We Are The Kids From Yesterday

di ThreeTacosForSweetRevenge
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Everybody wants to change the world, but no one wants to die. ***
Capitolo 2: *** Ever wanna come back, let me be the one to save you. ***
Capitolo 3: *** Everytime that you lose it sing it for the world. ***
Capitolo 4: *** Just leave the party with me, and never go home. ***
Capitolo 5: *** Can I be the only hope for you? Because you’re the only hope for me. ***
Capitolo 6: *** Ain't nobody gonna take my life, ain't nobody gonna get the best of me. ***
Capitolo 7: *** So just save yourself and I'll hold them back tonight. ***
Capitolo 8: *** Love won't stop this bomb. ***
Capitolo 9: *** 'Til we find our way in the dark and out of harm, you can run away with me anytime you want. ***
Capitolo 10: *** They don't believe in us, but I believe we're the enemy! ***
Capitolo 11: *** ​When We Were Young We Used To Say That You Only Hear The Music When Your Heart Begins To Break, Now, We Are The Kids From Yesterday. ***
Capitolo 12: *** It's Time For Me To Start Running And Say Goodbye For A Little While. And I Know You're Gonna Miss Me, So I'll Leave You With This. - Epilogo ***



Capitolo 1
*** Everybody wants to change the world, but no one wants to die. ***


2019
Quelli non erano bei tempi. Dopo la Guerra il nostro Mondo era stato diviso in due parti:il Lato Oscuro e il Lato della Luce, ed era il Buio a dominare.
Noi poveri uomini buoni eravamo perseguitati dai Governatori, e se volevi essere risparmiato dovevi far finta di non esistere,e soprattutto non ribellarti al tipo di governo che regnava in quel momento. C’era un Re che aveva tutti i poteri, un Re malvagio, e nessuno di noi Buoni lo aveva mai visto:forse perché chi lo aveva visto non era mai tornato a raccontarlo. Le sue guardie e i suoi soldati erano disseminati in tutto il Paese e catturavano chiunque non seguisse le Leggi.
Ma c’era una speranza:una Profezia diceva che un giorno,una bambina avrebbe distrutto il Re e l’Oscurità,e che quattro Eroi l’avrebbero protetta e aiutata a compiere la sua missione:ma non si sapeva né chi fosse la bambina,né chi fossero questi Eroi.

* * * * * * * * * * * * * * * * *

Era una mattina di Ottobre, e io guardavo dalla finestra la pioggia che cadeva e le foglie che volavano per il vento. Era da giorni che non si vedeva il sole. Mi chiesi se anche questa fosse opera del Re, che voleva convertirci tutti al Lato Oscuro:magari pensava che se non avesse più permesso al sole di splendere sulle nostre case, ci saremmo arresi. L’idea di vivere per sempre nel buio non mi piaceva per niente,soprattutto perché odiavo l’oscurità.
Ero un ragazzo qualunque di diciannove anni,o almeno credevo di esserlo,abbastanza scontroso per la verità. Semplicemente non mi piaceva stare con la gente o avere delle relazioni,per questo a scuola ero sempre solo. Mi prendevano tutti in giro solo perché giravo sempre con un fumetto da leggere in mano,e stavo anche pensando di scriverne uno. Vivevo con mia madre e mio fratello Mikey in un appartamento piuttosto piccolo,perché non eravamo molto ricchi, non mi lamentavo,ma quel giorno ero piuttosto nervoso.
La voce acuta di mia madre che mi chiamava  mi riportò alla realtà,e fui costretto a smettere di guardare le gocce che cadevano e sbattevano sul vetro.
“Gerard!Mikey!Ho un annuncio da farvi...”
Quando nostra madre ci voleva parlare non erano mai buone notizie,chissà perché. Vidi mio fratello che si trascinava in salone con una faccia un po’ preoccupata e capii che stava pensando la stessa cosa.
“Ragazzi,i capi dei Buoni si sono riuniti e intendono trovare i quattro Eroi:dicono che loro sono fra noi, sono dei comuni ragazzi poveri. Quindi tutti i ragazzi dai quindici anni in su si dovranno presentare ad una prova. Da questa prova si capirà se saranno i Prescelti o no, e vorrei che voi partecipaste. Credo che avreste delle possibilità, che ne dite?”
Mikey annuì e cominciò a guardarsi le scarpe:non era molto espressivo, e parlava poco. Era così da quando nostro padre era morto in Guerra:loro erano molto legati, e lui soffrì più di tutti questa perdita.
Però lo conoscevo bene, e sapevo che aveva accettato solo per far felice mamma, ma io non lo avrei fatto, perché ero molto diverso da lui. Ero ribelle, e facevo solo quello che mi andava di fare, da sempre. Speravo che mia madre avrebbe capito se non avrei accettato di fare questa prova. La trovavo una cosa alquanto stupida, tanto sapevo che non ero uno dei Prescelti e non ero tagliato per fare l’eroe, era l’ultima cosa che sarei potuto diventare.
Così sbuffai e scossi il capo, per farle capire che non avrei partecipato. Sapevo di non essere molto comunicativo,ma ero fatto così.
“Vabbè,tanto è inutile provarci con te, ormai ci ho rinunciato. Quando non vuoi fare una cosa, non la fai. Mikey caro, la prova si terrà domani. Vedrai che sarai bravissimo.”
Mio fratello fece un sorriso incerto, se ne tornò in camera sua, e io lo imitai.
Il giorno dopo, decisi di seguire Mikey e la mamma di nascosto, per assistere alla Prova e vedere come se la sarebbe cavata mio fratello.
Arrivammo in una foresta buia e abbastanza spaventosa che metteva i brividi. C’erano alti alberi dovunque guardavi e strani rumori provenire da essi. Non era un bello spettacolo.
Alla fine ci fermammo in uno spiazzo d’erba, abbastanza illuminato, dove c’erano altri genitori con i propri figli, che si erano sistemati in una lunga fila indiana. Mikey li raggiunse poco dopo, e io mi arrampicai su un albero per nascondermi e osservare tutto.
C’erano molti ragazzi, tutti diversi. Nessuno mi ispirava davvero un eroe, ma in realtà non ne avevo mai visto uno. Chissà com’erano.
Aspettammo un po’ lì, e quando tutti i ragazzi che avevano detto di voler partecipare arrivarono, un uomo si mise al centro della radura, con una grossa scatola ai suoi piedi e una pergamena con tutti i nomi;quando aprì la scatola, ne uscì qualcosa di indescrivibile, qualcosa che non avevo mai visto. Era una specie di fuoco che galleggiava nell’aria, ed era blu.
“Questo,” disse con voce solenne l’uomo, “è un fuoco fatuo, una creatura che rappresenta il destino. Se quando vi avvicinerete diventerà rosso, significa che siete gli Eroi. Se non accade nulla, preparatevi a tornare a casa a bocca asciutta. Ora vi chiamerò uno ad uno.”
“Kellin Quinn.” Un ragazzino mingherlino, con i capelli neri lunghi fino al mento e gli occhi verdi si avvicinò timidamente al fuoco fatuo, ma quello rimase lì, a galleggiare nell'aria con il suo colore naturale. Vidi la madre di Kellin scoppiare a piangere, mentre il figlio sembrava decisamente sollevato.
“Jack Barakat.” Questa volta il ragazzo era più grande, con un nasone e capelli un po’ biondi e un po’ scuri, ma anche lui fallì.
Stavo cercando di vedere qual era il prossimo ragazzo, quando all’improvviso mi sentii toccare una spalla e mi voltai di scatto, con un urletto poco virile.
“Oddio scusa, non volevo spaventarti!” Un ragazzo se ne stava appoggiato sul ramo accanto al mio, cercando di restare in bilico senza cadere. Aveva folti capelli biondi che gli ricadevano su due occhi blu come il mare e un’aria abbastanza simpatica. Lo guardai con lo sguardo più acido che potessi fare incrociando le braccia al petto, fingendomi offesissimo.
“Mi dispiace…Comunque io sono Bob.” Decisi di perdonarlo, in fondo si era scusato e poi non sembrava un tipo antipatico, ma non dissi comunque nulla.
“E tu sei…” Mi guardava con i suoi occhi così limpidi e con quell’aria da cane bastonato, così cedetti e gli risposi.
“Io sono Gerard.” Lui fece un sospiro di sollievo e continuò a parlare. Ma quanto parlava? Voglio dire, non c’era un bottone per spegnerlo?
“…Comunque non vorrei annoiarti con la mia storia. Parlami un po’ di te, come mai sei qui?”
Appoggiai la testa al ramo e indicai mio fratello. Poi visto che lui non sembrava capire gli spiegai.
“Sono venuto a vedere mio fratello Mikey, lui partecipa. Io la trovo una cosa alquanto stupida, quindi resto qui a guardare e basta.”
“Oh, capisco. Io sono semplicemente venuto a vedere quali saranno i ragazzi che ci salveranno.”
Già, se esistevano, pensai. Non ci credevo molto, e guardando i partecipanti, non c’era molta speranza. Rimanemmo a guardare la fila di ragazzi diminuire sempre di più, mentre Bob continuava a parlare. A un certo punto, smise di parlare. Il suo sguardo era catturato dalla competizione.
“Guarda questo ragazzo che capelli!” Disse ridendo, facendo uscire una risata anche a me. Mi cominciava a stare simpatico questo Bob.
“Raymond Toro.” Un ragazzo abbastanza alto e con tantissimi capelli ricci sparati in testa avanzò verso il fuoco, con i pugni stretti.
Vidi il fuoco cominciare a ingigantirsi, e poi divenne di un colore rosso acceso. Dalla folla partirono applausi e grida, e Raymond fece un grosso sorriso, poi si allontanò dalla strana creatura, che tornò blu. Allora c’erano davvero gli eroi! Questa prova cominciava a incuriosirmi.
“Wow! Il riccioluto è un eroe!” Bob cominciò a battere le mani, e io lo imitai.
“Oliver Sykes.” Un ragazzo si mise davanti al fuoco con le mani sui fianchi, in modo arrogante, come se fosse sicuro di essere speciale.
Quando si rese conto che si sbagliava cercò di prendere a calci il fuoco, ma una guardia lo prese dalla vita e lo portò via mentre lui urlava. Che stupido. Ero così preso da lui che non vidi che era l’ora di mio fratello.
“Michael James Way.” Mio fratello si avvicinò al fuoco e lo guardò da dietro le lenti degli occhiali. Dietro la sua faccia inespressiva notai un po’ di paura. Il fuoco fatuo fece un balzo verso il cielo e poi tornò di botto a terra, ed era rosso. Mio fratello era speciale. Era un eroe. Sentii una strana fitta allo stomaco, cos'era invidia? Dovevo essere felice per lui, in fondo ero stato io a non voler partecipare.
L’uomo disse altri nomi, ma io non lo stavo ascoltando. Dove sarebbe finito Mikey? Sarebbe morto? Mille domande mi attraversavano la mente, ma qualcosa, anzi, qualcuno, le mandò via. Era un ragazzo abbastanza bassetto, con capelli scuri che gli arrivavano al collo, e occhi marroni tendenti al verde. Non aveva nulla di speciale, eppure la mia ansia se ne andò completamente dal cuore.
“Frank Iero.” Allora era quello il suo nome, Frank. Lo vidi camminare, asciugandosi le mani sui pantaloni. Sembrava nervoso.
Vidi il fuoco diventare improvvisamente rosso sangue, e cominciò a girare velocemente intorno a Frank, che sembrava sul punto di svenire. Era un eroe. Non lo avrei più rivisto. Una lacrima scese sul mio viso, ma mi costrinsi a farla tornare indietro: in fondo non lo conoscevo neppure!
Ora ne mancava solo uno. Solo uno, e poi avrei visto mio fratello sparire per sempre. E Frank.
“Stai bene?” Mi chiese Bob. “Sembri pallido …” No che non stavo bene. Mio fratello se ne sarebbe andato via, e probabilmente non sarebbe mai più tornato a casa, ma non volli ammettere le mie paure.
“S-si tutto okay.”
“Victor Fuentes.” Il prossimo era un ragazzo alto forse poco più di Frank, con un cappellino con la visiera all’indietro e un piercing al naso. Vidi il fuoco diventare rosso, ma non andava da lui. Stava volando verso di me. Di me. Per la paura e la sorpresa caddi dall’albero e sentii tutti gli occhi della gente puntati su di me. Vidi la creatura del Destino scoppiare in un botto e mi chiuse in un cerchio di fiamme, che mi avvolsero tutto il corpo, e mi sentii bruciare i capelli. Poi il fuoco sparì. Aveva finito il suo compito, aveva trovato i quattro Prescelti, e io ero uno di loro.
Bob mi guardava sbigottito. “Sei un Eroe, Gerard!” Era felicissimo, e cominciò a fare urletti di gioia, ma io non lo trovavo per niente bello.
Tutti cominciarono a urlare, a quanto pare non lo trovavano giusto,visto che io non mi ero neppure iscritto,poi l’uomo zittì tutti.
“Il ragazzo è stato scelto! Non importa se non era sulla lista. E’ Destino che lui diventi un Eroe.” Poi si rivolse a me.
“Come ti chiami?”
“G-Gerard Way.” Balbettavo.
“Bene Gerard, vai con gli altri tre ragazzi.” Mi indicò Mikey, Ray e Frank.
Mi sentivo lo stomaco in subbuglio come se dovessi vomitare da un momento all’altro, e cercai con gli occhi mia madre per il panico.
Lei mi si avvicinò per salutare me e Mikey un’ultima volta e devo ammettere che, anche se ero forte, mi misi a piangere.
“Andrà tutto bene Gerard. Sono fiera di voi. Buona fortuna e siate prudenti.” Le parole di mia madre mi confortarono, mi asciugai le lacrime con la mano, e mio fratello sorrise, poi si allontanò, e mia madre ne approfittò per parlarmi in privato.
“Gerard, promettimi che ti prenderai cura di Mikey. Fallo per me.”
“Te lo prometto, mamma.” Era l’unica cosa che potevo fare per lei in quel momento. Le sorrisi un’ ultima volta, poi scomparve fra la folla.
Mentre cercavo di farmi spazio tra la gente che se ne andava dalla radura,sentii la voce di Bob.
“Addio!” Mi urlò,cercando di farsi sentire in mezzo a tutto quel chiasso. Io lo salutai con un cenno, prima di veder scomparire anche lui. Probabilmente non lo avrei più rivisto. Mentre cercavo ancora gli occhi di Bob fra la gente, qualcuno mi prese per un braccio e mi portò via. Era Frank.
“Dai sbrigati, dobbiamo andare via!” Mi trascinò via e mi portò da mio fratello e l’altro ragazzo dai capelli ricci.
“Ah comunque,” Disse facendomi un sorrisetto, “I tuoi capelli sono diventati rossi.” Oddio. Ci mancavano anche i capelli rossi. Mi misi una mano fra i capelli e le mie guance diventarono del loro stesso colore. Frank scoppiò a ridere e la sua risata era così stupenda che non riuscii a non ridere anche io, e alla fine si unirono anche Mikey e Ray. Poi vidi  un ragazzo più o meno sui venticinque anni avvicinarsi a noi, e sembrava arrabbiato. Aveva i capelli neri come il carbone abbastanza lunghi, occhi di un verde smeraldo, un piercing al labbro e uno al sopracciglio ed era molto alto.
“Io sono Will, e sarò il vostro istruttore. Seguitemi e non fate domande.” Ci guardammo intimoriti l’un l’altro, abbastanza spaventati da lui e poi lo seguimmo, senza sapere dove stavamo andando.
In quel momento capii che la mia vita sarebbe cambiata del tutto. Niente sarebbe più stato lo stesso.



Hey gente! Questa è la mia prima vera fan fiction sui My Chemical Romance e spero che vi piaccia! Ciau e tanta Frerard (~^-^)~

*clicca il tasto 'sol' sul piano e si dissolve nell'aria*

-S.

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Capitolo 2
*** Ever wanna come back, let me be the one to save you. ***


Non so per quanto tempo camminammo nella foresta , ma arrivati a destinazione i piedi mi dolevano come non mai, e la testa mi girava per le troppe emozioni.
Will ci portò in un palazzo tutto grigio abbastanza inquietante nel mezzo della foresta, dove probabilmente avremmo vissuto da quel momento, e noi quattro lo fissammo con aria spaventata e disgustata.
“Ora vi farò fare un giro della vostra nuova casa.” Disse con tono annoiato. Mi chiesi perché aveva sempre questo tono indifferente e stufo, come se ci facesse un favore ad allenarci.
Entrammo in un grosso salone con molte porte, e Will aprì la prima a sinistra, una porta molto grossa, tutta bianca.
“Questa è la palestra, dove vi allenerete per diventare veri Eroi.”Ce la fece vedere velocemente, e poi richiuse la porta, con un botto che risuonò in tutto il palazzo  che mi fece venire i brividi.
“Questa a destra invece è una porta che conduce alle scale per arrivare nelle cucine. Da lì c’è una porta di emergenza per uscire dalla casa.”
Poi ci portò verso le scale principali, che avevano un sottoscala chiuso a chiave.
“E quello cos’è? Perché è chiuso a chiave?” Anche se avevo paura di Will, la mia curiosità era tantissima, anche troppa.
“Non sono affari che vi riguardano. E per vivere bene e d’accordo con me non dovrete ficcare il naso dappertutto. Chiaro?” Tutti annuimmo, la paura sul volto.
Le scale ci portarono dritti nelle nostre camere. Will ci ordinò di portare le cose che avevamo con noi lì, e di passarci tutta la sera, perché il giorno dopo sarebbe stato duro:già avevo il terrore di quello che avremmo dovuto affrontare.
Le camere erano due, Mikey stava con Ray e io con Frank, e non erano molto accoglienti:la mia era abbastanza polverosa, e c’erano solo due letti spogli, un comodino e un grosso armadio.
Poggiai la mia borsa con le mie cose per terra, e mi buttai a capofitto sul letto. Dopo quella giornata tremenda ero esausto.
“Stanco?” Mi chiese Frank.
“Sì … non immaginavo di essere uno dei Prescelti… ero solo venuto a vedere mio fratello. Sai, anche se tutti i ragazzi vorrebbero stare al mio posto, io non credo sia molto bello. Non capiscono che il nostro è un compito difficile, quasi impossibile?” Mi sfogai, cercai di togliere il peso dal mio cuore. Io non mi aprivo con le persone, ma con lui era diverso.
Mi sorrise e annuì comprensivo.
“Tutto verrà al momento giusto. Ce la faremo, vedrai, ma prima dobbiamo allenarci. Poi si vedrà.”
Ma come faceva a essere così calmo? Forse in fondo aveva ragione … non dovevo preoccuparmi così tanto, ma non riuscivo a rilassarmi.
“Tranquillo dai. Adesso cerchiamo di dormire, anche io sono stanco.”
Mi misi sotto le coperte, ma non riuscivo a prendere sonno. Avevo troppe cose in mente, e mi mancava mia madre, mi mancava dormire nel mio letto, con il calore del fuoco. Quando finalmente mi addormentai feci degli incubi tremendi,in cui Will ci torturava e Mikey moriva.
Mi svegliai di soprassalto,tutto sudato, alle tre di notte, con il battito cardiaco accelerato e il respiro irregolare, e notai che Frank mi stava fissando.
“Incubi?Stavi urlando …”
“Oh … beh si in effetti non ho proprio avuto bei sogni. Cosa ho detto?”
“Urlavi il nome di Mikey e dicevi che dovevi proteggerlo.”
Avvampai per l’imbarazzo. Doveva avermi preso per pazzo, o per un fifone. Entrambe le cose non mi piacevano.
“Dai, ti tengo la mano finche non ti addormenti. Che ne dici?”
“Ehm, okay grazie ….”
Lui mi prese per mano, e finalmente mi sentii sicuro e protetto, come se lui rappresentasse la mia casa. Dopo qualche minuto mi addormentai, con il sorriso sul volto ora sereno.
 


Buongiorno popolo di EFP! Eccomi qua col secondo capitolo della mia fan fiction yay! Non so se si è notato, ma shippo tantissimo Frank e Gerard ahahahah
Bye bye!
-S.

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Capitolo 3
*** Everytime that you lose it sing it for the world. ***


Will aveva ragione:quella sarebbe stata una giornata pesante,molto pesante.
Stavo dormendo beatamente, quando sentii uno strano rumore:era Will, e aveva una trombetta in mano. Era quella l’origine del suono.
“Sveglia! Oggi bisogna lavorare!”
Mi chiesi perché doveva per forza urlare, dato che praticamente stavo ancora dormendo.
“Ma c-che ore sono …” Dissi, sbadigliando sonoramente.
“Le cinque e mezza.”
“Cosa?!” Lo guardai, come se fosse uscito di matto. Non era ancora sorto il sole!
“Mi hai capito benissimo. Alzati.” Brontolai qualcosa e scesi dal letto:notai che Frank non c’era, e che ero l’ultimo ad essersi alzato.
Dopo essermi preparato, scesi le scale e arrivai nella piccola mensa, dove gli altri stavano già facendo colazione:latte e cereali.
Mi sedetti accanto a Mikey e presi una manciata di cereali al cioccolato,che facevano letteralmente schifo, e ne dedussi che lì la cucina non era una delle migliori. Chissà se cucinava Will,mi chiesi.
Dopo quel meraviglioso pasto,fummo portati nella palestra,per il nostro primo allenamento. Mi tremavano le gambe.
“Bene,oggi vi insegnerò a combattere. Cominciamo con le cose principali:come dare i pugni. Dovrete prendere a pugni quell’attrezzo che si usa per il pugilato. Ognuno di voi ne avrà uno e sarà meglio che vi impegnaste.”
Ci mostrò la tecnica per tenere il pugno, ma io non ci capii granché, e i primi pugni che tirai erano completamente a vuoto, e vedevo Will ridere sotto ai baffi davanti ai miei errori, ma alla fine dell’allenamento un po’ di progressi li avevo fatti.
Quello che se la cavava meglio era Ray, mentre Frank e mio fratello non erano un granché.
Alla fine eravamo tutti e quattro esausti e ci trascinammo di nuovo nella mensa, per un pranzo mediocre:pasta,un po’ di pollo e delle patate, poi ci riposammo un po’ e tornammo di nuovo in palestra.
“Ahh benvenuti.” Will aveva un sorriso diabolico in viso.
“Oggi imparerete a schivare. Lo vedete questo?”Indicava un grosso macchinario che finiva con la punta di un cannone. Non mi pareva nulla di buono.
“E’ una macchina che spara palline della grandezza delle palle da tennis. Io posso regolare la velocità,e man mano la aumenterò. Voi dovrete schivarle, e se proprio non ci riuscite,potete fermarle dandogli calci. Gerard,vieni avanti.”
Ero certo che quell’istruttore malefico ce l’avesse con me. Comunque avanzai,e lui accese il macchinario. Un’ondata di palline mi arrivarono dritte in faccia, ferendomi il viso e le braccia:non riuscivo a fermarle,ero impotente,e sentivo un dolore atroce in tutto il corpo.
“Forza,che ci vuole?” Mi provocò Will.
Lui sembrava deciso a non spegnere la macchina fino a che non avrei evitato le palline,così cominciai a fare capriole e abbassarmi per evitarle,e dopo un po’ lui fece avanzare Frank,che se la cavò meglio di me.
La cosa che mi stupì fu che Mikey era bravissimo a schivare:era agilissimo e velocissimo,forse per le sue gambe lunghe.
Il giorno dopo fu ancora peggio:Will ci riportò di nuovo in palestra,e questa volta sapevo che sarebbe stato tremendo, e avevo ragione.
“Ragazzi,oggi combatterete veramente.”
“Cosa?E con chi?” Chiese Ray,agitato.
“Fra di voi ovviamente. Il primo combattimento sarà fra Frank e Gerard.”
Stava scherzando?Non mi sarei mai battuto con Frank,non potevo assolutamente fargli del male!
Guardai la faccia di Frank:era nervosa e spaventata,si vedeva che non voleva farlo,ma che aveva paura del nostro istruttore e che quindi non avrebbe detto nulla. Ma io ero diverso.
Così presi tutto il coraggio che avevo e feci un passo avanti,i pugni stretti.
“Io non combatto contro i miei amici.” Dissi in tono solenne. Non capivo come fossi riuscito a dirlo,mi sembrava che l’avesse fatto un’altra persona,non io. Will si girò e mi guardò malissimo.
“Ah,sì?”
“Sì.”
“Allora combatterai con me.”
Mi si formò un nodo allo stomaco,perché sapevo di cosa era capace Will. La verità era che me la stavo facendo sotto,ma non intendevo farglielo capire,avrei lottato contro di lui,sperando che non ci sarebbe andato troppo forte.
“Benissimo.”
Ci mettemmo al centro della palestra,e io sentii l’adrenalina nelle vene. Will mi tirò un pugno dritto sulla mascella,e io caddi all’indietro,con il labbro sanguinante e la vista offuscata,ma mi rialzai. Lui mi ributtò a terra con un altro calcio, e sentii il dolore espandersi in tutto il corpo:lui era sopra di me,e stava per darmi un altro pugno,quando non so come diressi il mio piede verso di lui e gli diedi un calcio dritto nello stomaco. Lui urlò dal dolore e si rialzò lasciandomi lì per terra.
“Lo scontro è finito.”
Tutto intorno a me era appannato,e la testa mi doleva. Vidi Ray,Mikey e Frank avvicinarsi a me.
“Sei stato grande!Bello quel calcio!”Esclama Ray,interrotto da Frank preoccupato per i miei lividi.
“Zitto Ray!Come stai?E’ tutto okay?”
Queste furono le ultime parole che sentii,poi ricordo solo il buio.

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Capitolo 4
*** Just leave the party with me, and never go home. ***


Mi risvegliai nel mio letto,con un forte bruciore a un braccio e a tutta la faccia,e Frank era accanto a me. Mi accorsi che mi aveva medicato e fasciato le ferite,ma ero sicuro che in quel  momento non dovevo avere una bella faccia.
“Si è svegliato!”Urlò Frank,e questo mi ricordò che mi doleva la testa,non riuscii a trattenere un gemito,e lui se ne accorse.
“Oddio scusa …” Poi sentii un’altra voce familiare.
“Gerard?Gerard,mi senti?”Era Ray.
“Mhm…si ti sento,Ray. Ma non è che potreste parlare un po’ più piano?”
“Oh,si certo,scusa.”
Perché tutti si scusavano?Mica era colpa loro se io ero stupido e testardo e mi ero fatto pestare da Will. Tentai di alzarmi,ma un’altra figura mi fermò. Mio fratello.
“Non stai ancora bene Gerard. Resta a dormire un po’.”
Ma io non volevo dormire:in quel momento non ne avevo bisogno,e volevo alzarmi,così ignorai Mikey e raccolsi tutte le forze che avevo per tirarmi su. Le gambe non volevano lavorare, e la testa non collaborava,ma cercai in qualche modo di farcela. Alla fine Frank si accorse che faticavo a muovermi e mi aiutò.
All’improvviso arrivò Will,e la sua presenza mi fece salire ancor più la rabbia e l’energia.
“Ah,vedo che ti sei ripreso,bene. Devo farvi un discorso,seguitemi.”
Volevo ribattere qualcosa,ma sapevo che non era una buona idea,e fra l’altro ero io che avevo accettato di scontrarmi con lui,anche se sapevo benissimo che era forte.
Ci portò nel salone e tirò fuori un grosso librone vecchio e polveroso,poi si sedette su una poltrona e incitò anche noi a farlo.
“Questo è il libro che riporta tutta la Profezia,ci sono cose che nessuno sa su di voi,e credo che siate pronti a sapere la verità.”
Ci scambiammo tutti occhiate perplesse. Cos’è che non sapevamo?
Will si schiarì la gola e poi cominciò a leggere.
“Voi siete i Killjoys.Sì,questo è il vostro vero nome. Ora vi dirò come secondo la profezia si chiamano i Killjoys.” Tutti annuimmo,senza dire una parola.
“Ora,ognuno si riconoscerà in uno di questi quattro KIlljoys,perché qui ci sono le descrizioni. Il primo è Party Poison,il leader dei KIlljoys. E’ il più coraggioso,ma anche il più testardo. La sua caratteristica sono i capelli rossi.”
Sentii lo sguardo degli altri su di me e arrossii,diventando del colore dei miei capelli.
“Poi c’è Kobra Kid,il più silenzioso,ma anche il più intelligente. Visto che non parla quasi mai,non si può capire cosa gli passa per la mente,e non ci si aspetta che sia brillante,ma lo è.”
Quello era ovviamente Mikey,e lo sapeva anche lui,perché cominciò a guardarsi intensamente i piedi. Chissà cosa pensava in quel momento.
“Il prossimo è Fun Ghoul. Lui è il più leale,ma soprattutto il più saggio. Quando uno dei suoi amici è agitato lui riesce sempre a calmarlo.”
Frank. Mi venne in mente la notte in cui mi aveva rassicurato aiutandomi a dormire,dicendo che sarebbe andato tutto bene. E io gli avevo creduto.
“E l’ultimo,ma non meno importante,è Jet Star,il più ottimista ,il più divertente e il più allegro,ed è il più bravo a combattere a mani nude.
Ray sorrise,lui non era in imbarazzo,non lo era mai,lui era fatto così. In quel momento capii che noi ci completavamo l’uno con l’altro. Se io ero irrequieto o agitato,mi tirava su Frank con la sua calma o Ray con il suo ottimismo e la sua allegria perenne. Quando avremmo avuto bisogno di piani e progetti per compiere azioni pericolose potevamo contare su Mikey,e io dirigevo tutti,incitandoli ad agire. Eravamo una squadra.
“Bene,spero che ognuno di voi si sia riconosciuto in uno di questi eroi. Quando uscirete da qui e dovrete affrontare il mondo reale sarete pronti. E ricordatevi di chiamarvi sempre con i soprannomi,per non dichiarare la vostra identità a chi non la deve sapere.”
Io guardai Frank e lui mi sorrise.
“Sapevo che dovevi essere tu il capo. Non hai paura di niente tu.” Mi sussurrò nell’orecchio. Ma io sapevo che non era così:avevo paura di molte cose,per esempio di perderlo. O perdere mio fratello o Ray.
Li avrei sempre difesi,qualunque cosa sarebbe accaduta.

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Capitolo 5
*** Can I be the only hope for you? Because you’re the only hope for me. ***


Passarono i giorni,le settimane,i mesi e cominciavo ad odiare davvero quel posto in cui ero confinato. Volevo essere libero.
E comunque ormai Will ci aveva allenati abbastanza:sapevamo combattere,sapevamo sparare,sapevamo schivare,e ora correvamo molto più velocemente di prima. Eravamo pronti,pronti per salvare il nostro Paese.
Una sera,ero sdraiato sul mio letto a pensare,quando Mikey mi prese il braccio ferito, facendomi uscire un urlo.
“Mikey quello è il mio braccio ferito,cavolo!” Sbraitai,perché già ero nervoso per conto mio.
“Oh scusa…vieni devi vedere una cosa però!”
“Mikey…”
“E’ importante,forza!” Mi strattonò con forza l’altro braccio e alla fine lo seguii,borbottando fra me e me.
Mi portò giù per le scale di corsa,poi verso il salone,e si fermò davanti al sottoscala:notai che era aperto,e il lucchetto era a terra.
“Lo hai…?”
“No,non l’ho scassinato io,è questo che è strano. Comunque,vuoi vedere cosa nasconde questa porta?”
Ero curioso. Terribilmente curioso,e lo sapevo,ma non potevo fermarmi,così annuii. Mio fratello aprì con cautela la porta,come se ci fosse nascosto un mostro. La luce illuminò un piccolo stanzino tutto impolverato,e pieno di armi. C’erano pistole,fucili,coltelli e altre armi di tutte le dimensioni immaginabili. Mi ritrovai a fissarlo con la bocca aperta,mentre mio fratello sorrideva compiaciuto,fiero di aver scoperto quel segreto.
“Lo diciamo ai ragazzi?” Non ero sicuro che fosse una buona idea,ma sapevo che Mikey avrebbe trovato una soluzione. Era o no Kobra Kid?
“Sì.” Non aggiunse altro,solo sì.
Dopo questo tornammo in camera e io mi sdraiai di nuovo sul letto,accanto a Frank.
“Dovremmo scappare da qui.” Dissi tutto d’un fiato,come se,se le avessi dette troppo lentamente,quelle parole sarebbero fuggite dalla mia bocca.
“Credo anche io.”
Non aggiungemmo nient’altro,fino a quando Ray e Mikey non entrarono in camera.
“Ehy!Come mai quelle facce pensierose?” Ci chiese Ray,con il suo solito sorriso.
“Vorremmo andare via di qui,che ne dite voi?” Questa volta,con mio sommo sollievo,fu Frank a parlare. Anche se ero il leader,non ero bravo con le parole. Ero meglio con i fatti.
Ray e Mikey annuirono in segno di approvazione. A nessuno di noi piaceva stare in quel posto,con Will come tiranno. Notai che Mikey aveva lo sguardo perso nel vuoto,e lo sguardo concentrato. Probabilmente stava pensando a quante possibilità avevamo di riuscire nella nostra impresa. Poche,sicuramente.
“Dovremmo avere un piano però.” Ray aveva ragione,dovevamo avere almeno una strategia.
“Ho un’idea.” Disse Mikey. Tutti ci azzittimmo,perché sapevamo che le idee che uscivano dalla mente di mio fratello erano sempre geniali.
“Allora,innanzitutto uno di noi deve andare a prendere le armi nel sottoscala,di modo che,se ci sono guardie siamo pronti ad affrontarle.” Ray e Frank ci guardarono con un’aria spaesata. Poi ricordai:loro non ne sapevano nulla,così io gli spiegai la storia del ripostiglio delle armi.
“Poi,di notte,verso mezzanotte,quando siamo sicuri che Will stia dormendo,ci dirigiamo verso le cucine:lì c’è un’uscita di emergenza,ricordate?”
“Vado io a prendere le armi.” Si fece avanti Frank,serio in volto.
“E poi torno in camera,ci dividiamo le armi e scendiamo,giusto?”
“Giusto.” Affermò Mikey.
Avevamo un piano,ora era il momento di metterlo in atto:la notte stessa saremmo evasi da quella specie di prigione.
Quella sera mi misi a dormire anche se non ero affatto stanco,per via dell’eccitazione e dell’adrenalina che avevo in corpo. Finalmente sarei stato libero.
Verso mezzanotte,vidi Frank alzarsi dal letto e uscire dalla nostra stanza,così mi alzai anche io per mettere in una borsa le mie cose e mi vestii,con le mani che mi tremavano.
Passarono i minuti,ma lui non tornava,e cominciavo a preoccuparmi. Facevo avanti e indietro per la camera per passare il tempo,e proprio quando stavo per arrendermi,tre figure scure mi raggiunsero.
“Ecco le armi.” Disse Frank a bassa voce,buttando a terra in mezzo a noi un grosso sacco. Io presi due pistole bianche,Ray un fucile,Mikey una pistola un po’ più grossa delle mie,e Frank una pistola e un coltello.
Ci incamminammo piano piano verso le cucine in punta di piedi,con me in testa:cercavamo di evitare il minimo rumore,perché l’udito di Will era impeccabile.
In poco tempo raggiungemmo la porta che sbucava alle cucine,ma quando entrammo,con mio terrore,vedemmo una figura nera sbucare dall’ombra. Era Will,e aveva un ghigno disegnato in faccia che non mi piaceva per niente.
“Bene,bene,bene… cosa cercavate di fare di nascosto eh?”
“Come lo hai scoperto?” Dissi,quasi urlando.
“Ho telecamere in tutto il palazzo. Io vedo ogni cosa.”
Vidi la delusione sui volti dei miei amici:avevamo assaporato la libertà,e ora la volevamo davvero.
“Comunque … congratulazioni,bel piano. Avete passato l’esame.”
“Cosa?!” Chiesi,incredulo. Cosa voleva dire,che esame?
“Vi ho aperto io la porta del sottoscala,per mettervi alla prova. E l’avete superata,ora siete dei veri Killjoys.”
Ci guardammo,increduli,ma felici allo stesso tempo,anche se non sapevamo cosa ci aspettava ora.
“Dovrete andare a cercare la bambina citata nella Profezia. Lei ha più o meno otto anni adesso, e si trova con i suoi genitori in una villa,nei pressi del palazzo del Re. Dovete andare da lei e proteggerla a tutti costi. Lui la sta già cercando.”
“Chi lui?” Chiese Ray.
“Il Re,il nostro nemico da sconfiggere. Se lui viene distrutto,il Lato della Luce regnerà. La sta cercando perché sa che è l’unica che può annientarlo.”
Noi annuimmo,ma ancora non sapevamo l’importanza che aveva il nostro compito. Will ci sorrise per la prima volta,e ci aprì la porta.
“Prego,andate. E buona fortuna.”
Uscimmo,e un’ondata di gioia mi attraversò tutto il corpo. Sentii la brezza d’estate avvolgermi completamente,e mi fermai a guardare le stelle,che brillavano nel cielo blu.
Per l’euforia di quel momento abbracciai Frank,che,sorpreso,accettò il mio abbraccio. Per un momento ci guardammo negli occhi,e dimenticai tutto:dimenticai che non ero un semplice ragazzo,dimenticai che il nostro compito era quasi impossibile da compiere,dimenticai mia madre che ora si trovava da sola a casa. Ci guardammo in modo diverso dal solito,come se non fossimo solo compagni di viaggio,uniti dal Destino,ma qualcosa di più,qualcosa che non conoscevo. Quella sensazione mi pareva familiare,e in effetti lo era:mi ero sentito così quando avevo visto per la prima volta Frank,quando scoprii di essere uno dei Prescelti. Avevo paura,ma lui riuscì a distrarmi.
Dopo un po’ distolsi lo sguardo,imbarazzato e con le guancie rosse,e lui sorrise divertito di fronte alla mia espressione.
Dopo quel momento di pura adrenalina e felicità,la mia mente cominciò a lavorare,e a preoccuparsi di nuovo.
Sapevo che da quel momento sarebbe stato tutto diverso,che non c’era più Will a correggere  nostri errori. Ora dovevamo cavarcela da soli,e non potevamo sbagliare,c’era in gioco la nostra vita. Ma in quel momento non volevo pensarci,volevo solo essere felice,per una volta nella mia vita.
 
Hey Killjoys! Eccomi di nuovo qui col quinto capitolo di We Are The Kids From Yesterday. Insomma i nostri Eroi devono affrontare la vita reale adesso... E chi sarà questa famosa 'bambina' che appare nei video di Na Na Na e Sing di cui si parla tanto? Gerard riuscirà ad essere il Party Poison che tutti si aspettano che sia? Lo scoprirete nel prossimo capitolo... Se lo volete fate taaante recensioni!
E ricordate:
Killjoys never die.
Ciao ciao gente!
-S

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Capitolo 6
*** Ain't nobody gonna take my life, ain't nobody gonna get the best of me. ***


Il vento mi scompigliava i capelli,mi entrava nei polmoni,mi faceva bruciare gli occhi,la velocità mi dava la nausea,ma anche un senso di libertà che non si poteva dimenticare.
Will ci aveva dato quattro moto per raggiungere il palazzo dove stava la bambina in poco tempo e,anche se la missione era seria e pericolosa,io mi stavo divertendo da matti. Il pericolo mi emozionava.
“Dovresti metterti il casco,Gerard.” Frank si avvicinò a me con la sua moto,sempre preoccupato per la mia vita.
“Quanto sei noioso … e comunque sono Party Poison,ricordi?”
L’espressione seria di Frank mi divertiva,e non riuscii a trattenere una risata.
Viaggiammo per molto tempo,poi ci fermammo di fronte a una villa enorme,da ricchi. Ci avvicinammo al portone e bussammo,ma non arrivava risposta.
Ray mi si avvicinò. “Secondo te non sono in casa?” La risposta arrivò subito. Il cancello della casa si aprì e in un attimo entrammo,ma non c’era traccia dei genitori della bambina.
Sentimmo un botto,poi un urlo,e il sangue mi si raggelò nelle vene. Era una voce femminile,di una bambina:io e Frank ci guardammo,poi corremmo per tutto il giardino fino ad arrivare alla porta di casa. Era aperta.
Entrammo con cautela. La casa era totalmente a soqquadro:mobili rotti,lampade fulminate,e … sangue ovunque.
Stavo per urlare,quando un gruppo di soldati ci si avvicinò.
“Mani in alto,voi quattro!Chi siete?” Io di certo non volevo dirgli la mia identità,né arrendermi.
“Fatti nostri.” Poi tirai fuori la pistola e,cercando di ricordare gli insegnamenti di Will in quel trambusto,sparai,prendendo la maggior parte dei soldati.
“Mikey,vai a cercare la bambina di sopra.” Sussurrai a mio fratello,che annuì e se ne andò correndo,poi ricominciai a sparare a raffica.
Quando tutti i nostri nemici caddero a terra,mi rilassai e cercai di non farmi prendere dal panico. Dopo poco Mikey tornò con in braccio una ragazzina dai capelli scuri e ricci,con uno sguardo spaventato.
“Ehy,come ti chiami?”
“Bandit … volete uccidermi?”
Risi. “Certo che no!Siamo i Killjoys,siamo venuti a salvarti. Io sono Party Poison.” 
Lei mi rivolse un debole sorriso. “I miei genitori sono morti.”
“Oh,mi dispiace Bandit … non preoccuparti,da oggi viaggerai con noi. Tu conosci la Profezia?”
“Sì ma non capisco come potrei sconfiggere quel tiranno del Re…”
Veramente me lo chiedevo anche io. Lei era così piccola,come poteva annientarlo?
“Andrà tutto bene. Tranquilla. Noi siamo Fun Ghoul,Kobra Kid,e Jet Star.” Aggiunse Frank,con il suo solito tono calmo.
“Dove dobbiamo andare ora?Che dobbiamo fare?” Chiesi a Mikey sottovoce.
“Torniamo da Will con Bandit,lui ci dirà cosa fare.”
Arrivati alla nostra vecchia casa Will ci accolse,stranamente con affetto. Questo ragazzo doveva avere davvero una doppia personalità,sennò non si spiegavano i suoi cambi di umore.
“Buongiorno!Sapevo che ce l’avreste fatta. Venite dentro,prego.”
Ci invitò in salone e ci sedemmo sulle poltroncine.
“Allora ragazzi,innanzitutto voglio informarvi che questa sarà la vostra nuova base:quando vorrete venire o quando non saprete che fare,venite qui,io vi aiuterò.”
Mi chiesi da quando Will fosse diventato così comprensivo e cordiale.
“Solo che … io non so veramente cosa dovete fare ora,ma so dove dovete andare per avere delle risposte:dalla maga e indovina Priscilla,colei che ha creato la Profezia,che fino ad ora si è avverata. Questa bussola vi porterà da lei,ha dei poteri speciali.”
“Ma deve venire anche Bandit?” Chiese Ray,precedendomi:avevo la stessa domanda in testa da un po’.
“Certo!Lei è importantissima e dovete difenderla a costo della vita.”
Guardai la bambina:era preoccupata,ma anche determinata ad aiutarci. Sembrava essere molto coraggiosa.
Annuimmo tutti insieme,uscimmo,e rimontammo sulle moto,pronti a una nuova avventura. Guardai la bussola:puntava l’est,stranamente. Era vero che aveva dei poteri speciali allora.
Non ricordo per quanto tempo guidammo,ma ricordo che a un certo punto la bussola cominciò a vibrare,sempre più forte mano mano che il tempo passava.
Vidi sulla mia destra un palazzo grigio con una porta scassata. Era situato in un vicolo abbandonato,e il mio intuito mi diceva che era il posto giusto,sapeva di magia.
“C’è nessuno?” Chiesi,con voce tremante per la paura:il palazzo era al buio,e io ne avevo una paura folle,sin da quando ero piccolo.
“Chi sei?” Mi rispose una voce gracchiante e gelida.
Avanzai,prendendo tutto il coraggio che avevo.“Party Poison.”
“Ohhh,Party Poison. Ci sono anche i tuoi amici con te?”
“Sì.”
“Aspettavo con ansia il vostro arrivo,Killjoys.”
Dall’oscurità apparve una figura,ma non riuscivo a individuarne bene i lineamenti a causa dell’oscurità. Vedevo solo due enormi occhi verdi smeraldo.
Poi sentii uno schiocco di dita, una luce si accese e finalmente la vidi. Era una donna più o meno sulla trentina,abbastanza bassa,con capelli neri corvini ricci,il naso lungo,e gli occhi che le scintillavano. Aveva un’aria molto misteriosa.
“So perché siete qui,e posso aiutarvi.” Prese la mano di Bandit. “Lei è la chiave di tutto. Anche se non lo sa,lei possiede della magia nel suo corpo,magia del Bene,e molto potente,ma non sa ancora usarla.”
Frank si intromise.“E chi potrebbe insegnargliela?”
“Io,ovviamente!” Fece una risata fredda,che mi fece venire i brividi.
“Dovreste lasciarmi Bandit per un po’ di tempo,di modo che io possa insegnarle i principi della Magia. Che ne dite?”
Mentre Priscilla parlava,la mia mente lavorava intensamente. Potevo fidarmi di lei,o era meglio tenersi la bambina?Però se Bandit non sapeva usare la Magia,voleva dire che non poteva eliminare l’Oscurità…
Frank,Mikey e Ray si girarono verso di me,aspettando il mio giudizio.
“D’accordo.” Dissi,infine.
“Perfetto. Però in cambio voglio qualcosa.” Ecco,lo sapevo. Non era possibile che lo facesse senza prezzo.
“Cosa vuoi?”
“Tempo fa il Re mi ha rubato la mia sfera di cristallo magica,e la rivoglio indietro. Lui la tiene nel suo palazzo. Si trova esattamente nella sua stanza sulla sua scrivania e non se ne fa niente:me l’ha sequestrata solo perché dentro ci avevo letto la Profezia.”
“Come fai a sapere dov’è?” Chiesi,con diffidenza. Non mi piaceva molto quella donna.
Lei fece un sorriso freddo,come i suoi soliti.
“Sono una maga ricordi?Allora,mi porterai la mia sfera?” Mi porse la mano e io gliela strinsi:ora avevamo un patto.
“Fra quanto torno con la sfera e mi riprendo Bandit?”
“Mi basta un mese. Ti consiglio di andare a prendere subito la sfera:potrebbe non essere semplice rubarla sotto agli occhi del Re e delle sue guardie. Buona fortuna.”
Mi sentii un groppo alla gola:aveva ragione,non sarebbe stato affatto semplice rubarla,con il Re in giro. Mi chiesi se sarei tornato vivo oppure no. Considerando la seconda opzione mi vennero i brividi,ma non volevo farlo capire. Volevo proteggermi nel mio scudo,nella mia nuova identità di Party Poison,che era sempre coraggioso.
Così pensai a un’espressione da duro e la usai. “Ce la faremo non preoccuparti,Priscilla.”
Salutai Bandit con un abbraccio e Priscilla con un cenno del capo e uscimmo dal suo nascondiglio,pronti per una nuova avventura,un’avventura molto pericolosa.

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Capitolo 7
*** So just save yourself and I'll hold them back tonight. ***


Quando ero alle elementari mi avevano portato in gita a vedere da fuori il palazzo reale,sotto ordine del Re,ma non me lo ricordavo così bello e … prezioso.
Era enorme,tutto d’oro e con molte finestre,e aveva anche un bellissimo giardino perfettamente curato. Mi chiesi come poteva una persona così orribile vivere in un palazzo così bello.
“Allora,entriamo?” Eravamo tutti e quattro davanti al cancello,ma non osavamo entrare,e Frank ruppe il silenzio.
Feci un respiro profondo,strinsi i pugni,e feci un passo avanti.
“Sì. Andiamo.” Scavalcai con un salto il basso cancello e incitai gli altri a seguirmi. Cominciai a correre nell’erba morbida,senza più guardarmi indietro:ormai ero dentro,e non potevo permettermi ripensamenti.
Quando arrivammo alla porta che portava all’interno del palazzo ci trovammo due guardie,e lo scontro fu inevitabile. Le cogliemmo di sorpresa,io e Mikey gli sparammo proprio al petto,e i due soldati caddero a terra con un tonfo. Li superammo velocemente,e sfondai la porta con un calcio,per poi ricominciare a correre sulle scale che dovevano portare alla stanza del Re. Sembravano infinite,e i muscoli mi bruciavano,ma in quel momento non era importante.
Mi fermai un attimo per capire che direzione prendere,quando mi sentii il respiro mancare:una guardia mi stava strozzando. Mi divincolai e tentai di sferrargli un calcio,ma lui fu più veloce di me e mi tirò un pugno dritto sul naso,che mi fece cadere all’indietro. All’inizio sentii un dolore insopportabile,poi vidi il sangue cominciare a uscire,e il naso quasi non me lo sentivo più,ma continuai a combattere lo stesso. Un altro gruppo di guardie ci raggiunse,ma noi li mettemmo tutti K.O.
Sentii le braccia e la faccia dolermi,così mi sedetti a terra e appoggiai la testa al muro;Frank mi imitò.
“Hai … bisogno di qualcosa per il tuo naso?Il sangue non sembra fermarsi …” Mi chiesi come faceva Frank a preoccuparsi del mio naso in quel momento,con tutto quello che stava accadendo. Comunque non è che gli altri stessero bene:Mikey aveva il labbro sanguinante,Ray parecchie ferite sulle gambe,e Frank alcuni graffi in faccia e sulle braccia.
“Non preoccuparti per me. Invece,dove dobbiamo andare ora?”
Mikey si intromise. “Dobbiamo ancora salire le scale:la camera del Re è sulla torre.”
A quelle parole mi venne la nausea. Non avevo mai salito così tante scale in vita mia. In quel momento il mio corpo implorava di rimanere lì seduto,ma la mia mente no. Non potevo arrendermi. Così mi alzai e presi la pistola.
“Andiamo forza,prima che altre guardie ci raggiungano.” Nessuno obiettò,così ricominciammo a salire le scale dorate,che sembravano infinite.
Alla fine vidi sulla mia destra una porta argentata,ed era socchiusa. Stavo per entrare,quando una voce si intromise nella mia mente. Era troppo facile,doveva esserci una trappola. Frank notò che mi ero bloccato davanti alla porta,senza spiegazioni.
“Gerard … non entriamo?”
Cercai di non pensare a quale inganno aveva preparato il Re per noi,e aprii la porta con precauzione.
La camera era abbastanza grande,con un letto a baldacchino in oro,un grosso armadio con accanto una libreria piena di libri dalle copertine nere,e la famosa scrivania,dove in effetti c’era una grossa sfera di cristallo trasparente. La presi con cautela,e stavo per andare via,quando una mano mi toccò la spalla,facendomi sobbalzare.
La mano apparteneva a un uomo abbastanza anziano,con capelli neri striati di grigio e occhi di un azzurro spento,quasi grigio,avvolto in un mantello nero. Era il Re.
“Aspettavo con ansia il vostro arrivo,Killjoys.”
Deglutii a fatica,e cercai di mantenere lo sguardo di lui,mentre il Re ci squadrava da capo a piedi.
“Quindi,voi dovreste essere gli eroi?Vi pensavo più forti e meno … sanguinanti.” Fece una risata priva di gioia notando le ferite che le sue guardie ci avevano procurato.
“Ora,ridatemi la sfera,e non vi accadrà nulla di brutto.”
“Mai!” Urlai,avvicinandomi di più a lui.
“Ah davvero?Bene.” Un sorriso maligno si formò sul suo volto,e lui schioccò le dita.
Poi,su una sedia che stava in quella stanza,apparve l’ultima persona che mi aspettavo di vedere. Mio padre. Era pieno di ferite in tutto il corpo,e urlava. Ma non era possibile,mio padre era morto in guerra. Non poteva essere lì.
“Papà!!!” Mikey urlò,con le lacrime agli occhi,e lo raggiunse.
“Se non mi date la sfera,vostro padre morirà dissanguato.”
“Mio padre è morto in guerra!Non può essere qui!” Dissi in tono deciso.
“E invece sì. Lui non è morto,è stato solo catturato. Datemi la sfera,e lui sarà libero. Altrimenti …”
Cercai di elaborare le cose. Mio padre era vivo. E urlava e ci chiedeva,ci implorava, di liberarlo.
“Vi prego!Figli miei,dategli la sfera,salvatemi!” Vedevo le sue ferite perdere sempre più sangue,il suo volto diventare sempre più pallido.
Mikey cercò di rubarmi dalle mani il tesoro che tutti volevano,e Frank e Ray dovettero afferrarlo dalla vita per calmarlo e fermarlo.
“Dammi la sfera!Dobbiamo liberarlo!” Urlava e piangeva allo stesso tempo,ma io non sapevo che fare,ero confuso. Poi capii. Quello non era mio padre:mio padre avrebbe dato la vita per un progetto così importante,non ci avrebbe mai implorato di consegnare la sfera al Re. Mai. Si sarebbe sacrificato,ed è proprio quello che ha fatto in guerra. Era solo un’allucinazione creata dal Re.
“Mikey,fermati,non è reale!”
“Certo che è reale,e io ho la possibilità di salvarlo!” Non avevo mai visto mio fratello così:le lacrime gli rigavano il volto,e urlava. Non lo avevo mai visto urlare. Poi notai un altro dettaglio importante:quell’uomo aveva gli occhi grigi. Nostro padre aveva gli occhi verdi luccicanti,come due smeraldi;quelli erano spenti,proprio come quelli del Re.
“Mikey.” Dissi con dolcezza. “Guarda i suoi occhi.”
Mio fratello si fermò per un attimo,poi si rese finalmente conto che era una visione.
“Ha gli occhi grigi. Nostro padre li ha verdi. Anzi,aveva. Lui è morto. E’ morto in guerra per noi.”
Vidi il re infuriarsi,e l’allucinazione sparì in un lampo.
“Anche se siete ridotti male,vedo che non siete stupidi. Allora passerò ai fatti.” Alzò una mano,come per strozzare qualcuno di invisibile,e vidi Ray accasciarsi a terra,con le mani sulla gola,come per cercare aria. Stava strozzando Ray con la magia.
“R- … Jet Star!!!” Frank urlò,implorando il Re di lasciarlo andare.
“Datemi la sfera,e risparmierò il vostro amico.”
“No,non dategliela!Dovete salvare il nostro Paese!” Ero totalmente confuso,da una parte il Re che minacciava di uccidere Ray,dall’altra lui che diceva che si sarebbe sacrificato per salvare l’umanità.
Mi avvicinai al Re,con la sfera in mano. Non potevo lasciare che Ray morisse davanti ai nostri occhi per colpa mia.
“Vabbene. Ecco la sfera.” Gliela porsi.
“No!!!” Urlò Ray tossendo,e,con le ultime forze rimaste,diede un colpo alla sfera che cadde e rotolò ai piedi di Mikey,che la riprese subito,per poi scappare via,prima di perderla di nuovo.
Il Re sbottò e urlò,poi scomparve in una nuvola di fumo nero. Aveva perso,ma io avevo perso Ray. Lo vidi accasciarsi al suolo,col sorriso sulle labbra. Gli presi il polso,ma il suo cuore aveva smesso di battere. Era morto.
Sentii le lacrime scendermi sulle guancie,calde e pesanti,e qualcuno mi strinse la vita in una abbraccio rassicurante e forte.
“E’ stato un grande uomo. Sarà ricordato per sempre come un vero eroe. Si è sacrificato per tutti noi.” Frank cercava di rassicurarmi con la sua solita voce rilassata,ma questa volta sentivo che era rotta dal pianto. Annuii,incapace di parlare.
“Sarà meglio che ci muoviamo. Non mi piace per niente questo posto,e voglio mettere al sicuro la sfera.” Annuii ancora e lo seguii fuori dalla stanza. Volevo avere almeno la metà della calma e della saggezza di Frank,che non stava cercando di non strozzarsi con le lacrime che uscivano come un fiume salato dai suoi occhi. Guardai per ultima volta Ray,come per ricordare il suo volto per sempre,poi me ne andai.
Avevamo iniziato il nostro compito in quattro,ora eravamo in tre.

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Capitolo 8
*** Love won't stop this bomb. ***


Eravamo di nuovo davanti a quella casa che mi faceva tanta paura,con i suoi muri grigi incrostati e pieni di polvere,con quella porta scassata e il buio che l’avvolgeva. La casa di Priscilla.
“Se vuoi vado solo io …” Frank mi mise una mano sulla spalla,cercando di consolarmi,ma mio fratello mise subito in discussione la cosa. Non era una mossa intelligente secondo lui.
“No,Priscilla potrebbe non ridarci Bandit,è una maga quella,non mi fido tanto. Dobbiamo essere insieme,dobbiamo essere pronti anche a combattere se necessario.” Erano le prime parole che spiccicava da quando Ray era morto. Ed erano passate due settimane.
“Non usare la tua voce senza motivo,a quanto pare vuoi risparmiarla. Ma non preoccuparti. Vengo anche io.” Mi pentii subito di aver detto quelle parole amare:avevano segnato Mikey nel profondo,lo avevo capito. Non aveva commentato alle mie parole,ma la sua espressione era cambiata. Si era dispiaciuto.
“Scusa,io …” Volevo che mi perdonasse. In quei giorni non ero io. Avevo le occhiaie perché non riuscivo a dormire ed ero sempre nervoso e acido. Me ne accorgevo,ma non riuscivo a tornare il vecchio Gerard. Lui era scomparso da tempo,ormai. L’unico rimasto più o meno lo stesso era Frank:lui era sempre calmo e in quei giorni questa sua virtù mi faceva saltare i nervi.
“Non importa.” Mi interruppe Mikey,la voce fredda. Volevo controbattere,ma alla fine rinunciai. Stavo per entrare nella casa,quando,con mio enorme sollievo,Bandit mi venne incontro.
“Party Poison!Sei qui!” La abbracciai forte,perché ormai era l’unica persona che credeva fossi un Eroe. Volevo sentirmi dire che ero forte,anche se sapevo di non esserlo.
“Meno male che siete arrivati … non ce la facevo più di stare con quella stregaccia!” Risi,cosa che non mi accadeva da non so quanto tempo,e le scompigliai i capelli già in disordine.
Sentii una voce femminile,potente e fredda come il ghiaccio. “Intanto ‘quella stregaccia’ ti ha insegnato tutto quello che sai.” Priscilla sbucò dall’oscurità,metteva quasi terrore. Aveva un abito blu scuro lungo fino ai piedi con una cintura nera sulla vita e i suoi capelli ricci le ricadevano sul collo,accanto a degli eleganti orecchini molto grossi.
“Salve Priscilla.” Fu l’unica cosa che riuscii a dire. Lei mi scrutò da capo a piedi,notando i miei capelli rossi in disordine e gli occhi stanchi.
“Non hai una bella cera,Party Poison,come mai?” Poi spostò lo sguardo per la prima volta dietro di me e studiò le figure di Mikey e Frank.
“Ah,capisco. Il tuo amico non ce l’ha fatta quindi.” D’un tratto mi irrigidii,la morte di Ray era l’ultima cosa di cui parlare,e non risposi.
“Dato che avevamo un accordo,vorrei riavere la mia sfera,grazie.” Gli porsi quella palla lucente e trasparente che tutti volevano,e presi per mano Bandit,pronto per andare.
“Aspetta. Ci sono brutte notizie.” Disse,guardando nella sfera.
“La bambina da sola non può sconfiggere il Re. Serve qualcosa di più potente della sua magia. Serve un … un coltello.”
“Che coltello?”
Lei si girò i pollici,evidentemente pensando da che parte cominciare. “Ti sei mai chiesto perché proprio Bandit fosse destinata a uccidere il Re?”
“Veramente no.” Era la verità:io mi ero sempre aggrappato alla Profezia,senza nemmeno capirla a fondo,a quanto pare.
“Vedi,il Re è un mago potentissimo,e può essere sconfitto solo da se stesso. Bandit può ucciderlo perché è sua figlia,quindi una parte di lui è nel suo corpo.”
“Cosa?!Ma i suoi genitori sono morti!” Ero confuso,come poteva quella bambina essere la figlia del Re?
“Quelli erano i suoi genitori adottivi. Quando il Re venne a sapere della Profezia su Bandit,decise di ucciderla. Ma sua moglie la salvò,portandola a una coppia che voleva tanto avere dei figli,ma che non poteva. Per questo tradimento il Re uccise la Regina e divenne ancora più malvagio.”
Annuii,senza sapere che dire,aspettando che Priscilla continuasse il racconto.
“Solo che ora la Sfera ha detto che la sola forza della bambina non può sconfiggere il Re,serve il suo vecchio coltello. Purtroppo io non so dove si trovi,ma Will lo sa. E’ lui che me ne ha parlato.”
Cercai di mettere insieme le idee. Coltello,Bandit,Re,Will.
“Sarà meglio che ci muoviamo,prima che il sole scompaia del tutto.” Mikey parlò al posto mio,e gliene fui grato,perché il quel momento avevo altre cose per la testa.
“Bene. Alla prossima,Killjoys.” Ci fece un inchino,poi sparì in una nuvola di fumo blu.

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Capitolo 9
*** 'Til we find our way in the dark and out of harm, you can run away with me anytime you want. ***


Buio. E’ l’unica cosa che vedo. Sono al buio. Il panico mi assale,il battito cardiaco accelera,il respiro si fa pesante. Sento delle mani afferrarmi le spalle,e sobbalzo. Sono impotente,non riesco a vedere nulla. Cerco di dare pugni al vuoto,ma sento i miei polsi prigionieri di qualcosa. Sono legato. Poi a un certo punto,vedo due piccoli puntini luminosi nell’oscurità. Una speranza. Dibatto i pugni e sciolgo i lacci che mi tenevano prigioniero,poi corro finché i muscoli non bruciano,ma quella luce non si avvicina mai. Alla fine capisco cosa sono:sono sue occhi. E non due occhi qualunque,ma gli occhi verdi di Frank. Il suo corpo emerge dall’oscurità,portando la luce con sé. Ora ci vedo. Cerco di urlare,di fargli capire che sono lì anche io,ma dalla mia gola non esce nessun suono,e Frank mi passa davanti come se non esistessi. Non può vedermi. Ha gli occhi spaesati,come se non capisse dove si trova. A un certo punto apre la bocca per dire qualcosa,ma non ci riesce nemmeno lui. Vedo che con il movimento della bocca mima il mio nome. Poi,un cono di luce si diffonde intorno a me,e Frank si accorge finalmente che sono lì. Non abbiamo il tempo di scambiare parola,che arriva il Re. Il suo volto non si vede,è nascosto nel cappuccio,ma riesco a vedere i suoi occhi grigi e pieni di odio che mi fissano. Sostengo lo sguardo. Lui non dice nulla,fa solo una risata malefica,che risuona con un eco. Vedo Frank tremare da capo a piedi,ma io non posso. Io non ho paura. Io non ho paura. Ma come fa il Re a sapere che ho paura del buio?Poi vedo il Re alzare una mano,e far alzare Frank di qualche centimetro da terra. Lo sta strozzando. In un attimo rivedo il volto sofferente e pallido di Ray,il sorriso che aveva quando la vita lo ha lasciato,il suo sacrificio. Cerco di correre e fermarlo,ma i miei piedi rimangono incollati al terreno. Non riesco più a controllare il mio corpo. Frank cerca di respirare ma non ci riesce. La luce dei suoi occhi si spegne e con un tonfo pesante cade a terra. E’ tutto finito,Frank è morto. Sento le gambe tornare normali e corro con tutte le mie forze verso il Re. Voglio fargli male,ma proprio quando lo raggiungo, scompare in una risata di ghiaccio.
 
* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
 
Mi risvegliai in un letto polveroso,con le coperte che non mi riscaldavano e avevo freddo,ma la mia fronte era imperlata di sudore. Avevo il battito cardiaco accelerato e le gambe mi facevano male,come se avessi corso tutta la notte. Mi misi a sedere sul letto e il mio primo pensiero era per Frank. Mi voltai di scatto e lo vidi nel letto accanto al mio ed era nelle mie stesse condizioni. Aveva uno sguardo perso nel vuoto e gli occhi allucinati.
“Frank … ho fatto un sogno orribile … Ero al buio completo,poi arrivava il Re e …”
“E mi uccideva strozzandomi,vero?” Completò la frase lui. Rimasi a bocca aperta. Come faceva a saperlo?Lui rispose subito alla mia domanda.
“Lo so perché … l’ho sognato anche io. Ho sognato che ero al buio,poi ti vedevo,ma non riuscivo a parlare. A un certo punto arrivava il Re e … beh lo sai.” Non capivo. Avevamo fatto lo stesso sogno,però con una prospettiva diversa?
“Sarà meglio che andiamo a parlare con Will,questo non può essere un semplice sogno.” A quel punto ricordai:eravamo da Will,avevamo deciso di chiedergli del coltello la mattina dopo.
Quando scendemmo nel salone,Will era già lì.
“Buongiorno,ragazzi … come mai già in piedi?” Volevo chiedergli la stessa cosa io,ma non c’era tempo.
“Dobbiamo parlarti.” Frank cominciò a parlare,raccontò per filo e per segno il suo sogno,e io raccontai il mio,cercando di non tremare o di non balbettare.
“No,sicuramente non è un semplice sogno.” Rispose lui. “Credo che il Re sia riuscito a entrare nella tua mente,Gerard,perché in questo momento è molto debole per la perdita di Ray ed è appesantita dal compito che ti spetta. Così ha scoperto le tue paure,e le ha usate contro di te in un incubo. Frank era solo un po’ una parte passiva del sogno,perché non c’erano le sue paure lì.” Il Re era riuscito a entrare nella mia mente. Ero così debole?
“Credo che quel posto potrebbe esistere davvero e lui vi ci ha portato attraverso un incubo,ma non ne sono ancora sicuro. Indagherò.” Poi mi ricordai del coltello. Dovevamo chiederglielo.
“Will,c’è un’altra cosa di cui dovremmo parlare.”
“Dimmi tutto.” Lo guardai attentamente. Il suo volto si era piegato in un grosso sorriso. In quel viso non riuscivo più a trovare il vecchio Will,quello che mi aveva preso a pugni,quello che ci trattava male. Era una persona diversa.
“Priscilla ci ha detto che per uccidere il Re ci serve il suo coltello,ma non sappiamo dove si trovi e lei ci ha detto di rivolgerci a te.” Sul suo viso si formò un’espressione pensierosa e concentrata.
“Credo di saperlo.” Disse infine. “Io ero un grande amico della Regina … Anzi …”
“Cosa anzi?” Chiedemmo in coro io e Frank.
“Ero il suo fidanzato. Uscivamo insieme di nascosto,e il Re non lo sapeva. Lei mi diceva sempre che lui la trattava malissimo e che lei non lo amava più. Poi un giorno si rese conto di essere incinta.”
“Di Bandit?” Chiese Frak. Non pensavo fosse così curioso.
“Sì,ma il fatto era che … era incinta di me,non del Re. Quindi la Profezia era sbagliata. Bandit non ha nessun gene del re,quindi non può sconfiggerlo. Lei sa usare la magia solo perché la Regina la sapeva usare discretamente.”
Lo fissammo a bocca aperta. Bandit non era figlia del Re,ma proprio di Will?
“Ovviamente il Re pensava che la bambina fosse sua,così quando sentì la Profezia,decise di ucciderla. La Regina mi informò di tutto,e decise di lasciare la bambina con dei nuovi genitori,dato che né io né lei potevamo tenerla al sicuro. In seguito la Regina rubò al re il coltello,perché sapeva che era l’unico oggetto che potesse ucciderlo. In seguito purtroppo il Re uccise la Regina per aver salvato la bambina. Ma prima di morire lei mi disse che si sarebbe portata quel coltello nella tomba. Io credevo lo avesse detto metaforicamente,ma credo che non sia così.”
Cercai di elaborare tutto quello che mi aveva detto Will,ma non potevo crederci. Quindi dovevamo contare solo su noi stessi?Bandit non serviva più a nulla?
“La sua tomba si trova nel Grande Cimitero,ma è lontana dalle altre,si trova nell’unico spazio soleggiato,pulito e con erba del suo colore naturale.”
“Grazie per tutte queste informazioni. Credo che ora sia tuo diritto riavere tua figlia,ora che i suoi genitori adottivi sono morti.” Non so come,ma riuscii a dire quelle parole senza far tremare la voce. Fuori cercavo di essere normale,ma dentro di me stavo morendo.
A quel punto salutammo Will e ci avviammo verso le nostre camere,per dire tutto a Mikey. Quando Frank si fu allontanato abbastanza però,io chiesi a Will quello che volevo sapere da tempo.
“Will … ma perché quando ci dovevi addestrare eri antipatico,cattivo e duro,e adesso sei così buono?”
Sul suo volto,inaspettatamente,si formò un sorriso. “Non è mio compito dirtelo,Gerard. Lo scoprirai da solo quando verrà il momento.”
Ero un po’ deluso e con un’altra domanda in testa,ma mi accontentai di tutte le cose che ci aveva detto,e me ne tornai in camera mia.

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Capitolo 10
*** They don't believe in us, but I believe we're the enemy! ***


Decisi che anche i Cimiteri mi facevano paura. O almeno quello sì. Sembrava davvero come uno di quelli dei film,dove da un momento all’altro ti aspetti che un morto esca da una tomba. 
Il cielo era grigio,e non si vedeva quasi nulla a causa di una fitta nebbia che rendeva il tutto ancora più inquietante. C’erano file e file di tombe impolverate,ma di quella che stavamo cercando non c’era traccia.
Mikey camminava a passo spedito,con la stessa espressione di sempre,ma sapevo che camminava velocemente per finire questa impresa prima e tornare a casa. Se ce l’avevamo ancora una casa.
Stavamo per arrenderci,quando la vidi. Era una tomba bianca immacolata,senza nemmeno un filo di polvere. Sopra c’era appoggiata una rosa rossa,e sembrava essere stata messa lì da poco. C’era scritto: “Qui riposa la mia adorata Liza.”. Mi venne spontaneo sorridere. Era stato Will a fare tutto quello,a curare la tomba,a mettere i fiori,a scrivere la targa. La amava davvero. 
Frank mi si avvicinò e io gli strinsi la mano. Era gelida e scivolosa. Guardai il suo viso per la prima volta,e lo vidi contratto dal panico. Era pallido.
“Tutto apposto?” Gli sussurrai nell’orecchio,cercando di non farmi sentire da Mikey.
“S-sì.” Balbettò ed era poco convincente.
“Non sembra.”
Fece un lungo sospiro,come per calmarsi. “Ho paura dei cimiteri e delle tombe. So che è una cosa stupida,ma è così.”
“Non preoccuparti. Credo che ora dovrò aprire la tomba,quindi è meglio se non guardi.” Gli lasciai la mano e aprii la tomba. Dentro c’era qualcosa di inimmaginabile. Il corpo della Regina era totalmente intatto. Sembrava che stesse dormendo,dentro il suo elegante vestito di pizzo bianco ed era bellissima,nonostante il viso pallido. Quella non poteva essere altro che magia. 
Vidi che aveva una mano stretta a pugno,come se dovesse proteggere un tesoro prezioso. La aprii con cautela,e vidi il coltello che tanto cercavamo. Era un pugnale d’argento prezioso,freddo come il ghiaccio.
Mikey e Frank mi guardavano come se l’intero destino dell’umanità dipendesse da me,e forse era così. A un certo punto un strano pensiero mi passò per la mente. Potevo ucciderli,tutti e due. Avevo il destino di mio fratello e Frank nelle mie mani. Potevo ucciderli,dire che erano stati ammazzati dal Re,e prendermi tutto merito per aver sconfitto il Re. Oppure … potevo semplicemente allearmi con Lui e diventare un potente stregone … 
“Gerard,ti senti bene?Sei pallido …” Frank mi si avvicinò,all’oscuro di tutti i pensieri che mi stavano passando per la testa. Aveva un volto semplicemente angelico,ma un po’ spaventato. D’un tratto capii tutto. Cosa cavolo stavo pensando?Loro sono la mia famiglia,l’unica cosa su cui posso contare. Mikey e Frank sono la mia unica certezza.
“S-sì sto bene non preoccuparti. Andiamo,dobbiamo uccidere il re giusto?Muoviamoci allora.”
Mi misi il pugnale in tasca e cominciai a camminare fra le tombe,guardandomi i piedi per evitare di ammirare lo stupendo paesaggio intorno a me e Mikey e Frank mi imitarono,scambiandosi occhiate perplesse. Non potevo biasimarli:cambiavo idea così facilmente che neanche io capivo più quello che volevo davvero.
Il cielo si era fatto scuro, la nebbia più intensa,e riuscivo a vedere il mio respiro trasformarsi in nuvolette di fumo a causa del freddo. Mi strinsi nella mia giacca e il mio sguardo si posò su Frank:Aveva le mani nelle tasche,il volto pallido ed era scosso da brividi continui. Rallentai e mi avvicinai a lui. “Ehy,tutto bene?Dai,manca poco…”
“Io…si sto…” Lo guardai in cerca della risposta,ma lui riportò lo sguardo a terra,evitando il contatto visivo.
“Frank..?”
“Okay sto malissimo!” La sua voce era rotta a causa dei singhiozzi e lacrime gli rigavano il volto. Non potevo vederlo così.
“Frankie…Va tutto bene,andrà tutto bene.” Lo strinsi a me in un forte abbraccio. Mi sembrava tutto surreale:di solito ero io che non credevo in me,che mi deprimevo e Frank mi aiutava. 
“Non ce la faccio più a vedere gente morire,Gerard!E probabilmente falliremo. Io … non voglio perderti,Gerard. Mi rimani solo tu.”
Neanche io volevo perderlo. Non potevo vivere senza il mio Frank,insomma,era il destino ad averci uniti. Siamo destinati a essere...Riflettei un attimo. Cos’era per me Frank?Per lui non provavo di certo semplicemente amicizia. Mentre ero immerso nei miei pensieri,sentii una goccia scivolarmi tra i capelli. Poi due,poi tre. Stava cominciando a piovere.
“Tu non mi perderai. Noi staremo per sempre insieme.”
“Come lo sai?” La pioggia si infittiva sempre di più,e i miei capelli mi ricadevano bagnati sul viso,ma a me non importava.
“Ho un buon intuito.” Gli sorrisi e i nostri volti si avvicinarono sempre di più,fino a che le nostre labbra non si incontrarono. Le sue sapevano di pioggia,ma anche di qualcos’altro. Sapevano del mio Frank. Quando ci staccammo,lui mi guardò negli occhi con la sua espressione dolce e di nuovo calma. 
“Volevo solo farti sapere che il mondo è brutto,ma tu sei bellissimo per me.” Non so come mi vennero queste parole,ma sapevo che le avevo dette con il  cuore. Lui non disse niente,sorrise solamente e si appoggiò alla mia spalla.
“Va meglio adesso?” 
Lui annuì e mi prese per mano. In quel momento non importava più che eravamo sotto la pioggia,al freddo in mezzo a centinaia di tombe. C’eravamo solo io e lui. Io e Frank.

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Capitolo 11
*** ​When We Were Young We Used To Say That You Only Hear The Music When Your Heart Begins To Break, Now, We Are The Kids From Yesterday. ***


Eravamo di nuovo davanti al palazzo reale. Quella era la sfida finale:o tutto o niente,e dipendeva tutto da noi. Non dovevamo fallire,per il bene di tutti. Questa volta avevamo un piano:saremmo passati sotto il palazzo in  dei sotterranei che conducevano fino alla stanza del Re attraverso un passaggio segreto. Volevamo prenderlo alla sprovvista e ucciderlo con il coltello per mettere fine a tutto quello. Ma non fu così facile.
I sotterranei non erano un bel posto:erano completamente bui e riuscivamo a vedere qualcosa solo grazie alle torce che avevamo con noi. Io ero in panico a causa della mia fobia,perciò Frank mi teneva per mano. Sapevo che se quel contatto si fosse interrotto io sarei crollato,non ce l’avrei fatta.
“Gerard,va tutto bene dai. Ci sono qui io.” La mia pelle gelata toccava quella calda e sicura di Frank.
 Mikey intanto continuava a camminare,nonostante l’oscurità. L’idea dei sotterranei era venuta a lui,e non ne sembrava affatto spaventato. Lo scrutai a lungo. Notai un velo di tristezza dietro i suoi occhiali,che era presente da quando Ray era morto. Lui non aveva pianto per la sua scomparsa,ma faceva qualcosa di peggio:si era tenuto tutto dentro. Io sapevo che dentro di sé c’era una tempesta di emozioni che riusciva a nascondere alla perfezione. Ciuffi di capelli scuri gli ricadevano sul volto serio e concentrato.
“Tenete pronte le pistole,i caso arrivassero delle guardie armate,non si sa mai.”
Mi misi una mano alla cintura e sentii il coltello. Non lo avevo più toccato dall’episodio al cimitero.
Il viaggio proseguì senza incidenti per un tempo che mi sembrò un’eternità. Poi,senza alcun preavviso,sentimmo uno sparo e una decina di guardie ci raggiunsero. Tirammo tutti e tre fuori le nostre pistole,ma loro erano troppi. Una guardia cercò di spararmi,e io per difendermi gli diedi un calcio e gli tolsi la pistola. Mi girai,e ne vidi un’altra che stava per sparare al petto di Frank,che era disarmato. Io non ci riflettei nemmeno,premei semplicemente il grilletto e sparai alla guardia alla schiena. Sorrisi per il sollievo,ma Frank non ricambiò. Aveva l’agitazione dipinta sul volto e guardava verso un punto dietro di me. Mi girai di scatto e lo vidi. Mikey aveva il viso pallido e una mano sul petto,che era sporco di sangue. Non riusciva a stare in piedi. Una guardia gli aveva appena sparato al petto.
“Mikey!!!” Urlai con tutto il fiato che avevo. Mi precipitai da lui,che si era sdraiato a terra e respirava affannosamente. Gli presi una mano e con l’altra gli sbottonai la camicia sporca di sangue. Aveva una ferita abbastanza grave proprio vicino al cuore. Il panico mi assalì:Mikey non poteva lasciarmi. Non poteva. Era mio fratello.
“Gerard …” Aveva una voce calma e tranquilla,ma molto lieve.
“No Mikey,tu non puoi …”
“Gerard,ascoltami. Per me è finita,ma non per voi due. Dovete uccidere il Re. Ti prego Gerard,fa che il mio sforzo non sia stato vano.”
Cominciai a piangere come non avevo mai fatto. Perché dovevano moire tutti?Perché ero condannato a essere sempre solo?
“Promettimelo Gerard,ti prego. Fallo per me e Ray.” Mi stava implorando. Gli serviva solo quello per morire in pace. Solo sapere che non mi sarei arreso.
“Ma come posso?Solo Party Poison ce la farebbe!”
“Gerard,tu sei Party Poison.” Aveva ragione. Ero io Party Poison. Ma in certi momenti mi sembrava solo di essere la sua brutta copia,la brutta copia di un Eroe.
“Te lo prometto.”
“Grazie Gee.” Quelle furono le ultime parole che disse,poi chiuse gli occhi,e capii che se ne era andato per sempre. Ero così spaventato e traumatizzato che non notai nemmeno che Frank si era seduto sul pavimento accanto a me e piangeva in silenzio. Accarezzai la guancia bianca di mio fratello,poi gli levai gli occhiali. Sarebbero stati un suo ricordo per sempre.
Mi alzai e mi asciugai le lacrime. Il buio ormai non mi faceva più paura. L’oscurità mi avrebbe ricordato per sempre Mikey. Con mani tremanti presi in mano il coltello e lo strinsi forte.
“Andiamo,ho fatto una promessa. Dobbiamo uccidere il Re.”
Camminammo per alcuni minuti,poi intravidi finalmente una porta. Io e Frank ci scambiammo un’occhiata,poi lui mi prese per mano e insieme l’aprimmo.
Ma una brutta sorpresa ci stava attendendo. Sbucammo nel corridoio che portava alla stanza del Re come avevamo progettato,ma c’erano delle guardie ad aspettarci. Presi alla sprovvista,cominciammo a menare tutti,ma eravamo troppo deboli,e loro troppo forti.
Mentre cercavo di dare un pugno a una guardia,sentii un lamento improvviso. Era Frank. Mi ci volle un attimo per capire che aveva una grossa ferita su un braccio. Lo vidi  cadere a terra,gli occhi semichiusi.
“Cosa avete fatto!!!” Urlai,con tutta la rabbia repressa da tanto tempo. Non poteva essere vero. Doveva essere un sogno o qualcosa del genere.
“Avete ucciso il mio Frank!” Dissi,chinandomi su di lui,e prendendolo per mano. Poi abbassai la voce.
“Frank?Frank sei vivo?Mi avevi promesso che non mi avresti mai lasciato … Frank!” Poggiai la testa sul suo petto,e non riuscii più a trattenere le lacrime. Non poteva essere morto. Non era possibile.
“Scusa …” Fu l’unica cosa che Frank mi disse. Presi il suo volto fra le mie mani,incapace di ragionare.
“Cosa faccio adesso?Come continuo senza di te?”
Notai che le guardie stavano indietreggiando e avevano posato le armi,con sguardi pieni di compassione. Erano dispiaciuti. Dispiaciuti per me. Per noi due.
“Non posso riuscire in questa impresa senza di te!Ti prego non mi abbandonare!” La voce quasi non mi usciva . Non mi importava più del Re,né di nessun altro. L’unica cosa che desideravo era di riavere Frank indietro.
“Devi farcela … Pensa a me,a Mikey,a Ray. Distruggi il nostro nemico. Solo tu puoi farlo Gerard.” Non era così. Non potevo farcela. O forse non volevo. Forse ero egoista, ma volevo solamente vivere in pace con lui.
“Non morire Frank!Ti prego,sei l’unica persona che mi capisce …”
“Addio,Gerard. Mi dispiace.” I suoi occhi verdi mi guardarono per un’ultima volta,poi si chiusero per sempre.
“Aspetta!Frank io … io ti amo!” Finalmente capivo cosa provavo per lui:amore. Ero riuscito a dichiarargli i miei sentimenti,ma oramai era andato via. Non mi aveva sentito. Non sapeva che lo amavo. Cominciai ad accarezzargli i capelli,e pregandolo a bassa voce di tornare da me,ma ormai era troppo tardi.
Sentii un dolore al petto,come se il mio cuore si fosse spezzato,e probabilmente era così. Ma il mio cuore aveva già smesso di battere da molto tempo:quando Ray morì,una parte del mio cuore si ruppe. E in quel giorno,lì nel palazzo,avevo perso altri due pezzi della mia anima. Non mi sentivo più vivo.
Rimasi lì a terra a piangere per molto tempo,poi mi alzai. Guardai la mia immagine riflessa in uno specchio. Ero cambiato moltissimo da quando ero stato scelto dal Destino. E non solo per i capelli. Il labbro mi sanguinava,avevo ferite sulle braccia,i capelli spiaccicati sulla faccia,le occhiaie e i miei occhi si erano spenti. Ero solo. Avevo perso le uniche persone a cui tenevo. Stavo ragionando,decidendo se proseguire o no,quando una guardia mi raggiunse correndo. Io tirai fuori la pistola e la caricai,ma lui si tolse la maschera,che faceva parte della divisa del soldato,e mostrò il suo volto sorridente. Per un attimo il respiro mi mancò.
“Bob!Oddio da quanto tempo!” Era Bob,proprio Bob. Avrei riconosciuto ovunque quegli occhi azzurri. Anche se non ci conoscevamo bene,era l’unico volto amico accanto a me e mi bastava. Almeno non ero solo.
“Gerard!Quando ho saputo che i Killjoys avrebbero attaccato il castello mi sono arruolato fra le guardie del Re per aiutarti … ma forse sono arrivato troppo tardi.”
Senza dire nulla,lo abbracciai fortissimo e gli raccontai di tutti i miei timori.
“Io non so più se andare avanti,Bob!Sono rimasto solo,sono morti tutti. Che devo fare?”
“Devi assolutamente continuare Gerard. Devi rivendicare i tuoi amici,ma soprattutto devi salvarci tutti. Devi combattere. Vai a ucciderlo.” Disse,guardandomi negli occhi,e le sue parole mi convinsero. Avrei combattuto,non mi sarei mai arreso,anche a costo di morire. Così salutai Bob,consapevole che sarebbe potuta essere l’ultima volta.
Aprii la porta della camera del Re e a quanto pare lui mi stava aspettando,perché non sembrava affatto sorpreso di vedermi. Era avvolto in un mantello nero,proprio come quello che aveva nel mio sogno.
“Salve Party Poison. Sei solo,vedo.” La sua bocca si incurvò in un sorriso crudele,poi i suoi occhi grigi si spostarono sul coltello che avevo nella tasca,e la sua espressione cambiò.
“Dove lo hai preso quello?!” Era seriamente spaventato e arrabbiato.
Non gli risposi,e mi sporsi avanti cercando di colpirlo col pugnale,ma lui si spostò.
“Dammelo immediatamente!”
“No!Mai!” Non potevo dargli il coltello,sarei morto piuttosto. Non potevo diventare come il Re.
“Allora morirai!” Alzò una mano,e mi sentii il respiro mancare. Stava facendo la stessa magia che aveva usato con Ray. I polmoni cominciarono a bruciarmi,la vista si appannava e la testa mi girava. Il coltello mi cadde dalle mani. Avrei presto raggiunto i miei amici.
Proprio quando sentii che le forze mi stavano abbandonando,vidi Frank dietro al Re. Ecco. Ero sicuro che stavo per morire,e questo ne era un segno:avevo le allucinazioni.
“Lascialo stare!” Urlò l’allucinazione,e poi lanciò il coltello che io avevo lasciato a terra nella schiena del Re,che cadde a terra. L’incantesimo si fermò,e io sentii l’aria tornare a circolare nel mio corpo. Ma come era possibile?Allora non era un’allucinazione! Non riuscivo a stare in piedi per lo spavento,così Frank mi raggiunse e mi si sedette accanto. Vedevo tutto sfocato,ma anche se le immagini non erano chiare,riuscivo a scorgere i suoi occhi verdi che tanto amavo.
“Gerard,tutto bene?Respiri?” Lo guardai,stupefatto.
“Dovrei chiederlo io a te!Non eri morto?”
“Beh in effetti … no. Ho solo fatto finta. In questo modo le guardie non mi avrebbero ucciso,e non avrebbero ucciso te. Ma la ferita c’è davvero.” Lo guardai a bocca aperta,indeciso se credergli o no. Poteva anche essere un'altra allucinazione creata dal Re.
“Ah e a proposito … ti amo anche io.” Mi fece l’occhiolino,e dopo quella affermazione capii che lui era il mio Frank e che mi aveva sentito quando gli avevo detto che lo amavo. Un’ondata di felicità mi attraversò tutto il corpo,e mi venne da piangere. Frank era vivo. Era con me. Non ero solo. D’istinto lo baciai,e lui ricambiò. Non mi importava del Re,non mi importava di niente se potevo avere lui.
Il Re si rialzò e si levò il coltello dalla schiena:non aveva nemmeno un graffio. Come era possibile?
“Ma … perché non sei morto?” Chiesi io,incredulo. A quel punto un ragazzo entrò nella stanza. Era Will.
“Ti rispondo io. Perché Frank non è suo figlio.”
Non capivo più nulla. La mia mente era piena di pensieri e non riuscivo a ragionare. Che intendeva con “figlio”?
“Cosa?” Nemmeno il Re capiva nulla.
“Solo suo figlio può ucciderlo con quel coltello.”
“Ma mio figlio è morto tanti anni fa!” Ribatté il Re.
“Questo è quello che tua moglie ti ha fatto credere. Ora vi dirò come è andata realmente.” Mi chiesi perché Will sapeva sempre tutto.
“Quando il tuo primogenito nacque,Liza decise di darlo a dei genitori adottivi e dire che era morto perché aveva paura che tu gli facessi del male e fece lo stesso con Bandit. Tuo figlio è l’unico che può ucciderti perché ha una parte di te dentro di se. E questo figlio è Party Poison,cioè Gerard.”
Per poco non mi venne un infarto. Non potevo credere di essere il figlio di una persona così crudele. Forse allora ero cattivo anche io?Era per questo che volevo uccidere Mikey e Frank al cimitero?
“Cosa?!Non è possibile …” Il Re sembrava confuso quanto me.
“E invece sì. Ed è per questo che lui riusciva ad entrare così facilmente nella tua mente,Gerard!Perché lui è tuo padre!” Frank mi fissava sbalordito,ma non sembrava spaventato da me.
Poi Will mi prese da parte.
“E poi Gerard … è per quello che all’inizio ero cattivo e scorbutico con voi Killjoys. Credevo che tu fossi come tuo padre,che trattava malissimo  Liza. Poi invece … ho capito che tu assomigli tutto a lei.”
Mi sorrise,ma io non ci riuscivo. Come potevo ucciderlo se lui era mio padre?Poi una domanda spuntò nella mia mente.
“Ma allora … Mikey non è mio fratello?”
“No … lui è il figlio naturale dei tuoi genitori adottivi.” Mi prese il panico:io credevo che Mikey fosse la mia famiglia …
“Ma non preoccuparti.” Continuò,dopo aver visto il mio sguardo sconcertato.
“Questo non significa che voi due non siate una famiglia,o che non vi vogliate bene. L’amore non è legato solo dai geni.”
Aveva ragione. Anche adesso,il Re non mi voleva assolutamente bene,mentre mia madre adottiva me ne voleva tantissimo,anche se non mi aveva partorito. Dovevo scegliere fra le mie origini e quello che ero diventato.
Guardai verso Frank,che mi stava sorridendo.
“Non preoccuparti,io ti amo ancora.”
“Ma io … sono figlio del nostro nemico!”
“E questo che centra?Ognuno sceglie chi vuole essere,tu hai scelto la via dell’amore e lui  quella della crudeltà.”
Frank era veramente saggio. Aveva ragione,e io avrei ucciso il Re. Non importava se era mio padre o no,era comunque crudele e il motivo dell’infelicità della gente.
Così presi il coltello,e con mani tremanti lo colpii alla schiena mentre lui era girato. Il Re si portò le mani al petto, e si buttò a terra,come se stesse soffocando, mentre il sangue cominciava colargli dalla ferita che li avevo procurato,poi chiuse gli occhi. Era morto. Il Re era morto davvero,e con lui era morto il terrore. Vidi Will che urlava di gioia,Frank si girò e mi abbracciò fortissimo.
“Hai fatto la scelta giusta,bravo!” Mi disse,ma io non riuscivo ad ascoltarlo. Era tutto finito, il mio mondo in cui avevo vissuto fino a quel momento era finito. Avevo ucciso il Re. Sarebbe tutto cambiato.

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Capitolo 12
*** It's Time For Me To Start Running And Say Goodbye For A Little While. And I Know You're Gonna Miss Me, So I'll Leave You With This. - Epilogo ***


Un anno dopo
 
Decisi di celebrare il funerale di Mikey e Ray proprio dove tutto era cominciato:nella radura del bosco dove tanto tempo prima il Fuoco Fatuo aveva ci aveva legati con un filo indistruttibile,che neanche la morte poteva spezzare. All’inizio volevo solamente fare una piccola cerimonia con pochi amici,ma alla fine tutta la mia città decise di parteciparvi in segno di rispetto e di ringraziamento. Infatti dopo aver ucciso il Re,tutte le città del nostro Paese si erano organizzate e avevano deciso per una democrazia libera.
Quando tornai nella radura,mano nella mano con Frank,piansi ricordando quegli attimi ormai passati di cui facevano parte anche Mikey e Ray,ricordando il viso allegro e spensierato di Ray e quello serio e preciso di mio fratello. La radura era identica a come l’avevamo lasciata,come se aspettasse solo noi. La luce rosa del tramonto illuminava l’albero sul quale un ragazzino dai capelli neri era salito per nascondersi dalla gente,e c’erano fiori profumati ovunque.
“E’ tutto uguale a prima.” Frank mi prese per il braccio e si appoggiò alla mia spalla,per poi piangerci sopra. I suoi occhi risplendevano come smeraldi alla luce del sole,e cominciavano a luccicare a causa delle lacrime.
“Lo so. Come se non fosse passato nemmeno un istante,come se non fosse cambiato nulla. E invece è cambiato tutto.”
Dopo qualche minuto arrivò il prete,e in seguito tutti gli invitati. Oltre a persone che non avevo mai visto prima,c’erano Bob,Will,Bandit,i genitori di Ray,quelli di Frank,mia madre e persino Priscilla.
“Mamma!” Quando la vidi corsi da lei e la abbracciai,come se fossi ancora un bambino.
“Gerard … Sei stato bravissimo a organizzare tutto questo,sono fiera di te.”
“Mamma … Mi mancano moltissimo … io ti avevo promesso che avrei sempre protetto Mikey e invece …”
Da quando Mikey era morto avevo questo rimpianto:non ero riuscito a salvarlo come mi ero ripromesso.
“Non ti preoccupare,tu hai fatto il possibile. Mikey starà bene.”
Mia madre si allontanò e si andò a sistemare in una fila di persone e cominciò a parlare con Priscilla, e io rimasi solo a riflettere. Stavo per scoppiare a piangere,quando Bob mi raggiunse.
“Ehy amico … mi dispiace per Mikey e Ray. Veramente. Puoi contare su di me,quando vuoi una mano basta che chiedi. Comunque non sai quanto sei cambiato!Ricordo quando ci siamo incontrati che quasi non mi rivolgevi parola …”
“Lo so bene invece.” Non potevo più permettermi di fare l’antipatico,in quei momenti difficili potevo contare solo sui miei amici,quelli rimasti comunque.
“Sai,mi piacciono moltissimo i tuoi capelli!” Capii che lo aveva detto per alleggerire la tensione,perché stavo per scoppiare in lacrime e dentro di me lo ringraziai per questo. Ogni cosa in quel luogo magico mi ricordava mio fratello e Ray,e non pensare a loro era impossibile. Frank arrivò correndo e ci interruppe.
 “Gee,vieni il funerale sta per cominciare,fra poco portano le bare.” Al solo sentire la parola ‘bare’ mi vennero i brividi. Mi chiesi come avrei fatto durante la cerimonia a non scoppiare in lacrime.
Dopo aver salutato Bob io e Frank ci sistemammo in prima fila,proprio davanti al prete e io cercai di concentrarmi sul nodo della mia cravatta nera per non piangere davanti a tutti.
Quattro ragazzi che non avevo mai visto prima avanzarono portando le bare,e le poggiarono proprio al centro della radura,davanti ai miei occhi. Erano bianche come il latte,e le avevo scelte proprio per rappresentare la loro anima bianca e pura.
Il prete cominciò a parlare sulla vita dei miei due migliori amici,ma io non riuscivo ad ascoltare. Stavo leggendo le scritte in oro sulle tombe,anche se le conoscevo a memoria,perché le avevo scritte io personalmente con l’aiuto di Frank. Su quella di Mikey c’era scritto: “Mikey Way,Kobra Kid. A mio fratello,il più leale e il più intelligente di tutti. Sarai sempre nel mio cuore,fratellino,non ti dimenticherò mai.” , e su quella di Ray:
“Ray Toro,Jet Star. L’amico più buono,generoso e allegro che si possa avere. Ti voglio bene,nulla potrà mai dividerci.”
La mia mano si posò automaticamente sulla tasca dei miei pantaloni neri come il carbone,e ne estrasse degli occhiali. Erano gli occhiali di Mikey,che gli avevo sfilato per tenerli come ricordo. Li fissai per qualche istante,poi la loro immagine diventò sempre più sfocata a causa delle lacrime che ormai avevano preso il sopravvento. Frank singhiozzava e i suoi begli occhi erano gonfi di lacrime. Gli presi la mano e gliela strinsi forte:ce la potevamo fare,potevamo superare anche quello se eravamo insieme.
Alla fine della cerimonia,il prete ci fece un segno,e io e Frank ci alzammo e ci avvicinammo alle tombe. Colsi una rosa rossa che stava lì in un cespuglio di rose e la poggiai sulla tomba di mio fratello,mentre Frank fece lo stesso sulla tomba di Ray.
“Mi mancate moltissimo. Se potete sentirmi,voglio solo dirvi che mi avete dato tanto,e vi ringrazio per questo. Buonanotte Kobra Kid. Buonanotte Jet Star.” Dissi a bassa voce,guardando prima verso le tombe e poi verso il cielo che si faceva sempre più colorato di rosso.
Finito il funerale la gente ci fece le condoglianze e cominciò ad andare via,e alla fine rimanemmo solo io e Frank,seduti sull’erba accanto alle tombe a vedere il tramonto.
“Sono stati veramente degli uomini coraggiosi.” Mi sentivo la gola chiusa a causa del pianto e avevo una strana sensazione di vuoto.
“Già,i più coraggiosi. Hanno dato la vita per noi.”
Io non risposi,mi stesi solamente nell’erba,per essere a contatto con la natura e con la terra morbida.
“Gerard,io ti amo veramente,più di ogni altra cosa. Sei l’unico che mi capisce e che mi da sempre un senso di sicurezza. Non mi lasciare mai.”
In quel momento ricordai la prima volta che vidi Frank. Era un ragazzino comune,senza niente di speciale,eppure si distingueva dagli altri ragazzi. Era semplicemente il mio piccolo Frank.
“Ti amo anche io,Frankie. E non ti abbandonerò mai,ti starò sempre accanto. Fun Ghoul e Party Poison si ameranno sempre.” Dopo aver detto questo,presi il bellissimo viso di Frank tra le mani e lo baciai. Quando lo baciavo sentivo una strana,ma stupenda sensazione diffondersi in tutto il mio corpo. Le nostre labbra combaciavano perfettamente,e insieme eravamo una cosa sola.
Mi misi una mano sul petto per sentire il battito del mio cuore,poi presi la sua e la poggiai nello stesso punto.
“Senti?Prima,quando Mikey e Ray morirono e credevo di aver perso anche te,il mio cuore aveva smesso di battere. Ero solo. Ma quando sono  insieme te … io mi sento benissimo,provo delle sensazioni indescrivibili. Grazie di amarmi,Frank.”
Frank mi sorrise e mi diede un leggero bacio sulla guancia,e quando si allontanò da me notai che una lacrima di felicità e di tristezza insieme gli scendeva sul suo bel viso. Io gli tolsi la mano dal mio petto e la strinsi nella mia,accarezzando l’anello d’oro che aveva al dito,uguale al mio.
Scrutai con attenzione lo stupendo viso di Frank studiandone tutti i lineamenti,per avere una sua immagine precisa nel mio cuore. Il suo aspetto era uguale a quello di un anno prima,anche se tutti e due eravamo cambiati moltissimo dentro,nel cuore:avevamo perso due persone importantissime,ma in fondo eravamo ancora i ragazzi di ieri,i ragazzi che prendevano per la prima volta in mano una pistola,che cercavano inutilmente di imparare ad assestare pugni,che si lamentavano per il loro allenatore,che si volevano un gran bene.
Erano successe tante  cose da quando eravamo stati scelti dal Destino,era cambiato tutto,ma non io e Frank,non il nostro amore.
 
Perché non è un amore, è un’Idea.




Salve!
Spero che questa fan fiction vi sia piaciuta e che non abbiate pianto troppo come ho fatto io.
Comunque, ho intenzione di iniziarne un'altra...datemi delle idee!
A presto! ^_^
-S.

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