QUANDO DUE DIVENTANO UNO

di LadyVaderFrancy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La profezia ***
Capitolo 2: *** La so-tutto-io ***
Capitolo 3: *** Attesa ***
Capitolo 4: *** La festa di Natale ***
Capitolo 5: *** Il candore della neve ***
Capitolo 6: *** Fiducia - parte 1 ***
Capitolo 7: *** Fiducia - parte 2 ***
Capitolo 8: *** Malfoy Manor ***
Capitolo 9: *** Il traditore ***
Capitolo 10: *** Il mio mentore ***
Capitolo 11: *** Arrendersi mai ***
Capitolo 12: *** Il pipistrello dei sotterranei ***
Capitolo 13: *** Fase II ***
Capitolo 14: *** La prova ***
Capitolo 15: *** Il ritorno del magico duo ***
Capitolo 16: *** La resa dei conti ***
Capitolo 17: *** E per la gioia di tutti.......e vissero felici e contenti ***



Capitolo 1
*** La profezia ***


~~Salve a tutti,
Per chi non lo sapesse, questo è uno dei due seguiti della FF chiamata LA MALEDIZIONE. (L’altro seguito si chiama TRA OMBRA E LUCE).
Buona lettura Lady V (e come sempre recensite grazie)

Capitolo 1 La profezia

Era passato circa un mese e mezzo, dal giorno in cui le due persone più improbabili del mondo magico, avevano stretto un legame di sangue. Harry Potter e Severus Piton, non erano cambiati poi molto. il Dal giorno in cui si erano legati, il loro scopo era stato evitarsi cordialmente, per quanto possibile. Peccato che la maledizione combinatum che li aveva colpiti all’inizio dell’anno scolastico, pendeva ancora sulle loro teste e li costringeva a vivere ancora a stretto contatto.

“Per favore, Piton!”

“Potter, non siamo in pubblico, sono un adulto, mi chiamerai Signore o Professore! Sono stato chiaro?” disse incrociando le braccia al petto.

“Si signore!” rispose sbuffando il moro

“La prossima volta che sarò costretto a dirtelo di nuovo, lo scriverai finché non ti cadranno le dita!!” sputò il pozionista.

“Ho capito...signore. Ma per favore, possiamo andare?”

“Non ci penso nemmeno! Io non partecipo a...cose simili” senteziò disgustato.

“Non le ho mai chiesto nulla fino ad oggi, ho fatto tutto quello che voleva, per favoreee” chiese in tono supplichevole il moro.

“Basta, lasciami in pace! Devo lavorare, ho un sacco di saggi da correggere. Vuoi che cominci dal tuo classificandolo con una bella T?”

“Farò tutto quello che vuole da oggi fino alla fine dell’anno scolastico. Mi basta un giorno, un solo misero giorno in tutto l’anno, non è poi chiedere molto!”

“Smettila subito di piagnucolare! Non cambierò idea. Io non partecipo a nessun pranzo di Natale. Tanto meno a casa degli Weasley!” disse con orrore

“Ma loro sono la mai famiglia! La prego, Silente ha detto che posso andare!” disse il moro incrociando le braccia al petto

Il pozionista si avvicinò al Grifondoro “Potter, il preside come ben sai con è qui! Quindi non c’è proprio nessuno ad assecondare le tue richieste da marmocchio viziato! La mia pazienza ha un limite e tu sei molto vicino a finire in grossi grossi guai” Dopo una breve pausa aggiunse “ O devo ricordarti cosa è successo dopo quello che hai combinato in infermeria?” disse ringhiando

Di certo non aveva bisogno di un memorandum, lo ricordava più che bene. Il giorno dopo il patto, Piton gli aveva rifilato un'interminabile ramanzina e poi per punizione lo aveva costretto a pulire tutto l’alloggio, il laboratorio, e la classe di pozioni. Le sere successive invece le aveva trascorse scrivendo "Non mi intrometterò nelle decisioni degli adulti, porterò rispetto e non prenderò mai più nulla senza avere il permesso del proprietario". Il moro deglutì quando sentì Piton entrare in modalità pipistrello dei sotterranei, sapeva che in quello stato avrebbe ottenuto solamente una punizione di qualche genere invece del suo consenso. Dunque prese le sue pergamene e i libri dal tavolo e si gettò sul divano. ((Che uomo impossibile!! Non è giusto...dovevo farlo restare un fantasma, così potevo andare tranquillamente dagli Weasley per Natale!))

Il pozionista scese giù nel suo laboratorio, prese il suo calderone e iniziò la preparazione di alcune pozioni. Il patto di sangue aveva aiutato con la maledizione non poco, portando la distanza tra loro a circa 30-35 piedi, questo li aveva portati ad ipotizzare, che quella era la nuova distanza minima, anche se entrambi avevano fatto del loro meglio, per non smentire questa ipotesi, per poi ritrovarsi nuovamente spalla a spalla. ((Dannato marmocchio viziato...E’ tutta colpa di Albus!! Vecchio pazzo, prima prende accordi senza consultarmi e poi sparisce per giorni, senza dire neanche una parola. Vorrei proprio sapere cosa sta combinando ancora, da quando io e Potter abbiamo stretto il legame è introvabile. E poi non fa che darmi ordini. Oh caro Severus, dai lezioni ad Harry di Occlumanzia, come se quella testa di legno, fosse in grado di imparala!! Oh Severus tieni un occhio vigile sui tuoi serpenti, sono preoccupato per alcuni di loro… Certo come se fosse facile, ora che sono costretto a sembrare un marmocchio e che non conosco i piani del Signore Oscuro!!!))

Dopo circa un’ora, Piton risalì nel salotto e disse “Forza Potter, muoviti abbiamo lezione!”

“Si signore” disse il moro prendendo il necessario ((ci mancavano solo due ore di pozioni))

I due maghi camminarono per i corridoi alla massima distanza consentita dal legame, una volta davanti l’aula il Pozionista entrò senza esitare, mentre Harry si sentì chiamare.

“Harry, ciao” disse la riccia

“Ciao Mione, Ron”

“Senti, allora hai parlato….. con…. sai …lui” disse il rosso imbarazzato

Harry sospirò e poi disse “Già….”

“E…..” disse speranzosa la riccia

“E…..ha detto di …no” disse tristemente

“Brutto viscido …..bast”

“RON! Smettila! Harry ti ha detto perché?” chiese la riccia

“Oh certo, perché lui non partecipa testuali parole ……. a cose simili. Certo, forse preferisce passare il natale in allegria, con i Mangiamorte” disse il moro, ma proprio nello stesso istante Piton era uscito infastidito per richiamare gli ultimi studenti.

“Potter! 10 punti in meno a Grifondoro, e domani detenzione alle 8!”

“Ma signore…..io”

“Altri 5, per discutere con un insegnante. Muovetevi!” I Serpeverde ghignarono soddisfatti. Harry prese posto tra le prime file, del tutto infastidito.

“Bene. Iniziate, non voglio sentire volare una mosca. La pozione di oggi è di media difficoltà quindi necessiterà della vostra massima attenzione. Tuttavia mi rendo conto che alcuni di voi, non dispongono di tali rudimentali facoltà, ma mi aspetto che almeno siate in grado di contenere il disastro” disse ghignando e guardando Potter e Paciock.

Paciock stava sudando freddo, ed Harry era preoccupato, sia per la lezione, ma in particolare perché dal comportamento del pozionista, era sicuro che aveva sentito il suo commento. La lezione era stata a dir poco orribile, Piton, non aveva fatto altro che sogghignare e insultare i due malcapitati Grifondoro, assegnandogli per giunta un bella T, che avrebbero dovuto cercare di recuperare, scrivendo 3 saggi. ((Tre saggi!!Chi altro deve scrivere tre saggi, per recuperare una T!!! Viscido…..))pensò il moro, poi si alzò e uscì dalla porta infuriato.

“Harry, aspetta per favore!” disse la riccia

“Non ora, Mione”

“Ehi amico, non te la prendere è Piton!!” disse il rosso

“Lo so!! Ma è stato davvero un infame oggi, non meritavamo i 3 saggi extra!”

“Harry, forse ti ha sentito prima mentre parlavi dei Mangiamorte, forse lui si ricorda, o sa di esserlo stato”

“Certo che lo sa Mione, lui ha ancora la sua…..” poi prima di dire sparare che Piton aveva la sua memoria disse “la sua vecchia maniera di agire, e poi Silente gli ha accennato al suo passato, non so quanto dettagliato, ma so che lo ha fatto”

“Beh allora, non mi stupisce che abbia reagito così, forse dovresti chiarirti con lui. In fondo le cose andavano un po’ meglio ultimamente o sbaglio?” disse la riccia

Il moro sospirò, la sua amica aveva ragione, forse era per quel motivo che Piton aveva reagito così. In fondo nell’ultimo periodo, in privato si era comportato un po’ più civilmente, e non voleva tornare a intraprendere con il pozionista una lotta continua.

Così aspettò il serpeverde appoggiato al muro, quando lo vide uscire disse “Ehm Professore, potrei parlarle……in privato?”

“Seguimi” disse freddamente e si avviarono negli alloggi di Piton, una volta entrati, il pozionista si diresse verso le scale per scendere in laboratorio, quando vide il ragazzo in cima alle scale che non lo stava seguendo disse “Cosa vuoi un invito scritto?”

“Ehm no… solo……arrivo!” disse esasperato.

Piton come al solito tirò fuori uno dei suoi calderoni e disse “Allora?”

“Ehm…… io mi stavo chiedendo se……ha sentito, quando parlavo con Ron e Hermione” disse preoccupato

“Potter, pensi che non abbia di meglio da fare, che ascoltare tre teste di legno in corridoio!”

“No è che, oggi…….la lezione……ecco”

“Oggi cosa? Pensi che sia stato ingiusto?”

“Io….non volevo dire che …….” ((beh più che ingiusto a dire il vero)) pensò l moro

“Potter se hai qualcosa di sensato da dire fallo e basta, altrimenti vattene!!” sputò il pozionista

“Io, mi dispiace se ho detto che avrebbe preferito festeggiare con i Mangiamorte, non lo pensavo davvero, so che non è così, ero solo arrabbiato perché ha detto di no” disse con un filo di voce e abbassando lo sguardo.

Ah certo che lo aveva sentito, e lo aveva fatto infuriare. Dopo avergli raccontato il suo passato il marmocchio si era permesso di fare un commento simile. Però adesso era sorpreso di vederlo in piedi davanti a lui a fargli le sue scuse. Forse sperava di poterlo convincere ad andare al pranzo, ma si sbagliava di grosso.

“Potter, la tua pozione e quella del Sig. Paciock era a dir poco disastrosa. Se ti stai chiedendo perché sei stato punito è perché te lo meritavi! Ora se non c’è altro. Ho da fare e credo anche tu, voglio i saggi per la prossima lezione” disse freddamente il serpeverde.

Harry sospirò disse “si signore” e poi risalì al piano di sopra. Dopo alcune ore cenarono nella sala grande al tavolo dei serpeverde. Harry riuscì a scambiare giusto due parole con i suoi amici, e mentre stavano per tornare nei sotterranei, un elfo consegnò un messaggio al pozionista.
 

Al professor Severus Piton
Vi aspetto stasera nel mio ufficio, per le 20.00.
A dopo
APWB Silente

 

“Potter stiamo andando nell’ufficio del preside”. Il moro annuì e percorsero i corridoi in totale silenzio. Una volta arrivati al Gargoyle, Piton pronunciò la parola d’ordine e salirono. Senza nemmeno bisogno di bussare sentirono la voce del preside, che li invitava ad entrare.

 

“Albus Buonasera”

“Severus, Harry, accomodatevi, allora è qualche giorno che non ci vediamo, vorrei sapere come procedono le cose?”

“Meravigliosamente” disse sarcastico Piton

Harry sospirando disse “bene”

“Ora, ora, temo che le vostre espressioni, vi abbiano tradito. Potrei sapere il motivo?”

“Il solito Albus”

“Nessuno in particolare” disse il moro

“Temo che sia mio dovere informarvi, che non usciremo da questa stanza, se non mi dite cosa sta succedendo tra di voi”

“Albus, voi rinchiuderci di nuovo per ore!” sputò il pozionista

“Oh no Severus, io resterò con voi” disse allegramente il preside

((Vecchio pazzo, vorrai dire che ci tormenterai con le tue domande infernali, finchè non avrai, ciò che vuoi!!))pensò il pozionista poi disse.

Poi sentirono bussare alla porta.

“Avanti”

“Ehm, preside voleva vederci?” disse Hermione in compagnia di Ron.

“Ah entrate pure miei cari ragazzi. Harry vorrei scambiare due parole con il professor Piton, ho risistemato il salottino. Sig. Weasley, Sig.na Granger, non vi dispiace fare compagnia al nostro Harry ne frattempo vero?”

“no, no professore Grazie” disse la riccia e poi tutti e tre andarono nell’altra stanza

“Cos’è questa storia Albus!”

“Severus, goccia al limone?”

“No”

“Vorrei sapere come va tra te ed Harry”

“Come prima Albus”

“Avevo capito che le cose andavano meglio dopo il patto?”

“E’ stato un errore. Noi non siamo compatibili”

“Severus, dimmi cosa c’è che non va?”

“Non lo so dimmelo tu cosa c’è che non va Albus! Non ci sei praticamente mai, vorresti dirmi per cortesia dove sei andato e cosa stai tramando?” disse il poszionista incrociando le braccia al petto

“Sono stato molto impegnato con l’ordine, Severus”

“Capisco, e visto che non ne faccio più parte, hai ben pensato di tenermi all’oscuro” disse stizzito Piton

“Sai che non è così. Ma sono stato impegnato a cercare informazioni. Ora che non abbiamo più una spia è tutto più complicato. Volevo avere un quadro più dettagliato prima di parlare con te Severus. Le cose si stanno facendo preoccupanti, il Signore Oscuro, sta radunando tutti i suoi segaci, sta formando alleanze potenti con i lupi mannari guidati da Grayback. Il ministero è sempre quasi del tutto sotto il suo controllo.”

“Questo è preoccupante Albus. Cosa hai in mente?”

“Remus, sta cercando di convincere i lupi mannari a restare neutrali almeno, ma le trattative vanno avanti da mesi ormai e sembrano non portare ad un reale risultato. Il ministero è tenuto d’occhio da Arthur e Kingsley”

“Temi per Potter?”

“Si Severus, per lui e per la scuola. Ecco perché ti chiedo di sforzarti di più con Harry, so che ci state provando ma non è abbastanza” disse il vecchio mago

“Dimmi perché?”

“Oh mi pare ovvio Severus, per proteggerlo, per proteggerli tutti”

“NO Albus, sai che di questo non devi preoccuparti e ora lo sa anche lui, perché continui ad insistere sul nostro rapporto, come se questa fosse la cosa più importante di tutte”

“Quando sarà il momento”

“NO Albus, se vuoi che mi sforzi ancora di più e credimi che è già difficile così, devi dirmi il perché”

Il vecchio mago sospirò e disse “D’accordo Severus, speravo di poter aspettare ancora un po’, in modo che gli eventi si manifestassero da soli, ma credo che a questo punto sia inevitabile. Esiste un’altra profezia fatta quando Harry è arrivato ad Hogwarts, nessuno a parte me e Sibilla ne è a conoscenza e tale deve rimanere” disse il vecchio mago guardando il pozionista attraverso i suoi occhiali a mezza luna, il suo volto era molto serio.

“Un –un’altra profezia?” disse sorpreso Piton

“Esatto. E dice esattamente così Quando l’oscuro Signore, sarà quasi all’apice della suo forza, un nuovo potere nascerà, nato dall’unione di colui che vive nell’ombra e del prescelto. Solo quando i due saranno diventati uno nel corpo e nello spirito, l’Oscuro e il solo che ha il potere si sconfiggerlo, si affronteranno da pari a pari”

“Ma-ma, tu non starai pensando che io…...”

“Si Severus, l’ho sempre pensato, ma poi quando Draco ha accidentalmente maledetto Harry, ne ho avuto la certezza. Sarai tu a guidarlo contro il Signore Oscuro Severus”
 

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Capitolo 2
*** La so-tutto-io ***


~~La so-tutto-io

“………..Sarai tu a guidarlo contro il Signore Oscuro Severus……”

 

“Albus, sei uscito di senno. Non vorrai dirmi che credi alle corbellerie, che farfuglia la Cooman!” sbottò il pozionista

“Ah Severus, Sibilla ha le sue qualità e ti pregherei non parlare di lei in questo modo”

Piton si alzò e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza, sembrava come un leone in gabbia. ((No…NO…..NOOOO questo è molto peggio…..peggio di qualsiasi cosa avevo immaginato…e poi che diavolo vuol dire quando due saranno uno? Uno cosa?))

“Per favore, calmati. Perché la stai prendendo in questo modo” disse Silente

“Perché mi chiedi? Se e dico se, ammettiamo che la pazz….Sibilla, abbia ragione cosa vuol dire? Cosa dovrei fare? Presentarmi al Signore Oscuro con Potter e sfidarlo?”

“Io non credo, quando arriverà il momento lo capiremo, non preoccuparti. In fondo ci sono voluti diversi anni perché la prima parte di questa profezia si manifestasse” disse il preside

“Non mi piace il tuo tono Albus, lo dici come se fosse una splendida notizia, invece è una condanna a morte per me e Potter”

“Severus, la profezia non dice nulla a proposito di questo”

“Ah certo che no… ma è quello che succederà. Se non sei riuscito tu a sconfiggere Il Signore Oscuro, cosa pensi che potranno fare un ex Mangiamorte quindi suo schiavo e un marmocchio?” disse spostandosi i capelli dal viso.

“Sapevo che dovevo aspettare a dirtelo” sospirò il vecchio mago

“Aspettare cosa?”

“Il momento giusto. Dovete lavorare insieme a partire da domani. Voglio che lo istruisci, che gli insegni tutto quello che sai. Deve imparare a fidarsi completamente di te e…..tu di lui”

“Tu vaneggi Albus! Questo non è possibile. Io non posso, non ho pazienza, e lui non mi piace e io non piaccio a lui!”

“O su via, una volta avresti detto che vi odiate, ora dici che non vi piacete. Le cose non sono poi così male”

Piton era inorridito. Poi ringhiò “ e ti sembra un miglioramento. Io non ti capisco!”

“Oh non serve, Severus. Quindi credo che potresti iniziare con delle lezioni di difesa, che ne dici? Mi sembra che è un interesse che avete in comune”

“Se ben ricordo, il mio interesse per le arti oscure era un tantino diverso, da quello del tuo pupillo” disse sarcasticamente Piton. Poi dopo aver fatto due sospiri disse “Quando hai intenzione di dirlo a Potter?”

“Tra un po’… quando tu avrai accettato la cosa, così mi aiuterai a gestirlo meglio di come ho fatto l’ultima volta” disse tristemente Silente

“Albus, quando Potter mi ha rivelato il suo passato, ha detto che dovrà uccidere o essere ucciso dal Signore oscuro, è vero?”

“Si Severus, è la parte mancante della prima profezia. Dovranno affrontarsi a vicenda e uno dei due dovrà morire per mano dell’altro e noi dobbiamo aiutare in ogni modo Harry, per far si che sia lui a sconfiggere Tom”

“Tu credi davvero che possa farcela? Io non posso credere, che un marmocchio abbia tale potere”

“Oh Harry non può fare tutto da solo, ma avrà una grande guida ad aiutarlo” disse sorridendo

“Non so cosa ci trovi da ridere. Comunque se è questo che vuoi, più tardi parlerò con lui, per iniziare queste altre strazianti lezioni private”

“Se le cose vanno bene……. voglio che coinvolgete anche la Sig.na Granger e il sig. Weasley”

“Cosa? Perché? Io non sono il loro baby sitter!”

“Sarà più facile per Harry, se i suoi amici sono con lui. E poi temo, che al momento in cui la battaglia arriverà, tutti saremo chiamati a dare il nostro contributo, anche i ragazzi purtroppo”dopo una breve pausa aggiunse “Ora credo che dovremmo discutere di un altro argomento, la festa di natale di Arthur e Molly” disse felicemente Silente

“Cosa? Mi prendi in giro? Stiamo passando dal sei colui che deve addestrare o fare chissà che cosa, con il dannato ragazzo sopravvissuto, ad una stupida festa di natale!!”

“Severus, tutti abbiamo bisogno di un po’ di svago a volte. E questo temo che sarà l’ultimo prima della guerra. Harry ha bisogno di questo, per una volta mostra un po’ di generosità, nei confronti di quel ragazzo.”

“Io non partecipo alle feste di Natale!!! E poi dovrei presentarmi come un marmocchio?”

“Oh io credo che Arthur e specialmente Molly saranno felici di vedere il giovane Severus”

“MAI”

“Ne riparleremo” disse Silente

“Scordatelo!”

“Su ora credo che è arrivato il momento di chiamare i ragazzi e andare tutti a riposare si è fatto tardi”

Così Silente entrò nella stanza, i due Grifondoro tornarono alla torre, mentre Harry giù nei sotterranei con Piton.

Mentre camminavano Piton pensava alla discussione, avuta con il preside, perché lui? Come poteva fare quello che il suo mentore si aspettava. Gli sembrava impossibile. Poi disse “Potter domani dopo le lezioni, faremo una delle nostre lezioni speciali. Quindi domani ti assegnerò una detenzione”

“Si signore” sospirò il moro. ((No l’Occlumanzia, di nuovo)) e tremò interiormente al pensiero di quello che lo aspettava.

Il mattino successivo entrambi i due maghi erano un po’ nervosi. Scesero nella sala grande per fare colazione, e presero posto tra i Grifondoro.

“Harry, Professor Piton, Buongiorno” disse la riccia sorridendo

“Granger” disse stizzito il pozionista

“Ciao Hermione, Ron come va?” disse il moro

“Potrebbe andare meglio” sputò il rosso

“Ehi amico che succede?” disse Harry

“Come che succede, dopo che siamo tornati alla torre, ho dovuto scrivere per altre due ore!!”

“Ron non è il caso” disse Hermione

“Oh tu dici? E’ tutta colpa sua!” disse indicando Piton

Piton lo guardò freddamente e poi disse “Weasley , se ti stai riferendo ai saggi extra, tu e Potter ve li siete ampiamente meritati!!”

“Oh davvero? Ne dubito Piton!”

“Ron, per favore!! Ti ricordi….. quello di cui abbiamo parlato proprio ieri?” disse Harry facendo una strana smorfia

“Miseriaccia!! Va bene!” disse scocciato “Se devo……Mi dispiace professore” sputò il rosso.

Piton li guardò con il sopracciglio alzato e disse “E questo cos’era? Non so cosa state architettando voi tre, vi tengo d’occhio”

“Ehmm, noi niente, solo abbiamo pensato che magari sotto le feste di natale, sarebbe carino fare qualche atto di gentilezza” disse Hermione un po’ titubante

“Capisco, quindi sperate che trattandomi con una finta gentilezza, fascerò che Potter partecipi alla famosa festa di Natale vero?”

“Ehmmmm, no…..solo….noi …….pensavamo…..ecco” balbettò Harry

“Potter! Mi fai venire il sangue alla testa quando farfugli in quella maniera! Niente di ciò che avete in mente di fare, cambierà la mia decisione, quindi risparmiatevi le vostre idiozie” e si alzò dal tavolo.
“No aspetti professore” disse la riccia “solo per questa volta, la prego, potrebbe essere l’ultimo tutti insieme”

“Granger ho detto no! E’ la mia ultima parola”

“Ma perché? Che le costa? Potrebbe divertirsi sa una volta tanto!”

Piton tornò indietro e disse “Detenzione alle 8 domani!”

“Piton no!” disse il moro “per favore basta, non ha funzionato ragazzi” sospirò Harry

“No Harry non è giusto!!” disse Hermione

“Stai alludendo al fatto, che secondo te sono ingiusto Granger?” disse sibilando il pozionista

Hermione deglutì vistosamente, ma Harry era suo amico e quindi doveva sostenerlo come poteva.

“Non lo sto solo alludendo, lo sto dicendo chiaramente professore!”

“Mione!!” dissero in coro Ron ed Harry

“Stai giocando con il fuoco saputella” disse ringhiando

“Si sono una saputella e allora? Non è una cosa brutta, ci sono dei bravi insegnati che apprezzano il mio impegno!!”

“Granger! Questo è inaccettabile”

“Mi dispiace ma il suo comportamento è inaccettabile a volte!! Perché deve trattarci così, abbiamo provato ad essere gentili per tutto questo tempo, ma lei è sempre stato indisponente!!”

“Ora basta!! Vuoi grattare calderoni per tutta la settimana?!”

“NO basta. Mione smettila, finirà male!” Poi si girò verso Piton e disse “Andiamo, siamo quasi in ritardo”

“Potter mi stai dando ordini per caso!” disse ringhiando

“No…ma non è necessario, non lo chiederò più davvero” disse tristemente

“Harry….. no. Quest’anno ci saranno anche Bill e Charley!!”disse il rosso

“Non fa nulla, mi racconterete tutto quando tornerete a scuola, davvero” disse il moro

“E se veniamo tutti qui?” chiese Mione

“Cosa?” dissero Harry e Ron, mentre Piton la fulminava con lo sguardo

“Pensi di esser furba vero Granger? Sei davvero un’arrogante, insopportabile so-tutto-io!!” disse con un tono che fece rabbrividire anche i Grifondoro intorno a loro.

Hermione lo guardò ci era rimasta male e così con gli occhi quasi lucidi disse “Potrebbe stupirsi, se solo si degnasse di ascoltare le mie risposte in classe, invece di ignorarmi!!”

“Ti sopravvaluti troppo. Solo perché hai presentato qualche pozione decente pensi di essere la migliore?”

“Non ho detto questo, e comunque non ho dubbi in merito, io sono la migliore della nostra classe!!”

“Illusa!” sputò Piton

“Ho preparato una perfetta pozione polisucco al mio secondo anno. Sono perfettamente in grado di fare qualsiasi pozione che è sul nostro manuale!!”  i due Grifondoro gridarono “Mione NO!”

“Davvero? Dimostralo!!” disse incrociando le braccia al petto il pozionista

“Non c’è problema. Scelga una pozione e la preparerò davanti a lei, e sarà perfetta!”

“Bene, allora potresti realizzare una felix felicis” disse sarcastico Piton

“Ma non è leale! E’ la più complicata del nostro anno!“ disse Harry

“Potter taci”

“Va bene, ma se la mia pozione sarà buona, verrete alla festa di natale!” disse la riccia senza pensarci.
((Era un rischio, ma ormai diversi studenti si erano avvicinati incuriosi dalla discussione. Ormai era tardi per fermare la Grifondoro)) “D’accordo, ma se perderai, servirai 15 giorni di detenzione e terrai la tua bocca sigillata durante le mie lezioni per il resto dell’anno!!”

“Va bene” disse la riccia ((Santo cielo, ma che mi è preso))

Harry e Ron erano stupiti, e Ron era anche eccitato al pensiero che forse stavolta Hermione, avrebbe dato una bella lezione a Piton, in fondo era l’unica che aveva una reale possibilità, era la migliore.

“Allora muoviamoci sibilò Piton

“Adesso?” disse il moro

“Si Potter Adesso!”

“Ma e la lezione?” disse il moro

“Oh credimi sarà una lezione per tutti!!” disse ghignando

Dal tavolo degli insegnati il preside e gli altri insegnati avevano visto tutta la scena

“Albus, non intendi fermarli neanche stavolta vero?” disse la Mc Granitt

“Oh no. Penso piuttosto che dovrei assistere come giudice” sai per garantire l’imparzialità in questa….sfida?

“Finirà male Albus” disse Filius

“Oh su su, ora scusatemi” e si alzò raggiungendo i tre adolescenti e Piton che quella mattina non sembrava affatto un adulto.

“Severus”

Piton si voltò appena prima di entrare nell’aula “si preside”

“Ehmm, temo che per garantire l’imparzialità in questo confronto costruttivo, dovrò assistere” disse strizzando l’occhio ai tre ragazzi

“Bene” sputò il pozionista

Una volta entrati, Piton prese posto alla sua scrivania e tirò fuori uno dei libri del 5 anno e lo mise sul tavolo di Hermione “Pagina 644” disse freddamente poi aggiunse “Hai 2 ore e 30 minuti a partire da adesso”

Hermione deglutì, in genere Piton dava delle indicazioni diverse sulla lavagna, che rendevano il procedimento più preciso. Ma stavolta ovviamente non lo avrebbe fatto, in fondo lo aveva sfidato praticamente lei. Così prese il calderone e aprì alla pagina specificata dal pozionista. Diede una rapida occhiata alla ricetta, era pazzesca. Il libro indicava che il tempo era di 2 ore e mezza, ma non era possibile. Ma doveva almeno provare, prese tutti gli ingredienti e si mise al lavoro. Per prima cosa prese la pietra di luna e la immerse nell’acqua per poterla filtrare e ottenere l’acqua di luna e ci voleva un ora e mezza. Poi Triturò la mangragola.

“Dai Mione” la incitò silenziosamente il rosso

“Ron, sta calmo, non ce la farà” disse Harry sospirando

“Cosa? Perché? Lei è l’unica che può farlo”

“No, hai mai sfogliato il manuale? Così per caso almeno?” disse il moro

“Beh….. a volte…perché?”

“Piton gli ha dato una delle pozioni più complicate che esistono. E senza le sue indicazioni. E con il tempo del libro. Sai che in genere scrive delle indicazioni, più dettagliate e ci da più tempo”

“Viscido….. bast” e il moro gli mise una mano sulla bocca “Shhhh sei matto? Se lo fai arrabbiare, Hermione si potrebbe innervosire dalla tensione”

“Grazie “ disse il rosso

Il preside aveva dato al resto della classe le ore libere, in modo che la sfida fosse privata. Si vicinò a Piton e disse a bassa voce “Severus, sarebbe un bel gesto se, alla fine quando la Sig.na Granger perderà, tu ti dimostrassi come dire….. superiore, premiandola invece di assegnargli una detenzione” disse il vecchio mago

“Spero che non ti aspetti davvero una cosa del genere Albus!”

“Mi piacerebbe, quella ragazza è molto intelligente, e ha un grande cuore”

“E’ arrogante, petulante e indisponente!”

Il preside sospirò.

Hermione stava sudando (( forza….. ora devo aggiungere, l’iperico, poi…. Mescolare 3 volte in senso antiorario……devo lasciare riposare per 5 minuti….. ok ho il tempo di triturare il biancospino… perfetto forse ce la posso fare)).

Piton la osservava, la so-tutto-io, stava facendo un buon lavoro, ma questo lo sapeva già, ma nonostante il suo impegno e la sua attenzione, aveva già fatto due errori, non a causa sua a dire il vero, ma gli avrebbero garantito la vittoria. Il manuale riportava il procedimento per preparare l’acqua di luna, ma secondo quanto c’era scritto la pietra andava immersa nell’acqua, ma se l’avesse scaldata leggermente il processo sarebbe stato migliore, in quanto l’acqua fredda con garantiva il quantitativo minimo per attivare l’acqua. E il biancospino andava polverizzato invece di essere triturato. Ma lei non poteva saperlo, anzi a dire il vero in pochi lo sapevano visto che erano modifiche che aveva apportato lui stesso.

Oramai mancava poco, circa 15 minuti. Hermione doveva aggiungere gli ultimi due ingredienti il miele di acacia e la piuma di fenice.  ((bene ora faccio colare il miele….. mescolo 9 volte in senso orario e tre in senso orario …….uhm qui dice che il colore deve essere…… celeste chiaro…..o no….. è viola!!))
Piton ghignò, dall’espressione di Granger sapeva che aveva capito che la pozione non era stata preparata correttamente, e che non era recuperabile. La guardò prendere la piuma di fenice, ma invece di gettarla nel calderone, la appoggiò sul tavolo e disse chinando la testa “ Professore, aveva ragione”

“Hermione! Manca ancora la piuma forse…” disse il rosso

“No Ron, non cambierebbe il risultato, e la piuma di fenice è un ingrediente raro e costoso. Non voglio usarlo sapendo che sarebbe inutile ” Poi guardò Piton e disse “Quando devo cominciare professore”
Piton la guardava, il gesto della ragazza lo aveva colpito. Aveva preferito arrendersi, dopo tutta quella fatica, senza nemmeno provare, per non sprecare un ingrediente prezioso. Proprio quello che avrebbe fatto lui. La sua maturità era innegabile. Così si avvicinò alla Grifondoro minacciosamente, e disse “Allora saputella, spero che tu abbia imparato la lezione!”

Harry strinse i pugni, la sua amica non se lo meritava, stava per alzarsi per dire qualcosa, ma una mano gentile gli prese la spalla, era Silente, che gli fece cenno di non intervenire.

Hermione lo fissò dritto negli occhi e disse “ Si signore, io volevo anche scusarmi per come mi sono comportata dico davvero”

Piton si avvicinò a lei e sibilò “Granger fallo un’atra volta e non potrai più mettere piede nella mia classe” poi dopo una breve pausa disse “Nonostante il tuo clamoroso fallimento, devo dire che il tuo impegno è stato sufficiente e visto che ti sei scusata sinceramente….”  disse fulminando il rosso “……e soprattutto per non aver sprecato un ingrediente raro, meriti un incoraggiamento, annullo la tua detenzione”
Harry e Ron, erano rimasti senza parole. Silente annuiva compiaciuto. Hermione lo guardò e disse gentilmente “Grazie professore, ma ho perso e non sarebbe giusto, farò la detenzione, ma…….” e non aggiunse nulla.

“Ma cosa Granger?”

“Io…… mi piacerebbe vedervi entrambi al pranzo di natale” disse timidamente

Piton la guardò intensamente, non c’era sfida o arroganza nei suoi occhi, solo sincerità e speranza. ((Dannati marmocchi Grifondoro, con la loro lealtà e coraggio!!! Dovrei buttarla fuori dalla mia classe dopo questa richiesta))

“Bene” disse severamente

Aveva sentito correttamente Piton, aveva detto che andava bene? Ma era fantastico. Così Harry e Ron corsero dalla loro amica e la strinsero saltando tutti eccitati.

“Silenzio!! Non ho finito….. ci sono delle regole…. Primo, la detenzione è di tre settimane invece di due, e……..” fissò severamente Harry e Ron “ visto che il piano riguardava tutti e tre, condividerete lo stesso destino. Secondo fino all’inizio delle vacanze, sarete i più servizievoli e rispettosi Grifondoro che si siano mai visti. Questo significa che quando ve lo chiederò, verrete prima alla lezioni, e preparerete gli ingredienti più semplici, e lo stesso alla fine delle lezioni, per pulire le aule. Inoltre durante le mie classi non voglio sentire una parola uscire dalle vostre labbra, e vi voglio tutti in prima fila attenti e rispettosi e pretendo da Potter e Weasley un ECCEZIONALE in uno dei saggi che gli ho assegnato. Se non rispetterete anche una sola delle regole, non ci sarà nessun pranzo di Natale. Sono stato chiaro?
I tre Grifonforo deglutirono, le richieste di Piton erano impegnative, specialmente per Ron ed Harry. Un eccezionale per loro era una chimera, ma era una possibilità reale e dissero “Si signore” ed Hermione lo ringraziò.

“Bene potete andare. Ah Potter ricordati la detenzione di stasera alle 8 puntuale!”

“S- si signore, ehm …grazie”

Piton si voltò verso Silente, il vecchio mago aveva un’espressione compiaciuta e divertita.

“Albus, non ti azzardare a dire una parola su questa storia. E’ tutta colpa tua!!”

“certo, certo Severus, puoi stare tranquillo, non un parola”

Piton alzò gli occhi al cielo, sapendo perfettamente che aveva commesso un grande errore e che alla fine se ne sarebbe pentito. ((Dannati Grifondoro))

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Capitolo 3
*** Attesa ***


~~Capitolo 3 Attesa

Il trio d’oro uscì dall’ufficio immediatamente e una volta scese le scale si fermarono a parlare dell’accaduto.

“Non sto sognando vero?” disse il moro

“No Harry, sono davvero felice!” disse la riccia

“Scusate voi due, avete sentito le condizioni vero? O vi siete persi la parte in cui per tre settimane, gli faremo da schiavi?  E poi dobbiamo prendere un…..Eccezionale! Non ce la faremo mai. Quindi è come se avesse detto di no, in effetti” disse il rosso sconfortato sull’ultima parte.

“Ti sbagli Ron, e credimi quando ti dico che se dice no, è un no” disse Harry

“Io sono d’accordo con lui, solo credo che, voglia che ce lo guadagniamo” disse la riccia”

“Come sputando sangue?” disse il rosso

“Oh Ron, non esagerare, vi aiuterò io con il saggio.” Disse la strega

“Oh io credo che sarai abbastanza occupata di tuo, cercando di non fare la saputella in classe. Onestamente, non credo che riuscirai a trattenerti!” disse Ron sarcasticamente

“Già. Forse quella parte ti è sfuggita Mione” disse il moro ridendo

“Cosa? Non era uno scherzo?” disse la riccia

“Oh io non credo proprio. Scusa è stata la voce minacciosa di Piton o la sua espressione omicida, che ti ha fatto pensare che stava scherzando?” chiese Harry

“Ohhhhhh. Allora credo che dovrete tenermi d’occhio in classe ragazzi” disse delusa la riccia, mentre i suoi due amici ridevano.

“Bene allora a partire da adesso, promettiamo di impegnarci, per passare un meraviglioso natale tutti insieme, e per non sprecare il grande gesto di Piton” disse la riccia

“Il grande gesto?” disse il moro confuso

“Beh, si Come lo definiresti tu? Quando si è avvicinato pensavo volesse scuoiarmi a dire il vero, ma poi ha fatto l’impensabile” disse la riccia

“Mi piace, ma forse non dovremmo farcelo scappare davanti a lui, sono sicuro che non sarebbe molto entusiasta” disse il moro preoccupato e dopo un attimo di riflessione tutti e tre annuirono concordando. Poi si salutarono, Ron ed Hermione, si diressero alla torre, mentre Harry che non poteva muoversi liberamente, per via del legame, attese il pozionista, vicino ai Gargoyle. Dopo pochi minuti, vide Piton scendere silenziosamente le scale. L’uomo gli lanciò un occhiata severa e si diressero nelle loro stanze.

La sera successiva, Harry era totalmente assorto nei suoi pensieri, mentre fissava la cena quasi del tutto intatta. Da lì  ad un’ora, avrebbe avuto la sua prima “detenzione” con Piton, che significava Occlumanzia. Avrebbe preferito grattare calderoni per 10 ore consecutive, piuttosto di una a farsi torturare in quel modo. Ma dopo quello che i tre Grifondoro avevano definito il “grande gesto”, doveva assolutamente dimostrare al pozionista il suo impegno, come sia lui che i suoi amici, avevano fatto durante tutta la giornata. Piton li aveva messi subito al lavoro, costringendoli ad alzarsi presto, per preparare vermicoli e triturare varie erbacce puzzolenti, per alcune delle sue classi dei primi anni. Naturalmente avevano seguito le loro lezioni regolarmente. Poi visto che il legame ora gli permetteva di stare in stanze separate, mentre Piton insegnava ad un terzo anno Serpeverde-Grifondoro, Harry e Ron sotto la supervisione di Hermione avevano iniziato a scrivere uno dei tre saggi. Infine erano tornati nei sotterranei verso metà pomeriggio per pulire o meglio lucidare il laboratorio.

Piton fissò il marmocchio, non aveva detto una sola parola a cena, non che la cosa lo avesse infastidito, anzi tutto il contrario, così pensò che forse era solo stanco per la giornata appena trascorsa ((Beh se i tre impiastri pensavano che sarebbe stato facile, si sbagliavano di grosso)). Così decise che era arrivato il momento di andare. Si alzò e senza dire niente, lanciò uno sguardo serio al grifondoro.

Quando Harry, vide Piton alzarsi, salutò rapidamente i suoi amici, e lo seguì. Per tutta la strada, non aveva fatto che sospirare, ed era anche inciampato più di una volta. Il pozionista si fermò ed Harry gli sbatté praticamente contro. Così si voltò guardandolo severamente e disse “Potter, vuoi guardare dove metti i piedi?”

“Ehm, mi dispiace signore” disse sospirando nuovamente

“Mi vuoi spiegare, perché diavolo sembra che stai andando al patibolo? Non ti ho spiegato ieri, che questa NON è una vera detenzione!” disse il pozionista

“SI lo so” disse Harry

“Spiegati” disse incrociando le braccia

“Io…..è per l’occlumanzia” disse mormorando

Piton lo guardò sorpreso. Poi disse “Capisco. Bene muoviamoci allora”

Ripresero a camminare, ma invece di svoltare per i corridoi dei sotterranei, presero le scale e salirono fino al settimo piano. Una volta arrivati, Piton iniziò a camminare per il corridoio avanti e indietro, davanti ad una parete vuota, la terza volta, apparve una porta.
((La stanza delle necessità? Non pensavo che gli insegnanti la conoscessero. Perché siamo qui?! Questo non mi sembra un buon segno affatto)) pensò preoccupato il moro poi disse “Professore, ma perché siamo qui?”

“Potter non fare domande inutili, lo sai perché, per la nostra lezione speciale!” sputò Piton, poi prese la maniglia, si guardò intorno, per controllare che non ci fosse nessuno, ed entrarono.  Stavolta la stanza era un enorme spazio, con i pavimenti in pietra, molto simili a quelli dei sotterranei. C’erano dei manichini, tipo quelli che avevano usato lui e gli altri membri dell’esercito di Silente. Poi da un lato c’era una zona con una lavagna, due sedie e una scrivania con una pila di libri.
Piton si era avvicinato alla scrivania, così sospirando nuovamente si unì al pozionista.

“Potter, se ti sento sospirare ancora una volta, ti darò un vero motivo, per essere dispiaciuto!” sbottò Piton, poi decise che il marmocchio aveva sofferto abbastanza e decise di rivelargli il motivo per cui erano lì. Poi aggiunse “Siediti!” Harry fece come ordinato, lo guardò dritto negli occhi, come era da prassi e aspettò il comando del pozionista, che non arrivò per quella sera.

“Potter, immagino che ormai avrai capito che non siamo qui per fare una lezione di Occlumanzia”

“Cosa?” disse sorpreso il moro

“Usi mai quella tua testaccia, perché pensi che per fare una lezione di Occlumanzia dovevamo venire fino al settimo piano?”

“Io, non lo so”

“Da stasera inizieremo delle lezioni di difesa contro le arti oscure”

“Davvero? Ma…ma …..perché?”

“Ordini di Silente”  disse seriamente

Harry era sorpreso e anche sollevato da una parte, che non erano lì per l’occlumanzia, ma difesa contro le arti oscure, con Piton!! Poteva essere…..….peggio, poteva essere…….pericolosa? disastrosa? Poteva ucciderlo? Torturarlo? Cosa diavolo stava pensando Silente? Forse il preside pensava che se riusciva a sopravvivere all’ex Mangiamorte, poi affrontare Voldemort sarebbe stato più facile?
Il pozionista lo guardava, quel dannato ragazzo era un vero disastro. Poteva leggere chiaramente sul suo volto i suoi pensieri, era preoccupato di quello che poteva fargli. Oltre alla difesa, dovevano per forza riprendere anche l’Occlumanzia.

“Potter rilassati, non ho intenzione di ucciderti in queste lezioni. A meno che, tu non mi dia un motivo valido s’intende” disse ghignando
Harry corrucciò la fronte, poi annuì e si rilassò leggermente, per quanto gli era possibile, stando in una stanza da solo con Piton.
“Bene, in queste lezioni ci sarà una parte teorica, in cui imparerai nuovi incanti, parleremo delle maledizioni, dei loro effetti, e il suo relativo contro incantesimo, e una parte pratica, all’inizio userai i manichini, poi ti insegnerò come combattere sul campo”

Harry era molto incuriosito, e ansioso di imparare, difesa contro le arti oscure era la sua materia preferita, e quella in cui riusciva meglio, ma Piton era un’incognita troppo grande, per rilassarsi.

“Le arti Oscure, sono una delle branche della magia, più complesse. Per destreggiarsi al meglio, bisogna essere, fantasiosi e creativi, ma anche ben preparati Potter, la fortuna non è sufficiente a salvarti la pelle. Ora voglio che mi dici una maledizione, che ritieni di saper padroneggiare a sufficienza, mi dirai a cosa serve, e il contro incantesimo.”

Harry era indeciso su cosa scegliere, poi disse “Ehm …..Reducto”

“Potter Reducto, non è una risposta adeguata alla domanda che ti ho fatto. Mi hai sentito, quando ho detto l’incanto gli effetti e tutto il resto?” disse incrociando le braccia al petto

Harry sospirò, proprio come aveva pensato, Piton poteva non torturargli la testa, ma avrebbe trovato un altro modo, e le loro lezioni sarebbero diventate orribili.

“Potter, non voglio ripetermi, né sprecare il mio tempo. Mi sembrava di aver capito, che questa era la tua materia preferita, se questa è la tua conoscenza, direi che è alquanto scadente”

Harry si innervosì e disse “Lo è! Ho sentito quello che ha chiesto, e conosco la risposta!”

“Illuminami allora” disse sarcasticamente

“Reducto è un incantesimo offensivo di livello medio, fa saltare in aria le cose, il suo contro incantesimo è Protego”

“Alzati e fammi vedere”

Il Grifondoro, si avvicinò nervosamente ad uno dei manichini e lanciò l’incantesimo.

“Non male, ora prova a fare un movimento meno ampio con la bacchetta, quando fai mezzo cerchio” disse il pozionista, Harry seguì le sue istruzioni e stavolta il manichino esplose completamente.

“Oh wow!!” disse il moro sorpreso.

L’ora successiva fu molto istruttiva, Piton era un vero fenomeno nelle arti oscure. Harry gli aveva eseguito alcuni incantesimi, e il pozionista agli aveva spiegato come migliorare la potenza, i vantaggi e gli svantaggi di usare quella maledizione in una determinata situazione. Era la prima volta, da quando il moro conosceva l’uomo, che avevano passato del tempo insieme in maniera……… piacevole. In quella stanza, non erano più Potter e Piton, ma solo un insegnante disposto a passare la sua enorme esperienza e conoscenza, e uno studente che aveva una gran voglia di imparare. Mentre stavano tornando alla scrivania, per recupera gli appunti, Harry pensò a quanto gli sarebbe stata utile, in passato una conoscenza simile, e specialmente lo scorso anno al ministero ((forse Sirius, se fossi stato più bravo le cose potevano andare in maniera diversa)) e il suo viso si rattristò.
Piton era sorpreso, il ragazzo era un po’ grezzo, ma aveva del potenziale.

La lezione era andata bene, non aveva mai visto Potter così interessato, il ragazzo aveva preso appunti, aveva eseguito le sue istruzioni alla lettera e aveva fatto degli evidenti progressi. Poi di colpo vide l’espressione del marmocchio incupirsi di colpo, senza un apparente motivo. Silente continuava a dirgli fino alla nausea, che dovevano instaurare un rapporto e farlo implicare il doversi costringere a parlare con lui, e questa era stata la prima volta, che non aveva voglia di strangolarlo durante una lezione, così pensando che poteva essere un punto di contatto disse: “Potter ci sono domande?”

“No signore, grazie è stata una lezione fantastica, grazie” disse senza entusiasmo

“Ne dubito dalla tua espressione” disse con un sopracciglio alzato
Harry era sorpreso, Piton gli stava forse chiedendo qualcosa di personale? No era impossibile

“Dico sul serio, mi è piaciuta molto la lezione, solo…..io…..pensavo che……”

Piton detestava quell’atteggiamento del Grifonforo, quando doveva dire qualcosa di difficile, iniziava a farfugliare mezze frasi o parole a casaccio, “Potter, frasi di senso compito” sibilò

Il ragazzo, non era sicuro di voler condividere proprio con Piton i suoi pensieri, ma poi senza neanche rendersene conto disse “Solo pensavo che, se avessi avuto un addestramento migliore lo scorso anno, al ministero…… le cose potevano…..” ma non riuscì a terminare la frase e abbassò la testa

“Io non credo, tu e il tuo gruppo di ragazzini, avete combattuto contro dei Mangiamorte, dei maghi adulti, più esperti e più potenti di voi. Niente di quello che hai imparato oggi, avrebbe prodotto un risultato diverso”

Harry alzò la testa di scatto e lo guardò, il volto di Piton era indecifrabile, ma non aveva il solito ghigno e il suo tono non era né sarcastico, né accusatorio.

“Forse, ma è stata colpa mia” disse con gli occhi lucidi

“Potter, hai commesso un errore, correndo al ministero senza pensare alle conseguenze, ed è esattamente per questo che siamo quì stanotte, in queste lezioni, ti insegnerò a combattere, potenzieremo i tuoi punti di forza e lavoreremo per colmare le tue debolezze. Immagino che lo avrai sentito ripetere fino alla nausea, ma la morte di Black, non è stata colpa tua, ma di Bellatrix. So che è difficile non pensare a coloro che hai perso, ma per quanto odiassi il tuo padrino, credo che non vorrebbe vedere che ti tormenti e ti incolpi per la sua morte. Per andare avanti devi concentrarti su uno scopo, e il tuo è sconfiggere il Signore Oscuro, e io farò tutto ciò che è in mio potere perché tu riesca.” Disse il pozionista serrando i pugni mentre pronunciava l’ultima parte del suo discorso.

Harry era rimasto impietrito. Non si aspettava un discorso simile dall’uomo. Non solo Piton lo avrebbe protetto a costo della sua stessa vita, ma ora lo avrebbe aiutato perfino a prepararsi. Questo in parte lo confortava, il pozionista era un mago molto più potente di quanto immaginava, e in più era un ex-Mangiamorte forse neanche Silente stesso avrebbe potuto prepararlo come lui. Così disse “Grazie, farò del mio meglio professore”

“Bene ora andiamo si è fatto tardi, e domani ti voglio in laboratorio a preparare gli ingredienti, con i tuoi amichetti, non pensare neanche per un istante, che verrai scusato dai tuoi doveri, per questo” disse ghignando

Harry accennò un lieve sorriso, nonostante le sue parole, sapeva che il mago di fronte a lui, era dalla sua parte, aveva dei molti difetti, ma sapeva che le cose che gli aveva detto erano vere e in silenzio tornarono nei loro alloggi.

I giorni passarono in fretta, i tre Grifondoro aspettavano le vacanze con trepidazione. Piton li aveva impegnati parecchio con i lavori in laboratorio per lui, ma ormai erano alla fine di quella parte del loro del loro accordo, perché il malvagio insegnate gli aveva riferito, che le tre famose settimane di detenzione vere e proprie, le avrebbero scontate per intero dopo le vacanze. Inoltre Harry ogni sera era impegnato con il mago, nelle sue lezioni speciali, che erano sempre andate abbastanza bene, c’erano stati dei momenti di difficoltà, ma niente di veramente orribile. Quello di oggi però era il momento decisivo, lui e Ron avevano consegnato i loro saggi a Piton il giorno precedente, che visti i loro occopazioni, gli aveva concesso più tempo per presentarli.

Harry e Ron ed Hermione stavano uscendo dall’aula quando sentirono la voce di Piton.

“Potter, Weasley, Granger, voi tre teste di legno restate!” sputò mentre i Serpeverde ridevano e i Grifondoro fuggivano dalla classe. I tre si avvicinarono alla scrivania del pozionista, deglutendo.

“Ho qui i vostri saggi” disse freddamente

“Allora?” chiese ansioso il moro

“Potter, è questa la maniera di rivolgerti ad un insegnante?” disse sibilando

“No, signore, mi scusi. Sono solo un po’ nervoso”

Piton lo sapeva bene, li aveva tenuti sulle spine tutta la lezione, avrebbe potuto consegnarglieli prima, visto che si erano presentati ben 15 minuti in anticipo appositamente, un vero miracolo, ma era stato troppo divertente vederli contorcersi e trepidare dal dubbio, perfino la so-tutto-io.

“Così va meglio. Ora prima di restituirveli voglio che rispondiate ad un paio di domande”

I tre annuirono nervosamente.

“Granger, hai aiutato questi due a scrivere il saggio?” disse sevramente

“No Signore, ho solo fornito loro il materiale adatto, e ho letto il lavoro finito, e ho avevo suggerito di approfondire alcuni punti.” e deglutì vistosamente.

Piton la fissò negli occhi, ma la saputella diceva la verità.

“Bene” Poi guardò freddamente gli altri due e disse “Potter Eccezionale e Weasley Eccezionale -, per la tua orribile scrittura”
I tre ragazzi si abbracciarono e iniziarono a saltellare dimenticandosi completamente del mago.

“Silenzio! Non siamo ad una partita di Quiddith! Ora, vorrei sapere esattamente come mai, normalmente i vostri saggi, non si avvicinano neanche lontanamente a questi due”

I tre si bloccarono sul posto, come se gli avesse lanciato un Immobilus e rimasero in silenzio.

“Potter?” disse alzando un sopracciglio

“Io ecco, noi non pensavamo che…..”

“Appunto, non pensate. Da oggi in poi, visto che avete dimostrato di essere in grado di poter legger un testo di pozioni e di scrivere un saggio abbastanza correttamente, mi aspetto dei risultati migliori. O saranno guai.”

I due ragazzi annuirono rapidamente. Sapendo che era una promessa e non una minaccia a vuoto.

“Ehm allora, possiamo andare?” chiese timidamente

“Uhmmmmmmmm, così ho detto. Ma ci saranno delle regole” disse il pozionista

“Ahhhh che genere di regole” disse il rosso, poi vedendo lo sguardo assassino di Piton si affrettò ad aggiungere “signore”

“Io e Potter verremo poco prima di pranzo. Resteremo un paio di ore. Non voglio essere coinvolto in nessuna attività diversa dallo stare seduto a tavola, e soprattutto Weasley esigo rispetto in qualsiasi momento da tutti i presenti. Inoltre dovrai tenere i tuoi fratelli alla lontana da me. Ho sentito dire da Potter che sono terribili” certo Piton, non poteva dirgli, che conosceva bene i dannati gemelli, e che era disgustato dalla reazione che avrebbero avuto, davanti alla versione più giovane del loro già poco temuto insegnate di pozioni. Poi aggiunse “se riterrò la condotta dei presenti inaccettabile, prenderò Potter e torneremo immediatamente al castello. Spero di essere stato abbastanza chiaro” sibilò pericolosamente.

“Cristallino signore” disse il rosso tramando interiormente.

“Andate!”

Una volta fuori i tre si guardarono e sorrisero.

“E’ fatta!!” disse la riccia

“Si ma hai sentito Piton, quell’uomo ha regole per tutto” disse il rosso

“Già. Ma ci sarà anche Silente, vedrai che andrà tutto bene, in ogni caso, ti prego Ron parla con i gemelli per sicurezza”

“Harry, ti rendi conto, che sarà impossibile contenere Fred e George quando sapranno che Piton è un adolescente, ma ti prometto che ci proverò, e parlerò con tutti i miei fratelli e con i miei genitori” disse il rosso sospirando

“D’accordo, grazie

PS Finalmetnte sono riuscita a finire questo capitolo..... mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate....Lady V

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Capitolo 4
*** La festa di Natale ***


~~Capitolo 04 La festa di Natale

Harry stava combattendo nel bagno, di quella che ormai era diventata la sua stanza nei sotterranei, i suoi dannanti capelli erano peggio del solito. Così frustrato gettò il pettine sul mobile e disse “Ahhhh basta mi arrendo”. Era un po’ agitato a dire il vero, Piton nei due giorni precedenti, era stato di pessimo umore. Le lezioni di difesa erano state abbastanza brutte, ed era sicuro che il motivo era il pranzo di natale. Non sapeva proprio cosa aspettarsi oggi, così aveva inviato un gufo a Ron, che aveva lascito la scuola come tutti gli altri studenti, chiedendogli anzi supplicandolo di stare attento ai gemelli. Le premesse di quella mattina non erano incoraggianti, quando si era alzato aveva fatto gli auguri a Piton, l’uomo aveva mugugnato un semplice altrettanto con un’espressione molto nauseata. Poi uscì dalla camera e vide il pozionista vestito in abiti neri come al solito, seduto sulla sua poltrona preferita che leggeva un libro.

“Signore, io sono pronto”

“Siediti, dobbiamo aspettare il preside, sarà qui a momenti” disse freddamente

Il moro annuì e si accomodò sul divano. Dopo pochi istanti arrivò il preside, in uno sgargiante abito rosso, con alberi di natale e stelle d’orate. Silente era davvero appariscente, ma in tema perfettamente natalizio, i due maghi si compensavano, pensò il moro.

“Buon Natale ragazzi miei” disse il vecchio mago allegro

“Buon Natale professore” disse il moro

“Preside” sputò il pozionista

“Se siete pronti, possiamo andare” così entrarono nel camino, e arrivarono prima nell’ufficio del preside e poi da lì direttamente alla tana.

Mentre uscivano dal camino, Piton afferrò il moro, per il colletto prima che cadesse, e poi sibilò “Potter, ricordati le regole”

“Si- si signore” deglutì vistosamente

Subito, i signori Weasley li accolsero festosamente, Ron ed Hermione erano dietro di loro.

“Bene arrivati Albus, Harry” disse Arthur Weasley stringendogli la mano. Poi guardando il ragazzo dai capelli corvini e gli occhi neri disse “Oh Severus, bene arrivato, io sono Arthur Weasley, mio figlio mi ha detto, che non ricordi nulla di quando eri un adulto, ad ogni modo noi siamo amici di vecchia data, considerati a casa tua ragazzo, prego” e gli fece cenno di entrare.

Piton da una parte era divertito al pensiero di essere presentato ai Weasley, ma dall’altra era già infastidito, intanto Arthur lo aveva chiamato RAGAZZO e poi quando erano AMICI? Facevano parte dell’ordine, e sicuramente c’era del rispetto, della fiducia tra i due, ma definirsi amici? Poi rispose “Piacere di conoscerla Sir. Weasley, sono il professor Severus PIton” disse educatamente

“Harry tesoro” disse la signora Weasley mentre lo abbracciava stretto e lo baciava sulla fronte. Poi la donna spostò la sua attenzione al giovane serpeverde “Oh Severus mio caro, vieni, non essere timido” e lo strinse per le spalle tirandolo a se, mentre guardava Ron, che si passava una mano sulla faccia e le faceva strani segni.
((Dannazione ad Albus, a Potter e ai due maledetti marmocchi, non sopravvivrò ad una festa di natale in questa gabbia di matti)).

Harry si avvicinò ai suoi amici preoccupato e disse “Ron, hai-hai avvisato la tua famiglia vero? Hai visto che faccia aveva Piton dopo, tua madre?”

“Si Harry, infatti si è contenuta, non vedeva l’ora di vedere il giovane Severus” disse sarcastico

“Piton ci ucciderà dopo oggi, e io sarò il primo, visto che dormo da lui” disse il moro

“Ti manderò un gufo ogni giorno, e se non mi rispondi manderò Silente a controllare Harry, promesso”

“Grazie sei un vero amico Ron”

“La volete smettere voi due, andiamo a salutare Ron” disse la riccia

“Sei matta?” sputò il rosso

“Vuoi farlo dopo che avrà incontrato Fred e George?”

“Miseriaccia, NO!!!! Andiamo andiamo”

I tre ragazzi si avvicinarono al divano del soggiorno, che era proprio vicino all’albero di natale, dove Molly aveva costretto a far accomodare Piton e Silente.

“Ehm professore, benvenuto, e buon natale” disse Ron nervosamente

“Buon Natele professor Piton, grazie di essere venuti” disse la riccia sorridendo

Piton li fulminò e rispose “Grazie, anche a voi” ma il suo tono diceva chiaramente ((la pagherete molto cara))

“Ronald caro, puoi andare ad avvisare i tuoi fratelli e Ginny che alcuni degli ospiti sono qui?” disse Molly

“Si mamma” e sparì dalla vista del pozionista più veloce che poteva.

Dopo pochi istanti, uscirono dal camino, Remus e Ninfadora, che quasi cadde a terra inciampando sul tappeto e salutò

“Salve e buon Natale e tutti” con un enorme sorriso
.
Nello stesso istante scesero Bill e Fleur la sua fidanzata.

La Tana era piena di gente, troppa gente, Severus, era praticamente soffocato all’idea di passare almeno altre due ore, con tutti loro. Per fortuna nessuno lo aveva ancora notato. Fino a che non scese Ron dalle scale con i gemelli Ginny e Charlie.

“Allora Ron dov’è?” dissero in coro i gemelli.

“Ragazzi avete promesso, Vi pregoooo. Se lo fate arrabbiare, porterà via Harry e quando torneremo a scuola ci ucciderà” disse piagnucolando Ron

“Oh su Ronninski, non ti preoccupare vedrai, che ci piacerà Sev” dissero ridendo

“Oh a voi piaceva anche la versione adulta…. Non sono sicuro del contrario, lui è…..lo stesso molto pitonesco ecco!”

“Ottimo” gridarono i due rossi

Piton rabbrividì interiormente, aveva sentito tutta la conversazione, l’incontro con i gemelli, era la cosa che temeva di più nella giornata. Non aveva speranza di tenerli a bada ora, che in teoria era più giovane di loro.

“OHhhhhhhhhhh” fecero in coro i rossi, e tutti si girarono verso l’albero. Piton aveva un’espressione glaciale, allora Silente disse “Ragazzi miei, è un vero piacere rivedervi, immagino che la vostra attenzione, non sia diretta a questo povero vecchio” sapendo che era meglio tenere a bada i gemelli da un lato, e Severus dall’altro altrimenti li avrebbe schiantati prima della fine del pranzo.

“No signore, ma è un piacere vederla” dissero i due rossi

“Ah troppo buoni, ragazzi, bene ora che ci siamo tutti, vorrei ricordarvi che il nostro Severus, non ha ricordi dei suoi ultimi 20 anni circa, e quindi non ha idea di chi siete, vi pregherei di tenerne conto” poi si voltò verso il serpeverde e disse

“Vorresti presentarti Severus”. disse tranquillamente.

Il Pozionista annuì pensando che era la cosa migliore da fare, così non avrebbe dovuto parlare con ogni singolo membro e disse “Sono il Professor Severus Piton, piacere di conoscervi, grazie per la vostra ospitalità” pensò che quelle poche parole erano sufficienti a soddisfare la promessa, che Silente gli aveva estorto la sera prima, di provare ad essere cortese e di non maledire nessuno. Lui aveva acconsentito suo malgrado alla prima richiesta, solo dopo aver sostenuto una lunga ed estenuante discussione con il vecchio, ma non aveva dato alcuna garanzia per la seconda.
Così Remus, Bill, Charlie Fleur e Ninfadora si spostarono, attorno a loro e iniziarono a chiacchierare del più e del meno, alcuni presentandosi personalmente. Piton era stato distaccato, ma in linea di massima aveva sillabato alcune risposte e non aveva insultato nessuno.

“Harry, è vero che dormi con lui?” dissero i gemelli che erano stati costretti così ad allontanarsi

“NON dormo con lui, ma da lui!” disse il moro

“Ohhhh e come sono le sue stanze. Dorme in una bara? Ha una camera di tortura?”

“NOOOO dorme in un letto e ……non lo sò se ha una camera, ma posso assicurarvi che per torturare me, non gli serve
una camera. Ragazzi, non avete strane idee su di lui vero?” disse sospettoso il moro.

“No Harry…….fidati di noi” dissero ridendo i gemelli

“Vi prego, lo so che è un’occasione ghiotta, ma non potete, mi ucciderà!!! Ron vi ha raccontato cosa abbiamo dovuto fare, per convincerlo a venire vero? e dobbiamo ancora scontare 3 settimane di detenzione, vi pregoooooo!!!”

“Solo ghiotta dici Harry, è irripetibile!!!” poi si guardarono con la loro espressione divertita e dissero “Su su, vedrai sarà divertente”

“Ragazzi !!!”

Poi Molly invitò tutti a sedersi e iniziarono il pranzo. Piton era seduto tra Harry e Silente. Il pranzo fu abbastanza tranquillo, le pietanze erano deliziose, per lo meno fino al dolce, poi tutto d’un tratto, i gemelli scoppiarono in una fragorosa risata. Harry si portò una mano alla bocca e guardò terrorizzato i suoi amici.

“Severus, stai una favola così” disse Ninfadora

“Scusami?” disse il pozionista

“Il giallo ti dona un sacco” rispose la ragazza ridendo apertamente

Piton evocò uno specchio e con suo orrore, la sua pelle era diventata giallo canarino.

“Siete stati VOI due!!!!” urlò alzandosi in piedi.

“Oh no, forse hai lascito in giro le caramelle canarine George?”

“Non mi pare Fred e tu?”

“Basta voi due!!!” urlò la signra Weasley “chiedete immediatamente scusa a Severus!!”

“Scusaci Severus” dissero in coro sogghignando i due gemelli

“Su, su Severus, calmati, si sono scusati” disse il preside, poi agitò la bacchetta per farlo tonare normale e aggiunse “E’ tutto a posto, siediti Severus”

Se gli sguardi potevano uccidere Silente sarebbe caduto ai suoi piedi all’istante, lo aveva trattato come un marmocchio davanti a tutti. Poi lanciò un’occhiata mortale ai gemelli, che non sembrarono affatto intimoriti, ma anzi erano alquanto divertiti.

“Ragazzi, non voglio altre stupidaggini simili, sono stata chiara vero?” disse Molly

“Si mamma” risposero i rossi in coro.

Subito dopo pranzo ci fu lo scambio dei regali, La stanza era inondata di pacchetti, risate, Harry ricevette come ogni anno molti doni, un maglione caldo e colorato fatto dalla signora Weasley, scherzi e un cappello scudo dai gemelli, un libro sulle tecniche di rilassamento da Hermione, delle rane di cioccolato e un kit per la sua scopa da Ron. Una sciarpa con i colori Grifondoro da Ginny. Una zanna di Drago da Chearlie e Bill. Remus e Ninfadora gli regalarono un libro su come diventare un Animagus. Mentre lui aveva regalato a Ron, un gioco sul Quidditch e dei dolcetti da Mileandia, ad Hermione, due libri entrambi di tecniche avanzate una selle rune e uno di trasfigurazione, a Ginny aveva comprato un braccialetto con i colori Grifondoro, ai gemelli, un libro sui dolci babbani.

Poi il giovane Grifondoro, si voltò e notò che Piton si era allontanato da tutti e tutto, e guardava fuori dalla finestra. Aveva un’espressione strana, pensierosa. Si chiedeva se l’uomo fosse solo infastidito o se come lui, pensava a chi non cera più. Voleva avvicinarsi, ma decise di non farlo.

Dopo la Sig.ra Weasley, prese un vassoio pieno di dolcetti invitanti che sembravano delle piccole torte, e passò tra tutti gli invitati. Vedendo il pozionista da solo vicino alla finestra disse gentilmente “Severus tesoro, vieni a mangiare un dolcetto”

“No, la ringrazio sig.ra Weasley” disse il ragazzo dai capelli corvini voltandosi un secondo.

“Oh su, su ragazzo mio, sei troppo magro come il nostro Harry”

Piton reteo gli occhi, e ne prese uno, sapendo perfettamente, che Molly avrebbe insistito fino a che non ne avrebbe preso uno.

“Grazie”

“Oh prego tesoro”

((Dannazione, se mi chiama tesoro ancora una volta……è tutta colpa di Albus e di Potter, ma mi sentiranno quando saremo al castello)) pensò e si accomodò distrattamente sul divano. Poi furono serviti te e cioccolata calda per tutti. Quando Piton prese il suo tè, gemelli si lanciarono uno sguardo divertito e si fiondarono al fiancodel pozionistaGeorge disse “Sev, allora dicci come vanno le cose ad Hogwarts, era come te la ricordavi?”

“Io sono il professor Piton” ringhiò

“Oh, si certo ce lo ha detto Ronninski, che insegni anche adesso, peccato che non siamo più degli studenti” disse Fred mettendo il braccio intorno alle spalle del serpeverde.

“Weasley, togli immediatamente quel braccio, se non vuoi che lo usi come ingrediente, per le mie pozioni ADESSO!!!” sibilò mortalmente

“Oh su, su Sevy, non essere così irritato, sai tu sei sempre stato il nostro professore preferito” disse George maliziosamente.

“Certo, lo immagino” disse mentre metteva una mano sotto il mantello in cerca della sua bacchetta.

“Davvero,  e noi eravamo i tuoi studenti preferiti, sei stato il nostro mentore, e hai ispirato le nostre pozioni” dissero i gemelli miagolando

“Che diavolo volete voi due, andatevene!!” ((adesso li schianto, Silente non potrà dire che non ho provato a trattenermi))

“Abbiamo bisogno di una piccola consulenza, per uno dei nostri prodotti” disse Fred

“Assolutamente no!” sputò il Piton

“Sevy, dai ci servono, per le nostre caramelle cambia colore” dissero in coro i rossi

“NO, lasciatemi in pace” disse incrociando le braccia al petto. Ma nessuna delle sue espressioni, ringhi o impostazioni da pipistrello aveva funzionato.

“Ti preghiamo, dio delle pozioni” dissero gettandosi ai suoi piedi. A quel punto tutti nella stanza si erano accorti della loro conversazione, vedendo i gemelli in ginocchio mentre facevano finta di idolatrarlo. Ci fu uno scoppio generale di risate, però subito dopo, Harry e Ron si avvicinarono e trascinarono via i gemelli, mentre Piton ribolliva dalla rabbia. Silente allora si avvicinò e disse “Severus, calmati, non hanno fatto nulla di male”

“Davvero?” ringhiò a denti stretti “Voglio andarmene adesso Albus!”

“Sono appena le 2 e mezza, i ragazzi hanno bisogno di divertirsi, ti prego sii ragionevole”

“Se quelle due teste di legno si avvicinano ancora, non risponderò si me!!”

“Severus, sei un adulto, controllati”

“Davvero, non credo visto come mi trattano in questa casa!”

“Lo so ma abbiamo deciso, di comune accordo di non dirlo, è solo per un pomeriggio, e poi sono stati tutti cordiali e gentili, non puoi negarlo”

“D’accordo Albus, ma mi devi un favore, uno enorme” sibilò

“E sia” disse il vecchio mago

Dall’altra parte della stanza il trio doro aveva visto la scena

“Per le mutande di Merlino, Piton è furibondo!” disse il rosso

“Spero riesca a calmarsi, prima di tornare al castello” disse Harry

“Pensi di poter convincere Silente a restare con voi, dopo essere tornati ad Hogwarts Harry?” disse la riccia

“Ehmm credo di si” disse il moro “devo parlare con i gemelli, la prossima volta Silente non riuscirà a calmarlo”

“Già” disse Ron.

Mezz’ora più tardi Ron ed Harry avevano ribadito, per l’ennesima volta che ai gemelli, che non dovevano infastidire Piton, in alcuna maniera. I due avevano accettato, ma la loro espressione la diceva lunga. Così per distrarli, Ron aveva proposto di fare una paio di tiri a Quiddich. I ragazzi presero le scope ed uscirono. Harry, essendo legato a Piton non poteva usare la scopa, così rimase con suo grande dispiacere a terra con Hermione, mentre Ron, i gemelli e Ginny sfrecciavano in cielo. All’interno della casa invece gli adulti più Severus, parlavano della situazione al ministero, e delle sparizioni.

Poi Molly disse “Albus, non mi pare il caso di parlare di queste cose davanti al ragazzo” lanciando uno sguardo a Piton, che quasi si strozzò con il suo tè.

Silente tossì un paio di volte per coprire la sua espressione divertita e disse “Oh Molly cara, non preoccuparti di Severus”

“Oh NO Albus Silente, non permetterò, che un ragazzo di 16 anni, ascolti queste cose” poi si avvicinò al serpeverde e disse “tesoro, non vorresti andare un po’ fuori anche tu con gli altri”

“NO” ringhiò stringendo i pugni

“Suvvia, abbiamo bisogno di parlare tra adulti” disse tenendogli il braccio. Era troppo, così cercando di non esplodere disse sibilando “Sig.ra Weasley, io non sono un marmocchio, ho 37 anni, sono sicuro che posso gestire i discorsi da adulti!”

“Oh, non volevo offenderti, so quanti anni hai caro, ma ora non sei un vero adulto in questo momento. In questa casa non è permesso a nessuno dei nostri figli di ascoltare certe cose, e posso assicurarti che non lo permetterò neanche a te!” disse portandosi le mani ai fianchi, in perfetta modalità mamma protettiva.

Piton incrociò le braccia al petto in segno di sfida e disse solo “IO RESTO”

“Giovanotto, non usare quel tono con me!” disse Molly con la sua espressione, da ora sei nei guai.

“Severus, per favore, fa come dice la Sig.ra Weasley, poi ti prometto che andremo a casa, si tratterà di una mezz’oretta al massimo” disse Silente con tono abbastanza serio.

Piton era imbestialito, così marciò verso la porta e uscì, sbattendola violentemente dietro di se.

“Però che caratterino, non deve essere facile gestirlo” disse Bill guardando Silente

Silente sospirò pensando a quanto gli ci sarebbe voluto per calmare Severus una volta usciti dalla tana. E poi iniziarono a parlare di questioni dell’ordine.

((Non posso crederci, mi hanno buttato fuori come se fossi un marmocchio!!!!! E Albus lo ha permesso, dannato vecchio pazzo!!)) Stava camminando in direzione del fiume, ma si rese conto, che era arrivato al limite del legame. Così si appoggiò ad albero e si mise seduto a terra. Fece un paio di respiri profondi e pian piano si calmò.
Ma la pace non era destinata a Severu Piton quel giorno, fu bruscamente riportato alla realtà, da una palla di neve che gli arrivò direttamente in testa, seguita da una risata fragorosa dei gemelli.

“Razza di piccoli…idioti!” urlò

“Noi siamo maggiorenni ormai, Sevy caro a differenza tua” dissero i gemelli.

“Piton prese la bacchetta e lanciò un ondata di neve che ricoprì entrambi i malfattori” poi incrociò, le braccia al petto.

“Forse dovemmo fare come con Ron ” disse George, il fratello annuì e iniziarono a lanciare palle di neve a Piton.
Che rispose ogni volta con uno scudo o ricoprendoli di neve.

Da lontano, il trio più Ginny, videro volare degli incantesimi, Harry scattò in piedi quando capì cosa stava succedendo, seguito a ruota dagli altri 3 amici. Il moro corse verso i tre ragazzi, ma proprio in quel momento, Fred aveva usato Levicorpus su Piton, e lo stava sollevando da terra. Così urlò con tutto il fiato che aveva in gola
“NOOOOOOOOOOOOOOOO” ((Santo cielo, non di nuovo)) pensò il moro. I gemelli si girarono spaventati dall’urlo di Harry. “Che diavolo pensavate di fare voi due!! Scusatevi immediatamente!! ADESSO!!” tutti lo guardarono esterrefatti.

“Harry! Calmati, non è successo nulla di grave” disse la riccia

“Sta zitta Hermione!!” sputò Harry isterico

La faccia di Piton era livida, il suo tono glaciale “Potter Muoviti”

Nessuno riusciva a capire cosa stava succedendo, Ron disse “Harry ha ragione, avete esagerato, è tutta la mattina che vi ripetiamo di lasciarlo in pace, siete due idioti, ora Harry dovrà andarsene”

I gemelli erano dispiaciuti così corsero al fianco di Piton “ehmm noi stavamo solo giocando, non volevamo fare nulla di male”, ma il pozionista continuò la sua marcia senza nemmeno voltarsi. I due rossi di pararono davanti al pozionista e dissero dispiaciuti “Severus, fermati, davvero non volevamo”

“IO SONO IL PROFESSOR PITON!!!!” poi dopo un attimo aggiunse “Voi due, siete le peggiori teste di legno che io abbia mai visto, possibile che alla vostra età, non avete un briciolo di cervello!!” ringhiò ferocemente, facendoli trasalire stavolta, la sua rabbia si poteva sentire nell’aria tutto intorno a loro.

“Ci dispiace” dissero in coro

“Sapete dire solo mi dispiace, ringraziate il cielo, che non vi ho spediti nell’oblio” poi si voltò verso Harry e disse ”Prendi le tue cose, non intendo restare un secondo in più, in questo posto orribile”

Il moro annuì, poi entrarono in casa come un turbine infernale, Harry prese la sua borsa e Piton andò dritto al camino.
“Severus, che succede? “ disse preoccupato Silente, aveva sentito la sua rabbia, già molto prima che entrasse in casa.

Il pozionista non rispose e disse solo “POTTER!!!”

Il moro corse al suo fianco e disse voltandosi “Ehm grazie di tutto” e poi una mano lo afferrò per il colletto da dietro, e sparirono in un lampo verde.
 

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Capitolo 5
*** Il candore della neve ***


~~Capitolo 5 Il candore della neve

 

La stanza rimase in silenzio finché, gli altri ragazzi entrarono nel salotto. “Sono andati?” chiese Ron ansimando.

“Temo di sì. Sig.na Granger, per favore può dirmi cosa è successo di preciso”

“Si signore” rispose la ragazza, e raccontò al preside, cosa era successo. Appena
terminata la spiegazione, Silente disse preoccupato “Mi dispiace Molly, Arthur, ma devo andare via subito ”

“Albus, ci dispiace per il comportamento dei nostri figli, fa le nostre scuse anche a Severus”

“Certamente Arthur, ci vediamo presto” disse il vecchio mago e poi si affrettò a raggiungere i suoi protetti.

Piton marciava verso i sotterranei a passo spedito. Harry non sapeva cosa fare, per fortuna i gemelli non erano riusciti a completare il loro incantesimo, ma dalla reazione del pozionista, questo non era rilevante.

“Professore”

Non ci fu alcuna risposta

“Professore, la prego, George e Fred, non erano a conoscenza di….”

Piton si voltò furibondo in mezzo al corridoio, e disse “Silenzio!! Non voglio sentire una sola parola. Ho sopportato tutto il pomeriggio quella massa di idioti, ho la testa che mi scoppia, voglio solo stare da solo e in silenzio, quindi ti consiglio di sparire dalla mia vista”. Poi si voltò, aprirono la porta e Piton entrò direttamente in camera sua, sbattendo talmente forte la porta, da farla quasi staccare dal muro. Harry rimase in soggiorno, si mise seduto sul divano e sospirò. Dopo pochi minuti il moro, sentì bussare alla porta.

Andò ad aprire era il preside.

“Harry, va tutto bene?”

“Si professore, ma Piton ……”

“Dov’è Severus?”

“In camera sua, ma non credo che abbia voglia veder qualcuno, è molto molto arrabbiato, io non rischierei”

“Lo immagino, ma credo che correrò il rischio” disse accennando un sorriso

“Mi dispiace, io ho provato a calmarlo, ma…….”

“Harry, non preoccuparti” poi il vecchio mago si allontanò, e bussò alla porta della camera del pozionista.

Nessuna risposta

“Severus sono io il preside, apri la porta per favore!!”

“VATTENE ALBUS!!!” Il preside poteva sentire le ondate di rabbia dell’uomo. Doveva calmarlo, ed entrò.

“Severus, va tutto bene?” Poi chiuse la porta dietro di se, lasciando un Harry Potter, molto preoccupato del suo prossimo futuro. Dietro la porta, si sentì Piton urlare come non aveva lo mai sentito prima. E poi di colpo il silenzio, qualcuno aveva lanciato l’incantesimo silenziante.

“Non ti sei divertito abbastanza Albus!!” ruggì Piton

“Severus, per favore”

“A cosa diavolo stavi pensando? Hai lasciato che mi trattassero come un marmocchio, mi hanno umiliato!!”

“Non è vero, Molly è stata molto premurosa, come con Harry, e gli altri non volevano..:”
“NON VOLEVANO?! Non dire assurdità, certo che volevano, e TU lo hai permesso!! Lo sai cosa stavano per fare quei due idioti? Dovevo ucciderli, ma non ho potuto, perchè mi hai VIETATO di usare la MIA bacchetta su di loro!!!!!!! NON dovevo darti retta!!”

“So cosa è successo, me lo ha riferito la Sig.na Granger”

“Perfetto, la-so-tutto-io, dovevo aspettarmelo.”

“Volevo solo che tutti passassimo un bel natale, non volevo finisse così, credimi”

“TUTTI? se volevi che TUTTI passassero un bel Natale, dovevi lasciarmi per conto mio! Ma no perché POTTER non poteva divertirsi. E’ tutta colpa sua. Sua e del suo stramaledetto padre!!”

“SEVERUS!!!” tuonò il preside “Calmati, ti prego, bevi un po’ di te, così potremo parlare” disse tristemente il preside

Piton sorseggiò disgustato il suo té e dopo un paio di minuti, si era calmato almeno un po’, sapeva che Silente, metteva delle pozioni calmanti nella bevanda.

“Possiamo parlare ora?” chiese gentilmente il vecchio mago

“E di cosa?” ringhiò furiosamente

“Ti rendi conto, vero che Harry e i suoi amici, non hanno alcuna colpa di quello che è successo”

“Ah ecco, perché ci tenevi tanto a parlare con ME, hai paura che tocchi i tuoi preziosi GRIFONDORO vero? come SEMPRE Albus, certe cose non cambiano MAI!!!! Vattene!” sputò velenosamente Piton.

Il preside sospirò, non immaginava che l’uomo fosse tanto sconvolto, da quello che era successo. Così disse “Mi dispiace Severus davvero, è stata colpa mia, non prendertela con i ragazzi, Harry è qua fuori, è molto preoccupato, e non credo che sia solo, per come potresti reagire nei suoi confronti.”

“Certo il tuo ragazzo d’oro, non mi aspettavo niente di meno, così nobile!!”

Silente guardò Piton, stasera non avrebbe risolto nulla, era troppo adirato e non voleva ascoltare, così disse “Credo sia meglio che vada ora, Severus non essere duro con Harry, non voleva questo, te lo assicuro” si alzò, tolse l’incanto silenziante, e uscì dalla porta, con aria afflitta.

“Harry! Sei ancora qui, non staresti più comodo nella tua stanza” disse Silente

Il moro scosse la testa e poi disse “Come è andata?”

Silente si mise accanto al ragazzo e poi mormorò alcune parole

“Non molto bene temo, ragazzo mio”

“Io…….. non dovevamo andare” disse il moro

“Non è stata colpa tua”

“Ma io ho insistito, mi sono lamentato tutto il tempo, e così prima Hermione lo ha sfidato a causa mia, abbiamo dovuto lavorare un sacco e per cosa? E’ successo il disastro!! Sapevo che i gemelli erano un pericolo, ho fatto di tutto per tenerglieli lontani, ho scritto a Ron un sacco di volte, e anche lui ha fatto il massimo. E adesso Piton se la prenderà con me, e con loro. Quando ho visto cosa stavano facendo i gemelli vicino al fiume, mi è venuto un colpo, non sta male per quello vero?” Poi prese a camminare nervosamente “Certo che è per quello!!!! Finalmente non mi paragonava più a mio padre, …….le cose andavano meglio,………. e ora, sarà tutto orribile come prima………forse peggio. Fred e George gli hanno fatto rivivere un momento terribile, ma loro non lo sapevano, nessuno lo sa, davvero io non l’ho mai detto a nessuno!!!!  Ma-ma lui non mi crederà, penserà che lo hanno fatto a posta, che io l’ho fatto a posta” E si passò un a mano nei capelli.

“Harry, calmati” disse il preside

“Non posso, ho provato a scusarmi, mentre venivamo qui, ma non ha voluto parlarmi, devo farlo ora, subito!!!”

“Harry siediti!”

“No preside, non capisce se lo faccio dopo, penserà che non sono sincero……forse lo penserà comunque, non ho speranza” e si gettò sul divano con la testa tra le mani

“Prendi” e gli allungò una tazza di tè, “ti stai facendo venire un attacco di panico ragazzo mio, vedrai che dopo una bella dormita sarà tutto a posto”

“Ne dubito” sospirò il ragazzo

“Ora vado, se hai bisogno di parlare con me, sai dove trovarmi, buona notte”

Harry vide il vecchio mago uscire, si alzò per bussare alla porta di Piton, ma non lo fece, era terrorizzato all’idea della sua reazione. Così si rimise seduto nuovamente.
Piton dall’latro lato della porta, aveva sentito chiaramente tutta la conversazione, grazie a Silente che si era premurato di lanciare appositamente un incantesimo. Era ancora furibondo, ma non con il ragazzo. Avrebbe aspettato l’indomani, per parlare con lui, dato che aveva sentito i passi allontanarsi, ed era quindi andato in camera sua.
Era circa l’ora di cena, erano passate circa 3 ore da quando erano tornati al castello, Piton era ancora molto inquieto, così decise che preparare qualche pozione lo avrebbe aiutato, aprì la porta e rimase a bocca aperta quando vide, Harry rannicchiato sul divano con la testa che ciondolava da un lato, in mano aveva una pergamena e tutto intorno a lui era pieno di pezzi di carta appallottolati. Si avvicinò silenziosamente e ne raccolse uno dei tanti.
 

Al Professor Piton
Mi dispiace moltissimo, per quello che è successo, non volevo.
I gemelli non sapevano, è stato un caso lo giuro.
Non se la prenda con Ron ed Hermione

 

Piton, allora gettò a terra il pezzo di carta, e tocco la spalla del ragazzo. “Potter”

Harry mugugnò qualcosa e poi lentamente aprì gli occhi. Dopo un primo sguardo fugace, si rese conto che Piton era di fronte a lui. Cercò di ricomporsi come meglio poteva e disse “Pro-Professor Piton”

“Che ci fai qui Potter? Questo non è un luogo adatto per dormire, va in camera”

“Io volevo….. ehm stavo aspettando che……per vedere se…..” disse guardando verso i piedi dell’uomo

Piton reteo gli occhi, poi facendo due respiri profondi cercò di trattenere gli insulti che stava pensando, e disse “Vestiti, ho bisogno di un po’ d’aria”

Harry lo guardò sorpreso prese il mantello pesante e la sciarpa, poi mentre passava vicino al tavolo notò due piccoli pacchetti, uno con il suo nome e uno con quello di Piton. Il ragazzo guardò il pozionista e disse “Ehm professore questi non c’erano prima!”

“Sono da parte del preside” rispose in tono glaciale “Andiamo”. Così si incamminarono in silenzio verso l’ingresso del castello. Una volta usciti si diressero verso il lago nero, quando giunsero in prossimità della riva, Harry rimase sbigottito, stava ancora nevicando, e tutto intorno a loro era ricoperto da soffice neve immacolata. Il cielo era stellato e la luna era quasi piena, il suo pallido riflesso, rendeva la superficie dell’acqua argentata, regalando agli occhi di chi aveva la fortuna di osservarlo uno spettacolo meraviglioso.

Piton prese posto su una delle panchine, che erano posizionate difronte alla riva, ed Harry fece lo stesso. Dopo un paio di minuti Il pozionista parlò per primo.

“Potter, so che non è stata colpa tua” disse seriamente

Il ragazzo lo fissò sconvolto e poi disse “Non dovevo insistere, se fossimo rimasti al castello, non sarebbe successo nulla”

“Ho sentito, quello che hai detto al preside prima”

“Cosa? Co-come?”

“Silente ha fatto un modo, che ascoltassi”

“Io….. davvero non so che dire”

“Non c’è niente da dire”

“Allora non è arrabbiato?”

“Non con te Potter” disse Piton, senza mai voltarsi nella sua direzione

Il ragazzo fece un sospiro di sollievo, ((Merlino grazie!!!!!!! Non posso crederci, forse potrei……..coraggio sei un Grifonforo, hai aspettato tutto il giorno, se non lo fai adesso, quando???)) pensò, poi prese la sua bacchetta e dalla tasca un piccolo oggetto,  e lo ingrandì.

“ehmmmmm professore?” Piton si voltò verso di lui, e si vide consegnare goffamente un pacchetto verde con un nastro argento.

“Potter?” disse il pozionista inclinando la testa

“Io ecco, è solo…..una stupidaggine, so che non le piace il natale, ma…..ecco” e glielo mise tra le mani

((Non posso crederci, mi ha comprato un regalo di natale? A me, perché?)) “Non posso accettarlo”  e lo restituì

“Io non è nulla di ….è…..utile” disse imbarazzato

“Grazie, ma non è il caso, io non accetto regali di natale dagli studenti” sentenziò

Allora il ragazzo, strappò la carta che rivelò una specie di diario, la copertina era rigida, il colore verde smeraldo con i bordi lavorati color argento, e un etichetta argentata nel centro, con su inciso il suo nome SEVERUS PITON. “Beh ora, non è più un regalo di Natale. Io ho notato, che quando prepara le pozioni, prende un mucchio di note, e poi durante le lezioni, mi dice sempre, che è importante scrivere le cose. Ho visto che il suo notes era quasi finito, così…..ho trovato questo. E’ incantato le pagine, non finiscono mai, non so di preciso come……..funziona”

Piton era sorpreso, non solo il ragazzo gli aveva comprato un regalo, ma era qualcosa di molto utile, davvero un bel regalo. Non sapeva come comportarsi, questo era un gesto del tutto inaspettato. Poi pensò alla prima volta che aveva regalato, un orologio incantato al preside, il suo mentore. Lo aveva fatto, per dimostrargli la sua infinita riconoscenza, non volendo e non sapendo come esprimerla a parole gli regalò un oggetto, che Silente conservava ancora con grande cura nel suo ufficio. Potter forse, stava tentando forse di fare la stessa cosa, così disse “Perché?”

“Perché mi sta aiutando, mi sta insegnando e proteggendo nonostante tutto”

Eccole lì, le stesse parole, che anche lui aveva pensato a suo tempo. Così prese il notes, e guardando in quegli occhi di smeraldo disse “Grazie”. Harry gli sorrise imbarazzato e poi entrambi rimasero in silenzio a guardare il lago.

Piton alzò lo sguardo al cielo la neve cadeva sempre più fitta, tutto intorno era di un bianco candido. Così chiuse gli occhi e pensò a quando lui e Lily uscivano dal castello, per fare una passeggiata sulla prima neve invernale. Lily era meravigliosa, la sua pelle rosata e i suoi capelli rosso fuoco, risaltavano ancora di più in mezzo a quello spettacolo di candore assoluto. Lily…. lo aiuterò, te lo prometto disse tra se e se.

Poco dopo, si alzarono e tornarono negli alloggi del pozionista, camminarono fianco a fianco, una volta entrati, si salutarono e si diressero nelle loro stanze.

Quando Harry entrò nella sua camera, notò un pacchetto sul suo letto. Non c’era nessun biglietto, la carta era sobria sembrava quasi pergamena, lo aprì, era un libro
“Occlumanzia passo a passo, guida pratica per principianti”. Sfogliò qualche pagina, e poi vide un’annotazione che diceva:

Dovrebbe facilitare le cose
S. T. Piton

Harry era sorpreso, Piton gli aveva fatto un regalo? Un libro per aiutarlo, con uno dei suoi punti più deboli l’ Occlumanzia. Si mise al letto, era stata una giornata pazzesca, i suoi amici, i gemelli, Piton. Poi iniziò a sfogliare alcune delle pagine, e improvvisamente sentì un grande calore circondarlo e vide come delle scintille attorno a se. Chiuse gli occhi e lasciò scorrere quella sensazione dentro di lui. Poi riaprì gli occhi e vide Piton sulla soglia della sua porta.

“Po-Potter il legame!!!”
 

PS: So che tuti vi aspettavate qualcosa di diverso, ma ricordatevi che a volte i miracoli esistono, e quale miglior occasione del Natale???
PSS Ho detto solo a NATALE!!!!
:) Lady V.

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Capitolo 6
*** Fiducia - parte 1 ***


~~Capitolo 6 Fiducia - parte 1

…………….“Po-Potter il legame!!!”.............

Piton era appoggiato allo stipite della porta, fissava il marmocchio seduto sul letto, con in grembo il libro che gli aveva regalato.

“Professore, è successo qualcosa vero?”

“Certo che è successo qualcosa, dimmi che cosa hai fatto?” disse il pozionista

“Io non ho fatto nulla, ho visto il libro sul letto e poi ho sentito come un calore e c’erano delle scintille d’orate”

“Allora è vero, la maledizione si è spezzata. Dimmi puoi vedere il legame?”

“No non vedo nulla. Ma come è successo?” chiese il moro

Oh Piton sapeva perfettamente cosa era successo, al lago nel silenzio della notte, aveva accettato una grande verità, Harry Potter era un bravo ragazzo, molto diverso da suo padre e molto simile alla sua Lily. Così aveva rinnovato la sua promessa, ma stavolta non solo perché era il figlio della donna che aveva sempre amato, ma perché era semplicemente Harry. Però se il legame si era spezzato, voleva anche dire, che il ragazzo provava qualcosa di simile nei suoi confronti doveva indagare.

“Potter, vieni in salotto dobbiamo parlare” disse seriamente

“Arrivo professore”, così scese dal letto e seguì il pozionista sul divano accanto al camino scoppiettante. Piton fece apparire della cioccolata calda per lui, e un caldo te fumante per se stesso.

“Ci sono delle cose che devi sapere, ma prima devo farti un paio di domande, e voglio che tu sia onesto con me, Potter”

Harry deglutì e poi annuì nervosamente.

“Ti fidi di me?” disse senza alcun preambolo

((EEEEhhhh che domanda è? Cosa devo rispondere adesso?)) “Ehmmm io….ecco” disse Harry

“Potter!! Solo la verità, non ti sto chiedendo un saggio di 10 piedi, sui tuoi sentimenti nei miei confronti!!”

“Si” rispose il moro con fare sicuro

“Perché?”

“Come perché?” chiese sorpreso il moro

“E’ una domanda semplice Potter, avanti rispondi” disse freddamente
“Io a dire il vero non lo so. In un primo momento per le cose che mi ha raccontato, e perché Silente si fida di lei, ma ora non lo so …….è così e basta” disse imbarazzato ((Forse non è stata una cosa molto intelligente, da dire)) pensò preoccupato.

((Non posso crederci, si fida e basta, solo un’altra persona, lo ha fatto)) poi rispose “Capisco”

“Io….non”

“Rilassati Potter, questo non è un esame. Il legame si è spezzato perché entrambi abbiamo cambiato idea l’uno sull’altro”

“Davvero? Allora anche lei…..su di me…..” disse sorpreso

((Dannato marmocchio sentimentale!! Non dirlo ad alta voce Potter, se vuoi vivere)). Poi si alzò e chiamò Silente dicendogli di venire nei suoi alloggi.
“Eccomi Severus” disse silente preoccupato. Poi guardando Harry seduto tranquillamente sul divano disse “Oh, buonasera Harry, vedo con piacere che le cose si sono sistemate”

“Albus, non è il momento” ringhiò Piton infastidito “Il legame si è spezzato”

“Questa è una splendida notizia ragazzi miei. Davvero una splendida notizia” disse sorridendo.

Piton alzò gli occhi al cielo, poi si avvicinò al vecchio mago e sussurrò, “Ho intenzione di dirglielo Albus, adesso”

Silente guardò sorpreso il pozionista “Molto bene, vuoi che resti?”

“Ovviamente” sibilò il pozionista

Così Silente si accomodò sul divano a fianco del giovane Grifondoro.

“Potter, immagino avrai notato che il preside, ha insistito sul fatto che noi creassimo un….rapporto diverso”

“Uhm si “

“Ovviamente c’è un motivo, che il preside ha ritenuto importante tenere segreto, fino a che le cose tra noi non fossero migliorate”

“Per quale motivo?” disse il moro guardando prima Silente e poi Piton

“Albus… a te l’onore di dirlo al tuo pupillo” sputò disgustato

“Oh io credo che date le circostanze, dovresti dirglielo tu Severus, visto che a quanto sembra Harry, ora è il tuo pupillo” disse ridendo

“Co- cosa? non dire assurdità!” ringhiò il pozionista incrociando le braccia al petto

Poi Silente guardò Harry e disse “Mio caro ragazzo, quello che il nostro Severus sta cercando di dirti, è che esiste una seconda profezia, che unisce i vostri destini”

“Un –un’altra profezia?” disse sorpreso Harry ((Oh no, ancora!!! Spero che almeno in questa non debba uccidere nessuno o che nessuno cerchi di fare altrettanto)) e sospirò.

“Esatto ragazzo mio e il suo contenuto dice esattamente così : Quando l’oscuro Signore, sarà quasi all’apice della suo forza, un nuovo potere nascerà, nato dall’unione di colui che vive nell’ombra e del prescelto. Solo quando i due saranno diventati uno nel corpo e nello spirito, l’Oscuro e il solo che ha il potere si sconfiggerlo, si affronteranno da pari a pari”

“Ma-ma, lei non starà pensando che io…...che lui ……. che noi”

Silente scoppiò a ridere e poi disse “E’ davvero singolare, che abbiate reagito nella stessa maniera, e dicendo praticamente le stesse parole”

“ALBUS!!” ringhiò Piton

“Ma cosa dobbiamo fare allora?” disse il moro.

“Io credo che lo scopriremo presto. L’unica cosa che vi chiedo ora, che siete entrambi al corrente della situazione, è di tenerla segreta innanzitutto, e di cercare di lavorare insieme, sulle basi del rapporto che avete appena creato”

Harry e Piton si guardarono l’un l’altro. ((Merlino mi aiuti a sopravvivere a tutto questo!! Io ho cre-creato un rapporto con Harry Potter!!)) pensò il pozionista. E contemporaneamente ((Io e Piton? Un rapporto? Nessuno ci crederà mai? Mi sento strano….. e mi fa anche un po’ paura a dire il vero))
“Bene credo che sia ora per questo povero vecchio di andare a riposare. Buona notte” disse sorridendo sfacciatamente Silente. ((Ah da quanto tempo aspettavo questo giorno, l’ho sempre sperato))

Piton guardò il preside uscire dalla porta delle sue stanza private, il vecchio era talmente felice che quasi volava. ((Dannato vecchio pazzo, ha detto quello che doveva dire e ora mi ha mollato da solo con lui. Che diavolo faccio con il marmocchio adesso? Forse devo dire qualcosa? Forse avrà delle domande? Alle quali sono sicuro di non voler rispondere)) pensò Piton.

“Ehm Signore, posso fare una domanda?”

((Eccoci, inopportuno come sempre, mai che avesse fatto una domanda in classe su una pozione! Ma quando si stratta di farmi saltare i nervi, ha 1000 domande!!)). “Forza Potter, se proprio devi” sputò nervosamente Piton.

“Silente non aveva intenzione di dirmelo, vero? Lui non lo fa mai, è stata un idea sua perché?”

“Infatti, il preside voleva aspettare che la maledizione di spezzasse, in modo da essere sicuro che le cose tra noi fossero migliorate. Quando è successo, ho ritenuto saggio informarti, perché da domani intensificheremo i tuoi allenamenti, e volevo fossi consapevole del perché”

“Capisco e…..grazie per avermelo detto” disse il moro un po’ imbarazzato

“Bene ora credo sia il momento di andare a dormire, domani credo che potrai tornare alla torre dei Grifondoro”

“Davvero?” disse tutto contento il moro

Piton alzò gli occhi al cielo e disse “Potter, ti sei già dimenticato che la maledizione è cessata?”

Harry arrossì e disse “Ehmmmm non ci avevo pensato”

“Non è una novità” poi si allontanò dirigendosi nella sua stanza borbottando qualcosa sulle “teste di legno con poca memoria”.

Il giorno successivo come pianificato Harry tornò alla torre, dopo aver sopportato un “discorsetto” di un paio di ore del pozionista, dove aveva rimarcato che doveva obbedire a tutte le sue regole, che doveva tenere segreto tutto ciò che facevano e che sapeva. Lo aveva informato su come venire di nascosto nei suoi alloggi e molte altre cose ancora.  Una volta rimasto solo, Piton aveva preso la famosa pozione invecchiante, e dopo due giorni in cui era ridotto praticamente ad uno straccio, era tornato ad essere finalmente un uomo adulto.

Tutto il resto delle vacanze proseguirono abbastanza tranquillamente, tutti giorni Harry aveva una lezione privata o di occlumanzia o di difesa contro le arti Oscure. Aveva imparato molto, e inoltre tutto quel tempo passato a stretto contatto e senza nessuno intorno, li aveva davvero fatti avvicinare. Harry ormai si fidava pienamente di Piton, e l’uomo sembrava tollerare molto meglio la sua presenza, era sempre scorbutico e facilmente irritabile, ma ad ogni modo molto più paziente di quanto, non fosse mai stato in passato, un giorno gli aveva fatto perfino un complimento durante un esercitazione. Il problema che si poneva adesso che le vacanze erano finite, era come avrebbe gestito la cosa al rientro dei suoi amici, visto che non poteva rivelare assolutamente nulla. Per quanto riguardava Ron non era problema odiava talmente tanto Piton, che non si sarebbe ma accorto della minima differenza, ma Hermione era troppo furba, avrebbe notato il più piccolo cambiamento, così dopo molte riflessioni, e altrettanti ripensamenti decise di parlarne con il pozionista.

“Ehmmm pro-professore?”

“Potter, lo sai che non sopporto il tuo modo di balbettare, se hai da dire una cosa, fallo e basta” disse scocciato

“Ecco, lei non crede che almeno a Ron ed Hermione potrei dire, come stanno le cose?”

“Potter, credevo di essere stato chiaro in merito. Ovviamente ti ho sopravvalutato”

Harry alzò gli occhi al cielo e disse “Lo so, è solo che Hermione, sa lei…..se ne accorgerà”

“Forse dovresti rivalutare le tue amicizie allora” rispose ghignando il pozionista

“Cosa? sta scherzando! Loro sono i miei amici! Io non voglio…..io……NO!”

“Merlino mi aiuti davvero!!!  Potter possibile che non riesci a capire neanche il sarcasmo? Ti ho già spiegato che in pubblico tutto resterà esattamente come prima o no?”

“Si, ma io “

“Ma tu cosa Potter, questo non è un gioco!!” ringhiò il pozionista

“Lo so ma…”

“Nessun ma, farai come ti ho detto” sibilò pericolosamente Piton
Harry sospirò pesantemente e disse “Si signore” ((Certo che è più testardo di un mulo, sono sicuro che Hermione ci metterà meno di un paio di giorni, per capire come stanno le cose. Poi vedremo….. io ho cercato di dirglielo)) disse incrociando le braccia infastidito

Era il primo giorno dopo la fine delle vacanze. Harry incontrava i suoi amici per la prima volta dal giorno di natale.

“Ehi amico, stai bene, mi fa piacere vederti tutto in un unico pezzo”

“Ma Ron ti avevo mandato anche un gufo, sapevi che era tutto a posto”

“Beh sai, potevi essere sotto Confundus o sotto Imperio, con Piton non si sa mai”

Harry alzò gli occhi al cielo, non poteva crederci che Ron pensava davvero questo. Anche se lui e Piton si fossero odiati ancora, non lo avrebbe fatto neanche prima “Ron sei sempre il solito esagerato”

“Intanto ciao Harry” disse la riccia, poi guardando il rosso disse “Ha ragione, ti avevo detto anche io che il professor Piton non lo avrebbe ucciso, come continuavi a dire” disse Mione

“Non potevamo essere sicuri” disse accigliato il rosso

“Uhmmmm dai Ron Basta!” disse Mione

“Allora Harry come hai passato le vacanze?” chiese la ragazza

“Tutto bene Mione, tranquille. Ahhhhh mi stavo quasi dimenticando….sono tornato alla torre, e a proposito di Piton ecco lui è tornato adulto, Silente ha trovato una soluzione”

“Ahhhhh o nooooooo!!!! Harry, non si ricorda nulla vero di quando era …..lo sai”

“Ehmmmmmm solo qualcosa, ma nulla di troppo compromettente Ron”

“Pensi sia possibile, abbandonare pozioni?” disse serio il rosso

“NO Ron, lo sai benissimo, altrimenti tu ed Harry lo avreste fatto già al primo anno” disse la riccia

“Già” risposero in coro i due grifondoro ridendo. E poi si avviarono tutti insieme nella loro sala comune.

Nel frattempo, Piton era appena uscito da una lunga discussione con il preside, che gli aveva fatto venire un gran cerchio alla testa come sempre. Il pozionista aveva comunicato a Silente che quella stessa sera sarebbe tornato dal Signore Oscuro per riprendere il suo ruolo di spia, e come aveva previsto il vecchio si era opposto vivamente a questa decisione, ma Piton era stato irremovibile e alla fine era uscito dal suo ufficio sbattendo la porta e urlando qualcosa sul fatto che le vecchie folaghe troppo emotive non dovevano guidare una guerra.

Piton era quasi pronto ad uscire dal suo ufficio, quando sentì bussare

“Avanti” disse seriamnete

“Ehmmm professore sono io” disse Harry

“Potter? Che diavolo ci fai qui?”

“Come? Occlumanzia” disse il moro confuso

“Non hai letto il messaggio che ti ho inviato questo pomeriggio? Stasera niente lezioni speciali ho da fare.”

Harry lo fissò sorpreso, (da fare? Che avrà da fare uno come lui, o lavora o insegna o terrorizza gli studenti) “Ho capito, allora torno domani?”

“Ti manderò un messaggio Potter, ora torna alla torre”.

“Si signore” disse il moro e uscirono insieme dai sotterranei. Harry si voltò e mentre lui saliva i primi scalini per andare alla sua sala comune, vide Piton uscire dal castello. Sapeva perfettamente che non era una buona idea seguirlo, ma era curioso, e decise di lanciare su se stesso un incantesimo di disillusione ((spero sia sufficiente, con lui non si sa mai)) pensò il moro, e iniziò a seguirlo a debita distanza, per evitare di essere scoperto. Quando erano quasi al limite della foresta proibita Piton trasfigurò i suoi abiti in quelli di mangiamorte, in quel preciso istante Harry emise una specie di suono strozzato.

“Mi stavo giusto chiedendo, quando avresti avuto la decenza di fermarti Potter!!” disse freddamente Piton

Harry rimase in silenzio.

“Potter se non ti mostri entro due secondi, al mio ritorno ti appendo al soffitto a testa in giù!!” ringhiò

Harry sospirò e con una mano tremante rivelò se stesso. Il pozionista con un gesto fulmineo lo afferrò per un braccio e disse sibilando “Pensavi che non mi fossi accorto di te? Potter non ti ho insegnato magie di livello avanzato, per sgattaiolare fuori dal castello e metterti nei guai. Ci riesci perfettamente senza il mio aiuto!!”

“Ehmmm mi dispiace, solo ecco …..io”

“Tu cosa? Torna immediatamente al castello!!!”

“Va da lui, non è vero?” disse coraggiosamente Harry

“Non sono affari tuoi!!!” urlò al ragazzo

“Invece si, non deve andare!!” disse il moro preoccupato

“Va al castello!!!” ringhiò pericolosamente il pozionista

“NO, deve ancora insegnarmi molte cose, io ……non posso…….da solo……la profezia” Piton poteva vedere in quegli occhi color smeraldo, quello che il ragazzo non aveva detto valeva più di mille parole, era preoccupato, era lo stesso sguardo che nel pomeriggio aveva visto negli occhi di Silente. Così sospirò e cercò di ritrovare un po’ di calma, lo afferrò saldamente, per entrambe le braccia e disse “Potter tornerò presto, sono un mago adulto, e ho fatto questo per anni. Ora va alla torre, quando sarò di rientro ti farò avvisare dal preside, e domani ti presenterai nel mio ufficio, così parleremo mentre gratterai un bel po’ di calderoni, spero che tu non abbia pensato che l’avresti passata liscia per avermi seguito fino a qui.” e fece un leggero ghigno.

“Si signore” disse il moro ancora con uno sguardo molto afflitto.

“Ora va” e lo lasciò andare. Harry si voltò e iniziò a camminare in direzione del castello, poi si girò un attimo, ma Piton si era smaterializzato.

Ed eccoci al tanto sospirato aggiornamento.... scusate l'attesa ma ero presa dall'altra versione.....fatemi sapere cosa ne pensate...
Lady V

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Capitolo 7
*** Fiducia - parte 2 ***


~~Capitolo 7 Fiducia -  parte 2

 

Harry era tornato suo malgrado alla torre, i suoi amici erano nella sala comune a rilassarsi accanto al fuoco.

“Harry, ma non dovevi essere con Piton?” disse la riccia

“Si ma era impegnato, così ha rimandato a domani la detenzione” disse il moro

“Ehi amico, allora perché hai quella faccia? Dovresti fare i salti di gioia!!” disse Ron

“Sono solo stanco ragazzi, non ho dormito bene ieri notte” Poi si accorse che Hermione lo fissava, con quella sua espressione <>, e si affrettò a dire “Raccontatemi piuttosto cosa avete fatto voi, durante il resto delle vacanze, sono curioso di sapere tutti i dettagli”

Hermione, guardava Harry, e sapeva benissimo che c’era qualcosa di strano, nonostante si sforzasse di partecipare ai racconti di Ron e di sembrare più attento possibile, diverse volte era rimasto in silenzio, fissando il vuoto. Dopo circa un’oretta, si era congedato, dicendo che era stanco, e che voleva riposare, ma aveva notato che era molto nervoso.

Era circa mezzanotte e mezza, era ancora sveglio nel suo letto, nessun messaggio era arrivato né da parte del preside né di Piton. ((Aveva detto che mi avrebbe avvisato, quando tornava. Forse si è dimenticato? No, si può dire tutto di lui, ma non che si dimentica mai le cose. Uhm…….Forse non è tornato? E se fosse….. successo qualcosa? No, no, non a Piton……..lui è l’unico, che può competere con Voldemort, onestamente quando è arrabbiato, non so chi dei due fa più paura………. e poi perché mi interessa ………..è solo…..Piton, giusto?)) pensò il moro. Ma nonostante cercasse di sforzarsi di pensare, che non gli importava, la verità era che continuava a pensarci, e più il tempo passava più si sentiva agitato e confuso. Così stanco di chiedersi cosa era successo, prese il suo mantello e si scivolò fuori dal dormitorio, dirigendosi verso l’ufficio di Silente. Una volta arrivato davanti ai Gargoyle, si rese conto che non sapeva la parola d’ordine, e che forse il preside a quell’ora dormiva nelle sue stanze. Stava quasi per fare marcia indietro, quando sentì la voce del vecchio mago dire “Vieni pure ragazzo mio”

Harry salì di corsa le scale e poi entrò. “Buonasera signore” disse ansimando

“Harry, non dovresti essere in giro a quest’ora”

“Ehmmm lo so, mi dispiace, solo che non riuscivo a dormire” disse il moro.

“Capisco, vieni siediti, forse una tazza di te, ci aiuterà entrambi” disse Silente scrutando il giovane davanti a lui.

“Ehmmm professore, posso fare una domanda?”

“Certamente ragazzo mio”

“Il professor Piton è tornato?” disse con un velo di apprensione

“Mi piacerebbe sapere, come sai, che non è al castello” disse il preside

“Ecco io, so che non avrei dovuto ma……. l’ho seguito, quasi fino alla foresta proibita, so che è andato da Voldemort!!” disse il moro

“Capisco, non devi preoccuparti per Severus, sa badare a se stesso, vedrai che andrà tutto bene” disse dolcemente il preside.

“Io…..ecco…..non sono preoccupato……cioè si …….sa la profezia” disse imbarazzato il moro

“Harry, non c’è da vergognarsi, se sei preoccupato per Severus, perché pensi che un vecchio come me stia ancora alzato a quest’ora?” ((Ah quanto simili siete tu e Severus, testardi come pochi))

Mentre il ragazzo stava per rispondere, dal camino si sentì una voce strozzata “Albus sono qui!”

Silente si alzò e si diresse al camino “Sarò lì a breve Severus” poi guardò Harry e disse “Ora torna alla torre Harry, come hai sentito Severus è tornato, e non credo sarebbe molto felice di sapere, che non sei nel tuo dormitorio”

Silente non sapeva in che stato era tornato il pozionista, c’erano state delle volte in cui non era neanche in grado di reggersi in piedi da solo, e dal tono della sua voce non doveva essere in ottime condizioni. Aveva visto quanta preoccupazione c’era negli occhi di Harry, e non voleva dovesse assistere, ad uno spettacolo così brutale, né tantomeno Severus lo avrebbe desiderato.

Il moro annuì e disse solo “Grazie Signore”.

Silente andò immediatamente nei sotterranei, e trovò un Severus molto provato dall’incontro con il signore Oscuro. “Severus, santo cielo, stai bene?” disse Silente avvicinandosi al pozionista disteso sul divano, il suo viso era pallido, e poteva vedere i forti spasmi, che percorrevano i suoi muscoli, tipico effetto lasciato da una cruciatus. Così lo aiutò a sedersi, poi prese un fazzoletto dalla tasca e pulì il suo viso, da alcune tracce di sangue che aveva sulla fronte.

“Sono stato meglio Albus, ma ne è valsa la pena. Nonostante la mia prolungata assenza, sono ancora nel cerchio dei più fedeli” disse facendo una smorfia di disgusto

“Capisco” disse tristemente, poi lo vide ingoiare un paio di pozioni. Man mano che il tempo passava il suo aspetto sembrava meno emaciato. Il pozionista raccontò che quella notte, alcuni dei suoi seguaci avevano fallito una missione della quale non aveva scoperto alcun dettaglio, e tutti i presenti erano stati torturati, inoltre il fatto che lui era mancato tra le fila dei suoi servi, per così tanto tempo, non era piaciuto al suo padrone, che aveva apertamente dimostrato il suo grande disappunto in merito. L’unica informazione veramente importante che aveva appreso, era che l’ Oscuro si stava muovendo, e cercava di prendere il controllo del ministero.

“Questo è grave, ma credo che potremmo parlarne domani ragazzo mio, ora sarà meglio che andiamo a riposare”

“Albus, ho bisogno di un favore, avvisa Potter che sono tornato” disse freddamente il pozionista

“Certamente ragazzo mio” disse sorridendo il vecchio mago

Piton alzò un sopracciglio e disse “Come mai, non mi stai chiedendo il perché, Albus?”

Il preside tossì, per evitare di rispondere, ma Piton disse setosamente “E’ stato qui, non è vero?”

“Ora, ora Severus, calmati. Il nostro Harry era molto preoccupato, così l’ho invitato a fare compagnia ad un povero vecchio, non vorrai prendertela, perché gli ho chiesto una cortesia.” Disse Silente con fare da innocentino

“ALBUS!.............. Quando è tornato alla torre?”

“All’incirca, quando sei tornato” disse Silente

“Cosa? Il coprifuoco era passato da un pezzo!!! Dovrei farli grattare a te i calderoni, Albus!!” disse ringhiando

“Suvvia Severus, ho detto al ragazzo che non te lo avrei rivelato, non vorrai farmi passare, per uno che spiffera i segreti altrui.” Disse divertito il preside.

Piton alzò gli occhi al cielo e borbottò “Dannati siano i Grifondoro e la loro lealtà” poi si distese nuovamente, era troppo stanco e dolorante, per litigare con il preside, e poi cambiando totalmente tono di voce sussurrò un “Grazie Albus” ancora una volta il suo mentore lo aveva aspettato alzato, dopo una terribile notte da Mangiamorte.

Poi Silente andò verso il camino e disse “Beh buonanotte Ragazzo mio”

La mattina successiva Piton, ancora molto provato dall’incontro con il signore Oscuro, saltò le sue lezioni, con grande gioia di tutti gli studenti. La sera stessa, Harry si presentò nel suo ufficio, dato che nel pomeriggio aveva ricevuto una nota del pozionista.

“Entra” disse Piton

“Buonasera Signore”

“Siediti” disse freddamente

Harry lo fissava ((ha davvero un brutto aspetto, beh non che di solito sia molto meglio, ma sembra quasi malato)), Poi si accomodò sulla sedia di fronte a lui, era molto nervoso. Il pozionista intrecciò le dita, e le appoggiò sulla scrivania, poi guardandolo dritto negli occhi disse “Potter, quando ieri ti ho detto di andare alla torre, mi hai sentito?”

“Ehmm certamente…solo che……io”

“Allora si può sapere, cosa in quel tuo piccolo cervellino da Grifondoro, ti ha fatto pensare che potevi seguirmi?”

Harry deglutì ((Merlino, non penso che questa conversazione finirà molto bene, per me)) “Io ero preoccupato” disse usando tutto il suo coraggio Grifondoro.

“Preoccupato per cosa Potter?” disse con il sopracciglio alzato

“Beh …..sa….. la profezia……noi dobbiamo …….fare ……..”qualcosa insieme”…….. giusto?”

“Capisco, quindi hai ritenuto necessario, controllare di persona, e non hai minimamente pensato, che eri vicino alle barriere, che proteggono il castello? E che forse potevi essere in pericolo, visto che indossavo una veste da Mangiamorte?”

“Ehm….no”

“Potter, mi sembrava di essere stato chiaro, quando tutto questo è iniziato, IO sono responsabile di te, e non il contrario!!” sibilò il pozionista

“lo so è solo…..che” poi vedendo, che il cipiglio di Piton non accennava a diminuire, frustrato pensò ((Razza di idiota, ero preoccupato per te, perché tuti quelli che mi stanno vicino prima o poi fanno una brutta fine!!))

“Se ti dico di fare una cosa, non è perché mi piace sentire il suono della mia voce, c’è sempre un motivo valido. Se dobbiamo fare come dici tu “qualcosa insieme” devo essere sicuro, che si do un ordine, lo seguirai. In combattimento può essere fondamentale, e devo essere sicuro che non commetterai idiozie” Poi dopo una breve pausa aggiunse “Mi hai capito Potter?”

“Si signore” rispose sospirando

“Forza ora muoviti, hai dei calderoni da grattare, li infondo” disse il pozionsita indicando un paio di calderoni. Mentre guardava il ragazzo impegnato nella sua punizione pensò ((Merlino, come siamo arrivati a questo punto, era davvero preoccupato per me. Questo può essere un problema, ha fatto degli evidenti miglioramenti in occlumanzia, ma non abbastanza da tenere un discreto Leggiliments fuori dalla sua testa. Dovrei cercare di allontanarlo, ma……….)) poi si costrinse a smettere di pensare al marmocchio.

 

Due giorni dopo finalmente era sabato, tutti gli studenti erano esagitati, mentre aspettavano gli accompagnatori per andare ad Hogsmeade. I designati stavolta erano Il professor Vitius, la Mc Granitt e Piton.

Dopo aver radunato tutti gli alunni nel cortile e aver controllato i permessi, Piton cercò il marmocchio nella folla, una volta individuato si avvicinò minaccioso. “Potter, ricordati le direttive del preside, ti tengo d’occhio!!” ringhiò

“Si signore” disse sospirando e poi vide svolazzare il mantello del pozionista, mentre si allontanava.

“Ma che diavolo intendeva?” chiese Ron

“Ieri ho dovuto praticamente supplicare il preside, per convincerlo a farmi venire, dato che i miei parenti, non si sono neanche degnati di firmare il permesso”

“Ma cosa c’entra Piton allora Harry?” chiese Hermione

“Silente, mi ha fatto promettere, che sarei sempre rimasto dove Piton poteva vedermi”

“Co-cosa? Mi stai dicendo, che dobbiamo stare vicino a lui?” disse il rosso

“Beh non proprio vicino, tecnicamente solo dove può vedermi” disse il moro

“Ohhhhh nooooo!! Ma ce lo siamo dovuti sorbire già per metà dell’anno!!! Ora anche a Hogsmeade!”

“Lo so, mi dispiace Ron, ma o così o devo restare al castello”

“Su, non è poi così male, vedrete che ci divertiremo lo stesso.

Abbiamo passato serate intere quando tu e lui eravate legati, sopravvivremo” disse la riccia

“Si certo, come no. Giusto perché tu preferisci la libreria, come il pipistrello” disse il rosso

Hermione diede una gomitata a Ron e si incamminò verso il villaggio insieme agli altri.

Una volta arrivati, Harry e i suoi amici, entrarono in quasi tutti i negozi. Iniziando da Mielandia, MondoMago e poi ai Tiri Vispi, dove rimasero per un bel po’ a scherzare con i gemelli. Nel frattempo Piton faceva la ronda fuori dai negozi, sempre più spazientito. ((E’ tutta colpa di Albus!! Mi ha preso per il baby-sitter di Potter!! Con la maledetta storia della fiducia, sta trasformando la mia vita in un inferno!! Certo facile per lui, se ne sta comodo nel suo ufficio senza marmocchi urlanti e scalmanatati a dare ordini orribili. Ah ma quando torno al castello mi sentirà….Oh si!!”

Poi quando la sua pazienza, aveva davvero raggiunto il limite, piombò nel negozio dei gemelli, orripilato e disgustato dal loro cattivo gusto e dal mucchio di idiozie accatastate sugli scaffali.
“Potter!! Esci di qui all’istante!” urlò il pozionista

Harry guardò i gemelli e disse “Ehmmm temo di dover andare, scusate ragazzi ci vediamo presto”

“Oh ciao Harry è stato un vero piacere averti visto, vedi di restare tutto intero!!” risero i gemelli mentre lo salutavano, e gli davano una forte pacca sulla schiena.

Poi si rivolse ai suoi amici “Voi restate qui?” disse il moro, sperando in una risposta negativa

“Scusa amico, ma io non ci tengo a venire con Piton, specialmente adesso che sembra così incavolato, sai tu sei sotto la protezione del preside….. ma noi”

“Ron!!! Harry, salutiamo e poi arriviamo” disse la riccia

“Ok a dopo” disse il moro incamminandosi verso Piton.

“Sono qui!” disse il moro, mentre usciva dalla porta d’ingresso.

“Forza Muoviti, devo andare dal farmacista, per prendere alcuni ingredienti, che ho ordinato!”

“Ehi, io non sono un bambino che ha bisogno della balia. Posso restare qui finchè non torna!!”

Piton lo afferrò per un braccio e sibilò” Potter, se non la pianti di lamentarti, giuro che ti darò un valido motivo per farlo. Ieri sono stato chiaro, devi restare a vista d’occhio, quindi se vado dal farmacista TU vieni con me!!”

“Da- D’accordo” balbettò il ragazzo, sapendo perfettamente che continuare ad insistere, era tempo perso.

Una volta arrivato davanti alla farmacia il pozionista entrò, ed Harry rimase all’esterno, dato che Piton poteva vederlo attraverso la vetrina. Mentre stava borbottando qualcosa, sui vecchi pipistrelli acidi che sono troppo opprimenti, senti un rumore assordante provenire dal fono della strada. C’erano dei lampi verdi, e gente che urlava e correva in ogni direzione, poi vide dei maghi con le tuniche nere, era un attacco dei Mangiamorte.

Piton uscì di corsa dal negozio e afferrò il ragazzo con per il colletto
“Potter dentro!!” e lo tirò dietro di se, poi trasfigurò se stesso, in modo che i seguaci dell’Oscuro non potessero riconoscerlo.

“Professore che succede?” disse il moro spaventato

“Non lo so!! Devo andare a controllare fuori, RESTA QUI!!” ringhiò il pozionista

“Ma Ron ed Hermione sono li fuori dobbiamo trovarli!!”

“Questo non è compito tuo. IO sto andando a cercare tutti gli altri” Poi lo fissò dritto negli occhi e disse “NON –TI-MUOVERE, per nessun motivo! Mi hai capito?” disse stringendo più forte la presa sul braccio del ragazzo

“D’accordo” disse il moro sospirando nervosamente.

Piton che conosceva bene l’indole del marmocchio, così giusto per sicurezza, lanciò un incantesimo incollante, in modo che non riuscisse a spostarsi dalla farmacia.

“Ehiiiii Piton lasciami andare!!! Ho detto, che sarei rimasto!!” protestò Harry

“Non ho tempo ora” e poi sparì nel caos infernale, che si era creato nelle strade di Hogsmeade.

C’erano molti feriti per le strade, ma nessun morto. ((Stanno cercando qualcuno, sicuramente Potter, devo portarlo subito al castello)) poi vide Vitious che duellava con due Mangiamorte e si avvicinò per dare una mano, in quel momento con la coda dell’occhio vide Weasley e Granger mentre tentavano di sgattaiolare fuori dal negozio dei gemelli, probabilmente in cerca di Potter, così avvicinandosi al collega, gli disse di allontanarsi e di prendere i due ragazzi e di radunare tutti al pub. Quando vide arrivare i primi Auror, decise che era il momento di andare a prendere il ragazzo d’oro. Si precipitò alla farmacia, ma Harry non c’era. ((Dannazione!! Perché quel marmocchio deve sempre fare di testa sua!!! Stavolta giuro che lo ammazzo con le mie mani, quando lo prendo)). In quello dalla parte opposta della lunga via, sentì un messaggio amplificato dall’incantesimo Sonorus. “Potter abbiamo i tuoi amici, la mezzosangue e il traditore del suo sangue, consegnati a noi e li lasceremo andare, oppure potrai piangere la loro perdita, direttamente sui loro corpi senza vita, hai un solo munito a partire da adesso!!!”

((La voce di Lucius!! No…devo trovarlo subito!!)), così Piton si smaterializzò vicino al luogo da dove aveva sentito provenire il messaggio. E rimase impietrito davanti alla scena che aveva davanti.

Due Mangiamorte con la maschera bianca, tenevano i due presunti Grifondoro, prigionieri puntandogli le bacchette alla gola, e Potter nel centro della strada con la bacchetta in mano. Il ragazzo si trovava a circa la stessa distanza tra lui e loro, così urlò “Potter, torna subito indietro!!”

Harry si voltò a guardare la versione trasfigurata di Piton. Era furibondo e sembrava preoccupato, lo poteva vedere chiaramente, avrebbe voluto correre verso di lui, come gli aveva ordinato, ma i suoi amici erano nelle mani di quegli spregevoli mostri, non sarebbero morti per colpa sua, non anche loro e non stavolta. Poi sentì la voce del pozionista che urlava inferocito “Potter, non sono Granger e Weasley!! Loro sono al sicuro nel pub. Vieni qui ADESSO!!”

A quel punto i Mangiamorte risero, e urlarono “Tempo scaduto Potter, di addio ai due marmocchi” poi uno dei due alzò la bacchetta e disse “AVADA KE……”, ma fu interrotto da un grido “NOoooooooo!!” urlò il moro correndo disperatamente, verso i due volti mascherati. Così uno dei due servi dell’Oscuro, urlò “Expelliamus” e Harry perse la bacchetta, mentre l’altro gli lanciò addosso Hemione, che cadde a terra proprio davanti i suoi piedi.

“Mione stai bene?” disse il moro preoccupato, mentre la aiutava a rialzarsi. Poi sentì una risata raccapricciante, la ragazza alzò la testa per la prima volta da quando l’aveva vista prigioniera e ghignando disse “Mai stata meglio tesoro”

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Capitolo 8
*** Malfoy Manor ***


~~Capitolo 8 Malfoy Manor

………………..“Mai stata meglio tesoro”…………………….

Harry non riuscì a fare neanche un passo indietro, quella che aveva davanti non era Hermione, ma Bellatrix Lestrange, che sfoggiava un ghigno di vittoria. La strega prese la bacchetta e ritrasfigurò i suoi capelli dal castano chiaro alla sua solita capigliatura corvina scompigliata, mentre teneva Harry saldamente disse “Ciao, ciao Potterino, saluta i tuoi amichetti per l’ultima volta”.

Ebbe giusto il tempo di guardare in direzione, di Piton per un solo attimo, avrebbe voluto urlare di venirlo a salvare, di non lasciarlo portare via, ma prima che potesse aprire la bocca, si erano già smaterializzati.

Piton era fuori di se, il peggiore dei suoi incubi si era realizzato, lo avevano preso e lui non era riuscito ad evitarlo. Gli occhi imploranti del marmocchio, pieni di orrore e di paura, lo avevano turbato profondamente, stava quasi per avventarsi su Lucius e Bellatrix, ma erano in quattro, non aveva speranza di salvarlo in quel preciso istante, e in ogni caso non avrebbe fatto in tempo. Si smaterializzò direttamente fuori Hogwarts. Doveva parlare con il preside subito, la tempestività era fondamentale. Così con grande riluttanza inviò per la prima volta in 16 anni il suo patronus al suo mentore. Nessuno lo aveva mia visto dalla morte di Lily.

Silente era nel suo ufficio, insieme ad una preoccupata Mc Grannit, che avendo avuto la possibilità di portare gli studenti in salvo insieme a Filius, lo stava relazionando sull’accaduto. I due maghi videro una meravigliosa cerva d’argento venirgli incontro

“Albus, hanno preso Potter, vieni alla foresta Subito!!!”

Silente guardò la strega e disse “Non dire nulla per ora, e non una parola con Severus, che hai visto il suo patronus Minerva”. La strega annuì, sapeva benissimo a cosa si stava riferendo il preside. Poi uscì di corsa per andare a controllare gli studenti che erano tornati dal villaggio. Silente invece si era smaterializzato nei pressi della foresta proibita.

“Severus!” disse preoccupato il vecchio mago

“Albus, lo hanno preso, davanti ai miei occhi e non ho fatto nulla per evitarlo!!!! E’ colpa mia!!” disse stringendo i pugni talmente forte da conficcarsi le unghie nei palmi delle mani.

“Calmati, dimmi cosa hai intenzione di fare?”

“Sto andando a prenderlo! Lo riporterò indietro. Raduna l’ordine.”

“Sta attento Severus, ti prego. Fa in modo che torniate entrambi sani e salvi” Silente guardava gli occhi color ossidiana di Piton, quegli occhi che ardevano di rabbia e dolore.

Il pozionista si voltò e sussurrando senza guardare il suo mentore disse “Grazie di tutto Albus, addio” e sparì.

Silente lo vide girarsi di spalle, aveva paura. Era consapevole, che Severus avrebbe fatto qualsiasi cosa in suo potere per riportare Harry al castello, anche se questo significava sacrificare se stesso. Avrebbe voluto, dirgli molte cose, che era importante, che era il figlio che non aveva avuto, ma non c’era tempo. Poi chiamò i membri dell’ordine dovevano essere pronti, in caso Severus avesse avuto bisogno di aiuto.

Era fuori dai cancelli di Malfoy Manor, quando sentì il marchio nero bruciare, come l’inferno. Il Signore Oscuro lo stava chiamando. Si prese un attimo per preparare la sua mente, a quell’incontro, così ricacciò tutti i suoi pensieri le sue emozioni, in profondità, doveva essere più lucido possibile prima di andare dal suo padrone.
Attraversò quasi correndo i giardini e in pochi istanti era di nuovo nella grande e sfarzosa sala da pranzo dei Malfoy. Stavolta era stato uno dei primi ad arrivare. Il Signore Oscuro era seduto con i quattro Mangiamorte, che avevano partecipato al rapimento del ragazzo.

“Vieni Severus” disse Vondemort con la sua voce suadente, mentre sfoggiava un ghigno malvagio.

“Mio Signore, come mai tanta premura, e in pieno giorno?”

“Oh, non preoccuparti, da oggi in poi, non sarà più necessaria la tua copertura” disse sibilando

Piton sentì il sangue nella vene gelarsi di colpo ((Sono stato scoperto)). Si mise alla destra del signore Oscuro, sfoggiando la miglior maschera di indifferenza. “Posso chiedere il motivo mio Signore?”

“Oh certamente, oggi abbiamo catturato Harry Potter!!”

“Mi rallegro immensamente, per questo enorme successo. Ma quando sono venuto via dalla scuola, il vecchio non ha detto neanche una parola sull’accaduto” disse freddamente

“Certo che no, mio fedele servitore, Potter è nostro ospite da poco più di mezz’ora. Ora risiede nelle segrete di Malfoy Manor. Immagino che vorrai essere presente alla sua esecuzione. Credo che dopo anni in cui hai dovuto sopportare il moccioso, avrai sicuramente voglia di goderti lo spettacolo, più di tutti Severus”

((Devo guadagnare tempo)) Quella era un ottima occasione, per esporre parte del piano che aveva pensato, doveva approfittarne “Quale onore mio Signore, e vi ringrazio. Quel dannato marmocchio è stato la mia spina nel fianco, per anni. E ora finalmente avrà ciò che merita, e anche il vecchio pazzo, avrei davvero voluto vedere la sua faccia quando gli avranno riferito, che il suo ragazzo d’oro è nelle vostre mani” disse ghignando malignamente.

“Posso sentire quanto sei impaziente, avrai il tuo momento di divertimento Severus, te lo sei più che meritato”

“Vi ringrazio” disse chinando leggermente il capo e poi aggiunse “Mio signore, forse sarebbe più utile in un primo momento, fare di Potter un esempio. L’intero mondo magico oggi pensa che sia il prescelto ed è solo un ragazzo, se uccidete il loro salvatore, c’è il rischio che lo vedano come un martire e molti potrebbero insorgere contro di voi”

“Questa è davvero un ottimo suggerimento, e sarà anche molto più soddisfacente. Molto bene, credo sia arrivato il momento di fare una visita al nostro ospite, potrebbe pensare che siamo molto maleducati a non accoglierlo con i dovuti riguardi. Severus, mi piacerebbe vedere il giovane Potter impegnato con qualcuna di quelle tue famose pozioni e abbi l’accortezza di scegliere quelle non letali, per il momento” disse ghignando Voldemort.

“Temo che quelle non letali, le abbiate utilizzate tutte con alcuni dei vostri ultimi prigionieri, mio Signore. Se mi date un paio di ore, potrò fornirvi delle nuove scorte”

“Molto bene procedi pure” disse sibilando Voldemort.

Piton si alzò velocemente e si diresse nel laboratorio di Malfoy Manor, spesso aveva lavorato nei sotterranei, per creare qualche mortale mistura dell’ultimo minuto. ((Se solo riuscissi a vedere in che cella è rinchiuso, potrei valutare meglio un eventuale fuga prima di sottoporlo a tutto questo)).

In realtà aveva mentito all’Oscuro, gli armadi erano pieni di pozioni che venivano usate per la tortura, ma Potter non avrebbe potuto resistere all’ingestione di più di una di quelle miscele. Così iniziò la preparazioni di diverse pozioni, una ustionante e una che provocava il soffocamento e la bevanda della disperazione, con un dosaggio che era un quarto di quelle normali, in modo che se fosse stato costretto ad usarle sul ragazzo, avrebbero causato un dolore sopportabile, quel tanto che bastava per rendere credibile agli occhi di chiunque, che erano efficaci.

Dopo tre ore di lavoro incessante, le pozioni erano pronte, in più aveva nascosto nel suo mantello, un paio di fiale, di rigeneratore del sangue, di guarigione molto potenti e antidolorifiche, doveva tenersi pronto, non sapeva in che stato avrebbe trovato Potter, aveva guadagnato tempo, ma sicuramente, l’Oscuro aveva già inviato qualcuno dei suoi sadici servi ad intrattenerlo, Voldemort lo avrebbe visto solo successivamente quando era già abbastanza provato.

Piton rientrò nel salone con le fiale. Il gruppo dei Mangiamorte era ora al completo. Sentì l’Oscuro, chiedere un rendiconto dettagliato, a Dolohov e Nott sulle questioni riguardanti la presa del ministero della magia.

“Mio Signore le pozioni sono a vostra disposizione” disse avvicinandosi al tavolo

“Magnifico” disse sibilando Voldemort “Severus se lo desideri, Lucius ti accompagnerà dal ragazzo”

“Certamente, sono davvero impaziente di vederlo” disse ghignando malvagiamente e l’Oscuro, vide un potente bagliore, scintillare nei suoi occhi.

“Ricordati, che deve restare in vita, hai un ora” ghignò il suo padrone

“Come desiderate” e si voltò verso Lucius Malfoy

“Ti faccio strada, da questa parte Serverus” disse il platinato stizzito

“Qualcuno ha già avuto il privilegio di visitare il ragazzo?” disse il pozionista

“Non ufficialmente, io e Bella gli abbiamo dato un piccolo assaggio, mentre lo sbattevamo in cella, il Signore Oscuro, ha riservato questo onore a te. Anche se non ne capisco il motivo, visto che siamo stati noi a catturarlo dopo tutto”

“Io ho dovuto sopportare quel dannato moccioso per anni, e il Signore oscuro sa, quanto io lo detesti” disse ringhiando

“Qui tutti lo detestiamo Severus” poi si fermarono davanti ad una porta.

Sentì dei passi e delle voci avvicinarsi. Tremò interiormente, al pensiero di chi poteva celarsi dietro quella porta. Dopo che era stato afferrato da Bellatrix, si erano smaterializzati direttamente ad un enorme Maniero, probabilmente la casa dei Malfoy. Durante tutto il tragitto era stato strattonato, schiaffeggiato e cruciato brevemente, una volta all’interno era stato gettato a terra ai piedi di Voldemort, che ghignando malignamente lo aveva informato che presto sarebbe morto tra atroci sofferenze. Poi gli aveva dato un piccolo assaggio di quello che lo aspettava cruciandolo. Infine era stato raccolto da Malfoy, trascinato per i capelli lungo i sotterranei e gettato e incatenato in quella orribile, buia e umida cella. Non aveva la minima idea di quante ore erano passate, ma più il tempo passava più la paura di quello che lo aspettava, cresceva.
Vide la porta aprirsi, era Lucius Malfoy. Fece uno scatto indietro come a volersi spingere contro il muro per proteggersi.

“Potter, hai visite” disse freddamente il platinato, e da dietro la sua schiena intravide
Piton, indossava l veste da Mangiamorte e sfoggiava un ghigno malvagio e uno sguardo terribile.

Harry quando lo vide fece un sospiro di sollievo, Piton era venuto a salvarlo, forse c’era ancora una speranza di poter uscire da li.

Il pozionista si avvinò fulmineo, afferrò le guance del ragazzo in una morsa dolorosa, sollevandogli il viso con forza e sibilò mortalmente “Potter, sei talmente stupido, che non hai capito vero? In tutto questo tempo, ho recitato bene il ruolo di spia al servizio della luce. Silente non è altro che un vecchio sciocco, sono bastate poche moine e una faccia dispiaciuta per convincerlo a fidarsi di me e della mia sincerità. Ma ora che non sono più costretto a interpretare quella orribile farsa, pagherai per tutti gli anni in cui ho dovuto sopportare la tua sgradevole presenza, e la tua arroganza. Quando avrò finito con te, supplicherai il Signore Oscuro di ucciderti”

Harry lo fissò inorridito ((Non- Non può essere, lui..... non può ……….doveva aiutarmi)).

Doveva farlo, per forza, altrimenti Lucius avrebbe dubitato, Potter aveva fatto una mossa falsa e non poteva rischiare ancora. Così alzò la bacchetta e sibilò “CRUCIO”. Harry si getto di lato nell’angolo, sbattendo la testa al muro, e urlò per il dolore inferto. Poi Piton sciolse l’incantesimo, si avvinò al ragazzo lo afferrò per i capelli e ringhiò “Questo è solo l’inizio, dannato marmocchio” e gli lasciò la testa.

“Suvvia Severus, non essere troppo duro con il nostro ospite, ricordati gli ordini del signore Oscuro devi lasciarlo in vita” Poi guardando Harry disse “Aspetterò con ansia il mio turno, anche io ho dei conti in sospeso con lui” e ridendo malignamente, lasciò la stanza.

Harry era semidisteso, con il viso rivolto a terra, gli faceva male dappertutto, ma il dolore fisico non era nulla in confronto a quello che sentiva dentro. Aveva provato in ogni modo a creare un rapporto con lui negli ultimi mesi, e alla fine contro ogni logica, aveva imparato a fidarsi di Piton e anche se non lo aveva mai ammesso, si era affezionato a quell’uomo burbero dal carattere orribile, e ora aveva scoperto nel modo peggiore, che era stata tutta una messa in scena. Nessuno sarebbe venuto a prenderlo, nessuno lo avrebbe trovato, sarebbe morto li da solo, torturato da qualcuno che aveva giurato di proteggerlo.

Rimase in piedi rigidamente, attese per sicurezza che Malfoy fosse lontano, poteva vedere la sofferenza del ragazzo, e non solo quella fisica, i suoi occhi erano diventati vitrei man mano che aveva sentito le sue parole crudeli, la speranza che aveva nutrito fino a quel momento, si era spenta, lasciandolo nella disperazione. Così si accovacciò vicino al Grifondoro, gli toccò un braccio, e il ragazzo istintivamente si ritirò, come se quel tocco fosse rovente, e si raggomitolò su un fianco, come a volersi proteggere da tutto ciò che lo circondava.

“Potter ascoltami”

“Tu- Tu, bastardo!! Io mi fidavo di te!! Avevi promesso…….. a mia madre a Silente……io mi  fidavo”

“Non abbiamo tempo!! Non ho potuto fare altrimenti, sono qui per salvarti, ma dovrai fare esattamente come ti dico!” disse a bassa voce

Harry non si mosse. Non voleva guardarlo, perché doveva giocava con lui, non gli avrebbe creduto ancora. Poi si sentì afferrare, per le braccia con forza, Piton lo aveva messo seduto e ora lo fissava con quegli occhi scuri e profondi, e li vide brillare, come era già successo altre volte “Potter, non avevo altra scelta, mi dispiace, non potevo permettere che Lucius dubitasse della mia lealtà” poi estrasse dalla sua veste una fiala e disse “Prendi è un antidolorifico” e lo portò davanti alle labbra del ragazzo.

Harry era stordito e non si mosse((come può quest’uomo trasformarsi in pochi attimi da spietato Mangiamorte, a guardiano protettivo. Sono confuso, e se fosse un trucco??))

“So che sei spaventato, ma devi ascoltarmi è importante. Io potrò restare solo un’ora, il Signore Oscuro mi ha concesso di divertirmi con te per primo per ripagarmi dei miei servigi, ma non sarò il solo. Sono riuscito a convincerlo a lasciarti i n vita, come monito per tutti gli altri maghi e streghe che si oppongono a lui. Non ho idea di cosa ha in mente per te. Probabilmente, ti punirà davanti a tutti gli altri Mangiamorte su nel salone. Io cercherò di portarti fuori” poi prese una piccola spilla dall’interno della sua veste e la appuntò nel colletto interno del maglione del ragazzo “Questa è una passaporta, se riusciamo a raggiungere il cancello del Manor, saremo fuori dalle barriere anti apparizione allora potrai attivarla pronunciando Portus” Poi fissò il ragazzo e scuotendolo disse “Potter mi hai capito?”

((Allora è venuto davvero per me, per salvarmi)) e poi alcune lacrime gli solcarono il volto, e subito dopo iniziò a singhiozzare.

Non aveva mai visto il ragazzo così sconvolto prima d’ora ((Dannati Grifondoro emotivi!! Avrà capito una parola di quello che gli ho detto??)), doveva calmarlo, e assicurarsi che avesse recepito le informazioni che gli aveva appena dato, così lo prese delicatamente per il mento e gli sollevò il viso “Potter, rispondimi…… devo essere sicuro che mi hai capito e che farai ciò che ti dico”

“Ho capito signore” disse singhiozzando

Poi estrasse una bacchetta dalla sua veste e la mise nella manica del ragazzo allacciandola all’avambraccio con un fodero “E’ la tua bacchetta, l’ho raccolta dopo che ti hanno preso. Tienila nascosta fino a che non ti dico, di tirarla fuori. Quando cercherò di portarti via, ci sarà uno scontro, tra noi e loro. Potter, non combatteremo per difenderci, ma per attaccare, usa tutto ciò che ti ho insegnato nelle nostre lezioni”

“Ho paura”

“lo so, ma sei un Grifondoro, tira fuori quel coraggio di cui tanto vi vantate.” disse facendo un piccolo ghigno

Poi allungò di nuovo la pozione e stavolta Harry la ingoiò senza indugi.

“Devo dirti ancora diverse cose, probabilmente una volta al piano di sopra, verrai torturato da altri, io non potrò intervenire, e forse sarò costretto a farlo a mia volta, se così fosse cercherò di ferirti il meno possibile. Ho preparato delle pozioni, che forse ti costringeranno ad ingerire, sono molto più blande delle originali, ti causeranno un leggero dolore, fingi di soffrire terribilmente e urla più che riesci, in questo modo potrebbero decidere di non usare la cruciatus o altre maledizioni”

“Va bene” disse annuendo

“Potter, quando rivelerò il mio tradimento devi fare qualsiasi cosa ti ordino. Se ti dico corri, tu corri, se ti dico scappa, tu scappi se ti dico lasciami lo farai” disse ringhiando
“Io….non”

Poi si costrinse a dire ringhiando “Potter, se mi avessi ubbidito al villaggio, ora non saremmo quì, quindi farai esattamente come ti dico, sono stato chiaro?”

“Si signore” disse il moro.

“Ora mettiti a terra e urla più forte che puoi, così penseranno che ti sto torturando” disse il pozionista. Harry eseguì le istruzioni di Piton. Poi intervallando le urla a momenti di tregua disse al ragazzo di svuotare la mente, doveva prepararlo a respingere un attacco del Signore Oscuro.

Ciao..... sorpresona vero???
ho fatto davvero i salti mortali oggi, per non lasciarvi senza il seguito.....
Mi piacerbbe davvero che anche voi faceste un piccolo sforzo per dirmi cosa ne pensate....
Notte Lady V
 

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Capitolo 9
*** Il traditore ***


~~Capitolo 9 Il traditore

Harry era a terra, che fingeva di urlare disperatamente, era tutto sudato e con un evidente taglio sul viso, che Piton gli aveva causato con un incantesimo, senza provocargli alcun dolore, spiegandogli che era necessario, in quanto tutti si aspettavano da lui, l’utilizzo del Sectusempra.

Lucius Malfoy entrò all’improvviso e disse “Tempo scaduto Severus, ti sei divertito abbastanza da quello che vedo. Il signore Oscuro, vuole vederlo subito, prendilo” disse freddamente il platinato.

Piton impugnò la bacchetta e lo liberò dalle catene, poi lo afferrò per il colletto, e lo trascinò brutalmente per i corridoi delle segrete. Una volta raggiunto il salone, Voldemort si alzò dal suo posto a capotavola, si avvicinò al terzetto appena entrato e sibilò “Oh bene arrivato Harry Potter, immagino che il nostro Severus abbia avuto grande cura di te” e ghignò, poi Piton lo spinse a terra, ed Harry finì ai piedi del Signore Oscuro.

“Molto bene miei fedeli Mangiamorte, credo sia arrivato il momento, di dimostrare una volta per tutte a questo ragazzo, cosa succede a chi osa sfidare il più potente mago di tutti i tempi” Poi fece un cenno con la mano, e Bellatrix avanzò, la sua espressione era più folle del solito. Lei si accucciò vicino al ragazzo e disse “Oh Potterino, forse questo ti farà un po’ male, ma tu sei un coraggioso Grifondoro non è vero??“ poi alzò la bacchetta e gridò “CRUCIO” con tutta la cattiveria di cui era capace. Harry urlò disperatamente. Quando la folle strega lo rilasciò, il dolore era insopportabile, faceva fatica a respirare e non riusciva a muoversi, dunque fu agguantato e tirato su a forza, una volta in piedi senti un dolore attraversargli il braccio sinistro. Lestrange aveva usato un Exulcero su di lui (incantesimo ustionante). Mentre stava per attaccarlo di nuovo, fu interrotta “Basta così, ci serve vivo mia cara” sibilò il signore Oscuro, e infine aggiunse “Devi scusare la lo nostra Bellatrix, era così ansiosa di darti il benvenuto” e rise malvagiamente.

La donna si ritrasse rispettosamente sussurrando “Certamente mio Signore” e tornò al suo posto, nel cerchio che si era formato intorno al moro.

Voldemort si avvicinò a lui, lentamente proprio come un serpente striscia per arrivare alla sua preda, e sibilò “Ci sono alcune cose che forse, potresti rivelarmi mio caro Harry, se lo farai potrei lasciarti sopravvivere. Dimmi conosci il contenuto della profezia, non è vero?”

Harry raccolse tutto il suo coraggio e rispose sprezzante “Io non ho nulla da dirti, e anche se lo sapessi, morirei piuttosto che farlo”

“Sciocco ragazzo, non hai ancora capito, con chi hai a che fare” poi velenosamente disse “CRUCIO”. Harry era di nuovo a terra, stavolta il dolore era lancinante, tutto il suo corpo era percorso da scariche di straordinaria potenza, la testa pareva dovesse esplodergli da un momento all’altro. Quando Voldemort sciole la maledizione, gli ci vollero diversi attimi, per capire che non lo stava più torturando. Intorno sentiva urla di incitamento e risate folli.

“Severus, forse potremmo provare con un paio delle tue pozioni” sibilò l’Oscuro.

“Sarà un vero piacere, mio Signore” così Piton agguantò il Grifondoro, lo mise seduto e lo afferrò per i capelli, cercando di fargli aprire la bocca. Harry lottò con tutte le sue forze, cercando di non farlo, ma il Mangiamorte, gli ammollò due potenti ceffoni, che lo stordirono, e senza rendersene conto, aprì le labbra quel poco che bastava per fargli ingoiare il miscuglio. Pochi attimi dopo, si contorceva spasmodicamente, urlando a squarciagola.

“Davvero magnifico, spero apprezzerai gli sforzi del tuo ex insegnate, ha preparato queste pozioni espressamente per te Harry” disse ridendo. Poi fece un segno al suo servo, il pozionista senza trovare alcuna resistenza, alzò il moro in piedi, e gli somministrò l’antidoto. I Mangiamorte erano tutti concentrati sull’ascoltare le parole del loro Signore, a quel punto Severus ed Harry erano gli unici all’interno del cerchio. Piton impugnò la bacchetta, e senza proferire parola strinse il ragazzo a se, e scagliò un potente INFERIO, e urlò al moro “Alza lo scudo, adesso!!”.

Harry prese la sua bacchetta e lanciò un PROTEGO MAXIMA. A quel punto, Severus agguantò Harry e iniziò a correre verso le scale, dovevano fare in fretta, e arrivare al cancello.

Voldemort dopo essersi ripreso più dalla sorpresa, che da un reale danno , vide i suoi servi ancora a terra intontiti e gridò “Prendeteli!! Li voglio vivi, voglio essere io a ucciderli personalmente, fate particolare attenzione al traditore”, a quel punto tutti i Mangiamorte, si lanciarono all’inseguimento dei due fuggitivi. Il pozionista e il Grifondoro erano appena usciti dal Manor, quindi si trovavano all’inizio del giardini, mancava ancora una bella distanza, per arrivare al cancello nero. Mentre scappavano, videro i primi incantesimi volare sopra le loro teste, Piton si voltò e prese in pieno due Mangiamorte, uccidendoli sul colpo. “Potter corri verso il cancello, alza lo scudo, e non voltarti indietro!!”
Il ragazzo fece come ordinato, e si allontanò velocemente. Il pozionista continuava nello stesso tempo, ad indietreggiare lentamente e a duellare con diversi avversari, finchè non fu colpito alla spalla sinistra da un Diffindo di Lucius, che gli causò una brutta ferita. ((Dannazione, siamo troppo vicini, devo arrivare almeno al cancello, per farlo passare oltre, è l’unico modo)).

Harry era a diversi metri da Piton, lo guardava combattere, emanava una potenza, e una brutalità impressionante, ma era da solo, non ce l’avrebbe mai fatta senza un aiuto, i Mangiamorte sempre più numerosi lo stavano accerchiando, così senza pensare gli corse incontro e urlò “REDUCTO” e poi un “BOMBARDA MAXIMA” lanciando l’incantesimo sull’intero lato destro. Il campo era abbastanza libero, così Piton approfittò di quel momento riprese ad avanzare velocemente verso il limite del Manor, ora era vicino al ragazzo, mancavano solo pochi metri, quando proprio davanti a lui apparve dal nulla Voldemort “Stai andando da qualche parte SEVERUS?”

Piton con un movimento fulmineo, si portò davanti ad Harry, come volergli fare da scudo per difenderlo, sarebbero bastati ancora pochi attimi, per raggiungere la salvezza, ma ora il Signore Oscuro gli sbarrava la strada.

“Così hai deciso di tradirmi, per prendere ordini da un ragazzino e diventare il cagnolino obbediente di Silente, hai commesso un grande errore” e mentre terminava la frase, Voldemort rilasciava tutta la sua enorme rabbia. Il suo immenso potere crepitava nell’aria, entrambi i fuggitivi caddero a terra, Harry si stringeva la testa, mentre Piton in ginocchio si teneva il braccio con il marchio nero.

Voldemort fece un paio di passi e poi sibilò “Avresti condiviso, gloria ed onori, potere e ricchezze, ma hai scelto, una fine miserabile. Dimmi lo hai fatto, per sua madre non è vero? Hai sempre amato, quella sporca sudicia mezzosangue”

Al suono di quelle parole, Severus alzò la bacchetta e lanciò un incantesimo non verbale, ma l’Oscuro lo evitò facilmente, e poi ricambiò con un Sectusempra e disse “Mi pare appropriato, usare il tuo stesso incantesimo, su di te”. Piton si accasciò a terra, e sotto di lui una grande chiazza di liquido rosso macchiava il suolo.

“Noooooo” urlò il giovane Grifondoro e poi corse vicino al pozionista.

“Guardalo Severus, non è commovente, il tuo giovane e sciocco protetto, teme per la tua incolumità”

“Potter, togliti, scappa!!” disse il pozionista e con estrema fatica riuscì a rimettersi in piedi, ma vedendo che il ragazzo non si era mosso, allora lo spinse dietro le sua schiena.

“Severus, non ti facevo così protettivo”, poi alzò la bacchetta disse “SECTUSEMPRA” ed Harry gli cadde tra le braccia sanguinando copiosamente. Piton lanciò una maledizione a sua volta, ma fu colpito alla spalle da Dolohov. E si accasciò proprio sopra il ragazzo.

Poteva sentire chiaramente il sangue scorrere all’interno e all’estreno del suo corpo, presto sarebbe morto dissanguato, le forze lo stavano abbandonando, non sarebbe riuscito a fare neanche un passo in quello stato. ((E’ finita….. ho fallito……. Lily, Albus mi dispiace, non sono riuscito a salvarlo)). Mentre pensava, alle due persone che aveva amato di più nella sua vita, sentì una forza improvvisa scorrere dentro di lui, e vide una luce verde circondarlo.

Sentì un dolore pazzesco, e poi qualcosa di caldo che scendeva lungo le braccia, il torace, le gambe. Non poteva più reggersi in piedi, qualcuno lo aveva afferrato, ma si sentiva debole, i suoni intorno si facevano sempre più ovattati e la vista si stava oscurando ((E finita, Voldemort ha vinto, ho deluso tutti. Mi mancheranno molto i miei amici)) e pensò a tutte le perone che amava, e che lo amavano, e a Piton che sarebbe morto insieme a lui per proteggerlo. In quel preciso attimo, sentì una forza scorrere dall’interno del suo corpo, e vide una luce verde circondarlo.

Il signore Oscuro, stava per lanciare l’anatema che uccide, quando una potente luce smeraldina, circondò i due fuggitivi. Poi sibilò “AVADA KEDAVRA”. ma la maledizione rimbalzò su quello che sembrava un potente scudo, non sfiorando nemmeno i due maghi gravemente feriti.

Piton che era riuscito ad aprire gli occhi, aveva visto la scena, così facendo uno sforzo disumano, si rimise in piedi, trascinando con se il ragazzo, lo issò su una spalla, e lentamente un passo dopo l’altro, si diresse verso il cancello. Poteva vedere le maledizioni, lanciate dal Signore Oscuro e dai suoi seguaci, infrangersi su quello scudo verde brillante, senza nemmeno scalfirlo. ((Devo fare presto, non c’è più tempo)). Miracolosamente arrivò alla fine del viottolo, scoprì il braccio con il marchio e varcò il cancello. Una volta fuori, strinse tra le mani una piccola spilla, che si trovava all’interno del colletto della sua veste e disse “PORTUS”.

Dopo pochi istanti, si schiantò a terra, ma non sentì alcun dolore, solo una forte sensazione di freddo che lo avvolgeva. Aprì gli occhi, ma non riuscì a vedere nulla, sentiva delle voci intorno a lui, ma erano solo dei suoni indistinti e alla fine stanco di combattere, sapendo che il ragazzo era al sicuro, si lasciò avvolgere dall’oscurità che lo attorniava.
 

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Capitolo 10
*** Il mio mentore ***


~~Capitolo 10 Il mio mentore

Silente aveva radunato l’ordine, erano tutti in attesa di notizie. Severus ed Harry mancavano da troppe ore, e non era di certo un buon segno.

“Albus, sei sicuro che Severus, riuscirà a salvarlo? Cosa può fare da solo, contro Tu-sai-chi e tutti i suoi seguaci!!” disse Arthur Weasley

“Arthur, se c’è qualcuno che può riuscire, è Severus” disse solennemente il vecchio mago.

“Dovremmo essere in giro a cercarli, invece di stare qui a far niente” disse Remus frustrato

“Calmatevi, Moody e tutti gli altri Auror lo stanno già facendo. Se Severus riuscirà a fuggire, arriverà direttamente qui, hanno entrambi delle passaporte”

“Capisco che ti fidi di lui, ma Albus ragiona, nessuno sarebbe in grado di…..” e poi Remus fu interrotto improvvisamente da un forte tonfo.

Tutti si alzarono e corsero immediatamente in salotto, da dove avevano sentito provenire il rumore. Quando entrarono, videro una scena raccapricciane, Harry e Severus erano entrambi a terra, ricoperti di sangue, e privi di sensi.

“Poppy, Poppy presto” urlò il preside, che in via del tutto eccezionale, aveva portato la medi-strega nella sede dell’Ordine, sapendo che nessuno dei due sarebbe uscito illeso. Poppy corse al fianco dei due, lanciò contemporaneamente gli incantesimi diagnostici e poi esclamò “Santo cielo” poi fece allontanare tutti, trasfigurò il divano in un enorme letto, li spostarono velocemente, poi disse “Mi servirà aiuto”. Così prese una borsa con delle fiale, lei e Remus, si occupavano di Harry, mentre Silente e Molly di Severus. Dopo aver scagliato qualsiasi incantesimo di guarigione che conoscevano, e fatto ingerire tutte le pozioni che avevano a disposizione, Poppy disse tristemente “Dobbiamo portarli al San Mungo Albus, ho fatto tutto quello che potevo, ma non credo sia abbastanza, sono entrambi in fin di vita”

Tutti rimasero sconcertati. Allora Silente si smaterializzò, e dopo un paio di minuti tornò con due guaritori, del San mungo, che erano membri dell’ordine e quindi erano pronti all’evenienza. I due uomini, cacciarono in malo modo tutti dalla sala ad eccezione di Poppy, e poi si chiusero dentro. Nei volti di tutti, si poteva leggere, paura, dolore, apprensione. Molly piangeva come una disperata tra le braccia di suo marito, Remus si era accasciato sulla panca della cucina, e Silente aveva gli occhi lucidi, e non smetteva di fissare la porta chiusa. Dopo circa un’ora e mezza, le porte si riaprirono. I due uomini e Poppy erano stremati. Tutti si raggrupparono intorno ai guaritori, per sapere come stavano i due maghi.

“Abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere, ma sono molto gravi. Il ragazzo se supera la notte, dovrebbe farcela, per quanto riguarda l’uomo, mi dispiace ma non credo ce la farà, oltre ad avere delle ferite molto gravi esterne, ha riportato delle lesioni gravissime interne, è già un miracolo che non sia morto sul colpo” poi guardando Silente l’altro aggiunse “Io e il mio collega resteremo per controllarli, ma vi consiglio di avvisare le loro famiglie”. A quel punto tutti all’interno della stanza stavano piangendo. Il preside li ringraziò e fece spostare tutti in cucina.

“Non- non è possibile. Po-Poveri cari” disse singhiozzando Molly. Ma nessuno rispose. La stanza era nel più assoluto silenzio.

La notte era stata molto agitata, diverse volte i guaritori erano dovuti intervenire, in entrambi i casi. Nessuno a Grimmauld Place era andato a dormire, e tutti facevano a turno per stare accanto ai due maghi. La situazione restò praticamente immutata, per ben due giorni interi, a parte il fatto che il fatto che Harry e Piton erano stati spostai al piano di sopra, e che Silente aveva costretto tutti a riposare almeno un paio di ore. La mattina del terzo giorno, mentre Remus, stava pulendo il viso di Harry con un panno bagnato, sentì un mugolio “Ehmmmm”

“Ha-Harry!” poi corse fuori ad avvisare Hammett, il guaritore dai capelli ricci e castani. Il medi-mago lo fece uscire e poi visitò l’adolescente, passati circa 15 minuti, tornò nel corridoio e li informò tutti sulla sua condizione “Il ragazzo sembra essere fuori pericolo finalmente, ma è molto debole. Potete entrare a turno per non più di 5 minuti. Mi raccomando di non turbarlo in alcun modo. Non vi spaventate, ma perderà coscienza molto spesso”. Silente entrò per primo, si accomodò sulla poltrona accanto a lui.

“Harry ragazzo mio, siamo stati tutti così in pena” disse accarezzandogli la testa.

“Do-dove sono?” sussurrò con fatica il moro

“Sei al quartier generale dell’ordine, le passaporte erano predisposte, per portarvi qui”

Ora ricordava, Voldemort, la tortura, e Piton. “Dov’è il professor Piton? Sta-sta bene?” disse agitato il moro.

Il volto di Silente si rattristò, poi gentilmente disse “Voltati ragazzo mio, Severus è sull’altro letto, vedi”

Le spalle del ragazzo si rilassarono, si girò, Piton era pallido come un lenzuolo, e il suo respiro era appena percepibile. “Ma sta bene?” chiese ansioso

Silente non voleva mentire al ragazzo, ma Hammett era stato chiaro, così disse “Oh lo sai che Severus, è un uomo molto forte”

Eppure il moro sentiva che c’era qualcosa che non andava, e ripeté “Sta bene?”

“Severus, è ancora molto debole. Tu sei più giovane, gli ci vorranno ancora un paio di giorni, ora riposati”. E non ci fu bisogno di inventare altre scuse, perché a quel punto Harry aveva perso conoscenza. Durante tutta la giornata, a turno avevano salutato il ragazzo, che passava dalla veglia allo stato di incoscienza senza neanche accorgersene. Fu così per i due giorni successivi.

Erano passati ben 4 giorni e mezzo da quando erano fuggiti da Malfoy Manor, Harry si sentiva un po’ meglio, Lucas, il guaritore dai capelli biondo rame, finalmente lo aveva dichiarato ufficialmente fuori pericolo. Altrettanto non si poteva dire, per Severus, in realtà neanche lui era più in pericolo, ma non accennava a risvegliarsi. I due guaritori, concordavano sul fatto che le lesioni, che aveva riportato erano state talmente gravi, che probabilmente non sarebbe mai più tornato cosciente. Silente, era stato costretto a tornare a scuola, e aveva avvisato tutti, di quello che era accaduto. Aveva deciso, solo dopo aver ricevuto il benestare dei due medi- maghi, che l’indomani avrebbe riportato entrambi i suoi ragazzi al castello, sarebbe stato molto più facile stare vicino a loro. Il trasferimento fu abbastanza semplice. Poppy si prese subito cura di entrambi, seguendo scrupolosamente le indicazioni dei due colleghi del San Mungo.
Le visite ovviamente erano vietate, erano ammessi solo i docenti, Severus era stato spostato in una piccola saletta privata vicino all’ufficio di Madama Chips. Harry aveva trascorso la giornata nel suo solito letto, l’ultimo in fondo a sinistra, aveva dormito per gran parte della giornata, non aveva mangiato quasi nulla, i dolori erano ancora molto forti e poi era molto preoccupato per Piton. Era ancora molto debole e aveva il divieto assoluto di alzarsi, ma voleva vedere il pozionista. Così spostò le coperte, e proprio in quel momento vide le porte dell’infermeria aprirsi.

“Harry ragazzo mio, non credo sia una buona idea”

“Ehmmm, buona sera professore, io volevo solo vedere …..Piton, perché lo avete messo nella stanzetta? E nessuno mi dice come stanno le cose, voglio sapere la verità!!” disse il ragazzo esasperato

“Harry, se vuoi fare visita a Severus, ti accompagnerò io da lui. Per quanto riguarda le altre domande, volevamo aspettare”

“Aspettare cosa?”

“Aspettare di veder come procedevano le cose, tu eri molto debole”

“E allora? Me lo dica, ne ho il diritto, io ero li con lui!!!”

A Silente si strinse il cuore, come poteva dire al giovane davanti a lui, che il pozionista non si sarebbe mai più svegliato. “Eravate, entrambi in fin di vita quando siete arrivati, ma le lesioni di Severus erano molto più estese . I due medi-maghi hanno detto, che era già un miracolo che non era morto sul colpo. Loro pensano che……..” a quel punto gli occhi del vecchio mago divennero acquosi.

“Si- signore pensano…….cosa?” chiese ansioso il moro

“Che non si sveglierà più Harry” disse il vecchio mago, come se quelle parole lo avessero ferito mortalmente.

Il Grifondoro rimase impietrito ((Pi-Piton? No, non è vero, lui è……è il pipistrello dei sotterranei…….non può….. tutti lo temono……….è forte…….se la cava sempre…..come dice Ron…….NO….NO….non voglio))

Silente gli mise una mano sulla spalla, e disse “Vuoi vederlo Harry?”. Il ragazzo scosse la testa, non poteva adesso che sapeva…..………. non era pronto.

“Allora se non ti dispiace, vorrei andare un po’ da lui, tornerò dopo a salutarti” e si alzò. Una volta entrato si accomodò sulla comoda poltroncina verde che aveva trasfigurato il primo giorno.

“Buonasera ragazzo mio, ho appena detto ad Harry della tua condizione, è molto turbato……come tutti” poi gli accarezzò delicatamente il viso, era molto pallido.
“Severus, io so che sei ancora li, ti prego, torna da noi, abbiamo bisogno di te. I tuoi studenti hanno bisogno di te, l’Ordine ha bisogno di te, Minerva e gli altri hanno bisogno di te Harry ha bisogno di te, ……Io ho bisogno di te”, poi si asciugò gli occhi “Perdona questo vecchio sciocco” poi rimase in silenzio tenendogli compagnia per un po’, quando uscì Harry dormiva profondamente, così lasciò l’infermeria.

Era passata quasi una settimana, dal giorno in cui il preside gli aveva detto della condizione, di Piton. Ora si sentiva davvero meglio almeno fisicamente, ed era riuscito a convincere Madama Chips a farlo alzare non solo per un paio di minuti, per camminare fino al bagno. Aveva ricevuto un sacco di visite, da Ron Hermione, Luna e molti altri Grifondoro, però qualcosa lo rendeva inquieto e ansioso. Sapere che a pochi passi da lui, c’era Piton, fermo in un letto senza alcuna speranza di risvegliarsi era demoralizzante. Si svegliò nel cuore della notte, come sempre da quando erano tornati da Malfoy Manor, non c’era nessuno, così scese dal letto, ed arrivò davanti alla porta chiusa della stanzetta, la aprì lentamente il cuore gli batteva forte, e poi entrò. Rimase fermo li in piedi per diversi minuti, a fissare l’uomo dal naso adunco, con il volto pallido come la maschera che gli aveva visto indossare al servizio di Voldemort. Si avvicinò lentamente, si accostò al letto, e infine prese posto sulla poltroncina.

“Professor Piton………Piton..........forza devi svegliarti” disse il moro energicamente, ma non ci fu ovviamente alcun segno.

“Dai avanti…….. tu non puoi davvero………….essere……..lo sai”, poi il ragazzo si fece coraggio e gli prese timidamente una mano, non sapeva perché, ma sentiva che doveva farlo, poi disse “Sono Harry,…….anzi sono Potter!! Su svegliati!!!……….Ho bisogno di ……..noi dobbiamo sconfiggerlo………per favore…………una testa di legno come me non ce la farà da solo……Lo hai promesso……. avevi detto……..che mi avresti aiutato…….”, lo fissò intensamente come se si aspettasse davvero una risposta, ma non fu nessun cambiamento. Così Harry rimase li, a guardarlo, sperando di vederlo aprire gli occhi e poi si addormentò.

  Il mattino seguente era sabato, quindi non c’erano lezioni, Silente entrò nell’infermeria e vide il letto di Harry vuoto, ma non si preoccupò, immaginava dove fosse il ragazzo, aprì silenziosamente la porta e vide moro sulla poltroncina, che dormiva con la testa appoggiata sul braccio di Severus. Quella scena era davvero commovente e triste allo stesso tempo. Si avvicinò lentamente al letto e posò dolcemente una mano sulla spalla del Grifonfdoro e poi sussurrò “Harry……Harry, avanti svegliati, non dirmi che hai dormito qui?”

Il moro si stropicciò gli occhi e vedendo Silente disse “Professore, ma che ora è? Devo essermi addormentato qui stanotte”

“Oh mi sembra più che evidente, sarà meglio che torni nel tuo letto, prima che Poppy scopra che sei sparito” disse sorridendo.

“Professore, lei crede che si sveglierà mai?” disse Harry sconsolato.

“Lo spero tanto Harry, lo spero davvero” rispose tristemente il vecchio mago.

“Lei è sicuro, che non possiamo fare proprio nulla, magari come abbiamo fatto la volta scorsa, con il legame?”

“Mi dispiace, abbiamo provato di tutto, ora non ci resta che aspettare, speriamo solo che Severus prima o poi decida di tornare indietro”

Il moro lo guardò sorpreso e disse “Cosa intende, con tornare indietro……da dove?”

“Oh è solo un modo di dire, non badare alle cose che dice un vecchio come me. Mi piace pensare che Severus, può sentirci ovunque si trovi adesso”

Harry sentì una stretta al cuore, nel vedere il preside dire quelle parole, esprimendo un grande dolore, e parlando del pozionista come se fosse morto sul serio, così con gli occhi lucidi disse “Io……è sta-stata colpa mia……..se al villaggio lo avessi ascoltato……..non sarebbe successo nulla. Poi…..poi a casa dei Malfoy….lui….lui…mi ha protetto…….e io……non potevo…………e lui…………erano troppi….e Voldemort” man mano che parlava, le lacrime si trasformarono in singhiozzi e poi in un vero pianto.

Silente si avvicinò e lo strinse per le spalle “Harry, non è stata colpa tua, Severus ha scelto di venire a cercarti…. E credimi…..era molto preoccupato, neanche se lo avessi pietrificato, avrei potuto evitare che venisse a prenderti. Sono più che sicuro, anche se non lo avrebbe mai ammesso, che si fosse affezionato a te dopo tutto”

Dopo che il moro riuscì a calmarsi leggermente, si allontanò dal preside e si appoggiò di nuovo sul braccio dell’uomo e stringendogli la mano disse “Io non volevo………mi dispiace davvero….……è successo ancora.......lui –lui mi stava insegnando………….adesso è tutto perduto………..e la profezia,……………….non ce la farò senza di te” disse sussurrando

Allora Silente disse “Basta ragazzo mio andiamo ora, devi riposare, tornerai più tardi o domani”. Harry si alzò in piedi, lo fissò un ultima volta, e mentre stava lasciando il contatto con la mano del pozionista, sentì una debole stretta, come a volerlo trattenere.

“Pro-professor Piton…….mi ….mi sente?”

“A-Albus, dov’è Po-Potter” disse con molta fatica il pozionista, tenendo gli occhi chiusi.

“Severus, come ti senti? Aspetta vado a chiamare Poppy!!” e il preside sparì nell’ufficio della medi strega. In breve tornò indietro con Madama Chips e con i due guaritori che avevano seguito tutta la degenza dell’uomo. Dopo aver fatto allontanare Harry, i due guaritori controllarono con diversi incantesimi le sue condizioni. Dopo circa un ora, Hammett tornò dal preside e disse “io non so cosa dire, il professor Piton, è fuori pericolo. Non ho idea di come questo sia successo, è un vero e proprio miracolo, in ogni caso ha bisogno di molta calma, e di molto riposo. Ci vorranno diverse settimane perché si riprenda del tutto”

Silente guardò il medi mago e disse “Grazie di tutto, faremo tutto ciò che sarà necessario”, poi salutò i due guaritori, che lo avvisarono, che sarebbero tornati l’indomani e tutti i giorni avvenire, per controllare il paziente. Poi il preside informò Harry.

“Davvero? Allora ora starà bene………... Sono contento.” disse tranquillamente

“Lo so ragazzo mio, ora lasciamolo riposare, potrai vederlo domani”

“D’accordo” e tornò nel suo letto, mentre il preside si avvicinò a Piton.

“Sia ringraziato Merlino, mi hai fatto davvero preoccupare stavolta ragazzo mio” disse il vecchio mago

Piton aprì gli occhi e a fatica disse solo “Albus”

“Non sforzarti Severus, Harry sta bene, era qui fino a pochi minuti fa. Ora pensa solo a riposarti, io vado a dare la bella notizia a tutti, eravamo molto in pensiero per te”

Il pozionista chiuse gli occhi e semplicemente annuì. Silente gli strinse delicatamente un braccio e poi uscì. Quella fu la prima notte in cui Harry riuscì a dormire tranquillamente, da quando era tornato da Malfoy Manor.

Nei due giorni successivi, tutti gli insegnanti erano passati a trovarlo, i prefetti della sua casa, e ovviamente il preside che era rimasto ogni sera a tenergli compagnia.

“Albus”

“Oh Severus, sono davvero lieto di vederti seduto oggi”

“Uhmmmm, se fosse per Poppy, starei disteso tutto il giorno” disse infastidito “Quella strega mi farà diventare matto, mi sta addosso tutto il giorno”

“E’ solo preoccupata, come tutti. A proposito, ti senti abbastanza in forze per raccontarmi quello che è successo?”

Il pozionista annuì e raccontò, per filo e per segno cosa era accaduto, da quando era arrivato a quando era riuscito ad attraversare il cancello.

“Harry non ha detto una parola, su questo chiamiamolo scudo”

“No Albus, il ragazzo era svenuto, non credo lo abbia visto. Pensi sia il potere a cui si fa riferimento nella profezia?”

“Credo sia così” poi dopo alcuni attimi di riflessione disse “Dovremo cercare di capire, come funziona e se potete attivarlo in qualche modo”

Piton lo fissò e poi disse freddamente “Non ho intenzione di avvicinarmi di nuovo a Potter”

“Ma cosa dici Severus? Per quale motivo?” disse sorpreso il preside

“Per quale motivo mi chiedi? Tralasciando il fatto che ho dovuto rivelare il mio ruolo di spia, siamo quasi morti entrambi. Io non riesco a gestirlo, è imprevedibile, impulsivo e nonostante i miei sforzi, non sono riuscito a controllarlo. Non sono la persona adatta Albus”

“Non dire stupidaggini. Non lo hai visto mentre eri qui privo di sensi. Era distrutto, non ha quasi dormito finché non ha saputo che eri fuori pericolo”

“E’ proprio per questo che devo allontanarlo Albus. Non ha istinto di conservazione, è un idiota Grifondoro” disse stringendo i pugni. “Si è messo tra me e il Signore Oscuro, poteva morire!!”

“Severus ragiona, questo è il grande potere di Harry. Ormai si è affezionato a te, non puoi cancellare i sentimenti con un colpo di spugna,…………………… neanche i tuoi

Il pozionista non rispose, e poi dopo una breve attimo di riflessione disse “Ora vorrei riposare Albus” e il preside uscì rattristato dalle dichiarazioni del pozionista.

Il giorno successivo Harry stava preparando le sue cose, aveva ricevuto il permesso da Madama Chips, per tornare alla torre.  Ron ed Hermione, erano venuti a dargli una mano.

“Allora pronto a tornare?” disse il rosso

“UHmmm si” rispose dubbioso il moro

“C’è qualcosa che non va vero Harry?” disse la riccia

Il ragazzo di mise seduto sul letto e disse “Si, ecco io non l’ho ancora visto da quando si è svegliato, so che sta bene, ma…..”

“Perché non sei entrato?” disse la riccia

“Perché a causa mia è quasi morto. Non credo che voglia vedermi” disse sospirando

”Ma non è la prima volta che succede, e di certo questa è stata la peggiore. Secondo me, dovresti andare a parlargli, almeno per ringraziarlo “ disse Hermione

“Lo so, ma……” Harry aveva raccontato a grandi linee quello che era successo al Manor, non aveva detto a nessuno, quanta paura aveva provato, fino a che Piton non era venuto a salvarlo, e che si era affezionato a lui e il pensiero di vederlo morire lo angosciava.

“Io non capisco, perché è così difficile, entra e fallo amico” disse Ron

Harry li guardò entrambi e poi disse “Perché le cose sono cambiate, non volevo dirvelo, perché avevo paura che non avreste capito, ma siete i miei amici. Piton….ecco……io………”

“Ti sei affezionato a lui vero?” disse la riccia

“Pensi che non ce ne siamo accorti? Dai amico onestamente, quando andavi da lui la sera per le tue lezioni speciali, avevi un’espressione che nessuno in tutta la scuola poteva avere andando da Piton. Eri quasi……sereno perchè?”

Il moro annuì e poi sussurrò “Perché lui è il mio mentore ora
 

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Capitolo 11
*** Arrendersi mai ***


~~Capitolo 11 Arrendersi mai

Nonostante avesse parlato più volte con i suoi amici, e gli avesse spiegato cosa era successo in quei mesi, rivelando praticamente tutto comprese le informazioni che avrebbero dovuto restare segrete, non era ancora riuscito a trovare il coraggio di andare da Piton, sebbene sia Hermione che Ron lo incoraggiassero ad un confronto. Così erano passati altri due giorni, non faceva altro che pensare a cosa dire, a come scusarsi. Poi alla fine esasperato, decise di recarsi in infermeria. Una volta arrivato, si diresse un po’ esitante nella stanzetta e bussò con il cuore in gola.

“Avanti”

“Buonasera Professore” disse il moro rimanendo sulla soglia.

Piton, si era spettato la visita del ragazzo, anche se aveva sperato il contrario. Il preside lo aveva avvisato che il moro, era sempre preoccupato e ansioso, che ogni giorno chiedeva di lui, ma nonostante tutto fino a quel momento, non aveva mai trovato il coraggio di affrontarlo. Il vecchio lo aveva pregato più volte, di desistere dal suo intento di allontanarlo, e lui aveva rifiutato ogni volta di ascoltarlo.

“Potter” disse freddamente

“Ehmmmm volevo sapere come sta?” disse timidamente, facendo un passo verso il letto.

“Quale onore, l’eroe del mondo magico, che si preoccupa per l’ex spia” disse malignamente

Harry rimase sorpreso, non si aspettava un accoglienza simile. Così abbassò lo sguardo e disse esitante “Io….volevo solo dirle…..che mi dispiace. Non volevo che…”

“Risparmiati pure il resto Potter. Il fatto che sei dispiaciuto non cambia i fatti. A causa della tua idiozia, ho dovuto svelare il mio ruolo di spia, e siamo quasi morti entrambi. Niente di quello che potrai fare o dire, porrà rimedio ai danni che hai fatto. Ora vattene, non voglio vederti più, finchè non sarò costretto a farlo durante le classi!!” disse con disprezzo.

Harry si era aspettato molte cose dall’uomo, una sfuriata, una severa punizione, ma non che lo allontanasse senza neanche volergli parlare, specialmente dopo quello che avevano passato insieme. “Io….. per favore …..mi lasci spiegare….”

“FUORI DI QUI POTTER!!! ADESSO!!” ringhiò il pozionista

Harry trasalì, quello era il tono che il pozionista aveva usato con lui, un infinità di volte quando lo odiava. Così si voltò e uscì sconfortato. Una volta che il ragazzo era scomparso dalla sua vista, Piton afferrò la coperta stringendola come a volerla stritolare ((è la cosa giusta da fare)) pensò. Una volta avrebbe goduto, nel vedere quell’espressione infelice sul volto del moro, ma ora le cose erano diverse. Avrebbe continuato a proteggerlo a debita distanza, perchè averlo vicino era troppo pericoloso, specialmente ora che il Signore Oscuro avrebbe fatto di tutto per vendicarsi del suo tradimento.

Dopo il tentativo fallito di parlare con Piton, Harry aveva parlato anche con Silente dell’accaduto, e il vecchio mago gli aveva detto di essere paziente, e lo aveva rassicurato sul fatto che Piton era sicuramente molto arrabbiato, ma che non lo odiava. Poi un giorno mentre aveva tentato un secondo approccio, aveva inavvertitamente origliato una piccola parte di una conversazione tra il preside e il pozionista.

“Basta Albus! Smettila di tormentarmi. Non cambierò idea!!” disse incrociando le braccia al petto ((E per Merlino stavolta non te la darò vinta!!))

“Severus, tu non lo hai visto, smettila di intestardirti, hai preso un impegno, devo essere io a ricordartelo?” disse Silente infastidito

“Ti ho già detto centinaia di volte, che continuerò a vegliare su di lui, ma a distanza, stavolta faremo a modo mio!!”

“Non ha senso. Lo stai solo facendo soffrire. Dimmi è questo che vuoi, vederlo soffrire?”

“NO e lo sai. Ma il Signore Oscuro, vorrà la sua vendetta e io sono in cima alla lista ora”

“Anche lui è un bersaglio, da sempre. Smettila di fare il bambino
Severus!!” ((Questa è la scusa peggiore e assurda che ho mai sentito uscire dalla sua bocca))

“Non permetterti Albus!”

“Allora ragiona, solo insieme potrete sconfiggere il Signore Oscuro il potere si è manifestato, quel giorno”

“Ahhhh basta sono stanco di parlare sempre di questa storia, se non hai altro da dire vattene!!” ringhiò il pozionista.

I giorni passavano e finalmente dopo due settimane intere Piton lasciò l’infermeria. Quella mattina avrebbe ripreso le sue lezioni. Quando vide l’orario il suo volto si rabbuiò, c’era anche la classe di Potter.

Alla torre dei Grifondoro il trio si stava preparando per le lezioni. Harry aveva discusso a lungo con i suoi amici sulla sua situazione, ed era rimasto davvero sorpreso, nel trovare l’appoggio di entrambi specialmente quello di Ron.

“Harry sei pronto?” disse la riccia

“NO” rispose nervosamente il moro, ma ora che sapeva che Piton non lo odiava, era deciso a trovare un modo per costringerlo a parlargli.

“Forza amico, non potrà essere peggio di come era prima. E poi almeno in classe sarà costretto a parlarti. Magari ha cambiato idea” disse il rosso poco convinto

“Si certo Ron, e io sono un ippogrifo” disse il moro

“Beh in ogni caso dobbiamo andare, arrivare tardi, non ti aiuterà a meno che, non vuoi essere punito il primo giorno” disse la riccia

Harry la fissò e poi disse “Questa si che è un idea Mione, sei un genio!!”

“Cosa? vuoi farti punire a posta? Tu sei matto!!” disse Ron

“Esattamente!!Non potrà evitarmi durante la detenzione saremo solo io e lui. Andiamo” disse il moro e poi i tre corsero nei sotterranei.

Una volta giunti in classe Hermione e Ron ed Harry si misero seduti ai primi posti. Piton e si era comportato come al solito, tranne per il fatto che aveva del tutto ignorato Harry. Così il ragazzo guardò Ron e gli sussurrò “Scusa amico, ma non credo che prenderemo un buon voto, sai devo farmi mettere in punizione” disse il moro

“Come se questo facesse differenza, avremmo preso in ogni caso un pessimo voto, fa pure e buona fortuna ti servirà” disse il rosso alzando le spalle

“Potter Weasley, silenzio!!”ringhiò Piton

“Si signore” disse Ron

Quella era la sua occasione, Harry invece lo guardò con aria di sfida e disse “Altrimenti?”

Tutta la classe lo fissò allibita, I serpeverde dopo un primo momento ghignavano aspettandosi la reazione del pozionista, mentre i Grifondoro erano inorriditi. Piton si avvicinò al ragazzo e sibilò “Come hai detto Potter?”

“Ho detto altrimenti?” in suo tono era abbastanza fermo, ma sentiva le viscere contorcersi, sfidare Piton così apertamente avrebbe portato delle conseguenze, brutte conseguenze.

((Dannato marmocchio, cosa crede di fare)) poi si avvicinò e ringhiò “Potter, hai perso quel poco cervello che avevi?” Ron che era accanto a lui, deglutì vistosamente e fissò il suo compare, Harry nonostante la paura rispose “No il mio cervello è più che posto e il suo?” ((Merlino mi aiuti per questo))

Piton strinse gli occhi e poi in tono mortale disse “Detenzione stasera alle 7!”

Harry sentì un brivido di puro terrore che lo percorse, ma non disse nulla. ((Ce l’ho fatta, beh non è stato così difficile, spero di sopravvivere però))

Una volta terminata la lezione, tutti corsero fuori.

“Amico, mai visto tanto coraggio Grifondoro. Quando si è avvicinato, pensavo volesse scuoiarti vivo, ti prego non farlo più quando sei in coppia con me!” disse il rosso

“Harry sei preoccupato per stasera?” disse la riccia

“Certo che è preoccupato lo hai visto Piton?? Io al posto suo, sarei già scappato dal castello” disse il rosso

“Ehmmm certo che sono preoccupato, ma che scelta avevo. Sono un Grifondoro giusto?” disse cercando di darsi un tono

“Cerca di restare un Grifondoro vivo però” disse Ron

Dopo cena si diresse nei sotterranei, ma prima di bussare, vide un primino serpeverde venirgli incontro, che gli consegnò un biglietto

Servirai detenzione con il Sig. Gazza
Professor Severus Piton


Harry strinse il foglietto di pergamena e tornò furioso di sopra. Una volta terminate le due ore, andò alla torre, ed entrando nella sala comune urlò“Imbecille!!!” disse il moro

Hermione si voltò e disse “Harry, non è andata bene?”

“Se per bene intendi che non si è fatto trovare e che ho lucidato tutte le coppe della sala dei trofei con Gazza, certo che non è andata bene!!! Razza di idiota!!”

“Ohhhhhh, questo non me lo aspettavo” disse Hermione

“E adesso che intendi fare?” disse il rosso

“Se vuole la guerra……non sarò io a perdere!”

“Ma- ma sei sicuro…..è sempre Piton? Anche se non ti odia più io, non scherzerei con il fuoco” disse il rosso

Il moro non disse nulla e andò a dormire.

Nelle due settimane successive, Harry aveva teso agguati al pozionista, ogni volta che era possibile, ma lui lo aveva o ignorato o evitato. Poi lo aveva sfidato un paio di volte nei corridoi, era stato messo in punizione, ma le aveva sempre scontate con in custode. Doveva trovare un idea che gli avrebbe garantito una detenzione con Piton, forse doveva fare qualcosa di veramente stupido, in fondo aveva detto in quella conversazione che lo avrebbe protetto ugualmente.

“Ragazzi ho bisogno di una mano” disse Harry solennemente

“Conta su di me, amico” disse i rosso

“Una mano per cosa?” disse la riccia

“Stasera Piton è di ronda, uscirò dopo il coprifuoco con il mantello, voi due dovete cercarlo e dirgli che non sono alla torre”

“Ehhhhhhhhhhhhhh, non stai dicendo sul serio?” disse Ron

“Oh sono serissimo. Andrò nella foresta proibita e lui sarà costretto a cercarmi”

“NO, non se ne parla, Harry. Cercare di costringerlo a parlarti è un conto, ma questo potrebbe essere pericoloso”

“Ohhhh sapete che farò questa cosa con voi o senza….solo sarà più complicata…..per favore” disse il moro facendo una faccia supplichevole

“Va bene, ma lo chiameremo subito, appena sei uscito dalla torre, così non resterai nella foresta che per pochi minuti” disse la riccia

“Ok ci sto, manca poco più di un ora prepariamoci” disse il moro tutto soddisfatto.

Una volta arrivato il momento, Harry si coprì con il uso mantello e uscì prima dalla sala comune e poi dal castello, e silenziosamente si incamminò verso la foresta proibita. I suoi amici dopo solo due minuti uscirono a cercare Piton, lo trovarono al primo piano.

“Ripetimi perché lo stiamo facendo Mione?” disse preoccupato il rosso

“Perché per Harry è importante, e abbiamo promesso di aiutarlo settimane fa, quando ci ha raccontato tutto” disse la riccia

“Harry ci deve un grande favore allora. Pensi che punirà anche noi?” disse il rosso sperando in una risposta negativa

“Beh, probabile, forse non ora, ma sicuramente si accorgerà che lo abbiamo aiutato. Dai andiamo” disse la ragazza

I due Grifondoro, uscirono dal loro angolo, tutti agitati “Professore! Professor Piton!” urlò il rosso

Il pozionista si voltò di scatto con la bacchetta in mano e sibilò “Che diavolo ci fate, fuori dal dormitorio voi due”

“Harry, non riusciamo a tro-trovarlo, manca da ore. Ha preso il suo mantello, ho controllato io stesso, siamo molto preoccupati”

“Non posso crederci, quel ragazzo è davvero un idiota!!” disse ringhiando poi aggiunse “Avete idea di dove possa essere?”

“Abbiamo cercato in tutto il castello, al campo di Quidditch, al lago e da Hagrid, l’unico posto dove non siamo andati è la foresta proibita, ma non credo che…..” disse la riccia

Piton incrociò le braccia, poi fissò la ragazza e sibilò “Granger, come mai non avete avvisato la Mc Grannitt che è la vostra capo casa e siete venuti invece da me?”

“Ehmmm ecco non l’abbiamo trovata” disse la riccia

“Certamente, e quindi avete pensato di cercare proprio me.  Pensate che sia un idiota!!!!! Forza sputate il rospo subito!!!”

“Harry, ehmm lui voleva parlarle e quindi……ora è nella foresta che la sta …….aspettando” disse Hermione

“Voi tre siete la peggior specie di teste di legno, che abbia mai avuto la sfortuna di incontrare !!!! Voi due tornate alla torre, e chiamate la Mc Grannitt e il preside. Domani mattina vi aspetto nel mio ufficio prima delle lezioni” disse ringhiando

“Si- Si signore” balbettarono i due ragazzi

Poi con un enorme svolazzo delle sue vesti un Piton, furibondo s’incamminò verso la foresta proibita.(( Stavolta ha passato ogni limite, quando lo pesco giuro che si pentirà di avermi obbligato a cercarlo)). Dopo pochi minuti era al limite della foresta.

“POTTER!!!” gridò

“Potter vieni fuori immediatamente, so che sei lì, i tuoi amichetti hanno confessato!! Se devo venirti a prendere te ne pentirai!!!”

Harry aveva sentito anche la prima volta, ma era deciso ad ottenere ciò che voleva ((Se esco allo scoperto Piton mi riporterà alla torre e basta, devo costringerlo a darmi la sua parola)) così restando sotto il mantello disse “Non ho nessuna intenzione di uscire, a meno che non mi promette che parlerà con me!!”

“Potter ti do 5 secondi, se non esci, verrò a prenderti!!!” ((Appena ti metto le mani addosso, che Merlino ti salvi))

“Allora venga a prendermi, io non mi muovo, se non promette!!”

“Vieni fuori ORA!!!”

“NO!! Voglio la promessa…altrimenti mi sposto ancora di più all’interno!! E non potrà trovarmi con in dosso il mantello”

((Dannato Grifondoro!!!))………… “D’accordo” ringhiò

“NO!! Deve dirlo per intero”

((Non posso crederci, Potter sarà la mia morte)) “D’accordo parlerò con te!!! Muoviti, esci immediatamente!”

Harry si sfilò il mantello e uscì da dietro un albero a circa 20 piedi di distanza dall’uomo. Si avvicinò lentamente deglutendo a fatica. Non appena fu a portata di mano il pozionista lo afferrò per un braccio e sibilò “Sei in grossi, grossi guai POTTER!!” poi alzò una mano e gli diede un sonoro scapaccione.

“Ahi!!! No- non è stata colpa mia…..sono stato co-costretto” disse il moro preoccupato.

“Ah Davvero? Tu sei un idiota!!! Quando ti ho detto che non volevo parlare con te, non potevi obbedire? Dopo tutto quello che è successo, speravo avessi imparato la lezione. Mi sbagliavo, di nuovo” sibilò setosamente Piton, e poi lo trascinò bruscamente fuori della foresta e gli diede un altro colpo.

“Ahhi basta, no- non sono un bambino !!” poi si fermò puntando i piedi e disse “Aspetti, no…… ha promesso che avremmo parlato”

“Vorresti parlare nella foresta? Muoviti!!” ringhiò nuovamente e gli assestò un altro colpo sul di dietro.

“Ahu, la smetta!!” ((Cavolo qui si mette male))

Davanti la porta del castello c’erano il preside, la Mc Grannitt e i suoi amici, che avevano sentito e assistito alla scena.

“Menomale Severus, eravamo in pensiero. E’ molto tardi, credo che domani mattina vorrai che Harry si presenti insieme ai suoi amici?” disse il preside.

“Albus per favore taci, questo pasticcio è anche colpa tua che lo hai incoraggiato!! Potter resterà ni miei alloggi……dobbiamo PARLARE” disse al preside, poi guardando il moro con sguardo truce aggiunse “Muoviti tu!” e gli assestò ancora un colpo.

“Ahi, io-io non credo che sia per-permesso colpire uno studente” disse il moro guardandolo in cagnesco

Piton lo fulminò e ringhiando rispose “Neanche scorrazzare nella foresta proibita dopo il coprifuoco, per ricattare gli insegnanti” poi lo strattonò verso i sotterranei, assestandogli ancora qualche scapaccione.

Ron deglutì e guardando il preside e la Mc Grannitt disse “Voi siete sicuri che Harry, domani sarà tutto intero? Io non ci conterei troppo, forse dovremmo andare a salvarlo”

“Sig. Wealey, farebbe meglio a preoccuparsi di se stesso, visto che domani mattina vi recherete entrambi dal professor Piton per la punizione, dato che avete collaborato con il Sig. Potter. Ora andate alla torre, subito!” rispose la strega severamente.
 

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Capitolo 12
*** Il pipistrello dei sotterranei ***


~~Capitolo 12 Il pipistrello dei sotterranei

Harry fu trascinato nei sotterranei, il pozionista non aveva detto una sola parola, da quando avevano lasciato l’ingresso del castello, aveva però fatto capire perfettamente il suo enorme disappunto, ammollando al ragazzo ancora qualche poderoso schiaffone. Una volta giunti davanti la porta dei suoi alloggi sibilò la parola d’orine e poi lo spinse dentro e sbattendo la porta dietro di loro ringhiò “Siediti!”

Harry obbedì senza fiatare e prese posto sul divano ((almeno se sto seduto, non potrà colpirmi ancora……….Per Merlino ha una mano d’acciaio …….ahi che male!!…… quando avevo immaginato la discussione sapevo che sarei finito nei guai, ma-ma questo…..…..….Santo cielo, ha ancora la vena sulla tempia che pulsa……..spero non abbia intenzione di farlo ancora……..domani ho lezione e vorrei stare seduto in classe)), mentre Piton si accomodò sulla sua poltrona preferita, dopo un paio di minuti di silenzio, il pozionista sbottò “Allora, il gatto ti ha mangiato la lingua?”

Harry saltò sul posto e poi abbassando lo sguardo disse “No signore, e che…..”

Piton sapeva che il ragazzo era intimorito e ne aveva motivo, dopo la sua esplosione, ((Calmati ormai è fatta, tanto vale ascoltare il marmocchio)) cosi si costrinse a respirare e con fatica  disse “Forza ti ascolto”

Harry lo fissò e poi rispose “Mi dispiace………non volevo uscire dal castello , solo che non ho trovato nessun altro modo. Lei si rifiutava di parlarmi”

Con tutto l’autocontrollo di cui era capace disse “Quindi hai avuto questa brillante idea di andare nella foresta proibita dopo che sei quasi morto al Manor?! Davvero una mossa intelligente Potter!!”

“Non ero in pericolo e lo sa, è solo arrabbiato, perché ha dovuto cedere alla mia richiesta!!”

((Rimani seduto, non schiantarlo……. puoi controllarti…….respira a fondo)) poi disse  “Potter non hai pensato che c’era un motivo?”

“Lo so benissimo il motivo!! Io-io un giorno……ho sentito un pezzo di una conversazione tra lei e il preside per –per sbaglio. Lei diceva che era pericoloso per me, per via della vendetta di Tu-sai-chi” disse spaventato

Il pozionista lo fissò come se volesse bucargli la testa con lo sguardo “Certo per sbaglio, moccioso ficcanaso. E quindi come al solito ha fatto di testa tua!!” urlò sbattendo una mano sul tavolino.

“Io non vo-volevo…….ora che…….tra noi……….ecco ……va-va meglio?” disse timoroso ((Certo non in questo momento))

((Uhmmmmmm Merlino mi aiuti, respira Severus……respira)) “Potter quello che hai sentito non è il solo motivo. Non posso negare che le cose andavano meglio, ma io non posso, e ascoltami bene e non voglio assolutamente istruire un marmocchio, impulsivo, scriteriato, disubbidiente e del tutto incontrollabile. Ecco perché ti ho allontanato, quel giorno hai dimostrato senza ombra di dubbio che non fidi di me, e hai tradito la mia fiducia, quindi con basi simili ritengo inutile insistere”

Harry rimase interdetto ((Piton pensa che non mi fido di lui……NO…..non è per quello che sono andato verso i Mangiamorte….. e lui si fidava di me…… e ora…..)) così sospirò e disse sconsolato “So che non conta nulla, ma ……..mi dispiace, non è vero che non mi fido di lei davvero…….avevo solo paura che avrebbe sacrificato Ron ed Hermione, per salvare prima me, perché sono il maledetto prescelto…….. io non volevo perdere nessun altro…….., non potevo permetterlo………”

“Lo hai detto solo in modo diverso, la verità è che non ti sei fidato delle mie parole!!” disse molto duramente

Harry abbassò la testa, per quanto potesse cercare di infiorettare la cosa, era la verità pura e semplice e ora si sentiva ancora più in colpa “mi dispiace…….non succederà più”

“Oh ne sono sicuro, visto che non te ne darò più modo. E smettila di scusarti, non servirà e in più mi da molto fastidio in questo frangente!!!.”

“La prego…… mi dia un’altra possibilità……. La profezia……. Io da solo……non credo…..” disse disperato

“UHmmmmmm Non sono un interprete Potter!!”

“Io farò tutto ciò che dice, se mi aiuta. Non ce la farò da solo…….senza……di lei” l’ultima parte della frase era quasi un bisbiglio

Piton lo fissava inespressivo “Potter quando c’è stato l’attacco al villaggio ti avevo lasciato al sicuro nel negozio, per andare a controllare gli altri studenti compresi i tuo amichetti, e tu sei scappato. Poi ti ho detto che quei due non erano Granger e Weasley e mi hai disubbidito, di nuovo. Al Manor mi hai quasi fatto scoprire appena arrivato, quando ti ho detto chiaramente di fuggire, non solo non lo hai fatto, dopo che mi avevi dato la tua parola, hai cercato di metterti in mezzo tra me e il Signore Oscuro, potevi morire!!!” disse ringhiando

“A-Anche lei” disse senza pensare e con gli occhi leggermente lucidi

“Io non sono il prescelto! La mia vita era sacrificabile” disse urlando

“Non per me. Nessuno deve sacrificarsi per me.” disse con tutta la sua convinzione

“Non era una scelta tua, se non ricordo male IO sono responsabile di te!! Ma ancora una volta, hai fatto di testa tua, come oggi, come ogni volta!! Se fossimo stati costretti a combattere fianco a fianco, come si presume dovremmo fare, come potrei fidarmi se prendi e parti senza pensare, se non ascolti ciò che dico, siamo quasi morti per un tuo errore, e perché IO mi sono fidato stupidamente di te “disse sbattendo di nuovo il palmo della mano sul tavolo.

Il pozionista era davvero infuriato, e continuava ad attaccarlo severamente, il problema era che i suoi argomenti erano più che validi, così quasi in lacrime Harry disse “Io- io…”

Piton era stanco e aveva visto che Harry era provato da quella conversazione ((Ah dannato marmocchio emotivo)). Poi disse freddamente “Ora è tardi va nella camera degli ospiti, domani mattina dopo che i tuoi amichetti verranno qui deciderò la vostra punizione, poi tornerai alla torre con loro” e poi si alzò e lasciò la stanza ancora molto furioso.

Il moro non aveva fatto neanche in tempo a provare a fermarlo. Così si alzò disperato, aveva fatto una fatica del diavolo per parlare con lui, e alla fine, non solo non aveva concluso nulla, ma si era reso conto che Piton aveva ragione su molte cose. Così entrò nella stanza che fin a poco tempo prima aveva condiviso con l’uomo, trasfigurò i suoi vestiti e si gettò sul letto. Voleva che Piton lo perdonasse, voleva che si fidasse di lui, voleva dirgli che si fidava di lui, mentre questi pensieri gli turbinavano nella mente le lacrime cominciarono a scendere, sentiva un enorme peso sul cuore, così seppellì la testa nel cuscino e pianse.

Piton sapeva che era stato davvero duro con il marmocchio, ma era necessario, la bravata di quella sera gli aveva aperto gli occhi, Potter aveva un bisogno estremo di una guida, qualcuno razionale, qualcuno con un pugno di ferro, e quella persona non poteva essere altri che lui. Non poteva lasciarlo da solo avrebbe combinato un disastro e a dire il vero non voleva. Aveva compreso le motivazioni del Grifondoro che lo avevano spinto a comportarsi in quel modo, e da una parte poteva comprenderle, aveva perso troppe persone che amava, ma presto ci sarebbe stata una guerra e con essa molte probabili perdite, non c’era ne tempo ne posto per i sentimentalismi. La mattina dopo avrebbe reso ben chiaro il suo punto a tutti.

Quella notte nessuno dormì molto, Ron ed Hermione erano preoccupati, per la sorte del loro amico e per la loro ovviamente, Harry era tormentato dai sensi di colpa e dal pensiero che dopo innumerevoli sforzi, aveva perso quel poco di fiducia che il pozionista aveva riposto in lui, e Piton aveva riflettuto su come affrontare i tre ragazzi e sul destino che lo legava al prescelto.

La mattina successiva Harry si era alzato presto, e dopo essersi vestito preparato era rimasto seduto sul letto, in attesa di essere convocato. Piton uscì dalla sua camera, ordinò la colazione e poi si diresse verso la stanza degli ospiti, bussò e disse “Potter la colazione sbrigati hai 5 minuti!!”

Harry sospirò e andò in soggiorno al tavolo da pranzo, si mise seduto e prese del succo di zucca e un fetta di pane tostato, ma tutto quello che riuscì a mangiare furono due piccoli morsi del toast.
Piton fissò il ragazzo, aveva un aspetto stanco, e sembrava depresso((Ahhhh dannati Grifondoro, se a questo tavolo ci fosse seduta una delle mie serpi, non avrebbe dimostrato alcun cedimento!!!)). Poi disse “Se non hai intenzione di mangiare, allora credo che possiamo iniziare a discutere, o meglio tu ascolterai ciò che ho da dire”

Il moro annuì con la testa china

“Gradirei una risposta verbale Signor Potter”

“Si signore”

“Bene ora guardami, voglio che mi ascolti bene, perché non ho intenzione di ripetermi ne ora ne in futuro. Da oggi in poi, resterai qui nei miei alloggi in pianta stabile potrai dormire alla torre solo se autorizzato da me”

Harry alzò la testa di scatto e disse “Co-come? Perché? Lei ha detto che….”

“Perché lo dico io, sei in grado di finire nei guai anche facendo la cosa più semplice del mondo, quindi visto che quando esisteva il legame, siamo riusciti ad evitarlo, ti comporterai di conseguenza. Questo significa che mi dirai dove sei e cosa fai in ogni momento in cui non sei in una classe.  Tre sere a settimana almeno saranno dedicate al tuo addestramento, per tutto il resto dell’anno”

“Ma io….non…..è troppo…..NO”

“Potter, primo non hai voce in capitolo in merito, e secondo questi accorgimenti non fanno parte della punizione che ho intenzione di impartirti” disse seriamente

“Ehhhhhh……. Io non sono un bambino!!! Non può!” disse indignato

“Oh io credo proprio che posso. Sono sicuro che Silente sarà d’accordo con me, sarai anche il suo ragazzo d’oro, ma se non ricordo male, il legame di sangue, supera il grado di preside” disse ghignando.

“Ora muoviti, tra dieci minuti, dobbiamo essere nel mio ufficio Granger e Weasley stanno per arrivare!!” e si alzò

“Aspetti, professore, loro non c’entrano l’idea è stata solo mia, e poi li ho convinti io ad aiutarmi” disse il moro

Piton si voltò per metà e ringhiò “Gli hai lanciato un Imperio?”

“No ma…” disse alzandosi in piedi

“Un incantesimo di atro genere o una pozione per costringerli contro la loro volontà?”

“No, ma….”

“Allora sono colpevoli quanto te, questo è sufficiente per me. Sbrigati!!” e aprì la porta, Harry lo seguì come se andasse al patibolo. ((Dovevo dare ascolto a Ron, lo aveva detto che era meglio non farlo incavolare…..ora mi ritrovo, di nuovo incollato a lui, beh non fisicamente…..Io non sono un bambino…..e già che ci siamo anche quando lo ero sapevo badare a me stesso!!! E in più ho messo nei guai anche loro…..)) e sospirò.

((oh si…..sospira pure quanto ti pare marmocchio, ne avrai motivo……e se il vecchio pazzo prova a dire una sola parola in sua difesa mi sentirà………eccome se mi sentirà….a voluto lui tutto questo, ha spinto, insistito…..ora prendo io in mano la situazione e vedremo)) pensò tutto impettito.

Una volta raggiunto il suo ufficio, entrò e vide La Mc Grannitt, Silente e i due malfattori.

“A cosa devo tale onore, il preside e la vice preside” disse sarcasticamente.

“Buongiorno Severus” disse Silente tranquilliamente

“Di ottimo umore come sempre Severus, sono qui perché questi tre sono studenti della mia casa, e quindi voglio assicurarmi che siano puniti adeguatamente” disse la vecchia strega

“Oh lo saranno Minerva…..lo saranno” disse fissando i tre Grifondoro, che al suono di quelle poche parole, ora erano molto preoccupati.

“Severus potrei parlarti in privato, per un secondo” disse il preside.

“Ovviamente Albus, dopo di te” disse mentre uscivano dalla stanza, poi Piton lanciò un Muffliato.

“Severus, dimmi che intenzioni hai, mi sembri molto….irrequieto stamattina. I ragazzi hanno sbagliato è vero, ma se tu avessi parlato con Harry…”

“NO!!!! So cosa vuoi fare Albus, non funzionerà…..Potter se non sbaglio è una mia responsabilità e sarò io a decidere per lui e su di lui. Per quanto riguarda Weasley e Granger, lo hanno aiutato ed ero io il responsabile di turno, quindi spetta a me la decisione o sbaglio? O forse visto che sono tre preziosi Grifondoro vuoi fare la solita eccezione?” disse con un sopracciglio alzato

“Severus?”

“NO, niente Severus stavolta. Stanotte ho avuto modo di riflettere su molte cose, se vuoi che addestri Potter, sarà alle mie condizioni, mi hai sentito Albus mie soltanto!” disse fissando il vecchio mago “Ho rischiato la mia vita troppe volte, e l’ultima ci è costata cara, e perché? Perchè ha bisogno di una giuda, presente, costante, razionale. Lo farò, ma a modo mio” disse seriamente

“Sono felice, che hai preso questa decisione, ma non essere troppo duro con lui, Harry ha avuto una vita difficile, il suo futuro è incerto”

“Lo so, ma siamo alle porte di una guerra, e io mi assicurerò che sconfigga il signore Oscuro e che sopravviva, e tu mi aiuterai!!!” disse ghignando

“Cosa intendi?” disse sorpreso il preside

Piton parlò a lungo con il suo mentore e gli spiegò cosa aveva in mente, per i prossimi mesi avvenire.

“Sono molto sorpreso Severus. Non so, forse è un po’ avventato?”

“Tu credi? Sei stato tu a dirmi di proteggerlo, anzi di proteggerli tutti e questo per me è il modo migliore!!”

“Dammi solo un paio di giorni, ne parlerò con gli altri insegnati” disse Silente

“Bene, sappi che con loro tre lo farò in ogni caso. Potter Weasley e Granger, saranno al centro dello scontro e lo sai. Non manderò tre ragazzini impreparati, contro il Signore Oscuro e i Mangiamorte” disse incrociando le braccia al petto.

“D’accordo. Ma non esagerare, ricordati che sono solo dei ragazzi” disse Silente mettendogli un braccio sulla spalla, poi il pozionista sciolse l’incantesimo e rientrarono nell’ufficio.

I tre Grifondoro erano agitatissimi a questo punto, la conversazione tra i due professori era stata lunga, e dalle loro espressioni, sembrava che Piton avesse ottenuto ciò che voleva.

“Bene mia cara Minerva, credo che possiamo andare ora, Severus si prenderà cura di loro” disse il preside facendo un occhiolino ai tre malcapitati.

“Ma Albus, io sono la loro capo casa, dovrebbe essere compito mio assegnare un provvedimento, e ora mi stai dicendo che non c’è bisogno di noi? In nome di Merlino cosa succede?” disse la strega guardando Piton

“Oh su, su mia cara, prendiamoci una bella tazza di té, e ti spiegherò tutto, anzi forse sarebbe meglio chiamare un consiglio dei docenti” e uscirono lasciando le segrete.

A quel punto Hermione stava sudando ((Co-consiglio dei professori? Per tutti i gufi ci espelleranno…lo sapevo che prima o poi sarebbe successo))

Piton si avvicinò ai tre Grifonforo e camminando davanti a loro disse “Bene, bene sappiate che da questo preciso istante, voi tre mi appartenete!” disse severamente

“EEEEhhhhhh  ma-ma che significa signore” disse Ron sconcertato

“Esattamente quello che ho detto Sig. Weasley. Siete sotto la mia ufficiale supervisione, da adesso fino alla fine dell’anno in corso. Questo comporta che potrò assegnarvi qualsiasi compito extra desideri, e che per almeno tre volte la settimana trascorrerete le vostre serate con me!”

“Ma –ma signore, non abbiamo fatto una cosa così grave! In passato “ disse la riccia

“SIg.na Granger, se in passato siete riusciti a passarla liscia, questo non vuol dire che non sia arrivato il momento di porre fine alle vostre idiozie da Grifondoro!!”

“Signore, non è stata colpa loro, sono io ….”disse il moro

“Potter, abbiamo già discusso di questo argomento prima di venire, non intendo ripetermi! Laggiù vi aspetta una bella pila di calderoni, cominciate a darvi da fare, dopo voglio che prepariate i due barili di vermicoli vicino al bancone”

“Ahhhhhh vermicoli” disse Ron a bassa voce

“Esatto vermicoli, e sento un solo fiato uscire dalle vostre bocche, aggiungerò qualche altro orribile lavoretto extra! Muovetevi!!” disse ringhiando

I tre ragazzi corsero nell’altro lato della stanza. Dopo circa un’ ora Piton uscì dall’ufficio.

“Ahhhh ma che diavolo era questa schifezza! Puzza da morire!” disse il rosso

“Credo pozioni anti brufoli” disse la riccia tutta sporca in viso e con i capelli arruffati

“Io sono già stanco” poi guardando i suoi amici disse “Mi dispiace, è colpa mia. Ho cercato di scagionarvi”

“Amico, quando lo abbiamo fatto, sapevamo che sarebbe finita male. E poi oggi non mi sembra molto in vena di ascoltare, beh a dire il vero non lo fa mai. Voi pensate, che ci farà pulire calderoni tre volte alla settimana, per tutto il resto dell’anno?” disse Ron piagnucolando.

“Spero di no. Dovremmo anche studiare abbiamo i GUFO, non ha senso”

Ron alzò gli occhi al cielo e poi disse “Mione è Piton, te lo ricordi? Il viscido pipistrello dei sotterranei, quello che gode nel vedere i suoi studenti soffrire! A proposito, come è andata ieri amico? Sai lui..ieri….mentre andavate….”

“Ehmmmm…… è successo solo quello che hai visto” disse il moro imbarazzato “E poi ha urlato per circa un’ora che sono un irresponsabile, che non mi fido di lui, e che non si fida più di me” disse sospirando

“Ohhhhhhh davvero? Mi dispiace Harry, sono sicura che con il tempo le cose torneranno a posto” disse la riccia

“Io non credo, lo hai visto, mi tratta come prima, mi odia di nuovo. Ho rovinato tutto”

“Scusa, io me lo sono perso, quando ti ha trattato meglio? A me non sembrava!” disse il rosso

“Ron, tu non lo hai visto a Malfoy Manor, se sono qui oggi, è solo grazie a lui!!” disse il moro

“Scusa, solo che è sempre così…….”

Piton rientrò nella stanza e con uno sguardo truce disse “Chi vi ha detto di fermarvi!!”

I tre ragazzi saltarono per lo spavento, e ricominciarono a grattare con vigore.


Le due settimane successive furono terribili per i tre ragazzi, Piton gli faceva svolgere moltissimi “lavoretti”, molti orribili e noiosi, alcuni erano assurdi e senza senso, come quella sera.

“Voglio che tiriate fuori dagli scaffali tutti i barattoli con gli ingredienti e che li rimettiate a posto in ordine alfabetico dalla A alla Z” sibilò il pozionista

“Ma professore, non sarebbe più semplice spostare solo i barattoli fuori posto?” disse la Riccia

Piton si avvicinò alla ragazza e disse “Granger, cosa vi ho detto sul obbedire senza fare domande, senza sbuffare e senza contestare?”

“Ma-ma non ha alcun senso!” piagnucolò la riccia

“Mione!!” disse il rosso dandogli una gomitata ((Per Merlino, non può stare zitta, ogni volta che ci siamo lamentati, ci ha appioppato qualche altro orribile e disgustoso compito))

“Iniziate subito!!” ringhio il pozionista.

I tre ragazzi fecero come ordinato, dopo un’ora e mezza, Piton si alzò dalla sua scrivania e guardandoli severamente disse “ Bene ora, li tirerete fuori di nuovo tutti e li metterete in ordine dalla Z alla A”

I tre ragazzi, lo fissarono increduli, Hermione stava per dire qualcosa, ed Harry gli chiuse la bocca prima che potesse emettere un solo fiato. Il pozionista gli diede un occhiataccia e tornò alla scrivania.

“Io non capisco!” disse Mione

“Non c’è niente da capire, è pazzo!!”disse il rosso

“Shhhhh se ci sente….. ce li fa spostare ancora una volta”

“Esattamente Potter, è proprio quello che farete” disse il pozionista dall’altra stanza.

Alla fine della serata i tre ragazzi erano, frustrati, arrabbiati. Quando finalmente Piton li aveva mandati via, Ron disse

“Ahhhhh basta, io sono stufo qualcuno deve farlo smettere!! Silente non può lasciarglielo fare!!”

“Io continuo a dire che non ha senso, le maggior parte delle cose che ci fa fare sono inutili!! Perché, non lo ha mai fatto prima d'ora, secondo me dovremmo parlarne con Silente o con la Mc Grannitt” disse la riccia

“Mione, ti rendi conto che Silente sa tutto, e che se lo sta lasciando fare, non ha alcuna intenzione di intervenire vero? E se Piton ci scopre? Io, non voglio pensare a cosa ci farà. Onestamente, voi almeno dormite alla torre, ma io vivo nei suoi alloggi!!” disse il moro

I tre rabbrividirono al solo pensiero di far infuriare il pozionista, così rinunciarono in un primo momento, ma una settimana più tardi e molti lavoretti orribili dopo, concordarono che la situazione era ormai insostenibile. Harry aveva provato ad intavolare un mezzo discorso con l’uomo, e il risultato era stato che aveva dovuto pulire l’intero laboratorio, per due volte. Così venerdì pomeriggio, gli adolescenti, bussarono alla porta del preside.

“Avanti ragazzi miei” disse il vecchio mago

“Io continuo a chiedermi come fa” disse Ron

“E’ Silente” disse il moro alzando le spalle.

I Grifondoro, salutarono rispettosamente, e poi si accomodarono dopo aver ricevuto l’invito del preside.

“Allora cosa posso fare per voi”

“Riguarda il professor Piton, ci costringe almeno tre volte alla settimana a fare delle cose per lui, ma signore a volte sono senza senso. Ci può spiegare perché?” disse la riccia

“Oh temo di non potervi aiutare, ragazzi miei, ho promesso al professor Piton che non avrei interferito, e come me anche gli altri docenti” disse sorridendo

“Ma signore, perché?” sbottò il moro

“Forse dovreste chiederlo a lui, sta giusto venendo qui proprio ora” disse allegramente

I tre ragazzi sbiancarono di colpo, erano andati a quell’ora nell’ufficio di Silente, perché sapevano che il pozionista aveva tutto pomeriggio impegnato nelle classi, e quindi non avrebbero rischiato di incontrarlo.

“Ohhh noooo, ci scusi ma dobbiamo andare allora, grazie preside” disse il rosso tutto agitato

“Ragazzi, fermatevi” disse il vecchio mago

I Grifondoro si alzarono e corsero verso l'uscita, ma un secondo prima di afferrare la maniglia, videro il pozionista spalancare la porta.

Piton li fulminò e sibilò “Perché voi tre siete qui?”

“Ehmmmm ecco noi, volevamo parlare con il preside, ma abbiamo finito, buona giornata” disse la riccia, sperando di poter uscire di corsa.

“NO!! Sedetevi!!”

I ragazzi sconsolati ripresero i loro posti e Piton si mise accanto a loro in piedi.

“Allora Albus come mai sono qui!! ?”

“Severus, credo sia arrivato il momento di spiegare ai nostri ragazzi, cosa sta succedendo, non trovi?”

“Quindi siete venuti a chiedere spiegazioni e a lamentarvi con il preside?” disse alzando un sopracciglio

Nessuno rispose. Dopo un breve silenzio il pozionista sbottò “Aspettatemi nel mio ufficio, appena avrò finito di parlare con il preside, DISCUTEREMO, la questione”

I ragazzi sospirarono e afflitti, salutarono il preside e poi si incamminarono verso i sotterranei. “Non posso crederci, forse Piton ha stregato tutti e nessuno lo sa, altrimenti perché Silente non ha detto nulla” disse il rosso

“Non lo so, ma credo che ci aspetta un’altro lungo fine settimana” disse la riccia

“Già” disse il moro trascinando i piedi per lo sconforto.
 

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Capitolo 13
*** Fase II ***


~~Capitolo 13 Fase II

Una volta che il trio d’oro uscì Piton e Silente conversarono a lungo.

“Allora?” disse il pozionista

“Il ministero è ormai, in mano a Tom, non ancora ufficialmente, ma di fatto lo è. Per la tua proposta hai l’appoggio dell’ordine e di quasi tutti i genitori. La prossima settimana verranno Lupin e Tonks a darti un aiuto”

“Bene” rispose facendo una faccia disgustata. “Ora se vuoi scusarmi, ho una conversazione in sospeso con tre marmocchi”

“Severus diglielo, sarà più semplice” disse il vecchio mago

“Non ho nessuna intenzione di farlo, finché non avranno imparato ad obbedire. Non si ripeterà una situazione come quella di Hogsmeade Albus”

“Sono confusi, se capiranno, ti seguiranno più facilmente, ne sono sicuro.”

“Farò a modo mio, hai promesso di starne fuori. Ormai manca poco, a proposito dopo la visita di oggi, questa settimana vorrei prenderli a mio piacimento durante il giorno e tutte le sere”

Il vecchio mago sospirò e disse “Sei davvero testardo Severus, fa come vuoi, ma fagli frequentare le lezioni almeno”

“Ovviamente. Grazie Albus” e uscì tutto soddisfatto.

Una volta tornato nel suo ufficio, vide i ragazzi erano seduti alla scrivania, calmi e in silenzio ((Uhmmmmmm bene, allora manca davvero poco…..è stata un ottima idea, ne ero sicuro, ci è voluto più del previsto ma sono Grifondoro dopotutto)). Poi li guardò minacciosamente e disse “Non posso crederci. Dopo più di tre settimane, non avete ancora capito un fico secco, allora immagino che dovrò essere più convincente. Domani mattina vi voglio all’ingresso del castello alle 8.00 del mattino, vestiti comodi e indossate qualcosa di caldo”

“Si signore” risposero in coro i ragazzi atterriti, speravano di dormire un po’ di più almeno nel week end. Il mattino successivo, Piton marciava all’esterno del castello, seguito dai tre Grifondoro.

“Io ho sonno, ma perché dobbiamo uscire a quest’ora, tutto il castello dorme perfino i fantasmi non sono in giro” disse Ron piagnucolando a bassa voce

“Per il puro divertimento di Piton, immagino” rispose Harry infastidito

“No la risposta corretta è perché siete tre teste di legno!” disse seriamente il pozionista

“Ahhhh ma come diavolo fa a sentire ogni volta” disse il rosso

“Weasley sono una spia ecco come, vi consiglio di risparmiare il fiato, vi servirà”

I tre gemettero. Poi arrivarono in riva al lago nero, c’era un po’ di nebbia e faceva abbastanza freddo. Piton li guardò e disse “Bene, visto che ieri eravate così pieni di energia mentre correvate nell’ufficio del preside, ho pensato che oggi farete un po’ di esercizio fisico”. Poi trasfigurò una pietra in un enorme contenitore rosso e oro e disse “Ora lo riempirete tutto, con i rami caduti degli alberi qui intorno, visto che siete tre teste di legno, mi sembra il compito più appropriato. Forza iniziate” e lui si mise tranquillamente seduto su una panchina, con un libro in mano.

Una volta raggiunta una distanza di sicurezza, fuori dall’orecchio di Piton, Harry sbottò “Maledizione, ci metteremo ore, per farlo!! Avrei proprio voglia di darglielo in testa il ramo!!”

“Harry!! Lo sai che lamentarci non servirà, ogni volta che lo facciamo è peggio” disse la riccia

“Ma io sono stanco e ho sonno, e non ho voglia di raccogliere, né rami né altro, e se usassimo la bacchetta, almeno per radunarli?” disse Ron

“Sei pazzo!! Pensi che non se ne accorgerà? Ron è Piton!!” disse la riccia

“E se prendiamo dei rametti e poi li ingrandiamo? In fondo non ha detto quanto grandi dovevano essere, e li avremmo trasportati senza la magia!” disse il moro

“Voi siete fuori di testa, io non voglio restare qui tutto il giorno. Facciamo come dice, e se sarà soddisfatto forse avremo il resto della giornata per noi” disse la riccia

Poi da dietro le loro spalle si sentì una voce “Si Potter, ascolta la so-tutto-io”

I tre rimasero impietriti, poi Ron che era di spalle disse “E’ qui dietro vero? Vi prego, ditemi che è uno scherzo” Poi si voltarono lentamente e videro Piton con le braccia incrociate al petto e un ghigno mortale.

“Noi- noi stavamo solo scherzando, professore” disse Hermione balbettando

“Certo ne sono sicuro. Muovetevi!!!” urlò.

Tre lunghe e faticose ore più tardi, il contenitore era pieno. Piton si avvicinò ai tre sfortunati, e li vide tremare, così lanciò un incantesimo riscaldante e disse “Perché non avete usato l’incantesimo riscaldante!! Non vorrei mai, che i miei preziosi assistenti, prendano freddo e si ammalino” disse sarcasticamente, poi con un solo gesto della bacchetta, fece sparire il contenitore e tutti i rami, poi aggiunse “Granger, puoi andare” la strega ringraziò e si allontanò di qualche passo, mentre i due ragazzi stavano per seguirla il pozionista disse “Voi due vi chiamate Granger?”

I due ragazzi si bloccarono e Harry disse “No signore”

“Infatti!! Visto che non solo vi siete lamentati, ma avete anche pensato di imbrogliare, cosa del tutto riprovevole, per un Grifondoro, ora riempirete un contenitore simile con delle pietre”

Hermione allora si voltò per tornare indietro, e Piton disse “Granger, torna al castello, subito!”, la ragazza salutò con la mano i suoi amici e si allontanò, molto dispiaciuta per loro.

I Ron ed Harry, quasi caddero a terra al solo pensiero, di quante pietre ci sarebbero volute, per riempire di nuovo il contenitore. “Ma professore, per favore è sabato. Ci abbiamo messo tre ore con i rami, che sono più grossi e con l’aiuto di Hermione!! “disse il moro con tono lamentoso.

“Allora dovevate pensarci prima! Vi consiglio di iniziare, se volete tornare al castello entro stasera” e si allontanò lasciando i due Grifondoro sconvolti.

“Io-io credo, che sto per mettermi in ginocchio per supplicarlo di smettere, pensi che potrebbe funzionare?” disse il rosso

“Ron, per impietosirsi dovrebbe avere un cuore. Sai penso che avevi ragione, forse è un vampiro e quindi il suo non batte” disse il moro

Piton sentì i commenti dei ragazzi, e sorrise sotto i baffi pensando alle loro facce. Dopo circa due ore, si avvicinò ai due adolescenti, sembravano esausti, sconfortati, ed erano tutti sporchi. Il contenitore era a neanche un terzo della sua capienza.  “Potter Weasley, potete fare una pausa, seguitemi” disse freddamente.

Erano talmente stanchi, che non si erano neanche preoccupati di chiedere dove andavano, poi videro un tavolino apparecchiato, c’era della minestra fumante, dei panini con il roastbeef, del succo di zucca, delle bevande calde, e un’invitante torta alla crema. Si diedero una ripulita lanciando un Tergeo, e poi presero posto. Il cibo era ottimo e caldo, e poi dopo tutto quel lavoro erano affamati come lupi. Il pasto era stato tranquillo, una volta terminato il dolce, Piton li lasciò seduti a sorseggiare una tazza di cioccolato, e fece una passeggiata in riva al lago. ((Uhmmmmm, non ce la faranno a terminare il lavoro e il tempo sembra peggiorare, li riporterò all’interno, non vorrei che si ammalassero sul serio)), una volta tornato disse “Forza è ora di tornare al lavoro” i due Grifondoro si alzarono abbattuti da quelle parole, e mentre si avvicinavano al cassone, Piton disse “Per oggi è sufficiente così, comincia a fare troppo freddo, troverò qualcosa da farvi fare nel mio ufficio, forse potreste spostare i barattoli degli ingredienti, credo sia il vostro lavoretto preferito”. I due ragazzi lo guardarono in cagnesco, ma non dissero una parola, e una volta nell’ufficio con la santa pazienza ordinarono nuovamente i “dannati” barattoli, anche se l’unica cosa che volevano veramente fare con loro era gettarli a terra e sentire il rumore di vetri infranti, o meglio ancora lanciarli addosso al pozionosta. Quello fu solo il primo giorno, di quella che il trio d’oro definì negli anni a venire “le due settimane infernali”. Piton li aveva prelevati a qualsiasi ora, di mattina, di pomeriggio e di sera, ogni singolo giorno. Aveva costretto il trio, a fare cose sempre più assurde, avevano riempito, nuovamente cassoni con rami, scavato buche che poi avevano ricoperto poco dopo averle scavate, avevano ordinato gli ingredienti almeno due volte al giorno, avevano contato stupidi pezzi di pergamena bianca, la cosa più stravagante era stata numerare le pietre dei pavimenti dei sotterranei. Man mano che i giorni passavano, erano sempre più stanchi, più depressi, avevano passato tutte le varie fasi del dolore:

1) shock sull’assurdità delle richieste e sulla loro inutilità.
2) rifiuto razionale di svolgere compiti simili
3) senso di colpa, per aver peggiorato le cose lamentandosi e quindi portando sulle loro teste un destino peggiore ogni singola volta
4) paura che quella follia non sarebbe mai finita e che Piton li avrebbe torturati per mesi, fino a farli impazzire del tutto
5) rabbia per non potersi ribellare e per la frustrazione
6) depressione causata dalla stanchezza e dall’impossibilità di sfuggire al loro destino
7) accettazione questa era stata l’ultima fase. Ormai non si ponevano più domande di alcun genere, quando il pozionista gli dava un ordine per quanto assurdo e insensato, lo svolgevano in silenzio, senza lamentarsi, senza commentare o sbuffare.

Era sabato finalmente negli ultimi 3 giorni, tutto era come doveva essere, lui ordinava e il trio d’oro obbediva, senza opporre resistenza alcuna. ((Bene ci sono volute due settimane invece di una sola, ma ormai ci siamo, dopo informerò il preside sugli sviluppi, e che sto per dare via alla seconda fase, così potrà contattare nuovamente, il lupo e la ragazzina)) disse disgustato all’idea di rivedere Lupin e Tonks, ma gli serviva tutto l’aiuto che poteva avere. I tre Grifonfdoro erano nel suo laboratorio che contavano inutilmente un barile pieno di sassolini, che avevano raccolto loro stessi tre giorni prima, quando Piton si avvicinò e disse “Venite di la, devo parlarvi”

I Ragazzi si alzarono, e presero posto sulle sedie di fronte al pozionista. “Bene, ora che avete imparato ad obbedire, possiamo passare alla fase successiva.”

Gli adolescenti lo fissarono sorpresi, poi Harry chiese “Scusi professore, ma cosa intende?”

“Ora ve lo spiego. Immagino che in queste lunghe settimane, oltre a lamentarvi vi sarete sicuramente chiesti perché vi ho fatto svolgere tutti questi compiti futili, la risposta è semplice, perché volevo che imparaste ad obbedire, senza discutere o pensare”

“Ma perché?” disse la riccia

“Come sapete il signore Oscuro si sta muovendo, e presto che lo volgiamo o no, ci sarà una guerra. Potter purtroppo, non potrà restare fuori dal conflitto. So per certo che anche voi due siete a conoscenza delle due profezie, quindi sapete anche che ho il compito di proteggere e guidare il vostro eroe” l’ultima frase fu estremamente sarcastica

Ron ed Harmione annuirono, poi la ragazza chiese” Signore, ma cosa c’entra?”

“Granger, ci sto arrivando, non interrompere!! Sapete anche cosa è successo due mesi fa ad Hogsmeade, non permetterò che una cosa simile si ripeta, mai più. E immagino che voi due, come leali e inseparabili amici, non lascereste mai Potter da solo o sbaglio?” disse seriamente il pozionista

“No certo che no, dove va Harry, andiamo anche noi!!” rispose Ron con fermezza

Piton alzò gli occhi al cielo “Ovviamente. Bene quindi, non solo preparerò Potter, ma anche voi due, e se le cose saranno soddisfacenti, potranno aggiungersi, coloro che facevano parte dell’Esercito di Silente e chiunque voglia imparare a combattere” disse molto seriamente l’uomo.

“Ehhhhhh, ma dice davvero?” disse Harry

“Potter ti sembrò uno che scherza su certi argomenti!!!” disse ringhiando

“No Signore, ma perché non ce lo ha detto? Non era necessario farci fare tutte quelle cose !!” disse il moro incrociando le braccia

“Potter, quando mai, hai fatto quello che ti veniva detto. Ora hai imparato a tue spese. Bene da domani, inizieremo ad allenarci in difesa contro le arti Oscure, faremo delle lezioni di tattica e molto altro”

“Wowwww, che bello!!” disse la riccia tutta eccitata.

“Prima voglio essere chiaro su una cosa, se vedo che durante le esercitazioni, fate delle stupidaggini o non fate come vi dico, tornerete a scavare buche o contare sassi. Mi avete capito bene!!”

“Si signore” risposero in coro i Grifondoro, con il morale più alto che avessero avuto nell’ultimo mese.

“Ehmmmm professore, posso chiedere una cosa?” il pozionista annuì “Non pensa che sia pericoloso per gli studenti?” disse il moro

“Potter, Hogwarts e gli studenti sono una delle mire principali del Signore Oscuro, non appena il ministero sarà caduto del tutto, l’intero mondo magico sarà nel caos totale e nessuno sarà più al sicuro. Come successe durante la prima guerra tutti quelli che volevano opporsi a lui, si ribellarono. Io voglio che i miei studenti siano in grado di potersi difendere se necessario. Silente, l’Ordine e i genitori sono d’accordo”

“Grande” disse il rosso

Piton alzò gli occhi al cielo ((Idioti Grifondoro)) poi disse “Frequenterete le lezioni normalmente e poi tre giorni la settimana, verrete alle 18 qui. Domani arriveranno Il lupo mannaro e la sua amichetta per darmi una mano. Ma ricordate che siete sotto la mia, supervisione, loro non avranno voce in capitolo su come gestire le cose, quindi non illudetevi”

“Si signore” rispose il trio in coro ancora più eccitati.

“Bene ora andate a riposare. Domani siete liberi. Puntuali lunedì alle 18”

Ciao a tutti, oggi è un giorno speciale per me, è il mio compleanno...... ho fatto di tutto per fare io un regalo a voi proprio come fanno gli Hobbit (e pubblicare il capitolo stasera, nonostante il maltempo mi stia mettendo a dura prova). Sarebbe davvero carino che in una giornata simile, anche chi non è solito lasciare commenti o recensioni facesse un piccolo sforzo (per quanto riguarda gli altri me lo aspetto sicuro)..... Ormai come avrete capito siamo quasi giunti alla fine della nostra avventura. E mi piacerebbe davvero sapere da chi ha avuto la costanza di leggersi la bellezza di 43 capitoli (in tutto), mi dicesse cosa ne pensa.
Ciao a tutti Lady V :) :) :)

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Capitolo 14
*** La prova ***


~~Capitolo 14 La Prova

Era il primo giorno, da molto tempo che potevano godersi una giornata di riposo. I tre ragazzi avevano parlato a lungo la sera precedente, dopo aver lasciato i sotterranei. Harry era particolarmente felice, Remus stava venendo ad Hogwarts, era molto che non lo vedeva, e inoltre la così detta fase uno era finita, grazie a Melino. Inoltre Piton colpito da non si sa quale potente incantesimo, quella sera gli aveva permesso di dormire alla torre.

I tre ragazzi erano scesi solo per pranzo, e mentre discutevano del più e del meno, un primino serpeverde si avvicinò consegnandogli una pergamena

Venite nell’ufficio del preside questo pomeriggio alle 15
Professor Piton

“Harry è del professor Piton?” disse la riccia

“SI Mione”

“Oh no, ma oggi non dovevamo essere liberi!!! Per la Barba di Merlino, ora siamo in tutto e per tutto agli ordini di Piton, questo è orribile!!” disse Ron

“Non dice nulla, solo di presentarci nell’ufficio del preside alle 15. E si Ron lo siamo, ma se preferisci, puoi restarne fuori” rispose il moro

“Non lo dire neanche per scherzo amico! Sai che sono con te, anche se questo significa farsi torturare dal pipistrello” disse sconfortato il rosso.

Harry poi guardò in direzione del pozionista, che ricambiò fissandolo, con un’espressione indecifrabile. Harry sospirò e annuì.

Alle 15 in punto il trio stava bussando alla porta di Silente

“Avanti ragazzi miei”

“Buongiorno preside” risposero in coro i ragazzi, una volta entrati, videro Lupin seduto alla scrivania. L’uomo si alzò e andando verso Harry lo abbracciò. “Harry, come stai?” disse serenamente

“Bene grazie Remus, e tu?”

“Tutto bene, sono stato molto impegnato con le faccende dell’ordine, ma ora sono qui, e a quanto sembra resterò un bel po’” disse ridendo

Ron ed Hermione si avvicinarono e salutarono a loro volta.

“Ehmmmm Remus perché siamo qui?” chiese i moro

“Oh, è stato Severus ad insistere, per avere una specie di riunione, ha detto che ci saremmo visti qui alle 16”

“Ma a noi ha detto di venire alle 15! Si sarà confuso, menomale” disse Ron

Harry sorrise ((si certo, Piton non si confonde mai, lo avrà fatto per farci stare un po’ con Remus, possibile??))

Così Silente chiamò un elfo e fece portare te e biscotti per tutti. Il tempo passò in fretta, e poi si sentì bussare.

“Vieni Severus”

“Preside” dopo una pausa “Lupin” pronunciando il nome con disgusto

“Severus, buon pomeriggio, ti trovo bene. Volevo ringraziarti per la nuova pozione, funziona molto meglio dell’altra grazie molte”

Piton lo fisso e fece solo un mugugno “Uhmmm” Poi dopo un attimo disse “Bene ora che abbiamo terminato con i convenevoli, volevo comunicarvi alcune cose. Domani inizieremo la prima lezione di difesa, a proposito dov’è Tonks?”

“Aveva un impegno come Auror, sarà qui stasera o domani in mattinata” rispose Remus

“Bene allora le riferirai tu. Domani alle 18 ci incontreremo al settimo piano. In quanto a te Potter, domani mattina farai riportare le tue cose, nei miei alloggi, la pausa è finita.”

“Si signore “ rispose il moro un po’ sconfortato

“Harry dorme nei tuoi alloggi? Perché non sta alla torre?” disse sorpreso il lupo

“Perché così posso controllarlo, ed evitare che crei danni irreparabili!!” disse incrociando le braccia al petto

“Potrei dargli un occhiata io, se vuoi, così potrebbe tornare alla torre”

“Mettiamo subito in chiaro una cosa, sono io che decido, chi fa cosa, e quando. Potter è sotto la mia tutela, e quindi farà ciò che dico, e nessuno metterà bocca in questo. Mi hai capito Lupin? Se pensi di poter fare come ti pare, ti consiglio di andartene subito!! Non intendo sprecare il mio tempo a discutere né con te, né con la ragazza, se decidete di restare, farete esattamente come vi dico!!”

“Ma Severus, non è eccessivo, Harry è un ragazzo, Albus tu che dici?”

Silente stava per rispondere, ma fu interrotto.

“Lupin, ti ricordi il legame che ho stretto con il ragazzo? Beh Legame di sangue batte qualsiasi altro legame, di preside, di amico di famiglia e quant’altro, queste sono le condizioni, prendere o lasciare!!”

Harry fissò Remus, con faccia da supplica, e il lupo rispose che era d’accordo, su tutti i punti. “Va bene Severus, hai vinto, faremo ciò che vuoi”

Piton fece un ghigno, quelle parole erano musica, per le sue orecchie, così annuì soddisfatto, poi si voltò e disse “Quando arriva Tonks, venite nel mio ufficio, abbiamo molto di cui discutere”

La mattina successiva Harry chiese a Dobby di riportare le sue cose nelle stanze di Piton, poi andò a lezione. Nel primo pomeriggio aveva un po’ di tempo libero, così andò a fare quattro passi al lago. Una volta arrivato vide Remus che passeggiava. Si avvicinò e disse “Remus!! Come mai sei qui?”

“Oh Harry, stavo prendendo una boccata d’aria, l’incontro con Dora e Severus ed Albus, è finito poco fa”

“E com’è andato?” chiese ansioso il ragazzo

Fece un sorriso e poi disse “Come mi aspettavo, Severus non cambierà mai!!”
Il moro alzò un sopracciglio, e chiese “E quindi?”

“Oh lo vedrai Harry, se dico qualcosa Severus ha giurato di maledirmi. Comunque sta tranquillo, ha le idee molto chiare, siete in buone mani. Piuttosto dimmi, come te la sei cavata, con lui in questi mesi”

“A dire il vero non lo so, lui è così…… Piton, un momento sembra che voglia solo torturarti, e poi scopri che quello che fa ha un senso. Mi turba sai”

Remus lo fissò e mettendogli una mano sulla spalla disse “Sai Harry, Severus, come te ha avuto una vita molto difficile, per certi versi peggiore della tua, tu hai i tuoi amici a sostenerti, lui mi dispiace ammetterlo, aveva i malandrini a tormentarlo. Sappi che tua madre se fosse viva e potesse vedere ciò che sta facendo per te, ne sarebbe molto felice. Fidati di lui, è molto cambiato, anche se non sembra, l’unica cosa che vuole è aiutarti, quindi ti prego fa come dice”

“Lo so, non commetterò lo stesso errore, come a Hogsmede, te lo prometto. Ora devo andare, tra un po’ ho lezione, ci vediamo stasera” e poi tornò verso il casello

Quella sera alle 18 in punto, erano tutti davanti la porta della stanza delle necessità. Piton entrò per primo. La stanza era divisa in due, una parte con un unico banco lungo e tre sedie e una lavagna, e una parte che sembrava una foresta.

“Bene, le nostre lezioni si svolgeranno così. Ci sarà sempre una parte teorica, che sarà gestita da Lupin. Sarà simile a quella che ho già fatto io con Potter mesi fa, studierete un incantesimo, e come difendervi da esso. Poi ci sarà una parte pratica, con me e Tonks, dove applicherete quello che avete imparato.”

Hermione alzò una mano e disse “Professore, scusi, ci può spiegare meglio in cosa consiste”

“Granger, non siamo in classe, non serve che fai la so-tutto-io, non ci sono voti in queste sessioni!! Forza prendete posto iniziamo!!” disse freddamente

Così come era stato deciso, Remus spiegò alcuni incantesimi, uno di difesa e uno di attacco di media difficoltà. Dopo circa un’ora, tutti e quattro si spostarono nella zona pratica.

“Bene ora voglio sapere se siete in grado di produrre uno scudo solido?” chiese Piton

Harry e Mione risposero con un si convinto, mentre Ron esitò.

“Uhmmmm sarà meglio verificare prima, mettetevi in fila, ognuno di voi alzerà lo scudo, e Tonks vi attaccherà!!”

I ragazzi presero posto, ed effettivamente riuscirono a resistere tutti e tre all’attacco. Piton li osservava ((bene ora devo verificare, se sono in grado di produrlo, senza essere avvisati)).

“Ora, voglio che vi addentriate nella foresta separatamente, state allerta e pronti ad alzare lo scudo. Forza” ordinò il pozionista

Partì prima Harry e poi a distanza di dieci minuti, Hermione e poi Ron. Una volta che i ragazzi erano all’interno, Tonks su ordine di Piton creò un diversivo, e lui li attaccò con un Levicorpus, uno alla volta. Il risultato fu, che solo Hermione riuscì a difendersi.  Piton li radunò e poi iniziò ad urlare rivolgendosi ad Harry e Ron “Voi due, vi avevo detto di stare allerta!! A cosa diavolo stavate pensando? Se fosse stati in un combattimento, ora sareste morti!!”

“Severus calmati” disse Remus avvicinandosi.

Piton lo fulminò e ringhiando ferocemente disse “Lupin, cosa abbiamo detto, nessuna intromissione oppure te ne vai!!”

Lupin sospirò e disse “Va bene” e poi alzò le mani

“Ora proveremo una seconda volta, e sarà meglio per voi, che riusciate a produrre un Protego decente, oppure vi faccio ricopiare la descrizione dell’incantesimo per intero, 100 volte!!!”

I tre annuirono, e si prepararono a rientrare nel campo. Stavolta non ci fu nessun diversivo, Piton li attaccò direttamente, senza esitare. Il risultato fu peggiore del precedente tentativo, stavolta nessuno dei tre riuscì a proteggersi.

“La lezione finisce qui!! Voglio la pergamena sulla mia scrivania mercoledì, prima del nostro prossimo incontro, vedremo se scrivere, vi stimolerà a mantenere l’attenzione. Sparite!!!” disse ringhiando

I tre fecero come ordinato. Il giorno successivo, terminarono l’assegnazione e si esercitarono, sull’incanto, in modo da essere preparati per la lezione successiva.
Mercoledì la lezione era incentrata su Reducto e sul contro incantesimo. Una volta terminata la parte teorica, Piton istruì i ragazzi su come comportarsi, nella fase pratica. Il pozionista aveva un aspetto più severo del solito. Inviò i tre all’interno del campo e stavolta tutti gli adulti, attaccarono i ragazzi a ognuno il suo Grifondoro. Tutti e tre i ragazzi riuscirono a produrre un scudo “accettabile” tutte le volte, che erano stati attaccati. Così provarono anche ad attaccare, con l’incanto studiato poco prima, con il lupo mannaro.

“Meglio, vedo che scrivere, ha davvero stimolato la vostra concentrazione. La prossima volta Lupin vi spiegherà due incanti e ci alleneremo su tutto quello che avete imparato, fino questo punto. Andate!!”

I tre ragazzi uscirono dalla stanza delle necessità.

“Per Merlino Harry, ma come lo hai bloccato? Se fosse toccato a me, solo a vederlo mi sarei spaventato!!” disse Ron

“Ho già fatto alcune di queste cose Ron, ricordi? Ed eravamo solo io e lui” disse il moro.

“Io trovo che il professor piton, sia molto bravo” disse la riccia

“Oh certo, è un Mangiamorte Hermione! Lui adora le arti Oscure, hai sentito come descrive gli incantesimi. Io sono felice che Piton è dalla nostra parte, perché averlo contro………. la sola idea mi fa rabbrividire” disse il rosso

“RON!!!! Non dire idiozie” disse la riccia lanciando uno sguardo verso Harry

Le lezioni erano sempre più intense, gli esercizi più difficili, nel giro di due settimane avevano iniziato a duellare, prima tra loro tre, e poi con Lupin e Tonks, mentre Piton li osservava e dava istruzioni su come correggere gli eventuali errori.

“Potter, proteggi il fianco sulla sinistra e guardati intorno!!! E smettila di usare Expelliamus, devi attaccare!!!” ringhiò Piton

Il ragazzo annuì e lanciò un paio di attacchi a Tonks e alla fine la disarmò. Ci riuscirono anche Hermione e Ron, quest’ultimo dopo due tentativi. Il trio era molto affaticato quella sera.

“Bene, abbiamo terminato per oggi” Poi guardò Harry e disse “Potter, andiamo”

Harry rimase sorpreso, Piton in genere rimaneva almeno un'altra ora a programmare, la lezione successiva e a discutere con Remus e Dora, su come nel complesso si sera svolta l’esercitazione.

“Vieni Potter, andiamo nei sotterranei” disse il pozionista

“Professore, c’è qualcosa che non va?” chiese il moro con ansia

“Perché hai qualcosa da confessare?” disse ghignando ((Ahhhh fa sempre piacere, vedere come riesco a turbare un Grifonforo, con poche semplici parole))

“No, no, è solo che in genere rimane nella stanza delle necessità? Mi è se.mbrato solo …..strano”

Piton lo fissò dritto negli occhi e disse “Dopo la prossima lezione, se qualcuno vorrà, potrà unirsi a voi tre. Sarai tu a radunare gli studenti che vogliono partecipare”

“I-io perché io?”

“Perché lo hai già fatto una volta, confido che sarai all’altezza del compito” disse severamente l’uomo vestito di nero

((Ho sentito bene? Ha detto davvero confido che sarai all’altezza del compito? E’ come dire mi fido di te? No, non intendeva questo)) poi il ragazzo annuì e disse “D’accordo”

Piton annuì e andarono nei sotterranei.

Per l’ultima lezione, Piton aveva in mente un piccolo test, avrebbe messo alla prova singolarmente i ragazzi, sulle loro qualità, sulle debolezze e cosa importante sulla fiducia. Così li portò all’esterno del castello, la prima parte si svolse abbastanza semplicemente, I Grifondoro erano molto migliorati, grazie alle lezioni aggiuntive, poi li spinse quasi al limite della foresta proibita, e diede il via ad una seconda esercitazione. Dopo pochi minuti il pozionista urlò che dovevano tornare a castello, perché alcuni Mangiamorte si erano infiltrati oltre le barriere. Piton aiutato da Silente, aveva creato una perfetta illusione di Lucius, Bellatrix e Dolohov, che simulava la cattura di Lupin e Tonks.

“Forza, voi tre muovetevi, tornate al castello. ORA!!!” Ringhiò il pozionista

I tre ragazzi erano combattuti, specialmente Harry, tenevano le loro bacchette saldamente in mano, ma nessuno si muoveva.

Piton era a pochi passi, fissò Harry dritto negli occhi e poi disse “Potter torna al ca-stel-lo SUBITO!! Penserò io a loro due!”

Il ragazzo annuì e poi disse ai suoi amici “Andiamo, facciamo come dice!” e poi si voltò, con le lacrime agli occhi Avrebbe perso anche Remus, ma si fidava di Piton, nonostante odiasse il lupo, avrebbe tentato, ne era sicuro.

I due ragazzi sorpresi seguirono il moro e corsero all’interno del castello. Una volta giunti all’ingresso videro un Silente molto sorridente, Remus e Dora sulla soglia che li aspettavano.

Harry gli corse incontro e poi si asciugò gli occhi, mentre stringeva l’amico di famiglia, sentì una voce dietro le spalle “La prossima volta, mi aspetto, una reazione più rapida Potter” in tono severo

Harry si voltò e vide il pozionista che sfoggiava un piccolo ghigno. “Bene credo che siamo pronti, per la fase III”

Quella sera tornarono insieme nei sotterranei. Mentre entravano negli alloggi del pozionista, Harry prese tutto il suo coraggio e disse  “Professore, io mi fido di lei. Non c’è bisogno di mettermi alla prova”

“Uhmmmmm avevo bisogno di una certezza, dopo quello che è successo” sibilò il pozionista

Harry lo fissò dritto negli occhi e disse semplicemente  “Lei si fida di me?” ((Rispondi, per Merlino, fa che risponda))

Piton rimase in silenzio, poi mentre si dirigeva nella sua camera dando le spalle al ragazzo disse “Si Potter, fa che non debba pentirmene in futuro” e poi sparì dietro la porta di legno scuro.
 

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Capitolo 15
*** Il ritorno del magico duo ***


~~Capitolo 15 Il ritorno del magico duo

Il giorno successivo, Harry, radunò il gruppo di ragazzi che aveva aderito all’Esercito di Silente, o almeno quelli che erano ancora a scuola, si erano riuniti nella stanza delle necessità.

“Shhhhhh per favore fate silenzio. Allora, ragazzi siamo qui per una ragione importante, presto molto presto, ci troveremo a dover affrontare delle situazioni molto brutte, e più grandi di noi. Io Ron ed Harry, abbiamo già partecipato a questo progetto e abbiamo avuto dei grandi risultati, tre volte alla settimana, in questa stanza si terranno delle sessioni di allenamento e combattimento, chiunque di voi volesse unirsi è ben accetto” disse Hermione

Ci fu grande eccitazione, poi Luna chiese “Sarete sempre voi a gestire le lezioni?”

“No Luna, ci sono dei professori, che dirigono il tutto” rispose la riccia

Ci fu un brusio generale, e chiacchiere, tutti gli studenti erano pieni di domande.

“Ahhhh voglio vedere le loro facce, quando gli dirà che è Piton che le supervisiona. Non verrà nessuno amico” disse Ron sottovoce

Harry rimase in silenzio, Ron aveva ragione, quando gli altri, avrebbero saputo di Piton, si sarebbero tirati indietro, non lo avrebbe permesso, il pozionista si fidava di lui. Lo avrebbe sostenuto.

“Chi sono gli insegnanti Hermione?” disse Neville

“Ehmmmm, allora se ancora non lo sapete, è tornato il professor Lupin” e ci fu un’acclamazione e molta eccitazione, tutti adoravano Remus. “Poi ad affiancarlo c’è un Auror, Ninfadora Tonks, è molto brava e preparata e poi c’è ……..il professor Piton”

“Cosa il viscido Bastardo!!!” urlò Seamus

“Shhhhhh, fate silenzio. So che questa notizia vi sorprenderà, ma come tutti sapete, il professor Piton, è sempre stato dalla nostra parte e noi stessi abbiamo fatto le esercitazioni con lui, e come potete vedere siamo qui!” disse la riccia indignata

I commenti dei ragazzi erano di ogni genere, c’è chi scuoteva la testa, chi insultava il pozionista e chi si stava alzando, chiedendo se era uno scherzo. Harry scattò in piedi e disse “Aspettate, vorrei dire solo due parole, poi sarete liberi di andare” Tutti lo fissarono e attesero in silenzio.

“Come tutti sapete, tra me e il professor Piton, non è mai corso buon sangue, sono sempre stato il suo studente più odiato e il sentimento era reciproco, e questo nessuno di voi lo può negare. Ma le cose sono cambiate, circa due mesi fa sono stato catturato e se non ci fosse stato lui, sarei morto, per mano di Voldemort. So che Piton, ha un pessimo carattere, ma farà di tutto per insegnarci a difenderci e come restare vivi, se dovesse scoppiare una guerra. Ora potete scegliere di mantenere i vostri pregiudizi o passarci sopra e prendere il meglio che ci viene offerto, e posso assicurarvi, che dopo aver passato un mese sotto la sua supervisione, che è il meglio. L’ho visto combattere, con un gruppo di Mangiamorte e contro Voldemort da solo, con me al seguito e siamo riusciti a fuggire, io non conosco molti maghi del suo calibro a parte Silente stesso”

Ci fu prima un grande silenzio, poi un grande vociare e dopo un paio di minuti “Io mi iscrivo” disse Luna saltellando verso la scrivania

“Anche io” disse Ginny avvicinandosi sicura al piccolo banchetto delle iscrizioni

“Beh se voi tre siete così convinti allora…..ci sto” disse Colin Canon

E uno dopo l’altro tutti i ragazzi e le ragazze aderirono all’iniziativa. Il trio d’oro sorrise soddisfatto.

“Per la barba di Merlino amico, se qualcuno mi avesse detto che un giorno ti avrei sentito, sostenere Piton in quel modo, gli avrei detto che era impazzito o sotto Confundus! Ad ogni modo, bel lavoro” disse il rosso dandogli una pacca sulla spalla.

Il giorno successivo, nella stanza delle necessità c’erano circa una ventina di ragazzi oltre al trio, le lezioni si svolsero proprio come le precedenti, con la parte teorica con Remus, la parte pratica con Tonks e Piton, e con il trio a dare una mano a questi ultimi. La lezione era andata abbastanza bene a parte le urla furibonde del pozionista, che aveva dato delle teste di legno a tutti, e ovviamente aveva assegnato a molti degli studenti la copiatura della descrizione degli incantesimi. La sessione finiva alle 10, ma il trio rimase un’ora in più per allenarsi con una sessione speciale, visto che il loro livello era più avanzato.

Nel giro di poche settimane, il numero degli studenti era aumentato di tre volte. La situazione all’esterno della scuola era sempre più preoccupante, i giornali riportavano ogni giorno, notizie di sparizioni di intere famiglia, di babbabi, e di maghi mezzo sangue. Il potere di Voldemort stava aumentando a dismisura.

Dopo un mese e mezzo dall’inizio delle lezioni di difesa combattimento, gli studenti erano migliorati moltissimo. Le lezioni si svolgevano ogni sera, perché il numero dei partecipanti era talmente alto che non era possibile, gestirli tutti insieme. Harry, Mione e Ron, combattevano fianco a fianco creando una vera e propria squadra, almeno fino a quel giorno.

“Potter, oggi farai squadra con me, Granger Weasley, e Tonks, voi attaccherete” disse freddamente

Harry fissò il pozionista e rispose “Si professore”, ma era un po’ ansioso, Piton non aveva mai fatto “Squadra” con nessuno, aveva insegnato, li aveva attaccati, questa era una novità. Una volta entrati nel campo di allenamento, Piton disse “Potter, non fare di testa tua, segui solo le mie istruzioni per ora”

Il ragazzo annuì, e dopo pochi minuti, si ritrovò a duellare gomito a gomito con l’uomo, e con sua grande sorpresa, si sentiva sicuro, l’ansia era sparita, le istruzioni di Piton erano chiare e semplici, e nel giro di neanche mezz’ora avevano sconfitto tutti e tre i loro avversari.

“Una prestazione accettabile Potter, ma puoi fare di meglio” disse il pozionista sollevando un sopracciglio

Harry dopo tutto quel tempo passato con l’uomo, sapeva bene che quelle parole, volevano dire in realtà “ben fatto, ma non montarti la testa marmocchio” e sorrise.

((Cosa diavolo ha da ridere…..con questa storia, la mia reputazione è andata a farsi benedire……)) e sospirò atterrito, poi gli diede uno sguardo appuntito e se ne andò.

“Harry, sei stato fantastico!!” disse la riccia

“SI amico, una prestazione magnifica” disse Ron

Harry imbarazzato, si mise una mano dietro la nuca e rispose, “Ehmmm grazie, ma il merito non è solo mio”

Durante tutta la settimana successiva, il resto degli studenti, praticava con Remus e Vitius che si sera unito a loro, mentre il trio, Piton e Tonks, proseguì con la nuova squadra. Quella sera l’allenamento era stato particolarmente stancante. Una volta terminato, Harry camminava a fianco del pozionista, mentre entravano nei sotterranei, l’uomo disse “Potter, quando vuoi, puoi tornare alla torre”

Il moro lo fissò e rispose “Davvero? Ma perché?”

“Credo che hai dimostrato che puoi stare da solo, senza ucciderti e senza creare catastrofi apocalittiche” rispose seriamente

“Ehmmmm grazie, posso restare ancora stanotte, domani chiamerò Dobby e gli chiederò di spostare le mie cose”

“Fa come credi Potter” poi dopo un attimo aggiunse “Ricordati che ti controllo, se farai qualche idiozia, tornerai qui all’istante”

“Certo professore” e lo vide sparire come di consueto nella sua stanza.

Tre giorni dopo essere tornato alla torre, una mattina, arrivò un messaggio direttamente dal ministro della magia in persona, che informava tutti i maghi, che il ministero era caduto e che Voldemort aveva preso il potere. Nella scuola regnò il caos per ore, fino a che Silente non li radunò tutti nella sala grande.

“Miei cari ragazzi, il momento che tanto temevamo è arrivato. Voglio che sia chiaro a tutti, che qui all’interno del castello, siete al sicuro per il momento, e che se lo desiderate, i vostri familiari potranno raggiungerci. Date le circostanze, le lezioni sono sospese, si terranno solamente, delle sessioni di allenamento, come quelle che si tenevano la settimo piano. Vorrei dire a tutti voi, che andrà tutto bene, ma ahimè temo di non poterlo fare. Per questioni di sicurezza, nessuno è autorizzato a lasciare il castello, non ci saranno comunicazioni di nessun genere a parte quelle di oggi, e sarà istituito un coprifuoco. Nessuno di voi deve circolare per la scuola da solo, dovrete essere almeno in due, vi pregherei di non andare in nessun luogo senza la vostra bacchetta. Se notate qualsiasi cosa sospetta, avvisate un insegnante immediatamente. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per tenervi al sicuro.”

Piton dopo la fine del discorso del preside, si avvicinò a Potter e disse” Devi tornare, nei sotterranei, non è sicuro”

“Lo avevo immaginato, ho già avvisato Dobby, professore, nel pomeriggio le mie cose saranno nuovamente nella mia stanza” disse il moro seriamente

“Bene” e si voltò facendo un enorme svolazzo con le vesti (( Beh allora dopo tutto, sono riuscito ad instillare nel marmocchio un po’ di buon senso)) e ghignò soddisfatto a se stesso, come se quella fosse stata un’impresa titanica.

Due giorni dopo, arrivarono molte delle famiglie che erano state contattate, e molti degli studenti, specialmente i Serpeverde che non erano schierati dalla parte dell’Oscuro, erano stati prelevati dai familiari ed erano fuggiti all’estero. Il castello era in pieno fermento, la sistemazione, di tutte quelle persone aveva generato l’inferno, c’erano migliaia di cose da fare, provvedere alle sistemazioni, organizzare dei turni di ronda, e continuare con le lezioni di difesa.

Quella notte, nell’aria, c’era una calma innaturale, nessun rumore, nessun frusciare del vento, nessun richiamo animale. Harry era sulla torre di astronomia a fissare il cielo, molto preoccupato.

“Potter!!”

Harry saltò dallo spavento, si voltò e vide Piton, infuriato con le braccia al petto

“Non ti avevo detto di avvisarmi in qualsiasi momento, sul luogo in cui ti trovi?”

“Ehmmmmm ho lasciato un biglietto, sul tavolo. Davvero” disse il moro

“UHmmmmm, cosa diavola stai facendo qui!” ringhiò l’uomo

“Ecco non lo so, solo, non avevo sonno, e……mi fa male la testa, ……..sta per arrivare vero??” disse il ragazzo preoccupato

“Temo di si Potter” disse l’uomo appoggiandosi alla balaustra

“Io ho paura, vorrei che tutto fosse già finito” disse il Grifondoro

“Potter, credo che chiunque in questo castello, abbia paura. Non sarai solo.” Disse il pozionista

“Lo so, è solo, che……..io devo……e se non ci riesco allora lui……….”

“Uhmmmmmmm Potter, per Merlino, vuoi toglierti quel maledetto vizio di farfugliare!! Quando tutto questo sarà finito, ti farò scrivere centinaia di frasi sul parlare chiaro!!” ringhiò l’uomo

Harry sorrise e disse “Lei pensa davvero che sopravvivrò”

Piton si voltò inespressivo e poi disse “ Potter, farò tutto ciò che è in mio potere” ((Si Lily, te lo giuro, farò tutto ciò che è in mio potere, per proteggere tuo figlio))

Entrambi rimasero in silenzio ancora un paio di minuti a fissare il cielo che lentamente si oscurava.

NB bene bene so che questo capitoletto è molto più corto degli altri, ma volevo sottolineare, quanto le cose tra i nostri personaggi preferti sono cambiate. (Forse troppo ho rasformato ilnostro Severus, un una balia apprensiva???? Ditemi di no!!!! Salvo ripensamenti dell'ultimo minuto il prossimo sarà l'iltimo capitolo di questa avventura......a presto Ldy V
 

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Capitolo 16
*** La resa dei conti ***


 

Capitolo 16  La resa dei conti

Il cielo si faceva sempre più nero, e di colpo, apparve il marchio nero. Harry si strinse le spalle, come a volersi rannicchiare, Piton si avvicinò e toccandogli la spalla sinistra disse “Andiamo Potter”

“SI….ehmmm professore potrei chiederle un favore?” disse il moro timidamente

“Un favore? Di che genere?” rispose incuriosito l’uomo

“Potrebbe chiamarmi……Harry? Sa ora che le cose sono cambiate………io lo preferisco” disse imbarazzato il ragazzo

“Io non chiamo i miei studenti per nome Potter, andiamo” disse freddamente il pozionista

“Capisco” rispose Harry un po’ deluso ((Per Merlino stiamo per morire, possibile che deve essere sempre così fiscale?? Può rischiare la sua vita per me, ma non può chiamarmi per nome??!! Questa è bella))

Una volta arrivati nella sala grande, Silente stava cercando di tenere sotto controllo la situazione.

“Ahhh ragazzi miei, per fortuna siete qui. Severus, avevi già formato una squadra per l’infermeria?” chiese il vecchio mago

“Si Albus, sta tranquillo loro sanno cosa fare, sono agli ordini di Poppy”

“Bene” disse dandogli una pacca affettuosa sulla spalla “Non mi aspettavo così presto l’attacco di Tom” disse con un espressione triste

“Neanche io Albus.” rispose Piton poi guardò verso Harry e disse “Potter, tu starai sempre al mio fianco, e obbedirai a qualsiasi mio ordine”

“Si signore” rispose convinto il moro

“Potter, qualsiasi ordine. Se dovesse succedermi qualcosa, cerca Lupin o Albus, mi hai capito?” disse severamente

“SI”

“Gli Auror?” chiese il pozionista

“Sono appena arrivati, e anche l’ordine è qui” rispose Silente

Dopo pochi minuti, tutte le persone all’interno del castello si stavano tenendo la testa con le mani e l’inconfondibile, spietata voce di Voldemort diceva “Consegnatemi Harry Potter e il traditore, e sarete risparmiati, vi do la mia parola che non verrà fatto alcun male, ne a voi piccoli maghi ne alle vostre famiglie, dovete solo darmi ciò che vi ho chiesto, avete tre ore per decidere. Scegliete saggiamente”

Harry fissò Silente, e mentre stava per aprire bocca, Piton ringhiò “Non ci pensare nemmeno, non rispetterà la sua parola. Tu non sei qui per consegnarti, ma per combatterlo Potter, non ho sprecato il mio tempo, per serviti a lui su un piatto d’argento. Mi hai sentito?”

“Si signore”

Piton si allontanò, bofonchiando qualcosa sugli stupidi marmocchi Grifonforo che non avevano alcun istinto di sopravvivenza. Nel frattempo Ron ed Hermione raggiunsero il moro.

“Harry” disse la riccia lanciandosi al suo collo

“EHmmm Mione, per favore, lasciami respirare, non è ancora successo nulla” disse il moro

“Si ma questo è spaventoso” disse la riccia

“Lo so” rispose il moro

“Siamo tutti con te, amico, gliela faremo vedere noi a quella faccia di serpente” disse il rosso

“Grazie amici”

“Potter, Granger, Weasley!!! Se avete finito con il cerimoniale, MUOVETEVI!!!” ringhiò Piton

“Si signore” risposero in coro i 3 Grifondoro

Piton e Silente organizzarono le loro risorse. I ragazzi che avevano frequentato le lezioni, avrebbero difeso il castello rimanendo all’interno di esso il più possibile, insieme a Minerva e Vitious, Silente avrebbe guidato, un’ attacco frontale con i membri dell’ordine, Lupin con una squadra sul fianco destro e Moody sul sinistro con gli Auror.

“No Albus, io non starò, nelle retrovie, scordatelo!! Guiderò io l’attacco centrale!!!” disse il pozionista incrociando le braccia

“Severus, tu devi pensare solo ad Harry, quando le forze di Tom saranno ridotte, lo guiderai verso di lui, ricordi nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive, devono affrontarsi faccia a faccia”

“NO!! Non andrai la fuori da solo, senza di me!!” ringhiò l’uomo stringendo i pugni

“Severus, non intendo discutere, farai come ho detto” disse Silente con un tono che non ammetteva repliche

Piton si allontanò e disse dandogli le spalle “Ahhhhh dannati Grifondoro!!! Testardi come i muli, quelli anziani poi, rimbambiti come pochi!!! Va bene, ma se muori nello scontro Albus…….” Ma non terminò la frase.

Silente si avvicinò al suo maestro di pozioni e disse “Severus, ho avuto una vita lunga e felice, se dovesse succedere, sarei pronto, ma ti prometto che farò del mio meglio, per non morire” disse sorridendo e gli mise entrambi le mani sulle spalle. L’uomo si voltò e rispose semplicemente “Non c’è nulla da ridere vecchio pazzo”. I due si fissarono per un paio di secondi e poi Silente lo tirò a se. “Severus, fa attenzione”, il pozionista ricambiò frettolosamente l’abbraccio e disse “Hai definitivamente rovinato la mia reputazione Albus Silente, ci stanno guardando tutti dannazione!!”. Il vecchio mago lo lasciò e sorridendo disse “Su, su via Severus, ormai non c’è più motivo di fingere tutti sanno, da che parte stai” e sorrise.

Piton si allontanò sperando di rivedere il suo mentore alla fine di tutto.

Le tre ore arano quasi scadute. Mancavano solo pochi minuti. Quando si udì nuovamente la voce dell’Oscuro “Vi avevo dato una scelta, avete deciso di ignorarla, avete scelto la via più dura e sia come volete” Poi l’oscuro diede il segnale per iniziare l’attacco.

Un’enorme barriera circondava il castello, ma migliaia di Mangimorte attaccarono contemporaneamente. Il silenzio innaturale che regnava fino a pochi istanti prima era un mero ricordo, ora si udivano solo, boati, e scoppi di ogni genere.

Dopo circa mezz’ora la barriera cadde, e la battaglia vera e propria ebbe inizio. Lo scontro era feroce i Mangiamorte usavano la maledizione che uccide su qualsiasi cosa si muovesse, i membri dell’ordine e gli Auror anche miravano a ferire gravemente o ad uccidere. Nel giro di un paio d’ore c’erano state molte perdite da entrambe le parti. Silente e il suo gruppo avevano fatto un ottimo lavoro, conquistando terreno, lo stesso sul fianco condotto da Lupin, mentre il fianco sinistro capitanato da Moody era in difficoltà, e alla fine fu sconfitto da Bellatrix.

La battaglia era un vero inferno, maledizioni che venivano scagliate, ovunque, e su chiunque, ogni minuto che passava vedeva sempre più maghi a terra feriti gravemente o uccisi.

“Basta così!!! Siete dei perfetti incapaci! Andrò io stesso a prendere Potter e il traditore, seguitemi!!!” sibilò l’oscuro e si diresse verso il cuore della battaglia, con al seguito l’ultima parte dei suoi fedeli servi. Una volta giunto sul campo, Voldemort iniziò a combattere senza esitazione, e chiunque avesse la sfortuna di incrociare la sua strada, trovava la morte.

“Eccolo è arrivato Tu- sai- chi” disse il rosso, indicando un punto a grande distanza da loro

“Dobbiamo andare allora!” rispose il moro

“NO! Non ancora” ringhiò il pozionista

“Ma come no? Non stavamo aspettando questo? Se non interveniamo molti moriranno!!” disse Harry

“Potter!! Ho detto non ancora!!”

Harry non capiva, non era quello il suo compito, affrontarlo faccia a faccia, lui contro Voldemort, molti avevano perso la vita, e lui era ancor all’interno del castello a guardare.

Piton, aveva pensato di andare per primo, da solo, in modo da stancare l’Oscuro, ma Potter, non avrebbe aspettato, l’unica cosa sensata da fare, era gestire le cose come in allenamento, creare delle squadre e poi loro due lo avrebbero attaccato insieme. “Bene ora faremo come in allenamento. Tutti gli studenti a gruppi di 5, formazione a quadrato con in mezzo il quinto. L’obiettivo è arrivare il più vicino possibile al signore Oscuro tenendo Potter al sicuro!! Chiunque non se la senta vada all’interno del castello” ordinò severamente Piton

In pochi istanti 20 squadre erano pronte ad uscire, nessuno si era tirato indietro, così lentamente gli studenti presero parte alla battaglia. Molti Mangiamorte, si avventarono immediatamente su di loro. Ma erano preparati e coordinati e a parte qualche perdita, se la stavano cavando più che egregiamente, molti servi dell’Oscuro, erano stati abbattuti dai ragazzi.

“Perfetto, ottimo lavoro, andiamo avanti!!” ordinò Piton, tutti diretti sul fianco sinistro. Il pozionista guardò il campo di battaglia, Il lontananza poteva vedere Silente e Lupin che combattevano fianco a fianco. Tirò un sospiro di sollievo e poi con fare deciso avanzarono verso l’Oscuro. Harry era nel centro della sua squadra, composta da Ron, Hermione, Piton e Neville. Una volta giunti i n prossimità del loro obiettivo, Piton disse “Perfetto ora coprite Potter!!” Harry fu afferrato dalle mani forti dell’uomo e tirato all’indietro.

Vondemort, vide l’armata di giovani maghi, fece segno ai suoi servi di fermarsi e rise “Questo è tutto ciò che hai Severus? Un gruppo di ragazzini spaventati? Mostrati o sei un tale codardo da farti scudo con loro?”

Piton avanzò tra le file dei suoi studenti e rispose “Sarà più che sufficiente per battervi, MIO SIGNORE” disse con sarcasmo e poi ghignò

“Povero stolto, avresti goduto di fama e gloria, ma hai scelto di morire da perdente, il perdente che sei sempre stato Severus” sibilò l’Oscuro

Piton non disse nulla alzò la bacchetta e lanciò un AVADA KEDAVRA.
L’oscuro lo schivò facilmente, e poi scatenò tutta la sua ira. Il pozionista sentì il fuoco scorrere nel suo braccio sinistro, e fu costretto dal dolore a cadere sulle ginocchia “Ecco quello è il tuo posto. Nonostante professi la tua lealtà a quel vecchio pazzo di Silente, la verità è che sono io il tuo padrone e tu un mio schiavo, così è e così sarà per sempre Severus, tu mi appartieni” disse ridendo follemente.

Poi si avvicinò al pozionista e gli girò intorno come un felino fa con la sua preda. “Com’è commovente questo tuo lato protettivo verso questi piccoli marmocchi. E che dire, del tuo nuovo pupillo” poi si voltò verso le file degli studenti e disse “Potter vieni fuori!!!!”

Piton ringhiò “Non ti muovere Potter!!!”

“Oh su Sevreus, non vorrai tenertelo tutto per te, lascia che anche noi possiamo godere della sua compagnia, potremmo fare qualche giochino interessante” e rise nuovamente

Harry stava per farsi avanti, ma fu afferrato da alcuni corvi che erano dietro di lui. “NO Piton ci ha ordinato di non lasciarti andare, a meno che non lo avesse detto lui”

“Siete fuori di testa!!! Lasciatemi!!!” urlò il moro

“Davvero un soldatino obbediente, vediamo se farà come dici, dopo questo” e lanciò un Sectusempra al pozionista. Piton non emise un solo suono, ma alcuni dei ragazzi che erano nelle prime fila urlarono.

“Ahhhh ho sempre apprezzato il tuo stoicismo Severus, non ti ho mai sentito pregare o supplicare in tutti questi anni, se escludiamo quell’unica volta, ….……lo hai detto al ragazzo, vero? Che sei stato tu a rivelarmi a profezia e quindi sei il motivo per cui i suoi preziosi genitori sono morti?”

((Maledetto assassino!!! Per fortuna che ho detto a Potter la verità molto tempo fa, altrimenti sarebbe andato fuori di testa)) pensò il pozionista.

Harry diede uno strattone cercando di liberarsi, ma non ci riuscì troppe mani lo tenevano. “Per favore, devo andare lì, se Piton muore, non potrà aiutarmi lasciatemi subito!!”

“Oh sono sorpreso che tu sia al servizio di una marmocchio, non avevi sempre detto, che era uno sciocco, che non aveva nessuna qualità apprezzabile, che era un mago più che scadente?”

“Mi sbagliavo, su questa e su molte altre cose” ringhiò Piton

Con un gesto fulmineo Voldemort lo afferrò per i capelli e puntò la bacchetta alla gola del pozionista e disse guardando la schiera di ragazzi “Potter esci subito ti do 5 secondi, se non lo fai lo uccido e poi farò lo stesso con tutti i tuoi compagni”

“NO!!! Riformate le squadre e combattete!!!” Ringhiò il pozionista

“Lasciatemi, avete sentito, devo andare!!!” il tono del moro era quasi disperato

“No Harry, hai sentito Piton, facciamo come dice, ti prego” disse il rosso

Allora Harry iniziò ad urlare “Noooooo, sono quì, non posso muovermi, ma sono qui…..”

((Razza di idiota!!!!!!Lo sapevo che senza di me, avrebbe fatto qualche pazzia!!!)) pensò il pozionista

“Bene, ma allora ci sei” e lanciò un incanto in modo da gettare i ragazzi a terra e liberare la via al ragazzo, Harry fece qualche passo in avanti.

“Eccoti finalmente, vieni avanti Harry Potter, abbiamo un conto in sospeso io e te, se non sbaglio” disse ridendo

Harry si fece largo tra le fila e arrivò davanti, poteva intravedere Piton dietro le spalle di Voldemort, era ancora a terra che si teneva il braccio, poi d’improvviso lo vide alzarsi e lanciare un AVADA KEDAVRA alle spalle dell’Oscuro, ma rimbalzò su di lui, senza sortire nessun effetto.

Voldemort prese Harry per un braccio e lo lanciò addosso al pozionista, facendoglielo cadere addosso “Pensavi davvero che ti avrei dato le spalle, senza offrire nessun tipo di protezione Severus? Il mio scudo è il più potente che si sia mai visto. Ora visto che ci tenete così tanto a proteggervi a vicenda, morirete insieme” e rise follemente.

Piton guardò Harry e ringhiò “Forza Potter, come in allenamento” Harry annuì prese la sua bacchetta e iniziarono a duellare con il mago Oscuro. Nessun colpo andò a segno ne da una parte ne dall’altra. La frustrazione per quella situazione di stallo era forte, nessuno dei due lati sembrava essere in grado sopraffar e l’altro, così il Signore Oscuro urlò infuriato, sia Harry che Piton si strinsero uno il braccio e l’altro la testa, erano vulnerabili, così Vondemort alzo la bacchetta e con tutto il suo odio urlò “AVADA KEDAVRA!!!”

Piton guardò Harry e lo mise velocemente dietro di lui per proteggerlo, Harry urlò pregando con tutto se stesso che qualcuno li aiutasse, e un secondo prima che l’incanto li colpisse, un potente scudo verde le circondò proprio come era successo a Malfoy Manor.

“NOOOOOO, Maledetti di nuovo, com’è possibile!” ringhiò l’Oscuro

Piton ed Harry erano sorpresi quanto Voldemort, molte volte durante gli allenamenti avevano provato a richiamare lo scudo, ma non ci erano mai riusciti. Così i due maghi si alzarono e avanzarono tranquillamente verso L’oscuro sapendo perfettamente che niente e nessuno poteva superare, quella potente barriera. Il mago Oscuro mentre li vedeva avanzare lanciò diverse maledizione, ma nessuna di esse scalfi minimamente la barriera.  I Mangimaorte vedendo la scena, accerchiarono il loro padrone come a volerlo difendere, Lucius, Bellatrix Dolohov, erano al suo fianco.

Quello era diventato il cuore della battaglia, i combattimenti erano terminati nel resto del perimetro del castello. Silente aveva visto tutta la scena da lontano così disse a Lupin “Dobbiamo avvicinarci Remus”

“Ma Albus sei ferito, hai bisogno di cure” disse il lupo mannaro preocupato

“Oh ragazzo mio, sto bene, nulla che un po’ di riposo non guarirà “ e appoggiandosi all’uomo si avvicinò faticosamente ai suoi protetti, doveva fare presto.

“Severus Harry!! Lo scudo è creato dall’amore, se lo attaccate per difendere coloro che amate, potrete sfruttare il suo enorme potere, anche per attaccare” urlò Silente

Voldemort al suono di quelle parole, trasalì e poi lanciò una maledizione al vecchio mago.

Severus che conosceva bene il suo padrone, sapeva che lo avrebbe fatto e con tutta la sua volontà immaginò di circondare il vecchio mago con uno schermo per proteggerlo, e con sua grande sorpresa, davanti a lui e al lupo, una sorta di barriera invisibile respinse l’attacco. (( Per Merlino, ha funzionato!!! Grazie Albus, Ora ho capito, so cosa dobbiamo fare….)) pensò il pozionista

Piton mise una mano sulla spalla al ragazzo e disse “Pensa ai tuoi genitori Potter, a Black, a tutte le persone che ami e che vuoi proteggere e poi immagina di lanciare lo schermo sul Signore Oscuro, al mio tre, sei pronto?”

“Si sono pronto” disse il moro con fare sicuro

Piton iniziò il conteggio e mente lo faceva, pensava alla sua Lily, ai suoi occhi verde smeraldo, ai suoi capelli morbidi e rossi come il fuoco, a quando erano bambini e stavano per ore distesi sotto il loro albero preferito a fissare le nuvole, alle infinite volte che avevano riso insieme e alla sua dolce voce che lo chiamava affettuosamente Sev ” Tre…Adesso” urlò il pozionista

Il potente scudo, lasciò i due maghi e fu scagliato contro il Signore Oscuro, che ne fu completamente travolto, una volta circondato, l’uomo si portò le mani alla testa, e iniziò ad urlare, dopo un paio di minuti, cadde in ginocchio. I suoi Mangiamorte inorriditi, fuggirono spaventati, Harry e Piton potevano manovrare la potente energia con le loro bacchette, e potevano sentire il forza di Voldemort indebolirsi, fino a che udirono un urlo feroce, un enorme potere e una potente luce rossa accecante, si sprigionarono dal mago Oscuro.

“Potter mettiti dietro di me!!” urlò il pozionista, ma il ragazzo non si mosse.

Pochi attimi dopo tutto, finì. Quando le persone che erano intorno a loro riaprirono gli occhi videro il corpo esanime dell’Oscuro con la faccia rivolta verso il suolo, a pochi passi da lui, Harry e Piton, a terra anche loro, che avevano cercato di contenere l’esplosione.  Subito i due maghi furono soccorsi e portati in infermeria. Silente andò con loro.

“Poppy, Poppy”

“Albus, santo cielo, siediti!! Lascia che ti dia un occhiata” disse la strega

“NO prima Harry e Severus, per favore” disse preoccupato il vecchio mago

La medi strega lanciò degli incantesimi e quando lo scanning terminò disse “Va tutto bene, Albus, sono solo stanchi, tra un paio di giorni saranno come nuovi” disse sorridendo

“Ora fammi vedere come sei messo tu, alla tua età, non dovresti fare certi sforzi!!” disse la donna con uno sguardo di disapprovazione, ma dopo aver lanciato gli incantesimi diagnostici, sospirò e disse “Te la sei cavata anche stavolta Albus, ti servirà solo un bel po’ di riposo” e lo fece distendere su un letto.

C’erano centinaia di feriti, molti gravi, altri meno, un gruppo di Auror stava recuperando i morti, erano stati disposti tutti all’ingresso del castello, molti giovani avevano perso la vita in quel conflitto.

Il giorno successivo, Piton aprì gli occhi, era in infermeria, la testa gli doleva parecchio, si voltò di lato e vide Harry disteso privo di conoscenza. SI alzò lentamente e con fatica scese dal letto e si mise seduto a fianco del giovane. Prese la cartella che indicava lo stato del ragazzo e c’era una scritta che riportava “SENZA SPERANZA”

“Dannato marmocchio idiota, se solo avessi fatto come ti avevo detto!!” ringhiò e dopo un attimo stringendogli la mano aggiunse “Potter svegliati subito, mi hai sentito!! ………Potter……….…..Harry”

In quello arrivarono Ron, Hermione e Silente.

“Ohhhh Severus, ben svegliato! Come ti senti?” disse il vecchio mago allegramente

“Come vuoi che mi senta Albus? Dopo tutti i nostri sforzi, questa testa di legno………., ma se mai dovesse riprendersi giuro che lo uccido con le mie mani!!!!”

“Severus, è finita Voldemort è stato sconfitto per sempre, e perché credi che Harry non si riprenderà, sta bene, è solo esausto” disse serenamente il vecchio mago

Piton lo guardò sorpreso e poi disse “Co-Cosa? ma sulla cartella appesa al letto c’è scritto caso senza speranza!”

I tre risero di gusto e poi Silente una volta ritrovato un minimo di contegno disse “Ohhhh scusa, temo sia colpa dei gemelli, sapendo che tutti erano a conoscenza della condizione dei nostri due eroi, hanno trovato che fosse divertente scrivere sui vostri letti quella dicitura” e gli mostrò la sua cartella.

A quel punto si sentì un urlo furibondo “Dove sono quei due Idioti!!!! Sono scherzi da fare!!!! Quando li prendo giuro che li maledico!!!!”

“Severus calmati, torna a riposare, non appena Harry si sveglierà ti avvertirò” disse il vecchio mago

“Non serve che mi avvisi Albus” disse infastidito e si rimise a letto

“Hermione, scusa ma ho visto male? Piton teneva la mano ad Harry?” disse bisbigliando il rosso

“No Ron, e lo hai sentito, lo ha chiamato Harry!! L’ho sentito solo io?” disse la riccia sottovoce

Il rosso scosse la testa.

“Voi due, se sento una sola parola uscire dalle vostre bocche, con chiunque su questa storia, vi trasformo in ingredienti per pozioni” ringhiò Piton con gli occhi chiusi “Sono stato chiaro?”

“SI, si-signore cristallino” balbettarono i due Grifondoro sorridendo

Quella stessa sera, Harry riprese conoscenza, i suoi amici vennero a salutarlo, Ron, Mione, Silente, Remus e tutti gli altri. Il ragazzo guardò in direzione del pozionista diverse volte, ma sembrava privo di conoscenza.

“Harry, che c’è stai male?” disse la riccia

“No è che Piton, sai non si è ancora svegliato. Ma sa bene?” chiese ansioso il moro

“Oh più che bene, oggi a pranzo ha già minacciato i gemelli e noi di maledirci, tranquillo è tutto a posto” disse il rosso ridendo

“Ohhhhh meno male, pensavo che……”

“No Harry sta bene” disse la riccia ridendo e guardando Ron, ripensando a come lo avevano trovato

“Ma cosa avete da ridere voi due?” disse il moro con un sopracciglio alzato

“Ehmmmmm te lo diciamo un’altra volta, ora non è sicuro” disse il rosso guardando il pozionista di traverso

“Si Harry, un’altra volta” e rise di nuovo

“Voi due mi state nascondendo qualcosa, forza ditemelo!” disse il moro incrociando le braccia

“Ehmm solo se vuoi vederci, torturati e trasformati in ingredienti per pozioni” disse Ron

“Cosa? ma che vuol dire?”

“Uhmmmmm Potter, nessuno ti ha insegnato un minimo di educazione? Qui c’è gente che ha bisogno di riposo!!!” ringhiò il pozionista

“Pro- professor Piton” disse raggiante il moro

Il pozionista si mise seduto e incrociando le braccia al petto disse “E voi due, non vi avevo avvertito?!”

“Noi, non abbiamo detto una sola parola Signore” dissero i due ragazzi spaventati

“Si certo. Sparite!!” urlò l’uomo

I due Grifoni salutarono il loro amico e poi lasciarono l’infermeria in gran fretta.


NB avevo detto che questo era l'ultimo capitolo, ma questa FF è come una droga.... ho deciso di aggiungerne ancora uno molto divertente....così giusto per non lasciare le cose all'immaginazione ecco.....Visto che in realtà ai fini della storia è questo l'ultimo capitolo......vi chiederei gentilmente specialmente a tutti quelli che hanno seguito la storia di lasciare un commento, anche telegrafico va bene (Bella , brutta, finale orribile, troppo forte, insomma fate voi)
Lady V

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Capitolo 17
*** E per la gioia di tutti.......e vissero felici e contenti ***


~~Questo è un capitolo extra, forse un pò fuori dalle righe rispetto a tutta la FF, se non volete leggere scene sdolcinate, non leggete....


Capitolo 17            E per la gioia di tutti ………e vissero felici e contenti…..

Erano passate circa due settimane, tutti avevano attraversato diverse fasi, prima i momenti di cordoglio per le vittime, poi i festeggiamenti per la vittoria, l’assalto dei giornalisti per intervistare gli eroi che avevano contribuito alla caduta di Voldemort. E ora l’ impegno per la ricostruzione del castello, quasi tutte le famiglie erano tornate alle loro case e a una sorta di normalità. Piton a parte le sue apparizioni d’obbligo nella ricostruzione, era sempre rintanato nei sotterranei, non aveva parlato con nessuno, e aveva accuratamente evitato il marmocchio sopravvissuto che aveva sconfitto in maniera definitiva Voldemort.

“Severus, sei di nuovo qui, perché non vieni di sopra? Tutti continuano a chiedersi dove sei” disse Silente

“Ho da fare” rispose innervosito l’uomo

“Cosa ti turba?” chiese gentilmente Silente

“Niente” rispose l’uomo sistemando alcune fiale

“Allora che aspetti andiamo”

“Albus, non ho voglia di vedere nessuno, tantomeno un’orda di gente, che non fa altro che dire scemenze e chiedere come sto. Quante volte devo dirlo ancora sto bene!!!”

“Oh ragazzo mio, sono solo preoccupati per te”

“Non occorre, io non ho bisogno di nessuno!!” ringhiò il pozionista

“Oh io non credo, ma se anche fosse vero, forse c’è qualcuno che ha bisogno di te” disse il vecchio mago sorridendo

“Che diavolo significa!! Non hai ancora finito con i tuoi indovinelli e trucchetti Albus??”

“Lo sai benissimo che sto parlando di Harry. Non fa altro che cercare di avvicinarti, di parlare con te, e tu lo mandi via ogni volta, perché lo fai Severus?”

“Perché abbiamo sconfitto il Signore Oscuro, adempito a ben due profezie, il mio compito è finito, l’ho protetto, è sopravvissuto, anzi tutti e due siamo sopravvissuti!!” ringhiò Piton

“Ti ricordo, che hai stretto un legame di sangue con quel ragazzo, e questo ti lega a lui per tutto il resto della tua vita, che tu lo voglia o no” disse allegramente il vecchio mago

“Ti diverte questo vero? Che io sia obbligato a condividere qualcosa con lui, per il resto della mia vita?” disse sibilando

“No, perché non credo che sia un obbligo. Ora basta Severus, ti ho visto quel giorno all’infermeria, ti ho sentito mentre lo chiamavi Harry e ho visto che gli tenevi la mano. Ti stai comportando da sciocco, come quando ti ostinavi a credere che fosse James. Quindi ora vieni di sopra e parla con lui” disse Silente seriamente

“Non so di cosa stai parlando, avrai avuto un’allucinazione” disse Piton

“Davvero? Quindi anche Weasley e Granger?” disse divertito il vecchio mago “Ahhh e anche Poppy e Remus?”

“Cosa? come ci hanno visti Poppy e il lupo mannaro non erano neanche lì!!” disse indignato l’uomo

“Oh si che c’erano, ma erano un po’ più distanti, non li hai notati, ma loro hanno visto tutto, posso assicuratelo. Se ti ostini giuro che metterò il ricordo nel pensatoio e lo faccio vedere a tutta la scuola!!” disse il vecchio mago

Piton inorridì al solo pensiero e poi ringhiò “TU non oseresti!!!!”

“Oh si che lo farei, ma solo se fossi costretto” disse e i suoi occhi scintillarono

((Ahhhh dannato vecchio pazzo!!!! Ancora con quello stramaledetto luccichio, quando la smetterà di darmi ordini folli, dovevo lasciare che il signore Oscuro la facesse fuori quel giorno!! Almeno adesso sarei libero da ogni obbligo))

“Forza Severus, andiamo!!” disse Silente con un tono che non ammetteva repliche ((Mi domando perché a volte deve comportarsi come un adolescente)) poi scosse la testa. Piton sbuffò sonoramente e poi lo seguì.

Il castello era semi deserto a parte i docenti, e il personale di servizio e qualche altra famiglia o persona che era rimasta senza un tetto, non c’era nessun altro. Era ora di pranzo e il tavolo era imbandito. Silente prese il suo solito posto e Piton si accomodò al suo. In quello arrivò il trio d’oro.

“Ohhh guarda chi c’è” disse la riccia

“Già, guarda guarda” disse il rosso

“E gli unici posti liberi sono di fronte a lui, forse dovremmo tornare dopo” disse il moro

“Ma che diavolo dici, non fai che dire che vuoi parlare con lui, questa è la tua occasione, andiamo!! E poi ho fame!” disse il rosso

“Ma lui, non vuole parlare con me, è più che evidente. Mi odia di nuovo, anche se non ne capisco il motivo” disse sospirando Harry

“Harry, posso assicurarti che Piton, non ti odia, dico davvero” disse la riccia

“Si certo, ma lo hai visto, mi guarda come se volesse cruciarmi” rispose Harry

“Mione io glielo dico, anche se questo ci costerà caro” disse il rosso sospirando, e la ragazza annuì.

“Amico, quando eri in infermeria, abbiamo visto, Piton seduto al tuo fianco, con un’espressione a dir poco disperata, che ti teneva la mano e ti ha chiamato, non riesco nemmeno a dirlo…..ti ha chiamato per nome!!!”

“Cosa? non ci credo” rispose stordito il moro

“Lo giuro, e ci ha minacciato di torture indicibili, se te lo avessimo detto. Ecco perché abbiamo aspettato, ma a questo punto, non potevamo più tacere. Ti prego digli che è stato Silente a dirtelo però” disse il rosso deglutendo a fatica.

Harry sorrise, Piton lo aveva chiamato per nome, pensando che era spacciato ((Ma allora perché mi evita?? Chi lo capisce è un genio.))
Così con grande sicurezza prese posto al tavolo.

“Professor Piton” disse il moro

“Potter” rispose disgustato l’uomo

“Potrei parlare con lei, per cinque minuti dopo pranzo?”

“Ho da fare Potter, non hai già abbastanza da fare con i tuoi ammiratori?” disse velenosamente il pozionista

“Nonostante i miei numerosi impegni, penso che posso trovare cinque minuti per chiunque, ma ancor di più per qualcuno di cui mi importa” disse solennemente

Piton strinse gli occhi poi fisso Ron ed Hermione che avevano gli occhi bassi “Voi due!! Glielo avete detto vero??” ringhiò furiosamente e sbattendo la forchetta sul tavolo. I due ragazzi, lo fissarono spaventati, mentre tutto il tavolo si era voltato a guardare Harry e Piton.

“SI me lo hanno detto e allora?” disse in tono di sfida

“Harry!!” lo ammonì la riccia

“Dannati mocciosi impiccioni” e si alzò dal tavolo per andarsene

Harry rimase un attimo spiazzato, poi vide Silente che gli faceva cenno di andargli dietro e che lo incoraggiava facendogli l’occhiolino.

Così Harry si alzò e gli corse dietro.

“Aspetti professore” urlò il moro a pochi passi da lui

“Vattene Potter!!” ringhiò il pozionista

“Quindi adesso che non sto morendo, non sono più Harry?” disse il moro sarcastico

Piton si voltò di scatto lo afferrò per un braccio e sibilò “Intanto non permetterti di usare quel tono con me, e secondo è stato solo un errore, mi hai sentito POTTER”

Harry era deciso a giocarsi il tutto per tutto, così tirò fuori il suo coraggio Grifondoro e disse “Io non credo, e la mano allora? Lei mi teneva la mano, quello non è un errore!”

“Ero confuso! Devo avere preso una botta in testa, quando siamo caduti” sibilò pericolosamente

“Oh si davvero??? Non mi incanta più, perché non può ammettere che le cose sono cambiate a tal punto da essere preoccupato per me! E non dica perché sono un Potter, perché questa scusa l’abbiamo già ampiamente sfruttata” disse sprezzante il moro

“Potter stai esagerando. Sparisci!!” e lo lasciò andare il braccio del ragazzo, era sull’orlo di una crisi isterica e si voltò per riprendere la strada verso i sotterranei senza esitare.

Harry lo superò e guardandolo dritto negli occhi disse “NO! Io mi ricordo cosa ha detto quel giorno” e recitò le esatte parole che Piton gli aveva detto quando avevano stretto il legame “Devi sapere che per un mago o una strega, il sangue non è solo un elemento essenziale della vita in se, ma è qualcosa di molto più importante e divino il sangue è potere. Ma non solo, è anche energia, azione, calore, movimento, legame e forza. In un “legame o patto di sangue” i due soggetti s’impegnano con questo potente strumento a "suggellare" qualcosa d’importante. Esso ha lo scopo di far sì che i contraenti partecipino a questo atto, in egual misura e natura. Mischiare il sangue di due maghi consenzienti, vuol dire - simbolicamente - entrare in un rapporto di parentela, l’uno con l'altro. IL RITO È MOLTO ANTICO E VIENE UTILIZZATO PROPRIO, DOVE SI RICHIEDE LA LEALTÀ DI COLORO CHE ADERISCONO E SI ESTINGUE SOLO CON LA MORTE DI UNO DEI DUE. QUINDI DAI CONTRAENTI SI RICHIEDE FEDELTÀ ETERNA A TUTTI I LIVELLI, CORPO, MENTE SPIRITO ED ANIMA. NEMMENO I PARENTI NATURALI, CONDIVIDONO, UNA RAPPORTO COSÌ PROFONDO.
E poi mi ha chiesto se capivo cosa voleva dire, beh sa una cosa io l’ho capito e lei? Forse sperava che morissi con Voldemort, in modo da non dover più pensare a questa storia, beh mi dispiace sono sopravvissuto ancora!!”

Piton al suono di quello parole assurde, afferrò con una mano il ragazzo per il colletto, sollevò l’altra mano e mentre stava per colpirlo, vide Harry chiudere gli occhi nell’attesa del colpo, senza cercare nemmeno di difendersi, e si fermò. “Sei un vero idiota Potter, come puoi dire una stupidaggine simile, dopo tutto quello che è successo” e lo lasciò andare “Vattene, so quello che cerchi, ma stai guardando nel posto sbagliato” disse Piton

Harry lo fissò con tristezza e sussurrò “Io………. per favore, possiamo parlarne con calma, solo io e lei”

Piton sospirò, il marmocchio era davvero testardo, non avrebbe ceduto “Va bene, muoviti andiamo nei miei alloggi”

Una volta arrivati Piton ordinò del te con i biscotti e due fette di torta e si sedettero, lui alla sua poltrona preferita ed Harry sul divano.

“Dimmi cosa ti aspetti, che io faccia adesso Potter” disse l’uomo vestito di nero

“Io…..io non mi aspetto niente a dire il vero. Vorrei solo, venirla a trovare di tanto in tanto. E magari il prossimo anno quando siamo a scuola, potrei venire qui a volte” disse il moro mentre si guardava le scarpe “Ehmmm potrebbe chiamarmi Harry adesso?”

Piton alzò gli occhi al cielo ((Dannazione, sarà la mia morte)) “Uhmmmmm HARRY, sei contento?” disse incrociando le braccia al petto “Io non insegnerò più, questo era il mio ultimo anno, il lavoro di insegante era solo una copertura, non voglio mai più vedere un marmocchio in vita mia” Aveva già ampiamente discusso e litigato svariate volte con Silente su questo punto, che infatti si era categoricamente rifiutato di accettare le sue dimissioni.

“Co-cosa, ma perché?? Lei non può, e chi prenderà il suo posto? Nessuno può prendere il suo posto?? Non vada via! Le cosa saranno diverse ora gli studenti, la apprezzeranno di più” disse il moro fiducioso

“Pott-Harry, ho già fatto la mia scelta, e niente o nessuno mi farà cambiare idea. Piuttosto dimmi, cosa pensi di fare nel tuo futuro?”
“Io ho sempre pensato di diventare un Auror, ma dopo aver combattuto con Voldemort e tutto il resto, non credo di voler avere a che fare, con altri maghi oscuri o cose simili, io …..ecco…….pensavo di diventare insegante”

Piton sapeva che il ragazzo aveva sempre pensato alla carriera di Auror, Minerva lo aveva supplicato di alzargli i voti in pozioni solo farlo entrare nel programma, quindi era più che sorpreso “Insegnante? “disse alzando un sopracciglio

“Ehmmmm si pensavo in difesa. Lei che ne dice, potrei riuscirci?” chiese il moro esitante

Piton lo fissò sorpreso e poi disse “Potter” il ragazzo lo corresse “Harry” Piton alzò gli occhi al cielo e riprese il suo discorso “Harry, ti rendi conto, che dopo aver sconfitto il Signore Oscuro, potresti intraprendere qualsiasi genere di carriera. Se solo lo desiderassi saresti eletto ministro della magia. Perché vuoi diventare insegnate?”

“Perché mi è piaciuto. Sia quando l’ho fatto con l’esercito di Silente e sia quest’anno con lei e Tonks, anche se con una guida è stato molto più semplice devo ammetterlo” disse sorridendo

“Capisco. Allora è un ottima scelta, vedo che ci hai riflettuto sul serio. Se avrai bisogno di me, ti aiuterò” disse seriamente

“Grazie” rispose il moro sorridendo

Ci fu un imbarazzante momento di silenzio e poi come se fosse sotto imperius chiese “Harry quest’estate dove andrai, sei ancora minorenne?”

“Ehmmm io con i Weasley credo, non ne abbiamo ancora parlato, ma alla fine andrò da loro. Sa la mia famiglia babbana mi odia, e ora che non c’è più nulla da temere non sono obbligato a stare da loro. Remus mi aveva proposto di stare da lui, ma presto si sposerà con Tonks e io non voglio fare il terzo incomodo. In fondo è solo per un’estate, non ha davvero importanza dove starò, poi sarò maggiorenne e potrò vivere da solo.“

“Capisco” disse il pozionista pizzicandosi il naso. ((Da solo??Merlino ci protegga tutti, chissà che danni sarà in grado di fare))

“Bene grazie per il suo tempo, e mi dispiace di avere esagerato” disse il moro alzandosi

“Ho esagerato anche io Potter….Harry, se lo desideri torna pure quando vuoi, sai dove trovarmi, per ora” disse il pozionista

Harry sorrise e uscì dalla porta. Poco dopo incontrò “casualmente” Silente, e gli raccontò cosa era accaduto.

“Uhmmmm Harry che ne dici se facciamo un ultimo tentativo di tenere Severus al castello?” disse il vecchio mago, che più di ogni altra cosa non voleva vederlo andare via, perché sapeva che si sarebbe isolato in un laboratorio di pozioni senza un briciolo di relazione sociale. Proprio adesso che aveva fatto dei passi da gigante in quel senso.

“Io dico che ci sto, ma che aveva in mente?” disse il moro

“Oh credo che mi servirà l’aiuto di tutti” disse il vecchio mago

Una settimana dopo, era stata indetta una cerimonia commemorativa per i caduti e dopo un pranzo. La cerimonia era stata molto bella e commovente, erano presenti tutti gli studenti e gli ex studenti di Hogwarts.

“Severus, dove stai andando?” chiese Silente

“Devo finire di preparare i miei bagagli Albus, non tornerò il prossimo anno e quindi devo imballare tutto”

“Io non ho accettato le tue dimissioni” disse il vecchio mago seriamente

“E io me ne infischio. Sono settimane che ti sto dicendo, che devi trovarti un nuovo insegnante, ignorare le mie dimissioni non cambierà il fatto, che ti ritroverai senza un professore di pozioni a settembre”

“Non puoi farlo dopo? Vieni al pranzo, sarebbe scortese, e poi vuoi dare un altro dolore a questo povero vecchio?” disse Silente

Piton alzò gli occhi al cielo e rispose “D’accordo, andiamo” ((Ahhh non vedo l’ora di liberarmi di te….dove andrò nessuno potrà obbligarmi a fare nulla, e neanche sotto tortura ti dirò dove sto andando)). Piton aveva le idee chiare, aveva deciso di trasferirsi, in una confortevole casa che aveva acquistato un paio di anni prima in scozia. L’aveva attrezzata con un grande laboratorio. Avrebbe così dedicato gran parte del suo tempo alla ricerca e alla pubblicazione di nuove pozioni e avrebbe venduto le sue miscele su ordinazione alle farmacie, agli speziali e a chiunque ne facesse richiesta. L’ubicazione della casa era un segreto, e tale sarebbe rimasto.

Una volta entrati nella sala grande, Piton rimase a bocca aperta, l’enorme sala era addobbata con i colori serpeverde, con festoni e palloncini color verde e argento e poi, c’era un grande striscione centrale che diceva

“Cosa ne sarà di Hogwarts senza il Pipistrello dei sotterranei”
E due laterali che riportavano le scritte “Professor Piton resta con noi” e “Senza di lei, chi ci salverà dalle leste di legno”

Poi un ex allievo serpeverde si avvicinò al pozionista e rispettosamente gli allungò una pila infinita di saggi e disse “Buongiorno professor Piton, ecco questo è un piccolo omaggio per lei, da parte di tutti gli studenti ed ex studenti qui presenti, sono lunghi almeno due piedi. Spero davvero che ci ripensi, non vorrà negare alle future generazioni di imparare dal migliore” disse ghignando

“Lo sai che non funzionano con me le lusinghe, dimmi piuttosto chi ha messo in scena tutta questa farsa Higgs” ringhiò Piton

“Oh signore, credo i suoi amici Grifondoro laggiù” disse alzando le mani e indicando il trio d’oro e Silente che sorridevano e lo stavano salutando allegramente. Piton si passò una mano sulla faccia e pensò ((Merlino salvami dai Grifondoro emotivi e teste di legno…..di qualsiasi età))

La festa era stata divertente, Piton era rimasto sorpreso da quanti ex allievi avevano partecipato anche di altre case. Poi una volta tornato nei sotterranei così per curiosità iniziò a leggere i saggi, era stupito, molti di loro lo apprezzavano e scrivevano che avevano imparato molto, certo tutti avevano sottolineato che aveva un carattere particolare, severo e burbero, solo Potter aveva avuto l’ardire di scrivere orribile, pessimo, irritante, e testardo. Adesso era confuso, cosa doveva fare, aveva già immaginato di passare i suoi prossimi anni in beata solitudine in scozia, questo era del tutto inaspettato. Quella notte non riuscì a chiudere occhio, tormentato dal dubbio. Il mattino successivo a colazione, aveva una faccia scura ed era di pessimo umore.

“Santo cielo, i saggi non gli sono piaciuti? Te lo avevo detto di non scrivere quelle cose Harry!! Disse la riccia

“Guarda che era solo la verità, e lui lo sa” disse il moro

“Non posso crederci che lo abbiamo fatto, che gli abbiamo chiesto di restare” disse il rosso

Piton li fulminò con lo sguardo e i tre Grifondoro smisero quasi di respirare. “Voi tre” disse indicandoli, “Venite con me, dobbiamo fare un discorsetto” il trio annuì con la testa, si alzarono e lo seguirono senza emettere un suono.

Una volta fuori dalla sala, nel bel mezzo del corridoio Piton sibilò “Perchè diavolo avete fatto una cosa simile?”

“Ehmmm non era chiaro? Vogliamo che lei resti” disse il moro

“Siete consapevoli che se decido di restare, tutto sarà come prima, detenzioni, saggi extra e tutto il resto?” disse torreggiandoli

I tre annuirono spaventati “Beh però almeno non privilegerà più i serpeverde, giusto?” chiese Ron con un filo di voce

“Weasley era per la copertura” disse massaggiandosi le tempie

“Quindi professore, è un si?” chiese Hermione speranzosa

“Granger, devi proprio essere così petulante in ogni occasione!” disse ringhiano

I tre ragazzi lo fissavano, con quei maledetti occhietti speranzosi, per non parlare dello sguardo da cucciolo indifeso che aveva Potter ((Dannati Grifondoro saranno la mia rovina e la mia morte, Albus li ha istruiti proprio bene.)), poi sospirando disse “E sia, resterò ancora un paio di anni. E poi non voglio neanche immaginare in che guai potresti cacciarti senza un’attenta supervisione POTTER”

I tre ragazzi erano talmente entusiasti che finirono per abbracciarlo senza neanche rendersene conto, Piton era imbarazzato, e proprio in quel momento Silente e gli altri insegnanti uscirono dalla sala grande.

“Ehm Ehm Severus, immagino che questo vuol dire che ci hai ripensato” disse Silente con gli occhi scintillanti e un sorriso enorme

((Proprio adesso, dannato vecchio pazzo inopportuno come sempre)) “Lasciatemi andare voi tre teste di legno!! O vi faccio grattare calderoni finché non vi cadono le dita” poi aggiunse “SI Albus, ma solo un paio di anni, il mio ritiro è solo rimandato” disse cercando di darsi un tono il pozionista

Minerva rise, e anche gli altri insegnati era stata davvero una scena comica, per non parlare del fatto che Harry era l’unico dei tre che non lo aveva ancora mollato.

“Potter, 10 punti in meno a Grifondoro, per la tua sfacciataggine” sibilò Piton

“Tanto non ha vinto nessuno quest’anno” disse il moro

“Potter, dannazione”

“Non la lascio se non mi chiama Harry davanti a tutti” disse il moro

“HARRY, lasciami andare ORA!!!” ringhiò il pozionista

Così il moro lasciò la presa, e sorrise.

“Sei in grossi guai, ti farò pulire calderoni tutta l’estate!!” disse sibilando vicino al suo naso

“Cosa?” lo guardò sorpreso il moro

Piton rimase un attimo in silenzio e poi in tono serio e freddo disse “Si ho pensato che visto che sei sotto la mia tutela per via del legame di sangue, forse sarebbe meglio che venissi con me a casa mia per questa estate, in modo che io possa insegnarti almeno i rudimenti dell’educazione che è richiesta ad un mago rispettabile, visto che sembri del tutto fuori controllo” disse con un sopracciglio alzato.

“Davvero? Accetto” poi si voltò verso Ron e disse “Verrò a trovarvi”

Silente li guardava raggiante, sapeva che Harry e Severus sarebbero stati una grande squadra, ed ora uno dei suoi sogni più grandi si era realizzato. Le persone alla quale teneva di più in questo mondo dopo tanti pregiudizi, indugi, paure, dolore, perplessità avrebbero trovato insieme pace e serenità, si sarebbero presi cura l’uno dell’altro per molti anni a venire.

FINE


Note dell’autrice
E così finisce davvero la nostra storia….….ahhh mi mancheranno tanto i nostri Harry e Sev….mi è scesa una lacrimuccia mentre scrivevo la parola fine. So che in questo capitolo ho un po’ esagerato….. ma il titolo era e vissero felici e contenti….e tutti si sono impegnati parecchio per convincere il nostro Piton a cambiare idea. Ho riso un sacco immaginando diverse scene…. E alla fine non ce l’h fatta ho tenuto duro tutta la FF ma ho dovuto metterci un po’ di miele…..concedetemelo…….anche io ho un cuore…..Sarebbe davvero molto bello da parte di chi legge, lasciare un segno del proprio passaggio lasciando una recensione finale.....Ora so che vi ho stressato all'infinito con queste richieste di recensioni e commenti, ma cercate di capire che è l'unico modo che ho per comprendere cosa ne pensate, se vi è piaciuta o anche no. Spero davvero di sentirvi....alla prossima FF

 

Ricordo a tutti che esiste ancora, il secondo finale di questa storia, che riprenderò a scrivere a breve che si chiama Tra ombra e luce.

Ringrazio Giulia40174, ho preso da lei l’idea degli striscioni per la festa di Sev.
Volevo ringraziare tutte le persone che hanno seguito la storia, anche quelle che non hanno lasciato uno straccio di recensione, (comunque siete ancora in tempo con questo capitolo) ma soprattutto quelle che lo hanno fatto e mi hanno spronato a proseguire. In particolare
Mistery_SEv, Giulia40174, Queen of Snape and Joker, Auror 92, Lululove2, Speranza, Miss Gold 394, Greengyn.

Grazie a chiunque si sia preso la briga di leggere la mia storia
Lady V

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