carico di amarezza. “Avevo promesso al Master... quel giorno, quando è venuto a prendermi... gli avevo promesso che non avrei più fatto del male a un innocente. Ho giurato che non mi sarei mai più comportato come il mostro che ero a Phantom Lord... e il Master ha detto...” si interruppe un attimo, come se non riuscisse ad andare avanti.
Il Drago del Fulmine ascoltò in silenzio e gli lasciò pazientemente il tempo di finire la frase.

... ha detto che non ci avrebbe pensato due volte a buttarmi fuori dalla gilda, se l'avessi rifatto”

Laxus lo vide tremare leggermente in un misto di frustrazione, rabbia e sì, anche paura.
Anche se era troppo orgoglioso per ammetterlo a voce alta, era chiaro che Acciaio Nero teneva a Fairy Tail con tutto il cuore, ed era spaventato a morte all'idea di essere espulso come era successo a lui. Ricordavano entrambi la solitudine, il vuoto, la sensazione opprimente di non avere un luogo a cui fare ritorno, di non avere più un futuro. Vivere alla giornata, spostandosi da un luogo all'altro senza sapere cosa fare il giorno dopo... un'esperienza che era servita loro di lezione affinché apprezzassero il valore dei compagni e dei legami.

Laxus sospirò e gli diede una leggera pacca sulla spalla.
Nessuno ti butterà fuori. Parlerò io col vecchio, non pensarci. Adesso va' a lavarti la faccia e datti una sistemata, abbiamo una strategia da pianificare”

Gajeel annuì debolmente e finalmente accettò di alzarsi e andare a sciacquarsi il viso nella bacinella accanto alla finestra, mentre Laxus tornava al tavolo e cominciava a sparpagliare le mappe.

In quel momento, un intruso fuori dalla porta manifestò la propria presenza.
Anche se non fece nulla attivamente, entrambi i Dragon Slayer percepirono la sua aura magica proprio fuori dalla stanza.

Laxus scattò sulla difensiva e strinse i pugni, mentre Gajeel si mise in posizione di guardia senza nemmeno curarsi di asciugarsi la faccia.
Si aspettavano da un momento all'altro che una schiera di Alfieri sfondasse la porta e saltasse loro addosso, ma al contrario niente di così terroristico accadde. Semplicemente, l'intruso bussò alla porta.

Sono Gerard” affermò.

Nessuno dei due abbassò la guardia, lo scherzo tirato da Ivan poco prima li aveva lasciati abbastanza diffidenti riguardo all'ex Mago Sacro.

Entra” ordinò serio Laxus, pronto a colpire in caso fosse una trappola.

Tuttavia, quando la porta si aprì e Gerard fece il suo ingresso, poterono confermare che stavolta si trattava davvero di quello vero. L'odore non mentiva mai.
Si rilassarono leggermente, ma subito dopo Laxus prese il nuovo arrivato per il bavero e lo inchiodò bruscamente al muro.

Cosa cazzo credevi di fare, eh? Quella tua fottuta lettera ci ha quasi fatti uccidere!”

Gerard sostenne il suo sguardo e non diede segno di voler buttare benzina sul fuoco.
Non l'ho scritta io” ammise con sincerità assoluta. “Quando sono arrivato a Era ve n'eravate già andati, lasciando lì la lettera e il suo contenuto. È ovvio che fosse una trappola. Sono venuto a Crocus appena ho potuto”

Laxus lo guardò con diffidenza ancora per qualche istante, ma alla fine accettò la sua spiegazione e lo lasciò andare con un sospiro.
Cos'è successo? Avresti dovuto raggiungerci subito”

Scusate. Il vostro amico Lucifer mi ha dato più problemi del previsto”

Ma non mi dire” commentò Gajeel prima di dare loro le spalle e tornare a lavarsi la faccia con più calma.

Laxus ridacchiò. “Non è nostro amico, anzi, per l'esattezza non credo sia amico di nessuno, però se sei qui significa che almeno gli stavi abbastanza simpatico. O più facilmente ha trovato qualcosa di più interessante di te e se n'è andato”

Proprio così” annuì Gerard. “In effetti c'è da dire che è un tipo piuttosto incostante. Però non si può affermare che non sia bello. Da come me ne parlavate mi aspettavo un mostro”

Lo è infatti, tranne che nell'aspetto” confermò Laxus.

Gajeel si asciugò la faccia e si voltò con stizza verso entrambi.
Sentite, vogliamo parlare di cosa cazzo fare con quegli Alfieri o volete continuare a fare complimenti a quel tipo odioso?!”

Entrambi lo guardarono perplessi, ma prima che potessero ribattere il Drago d'Acciaio scostò bruscamente una sedia e si sedette al tavolo, rovistando tra le carte.
A quel punto Laxus e Gerard non poterono fare a meno di lasciar perdere la questione e raggiungerlo. L'ex Mago Sacro si sedette sull'altra sedia disponibile, mentre Laxus rimase in piedi e studiò a sua volta le carte.

Sono riuscito a procurarmi sia le mappe della città che del palazzo Mercurius. Credo sia lì che tengono Natsu e gli altri” affermò il biondo.

Gerard annuì. “Quindi sono stati catturati. Non sarà facile entrare nel castello del re, anche se fortunatamente siamo in pochi. Tecnicamente dovremmo riuscire a passare inosservati”

Prima di questo” lo fermò Gajeel, guardandolo storto. “Cos'hai scoperto da quel pazzo scatenato?”

Gerard fece spallucce. “Non molto, in realtà, però quello che basta per avere la certezza che non sia lui il nemico. Per fortuna” aggiunse ironicamente. “Tuttavia... dovrete essere voi a confermarmi la veridicità delle sue parole”

Cosa ti ha detto?” volle sapere Laxus.

Beh, quantomeno è stato sincero. Ha detto che ci sono molte persone che potrebbero avercela con lui a causa della sua crudeltà e della scia di morti che si è lasciato dietro, però ha fatto con certezza soltanto un nome: Silvermine

Laxus e Gajeel sgranarono gli occhi.
Avevano sentito bene? Aveva nominato proprio quella persona?

S-Silvermine...?” ripeté Gajeel.

Gerard spostò lo sguardo dall'uno all'altro.
Lo conoscete?”

Lo conoscevamo” precisò Laxus. “È morto alla Baia degli Schiavi meno di un mese fa. Voleva resuscitare l'Armatura Scarlatta forgiata da Zeref e usarla per chissà quali scopi, ma noi due, insieme a Natsu, Cobra e Lucifer, l'abbiamo distrutta. Poi è stato Lucifer stesso a dare il colpo di grazia a Silvermine”

Secondo Lucifer, Silvermine è l'unico che potrebbe avercela con i Dragon Slayer tanto da arrivare a questo”

Ma Silvermine è morto” ripeté Gajeel. “L'abbiamo visto tutti, e fidati, è morto in un modo da cui neanche il più potente degli incantesimi avrebbe potuto salvarlo. Lucifer ha bruciato la sua anima con le fiamme degli Inferi”

A questo punto le possibilità sono due: o Lucifer ha mentito, oppure Silvermine ha trovato un modo per sfuggire alla morte ed è sopravvissuto per vendicarsi di voi”

Beh, quanto a pazzia e megalomania il vecchio Master di Hellhound potrebbe esserne benissimo capace” annuì Laxus. “Però non saprei... anch'io l'ho visto morire. È bruciato per intero, e di lui non è rimasta che la cenere”

Gerard annuì in silenzio. “Comunque sia, c'è un'altra cosa che mi preoccupa. Prima, quando sono arrivato in città, sono passato per il Domus Frau e ho visto che lo stavano preparando. Hanno installato una barriera magica per separare l'arena dagli spalti e si stanno attrezzando per qualcosa. Ora che mi avete confermato che ci sono già quattro Dragon Slayer in prigione, cinque, contando Cobra, posso ipotizzare che Silvermine – o chi per lui – stia preparando una qualche esecuzione esemplare per voi Dragon Slayer. Forse aspetta solo di avervi catturati tutti prima di cominciare”

Gajeel si alzò e andò alla finestra, da cui si vedeva l'intera città fino alle lontane montagne. Anche nell'oscurità della notte poteva vedere chiaramente i cittadini di Crocus che correvano avanti e indietro per le strade, alla loro sfrenata ricerca.

Di sicuro non si fermeranno finché non ci avranno trovati”

Allora vediamo di studiare in fretta un modo per entrare a palazzo” concluse Laxus.

C'è anche un'altra cosa che dobbiamo fare” lo interruppe Gerard. “Dobbiamo trovare il cristallo di Lacrima madre, ovvero quello che controlla tutti gli altri. Se riusciamo a distruggerlo, la possessione sugli abitanti del regno cesserà all'istante”

Laxus annuì e guardò le mappe.
Erano molto complicate, per come le vedeva lui apparivano come un'intricata rete di labirinti che si intrecciavano senza alcun ordine, con segni, icone e didascalie che rendevano impossibile capire quale parte della città o del palazzo stessero indicando. Anche Gerard faceva fatica a leggerle. Trattandosi di una capitale costruita in una valle tra mare e montagne, la planimetria non era affatto regolare e semplice da decifrare.
Dopo dieci minuti buoni che la studiavano e rigiravano da tutte le parti, Gajeel sbuffò e li raggiunse, strappando loro di mano la mappa e ruotandola nella direzione giusta, per poi darle un'occhiata veloce.

Qui” indicò un punto imprecisato in mezzo al groviglio di linee. “Noi siamo in questo punto, all'incrocio tra la settantaseiesima strada nord e la trentaduesima ovest. A due miglia in linea retta di fronte a noi c'è Mercurius, ma le entrate sono ben sorvegliate su tutti i lati con un cambio regolare della guardia ogni quarantacinque minuti. Il modo migliore per avvicinarsi è passare nella galleria sotterranea che attraversa tutta la città, uscire in prossimità della dodicesima strada nord ed entrare attraverso i canali di scolo situati sul lato est del palazzo. Da lì in poi la strada è facile perché spostandosi attraverso i sotterranei si arriva più velocemente alle prigioni senza il rischio di venir beccati”

Gerard e Laxus lo guardarono ad occhi sgranati e bocca aperta, sconvolti dalla sua evidente esperienza.

Cazzo... e io che ti credevo un'idiota” commentò Laxus, colpito. “Pensavo non sapessi nemmeno leggere”

Gajeel sbuffò. “So leggere benissimo, ma le mappe sono il mio forte. Non hai idea di quante missioni di spionaggio a Raven Tail mi abbia affidato tuo nonno”

Questo facilita le cose” constatò Gerard. “Se siete d'accordo, faremo così: ci infiltreremo al castello tutti insieme, guidati da Gajeel, poi, una volta dentro, voi due cercherete i vostri compagni e troverete il modo di liberarli, mentre io andrò in cerca della Lacrima madre e la distruggerò”

Mi sembra sensato” annuì Laxus.

Comunque” intervenne Gajeel. “C'è sempre la possibilità che ci prendano. Qui non si tratta solo delle guardie e dei cittadini posseduti, ci sono anche quei maledetti Alfieri a metterci i bastoni tra le ruote”

Gerard sorrise. “Ecco perché adesso studieremo il piano B

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Capitolo 12
*** Il Volto del Nemico ***


CAPITOLO DODICI – IL VOLTO DEL NEMICO


Era mezzanotte in punto quando uscirono in strada.
La città si era fatta improvvisamente calma, o forse era semplicemente perché la caccia ai Dragon Slayer rimasti si era spostata in un'altra parte della città.

D'accordo, andiamo” mormorò Gajeel a voce bassa, sull'uscita posteriore della stamberga. I suoi occhi vermigli brillavano nel buio come fari color sangue, scrutando la strada per assicurarsi che fosse deserta.

State dietro di me e tenete gli occhi bene aperti”

Laxus sogghignò. “Cosa ti ricorda, questa situazione?”

Gajeel rispose al ghigno. “Chissà... forse una notte di luna piena alla Baia degli Schiavi? Infiltrazione alla fortezza di Hellhound, mi pare”

Già, anche se quel giorno c'era Cobra con noi”

Vedo che siete molto intimi, voi tre” commentò Gerard con una punta di sarcasmo.

Intimi un corno! Anche quella volta dovevamo tirar fuori di prigione quell'idiota infiammato di Salamander” ribatté Gajeel.

Non dissero altro, non c'era tempo.
Gajeel si abbassò e corse lungo la base della stamberga fino all'incrocio successivo, poi attraversò la strada e si gettò tra le ombre con Laxus e Gerard al seguito. L'entrata alla gallerie che cercava non era molto distante da lì, più precisamente si trovava in prossimità dello stesso luogo in cui aveva affrontato Rogue durante l'ultimo giorno dei Giochi. Riconobbe subito il corridoio ad arco che costeggiava il canale, miracolosamente rimesso a posto dopo che lo aveva quasi del tutto distrutto con un ruggito. C'era una vecchia porta in legno e ferro rinforzato, lì, porta che si aprì non appena il Drago d'Acciaio tramutò il proprio dito indice in un grimaldello che usò per trafficare nella serratura. Tra le altre cose, era anche un buon scassinatore.

Io l'avrei buttata giù con una pedata” commentò Laxus seguendolo all'interno e giù per una scalinata di pietra.

Non avevo dubbi, signor Tutto-Muscoli-E-Niente-Cervello-Che-Butta-Giù-Le-Porte-A-Calci” ribatté Acciaio Nero, strappando una breve risata a Gerard e uno sbuffo stizzito a Laxus.

Scesero nell'oscurità dei sotterranei, che l'ex Mago Sacro illuminò con una luce magica sospesa davanti a loro.

Ti sei portato la mappa, vero?” indagò Laxus dopo aver notato il labirinto di corridoi e gallerie che si estendevano in ogni direzione attorno a loro, costeggiando il canale e le fogne. L'aria puzzava di marcio, umido e stantio, ma in fondo era meglio così che non respirare aria pulita e dover affrontare cittadini impazziti e guerrieri non-morti.

Gajeel studiò attentamente ogni corridoio e si diede un paio di colpetti sulla tempia.
Non mi servono mappe. È tutto qui dentro”

Li condusse in una galleria sulla destra e cominciò ad affrettare il passo. Dovevano andare veloci e silenziosi, perché il percorso era lungo e in alcuni punti passava sotto i tombini della città. Chiunque fosse passato sopra di loro in quei punti avrebbe potuto vederli e dare l'allarme, perciò Gajeel li guidò al meglio delle sue possibilità, facendoli fermare quando sentiva un rumore e imboccando abilmente le gallerie più sicure.
In questo modo raggiunsero l'uscita delle fognature nei tempi previsti, e quando uscirono da un tombino si ritrovarono proprio sotto le mura che circondavano il palazzo reale. Ora Mercurius incombeva sopra di loro in tutta la sua maestosità e imponenza.

Ci siamo” mormorò Gajeel mentre Gerard richiudeva il tombino cercando di non fare rumore. “Qui dobbiamo scavalcare il muro. Una volta dentro passeremo dalle grate dei canali di scolo in fondo al giardino e arriveremo direttamente nei sotterranei del castello”

Bene. Chi va per primo?” domandò Laxus.

Io” rispose Redfox, espandendo leggermente il proprio potere ed entrando in modalità Drago d'Acciaio e Ombra. Con i suoi occhi bianchi e vuoti, li guardò entrambi. “Quando sarò dall'altra parte vi darò il segnale. Non scavalcate prima, potrebbero esserci soldati di guardia”

I due annuirono, mentre Acciaio Nero si fondeva con l'ombra del muro e scivolava dall'altra parte senza alcuna difficoltà, e soprattutto senza essere visto. Nel giardino del castello regnavano il silenzio e la calma assoluti, a parte per una guardia che faceva la ronda avanti e indietro con una cadenza a dir poco noiosa.
Atterrò sull'erba morbida e anche lì scomparve nelle ombre, strisciando nell'oscurità fino al soldato per poterlo attaccare di sorpresa e metterlo fuori gioco senza fare rumore. Una volta che il pover'uomo fu stramazzato a terra, privo di sensi, Gajeel tornò al muro e diede il segnale.
Laxus arrivò per primo, saltando e avvitandosi in aria per compiere un balzo perfetto e atterrare con agilità. Subito dopo di lui fu il turno di Gerard, che se possibile fu ancora più silenzioso.
Una volta pronti, attraversarono di corsa il giardino e raggiunsero la base del palazzo, dove si apriva una grata a sbarre verticali che fungeva da canale di scolo.
Gajeel afferrò le sbarre e le piegò di lato fino ad aprire un passaggio abbastanza ampio da farli passare, e un attimo dopo furono dentro, a correre attraverso le gallerie sotterranee del palazzo.

Tsk. Avremmo potuto arrivare fin qui attraverso i cunicoli della città” disse Laxus. “Perché siamo usciti prima?”

Perché le gallerie da quel punto in poi sono murate. Avremmo fatto troppo rumore nel distruggerle” spiegò Gajeel.

Murate?” ripeté Gerard. “Come lo sai?”

Gajeel fece spallucce. “Era segnato anche questo sulla mappa. Probabilmente le hanno chiuse per evitare che ladri e spie si introducessero nel castello. Voi non le leggete proprio le legende, eh?”

Laxus sbuffò sonoramente. “Non darti tante arie solo perché sai leggere un paio di mappe”

Cosa che tu non sai fare”

Senti un po'...”

Ssh! Parlate piano, siamo dentro al palazzo!” li rimproverò Gerard per evitare che un semplice battibecco li facesse scoprire.

I due Dragon Slayer tacquero e continuarono a camminare in silenzio.
Quel condotto fognario non era molto lungo, impiegarono solo pochi minuti a percorrerlo prima di trovare una botola che li riportò in superficie, direttamente nei magazzini sotterranei del palazzo. Fortunatamente non c'era nessuno a fare la guardia a quella zona, così riuscirono a muoversi liberamente e a passare senza intoppi tra le grande casse di riserve alimentari, le dispense, i cumuli di sacchi e i barili di libagioni. Una volta arrivati alla porta in fondo, quella che conduceva ai piani superiori e quindi alle ali abitate del palazzo, Gajeel si fermò e si voltò a guardare i compagni.

Qui ci separiamo” stabilì. “Le prigioni si trovano a sinistra, perciò io e Laxus andremo da quella parte. Quanto a te...” aggiunse spostando gli occhi su Gerard.

L'ex Mago Sacro lo anticipò.
Non so dove possa trovarsi la Lacrima madre, quindi è probabile che ci metterò più tempo di voi. In ogni caso rispettiamo il piano: incontriamoci qui tra sei ore, ovvero all'alba. Se succede qualcosa per cui non riusciamo a ritrovarci, passeremo al piano B

D'accordo” annuì Laxus. “Allora diamoci da fare. Sei ore passeranno anche troppo velocemente”

Come da strategia, si separarono e presero direzioni differenti: mentre Gerard affrettava il passo e prendeva il corridoio a destra, i due draghi imboccarono quello a sinistra, le orecchie tese e i sensi all'erta per essere pronti a qualsiasi eventualità.
Il corridoio era deserto e silenzioso, illuminato da torce appese alle pareti che gettavano ombre lunghe sul loro cammino. Non c'era segno di vigilanza, e stando alle indicazioni sulla mappa le prigioni erano molto vicine.
I minuti passarono lenti e carichi di tensione, il silenzio era così opprimente da renderli inquieti, come se le pareti stesse del corridoio li osservassero e minacciassero di restringersi ad ogni passo.
Laxus doveva ammettere di essere contento di compiere quella missione di salvataggio insieme a Gajeel: il Drago d'Acciaio sapeva il fatto suo e finora non gli aveva dato motivo di dubitare della sua esperienza. Si vedeva da un miglio di distanza che quel genere di missioni erano il suo pane quotidiano, e il Dio del Tuono pensò che se lui e Natsu erano stati catturati da Hellhound, nella Baia degli Schiavi, era successo indubbiamente a causa di quella testa calda di Salamander.

Dopo un tempo che parve interminabile, finalmente arrivarono alla fine del corridoio, in cima a una scala di pietra che scendeva di nuovo nelle profondità del castello: l'entrata delle prigioni.
Cominciarono a scendere nella penombra, gradino dopo gradino, ma dopo appena pochi passi Gajeel si fermò bruscamente, costringendo Laxus a finirgli praticamente addosso.

E adesso che c'è? Perché ti sei fermato?” sibilò il Dio del Tuono.

Gajeel gli fece cenno di tacere e restò in ascolto.
Un suono di passi risuonò nell'oscurità, il clangore di stivali di metallo che calpestavano la nuda pietra, accompagnati dal familiare fruscio di mantelli logori.

Gli Alfieri.

Sono qui” sussurrò il Drago d'Acciaio.

Un attimo dopo, davanti a loro apparvero due wraith coperti dalle solite maschere distorte, le lame delle spade che luccicavano sinistramente alla debole luce delle torce. Arretrarono di un passo alla vista di quei mostri di oscurità e metallo, ma subito dopo dalle loro spalle arrivò un secondo suono, ed ecco che altri due Alfieri sbarrarono loro la strada. Quand'erano arrivati? E soprattutto, come li avevano scoperti?
Laxus si voltò nell'altra direzione così da rimanere in guardia a fronteggiare gli avversari, schiena contro schiena per guardarsi le spalle a vicenda.
Gajeel strinse i pugni e si preparò a ricoprirsi di scaglie d'acciaio, mentre Laxus indugiò a lungo ad osservare i nemici che aveva davanti, ponderando bene la situazione. Proprio quando gli Alfieri si fecero avanti per attaccarli e Gajeel fu sul punto di fare lo stesso, la voce seria del Drago del Fulmine lo fermò.

Gajeel. Non combattere”

Redfox pensò di aver capito male. “Cosa?!

Non fare niente” ripeté il biondo. “Non possiamo competere con loro. Siamo in inferiorità numerica, e rischiamo che ne arrivino altri. Lasciati catturare

No, cazzo!” s'impuntò Acciaio Nero, a ragione. “L'ultima volta che mi hanno catturato è stato alla Baia degli Schiavi, e sono quasi finito dello stomaco di un pesce!”

Non accadrà di nuovo” lo rassicurò Laxus, mentre gli Alfieri erano ormai loro addosso. “Passiamo direttamente al piano B”

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Natsu piegò la testa di lato, un'espressione perplessa e allo stesso tempo infastidita stampata in faccia.
Si può sapere...” esordì. “COSA DIAVOLO CI FATE VOI QUI?!” terminò la frase con un ruggito che fece tremare le pareti.

Era stato molto fiducioso sul fatto che Laxus e Gajeel sarebbero presto venuti a tirarli fuori di prigione usando chissà quale strategia geniale, magari con tanto di battaglia per i corridoi del palazzo, risse e caos generale. E invece cos'era successo? Quei due si erano lasciati catturare come degli allocchi, e adesso erano nelle stesse condizioni di tutti gli altri Dragon Slayer, seduti contro il muro con le braccia legate in alto.

Laxus!” berciò con tono fintamente melodrammatico. “Mi fidavo di te! Ti ho affidato tutte le nostre vite!”

Il Dio del Tuono sospirò stancamente.
Piantala di lagnarti”

Dovevi tirarci fuori, non farti imprigionare con noi!

Fa tutto parte del piano” ribatté Laxus.

Ma quale piano e piano! Ecco, per colpa tua adesso ho anche fame!”

Fa' silenzio, Salamander” sbuffò ad un tratto Gajeel, giù di tono. “L'ultima cosa che voglio in questo momento è sentire la tua voce fastidiosa”

Questo dovrei dirlo io” sibilò Cobra dal suo angolo buio.

Lo sentirono ridacchiare sommessamente.
Certo che siete davvero patetici! Almeno da te, Laxus, mi aspettavo qualcosa di più. E comunque quel vostro piano B non funzionerà”

Natsu fece tanto d'occhi.
Cosa? Ma allora ce l'avete davvero un piano B?!”

Laxus lanciò un'occhiataccia al Drago del Veleno.
Tanto per cominciare, tu non ascoltare i miei pensieri” chiarì. “E poi chi sarebbe il patetico? Sbaglio o l'ultima volta che ci siamo visti stavi blaterando qualcosa del tipo: 'la prossima volta non so se avrò voglia di salvarvi il culo'? Chi è che dovrebbe salvare chi?”

Non voglio sentirmelo dire da uno che non sa nemmeno leggere una mappa!”

Ti ho detto di non ascoltare i miei pensieri, bastardo!”

Quanto sei patetico”

Siamo tutti sulla stessa barca, se non te ne fossi accorto”

Ma piantala di inventarti scuse, inutile sacco di merda bionda”

Natsu scoppiò a ridere come una iena, interrompendo il loro battibecco.
Bwahahaha! L'ha chiamato sacco di merda bionda! Pff... bwahahaha!” si spanciò delle risate sotto lo sguardo sempre più irritato del Dio del Tuono.

Cobra sogghignò, Gajeel ridacchiò a bassa voce, mentre Wendy e i Draghi Gemelli passavano lo sguardo dagli uni altri altri senza capire perché stessero litigando tra loro invece di trovare un modo per fuggire.
Prima che ricominciassero a litigare, Sting ebbe il coraggio di intervenire per spostare la loro attenzione su un argomento più importante.

Ehi, scusate... possiamo sapere anche noi in cosa consiste questo piano B?”

Laxus annuì. “Beh, in realtà...” cominciò, ma Cobra lo fermò quasi subito.

Fate silenzio. Stanno arrivando”

Tutti tacquero e si misero in ascolto, ma sulle prime non sentirono assolutamente niente.
C'era da dire che Cobra aveva un udito molto più sviluppato del loro, perciò li aveva avvertiti con un anticipo di cinque minuti, in modo da evitare assolutamente che anche il nemico udisse il loro piano di fuga.
Dopo un po' tutti loro sentirono chiaramente il rimbombo di passi pesanti nel corridoio, passi che si fermarono davanti alla porta della cella prima che questa fosse aperta.

Signori e signore, ecco a voi il figlio di puttana che vuole le nostre teste” ironizzò Cobra lanciando un'occhiata storta all'uomo che entrò nella cella, seguito fedelmente da due Alfieri.

Rimasero tutti di sasso.

Cioè... chi diavolo era quel tipo?
Nessuno di loro lo aveva mai visto prima, ed erano tutti abbastanza sicuri di non averci mai avuto a che fare.

E tu chi sei?” fece Natsu, perplesso.

L'uomo che stava dinanzi a loro poteva avere si e no una trentina d'anni, alto e di corporatura solida ma non esagerata, i capelli biondi che gli scendevano in ciocche irregolari ai lati del volto tranne per una di un forte colore scarlatto, simile a una chiazza di sangue. Aveva una cicatrice sul volto e portava abiti scuri quanto quelli degli Alfieri, e nei suoi occhi brillava una luce che prometteva solo violenza.

Bene, bene...” esordì il biondo. “Altre teste di drago da aggiungere alla mia collezione”

Natsu affilò lo sguardo e strinse i pugni.
Bastardo... sei tu che hai assassinato Petra e Aurum?!”

L'uomo allargò il sorriso.
Assassinato” ripeté con tono divertito. “Questa è una parola che si usa nel caso di esseri umani. Voi Dragon Slayer siete solo delle bestie destinate ad essere macellate. Il Drago della Terra e il Drago d'Oro meritavano appieno la fine che hanno fatto”

Una ragnatela di vene affiorò in rilievo sulla pelle di Natsu nell'udire quelle parole, e le manette che gli imbrigliavano i polsi scricchiolarono pericolosamente quando le forzò.

L'uomo biondo notò la sua reazione e gli si avvicinò, chinandosi davanti a lui con un ghigno sghembo stampato in faccia.
Ma ti dirò una cosa, piccolo sgorbio” sussurrò. “Siete voi cinque la causa della rovina della vostra specie. Tu, il Drago d'Acciaio, quello del Fulmine, del Veleno e non ultimo il bastardo che ha ridotto in cenere il mio vero corpo”

Natsu sgranò gli occhi, sconvolto.

Cosa significavano quelle parole?
Chi aveva ridotto in cenere quale corpo?

Fu la voce di Laxus a fargli mettere assieme i tasselli del mosaico.
Silvermine...

Il Drago di Fuoco sollevò gli occhi in quelli dell'uomo davanti a lui, scrutando all'interno della sua anima in cerca della verità.
Silver... mine?” ripeté non credendo lui stesso al nome appena pronunciato. Cobra gliene aveva parlato, prima... ma pensava si trattasse di uno scherzo!

L'uomo sorrise nuovamente, si rialzò e accennò un inchino.
Chiedo perdono per il mio aspetto, ma sapete com'è... ho dovuto accontentarmi di un nuovo contenitore quando Lucifer ha distrutto il mio corpo alla Baia degli Schiavi”

C-come sarebbe? Tu... tu sei morto!

Sting e Rogue spostavano lo sguardo da lui a Silvermine senza capire, Laxus, Gajeel e Cobra avevano indurito lo sguardo, Wendy appariva inquieta.
Silvermine si scostò la ciocca rossa da davanti gli occhi e mostrò un volto molto più giovane di quello del gemello di Master Goldmine che gli era appartenuto poco tempo prima.

Già, ci sono andato molto vicino” ammise. “Ma non sono mai stato così stupido da fidarmi completamente di quel maledetto Drago degli Inferi. Sospettavo che prima o poi ci avrebbe traditi per seguire i suoi capricci del momento, perciò mi sono preparato di conseguenza: ho eseguito un incantesimo sulla mia anima affinché si spostasse in un nuovo corpo nel caso fossi stato ucciso. Una magia di cui neanche Lucifer avrebbe potuto sospettare l'esistenza. Sono sopravvissuto grazie al mio genio, e ora sono qui davanti a voi per avere la mia vendetta”

Li guardò uno ad uno, soffermandosi in particolare sui maghi che avevano segnato la caduta della sua gilda, Hellhound.
Avete distrutto l'Armatura Scarlatta a cui ho dedicato anni della mia vita. Avete ucciso i miei sottoposti e ridotto in macerie fumanti la mia fortezza. Per questo vi infliggerò le peggiori pene che possiate immaginare, cose con cui nemmeno la tortura e la morte potrebbero competere. Avete la mia parola” detto ciò voltò loro le spalle e fece per uscire dalla cella, ma all'ultimo secondo si fermò.

Oh, a proposito. Drago del Fulmine, c'è qui qualcuno che vorrebbe scambiare due parole con te”

Laxus aggrottò la fronte, perplesso, ma ben presto la sua espressione mutò quando scoprì chi era venuto a fargli visita.

Suo padre.

Ivan Dreher entrò nella cella tutto tronfio e vanesio, evidentemente compiaciuto della situazione.
Devo ammettere che la tua fama è del tutto meritata, Silvermine” gracchiò con la sua voce nasale così simile a quella di una vecchia cornacchia. “Hai ucciso due Dragon Slayer e ne hai catturati altri sette... sei davvero degno di stima, mio caro alleato

Silvermine rispose ai complimenti con un lieve cenno del capo e un sorrisetto soddisfatto.
Quando Ivan gli si avvicinò sogghignando come lo sciacallo che era, Laxus si sentì montare la rabbia, e non ebbe il benché minimo senso di colpa nel notare i lividi e gli ematomi che coloravano di viola il volto del padre. Se li meritava tutti, quel bastardo.

Allora avevo ragione” sibilò con voce velenosa. “Alla fine sei invischiato in questa storia”

Ivan ridacchiò.
Certo, e aggiungerei da molto prima che tutto cominciasse. Vi stavo già tenendo d'occhio da un bel po' per conto di Silvermine, quando vi siete accorti della spia che vi avevo messo alle calcagna”

Spia?” ripeté Gajeel.

Natsu ricordò vividamente l'uomo che aveva beccato a pedinarli quand'erano ancora a Magnolia, prima che l'incantesimo di possessione cominciasse ad avere i suoi nefasti effetti. Ricordò anche che quella canaglia gli era sfuggita, ma non era stata così fortunata con Lucifer, il quale aveva portato alla gilda il suo cadavere in segno di lealtà.

Laxus sbuffò con un sorriso amaro.
Dovevo immaginarlo. Del resto sei e resterai sempre un viscido traditore”

TU sei il traditore!” ruggì Ivan, perdendo di colpo la pazienza. “Avresti dovuto unirti a Raven Tail quando Makarov ti ha espulso da quella vostra insulsa gilda! Avresti dovuto collaborare con me per rovesciare il vecchio, e invece mi hai tradito e hai osato addirittura umiliarmi pubblicamente nell'arena!” voltò improvvisamente lo sguardo verso Gajeel, il quale ricambiò con un'occhiataccia di pari intensità.

“Tu e quest'altro verme vi siete presi gioco della gloriosa Raven Tail!” ringhiò prima di sferrare un calcio al Drago d'Acciaio dritto in faccia, centrandogli in pieno la mandibola e spaccandogli il labbro.

Gajeel non emise un solo lamento, neanche quando arrivò un secondo calcio e un rivolo di sangue cominciò a scorrergli lungo il mento, gocciolando sul pavimento.

È facile prendersela con uno che non può difendersi, eh?” Rogue provocò Ivan, il quale rispose sferrando una pedata nello stomaco anche a lui.

Tu fa' silenzio, feccia!”

Puoi anche prenderci a calci e insultarci” mormorò Laxus. “Ciò non toglie che qui la vera feccia sia tu

Ivan si voltò verso il figlio molto lentamente, ma stavolta, invece di prendersela sorrise e si leccò le labbra.
Vedremo se farai ancora lo sbruffone quando avrò finito con te, mio caro figlioletto

A sorpresa, tirò fuori da sotto il mantello un bisturi e un paio di pinzette dall'aria sinistra, anche se non era ben chiaro per cosa volesse usarle.
Silvermine continuava ad osservare la scena, visibilmente divertito dalla piega degli eventi.

Ivan tornò a fronteggiare Laxus e sollevò il bisturi affinché lo vedesse bene.
Sai, Laxus... sono stato anche troppo magnanimo con te quando ti ho dato il potere di cui ti vanti tanto. Credo sia ora che tu me lo renda”

Quando Laxus capì il significato di quelle parole, impallidì visibilmente.
Tu... tu vuoi...?”

Ivan lo prese per i capelli e gli tenne ferma la testa, poi posò la punta affilata del bisturi sulla sua cicatrice, proprio sotto l'occhio destro.

Esatto, Laxus. Voglio riprendermi la Lacrima di drago che ti impiantai quando eri solo un debole moccioso. Quella volta ho faticato parecchio per evitare di danneggiarti la vista... ma adesso non ha più importanza. Ti porterò via l'occhio... insieme a tutto il tuo potere”

Laxus si tese come la corda di un violino mentre Ivan cominciava a incidergli la pelle, determinato a strappargli via la Lacrima nascosta all'interno della sua cicatrice.

FERMO!!!” urlò Natsu, tirando le catene per protendersi in avanti. “NON FARLO!!!”

Lo farò eccome!” sogghignò Ivan. “Il grande Laxus Dreher, mago di classe S... perderà tutto il suo potere”

Lascialo stare!” ruggì ancora il Drago di Fuoco, scatenandosi ma senza riuscire a liberarsi.

Bastardo” sibilò Gajeel, sputando un grumo di sangue che gli era rimasto in bocca.

Per quanto potessero opporsi, però, nessuno di loro poteva fare niente per impedire che quella brutale operazione venisse compiuta.
Laxus avrebbe perso la vista, la magia e l'orgoglio, e nessuno avrebbe potuto aiutarlo.

Nel momento cruciale, però, proprio quando il bisturi affondò di un millimetro nella cicatrice, il polso di Ivan venne bruscamente bloccato e tenuto fermo. Non da un Dragon Slayer, ma da Silvermine in persona.

Spiacente, alleato” sentenziò con un sorriso beffardo. “Non posso permetterti di potargli via la magia. La mia vendetta è molto più importante della tua, e ho bisogno che tutti e sette siano al pieno delle forze quando li butterò nell'arena. Senza magia non sarebbe divertente”

C-cosa stai dicendo?” balbettò Ivan, sconvolto. “Avevamo fatto un patto...”

Se tuo figlio sopravviverà, allora potrai fare di lui ciò che ti pare, ma fino a quel momento è in mano mia” sentenziò prima di rivolgersi agli Alfieri. “Portatelo via e prendete la ragazzina”.

Due Alfieri entrarono nella cella, uno per strattonare via a forza lo scalciante Ivan, l'altro per togliere le manette a Wendy e prenderla per il braccio.

N-no...” mormorò lei, tentando inutilmente di liberarsi da quella presa ferrea.

Wendy!” esclamò Natsu, forzando di nuovo le catene con tanto impeto da scavarsi la pelle a sangue.

Cosa vuoi farle, maledetto?!” ringhiò Sting, facendo lo stesso.

Tutti loro tentarono in qualche modo di liberarsi per sottrarre la giovane Dragon Slayer alle grinfie dell'Alfiere, ma le manette anti-magia erano troppo resistenti per poter essere spezzate, e così non poterono fare altro che guardare e ruggire come animali in gabbia mentre Wendy veniva portata via.

Silvermine uscì dietro agli Alfieri e lanciò un'ultima occhiata ai Dragon Slayer.
Godetevi la vostra permanenza in questa splendida suite” affermò. “Perché all'alba comincerà il vero divertimento

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Capitolo 13
*** Fratricidio ***


CAPITOLO TREDICI – FRATRICIDIO


Gerard aprì l'ennesima porta del corridoio, e ancora una volta non trovò niente di ciò che cercava. La Lacrima madre che controllava tutte le altre doveva essere lì da qualche parte. Al contrario di ciò che si sarebbe pensato, una Lacrima madre non era di grandi dimensioni, al contrario, poteva essere piccola come un sassolino e facile da nascondere. Di fatto non serviva per accumulare magia come i cristalli più grandi, ma fungeva da coordinatore per trasmettere alle altre Lacrime un determinato messaggio. Ecco perché risultava più pericolosa da usare rispetto alle altre. Chiunque avrebbe potuto lanciare un incantesimo su una Lacrima madre e amplificarne l'effetto attraverso gli altri cristalli, coprendo un raggio di migliaia di chilometri.
Silvermine doveva aver lanciato su una di quelle l'incantesimo di possessione, e piazzando decine di cristalli di Lacrima in tutto il regno aveva esteso la magia su un'area vastissima.

Imprecò mentre entrava nell'ennesima stanza vuota. Se solo fosse riuscito a trovare quel cristallo e a distruggerlo avrebbe riportato tutto alla normalità! Dove poteva averlo nascosto Silvermine? Le vibrazioni prodotte da una Lacrima madre erano piuttosto forti, eppure Mercurius era un palazzo abbastanza grande da farle disperdere facilmente.

Si fermò e guardò l'ora su un orologio da parete.
Erano già passate quattro ore da quando aveva cominciato la ricerca. Presto sarebbe stata l'alba e avrebbe dovuto incontrarsi con i Dragon Slayer all'ingresso dei sotterranei...

Un suono di passi affrettati attirò la sua attenzione.
Effettuò su sé stesso un blando incantesimo di illusione e si fuse con il muro, svanendo alla vista di chiunque fosse passato.

Pochi attimi dopo, cinque figure apparvero all'altra estremità del corridoio, dirette nella sua direzione. Fece più silenzio possibile mentre si avvicinavano, ma non poté trattenere un singulto di stupore nello scoprire che una di queste era Wendy, trascinata per un braccio da un Alfiere.
Subito dietro c'era un secondo Alfiere che spingeva avanti nientemeno che il Master di Raven Tail, Ivan Dreher, il quale si lamentava a gran voce e supplicava il quinto individuo, che Gerard ipotizzò essere Silvermine.
Laxus e Gajeel glielo avevano descritto come un uomo di mezza età con i capelli grigio-argento lunghi fino alle spalle, ma l'uomo che si vide passare davanti era molto più giovane, biondo con una ciocca rossa che gli scendeva fin sulla fronte e una brutta cicatrice sul volto.

Ivan Dreher si agitò nella stretta dell'Alfiere, sporgendosi rabbiosamente verso l'uomo biondo.
Silvermine, traditore! Avevi detto che mi avresti lasciato Laxus! Erano questi i patti! Ti ho aiutato a tenere d'occhio Fairy Tail e quegli stupidi Dragon Slayer, adesso voglio la mia parte della ricompensa!”

Silvermine si fermò in mezzo al corridoio, proprio davanti al punto in cui era nascosto Gerard, poi si voltò bruscamente verso l'altro mago.
Piantala di avanzare richieste, patetico omuncolo!” ruggì. “Quando ci siamo alleati ti avevo detto chiaro e tondo che i Dragon Slayer sarebbero stati miei finché non avessi ottenuto la mia vendetta. Potrai fare ciò che vorrai di tuo figlio se e quando sopravvivrà all'arena, ma prima di allora lui è in mano mia come tutti gli altri!”

Ivan digrignò i denti e lo guardò con rabbia.
Si può sapere cos'hai in mente di fare, in quell'arena?”

Silvermine sogghignò, poi si voltò verso Wendy e le prese il mento, rigirandole la testa come avrebbe fatto con un oggetto di scarso valore.
Li farò combattere” rispose. “Combatteranno l'uno contro l'altro finché non si saranno uccisi a vicenda e avranno colorato la sabbia del Domus Frau con il loro sangue. Conoscendo la loro forza, mi aspetto che l'ultimo a restare in piedi sia Laxus o Cobra. E questa piccoletta mi aiuterà a fare in modo che non osino opporsi”

Wendy ricambiò il suo sguardo senza temerlo, anzi, trasmettendogli tutta la furia e l'indignazione che si portava dentro.
Non ti aiuterò mai” affermò senza paura.

Oh, vedo che non sei diversa da quel testardo di Cobra. Voi Dragon Slayer siete proprio una razza di cocciuti masochisti, eh?”

Gerard lo vide chinarsi in avanti per essere faccia a faccia con Wendy.
Spiacente, signorina, ma che ti piaccia o no sarai tu il motivo per cui i tuoi fratelli si uccideranno a vicenda. Nessuno di loro potrà rifiutare di combattere, quando offrirò la tua libertà in cambio delle loro vite. Sei pur sempre la loro sorellina minore, no?”

Wendy strinse i denti, e i suoi grandi occhi color nocciola si riempirono di lacrime.
Nascosto dall'incantesimo illusorio, Gerard trattenne il fiato e si impose di restare fermo. Uscire allo scoperto adesso per salvare Wendy avrebbe solo peggiorato le cose, perciò doveva mantenere il sangue freddo.

Silvermine si voltò di nuovo verso Ivan e sorrise.
Perciò non preoccuparti, alleato, perché presto avrai anche tu la vendetta che desideri. Se Laxus ucciderà tutti gli altri, potrai estrargli la Lacrima di drago e fare di lui ciò che vorrai”

Il Master di Raven Tail non parve convinto, ma se non altro smise di lamentarsi e seguì di sua spontanea iniziativa l'altro uomo, scortato dai due Alfieri.
Gerard li tenne d'occhio finché non furono svaniti oltre una rampa di scale in fondo al corridoio, e solo in quel momento uscì dallo stato di invisibilità con un sospiro stanco.

La situazione non faceva che farsi più critica ad ogni minuto che passava.
Se aveva capito bene Laxus e Gajeel erano stati catturati insieme agli altri, e ben presto sarebbero stati tutti coinvolti in un crudele gioco di fratricidio.
La prima cosa da fare ora era trovarli e metterli al corrente della nuova svolta degli eventi. Se non elaboravano una nuova strategia alla svelta, nessun Dragon Slayer ne sarebbe uscito vivo.

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All'interno della loro fredda e umida cella, i sei Dragon Slayer tacevano e fissavano amaramente il pavimento, immersi in un profondo stato di depressione.
Persino Natsu aveva perso la voglia di agitarsi, il che diceva tutto sulla gravità della situazione.

Dal suo angolo accanto a Rogue, Sting sollevò lo sguardo verso il Drago del Fulmine.
Laxus-san... come va con l'occhio?” esordì.

Laxus sospirò e scrollò le spalle.
È a posto, quel bastardo ha avuto a malapena il tempo di sfiorarmi la palpebra” rispose ricordando vividamente il senso di terrore che aveva provato in quel momento, quando Ivan era stato sul punto di aprirgli la cicatrice e togliere la Lacrima di drago che lì era nascosta.
Il pensiero di cosa avrebbe potuto essere la sua vita senza quel piccolo cristallo, quel frammento di drago da cui derivava tutto il suo potere, gli aveva messo addosso i brividi.

Si tolse di dosso quella brutta sensazione e guardò gli altri cacciatori di draghi. Nessuno di loro era messo bene, questo era evidente: Sting aveva una coscia bendata e diversi graffi su tutto il corpo, Rogue aveva subito una brutta ferita alla spalla, Natsu aveva la mano destra coperta di fasce, lì dove la spada dell'Alfiere si era conficcata nel suo palmo. Poi c'era Cobra, che doveva aver passato dei brutti momenti con Silvermine, visto com'era ridotto, e infine Gajeel, che tutto sommato sembrava cavarsela meglio degli altri con solo la ferita allo zigomo e il mento sanguinante.
Laxus al contrario si sentiva abbastanza bene fisicamente, anche se aveva ancora addosso la stanchezza del viaggio e degli ultimi combattimenti in città contro la folla imbestialita e gli Alfieri.
Prese un respiro profondo e provò a concentrarsi sul piano di riserva che avevano elaborato con Gerard, ma in quel momento Natsu si raddrizzò di colpo e iniziò a strillare come il casinista che era.

Aaaah! Ma che avete tutti quanti, vi volete dare una svegliata?! Forza, troviamo un modo per liberarci e andiamo a salvare Wendy!”

Tsk. La fai facile tu” ribatté Gajeel. “Sentiamo, come diavolo pensi di liberarti?”

Tu non mangi il metallo? Sgranocchia queste schifose manette e liberaci, no?!”

Sono anti-magia, razza di stupido. Se provo a mangiarle mi rompo i denti!”

Sei proprio inutile!”

Ma senti chi parla!”

La volete finire una buona volta di battibeccare come una vecchia coppia di sposi?!” ringhiò all'improvviso Cobra, infastidito da tutta quella confusione. “Siete fastidiosi, non vi sopporto più! Di questo passo ammazzerò prima voi di Silvermine!”

Sono proprio qui, serpentello, vieni a prendermi!” lo sfidò Gajeel, strattonando le manette.

Sei fortunato che io sia legato, ammasso di rottami, altrimenti avrei già spaccato quel tuo culo di latta!”

Provaci!” ribatté il Drago d'Acciaio, allungandosi per sferrargli il calcio negli stinchi, mentre Cobra lo imitava, finendo così per generare una battaglia di pedate a cui si aggiunse anche Natsu, tanto per rendere più interessante la rissa. Altro non potevano usare, dato che erano legati al muro.

Laxus scosse la testa con esasperazione crescente, mentre i Draghi Gemelli osservavano la scena vagamente allibiti.
Sì” rispose il Dio del Tuono vedendo le loro espressioni interrogative. “Quando si ha a che fare con Fairy Tail, queste cose sono nella norma”

Avevano già avuto modo di notarlo nell'arena durante la sfida a coppie del quarto giorno dei Giochi.
Uno sbuffo divertito attirò improvvisamente l'attenzione collettiva, dato che non provenne da nessuno dei draghi presenti. Si voltarono verso la porta della cella, attraverso le cui sbarre Gerard li stava osservando con un lieve sorriso stampato in faccia.

Non cambiate mai, eh?” esordì l'ex Mago Sacro. “Anche in questa situazione trovate il modo di restare voi stessi”

Natsu gli rivolse un ampio sorriso e smise di sferrare calci ai compagni.
Gerard! Sei venuto a tirarci fuori?”

Con loro sommo stupore, il mago dai capelli blu scosse la testa.
Mi piacerebbe, ma se lo facessi Wendy farebbe una brutta fine”

Il Drago di Fuoco tornò di colpo serio.
L'hai vista?”

Sì, Silvermine la stava portando via. Ho sentito una parte dei suoi piani mentre parlava con Ivan Dreher riguardo a ciò che ha in mente per voi”

Il Domus Frau?” accennò Laxus, ben ricordando i sospetti che Gerard aveva condiviso con lui e Gajeel solo poche ore prima.

Pare abbia intenzione di costringervi a uccidervi a vicenda nell'arena, minacciando di fare del male a Wendy se non lo fate. La barriera magica che ha imposto sul Domus Frau vi impedirà di fuggire, liberare la vostra compagna o attaccarlo, e gli Alfieri saranno a pronti a intervenire, se farete scherzi”

Ucciderci a... vicenda... ?” ripeté Sting ad occhi sgranati. “Vuole davvero che facciamo una cosa del genere?”

Gerard scrollò le spalle. “Avete alternative? Silvermine pensa che l'ultimo a restare in piedi potrebbe essere Laxus, e a quel punto lo consegnerà a Ivan. Non ha detto altro”

I Dragon Slayer imprecarono a voce bassa, ognuno concentrato a pensare a una via di fuga, una possibile strategia per uscire da quella situazione.

Fortunatamente” continuò Gerard. “Avevamo pensato a un piano di riserva per un'eventualità del genere. C'è una possibilità di uscirne, ma ognuno dovrà fare la propria parte e mettere a rischio la propria vita”

Natsu ridacchiò. “Più a rischio di così...”

Di sicuro la Prima Master avrebbe avuto un piano migliore” aggiunse Laxus. “Ma tutto sommato c'è il cinquanta per cento di possibilità che riusciamo a salvarci la pelle e togliere di mezzo Silvermine una volta per tutte”

Sting e Rogue si fecero attenti, Gajeel sogghignò, Natsu sorrise.
Sono tutto orecchi”

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Il cielo a est aveva appena cominciato a tingersi di rosa quando i familiari passi metallici degli Alfieri spezzarono la quiete della prigione, mettendo all'erta i Dragon Slayer.
Tutti e dieci i wraith erano venuti a prenderli, nessuno escluso: nelle loro armature grezze e opache, con le maschere sogghignanti e i mantelli ridotti a brandelli, i guerrieri non-morti entrarono nella cella e tolsero le catene che li legavano al muro, così da farli alzare e portarli fuori.
Ogni prigioniero fu trascinato e tenuto d'occhio da un Alfiere, mentre i quattro restanti montavano la guardia attorno alla fila, uno per ogni direzione così da non lasciare loro nemmeno uno spiraglio di fuga.

Furono condotti fuori dai sotterranei, attraverso i vasti corridoi del palazzo che si snodavano in ogni direzione, e una volta raggiunto il piano terra vennero portati all'aperto.
Anche volendo non sarebbero riusciti a fuggire: non erano solo gli Alfieri a tenerli d'occhio, ma anche i cittadini dell'intera Crocus, e forse anche di altre città, tutti radunati lì e compattati a formare un corridoio a senso unico che conduceva dritto all'ingresso del Domus Frau.
Nessuno parlò mentre camminavano. Non lo fecero gli Alfieri, muti come tombe, né i cittadini dagli occhi viola fissi su di loro, né tanto meno gli stessi Dragon Slayer. L'intera città sembrava essere ridotta al silenzio totale, come in un corteo funebre.
Primo della fila, Natsu camminò a testa alta, fiutando l'aria e lanciando rapide occhiate a tutto ciò che li circondava. Sapeva che anche gli altri stavano facendo lo stesso dietro di lui, riusciva a percepire il loro nervosismo, i loro sguardi fugaci, la muta domanda che tutti si ponevano: ce l'avrebbero fatta?
Attualmente le probabilità erano tutte a loro sfavore, perciò era davvero difficile stabilire se sarebbero sopravvissuti alle prossime ore.

Raggiunsero il maestoso ingresso del Domus Frau in meno di venti minuti. Lì la folla era anche più numerosa, e quando gli Alfieri li scortarono attraverso i corridoi fin dentro l'arena, il boato che si levò dagli spalti rischiò di assordarli tutti, tanto da far tremare persino la terra.
I loro carcerieri li liberarono dalle manette, per poi ritirarsi silenziosamente oltre le entrate e lasciare che la barriera magica si attivasse del tutto, chiudendoli di fatto in una scatola chiusa.
Dalle gradinate la gente imbestialita urlava loro addosso ogni tipo di oscenità, lanciava sassi e detriti nel tentativo di colpirli, osannava la loro fine.

Cavoli, è anche peggio di quando ci fischiavano all'inizio dei Giochi!” commentò Natsu, risentito.

Accanto a lui Sting sorrise amaramente.
Non credevo avrei visto il giorno in cui mi avrebbero urlato addosso in questo modo”

Dev'essere stata dura per Fairy Tail sopportare tutto questo” aggiunse Rogue, comprensivo.

Laxus intanto stava guardando verso la terrazza centrale degli spalti, situata in una posizione dominante che doveva essere appartenuta al re in persona, ma che ora era occupata da Silvermine.
Anche da quella distanza il Dio del Tuono individuò chiaramente suo padre in piedi accanto al nemico, mentre poco più in là Wendy era stata incatenata a una qualche macchina di tortura dall'aspetto letale. Non osava immaginare cosa le sarebbe successo se quella trappola fosse stata azionata.
Anche Natsu e gli altri la videro, e il loro sguardo divenne lo stesso di un branco di alligatori infuriati.

Dalla terrazza, o più precisamente, dal trono che aveva occupato illegalmente, Silvermine alzò una mano per mettere a tacere le acclamazioni della folla.
Tutto il furore di quei minuti si placò improvvisamente dinanzi a quel singolo gesto, e l'intera arena divenne di colpo silenziosa come il cuore di una tomba.

Tsk. Quel tipo è una vera seccatura” borbottò Cobra, incrociando le braccia e spostando il peso da una gamba all'altra con fare strafottente. “Adesso dirà che questo è il giorno in cui i conti verranno pareggiati...”

Oggi” iniziò Silvermine a voce alta, alzandosi dal trono e facendo un passo avanti. “È il giorno in cui i conti verranno pareggiati

Poi parlerà della sua vendetta...” continuò Cobra, quasi annoiato.

Oggi avrò la vendetta che mi spetta contro i Dragon Slayer che hanno osato mettermi i bastoni tra le ruote

Poi si auto-compiacerà di quanto è figo e potente...”

Silvermine sorrise. “Avete fatto male i conti quando mi avete sfidato. A quest'ora sarei già divenuto il nuovo signore del regno... ma ormai quello che è fatto è fatto. Adesso sono più potente di prima, perché ho un corpo più giovane e una magia più vasta. Adesso non c'è niente che possa intralciare una seconda volta i miei progetti

Cobra si grattò un orecchio con aria annoiata.
E adesso ci spiegherà quello che vuole fare con n-”

E piantala, devi proprio farci la telecronaca in diretta? Già così mi girano le palle a sentire questo monologo del cazzo” lo rimbeccò Laxus.

Gajeel sghignazzò.
Già, quel povero diavolo si sarà preparato tutto un bel discorso e tu glielo rovini così. Abbi un po' di pietà”

Natsu ridacchiò sotto i baffi, mentre Silvermine, del tutto ignaro delle loro prese in giro, continuava il suo soliloquio.
Adesso veniamo a noi, maghi dei draghi. Vi avevo avvertiti che avreste passato pene peggiori dell'Inferno, ricordate? Beh, è giunto il momento di mantenere quella promessa” lo videro indicare Wendy, la quale si agitò inutilmente nella morsa del macchinario a cui era legata.

Riportò l'attenzione su di loro e continuò.
Combattete. Uccidetevi. Massacratevi. Libererò la ragazzina solo quando ci saranno almeno cinque cadaveri sulla sabbia dell'arena. Se uno di voi dovesse sopravvivere, verrà privato della magia dei Dragon Slayer e potrà continuare a vivere come schiavo. Se non obbedirete... la vostra sorellina andrà incontro a una lenta e inesorabile agonia

Non lo farai, Silvermine” ribatté a voce alta Natsu. Benché non avesse urlato, nel silenzio immobile dell'arena la sua voce si udì chiara e limpida in ogni angolo.

Silvermine lo fissò con un misto di divertimento e ribrezzo, mentre il Dragon Slayer continuava.
Nessuno di noi morirà per un tuo capriccio. Qui l'unico che pagherà per i suoi crimini sei tu

Lo scopriremo presto” sogghignò l'ex Master di Hellhound voltandosi verso Wendy e allungando la mano verso la leva che avrebbe azionato il macchinario.

Natsu tese i muscoli, pronto per partire all'attacco benché consapevole della presenza della barriera.

All'ultimo secondo, però, la voce colpevole di Sting dietro di lui lo fermò.
Uno solo può sopravvivere a tutto questo. Mi dispiace, Natsu-san”

E lo colpì con tutta la forza che aveva in corpo.

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Dov'è? Dov'è, dov'è, dov'è?! MALEDIZIONE!

Gerard correva come un indemoniato per i corridoi del palazzo, e ancora non riusciva a identificare la posizione della Lacrima madre. Dannazione, sarebbe bastato distruggere quel piccolo cristallo per risolvere un enorme problema! Dove diavolo l'aveva nascosta Silvermine?!
Imboccò un corridoio dietro l'altro, ossessionato dalla sua ricerca al punto da non fare caso a quale direzione stesse prendendo. Probabilmente stava anche girando intorno sullo stesso piano, ma cosa poteva farci? L'energia della Lacrima era sottile e quasi impercettibile, non riusciva proprio a individuarne la posizione esatta. Sembrava essere ovunque e da nessuna parte al tempo stesso.

Dannazione, non ho tempo!” ringhiò aprendo con un calcio l'ennesima porta.

A quell'ora probabilmente i Dragon Slayer stavano combattendo una battaglia mortale nell'arena, e lui ancora non aveva idea di dove fosse quella maledetta Lacrima. Il destino di quei sei maghi dipendeva in buona parte da lui. Se non poteva occuparsi degli Alfieri e di Silvermine, almeno poteva distruggere l'incantesimo che soggiogava l'intero paese.

Si fermò in mezzo a un corridoio costeggiato da imponenti statue di marmo, prese un respiro profondo e cominciò a pensare.

Se fossi Silvermine, dove nasconderei la Lacrima madre? Qual'è il punto più sicuro del palazzo? No, anzi... qual'è il punto da cui la Lacrima riuscirebbe a diffondere meglio l'incantesimo?”

Guardò il pavimento, pensando ai sotterranei.
Le gallerie che passavano sotto il castello erano un ottimo luogo in cui nascondere e proteggere qualcosa di inestimabile valore, ma allo stesso tempo la loro profondità impediva un'adeguata espansione della sua magia. Al contrario...

Alzò lo sguardo verso il soffitto, colto da un'illuminazione.
Perché al contrario dei sotterranei, la torre più alta del castello sarebbe stata un perfetto punto di convogliamento energetico. Da lassù la magia della Lacrima si sarebbe potuta espandere per miglia e miglia senza trovare alcuna barriera ad ostacolarla.

Che stupido!” si rimproverò ricominciando a correre.

Ora che aveva la certezza quasi assoluta di dove si trovasse la Lacrima, non perse tempo a imboccare scale e altri corridoi: raggiunse la finestra più vicina e saltò fuori, per poi sfruttare l'incantesimo Meteor per alzarsi in volo e schizzare come una scheggia verso la torre più alta di Mercurius.
Non era difficile individuarla, vista la sua guglia aguzza che sembrava voler perforare il cielo.
La raggiunse in meno di un minuto e atterrò sulla balconata, scoprendo che la cima di quella torre ospitava una stanza esagonale col soffitto di vetro usata probabilmente come osservatorio astronomico. Al centro, adagiata sopra un piedistallo dorato, c'era la Lacrima madre.

Trovata! esultò mentalmente l'ex Mago Sacro.

Si avvicinò a grandi passi, ben intenzionato a distruggerla, ma arrivato a pochi metri da essa rallentò progressivamente fino a fermarsi.
Non c'era nessuna barriera magica, nessuna trappola, nessun trabocchetto.

Solo un enorme mastino a tre teste a montare la guardia.

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Il pugno di Sting centrò in pieno la mascella di Natsu, scaraventandolo a parecchi metri di distanza con un'esplosione di luce bianca. Nello stesso momento, e prima che qualcuno riuscisse a fare altro, Rogue scomparve alla vista e risalì l'ombra di Gajeel, sferrandogli un calcio nelle costole che lo mandò a ruzzolare nella sabbia.

Voi! Che Diavolo state...?” iniziò Laxus, ma prima che potesse finire la frase una ginocchiata di Cobra affondò violentemente nel suo stomaco, mozzandogli il respiro.

Scusa, biondo. Come ha detto l'altro biondino, solo uno può sopravvivere

B-bastardo...!” ringhiò.

In meno di un battito di ciglia richiamò energia elettrica nel pugno, che poi scagliò contro l'altro Dragon Slayer in una serie di sfere ad alto voltaggio.
Cobra ne schivò o distrusse la metà, ma le restanti gli arrivarono addosso causando piccole esplosioni e un principio di paralisi ai punti che colpivano. Laxus gli si lanciò addosso senza dargli il tempo di riprendersi, e i due finirono ben presto coinvolti in un duello senza esclusione di colpi.

Poco più in là Natsu si rialzò da terra con un rapido colpo di reni e si piegò sulle ginocchia, per poi caricare Sting a testa bassa e arrivargli nel ventre con la potenza di un treno in corsa.
Il Drago Bianco boccheggiò a vuoto, ma un attimo dopo rispose rifilandogli una gomitata nella schiena. Cominciarono a sferrarsi una rapida sequenza di pugni e calci, colpi che a volte pararono e a volte ricevettero in tutta la loro potenza, almeno finché ad un certo punto Rogue finì loro addosso, portandoli a terra con sé dopo esser stato scaraventato malamente da Gajeel.
Nastu sferrò un pugno a Sting e una testata a Rogue, quindi si rialzò ringhiando come un cane rabbioso all'indirizzo del Drago d'Acciaio.

Che avevi in mente, maledetto?! Ti pare normale lanciare la gente addosso ai compagni?!”

Quanto la fai lunga!” borbottò l'altro, sgranchendosi pigramente le nocche. “E tanto per ricordartelo, non sono io quello che ha ben pensato di buttare il compagno di squadra in una carriola e lanciarlo giù per una fottutissima miniera, ignorando il fatto che il suddetto compagno soffrisse di chinetosi acuta!

Non ricordo niente del genere!” ribatté Natsu scontrando la testa contro quella dell'altro.

Perché hai una memoria degna di un cervello di gallina!” ruggì Acciaio Nero.

Un doppio ruggito di luce e ombra li investì entrambi, schiantandoli contro il muro dall'altra parte dell'arena e sollevando un'immensa nube di sabbia e polvere. Come se non bastasse, vennero sepolti da un cumulo di detriti pesanti una tonnellata.

Lo state facendo di nuovo” fece notare Sting, ripulendosi un rivolo di sangue dal labbro. “State litigando durante una battaglia!”

Siete troppo sicuri di voi” aggiunse Rogue.

I Draghi Gemelli rilasciarono contemporaneamente il White e lo Shadow Drive, pronti a combattere seriamente, ma all'improvviso una voce ruvida dietro di loro li gelò entrambi.

E voi avete un senso del pericolo davvero scarso, pivelli

Si voltarono in tempo per vedere Cobra calare su di loro e travolgerli con una sferzata d'artiglio intrisa di veleno, un colpo così rapido e micidiale da mandarli a terra l'uno sull'altro senza il minimo sforzo. Dall'altro lato balzò fuori un Laxus infuriato, il quale calciò Cobra al fianco senza curarsi di averlo appena fatto rotolare addosso ai Draghi Gemelli.

E tu non dovresti distrarti, pezzo di stronzo”

In fondo all'arena, intanto, Natsu e Gajeel si scrollarono le macerie e la polvere di dosso e si rialzarono, non degnando di uno sguardo gli altri Dragon Slayer ma concentrandosi unicamente l'uno sull'altro.

Adesso hai superato il limite, Salamander!”

Mi finisci addosso e osi pure incolparmi? Io ti distruggo!”

Gajeel sogghignò pericolosamente.
In effetti non abbiamo mai regolato i conti, noi due. Questa mi sembra una buona occasione per chiudere le vecchie questioni in sospeso”

Mi hai tolto le parole di bocca!”

Natsu si fece avvolgere da un turbine di fuoco, Gajeel si ricoprì di scaglie d'acciaio, e i due finirono per squadrarsi come lupi che si contendono il territorio.
Quando si scontrarono, prendendosi l'un l'altro con un durissimo pugno al volto, la terra attorno a loro si spaccò per la violenza dell'impatto, ed entrambi finirono per sputare sangue.

Hehe!”

Ghihi!”

Risero prima di cominciare a fare sul serio, gettandosi in uno scontro furioso e privo di logica in cui non contavano tanto la tecnica o la magia quanto il fare più male possibile all'avversario. Si pestarono con tutta la rabbia e violenza che avevano in corpo, determinati a spaccare la dura testa del mago che avevano davanti, finché uno dei due non fosse crollato a terra, sconfitto. Per il momento nessuno dei due voleva cedere, e nel turbine di magia e pugni che generarono nel duello finirono per travolgere indiscriminatamente anche gli altri Dragon Slayer.

Dagli spalti del Domus Frau, la folla urlava e li incitava a combattere senza riserve, mentre i cinici Silvermine e Ivan assistevano ridendo come iene, lieti di vedere finalmente uno spettacolo degno della loro vendetta.
Dragon Slayer che combattevano contro Dragon Slayer. Nessuna regola, nessun limite, nessuna pietà. Quei sei maghi dovevano dare il meglio di sé e uccidere i loro stessi compagni, e al momento lo stavano facendo egregiamente.

Questo sì che è uno spettacolo” commentò sempre più divertito Silvermine, godendo perversamente nel vedere il sangue schizzare ovunque, lì dove i cacciatori di draghi colpivano con più violenza. Voltò la testa verso la più piccola dei Dragon Slayer, beandosi anche della sua espressione affranta.

Non lo pensi anche tu, signorina?”

Dal canto suo, Wendy non poteva credere che uno spettacolo così crudele stesse accadendo realmente davanti ai suoi occhi.
Sapeva che quei sei maghi non provavano simpatie particolari gli uni per gli altri, e anzi, litigavano la maggior parte del tempo, ma non avrebbe mai pensato che sarebbero arrivati a fare il gioco di Silvermine così apertamente, a cadere nella sua trappola.
Sapeva bene che quell'uomo non l'avrebbe liberata neanche se tutti gli altri draghi fossero morti. Sapeva che li aveva condannati tutti a morte, e che anche l'ultimo sopravvissuto sarebbe stato giustiziato senza pietà.
Lei si rendeva perfettamente conto della situazione in cui si trovavano... ed era stata sicura che anche gli altri lo sapessero. Ma adesso le cose erano degenerate. Ogni Dragon Slayer nell'arena combatteva per sé stesso contro tutti gli altri, e lei non poteva fare altro che guardare e piangere in silenzio, impotente dinanzi a quella carneficina.

Silvermine aveva vinto.

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Capitolo 14
*** Capovolgimento! ***


CAPITOLO QUATTORDICI – CAPOVOLGIMENTO!


Natsu e Gajeel continuavano a pestarsi come se non ci fosse un domani. I loro colpi feroci rimbombavano come tuoni in tutta l'arena, e i turbini di fuoco e frammenti d'acciaio che generavano stavano lasciando enormi crateri in mezzo alla sabbia. La barriera magica impediva loro di arrecare danni agli spalti, ma anche così stavano distruggendo qualsiasi cosa toccassero o che fosse loro d'intralcio.
Ormai era diventata una battaglia aperta, un tutti-contro-tutti senza nessuna fazione ad eccezione di quella dei Draghi Gemelli, i quali erano gli unici a combattere in coppia senza ferirsi l'un l'altro. Per il resto persino i tre draghi di Fairy Tail se le suonavano ogni volta che ne avevano l'occasione. Sulle prime Laxus aveva tentato di mantenere l'alleanza con il Drago di Fuoco e quello dell'Acciaio, ma dopo che gli era arrivata addosso una pioggia di detriti di ferro incandescenti, anche lui aveva perso la pazienza e aveva cominciato a scaricare fulmini addosso ai compagni ogni volta che se ne presentava la possibilità.
Cobra inchiodò a terra Sting col peso del proprio corpo e iniziò a riempirlo di pugni intrisi di veleno, lasciandogli un nuovo livido ad ogni colpo andato a segno, mentre poco più in là Laxus stava prendendo a pedate Rogue come fosse un pallone da calcio, salvo poi prenderlo per i capelli e scaraventarlo addosso al Drago del Veleno così da farli finire entrambi a terra.

Siete dei maledetti traditori!” ruggì in preda all'ira, il corpo attraversato da potenti scariche elettriche. “Non era questo il piano!”

Non c'è mai stata nessuna alleanza!” urlò di rimandò Cobra, togliendosi di dosso Rogue con uno spintone e rialzandosi per fronteggiare il Drago del Fulmine. “E non c'era nemmeno un piano che si potesse definire tale! Piano B: Bastonali tutti?! Che razza di strategia sarebbe?!”

Era l'unica che avevamo!” ribatté Laxus caricandolo come un toro scatenato e trascinandolo a terra con sé, in modo da riempirlo di botte.

Sting e Rogue balzarono loro addosso e si apprestarono a sferrare un doppio pugno di luce e ombra, ma proprio in quel momento anche i restanti Dragon Slayer si misero in mezzo: Natsu e Gajeel, totalmente presi dalla loro personale sfida e privi di controllo, finirono per travolgerli tutti con un'esplosione di proporzioni colossali, tanto che tutti e quattro vennero spazzati via a sbattere contro le mura di cinta dell'arena.
Salamander e Acciaio Nero non badarono a nessuno di loro, anzi, continuarono a sferrarsi pugni, calci, morsi e testate senza esclusioni. Erano entrambi lividi e sanguinanti, ma sembrava che ogni colpo ricevuto li facesse aizzare ancora di più.
Dal punto in cui erano stati scaraventati, gli altri quattro draghi si rialzarono scalciando via le macerie che li avevano mezzi-sepolti.

Adesso. Basta.” sillabò Laxus tirandosi in piedi e gonfiando il petto.

Quei due stupidi avevano davvero raggiunto il limite!

Sting e Rogue fecero lo stesso, e un secondo dopo tutti e tre lanciarono il loro ruggito più potente in direzione dei due sfidanti. Solo Cobra rimase fuori, ma non perché non volesse vendicarsi di quei due, bensì perché aveva udito in anticipo i pensieri di Gajeel, il quale infatti si rese conto in tempo di ciò che stava accadendo e abbandonò prontamente la sfida con Salamander.
Cobra approfittò di quell'attimo per lanciarsi all'attacco contro il Drago d'Acciaio e affondargli un duro pugno nella schiena, mentre dietro di loro i tre ruggiti combinati esplodevano contemporaneamente addosso a Salamander.

In quel momento, Natsu si trovò davvero nella più brutta delle situazioni.

Era al centro dell'arena e tre ruggiti gli stavano arrivando addosso da tre direzioni diverse, a triangolo, sbarrandogli ogni via di fuga. Gajeel si era spostato in tempo, ma lui...
Il Drago di Fuoco sgranò gli occhi, rendendosi conto che non poteva schivare quel triplo attacco.
Fulmini, luce e ombra... nemmeno lui poteva sperare di sopravvivere a quella letale combinazione.

Ebbe a malapena il tempo di rendersi conto che quella sarebbe stata la sua fine, perché subito dopo i ruggiti lo investirono in tutta la loro devastante potenza, sfracellando ogni cosa nel loro raggio d'azione.
L'esplosione che ne conseguì fece tremare l'intero Domus Frau e buona parte di Crocus, e la sua onda d'urto si disperse per miglia nella periferia della città. La folla urlò di malsana gioia dinanzi a quel brutale spettacolo, e quando fumo, polvere e detriti di depositarono a terra, del Drago di Fuoco non erano rimaste nemmeno le ossa.

Annichilito completamente.
Cenere alla cenere, polvere alla polvere.

Dalla terrazza del re, Silvermine sorrise.
Fuori uno

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Gerard indietreggiò lentamente, gli occhi fissi sull'enorme mastino tricefalo che avanzava verso di lui a zanne snudate.
Era una creatura magica di livello S leggendario, non si poteva certo prenderla sotto gamba.

Così come esistevano le missioni di classe S da dieci o cent'anni, allo stesso modo esistevano anche le creature di livello S leggendario, ovvero quel tipo di mostri che avevano la fama di esser vissuti per secoli e che il tempo aveva reso solo più forti e temibili.
Un Cerbero, una creatura talmente rara da contare solo pochi esemplari in tutto il mondo, si ergeva dinanzi a lui con tutta la sua mole, circa otto metri d'altezza per più di quindici in lunghezza. Le tre poderose teste canine ringhiavano e schioccavano le fauci al suo indirizzo, minacciando di farlo a pezzi se si fosse avvicinato troppo.
Così era quella la sentinella che Silvermine aveva posto a guardia della Lacrima madre. Ben poche creature al mondo avrebbero potuto rivaleggiare con quell'essere, un mastodontico cane degli Inferi capace di tener testa persino a un drago.
Gerard avrebbe dovuto sospettare fin dall'inizio che Silvermine non avrebbe lasciato incustodito il cristallo con cui aveva soggiogato il regno intero.

Il Cerbero si chinò sulle zampe, pronto a balzargli addosso da un momento all'altro. Gerard notò che la sua coda terminava con una sibilante testa di serpente, sicuramente velenosa, e constatò con amarezza che, tra i pochi esemplari esistenti di quella specie, solo uno aveva una coda del genere, risultando così come un capo tra gli altri. A lui era capitato proprio il peggiore.
Tirò un sorriso forzato tanto per non lasciarsi prendere dalla disperazione, quindi evocò nuovamente l'incantesimo Meteor e si preparò a combattere al meglio delle sue capacità. Doveva essere davvero molto veloce per riuscire ad evitare le zanne di quattro teste, e quella creatura era tutto fuorché lenta.
Come Cerbero balzò in avanti schioccando le fauci, Gerard schizzò di lato e viaggiò rasente le pareti alla massima velocità, girando attorno al mostro per confonderlo.
Le tre teste si allungarono in avanti luna dopo l'altra nel tentativo di morderlo, e lui dovette impegnarsi seriamente per non lasciarsi affondare quelle terribili zanne nella carne. I loro morsi lo mancarono, finendo per azzannare e frantumare le colonne e le pareti della stanza, ma la coda fu più veloce di lui e lo prese in pieno ventre, mozzandogli il respiro e scaraventandolo contro il muro.

Cerbero poteva usare la coda sia per mordere e avvelenare, sia come frusta per colpirlo, avendo la stessa potenza d'urto di una trave.

Gerard boccheggiò e si tenne l'addome dolorante, ma non poté permettersi una lunga pausa: la testa di serpente scattò verso di lui con i denti aguzzi e carichi di veleno pronti a morderlo, costringendolo a rinnovare l'incantesimo e spostarsi nuovamente, passando sotto il ventre della creatura per non farsi prendere dalle altre teste.
Il mastino degli Inferi ruotò su sé stesso e azzannò il vuoto nel tentativo di prenderlo, una testa riuscì a strappargli il mantello e un'altra lo morse al polpaccio, tirandolo di nuovo a terra come un giocattolo rotto.
Digrignò i denti dal dolore, ma subito dopo sferrò un calcio nell'occhio della belva, costringendola a lasciare la presa. Saettò via di nuovo, col fiatone e una gamba sanguinante, e dopo un altro giro di volteggi e piroette, riuscì a portare a termine il suo obbiettivo.
La Lacrima madre era ancora fuori dalla sua portata, ma tutti quegli spostamenti gli avevano dato modo di tracciare nell'aria uno dei suoi incantesimo più efficaci.

Che le Sette Stelle ti giudichino!” decretò imponendo le mani davanti a sé, in direzione del Cerbero.

Gran Chariot!

Sette globi di luce illuminarono il soffitto attirando l'attenzione della creatura, e un attimo dopo una pioggia di meteore la seppellì tra molteplici esplosioni di luce.
Gerard ansimò pesantemente, assistendo in silenzio al compimento della sua magia. Se era fortunato, anche la Lacrima era stata coinvolta nell'esplosione ed era andata distrutta...

Tuttavia, non appena le stelle stelle scomparvero e il fumo di dissolse, scoprì con orrore che il Cerbero era ancora intero. Segnato dalle bruciature dell'esplosione, certo, ma ancora in grado di combattere.

Ora che era ferito e accecato dall'ira, era anche più pericoloso di prima.

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I cinque Dragon Slayer nell'arena smisero all'istante di combattere, come pietrificati dinanzi a ciò che era appena accaduto.

Ora che la carica magica ed energetica dei tre ruggiti combinati si era esaurita e che sabbia e polvere si erano depositate a terra, poterono constatare con i loro stessi occhi che di Natsu Dragneel non era rimasta alcuna traccia. La tripla esplosione di fulmini, luce e ombra lo aveva semplicemente polverizzato. Di lui non c'era più niente, nemmeno i brandelli della sua giacca.

N-Natsu...” mormorò a voce alta Laxus, sconcertato da ciò che aveva fatto.

Cobra e Gajeel erano ancora l'uno addosso all'altro, intenti a strangolarsi a vicenda benché chiaramente scioccati quanto gli altri.

Natsu... Dragneel...” sussurrò Rogue, tremante.

Sting non era in condizioni migliori, anche lui faticava a capacitarsi di ciò che era successo.
I-io non... non volevo arrivare a questo

Nessuno di loro l'avrebbe voluto, ma nella foga del combattimento era accaduto e basta.
Laxus buttò indietro la testa e lanciò un ruggito disumano rivolto al cielo, e contemporaneamente una pioggia di fulmini imperversò nell'arena, colpendo ogni cosa all'interno della barriera magica.
Si voltò rabbiosamente verso i Draghi Gemelli e fu loro addosso prima che potessero rendersene conto, afferrandoli entrambi per la testa e facendoli schiantare duramente l'uno contro l'altro.

Cobra intanto intensificò la stretta sulla gola del Drago d'Acciaio, tenendolo premuto a terra e soffocandolo lentamente.
Gajeel si sentì mancare il respiro e annebbiare la vista, e a quel punto liberò una gamba da sotto quelle dell'avversario per piantargli il piede nel petto e farlo volare oltre la sua testa, dritto nella sabbia. Rotolò sul fianco e si rialzò, pur col fiatone, ma ecco che il Drago del Veleno era già su di lui a sferrargli una testata al mento che lo rimandò a terra.
Cobra tuttavia perse interesse per lui quasi subito, perché dall'altra direzione Laxus stava tornando alla carica.

I due si schiantarono come furie, e il suono delle loro ossa che scricchiolavano riecheggiò per tutta l'arena, generando un nuovo coro di ovazioni. Si scambiarono un pugno dietro l'altro, sempre più potenti e rabbiosi, e ormai non era neanche più questione di pararli o schivarli: la sfida era basata su chi ne avrebbe incassati di più e sarebbe rimasto in piedi, perciò nessuno dei due lesinò sulla violenza.

Dagli spalti, o meglio, dalla macchina di tortura a cui era legata, Wendy non poté fare a meno di osservare tutto ciò e lasciare che un fiume di lacrime le scendesse dagli occhi.
Stava guardando i suoi compagni Dragon Slayer pestarsi a vicenda con violenza inaudita, determinati a farsi fuori l'un l'altro. L'uccisione di Natsu era stata l'apice di quell'orrendo spettacolo che non avrebbe mai voluto vedere.
Sentiva le urla forsennate della folla, i ringhi e i ruggiti dei Dragon Slayer, le risate folli e vittoriose di Silvermine e Ivan... in quello scenario da incubo non c'era più alcuna speranza.
Nell'arena vide i Draghi Gemelli faticare non poco per rialzarsi, e Gajeel barcollare nel farlo.

Quanto a Laxus e Cobra...
In quanto maghi di classe S ci stavano dando dentro come tori scatenati. Li vide smettere improvvisamente di scambiarsi pugni e gonfiare entrambi i polmoni, pronti a scagliare un ruggito l'uno contro l'altro da una distanza ravvicinata.

Basta, vi prego... smettetela...” implorò con un filo di voce, le lacrime divenute ormai inarrestabili.

Ma i due non si fermarono né la udirono.

Rairyū no...

Dokuryū no...

Wendy strinse i denti. “... vi prego...!

... HŌKŌ!!!!

I ruggiti partirono. Uno un raggio di luce gialla attraversata da fulmini, l'altro un raggio denso e purpureo impregnato di miasma venefico. Tuttavia non andò come previsto, perché all'ultimo secondo i due draghi voltarono contemporaneamente la testa verso gli spalti.

Accadde tutto in una volta e troppo velocemente perché si potesse comprendere cosa stesse succedendo.

Il pavimento della terrazza reale si spaccò letteralmente in due, e un'esplosione investì tutti i presenti. Non una deflagrazione dovuta al doppio ruggito, bensì causata dalle fiamme scarlatte di Natsu Dragneel, il quale emerse dai detriti del pavimento come un Drago di Fuoco nasce dalla bocca di un vulcano.

Natsu... san...” sussurrò Wendy con un filo di voce, gli occhi sgranati dallo stupore. Lo aveva visto morire nell'arena! Com'era possibile che fosse lì, vivo e vegeto?
Salamander fece saltare in aria il trono assieme a Silvermine e Ivan, poi balzò giù dalla terrazza e si lanciò verso il cristallo di Lacrima più vicino, sollevando due mani sopra la testa.

Karyū no... Kōen!!!

Tutto ciò avvenne come al rallentatore, e nel momento in cui il Drago di Fuoco lanciò la sua palla di fiamme verso il cristallo, dall'altra parte della barriera arrivarono anche i ruggiti combinati di Laxus e Cobra, al massimo della potenza.
Un attacco da fuori, due da dentro, ed ecco che la gigantesca Lacrima andò in frantumi, creando di fatto una breccia nella barriera magica.
Natsu non attese oltre e si voltò nuovamente, solo per correre accanto a Wendy e rompere una ad una le catene che la legavano.

Natsu-san!” esclamò lei con le lacrime agli occhi per la gioia e il sollievo.

Natsu sorrise.
Visto? Alla fine il piano è riuscito alla perfezione!”

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Tre ore prima...

La barriera magica che separa l'arena dagli spalti è praticamente invulnerabile se colpita dall'interno” esordì Gerard, guardando uno ad uno i sei Dragon Slayer. “Tuttavia i cristalli di Lacrima, benché molto resistenti, se vengono colpiti contemporaneamente dall'interno e dall'esterno della barriera vanno in frantumi facilmente”

Quindi uno di noi deve colpirli da fuori, giusto?” domandò Natsu.

Gerard annuì. “In pratica sì. La barriera non forma una scatola chiusa, ma solo il perimetro di un quadrato che si estende per una cinquantina di metri in altezza e altrettanti in profondità sotto l'arena”

Capisco” annuì Rogue. “Dobbiamo trovare il modo di passarci sopra o sotto, per arrivare ai cristalli”

Precisamente” concluse Gerard. “Gajeel, cosa sai della planimetria dell'arena?”

Il Drago d'Acciaio alzò la testa sentendosi chiamare in causa e si assicurò di avere la totale attenzione di tutti i presenti, soprattutto di quello scemo di Salamander.

Al momento non abbiamo gli Exceed, quindi non possiamo volare” iniziò. “Perciò l'idea di superare la barriera da sopra è esclusa in partenza, anche perché ci faremmo beccare troppo facilmente”

Natsu piegò la testa di lato.
Passeremo da sotto?

Gajeel fece un cenno d'assenso.
Ricordate il quarto giorno dei Giochi, durante la sfida tra noi quattro?” chiese rivolto a Salamander, Sting e Rogue. “Quando Sting ha lanciato il ruggito su me e Salamander, il pavimento dell'arena si è spaccato e ci ha fatti finire tutti e quattro nelle miniere. Ora, per quanto potente quel ruggito non sarebbe stato in grado di provocare un danno del genere se non ci fosse stata una piccola fenditura nel terreno, proprio al centro dell'arena. Un misero canale di scolo usato per drenare la sabbia e far fuoriuscire l'acqua piovana durante gli acquazzoni. Quel canale è il punto debole dell'intera planimetria, e quel giorno Sting lo ha centrato in pieno”

Il Drago Bianco si indispettì.
Ehi, stai dicendo che se non fosse stato per quel tombino non avrei distrutto l'intera arena?! Mi credi davvero così debole?”

Gajeel fece spallucce.
Non darti tante arie, pivello. La questione è semplice: se buchi in un punto strategico una superficie piatta, per quanto resistente possa essere, quello sarà sempre il punto più fragile”

Questo cosa c'entra col piano?” lo interruppe Laxus. “Dobbiamo distruggere quel canale di scolo?”

Non serve distruggerlo, basta trovare un diversivo che distolga l'attenzione di Silvermine da quel punto mentre uno di noi ci passa sotto. Da lì attraverserà poi le miniere e risalirà in superficie, proprio sotto la terrazza del re e quindi fuori dalla barriera”

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Natsu finì di togliere le catene a Wendy e la liberò da quell'infernale macchinario che Silvermine sarebbe stato capace di azionare. Non sapevano a cosa sarebbe servito esattamente, ma doveva essere qualcosa di piuttosto doloroso.

Wendy si asciugò le lacrime e abbracciò il suo salvatore.
Come hai fatto ha salvarti? Quei tre ruggiti avrebbero dovuto ucciderti!”

Natsu le scompigliò amichevolmente i capelli e sorrise.
Faceva tutto parte del piano. Dovevamo far credere a Silvermine che ci stessimo davvero ammazzando a vicenda. Ammetto che ci siamo andati giù pesanti, ma l'importante è che ce l'abbiamo fatta”

Wendy fece per porgli un'altra domanda, ma una forte cacofonia di suoni di battaglia attirò improvvisamente la sua attenzione, riportandola sull'arena.
Inorridì quando vide che erano scesi in campo gli Alfieri.

Natsu la prese per il polso e la tirò via, ricordando il dialogo di poche ore prima.

Una volta distrutto il primo cristallo, tuttavia, la barriera non sarà completamente disattivata” aveva detto Gerard. “Occorrerà distruggerli tutti prima che l'incantesimo che vi tiene bloccati nell'arena scompaia del tutto. In questo lasso del tempo, dovrete tener conto anche degli Alfieri, che probabilmente Silvermine vi sguinzaglierà contro”

Non preoccuparti per loro” asserì il Drago di Fuoco, tirando la ragazzina con sé oltre la terrazza e in mezzo alla folla urlante. “Adesso dobbiamo raggiungere e distruggere gli altri tre cristalli di Lacrima! Forza, Wendy! Facciamo piazza pulita!”

A quelle parole, la Sacerdotessa del Firmamento ritrovò la speranza e la determinazione, quindi annuì ed espanse la propria magia. Usò le proprie braccia come fossero ali di vento per generare due potenti turbini che spazzarono via la maggior parte della gente posseduta, aprendo loro la strada verso il secondo cristallo.

Nel frattempo in mezzo all'arena, i cinque Dragon Slayer si raggrupparono al centro dello spazio mentre da ogni entrata arrivavano i temibili Alfieri a chiudere loro la strada e a giustiziarli di persona.

Bene, allora come da programma!” esclamò Laxus, caricandosi di energia. “Sting, Rogue! Voi aiutate Natsu e Wendy a distruggere i cristalli. Dovete colpirli nello stesso momento da fuori e da dentro, altrimenti non servirà a niente”

Lo sappiamo!” annuì Sting, iniziando a correre assieme al compagno nella stessa direzione che avevano preso i due Dragon Slayer di Prima Generazione.

Gajeel, fa' attenzione!” Rogue ammonì il Drago d'Acciaio, ricevendo per contro uno sbuffo irritato.

Pensa per te, moccioso!”

Rimasti soli, Laxus, Cobra e Gajeel fronteggiarono la schiera di Alfieri, dieci in tutto.
Bene” esordì il Dio del Tuono. “Ce la fate a tenerli da soli? Io devo occuparmi di Silvermine, altrimenti questi non mollano”

Vai” lo spronò Gajeel sgranchendosi le nocche ma allo stesso tempo sudando freddo.

In due contro dieci di quei mostri... la fortuna girava a loro sfavore.

Laxus non poteva passare attraverso la barriera ancora attiva, perciò optò per lo stesso canale di scolo in cui si era tuffato Natsu. Sarebbe stato un percorso più lungo, ma non aveva altra scelta. Come tuttavia si avvicinò al centro dell'arena per cercare il punto d'uscita, ecco che un suono metallico riecheggiò nell'aria, e un attimo dopo una catena dalla punta acuminata uscì dalla sabbia come una vipera all'attacco.

Ma che Diavolo...?!” imprecò ritraendosi bruscamente, mentre la punta lo sfregiava leggermente alla guancia.

Una risata maledettamente irritante giunse a lui dagli spalti, dove Silvermine si era rialzato e lo osservava come se trovasse il tutto molto divertente.
Bravi, davvero bravi” si complimentò. “Il vostro piano è stato davvero geniale... peccato che abbiate tralasciato un piccolo particolare: anche se la mia anima risiede in un nuovo corpo, io possiedo ancora la Magia del Legamento

Merda” ringhiò Laxus.

Questa non se l'aspettava, come non si aspettava la miriade di catene infernali che uscirono dal sottosuolo e lo puntarono come missili teleguidati, minacciandolo di trapassarlo con le loro punte, legarlo e soffocarlo. Non aveva calcolato che quel folle potesse avere ancora la vecchia magia di quand'era Master di Hellhound! E adesso cosa poteva fare?
Schizzò via come una saetta per evitare i colpi e le frustate delle catene, senza tra l'altro riuscire ad avvicinarsi alla grata del canale. Così non andava!

Gajeel e Cobra non avrebbero potuto trattenere a lungo ben dieci Alfieri...

Lanciò una rapida occhiata dietro di sé, notando che i due Dragon Slayer avevano già dato il via alla battaglia, ed era una battaglia che pur con tutta la più buona volontà non sarebbero stati in grado di vincere. Avrebbe potuto abbattere Silvermine e far scomparire gli Alfieri in due secondi, se non ci fosse stata quella dannata barriera ad intralciarlo!

Ora l'unica speranza rimasta erano gli altri quattro draghi. Dovevano sbrigarsi a distruggere i cristalli.

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Gerard crollò in ginocchio reggendosi il braccio sinistro, mezzo-maciullato dalle zanne del Cerbero.

L'enorme cane da guardia incombeva su di lui, fili di bava che colavano dalle sue fauci spalancate e la coda con la testa di serpente che sibilava e assaggiava l'aria con la lingua.
Quel mostro gli aveva rotto una tibia con un morso, lo aveva graffiato fin quasi a scavargli la carne, lo aveva sballottato e scaraventato a destra e a manca come una bambola di pezza. Probabilmente aveva anche un paio di costole rotte, dato che continuava a sputare sangue.

Sollevò lo sguardo sul mastino degli Inferi, il quale ringhiò ferocemente e fece scattare una testa in avanti con l'intento di finirlo.

Si gettò di lato per rotolare a terra, e la caduta gli mandò un'ondata di fitte dolorose in tutto il corpo. Si sforzò di tirarsi in piedi e spostarsi in fretta, nascondendosi dietro le rovine di una colonna distrutta per evitare i morsi che seguirono. Il fiato caldo e nauseante della bestia gli toglieva il respiro, lo stridere dei suoi artigli sul pavimento di marmo lo assordava, per non parlare dei tremori che i suoi possenti latrati gli mandavano alle ossa. Il problema in sé non era la mancanza di magie in grado di sopraffare quella creatura. Sarebbe bastato l'incantesimo Sema o Altaris per abbatterla, ma il problema era trovare il tempo e lo spazio per recitare la formula. Quella stanza non era così grande da dargli la possibilità di allontanarsi a sufficienza dal Cerbero, né quello aveva intenzione di dargli tregua. Era una vera spina nel fianco.

Pensò velocemente a quale magia ad effetto rapido poteva utilizzare, mentre l'enorme cane tricefalo scavava la colonna dietro di lui e cercava di raggiungerlo nello stretto spazio tra le macerie.
Avrebbe potuto utilizzare uno degli incantesimi di Mystgun... ma quale? Senza i bastoni magici era dura effettuare una magia abbastanza potente.
Gliene venne in mente una, non particolarmente potente dal punto vista offensivo, ma estremamente efficace per sbarazzarsi di un avversario molesto come quello. Non c'era nemmeno bisogno di ucciderlo.

Il Cerbero spaccò in due la colonna che costituiva il suo nascondiglio, così Gerard fu costretto a scivolare via e correre dall'altra parte della stanza, con la coda serpentina del nemico che schizzava avanti e indietro sputandogli addosso veleno.
Mentre correva con un braccio penzoloni e il fiato rotto, ripeté mentalmente l'incantesimo che aveva intenzione di usare. Senza i bastoni a fare da conduttori e amplificatori della magia, sarebbe stata dura, lo sforzo di richiamare l'incantesimo lo avrebbe lasciato senza energia e incapace di combattere, così non avrebbe neanche potuto aiutare i Dragon Slayer. Tuttavia, se avrebbe avuto successo, la situazione si sarebbe capovolta, e i piatti della bilancia sarebbero tornati in pari.

E va bene, proviamoci” decretò, rivolto a sé stesso.

Raggiunse l'angolo più remoto della stanza e si voltò, gli occhi chiusi e la mente concentrata mentre il mastino faceva dietrofront e si lanciava a grandi balzi verso di lui.
Richiamò tutta la magia che gli restava e cominciò a comporre l'incantesimo, sentendo subito le energie scemare via a causa della mancanza dei bastoni.
Quando tuttavia il Cerbero gli fu addosso, la magia era ormai pronta, e all'ex Mago Sacro bastò dischiudere le labbra e pronunciarne la formula di attivazione.

Nemuri no Mahō!

La Magia del Sonno, famosa tecnica usata da Mystgun per mettere a dormire amici e nemici, si diffuse nella stanza con la stessa vibrazione dovuta a una fuga di gas nell'aria, rallentando quasi subito il mastino e inibendolo abbastanza da farlo barcollare nella corsa.
Quella bestia era davvero tenace, le quattro teste combatterono con tutta la propria forza di volontà per opporsi alla magia, ma proprio quando il Cerbero fu addosso al mago, le enormi zampe cedettero, e la creatura si schiantò al suolo con un boato che fece tremare l'intera torre.
Gerard rimase immobile col fiatone ad osservare quell'immenso corpo ancora scosso dagli impulsi nervosi, gli occhi delle teste canine che vibravano nel tentativo di restare aperte e gli artigli che ancora graffiavano piano il pavimento. Alla fine, però, la Magia del Sonno ebbe la meglio, e il Cerbero sprofondò nel regno di Morfeo senza opporre più resistenza.

A quel punto, Gerard sollevò la testa e zoppicò lentamente verso il centro della stanza, scavalcando le zampe e la coda del guardiano e raggiungendo il piedistallo che in tutto quel macello era rimasto miracolosamente in piedi.

La piccola Lacrima madre era lì, un cristallo della misura di pochi pollici e ancor meno libbre.
La prese in mano, e questa pulsò di luce violetta. Riusciva a percepire la magia che conteneva, la vibrazione di potere che era stato rinchiuso in essa.

Con le ultime stille di energia che gli restavano strinse le dita attorno alla superficie del fragile cristallo, mandandolo in frantumi.

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Capitolo 15
*** La Battaglia dei Draghi ***


CAPITOLO QUINDICI – LA BATTAGLIA DEI DRAGHI


Wendy stava per lanciare un potente ruggito di vento quando si rese improvvisamente conto che qualcosa nella folla di persone che li circondava era cambiato. Gli occhi annebbiati della gente posseduta stavano perdendo velocemente quella sfumatura innaturalmente violetta, tornando al loro colore di base, mentre allo stesso tempo anche l'aura malefica che aveva impregnato l'aria fino a quel momento si dissolse del tutto.
I cittadini di Crocus smisero improvvisamente di attaccare i Dragon Slayer del Fuoco e del Cielo e rimasero lì in piedi, barcollando e ciondolando come una folla di ubriachi dopo una brutta sbornia.
Qualcuno si massaggiò la testa, qualcuno crollò a terra svenuto, altri si guardarono mani e piedi senza capire cosa ci facessero lì in quel momento.

Natsu-san, la magia possessione si è dissolta!” esclamò Wendy.

Natsu ghignò.
Ottimo! Significa che Gerard ha trovato la Lacrima madre e l'ha distrutta!”

Almeno uno dei loro problemi era stato risolto!
Questo diede loro la carica sufficiente per riprendere a correre verso il secondo cristallo di Lacrima, senza più nessuno ad intralciarli... a parte Ivan Dreher.

Se la folla di persone rimase semplicemente lì dov'era in uno stato confusionale, il violento Master di Raven Tail non se ne restò con le mani in mano, al contrario, si parò dinanzi a loro ed evocò un'enorme flusso di piccoli shikigami di carta, che li travolsero come un uragano.
Natsu si protesse la faccia per evitare che quelle maledette bamboline lo colpissero negli occhi rischiando di accecarlo, mentre Wendy non perse tempo a invertire il flusso della corrente d'aria con la sua magia.
Il vento generato dal suo respiro invertì il ciclo di rotazione del turbine, fino a portarlo ad un punto di stasi così che i due incantesimi finirono per annullarsi a vicenda.
Gli shikigami piovvero dolcemente a terra come una lenta danza di nevischio, e Wendy fronteggiò senza paura l'uomo che li aveva evocati.

Cosa? Vuoi combattere con me, marmocchia?” la derise Ivan, mentre le bambole di carta tornavano a volteggiare attorno a lui.

Wendy si preparò al duello.
Natsu-san, va' avanti per favore!”

Salamander sorrise, fiducioso.
Lo affido a te, ok? Prendilo a calci anche a nome di Laxus”

Il Drago del Cielo annuì fermamente, mentre Ivan mise su una smorfia seccata.
Mi state sottovalutando, ragazzini. Io sono il padre di Laxus! Non esiste che mi metta a giocare con una mocciosetta!” urlò evocando un altro flusso di shikigami che Wendy prontamente deviò con una contro-corrente d'aria.

Il vento soffiò impetuoso e disperse le bamboline di carta, le quali si ricompattarono poco più in là e tornarono all'attacco, ma la giovane Dragon Slayer aveva già preparato l'incantesimo Vernier per spostarsi velocemente dalla traiettoria e contemporaneamente caricare un ruggito nel petto.

Tenryū no... HŌKŌ!!!

Natsu non rimase ad assistere al combattimento, anche se sapeva che sarebbe stato spettacolare. Wendy era giovane, ma aveva tutto il potenziale per diventare una grande Dragon Slayer, un giorno.
Con il vento che ruggiva impetuoso alle sue spalle e disperdeva gli shikigami come fossero coriandoli, il Drago di Fuoco superò agilmente Ivan e si lanciò di corsa sulle gradinate degli spalti, dove la gente che era stata posseduta ancora stentava a riprendersi.

La Lacrima più vicina era a meno di cento metri da lui, perciò allungò il passo e usò il fuoco come propulsore per correre più veloce. Se tutto andava secondo i piani, avrebbe combinato il ruggito assieme a quello dei Draghi Gemelli per distruggere uno ad uno i restanti tre cristalli e creare così una spaccatura nella barriera. Quando tuttavia raggiunse l'enorme cristallo, notò che Sting e Rogue non erano ancora pronti a distruggerlo, e anzi, se la stavano passando piuttosto male all'interno della barriera: Silvermine aveva reso l'intera arena peggio di un campo minato, con le sue infernali catene che schizzavano fuori da sotto la sabbia e colpivano indiscriminatamente tutti i Dragon Slayer nel loro raggio d'azione. Vide Laxus distruggerle a raffica una dopo l'altra con i suoi fulmini, mentre Cobra e Gajeel tenevano impegnati gli Alfieri e i Draghi Gemelli tentavano di superare una fitta ragnatela di catene per avvicinarsi alla barriera e puntare alla Lacrima.

Natsu li vide venir agganciati per le caviglie dagli anelli di metallo e tirati giù con violenza, finendo per essere trascinati avanti e indietro sulla sabbia.
Rogue ebbe il buonsenso di entrare nell'ombra delle catene stesse e risalire fino alla barriera, ma per quanto riguardava Sting... poteva menare graffi e ruggiti quanto voleva, ma più distruggeva le catene più queste venivano rimpiazzate da altre, sempre più numerose. Era un circolo vizioso senza via di fuga.

Natsu voltò di scatto la testa e puntò Silvermine. Al sicuro fuori dalla barriera, il maledetto manovrava le sue fedeli catene e allo stesso tempo gli Alfieri come un burattinaio muove le sue marionette, fuori dalla portata dei Dragon Slayer.

Con un ringhio feroce dettato dalla rabbia, il Drago di Fuoco si lanciò nella sua direzione a tutta velocità, coprendo in un attimo la distanza che li separava e buttandosi addosso al mago oscuro per colpirlo con tutta la forza dei suoi pugni fiammeggianti.
Silvermine venne trascinato a terra dalla sua furia, ma avendo ora un corpo più giovane e fisicamente allenato, riuscì a ribaltare le posizioni e a sferrargli un duro calcio in pieno stomaco.

Voi Dragon Slayer non imparate mai!” sibilò richiamando altre catene dagli Inferi affinché emergessero dal terreno per frustare Natsu alla schiena.

Salamander ne afferrò un paio e le strappò dai crateri da cui erano uscite, fondendone il metallo e lasciandole colare a terra in una poltiglia incandescente.

Sei tu che non impari mai” ribatté, furioso. “Noi siamo invincibili quando combattiamo assieme!

Gli si lanciò contro nuovamente, coinvolgendolo in una rabbiosa lotta di fiamme e catene, determinato più che mai a dargli una lezione indimenticabile.

All'interno della barriera, intanto, le cose non andavano affatto bene.

Per quante catene Laxus distruggesse, queste continuavano a ricrescere e ad avvinghiarsi alle sue braccia e gambe, rallentandolo e minacciando di strozzarlo.
Il Dio del Tuono le faceva a pezzi l'una dopo l'altra, ma sapeva di non poter continuare così per sempre. Sembrava che quelle catene maledette agissero per conto proprio anche quando Silvermine era impegnato in un combattimento a parte, e questo non facilitava affatto le cose.

Dannazione!” imprecò.

Con la coda dell'occhio vide Sting e Rogue combattere duramente per liberarsi dal giogo delle catene che ormai li avevano avvolti in spire metalliche da cui non si sarebbero liberati facilmente.
Il Drago d'Ombra riusciva a scivolare via sfruttando il suo elemento, ma Sting stava venendo stritolato in quella morsa di anelli.

Laxus evitò una catena che gli passò accanto alla testa e la distrusse mordendola con i denti, poi si fuse con l'elettricità e saettò verso il Drago Bianco.
Gli bastò una pioggia di fulmini sulle catene per farle a pezzi e liberare il mago di Sabertooth, per poi prenderlo per il braccio e tirarlo in piedi.

Laxus-san...” ansimò Sting col fiato corto.

Le catene lo avevano stretto tanto da mozzargli il respiro e lasciargli brutti lividi su tutto il corpo, ma almeno sembrava che non avesse le ossa rotte.
Rogue gli fu subito accanto e lo aiutò a stare in piedi, mentre il Dio del Tuono riprendeva a combattere contro le inarrestabili catene degli Inferi.

Cambio di programma!” ringhiò tra un colpo e l'altro. “Natsu se la sta vedendo con Silvermine. Uscite attraverso la grata e pensate voi a distruggere i cristalli dall'esterno”

Ma siete solo in tre” protestò Sting. “Riuscirete a...?”

Veloci!” ringhiò Laxus senza lasciargli il tempo di finire. “Prima che le catene riempiano tutta l'arena”

In effetti già ora c'erano talmente tante catene che l'intera barriera sembrava un nido di ragni, attraversata in ogni angolo da anelli di metallo intrecciati.
I Draghi Gemelli si fecero forza e annuirono, poi filarono dritti verso lo stesso passaggio che aveva usato Natsu per uscire dall'arena.

Laxus si assicurò di vederli scomparire nel sottosuolo prima di permettersi di scatenarsi sul serio.
Rilasciò il Dragon Force con tutto ciò che ne conseguiva, riempiendo l'aria della sua elettricità statica. La canottiera gli si strappò lasciandolo a petto nudo, con i muscoli gonfi e carichi di adrenalina e la pelle coperta di scaglie di drago.

Forza, fatevi sotto, inutili ferraglie” ringhiò con voce profonda, rivolto alle catene sibilanti che tintinnavano attorno a lui come serpenti d'acciaio. “Adesso si fa sul serio”

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Per Gajeel e Cobra, la situazione non poteva essere più disperata di così.

Affrontare in due quei mostri degli Alfieri era la cazzata più colossale che avessero mai fatto, ed entrambi ne avevano fatte parecchie, nelle loro vite.
Dieci guerrieri non-morti pressoché invulnerabili erano sufficienti a piegare un intero esercito, figurarsi due Dragon Slayer già provati dalla prigionia e dalle precedenti battaglie.
Entrambi avevano rilasciato il Dragon Force, ma anche così erano in netto svantaggio, dato che gli avversari stavano combattendo con l'intento di sgozzarli e colorare la sabbia dell'arena col loro sangue.

In modalità Acciaio e Ombra, Gajeel le stava provando davvero tutte per tener testa ai nemici: non gli interessava batterli, tanto sapeva che era una falsa speranza, ma quanto meno trattenerli finché Laxus o Salamander non fossero riusciti ad abbattere Silvermine. La sua dura pelle d'acciaio aveva subito profonde ferite, e da poco aveva scoperto che le spade maledette degli Alfieri potevano raggiungerlo anche quando entrava nelle ombre, così da non dargli tregua.
Quasi impossibilitato a fuggire o a difendersi, schivava e parava i colpi, contrattaccava a sua volta, se necessario, ma la superiorità numerica dei wraith e la loro invulnerabilità gli stavano dando parecchio filo da torcere.
Si abbassò rasoterra per evitare un taglio orizzontale, ma venne centrato da un calcio in faccia e poi da un colpo dato con l'impugnatura della spada dietro alla nuca. Per un attimo vide tutto nero e barcollò, ma si costrinse a restare in piedi e continuò a combattere con tutta l'energia che possedeva. Le sue braccia di metallo pararono i fendenti di due spade, ma la pelle s'incrinò mandandogli una fitta ai nervi.
Eseguì un salto mortale e tentò di calciare via la spada di un Alfiere, ma questo lo afferrò per la gamba e lo scaraventò a terra, dove un altro wraith gli piantò la lama nella spalla.

Gwaaaaaah!” ululò di dolore, e quello stesso dolore servì da combustibile per risvegliare la sua ira, facendolo scattare di nuovo in piedi per scagliare un'ondata di dardi d'acciaio contro i suoi nemici.

Arretrò di un paio di passi, ansimando.
I muscoli gli facevano male e la sua magia si stava esaurendo, senza contare che adesso tutti e dieci gli Alfieri stavano convergendo su di lui.

Dove diavolo era finito Cobra?! Si stava grattando le palle, invece di aiutarlo?!

Cosa cazzo stai facendo, pezzo di cretino?!” ruggì all'indirizzo dell'altro, ma quando si voltò per cercarlo, rimase spiazzato nel vederlo impegnato a combattere contro centinaia di catene infernali, le stesse che alla Baia degli Schiavi Silvermine aveva sguinzagliato contro di loro. Ce n'erano così tante che era un bel mistero come Cobra riuscisse a tenerle a bada tutte, schivandole, avvitandosi su sé stesso, balzando in aria, sferzando colpi a destra e a manca senza mai stare fermo.
Anche nel bel mezzo di quel combattimento serrato e velocissimo che richiedeva grande concentrazione, il Drago del Veleno udì la sua domanda e riuscì a rispondergli.

Secondo te?! Ti sto parando il culo!

Gajeel pensò che probabilmente se lo stavano parando a vicenda, dato che da un lato c'erano gli Alfieri e dall'altra le catene infernali. Probabilmente gli Alfieri erano peggio, ma quelle catene non scherzavano affatto, avrebbero potuto soffocarli entrambi se fossero riuscite a catturarli.
Acciaio Nero dovette riportare bruscamente l'attenzione sui suoi avversari quando questi sollevarono le lame e attaccarono tutti insieme, quasi fossero un unico essere.

Gajeel impallidì.
Dieci spade affilate si stavano chiudendo su di lui, tutte allineate e pronte a ridurlo a un puntaspilli.

Digrignando i denti, piantò entrambe le braccia nella sabbia e le tramutò in tubi di metallo, allungandole e diramandole a dismisura fino a farne uscire le estremità in corrispondenza degli avversari. Fu dura modellare la propria magia contro dieci avversari contemporaneamente, ma in un modo o nell'altro riuscì a rinchiuderli tutti in dieci gabbie d'acciaio e oscurità, in modo che non potessero muoversi.
In realtà aveva solo impedito loro di avanzare, perché i wraith avevano ancora abbastanza libertà di movimento, e lo capì quando quei dannati cominciarono a colpire le sbarre di metallo con le spade.
Anche se aveva le braccia d'acciaio e quelli non erano altro che dei prolungamenti del proprio corpo, Gajeel sentì tutti i colpi ricevuti, trattenendo a stento un gemito di dolore ad ogni taglio.

Tenne duro e voltò la testa, tanto per vedere com'era la situazione dalle parti degli altri.

Il Drago del Veleno colpiva le catene a raffica, lasciando attorno a sé solo frammenti distrutti e sciolti nel veleno, mentre una ventina di metri più in là il Drago del Fulmine faceva lo stesso con un'altra ondata di catene infernali. D'un tratto un gruppo di catene particolarmente irruente passò attorno ai due, restringendo il cerchio fino a farli cozzare l'uno contro la schiena dell'altro, legandoli assieme.

Ruggirono entrambi e tentarono di divincolarsi, la stretta metallica era troppo solida per poter essere spezzata così facilmente.

Laxus usò l'unica parte del corpo ancora libera e in grado di attaccare, ovvero la bocca, e caricò un possente ruggito che disintegrò una moltitudine di catene, finendo però per far ricevere ad entrambi il contraccolpo e volare parecchi metri più indietro.
Inciamparono e crollarono a terra insieme, l'uno addosso all'altro e ancora più legati di prima.

Ma che cazzo fai, imbecille?!” ruggì Cobra sputacchiando sabbia e polvere, dato che era lui quello finito con il muso a terra e il dolce peso di Laxus sulla schiena.

Non l'ho fatto apposta! Pensavo che...”

Non stavi pensando a niente! Il tuo cervello era più vuoto dello spazio cosmico!”

Era la cosa più sensata da fare!” borbottò seccamente Laxus, tentanto di rialzarsi, ma poiché Cobra tirava dal lato opposto nessuno dei due riusciva a spostarsi di un centimetro.

Piantala di dire stronzate e vedi di alzare il culo, siamo nel bel mezzo di un combattimento!”

In quel momento una decina di catene strisciò velocemente verso di loro, pronte a trapassarli da parte a parte con le loro punte acuminate.

Laxus strinse i denti e trasmise un pensiero al compagno.
Cobra!”

Sì, sì, ho sentito!

Potevano sfruttare il potere del contraccolpo per liberarsi, perciò entrambi voltarono la testa e spararono un secondo ruggito in due direzioni diametralmente opposte, così che la forza propulsiva incrociata spezzasse le catene e li liberasse. Gli anelli andarono in frantumi con un gran fracasso, e i due riuscirono ad effettuare un attacco combinato di fulmini e veleno che distrusse tutte le catene più vicine.

Laxus mise su un sorrisetto soddisfatto.
Il tempismo si può ancora migliorare”

Tch. Se non ci fossi io a sincronizzare tutto, tu da solo non sapresti neppure allacciarti le scarpe”

Hai davvero un'opinione così bassa di me?”

Dopo che ti sei fatto sbattere in galera come un povero coglione? Sì”

Da lontano Gajeel assistette a tutta la scena e sogghignò. Quei due non combattevano affatto male insieme, o almeno non sembravano aver bisogno d'aiuto...
Sembra che la situazione fosse sotto controllo anche oltre la barriera, sugli spalti, dove Natsu e Silvermine si stavano affrontando in un duello all'ultimo sangue, così come Wendy e Ivan.

I Draghi Gemelli, invece...

Li vide emergere in quel momento da sotto la terrazza del re e raggiungere con uno scatto la Lacrima più vicina.
Laxus dovette accorgersi di loro, perché si avvicinò a sua volta a quel punto della barriera caricando un Raging Bolt mentre continuava ad essere sferzato dalle catene.

Adesso!” Gajeel lo sentì urlare, e gli attacchi combinati dei tre Dragon Slayer mandarono in frantumi la seconda Lacrima.

Ne restavano due.

Avrebbe continuato a seguire lo scontro, ma ad un tratto i colpi delle spade degli Alfieri divennero così potenti da spaccare in due le sbarre delle gabbie, così che i dieci finirono per liberarsi.

No, cazzo, no!” ringhiò rabbiosamente.

A quel punto, però, a corto di magia, non poté far altro che ritirare le braccia dalla sabbia e vedere in che stato erano.
Dalla punta delle dita fin oltre gli avambracci non c'era un solo centimetro di pelle che fosse stato risparmiato dai colpi. Aveva tagli di ogni lunghezza e dimensione che gli striavano di rosso entrambi gli arti, e che gocciolavano sangue fresco sulla sabbia. Non si sentiva nemmeno più le dita.

Non restare lì impalato! Spostati!” sentì Cobra urlargli da dietro, ma non realizzò a cosa si riferisse finché una catena superstite non gli si avvinghiò alla gola, sollevandolo a diversi metri da terra e tenendolo appeso per il collo.
Si sentì l'aria mancare, insieme alla sensazione di vertigine e all'annebbiamento della vista che la stretta alla gola gli provocò.

Gajeel!” lo chiamò Cobra, calciando via le catene e prendendo il suo posto contro gli Alfieri, senza tuttavia riuscire a raggiungerlo.

Gajeel cominciò a perdere i sensi, man mano che la stretta diventava più ferrea e la catena lo strozzava. Che fine ignobile, per un Dragon Slayer.
Alla Baia degli Schiavi era riuscito ad evitare di esser ingoiato da un pesce gigante, e fino a quel momento aveva tenuto a bada da solo ben dieci guerrieri immortali... mentre ora stava morendo impiccato a causa di una catena legata al collo. Non riusciva neanche a mangiarne il metallo, da quella posizione.
La catena strinse, strinse, strinse, finché il Drago d'Acciaio non si mosse più, se non debolmente e ridotto allo stremo delle forze.

A quel punto, però, quegli anelli così simili alle spire di un serpente allentarono di colpo la presa, lasciandolo cadere verso il suolo.

Benché istupidito dalla sensazione di soffocamento, riuscì a distinguere chiaramente l'estremità di quella stessa catena tranciata di netto, un tipico taglio di spada.
Fu sul punto di schiantarsi sul terreno dell'arena, ma a meno di due metri da esso, si sentì cadere tra due braccia incredibilmente solide.
Solo un attimo dopo, quando un paio d'occhi più freddi del ghiaccio si fissarono nei suoi, realizzò di esser caduto dritto in braccio a Lucifer.

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Natsu ululò quando una catena dalla punta acuminata gli trapassò il fianco da parte a parte, mancandogli di pochissimo la milza. Afferrò la catena e la strinse fino a scioglierla nel pugno, e subito dopo cadde in ginocchio, ansimando pesantemente. Davanti a lui il corpo di Silvermine era segnato dalla lotta tanto quanto il suo, con volto e petto pieni di graffi e ustioni.

Era sicuro di poterlo battere, a livello di tecnica l'ex Master di Hellhound non era un granché, però la sua Magia del Legamento era una vera spina nel fianco. Le catene continuavano a spaccare la terra e uscire, frustandolo e tentando di legarlo, e fin'ora era sempre riuscito ad evitarle per un soffio. Affrontare quella magia alla Baia degli Schiavi e farsi catturare gli era servito da lezione, ora non aveva certo intenzione di cadere in trappola un'altra volta.

Si tirò in piedi, reggendosi il fianco ferito per tamponare il sangue.
Guardò con rabbia le catene che serpeggiavano nell'aria attorno a Silvermine, disegnando cerchi e spirali al pari di serpi incantatrici.

Arrenditi, Dragon Slayer” ridacchiò Silvermine, sputando di lato un grumo di sangue. “I tuoi compagni non sopravviveranno alle mie catene infernali né tanto meno agli Alfieri. È una battaglia che avete perso in partenza”

Haha! Stavo per dire lo stesso di te” ridacchiò Salamander, divertito ma con gli occhi che dardeggiavano di sfida.

Lanciò una rapida occhiata all'arena, tanto per assicurarsi che gli altri fossero ancora vivi, e nel farlo notò qualcosa che non gli quadrava.

Uh? Quello non è Lucifer?

Silvermine voltò di scatto la testa nella stesse direzione, e alla vista del Drago degli Inferi le catene attorno a lui si mossero più velocemente, irritate e pronte ad attaccare.

Natsu non gli badò, troppo concentrato su ciò che vedeva.
Si grattò la testa, senza capire.

Quand'è arrivato?” si domandò. “E soprattutto perché tiene in braccio Gajeel? Si sono sposati?”

Sentì una folata d'aria accanto all'orecchio, e un attimo dopo vide Silvermine lanciarsi a rotta di collo giù dagli spalti, determinato a raggiungere il Dragon Slayer che voleva morto più di tutti. Le sue catene sferraglianti lo seguivano con più fedeltà di una muta di cani da caccia.

Natsu aggrottò la fronte nel vederlo perdere interesse per il loro scontro, e la cosa non poté che dargli sui nervi abbastanza da farlo scattare in avanti e afferrare il mago oscuro per la giacca, costringendolo a voltarsi per rifilargli un pugno di fuoco dritto sullo zigomo.
L'impatto mandò Silvermine a schiantarsi contro il parapetto degli spalti, travolgendo anche un paio di persone che bazzicavano lì intorno, ancora istupidite dall'incantesimo che le aveva tenute soggiogate.

Natsu ridacchiò e si sgranchì le nocche.
Dove credi di andare? Stavi scappando dal nostro scontro?”

Silvermine si alzò dalle macerie e lo guardò con tutto l'odio del mondo.
Io... VI STERMINERO' TUTTI, DANNATI DRAGON SLAYEEEER!!!” ruggì con tutto il fiato che aveva in gola, prima di scagliarsi su Salamander e restituirgli il gancio in faccia. Le catene, infuriate tanto quanto il loro padrone, arrivarono da tutte le direzioni per legare il Drago di Fuoco e frustarlo con tanta spietatezza da strappargli la pelle dalla schiena, lasciandogli sul dorso solo un ammasso di carne viva e sanguinolenta.
Natsu però non demordette: ruotò i polsi e afferrò le catene che lo tenevano fermo, così da dar loro uno strattone e spezzarle, liberandosi dal giogo. Con un'agile capriola fu di nuovo in piedi, le catene spezzate che pendevano inermi dai suoi polsi.

Sembra divertente! La tua determinazione di sterminarci contro la nostra di prenderti a calci. Una bella sfida, non trovi?” e senza quasi finire la frase, partì di nuovo a mille contro l'avversario, infiammando le catene e facendole vorticare.

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Gajeel perse tutto il poco colore che gli era rimasto in faccia quando si ritrovò così vicino al volto di quel demone di Lucifer. Da dove diavolo era saltato fuori?!

Il Drago degli Inferi sorrise, beffardo.
Serve una mano, fratellino?”

Poco più in là, anche Cobra e Laxus si fermarono e sgranarono gli occhi nel vedere il nuovo arrivato, ma subito dopo lo ignorarono per tornare a concentrarsi su Alfieri e catene.

Gajeel rimise in moto il cervello e si tolse l'espressione sbalordita dalla faccia.
Non mi serve nessun fottutissimo aiuto! E mettimi giù, che mi fai senso!”

Lucifer lo mise a terra senza replicare, poi diede un'occhiata in giro al caos che imperversava nel Domus Frau.
Ma guarda un po'...” esordì. “Avete organizzato una così bella festa e non mi avete invitato? Davvero maleducato, da parte vostra”

Tu, piuttosto” ringhiò Gajeel. “Dove cazzo eri fin'ora? Non sarebbe il momento di farci sapere da che parte stai, bastardo?”

Lucifer scrollò le spalle e tirò fuori un piccolo libro sgualcito dalla tasca del cappotto.
Stavo venendo qui a vedere cosa combinavate, ma poi ho trovato una biblioteca giù in città e mi sono fermato a dare un'occhiata. C'erano dei libri davvero interessanti”

Gajeel lo guardò come se fosse impazzito, cosa che probabilmente non era poi così distante dalla realtà. Solo un tipo fuori di testa come quello poteva andare tranquillamente in biblioteca quando l'intera nazione voleva linciarlo.

Tsk. Ne hai trovato almeno uno che ci aiuti a mettere a posto questo casino? Tipo quel libro sulle magie perdute dei draghi che abbiamo usato alla Baia degli Schiavi...”

Lucifer scrollò le spalle e aprì una pagina a caso.
Affatto. Però senti qua:
'Forse il sonno eterno della morte è meno doloroso qualora l’estinto riposi all’ombra dei cipressi e dentro le urne confortate dal pianto di chi è rimasto?'. Carino, vero?”

Ma sei impazzito?” saltò su Gajeel. “Il regno sta andando a puttane e tu ti metti a leggere uno stramaledetto libro di poesie?! Fottiti, Lucifer!”

Decise di lasciar perder quel pazzo e concentrarsi nuovamente sulla battaglia in corso. Cobra stava combattendo da solo contro gli Alfieri lanciando loro addosso ruggiti intrisi di veleno, mentre dall'altra parte dell'arena Laxus distruggeva una catena dopo l'altra.
Sugli spalti, invece, Salamander e Silvermine continuavano a darsele di santa ragione, i Draghi Gemelli correvano verso la terza Lacrima e Wendy... Wendy stava avendo la peggio contro Ivan.

Il Drago d'Acciaio imprecò mentalmente.
Tutti sembravano aver bisogno d'aiuto, ma lui da solo non poteva moltiplicarsi e correre da tutti. Doveva scegliere.

Si voltò verso Lucifer, tanto per sapere se aveva intenzione di fare qualcosa oppure no, e si sorprese di trovarlo molto interessato alla battaglia di Wendy.
Se ne stava lì ad osservare la giovane Dragon Slayer con espressione divertita e un leggero sorriso soddisfatto sulle labbra.

Magnifica” lo sentì commentare a voce bassa, quasi parlasse da solo. “Danza nel vento con grazia assoluta e si muove come se avesse le ali. Potrebbe diventare uno splendido angelo della morte, se solo lo volesse”

Oi” lo riprese Gajeel, seccato. “Non credi che dovresti...”

Ssh” lo mise a tacere Lucifer, senza staccare gli occhi dal Drago del Cielo che si batteva sugli spalti.

Gajeel cominciò a incazzarsi.

'Ssh' a lui? 'SSH' A LUI?!
Ma chi diavolo si credeva di essere quel pallone gonfiato per dargli ordini?!

Fu sul punto di dargli una bella rispostaccia, ma improvvisamente si accorse che Wendy era seriamente in difficoltà: il suo avversario era un uomo adulto nonché Master di una gilda, la cui esperienza in battaglia superava la sua di un bel po'. Era una Dragon Slayer e una ragazzina molto forte per la sua età, però non poteva tener testa a Ivan così a lungo, Gajeel lo capì quando vide un turbine di shikigami travolgerla e sbatterla a terra come una bambolina di pezza.

Merda!” imprecò Acciaio Nero. La barriera era ancora attiva, non poteva neanche correre in suo aiuto!

A sorpresa, Lucifer sfoderò lentamente la spada che portava al fianco e la tenne in equilibrio orizzontalmente dinanzi a sé.

Che stai facendo...?” indagò, perplesso.

Vide l'espressione del Drago degli Inferi mutare e divenire profondamente concentrata. Poi, tutto d'un tratto, Lucifer lanciò in aria la spada, la quale volteggiò nel cielo sopra le loro teste prima di ricadere roteando verso il basso.
Gajeel non capì cosa volesse fare quel matto, ma quando la katana arrivò a un metro e mezzo d'altezza, Lucifer la colpì in pieno con un calcio poderoso, spedendola dritta come un missile verso gli spalti. Incredibilmente e contro ogni logica, la spada cozzò contro la barriera invisibile generando una potente scarica elettrica che si propagò in tutti i cristalli di Lacrima, prima di superare anche quell'ostacolo e passare oltre, conficcandosi a pochi centimetri dal punto in cui Wendy era caduta in ginocchio.

La giovane Dragon Slayer voltò la testa verso l'arena, sorpresa e stupefatta da quel gesto.

Lucifer ricambiò a distanza il suo sguardo e annuì lievemente con la testa.
Afferrala, sorellina” mormorò con voce troppo bassa perché Wendy potesse udirla da lassù. “Diventa ciò che sei nata per essere”

Con grande stupore di Gajeel, Wendy annuì di rimando e allungò la mano verso la spada.

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Wendy sapeva che quello era il momento.

Il suo momento.

Il momento di rialzarsi e combattere.

Aveva combattuto molte volte per il bene dei suoi compagni, aveva stretto i denti ed era andata avanti anche nelle situazioni più disperate, ma adesso era tutto diverso. Adesso non stava combattendo per salvare qualcun altro, stava combattendo per sé stessa. Per la vita e l'orgoglio.

L'impugnatura ruvida della spada di Lucifer entrò perfettamente tra le sue dita, e quando strinse la presa e la sollevò, non la trovò poi così pesante come avrebbe pensato.
La lama era così lucida da potercisi specchiare, e vedere il proprio riflesso nella spada le diede una strana sensazione di conforto che non aveva mai avvertito prima. Si tirò di nuovo in piedi, impugnando la katana a due mani. Non aveva mai tenuto in mano una spada, ma aveva visto molte volte Erza farlo, e i suoi occhi avevano memorizzato.

Di fronte a lei Ivan Dreher sghignazzò, circondato dai suoi fedeli shikigami.
Non mi farò mai più umiliare da un membro di Fairy Tail” sibilò con lo stesso tono velenoso di una serpe. “Tanto meno da una ragazzina spaventata che spera di battermi agitando un pezzo di metallo!”

Schioccò le dita, e un flusso violento di shikigami vorticò nella direzione della Dragon Slayer, pronto a travolgerla per l'ennesima volta.

Wendy chiuse gli occhi e concentrò la propria magia nella spada, la quale sembrò rispondere anche troppo bene alla sua vibrazione. Un alito di vento compresso cominciò a ruotare attorno alla lama, estendendo il suo raggio d'azione e rendendola ancora più pericolosa.
Quando l'uragano generato da Ivan le fu addosso, Wendy aprì gli occhi di scatto e mosse la spada in orizzontale con sicurezza assoluta, rilasciando tutta la magia accumulata. Non aveva mai impugnato una spada, vero, ma lo spirito guerriero che risiedeva in quella lama sembrava guidarla nel movimento come se fosse dotata di vita propria.
Il fendente fu così bilanciato e perfetto da tagliare letteralmente in due il turbine di shikigami, disperdendoli nell'aria come pezzi di carta straccia.

Ivan sgranò gli occhi, stupito e anche spaventato, e Wendy seppe che ora non c'era più nulla a opporsi tra lei e il nemico.
Mentre si lanciava in avanti per un ultimo attacco, le parve di sentirsi addosso gli occhi glaciali di Lucifer, e la sua voce suadente sussurrarle all'orecchio.

È tempo di aprire le ali e spiccare il volo, sorellina...

La katana vibrò nella sua presa e fendette l'aria, raddrizzandosi e puntando verso il nemico.

Artiglia il cielo. Squassa la terra. Fa' sentire al mondo la potenza del tuo ruggito...

Wendy gonfiò i polmoni e urlò mentre caricava l'avversario, l'insicurezza del tutto scomparsa dal suo volto infantile, rimpiazzata da una ferrea determinazione.

... e divora la tua preda.

Ivan tentò un'ultima difesa creando un muro di shikigami che lo proteggesse dall'attacco in arrivo, ma la spada caricata con la magia del vento perforò la barriera e passò oltre, squarciando il petto dell'uomo.
Il sangue schizzò nell'aria e macchiò il volto della giovane Dragon Slayer, la quale però aveva trattenuto volontariamente l'affondo ed evitato i punti vitali . Per quanto l'intenzione omicida di Lucifer potesse istigarla a uccidere l'avversario, il suo cuore continuava a rimanere puro e candido: non si sarebbe macchiato con la colpa di un omicidio.

Ivan cadde al suolo di schianto, il petto attraversato da una brutta ferita, grave ma non mortale.
L'uomo boccheggiò a vuoto e rimase lì, spiazzato e in preda ai tremori, trovandosi dinanzi all'ira di un drago.
Per un attimo sembrò volesse dire qualcosa, ma quando si rese conto che la sua battaglia era ormai perduta, si limitò a tamponare la ferita con le mani e a darsi alla fuga barcollando.

Wendy rimase immobile a fissarlo finché non si fu allontanato a sufficienza, poi cadde a sedere sul pavimento degli spalti, stremata.
Ansimando per lo sforzo, voltò la testa in direzione dell'arena, incrociando lo sguardo divertito di Lucifer, il quale le fece un lieve cenno d'approvazione.

Aveva vinto la sua battaglia.


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Angolo dell'Autrice


Ancora due capitoli e poi è tutto finito! Nooo!! :(
Mesi per scriverla e poche settimane per pubblicarla... però mi sento realizzata! :D

La poesia non richiesta che Lucifer ci ha gentilmente narrato è la parafrasi di un paio di versi dell'opera 'Dei Sepolcri' di Ugo Foscolo. Come ci sia finito tale libro nella biblioteca reale di Crocus, è un mistero destinato a diventare leggenda. u.u

Colpa di Lucifer, quando c'è lui nei paraggi succedono sempre cose strane e surreali. u.u

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Capitolo 16
*** Ultimo Ruggito! ***


CAPITOLO SEDICI – ULTIMO RUGGITO!


Dall'altra parte della barriera, il Drago degli Inferi era assolutamente compiaciuto dello spettacolo a cui aveva appena assistito, e accanto a lui Gajeel non era da meno.

Ben fatto, ragazzina” ghignò il Drago d'Acciaio.

Ha un grande talento” commentò divertito Lucifer. “Se libererà il suo cuore dall'esitazione, tra qualche anno potrebbe diventare abbastanza forte da batterci tutti”

Tch. Deve ancora farne di strada”

Lucifer sorrise e si voltò nell'altra direzione, dove Cobra stava affrontando una dura battaglia con gli Alfieri. Per quanto li colpisse con i suoi artigli velenosi e con pugni che avrebbero spezzato le ossa a un Vulcan, quei maledetti wraith continuavano ad avanzare senza mostrare alcun cedimento, alcuna debolezza. Il Drago del Veleno aveva i vestiti laceri attraverso cui si vedeva la pelle piena di ferite ed ematomi, e le molteplici botte ricevute gli rendevano faticoso persino stare dritto. Si vedeva lontano un miglio che gli Alfieri stavano avendo la meglio, e dire che li stava combattendo solo da pochi minuti.

Guerrieri non-morti, eh?” commentò Lucifer, interessato.

Sono dei maledetti zombie immortali come te” ribatté Gajeel. “Non sentono dolore e continuano a combattere senza fermarsi”

L'erba cattiva non muore mai, dicono”

Il Drago degli Inferi si leccò le labbra con un'espressione perversa in volto.
Si sbottonò lentamente il cappotto lungo fino alle caviglie e se lo sfilò, lanciandolo senza cura sul terreno sabbioso.

Gajeel non lo aveva mai visto a petto nudo, e doveva ammettere che, a dispetto del suo volto dalla bellezza divina, non era affatto una bella vista.
Il petto, la schiena e il ventre del Drago degli Inferi erano messi peggio di un campo di battaglia: un'intricata ragnatela di cicatrici e cuciture lo attraversavano da parte a parte, con ancora infilati nella pelle pezzi di fili e aghi, come se si fosse ricucito da solo e avesse dimenticato lì gli attrezzi.
Era peggio di uno zombie, una specie di cadavere ambulante che sembrava morto e risorto più volte, una bambola rotta e ricucita alla meno peggio.

Lucifer si sgranchì il collo e le spalle e sollevò lo sguardo verso gli Alfieri, che avevano appena aperto uno squarcio nella schiena di Cobra.
Fatti da parte, fratellino” esordì, lasciandosi avvolgere dalle proprie fiamme cerulee. “Lasciali a me

Cobra lo sentì benissimo e fu sul punto di ribattere, ma all'ultimo momento cambiò idea, dato che era conciato abbastanza male e non aveva poi tutta questa freschezza di combattere gli Alfieri, così arretrò senza dire niente lasciando il campo all'altro Dragon Slayer.
Un attimo dopo Lucifer era già scomparso alla vista con uno scatto simile al teletrasporto, solo per calciare in faccia un Alfiere e spedirlo dall'altra parte dell'arena. Due wraith lo attaccarono dai lati, ma lui li schivò entrambi saltando in aria e spazzandoli via con un'ondata di fiamme, poi atterrò e sferrò un pugno nella maschera di un altro spettro, dimostrando di saper gestire la situazione meglio di loro.
Gajeel e Cobra rimasero a guardarlo combattere solo per una manciata di secondi, e poiché il Drago degli Inferi se la stava cavando egregiamente, decisero di lasciarlo fare senza intromettersi.

Gerard ha distrutto la Lacrima madre e la ragazzina ha messo in fuga Ivan, eh?” commentò Cobra, riprendendo un attimo fiato.

Ne restano ancora quattro” rispose Gajeel. “Gli Alfieri, le catene, la barriera e Silvermine

Cobra annuì.
Lasciamo gli Alfieri a Lucifer e Silvermine a Natsu. Io penso alle catene, tu va' ad aiutare gli altri”

No, tu va' ad aiutare gli altri e io penso alle catene” ribatté irritato Acciaio Nero. “Ho proprio voglia di farmi una bella scorpacciata di ferro”

Cobra tacque per un attimo, ma poi acconsentì. Lasciare il metallo al Dragon Slayer specializzato nel trattarlo era la cosa più saggia da fare.

Prenditi anche le catene di Laxus, allora. Io e lui abbiamo un paio di Lacrima da distruggere”

Gajeel annuì con un ghigno, poi i due si separarono e partirono di corsa in direzioni differenti.

Laxus!” chiamò Cobra per attirare l'attenzione del biondo.

Il Drago del Fulmine, ansimante e sfregiato in più punti, spezzò altre due catene e si voltò verso di lui.

Lascia le catene a Gajeel e pensa alla Lacrima!”

Ci vollero meno di tre secondi perché Laxus capisse la situazione e collaborasse.
Gajeel prese subito il suo posto, afferrò le prime catene sferraglianti che gli capitarono a tiro e le ruppe con i denti, cominciando subito a sgranocchiarle per fare un bel power-up.
Avrebbe dovuto pensarci prima invece di farsi bastonare dagli Alfieri!

Mentre lui si dava da fare con le catene infernali e le divorava una dopo l'altra, Laxus e Cobra si diressero di gran carriera verso i restanti cristalli di Lacrima, dove i Draghi Gemelli li attendevano per un attacco combinato.
Sting e Rogue erano riusciti a passare sotto la grata dell'arena e a riemergere all'esterno della barriera, e ora si stavano preparando a colpire.
Entrambi caricarono un ruggito e contarono fino a tre, e quando Laxus e Cobra fecero lo stesso, quattro fasci di magia dragonica investirono i due cristalli di Lacrima, generando un'imponente esplosione di magia e frammenti.
Laxus e Rogue distrussero con un gran fragore quello a destra dell'arena, mentre Cobra e Sting fecero a pezzi l'altro. In meno di un battito di ciglia, il potere della barriera venne meno, e questa si dissolse nel nulla, liberando i Dragon Slayer dalla trappola mortale in cui erano stati rinchiusi.

È fatta!” esultò Sting, mentre i due draghi di Seconda Generazione riprendevano fiato dopo il combattimento.

Al centro dell'arena, Gajeel udì il grido vittorioso del Drago Bianco, e seppe che la barriera era andata. Ora potevano uscire e prendere a calci di persona Silvermine, anche se pareva che ci stesse già pensando Salamander. Per quanto lo riguardava, Gajeel non ricordava di aver mai fatto una tale abbuffata di metallo in vita sua: si era mangiato centinaia di catene in pochi minuti, e la loro essenza gli ribolliva ora nelle vene sotto forma di energia magica. Era talmente carico da sentirsi a dir poco invincibile.
Forte di quella nuova energia, guardò le catene rimanenti, decisamente diminuite da quando aveva cominciato a divorarle. Tramutò entrambe le proprie braccia coperte di ferite in spade d'acciaio, e ruotando su sé stesso come un mulinello tranciò a raffica tutto ciò che gli capitò a tiro, distruggendo le catene una volta per tutte. Potevano anche rigenerarsi all'infinito, ma era chiaro che se Silvermine stava perdendo le forze non poteva più evocarne altre.

Ora che anche le catene non erano più un problema, restavano solo gli Alfieri.

A prima vista sembrava che Lucifer si stesse divertendo parecchio ad affrontarli tutti insieme: le loro lame gli avevano già aperto parecchie ferite sul corpo, ma non avendo i recettori del dolore, il Drago degli Inferi non risentiva minimamente della mancanza di energie, e anzi, si muoveva tra gli avversari con la stessa fluidità di un serpente, colpendoli con calci e pugni avvolti dalle fiamme.
La sua tecnica era perfetta, la precisione pari solo a quella di un bisturi.
Non solo comandava le fiamme degli Inferi, era immune al dolore e combatteva peggio di un demone, ma padroneggiava anche le arti marziali, senza sbagliare mai un colpo o mancare il bersaglio.
Gli Alfieri però continuavano a rialzarsi ed affondare le spade su di lui, danneggiandolo ripetutamente.
Dopo un ultimo colpo che spedì a terra due wraith, Lucifer prese le distanze e ridacchiò, pur con le viscere che rischiavano di scivolargli fuori da una ferita profonda da un momento all'altro.

Non volete proprio saperne di tornare nella tomba, eh?”

Raddrizzò la schiena con un'inquietante scricchiolio di vertebre e sollevò un dito, puntandolo verso gli Alfieri. Sulla punta, affiorò subito una fiamma azzurra.

Metsuryū Ōgi...” pronunciò a voce alta, attirando l'attenzione degli altri Dragon Slayer.

Come loro, anche lui era capace di usare l'Arte Segreta di Devastazione del Drago, probabilmente la tecnica più potente di cui un Dragon Slayer disponeva.

Tsei-She-Ke... Meikai Ha!!!

Onda Infernale del Respiro dei Morti, il nome della tecnica suonava più o meno così.
La fiamma sul suo dito divampò fino a raggiungere dimensioni colossali, un'immensa onda di marea azzurra composta interamente da fuochi fatui. Quando si abbatté sugli Alfieri, questi vennero travolti dalla sua furia senza potersi difendere, e i Dragon Slayer poterono vedere chiaramente le loro anime dannate uscire dalle armature, per venir trascinate dritte oltre la soglia degli Inferi.
Immortali o meno, neppure gli Alfieri del Tiranno potevano sopravvivere a un incantesimo che distruggeva la magia, tanto meno se la suddetta magia li teneva in vita.
Una volta compiuto il suo dovere l'onda di fuoco ceruleo si dissolse, e le armature degli Alfieri, rimaste senz'anima al pari di gusci vuoti, si accartocciarono su sé stesse fino a collassare al suolo.

Finalmente i mostruosi guerrieri non-morti erano caduti.

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Natsu ruotò su sé stesso come un tornado di fuoco e fiamme, le catene ancora attaccate ai suoi polsi divenute ora incandescenti al pari del metallo appena fuso. L'energia centrifuga data dal movimento rese le catene cento volte più pesanti, e quando il Drago di Fuoco raggiunse Silvermine, il doppio colpo che gli riversò addosso fu così potente da sbalzarlo via di un centinaio di metri, facendolo volare dritto nell'arena.
Salamander smise di roteare e saltò a sua volta oltre il parapetto degli spalti, atterrando sulla sabbia dell'arena ora che non c'era più alcuna barriera ad impedirglielo.

Sulle gradinate, i cittadini avevano finalmente cominciato a riprendersi dai postumi dell'incantesimo di possessione, e si stavano rendendo conto poco a poco della situazione in cui si trovavano. Alcuni urlarono per lo spavento e lo shock di trovarsi in mezzo a un campo di battaglia, altri rimasero a guardare cosa stava accadendo nell'arena, altri ancora fuggirono a gambe levate, riversandosi in massa fuori dal Domus Frau. Le guardie reali si scambiavano occhiate perplesse, indecise sul da farsi e impossibilitate a capire chi fosse il nemico.

Ancora con la katana di Lucifer in mano, Wendy atterrò sulla sabbia accanto a Natsu, e insieme raggiunsero gli altri Dragon Slayer, radunatisi in gruppo a una decina di metri dal punto in cui era caduto Silvermine.
Erano tutti segnati dalla battaglia, sanguinanti e con i vestiti laceri, provati sia nel corpo che nello spirito, ma almeno erano ancora tutti vivi.

Silvermine si rialzò faticosamente da terra. La giacca si era strappata del tutto a causa dell'ultimo attacco, mostrando sul suo torace una vistosa croce di anelli impressa a fuoco, lì dove le catene incandescenti lo avevano colpito con brutale violenza.
Ora che era ridotto in quello stato, nemmeno la Magia del Legamento gli rispondeva più, e non c'erano neppure gli Alfieri del Tiranno a proteggerlo.

Natsu si portò davanti al gruppo e lo guardò dall'alto al basso.
È finita, Silvermine” decretò. “Hai perso”

L'ex Master di Hellhound ricambiò il suo sguardo con tutto l'odio possibile, un odio così feroce e profondo da far male solo a guardarlo.
I Dragon Slayer rimasero a fissarlo in silenzio, fieri anche nello stato in cui versavano. La battaglia li aveva messi a dura prova, ma nessuno di loro aveva ceduto, nessuno si era arreso, e questo non poté che scatenare ancora di più l'ira di Silvermine.

Voi... voi... !” proruppe il mago oscuro stringendo i pugni e tremando di rabbia repressa. Sembrava che le vene potessero esplodergli da un momento all'altro, il che era anche comprensibile dopo esser stato battuto per la seconda volta dagli stessi avversari.

... io vi distruggo. Vi distruggo, vi distruggo, VI DISTRUGGOOOO!!!” ululò al cielo, folle e incontrollato.

Adesso basta” ringhiò Sting, facendo un passo avanti. “Non c'è bisogno che nessuno qui muoia. Ammetti la sconfitta e facciamola finita”

Vuoi davvero lasciarlo in vita?” rise Lucifer all'indirizzo del Drago Bianco. “La tua ingenuità fa tenerezza, fratellino. Se lo lasciamo andare, questa feccia pianificherà un altro sterminio di massa e cercherà di nuovo vendetta”

Tu chi sei, comunque?”

Rimandiamo a dopo le presentazioni” intervenne Laxus, sgranchendosi le nocche e facendo un passo avanti. “Prima dobbiamo chiudere questa faccenda una volta per tutte”

Mi hai tolto le parole di bocca” sogghignò Cobra.

Gajeel scoprì i canini. “Nessuno qui lascerà scappare questo bastardo”

Una risata roca e intrisa di follia proruppe dalla gola di Silvermine, attirando la loro attenzione.

L'uomo gettò loro uno sguardo di puro disprezzo, e allo stesso tempo carico di sarcasmo.
Spiacente, cacciatori di draghi, ma se deve essere la mia fine, allora farò in modo di portarvi con me nella tomba

Gli otto Dragon Slayer rimasero in guardia, attenti. Quando il nemico sconfitto ridacchiava a quel modo e pronunciava certe frasi, non c'era mai da prenderla alla leggera.

Che ha in mente, adesso?” indagò Gajeel, avvertendo qualcosa nell'aria cambiare, una leggera vibrazione che si propagava fin nelle ossa.

Cobra affilò lo sguardo.
Una cosa davvero poco piacevole” rispose dopo aver udito i pensieri del nemico.

Silvermine raddrizzò la schiena e prese un respiro profondo, poi portò le mani davanti a sé, i palmi rivolti l'uno verso l'altro così da concentrare l'energia magica nel mezzo.

I maghi di Fairy Tail impallidirono dinanzi a quella posa.

Conoscevano bene quella postura, quell'aura magica, quell'atteggiamento del corpo.
Avevano visto più di una volta Master Makarov eseguire quell'incantesimo, un anatema che Laxus aveva ereditato e che costituiva probabilmente l'arma più pericolosa della loro gilda.

Hell Law...” mormorò Lucifer a bassa voce, ma lo udirono tutti.

Si voltarono verso di lui, sorpresi.
Conosci quell'incantesimo?” indagò Natsu.

Il Drago degli Inferi rimase immobile a fissare l'energia magica che cominciava a raccogliersi tra le mani di Silvermine.
La magia del Giudizio Universale di Hellhound” spiegò. “L'ho vista in azione una sola volta. Non lascia niente di tutto ciò che incontra sul suo cammino. La materia semplicemente marcisce

Natsu, Gajeel, Wendy e Laxus deglutirono a vuoto. Quell'incantesimo era il gemello oscuro della Fairy Law, e se aveva anche solo la metà di quella potenza, nessuno di loro sarebbe sopravvissuto.

Natsu si voltò verso il Dio del Tuono.
Laxus! Usa la Fairy Law! Con quella puoi tenergli testa, giusto?”

L'espressione di Laxus s'incrinò.
Al momento non ho abbastanza energia per richiamare un incantesimo di quella portata” rispose amaramente. “E comunque non sarebbe fattibile... due magie del genere a confronto scatenerebbero un'esplosione pari solo al Big Bang. L'intero regno verrebbe spazzato via”

I Dragon Slayer impallidirono.
Ma allora... non c'è niente che possiamo fare?” domandò Rogue ad occhi sgranati.

Assurdo... avevano combattuto fino a quel momento solo per vedersi cancellare dalla faccia della terra da un unico incantesimo?

Gajeel sferrò un pugno a terra.
Cazzo! Non è... giusto!

Rimasero in silenzio per un lungo momento, mentre a pochi metri da loro un cuore pulsante di magia nera vibrava tra le mani di Silvermine, pronto ad esplodere. Da quella distanza non sarebbero riusciti a sopravvivere, l'onda li avrebbe presi tutti quanti, compresi i cittadini di Crocus.

Natsu alzò la testa e si voltò verso i compagni.
Non moriremo qui” sentenziò. “Abbiamo combattuto contro le gilde oscure più potenti del regno, Oraciòn Seis e Grimoire Heart, e siamo sopravvissuti”

Cobra sostenne il suo sguardo, restando silenzioso.

Abbiamo affrontato la furia di Acnologia e siamo sopravvissuti” continuò Natsu, guardando Laxus.Siamo sprofondati nel mare insieme a Tenroujima per sette anni e siamo sopravvissuti”

Wendy annuì.

Abbiamo combattuto alla Baia degli Schiavi e affrontato maghi spaventosi, e siamo sopravvissuti”

Gajeel fece un cenno d'assenso con la testa.

Natsu si voltò verso i Draghi Gemelli.
Abbiamo combattuto contro i draghi di quattrocento anni fa, li abbiamo ricacciati indietro e siamo sopravvissuti!

Sting e Rogue sorrisero.

Lucifer incrociò le braccia.
Perché sei sopravvissuto in passato, credi di poter sopravvivere anche adesso?” domandò. “La morte arriva per tutti, fratellino

Natsu sostenne fieramente il suo sguardo.
Non oggi. Oggi sopravviviamo” e detto ciò espanse la propria energia con tanta forza da farsi affiorare le scaglie di drago sulla pelle.

Aveva finalmente imparato ad attivare volontariamente il Dragon Force.

Ben detto, Natsu-san!” esclamò Sting. “Oggi non ho proprio voglia di morire!”

Anche lui espanse il proprio potere e si ricoprì di macchie bianche, seguito a ruota da Rogue.
Uno ad uno, anche gli altri draghi attivarono il Dragon Force.
Gajeel tramutò la propria pelle in acciaio, Laxus tirò fuori le scaglie, Cobra si ricoprì di uno spesso strato di squame rossastre e Lucifer corazzò il proprio corpo con un esoscheletro di ossa e fiamme.
Wendy non aveva ancora imparato a farlo, perciò si limitò a caricarsi di magia e usare un semplice incantesimo di potenziamento.
La loro aura si espanse per tutta l'arena, pulsando a ritmo con i loro cuori.

Silvermine spalancò le braccia in quel momento.
Sparite, Dragon Slayer!” urlò prima di attivare la Hell Law con un battito di palmi.

La sfera nera e malata tra le sue mani si ingigantì nell'arco di un secondo, raggiungendo dimensioni colossali e allargandosi a macchia d'olio in ogni direzione. Tutto ciò che toccava marciva all'istante, come se l'onda magica stessa fosse un concentrato di sostanze venefiche e batteri che distruggevano qualsiasi materiale.
Un attimo prima che la Hell Law li investisse, Natsu alzò la testa.

Ruggiamo!

Tutti e otto gonfiarono i polmoni contemporaneamente e caricarono i rispettivi ruggiti.

Karyū no...

Tetsuryū no...

Rairyū no...

Tenryū no...

Dokuryū no...

Hakuryū no...

Eiryū no...

Jigokuryū no...

... HŌKŌŌŌ!!!!!!” ruggirono tutti all'unisono, liberando un unico uragano di magie che si schiantò contro l'oscurità corrotta della Hell Law, frenandone l'avanzata.
Avevano gonfiato parecchio i polmoni, e ora avevano tutta l'intenzione di liberare l'aria accumulata fino a restare senza fiato, sfidandosi a vicenda su chi averebbe mantenuto più a lungo il ruggito.
La potenza delle loro voci fu così grande da far tremare tutta Crocus, il pavimento dell'arena si frantumò sotto i loro piedi, mentre l'onda d'urto generata fece crollare il Domus Frau pezzo dopo pezzo.
Piantarono i piedi a terra e tennero duro fino all'ultimo, opponendosi al massimo delle loro forze contro la magia finale di Silvermine. Il vento si alzò furioso attorno a loro e minacciò di farli volare via, mentre le ferite che si portavano addosso pulsarono più dolorosamente che mai dinanzi a quell'insopportabile pressione.
L'oscurità violacea della Hell Law spingeva sempre più, contrastando il loro ruggito combinato e avanzando con lentezza inesorabile verso di loro. Ancora un paio di metri e ne sarebbero stati inghiottiti.

Dann... na... zioneee! Pensò rabbiosamente Natsu, sputando fuori tutto il fuoco che aveva in corpo per fermare quell'onda corrotta.

L'incantesimo di Silvermine avanzò ulteriormente, e ormai era così vicino da far sentire loro l'intenso fetore di marciume e decomposizione.
Natsu si vide sul punto di venir travolto da quella magia oscura, ma all'improvviso un braccio gli passò accanto alla testa ed entrò dritto nell'onda scura della Hell Law.
Sgranò gli occhi, sconcertato, solo per rendersi conto che Lucifer stava usando due attacchi contemporaneamente, un ruggito dalla bocca e una vampata di fiamme dalla mano, scomparsa da qualche parte in quella bolla di magia nera.
Quel piccolo intervento bastò a cambiare gli equilibri delle magie e a fermare definitivamente l'avanzata dell'incantesimo finale di Hellhound. I Dragon Slayer, confortati dall'improvviso vantaggio, ruggirono con tutta l'energia che possedevano.
Quella situazione di stasi sembrò durare all'infinito, ma ad un certo punto il loro ruggito sopraffece la Hell Law, ricacciandola indietro fino al punto in cui le due magie si annullarono a vicenda, lasciando intorno a loro solo devastazione e rovina.

Quando gli otto draghi non ebbero più fiato e smisero di ruggire, fu anche il momento in cui Silvermine crollò in ginocchio, esausto e sconvolto da quell'impensabile risultato.

N-no... la mia... magia...” balbettò senza riuscire a capacitarsi di aver perso tutto per la seconda volta.

Gli otto Dragon Slayer si tennero in piedi a fatica, anche loro ridotti ormai allo stremo. Il Dragon Force si era ritirato, lasciandosi spossati il doppio di prima, ma ancora in grado di combattere, se fosse stato necessario.
Silvermine comprese solo in quel momento che per lui era finita.

Rivolse loro un ultimo sguardo carico di rancore, ma poi scoppiò in una risata priva di allegria.
No, maledetti...” sentenziò. “Non prenderete la mia vita una seconda volta!”

I Dragon Slayer pensarono che avesse ancora un asso nella manica, ma non era così. L'unica cosa che aveva Silvermine, era una via d'uscita alternativa. Schioccò le dita affinché le sue fedeli catene serpeggiassero fuori dalla sabbia e si avvolgessero sul suo corpo.

Portatemi all'Inferno” ordinò sorridendo come un folle. “E fatemi dimenticare una volta per tutte questi dannati draghi”

Le catene non se lo fecero ripetere: si serrarono addosso a lui fino a stritolarlo e lo trascinarono bruscamente sottoterra, conducendolo probabilmente nell'unico luogo possibile: il regno della dannazione eterna, lì dove giacevano il Tiranno e i suoi Alfieri.
Una volta che tutte le catene furono scomparse e che la terra si fu richiusa, i Dragon Slayer crollarono a terra, seduti o distesi, sfiniti da quell'interminabile battaglia. Solo Lucifer rimase in piedi a fissarsi il braccio destro, lo stesso che aveva usato per frenare la Hell Law: non ne restava niente più che uno scheletro privato di carne e pelle.
Nonostante tutto sorrise e usò la mano buona per raccogliere da sotto la macerie dell'arena il piccolo libro che aveva trovato nella Biblioteca Reale di Crocus.

Anche la speranza, lesse ad alta voce. “... ultima dea, abbandona i sepolcri; e l'oblio avvolge tutte le cose nella sua eterna notte; e una forza operosa le trasforma in continuazione; e il tempo travolge l’uomo, i suoi sepolcri, i suoi ultimi resti mortali e ciò che resta di terra e cielo.

Gajeel emise un lamento.
E falla finita con questa lagna!”

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Quando Gerard arrivò, al tramonto, li trovò ancora tutti e otto lì, stravaccati a terra nel bel mezzo dell'arena distrutta. Non si erano ancora medicati le ferite, ma Wendy li aveva guariti il minimo indispensabile non appena aveva recuperato un po' di energie.

Oi, Gerard!” lo salutò Natsu.

L'ex Mago Sacro zoppicava vistosamente e trascinava una gamba, ma tutto sommato era ancora vivo, perciò non c'era da preoccuparsi.

È finita?” domandò l'uomo non appena li raggiunse.

Wendy annuì felicemente.
Ce l'abbiamo fatta, sì”

Bene. Sembra sia stata dura per tutti, eh?”

Non me ne parlare, non mi sento più la schiena” si lamentò Cobra.

Ma sta' zitto” lo riprese Laxus. “Te ne sei rimasto col culo in prigione per sette anni e hai il coraggio di dire che sei stanco per un paio d'ore di libertà? Patetico”

Scusa, dov'eri tu nelle suddette due ore?” ribatté Cobra. “Stavi bevendo un tè al bar o come me combattevi contro catene infernali e guerrieri non-morti? Tu almeno eri allenato”

Gerard rise.
Beh, almeno voi non siete stati quasi mangiati da un cane a tre teste”

Un paio di mesi fa mi è capitata la stessa cosa con due pesci grossi come elefanti” fece notare Gajeel.

Natsu scattò in piedi come una molla e cominciò a saltellare sul posto.
Bene, allora! Chi vuole combattere con me? Facciamo una rissa per concludere in bellezza la giornata!”

Impiccati, Salamander”

Vuoi essere tu il primo a cominciare?!”

Non aspettavo altro!”

Canaglia!

Piromane!

I due continuarono ad insultarsi a vicenda per qualche minuto, finché non si lanciarono l'uno addosso all'altro e rotolarono a terra sotto lo sguardo annoiato dei presenti.
Per essere scampati da poco a una brutta fine, avevano energia da vendere!

Gerard sorrise e li guardò tutti.
Wendy stava curando la schiena ferita di Cobra, mentre Laxus si godeva in silenzio gli ultimi raggi del tramonto e Sting sonnecchiava con la testa posata sul ventre di Rogue. Lucifer invece era un po' distante dal gruppo, seduto a terra a gambe incrociate e intento a ricucirsi il fianco sinistro con ago e filo con l'unica mano che gli era rimasta.
L'ex Mago Sacro si voltò verso le rovine del Domus Frau, e solo allora notò un gruppetto di soldati guidati dal capitano delle guardie reali che procedeva a passo spedito verso di loro.
Si rese conto di dover tagliare la corda alla svelta, prima che qualche cane del Consiglio venisse a dargli la caccia.

Scusate, ragazzi, ma devo andare. Quelli del Consiglio non hanno ancora smesso di cercarmi” si scusò rivolgendosi ai Dragon Slayer.

Natsu smise di lottare con Gajeel e lo guardò.
Capisco. Ci si vede, allora!”

Sta' lontano dai guai” lo ammonì Laxus.

Gerard annuì e fece per andarsene, ma Natsu lo chiamò un'ultima volta.

Ah, Gerard!”

Cosa?”

Il Drago di Fuoco sorrise.
Grazie

L'ex Mago Sacro ricambiò il sorriso e fece un cenno con il capo, poi scomparve nel nulla senza lasciare traccia, sfruttando il potere di chissà quale tecnica illusoria.

Sting aprì gli occhi pigramente e si tirò a sedere.
Ehi, ho una bella idea!” esclamò. “Andiamo a mangiare?”

In effetti è da parecchio che siamo a stomaco vuoto” asserì distrattamente Rogue.

Io non ho soldi, ma se pagate voi allora ci sto” fece Cobra, alzandosi dopo che Wendy ebbe finito con lui.

Gajeel sogghignò.
Sentito, Salamander? Offri tu per tutti”

Ma neanche per sogno!”

Ottima idea” fece Laxus.

Ehi!”

Voi non andate da nessuna parte” li freddò una voce tagliente come la lama di un coltello.

Cobra alzò gli occhi al cielo ancor prima di vedere l'uomo che aveva parlato.
Eccolo che arriva...”

Dranbalt si teletrasportò dinanzi a loro con l'espressione più seria e seccata che avesse, mentre dietro di lui il drappello degli uomini di Arcadios li circondò e puntò loro contro le lance.
Si alzarono tutti in piedi, in guardia, mentre soltanto Lucifer continuava la sua operazione di sartoria su pelle umana con tutta la calma del mondo.

Dranbalt li guardò malissimo.
Dannazione, si può sapere cosa avete combinato, stavolta?” li interrogò.

Già, e vorrebbe saperlo anche Sua Maestà, dato che a causa vostra il Domus Frau è a pezzi e mezza città e di nuovo in rovina” gli fece eco Arcadios.

E per tutti i diavoli, tu perché sei sempre in posti dove non dovresti essere?” continuò Dranbalt gettando un'occhiataccia a Cobra. “Ogni volta che mi giro un attimo ti ritrovo fuori di prigione!”

Il diretto interessato fece spallucce con un ghigno.
Forse dovresti controllare di aver chiuso a chiave la cella, prima di andartene”

Non fare lo spiritoso, non c'è niente da ridere! I consiglieri mi scuoieranno vivo se scoprono che sei evaso!”

Ma io non sono evaso” ribatté Cobra, punto sul vivo. “Cazzo, è la terza volta che vengo trascinato fuori contro la mia volontà, e adesso passo anche per il colpevole di turno!”

Arcadios intervenne prima che i due monopolizzassero il discorso.
Comunque sia adesso avrete un bel po' di cose da spiegarci, Dragon Slayer. A cominciare dal perché c'è un Cerbero addormentato nella torre ovest del palazzo

Natsu rifilò di nascosto una gomitata nelle costole di Gajeel.

Che vuoi?!” sibilò quello, irritato.

Passiamo al piano F” sussurrò Salamander.

F? E che diavolo sarebbe?!”

Fuga” rispose il Drago di Fuoco. “Mi sa che questi vogliono arrestarci!”

Credo ti abbiano sentito” fece notare tristemente Rogue, dato che gli occhi di Dranbalt, Arcadios e tutte le guardie erano puntati su di lui.

Ops”

Ops un cazzo, Salamander! Sei un idiota!”

Arrestateli” ordinò Arcadios, implacabile. “Stavolta non vi basterà avere il favore del Re per passarla liscia”

Una risata roca e malata giunse da parte di Lucifer, un attimo prima che i soldati eseguissero l'ordine.
L'attenzione generale si concentrò sul Drago degli Inferi, che con un movimento aggraziato si alzò da terra e conficcò l'ago che aveva in mano dritto tra le proprie costole per metterlo via.

E tu chi saresti?” lo interrogò Dranbalt.

Lucifer lo fronteggiò, e poiché era parecchio più alto di lui, il membro del Consiglio si sentì decisamente a disagio, tanto più che gli occhi del Dragon Slayer lo trafissero da parte a parte con la loro crudeltà.

Sono la tua morte e la tua rovina, topolino” sibilò Lucifer estraendo lentamente la katana dal fodero, dopo che Wendy gliel'aveva restituita. “Sono il Drag...”

Non concluse la frase. I suoi occhi girarono all'indietro e il suo corpo cedette di colpo, portandolo a schiantarsi a terra, esanime.
Era... svenuto?

Dranbalt, Arcadios e tutti gli altri cacciatori di draghi sgranarono gli occhi, sorpresi.
Certo non era poi così strano che finalmente anche l'impietoso Lucifer fosse crollato. Aveva un brutto squarcio nel ventre, gli mancava un braccio, era graffiato e pieno di ferite... il fatto che non potesse percepire il dolore gli aveva soltanto impedito di rendersi conto di quanto gravi fossero le sue condizioni.

Ma guarda un po'” commentò Cobra con tono sarcastico. “Persino lui riesce a farsi delle colossali figura di merda”

Laxus annuì.
E dire che era partito così bene...”

Infatti, guarda Dranbalt. Stava per farsela addosso quando lo ha visto estrarre la spada...”

La piantate di prendervi gioco di un ufficiale del Consiglio?!” saltò su Dranbalt, una vena che gli pulsava sulla fronte.

Capitano” intervenne uno dei soldati rivolto ad Arcadios. “Che ne facciamo di questo qui? Sembra messo male...” disse additando il corpo privo di sensi di Lucifer, la cui mano sinistra ancora stringeva l'impugnatura della spada.

Curatelo, è un mago della nostra gilda” rispose Natsu senza badare assolutamente al fatto che lì non era lui a comandare. “E dato che ci siete preparateci da mangiare! Abbiamo una fame da lupi!”

Come vi permettete di fare richieste simili?!” alzò la voce Arcadios. “Arrestateli tutti!”

Cobra diede una gomitata a Dranbalt.
Diglielo anche tu di darsi una calmata. Non sarebbe meglio per tutti se vi raccontassimo cos'è successo davanti a un piatto di cibo, piuttosto che da dietro le sbarre? Saremmo molto più collaborativi”

Alla fine il membro del Consiglio annuì e fece un cenno ad Arcadios.
E va bene... Capitano, deponete le armi e fate preparare un banchetto per i Dragon Slayer” ordinò.

Con quale autorità tu... !” fece per ribattere Arcadios, ma Dranbalt alzò la voce.

Con l'autorità del Consiglio della Magia! Inoltre... ho la sensazione che questi maghi abbiano parecchie cose da raccontarci. Come ha detto Cobra, è meglio per tutti farlo con calma davanti a un piatto di cibo”

Alle loro spalle, Natsu e Sting si batterono il cinque di nascosto.
Vai così! Cena gratis!


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Angolo dell'Autrice


Prima che qualcuno tenti di linciarmi, sì, lo so, la tecnica segreta di Lucifer è stata rubata dalla tecnica segreta di Manigoldo/Death Mask di Saint Seiya.
Cercate di capirmi, su questo punto Lucifer e Cancer si assomigliano, mi sembrava interessante far usare al nostro Drago degli Inferi la stessa tecnica del granchietto sadico. Sono entrambi appassionati di roba macabra, dopotutto...

Se vi potesse interessare un approfondimento sullo Tsei-she-ke, ecco qua:

Tsei-she-ke (cinese) o Sekishiki (giapponese), è il nome che nell'antica Cina veniva dato al gruppo di stelle conosciute in Grecia come “praesepe” (= mangiatoia), appartenenti alla costellazione del Cancro. Il nome significa appunto “respiro dei morti” (o qualcosa di simile), dato che proprio quelle stelle venivano considerate la porta celeste che conduceva le anime nell'Altro Mondo. Il motivo è dato dal loro particolare colore azzurro, simile a quello dei fuochi fatui che vengono prodotti dalla combustione del gas fuoriuscito dai cadaveri in decomposizione (si tratta di una reazione chimica realmente esistente). Questo legame tra le fiamme azzurre e i cadaveri ha fatto sì che la tradizione popolare identificasse le praesepe come porta degli Inferi.

Perciò un po' è naturale che il Dragon Slayer degli Inferi usi una tecnica come quella del Cavaliere del Cancro. u.u
Vi basta come giustificazione? ;P

Bene, gente, dopo le mie inutili chiacchiere che non interessano a nessuno – ancora mi domando perché le scrivo – ci risentiamo al prossimo – e ultimo! - capitolo!

Bye!

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Capitolo 17
*** Di Nuovo Punizioni ***


CAPITOLO DICIASSETTE – DI NUOVO PUNIZIONI


La fantomatica cena nella sala dei banchetti del palazzo Mercurius fu uno degli eventi più catastrofici a cui l'umanità avesse mai assistito. Mettere l'intera Fairy Tail in una stanza chiusa era già abbastanza pericoloso, ma mettere otto Dragon Slayer feriti, affamati e irritabili era decisamente più rischioso. Sette, contando che al momento Lucifer era ricoverato in infermeria, dove probabilmente lo stavano rimettendo a posto come potevano.

Dranbalt sapeva di aver fatto un grosso azzardo ordinando al capitano Arcadios di far preparare un banchetto per quei matti, ma non avrebbe immaginato che la situazione gli sarebbe sfuggita di mano fino a quel punto. Due terzi delle scorte di cibo del palazzo erano finite a causa della fame insaziabile di quei dannati cacciatori di draghi, i quali, non contenti di essersi riempiti lo stomaco fino a scoppiare, si stavano ora sollazzando nelle più insensate e pericolose attività del mondo.
Tipo il lancio dei piatti contro le finestre, l'incendio delle costosissime tende in broccato, la perforazione delle pareti della sala ad opera di grossi tubi di metallo, il lancio dei coltelli contro i quadri della famiglia reale, l'esplosione del soffitto, l'avvelenamento del gatto!

Dranbalt avrebbe voluto urlare a quel gruppo di idioti violenti di darsi una calmata, ma sapeva che sarebbe stato uno spreco di tempo, fiato ed energie, perciò non poteva far altro che assistere impotente allo spettacolo di Natsu e Gajeel che se le suonavano distruggendo qualsiasi cosa fosse loro d'intralcio, Laxus e Cobra che si inventavano modi sempre più originali – e osceni – per insultarsi, Sting e Rogue che dopo essersi ubriacati giocavano al lancio del pollo arrosto da una parte all'altra del salone e Wendy che – povera cara – tentava di tenere a freno l'impeto collettivo.
Era solo grazie a lei, alla sua pazienza e serietà se era riuscito a mettere insieme i pezzi della storia e a capire cosa fosse successo in tutto il regno. Ora che aveva un quadro abbastanza completo di come fosse la situazione, sapeva di non poter nemmeno rimproverare i Dragon Slayer per i danni compiuti, perché oltre ad essere le vittime erano stati anche i salvatori.

Anche il capitano Arcadios stava davvero perdendo la pazienza dinanzi al loro comportamento euforico e altamente infantile, ma del resto nemmeno lui poteva – o voleva – fare niente per fermarli, ben sapendo che se il regno era salvo era soltanto merito loro.
Quando però un piatto volante gli passò accanto alla testa, tranciandogli via un paio di capelli, fu il momento in cui Dranbalt mandò al diavolo la pazienza e saltò su come una iena.

Insomma, adesso basta!” abbaiò. “Vi volete dare una cal...”

Splat!

D'accordo. Chi era l'idiota che gli aveva tirato in faccia un piatto di spaghetti?

Stravaccato sulla propria sedia e intento a spolpare un osso di pollo, Cobra assistette all'espressione stravolta di Dranbalt e se la rise di gusto.

Di fronte a lui, Laxus mise su un'espressione sarcastica.
Certo che ne hai di coraggio” lo apostrofò. “Nemmeno Natsu oserebbe tirare un piatto di cibo in faccia a un membro del Concilio”

Cobra ridacchiò.
Cos'ho da perdere? Tra un paio d'ore mi riporterà in cella, perciò tanto vale divertirmi fino in fondo”

Poi però non lamentarti se un giorno o l'altro ti dovesse puntare un coltello alla gola. Gli hai fatto davvero saltare i nervi, a quel povero diavolo”

Pff. Staremo a vedere”

Sollevarono entrambi lo sguardo verso l'alto nel momento in cui due esagitati Natsu e Gajeel volarono sopra le loro teste, avvinghiati nella lotta, per poi schiantarsi sulla tavola imbandita e spaccarla in due.

Questa me la paghi, Salamander!”

Sei stato tu a cominciare!”

Sei tu quello che rompe le palle per primo!”

Ti ammazzo!”

Devi solo provarci!”

E giù a darsele di santa ragione, rotolando avanti e indietro sulle macerie della tavola.

Giù la testa, Natsu-san!” esclamò divertito Sting, lanciando un mandarino che venne prontamente intercettato da Rogue, armato di un manico di scopa.

Palla in base!”

Ma che state facendo, siete impazziti?!” intervenne Arcadios, sull'orlo di una crisi di nervi, prima che un doppio pugno di Natsu e Gajeel lo centrasse in pieno e lo spedisse a volare fuori dalla finestra.

Laxus e Cobra si godettero lo spettacolo ridendo e commentando ogni singola cazzata compiuta dagli altri draghi, piazzando addirittura scommesse su chi l''avrebbe spuntata e chi sarebbe stato sbattuto nelle segrete del castello. Se ne sarebbero rimasti lì anche tutta la notte, non fosse stato per una bottiglia di vino scagliata a casaccio da Rogue, la quale finì per frantumarsi proprio sotto i loro nasi, schizzandoli entrambi.

Si alzarono in piedi contemporaneamente, entrambi con i vestiti inzuppati di vino.
Tu non hai idea di che cosa hai fatto” sibilò Laxus all'indirizzo di Rogue, generando piccole scariche elettriche attorno a sé.

Cobra lo affiancò subito, le mani che già grondavano veleno purpureo.
Ti sei scavato la fossa da solo, moccioso”

Rogue dovette accorgersi del danno fatto, perché sgranò gli occhi e arretrò lentamente.
Aspettate un secondo... io non...”

Laxus avanzò minacciosamente.
Fatti da parte, me ne occupo io” ringhiò.

Cosa?!” protestò Cobra. “Levati tu, piuttosto”

Non mi hai sentito?”

Non darmi ordini!”

Fuori dai piedi!”

Vuoi prenderle?!”

I due finirono per dimenticarsi di Rogue e afferrarsi per il bavero a vicenda, caricando un pugno e apprestandosi a spaccare la faccia l'uno all'altro, ma in quel momento un Natsu lanciato da Gajeel piombò loro addosso, finendo per travolgerli entrambi.

Ghihi! Tre in un colpo solo!” ridacchiò il Drago d'Acciaio poco distante, soddisfatto.

Peccato che un secondo dopo venne travolto a sua volta da nientemeno che Sting, il quale aveva intrapreso chissà quale litigio con il Drago d'Ombra e aveva finito per cadergli addosso.

Da una delle finestre, risalì faticosamente il capitano Arcadios, bagnato fradicio dopo esser caduto in una fontana.
Adesso basta!” decretò imperiosamente. “Siete tutti in arres...”

Non finì mai la frase, una fiammata lo investì in pieno e lo rispedì fuori, mentre all'interno della sala ricominciava il peggior putiferio di sempre.
Dranbalt assisteva a bocca aperta a quella furiosa rissa, senza il coraggio di intervenire. Quei Dragon Slayer erano matti fino al midollo!

Wendy gli si avvicinò, sorridendo timidamente e con un po' di imbarazzo.
Ecco... mi dispiace per la confusione...” esordì. “Hanno solo bisogno di sfogarsi un po' dopo tutto quello che è successo”

Dranbalt annuì con un sospiro rassegnato.
Lo capisco. Anche se sfogarsi nel palazzo del re non è l'idea più intelligente”

Però tutto sommato sarebbe potuta andare peggio. L'indomani gli inservienti del palazzo avrebbero avuto un bel po' di lavoro da fare per ripulire tutto quel casino e riparare le finestre rotte, ma almeno i danni non si erano estesi fuori dalla sala banchetti.
Purtroppo, però, proprio in quel momento uno dei Dragon Slayer centrò con un colpo una colonna portante del palazzo, finendo irrimediabilmente per far crollare muro, soffitto e l'intera ala est dal castello, così da seppellire la sala banchetti sotto un cumulo di macerie.

Dranbalt si era sbagliato.
Poteva ancora andare peggio, quando si aveva a che fare con Fairy Tail.

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Dranbalt e Cobra scesero dal carro e s'incamminarono fianco a fianco verso l'ingresso della sede del Consiglio della Magia.

Cobra notò che i pali e le teste di Dragon Slayer erano stati rimossi, e il sangue ripulito dalla pavimentazione.
Petra e Aurum” esordì. “Che ne avete fatto?”

Dranbalt non si era nemmeno curato di mettergli le manette, perché in ogni caso era stato lui stesso a consegnarsi spontaneamente.

Il mago del Consiglio sospirò continuando a camminare.
Abbiamo ritrovato i loro corpi non lontano da qui. Ho dato ordine di dare loro una degna sepoltura”

Cobra annuì senza aggiungere altro.
Il peso della colpa opprimeva il suo cuore, e gli occhi dei due Dragon Slayer assassinati continuavano ad affacciarsi nella sua mente senza dargli tregua. Non si sarebbe mai perdonato di averli consegnati a Silvermine, anche se l'aveva fatto per proteggere i suoi compagni. Alla fine non aveva fatto altro che scegliere il minore dei due mali per lui.

Arrivarono dinanzi all'ingresso dell'edificio, e Dranbalt tirò fuori un paio di manette dalla giacca.
Scusa, ma a un carceriere non è permesso girare per la sede del Consiglio con un prigioniero libero

Il Drago del Veleno fece spallucce e unì i polsi, lasciandosi incatenare senza opporre resistenza.

Una volta che Dranbalt ebbe finito di assicurargli le manette, però, Cobra sollevò la testa e lo guardò dritto negli occhi.
Ti dirò una cosa, Dranbalt. Questa è l'ultima volta che mi faccio sbattere in prigione. La prossima volta che esco, lo farò per sempre

Beh, mi auguro che per allora avrai fatto ammenda dei tuoi crimini”

Cobra sogghignò. “Quelli li abbiamo tutti, sai? Li abbiamo tutti

Dranbalt non ebbe niente da ribattere, perché la consapevolezza di aver abbandonato Wendy al suo destino ed essere fuggito da solo da Tenroujima tornò a tormentargli la coscienza.
In fin dei conti, pensò, l'unica differenza tra lui e Cobra erano un paio di manette ai polsi.

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Makarov sembrava veramente infuriato.

Cioè, a vederlo paonazzo, seduto a braccia incrociate sulla sua scrivania e pieno di venuzze che minacciavano di esplodergli da un momento all'altro, sembrava davvero arrabbiato.
Natsu, Gajeel, Wendy e Laxus se ne stavano in piedi davanti a lui, guardando qualsiasi cosa non fossero gli occhi indemoniati del vecchio. Persino Lucifer appoggiato pigramente alla parete di fondo era una vista più interessante.

Si può sapere...” esordì il Master. “... COSA DIAVOLO AVETE COMBINATO?!?!?!

L'urlo del vecchio avrebbe potuto assordarli, da quanto fu forte.

Natsu si tappò le orecchie per non farsi saltare i timpani.
Datti una calmata, nonnetto, non è mica colpa nostra!” protestò.

Ah, no?” ribatté Makarov, sempre più paonazzo. “Non è colpa vostra?! Re Toma mi ha spedito due chili di reclami e fatture per danneggiamento di edifici pubblici e voi dite che non è colpa vostra?! Che diavolo avete fatto, stavolta?!” berciò. “Anzi, no. Non ditemelo. Non lo voglio sapere” aggiunse, esasperato, o più precisamente, disperato.

I Dragon Slayer si scambiarono un'occhiata eloquente.
Quando erano tornati alla gilda non avevano fatto parola con gli altri di ciò che era accaduto. Prima o poi l'avrebbero raccontato al Master, certo, ma non volevano che i loro compagni sapessero di esser stati posseduti da un incantesimo e di aver tentato di ucciderli. Ci sarebbe stato disagio, silenzi imbarazzanti, sensi di colpa a non finire, ed era una situazione che nessuno dei presenti voleva. Perciò... avevano deciso all'unanimità di non farne parola con nessuno. Per il momento.

Makarov sfogliò con rabbia l'enorme plico di fogli sulla sua scrivania.
Guardate qua che roba! Distruzione di edifici pubblici, danneggiamento del palazzo reale, disfacimento del Domus Frau! Avete una vaga idea di quanto costerà alla nostra gilda saldare tutti questi debiti?”

Wendy si morse il labbro e abbassò lo sguardo, sull'orlo delle lacrime per il senso di colpa, mentre al contrario Natsu si irritò non poco.

Perché te la prendi solo con noi?! È colpa anche di Lucifer! A lui non dici niente?!”

Makarov lanciò un'occhiata al Drago degli Inferi, il quale se ne stava ad ascoltare in silenzio con una tale tranquillità da farlo sembrare assolutamente innocente. Aveva il cappotto posato sulle spalle in modo da nascondere il braccio mancante, perso quando aveva rallentato l'onda della Hell Law.
A suo favore c'era da dire che era innocente riguardo alla distruzione della sala banchetti del palazzo Mercurius. Si era pure comportato bene dopo che era uscito dall'infermeria, non aveva spedito nessuno all'altro mondo e non aveva nemmeno estratto la spada. Era stato così civile e tranquillo che Gajeel si era chiesto se per caso non fosse ubriaco.

Makarov tossicchiò e tornò a guardarli.
A lui non posso dire niente. Da quando è entrato a Fairy Tail ha già portato a termine più di tre missioni di classe S e ci ha lasciato l'intero compenso. Perciò è grazie a lui se adesso possiamo permetterci di pagare tutti i danni che avete combinato”

Quindi, se ho capito bene...” disse Laxus. “... noi non dobbiamo pagare niente

Fa' silenzio, nipote sfrontato! Vi beccherete una bella punizione, altroché!”

Natsu, Gajeel e Laxus impallidirono.
L'ultima volta che erano stati puniti non era stato affatto piacevole... ma fortunatamente si erano ubriacati così tanto da dimenticare totalmente l'esperienza, anche se sospettavano che Bixlow nascondesse ancora qualche foto compromettente.

Gajeel!” chiamò Makarov, solennemente. “Sotto la guida di Levy rimetterai a posto tutti gli ottantacinquemila volumi della nostra biblioteca”

C-cosa...?!”

Laxus!” continuò il vecchio. “Tu servirai al bancone per i prossimi sei mesi”

Stai scherzando, vecchio?!”

Natsu! Tu pulirai tutti i bagni della gilda da cima a fondo per lo stesso lasso di tempo”

Nooo! I bagni della gilda nooo!” latrò Natsu gettandosi in ginocchio per implorare il vecchio di risparmiargli quello strazio.

Makarov lo ignorò beatamente e puntò gli occhi su Wendy, la quale tremò.
Wendy...”

S-sì, Master?”

Tu vai pure, cara, hai già fatto abbastanza stando dietro a questi tre idioti”

Ma... perché lei è l'unica a non essere punita?!” ringhiò Gajeel.

Questo non è giusto, nonnetto!” lo sostenne Natsu.

Fate silenzio! E ringraziate che non vi faccio fare un altro spettacolo di striptease!”

Nastu, Gajeel e Laxus arrossirono fino alla punta dei capelli e finalmente smisero di ribattere, accettando la punizione.

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Più tardi nel salone della gilda ebbe inizio una delle solite feste-risse alla Fairy Tail.
I Dragon Slayer erano sconcertati dal fatto che nessuno dei presenti si fosse accorto di ciò che era successo, dell'incantesimo di possessione che li aveva tenuti soggiogati per giorni, del loro tentativo di uccidere i cacciatori di draghi, del fatto che fosse appena stata sventata una grande minaccia.
Tutti si erano risvegliati dall'incantesimo senza ricordare assolutamente nulla degli ultimi giorni, e adesso ci ridevano pure sopra.

Tsk. Quanto sono fastidiosi” borbottò Gajeel seduto al tavolo con Panther Lily, Wendy e Charle. “Stavano per ammazzarci e non ne sono minimamente consapevoli”

Forse è meglio così, Gajeel-san” rispose Wendy. “Almeno sono sereni e spensierati”

Tch”

Aveano raccontato l'intera vicenda solo ai loro Exceed, e già lì c'era stato un profondo disagio e scuse a non finire. Non osavano immaginare la situazione imbarazzante in cui sarebbe caduta l'intera gilda, se fosse venuta a galla la verità! A causa di questo, tra l'altro, non era venuta fuori nemmeno la verità sulla colpa di cui si era macchiato Gajeel.
Il Drago d'Acciaio rivedeva continuamente davanti agli occhi l'immagine della bambina che aveva involontariamente assassinato a Crocus, e il cui corpo probabilmente era stato ritrovato da dei genitori disperati. Si sentì male a quel pensiero, e si ripromise come minimo di tornare alla capitale e cercare quei poveri disgraziati per ammettere la sua colpa, un giorno o l'altro.

Poco più in là Natsu e Gray avevano appena cominciato a darsele di santa ragione, generando un gran putiferio con tanto di sedie rotte e tavoli volanti, a cui ben presto si aggiunsero altri maghi in cerca di rogne.

Al bancone Laxus osservava la scena a metà tra il divertito e l'annoiato, mentre si scolava una birra accanto a Cana.

Daaai, Laxuuus...” miagolò la maga delle carte. “Dimmi perché il Master ha permesso a Lucifer di restare qui. E poi... perché siete tutti pieni di ferite? Si può sapere cos'è successo?”

Il Dio del Tuono sospirò, rassegnato.
Una rissa fuori città” mentì. “Ci siamo incrociati per caso di ritorno da una missione e abbiamo deciso di menare un po' le mani”

Cana mise su un broncio diffidente, perciò Laxus decise di cambiare argomento.
Lanciò un'occhiata al Drago degli Inferi, il quale aveva battuto quindici volte Max e Warren a una partita di freccette. Con una mano sola. Bendato.
I due maghi stavano infatti giocando da un po' quando ad un certo punto Lucifer era passato di lì, aveva preso una manciata di freccette e le aveva scagliate una dopo l'altra a raffica.
Inutile dire che quel Dragon Slayer padroneggiava qualsiasi tipo di arma ed eccelleva in qualsiasi forma di combattimento, perciò lanciava le freccette come fossero coltelli, centrando continuamente il pallino rosso del bersaglio anche ad occhi chiusi. Faceva paura!

Te l'ho già detto, non lo so” rispose Laxus distogliendo lo sguardo dall'altro drago. “A dire il vero non so nemmeno perché lui sia qui, dato che ci considera tutti degli insetti. Credo abbia solo voglia di mettersi in mostra. Oppure è annoiato”

Annoiato, dici?” ripeté Cana, svuotando un altro barile di saké e poi sorridendo, maliziosa. “Allora sai che ti dico? Vado a vedere se riesco a tirarlo fuori dalla noia. Per tutte le divinità del vino, è davvero uno schianto”

Laxus scrollò le spalle.
Buona fortuna. Anche se credo che non concluderai niente con lui. Sai... non ha i recettori del dolore e del piacere, quindi dubito che certe cose gli interessino”

Cosa? Davvero?” si stupì la ragazza. “Poveraccio, non sa cosa si perde!”

Tuttavia Cana decise di provarci comunque e si alzò dallo sgabello per andare a fare quattro chiacchiere con il Drago degli Inferi.
Lucifer finì in quel momento la partita a freccette, quindi girò sui tacchi e marciò dritto verso il tavolo a cui sedevano Wendy e Gajeel, prima ancora che Cana potesse avvicinarlo.

E tu che vuoi?” lo apostrofò poco gentilmente Acciaio Nero non appena lo vide vicino al loro tavolo.

Da te? Niente” rispose secco il Drago degli Inferi. “Ma dalla mia sorellina...”

Lo videro protendersi in avanti e afferrare una ciocca di capelli blu della ragazzina, facendoseli scivolare tra le dita come fossero fili di seta pregiata.

L-Lucifer-san...?”

L'uomo puntò gli occhi su di lei.
Mi sei piaciuta, nell'arena. Combatti con grazia ed eleganza, non priva di una certa determinazione. Sono rimasto impressionato” ammise.

Sono rimasto impressionato” lo imitò Gajeel, simulando la sua voce tanto per sfotterlo. Anche dopo averlo avuto come alleato, il Drago degli Inferi continuava a stargli sull'anima.

Lucifer lo ignorò e invece guardò fissa Wendy.
Ho deciso che tra una decina d'anni ti sposerò”

Tutti quelli che lo sentirono si voltarono istantaneamente verso di lui con le mandibole dislocate dallo shock.
C-C-C-COOOOOSA?!?!?!?!

Inutile dire che Wendy arrossì fino a diventare dello stesso colore di un pomodoro maturo, mentre Gajeel saltò su come una iena.

Cosa cazzo credi di fare, pedofilo?!”

Giù le mani da Wendy!!!” berciò Lucy.

Non osare toccarla!” ringhiò Erza sfoderando una lama.

Sposarla non è da uomini!” urlò Elfman battendo i pugni come un gorilla.

Natsu saltò in piedi sul loro tavolo e si chinò in avanti per guardare faccia a faccia Lucifer.
Ma tu... non avevi sposato Gajeel?”

C-CHE CAZZO HAI DETTO, SALAMANDER?!?!?!

Ah no? E allora che ci facevi in braccio a lui nel bel mezzo della battaglia?”

Cos... ci hai visti?!

Certo, ti teneva come fossi una principessa!”

Gajeel arrossì ancora più di Wendy e sferrò al rivale un pugno talmente forte da spedirlo dritto fuori dalla gilda, lasciando un bel buco nel soffitto e poi gettandosi subito al suo inseguimento.

Se non ti ha distrutto Silvermine ti distruggo io, salamandra del cazzo!!!

Ti sto aspettando, testa di latta!!!

Dopo aver assistito a quella scenetta degna del circo più scadente, i maghi della gilda abbandonarono la questione e ripresero a fare ciò che avevano fatto prima di essere interrotti: mangiare, bere, ridere, scazzottarsi, distruggere la gilda e via dicendo.
Lucifer si gettò elegantemente i capelli oltre la spalle prima di fare l'occhiolino a Wendy e avviarsi verso la bacheca degli annunci di classe S.

Laxus lo vide prendere una missione bella tosta, una di quelle che normalmente accettava solo Gildarts: una missione dei dieci anni.
Il Drago degli Inferi infilò in tasca l'incarico e si diresse verso l'uscita della gilda con la stessa tranquillità che avrebbe avuto se fosse andato a fare la spesa. Se andava male, non lo avrebbero rivisto per due o tre anni. Se andava bene, non lo avrebbero rivisto mai più.

Laxus lo seguì con lo sguardo finché non fu scomparso oltre la soglia, poi sorrise e scosse la testa.

In quella gilda, non ce n'era uno che fosse normale.


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Angolo dell'autrice


E con questo la storia è finita! Mi rendo conto che magari quest'ultimo capitolo sia un po' scadente rispetto ai precedenti, ma arrivata a questo punto la mia ispirazione mi ha ormai abbandonata. Gomen-ne. u.u
Spero comunque che la storia vi sia piaciuta (o che almeno sia stato un passatempo interessante in mancanza d'altro da fare).

Ringrazio di cuore tutte le persone che mi hanno seguita fin qui e che hanno recensito/messo la storia nei preferiti/seguite, ecc... ecc... in particolare Xamine, God_of_Thunder, fairylove315 e Slepnir88 che mi hanno recensito tantissimi capitoli (ne avete avuto di coraggio e pazienza!)! Grazie mille! :D

Dunque alla prossima storia, gente! ;)


- Devileyes

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