Il nuovo nemico

di AlyxF1
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Finalmente insieme! ***
Capitolo 2: *** Ricordi indelebili ***
Capitolo 3: *** Paura di...visitare ***
Capitolo 4: *** Un piano malefico e disperato ***
Capitolo 5: *** Toccata e fuga ***
Capitolo 6: *** Il discorsetto ***
Capitolo 7: *** Fare Shopping (PS: per Laney è molto strano.) ***
Capitolo 8: *** Ritorno in macchina ***
Capitolo 9: *** Lo spirito natalizio (parte 1) ***
Capitolo 10: *** Lo spirito natalizio (parte 2) ***
Capitolo 11: *** Lo spirito natalizio (parte 3) ***
Capitolo 12: *** Regaloni! ***
Capitolo 13: *** Una Notte da ricordare ***
Capitolo 14: *** Kin e Kon ***
Capitolo 15: *** Doppio gioco ***
Capitolo 16: *** Melodia amara ***



Capitolo 1
*** Finalmente insieme! ***


Primo capitolo – Finalmente insieme!

Una settimana. La settimana forse più confusa di tutta la sua giovane vita. E, allo stesso tempo, anche la più bella probabilmente.
Per Laney, dal giorno del festival “Foglie d’Autunno” fino a quello stesso momento, era stato un susseguirsi di emozioni contrastanti tra loro, una miscela esplosiva di sentimenti; alcuni confusi e difficili da comprendere, altri chiari e semplici.
Lo stare avvinghiata affianco a Corey durante le varie lezioni in classe, dimostrargli il suo amore ogni volta che si incontravano al garage o che uscivano soli soletti (infatti, i gemelli ora concedevano a lei ed al blu un po’ di tempo soli per la loro relazione), lei era sempre con un sorriso smagliante sul volto. Stesso dicasi per il frontman della Grojband, che non riusciva a capacitarsi della bellezza di tutti quei momenti con la sua oramai fidanzata.
Quei momenti che prima lui reputava noiosi fino alla morte (con seguente ramanzina dell’amica) ora lo facevano…stare semplicemente bene. Tutto questo era possibile grazie a quella piccoletta rossa che gli stava sempre al fianco oramai.
Quando uscivano insieme, i due erano sempre avvinghiati insieme ed abbracciati, e magari, nei periodi in cui la band non aveva concerti in breve, avrebbero potuto cominciare a scrivere i primi testi delle canzoni, insieme!
Laney si era scritta la canzone di Corey sul diario tanto che era bella. Finalmente il blu aveva imparato a scrivere qualcosa di buono in un testo, e poi….il suo primo testo era proprio per lei. Era davvero la realtà questa oppure stava sognando?

Questa era la parte dei sentimenti più chiara per la rossa. Ma, dall’altra parte, c’era la parte che era confusa riguardo questa situazione.
A scuola si diceva che Mike, il suo ex oramai, era tornato a Peaceville. Però non era più nella stessa classe della Grojband. I tre ragazzi della band, anche se non erano ancora del tutto sicuri di queste voci appunto, non si riuscivano a capacitare di questa sua scelta di stare lontano dai suoi vecchi amici.
Kin e Kon, pacati su quest’argomento com’erano, non capivano il motivo; Corey forse l’aveva capito, però sembrava completamente rilassato e felice della situazione attuale, come se oramai Mike Ghebler fosse uno sconosciuto per lui; Laney invece aveva dei rimorsi in proposito, visto che aveva baciato Corey davanti a tutta Peaceville, e che pure il suo ex-ragazzo probabilmente ha assistito allo spettacolo senza essere visto.
La rossa era anche sicura di un’altra cosa, cioè che Mike fosse sul serio a Peaceville. Infatti, la bassista aveva anche lo strumento di Mike, ovvero la sua chitarra: il comitato che aveva organizzato il festival non era riuscito a reperire Mike, perciò ha donato la sua chitarra a Laney, per ridargliela personalmente. Ci avrebbe riprovato oggi a riportargliela ma…

-Signora Penn, è attenta?! Guardi che sto dettando!- la professoressa di inglese svegliò la ragazza dai suoi pensieri profondi, seguita da qualche risatina di alcuni compagni di classe.
-….Ehm….scusi prof, ora comincio a scrivere…- le mentì, perché invece di prendere la sua penna nera e scrivere sul suo quaderno, lei si rituffò nel mondo dei ricordi, precisamente ad un ricordo di sei giorni prima.

***1 DICEMBRE, DOMENICA***

Laney si svegliò alle 9:00 di mattina… o meglio, è stata svegliata, dal suo nuovo fidanzato. Il ragazzo dal cappello arancione infatti aveva cominciato a tirare qualche sassolino sulla finestra dell’amata, per attirare la sua attenzione.
“Ma chi cavolo è a quest’ora?!” urlò nella sua mente la ragazza, pensando che fossero le 7:00 di mattina. Proprio una concezione del tempo unica nel suo genere…
Però quando vide la chioma blu del ragazzo, allora ritornò col sorriso sulle labbra. Il sole mattutino le illuminò il viso senza trucco, e Corey fu felicissimo di vederla. –Ehi Pulce, buondì- disse sorridente al suo indirizzo.
-Guarda, ti dico una cosa: se ieri non ci fossimo baciati, ora sarei scesa e ti avrei strozzato.- disse con gli occhi semi-chiusi la rossa, in modo però affettuoso al blu.
-Beh, per perdonarmi, ti offro la colazione. Dai che ti aspetto!- disse sgargiante, e la ragazza acconsentì. Quest’atteggiamento di Corey le fece ricordare come Mike la invitava sempre per una colazione al bar…
La ragazza si tolse il pigiama in tutta fretta, si pettinò i capelli rossi, si mise il mascara ed lo smalto nero. Poi prese i suoi classici vestiti, ovvero la sua T-shirt a righe e i suoi pantaloni rossi, e si rivestì. Si tolse le ciabatte e si mise gli stivaletti neri, anche se erano un po’ sporchi di fango dalla sera prima del parco.

Salutò la madre sulla porta di ingresso comunicandole l’impegno all’ultimo minuto, ed uscì dalla sua abitazione. Ad aspettarla c’era appunto Corey, e lei si avvinghiò al suo collo per salutarlo.
-Tranquillo, non ti voglio strozzare…- disse la rossa scherzosamente. Quando si rimise giù, i due cominciarono a dirigersi verso il bar di Tiffany.
Finita la colazione con briosche e cappuccino, cominciarono la loro passeggiata, sempre a braccetto insieme. Erano ancora più inseparabili del solito. Passarono per la piazza, andarono a trovare Barney e poi, quasi come fosse per loro un luogo “sacro”, arrivarono al parco. Entrarono e si misero sotto un acero vicino al centro del parco. Non sapevano perché avevano scelto proprio quell’albero…
Si misero per terra, sulla soffice erba del prato, un erba ancora bagnata dalla rugiada della mattina, ma non ci fecero tanto caso, erano troppo impegnati infatti a mettersi uno a fianco all’altra, a mettere la testa rivolta verso il cielo limpido come uno specchio e ad osservare le foglie dell’acero cadere piano piano.
Una cadde curiosamente sul volto di Laney, una foglia rossa come i suoi capelli, e rossa come quella sulla bandiera del Canada. Corey gliela tolse dal viso, e le disse: -Questa la teniamo come ricordo.- per poi darle un bacio sulla guancia.

Entrambi erano felicissimi di essere dov’erano in quel momento, ovvero a fianco della persona con cui avevano passato maggior parte della loro vita…eccetto i genitori, ovviamente.
Laney non pensava in quel momento a Mike, proprio per niente… era brutto dirlo, ma era così. L’amore che provava e che ora prova per Corey le viene “automatico” senza che possa controllare tale amore. Non poteva, e non voleva, farci niente.
I due passarono tutta la mattina a farsi le coccole e a stare insieme, fino all’ora di pranzo. Si diedero appuntamento per il pomeriggio al solito garage del ragazzo, insieme anche a Kin e Kon.

Quel pomeriggio Laney, prima di andare da Corey per le prove della Grojband, ricevette una visita da una specie di fattorino. La madre aprì la porta all’addetto –Buongiorno, come posso esserle utile?- chiese la signora Penn al ragazzo sulla porta.
-Buongiorno, starei cercando Laney Penn. Le dovrei consegnarle questa chitarra.- La madre di laney a quel punto la chiamò ed il garzone che ha portato la custodia con dentro la suddetta chitarra spiegò alla quattordicenne che la chitarra poteva solo consegnarla a lei.
-Scusi, ma non è mia, le ho già detto ieri sera che è della famiglia Ghebler.- disse lei un po’ stizzita.
-Mi dispiace, ma non siamo riusciti a contattare quel Mike di cui ci hai parlato. Potresti consegnargliela tu a questo Mike ‘sta chitarra?- Il ragazzo la pregò e così Laney,  anche se un po’ riluttante all’idea, acconsentì.
Sapeva che non sarebbe finita bene…

***7 DICEMBRE, FINITA SCUOLA***

Corey si offrì di riaccompagnare Laney a casa a piedi, notando che la ragazza sembrava pensierosa.
-Qualcosa che non va, Pulce?- A quella frase, la rossa si risvegliò dai suoi pensieri ed arrossì.
-Ehm…No tranquillo Core. Niente di importante.- disse la rossa.
Arrivati all’abitazione della bassista, i due si diedero appuntamento di nuovo quel pomeriggio a casa di Corey. Suggellarono anche quel momento con un bacio sulle labbra.

Laney salì velocemente la scala col cordimano di casa sua e, salutando la madre, si fiondò nella sua stanza.
Doveva provare a chiamare Mike, ma non riusciva proprio a contattarlo. Forse le toccava andare davvero a casa sua… e vederlo di persona per ridargli la chitarra… di bene in meglio proprio…

-Alyx


Buonasera Astronauti e Cowgirls :) . Eccovi il primo capitolo del sequel di “Un nuovo amico”. Che ve ne pare? Forse è un po’ troppo sdolcinato, ma vedremo nelle prossime puntate di rimediare. xD

Un abbraluto, Alyx

 

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Capitolo 2
*** Ricordi indelebili ***


Secondo capitolo – Ricordi indelebili

-Buongiorno, sono Mike Ghebler.- disse svogliato il ragazzo. Non aveva la minima voglia di parlare con quella sottospecie di dottore. Se così si poteva definire…
-Ciao ragazzo, sono il dottor Stan Pines, e sono qui per aiutarti. Tuo padre mi aveva avvisato del tuo arrivo.- disse sorridente l’uomo col maglioncino grigio. Mike sapeva che in realtà quel tizio non aveva la benché minima voglia di parlare con lui, avrebbe solo fatto finta di ascoltare e scrivere sul suo taccuino. O forse avrebbe disegnato per tutta quell’ora mentre Mike avrebbe cianciato a vanvera.
Comunque sia, quella sottospecie di psicologo non gli sarebbe stato di certo di suo aiuto. PER NIENTE!
Il padre di Mike, Nicholas, la pensava diversamente, ma probabilmente anche lui sapeva quale sarebbe stato il risultato finale di quell’ora tolta alla vita di Mike (anche se, da quella sera, chiamarla vita era molto difficile…).

Lo psicologo Pines fece accomodare il castano sulla sua poltrona per le sedute terapeutiche. Mike, pur di far smettere quella lagna di quello sconosciuto, l’avrebbe assecondato. Non erano passati nemmeno due minuti e voleva già andarsene prendendo a calci la porta!
Pines si sedette sulla sua sedia di fronte alla scrivania: -Va bene Mike, tuo padre mi ha spiegato brevemente il problema, dicendomi che da un mese hai incubi terrificanti e che, da quando siete tornati a Peaceville, tu sei diventato scorbutico e nervoso. Cosa ha suscitato questo cambiamento in te?-
Mike alzò gli occhi in segno di disperazione, ma comunque rispose a quell’impiccione (come lo definiva lui) –Uff… è per colpa di una ragazza…- ruotò gli occhi.
-E come si chiama questa ragazza?- chiese lo psicologo, però la risposta di Mike non si fece attendere: -Non te lo dico il suo nome! Chiaro?!- Mike non voleva più nemmeno pronunciarlo!
-Mmm…va bene Mike, adesso chiudi gli occhi e pensa ad un ricordo positivo che hai di quella ragazza.-
Mike, nonostante il nervoso e lo scetticismo, chiuse le palpebre. La sua mente ripescò un momento sopito sotto montagne di furore e rabbia. Era un ricordo luminoso, ma quella luminosità si stava spegnendo a poco a poco….
Ripescò infatti il ricordo di lui che imparava a suonare il basso per la prima volta. Era stato tutto merito di….di quella ragazza dai capelli rossi. Quel ricordo gli fece venire spontaneamente un sorrisetto sul volto, anche se era molto tirato.

Lo psicologo ricominciò: -Va bene ragazzo, ora però devi pensare ad un momento negativo riguardo questa persona. Riesci a trovarlo?-
Mike divenne più scuro in viso, e richiuse gli occhi, ed andò a ripescare un ricordo molto più recente del precedente…
Era di appena una settimana prima.

***30 NOVEMBRE, DOPO IL FESTIVAL***

Mike scappò. Non sapeva perché, ma scappava. Uscì dal parco, con ancora le lacrime sul volto, e si diresse verso la foresta del vecchio campus. Quando si infilò nella foresta buia, si inginocchiò sulle gambe stanche per la corsa, anche se non era di certo la parte più dolorante del suo corpo e del suo spirito.
Cominciò ad urlare, senza che nessuno potesse sentirlo; era un urlo senza voce, una voce senza respiro, un respiro senza aria. Non gliene fregava più niente di niente: né della musica, né della scuola, e neppure di amicizie o di parenti!
L’unica cosa che avrebbe voluto in quel momento era aver Corey tra le mani. Per poter sfogare ogni sentimento represso, ogni offesa, ogni insulto, ogni sbaglio, sul suo volto, a suon di cazzotti!
Ancora sporco di fango, visto che si era seduto in mezzo alla foresta, si alzò di scatto e guardò per terra.
Poi alzo il volto verso il cielo che, come una coincidenza, si stava riannuvolando; era lì lì per scaricare fulmini e saette su Peaceville.
 Cominciò a piovere molto forte, e in quel momento Mike sperava che un fulmine lo bruciasse vivo all’istante.
Si avvicinò ad una vecchia quercia che era di fronte a lui, e cominciò a tirare dei pugni sul legno, un legno che era marcio ma durissimo ancora. Prendeva a pugni quel tronco con una violenza inaudita, tanto che la corteccia si stava crepando e sgretolando.
Ormai Mike era senza energie, stremato dalla fatica e dalla disperazione, una disperazione che non finiva più, però continuava a prendere a pugni la quercia. Finito questo sfogo, si guardò le mani, più precisamente le nocche: erano sporche di sangue, il suo.
 In quel momento, bagnato, sporco, col viso rigato dalle lacrime e ricoperto da fango, fece una promessa a se stesso: giurò vendetta contro la Grojband, e avrebbe provato qualsiasi cosa per farla pagare carissima a quel bastardo di Corey. Lui si era fidato, e il blu gli aveva gettato fango durante la sua assenza. Non sarebbe finita qui… Costi quel che costi!

Mike venne risvegliato da Stan, che, con la sua voce, riattirò la sua attenzione: -Ok, Mike, devi considerare che questa ragazza non è nulla di importante per te, niente che tu non possa s…- Era sul punto di concludere la frase, quando Mike si alzò e, dalla furia, ribaltò la poltrona su cui era seduto. Era rosso di rabbia in viso, tanto che il dottor Pines si spaventò da morire.
-COME FAI A DIRE UNA COSA DEL GENERE?! LANEY ERA LA MIGLIORE, E QUEL BASTARDO INCAPACE MI HA RUBATO LA COSA PIU’ PREZIOSA AL MONDO!! Non ti azzardare mai più a dire una cosa simile su di lei, chiaro?!-
Quella parte di Mike, sconosciuta a molti, venne mostrata al dottore che, spaventato dal ragazzo, gli disse balbettando: -E-Ehm… l-l’ora di incontro è f-finita. C-Ci vediamo…-
Mike, ancora scuro in volto, si diresse verso la porta, ed uscì sbattendola forte.
Forse quello psicologo non era così contento di avere Mike come paziente…

Mike, tornato a casa, salutò il padre, ma lui lo richiamò a voce alta: -Mike, perché il dottor Pines mi ha chiamato dicendomi “Suo figlio non è più il benvenuto da me” ?! Cosa hai fatto?-
Mike provò ad ignorarlo, ma Nicholas alzò la voce: -MIKE! Sono tuo padre, forza, cosa è successo?!-
Mike, vedendolo così, decise di confessare tutto. Poi il padre gli disse –Ok Mike, ascolta. So cos’è successo quella sera, ma forse questo psicologo era adatto a risolvere questo problema…-
-No papà, l’unica cosa di cui ho bisogno E’ STARE DA SOLO, IN PACE, SENZA VEDERE QUEI QUATTRO INCAPACI!- disse riferendosi ovviamente alla Grojband.
A quel punto il genitore si arrese e lo lasciò andare verso la sua camera. Prima però si ricordò di una cosa importante:
-Ehm…Mike, devo dirti una cosa importante… prima è venuta Laney e…- subito il giovane si scaldò –NON PRONUNCIARE QUEL NOME!-
-Ok ok, è venuta per riportarti la tua chitarra, però non l’ho lasciata nemmeno entrare. Se vuoi domani vado a casa dei Penn e la riprendo…-
Mike non si era accorto in questi giorni della mancanza della sua chitarra bianco-rossa, così annuì al padre.

Mike entrò nella sua camera al piano di sopra. Era come entrato nei suoi pensieri, cioè era una stanza incasinata e confusa.
L’armadio era graffiato ed aveva delle crepe, il letto spostato completamente e i disegni fatti da lui erano stati tutti strappati e buttati per la camera. Stesso dicasi dei suoi testi scritti. L’unico disegno ancora intatto era quello che aveva nella sua tasca, ovvero la parte del disegno che raffigurava lui da solo di fronte ad un tramonto. L’altra parte ce l’aveva Laney, ma lui non lo sapeva.

Lui spostò il letto per metterla di fronte alla tettoia per guardare il cielo sdraiato sulle coperte. Quel giorno era più calmo rispetto alla settimana passata, ma era solo la calma prima della tempesta…

-Alyx

Buon pomeriggio Capelloni e Capellone :D Che ve ne pare di questo secondo capitolo?
Vi sta piacendo il sequel? Sempre liberi di darmi suggerimenti eh! xD

Un abbraluto, Alyx
 

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Capitolo 3
*** Paura di...visitare ***



Terzo capitolo – Paura di…visitare

Laney ricevette quella chitarra che tante volte aveva visto in mano a Mike. L’aveva vista soprattutto quando Mike le aveva salvato la vita lo scorso Halloween, oppure quando le dedicò una canzone d’amore proprio per il loro addio.
Laney era nella sua camera in quel momento. Con uno sguardo mogio, stava osservando la strada dove abitava Corey.
Non era molto distante nemmeno a piedi, ma di certo quello non era il problema più grande quel giorno.

Laney, come detto, aveva la chitarra di Mike nelle sue mani, lo strumento che Mike adorava utilizzare tutti i giorni, ma adesso… non la portava più nemmeno con sé. Ancora la ragazza dai capelli rossi non ci credeva che Mike era tornato.
Nella testa della ragazza dagli occhi verdi cominciarono a frullare in testa delle domande: “Perché Mike non l’aveva avvisata del suo ritorno a Peaceville?” “Possibile che le volesse fare una sorpresa?” “Era la cosa giusta cercare di evitarlo e di parlargli personalmente, e cercare invece di contattarlo via cellulare?”
Laney decise di cominciare a suonare per distrarsi da quei pensieri, per schiarirsi le idee prima di andare a casa della famiglia Ghebler. La ragazza decise di strimpellare qualche nota proprio con quella chitarra rossa e bianca, piuttosto che del suo solito basso grigio-azzurro.
Lei sapeva abbastanza suonare la chitarra, ma effettivamente era un po’ arrugginita. Comincio a strimpellare qualche nota, ma il primo risultato non fu così eclatante; accordò un po’ lo strumento sulle sue preferenze e finalmente ne venne fuori un suono più discreto.
Mentre la rossa suonava, ad un certo punto si sfregiò leggermente il dito. Niente di grave, un po’ di disinfettante e tutto sarebbe tornato apposto… ma con cosa si era scheggiata?
Girò la chitarra sottosopra, vedendo una scritta incisa sul legno del manico della suddetta chitarra: vi era scritto “M + L” con sotto scritto “4E”. A quel punto il viso di Laney, dopo un brevissimo sorriso, tornò ad essere triste. Era una tristezza dovuta ai sensi di colpa…

Uno scusa a Mike era assolutamente d’obbligo, ma era sicura che non sarebbe bastato per niente. Non voleva separarsi da Corey, però quel bruciore chiamato senso di colpa le stava divorando lo stomaco.
Forse avrebbe dovuto parlarne con Corey e gli altri di questa storia, anche perché pure loro erano amici di Mike, quindi perché nascondere loro tutto?
laney si sdraiò sul letto, ma –Laney! Sono le 15:00! Non volevi andare dai tuoi amici?!- la madre la chiamò dall’altra parte della porta bianca della sua camera. Ma aspetta….ERANO LE 15:00?!!!!!
Ma perché ogni volta che faceva questi pensieri profondi in stile “Corey dopo un concerto” passavano delle ore come se niente fosse?
Rimise la chitarra di Mike nella custodia e scese le scale ad alta velocità. –Ciao mamma! Io vado!- disse sull’uscio della porta principale. Non aspettò la risposta della madre –Si, ma fai attenzione! Ciao!-
Il suo passo era svelto, nonostante il peso della chitarra che portava.
Ormai era davanti alla porta ed al campanello con la scritta “Ghebler N.”, e premette il pulsante. Ma la risposta della persona al di là della porta non era rassicurante: -VATTENE VIA! NON VOGLIAMO PIU’ AVERE NIENTE A CHE FARE CON VOI!- La voce era quella del padre di Mike. Ma che cavolo…?!
-S-Signor Ghebler? Ma che succede? Apra per favore, ho da restituirvi questa…- ma l’adulto non voleva sentire ragioni!
-Vattene Laney! O CHIAMO LA POLIZIA, DICO SUL SERIO!- A queste parole la ragazza, nonostante lei non si tirasse indietro di solito, cominciò ad allontanarsi da quella casa, e ad attraversare la strada.
Era stranamente spaventata da quell’atteggiamento dell’adulto. E lei non ha paura di solito a sfidare anche un adulto (basta ricordarsi di Cliff, il venditore di strumenti musicali).
E se Mike avesse reagito contro di lei allo stesso modo? Ma no… Mike solitamente è un tipo pacifico…solitamente…
E se avesse chiesto lui di non rivedere più i suoi vecchi amici?
La rossa provò a scorgere attraverso la finestra della camera di Mike, ma non riusciva a vedere assolutamente niente.
Ad un certo punto sentì un picchiettio sulla spalla, così si girò di scattò e…

Laney si ritrovò in un bacio appassionatissimo con Corey che l’aveva colta di sorpresa. All’inizio un po’ spaventata, poi la ragazza chiuse gli occhi e si lasciò trasportare (e sentì anche un po’ di lingua… però non le diede fastidio…ANZI!).
A quel punto Corey prese parola –Ciao Lanes. Che facevi lì impalata?- Nell’euforia del momento Laney, ancora rossa in viso per il bacio, rispose molto “vaga”: -Cos… ehm… ciao Core, beh ero qui che…-
Fortunatamente, venne interrotta da Kin e Kon, che si stavano massaggiando la gola: -Bleah! Se dovete fare queste cose proprio davanti a noi, almeno ditecelo anticipatamente.- disse Kin che sembrava davvero sul punto di vomitare.
Laney lo lasciò viv…ehm…stare, mentre Corey si accorse solo in quel momento della strana custodia che teneva in mano Laney: -Cos’è quella?- chiese sorridente il blu. Laney non calcolò che effettivamente non aveva ridato la chitarra al signor Ghebler. E adesso come l’avrebbe spiegato ai tre compagni della band?
Kon le prese la chitarra dalle mani: -Fai vedere!- nemmeno il tempo di obbiettare, che i tre ragazzi si erano già messi sul palco ad esaminare la custodia e, di conseguenza, lo strumento.
-Ma… è la chitarra di…- Kon stava per chiederlo alla rossa, che si arrese.
-Uff…va bene, vi dirò allora che ci faccio con la chitarra di Mike.-

Dopo aver raccontato la storia al suo fidanzato ed ai gemelli, chiese incurante –Beh…che ne pensate?-
Kin e Kon suggerirono di catturarlo e parlargli “discretamente”, ma Corey bocciò l’idea all’istante. Poi il frontman della Grojband mise le mani sulle spalle della compagna e le chiese con fare serio –Tu Laney cosa vorresti fare?- Era da tempo che Corey non accettava un’idea della bassista; allora era davvero cambiato per lei…
Laney, ancora imbarazzata, disse:-Io credo… che debba andarci solo io a parlargli. In fondo, lui probabilmente è arrabbiato con me.- Kin e Kon erano un po’ perplessi, mentre Laney chiese ancora alla sua Pulce –Sei sicura? Al cento per cento?-
Lei annuì. Era come un dovere andare a parlargli, era una questione di rispetto in fondo. Doveva rincontrarlo a scuola per forza visto che non poteva andare a casa sua. L’unica problema era quello: trovarlo!
-Ok ragazzi, è ora di esercitarsi adesso!- Il blu interruppe i pensieri della rossa e riprese la sua chitarra rossa e gialla. –Batti il quattro Kon, forza!- incitò il suo amico batterista, che cominciò a far muovere la sue bacchette ed a tenere il tempo. –E uno, e due, e tre e quattro!- E la Grojband cominciò a suonare One More Memory of You.

Nella sua stanza disordinatissima, Mike era come in una specie di trance psicologica. Nella sua stanza suonava a tutto volume Rise degli Skillet, e solitamente, quando ascoltava quella canzone, le cose per lui non andavano bene.
Ascoltava quella canzone quando era arrabbiato da morire, e quello era palese in quel periodo.
Era sulla sua scrivania, con in mano un vecchio binocolo del padre, probabilmente per la caccia. Era coi piedi sulla scrivania, con davanti un foglio con qualche cancellatura ed abbozzo, probabilmente indecifrabili per chiunque, tranne che per lui.
Il castano stava escogitando un piano. Si, proprio come quelli di Corey per avere di solito un testo da Trina. Ma ancora non riusciva a trovare il bandolo della matassa, a causa della confusione di pensieri nel suo cervello.
La parola che girava per il suo cervello era chiara: “Perché? Perché lui e non io? Cosa avrei fatto di male per meritarmi questo da te? Perché trattarmi come una pezza da piedi?” Ovviamente si riferiva a Laney, ed era lì nella sua camera, col suo binocolo a spiare i quattro nel garage, ormai da un’ora. Un’ora chiuso nella stanza, senza mangiare o con dello svago, a guardare fuori dalla finestra. Notò il solito cielo scuro di quel periodo, ma questo non lo distraeva dal suo scopo di quel giorno.
Era sul punto di arrendersi al trovare un modo per vendicarsi di Corey e gli altri, quando ad un certo punto scorse una persona al piano di sopra. Una chioma rosa… e lì arrivò l’illuminazione! Aveva trovato lo stratagemma per bruciare i sogni della Grojband, ed era un modo anche semplice volendo.

-Alyx


Buonasera Bianconigli e Cappellai Matti xD . Nuovo capitolo finalmente arrivato :)
Ditemi che ne pensate e, ovviamente, scrivete pure qualche suggerimento per continuare questa storia.

Un abbraluto, Alyx

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Capitolo 4
*** Un piano malefico e disperato ***


Quarto capitolo – Un piano malefico e disperato

Trina era nella sua stanza tutta rosé, e si stava agitando mentre la sua amica/schiavetta Mina era sul letto seduta ad ascoltare la Riffin. Ovviamente, al centro della questione, vi era Nick Mallory (strano!), il ragazzo costantemente nei pensieri della ragazza dai capelli rosa. –Uff…Mina, ormai non manca tipo più tempo al ballo invernale della scuola. PERCHE’ NICK NON MI HA ANCORA INVITATO?- disse lei con un espressione tra la disperazione e il furore.
La ragazza dai capelli verde acqua la stava guardando tremando: -Ehm…in realtà manca un mese ancora al ballo di fine anno.- Disse lei per rassicurare l’amica.
-Inoltre non sei l’unica senza un cavaliere ancora…- continuò col suo discorso Mina, ma –MI STAI PARAGONANDO A TE?- Sentendola, Trina sbottò quasi completamente, mentre Mina, vedendo gli occhi che emanavano odio dal volto della rosa, ebbe un brivido lungo tutto il corpo.
Mentre loro continuavano a parlare, cominciò a nevicare forte.

-Guardate ragazzi.- Laney appoggiò il suo basso sul divano azzurrino del garage, e si diresse verso la strada. Erano i primi fiocchi di neve che cadevano quell’anno.
-Uaoh! Da quanto tempo non nevicava qui a Peaceville?- Anche Kon aveva lasciato la sua postazione da batterista, ed insieme agli altri due musicisti, Corey e Kin, si era messo all’entrata del garage ad ammirare lo spettacolo. Il fratello rispose alla domanda: -Da almeno un paio d’anni credo…Doppio Uaoh!- e i gemelli, uno accanto all’altro, si batterono un cinque.
Laney era fuori dal garage oramai, e Corey la raggiunse, mettendole un braccio attorno alla vita. La bassista arrossì, e pensò automaticamente ad una vecchia leggenda che le raccontò sua nonna:
“La prima nevicata che vedrai quando sarai con un fidanzato, sarà di buon auspicio mia cara. E ti porterà consiglio per il futuro.”
Avvicinò la testolina vicino a quella di Corey, e continuò a pensare a quelle vecchie parole. Forse era un segno del destino? Forse allora doveva stare con il blu e non rimpiangere nulla in fondo… aveva fatto le sue scelte da ragazza, era ora di prendersi le sue responsabilità.
Ad un certo punto Corey le chiese –Sei sicurissima Pulce?- Laney, non capendo al volo, gli chiese di romando –Cosa Core?-
Corey riprese e, storcendo il naso, indicò la casa di fronte a loro: -Volevo sapere se magari volevi che ti accompagnassi domani da Mike. Non voglio che tu corra alcun rischio.- -Tranquillo Corey, sai di che pasta sono fatta.- Rispose nuovamente lei ammiccando. Era sicura della sua scelta!
-Certo che lo so…- Corey si stava di nuovo perdendo negli occhi verde smeraldo della ragazza, e lo stesso dicasi per la rossa, che era immersa in quelli blu cielo del ragazzo; si stavano per scambiare un altro bacio (“magari con la lingua” pensò Laney) quando un fiocco di neve si posò sul naso della ragazza. Entrambi scoppiarono in una risata dolce e calda, circondata comunque dal freddo invernale.

Mike era abbastanza lontano dall’abitazione dei Riffin, ma non abbastanza da evitare di vedere la scena. Corey e Laney avvinghiati insieme, sotto la neve, mentre più indietro i gemelli Kujira giocavano sul prato.
Quella scena non faceva altro che infuocare il suo animo di rabbia, con anche un pizzico di tristezza e di pianto e una spruzzata di voglia di vendicarsi. Se magari un cuoco avesse mai voluto fare la ricetta per l’odio, questi sarebbero stati gli ingredienti sicuramente!
Anche se con quel furore nel corpo avrebbe facilmente fatto scogliere la neve che si stava posando, doveva ignorarli per il momento. Così tirò su il cappuccio della sua felpa per nascondere il rossore in viso (che per tonalità aveva superato anche il colore della casa di Corey) e ricominciò ad incamminarsi. Era disperato, e cosa fa un disperato? Cerca soluzioni disperate.
Col suo passo svelto stava passando dall’altra parte del marciapiede, ma non si stava dirigendo né verso il parco, né verso la scuola. Non andava verso nessuna delle sue location abituali.
Si avvicinò verso ad una casa, o meglio, verso il loro steccato. Cominciò a scavalcare quello steccato di legno e a fare il giro largo delle abitazioni, fino ad arrivare al giardino posteriore della stessa casa di Riffin.
Si diede una spolverata agli abiti per togliersi la terra ed il fango, e cominciò a tirare dei sassolini sulla finestra che sporgeva da lì.

Trina mentre continuava a pontificare sul fatto che Nick doveva fuor di dubbio invitare lei al ballo e nessun’altra, venne interrotta da un picchiettio da fuori. Subito si spazientì: -E adesso chi è?!-
Spostò le tende rosa ed aprì la finestra da entrambi i lati. In quel momento notò anche la neve che stava cadendo e pensò tra sé e sé “Che bello… chissà se Nick avrà qualcosa da fare ora, potrei invitarlo a fare una passeggiata con lui sotto questa neve…”
Ad un certo punto venne risvegliata dalla voce bassa di qualcuno: -Trina. Sono qua giù.-
Ma…chi era? Non riusciva a ricollegare il viso di quella persona con un nome. Aveva già visto quella capigliatura castana tutta scompigliata ma… dove? E quando?
-Sono Mike!- Ah ecco… l’amichetto nuovo di Corey che suona la chitarra. Ma che voleva da lei?
-Vattene sfigato, ora ho da fare!- rispose Trina. Mike invece si stava innervosendo: -PARLA PIANO…- altrimenti la Grojband l’avrebbe sentito.
-Ascoltami.- continuò –ho un modo per sbarazzarci della Grojband.- A quelle parole, Trina gli fece cenno di salire, ed ordinò a Mina di aprire la porta sul retro della cucina. Anche lei, ottusa com’era, aveva capito che Mike non voleva farsi per niente notare. Chissà perché…

Mike, entrato nella sua camera, osservò brevemente la stanza dove Trina dormiva. Tutta, tutta, TUTTA ROSA!!!
Gli dava quasi i brividi, ma non aveva tempo quel giorno di fare il pignolo sulla carta da parati o sui mobili!
Doveva parlare con quel “essere indemoniato” del piano che lui aveva studiato. E Trina in quel piano aveva un ruolo fondamentale nella riuscita.
Appena furono tutti e tre all’interno della stanza, la rosa chiuse la porta a chiave –Ok, ora dammi un motivo per farti stare qui qualche minuto.- disse seria lei. Ma anche Mike non era di buon umore –Ti ho detto che ho un piano! Guarda qui.- disse lui tirando fuori un biglietto dalla tasca dei jeans. Era un volantino della festa invernale dell’anno scolastico, con sopra segnato: “gruppo rock musicale: Grojband” con sopra raffigurata la locandina dei quattro membri.
Trina non sapeva di questo, e subito sbotttò: -COSA? COREY SARA LI’?!- E subito Mike le fece di nuovo segno di non fare troppo rumore.
-Ho un piano per farli fallire. Sai come fanno ad avere i loro testi delle canzoni?- Mike era disposto a tutto pur di distruggere coloro che l’hanno tradito e, dicendo questo, prese il diario di Trina.
-Come? E cosa diavolo fai col mio diario?!- disse furente lei, e lui cominciò a raccontarle come la Grojband, fino ad ora, abbia influenzato la sua mente per ottenere sempre ottimi testi da suonare ai vari festival e show a cui hanno partecipato.

Trina davvero non sapeva cosa dire dopo quella confessione; davvero il fratello l’aveva sfruttata per tutto questo tempo?
Mike ora cominciò a spiegarle il piano: -Allora, tu il 31 Dicembre, insieme a me ed a Mina sarai al ballo. Tutto chiaro?- disse serio, seguito dai gesti di assenso di Trina e Mina.
-E ti iscriverai al concorso per Reginetta del ballo.- Il castano le spiegò, quando Trina lo interruppe: -Ma è una cosa così fuori moda… IO AL BALLO CI VADO SOLO PER IL BEL NICK.-
Il chitarrista ruotò gli occhi: -Lo sai vero che Nick probabilmente, essendo il più fico della scuola, verrà votato per Re del ballo? E inoltre che il Re e la Reginetta potranno ballare insieme al centro della pista?- disse con un mezzo sorrisetto malefico. Trina era già in brodo di giuggiole.
-Ok… accetto eccetera!- disse mentre dei cuoricini le svolazzavano per la testa. Ora era Mike che gongolava.
Spiegò l’ultima parte del piano: -Finito il ballo tra il Re e la Reginetta, la Grojband dovrà esibirsi, e non avranno proprio nessun testo da cantare. Allora, collaborerai?- Trina acconsentì, e i due si strinsero la mano da alleati quali erano.
Mina, invece, era ormai super preoccupata per la sua amica.

-Alyx

Buonasera Angeli e Demoni 3:) Che ve ne pare del capitolo? E del piano di Mike ;) ? Chissà come andrà a finire….
xD Mi raccomando, i suggerimenti sempre ben graditi ^_^

Un Pan di Stelle, Alyx

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Capitolo 5
*** Toccata e fuga ***


Quinto capitolo – Toccata e fuga

Mike era sicuro della riuscita del piano appena descritto a Trina. Ed era anche sicura che non l’avrebbe tradita, vista la sua voglia spasmodica di avere un appuntamento col bel Nick Mallory. E poi, lui non aveva niente da perdere oramai. Aveva già perso tutto…
Mina e Trina si diedero appuntamento per il giorno dopo, mentre Mike raccomandò alle sue due alleate di non rovinare il piano per la sera del 31 Dicembre.
Uscendo dalla stanza per poi uscire dall’abitazione, Mike si accovacciò sotto il muretto di cemento del piano di sopra per non farsi vedere dai suoi quattro ex-amici, che nel frattempo stavano ancora giocando (o amoreggiando, nel caso di Laney e Corey) fuori dal garage mentre nevicava.
Il ragazzo, nel modo più silenzioso possibile, si ritrovò davanti alla porta laterale del garage, vicina al palco, ma ad un certo punto adocchiò qualcosa; vide, su uno stand apposito per chitarre, il suo strumento musicale, ovverosia proprio la sua chitarra bianco-rossa. Era posata incustodita sul palco. Allora ce l’aveva Laney per davvero…
Per quanto non si volesse far sgamare dai quattro, non gli andava di far tenere la sua fedele chitarra nelle mani del suo amo…. ehm… della ragazza.
Così si accucciò dietro il muretto e poi salì sul palco in legno. Però, appena fece un passo falso, si sentì uno scricchiolio sotto i suoi piedi. Forse l’avevano sentito e si erano accorti di lui…. Però non sembrava che si fossero accorti del castano… L’aveva scampata.
Prese delicatamente la custodia, smontò la sua chitarra dallo stand e la mise nella custodia. Si rialzò per dirigersi verso la solita porta laterale, quando urtò contro uno dei piatti della batteria di Kon. “Oh no!!”

Mentre Kon stava ancora giocando col fratello, sentì un piatto della sua batteria cadere. –Ma che…?!- subito si voltò e vide un ragazzo in felpa, coperto per non farsi riconoscere, che aveva una custodia in mano. Il suo urlò attirò l’attenzione dei due fidanzati. –Cosa succede?!- chiese subito Laney, poi però vide quel ragazzo incappucciato correre fuori dalla porta laterale. Aveva rubato qualcosa?!
-Tu! Fermati!- subito lei urlò, e cominciò ad inseguirlo. Aveva come l’impressione che doveva assolutamente riuscire a prenderlo! Anche Corey si mise all’inseguimento.
Il “ladro” saltava le staccionate come fosse un grillo, e cominciava a guadagnare terreno sui due. Corey ormai si era arreso, mentre la rossa stava ancora inseguendo quel tipo. La bassista provò a “tuffarsi” per placcarlo, ma purtroppo non ci riuscì. La rossa cadde con la faccia sulla neve fresca del marciapiede, sporcandosi un po’ i capelli e i vestiti. Quel tipo era riuscito definitivamente a scappare.

Laney tornò dai ragazzi un po’ delusa…
-Mi dispiace Core. Non sono riuscito a vedere chi fosse.- disse dispiaciuta, ma i suoi tre compagni erano sorridenti e abbastanza tranquilli: -Tranquilla Pulce, a quanto pare quel ladruncolo da strapazzo non ha rubato né denaro né oggetti preziosi o strumenti.-
Laney però osservò il palco, e notò che mancava qualcosa… la chitarra di Mike. Ma perché avrebbe dovuto rubare quella piuttosto che quella di Corey. Era sempre più sospettosa la ragazza.
Poi Corey la tranquillizzò: -Tranquilla Laney, se vuoi possiamo denunciare il furto.- e la ragazza in risposta fece solo un cenno di intesa.
Nonostante questo, continuava a pensare a chi potrebbe essere il colpevole:  Trina forse… Però quello che scappava sembrava un maschio dalla corporatura; uno dei Newman probabilmente, ma perché allora rubare la chitarra di Mike, che non era più un membro della band? Bah… era abbastanza confusa la rossa. Forse non ci avrebbe dovuto pensare più tanto; la bassista sperava solo che quel ladro non tornasse con cattive intenzioni nel garage della band.

***NOTIZIARIO DELLE 20:00***
-Qui Chance Happening con un annuncio importante da parte del sindaco Mellow, in seguito alle forti nevicate di oggi.-
“Cittadini di Peaceville, a causa delle condizioni metereologi rischiose, domani le scuole elementari, medie e superiori saranno chiuse per questioni di sicurezza. Raccomando inoltre tutti voi a chiamare i soccorsi in caso di problemi gravi causati dalla neve caduta oggigiorno. Buona serata!”


***IL GIORNO DOPO, ORE 7:00***

La rossa si stava contorcendo dalla stanchezza nel suo letto, perché non aveva passato una nottata proprio tranquillissima. Non era riuscita a dormire, così decise di svegliarsi lo stesso. Si mise seduta sul suo letto e si stiracchiò, poi con occhi stanchi guardò la sveglia sul suo comodino: le 7:00. Così presto?! Però…
Era curioso che, quando doveva andare a scuola, lei si svegliava sempre in ritardo, mentre quel giorno si era svegliata anche prima. Strano davvero.
La ragazza si alzò e subito prese il cellulare. Cercò il numero di Corey nella rubrica e cliccò la funzione “Messaggio”.
A quel punto cominciò a digitare il testo del messaggio: “’Giorno Core :* . Io mi sono svegliata presto ed ora mi faccio una passeggiata. Se ti svegli anche tu presto, potremmo farci un giretto insieme, che te ne pare? Un bacione :* ^_^”

La ragazza aprì la finestra ed osservò il tempo fuori, e ne rimase affascinata: tutta la città ricoperta di un bianco candido, con nel cielo un leggero spiraglio di sole. Faceva freddo, ma in fondo i canadesi ci sono abituati, per cui…
La rossa si sciacquò velocemente il viso nel bagno, e poi si fiondò sotto in cucina per prepararsi un po’ di latte e biscotti.
Si era svegliata persino prima della madre, così per sicurezza non la svegliò. Dopo una robusta colazione, prese una sua giacca in pelle nera dall’attaccapanni per ripararsi dal freddo che faceva fuori. Prese un post-it e scrisse: “Sono fuori per una passeggiata –Laney” e poi l’attaccò sulla stessa porta d’ingresso.

Appena uscita, la ragazza inspirò l’aria fresca di quella Peaceville innevata. Era un aria pulita e sana, e così uscì dal cortile della sua casa per cominciare il suo “giretto”. Passò anche davanti alla casa del fidanzato, ma a quanto pare non si era ancora svegliato il ragazzo. Infatti, sul cellulare di Laney non vi era ancora alcuna risposta dal blu.
Poi la rossa girò lo sguardo verso l’altro lato della strada, e notò un passante col volto coperto che camminava dal senso opposto. All’inizio lei non ci fece proprio caso, ma poi… riconobbe l’abbigliamento di quella persona: era lo stesso che indossava il ladro ieri. Era lui, sicuramente!
-Ehi tu!- urlò lei, e il passante a quel punto girò la testa verso di lei, ma poi si rivoltò di nuovo davanti a se, con la testa bassa, e cominciò a correre.
Laney vide il volto del ragazzo per una frazione di secondo, ma lo riconobbe all’istante: era Mike! Sembrava un po’ cambiato dal loro ultimo incontro, ma era di certo lui.
-Mike, aspetta!- come ieri, la ragazza cominciò a seguire il castano, ma stavolta sembrava più vicina a prenderlo. Ad un certo punto il ragazzo inciampò nella neve e cadde per terra. A quel punto Laney si fiondò su di lui. Stavolta l’aveva preso!

-Alyx

Buonaser…..zzzz…..zzzz….. Scusate, ma stasera ho un sonno incredibile. :) E purtroppo il capitolo è anche un po’ più corto… :/
Vi do la buonanotte e vi invito sempre a fare suggerimenti e a recensire :)

Una Macina, Alyx
 

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Capitolo 6
*** Il discorsetto ***


Sesto capitolo – Il “discorsetto”

-Mike, guarda lì!- chiese Laney
-Si, quella è la Cintura di Orione.- Il castano stava indicando un gruppetto di tre stelle, perfettamente allineate tra loro.
-Quelle stelle intorno compongono, insieme, la Costellazione di Orione. E lì a fianco c’è quella del Toro.- Il ragazzo continuava ad indicare i punti di unione delle costellazioni, in modo da aiutare la sua ragazza a capire ed immaginare, appunto, tali costellazioni. La ragazza continuava ad ascoltare incuriosita.
-Bello! Ma come fai a sapere tutte queste cose sull’astrologia?- La rossa continuava ad essere stupita dal suo ragazzo. Era davvero… perfetto! Non c’erano altre parole per descriverlo!
-Beh, alle medie mi ero appassionato quando in scienze l’abbiamo studiata.- le rispose lui, mentre nel frattempo accarezzava i morbidi capelli della bassista.
I due erano avvinghiati insieme, sdraiati sulla morbida erba di una collina ai confini di Peaceville, lontani dal caos del paese e dei suoi abitanti. Non poteva esistere posto migliore per due fidanzati come loro.
Laney, scherzando e sorridendo, disse –Io so a malapena dove cavolo è la Stella Polare, figurati…- -Ah si? E dov’è?- disse lui per vedere se la ragazza lo sapesse davvero. E subito lei andò in difficoltà: -Mmm…beh… eccola lì!-
Mike, ridendo, le rispose: -Ahahaha! No, è dall’altra parte, devi seguire la costellazione dell’Orsa Maggiore e poi guardare verso destra.- Sembrava davvero un professore di astrologia con la sua alunna preferita.
-Grazie, prof. Si merita un premio, guardi…- Le disse Laney e, subito dopo, gli diede un bacio sulla guancia.
-Però sai qual è la mia stella preferita Laney?- disse il chitarrista, seguito dalla ragazza che gli rispose curiosa –Quale?-
Il ragazzo le accarezzò il volto: -E’ facile…Tu!-
Dopo l’imbarazzo della ragazza, i due si baciarono nuovamente, al chiaro della Luna.
Laney, però, stava cominciando a sentire freddo: non aveva portato la sua giacca in pelle stavolta.
Vedendola infreddolita, Mike si tolse la camicia a quadri: -Tieni angelo!- e la appoggiò sulle spalle della rossa. Poi la baciò in fronte dicendole:
-E ricordati che farei qualsiasi cosa per te!-

***NEL PRESENTE…***

Laney era riuscita a prendere Mike con un placcaggio.
Nonostante avesse davanti a se i soliti occhioni verde smeraldo della ragazza, lui subito provò a liberarsi: -LEVATI SUBITO!- e con una spinta ributtò la rossa nella neve. Ma lei non si arrendeva.
-Ti voglio parlare, Mike! Ti PREGO!- A quel punto Mike si girò di scatto e si fermò; aveva uno sguardo contorto dal furore.
Laney lo squadrò un attimo prima di parlare. Era dimagrito molto dal loro ultimo incontro, sembrava quasi a digiuno, ed aveva occhiaie molto visibili sul volto. In più non portava la sua classica camicia a quadri, ma quella felpa grigio scura.

-Ascolta Mike, ti devo delle scuse. Ti prego perdonami! E’ che…-
Se non fosse stata Laney davanti a Mike, lui avrebbe già tirato un cazzotto a chi aveva davanti!
-Ti prego non prendertela con Core! E’ stata una mia scelta…- Ora Laney, vedendo lo sguardo incazzato del castano, cominciava seriamente ad avere paura…
Poi ad un certo punto vide una cosa: una lacrima sul volto di Mike. Era la prima volta che lo vedeva piangere di fronte a sé. Ora lei si sentiva anche peggio di prima!
-MI HAI TRADITO! INGANNATO! TRATTATO COME UN GIOCATTOLO ROTTO! MI HAI BUTTATO VIA COSI’ PER QUELL’IDIOTA!- esplose Mike dalla rabbia e dallo stress –IO TI HO SEMPRE DIMOSTRATO IL MIO AMORE: A SCUOLA, QUANDO CI VEDEVAMO ALLA NOSTRA COLLINA, CON LE POESIE CHE TI HO MANDATO! E TU, COSA FAI?! MI TRADISCI APPENA ME NE VADO DA PEACEVILLE CON COREY…CHE NON HA MAI MOSTRATO NESSUN SENTIMENTO PER TE!-
Laney stava cominciando a lacrimare dalla tristezza. Provò subito ad asciugarsi le lacrime.
Gli urli di Mike stavano svegliando tutto il vicinato. Una persona in particolare…
-Il mio sogno era quello di stare con te! E tu l’hai distrutto!- continuò lui.
-Mike, so che tu non sei così…- cercò la ragazza di interevenire, ma… -E INVECE SONO PROPRIO COSI’!!!- Ormai era fuori di senno, quando…

Corey, appena svegliato, vide un messaggio da leggere. Mittente: Lanes <3.
Lesse il messaggio della sua Lanes e, subito voglioso di vederla, cominciò a vestirsi:  
jeans lunghi a causa del freddo, felpa bianca e nera e il suo classico berretto arancione.
Stava mangiando velocemente un toast preparato al volo, quando guardò fuori dalla finestra. Prima rimase colpito dalla quantità di neve, ma poi si preoccupò improvvisamente quando vide Laney parlare con….Mike?!
“Oddio, no!” penso lui in preda al panico. Uscì alla velocità della luce dalla porta principale, e si fiondò sul luogo attraversando la strada. E subito placcò Mike per evitare che facesse del male alla sua Lanes!

-LASCIALA STARE!- I due cominciarono a picchiarsi nella neve ed a tirarsi pugni e sberle. Mike si era già graffiato sulla guancia, poi ribaltò la situazione e tirò un paio di pugni a Corey, uno sulla pancia ed uno sul volto.
Laney urlava disperata e preoccupata: -Vi prego, smettetela! SMETTETELA!- La ragazza provò a separare i due litiganti (per amore, tra l’altro) e cercò di strattonare Corey, ma non ci riuscì. Al secondo tentativo finalmente riuscì a separare i due chitarristi. –BASTA!- urlò lei furiosa, e i due finalmente si bloccarono.
Corey comunque tornò ad accusare Mike: -Non ti avvicinare mai più a lei! E in più, se non l’avessi capito, SEI FUORI DALLA BAND!-
Mike rispose per le rime: -GIURO CHE TI FARO’ RIMPIANGERE DI ESSERE NATO RIFFIN!-
-Ho detto BASTA!!!!!- Ormai era la rossa la più furiosa dei tre!
A quel punto Mike cominciò ad allontanarsi, ancora sporco di sangue sul volto e di neve nel corpo e nei capelli. E sporco anche di rabbia nello spirito.

-Laney, stai bene?- Corey la strinse a se per rassicurarla. Vide che un po’ di mascara le era colato sul viso.
-Si, tutto apposto Core.- rispose lei tranquilla. Poi però la ragazza riprese –Ma perché lo hai attaccato?! Non mi avrebbe fatto del male!- disse lei.
A quel punto Corey mostrò il livido sullo stomaco, che facevo il paio con quello sull’occhio, ben visibile. Laney gli aveva portato anche un po’ di ghiaccio.
-Hai visto cosa mi ha fatto Laney?! E’ un Mike ben diverso dall’ultima volta, poteva farti del male!-
Laney era sicura invece che Mike non le avrebbe mai fatto del male. Anzi, se ci fosse stato Corey al suo posto, la rissa sarebbe scattata molto prima.
-Ascolta Corey, promettimi che non cercherai mai più di fare rissa con lui.- Laney gli chiese quasi pregandolo.
-Laney, potrebbe sul serio essere pericoloso…!- -Ti prego, promettilo!- Laney insistette.
Alla fine, Corey si arrese –Va bene, per te questo ed altro.- disse con un leggero sorriso, seguito da un abbraccio alla sua amata.
-Però, se dovesse anche solo toccarti, giuro che lo SEPPELISCO VIVO!-

-Alyx


Buona domenica Rissaioli e Monaci tibetani (O.o ?????!!!!!!) . Eccovi il nuovo capitolo di questo sequel, e ho inserito la rissa visto che me l’avevate chiesta in molti xP
Vi auguro buon week-end e vi invito ancora una volta a scrivere i vostri suggerimenti. ^_^

Una Gocciola, Alyx

 

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Capitolo 7
*** Fare Shopping (PS: per Laney è molto strano.) ***


Settimo capitolo – Fare Shopping (PS: per Laney è molto strano.)


-Dai Laney, non fare troppe storie!- La esortò la madre.
-Uffa mamma… Ma perché devo venire anch’io?- cercò di convincerla la rossa. Proprio non capiva perché doveva andare con lei al centro commerciale…
-ANCORA! Te l’ho spiegato già ieri.- disse l’adulta, quasi esasperata. –Oltre che prendere i regali di Natale, possiamo approfittarne per prendere un nuovo vestito per te!- concluse.
-Ma a cosa mi serve? In queste storie vesto sempre uguale!- disse lei alzando gli occhi al cielo in segno quasi di preghiera.
-Perché non puoi vestirti come sempre per la festa di fine anno. Manca solo una decina di giorni- disse, e poi le fece l’occhiolino di intesa –E poi, non vuoi essere bella per Corey a capodanno?-
Appena sentì il nome, la ragazza arrossì un pochettino: -Beh, si ma, non mi piace un granchè andare al centro commerciale…-
-E fai uno sforzo, così ti scegli magari il tuo regalo anche.- disse, e così riuscì a convincerla.
-E VA BENE!- Laney disse prendendo il portafoglio e la sua giacca in pelle nera.

-Allora, era così terribile?- chiese soddisfatta la signora Penn. Aveva nella mano destra una busta con diversi doni già impacchettati, uno dei quali era per Laney. L’aveva preso di nascosto, almeno quello doveva essere una sorpresa…
-Ok ok, affrettiamoci a comprare questo benedetto vestito.- La bassista non voleva darle ragione in questo, visto che era andata con lei al centro commerciale “Peaceville’s Mall” solo per prendere i regali per i suoi amici e compagni di band.  Aveva già in mente cosa regalare a Kin e Kon: una scatola nuova di attrezzi per l’occhialuto (vista la sua passione per le invenzioni) e una serie di fumetti Marvel e DC per il batterista (visto che lui li adorava). Però non sapeva ancora cosa regalare a Corey: a parte la musica e il suo amore per lei, non aveva mostrato tante altre passioni. Magari sperava di “trovare l’ispirazione” in quel centro commerciale…
-Guarda tesoro, perché non proviamo quel negozio?- la madre svegliò la figlia dai suoi pensieri, ed indicò un negozio che prima la rossa non conosceva: sull’insegna vi era la scritta con luci al neon “Music Time All Life”.
Oltre ad essere molto appariscente, quel negozio poteva essere perfetto per trovare qualcosa per Corey.
La quattordicenne entrò, e subito non poté credere ai suoi occhi: un intero negozio dedicato a musica rock; ma era nella realtà o era tutto un sogno?
-Ciao, posso aiutarti?- Un ragazzo biondo, il commesso del negozio, la vide all’ingresso un po’ spaesata, così cercò di aiutarla. Lei, per cercare di non perdersi in quel negozio fantastico, gli chiese –B-Beh, starei cercando dei dischi per un mio amico. E’ un grande appassionato di musica rock, soprattutto degli AC/DC, Fozzy e Green Day.-
Vista la richiesta, lui le mostrò un CD in esclusiva dei Green Day: -Guarda, questo è del loro album “American Idiot”. Deve assolutamente averlo.- le disse col sorriso sulle labbra –E in più, visto che è la prima volta che entri qui a quanto pare, potrei farti pure uno sconto!-
Era fatto apposta per Corey quel regalo, ed in più era riuscita ad averlo ad un basso prezzo.
Finito l’acquisto, la ragazza si fece incartare il CD in una carta da regalo blu. -Grazie mille, a presto.- disse la ragazza, che salutò il commesso.
Ora toccava cercare un vestito apposta per il ballo.

Laney e la madre ormai stavano girando per il centro commerciale da mezz’ora, ma non erano ancora riuscite a trovare un vestito adatto ai gusti di Laney. Era molto difficile lei da soddisfare!
-Certo che hai proprio gusti difficili…- disse la signora Penn all’indirizzo della figlia. Lei rispose subito –Mamma, sai bene che non mi piace vestirmi come una di facili costumi! O vestirmi con mille brillantini che accecano solo gli occhi!- disse lei stanca di stare lì. Ormai non c’erano più negozi da visitare all’interno del centro commerciale…
-Aspetta tesoro, quello non l’abbiamo ancora visto.- La madre indicò un negozio senza un insegna stranamente.
Appena entrarono, videro che il negozio di vestiti era quasi vuoto. Entrarono ed andarono subito alla sezione femminile, per cercare quel vestito.
Purtroppo madre e figlia non riuscivano ancora a trovare questo vestito adatto. Laney stava scorrendo tutta la sezione dei vestiti da sera, ma ancora niente. Ad un certo punto…

Mike ancora non capiva che cavolo ci faceva in quel negozio. Anche se avesse fatto un regalo a… quella persona, non sarebbe cambiato nulla, la situazione sarebbe stata sempre la stessa. Cercava di guardare ogni vestito che era messo in mostra dal negozio, ma non riusciva a trovare nulla di adatto. Aveva perso ormai ogni speranza…
Ad un certo punto, la sua mano incrociò quella di un'altra persona: -Mi scusi, sign…- Poi vide nel volto la signora a cui aveva toccato la mano, e i suoi occhi si spalancarono. –TU?!-
Anche Laney non ci poteva credere: che ci faceva Mike lì, e soprattutto, nella sezione per ragazze?
Per un millisecondo, la mente di Mike andò a ritroso con la mente, a ripescare diversi ricordi felici, ma immediatamente tirò indietro la mano. Anche Laney era arrossita leggermente per l’imbarazzo, visto che non capita quasi mai di incontrare il proprio ex in questa maniera.
Subito il castano si voltò dall’altra parte, dirigendosi all’entrata. Quando Laney gli prese un braccio: -Aspetta Mike, dobbiamo parlare!-
Subito lui, in tutta risposta, fece una faccia imbronciata e tirò il braccio di nuovo verso di se: -Non ho voglia di urlare in questo negozio, per cui LASCIAMI ANDARE!- I due si stavano parlando per la prima volta dal loro ultimo incontro sotto la neve. Entrambi speravano, in fondo, che non finisse alla stessa maniera.
Laney, testarda com’è, decise di non lasciarlo andare. La ragazza si stava anche innervosendo nei confronti del castano –Ora basta. Adesso mi spieghi cosa ti prende!- A sentire quelle parole, Mike avrebbe tanto voluto mollarle un ceffone… ma semplicemente non poteva... le voleva troppo bene anche in quel momento, anche se lo stava facendo incazzare. –Te l’ho già spiegato, mi hai tradito senza che…- -Io sto parlando di te! Era la prima volta che ti ho visto essere violento con qualcuno! Tu non sei così!-
Sentendo quelle parole tenere uscire dalla bocca della rossa, il castano cominciò a “raffreddarsi”. Ricominciò –Ora devo andare… mi dispiace Laney.- -No ti prego! Ho bisogno del tuo aiuto! Ho bisogno di un vestito elegante e… ho bisogno di un parere di un uomo.- Disse quasi arrendendosi all’evidenza che lei non ne capiva niente di moda.
Mike le chiese –Perché dovrei aiutarti? Sentiamo!- disse quasi sfidandola, ma la risposta che ricevette non lo faceva star tranquillo: -Guarda che ho capito sai? So perché sei nel reparto femminile! Vuoi farmi un regalo vero? Sapevo che non eri cambiato!- A quelle paure, lui girò gli occhi, ma allo stesso tempo divenne più rosso di prima; la ragazza aveva fatto centro!
-E VA BENE! TI AIUTO!- disse quasi furente, ma in fondo al cuore sapeva che gli faceva piacere aiutare… Laney.

Laney, nel camerino, provava i vestiti che Mike le suggeriva e le portava (anche con l’aiuto della madre di Laney).
Ma la rossa era incontentabile!
-Uff… non so…- -Se mi spiegassi cosa stai cercando forse…- La esortò il chitarrista.
-Non saprei, sai che non sono brava in queste cose.- disse lei continuando a cambiarsi e ricambiarsi nel camerino.
Mike continuava a guardare i vestiti esposti, poi ne vide poco più indietro della vetrina: era di color rosso fuoco, come i capelli di Laney, ed aveva alcune borchie all’altezza delle maniche. Era molto suggestivo da vedere…
-Allora, trovato qualcosa?- chiese la rossa nel camerino, impaziente di trovare qualcosa di adatto; il ragazzo allora prese il vestito della taglia di Laney (Small, ovviamente) e prese anche un cintura di colore nero per la vita.
-Prova questo, se non ti piace questo allora non so proprio…- -Appena lo vide, Laney quasi ne rimase stupefatta: -Uaoh! Mike è…. È bellissimo!- Appena lo provò, le calzava a pennello, ed era d’accordo anche la madre.
-E’ bellissimo tesoro! Io direi di prenderlo…- E così i tre decisero.

Al pagamento alla cassa, il vestito purtroppo sembrava costare un po’ troppo per le tasche di Laney. Prima che potesse dirlo alla madre, Mike tirò fuori il suo portafoglio nero e tirò fuori la somma richiesta…
-Ma Mike…- Laney gli chiese spiegazioni ma… -E’ il mio regalo di Natale!- disse con fare serio. Cercava ad ogni costo di evitare un contatto visivo con lei, per l’imbarazzo e, forse, anche per la rabbia che non si era ancora sopita dentro di lui.
Comunque Laney, per il suo gesto, gli spostò i lunghi capelli castani e gli sussurrò nell’orecchio un “Grazie”, come lo fece addolcire non poco.
Possibile che ora fosse tornato ad essere il vecchio Mike di sempre?

-Alyx


Buon Pomeriggio Emo e Truzzi. Dopo verifiche di italiano, storia e matematica, eccomi qui tornato, bello lucido e pettinato xD
Come sempre, vi chiedo di darmi suggerimenti qui sotto :)

Un Ferrero Roche, Alyx
 

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Capitolo 8
*** Ritorno in macchina ***


Ottavo capitolo – Ritorno in macchina

Usciti dal centro commerciale, Laney e la madre si diressero verso l’auto parcheggiata, mentre Mike cominciava a muoversi a piedi verso casa, separandosi dalla ragazza e dalla donna adulta.
In effetti Laney si chiedeva come mai non c’era il padre di Mike con lui. Con ancora la sua busta con dentro il vestito nella mano, si rivolse a Mike: -Ma… sei da solo? E a piedi?-
Il castano rispose con un semplice cenno con la testa, in segno di affermazione. Certo era che dal “Peaceville’s Mall” a casa di Mike vi era un bel po’ di strada effettivamente…
Ad un certo punto la madre di Laney sussurrò qualcosa alla figlia: -Chiedigli se vuole un passaggio.- esordì l’adulta.
-Cosa?! Mamma, è comunque il mio ex, e sai che è ancora furente con me!- Gli bisbigliò di rimando la rossa.
-Ti ha pure regalato un vestito tesoro, almeno per sdebitarti…-
-Addio Laney…- Mike nel frattempo si stava già riallontanando e, con un cenno della mano, salutò il suo ex-angelo.
A quel punto, con una spintarella, la madre stava dirigendo la figlia verso il ragazzo, facendole come cenno “VAI!” per affrettarsi. Laney, allora, cominciò a richiamarlo.
-A-Aspetta Mike, non è che vorresti un passaggio a casa?- Lui, in tutta risposta, scosse solo il dito in segno di disapprovazione. Quel menefreghismo verso di lei cominciava nuovamente a darle sui nervi, così corse verso di lui e gli riprese il braccio nuovamente, come qualche minuto prima nel negozio.
Mike, di nuovo tra il furente e l’imbarazzato, cominciò a guardarla fissa negli occhi verde smeraldo: -Si può sapere cosa vuoi da me?! TORNATENE DA QUELLO SCEMO DEL TUO FIDANZATO!- ma nonostante le sue parole, lei non mollò la presa, anzi; la rossa chiuse ancora di più la mano, gli stava quasi facendo male adesso.
Era rossa inviperita ora, e il chitarrista non l’aveva mai vista così. Fu lei a riprendere parola: -Ti avevo detto che dovevamo parlare! Quindi adesso vieni con noi!- Quello sguardo di sfida della ragazza lo stava confondendo. Ma si può sapere COSA CAVOLO VOLEVA LANEY DA LUI?!
Nonostante questo: -Va Bene, vengo… Ma facciamo in fretta.- -Certo, certo, come dici tu…- rispose subito sarcastica lei.

I due, entrati in macchina, si sedettero nei posti dietro, ma sin da quando il viaggio inizio, Mike si sedette vicino al finestrino a guardare le colline sui confini di Peaceville. Non voleva guardare nuovamente quegli occhi che Laney aveva prima. Dal canto suo, la bassista si era calmata, ma comunque non le andava a genio che Mike, che fino al mese scorso avrebbe avuto occhi solo per lei, ora la stava ignorando completamente.
Allora fu lei a rompere il ghiaccio: -Ascolta Mike, quella notte la mia intenzione non era quella di lasciarti, te lo giuro! Fu una sorpresa anche per me quel brano cantato da Corey che mi ha quasi… fatta incantare…-
Mike a quel punto girò lo sguardo verso di lei. E fu felice nel constatare che non aveva lo “sguardo d’assassina” come prima. La rossa nel frattempo continuava: -Il fatto è che, fin da quando ci siamo conosciuti, ho rivisto molto di Corey in te… e il mio amore verso di te era sincero…-
Sentendo quelle parole, a Mike venne un dubbio: -Stai forse cercando di dirmi che tu eri innamorata di Corey sin da quando ti sei conosciuta con lui?-
Laney abbassò lo sguardo e arrossì quel tanto che bastava per far capire a Mike la risposta, che dal disappunto cominciò a scuotere la testa. –Quindi ERO SOLO UN MEZZO PER FARLO INGELOSIRE?!- Adesso era Mike quello infuocato!
-No, te lo giuro, il mio amore per te, fin da quel giorno in cui hai imparato a suonare il basso a casa mia, è sempre stato sincero. Poi, quando la tua lontananza da Peaceville ci ha separato, mi son sentita abbattuta ogni giorno di più.-
Le parole di Laney erano come pugnali per il ventre di Mike, e allo stesso tempo l’animo di Laney sembrava si stesse spezzando in due parti: quella innamorata di Corey, fin dai tempi  delle elementari e che ora finalmente poteva essere soddisfatta visto che era il suo attuale fidanzato, e quella di Mike, questo ragazzo conosciuto solo 3 mesi fa, ma che era entrato nella sua giovane vita di quattordicenne come un fulmine a ciel sereno, un fulmine che le aveva colpito il cuore.
In un attimo di tenerezza, Mike ricominciò a parlare: -Ogni secondo, ogni istante in cui tu non c’eri, avrei davvero desiderato volare per vederti… tutti i regali che ti facevo erano solo per immaginarmi il tuo sorriso quando li avresti ricevuti. E lo stesso vale per quel vestito che hai in mano.- disse riferendosi alla busta con dentro il vestito rosso.
-Mike, io so cosa stai passando, e davvero ti scongiuro di perdonarmi…- disse lei chiedendogli davvero la sua grazia; lei si riferiva a quanto stava succedendo a Mike a scuola, almeno secondo le voci: finiva spesso in punizione, e i suoi voti si erano notevolmente abbassati, la bassista sapeva che in fondo era la causa di quel periodo negativo…
-NO CHE NON LO SAI!- Gli urlò lui, per poi tornare “tranquillo” –Mettiamo in chiaro una cosa: io con te non me la prenderei mai e poi mai, neanche se mi tradissi con chiunque a questo mondo, o se mi trattassi ogni giorno come un vecchio giocattolo malconcio. Però di certo il blu la deve pagare cara.-
Mike era ormai deciso a distruggere i sogni di Corey, e di rovinargli la vita. E, dal suo incontro con Trina, l’aveva oramai capito.
Laney sapeva che, da lì a poco, si sarebbe scatenato qualcosa di orribile tra i due, anche oltre alla rissa nella neve di qualche settimana prima. Così provò a convincere il castano di rinunciare la sua vendetta, ma senza successo.

I due arrivarono finalmente nella via di Mike (e di Corey anche), e lui, prima di scendere dalla macchina e salutare Laney con un cenno della mano, le disse: -Gli ho fatto una promessa, ovvero che avrebbe rimpianto il fatto di essere nato, e io le promesse le mantengo.- Il suo sguardo emanava odio verso la casa del blu (tanto che il cielo cominciò ad essere più minaccioso stranamente).

-Addio Laney.-
-Ti prego Mike…-

-Alyx

Buonanotte Dark e Paninari :) Ho un sonno terribile, punto!
Vi auguro sogni d’oro e siete invitati a sugger-rirm….zzzz….zzzz…

Un caffè (almeno per me), Alyx
 

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Capitolo 9
*** Lo spirito natalizio (parte 1) ***


Nono Capitolo – Lo spirito natalizio (parte 1)

E’ una notte piena di magia questa, dove ogni bambino piccolo, durante il cenone, guarda il camino acceso e si chiede –Mamma, ma perché a Babbo Natale non gli si brucia il deretano quando scende dal camino acceso?- Con quella ingenuità che contraddistingue chiunque da piccolo.
Però le cose belle prima o poi finisco, e quando si diventa adolescenti questa magia svanisce piano piano. Forse perché si crede (giustamente o meno non lo so…) che Babbo Natale e le varie creature magiche non esistano più, forse perché si comincia a ragionare di più sui problemi della vita, o forse perché la gente considera questa festa come un occasione solo per fare dei regali ai parenti, e niente di più.
Fortunatamente, la Grojband la considerava ancora come un occasione per unirsi tutti insieme. Quell’anno avevano deciso di passare il Natale, loro quattro, a casa di Laney (visto che quella del frontman, Corey, era stata occupata da Trina e Mina per l’occasione).
La ragazza, come detto, non aveva nessun problema ad invitare i suoi tre amici a casa sua. Avrebbero passato tutta la giornata del 24 Dicembre insieme.
Così, alle 10:00 di mattina di quel giorno, la madre di Laney accolse Corey, Kin e Kon nella sua abitazione. Le faceva molto piacere che i suoi tre amici venissero, ma… ad un certo punto si avvicina alla figlia e le sussurra nell’orecchio –Tesoro, ma non manca qualcuno?-
La rossa, perplessa, chiese di rimando –Mmm… no mamma, non manca nessun…- Poi, ripensandoci, ricollegò il pensiero ad una certa persona. Subito cominciò a sbraitare: -Non starai mica parlando di Mike vero?!- continuando parlare sotto voce. Ma perché voleva proprio che Mike stesse con loro?
Poi alla quattordicenne, mentre i suoi amici portavano la loro roba nel salotto, ebbe un brivido lungo la schiena. Non è che la madre… -Mamma, non dirmi che l’HAI INVITATO QUI?!!!!!- La madre fece una faccia tra il “Sono fregata” al “Stai tranquilla, Laney”, e la rossa non ci poteva credere. Stranamente però il castano non arrivava. Forse non sarebbe venuto…

I quattro ragazzi, dopo un buon pranzetto a base di lasagna della signora Penn,  hanno passato il resto del pomeriggio a fare pupazzi di neve del giardino (a cui uno, per gioco, hanno messo il cappello di Corey), ad indossare capelli natalizi ed ha suonare come ossessi. Stavano passando uno dei più bei natali di tutti i tempi, il primo che passavano totalmente insieme. Hanno fatto anche un albero di Natale di color rosso ed oro, con luci bianche, gialle e rosse che lo abbellivano ancora di più; completava l’opera una bellissima stella d’oro sulla cima.
Quella sera, prima del cenone natalizio, Kin e Kon attirarono l’attenzione dei loro due amici e della madre di Laney: -E-Ehm, signore e signori, volevamo presentarvi un nuovo marchingegno creato da noi.- disse Kon. –E con noi, si intende da me.- disse Kin dando una gomitata al fratello. –Vi presento…. Il “Santa’s Capture”!- disse lo scienziato con enfasi.
Mentre Kon ammirava l’invenzione, gli altri tre presenti erano perplessi: l’invenzione sembrava una gigantesca parabola da mettere sul tetto, con anche una specie di raggio protonico di dimensioni abnormi.
-Il…CHE?!- chiese Laney alzando un sopracciglio. Kon allora si lamentò col fratello: -Te l’avevo detto che come nome non si capiva…. Uff, l’idea era che, visto che non si sa se Babbo Natale sia reale o meno, abbiamo deciso di creare questo marchingegno.-
-Si tratta di un rilevatore di magia Natalizia. Se messo sul tetto, rileverà ogni tipo di oggetto con energia positiva natalizia, e questo raggio “a reticolo” lo catturerà.-
Il piano stuzzicava Corey da morire, mentre i membri della famiglia Penn si stavano guardando preoccupate.
-Ammesso che esistesse, ma perché dovreste catturarlo?! Sarebbe un rapimento bello e buono!- disse la rossa incredula!
-Beh, abbiamo dei dubbi fin dalla nascita sul Natale, e lui dovrà risolverli.- disse Kin dando un cinque al fratello “gemello”.
A quel punto i due gemelli chiesero, anzi, implorarono la signora Penn di montare quell’affare. Così, dopo un quarto d’ora di preghiere, finalmente lei concesse ai due di montare quel coso: -Ok, ma fate attenzione lì sul tetto.-

Prima della cena, Corey e Laney erano nel salotto della casa ad aspettare che la signora Penn finisse di preparare. Erano sul divano, con la bassista sulle gambe del fidanzato (anche se lo spazio c’era per due), mentre il blu le stava facendo le coccole e le accarezzava i bei capelli a caschetto. I due stavano guardando un filmino di Natale molto classico, un film trito e ritrito, ma sempre piacevole da guardare con più persone. –Ma perché fanno sempre vedere questo film, uffa?- disse lei, schizzinosa com’era sui film. A lei piacevano gli horror vecchio stile, dove sentivi la paura che ti scorreva nelle vene. Tutto il contrario del suo fidanzato, che se la faceva addosso con quel tipo di film.
-Sono sicuro Lanes che vorresti vedere Venerdì 13!- disse il blu, quasi per prenderla in giro. Ma la risposta dell’anima gemella non si fece attendere: -Ah ah ah. Dice quello che se la fa sotto vedendo horror di bassa lega.- disse, toccandogli la punta del naso. I due, tra le risate, si stavano per ribaciare, quando uno squillo del telefono di Corey li distrasse.
Il frontman, anche se un po’ seccato, fermò la sua azione amorosa e guardò il mittente della chiamata: “Sindaco Mellow”. Corey pensò: “Bah, vorrà farci gli auguri di buon Natale, suppongo.” Così premette il tasto verde della chiamata ed iniziò la conversazione:
-Pronto?- -Corey, oh grazie al cielo! Ascoltami, un urgenza!- il sindaco sembrava molto preoccupato e di fretta.
-Ascolta ragazzo, hai presente il concerto in piazza di stasera?- Corey effettivamente ce l’aveva presente, però il sindaco Mellow gliene aveva già parlato… e lui aveva già declinato l’invito una volta, perché aveva già deciso con Laney e gli altri di passare il Natale insieme ed in tranquillità. In fondo, si sarebbero rifatti la settimana dopo al ballo di metà anno…
-Mi dispiace signor sindaco, ma le ho già detto che…- -Ascoltami figliolo! Avevamo un altro gruppo pronto per stasera, i Newman, ma hanno deciso di effettuare un altro concerto fuori Peaceville, e ci hanno avvisato solo all’ultimo secondo. Ora non abbiamo lo spettacolo finale perché ci manca una band! Vi prego, voi della Grojband potete suonare a mezzanotte precisa? VI PREGO, O SARA’ UN DISASTRO!-
Allora Corey guardò l’orologio: le 21:45. Non tardissimo… -Ehm…ok, accettiamo!- -Grazie mille ragazzo!- A quel punto Mellow chiuse la telefonata. Laney, sentendo la risposta del ragazzo, gli chiese –Cosa succede Core?-
-Beh Lanes… abbiamo un concerto. Stanotte alla piazza centrale di Peaceville!- disse con gioia, mentre nel frattempo arrivarono anche Kin e Kon dal tetto. Avevano finito di montare quell’arnese.
-Ma come Corey? Non dovevamo passare il Natale tutti insieme in casa?- disse Kon un po’ sorpreso, ma poi la risposta lo rassicurò: -Tranquillo Kon, il concerto è a mezzanotte, per cui possiamo benissimo festeggiare qui!- E i quattro si ritrovarono di nuovo d’accordo. Intanto la madre di Laney chiamò i membri della Grojband: era pronto il tacchino!

Dopo aver riempito le loro pance di tacchino, patate e pandoro, alle 23:00 i quattro cominciarono ad avviarsi verso la piazza. Appena entrarono nelle vie centrali della città, rimasero a bocca aperta: una piazza piena di luci natalizie colorate e fantasiose, un alberone di 4 metri al centro della piazza ed un palco dalla parte opposta. Le varie strade per di più accoglievano una vera mandria di gente venuta lì per la notte di Natale. Era davvero uno spettacolo unico…
Prima di entrare sullo stage, Corey vide una chioma rosa in mezzo al pubblico, ovvero la sorella Trina che chiacchierava con Nick disinteressato. A quel punto Laney si sbatté la mano sulla faccia: -Oddio, i testi! Ce li siamo scordati!- -Tranquilla, Pulce, se Trina è qui, non ci vorrà molto per un bel testo a tema natalizio.- la tranquillizzò il chitarrista.
Bisogna dire che nonostante lui fosse migliorato nello scrivere testi, era ancora troppo acerbo…
I quattro, con i loro strumenti, cominciarono ad andare nel retro del palco, dove videro molti cantanti presenti, e proprio non se l’aspettavano: I Cavalduomini, Candy James, Gli Yo Gabba Gabba! (per i più piccoli) e anche Cherry Grapestain. Avevano fatto bene ad accettare, ma ad un certo punto…

-Tu qui?!- i due chitarristi urlarono all’unisono. Corey e Mike erano di nuovo faccia a faccia. E Laney la vedeva brutta…
-Cosa ci fai qui?! Ti ho detto che non saresti mai più stato nella band!- esordì Corey puntandogli il dito contro.
-Di certo non per aiutare te, IDIOTA!- ribatté lui feroce. Cominciarono ad urlare, ed anche ad avvicinarsi l’un l’altro.
Ogni passo che facevano uno verso l’altro mettevano sempre più paura alla giovane ragazza. COSA DOVEVA FARE?!
-Sono qui perché Mellow mi ha chiesto di esserci al concerto natalizio. Non mi sono inserito nel concerto all’ultimo secondo COME TE!- il castano parlava come se fosse solo Corey il membro della band. Era come se non volesse schierarsi contro Kin, Kon e, ovviamente, Laney.
A quel punto Laney provò a mettersi in mezzo: -Ti prego Mike, smettila! E anche tu Core!- Corey riprese però: -Questo PAGLIACCIO ti stava per separare dalla band Laney! Merita di andarsene!-
A quel punto Mike non ci vide più, ed urlò talmente forte che il pubblico al di fuori lo sentì: -TU ME L’HAI RUBATA! TI HO GIURATO CHE TI AVREI FATTO RIMPIANGERE LA TUA NASCITA! E’ COLPA TUA SE ORA SONO COSI’- e cominciò a caricare il pugno verso il blu.
Allora Kon lo prese da dietro per allontanarlo, mentre Kin invece cercava di tenere fermo Corey, visto che anche lui era in modalità “Rissa”. Laney non riusciva a riconoscere quei due soggetti quando si comportavano così… Ma davvero facevano tutto questo SOLO per lei e per il suo amore?!
Nonostante gli sforzi dei due gemelli, Corey e Mike si stavano dimenando uno contro l’altro, spinti dalla rabbia; ora anche altre star presenti facevano in modo che stessero lontani tra loro.
-Ti prego Mike, davvero ti scongiuro, lascia stare Corey e…- -Ah si? ALLORA ME NE VADO, NON TI VOGLIO PIU’ VEDERE!- Ora Laney era quasi alle lacrime, mentre Mike prese la sua chitarra e cominciò ad incamminarsi. Era come una caffettiera che, senza valvola di sfogo, stava per esplodere. Ma mentre si avvia verso l’uscita della piazza…

Ad un certo punto, da una casa, si sentì una specie di allarme. Kin lo riconobbe subito: -E’ Il SANTA’S CAPTURE! ALLORA BABBO ESISTE!- E cominciò ad abbracciarsi al fratello con lacrime di gioia.
Tutti, spettatori compresi, cominciarono ad alzare lo sguardo, e videro un ombra nel cielo. Possibile che sia…
Ad un certo punto, un fulmine a ciel sereno colpisce quell’oggetto! Un lampo illumina il cielo stellato, accecando tutti.
Era stato il raggio di Kin a colpire!
-Oh mamma…- Kin cominciò ad indietreggiare… Aveva costruito un raggio distruttore, non per catturare Babbo Natale.
Parte della figura cominciò a cadere ad alta velocità sulla piazza, fino a finire a terra.

Appena tutti videro l’”oggetto caduto”, andarono a vedere! Era la figura di un uomo bruciacchiato dal fulmine…era….ERA…
-BABBO NATALE!- tutta Peaceville urlò all’unisono!

-Alyx

Buonasera Emo e Truzzi :) Eccovi lo speciale Natalizio di quest’anno, o almeno, la prima parte ;)
Come sempre, una buonanotte ed una richiesta di consigli su come continuare la storia!

Una Gocciola, Alyx

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Capitolo 10
*** Lo spirito natalizio (parte 2) ***


Decimo capitolo – Lo spirito natalizio (parte 2)

Tutti quelli presenti nella piazza di Peaceville rimasero scioccati alla visione di quel soggetto, il cui corpo era esamine di fronte a loro: erano tutti quanti attorno alla sagoma, a prima vista, di Babbo Natale!
L’uomo panzuto era sdraiato a faccia in giù sull’asfalto, e non dava cenni di ripresa. Alcune madri coprivano gli occhi ai propri bambini per evitare di guardare la scena.
Ma quello più sconvolto di tutta Peaceville era di certo Kin, che stava sudando freddo; ad un certo punto Laney cominciò ad osservare lui e suo fratello Kon: -Che cavolo avete fatto ragazzi?!- disse chiedendo spiegazioni.
Kon subito fece la faccia innocente: -Non guardare me, il congegno era di Kin!- disse facendo finta di niente, seguito dallo sguardo arrabbiato del fratello –Non ne ho idea Laney! So solo che ha rilevato la presenza di Babbo Natale e… che poi il raggio ha fatto una cosa diversa dal “creare un reticolo per catturarlo”.- disse nella maniera più semplice possibile.
Corey gli chiese: -Quindi hai fatto un raggio distruttore?- ed appena il blu finì la frase, quasi tutti i presenti girarono il loro sguardo verso lo scienziato della band. Lui abbassò lo sguardo per la vergogna.
Kon cercò però giustamente di consolarlo –Fratello, sei riuscito a farci scoprire della presenza di Santa Claus. E’ troppo FORTE QUESTO!- e con Kin risollevato, i due si batterono un cinque atomico.

Mike nel frattempo stava esaminando il corpo del barbuto bruciacchiato come un perfetto agente di CSI. Babbo non dava nessun segno di vita, e non si muoveva. A quel punto il castano disse -Ehm… credo sia il caso di chiamare un ambulanza…- ma non tutti erano convinti di quell’affermazione, tra cui Trina: -Si, ma tipo cosa dovremmo dire all’ambulanza quando verrà? Che questo tizio è cascato dal cielo colpito da un fulmine del geniaccio eccetera?-
Nonostante tutti non sapessero cosa fare, Babbo Natale cominciò a riprendersi.
-Guardate!- disse il sindaco Mellow al suo indirizzo. Si stava alzando piano piano, con ancora il viso un po’ sporco di terra e polvere. Sembrava stordito…
-Ehm… mi scusi signor Natale, credo ci sia stato un incidente…- Mike cominciò a parlare al barbuto, che però sembrava avere uno sguardo strano. Aveva degli occhi che emanavano… cattiveria, e che sembrava infastidito dalle persone che si trovavano lì. Non sembrava uno sguardo da spirito natalizio eh!
Dopo essersi massaggiato la testa, cominciò ad osservare i vari bambini e ragazzi presenti attorno a lui, con un sorrisetto alla Joker. Tutti i bambini lì presenti lo stavano osservando come un messia venuto apposta per loro, ed erano quasi incantati da quel costume rosso e da quella lunga barba bianca.
A quel punto riprese il suo sacco da terra, e cominciò a guardare il cielo, ed emise un fischio per chiamare qualcuno.
Poi cominciò a parlare –Oh Oh Oh, buon Natale a tutti!- e si alzò un grande incitamento per lui da tutti i più giovani.
Ad un certo punto, cambiò dalla sua espressione sorridente per tornare ad essere più scuro in volto. Mike notò quel cambiamento, e gli venne un brivido che attraversò tutta la sua schiena. Non era sicuro che quel soggetto fosse Babbo Natale in realtà.
Nel frattempo, dal cielo arrivarono le sue renne, legate alla slitta caratteristica di Natale. Santa Claus salì sul suo mezzo che, spinto da qualche strana magia, cominciò a fluttuare a qualche metro da terra. Tutti cominciarono a guardare stupefatti.
-Signore e signori, sono qui per farvi il più bel regalo di tutti, e per tutti quanti!- disse.
Mike chiese, alzando la mano –L’amore?!- (con seguente imbarazzo di Laney)
Corey chiese a sua volta –La pace del mondo?-
Kon infine –Stuzzichini di formaggio per tutti?!!!!-
Il barbuto sulla slitta rispose negativamente –Nah, nessuna di queste cose…- e cominciò a frugare nella sua sacca magica di doni per trovare qualcosa. Ad un certo punto trovò un dono dentro ad una scatola impacchettata in carta verde con un fiocco rosso, di forma lunga e stretta, rettangolare.
Però il contenuto gelò il sangue dei presenti, o buona parte di essi: sembrava un bazooka da guerra!
I bambini però sembravano tranquilli, pensando che fosse semplicemente un giocattolo.
-Guardate come funziona questo bambini. Si mira così…- Cominciò ad inquadrare nel bersaglio gli spettatori, più precisamente la Grojband, nel mirino dell’arma, e poi –e poi SI SPARA!-

Il razzo uscito da quell’arma devastante si stava dirigendo a gran velocità verso gli spettatori. Sembrava che si stesse dirigendo proprio addosso a Laney!
La rossa era bloccata dal terrore, a pochi secondi dalla fine. Gli altri spettatori si stavano già spostando dalla traettoria del missile, ma lei era come paralizzata. –LANEY!!! NO!- Urlò Corey dalla disperazione.
Laney, a pochi secondi dall’impatto, venne spinta via da qualcuno, e riuscì a salvarsi. Ma chi era stato?
Laney si ritrovo per terra, mezza rimbambita dalla botta e dalla situazione, quando ritrovò accanto a sé Mike, anche lui in stato confusionale. Era stato lui a salvarla? Ha rischiato di morire per lei?!
Il castano si scrollò la testa per riprendersi, e cercò di far riprendere anche la sua ex-ragazza dalla botta subita; non riusciva ancora ad alzarsi.
-Forza Laney! SVEGLIATI!- Mike cercò di esortarla a riprendersi, e lei rispose –Gra…zie…- al suo indirizzo.
-Prego, ma ora alzati, presto! – Così la tirò su sulle sue gambe, visto che era ancora debole, e cominciarono a scappare.
Santa Claus, sempre sulla sua slitta, continuava ad usare il bazooka su tutte le persone che scappavano da quel “demonio”, spaventatissime. Ad un certo punto però il panzone natalizio finì le munizioni, e allora buttò via il suo bazooka.
-Muahahahah! Buon natale, mie piccole vittime!- disse con una risata malvagia, e poi prese una strana frusta di color arancione luminescente, e cominciò a cercare un bersaglio facile da prendere. Vide nuovamente la chioma rossa di Laney che, ancora un po’ debole, si muoveva troppo lentamente. Allora agitò la sua frusta magica nell’aria, e la lanciò verso di lei.
La frusta, magicamente, catturò la ragazza prendendola dal braccio, e il malvagio Babbo Natale cominciò a tirare più forte possibile, per portarla via con se. –LASCIAMI!- urlò lei nella disperazione del momento.
Corey stavolta si diresse verso di lei, e la prese per l’altro braccio: -LASCIALA STARE!- urlò arrabbiato, in preda a salvare la sua ragazza, ma quella corda magica sembrava di una resistenza incredibile; ma Corey non avrebbe lasciato la mano della rossa per nulla al mondo. Lei si stava quasi per slegare il polso dal dolore, ma Corey, stremato dalla forza del Babbo, mollò la presa.
La frusta luminescente si attorcigliò nel corpo della ragazza, legandola come un salame, e lei finì nella slitta di Babbo Natale. –Tu sarai la mia prima cavia!- le disse lui nell'orecchio.
Intanto riprese a cercare vittime, e trovò un ragazza con i capelli rosa che si muoveva a cavalluccio di una ragazza dai capelli verdi. Era Trina a “bordo” di Mina.
-Vai Mina, VAI!!!!- disse urlante la rosa, ma il malvagio usò un'altra frusta per prenderla alla vita e per portarla a sé.
-LASCIAMI PANZONE!- con quelle parole lei stava già cominciando a farlo innervosire, così la lancio con violenza sulla sua slitta.
A quel punto diede ordine alle sue renne di muoversi , per cominciare ad andarsene da Peaceville.

Mike e Corey erano infuriati neri, ma non tra loro stavolta. –LASCIALA ANDARE MALEDETTO!- dissero all’unisono, e Mike si lanciò verso la slitta per prenderla… e ci riuscì! Però Babbo Natale ci mise poco ad accorgersi di lui: -Giù! E per te, carbone quest’anno.- disse sempre col sorrisetto, e riuscì a far cadere di nuovo giù il castano.
La slitta si stava ormai alzando parecchio in alto, e cominciò a muoversi ad alta velocità. Corey provò a rincorrere il mezzo volante, ma era impossibile, e Babbo Natale sparì tra le stelle della notte del 24 Dicembre.

-Dobbiamo salvarla!- dopo gli avvenimenti, Corey e Mike erano decisi di salvare il loro amore corrisposto, a dispetto delle loro divergenze dell’ultimo periodo. Entrambi  volevano l’altro fuori dai piedi per salvare la ragazza da soli, ma era impossibile contro quell’essere. Ma perché Santa Claus si era trasformato così?!
-Forse il fulmine dell’aggeggio di Kin lo ha stordito, facendogli perdere conoscenza e facendolo diventare malvagio!- Kon tirò fuori questa ipotesi, e (nonostante la tristezza di Kin) tutti furono abbastanza d’accordo.
Ma come avrebbero fatto a rintracciare il fuggitivo? –Kin, come facciamo a trovarlo? Spremiti le meningi!- lo esortò Mike, impaziente di raggiungere Laney per salvarla.
-Forse…TROVATO!- disse il geniaccio che, improvvisamente, cominciò a correre verso la casa di Laney. Lo seguivano il fratello, Corey, Mike ed anche Mina, che voleva salvare Trina ad ogni costo.

Arrivati al’abitazione di Laney, Kin e Kon smontarono il “Santa’s Capture” dal tetto e lo portarono a terra. A quel punto Kin cominciò a spiegare il suo piano –Allora, se il mio marchingegno ha rilevato la sua presenza, allora, settandolo verso la direzione in cui è volato via, e modificando qualche parametro…- e subito il marchingegno cominciò a suonare! Aveva rilevato il luogo in cui si trovava, ovvero il Polo Nord. Che strano…
-Ok, ma come lo raggiungiamo il Polo Nord? Non abbiamo un mezzo così veloce!- disse Mike, ormai quasi senza speranza. Stavolta Kin e Kon avevano una risposta immediata: -Ma certo, abbiamo la Grojcar, usata nella corsa Indy!-
Quando arrivarono col mezzo, Mike ne rimase impressionato: era una vettura gigantesca e con amplificatori immensi sul retro della vettura!
-Uaoh…. Mamma mia… ma con che carburante va?- -Con la NOSTRA MUSICA!- disse Corey, con in mano la chitarra.
Ogni persona si mise al suo posto, con Mike che (anche se un po’ controvoglia) prese il posto di Laney, e con Mina che rimase sul retro. Corey, prima di partire, minacciò Mike: -Che sia chiaro, non ho dimenticato!- -E io non ti ho perdonato, quindi mettiti il cuore in pace!- disse in risposta il castano al blu, ed entrambi cominciarono il viaggio per poi non guardarsi più in viso. –Uno, due, tre e quattro!- disse Kon iniziando la melodia, e la Grojcar partì a razzo.
Destinazione: Polo Nord.

-Alyx

Buon Pomeriggio Boyz and Girlz. :) Seconda parte dello speciale di Natale, la prossima sarà l’ultima (si spera :3 )
Una buona serata ed un invito a scrivere cosa pensate della storia e di suggerirmi come continuereste la storia.

Un Galletto, Alyx

 

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Capitolo 11
*** Lo spirito natalizio (parte 3) ***


Undicesimo capitolo – Lo spirito natalizio (parte 3)

La Grojband, nonostante fosse stremata dalla fatica per aver suonato da Peaceville al Polo Nord, superando neve, ghiaccio e pure l’oceano (perché la Grojcar sa fare anche questo, e Kin nemmeno lo sapeva!) raggiunsero la casa di Babbo Natale e dei suoi elfi.
Appena raggiunsero la loro destinazione, Mina saltò giù dal fantomatico mezzo con energia e violenza. Era diventata calda come la lava, e la neve sotto i suoi piedi si stava sciogliendo. –Dove sei Trina? Siamo qui per salvarti!!!- disse infuriata, correndo nella neve. Mike, un po’ perplesso, chiese all’amico rivale Corey –Ma anche Trina è stata rapita?-
Corey, che non sapeva  nemmeno lui se era stata rapita o meno, fece spallucce.
La combriccola di cinque persone, tra il vento ed il freddo, si cominciò a muoversi verso Nord (dove il segnalatore ancora indicava la destinazione).
Ad un certo punto, tra la neve e la nebbia, dopo 10 minuti di corsa faticosa, videro qualcosa finalmente.
Sembrava un’abitazione molto piccola, con degli stecchi caramellati giganti a fare da contorno; avvicinandosi, Corey e gli altri videro in forma più definitiva la casa, che sembrava una casa fatta di dolciumi, come quella di Hansel e Gretel nella favola.
All’ingresso vi era un pupazzo di neve con in mano un cartello con la scritta “Benvenuti”. Quel pupazzo era tanto fatto bene quanto era raccapricciante: il suo sorriso era stato cambiato in uno sguardo triste, e poi dagli occhi usciva dello strano liquido rosso dagli occhi… sembrava sangue.
I cinque, dopo aver ignorato quel messaggio da parte del malvagio Babbo Natale, entrarono (o meglio, sfondarono) la porta d’ingresso e videro…. Qualcosa di straordinario!

All’ingresso, il gruppo di salvataggio vide un intera fabbrica costruita dagli elfi, una fabbrica GIGANTESCA! Com’è possibile che, dentro quella piccola abitazione, vi era un’intera catena di montaggio? Stranamente però nulla era in funzione al momento.
Mike era impaziente di avere Babbo Natale tra le mani, per squartarlo con le proprie mani! Però non si vedeva da nessuna parte, dove si era cacciato?!
Ad un certo punto si sentì un urlo da sopra: -AHHHHHHHHH! LASCIAMI!-
C’era una stanza, e l’urlo arrivava da lì! –Andiamo forza!- disse Corey all’indirizzo dei suoi compagni di avventura!
Ma nemmeno il tempo di avviarsi verso la stanza, che Mina era già lì per sfondare la porta con un colpo di Karate.

Babbo Natale era davanti ad uno strano macchinario gigantesco, e stava armeggiando con delle ampolle chimiche.
Dietro di lui, spaventatissime, c’erano Laney e Trina ancora legate dalla corda magica. Laney si stava dimenando, ma non riusciava a liberarsi da quell’oggetto mistico. Era come se fosse indistruttibile!
-Non ti puoi liberare, cara mia.- disse Santa Claus osservandola che si stava dimenando a terra –E’ una corda costruita da elfi magici, e non può essere spezzata da un comune essere umano.- disse con un sorriso malvagio.
Ad un certo punto la rossa sbottò: -Perché stai facendo tutto questo?! Cosa ti abbiamo fatto?!-
A quel punto Babbo posò le sue ampolle e le sue boccette, e si girò minaccioso: -E’ da 3000 anni che porto regali a voi bambini e a tutte le famiglie! 3000 ANNI CHE SGOBBO COME UN MULO! E VENGO RINGRAZIATO CON UN FULMINE SULLA TESTA?!- disse infuriato. Aveva anche rapito gli elfi, e li aveva legati tutti con delle corde speciali.
Poi tornò sulla sua scrivania e prese contemporaneamente un’ampolla ed una siringa.
-Però ho trovato il modo per starmene qua al Polo Nord e far sgobbare gli altri… Ecco qui la soluzione ai miei problemi.-
Il contenuto della siringa era di un colore verde fosforescente, e si stava dirigendo di fronte alla rossa e alla rosa, cominciando a spiegare cosa avrebbe fatto con quello strano liquido: -Questa pozione magica è un siero dell’ubbedienza, e a chiunque io lo inietti, egli sarà mio schiavo per sempre!-
Ora le due stavano sudando freddo, ma il panzuto riprese: -Però è solo un liquido sperimentale, e devo testarlo su voi cavie se voglio essere sicuro della riuscita dell’esperimento, prima di iniettarlo nei miei schiavi Elfi.-
A quel punto prese il braccio di Trina e tirò su leggermente la manica per iniettarle il liquido. –MOLLAMI! NON SAI CHI SONO IO!- disse la Riffin, manco fosse in un film –AIUTOOOOO! AHHHHHHH!- Ormai l’ago della siringa era quasi nel suo braccio, quando…

Mina, con un calcio, prima sfondò la porta, e poi con un calcio rotante diede una gran legnata al barbuto Natale. Santa Claus volò letteralmente dall’altra parte della stanza, e la siringa venne distrutta!
-Mina…..FINALMENTE!- disse Trina in maniera spavalda ed infastidita, ma nonostante questo Mina era sorridente di aver salvato l’amica. Arrivarono anche Mike, Corey e i gemelli nella stanza con la porta sfondata.
-MIKE! COREY!- alla vista dei sue due amori, la ragazza “saltò” dalla gioia, e Corey si diresse verso di lei per liberarla.
Intanto Mike si sarebbe occupato del malvagio, Mina di liberare Trina e i fratelli di sbavagliare i piccoli Elfi.
Stranamente Corey e Mina non riuscivano a liberare le due ragazze legate, nonostante provassero di tutto per liberarle (seghe, coltelli e pure morsi!).
-Non puoi romperla, solo un Elfo può farlo!- disse Laney all’indirizzo di Corey. Però anche gli elfi erano nelle stesse condizioni (e i anche i fratelli Kujira non riuscivano a liberarli). L’unico modo era quello di battere Santa Claus, oppure di farlo tornare normale!
Mike nel frattempo, con la sua chitarra, continuava a combattere il signor Natale che era sanguinante al volto per la botta datagli da Mina, ma era in netta difficoltà. –LEVATI DI MEZZO!- Ad un certo punto, Babbo con un pugno diede una gran legnata sullo stomaco del chitarrista castano, che dal dolore vomitò anche del sangue per terra.

Vedendo Mike in difficoltà, Corey escogitò un piano con Laney: -Abbiamo solo un'unica possibilità: suonare una canzone natalizia per farlo ritornare in se!- Laney non aveva stavolta il tempo di contestare il piano del suo ragazzo: -MUOVITI ALLORA! Mike sta esaurendo le forze!-
Vedendola così preoccupata, Corey (oltre a farsi crescere un po’ di gelosia) si precipitò da Trina, ancora infuriata con Mina –FORZA MINA! SONO TIPO STUFA DI QUESTO NATALE! SLEGAMI!- Ma purtroppo la ragazza dai capelli verdi non ci riusciva proprio!
Corey si avvicinò alla sorella e, cercando di fare più in fretta possibile, cominciò ad intortarla –Ehi Trina! Ma ti rendi conto che questo pagliaccio…- -STAI ZITTO, NON HO VOGLIA DI ASCOLTARTI!- rispose lei furiosa, ma subito il blu ricominciò: -Sto solo dicendo che questo tizio in maschera ti ha rovinato il Natale con Nick, vero?-
Mezzo secondo dopo, Trina si incendiò dalla rabbia, e andò in modalità “Diario”.

Finalmente Mike, Corey e i gemelli avevano il testo. Davanti a loro vi era sempre Babbo Natale, pronto a farli a pezzi: -Quest’anno vi siete comportati malissimo cari miei! Carbone a volontà! Muahahahahah!-
Provò a lanciare anche del carbone volante ai quattro ragazzi, ma Corey, con un assolo di chitarra, annullò il suo “attacco”. Poi cominciò a cantare il testo.

If you were him for real
We would you believe your words, my dear
But I’m sure of my mantra
YOU’RE NOT SANTA!


Ora Santa Claus si stava contorcendo dal dolore e si inginocchiò. Stava tornando ad essere buono!

All babies want Santa back,
Their dreams and presents back to them
But you have to change yourself
Goodnight Santa, goodnight for myself.

This is Christmas, boys and girls,
It happens only once at year.
“Merry Christmas” you have heard,
from everyone who gets a toy from you this year!


Finita la canzone, Babbo Natale svenì, e le corde che tenevano legati gli elfi e le due ragazze si sciolsero. Poi il barbuto vestito di rosso si risvegliò, e sembrava tornato normale.
Era confuso, e appena vide i sette ragazzi davanti a lui, tutti malconci o addirittura sanguinanti, chiese delle spiegazioni ai suoi aiutanti elfi.
Uno di loro rispose –Questi ragazzi l’hanno salvata da un destino orribile signore.-
Babbo Natale, vista la situazione allora, si rivolse a loro –Beh, qualunque cosa sia successa, vi ringrazio profondamente! Come posso sdebitarmi?-
-Beh signor Babbo Natale, avremmo due richieste.- rispose Kin, con dietro Kon che incrociava le dita.

-UOOOH-OH-OH-OH!- dissero tutti all’unisono. Erano riusciti a convincere Babbo Natale di… poter cavalcare la notte con lui sulla sua slitta natalizia trainata da renne… durante la notte di NATALE!
Al loro passaggio la slitta emanava una grossa scia di polvere di stelle e, al passaggio sopra le città, Babbo Natale lasciava dei regali sui tetti delle case designate. Era anche in un ritardo bestiale!
-Che ne dite di darmi una mano anche? Mettetevi questi per entrare nello spirito natalizio! Oh Oh Oh!- chiese ai sette ragazzi, e passò loro sette capelli di natale rossi col pompon.
Cominciarono a lanciare i regali per le varie città che passavano: non solo Peaceville, ma anche Londra, New York, Hong Kong e tante altre. Erano felici nel sapere che comunque migliaia di bambini sarebbero stati felici di avere il proprio regalo grazie a loro. Hanno cantato per tutta la gita in slitta “Oh Merry Merry Merry Christmas!”
Prima di scendere a terra, Mike si avvicinò a Laney e le sussurrò nell’orecchio: -Hai ragione dobbiamo parlare.- e la ragazza accennò un sorriso. Era contenta di fare chiarezza finalmente…

Arrivati a casa, i membri della Grojband si scambiarono i regali, con l’accordo di non aprirli fino al giorno dopo.
Mentre Laney se ne tornava a casa dopo quella giornata piena di emozioni, vide Mike sulla sua strada.
I loro sguardi si incrociarono, come già successo in passato, e cominciarono ad avviarsi nuovamente verso la casa della ragazza. Mike ormai si era deciso di dire quello che pensava in realtà, e comunque pure la rossa lo sapeva già forse.
Mike non voleva arrendersi così facilmente a Corey, ed era ancora aggrappato alla speranza di poter tenere mano nella mano Laney, come da perfetto fidanzato.
Arrivati davanti a casa della ragazza, Mike mollò i freni e si dichiarò completamente: -A-Ascolta Laney, io ti amo ancora, era vero quel che dicevi… quindi ti chiedo se vuoi nuovamente stare con me…-
Laney sapeva già prima di avere ragione: il modo con cui Mike aveva provato a salvarla oggi insieme a Corey, le facevano capire che lui era disposto a tutto pur di stare con lei. Ad un certo punto il castano cominciò ad avvicinarsi a lei, piano piano, per darle un bacio sulle sue dolci labbra, quel bacio che desiderava da quasi un mese oramai. Ma…
-Mike… io sono la fidanzata di Corey, non posso tradirlo con te e oltretutto distruggere il suo sogno di diventare una rockstar…- Con lo sguardo verso il basso, Laney rispose così. Quando lo rialzò, Mike non c’era già più!
-Ma dove…?!-La bassista sapeva di aver combinato qualcosa di devastante, e ora come avrebbe mai potuto risolvere la situazione?!

-Alyx

Buonasera amanti della Fai-da-te e della Falegnameria xD Ho FINALMENTE FINITO STO SPECIALE NATALIZIO! Che ne dite? :) Ora vi auguro una buona notte, mie care lettrici e cari lettori ^_^

Un Pan Gocciolo, Alyx

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Capitolo 12
*** Regaloni! ***



Dodicesimo capitolo – Regaloni!

DRIIIIIING!
-Dannata sveglia infernale…- subito la ragazza cominciò ad iniziare la sfuriata contro quel congegno creato dal demonio in persona. Nonostante l’abbia settata lei così la sveglia.
Per spegnerla, con un pugno la spedì contro il muro. Purtroppo però il danno era stato fatto: oramai aveva perso sonno; provò a contare le pecore, a raccontarsi una fiaba nella testa, provò di tutto ma nulla.
Allora a quel punto si arrese all’evidenza e decise di alzare la testa sopra le coperte ed il cuscino.
Laney si mise seduta sul lettone, e prese il suo cellulare, per guardare l’orario (era troppo rintronata per leggere le lancette di un comune orologio) e per osservare se vi erano messaggi o chiamate perse.
La rossa vide un avviso di un messaggio, Mittente: Corey<3 .
Aprì il messaggio, ed arrossì per la tenerezza del suo fidanzato: -Ciao bellissima. Buon Natale! Mille bacioni e spero che il regalo ti piaccia :* <3-
A quel punto la ragazza ancora in pigiama si mise le ciabatte e decise di correre verso il piano terra. Era super eccitata di vedere che cosa avrebbe potuto regalarle il frontman dai capelli blu e anche Kin e Kon.
Appena arrivò al piano terra, vide sua madre che stava facendo colazione con caffè e qualche biscotto nella cucina.
-‘Giorno tesoro! Buon Natale!- disse alla figlia la signora Penn. Poi le chiese se voleva fare colazione, ma la rossa sembrava molto di fretta.
-No mamma, voglio aprire subito i regali. Prendo solo una briosche… gnam….- disse addentando un cornetto alla marmellata e si fiondò nel salotto.
Entrò nella “sala grande” della casa, dove era presente il gigantesco albero fatto qualche giorno prima con la madre.
Era un albero di colore bianco, con palline e addobbi tutti rossi. Era uno spettacolo da vedere, con luci rosse e bianche.
Subito la bassista si fiondò sui suoi regali sotto quell’alberone, mettendosi per terra a gambe incrociate.
Prese il primo regalo con scritto “Per Laney” e guardò il bigliettino d’auguri: “Kin”. Il regalo dentro la confezione era una maglietta a maniche corte giallo-rossa, molto suggestiva;
Il secondo regalo veniva da Kon, e dentro alla confezione violacea c’era una bella spazzola per capelli. Da Kon se l’aspettava un dono del genere, ma comunque le faceva piacere;
Il terzo dono era quello del suo amore Corey: era dentro ad una custodia molto grande, che per altezza superava pure lei stessa! Sul bigliettino d’auguri vi era una frase molto dolce: -Che la musica scorra sempre nelle tue vene, come il mio amore per te nelle mie.- Appena finì di leggerlo, si strinse al petto quel piccolo pezzetto di carta, visto che per lei quella frase aveva un valore ben maggiore. Arrossì moltissimo la ragazza.
Scartò la scatola in tutta fretta, aprì la custodia e… rimase letteralmente a bocca aperta! Non ci poteva credere!
Dentro la scatola vi era un basso color nero come la pece, che faceva il riflesso con la luce diurna del sole mattutino.
Era completamente nero, ma sul davanti vi era una scritta in corsivo, di colore bianco candido: -Laney <3-
Era fantastico da vedere, era meravigliata. Decise allora di andare da Corey personalmente per fargli i più sinceri ringraziamenti. Scattò di sopra per levarsi il suo comodo e caldo pigiama, si sciacquò la faccia e si lavò i denti, per poi cominciare a mettersi il mascara ed il rossetto. Oggi voleva essere più splendente del solito per la sua dolce metà.
Si vestì con la sua solita T-shirt a righe ed i pantaloni rossi, poi infilò al volo gli stivaletti neri e corse come una leprotta fuori da casa sua. Salutò la madre al volo e poi si mise la giacca in pelle per uscire.

Corey era sveglio ormai da mezz’ora, aveva fatto una doccia e in quel momento stava facendo colazione con Trina a fianco; stavano litigando anche stavolta, e la discussione era su chi doveva avere l’ultima frittella.
-Senti idiota, ti permetto di fare colazione al mio stesso tavolo solo perché oggi è Natale, ok?- disse la rosa acida.
Il fratello però ribattè: -Ti ho salvato la vita e tu ancora rompi? Dammi quella frittella!- Entrambi non si sarebbero arresi così facilmente.
Poi a Corey venne un idea…
-Oh guarda, c’è Nick fuori che ci saluta!- In un millesimo di secondo, la sorella era già lì davanti alla finestra a mettere paura a tutti i bambini con quel suo sguardo da ossessionata.
“Troppo facile…” Corey si fregò la frittella e se la mangiò in un sol boccone dopo averla ricoperta di sciroppo d’acero.
Dopo aver finito la colazione, si sistemò il suo berretto classico e cominciò ad avviarsi verso il suo garage.
Si mise davanti all’albero di Natale messo accanto al palco, dove vi erano messi tutti i regali suoi e di Trina; l’albero in questione era più “normale” rispetto a quello di Lanes, infatti era di un classico color verde pino, con vari addobbi blu, rossi e gialli. Era proprio un albero multi-colore!
Corey si sedette sul suo divano e cominciò a spacchettare i vari doni, donatigli dai suoi migliori amici, nonché compagni di band e di avventure: il primo fu quello di Kin, ovvero un paio di scarpe nuove per lui. Gli piacevano un casino, anche se lui era tutto tranne che un tipo alla moda;
il secondo regalo fu del fratello di Kin, Kon, che gli aveva regalato un... UN… IL PUPAZZO DI BOBBY BLUE DELLA YO GABBA GABBA! Corey stava già sbavando per quel pupazzo tutto blu!
Come ultimo regalo, ovviamente, scartò quello della sua amata. In realtà sembrava una custodia di un qualche CD musicale, ma che cosa poteva essere?
Tolse il fiocco e la carta blu, e poi… -SIIIIIIIII!!!!!- Appena vide il titolo del CD, cominciò ad urlare a squarciagola!
L’album American Idiot dei Green Day?! YEEEEEEH!

Nel momento preciso in cui lui cominciò a saltellare per il garage, si sentì una voce dalla saracinesca aperta del suddetto garage.
-Buon natale amore.- Era Laney arrivata per fargli gli auguri. Il blu, appena vide la chioma rosso fuoco, si lanciò su di lei!
-LANEY!- le disse mentre la stringeva in un abbraccione da tenero orso; non la voleva proprio mollare la ragazza, che intanto gli diede un bacio sulla guancia (lasciandogli anche il segno del rossetto che aveva sulle labbra).
-Grazie mille per il CD.- disse il blu all’indirizzo della sua ragazza. Lei si era anche messa in punta di piedi per raggiungere l’altezza del frontman.
-E grazie mille per il basso.- replicò lei con un gran bel sorriso sulle labbra, mentre i due continuavano il loro abbraccio.
Quel abbraccio per loro sarebbe dovuto durare per l’eternità, come un abbraccio che tutti avrebbero ricordato, l’abbraccio di Corey e Laney.
I due ora si stavano guardando negli occhi, rispecchiandosi a vicenda negli stessi. Il verde smeraldo per lei e il blu zaffiro per lui…
In quel momento era come se si stessero leggendo nella mente a vicenda:
“Lo sai che sei ancora più stupenda del solito oggi?” pensò lui.
“Grazie amore…” lo ringraziò.
“Sai che potrei continuare quest’abbraccio per sempre?”
“Posso chiederti una cosa Core?” ad un certo punto chiese lei, sempre nella sua mente.
“Dimmi!”
“BACIAMI, qui e ADESSO!” glielo disse anche con lo sguardo.
“Va bene.” Disse lui, e subitò Laney proseguì.
“FALLO ORA!” e Corey lo fece, mettendoci tutta la passione e il fuoco che aveva in corpo.
Laney si lasciò trasportare in quel turbine di fuoco emozionante, comunemente chiamato “Amore”.
Ormai per loro il tempo si era fermato. Finchè…

-Ciao piccioncini!- una voce familiare interruppe i due, distogliendoli dal loro momento focoso.
-Ciao Corey, e ciao Laney.- disse Kon, che da dietro seguiva il fratello. I due stavano ammirando lo spettacolo della rossa abbracciata al blu.
-Buon Natale ragazzi!- disse Corey cercando cambiare discorso. Era rossissimo in viso, e Kin lo notò. Ma soprattutto l’occhialuto vide anche un’altra cosa…
-Certo che Laney ci è andata giù pesante stavolta…- disse ammiccando ai due, puntando con gli occhi all’impronta delle labbra di Laney sulla guancia di Corey. Il blu arrossì non poco appena la vide.
-Va bene, che ne dite di entrare?- disse Laney intromettendosi.

Corey, dopo essersi dato  una sciacquata ed un chilo di sapone sulla guancia destra, chiese ai gemelli seduti sul divano
-Ragazzi, dove sono i vostri regali?-
Kon rispose con euforia: -Beh, pensavamo che l’ideale fosse aprirli qua insieme a voi! Voi che ne dite?-
Laney e Corey erano un po’ imbarazzati, visto che non sapevano questa cosa. Lo confessarono ai due Kujira, e i due fortunatamente…
-Tranquilli. Allora, cosa avete ricevuto?- disse Kin, e a quel punto Laney e Corey tirarono fuori i regali ricevuti, di cui erano contentissimi!
-Belli, ma ora tocca a noi! Forza Kin!- Kon incitò il fratello a spacchettare i regali.
Corey regalò a Kin una vecchia radio d’epoca, mentre a Kon…
-Un liquido di crescita per capelli?!!..... GRAZIE COREY!- disse il batterista, stringendo (e soffocando) Corey in un abbraccio.
Poi scartarono anche i regali di Laney, cioè la scatola di attrezzi per il pianista e i fumetti per il batterista.
Erano tutti stramega felici dei doni ricevuti dai loro compagni di canzoni, così si strinsero tutti insieme in un abbraccio di gruppo.
-Ok band, ora dobbiamo esercitarci! Mettiamoci pronti!- disse il blu all’indirizzo dei tre, e Kon si fiondò alla batteria!
-E uno e due e tre e quattro!-

Era un momento felice per la Grojband, ma non sapevano che, di lì a poco, qualcuno avrebbe provato a terminare la loro avventura da band…

-Alyx


Buon pomeriggio flautisti e violinisti xD Scusate il ritardo di questo capitolo, ma in questo periodo la scuola ci va giù pesante!
Spero solo che vi piaccia questo capitolo, anche se è molto incentrato solo sull’amore della rossa e del blu. :3
Ah già, vi invito a lasciare una recensione E DEI SUGGERIMENTI :)

Una Fiesta, Alyx

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Capitolo 13
*** Una Notte da ricordare ***



Tredicesimo capitolo – Una Notte da ricordare

***31 DICEMBRE, GIORNO DELLA FESTA DI FINE ANNO***

-Uffa Laney, ma quanto ci metti?- la signora Penn si stava già stancando di aspettarla. Sbuffava spazientita alla ragazza che era oltre la porta.
-Mamma non lo so, sto ancora…- sapeva di essere anche in ritardo Laney, ma che poteva farci? Lei alle feste non ci va mai, quindi era “normale” la sua lentezza. Però che cavolo…
-DAI LANEY! DOBBIAMO ANCORA PASSARE A PRENDERE I TUOI AMICI!- Ormai la madre stava picchiettando sulla porta della camera della figlia per la fretta. Era possibile che la figlia ci mettesse due stramaledettissime ORE a mettersi il trucco e vestirsi?! ‘Ste donne...
-Mamma, mi sto infilando il vestito! Un secondo!- mentì la quattordicenne; infatti aveva ancora in mano il rossetto e se lo stava passando sulle dolci labbra. Il suo vestito regalatogli da Mike qualche settimana prima era ancora sul letto, in attesa di essere messo. La ragazza era anche molto nervosa!
Il motivo di questo suo nervosismo stava nel fatto che da parecchi giorni non riusciva a trovare il suo diario. L’aveva messo nel suo nascondiglio segreto, eppure era sparito! I suoi amici nemmeno sapevano che lei aveva un diario, eppure esso è sparito lo stesso! Non è che può averlo preso la madre? Ma perché mai avrebbe dovuto farlo?!
-LANEY!!!!!- Ancora qualche secondo e la signora Penn avrebbe sfondato la porta dal nervosismo.
Finalmente però Laney si infilò il vestito e gli stivaletti che avrebbe usato per l’occasione. Si guardò un attimo allo specchio e…
“Uaoh! Sono uno schianto con questo vestito. Allora Mike ha fatto davvero la scelta giusta….” Pensò gongolando.
Finalmente la ragazza uscì pronta, e la madre alla sua vista tirò un sospiro di sollievo:
-Grazie signore! Ora andiamo, prendi il tuo basso ed andiamo!- disse all’indirizzo della figlia.
La ragazza rientrò velocemente in camera, e prese il suo basso nero nuovo di zecca, appena regalatogli da Corey; lo strumento avrebbe fatto il suo debutto davanti a tutta la Peaceville Middle School.
Le due Penn scesero le scale ed uscirono. Destinazione: Casa Riffin.

-Allora ragazzi? Come sto?- disse Kon all’indirizzo del fratello Kin e di Corey. Era molto fiero del suo vestito. Peccato che…
-Ehm… amico, sei sicuro di voler entrare alla festa scolastica… COSI’?- chiese imbarazzato il ragazzo dai capelli blu.
Kon infatti era vestito con un abito da Disco Music stile anni ’70, con giacca e pantalone a zampa di elefante di color bianco glaciale, ed una camicia sotto bordò. Completava “l’opera” una capigliatura alla Elvis. Sembrava la copia canadese di Disco Stu dei Simpson!
Kon, nonostante la titubanza dell’amico, continuava a tenere fieramente un sorriso a 36 denti. A quel punto Kin si avvicinò al fratello, gli mise la mano sulla spalla e disse con occhi seri:
-Fratello, questo è… IL VESTITO PIU’ FIGO DI TUTTE LE GALASSIE CHE ESISTANO!!!- disse urlando a squarciagola, eccitatissimo.
Kon rispose con altrettanto entusiasmo –SI FRATELLO! STASERA FAREMO FAVILLE! DAMMI UN CINQUINFINITO!-
Così i due gemelli si scambiarono un cinque che risuonò in tutta la Via Lattea.
Per fortuna Kin era vestito in modo molto più umano: Giacca nera, camicia verde chiara, cravatta scura e pantaloni eleganti. Aveva pure deciso di PROVARE a mettersi le lenti a contatto per una volta. Magari così non l’avrebbero etichettato come il quattrocchi per quella sera…
Kon ad un certo punto si rivolse nuovamente a Corey, diventando più serio: -Certo che tu Corey non capisci proprio la classe. Vedrai che stasera io e mio fratello faremo scintille sulla pista da ballo!- disse con un pizzico di malizia in quella frase.
-Tranquillo amico, scherzavo. Ne sono sicuro anch’io comunque.- disse imbarazzato il blu, però se Kon era contento di vestirsi così allora anche lui era contento. Per quanto riguarda Corey, lui era vestito con una camicia bianca con sopra un maglioncino azzurro brillante. Aveva anche un jeans lungo blu scuro e le nuove scarpe che gli ha regalato il pianista della band, e completava il tutto un papillon azzurro all’altezza del colletto. Si era pettinato anche in modo diverso e si era tolto il cappello stavolta.
Il blu si stava dando un ultima specchiata prima che arrivasse Laney, e lui era eccitatissimo di vedere come sarebbe stato la sua piccola e dolce Lanes stasera…
-Certo che ti sei proprio messo in ghingheri stasera, vero?- disse Kin con l’occhiolino di complicità all’amico. Sapeva perché si era vestito così bene, cioè per fare una bella impressione alla sua ragazza.
-Spiritoso…- Disse Corey sistemandosi il papillon azzurro. Era strano che comunque Laney fosse in ritardo, lei di solito non lo è mai…
Ad un certo punto Kon risvegliò Corey dai suoi pensieri, ponendogli una domanda: -Ma scusa Corey, tua sorella non è in casa? Strano che non sia ancora venuta a rompere le scatole?-
In effetti anche Kin se l’aveva chiesto, e Corey diede una risposta molto vaga –Mmm… non so sai? So che è partita per la festa molto prima stavolta, ma non so perchè sinceramente.-
In effetti questo comportamento di Trina, e di conseguenza di Mina, era molto strano. Perché andar lì così presto e partire prima ancora dell’inizio della festa? Forse voleva da subito stalkerizzare Nick Mallory, ma lui è un tipo alla moda che va alle feste in ritardo, per fare l’arrivo spettacolare a fine serata. Bah… in quel periodo la sorella era sempre più strana. Non che prima non lo fosse però…

-Buonasera cari miei.- la voce di una ragazza risuonò nel garage. Tutti la riconobbero, e si girarono per salutarla.
-Ciao Lanes…oh mamma…-  Corey, appena rivolse lo sguardo alla rossa, rimase imbambolato alla vista della sua fidanzata.
Anche Kin e Kon rimasero bloccati a guardare quello spettacolo sotto forma di ragazza. Era davvero…
-Ehi Core, stai attento che ti entra la mosca.- disse ridendo al frontman, mentre gli chiuse la mascella che penzolava. Gli occhi blu di Core stavano ammirando il suo splendore, e non riuscivano a staccarsi da quella vista.
Laney era vestita con un vestito rosso fuoco con le borchie all’altezza delle spalle, con una cintura nera attorno alla vita e degli stivaletti neri eleganti. Aveva il suo classico trucco nero, e sulle labbra un rossetto rosso fuoco. Ormai Corey era perso a quella vista, e Laney non ci poteva fare nulla.
-Uaoh Lanes… SEMPLICEMENTE UAOH!- il chitarrista fece uscire quelle quattro parole, che in quel momento erano il massimo che il suo cervello poteva comunicare in quel momento. Laney rispose con tono malizioso: -Anche tu non sei male.- gli disse accarezzandogli i capelli e spettinandoglieli leggermente.
In quell’istante Corey si accorse finalmente anche della madre di Laney sull’ingresso, che incitava i quattro membri a muoversi: -Dai ragazzi, è ora di andare! Prendete la vostra roba e andiamo!-

I quattro presero i loro strumenti e li misero nel bagagliaio, per poi mettersi in macchina.
Kon si mise sul sedile d’avanti, mentre Kin, Corey e Laney si misero dietro (e ovviamente Laney e Corey si misero vicini, con uno nelle mani dell’altra).

-Perché hai voluto che ci vedevamo così presto? E’ da sfigati venire alle feste così presto!- Trina era già infuriata con il soggetto che aveva davanti, ma…
-Ascoltami! Dobbiamo preparare i dettagli del piano. Vi siete iscritte entrambe al concorso Reginetta di fine anno?!- chiese spazientito quel ragazzo. Era già tanto nervoso di suo, figurarsi se Trina cominciava a rompere i cogl****.
-Ma scusa Mike, perché devo anch’io partecipare al concorso? Non deve vincere Trina?- chiese incurante la ragazza dai capelli verdi. In effetti questo piano era un po’ strambo a prima vista.
-Tranquilla, fidati. L’importante è una cosa: che non facciate toccare a Corey il diario di Trina, qualsiasi cosa succeda! CHIARO?!-
Trina era d’accordo con questo: col cavolo che avrebbe aiutato il fratello ad avere successo! Non stavolta almeno…
-Va bene ragazze, ci vediamo dopo allora. Andate a divertirvi…- disse svogliato Mike. Ora voleva solo stare da solo, ad aspettare il momento della sua vendetta. Aveva in mano una specie di quadernetto, che sembrava tenere gelosamente.
La serata sarebbe stata MOOOOOOLTO lunga.

-Alyx

Buonanotte Marines e Pirati xD Nuovo giorno, nuovo capitolo.
Ditemi che ne pensate E soprattutto come continuare questa storia.
Sogni d’oro a tutti ^_^

Una Nastrina, Alyx
 

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Capitolo 14
*** Kin e Kon ***


Quattordicesimo capitolo – Kin e Kon “conquistatori”

-Sono emozionatissimo fratello! Questa serata sarà la migliore per la Grojband!- Kon sprizzava gioia da tutti i pori, e avrebbe tanto voluto abbracciare tutti i suoi compagni… se non fosse che era seduto sul sedile anteriore dell’automobile.
Infatti i quattro musicisti, accompagnati dalla madre di Laney, si dirigevano verso la scuola per quella serata.
Erano tutti quanti fiduciosi sulla riuscita del concerto di stasera, persino quella pessimista di Laney (che nel frattempo rimaneva avvinghiata a Corey durante il viaggio).
-Non vedo l’ora anch’io Kon! Ma Corey… che pezzo suoneremo?- Anche Kin era emozionato, ma in effetti si stava ponendo questa domanda da un po’… Purtroppo la risposta dell’amico non fu delle migliori:
-Ehm… sono sicuro che Trina ci servirà un testo in un piatto d’argento  in qualche modo…- disse col sorriso più innocente del mondo.
In quel momento Kin e Kon si girarono verso al chitarrista, con una faccia tra lo sconvolto e l’infuriato, perché oramai mancavano pochissime ore al concerto di mezzanotte! Adesso ci pensa ad una cosa così importante?!!
Mentre loro tre continuavano a discutere su chi avesse ragione e chi torto, Laney continuava a starsene appoggiata sulla spalla di Corey a “godersi il momento”. Ciò era strano, perché è lei di solito quella che si preoccupa maggiormente dell’assenza di un testo.
Notando questo, Kin chiese alla rossa –Ma Laney, non gli dici nulla? Siamo nei guai un’altra volta!-
Laney, a quel punto, guardò negli occhi Corey e, con un sorriso sulle labbra, cominciò a dire la sua –Core, io mi fido di te al 100%, quindi sono sicura che troverai il modo per risolvere la situazione.-
Sentito quello, Corey, dopo un sincero “Grazie”, le accarezzò il volto e la baciò in quell’istante.
-Aw, che momento romantico, che carini! Ora però ho bisogno che ci fermiamo perché devo vomitare.- Disse Kin facendo finta, insieme a Kon, di essere disgustato. I due fidanzatini, ignorando i due fratelli, li mandarono a quel paese, e continuarono il loro bacio.

Corey, Laney, Kin, Kon e la madre della bassista arrivarono finalmente davanti all’ingresso della scuola. I quattro quattordicenni presero i loro strumenti nel bagagliaio. Prima di andarsene, la madre salutò Laney e gli altri:
-Ciao tesoro, ciao ragazzi. Fate attenzione e… divertitevi!- disse lei sorridente.
-Ciao mamma, ci vediamo stanotte!- Laney rispose al saluto del genitore.
La Grojband si avviò verso l’ingresso della scuola. Il portone principale dell’edificio è stato abbellito con uno striscione con scritto “HAPPY NEW YEAR!” a caratteri cubitali, e con una miriade di palloncini di diverso colore.
Dopo aver ammirato l’opera effettuata sul portone, i quattro entrarono nella scuola e si diressero subito verso la palestra.
Stavolta la palestra era stata abbellita con coriandoli e tantissimi palloncini, più un altro centinaio di addobbi di Natale (anche se era Capodanno, ma vabbeh…).
Appena i quattro amici entrarono nello stanzone, videro la gran folla della serata. Tanta, tantissimissima gente era venuta per l’Ultimo dell’Anno!
Appena arrivarono, Corey e gli altri ottennero un bel cappello di Buon Anno come benvenuto alla festa; però a Corey non piaceva un granchè…
-Uff, non c’è confronto con il mio berretto arancione.- disse sbuffando alla vista di quel “coso”, come lo definiva lui.
Subito ci pensò la sua fidanzata a farlo rinsavire: -Andiamo Core, non è niente male nemmeno quello sai?- gli disse lei facendogli l’occhiolino di complicità e dandogli un bacio sulla guancia. –D’accordo Pulce, non mi lamenterò…- rispose lui sorridente.
Prima che i due finirono di parlare (e con parlare si intende “stare avvinghiati vicini vicini”), videro che Kin e Kon si stavano allontanando, in maniera super-silenziosa. Si stavano allontanando dai due piccioncini, quando…
-Buonasera cari miei!- Quella voce femminile attirò l’attenzione della Grojband. Corey la riconobbe subito.
-Carrie, cosa volete stasera voi Newman?- disse subito il blu minaccioso alla sua gemella di sesso opposto. Però la risposta lo lasciò sia di stucco sia con un sospiro di sollievo…
-Tranquillo Riffin, oggi non abbiamo intenzione di litigare con voi o con… Mike non c’è?-
Corey, sentito quel nome, subito alzò lo sguardo al cielo per far capire che era spazientito di sentire quel nome. Carrie, Larry, Kim e Konnie lo notarono subito, e notarono anche Laney, che aveva abbassato leggermente lo sguardo.
La rossa, infatti, aveva notato che, tra tutti gli studenti che aveva visto per ora fuori e dentro l’edificio, non aveva ancora incontrato il suo ex-ragazzo alla festa. Forse sarebbe stato meglio così in fondo... Non voleva immaginarsi l’ennesimo casino di Corey e Mike dove i due si picchiano a sangue ancora una volta!
Mentre lei rimaneva immersa nei suoi pensieri, Carrie riprese a parlare: -Siamo venuti qui alla festa scolastica solo per divertirci… e anche perché Kim e Konnie ce l’avevano chiesto per un giorno intero di venire. Vero Larry?- chiese dolcemente al rosso il suo parere… forse PURE TROPPO DOLCEMENTE…
-Si è vero, stellina mia.- STELLINA?! Anche loro si erano messi insieme? Certo che il tempo passa in fretta…
Anche i Newman, per l’occasione, erano vestiti eleganti: Carrie aveva lasciato pure lei il berretto col pompon a casa, e si era messa un lungo vestito blu notte con brillantini, ed i tacchi neri; Larry, per fare una bella impressione con la sua frontman, si era messo il completo nero, con una cravatta verde pistacchio abbinata agli occhi e camicia bianca; Kim e Konnie erano anche esse vestite eleganti, con due vestiti molto simili per di più (violaceo per Konnie e verde chiaro per Kim, e l’unica differenza sostanziale era nel fatto che Konnie indossava una gonna più lunga).
-Ci rivedremo Grojband, alla prossima.- disse Carrie salutandoli con un cenno della mano destra, mentre rimaneva con l’altra stringeva la mano destra del fidanzato Larry.
Mentre loro se ne andavano, Corey domandò ai fratelli Kujira dove stavano andando, visto che aveva notato che si stavano allontanando da lui stesso e da Laney.
-Ragazzi, ma dove andate?- chiese subito il blu ai sue due amici.
I due sembravano un po’ imbarazzati per la risposta… Nonostante ciò, Kin prese parola:
-Ehm, niente, andiamo a prendere qualcosa al buffet, e vi lasciamo un po’ da soli. Ok?-
Sentite queste parole, Corey allora rispose solamente: -Ok, ma mi raccomando: ad un’ora dal concerto DOVETE ESSERE SUL PALCO, chiaro?-
I due fecero un cenno di assenso. Chissà come mai avevano tutta questa fretta…
-Mia cara Laney, mi concedi questo ballo?- disse Corey facendo il galantuomo, e Laney quasi si mise a ridere: -Ahahah, va bene signor Riffin, l’onore è mio.- disse Laney porgendole la mano, ed i due si avviarono sulla pista da ballo.

-Allora, ti ha risposto o no?!- Kon era parecchio agitato. Voleva assolutamente sapere quell’informazione!
-Dammi un secondo… Ecco si! Mi ha risposto “Io e mia sorella siamo impazienti di conoscervi. Dove volete che ci troviamo?” GRANDE! Batti cinque fratello!- Anche Kin era parecchio gasato per quella serata.
I due, per la prima volta in assoluto, avrebbero avuto la propria damigella per la serata.
Era quasi paranormale che erano riusciti a trovare una ragazza contemporaneamente; tutto era cominciato qualche settimana prima, a casa Kujira.

***FLASHBACK***

-Beh, certo che Laney e Corey stanno davvero bene insieme. Io l’ho sempre detto fratello!- Kon se la stava tirando col gemello, mentendo sul fatto di aver previsto tutto. Il fratello però non se la bevve.
-Ma se fino a due mesi fa credevi che Laney era un uomo!- gli urlò addosso, ridendo anche in quello stesso momento.
Comunque Kin ci pensava molto in questo periodo sul fatto magari di cercarsi, per la prima volta, una ragazza.
L’aveva confessato al fratello, anche se lui non era del tutto sicuro di quello che suo fratello pensasse di fare.
L’unico legame completo che entrambi avevano avuto era quello con proprio il fratello, che sarebbe stato con se per sempre, qualsiasi cosa sarebbe successa.
Quel giorno successe qualcosa di particolare: Kin ad un certo punto ricevette uno strano messaggio anonimo sul cellulare.
“Ciao, sei Kin Kujira?” diceva il messaggio in anonimo. Kin subito si ritrovò spiazzato dal messaggio in questione, e così rispose.
-Ciao, si sono io. Chi sei?- rispose lui, ma la risposta era sempre più enigmatica e curiosa;
-Una grande ammiratrice di te e Kon. Insieme ad una mia amica, siamo vostre grandi fan :)-
-Kon, leggi qui, guarda!- Kin subito richiese al fratello di osservare lo schermo del suo cellulare, e subito anche Kon cominciò ad incuriosirsi.
-Dai su, continua a parlarle!- lo incitò lui tutto emozionato.

***AL BALLO…***

-Dice di vederci tutti e quattro fuori dalla scuola, andiamo!- disse Kin, ed ormai mancavano pochi secondi a scoprire le misteriose scrittrici.
I due fratelli si avviarono e cominciarono ad uscire dalla palestra e poi dalla scuola. L’incontro era fissato sul retro della scuola, stranamente; però Kin e Kon non ci fecero caso assolutamente.
Appena svoltarono l’angolo esterno della scuola, i due…

SBAM!!!

-Alyx

Buonasera Uomini Facebook e Donne Twitter xP Un saluto e un augurio di buon Natale. :D
Consiglio di leggere, recensire e di consigliare un proseguio per la storia :) Grazie in anticipo :)

Un tiramisù, Alyx



 

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Capitolo 15
*** Doppio gioco ***



Quindicesimo capitolo – Doppio gioco

-Uff, ma quanto cavolo pesa?! Che si mettesse a dieta insomma!- sbottò il ragazzo castano. Stava trascinando, a fatica, Kon dopo aver dato a lui e a Kin una clavata in testa. La voce di Mina, a fianco a lui, gli faceva da eco: -Si davvero! Non poteva essere magro come Kin? Trina, possiamo fare cambio?- chiese la ragazza dai capelli verdi all’amica dai capelli rosa. La Riffin infatti stava trascinando Kin con molta meno fatica.
-Certo che Mina, sei proprio insensibile! Far fare il lavoro pesante agli altri! Che delusione!- rispose con una faccia da finta offesa.
-Parlate piano voi due, li abbiamo dato due botte in testa, ma con questo casino possono riprendersi.- disse con voce bassa il ragazzo castano, con ancora in tasca quello strano quaderno.
I tre continuarono a trascinare i due membri della Grojband sull’erba, fino a quando non raggiunsero il retro del campetto per le lezioni di ginnastica fuori. A quel punto “nascosero i corpi” dietro un cespuglio, e ricominciarono a seguire il percorso inverso per tornare davanti alla scuola.
-IIIIIIHHHHH!!!! Si!!!! C’è NICK!!!!- urlò ad un certo punto Trina, appena vide quel ragazzo biondo scendere dalla sua limousine personale. Era stranamente vestito come al solito con una tuta da ginnastica ed un jeans, ma nonostante
questo Trina non aveva occhi che per lui. Poi disse –Forza Mina, ANDIAMO!!!- rivolgendosi alla sua schiavetta.
Nemmeno aspettò la sua risposta, che era già scattata verso il suo amato come fosse un segugio a caccia; nel frattempo, prima che Mina si dirigesse all’entrata, si voltò verso Mike, che si era voltato dal senso opposto.
Aveva alzato lo sguardo al cielo, come se fosse ipnotizzato dalla luce della Luna.
-Mike, posso chiederti una cosa?- Mina, con voce incerta, si rivolse al chitarrista, che però non rispose. Allora a quel punto la ragazza gli picchiettò sulla spalla per svegliarlo.
-Cosa c’è Mina?- chiese lui con sguardo sempre triste. Sembrava quasi alle lacrime, ma riusciva a trattenersi davanti alla ragazza.
-Sei sicuro che, se Trina diventerà Reginetta del ballo, non scriverà sul diario? Non sono molto sicura sulla riuscita del piano…-
A quel punto Mike gli appoggiò la mano sulla spalla: -Ascolta Mina, oggi la Grojband sarà distrutta, costi quel che costi. Ora vai a divertirti, c’è ancora tempo.- concluse rigirandosi ancora verso la Luna e le stelle.
-Ma perché lo fai? Non eri amico di Corey?- chiese lei, ignorando il timore che aveva per la risposta.
-Corey mi ha distrutto togliendomi la cosa a cui volevo più bene al mondo, perciò io farò lo stesso. Ecco la risposta, ora tornatene da Trina.- la incitò lui con tono infastidito.
E a quel punto Mina cominciò ad incamminarsi finalmente.
A quel punto Mike guardò il suo cellulare, ed osservò l’ora: 22:45. Era ormai ora di attuare il suo piano.

Sulle note della musica presente, Laney e Corey stavano ancora ballando insieme e divertendosi come matti. Laney forse era la prima volta che si divertiva così tanto ad una festa.
-Ok Ladies and Gentlmen, è ora di rallentare un momento. Congiungietevi con il vostro amore, forza.- disse il presentatore della serata sorridente.
-Signora Penn, mi concederebbe questo ballo?- disse il frontman  alla piccola rossa. Lei, tutta rossa come un peperoncino, gli porse la mano delicata: -Ne sarei onorata, signor Riffin.-
I due si avviarono al centro della pista da ballo, dove nel frattempo tantissime altre coppie stavano danzando lentamente a ritmo della musica romantica, accompagnata dalla luce soffusa.
Corey con una mano prese la mano della ragazza, mentre con l’altra si appoggio al fianco, e lei si imbarazzò ancor di più. –Tranquilla Lanes, segui me.- disse il blu ammiccando alla sua Pulce.
Nonostante egli non fosse proprio capacissimo, Laney voleva che in quel preciso istante il tempo si fermasse.
Lei appoggiò la testa sul petto di Corey, poi si avvicinò delicatamente all’orecchio di Corey. Gli spostò delicatamente i capelli blu e poi…
-Ti amo Core…- -Anche io ti amo Pulce…- I due erano ormai sul centro della pista, quando Corey guardò l’orologio e sobbalzò.
-Oddio, le 23:15?! Dobbiamo chiamare i gemelli, forza!- Corey si spaventò e si diresse verso il palco, mentre Laney cercava di messaggiare a Kin, incitandolo a rispondere. Ma lui e suo fratello non rispondevano proprio!
Corey a quel punto si avvicinò al presentatore dell’evento, chiedendoli di liberare il palco, perché di lì a poco sarebbe stato il loro momento! E scoprì che:
-DJ Fusion? Sei tu il presentatore?-
-Si Riffin. Tranquillo ragazzo, prima c’è la premiazione per Re e Reginetta del ballo, ricorda. Anzi… credo sia ora di iniziare!-
A quel punto egli prese un microfono e cominciò a richiamare l’attenzione di tutti i presenti:
-Attenzione ragazze e ragazzi, tra poco è giunto il momento di decretare il Re e la Reginetta del ballo del 2014! Siete pronti?!- incitò la folla che rispose affermativamente.
-Allora iniziamo con decretare chi sia il Re di quest’anno! Che i candidati arrivino sul palco! Applausi, ORA!- E subito dopo chiamò tutti i candidati per arrivare lì accanto a lui.
Poco dopo arrivò un addetto con in mano una busta sigillata, con su scritto “Re”. Il DJ, armato di microfono, cominciò ad armeggiare con la busta:
-E il vincitore è…- tolse il sigillo e lesse ad alta voce il nome. –IL NOSTRO BEL NICK MALLORY!-
Appena venne annunciato il nome in questione, una folla di ragazze cominciò ad urlare a squarciagola come delle Groupie davanti ad una delle loro band più amate.
Però c’era qualcosa di strano: Nick NON ERA tra i candidati!
Nonostante questo, egli salì sul palco con il suo solito sorriso smagliante, salutò la folla e prese un microfono:
-Nick Mallory ringrazia tutti i presenti del premio, che non sapeva nemmeno se poteva vincere, ma ringrazia comunque.- Anche DJ Fusion era confuso, ma nonostante questo prese una delle due corone che erano state portate, e la porse a Nick.
-Bene miei cari presenti, è ora di annunciare la meravigliosa Reginetta per quest’anno! Che le ragazze si avviiono verso il palco!-
Tantissime ragazze cominciarono ad avviarsi verso il palco, e Corey rimase parecchio stupito nel vedere Trina e Mina salire a loro volta!
-Ma dov’era Trina tutto questo tempo?- disse Corey molto agitato com’era, sia per l’apparsa improvvisa della sorella, sia perché Kin e Kon erano spariti. Laney ci provava a tranquillizzarlo, ma Corey era davvero preoccupato come non mai! Aveva una bruttissima sensazione!
-Bene mie care signorine, la vincitrice è…- Mentre stava per annunciare il vincitore, sia Trina che Mina avevano entrambe una faccia come se fossero sicure del risultato, ovvero la vittoria di Trina. Ma…
-MINA BEFF! Complimenti!-
-EH?!!!- urlò Trina a squarciagola.
-COSA?!!!- chiese Mina.
-BEEEEEH!- belò una pecora a caso.
-Perfetto.- disse un ragazzo molto lontano dal palco, con un sorrisetto malefico. Era Mike quel ragazzo.
DJ Fusion mise sulla testa di Mina un diadema lucente, ma lei era ancora perplessa da quello che stava succedendo.
-Ci deve essere un errore, sono sicura che…- -No no, nessun errore! E’ scritto qui. Preparati a ballare insieme a Nick al centro della pista, cara mia!- disse il dj, ma nessuno nel frattempo era più confuso di Trina.
Si era imbambolata, e sembrava non rispondere più a nessun tipo di stimolo; le si era bloccato il cervello a quanto pare.
-Ehm…Trina Riffin, stai bene?- chiese Nick Mallory cercando di farla riprendere, ma quando la rosa sentì la sua voce, sbottò!
-COSA?@*!!!&%# PREFERITE MINA A ME?!!!!£!§@#{} IO SONO PIU’ POPOLARE DI TUTTI VOI MESSI INSIEME, NULLITA’!!!!!!! COME AVETE OSATO VOTARE LEI PIUTTOSTO CHE ME??!!/\&%$@ç## ARGH!!!!!!!!!!!!!!-
Era talmente infuocata che andò in modalità Diario senza che Corey facesse una qualsiasi cosa.
Mentre lei rimaneva ancora infuocata dalla rabbia, il suo diario cadde in mezzo alla folla.
-Ok Lanes, io prendo il diario, tu preparati per un duetto!- disse senza preavviso alla sua ragazza.
-EH?! Corey ma che dici?- chiese lei che non ci stava capendo più nulla! Ma cosa stava succedendo?!
-Ascolta, i gemelli sono spariti, e noi dobbiamo fare un concerto tra pochi minuti! E’ l’unico modo!- disse lui in preda al panico. Allora Lanes fu d’accordo!
-Va bene allora, io prendo il diario! Tu sali sul palco e prendi il resto dell’attrezzatura!- disse Corey. Ora doveva davvero sbrigarsi!
Il diario era caduto molto lontano da lui, fino a raggiungere la zona vicino al buffet.
Corey correva scansando le centinaia di persone tra lui e quel quadernetto, inciampando persino.
A pochi passi ormai dal diario rosa, venne bloccato da dietro!
-Eh no, stavolta non lo prenderai quel diario caro mio! E’ mio e non si tocca!- urlò la ragazza. Era di nuovo Trina, più infuriata che mai. Bloccò un braccio del fratello, per impedire che si muovesse.
-Stavolta fallirai Corey, costi quel che costi!- disse al suo indirizzo, mentre Corey era sempre più confuso.
-Cosa sta succedendo, Trina?!! Che vuoi da me?-

A quanto pare tutti (compresa Trina) erano caduti nella trappola.

-Alyx

Buongiorno Tritoni e Sirenette :) . Eccovi il nuovo capitolo, che ci ha messo un po’ ad arrivare per gli impegni scolastici ed una LEGGERA mancanza di idee. Spero che questa storia vi stia piacendo comunque, ma purtroppo è agli sgoccioli.
Dopo il prossimo capitolo/due capitoli al massimo, si fermerà questa storia, per concluderla nella maniera migliore!
Però arriverà un nuovo progetto, tranquilli ;)
Un augurio di buone feste a tutti :*

Un Haribo, Alyx

PS: la pecora che bela a caso è una citazione ad ATR :P Vediamo chi la coglie ;)

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Capitolo 16
*** Melodia amara ***


Sedicesimo capitolo – Melodia amara

Trina era ancora sulla schiena del fratello, mentre tutti i presenti stavano guardando la scena di violenza gratuita tra i due fratelli. A quel punto la sedicienne cominciò a tirargli i capelli e a parlargli ad alta voce nell’orecchio.
-Mi dispiace sfigato, stavolta non andrai da nessuna parte, e il diario non lo toccherai!- disse furente al ragazzo con i capelli blu.
Corey era sempre più perplesso da quel che stava succedendo: prima Kin e Kon spariscono, poi Trina si scatena come una matta per aver perso il concorso, ed adesso lei stessa si è lanciata sulla sua schiena per bloccarlo. Ma SOPRATTUTTO…
-Ma cosa stai dicendo? Cosa c’entra il tuo diario ora?- disse Corey cercando di far finta di niente. Ma non riusciva a nascondere la sua preoccupazione del momento.
-NON FARE IL FINTO TONTO. Lo so che usi il mio diario per avere successo! Adesso basta!- rispose lei, spingendolo ancora di più addosso al pavimento della palestra. Ora Corey non si sentiva quasi più il braccio, dalla posizione in cui era messo.
-Ma chi te l’avrebbe detto?! Nessuno sa di questa cosa!- si arrese il blu all’evidenza, ma voleva almeno sapere chi era il colpevole di quella vicenda. Se l’avesse avuto tra le mani…
-E’ STATO MIKE A DIRMELO CARO MIO! OGGI VOI DELLA GROJSCHIFO PERDERETE!- disse ingenuamente lei, ancora furente per la perdita del concorso a favore della sua schiavetta Mina.
Ora però fu Corey a reagire della furia: NON NE POTEVA PIU’ DI MIKE! L’AVREBBE DISTRUTTO STAVOLTA! Allora usò l’altro braccio per liberarsi, usandolo come leva; si rigirò ed a quel punto spostò di forza la sorella. Prima di vendicarsi di Mike, doveva portare a termine il suo concerto, altrimenti la Grojband avrebbe sul serio fallito questa volta!

 Spostò Trina via e si allontanò di corsa per prendere il diario, che era oramai di fronte a lui. Così prese di corsa il diario da per terra e… c’era qualcosa di strano.
Non riusciva a riconoscere quel diario, non sembrava quello di Trina a prima vista. Era di colore rosa, come quello della sorella, ma…
-Fermati  sfigato, FERMATI!- Trina gridò verso Corey, mentre lui si stava dirigendo di corsa verso il palco; doveva raggiungere il palco e Laney a qualunque costo.
Ad un certo punto però venne bloccato, ed ora la sorella era di fronte a lui, mentre dietro aveva un muro di mattoni. Cosa poteva fare?!
-Stavolta non mi sfuggi, Corey!- disse la rosa con voce ferma, mentre Laney, dal palco, stava assistendo alla scena preoccupatissima. Trina si lanciò su di lui in segno di disperazione, ma il frontman fu abile a schivare il suo assalto, e lei si schiantò contro il suddetto muro di mattoni
-ARGH!- urlò la sorella all’impatto. Corey ci mise poco a superare il suo corpo svenuto alla botta, e ricominciò la sua corsa verso lo stage.
Continuava però a guardare quel quadernetto, come se avesse un brutto presentimento se l’avesse aperto, come se…
-MUOVITI CORE!- disse Laney al microfono, sbracciandosi dalla preoccupazione e dal timore. Il blu non aveva tempo di farsi problemi sul diario, ora doveva cominciare il concerto!

 Alla velocità di Flash, il chitarrista arrivò sul palco, e prese in mano la sua chitarra portata sul palco dalla rossa, mentre la tastiera e la batteria della Grojband erano in rimaste nel retro del palco, vista l’assenza di due Kujira. A fianco del Riffin vi era Laney col suo basso. Tutti gli spettatori maschili la stavano ammirando stasera, vedendo quanto era lucente e bella quella sera, e a lei faceva piacere comunque essere considerata come ragazza da tutti per una volta (a Core dava un po’ di fastidio invece…).
Ancora innervosito dal fatto che Mike ha detto a sua sorella il suo segreto, ora doveva concentrarsi sul suo concerto e su nient’altro.
Prese quello strano diario e vide l’ultima pagina scritta: non era nemmeno la scrittura di Trina a vederla, ma ora non aveva più tempo comunque.
Cominciò a suonare una lenta melodia, seguito dalla sua fidanzata che suonava col basso, e cominciò a cantare al microfono:

My feelings are soo confused
I don’t know if i should choose the blue
but my past love was really true


Laney aveva come la sensazione di aver già sentito queste parole, ma a quel punto tocco a lei con la seconda strofa:

That new guy was like a comet in my life
Strong, fast and of big size
I will always remember his name, and that name is Mik…


Prima che completasse il nome, la ragazza si bloccò all’istante. Non riusciva a crederci, Corey aveva usato… IL SUO DIARIO!!!
nel frattempo, come se niente fosse, Corey stava continuando.

He was like a demon, he was like a Joker,
he was like angel, he was like a partner,
he was like…


Il chitarrista venne fermato dalla ragazza, che aveva smesso di suonare oramai dall’inizio della strofa. Aveva le lacrime agli occhi, e tutto il mascara che si era messo per l’occasione stava colando come una cascata, una pioggia di dolore.
-Lanes, cosa c’…?- nemmeno il tempo di finire la frase, che Laney gli rubò il suo diario dalle mani, e gli tirò una sberla.
La guancia di Corey divenne rossa dal dolore, mentre Laney cominciò a scappare dalla festa, sempre piangendo a dirotto. Scappavo tra un pubblico che era a metà tra il perplesso ed il divertito. Corey cominciò a rincorrerla disperatamente, ma cosa poteva fare?! Cosa aveva fatto?!
Prima di uscire dalla palestra vide il volto di colui che lo aveva messo in questa situazione: vide Mike osservare la scena, con un piccolo sorrisetto sulle labbra. Aveva anche uno sguardo triste negli occhi, ma a Corey ora non importava niente di tutto questo. Ora voleva solo raggiungere la sua amata per parlarle e chiarire tutto questo.

-Ehm… signore e signori, DJ Fusion crede ci sia stato un piccolo inconveniente con la Grojband stasera, quindi mi dispiace informarvi che…- DJ Fusion provò a spiegare la situazione, ma il pubblico cominciò a quel punto a rumoreggiare a sfavore del presentatore e della Grojband stessa. La serata stava per essere rovinata in maniera totale… e tutto per colpa della Grojband a quanto pare!
DJ Fusion non sapeva che dire o fare, quando…
-BUONASERA A TUTTI SIGNORI! PRONTI PER UN PO’ DI ROCK?!!!- Un ragazzo vestito con giacca e cravatta si presentò sul palco con un microfono in mano e la chitarra appesa al collo con la cintura. Subito il pubblico rispose abbastanza positivamente, e alcuni di loro riconobbero il chitarrista immediatamente: era Mike Ghebler!
il castano fece un cenno di intesa a DJ Fusion, e il dj lasciò il campo al quattordicenne pronto a concludere degnamente la sua vendetta.
Rovistò di nuovo nella sua giacca finchè non tirò fuori qualcosa, ovvero un altro diario, quello di Trina in questo caso.
L’aveva scambiato mentre lei e Corey stavano lottando tra loro, e aveva messo al posto di quello che aveva in mano quello preso a casa di Laney qualche notte prima.
Infatti, si era intrufolato di notte, nella stanza della sua ex ragazza, violando la legge come un ladro che rapina in banca, per rubare uno stupido diario!
Ma per lui aveva un altro significato quel mucchio di carte e disegni, aveva il significato della vendetta che cercava, di quel che doveva fare per rovinare l’esistenza a Corey.
Sapeva che Laney non l’avrebbe perdonato mai e poi mai! Però c’era anche la parte di lui che… non voleva farle del male in nessun modo, che si sarebbe tirato gli schiaffi da solo al solo pensare una cosa del genere, ad una bastardata di questo tipo al suo angelo.
Ma oramai era lì, davanti a centinaia di studenti alla palestra, per concludere quel che aveva iniziato.
Aprì il diario e cominciò a suonare una melodia, una melodia dal retrogusto amaro. Che lo stava distruggendo da dentro…

-LANEY, FERMATI!- Corey era disperato oramai, e Laney non accennava a fermarsi.
-Ti scongiuro, dimmi cos’ho fatto!- Corey ad un certo punto la vide girarsi, e venire minacciosa verso di lui.
I suoi occhi verde smeraldo si erano trasformati in un rosso lava, ma allo stesso tempo sgorgavano lacrime a più non posso.
-HAI LETTO IL MIO DIARIO! Come hai potuto Core, COME?!- Laney, mettendosi in punta di piedi, gli prese il colletto del maglioncino che aveva, quasi in segno di minaccia. Core provò a scusarsi…
-Cosa?! Ma è stato Mike a ingan…-
-SONO STANCA DI VEDERVI LITIGARE, BASTA! NON TI VOGLIO PIU’ VEDERE O SENTIRE; VATTENE!!!!- dopo avergli dato un’altra sberla, si allontanò verso casa senza più voltarsi, e con sempre la mano sul viso per nascondere le lacrime.

Mentre dalla scuola si sentivano cori di incitamento, il blu, si inginocchiò per terra, sul fango e sulla terra, col mondo che gli era cascato addosso.
Non aveva più nemmeno la forza per gridare verso Laney, perché le sue corde vocali glielo impedivano.
E in quel momento, stava piangendo pure lui, per la prima volta pianse per la sua ragazza.

-Alyx

Buone feste Folletti ed Anti-Fate xP Come va? :) eccovi l’ultimo capitolo della mia storia, almeno per ora.
Come detto, questa storia si “bloccherà” per un po’, così avrò il tempo per un nuovo progetto che inizierà dal 28 Dicembre.  Tante sorprese all’orizzonte… ;)
Aspetto suggerimenti sul continuo comunque :D

Un Limoncello, Alyx
 

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