Caos

di Essee9
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


 
Aveva bisogno di rimanere sola.
Ne aveva passate troppe da quando la storia con David finì.
Cinque anni e mezzo di relazione passionale, sentimentale e resistente. Erano indistruttibili.
Si amavano ogni giorno di più, litigavano pesantemente e poi facevano pace tornando più forti di prima.. fino a quando, nell’ultimo anno, Angelica iniziò ad avere seri dubbi sul loro rapporto. Era confusa.
In famiglia le cose non andavano, il divorzio dei suoi genitori la mandò ancora di più in confusione.. altra gente le scriveva e lei e David passavano più tempo con i suoi amici che insieme.
Lei gli chiese una pausa, lui voleva continuare ma lei non ce la faceva.. quindi preferì chiuderla piuttosto che prenderlo in giro.
Non c’è stato un vero motivo della loro rottura, ma solo caos.
 
Era ormai passato quasi un anno da quando non stavano più insieme.
Angelica uscì con altri ragazzi, uno peggio dell’altro, che non fecero altro che farla soffrire e rimpiangere il suo ex.
David era sempre nel suo cuore, nella sua mente…e la cosa la faceva stare male.
Non voleva tornare da lui, voleva stare da sola e capire cosa voleva veramente, se era soltanto un momento di debolezza momentanea e il voler tornare indietro era solo l’aver la certezza di avere qualcuno al proprio fianco anche se le cose non sarebbero state più come prima.
I suoi amici le dicevano che anche per lui era la stessa cosa, anche lui la pensava e molto probabilmente la amava ancora.
Peccato fossero entrambi troppo orgogliosi per fare il primo passo.
 
 
 
Erano solamente le quattro e Angelica non ce la faceva già più.
Il negozio quel pomeriggio era morto e mancavano ancora tre ore alla fine della sua giornata lavorativa.
Era commessa in una profumeria in centro città molto conosciuta, di certo non era il lavoro che desiderava siccome aveva frequentato una scuola linguistica e il suo sogno era viaggiare... ma purtroppo in tempo di crisi questo fu il lavoro che riuscì ad ottenere da più di un anno.
 
Appese dei cartelli pubblicitari, pulì delle mensole e sistemò i nuovi articoli negli scomparti vuoti.
“ Mi scusi signorina, l’ultimo profumo di Gucci, dove posso trovarlo?”
Quando si girò verso la cliente, si mise a ridere… era la sua amica Susanna.
Il venerdì era il suo giorno libero e ogni tanto passava da lei a salutarla.
Erano amiche da un paio di anni, ma si erano conosciute al liceo. Prima non si potevano vedere, si stavano antipatiche e facevano fatica a salutarsi, poi a una rimpatriata di classe si ritrovarono, iniziarono a parlare dei loro problemi, del fatto che ora erano entrambe single e iniziarono a uscire insieme diventando cosi inseparabili, nonostante siano completamente diverse.
 
“Ehi, ciao.. sei in giro a fare shopping? Oggi mi sto annoiando a morte, non c’è in giro nessuno!”
“Si, oggi anche per strada non c’è molta vita.. ma sfido a credere che con la tua chioma bionda non hai attirato l’attenzione di qualche passante che si è affacciato alla vetrina..”
Angelica sogghignò.
Susanna era una ragazza molto diretta e se doveva dire una cosa in faccia di certo, non si faceva problemi, soprattutto se si trattava della sua amica.
 “A parte gli scherzi, ovviamente stasera non mi vedo con Mattia perché lavora, stranamente.. – disse con tono indispettito - quindi usciamo noi due! Ti porto all’inaugurazione di un nuovo locale qua in centro dove, a quanto pare, ci lavorano come “PR” le vip che erano in classe con noi.. la Amanda e la Giada”
“Tu, mi stai invitando in un locale da tironi? – replicò inebetita – domani nevica blu! Ma poi mica non le puoi vedere quelle due? E comunque per me va bene, ma prima ho un apericena alle otto e mezza per il compleanno di una mia compagna di squadra, se vuoi raggiungermi dopo..”
“Perfetto! Mi farai sapere poi l’ora e, dove così ti vengo a prendere! E stasera ti troviamo qualche maschione” e concluse la frase facendole l’occhiolino.
“Sai che non voglio trovare nessuno.. voglio stare da sola..”
“Si certo.. ed io ci credo! Una bella ragazza come te, non starà mai da sola, fidati!
Ed ora ritorno al mio shopping, ci sentiamo per stasera! Buona continuazione..” le diede un bacio e uscì.
Era la persona più pazza che avesse mai conosciuto. Erano molto simili, soprattutto per il loro passato, aveva avuto anche lei una storia lunghissima, ma subito dopo conobbe Mattia, il suo attuale fidanzato.
Ancora nessuno si sa spiegare come sia riuscita a passare da una relazione all’altra cosi, senza una pausa. Nessuno ci riuscirebbe con cotanta facilità.
 
Finalmente arrivarono le sette e Angelica si avviò verso casa.
Entrò in cucina, salutò il gatto e mangiucchiò qualcosa per riempirsi lo stomaco.
Era in ritardo e doveva ancora prepararsi.

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Capitolo 2
*** 2. ***


Arrivò al pub con qualche minuto di ritardo.
Indossava un vestitino nero a manica corta, delle calze trasparenti con dei ricami in pizzo e delle parigine alte che slanciavano ancora di più la sua figura.
I capelli li aveva lasciati lunghi e mossi e il trucco non era pesante, tranne che per il rossetto rosso.
Quando entrò quasi tutti si girarono a guardarla, era veramente bella. Peccato che per lei non fosse così.
Salutò le sue compagne e si sedette aspettando che iniziassero a portare da bere.
C’era anche un ricco buffet e una lunga lista di cocktail.
Era un ambiente raffinato, con un piacevole sottofondo di musica lounge.
Dopo il secondo Spritz senti già la testa girare, sarà per la stanchezza, solitamente reggeva bene l’alcool.
 
Verso le undici e mezzo arrivò Susanna che la portò all’inaugurazione del locale che le aveva parlato nel pomeriggio al lavoro.
Era un disco-pub molto carino e alla moda; aveva due sale con le pareti nere e pavimenti in acciaio invecchiato, nella prima sala si potevano notare i giochi di luce di fari e laser, mentre i grandi candelabri della seconda sala creavano un'atmosfera suggestiva e raffinata.
All’esterno, un grande attico, arredato con poltrone e divani di pelle dalle ampie sedute ed in veste total white con pavimentazione in legno.
Si sedettero su una poltroncina fuori e accesero una sigaretta.
“Non hai ancora visto nessuno d’interessante?” disse l’amica ammiccando.
Angelica la guardò e sospirò “No, te lo ripeto, non voglio abbordare nessuno, preferisco stare da sola che è meglio”.
 
Due ragazzi da lontano si avvicinarono a loro.
“Ciao, scusate, non è che avete l’accendino?” chiese il ragazzo moro.
“Si, certo.. tieni” rispose Angelica porgendoielo
Il tipo si accese la sigaretta e si presentò, Sergio, poi presentò anche il suo amico, Luca.
Erano entrambi carini ed entrambi ci provavano con lei.
Parlarono del locale, di quanto fosse bello, della gente che c’era e poi le invitarono a bere qualcosa.
 
“Quindi lavori nella profumeria in centro? Vorrà dire che passerò dentro qualche volta”
“Ecco, bravissimo, così mi fai guadagnare!”
Risero tutti e due.
Non era di certo il tipo di uomo che piaceva ad Angelica, ma nel complesso non era un brutto ragazzo, alto, moro, con la barba, fisicato, pure simpatico e con gli occhi color nocciola.
Luca invece era l’opposto del tipo ideale, non tanto alto, rosso, ricciolo e mingherlino.
‘Fortunatamente’ ci provava con Susanna, che disperatamente cercava una via di fuga.
 
“Se vuoi una sera di queste ci si può vedere..”
Angelica non sapeva che rispondere, era in panicata.
Era carino, ma non voleva uomini nella sua vita, ne tanto meno ragazzi di cui non era convinta.. così decise di temporeggiare.
“Inizia a passare in negozio, poi vedremo..” e facendo cenno all’amica si allontanarono.
 
“Mamma mia, che pezza al piede quel ragazzo, ok che non dovrebbe interessarmi la cosa, ma era proprio orrendo.. a proposito, ho sentito di un appuntamento..”
“Ma che appuntamento? Io non voglio un appuntamento, ne tanto meno con un tipo così, anche se è carino..”
“Lo vedi come sei.. vuoi ma ti impunti che non è la cosa giusta!”
“Si, forse hai ragione, ma faccio così perché mi sono buttata troppe volte ed ogni volta mi sono sempre fatta male..”
“mmm, sempre il solito discorso, buttati! Che hai da perdere intanto!”
In realtà non aveva tutti i torti, non aveva nulla da perdere, ma i suoi sentimenti e soprattutto la sua dignità voleva tenerli belli stretti.
 
Poco dopo arrivarono Mattia ed altri suoi amici che si aggiunsero al gruppo.
Il pub si riempì e in certi punti si faticava a camminare.
Erano quasi le due e Angelica era più che brilla, uscì a prendere una boccata d’aria e ad accendersi una sigaretta. Appoggiò il cocktail sul bracciolo della sedia, era così stanca di vedere sempre le solite persone, le solite facce, aveva voglia di andarsene via, di staccare la spina da tutto e da tutti.
Aveva lo sguardo fisso verso il nulla, quando sorseggiando il drink si alzò e scorse il volto di David in mezzo alla folla.
Era con i suoi amici, i soliti. Rideva e scherzava.
Fantasticava su cosa stesse dicendo, quando un urlo la svegliò dal suo imbambolamento momentaneo ed un tizio le si scaraventò addosso facendole rovesciare il cocktail per terra ed in parte sul vestito.
“Scusami, veramente! Non ho fatto apposta, è che mi hanno spinto e poi sono di fretta – questo ragazzo parlava a manetta e Angelica era troppo impegnata a cercare di rimediare il disastro e ad essere scioccata che guardarlo in faccia - ..ti giuro che te lo ripago, te lo prometto”
Quando alzò la testa per insultarlo sgranò gli occhi. Era Andrea.
Quel ragazzo lo conosceva, e anche bene, però non so se lui conoscesse lei.
Alle superiori ebbe una cotta per lui che durò quasi tutti i cinque anni, era il suo tipo di ragazzo ideale, biondo, alto, fisicato, con due occhi azzurri, ma stronzo quanto bello.
Non l’aveva mai filata, anzi, molto probabilmente non sapeva neanche della sua esistenza.
Dopo il diploma non lo vide più, aveva la sua stessa età, era scomparso e ora era la prima volta dopo tanto tempo che lo rivedeva.
“Ok, non ti preoccupare, ma stai più attento però la prossima volta!” questa fu l’unica frase che riuscì a uscirle dalla bocca.
Lui se ne andò chiedendole ancora scusa e sorridendole alla fine.

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Capitolo 3
*** 3. ***


La sveglia suonò, erano le nove del mattino.
Angelica aveva dormito da Susanna ed entrambe quel giorno cominciavano a lavorare alle dieci.
“Omioddio! Mi scoppia la testa” fu la prima cosa che disse l’amica appena sveglia massaggiandosi le tempie.
“Buongiorno anche a te.. “
Lentamente si alzarono dal letto e si diressero in cucina.
“Voglio una tazza piena fino all’orlo di caffè, tanto, tantissimo caffè!” continuò lamentandosi.
“Eppure non hai bevuto così tanto.. si, eri brilla, ma non ubriaca!” disse versando la bevanda nelle rispettive tazze e aprendo una confezione di biscotti.
“Lo so, sarà perché prima avevo preso un medicinale e non ricordandomi più, il miscuglio ha portato a tutto ciò – rispose mettendo in bocca una frolla – mmm, a proposito, che hai combinato al vestito?”
 
Angelica spiegò l’accaduto all’amica.
“uh-huuuu, finalmente l’hai conosciuto! – disse con fare malizioso - .. non nei migliore dei modi, ma finalmente è capitato! Dai, dai.. che uscite insieme!”
“Smettila, chissà quando lo rivedrò.. e poi non si ricorderà neanche più, era brillo pure lui!”
“Bè, intanto.. ci speri ed è una buona cosa, poi si vedrà”
Un sorriso comparve sul suo viso, si è vero, un po’ ci sperava. Era il ragazzo di cui aveva una cotta da una vita e mezza e l’incidente con lui è stata una ‘fortuna’.
Di certo avrebbe fatto comunque fatica ad accettare di uscire con lui. Primo, perché sarebbe in imbarazzo; secondo perché sarebbe li con lui ma penserebbe ancora a David.
 
“Dai, dobbiamo muoverci, ti do un passaggio in negozio e poi vado..”
“Ok.. ah, ti ricordo che stasera ho la partita, passo da te dopo”
“Perfetto!”
 
Arrivò in negozio puntuale. Quel giorno avrebbe fatto il continuato fino le sei, con giusto quella mezz’oretta di pausa per mangiare.
Il week-end era sempre incasinato, la gente entrava e usciva e lei doveva fare le corse nonostante avesse delle colleghe ad affiancarla.
“Ciao Angy!”
Una voce la colse di sorpresa mentre sistemava degli scatoloni.
Era David.
Il suo cuore si fermò un attimo, riuscendo a tirar fuori uno striminzito “Ciao David”.
“Come stai? È da un po’ che non ti vedo in giro..”
“ehm, bene grazie! Si, sono un po’ impegnata, tu, tu come stai?”
“Bene dai, lavoro, gioco a calcio, tutto normale..”
Un momento d’imbarazzo pervase quel momento.
“Eri, per caso, all’inaugurazione del locale nuovo, ieri sera? Mi è sembrato di averti intravista..”
Ed era proprio così.
“Si, c’ero.. c’eri anche tu? Non ti ho visto!” ..BALLE.
“Eh si.. – le sorrise – be, ti lascio al tuo lavoro allora, ci vediamo in giro.. ciao!”
“Ok, ciao!”
Angelica rimase per un attimo immobile ad osservarlo andare via.
 
Si era ancora cotta di lui.
 

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