La Tredicesima Creepy

di LePableu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sorridi... ***
Capitolo 2: *** Il Pianoforte ***
Capitolo 3: *** Serata di Gala ***
Capitolo 4: *** Le Tende ***
Capitolo 5: *** Autosuggestione ***
Capitolo 6: *** Messaggi Subliminali ***
Capitolo 7: *** Souvenirs ***
Capitolo 8: *** Insetti ***
Capitolo 9: *** L'End ***
Capitolo 10: *** Il Blocco ***
Capitolo 11: *** La lunga notte di Piazzelo ***
Capitolo 12: *** Quello che farai domani ***
Capitolo 13: *** Bug temporali ***



Capitolo 1
*** Sorridi... ***


Attenzione!
Le tredici Creepypasta vanno lette in ordine di pubblicazione, sebbene siano su argomenti differenti e apparentemente slegate fra loro.

Buona lettura...
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Creepypasta numero 1

Sorridi…


Ah... il sorriso

Che cosa bella,
Rara,
Per qualcuno addirittura preziosa

Qualcuno farebbe di tutto per un sorriso, un bel sincero sorriso...
Si sente spesso no? Nelle creepy paste come quella che stai leggendo tu, ora...

Ago e filo sulle labbra, incisioni delle gote e pratiche simili sono gli svaghi dei serial killer fissati dal sorriso, che vogliono catturarlo, imprimerlo sul volto di chi inizialmente gliel'ha negato.
Non solo nelle creepy, si sente in giro, forse non ce ne accorgiamo, forse anche sotto forma di messaggi subliminali.

Molti di voi avran sentito la canzone "Il pescatore" di Fabrizio De André, pensate... quel solco lungo il viso come una specie di sorriso... cosa potrebbe essere?

Non scrivo questo per sminuire De André  (che ammiro molto tra l'altro) né per fare un trattato sulle macabre pratiche dei serial killer.
Semplicemente per dirti, che essi lo fanno solo a chi nega loro un sorriso, a chi inizialmente non ha manifestato loro la loro approvazione, sin dal primo sguardo...
Appunto per questo, molto meglio non correre rischi...
Quando distoglierai l'attenzione dallo schermo, e ti volterai, ti conviene coglierli alla sprovvista, quindi fallo...

Con un gran sorriso :)


[Flashfic - 193 Parole - Modificata il 10/07/2014(Causa: migliorie varie)]

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Capitolo 2
*** Il Pianoforte ***


Creepypasta numero 2

Il pianoforte

Sono nella mia taverna, suono il piano, come ogni sera.

Una piccola vecchia lampada sul pianoforte illumina di una luce flebile la stanza, una luce vecchia, gialla, come piaceva a me.
Un po' come tutto quel sottosuolo, antico, di uno stile del primo novecento, il mio preferito.
Da un piccolo abbaino si sentiva la pioggia scrosciante battere sul terrazzo soprastante.
Il buio abbracciava la mia figura sullo sgabello nella stanza, da solo, in quel mondo fatto di quattro metri quadrati.
Non esisteva altro, io la tastiera, e quel vecchio spartito di Tchajkovsky.
La cascata di note scorreva ininterrotta, quando ad un tratto...
Una stonatura.

Manca una nota, quel Sol in chiave di violino, forse una delle note più importanti di quella tastiera.


Mi volto di scatto.
Avrei giurato d'aver visto un ombra muoversi là dietro. Ma è impossibile, sono solo... almeno credo.

Ma no, non sono mai stato paranoico, sono uno scettico convinto, non temo gli assassini, so di non dover temerli... loro.
Torno a suonare, questa volta il tema del ''Castore e Polluce'' ma mi fermo ancora a quel dannatissimo Sol!

Mi volto di scatto, un rumore, dei passi dietro di me si confondevano celati dalle note.
E' tutto chiuso a chiave, sarà la stanchezza che mi giuoca brutti scherzi.

''Vino donna canto'', ma anche quel famoso valzer è interrotto dalla maledetta nota.

Ora basta!

Mi alzo di scatto e lo sgabello indietreggia, apro la cassa del mio pianoforte verticale e dentro lo vedo, il martelletto del sol è bloccato, tenuto fermo.

Trovata la causa del fastidio, ritrovata la mia solita nonchalance, sposto con calma il dito tra il martello e la corda in tensione.
Tiro indietro la mano e il suo braccio arrotolandolo in una posizione tale che, se fosse ancora vivo, starebbe molto scomodo ma d'altronde nella cassa del piano...

Eppure se l'é cercata quel critico, non apprezzare il mio talento, la mia musica, è davvero un peccato.

E che peccato ho commesso io, a temere assassini quando l'assassino ero io! Quasi fa ridere, no?

Ora tocca all' ''Antica canzone francese'' sempre di Tchajkovsky.
La sentite? Suona meglio di prima...

E a voi?
Vi piace... la mia musica?


[Flashfic - 355 Parole]

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Capitolo 3
*** Serata di Gala ***


Creepypasta numero 3

Serata di gala

Sei invitato a una serata di gala, niente di meglio  per distrarti un poco.
Arrivi col tuo completo viola, sei un professore universitario molto in vista, come del resto tutte le persone che parteciparono quella sera alla festa nella villa di un fantomatico milionario.
Un ex colonnello,un reverendo, un'attrice, un' ereditiera e una donna in carriera, tutti riuniti in quella maestosa villa, dotata di ambienti di grande sfarzo, non mancava proprio nulla.
Anzi una cosa mancava.
Un morto, qualcuno trovò il cadavere di Mister Black, il milionario, morto nella piscina.

Ti improvvisi detective, in fondo hai studiato criminologia, ti ambienti in quel luogo e la polizia arriverà nel giro di ore essendo il posto molto fuori mano.

Svolgi le indagini
Elimini i sospetti
E per esclusione scopri la stanza dove è avvenuto l'omicidio.

Ma a te non basta,  vuoi andare più a fondo.

Esamini prove,
Contatti testimoni
E per esclusione scopri che mr. Black era morto a causa d'un coltello.

Ma te serve un nome
Altre indagini, ora sai chi è.
Entri nella stanza in cui l'aspettavano sconvolti i 5 invitati, e li trovò morti, tutti, accoltellati in una macabra scena.

Un'assurdo quadro d'orrore.
Stai per tornare nei corridoi quando una fitta alla schiena ti frena.
Non riesci a muoverti
Ti senti debole,
Cadi a terra.

Ecco fatto, non hai scoperto l'assassino.
Negli ultimi attimi di vita hai visto i suoi macabri occhietti...

Hai perso.



Sei stato ucciso,
Ucciso a...


CLUEDO


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Un minuto di attenzione grazie!
Questa settimana sarò assente, quindi non posterò i nuovi capitoli.
Dalla settimana prossima in poi, eccezioni e problematiche varie a parte, posterò due capitoli a settimana: uno il lunedì e l'altro il giovedì.
Un grazie di cuore alla ragazza che recensisce ogni capitolo, Moon, e spero che si possa aggiungere qualcun'altro. Continuate a leggere!

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Capitolo 4
*** Le Tende ***


Creepypasta numero 4

Le Tende

Le tende furono introdotte non so quando non so dove nel nostro mobilio .
Sono oggetti di uso comune, drappi più  o meno pregiati che coprono i vetri delle nostre finestre.
Ci proteggono dagli sguardi di chi sta fuori, dal sole, aumentano la nostra privacy e in un certo qual modo anche il nostro senso di sicurezza ne trova giovamento.
Ci troviamo avvolti dal torpore di quel banale oggetto che ci da l'impressione di essere protetti da ciò che essa copre oltre il vetro...
 
Ma forse ciò che dobbiamo temere non è oltre il vetro...
 
Ma dietro la tenda...
 
L'hai vista?
 
 
 
Si è mossa.
Lui è lì...
Non ti senti più tanto protetto? Più che altro esse hanno protetto lui...

[127 Parole - Flashfic] 

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Capitolo 5
*** Autosuggestione ***


Creepypasta numero 5

Autosuggestione

Schifose, schifosissime Creepypasta(s)!
 
Sempre a mettermi in guardia, io non ci credevo però!
 
Dannati, dannatissimi racconti
 
-Voltati- Dicevano - Attento bene a ciò che sta dietro di te, lui è lì...-
 
Orribili, orripilanti fiabe, false... Ma io non ci credevo però!
 
Mi voltai di scatto quella sera, con l'adrenalina a mille, o la va o la spacca, ma non c'era niente. Dio mio ma chi mi aspettavo di trovare? Uno di quei mostri?
 
Ma fammi il piacere!
 
 
 
Non è così che son morto.
 
Semplicemente, rigirandomi verso il pc, non mi accorsi che avevo attivato lo schermo intero sull'immagine di quella creepy che stavo leggendo, quell'immagine obbrobriosa, brutta, con quel sangue e quel sorriso. Quegli occhi che mi fissavano, fatti a posta per spaventare.. Ovviamente un breve spavento, non quello che causarono a me, misto alla paura e all’adrenalina.

 
Un infarto!
 
Come fui sciocco, ma io non ci credevo però!
 
Ero solo suggestionabile, proprio come te..
 
E tu?
Quanto sei suggestionabile?
 
 
Voltati e scoprilo...



[138 Parole - Flashfic] ["Quella che pubblica le storie al posto di LePableu causa sua negataggine nei codici HTML e pc in generale" vi saluta ;) ]

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Capitolo 6
*** Messaggi Subliminali ***


Creepypasta numero 6

Messaggi subliminali

Sono ovunque,
In televisione M nelle pubblicità
su internet O e nei film o nei racconti.
 
Inizialmente furono creati come R una tattica di commercio, illegale I che forniva messaggi come ''Bevi R bibita tal dei tali''
E la mente percepiva messasggi in maniera inconscia, A la mente lo sapeva , sapeva di doverlo fare I noi no.
Successivamente fu abolita, era inumano questo metodo A ci faceva credere cose inesistenti, F ma tuttavia ha sempre funzionato, I almeno cosi ci si ricorda
C'è che pensò anche di usare i messaggi N subliminali per scopi E più malvagi
indurre le persone al C suicidio era uno dei più disumani progetti mai inventati, e ovviamente senza alcun fondamento R.
 
La mente umana è troppo forte E per E cascare in questi trucchi
Ma mi P sto dilungando troppo?
Perchè?
 
Be... basti leggere le maiuscole Y
 
Forse la mente non è poi così forte...

[154 Parole - Flashfic]

 

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Capitolo 7
*** Souvenirs ***



Creepypasta numero 7

Souvenirs


Il villaggio dormiva nell'oscurità di una notte senza luna.
Anche se la luna non si era mai vista lì, nè tantomeno le stelle.
Solo quegli strani bagliori nel cielo notturno, e il sole abbagliante che si accendeva e si spegneva all'improvviso.
Un sole vicino e gigantesco, che però non influiva sulla neve che caratterizzava questo piccolo gioioso villaggio.
Qui la neve c'era sempre, sul suolo.
Mentre poco prima delle nevicate si avvertivano scosse di terremoto, molto spesso, più volte al giorno... ma noi eravamo preparati e le nostra casette restavano ferme ancorate al suolo.
La neve galleggiava leggera e scandeva sul suolo, e poi tutto tornava calmo.
L'unica peculiarità era che prima ancora della nevicata edella consueta scossa, il cielo veniva interamente oscurato da una grande ombra, che avvolgeva la cupola di vetro che circondava la città
E due enormi occhi si fermavano a fissare finchè la neve non era completamente caduta.
Immagino che abbiate capito, che noi siamo in un piccolo souvenir, ma voi...
E se anche il tuo mondo lo fosse?
 
Ci hai mai pensato?
 
[183 Parole - Flashfic]

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Capitolo 8
*** Insetti ***


 Creepypasta numero 8

Insetti


Gli insetti, oddio... ne ho sempre avuto il terrore, un cieco e infondato terrore, un'entomofobia che mi ossessiona sin dalla nascita.
-Non ha senso- mi tranquillizzavano le persone a me care. -Sono loro che hanno paura di noi, grandi e grossi come siamo, e quelli velenosi sono lontani da dove viviamo.-
Ma la mia convinzione non scemò, continuai a temerli, non per veleno , né per il loro orrendo aspetto, ma era proprio la loro stazza a spaventarmi.
 
Quei cosini piccoli mi facevano accaponare la pelle, le formiche in particolare, e da li mosche, forbicette, coccinelle, persino i moscerini bastavano a farmi rintanare in un ambiente freddo a loro ostile, la cella frigorifera del mio locale era perfetta e mi rintanavo lì ogni volta che sentivo la presenza di quelle orrende bestiole.
Mi resero di conseguenza patofobico e maniaco delle pulizie.
 
Ma questo non bastava, per quanto mi circondavo di ambienti a loro sfavorevoli, c'era un'incubatrice di insetti dalla quale non potevo separarmi, il mio corpo.
Patria di pidocchi, tenie e altri parassiti... uno studio dice che nella nostra vita avremo mangiato in media 58 ragni dormendo a bocca aperta a causa del raffreddore...
 
E qui sta il fondamento più che sensato della mia paura: essi sono piccoli, possono entrare dentro di noi, col cibo, mentre dormiamo, dalle orecchie dalla bocca dal naso...
 
Orrore...
 
La nostra temperatura corporea, i nostri 37 gradi centigrade, costituiscono la perfetta incubatrice per le loro uova, l'altro elemento che è causa in me di grande sconforto. Svolgo regolarmente analisi settimanali in ospedale per controllare che nessun insetto resieda o prosperi nel mio organismo.
 
Tutti mi prendono per pazzo, ma pazzi son loro... sono inevitabili, miliardi di uova bianche di formica in pochi giorni, dentro di me e quella massa enorme che squarcia la mia pelle... oh che orrore!  CHE ORRORE!!!
 
Accade spesso
 
E’ inevitabile
 
Son dentro di noi, e possono colpire in qualunque momento...
 
Anche dentro di te,
Cosa hai mangiato giusto ieri?
 
Le senti? quelle sei zampettine... e ... quel rumorino, quel... formicolio?
tic tic tic... tic tic tic... tic ti...

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Capitolo 9
*** L'End ***


Creepypasta numero 9

L'End
 
Chiunque abbia sentito parlare del videogioco Minecraft conoscerà l'End, una misteriosa dimensione accessibile solo tramite uno e un unico portale situato in un posto a caso nella mappa di gioco.
Questa dimensione è presente in ogni mappa ma la sua utilità è sconosciuta a ogni giocatore, infatti non reca minerali particolari o blocchi di valore, solo pietra dell'End.
 
Ho una mia ipotesi su questa dimensione: L'End è un cervello, per la precisione il cervello di Steve,  l'omino che comandiamo.
 
Un cervello?
direte voi.
 
Ebbene sì, lo si può immaginare dalla forma e dal colore, che richiamano proprio il nostro organo, ma anche da molti altri fattori.
 
Analizziamo l'End...
 
Collocazione, il buio e vuoto cosmico, come si immagina l'interno di una scatola cranica
 
Chi lo abita, gli Enderman, che trasportano blocchi a velocità supersoniche così come i nostri neuroni trasportano le informazioni...
 
Il portale che vi permette l'accesso, formato da occhi di enderman, gli occhi... specchio dell'anima, portale della mente...
 
Ma allora... che cos'è il drago dell'End?
Secondo la mia teoria esso è un cancro. Ebbene sì, il tumore maligno che attanaglia la mente di Steve e gli fa sognare un mondo di cubi e mostri stilizzati.
Alimentato da cellule corrotte (le torrette che gli riforniscono energia) esso rappresenta l'ultima battaglia di Steve, che compie una serie di scavi, ricerche, miglioramenti e costruzioni solo per arrivare a questo scontro finale.
Entra nella sua mente attraverso gli occhi e affronta il suo maggiore nemico.
In un mondo senza luce ma dove lui riesce a vedere tutto nitidamente.
 
E, se riuscirà a sconfiggerlo, apparirà altro portale, che se visto dall'alto con un po' di fantasia potrà sembrare un occhio visto dall'interno.. la stessa porta di prima ma dall'altro lato.
Esso è anche l'unica uscita dall'end, escludendo... la morte.
 
Entrandovi vi ritroverete ai titoli di coda che di norma segnano la fine del gioco. Potrete continuare, ma il vero steve avrà compiuto la sua missione. Guarito, sarà tornato a vivere la sua vita normale in un mondo normale.
 
E chissà, forse non è più solo, forse è felice.

 
[345 Parole - Flashfic]

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Capitolo 10
*** Il Blocco ***


Creepypasta numero 10

Il Blocco

Minecraft è un gioco fatto a cubi.
Molti di voi lo conosceranno, chi non lo conosce può capire solo da questa prefazione la creepy.
Nulla di complicato, solo un fatto riscontrato nelle recenti versioni del gioco.
Un blocco in particolare.
 
Nel corso dei 4 anni di esistenza di questo videogioco sono stati aggiunti aggiornamenti su aggiornamenti, uno in particolare, risalente agli albori della 1.7. Racchiude un fatto inquietante quanto pericolosamente reale: a causa di un brusco calo delle vendite, prima dell'uscita della nuova patch l'azienda produttrice del gioco ha licenziato parte degli sviluppatori, tra cui uno che ora non nominerò, è più importante ciò che ha fatto...
 
All'ultimo minuto egli ha aggiunto un blocco, un singolo blocco nascosto in un punto casuale di ogni mondo di minecraft.
Questo atto di per sé non è tanto grave, se non fosse che questo blocco utilizza una sequenza cromatica particolarmente fastidiosa ma allo stesso tempo ti impedisce di distogliervi lo sguardo.
Probabilmente i pixel formano un messaggio subliminale a causa della loro particolare combinazione.
 
I casi di ritrovamento son pochi e molti casi sono stati insabbiati, ma le poche informazioni che ho estrapolato dal web narrano di crisi depressive, pazzia fino a pochi suicidi.
 
In fondo la possibilità di trovare quel blocco scavando o volando è praticamente impossibile.
 
Ma io..non rischierei...
 
No davvero.
 
[227 parole - Flashfic]

 

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Capitolo 11
*** La lunga notte di Piazzelo ***


[Chiedo scusa per i ritardi nel postare ma io, quella che formatta la storia, sto avendo problemi sia con la rete che di mananza di tempo :( ]

Creepypasta numero 11

La lunga notte di Piazzelo

La squadriglia Orsi, di un reparto scout della Toscana, composta da otto membri che ora elencherò, stava marciando sulle splendide colline al fine di raggiungere la base di Piazzelo, a pochi chilometri dal paesino di Sagusso.
Lì questi otto ragazzi tra i dodici e i quindici anni avrebbero passato una notte e avrebbero lavorato alla costruzione di una torretta fatta in pali, come gli era stato commissionato dai loro capi.
Era dicembre, e la neve era caduta, favorendo l'impianto dei pali nel terreno.
Paolo, il capo della squadriglia era seguito da Roberto e Lorenzo, i cuochi, Mario che si occupava di tagliare e procurare la legna, spesso aiutato da Giovanni, il fuochista Giacomo che avrebbe tenuto acceso il camino nelle fredde notti di Piazzelo e per finire i due vice- capi, Niccolò e Fabrizio, che da tempo si contendono quel posto accanto a Paolo al comando del gruppo, ricambiati da quest'ultimo solo con vagonate di amichevoli scappellotti.
 
La salita fu lunga e resa ardua dai molti tornanti, dalla pendenza e dal peso che i giovani portavano sulla schiena.
 
Arrivarono alla casa di Piazzelo verso le 20:00, entrarono con le chiavi apposite e si tolsero con gran sollievo scarponi e zaini.
-Molto bene, dobbiamo preparare la cena, Mario vai a fare legna per la stufa, quella della legnaia non è sufficiente, vai a prenderla nella capanna qui fuori.-
-Lo trovo ingiusto- disse questo indignato- non abbiamo avuto il tempo di fermarci un attimo-
Ma fu subito zittito da Paolo con uno scappellotto, il miglior metodo che conosceva per rimettere in riga i suoi squadriglieri insubordinati.
E effettivamente funzionò, Mario era appena uscito che tutti gli altri erano scattati ai loro posti, Roberto e Lorenzo in cucina, Giovanni che portava la legna della legnaia interna a Giacomo mentre Lorenzo e Fabrizio sistemavano gli alloggi al piano di sopra.
 
La vecchia base scout era una casa sperduta dei boschi a circa mezzo chilometro dall'autostrada e a tre chilometri dal paese di Sagusso, una vecchia casa del '39 che ora giaceva nel silenzio spolverata di neve, coi suoi interni in fredda pietra, tranne che per il vecchio pavimento di assi del piano di sopra e un bel bagno in piastrelle di ceramica.
 
Le 20:30, Mario non era tornato.
Fu mandato Giovanni a cercarlo, ma quello tornò spaventato e irrequieto.
Un ennesimo scappeellotto di Paolo lo calmò, e lui raccontò la cruda visione del cadavere del ragazzino, smembrato e giacente sul piazzale di fronte alla casa.
Sbirciando fuori Paolo e Giovanni rividero quella triste e orrenda scena: il suo cadavere aperto a metà con le membra fuori dal corpo e le ossa del polpaccio fuoriuscivano dalle ginocchia.
-Santo cielo.. come abbiamo fatto a non sentirlo. - Disse spaventato Paolo chiudendo la porta.
- io mi preoccuperei piuttosto di cosa l'ha ridotto così...- disse Giovanni on due lacrime che gli rigavano il volto.
-sta di fatto che non possiamo lasciarlo lì, aiutami a tirarlo dentro-
Paolo riaprì la porta ma quel che trovarono du ancora peggiore della scena precedente, di Mario era rimasto solo un teschio scarno sul piazzale, e dall'oscurità due piccoli occhi rossi lo stavano fissando.
Richiuse prontamente la porta e riunì tutti nella stanza principale.
-Uomini, Mario ci ha lasciati, una belva strana si aggira là fuori, non voglio che  nessuno esca di qui per nessun motivo, sprangate porte e finestre, domattina ripartiremo fino a Sagusso e lì ci faremo prestare un telefono, non dobbiamo demoralizzarci, pensiamo a salvarci e uscire da qui tutti interi!-
La squadriglia uscì, tranne Giacomo e Giovanni, che stavano alimentando il camino.
Le 21:00.
Un urlo.
Paolo accorre nella sala del camino e trova Giovanni sconcertato in un angolo che indica il camino.
Dopo essersi ripreso lo guarda e vede una sagoma nera che si muove al suo interno... Giacomo, il fuochista si trovava nel camino chiuso da un pannello in plexiglass e la  fiamma ardeva più viva che mai.
Spaventato Paolo afferrò Giovanni e corse in cucina dove erano riuniti gli altri.
-Ragazzi.. ragazzi c'è qualcosa che non va qui, Cosa è successo Giovanni! cosa è successo?-chiese scuotendolo violentemente davanti a tutti e tirandogli uno scappellotto come accusandolo dell'accaduto.
-Stava soffiando sulla fiamma, e una folata di vento l'ha risucchiato nel camino,violentemente... e il pannello si è chiuso e lui... oddio lui bruciava e...-
-Calmo Giovanni...calmo, Roberto, Lorenzo, iniziate a cucinare...
Fabrizio e Giovanni,  voi verrete su con me a cercare Niccolò, dov'è finito non possiamo perdere altra gente.
I tre uscirono lasciando i due cuochi nella stanza.
-C'è di certo una spiegazione logica... - disse spaventato Roberto - c'è a tutto - e detto questo aprì la cella frigorifera per tirar fuori le provviste.
Ma quello che gli cadde tra le mani fu Niccolò, congelato, rigido e ghiacciato con una macabra espressione di terrore sul volto.
Un urlo.
Le 22:00.
I cuochi, ripresisi dallo shock avevano ripreso a cucinare, Paolo era nell'atrio con Fabrizio e Giovanni.
-è il terzo...sta diventando insopportabile, ho paura.-
-Calmo Giovanni, dobbiamo restare uniti, ora torneremo in cucina e tutto si sistemerà, aspetteremo lì finchè non sorgerà il sole.-
-Io volevo diventare vice... ma non così- urlò spaventato Fabrizio, maPaolo lo calmò con un'altro scappellotto.
-contieniti Fabrizio, mostrati forte-
 
Intanto nella cucina Roberto e Lorenzo preparavanola cena.
Ci fu una piccola folata di vento.
Le finestre erano però chiuse...
I coltelli appesi al piano del gas oscillarono.
Roberto  stava tagliando la carne con l'affettatrice mentre Lorenzo riempiva d'acqua una pentola.
Un'altra folata, più violenta, simile a quella descritta da Giovanni prima della morte di Giacomo, molto simile, troppo simile...
La testa di Roberto cadde ini avanti quasi una misteriosa forza l'avesse abbassata e l'affettratrice in pochi giri l'aveva spezzata a metà col corpo in ginocchio davanti al ripiano.
Lorenzo era spaventato, si girò di scatto appoggiandosi al ripiano col gas, ma in quel momento la placca coi coltelli cedete e una dozzina di lame lo trapassarono da parte a parte lasciando un  macabro segno sul muro.
Le 23:00.
Chiusi nella stanza coi letti Paolo Fabrizio e Giovanni pativano il sonno e la fame, ma la sete fu insostenibile, si diressero in gruppo  verso i bagni.
Sarebbero stati usati a turno, uscito Giovanni  toccò a Fabrizio.
Passaronoi secondi,i minuti, le ore.
01:00
Paolo nota dell'acqua uscire da sotto la porta del bagno.
La sfonda.
Fabrizio giaceva in ginocchio davanti al lavandino con la faccia immersa nell'acqua del lavello.
Porte e finestre sprangate, nessun'entrata, nessun uscita.
 
Porte e finestre sprangate, nessun'entrata, nessun uscita.
Paolo e Giovanni erano chiusi nella stanza coi letti, a turno dormivano e l'altro stava di guardia.
Almeno.. avrebbe dovuto stare di guardia.
Chiusele palpebre, le riaprì e si ritrovò in una stanza buia con solo unalampadina che dondolava  sulla sua testa e su di lui, legato ad una sedia al centro della stanza.
Si accesero altre luci, riconobbe la stanza del camino circondata da panchine sulle quali stavano seduti Mario, Fabrizio, Roberto, Lorenzo, e Niccolò, tutti orrendamente mutilati.
Lo sportello del camino si aprì, ne uscì Giacomo nero di pece, che sfiorando le guance di Pablo disse ai compagni:-AMICI, ecco qua il capo, cosa gli facciamo di bello? Facciamo un gioco tutti insieme? che ne dite di giocare all'esecuzione?- disse in tono sarcastico seguito poi dai fragorosi applausi del suo pubblico non morto.
-Maledetti, cosa vi ho fatto? Perchè non mi aiutate e non fate uscire almeno me e Giovanni?-
-Perchè...ma perchè Paolo,nessuno esce da piazzelo - disse Giacomo mostrando i denti bianchi sotto le labbra incenerite.-
La luce si spense.
un urlo.
Le cinque del mattino.
Il vento sveglia Giovanni, una forte folata, di un vento irreale fa cadere violentemente il letto a castello con lui sopra.
Si salva da pochi centimetri da uno spigolo.
Non ne può più, dove sarà Paolo? Basta, deve fuggire, non può più stare a Piazzelo, è una condanna per il corpo e per la mente.
Si alza il vento.
Giovanni si precipita giù dalle scale.
Passa dalla sala del camino, dove trova il corpo di Paolo, legato a una sedia con il collo staccato dalla testa, in modo grezzo, quasi a manate, e sui muri scritto: -nessuno esce vivo da Piazzelo-
Esce dalla porta, sentendo le urla degli amici che lo chiamano dalla casa, il ringhio di una bestia tra i cespugli, il vento che gli accarezza le spalle e la schiena facendolo rabbrividire.
Giovanni corre, corre per tre chilometri.
Giunge a Sagusso.
Albeggia.
Giovanni corre incontro alle prime luci dell'alba, alla città, alla vita.
Giovanni vede una vecchina bassa e gracile di spalle, può aiutarlo di sicuro, è salvo!
Giovanni piange di gioia.
Giovanni è fuori dall'incubo.
Giovanni inciampa, cade e sbatte la testa sullo spigolo del marciapiede, il sangue scivola nello scarico fognario.
Giovanni è fuori dall'incubo.
La vecchia si alza in piedi e si volta, è alta e snella, solleva il ragazzo,si aggiusta la tunica, prende la falce e sale, senza toccare il suolo, per riportare Giovanni a Piazzelo,perchè , come certamente avrete capito, nessuno può fuggire da... Piazzelo.

[1575 Parole - One shot]

 

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Capitolo 12
*** Quello che farai domani ***


Creepypasta numero dodici

Quello che farai domani

Venghino  signori venghino, oggi io vi predirò il futuro,è gratis, certo ma neanche un servizio eccellente.
Infallibile sì, ma predirrò solo quello che accadrà il giorno dopo.
Vogliamo inziare ? Bene, continua a leggere, io vedrò i tuoi occhi, attraverso loro leggerò la tua mente, le i sa già tutto, ha calcolato ogni probabilità, la mente fa così, ma non ce lo dice, non si può cambiare il destino, è inevitabile, ma torniamo alla tua giornata di domani, che vita interessante.
Probabile che uscirai.
Andrai a piedi a trovare un amico.
Non ti fermi al semaforo , starai parlando al cellulare, una macchina si fermerà 5 metri prima di investirti, non ci farai caso, troppo impegnato.
Al voltante c'era un lavoratore in ritardo, se tu avessi chiuso subito la porta di casa tua a due mandate prima di uscire invece di ricontrollare quei tre secondi avrebbero cambiato la tua vita... saresti morto.
Ma come tutti, tu sei dannatamente fortunato, e maledettamente fragile.
Ti fermi a fare colazione, un locale di classe, pulito ordinato, ti fidi e ti appoggi al bancone per mangiare.
Appoggi il croissant sul banco, poi lo addenti paghi e te ne vai.
Se l'avessi appoggiato pochi centimetri alla tua destra avrebbe accolto un virus  e ora tu staresti morendo di malattie intestinali piegato in due sul gabinetto.
Atroce vero?
Pochi secondi,pochi millimetri.
Arrivato dal tuo amico, essendo un bel giorno di vacanza decididi fermarti da lui per un barbecue.
Ed eccovi qui,due vecchi amici tra  braci scintille e carne.
Le scintille voleranno, una in particolare trovo interessante, se il vento non l'avesse inclianata di mezzo grado ti  avrebbe colpito l'occhio, per il dolore avresti urtato il barbecue cadendoriverso sull'erba secca, mentre le braci ti appiccavano fuoco.
Ma sei sopravvissuto, niente male, sei a metà di domani.
Entri  in casa dell'amico, ti sdrai sul  divano.
Non ti piace la casa del tuo amico, così vecchia e cadente.
Ti alzi per andare il bagno, una birra in meno e lo stimolo non ti avrebbe fatto alzare, permettondo al lampadario di finirti in testa.
Ma ora sei in bagno, e senti il tuo amico  chiamarti, ti invita al bowling quella sera, ma tu declini, ti senti un tantino stanco, ovvio sei venuto a piedifin lì, se ti fossi svegliato mezz'ora più tardi avresti preso la macchina per arrivare  prima e ora saresti col tuo amico diretto versoil bowling, e lo distrarresti col tuo parlare, fino all'incidente.
Invece il fatto che sei andato a piedi all'andata salva entrambe le vostre vite.
Giungi a casa, è sera e sei stanco.
Ti fai un bagno caldo, con lo stereo a bordo-vasca, molto molto pericoloso.
Se invece di un brano di vivaldi  fosse partito il tuo cd dei Pink Floyd le vibrazioni avrebbero fatto cadere lo stereo con te, fino a portarti a una fine elettrizzante.
Ma bravo, sopravviverai domani, e ti coricherai felice addormentandoti ignaro di tutti i pericoli che hai corso e ai quali come tutti i giorni, come ognuno di noi, sei miracolosamente e casualmente scamapato.
Ah già... di una cosanon ti sei accorto...
La porta di casa non l'avevi chiusa bene quella mattina...
E coricandoti non ti accorgeraidell'assassinoentrato in casa tua col favore delle tenebre..
 
Ecco...
 
Qui potresti non essere così fortunato...
[562 Parole]  

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Capitolo 13
*** Bug temporali ***


Creepypasta numero 13 
 
AVVERTENZA
Per leggere e capire questa creepy devi aver letto le altre dodici di questo album, in particolare la prima: '' il sorriso '' e possibilmente trovarti nello stesso luogo dove le hai lette.
 
 
Bug temporali
 
Cominciamo.
 
I bug temporali, chiamati anche Loop temporali o con altri nomi, sono fenomeni che avvengono quando si creano discrepanze nella dimensione spazio-tempo.
 
Salti temporali, di cui spesso non ci accorgiamo, e quando ce ne accorgiamo spesso fingiamo di non rendercene conto, anche perchè son rari e consistono nel semplice ''saltare '' periodi di secondi o minuti.
 
Più frequenti, ma più difficili da individuare solo i BUG che riguardano il tornare indietro nel tempo, tutto l'universo torna indietro, come un cd o un mangianastri.
Non si sa come o perchè accada, ne chi ne sia responsabile, anche se molti ritengono di essersi trovati in queste situazioni, noi li chiamiamo''déjà-vu''.
Non possiamo calcolarli, lo stesso universo potrebbe essere ripetuto, questo stesso momento possiamo averlo vissuto altre tre volte, ma visto che nulla cambia, noi non ce ne accorgiamo e facciamo esattamente ciò che faremmo.
 
Poi c'è il problema di quelli che come un disco rotto arrivati a un certo punto tornano indietro, e qui si potrebbe rivivere la stesso scena all'infinito, forse l'universo è bloccato in un bug eterno... chi può dirlo? Nessuno?
 
No, alcuni a volte notano questi loop, casi molto isolati, spesso presi per pazzi ma che tornano indietro con l'universocoscienti... e hanno l'opportunità , o la condanna, di rivivere un momento.
 
Sarebbe però orribile rivivere lo stesso momento in eterno, come tornare indietro di qualche settimana al momento in cui tu leggevi la prima creepy, quella sul sorriso, dal mio album ''La tredicesima creepy'' davanti al computer, e tornare indietro in eterno bloccati in un limbo che va da....
 
 
 
 
 
 
 
                            
 
Creepypasta numero 1
 
Sorridi...

Ah, il sorriso...
Che cosa bella, rara, per alcuni quasi preziosa...



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