Stolen kisses

di anotherstoryofme
(/viewuser.php?uid=373335)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** imbranata e sfortunata ***
Capitolo 2: *** Sono in punizione, e non è neanche colpa mia ***
Capitolo 3: *** È dappertutto ***
Capitolo 4: *** Non posso passare neanche una giornata tranquilla ***
Capitolo 5: *** In biblioteca ***
Capitolo 6: *** Fissata con le patatine ***
Capitolo 7: *** Sono un danno ***
Capitolo 8: *** Battaglie di uova e pazzie varie ***
Capitolo 9: *** Un risveglio burrascoso ***
Capitolo 10: *** Il mio amore incondizionato per la corsa ***
Capitolo 11: *** Gomitate sulle costole a non finire ***
Capitolo 12: *** Scoperte traumatizzanti ***
Capitolo 13: *** Troppi, troppi feels ***
Capitolo 14: *** Questo non va bene ***
Capitolo 15: *** Stupido Ethan! ***
Capitolo 16: *** Tutti contro di me ***
Capitolo 17: *** Alec? ***
Capitolo 18: *** Stupido ballo scolastico! ***
Capitolo 19: *** Forse non è solo una cotta passeggera... ***
Capitolo 20: *** Alleluia ***
Capitolo 21: *** Non ci capisco più niente ***



Capitolo 1
*** imbranata e sfortunata ***



 

Il fatto che io abbia la testa sempre tra le nuvole, che qualcuno lassù probabilmente ce l'ha con me, che non riesca a parlare decentemente con un ragazzo e che sono sfigata in tutto non giustifica il fatto che sono un'imbranata cronica.

Davvero, la mia è una patologia: inciampo ogni tre passi, faccio figure di merda a raffica e non capisco quasi mai ciò che la gente mi dice perchè in realtà sto pensando a qualcos'altro, tipo il mio personaggio preferito del libro che sto leggendo.

Ma ormai ci sono abituata e, devo dire, che a me va bene così, tutta questa strana situazione, mi basta sapere che ho una bella famiglia, due amiche pazze, gente che mi guarda costantemente male e dei ragazzi che mi chiedono di uscire ma che se ne pentono un secondo dopo per via di una mia ennesima figura di merda.

Non per niente leggo libri, almeno lì nel peggiore dei casi sei una depressa che, nonostante tutto, si fidanza felicemente, io invece mi devo accontentare di essere una sedicenne che è tutto all'infuori del normale.

Ma, hey, nessuno è normale in fondo.

E non mi avete ancora vista: sono magra, e questo è un bene, ma sono anche piatta, non sono bassa, sono gli altri ad essere più alti di me, ho gli occhi di un comune marrone, grandi come quelli di un cerbiatto e offuscati da occhiali da vista.

Ah, dimenticavo, ho i capelli biondi, ricci e lunghi, che, diciamocelo, sono gli unici che avrebbero potuto salvarmi il culo se non fossero così scompigliati che faccio fatica a capire se un uccellino ha costruito un nido sopra la mia testa o sono solo ciuffi disposti così a caso.

La campanella che segna l'inizio delle lezioni mi fa riprendere dal mio stato di depressione momentanea, certo che deve essere noiosa la mia mente, è prima mattina e già mi perdo nei miei stessi pensieri.

In ogni caso, la prima lezione di oggi è così irrilevante che non mi accorgo neanche dell'ingresso del professore, apro il libro che mi sono portata da casa e mi immergo nella lettura senza badare a nient'altro, d'altro canto, Katniss ha bisogno di me per sopravvivere: se io non leggo, lei non esiste.

-Wilson! Si può sapere cosa stai facendo?-

Non so quanto tempo è passato quando sento il mio cognome, quando però mi accorgo che il professore mi sta guardando male, sussulto facendo cadere il libro a terra con un leggero tonfo.

Sprofondo nella sedia sperando di diventare invisibile mentre intorno a me si diffondo le risate dei miei compagni.

Questo è uno dei momenti in cui odio essere imbranata.

-Ehm... mi scusi. Stavo...- solo cercando di trattenermi per non fangirlare e sembrare ancora più anormale del solito.

-Visto che hai così tanta voglia di leggere, Wilson, leggi alla classe il prossimo paragrafo-

Il prof mi squadra severo finchè non inizio, e non è facile considerando il fatto che nel frattempo tento inutilmente di spostare il libro sul pavimento più vicino a me.

Alla fine del paragrafo quasi sono sudata per lo sforzo che ho fatto, bastardo di un professore.

Per fortuna l'ora passa quasi in fretta, e mi ritrovo come niente di nuovo a leggere quel dannato libro in attesa che entri il prossimo insegnante.

-Elle-

Mi è sembrato di sentire qualcosa che ha spazzato per un momento il mio caos mentale.

-Elle!-

Sobbalzo di nuovo, e indovinate cosa succede? Il libro cade di nuovo a terra rovinandosi più del dovuto.

Alzo lo sguardo per incenerire chiunque abbia osato interrompermi nella mia accanita lettura, ma poi mi immergo in due occhi verde foresta e tutto scompare per un secondo.

-Quel libro deve essere davvero interessante se ti devo chiamare tre volte per farmi sentire!-

Ecco a voi Ethan, compagno di classe nelle lezioni di inglese, matematica ed educazione fisica, rompicoglioni di mestiere, e bocciato una volta, pare che abbia fatto un casino di assense per problemi familiari.

-Quante volte ti devo dire di non chiamarmi Elle! Il mio nome è Danielle, almeno chiamami Dani se sei così pigro!-

Nessuno mi chiama Elle perchè odio quel nome, sebbene sia lo stesso di un personaggio di Death Note, rappresenta solo una lettera, non ha senso. Ethan però insiste nel chiamarmi Elle, ormai mi ci sono abituata, però mi da fastidio comunque.

Lui mi guarda alzando un sopracciglio, fregandosene del tutto di ciò che sto dicendo.

Oh, quanto lo odio.

-In ogni caso, questo- prende il mio libro da terra e se lo mette sotto braccio -lo prendo io-

Aspetta, cosa? Mi prende in giro per caso?

Lo guardo male alzando un sopracciglio -E mi spieghi cosa ci faresti?-

Lui fa un sorrisetto come se la cosa sia ovvia -Bè, voglio capire cosa c'è di così tanto interessante nei tuoi libri e...voglio vedere come te la cavi senza averne uno tra le mani-

-E questo cosa significa?-

-Andiamo Elle, ogni volta che ti guardo stai leggendo un libro, praticamente tu ci vivi dentro!-

Incrocio le braccia cercando di assumere un'aria autorevole - Ecco perchè ho bisogno di quel libro. Ridammelo-

-Prova a prenderlo allora- ammicca lui.

Saltello per prendere il libro che lui ha portato sopra la sua testa, ma lui è così alto che gli arrivo a malapena al collo, il che mi fa innervosire ulteriormente. Mi do una spinta più forte delle altre e... e cado di culo a terra, senza libro e con le guance in fiamme.

Ecco, l'ho fatto di nuovo, sono davvero una frana.

Lui se la ride tranquillamente come se non mi avesse quasi spaccato l'osso sacro, e io mi alzo il più in fretta possibile cercando di evitare ulteriore imbarazzo, fortuna che gli altri compagni se ne sono già andati in un'altra aula per seguire la prossima lezione.

Merda, la lezione! Ero così immersa a leggere che non ho nemmeno sentito l'altra campanella, sono in ritardissimo!

-Senti Ethan, vaffanculo- detto proprio papale papale, certe volte non lo capisco proprio.

Scappo fuori dalla classe prima che lui potesse rispondermi e cerco di non pensare al mio libro in pericolo tra le sue mani.
-------

Durante l'ora di educazione fisica riesco a escogitare un piano per la missione "salva il libro o sei fottuta", forse il nome è un pò lungo, ma rende di più l'idea.

Dopo il riscaldamento il professore ci lascia fare gli sport che vogliamo, quindi io ne approfitto per entrare in azione, assicurandomi prima che Ethan sia occupato in qualcosa.

Arrivata davanti allo spogliatoio maschile mi accerto che nessuno stia nei paraggi prima di entrare in punta di piedi, quasi quasi mi schiaccio alla parete e con le mani faccio la forma della pistola, solo per rendere il tutto un pò più "agente segreto della CIA", ma meglio non farlo.

Cerco lo zaino di Ethan tra la miriade di zaini che ci sono in giro, mi pare che il suo è con le varie tonalità verde militare, è così figo che lo vorrei avere io, ma mi accontento del mio coperto di graffiti.

Sono così silenziosa che mi sto quasi per congratulare con me stessa, quando non scanso in tempo la cinghia di una sacca e perdo l'equilibrio.

Per fortuna questa volta non cado io, ma alcuni zaini sistemati sulle sedie, facendo un gran fracasso.

Scatto indietro per vedere se qualcuno nei paraggi si è accorto del rumore ma mi tranquillizzo non vedendo anima viva, con l'adrenalina a mille manco stessi nel bel mezzo di una rissa.

La mia ricerca continua fin quando non sento una voce che quasi mi fa prendere un infarto.

-Cercavi questo per caso?-

Ethan è appoggiato disinvolto alla porta con in mano il mio libro, i capelli scuri e scompigliati, gli coprono in parte i suoi occhi verde smeraldo e la maglia aderente gli fascia l'ampio petto muscoloso.

Arrossisco quando mi accorgo che lo sto osservando da fin troppo tempo, però devo ammettere che è davvero bello.

-Dammelo!-

Lui ghigna -Non ti facevo così esplicita e intraprendente, Elle-

Io arrossisco ancora di più mentre mentalmente lo maledico per essere così stupido e cogliere tutti i doppi sensi -Scemo, intendo il libro. Ridammi il libro-

-Peccato, quasi quasi ci facevo un pensierino- si passa la lingua sul labbro inferiore con fare sensuale e io cerco di non arrossire di più e di non entrare nel panico perchè mi sta solo prendendo in giro.

-Idiota-

-Imbranata-

-Rompipalle-

-Cagasotto-

-Smettila!-

-Tu hai iniziato! E poi so che hai deciso di smetterla solo perchè non mi trovi più difetti!-

Faccio per ribattere ancora, indignata, ma lui mi copre la bocca con la mano improvvisamente e io lo guardo in attesa, irritata e confusa allo stesso tempo.

Mi fa cenno di stare zitta e solo adesso capisco che si sentono dei passi che si stanno avvicinando, e non provengono dalla palestra ma dall'altra parte, il che vuol dire che probabilmente é un bidello o un professore e se ci trova nello spogliatoio, da soli, vicini, siamo fottuti.

Il mio cuore inizia a battere veloce, ora si che mi sembra una vera missione, cerco di entrare velocemente nel bagno ma Ethan mi blocca il braccio.

Faccio un cenno verso la porta per ricordargli il pericolo incombente che si sta avvicinando e lui che fa? Mi bacia, e ci mette anche impegno.

Giusto per peggiorare le cose e farmi venire un infarto vero.

Strabuzzo gli occhi per la sorpresa ma poi ricambio il bacio perchè non so che fare, perchè ora siamo fottuti comunque e perchè le sue labbra sono così calde e perfette che non puoi lasciartele andare.

Naturalmente veniamo interrotti quasi subito da, come avevo previsto, un professore, anzi, non un professore qualsiasi, ma quello di fisica, il più tosto della scuola.

Io lo dicevo, che eravamo fottuti.

-Si può sapere cosa avete intenzione di fare? Siamo in una scuola, il contegno e la disciplina devono essere rispettate! Santo cielo io vado a prendere un pallone per un esperimento, e trovo due adolescenti impegnati a strusciarsi, ma cosa vi passa per la testa!? Lubrificante alieno!? Andate in presidenza, subito!-

Il rosso della faccia del professore arrabbiato, non supera il mio per l'imbarazzo, sto cercando praticamente tutti i modi per diventare invisibile e nel frattempo uccidere Ethan, ma nella mia testa ho solo in mente che siamo nei guai, e che Ethan mi ha appena baciato, senza neanche un motivo apparente.

Lui invece al posto di essere sconvolto se la ride, così, senza capire che sta scherzando con il fuoco.

-Hai sentito cosa ha detto? Un lubrificante alieno nel cervello! Lei si che mi fa morire, professore!-

Ops. Giuro che se fosse possibile, vedrei il fumo uscire dalle orecchie del prof.

-Tra un pò sarai morto veramente se non vai subito in presidenza, Cooper!-

Questa volta per fortuna il suo sorriso svanisce ed è come se la luce è diminuita nella stanza, ci dirigiamo in presidenza in silenzio ed a occhi bassi, seguiti dal prof.

Quando arriviamo dal preside, io e Ethan come se ci fossimo messi d'accordo, sfoggiamo il sorriso più falso del mondo, nella speranza che non ci dia punizioni e che ci lasci andare indenni.

Ma naturalmente questo è il preside, e con lui non si scherza, mai.

Rimaniamo fermi mentre il professore di fisica racconta la sua versione dei fatti, naturalmente noi non possiamo obiettare perchè quello che ha visto non può essere discusso, e poi, neanche io crederei a qualsiasi cosa per giustificare un bacio nel vero senso del termine.

Purtroppo io sono innocente, Ethan è quello che deve bruciare all'inferno, ma che ci posso fare, oltre che imbranata ho pure sfiga.

-E così volevate divertirvi, eh? Visto che ci tenete tanto preparerete voi il luogo dove questo fine settimana la scuola ha organizzato il lavaggio auto, e naturalmente dovrete partecipare anche voi, fino alla fine. Anzi, visto che ci siete poi dovrete pulire tutto-

-Ma preside...- Ethan viene bloccato da un'occhiata minacciosa che non ammette repliche e poi esce afflitto dalla stanza seguito da me.

Gli tiro la maglia per farlo fermare, non se ne può andare così facilmente senza aver subito l'ira di Danielle Wilson!

-Cosa credevi di fare!?-

-Oh andiamo Elle, non farne un affare di stato-

-Si che lo faccio se abbiamo avuto una punizione a causa tua. E non chiamarmi Elle!-

So che è tutto fiato sprecato per lui, ma tentar non nuoce.

Lui come risposta si avvicina e mi sussurra -Tanto so che ti piace quando ti chiamo così, Elle-

Ohmerdasecca certo che il tono che ha usato era così sensuale, e poi lui ora è così vicino che riesco a vedere le pagliuzze verdi dei suoi occhi e divento tutta rossa per la trecentomiglionesima volta, ma che ci posso fare se non mi comporto normalmente se un ragazzo mi sta vicino?

Fanculo non mi devo far distrarre perchè mi sta solo prendendo in giro, è il suo mestiere, così scuoto la testa per scacciare pensieri poco consoni a quel momento e gli tiro un sonoro schiaffo.

Vedere la sua espressione sconvolta è molto, molto soddisfacente, mi viene da ridere sadicamente come i cattivi nei cartoni animati.

-Si può sapere cosa avevi in mente quando mi hai baciata?-

Lui si massaggia un pò la guancia prima di rispondere imbronciato -Ma che ne so, ho pensato ai film d'azione quando il ragazzo bacia la ragazza per non far notare ai cattivi i loro visi, evidentemente non funziona nella vita vera-

Spalanco la bocca sorpresa che la stupidità di un ragazzo potesse arrivare a tanto -È una cosa veramente stupida. Non potevi lasciare che io entrassi in bagno, l'importante era che non ci avessero visto in due, non che non avrebbero conosciuto i nostri visi! Ma come cavolo fai a pensare una cosa del gen...-

Non mi fa neanche finire la frase che le sue labbra sono di nuovo sulle mie, che la sua lingua gioca di nuovo con la mia e che io di nuovo perdo un battito, anzi mi viene quasi un infarto.

Cosa stavo dicendo? Non me lo ricordo proprio, ciò che sento in questo momento sono solo le sue labbra calde sulle mie e la sua mano che preme delicatamente dietro la schiena per avvicinarmi di più a lui.

Ma dico io, ci sta prendendo gusto a baciarmi così all'improvviso o cosa?

-So che ti è piaciuto, Elle, quindi non fare così tante storie!-

Non ce la faccio a sopportare il suo sorrisetto sarcastico, mormoro un vaffanculo, e me ne vado infuriata con lui perchè non può prendersi così gioco di me e infuriata con me perchè, infondo, ha ragione.

ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti :)
Povera Danielle, eh! Ma avrà anche i suoi momenti felici... non dico nient'altro altrimenti questo angolo diventa enorme!
Spero che la storia vi abbia incuriosito o per lo meno divertito, sarei grata se mi lasciaste una recensione.
Al prossimo capitolo :)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Sono in punizione, e non è neanche colpa mia ***


Sono in un bosco, la brezza fresca mi pizzica il naso e i raggi di sole illuminano le piante qua e là.
In lontananza sento un rumore che si fa sempre più vicino, ma solo quando lo vedo capisco che è di un principe su un cavallo.
Quando il ragazzo scende mi cinge subito la vita con una mano, con fare possessivo. -Oh Danielle, luce dei miei occhi, sangue delle mie vene...-
Posso vomitare?
A parte il cervello è molto, ma molto bello, così quando si avvicina io non mi allontano, ma mi immergo nei suoi occhi verdi come la foresta che ci circonda.
Fisso le sue labbra sempre più grandi e poi... e poi...
Driiin
Mi alzo a sedere di scatto, così di scatto che finisco a terra senza neanche rendermi conto che mi trovo nella mia camera al posto che in un enorme bosco.
Mi sa che anche nei sogni sono sfigata...
Guardo l'orario, sono le 8 e mezza e io ho un sonno pazzesco, senza contare che oggi io non sarei neanche dovuta andare a scuola, allora perchè mi sono svegliata così presto?
Quando mi ricordo che oggi devo preparare il lavaggio auto a causa della punizione, scatto in piedi e finisco contro il comodino che, per altro, si è rivelato molto scomodo.
Mi sono appena svegliata e già sono dolorante, se il buongiorno si vede dal mattino, non voglio sapere come andrà il resto della giornata.
-Aaaaaaaah-
Il mio fratellino irrompe tutto ad un tratto nella mia camera con una pistola ad acqua in mano e dei segni neri sulle guance, seguito da mio fratello maggiore conciato nelle stesse condizioni.
-Un mostro! Abbattiamolo!-
Ma che, ce l'hanno con me?
In meno di un secondo mi ritrovo inzuppata d'acqua dalla testa ai piedi, il fumo che mi esce dalle orecchie e due bambini che corrono intorno a me con fare cospiratorio.
-Aaaaaah-
Questa volta sono io a gridare per cacciarli via, infatti loro se ne vanno "impauriti" a rompere qualcun'altro, e meno male che uno dei due "pistoleri" ha quasi 19 anni...
Io non posso subire questi traumi di prima mattina, ne risente la mia salute mentale che già non è molta.
Già esausta mi trascino letteralmente fino al bagno, ma quel qualcuno lassù oggi ha deciso di complicarmi la vita più degli atri giorni, infatti dentro c'è mia sorella a piastrarsi i capelli.
Avere tre fratelli è una fatica immensa, ve lo giuro.
-Ricordami di uccidere i tuoi fratelli- dice Lena, mia sorella, quando mi vede, probabilmente Chuck e Simon sono passati anche da lei.
-Ricordami di uccidere l'umanità- sì, sono molto positiva di mattina presto.
Finalmente dopo venti minuti riesco a prepararmi, se questo viene inteso anche se ho i capelli che se ne vanno per conto loro e delle occhiaie così violacee che sembra che qualcuno mi abbia preso a pugni. Mi infilo un paio di occhiali da sole e mi trascino in modalità zombie fino al parcheggio della scuola dove riesco per miracolo ad arrivare alle macchinette per prendermi finalmente un caffè.
In questo momento credo proprio che il caffè sia il mio eterno salvatore.
-Ciao Elle!-
Una mano mi blocca il braccio e mi fa girare di scatto verso Ethan che mi guarda con un sorrisetto divertito.
Cosa c'è di divertente?
Forse è il fatto che quando quel bastardo mi ha bloccato, il caffè mi è caduto sulla maglia, confermando il fatto che oggi non è giornata.
Lo guardo male ma non funziona perchè ho gli occhiali da sole, quindi faccio finta di niente giusto per non aumentare il suo divertimento.
Quando mi faccio la coda Ethan ne approfitta per rubarmi gli occhiali, ma appena me li sfila li rimette subito apposto con una faccia schifata.
-Faccio così pena?- gli chiedo affranta.
-Ehm... notte movimentata?-
Lo sguardo omicida non funziona neanche questa volta. -È presto, sto praticamente dormendo in piedi-
-Sono le nove, Elle-
-Ma è sabato! A quest'ora dovrei stare ancora a crogiolarmi nel letto-
-Con me al tuo fianco, ma non tutto quello che vuoi si avvera- dice credendosi come non mai.
-Tu non sai quello che voglio- il mio tono determinato dovrebbe servire a fargli capire che il discorso per me è finito, ma lui continua a blaterare qualcosa tipo "vorresti vivere tra i libri" e "ammettilo che vorresti vivere anche con me" e solo allora mi ricordo che l'ultima volta che ci siamo incontrati mi ha baciato.
Divento tutta rossa manco mi fossi ustionata al sole, e, come per peggiorare le cose, siccome ormai ho perso il filo del suo discorso, gli fisso le labbra.
Naturalmente è normale fissare la bocca di qualcuno che è pure stronzo e pervertito, solo perchè non si sa che fare.
Mi mordo le labbra per non gridare dalla frustrazione, ma così peggioro solo le cose.
-Se vuoi baciarmi puoi farlo-
Cos...ohmerdasecca Ethan ce l'ha con me!
Divento ancora più rossa, questa volta dalla rabbia. -Smettila, per favore!-
-Di fare cosa?- ghigna divertito.
Fa pure il finto tonto!? So che gli piace prendermi in giro ma quando è troppo è troppo.
Cercando di non farlo notare, prendo la pompa d'acqua vicino a me e mi avvicino a lui piano, come se volessi baciarlo, ignorando il cuore che batte impazzito nel mio petto.
Quando aziono la pompa lui si ritrova bagnato fradicio prima che possa accorgersi cosa io abbia fatto e rimane lì impalato con gli occhi chiusi e la bocca aperta dalla sorpresa.
Non credo che avergli fatto questo scherzo sia stata la cosa giusta, perchè in questo momento sto proprio invidiando le goccioline che strisciano lente sulla sua maglietta ora diventata quasi trasparente e aderente ai muscoli.
Deglutisco e distolgo lo sguardo a fatica, accorgendomi appena in tempo che Ethan sta per tirarmi un secchio d'acqua in faccia, con i muscoli che si contraggono ad ogni mossa.
Scappo via ma lui è più veloce e mi raggiunge dopo due falcate.
-Ora ti faccio vedere io!-
Mi ritrovo bagnata una seconda volta questa mattina e giuro lo avrei mandato a fanculo se non avrebbe smesso di ridere, ma subito dopo scivola sull'acqua di sedere a terra e questa volta è il turno mio di sorridere.
Mi squadra reprimendo una risata -Smettila-
-Di fare cosa?- chiedo con tutta l'innocenza possibile imitandolo.
Si rimette in piedi e io scappo via mentre il parcheggio si riempie delle nostre risate e dei borbottii contrari della gente che inizia ad arrivare.
Non posso neanche riposarmi un attimo che Ethan mi è già alle calcagna, mi blocca tra lui e il cofano di un'auto e fa un grande sorriso.
-Ora non mi scappi, Elle- il suo tono diventa sempre più flebile, forse perchè si è accorto della vicinanza dei nostri visi.
È serio, quasi inquietantemente serio, è come se ora tutto il divertimento è scomparso, e questo non mi piace perchè per un attimo mi fa ritornare alla realtà.
-Voi due! Vi ho fatto venire qua perchè vi ho trovati insieme, non per farvi stare insieme!-
Di colpo ci allontaniamo di almeno due metri, Ethan si gratta la nuca imbarazzato mentre io guardo il preside sperando che non ci dia un'altra punizione.
Certo che è proprio severo...
Senza bisogno di nessuna indicazione iniziamo a sistemare i secchi di acqua e detersivo lungo il bordo del parcheggio e le spugne in due parti, ognuna su tavoli opposti rispetto all'entrata.
Per far si che tutti gli studenti che parteciperanno all'auto lavaggio facciano un buon lavoro nel minor tempo possibile, infatti, ci sarà una sorta di competizione tra maschi e femmine: chi riesce ad incassare più soldi avrà un ingresso gratis per la partita di football della scuola e per il ballo scolastico.
Almeno se noi ragazze vinciamo, questa punizione per me non sarà del tutto inutile.
Quando arrivano i partecipanti della nostra scuola e apriamo il lavaggio, la quantità di auto a fare la fila è sorprendente, non pensavo le persone si interessassero così tanto ai fondi scolastici del liceo.
I ragazzi sono molto più veloci di noi, perchè sono più numerosi, quindi noi ragazze dobbiamo elaborare una tattica.
Non che vincere sia una questione di vita o di morte, ma, diciamocelo, vedere dei ragazzi palestrati che corrono dietro ad una palla a petto nudo, vale questo e altro.
No, non sono una pervertita, sono semplicemente una ragazza single che vuole rifarsi un pò gli occhi, come un pò tutte le teenager, insomma.
-Ragazze ci serve un piano!- grido per farmi sentire oltre il brusio di voci.
Tutte si mettono a parlottare tra loro, ma nessuna giunge ad una conclusione decente, certo che in certe occasioni siamo proprio prive di immaginazione.
-Qualcuno ha bisogno di aiuto?-
Un sorriso enorme mi si stampa in faccia quando tra la folla si fa spazio una delle mie migliori amiche pazze.
-Faith!- grido e l'abbraccio come se non ci vedessimo da mesi.
-Hey amica, risparmia la grinta per dopo perchè ho un idea!-
-E quale sar...- non riesco neanche a finire la frase che sale sul cofano dell'auto che stiamo lavando.
Si svuota un secchio d'acqua addosso molto lentamente, e si sfila la camicia sempre molto lentamente, fortuna che da sotto ha almeno un top.
-Ora vi facciamo il culo!- grida ai ragazzi mostrando bellamente il suo lato b fasciato dai jeans stretti.
Credevate che stessi scherzando quando dicevo che era pazza?
Tutte le altre iniziano a imitarla e io... bè io rimango solo impalata con la bocca aperta troppo scioccata per fare qualsiasi cosa.
Faith scende dall'auto con un enorme sorriso di scherno rivolto ai ragazzi che si sono fermati con la bava alla bocca.
Mi poggia una mano sulla spalla -Levati quella coda e non fare la riservata!-
Non voglio farlo perchè sicuramente finirò per fare una figura di merda, e no grazie, ne ho già fatte abbastanza, ma dall'altra parte la situazione si fa seria.
Anche i ragazzi hanno seguito il consiglio di Faith,  la maggior parte si è tolto la maglietta e chissà come mai i corpi sono spruzzati di schiuma che scivola dai pettorali, sempre più giù fino ad arrivare a... inghiottisco tutta rossa in viso.
Cazzo, qui ne risente la mia sanità mentale.
Una spugna fredda e schiumosa mi colpisce la faccia, solo ora mi ricordo che stiamo in un parcheggio e non in un negozio abercrombie.
-Chiudi quella bocca Elle, altrimenti entrano le mosche!-
Ethan se la ride, e, odio ammetterlo, ma io non posso fare altro che fissarlo finchè non smette.
Ho capito cosa ha in mente, vuole prendersi gioco di me perchè lui è tutto sexy senza la maglia e io sto ancora tutta vestita e con la coda.
Non mi importa adesso di fare una figura di merda, tanto prima o poi l’ avrei fatta, guardando Ethan in segno di sfida, mi sfilo la coda e mi tolgo la maglietta velocemente, perché, diciamocelo, l’effetto rallenty non avrebbe funzionato bene come con Faith.
-Sei contento adesso?-
Ok, vorrei  rimangiarmi ciò che ho detto, perché così ho attirato l’attenzione anche di altri ragazzi, ma Ethan ha una faccia così buffa che ne è valsa la pena.
E’ come se non pensasse sarei riuscita a fare una cosa del genere ma, in fondo, neanche io lo sapevo.
Distolgo lo sguardo quando lui inizia a fissarmi insistentemente e cerco di lavorare meglio per non pensarci, mi sta dando il nervoso, cosa ha da guardare ora?
Come se mi avesse letto nei pensieri Faith mi si avvicina e si schiarisce la gola –Qua qualcuno ti sta mangiando con gli occhi-
Sono cretina, lo so, perciò solo dopo alcuni minuti capisco che si sta riferendo a Ethan e arrossisco come un pomodoro.
-No, è solo incazzato perché ho accettato la sua sfida-
Mi pizzica le guance e mi guarda con un’aria inquietante –Ah, Elle, come farei senza te e la tua testolina perennemente tra le nuvole?-
Non so a cosa si riferisce, o forse non lo voglio sapere, ma alzo le spalle comunque –Anche io non so cosa farei senza di me-
-
Quando alla fine non ci sono più macchine e quasi tutti gli studenti se ne sono andati, sono stanchissima.
Stanca di stare in piedi, di pulire macchine sporche, di far finta che Ethan non mi stia osservando, e di spostarmi i capelli dietro la schiena per non farli bagnare ulteriormente.
Ma naturalmente quel qualcuno lassù si diverte sempre quando mi capita qualcosa di brutto, perché il preside ha obbligato me e Ethan a rimettere tutto a posto.
Non è assolutamente giusto che per una cazzata di Ethan io debba sforzarmi, non se ne parla proprio, non dopo un mattinata così.
Mi rimetto gli occhiali da sole e la maglia e mi accascio sulla prima sedia che trovo.
Ora sì che sto bene con il tepore del sole a riscaldarmi, il vento leggero che mi scompiglia i capelli, il silenzio e… e la voce di quel bastardo che deve puntualmente rompermi.
-Alza il tuo culo floscio e vieni ad aiutarmi, Elle-
Ahahahah no. Ha chiamato floscio il mio sedere, e poi, lo fa apposta a inserire quella lettera in ogni sua frase?
Dio, lo uccido. Lo faccio in tanti piccoli pezzettini, lo do in pasto agli ibridi e mi frego il suo zaino figo.
-Non mi rompere, sono stanchissima-
Lui mugugna ma non vedo la sua espressione perché mi sto rilassando con gli occhi chiusi.
Per un po’ credo di addormentarmi ma poi qualcosa di umido e morbido mi sfiora la bocca.
Scatto in piedi in un secondo e fulmino Ethan con gli occhi mentre lui se la ride bellamente.
Lo ha fatto di nuovo ,mi ha baciato, si è preso gioco di me approfittando della mia distrazione e questo mi mette di mal umore perché io proprio non riesco ad evitarlo.
-Visto che un po’ di forza ce l’hai ancora?- ghigna.
Lascio che mi si avvicini e che creda che io sia ancora scioccata ed indifesa per poi bloccargli il braccio e usare quel poco di ju jitsu che mi ha insegnato mio fratello per metterlo KO.
Mi viene da ridere maleficamente vedendolo contorcersi a terra per la botta, ma poi, non so neanche come, scivolo e cado anche io a peso morto sopra di lui.
Ok che la mia sfiga non si smentisce mai, ma almeno ora lui si è fatto molto male.
 
ANGOLO AUTRICE
Salve gente, rieccomi con un nuovo capitolo. Spero che vi sia piaciuto anche se a me non ispira molto.
E di cosa combinano Ethan ed Elle ne vogliamo parlare? Su, su, aspetto le vostre recensioni
Ciao :)

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** È dappertutto ***


L'ho già detto che sono sfigata?

È una cosa che mi perseguita anche dopo una mattinata faticosa a lavare auto, credetemi, ho provato a mandarla via, c'è stato anche un periodo in cui indossavo un ferro di cavallo come ciondolo, ma niente, quella ritorna sempre.

Non c'è modo per sfuggire alla sfiga.

In ogni caso, arrivo a casa sfinita e con un braccio dolorante perciò decido di fare una lunga e calda doccia, visto che, per una volta, non devo supplicare nessuno per entrare in bagno.

Quando esco dal bagno solo con un asciugamano ad avvolgermi il corpo, però, tutta la mia tranquillità si trasforma in istinto omicida.

Ma possibile che mi deve seguire sempre dappertutto? 

-Ciao Ethan, da quanto tempo! Ora fammi un favore: muori-

Naturalmente lui cosa fa dopo aver ricevuto una minaccia di morte? Si mette a ridere, avrei dovuto prevederlo.

-Te lo avevo detto che ci saremmo incontrati subito, Elle-

Faccio un respiro profondo e cerco di mantenere la calma, non solo perchè è un coglione, ma anche perchè mi sta a due centimetri di distanza, e, bè, gli ormoni hanno la loro parte senza che io ci possa fare niente.

Mi sta squadrando dalla testa ai piedi da almeno due minuti. Caro, arrenditi, non hai dei raggi x.

-Fammi indovinare, mio fratello ti ha invitato a pranzo?- chiedo seccata, devo ricordarmi di uccidere Cuck.

-Vedo che un pò di razionalità ce l'hai ancora-
Ah ah ah, fa ridere i morti.

Me ne vado in camera per rendermi più presentabile lasciandolo perdere, ma, naturalmente qualcosa deve pur andare storto.

Ethan mi blocca il braccio prima che potessi fare il secondo passo -Non così in fretta-

Mi volto per incenerirlo definitivamente, ma non calcolo un piccolo particolare di cui mi ero dimenticata: quando cerco di togliere la sua mano dal mio braccio, l'asciugamano, che non avevo avvolto bene, cade maledettamente ai miei piedi lasciandomi maledettamente nuda.

Ohmerdasecchissima. Approfitto del suo momento di shock per riprendermi l'asciugamano e sgattaiolare via nella mia camera, rossa come un pomodoro arrossito, il che è tutto dire.

Io non esco più da qui, non mi faccio più vedere da lui e passo il resto della mia vita in camera tra i libri e la musica.

Bè, non sarebbe tanto male.

Cazzo, quel bastardo pervertito chissà cosa starà pensando ora, sicuramente che sono troppo piatta per i suoi gusti, o magari non ha visto niente perchè era troppo sorpreso oppure ora...
Basta! Pensarci peggiora solo le cose, ora devo solo capire come costruirmi un rifugio nella mia stanza e, come prima cosa, vestirmi, magari con dieci strati addosso così almeno non potranno succedere altri incidenti di questo tipo.

-Danielle, è pronto, vieni in cucina- mi grida mamma dal piano di sotto.

No, non ci penso neanche, potrà anche minacciarmi di morte ma io non scendo.

-Non ci penso neanche, mà!-

-Non ti compro più libri se non scendi subito! Stai facendo aspettare gli ospiti!-

Cosa avevo detto prima? Mi rimangio tutto, io senza i libri non ci vivo.

Scendo velocemente cercando di non farmi notare, ma non ci riesco, non dopo essere scivolata a terra con un gran fracasso per l'ennesima volta.

A volte mi stupisco di come io sia ancora tutta intera.

Mi schiarisco la gola -Salve gente!- 

Cerco di sembrare tranquilla mentre scruto gli altri, non c'è papà perchè ha portato Simon al centro ricreativo, ma c'è mamma, naturalmente, mia sorella, Cole, il suo fidanzato, Cuck e... non guardarlo, non guardarlo, non guardarlo.

Come non detto, non riesco a non sbirciare e gli occhi verdi di Ethan mi attendono, ma non riesco a decifrare cosa esprimono.

-Era ora!- oggi a morire vogliono essere in due, ma grazie al mio super potere di autocontrollo, mi limito solo ad incenerire mio fratello con gli occhi.

-Come mai io non sapevo niente di tutto questo?- indico gli altri invitati evitando sempre di guardare Ethan per non morire di vergogna.
Non pensarci!
-Neanche io sinceramente!- dice Lena allegra -Sono stati entrambi invitati da Cuck, bè, è stata una sorpresa!-

Mia sorella non si fa scrupoli mentre bacia per almeno due minuti il fidanzato per "ringraziarlo di essere qui". A volte mi fanno venire il diabete.

Sbuffo sonoramente, ma mi pento subito quando tutti puntano gli occhi su di me. Che c'è, non si può neanche sbuffare ora?

-Sei percaso invidiosa, Elle?-

Ma come faccio a evitarlo se lui mi provoca così? -Non me ne può fregare di meno invece-

Possibile che non mi viene in mente nessun soprannome cattivo da affibbiarli? Lo odio.

-Ecco perchè sei una zitella acida, Tavoletta-

Ho capito bene? Mi ha chiamato tavola e quindi no, non si è perso il mio "spogliarello" di prima e ci scherza anche.

Gli tiro un pezzo di pane addosso. -Senti Coso, zitella acida lo vai a dire a tua madre!-

Posso essere stata anche sgarbata, ma ora mi ha veramente rotto, non può prendersi gioco di me.

Lui cerca di ribattere ma la voce stranamente gentile e calma di mia madre ci blocca in fretta -Smettetela voi due, altrimenti niente dolce-

Lei e i suoi ricatti efficaci.

Finiamo di mangiare in silenzio, o meglio, io sto in silenzio mentre gli altri parlano di cose poco importanti e Ethan non perde neanche un'occasione per lanciarmi sguardi e frecciatine.

Questa giornata è veramente pessima, e la colpa è tutta di Ethan, ovviamente.

Alla fine Lena e Cole decidono di farsi una passeggiata fuori e mamma va a riposarsi un pò, così nel salone rimaniamo solo io, mio fratello e Ethan.

Io mi siedo sul divano con la testa bassa mentre i due ragazzi parlano di calcio finchè non cala il silenzio e mi sento osservata, da tutti e due.

-Ok, mi dite cosa avete voi due?- Cuck guarda alternativamente prima me, poi Ethan, come se stesse fissando la pallina in una partita di ping-pong.

-Ehm...- il bastardo si gratta la nuca mente io arrossisco imbarazzata.

Cuck sgrana gli occhi -Oh...voi due...-

Mi alzo di scatto -No! Non è successo niente tra noi due e mai succederà-

Me ne torno in camera ignorando i richiami di mio fratello, è solo che mi sento strana, non dovrei reagire così, dovrebbe fregarmene, invece me ne sto qui seduta sul letto, arrabbiata e dispiaciuta senza sapere neanche io esattamente per che cosa.

Quando sento bussare so che c'è Ethan dall'altra parte perchè mio fratello aprirebbe la porta e basta.

-Non mi rompere!-

Magari mi ascoltasse una volta, invece entra lentamente sempre con uno sguardo indecifrabile.

-Senti, ti ho fatto qualcosa di male? Perchè io...-

-Stai zitto che è meglio- lo blocco bruscamente mentre lui si siede accanto a me, ma io non mi muovo.

Lui fa un profondo respiro -Ok, scusa, è che non pensavo che io...-

-Ti ho detto di stare zitto! Non è per te-
È per me che mi sento strana quando tu mi sei vicino, e, a proposito, vai al diavolo.

-Sai, non penso veramente che tu sia una zitella acida- almeno questo... -ma rimani comunque una tavola!-

Reprime una risata quando io lo colpisco il più forte possibile con il cuscino -Brutto bastardo pervetito guardone coglione...-

La voce mi muore in gola quando Ethan riesce a togliermi il cuscino dalle mani e mi spinge sul letto bloccandomi i polsi.

Per un secondo ci guardiamo negli occhi senza fare niente, poi...poi Chuck grida il nome di Ethan dal piano di giù.

-Ehm, mi sa che devi andare da mio fratello-

Lui si alza a sedere seguito da me, mi ruba un bacio e se ne va chiudendo la porta prima che il cuscino potesse colpirlo.

Certo che sono cogliona pure io che ci casco ogni volta!

TADAAN
Nuovo capitolo pubblicato relativamente subito! Ringraziatemi per questo u.u
Allora cosa ne pensate? Certo che Danielle è veramente buffa!
Spero di pubblicare il prossimo capitolo abbastanza in fretta, ciao :)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Non posso passare neanche una giornata tranquilla ***


È Dylan O'brien.
 
No, forse non mi sono spiegata bene: è DYLAN O'BRIEN
 
Quell'adorabile ragazzo con le labbra fottutamente sexy che ha recitato in teen wolf e in the maze runner.
 
È qui, nella mia stanza e a me sta venendo un infarto.
 
-Sei mia, Elle-
 
Dai, detto da lui Elle non sembra tanto terribile. Sorrido nervosa ma la mia bocca viene subito intrappolata dalle sue labbra che sono così morbide e così sensuali e così...rumorose?
Driiin
 
Fanculo. No, ma ci sta prendendo gusto? Quel qualcuno lassù intendo.
 
Io mi bacio con Dylan e una fottuta sveglia fastidiosa e invidiosa mi rompe prima che potessimo arrivare al duque.
 
Non dovrebbero esistere i sogni, oppure dovrebbero esistere i sogni e basta.
 
Sarebbe figo, no? Tutte quei ragazzi e quelle strane situazioni e... ok, ora me la smetto, ma se ho la testa sempre tra le nuvole non ci posso fare niente.
 
Chissà per quale miracolo riesco, come tutti gli altri giorni del resto, ad arrivare a scuola sana, salva e in orario.
 
Missione del giorno: Evitare Ethan e recuperare il libro che mi ha rubato.
 
È una cosa praticamente impossibile, ne sono consapevole, ma Ethan mi innervosisce e leggere mi tranquillizza, quindi devo riuscire nel mio intento.
 
Parli_ o pensi_ del diavolo e spuntano le corna, infatti mi ritrovo il bastardo nel corridoio.
Non guardarlo, vai avanti e non guardarlo.
 
Patate lesse. Mi blocco e lo fisso, giusto per aumentare le mie figure di merda, perchè a 'sto punto tanto vale che le colleziono, vado al guinnes dei primati e mi faccio pure i big money.
 
Sono una tipa strana, lo so, ma è uno degli effetti collaterali del fangirling estremo.
 
-Ciao, Elle. Mi stai fissando perchè mi stai spogliando con gli occhi o cosa?-
 
Ma come faccio a evitarlo se fa così? Grazie alla sua coglionaggine lo supero con una spallata e me ne vado via, non prima di aver risposto con un acido -Cosa-.
 
Mi accascio vicino al mio armadietto, queste tensioni di prima mattina non fanno per me.
 
Damian_ l'altro dei miei amici pazzi_ apre il suo armadietto senza neanche salutarmi, intento com'è a messaggiare con chissà chi al cellulare.
 
Solo dopo aver richiuso l'anta alza lo sguardo verso di me, ma mi fa un pò paura quando mi squadra dalla testa ai piedi girandomi intorno.
 
-Tu hai qualcosa che non va-
 
E mo te ne sei accorto?
 
-E non intendo quel qualcosa di strano che hai sempre - ma grazie -a te... a te piace qualcuno.-
 
Quasi mi soffoco con la saliva. Pff, ma gli pare che a una come me, possa piacere un comune babbano mortale?
 
Non so se mi spiego, stamattina stavo sognando Dylan, non c'è paragone.
 
-Stai scherzando?-
 
Alla nostra conversazione si aggiunge dal nulla Faith,  ora il trio dei pazzi è al completo.
 
-No, no, hai le guance più rosse e sei più riservata del solito. Hai qualcosa che non ci vuoi dire? Tipo, non so, qualcosa di porco con qualcuno?-
 
Ma perchè devono essere così?
 
E poi, già è assai che Ethan mi abbia baciato, non lascerò che...No! Non sto pensando a Ethan, io sto pensando a... Dylan!
 
Si si, nel sogno mi ha solo baciato ma se quella maledetta sveglia non fosse suonata così presto, magari...
 
-Terra chiama Danielle! Tu hai decisamente qualcuno per la testa-
 
-No, vi sbagliate, i vostri radar sono difettati!-
 
Si perchè loro hanno una specie di sesto senso per queste cose, sanno tutti i pettegolezzi della scuola prima ancora che questi accadano, pazzesco!
 
Meglio che me ne vada, devo risparmiare le mie fatiche per l'ora di educazione fisica.
 
---
 
Ora, non è che a me piaccia fare sport, non fraintendetemi, sono pigra dalla nascita, sono una di quelle che chiamano qualcuno perchè il telecomando sta troppo lontano dal divano.
 
Ma il fatto è che il calcio ha qualcosa che mi ispira, saranno i ragazzi palestrati...
 
Comunque, naturalmente mi adorano tutti, incluso il professore di educazione fisica che sa che io adoro il calcio, quindi, indovinate cosa ci fa fare oggi?
 
Calcio!
 
E naturalmente io sono il capitano di una squadra, non che fossi così tanto brava, infatti sono di una goffaggine unica, ma l'ho già detto che il prof mi ama.
 
Direi che abbiamo una buona chance di vincere contro quei pappamolla della squadra avversaria, senza contare che tra questi, naturalmente, c'è Ethan.
 
E guarda caso prima di iniziare siamo proprio disposti uno difronte all'altra, il che vuol dire che questa è un'occasione per rompermi le palle.
 
-Potrai muovere quel culetto quanto vuoi, Elle, tanto non vincerete mai-
 
Sorrido -Sicuro?-
 
-Facciamo così, se vince la mia squadra dovrai passare un giorno intero con me, e se vince la tua squadra... bè questo non succederà-
 
-Se vinco io tu non dovrai parlarmi per almeno un mese- non sarei mai stata al gioco se non fossi così sicura di vincere, già immagino la pace senza quella stramaledettissima voce.
 
-Affare fatto-
 
Al fischio del prof ci mettiamo a correre forsennati dietro quel pallone come se fosse il boccino d'oro di Harry Potter, e inutile dire che io cado qualche volta di troppo, ma questo è naturale.
 
Tra varie bestemmie, un infortunato e due goal a uno per noi, finiamo il primo tempo e io già sto esultando per la vittoria.
 
Faith mi viene incontro e ci schiacciamo il cinque -Siamo grandi, se continuiamo così li stracciamo!-
 
-Ma se fino ad ora non l'hai neanche visto da lontano il pallone!- rido.
 
Lei mi si avvicina di più -Shh, il prof non se ne è accorto-
 
Conoscendo Faith, e sapendo che è una pazza scatenata e disinibita, direi proprio che... -Chi è stato il fortunato?- le chiedo curiosa.
 
Mi indica un ragazzo biondo vicino all'ingresso della palestra, ma non faccio neanche in tempo a osservarlo meglio che la mia amica mi tira dall'altra parte.
 
-Non guardarlo! Cioè guardalo ma non guardarlo!-
 
Mi sento un pò confusa...
 
-Con la coda dell'occhio, stupida! È un gran pezzo di manzo, si chiama Leo e devo dire che è un nome azzeccato perchè prima nello spogliatoio è stato pro...-
 
Gli tappo la bocca con una mano, se la lasciassi finire non se la smetterebbe più e probabilmente ci sono cose che preferirei non sapere -Non voglio i dettagli!-
 
Ma tanto lei non mi sta più ascoltando perchè è più interessante qualcosa alle mie spalle, che, tra l'altro, è seguito da lievi schiamazzi.
 
Ho paura a voltarmi e ho ragione.
 
Davanti a me ci sono quattro stalloni che non perdono neanche un'occasione per scolarsi addosso l'acqua che dovrebbero bere, solo per far bella mostra di sè, e tra questi, a causa del suo ego smisurato, c'è anche Ethan.
 
Io lo ammazzo.
 
E devo dire che la vista non è neanche male considerando tutti quei muscoli che ora si intravedono da sotto la maglia.
 
Non so cosa mi succede, non so il motivo preciso e non so con quale istinto omicida marcio a passi pesanti verso di lui, gli prendo gentilmente la bottiglietta tra le mani, e la accartoccio con rabbia accertandomi che capisca che quella dovrebbe essere la fine che dovrebbe fare lui.
 
E invece no, fa sempre il coglione.
 
-Cosa c'è Tavolina, sei invidiosa perchè io ho un bel corpo e tu non hai neanche un paio di tette?-
 
-Parla quello che non ha i coglioni-
 
La soddisfazione è così grande che non mi mette a disagio il coro di oooh sbalorditi e divertiti che segue.
 
Fortuna che il secondo tempo inizia subito e io e Ethan ci guardiamo riducendo gli occhi a fessure, più agguerriti che mai.
 
Quando arriviamo a due pari decido di mettercela tutta per vincere, corro come se non ci fosse un domani verso il pallone rimasto libero, ma prima che potessi sfiorarlo una massa di 80 chili di muscoli mi scaraventa a terra.
 
Sì, scaraventare è il verbo giusto perchè mi ritrovo improvvisamente con la schiena tutta dolorante sul pavimento.
 
Tua madre fritta in cariola. (Sì sono sempre molto creativa in bestemmie)
 
Il professore mi corre incontro come un bagnino di baywatch, ma probabilmente ho sbattuto un pò troppo forte la testa.
 
-Ethan, nello sport ci vuole anche la disciplina! Ora ripara il danno e portala in infermeria.-
 
Oh, che bello.
 
Non capisco neanche come ci arrivo in infermeria tanto è il dolore che sento alla schiena anche se non penso che sarà tanto grave, è solo io che la faccio tragica.
 
Mi sdraio sul lettino di pancia in giù mentre sento degli sportelli sbattere e Ethan mormorare qualcosa tipo "fanculo all'infermiera".
 
Non mi muovo quando lui mi sfila la maglia _non me ne frega niente adesso_ e inizia a spalmare una crema sulla mia schiena.
 
Ohmerdasecca. Le sue mani... cioè, voglio dire, mi sta facendo un massaggio di quelli stupendi che ti fanno sciogliere tutti i muscoli.
 
-Mmmh- ehm... da dove mi è uscito quel verso? Ethan riesce a sciogliere anche quella momentanea tensione e io quasi mi addormento.
 
Appunto, quasi, non mi posso distrarre neanche per un secondo.
 
Sento un lieve formicolio al collo, e, a causa del torpore del massaggio, capisco solo troppo tardi che si tratta di un succhiotto.
 
E ora ditemi se non dovrei ucciderlo. Scatto in piedi con il dolore improvvisamente andato, e gli tiro uno schiaffo in piena guancia.
 
-Perchè sei così?- gli chiedo arrabbiata.
 
-Così sexy?-
 
-No, così coglione-
 
Me ne scappo via perchè se restassi per un momento in più lo ucciderei _o lo bacerei, non ne sono sicura_, il problema è che c'è un piccolo particolare che non può essere ignorato: la mia maglietta ce l'ha lui.
 
Io, giuro, non so come faccio a trovarmi puntualmente in situazioni del genere, forse è colpa di quel qualcuno lassù che non fa mai sconti.
 
Rientro immediatamente in infermeria e cerco di afferrare la maglia dalle mani di Ethan, ma sono così fottutamente bassa _voglio dire, lui è così alto_ che non riesco neanche se mi metto a saltellare come una scema, e naturalmente lui non me la cede tanto facilmente.
 
-Cosa c'è Elle, non...-
 
Non riesce a finire la frase perchè l'infermiera entra improvvisamente nella stanza accompagnata da...indovinate chi? Il professore di fisica.
 
È giusto, una giornata tranquilla io non la posso passare.
 
-Cooper, Wilson, questo è inammisibile! Ma non imparate mai? In presidenza subito!-
 
Oh, no, dinuovo no!


ANGOLO AUTRICE
Tranquilli, vi dico subito che questo angoletto sarà minuscolo perchè voglio solo dirvi: buon Natale!
Ora, perchè non mi fate un regalo e mi lasciate una recensione?
Ahahah meglio che vada, ciao!
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** In biblioteca ***


Siamo costretti a stare un'ora in più segregati nella biblioteca della scuola con una bidella a scrutarci, per colpa di Ethan che non ne combina una giusta.

Veramente sono anche io che faccio sempre danni, ma la colpa è comunque di Ethan.

Ma sto in biblioteca con un libro in mano, quindi, il mio istinto omicida è andato un attimo a riposarsi, anche se sto leggendo un romanzo dell'era glaciale così romantico che tra un pò rischio di vomitare arcobaleni.

Ethan è seduto difronte a me dall'altra parte del tavolo e mi fissa, del tipo che ho alzato almeno cinque volte lo sguardo e lui era ancora lì, a guardarmi.

-Ok, mi fai innervosire, smettila-

-Di fare cosa?- fa pure il finto tonto lo sbruffone.

-Di fissarmi-

-Ma io non ti sto fissando-

Alzo un sopracciglio, scettica. -No, giusto, perchè nell'ultimo quarto d'ora non stavi rivolgendo lo sguardo verso di me-

Si piega un pò più in avanti poggiando i gomiti sul tavolo. -Stavo... stavo pensando-

-A cosa?- no, ora lo voglio sapere perchè io non interrompo una lettura per niente, sia chiaro.

Lui risponde solo dopo un pò -Non ti annoi? Intendo dire che stare un sacco di tempo fermo a leggere deve essere un pò scocciante-

Lo guardo male, ora sì che rischia un avada kedavra instantaneo.

-Non ti uccidi? Intendo dire all'istante- gli faccio il verso.

Lui aggrotta le sopracciglia come se si fosse offeso.

-So che mi ami, non c'è biaogno di ricordarmelo ogni cinque secondi-

Lo guardo male e ritorno al discorso di prima per fargli capire meglio -Tu non puoi capire, se leggi puoi essere chi vuoi, vivere tante vite e...-

Mi blocco dal mio stato di adorazione perchè lui socchiude gli occhi e mi dice -Che gran rottura di palle-

-Se sei felice di come sei o di come è la tua vita allora buon per te-

Alza un sopracciglio -Dico solo che bisogna imparare ad accontentarsi, no? Eppoi, boh, è noioso stare fermi-
Ma non si stà fermi, stupido, si viaggia con la fantasia penso, ma non glielo dico, tanto so che è tempo perso.

-Senti Coso, anche secondo me correre è noioso eppure a te piace- non so da dove mi sia saltato in mente, ma credo di averlo visto un paio di giorni a correre al parco.

-Quindi mi osservi- ammicca lo scemo, io sbuffo.

-Voglio solo farti capire che non puoi sapere che una cosa è noiosa se non l' hai mai provata!-

-Bè, anche tu non credo abbia mai provato a correre-

Alzo un sopracciglio per capire cosa stia insinuando, ma lascio perdere mentre mi si inizia a formare un'idea in testa.

-Facciamo così: tu provi, anzi, leggi tutto il libro che mi hai rubato e io provo la corsa-

Lui assottiglia gli occhi come per trovare qualche pecca nella mia proposta ma poi annuisce semplicemente -Affare fatto-

Ritorno alla mia lettura visto che non accenna a parlare di nuovo e per poco non cado di sedere a terra quando sento un respiro caldo sul collo che mi fa fremere la pelle.

Con la coda dell'occhio noto che Ethan si è avvicinato un pò troppo e che la bidella ci giarda a occhi socchiusi.

-Si può sapere cosa stai facendo?- gli chiedo sdegnata.

-Leggo, non vedi?-

-Proprio il mio libro?-

-Devo romperti un pò altrimenti non mi diverto-

Chiudo di colpo il libro e lo poggio sulla scrivania dopo aver fatto un enorme respiro per rilassarmi.

-Ok, hai vinto. Cosa facciam-?- la voce mi muore in gola quando mi giro verso di lui e mi immergo in quelle iridi troppo verdi.

I nostri nasi quasi si sfiorano, cavolo, ci sono cascata un' altra volta a meno che...

Con non so quale autocontrollo prendo improvvisamente il libro e lo porto tra me e Ethan che si allontana subito sputacchiando.

-Bleah che schifo! Quel coso avrà 3 chili di polvere sopra-

Io invece me la rido -Così ti impari-

Ethan mi guarda in un modo così strano che dopo un pò diventa inquietante.

-Che ti prende?- 

Dopo un pò risponde con un'altra domanda -Perchè scappi sempre?-

Lo osservo sempre seduta dall'altra parte del tavolo cercando di capire a cosa si riferisse, lui non accenna a spiegarsi.

-Da cosa?-

Ora dirà un'altra delle sue cavolate, me lo sento.

-Da me, da...- si avvicina con il viso e io di riflesso mi allontano subito -...da questo. Non capisco perchè scappi, hai paura di me?-

No, certo che non ho paura di lui, è solo che, mentre l'istinto mi dice di baciarlo la ragione ribatte di prenderlo a schiaffi, e io ancora non ho capito da che parte stare.

Non so il motivo preciso, forse perchè non lo conosco abbastanza, forse non voglio rimanere delusa perchè so che a Ethan piace divertirsi e penso questa situazione lo faccia ridere un sacco, in fondo.

Insomma, non ho paura di lui, ma che mi stia prendendo in giro, e questo non glielo dirò mai, quindi ora cosa cavolo gli dico?

Sussulto quando la vibrazione del cellulare mi salva da quella risposta imbarazzante.

Apro la chiamata quando leggo "Fatta" sul cellulare.

È Faith, ma non volevo assegnarla solo con il suo nome in rubrica, ho scritto "fatta" perchè per come è pazza sembra quasi drogata, e poi, assomiglia al suo nome.

Lo so, ho molta fantasia.

"Danieeeeelle, ho saputo che sei caduta, stai bene?"

-Si si, è tutto passato... un momento, non mi dire che non c'eri in palestra neanche al secondo tempo!-

"Sai com'è, il leone chiamava e... un momento, Damian mi ha appena detto che ti hanno recluso, si può sapere cosa cazzo hai fatto un'altra volta?"

-Ehm...- guardo imbarazzata di sottecchi Ethan che mi sta fissando troppo interessato per non fargli capire cosa sto dicendo alla mia amica -Te lo dico dopo, ora sto in biblioteca-

"Arrivo subito! Aspetta un attimo...centra Ethan, vero?"

-Faith!- la ammonisco, ma, un momento, mi sta dando l'occasione di dare la colpa al bastardo -Si, è sempre colpa sua-

Quando chiudo la chiamata Ethan fa solo in tempo a dire -Ehi, non è vero!- che Faith e Damian invadono la biblioteca.

La mia amica mi corre subito incontro e mi stritola mentre i due ragazzi osservano divertiti la scena.

-Ora cara mi racconti tutto- decreta con la sua voce squillante poi fa un cenno a Damian che aggrotta le sopracciglia.

Faith insiste ma lui non sembra capire.

-Prendi da parte Ethan, cavolo, persino lui l'ha capito- gli dice infine arresa, quando Damian si gratta la nuca imbarazzato.

-Oh, Ethan, vieni andiamo...andiamo a trovare un libro per la ricerca di scenze!-

Mi sbatto la mano sulla fronte, ma perchè i miei amici devono essere così scemi?

Guardo Faith in attesa, noto che ha spuntato i suoi capelli lisci castano chiaro, e i suoi occhi verde/marrone sono più luminosi del solito.

-Allora, la punizione?-

La mia amica mi guarda in cerca di una spiegazione che stenta ad arrivare.

Quando gli spiego il perchè della punizione la sua bocca si spalanca sempre di più, facendomi intimorire.

-Faith, ti senti bene?-

-Okey, cioè no, tu, e Ethan, no, comunque, aspetta, "Ellan" o forse "Etielle"-

Ommioddio, ma si sente bene? Insomma non gli ho mica detto che Jace Wailand esiste davvero.

-La smetti di shipparci? Tra me e Ethan non c'è assolutamente niente, smettila di farti i film mentali!-

-Io vi vedo bene insieme! E poi almeno un pò di alchimia c'è tra voi due, devi ammetterlo!-

-Ma è un coglione!- ribatto seccata.

-Un gran pezzo di figo di coglione- 

Io arrossisco, non so perchè, ma arrossisco.

-Dany ha una cotta, Dany ha una cotta- canticchia come una bambina.

Gli intimo di stare zitta -Smettila, a me non piace Ethan, punto-

Lei guarda distratta dietro di me -Okey- dice poco convinta poi recupera Damien e lo trascina da un braccio.

-Io e Dam dobbiamo andare perchè...- decreta -Ehm... abbiamo appena scoperto di amarci, ciao!-

Spariscono in un batter d'occhio e io mi ritrovo di nuovo da sola con Ethan - e la bidella.

Mi siedo e sbatto la testa sul tavolo.

Ma perchè mi devono far martire ogni volta? Non si fanno mai i fatti loro, ma, come dice John Green, non puoi sceglierti gli amici, loro ci sono sempre stati e basta, e io non mi lamento più di tanto perchè, nonostante la loro pazzia, li voglio un casino di bene.

Alzo la testa quando sento Ethan ridere.

-Simpatico il tuo amico-

Poggio la testa su una mano, curiosa -Che vi siete detti?-

Lui alza le spalle -Mi ha solo minacciato di uccidermi se solo oso toccarti-

Oh, infondo non hanno parlato di molt...cosa?

Sbatto un'altra volta la testa sul tavolo, uccidetemi vi prego.

Ethan torna a ridere ma non capisco proprio cosa c'è di divertente.

-La finisci di ridere?-

-Che c'è? Sei divertente!-

Sbuffo scocciata e ritorno alla mia lettura, ignorandolo. Smetto solo quando mi accorgo che Ethan mi sta facendo un massaggio alle spalle.

Ma che cavolo, possibile che devo mugolare ogni volta che me lo fa?

Stupide mani calde.

Lui ridacchia ma poi mi chiede -Va meglio la schiena?-

Annuisco, per una volta veramente grata nei suoi confronti.

-Sai, mi piace quando mugoli- dice con voce roca, mezzo divertito.

Gli lancio il libro in faccia. Cosa avevo detto prima? Mi rimangio tutto, lo odio e basta.

-Scemo!-

Lui se la ride ma viene interrotto dallo squillo del cellulare.

Man mano che legge il messaggio il suo sorriso si amplia sempre di più.

-Ok, mi stai facendo paura, cosa succede adesso?- gli chiedo curiosa.

- Sai, ti ho sottovalutato a calcio, sei più brava di quando pensassi, infatti senza di te la tua squadra ha perso - ghigna e a me viene un groppo in gola -il che vuole dire che devi passare una giornata intera con me-

Merdasecca, mi ero dimenticata della scommessa!

LALALA
Salve gente, capitolo cortino, vero? Era per trovare un aggancio al prossimo, che, bè, penso sarà più interessante visto che passeranno una giornata insieme salvo imprevisti.
ok, smetto si spoilerare, spero il capitolo vi piaccia, ciao!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Fissata con le patatine ***


Ok, o è la presenza di Ethan che mi rende nervosa, oppure ho davvero fame perchè sto divorando tutte le patatine che ci hanno offerto al pub.

Sto cercando in tutti i modi di sembrare più normale del solito ma non riesco proprio a smettere di mangiare quelle patatine che sono mollicce ma abbastanza gustose.

Ethan è dall'altra parte del tavolino e mi guarda con un sorriso accennato mentre gioca distrattamente con il bicchiere. Quando ha ricevuto quel maledettissimo messaggio mi ha praticamente costretto ad accettare di andare oggi al pub perchè una scommessa è sempre una scommessa e io devo passare l'intera giornata con lui.

Non so se esserne felice o uccidermi.

-Che c'è?- chiedo con la bocca piena quando il suo sorriso si accentua.

Lui indica me e le patatine -Fai sempre così quando sei nervosa?-

Per poco non sputo tutta l'acqua che stavo bevendo -Io non sono nervosa- pessima, pessima attrice.

Il suo divertimento inizia a darmi sui nervi -Senti Coso, già non volevo stare qui, mi lasci mangiare le patatine in pace?-

Lo so, sprizzo amore da tutti i pori.

Lui smette di ridere ma un sorriso gli rimane stampato in faccia. Non mi piace il suo sorriso, mi fa andare in tilt.

-Sei buffa- scrolla le spalle.

Divento rossa dalla rabbia e smetto improvvisamente di mangiare le patatine, incavolata nera perchè non capisco.

-Ok, per te sono buffa, piatta, acida, mi vuoi dire allora perchè vuoi tanto passare una giornata con me?-

Sto per andarmene e lasciare le patatine sole solette ma lui diventa serio. Non ci posso credere, diventa serio.

-Proprio non capisci, vero?-

-Cosa?- chiedo esasperata, questa cavolata sta durando un pò troppo.

-Che voglio capire come funziona la tua mente contorta, e non mi fermerò finchè non ci sarò riuscito-

Mastico lentamente il cibo mentre lo guardo attentamente per capire se sta scherzando o no, alla fine dico solo -la mia mente non è contorta-

Lui sbuffa e dice a voce così bassa che quasi non la sento -È incredibile, uno cerca un modo carino per dire che ti vuole conoscere e questa ti va a trovare la pecca nel discorso!-

Oh, bè... lo guardo attentamente giusto perchè non so che fare, nè cosa pensare.

-Ok, allora guarda questa foto-

Mi mostra un'immagine che solo dopo un pò metto a fuoco: sono Sherlock e Watson del telefilm "Sherlock" che ridono guardandosi negli occhi.

Oh. Dio. Uccidetemi.

Inizio a fangirlare e come una "fangirl come si deve" inizio a dire cose senza senso senza che io possa fermarmi in alcun modo.

-Oh sono carinissimi! Cioè non insieme perchè Watson sta con Mary, ma guarda come si guardano, sono pucciosi, sembr-

Mi blocco quando Ethan inizia a ridere di nuovo e questa volta gli do ragione perchè ho fatto una figura di merda, dovevo starmene zitta ma almeno non si è spaventato.

-Vedi? Questo dimostra che la tua mente è contorta-

Alzo le mani in segno di resa -Ok, hai vinto... ma solo se mi dai la foto-

Me la cede con un dolce sorriso che mi fa venire i brividi lungo la schiena. Non dovrebbe sorridere spesso, alla gente potrebbe venire un infarto.
Ok, Danielle, smettila di pensare al suo sorriso, lui è sono un coglione.
-Se la smetti di mangiare le patatine magari non vomiti, ho ancora altri piani-

Lo guardo male ma lentamente poso la sfortunata sul piatto e mi meraviglio che ci siano rimaste ancora delle patatine sopra, considerando tutte quelle che ho mangiato.

-Dove andiamo?- chiedo quando finalmente usciamo da quel pub malefico.

Le nuvole oscurano il cielo pomeridiano mentre inizia a cadere la pioggia in un tempismo perfetto.

-A quanto pare, meglio se andiamo a casa-

Non abbiamo a disposizione nè macchine, nè moto, nè ombrelli così, dopo esserci guardati per un pò negli occhi, senza dire niente ci capiamo e iniziamo a correre protetti dai balconi degli edifici.

Inutile dire che io già dopo cinque minuti sono stanca morta e Ethan è molto più avanti di me, ma, hey, se ho legambe corte _voglio dire, se lui ha le gambe lunghe_ non ci posso fare niente.

Mi fermo per riposare un pò e Ethan mi è subito alle calcagna -Hey pappamolla, tutte quelle patatine non ti hanno fatto un effetto energetico?-

Sbuffo leggermente irritata, possibile che lui riesca a trovarmi un sacco di nomignoli stupidi, mentre a me l'unico che viene in mente per lui è Coso

Si mette a ridere quando mi spinge fuori dal marciapiede e mi ritrovo i capelli bagnati dalla pioggia.

Così è!? -Ora ti faccio vedere io!- 

Lo raggiungo e lo spingo anche io, peccato che è un fustaccio e non si è mosso di un millimetro.

-Dovrai fare meglio di così, pappamolla-

Sbuffo per l'ennesima volta mentre cerco inutilmente di spingerlo, il che mi fa fare solo un' ulteriore figura di merda.

-Ok, l'hai voluto tu!- dice sorridendo e poi mi carica sulla sua spalla come un sacco di patate.

E' inutile che mi dibatto e grido di mettermi giù così tanto che l'hanno sentito anche dall'altra parte del mondo, lui neanche allenta la presa.

-Sai?- dice -Per essere una ragazza piatta hai un bel culo!-

Ma che cazz?-Leva le mani dal mio sedere, Cooper!- grido come un'isterica attirando l'attenzione di un paio di vecchietti che ci guardano aumentando il passo scandalizzati.

Dovrei scrivere un libro sulla mia vita e intitolarlo "Come fare figure di merda a manetta"

Fortunatamente per una volta fa come gli dico e sposta il braccio sulle mie gambe per riuscire a mantenermi e io mi lascio traspostare sulla sua spalla fino a casa, la cosa buona è che mi sono risparmiata una camminata!

La sua casa è molto accogliente, con una luce gialla diffusa, mobili e divanetti sparsi qua e là, un grande salone ed è disposta tutta su un piano.

Mi guardo intorno osservando qualche dettaglio _la tv appesa alla parete, il divano rosso a tre posti_, solo dopo mi ricordo che siamo bagnati dalla testa ai piedi.

-Ehm...Ethan?-

Lui mi capisce al volo -Già, dovremmo cambiarci. Il bagno è di là, ti porto qualcosa da metterti.-

Dopo essermi asciugata i capelli alla bell'e meglio torno in salone dove Ethan mi aspetta bello, pulito e in ordine, mentre io ho solo una felpa gigante che mi arriva a metà coscia e dei calzettoni fino al ginocchio.

Amo questa felpa perchè è larga, morbidosa, e sembra di stare in un abbraccio caldo, e poi ha il disegno di joker sopra.

Ethan mi guarda accennando un sorriso -Non so se sei più buffa o sexy-

Io per risposta gli lancio un cuscino in faccia e mi siedo sul divano comodo, anzi, ci sprofondo dentro.

-Adoro questa felpa...non fa niente se me la rubo, vero?-

-Scordatelo-

-Okey...- dico vaga mentre piano piano mi allontano da lui facendo finta di scappare via con la sua maglia.

-Hey, dove vai?-

Cerco di correre ma lui in due falcate mi raggiunge e per poco non cado a terra, come sempre del resto.

Lui mi sorregge e mi stringe a se per non farmi cadere, e le mie guance si colorano di rosso quando mi accorgo di quanto è vicino il suo viso.

-Ehm... mangiamo qualcosa?- chiedo nervosa.

Lui mi lascia e io sgattaiolo in cucina aprendo ante a caso per cercare qualcosa di commestibile e nel frattempo smaltire un pò di ansia che mi è salita improvvisamente.

Perchè sono così nervosa? Infondo, è solo Ethan.

Faccio un profondo respiro, basta pensare a cose senza senso, meglio mangiare.

-Ho la ciocolata calda- mi dice Ethan porgendomi due bustine.

Io ne prendo una, la verso in una tazza e la metto nel microonde senza neanche starci a pensare.

Il bastardo però inizia a ridere e non se la smette, anzi, la sua risata aumenta sempre di più.

Gli tiro un pugno sul braccio. -Cosa ho fatto adesso?- chiedo esasperata.

-la cioccolata... si fa...anche con il latte- dice tra una risata e l'altra.

All'inizio non capisco cosa vuole dire, ma quando versa il latte nella tazza e lo mescola insieme al cacao, mi viene solo da sbattere la testa sul tavolo per quanto sono stupida.

Ci beviamo la cioccolata calda in tutta tranquillità, inutile dire mi fa un effetto molto gratificante.

Amo la cioccolata.

Bevo fino all'ultimo sorso e alla fine lecco anche il cucchiaio sotto lo sguardo divertito di Ethan.

Cos'altro c'è ora?

-Sei sporca-

-Dove?- chiedo allarmata iniziando a passarmi la mano su tutta la faccia, ma non riesco a capire dove.

Ethan mi prende il mento tra le dita e mi solleva il dito, poi, con una strana luce negli occhi mi lecca la parte sporca all'angolo della bocca.

Ohmerdasecca, questo non me l'aspettavo.

Indietreggio sorpresa finchè non vado a sbattere contro un piano di marmo e mi ci siedo sopra, ma questo complica solo le cose.

Mi ritrovo bloccata tra il bancone e il petto di Ethan, siamo così vicini che riesco a vedere le pagliuzze nei suoi occhi verde smeraldo.

Ignorando i miei battiti del cuore che aumentano a dismisura, prendo la prima cosa che riesco a trovare e gliela metto davanti alla faccia, bloccandolo.

-Vuoi un bicchiere d'acqua?- gli chiedo nervosa.

Lui sposta il bicchiere tra noi due e lo appoggia tranquillamente sul bancone, come se non stessi per avere un infarto.

-Non voglio l'acqua, stupida, voglio te-

Prima che me ne renda conto le sue labbra sono sulle mie mentre le sue mani mi stringono delicatamente i fianchi da sotto la maglietta.

Decido di ricambiare una volta tanto, perchè sono stanca di resistergli e perchè non riesco a pensare logicamente se lui mi sta praticamente appiccicato addosso.

Gli cingo la vita con le gambe e immergo le dita nei suoi capelli morbidosi, mentre le nostre lingue si sfiorano e i respiri si fanno corti e irregolari.

Poi ci stacchiamo per riprendere fiato e io cerco di rilassarmi per rallentare un pò il mio cuore che batte impazzito nel petto.
Cavolo, è solo un bacio, calmati, cerco di autoconvincermi.

-Mmh, sulle tue labbra la cioccolata ha un sapore migliore- mi dice Ethan prima di riappropriarsi della mia bocca.

SALVE GENTE

Rieccomi con un capitolo un pò strano (credo), ma spero bello: non trovate anche voi che Ethan e Elle sono dolcissimi? (Ok, la smetto)

Voi che ne pensate? Su su lasciate una recensione

Ciao :)

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Sono un danno ***


Quando ci stacchiamo io non ho più fiato, e sembra come se un tram mi abbia appena investito.

E meno male che era solo un bacio.

Sbatto un paio di volte le palpebre per riprendermi mentre lui mi prende per mano e mi fa scendere dal bancone.

Mi rivolge uno di quei sorrisi che sei fortunato a non morire dopo averli visti. Sul serio, tipo che il cuore mi sta collassando o forse sono solo i suoi occhi che mi fanno uno strano effetto.

-Vieni, ti faccio vedere una cosa-

Mi lascio trascinare in un corridoio fino ad arrivare ad una porta blu Tardis. La sua espressione è un misto tra serietà e divertimento _non so come faccia_ come se mi stia per mostrare l'entrata per Narnia.

Apre la porta e... bè, non è Narnia, ma sicuramente sto sognando perchè mi ritrovo di fronte a una stanza piena di libri.

Ci vogliono cinque minuti buoni per riprendermi perchè non mi aspettavo una stanza del genere nella casa di Ethan, più una riempita di videogiochi, invece.

Faccio scorrere le dita su una fila di libri, su ogni parete della camera c'è una libreria, due sono piene, mentre le altre due hanno solo qualche libro per bambini.

Magari potessi avere una stanza così anche io, non perderei le ore a cercare un libro in mezzo a tutto quel casino che c'è nella mia camera.

-Sapevo ti sarebbe piaciuta. I miei sono fissati con i libri- mi spiega Ethan, ecco perchè non scappa dalle mie fangirlate, ci è abituato -forse anche più di te, è per questo che hanno montato una libreria per ogni componente della famiglia-

Mi giro per l'ennesima volta intorno. -Scommetto che quella è la tua- gli indico lo scaffale pieno di libri per bambini.

Lui fa un mezzo sorriso divertito -No, è di mia sorella, la mia è quella infondo-

Ossia la libreria con meno libri, dovevo immaginarlo. Ci sono solo due mattoni di Geronimo Stilton e il libro che gli ho prestato.

Lo prendo per istinto e lo rigiro tra le mani per vedere se si ritrova tipo con venti pagine in meno e la copertina pasticciata, ma è perfettamente intatto.

-Lo hai letto?- chiedo titubante.

Lui risponde solo dopo un pò -Diciamo che ho capito che dire "possa la buona sorte essere sempre a vostro favore" non sempre funziona-

Non ci posso credere, lo ha letto!

Gli salto addosso abbracciandolo forte dall'entusiasmo. -Sapevo che era questione di tempo!-

Ethan giocherella delicatamente con i miei capelli stringendomi la vita con un braccio. -Non ci prendere gusto, l'ho letto solo perchè ci sono un sacco di morti e azione-

Mi stacco lentamente da lui e fisso i miei occhi in quelli suoi, mentre mi si forma un sorriso sadico in faccia.

-Leggi tutta la saga divergent e poi ne riparliamo, di morti intendo.-

Lui mi guarda strano, ma poi scuote la testa divertito, almeno penso sia abituato a non capirci niente riguardo accenni ai libri considerando la fissazione dei suoi genitori.

-Non farci l'abitudine Pappamolla, non è che divento un topo da biblioteca in due secondi-

Faccio una finta faccia innocente -Se solo sapessi...- una volta iniziato, la lettura diventa una droga.

Prendo un libro a caso giusto perchè lui si è avvicinato a me, di nuovo, e io mi sento nervosa, di nuovo.

E cosa succede? Che cadono tutti gli altri libri dello scaffale facendo un gran fracasso, ovvio!

E no, ora mi sono scocciata, sono stanca di fare un danno ogni due secondi, oggi poi quel qualcuno lassù si vuole proprio divertire!

Disperata e arresa mi butto a terra stendendomi di pancia in su tra i libri, senza neanche rimetterli apposto.

-Scusa- mormoro maledicendomi mentalmente per il mio essere imbranata e per essere così strana.

Lo vedo ridere divertito e stendersi vicino a me sul tappeto.

-Mi vuoi dire perchè stai così? Hai sentito il bisogno di abbracciare il pavimento?-

Gli tiro un leggero pugno sul braccio -E tu mi dici perchè mi hai imitato?-

Cerca di alzare le spalle -Te l'ho detto, voglio capire come funziona la tua testolina, ma no, non credo che il soffitto abbia poteri magici-

Rido leggermente, certo che è proprio stupido _anche io, ma questi sono solo dettagli.

-L'ho fatto perché stando ferma a terra forse non combino più danni- veramente, sono un soggetto pericoloso.

Lui si alza e mi porge la mano che io prendo per rialzarmi a mia volta.

-Ehy stai tranquilla, per quanto tu possa essere strana e dannosa, ci sarà sempre qualcuno che lo sarà più di te-

Fingo di rifletterci un pò -Ne dubito-

Inizia a mettere a posto i libri caduti e io lo aiuto cercando di pensare ad altro per non imbarazzarmi per come mi sono comportata, ma che ci posso fare, la mia mente in certi casi si accorge che faccio cazzate solo quando è troppo tardi. (Buttarsi a terra per aver fatto cadere i libri non è normale)

-In ogni caso, ci sarò io a rimettere a posto i tuoi danni-

Smetto di respirare per un pò con le guance leggermente rosse, osservando il suo viso serio,  certo che da quando siamo a casa sua, è più dolce del solito.

-Grazie- gli sussurro abracciandolo un'altra volta.

So che probabilmente non manterrà ciò che mi ha appena detto, ma mi ha fatto sentire un pò meno stramba, e questo non è da tutti.

Mi allontano da lui quando sento qualcuno chiudere la porta d'ingresso e gridare -Siamo a casa!-

In casa è entrata una signora dai capelli morbidi e castani e con uno sguardo affidabile coperto da occhiali ovali, tiene per mano una bambina tutta riccioli e fossette che saltella in continuazione.

-Guarda Ethan!- grida senza tener conto della mia presenza -mamma ha comprato le formelle per fare i biscotti-

Ridacchio quando allunga la "i" di "biscotti" finchè non ha più fiato, è adorabile quella bambina.

La signora che deve essere la mamma di Ethan mi guarda con gli occhi socchiusi ma dopo mi sorride raggiante, anche io sorrido e le porgo la mano.

-Piacere Signora Cooper, io sono...-

Lei me la stringe con dolcezza mentre suo figlio posa la bambina a terra e mi interrompe -Ah, mamma lei è Elle- lo guardo male e si corregge -Ehm, Danielle-

-Chiamami anche Renee- mi dice la signora prima di stringermi la mano.

Non sembra infastidita dal fatto che ho addosso solo la felpa di Ethan, anzi, mi guarda come se fossi sua figlia, una cosa un pò inquietante, direi.

-Ciao Elle!- mi grida la bambina.

Qualcosa mi dice che ha preso un pò da suo fratello... ignoro il diminutivo e le scompiglio i capelli. -E tu come ti chiami?-

-Grace!- risponde prima di mostrare anche a me le formelle dei biscotti.

-Vuoi fare anche tu i biscotti con noi?-

Guardo la signora Cooper in cerca di un permesso, e il suo sorriso mi sprona ad accettare.

-Mi piacerebbe molto- rispondo a Grace sorridendo a mia volta.

Seguo la bambina mentre corre in cucina e io per poco non cado quando un enorme muro mi blocca all'improvviso impedendomi di proseguire.

-Tu non tocchi la cucina- mi dice Ethan autorevole -Vuoi per caso bruciarla?-

Faccio finta di offendermi -Non faccio così schifo ai fornelli!-

Approfitto di un suo momento di distrazione per sgattaiolare nel cucinino ma il bastardo dopo due falcate giá mi raggiunge.

-Mamma- grida anche se la signora è nella stessa stanza -Elle vuole bruciarci la casa!-

-Non fare il bambino Ethan, dovrà pure imparare prima o poi- la voce calda della madre riesce a sovrapporre le grida di gioia di Grace che saltella dappertutto.

-Ma cosa!? Lei fa danni ovunque, non basta, deve avere pure le crisi dopo!-

-Hey- lo interrompo -non ho le crisi, io-

Lui di rimando ghigna. -Ah sì? E cosa era quella di prima nella stanza dei libri, un'anima si era impossessata del tuo corpo?-

Arrossisco al ricordo e gli tiro un pugno sul braccio come ammonimento, leggermente offesa.

-Ok- dico infine sotto lo sguardo quasi implorante di Ethan -forse è meglio se non faccio niente-

Sento il bastardo fare un sospiro di sollievo mentre la sorella mi tira il bordo della felpa con gli occhi luminosi.

-Ho un'idea! Perchè mentre aspettiamo che mamma fa i biscotti non giochiamo a nascondino?-

Avrei risposto di no, seriamente, ma lo sguardo di Ethan mi stava per incenerire come una fenice prima di resuscitare.

Quando Grace si mette a contare Ethan mi prende la mano e mi trascina tra i corridoi infiniti di quella casa. La sua mano calda nella mia ha un chè di confortante.

Alla fine ci nascondiamo dentro un armadio pieno di cappotti ma abbastanza capiente da farci entrare tutti e due stretti come sardine. Riesco a sentire perfettamente tutte le parti del suo corpo a contatto con le mie e il suo respiro caldo vicino la mia guancia.

Rimaniamo per un pò in silenzio, poi lui ridacchia e mi sussurra -inizia a piacermi questo nascondiglio-

Bè a me no perchè non riesco a respirare, e non è solo per il poco spazio ma anche perchè mi sta troppo vicino, e l'ho già detto che non rispondo delle mie azioni quando è così.

-Perchè?- gli chiedo cercando di decifrare la sua espressione illuminata solo da un piccolo filo di luce che entra dall'anta socchiusa.

Intravedo un sorriso -mmm... diciamo che è un pretesto per poterti baciare senza che nessun'altro ci veda...-

Non mi da neanche il tempo di fare un respiro che già incolla le labbra sulle mie e approfondisce il bacio con la lingua.

Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dal fiume di sensazioni che mi invade il petto, sebbene non mi circola più il sangue in un braccio perchè Ethan ci è seduto sopra.

Ma questi sono solo dettagli che passano in secondo piano quando sei, insomma, quando sei impegnata in altro...

-Aaaah- un grido ci fa scattare fuori dal l'armadio, per poi capire che è solo Grace che ci ha scoperti.

Corriamo in cucina per poterci "salvare" prima che la bambina arrivi alla postazione e ci ritroviamo a terra ad ansimare per le troppe risate senza neanche un motivo preciso.

Certo che oggi è proprio una strana giornata.

-Mamma! Ethan e Elle si stavano baciando!- ecco la pettegolina alla riscossa.

Mi alzo da terra e mi siedo sulle sedie intorno al tavolino ostentando disinvoltura, mentre Ethan prende Grace tra le braccia e le fa il solletico.

-Hey bestiolina, non fare la spia!-

Ridono e io li osservo rapita dalla loro estrema dolcezza.

-Smettetela di fare gli scemi e venite a mangiare che i biscotti sono pronti- li rimprovera la madre.

Grace subito saltellando arriva vicino al tavolo e ruba un dolcetto dalla teglia gridando un "si" che non finisce mai.

Vorrei non prendere uno di quei biscotti supermegacalorici, ma ce nè uno che mi grida "mangiami, ti prego Danielle, mangiami" e quindi mi dispiace, ma devo aiutare un povero biscotto indifeso.

Al quarto dolcetto mangiato di seguito alzo lo sguardo e mi ritrovo tre paia di occhi che mi fissano in attesa tra il divertito e l'infastidito.

Tento di rimediare con un -Scusate- e, imbarazzata, poggio il quinto di nuovo sul vassoio.

Parliamo del più e del meno ridendo e scherzando, Renee mi racconta aneddoti divertenti sull'infanzia di Ethan facendolo sclerare in una maniera buffa.

-Mr Pannolino?- chiedo alla madre come per confermare ciò che ha appena detto.

-Esatto- trattiene una risata -da piccolo faceva la pipì d'appertutto, era peggio di un cagnolino. Ho dovuto mettergli il pannolino fino a quattro anni!-

Rido di gusto all'immagine che si era creata nella mia mente di Ethan versione cucciolo bastonato.

-Mamma adesso basta!- dice lui irritato - E poi ammettilo che ero veramente adorabile da bambino-

Non perde mai la sua modestia, vedo.

-Sì, solo quando dormivi- replica la madre con lo stesso tono derisorio e vivace.

-Zitti- urla Grace dal salotto allungando la "i", è andata a vedere i cartoni animati e adesso stanno trasmettendo un film della Disney.

Scopro che è meglio non far arrabbiare la bambina quando è intenta a vedere un film, potrebbe rivelarsi molto pericoloso.

Mi costringe a rimanere fino alla fine del cartone, dopo guarda attentamente me e un Ethan mezzo addormentato seduto sul divano.

-Tu sei la principessa di mio fratello?- mi chiede lievemente in un modo così adorabile che mi viene da pizzicarle dolcemente le guance.

E ora cosa le rispondo? Non voglio deluderla e la risposta "è complicato" attirerebbe altre domande.

Ethan apre un occhio e risponde semplicemente alzando le spalle -sto ancora tentando di salvarla dalla torre in cui è rinchiusa, ma ci riuscirò prima o poi-

Mi guarda con determinazione e io perdo un battito. Cosa intende dire? Io non sono rinchiusa in nessuna torre e sopratutto non sono la sua principessa.

-Ehy, mr Pannolino, perchè non la smetti di intrometterti dappetutto?-

Tipo nei miei dialoghi, nei miei pensieri e nella mia vita.

Lui mi si avvicina all'orecchio, il suo fiato caldo mi fa rabbrividire leggermente -Perchè non ne posso fare a meno-.

Poi lo sento ridacchiare e mi da un pizzico sul sedere -E non chiamarmi mr Pannolino!-

-Ehi! Puoi scordarti che io ti restituisca la maglia, adesso!- esclamo per ripicca.

Mi alzo di scatto per allontanarmi, ma mi blocca il polso e finisco stesa sopra di lui, sul divano.

Con la coda dell'occhio noto che Grace ha ripreso a guardare cartoni animati, poi sposto lo sguardo verso di lui e mi immergo in quelle iridi verdi che non mi fanno pensare lucidamente.

Trattengo il respiro quando noto che gli sto praticamente appiccicata addosso, e che i nostri corpi sono più a contatto del dovuto.

Sento i suoi muscoli irrigidirsi sotto al mio peso e gli occhi comunicarmi qualcosa che non riesco a decifrare.

Quando il mio cellulare squilla all'improvviso rompendo quell'attimo infinito che si è creato quasi magicamente, sussulto e mi rimetto subito a sedere lontano da lui e dai suoi occhi tentatori.

Mi schiarisco la gola. -Pronto?- rispondo notando sul display il nome "Big brother".

-Ehy Danielle, è successa una cosa- sento una risata di sottofondo -ti dico solo che casa è diventata un disastro-

Cosa? Stringo forte il cellulare tra le mani desiderando che al posto suo ci fosse il collo di qualcuno. Cosa avevano combinato questa volta i miei fratelli?

Ormai è risaputo che non posso passare neanche una giornata tranquilla.

AIUTATEMIIIIIIII

A parte che almeno l'inizio di questo capitolo non mi convince molto, ho bisogno di un consiglio.

Ho provato a cercare vip che andrebbero bene per "interpretare" i personaggi e ho scoperto che capelli scuri-occhi verdi e capelli biondi-occhi marroni non vanno molto bene d'accordo: non ne ho trovato nessuno adatto.

Non mi uccidete, ma, in realtà, qualcuno che non centra niente con la descrizione di Ethan, ma che mi ispira è Austin Butler, non so, forse per quella faccia da schiaffi...

Mentre per Elle starebbero bene Shakira (anche se, ehm, ha 37 anni, non so se mi spiego) oppure Annasophia Rob o Nicola Pelts che però hanno gli occhi azzurri, perciò aiutatemi!

Secondo voi qualcuno di questi starebbe bene? Oppure avete qualcun'altro in mente? Si accettano proposte, alla prossima!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Battaglie di uova e pazzie varie ***


Mi precipito a casa mia seguita a ruota da Ethan, non ho capito precisamente perchè ha voluto seguirmi, fatto stà che non ho avuto neanche il tempo di protestare per quanto mi ha fatto preoccupare mio fratello con quella telefonata.

Apro la porta e... bè considerarla una casa non mi sembra opportuno adesso.

Tutto il salone è sporcato da strani miscugli gialli dove galleggiano dei pezzi di quelli che sembrano gusci di uovo, il tutto è ricoperto da un velo di una sostanza bianca e granulosa.

Sembra di stare in un covo di zombie cocainomani che perdono sangue giallo.

Una visione piuttosto disgustosa, direi.

-Attaccare il nemico!- sento dire da qualche parte della stanza e non faccio neanche in tempo a chiedermi cosa cavolo stà succedendo, che mi ritrovo con due uova frantumate addosso.

Respiro cercando di mantenere la calma -Cosa avete in quella testa, zucconi!- grido ai miei fratelli nascosti da qualche parte.

Ok, dovrei essere arrabbiata, anzi lo sono, ma ormai il casino lo hanno già combinato quindi non fa niente se mi intrometto anche io, no?

Ethan dietro di me sembra spaventato ma lo lascio perdere, prendo due uova ancora intatte dal pavimento e aspetto che Simon e Chuck escano dal loro nascondiglio intimoriti per poi colpirli a mia volta con le uova.

Bè...li avrei colpiti se solo non avessi una pessima mira.

-Fate una battaglia di uova e non mi chiamate subito? - scherzo.

Loro ridacchiano prima che Simon urli un "granata" con la sua voce acuta e ci lanci addosso un pugno di farina che si appiccica a causa dei vestiti sporchi di tuorlo.

Ok, ora è guerra!

Prendo per mano Ethan che è rimasto ammutolito per tutto questo tempo e lo trascino dietro il divano, posizione strategica per difendersi e lanciare "bombe" senza farsi vedere.

-Voi siete pazzi- dice infine Ethan con uno sguardo stralunato ma con tono divertito.

Gli avvicino un dito alle labbra intimandogli di state zitto per non far scoprire agli altri la nostra posizione.

Lui per ripicca me lo morde a io lo ritiro subito irritata e lievemente imbarazzata.

Mi scanso per non farmi colpire da un uovo e intercetto una "bomba" utilizzabile a pochi metri di distanza dal divano.

Gliela indico a Ethan -Vado a prenderla- gli sussurro iniziando a strisciare via, ma lui mi blocca per i fianchi.

-Aspetta, è pericoloso. Potremmo non rivederci mai più!- dice in modo melodramatico mordendosi il labbro inferiore per non ridere -Mi dai almeno un bacio d'addio?-

Lo fulmino con gli occhi ma lui mi prende il viso tra le mani e lo avvicina al suo schiacciandomi lievemente le guance.

Non ho più fiato dopo quel bacio più da Dio, che d'addio, ma comunque sbuco fuori dal divano per non cadere dinuovo nella trappola degli occhi di Ethan.

Continuiamo a lanciarci uova e farina finché Chuck non lancia un uovo verso la porta, che va dritto in faccia a mia madre appena entrata.

Ci sono tre minuti di assoluto silenzio in cui mi immagino il cinguettio degli uccelli e balle di fieno che rotolano, prima dell'esplosione assoluta.

-Che cosa avete fatto!?- grida mamma così forte che per poco non mi si rompono i timpani.

-Ora pulite tutto, e mettete tutto in ordine altrimenti non vedrete i vostri cellulari per il resto della vostra vita!-

L'ho detto, no? Che le sue minacce sono sempre efficaci.

Usciamo fuori dalle nostre postazioni a testa bassa, a parte Ethan che cerca di svignarsela via, ma mamma lo tira per un orecchio riportandolo dentro casa.

-Dove credi di andare? Devi aiutare anche tu a pulire. È meglio se esca di nuovo a fare la spesa, quando torno voglio vedere tutto pulito.-

A testa bassa prendiamo scope, panni e detersivi e ci mettiamo a pulire in silenzio il salotto.

Ma come li è venuto in mente? Non è da persone normali fare una battaglia di uova al chiuso, a parte che ho partecipato anche io, ma hanno iniziato quei due mocciosi dei miei fratelli, io non conto.

La cosa divertente è che per una volta è stato Ethan ad avere una punizione a causa mia e non viceversa.

-Apetta, pulisci un pò più avanti...- mi suggerisce Ethan.

Seguo il suo consiglio sporgendomi un pò più avanti per pulire con la pezza l'estremità opposta del tavolo, mi accorgo solo dopo dell'errore.

-Te l'ho già detto che per essere piatta, hai un bel lato b?- ridacchia.

Mi raddrizzo immediatamente e con calma studiata gli sorrido malefica, poi lo fulmino con gli occhi e gli lancio la pezza che gli scivola sulla faccia e cade a terra.

-Ti pentirai di questo!- dice in un tono per niente pauroso mentre si avvicina e mi inchioda al tavolo.

Mi cinge lantamente la vita con le braccia facendomi trattenere il respiro ma poi inizia a farmi il solletico, il bastardo.

Mi divincolo inutilmente incapace di non ridere come una scema, il solletico è uno dei miei punti deboli.

-Ehy voi due- Chuck ci indica mentre alterna lo sguardo da me a lui -smettetela. E tu, Ethan, allontanati da lei, sono stato chiaro?-

Certo che a volte mio fratello fa veramente paura...

Il bastardo incurva un pò le spalle -Cosa ho fatto di male?-

-Non voglio che tu le stia vicino-

-Perchè?-

Chuck sbuffa mettendo in evidenza la sua irritazione -Non voglio che la mia sorellina rimanga delusa, poveretta. Poi dovrei consolarla e non mi va per niente, anche perchè quando piange sembra un koala zombie-

Mi abbraccia stritolandomi ma gli dò una gomitata sullo stomaco -Smettila Charles!-

Lo chiamo con il suo nome intero solo quando mi fa arrabbiare, e bè, ora mi sta mettendo non poco in imbarazzo.

-Ti faccio notare- ribatte Ethan dando voce ai miei pensieri - che l'altra tua sorella è felicemente fidanzata con Cole mentre tra me e Elle...ecco...-
Ecco cosa? Cavolo, io lo voglio sapere perchè qui non ci sto capendo niente anche io. E se...

-Cole è un bravo ragazzo, chi mi dice che tu non la stia prendendo in giro e basta?- chiede mio fratello, è proprio la mia preoccupazione principale.

-Ma l'hai vista? Non è che io prenda la prima persona carina che mi capita a tiro per poterla prendere in giro-

Mio fratello lo guarda come per dire "si, come no". -Ma se tu non fai altro che scherzare, è per questo che sei mio amico-

-Si bè...pensa quello che vuoi, ma dovresti ringraziarmi di tenere un pò a bada la tua sorellina disastrosa-

Un attimo, cosa? Tutte e due ridacchiano mentre io mi intrometto in mezzo a loro -Ok, ora basta. Continuate a pulire, sù-

Più che strofinare, io invece mi perdo a guardare i perfetti bicipiti scoperti di Ethan, troppo intento a lavare per potermi prendere in giro.

Non che io fossì così disperata da fissare costantemente le parti di pelle scoperte dai ragazzi, pff, è solo che i muscoli hanno un che di artistico. Dico sul serio, il modo in cui sono scolpiti sul corpo, il modo in cui guizzano ai movimenti, mi fa venire voglia di sfiorarli...

Una cosa che avevo dimenticato è che il mio corpo spesso si muove senza badare a ciò che gli dice il cervello, ma a volta fa proprio quello che gli dice, perciò non mi accorgo subito che mi sono avvicinata a Ethan.

Smetto immediatamente di accarezzargli il braccio, come se avesse preso fuoco, e noto il bastardo irrigidirsi con uno sguardo strano agli occhi.

-Cosa c'è?- mi chiede, confuso.

Abbasso la testa sperando che i capelli mi coprano il rossore alle guance che puntualmente spunta sempre nei momenti meno opportuni.

-Ehm, niente- mi mordo il labbro.

Lui fa lo stesso per reprimere una risata -A cosa devo questo rossore?-

Cosa? Ci prende gusto a farmi imbarazzare ancora di più, il coglione.

Ho il viso in fiamme, ma non voglio tirarmi indietro -Mi chiedevo solo se fai ancora la pipì a letto, mr Pannolino- lo prendo in giro cercando di cambiare discorso.

Trattengo una risata quando spalanca gli occhi interdetto, ma si ricompone quasi subito con un sorriso malizioso stampato sulle labbra.

Ho appena pensato labbra? Nah, mica le sto guardando, non sto assolutamente pensando che sono perfette per essere baciate eh...

-Se vuoi ti porto in camera mia e lo vedi tu stessa. Solo che dubito che tu possa uscire tanto presto poi...-

Lascia la frase in sospeso e posso sentire quasi la tensione che aleggia nell'aria, sembra quasi come se i suoi occhi avessero risucchiato il tempo, fermandolo.

Poi mamma spalanca la porta di casa e io mi prendo un colpo, per non dire un infarto.

Almeno abbiamo praticamente finito di pulire, il che vuol dire che ci risparmieremo la mamma versione serial killer incazzato, non è una bella visione, credetemi.

-Ringraziatemi perchè ho portato la pizza per tutti visto che sono molto premurosa e voi dovreste essere stanchi-

Ah, la sua "modestia" mi fa preoccupare quando supera quella di Ethan.

-Ehy amico- se ne esce così Chuck -perchè non rimani a dormire da noi stanotte?-

Ethan mi lancia un'occhiata maliziosa che mi fa venire i brividi. La consapevolezza che per tutta la notte ci separerà solo una parete non mi tranquillizza per niente, ho lo stomaco in subbuglio.

Mamma risponde al posto suo -Ti conviene accettare Ethan, perchè per almeno due settimane queste tre pesti saranno chiuse in casa in punizione-

Ribattiamo inutilmente, quando lei decide qualcosa non c'è niente e nessuno che può smuoverla.

Mi siedo sfinita sul divano, mi sento una vecchia per quanto mi fa male la schiena a tutte quelle pulizie, così costringo Chuck ad aprire la porta quando suona il campanello.

Lena entra in casa con un gran sorriso, adesso la famiglia è al completo, a parte papà che è fuori per lavoro.

-Ragazzi oggi ho io il monopolio della televisione...e si vede Annabel!-

Sbuffai contrariata, facciamo a turno per vedere i film la sera così non ci litighiamo ogni volta, e oggi è il turno di Lena.

-Ti prego no, sai che odio gli horror!-

Quando ci sistemiamo tutti intorno al tavolo Ethan si siede vicino a me e non perde l'occasione per sfottermi -Hai paura, Elle?-

-Perchè non muori? Faresti felici tutti- lo so, a volte sono molto dolce.

Chuck prende un pezzo di pizza prima di intromettersi e spiegare a Ethan la situazione -Uff, ogni volta è la stessa storia: lei dice che sono troppo noiosi-

Il bastardo mi fa l'occhiolino -Secondo me è tutta una scusa perchè ha paura-

No, seriamente considero i film horror noiosi, insomma, solo per far morire una persona ci vuole mezz'ora, non so se mi spiego...

Ormai tra me e Ethan è una questione d'orgoglio -Va bene, vediamoci 'sto film, così chiudi la bocca-.

Lo fulmino con gli occhi e riprendo a mangiare come se nulla fosse ma Ethan prende il mio, il mio pezzo di pizza e lo morde con nonchalance allontanandomi con il braccio.

-Non la pensavi allo stesso modo poco tempo fa, dietro al divano- allude disinvolto.

Riduco gli occhi a due fessure cambiando quel discorso scomodo -Ridammi. Subito. La. Mia. Pizza-

Scuote la testa, con un sorriso di scherno che si allarga sempre di più.

-Ok, l'hai voluto tu-

Mi butto sopra di lui cercando in tutti i modi di prendere il pezzo tra le sue mani, ma peggioro solo le cose quando mi spalmo addosso a lui in una posizione molto equivocabile.

In qualche modo ci ritroviamo stesi sulle sedie con i nostri nasi che quasi si sfiorano e i nostri occhi che si immergono l'uno nell'altro. Per un attimo sembra di stare in una bolla, lontano dalla realtà ma fin troppo vicino a Ethan.

Il mio cuore inizia a battere forte per poi bloccarsi quando Chuck si schiarisce la gola riportandoci alla realtà.

Ci risistemiamo immediatamente e io abbasso la testa arrossendo sperando di sprofondare nella sedia pur di non vedere lo sguardo omicida di mio fratello.

È  una situazione alquanto imbarazzante considerando il fatto che mi ero praticamente dimenticata della presenza della mia famiglia.

-Fermate i vostri bollenti spiriti, avete tutta la notte per fare certe cose- mamma ammicca maliziosa.

-Mamma!- la ammonisco ancora più imbarazzata ma lei mi dice che stava scherzando e che invece avrebbe castrato Ethan con l'aiuto di Chuck. Lo terrò in considerazione...

Quando finiamo di mangiare ce ne stiamo tutti belli appollaiati sul divano stretti come sardine, con due coperte giganti a coprirci.

Anche se vicino a me c'è Ethan e ho in braccio Simon, il divano, le coperte e i popcorn sono molto confortanti.

Il film non fa neanche in tempo a iniziare che Lena grida, mamma se ne va a dormire e Chuck pensa di più al suo telefono che a qualsiasi cosa gli stia intorno.

Wow, iniziamo bene...

Simo saltella sulla mia gamba spappolandola un pò -Sangue, siiiiii-

Mi schiarisco la gola e mi alzo prendendolo in braccio -È ora di dormire, peste. Ti porto a letto-

Già è sadico di suo, non voglio che da grande diventi un serial killer o qualcosa del genere. 

Lui protesta un pò, ma dopo una caduta e un calcio alle caviglie, riesco finalmente a metterlo a letto.

Vorrei andarmene in camera ma lo sguardo di sfida che mi lancia Ethan quando torno in salone mi fa desistere.
Pensi di sapere tutto, mio caro? Questa volta vinco io.

Mi siedo apparentemente tranquilla prendendo l'enorme ciotola di popcorn dalle mani di Lena.

-Vuoi smetterla di fissarmi?- chiedo dopo un pò quando noto che Ethan mi sta guardando da tipo un quarto d'ora.

Lui prende un pò di popcorn facendo uno strano sorriso -Voglio vedere come reagisci quando hai paura-

-Io non ho paura di queste cavolate!- pff, figuriamoci, non mostrerei mai una mia debolezza davanti a Ethan, il mio orgoglio poi ne risente.

Cerco di essere più tranquilla possibile, continuando a guardare il film facendo finta di niente.

Certo che la musica è veramente suggestiva, i corridoi bui poi... sussulto facendo cadere dei popcorn sulla testa di Lena seduta a terra davanti a me, quando appare all'improvviso una figura malefica davanti allo schermo.

Mi ricompongo con il cuore che batte forte per lo spavento sperando di sprofondare sul divano pur di non sentire le risate di Ethan e le bestemmie di Lena.

Decido comunque di vedere il film fino alla fine per far diminuire il divertimento del bastardo.

Ma dico io, non ha niente da fare che rompe sempre a me?

Ai titoli di coda Chuck finalmente spegne il cellulare che ha usato per tutta la serata e si stiracchia, stanco.

-Andiamo a dormire, Ethan?- chiede alzandosi.

-Ma certo amore, andiamo a letto- lo prende in giro il bastardo, facendolo scoppiare a ridere.

Mi premo la mano sulla fronte: possibile che devono essere così pervertiti e scemi? È tutta colpa loro se io sono diventata così strana.

Vado in camera anche io, grata che finalmente è finito il film e mi immergo nelle calde coperte per dormire finalmente.

Ehm... Morfeo? Perchè non mi vieni a prendere?

Porca puttana non riesco a dormire! È solo che io sono sola soletta in una camera buia e non voglio che strane entità sovrannaturali mi uccidano.

Stupido film horror!

Sgrano gli occhi e mi stringo di più nelle coperte quando sento un rumore sinistro proveniente dalla porta che si schiude lentamente.
Non è una bambola assassina, non è una bambola assassina!

Rimango ferma senza respirare notando che un'ombra si aggira indiscreta nella mia camera e, lo so che sono stupida, ma cavolo, e se è un demone che vuole uccidermi?

Farebbe meglio a essere bono, almeno.

Sento un verso che pian piano si trasforma in una risata a crepapelle quando Ethan accende la luce del comodino.

-No no, non hai proprio paura!- ride -avresti dovuto vedere la tua faccia!-

Imita la mia espressione e io mi rilasso per lo scampato pericolo, ma subito dopo divento fumante di rabbia.

-Sei proprio un coglione!- gli lancio addosso la prima cosa che riesco a trovare tra la poca luce della lampada e mi accorgo solo dopo che si tratta di un paio di mutande.

Ma porca miseria! Si doveva intromettere anche la camera disordinata (e un probabile scherzo dei miei fratelli).

Oggi ho la bestemmia facile, mi sa, ma è sempre colpa di Ethan che adesso sta facendo un ghigno.

-Con queste volevi colpirmi o invitarmi nel tuo letto?- accenna alle mutande, per fortuna non sono quelle di Minnie.

-Sta zitto e ritorna in camera di Chuck!-

Lui invece fa l'esatto opposto avvicinandosi -Mi piacerebbe testare questa tua determinazione a letto-

Lo incenerisco con gli occhi e il suo sorriso malizioso svanisce quando sbuffa e alza le mani in segno di resa.

-Ok, ho capito. Pace?-

Anche se io accettassi lui comunque continuerebbe a prendermi in giro, quindi non serve a nulla.

Interpreta il mio silenzio per un sì e non capisco dove va quando spegne la luce e sprofondo nel buio.

Poco dopo sento le coperte scostarsi e capisco che Ethan si è steso sul letto vicino a me.

Mi giro dalla sua parte aggrottando le sopracciglia -Cosa hai intenzione di fare?-

Mi prende per i fianchi creando piccoli fremiti sulla parte di pelle toccata.

-Non farò cose sconce con te, se è questo che ti preoccupa- mi dice con un sorriso che riesco a intravedere con la vista che si è abituata al buio e mi stringe più forte a sè.

La voce mi muore in gola quando il suo respiro sul mio corpo mi crea brividi per tutto il corpo e sento lo stomaco che se ne va in subbuglio.

Le sue braccia calde hanno un chè di confortante perciò ricambio l'abbraccio poggiando la testa sul suo petto.

Non so cosa sia più stupido: pensare che lo lascio rimanere perchè così mi sento protetta da possibili assassini, o perchè la sensazione che provo immersa tra le sue braccia è veramente...

-Mmmh- mi schiaffeggio mentalmente, ma perchè devo fare sempre figure di merda?-

-Non provocarmi, lo sai che mi piace quando mugoli-

Gli tiro un lieve pugno sul torace ma poi gli stringo il tessuto della maglietta per fargli capire di stare fermo e zitto perchè un momento prima sembrava tutto perfetto.

Prima che potessi fare qualsiasi altra cosa Morfeo finalmente mi viene a prendere e io mi addormento tranquilla tra le braccia di Ethan.

Scusate il ritardo,
Solo che ho dovuto concludere la pubblicazione di un'altra mia opera su wattpad, a proposito, se mi cercate su wattpad mi chiamo anotherstoryofmylife.
Comunque, spero questo capitolo non sia così noioso come mi sembra.
Se recensite, anche per capire un pò come sta andando questa storia, mi fà piacere (non vi mangio)
Lascio il disturbo, ciao :)

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Un risveglio burrascoso ***


I raggi di sole che mi illuminano il viso mi risvegliano dal mio sogno un pò turbolento.

Sì, c'era tipo un vampiro marino che lanciava scariche elettriche a un tenero orsacchiotto mannaro di peluches che alla fine esplode, ma lasciamo perdere i miei sogni strani che questa volta non includevano tipi mielosi che volevano baciarmi.

A volte mi stupisco di quanto la mia mente sia malata.

Quando apro gli occhi capisco perchè mi sento tanto scomoda: ho una gamba piegata all'indietro, il bacino da una parte e le spalle dall'altra, il braccio di Ethan sul mio collo, e le sue gambe una dietro la schiena e l'altra sulla mia pancia.

Non so come sia possibile una posizione ingarbugliata quanto questa.

-Ethan- lo chiamo per farlo svegliare, ma lui borbotta solo qualcosa tipo "no mamma, non faccio più la pipì a letto"

Rido e lo richiamo più forte prima che mi soffochi con il braccio.

Lui alza la testa di scatto, mi guarda e si mette a gridare -Oddio un mostro ha invaso il mio letto!- prima di cercare di allontanarsi da me inutilmente.

In qualche modo riesco a tirargli una gomitata da qualche parte: non faccio così schifo di prima mattina, giuro!

-Buongiorno anche a te, ora se non ti dispiace, vorrei riuscire ad alzarmi-

Alla fine riusciamo a srotolarci, ma lui non accenna a togliersi da sopra a me, il che mi fa infuriare perchè, che cavolo, stamattima ha proprio deciso di soffocarmi il bastardo.

-Ethan, mi soffochi, vuoi toglierti?-

-Sei acida anche di prima mattina, vedo- ridacchia mentre mi da un pizzicotto sul sedere che la mia maglia enorme ha lasciato scoperto.

-Hai appena firmato la tua condanna a morte!-

Prendo il cuscino e glielo premo in faccia capovolgendo la situazione, mentre lui si divincola cercando di toglierselo di dosso.

-Ti arrendi?- gli chiedo con il cuscino ancora premuto sul suo viso.

Glielo allontano solo quando borbotta un "va bene" soffocato, e alza le mani in segno di resa.

-Prometti di non fare nessuna cazzata?- gli chiedo ancora sospettosa, bloccando il suo busto con le mie gambe.

-Sì, se tu prometti di fare lo stesso. Allora... - mi porge la mano -Amici?-

Io gliela stringo come se avessimo appena concluso un accordo -Amici-

-Prima però- mi sorride malizioso, in un modo un pò preoccupante -lasciami fare questo-

Aggrotto le sopracciglia, confusa -Cos-mpf - non riesco a formulare la domanda perchè le sue labbra bloccano le mie senza nessun preavviso.

Stringe il tessuto della mia maglietta all'altezza delle spalle e capovolge di nuovo la situazione facendomi sprofondare sul letto, senza che io possa anche pensare a qualcosa di lucido che non siano le sue labbra.
Fanculo, mi dico prima di approfondire il bacio con la lingua, ma poi una piccola campanella nella mia testa mi dice che dovrei allontanarmi all'istante, cosa che riesco a fare solo quando ci stacchiamo per riprendere un pò di fiato.

-Brutto bastardo!- 

Mi butto sopra di lui facendogli il solletico per vendetta, ma lui riesce comunque a tirarmi un altro pizzico sul sedere prima di dire -Bastardo sì, ma brutto no-

Mi avvinghio a lui cercando in qualche modo di fargli del male, ma riuscendo solo a farlo divertire ancora di più.

-Dovrai fare meglio di così- dice prima di tirarmi la maglietta per farmi avvicinare a lui e io gli cado addosso, però con il cuscino in mano che uso per soffocarlo di nuovo.

Ed è proprio in questo momento che mio fratello spalanca la porta della mia camera attirando l'attenzione di me e Ethan.

-Danielle muoviti dobb...- la voce gli muore in gola quando ci nota avvinghiati.

Poggio i gomiti sul cuscino e il mento sulle mie mani, mentre sento sotto di me Ethan che si lamenta e faccio uno dei sorrisi più falsi del mio repertorio.

-Buongiorno fratellone! Come stai bene oggi con quel cappello- dico la prima cavolata che mi viene in mente per tentare di sviare la sua attenzione e la sua rabbia.

-Dany, non ho un cappello- 

Come fare figure di merda anche con i propri familiari. Che bella vita.

Mi schiaffeggio la fronte, così Ethan riesce a scrollarmisi di dosso e respirare di nuovo.

Quando mio fratello si avvicina ho davvero molta paura perchè sembra come se i suoi occhi dovessero prendere fuoco da un momento all'altro.

Tira l'orecchio del bastardo che scende dal letto e lo segue come un cucciolo bastonato mentre tenta di farsi togliere la mano dal suo orecchio.

-Possiamo spiegare!-dichiariamo io e Ethan all'unisono dopo un'ennesima occhiataccia da parte di mio fratello.
-Vediamo cosa vi inventate adesso-
-Ecco...- inizia Ethan -Elle aveva molta paura per-
Un momento, mi sta sputtanando per caso? E no, non può passarla liscia.
-Aspetta, non è andata così- lo interrompo -Lui doveva andare in bagno perchè aveva paura di farsi la pipì addosso, ma-
-Che cosa? Chuck non starla a sentire- mi interrompe a sua volta Ethan.
Ed è così che iniziamo a litigare sul perchè Ethan si trovava in camera mia, senza sapere neanche io il vero motivo, in realtà.
-Sei uno stupido!- gli sputo in faccia.
-E tu una bambina-
-No, tu sei un bambino-
-State zitti!- urla Chuck -siete dei bambini tutti e due. Ora muovetevi che sono già le 7.30-
Se ne va via sbattendosi la porta dietro e lasciandoci per un momento interdetti e sorpresi.
Solo dopo capisco cosa voleva dire mio fratello: siamo in ritardo pazzesco!
Guardo per un attimo Ethan, come per sfidarlo, e poi mi fiondo verso il bagno seguita a ruota dal bastardo che riesce comunque a raggiungermi.
Ma perchè deve avere gambe così lunghe? Non è giusto.
-Aspetta- mi dice bloccandomi il polso prima che potessi entrare in bagno.
-Cosa c'è ad.mpf- mi blocca con un improvviso e profondo bacio che io ricambio in un primo momento.
Ohmerdasecca. Ma perchè deve fare sempre così? Non può farmelo capire in qualche modo che mi sta per baciare? No, perchè alla fine mi prenderò un infarto per quanto veloce mi batte il cuore.
-Scusa- mi dice con una finta faccia triste quando si stacca da me, poi entra nel bagno chiudendosi la porta dietro.
Rimango per un attimo ferma, sbattendo le palpebre molte volte, prima di capire cosa è effettivamente successo.
Lurido bastardo ingannatore cretino tentatore furbo sexy... un momento, mi sa che mi sto lasciando un attimo andare ai pregi...
Non dovrebbe fregarmene, ma rimango comunque un pò delusa quando capisco che lo ha fatto solo per confondermi, distrarmi il tempo necessario per entrare prima lui.
Inizio a battere forte i pugni sulla porta, quasi fracassandola.
-Se non apri subito sfondo la porta, qualunque cosa tu stia facendo!-
-Non fare l'acida con me!- sento ridacchiare da dentro.
Tiro un calcio alla porta -Io ti ho avvisato...- dico allusiva, ma poi sento Ethan sbuffare e aprire, finalmente.
-Come vuoi...-
Entro e... inizio a maledire mentalmente Ethan in tutte le lingue del mondo perchè, bè, ha il corpo leggermente più scoperto del dovuto.
Mi giro di scatto dall'altra parte -Copriti, merdasecca!-
Lo sento ridere e un fruscio mi fa capire che almeno si è messo i pantaloni.
-Non ti facevo così pudica, tu hai detto di aprire, qualunque cosa stessi facendo- sghignazza.
Io non sono pudica, pff, figuriamoci: con tutti i libri che ho letto mi sono fatta delle conoscenze molto, ecco, approfondite, ma dettagli.
Lo ignoro e inizio a lavarmi i denti mentre noto che Ethan prende un pò del gel nel tubetto sopra la mensola e se lo spalma sui capelli cercando di domarli.
Cavolo, se ti soffermi ad osservarlo bene è davvero bello nonostante i segni del cuscino sulla guancia. Di prima mattina i suoi occhi sono più brillanti, quasi un verde smeraldo, i lineamenti nè delicati nè spigolosi, mentre i suoi capelli scompigliati sembrano così soffici e morbidi che vorrei passarci le dita attraverso.
-Sei più bello con i capelli al naturale- mi lascio sfuggire arrossendo di botto. Stupida bocca traditrice.
Lui sorride malizioso ma si limita a dire -Dici?- lasciando perdere i capelli -I tuoi al naturale invece sembrano un nido di paglia bruciacchiato-
Sbuffo, è la stessa cosa che penso io, del resto.
Finalmente riusciamo a organizzarci, a lavarci e vestirci evitando grossi guai, così alla fine corriamo in cucina per mangiare qualcosa.
Chuck ha uno sguardo indecifrabile quando dice -Finalmente!-
-Ehy non iniziare, ci ho messo dieci minuti in meno degli altri giorni!-
-È comunque mezz'ora-
-Sì ma lo sai che sono pigra!-
-Meno male che te lo dici-
Sbuffo e mi siedo vicino al tavolo, stufa e già stanca dopo quel risveglio burrascoso.
Inizio a mangiare un pancake, poi un altro, poi... diciamo che quasi me li finisco ma non ci posso fare niente se sono così invitanti.
Ethan mi guarda sgranando gli occhi, con un sorrisetto stampato in faccia -Come cavolo fai a mangiare tutta quella roba ed essere così magra?-
Lena passa in quel momento prendendo al volo una brioche -Me lo chiedo anche io- dice prima di sparire dietro la porta.
Sicuramente la starà aspettando Cole con la macchina, quasi quasi la invidio.
-Sì insomma- continua Ethan -Tutto quel cibo dovrebbe depositarsi da qualche parte, ma tu sei piatta come un tavola, non so se mi spiego-
Ecco che ricomincia, faccio per ribattere ma mio padre di ritorno dal lavoro apre la porta di casa proprio mentre il bastardo mi tira l'ennesio pizzicotto sul sedere.
-Ciao pà- lo saluto mentre di nascosto ricambio il pizzico a Ethan, che sorride falsamente di rimando.
Papà sbatte per un pò le palpebre, ma poi fa un sorriso smagliante.
-Oh, tu sei Ethan, giusto? Vedo che hai fatto amicizia anche con Danielle-
Il bastardo, imbarazzato, si gratta la nuca mentre annuisce non capendo bene come comportarsi.
-Sì, è il suo fidanzato- gli dice il mio ex fratello, mimando poi con le labbra verso di me "piccola vendetta", con uno sguardo che dice "vediamo ora come te la cavi".
Ethan ha un improvviso e del tutto involontario attacco di tosse mentre io per poco non mi strozzo con il latte che sto bevendo, prima di ricordarmi una cosa di cui neanche Chuck è a conoscenza.
Mi godo questo momento semplicemente perchè Ethan non ha motivo di essere così spaventato da mio padre: al contrario della maggior parte dei padri sani di mente, io mio è al settimo cielo quando una di noi due figlie si fidanza. Non so perchè, forse è il fatto che neanche lui è tanto normale, oppure perchè così stiamo meno tempo in casa, il che vuol dire che facciamo meno casino.
Non so se offendermi per questo, o esserne grata.
Non ribatto quando papà si avvicina lentamente a Ethan che ha l'espressione di uno che sta per essere sbranato dagli ibridi.
-Veramente, signore, io e- fa per ribattere ma la voce gli muore in gola quando mio padre gli appoggia un braccio sulle spalle e io scoppio a ridere per la faccia che ha ora il bastardo.
-Finalmente mia figlia si è trovata un nuovo ragazzo! Ben fatto...solo, magari evita di scappare a gambe levate come ha fatto il suo ultimo fidanzato-
-Papà!- lo ammonisco, non voglio che Ethan pensi che io sia una pazza o cose del genere e poi non è vero che George è scappato.
Diciamo solo che per sbaglio tolsi il cavalletto alla sua moto che cadde e si ruppe un pò. Solo un pò, giuro! Non c'era mica un sacco di olio a terra come se perdesse sangue, pff.
Tuttavia, più del fatto che mi abbia lasciata, mi dispiace per la sua moto, era veramente bella.
Ethan ridacchia ma, per fortuna, si limita a cambiare discorso -Ok...Hey si è fatto tardi, che ne dite di andare?-
Io e Chuck non ce lo facciamo ripetere due volte, salutiamo papà e ci fiondiamo in macchina di mio fratello.
Ethan tira un pugno amichevole a Chuck prima che metta in moto -Che bastardo! Si può sapere perchè l'hai detto?-
-Avresti dovuto vedere la tua faccia!- scoppiamo a ridere io e mio fratello.
-Non è divertente! E poi, prima mi fai la paranoia e poi dici che siamo fidanzati? Amico riprenditi-
-Dai che era solo uno scherzo, lo sai che mi piace mettere in difficoltà la gente!-
Smetto di ascoltare quando alla radio parte "Chandelier" di Sia, amo quella canzone (forse perchè io sono pazza quasi come la bambina del video, ma dettagli).
Senza neanche rendermene conto inizio a cantarla ad alta voce, non prestando attenzione al fatto che io sono stonatissima, e che quella canzone è molto, ma molto difficile da intonare.
-Ti prego, smettila, mi stanno sanguinando le orecchie!- grida Ethan facendomi arrossire di vergogna, ma un momento, se continuo lo faccio un pò soffrire per un volta.
Sono sadica, lo so.
Vedendo che non accenno a smettere di cantare, il bastardo sbuffa e dice -Ok, l'hai voluto tu!- prima di rubarmi l'ennesimo bacio solo per farmi zittire, e lo so che ci sono un sacco di altri modi per farmi stare zitta, ma lui ci ha preso gusto, a quanto pare.

Scusate
per questa mezza cagata, spero vi sia piaciuto comunque.
Ho in mente un "cast", se non vi piace qualche personaggio ditemelo, comunque ho qui altre varianti, se preferite.
Ethan è Ben Bowers, ma se preferite anche Jack Harries.
Mentre Danielle è Katelyn Tarver, ma potrebbe essere anche Payton list, Lily james, Suki Waterhouse, Alona tal o Shakira.
Mentre Chuck me lo immagino come Evan Peters, Lena come Emma Roberts e Faith come Shelley Henning.
Se avete in mente un attore per qualche personaggio accetto suggerimenti
Al prossimo capitolo, ciao :) P.s. Sto anche su wattpad, mi chiamo "anotherstoryofmylife"

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Il mio amore incondizionato per la corsa ***


Un suono insistente mi spinge ad aprire gli occhi, e no, non è la sveglia perchè è domenica.

Porca puttana, possibile che non posso mai dormire in pace?

Un giorno riusciró a vendicarmi contro quel qualcuno lassù.

Ma dico io, anche nel fine settimana devo essere sfigata? Devo perforza aprire io perchè il resto della mia famiglia sembra essersi improvvisamente volatilizzata.

Mi trascino in modalità zombie verso la porta, pronta a mandare a quel paese chiunque stia suonando.

In un primo momento non capisco chi sia, visto che ho i capelli davanti agli occhi e non mi va di spostarli, poi peró, quando capisco che è Ethan mormoro solo un -Chuck non c'è- prima di sbattergli la porta in faccia.

Bè, se lo merita, mi ha svegliato di mattina presto.

Continua a suonare il campanello fichè non sono costretta ad aprire pur di non spaccarmi i timpani.

-Cosa c'è?- gli dico infine esasperata, dopo un lungo silenzio passato a scrutarci come se non ci fossimo mai visti prima.

-Veramente sono venuto qui per te-

-Oh, non ce n'era bisogno, veramente- il mio finto tono gentile fa venire i nervi persino a me ma già ho istinti omicidi di mio, figuriamoci se c'è un certo bastardo che li alimenta.

Gli sbatto la porta in faccia per l'ennesima volta e tiro un sospiro di sollievo.

-Andiamo Elle, mi avevi promesso di andare a correre con me se io avessi letto il libro!- sento dire da dietro la porta.

Sbuffo -Ma sono le dieci, Ethan! È prestissimo, praticamente sto ancora dormendo!-

-È domenica, i comuni mortali si sono svegliati da un bel pezzo- evito di dire "ma io non sono una comune mortale, sono una divergente e non posso essere controllata!" E lo lascio continuare -Muovi il tuo bel culo e renditi presentabile se non vuoi far prendere un infarto a qualcuno. Io ti aspetto qui finchè non finisci-

Che gentilezza, oh!

Mi trascino in bagno per cambiarmi e dopo venti minuti sono pronta, mi faccio una coda e infilo i miei adorati occhiali da sole per nascondere le occhiaie che per colpa di qualcuno sono più accentuate del solito.

Esco di casa con uno zaino per portarmi dietro uno dei miei adorati libri, perchè non si sa mai, forse Ethan mi abbandona al parco e preferisco avere un libro come fonte di sopravvivenza.

-Finalmente! Venti minuti solo per cambiarti cavolo, ma quanto sei lenta!-

Che palle, le occhiatacce non funzionano dietro gli occhiali da sole.

Il luccichio divertito nei suoi occhi non mi piace per niente, ha qualche losco piano in mente per farmi fare cose di cui potrei pentirmi.

-Sei pronta per correre, Pigrona?-

Ecco un'altro dei suoi soprannomi, che nervoso.

Mi tira un pizzicotto sul sedere e come se non bastasse mi zittisce con un bacio a stampo prima di scappare via per le vie della città.

Pensi di fregarmi, caro? Questa volta non ci casco.

Lo seguo con tutta la calma possibile prima di perderlo di vista due volte, ma che ci posso fare, sono ancora mezza morta e io e la corsa non andiamo molto d'accordo.

-Eddai Elle, certo che tu non sopravviveresti mai se ti trovassi nel labirinto. Non puoi fare la velocista se continui così!-

Spalanco gli occhi e gli punto l'indice contro -Non puoi fare questi paragoni!-

Lui sorride vedendo che ormai mi ha in pugno e io gli concedo questa "vincita" iniziando finalmente a correre.

Inutile dire che dopo dieci minuti sono già stanca morta, meno male che almeno siamo arrivati al parco.

Mi siedo su una panchina a peso morto, mentre Ethan continua a fare una corsetta sul posto.

-Ma non ti stanchi mai?-

Lui si alza la maglia fino ai pettorali -Questi serviranno pure a qualcosa, no?-

Tipo a rifarmi gli occhi, certo.

Distolgo lo sguardo prima che inizi a farmi film mentali molto imbarazzanti che sicuramente mi avrebbero reso rossa come un peperone.

-Sai che c'è, tu vai pure avanti, io mi rilasso un secondo-

Lui mi prende per mano e mi costringe ad alzarmi -Non mi freghi, so che vuoi rimanere sulla panchina a leggere il libro-
-Ma tu come fai a...-

Mi blocco quando noto che lui è riuscito a sfilarmi lo zaino senza farsi accorgere, che bastardo.

Inizia a correre e io sono costretta a stargli dietro se voglio tenere al sicuro il mio adorato libro, però almeno sono senza pesi sulle spalle.

Riesco a correre per almeno mezz'ora _sempre se quello che faccio si può definire "corsa"_ finchè quasi non mi lascio cadere a terra per rimanere lì per sempre.

Sono tragica, lo so.

-Okey, ho capito- dice Ethan porgendomi lo zaino -time out, ma quando ripartiamo voglio una cosa veloce-

Inizio a ridere nervosamente come una scema perchè, si sa, la mia mente è malata -Così ti piacciono le sveltine...-

Apre la bocca interdetto per un attimo, poi però si ricompone con un ghigno sulla faccia -Per te posso fare un'eccezione...casa tua o casa mia?-

Mi fa l'occhiolino e scappa via quando cerco di colpirlo con lo zaino, le nostre risate sono così forti che probabilmente si sentono dall'entrata del parco.

Mi avvicino ad una fontana e immergo la testa sotto al getto dell'acqua per rinfrescarmi dal caldo infernale, però io non sono una di quelle oche a cui esce miracolosamente tutto facile e sensuale, perciò, quando cerco di fare "swish" con i capelli, questi mi si appiccicano tutti in faccia e ora sembro Medusa senza permanente.

-Wow- Ethan fa una smorfia -Forse è meglio se ti rifai la coda, sai, non vorrei che i bambini si spaventino-

Lo guardo socchiudendo gli occhi, ma tutta la mia rabbia sbollisce quando mi imita bagnandosi la testa anche lui.

Però lui fa parte della cerchia "fighi", quindi non posso fare a meno di guardarlo quando si passa una mano tra i capelli scompigliandoli in una maniera troppo sexy (possono essere sexy dei capelli?), e le goccioline d'acqua cadono sulla maglietta. Che è bianca. E bagnata. E appiccicata ai suoi muscoli. Datemi un ventilatore.

Ok, basta Danielle, non pensare assolutamente a lui perchè è bruttissimo, non potrebbe mai superare Tobias Eaton, quindi stai tranquilla.

Meglio sfruttare questa pausa per leggere, la mia mente oggi mi sta giocando brutti scherzi, di solito non sono così.

Nel mio libro Guglielmo ha appena scoperto che Vittoria è un'angelo, quando Ethan inizia a rompere per tornare di nuovo a correre.

Sbuffo e finalmente mi rialzo, quando all'improvviso ho una visione celestiale.

Vedo un ragazzo che corre, con tanto di effetto rallenty, ha i capelli marroni portati leggermente all'insù, gli occhi di colore uguale, è alto e non ha la maglia.

Sì, non ha la maglia ed è muscoloso quindi immaginate la mia felicità.

Quel qualcuno lassù allora non è sempre così stronzo.

Rimango imbambolata a guardarlo, non ho mai visto un ragazzo così bello, ha anche il sorriso con le fossette.

Solo che la fortuna non è mai dalla mia parte: io rimango immobile quando si avvicina, però lui sta guardando in un'altra direzione, così sbatte contro di me facendomi riprendere solo in parte dallo stato di trance.

-Oh, scusami!- mi dice.
"Certo che sei scusato" vorrei dirgli solo che sono troppo occupata a non saltargli addosso per aprire bocca.

-Alexander- lo chiama Ethan con tono aspro -Che piacere rivederti-

-Ethan... chi è la tua amica?-
Mi sorride e mi porge la mano, io gliela stringo con un sorriso da ebete, solo che non riesco comunque a parlare.

Stupida imbranata.

-Lei è Danielle- Ethan mantiene sempre il suo tono aspro.

-Ciao! Io sono Alexander ma puoi chiamarmi anche Alec-

Ohmerdasecca. Ho sentito bene? Si chiama come Alexander Lightwood, il mio personaggio preferito di Shadowhunters, e ha anche dei tatuaggi sparsi qua e là sul torace.

No, io oggi non sopravvivo, giuro.

-Ciao, che piacere conoscerti! Per caso hai mai letto shadowhunter? No perchè assomigli molto ad un personaggio che anche se è omo-

Perchè? Perchè la mia personalità da fangirl deve spuntare nei momenti meno opportuni? Fortuna che questa volta Ethan fa una buona azione bloccandomi la bocca con la mano.

-Noi dobbiamo andare, ciao- ora lui quasi ringhia contro Alec che invece mi fa l'occhiolino -Ci vediamo in giro, Elle-

-E non chiamarla Elle, non le piace quel soprannome- dice infine Ethan mentre mi trascina via.

E meno male che lo dice lui.

Mi riprendo definitivamente solo quando il ragazzo sparisce dalla visuale e mordo la mano di Ethan ancora poggiata sulla mia bocca.

-Sei proprio ingestibile! Non mi dire che ti piace quello- lo nomina come se fosse un reietto.

Gli sorrido divertita della sua irritazione -Che c'è? Sei geloso?- 

Lui fa una forte risata mentre si mantiene la pancia, oh andiamo, non è così assurdo ciò che ho detto, anche se stavo scherzando.

-No, solo non capisco come faccia a piacere a tutte anche se è solo un coglione deficente-

Il mio sorriso si allarga -Allora sei invidioso-

Mi guarda così male che quasi fa paura -Sono costretto a non ucciderlo solo perchè è il mio procugino acquisito. E ora ti conviene scappare se non vuoi che uccida te, invece-

Corriamo finchè Ethan riceve una chiamata, che ascolta rallentando il passo.

Oh, allora oggi quel qualcuno lassù è proprio gentile!

-Si...no... sì mamma, certo che ho cambiato le mutande...no...un perizoma? Ma stai scherzando?.... Non possiamo fargli uno scherzo del genere...va bene... si mamma anche io ti strozzerei, ciao-

Chiude finalmente la chiamata ignorando le mie risate. 

Sbuffa -Dobbiamo andare a comprare un completo intimo per la mia sorellastra-

-Non sapevo avessi un'altra sorella- aggrotto le sopracciglia.

-È la figlia del compagno di mia madre. Di solito sta ad un college un pò lontano da qui, ma il prossimo weekend ci verrà a trovare e indovina un pò? Devo fargli per forza il regalo che mi ha detto mamma...Non guardarmi così, replicare con lei non serve a molto-

Mi ricorda mia madre... anche se non capisco il senso di tutto questo.

Sporge il labbro inferiore e mi guarda come un cane bastonato ma no, questa volta non l'avrà vinta.

-Scordatelo, io non ti aiuto. Me ne rimango qui bella ferma vicino alla porta-

-Ma...- è quasi adorabile con quell'espressione, solo che dopo corruga la fronte e mormora un -Va bene- acido, prima di decidersi ad entrare nel negozio da solo.

La cosa bella è che posso sentire e vedere tutta la situazione da qui, la mia vendetta si sta attuando.

No, ho pensato di fare la risata da cattivo malvagio ma per una volta sono riuscita a trattenermi.

Ethan si avvicina un pò intimidito alla cassa, appoggia una mano sul bancone e si passa l'altra tra i capelli, probabilmente cercando di far capire alla commessa che è un tipo tosto.

-Ehm...mi scusi cerco...un completo intimo-

La commessa sorride, probabilmente perchè gli fa pena -Per te, o per la ragazza all'entrata?-

Mi indica con un cenno del capo, io arrossisco un pò, ma la faccia imbarazzata di Ethan mi diverte un casino.

-No, come dire, ha le... cioè ha il seno più grande- fa la forma con le mani davanti al suo petto mentre io scoppio a ridere.

-Capisco, coppa d?-
-Coppa di gelato!?-

Ok, ora muoio, potrei sputare un polmone per quanto rido, mi premo le mani sullo stomaco e la mia risata è così forte che non sento il resto della conversazione e faccio spaventare una vecchietta che si aggira qui vicino.

Ethan esce dal negozio con gli occhi socchiusi e una busta in mano, mi nascondo dietro ad un palo per evitare che mi squartasse viva.

-Non sapevo fossi così pudico, mi deludi- lo prendo in giro, per una volta.

-Oh andiamo Elle, per quanto sei piatta non sai neanche cos'è il reggiseno, quindi non puoi parlare!-

Ma come fa ad avere sempre la risposta pronta?

Il cellulare di Ethan che squilla di nuovo mi salva da un suo probabile crucio.

-Mamma che vuoi ancora?....No... te li vai a prendere tu quelli!- fa un broncio adorabile -okey, però mi devi una torta...no...certo, mi prendi per sfigato?...ciao- praticamente l'ultima parola gliela sputa prima di chiudere la chiamata.

-Ho due notizie. La prima è che devi venire alla cena di famiglia del prossimo fine settimana con me... l'altra-

-Aspetta, cosa!?- lo blocco perchè non capisco il nesso.

-Eddai, tu non mi hai voluto aiutare ora, mi devi almeno questo! Ti compro un libro se accetti-

Lurido bastardo, la tentazione dei libri è sempre più forte di tutto -Mi dici perchè dovrei venire io?-

-Hai presente le arpie? La mia sorellastra lo è. Ogni volta si porta un fidanzato diverso e si diverte a stuzzicarmi del fatto che puntualmente io non porto a pranzo nessuna ragazza. Pensa che sia uno sfigato, io! Ma figuriamoci! E poi ho detto già a mamma che porto una ragazza e tu sei la prima che mi è venuta in mente, quindi devi accettare!-

Sbuffo ma alla fine annuisco -Va bene, ma mi compri il libro-

Lui sorride e come un bambino inizia a fare un balletto più strano di quelli che faccio io di solito, il che è tutto dire. Non capisco la sua felicità, la sua sorellastra deve essere davvero orribile.

Persa a guardarlo male non mi accorgo subito che Ethan mi sta abbracciando così forte da stritolarmi mentre mormora qualcosa tipo "gliela farò vedere! Sarà una bellissima vendetta!".

Oh, ma allora non sono solo io ad essere anormale, anche se Ethan fa spavento, sembra si sia fumato qualcosa.

Ignoro la sensazione di conforto delle sue braccia intorno al mio corpo perchè non resco a respirare -Ehy, mi soffochi-

Lui sembra riprendersi solo ora, si stacca da me velocemente e si sistema la maglia come se niente fosse mentre si schiarisce la gola.

-Stavo dicendo...mentre la seconda notizia è che devo andare a comprare gli assorbenti per mamma-

Oggi è la seria volta che muoio, rido troppo.

-Ti prego, non ridere. È l'unico modo che ho per non sentirla sclerare, ti prego aiutami!-

E questa è la buona volta che un ragazzo capisce che gli assorbenti con le ali non sono quelli che volano magicamente nel cestino.

True love, truuue love
Ehm... no niente, ho in mente questa canzone...
Comunque, bando alle ciance -qualunque cosa significhi- amatemi perchè sto a casa di sabato sera solo per riuscire a finire il capitolo, di cui non parlo perchè è meglio lasciar perdere, non so, non mi ispira, ma la storia è questa quindi accontentatevi u.u
Comunque, secondo voi è meglio il titolo che ha adesso la storia "Stolen kisses" o lo cambio in "crazy in love"?
P.s: se vi va passate dal mio account di wattpad anotherstoryofmylife

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Gomitate sulle costole a non finire ***


-Danielle!- grida Faith allungando la "e" mentre saltella verso di me.

Naturalmente tutti i ragazzi del corridoio ci guardano sconvolti, ma ormai sono abituati alle nostre pazzie.

-Faith!- la imito allungando la "i" curiosa di sapere cosa ha da dirmi.

Come sempre, quando mi raggiunge ci abbracciamo come se non ci fossimo viste da mesi.

-Ehy lesbicone!- ci prende in giro Damian comparso improvvisamente dal nulla.

Io gli faccio la linguaccia e lui come risposta mi scompiglia i capelli come se fossi una bambina.

-È successa una cosa bellissima- esclama Faith con voce stridula e gli occhi che le brillano mentre batte le mani.

È un pò inquietante, ma comunque so che sta per sparare una cazzata.

-Mi sono fidanzata con Leo! Dany hai presente quello biondo della palestra? Bè, è lui!- conclude con gli occhi a cuoricino.

Io e Damian ci scambiamo uno sguardo d'intesa: ogni volta che Faith si fidanza è sempre felicissima, poi tipo una settimana dopo o si stanca di quel ragazzo oppure torna da noi in lacrime perchè è stata lasciata.

-Io dico che durate tre mesi-

Lei sbuffa e incrocia le braccia al petto -Leo non è come pensi, è anche un ragazzo bravo e disponibile- 

Fingo di pensarci un pò -Ok, allora dico un mese- ghigno.

Lei mi guarda malissimo, ma prima che potessa ribattere Damian si intromette -Io invece dico che durano tre mesi-

Gli porgo la mano -Due mesi, se vinco io mi offri una pizza-

Lui me la stringe soddisfatto -Va bene, altrimenti tu mi offri un gelato-

-Ehy! Non potete mettervi a scommettere su di me, non sono mica un cavallo da corsa!-

Io e Damian ridacchiamo, ma non faccio in tempo a prenderla in giro che qualcuno mi copre gli occhi con le mani.

-Chi sono?- chiede una voce maschile. Considerando che la mia cerchia di amici maschi è molto ristretta, e che le sue braccia _che sto toccando per capire chi è, non sto approfittando di questa situazione, giuro!_ sono muscolose, allora direi proprio che è Ethan.

-Ciao mr. Pannolino!- mi volto di scatto verso un Ethan sconcertato.

È molto soddisfacente riuscire a farlo restare interdetto e senza parole.

-Ok- cambia argomento -Volevo sapere se è sicuro che sabato puoi venire alla cena di famiglia con me-

Mi prendo del tempo facendo finta di pensarci, solo per vedere la sua espressione che pian piano diventa sempre più disperata, finchè non cambia in determinata.

-Va bene, Faith, Damian, scusatemi ma devo rapirla- 

Mi abbraccia da dietro trascinandomi via dai miei amici, mentre io sporgo con fare drammatico una mano verso di loro.

-Aiutatemi, mi vuole fare del male!-

E i miei amici cosa fanno? Sorridono maliziosi e sventolano le loro mani per salutarmi, che ingrati, almeno Damian avrebbe potuto salvare una donzella in pericolo.

Sbuffo arresa lasciando che Ethan mi trascini verso il mio orrendo destino.

-Potrei denuncirati per sequestro di persona!-

-Ma se non riesci a far del male ad una mosca, non puoi minacciarmi!-

Incrocio le braccia al petto, cercando di assumere un attegiamento da intrepida -È questo che pensi di me? Non ti dispiacerà allora se ti tiro questo-

Con tutta la forza che posso tiro un pugno sulla pancia di Ethan che si mette a ridere quando mi massaggio il polso perchè mi sono scordata che ha gli addominali allenati, e quindi mi sono fatta un male cane. Le figure di merda non si smentiscono mai.

-Visto?- alza un sopracciglio mentre mi blocca entrambi i polsi avvicinandomi a lui -Non puoi scappare da me-

Già, sopratutto se ha il suo viso così vicino al mio, il verde dei suoi occhi assume sempre sfumature diverse ogni volta che li guardo.

Tuttavia la lampadina nella mia testa funziona qualche volta, quindi mi ricordo che saprei fare una mossa di ju jitsu che potrebbe metterlo ko in tre secondi. A volte le lezioni di mio fratello non sono così inutili.

Cerco di non gridare "watà" quando gli faccio una specie di sgambetto e lo blocco a terra poggiandogli il gomito sul collo, fortuna che nel corridoio ci sono poche persone.

-Stavi dicendo?- gli chiedo con un ghigno, soddisfatta del suo viso sconcertato e divertito. -Mi piace quando sei imprevedibile- sussurra a pochi centimetri dal mio viso.

Mi allontano un pò imbarazzata arrossendo mentre lui si rialza lentamente, godendosi il mio viso rosso, che bastardo.

-Allora verrai sì o no? E ti conviene accettare altrimenti ti accetto-

Aggroppo le sopracciglia confusa, ma poi annuisco -Va bene, ma hai promesso di comprarmi un libro, ricordatelo-

Contento mi scompiglia i capelli rendendoli una massa ancora più informe, oggi è uno di quei giorni in cui i miei capelli sembrano un nido di paglia, e non fa che peggiorare nel corso della giornata.

Il suo sorriso smagliante non mi dice nulla di buono, so già che ha qualcosa per la testa che non mi piacerà -Ci sono delle condizioni, però. Numero uno: non devi citare libri o parlare di cose incomprensibili riguardo alle storie che leggi come fai ogni santo secondo, intesi?-

Sbuffo -Io mica sto ogni volta a... uh, quello ha la maglietta del campo mezzosangue! Ed ha anche i capelli uguali a Nico!-

Faccio per andare verso quel mito ma Ethan mi blocca per il polso, incenerendomi con gli occhi. Se gli sguardi potessero uccidere ora sarei morta tante di quelle volta che il patto di Darken Rahl non varrebbe più.*

Alzo le mani in segno di resa -Ok, va bene, prometto di non fangirlare, o per lo meno trattenermi-

Lui sospira rassegnato, ma continua -Numero due: hai tutto il permesso di uccidere la mia sorella acquisita. Tre: niente gonne corte o vestiti attillati, non sei il tipo, e poi mio nonno avrebbe un infarto. Quattro- mi guarda socchiudendo gli occhi con fare minaccioso -qualunque cosa ti dica, non dare retta a mia nonna-

Non so cosa potrebbe fare di losco una vecchietta, ma il suo sguardo mi fa capire chè è meglio non indagare troppo.

-Ok, sarò un angioletto- faccio il sorriso più largo e falso del mio repertorio sbattendo le ciglia con espressione innocente.

Lui mi guarda sospettoso -Ti conviene non fare scherzi, Wilson!-

Faccio un cerchio invisibile con l'indice sopra la testa per indicargli che farò la brava mentre pian piano mi allontano per ritornare dai miei amici.

---

Mi alliscio i capelli nervosa aspettando che Ethan apra la porta.

Anche se mi ha dato delle direttive, non so come comportarmi con la sua famiglia, non so il vero motivo ma voglio farle buona impressione anche se Faith la pensa diversamente.

Lei dice che è la giusta occasione per "vendicarmi" delle sue prese in giro, soprattutto assecondando la sorellastra, ma non sono così cattiva da metterlo in imbarazzo davanti a tutta la sua famiglia.

Comunque mi sono presa un pò di libertà e secondo ordine di Faith mi sono allisciata i capelli, mi sono messa un vestito che arriva poco sopra le ginocchia e delle scarpe con il tacco. E no, con chissà quale miracolo non sono ancora caduta.

Quando Ethan mi apre la porta in un primo momento strabuzza gli occhi e rimane fermo e interdetto, poi sbianca come se stesse per svenire da un momento all'altro.

Mette le dita a croce di fronte a me -Chi sei tu e cosa ne hai fatto di Danielle?-

Gli tiro un lieve schiaffo sul braccio, lieta almeno che per una volta mi ha chiamato con il mio vero nome -Non sto così male, dai!-

-No, è solo che sei così diversa... non ti avevo detto niente gonne o cose del genere?- dice con un cipiglio.

Sbuffo -Ma non ti va mai bene niente? Mi avevi detto di non mettere cose attillate o gonne corte e bè, questo vestito non rientra in quei parametri-

Si sofferma un pò troppo a scrutarmi dalla testa ai piedi, facendomi sentire un pò in imbarazzo, poi ghigna come suo solito -Scommetto che con quei tacchi cadi almeno una volta-

-Certo che hai una considerazione di me veramente bassa- fingo di offendermi.

Lui fa per dire qualcosa ma viene interrotto dalla sorellina che corre verso di me e mi abbraccia una gamba -Ciao, principessa di Ethan!-

Divento tutta rossa, soprattutto per il sorriso dolce e magnifico che il fratello ha rivolto a Grace con tanto affetto, quei due insieme un giorno mi faranno vomitare arcobaleni.

In un secondo mi ritrovo accerchiata da gente spuntata dal nulla, a quanto pare sono l'unica che non era arrivata. Io e il ritardo, una cosa sola.

-Mamma ti ricordi di Ell, ehm, Danielle?- si corregge Ethan dopo avergli lanciato un'occhiata di fuoco.

-Certo- risponde con un mega sorriso -Come potrei dimenticarmi di qualcuno che ha tentato di far esplodere la nostra cucina?-

Prima figura di merda, fatta. Sorrido anche se mentalmente sto bestemmiando, evidentemente mettere le persone in imbarazzo è  una cosa comune in questa famiglia.

-Questa splendida ragazza è la fidanzata di Ethan?- chiede colui che deve essere il patrigno.

Divento rossa per l'ennesima volta, possibile che lo divento ogni volta che si rivolgono a me e il bastardo in una stessa frase?

Scuoto la testa ma Ethan mi tira una gomitata sulle costole uccidendomi il fianco -Certo, ma scusatela, è un pò timida-

Impreco di nuovo mentalmente ma mi limito a sorridere e stringo la sua mano tesa -Piacere, Danielle-

-Io sono il patrigno del tuo ragazzo cara, Marcus-

Quel nome, quel nome da padre stronzo di un certo libro. So che non ha niente a che fare con lui perchè si vede che è un uomo gentile e disponibile, ma mi ricorda troppo il padre di Tobias.

-Oh, mi dica che non è un- inizio col dire, ma mi blocco non appena il bastardo mi da un'altra gomitata. Ma come cavolo ha fatto a sapere che stavo fangirlando? Legge nel pensiero, per caso?

Ignoro la mia mente mentre sorrido quando mi viene presentato il resto della famiglia, con la preoccupazione che mi venga una paralisi facciale.

Ci sono anche gli zii, i nonni, la fatidica sorellastra, Samantha (e già il nome la dice lunga) e il suo fidanzato attuale Sebastian (e anche questo nome la dice lunga...).

-Oh, Ethan, finalmente una ragazza! Cominciavo a sospettare che tu fossi gay- dice Sam innocentemente.

-Oh, Samantha, non hai capito proprio niente allora-

Ed ecco che incominciano a punzecchiarsi, solo che io non riesco a rimanere concentrata per ascoltarli perchè è difficile trascinare Grace ancora arpionata alle mie gambe mentre cammino, senza cadere.

Ci sediamo tutti intorno al tavolo, Ethan è accanto a me e difronte ha Sam, mentre difronte a me c'è Sebastian che per tutto questo tempo non ha ancora alzato la testa dal suo cellulare e non credo ne abbia intenzione.

Wow, loro due sì che emanano amore da tutti i pori, per la cronaca, neanche si guardano.

Faccio per prendere un secondo pezzo della deliziosa pizza ripiena che è servita a centro tavola, quando mi arriva un'ennesima gomitata alle costole, io di rimando gli tiro un calcio alla gamba.

-La vuoi smettere?- gli mormoro a denti stretti.

Mi sta facendo innervosire, ogni volta che sto per fare qualcosa di mio mi blocca, sembra quasi come se si vergognasse di me.

Ethan fa per rispondere con un ghigno, ma viene bloccato da Samantha -Cosa c'è fratellino, hai un tic al braccio?-

Cerco di non mettermi a ridere per non beccarmi un'altra gomitata, ma in questo momento mi sta più simpatica la sorellastra che lui.

-Se ti riferisci alla voglia che ha il mio braccio di strangolarti allora sì, ho un tic-

Sospiro già annoiata di questa cena in cui non posso fare niente e dei loro continui battibecchi.

Ad un certo punto inizio a preoccuparmi dello sguardo indagatorio che Samantha ci sta rivolgendo.

-Oh Ethan, avrei dovuto prevedere che tu riesca ad avere delle fidanzate, o meglio, finte fidanzate solo pagandole-

Ok, ora mi sento presa in causa, faccio per ribattere qualcosa ma Ethan mi precede -Ehy, non parlare di Elle come se fosse una puttana perchè non lo è!-

Oh che dolce, mi difende.

Sam alza un sopracciglio con uno sguardo di sfida -Va bene, allora non avrai problemi a baciarla adesso-

Non so se sbianco o arrossisco ma sono sia imbarazzata che sconvolta.

Inizio a ridere nervosamente mentre la mia mente continua a ripetermi che non c'è bisogno di agitarsi perchè non è la prima volta che lo bacio.

Solo che non so, questa volta è diverso, forse perchè adesso devo essere anche io a decidere se baciarlo oppure no.

-Non c'è problema- Ethan guarda malizioso la sorella. Avvicina pericolosamente il volto al mio solo che io mi spavento del suo scatto improvviso e indietreggio troppo fino a cadere dalla sedia.

Seconda figura di merda, fatta.

Fanculo, ormai questa sera il mio viso è perennemente rosso per quanto mi imbarazzo.

Ethan mi aiuta ad alzarmi da terra mentre i grandi smettono per un secondo di parlare fitto tra di loro e mi rivolgono un'occhiata preoccupata.

Mi risiedo velocemente sulla sedia -Tranquilli sto bene, continuate pure a fare quello che stavate facendo- dico anche se nessuno mi ha chiesto se mi fossi fatta male.

Samantha ride almeno per dieci minuti prima di decidere che per ora si è abbastanza divertita, quindi non insiste sull'argomento. 

Faccio un sospiro di sollievo, pericolo scampato.

Quando arriviamo al dolce ho quasi la testa che mi scoppia e le costole tumefatte per quante volte il bastardo me le ha colpite.

Ma fottesega, ci sono i pasticcini adesso, il resto non ha più importanza.

Stando attenta a non farmi vedere da Ethan, che sicuramente non approverebbe _non che mi interessi, ma ci tengo alle mie costole_, prendo un bignè e lo mangio in due bocconi per fare il più velocemente possibile, solo che ora sono tutta sporca.

Non sono io, è quel qualcuno lassù che ogni volta non mi fa fare le cose come dei comuni esseri umani (non ci posso fare niente se sono una mezzosangue).

Mi lecco via la crema dalle dita ma mi fermo appena Ethan mi vede.

Scuote la testa con un insolito luccichio divertito negli occhi che non mi piace per niente.

Mi blocca il mento con una mano e prima che io potessi realizzare cosa sta effettivamente per fare, mi lecca piano l'angolo della bocca dove era rimasta un po' di crema.

Ohmerdasecca, mi sa che su questo ci sta prendendo gusto.

Con la coda dell'occhio noto che tutti, e dico tutti, si sono fermati a guardarci e io mi sento solo sprofondare. Se solo adesso avessi il mantello dell'invisibilità...

Anche se abbiamo già finito di cenare, prevedo una lunga, imbarazzante serata.

Oilà gente
Buona Pasqua! 
Nel prossimo capitolo ci sarà il resto della serata, spero che questo invece sia stato abbastanza decente
Alla prossima :)

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Scoperte traumatizzanti ***


Ok, è definitivo: Ethan è da uccidere! Solo che non gli dico niente perchè sono indecisa se mandarlo in un'arena, sgozzarlo o kedavrizzarlo.

Faccio finta che quello che ha appena fatto non sia mai successo nonostante gli altri ci guardino più con gli occhi a cuoricino che disgustati.

-Sei così pervertito che non ti sai neanche trattenere, calma i tuoi bollenti spiriti, sei in pubblico- dice Sam in tono acido.

Mi viene da sbattere la testa contro il tavolo ma mi trattengo per non prendermi un'altra gomitata sulle costole.

-Ma muori- risponde tranquillamente Ethan.

Ma dico io, nessuno fa niente per questi due? Stanno sempre a litigare senza un vero motivo apparente e gli adulti e Sebastian fanno solo finta di niente.

-Dany non so come ti faccia a piacere Ethan, cosa ha di speciale? Io non lo capisco-

Forse il suo sorriso, o il fatto che i suoi occhi sono di varie tonalità di verde in base al suo umore, o perchè non lo fa sembrare ma a volte è più scemo di me, e non scappa mai quando fangirlo.

Non so, decidi tu, mia cara.

Ohmerdasecca, mi sa che mi piace Ethan un pò troppo.

Mi perdo a guardarlo senza spiccicare parola, ed è per questo che Samantha esce di nuovo la sua stridula voce -Vedi? Neanche lei sa cosa hai di bello-

Ethan fa per ribattere ma io mi intrometto perchè adesso mi sono stancata dei loro continui battibecchi -La volete smettere? È da quando ci siamo messi a tavola che litigate! Non fate gli infantili e smettetela di essere invidiosi l'uno dell'altro-

Ok, giuro non lo faccio più: entrambi mi guardano così male che mi faccio piccola piccola per poter scomparire, non che non lo volessi fare già da un pezzo.

Lascio che i due continuino a parlare e mi dirigo verso Grace che sgambetta di qua e di là in cerca di qualcuno con cui giocare ma prima che potessi raggiungerla la nonna di Ethan mi si para davanti.

-Salve giovincella, saresti così gentile da accompagnarmi in camera?-

Mi prende a braccetto e mi trascina per i corridoi della casa prima che possa rispondere.

Oh no. "qualunque cosa ti dica, non dare retta a mia nonna" questa frase continua a rimbombarmi in testa e devo dire che in fondo ciò che ha detto Ethan è fondato: è una nonnina parecchio inquietante.

Ha i capelli tutti bianchi ed è bassa, ma ha gli occhi neri e minacciosi e un sorrisetto furbo.

-Vedi, bambina mia, ho notato delle avances tra te e il mio bel nipotino, e voglio essere sicura che tu ti trovi preparata-

Ci inoltriamo ancora di più nella casa, ormai sono sicura che tra un pò mi rapirà e mi darà in pasto alle sue bestie feroci.

Cerco di non pensare alla mia morte imminente per concentrarmi sul discorso -In che senso "preparata"?-

Sorride e quel sorriso mi fa gelare il sangue anche se sto un pò esagerando, solo che questo è uno degli effetti collaterali di vedere troppi film.

-Si vede che non hai molta esperienza e io voglio aiutarti-

Si ferma vicino ad una porta che apre prima di accendere la luce.

Ora mi uccide. -Ma cos...-

Mi fermo dal cercare di capire meglio cosa intende dire perchè sono più impegnata a spalancare la bocca dallo stupore.

La luce soffusa illumina una stanza dipinta di rosso, ci sono molti divanetti neri con sopra sciarpe boa ricoperte di piume fuxia, vestitini e completi intimi di pizzo, alle pareti sono appesi vecchi poster con frasi di Marilyn Monroe e foto di donne in posa.

Ma la cosa che più mi sconcerta è che in mezzo alla stanza, in bella vista, c'è un palo da lap dance.

-Vieni avanti, mia cara. Ti voglio insegnare qualche passo per poter conquistare definitivamete il mio nipotino-

Balbetto frasi disconnesse come risposta, è solo che non riesco a credere che una signora anziana e sposata abbia una stanza del genere e...

-Tranquilla sono una brava insegnante, mi alleno tutti i giorni-

...e ancora si eserciti nel burlesque.

La nonnina si avvicina lentamente al palo in una camminata che dovrebbe essere sensuale.

Rimango immobile solo perchè sono indecisa se morire d'infarto, mettermi a ridere, o scappare via lontano da questa casa malefica.

-Devi scusarmi se non ho l'abbigliamento adatto adesso, se vuoi mi vado a cambiare e ti trovo un completo anche per te-

Indietreggio lentamente, molto lentamente fino a scontrare qualcuno. Mi giro di scatto con il cuore che mi batte forte per il timore che Caronte mi sia venuto a prendere con la sua barca ma mi calmo appena vedo Ethan.

-Cosa stai facendo?- mi bisbiglia preoccupato.

-Io...io...ma tua nonna è posseduta per caso?- mi lascio sfuggire.

Lui mi guarda male ma dopo mi trascina via di lì lasciando la nonna sola, probabilmente ad allenarsi perchè sento provenire della musica da quella stanza. 

Ethan alza le mani in segno di resa notando che io sono ancora mezza sconvolta -Ehy, io ti avevo avvisato, anche se avrei voluto vederti sculettare con un babydoll-

Faccio per ribattere per spegnergli quel fastidioso ghigno sulla faccia ma sbuffiamo in contemporanea quando Samantha ci raggiunge imperterrita e mi prende un braccio.

-Vieni con me, ti salvo da questo pervertito-

Ed è così che vengo di nuovo trascinata in una camera di questa casa malefica senza neanche il consenso.

Si vede che Sam non alloggia spesso qui perchè nella stanza ci sono solo un computer, una valigia e un letto, a parte questo è vuota.

La seguo con lo sguardo quando prende un pacchetto di sigarette dalla tasca del giubbotto e se ne accende una. -Non ti da fastidio se fumo, vero?-

Annuisco mentre mi siedo sul letto, sperando di non tornare a casa con l'odore di fumo addosso, non mi è mai piaciuto, ma non disprezzo le persone che fumano, insomma, avranno i loro motivi.

Colgo l'occasione della mancanza di Ethan per capire un pò la situazione -Perchè tu e Ethan vi prendete sempre in giro? Quasi quasi sembra che a te piaccia lui-

Lei inizia a tossire, poi si da dei colpetti al petto e la tosse si trasforma in risata -Non potrebbe mai piacermi- 

Mi guarda in modo strano facendo un tiro dalla sua sigaretta, aggrotto le sopracciglia, confusa -Perchè? Siete fratellastri non veri parenti-

Non che mi dispiaccia il fatto che Ethan non possa piacerle, anzi, solo che voglio capire meglio.

Lei ridacchia ancora -Ah Danielle, a quanto pare sei anche un po' ingenua. Non è il fatto che è mio fratello, o è deficiente e robe varie, non mi piace perchè sono lesbica-

Ah. Apro la bocca sorpresa e boccheggio tentando di dire qualcosa, solo che non me l'aspettavo. Non sono contraria assolutamente, solo che prima di dirmele certe cose dovrebbero avvisare per farmi preparare psicologicamente.

-E Sebastian?- chiedo, ancora confusa.

-È solo un rimpiazzo per non far capire alla mia famiglia cosa sono. Sono sicura che mio padre e i nonni non approverebbero e non voglio correre questo rischio-

Chissà perchè mi sta rivelando queste cose, forse per il fatto che è più facile confidarsi con uno sconosciuto perchè non importa poi cosa penserà di te.

-Perchè mi stai dicendo tutto questo?-

Per un attimo ho la paura che risponda "perchè mi piaci", sarebbe troppo esilarante e imbarazzante, ma lei si limita ad alzare le spalle, tranquilla.

-Mi hai chiesto perchè mi comporto così con Ethan. È perchè l'ha scoperto...sai, che sono lesbica, e non voglio che lo vada a dire agli altri o ai miei amici. È come una minaccia per fargli capire che potrei rovinargli la vita se lo va a dire in giro-

Non so se mi fa pietà o tenerezza. Faccio spallucce -Io non ci trovo niente di male, e sono sicura che neanche a Ethan importi della tua sessualitá. È un bastardo, ma non lo è abbastanza per rivelare il tuo segreto-

Scuote la testa e sorride, di nuovo -Sai? Stavo scherzando prima sul fatto che ti abbia pagato. Si vede che ti fidi di lui e che ti piace-

Arrossisco e abbasso la testa -Nah, è solo impressione-

Lei mi rivolge un'occhiata che dice solo "non mi freghi" prima di spegnere e buttare via la sigaretta.

-Dai, ti riporto da lui. Ora ti starà cercando come un matto con la paura che la sua famiglia lo metta in imbarazzo-

Ed infatti è così, lo troviamo quasi subito vicino al salotto, con l'affanno -Oh Elle grazie al cielo, temevo ti avessero rapita!-

Faccio un sorrisetto furbo, è troppo divertente quando fa il finto disperato -Allora non mi vuoi morta definitivamente!- scherzo.

-Ma no, tuo fratello me lo farebbe rimpiangere per tutta la vita- ride.

Non si smentisce mai, deve sempre prendermi in giro. Gli tiro un pizzicotto sul braccio -Scemo!- gli dico, ma sorrido anche io per il suo broncio adorabile.

Finalmente ci sediamo sul dondolo della veranda senza che nessuno ci venga a infastidire sbucando all'improvviso dal nulla.

-Non ti ha stuprato, vero?- mi chiede Ethan mantenendo il suo solito ghigno.

Gli lancio un'occhiata omicida per la sua stipidità -No, deficiente. A proposito, credo che se tu parlassi seriamente con Samantha risolvereste. Basta un pò di gentilezza a volte, sai?- lo vedo che sprofonda nei cuscini del dondolo sbuffando -E infatti per esempio non c'era bisogno di tirarmi tutte quelle gomitate sulle costole- continuo con tono quasi accusatorio.

Alza le spalle -Se vuoi posso dartele sulla pancia, se questo è il problema-

A volte è più stupido di me, il che è preoccupante. 

Mi porto le gambe al petto, circondando le ginocchia con le braccia, pensierosa -È perchè ti vergogni di me?-

Lui sgrana gli occhi -Scherzi?...Io ti fermavo perchè non volevo solo che Samantha ti prendesse in giro, quell'arpia usa qualsiasi cosa per infastidire la gente-

Accenno un sorriso, grata di come la pensa e poggio la testa sulle sue gambe.

-Non dovresti odiarla, in fondo è tua sorella-

-Non è veramente mia sorella...- 

Forse non ne vuole parlare, ma oggi mi sembra un'ottima occasione per capire un po' meglio la sua situazione.

-Quando si sono lasciati i tuoi?-

Lui appoggia la testa sullo schienale con uno sguardo perso, prima di rispondermi -Quando io andavo in prima media, è per questo che ho saltato un anno a scuola, stavo male per loro. In realtà non ho mai capito se era mia madre a tradire papà o il contrario- sospira -ma non ha importanza, ormai lui abita dall'altra parte del mondo per lavoro-

Vorrei chiedergli se il padre gli manca, ma mi sembra una cosa troppo personale, perció decido di andare su un argomento un po' più sicuro -E Grace? Insomma...-

-È figlia di mia madre e Marcus, lei non sa di tutto il casino. Ma io la adoro, perció tutto sommato a me sta bene questa situazione-

Sono contenta che stia bene e sono grata che si stia confidando con me, a volte le persone lo fanno, dicono che io sembro una brava ascoltatrice.

-Anche se sono costretto a sorbirmi Samantha, i suoi finti fidanzati e suo cugino- ridacchia iniziando a giocare con i miei capelli.

-Perchè ti sei allisciata i capelli?-

Ed ecco che iniziano i miei problemi mentali -Perchè, così sto male?-

Insomma ho sempre pensato di stare meglio con i capelli lisci, forse perchè mi vedo diversa ma... -No, stai bene...solo che con i capelli ricci tutti disordinati sei più tu, e a me piaci tu-

Sento il mio stomaco in subbuglio, tutto ad un tratto si sveglia e decide di agitarsi trascinando tutto il mio corpo che vuole solo saltellare per la felicità.

Faccio tacere i miei pensieri e la mia pazzia per un secondo e per la prima volta lascio che Ethan mi baci senza che io opponga resistenza. 

Tra le sue braccia non mi sento così anormale, e mi piace perchè a lui comunque non importa che io sia un completo disastro.

Tadadaaan
Questo è uno dei capitoli dove Elle è abbastanza normale! E mi fa un effetto strano. Come al solito non mi convince, ma lascio a voi i commenti. 
Ciao :)

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Troppi, troppi feels ***


Man mano che mi allontano dal lampione la luce si fa sempre più flebile e l'aria ha un chè di tetro. Mi stringo nel giubbotto di pelliccia che ho trovato nell'armadio e cammino cercando di non fare rumore perchè so che qui anche gli alberi hanno le orecchie.

Tra il manto bianco di neve che ricopre il suolo riesco a intravedere una bambina di colore dietro un cespuglio che mi fa cenno di seguirla. Obbedisco e prendo la mano di Rue che mi trascina velocemente verso una gigantesca struttura segnata dagli anni, riesco solo a leggere la scritta "Hogwarts" prima che la bambina ci chiuda dentro.

-Ti aspetta di sopra, è molto nervosa- non so a chi si riferisca ma il mio cuore calmo mi suggerisce che probabilmente so già cosa troverò dopo aver salito gli scalini.

Non faccio in tempo a muovermi di un passo che Tobias mi appare davanti, sembra che abbia percorso una maratona per il fiatone che ha.

-Non avresti dovuto farlo, figlia di Apollo, mi hai fatto preoccupare! E poi mi sei mancata tantissimo-

Mi stringe forte tra le sue braccia confortanti e mi da uno di quei baci di cui difficilmente ti dimentichi, ma non posso godermelo a lungo perchè lui spezza subito il legame con un cenno verso le scale.

-Ava Paige ti starà aspettando, sai che non le piacciono i ritardi. Ha una sorpresa per te, riguarda un nephilim-

Sento il cuore che inizia a battere impazzito nel petto, riesco perfino a udirlo per come batte forte.

Driiin. Ah no, è solo la sveglia.

Mi alzo di soprassalto con mille bestemmie fantasiose in testa verso quel qualcuno lassù, oggi si farà molto male.

Prendo la sveglia e la scaravento a terra. -Devi smetterla di infrangere tutti i miei sogni!- grido calpestandola con il piede.

Solo che non ho le scarpe, quindi subito dopo saltello su una gamba per tutta la stanza con una mano a stringermi il piede dolorante.

Ormai ci sono abituata a questi risvegli burrascosi _e alla mia mente da fangirl malata_.
Per fortuna a scuola mi accompagna Chuck, così non rischio di arrivare in ritardo un'ennesima volta.

-Ehy sorella, tu hai delle cose da raccontarmi!- mi grida Faith attirando, naturalmente, tutta l'attenzione degli alunni che stanno attraversando il corridoio.

A volte vorrei essere uno struzzo, così almeno potrei infilare la testa sotto il terreno in situazioni come queste, quando vuoi sprofondare nel nulla, e far finta di niente.

Biasimatemi, sono stata svegliata quando stavo fecendo un sogno bellissimo degno di fanvergent, è normale che pensi cose assurde.

-Di cosa stai...Oh, già, ecco...- divento tutta rossa quando mi ricordo di cosa è successo alla cena di famiglia con Ethan.

Sono più strana del solito, oggi.

Man mano che le racconto come è andata il sorriso di Faith aumenta sempre di più, sono sicura che si sta facendo un sacco di film mentali.

-Quindi ora siete fidanzati?-

Mi blocco un pò interdetta. Fidanzati? Io non lo so, di certo non siamo amici, non dopo tutti i baci che ci siamo dati, ma lui non mi ha accennato a niente. 

Non è che posso andare da Ethan e chiedere "Ehy, ma noi stiamo insieme?", troppo imbarazzante, e se rispondesse di no? Rimarrei seppellita a vita.

Sospiro e mi costringo a seguire il discorso di Faith su quanto è fantastico Leo e che i pandacorni si sono estinti.

-Un momento, cosa? I pandacorni si sono estinti?-

Faith ride con uno strano scintillio negli occhi -Ah Danielle, sei nella fase numero uno-

Agrotto le sopracciglia, confusa, così lei continua -Le fasi dell'innamoramento. La fase uno è che inizi a pensare a lui e a farti i problemi mentali, la due è che inizia a mancarti anche solo dopo un giorno che non l'hai visto, mentre la tre è quella definitiva, inizi a diventare pazza per quella persona, e a quel punto non si torna più indietro-

Ok, sto iniziando a preoccuparmi, sembra troppo saggia. Alzo le spalle per sdrammatizzare -Io sono già pazza, non c'è da preoccuparsi-

No mia cara, io innamorata di Ethan? Magari in un universo parallelo, mi sembra impossibile: non mi sono mai innamorata e devo farlo proprio di lui? Preferisco Augustus Waters.

Oh merda, basta. Questo pensarci conferma solo che sto nella fase uno.

-Io vado, mi stai preoccupando con questi attegiamenti- dico allontanandomi mentre i suoi occhi iniziano ad assumere una forma innaturale. Inquietante.

Cammino diretta verso l'aula di inglese, ma non faccio in tempo a scendere le scale che noto Ethan salirle correndo velocemente nonostante sembri non commettere nessuno sforzo. Quanto lo invidio.

-Ciao Elle!- grida prima di buttarsi sopra di me e farmi cadere a terra. Ora lo uccido, se non muoio prima io per il dolore alla schiena.

-Si può sapere cosa ti salta in mente?- riesco a malapena a dire, non riuscendo a respirare bene sotto il suo peso. Questa posizione è, come dire, equivoca.

I suoi occhi sono così vicini che mi sembra quasi di scorgere in essi i suoi pensieri, trattengo il respiro.

-Come va?-

Aggrotto le sopracciglia, irritata -C'era bisogno di scaraventarmi a terra solo per chiedermi "come va"?-

Alza le spalle -Per divertirmi, ma anche per questo- non faccio in tempo a chiedergli cosa intende dire che mi ritrovo con le sue labbra sulle mie e il suo corpo spalmato sul mio.

Ohmerdasecca, avrei dovuto immaginare che aveva intenzione di fare ciò. Ma perchè deve sempre trovare dei modi strani per potermi baciare? Non è giusto, dovrei prepararmi psicologicamente.

Ci stacchiamo subito quando sentiamo qualcuno schiarirsi la gola, ci metto un pò per riprendermi.

Sospiro di sollievo quando noto che il corridoio è quasi vuoto e quindi ci hanno visto in pochi ma tra questi c'è mio fratello che ci guarda con disapprovazione.

Tira l'orecchio di Ethan per trascinarlo lontano da me e lui lo segue borbottando e lamentandosi come un cane bastonato.

-Non ti avevo già avvisato di stare lontano da lei?-

Mi rialzo lentamente assistendo divertira ma lievemente irritata dalla scena: che cosa importa a mio fratello? Capivo se i miei non volevano ma lui non dovrebbe intromettersi.

-Andiamo Chuck, non stiamo facendo nulla di male-

-Spalmare la mia povera sorellina sul pavimento per te è un bene?-

Ethan apre la bocca per ribattere, io voglio intromettermi ma la campanella suona facendoci fermare.

Mio fratello ci guarda male -Mi raccomando- ci dice facendoci segno con le dita che ci osserva. Sbuffo, a volte è troppo protettivo per essere il fratello di una malata mentale.

Mentre ci dirigiamo in classe insieme gli porgo la giacca che avantieri mi ha prestato per tenermi al caldo, me la sono ricordata stamattina per miracolo.

Lui sorride, sono sicura che sta per dire una delle sue cazzate -Non hai stuprato la mia giacca, vero? Scommetto che hai passato tutta la notte ad annusarla immaginando che io fossi al tuo fianco-

Odio quando mi prende in giro così, mi fa salire l'avada kedavra.

Gli lancio un'occhiata di fuoco -Non sei divertente. Non sono maniaca come te-

Quando entriamo in classe lo vedo sorridere -Sei di malumore oggi?-

Per fortuna non sono costretta a rispondergli perchè entra il supplente in classe zittendoci all'istante. Bè, almeno non siamo costretti a subirci un'ora di lezione.

Il supplente ci lascia fare quello che vogliamo a patto di stare in silenzio, un'ottima occasione per leggere.

Cerco nello zaino il mio adorato libro, sicura di trovarlo lì, ma forse si è dotato di una forza propria ed è scappato dal caldo soffocante dello zaino. Oddio no, non lo trovo, l'ho dimenticato a casa, merda, e ora cosa faccio?

Non posso stare un'ora senza far niente, inizio a disperarmi altrimenti.

Sbatto la testa sul banco almeno tre volte prima che Ethan, al banco vicino al mio, si decida a parlare -Ehy stai bene? Hai un'altra delle tue crisi?-

-Ho dimenticato il libro!- dico con voce melodrammatica.

Lui sbuffa ma poi gli spunta un ghigno divertito su quella faccia da schiaffi -Intendi questo?-

Esce dal suo zaino un libro con la copertina celeste e a me brillano subito gli occhi: ha mantenuto la promessa di comprarmi un nuovo libro.

Gli salto adosso senza potermi trattenere, infondo si parla di una nuova storia da leggere -Ti amo!- esclamo tutta pimpante un secondo prima di rendermi conto di cosa ho effettivamente detto.

Divento bordeau per l'imbarazzo e tento di borbottare qualcosa tipo "ehm...cioè...grazie".

Lui sorride e mi circonda le spalle con il braccio, scommetto che si sta divertendo un casino -Tranquilla, Elle, posso capirlo: anche io mi amo-

Lo guardo alzando gli occhi al cielo, quel bastardo coglie sempre l'occasione per scherzare o prendermi in giro, a volte la sua "modestia" mi infastidisce.

Decido di lasciarlo perdere e mi immergo nel mondo del libro che mi ha appena regalato Ethan ignorando tutto il resto o quasi.

Lui inizia ad accarezzarmi i capelli e a giocarci immergendoci le dita dentro e scombussolandomeli ancora di più del normale, almeno non è sempre colpa mia se i miei capelli sono così disordinati.

Chiudo per un secondo gli occhi godendomi il suo tocco, amo quando mi accarezzano i capelli, mi rilassa in una maniera incredibile e non posso fare a meno di mugolare.

Porca paletta, possibile che la mia bocca non se ne stia zitta nei momenti meno opportuni? Non mi smentisco mai.

Ethan mi solleva il viso per far incrociare i nostri occhi, prima di far combaciare le labbra alla perfezione. Questa volta mi riprendo quasi subito e mi stacco da lui con il viso in fiamme, imbarazzata per avermi baciato davanti alla classe, sembra invece che a lui non importi mai se ci sia pubblico o meno.

-E questo per cosa era?- riesco a chiedere, titubante.

Lui ridacchia -Sai che mi piace quando mugoli-

Vorrei sprofondare e non riemergere mai più, vorrei entrare nella sua testa per capire cosa c'è di tanto divertente a farmi imbarazzare, ci dev'essere pure un motivo.

Scivolo un pò sulla sedia, pronta a ritornare a leggere facendo finta di niente, quando una vibrazione proveniente dalla tasca mi fa sussultare.

Sblocco il cellulare stando attenta a non farmi scoprire dal professore, non uso mai il telefono in classe perchè mi scoprirebbero facilmente, ma questa è un'eccezione dell'ora di supplenza.

Un numero non registrato in rubrica mi sta chiamando così chiedo al prof di andare in bagno per poter invece rispondere indisturbata alla chiamata.

Appena esco dall'aula però, due ragazze vicino alla porta mi ricoprono di vernice spruzzata dalla loro pistola "ad acqua".

Calma, calma e tranquilla, inspira ed espira. Non perdere il controllo perchè è proprio quello che vogliono, meglio che pensino che a me non faccia nè caldo nè freddo.

E invece vorrei uccidere quelle brutte troie che sono scappate via subito ridendo come due pazze, cosa che in realtà sono. E come se non bastasse alla scena ha assistito tutta la classe, immaginate il mio stato di imbarazzo.

Malgrado all'inizio mi opponga, Ethan si offre per aiutarmi ad uscire da tutto questo casino.

Con gli abiti e la pelle imbrattata di colore mi dirigo in bagno seguita a ruota dal bastardo che non ha smesso un secondo di ridere.

-Devo vendicarmi... forse potrei mettere dei popcorn nel suo zaino?-

È da quando ho fatto l'asilo che io e la ragazza che mi ha "colorato", Amanda, ci odiamo perchè un giorno io non la sopportavo più e le graffiai la guancia. Ancora oggi ci facciamo scherzi a turno per vendicarci e così finiamo per continuare all'infinito, peggio dei bambini.

-E tu pensi che questo sia uno scherzo?- alza un sopracciglio -Tranquilla ti aiuterò io a farne uno come si deve-

Già, sono sempre stata fantasiosa e altrettando disastrosa con i metodi per poter placare la mia ira su di Amanda. Il nostro non è odio, solo che ci diverte vedere l'altra a disagio.

Sbuffo e mi siedo sul lavandino mentre Ethan prende una pezza dallo sgabuzzino e la bagna. Incredibile ma vero, il lavandino regge sotto il mio peso, forse perchè sono magra, così Ethan inizia a lavare via il colore dalle mie braccia.

-Però devi ammettere che il colore ti dona- scherza.

Gli lancio la pezza addosso, offesa ma anche divertita -Ma se sembra che mi abbiano vomitato arcobaleni addosso!-

Lui scuote la testa mentre ride ancora di più, devo ammettere che il suo sorriso è veramente perfetto, e il suono della sua risata...no, basta. Riprenditi Danielle, non fare la figura di pesce lesso davanti a Ethan!

Lui invece sembra assorto nei suoi pensieri, poi però spezza il silenzio che si è creato per un attimo -Dove sei stata nascosta per tutto questo tempo?-

Inghiotto a vuoto -A Narnia- dico la prima cosa sensata che mi viene in mente giusto per non iniziare a sparare cazzate.

Continua a sorridere come se fosse colto da un ricordo piacevole, poi mi bacia spingendomi verso dietro e per miracolo non cado dal lavandino.

I pensieri decidono di farsi un giro fuori dalla mia testa mentre le sue mani calde mi cingono i fianchi per tenermi stretta in una morsa a cui è difficile sfuggire anche volendo.

Chiudo gli occhi e approfondisco il bacio afferandogli la maglia e attirandolo ancora più vicino a me, mentre maledico mentalmene le sue labbra per essere così tentatrici, perfette e calde.

Vorrei rimanere così per sempre, ma non so perchè mi stacco dalla sua bocca per poterlo abbracciare aggrappandomi a lui con le gambe intorno alla sua vita.

Ed è così che Ethan percorre mezza scuola con una ragazza attaccata a lui come un koala.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Questo non va bene ***


Sto seriamente prendendo in considerazione l'idea di evocare un esercito di demoni per poter uccidere mio fratello senza essere accusata di nulla.

Devo andare a prendere il borsone di Chuck dalla palestra perchè ne ha bisogno ma ha un impegno e lui non può recuperarlo. Perchè devo andare io? Ma che ne so, chiedetelo a lui, mi ha praticamente costretto.

Ora, immaginate la mia voglia di camminare fino all'altra parte del paese per un motivo abbastanza futile, e poi immaginate la mia faccia completamente trasformata quando scopro che la palestra di mio fratello è un paradiso per i miei occhi.

La sala è piena di ragazzi senza maglia muscolosi e super attraenti e no, non sto sognando. Mi trattengo a stento dal fare un balletto sul posto solo perchè voglio sembrare una comune mortale.

-Buongiorno- dico maledicendomi subito dopo perchè è sera. Come non detto.

Mentre mi avvicino al bancone all'entrata il ragazzo che ci sta dietro ridacchia leggermente il che mi fa lievemente imbarazzare.

-Salve, mio fratello, Chuck Wilson, ha lasciato il borsone qui. Posso prenderlo?-

Il ragazzo dai capelli biondi mi guarda dubbioso da sotto le sue lunghe ciglia -Scusa ma non se lo può venire a prendere lui?-

-Magari, senti non sono una ruba borsoni, quindi per favore potrei prenderlo?-

Fa per dire qualcosa ma viene interrotto da un ragazzo che si è appena avvicinato -Hey ciao... Danielle, giusto?-

Ma che cazz? Quando metto a fuoco il mio cuore si ferma per un secondo e mi compare un sorriso ebete in faccia perchè è ancora più bello di quanto mi ricordassi -Ciao Alec-

Alexander posa una mano sulla spalla dell'altro ragazzo come per calmarlo -Traquillo Luke la conosco, le prendo io il borsone-

Il biondo annuisce con ancora un'espressione dubbiosa e Alec va a prendermi la sacca dopo che io gliel'ho descritta.

Certo che sono molto paranoici in questa palestra.

Mentre aspetto Alec decido di provare uno degli attrezzi solo per capire un pò come funzionano, mi diverte molto provarli anche se odio fare palestra.

Mi sdraio su una specie di panchina e inizio a spingerla con le braccia lontano da un palo, certo che me l'aspettavo più difficile o per lo meno più faticoso.

Sto per congratularmi con me stessa quando la risata di Alexander mi avvisa della sua presenza prima ancora di sentire la sua voce -Danielle, guarda che stai sbagliando, stai facendo l'esercizio al contrario-

Oh bene, se vendo le figure di merda mi pagano?

Cercando di diminuire il rossore delle mie guance lascio perdere l'attrezzo, vado incontro al ragazzo e gli prendo il borsone dalle mani, solo che è così pesante che le mie braccia cedono subito facendolo cadere a terra. Ma cosa ci mette dentro, le patate?

-Grazie- gli dico cercando di mettermi la sacca in spalla ma è troppo pesante per me.

-Se vuoi te la porto io- si offre con un passo in avanti. Oh, ma che gentile.

-No tranquillo ce la faccio, e poi non voglio disturb-

-Nessun disturbo- mi interrompe sorridendo -Ti accompagno e non voglio proteste-

Prende la sacca e si incammina fuori dalla palestra, sospiro arresa ma poi lo seguo senza fiatare perchè sto ancora cercando di capire se quel qualcuno lassù oggi si è preso un giorno di ferie o sta semplicemente progettando per me una cavolata ancora più grande.

Gioco con il bordo della maglietta, nervosa, mentre mi sistemo i capelli per apparire il più decente possibile visto che sono uscita di casa senza neanche guardarmi allo specchio. 
Sta' zitta mi ripeto per evitare che inizi a sparare cazzate che lo farebbero scappare via a gambe levate, non voglio perchè oltre a essere un figo pazzesco è anche gentile, a quanto pare.

-Ehy perchè sei così nervosa? Non fai che torturare la maglia-

Sbianco -Ehm...non sono nervosa, è solo che la maglia mi sta antipatica-

Mi trattengo a stento dal sbattere la testa contro il palo, l'avevo detto che dovevo stare zitta. Che razza di risposta è "la maglia mi sta antipatica"? Devo andare da un medico, ma uno bravo.

Lui alza le sopracciglia ma poi fa una risata sforzata come se avessi appena detto una battuta noiosa. Oh, incominciamo bene.

-Come mai tu e Ethan vi odiate?- azzardo, giusto per dire qualcosa e cambiare argomento.

-Io non lo odio, è lui che non mi sopporta e pensa che io stia sempre a pensare a come distruggere la sua vita sociale o cose del genere. Ma non è così, semplicemente è invidioso per il fatto che alcune ragazze che gli piacevano hanno preferito me a lui-

Bè, schietto e modesto il ragazzo. D'altronde anche Ethan mi aveva detto una cosa del genere anche se a me Alec non sembra uno stronzo ma il contrario.

E se fosse il bad boy delle fanfiction che sembra sempre ostile verso gli altri ma appena conosce la ragazza che fa veramente per lui inizia a fare il dolce protettivo? Bè sarebbe figo, solo che io non credo che possano esistere ragazzi come quelli dei libri, perciò non ho ancora trovato il tipo che fa per me: non esiste qualcuno che abbia la bellezza di Finnik, il coraggio di Tobias, la gentilezza di Newt, la prontezza di Jace e la dolcezza di Augustus.

-Ehy, ci sei?- la voce di Alec mi riporta alla realtà dal mio sogno ad occhi aperti. A volte è così, smetto di ascoltare e mi estraneo dal mondo troppo persa nei miei pensieri che nessuno capirebbe.

-Sì scusami, vai pure avanti-

-Stavo dicendo, dov'è casa tua?-

Mi fermo di scatto e mi giro intorno, per fortuna stiamo andando per il verso giusto solo che abbiamo preso la strada che passa dal cinema.

Danielle ti prego, vai avanti e non girare assolutamente la testa verso le locandine, altrimenti è la fine.

Come non detto, giro lo sguardo verso il cinema e mi ritrovo il poster sul "La teoria del tutto" e su "Insurgent" di fronte. Questo è un attacco ai feels per una fissata come me.

Ok, ora basta, mi mordo le labbra per non far trapelare niente, devo comportarmi da ragazza matura e non far spaventare Alec.

-Mmh, Insurgent sembra bello come film- mormora.

E no, ma vaffanculo scusa. Alla fine non mi trattengo e senza accorgermene gli spoilero tutte le morti più importati della storia, ma se l'è cercata.

Alec mi guarda malissimo e accellera il passo probabilmente per farmi smettere di parlare, io sono costretta a correre per raggiungerlo e non fargli perdere la strada verso casa.

Ok, ora mi sento un po' in colpa ma decido di far finta di niente, forse è meglio.

Quando arriviamo a casa dentro probabilmente non c'è nessuno perchè quando suono nessuno viene ad aprire.

Bene, quel qualcuno lassù deve essersi risvegliato perchè non ho le chiavi per entrare e quindi devo aspettare fuori finchè qualcuno della mia famiglia non arrivi.

-Ti faccio compagnia finchè non arrivano, se vuoi- mi dice gentilmente Alec.

-Non ti preoccupare, sai che non voglio disturb-

Questa volta a interrompermi è lo squillo del suo cellulare che Alec controlla un momento prima di dire -Scusami un attimo, devo rispondere-

Si porta il cellulare all'orecchio e si allontana un pò in modo tale da essere fuori portata uditiva.

Sbuffo quando sono passati almeno dieci minuti, lui è ancora al cellulare e io mi sto già annoiando.

Possibile che le persone devono apparire solo nei momenti meno opportuni e non quando servono?

Questa volta è il caso di Ethan, che si avvicina al portone di casa mia aggiustandosi i capelli.

-Ciao Elle, che ci fai qui fuori?- dice con un sorriso smagliante appena mi vede.

-Che ci fai tu qui?- lo guardo sospettosa.

Lui alza le spalle -Devo uscire con tuo fratello, mi ha detto che tra un pò scende-

Mi metto a ridere per l'assurdità della cosa -Guarda che dentro non c'è ness... oh no, non mi dire che non ha sentito il campanello-

Ethan se la ride -Probabile, starà ascoltando la musica a tutto volume-

Non ribatto solo perchè noto l'abbigliamento inusuale di Ethan. Ha una giacca di pelle nera, i jeans strappati, convers consumate e sporche e una bandana piegata in fascia sulla testa per domare i suoi capelli ribelli.

Senza riuscire a fermarmi in tempo mi metto a ridere e non riesco a smettere, non subito almeno.

-Cosa c'è di divertente?- mi chiede imbronciato.

Indico i suoi vestiti -Non sei credibile con dei vestiti da cattivo ragazzo dark-

Lui spalanca la bocca, sconcertato -Perchè, scusa? Alle ragazze piace-

Alzo un sopracciglio -Perchè da quel che conosco di te fai tanto lo sbruffone ma alla fine sei tenero-

-No, dire ad un ragazzo che è tenero, è come dire ad una ragazza che è un maschiaccio: è un insulto-

Rido per la sua scemenza e decido di continuare il discorso di prima -E poi le ragazze sono attratte dai tuoi muscoli o dai tuoi occhi, più che dai vestiti strappati, credimi.

Lui sorride -Questo piace alle altre ragazze, o a te?- 

Merda, ha ragione. Mentre si avvicina a me con un ghigno malizioso sul volto, io arrossisco e cerco di cambiare argomento.

-E poi questa- dico sfilandogli la bandana -Non va proprio con tutto il resto-

Per non farli rimanere schiacciati, gli scompiglio i capelli un po' più di tempo del dovuto, perchè sono così morbidi che potrei accarezzarli per ore.

Smetto solo quando il suo braccio mi cinge la vita avvicinandomi di più a lui, quando incrocio i suoi occhi così vicini ai miei rimango ferma, incapace di respirare.

Un forte schiarimento di gola ci fa allontanare immediatamente, per un attimo ho il timore che sia mio fratello con un coltello in mano pronto a castrare Ethan, ma sospiro quando capisco che in realtà è Alec.

-Ma ciao, procugino- ghigna come se stesse attuando un piano malvagio.

-Alexander- risponde sprezzante, poi si rivolge a me con lo stesso tono -Perchè non mi hai detto che eri in compagnia di questo qui?-

Il suo sguardo irritato mi intimorisce, riesco solo a borbottare un -Io... io veramente mi- ero dimenticata vorrei concludere la frase, ma mio fratello che apre il portone mi interrompe.

-Ehy sono pronto- dice prima di capire di essere in compagnia -Oh, Danielle, mi hai portato il borsone?- 

Come risposta Alec glielo porge e io colgo l'occasione per presentarli anche se Chuck lo conosceva già di vista dato che lo vede spesso in palestra. Decido di ucciderlo dopo per avermi fatto aspettare fuori casa inutilmente.

-Bè noi andiamo in un pub- dichiara Ethan, poi abbassa la voce e mi guarda -Vieni con noi, così Alexander se ne va via?- 

-Veramente- si intromette Alec posandomi un braccio sulla spalla che viene subito incenerito dagli occhi di Ethan -Io e Danielle stavamo per farci un giro insieme-

Mi giro verso di lui, sorpresa -Davvero?-

Il moro annuisce ma prima che possa prendermi la mano e trascinarmi via Ethan lo interrompe con un "No" categorico.

Alec ride leggermente -Qualche problema, cugino?-

Vedo Ethan stringere i pugni dalla rabbia, ma il suo viso è apparentemente indecifrabile e freddo quando dice -Sai che ti dico? Fai pure, non mi importa-

Sento come se improvvisamente qualcosa mi avesse colpito lo stomaco e lo avesse svuotato del tutto.

Non che speravo che Ethan si intromettesse tra noi e che mi portasse via con lui, ma pensavo che almeno un pò a lui importasse di me.

Respiro a fondo per calarmi e far scivolare quella delusione che mi stava occupando lo stomaco.

-Ho un'idea- dice infine mio fratello -Perchè non andiamo tutti isieme al pub?-

--

Alla fine, dopo poche proteste hanno accettato la proposta di Chuck, non che il mio parere importasse a qualcuno.

E quindi eccoci qui, in un pub pieno di gente, seduti intorno a un tavolino e tutti e quattro zitti, probabilmente perchè Ethan e Chuck non hanno smesso di squadrare male Alec da quando ci siamo incamminati.

Oh insomma, ma cosa prende a tutti? Io volevo solo sdraiarmi sul divano a leggere e invece mi ritrovo qui, con tre bipolari vicino.

Quando finalmente arriva ciò che abbiamo ordinato la tensione diminuisce un pò e riusciamo a parlare del più e del meno senza troppi sguardi omicidi.

-Oh aspetta- mi dice Alec dopo che ho mangiato il panino -Sei sporca sul mento-

Per un attimo mi viene il terrore che possa fare come Ethan ogni volta che mi sporco il viso con il cibo, ma lui si avvicina un pò solo per togliermi la salsa con il fazzoletto.

Da vicino è ancora più attraente. Gli sorrido -Grazie-

Ethan si alza di scatto -Elle vieni con me a salutare Faith- la sua non è una proposta, più un obbligo.

Mi volto verso l'entrata ma non riesco a vedere la mia amica -È qui? Non la ve-

Non faccio in tempo a finire la frase che lui mi prende il braccio e dice -Vieni con me e basta- prima di trascinarmi letteralmente fuori dal pub.

-Ma che ti è preso?- gli chiedo infine aggrottando le sopracciglia, Faith in realtá non c'è.

Finalmente lascia la presa dal mio braccio -Perchè non mi hai detto che eri con lui?-

-Io veramente neanche ci stavo pensando a lui quando stavamo parlando-

-Okay ma perchè stavi con lui? Ti ho già detto che quel tizio è un coglione e non mi piace per niente-

Il suo tono infastidito mi fa irritare -Non è a te che deve piacere! E poi non avevi detto che non ti importava?-

Respiro velocemente per reprimere la delusione che mi stava per crescere dinuovo nel petto mentre lui stringe i pugni lungo i fianchi ma quando parla il suo tono è calmo -Non lo penso veramente, stupida- si passa una mano tra i capelli -L'ho detto perchè ad Alec non piaci veramente ma a me sì-

Agrotto le sopracciglia, confusa -Che vuoi dire?-

-Alexander è un egocentrico e egoista del cazzo, per questo vuole avere sempre tutto lui. È una lunga storia ma mi odia e vuole costantemente dimastrare di essere il migliore perciò ogni volta che tengo ad una ragazza lui fa di tutto per rubarmela. Non voglio che lo faccia anche con te e quindi se faccio finta che tu non conti niente per me, ti lascerà in pace-

Sento un angolo della mia bocca alzarsi e d'istinto faccio un passo avanti -Quindi a te importa di me- riassumo sotto voce, giusto per esserne sicura.

Lui sorride e con un dito mi alza il mento facendo incontrare i nostri occhi -Non puoi immaginare quanto. Ma per Alec è diverso, lui non ti vuole veramente-

Faccio un passo indietro -Come fai a saperlo?-

-Credimi lo so, ti sta solo sfruttando, per lui sei solo...- cerca di trovare le parole adatte.

Aggrotto le sopracciglia, questa volta lievemente infastidita -E se invece non fosse così? È stato molto simpatico con me, Ethan. Credi che io non possa piacere ad un tipo come lui? Perchè poi, perchè non sono abbastanza carina o matura?- 

Non so perchè sto sbottando così. So di non essere chissà che genere di ragazza, con tutto il casino che ho in testa o altro, ma non c'è bisogno che Ethan me lo sputi in faccia così.

Lui esita prima di stentare a rispodermi -No Elle...non...-

Vai avanti, merda, parla, dì che non è vero. Invece non dice niente, forse troppo turbato dalle mie parole per trovare un frase sensata da dire.

-Bene- dico soltanto con tono determinato, è sempre così quando sono frustrata, faccio finta di niente e cerco di apparire indifferente mentre dentro ho lo stomaco vuoto.

Sbatto i piedi velocemente per ritornare al tavolo da Chuck e Alec, noto che Ethan mi segue dopo un pò lentamente e a testa bassa ,senza dire niente.

L'ho detto io che sono meglio i ragazzi delle storie, lì almeno ti rincorrono dietro e ti dicono cosa vorresti sentirti dire.

Leggere Shadowhunter e Shadows
ha un brutto effetto su di me. Veramente, in questo capitolo mi sembra come se Alec sia il cattivo malvagio, Ethan il tipo figo che pensa di essere più furbo del cattivo perchè ha elaborato un piano e Danielle la ragazza ambita e indifesa, il tutto in uno sfondo sovrannaturale.
No ma... meglio lasciar perdere e ritornare ai miei yaoi (in questi giorni sono fissata, non posso farci niente)
Spero che non mi uccidiate, o almeno usate un avada kedavra e non un crucio.
Ok, ora la finisco con le idiozie e vado avanti a scrivere la risoluzione per questo mezzo casino che ho creato da sola.
Bye

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Stupido Ethan! ***


Appena Chuck chiude la porta di casa mi trascino letteralmente fino al divano per accasciarmi sopra come se stessi per morire, ma il mio rilassamento non dura molto perchè lo ritrovo in piedi davanti a me a squadrarmi con uno sguardo omicida.

-Sei impazzita, per caso?-

Alzo un sopracciglio, confusa, ma non rispondo e mi alzo a sedere.

-Io ti dico di non uscire con Ethan- mi spiega - e tu che fai? Esci con quell'Alexander-

Mi alzo un po' irritata, possibile che tutti vogliano controllare quello che faccio e a nessuno va mai bene niente?

-Hai qualche problema?-

-Di lui mi fido meno che di Ethan, non mi piace e lo sai-

Sbuffo -Non è a voi che deve piacere, merdasecca!- 

Posso capirlo da Ethan ma da Chuck no, è mio fratello so che vuole proteggermi ma a volte è troppo protettivo nei miei confronti.

-Poi cosa è preso a te e Ethan quando siete rientrati nel pub? Non avete spiccicato parola-

Grazie per avermelo ricordato, fratellino. Quando siamo rientrati io ero troppo imarazzata, arrabbiata e delusa per dire qualcosa, non so cosa ha pensato per tutto il tempo Ethan fatto sta che siamo rimasti in silenzio con gli occhi bassi a contemplare i nostri piatti che improvvisamente erano diventati molto interessanti.

Un momento prima il mio stomaco era popolato da uno zoo e quello dopo un uragano ha ucciso tutto e ora ho una sensazione che non so spiegare bene, come se avessi lo stomaco vuoto, ma non ho fame.

Avrei voluto tanto che Ethan mi fermasse, mi attirasse a sé e mi dicesse che gli altri sono solo degli stupidi se pensano che io non sia perfetta, ma la vita non è una favola, i libri danno un sacco di illusioni vane e io ho bisogno di Nutella. La soluzione a tutti i mali, lei almeno non potrà giudicarmi.

Prendo il barattolo e con uno sbuffo molto teatrale prendo un po' della crema con un cucchiaino e inizia la mia pace dei sensi. Dovrei scrivere un elogio alla Nutella, sì.

Mio fratello mi si avvicina -Mi vuoi ris- fa per dire ma io lo interrompo minacciandolo con un cucchiaio puntato contro -E tu mi vuoi dire perchè cavolo mi hai fatto prendere il tuo borsone se eri a casa?-

Alla fine è tutta colpa sua se ho incontrato Alec ed è successo tutto questo casino, io faccio bene a restare a casa senza fare niente, almeno non combino guai, non più del solito, almeno.

La sua risata non fa che accrescere la mia rabbia e frustrazione -Volevo farti uno scherzo e poi non mi andava di arrivare fino in palestra. Tu sei così distratta, sei un ottima preda per quelli che vogliono divertirsi con poco-

Cavolo, è probabile che anche Ethan la pensi così, prima non mi ha smentito perchè pensa veramente che non sono abbastanza.

Mi passo una mano tra i capelli aggrovigliati, devo proprio smetterla di pensare come le ragazze delle fanfiction che diventano paranoiche e si tormentano noiosamente solo per una cazzata che hanno frainteso.

Quando la mia mente decide di riconnettersi al discorso di prima con mio fratello, ripunto il cucchiaio contro di lui -Non puoi trattarmi così, ho un cucchiaio e non ho paura di usarlo!-

Il tono avrebbe dovuto essere più minaccioso se mia sorella, appena entrata in casa, non mi avesse appena preso il cucchiaio dalle mani.

Lascio perdere le risate di Chuck e rivolgo uno sguardo omicida a Lena che alza le spalle con espressione stanca -Io ne ho più bisogno di te, credimi-

Mi siedo intorno al tavolo vicino a mia sorella in attesa che finisca di mangiare la nutella e che la passi a me, solo che ha un aspetto molto disperato.

-Fammi indovinare- dice Chuck -Hai di nuovo litigato con Cole?-

Lei annuisce e si accascia sul tavolo con uno sbuffo -Dice che pretendo troppo, mi credo superiore a lui e che quindi non lo lascio respirare. Ma io non me la tiro!-

So che dovrei essere dispiaciuta per lei, ma proprio non ci riesco, anzi, mi spunta un sorrisetto divertito sul volto alle sue parole -No giusto, sei così umile che non potresti mai arrivare ai livelli di Jace sono-un-figo-perché-sono-biondo-naturale Herondale-

Lei fa per cruciarmi alla bell'e meglio ma ci ripensa visto che la sua espressione si fa confusa e chiede solo -Ma il cognome di Jace non è Wayland?-

Io mi allontano lentamente perchè solo ora mi ricordo che lei ha letto solo il primo libro di Shadowhunters e odia essere spoilerata le cose, anche se non l'ho fatto a posta.

Riesco a malapena a chiudere la porta della mia camera prima di sentire l'urlo ammonitore di mia sorella provenire dalla cucina -DANIELLE!-
---

No, no, no, ditemi che oggi non è lunedì e che questa è solo una simulazione perchè io proprio non voglio lasciare le calde e morbide coperte che avvolgono il mio corpo come in un abbraccio.

Mi ritrovo comunque costretta ad aprire gli occhi quando mia madre accende la luce, alza le tapparelle e mi porta la sveglia alle orecchie fracassandomi i timpani.

Ho una madre perfida. -Ho capito mamma, sono sveglia, ora mi alzo- dico in un tono che fa intendere tutto il contrario.

-Tesero lo sai, vero? Che se ti alzi tardi non fai colazione- Ho una madre perfida e ricattatrice.

Mugugno qualcosa e aspetto che se ne vada dalla stanza prima di arrotolarmi nelle coperte come un involtino, ora va meglio.

Sto quasi per addormentarmi quando qualcuno cerca di tirarmi fuori dal letto con tutte le coperte ma io non gliela do vinta e resisto, devo rimanere nel mio porto sicuro.

-Si può sapere cosa hai intenzione di fare?- mi chiede Chuck vedendo che non do segnali di vita.

-Non vedi? Sto costruendo un bozzolo per diventare una farfalla- così almeno tutti mi apprezzeranno per come sono, anche se sono dovuta cambiare. No, un momento, si dice "non cambiare per nessuno ma migliora per qualcuno" e sforzarmi di essere qualcuno che non sono non mi va proprio, sopratutto non per uno che mi viene a trovare spesso nei miei pensieri prendendosi gioco di me.

Stupido Ethan, è colpa sua se non voglio tornare a scuola. Non che sia successo chissà cosa ma non so come comportarmi nei suoi confronti e so che non riuscirei a tenergli il broncio per molto, cosa che si merita, perciò forse è meglio che lo eviti.

È la voce di mio fratello che mi risveglia sia dai pensieri che dal mio dormi veglia -Alza il tuo culo e muoviti che ti devo accompagnare io e facciamo tardi-

Sbuffo ma alla fine dopo una battaglia contro la parte razionale della mia testa che dice di andare a scuola e quella sensibile che sostiene di rimanere a crogiolarmi nel letto, decido, a malincuore, di dare retta a mio fratello e alzarmi.

Quando finalmente arriviamo a scuola io sembro un agente in copertura della CIA per come sono sospettosa e faccio di tutto per non dare nell'occhio, e credetemi, è molto difficile per me non cadere con un fracasso o non saltellare gridando il nome della mia amica.

Infatti quando la vedo sussurro solo un "ciao" molto discreto e gli altri studenti nel corridoio quasi si sorprendono nel non vedere uno dei nostri saluti pazzi.

Faith sgrana gli occhi, preoccupata -È successo qualcosa?-

-No, sto solo cercando di evitare Et- ecco, non posso neanche finire di parlare del diavolo che già spuntano le corna.

Faccio per correre via con nonchalance ma Ethan mi ha già notata e mi blocca prendendomi dalla cinghia dello zaino prima che possa fare un secondo passo.

-Ciao Elle, come mai questa fretta?-

Oh no, come posso fare l'offesa con lui se mi rivolge uno di quei sorrisi dolci e bianchissimi che ti fanno dimenticare dove sei e cosa stai facendo?

A proposito, e ora cosa gli rispondo? "Gli ibridi mi stanno inseguendo sussurrando il mio nome?" No, non capirebbe.

-Oh, niente, sto correndo per tenermi in forma!-

Scappo da lui prima che possa dire altro ben consapevole che la mia scusa è per niente plausibile ma, hey, ho corso per ben dieci minuti di fila "grazie" a lui!

Cerco di sistemarmi mentre vedo Damian che si avvicina, ma so che la mia massa di capelli rimarrà irrimediabilmente aggrovigliata.

-Dany, ti devo dire una cosa- mi dice in tono serio, troppo serio per un tipo come lui.

-Mi sto preoccupando, cosa c'è?-

-Ecco io...- cerca di dire spostandomi in un posto un po' più appartato -È da tanto che cerco di dirti una cosa, ma, ecco, è troppo imbarazzante-

Evito di ridere sotto i baffi perchè non ho ancora capito se sia serio o meno. -Non stai per dirmi che sei gay, vero?- non che la cosa mi dispiaccia, semplicemente non credo sia una cosa da Damian.

Lui storce la bocca prima di rispondermi -No, no, a me piacciono le donne, sia chiaro- mi squadra seriamente.

Oh, no -Non stai per dirmi che ti piaccio io, vero? No perchè sarebbe troppo imbarazzante- ed è vero, anche se mi sto preoccupando lo stesso.

Mi offendo un po' quando scoppia a ridere -Ma ti pare? Tu starai sempre nella mia friendzone. Mi lasci finire di spiegare, adesso?-

Faccio un respiro di sollievo, almeno ora è un po' meno nervoso -Ecco- dice per l'ennesima volta -Credodiessereinnamoratodituasorella-

Quasi mi strozzo con la saliva sperando di aver capito male ma quando gli chiedo di ripetere capisco che sì, lui crede di essere veramente innamorato di Lena.

-Stiamo parlando della stessa persona, ne sei sicuro? No, perchè ti avverto, è pesante e se la tira tantissimo- e poi lei non si è mai interesssta dei miei amici quindi non voglio che Damian ci rimanga male per il suo attegiamento da stronza.

-Certo, ma li hai visti i suoi capelli, sembrano così morbidi, e poi i suoi occhi, e il suo sorriso, li hai visti?-

Ok, già è inquietante il fatto che lui sambra Aladdin quando parla al genio di Jasmine, ma sta parlando anche di Lena, e io non è che possa smentire né confermare.

Faccio comunque un sospiro -Le hai mai parlato, almeno?-

Intravedo un pò di rossore sulle sue guance quando risponde -Bè...facciamo dei corsi insieme, qualche volta è capitato, ma da quando gli faccio da tutor ho delle speranze in più, anche se è fidanzata- come mai non ne sapevo niente? -Ti prego, aiutami a conquistarla e a farla lasciare con Cole-

Sono molto confusa e indecisa sul da farsi, ma ehy, chi sono io per decidere chi deve stare con chi? E poi è divertente cercare di mettere insieme due persone.

-Ok, sarò il tuo cupido, ma ora devo scappare, ciao- dico velocemente quando vedo spuntare Ethan dal fondo del corridoio.

Scappo via ben consapevole che ora ho la lezione con lui e quindi questo è solo un modo di ritardare l'inevitabile. Sono sempre tragica, lo so.

Faccio appena in tempo a varcare la soglia della classe quando urto contro un ragazzo e perdo l'equilibrio scivolando verso dietro ma qualcuno mi trattiene tirandomi per il polso e cingendomi la vita con il braccio.

Sospiro di sollievo quando capisco che ho appena evitato una figura di merda, poi però trattengo il fiato quando i miei occhi incontrano quelli verdi di Ethan. 
Io non mi muovo mentre la mia testa invece ne sta sparando di tutti i colori, dal nero della mia rabbia al rosso del mio imbarazzo, dal verde dei suoi occhi al rosa delle sue labbra.

No, non sto assolutamente fissando le sue labbra, pff. Stupido Ethan, e stupida me.

Cercando di darmi un contegno mi stacco da lui e con qualcosa di vagamente simile all'indifferenza vado a sedermi al banco seguita a ruota da lui che oggi ha evidentemente deciso di non lasciarmi stare.

Quando il professore inizia a spiegare io faccio la stessa cosa che stanno facendo tutti gli altri studenti: cazzeggio, che nel mio caso vuol dire leggere un libro per far capire gentilmente a Ethan che non voglio parlargli.

Non so quanto tempo sia passato quando sento a malapena lo sbuffo di Ethan e un secondo dopo ho tipo una ventina di pagine del libro strappate via.

Faccio fatica a capire cosa sia successo ma avrei preferito non capirlo: il bastardo mi ha rovinato il libro senza un apparente motivo.

Ok, potete prendermi in giro, cospargermi di colore, se necessario, ma strapparmi la mia ragione di vita proprio non lo posso tollerare, irrimediabilmente divento la versione supersayan di Goku.

Stringo i pugni cercando di rilassarmi e sciogliere il nodo aggrovigliato che si è formato nello stomaco, ma quando lo sento quasi ridacchiare non riesco più a trattenermi e gli tiro un sonoro schiaffo in piena guancia che ora è tutta rossa.

Dovrei farlo più spesso, da una sensazione di sollievo incredibile, ma non è abbastanza evidentemente perchè Ethan ha ancora un ghigno stampato in faccia.

Nella classe cala un silenzio assoluto prima che io e il bastardo iniziamo a urlarci contro come una vecchia coppia di fidanzati logorroici senza neanche capire cosa ci stiamo dicendo veramente, spariamo cazzate e basta.

-Silenzio!- grida la professoressa per la terza volta prima di riuscire ad ammutolirci definitivamente -Magari in punizione avrete più tempo per chiarire, che ne dite? Fuori subito!-

Scattiamo sull'attenti e abbandoniamo l'aula a testa china ben consapevoli che replicare non avrebbe portato a niente.

Alla fine siamo costretti a passare un'ora in più del previsto, come l'altra volta, in biblioteca, con la bibliotecaria a scrutarci severamente, cosa che fa prima di addormentarsi sulla scrivania, ovvio.

Appena mi volto verso Ethan sbotto un'altra volta, forse è esagerato ma quando inizio non riesco più a fermarmi, ecco perchè a volte preferisco mettermi da parte e non iniziare proprio le liti -Si può sapere cosa hai intenzione di fare? Sei pazzo? Perché hai rovinato il mio libro? Lo sai che per me è i-mpf-

E ti pareva, in effetti era da tanto che Ethan non cercava di baciarmi così all'improvviso per farmi confondere.

Lo odio quando fa così perchè i suoi baci su di me hanno proprio l'effeto che lui spera, e io non posso fare a meno di ricambiare, non all'inizio, almeno.

Quando riesco ad allontanarmi dal suo tocco caldo l'irritazione torna a prendersi possesso di me -Smettila, merdasecca. Non risolvi niente baciandomi!-

Lui si siede stanco sulla sedia, sospirando -Possibile che non riesci mai a capire le mie intenzioni? È da tutto il giorno che mi eviti, strapparti le pagine è l'unico modo che mi è venuto in mente per riuscire a parlarti- lascio che mi prenda per le spalle e mi faccia sedere su una sedia -Ora mi ascolti e se provi ad aprire bocca prima che finisca ti bacio!-

Bè, dovrebbe lavorarci un pò sui ricatti, ma lo lascio parlare comunque perchè nonostante tutto il suo broncio è davvero adorabile.

SCUSAAATEEEE
Scusatemi, scusatemi, scusatemi, per il mio ritardo pazzesco ma sono stata molto impegnata tra scuola e impegni vari, poi ho avuto un problema di internet, insomma, non sono riuscita ad aggiornare prima.
Mi dispiace se ho finito il capitolo così di merda, avete il permesso di cruciarmi, mandarmi in un'arena, spedirmi segugi infernali e darmi il siero della morte anche perchè con questo capitolo non mi sono fatta perdonare per niente, cosa che spero accadi nel prossimo. (Mi sono accorta che in questo non succede praticamente niente, quindi potete considerarlo di passaggio)
Se non mi uccidete prima, ci "vediamo" alla prossima!

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Tutti contro di me ***


-Fammi capire bene- dico alzando un sopracciglio e sistemandomi meglio sulla sedia -Tu hai strappato il mio libro solo per parlarmi-

Lui sbuffa -Te l'ho già detto, mi stavi evitando così ho pensato di fare una cazzata per farti arrabbiare, tu hai reagito male e ora eccoci qua in libreria, senza nessuno nei dintorni e senza scuse per non starmi a sentire-

Magari forse quel qualcuno lassù riuscirebbe a spiegarmi cosa gli passa per la mente se solo non avesse qualcosa _chissà cosa_ contro di me.
Odio quando Ethan ha queste trovate stupide ma efficaci.

Incrocio le braccia al petto, accavallo le gambe e gli faccio un cenno per continuare a parlare, giusto per avere un'attegiamento da boss della mafia e fargli capire che con me è meglio non scherzare... ok, sono poco credibile.

-Allora, visto che so che non mi ascolterai se mi metto a parlare di banalità, facciamo un discorso sui libri-

Ok, ma... questo cosa centra? Lo lascio comunque continuare restando in silenzio. -Ecco, vedi- aggrotta le sopracciglia come se si stia sforzando o stia mantenendo la concentrazione e inizia a gesticolare -Mettiamo che tu sia un libro. Hai una copertina ricca di elementi, disordinata, ma un titolo abbastanza carino, quindi riesci comunque ad attirare l'attenzione. A prima vista, però, se apriamo questo libro non lo comprendiamo a fondo: ci sono delle ripetizioni, alcune parti riprese molte pagine dopo, non si capisce dove è la fine e dove è l'inizio, anzi, alcune cose non si capiscono e basta, ma tutto questo libro è una specie di test. Perchè in realtà il libro ha un senso, solo che hai bisogno di tempo per comprenderlo, per capire che bisogna leggere tra le righe. Ecco vedi... Alec è un tipo superficiale e non riesce ad andare più a fondo di quelle parole ingarbugliate ma io sto imparando a farlo, ho capito che con questo libro ci vuole pazienza ma solo perchè è diverso dagli altri ed è questo che lo rende più bello. Io non dico che tu non sei abbastanza per Alec... dico solo che lui non riuscirebbe a vedere la parte migliore di te- fa un sospiro di sollievo -Ok fine, se ti aspetti che ti dica anche che ti amo allora hai capito proprio male-

Come rovinare tutto in una frase. Ma è di Ethan che stiamo parlando, lui che non riesce a essere serio per un secondo si è preparato un discorso per me sui libri e questo è troppo disgustosamente dolce. Il suo discorso non faceva una piega e ok, lo ametto, mi ha fatto sciogliere come il burro al microonde. Mi ha sorpreso, e malgrado tutto a me piacciono le sorprese, quindi non riesco a non perdonarlo e mi fiondo tra le sue braccia, mettendomi a cavalcioni su di lui e abbracciandolo.

-Non lo fare mai più- dico e sento i suoi muscoli irrigidirsi per un momento.

-Perchè?- mi chiede allontanandosi per un secondo da me per potermi guardare in faccia ma io lo stringo di nuovo.

-Perchè mi fai diventare troppo tenera e le cose troppo dolci a me non piacciono-

-Come mai? Sei tenera quando fai la tenera-

Aggrotto le sopracciglia, ma dopo un momento di confusione decido di rispondergli -Vuoi che ti vomiti arcobaleni addosso?-

Lui ridacchia e mi allontana da sè -Sei tenera anche quando fai l'infantile-

Apro la bocca, interdetta -Cosa hai detto?- dico facendo la finta arrabbiata. Lui ride ma quando nota che ho un quaderno tra le mani inizia lentamente ad indietreggiare -Io? Assolutamente niente, sei tu che vedi e senti cose inesistenti, Elle- ride di nuovo.

-Ora ti faccio vedere io, Coso!- l'ho detto, no? Che nel dare soprannomi a Ethan sono proprio una frana, forse alcune volte è meglio restare zitta e evitare di rendermi ridicola.

Ethan aggrotta le sopracciglia -Coso!? Andiamo, puoi fare di meglio-

-Oh, ma sta zitto!-

Inutile dire che lui continua a ridere anche se lo rincorro per tutta la scuola con un pesante quaderno tra le mani come arma.

---

-La duplicazione del DNA avviene in due fasi, la prima nel nucleo, la seconda... nel citoplasma, credo. Poi c'è l'RNA che agisce sui cosi per creare un coso grazie ad altre cose- concludo il mio discorso assolutamente intelligente e preparato e guardo Damian che ha un'espressione tra il confuso e l'arrabbiato-

-Mi spieghi come io faccia a imparare da te se neanche sei preparata sull'argomento?- mi chiede lui e, infondo, ha ragione: la professoressa mi ha chiesto, visto che vado apparentemente bene in biologia, di dare ripetizioni al mio amico che invece non sa niente, purtroppo io non so spiegare e non ho neanche pazienza ma ho dovuto accettare comunque e ora siamo a casa mia a "studiare" con Simon che ci interrompe ogni due secondi.

Sbuffo e poggio il mento sul palmo della mano -Ma che ne so, non è colpa mia se la prof. lo ha chiesto proprio a me e comunque mi ha interrogato da poco quindi questo argomento non l'ho studiato-

-Ma le persone pelate si mettono la crema da sole anche sulla testa?- chiede Simon continuando il suo questionario di domande che non avranno mai risposta.

Lo ignoriamo e continuo a leggere il paragrafo per poi spiegarlo a Damian, solo che mio fratello ci interrompe di nuovo -E se un giorno mi sveglio e scopro di essere una ciambella? Mi divorerei, Dany, non saprei come resitermi e mi ucciderei!-

Sbatto la testa contro il tavolo, mi sa proprio che quella peste vede troppo i Simpson e i film d'azione.

Faccio per dirgli qualcosa per mandarlo via quando mia sorella entra in salone -Danielle, non è che puoi prestarmi dei pantalo- cambia la frase quando si accorge della presenza di Damian ma non si scompone nonostante abbia addosso solo una lunga maglietta -Oh, ciao Di-

Damian rimane interdetto e le sue guance si colorano di un rosso acceso, sono costretta a tirargli un calcio alla gamba per farlo riprendere anche se nel frattempo Lena è già uscita dalla stanza con Simon in braccio.

-Oh mio Dio, quella ragazza mi ucciderà un giorno, l'hai vista? Ha un corpo stupendo, le sue gambe...-

-Alt- interrompo il suo elogio -Risparmiami i tuoi pensieri per favore. Ti piace proprio, eh!- lo vedo annuire, sognante -Ma ha un anno in meno di te, e poi non si è ancora lasciata con Cole, anche se si sono presi una pausa-

Già, anche se frequentiamo tutti e tre lo stesso anno, mia sorella è pochi mesi più grande di me mentre Damian è anticipatario quindi un anno più piccolo di noi.

Il mio amico mette il broncio -Certo che così sei molto incoraggiante. Pensavo stessi dalla mia parte!-

-Se vuoi ti aiuto- dico dopo averci pensato un po' su -Ma se Chuck poi ti castra non è colpa mia!-

Ok, ha il volto troppo disperato per non aiutarlo, e poi, mi è già venuta un'idea geniale -Tu le fai già da tutor, no? Fatti ricambiare il favore, di questi tempi Lena si è dovuta impegnare per non prendere un brutto voto in biologia quindi ha studiato bene, il che vuol dire che- sospiro quando vedo il suo viso contrarsi e decido di passare direttamente all'azione -Lena- grido -è vero che ripassi scienze con Damian?-

Lei sbuca dalla porta improvvisamente -Certo che no-

Non la sto ad ascoltare ed esco dalla stanza dopo averle dato un bacio sulla guancia -Ti voglio bene- dico ridacchiando.

Lei sospira ma si arrende -Ok, ma mi devi un favore-

---

Damian se n'è andato da un po' di tempo quando mamma mi costringe a pulire la mia stanza, cosa che ovviamente non mi va minimamente ma purtroppo sono costretta a farlo o chissà quale minaccia avrebbe messo in atto mia madre.

Avrei chiesto aiuto a Lena, con una minima speranza di riceverlo, se non fosse uscita nello stesso momento in cui il mio amico se n'è andato. Ok, lo ammetto, li ho spiati un po' ma non è successo granchè, ho solo rischiato di farmi scoprire quando ho fangirlato perchè la mano di Damian ha sfiorato accidentalmente quella di mia sorella.

Ma torniamo a noi, cioè a me, che sono disperata e non so come fare... anzi forse un modo c'è.

Raccolgo i miei capelli in una crocchia veloce, accendo la musica e inizio a ballare e cantare con la scopa in mano come se fosse un microfono o un ipotetico partner e nel frattempo spazzo via la polvere sul pavimento.

Bè, dopotutto è divertente, la musica mi fa pesare di meno le pulizie e poi posso scatenarmi quanto voglio perchè Chuck è nella sua stanza a nerdare, Simon starà dormendo e non c'è nessun altr... oh merdasecca.

E te pareva, doveva succedere per forza qualcosa di imbarazzante con Ethan. Già, è appoggiato allo stipite della porta. E mi guarda. E ride. Con quella sua faccia da schiaffi. Uccidetemi, o uccidetelo.

Quando mi fermo lui batte le mani -Ma che bella performance- dice ironico.

Sbuffo -Ammettilo che sei solo invidioso- faccio per dire qualcos'altro quando il mio sguardo incontra i suoi pantaloni, anzi mi correggo, i risvoltini dei suoi pantaloni. Mi iniziano a pizzicare le mani per il nervoso.

-Ti prego, togliti quei risvoltini!- non che avessi qualcosa contro, ma sono loro ad avere qualcosa contro di me visto che quando li faccio uno è più alto o largo dell'altro. Li odio.

-Non capisci niente- mi dice scuotendo la testa e incrociando le braccia.

-Va bene, l'hai voluto tu- rispondo a tono, mi avvicino a lui e certo di togliere quei dannati risvoltini, peccato siano cuciti, fatica inutile.

-Sai, avrei preferito che facessi qualcos'altro visto che sei inginocchiata davanti a me-

Ma che cosa...? Quando i miei occhi cadono involontariamente sul cavallo dei suoi Jeans distolgo subito lo sguardo e arrossisco lievemente.

-Pervertito!- lo accuso alzandomi.

-Pervertita sarai tu, io intendevo solo che potevi allacciarmi le scarpe- alza le spalle con un ghigno.

Ok, lo uccido, anzi no, prima lo torturo e poi lo riduco in tanti piccoli pezzettini che do in pasto ai cani... è rilassante uccidere mentalmente la gente.

Tanto lo so che lo ha detto solo per divertirsi nel vedere la mia reazione esagerata che probabilmente avrebbe incluso io che lo picchio con la scopa, quindi faccio solamente spallucce e vado via dopo aver tentato invano di cercare una frase con la quale rispondergli a tono.

Quando finisco di pulire la mia camera, lavoro che risulta molto faticoso visto che sono stata costretta a spazzare come una comune mondana per non far divertire ulteriormente Ethan, decido di farmi una doccia, scordandomi che oggi non è uno di quei giorni in cui quel qualcuno lassù mi fa dei regali.

Ormai la mia sfiga è rinomata ma inizio a credere di essere io quella troppo deficiente e smemorata: non solo mi sono dimenticata che Ethan è qui, anche se probabilmente a cazzeggiare con mio fratello, ma mi sono dimenticata anche i vestiti in camera. Fantastico.

Zampetto con l'accappatoio e i capelli bagnati nel corridoio finchè non vengo bloccata da Ethan, naturalmente, e chi altrimenti?

Ma perchè non si chiude in camera con Chuck al posto di scorrazzare in giro come un cane randagio?

-Finalmente sei uscita dal bagno, cavolo, non pensi alle mie povere vesciche?- chiede, ma il suo tono si affievolisce sulle ultime parole quando nota che sono in accappatoio.

-Oh no, so già cosa hai in mente ma questa volta non succederà niente di simile!- alludo a quando mi è caduto l'asciugamano difronte a lui, al solo pensiero muoio di vergogna.

-Tanto ormai ti ho già visto nu- fa per dire ma si blocca quando mio fratello si affaccia dalla porta della sua stanza e io ne approfitto per chiudermi nella mia. Faccio un sospiro di sollievo, pericolo scampato.

Vicino alla porta riesco a sentire la voce attutita di Chuck -Ethan ti senti bene? Cosa stavi dicendo?-

Nel silenzio che segue immagino il bastardo grattarsi la nuca a disagio -Ehm... niente, stavo solo dicendo che tanto ormai l'ho già vista nu...tella, sai che amo la nutella- ridacchia nervoso e io mi perdo il seguito perchè rido per questa situazione ridicola.

Mi tuffo sul letto per rilassarmi un po' quando un uragano chiamato Lena entra senza preavviso nel mio porto sicuro.

-Uscirai stasera?- mi chiede.

Faccio mente locale, non so se le mie amiche mi hanno proposto qualcosa -Tu non sei già uscita?- 

-Sono rientrata poco fà, ma non voglio uscire con te, voglio solo... salvare una vita. Allora uscirai?-

Sbuffo annoiata -Non lo so- dico infine, ma mi pento di averlo fatto quando negli occhi di mia sorella intravedo una scintilla.

È uno dei suoi momenti "Lena passione estetista", qualche volta non ha niente di meglio da fare e consiglia anzi costringe me e Chuck a vestirci in modo elegante.

Così dopo venti minuti mi ritrovo con un vestito nero di pizzo che mi arriva poco più su delle ginocchia, tacchi dodici, un po' di trucco e lenti a contatto, almeno non mi ha costretta a stirarmi i capelli.

-Ora sì che posso considerarti mia sorella- dichiara quando ha finito di prepararmi e io faccio per ribattere qualcosa, offesa, ma lei spalanca la porta e grida -Osservate il mio lavoro, gente!-

La "gente" sfortunata che si ritrova a dover assistere è Ethan e Chuck che sgranano gli occhi appena mi vedono.

-Dove vai conciata così?- dicono in contemporanea. Ma grazie, neanche un complimento.

-Non so, esco- dico vaga però loro non mollano la presa -Con chi?- chiede mio fratello.

Ma perchè se di queste cose non se ne occupano i genitori, ti ritrovi degli altri scassapalle? Sarà la milionesima volta che mi stressano così.

-Forse con Faith, o forse con Alec- rispondo per ripicca.

-Cosa?- Chuck spalanca la bocca nel momento in cui Ethan ribatte -Eh no, tu non uscirai con Alec, ti ho fatto tutto un discorso apposta!-

-Ecco- concorda mio fratello -Ethan ha ragione tu non lo farai... un momento- si rivolge al bastardo -ma se tu non vuoi che lei esca con Alec, vuol dire che vuoi che lei esca con te-

Oh no, ora iniziano a litigare come se non fossi qui e come se non riuscissi a badare a me stessa, ci scommetto.

Ethan alza le mani -Ma cosa dici? Ti sto solo agevolando il lavoro- 

-Mi credi stupido per caso?...-

Come previsto continuano a discutere, io li ascolto per un po' poi decido di cogliere la palla al balzo e scappo via, mi chiudo la porta di casa alle spalle e prego di non cadere con questi tacchi stratosferici.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Alec? ***


Alla fine ho deciso di uscire insieme ad Alec.

Bè, lui almeno me lo ha chiesto, non come un'altra persona deficiente dagli occhi verdi e i capelli scompigliati _riferimenti a fatti e personaggi sono puramente casuali.

So che Ethan mi ha praticamente pregato di lasciar perdere Alec per buoni motivi, non è che non mi fidi di lui, e non ci sono uscita solo per farlo arrabbiare, anche se, diciamocelo, la sua espressione incazzata a volte è davvero divertente. Il fatto è che volevo controllare di persona, accertarmi che Alexander sia un coglione con tutti e non solo con Ethan.

Verdetto finale? Certo, quando fangirlo ha in faccia un espressione strana che dice "aiuto, salvatemi da questa pazza!", e molte volte è diffidente per il resto dell'uscita però si è dimostrato simpatico e gentile, visto che mi ha anche prestato la sua giacca perchè faceva freddo.

Tutto sommato è andata bene, se escludiamo una caduta (e qui lui è scoppiato a ridere, ma lasciamo perdere), e silenzi molto imbarazzanti in cui non mi veniva in mente niente da dire, niente di normale per lo meno.

Alla fine non ci siamo baciati, non decentemente almeno: avete presente quei baci nei film in cui il ragazzo sta per baciare la ragazza vicino al portone di casa sua, ma ci mette un'eternità perchè si avvicina molto lentamente (e a te viene il nervoso perché ti viene soltanto da dire "ma baciatevi e basta, cavolo!)?

Bè, è andata più o meno così, io ero curiosa di sapere come baciasse Alec, ma lui era lento, man mano che si avvicinava mi convincevo sempre più che quello fosse un errore, mi è anche venuto in mente Ethan _solo per un millisecondo, sia chiaro.

Così appena le nostre labbra si sono sfiorate, io mi sono allontana, ho mormorato un "ciao" e sono scappata dentro casa ad abbracciare un cuscino enorme.

Che cosa imbarazzante.

-Aspetta un attimo- mi dice Faith dopo aver ascoltato il mio racconto -Tu hai avuto la possibilità di baciare un figo assurdo, e non l'hai fatto!?-

-Abbassa la voce!- le intimo perchè siamo al bar della scuola e non voglio che queste voci giungano a Chuck o Ethan.

-Perchè non hai colto l'occasione?- mi chiede ignorando ciò che le ho appena detto.

-Perchè non lo conosco abbastanza bene?- più che un'affermazione questa è una domanda, in realtà non so neanche io il vero motivo.

Faith alza un sopracciglio -Ti devo ricordare il tuo primo bacio con Ethan?-

A quel nome mi sale di nuovo la preoccupazione -Non nominarlo!- mi guardo intorno per accertarmi di essere al sicuro -Potrebbe venire con mio fratello a uccidermi da un momento all'altro-

La mia amica sorride come se avesse appena capito tutto -Ah ecco, tu non lo hai baciato perchè a te piace più Ethan che Alec-

Ecco cosa fanno le migliori amiche: prima giungono a conclusioni azzardate, ma che potrebbero _e dico, potrebbero_ essere giuste, e poi ti fanno quasi strozzare con l'acqua che stai bevendo.

Faccio una risata forzata -Ma cosa dici?- anche se tanto lo so che ormai l'hanno capito tutti, stupido Ethan.

Damian si siede al nostro tavolo salvandomi dall'occhiata omicida che mi stava rivolgendo Faith -Ciao ragazze- 

Appena giro lo sguardo verso il mio amico capisco che c'è qualcosa che non và: ha i capelli che gli schizzano da tutte le parti, un segno rosso sul collo e un sorriso da ebete.

-Tutto bene?- gli chiedo mentre la mia amica sorride in modo malizioso perchè ha già capito tutto per l'ennesima volta.

-Tua sorella è una pazza!- mi dice gesticolando -Ma è bellissima-

Si ferma con sguardo sognante facendo gastimare me e Faith perchè ci mette del tempo prima di continuare -Appena mi ha incrociato nei corridoi mi ha chiuso nello sgabuzzino più vicino e mi ha baciato come se non ci fosse un domani-

Wow, ok che a me piace fare da cupido e che voglio che Damian si fidanzi con la ragazza che le piace, ma non ce li vedo proprio insieme sebbene sembra siano appena usciti da una fanfiction.

-Ragazzi- decreta Faith dopo un po' quasi saltando dalla sedia -Ho un nome: Lamian o Dena-

-Oppure Lemian o Damena- rincaro la dose io perchè vedere il mio amico imbarazzato è davvero divertente, anche se questi shipname fanno più o meno schifo (sempre meglio di Percabeth comunque, che sembra una bestemmia più che un nome, nonostante rappresenti una fantastica coppia).

Damian incrocia le braccia sul tavolo e ci poggia la testa sopra -È tutto inutile ragazze, probabilmente lo ha fatto solo per far ingelosire Cole, era proprio accanto a noi quando ci siamo incontrati- sospira rassegnato.

Povero, piccolo Damian.

---

Mancano esattamente 5 minuti e 30 secondi alla fine della lezione e all'inizio del mio piano di sopravvivenza contro Ethan.

È seduto accanto a me e mi lancia occhiate assasine da quando è iniziata la lezione, senza contare che ha sbriciolato tutta la gomma come antistress.

Io lo so, che non sta aspettando altro che la campanella suoni per costringermi con un imperio a confessare e poi uccidermi con un avada kedavra.

Così appena finisce la lezione mi fiondo fuori dalla classe con l'intento di mettermi al sicuro nel bagno delle ragazze ma prima che possa entrarci, Ethan riesce comunque a fermarmi tirandomi per la cinghia dello zaino.

Maledetto lui e le sue gambe lunghe.

-Ciao Ethan, come va?- chiedo con finta tranquillità, forse non vuole del tutto uccidermi.

-Alla fine con chi sei uscita ieri sera?- chiede, dritto al punto.

Faccio un passo indietro -Non sono affari tuoi- cosa che effettivamente è vera. Sono fiera di me per il tono sicuro che sono riuscita a usare.

-Sì invece, dai parla, non mi arrabbio- con una falcata mi raggiunge e le sue sopracciglia aggrottate mi fanno intendere tutto il contrario di ciò che ha appena detto.

Se gli dico la verità si arrabia e mi fa fuori, se scappo capirà comunque la verità ma ho una chance di farla franca, quindi conto fino a tre per poi correre via come se mi stessero inseguendo degli ibridi.

Alla fine Ethan riesce comunque a raggiungermi e a fermarmi abbracciandomi da dietro -Lo sai che ti odio, vero?- mormora in una maniera non troppo convinta. Si sposta difronte a me ma resta comunque vicino per assicurarsi che non scappi di nuovo.

Sbuffa -Ho capito il tuo giochetto, fai quello che ti dico di non fare per farmi incazzare, non è vero?-

Bè, in realtà solo in parte. Non faccio in tempo a ribattere che lui continua con aria saccente -Va bene, fai quello che vuoi, ma quando Alexander non ti calcolerà più capirai a tue spese che avevo ragione io-

-Correrò questo rischio- Può dire quello che vuole, ma a me piace Alec e a differenza di qualcun'altro lui si fa avanti.

Ad un certo punto Ethan si gratta la nuca e mi guarda con un cipiglio nel volto -Bè, almeno io bacio meglio di lui-

Alzo un angolo della bocca -Questo non lo puoi sapere- gli dico allusiva solo per vedere come reagisce.

-Oh no- sgrana gli occhi -Non vi siete baciati, vero?-

Alzo le spalle trattenendo una risata, questa situazione mi diverte molto, anche perchè quando faccio la vaga lui non giunge mai alle conclusioni giuste -Può darsi- dico appunto.

-Cosa?- inizia a gesticolare -Io quello lo ammazzo! Anzi no, prima lo torturo e poi lo do in pasto agli ibridi e...-

Che dolce, ha anche citato Hunger Games _ o the Vampire Diaries. 

Alzo una mano fermando il suo sproloquio sui modi per far del male ad Alec -Ethan, non ci siamo baciati- bè, quello che ci siamo dati non si può definire "bacio" e poi devo pur salvare Alec in qualche modo.

Mi punta un dito contro facendo un gran sorriso -Ah ah! Lo sapevo!-

Alzo un sopracciglio, scettica, e lui capisce cosa ho in mente -Non guardarmi così, dovevo pur sempre esternare i miei sentimenti d'odio verso quell'essere, non c'entra niente che tu lo abbia baciato o meno-

Sono convintissima di ciò che ha detto, diciamo che non potrebbe mai essere un candido, cioè non sa mentire ma lui è troppo orgoglioso per ammettere ciò che ha appena negato, lo so.

Sorrido perchè ho già in mente un modo per fregarlo -Quindi non ti fa niente se vado al ballo scolastico con lui-

Già, Alec non frequenta più la nostra scuola ma al ballo sono ammessi anche gli ex alunni così ha colto l'occasione per chiedermelo e io ho accettato ancora se non me lo avesse chiesto nessun'altro. L'anno scorso sono rimasta a casa da sola e quest'anno ci tengo particolarmente ad andare per non deprimermi.

Ethan stringe i pugni ma scuote la testa -No no- dice con indifferenza. L'ho detto, no? Che non sa mentire.

Gli faccio un cenno di saluto e poi inizio a camminare via lentamente, ma quando sento dei passi frettolosi seguirmi, aumento la velocità.
-Non riuscirai a salvarti questa volta, Elle!- grida Ethan cercando di raggiungermi e io ormai non faccio più caso alle occhiatacce che ci rivolgono gli studenti quando facciamo queste pazzie.

Posso spiegare
La brevità (?) di questo capitolo: è un capitolo di passaggio, e poi domani parto e volevo aggiornare prima per non farvi aspettare più del dovuto (amatemi per questo).
Quindi niente, alla prossima!

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Stupido ballo scolastico! ***


Guardo l'ennesimo vestito appena preso dall'armadio e poi lo butto chissà dove dietro di me accanto agli altri mal ridotti, giusto per mettere ancora più in disordine la mia camera.

Ok, ho pochi vestiti, ok, nessuno sembra adatto per il ballo e ok, non mi va ora di andare a fare shopping perchè Alec arriva alle 7 e sono le 4: troppo poco tempo.

Senza contare che a casa mia è tutto un casino: Simon che si mette in mezzo con le sue solite domande stupide, Lena che sclera per ogni messaggio che gli invia Cole (quel ragazzo è più lunatico di uno spaccato), e Chuck che rischia di strozzarsi mentre cerca di mettersi la cravatta.

Niente di nuovo, in fondo.

-Ma se il canotto è formato da otto cani, il cazzotto da cosa è formato?- chiede mio fratello saltellando sul mio letto.

-Simon!- lo ammonisco (è ancora piccolo per certe parole) prima di prenderlo in braccio e chiamare a squarciagola mia madre alla quale lo scarico subito, già stanca di sopportarlo.

-Io uccido quel bastardo! Oh, se non si presenta al ballo lo picchio con le mie stesse mani!- sento dire da Lena quando passa vicino alla mia stanza. Uccidi me, ti prego.

Sarebbe troppo rischioso chiedere in prestito ora un vestito a mia sorella, così chiamo i rinforzi alias Faith che arriva poco dopo con una borsa gigante, kit da estetista e Damian.

-Cosa ci fa Damian qui?- Le chiedo dando voce ai miei pensieri.

-Devo aggiustare i suoi capelli- dice pratica - e non c'è abbastanza tempo per andare a casa sua... e poi c'è Lena qui, quindi...- lascia la frase in sospeso senza bisogno che aggiunga altro perchè io capisca.

-Ma i pandicorni esistono?- oh che stress. Scommetto che quel tizio lassù si sta divertendo un casino a farmi diventare nevrotica.

-Simon, ritorna da mamma!- lo rimprovero, se continua così gli rivelo che Babbo Natale non esiste, così magari fa la finita.

Alla fine riusciamo tutti più o meno a prepararci senza troppi incidenti, come lo smalto che mi cade sulle scarpe, ma vabbè.

Damian e Chuck non sembrano loro conciati così, con i capelli ordinati, giacca e cravatta, sembrano quasi persone serie, e dico quasi.

Lena sono riuscita a vederla solo di sfuggita mentre correva da Cole che alla fine si è deciso ad accompagnarla, mentre Faith è stupenda nonostante non abbia nessun accompagnatore, o almeno andrà insieme a Damian, ma solo come amici naturalmente.

Io indosso un vestito verde acqua elaborato sul girovita, i tacchi malefici e le lenti a contatto, ho ridefinito i miei ricci con il ferro ma non li ho stirati, non c'entra niente ciò che mi ha detto un certo ragazzo sul dondolo di casa sua, no no.

Quando suona il campanello mi affretto ad aprire la porta ma mi pento subito dopo averlo fatto: è Ethan ed è bellissimo messo a tiro, con la cravatta e un'espressione orgogliosa sul volto, stonano solo i capelli, forse perchè a me piacciono scompigliati e non pieni di gel.

Ma non è questo il punto. Accanto a lui, a braccetto aspetta con ansia una ragazza con i capelli lunghi e rossi, gli occhi azzurri, gambe lunghe e tutte le curve al posto giusto. 
È così bella che quasi mi fa dubitare del mio orientamento sessuale, quasi.

E la cosa più irritante è che non ha la solita vocina stridula, ma una vellutata e sensuale -Buonasera, Io sono Rebecca. Tu devi essere Danielle, Ethan mi ha parlato molto di te- E si sceglie anche con cura le ragazze, a quanto pare.

-Sì sono io, piacere- le stringo la mano forzando un sorriso, poi scettica alzo un sopracciglio verso Ethan come per chiedere spiegazioni ma in risposta ricevo solo un'occhiata strana.

Lui può andare al ballo con chi gli pare e piace e io no, bene. Vorrei strangolarlo alla Peeta maniera.

Mi saluta con un "ciao" senza complimenti _non che me li aspettassi, infondo è di Ethan che stiamo parlando_ prima di alzare il viso per sbirciare dentro casa -Dov'è Chuck? È pronto? Mi ha detto di passare di qui perchè ci avrebbe accompagnati lui-

Il suo tono e il lieve strato di sudore che gli ricopre la fronte confermano che è nervoso, ma non capisco perchè.

-Starà in camera penso, ma comunque dovete aspettare che arrivi Sophia prima di andare- Sophia è una ragazza che abita nella casa accanto alla nostra e la "quasi fidanzata" di Chuck.

Quando suona il campanello per la seconda volta, mio fratello si fionda sul portone e si trascina dietro Ethan e l'altra, non prima di intimarmi di non "divertirmi troppo" questa sera. Poco dopo Faith e Damian li imitano e mi ritrovo da sola _a parte mamma e Simon_ ad aspettare Alec.

Quando sto per perdere le speranze dopo aver gastimato tutti i santi del paradiso, finalmente arriva Alexander anche se con 20 minuti di ritardo.

Solo che appena mi sorride tutta la mia irritazione se ne va e lascia il posto all'eccitazione per l'imminente serata.

-Andiamo?- mi chiede con la sua bellissima voce e il suo sorriso fantastico e... ok, mi sa che mi sto lasciando prendere un po' troppo.

Lo seguo nella sua auto rosso fiammante e partiamo a tutta velocità diretti verso la scuola e più ci avviciniamo, più mi sale l'ansia, forse perchè voglio divertirmi stasera e ho paura che qualcosa vada storto. Le solite paranoie, insomma.

Quando ci fermiamo nel parcheggio io mi giro verso Alec perchè non si decide ad uscire dalla macchina, e lo trovo a guardarmi intensamente in un modo che mi fa sentire a disagio. Non mi piace quando la gente mi fissa perchè potrebbe trovare più difetti sul mio viso di quanti ne aveva visti prima.

-Che c'è?- gli chiedo, sto iniziando veramente ad agitarmi per la sua immobilità.

-Lo sai che sei bellissima stasera?- mi dice portandomi una ciocca di capelli e io ringrazio l'oscurità per coprirmi in parte il rossore che si è molto probabilmente creato sulle mie guance.

Dì qualcosa! Mi ripeto, ma non riesco a farlo perchè so che inizierei a balbettare rendendo la cosa più imbarazzante, ma anche perchè ora è così vicino a me che il suo respiro sfiora le mie labbra facendomi rabbrividire.

E ora cosa cavolo faccio? Mi chiedo per un secondo, ma poi la sua bocca tocca la mia e, perchè no? Ricambio quel bacio incapace di fare qualcos'altro.

Le sue labbra sono sottili, calde e veloci, diverse in parte da quelle di Eth... no no no, ma a chi vado a pensare? Devo godermi il bacio, piuttosto.

Quando il bacio inizia a diventare più passionale Alec abbassa lo schienale del mio sedile e si stende sopra di me, attento a non pesarmi, mentre passa a baciarmi e mordermi il collo.

Gli immergo le mani tra i capelli e ok, dovrei proprio rilassarmi, ma non ci riesco, non dopo che ha infilato una mano sotto la gonna del mio vestito.

-Hey, rilassati- mi dice appunto lui, facendo scorrere la sua mano fino ai fianchi e prendendo a giocare con l'elastico delle mie mutande.

Non sono una di quelle che pensa che la prima volta bisogna farla con l'uomo della propria vita o cose del genere, perchè, diciamocelo, secondo me la prima volta è sempre molto imbarazzante, ed è meglio fare una figura di merda con qualcuno che non vedrai più che con uno che potrebbe rinfacciartelo per il resto della tua vita. Ma comunque non sono pronta, non adesso o comunque non in macchina, devo prepararmi psicologicamente per certe cose.

Così decido di fermarlo e allontanare le sue labbra dalla mia pelle -Scusami Alec, ma non me la sento-

Mi vergogno ancora di più quando lui fa una faccia quasi sconvolta e cerca di continuare a baciarmi -Andiamo Danielle, divertiamoci un po'-

Ghigna ma io lo allontano nuovamente -Ho detto di no, Alec- e meno male che la voce mi è uscita più determinata del previsto.

Quando lui torna a sedersi sul suo sedile, sprofondando con la schiena, la mia preoccupazione inizia ad allentarsi, ma non l'ansia che mi attanaglia lo stomaco. E se Ethan avesse ragione e ora non mi rivolgesse più la parola?

-Va bene- dice con tono un po' più freddo del solito -Andiamo a questo ballo, allora-

Non parla finchè non entriamo nella palestra della scuola che è stata allestita con palloncini e striscioni per adibirla a sala da ballo.
-Vado a prendere da bere- dice solo, prima di allontanarsi verso il tavolo delle bevande e io ne approfitto per raggiungere Faith seduta ad un tavolo vicino a Damian.

-Finalmente, temevo che Alec ti avesse rapita- mi saluta così la mia amica e il ricordo di ciò che è appena successo in macchina mi fa innervosire.

-Già bè, è arrivato in ritardo. Ma perchè non sei con Leo?- le chiedo tentando di cambiare argomento, è da molto tempo che non nomina la sua ultima fiamma.

Lei fa spallucce -Non è andata, non è così decente come pensavo, e poi lui ha già trovato un rimpiazzo- allude alle due ragazze che ora stanno ballando in pista appiccicate a Leo.

La facilità con cui Faith esce dalle relazioni è impressionante.

Mi prendo un po' di tempo per osservare la sala, niente di nuovo tranne un palco dove una band sconosciuta suona pezzi dal vivo e dappertutto palloncini a forma di cuore, neanche fosse San valentino.

Tra la gente in pista intravedo mio fratello e Ethan che ballano come due scemi vicini alle loro compagne e Lena che parla animatamente con Cole, ma di Alexander nessuna traccia.

Non so perchè mia sorella ad un certo punto viene dritta verso il nostro tavolo, prende Damian per mano e poi lo trascina chissà dove tra la folla. Povero Dam, non vorrei essere nei suoi panni adesso.

-Andiamo a ballare?- mi chiede Faith anche se appena finisce di parlare la band inizia a suonare un lento.

-Mi dispiace ma questa volta passo- decido dopo un po' che mi sono guardata intorno e non sono riuscita a trovare ancora Alec, e poi non voglio proprio sorbirmi lo spettacolo di Ethan che balla vicino a quella perfettina. Non che sia gelosa, assolutamente.

Lascio Faith cercare qualcuno con cui ballare mentre vado in bagno per vedere come sono conciata e... niente, non avrei dovuto farlo.

Ho il lucidalabbra sbavato, il vestito aggrenzito e i capelli scompigliati, non che quest'ultima sia una novità, dopotutto.

Cerco di rendermi presentabile quando sento una risatina provenire da una cabina del bagno, seguita dallo schiocco di un bacio.

-E la ragazza con cui sei arrivato?- chiede una voce femminile.

-Fanculo quella ragazza, non mi importa niente di lei- ridacchia la voce maschile prima di continuare con i baci.

Quasi mi metto a strappare tutta la carta per asciugarsi le mani quando capisco che il proprietario di quella voce è Alexander. Tutto ad un tratto mi sento di nuovo nervosa, e irritata e delusa, ma poi decido di fare dei respiri profondi e di rilassarmi perché non è sicuro che quello sia effetivamente Alec.

Esco in fretta dal bagno per prendere un po' d'aria e mi siedo ad un tavolino dove dopo un po' mi raggiunge Ethan.

-Ehy Elle, cos'è quella faccia?-

-Non chiamarmi Elle, cazzo!- sbotto anche se gliel'ho già lasciato fare molte volte prima. Il fatto è che Alec mi sta facendo davvero diventare matta tra i suoi comportamenti ambigui e quello che mi ha detto Ethan di lui.

-Hey calma, ma che ti...- fa per dire ma quando nota qualcosa aggrotta le sopracciglia -Cos'hai sul collo?-

Sgrano gli occhi e divento rossa mentre cerco di coprire con la mano in maniera disinvolta i succhiotti che mi ha lasciato Alexander.
-Hum... niente, saranno dei pizzichi di zanzara- non ho la testa di sorbirmi una sfuriata da parte di Ethan, non se lui può uscire con chi cavolo vuole e io no.

Non sono un asso nel mentire perciò lui non molla la presa -E dimmi, dov'è Alec adesso?- Giuro che lo ammazzo se non se la finisce.

Faccio per dire qualcosa quando Rebecca ci raggiunge e incrocia i suoi bellissimi occhi con i miei. Mi fa sentire in soggezione, nulla di lei è fuori posto, avrà sudato in pista prima, eppure il suo profumo di cannella lo sento da qua.

-Danielle, tutto bene?- ha anche una voce gentile, ma come può essere? -Tesoro se non vuoi domande indiscrete dovresti mettere del fondotinta su quei succhiotti. Se vuoi te lo presto- mi sorride mentre io sprofondo dalla vergogna e contemporaneamente maledico quel qualcuno lassù per non avermi dato neanche un briciolo della sua perfezione o della sua disinvoltura.

Vedo Ethan un po' incazzato e strano ma vero, ringrazio mentalmente Alec per essere apparso in questo momento.

-Scusate ma devo andare- dico con un sorriso forzato prima di raggiungere il mio "accompagnatore" e trascinarlo in una parte della sala un po' più appartata.

-Dov'eri finito?- chiedo a costo di sembrare una paranoica mentre noto che ha un look più trasandato di prima.

-In giro- mi risponde solo e quando alzo un sopracciglio, scettica, lui sbuffa -Che vuoi che ti dica Danielle, non mi servi più. Non vuoi fare sesso con me? Va bene ma non mi rompere le palle, adesso-

Boccheggio cercando di assimilare quelle parole, ma prima che risponda qualcosa lui continua -E poi, fattelo dire, sei strana e pazza, non credo che qualcuno ti capirá mai. Rassegnati ad una vita da zitella-

Io solamente rimango lì impalata e lui forse ha pietà di me quando dice -Scusa, non volevo ferirti- con tono falso.

Decido che per me è troppo e gli tiro uno schiaffo sulla faccia che lo fa rimanere per un attimo interdetto -Scusa, non volevo ferirti- lo imito.

La sua espressione incredula allenta solo un po' il nodo che mi si è formato all'altezza dello stomaco, abbasso la testa non volendo sapere chi ha assistito a quella "scenetta" e quasi corro verso l'uscita.

Faccio dei grossi respiri per calmarmi quando mi siedo sulle scale che portano all'ingresso della scuola.

Sembrava gentile durante le nostre uscite, non mi ha mai detto niente e poi? È solo un puttaniere bastardo. Sono stata una stupida, dovevo ascoltare Ethan o almeno rimanere in guardia e invece mi sono lasciata prendere. Mi piaceva, pensavo fosse diverso, e invece...

Questa è una delle tante prove secondo la quale la vita reale non è come nei libri perchè altrimenti ora Alec mi sarebbe corso dietro a dirmi che per lui valgo molto di più di una notte di sesso.
E il fatto che io ora stia pensanso alle storie mi fa sentire ancora peggio perché conferma solo ciò che lui mi ha detto. Pazza, incomprensibile, un caso perso, ecco cosa sono.

Tiro su con il naso cercando di cacciare indietro sia la delusione, sia le lacrime che minacciano di uscire da un momento all'altro. Non ho pianto quando sono morti i miei personaggi preferiti delle mie saghe preferite, non posso piangere adesso. Ecco, mi faccio pena da sola.

Mi accorgo solo quando mi circonda le spalle in un caldo abbraccio, che Ethan è accanto a me.

Mi alza il viso e mi asciuga con il pollice una lacrima solitaria sulla mia guancia -Non piangere, non voglio avere a che fare con un panda depresso- mi dice cercando di farmi sorridere, cosa che non gli riesce molto bene.

Mi guarda preoccupato -È colpa di Alec, vero?- e questa domanda mi fa sentire ancora peggio.

Mi stringo maggiormente nel suo abbraccio e cambio discorso con voce un po' tremolante -Non dovresti essere con Rebecca?-

Ha lo sguardo perso nel paesaggio quando mi risponde -Tengo di più a te-

-Ma lei è perfetta!- gli dico non per incentivarlo a tornare da lei, ma semplicemente perchè voglio capire meglio come sia possibile.

Sposta lo sguardo verso di me con un sorriso strafottente -Anche tu sei perfetta, perfettamente pazza-
E mi sentirei sollevata se non fosse praticamente la stessa cosa che mi ha detto Alec.

Gli tiro una gomitata sulla pancia -Dico davvero, Et-

Lui sospira -Può essere perfetta e allora? La perfezione è noiosa-

-E allora perchè sei venuto al ballo con lei?- gli chiedo, ancora confusa.

-Tu ci sei venuta con Alec, dovevo pur far qualcosa! E poi lei è un'amica d'infanzia e le dovevo un favore. Ti dirò la verità, siamo stati insieme per un po', ma abbiamo capito che non siamo fatti l'uno per l'altra- fa una pausa con un sospiro e io mi sollevo un po' -Con te è diverso, sei così strana a volte che mi fai morire dal ridere e non è una cosa brutta perchè con te non mi annoio mai-

Alzo un'angolo della bocca, grata per le sue parole anche se ho ancora in mente ciò che mi ha detto Alec e lui lo capisce. -Hey- mi guarda con tanta intensità che i suoi occhi diventano di un verdone scuro -Non dare retta a quello stronzo, qualunque cosa ti abbia detto, o fatto. Lui pensa solo a se stesso...e al sesso-

vedendo che non rispondo, ancora un po' delusa e umiliata, continua con la mascella contratta -Non... non avete fatto sesso, vero?-

Eccolo che riaffiora, il suo istinto protettivo. Questa volta non rispondo perchè non so se dirgli quello che è successo in macchina, è troppo imbarazzante.

Lui si acciglia ancora di più e la sua agitazione quasi mi fa sorridere -Sei geloso?- gli chiedo.

Ethan rimane per un attimo interdetto ma poi risponde con un "no" troppo secco perchè io possa crederci davvero.

-Andiamo, ammettilo- ok, il fatto che fa di tutto per nasconderlo mi sta divertendo un pò.

Scuote la testa -Ti sbagli- dice un po' incazzato.

-Per te va bene allora se ora vado a ballare con quel ragazzo che mi sta fissando da un po'- mento solo per vedere come reagisce.

Faccio per alzarmi ma lui mi blocca e mi fa sedere a cavalcioni sulle sue gambe, per quanto il mio vestito possa permetterlo. -Sono geloso, ok? Ma tu ora resti qui con me- ammette infine abbracciandomi così forte che mi spunta un sorriso vero, questa volta.

Fanculo Alexander, Ethan è molto meglio e sono una stupida ad aver pensato il contrario prima, anche se per poco tempo.

Rimaniamo così per un po' e io non faccio che confermare che nelle braccia di Ethan mi sento bene, al sicuro e libera di essere me stessa.

Quando però dalla palestra sentiamo il suono attutito della canzone "Upton funk", non so come faccia ma lui salta in piedi in un nanosecondo.

-Questa canzone è una figata assurda, dobbiamo ballarla!- grida e mi trascina nella pista da ballo senza che possa rispondergli in qualche modo.

Ci uniamo al resto dei nostri amici e facciamo quello che ci esce meglio in questi casi: imitiamo il modo strano di ballare delle altre persone perchè se ci mettessimo a ballare noi sul serio, allora sarebbe molto peggio.

E io finalmente inizio davvero a divertirmi, incapace di non scoppiare a ridere davanti alle facce buffe dei miei amici.

Hola
I'm back con molto ritardo ma almeno questo capitolo è più lungo degli altri quindi sono perdonata, vero?
Spero vi sia piaciuto e spero anche di aggiornare prima la prossima volta, è solo che quando mi fisso con una cosa non riesco a smettere anche se avrei altre cose da fare, tipo scrivere.
But...Enjoy!

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Forse non è solo una cotta passeggera... ***


Osservo per un po' Faith, giusto per capire cosa ci faccia con un cappuccio in testa e gli occhiali da sole dentro un bar.

-Mi dici cos'hai? Ti guardi intorno da almeno un quarto d'ora senza spiccicare parola, sei percaso ricercata dalla polizia?-

Lei guarda in giro per l'ultima volta prima di togliersi gli occhiali da sole e fare un sospiro.
-Hai presente il ballo di ieri sera, no!?- non mi lascia neanche rispondere che continua a parlare -Certo che te lo ricordi, tu e Ethan siete stati tutto il tempo a fare i piccioncini piccini picciò-

Sorrido da ebete al ricordo ma subito mi do mentalmente della stupida -Ma se non ci siamo neanche baciati!- anche perchè sto ancora un po' giù per ciò che è accaduto con Alec. Le sue parole mi rimbombano nella testa ogni volta che faccio una cazzata, però poi mi ricordo di ciò che mi ha detto dopo Ethan e mi sento più sollevata.

Faith mi guarda male -In ogni caso... C'era questa ragazza, una bella ragazza considerando gli occhi di ghiaccio e le gambe lunghe, che si è messa a parlare con me in un momento in cui ero sola-

Si blocca e questo non fa altro che aumentare la mia curiosità, poi borbotta qualcosa e continua -Ad un certo punto lei mi trascina in un corridoio e mi bacia, capisci? Ci ha messo anche la lingua e mi ha anche palpato un po'-

Quasi sputo la cedrata che sto bevendo per quella notizia, non so perchè ma mi diverte un casino -E poi?-

Lei sbuffa -Poi le è venuto da vomitare, l'ho accompagnata al bagno ed è finita lì. Ma la vera cosa che mi ha sorpreso è che il bacio mi è piaciuto-

Questa volta per poco non mi strozzo perchè c'è qualcosa che non va -Parla la stessa persona che se la faceva con Leo e chissà quanti altri ragazzi prima?-

La vedo ingoiare un po' a disagio -Bè forse... non so, potrei essere bisessuale-

Faccio dei respiri profondi per la sorpresa, non che la mia amica ora mi faccia schifo solo perchè è bisessuale, sia chiaro, non decidiamo noi chi amare, è solo che non è da lei.

-Ne sei sicura? Insomma è stato solo un bacio- chiedo dosando le parole.

-Non lo so, è questo il punto- sbuffa per l'ennesima volta -So che per te e Damian non è un problema, e neanche per me lo è,  diciamocelo, doppia quantità di spasimanti e doppio divertimento. Ma voglio esserne sicura-

Quando mi viene un'idea che riguarda la sorellastra di un certo ragazzo dagli occhi verdi, sorrido -So io come fare-

--

-Ciao Ethan- dico con il tono più gentile che riesco ad usare con lui.

"Cosa vuoi?" Mi risponde secco al telefono, certo che a volte è tutto all'infuori di gentile.

-Non posso averti chiamato solo per ascoltare la tua bellissima voce?- non sono mai stata brava a fare la leccaculo, ma in momenti come questi mi devo adeguare, e comunque la sua voce è veramente bella, anche se non arriva minimamente a quella di Ed Sheeran.

"Oh, non ho dubbi che la mia voce _e anche il mio corpo_ siano i protagonisti dei tuoi sogni più osceni, ma dubito che tu mi abbia chiamato per questo"

Sbuffo per la sua cretinaggine ma arrossisco perchè in effetti potrei, e dico potrei, fare a volte sogni in cui lui è un surfista e ci ritroviamo magicamente stesi sulla sabbia, senza nessuno intorno, a baciarci come se non ci fosse un domani... sospiro scuotendo la testa, non è proprio il momento di pensare a questo, ora.

"Cosa c'è pervertita? Non rispondi perchè troppo impegnata a fare pensieri poco casti su di me?" Si schiarisce la gola e io ringrazio di stare al telefono perchè così Ethan non può vedere la mia reazione "Immagina che fossì lì con te, cosa mi faresti?"

Quasi quasi posso percepire che sta alzando e abbassando le sopracciglia con fare malizioso quando io qua sto quasi per avere un infarto perchè se fosse qui lo sbatterei al muro e lo bacerei profondamente mordendogli il labbro inferiore, poi lo trascinerei sul letto e mi metterei a cavalcioni su di lui mentre... blocco il mio filmino mentale perchè la cosa sta iniziando a diventare imbarazzante e ho bisogno di un ventilatore. 

Fidatevi, voi non volete davvero sapere cosa accadrebbe veramente dopo: se si mette d'impegno, la mia mente è proprio pervertita.

Decido quindi di non dargliela vinta perchè fare la stronza con lui mi diverte molto -Cosa farei? Ti farei uscire dal bagno perchè sto cagando-

"Gentile da parte tua chiamarmi quando stai facendo i bisogni"

-Che ci posso fare- dico facendo un sospiro teatrale per trattenermi dal ridacchiare -Tu mi stimoli-

Passa un po' di tempo prima che lui risponda, e io mi godo il momento anche se vorrei vedere la sua espressione interdetta "Considerami offeso. È stato bello conoscerti ma ora devo proprio dirti addio"

-Aspetta!- grido sporgendomi in avanti come se lui fosse qui e quasi perdo l'equilibrio, quasi -Senti, ho bisogno di un favore semplice. Devi rimediare un appuntamento al buio con la tua sorellastra-

"Cosa?" mi chiede sorpreso "Hai capito proprio male! Tu ora non mi diventi lesbica"

Non so perchè, ma mi sembra dolce in questo momento -So che vuoi tenermi tutta per te, ma mi dispiace-

Lui fa una risata nervosa che lo fa apparire ancora più dolce "Ma no! È solo che non conviene passare all'altra sponda per mia sorella, insomma, io sono molto meglio!"

Potrei continuare a illuderlo, cosa molto divertente, ma decido di finire qui il gioco -Tranquillo, il mio amore per Dylan O'Brien è troppo forte- faccio un sospiro teatrale -Non è per me, stupido! È per una mia amica, ti prego-

"Parlare con la mia sorellastra? Va bene, cupido, ma dovrai ricompensarmi in qualche modo" il suo tono diventa malizioso sull'ultima frase. Ma perchè deve fare sempre queste allusioni? Vabbè che le faccio anche io a volte, ma dettagli.

Ci penso un po' su -Ti aiuto nell'esperimento di scienze-

"Non è proprio quello che intendevo ma va bene" accetta infine.

Cosa non faccio per aiutare un'amica! Ma che ci posso fare, quando una fangirl shippa qualcuno fa di tutto per metterli insieme.

---
-Se blocchi in tempo il mio pugno all'altezza del polso- mi spiega Chuck allargando leggermente le gambe -puoi con due semplici mosse praticamente rompermi il braccio-

Mi mostra a rallentatore come fare, naturalmente andandoci leggero, e io cerco di rifare le sue mosse con scarso successo.

-Andiamo non è così difficile!- allarga le braccia in segno di frustrazione.

-È da un'ora che mi insegni cose nuove, ho bisogno di riposarmi- dico aggiustandomi la coda trasandata. Quando mio fratello inizia con il ju jitsu e difesa personale, chi lo ferma più!

-Come vuoi...- fa per allontanarsi ma poi corre da me e inizia a farmi il solletico. Brutto bastardo. Inizio a contorcermi tutta sotto il suo tocco e non riesco a smettere di ridere, cosa che fa anche lui. -Lasciami ti prego!- mormoro tra una risata e l'altra.

-Cosa faresti in questi casi per scrollarmi di dosso?- 

La situazione si fa seria perchè sto quasi per cadere dal divano e lui non accenna a smettere. Ah, se avessi una bacchetta a disposizione sicuramente lo crucerei all'istante.

-Chuck, mi dovrei difendere da gente che vuole farmi del male, non il solletico!- riesco a dire nonostante quasi non riesco più a respirare per cercare di non ridere, ma le mie mosse per liberarmi non funzionano.

Per fortuna suona il campanello che lo fa distrarre per un secondo e io approfitto del suo momento di distrazione per prendere un cuscino e premerlo in faccia.

-Morirai!- grido con le fiamme agli occhi, non che ce le abbia veramente, ma mi piace immaginarlo.

-Chiedo pietà!- mormora lui con fare melodrammatico e io lo libero, ma solo perchè devo andare ad aprire la porta, cosa che faccio dopo che mio fratello va in bagno per lavarsi. 

Quando Ethan si presenta alla porta, resto un po' traumatizzata perchè sembra la mia versione mattutina, solo che un po' _poco poco, eh!_ più sexy.

Ha delle occhiaie chilometriche, i capelli più scompigliati del solito e dei segni sulle guance, indossa una tuta sgualcita e degli occhiali da vista. Un momento... degli occhiali!?

In qualche modo così sembra ancora più bello delle altre volte perchè quell'aria da intellettuale trasandato ha un che di affascinante. Come cavolo fa? Dovrebbe fare un tutorial "come apparire sempre irresistibili" e caricarlo su youtube.

Oh, ma oggi cosa mi prende? Sono più fissata con Ethan rispetto agli altri giorni, e questa non è una cosa positiva, almeno per me.

Improvvisamente mi vengono in mente le parole di Faith "la tre è la fase definitiva, inizi a diventare pazza per quella persona, e a quel punto non si torna più indietro".

Rabbrividisco al ricordo. Ah no, io non mi sto innamorando di Ethan, punto.

All'improvviso una gnoma mi abbraccia la gamba e per poco non perdo l'equilibrio. Ma cosa? Persa a contemplare Mr. Perfezione non mi sono neanche accorta che ha portato Grace con sè.

Ethan mi mostra un lieve sorriso di sbieco -Scusa se ho portato la bestiolina senza preavviso-

-Cosa è successo, siete entrati in un tornado sperando di arrivare a Oz?- certo che idee migliori nei momenti peggiori non mi potevano venire, eh. Sono lievemente preoccupata per loro perchè neanche la sorellina ha una bella cera.

Lui aggrotta le sopracciglia -Non esattamente- sospira guardando Grace.

Quando mi accorgo che stanno ancora sulla porta mi schiaffeggio mentalmente e subito li faccio entrare, un po' nervosa per il loro comportamento strano.

-Ti va di parlarne?- le chiedo sincera e curiosa, voglio proprio capire cosa c'è che non va.

Quando mormora "non con Grace" capisco che la cosa è seria e chiamo Simon dalla sua camera -Ehy Patato, ti va di giocare con la sorellina di Ethan?-

Lui la squadra dalla testa ai piedi con fare circospetto, ma poi annuisce con forza e decisione per trascinarla via chissà dove. Come è bello quando si è bambini, non si hanno pensieri brutti per la testa e l'unica preoccupazione è che gioco fare.

A volte vorrei davvero tornare indietro nel tempo e ok, lo ammetto, un po' infantile sono rimasta, ma chi è che non ha una parte di sè rimasta bambina?

Quando Ethan si schiarisce la voce io mi maledico mentalmente per essermi persa nei miei pensieri invece di farlo accomodare e ascoltarlo.

Ma lui non se ne fa problemi, si stravacca sul divano, seguito da me, e non appena gli faccio cenno di parlare lui sospira, iniziando -Nulla di grave, I miei hanno litigato seriamente ieri, dopo che mi hai chiamato. Grace ha sentito le urla e non riusciva a dormire così è venuta nel mio letto. Quella peste quando dorme non se ne sta ferma per un secondo- ridacchia stanco.

Ok, sono una buona ascoltatrice perchè mi piace conoscere le storie delle persone, ma so dare consigli davvero banali. Insomma, cosa dovrei dire? Se avessi vissuto la sua stessa condizione avrei potuto aiutarlo ma adesso non so cosa fare.

-Mi dispiace- mormoro sincera perchè secondo me Ethan ha paura che quella sia la prima di tante altre litigate che potrebbero portare la madre a separarsi di nuovo.

-Già bè, è stata solo una lite, una brutta lite, ma solo una, si risolverà tutto, no?- dice per rassicurare più sé stesso che me.

Sembra una cosa da niente ma secondo me è più preoccupato di quanto lo dia a vedere, lo vedo da come muove il piede come se avesse un tic e da come i suoi muscoli si rilassano quando lo abbraccio per confortarlo.

Non ci mette molto a staccarsi da me mentre arriccia il naso in maniera buffa -Ma quanto puzzi!- 

Gli do un pugno sul braccio per ripicca quando invece dentro mi sto vergognando un po'. Ma ehy, non è colpa mia se mio fratello mi ha costretto proprio oggi a fare allenamento.

-Parla quello che non sa neanche cos'è il deodorante-

Lui sbuffa e fa spallucce lasciando perdere l'argomento, poi si gratta la nuca un po' a disagio, un po' divertito -Scusa se non sono sexy come gli altri giorni-

Scruto le sue iridi verdi per un po', in questo momento lui mi sembra il ragazzo più bello del mondo, e forse starò esagerando, ma la mia bocca agisce prima che il cervello possa bloccarla -Invece sei bellissimo-

Anche se non posso vedermi, scommetto che sono così rossa che sembra che la mia testa stia per scoppiare. Imbarazzata mi sposto una ciocca dietro l'orecchio aspettando una sua reazione.

Avevo immaginato una presa in giro ma lui alza un angolo della bocca e dice solo -Non devi mentirmi solo perchè sono giù di morale-

Come se io badassi a queste cose, non sono una di quelle che mente per far star meglio la gente, o almeno, non penso. -Guarda che sei veramente bello- vaffanculo voce traditrice, certo che potevi farmi un favore per una volta!

Lui non sembra notare il mio disagio e poggia la mano sulla mia che sta sulla guancia mentre un sorriso gli increspa le labbra perfette.

È perfetto, è perfetto continua a ripetere la mia mente mentra il viso di Ethan si avvicina al mio e il mio corpo formicola in attesa di assaggiare di nuovo le sue labbra.

Ohmerdasecca, ma cosa mi sta succedendo? Sembro una maniaca fissata _e innamorata, aggiunge la mia mente ma io decido di ignorarla.

Forse ora che non penso più ad Alec _ che, a proposito, può rimanere al paese quanto vuole_ il mio pensiero fisso si è trascinato esclusivamente su Ethan. Questo no buono per Danielle.

Proprio un secondo prima che possiamo baciarci, mio fratello entra nel salotto con pantaloncini e asciugamano in spalla facendomi bestemmiare tutti gli dei dell'olimpo. 
L'ho detto, no? Che sono contraria ai "baci dalla lunga attesa". Forse è per questo che Ethan me li ruba sempre.

-Allora guys, pronti per l'esperimento?- 

Ethan, che ancora non si era accorto della presenza di Chuck, sussulta allontanandosi da me come una molla e scatta in piedi.

-Certo- rispondiamo io e lui con non molta convinzione prima di andare in camera mia per sistemare le boccette e le sostanze da mescolare. È un esperimento apparentemente semplice quindi non c'è bisogno di camici o robe di protezione varie.

-Allora- esordisce Chuck con aria saccente -Prima di tutto inseriamo 50 ml di acqua nella provetta, che servirà per amalgamare gli elementi-

Facciamo come ci dice mio fratello, stando bene attenti alle dosi e a mescolare, seguiamo tutte le istruzioni e alla fine ci ritroviamo con un liquido denso e giallo per niente invitante. Non era esattamente quello che ci aspettavamo.

-Ok- sospira mio fratello -forse dobbiamo mettere anche un po' di sa...- come non detto, appena inserisce il sale nel miscuglio, la boccetta esplode facendo colare il liquido da tutte le parti. Ma è mai possibile?

Due minuti dopo ci ritroviamo con scope e pezze in mano per pulire tutto con ordine restrittivo di mamma. Quanto mi diverte quando Ethan deve lavare con noi anche se lui non ha fatto praticamente niente.

Accendiamo la radio giusto per non annoiarci ulteriormente e gli occhi di mio fratello si illuminano quando parte la canzone "Last friday night". Lui e Katy Perry, una cosa sola.

-Ther's a stranger in my bed- inizia a cantare usando la scopa come se fosse un microfono, poi mi lancia un'occhiata d'intesa che io ricambio quando continuo a cantare. Non passa molto prima che Ethan si convinca a cantare in sieme a noi, devo dire che la sua voce è bellissima anche se non ci vuole niente a essere più intonati di me e mio fratello.

La mia non è più una camera, ma un ricovero di tre pazzi che cantano e ballano ignorando per un po' le pulizie. Dopo un po' riusciamo comunque a rimettere in sesto la stanza e Chuck si va a fare l'ennesima doccia per togliersi di dosso la sostanza che si è appiccicata un po' ai suoi vestiti e alla pelle.

Quando alla radio parte "I'm sexy and I know it" Ethan sale sul divano e inizia a ballare con mosse "da figo" continuando a cantare. Ok no, sebbene sia una visione abbastanza ridicola quello è il mio letto, e non voglio che me lo sfondi saltandoci sopra.

Gli prendo una mano per tirarlo giù ma lui, più forte di me, mi trascina sul materasso e prende i miei polsi iniziandoli a muovere a tempo di musica per convincermi a ballare. Mi lascio scappare una risata e decido comunque di imitare i suoi movimenti, giusto per fargli capire quanto lui sia ridicolo.

-Non osare copiarmi!- mi dice falsamente offeso dandomi una pacca sul sedere per ripicca. E no, non la passa liscia ora.

Metto in atto la nuova mossa che mi ha insegnato Chuck e lui cade sul letto con me sopra di lui. Quello che non avevo calcolato, però, era quanto ora i nostri corpi siano a stretto contatto. Faccio vagare lo sguardo dalla sua fronte leggermente corrugata alla fossetta su una sua guancia che si intravede appena quando ghigna, per poi passare a quei maledettissimi occhi verdi ora coperti dagli occhiali e le sue labbra piene.

Ho una voglia matta di baciarlo.

Lo osservo ancora un po'. Ma perchè non mi bacia lui come tutte le altre volte?
Decido comunque di cogliere l'attimo e poggio le mie labbra sopra le sue, incoraggiata dal fatto che lui ha avvicinato maggiormente la sua fronte alla mia. Mugugna in assenso spostandosi sopra di me e approfondisce con la lingua il bacio che sta diventando sempre più passionale.

Dovrei preoccuparmi del fatto che abbiamo lasciato la porta aperta, o che ci sia mio fratello in casa, ma tutto questo scivola via dalla mia mente quando inizia a baciarmi il collo, lasciando dei piccoli morsetti qua e là. Gli cingo la vita con le gambe e un gemito esce incontrollato dalla mia bocca quando i nostri bacini si sfiorano. Dovrei essere preoccupata perchè quello che stiamo per fare è evidente e io sono vergine, ma la verità è che non sto capendo più niente. Davvero, la mia mente è sgombra da tutti i pensieri razionali che potrei formulare.

Non so con che coraggio gli sfilo la maglia e lui posa una mano sul mio sedere e l'altra sotto la mia canotta, per sfilarla a sua volta, facendomi rabbrividire, ma quel qualcuno lassù ha deciso che oggi non posso mai arrivare a niente perchè qualcuno ci interrompe.

-Dannazione! Se volevate proprio farlo, almeno chiudete la porta!- grida mia sorella facendomi diventare rossa come un pomodoro e rimango ferma, imbarazzata, improvvisamente consapevole di quello che stavamo per fare e tutte le sue conseguenze. Forse, se Lena non ci avesse interrotto, dopo un po' avrei fermato io stessa Ethan semplicemente perchè ora che ci siamo fermati, non mi sembra il momento giusto. O forse no...

Il bastardo invece resta sopra di me, guardando mia sorella con indifferenza come se essere stato scoperto in flagrante, per altro senza maglia, fosse una cosa da niente. Maschi, valli a capire.

Mi viene quasi da ridere quando l'espressione di Ethan cambia non appena anche mio fratello si affaccia alla mia camera: sbianca immediatamente e con un balzo si allontana da me, quasi come scottato. 

Mormora qualcosa senza senso probabilmente cercando di trovare delle scuse per non farsi castrare da Chuck che ha uno sguardo indecifrabile inquietante.

-Vieni Ethan, io e te dobbiamo parlare- decreta da bravo fratello protettivo, per poi trascinarlo in un'altra stanza. Sospiro di sollievo quando noto che apparentemente non ha intenzione di fargli male, a volte Chuck fa proprio paura.

Cerco di darmi una sistemata e riprendermi psicologicamente guardando incerta mia sorella che sorride divertita probabilmente della mia sbadataggine e sospira -Dimmi almeno che ti sei messa il completo intimo di pizzo-

I fratelli, fanno di tutto per metterti in imbarazzo ancora di più di quanto lo sia già. -Cosa!?-

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Alleluia ***


I nostri gemiti riempiono la stanza, rendendo l'atmosfera ancora più calda di quanto lo sia già. Ethan si stacca da me facendo schioccare le nostre labbra e mi fa salire sul ripiano della cucina mordendomi più lembi di pelle.

-Ho fame, piccola, fame di te- dice con una voce roca che mi crea brividi per tutto il corpo.

Mi sfilo la maglia per sentire un po' meno caldo, ma la sua pelle sembra quasi scottarmi al contatto, il che non fa che crescere la mia eccitazione.

-Allora mangiami tutta- riesca a sussurrare prima che la sua bocca scenda sempre più giù fino a...

Un momento. Mangiami tutta!? Oh mio, questo non lo direi neanche sotto tortura nella realtà: è peggio di un porno anni 90 (non che io li abbia visti, sia chiaro).

Scatto a sedere scostando le coperte del letto mentre le mie guance diventano di una tonalità indefinibile di rosso. Certo che i miei sogni sono troppo imbarazzanti. Chissà cosa sarebbe successo dopo, non sono sicura che voglia saperlo.

A malincuore mi preparo per andare a scuola e man mano che la raggiungo la mia mente fa il resoconto della situazione in cui mi trovo.

Non riesco proprio a guardare Ethan e fare finta che quello che è succeso, o meglio, quasi successo, non sia mai accaduto, è troppo imbarazzante per me perchè ogni volta che lo vedo mi viene in mente quella scena e so che è una cosa normale per due adolescenti fare sesso ma io proprio non ci riesco a rimanere indifferente (e no, non sono un'abnegante sociofobica).

Ok, forse una parsona normale ne approfitterebbe per ritrovarsi di nuovo in quella situazione, soprattutto dopo che si è accertata che l'altro ci sta pienamente (l'erezione di Ethan non mi era proprio passata inosservata), ma lo sapete, no? Che non sono normale.

Quindi vorrei solo evitarlo, davvero, solo che il bastardo non me ne da proprio l'occasione: mi sta sempre vicino, mi bacia in pubblico (quasi quasi lo fa apposta, quel coglione) e mi abbraccia stritolandomi. Non che mi lamenti, solo... mi sta confondendo le idee, insomma, non mi ha mai chiesto di uscire insieme da soli, quindi cosa cavolo siamo?

Non faccio in tempo a cercare una risposta che mi ritrovo sbattuta con le spalle all'armadietto e zittita da delle labbra sulle mie. Iniziamo bene la giornata. 

Le mie guance diventano bollenti e le mie gambe perdono un po' la stabilità quando il bacio diventa tutto tranne che casto. 
Non sono abituata a queste cose, come dire, passionali, ma lo ammetto, un po' mi eccita. 

Solo quando Ethan si stacca da me per riprendere fiato, la mia mente va in allarme rosso come il colore delle mie guance, capovolgo la situazione e sbatto lui all'armadietto, a distanza di sicurezza.

-Sei impazzito per caso!?- gli grido contro ormai consapevole dello "spettacolino" che abbiamo mostrato a più o meno metà scuola. Che vergogna.

Lui ghigna sperando di passarla liscia -Lo sai che sei sexy quando fai l'intraprendente arrabbiata?-

Bene, mi metto in situazioni imbarazzanti da sola.

-Io ti uccido, brutto bastardo!- sento il mio stomaco stringersi dall'irritazione.

-Non la pensavi così un minuto fa- ride, il coglione, rischiando una delle morti più atroci che si possano immaginare, e credetemi, con tutti i libri che ho letto conosco davvero un sacco di metodi allettanti.

Purtroppo però, cose quali bacchette, strumenti mortali, arene, dolenti o cacciaviti sonici non sono a mia disposizione, perciò mi adeguo prendendo una penna e rincorrendo Ethan minacciandolo di ficcargliela su per il cu...ore.

A volte pensare o fare cose violente mi rilassa.

Però non è giusto, dopo dieci minuti _come sempre_ lui sta ancora correndo riuscendo ad attraversare il corridoio in due falcate mentre io mi fermo annaspando in cerca d'aria. È davvero una seccatura essere me.

-Me la pagherai!- gli grido dietro come ultima minaccia prima che sparisca dalla mia visuale.

---

Due ore dopo a ricreazione vengo rapita da Damian e Faith, cosa che non mi dispiace perchè so che mi vogliono parlare di gossip e mi brillano gli occhi al solo pensiero. Quasi quasi sono più interessata alla loro vita sentimentale che alla mia.

-Tu non puoi immaginare ciò che mi è successo!- dice la mia amica rivolgendosi a me con un sorriso a trentadue denti.

Ridacchio e mi appoggio al muro buttando nel cestino la carta dello sneck che ho appena mangiato -Fammi indovinare. Sei andata all'appuntamento con Sam, all'inizio eri tipo a disagio ma poi avete iniziato a ridere e scherzare come se niente fosse. Avete passeggiato fino a casa tua e poi lei ti ha rubato un bacio per poi sorriderti e andare via con un "ci vediamo" a cui tu non hai risposto perchè eri troppo impegnata a guardarle il culo e affogare nei feels-

-Cazzo mi hai tolto tutto il divertimento! Come fai a sapere tutte queste cose?- 

Alzo le spalle lievemente divertita -Sono una sensitiva- dico con tono misterioso muovendo le mani come per vedere qualcosa in una sfera, quando invece la maggior parte delle cose me le ha dette Ethan. Sembra strano, lo so, ma Sam gli ha raccontato tutto.

-E quindi, verdetto?- chede Damian quando lei non va avanti.

Faith storce le labbra, dubbiosa -Non lo so ancora, ma lei è una di quelle ragazze fredde e misteriose che in realtà hanno un cuore tenero, e mi piace per questo-

Questa storia mi intriga troppo, ma insomma, è della sorellastra malefica di Ethan che stiamo parlando -Non fartela piacere troppo allora, ancora se ti spezza il cuore-

-Già- aggiunge il ragazzo ridacchiando -Non voglio sorbirmi un'altra delle tue frignate-

Faith ci tira un pugno -Voi dovreste essere felici per me! Proprio dei bei amici...-

Sorrido mentre Damian le posa un braccio sulle spalle e le strofina il pugno sulla testa come se fosse un maschio -So che ci vuoi bene, Fatta. E comunque questo non fa che ricordarmi che la mia situazione è tutto il contrario- lo guardiamo curiose in attesa che continui, mia sorella certe volte non mi dice niente su queste cose finché in qualche modo non lo scopro comunque.

-Un secondo prima è scazzata, quello dopo mi fa sentire come se fossi l'uomo della sua vita, per poi fare finta che io non esista. Mi sta facendo diventare matto- Non che mia sorella si comporti diversamente con le altre persone. 

Faith scuote la testa -Oh andiamo Damian, non devi farti mettere i piedi in testa così, quella ti sta solo usando per poter dimenticare Cole. Devi. Lasciarla. Perdere.-

Il mio amico si passa una mano tra i capelli disperati -Lo so ma non ce la faccio, mi piace troppo per far finta di niente-

Anche se non capisco come Lena possa piacere a Damian nonostante tutto, il fatto che lo stia trattando di merda mi fa incazzare, non può illudere un mio amico solo per sentirsi un po' meglio. 
-Tranquillo parlo io con Lena, così forse si decide a mettere la testa a posto- mi schiocco le dita con fare minaccioso ma smetto subito perchè mi faccio male.

Lui fa appena in tempo a mormorare un "grazie" che Faith poggia un braccio sulla mia spalla con un ghigno inquietante -Pare che tu, mia cara, sia quella che se la passa meglio-

Incasso lievemente la testa nelle spalle, presa in causa e accenno un sorriso -Bè, non è che sia già fidanzata-

Questo non dovevo dirlo, questo non dovevo proprio dirlo. In un secondo ritrovo la mia amica che mi stringe così forte le spalle con le mani che quasi me le rompe, quando si mette d'impegno fa proprio paura. 

-Non è possibile! Tu non la passi liscia così. Ora vai da Ethan- mi gira verso la parte opposta del corridoio -E non ritorni da noi finchè non avrete scopato violentemente come in una fanfiction Larry-

Mi spinge via e io, un po' confusa e imbarazzata, mi decido a cercare tu sai chi perchè i miei amici si sono inspiegabilmente volatilizzati.

Potrei dirvi tutte le paranoie che mi sono fatta prima di trovarlo, ma sarebbe troppo noioso. Alla fine ho capito che a me piace e a lui piaccio, quindi non c'è motivo di preoccuparsi, vero?

Faccio un sospiro profondo, un po' ansiosa e determinata, per poi trascinare Ethan in un posto più appartato senza badare alla persona con la quale stava parlando prima.

-Io e te siamo fidanzati?- gli chiedo diretta, via il cerotto via il dolore. Anche se mi sembra un po' patetico chiederlo ho bisogno di certezze.

Lui mi squadra per un attimo come per capire se sia seria o meno, e poi scoppia a ridere mentre mi si crea un nodo nello stomaco. Ecco lo sapevo, per tutto questo tempo mi ha solo preso in giro e infatti ora chissà cosa stará pensando di me per...

-Certo stupida! Ci baciamo, usciamo insieme, l'altro giorno stavamo quasi per farlo, e tu me lo chiedi anche?-

Ok, detto così mi fa sembrare davvero una stupida, è solo che, insomma, non ci credo ancora: lui è troppo perfetto per una pazza imbranata come me.

Sorride divertito come per evidenziare il fatto e il mondo si ferma, una luce si espande sopra la sua testa mentre in sottofondo parte la canzone della chiesa "alleluia", oppure è solo il coro di tutti quelli che ci shippano. 

O forse mi drogo un po' troppo.

Quando la "canzone" si ferma e io mi riprendo, incrocio le braccia leggermente offesa -Bè, avresti dovuto almeno chiedermelo, giusto per capire se per me andasse bene o no-

Lui fa il finto interdetto e si indica dalla testa ai piedi -Io sono favoloso, ovvio che mi vuoi!-

Mi lascio sfuggire una risata per la sua "modestia" alla Magnus Bane, più rilassata di prima... o forse no.

Cavolo e ora come mi dovrei comportare? Insomma non è che abbia avuto fidanzati, non a lungo termine, almeno. Dovrei inviargli messaggi ogni secondo, vederci tutti i giorni, fare i piccion...?

-La smetti per una volta di pensare? Sento da qua le rotelle del tuo cervello che si mettono in moto- mi dice un po' accigliato.

-È per questo che sono più intelligente di te- 

-No- accenna un sorriso divertito -È per questo che sei più pazza di me- 

Stupido ragazzo dalla risposta sempre pronta. Lo guardo male desiderando di poter diventare come Ciclope per riuscire a sparare laser dagli occhi, ma ormai è risaputo che le occhiatacce non hanno effetto su di lui.

Si avvicina a me, ghignando -Mmh...vediamo cosa posso fare per farmi perdonare- dice prima di prendermi per i fianchi per avvicinarmi a sè e baciarmi dolcemente sulle labbra.

Ho un ragazzo stupido, ma mi piace un sacco.

Chiudo gli occhi e ricambio il bacio, mentre tutta l'ansia che avevo prima si scioglie lasciando posto a un sentimento piú forte ma che non sono ancora pronta ad ammettere.

-Ehy Ethan, scollati da mia sorella, abbiamo il corso di lotta ora-

Mi stacco velocemente da lui per paura che Chuck ci uccida, ma quando volgo lo sguardo verso mio fratello, lui sorride tranquillo.

Alterno lo sguardo tra Ethan e Chuck confusa perché loro sono perfettamente a loro agio e si sorridono. C'è qualcosa che non va.

-Ti raggiungo tra un attimo- gli dice il mio ragazzo prima di darmi un altro bacio a stampo. Ma che figo poter dire "il mio ragazzo".

Mio fratello si allontana senza dire nient'altro e sì, sicuramente c'è qualcosa che non va.

-Cosa hai detto a Chuck per non farti castrare ogni volta che ci vede insieme?- chiedo socchiudendo gli occhi, sospettosa.

Lui ci pensa su, poi alza le spalle con non curanza -Solo se tu mi dici cosa ti ha detto Alec al ballo-

Sento una fitta per il colpo basso, ma fortunatamente passa subito.

-E rischiare di farmi prendere in giro da te per il resto della mia vita? Scordatelo-

Lui ghigna divertito, come sempre -Allora non lo saprai mai- inizia a correre notando la mia espressione omicida.

-Non te la caverai così facilmente!- grido rincorrendolo mentre cerco di schivare gli altri alunni presenti nel corridoio ma subito lo perdo di vista.

Per essere fidanzati, passiamo più tempo a ucciderci che a baciarci, e questo, forse, rende il tutto più divertente.

SALVEE, vi volevo solo dire che se volete trovarmi su wattpad, mi chiamo anotherstoryofmylife

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Non ci capisco più niente ***


Ethan mi guarda dall'alto, mentre appoggia le mani ai braccioli della poltrona su cui sono seduta impedendomi di scappare.

Ha uno sguardo così intenso che non capisco se voglia stuprarmi o uccidermi. In ogni caso mi inquieta molto.

-Ora mi dici cosa ti ha detto Alec- decreta con serietà. Ma ancora? È da quando ha capito che non voglio raccontargli il fatto, che fa di tutto per saperlo.

Non so, forse pensa che mi abbia mostrato l'entrata per Narnia.

Sbuffo sistemandomi meglio sulla sedia, sotto il suo sguardo mi sento piccola piccola _e non conta la mia altezza.

-Sai le condizioni- ribatto seria a mia volta -Sei disposto ad accettarle?- Tutt'al più questa situazione sembra un po' ridicola, ma d'altronde è di noi che stiamo parlando.

Non accenna ad allontanarsi quando risponde -E va bene, ti dico ciò che ho detto a Chuck, ma dopo. Dai, sputa il rospo-

Annuisco seria, sono troppo curiosa di sapere cosa ha fatto diventare mio fratello da "Bodyguard rompipalle" a "wedding planner scettico". Non chiedetemi da dove mi vengono queste nomine, ma è vero, ora ogni volta che ci baciamo mio fratello sorride, basta che non accenniamo al sesso. L'altro giorno si è quasi strozzato con il cibo quando Ethan mi ha fatto un'allusione sessuale.

Quando lui si siede sulla poltrona di fronte alla mia io gli racconto tutto quello che è successo al ballo scolastico e quando ho finito per poco non rompe i braccioli per quanto li sta stringendo.

Dirlo è stato più facile e liberatorio del previsto, anche perchè Ethan non sembra volermi prendere in giro come pensavo ma sorride -Bè te l'avevo detto. E poi meglio così almeno non tenterà di nuovo di rubarti-

Annuisce per convincersi mentre io lo guardo aggrottando le sopracciglia, un po' stranita dal suo comportamento e lui si alza di scatto iniziando ad andare avanti e indietro.

-Non mi guardare così!- mi punta un dito contro e io non faccio in tempo a ribattere che continua -So cosa stai pensando e no, non sono geloso. E poi dopo ha avuto ragione: sei la persona più strana e pazza che conosco dopo la prof di religione-

Trattengo il fiato un po' intimorita, un po' divertita dal suo attegiamento contrastante: il suo tono è calmo ma il suo corpo non smette un attimo di muoversi, infastidito.

-È solo che lui non può capire cosa si perde- fa spallucce -Quindi perchè dovrei essere arrabbiato? È solo uno stupido-

Finisce il suo monologo con aria saccente e finalmente torna a sedersi sulla poltrona, più rilassato.

Con un sorriso accennato mi perdo a guardarlo mentre penso di essere davvero fortunata ad avere un ragazzo così bello e dolce allo stesso tempo.

Essere me non è poi così male, in fondo.

Ethan mi guarda quasi accigliato, con le braccia conserte -Ora dovresti tipo urlare di gioia e baciarmi, come minimo- annuisce convinto.

Accenno un sorriso di sufficienza -Non mi hai ancora detto la tua parte- 
Faccio l'acida solo perchè non sapevo cosa fare, ma ora che me lo ha suggerito mi siedo sulle sue gambe e lo bacio delicatamente.

Quando mi stacco lo sguardo quasi adorante di Ethan mi fa venire le farfalle allo stomaco e la mia curiosità per quello che deve dire aumenta.

-Hai minacciato mio fratello così ora non ci rompe più?- ridacchio spingendolo ad iniziare.

Lui ghigna -Avrei un paio di foto per incastrarlo ma no, non è questo-

Si sistema meglio sulla poltrona, a disagio, mentre abbassa lo sguardo e si gratta la nuca.

-È che io... iocredodiamarti- dice così velocemente e a bassa voce che in un primo momento credo di aver capito male.

Quando però il mio cervello ritardato inizia a metabolizzare la cosa boccheggio incredula in cerca di qualcosa da dire o da fare.
È solo che non pensavo che Ethan potesse dire una cosa del genere, non così presto almeno, anche se non ne è sicuro.

Perchè mi viene da ridere? No no, stai ferma. So che non è una cosa normale, io non voglio farlo ma la cosa mi sembra assurda. Sarà la bassa autostima.

Merda, merda, merda perché non ho letto un manuale su "come reagire ai ti amo"? 
Ok, devo respirare, il mio cervello sta andando in panne solo per una cazzata che lui crede di sentire.

Non so perché mi sento così strana.

Crea un diversivo, bacialo o di che anche tu credi di amarlo, insomma fà qualcosa!

-Tu crei diamanti?- aggrotto le sopracciglia facendo finta di aver capito male. Sono una stupida.

Lui si passa una mano tra i capelli e sospira -Meglio lasciar perdere-

Mi rilasso un po', anche se sembra un po' deluso decide di non insistere e io voglio uscire al più presto da questa situazione.

-uh mi sono ricordata di una cosa!- dico scattando in piedi come una molla -Che ne dici di provare il nuovo videogioco di mio fratello?-

E ora mettiamo in chiaro che io sono proprio una frana nei videogiochi, quindi apprezzate il mio gesto autoumiliante. 
Lui sorride in risposta e spero tanto che abbia lasciato perdere l'argomento di prima.

--

-Mi sento una merda- dico a Faith sistemandomi meglio sulla sedia nella sua camera. Non aspetto la sua risposta e gli racconto cosa è successo con Ethan, mentre la sua bocca si apre sempre di più.

-Tu hai fatto cosa!?-

Incasso la testa nelle spalle, imbarazzata -io non so cosa mi è preso, ero completamente andata! Non ero preparata psicologicamente e non sapevo che fare!-

La mia amica si trattiene da sbattere la testa contro la scrivania -Perché non hai fatto quello che ti sentivi di fare? Non so, magari dire che lo ami pure tu-

Sbuffo sprofondando sulla sedia -Io... non lo so Faith, quella parola mi fa paura, implica un sacco di responsabilità-

Lei mi lancia un cuscino che io naturalmente non riesco a schivare e mi arriva in faccia facendomi quasi cadere.

-Sei una ciola. Prima sogni ad occhi aperti di trovare un ragazzo che ci tenga a te come Percy con Annabeth, Peeta con Katniss e Jace con Clary, e poi lo respingi?-

Stringo il cuscino tra le braccia sentendomi ancora peggio -Perché sono così cogliona?-

Faith alza un sopracciglio con aria cinica -Tu sei Danielle, è ovvio che sei cogliona. Mi sorprenderò quando inizierai a fare cose normali-

-Se non fossi così strana forse adesso non mi ritroverei in questo stato-

-Già, e Ethan ti avrebbe lasciato perdere da un pezzo- mi punta un dito contro -Non pensare neanche di cambiare, ti stupro nel sonno!-

Trascino la sedia lontano da lei e alzo le mani in segno di resa -Non ci tengo, grazie- ridacchio mentre la mia amica mi guarda diffidente.

---

Sono spaparanzata sul divano e stringo ancora un cuscino tra le braccia mentre leggo in una posizione così strana che non so neanche come ci sono finita.

La nutella non c'è, quindi il cuscino è fondamentale perché se lo abbraccio sembra come se il mio stomaco vuoto si riempi un po'.

In realtà non so perché ci penso così tanto a quello che è successo, mi sto deprimendo molto ma non riesco a togliermi quella scena che fastidiosa invade la mia mente.

È uno di quei periodi in cui sono triste ma non riesco a capire esattamente il perchè e voglio solo arrotolarmi nelle coperte e morire lì dentro.

È per questo che mi sono buttata a capofitto nella lettura, ignorando la vita reale e immergendomi in un mondo molto più interessante in cui sai che i problemi si risolveranno in un modo o nell'altro.

-So che sei lì dentro, apri questa maledetta porta!- la voce molto fine di Ethan mi giunge alle orecchie dopo chissà quanto tempo che suona il campanello e io solo ora me ne accorgo.

Mi alzo di scatto e corro fino alla porta che apro ritrovandomi due mani a stringermi dolcemente i fianchi.

Ethan non mi fa neanche chiudere la sicura che mi bacia con insistenza trascinandomi indietro verso il divano.
Se prima ero mezza assonnata, ora non lo sono più.

Quando inizio a godermi il bacio però, lui si stacca da me facendomi rimanere con le labbra a " u " come un pesce lesso.

-Mi sei mancata- dice abbracciandomi, con il mento poggiato sulla mia testa.

La sensazione di sollievo e sicurezza che provo tra le sue braccia non dura molto perchè si stacca da me di nuovo per continuare a parlare -Si può sapere dove sei finita? Ti ho chiamato un sacco di volte-

Lancio uno sguardo al cellulare abbandonato sul tavolo, iniziando a sentirmi in colpa per non aver calcolato nessuno, troppo intenta a leggere.

Ethan forse mi legge nella mente perché la sua espressione inizia a diventare contraddittoria mentre nota il libro che ho lasciato sul divano vicino alle coperte in cui mi ero sepolta.

-Fammi indovinare: per tutto questo tempo mentre io scleravo per capire dove fossi tu te ne stavi tranquillamente a leggere-

Faccio per scusarmi ma lui mi ferma alzando una mano ancora prima che possa aprire bocca -Non provare a rifilarmi inutili scuse su come sia importante per te leggere, perché ignorarmi così per tutto questo tempo mi sembra esagerato-

Inizio a gesticolare, nervosa -Non sono scuse! E poi, sai? Non è che esisti solo tu nella mia vita-

-Sì ma io sono reale, penso di avere un po' di importanza per te, no?- apre le braccia, irritandosi il che non fa che aumentare il mio fastidio.

-Certo che ce l'hai, è solo che a volte ho il bisogno di staccare. Non ti ho ignorato apposta, ho solo spento il mio cellulare. Mi spieghi perché sei così arrabbiato?- che nervoso.

Lui sbuffa, come se questa situazione non stia scocciando anche me! -Perchè non è la prima volta. Tu sei costantemente ossessionata da questa...cosa. Ogni pensiero che passa nella tua testa deve essere per forza collegato a una storia e io faccio fatica a starti dietro. Sei così impegnata a vivere nella tua fantasia che non capisci neanche cosa ti capita di bello nella realtà-

Ed eccolo lì che riaffiora, il motivo per cui la maggior parte delle persone tende a starmi lontano.

Mi massaggio le tempie con le dita, cercando di capirci qualcosa. È che sono troppo confusa e frustrata per capire effettivamente cosa stia succedendo, e la cosa brutta è che forse ha anche ragione.

-Può anche darsi ma questo non vuol dire che non ti dia ascolto o che tu non sia importante. E forse con te sono più strana o mi perdo nei pensieri peggio del solito, ma è solo perché sono così presa da te che mi scombussoli la mente- le mie guance vanno a fuoco quando capisco cosa mi ha fatto rivelare ma in questo momento non ci faccio molto caso.

Lui sembra calmarsi un po' ma rimanere un po' incredulo -Forse non te ne rendi conto ma è molto peggio di come sembra, è praticamente una droga per te e tutti sappiamo che le droghe fanno male. Sono stanco di dover sempre reggere il confronto di persone inesistenti... Dovresti saperlo meglio di me che non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere-

C'è tutta una serie di emozioni agitate e confuse dentro di me che vorrei solo gridare per farle uscire fuori, ma quando Ethan se ne va via sbattendo la porta mi sento solo triste e sconvolta.

Tutta questa situazione non fa altro che peggiorare, ok la colpa è mia, ma lui non può capire come ci si sente. La sua reazione forse è stata esagerata o forse sono io che non mi rendo davvero conto dei miei comportamenti.

Sono un danno, ma sono io, e per quanto questo possa incasinare le cose non posso cambiare, sono fatta così e basta, la lettura è la mia valvola di sfogo. Sono consapevole che questo non vada bene per molte persone, ma pensavo che con lui fosse diverso.

---

Mi trascino da una parte all'altra della casa non sapendo cosa fare perchè leggere è fuori discussione dal momento che devo capire come farmi perdonare da Ethan.

Quando passo dal corridoio quasi non vedo due figure intente a strusciarsi contro, ma quando il mio cervello finalmente connette, torno indietro a spiare Damian e Lena che si baciano in modo disordinato, toccandosi dappertutto.

Ew, prendetevi una stanza.

La cosa però si fa interessante quando lui si stacca e mormora con voce spezzata dal fiatone -Dimmi che non lo fai solo per dimenticare Cole-, le poggia una mano sulla guancia sfiorandole la bocca con il pollice mentre si morde il labbro per l'ansia in attesa di una sua risposta.

Diglielo, merdasecca! Mi tappo la bocca con le mani per reprimere il mio lato shipper che vuole uscire a tutti i costi. Dai Lena, lui è così dolce che è impossibile non amarlo.

Ma mia sorella riesce solo a sussurrare il suo nome dopo essere rimasta in silenzio per un bel po' -Mi dispiace Damian... non ci riesco- la sua espressione triste non mi convince per niente perchè, cavolo, Cole non era tutto questo granchè.

Il mio amico si allontana da lei scuotendo la testa -Tu mi piaci un sacco Lena, ma non ce la faccio a far finta di niente ogni volta- quando si volta di scatto deciso ad andarsene non è la mia presenza a fermarlo ma la voce di mia sorella -Resta, ti prego-

-Per essere sfruttato al posto del tuo ex? No grazie-

Quando Damian se ne va, lancio a Lena un'occhiata di disapprovazione e corro dal mio amico per riuscire a confortarlo in qualche modo.
Appena mi nota mi abbraccia forte e io lo stringo lasciando che si sfoghi -Perché deve essere così difficile?-

Gli accarezzo i capelli cercando di calmarlo, ma le sue lacrime non fanno che stringermi il cuore. Mi dispiace molto per lui, deve tenerci davvero tanto a mio sorella per essersi ridotto così.

Forse dovrei essere dalla parte di Lena, ma non riesco a non tener conto di come alcune volte le persone possano soffire.

-Ehy- lo prendo per le spalle asciugandogli un po' le lacrime -Se lei non si accorge della persona fantastica che sei allora può anche andare a quel paese. Ci sono un sacco di altre ragazze migliori di lei-

-Ma non come lei-

Lo abbraccio di nuovo, vorrei riuscire a farlo sentire meglio ma non so cosa fare. Lui ama davvero Lena, e l'unica cosa che lei dovrebbe fare è correre da lui, baciarlo e dimenticarsi di Cole.

Un momento... ma certo! Tutto questo tempo a dannarmi l'anima, a maledirmi per essere così fangirl, quando invece per risolvere le cose, forse, basta solo far capire a Ethan quanto ci tengo a lui.

---

Stringo il libro al petto, come protezione in caso di pericoli e aspetto pazientemente che la porta della casa di Ethan venga aperta. Non è lui ad accogliermi in casa ma sua madre, con un sorriso pacato e confortante.

-Ethan si sta facendo una doccia, se vuoi puoi aspettarlo in camera-

Annuisco incerta e faccio come dice, con l'ansia addosso che aumenta non appena lui varca la soglia della porta. Ha solo i boxer. E si friziona i capelli bagnati con l'asciugamano. Facendo cadere delle goccioline sulle sue spalle. Non respiro.

Ditemi come faccio ora a parlare civilmente con lui in queste condizioni. È quel qualcuno lassù che si vuole divertire, lo so.

Appena mi vede si ferma, sorpreso di vedermi ma non sembra arrabbiato, il che è un bene.

Scatto in piedi, all'improvviso con un migliaio di cose da dirgli ma non sapendo quale sciegliere -Se tu pensi di poter entrare nella mia vita e poi uscirne così allora ti sbagli di grosso- gli porgo il libro che lui afferra con aria confusa -Questo è il libro che stavo leggendo. Tienilo tu così magari non leggo per un po' e mi concentro sulla vita reale, ok? Mi dispiace per averti ignorato-

All'improvviso ho solo tanta paura di perderlo perché prima sembrava davvero arrabbiato con me, ma quando sospira mi costringo a rilassarmi almeno un po'.

-No, dispiace a me. So che ho dato di matto ma non ce l'avevo con te, ero arrabbiato con me per non essermi impegnato abbastanza da reggere il confronto con le tue aspettative e ho solo pensato che magari mi avresti risposto se solo...- continua a parlare ma io non lo ascolto più. È un'altro dei miei difetti: quando capisco il punto dove una persona vuole arrivare smetto di ascoltarla perché non ha senso continuare se ho già capito.

Così mentre lui continua io salgo sul letto per arrivare alla sua altezza, lo prendo per le spalle e lo trascino vicino a me, annullando la distanza tra le nostre labbra.

Sento il suo corpo tendersi impreparato, poi però si rilassa sotto al mio tocco e mi godo il bacio. Per un momento tutto mi sembra solo un malinteso, un piccolo dettaglio inutile. Tutto sembra perdere senso, poi lui si allontana, facendomi ritornare alla realtà. 

-Non è giusto, solo io posso rubarti dei baci!- incrocia le braccia, falsamente offeso, facendomi ridacchiare.

-Ma smettila e vestiti, altrimenti...- ti stupro, penso ma non glielo dico per non dargli false speranze.

Ed ecco riaffiorare il suo ghigno malizioso -altrimenti?-

Divento tutta rossa iniziando a gesticolare per cercare qualcosa da dire ma lui mi blocca i polsi con le mani e mi bacia, divertito.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2907971