Laura e Thomas Hale-Stilinski.

di 24maggio2011
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il giorno delle pagelle. ***
Capitolo 2: *** Ti giuro, che non è come sembra. ***
Capitolo 3: *** Un fratello sotto l'albero. ***
Capitolo 4: *** Thomas. ***
Capitolo 5: *** Risveglio in casa Hale-Stilinski. ***
Capitolo 6: *** Te lo prometto. ***
Capitolo 7: *** L'albero di Natale. ***
Capitolo 8: *** Thomas, il capitano. ***
Capitolo 9: *** Spese di Natale. ***
Capitolo 10: *** Tra scleri, risate ed ultimi preparativi. ***
Capitolo 11: *** 13 a tavola. ***
Capitolo 12: *** Il giorno dopo Natale. ***
Capitolo 13: *** Chi non lo fa a capodanno.. ***
Capitolo 14: *** Ritorni. ***
Capitolo 15: *** Puoi curarci, papà? ***
Capitolo 16: *** L'esame di terza media. ***
Capitolo 17: *** Un paradiso terrestre. ***
Capitolo 18: *** Una settimana alle Hawaii. ***
Capitolo 19: *** Nervosismo. ***
Capitolo 20: *** Il primo giorno di scuola. ***
Capitolo 21: *** Un messaggio di troppo. ***
Capitolo 22: *** Conoscenze. ***
Capitolo 23: *** A cena da nonno. ***
Capitolo 24: *** Attacchi di panico. ***
Capitolo 25: *** Notti ospedaliere. ***
Capitolo 26: *** In ospedale. ***
Capitolo 27: *** Brutti voti. ***
Capitolo 28: *** Ti ho tradito ma ti amo. ***
Capitolo 29: *** Un occasione per tornare. ***
Capitolo 30: *** A pranzo con papà. ***
Capitolo 31: *** Quasi pace. ***
Capitolo 32: *** Torna a casa, papà. ***
Capitolo 33: *** Amore mio. ***
Capitolo 34: *** Caffè e sigarette. ***
Capitolo 35: *** Era solo un sogno. ***
Capitolo 36: *** Ti ricordi? ***
Capitolo 37: *** In stage con papà. ***
Capitolo 38: *** Un giro in moto per Thomas. ***
Capitolo 39: *** Il richiamo del motociclista. ***
Capitolo 40: *** Fine della storia. ***



Capitolo 1
*** Il giorno delle pagelle. ***


Salve a tutti e benvenuti in questa storia. :D è un immenso piacere, sapervi qui. Piccolissime avvertenze, prima della lettura:
- I personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di Jeff Davis.
- Al momento, sembra non ci sia altro, se non ringraziarvi e augurarvi buona lettura.
 
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Stiles e Derek. Tutto iniziò quel 24 maggio di 18 anni fa. Il giorno del loro primo bacio. 16 anni Stiles, 21 Derek. Sono passati 18 anni da quel giorno, un matrimonio e due figli. Laura e Thomas Hale-Stilinski. I loro bambini. Li amano. Li amano da morire. Thomas è stato adottato all'età di 12 anni. Laura, invece, chiamata così in onore della sorella defunta di Derek, adesso ha 14 anni. Piena adolescenza e carattere uguale identico al suo amato papà, Stiles. Come potrebbe essere diversamente? Infondo, è normale, essendo la figlia biologica di Stiles e di zia Cora, che si è offerta come madre surrogata.
 
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- Il giorno delle pagelle.
 
Quando Laura fa rientro a casa, quella sera, intorno alle 18:20 circa, crede di essere sola. Suo papà Derek, è fuori per un convegno, mentre suo padre Stiles, a quest'ora, di solito è ancora a lavoro. Quando sta per mettere le chiavi nella serratura per entrare in casa, si accorge però, che la luce della cucina è accesa, segno che suo papà è in casa. Sta parlando al telefono ed è teso come una corda di violino, vorrebbe urlare ma non lo fa, è arrabbiato e sua figlia, sta cercando di fare il meno rumore possibile, per spiare la conversazione e sentire l'unica parola che non avrebbe mai e poi mai, voluto sentire: preside.

Presa dal panico, sempre molto attenta a non farsi sentire, cerca di dirigersi in camera sua e schivare per un po' l'argomento. Stiles è arrabbiato e questo sua figlia lo sa bene. Distratta dal capire per quale motivo, la preside avesse chiamato a casa, - ne aveva combinate così tante in quel periodo che collegare le fu difficile, - non si accorse che suo padre aveva chiuso la conversazione e l'aveva raggiunta, fermandola per un polso, poco prima che potesse fare il suo ingresso, nel suo piccolo mondo. La sua stanza. 

La stretta leggera, ma comunque decisa, sul suo polso, le fece capire ancora di più che suo padre era arrabbiato. Si girò di scatto sorridendogli. Magari l'avrebbe addolcito. Stiles capì cosa stesse per fare e stette al gioco, per vedere fino a che punto arrivasse la figlia.
- Hei pà, ciao! - Gli da un leggero bacio sulla guancia, sorride e cerca di sembrare il più tranquilla possibile.

Invano, ovviamente. Laura sa bene, che non puo' nascondere niente ai suoi genitori, sopratutto a Stiles. Lo aveva deluso, lo leggeva nei suoi occhi grandi, color nocciola. Laura, andava matta per Stiles. Era il padre migliore del mondo, per lei, anche Derek, lo era. Li amava, Dio quanto li amava. I suoi genitori, non le hanno mai fatto mancare niente. L'unica cosa che le era stata chiesta, era quella di rispettarli, di rispettare gli altri e di non mentire mai, davanti l'evidenza e anche di non tornare mai dopo le 18, senza avvisare. Laura, si sentì improvvisamente in colpa. In un giorno solo, aveva infranto tutte le regole. Schivò i pensieri per un secondo e tornò a concentrarsi su suo padre. 
- Da quando, mia figlia entra in casa senza nemmeno salutare suo padre? - Gli chiede Stiles, sorridendo a sua volta.
- Eh? No, pà.. è che stavi parlando al telefono e non ti volevo disturbare, tutto qui. Sarei comunque venuta tra poco.
- Davvero? - Chiede Stiles, captando la paura che in questo momento avvolgeva sua figlia.
- Si. Senti pà, sono stanca, magari vado a farmi una doccia, ok?
- Ok. Tra poco è pronta la cena.

E Laura, decide di godersi il benessere del getto dell'acqua calda, fino alle 19.

Stiles, è di sotto in cucina e sta preparando il piatto preferito del marito, che purtroppo tornerà solo domani, dopo tre giorni di assenza. E' sempre così, in casa Hale-Stilinski. Quando Derek parte, Stiles si mette a cucinare, cucinare e cucinare. Sempre se non deve lavorare, ovvio. Prepara la tavola, e visto che è quasi pronto, tra poco chiamerà sua figlia, per cenare. Mentre gioca con i suoi pensieri, però, venne distratto dal rumore delle chiavi nella serratura.

Stiles sorride, è felice. E' tornato suo marito.

"Non è possibile." - Pensa.
"Doveva tornare domani e non stasera."

Ed ecco, che il suo grande amore, fa il suo ingresso nella cucina. E' felice e sorride, mentre corre subito ad abbracciare Stiles.  Si baciano e lo fanno ancora. Si baciano fino a quando respirare diventa quasi vitale, staccandosi l'uno dalle labbra dell'altro e entrambi di malavoglia. Ma sono naso naso e si guardano negli occhi, non riuscendo a non sorridere felice. Poi, Derek gli da un delicato bacio sulle labbra e inizia a parlare.
- Hai visto, amore mio? Sono tornato prima, mi mancavi troppo.
- Amore, mi sei mancato da morire.
- Anche tu, tantissimo. Ma dimmi, dov'è la cucciola? - Gli chiede Derek, desideroso di ri abbracciare sua figlia.
- E' appena uscita dalla doccia, si sta vestendo. A proposito, dobbiamo parlare.
- Di cosa, della doccia? - Chiede Derek. Stiles sorride del marito e poi gli risponde seriamente.
- Di nostra figlia, scemo. Oggi mi ha chiamato la preside della scuola, le pagelle sono arrivate 5 giorni fa e ce l'ha nascosto, è calata tantissimo di voti, non ha la sufficienza in una sola materia. Se continua così, rischia l'anno. E' arrivata con 20 minuti di ritardo, dall'orario previsto e non ha nemmeno avvisato. Com'è entrata, ha capito con chi stavo parlando e si è dileguata nella sua stanza senza nemmeno salutarmi. Chiudo la telefonata con la sua preside e le vado a chiedere perchè non mi avesse salutato e di tutta risposta, mi dice solo che non voleva disturbare la telefonata. Le ho retto il gioco. Dovrai farlo anche tu. Dopo, a tavola le diremo tutto. Come scenderà, le chiederai esattamente, come mai ha fatto la doccia prima di cena. Di solito, la fa dopo. E li entro in gioco io. - E termina così il suo lungo monologo.

Derek l'ha ascoltato dal primo, all'ultimo minuto. Anche lui è deluso dal comportamento della figlia e fa quello che le è stato detto dal marito. Mentre sono impegnati a coccolarsi un po', entra Laura che sorridendo sorpresa, corre ad abbracciare forte il padre, dicendogli quanto le era mancato. Ed era vero.
- Hei signorina, di un po', quando sono arrivato, papà mi ha detto che eri sotto la doccia. Strano da parte tua, di solito la fai dopo sera. Tutto bene? - Laura sta per rispondere con l'ennesima bugia della giornata, ma venne immediatamente fermata da Stiles che la precedette e rispose al posto suo: 
- Te lo dico io. Lei si è fatta la doccia prima, perchè sicuramente stasera resterà a casa. E' inutile che dica che deve andare a studiare dall'amichetta. Non c'è Santo che tenga. La signorina, è rientrata 20 minuti in ritardo e non ha nemmeno avvisato, per giunta.  

Laura vorrebbe scomparire, adesso non solo suo padre Stiles, è arrabbiato con lei, ma anche suo papà Derek.

"Perfetto" - pensò.

- Lauraaaa!! - Sbottò Derek, poi, riprese.
- Sai benissimo, che non ti è permesso rientrare dopo le 18, senza avvisare. Cos'è sta storia?
- Si, lo so papà, è, è che.. ho avuto un imprevisto, che mi ha fatto ritardare.
- E ti sembra una scusa questa? Il telefono ce l'hai, se non erro. Ti costava tanto, telefonarmi? - La riprende Stiles.
- No, assolutamente. Mi dispiace. Non lo farò più, promesso e per quanto riguarda il cellulare, papà, ce l'avevo scarico. - Dice Laura, ai suoi genitori, tenendo la testa bassa. E' pentita, questo, i suoi l'hanno capito e per questo schivano l'argomento. Almeno per il momento. Fra un piatto e l'altro la cena è quasi giunta al termine. E' Stiles a prendere parola.
- Laura, amore, prima mi hai ammala pena salutato e non ho avuto tempo di chiedertelo, come va a scuola?

Laura, che sta quasi per strozzarsi con la coca-cola che stava bevendo, chiude gli occhi, prende un respiro profondo e poi gli risponde: 
- Tutto bene, pà, perchè?
- Beh, forse perchè mi interessa sapere come se la cava, mia figlia a scuola?
- Si, certo scusa.
- Laura, a proposito. Prima che partissi, un mio collega, mi ha detto che al figlio, era arrivata la pagella. E' nel tuo stesso istituto e facendomi due calcoli, siamo a fine trimestre. Dov'è la tua? - Chiede Derek, complice con il marito.
- La mia? Non è ancora arrivata. - Dice Laura, visibilmente tesa e improvvisamente diventata bianca come il latte.
- Sicura? - Chiede Stiles.
- Si papà, sono sicura. Perchè mi state facendo tutte queste domande stasera? A scuola è tutto ok, le pagelle non sono ancora arrivate. Quando ce le consegneranno, ve la farò vedere. Lo sapete che non vi nasconderei mai niente. - Risponde Laura. A quel punto, Stiles, non ci vede più e per la prima volta da quando è nata, alza la voce alla sua bambina.
- Davvero? A me, non sembra invece. Ci hai mentito per giorni, Laura. Quando sei arrivata a casa, in ritardo tra l'altro, sapevi benissimo che stavo parlando con la tua preside. Le pagelle, sono state consegnate almeno 5 giorni fa, e la tua era l'unica che ancora, non era stata firmata. Se ce l hai tenuta nascosta per tutto questo tempo, non oso immaginare che voti ci siano, su quella pagella. E adesso, non iniziare a fare gli occhi da cucciolo, perchè non attacca, signorina. E' da quando sono venuto a parlare con te, in camera, che aspettavo che trovassi almeno il coraggio di confessarmi tutto, ma non l'hai fatto e hai continuato a mentire. Dal cellulare scarico, ad adesso che continui a dire che le pagelle non sono arrivate, tra l'altro cosa fai? Dici che non ci mentiresti mai. Beh, notizia dell'ultima ora, sono 5 giorni che menti. Non è da te, Laura, non è proprio da te. Sono arrabbiato e deluso. Io e tuo padre, non ti abbiamo mai fatto mancare niente e tu ci ripaghi così? Mentendoci. - Urla Stiles, urla talmente tanto che Laura, crede di non averlo mai sentito urlare così tanto. E' arrabbiato e ha ragione.

Laura, non dice una parola e a testa bassa, ascolta la sfuriata che le sta facendo il padre, certa che di li, a poco, avrebbe cominciato anche l'altro. Ecco, appunto:
- Io non ho parole, sul serio. Laura! Che ti è successo? - Chiede Derek. E' deluso e sua figlia l'ha capito.
- Mi dispiace - Farfuglia Laura 
- Laura, Basta! Ormai il danno è fatto, è inutile che dici che ti dispiace. Ora vai di sopra, prendi la pagella e ce la porti qui. Adesso! - La riprende duramente Stiles. Laura, sempre a testa bassa e occhi tristi, si dirige nella sua stanza, facendo tutto quello che suo padre, le ha appena ordinato. Prende la pagella, scende e la porge a Stiles, che dopo averla letta, rimane interdetto. Anche se sapeva già, cosa l'avesse aspettato, non appena avesse avuto quella pagella tra le mani.

La passa a Derek, senza dire una parola, che anche lui rimane interdetto e poco dopo aggiunge praticamente gridando:
- Bene, molto bene, signorina. Non me l'aspettavo da te, Laura, davvero. Non abbiamo mai preteso che tu, prendessi nove, in tutte le materie, ma per lo meno, la sufficienza. Qui, non ce n'è nemmeno una Laura, dannazione! Ah.. e tanto per dirtela tutta, tu non uscirai di casa, fino a quando non avrai recuperato tutte le materie. Sono stato chiaro? - Chiede Derek. Ma la figlia non risponde e continua a tenere gli occhi fissi sul pavimento. Stiles a quel punto non ci vede più e ..
- Laura, dannazione. Tuo padre ti sta parlando e anche io adesso. Dal momento in cui sei in pieno torto, abbi almeno il coraggio di guardarci in faccia. Siamo i tuoi genitori! Ti stiamo facendo delle domande e tu nemmeno ci stai ascoltando. Tuo padre, ti ha appena chiesto se hai capito, quello che ti ha detto. Ovvero, che non uscirai di casa fino a che non recupererai tutte e dico tutte le materie e aggiungerei anche che da domani ti controllerò 24 ore su 24 e quando studierai mi consegnerai il cellulare.
- Cosa, ma voi siete matti?! - Urla, la cucciola di casa.
- LAURAAA! - Urlano entrambi i genitori, contro la figlia.
- Scusate. - Dice Laura e poi, parla con Stiles.
- Ma, papà, però tu non puoi capire, il cellulare mi serve.
- E a me, cosa interessa? Se continui a parlare e a rispondere in questo modo, ti levo anche in computer.
- Ok - Dice rassegnata.
- Bene. Ora vai di sopra, ti metti immediatamente a studiare e dammi il cellulare.

Laura, fa quello che suo padre gli ha detto, ma prima di salire, si butta a capofitto tra le braccia di Stiles e poi su quelle di Derek, chiedendogli scusa. E' pentita e questo lo sanno. Avrà sbagliato, ma è pur sempre la loro bambina.
- Che sia la prima e l'ultima volta, sono stato chiaro?! - Le dice Stiles, tenendola stretta tra le sue braccia.
- Chiarissimo. Ti voglio bene, papà.
- E anche a te. - Aggiunge rivolgendosi a Derek, ma stando comunque, tra le braccia di Stiles. E' proprio quest'ultimo, a parlare. 
- Anche noi amore, tantissimo, ma adesso fila di corsa a studiare e la punizione non cambia.

"Almeno ci ho provato." 

La figlia sorride, da un bacio ai suoi, gli da la buonanotte e va in camera sua a studiare.

Rimasti soli, Derek prende la mano di Stiles e baciandolo sulla bocca gli dice:
- E' proprio tua figlia. 

Ridendo come matti, finiscono di mettere a posto la cucina e vanno nella loro stanza, dove si diranno quanto si sono mancati a vicenda, in questi tre lunghissimi giorni.
 
Piccolo spazio autrice:
 
Ed eccoci qui. Per questa volta, mi limito a salutarvi, mandarvi un bacione e attendere i vostri commenti! <3 In ogni caso, grazie a chiunque sia arrivato fin qui.

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Capitolo 2
*** Ti giuro, che non è come sembra. ***


- Ti giuro, che non è come sembra.
 
Emjey Smith, era un bellissimo ragazzo. Alto, magro, biondo, occhi azzurri. Il classico bello e dannato. Quello che per la sua bellezza, è in grado di ottenere qualsiasi cosa voglia. Laura Hale-Stilinski, era la prima della lista, ma Laura, visto che era speciale, non voleva lui. Lo odiava e questo Emjey, lo sapeva bene, ma avrebbe fatto di tutto, per averla e per tenerla stretta a se. Non sa se è solo un capriccio, o se si è interessato a lei, solo perchè è l'unica a non degnarlo di uno sguardo e a non morirgli dietro. Sa solo che quella ragazza, dal primo giorno che l'ha vista, quel quindici settembre di quasi tre mesi fa, gli è entrata dentro e dentro c'è rimasta. 

Sono passate due settimane circa, dalla punizione che Laura ha ottenuto dai suoi genitori, per avergli nascosto la pagella scolastica e per aver i voti terribili, che quel foglio bianco, inutile a parer suo, aveva. Laura è intelligentissima, tanto che se vorrebbe, potrebbe anche essere la prima della classe. Ma dato che i suoi genitori, non le hanno mai chiesto il massimo, si è sempre accontentata anche di un solo 6/7. Infatti, Laura sa bene che la sua punizione, sta per finire. Manca davvero poco, ormai. Consapevole che in due settimane, ha recuperato tutti i brutti voti, tranne uno, farà di tutto per avere la sufficienza in Chimica. Anche portare a casa sua, proprio il ragazzo più terribile sulla faccia della terra, senza il permesso dei suoi genitori. Emjey Smith! 

Che quel professore, gli e l'abbia fatta apposta, ormai, è chiaro a tutti. Non sono mai andati d'accordo e il docente, ha sempre fatto di tutto pur di metterla in cattiva luce con i colleghi. Sta di fatto, che quel Martedì mattina del 12 Dicembre alla 5° ora, il professore assegna un compito di gruppo e lei, viene messa con il suo peggior nemico. Emjey, che dal primo giorno di scuola ci prova incostantemente e soffocatamente con lei, adesso, era il ragazzo più felice della storia. Lei, proprio non lo sopporta. Le sue avance, nei suoi confronti la infastidiscono e parecchio anche. Non lo ha detto ai suoi genitori, perchè è sicura, che se lo venissero a sapere, specie Derek, farebbe passare a quel povero ragazzo, la voglia di provarci con la sua bambina, anche solo con uno sguardo. Laura sa bene che se i suoi dovrebbero scoprire, che lo porterà a casa, si arrabbieranno e aumententeranno la punizione, ma non puo' farci niente.

Pur di evitare di stare ancora chiusa in casa e recuperare l'ultima materia, così farà felice anche i suoi genitori, Laura, controvoglia, ovviamente, si trova costretta a portare a casa sua, da sola, quel suo non-amico e fare il compito insieme. Come entrano in casa, il suo non-amico, mette una mano sui suoi fianchi e nascondendo il viso nell'incavo del suo collo, inspira il gradevole odore, che la ragazza che gli ha fatto perdere la testa, ha. Si lascia sfuggire un piccolo mugolio e Laura, non si spiega nemmeno lei come, dato che fino ad un attimo fa, la sola presenza lo infastidiva, sorride. Il ragazzo, se ne accorge e dice ad alta voce: 
- Laura, il tuo profumo è così buono che ti salterei addosso, all'istante. - Laura, sorride visibilmente imbarazzata e sta per dire che dovrebbero studiare chimica, ma le sue parole, vengono subito stroncate sul nascere, da un papà Derek, al quanto furioso.
- Ma davvero? Hai due secondi per levare le mani di dosso da MIA FIGLIA o ti sbatto fuori di qui.  

Mentre Derek, si sta per avvicinare ai due giovani ragazzi, tira un occhiataccia alla figlia che spaventata come non mai, deglutisce a vuoto e con un espressione in viso, di chi è appena stato scoperto a rubare, prova a spiccicare parola. 
- Oh cavolo!
- Papà, hei. Non giungere a conclusioni troppo affrettate, ti giuro che non è come sembra. Lui è solo un mio compagno di classe e quell'idiota del prof di Chimica, ha detto che per recuperare il voto, l'unico che mi è rimasto da recuperare, tra l'altro, dovevo fare coppia con lui per un lavoro. E poi, tu che cosa ci fai qui? Sono solo le 3 del pomeriggio, di solito a quest'ora gli avvocati come te lavorano, no?! Dov'è Papà?  

Derek, rimane sbigottito dalla risposta che sua figlia gli ha appena dato e decide così, di prenderla per un braccio e trascinarla con forza in cucina, per riprenderla come si deve, lasciando il cucciolo biondo, solo all'ingresso e al quanto imbarazzato. Spera solo che non arrivi anche l'altro padre della sua amata, altrimenti non saprebbe proprio che cosa dire o che cosa fare. Giunti in cucina il padre sta per urlarle contro ma ancora questa volta la figlia lo precedette:
- Dio papà, non sai quanto io sia felice che tu sia qui, in questo momento e arrabbiato, quello li proprio non lo sopporto, non puoi capire, è una cavia, ci prova con me, dall'inizio dell'anno e mi mette sempre le mani addosso. Di nuovo, è stato quell'idiota di un professore, inutile e insignificante a mettermi con lui, altrimenti non mi avrebbe mai dato il voto, che mi porterà dritta dritta alla sufficienza. Ho dovuto per forza portarlo qui. Mi dispiace, ok?! Ma adesso, per favore, aiutami. Vieni di la, ti rivolgi a lui in modo calmo e dici che possiamo studiare insieme, ma se lo becchi ancora una volta con le mani sul corpo della tua bambina, farà meglio a darti il numero di suo padre, dove tu, riferirai tutto e aggiungerai che tuo suocero, il mio adoratissimo e specialissimo nonnino, è lo sceriffo della città. Non vorrà mica cacciarsi nei guai. Ti prego, papà. Potrai sgridarmi dopo se vorrai. - Dice tutto d'un fiato e Derek, rimane stupido più che mai. 
- Non è possibile. Sei proprio figlia di tuo padre. - Ma dopo questa battuta, è ora di passare alle cose serie. Gli punta un dito contro e inizia a sgridarla, mentre dentro, è già soddisfatto di se stesso, visto che sua figlia, ha deglutito a vuoto per l'ennesima volta, da quando è entrato in scena.
- Farò come mi hai detto, ma non credere che la storia finisca qui, signorina. Io non sono arrabbiato in questo momento, sono furioso. Hai portato in casa, un ragazzo senza farci sapere nulla. Se non fossi arrivato io, chissà cos'altro sarebbe successo e non tirarmi fuori la scusa del "papà, non lo sopporto." perchè è una bugia bella e buona, signorina. Prima che vi interrompessi, avevi gli occhi a cuoricino e sembravi in estasi, come se avessi appena visto la Madonna.  

Laura, visibilmente shockata dalla rivelazione che le ha appena fortino il padre, chiede se davvero, avesse avuto gli occhi a cuoricino e il padre annuisce.
- Oh - Ed è solo quello, che esce da quelle bellissime labbra carnose della figlia, che le richiamano tantissimo quelle del suo amato marito.
- Non è possibile, io a quello li lo odiavo, fino a due minuti fa. - Il padre sorride a questa affermazione, in fondo le fa tenerezza. Passi che sia alla sua prima cotta e che forse davvero, non lo sapeva, ma che qualcuno tocchi in quel modo la sua bambina, proprio no. Ripensa alle parole della figlia e con noto severo, da padre geloso quale è, inizia la sua sfuriata: 
- Wo,wo,wo, frena un attimo. Passi che ci hai tenuto nascosto il fatto delle pagelle, passi che è circa un mese che stai facendo di testa tua, passi che non sapevi di provare qualcosa per quel ragazzo.. 
- Ma io lo odio - dice Laura, più a se stessa, che al padre.
- Laura, ti stavo parlando. Non interrompermi. Lo sai che mi da fastidio, quando tu e tuo padre lo fate.
- Si scusa, continua. Anzi, no! Perchè non lo fai dopo?
- Laura!! - Segue sguardo minaccioso e Laura si zittisce.
- Comunque, dicevo.. passi tutto, ma che quello li, sono tre mesi che ci prova con te, e tu ce l'hai tenuto nascosto, ti ha messo le mani addosso e lo porti in casa, quando siete soli, proprio no. Ora andiamo di la, andate in camera tua e come arriverà tuo padre, ne riparleremo. Siamo intesi?
- No, ti prego, non dirlo a papà, per favore. - Tenta Laura, immaginandosi già, come l'avrebbe presa papà Stiles, fra lui e papà Derek, non sa davvero quantificare chi dei due, è più geloso della loro bambina.
- Non dirmi cosa?! - Chiede Stiles, entrando dalla porta della cucina, che era stata chiusa da Derek, con sottobraccio il non-amico della figlia.

In casa Hale-Stilinski, c'è un lungo e intenso minuto di silenzio, poi Derek, ancora arrabbiato con la figlia, perchè le ha nascosto che quello li, gli ha messo le mani addosso, risponde a suo marito, ignorando lo sguardo accusatorio di sua figlia. 
- Oh, niente, tua figlia, non vuole che ti dica che ho scoperto, che questo qui, ci prova da tre mesi, in maniera eccessiva, con la nostra bambina, che le ha messo le mani addosso ripetutamente e che oggi, con la scusa di un compito, pensando fossero soli in casa, lo ha portato qui e quando ho sentito che lui, ha detto che gli salterebbe volentieri addosso, non c'ho visto più, sono uscito dalla cucina, dove loro, ovviamente, non sapevano che ci fossi e li ho trovati appiccicati come le cozze. La mano di lui, sul fianco di lei e nel frattempo c'era lui, con la testa sul collo di nostra figlia, che l annusava nemmeno fosse un cane. E adesso sono indeciso, se mettere in punizione nostra figlia, fino alla maggiore età o prendere lui e magari, chiamare suo padre. - Racconta Derek e Laura, nota che Stiles, è furioso.

"Ok, a sto giro sono davvero arrabbiati, oh ops!" 

Stiles, lancia occhiatacce che vanno dalla figlia, al suo amichetto. Stringe i pugni, per mantenere la calma e parla con Emjey.
- Senti, se è vero che dovete studiare, adesso andate di sopra e lo fate, lascerete la porta aperta e a turno, io e mio marito, verremo a controllare e tanto perchè tu lo sappia.. - Dice con un tono di voce che si sta gradatamente alzando
- Mio padre, è lo sceriffo della città. Toccala ancora una volta e dico una volta sola, e farò in modo di farti passare la voglia di farlo. Nessuno e dico nessuno, deve toccare in questo modo, la mia bambina. Non senza che noi, sappiamo niente e sopratutto non a quest'età. Sono stato chiaro?!
- Si, signore. Chiarissimo! E comunque, complimenti a tutti e due. La vostra bambina è davvero uno spettacolo. - Dice Emjey, guadagnandosi un sorriso a trentadue denti dalla sua amata e un occhiataccia dai suoi papà. 
- Ma questo qui è proprio sfacciato. Ma con che coraggio, continui a provarci con mia figlia, in questo modo, dopo quello che ti ho detto, in casa mia e con entrambi i suoi genitori, che in questo momento non capiscono se tu sia più stupido o .. - Ma Stiles non può continuare, perchè sua figlia l'ha interrotto.
- Innamorato. - Dice Laura e questa volta, è lei che si è appena guadagnata un occhiataccia dai suoi genitori. 
- TU, levati quel sorriso dalla faccia. Sono le tre e mezza del pomeriggio, ormai. E' ora che andiate a fare quello che dovete fare. Ricordate quello che ho detto e signorina, con te, non finisce qui. Dopo ne riparleremo. Avanti, Marsh!! - Dice Stiles e mentre i ragazzi, sono all'ultimo gradino e stanno per entrare nella stanza di Laura, Derek aggiunge dal fondo delle scale: 
- E la porta aperta. - Si guarda con il marito che scrolla la testa e le mani, facendogli capire che è confuso, sbuffa e beve la sua tanto, atessa birra.
- Com'è andata, a lavoro? - Chiede Derek, stampandogli un bacio sulle labbra  e strappandogli la birra dalle mani, per bere al posto suo.
- Fa pure, signor Stilinski. Comunque, bene! A te? - Chiede divertito, Stiles. Derek ride e poi risponde.
- Bene anche a me. In ospedale era tutto calmo?
- Stranamente, oggi si.
- Ok, senti, io li vado a controllare.
- Derek sta fermo!
- Stiles, è mia figlia.
- Si, anche la mia, se per questo.
- E con questo?
- E con questo, dobbiamo lasciargli i suoi spazi. Andremo tra poco.
- Ma quello li, ci prova con lei.
- Ma che novità, non me ne sono accorto.
- E va bene, va bene, stringerò i denti e ancora per un po', non andrò a controllarli.
- Bravo il mio avvocato. Io vado a farmi una doccia. - Dopo avergli messo la birra in mano e avergli dato un bacio, Stiles sale le scale, ma si accorge che suo marito, lo sta seguendo.
- Che fai?
- Vengo a controllare che tu, non vada a controllare quei due.
- Odio te e la tua testolina, maledettamente inteliggente. Si vede che sei un avvocato! Giuro, faccio il bravo. Butto solo un occhio e poi vado sotto la doccia. Non mi farò nemmeno vedere.  - Lo prega, Stiles. Derek ride e lo lascia andare. Non c'è proprio niente da fare. Suo marito è un cretino e cretino rimane.

Sono quasi le 6 di sera, in casa, i ragazzi stanno ancora studiando. A tratti, Derek e Stiles, vanno a controllare la figlia, senza mai interromperli, ma squadrandola dalla testa ai piedi, giusto da farle ricordare quello che di li a poco, le sarebbe aspettato e un po', ha paura. Non tanto della gelosia dei suoi genitori, ma tanto di quello che sente in questo momento, con Emjey al suo fianco. Ha qualcosa che va su e giù nello stomaco. Non se lo sa spiegare. Davvero, fino a qualche ora prima, lo odiava. O almeno così credeva.. e adesso, è li, in camera sua, con qualcosa che va su e giù per il suo stomaco, il cuore che batte forte e gli occhi fissi, su quelle labbra, che tanto vorrebbe assaggiare. Lo vorrebbe baciare e non lo nega, ma è spaventata. Non ha mai avuto un ragazzo, prima d'ora, ha solo quattordici anni, non ha mai baciato nessuno e adesso, sembra proprio che Emjey, abbia letto nei suoi pensieri e l'ha appena baciata. Un bacio soffice, delicato, dolce.

E' felice, e sorride tra le sue labbra, gli occhi chiusi, ma la porta, aperta!! Si stacca a malincuore da quelle labbra, che gli sanno d'amore e di felicità e sta per parlare, ma Emjey, gli tiene il viso tra le mani, l'accarezza e parla al posto suo.
- Voglio stare con te, Laura. Non mi importa di quello che diranno i tuoi, farò capire loro che sono interessato a te. Mi piaci dal primo giorno, che i miei occhi, hanno incrociato i tuoi, so che anche tu mi vuoi. Riesco a sentirlo. Lo capisco da come mi guardi, da come mi parli, da come mi disprezzi. Tutti mi apprezzano, tranne te. Tutti, provano ad avere un contatto con me, ma tu no, tu sei diversa, sei speciale e mi hai fatto perdere la testa proprio per questo, Laura.  Tu cerchi di starmi lontana, perchè non vedi l'ora di avermi vicino. Mi vorresti solo per te, ma hai paura. Hai solo quattordici anni, non hai mai avuto un ragazzo e hai due papà.
- Cosa centra che ho due papà? - Chiede con rabbia, Laura. 
- Niente. Assolutamente niente, ma la gelosia da controllare sono due. Anche se tuo papà Stiles, mi sembra molto più calmo di Derek. 
- Il mio amore. Amo tutti e due, ma come amo mio padre Stiles, non amo nessun'altro. - Dice dolcemente, Laura.
- Guarda che potrei anche essere geloso. - Scherza Emjey, azzardandosi a baciargli un altra volta le labbra.
- Laura Hale Stilinski, vuoi stare con me?!
- Cosa?
- Possiamo anche tenerlo nascosto, per un po' ai tuoi, se hai paura, non c'è problema. Ma io, voglio di nuovo le tue labbra sulle mie. Voglio dire a tutti che sei la mia ragazza. Ti prego Laura, non spezzare il cuore di un ragazzino. Per favore.

Laura, davanti a questa dichiarazione d'amore, si è sciolta come neve al sole e sta per fiondarsi, di nuovo fra le sue labbra per dirgli di si, ma purtroppo, venne fermata da suo padre, che la rimandò fra i viventi. 
- Laura, è ora che tu e il tuo amico vi salutiate. Sta arrivando il nonno, lo sceriffo. - Tende a precisare, Stiles. 
- Mangerà qui a cena, forse, e di sotto, è quasi tutto pronto.
- Ok papà, due minuti e scendiamo, puoi lasciarci soli un attimo, per favore?
- Stai facendo sul serio? - Chiede Stiles, con quel tono che solo la figlia, sa cosa stia provando in quel momento. E' sconcertato.
- Papà, per favore. Due minuti! Che ti costa. Dobbiamo solo ridare un ultima controllata al compito e scendiamo, ma non possiamo farlo con te, qui davanti, che ci fissi in quel modo. - Dice con un tono un po' troppo alto, secondo il punto di vista di Stiles.
- Intanto, rispondimi come si deve, primo. Secondo, ok! Due minuti, non di più e vi voglio di sotto. A tutti e due.

"Ma che ho detto, ora?!" 

Laura sorride e poi annuisce al padre che se ne va, ma che però, lascia la porta aperta.

- Voglio stare con te. Proviamo e vediamo come va, se va bene, poi lo diremo ai miei. Adesso andiamo.

E il suo primo ragazzo, le regala un sorriso che le fa perdere un battito, per quanto sia bello. Si dirigono all'ingresso e Emjey, porge la mano ai genitori della ragazza, chiedendogli scusa, per il comportamento che ha tenuto nei confronti della figlia. Stiles e Derek, si guardano titubanti e dopo un attimo di esitazione e uno sbuffo seccato, stringono la mano al ragazzo della figlia, solo che loro, ancora non lo sanno. Dopo un ultimo saluto, Laura, accompagna il suo ragazzo alla moto, per un minimo di privacy, che purtroppo non avranno, perchè interrotti da Nonno Stilinski. Si salutano con un ciao a trentadue denti ed un cenno del capo, ed entrambi si dirigono nelle proprie abitazioni. Lui, felice perchè adesso ha con se, la ragazza che gli piace da tre mesi, al suo fianco e lei, sorridente con il suo amato nonnino sottobraccio, ma allo stesso tempo preoccupata su come dire, ai suoi genitori, che quel ragazzo che tanto a loro non piace, adesso è diventato il suo.

La cena si svolge tranquilla, senza accenni del pomeriggio appena trascorso. Sono tutti felici e sorridenti, anche Laura, che di tanto in tanto, si scambia qualche messaggino, con quello che a primo impatto, era il ragazzo più insopportabile dell'universo, credendo di non essere vista. Il primo a notare l'atteggiamento della figlia, fu proprio Stiles, che lo fece notare anche al marito. Entrambi sorrisero della figlia. Era felice e loro lo erano per lei, anche se il tipo, proprio non gli andava a genio. Dopo cena, quando rimarranno soli, una bella sgridata non gli e l'avrebbe risparmiata nessuno e di questo, Laura Hale-Stilinski, ne è perfettamente consapevole.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ed eccoci qui, al secondo capitolo di questa storia. Prima di tutto, tengo a ringraziare immensamente:
- Stilba.
- Pandora01.
- Miss Hoech.

Per le splendide recensioni, che mi avete lasciato. Dedicarvi il capitolo e avvisarvi, che probabilmente, tempo permettendo, ovvio, la storia, avrà un capitolo al giorno, visto che sono tutti pronti e devo solo fare qualche modifica.

Che ne pensate? :) vi è piaciuto, questo capitolo?
Un bacione enorme a tutti e a prestissimo.

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Capitolo 3
*** Un fratello sotto l'albero. ***


- Un fratello sotto l'albero.
 
Nonno Stilinski, è già davanti alla porta d'ingresso, sta per uscire e tornare alla propria casa. Fino a che il nonno, era con loro, Laura non aveva pensato a quello che le sarebbe capitato dopo. Era stata davvero una lunghissima giornata. Durante la cena, ha anche provato a pensare a delle scuse plausibili da fornire ai suoi genitori, ma sicuramente, invano. Primo, perchè qualunque cosa avrebbe detto, i suoi l'avrebbero sgridata ugualmente. Ormai erano arrabbiati, sarebbe stato meglio farli sbollire e sorbirsi la sgridata. E in secondo luogo, Laura, a cena era molto più interessata a messaggiare con il suo ragazzo, anziché pensare ai genitori. 

Resasi conto dell'ora e che i suoi non erano più in giardino, ma bensì in casa, iniziò a tenersi il più occupata possibile, dallo sparecchiare tavola e lavare i piatti, al.. oh, no! Quella casa, era sempre così perfetta e pulita, che non poteva davvero più fare niente. Salire di sopra, le fu praticamente impossibile e allora, optò per prepararsi del thè caldo, magari, pensando che stesse male, avrebbero rimandato la sgridata, all'indomani e lei avrebbe potuto riflettere la notte, anche se dubitava che l'avrebbero creduta. Specie, suo papà Stiles, certo, lui è un dottore. Sta in ospedale tutti i giorni ed è laureato da anni, ormai. Sa benissimo riconoscere quando sua figlia sta male per davvero, oppure finge solamente. Era davvero fregata, ma il thè lo fece comunque.

I genitori, dal salotto, assieme al caldo del camino, accoccolati comodamente sul divano, si godevano le scene che la figlia gli stava offrendo, senza dire niente e sorridendo tra loro, di nascosto. Sapevano perchè si stesse improvvisamente, immedesimando nel ruolo di donna di casa. Voleva addolcirli, ma questa volta, non ci sarebbe riuscita e due coccole e due moine in più, non sarebbe bastate. Stiles, si alzò dal divano e si poggiò sotto lo stipite della porta, con le braccia conserte e la squadrò, scrutandola dalla testa ai piedi. Pochi secondi dopo, Derek fece lo stesso del marito e adesso, Laura, aveva bensì quattro occhi puntati addosso. Nessuno dei tre, parlò. Scelsero il silenzio, per un tempo che a Laura, parve interminabile e quei quattro occhi, così belli e arrabbiati, puntati su di lei, la misero in soggezione e iniziò a parlare:
- Che c'è?! Ho male allo stomaco! Devo aver mangiato qualcosa che mi ha fatto male. Smettetela di guardarmi così, tanto so già a cosa volete arrivare. Mi farete una di quelle ramanzine, che dureranno fino a stanotte. Menomale che domani, la scuola è chiusa. Ne volete un po', anche voi? 

Stiles e Derek, fanno finta di aver omesso la maggior parte dei dettagli e si concentrano su come procedere il piano. Conoscevano la figlia, più delle loro tasche. Sapevano quello che avrebbe fatto e detto, una volta rimasti soli e così fu. Dopo uno sguardo complice con suo marito, Derek, inizia a parlare.
- Amore, tu sei un dottore. Nostra figlia sta male. L'ha detto lei, ha mal di stomaco, magari c'è un virus in giro, non dovresti darle un occhiata? -  Chiede Derek. Laura sbianca, una mossa così dei suoi genitori, proprio non se l'aspettava. Stiles sorride e poi risponde: 
- Io dovrei controllargli in cervello, non lo stomaco. - Risponde Stiles. Laura sbuffa, è perfettamente consapevole di essere nella merd* fino al collo.
- Non sbuffare, finisci li e seguici in sala, sul divano. Sapevi che dovevamo parlarne, quindi, fila!

Detto questo, i due coniugi, prendono le loro tazze di thè e si dirigono in sala, aspettando l'arrivo della figlia, che in realtà è già dietro di loro.
- Che palle, però. - Dice Laura, credendo e sperando di non essere sentita. Ma è Derek, ad accorgersene e si gira di scatto verso il suo viso.
- Scusa, non ho capito, cos'è che hai detto? - Chiede con voce rabbiosa, Derek. Laura sbianca, non gli e ne va mai bene una, in questo periodo e siccome ormai c'è dentro fino al collo, si gioca l'ultima possibilità. Prova a dire che non ha detto una sola parola.
- Farò finta di non aver sentito - Dice Derek puntandole un dito contro.
- Ma questa, è la prima e l'ultima volta e che non si ripeta, mai più! Oltre a nasconderci le cose, sono settimane che dalla tua bocca, escono solo parolacce e non è questo che io e tuo padre, ti abbiamo sempre insegnato. - Aggiunge Stiles!

Entrambi, si siedono sul loro comodo divano. Derek, da destra, Stiles, da sinistra e la povera Laura, in mezzo tra i due genitori. 
- Bene, ora noi tre facciamo un bel discorsetto, signorina. - Inizia Stiles. 
- Non ci piace affatto come ti stai comportando, Laura, non è da te. E come ha detto poco fa tuo padre, non è così che noi ti abbiamo cresciuta. Ci nascondi le cose, vai male a scuola, porti a casa un ragazzo, che a momenti ti salta addosso senza averci chiesto il permesso ed eravate soli..
- Era per un compito. - Lo interrompe Laura.
- E mi interrompe di nuovo, Stiles, che cavolo. Questa è colpa tua. L'ha imparato da te. Tu anche lo fai. Parlo e voi mi interrompete, sempre. Io non lo faccio quando siete voi a parlare, mi sembra, quindi da stasera, fatemi un favore, fatemi finire di parlare. Che cavolo. - Sbraita Derek, contro il marito che rimane al quanto perplesso, Laura sorride dei suoi genitori e poco dopo, Stiles, inizia a gridare contro Derek.
- Frena un attimo, signor Stilinski. Che cavolo centro io, ora? E' lei che ti ha interrotto. Arrabbiati con lei, non con me. E tu, non metterti a ridere adesso. Tuo padre, ha perfettamente ragione. Sei cambiata in questo periodo, Laura, e non si sa nemmeno perchè. Ne stai combinando così tante, ultimamente, che chiunque altro genitore, non ti avrebbe fatto passare. Ne sono sicuro. Tu lo sai e te ne approffitti e così, non va bene proprio per niente. Te ne abbiamo fatte passare tante, forse troppe , ultimamente. Adesso basta. E' ora di finirla. Le cose sono due: o inizi a comportarti come si deve e ritorni la Laura che abbiamo cresciuto fino ad adesso, quella buona, che non diceva mai le bugie, che non ne combinava una dietro l'altra.. va bene che sei mia figlia, ma nemmeno io, alla tua età ne facevo così tante.
- Si certo, come no, ahahahah - Dice Derek, non riuscendo a trattenere le risate e sorseggiando il suo thè, ancora caldo. Stiles e Laura sorridono all'unisono, poi Stiles, riprende:
- E che sopratutto, non dice parolacce. Guarda che questa storia non mi piace, Laura, non mi piace per niente. Quindi, le cose stanno così: o cambi, o davvero finisci in punizione fino alla maggiore età, come ha detto tuo padre, quest'oggi pomeriggio. Sono stato chiaro?! - Chiede serio, Stiles. Laura annuisce e poi Derek dice:
- Beh, metterla in punizione fino a 18 anni, non sarebbe male, sai?! Almeno, magari, non potrebbe frequentarsi con quello stupido del suo amico. Non guardarmi così, Stiles, perchè no, non mi piace quel tipo, non mi piace per niente e so che non piace nemmeno a te. Non dirmi che avranno modo di vedersi a scuola, perchè è diverso, magari a scuola, quell'insulso ragazzino, non le mette le mani addosso. Quindi, Laura, se davvero non vuoi stare chiusa in casa, fino alla maggiore età, non voglio che tu lo veda mai più, al di fuori del contesto scolastico. Mi hai capito? -

Il suo tono, è un po' alto, segno che se la figlia, o il marito, lo avrebbero contraddetto, sarebbe esploso come niente. Stiles, dice solo alla figlia, che suo padre ha ragione, ma Laura sembra improvvisamente, essersi dimenticata del particolare carattere che suo padre ha e lo contraddice, alzando forse un po' troppo la voce.
- Papà, no. Assolutamente no! Non puoi chiedermi questo. - Derek e Stiles, in questo momento sono entrambi furiosi. La figlia, non si era mai e poi mai, comportata così. Che gli stia nascondendo qualcosa? Laura, è arrabbiata nera, in questo momento, per cui, si alza dal divano agitando le mani e da sfogo alle sue corde vocali, gridando eccessivamente contro i suoi genitori.
- Mi date fastidio quando fate così, sembrate solo due stupidi, che si sono improvvisamente dimenticati di come era essere un adolescente. Non mi importa niente di quello che farete, e papà, no, non mi importa nemmeno che il nonno, sia lo sceriffo, perchè più cercherete di tenermi lontana da lui, più farete in modo che io, mi ci avvicini, a lui. E' praticamente la legge del contrapasso. Voi mi dite di fare una cosa? Beh, io farò l'esatto contrario. Voi mi proibirete di vedermi con Emjey? Io mi ci vedrò lo stesso e onestamente, non capisco nemmeno perchè lo odiate tanto, dal momento in cui, nemmeno lo conoscete. Ma cosa avete nel cervello? E menomale che mi avete sempre detto che non devo mai giudicare le persone, all'apparenza e poi, i primi a farlo siete voi. Complimenti! Tanto per dirvene un altra, è soltanto un ragazzo, che mi ha fatto delle avance. E' bello. E alla fine, dopo tre lunghissimi mesi, è riuscito a farmi cedere, e io, non mi allontanerò da lui, adesso che ho capito ciò che sento, solo perchè voi due, siete troppo gelosi e non volete capire. che non sono più una bambina. Ma guarda un po', notizia flash, del giorno, dell'ultima ora o quel che cavolo desiderate, NON.SONO.PIU'.UNA.BAMBINA. - Detto questo, Laura, tenta di dirigersi nella propria camera. Quando all'improvviso..
- LAURA - HALE - STILINSKI. 


"Oh,ops, questa volta, l'ho combinata grossa. Quando papà Stiles, mi chiama così, brutto,bruttissimo segno.".

- TORNA IMMEDIATAMENTE A SEDERTI QUI. ADESSO! - Urla, ed è furioso, Stiles. Sta tentando di calmare Derek, che in questo momento, in viso, è più rosso lui, di un peperone. Laura, non si muove, è terrorizzata, solo adesso, si rende conto di quello che ha detto. Ha risposto male ai suoi splendidi genitori, gli ha offesi, gli ha delusi. Solo per uno stupido ragazzino, il suo primo ragazzo. Sta per scoppiare a piangere, ma tenta di trattenersi, invano naturalmente. Le lacrime, iniziano a rigarle il suo bel viso, ma resta comunque di spalle ai genitori. Derek, sembra essersi calmato, ma con tono abbastanza severo, dice: 
- Hai davvero due secondi di tempo, per tornare qui all'istante, o ti giuro che davvero non avrai più modo di vedere quel ragazzo. Vi farò passare le pene dell'inferno e sopratutto ai genitori di quello li. E poi, è esattamente quando hai questi atteggiamenti che ci fa pensare al fatto, che tu sia ancora una bambina.

Laura, incassa il colpo e continua a piangere, ma comunque, non si gira. Si vergogna. Non voleva davvero, parlare così ai suoi genitori. Derek, aspetta che la figlia faccia quello che le è appena stato chiesto, ma non lo fa, per questo motivo, Stiles si alza dal divano, è nero dalla rabbia, prende la figlia per un braccio e la fa sedere di forza, sul divano. Lei, testa bassa, occhi già rossi e pieni di lacrime, Derek, al suo fianco, ma in piedi e Stiles, inginocchiato davanti a lei, furioso, le alza di il viso, con due dita sotto al mento, per fare in modo che lo guardi negli occhi e inizia a parlare:
- Ora tu mi ascolti! Questa è l'ultima e dico ultima volta, che ti permetti di risponderci in questo modo. Non te lo ripeterò mai più. Stai esagerando. Qui, quelli stupidi non siamo noi, ma tu. Ma con che coraggio ci dici queste cose. Te ne abbiamo fatte passare parecchie, ma se quel ragazzo non ci piace, significa che non ci piace. Punto. Siamo i tuoi genitori e tu devi fare quello che ti diciamo noi. Non pensare che inizi a seguire le tue amichette e inizi a fare di testa tua, perchè ti farò finire, ancora prima di iniziare. Siamo più grandi di te e sappiamo riconoscerle, certe cose. Tu no, ancora non puoi farlo. Sei accecata d'amore. E non..
- Io non lo so, se sia amore, papà. E' tutto così strano, credevo di odiarlo, ma poi, è arrivato papà che mi ha detto di avermi visto gli occhi a cuoricino, ed è colpa sua se ho iniziato a vederlo con occhi diversi. Ma non è colpa sua, ne tuam se io di sopra, con lui, vi ho disubbidito e.. si insomma, ecco, ci siamo baciati.


"Oddio, la mia bambina."
"Oddio, la mia bambina."

E' li, che è iniziato davvero tutto. Ci siamo messi insieme, è il mio ragazzo, papà e mi piace. Mi piace da morire e non ci posso fare niente. Ho finto di odiarlo per mesi, ma adesso che è venuto tutto allo scoperto, non ho potuto non seguire il cuore. Mentre mangiavamo, messaggiavo con lui, per questo sorridevo. Mi fa sentire felice, in qualche modo. Non che io non lo sia già, con voi, ma, è la mia prima cotta. Non ci credo nemmeno se mi pagano oro, che voi non abbiate avuto una prima cotta. Beh, adesso ce l'ho io, ed è il mio turno, ma se avere una cotta, significa farti rispondere male alle uniche due persone, più importanti nella tua vita, quelli che hanno reso i tuoi quattordici anni, i migliori del mondo, allora no, non la voglio una prima cotta. - Racconta Laura, con la voce rotta dai singhiozzi. Con una mano si asciuga il viso come può e ricomincia a parlare:
- Mi dispiace. Voi, siete i genitori migliori del mondo. Non siete voi gli stupidi, ma io, che ho fatto si, che qualcuno, oltre ai miei due uomini della vita, entrasse nel mio cuore. Non lo rivedrò mai più, al di fuori della scuola e cercherò di stargli il più possibile lontano, se è questo che volete, ma per favore, perdonatemi. Voi siete la mia vita e io non potrei mai stare lontano da voi. 

Stiles e Derek, adesso sono anche loro nel divano, affianco a quella piccola donna che sta crescendo, purtroppo per loro, troppo in fretta. Stiles, la stringe forte a se e fa in modo, che la sua bambina, pianga quanto voglia sulla sua spalla. Derek le accarezza la schiena e poi, gli parla.
- Nemmeno noi, possiamo stare senza di te, amore mio. E' vero, in questo periodo ci stai facendo dannare, ma sei sempre la nostra bambina, siamo gelosi, forse anche troppo, io sopratutto e questo non lo nego, ma non ci posso fare niente. Sei la mia bambina! E poi, io e papà, siamo gelosi, solo perchè ti amiamo da morire. *Non hai bisogno di chiederci perdono, perchè quello che tu ancora non sai, è che noi, mentre ti sgridavamo ti avevamo già perdonato.* Non potremmo mai, mai e poi mai, vita mia, avercela con te! Quello che tu devi capire, però, è che quando sbagli, è giusto che noi ti riprendiamo e che tu, ti assuma le tue responsabilità. Ormai sei una donna, hai proprio ragione. Ma credimi, amore, quello li, è sbagliato per te. Potrai vederlo, se vorrai, così capirai da te. Ammetto che la sola idea, mi faccia impazzire, ma si, anche noi, abbiamo avuto una prima cotta. Proprio per questo motivo, adesso, ti permettiamo di proseguire la tua conoscenza con quel tipaccio. Ma che sia chiaro una cosa, la prima volta che ti farà soffrire o che ti sfiora solo con un dito, non esiterò un solo minuto e chiamerò il nonno. Ci siamo capiti?
- Si papà, grazie. - Dice la loro bambina, intenta ancora a stringere forte forte, il suo amato papà Stiles. Poi, chiede:
- Com'è iniziata, la vostra storia?

Stiles, con il cuore sciolto al sol ricordo, sorride e inizia a raccontare alla figlia, di quel giorno di 18 anni fa, quando tutto ebbe inizio.
- Vedi, amore mio. La nostra storia, è iniziata un caldo 24 maggio, di 18 anni fa. Eravamo a casa dello zio Scott e con noi, c'era anche zio Isaac. Anche loro, si erano messi insieme da poco. Comunque, tornando a me e papà. Stavamo litigando, come al solito. Lui, per me, era un ventunenne inacidito e fin troppo solitario per i miei gusti, io, per lui, ero solo uno stupido ragazzino, super logorroico. Quel giorno, litigammo senza un vero motivo e siccome papà, aveva sentito dire in giro che l'unico modo per zittirmi, era quello di baciarmi, si prese di coraggio e mi baciò. Io, emozionato come non mai, io, proprio io, Stiles Stilinski che avevo aspettato quel momento, fin dalla prima volta che l'ho visto, risposi subito al bacio e da quel giorno, non ci siamo più lasciati. Quando io, raggiunsi finalmente la tanto aspettata maggiore età, papà, mi diede l'anello e qualche mese dopo, eravamo già la famiglia Hale-Stilinski. 
- E quando avete deciso, che era arrivato il momento di avermi? - Adesso è Derek a rispondere.
- Ah, questa è una lunga storia, cucciolina mia. Fortuna che sono solo le 21:10 e che domani, non vai a scuola. Dunque, decidemmo subito che era ora di averti, ma sei arrivata solo dopo 4 anni. Papà, aveva a malapena 18 anni e in più, oltre ad essere sposato con l'uomo più bello di tutta la zona, che è un impegno, era impegnato anche con l'università. Voleva diventare assolutamente dottore e infatti, c'è riuscito. Il migliore di tutta Beacon Hills. Io, volevo diventare avvocato e se ci sono riuscito, è solo grazie a papà, comunque, dicevo, mentre studiavamo, avevamo fatta domanda a tutti i centri d'adozione, eravamo registrati. Ci avrebbero chiamati il prima possibile, ma ci avevano avvertito che i tempi d'attesa, erano abbastanza lunghi. Tristi ed amareggiati, arrivammo al giorno della laurea. Papà, aveva 21 anni e anche la zia Cora, che sentendosi pronta a portare avanti una gravidanza, si offri volentieri, come madre surrogata della sua amata nipotina. Noi, eravamo felici. Saremo presto diventati una famiglia e infatti, nove mesi dopo, è nata Laura-Hale-Stilinski, la nostra unica ragione di vita. Il resto, lo conosci già.

E' sera inoltrata, ormai e suona il telefono di casa. Stiles, sta per alzarsi per andare a rispondere, ma venne bloccato con forza dalla sua bambina, che stringendolo ancora più forte a se, lo prega di restare.
- No, papà, ti prego, non andare. Resta qui con me.
- Ma amore, stavo solo andando a rispondere al telefono.
- Lascialo squillare.

Derek sorride e dopo aver dato un bacio nei capelli di suo marito e di sua figlia, dice loro che sarebbe andato lui a rispondere.
- Pronto?
- Famiglia Hale-Stilinski?
- Si, mi dica.
- Buona sera, ci scusi per l'ora. Siamo il centro adozioni! C'è un povero bambino, che ha bisogno di voi. Ha 12 anni, ed è praticamente solo. I suoi genitori, sono morti quando aveva solo tre mesi di vita. Non ricorda nulla di loro e non si è mai sentito parte di quella famiglia. Sta girando di casa in casa da allora. Lo tengono per una settimana al massimo e poi lo rimandano qui e non puo' continuare a vivere così. Ha bisogno di qualcuno che lo ami davvero e che questa volta, se lo tenga. Crediamo che voi, siete i migliori per questo. Sappiamo che avete già una figlia. Una bella casa e due lavori che vi permetterebbero benissimo, di mantenere un altro figlio. Siete ancora interessati a fare del bene ad una creatura innocente?

Derek, con ancora in linea la gentilissima signora del centro adozioni, si dirige in salotto dal resto della famiglia, con un sorriso a 32 denti sulla faccia.
- Derek, chi è? E perchè sorridi in quel modo?
- E' il centro adozioni. Un bambino, 12 anni, è stato sballottato da casa a casa da quando aveva tre mesi e i suoi genitori, sono morti. Credo che abbia bisogno di noi.
- Certo che ha bisogno di noi! Che bello, che bello, che bello. Ho un fratello! Papini, dobbiamo aiutarlo. Non possiamo lasciarlo solo. - Strilla felicissima Laura, saltellando per tutta casa e saltando addosso ai suoi genitori, pregandoli di dire si. Derek e Stiles, si guardano e sorridono tra  di loro. 
- Credo che quel bambino abbia appena trovato due genitori e una sorella, per sempre, signora.
                                                                                               
Piccolo spazio autrice:
 
E ta-daaaaaaaa! Thomas Hale-Stilinski, in arrivo, gente. Contenti? Dal prossimo capitolo, ne vedremo delle belle. <3 Se il tempo continua ad essere così brutto, anche domani, potrò pubblicare il nuovo capitolo! Venendo a questo: vi è piaciuto? Avete gradito la sgridata? Hanno fatto bene, Stiles  e Derek a parlargli in quel modo? E Laura? Non avrà esagerato, con i suoi genitori? Curiosi di conoscere Thomas? Visto che è quasi Natale.. mi tengo in tema.Grazie mille a:
- Pandora01.
- MissHoech.

Per aver letto e recensito, lo scorso capitolo.
Un bacione enorme a tutti e alla prossima.

 
*Quando Derek dice a Laura, che non ha bisogno di chiedergli perdono, perché loro l avevano già perdonata, mentre la sgridavano, è la scena di "Genitori e figli. Istruzioni per l uso." È la scena della barca, dove la protagonista va a chiedere scusa al padre e questi.. gli risponde cosi.*

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Capitolo 4
*** Thomas. ***


- Thomas.
 
Quella notte, non presi sonno, neanche a pregare. Mi girai e rigirai nel letto un centinaio di volte, sbuffando vistosamente, fino alle due del mattino, quando poi, stufa di aspettare, sbuffai ulteriormente e con il mio pupazzo preferito tra le braccia, senza bussare, mi intrufolai nella stanza dei miei genitori. Stavano parlando tranquillamente del più e del meno e come me, anche loro erano emozionati alla sola idea. Domani, sarebbe stato un grande giorno. Avrei conosciuto, Thomas. Mio fratello. Non l'avevo mai visto prima d'ora e già l'amavo. Non mi importava un accidente, che non avesse una sola goccia del mio stesso sangue, nelle vene. Era mio fratello, punto e basta.
- Hale, levati di mezzo e lascia stare mio padre! - Fa la gelosa, Laura, mettendosi nel mezzo, tra i due genitori.
- Ahah, amore mio. - Dice Stiles, dandogli un bacio in una guancia.
- Prego? - Chiede Derek.
- Cosa? E' mio padre. - Si giustifica, Laura.
- Si! E' anche mio marito, se per questo e comunque, non te lo stavo strapazzando. Lo stavo solo abbracciando!
- Beh! Non puoi. Non farlo mai più! O abbracci me, o non abbracci nessuno. - Finge di riprenderlo, Laura.
- Amore miooooo!! - Dice Derek, all'estremo della felicità, abbracciandola e soffocandola di baci.
- Come mai non dormi, nanetta? - Chiede Stiles.
- Non riesco a prendere sonno! Sono emozionata alla sola idea. Voi, no?
- Siiii. Io, personalmente, non vedo l'ora di conoscerlo. - Risponde Stiles.
- Saremo la famiglia perfetta. - Dice Derek.
- NOI SIAMO GIA', LA FAMIGLIA PERFETTA. - Lo riprendono all'unisono, Stiles e Laura.
- Oh, abbassate un po' la voce, ragazzini! State esagerando. - Li sgrida, Derek. Marito e figlia, gli scoppiano a ridere in faccia.

Derek Hale, meglio conosciuto come l'uomo di ghiaccio, adesso, si ritrova disteso nel suo letto, con la figlia quattordicenne al fianco di quel cretino di suo marito, che ridono di lui, sguaiatamente, quanto dolcemente e sebbene ci abbia provato con tutta la sua forza di volontà, non ha resistito e con il cuore sciolto dall'emozione, si è unito alle risa. Quei due, gli hanno cambiato la vita e non nega che senza di loro, adesso, probabilmente nemmeno saprebbe cos'è una famiglia. Eppure, suo marito e sua figlia sono li, nel letto con lui, mentre attendono impazienti, l'arrivo di Thomas. Thomas Hale-Stilinski.
- Come ve lo immaginate? - Chiede curioso, Stiles.
- Mhh. Non ne ho idea! - Risponde Derek.
- Perchè sei un tonto! Allora, ti dico io come sarà tuo figlio: bassino come me, magrissimo, occhi verdi come i tuoi, labbra carnose come quelle di papà, capelli marroni, come i miei e carattere.. beh, il carattere sarà quello mio e di papà, ovvio.
- Promette bene! - Dice preoccupato, Derek. Se già fatica a tenere a bada la sua calma, con Stiles e una baby Stiles, figuriamoci se alla lista, ci aggiungiamo anche un baby Stiles. La cosa si fa dura.
- HALE! Ritira subito quello che hai detto. - Lo accusa, Stiles.
- Mai! Quando vi ci mettete, voi due, siete insopportabili e lo sapete.
- Laura, sono le due del mattino. Ti sei intrufolata nella nostra camera da letto, come quando ancora eri una bambina e stai messaggiando. Con chi stai messaggiando? - Chiede Stiles.
- Davvero lo vuoi sapere, papà? - Chiede Laura, guardandolo fisso negli occhi. 
- LAURA! - Dice Stiles. Sa che sta messaggiando con Emjey.
- E va bene, va bene, sta calmo! E' il mio ragazzo.
- Dio! Che schifo. Stiles, ti prego, dimmi che posso rompergli il cellulare. - Lo prega, Derek.
- No! Non è necessario. Ora chiudo e papà, potresti evitare di mostrare il tuo odio, ingiustificato, tra l'altro, per il mio ragazzo, almeno davanti a me?
- Stiles, falla stare zitta perchè mi sto arrabbiando.
- Laura, finiscila, perchè papà si sta arrabbiando. - Lo sfotte, Stiles.
- Dormite? - Chiede Derek.
- Si, dai. - Dice Laura.
- Era ora. Dormi qui con noi? - Chiede Stiles.
- Certo.
- Ma non sei un po' troppo grande, per dormire con i tuoi genitori? - Chiede Derek, non trattenendo un sorriso gioioso.
- No! Se io voglio le coccole, voi, le coccole mi fate e fine del discorso.
- Ma perchè non hai preso nemmeno un briciolo da me e da zia Cora, Laura? Perchè? No. Tutta tuo padre. 
- Tz. Tutta invidia, la tua. - Dice Laura, schioccandogli un bacio nella guancia e baciando anche Stiles.
- Si si. Ora state zitti e dormite. - Ordina, Derek.
- BEH!? - Sbotta Laura.
- Ops. - Dice Stiles, mentre gli circonda la vita con un braccio e gli fa le carezze, in quello destro. Se ne era dimenticato. Per questo, sua figlia, ha sbottato.
- PAPA'?! - Dice ancora, Laura, questa volta a Derek.
- Cosa? Oh, cavolo. Scusa! - Dice Derek, intrecciando le sue dita, a quelle della sua splendida bambina. 

Laura Hale-Stilinski, adesso, con un sorriso da ebete sulla faccia, è pronta ad addormentarsi serena, infatti, non è passato nemmeno un quarto d'ora, che entrambi, sono già crollati nel sogno più profondo.

Poche ore dopo, suonò alla nostra porta, la gentilissima signora della telefonata della sera prima e con lei, al suo fianco, un timidissimo bambino di 12 anni. Appena lo vedo, non ci credo. E' lui. Proprio lui. E' Thomas, è mio fratello. E' spaventato inizialmente, teme che anche noi, lo facciamo soffrire, ma a da subito capito, che noi, no, non lo faremo soffrire mai, mai più in assoluto. Thomas, è un bambino educato, gentile e troppo affettuoso, proprio quanto me e per capirlo, mi è bastato guardarlo negli occhi. A passi incerti e a testa bassa, entra in casa.
- Piccolo, loro sono Laura, Stiles e Derek. - Dice la signora.
- Salve a tutti.
- Ciao piccolino. P.. posso abbracciarti? 
- Laura, tesoro, non spaventarlo. - La riprende dolcemente, Stiles.
- L'ho fatto? Scusa, non era mia intenzione.
- No, non l'hai fatto. Anche io, voglio abbracciarti. - Sussurra incerto, Thomas.
- Ciao. Io sono Laura. Lo vedi quel brutto musone li? E' mio papà, Derek. Fa paura, è vero, ma tranquillo. Non morde! Alla fine è molto buono e molto dolce. Lui, quest'orsacchiotto qui, invece, è il papà migliore sulla faccia della terra. Si chiama Stiles e con lui puoi parlare di tutto. Ogni tanto alza la voce, ma ha un debole per me e conoscendolo, ti ha appena visto, ma già ce l'ha anche per te. Vedrai! Quando inizieremo a fare i capricci, insieme e papà Derek si arrabbierà come un matto, ci penserà papà Stiles, a salvarci. - Scherza Laura.
- Aahhaah. - Ride di gusto, Thomas.
- Ciao, Stiles. Posso chiamarti così? - Chiede dolcemente, Thomas, porgendogli la mano e guardandolo con gli occhi da cucciolo.
- Ma certo che puoi chiamarmi così. A me un abbraccino non lo dai? - Prova a fargli due coccole, Stiles.
- Pensavo non lo volessi. - Dice Thomas. Il viso rosso dall'emozione.
- Certo che lo voglio. Vieni nanetta! Che dici, piccolo, diciamo anche al brutto lupo cattivo di venire e abbracciarsi con noi? - Chiede scherzosamente, Stiles.
- Ahah. Sii!
- Ma io non sono un brutto lupo cattivo. - Mette il broncio, Derek, unendosi all'abbraccio. 

Nel frattempo, l'assistente sociale, imbarazzata più che mai, quanto emozionata, decide di lasciare spazio alla famiglia e si guarda intorno con gli occhi. All'apparenza, è proprio una bella casa. E' molto grande. Ampia e divisa su due piani. Al piano di sotto, troviamo subito l'ingresso, a sinistra, il soggiorno e la sala, è immensa. E' in stile moderno, come tutti gli altri arredi dell'interno. A pochi passi di distanza, dopo un breve corridoietto, si intravede la cucina e la tavola già imbandita, con una colazione degna di un Dottore in Medicina Generale. 
- Laura, amore, perchè non vai in cucina con Thomas, che io e papà, mostriamo il resto della casa alla signora e poi vi raggiungiamo per la colazione? O se avete fame, iniziate pure senza di noi. Piccolo, tu che mangi a colazione? - Chiede Stiles, inginocchiandosi su se stesso, per guardarlo negli occhi. 
- Io non la faccio mai, la colazione.
- Oddio, no. Thomas, ti prego. Non puoi farmi questo! Lui, è un matto. E' un dottore ed è un fissato cronico, per la colazione. Dobbiamo farla obbligatoriamente e se ultimamente, si era dimenticato di stressarmi, proprio perchè non mangiavo la mattina, adesso, tu, gli e l'hai ricordato. - Scherza Laura. Stiles, la sta incenerendo con lo sguardo, mentre Thomas sorride e Derek ridacchia divertito.
- Thomas, ascolta, per quanto non mi piacciano i modi, in cui questa nanetta qui, ha parlato, ha ragione. La colazione è il pasto principale della giornata e va fatta, obbligatoriamente. Onestamente, mi stupisco del perchè, all'orfanotrofio, ti abbiano permesso di non mangiare. - Dice Stiles.
- Dottor Stilinski! In realtà, è lui che non vuol mai mangiare. E' già tanto se riusciamo a fargli fare il pranzo o la cena. - Dice la signora. 
- Beh, da oggi, questo bimbo bello qui, farà un favore ad un dottore e mangerà regolarmente. Vero, Thomas? - Gli chiede con il broncio, Stiles.
- Ci posso provare. 
- Bravo piccolino. - Dice felice, Stiles, passandogli un dito nel nasino e facendolo ridere.

Dopo un breve tour della casa e un saluto a Thomas, l'assistente sociale, se n'è andata e la famiglia, è pronta  a riunirsi al tavolo e fare la sua prima colazione, chiacchierando del più e del meno.
- Mh, ti dico una cosa. Come hai ben capito, con il Dottor Stilinski, non c'è scampo. Adesso, sei uno scheletro e, per carità, sei bello, non c'è che dire, ma tra poco, sarai in splendida forma e tutte le ragazze, cadranno ai tuoi piedi. Hai già una ragazza? - Chiede divertita, Laura.
- LAURA! - La riprende, rosso in viso, Derek.
- Cosa? - Chiede lei, ridendo a più non posso, poco dopo, insieme a Thomas e a Stiles.
- Ahah, comunque no. Non ho una ragazza! Non ho nemmeno un amica o un amico. - Sussurra tristemente, Thomas, giocando con i suoi pancake, ricoperti di glassa al cioccolato, proprio come quelli di Laura, che ha già il magone fermo in gola.
- E se ti dicessi che da oggi, hai una sorella? - Gli chiede di getto, Laura. Stiles e Derek, non fanno nemmeno in tempo a riprenderla, che Thomas, ha già risposto.
- Sarebbe bello, ma ho smesso di crederci. Non ho una casa, da quando ho tre mesi e sono il figlio di nessuno. Mi piacerebbe essere tuo fratello, Laura, ma tra poco farò qualcosa e mi caccerete, come tutti gli altri. - Risponde Thomas, mentre a stento, trattiene le lacrime. Lacrime, che non ha trattenuto Laura e che senza chiedergli il permesso, gli ha gettato le braccia al collo e lo stringe forte a se.
- Noi non ti lasceremo, Thomas. Te lo giuro! - Singhiozza Laura, allora Thomas sorride e inizia a crederci.
- Davvero? 
- Davvero. - Dicono Stiles e Derek.
- Quindi, stasera non mi manderete via?
- No.
- Ne stasera, ne mai.
- Sei mio fratello, Thomas.
- Sei mia sorella, Laura. 

Ecco. Perfetto. Non solo i suoi figli, stanno piangendo come una fontana, ma anche quel cretino di suo marito e se continua così, finirà per piangere anche lui, per cui, è decisamente arrivato il momento di sdrammatizzare la situazione e proprio per farli ridere, decide di mettersi in ridicolo. Prende un fazzoletto di carta e finge di soffiarsi rumorosamente, il naso, fa dei versi strani e una volta ottenuto l'attenzione di cui necessitava, gli sorride e inizia a prenderli in giro.
- No, dico, vogliamo chiamare anche il nonno e viene a piangere pure lui? Ma poi, Stiles, sul serio ti ci metti anche tu? Posso capire loro, ma tu.. Cristo, hai trentaquattro anni. Ma non ti vergogni?
- Ma cosa cavolo vuoi. - Sbotta Stiles.
- Primo, che la smetti di piangere e secondo, che non dici parolacce davanti AI NOSTRI FIGLI. - Lo riprende, Derek.
- Parolaccia? Quale parolaccia? Papà, sei rimasto indietro. Quella, non è più una parolaccia. Cazz*, è una parolaccia. - Dice Laura, ma poi, si rende conto di averla detta davanti ai suoi genitori e si schiaffa una mano davanti alla bocca, mentre suo fratello, già, rideva come un matto.
- LAURA-HALE-STILINSKI. - Strillano Stiles e Derek.
- Ah! Un altra cosa. Quando ti chiameranno, o peggio, insieme, ci chiameranno con nome e cognome, è perchè siamo nei guai e l'abbiamo combinata grossa. - Lo informa, Laura.
- Oddio. 
- Già, oddio. Uno e due! Niente parolacce! Chiaro? - Chiede Stiles.
- Papà, è tuo figlio da nemmeno un ora e già lo sgridi?
- Non lo sto sgridando! Lo sto solo informando e lo stesso vale per te, signorina. Te l'ho già detto ieri! 
- Ah! Thomas, devi aiutarmi. Ci dobbiamo alleare, tu e io. - Dice Derek.
- In cosa?
- La nanetta, qui. Ha un ragazzo! E' una persona terribile.
- PAPA'!
- DEREK!
- Chi è? - Chiede Thomas, sorridendo con fare complice, a Derek.
- Così si che ci capiamo. Emjey Smith.
- COSA? SMITH? Sei sicuro? Aspetta, posso darti del tu?
- Devi e si, sono sicuro. Perchè? Lo conosci?
- No, per fortuna. Ma conosco suo fratello! Si chiama, Markus? - Chiede Thomas a Laura.
- Proprio lui. Viene in classe con te?
- Si e conosco il soggetto. No' stronz*, in pratica.
- Emjey, non è uno stronz*.
- RAGAZZI! Mi sembra che abbiamo detto niente parolacce. Thomas, racconta! Com'è questo, Markus? - Chiede Derek.
- E se puoi, ometti la parolaccia, per favore. - Dice Stiles.
- Si, ok! Allora, io non so se dovrei dirvelo, ma probabilmente, un giorno di questi, vi chiamerà a casa la preside, perchè litigheremo! Ne sono sicuro. Non lo sopporto più. Non potete capire. E' una cavia. Mi umilia sempre, mi spinge da per tutto, mi insulta, mi giudica e tutto questo, perchè non ho una famiglia e se è così lui, che è il fratello minore, non oso immaginare cosa sia questo Emjey, quindi, se proverai a farli lasciare, avrai tutto il mio appoggio.
- Bravo il mio ometto.  Ma lascia stare questo Markus, ok? Non ne vale la pena. - Dice Derek.
- Ci parlo io, con Emjey. - Dice Laura.
- E cosa dovresti dirgli?
- Lascia fare a me.
- Ti prego, dimmi che lo lasci. - Chiede, Derek.
- Ti piacerebbe. - Lo sfotte, Laura.
- Dai, amore, ti aumento la paghetta. - Prova ancora, Derek. Stiles ride.
- Ma se manco ce l'ho, la paghetta.
- Ah! Cavolo! E' vero. Stiles, perchè i nostri figli non hanno la paghetta?
- Perchè non ne hanno bisogno, Derek! Se hanno bisogno di soldi, ce li chiedono e finita li.
- Giusto! Papà ha ragione, ragazzi.

Dopo aver mostrato la casa e tutte le altre cose a Thomas, lei e Laura, uscirono per un giro in città. Fuori era scesa la neve e Stiles, prima di farli uscire, gli fece il terzo grado.
- Allora, Laura! Mi fido di te. Thomas è piccolo, mi raccomando a te! Datevi la mano, state sempre vicini, quando attraversate le strisce, guardate sia a destra che a sinistra, non allontanatevi. Chiamateci per qualsiasi evenienza. Fate i bravi e state attenti! Copritevi che fa freddo, cuccioli. - Dice con fare apprensivo, Stiles, alzandogli la cerniera del giubbotto, mettendogli la sciarpa e provando a mettergli anche un cappello.
- Papà, piantala. Abbiamo quattordici e dodici anni. Sappiamo vestirci perfettamente! - Sbuffa Laura.
- Ma perchè dovete andare in giro da soli? Io e papà non abbiamo niente da fare, oggi siamo di riposo, vi porteremo in macchina, così non prendete freddo e..
- Stiles! Sanno badare a loro stessi.
- Arghhh! E va bene! Va bene. Come volete voi! Ma per l'ora di pranzo, vi voglio a casa. - Dice serio, Stiles.
- Ok, dottore. Anche prima!
- Ciao! - Li saluta imbarazzato, Thomas, con un bacio nella guancia. Laura, in un gesto abitudinario, fa lo stesso.
- Ciao amori miei! - Li saluta, Derek.
- Datevi la mano! - Gli ricorda, Stiles.
- Oddio, papà, fai qualcosa? - Chiede Laura a Derek, afferrando istintivamente, la mano di Thomas che sorride e gli e la stringe con dolcezza.
- No! Non serve, davvero. Sto bene! Andate prima che cambi idea. Ah, decidete: a pranzo o a cena, per il nonno?
- Tho, tu che dici?
- Per me, è uguale.
- Anche per me. Chiedi a lui, quando viene meglio.

E' già mezzogiorno e mezza, ormai e Laura e Thomas, sono in ritardo di un quarto d'ora. Lo sceriffo è già arrivato e si sta facendo una partita a carte con suo genero, mentre Stiles, agitato come non mai, camminava avanti e indietro per la cucina, guardando fuori dal grande finestrone, mentre suo padre, era prossimo ad un mal di testa cronico.
- Stiles! Mi stai facendo girare la testa. - Lo riprende, Derek.
- Ma non sono arrivati.
- Vuoi che mandi una pattuglia a perlustrare la zona? - Lo sfotte, Jonh.
- Non sei divertente, papà. Gli avevo detto a mezzogiorno e un quarto. Per l'ora di pranzo!
- E che sarà mai! 
- Dai, Stiles, vedrai che adesso arrivano!

Neanche a farla apposta, come Derek ha finito di dire l'ultima parola, si sente lo scatto della porta che viene aperta e Stiles inciampare sui suoi stessi passi, per correre incontro ai suoi figli e abbracciargli stretti. Si sentono le risate di Derek e di Jonh e le scuse di Laura e Thomas. Si sente Stiles, tirare un sospiro di sollievo e perdonarli con l'ennesimo abbraccio soffocante e poi, si sentono le presentazioni tra nonno Stilinski e Thomas. Un abbuffata, per pranzo, tante risate e tanta gioia. 
- E comunque, avevo ragione io. - Dice Laura, a tavola.
- Di cosa, amore? - Chiede Stiles.
- E' come l'avevo descritto io.
 Bassino come me, magrissimo, occhi verdi come quelli di papà, labbra carnose come quelle tue, capelli marroni, come i miei e carattere, come il mio e il tuo.
- Concordo! E arriviamo a quota tre, Hale! Contento? Adesso devi sopportarne uno in più, con il carattere di mio figlio. - Scherza, Jonh.
- Lei ci scherza, sceriffo. E' quello che ho detto stanotte! Finiranno per mandarmi al manicomio ma, senza questi tre, non vivo. Sembrerà assurdo, perchè conosco Thomas, da nemmeno ventiquattro ore, ma lo amo nello stesso modo che amo Laura. - Risponde, Derek. Thomas, si è sciolto in un sorriso.

Per la loro somma tristezza, è arrivata presto la sera e i cuccioli, l'indomani, avrebbero avuto scuola, visto che sarebbe stato un semplicissimo Giovedì, ed è ora di andare a letto. Inevitabilmente, i cuccioli, protestarono. Di andare a scuola, non ne avevano la minima intenzione, ma tra una parola ed un altra, alla fine, Stiles e Derek riuscirono a metterli a letto, senza problemi. I due fratelli si diedero la buonanotte e poi, la diedero ai genitori. 
- Ti hanno mai rimboccato le coperte, amore? - Chiede Stiles, a Thomas.
- Cos'è? Un gioco?
- E' una cosa che fanno i genitori, con i propri figli. Praticamente, consiste nel coprirti con le coperte e darti la buonanotte a letto! Come abbiamo fatto poco fa, con Laura.
- Ah.. - Dice a testa bassa, Thomas. Nessuno gli ha mai rimboccato le coperte. Stiles gli alza il viso, con due dita sotto al mento, per fare in modo che lo guardi negli occhi, gli sorride dolcemente e inizia a parlargli.
- Da oggi, lo farò io! E anche papà! Andiamo a letto? - Gli chiede, Stiles.
- Si. - Risponde felice, Thomas, annuendo freneticamente.
- Stiles! Sono andato sotto la doccia, un quarto d'ora fa. Domani hanno scuola! Cosa ci fate, ancora svegli? - Scherza, Derek.

- Zitto, scemo. Non si volevano separare, questi due e adesso, io, vado a rimboccare le coperte a mio figlio. Vieni con me?
- Certo! A letto, su. - Dice Derek e per farlo ridere, visto che ha un bel suono, lo prende in braccio e lo infila di peso, sotto le coperte.
- Dormi, amore mio. - Dice Derek, dopo avergli asciugato le lacrime che gli sono uscite per via delle risate ed avergli dato un bacio sulla fronte. Thomas, a quel contatto, chiude gli occhi e si gode la sensazione di benessere.
- Se hai bisogno di qualsiasi cosa, chiamaci, ok amore? - Chiede Stiles e dopo un ultimo bacio, è già sulla porta, mentre suo marito, è già scappato in camera da letto.
- Stiles? - Lo chiama in un sussurro, Thomas.
- Dimmi. - Gli dice sorridendo, Stiles.
- Posso chiederti una cosa?
- Tutto quello che vuoi.
- Ok, però vieni qui vicino.
- E' un segreto? - Chiede scherzosamente, Stiles, avvicinandosi a lui.
- Non lo so. - Risponde confuso, Thomas.
- Allora tu dimmelo e poi, io, ti dirò se è un segreto, oppure no.
- Ma se Laura è mia sorella..
- Si..
- Anche io, posso chiamarvi papà?
- Certo che puoi! 
- E quando potrò farlo?
- Solo quando te ne sentirai pronto, amore.
- Quindi anche adesso? - Gli chiede Thomas, aprendosi in un sorriso enorme.
- Si!
- Allora buonanotte, papà! 

E per la prima volta in assoluto, da quando ha memoria, Thomas Hale-Stilinski, si addormentato con un sorriso da ebete sulla faccia e con la consapevolezza di essere amato e di avere una famiglia al suo fianco.

 
Piccolo spazio autrice:
 
*Sigh. L'autrice, piange emozionata.* Riscrivere questa storia, è stata in assoluto, un delle mie idee migliori. Vi assicuro che non è nemmeno paragonabile, alla prima. Che ne pensate di Thomas? Del rapporto con Laura? Della complicità con Derek? Del fatto che già ama il nonno? Del fatto che ha chiamato Stiles, papà e del fatto che si sente a casa e in famiglia, dopo un solo giorno? E di me, che ne pensate? Ahahhahah. Sono pazza. Vero? Vi piacciono i miei scleri? ... Nulla, grazie a chiunque sia arrivato fin qui e a risentirci al prossimo capitolo. Un bacione enorme a tutti.. :* con amore, 24maggio2011. Dalla famiglia Hale-Stilinski, per il momento è tutto. A voi la linea! 
Alla prossima.
 

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Capitolo 5
*** Risveglio in casa Hale-Stilinski. ***


- Risveglio in casa Hale-Stilinski.
 
E' Giovedì mattina, in casa Hale-Stilinski e per Thomas, è il primo risveglio in quella casa, con quella che era diventata, a tutti gli effetti, la sua famiglia. Era emozionato e non sapeva cosa aspettarsi. Non sapeva, se doveva alzarsi da solo o se uno dei suoi papà, sarebbe entrato nella sua stanza, gli avrebbe sorriso dolcemente, piano piano, avrebbe aperto le tende e avrebbe fatto entrare la luce del sole, svegliandolo con una carezza, poco dopo. Ma siccome era solo un bambino di dodici anni, non aveva voglia di andare a scuola e voleva vedere come si sarebbero comportati Stiles e Derek, intorno alle sei del mattino, decise di tornare a chiudere gli occhietti e continuare a dormire tranquillamente.

Era la prima volta, quella, da quando ha memoria, che ha dormito così bene. I letti dell'orfanotrofio sono troppo piccoli, scomodi e freddi. Le stanze sempre grige e le facce sempre spente. Quella casa, quella stanza, la sua stanza, invece, è l'esatto contrario. La sua stanza, come tutte le altre della casa, sono stanze che profumano d'amore. Colori caldi e accesi nelle pareti, come il giallo e l'arancione. Mobili in stile moderno, tavola sempre imbandita e amore. Tanto amore! Chiamare Stiles, papà, è stata per lui, una delle emozioni più grandi della sua vita. Non l'ha fatto, nella speranza di addolcirlo o quant'altro. L'ha fatto perchè lo sentiva. In meno di ventiquattro ore, si è comportato più da padre lui e Derek, che tutti gli altri, quindi, che vadano a quel paese. Stiles Stilinski è suo padre ed è appena entrato nella sua stanza.
- Cucciolo! - Sussurra dolcemente, Stiles, accarezzandogli i capelli. Thomas, apre piano gli occhi e sorride dolcemente.
- Ciao. - Sussurra Thomas.
- Ciao piccolino! Dormito bene?
- Mai dormito così bene!
- Sono contento. E' ora di alzarsi, però, sai?!
- Fammi indovinare: scuola?!
- Si. Non fare quella faccia! Non ti stiamo mica mandando in guerra. - Scherza Stiles.
- Voi no. In guerra ci finisco io, ogni volta che metto piede li dentro e vedo, Markus. - Borbotta, Thomas, sedendosi al bordo del letto, sbadigliando e indossando le sue pantofole. Stiles sospira e dopo avergli messo le mani sulle spalle, gli parla.
- Hei! Amore, ascoltami! Tu sii superiore, a lui, ok? IGNORALO. E' l'arma migliore. 
- Non so per quanto possa riuscirci, ancora, ma ci posso provare! Buongiorno, papà. - E come se lo conoscesse da sempre, gli schiocca un bacio nella guancia, ma poi, spaventato, si pente.
- Scusa! Non volevo.. cioè, nel senso, volevo ma non so se a te vada bene, quindi, scusa.
- Ma cosa dici, amore mio? Ogni volta che fai questi piccoli gesti, mi rendi l'uomo più felice del mondo. E poi, quale figlio, non bacerebbe il suo papà, per il buongiorno?! - Lo riempe di baci, Stiles, facendolo ridere come non mai.
- Forza! Di sotto a fare colazione, a vestirsi e a scuola! - Lo incita, Stiles.
- Ti prego, fa che non devo mangiare come ieri! Ti prego. - Dice a bassa voce, Thomas, unendo le mani in segno di preghiera, sperando che suo padre non lo senta e dirigendosi, tutto assonnato, in cucina.
- Devi mangiare come ieri. - Commenta, Stiles.
- Cavolo! - Si lamenta, Thomas.

Era a metà scale, quando si rende conto di non avere dato il buongiorno a sua sorella, quindi, chiede a suo padre dove fosse e con un sorriso da ebete sulla faccia, la raggiunge nella sua camera. Stiles, spiò l'approccio tra i due e non trattenne un sorriso gioioso, non appena vide che Laura, gli gettò le braccia al collo e poco dopo, Thomas, lo riempì di baci. Iniziarono a parlare di Emjey e di conseguenza, Stiles Stilinski, laureato in Medicina Generale, meglio conosciuto come l'uomo con la più grande forza di volontà della storia, deve aggrapparsi con tutte le sue forze, proprio a questa e imporsi di scendere al piano di sotto, lasciandoli così, soli con i loro segreti. Thomas, ad Emjey, lo odiava e questo era certo. Markus? Sta giocando troppo con il fuoco. Adesso, il suo bambino ha una famiglia, ed è decisamente arrivata l'ora di smetterla e di chiarire la situazione, una volta per tutte.
- Buongiorno, raggi di sole. - Dice tra le nuvole, Laura, dando un bacio veloce ai suoi genitori e sedendosi al tavolo, pronta a fare la sua colazione.
- Buongiorno, amore mio. - La saluta, Derek.
- Derek? - Lo chiama, Thomas, stringendogli un braccio, con la sua piccola mano e mordendosi le labbra, ma sorridendo poco dopo.
- Ciao cucciolotto! Vieni qui. - Lo saluta, Derek, non resistendo alla tentazione di prenderlo in braccio e farlo sedere sulle sue gambe.
- Come stai? 
- Bene! Sono tanto felice.
- Davvero?
- Si! Posso chiederti una cosa?
- Tutto quello che vuoi, amore mio.
- Posso chiamare, papà, anche te? - Chiede in un sussurro, Thomas.
- Cosa? - Chiede Derek, mentre a stento, trattiene le lacrime, dall'emozione.
- Thomas, lascialo stare. E' un modo tutto suo, per dire si e onestamente, amore, non avresti nemmeno dovuto chiederlo.
- Ha ragione mio marito. Una volta tanto!
- No! Lui non è tuo marito. E' il mio papà! - Strillano all'unisono, Laura e Thomas. Stiles scoppia a ridere e Derek, gli guarda storto a tutti e tre.
- Non guardare me. Derek, io non centro niente. - Commenta Stiles, trattenendo le risate.
- Tu, non centri mai niente!
- Dai, fate colazione, nanetti! - Li invita, Stiles.
- Va a finire che divento obeso. - Borbotta Thomas, dando un bacio nella guancia a Derek e andando a sedersi vicino alla sorella.
- Con papà? Sicuro. - Commenta, Laura.
- Laura, ma a te va bene?
- Cosa?
- Che li chiamo papà! Non sei gelosa?
- Perchè dovrei? Sei mio fratello. Sono i tuoi genitori, proprio quanto i miei.
- Grazie! A tutti voi. E' bello, anzi no, bellissimo, sentirsi parte di una famiglia e finalmente, adesso, anche io so cosa sia.
- No, amore, tu adesso HAI una famiglia e comunque, ho studiato anche psicologia e so benissimo, signorini, che state parlando, proprio perchè non volete mangiare. - Li riprende, Stiles.
- Oddio, non è possibile. - Borbotta esausta, Laura.
- Almeno c'ho provato. - Borbotta, Thomas.
- Mangiate! - Li invita, Derek.

Dopo una colazione abbondante, la famiglia, è pronta ad andare a scuola. La Jeep di Stiles, è dal meccanico, quindi, è Derek a dover accompagnare tutta la famiglia, a destinazione. I primi, sono Laura e Thomas, che essendo che le loro scuole, erano attaccate, ultimo anno di medie, per Thomas e primo anno di superiori, per Laura, passarono il tempo del tragitto da casa Hale-Stilinski a scuola, borbottando qualcosa su quanto fosse inutile e insignificante andare a scuola. Poi, venne il turno di Stiles, che dopo un dolce bacio con il marito, entrò in ospedale e iniziò a fare, l'unica cosa che gli veniva meglio: salvare delle vite. E per ultimo, ma non meno importante, alla fine, anche Derek, poté raggiungere il suo studio e mettersi a lavoro.

Il turno di Stiles, finisce intorno alle 15:45, poco prima che i figli, escano da scuola. Derek, anche, su per giù, finisce a quell'ora, quindi, puo' andare a recuperare suo marito, tranquillamente e insieme, andare alle scuole. Arrivati a destinazione, Derek, vede una cosa che gli fa salire il sangue al cervello. Sua figlia, è seduta scompostamente su una ringhiera, avvinghiata ad Emjey, mentre entrambi, si lasciavano travolgere da un bacio, pieno di passione.
- Cosa cazz*, sta facendo! Ora io scendo e li divido. - Sbotta Derek!
- No! Derek, fermo! Voglio vedere fino a che punto arriva.
- Stiles, mi urta. Mi urta altamente che la mia bambina, si comporta in questa maniera davanti a tutti e quant'altro ancora.
- Anche a me! - Sbotta, Stiles. Derek non è l'unico a soffrire di gelosia.
- Papà, dimmi che posso andare la e fare qualcosa. - Dice Thomas, entrando in macchina e toccando la spalla di Derek, per fargli capire che parlava con lui. Sa, che Stiles, gli avrebbe detto no.
- Certo amore! Andiamo. - Gli da manforte, Derek.
- Sii! - Esulta Thomas, ma ancor prima che marito e figlio, scendessero dall'auto, Stiles, gli ha già bloccato le portiere.
- FERMI! - Ordina, Stiles.
- Ma papà! Cavolo. Guardali! Si stanno baciando come se non ci fosse un domani. - Si arrabbia, Thomas. Cavolo! Quella è sua sorella.
- Si, lo so Thomas, lo so. Lo vedo anche io! Gli ho, gli occhi.
- Non tua figlia, a quanto pare. Come fa a non capire che quello, è sbagliato per lei? - Chiede con rabbia, Derek.
- Ma che ne so, io. Lo chiamano primo amore, Derek.
- Lo chiamano padre, che gli e lo fa passare.
- Non puoi!
- Si che posso. Sono suo padre!
- Sei un cretino! - Dice Stiles.
- Sei furbo tu, vero?! Stai qui a marcire di rabbia, ma stai fermo. 

Derek ci ha anche provato a resistere, ma non ce l'ha fatta. Ha chiuso gli occhi, ha preso un respiro profondo e si è attaccato al clacson, richiamando l'attenzione di sua figlia, che spaventata, a testa bassa, si avvia in macchina.
- Sali! - Ordina, Derek.
- Ciao a tutti. - Borbotta imbarazzata, lei.
- No, dico, Laura, volevi continuare? - Gli chiede con rabbia, Stiles.
- Scusa. Non mi ero accorta che eravate arrivati.
- Certo! Perchè eri impegnata a slinguazzarti con quello. - Sbotta Derek.
- Davanti a tutti. - Sbotta Thomas.
- Nano, non ti ci starai mettendo anche tu, vero?
- L'hai visto? Come potrei non farlo? E' orrendo. Si vede già dalla faccia, che è una cattiva persona.
- MA PERCHE'! - Sbotta, Laura.
- Abbassa la voce! Adesso andiamo a casa e farò finta di non aver visto niente, ma che sia la prima ed ultima volta che vedo una cosa del genere. Chiaro? - La riprende, Derek.
- Ok!

E sebbene, Laura, avesse avuto un muso lungo per tutto il resto della giornata, Stiles, Thomas e sopratutto, Derek, sorrisero soddisfatti del loro lavoro e dichiararono aperto, il piano di attacco: Fare disinnamorare Laura Hale-Stilinski, di Emjey Smith, in dieci semplici mosse.

 
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Ops. Ciao ciao, Laura. Quei tre si sono messi d'accordo! Non so quanto possa durare la tua relazione con Emjey! Credevi di avere Thomas, dalla tua? Beh, non lo hai. Sorry. Aahha alla prossima e grazie a tutti per essere arrivati fino a qui. Un bacione enorme :*
 

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Capitolo 6
*** Te lo prometto. ***


- Te lo prometto.
 
E' la mattina del terzo giorno, per Thomas, in casa Hale-Stilinski e grazie a Dio, è Venerdì. Ciò significa, niente più scuola per due lunghissimi e bellissimi giorni. Un sogno, per i due ragazzi! Questa mattina, a svegliarli, fu Derek, visto che Stiles era già a lavoro. In casa, si sentiva di tutto. Da Laura e Thomas che borbottavano qualcosa su quanto non avrebbe senso andare a scuola, a Derek che li pregava di smetterla e che puliva i cocci di un piatto, caduto a terra, mentre provava a preparare una colazione decente, ai suoi figli.
- Papà, ti serve una mano? - Chiede curioso, Thomas.
- No, amore! Grazie. Tra pochissimo, è tutto pronto!
- Ah, ok. Altrimenti ci avrebbe pensato Laura. 
- Ahahah
- Nano!
- Cosa? Sei la donna di casa.
- E con questo? Perchè non ti metti a cucinare tu?
- Emh.. non sono capace.
- Nemmeno io! 
- Su, mangiate. E tutto!
- E eccolo che ci si mette pure lui. - Commentano all'unisono i due fratelli.

Dopo uno sguardo intimidatorio, Laura e Thomas sbuffano con fare seccato e parlando del più e del meno, iniziano a fare la loro colazione. Derek, li osservava divertito, mentre sorseggiava il suo caffè e messaggiava con suo marito.
- Con chi cavolo stai messaggiando, di prima mattina? - Sbotta Laura.
- Dovrei farti la stessa domanda! Si puo' sapere, che vuoi?
- Voglio sapere con chi parli, dal momento in cui, mio padre, è a lavoro.
- Sto parlando proprio con lui, Laura e perchè usi quel tono?
- Scusa! Pensavo fosse qualcun'altro. 
- Chi? Ad ogni modo, vi saluta, vi manda un bacione, ha detto di dirvi che vi ama e che non vive senza di voi e ovviamente, ha ignorato me.
- Aahahah. - Ride, Thomas.
- Grande il mio papà. - Esulta, Laura.
- Grande il mio papà. - La prende in giro, Derek. Sa, che sua figlia, lo ama, lo sa davvero, ma come ama Stiles, non ama lui.
- E dai papà, sai che amo anche te. - Dice divertita Laura, iniziando a soffocarlo di baci e a stringerselo forte a se.
- Anche io, vita mia. Vieni amore! - Invita anche Thomas, ad unirsi all'abbraccio. Abbraccio, che in un secondo, da due, è diventato a tre.
- Dai che tra un po', vi porto a scuola. - Dice dopo un po', Derek.
- Ufffff.
- Non è possibile.
- Laura, Thomas, per favore! Non po... - Derek, sta per continuare il suo solito discorso, ma il suono del campanello, non gli e lo permise.

Thomas, guardò fuori dalla finestra e senza dire ne A, ne B, corse alla porta, la aprì e gettò le braccia al collo del suo nonnino.
- Nonno! - Dice felicissimo, Thomas.
- Ciao amore mio, grande. - Lo coccola, Jonh.
- Come stai?
- Nonnooooo! - Strilla Laura, gettando anche lei le braccia al collo, di suo nonno.
- Amore miooo! Ciao! Ciao cuccioli. 
- Ciao Jonh! - Strilla Derek, dalla cucina.
- Ciao Der! 
- Amori, avete voglia di farvi un giro nella macchina dello sceriffo?
- SIIIII! - Esultano i due fratelli.
- Ok, allora se papà vuole, vi porto io a scuola.
- Onestamente sono già in un ritardo pazzesco! Tra poco mi arriva un cliente importantissimo e se li porti tu, mi fai un favore enorme. Vi dispiace, cuccioli?
- Proprio per niente. - Dicono all'unisono Laura e Thomas.
- E te pareva. Jonh, te li lascio tutti a te.
- Grazie! Allora, siete pronti?
- Si, dobbiamo solo prendere gli zaini.
- Allora andate, dai. Che sono già le otto meno venti.

Due minuti dopo, Laura e Thomas, dopo un bacio veloce al loro papà, zaini in spalla, sono già nella macchina del nonno, dello sceriffo di Beacon Hills e pronti per un ennesimo e stupidissimo giorno di scuola. Il nonno, gli distrae con della musica e dolce chiacchiere, mettendosi poi a raccontare aneddoti del figlio, di quando aveva poco più di due anni e di cosa combinava con il suo migliore amico. Per loro, meglio conosciuto come Zio Scott. Sentirli ridere di gusto e vederli felici, per Jonh, è la realizzazione di tutti i suoi desideri e l'appagamento di tutti i suoi sensi. Non gli importa un accidente, che Thomas, non ha una sola goccia del suo stesso sangue nelle vene, ne tanto meno che lo conosca da appena tre giorni. E' suo nipote e lo ama proprio quanto ama Laura. Ne più, ne meno.

Laura e Thomas, mettono piede a scuola, nell'esatto momento in cui Stiles, mette piede in casa. Suo marito, è già andato via e adesso, è solo in casa, che come al solito, quando manca lui, al mattino, è messa sotto sopra. Sorride inconsciamente, va in cucina, si gode una buona tazza di caffè caldo, si rimbocca le maniche e come se non l'avesse fatto già abbastanza, si mette a lavoro. Inizia dalla cucina, lavando le stoviglie e passa all'ingresso e al salotto. Leva tutte le cianfrusaglie, sparse qui e la, le ripone al loro posto e poi, fa il lavoro più duro. Passa al piano di sopra! 

Come al solito, inizia dalla loro stanza, che per fortuna, è la meno disordinata. Rifà il letto, cambia le lenzuola e le coperte, ne mette di nuove e ripone quelle sporche, nel cesto dei panni da lavare. Poi, decide di tentare la fortuna e di entrare nella stanza di Thomas. Tutto sommato, non è male. A parte un paio di scarpe, lanciate a caso, in un angolo remoto della stanza, il letto sfatto e il pigiama piegato malamente, la stanza, è in ordine e quindi, ha poco da fare. La mette apposto e non appena mette piede in quella di Laura, inspira profondamente nella speranza di mantenere la calma e si mette le mani trai capelli. 

Il disordine, regna sovrano. Vestiti e scarpe, sparsi ovunque. Orecchini, anelli, bracciali, collane, gettate alla rinfusa sul letto sfatto e la scrivania, è stata messa completamente sotto sopra. A parte il suo inseparabile pc portatile, il suo stereo e le sue due casse enormi, essa, è ricoperta di fogli con cuori rossi e scritte gigantesche con il nome di Emjey. A quel paese i primi amori e pure quel ragazzo! Cd con musica di ogni tipo: rock, metal, punk, classica, romantica, triste e chi più ne ha, più ne metta e poi.. Aspetta un attimo! Sono davvero dei trucchi, quelli li? Da quando, LA SUA BAMBINA, ha iniziato a truccarsi? E questa, è colpa delle sue amichette. Stiles Stilinski, ne è certo al cento per cento, ed è anche pronto a metterci la mano sul fuoco.

Dopo aver rimesso completamente apposto la casa ed averla pulita da cima a fondo, è ora di preparare il pranzo! Sono Americani, è vero, ma Stiles ci tiene alla loro salute e alla loro linea, per cui, niente Hamburger e patatine, come da programma, bensì un insalata verde, del pollo in padella e del formaggio fuso. Budino al cioccolato per i cuccioli! E' quasi l'una, ormai e i suoi figli, stanno per uscire da scuola e lui, li va a prendere. Uno scambio di messaggi con Derek, che lo avvisa che non viene a pranzo e Laura e Thomas, sono già in macchina, diretti verso casa con una fame da lupi. 

Durante tutto il pranzo, Laura, stette zitta e con un muso lungo, capace di toccare il pavimento come niente. Stiles, se ne insospettì. Di solito, la casa è riempita dalle loro parole, ma non oggi, che a quanto pare, Laura, ha deciso di fare lo sciopero della parola. Ne sarà contento Derek, questo è certo. Prova a chiedergli cos'ha, ma lei, lo dilegua dolcemente e sale nella sua stanza. Non fa nemmeno in tempo a chiedere con lo sguardo, qualcosa a Thomas, che questi, risponde di non sapere niente. Lo aiuta a sparecchiare, gli da un bacio e anche lui, va in camera sua e Stiles, dopo aver lavato i piatti, puo' finalmente stendersi nel divano e riposare qualche ora. Appena riposa gli occhi per un minuto, crolla in un sonno profondo e si risveglia solo intorno alle cinque del pomeriggio, sentendo le chiavi nella serratura e la porta aprirsi.
- Amore. - Sussurra Derek, accarezzandogli i capelli e dandogli un bacio nella guancia.
- Hei. - Sussurra Stiles.
- Scusa, non volevo svegliarti.
- Tranquillo! Non mi hai svegliato tu.
- Hai dormito un po'?
- Si. Tipo dalle due.
- Sul serio? Laura e Thomas non ti hanno rotto le scatole tutto questo tempo?
- Già. Laura è strana!
- COS'HA? - Chiede con rabbia, Derek.
- Ritira gli artigli, Sourwolf. 
- Centra Emjey?
- Non credo. Ne dubito!
- Cos'aveva?
- E' stata zitta tutto il tempo.
- Zitta? Lei?
- Proprio lei. 
- Gli hai chiesto cosa aveva?
- Si, mi ha risposto di non avere niente e se ne è andata nella sua stanza. Ho provato a chiedere a Thomas, ma mi ha detto di non sapere niente e anche lui, è andato nella sua stanza.
- Quei due, secondo me, ci nascondono qualcosa.
- No, non credo.
- Spero per loro che sia così! Vado a farmi una doccia! Riposa ancora un po'!
- Bacio. - Chiede dolcemente, Stiles.
- Non c'era nemmeno da chiederlo. - Dice divertito, Derek, baciandolo con dolcezza.

E mentre Stiles si stiracchiava sul divano, riprendendosi dalle ore di sonno e Derek si faceva una bella doccia calda, Thomas e Laura, sono sdraiati nel letto di quest'ultima e discutono di una cosa, al quanto importante. Il motivo, del muso lungo di Laura.
- Insomma nana, dimmi cos'hai.
- Premetti di non dire niente ai nostri genitori?
- Prometto.
- Allora, oggi, io dovevo andare a mangiare a casa di Emjey, ma a papà è venuta la brillante idea di venirci a prendere e così non ci sono potuta andare. - Confessa, Laura.
- COSA? - Sbotta Thomas.
- Già, è assurdo e ingiusto, hai ragione.
- Sai cos'è assurdo, Laura? Che tu ti fida così ciecamente di quello li. Ecco, cosa è ingiusto! Non che papà, sia venuto a prenderci a scuola. Andarci a mangiare a casa sua! Tz. 
- Insomma, Thomas, che hai capito! C'erano anche i suoi genitori!
- Ma fa lo stesso, Laura. Lo capisci?
- No! E onestamente non capisco nemmeno perchè tu sia dalla loro, anziché dalla mia.
- Uff! Ok, va bene! Quindi.. adesso che si fa?
- Io, adesso, domani dirò ai papà che andrò a mangiare da Nataly, la figlia di zio Scott e zio Isaac, ricordi? Nostra cugina.
- Certo che si. La sorella di Matias, nostro cugino.
- Bene! Beh, come avrei ben capito, Nataly, ha la mia età, quindi, io dirò che andrò a mangiare a casa sua e invece, andrò da Emjey! Lei mi coprirà.
- Tu, sei fuori di testa, fattelo dire.
- Come vuoi, ma coprimi anche tu.
- Papà, se lo scopre, si arrabbia come un matto.
- Lo so, ma se stiamo zitti, nessuno lo scoprirà.
- Non mi piace, questa cosa, ma ok. Ti coprirò! Sei mia sorella! E' così che funziona, no?
- Grazie amore mio. - Dice ritrovando la sua felicità, Laura, soffocando di baci suo fratello.
- Laura! Prometti che farai attenzione?
- Te lo prometto.

Fra docce, dolci baci, partite alla play station e messaggi chilometrici, la famiglia, è riunita al tavolo per la cena. Non hanno ancora iniziato, che Laura, è già con il telefono in mano a sbraitare per chissà quale motivo e a sbuffare con fare seccato ad ogni due per tre, facendo seriamente perdere la pazienza a Derek, che decide di guardarsi con suo marito e intervenire quanto prima.
- Chiudi quel telefono e iniziamo a mangiare. - Ordina Derek.
- Lo farei, se solo questo catorcio funzionasse. - Urla Laura.
- Non credo che se continui a strattonarlo così, funzioni, Laura. Che ha? - Chiede dolcemente, Stiles.
- Non ne ho idea. E' completamente bloccato! Ho tolto la batteria e l'ho rimessa circa dieci volte ma siamo sempre allo stesso punto.
- Che peccato! Così non puoi messaggiare con Emjey? Quanto mi dispiace. - Commenta sarcastico, Derek e per questa volta, non si lascia intimidire dallo sguardo gelido di suo marito e stranamente anche di suo figlio.
- PAPA'! - Prova Thomas.
- Derek, per favore.. - Prova Stiles.
- Ti credi tanto divertente, papà? Ma a me non ci pensi? Non pensi a quanto mi faccia male, sapere quanto odi il mio ragazzo, senza motivazione alcuna? E' IL MIO RAGAZZO e tu sei mio padre. Dovresti starmi vicino, supportarmi e confortarmi e invece fai l'esatto contrario, venendomi contro. Non puoi odiarlo di nascosto? So che non ti piace, l'hai reso chiaro perfettamente, ma sai cosa non piace a me? Che mio padre sta facendo di tutto per farci lasciare e che inizi ad odiare anche me. E poi fammi capire: sei stato tu, proprio tu, ha dirmi che potevo continuare a frequentarlo e adesso, ogni volta che ne hai l'occasione, rigiri la frittata? Grazie tante, papà. Mi hai rovinato l'appetito e levati dalla testa che lo lascio, perchè non lo farò mai. Che tu lo voglia, oppure no. - Urla isterica, Laura, singhiozzando sulle ultime parole.

Si alza dal tavolo e ignorandoli tutti, sale le scale, sbatte forte la porta della sua camera, si chiude a chiave, accende lo stereo a tutto volume con musica deprimente, si butta sul letto e scoppia a piangere come mai prima d'ora, stringendosi forte al suo pupazzo preferito.
- Tu, quando devi stare zitto, non ci stai è, Derek? - Strilla Stiles.
- Io non pensavo se la prendesse così tanto! Era una battuta. 
- Era una frecciatina, Derek, non era una battuta. Che ci piaccia o no, quel ragazzo, gli piace davvero. Stamattina sono entrato nella sua stanza e la scrivania era ricoperta di cuoricini rossi e scritte enormi con il nome di Emjey. E' un adolescente ed è innamorata. E' la sua prima cotta e vorrebbe tanto che uno dei suoi papà, non gli ricordasse ogni giorno, quanto odi il ragazzo dei suoi sogni. E te l'ha detto chiaramente: pensa che la odi.
- A chi? A lei? Ovvio che no, Stiles. La amo più della mia stessa vita e lo sai. Dovrebbe saperlo anche lei!
- Lo sa infatti, ma se ne sta dimenticando e proprio perchè ti ama tanto quanto tu ami lei, non vuole che tu la odi.
- Papà, ma non dovremmo andare da lei? - Chiede con gli occhi da cucciolo, Thomas, a Stiles.
- No amore, adesso non è il momento. Vuole stare sola ed è giusto che sia così, comunque tranquillo! E' arrabbiata con papà, non con me e te.
- Grazie per avermelo ricordato.
- Prego, Derek. Prego!
- Ma adesso che fa? Non mangia?
- Sta piangendo. Scenderà tra un paio d'ore, quando tutti saremo a letto e si mangerà la torta al cioccolato che io gli preparerò e che voi due, non sfiorerete nemmeno con lo sguardo. Ci siamo capiti?
- Si.
- Si papà. 
- Bene. Buon appetito!
- Buon appetito. - Dicono all'unisono, Derek e Thomas.

La tensione, è alle stelle. Le canzoni di Laura, parlano tutte di amori finiti male, amori impossibili, padri che non vogliono una determinata persona per la loro figlia, che qui, che la. E' chiaro, che sono dedicate tutte a lei, ad Emjey e ai babbei che si ritrova per famiglia e che adesso sono al piano di sotto a litigare tra di loro. Ovviamente, suo papà Stiles, l'ha difesa. Che farebbe senza di lui? Non ce l'ha ne con lui, ne con Thomas, infatti, ma bensì con Derek. Come puo', non capire che ha dei sentimenti? Che ha solo quattordici anni, è adolescente e ha voglia di scoprire cose nuove? Insomma, anche lui sarà pur stato un adolescente, oppure no? Probabilmente si, visto che è davanti alla porta di camera sua, da un quarto d'ora che gli parla a vuoto.
- Dai amore, per favore. Aprimi! Cinque minuti! Voglio solo parlare. - Dice Derek.
- E io, no! Non con te. VATTENE VIA.
- Ti prego.. Guarda che sto qui, seduto sul pavimento, a ghiacciarmi il culo, fino a che non mi apri.
- E' affar tuo! Non è un problema mio!
- LAURA, guarda che mi sto arrabbiando, adesso è! Non mi piace come mi stai rispondendo! Non mi piace per niente. Sono tuo padre!
- Quando mio padre, tornerà ad avere fiducia in me, allora io, smetterò di alzargli la voce e rispondergli male.
- Ma io mi fido di te, amore.
- Si, si è visto.
- Ti giuro che è così! E' di lui che non mi fido.
- Mi fido io, però e questo dovrebbe bastarti, visto che dici che ti fidi di me.
- E' così infat.. oh, andiamo! Apri questa porta. Che differenza ti fa se invece di parlarmi da un lato all'altro della porta, mi parli in faccia?
- Perchè se ti apro questa porta e ti guardo in faccia, finirò per abbracciarti ed è l'ultima cosa che voglio fare adesso!
- Ma io voglio che mi abbracci invece. Dai amore, papà ti sta facendo la torta al cioccolato! La tua preferita. Perchè non andiamo a mangiarla?
- Pensi di addolcirmi con un po' di cioccolato e un abbraccio? - Chiede Laura, aprendo improvvisamente la porta e facendo sbattere Derek, con la schiena a terra.
- Ahahhahahah. - Ride di gusto, Laura. Sta ridendo talmente tanto, che ormai, è già piegata in due dalle risate, si tiene una mano sulla pancia e caldi lacrime di gioia, rigano il suo bel viso.
- Beh, se non altro, ti ho fatto ridere. Aiuteresti il tuo vecchio, ad alzarsi, per favore?
- Vecchio? Oddio c'è il nonno! NONNOOOOOO! - Dice felice, Laura, prendendolo in giro. Derek gira gli occhi! Laura, è proprio figlia di suo padre.

Dopo che Derek si è alzato e l'ha soffocata in un abbraccio, Laura e il suo papà, sono pronti a raggiungere il resto della famiglia per il dolce. Fuori, è calata la notte e loro sono ancora svegli e tutti e quattro, stretti in un abbraccio nel lettone di Stiles e Derek, pronti per addormentarsi insieme, dopo un infinità di coccole.
- Papà? - Dice Laura, intrecciando le sue dita, a quelle di Derek, per far capire che parlava con lui.
- Dimmi amore mio. - Dice Derek, stringendola forte a se.
- Me la fai una promessa?
- Tutto quello che vuoi.
- Mi prometti, che da oggi, non parlerai mai più male di Emjey, davanti a me?
- Te lo prometto, amore mio. Te lo prometto!
- Grazie, papà. E posso anche dirvi una cosa, senza che vi arrabbiate e senza che mi impedirete di farlo?
- Se è nei limiti del ragionevole, si. - Risponde Stiles.
- Domani vado a pranzo a casa di Emjey! Vuole farmi conoscere i suoi e io, voglio conoscere loro! Prima, ho detto ha Thomas che volevo inventarvi una scusa. Avrei finto di andare da Nataly, ma non riesco a mentirvi e dubito, che Thomas, sia in grado di tenere nascosto un segreto così grande. Ho pensato che avreste preferito la verità.
- Ok! Lo apprezziamo, davvero. - Dice Stiles.
- Già alle presentazioni? - Chiede Derek.
- Papà, hai promesso. - Gli ricorda, Laura.
- Ma infatti non ho detto niente. Ho solo chiesto! Non sono d'accordo, ma se è d'accordo papà, puoi andare.
- Papà: ti prego, dimmi di si.
- E va bene! Ma niente più segreti.
- Ok!
- Promesso?
- Promesso. - Dicono all'unisono tutti e quattro, stringendosi il mignolino, abbracciandosi stretti, sorridendosi, augurandosi buona notte e addormentandosi poco dopo, l'uno stretto all'altro e facendo dolci sogni.

Piccolo spazio autrice:

A ri salve. Come state? Laura, ormai, è cotta e stra cotto e ha raggiunto il punto di non ritorno. Emjey, l'ha conquistata e nemmeno suo papà Derek, gli farà cambiare idea. 

CONSIGLIO SPASSIONATO:

A TUTTI GLI ADOLESCENTI! ATTENZIONE. NON FATE MAI, COME LAURA. NON NASCONDETE MAI, COSE HAI VOSTRI GENITORI, PERCHE' POI, ALLA FINE, VI BECCANO SEMPRE. E LO DICO PER ESPERIENZA. :D

Bene, detto questo, sembra non ci sia altro. Ringrazio infinitamente a Pandora01 e dedico a lei, questo capitolo. <3

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Capitolo 7
*** L'albero di Natale. ***


- L'albero di Natale.
 
E' la sera del quarto giorno, per Thomas, in casa Hale-Stilinski. E' sabato, Laura è rientrata poco fa in casa e Stiles, uscito da chissà dopo, entra in casa con tre scatoloni enormi, rischiando di cadere sui suoi stessi passi, per una decina di volte. Derek, gli è appresso con uno soltanto ma enorme quanto gli altri tre.
- Che sta succedendo? - Chiede curiosa e divertita, Laura, dopo aver dato un bacio a suo fratello.
- Nulla amore. Facciamo l'albero di Natale! Vi va? - Risponde Stiles.
- Siiii. - Dice felice, Laura. Thomas, è un po' confuso. 
- Amore, tutto bene? - Chiede Derek.
- Si si, è che non so cos'è un albero di Natale.
- Cosa? - Chiede Laura.
- Li in orfanotrofio, non l'hanno mai fatto?
- No.
- Beh, amore, un albero di Natale, è un albero per l'appunto, dove ci metti delle palline e delle luci e decorazioni. E' bello e divertente da preparare insieme. Noi abbiamo anche la nostra play list. - Spiega Stiles.
- Allora voglio farlo anche io. - Dice felice, Thomas.
- EVVIVA! - Esulta, Laura, gettandogli le braccia al collo.
- Laura, cucciola, prendi il cd? - Chiede Derek.
- Certo! Vieni con me, amore mio. - Dice Laura, prendendo per mano suo fratello e salendo alla velocità della luce, al piano di sopra, recuperare il cd e scendere altrettanto velocemente, al piano di sotto, inserirlo nello stereo, alzarlo a tutto volume e godere delle canzoni di Natale.
 
Sotto le note di Tu scendi dalle stelle*, la famiglia, tra una risata ed un altra ancora, inizia a montare l'albero e riprendere divertiti, ogni scena divertente. Da Derek con i capelli ricoperti di brillantini dorati, a Stiles che da solito impacciato quale è, mentre si divideva tra il montare l'albero e preparare una cena che come ingrediente basilare, aveva la farina, ritornò in cucina con il naso e le guance ricoperte di bianco. Thomas rise come un matto, mentre Laura, riprendeva quel momento storico.
- Insomma, che avete da ridere? - Chiede Stiles.
- Ahahahh papà.. papà.. aahhah, pa.. - Prova Thomas. Ma le risate, gli e lo impediscono.
- Ahhah tu sei fuori di testa, papà. Ed ecco qui, gente, Stiles Stilinski! Ha trentaquattro anni e sembra un bambino! - Ride divertita, Laura.
- Ma, ma.. ma che avete?
- Ragazzi, perchè state offendendo papà? OH MIO DIO, STILES! - Ride di gusto, Derek, mentre esce dal bagno e vede suo marito in quello stato.
- Mi state stufando. Sputate il rospo! Che ho?
- Amore, amore sembri un pupazzo di neve. 
- Prego?
- Guardati! - Lo invita a guardarsi, Derek e scoppia a ridere subito dopo aver visto la sua faccia sconvolta. 
- Finitela di prendermi in giro e aiutatemi a finire le ultime cose, che poi dobbiamo passare alle decorazioni esterne. E Derek, accendi il camino, per favore che si inizia a gelare. Non voglio che i miei bambini si ammalino. - Dice divertito, Stiles, pulendosi le guance con la manica della maglia. 
 
Derek e figli, dopo l'ennesime risate, ubbidiscono e ritornano a lavoro, mentre la radio, trasmetteva la quinta canzone: A Natale puoi. Un riadattamento di un cantante Italiano.*  Laura amava l'Italiano e Stiles, è convinto, che presto, la loro figlia li lascerà, per scappare in Italia. La città che vorrebbe  visitare fin da bambina. Passa poco più di un ora e tutto, sembra finito. L'albero è già stato montato e addobbato di bianco e di oro, che rendono ancora più bello il parquet. Il camino, è stato decorato, l'esterno della casa anche, i primi regali sono già stati messi sotto l'albero e le luci sono state accese e le prime foto, sono state fatte. 
 
In casa, non c'è più nulla da fare, se non riunirsi al tavolo e iniziare la loro cena.
- Allora, Laura! Com'è andata? - Chiede Derek.
- Benone, papà. I genitori di Emjey, sono delle persone meravigliose. Non vedono l'ora di conoscervi! A tal proposito, posso chiedervi una cosa?
- Sentiamo. - Dice sorridendo, Stiles.
- Sono qui in città, solo da Settembre e ancora non conoscono nessuno. Non vi dico a Natale, ma almeno alla Vigilia, non potremo invitarli qui a cena?
- CHE COSA? - Chiedono Stiles, Derek e Thomas.
- Vi prego! E' solo una cena. Che vi costa?
- Io, non sono d'accordo. Non ho per nessuna voglia di vedere faccia da pesce, anche alla Vigilia di Natale. Lo sopporto da Settembre, da quando è iniziata la scuola. Non lo sopporto più. - Dice con rabbia, Thomas, riferendosi a Markus.
- Nano, ti prego. Fa uno sforzo! Per la tua sorellina. - Dice con il broncio, Laura.
- Tanto alla fine decidono loro, quindi. Ma alla prima che mi dice..
- Non ti dirà niente, Thomas. - Dice Derek, interrompendolo.
- Questo lo dici tu.
- Non gli permetterò di dire una sola parola. - Dice Stiles.
- Quindi significa che possiamo invitarli? - Chiede entusiasta, Laura.
- Non sono d'accordo, per nessuna ragione al mondo, ma se ti fa felice, si. Tu che ne pensi, Stiles? - Chiede Derek.
- Sono fiducioso! Non credo andrà così male. 
- SIIII! Grazie, grazie, grazie. Siete i genitori migliori del mondo. Vi amo. Vi amo da morire, vite mie. Vi amo! Li chiamo subito. - Dice felicissima, Laura, gettandogli le braccia al collo e soffocandoli di baci.
- Dai! Chiamali e invitali, ma metti il viva voce. Sono curioso di sentire la loro voce!
- Sto chiamando Emjey, ma lo metto comunque. Oh ecco, heii! 
- Ciao piccola. - Dopo quel nomignolo, Derek, finse un conato di vomito, Thomas, scrollò la testa e strizzò gli occhi con fare schifato e Stiles, invece, si limitò solo a girare gli occhi, per quanto stupidi e insensibili, siano gli uomini della sua vita.
- Ciao! Come stai? Ti disturbo?
- Bene, tu? Tu non mi disturbi mai. 
- Bene! Senti, prima di chiederlo ai tuoi, lo chiedo a te, perchè magari non va. Ho parlato con i miei genitori e vi volevamo invitare per la Vigilia di Natale a cena da noi. Sarebbe un idea sbagliata?
- Sarebbe bellissimo! Lo dici tu, ai miei?
- Volentieri! Grazie.
- Grazie a voi. Apprezziamo il gesto! Te li passo. Mamma: è Laura! Vorrebbe chiederti una cosa.
- Laura, tesoro, che piacere sentirti! 
- Il piacere è mio, signora Smith.
- Oh, ti prego! Chiamami Stefany, te l'ho già detto prima.
- Stefany! Giusto. Allora, Stefany. Tu e la tua famiglia, avete programmi, per la Vigilia di Natale?
- No, perchè?
- Perchè io, mio fratello e i miei genitori, vi vorremmo invitare qui a cena da noi.
- Che pensiero gentile, tesoro. Mattew, che te ne pare?
- Persone meravigliose. Perchè no!
- Accettiamo!
- Bene così, allora. Sono felice! Ci vediamo alla Vigilia e poi mi metto d'accordo con Emjey per eventuali orari.
- Senz'altro. A presto, allora. Buona cena.
- Altrettanto. - E Laura, desiderosa di passare del tempo con la sua famiglia, chiude il telefono e si concentra su di loro, ringraziandoli tutti e tre, con lo sguardo.
- Sei felice? - Chiede Stiles.
- Si, papà.
- E noi lo siamo per te. - Dice Derek.
- Allora facciamo così: voi adesso andate di sopra, io e papà sparecchiamo, prepariamo quattro tazze di cioccolata calda, vi chiamiamo, ci facciamo tante coccole sul divano e ci guardiamo un bel film. Vi va? - Chiede Stiles.
- Siiii! - Esultano i due fratelli.
 
Gli danno un bacio veloce e sono già al piano di sopra a spettegolare tra di loro e a giocare ai video games. Thomas, ha raccontato a Laura del suo più grande sogno nel cassetto. Giocare a pallone! Gli ha raccontato che pochi giorni prima di conoscere quella che adesso è la sua famiglia, ha partecipato ad un importante selezione ed era ancora in attesa di una risposta e lo sanno tutti, che l'attesa, è snervante. Ecco spiegato, perchè da qualche giorno a questa parte, anche lui, sta costantemente con il cellulare in mano, nell'attesa di un messaggio o una chiamata, in grado di cambiargli la vita. Ed eccola, la chiamata tanto attesa. E' il suo allenatore. Trema, stringe con forza la mano di sua sorella, prende un respiro profondo e risponde. Il suo allenatore, ha detto si ed è per questo motivo, che dopo averlo ringraziato e aver chiuso la conversazione, Thomas Hale-Stilinski, caccia fuori un urlo talmente tanto forte, che è capace di mettere in allarme, tutta Beacon Hills. 
- SIIIIIIIIII! - Urla Thomas, gettando le braccia al collo e ignorandola un nano secondo dopo. Urla, ride e salta giù le scale, manco fosse un lupo con super abilità, va da Stiles, ripete papà cento mila volte e gli getta le braccia al collo.
- Thomas, amore calmati un attimo che ..
- Che c'è? Che è successo? - Dice un Derek trasandato con i capelli tutti bagnati e insaponati e con indosso il suo accappatoio, una ciabattata si e una no.
- Vorrei saperlo anche io! Vatti a vestire prima che prendi un malanno.
- Ma urlava. Pensavo fosse successo qualcosa di grave.
- Aahah papà, dovremmo mandarti in uno di quei programmi con genitori fuori di testa. Vinceresti il primo posto! - Sghignazza Laura, alla vista di Derek.
- Stupidi adolescenti! - Borbotta infastidito, Derek, ignorandoli e tornando alla sua doccia o a quel che ne rimane.
- Tu sputa il rospo, piccolo nano. - Scherza Stiles.
- Papà, non ci crederai! Mi hanno preso. MI HANNO PRESO, PAPA'! MI HANNO PRESO. HAI CAPITO CHE MI HANNO PRESO? - Esulta ancora Thomas, riempiendolo di baci.
- Ma ti hanno preso a cosa?
- A calcio! Ho passato le selezioni. Le ho fatte circa una settimana fa, poco prima che vi conoscessi e sono al primo posto. Al primo posto, papà. 
- Ahahahha bravo amore mio. - Si congratula, Stiles, soffocandolo di baci.
- Ma non farmi mai più prendere uno spavento così. - Lo riprende poco dopo, ottenendo solo il risultato di farlo ridere.
- Ma, aspetta. Resti qui a Beacon Hills, vero? - Chiede spaventata, Laura. La sola idea di separarsi da lui, la fa star male.
- Certo che si! Chi vi lascia più, a voi? Siete la famiglia perfetta e siete la mia famiglia. - Dice Thomas.
- Oh, bravo amore mio. Finalmente, l'hai capita! - Dice Stiles, dandogli l'ennesimo bacio e baciando anche Laura.
- Allora: prima di tutto, non permettetevi mai più e quando dico mai più, intendo proprio mai più, a farvi le coccole senza di me e seconda cosa: rendetemi partecipe. Avanti. Cos'erano tutte quelle urla? - Finge di riprenderli, Derek, uscendo dal bagno, adesso molto più sistemato o per lo meno, in condizioni normali.
- Dai tu, la novità a papà, amore. 
- Ok: papà, preparati. Tuo figlio, è un calciatore. Mi hanno preso. Ho superato le selezioni, fatte qualche giorno prima di venire qui e sono salito al primo posto. Attaccante! 
- Ahhhh! Siii. Vieni qui amore mio. - Esulta, Derek, inginocchiandosi su se stesso, allargando le gambe e le braccia, per poter stringere suo figlio, che gli ha già gettato le braccia al collo e felice come non mai, lo riempiva di baci.
- Bravissimo cucciolo mio. - Dice Laura.
 
Dopo le congratulazioni e una cioccolata calda sul divano, tante coccole, Little Lord Fauntleroy*, alla tv, Stiles, intorno a 00:00, decide di tirare, senza un apparente motivo, un cuscino in faccia a suo marito e scoppiare a ridere un nano secondo dopo, per la sua faccia e fare una smorfia di dolore, quando anche lui, si è beccato la sua cuscinata, più che meritata, sotto le risa gioiose dei suoi figli, che hanno deciso di unirsi alla lotta. Iniziò tutto così: un cuscino in faccia al marito, lanciato per scherzo e la guerra ebbe inizio. Laura e Thomas, a fatica, raggiunsero la camera da letto dei genitori e sotto le loro grandi mani, che incontrollate, vagano sui loro poveri corpicini che non ne potevano più di tutto quel solletico, si ritrovarono a ringraziare Dio, o chi per lui, per avergli regalato una famiglia così bella. Che non la cambierebbero con nulla al mondo, ormai è sicuro. 
 
E' in momenti come questi che Laura e Thomas, si rendono conto di quanto sia meravigliosa la loro vita e di quanto meravigliosa sia, la loro famiglia. Due fratelli e due genitori. Non potrebbero chiedere di meglio e ne sono perfettamente consapevoli. E' in momenti come questi, che loro quattro, sono la famiglia perfetta. Quella da televisione, quella che tutto il mondo invidierebbe, quella che tutti vorrebbero ma che grazie a Dio, solo loro hanno.
 
Piccolo spazio autrice:
 
Eccoci qui, con un altro capitolo. <3 Ho amato scriverlo. Letteralmente! 
 
AVVERTENZE E CREDITI:
 
* Little Lord Fauntleroy - film americano del 1921 diretto da Alfred E. Green e Jack Pickford
* A Natale puoi. Un riadattamento di un cantante Italiano: Chiaro riferimento ad Olli Vincent e alla sua mitica canzone.
* Tu scendi dalle stelle: classica canzone che sentono tutti, ma che io, non ho mai capito chi è l'autore. Qualcuno di voi, lo sa?

Per il resto, mi sembra che non ci sia altro da aggiungere. Grazie a tutti per essere arrivati fin qui e a risentirci alla prossima.. <3

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Capitolo 8
*** Thomas, il capitano. ***


- Thomas, il capitano.
 
Thomas, il bambino senza nome, ma adesso meglio conosciuto come Thomas Hale-Stilinski, viveva con Stiles, Derek e Laura, da una settimana esatta, ormai, ed è stata, senza dubbio, la settimana più bella e intensa di tutta la sua vita. E' Mercoledì sera, è ora di cena, ma lui, non ha molto appetito. E' teso come una corda di violino e stranamente, anche abbastanza silenzioso. Tra due giorni, Venerdì sera, del 22 di Dicembre, ad un passo dalla Vigilia di Natale, giocherà la sua prima partita come attaccante e addirittura, contro una squadra avversaria. L'adrenalina e l'ansia da prestazione, sono talmente tanto forti, da togliergli l'appetito.
- Thomas, amore, mangia. - Dice Stiles.
- Non ho molta fame, papà. Scusa!
- Ti senti male? - Chiede premurosamente, il dottore.
- No.
- E allora che hai, nano?
- Niente! Che devo avere, nana?
- Non lo so, dimmelo tu. 
- Ti ho detto che è tutto ok.
- E' successo qualcosa a scuola? - Chiede curioso, Derek.
- No! A scuola, è tutto ok.
- Se ci fosse qualcosa, ce la diresti? 
- Si papà, tranquillo.
- E allora perchè non mangi? - Chiede Stiles.
- Papà, piantala di fare il dottore, una volta tanto! Sarà nervoso per la partita!
- No! Non è quello, Laura. E' che tutti, contano su di me e fin'ora, sono sempre stato bravo, ma cosa ne so io, se tra due giorni, sbaglio tutto?
- Amore, non succederà e anche se fosse, non sarebbe la fine del mondo, ok? Siete, quanto, undici giocatori? Se anche gli altri, sono stati presi, è perchè sono bravi come te e unendo le vostre forze, ce la farete. - Lo rassicura, Stiles.
- Uffa! E va bene. - Borbotta, Thomas.
- Dai! Mangia, prima che al dottore venga un infarto, così poi, noi quattro, andiamo fuori a farci una partita, ok? - Chiede dolcemente, Derek, riempiendolo di baci.
- A calcio? - Chiede con una luce nuova, negli occhi, Thomas.
- Si! Se preferisci, possiamo farla a Basket.
- No, calcio andrà benissimo.
- Però, mangia! E anche tu! - Dice Stiles ad entrambi i suoi figli, che sorridono, sbuffano con fare rassegnato, girano gli occhi e finalmente, per la sua immensa gioia, un po' meno per la loro, iniziano la cena.

Tre quarti d'ora dopo, la famiglia, è riunita in giardino e Laura e Stiles, che formano la squadra A, sono contro Derek e Thomas, che formano la squadra B.
- Stiles, in porta. - Ordina Derek.
- Sta zitto, Derek! Sei dell'altra squadra! Tocca a Laura, decidere dove devo stare.
- Papà, lo dico per voi! Ti conviene andare in porta. - Dice Thomas. 
- Cosa cavolo vorresti dire? - Strilla Laura.
- Oh no, scherzavo! Papà, fai mettere Laura, in porta! Almeno noi, vinciamo.
- E va bene, come volete, sto come attacant..
- STAI FERMO LI! - Ordina Laura. Che la sfida contro suo fratello, abbia inizio. 

Stiles e Derek, quasi senza volerlo, sono scoppiati a ridere all'unisono e adesso, si ritrovano a sfidarsi da porta a porta e l'uno contro l'altro. Che la sfida abbia inizio, anche per loro.
- Dai Laura, fai vedere a questi due, cosa sei in grado di fare. - La incita, divertito, Stiles.
- Ci puoi contare! - Esulta, Laura, riuscendo non sa neanche lei, bene come, a strappare la palla dai piedi di suo fratello e tirarla con un calcio da fare invidia ai migliori giocatori, dritta dritta nella porta della squadra avversaria, che impreparata, non prende in tempo la palla e gli fa fare Goal.
- Siiiiiiiii! - Strillano all'unisono Stiles e Laura, abbracciandosi.
- Siii! - Urla Laura.
- Ma papà, che cavolo! Stai attento! - Strilla Thomas.
- Scusa! Non me l'aspettavo. 
- Ma sei un portiere? Comportati come tale. Portiere, significa una persona che pare il Goal previsto e non permette alla squadra avversaria, di fare punto. 
- Thomas, sono un avvocato! So cos'è un portiere.
- E allora fallo, per favore. E' umiliante, farsi battere da una donna! 
- Non hai torto, figliolo.
- Squadra A, uno. Squadra B, zero. - Dice Laura.
- Non cantare vittoria troppo presto, sorellina. 
- Stiles! Preparati! Primo ed ultimo Goal. - Dice Derek, sfidando con lo sguardo, suo marito.
- Sempre pronto, baby. Vinceremo noi!
- Questo è da vedere! - Dice Thomas, mentre con forza, tira un calcio e fa Goal.
- Ahahha! Siii! 1/1 tiè. - Dice Derek, mentre suo figlio, gli ha già gettato le braccia al collo e Laura, guarda male Stiles, con le braccia aperte e lungo ai fianchi, in segno di confusione.
- Scusa. - Sussurra, Stiles. E Laura, c'ha provato. C'ha provato davvero, ad avercela con lui, ma è impossibile. Il suo sguardo da cucciolo, è da sempre il suo punto debole, quindi, invece di sgridarlo, gli sorride dolcemente e lo premia con un bacio.
- A quanto si arriva? - Chiede Stiles.
- Ai 10. - Risponde Derek.
- Papà, potremmo fare anche ai 20, o ai 30. Sono sicuro che la partita non durerà più di dieci minuti. - Dice Thomas, abbassando la guardia e guardando negli occhi, Derek. Laura, ne approfitta.
- Dici che rimangono a uno? - Chiede Derek.
- Sicuramente.
- O forse no! - Commenta Laura, avendo fatto Goal.
- Cosa? Ma com'è possibile? - Chiede Derek.
- PAPA'! Un altra volta? - Strilla Thomas.
- Mi hai distratto!
- Certo, adesso è colpa mia, vero? - Chiede Thomas, mentre a stento, trattiene la rabbia e prova a fare punto, nella squadra avversaria! Ci riesce? No.
- Ed è Goall! E vai così, Laura Hale-Stilinski! - Esulta Stiles, soffocando di baci la sua bambina che aveva fatto un altro Goal.
- 3/1, gente. Volete ritirarvi? - Chiede Laura.
- Neanche per sogno! - Dice Thomas e mentre fa appello a tutte le sue abilità e con la mente, ricorda i consigli del suo istruttore, tira uno dei suoi calci migliori e segna!
- 2/3. Siamo sempre più vicini! Si arriva ai 10!
- Questo chi lo dice, papà? - Chiede Laura, correndo da una parte all'altra, mentre impedisce a suo fratello, di prendere palla.
- Io. - Dice Thomas, rubandogliela, correndo per pochi passi, tirando e facendo il terzo Goal.

Le due squadre avversarie, adesso sono in parità.

- Hei! Che partita è, se si gioca solo in quattro? - Chiede Isaac, entrando in scena.
- Stiles, attaccante! Sto io, in porta. Matias, amore, tu stai con noi! Cucciola, tu vai con papà, almeno compensiamo! Tre maschi ed una donna! Laura, amore, a quanto siamo? - Chiede Scott.
- 3/3, zio. Si arriva ai dieci! - Dice tristemente, Laura.
- Hei! Cucciola. Via quel musino! Adesso ci sono io! Tuo padre è un cretino, è normale che non parava neanche un goal.
- Di un po', maritino, vuoi continuare a parlare o inizi a giocare? - Chiede Isaac.
- Isaac, non ti conviene, prendermi in giro! Lo sai bene! Derek, in porta? Sarà un gioco da ragazzi. - Sghignazza, Scott.

E Scott, aveva ragione. Come suo figlio, anche lui dodicenne, proprio come Thomas, ha iniziato a calciare quella palla, insieme a suo zio Stiles e sua cugina Laura, per Thomas, Isaac, Derek e Nataly, non c'è stato scampo. La partita, si stava concludendo in pochi minuti, quindi, decisero di farla arrivare ai 20, ma il risultato, fu il medesimo. La squadra B, perse contro la squadra A, 3/20. Ebbene si, Laura, Stiles, Scott e Matias, erano i vincitori. La frustrazione e la disperazione, non mancarono di certo, ma esse, come al solito, furono presto rimpiazzate dai sorrisi gioiosi e dalla felicità. 
- E comunque, zio, la vostra, è stata solo fortuna. - Insiste Thomas, parlando con Scott.
- Ancora con questa storia, amore?
- Si! Voglio dire. Va bene che papà, è ormai prossimo alla pensione, ma dubito, abbia perso tutte le sue abilità motorie, in così poco tempo.
- AHAHAHAHHAHAHAHA! - Ridono di gusto, tutti, eccetto Derek.
- Nano, questa ci stava. Zio, ormai, hai perso colpi. - Dice Nataly.
- Scusa, cos'hai detto, signorina? E tu, signorino? - Chiede Derek, alla nipote e al figlio.
- Zio, ormai è chiaro! Voglio dire, non ne hai parata neanche una! - Si aggiunge alle prese in giro, Matias.
- Qui il cinque, cugino! - Esulta Thomas! Matias, che non chiedeva altro, oltre a un po' di compagnia, diversa da quella di sua sorella e sua cugina, dall'arrivo di Thomas, è il bambino più felice del mondo, quindi sorride gioioso e batte il cinque a suo cugino.
- Venerdì pomeriggio, c'è la partita! Ci sarete tutti? - Chiede Thomas.
- Ovvio, amore mio! - Dice Stiles, dandogli un bacio tra i capelli.
- Non potrei mancare, cucciolo. - Dice Nataly, riempiendolo di baci.
- Giù le mani da mio fratello! Ovvio, che ci sarò. - Scherza Laura, abbracciandolo.
- Cavolo! Mio figlio e mio nipote, giocano contro una squadra avversaria! Esserci mi sembra il minimo. - Dice Scott.
- Contate su di me, cuccioli. - Dice Isaac.
- Zio, tu ci sarai? - Chiede Matias, a Derek.
- Si, è ovvio che ci sarò! Non potrei perdermi quella partita, per nulla al mondo! Sono dei vostri. - Dice Derek.

Infatti, due giorni dopo, Venerdì pomeriggio, ventidue Dicembre, ore 16:30, è il grande giorno per Matias e Thomas che sono già in campo, che sorridono e salutano gioiosi, la propria famiglia. C'è. E' tutta ed è al completo! Non manca nessuno. Laura, Nataly, Stiles, Derek, Scott, Isaac e a sorpresa nonno Jonh, zio Peter e zia Melissa, mamma di Scott e fidanzata di Peter, sono li, per loro e fanno il tifo, per loro. Un tifo che porta bene, visto che la loro squadra, vince cinque a zero. 
- QUELLO E' IL MIO BAMBINO. - Strillano all'unisono Stiles e Derek, insieme a Scott e Isaac, indicando Thomas e Matias, che arrossirono in tempi record, ma scoppiarono a ridere subito dopo.

Mentre Matias, felice come non mai, aveva già raggiunto il resto della famiglia, Thomas, dovette intrattenersi al campo, per parlare con il suo allenatore che gli disse, l'unica cosa che non credeva, si sarebbe mai sentito dire. L'aveva nominato capitano e il suo vice, era proprio suo cugino. Ora, dopo averlo abbracciato, non restava che ignorarlo e dare la notizia a tutti gli altri, a partire dal diretto interessato. Ma prima, un abbraccio con i suoi papà.
- Congratulazioni, amore mio! Sono fiero di te. Tre goal! Tre Goal. - Dice Stiles.
- E tu, due. Bravo campione! - Dice Scott, a suo figlio.
- A proposito di questo, ho una notizia da darvi. Sopratutto a te, Matias. - Dice Thomas.
- Dimmi.
- Mi hanno nominato capitano e a te, vice capitano.
- COSA? - Strillano tutti.
- Siii! - Strilla Thomas.

Un secondo dopo, in quello stadio, si sentivano solo loro. Scott e Stiles che saltavano da una parte all'altra, Nataly e Laura, strette in un abbraccio ad urlare come pazze, Melissa che si abbracciava stretta a Peter, che rideva come un matto, Jonh, che in pre dalla felicità, ha preso la sua radio trasmittente e a comunicato a tutta la centrale la lieta notizia, Isaac e Derek che si spingevano giocosamente e si abbracciavano un secondo dopo e infine c'erano loro. Gli eroi della giornata. Matias e Thomas, che felici come non mai, si ritrovarono a ringraziare chiunque gli abbia concesso, un dono così grande. Una famiglia così meravigliosa!

 
Piccolo spazio autrice:

E salveeee. Finisce così, questo capitolo. Ahahah. Non chiedetemi perchè l'ho scritto! Non ne ho la minima idea! Mi andava :) spero vi piaccia. Preciso che di calcio, ne so meno di zero, quindi, alcune informazioni, potrebbero essere false, per il resto, non mi resta che ringraziare infinitamente Miss Hoech e PandoraPam01, per aver letto e recensito lo scorso capitolo e dedicarvi questo. Grazie di tutto e a presto :*

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Capitolo 9
*** Spese di Natale. ***


- Spese di Natale.
 
E' già il 23 Dicembre, in casa Hale-Stilinski e Laura, è più tesa che mai. Tra poche meno di ventiquattro ore, affronterà la cena della Vigilia di Natale, con il suo primo ragazzo e tutta la famiglia. Menomale che con lei, ci sarà anche sua cugina, altrimenti è certa che da sola, non ce l'avrebbe fatta. Teme per suo papà Derek e per suo zio Scott, ma se poi pensa che a metterli a cuccia, ci saranno suo papà Stiles e suo zio Isaac, sorride e si rilassa e mentre suo fratello è chiuso nella sua camera ad ascoltare musica a tutto volume che di orecchiabile non ha niente, i suoi genitori a lavoro, lei, decide di aprire l'armadio e decidere cosa indossare domani sera.

La paura, l'avvolge. Non ha nulla! O almeno è quello che crede lei! Ha l'armadio pieno, ma niente di tutto quello, la convince. Insomma: è la sua prima cena ufficiale con un ragazzo e famiglia a seguito, mica una festa di compleanno qualsiasi! Deve essere perfetta, anzi, se possibile, qualcosa di più di perfetta. Deve essere la migliore ed Emjey, deve amarla. Non che non lo faccia già, viste le rose rosse che si è ritrovata questa mattina, davanti alla porta di casa sua.

Se ci pensa, sorride. Emjey è speciale e sebbene Derek, abbia smesso di trasmettere il suo disappunto, Laura sa che ancora, non lo sopporta e il non capire perchè, la manda in bestia! Non nega che si siano conosciuti nel modo più imbarazzante del mondo, però, tutto quello non era giusto. Ok, Emjey aveva sbagliato. Gli aveva fatto della avance, davanti a lui ma a tutto, c'è un limite. Anche alla stupida gelosia di suo padre! E' ovvio che lo ama proprio come Stiles, ma quando fa così, decisamente non lo sopporta. Nel frattempo, si gode la pace e l'armonia di Natale che in quei giorni, avvolgeva la sua casa e tutta Beacon Hills.

Quando suo fratello, ha chiuso quella cosa che si ostina a chiamare musica, lei, ha già smontato tutto l'armadio, ha messo sotto sopra la camera e presa dalla rabbia più furente, sbuffa con fare seccato e rimette tutto apposto, finendo nell'esatto momento in cui, l'Angelo di suo padre, mette piede in casa. Adesso, a lei, ci penserà lui.
- Ragazziii! Sono a casa. - Rende nota la sua presenza, Stiles.
- Ciao papà. - Strilla felice, Thomas, da camera sua.
- Papàààà! Mio unico amore! Come stai? Sai che ti amo, vero? - Chiede Laura correndo giù per le scale, per abbracciarlo e riempirlo di baci.
- Si, ti amo anche io, vita mia! Che ti serve?
- Niente! Perchè deve servirmi qualcosa? Sto solo facendo due coccole al mio papà preferito.
- Laura..
- Un vestito!
- Un vestito? Ma se hai l'armadio pieno.
- Papà, è per la cena di domani! Voglio fare bella figura! Ti prego. - Mette un po' il broncio, Laura, unendo le mani in gesto di preghiera.
- Nana, faresti bella figura anche con uno straccio! Ciao papà! - Dice Thomas, schioccando un bacio nella guanca, al suo papà.
- Ciao amore mio! Laura, tuo fratello ha ragione.
- Dai papà, che ti costa! Sono solo le quattro del pomeriggio! Vuoi che vado con 
Nataly?
- Vuoi fare arrabbiare tuo padre e tuo zio? Fa pure. 
- Dio, papà! Usciamo prima che si metta a piangere. - Farfuglia Thomas, bevendo velocemente dell'acqua fredda.
- THOMAS! Bevi piano che è fredda. - Lo riprende il dottore. Suo figlio, di tutta risposta, sorride e alza le spalle.
- Pap..
- Si si Laura, si. Usciamo! Dammi solo cinque min..
- SEI IL PAPA' MIGLIORE DEL MONDO. - Strilla felice, Laura, gettandogli le braccio al collo.
- Allora: questo è il piano! Io vado di sopra, mi cambio velocemente, tu ti riposi cinque minuti e usciamo. 

Stiles, non fa nemmeno in tempo a rispondere, che Laura è già scappata al piano di sopra, mentre Thomas, dalla cucina, rideva come un matto per la faccia del preferito dei suoi papà. Stiles, non puo' fare a meno di sorridere come un bambino e ringraziare Dio, per i doni che gli ha fatto. Un marito scemo ma tenero e due figli meravigliosi. E' vero! Gli ha tolto la madre in tenera età e l'ha lasciato solo all'amore di suo padre, ma adesso, tutto ciò che gli è mancato da bambino, l'ha ritrovato. Proprio come Thomas, che da quando è nato non aveva nulla e che adesso, ha tutto. Ha una famiglia. Una famiglia perfetta che lo ama più di qualsiasi altra cosa al mondo e vederlo ridere, è pure gioia per i suoi occhi e musica per le sue orecchie.


Un quarto d'ora dopo, sono già tutti e tre al centro commerciale, mentre Derek li raggiungerà tra poco. Laura, ha già preso per mano Thomas e l'ha già trascinato da una parte all'altra. Stiles, a stento riesce a seguirli con lo sguardo. Vanno da una parte all'altra, prendendo ogni cosa che gli capiti a tiro. Tre camice per Thomas, una bianca, una azzurra e una nera, una cintura di marca di un figo qualunque di una qualunque pubblicità, dei pantaloni di raso neri, una cravatta e delle scarpe di pelle di colore nero. Chi ha deciso tutto quello? Laura, ovviamente. Perchè? Per la cena. Stiles, dalla faccia che fa suo figlio, è sicuro che non indosserà quella roba. 

Laura, invece ha preso di tutto e di più. Una marea di vestiti, dieci o quindici magliette, diversi tipi di pantaloni e vari tipi di scarpe. Stiles, sicuramente sta sperando che non prenda tutto. Non tanto per lui, ma per la sua carta di credito! Si che è Natale e che raramente fanno shopping sfrenato, però, diamine. Se sapeva che avere un ragazzo, avrebbe comportato in sua figlia, una reazione del genere, gli avrebbe detto di no, ma nel frattempo, continua a sorridere come un bambino. Il motivo? Suo marito l'ha raggiunto! Si è sentito abbracciare per i fianchi e inizialmente, pensando fosse qualcun'altro, sussulta spaventato.
- Dio! Derek, mi è preso un colpo! Non pensavo fossi tu.
- Hei! Solo io posso toccarti. - Dice serio Derek, baciandogli una guancia.
- Questo chi lo dice?
- STILES! 
- Ahhah. Scemo!
- Dove sono i miei bambini?
- Maledizione! Laura, mi hai rotto! Questi pantaloni non mi stanno e nemmeno li voglio. - Sbraita Thomas.
- Tu che dici? - Chiede divertito Stiles a Derek.
- Zitto! Chiede alla commessa una taglia più grande. Domani è la grande cena e non ti puoi presentare in jeans e maglietta, idiota. - Sbraita Laura.
- Ma posso presentarmi come voglio? Papàààà, fai qualcosa! - Strilla esasperato, Thomas.
- Dai amore esci di li e fammi vedere come ti sta. - Dice dolcemente, Stiles.
- Non ci penso nemmeno! Sembro un pinguino.
- Thomas, muoviti e ascolta a papà. 
- Lauraaaaa! - Sbotta ancora, Thomas. La ama, davvero. Ma quando fa così, non la sopporta.
- Dai amore, esci! Due minuti che sono qui e già mi scoppia la testa. - Dice Derek.
- Ecco! Contenti? Adesso che mi avete visto, me ne torno dentro, mi cambio e vado a posare questa roba. Vi amo, ciao. - Dice tutto d'un fiato, Thomas, uscendo e rientrando in camerino subito dopo. 
- Amore, seriamente! Ti sta bene.
- Non mi piace.
- Thomas, ti prego. Fallo per la tua sorellina! A proposito, papà, come mi sta?
- Troppo corto. - Risponde Derek.
- Ma non dicevo mica a te! Lo sanno tutti che tu non te ne indendi di moda. Io dicevo a quello inteliggente!
- E' carino!
- Bene! Prendo questo! Gli altri, li possiamo posare.
- Non è carino, Stiles, è corto. - Dice Derek.
- Papino.. - Sussurra Laura, allacciandogli le braccia al collo e sorridendogli dolcemente. Lo guarda un po' negli occhi, poi lo coccola con dei baci nella guancia.
- Ma sai che sei proprio bello, oggi? - Se lo arruffiana.
- Dio, che ruffiana che sei! Sei tale e quale a tuo padre! Non ce n'è uno più corto?
- Tra i tanti, questo era il più lungo.
- E va bene! Non condivido, ma va bene.
- Amore mioooooo! Grazie grazie grazie. - Dice felice Laura, riempiendolo di baci.
- Mi avete convinto. Metterò questo coso! - Dice Thomas.
- Amore, sei bellissimo. - Dice Laura.
- Piantala di prendermi per il culo, almeno. 
- Hei, signorino! Linguaggio! - Dice Derek schioccandogli le dita a pochi centimetri dal viso, per riprenderlo.
- Ma che ho detto? - Chiede confuso, il piccolo di casa, alzando di qualche ottava la voce.
- Fai finta di non saperlo. - Dice Stiles.
- Ahaha scusate, mi è scappata. - Finge Thomas.
- Ok, ce ne possiamo andare a casa, per favore. Sono le sei di sera, siamo sotto Natale, c'è traffico e sto morendo di fame. - Dice Derek.
- Paghi tu? - Scherza Laura.
- Paga papà. - Scherza Derek.

Dopo aver riso e aver pagato, la famiglia, con dei sacchetti alla mano, si mette in macchina e felice, torna a casa.

 

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Capitolo 10
*** Tra scleri, risate ed ultimi preparativi. ***


- Tra scleri, risate ed ultimi preparativi.

Sono quasi le 20 in casa Hale-Stilinski. Stiles e Derek fanno avanti e indietro tra il soggiorno e la cucina, terminando così gli ultimi preparativi per quella famosa cena della vigilia di Natale, tanto importante per la loro bambina. I ragazzi, sono al piano di sopra intenti ancora ad indossare qualcosa di carino per l'occasione, specie Laura. E' agitata, vuole essere perfetta per il suo ragazzo e vuol far bella figura con i genitori di lui. Thomas, al contrario, conoscendo il fratello di Emjey, non è molto sereno.

Quel tipo, da quand'è arrivato in città, l'ha sempre preso di mira solo perchè non ha mai avuto una famiglia! Anche quando ha fatto vedere la foto di Stiles e Derek, l'ha offeso ugualmente umiliandolo davanti a tutta la classe. Se l'avesse fatto in altri tempi, Thomas, avrebbe pianto per giorni interi, ma adesso di quello che dice il fratello, del ragazzo di sua sorella, se ne infischia beatamente. Thomas adesso ha una famiglia! Una vera e la ama da morire. Stiles e Derek sono i suoi papà, sono i suoi genitori, punto e basta e se stasera si farà bello e per rendere fiero i suoi genitori di lui, non di certo per dimostrare qualcosa a quello li.

Lo odia talmente tanto, che nemmeno sa il suo nome. Decide così di indossare il vestito da pinguino che tanto odia, solo per fare contenta a sua sorella. Poi, però, si guarda allo specchio e si rende conto che infondo, non sta così male. Sorride di se stesso e continua a vestirsi! Il vestito è composto da una giacca che però non metterà, visto che sente caldo, un pantalone nero e una camicietta bianca, abbastanza attillata, che metterà dentro i pantaloni, in modo da far mettere così in evidenza, quella cintura che chissà perchè, ama così tanto.

E' il primo regalo che sua sorella le ha fatto. Forse è per questo che c'è tanto affezionato! Si tira indietro i capelli con un po' di gel e decide di scendere al piano di sotto dai suoi genitori, ma prima, passerà in camera della sorella a vedere come procede.
- Hei nana, come va?! Hai visto quant'è bello tuo fratello stasera?! Ma che è successo qui, è scoppiata la terza guerra mondiale?! - Chiede ironico Thomas vedendo si e no, una ventina di vestiti buttati a terra e sparsi per tutta la camera.
- Hei scemo. Male, va male, ok? Non ho ancora nulla da mettermi. Si, sei bello ma non vantarti troppo. Il mio ragazzo, lo è di più e porca miseria, sono già le otto di sera. Ho bisogno di aiuto, non mi sta bene niente, non è possibile, adesso tu scendi immediatamente giù e vai a chiamare papà e gli dici di salire subito qui, perchè sua figlia non ha niente da mettersi. - Risponde Laura, quasi urlando, sull'orlo di una crisi.
 
Thomas ride di gusto di sua sorella e mentre si chiede che cavolo di fine abbia fatto il vestito che hanno comprato ieri, sta per andare a chiamare il padre, ma quando è quasi arrivato a destinazione sente sua sorella urlare dal piano di sopra: 
- Papààààààààààààààààà! Thomas, ti ho detto di chiamare papà, perchè non hai chiamato papà?!
- Se mi dai almeno il tempo di arrivare lo chiamo a papà. - Le risponde per le rime Thomas e poi prosegue.
- Papàààààààààààààààààà!
- Così ero capace anche io, non credi?!

Derek, in questo momento si sta vestendo di tutto punto per l'evento, Stiles che è in cucina, già vestito e bello come non mai, incuriosito dalle urla dei figli si avvicina a loro.
- Ragazziii, allora, cosa sono tutte queste urla? - Chiede infatti, Stiles. Nel frattempo, Laura è già scomparsa nella sua stanza.
- E' tua figlia che sta esaurendo perchè non ha niente da mettersi. Mi sto ancora chiedendo che fine abbia fatto il vestito che gli hai comprato ieri, onestamente. Comunque, ha bisogno di te! Papà, ti giuro che non la reggo più. Se urla un altra volta così, farà venire il mal di testa anche ai vicini. Fa qualcosa, ti prego. - Impreca Thomas.
 
Stiles ride ma si blocca subito quando sente il campanello suonare.
 
- Oddio no, sono già arrivati! Aggiustati il colletto amore. Ma guarda che bello che sei! Sono fiero di te, sai? Tu e tua sorella, siete la mia felicità. Vuoi una cravatta? Ma qui manca ancora tutto. Ahhhh, cavolo! Chi va ad aprire? 
- Papà, ti dai una calmata si o no? Non voglio nessuna cravatta! E' solo il nonno. L'idiota, con suo fratello e famiglia a seguito, arriveranno per le nove meno venti. Abbiamo ancora a disposizione, quaranta minuti di pace. Goditela finché puoi perchè poi sarà un tutt'uno d'ansia e stress!
- Thomas, devi dirci qualcosa che noi non sappiamo, riguardo ad Emjey o al resto della famiglia, per caso?
- Adesso non è il momento papà. Comunque non è molto di concreto! Ad ogni modo, se mi lasci andare, apro al nonno che sicuramente starà congelando li fuori. E' già la terza volta che suona.
- Eh'?! Si, certo va pure.. ma ne riparliamo, intesi?

Thomas annuisce ed apre la porta al nonno sorridente.
 
- Ciao nonno. Finalmente uno sano di mente in questa casa! Non sai guarda, non sai. Mi sei mancato! 
- Amore mioo del nonno, ciao! Anche tu. Che succede qui? E perchè mio figlio ha aspettato che mi congelassi la vigilia di Natale?
- Aahah ciao papà, scusa.. stavamo parlando di una cosa importante. Sei uno schianto stasera, i miei complimenti. 
- Grazie figliuolo, ma io, sono sempre uno schianto.
- Certo! Senti, vado da Laura che stando a quanto mi dice mio figlio, è sul l'orlo di una crisi per..
- Quello stupido ragazzo... - Lo interrompe Thomas che dopo essersi guadagnato un occhiata dal padre e un sorriso dal nonno riprende a parlare:
- Che c'è? E' la verità. - Protesta.

Il padre inspira affondo, forse per fare un quadro generale della situazione e si dirige dalla figlia, lasciando nonno e nipote, intenti a chiacchierare nel salotto. Nel frattempo sbuca all'improvviso Derek.
- Salve sceriffo. Che bello vederla! - Gridando di felicità, spaventa il figlio e abbraccia il suocero.
- Dio papà, sei fuori! Mi hai fatto prendere un colpo. - Dice Thomas, facendo ridere tutti i presenti e tenendosi una mano ferma sul cuore.
- HEI, ragazzino! Guarda che ti ho sentito prima, sai, quando hai detto al nonno che nessuno è sano di mente in questa casa. Io sono sano di mente! - Dice Derek con finto tono offeso.
- Tu, forse si. Ma l'hai visto papà? Sta messo peggio di Laura.
- Come sarebbe a dire forse? - Chiede scettico al figlio, con un espressione buffa in viso.
- Ahahha amore del nonno, allora è arrivato il momento che io e tuo padre, ti spieghiamo alcune cose di quella persona che adesso è al piano di sopra che sta aiutando tua sorella.
- Ah ah, non conti su di me sceriffo. Io non ci metto mano, è tutto suo. - Si tira indietro, Derek. Thomas ride felice.
- Derek, quando la smetterai di chiamarmi così? Lo sai qual'è il mio nome!
- Sa che lo faccio solo perchè le voglio bene, SCERIFFO ! 
- Anche io te ne voglio Derek, comunque, Thomas, tuo padre è così da quando 36 anni fa, io e tua nonna, lo abbiamo messo al mondo e ormai non cambierà più. Quando fa una cosa, deve essere perfetta. La prepara anche mesi prima, se è necessario. Credimi!
 
Dopo un breve sorriso, il nonno e Thomas si dirigono da Derek che in questo momento, è in cucina e sta tentando di mettere qualcosa di quello che il marito a preparato, sotto i denti e di nascosto, ma non ci riesce ovviamente perchè il figlio lo sgrida alle sue spalle, facendolo anche un po' sobbalzare.
- Papà, ma cosa fai? - Derek lo guarda storto come a chiedergli perchè e il figlio prosegue.
- Se ti scopre papà, da di matto, lo sai. 
- Ma io ho fame. - Tenta di giustificarsi.
- Allora fatti un panino! Ma non toccare quelli. E' due ore che sento gridare Laura, non voglio sentire anche papà. Hai sentito che ha detto prima il nonno, no? Per papà, deve essere tutto perfetto. Giù le mani da quel mini tramezzino! - Ordina Thomas.
- Derek, sbrigati. Sta arrivando! - Dice lo sceriffo e Derek, fa quello che il figlio e il suocero hanno praticamente imposto, sbuffando visibilmente seccato.
- Papà, tu sbuffi. Che devo dire io, che tra poco arriva quello li? Non li sopporto, a nessuno dei due. Se i figli sono così, non oso immaginare i genitori!
- Ma si può sapere perchè ce l'hai così tanto con quel ragazzino? Che ti ha fatto?! Sai che già non sopporto per niente quell'Emjey o come si chiama, tu perchè non lo sopporti?
- A lui? Boh, lui non mi ha fatto niente, mi da fastidio così, tanto per.. E dato che di solito i minori prendono dai maggiori, Emjey sarà come quel cosino che viene in classe con me. Farà soffrire Laura, ne sono sicuro e giuro che se..
- Mi fai quasi paura! Però mi piace che tu ti prenda così cura di tua sorella. E puoi stare sicuro che la prima volta che la sfiora con un solo dito o che la farà soffrire, ci penserà tuo nonno. Fortuna che è lo sceriffo. Non vuoi mica che tua nipote soffra, vero? - Chiede poi Derek, allo sceriffo.
- Certamente, farò di tutto e farò in modo che gli passi la voglia di sfiorare o trattare male la mia nipotina. - Risponde lui.
- Veramente l'ha già toccata! - Dice Thomas senza pensarci su due volte, ma dopo, si pente subito e si mette una mano davanti alla bocca.

Il nonno è 
impallidito e Derek gesticola contro il figlio:
 
- Che.. cos..? E'? Quand'è che la toccata e che intendi esattamente per toccata?
- Non lo so, papà, ok? Me l ha detto suo fratello. Ma magari mentiva.
- Sicuramente mentiva. - Dice Stiles spuntando all'improvviso.
- Conosco mia figlia, ce lo direbbe. E Derek, smettila! - Lo dice con tono di rimprovero.
- Di fare che? - Chiede perplesso. 
- Di dargli corda.. - Risponde Stiles, indicando il figlio. 
- E tu anche! Tua sorella sa, quando è ora di fermarsi.
- Io lo so, papà lo sa, tu lo sai, anche Laura lo sa, perfino il nonno lo sa, ma non sono sicuro per niente che sia quello li a saperlo.
- Ragazzi, ok, calmatevi un attimo tutti quanti e fate un respiro profondo. In meno di 5 minuti, mi avete già mandato in ebollizione il cervello e per un vecchio della mia età, non è una cosa buona. - Ordina lo sceriffo. Derek, Stiles e Thomas lo fanno senza pensarci su due volte.
- Bene.. - prosegue lo sceriffo - Or....
 
Le parole di nonno Stilinski, vengono stroncate sul nascere da un forte rumore di tacchi. E' la loro bambina, che sta scendendo giù per le scale. Tutti e quattro gli uomini presenti in casa, si dirigono in soggiorno dove la vedono avanzare sorridente verso di loro con un colorito rossastro tra le guance. Un misto tra un po' di fard, agitazione ed emozione. Indossa un bellissimo vestito bianco e nero. Lo scollo a cuore è bianco, ed è subito seguito da una grossa cintura che richiama i colori sia dell'oro che dell'argento e il resto del vestito è nero e scende morbido su quel esile corpicino di chi sta diventando una donna.

Laura, pesa al massimo 42, ma quel vestito, sembre sia fatto apposta per lei. Un filo di trucco, orecchini di perla, una collana d'argento e un braccialetto in oro biaco, tenuto sul polso sinistro dove, posizionate in bella vista ci sono tre lettere.


D - S - T . Derek, Stiles e Thomas. Le ragioni della vita sua! Capelli, lunghissimi, che di solito porta lisci, per quest'occasione sono boccolati, tirati all'indietro da una cipolla cotonata e il resto li lascia cadere morbidi sulla spalla destra.

Derek e Stiles, in questo momento, guardano estasiati la loro bambina. Quant'è cresciuta. Più il tempo passa e più, hanno paura di perderla. Non sanno però, che non la perderanno mai. Thomas e il nonno sorridono all'unisono.
- Wooow, sorellina. Sei uno schianto! 
- Grazie fratello, anche tu lo sei.
- Sei bellissima, amore mio. - Dice Stiles, orgoglioso della sua bambina.
- La più bella in assoluto. - Continua Derek.
- Si, è proprio vero. La mia nipotina, quant'è cresciuta. Vieni qui ad abbracciare il tuo vecchio!!
- Vieni anche tu amore. - Dice ancora, Jonh, facendo segno a Thomas di raggiungerli.

Stiles, si affretta a prendere la macchina fotografica che era appoggiata sul tavolino della sala e immortala per sempre, quel momento. Un nonno che abbraccia i suoi due nipotini, orgoglioso di loro. 
Una volta liberi, Laura inizia a fare le sue raccomandazioni alla famiglia, proprio mentre il campanello di casa Hale-Stilinski, suona un altra volta, rivelando un Isaac bellissimo, Scott, ancora più bello di suo marito, Nataly, paragonabile ad una principessa nel suo vestito bianco e beige e un Matias, vestito praticamente uguale a Thomas. Dopo i saluti e gli abbracci, Laura, finalmente, puo' iniziare il suo discorso.
- Allora ragazzi..
- Umh, eccola che inizia ! - Dice Thomas. - Derek e Stiles sorridono, ma Laura, non ci da peso e continua il suo discorso.
- Mi raccomando. Comportiamoci nel migliore dei modi e voi tre sopratutto, per favore e per tre, intendo proprio te, zio Scott, evitate battute inutili. Nonno, se lo fanno, ti do il permesso di tirare loro dei calci sotto al tavolo o pizzicarli o fa quel che vuoi, basta che li fai smettere per favore. Il nonno ride e poi Stiles aggiunge ironico:
- Va bene grande capo, faremo i bravi.
- Papà, sono seria! Perchè non lo capite. E' importante. E se non gli piaccio? Mi hanno visto una volta sola e magari, oggi cambiano idea sul mio conto.
- Beh, tieni presente che nemmeno lui ci piace, quindi.. ad ogni modo, nessun essere sulla terra, ti rifiuterebbe come nuora.
- Stilessssssssss. - Strilla Derek visibilmente, agitato. Stiles e Thomas sobbalzano spaventati.
- Papà, datti una calmata che sennò ti viene un infarto! - Dice tra le risate Thomas, facendo ridere tutti gli altri, fuorché Derek che è ancora serio e scruta il marito. Stiles, gli tira una gomitata per farlo riprendere.
- Smettila di guardarmi così! Mi metti in soggezione quando lo fai. Si può sapere che t'è preso? Nessuna persona normale, su questo mondo, si mette a gridare in questo modo senza motivo. 
- Come che m'è preso?! Hai appena promesso in sposa, nostra figlia a quell'idiota.
- Perchè tu puoi dirlo che è idiota e io no? - Chiede quasi arrabbiato, Thomas.
- Beh, perchè si. Io sono grande.

"E adesso che cavolo centra?!" 

 
- E poi scusa è, toglimi una curiosità! Quand'è che avrei promesso nostra figlia, in sposa a quello li? - Chiede Stiles.
- Come quando? Due secondi fa. Hai pronunciato la parola nuora.
- Magari era generico, Derek? Prima o poi nostra figlia si dovrà sposare, questo qui lo sai, vero Derek? - Strilla esasperato, Stiles. Certe volte, suo marito è così scemo. Ma scemo tanto!
- Beh, sicuramente poi e comunque, la prossima volta parli bene se non vuoi che i tuoi figli, crescano senza un padre.
- Ma cosa stai dicendo? - Chiede frustrato, Stiles.
 
Laura, Thomas, Nataly, Matias, Scott, Isaac, mentre Jonh, è in cucina a bere dell'acqua, si godono il teatrino che stanno mettendo su quei due e ne ridono divertiti.
- Quello che ho detto. Che ha detto nostro figlio, anzi!
- Scusa, cos'è che avrei detto io? - Chiede Thomas, sentitosi chiamato in causa.
- Si, Derek, cos'è che avrebbe detto?! Hai preso una botta in testa, per caso?!
- Si papà, cos'è che avrebbe detto Tho?
- Ma voi state tutti fuori di testa stasera!? Ha detto che mi viene un infarto. Se mi viene un infarto, muoio.

A questa affermazione, marito e figli scoppiano a ridere.

- Derek, ti spiego una cosa che forse ti sei dimenticato. Tuo marito, che sarei io, è un dottore.
- Il migliore di tutta Beacon Hills - Aggiungono in coro e decisi più che mai, i due fratelli.
- Giusto amori miei, grazie. Tornando a noi, caro il mio maritino. Se ti venisse un infarto, in questo momento saprei come curarti.
 
Laura venne distratta da un messaggio. Era Emjey che l'avvisava che era a meno di due minuti da casa sua.
- Zitti tutti, stanno arrivando. Nonnoooo, esci di li ! Stanno arrivando. Due minuti e sono tutti qui. Shh. Calmatevi e, oddio è tutto così fuori posto.
- Ma se è tutto pronto. - Fa notare Thomas.
- Stai zitto nano, oddio ho i capelli in disordine. Perchè non mi avete detto che ho i capelli in disordine. - Strilla Laura, mentre sua cugina prova a rassicurarla.
- Stai zitta tu! Papà, mi sa che è Laura che sta venendo un infarto adesso.

Fu un attimo. Il campanello suona e in casa, cala il silenzio. Eccoli li. Gli ospiti d'onore, sono arrivati.

Piccolo spazio autrice:

Salve a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! <3 Ringrazio infinitamente a:
- PandoraPam01
- MissHoech.

Per le splendide recensioni! <3

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Capitolo 11
*** 13 a tavola. ***


- 13 a tavola.

Se c'è una cosa che Stiles tiene più di tutte, dopo i suoi amatissimi figli e il suo bellissimo marito ovviamente, è la perfezione e la pulizia in cui deve essere sempre la loro casa. E' quasi un ossessione. E' proprio lui, infatti che al suono del campanello, si precipita alla porta per fare entrare gli invitati con sua figlia a seguito che è pronta ad accoglierli con un sorriso grande quanto una casa. Un sorriso che va da orecchio a orecchio. Quando Stiles, è già con la mano sulla maniglia, Derek ferma la figlia e di conseguenza, anche lui si mette in ascolto.
- Hei, niente effusioni davanti a noi, sono stato chiaro? Anzi niente effusioni punto e basta. - Dice Derek a Laura con un tono di voce che non ammette repliche.
- Ricevuto.
- Prendi esempio. - Dice serio Scott, a sua figlia.
- Papà, dammi tregua almeno alla Vigilia di Natale. - Sbotta Nataly.
- Ti faccio vedere io a te, dammi tregua. 
- Scott: sta zitto. - Ordina Isaac. Suo marito, è il solito geloso.
- Ora posso aprire? Siete tutti pronti? Sorridete per favore. - Adesso è Stiles a fare le raccomandazioni al resto della famiglia.
- Salve a tutti, accomodatevi pure. - Dice Laura accogliendo gli ospiti in casa. 

Stiles, si scansa di qualche centimetro per farli entrare e anche lui sorride. Dopo qualche saluto qui e là, arrivano le presentazioni ufficiali che tocca fare alla povera Laura. Non sa dire se al momento, è più emozionata o imbarazzata, ma sa che tocca a lei, quindi, inconsciamente si da il comando e inizia a parlare:
- Allora, signori Smith, questi qui sono i miei papà, Stiles e Derek e lui è mio fratello Thomas che va in classe con Markus. Lui, è mio zio Scott e lui, mio zio Isaac. Lei, è mia cugina Nataly, figlia dei miei zii e lui è Matias, il fratello di Nataly, di conseguenza è anche il figlio dei miei zii e mio cugino. E questo qui, è il nostro amatissimo nonnino. Il padre di mio papà Stiles. Lo sceriffo di Beacon Hills! - Dice Laura, orgogliosa della sua bellissima famiglia.

I più piccoli, si guardano storto e si salutano a malapena con un cenno del capo. Laura ed Emjey un po' in disparte, si gustano la scena dei loro genitori che finalmente si conoscono. Sembrano andare d'accordo per il momento. 
- Posso sapere, come mai la mia ragazza mi ha salutato come fossi un amico qualunque? - Chiede Emjey, con un sorriso quasi malizioso in volto.
- Mio padre - Dice Laura, indicando Derek. 
- Mi ha chiesto niente effusioni davanti a loro e lo ha fatto con un tono di voce, che non ammette repliche. Quindi ti chiedo scusa se non voglio fare arrabbiare i miei, alla vigilia di Natale.
- E va bene, ma magari dopo cena, riusciamo a svignarcela in camera tua per un po' di coccole in privato, che dici?! Ah, e tanto perchè tu lo sappia... Questo vestito, ti sta meravigliosamente bene. Sei la bellezza fatta in persona amore!
- Grazie, anche tu stai molto bene.

I sei genitori e nonno compreso, stanno chiacchierando tranquillamente tra di loro con dell'aperitivo tra le mani. Matias, è imbronciato. Non gradisce la compagnia di Markus. Non solo Thomas, è stato preso di mira, ma anche lui, ma pur di non darglielo a vedere, sorride felice e sta attacato come le cozze a Scott. Giusto da far vedere che la sua vita, è perfetta così com'è. Thomas, non essendo molto alto, sembra sia sia incollato alla gambe di Derek e di tanto in tanto, prende la mano di Stiles, quasi a far capire a quel mocciosetto di Markus che quelli li, sono i suoi genitori. I suoi papà e nessuno mai gli e li porterà via.
- Non ci stanno nemmeno guardando, posso darti almeno un bacio sulla guancia?
- Certo che puoi. - Risponde Laura sorridendo e tenendo la mano del suo ragazzo.

Ma se è vero che l'amore è cieco, è anche vero che gli occhi di tuo padre, proprio no*.

E' Derek infatti che si schiarisce la voce richiamando l'attenzione dei due ragazzi, che subito si scansano. Scott ed Isaac, ridacchiano divertiti. Matias sorride, Thomas ghigna con fare felice e Nataly, dalla parte di sua cugina, gira gli occhi infastidita. Suo zio e suo padre, sono una cosa assurda! La signora e il signor Smith, invece, sembrano non essersi accorti di nulla, al contrario di Stiles, che oltre a sapere cos'ha suo marito, sa anche cos'ha suo figlio.
- Tutto bene? - Chiede infatti, Stiles a Derek.
- Si si, tutto ok. Avevo solo un po' la gola secca.
- Scusate un attimo, io vado a controllare una cosa in cucina, Thomas, vieni un attimo con me per favore. 
- Arrivo subito papà. - Thomas, tutto sorridente, lascia le gambe di Derek e corre da Stiles.

Una volta arrivati in cucina, Stiles chiude la porta dietro di se e mentre controlla qualcosa, inizia a parlare con il figlio.

- Sai, amore, quando io e tuo padre ci siamo messi insieme 18 anni fa, ci siamo giurati che ci saremo sempre detti tutto, ma a volte, capita che papà si dimentichi del nostro piccolo patto, ma io so sempre quando mente o nasconde qualcosa, anche per Laura è la stessa cosa e anche con te. So, che stai nascondendo qualcosa che ti lega a quel Markus o come si chiama.
- Ma papà, io.. - Inizia Thomas a testa bassa e un po' triste

Stiles, adesso si è seduto su una delle tante sedie della cucina e sta facendo segno al figlio di sedersi tra le sue gambe. Una volta che ce l'ha in braccio, gli da un bacio tra i capelli e ricomincia a parlare.
- Mi vuoi dire perchè tu e quello li non andate d'accordo?!
- E' perfido, mi ha maltrattato per non so quanto tempo. Mi prendeva in giro perchè non ho una famiglia. Anche quando ho portato la vostra foto e ho detto che eravate i miei papà, mi ha umiliato davanti a tutta la classe. Ha detto che anche voi, mi manderete via e che finirete per odiarmi perchè tanto, avete già una figlia. Io adesso me ne frego di quello che dice, ma sono arrabbiato, vorrei riuscire a fargli del male proprio quanto lui ne ha fatto a me. - Spiega Thomas stretto tra le braccia di suo padre.
- Ma cosa dici, amore?! Non abbassarti mai a livelli del genere. Tu, sei più superiore di tutto questo! E non voglio mai più sentirti dire che vuoi far del male a qualcuno, ci siamo capiti?! - Risponde Stiles con un tono dolce, ma duro allo stesso tempo. Vuol far capire a suo figlio che ha detto una cosa che non doveva dire. 
- Ma se lo merita. Se nessuno deve far male a nessuno, perchè lui, lo ha fatto a me e perchè io non mi posso difendere? - Chiede Thomas, serio più che mai.
- Difendere, è un conto. Puoi difenderti parlando, ma non alzare mai un dito su nessuno perchè poi dalla ragione passi al torto. Ok?
- Ma papà io volevo fargli male a parole. Io sono Thomas Hale-Stilinski! Non mi chiamo di certo Markus Smith. Anche volendo, non ne sarei capace. Lui è più forte di me. - Dice con un tono un po' triste.
- Di questo, ne dubito. Lui sarà forte fisicamente, ma tu amore, tu sei forte qui.. - Dice Stiles, mettendo una mano sul cuore di suo figlio che dopo questo gesto, si getta con tutta la forza che ha, sul collo del suo papà.
- Papà? - Lo chiama Thomas, stretto ancora tra le forti braccia di suo padre.
- Dimmi, amore.
- Noi siamo una famiglia, vero? Non mi abbandonerete anche voi come ha detto Markus, vero? Non mi odierete, non mi farete soffrire, vero, papà? - Il tono e' triste e Stiles teme che di li a poco, suo figlio scoppi a piangere. Tutta colpa di quel bambino.
- Amore mio. Tu e tua sorella, per me e papà, siete la miglior cosa che ci sia mai successa in tutta la vita. Nemmeno il nostro amore, è più forte di quello che proviamo per voi. Voi, siete i nostri figli. Tu sei mio figlio e anche di papà. Sai dirmi, quando la tua insegnante fa l'appello, come ti chiama?
- Thomas-Hale-Stilinski! - Dice orgoglioso di quello che adesso, è il suo cognome.
- E nella cassetta delle lettere, e nel citofono che nomi ci sono? E Laura che lettere ha, nel braccialetto che indossa giorno e notte nel polso sinistro?
- Piano papà, una domanda per volta! Allora, andiamo per gradi. Nella cassetta delle lettere, così come nel citofono ci sono i nostri nomi, Stiles Stilinski, Derek Hale, Laura-Hale-Stilinski e Thomas-Hale-Stilinski. E Laura, nel braccialetto ha le nostre tre lettere. D-S-T.
- Bravo il mio ometto. E sai cosa significa questo?
- Significa che io sono vostro figlio e che quello li la fuori è un idiota?! - Chiede ironico Thomas, giusto perchè dire idiota di quello li, gli piace da morire. Anche se sa che ai suoi papà, questa cosa non piace.
- Significa che siamo una famiglia e si, sei nostro figlio e proprio per questo, smettila subito di dire parolacce, piccolo furfante. - Detto questo Stiles, afferra con le mani la vita del figlio e inizia a fargli il solletico, facendo ridere di gusto quel bambino che ha sofferto per forse troppo tempo e che adesso è suo figlio. Ride e Stiles ne è felice.
- Ma papà, è vero. Quello li è idiota e idiota non è una parolaccia.
Stiles rimane sorpreso dalla risposta che Thomas gli ha appena dato e cerca di riprenderlo come può anche se ride sotto i baffi.
- Se non vuoi che lo dico, perchè mentre mi sgridi ridi sotto i baffi papà? - Chiede giustamente Thomas, scoppiando a ridere e facendo ridere anche Stiles.
- Rido perchè mi vien da ridere, ma non si dicono queste cose. Adesso, da un bacio a papà tuo e filiamo di la. Su.

Dopo quello che a Derek parve un tempo interminabile il marito e il figlio fanno ritorno in salotto facendolo sorridere.
- Eccovi. - Dice nonno Stilinski sorridendo.
- Finalmente! - Dice Matias, andando da Thomas.
- Si. Scusate se ci abbiamo messo tanto, comunque di la è tutto pronto. Ci vogliamo accomodare per la cena? - Chiede Stiles.
- Sto morendo di fame, zio. - Dice Nataly.
- Come non avere fame, con un cuoco così. - Gli da ragione, Matias.
- Oh, figliolo! Sono 2 settimane che non aspettavo altro ormai. La tua cucina! Quella che non sia un tutt'uno di verdure o roba praticamente impossibile da ingerire per chiunque, perfino per i tuoi figli.
- Papà, forse non ti è ancora chiaro che anche se adesso sono sposato e ho due bellissimi figli, io verrò ogni giorno a casa tua a portarti del cibo decente, perchè sennò tu, ti imbottiresti di cibo spazzatura che farà fare scintille al tuo povero cuore. Non voglio che i miei figli, non abbiamo a fianco il loro nonno. - Dice Stiles con un sorriso a trenta due denti in volto. 

Nel frattempo, si sono diretti in cucina, dove la famiglia Smith rimane incantata dalla bellezza di quella cucina, forse ancora più bella del resto della casa. I mobili sono tutti in legno, come quel tavolo, di cui la signora Smith, si è appena innamorata. Una tovaglia rossa, messa solo per l'occasione e dei piatti bianchi con delle decorazioni in oro. Sui piatti, c'è posto sopra un cartoncino, bianco e oro anche quello, dove dentro c'è il menù che la famiglia Hale-Stilinski, ha scelto per quella vigilia di Natale.

Una volta chiesto alla figlia, se i genitori di Emjey avrebbero mangiato di tutto e aver ricevuto una risposta positiva, a Stiles fu subito facile mettere giù il menù perfetto in meno di due minuti.

La cena offriva:

Antipasti: - Affettati di ogni genere. Tartine con uova di lompo, tartine al salmone, frittate di ogni tipo.
Primo: - Spaghetti allo scoglio.
Secondo: - Agnello.
Contorno: - Insalata verde e rossa con patatine fritte.
Dolce: Pandoro e spumante.

La signora Smith, sorride. Sembra che quell'uomo, l'abbia capita anche solo da una foto che le ha mostrato giorni prima la figlia. Stiles non lo sapeva, ma ha preparato esattamente tutti i piatti preferiti della signora Smith.
- Signor Stilinski, ma come ha fatto a saperlo? Sono i miei piatti preferiti, questi qui. - Stiles sorride e sta per parlare, ma il padre, risponde per lui.
- Oh, aspetti di assaggiare. Sarà una prelibatezza! - Lo vanta, Jonh.
- Vede, signora Smith, mio papà, oltre ad essere il dottore migliore del mondo, è anche un cuoco eccezionale. Nonno ha ragione. Aspetti di assaggiare! - Dice Laura orgogliosa di lui.

Adesso sono a tavola e Stiles, ha già servito l'antipasto e tutti se lo stanno gustando. Tutti i presenti, una volta terminata la prima portata, fanno immensi complimenti al cuoco speciale.
- E lei, Derek?! Che lavoro fa?! - Chiede curioso, papà Smith.
- E' l'avvocato migliore di tutta Beacon Hills. - Risponde Thomas, al posto di suo padre.
- Grazie amore, ma non è così. Sono solo un avvocato.
- Il migliore. - Aggiunge sorridente Laura, insieme a Thomas.

Derek e Stiles, si guardano per un nano secondo e poi, posano lo sguardo sui loro figli e sorridono.
Sono così orgogliosi di loro.
- Thomas, hai risolto poi, per la nota che hai preso il giorno prima della chiusura? E tu, Matias? - Inventa Markus, con l'intendo di crear danno ai due ragazzi.
- Di che cavolo stai parlando? - Strilla Matias.
- Ma ti credi tanto divertente? Sei solo un bambino. - Strilla Thomas.

Sta per continuare Thomas, anche Matias! Stanno per dire altro ma Isaac, ha zittito il figlio con un solo sguardo, consapevole che non aveva preso nessuna note e Derek, che al fianco del suo bambino, sembra aver capito tutto finalmente. Era sempre l'ultimo, in quella casa a capire o scoprire le cose, ma adesso sa, sa che il figlio, è stato maltrattato per chissà quanto tempo da quel Markus e gli sta stringendo la mano, per farlo calmare. Non parla, ma nel suo silenzio gli sta dicendo di mantenere la calma perchè sanno che il finto biondino, mente. Stiles, stufo di vedere il figlio così amareggiato, decide di intervenire.
- Non ha risolto niente, perchè lui non ha preso nessuna nota, vero, amore? 
- Certo papà.
- Se per questo, nemmeno mio figlio. Amore, se devi dirci qualcosa, questo è il momento. - Dice Scott.
- Scott, lo sai che ce lo direbbe!
- Appunto. Ma voglio che lo dica a lui! Io so, che non ha preso nessuna nota.
- Non ho preso nessuna nota, infatti. - Dice Matias. E' veramente stufo del comportamento di Markus.
- Markus, per quale motivo dici cose che non sono vere? - Lo riprendono i genitori. Sembra che non sappiano del comportamento del figlio.
- Non ha importanza signora, sono ragazzi. - Spiega Derek alla signora Smith che in questo momento, sembra vergognarsi del figlio.
- Sono mortificata. 
- Non deve. Davvero, è tutto apposto. - Continua Stiles.
- Dimentichi ciò che è successo. - La rassicura, Isaac.
- Cose che capitano. - Dice Scott.

Dove un breve attimo di imbarazzo la cena, riprende il suo svolgimento in modo tranquillo e pacato.

- Emjey, tu per me sei importante, davvero, ma se tuo fratello, continua a dire cose che non sono vere sul conto di mio fratello, continua ad offenderlo o anche solo a parlargli con quel tono, ti giuro sulla cosa più cara che ho al mondo, che sono loro tre, i miei papà e MIO FRATELLO, che sarai tu a rimetterci. Nessuno e dico nessuno, lo deve più far soffrire. Mi ha detto tutto quello che il tuo gli fa. E' una persona, non è un pupazzo. - Dice Laura, al suo ragazzo cercando di non farsi sentire.
- Mi dispiace. - Sussurra Emjey a Laura.
- Non è sufficiente. Fai in modo che smetta, se non vuoi perdermi, per sempre. - Dice seria più che mai. Emjey la guarda perplesso e lei, prosegue:
- Non guardarmi così perchè se qualcuno, in questo momento mi chiederebbe di scegliere tra te e mio fratello, la scelta sarebbe facilissima.
- Cosa centro io, adesso si può sapere? Per loro, dobbiamo litigare noi?
- No, Emjey. Questo qui, non è un litigio. E' un avvertimento! Il primo ed anche l'ultimo.
- Va bene. Farò in modo che la finisca, una volta per tutte.
- Bene.

Il secondo, è già finito nello stomaco di tutti che sembrano già sazi. E' davvero tutto buonissimo. Di tanto in tanto, Emjey nota che il fratello stuzzica Thomas e quando è anche Laura a notarlo, gli tira dei calci sotto al tavolo cercando di fargli capire che è ora di smettere. Non che a lui interessi qualcosa. Lo fa solo perchè la sua ragazza sembrava piuttosto seria. Thomas stava mangiando tranquillamente, quando il calcio che doveva essere per Markus, finisce a lui. Si fa rosso di rabbia e guarda male a Markus, che per una volta tanto, non centrava niente.
- Che cavolo vuoi? - Chiede brusco, Markus. Thomas, getta la forchetta sul piatto facendo un po' di rumore e gli risponde.
- Primo: che mi parli come si deve. Seconda cosa: gradirei sapere per quale motivo, mi hai tirato un calcio, dal momento in cui non ti ho fatto niente e sopratutto, già che ci siamo, vorrei sapere perchè ce l'hai con me, da quel giorno che ti sei trasferito in questa città e hai iniziato a rovinare la mia vita. - Dice con rabbia, Thomas. Aveva avvisato a suo padre, il giorno dopo il suo trasferimento: non so quanto resisterò.
- Se per questo, anche io vorrei sapere perchè hai deciso di rovinare la mia. - Dice con rabbia, Matias.
- Ok, perchè non vi date una calmata tutti e tre e ci mettete una pietra sopra? E' Natale. Seppellite l'ascia di guerra e ricominciate da capo. - Suggerisce Stiles.
- Per me va bene. A questo punto, colgo l'occasione per scusarmi con tutti e due. Il mio, era solo un modo per attirare attenzione! Mi sentivo solo ed ero convinto che facendo così, sarei stato in grado di farmi degli amici e invece, non è stato così. - Dice pentito, Markus.

Alla fine, Matias e Thomas, hanno deciso di perdonarlo. Il resto del tempo, passa tra risate e qualche domanda qua e la. Thomas si alza da tavolo, forse per andare in bagno, quando all'improvviso, si trova ad afferrare con una mano e con una forza che non credeva di poter avere, il braccio di suo papà Stiles.
- Papàà?! - Lo chiama visibilmente terrorizzato.
- Che cos'è questo qui?! - Chiede indicando il sangue che è improvvisamente uscito dal suo naso e che adesso, è anche nella sua mano che ha iniziato a tremare, forse fin troppo velocemente. Thomas, fin da quando ha memoria, ha sempre avuto paura del sangue.
- Oh, ok, amore. Sta calmo, non è nulla! E' solo un pò di sangue che esce dal naso. Capita ogni tanto, sai? Tira indietro la testa. Sta calmo, tranquillo. Shhh. - Cantilena Stiles tenendo strette due dita sul naso di suo figlio, mentre se lo trascina con se in bagno. Una volta arrivati in bagno, Thomas continua a muoversi. E' completamente agitato.
- Papààà, fallo smettere. La camicia. Mi si sporca la camicia! Fallo smettere papà, è brutto tutto questo coso che esce dal naso.
- Thomas, se stai fermo un attimo riesco anche a fermare l'emorragia e la tua camicia, resterà pulita.
- Ma ho paura. Non mi piace il sangue, mi ricorda brutte cose. - Dice visibilmente triste.
- Shh. Dimenticale amore, dimenticatele tutte. Adesso c'è papà, qui con te.

Nel frattempo, Stiles ha fermato l'emorragia e dopo aver sciacquato il viso al figlio, ha afferrato la sua mano e stanno per tornare in cucina quando Thomas, lo ferma per ringraziarlo e dirgli quanto lo voglia bene. Stiles, a quelle parole non può non sorridere, dare un grosso bacio sulla guancia del suo bambino e prenderlo sulle spalle per farlo ridere e tornare così da tutti gli altri.
- Hei cucciolino mio e solo mio, vieni qui da me! - Dice Laura allungando le braccia verso il padre. Una volta lasciate le braccia di papà Stiles, Thomas è già pronto a godersi le coccole che sua sorella gli sta facendo. Lo accarezza, bacia i suoi capelli e lo stringe forte forte a se, riempiendolo di baci. Come se non bastasse, anche Nataly, se lo sta coccolando.
- Il cucciolo di casa è.. - E' papà Smith a parlare sorridente.
- E' un coccolone. - Dice Laura.
- Il nostro coccolone. - Aggiunge Derek.
- Lo amiamo da morire, proprio quanto amiamo Laura - Prosegue Stiles.
- Sono i nipoti migliori del mondo. - Continua nonno Stilinski.
- Avete presente la felicità? Per me, per esempio, sono loro. I miei splendidi figli, il cretino di mio marito, il mio fratellone, l'uomo che mi ha fatto da padre e che amo come tale e i miei nipotini. - Dice Scott, osservandoli uno ad uno.
- Non potrei desiderare altro. - Dice Isaac.

Si, quella matta ma bellissima famiglia, è così. Parlano l'un per l'altro.

Tutti sorridono e sembrano felici, un po' meno Emjey che vede Thomas, come una minaccia.

E' da poco scoccata la mezzanotte, in casa Hale-Stilinski e tutti i presenti si scambiano gli auguri. Anche Thomas, Matias e Markus, stranamente. Ma è ovviamente Thomas che ha fatto il primo passo, allungandogli una mano quasi come a chiedergli una tregua. E' davvero stanco e ormai, le sue parole sono solo acqua di tempesta che scivola veloce su un impermeabile. Dopo qualche brindisi, altre risate, altre chiacchiere, sono già le due e mezza di notte ed è arrivata l'ora di salutarsi.

I due piccioncini, non hanno avuto modo di stare un po' da soli per l'immensa felicità di Derek e Stiles che continuano a non vedere di buon occhio, la relazione, sempre se così si può chiamare a quell'età, che la loro figlia, ha con quel ragazzo e tanto per la felicità di Laura, nemmeno Thomas è d'accordo della relazione tra i due. Specie, per via del fratello Markus. Anche se adesso, non ha più paura di quello li, teme il peggio per la sorella. Stiles e Derek accompagnano alla macchina i genitori di Emjey e Markus, mentre i figli rimangono in casa con il nonno e gli zii. Si salutano per un ultima volta con la promessa che rifaranno la cena quanto prima e ognuno di loro fa ritorno alle loro case. 

Salutato il nonno e gli zii, la famiglia Hale-Stilinski è finalmente rimasta sola. Dopo qualche battutaccia sul comportamento di tutti e altre risate, si è fatta davvero l'ora di andare a dormire, a riordinare casa, ci penseranno domani.
- Coccole e ninna nel lettone? - Dicono Stiles e Derek all'unisono, ricevendo un mega abbraccio da parte dei figli, che equivale ad un si come risposta, si dirigono tutti e quattro nella stanza dei genitori. Si scambiando il bacio della buonanotte e poco meno di un minuto di silenzio, Thomas inizia a parlare.
- Papini? E' stato il natale più bello della mia vita.
- Anche il mio. - Aggiunge Laura.

E per quella notte, si chiudono così, anche le ultime luci di casa Hale-Stilinski.
Shhh. Sogni d'oro e Buon Natale.
 
Piccolo spazio autrice:
 
 
Dire che è brutto questo capitolo, è dire poco.

Piccole avvertenze:

IL TITOLO, PUO' SEMBRARE QUELLO DEL SEGUENTE FILM: http://it.wikipedia.org/wiki/Agatha_Christie:_13_a_tavola
Ma non ha niente a che vedere! Ho messo il link, per sicurezza. 
Il titolo, è così perchè effetivamente: a tavola, i nostri protagonisti erano proprio 13.

*quando ho scritto che l'amore e cieco ma papà derek proprio no, è perchè un po' di tempo fa avevo visto in giro chissà dove, una frase del tipo: "non baciare mai la tua ragazza sotto casa sua. L'amore è cieco, ma suo padre no." 


Detto questo, mi sembra che non ci sia altro! Grazie a tutti e a risentirci al prossimo capitolo.
 

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Capitolo 12
*** Il giorno dopo Natale. ***


- Il giorno dopo Natale.
 
E' la mattina di Natale in casa Hale-Stilinski e per una volta, il silenzio regna sovrano. Laura e Thomas ancora ronfano pesantemente e tra poco meno di mezz'ora, Stiles o Derek andranno a svegliarli per poter andare tutti insieme da Scott e da Isaac. Il primo a svegliarsi, è Stiles. E' stanco ed è intontito e sicuramente si sta chiedendo per quale caspita di motivo, siano portati a dormire male la notte. Suo figlio gli sta dormendo spalmato addosso e rannicchiato su se stesso. Laura, invece, nascondeva il suo tenero viso nel collo di Derek che stringeva la mano a Thomas e con un braccio circonda la vita di Stiles. Di sicuro, non si erano addormentati così.

Si svegliarono così, ma si addormentarono nella maniera più differente possibile.

Inizialmente, si addormentarono come tutte le normalissime famiglie dell'intera popolazione mondiale. I due genitori dai lati del letto e i figli, in mezzo. In questo caso, Laura abbracciata a Stiles e Thomas abbracciato a Derek. Come, nella notte abbiamo cambiato radicalmente posizione, non lo sa. Complice la confusione e la stanchezza, Stiles è prossimo ad addormentarsi di nuovo ma quando vede che l'orologio segnava che mancava poco più di un ora a mezzogiorno, si impone di svegliarsi.

L'appuntamento con quello che da sempre considera suo fratello, è stato fissato appunto per mezzogiorno e un quarto, per cui, si arma di coraggio e sbadigliando piano, per non svegliare i suoi cuccioli, li guarda un ultima volta, sorride teneramente e dopo aver scostato con dolcezza a Thomas, si alza dal letto nell'esatto momento che lo fa anche Derek e di soprassalto. Il suo primo pensiero, è la sua cucciola. Una volta assicuratosi che sta bene, può concentrasi a guardare gli occhi color caramello e rassicuranti di suo marito.
- Hei Der! Che succede? - Chiede in un sussurro, Stiles, sorridendogli dolcemente.
- Vieni qui, Stiles! Abbracciami. - Sussurra Derek, allungando le braccia verso il suo viso e con un muso lungo. 

Stiles sorride. Fa il giro del letto, si mette in un angolo e una volta che gli ha gettato le braccia al collo, stringendolo possessivamente a se, prova a calmarlo. Con una mano gli accarezza la schiena e con l'altra i capelli.
- Shh! Sta calmo, Der! E' tutto apposto. Hai fatto un brutto sogno?
- Bruttissimo.
- Me lo vuoi raccontare?
- Ho sognato che ti baciavi con un altro. - Racconta Derek con disgusto e un pizzico di rabbia nella voce, baciandolo con forza subito dopo.
- Mh, interessante! Com'era questo qui? - Chiede in un ghigno, Stiles.
- Non ti deve interessare. - Dice brusco, Derek, pizzicandogli i fianchi. 
- Ahu!! Così impari a baciarmi prima che mi sono lavato i denti. - Lo riprende, Stiles. Ogni volta, è sempre la stessa storia!
- La finisci con questa storia? Me la tiri avanti da vent'anni e da vent'anni te lo dico: non me ne frega un accidente se ti sei lavato i denti, oppure no. Quando ho voglia di baciarti, ti bacio e fine del discorso. - Lo riprende, Derek. Ogni volta, è sempre la stessa storia!
- Scemo! - Dice felice e divertito, Stiles, dandogli un bacio veloce e correndo sotto la doccia. 

Derek scende al piano di sotto e prepara due tazze enormi di caffè, per se e per il marito che è appena entrato in cucina. Si scambiano l'ennesimo bacio, bevono il loro caffè, Derek va a farsi una doccia, Stiles si veste nel bagno adiacente alla loro camera e mentre aspetta che suo marito esca dall'altro bagno, mette un po' apposto la cucina. Dalla notte scorsa, era rimasto poco e niente da fare, ma lui, maniaco dell'ordine quale è, si mette all'opera e finisce esattamente alle undici e mezza del mattino. Adesso, è decisamente arrivata l'ora di svegliare Laura e Thomas.

Il risveglio, fu traumatico. Thomas, si trascinava su se stesso e Laura, ha rischiato di cadere sui suoi stessi passi all'incirca dieci volte, per quanto sonno avevano, ma alla fine si sono lavati, vestiti e sono arrivati a casa degli zii. Passarono il Natale a mangiare e mangiare e mangiare a ancora mangiare e ad ingozzarsi di schifezze fino a sera.

Inevitabilmente, il giorno dopo Natale, fu un disastro.

Erano le tre del mattino in casa e Laura, non aveva ancora chiuso occhio. Aveva la nausea ed un peso nello stomaco. Si sentiva male e nonostante fuori ci fossero pochi gradi, lei, sudava. Era sudore freddo e si sentiva la febbre. Scende in cucina e si fa un thè caldo, nella speranza di fermare i suoi malessere e torna a chiudere gli occhi e a rannicchiarsi sotto le coperte, beandosi del calore che esse emanavano. Ma di dormire, non c'era verso. Lo stomaco le faceva sempre più male e quindi, a mali estremi, estremi rimedi. Approfitta di essere la figlia di un dottore, entra nella camera dei suoi genitori che dormivano beati, si inginocchia su se stessa, dal lato di Stiles e inizia a scuoterlo per le spalle.
- Papààà. - Sussurra dolcemente, Laura. Stiles, apre gli occhi in un secondo. Infondo, è stata la sua bambina a chiamarlo.
- Amore mio, che succede?! - Chiede in apprensione Stiles, stringendo la mano di Laura e guardando l'orologio.
- Non mi sento bene, papà. - Risponde in un filo di voce, Laura. In viso, bianca cadaverica. Stiles si alza, si siede, accende la lucina che gli stava di fianco e inizia ad esaminarla. 
- Sei pallida! Che cosa ti senti?
- Ho un peso nello stomaco e ho la nausea. Ho provato con un thè caldo, ma non ha funzionato. Che devo fare, Doc?
- Hai mangiato qualcosa con il the? Qualche fetta, qualche biscotto?
- Ti dico che ho mal di stomaco e vuoi che mi metta a mangiare?
- Beh, devi farlo Laura. Devo darti una medicina che va assunta a stomaco pieno.
- Ma ho preso il thè.
- Non è sufficente! Fila di sotto amore. Mangia qualcosa! Anche poco, non importa. Io vado un attimo in bagno e arrivo subito.

Laura sbuffa ma segue comunque l'ordine di suo padre. Stiles sorride, va in bagno e poi, va dalla sua cucciola che a fatica, sta mandando giù un biscotto preso a caso da uno dei tanti pacchi nella credenza. La vede masticare ma bloccarsi subito dopo e in viso divenire sempre più bianca. La vede deglutire a fatica e tenersi una mano sulla bocca. Stiles, capisce che la corsa al bagno, è vicina.
- Vieni qui cucciola, andiamo in bagno. - Dice teneramente Stiles, mettendogli le mani sulle spalle a aiutandola ad alzarsi. Laura annuisce con poca convizione e si fa trascinare in bagno da suo padre. Fu un attimo. La testa prese a girare e il wc era così terribilmente vicino che non resistette più. Si tolse la mano di bocca, si inginocchiò su se stessa e si svuotò lo stomaco.
Stiles, si inginocchiò con lei e tenendogli la testa, gli scostava i capelli dal viso.
- Shh! Tranquilla amore mio. Sputa fuori tutto che tra poco starai meglio.
- Oddio! - Borbotta a fatica Laura, cinque minuti dopo, con un braccio che andava a tenersi la fronte. Il respiro era pesante!
- Ancora? - Chiede Stiles.
- Non lo so. - Sussurra Laura.
- Ad ogni modo, è solo colpa tua. - Commenta subito dopo, alzandosi piano e prendendo il suo spazzolino.
- Mia? E cosa centro io?
- Uh..pecchemisfaishempremantare. - Farfuglia lei, mentre si lava i denti.
- Perchè mi fai sempre mangiare? - Chiede Stiles. Sa che sua figlia, ha detto così, ma vuole esserne sicuro.
- Si. - Dice Laura, un secondo prima di sciacquarsi la bocca con il colluttorio.
- Io, veramente, vi faccio mangiare solo cose salutari. Se tu e tuo fratello, insieme a tua cugina e tuo cugino mangiate solo schifezze, non è colpa mia.
- Ahah tenero papì papino.
- Come ti senti, nana?
- Meglio.
- Meglio poco o tanto quanto basta da evitare di farti prendere una medicina?
- Sei proprio un dottore! Meglio pà.. che ne so! Sei tu il dottore, mica io.
- Fila a letto dai! Dormi con noi. Appena ti senti di nuovo mal di stomaco, me lo dici che ti do qualcosa.

Quando Stiles e Laura tornano in camera, con loro c'è anche Thomas. E' già sdraiato e coperto fin sopra al collo con Derek che lo stringe forte a se e lo riempe di baci. Dal suo viso, Stiles capisce che neanche lui sta bene. Gli chiede cos'ha e dopo aver ricevuto un non lo so mi sento solo strano, per risposta, scuote la testa, ridacchia e subito dopo sua figlia, si mette a letto. Sorride a suo marito, stringe con dolcezza i suoi cuccioli e si addormenta poco dopo insieme a loro.

Si risveglia la mattina presto e si gode il caldo delle coperte, fino a quando anche Derek si sveglia e lo trascina al piano di sotto per un po' di coccole in privato. Laura e Thomas dormirono fino all'una e mezza del pomeriggio e loro si coccolarono fino all'una e mezza del pomeriggio. I figli, pranzarono con un thè, entrambi troppo pieni per mangiare qualcos'altro e si chiusero nella stanza di Laura, iniziando ad utilizzare i loro regali. Era l'ultimo computer di generazione appena uscito. Visto che Laura aveva recuperato tutti i brutti voti e dopo un brevissimo colloquio con gli insegnati di Thomas e aver scoperto che anche lui, se la cavava bene, Stiles e Derek, hanno deciso di regalarne uno a tutti e due. Laura il suo pc, Thomas il suo pc.

Per non parlare dei cellulari. Quelli, li usano già dalla Vigilia. Quello di Laura, si era ormai rotto e Thomas, non ne ha mai avuto uno. Nessuno dei due se l'aspettava ma scartando quel pacco che i genitori gli hanno messo tra le mani, hanno trovato un Galaxy s3. Thomas, non ci poteva credere. Si è aperto in un sorriso enorme e ha gettato le braccia al collo dei suoi papà. Laura, non fu da meno.

Erano già le 18:20 in casa e da più di mezz'ora, Thomas, era attaccato al camino. Derek era un attimo in bagno, Stiles in cucina e Laura era sul divano che guardava un film e gridava contro suo fratello.
- Thomas, levati. - Strilla Laura.
- Cosa vuoi! Ho freddo.
- Per forza: Ci sono poco più di otto gradi fuori e tu stai con le maglie primaverili solo per farti figo. Vorrei sapere su chi devi fare colpo!
- Primo, non è primaverile. E' una maglia come un altra e seconda cosa, metti che viene un collega di papà con tanto di famiglia a trovarlo? Se c'è sua figlia con lui e che ha la mia età? - Spiega, Thomas.
- Sogna fratello, sogna. - Ridacchia, Laura. Thomas, con lei.
- Thomas, copriti. - Dice Stiles mettendo della legna nel camino per non far spegnere il fuoco.
- E vaffancu**!! - Sbotta Thomas! Laura, ride come non mai. 
- SCUSA COS'HAI DETTO? - Si altera, Stiles
.
- THOMAS HALE-STILINSKI. - Strilla Derek. 

Il sottoscritto, deglutisce a vuoto.

- Papà, scusa. Sai che non dicevo a te, vero? Ce l'ho con il sangue che mi esce dal naso da tutto il giorno. - Spiega Thomas, asciugandosi il naso con il fazzoletto che teneva nella tasca dei suoi jeans. Stiles, si accorge  che era già abbastanza pieno e anche a Thomas sta uscendo giù pesantemente. Si allarma e lo cura quanto prima.
- Tira indietro la testa. Quanti fazzoletti hai buttato da stamattina?
- Ho perso il conto. - Farfuglia lui.
- Derek, va nella mia valigetta e prendimi la torcia, per favore.
- Subito.
- Dai papà, piantala. Lasciami! Non riesco a stare a testa in giù. Mi sento il sangue in bocca e fa schifo. - Strilla Thomas.
- Thomas, non gridare. - Lo riprende dolcemente Derek dando la torcia a suo marito.
- Stai fermo! - Gli intima Stiles. Dopo aver fermato l'emorragia, lo esamina e si accorge che il suo bambino ha i capillari rotti.
- Hai i capillari rotti! Non mi piace questa storia, Thomas. Sei il figlio di un dottore e come tale ti devi comportare. Quando avete qualcosa, me lo dovete venire a dire. Lo stesso vale per te, signorina. Ti è uscito già alla Vigilia di Natale e pure tanto, oggi è un uscire continuo e così non va bene. Può essere solo un caso isolato. Magari un raffreddore o un fattore di crescità ma se ti succede un altra volta, andiamo in ospedale a fare delle analisi. - Fa la sua diagnosi, il dottore.
- E' grave? - Si allarmano Laura e Derek.
- No, tranquilli. Thomas, sto parlando con te! Hai capito che devi venire a dirmelo la prossima volta?
- Si papà, si. Sta tranquillo!
- Non sto tranquillo. Hai epistassi abbondanti ad ogni due per tre e non ti degni di dirmelo.. mi dici come faccio a stare tranquillo?
- Dai papà, scusa! 
- E va bene, va bene! Ma guai a te se ti sento dire un altra sola volta un altra parolaccia.
- Si, infatti! Prima, tu e tua sorella non le dicevate. Adesso vi state liberando un po' troppo, per i miei gusti. - Dice Derek.
- Anche per i miei.
- Non vedo cosa centro io, ma farò finta di darvi ragione. Nano, è Nataly! Mi ha detto di connetterci che facciamo web. Ti va?
- Come se non vi dovessi sopportare già abbastanza.
- C'è anche Matias, scemo.
- Allora vengo. Dai muoviti, andiamo! Usiamo il tuo di pc che il mio è in carica.
- Cosa cerchi con il tuo pc, è? - Ghigna Laura, salendo le scale al fianco di suo fratello.
- Faccio web con dei miei compagni di classe, babba. Non che a te deve interessare, comunque. - Risponde a tono, Thomas.

Dal fondo delle scale, Stiles e Derek ridacchiano di cuore e si abbracciano teneramente. 

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ed eccoci qui, alla fine di un altro capitolo non in previsione. Infiniti ringraziamenti a PandoraPam01 e a risentirci al prossimo capitolo. 
Un bacione enorme a tutti e grazie per essere arrivati fin qui. :*
 

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Capitolo 13
*** Chi non lo fa a capodanno.. ***


- Chi non lo fa a capodanno...

Sono le 20:10 ed è l'ultimo dell'anno in casa Hale-Stilinski. Stiles e Derek sono già vestiti e belli come non mai. Entrambi, indossano pantalone nero, camicia bianca e giacca nera. Stiles è così carino che sembra un pinguino e a Derek viene una voglia matta di stritolarselo a se e fargli capire che a distanza di anni, lo ama ancora come quel 24 maggio, se non di più. Ed infatti è quello che fa. Stiles, è di schiena in questo momento ed è intento a fare una delle tante cose che doveva fare. Derek, dietro di lui, lo afferra per i fianchi e lo trascina a se facendo aderire perfettamente i loro corpi.

Quei due sono come i pezzi di un puzzle, soltanto insieme, vanno bene l'uno per l'altro, soltanto insieme sono felici. Stiles sorride e Derek, mentre lo tiene ancora stretto a se inizia a sussurragli paroli dolci all'orecchio.
- Sei l'amore della mia vita, Stiles Stilinski. Sei mio marito, sei il padre dei miei figli, sei tutto ciò che ho sempre voluto in 21 anni di vita e che per fortuna ho da 18 anni, tutto per me. Stasera sei così bello, come sempre ovviamente. Menomale che andiamo solo a cena dagli Smith, altrimenti sarei impazzito di gelosia per chiunque ti avesse guardato. Sei mio e solo mio. Non potrei vivere nemmeno un giorno senza di te e senza Laura e Thomas. Ti amo, Stiles. Ti amo da morire. Ti amo veramente!

Derek, non è mai stato un uomo di molte parole e Stiles sa che suo marito lo ama. Non ha bisogno di sentirselo dire con parole del genere ogni giorno. Nemmeno Stiles lo fa con Derek. Loro si amano e lo sanno e se qualcuno chiedesse una prova del loro amore, quale meglio di un unione che dura da 18 anni, un matrimonio e due bellissimi figli?! Per una volta tanto però, è Stiles a rimanere senza parole. Si gira di scatto e le mani che prima tenevano quelle del marito, adesso sono sui fianchi di Derek.

Non dice una parola Stiles, lo guarda per un secondo, sorride e si fionda su quelle labbra. Le divora. Se c'è una cosa che Stiles ama di Derek più di tutte, sono proprio le labbra. Anche Derek sembra essersi impossessato delle labbra di Stiles facendolo diventare un bacio che di casto ha davvero poco. Fortuna che i figli sono ancora al piano di sopra. Non hanno mai voluto farsi vedere dagli altri, sopratutto da Thomas e Laura. I figli sanno quanto i loro genitori si amino. Non c'è bisogno di dimostrazione fisica se così si può chiamare. Si staccano solo quando vennero distratti dal campanello. Era nonno Stilinski.
- Ciao papà. - Dice Stiles facendo accomodare il padre in salotto.
- Allora? Come state ragazzi? E i miei nipotini dove sono?
- Al piano di sopra, papà. Spero che si sbrighino, oppure faremo tardi. Hai visto pure tu che alla vigilia di Natale, gli Smith sono arrivati puntuali come un orologio svizzero. 
- Lauraaaa, Thomassss, è tardiii, avanti, scendete. - Dice Derek dal piano di sotto.
- Un attimo papà, sono quasi pronto. - Risponde Thomas.
- Si anch'io, due minuti e ho fatto. - Aggiunge Laura.

Mentre chiacchierano tranquillamente con lo sceriffo, aspettando che i figli li raggiungano al piano di sotto, vennero distratti dalle urla di questi due.

- Ti vuoi muovere nanetta?! E' tardi, papà ha ragione. 
- Ma ti stai zitto?! Sei un ansia oggi fratellino. Che palle!
- Ma che palle cosa?! Sei stata chiusa in bagno per due ore e adesso fai avanti indietro tra la tua camera, la mia e il bagno. Che palle tu, non io.
- Ragazziii . - Li richiama Stiles per via del linguaggio.
- Smettetela e andiamo. - Aggiunge Derek. 

Arrivati al piano di sotto e salutato il nonno, si dirigono tutti e 5 a casa dagli Smith. Laura, è tesa come una corda di violino. Da un pò di giorni sta continuando a litigare con Emjey perchè lui, vorrebbe andare oltre a qualche piccolo bacio ma Laura non è pronta. Ha cercato di ripeterglielo e farglielo capire più e più volte ma invano. Se continua così, lo lascerà. I suoi papà gli hanno sempre insegnato che l'amore, quello vero, non ha fretta o violenza. Se le due persone, etero, gay, bi-sex o checchessia, si amano davvero, l'uno saprà aspettare il tempo giusto per l'altra persona per andare al passo successivo. Non la forzerà mai, perchè la ama. 

"Allora lui non mi ama! E se i miei avevano ragione?! Se continuano a non sbagliarsi sul conto di Emjey?! Se solo lo sanno, daranno di matto. Mamma mia, non oso immaginare. Chissà che farà papà Derek, beh, oddio! Che domande inutili ti fai Laura?! Riprenditi, cavolo. Questo ragazzo mi ha annebbiato il cervello. Al diavolo! Aveva ragione papà Stiles, con lui nei paraggi io non capisco più nulla. Papà Derek lo allontanerebbe da me, senza pensarci su due volte. Ecco cosa farebbe. Già non vede di buon occhio la nostra relazione! No no, non posso farlo. Non sono nemmeno sicura di amarlo. Voglio dire, chi amerebbe davvero una persona in meno di un mese?! Nessuno. Nemmeno i miei splendi genitori, si sono innamorati così tanto velocemente, almeno così credo, ma comunque erano più grandi. Basta Laura, smettila! Torna in te. Tu a quello non lo ami e lui non ama te, altrimenti mi avrebbe aspettato. Ho bisogno di aiuto. Chi meglio di papà Stiles e delle sue parole?! Però anche lui è geloso, sono sua figlia, la sua bambina, non ho nemmeno 15 anni. Li farò a Maggio, voglio dire.. non posso mica andare da lui e dirgli, hei papà, sai, sto pensando che il mio ragazzo non mi ami come dice perchè mi sta praticamente obbligando ad andare oltre quando io non voglio. No, siamo fuori. No no, non devo dire una parola. Meglio non dire nulla e vediamo come va stasera."

Pensa Laura e il suo cervello non si ferma. E' una macchina meccanica al lavoro da chissà quanto tempo ormai. Vorrebbe dare voce a quei suoi pensieri, ma le litigate con il ragazzo sono già abbastanza. Sono appena scesi dalla macchina e stanno per essere accolti dagli Smith. Laura adesso sa che quello li, non è il ragazzo giusto per lei. L'ha capito finalmente e di questo, suo papà Derek ne sarà felice. I suoi genitori e suo fratello avevano ragione. Stasera gli parlerà e gli chiederà ancora del tempo, per il resto poi si vedrà.

Laura, adesso sa. Quello che non sa, però è che è proprio Thomas, in una delle tante litigate tra i due, ad aver sentito tutto. Poi, il messaggio che ha ricevuto da Markus mezz'ora fa, lo ha destabilizzato. E' arrivato assolutamente il momento di parlarne con suo papà Derek.
- Papà, aspetta.
- Che c'è, amore?!
- Ecco vedi, prima che entriamo li dentro c'è una cosa che ti dovrei dire. Anzi no, non posso. Lascia stare. Andiamo!

Thomas, si sta per incamminare all'entrata di casa Smith lasciando Derek un attimo intontito e da solo, quando all'improvviso, si riprende e richiama l'attenzione del figlio.
- THOMAS-HALE-STILINSKI. Fermo li! - Come per Laura, quando i genitori li chiamano per intero, non è mai un buon segno.
Specie se è papà Derek a farlo.
- Si, papà, che c'è?! - Chiede ingenuo.
- Non giocarti la carta dell'ingenuità perchè non funziona e dimmi cosa stavi per dirmi.
- Niente, papà. Davvero è una stupidaggine, posso dirtela anche dopo, no? - Tenta di svignarsela ancora, ma il padre non gli e lo permette.
- Thomas.. - Lo richiama Derek. Più che un richiamo, è un incoraggiamento a parlare.

Thomas non risponde ma sbuffa ed estrae dalla sua tasca di Jeans, il cellulare e lo mostra al padre con il messaggio di Markus. Un messaggio senza possibilità di fraintendimenti.
- Di un po', Thomas, sei pronto psicologicamente a far si che la tua sorellina, si conceda completamente questa notte a mio fratello?! Sai, vero, che chi non lo fa a capodanno, non lo fa per tutto l'anno?! A tra poco, Markus! - Derek è nero dalla rabbia, Thomas se n'è accorto ed è impallidito.
- Pa.. P.. Papà! Sta, sta.. calmo, ok?! Prendi un respiro profondo e fa finta di non sapere nulla. E' solo un sogno. - Tenta Thomas.
- Io entro in caso a parlare con il padre di quello li, altro che respiro profondo. Ecco cosa faccio. 
Thomas ride e poi aggiunge:
- Dai papà, non esagerare. Laura non cederebbe mai! E' una settimana che litigano per questo motivo. E' una settimana che lei, dice a lui di non essere pronta.

"Oh, no! Ho appena ammesso di aver mentito per una settimana ai miei nascondendo una cosa importante, sei un genio Thomas, sei un genio davvero, i miei complimenti, al diavolo! Sono fregato."

- Che.. cosa? THOMASSSS. Ma che cavolo. Perchè non ce l'hai detto prima?! - Derek adesso è arrabbiato. Non tanto con i figli, ma con quei due. Markus ed Emjey in particolare.
- B.. beh, perchè mi avete sempre detto che non si fa la spia. E io non ho fatto la spia. Non fino adesso almeno. Se Laura lo sa, non mi parla più per giorni! Accidenti a me.. Non deve sapere che te l'ho detto. - Risponde Thomas, più a se stesso che al padre.

Nel frattempo gli altri, sono già in casa. Laura ed Emjey si sono salutati con un lieve bacio sulle labbra. Laura sembrava quasi avesse paura, nel frattempo, Stiles tenta di mantenere la calma e si schiarisce la voce anche lui, proprio come fece Derek la vigilia di Natale e i ragazzi si staccano l'uno dall'altro, in un tempo che è pari all'immediato. I genitori, saranno pure brave persone ma quello li, proprio non gli piace nemmeno un po'. Quella è la sua bambina. Sua e di nessun'altro e non è in buone mani! Emjey si allontana per qualche istante e Stiles ne approfitta per parlare con Laura.
- Laura, non credere che solo perchè sono più calmo di papà, non mi dia fastidio che quello li ti tocchi davanti a noi, anzi non deve toccarti proprio, adesso era un bacio e ci può anche stare, ma quanto pensi che ci metta a voler andare oltre?! 

"Ma che cavolo, ho dimenticato che papà sa leggermi negli occhi!" 

- Scusa papà, hai ragione. - Dice con un filo di tristezza negli occhi. Suo papà, l'ha capita e a Laura l'atteggiamento di Emjey sta iniziando davvero a dargli fastidio.
- Ragazzi, scusate se vi interrompo, ma qui, oltre a voi due a litigare, sembrano ci siano anche tuo marito e tuo figlio, Stiles. - Dice Nonno Stilinski.
- Vado a vedere. Tu sta col nonno, se chiedono qualcosa dite che stiamo cercando di rintracciare un vecchio zio dall'altra parte del mondo per far gli auguri, chiaro?! - Ordina Stiles al padre a alla figlia.
- Saresti dovuto diventare sceriffo. - Risponde il padre e la figlia sorride.

Una volta arrivato alla macchina, dove ci sono ancora Thomas e Derek, inizia a parlare con loro.
- Ragazziii! Si può sapere che ci fate ancora qui?! Mi stavo preoccupando. Tutto bene?
- No, Stiles, se il ragazzo di tua figlia vuole prendere la parte più ... più.. più.. - Balbetta e sbraita Derek.
- Dio, papà come la fai lunga. Di semplicemente che Emjey vuol fare sesso con Laura e fai prima no?! - Lo interrompe Thomas.
Stiles deglutisce a vuoto e Derek sbianca.
- Ecco, quello. E aggiungerei anche che tuo figlio, sapeva tutto da una settimana e non ci ha detto nulla.
- T.. tu,com.. come sai quella parola?! - Chiede Stiles al figlio.
- Io non la so, è quello che ho sentito quando Laura e Emjey litigavano al telefono. E' da una settimana che parlano di sesso. Cos'è il sesso, papà? - Chiede ingenuamente, Thomas. Davvero non sa cosa sia. Stiles inspira affondo e poi risponde al figlio.
- Beh, vedi, tesoro, quella cosa li..
- Il sesso.. - prosegue il figlio al posto suo.
- E' quando due persone si amano talmente tanto, che vogliono sentirsi un unica cosa e allora si uniscono, se così si può dire.
- Come la colla?! - Chiede più ingenuo che mai, come solo un bambino dolce e bello di 12 anni come lui può fare. 
- Beh, si, più o meno. Adesso non è il momento, quando sarai più grande ne riparleremo. - Risponde Derek e poi prosegue.
- Sta di fatto che comunque, ci hai nascosto che sapevi tutto.
- E adesso ricomincia. Dovevo stare zitto! E poi non ve l'ho detto perchè davvero non sapevo cosa fosse il sesso, papà, te lo giuro. Pensavo fosse un gioco. - Risponde il figlio.
- Ok, amore, senti, per sta volta ok, ma mi devi fare un favore. La prossima volta che senti qualcosa di strano o di simile fra quei due, ce lo devi venire subito a dire, capito? - Risponde dolcemente Derek.
- E questo qui non è fare la spia, papà? 
- Beh, non proprio. Anzi, in questi casi, no. In questi casi, puoi farlo. - Risponde Stiles. 
- Devi farlo. - Prosegue Derek.
- Adesso andiamo a controllare quei due. Avanti. - Detto questo, Stiles allunga la mano verso il figlio e lo stesso fa Derek. Thomas afferra le mani dei suoi papà e si dirigono dal resto della famiglia. 

Davanti all'entrata, una domanda inaspettata:

- Papini? Se Emjey tocca a Laura, io posso parlare con lui e a Markus? - Chiede Thomas con un principio di sorriso in volto.
- Assolutamente no. - Risponde Stiles. 
Ma contemporaneamente a lui..
- Assolutamente si. - Risponde Derek.
- Evvaiii. Vittoriaa! Avrò la mia rivincita. - Strilla Thomas dalla felicità.
- Ho detto no. - Risponde Stiles
- Ma papà ha detto si. - Replica Thomas.
- Dereeekkkk, non insegnargli certe cose. - Stiles riprende il marito con tono accusatorio.
- Uff. Thomas, papà ha ragione. Tu non farai proprio niente.
- Decidetevi però tutti e due, è. 

Adesso sono entrati e dopo un breve giro turistico della casa, la famiglia Hale-Stilinski e la famiglia Smith sono già in cucina.
Dopo cena, Laura ed Emjey si sono diretti nella stanza di quest'ultimo con l'ordine categorico di tenere la porta aperta, ma Stiles e Derek, Thomas e nonno compreso, più si avvicina la mezzanotte e più non sono per niente tranquilli. Non si fidano, specie dopo quello che il figlio ha raccontato loro.
- Pss. - Bisbiglia Derek con l'intento di attirare l'attenzione di Thomas. 
- Tho. - Ci riprova Derek ma ancora, nessuna risposta. Il figlio sembra sia occupato a rispondere a tipo circa mille messaggi che stanno arrivando sul suo cellulare. Che sia quel Markus?
- Thomasss. - Alza di pochissimo la voce Derek e il figlio, finalmente, alza lo sguardo su di lui.
- Che c'è, pà?
- Come che c'è? E' mezz'ora che ti chiamo. Va di sopra con una scusa a controllare tua sorella.
- Ma prima hai detto che io non devo mettermi in mezzo o qualcosa del genere. - Risponde giustamente il figlio.
- Si, ma solo per darla vinta a tuo padre. Dimentica quello che ti ho detto! Consideralo un nostro piccolo segreto. Adesso fa quel che ti ho chiesto, per favore.
- Ok papà. Ho già qualcosa in mente, ma tu devi reggermi il gioco. - Derek annuisce. Un minuto di silenzio, poi, Thomas inizia ad alzare la voce in modo da attirare l'attenzione di tutti, specie di papà Stiles.
- Papà!! - Quasi strilla colpendo il braccio di Derek richiamando la sua attenzione.
- Che c'è amore?! - Chiede Dolcemente Derek al figlio.
- Il cellulare. Prima l'ho dato a te fuori, ma oggi pomeriggio, ha chiamato la zia Cora. Ho dimenticato di dirvelo e ha detto che avrebbe richiamato in serata perchè zio Peter, non era ancora in casa. Me lo dai un attimo che controllo, per favore?

"Non c'è dubbio, mio figlio è un genio" - Pensa Derek, orgolioso del suo bambino. 

- Ma amore, non ce l'ho io il cellulare. L'ho dato a Laura. - Risponde Derek.
- Ma perchè il mio cellulare ce l'hanno sempre tutti, all'infuori di me?! Io volevo salutare lo zio Peter. - Risponde con fare scocciato Thomas, facendo ridere tutti i presenti!
- Amore, non è un problema, chiedi ai signori Smith se ti è possibile raggiungere tua sorella al piano di sopra per recuperare il tuo cellulare e poi, torna qui e il problema è risolto. - Risponde dolcemente e sorridente, papà Stiles.
- Vi dispiace?! - Chiede il piccolo Thomas ai signori Smith.
- Ma no cucciolo, ci mancherebbe altro.

E in meno di un secondo, dopo aver ringraziato, è schizzato via come un lampo, fuori da quella cucina. Fermo ai lati della porta, dove è certo che nessuno lo veda all'infuori di suo papà Derek, mima con le mani un ok ed un sorriso a trenta due denti. Segno che il piano sta funzionando perfettamente. Derek l'ha notato ma anche se non ha potuto fare nulla, altrimenti il marito l'avrebbe scoperto, si sente un pò più sollevato. Derek e Thomas, hanno in comune lo stesso sentimento per Emjey. Proprio non lo sopportano. 

Una volta controllato, senza farsi notare ovviamente, che Emjey tenesse le mani in tasca, o comunque da qualunque parte lui voglia, all'infuori del corpo di sua sorella, prende in mano il cellulare e invia un messaggio a Derek.
- Hei papà. Qui è Agent Thomas Socety Secret che parla. Ore 23:45 calma piatta. Due minuti e arrivo. Stare con quello li, mi da sui nervi. Si papà, parlo di Markus, non lo sopporto. Come non sopporto il fratello. A tra poco. Ti voglio bene :-*
- Il mio eroe. Grazie amore mio, ti voglio bene anche io. Ma due minuti, non di più, sennò tuo padre potrebbe capire tutto.

Esattamente due minuti dopo, come promesso al padre, Thomas, è già al piano di sotto e di malavoglia. Mancano poco più di cinque minuti allo scoccare della mezzanotte. I ragazzi sono ancora al piano di sopra, tra poco li chiameranno e a Thomas arriva un messaggio sul cellulare da parte di Markus che riportava il messaggio che suo fratello Emjey, gli aveva appena inviato. Anche questo, un messaggio senza possibilità di fraintendimenti.
- Hei fratellino, fra poco la ragazza, sarà mia e io vincerò la scommessa con quel mio amico e potremo comprarci la nuova console con un bel paio di giochi appena usciti. Contento? Poi, ricorda quello che ti ho detto. Chi non lo fa a capodanno, non lo fa per tutto l'anno.

Thomas, che stava sorseggiando un bicchiere di coca-cola, dopo aver letto il messaggio, sta rischiando di soffocarsi per davvero, tanto che Stiles deve intervenire.
- Thomas, ma che t'è preso?! - Chiede dolcemente Stiles.
- No, no niente papà, è tutto apposto. - Mentre tranquillizza Stiles, si riprende e prima che sia troppo tardi, senza farsi notare, passa il cellulare a Derek con il messaggio in bella vista.
- Eh' no, è! Adesso basta. Adesso è troppo! - Sbotta Derek facendo spaventare tutti.
- Derek, che hai? - Chiede Stiles. Ma Derek non risponde e si limita solo a passare il cellulare del figlio al marito e con Thomas a seguito si reca al piano di sopra senza alcuna esitazione. Cerca la stanza dei ragazzi e una volta trovata..
- LAURAAA. Esci subito di li, ce ne andiamo. - Urla Derek facendo sobbalzare sia Laura che Emjey.
- Cosa? Perchè, che è successo? - Chiede Laura, visibilmente spaventata. Derek lancia un occhiataccia ad Emjey. Thomas inizia a parlare alzando la voce. 
- Non fare domande. Fa solo quello che ha detto papà. E tu.. non ti ho mai sopportato. Questa qui, è mia sorella. Non è un pupazzo! TU ESCI DA QUESTA STANZA IMMEDIATAMENTE. - Adesso urla contro la sorella.
- USCITE TUTTI E TRE. Non voglio restare un minuto di più in questa casa, fuori, ADESSO. - Dice Stiles.

Scendono velocemente al piano di sotto dove trovano nonno Stilinski intento a litigare con i genitori di Emjey.

- Papà, ce ne andiamo. MUOVITI! Lascia perdere. Quanto a voi, signori Smith, avreste dovuto imparare ad educare i vostri figli. - Dice tutto d'un fiato Stiles usando un tono di voce terribilmente alto.
- Sono mortificata. - Risponde solamente la signora Smith.
- Non ce ne frega un accidente di come si sente signora Smith. Non quando qualcuno fa del male a mia sorella. - Dice Thomas.
- Mi vergogno di rappresentare un paese con gente così. Prendersi gioco della mia nipotina, solo per scommessa. Tz!

E con quest'ultima affermazione del nonno, la famiglia Hale-Stilinski, al completo, esce di scena. Esce da quella casa ed esce per sempre dalla vita dei signori Smith. E' un nuovo anno ormai. Decidono così di andare, tutti e 5, a festeggiare come solo loro sanno fare. Accompagnato nonno Stilinski alla vecchia casa di Stiles, lui, Derek, Laura e Thomas si dirigono alla loro. Il viaggio è terribilmente silenzioso. Laura, è imbarazzata. Thomas, oltre ad essere arrabbiato con Markus ed Emjey, è un po' stanco, vista l'ora che segnava già le 3 del mattino. Derek, mentre guida, sta tentando di sbollire la rabbia che ancora non accenna ad andare via, si mangia le unghie con fare nervoso e Stiles, se non parla è perchè pensa e infatti sta pensando a come consolare la figlia perchè certo che di li a poco si metterà a piangere.

E' normale che pianga. E' una ragazzina, è normalissimo a quell'età. Stiles e Derek infatti, non sono arrabbiati con Laura ma con Emjey, o peggio, con loro stessi. Se adesso la figlia soffrirà, sarà solo per colpa loro, perchè avrebbero dovuto impedirgli di frequentarlo fin da subito, o almeno fino a che sarebbero stati in tempo. Ma un pensiero fugace fa rumore nella sua mente.

- Non è colpa vostra Stiles, anche io quando stavi con Derek non ero d'accordo all'inizio, ricordi? Credevo che lui non fosse stato adatto a te, ma invece guardalo adesso, diciotto anni dopo è tuo marito ed è il padre dei tuoi figli. Purtroppo però non a tutti va così, ma è meglio che Laura l'abbia scoperto adesso che dopo no?! Soffrirà di meno e poi, una cosa, non sgridatela, non è colpa sua se credeva di essere innamorata. E statele vicino più che mai, ha bisogno di sapere che non ce l'avete con lei. Buonanotte figlio mio. Ti voglio bene.  

Sono queste le parole di Jonh e in questo momento, Stiles crede di non aver mai dato così tanta ragione a suo papà in vita sua. Si sente un po' sollevato e per questo accenna un lieve sorriso. Mentre guarda fuori dal finestrino, nel silenzio più totale, allunga entrambe le mani, dietro al sedile per fare in modo che i figli l'afferrino. Vuole far capire loro che papà c'è e ci sarà per sempre. E' Laura a stringere più forte, è tesa, vorrebbe urlare, vorrebbe scoppiare a piangere e in questo momento sta ringraziando chiunque le stia dando la forza di non farlo, almeno non davanti ai suoi genitori.

Stiles l'ha capito e inizia a accarezzare la mano della figlia con il pollice. Arrivati a casa, ne Stiles, ne tanto meno Derek hanno voglia di parlare. Laura e Thomas soprattutto, sono esausti. Danno il bacio della buonanotte ai genitori e stanno per dirigersi nelle loro camere, certi che l'indomani, loro quattro, avrebbe fatto un bel discorsetto.

Rimasti soli, Stiles e Derek passano altri si e no una decina di minuti nel silenzio più totale ed imbarazzante della loro vita. Stufo del silenzio che si è venuto a creare, è Stiles ad allentare la tensione con un po' del suo sarcasmo che di sarcasmo, al momento ha ben poco:
- E' dura essere genitori di 2 adolescenti a volte. Derek afferra la sua mano e la stringe forte, ha bisogno di un po' di forza ora come ora.
- Ti amo da morire Dottor Stilinski.

Stiles non ha nemmeno il tempo di replicare che Derek, si è già fiondato sulle sue labbra e il bacio diventa un pò troppo appassionato. Si dirigono nella loro stanza, si chiudono la porta alle loro spalle e..
e, beh, si sa, chi non lo fa a capodanno..
non lo fa per tutto l'anno.
 
Piccolo spazio autrice:
 
BUON ANNOOOOOOOO! <3 Auguroni infiniti a tutti.. che questo 2015 sia per tutti voi pieno d'amore, gioia, fortuna, felicità e successo. Spero che ognuno di voi realizza i propri sogni e non si fermi al primo ostacolo! Date tanti baci e se amate qualcuno diteglielo. Chiunque esso sia e in qualunque rapporto siate, esso apprezzerà. Insomma, cucciolotti! VI AUGURO IL MEGLIO PER TUTTO E PER TUTTI.

Dalla famiglia Hale-Stilinski e da 24maggio2011, per il momento, è tutto! A voi la linea.
 

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Capitolo 14
*** Ritorni. ***


AVVERTIMENTO: DEREK IN QUESTO CAPITOLO, E' TERRIBILMENTE OOC. 
SCUSATE MA MI ANDAVA.
 

- Ritorni.
 
Derek ama il suo lavoro. Lo ama davvero e se oggi è l'avvocato migliore di tutta Beacon Hills, come dicono orgoglioso di lui i suoi figli, lo deve solo al sostegno di Stiles che non l'ha lasciato da solo nemmeno un minuto. Per quanto amasse il suo lavoro però, il ritorno dopo le vacanze, fu traumatico. Non aveva voglia di lasciare quella casa, non aveva voglia di lasciare suo marito e non aveva voglia di lasciare i suoi figli, per questo, quella mattina, quando si precipitò a lavoro ricevette una notizia dal suo capo che procurò in lui tutte le reazioni possibili ed inimmaginabili, tranne che felicità.

Doveva partire, ancora. Accadeva spesso negli ultimi mesi. Una volta al mese era sicuro che lui, insieme ad altri due colleghi dovevano recarsi fuori città per riunioni importanti e o convegni. Dopo tutto, essere l'avvocato migliore di tutta Beacon Hills, aveva il suo prezzo da pagare e quello di Derek, era purtroppo, allontanarsi per la durata di tre giorni, al massimo una settimana seppur fossero rare le volte in cui accadeva, dalla sua famiglia. Terminò quella mezza giornata di lavoro che per lui fu straziante e si precipitò a casa per l'ora di pranzo, con in viso l'espressione forse più triste che Stiles, gli abbia mai visto. 
- Derek, amore mio, che hai?! - Derek non risponde ma lo abbraccia soltanto. Lo abbraccia forte.
- E' stato così traumatico il ritorno a lavoro? Non oso immaginare come torneranno tra tre giorni i nostri figli, quando ricominceranno la scuola allora. - Tenta di ironizzare un po' Stiles con il marito ancora stretto a se.
- Ti Amo. - Dice solamente Derek. Per quanto Stiles sia felice di quello che Derek gli abbia appena detto, rimane preoccupato. Tutto quel silenzio, è troppo anche per uno come Derek Hale.
- Per quanto ti ami anch'io Derek, tutto questo silenzio è troppo anche per te. Che hai?!
- I bambini?
- Sono con mio padre e arriveranno tra poco. Derek, smettila di schivare l'argomento e dimmi cos'hai.
- Uffa. Deve partire, di nuovo e non vi voglio lasciare. Io vi amo da morire. - Dice visibilmente triste a meno di un centimetro dalle labbra di Stiles. Stiles non può non sorridere della dolcezza che ultimamente sembra abbia preso il sopravento in Derek e lo abbraccia, lo abbraccia forte. Lo bacia, sorride sulle sue labbra e inizia a parlare.
- Ah, Derek! Ti amo da morire. Però adesso fa un sorriso perchè stanno arrivando i nostri figli e non voglio che ti vedano triste, capito? Poi, dai, con questa faccia, mi fai passare la voglia di andare a lavoro anche a me. Ti ricordi che anche io oggi, inizio o no? - Chiede Stiles con un sorriso stampato in viso e da un altro bacio sulla bocca al suo amatissimo marito.
- Si ma tu ami il tuo lavoro, non che io non ami il mio sia chiaro, è solo che il tuo lavoro non ti porta via da noi. - Risponde sicuro Derek.
- Ma cosa dici. E quando ci sono le emergenze in ospedale?! 
- Stiles, tu sei un dottore. Tu salvi delle vite! Io cosa faccio? Sono solo capace ad accettare gli ordini del mio capo e a partire.
- Si, ma lo fai al massimo una volta al mese e per nemmeno una settimana. Poi, io, Laura e Thomas ti amiamo. Al tuo ritorno ci troverai qui a braccia  aperte. Come sempre.
- Anche io vi amo. - Risponde Derek finalmente sorridente.
- Quanto mi piaci quando sorridi. - 
- Solo quando sorrido?! - Chiede Derek ancora più sorridente.
- Tu mi piaci sempre. - Risponde con un sorriso in volto Stiles.

Hanno ancora qualche minuto di tempo per stare completamente soli perchè tra poco i figli arriveranno. 
E' infatti, che peggio di un tornado, Thomas e Laura fanno il loro ingresso in casa Hale-Stilinski. Corrono su per le scale e l'ultimo si richiude alle spalle con fare violento la porta, evidentemente per scommessa. Quei due, ormai sono diventati una cosa sola. Sono complici, si vogliono un bene dell'anima e l'uno darebbe la vita per l'altro. Stiles e Derek non hanno nemmeno il tempo di richiamarli che se li ritrovano già davanti a loro. Chi con una mano sul petto e chi con un fiatone che preoccupa e non poco il Dott. Stilinski. Specie perchè prima di essere un dottore, è un padre.
- Scusa nanetta, chi è che non sa correre? - Chiede Thomas alla sorella ancora affannato ma con un sorriso di vittoria in volto.
- Fortuna del principiante. - Risponde Laura con una mano ancora sul petto.
- Cosa? Vuoi scherzare spero! Vuoi la rivincita?! - Chiede ancora Thomas.
- Perchè no. Cosa scommettiamo che vinco io?! - Replica Laura. Stiles e Derek ridono dei figli e poi Stiles prende parola.
- Cosa scommettiamo invece che è ora di andare a lavarsi le mani e venire a mangiare?!
- Oh, papà. Tu e il tuo cibo. Come faremo da domani, anzi da stasera, senza tutte le tue cose buone?! Ci sono. Giapponese! - Ghigna divertito Thomas.
- E' la cosa migliore. Tho, stasera sushi? - Prosegue Laura rivolgendosi a Thomas.
- Certo sorellina. - Risponde Thomas

Stiles è sconcertato. Per lui quella roba è sempre stata veleno. Passa lo sguardo incredulo tra Thomas e Laura, la bocca semi aperta, vorrebbe dire qualcosa ma sembra sia impossibile, è infatti Derek a parlare al posto suo visibilmente divertito.
- Ahah Ragazzi, non fate mai una cosa del genere davanti ai suoi occhi se non volete che gli venga un infarto sul colpo. Lui odia quella roba. E' come veleno per lui.
- Ma se è tutto buonissimo. - Rispondono in coro Laura e Thomas.

Nel frattempo, tra una cosa e l'altra, si è fatta sera e papà Stiles fa rientro dal primo giorno di lavoro, giusto in tempo per la cena che stranamente è stata preparata da Derek. 
- Ciao papàààà. - Urlano e corrono ad abbracciare il padre ancora sulla porta.
- Ciao amori miei. - Sorride Stiles e bacia i figli, poi passa al marito con un soffice bacio sulla guancia.
- Com'è andata, amore? - Chiede Derek sorridente mentre i figli sono già schizzati via.
- Tutto bene, ma sono felice di essere a casa e che tu non abbia permesso ai nostri figli di ingerire veleno nel loro stomaco. - Risponde Stiles.
- A proposito, è due ore che sono davanti a quel giochino e non si staccherebbero neanche sotto tortura. Pensi di riuscire ad andare a recuperarli?
Stiles sorride e poi risponde: 
- Preparo la tavola al volo e poi ci pensa papà Stiles. Tranquillo.
- No Stiles, tu va. Sarai già stanco, qui ci penso io. Ma sbrigatevi tutti e tre che è pronto. 
- Ti ho mai detto che sei il marito migliore del mondo?! - Chiede Stiles a Derek.
- Ti ho mai detto che ho sposato l'amore della mia vita?! - Chiede Derek a Stiles. Stiles sorride, bacia suo marito approfittando dei figli al piano di sopra e li va velocemente a recuperare.

Scesi al piano di sotto, consumano la loro cena tra le solite risate che in quella famiglia non mancano mai, mentre Laura  e Thomas una volta finito scappano al piano di sopra, tornando a giocare con quel gioco che è diventato la loro droga.
- Ma dove l'hanno preso quel gioco, se noi non gli e l'abbiamo comprato? Non che io ricordi, almeno. - Chiede Stiles a Derek una volta rimasti soli.
- Mh, non lo so. Forse è stato tuo padre a darglielo, lo sai che li vizia. - Risponde Derek.
- Sai cosa non ci siamo chiesti, Derek? 
- Cosa?
- Se abbiano finito i compiti! Voglio dire, tra tre giorni ricominciano la scuola, anche meno se non contiamo stasera. Domani è l'ultimo giorno di vacanza e poi, dopo domani inizia la scuola.
- Vedi Stiles, qui la domanda non è se li abbiamo finiti. Qui la domanda è se li abbiano fatti.
- Ops. - Dice solo Stiles.

Insieme si dirigono nella stanza di Laura, dove c'è anche Thomas e come previsto li trovano ancora incollati a quel videogioco.

- Ma si può sapere dove l'avete preso questo gioco? - Chiede Derek.
- Da nessuna parte, papà. - Risponde Thomas.
- Come da nessuna parte? - Chiede Stiles.
- Hai presente internet, papà? - Risponde Laura.

Stiles e Derek scrollano la testa e poi chiedono dei compiti e loro rispondono di averli fatti e di averli anche finiti.

E' quasi notte ormai in casa Hale-Stilinski. Sono le 23:45, Derek tra qualche ora parte, Stiles domani ha il turno di mattina, Laura e Thomas pur non avendo scuola è ora che vadino a dormire comunque. Sono ancora incollati a quel videogioco ed è decisamente arrivata l'ora di smettere e di mettere in pausa il cervello.
- Ragazzi, papà tra qualche ora parte, voi, tra meno di tre giorni ricomincerete la scuola ed è ora che riprendiate il sonno normale. E' decisamente tardi. Chiudete subito il computer, andate a salutare papà e a letto. - Dice Stiles ai suoi figli.
- Uffaaaa. - Sbuffano ma fanno comunque ciò che Stiles gli ha detto di fare.
Salutano Derek, danno un bacio a Stiles e si dirigono ognuno nella loro stanza.

Sono le 7:20 del mattino adesso. Derek è già andato via da ore e tornerà solo domani in tarda serata. Domani, i ragazzi avranno la scuola e Stiles è in un ritardo terribile. Laura e Thomas, stranamente sono già in piedi.
- Anime mie, è tardi! Devo scappare a lavoro. Tra poco arriverà lo zio Isaac assieme a Nataly e a Matias. Fate i bravi e non fate arrabbiare lo zio. Capito?! Tornerò per l'ora di pranzo. Vi amo.
- Ok papà, tranquillo. Anche noi ti amiamo. - Dice dolcemente Thomas.
- Si ma io lo amo di più. - Detto questo Laura si fionda tra le braccia di Stiles, seguita a ruota libera da Thomas che aggiunge:
- No, sono io ad amarlo di più. - Stiles sorride, bacia i suoi bellissimi bambini e dopo altre mille raccomandazioni si dirige a lavoro.

Passano il resto della giornata a chiacchierare con zio Isaac e a parlottare con Nataly e Matias. Stiles si è dovuto trattenere a lavoro e purtroppo non li ha raggiunti per il pranzo ma ha già in mente qualcosa per farsi perdonare. 
- Amori, voglio farmi perdonare per non essere riuscito a venire per il pranzo. Tra poco torno a casa, ma non prendeteci l'abitudine, ve lo dico adesso e ve lo ridirò probabilmente l'anno prossimo o preferibimenta mai.. sia chiaro, stasera sushi?! - E' questo il messaggio che ha mandato ai figli che hanno risposto in meno di un secondo con un si chilometrico.
Erano felici. Amavano papà Stiles e amavano il sushi.

Stiles arriva per le 20:00 in casa con tanto di sushi per la felicità dei suoi bambini e Isaac è ancora con loro, la tavola è già pronta e chiede al marito di quello che da sempre è il suo migliore amico e ai suoi splendidi nipote se vogliono fermarsi a cena. Dopo che Isaac rifiutò, salutarono e si misero tutti e tre a tavola chiacchierando del più e del meno ma con un filo di tristezza. Quella casa, senza Derek, non era la stessa.

Alle 22:20, i ragazzi sono ancora incollati a quel computer e Stiles non sa davvero come toglierli di li. E' in salotto e sta cambiando canale alla tv da chissà quanto tempo ormai, è triste perchè sente la mancanza di Derek. Sbuffa e sbuffa ancora per non so quante volte. Poi il computer, posizionato sul tavolino della sala inizia ad illuminarsi e ad emettere il suono di un telefono e a Stiles torna il sorriso. E' Derek che lo sta video chiamando. Stiles risponde alla velocità della luce, si posiziona il pc sulle gambe e appurato quanto sia bello suo marito, iniziano a parlare.
- Ciao amore mio, come sei bello. Mi manchiii. - Dice Derek.
- Non sai quanto mi manchi tu. Questa casa non è la stessa senza di te. Ma che hai amore? Stai dormendo? Sei sciupato. Ti senti bene? - Chiede un premuroso Stiles.
- Calma Dott Stilinski, sto benissimo! E' che non riesco a dormire senza la tua mano che stringe la mia o senza aver dato almeno un bacio ai miei figli. A proposito, dormono già? - Chiede curioso Derek.
- Si, magari. Derek, non sai. Sono ancora su quel gioco. Non riesco a staccarli da li! Domani hanno scuola e se non la smettono dovrò obbligarli o sgridarli che poi sarebbe la stessa cosa e non mi va! - E mette il broncio Stiles. Sa da sempre che quando fa così, Derek, non resiste.
- Stiles, se devi ricorrere a sgridarli per farli staccare da li e farli filare a letto, allora fallo. Hanno la scuola domani, devono riprendere il giro e questo lo sai meglio di me. E smettila.
- Di fare che? - Chiede Stiles, ma sa già a cosa si riferisca il marito.
- Il broncio Stiles, lo sai. - Dice un Derek al quanto sorridente e adesso rosso in viso.

Stiles non risponde ma si morde il labbro inferiore e poco dopo ci passa la lingua sopra.
Altro vizio per cui il marito perde la testa. 
Derek inspira affondo e inizia a parlare.
- STILESS. BASTA! Vai a chiamare i nostri figli che li voglio salutare e poi falli filare a letto senza discussioni. - Stiles ride e richiama i ragazzi, una, due e tre volte ma loro sembrano non sentire. Solo allora, stufo di quella situazione inizia ad alzare la voce per farsi sentire.
- Ragazziiiiiiii. Venite qui. - Quasi urla Stiles, ma non è arrabbiato.
- Adesso non possiamo, papà. - Dice Thomas.
- Stiamo facendo una cosa importante. - Prosegue Laura.
- Non mi interessa di quello che state facendo. Chiudete quello stupido gioco, adesso! Venite a salutare papà e dopo filate a letto.
- Papà? Come papà, non doveva arrivare domani sera? - Chiedono i figli ancora al piano di sopra.
- Avete presente internet ragazzi? - Risponde Stiles ricordando la battuta dei figli della sera prima.

In meno di un minuto, i ragazzi sono già giù. Laura, si è già attaccata con le braccia al collo di Stiles e Thomas gli si è seduto sulle gambe.

- Da quando ci copi le battute, papà?! - Chiede Laura baciandogli una guancia, poi saluta papà Derek e lo stesso fa Thomas.
- E a voi perchè vi devo richiamare cento volte stasera, prima che facciate quello che vi chiedo?! - Risponde Stiles. Thomas e Laura sbuffano visibilmente imbronciati, è Derek a riprenderli.
- Ragazzi, basta sbuffare! Staccatevi da quel gioco e fine della storia. Domani avete scuola, ora sono già le dieci e mezza di sera e a forza di cose si faranno le undici. 
- Si ma io non ho sonno. - Dice Laura. 
- E io non ci voglio andare a scuola. - Prosegue Thomas.
- Nemmeno io se per questo nanetto. -
- Se vi mettete a letto il sonno vi viene e a scuola ci andrete lo stesso. - Dice Stiles. I ragazzi guardano Derek in cerca di un appoggio ma invano.
- Tz. Grandi, hanno sempre ragione! Avete vinto voi, vieni nano, andiamo che domani abbiamo scuola. Stiles e Derek a quest'affermazione della figlia ridono all'unisono. Stiles scompiglia i capelli ai figli e Derek gli manda un bacio dalla webcam. I ragazzi sono ormai al piano di sopra e ognuno nel proprio letto.
- Amore, sei esausto. Adesso metto la mia mano vicino alla web cam, tu la unisci alla mia così forse stasera ti addormenterai. Fila a letto anche tu papone. - Dice teneramente Stiles.
- Sei il mio angelo, vita mia. Ci vediamo domani sera. E controlla che quei due stiano dormendo davvero!
- Tranquillo amore. A domani.
- Stiles, aspetta. - E Stiles lo guarda aspettando che gli dica qualcosa.
- Ti amo. - Ecco cosa dice Derek. E' per questo che lo ha fermato.
- Ti amo anche io vita mia.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ed eccoci qui, cuccioli. 
Nel prossimo capitolo, vedremo il ritorno a scuola di Thomas e Laura e vi avviso già in partenza che sarà traumatico.
Nel frattempo, ci tengo a ringraziare particolarmente a:
- Stilba.
- MissHoech.
- PandoraPam01.

Per aver letto e recensito lo scorso capitolo.

Grazie anche a chi è arrivato fin qui e basta.

A risentirci, al prossimo.
 

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Capitolo 15
*** Puoi curarci, papà? ***


- Puoi curarci, papà?
 
Non sono ancora le 06:00 in casa che Stiles è già sveglio di buon mattino. Potrebbe dormire qualche ora in più se solo lo vorrebbe perchè ha il turno di pomeriggio, ma è comunque sveglio perchè tra qualche ora i figli ricominceranno la scuola ed è certo al mille per mille che nemmeno con le cannonate riuscirebbe a tirarli fuori dal letto. Prepara il caffè per se, riordina il letto che per l'assenza di Derek è troppo grande e inizia ad occupare il suo tempo con delle faccende domestiche approfittando dei figli ancora intenti a dormire comodamente nel loro letto.

Sono le 06:05 adesso e tra meno di mezz'ora inizierà a gridare contro i figli e pregare tutti i Santi del Paradiso per far si che si alzino. E' in cucina che sorseggia il suo terzo caffè della giornata ma sente un rumore strano provenire dall'ingresso. Che i figli si siano già alzati è categoricamente impossibile, che il marito sia tornato tanto meno, qundi, gisto perchè è il figlio di uno sceriffo e non ne ha mai abbastanza di guardare film horror, si avvicina all'ingresso con un manico di scopa tra le mani. Teme che siano dei ladri che sono intenti a scassinare la porta d'entrata. 

Sta per colpire Stiles, ma dall'urlo che l'altro fa capisce che non è un ladro.
Anche Stiles urla.
- Stiles ma ti sei impazzito? - Chiede un Derek spaventato.
- Io? Io sarei impazzito Derek? Se sono impazzito io, tu cosa sei che entri in casa come un ladro?? E non farmi urlare un altra volta così che si svegliano i ragazzi. - Strilla visibilmente agitato Stiles.
- E poi tu non dovevi essere qui stasera?! - Chiede subito dopo, finalmente sorridente.
- Beh, se prima mia dai almeno un bacio Dott... - Derek non fa nemmeno in tempo a finire la sua frase che Stiles, è già con le labbra sulle sue.
- Ho una sorpresa per voi. - Dice Derek dopo essersi staccato di malavoglia dalle labbra del marito.
- Sarebbe? - Chiede Stiles. Il viso sorridente.
- Stai parlando con il nuovo capo dello studio legale più importante e privilegiato di tutta Beacon Hills, signor Hale!
- Che.. cosa? Sei capo, Derek? 
- Si! E sai cosa significa questo?! - Stiles sta zitto e lo guarda in modo che continui a parlare.
- Significa che non dovrò mai più partire e che resterò con voi per sempre. - Dice Derek, estremamente felice.

Stiles gli salta addosso e in meno di un minuto sono tutti e due, uno avvinghiati all'altro che si baciano sorridenti, sul loro divano.
- Amore mio sono così feliceeee. - Strilla euforico Stiles.
- Shhh. Amore! I bambini dormono.
- Nah, tanto quei due stamattina non si alzano nemmeno con le cannonate e possiamo baciarci ancora per ben 20 minuti. - Risponde Stiles.
- Come 20 minuti? Non li svegliavamo alle 7? - Chiede Derek tra un bacio e l'altro.
- Si, ma, Derek. Non vanno a scuola da quasi un mese e per la maggior parte delle vacanze se non era mezzogiorno non si alzavano dal letto e sono sicuro che era passata la mezzanotte per far si che quei due pestiferi si addormentassero davvero ieri. Ora dimmi il mio bell'avvocato. Capo, avvocato scusa. Credi davvero che i nostri figli si sveglieranno alle sette del mattino al primo colpo e senza brontolare? - Risponde Stiles, anche lui tra un bacio e un altro.
- Ehmh, fammici pensare... no, hai ragione! - E Stiles ghigna divertito. Ama quando Derek gli da ragione.
- Ma mi dica, Dott. Stilinski..
- Si, avvocato..
- Le sono mancate così tanto le mie labbra?! - E detto questo lo bacia.
- Adesso è lei che mi ha appena baciato. Devo dedurre che anche a lei, mio bell'avvocato, le siano mancate le mie labbra.
- Oh! Non sa quanto Dott. Stilinski. Non sa quanto! - E si baciano ancora.

Sono le 06:30 del mattino ed è decisamente arrivata l'ora di rimboccarsi le maniche e andare al piano di sopra da quelle piccole canaglie che però amano più della loro stessa vita.
- Va tu nanetto, io farò loro una sorpresa. - Dice Derek.
- Scusa come mi hai chiamato? Io, nanetto? Ahah. Bello l'amore mio va. - Dice Stiles prendendogli il viso tra le mani e dandogli l'ennesimo bacio, poi, già stanco si dirige al piano di sopra. Tenterà prima con Thomas. 

Entra nella sua camera, lo accarezza dolcemente e gli da un bacio sulla fronte.
- Thomas! - Lo chiama dolcemente Stiles scuotendolo leggermente per un braccio.
- Mhh. Che c'è?! - Mugugna il figlio con ancora la faccia sul cuscino. Stiles sorride.
- Amore, è ora di alzarsi su.
- No! 
- Come sarebbe a dire no. Hai scuola tra qualche ora.
- Dai papà, ancora cinque minuti.
- Ok, vado a svegliare tua sorella. Tra cinque minuti torno e ti voglio in piedi!
- Si si, adesso va però. - E detto questo Thomasm si tira le coperte fin sopra la testa e lo ignora completamente tornando a dormire.


"Ok. Uno, è andato! Ora vediamo come va con Laura."

Come con Thomas, entra nella camera di Laura, la accarezza dolcemente e gli da un bacio sulla fronte.

- Laura! - Nessuna risposta.
- Lauraaa! Svegliati amore.
- Mhh. Ma chi è che mi rompe a quest'ora del mattino!
- Magari tuo padre?! - Risponde Stiles divertito da morire. Sapeva che sarebbe andata a finire così.
- Papà, ma che vuoi?! - Chiede una Laura terribilmente assonnata con un occhio aperto e uno chiuso.
- Che ti alzi, ecco cosa.

Laura passa lo sguardo sulla sveglia accanto a lei. 6:32

- Sul serio, papà? Le 06:32. Io me ne torno a dormire.. chiudi la luce quando esci e la porta.
- Si con te già in piedi però, alzati, su, amore.
- No! - Risponde dolcemente ancora nel mondo dei sogni. Che stia sognando il suo amore?
- Si invece devi andare a scuola.
- Appunto.
- Amore, sul serio.. è ora di alzarsi punto e basta.
- Dai papi, sai che ti voglio bene! Cinque minuti e mi alzo.
- Tale e quale a tuo fratello! Come l'ho detto a lui lo dico anche a te. Ora vado di sotto, tra cinque minuti torno e vi voglio già in piedi e vestiti possibilmente.
- Si si, ciao papà. - E come il fratello, anche Laura si tira le coperte fin sopra la testa e torna a dormire.

Stiles sta per dirigersi al piano di sotto da Derek ma prima passerà nella stanza di Thomas, dova sa già, che lo troverà ancora sotto le coperte.
Ecco, appunto.
- Thomas, mi sembra di averti detto cinque minuti e stanno passando e tu non ti sei ancora mosso di un millimetro. Alzati da quel letto, adesso. - Strilla Stiles, ma è comunque terribilmente divertito. Thomas sbuffa.
- Daiii papà, ma da quand'è che ci svegli alle sei e mezza e non alle sette?! - Mugugna Thomas.
- Da quando l'ho deciso io punto e basta e anche da quando voi due non mi ascoltate più. Se ieri sera sareste andati a letto prima, ora non avreste di questi problemi. - Dice Stiles avvicinandosi a lui e scoprendolo totalmente. 
- Fuori dal letto, su! Poi di sotto a fare colazione, forza!
- Ma io non ho fame e a scuola non ci voglio andare. - Dice uno spazientito Thomas mentre cerca di ritirarsi le coperte a se. Ma Stiles non gli e lo permette.
- Non ha importanza che tu non abbia fame. La colazione si fa e senza discussioni e per quanto riguarda la scuola, beh, te la farai venire la voglia.
- Papà, o sono io che ho troppo sonno oppure davvero tutto quello che hai detto fino adesso, non ha un minimo di senso logico.
- Thomas..
- Ma perchè non vai a svegliare Laura?! Tanto a me ormai mi hai già svegliato.
- Anche a Laura se per questo e ora come torno di la, butto giù dal letto pure a lei se è necessario. Thomas, non fatemelo ripetere più. Tu e tua sorella, GIU' DAL LETTO. ADESSO!
- Ok! Ok, dottore. Hai vinto tu. Mi alzo dal letto, andrò a fare una colazione che non voglio fare e mi rinchiuderò per sei ore in un posto dove io non voglio stare, contento?
- Si e smettila di rispondere. Passa in camera di tua sorella prima di scendere.
- Perchè?! - Chiede curioso e assonnato Thomas.
- Tu fallo e basta.

Dopo aver annuito con fare poco convinto, più addormentato che sveglio, Thomas inizia a vestirsi. Stiles sorride e va da Laura!

- Oh, fortuna che ti sei già alzata. Finisci di vestirti che è tardi.
- Papà, ma perchè non te ne torni a dormire? - Chiede Laura.
- Si papà, perchè non ce ne torniamo tutti a dormire? - Chiede Thomas.
- Perchè non la finite tutti e due e scendiamo di sotto invece?! - Chiede Stiles con un sorriso a trenta due denti sulla faccia.

I figli sbuffano ma non rispondono. Stanno per dirigersi tutti e tre al piano di sotto quando sento gridare dal fondo delle scale. E se non fosse per via del troppo sonno che hanno addosso, Laura e Thomas penserebbero addirittura che quello strano rumore sia dovuto ad un cucchiaio di ferro che sbatte contro una padella.
- Stilesss. Sveglia quei due all'istante e digli di sbrigarsi a scendere che la colazione è pronta se non vogliono che li svegli io e a modo mio. - Urla  Derek, anch'egli terribilmente divertito.
- Ma è papà?! - Chiedono in coro Thomas e Laura. Stiles annuisce e aggiunge anche che sembra arrabbiato.
- Papààààààààààààààààààààà!! - Si precipitano entrambi giù dalle scale ad abbracciare Derek.

Dopo aver chiesto al padre il motivo del rientro anticipato ed essere scoppiati di gioia una volta ottenuta la risposta, si dirigono tutti e 4 in cucina. 

- Che palleee. Oggi rivedo quell'idiota del cavolo. - Dicono all'unisono, terribilmente assonnati i due fratelli, riferendosi chi ad Emjey e chi a Markus.
- Ragazzi, non fate storie. Vado un attimo in bagno, voi andate a prendere gli zaini che io e papà poi vi portiamo a scuola. - Dice Derek e i figli fanno ciò che Derek ha detto loro. Fortuna che le superiori di Laura e le medie di Thomas sono attaccate. Il viaggio da casa a scuola dura meno di 10 minuti.
- Dobbiamo proprio andare?! - Chiede Thomas una volta arrivati alle scuole.
- Si. - Risponde Derek dal posto di guida.
- Ma perchè? Datemi un valido motivo. Chi lo dice che dobbiamo farlo?! - Chiede Laura.
- Noi e dovrete farvelo bastare, adesso filate e fate in modo che la vostra preside non ci chiami perchè vi siete addormentati sui banchi. - Dice Stiles, abbastanza sorridente. Dopo un ultimo sbuffo, Thomas e Laura baciano i suoi papà e si dirigono ognuno alle loro rispettive scuole.
- Allora Dott. Stilinski. Siamo soli!
- Cos'hai in mente Derek?
- Mh, non lo so. Un po di coccole nel lettone? - Chiede Derek mentre accarezza il viso del marito.
- Coccole? Fila a casa, capo. - Risponde Stiles, imitando il gesto del marito.

Arrivati a casa, Stiles e Derek si dirigono nella loro stanza dove si diranno quanto si siano mancati a vicenda in quei lunghi giorni l'uno distante dall'altro. Sono ormai le 11:00 in casa Hale-Stilinski e Stiles e Derek sono ancora accoccolati nel lettone. Suona il cellulare e Stiles spazientito, ancora tra le braccia di suo marito, si affretta a rispondere.
- Pronto?
- Salve, chiedo scusa se la disturbiamo! Ma lei è il Dott,Stilinski?
- Nessun disturbo, non si preoccupi. Si sono io, chi è?
- Oh, meno male. Guardi, nulla di preoccupante, abbiamo chiamato sua figlia che è già qui, volevamo chiamare anche un ambulanza ma Thomas si è rifiutato dicendo che nessun dottore può toccarlo all'infuori di suo papà e quindi ci è sembrato il caso di chiamare.
- Che, che è successo? - Chiede Stiles, terribilmente preoccupato.
- Io sono solo la segretaria, non saprei di preciso! Ma so che continua a uscirgli sangue dal naso e sembra abbia una mano rotta. Probabile abbia litigato con qualche suo compagno di classe. Non vuole nemmeno essere toccato da noi, vuole solo lei signor Stilinski. Non è che potrebbe raggiungerci al più presto per favore o almeno parlare con suo figlio e convincerlo a farsi medicare?
- Arrivo subito guardi, intanto me lo passi.
- Certamente, Thomas ecco.. è il tu papà al telefono.
- Papà? - Chiede Thomas già in lacrime.
- Amore. Amore mio, sta calmo! Papà arriva subito. Però devi farti almeno medicare da loro nel frattempo che io arrivo.
- No, non se ne parla. Io voglio te, papà.
- Ma amore, sto arrivando. E' solo questione di 5 minuti al massimo, io e papà siamo già in macchina. Fatti medicare intanto.
- No. - Risponde secco Thomas.
- Amore, per favore. 

Nel frattempo Laura, spazientita, ha preso di forza il telefono al fratello.

- Pronto, papà?
- Laura, amore mio, grazie al cielo. Fallo ragionare.
- Papà ci ho provato, ok? E' tutto inutile, si fa a malapena toccare da me, vuole solo te e quell'arpia della mia preside è già venuta a richiamarmi 10 volte. E' un idiota, la odio. - Risponde una Laura al quanto furiosa.
- Ok, tra poco come arriviamo io e papà tornerai a scuola, ma che ha?!
- Non se ne parla che io torno li dentro. - Urla e poi prosegue.
- Ad ogni modo non lo so che ha, gli esce sangue dal naso e sembra abbia la mano rotta. Credo sia stato Markus.
- Non credi idiota, è stato Markus. - Urla Thomas.
- Sentito papà?
- Si amore ho sentito, comunque chiudi che siamo dentro.

Laura riaggancia il telefono e si rivolge a Thomas.

- Stanno arrivando nano.

Pochi secondi dopo..

- Amori mieii. - Derek bacia sia Laura che Thomas e mentre Stiles si affretta a medicare Thomas, chiede ai figli come sono avvenuti i fatti.
- Laura, tesoro, ha richiamato la tua preside ha detto che ti vuole a scuola immediatamente. - Dice la segretaria della telefonata.
- Beh, non me ne frega un accidente di quello che ha detto la mia preside. Digli di andare a farsi un giro! - Urla Laura.
- Lauraaa. - La riprende Derek!
- Signorina, gli dica che arriva. Anzi, l'accompagno io stesso. - Continua Derek.
- Papà, ma sei sordo? A volte sembra che hai la testa più dura di quella di Thomas. Ho detto che a scuola non ci torno. Non oggi almeno. - Sbotta Laura.
Derek sta per riprenderla, ma venne frenato da Stiles.
- Ok, verrai con noi. Ma smettila di rispondere e sopratutto chiedi scusa alla signorina per come le hai risposto meno di un minuto fa!
- Si scusi. - Dice Laura in direzione della segretaria.
- Non preoccuparti, tesoro. Allora dico alla preside che voi genitori acconsentite al suo non ritorno a scuola? 
- Si. Dica che viene con noi all'ospedale, gentilmente. - Dice Derek con un lieve sorriso sulla faccia.
Stiles ha fermato l'emorragia che sembra sia finita e sta passando alla mano.
- Ahhh! Papà ma sei matto. Mi fa male!! - Urla Thomas in lacrime.
- Shh. Lo so amore scusa. 
- E' rotta Derek, sicuramente! Dobbiamo portarlo in ospedale.
- No. No. In ospedale no, andiamo a casa papà per favore. - Strilla Thomas stretto a Stiles.
- Dopo ci andremo amore, promesso! Ma prima dobbiamo andare in ospedale.
- No, non mi piace l'ospedale. - Dice Thomas in lacrime.
- Ma amore, ci sarò io e papà e anche Laura.
- Tu non mi lascerai nemmeno un secondo?
- Nemmeno uno.
- Promesso?
- Promesso.
- Ma se dovrò fare delle visite sarai tu a farle vero?
- Se mi sarà possibile, si. Altrimenti starò con te lo stesso.
- Dai amore, andiamo. - Dice Derek stringendogli la mano e accompagnandolo alla macchina per andare in ospedale.

Derek guida, Stiles al suo fianco che non leva gli occhi di dosso a Laura e Thomas con la testa fra le sue gambe, nei posti a sedere dietro. La scuola, dall'ospedale, dista si e no tre, quattro minuti al massimo. Infatti, arriveranno li in tempi record. Nel tragitto però, Stiles mentre ha ancora gli occhi fissi sui suoi figli si accorge che qualcosa non va. Dato che non sembra molto grave, ne parlerà in ospedale.
- Ok, amori, io vado a mettermi il camice così potrò andare con lui senza problemi, voi intanto andate da Melissa. 
Laura, Derek e Thomas, si affrettano ad andare da Melissa e dopo un breve racconto sono già in lista ma dato che Stiles è un dottore, il più stimato e rispettato di quell'ospedale, l'attesa sarà breve. Sarà proprio Stiles stesso infatti, ad occuparsi del figlio.
- Ragazzi, nel mio ufficio. - Dice Stiles ai famigliari.
Arrivati nell'ufficio, Stiles si affretta a comporre un numero di telefono e dopo qualche attimo d'attesa parla con un suo collega.
- Qui è il reparto radiologia, cosa posso fare per voi e chi è che parla?
- Oh, Kevin, che fortuna! Sei tu. Sono Stiles, Stiles Stilinski dal reparto di medicina generale. Mi serve immediatamente la sala.
- Stiles, non credo sia possibile. Non prima di due ore.
- Non prima di due ore, Kevin, sei matto?! Si tratta di mio figlio. Per favore.
- E va bene! Devi essere qui di sopra in meno di due minuti se vogliamo riuscire a fargli i raggi prima dell'arrivo di un altro paziente.
- Arriviamo. - Chiude la telefonata e si rivolge ai famigliari in attesa.
- Dobbiamo sbrigarci. Al piano di sopra. Adesso!

Detto questo la famiglia Hale-Stilinski si dirige alla svelta al piano di sopra.
In ascensore, qualcosa di innaspettato terrorizza Laura:
- Laura, poi io e te dobbiamo parlare. - Dice Stiles.
- Di che parli papà? - Chiede Laura.
- Dopo. - E' lapidario Stiles.

Stanno per arrivare in radiologia e Laura si blocca improvvisamente con il cellulare fra le mani. E' un messaggio della sua migliore amica che le ha mandato la foto di Emjey avvinghiato con un altra. Non solo, dopo la sera di capodanno Laura ha continuato a frequentare Emjey di nascosto, ma stava pensando di andare al passo successivo. Ah! L'amore! Fortuna che non l'ha fatto. Dopo capodanno, in casa nessuno aveva più parlato di lui e anche se a Derek e Stiles parve strano che la figlia nemmeno piangesse, non ci diedero tanto peso. Infondo erano solo ragazzi. Ripensa a nemmeno un ora fa e capisce di che parlava suo padre in ascensore. I segni. Avrà visto i segni che Emjey gli ha procurato sul braccio, tenendola ferma mentre tentava di dirigersi da Thomas.
- Mi dici perchè non posso andare da mio fratello? Prima stai tutta la mattina con quella, adesso mio fratello ha bisogno di me e io non posso andare da lui? Da mio fratello Emjey. E' MIO FRATELLO. E mollami all'istante il braccio razza di idiota.
- Se vai da lui a me non mi rivedrai mai più.
- Tanto meglio. - Urla Laura da metà corridoio.

"Oh, no. E adesso che gli dico!" 

Nel frattempo in radiologia..

- Oh, Stiles, amore mio grande. - E' Kevin a parlare che si è affrettato in meno di un secondo a saltare addosso a Stiles stampandogli tipo 40 baci uno dietro l'altro nella guancia di un povero Stiles rosso in viso e sotto gli occhi di un Derek impazzito di gelosia. E' nero dalla rabbia in questo momento. E' all'incirca quattro o cinque mesi che Kevin, ha una cotta per Stiles e quel tonto di suo marito non si è nemmeno degnato di dirglielo.
- Come, prego?! - Chiede in un sussurro, Derek. Automaticamente, il suo sopracciglio è schizzato in aria in tempi record.
- Leva le mani di dosso da MIO MARITO. - Urla Derek, mentre stacca Kevin da Stiles di malo modo.
- D.. Derek, sta calmo. - Tenta Stiles.
- Stiles! Io e te dopo ne riparliamo. E TU.. - Dice rivolgendosi a Kevin.
- Affrettati a fare i raggi a mio figlio.
- Ma è lo stesso dell'altro giorno? - Chiede in un sussurro Laura a Thomas.
- Si. - Risponde Thomas.
- Cosa? - Urla Derek passando lo sguardo tra il figlio, il povero Kevin e Stiles.
- Che c'è? Non guardare me. - Risponde al suo sguardo, Thomas.
- Ah, nemmeno me! Fattelo dire da lui. - Dice Laura, indicando Stiles.
- Grazie tante! A tutti e due. - Dice brusco, Stiles.
- Papà, è inutile. Quello non mi piace! - Dice Laura
- E' evidente che ci prova con te. - Dice Thomas.

Stiles deglutisce a vuoto quando sente gli occhi di Derek fissi su di lui, non parla, ma in quel silenzio gli sta chiedendo una spiegazione.

- Ok, forse ha una piccola cotta. - Dice Stiles, diventato più bianco del camice che indossa ogni giorno da anni ormai.
- Forse? Una piccola cotta? Sul serio Stiles, ti senti quando parli? Ti chiama amore. - Urla Derek.
- Derek. Porca miseria abbassa quella voce, siamo in un ospedale e c'è gente che sta male. - Tenta di schivare l'argomento Stiles.

Nel frattempo, Kevin è dietro Stiles e sembra si sia incantato a perdersi in ogni minimo dettaglio del suo bel corpo. Derek, è il primo ad essersene accorto.

- Vuoi continuare ancora? - Chiede Derek rivolto a Kevin che sembra essersi ripreso dallo stato di estasi suprema in cui era caduto.
- Come scusi? Di che parla? - Chiede un angelico Kevin.
- Del fatto che non levi gli occhi di dosso da MIO MARITO. E' MIO MARITO. Non il tuo. E' sposato con me, stiamo insieme da diciotto anni, è il padre dei miei figli, è l'amore della mia vita. E' l'unica persona che amo e che amerò fino al resto dei miei giorni. Solo io posso guardarlo, solo io posso toccarlo. - Urla Derek. Qualcun'altro sta beando del calore che il corpo di suo marito emana. Stiles è solo suo. Nessun'altro può guardarlo. Nessun altro può toccarlo.
- Si certo, però è bello lo stesso. - Ribatte Kevin senza esitazione.
- Ma chi ti cred.... - Non fa in tempo a finire la frase che Stiles lo tiene stretto a se e gli sussurra parole dolci all'orecchio per farlo calmare.
Derek è sempre stato geloso. E Stiles lo ama da morire.
- Derek, amore mio. Sta calmo! E' solo un idiota che si è preso una stupida cotta. Tra poco gli passerà e se non succederà saranno problemi suoi perchè a me di lui non importa nulla. A me importa di te. E' te che amo. Sei tu mio marito, sei tu il padre dei miei figli. Non lui. Tu solo e soltanto tu. Sei tu la mia vita, amore mio. E' con te che da quando ci siamo sposati mi addormento ogni sera, è con te che mi risveglio tenendoti la mano ogni mattina e sarà per sempre così. Adesso prendi un respiro profondo e torniamo ad occuparci di nostro figlio e anche di nostra figlia. Ha qualcosa Derek, e dobbiamo occuparci di lei. Dimenticati di Kevin! Concentrati solo sul suono della mia voce e ricordati quanto ti amo. - Detto questo, Stiles da un delicato bacio sul collo di suo marito, sapendo che per Derek, quello li, è sempre stato il suo punto debole.
- Ti amo anch'io. Ma tu sei solo mio. Solo io posso guardarti e sopratutto solo io posso toccarti.
- Bello il mio gelosone. - Detto questo Stiles gli stritola quelle morbide guanciotte che Derek si ritrova.

Si avvicinano di qualche passo ai figli e Stiles tieni gli occhi fissi su Laura.

- Fammi indovinare. Hai capito tutto, vero, papà? - Chiede Laura a Stiles.
- Si amore, ho capito tutto. C'è qualcosa che vorresti dirmi?!

Come al solito Derek, non ha ancora capito nulla e Laura, nella speranza che Stiles non accenni nulla dei segni sul braccio tenta di abbassarsi la manica della maglietta. E' a quel punto che Derek se ne accorge.
- L.. Laura! Cos'hai sul braccio?!
- Niente. - Risponde secca.
Nell'attesa di sapere i risultati per la mano di Thomas, Derek si è avvicinato alla figlia, si è inginocchiato all'altezza del suo viso e ha afferrato il braccio di Laura scoprendo i segni che Emjey, con l'intento di tenerla con se, gli aveva procurato.
- Papà, no. Lasciami stare, per favore!! - Dice Laura ormai già in lacrime. Le ha trattenute per troppo tempo e adesso che hanno iniziato a scendere libere, sarà difficile fermarle. Molto difficile! E questo Stiles lo sa bene per questo si è avvicinato a lei, la stringe forte a se e le accarezza i capelli mentre lei piange liberamente su di lui, sicuro che non smetterà.
- Laura, non te lo ripeterò più. Cosa sono questi segni e chi te li ha fatti. - E' Derek a parlare con tono severo. Non solo prima toccano suo figlio e suo marito, adesso anche sua figlia. Ma oggi qualcuno ha davvero voglia di farlo arrabbiare?

Con la voce rotta dai singhiozzi e ancora stretta fra le braccia di Stiles, Thomas che gli tiene una mano e Derek che gli asciuga le lacrime, inizia a raccontare.
- E' stato Emjey, prima. Non voleva che andassi da Thomas e con l'intenzione di tenermi con se, forse ha stretto troppo forte. Dopo capodanno ho continuato a sentirlo senza dirvi niente e sembrava fosse cambiato, che mi volesse bene e invece mi ha solo preso in giro perchè oggi a scuola, ha passato metà mattinata con una, abbiamo litigato e quando sono venuti a chiamarmi per Thomas l'ho lasciato definitivamente. Avevate ragione voi sin dall'inizio. Avrei dovuto ascoltarvi, così adesso non sarei qui a piangere tra le braccia di mio padre come una stupida ragazzina. - Spiega Laura ancora più in lacrime.
- Non stai piangendo amore mio, stai crescendo.* - Dice dolcemente Derek accarezzandogli i capelli.
- Piangere significa crescere? Avrei fatto di tutto per lui, papà. Avevo anche sentito dire in giro che forse avrebbe cambiato città per sempre. Avrei preso un aereo per raggiungerlo se solo fosse stato necessario, ora invece, voglio solo strappare tutte le foto, gettare nella spazzatura tutti i regali di cui mi ha ricoperto in un mese e non voglio più avere niente a che fare con lui. Niente. - E le lacrime continuano a rigare il suo bel volto.

Thomas ha le lacrime agli occhi, vedere la sorella in quello stato gli fa rabbia. Stiles e Derek ascoltano la figlia senza mai interromperla e non smettono di stargli vicino un solo secondo. E' Stiles a parlare tenendola ancora stretta a lui. E' la sua bambina e non la lascerà sola mai. Aspettava questo momento dal giorno di capodanno. Sapeva che sarebbe successo prima o poi.
- Shh. Amore, calmati. Calmati amore mio. - Dice Stiles.
- Ha rovinato tutto papà. Ha rovinato tutto. Perchè?* - Risponde Laura.
- Se lo sapessi cambierebbe qualcosa? Ah, amore mio. Troppi aerei dovrai prendere e troppe foto dovrai strappare. Ma vedrai che la troverai un bel giorno una bella foto da mettere nella cornice. Uh?! E' ma prima bisognerà soffrire ancora un pò, ma vedrai che all'improvviso, ti renderai conto che ne sarà valsa la pena.*
- Papà! - E' in lacrime e respira a fatica.
- Sono qui amore. Sono qui!
- Ma guardaci, papà. Hai due figli. Uno con la mano rotta e un altra con il cuore spezzato in due. Puoi curarci, papà? Tu sei un dottore. Il migliore del mondo. Puoi curare il dolore che quei due fratelli ci hanno procurato?! - Chiede Thomas, adesso anche lui in lacrime.

Derek va da lui, lo abbraccia forte e anche Thomas fa si che le lacrime scendano libere sul suo viso e si lascia cullare tra le forti braccia di suo papà. 
E' poi Derek che inizia a parlare con i suoi figli.
- Amori miei. Papà sarà anche il dottore migliore del mondo, ma qui non avete bisogno di un dottore! Avete bisogno dei vostri genitori che per voi ci saranno sempre. Avete bisogno di piangere e di crescere. Imparerete dai vostri errori e come ha detto papà, tutto questo, un giorno, anche se a voi adesso fa solo male, vi sarà utile. Però adesso basta che tutte queste lacrime fanno male anche al dottorino qui. Ormai è l'una del pomeriggio passatea e qualcosa mi dice che voi non avete fame. Adesso andiamo a casa tutti e quattro, nel divano e facciamo una super maratona di film e visto che ormai le lacrime hanno iniziato a scendere e sarà impossibile fermarle, potrete piangere benissimo su di noi guardando film strappa lacrime.

A quest'ultima affermazione, Thomas e Laura iniziano a sorridere per la gioia di Stiles e Derek.

E' sera inoltrata ormai, Thomas ha la mano ingessata, Laura ha già buttato via tutto di Emjey, ha pianto ancora per un pò, hanno guardato film d'amore tutto il pomeriggio, alla sera hanno ordinato la pizza e adesso, tutti a letto. Sono le 23:10, Stiles si è alzato per andare in bagno e con la scusa ha controllato i figli. Come previsto, Laura era in lacrime nella sua stanza intenta a riattaccare le foto di quel suo primo amore e Thomas, anche lui con le lacrime agli occhi, prendeva a pugni con la mano sana il cuscino per sfogare la sua rabbia. Li lascia sfogare tranquillamente da soli. Sa che ne hanno bisogno. Si reca a letto dal marito e in silenzio, fissa il soffitto.
- Stiles. - Lo chiama Derek.
Ma lui, non risponde. Fissa il soffitto perchè sa che se guarda Derek scoppierà in lacrime anche lui. Vedere i figli in quello stato, lo sta uccidendo.
- Stiles, amore mio. Guardami per favore. - Derek gli ha preso una mano e ha unito le loro dita in quell'unione più che perfetta, con l'altra mano, ha girato delicatamente il viso del marito verso di se per fare in modo lo guardi negli occhi.
- No, non posso Derek. Non posso guardarti negli occhi perchè i tuoi occhi mi trasmettono sicurezza e se ho la sicurezza, poi potrei iniziare a piangere anche io perchè vedere i nostri figli in questo stato mi sta uccidendo. Prima sono passato da loro a controllare che stessero realmente dormendo, ma come già sapevo gli ho trovati che piangevano. Chi prendeva a pugni il cuscino e chi riattaccava le foto del suo primo amore. Li ho visti a pezzi e non sono nemmeno andato da loro, perchè per un momento ho pensato fosse giusto così, che piangere fosse solo un bene perchè non tenevano tutto dentro e me ne sono andato. Ma che razza di padre sono?! - Chiede Stiles con gli occhi già lucidi.
- Il migliore amore mio. Sei il padre migliore del mondo. Sei un marito eccezionale e loro non stanno piangendo, amore, credimi, stanno crescendo. Hai fatto bene a lasciarli soli ma so che li vuoi qui in questo momento, quindi ora vado di la, li prendo tutti e due e te li porto qui così potrai coccolarteli quanto vorrai. Tanto mi sa che domani a scuola non ci andranno.
- Chiamali. Ti sentiranno. E' vero che li voglio qui, ma ho anche bisogno di te. 
- Guarda che tornavo anche io. - Detto questo gli bacia una guancia.
- Comunque.. Thomasssss, Lauraaaa! Venite qui, sappiamo che siete svegli e che state ancora piangendo. Nel lettone con noi, forza, tanto domani ho l'impressione che nessuno di voi due vorrà andare a scuola, a papà hanno dato il giorno libero e io adesso sono capo. Venite che è ora di fare un pò di ninna su. E' stata una giornata pes.... 

I due fratelli non se lo fecero ripetere una seconda volta e in meno di un minuto, erano già da loro, stroncando sul nascere le parole di Derek che non appena li vide spuntare dalla porta, si aprì in un sorriso enorme insieme a Stiles.
- Hei nano. Per stasera ti lascio il dottore e sto con l'avvocato. Tanto tu sei malato. - Dice Laura, certa che durante la notte quasi inconsciamente avrebbero scambiato genitore e lei, si sarebbe accoccolata su Stiles. Da sempre il suo preferito.
- Ok nana, nessun problema!! Ma giusto perchè tu lo sappia, io non sono malato, ok? Se sono in questo stato, adesso, è solo grazie ad uno stro*** di prima categoria. - Sbraita Thomas accoccolandosi meglio su Stiles. Laura scoppia a ridere e Derek sorride.
- Thomasss. - Lo riprende dolcemente Stiles e stringendolo forte a se. Comprende la sua rabbia, ma non vuole che i figli dicano parolacce, se pur leggere.
- Cosa c'è papà? - Chiede Thomas facendo il finto tonto anche se sa benissimo perchè il padre lo stia rimproverando. Derek, sta tentando in tutti i modi di non ridere a differenza di Laura che sta ancora ridendo a più non posso per la faccia del padre.
- Lo sai benissimo cosa c'è Thomas. - Risponde Stiles.
- Ahh. Ma tu parli perchè ho detto che è un grandissimo Stro***? E' la verità. - Risponde lui battendo il cinque alla sorella. 
- No, nano, quello li non è un grandissimo Stro***. Quello li, assieme al fratello è proprio un bambino del cavolo. - Sbraita Laura. Adesso è Thomas che è appena scoppiato a ridere. Stiles è in una specie di trans. Derek non ce la fa più. I figli non hanno torto, ma il comportamento non è quello giusto, per questo tenta di non ridere e inizia a riprenderli.
- Ragazziiii. - Li riprende Derek.
- Cosa? - Chiedono in coro Thomas e Laura.
- Come sarebbe a dire cosa? Da quando si usa questo linguaggio? - Chiede Derek. I ragazzi scrollano le spalle.
- Non scrollate le spalle e smettetela. Per quanto siete arrabbiati con quei due, e avete ragione nessuno lo mette in dubbio, questo non è l'atteggiamento giusto. Cosa vi diciamo sempre io e papà? - Chiede Stiles.
- Si che noi siamo più superiori rispetto a tutti gli altri e non avete torto, ok, ma quelli li, si meriterebbero di sapere come ci si sente. - Dice Thomas.
- E non dire di no perchè sappiamo che anche tu, la pensi così. - Dice Laura. Stiles sbuffa. I figli non hanno torto. Derek sorride.
- Derek, invece di stare li e sorridere come un cretino, mi dai una mano? - Chiede Stiles. Laura e Thomas scoppiano a ridere.
- No Stiles, senti, per quanto non mi piaccia il linguaggio che usano, perchè non mi piace e loro lo sanno, non hanno torto. - Dice Derek.
- Il mio intelligentissimo papà. - Dice Laura riempiendoli una guancia di tanti baci.
- Grande papà, ti stimo. - Dice Thomas imitando il gesto della sorella riempiendo di baci l'altra guancia di Derek. Derek li stringe forte a se. Stiles è intenerito.
- I miei bambini. Quanto vi amo vite mie. - Dice Derek baciando entrambi. 
- Si si, vi amo anche io. - Finge di essere offeso Stiles.

E' un secondo, un secondo soltanto e si è già ritrovato sotterrato dalle coccole dei suoi figli. Derek sorride compiaciuto. Vedere i loro figli, ridere, dopo un giornata terribile così è la cosa migliore che li potesse mai capitare. Li ama. Li ama da star male. Li ama da morire. Ripensa all'orribile giornata e si ricorda che deve ancora punire il marito per avergli nascosto che Kevin gli andava dietro. Aspetta che i figli si stacchino da lui e non appena si stendono di nuovo nel letto, gli tira uno scappellotto.

- Ahhh, Derek ma ti sei rincoglionito? - Chiede Stiles massaggiandosi la parte lesa. Thomas lo abbraccia coccolandoselo e Laura ha tirato un pugno giocoso nella spalla a Derek.
- Non toccare il mio papà. - Lo riprende Laura.
- Papà! Ti sei impazzito per caso? Perché l'hai fatto? - Chiede scettico Thomas continuando a coccolare il preferito dei suoi papà. Ovviamente, Stiles! Derek scoppia a ridere e alla fine anche Stiles. Vedere che i figli, sgridano il padre, solo per difenderlo, è troppo divertente.
- Vostro padre lo sa. - Dice Derek.
- Emh, no sinceramente? - Dice Stiles.
- No? Ti devo ricordare che oggi qualcuno ti è saltato addosso? - Chiede Derek. Al sol ricordo, la rabbia gli ritorna.
- Emh, direi di no, grazie. - Risponde Stiles fingendo di coprirsi dietro ai figli che scoppiano nuovamente a ridere.

Passano ancora qualche minuto a scherzare come solo loro sanno fare e alla fine, stanco anzi no, esauto Derek li mette a letto e qualche minuto dopo, la famiglia Hale-Stilinski, è già crollata nel sonno più profondo. Laura stretta tra le forti braccia del suo papà Derek e Thomas stretto tra le forti braccia del suo papà Stiles.
Piccolo spazio autrice:
 
Salveeeeeeee <3

* Quando Derek dice a Laura che non sta piangendo, ma sta crescendo è la frase che Giulio ha detto a Lucia, a fine puntata 2x12, a Londra con amore, quando lei voleva andare da Eva, in lacrime perchè marco l'aveva lasciata con una lettera. (Cesaroni) Quando Stiles invece gli dice la frase degli aerei, delle foto e della cornice, è quella che Lucia ha detto ad Eva nella puntata successiva. 2x13, la chiave inglese. L'ho modificata rendendolo un discorso padre e figlia altrettando bello secondo me. 

Detto questo, vi lascio in attesa di sapere cosa ne pensate, vi ringrazio per essere arrivati fin qui e al prossimo capitolo. Baci
:D

Un infinito ringraziamento va a:
- Stilba.
- PandoraPam01.

Che hanno letto e recensito lo scorso capitolo.
Questo è dedicato a voi.

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Capitolo 16
*** L'esame di terza media. ***


Salve. Questo capitolo avrà anche una canzone italiana di Claudio Baglioni - Avrai.
I personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis e io, ovviamente non ci guadagno nulla.
La canzone è di proprietà di Claudio Baglioni e io, ovviamente non ci guadagno nulla.
Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.
Il pezzo cantato da Stiles, sarà riconoscibile così.
Il pezzo cantato da Laura, sarà riconoscibile così.
Il pezzo cantato insieme, sarà riconoscibile così.

 
- L'esame di terza media.
 
Sono passati cinque mesi ormai e l'esame di terza media per Thomas, è vicinissimo. Sta studiando? Ovviamente no e Laura non sa più come fargli capire che è decisamente arrivata l'ora di rimboccarsi le maniche e darsi da fare. Deve trovare il modo di dirlo ai suoi genitori, senza tradire del tutto Thomas. Magari, i suoi papà saranno in grado di farlo ragionare. Si ricorda perfettamente cosa provava in quel periodo, lei stessa. Neanche lei voleva studiare e di iniziare un nuovo anno non gli e ne fregava niente.

Sono seduti tutti e quattro a tavola per la cena e stanno chiacchierando del più e del meno. Il primo a notare lo strano silenzio della figlia, ovviamente è Stiles. Si guarda con Derek e decide di intervenire.
- Laura, amore, sei piuttosto silenziosa questa sera! E' tutto apposto? - Chiede dolcemente, Stiles.
- Si papà, si. Piantala di preoccuparti per ogni cosa! - Sbotta Laura.
- E va bene, va bene scusa! Sta calma. Chiedevo solo.
- Scusa tu.
- Nana, sul serio! Che hai? - Chiede Thomas.
- Non ci sarà ancora di mezzo Emjey, vero? - Chiede prontamente, Derek.
- Tu a quello li non me lo devi più nominare. - Risponde con rabbia, Laura.
- Così si che mi piaci, piccola mia.
- Comunque, appurato che state tutti bene.. come stanno andando gli ultimi giorni di scuola? - Si informa, Stiles.

Thomas, che stava sorseggiando un bicchiere d'acqua congelata, rischia di strozzarsi per la paura.

"O adesso, o mai più."

- Io tutto bene, credo. - Risponde Laura.
- Credi? - Chiede curioso, Derek.
- Si. Cioè, insomma. Lo sapete anche voi che dopo che ho rotto con Emjey sono tornata sui miei passi, no?
- Brava la mia bambina! Sono orgoglioso di te. - Dice Derek schioccandogli un bacio nella guancia.
- Ti voglio bene, papà.
- Anche io, amore mio. Tantissimo!
- Io, vado di sopra. Non ho più fame, scusate. - Si scusa Thomas mentre a passi svelti, tenta di lasciare la cucina. Stiles ghigna.
- Stai fermo li, signorino. - Lo ferma sulla porta, Stiles, stringendogli con dolcezza una mano intorno al polso e tirandolo a se.
- Papà, che c'è? Ho detto che non ho più fame. Non devo mangiare per forza! Non sta scritto da nessuna parte che solo perchè sono il figlio di un dottore devo fare obbligatoriamente colazione, pranzo e cena. - Dice con fare seccato, Thomas.
- E la merenda dove l'hai lasciata? - Dice Laura prendendo in giro il suo papà.
- Laura, non sono in vena di fare scherzi. - Gli risponde male, Thomas.
- Ma io stavo prendendo in giro papà, mica a te. Datti una calmata, Thomas! Questo esame ti sta dando alla testa. Cos'è, studi troppo per caso?
- Già, amore stai studiando troppo? Perchè stai studiando, vero? - Gli chiede Derek.
- Si. Adesso mi lasciate andare, per favore?
- No! Siamo tutti a tavola e si sta a tavola anche se non hai più fame. Anzi, perchè non fai una cosa? Vai in camera tua, prendi la tesina e ce la porti qui così la vediamo? Lo abbiamo fatto anche con Laura. - Dice Stiles. Ha capito, da come si comporta che ancora non ha aperto un solo libro e che sopratutto, a tre giorni dall'esame di terza media, non ha ancora fatto la tesina, il che è grave. Non per niente, suo figlio è diventato bianco come il latte e ha appena deglutito a vuoto.
- La tesina? Non ce l'ho. E' a scuola!
- E' a scuola o non l'hai proprio fatta? - Chiede Derek.
- Non so di che cavolo state parlando! Cosa avete stasera, lo sapete solo voi.
- Thomas.. - Lo richiamano all'unisono i due genitori!
- E va bene! Non l'ho proprio fatta. - Cede Thomas sbuffando e sedendosi vicino a Laura. Il più lontano possibile dai suoi papà.
- Scusa, non ho capito! Cos'hai detto? - Chiede Derek.
- Dai papà, lascialo stare. Ci sono passata anche io e so cosa vuol dire non avere voglia di fare un accidente!
- Si, lo so, ma tu almeno la tesina l'avevi fatta.
- Non è un problema, gli do la mia.
- Ha tre giorni per impararla, Laura. Tre giorni! Non tre mesi. - Dice Stiles.
- Lo aiuterò. 
- Tu lo sapevi?
- Si.
- E perchè non ce l'hai detto prima? - Chiede alzando di qualche ottava la voce, Derek.
- E tu perchè non stai studiando? - Chiede Stiles. Non voleva, ma anche lui gli sta alzando la voce.
- Perchè non mi va?! 

Dopo quella risposta, Stiles dischiude di poco la bocca, guarda due secondi suo figlio e poi guarda suo marito con in viso l'espressione di chi proprio non c'ha capito niente. Derek, non è da meno. Anche lui non sa perchè il figlio stia agendo così ed è determinato a scoprirlo quanto prima. Non è così che ci si comporta.
- Cioè, fammi capire! Ti sembra una risposta, questa? - Chiede Stiles.
- Cos'altro dovrebbe essere? - Chiede Thomas.
- Ti prego, dimmi che non è iniziata l'adolescenza anche per lui! - Borbotta Derek. Sua figlia Laura faceva lo stesso. Fa ancora tutt'ora, lo stesso.
- Farò finta di non aver sentito, perchè è meglio! Qual'è stato, su per giù, il vostro programma di studi? - Chiede ancora, Stiles.
- E che ne so io. - Risponde brusco, Thomas.
- Cioè, Thomas! Fammi capire. Mi vuoi far credere che durante tutto l'anno non ti sia rimasto impresso neppure un solo argomento? - Chiede Derek.
- E' già tanto se ci andavo a scuola, figurati se seguivo le lezioni.
- OH. MIO. DIO! Questa è una cazzata. Hai dei voti bellissimi nel libretto e dubito che se tu non avessi ascoltato le lezioni, li avresti. - Dice Stiles.
- Si, infatti le ho ascoltate fino ad un certo punto ma poi ho smesso.
- E perchè hai smesso?
- Perchè non avevo voglia. Mi sono stufato!
- Amore, amore ascoltami! Tutti e quando dico tutti intendo proprio tutti, alla fine dell'anno si stufano ma nessuno e quando dico nessuno intendo proprio nessuno, getta la spugna. - Dice dolcemente, Stiles.
- Sopratutto non all'ultimo anno e a tre giorni dall'esame, amore. - Dice Derek.
- Ho paura, ok? Ho una fottutissima paura degli esami. Mi hanno sempre fatto questo effetto e ho pensato che se avrei smesso di studiare nemmeno mi avrebbero ammesso all'esame e invece no, mi hanno promosso e tutto perchè durante l'anno ho studiato. Ero convinto che mi avessero bocciato direttamente. Non avrei dovuto fare gli esami e sarei stato bene. - Spiega Thomas. Stiles, inevitabilmente, scoppia a ridere. Anche lui e Scott hanno fatto lo stesso ragionamento, alla sua età.
- Vieni qui amore mio. - Ride di gusto, Stiles. Derek è quasi convinto di volere l'annullamento del matrimonio! Se sapeva di sposare un uomo, un padre che ride di gusto quando il figlio smette di studiare per una motivazione così stupida, di certo non l'avrebbe sposato.
- No guarda, io, tra tutti e tre non so chi è più scemo. Questa qui che si mette con un ragazzo sbagliato, quest'altro che non fa la tesina perchè ha paura degli esami e quell'altro che invece di rimproverare suo figlio, ride come un cretino e se lo coccola. Ma dove cavolo sono finito, io! - Dice con tono seccato, Derek alzandosi dalla sedia e iniziando a sparecchiare la tavola sotto le risate gioiose della sua splendida famiglia.
- Tu comunque, gira e rigira sempre a quello devi nominare. 
- Scusa Laura, stavo solo facendo un reso conto di quanto stupidi siano le persone che vivono sotto il mio stesso tetto.
- Adesso scherzi a parte piccoli miei, ignorate vostro padre. Laura vai a prendere la tua tesina e portala qui e insieme aiuteremo Thomas ad essere pronto.
- Papà, ti ho detto che non lo voglio fare questo esame, come te lo devo dire?
- Tu invece lo fai, Thomas e anche senza discussioni. Laura, fai quello che ha detto papà. Vai a prendere la tesina! - Dice Derek.
- Boh, se vi decidete mi fate un favore. - Sbuffa Laura.
- NON ANDARE. - Dice Thomas.
- VAI! - Dicono i genitori.
- Scusa nano, ma loro comandano di più. - Laura si scusa con il suo fratellino, gli da un bacio nella guancia, sale al piano di sotto, prende la tesina e immediatamente, saltando due a due i gradini, scende in cucina e ritorna al suo posto.
- Oh! - Dice Thomas dopo averla osservata.
- Che ti pensavi che fosse lunga trecento pagine?
- Ma se qui saranno dieci è poco. Forse ce la posso fare! 
- Certo che ce la puoi fare, amore mio.

 
 
Ieri, sono usciti i quadri di Laura che purtroppo, non ce l'ha fatta. E' stata bocciata e invece di tornare a casa dai suoi genitori, per paura, è andata a casa dal nonno che se la strinse forte in un abbraccio, gli asciugò le lacrime e chiamò suo figlio nonostante avrebbe promesso alla sua piccola nipotina di non farlo.

Quando Stiles arriva a casa del padre, ha il cuore in gola alla vista di sua figlia rinchiusa in quella che una volta era la sua cameretta, distrutta dal dolore e rannicchiata su se stessa a piangere disperata. Nemmeno per Emjey l'ha vista piangere così tanto. Sa che sua figlia, da Gennaio ha dato il meglio di se ma evidentemente non è stato abbastanza e non gli importa. Non gli importa assolutamente che abbia perso un anno. Vuole solo che smetta di piangere al più presto. Ringrazia il suo papà con lo sguardo e con cautela, si avvicina a lei. Gli mette una mano sulla spalla e questo la fa sussultare dallo spavento. Per non spaventarla oltre, Stiles gli sorride dolcemente e leva subito la mano.
- Am..
- Vattene via, papà. - Singhiozza Laura non riuscendo a guardarlo negli occhi.
- Hei.. - Sussurra Stiles alzandogli il viso con due dita sotto al mento per fare in modo che lo guardi negli occhi.
- Amore mio! Guardami. Guardami, per favore! - Dice ancora, Stiles.
- Cosa vuoi? Dirmi che sono una nullità? Lo so già, grazie tante.
- Ma che cavolo dici! Io veramente sono venuto qui per abbracciarti, per asciugarti le lacrime, per dirti che sei la mia vita e che ne a me, ne tanto meno a papà, frega un accidente che tu abbia perso un anno. Capirai! Sai che guaio, vero? Tuo padre ne ha persi tre.. - Dice calmo Stiles, asciugandogli le lacrime.
- Papà? - Chiede insicura Laura. Un piccolo sorriso ad incurvargli le labbra, nonostante le lacrime. 
- Si si. Lui! L'hanno bocciate due volte in prima superiore e una volta in quinta. - Ridacchia Stiles.
- Non ci credo. - Ridacchia Laura, ma ancora delle lacrime rigano il suo viso. Lacrime che prontamente sono subito asciugate da Stiles.
- Te lo giuro, amore. Come pensi che ci siamo conosciuti e innamorati io e lui?
- Papà, mi dispiace! Io ho fatto del mio meglio. - Ricomincia a singhiozzare, Laura.
- Lo so, vita mia. Lo so! Shhh! Vieni qui. Vieni qui amore mio.
- Io non ci voglio più andare a scuola. - Singhiozza Laura stretta tra le braccia del preferito dei suoi papà.
- Oh si che ci andrai, invece. Poi cosa fai? Lasci solo Thomas?
- Non so manco se viene promosso e se così sarà non si sa nemmeno se sarà in classe con me.
- E' ovvio che sarà in classe con te. Basta fare domanda! E sarà promosso.
- Almeno avrete un figlio di cui essere orgogliosi.
- Laura, adesso mi stai facendo arrabbiare però è! Lo siamo ugualmente orgogliosi di te e fine del discorso. Non voglio più sentirti dire una frase del genere. Sono stato chiaro? - Dice con tono duro, Stiles.
- Si papà, scusa.
- Mh! - Mugugna soddisfatto Stiles, dando un bacio nei capelli della sua bambina.
- Bene. Andiamo a casa? - Prosegue subito dopo.
- No.
- Come no? C'è papà che ti aspetta.
- Appunto. 
- Scemina. Ha solo tanta voglia di abbracciarti! Dai, così mentre papà ti fa tante coccole, io preparo la cena e ti preparo il tuo piatto preferito.
- La pasta al forno e al formaggio? - Chiede Laura aprendosi in un sorriso enorme.
- Si, proprio quella e ti faccio anche i biscotti con le gocce di cioccolato. Quelle che ti piacciono tanto.
- Sei il papà migliore del mondo.
- E tu, la figlia migliore del mondo. - Dice Stiles riempiendo di baci quella morbida guaciotta che si ritrova la sua splendida bambina.
- Anche se sono stata bocciata e vi ho deluso?
- Anche se sei stata bocciata e non ci hai deluso, Laura. 

Dopo altri cinque minuti, Stiles riesce a schiodare Laura dal pavimento freddo della stanza, si alzano, salutano e ringraziano il nonno e in silenzio vanno in macchina. Stiles gli chiede se può mettere un po' di musica e Laura annuisce debolmente. Gli occhi gonfi e rossi pronti per un nuovo pianto. 
- Amore mio! La nostra canzone. Quella Italiana! Com'è che si chiama questo cantante?
- Claudio, papà. Claudio!
- Claudio Baglioni - Avrai.*
- Vuoi che la cantiamo insieme? - Gli chiede Laura.
- Si, dai! Non sono bravo con l'Italiano. Non quanto te, amore, ma si. Cantiamola! 
- Un pezzo tu e uno io?
- Si. Aspetta che la rimetto. Pronta?
- Si, dai.

 
Avrai sorrisi sul tuo viso come ad agosto grilli e stelle 
storie fotografate dentro un album rilegato in pelle 
tuoni d'aerei supersonici che fanno alzar la testa 
e il buio all'alba che si fa d'argento alla finestra 


avrai un telefono vicino che vuol dire già aspettare 
schiuma di cavalloni pazzi che s'inseguono nel mare 
e pantaloni bianchi da tirare fuori che è già estate
un treno per l'America senza fermate


avrai due lacrime più dolci da seccare 
un sole che si uccide e pescatori di telline 
e neve di montagne e pioggia di colline 
avrai un legnetto di cremino da succhiare 
avrai una donna acerba e un giovane dolore 
viali di foglie in fiamme ad incendiarti il cuore 


avrai una sedia per posarti ore 
vuote come uova di cioccolato 
ed un amico che ti avrà deluso tradito ingannato 


avrai avrai avrai 

il tuo tempo per andar lontano 
camminerai dimenticando 
ti fermerai sognando 


avrai avrai avrai 
la stessa mia triste speranza 
e sentirai di non avere amato mai abbastanza 
se amore, amore avrai


avrai parole nuove da cercare quando viene sera 
e cento ponti da passare e far suonare la ringhiera 
la prima sigaretta che ti fuma in bocca un po' di tosse 

Natale di agrifoglio e candeline rosse 
avrai un lavoro da sudare 
mattini fradici di brividi e rugiada 
giochi elettronici e sassi per la strada 
avrai ricordi di ombrelli e chiavi da scordare 
avrai carezze per parlare con i cani 
e sarà sempre di domenica domani 
e avrai discorsi chiusi dentro mani 
che frugano le tasche della vita 
ed una radio per sentire che la guerra è finita 


avrai avrai avrai 
il tuo tempo per andar lontano 
camminerai dimenticando ti fermerai sognando 
avrai avrai avrai 
la stessa mia triste speranza 
e sentirai di non avere amato mai abbastanza 
se amore, amore amore avrai.

 
 
- Sei migliorato molto, papà. - Gli fa i complimenti, Laura, asciugandosi l'ennesime lacrime.
- Ho una degli insegnanti migliori. - Dice Stiles.

Inevitabilmente, durante il viaggio, Stiles gli stringe la mano e come successe mesi fa nella notte di capodanno, gli e l'accarezzò con il pollice.

- Siamo arrivati, cucciola. Sei pronta ad entrare? - Chiede Stiles parcheggiando nel vialetto.
- Non lo so. - Risponde incerta, Laura.
- Guarda che papà mi ha già tartassato di messaggi dove mi diceva di portarti subito a casa perchè voleva coccolare la sua bambina.

Laura annuisce con poca convinzione e prossima ad un attacco di panico, scende piano dalla macchina e a testa bassa entra in casa. Dal giardino, aveva visto che suo padre era in cucina e quindi, se si sarebbe sbrigata avrebbe potuto evitare il suo sguardo e scappare in camera sua. Non fa nemmeno in tempo a salire un gradino, che Derek esce dalla cucina e gli parla.
- Amore mio! Adesso non si saluta più a papà? - Gli chiede dolcemente, Derek. Laura blocca la sua camminata ma non riesce a girarsi. 
Derek si avvicina, gli sorride e cerca il suo viso.
- Dov'è la mia bambina? - Chiede con un piccolo broncio, Derek asciugandogli con il pollice le lacrime che lente scendevano dal suo viso.
- Papà! - Singhiozza Laura gettandogli le braccia al collo.
- Shh! Amore mio sta calma. Non è successo niente! E' tutto apposto. Shh. Adesso tu e io ci mettiamo nel divano e mentre papà ci prepara da mangiare, ci guardiamo la tv stretti in un abbraccio proprio come quando ancora eri piccola piccola e ti piacevano le mie coccole.
- Mi piacciono sempre le tue coccole. 
- Mh! Buono a sapersi.
- Derek, ma Thomas? - Chiede Stiles accarezzando i capelli della figlia.
- E' in camera sua. Domani ha l'esame ed è intrattabile! Se riesci a parlarci tu..
- Ci penso io! Tu pensa alla nostra principessa.

Alla fine, Stiles ha calmato Thomas e Derek ha calmato Laura. La cena si è svolta come tutte le altre con una piccola variante! Thomas studiava la tesina, non che fosse necessario visto che la sapeva a memoria e Laura mangiava silenziosamente senza messaggiare.
 
Il giorno dopo, è la mattina dell'esame in casa Hale-Stilinski e il caos, regna sovrano. Proprio come aveva previsto Stiles, alla fine, Thomas, ha imparato tutta la tesina la sera stessa e adesso la sa a memoria ed è sicuramente molto più preparato di tutti gli altri suoi compagni di classe. Su questo, Stiles e Derek sono anche pronti a metterci la mano sul fuoco.

Ovviamente, Stiles e Derek si sono presi il giorno libero e per fare forza al suo fratellino, Laura ha smesso di piangere. Ha messo su il vestito più bello che aveva nell'armadio, un filo di trucco per dargli un po' di luce nel volto e togliergli le occhiaie dovute al pianto e alla notte insonne ed è pronta, insieme ai suoi papà a sentire il piccolo Thomas e il suo esame di terza media.
- Non ce la faccio! Io me ne vado a casa. - Comunica Thomas davanti all'entrata del'aula dove si sarebbe tenuto l'esame, pronto a fare dietro front e tornare a casa veramente.
- No no, amore. Fermo! Sei preparatissimo. Gli esami scritti gli hai già fatti e sono andati. Adesso manca questo. L'ultimo passo e io so che ce la puoi fare. Capito? - Dice Derek fermandolo dolcemente.
- Lo sai tu, ma non lo so io però. 
- E da quando non ti fidi più del tuo papà?
- Voi! Voi non potete capire. Staranno tutti li a fissarmi e mi giudicheranno e poi la metà di quei professori li dentro, non mi sopportano. - Sbraita Thomas.
- Shhh! Abbassa la voce. E' meglio se non ti sentano dire queste cose. - Dice Stiles.
- E' la verità.
- Non importa che sia la verità. Amore! Ascoltami. Andrà tutto bene. Come ti chiami, tu?
- Thomas Hale-Stilinski..
- Bravo amore mio!
- Papà non l'ho detto io, ma lui. - Dice Thomas deglutendo a vuoto e indicando il suo preside.
- Come ti chiami, tu? - Lo ignora e ripete la domanda, Stiles. Derek, sorride al preside e gli dice che entra subito. Ovviamente, con lui anche loro.
- Thomas Hale-Stilinski! - Risponde con convinzione, Thomas.
- Qui il cinque, campione! - Dice Derek. Suo figlio sorride, gli da il cinque, lo da a Stiles e dopo aver abbracciato Laura e aver preso un respiro profondo, tesina alla mano entra nell'aula e inizia il suo esame.

Esame che lasciò tutti a bocca aperta gli insegnanti e lo fece promuovere alla classe successiva con il massimo dei voti.

- Sei stato grande, fratellino! - Esulta Laura gettandogli le braccia al collo.
- Non ci credo. Ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta. E' finita. - Dice a corto di fiato per via dell'emozione e dello stress accumulato, Thomas.
- Sei stato fenomenale, amore mio. - Dice Derek.
- Sono senza parole e per uno come me, sai bene che è grave. Bravissimo amore mio.
- Ok, basta lacrime. Adesso comando io! Andiamo a mangiarci una pizza e stasera partiamo per una vacanza. - Comunica Derek.
- Che? - Chiedono i figli aprendosi in un sorriso enorme.
- Si signori. Derek Hale, sta per portarvi alle Hawaii!

 
Piccolo spazio autrice:
 
Eeee se ne vanno alle Hawaii! <3
Scusate se è troppo lungo ma non riuscivo a fermarmi.
Mentre scrivevo di Laura, piangevo. Spero di non avervi fatto soffrire.

*Come già riportato sopra, la canzone è di Claudio Baglioni ed io, ovviamente non ci guadagno nulla.

Per chi lo volesse, ho preso il testo da qui:
 http://www.angolotesti.it/C/testi_canzoni_claudio_baglioni_874/testo_canzone_avrai_46766.html

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Capitolo 17
*** Un paradiso terrestre. ***


- Un paradiso terrestre.

Stiles Stilinski-Hale, è un uomo che crede a qualsiasi cosa gli dicano ma non può credere a questa. E' categoricamente impossibile che suo marito abbia deciso di schiodare il culo da quella dannata sedia girevole di quel cavolo ufficio da capo e abbia deciso di portarli alle Hawaii. Alle Hawaii gente, mica al ristorante dietro l'angolo. 
- Scusa, Derek! Cos'hai detto?
- Ho detto che tuo marito, ti porta alle Hawaii, signor Hale!
- Alle Hawaii! - Ripetono per la decima volta, Thomas e Laura.
- Ma voi due non sapete che altro dire? Il vostro vocabolario conclude con quelle due parole? - Scherza Derek.
- E con il lavoro come facciamo? Io mi sono già preso un giorno, oggi. 
- Si, oggi e per il resto della prossima settimana!
- E i miei pazienti?
- Papà, stiamo per andare alle Hawaii! Quando capirai che anche tu meriti una vacanza? Sei una persona. - Dice Thomas. Sa che il suo papà, è stanco.
- Mi avete convinto.
- Non avevi scelta, papà. - Ridacchia Laura schioccandogli un bacio nella guancia e andando ad abbracciare a Derek.
- Sei felice, amore? - Gli chiede Derek abbracciandosela forte.
- Si, papà. Ma quando l'hai deciso?
- Che importa. Andiamo: io ho fame e dobbiamo preparare le valigie!
- La quattro formaggi è mia. - Dichiara Thomas.
- Quella con salame e formaggio, mia. - Dice Laura.
- Ah beh, se la mettiamo su questo punto.. io non rinuncio alla quattro stagioni! - Dice Stiles.
- E io alla Margherita!
- Papà, sei il solito abitudinario. - Lo prendono in giro, i figli.
- Che c'è? Amo la Margherita. - Si difende Derek.

Al ristorante, si sentivano solo le loro risate e si vedeva solo la loro felicità. Ogni tanto gli occhi di Laura si spegnavano qualche secondo ma non appena Stiles gli sorrideva, tornavano a brillargli di gioia. 
- A che ora è il volo? - Chiede curioso, Thomas in macchina. Dal ristorante verso casa!
- Partiamo alle sei di stasera. - Risponde Derek.
- Quindi abbiamo tutto il tempo di andare a casa, fare le valige, farci una doccia e andare in aeroporto se non erro. - Dice Stiles.
- Proprio così dottore!
- Sono circa cinque ore di volo, vero papà? - Chiede Laura.
- Si amore, proprio così. Cinque ore di volo dove io e vostro padre viaggeremo in prima classe e voi, in seconda. 
- Dereeeeeek. - Lo riprende, Stiles.
- Cosa? Secondo te perchè ho organizzato questo viaggio? Loro hanno bisogno del loro spazio, ormai e noi del nostro. 
- Potrebbe capitare qualsiasi cosa. - Dice preoccupato, Stiles. Lasciare i suoi bambini soli per cinque ore? No. Suo marito dev'essersi impazzito.
- In un aereo? - Chiede Derek, gustandosi le risate gioiose dei loro figli.
- Papà, rilassati! L'unica cosa che succederà e che tu non vedrai sarà me, mentre rimorchio e mi bacio una. 
- Ahahah ma chi ti credi di essere, Tho?
- Laura, non capisci. Le Hawaii! Andiamo alle Hawaii. Ma sai che di ragazze ci sono li? Ahh. I miei poveri ormoni!
- Poveri i miei di ormoni. Con tutti quei ragazzi muscolosi e abbronzati e alti e con i bei capelli. - Dice rossa in viso, Laura. Derek, fino a che era Thomas a parlare di ormoni e di rimorchiare qualcuno, rideva. Quando ha iniziato a farlo anche Laura, ha smesso di farlo e ha deglutito a vuoto guardandola male dallo specchietto retrovisore. Sua figlia non ci deve nemmeno pensare!
- LAURA! - La riprende, infatti.
- Andiamo papà, ti piaceranno anche a te. La maggior parte dei ragazzi che sono li, sono accompagnati dai genitori e quindi avrai tanti papà in giro e sono sicura che in tanti, ci proveranno con tuo marito.
- Non gli si avvicineranno nemmeno, Laura.
- Quanto sei esagerato. - Sbuffa divertito, Stiles. Una gomitata non gli e la tolse nessuno! Dietro di lui, i figli quasi piegati in due dalle risa.
- Non ho gradito questa tua battuta. - Spiega, Derek.
- Non era una battuta. Dubito rimorchierò qualcuno, ma anche se fosse, dove sarebbe il problema?
- Ma ti sei rincretinito?
- No. Voglio dire, se vogliono provarci con me che ci provino pure! 
- O tu mi stai prendendo in giro o mi trovo in un incubo.
- Ti sto prendendo in giro, Der.
- Ah! Ecco. Così va meglio!
- Ma lo vedi che sei geloso?
- Ma io lo so che sono geloso. 
- Tu sei troppo geloso, papà. A momenti sei geloso pure di noi! - Borbotta Thomas sdraiandosi addosso a sua sorella.
- AHHH! Thomas, scendi che pesi. - Scoppia a ridere, Laura.
- Noo. Sono comodo.
- Scendete tutti e due che siamo arrivati. - Dice Stiles.

Sotto le loro gioiose risate, la famiglia si appresta a scendere dall'auto, litigare per i turni sotto la doccia e finire per fare un elenco. Il primo che potrà usufruire del bagno, è Derek. Lui è il più veloce della famiglia! Cinque minuti al massimo ed è già fuori. Poi sarà il turno di Stiles che di minuti gli e ne bastano dieci. Il peggio viene quando tocca a Thomas, che di minuti gli e ne servono trenta e poi a Laura che gli e ne servono quaranta. Mentre ognuno di loro è sotto la doccia, il resto della famiglia prosegue con la preparazione delle valige.
- Derekkk! Dove hai i biglietti? - Strilla Stiles dal fondo delle scale. Sono quasi tutti pronti!
- In tasca, non ti stare a preoccupare. - Risponde Derek, in camera di Laura mentre l'aiuta a chiudere la valigia.
- Papààààààààààà! - Strilla Thomas da camera sua.
- Papà chi? - Strilla Laura divertita.
- Non me ne frega chi. Mi basta uno! - Risponde Thomas saltando sulla sua valigia.
- E' troppo chiedere cosa stai facendo? - Chiede divertito, Stiles.
- Mi sto allenando, papà. Saltando sulla valigia in questo modo allungo i muscoli e quindi mi allungo anche io! Sto cercando di chiuderla, no?
- Ahahah lascia, dai a me! Vai a vedere a che punto stanno papà e Laura.
- No, prima devo andare in bagno! 
- Ancora? Thomas, sei pronto.
- Non sono sicuro di essere sufficientemente bello. - Dice correndo in bagno a farsi ancora più bello, Thomas.
- Derek, abbiamo un problema! - Dice Stiles.
- Si, Thomas ha gli ormoni in subbuglio. Capirai! Stiamo per andare alle Hawaii e ha solo tredici anni. Che ti aspettavi da un adolescente? Possiamo andare, per favore?
- Se riesci a schiodare tuo figlio dal bagno. Non è convinto di essere sufficientemente bello!
- THOMASSSS! Esci subito di li. - Ordina Derek.
- Ok ok, sono pronto. Non strillare! - Dice Thomas.
- Ma come ti sei conciato quei capelli?
- Alla moda?
- Non permetto che mi figlio vada in giro con i capelli tirati all'aria così. Vatti a togliere tutto quel gel, Thomas. - Dice serio, Derek. Un conto sono gli ormoni e la crescita. Un altro è un cambiamento così radicale nel giro di poche ore.
- Cosa? No.
- Si invece, non no.
- Papà, ti ho detto che è la moda.
- A me non me ne frega un accidente, della moda Thomas. L'ho già detto e lo ribadisco: mio figlio, non andrà in giro conciato così.
- Papàààà! - Cerca aiuto in Stiles, Thomas.
- Ci vogliamo muovere? Non ho intenzione di perdere l'aereo, chiaro? Quanto a te, Derek se lo leverà quando arriveremo in albergo o in qualunque posto
tu abbia prenotato. - Sbraita Stiles.
- Non in albergo, addirittura all'aereo porto! Andiamo.
- E io che pensavo che vivere con tre uomini avrebbe avuto i suoi vantaggi. - Borbotta Laura mentre trascina a fatica giù per le scale i suoi due trolley pieni di roba. Insomma, è chiaro come il sole che con quella battuta stava chiedendo aiuto.
- Parti per tre mesi in Africa, tu? - La prende in giro, Derek aiutandola con la roba.
- Molto spiritoso, papà. Vogliamo andare?
- Si! - Esulta Thomas con la sua valigia alla mano correndo in auto.
- THOMAS-HALE-STILINSKI ti giuro che non finisce qui. Prima ed ultima volta che esci di casa conciato in quella maniera! - Sbraita Derek.
- Dai Derek, finiscila! Ha solo i capelli alzati con un po' di gel. - Aiuta al suo bambino, Stiles.

Derek è incredulo! Non puo' credere che suo marito gli stia dando contro così. Sul serio, capisce perfettamente Thomas, la sua crescita e tutto il resto ma non accetta che il suo bambino cambi così radicalmente! Insomma: è Thomas-Hale-Stilinski. I suoi cognomi dicono tutto e ha una reputazione da portare avanti. Chissà cosa penserà la gente a vederlo così! 

Con la testa prossima a scoppiargli, Derek mette la sua valigia nel cofano vicino alle altre, sale in macchina, si mette alla guida e via, dritti all'aeroporto. Dopo il check-in, i piccoli in seconda classe e loro in prima, la famiglia Hale-Stilinski, è pronta a partire per le Hawaii. Derek, tanto ha fatto che alla fine, Thomas si è tolto un bel po' di tutto quel gel che si era messo e i suoi capelli stavano piano piano tornando quelli di sempre.
- STILES! - Lo richiama Derek. Il volo non è ancora partito, loro sono saliti in aereo da appena cinque minuti e il cretino di suo marito, già va in iper ventilazione perchè non sa cosa stanno facendo i suoi figli. Cosa mai potranno fare a meno di quindici metri di distanza da loro?
- Che c'è? - Risponde distrattamente Stiles mentre dal suo posto si allunga più che può con il collo e cerca di vedere la seconda classe e quindi Laura e Thomas.
- Puoi rilassarti per un secondo, per favore? - Chiede con un dolce sorriso, Derek.
- Certo.
- E allora perchè continui a guardare in seconda classe?
- Spero di vederli. Perchè non li hai messi vicini a noi?
- Perchè? Stiles, lo sai che li amo più della mia stessa vita, che li amo più di quanto amo te ma quando ci si mettono, sono intrattabili. Sono adolescenti e hanno bisogno dei loro spazi. Come te lo devo dire?
- Ok, loro avranno bisogno dei loro spazi e avrai ragione.. ma qui, signor Stilinski, al momento l'unico che ha bisogno dei propri spazi sei tu! - Dice ridacchiando, Stiles. Lui si che conosce bene suo marito.
- Beccato! - Borbotta imbarazzato, Derek.
- Scemo. - Biascica Stiles stringendogli la mano.
- Dammi un bacio! - Gli chiede dolcemente, Derek.
- Adesso? 
- No. Domani!
- Qui?
- E'.
- Ma ci guardano tutti.
- STILES! TI HO DETTO DI DARMI UN BACIO!
- Aahhahahahahh vieni qui sourwolf! - Dice felice Stiles, prendendogli il viso tra le mani e dandogli un piccolissimo e veloce bacio sulle labbra.
- Odio quando mi chiami così!
- So che sotto sotto lo ami. Come ami me!
- Non ho mai detto di amarti.
- Ma mi hai sposato.
- Ripeto: non ho mai detto di amarti.
- Ti odio.
- Stiles?
- Ti ho detto che ti odio, Derek.
- Stiles?
- Che cavolo vuoi? - Chiede Stiles mentre a stento trattiene le risate.
- Ti amo anche io. - Risponde Derek ridendo subito dopo insieme a suo marito.

Le prime due ore di viaggio, passano tranquilli tra dolci baci e tenere carezze per i due coniugi e pizzicotti giocosi e tante risate per i due fratelli. La tranquillità era all'ordine del giorno per tutti i componenti della famiglia fino a quando all'improvviso, Thomas, ha un colpo di fulmine. Proprio di fianco a lui, si è appena seduta una giovane ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi marroni color cioccolato gli ha sorriso dolcemente mostrandogli i suoi denti bianchi. Talmente tanto bianchi che Thomas, fu accecato dalla sua luce e dalla sua bellezza.
- Ciao. - La saluta, Thomas. Laura, che stava guardando un film con le cuffie, distoglie immediatamente l'attenzione dallo schermo e si concentra su suo fratello e la sua nuova fiamma.
- Ciao. Mi chiamo Makareta - Lo saluta e si presenta la ragazza.
- Significa Perla*. Mai stato nome più appropriato! Sei bella proprio come una di quelle. - Dice Thomas.
- E tu come sai i significati dei nomi Hawaiani? - Gli chiede confusa, Laura.
- Tu sta zitta e fatti gli affari tuoi. - Dice prontamente, Thomas liquidandola con la mano.
- E' la tua ragazza? - Gli chiede Makareta.
- Chi? Lei? Ma per favore. E' mia sorella!
- Ma chi ti vuole. - Si difende, Laura.
- Non ti avevo detto di stare zitta e farti gli affari tuoi, sorellina?
- Ti ricordo, fratellino che sono la sorella maggiore.
- E tu? Quello al tuo fianco completamente addormentato è il tuo ragazzo? - Torna ad ignorarla, Thomas.
- Ma no. E' mio cugino! Ho solo tredici anni io.
- Anche io. Comunque per colpa di mia sorella non ho avuto modo di presentarmi, io sono Thomas!
- Bel nome.
- Ti ringrazio. Hai degli occhi bellissimi, lo sai?
- Oddio sto per vomitare. - Dice disgustata, Laura.
- E allora va in bagno. - Gli risponde la ragazza, disturbata dall'interruzione.
- Vado a salutare i miei papà che è meglio. - Dice arrabbiata, Laura. La tipa, già non gli piace.
- Ohh! Avete due papà? Anche io. - Dice aprendosi in un sorriso enorme, Makareta.

Laura decide di ignorarla del tutto, prendere un respiro profondo e andare davvero in bagno e approfittando di questo fatto, va a salutare i suoi genitori.

- Amore mio. - Dice Stiles allungando le braccia verso di lei per dargli un abbraccio.
- Papààà! - Mugugna lei, stringendosi al corpo caldo del suo papà e assalendogli la guancia di baci. Lui e lei, hanno sempre avuto questo tipo di rapporto.
- Che hai amore? Che succede? - Chiede Derek.
- Niente papà. Tranquillo! - Risponde Laura dando un bacio anche a lui.
- Thomas? - Si informa, Stiles.
- A tal proposito sono qui, dottore. Io adesso vado in bagno a vomitare e sarà tutta colpa di tuo figlio, ok?
- Cosa? - Chiedono all'unisono i due genitori.
- Ti spiego meglio. L'ha detto e l'ha fatto: ha rimorchiato una!
- Ha rimorchiato una? Cavolo. Sono così orgoglioso del mio bambino! - Dice esaltato Derek.
- E' un oca, papà. - Dice prontamente, Laura.
- Definisci rimorchiata. - Dice Stiles.
- Hai bisogno di un disegnino, papà? - Gli chiede Laura. Gli occhi stanchi e i capelli afflosciati! Se ne prende una grossa ciocca e li porta indietro con le mani per evitare che gli stiano ancora davanti al viso.
- Preferisco di no, grazie. Derek, vallo a controllare!
- Ma non ci penso minimamente, Stiles!
- Cosa? Vuoi scherzare? E' alla sua prima esperienza.
- Quindi?
- Come sarebbe a dire quindi?
- Papààà! Papà ho bisogno di te e della tua fottutissima intelligenza. - Strilla Thomas spingendo Laura verso Derek e prendendo posto in braccio a Stiles.
- Thomas, cos'è sto linguaggio?
- Lascia stare il linguaggio, mi devi aiutare.
- Cosa posso fare per te?
- Mi serve che mi dici come hai rimorchiato papà. 
- Già. Come hai rimorchiato, papà? - Chiede Laura guardando prima Stiles e poi Derek.
- E' lui che ha rimorchiato me. - Risponde prontamente Stiles indicando suo marito.
- Ma allora avevi buon gusto, papà. Non pensavo fossi tu quello intelligente tra i due! - Dice Thomas ignorando Stiles e sedendosi in braccio a Derek.
- Grazie tante, amore.
- Prego. Comunque dicevo: mi serve aiuto.
- Cosa possiamo fare per te? - Gli chiede Stiles.
- Devo per così dire fare passi avanti con Makareta. Non ha un nome delizioso?
- Disgustoso, vorresti dire.
- Laura, ti ho detto di stare zitta. Tu di donne non ne capisci niente!
- Ah beh, perchè loro si, vero? - Scherza Laura.
- Hei! Signorina. Stai parlando con Stiles Stilinski e non so se lo sai, ma io, prima di tuo padre, stava con una ragazza a dir poco bellissima.
- STILES STAI ZITTO.
- Ecco, vedete? E' ancora geloso.
- Ma mi stai prendendo in giro. - Dice sicuro di se, Thomas.
- No! Era bellissima. Lo è ancora a dire il vero!
- Stiles, ti ho detto di stare zitto.
- No no, papà! Stai zitto tu.. lascialo continuare! - Dicono all'unisono e affascinati i due fratelli.
- Dunque dicevo..

Venti minuti dopo, Derek ha un gran mal di testa e si sta chiedendo perchè mai abbia speso soldi per una seconda classe visto che i suoi figli sono li con loro. Stiles sta continuando a parlare di quella stupida donna che ha fatto parte della sua vita e che è stata la sua ragazza per circa due anni e lui, non puo' stare ad ascoltare un minuto di più. Come siano passati dal parlare di Maka qualcosa a parlare della vecchia fiamma di Stiles, ancora non se lo spiega.
- Ne avete ancora per molto? - Sbotta Derek.
- Certo che quando ti ci metti sei antipatico. Ok, papà. Abbiamo afferrato il concetto! Vuoi stare da solo con tuo marito. Io vado a rimorchiare a Makareta. - Dice Thomas con gli occhi felici e la voce Angelica.
- La conosco da meno di mezz'ora e già non la sopporto. - Borbotta Laura seguendo passo passo suo fratello.
- Ti ho sentito. - Gli dice questo, infatti.
- E sai cosa me ne frega.

A pochi metri da loro, Stiles e Derek ridono divertiti e tornano a godersi il silenzio per le successive tre ore quando mettono piede alle Hawaii.

Precisamente ad Honolulu, luogo in cui trascorreranno i successivi sette giorni. 

L'albergo è meraviglioso e Derek ha prenotato due stanze. Una per se e per suo marito e una per i suoi figli. Le stanze sono l'una accanto all'altra e i balconi sono comunicanti. Proprio dal balcone della sua stanza, si sente Thomas esclamare insieme a sua sorella Laura:
- Un Paradiso Terrestre.

 
Piccolo spazio autrice:

Salve! Ed eccoci alle Hawaii! Ovviamente questa è sola la prima parte della vacanza. Ho dovuto dividerla in due altrimenti sarebbe venuto troppo lungo. 
Dedico questo capitolo a Stilba e a Adelaide Bonfamille per avermi aiutato con le ore di volo.
Lo dedico anche a PandoraPam01 per aver letto e recensito il precedente.

*Il significato del nome della fiamma del nostro Tommy, è stata presa dalla seguente pagina: 
http://www.significato-nome-bambini.com/c/Nomi%20hawaiani

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Capitolo 18
*** Una settimana alle Hawaii. ***


- Una vacanza alle Hawaii.
 
Sono i primi di Giugno, le scuole sono finite e lui, suo marito e i suoi figli si ritrovano alle Hawaii per una settimana di puro e unico svago. Il caldo è soffocante e Derek che gli dorme spalmato addosso di certo non aiuta. Non sa cosa sia passato nella testa di suo marito ma lo ringrazia mentalmente per questa vacanza. Tutti loro ne avevano bisogno e un po' di sano divertimento per tutti, può solo che far bene. 

Il caldo entra dal grande finestrone della stanza ed è già l'alba alle Hawaii. I primi raggi del sole sono quasi accecanti e cocenti e seppur ancora completamente addormentato, Stiles apre gli occhi e si guarda intorno. Derek non si era fermato a poco ma aveva bensì prenotato per loro una delle stanze più belle dell'intero Hotel. Certo, non era la così detta suite reale ovviamente ma era abbastanza paragonabile. Le pareti tinteggiate da un color caffè e latte si intonavano perfettamente con le coperte bianche e beige del letto. Le tende erano bianche e quasi accecanti sopratutto dato che al momento riflettevano la luce del sole. Luce che svegliò anche Derek.
- Buongiorno. - Biascica assonnato Derek mentre si stringe ancora di più al suo compagno.
- Buongiorno a te. - Ricambia il saluto sorridendo soddisfatto, Stiles.
- Dov'è il mio bacio del buongiorno?
- Dopo. Adesso sono troppo impegnato ad osservare il panorama, Derek!
- Ma io voglio il mio bacio.
- Ho detto dopo. Zitto e guarda che meraviglia!
- Si, hai ragione. E' molto bello ma conosco qualcosa o per meglio dire qualcuno di molto più bello.
- Ah si? E chi è? Lo conosco?
- Una domanda per volta, Stilinski. Comunque si. Lo conosci!
- Devo essere geloso?
- Puoi essere geloso di te stesso? - Chiede dolcemente Derek appropriandosi della guancia di suo marito.
- No. - Risponde ridacchiando Stiles godendosi i baci di suo marito.

Dopo un po' di coccole è l'ora della colazione e di svegliare i cuccioli di casa. Stiles con delicatezza bussa alla loro porta che per fortuna era comunicante con la sua e poco dopo entra pur non avendo ottenuto alcun permesso. Non che dovesse infondo! Lui è il papà ed è lui che comanda. Il silenzio, nella stanza regna sovrano il che è preoccupante visto che di Laura e di Thomas nemmeno l'ombra. Nella speranza che siano chi in bagno, chi in terrazzo, li chiama.
- Lauraa! Thomass. Dove siete? - Chiede Stiles. Nessuna risposta.
- Thomasssss! - Inizia a strillare, Stiles.
- Papà che cavolo ti strilli. - Sbuffa Thomas spuntando alle sue spalle e facendolo sobbalzare di paura.
- Oddio amore mio! Buongiorno. Mi hai fatto prendere una paura che non ti immagini. - Gli da il buongiorno dandogli un bacio nei capelli, Stiles e stringendoselo forte a se.
- Come se fosse la prima volta che ti spunto alle spalle. - Lo prende in giro Thomas, godendosi le coccole del suo papà.
- No no è che non vi vedevo e mi sono preoccupato. Poi non mi rispondevi e nemmeno Laura e non sapevo dove foste!
- Io ad indossare questi nel secondo bagno. Questa stanza è enorme ed è bellissima, papà. 
- Thomas, ti sei visto come ti sei combinato?
- E'.
- Io non credo. Se ti becca tuo padre in quel modo ricomincia a strillare!
- Oddio quant'è esagerato ultimamente. 
- Beh, non ha tutti i torti amore e poi i jeans dovresti levarteli in ogni modo. Adesso facciamo tutti colazione e si va in spiaggia!
- STILES! Ora tu mi spieghi perchè mio figlio sta andando in giro con un jeans completamente strappato e con delle catene al posto di una cintura. - Dice con fare isterico, Derek fermo sulla porta dei figli squadrando da capo a piedi Thomas.
- Gli ho già detto di toglierseli Derek e adesso lo fa. Tanto si va in spiaggia dopo la colazione no?
- Se non avete altri piani, si.
- Non potrei chiedere di meglio! Così magari rivedo Makareta. - Dice in un filo di voce Thomas. Gli occhi pieni di gioia.
- Sta diventando sempre più disgustoso, papà. - Dice Laura uscendo dal bagno e baciando i suoi genitori.
- Buongiorno amore mio! - La saluta felice, Stiles.
- No dico, Laura! Lo vuoi un top ancora più corto? - La saluta, Derek.
- Buongiorno anche a te, papà. 
- Si amore, buongiorno! Ma vi sembra il modo di vestirvi?
- No senti papà, posso capire con Laura ma se adesso ti metti a trovare da dire anche su di me .. - Dice lasciando la frase a metà, Thomas. Effettivamente non sapeva che altro dire.
- Stiles..
- Derek! Senti: Thomas ormai ha il costume. Laura, sotto al top ha il costume! Tra poco se li leverà comunque i vestiti. - Lo fa ragionare, Stiles.
- Ok ok. Andiamo a mangiare che ho fame! - Ordina risoluto, Derek.
- Anche io. Sto morendo di fame!
- Per forza, Thomas. Hai parlato e sprecato fiato tutta la notte pronunciando quel nome.. Oddio com'è che si chiama?
- Makareta, Laura! MAKARETA! Che c'è di strano? E' impossibile dimenticarlo, è adorabile e lo è proprio come i suoi grandi occhi.

Laura ride di gusto incapace di trattenersi oltre mentre Stiles e Derek, con più garbo incurvano le labbra in un sorriso e ridacchiano piano. E' così carino e diverso dal solito. Il loro bambino è ormai cresciuto e su questo non c'è più dubbio. Se solo potessero Stiles e Derek fermerebbero il tempo e farebbero in modo che ne Laura ne Thomas crescano un solo giorno di più, ma visto che non si può si godono attimo dopo attimo e mentre a stento trattengono le risate per lo scambio di battute inacidite tra i due fratelli, con calma fanno la loro colazione e poi tutti dritti al mare.

La spiaggia è meravigliosa e spopola di gente. E' enorme. L'acqua cristallina e i loro piedi scalzi bruciano a contatto con la sabbia bollente. Approfittano di quattro sdraio libere messe vicine e proprio in riva al mare e si affrettano a prenderne posto prima che lo faccia qualcun'altro. Visto che Stiles e Derek non hanno più l'età per correre, o almeno così credono loro, c'hanno pensato Thomas e Laura che veloci e agili come un razzo e come solo due ragazzi adolescenti come loro potevano fare, hanno già occupato il loro posto e quello dei loro papà.
- Eccoci qui. Non tuffatevi subito che avete appen.. Come non detto! - Ovviamente Stiles non ha nemmeno finito di parlare che i suoi figli sono corsi via e si sono buttati in acqua.
- Rilassati dottore! - Dice ridendo Derek.
- Sono rilassato. E' solo divertente sapere che i tuoi figli smettono di ascoltarti da un momento all'altro. - Ridacchia Stiles mettendosi comodo.
- Io sinceramente sono preoccupato per Thomas. - Confessa Derek.
- Sta tranquillo, Der. E' solo una fase e ci siamo già passati, anzi ci stiamo ancora passando con Laura. Ce la siamo cavata egregiamente fino ad adesso, no?
- Si è vero. Hai ragione!
- Io ho sempre ragione. Guarda che belli che sono! - Dice felice Stiles osservando con piacere i suoi figli che tra una risata, uno scherzo ed un altro ancora, passarono la mattinata a mollo nell'acqua.
- Ragazziii! Dai uscite un po'. - Dice Stiles.
- Su che è ora di pranzo. - Dice Derek. Sebbene ne Laura ne Thomas volessero uscire da quel posto paradisiaco, la fame prese il sopravvento e prevalse su ogni cosa. Poi, diciamocelo: quale ragazzo rinuncerebbe ad un bel panino con salame, mozzarella e qualche foglia di insalata? Nessuno.
- Mhh! Muoio di fame. - Dice Thomas addentando il suo panino.
- Anche iooo. - Dice Laura mettendosi nella sua sdraio e coprendosi le spalle con l'asciugamano. Brividi di freddo a percorrergli la schiena!
- Amore hai freddo? - Chiede Derek.
- Si ma ora passa. - Risponde Laura sorridendo al suo papà.
- Che mi venga un colpo. - Borbotta Thomas con la bocca più piena che altro mentre con forza manda giù un boccone e si incanta alla vista di una bella signorina.
- Vuoi continuare a fargli i raggi x, amore? - Chiede divertito, Derek mentre morde il suo panino e legge distrattamente una pagina di giornale.
- Ho gli occhi.. li uso.
- Thomas, per favore! Ha come minimo 22 anni.
- Dici?
- Dico e poi è evidente.- Dice Stiles.
- A me sembrava avesse la mia età. - Dice con naturalezza, Thomas.
- Ma per favore! - Dice Stiles.
- Allora nemmeno mi interessa.
- Questo mi rassicura. - Dice Stiles. Adesso è sollevato.
- Sai, Stiles! Non te l'ho mai detto ma prima di te anche io ho avuto una ragazza. - Racconta Derek. Laura si strozza con della coca cola che stava bevendo, Thomas ridacchia divertito e Stiles diventa rosso come un peperone. Abbandona il suo panino e dedica tutta la sua concentrazione a suo marito.
- Ti ascolto! - Gli dice infatti incrociando le braccia al petto mentre attende una risposta.
- Cosa vuoi sapere?
- Tutto, per esempio. - Risponde Stiles. Insieme a lui, anche Laura.
- E tu cosa centri? - Chiede alla figlia ridacchiando con fare divertito, Derek. Laura è sempre stata molto gelosa di Stiles.
- E' IL MIO PAPA'. TU SEI IL MIO PAPA'! Non esiste che tu abbia amato qualcun'altro prima di lui.
- Non ho mai detto di averla amata.
- Derek, voglio i dettagli.
- Alta, magra, capelli biondissimi e occhi azzurri come il mare. Era una mia vicina di casa fin da bambini e abbiamo sempre giocato insieme! Poco prima che iniziassero le superiori ho avuto una specie di relazione con lei che è durata fino alla terza superiore. Lì, incontrai un primino. La classica matricola tutto pepe che è lo sfigatello della scuola. Un mocciosetto dai capelli rasati e castani e gli occhi grandi e belli e del colore del miele e me ne sono innamorato. All'istante! Rinnegai i miei stessi sentimenti per mesi, anni. Fino a quando non decisi di uscire allo scoperto e scoprì di essere ricambiato. - Spiega con una luce nuova negli occhi, Derek. Ricordare il momento in cui ha capito di essere innamorato dell'uomo che ha sposato e l'ha reso padre di due meravigliosi figli, è sempre una grande emozione.
- Perdonato, papone. - Dice Stiles accarezzandogli i capelli finendo per scompigliarglieli subito dopo volontariamente.

Il pranzo finì con altre chiacchiere e segreti del passato mai confessati prima d'ora. Spesso Laura ride ma a tratti è molto triste. Thomas, che ha capito cosa avesse sua sorella si stufa, praticamente si arrabbia, blocca lo schermo del suo cellulare, lo ripone a caso nell'angolo più nascosto della sdraio e proprio mentre suo padre Stiles stava parlando, lo interrompe e gli monta sopra con la voce.
- ADESSO BASTA! Adesso mi hai seriamente stufato in una maniera che non ti immagini. Mi hai rotto. - Sbotta Thomas alzandosi velocemente e prendendo sua sorella dai fianchi, di peso, come si vede nei film più belli, la getta in mare facendola ridere e finalmente di gusto.
- Ecco. Questa si che è mia sorella! - Dice felice, Thomas. 
L'unica cosa che ricorda è che quella fu sicuramente l'ultima parola che riuscì a dire perchè un nano secondo dopo, sua sorella l'aveva già spinto e mandato sott'acqua. A pochi metri da loro, Stiles e Derek ridono di gusto e decidono di unirsi ai giochi di famiglia.
- Papàà! Aiutami. - Chiede Laura tra le risate gioiose a Stiles. Ovviamente, Thomas è uscito dall'acqua e ha reso pan per focaccia alla sorella.
- Ma chi? Questo pelle e ossa qui? Ma fammi il favore Laura. Gli fai così e puff. E' già sott'acqua. - Dice ridendo come un matto Derek dopo aver dato una leggerissima spinta giocosa a suo marito che come volevasi dimostrare, pelle e ossa com'è non ha avuto modo e tempo di reagire che è finito sott'acqua.
- Papà ma come hai fatto? Anche io voglio farlo. - Dice entusiasta, Thomas.
- Vieni qui che te lo spiego amore mio. - Dice Derek mettendogli un braccio intorno alle spalle. Un secondo. Un secondo soltanto e Thomas è andato sott'acqua a fare compagnia a suo padre che in questo momento nuotava con fare indagatore attorno ai suoi famigliari. Derek si chiese che cavolo stesse facendo e ottenne la risposta nell'esatto momento in cui si sentì afferrare per le caviglie e si sentì trascinare giù.
- Ok! Questa non me l'aspettavo, signor Hale. - Dichiara Derek sbucando fuori dall'acqua con gli occhi ancora chiusi che bruciavano e i capelli completamente davanti al viso. Immagine che fece scoppiare a ridere di gioia ai suoi figli e Stiles era sicuro di non aver udito mai musica migliore al mondo.
- Prima mi provochi e poi ti lamenti? - Chiede Stiles ridendo divertito.
- Io non mi sto lamentando, figurati.
- Oh bene anche perchè in caso contrario non mi sarebbe interessato.
- Hei! Signor Hale. Dimostrami la tua forza. - Dice Laura montandogli sulle spalle come quando ancora era una bambina.
- Vuoi che ti tuffo all'indietro come quando eri ancora una bambina? Si che lo sei ancora adesso una bambina. - Dice felice Derek tenendola bene ferma sulle sue spalle per evitare di farla cadere.
- PAPA'. IO NON SONO PIU' UNA BAMBINA! Quante volte dovrò dirtelo?
- Anche all'infinito se lo vorrai perchè per me sei e sarai sempre LA MIA BAMBINA.
- Ci rinuncio. Sei veramente un caso perso, ormai. Comunque, che aspetti a buttarmi?
- Tappati il naso. Pronta?
- Si.
- Tre, due, uno e giù. E voilà! Sotto chi tocca: Thomas! Sali. - Dice Derek. Thomas ubbidisce e poco dopo Derek ripete la stessa scena con il figlio. Successivamente anche con suo marito.
- Non è giusto. Anche io voglio essere un padre del genere per i miei figli! Laura, amore. Sali! Se potevo farlo quand'eri bambina non vedo perchè non posso farlo adesso. - Laura non se lo fa ripetere due volte e come pochi minuti fa, sale sulle spalle del suo papà e si fa tuffare indietro come quando davvero era una bambina e rise. Rise forte e veramente quando Stiles fece lo stesso con Thomas riuscendoci e invece fallì miseramente mentre ha voluto provare a tutti i costi a buttare anche Derek. Il muso lungo di Stiles strinse il cuore di Derek in una morsa ne troppo stretta ma neanche troppo leggera.
- Ti amo lo stesso amore mio. - Sussurra Derek dandogli un bacio nella guancia. Stiles sorride ma le sue guance si infiammano all'istante. Non ama amoreggiare davanti agli altri, specie davanti ai suoi figli.
- Ti amo anche io. - Sussurra Stiles.

Alla fine, Stiles e Derek convinsero i figli ad uscire un po' dall'acqua e godere di un po' di sole hawaiano. Si sdraiarono ognuno nella propria postazione e presero il sole in silenzio per circa mezz'ora. Derek era appisolato, Stiles era prossimo all'addormentarsi, Laura ascoltava la musica con le cuffiette e anche Thomas solo che lui, oltre ad ascoltare musica guardava ogni ragazzo con piercing o tatuaggi. L'idea di farsene uno, gli occupò la mente. Doveva immediatamente chiedere il permesso al suo papà, preferibilmente Stiles e parlarne con Laura. 

Visto che i suoi genitori dormivano, però, lo disse alla sorella. La chiamò sussurrando il suo nome un po' di volte quando stufo di ripeterlo per la tredicesima volta, la scosse piano per le spalle ottenendo così la sua tanto attesa attenzione.
- Che c'è? - Sussurra Laura.
- Voglio farmi un tatuaggio. - Sussurra Thomas.
- Si, anche io. Ho visto che poco distante dall'hotel c'è uno studio di tattoo! Andiamo a farlo? - Chiede elettrizzata, Laura.
- Si dai. Andiamo! 
- E se loro si svegliano?
- Penseranno che siamo andati a fare un giro. Al massimo ci chiameranno!

Alla fine, Laura e Thomas sono andati davvero a farselo il tatuaggio ma si sono pentiti subito dopo. Non del tatuaggio, ma del fatto di non averne fatto parola con i loro genitori. Laura si era tatuata un sole con le loro quattro iniziali sul piede e Thomas una Triskele sulla schiena uguale a quella del suo papà. Quando fanno ritorno alla spiaggia, Laura è con le calze e in scarpe da ginnastica mentre Thomas ha una delle tante canottiere che si era portato dietro. Tra le tante però, l'unica che coprisse davvero quasi tutto il tatuaggio, era nera.
- DOVE. CAVOLO. ERAVATE? - Chiede Derek.
- Ah.. siamo andati a farci un giro. - Improvvisa Laura.
- E non ci potevate avvisare? - Chiede Stiles.
- Stavate dormendo e c'è passato di mente. 
- Va bene, l'importante è che state bene ma non fatelo più.

I figli annuiscono e si sdraiano comodamente al fianco dei propri genitori. Quello che non sanno, è che Stiles e Derek non dormivano affatto e hanno sentito che andavano a farsi un tatuaggio. E' arrivato il momento di intervenire:
- Thomas, perchè stai in canottiera? - Chiede Stiles.
- Sto bene così, papà. - Dice deglutendo a vuoto, Thomas.
- E tu Laura? Hai freddo ai piedi per caso? - Chiede Derek.
- Proprio così, papà.
- Amore vieni un attimo qui, girati. Fammi vedere una cosa! - Dice Stiles facendo girare di schiena Thomas e iniziando a scoprirgli il tatuaggio.
- E io che credevo fosse un filo della canottiera. Che bel tatuaggio, vero Derek? - Chiede Stiles al marito.
- Papini, vi posso spiegare. - Prova Thomas.
- Laura togliti le scarpe. - Ordina Derek.
- Non vedo perchè dovrei.
- Laura togliti le scarpe o te le tolgo io. Decidi! - Dice ancora, Derek. Sua figlia sbuffa e mostra il suo tatuaggio.
- E' TROPPO CHIEDERE COSA CAVOLO VI E' PASSATO PER LA TESTA? - Sbotta Derek.
- Io capisco tutto. Adolescenza, ormoni, crisi e tutto quello che volete, ma questo.. NO! - Dice duro Stiles.
- Quanto la fate lunga, tra tre mesi va via. - Dice con naturalezza Thomas scoppiando a ridere subito dopo insieme a sua sorella.

Davvero i genitori hanno pensato che avrebbero fatto una cosa così grande senza il loro permesso?

- Cioè, ci hanno letteralmente preso in giro. - Dice la sera, Derek sdraiato a letto e prossimo a crollare in un sonno profondo.
- Ahaha siiii! Stupidi noi che ci siamo pure cascati.
- Non ci posso credere! Non sono più i miei bambini. Che poi chissà quanto hanno pagato quei cavoli di cosi.
- Ah boh! Senza volere prima ho dato un occhio al borsellino di Laura e li ha ancora tutti e dubito che Thomas gli avesse pagato anche il suo. Secondo me erano gratis.
- Già! Stiles, ma tu mi trovi ancora attraente?
- Certo che ti trovo ancora attraente, Derek. Che domande sono?
- Non lo so, chiedevo soltanto. 
- Beh, adesso sai che ti trovo ancora attraente come il primo giorno e che sempre lo farò. Non voglio che te lo dimentichi mai più, intesi? - Chiede Stiles.
- Ok amore. Ninna?
- Ninna. 

Quando Derek si addormenta, Stiles è ancora con gli occhi sbarrati e zero sonno. Si china sulla guancia di suo marito e gli lascia un tenero bacio e gli sussurra all'orecchio l'unica cosa che Derek ama sentirsi dire anche di mattina appena sveglio.
- Ti amo.

 
Piccolo spazio autrice:

Ed eccoci qui. Seconda parte inserita.


Capitolo dedicato a:

- Stilba.
- Drarry90.
- PandoraPam01.
- Gnarly.


Per le splendide recensioni che mi hanno lasciato al precedente capitolo.

Capitolo dedicato anche a chi legge solamente e a chiunque sia arrivato fin qui.
Grazie e al prossimo :*

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Capitolo 19
*** Nervosismo. ***


- Nervosismo.
 
E' quasi inverno a Beacon Hills e Laura e Thomas non sono per niente pronti ad affrontare un nuovo anno scolastico. L'idea di ricominciare la prima superiore, per Laura, è un trauma. Ha paura ed è particolarmente spaventata dei giudizi dei suoi nuovi compagni. Se lo sente fin dentro le ossa che verrà presa in giro perchè è stata bocciata e la sola idea la terrorizza. Certo, vero è anche che si rilassa se pensa che suo fratello sarà con lei. Thomas è abbastanza molto protettivo nei suoi confronti e Laura stessa sa di essere in buone mani.

Per quanto riguarda Thomas invece, non ne vuole proprio sapere di iniziare le superiori. La sua paura più grande, visto che anche Emjey è stato bocciato e che Markus sarà in classe con loro è che quei due facciano comunella e ricomincino a rompergli le scatole. Non sa quanto potrebbe resistere ma onestamente non vede l'ora di scoprirlo. Lui è un ragazzo maturo a differenza di quegli altri due e per questo li lascerà stare senza degnarli di un minimo di considerazione e di un solo sguardo. Speriamo che anche Matias la pensi come lui.

Derek è a lavoro in questo momento, è seduto su quella sedia girevole da tutta la mattina, gli occhi fissi sui fogli e a tratti incollati allo schermo di un computer e il viso stanco. E' ora di pranzo ma è troppo occupato a lavorare per rendersene conto per cui, alla sua salute ci pensa suo marito. Bussa distrattamente alla porta dell'ufficio di Derek e sorride salutandolo con la mano quando il tonto che ha sposato circa vent'anni fa ha alzato la testa e ha legato i loro sguardi.
- Ciao. - Lo saluta aprendosi in un sorriso enorme, Derek.
- Ciao anche a te avvocato! Ti ho portato il pranzo. 
- Amore, non ho molta fame a dire il vero.
- Davvero?
- Si.
- Sai che non me ne frega niente, vero?
- Sei il solito dottore. - Borbotta stanco Derek levandosi gli occhiali e riducendo ad icona tutte le finestre aperte nel suo PC.
- Oh beh scusa tanto se mi prendo cura di mio marito. - Lo prende in giro, Stiles.
- Si, si è visto come ti prendi cura di me. Sei ancora li fermo sulla porta per chissà quale ragione lo sai solo te e ancora non mi hai nemmeno dato un bacio. E' sul serio così che ti prendi cura di me? - Finge di riprenderlo Derek.
- Come mai sei così coccolone in questi giorni? - Gli chiede un po' serio, Stiles avvicinandosi a lui e dandogli un bacio nelle labbra.
- Potrò fare tutte le coccole che voglio a mio marito o non mi è concesso? - Gli chiede altrettanto serio Derek prendendolo per i fianchi e facendolo sedere sulle sue gambe. Sia mai che qualcuno voglia portarglielo via!
- Ahaha va bene, va bene. Ma solo con me, chiaro? 
- Mi agiti il dito davanti alla faccia ogni volta che sei nervoso. Che c'è? Qualcosa è andato male a lavoro?
- No sono solo un po' stanco credo ma comunque non mi hai risposto.
- Cosa?
- Che devi essere coccolone solo con me.
- Ovvio! Con chi altri dovrei esserlo?
- Con nessuno e adesso mangia!
- Io mangio ma tu mangi con me. 
- Ho già mangiato.
- Non è vero.
- Odio quando sai che mento.
- Si beh la cosa è reciproca. - Dice ridacchiando, Derek assalendo la sua guancia di baci. Le labbra di suo marito si curvano in un sorriso timido e Derek non può chiedere nient'altro di più bello al mondo.

Stavano mangiando, parlando e ridendo tranquillamente e nessuno dei due si accorse dell'arrivo di una terza persona. Probabilmente un dipendente di Derek. Questi bussa e lo chiama per nome.
- Signor Hale?!
- Si?! - Dicono all'unisono e con naturalezza i due coniugi. Si guardano e scoppiano a ridere.
- Mi dica. - Dice con tono freddo e distaccato Derek deglutendo a vuoto allo sguardo fisso su di se di suo marito. 
- La disturbo? 
- Si. 
- DEREK! Ma che modi sono? Signor Bergman la prego di scusare il brusco comportamento di mio marito, entri pure. Io tolgo subito il disturbo. - Dice cordialmente Stiles sorridendo al dipendente di Derek.
- NO! NON ESISTE. TU STAI QUI CON ME! - Ordina in pre ad una crisi isterica Derek stringendo possessivamente a se il suo compagno.

- Derek ma che cavolo ti pr..
- STILES! Ti ho detto che resti qui con me. Fine del discorso! Lei cosa voleva dirmi?
- Volevo solo lasciarle questi documenti da firmare. - Spiega il signor Bergman guardando fin troppo intensamente Derek negli occhi.
- Bene, adesso che me li ha dati può anche andarsene e lasciarmi godere il pranzo con mio marito! - Calca sulle ultime parole, Derek.
- Mi scusi. Buona giornata! Signor Stilinski buona giornata anche a lei. 
- Salve.
- HALE! Signor Hale. - Gli ricorda Derek firmando alla svelta i documenti e tornando a dedicare la sua completa attenzione a Stiles.

Rimasti soli, i due possono discutere e anche seriamente. Stiles ha notato l'eccessiva agitazione e nervosismo non appena quell'uomo ha messo piede nel suo studio ed è determinato a tutti i costi a scoprire perchè. 
- Sono solo stanco. - Spiega Derek. Stiles a parole non gli ha chiesto niente ma l'ha fatto con lo sguardo.
- Non sei solo stanco Derek, sei completamente e totalmente nervoso e prima non lo eri. Lo sei diventato non appena quell'uomo ha messo piede qui. Che cosa mi stai nascondendo?
- Non ti sto nascondendo niente. Perchè ti sei alzato?
- Perchè voglio alzarmi e voglio una spiegazione. So quando mio marito mi nasconde qualcosa e poi perchè sei gentile e cordiale con tutti i tuoi dipendenti tranne che con lui?
- Questioni di lavoro, Stiles. Non te li posso dire!
- Questa è una cazzata. Tu mi dici sempre tutto e questa non è una questione di lavoro, è una questione personale ed è per questo che non me la puoi dire. Non la puoi dire a tuo marito, l'uomo con cui condividi la vita da vent'anni, al padre dei tuoi figli. - Quasi strilla Stiles chiudendo la porta dell'ufficio di Derek. Quella si è appena trasformata in una discussione famigliare e gli altri non devono sentire.
- Ti puoi un attimo calmare e venire qui per favore?
- Devi per forza avermi in braccio per dirmi quello che devi dirmi?
- Si, dai Stiles ti prego.
- Avanti! Eccomi qui. Parla!
- Ok, senti io parlo ma tu prometti di non dare di matto.
- Derek parla!
- Che ti costa promettermelo?
- Tanto, ti ho detto di parlare.
- Ok, come vuoi! Ascolta: come già sai il signor Bergman ed io siamo colleghi ancor prima della mia promozione a capo e lui ha per così dire da sempre avuto una particolare simpatia per me ed..
- Definisci particolare simpatia! - Lo interrompe bruscamente, Stiles.
- Che definizione può avere una particolare simpatia? - Chiede con un filo di voce, Derek mentre prova a dargli un bacio nel collo.
- DEREK! Lo sai benissimo che non mi incanti con dei baci. Voglio una spiegazione, la voglio intera e la voglio adesso! - Urla Stiles allontanandosi prontamente da lui.
- E dai amore ma perchè ti arrabbi con me? 
- Perchè? Perchè se per te quell'uomo non significherebbe nulla, non avresti tutto questo nervosismo, paura e rabbia nei suoi confronti. Quell'uomo ci ha seriamente provato con te e continua a farlo, vero? - Chiede Stiles. Derek, di tutta risposta abbassa la testa e scruta la punta delle sue scarpe.
- VERO?! - Ripete Stiles. Non che necessariamente servisse la risposta di suo marito.
- Si. - Sussurra Derek.
- DA QUANTO? 
- La cosa è diventata seria da prima di Capodanno! Ti ricordi la cena dagli Smith? Su per giù in quel periodo.
- Sono passati quasi 10 mesi Derek e tu ti degni di dirmelo soltanto adesso? 
- Si perchè non è niente di importante e per quanto riguarda quello che hai detto prima Stiles, lo sai benissimo che di quell'uomo non me ne frega un accidente. A me importa solo di un uomo, l'unico che amo. Lo stesso che ho anche sposato e che è il padre dei miei figli. Ti chiedo scusa se non te l'ho detto prima. Non volevo creare problemi inutili e non voglio che pensi chissà che sul mio comportamento di prima. Ero nervoso perchè semplicemente mi ha dato fastidio il fatto che abbia interrotto un momento di privacy con mio marito. Quindi adesso guardami negli occhi, non sfuggire più alla mia presa e smettila di girarti quando provo a baciarti le labbra. - Spiega Derek mentre prova a baciarlo per l'ennesima volta. Stiles gli tappa le labbra con la mano.
- Ascoltami bene Signor Stilinski. Questa è la prima ed ultima volta che ti permetti di nascondermi una cosa del genere e non sto scherzando. MI HAI CAPITO? - Chiede estremamente serio Stiles. Derek annuisce e quando Stiles gli libera le labbra si precipita subito tra quelle di suo marito prima che cambi idea. Lo afferra anche per i fianchi e lo stringe forte a se mentre assapora per l'ennesima volta il gusto delle sue labbra.
- Certo che quando ti ci metti però anche tu sei geloso eh'! - Ghigna felice, Derek.
- Qualche problema?
- Piantala di rispondermi con tono brusco. Non sei bravo a fingere per così tanto! E comunque no, nessun problema, significa che se sei geloso è perchè sono ancora carino.
- No.
- No?
- No.
- Non sono carino? - Mugugna triste Derek mettendo il broncio.
- No. - Dice scoppiando a ridere Stiles e baciando con forza suo marito.
- Andiamo a prenderci un caffè? - Chiede Derek.
- Si dai, andiamo. - Dice Stiles avviandosi alla porta. Derek si avvia alla scrivania!
- Beh? Vado da solo a prendere il caffè?
- Sto prendendo la chiavetta da mettere nella macchinetta, scemo.
- Mai una volta che mi fai pagare. - Sbuffa con fare seccato Stiles.
- Sta zitto e andiamo! - Dice Derek dandogli un bacio nella guancia.
- E DAMMI LA MANO. - Ordina Stiles prendendogliela con forza e facendola unire alla sua. Derek si apre in un sorriso enorme! Lo ripeterà all'infinito se solo sarà necessario: ama da impazzire Stiles quando fa il geloso e lo ama ancora di più quando capita visto che è un evento più unico che raro.

Dopo un buon caffè e altre due ore di chiacchiere, la pausa pranzo è finita, Stiles torna a casa e Derek a lavoro. Quando entra in casa, Laura e Thomas non sono ancora tornati e cotto di sonno come non mai, Stiles, si butta a peso morto sul divano, si copre con una copertina visto il freddo dei primi di Settembre e crolla in un sonno profondo fino alle sei meno venti di sera quando qualcuno si attacca al campanello con insistenza. Sobbalza spaventato e si sveglia di scatto. Pronto a sgridare i suoi figli perchè si dimenticano sempre le chiavi di casa, si avvia alla porta e quando la apre rimane sbalordito. Alla porta non ci sono i suoi figli ma Nataly, la sua nipotina con il volto ricoperto dalle lacrime, il trucco colato e il respiro mozzato. La sua piccola nipotina che gli ha appena gettato le braccia al collo.
- Zio! - Singhiozza Nataly.
- Shhh! Sta calma amore mio, calmati. - Sussurra Stiles accarezzandogli i capelli e stringendola forte a se mentre la fa entrare dentro casa. Ma Nataly non si calma e continua a piangere disperata.
- Amore, amore ti devi calmare! Guardami. GUARDAMI! - Ordina Stiles prendendogli il viso tra le mani per fare in modo che lo guardi negli occhi.
- Z..zi..zio! - Singhiozza e respira a fatica Nataly.
- Amore, ascoltami. Calmati! Con calma. Respira, piano. Inspira ed espira, si così. Brava amore mio, così! Shhh, c'è zio Stiles qui. Mi dici che è successo mentre ti vado a prendere un bicchiere d'acqua? - Gli chiede tranquillamente Stiles continuando ad accarezzargli il viso ed i capelli e facendola sedere sul divano mentre si allontanava velocemente in cucina per un bicchiere d'acqua e tornare subito da lei.
- Ti ricordi che ero stata rimandata a settembre? - Chiede Nataly bevendo la sua acqua.
- Si. - Risponde Stiles. Ormai ha capito cos'ha suo nipote.
- Non ce l'ho fatta! - Ricomincia a singhiozzare e a tremare, Nataly.
- Non ce l'ho fatta zio! Non ce l'ho fatta e mi hanno bocciato.
- Ohhh! Amore mio vieni qui.
- Posso dormire qui da voi stanotte?
- Certo che puoi amore, ma ora chiamo papà.
- NO NO NO, ZIO NO TI PREGO. NON LO FARE! Loro non lo sanno.
- Per questo li devo chiamare. Tu non riesci a dirgli che sei stata bocciata e lo farò io per te.

Quando Stiles prese il cellulare in mano, Nataly capì che stava per chiamare Scott invece di Isaac e andò in panico ancora di più. Stiles capì tutto e subito e rassicurò la sua nipotina. Prese di nuovo il cellulare in mano, compose il numero di suo fratello che ormai sapeva a memoria più del suo e avvia la chiamata.

Scott risponde dopo circa tre squilli.

- Stiles, se non è di vitale importanza ti richiamo dopo. E' mezz'ora che provo a chiamare Nataly ma ha il cellulare spento e sono preoccupato. - Spiega tutto d'un fiato Scott. Stiles sente l'agitazione nella sua voce.
- Scott sta calmo, Nataly è qui da me. Ti chiamo per questo!
- Oh! Ha il cellulare scarico? Non poteva chiamare da uno dei vostri o da quello di Laura o di Thomas? Digli di venire immediatamente a 
- SCOTT STA ZITTO UN ATTIMO E FAMMI PARLARE! Il telefono l'ha spento di proposito.
- Perchè?
- Sai che oggi aveva gli esami di recupero?
- Si.
- Non sono andati bene.
- E allora?
- Scott, è stata bocciata.
- L'ho capito mica sono scemo ma forse mi sono spiegato male. Dov'è il problema?
- Ah beh questo dovresti spiegarlo a tua figlia. E' venuta poco fa ed era prossima ad un attacco di panico. Sta ancora tremando per quanto abbia pianto e per quanto sta piangendo.
- Nooo! Vita mia. Ecco vedi? Quando si comporta così è proprio figlia di Isaac. Me la passi, per favore?
- Non ti vuole parlare.
- Beh tu passamela lo stesso. 
- Nataly, smettila. Papà ti vuole parlare! Non è arrabbiato. - La riprende Stiles.
- Papà? - Lo chiama singhiozzando, Nataly.
- Amore mio, vita! Ma che cavolo ti piangi. Guarda, mi hanno fatto solo un favore a bocciarti almeno sarai in classe con tuo fratello, tua cugina e tuo cugino e li controllerai. Siete tu e Laura quelle più furbe. Quei due senza di voi non sono niente, lo sai vero?
- Hihi. Perchè non sei arrabbiato?
- Vuoi che mi arrabbio? Ok, mi arrabbio. Nataly McCall-Lahey, sono arrabbiato perchè hai spento volutamente il telefono e mi hai fatto morire di paura. Ecco fatto! Contenta? - Finge di riprenderla, Scott.

Di tutta risposta, Nataly mugugna qualcosa di incomprensibile e ricomincia a piangere. Da il telefono a Stiles e si rannicchia su se stessa coprendosi il viso con il cuscino che gli stava li vicino.
- Scott ha ricominciato a piangere.
- Si lo so, senti, Isaac è ancora a lavoro e io ho quasi finito. Puoi tenerla li per un altro po'?
- Scott, non chiederlo nemmeno per scherzo. E' la mia nipotina e potrà stare qui tutto il tempo che vorrà.
- Ok, grazie fratello! Digli che la amo. 
- Naty, papà dice che ti ama.
- Anche io. - Risponde a fatica Naty.

Stiles chiude la conversazione con suo fratello, chiama i suoi figli e gli chiede di tornare a casa. Non appena Laura è arrivata, Nataly si è ripresa e ha ricominciato a piangere appena è entrato Scott che dopo aver salutato i suoi nipoti, pensa alla sua bambina. Nataly va matta per Scott e per questo, lui è in grado di calmarla in tempi record. Salutano e dopo aver ringraziato tutti se ne tornano a casa mentre poco dopo, la famiglia Hale-Stilinski è al completo e riunita al tavolo per la cena.

 
Piccolo spazio autrice:

Eccoci qui, ragazzi. Nuovo capitolo. Un po' diverso da tutti gli altri, forse.
Perdonate l'assenza.
Spero vi piaccia.
Grazie infinite a Stilba che ha letto e recensito il precedente capitolo.
Questo è dedicato a te.. <3

Grazie anche a chi è arrivato fin qui.

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Capitolo 20
*** Il primo giorno di scuola. ***


- Il primo giorno di scuola.
 
E' l'alba in casa Hale-Stilinski e Thomas è già sveglio di buon mattino ed in cucina con una tazza di caffè caldo tra le mani. Se solo i suoi genitori lo verrebbero a sapere, per lui sarebbero guai seri. Specie da parte del dottore! Stiles è sempre stato puntiglioso su queste cose. Sia mai che uno dei suoi bambini faccia uso di caffè.

La tensione, per Thomas, è alle stelle. Domani inizierà il primo giorno di scuola superiore e il nervosismo, lo assale. Ha paura. Tanta, troppa paura.

Un milione di domande gli invadono la testa. La più costante è anche la più spaventosa: cosa faranno Markus ed Emjey? 
Riuscirà lui ad ignorarli o si legherà al dito ogni gesto, ogni parola ed ogni sguardo che i due fratelli gli rivolgeranno?

A fargli dimenticare quei brutti pensieri, in questo esatto momento c'è sua sorella che anche lei è appena entrata in cucina, gli ha sorriso, gli ha schioccato un bacio nella guancia e ha preso anche lei la sua tazza giornaliera di caffè o non sarebbe riuscita ad iniziare la giornata. Domani è il grande giorno ed anche lei ha paura, tanta, troppa paura. E' spaventata, quasi terrorizzata. Sebbene con lei ci sarà suo fratello ed i suoi cugini, l'ansia rimane ugualmente.

Cosa penseranno i nuovi compagni di una ragazza che è stata bocciata al primo anno di scuola superiore? L'idea di essere presa in giro, la mette di malumore e nemmeno il suo buon caffè la fa tranquillizzare.

La sveglia è appena suonata e Stiles si sta svegliando. Deve andare a lavoro ma alzarsi è un po' difficile visto che suo marito gli dorme spalmato addosso e non sembra intenzionato a lasciarlo andare o a mollare la presa nemmeno di poco. Si morde le labbra, suda freddo e gira la testa. Sta facendo un incubo e ha bisogno di suo marito. Stiles non lo sa ma Derek ha un terribile segreto che gli sta logorando l'anima e gli tormenta i sogni. Neanche le carezze di suo marito lo fanno stare meglio.
- Der. - Sussurra per l'ennesima volta, Stiles.
- Der, svegliati. 
- Mhuu. - Mugugna Derek.
- Derek, devo andare a lavoro e tu stai facendo un incubo. 
- Amoreee! - Lo chiama con voce più alta questa volta e finalmente, Derek si sveglia.

E' confuso, apre piano gli occhi ed una singola lacrima gli riga il viso. 
Lacrima che è subito asciugata dalle caldi e forti mani di Stiles!
- Oh mio Dio, Stiles. - Dice con voce affannosa Derek stringendo forte a se suo marito.
- Hei! Sono qui, Der. Era solo un sogno! Avanti, dimmi cos'hai sognato.
- Stavo annegando, ti chiedevo aiuto ma tu invece di salvarmi mi guardavi dritto negli occhi e ridevi. Ridevi ma non era la tua solita e splendida risata che mi ha fatto innamorare di te, amore. Era una risata cattiva! Mi stavi odiando.
- Non potrei mai! - Sussurra Stiles riempiendolo di baci per farlo calmare. Poco dopo però, scende dal letto e Derek si sente perso.
- No, Stiles ti prego, non mi lasciare!
- Ma non ti sto lasciando brutto idiota. Mi sto preparando! Devo andare a lavoro. Anzi, girati dall'altra parte e non mi guardare mentre mi cambio. - Lo prende in giro Stiles mentre a stento trattiene le risate.
- Ti faccio vedere io a te girati dall'altra parte. - Dice scorbutico Derek. Inevitabilmente Stiles scoppia a ridere e Derek lo bacia.
- Ma allora mi ami. - Scherza ancora Stiles tra un bacio ed un altro ancora.
- Ti amo tantissimo. - Sussurra Derek.
- E se ti dicessi che io non ti amo?
- Mentiresti. Lo so che mi ami!
- Mh! Dai scemo, mollami che mi devo finire di preparare.
- MA PERCHE'?!
- Come sarebbe a dire perchè? Devo andare a lavorare e a salvare delle vite, come sempre.
- Ma io voglio che stai con me. 
- Lo so, anche io vorrei stare con te ma il lavoro mi chiama. - Farfuglia Stiles mentre si lava i denti.
- Come sto? - Chiede poco dopo.
- Sei bellissimo. Perchè sei bellissimo? Non hai detto che vai a lavoro?
- Ci vado infatti, ma pazienti permettendo abbiamo una riunione importante da fare e devo essere carino.
- Partendo dal presupposto che sei bellissimo già di tuo, non mi piace per niente che tu ti faccia ancora più bello per gli altri.
- Hale! Sta zitto. - Ordina ridacchiando Stiles stampandogli un bacio sulle labbra e scendendo in cucina.

"Dimenticatelo Derek. Era solo un sogno e Stiles non scoprirà mai niente!"

Mentre Derek si alza dal letto e si fionda sotto la doccia per riprendersi un po', Stiles, bello come non mai è già arrivato in cucina e ha dato il buongiorno ai suoi figli. Aspetta un attimo.. cosa?!
- Avrei una domanda: perchè i miei figli sono già in piedi alle cinque e mezza del mattino?
- Avrei una domanda: perchè sembri arrabbiato? - Chiede Thomas.
- Avrei una domanda: perchè sei già sveglio? - Chiede Laura mentre insieme a suo fratello si nasconde le tazze di caffè ormai vuote, dietro la schiena.
- Non sono arrabbiato e sono già sveglio perchè devo andare a lavoro ed ora a voi.
- Non ho più sonno. - Risponde Thomas con un alzata di spalle.
- Troppi pensieri negativi. - Risponde Laura.
- Che sono gli stessi che ha Thomas. Siete preoccupati per domani, dico bene?
- No. - Rispondono all'unisono i due fratelli!
- Hei, cuccioli! Ascoltatemi: potete prendere in giro vostro padre.. non me! - Dice ridacchiando Stiles e accarezzando il viso di entrambi mentre poco dopo gli riempe di baci.

- Senti papà, in quindici anni di vita ti ho mai detto che a volte, solo a volte è, odio la tua incredibile intelligenza?
- Tante amore mio. Dai, filate a letto che è presto e come torno da lavoro ne riparliamo!
- Ok. Ciao papà, buon lavoro. - Dice Thomas dandogli un bacio nella guancia.
- Ciao amore mio, grazie e dormi!
- Hei! Ma oggi hai la riunione, vero? Tira fuori il meglio di te, papà. Sei il migliore in assoluto! Buon lavoro.
- Ciao principessa. A dopo! E vedi di dormire anche tu.

Quando Laura e Thomas sono tornati nelle loro camere e già addormentati, Stiles decide di farsi un caffè e nota le due tazze sporche nel lavandino. Non ricorda assolutamente di averle lasciate dalla sera prima. Le annusa e sanno proprio di caffè! Spalanca gli occhi mentre una terribile idea gli balena nella mente ma spera di sbagliarsi e che sopratutto sia solo un caso isolato, dal momento in cui sono ancora calde. I suoi figli hanno bevuto caffè e su questo ormai non c'è più dubbio visto che lo pensa anche Derek.
- Gli ho incontrati nelle scale. Mi hanno salutato e mentre mi baciavano.. sapevano di caffè, Stiles! Mi sono completamente rincretinito o da..
- Si, Derek.. si! Hanno bevuto caffè. Guarda! - Lo interrompe Stiles allungandogli entrambi le tazze vicino al suo viso.
- E per quale motivo l'avrebbero fatto?
- Ah boh! Vallo a chiedere a loro.
- Con molto piacere. - Dice serio, Derek. E' arrabbiato! Non vuole che i suoi figli bevano caffè.
- No no, Derek fermati. 
- Come sarebbe a dire fermati? Prima mi dici di andare ed ora mi fermi?
- Si. Può essere solo un caso isolato, no? - Chiede Stiles mentre come al solito prova a farlo ragionare.
- Hai ragione. - Sussurra Derek mentre lo va ad abbracciare. Stiles sorride e lo stringe forte a se.
- Non credo di avertelo mai detto ma mi piace da impazzire quando ti metti a fare il coccolone e cerchi le mie coccole. - Dice Stiles lasciandogli un bacio nei capelli. Gli sembra un cucciolo indifeso in questo esatto momento e gli fa tanta, tantissima tenerezza.
- Bastava dirlo. - Ridacchia Derek mentre allunga il viso verso le labbra di suo marito per richiedere un bacio che non tarda ad arrivare.
- E mica te lo devo dire io. E' tardi, devo andare! Ciao nanetto. - Dice frettolosamente Stiles indossando la sua giacca e prendendo le chiavi di casa.
- Ti accompagno. Hai la macchina rotta! - Si offre, Derek.
- No, stai con i ragazzi. Ti ringrazio e comunque mi da un passaggio un mio collega. E' già arrivato, guarda. - Dice Stiles indicandogli la Toyota Yaris nera opaca che sostava nel loro vialetto. 
- E' un uomo. Chi cavolo è?! - Si affretta a chiedere con un pizzico di rabbia nella voce. Sa chi è quell'uomo ma preferisce una conferma. 
- E' Kevin. - Risponde in un sussurro Stiles mentre deglutisce a vuoto.
- COSA? QUEL KEVIN? QUELLO DEI RAGGI?
- Mi dici cosa cavolo ti urli? 
- Urlo quanto voglio.. Stiles, rispondimi!
- Si, è lui. Con questo?
- Bene, va pure. Va in macchina con uno che ci prova con te.. tranquillo, tanto a tuo marito non da fastidio!
- Derek.. - Lo chiama Stiles prendendogli il viso tra le mani.
- Ascoltami: gli è passata. Te lo giuro! Riesci a credermi, per favore? Non ti sto mentendo. Era l'unico che poteva darmi un passaggio e non l'ho chiesto a mio marito per il semplice motivo che non ho la sfera di cristallo e non sapevo che avresti avuto un incubo e ti saresti svegliato. Tutto qui. Adesso devo andare a lavorare veramente e vorrei lavorare tranquillo sapendo che mio marito non ce l'ha con me. Posso andare, signor Stilinski? E daiiii. Non trattenerti dal sorridere. Sei bellissimo quando lo fai. - Continua Stiles aprendosi in un sorriso enorme nell'esatto momento in cui lo fa anche Derek.
- Vattene prima che cambi idea. - Ridacchia Derek e poi lo lascia andare, non prima di averlo riempito di baci e aver guardato male al dottor Kevin.

E' ora di pranzo in casa Hale-Stilinski ed oggi Derek era di riposo e quindi fu proprio lui a preparare da mangiare. Come aveva previsto, ovviamente Laura e Thomas dormivano ancora profondamente e visto che la tavola è stata apparecchiata ed il pranzo è pronto, è decisamente arrivata l'ora di svegliare gli Angeli della sua vita. Prima di salire al piano di sopra però, riceve una chiamata di suo marito che gli diceva felice che si univa a loro per il pranzo. Apparecchia anche per lui con un sorriso enorme in volto e poi va dai figli.

Svegliarli non sarà facile proprio per niente ma lo deve fare, per cui si arma di coraggio, si rimbocca le maniche e prova a svegliare Laura. Entra nella sua stanza ma invece di trovarla nel letto a dormire, la trova davanti allo specchio ad aggiustarsi i capelli e a sorridere della sua stessa figura. Ha un paio di pantaloncini di jeans decisamente troppo corti per i suoi gusti, le sue converse blu e quella canottiera bianca che ama da morire ma che se solo potrebbe, Derek brucerebbe. E' veramente troppo scollata per i suoi gusti. Per i suoi gusti, appunto. Non per quelli di Laura.
- Papàààà! - Strilla felice Laura gettandogli le braccia al collo.
- Buongiorno amore mio. - Dice Derek sorridendo felice sulla spalla della sua bambina e stringendola forte a se. 

"Perchè è cresciuta così tanto?"

- Come stai? Sei un schianto, oggi. Come mai sei così bello? Hai appuntamento con papà?
- No amore, papà sta arrivando. Ero venuto per svegliarti e dirti che è pronto il pranzo. 
- Nah! Io sono sveglia già da un bel po'. E' Thomas che ancora dorme.
- Ma perchè dici cazzate dalla mattina alla sera? - Si difende arrabbiato, Thomas abbracciando il suo papà.
- Ciao amore mio. - Dice felice Derek ricambiando l'abbraccio del suo bambino e dandogli un bacio nei capelli.
- Ho una fame. - Brontola Thomas.
- Andiamo dai che è pronto da mangiare. Ma perchè siete tutti e due vestiti? - Chiede Derek.
- Io esco con Nataly dopo. - Risponde Laura.
- Io con Matias. - Risponde Thomas.
- Ok ma fate attenzione.
- Papààà. - Dicono esausti e ridacchianti, Laura e Thomas scendendo in cucina e lasciando Derek solo in camera e più confuso che mai.

"Ma che ho detto?!"

Nell'esatto momento in cui Derek scende le scale per raggiungere i figli, suo marito apre la porta ed entra in casa e Derek Hale, uomo in carriera, sposato e padre di due figli si apre in un sorriso enorme come un bambino di quattro anni che ha appena ricevuto il suo regalo preferito. Prima di dividere il regalo con i suoi figli, però, decide di goderne un po' solo per se e non gli da nemmeno il tempo di dire A che già gli ha gettato le braccia al collo e l'ha stretto forte a se.
- Mi sei mancato tantissimo. - Sussurra Derek. Stiles sgrana gli occhi. Va bene un po' di dolcezza, ma così è troppa.
- Mi sei mancato anche tu. - Sussurra Stiles.
- Hei! Giù le mani dal mio uomo. - Dice Laura dividendo i suoi papà e coccolando Stiles.
- E' il mio uomo non il tuo. - Dice Derek guardando male suo marito che invece di dire qualcosa, rideva come un matto e coccolava sua figlia.
- Rassegnati papà. Sarà pure il tuo uomo, ma solo quando non ci siamo noi. - Dice ridacchiando Thomas e dedicando subito dopo tutta la sua attenzione a Stiles.
- Cioè.. no, boh fate pure. Qualcuno vuole venire a mangiare o mangio solo?
- Dai andate a tavola cuccioli. Io vado a lavarmi le mani e arrivo. Voi le avete lavate? - Chiede Stiles ai figli.
- Ma sta facendo sul serio?! - Chiede sconcertato Thomas a Laura.
- Io c'ho perso le speranze. - Risponde lei.

I ragazzi si siedono e Stiles con un gesto delle mani chiede a suo marito cosa mai avesse detto per farli arrabbiare. Derek, di tutta risposta scrolla le spalle e gira gli occhi. 

Il pranzo è stato buonissimo, pieno di rasate e stranamente anche veloce. A Derek parve strano il fatto che non fossero nemmeno le due del pomeriggio e Laura era già fuori casa ma decise di non dire niente. Poco dopo anche Thomas uscì e Stiles e Derek furono soli. Una tazza di caffè tra le mani e un po' di coccole sul divano.
- Mi sembra strano. - Dice d'un tratto, Derek.
- Cosa?
- Che siano già usciti a quest'ora.
- Cosa c'è di strano? Sono solo usciti un ora prima del previsto.
- Stiles, ti dico che è strano e quando ti dico che è strano.. significa che è strano.
- Ho capito Derek, ma spiegati. Strano in che senso? Cosa pensi?
- Di Thomas non tanto perchè anche se fosse non ci sarebbe nulla di male.. ma Laura? Non è che è uscita con un ragazzo?
- Perchè Thomas può uscire con chi vuole, che praticamente intendi una ragazza.. e Laura no? Perchè Laura non può uscire con un ragazzo?
- Perchè è la mia bambina.
- E Thomas no?
- Ovvio ma è maschio.
- Ed è pure più piccolo, Derek.
- Si ma Laura è Laura, Stiles. Non voglio che abbia un ragazzo.
- Preferisci una donna? - Lo prende in giro, Stiles.
- Questo deve deciderlo lei e anche se fosse.. se volesse una donna, sarei geloso ugualmente.
- Derek, ascoltami. Tu sei un padre straordinario, eccezionale, dico davvero ma te lo do come consiglio spassionato: modera la tua gelosia. E comunque rilassati. E' con Nataly veramente. Prima mi ha scritto Scott.
- Ok, adesso è con Nataly ma se per paura che reagiamo come abbiamo reagito mesi fa quando abbiamo saputo di Emjey e adesso ha qualcuno e non ce lo dice?
- Non ha nessuno. Mentirebbe a te ma non a me! 
- Grazie per avermelo ricordato.
- Prego. Adesso zitto un attimo e fammi addormentare che stasera devo tornare a lavoro e arrivo a casa domani mattina. - Borbotta stanco Stiles sbadigliando e accoccolandosi sul petto di suo marito dove poco dopo si addormenta fino alle sei del pomeriggio, quando è ora di tornare a lavoro.

Stiles non ha avuto modo di salutare i suoi cuccioli perchè nessuno dei due era ancora arrivato e quindi ha chiesto a Derek di farlo al posto suo. E l'avrebbe anche fatto se solo Thomas non gli avesse detto che mangia e dorme fuori. 
- Scusa non ho capito, cosa?
- Dai papà, sono da Matias. Ci sono anche gli zii! - Si lamenta, Thomas.
- E non potevi dirlo prima? Papà non lo sa.
- E con questo? Ti lamenti sempre che è di continuo papà a comandare e per una volta che puoi farlo non lo fai?
- Thomas guarda che se mi dici che vai dagli zii e poi dagli zii non ci vai vedi è.
- Vuoi chiamarli?
- Voglio fidarmi. Dai, vai. 
- Sei un tesoro. Grazie papà, ti adorooo! - Strilla felice Thomas gettandogli le braccia al collo e riempiendolo di baci.
- Si si, anche io amore mio. Vai ma vedi di chiamarmi appena arrivi a casa dallo zio o questa è la prima ed ultima volta che dormi fuori, chiaro?
- Giuro. - Dice tutto felice Thomas mimando il gesto del giuramento. 
- Buona serata. 

Un saluto al suo papà, un saluto strillato a sua sorella dal fondo delle scale e Thomas Hale-Stilinski è già fuori di casa pronto a godersi la sua prima uscita fuori. Certo, vero è che dorme dagli zii però è un passo importante per lui e questo lo fa sentire grande.

Come promesso al suo papà appena arriva a casa dagli zii, lo chiama e poi passa il telefono a Scott.
- Derek, ciao amico.
- Ciaoo. Come stai?
- Bene tu?
- Tutto ok, grazie per ospitare Thomas.
- Ma figurati, almeno si concentreranno su di loro stessi e non daranno di matto per il primo giorno di scuola.
- Non mi ci far pensare, guarda.
- Derek, a tal proposito mi chiedevo se potessi accompagnarli tu domani mattina. Io ti porto Matias, Nataly e Thomas li e poi scappo a lavoro. Domani mattina devo iniziare prestissimo e devo aprire io lo studio e non ho proprio il tempo materiale di portarli fino a scuola e tornare indietro ed Isaac è fuori città per lavoro.
- Sta tranquillo Scott, li porto io non è un problema. Anzi, mi viene meglio così Stiles vede anche Thomas.
- Perfetto allora. A domani cognatino!
- A domani, scemo. E di a Thomas di mangiare e se ti fa arrabbiare sgridalo pure.
- Ma se è un Angioletto. Rilassati, Der. Notte. Dai un bacio alla mia principessa, ok?
- Sarà fatto e tu alla mia. Notte, Scott.

Per la prima volta dopo tanto tempo, Derek e Laura a cena furono soli. 

- Che hai amore? - Gli chiede Derek.
- Niente pà. Sarà solo stanca.
- Sei preoccupata per domani.
- Un po'.
- Si, lo so. Infatti la mia non era un domanda! - Dice Derek facendola sorridere.
- Stai diventando come papà, cavolo.
- Laura, amore ascoltami: andrà tutto bene, ok?
- Ok, papà.
- Vieni qui principessa, fatti abbracciare.

Quando venne la sera e Derek pensava che Laura fosse andata a dormire, lui si mise a letto, mandò il messaggio della buonanotte a suo marito e a gambe incrociate, nel mezzo del materasso controllava alcuni documenti e cartelle di lavoro. I denti a mangiucchiare il tappo della penna bianca con inciso il suo nome: Avvocato Hale, i capelli sparati, gli occhi assonnati, il respiro regolare e la testa piena di pensieri.

Una scriccioletta in pigiama e con i capelli raccolti a caso in una coda è vicino alla porta e sorride alla vista del suo papà in quello stato. Pensando che non si fosse accorto della sua presenza continua ad osservarlo.
- Vuoi continuare a fissarmi o entri, amore? - Chiede tranquillamente Derek guardandola negli occhi e sorridendo felice mentre si toglie gli occhiali e gli appoggia sul comodino. Poi posa i fogli di lavoro. Sa che la sua bambina ha bisogno di lui e che non uscirà da quella stanza se non prima di domani mattina e poi anche lui è stanco, quindi, ciao ciao lavoro.
- Ma allora ti sei accorto che ero arrivata. - Dice divertita Laura raggiungendolo a letto.
- Io mi accorgo sempre della mia principessa e so che la mia principessa in questo esatto momento vorrebbe dormire con me.
- Bingo! Proprio come quand'ero piccola.
- Tu sei ancora piccola. Sotto le coperte, su che prendi freddo! - Dice premurosamente Derek iniziando a coprirla per bene sotto le sue risate.
- Papà, la smetti?
- Di fare cosa?
- Di dire che sono piccola.
- Mai. E poi, di nuovo: sei ancora piccola.
- Ma non è vero. Io ormai sono grande!
- E va bene, sei grande ma smettila di crescere.
- Perchè?
- Perchè si.
- Hai paura di perdermi?
- Forse. 
- Non mi perderai mai, papà. Mi innamorerò di un altro uomo, prima o poi, però per il momento ne ho già quattro uomini d'amare e direi che mi bastano. Tu che dici?
- Che quattro oh, non esagerare signorina. Chi sono? - Si allarma, Derek.
- Ma tu fai lo scemo o ci sei nato scemo? - Chiede seria Laura.
- Ohhhh! E allora, che è sta storia?! - La riprende Derek. 
- Ahahha scusa scusa, non ti arrabbiare ma mi è venuta naturale. Chi mai sono i quattro uomini della mia vita?!
- Che cavolo ne so, te lo sto chiedendo.
- Vado per ordine?
- Si ma muoviti prima che divento pazzo.
- Tu lo sei già papà, fidati. Comunque: papà, tu, Thomas e il nonno! Ecco chi sono. Beh ci sarebbe anche zio Scott, poi zio Isaac e infine quel cretino di Matias ma a loro non li amo come amo voi. - Spiega tutta contenta Laura stringendosi al corpo possente di suo papà e rannicchiandosi su se stessa pronta ad addormentarsi tra le sue braccia.
- Dio mio! Mi è preso un colpo, amore, te lo giuro. Dai, adesso dormi che si sta facendo tardi e domani hai scuola. - Dice Derek dandogli un bacio nella guancia e mentre gli accarezza i capelli per farla addormentare, spegne la luce.
- Papà? - Lo chiama Laura, nel buio e nel silenzio della notte.
- Dimmi amore mio. 
- Mi ha scritto Emjey. - Confessa Laura. Il cuore di Derek perde un battito!
- E lo sapevo io! Che cavolo vuole? - Sbotta Derek.
- Non arrabbiarti con me, per favore.
- Non sono arrabbiato con te, ma con lui. Anzi si, sono arrabbiato anche con te perchè sei mia figlia e ti conosco. Sei tale e quale a tuo padre e perdoni tutto e tutti e di conseguenza anche lui.
- Che ne sai che l'ho perdonato?!
- Te l'ho detto: sei mia figlia e sei tale e quale a tuo padre.
- Non l'ho perdonato, papà.
- Davvero?
- Te lo giuro.
- Questo mi fa sentire meglio. Però gli hai risposto, vero?
- Si.
- Insomma: dimmi che ti ha detto!
- Che non vede l'ora di vedermi.
- Tz. Tutte cazzate e tu che gli hai detto?
- Che la cosa non era reciproca.
- Ed è vero? E' vero che non lo vuoi vedere?
- No, non è vero però non mi fido più di lui. Ma infondo siamo stati insieme, non posso nemmeno provare ad avere un amicizia con lui?
- Si, ci puoi provare. Non sono d'accordo, ma ci puoi provare.
- Uffa papà ma perchè fai sempre così?
- Ma così come amore? Mi hai chiesto un parere? Ti ho risposto. Punto! Liberissima di seguirlo o meno ma se decidi di tornare con quello, te lo dico fin da ora: non avrai tutta la libertà che avevi prima e non ti farò uscire con lui se non prima mi abbia dimostrato il suo cambiamento. Una volta che ne sarò sicuro, ci potrai uscire. - Spiega dolcemente, Derek.
- Vale a dire mai. - Dice scoppiando a ridere insieme al suo papà, Laura.

Dieci minuti al massimo e già dormono profondamente.

E' mattina ed è il primo giorno di scuola. Thomas, Matias e Nataly sono già arrivati mentre Stiles è arrivato stanotte e si è sciolto come neve al sole alla vista di suo marito e sua figlia addormentati nel lettone. Si è messo con loro e si è risvegliato poco fa. Ha preparato la colazione e poi, dopo aver buttato giù dal letto a suo marito, hanno svegliato Laura. In casa, il caos regna sovrano. Thomas e Matias che corrono da una parte all'altra con quaderni in mano e astucci in bocca e Laura e Nataly in camera a strillare come matte perchè secondo il loro modesto parere non avevano nulla da indossare per il primo giorno di scuola.
- Lauraaaa, Natalyyyy! Scendete che è tardi. Fate colazione e poi a scuola! - Le chiama Stiles.
- Ziooo! Tu credi che in questo esatto momento a me freghi qualcosa della colazione? - Strilla Nataly andandogli vicino e guardandosi allo specchio, sistemandosi i capelli.
- Probabilmente a te no ma a me si. Come la mettiamo?
- Che ne so.. che io non mangio per esempio?!
- Esempio errato signorina, fila a tavola! Subito. - Ordina Stiles indicandogli col dito indice la cucina con la tavola già imbandita.
- Che palle. - Sbotta Nataly e ondeggiando sui suoi stivali di pelle nera e il suo vestito bianco e a fiori viola, obbedisce all'ordine dello zio.
- Oh Nataly! Cos'è sto linguaggio? - La riprende, Derek.
- Non ho detto niente di male zio e comunque sono nervosa. Non ho fame!
- Te la fai venire la fame, Naty e smettila di rispondere. Lauraaaa! Datti una mossa. - Strilla Stiles.
- Papà piantala di urlare. - Dice Thomas sedendosi a tavola.
- Voi non fatemi arrabbiare ed io non urlo. - Spiega Stiles.
- Papààààààààààà! Devi aiutarmi. Non mi sento a mio agio vestita così, ma se tu mi dici che sto bene ti credo ma devi dirmi la verità. Tanto lo sai che riesco a capire quando menti. - Dice frettolosamente Laura.

Stiles ride, la guarda dalla testa ai piedi e poi constata che con quel cappellino nero ai capelli, quella maglietta a maniche corte bianca, quel jeans blu scuro e quel paio di stivaletti neri, è bellissima e perfetta per il primo giorno di scuola.
- Sei bellissima.
- Sei sincero.
- Già e anche tu Naty. Sei perfetta! Siete un po' troppo nervosi tutti e quattro per i miei gusti. Andrà tutto bene! Prendete un respiro profondo e trattenete l'aria, chiudete gli occhi, contate fino a tre, riapriteli, espirare. Meglio, vero? - Chiede Stiles.
- Cavolo. Zio, ha funzionato. - Dice rilassata, Nataly.
- Certo che ha funzionato.
- Papà, tu sei un genio. - Dice Laura.
- Sono un dottore non sono un genio.
- Zio, mi sento benissimo. - Dice Matias.
- Si, lo so.
- Questa dove l'hai imparata, papà? - Chiede Thomas.
- Nei libri di medicina. Potete mangiare adesso, per favore?
- Tz. Non cambi mai. - Borbottano all'unisono figli e nipoti. Derek ride divertito!

Dopo una bella colazione per riprendere le forze per i piccoli e una doccia veloce per i grandi, tutti e sei sono già in macchina, nel Suv di Derek e diretti a scuola.
- Non ce la faccio. - Dice Matias.
- Non posso. Papà riportaci a casa. - Dice Thomas.
- Io me ne vado, non posso entrare li dentro. - Dice Laura.
- Nemmeno io. - Dice Nataly.
- Derek.. - Sussurra stanco Stiles guardandolo negli occhi. Derek ha capito tutto e sa cosa deve fare. Si gira a guardarli nei sedili posteriori e si rivolge a loro.
- Allora, o la finite o conto fino a tre e al tre mi arrabbio! Volete che mi arrabbio?
- Ma dai.. - Provano a protestare unendo parole su parole tutti insieme ma Derek li interrompe.
- 1.. - Dice Derek. Altre parole urlate.
- 2.. - Continua alzando sempre di più la voce. Silenzio. Ripensandoci non è mai arrivato a dire tre!
- Stanno aumentando Der, di solito si fermavano all'uno.
- Non gli conviene farmi arrivare al tre e lo sanno, Stiles. Adesso andate a scuola e guai a voi se vi sento lamentarvi ancora e sopratutto fate in modo che la preside non ci chiami perchè vi siete addormentati sui banchi.

Thomas e Matias dopo essersi scusati ed averli baciati sono scesi dall'auto e sono entrati nell'edificio scolastico ma Laura e Nataly sono ancora li, ferme e immobili dov'erano prima. Gli occhi spenti e tristi e lo sguardo perso nel vuoto.
- Il discorso valeva anche per voi due, signorine. - Dice Derek.
- Dai Derek lasciale stare. Non lo vedi che sono spaventate?!
- Si lo vedo e mi da fastidio perchè voglio che MIA FIGLIA E MIA NIPOTE reagiscano e voglio che lo facciano in questo esatto momento. Sono state bocciate! Capirai. Non è un reato essere bocciati, Stiles. Nessuno dirà qualcosa e prima lo capiscono e meglio è. 
- E se dovessero prenderci in giro? - Chiede in un filo di voce Nataly.
- Se dovessero prendervi in giro fate in modo che da una parte vi entra e dall'altra vi esca. - Spiega calmo Derek indicandosi le orecchie.
- Io non so se ce la posso fare. - Dice Laura.
- Nemmeno io. - Dice Nataly.
- Oh potete eccome. I vostri cognomi dicono tutto e poi credo di non aver mai conosciuto due ragazze più forti di voi due. Siete bellissime e intelligentissime e andrà tutto bene. - Le rassicura Stiles.
- Dai! Dateci un bacio e andate dentro a fare vedere a tutti chi siete. - Le incoraggia Derek.
- Mi hai convinto. Certo che quando ti ci metti, ci sai fare è papà. - Dice ridacchiando Laura riempiendogli la guancia di baci e baciando anche Stiles.

Dopo che anche Nataly gli ha baciati, Stiles e Derek sono soli.

- Finalmente! - Borbottano esausti e all'unisono Stiles e Derek appoggiando la testa al poggi collo dell'auto.
- Fila a casa avvocato. Ho il giorno libero! - Dice Stiles.

Derek ghigna, si allaccia la cintura, mette in moto, fa marcia indietro, si dirige verso casa e chi si è visto, si è visto.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Salveeee <3 eccoci qui. Che ne pensate di questo capitolo?
A tal proposito tengo a precisare che questo capitolo è dedicato a:
- Quenya13.
- Stilba.
- Drarry90.
- PandoraPam01. 

Che hanno letto e recensito con fantastiche recensioni il precedente capitolo.

Grazie a tutti e alla prossima.
 
 
 

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Capitolo 21
*** Un messaggio di troppo. ***


- Un messaggio di troppo.
 
Tra la coppia, Derek è quello che usa di più il telefono per scambiarsi messaggi e chiamate telefoniche con i suoi dipendenti ma oggi, nel primo giorno di scuola superiore dei suoi figli, c'è un eccezione. Chi usa il telefono costantemente, è Stiles. Un messaggio. Un altro ancora e subito dopo un altro fino a susseguirsi molti altri ancora. Stiles che sorride, risponde di getto e sopratutto sta zitto. Non parla oggi e a Derek già manca la sua voce. Avevano portato i ragazzi a scuola ed erano tornati a casa, felici.

Dopo un ora e mezza circa però, il silenzio più totale.

Stiles è seduto scompostamente su una delle tante sedie della cucina, le gambe fasciate da quel jeans grigio, stretto, maledettamente troppo stretto per i gusti di Derek, toccano un altra sedia. Ovviamente sempre quel telefono in mano a ricevere e inviare centinaia di messaggi. Derek gli si avvicina silenzioso, gli circonda il collo con le braccia e gli lascia qualche bacio nella guancia e nel collo. Di solito Stiles gradiva questi gesti ma oggi sembra non interessargli. 
- Ciao è. - Dice Derek.
- Ciao. - Risponde Stiles accennando ad un timido sorriso ma senza guardarlo negli occhi.
- Mi manchi. - Sussurra Derek.
- Siamo stati insieme fino a poco tempo fa e sono qui.
- Sei qui ma con il tuo cellulare, Stiles. Abbiamo la casa tutta per noi ma tra poco i nostri cuccioli ritorneranno e sicuramente saremo impegnati a sentire le loro interminabili chiacchiere. Non che la cosa mi dispiaccia, anzi, ma più di tutto, ora mi dispiace che mio marito non parla. Ti giuro, mi sembra impossibile che te lo sto dicendo ma mi manca il suono della tua voce.
- Deciditi, Der. Ti lamenti sempre che non sto zitto un attimo e ora che sto in silenzio non ti va bene?
- No, perchè c'è qualcosa sotto Stiles e smettila di messaggiare o per lo meno guardami in faccia quando ti parlo. - Si arrabbia Derek strappandogli il cellulare dalle mani e costringendosi a non guardare cosa e a chi scrivesse, se lo mette in tasca. Stiles si alza di scatto e lo guarda furioso.
- Dammi il cellulare. - Gli ordina Stiles allungandogli la mano poco sotto al mento.
- Non ti do proprio un bel niente, Stiles. Tu non hai mai ricevuto e inviato così tanti messaggi in un solo giorno e sopratutto non hai mai sorriso o per lo meno non ad ogni messaggio che ricevi. Chi è questo qui con cui stai parlando?
- Perchè parti dal presupposto che sia un uomo? - Strilla Stiles.
- Uomo o donna che sia ti sta facendo felice. - Strilla a sua volta Derek.
- Senti: sul serio non capisco quale sia il tuo problema. Anche tu ricevi centinaia di messaggi al giorno e non ti ho mai detto niente e adesso che li ricevo io non vedo perchè devi farne una sceneggiata. Fatti una ca*** di camomilla e non rompere le pa*** a me. E DAMMI IL CELLULARE! - Ordina ancora Stiles.

- Bene! Fa come vuoi. - Dice brusco Derek dandogli il cellulare, mettendosi il giubbotto, prendendo le chiavi della macchina e avviandosi alla porta.
- Dai Der, aspetta! Adesso dove vai?! - Gli chiede addolcito, Stiles fermandolo per un braccio.
- A farmi un giro, tanto qui sono di troppo e tu hai già qualcuno che ti fa compagnia. - Risponde Derek e senza degnarlo di uno sguardo, se ne va.

Stiles rimane li, fermo sulla porta a fissare suo marito andarsene senza riuscire a dire una parola.
Tornerà, già lo sa ma già gli manca da morire.

Inevitabilmente si schiaffa una mano sulla fronte e si ripete ad alta voce circa una quindicina di volte quanto sia stato stupido.

- Stupido, stupido, stupido Stiles! - Si ripete come una mantra Stiles mentre già conta i minuti che l'hanno separato da suo marito.
- Mezz'ora. Trenta minuti! E ora dov'è? Trenta minuti per digerire una litigata sono sufficienti. Che starà facendo? - Parla solo Stiles. Di certo se i suoi figli lo dovrebbero vedere in questo istante lo prenderebbero per pazzo.
- E se lo chiamo? No, Stiles. Non puoi chiamarlo! Devi lasciargli il suo spazio.
- E smettila di squillare tu, cavolo! - Sbotta Stiles imprecando contro il suo cellulare e l'ennesimo messaggio.

E' mezzogiorno e mezza ormai e di Derek, ancora nemmeno l'ombra. Mezz'ora fa se n'è andato e tra mezz'ora esatta i loro figli usciranno da scuola e accompagnati in macchina da zio Scott, arriveranno a casa. Ma Derek dov'è?

Derek è nel giardino della sua vecchia villa. Quella dov'è cresciuto per anni e dove è stato felice, o quasi. Quella che adesso è carbonizzata ma che il fuoco ha lasciato intatto il portico e quel dondolo dove lui e sua sorella Laura passavano intere giornate. Non importa che fosse estate o inverno. Non importa che fuori ci fossero quarantacinque gradi oppure meno due. Loro stavano li a parlare e parlare ancora e nessuno gli riusciva a convincere ad entrare in casa finché non ne avessero avuto voglia.

Ma oggi è solo su quel dondolo e pensa a suo marito. Vuole controllare l'ora e quando mette una mano nella tasca dei jeans si rende conto di aver lasciato a casa il cellulare. Non ha voglia di vedere Stiles ma quell'aggeggio gli serve, per cui sospira rumorosamente, tira un calcio ai sassi che si trova davanti e va in macchina e poi a casa.

Quando entra ha il muso lungo, è silenzioso e ha sete. Suo marito è al piano di sopra quindi ne approfitta e va in cucina, si versa un bicchiere d'acqua ed un altro ancora e poi qualcuno lo abbraccia da dietro, gli bacia il collo e le guance. Deglutisce a vuoto e stringe i pugni per non perdere la calma.
- Stiles.. mollami! - Ordina con voce fin troppo calma, Derek.
- Mh, no. Mi sei mancato da morire. Scusami amore mio, scusami ti prego. - Dice in un sussurro Stiles, chiudendo gli occhi e stringendolo ancora più forte a se. Non gli permetterà di scappare un altra volta!
- Guarda che se mi stringi un altro po' così poi non respiro. - Gli dice Derek mentre si sta obbligando a non sorridere.
- Così non mi scappi più. Non che mi dispiaccia baciarti il collo e le guance, ma se ti giri mi fai un favore. - Dice Stiles continuando a baciarlo.
- E invece non mi giro. Ti conosco a te, se mi giro mi baci sulle labbra. - Dice Derek.
- E infatti è proprio li dove voglio baciarti.
- E io non voglio, guarda un po'. Non te lo meriti! E comunque sono venuto qui per il cellulare, non per te.
- E dai che lo so che mi ami. - Mugugna triste Stiles nascondendo il viso nel collo di suo marito.
- Io si, tu no. Non più al meno!
- Non è vero. Non è vero amore, lo sai. Lo sai che ti amo da morire!
- Si, si è visto. Un ora fa me l'hai dimostrato benissimo.
- Scusami. - Continua a sussurrare Stiles.
- Smettila di chiedermi scusa. 
- Significa che mi hai perdonato?!
- Dipende!
- Da cosa?
- Chi era, Stiles? - Gli chiede Derek girandosi per guardarlo negli occhi. Stiles nel frattempo non gli ha tolto le mani dai fianchi.
- Un mio vecchio amico d'infanzia. Non lo conosci, si chiama Jeffry! - Risponde Stiles. Le sopracciglia di Derek schizzano in aria in tempi record.
- Non mi hai mai parlato di lui.
- E' vero.
- E perchè non l'hai mai fatto?
- Perchè è gay.
- Quindi?
- Pensavo ti desse fastidio: ecco tutto. Non ci sentiamo sempre, Der. Te lo giuro. Solo due o tre volte all'anno e oggi è uno di quei giorni. - Spiega Stiles.
- Hai ragione: un po' mi da fastidio. - Gli da ragione, Derek.
- Vedi? Conosco bene l'uomo della mia vita, io. - Se lo arruffiana un po', Stiles.
- Si vabbè ma adesso non fare il ruffiano.
- Ma non sto facendo il ruffiano. Dico la verità! Tu sei l'uomo della mia vita.
- E allora baciami brutto idiota. 
- FINALMENTE! - Esulta Stiles e senza farselo ripetere una seconda volta si attacca prepotentemente alle sue labbra e lo lascia solo mezz'ora dopo quando Laura e Thomas fanno il loro ingresso in casa.

Le risate dei loro figli gli fecero dimenticare di tutto quel litigio in un solo istante. 
Pranzarono, passarono l'intero pomeriggio insieme, cenarono e poi si addormentarono l'uno stretto all'altro e felici come mai prima d'ora.

 
Piccolo spazio autrice:
Salve a tutti. Eccoci qui. 
Piccola cosina da niente per augurarvi buona cena. Avevo voglia di farli litigare un po' :)
Ma tranquilli, niente di serio.

Capitolo dedicato a: Quenya_13 e a Stilba.
Grazie per aver letto e recensito il precedente capitolo.

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Capitolo 22
*** Conoscenze. ***


- Conoscenze.
 
E' notte fonda in casa Hale-Stilinski, Stiles è nel sonno più profondo mentre Derek non ha ancora chiuso occhio neppure un minuto. Pensa alla litigata di poche ore prima ed è determinato a tutti i costi a sapere chi cavolo è questo Jeffry. Non capisce perchè Stiles non gli e ne abbia mai parlato e onestamente non crede alla scusa che gli ha dato: "Pensavo ti avrebbe dato fastidio." Andiamo! E' ovvio che gli da fastidio ma questo non c'entra. C'è dell'altro dietro a parer suo e il fatto che suo marito non ricambia l'abbraccio, ne è la prova.
- Stiles. - Sussurra con voce profonda, Derek. Poi, gli bacia il collo.
- Stiles sono Jeffry. - Continua Derek mentre Stiles mugugna qualcosa di incomprensibile.
- Mhh! - Mugugna Stiles. Derek sgrana gli occhi. Forse aveva ragione!
- Mi hai chiesto di venire a trovarti e dormi? - Continua a metterlo alla prova, Derek.
- Derek.. dacci un taglio! - Dice Stiles aprendo gli occhi, accendendo la luce e girandosi dall'altro lato per guardare suo marito negli occhi.
- Stronz*. - Borbotta arrabbiato Derek tirandogli una pacca sul petto.
- Ahuu! Derek ma che cavolo ti prende?!
- Cosa prende a te, Stiles.
- A me? A te, non a me. Cos'era quella sceneggiata?
- Devo sapere!
- Devi sapere cosa?
- Chi è questo Jeffry. Non mi basta la spiegazione che mi hai dato.
- Beh, devi fartela bastare perchè non ne ho altre da darti.
- Oh ne hai altre da darmi eccome. Per esempio, da quanto vi conoscete? - Chiede risoluto, Derek.
- Fin da piccoli, te l'ho già detto. - Risponde assonnato, Stiles.
- Come siete diventati amici?
- Come diventano amici i bambini?
- Cosa c'è stato tra di voi?
- Derek.. sono le due del mattino!
- Non mi interessa. Ti ripeto la domanda: cosa c'è stato tra di voi?
- Niente.
- Non è vero, stai mentendo.
- Cosa vuoi sentirti dire? Che ci siamo baciati? Si, ok. Ci siamo baciati ma tu ed io non stavamo insieme, contento?
- Mica tanto. L'hai amato?
- Cosa?
- STILES!
- No, Derek non l'ho amato, mai l'ho fatto e mai lo farò. Ce l'ho già qualcuno d'amare io.
- E allora perchè?
- Perchè cosa?
- Perchè non mi hai abbracciato?
- Cosa? Quando?
- Prima, poco prima che ti svegliassi. Ti ho abbracciato e tu non hai ricambiato la stretta!
- MA MAGARI PERCHE' DORMIVO, DER? E non farmi urlare che svegliamo i ragazzi. - Borbotta stanco, Stiles coprendosi la faccia con il cuscino. 

Tutto quello era ai limiti del reale.
Andiamo: sono le due del mattino.

- Quando hai capito che ero io e non quello li? - Chiede serio, Derek.
- Da subito. Adesso possiamo tornare a dormire, per favore? - Chiede Stiles.
- No, anche perchè non ho chiuso occhio da quando ci siamo messi a letto. Penso. - Risponde, Derek.
- A cosa?
- A questo.
- Smettila o divento geloso. - Prova a farlo divertire un po', Stiles.
- Non è divertente. - Sbotta Derek.
- Oh mamma mia, Der. Ascoltami, vieni qui. - Dice Stiles tirandoselo in un abbraccio. 

Derek sorride, con un braccio gli circonda la vita e con l'altra mano gli accarezza i capelli mentre con la testa appoggiata al petto del suo Stiles è pronto a farsi rassicurare e a sentire cos'ha da dire.

- Lo vuoi capire si o no una volta per tutte che io ti amo?
- Ma lo so, Stiles.
- E allora perchè fai così ogni volta?
- Non lo so. Sono insicuro, ok? Ho paura di perderti.
- Ma tu non mi perderai mai, mai, mai. Beh.. mai! Dipende. - Dice ghignando, Stiles.
- HEI! - Lo riprende, Derek.
- No, HEI! Niente, Derek. E' ovvio che se mi tradisci, mi perdi. - Spiega, Stiles. Derek deglutisce a vuoto e lo stringe ancora più forte a se.
- Io non potrei mai tradirti amore mio. - Sussurra Derek riempiendolo di tanti, teneri e dolci baci.
- Cos'è d'un tratto questo tono? - Si insospettisce, Stiles.
- Cosa? Che tono, amore? Ho solo sonno. Hai ragione, dormiamo.
- DEREK! Devi dirmi qualcosa?
- No, te lo giuro.
- Ok, mi fido. Vedi, è semplice!
- Hai ragione. C'è una cosa che voglio però, Stiles. 
- E sarebbe?
- Lo voglio conoscere?
- A chi?
- Al tuo "Amico."
- E se poi ti innamori?
- Cosa? Sei matto? Io sono già innamorato. Di te! E lo voglio conoscere perchè deve accertarmi che non sia lui ad essere innamorato di te.
- Ma lo vedi come cavolo sei fatto? Perchè io devo fidarmi di te e tu non ti devi fidare mai di me? Da adesso inizio a farlo anche io e poi vediamo dove andiamo a finire, ti va bene? - Si arrabbia, Stiles.
- Non arrabbiarti, ti prego. Lo sai che mi fido di te.
- Si, si è visto.
- Ripeto: io di te mi fido, è di quello che non mi fido.
- Senti, non ho voglia di discutere per delle cretinate come queste. Dopo gli chiedo di venire a cena da noi questa sera, così sei contento.
- Perfetto, così con la scusa che i bambini domani hanno scuola si leva dalle scatole ancora prima. Adesso abbracciami più forte e dormiamo, amore mio.
- Ma tu lo sai che non sei mica tanto normale? Buonanotte, scemo.
- Ma tu lo sai che non amo nessun'altro come amo te? Dammi un bacio.
- Dammelo tu.
- Non avevi sonno?
- E con questo, Der?
- E'.. se ti bacio io, ti bacio fino a domani mattina. - Dice ridacchiando Derek e iniziando a baciarlo.
- Il solito esagerato. Vieni qui, brutto idiota. - Dice Stiles prendendogli il viso tra le mani e dandogli il bacio della buonanotte, consapevole che Derek non scherzasse.

Se davvero avesse iniziato a baciarlo non avrebbe smesso fino al sorgere del sole.

E il sorgere del sole è arrivato in casa Hale-Stilinski e Laura e Thomas sono giù in cucina a preparare una sorpresa ai loro genitori. Una bella colazione a letto! Un succo d'arancia per Thomas, un bicchiere di latte per Laura, un caffè per Stiles e Derek, una montagna di pancake, del pane tostato, burro, marmellata, bacon fritto e vari condimenti come mirtilli, fragole, sciroppo d'acero e cioccolato fuso per i pancake.

Sono le sette ed è tutto pronto ma Stiles e Derek stranamente dormono ancora.

Tra pochi secondi, saranno svegliati dal forte bussare sulla loro porta.

1, 2, 3, 4 colpi e la voce dei loro figli che gli danno il buongiorno, gli scalda il cuore.

- Signori Hale-Stilinski è ora di svegliarsi. Sono io insieme ad un mio collega. Siamo quelli del servizio in camera! - Dice divertita Laura.
- Entrate pure. - Li invita ridacchiando Derek mentre strappa un bacio veloce sulle labbra di suo marito che già stava mandando un messaggio a Jeff.
- Buongiornoooo! - Li saluta allegramente, Thomas. E' già pronto per la scuola e ovviamente ha fregato i Jeans a Stiles.
- Buongiorno amore mio. - Lo saluta Derek, poi saluta la sua principessa riempiendoli entrambi di baci.
- Amore, non per niente è: ma quelli non sono i miei jeans? - Gli chiede divertito Stiles dopo avergli dato il buongiorno.
- Si, sono proprio i tuoi. A te stanno benissimo e visto che sono tuo figlio staranno bene anche a me. Aspetta un attimo: papà, lui ti piace con questi Jeans addosso? - Gli chiede Thomas a Derek.
- Lui, no. Sono troppo stretti, gli fasciano le gambe.. lo fanno bello e gli altri lo guardano quindi no, lui non mi piace ma a te stanno benissimo, amore.
- Der.. giuro, non ti sopporto più. - Gli dice Stiles sotto le risate gioiose dei suoi figli.
- Sta zitto e dammi un bacio. - Ordina Derek avvicinandosi a lui.
- Ma non ci pensare minimamente. - Dice Stiles. Mai una volta che lo bacia davanti ai suoi figli.
- Oh.. mai una volta che mi baci davanti a loro è. - Si lamenta Derek con il broncio. 
- E dai papà, dagli un bacio.. mamma mia come sei fatto! - Dicono all'unisono i due fratelli a Stiles. Derek si apre in un sorriso enorme.
- Eh'! Dammi un bacio.. te lo dicono pure loro. - Dice tutto contento, Derek.
- No. - Risponde Stiles mordicchiando una fetta di bacon mentre a stento trattiene le risate. Derek mette nuovamente il broncio.
- Rompi scatole. - Sbotta Stiles dopo circa un minuto schioccandogli un bacio nella guancia.
- E vedi di accontentarti e voi pure. - Dice al marito e ai figli subito dopo, Stiles.
- Contento papà.. - Dice ridacchiando Laura e alzando le spalle e la mani in segno di resa.

Derek sta per rispondere quando il cellulare di suo marito, suona.

- Ragazzi.. stasera abbiamo gente a cena! - Comunica, Stiles.
- Chi? - Si insospettisce, Laura.
- Maschio o femmina? - Chiede con fare indagatore Thomas.
- Quanti anni ha? - Chiede Laura.
- E' vero, non me l'hai detto. Quanti anni ha, Stiles? - Chiede Derek.
- Ha la mia età. Mi volete dare tregua tutti e tre una volta tanto? - Sbotta Stiles.
- Wow. C'è aria di crisi! Papà chi cavolo è questo? - Chiede Laura a Derek. Sa che Stiles non gli avrebbe mai risposto.
- Un amico di papà che io non ho mai conosciuto e nemmeno saputo l'esistenza.
- Mi hai chiesto tu di invitarlo, Derek.
- Infatti.
- Ma allora sei fuori di testa?! - Sbotta Thomas.
- Si amore, hai ragione. E' fuori di testa. - Risponde Stiles.
- Thomas, non rispondermi in questa maniera. Perchè dovrei essere fuori di testa? - Chiede Derek.
- Come sarebbe a dire perchè? Perchè non lo conosci: potrebbe provarci con papà. - Sbotta Laura.
- Non gli deve nemmeno passare per l'anticamera del cervello guarda. - Risponde serio Derek. Stiles ride di gusto.
- Io vi amo così tanto. - Dice Stiles. Un secondo dopo, marito e figli lo stringono in un abbraccio soffocante e lo riempono di baci.

Sono le otto meno un quarto e la famiglia è già in macchina pronta a dirigersi ognuno alla propria occupazione. Laura e Thomas a scuola e Stiles e Derek a lavoro. 
- Papà, noi andiamo: mi auguro che questo arrivi stasera veramente e non decida di fare un improvvisata al nostro dottorino proprio nel momento in cui nessuno di noi è in casa.
- Laura: datti una calmata e ritira gli artigli. Io adesso vado a lavoro e papà pure. Verrà stasera e stasera ci sarete anche voi! Ci vediamo a casa per il pranzo o vi dobbiamo passare a prendere? - Chiede Stiles.
- Io non mangio a casa. - Risponde Thomas sistemandosi i capelli rendendoli sparati.
- Mettiti apposto quei capelli. - Sbotta Derek.
- Sono apposto. - Risponde Thomas.
- Non..
- DEREK STA ZITTO! Thomas, cosa significa che non mangi a casa?
- Che non mangio a casa significa che non mangio a casa, papà. Hai bisogno di un disegnino?
- Mettiti a posto quei capelli. - Lo riprende Derek ignorando suo marito.
- Dio Mio, non vi sopporto più. Mi avete fatto venire mal di testa, siete intrattabili questa mattina. Io e Thomas mangiamo fuori con alcuni nostri compagni. - Spiega arrabbiata, Laura.
- Cosa? Perchè ci sei anche tu? - Chiede Thomas.
- La cosa ti disturba per caso? - Lo punzecchia, Laura.
- Molto. Con te di mezzo non ci posso provare con la moretta! Lauren.
- Thomas, quella non ti caga manco di striscio.
- Ma non è vero. Ieri mi ha guardato! 
- Perchè eri ridicolo e lo sei anche oggi dato i tuoi capelli sparati. Sembri un alieno! 
- Sei bella tu. Sei una nana del cavolo e ti metti le scarpe con il tacco nella speranza di rimorchiare qualcuno ma a parte Emjey non c'è nessuno che ti consideri li dentro. Si beh, io, Matias e Naty non contiamo.
- EMJEY? - Sbotta Derek.
- Lui. Ha ricominciato a provarci! - Dice Thomas.
- Sempre che parli tu, vero?
- Si, Laura. Non ci starai ricascando, vero?
- No e papà tu piantala: te l'ho detto ieri che mi aveva scritto.
- Si si l'avevo dimenticato. E comunque non sono tranquillo.
- Rilassati avvocato: non la guarderà nemmeno di sfuggita. Non gli e lo permetterò! - Dice Thomas dandogli una pacca sulla spalla e dopo avergli dato un bacio nella guancia, saluta anche Stiles e se ne va. 

Laura sbuffa con fare seccato e dopo aver salutato i suoi genitori, se ne va.

La sera è presto arrivata. Stiles è felice e rilassato, Derek è teso come una corda di violino e nervoso come mai prima d'ora. Laura e Thomas si punzecchiano di continuo e tra di loro c'è aria di sfida. La tavola è già stata apparecchiata e la cena è pronta. Cena che offriva degli antipasti di ogni genere, dei cannelloni al ragù come primo piatto, fettine di arrosto per secondo, insalata verde e patatine fritte come contorno e del tiramisù come dolce. 

E' tutto pronto e al momento manca solo l'ospite d'onore. 

Derek non fa nemmeno in tempo a chiedersi dove caspita sia finito questo qui che subito dopo, il campanello di casa Hale-Stilinski suona e un ragazzo a dir poco bellissimo si presenta ai loro occhi.
- Per la miseria, è la fotocopia di Damon Salvatore. - Borbotta Laura con gli occhi grandi e il cuore che batte forte contro la cassa toracica.
- Di chi? - Chiede confuso Derek. In un attimo, l'attenzione passa da sua figlia a Jeffry che ha gettato le braccia al collo di suo marito e l'ha riempito di baci nella guancia. No! Quella era troppo.
- Wowowo, amico vacci piano! - Si appresta a dividerli Derek parandosi davanti a Stiles.
- Derekkk! Daiii. Non lo vedo da una vita. Ad ogni modo Jeff, amico, ti prego di scusare mio marito: è un po' geloso, tutto qui. Permettetemi di presentarvi. Derek, lui è Jeffry, un mio caro, grande e vecchio amico. Jeff, lui è Derek, mio marito. 
- Molto piacere. - Dice Jeff porgendogli la mano con un sorriso a detta di Derek disgustoso.
- Piacere mio. - Dice Derek stringendogliela forte e guardandolo con aria di sfida.
- E questi cuccioli qui, sono i nostri figli. Laura, la maggiore e Thomas, il più piccolino. - Li presenta orgoglioso, Stiles.
- Incantato di fare la tua conoscenza, Laura. - Dice Jeff sorridendogli dolcemente e porgendogli la mano.
- Incantata anche io. - Dice con gli occhi dolci, Laura. Derek gli tira una pacca sulla spalla e la guarda gelido per risvegliarla dai suoi pensieri a detta sua, non adatti ad una ragazzina di quindici anni.
- Papà e rilassati un attimo. - Sbotta Laura continuando a guardarlo.
- E tu devi essere Thomas.
- Vedi qualcun'altro in casa? - Chiede scorbutico Thomas. Quello, decisamente non gli piace. Derek ridacchia soddisfatto dietro la sua mano e Stiles gira gli occhi senza riuscire ad evitare di guardare male suo figlio. Capisce che non gli piace ma dov'è finita l'educazione che gli hanno insegnato fino ad adesso?
- Ti posso portare un aperitivo? 
- Laura.. va in cucina! - Dice Derek. Laura conosce bene quel tono e quello sguardo per cui sbuffa e con fare rassegnato segue l'ordine del suo papà e seguita da tutti gli altri, va in cucina. Uffa, però suo padre potrebbe anche capirla. Quando gli capiterà di poter dire alle amiche che a cena da lei c'è stato il sosia di Damon Salvatore?

Un buon odorino arriva alle narici di Jeff che si rivolge immediatamente a Stiles.

- Stiles, hai cucinato il mio piatto preferito. 
- Solo per te, amico.
- Ohhh! Stiles, mi sei mancato così tanto. - Dice Jeff non resistendo alla tentazione di dargli un altro abbraccio. Derek già stringe i pugni. Laura sorride, sono così carini. Thomas si morde forte le labbra.
- Mi sei mancato anche tu. - Dice Stiles stretto tra le braccia del suo amico. A quel punto, Thomas Hale-Stilinski diventa nero dalla rabbia e si strozza con l'acqua che stava bevendo.
- Amore, tutto ok? - Chiede preoccupato Stiles, avvicinandosi a lui.
- Sto a meraviglia. - Risponde brusco, Thomas.
- Bene! Ci vogliamo accomodare per la cena? Jeff, presumo tu voglia stare vicino al mio papà. - Dice Laura.
- LAURA! - Sbottano Derek e Thomas.
- Che c'è? - Chiede dubbiosa lei, inarcando un sopracciglio degno della figlia di Derek Hale.
- Sei la solita. - Risponde Thomas sedendosi al suo posto.
- Dopo io e te facciamo i conti. - Sussurra al suo orecchio Derek mettendogli una mano sulla spalla. Laura, indubbiamente deglutisce a vuoto.
- Papààà! - Quasi strilla Laura andando ad abbracciare Stiles che già ride come un matto e scuote la testa a destra e a sinistra.
- Amore mio. - Dice Stiles prendendogli il viso tra le mani e schioccandogli un bacio nella guancia.
- E' bella come te, Stiles. - Dice Jeff.
- Papà.. o lo fai finire tu, o lo faccio finire io. - Dice in un sussurro Thomas tirando Derek per un braccio e avvicinandolo a lui.
- Tu vedi di fare il bravo. - Dice Derek ma non nega di essere d'accordo con suo figlio. Quello li ci sta decisamente provando con suo marito!
- E mi dica, signor Jeff.. lei è sposato? Ha un uomo? Dei figli?
- Felicemente single, signor Hale.
- Cosa? Ma non eri fidanzato? - Chiede curioso Stiles servendo il primo. L'antipasto è già stato divorato.
- Ero, una volta ma è finita male e ho il cuore ferito ancora. Non sono pronto ad innamorarmi di nuovo. Mi capisci?
- Certo. Mi dispiace Jeff, credimi! 
- Sta tranquillo Stiles. Io invece sono felice che tu sia felice. Ti sei proprio sistemato bene. Non me l'aspettavo sai? Mi hai superato. Ti sei sposato e sei pure diventato padre. Di due figli straordinari, tra l'altro.
- Ti ringrazio, Jeff. Si, hai ragione. La mia è proprio una bella vita e non la cambierei con nulla al mondo. L'uomo che ti sta di fianco è l'uomo che amo, che mi ha reso felice e ha reso la mia vita bella da morire e poi sono arrivati loro due. Credimi: l'amore che un padre può dare ai suoi figli supera ogni cosa. Ogni regola, ogni sensazione positiva. Supera tutto. E' l'amore più grande che sai dare e sai che è giusto darlo a loro perchè nessun'altro, più di loro, merita quell'amore. Non nego di amare mio marito, perchè credimi.. lo amo. Lo amo da morire ma come amo i miei figli, proprio non c'è paragone. Probabilmente se sarai fortunato, cosa che ti auguro veramente di cuore, anche tu diventerai padre ed allora capirai cosa quello scemo del tuo amico ti sta dicendo.
- Woow, mi hai messo i brividi Stiles.
- A me i brividi li mette da più di vent'anni. - Si intromette Derek guardando fisso suo marito negli occhi e sorridendogli dolcemente mentre ignora volutamente lo sguardo spento di Jeff. Che anche lui inizia a sentire il desiderio di diventare padre?

La cena si è svolta in maniera molto tranquilla tra tante chiacchiere e tenere risate. 

E' l'ora del dolce e decidono di consumarlo in salotto e comodamente seduti sul divano.

Qualche ricordo del passato e Jeff posa il piattino vuoto sul tavolino che gli stava davanti, mette una mano nei pantaloni, tira fuori il porta fogli, sorride, lo apre ed estrae una foto che nasconde fin da subito contro il suo petto. Poi, si rivolge a Laura e Thomas.
- Ragazzi, avete mai visto vostro padre bello e adolescente?
- Cioè? - Chiede divertita Laura.
- Oh no. - Borbotta Stiles. Sa cosa Jeff sta per fare!
- Oh si, Stiles. Laura, Thomas, sto per mostrarvi una foto che probabilmente non avrete mai visto dato che ce l'ho solo io.
- Anche io ce l'ho Jeff.
- Non dirmi che l'hai tenuta.
- Certo che si. Perchè non avrei dovuto?
- E gli e l'hai mai fatta vedere?
- No.
- Posso mostrargliela?
- Si, certo. 
- Bene, signore e signori, questi sono Jeffry Johnson e Stiles Stilinski vent'anni fa. Era il ballo di fine anno. L'ultimo per la precisione! Era il giorno della nostra maturità. - Dice Jeff mostrando la foto che teneva saldamente tra le mani come il più prezioso degli averi.

Dopo qualche schiamazzo dei figli, Derek sporge il collo in avanti e vede un pezzo di vita di suo marito.

 
- Papà, ma eri bellissimo. - Dice entusiasta Laura.
- Grazie amore. - Ringrazia Stiles.
- Papà lo è ancora bellissimo. - Dice Derek che fino a quel momento era stato zitto.
- Anche tu Jeff eri molto bello.
- Ti ringrazio, Laura.
- Si, bellissimi tutti e due devo dire. Bella coppia! Quasi sembra che stavate assieme. - Dice Thomas con finto interesse.
- Noi stavamo insieme. - Si lascia sfuggire Jeff.
- COSA?! - Strillano all'unisono Derek, Laura e Thomas guardando prima a Jeff e subito dopo a Stiles, soffermando proprio su di lui lo sguardo.
- Ok, credo di aver detto abbastanza. E' stato un piacere rivederti, Stiles! Ti voglio bene. Signor Hale, non se la prenda molto.. voi due ancora non stavate insieme e noi non siamo andati oltre ad un bacio ma per me è come se fossimo stati insieme. E' stato un piacere conoscerla! Laura, Thomas in bocca al lupo per tutto e buona fortuna. - Dice tutto d'un fiato Jeff mettendosi il giubbotto, salutando tutti e uscendo da quella casa, per sempre.

Dall'uscita in scena di Jeffry Johnson, il silenzio regnò sovrano per circa un minuto. Ma poi, qualcuno che risponde al nome di Derek Hale, decide di intervenire.

- Mi vuoi dare una spiegazione? 
- Te l'ha già data lui. C'è stato solo un bacio e mi pare di avertelo detto stanotte.
- Si, è vero.
- Bene! Quindi il problema non sussiste.
- Proprio per un bel niente. Papà ha detto di essersi innamorato di te al liceo ma ha detto che non ha mai conosciuto questo qui. Come fa ad esserci quella foto se eravate ad una festa di liceo? - Chiede Thomas.
- Thomas.. papà è più grande di me. Si è innamorato di me al liceo, si, ma quando io ero all'ultimo anno, lui era a New York da zio Peter. Quand'è tornato, ci siamo innamorati anche se in realtà lo eravamo sempre stati ma non siamo mai riusciti a dircelo prima di allora. - Spiega tranquillamente, Stiles.
- Si, mi è sufficiente come spiegazione. Io vado a letto, buonanotte. - Dice Thomas soddisfatto baciando i suoi papà e la sorella e salendo nella sua stanza.
- Buonanotte amore. - Dicono all'unisono Stiles e Derek poco prima che salisse le scale.
- Notte idiota. - Lo saluta, Laura.
- Non ti sopporto più. - La saluta, Thomas.
- Vado anche io. Buonanotte piccioncini! Vi amo. - Dice felice Laura baciando i suoi papà, salendo nella sua stanza e crollando poco dopo in un sonno profondo fino all'indomani mattina.

Stiles e Derek sono rimasti soli e Derek non ha esitato più di un minuto e l'ha abbracciato e riempito di baci. Stiles di certo non gli ha rifiutati e si è lasciato coccolare per un bel po' da suo marito, hanno sparecchiato la tavola e lavato le stoviglie, sono saliti nella stanza da letto, si sono messi il loro pigiama e dopo essersi distesi e coperti per bene, stretti in un abbraccio si danno la buonanotte pronti ad addormentarsi l'uno stretto all'altro.
- Buonanotte amore mio, solo e soltanto mio. - Dice Derek stringendolo possessivamente a se.
- Buonanotte amore. - Sussurra Stiles.

Chiudono gli occhi e si addormentano.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Salve a tutti gente. Eccoci qui con un altro capitolo!
Ringrazio infinitamente a Quenya13 e a Drarry90 per aver letto e recensito il precedente e dedico questo capitolo a voi.

Bene, detto questo non ho altro da aggiungere. Grazie a chiunque sia arrivato fin qui e a risentirci al prossimo capitolo.. <3 

Ps: spero vi sia piaciuto! <3

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Capitolo 23
*** A cena da nonno. ***


- A cena da nonno.
 
La prima settimana di scuola, è appena finita. Laura e Thomas seguiti un nano secondo dopo da Nataly e Matias sono appena usciti dall'edificio e hanno iniziato a litigare. Laura e Thomas litigano già da tre giorni senza sosta, a dire il vero. Il motivo? A parere di Thomas, Laura è troppo ingombrante e si mette troppo in mezzo tra lui e Lauren, mentre Laura pensa che Thomas sia troppo ingombrante e si mette troppo in mezzo tra lui ed Emjey che pareva essere cambiato al cento per cento e particolarmente interessato alla bella Laura.

Stiles è con l'auto li davanti che gli aspetta e non si stupisce per niente di vederli discutere.

Anche Nataly e Matias stanno litigando e per lo più per gli stessi motivi. Pare che la bella Nataly abbia fatto breccia nel cuore di Markus che poi sarebbe il fratello di Emjey e Matias che sa tutta la storia, non gradisce particolarmente e cerca di farla ragionare.
- Piantala! - Strilla indispettita, Nataly.
- Piantala tu. Quello li non è adatto a te, hai capito? - La riprende, Matias.
- Ma la finisci? Sono più grande di te e so prendere benissimo da sola le mie decisioni.
- Si, si è visto. Quello li ha la mia età, babba! E' più piccolo di te, non puoi metterti con lui. - Continua a spiegare Matias entrando in macchina dello zio, salutandolo velocemente e attendendo la risposta di sua sorella.
- Allora, punto primo non ho alcuna intenzione di mettermi con lui, punto secondo se solo ti informassi prima di parlare, sapresti che era in classe con voi, in terza, solo perchè è stato bocciato, non perchè è più piccolo. Ha la stessa età mia, di Laura e di suo fratello. - Risponde inacidita, Naty.
- COSA? Quello li è più grande di noi? - Strilla Thomas.
- Si Thomas, si. Ed è anche un tipo apposto!
- Si è visto. - Dicono all'unisono e arrabbiati Thomas e Matias.
- Tu non metterti in mezzo. - Strilla Laura.
- Io faccio cosa voglio e tu vedi di finirla perchè non ti permetterò di commettere lo stesso errore un altra volta. Dacci un taglio. - La riprende, Thomas.
- Dacci un taglio tu. E' la mia vita e della mia vita faccio cosa voglio! Come ha detto Naty, abbiamo l'età che abbiamo e siamo in grado di prendere le nostre decisioni senza che voi due vi mettiate in mezzo. - Spiega a gran voce, Laura.
- Brava cuginetta, così si fa. - Gli da corda, Naty. Le ragazze ridacchiano felici e si scambiano il cinque.
- Zio, ma tu non dici niente?! - Chiede Matias a Stiles.
- Se sapessi chi sono le persone per cui state litigando.. - Dice calmo, Stiles.
- Markus ed Emjey. - Rispondono all'unisono Matias e Thomas. Al sentire pronunciare l'ultimo nome, Stiles, stringe forte le mani sul volante tanto da farle diventare bianche. Un altra volta, no. Si gira a guardare sua figlia e sua nipote nei posti a sedere dietro e parla con loro.
- Allora, se dovete dirmi qualcosa è meglio che lo fate adesso altrimenti chiedo ai vostri fratelli. 
- Zio, non ti ci mettere pure tu per favore. Markus è un tipo speciale e siamo solo amici! Non è come suo fratello.
- Anche Emjey è speciale, Naty. L'hai visto anche tu com'è cambiato.
- Hai ragione, Laura.
- Sono tutte cazzate! - Le riprende Stiles facendole sobbalzare un po' dallo spavento. Sono rare le volte che il dottore alza la voce.
- Finalmente qualcuno che capisce. - Borbotta soddisfatto Thomas abbandonandosi completamente contro il sedile.
- Thomas Hale-Stilinski giuro che questa me la paghi. - Lo avvisa Laura con un tono di voce al quanto pauroso.
- Quando vuoi sorellina.
- Mettitelo nella testa Matias McCall-Lahey. Io della mia vita faccio cosa voglio!
- Questo è da vedere signorina e smettila di farmi arrabbiare o altrimenti dico tutto a papà.
- Capirai.. papà a differenza tua capirà.
- Io intendevo dirlo a papà Scott.
- Non lo farai. - Dice seria Naty. Sa che se suo fratello parla con suo papà Scott, non avrà alcuna possibilità di proseguire la conoscenza con Markus.
- Lo farò. - Dice altrettanto serio, Matias. Quella è sua sorella e suo papà capirà.
- Non è necessario, Matias. Finché sono amici, non puoi fare niente e nemmeno tu Thomas puoi fare niente. - Dice Stiles.
- Si e se poi si mettono insieme? - Chiede brusco, Thomas.
- Allora in quel caso interverrò io. Tua sorella è intelligente e dubito ci ricaschi!
- Papà, siamo solo amici. Te lo giuro. - Spiega Laura.
- Mi fido, amore. - Dice Stiles rassicurandola con il suo dolce sorriso.
- E di me, zio? - Chiede Nataly.
- Mi fido anche di te, amore. - Risponde sorridendogli dolcemente, Stiles.
- Adesso possiamo andare a casa a mangiare per favore? Tanto restate a casa da noi, voi, vero? - Chiede Stiles ai nipoti.
- Si zio, poi noi dobbiamo uscire. - Risponde Matias indicando se stesso e Thomas.
- Anche noi. - Dice Laura indicandosi e indicando anche Naty. 
- Bene, partiamo.

Soddisfatto e affamato, Stiles sorride e mette in moto godendosi un solo singolo secondo di silenzio. I suoi figli e i suoi nipoti hanno ricominciato a litigare e la sua testa è prossima a scoppiare. Chiude per un breve secondo gli occhi e prende un respiro profondo. Non gli dice nemmeno di fermarsi perchè sa che non lo farebbero per cui, quando è psicologicamente pronto, consapevole che avrebbe dovuto sentirli urlare fino a casa chiama suo marito e gli dice di buttare la pasta che sarebbero arrivati di li a poco. Almeno si chiudono la bocca con il cibo, si augura Stiles.
- Ma cos'è sto baccano?! - Chiede curioso Derek dall'altro capo del telefono inarcando un sopracciglio.
- Sono i nostri figli e i nostri nipoti che litigano. Ormai non gli dico nemmeno di smetterla perchè tanto nemmeno lo fanno per quanto arrabbiati sono nemmeno tu riuscirai a fermarli. - Spiega Stiles.
- Adolescenti! - Borbotta in uno sbuffo, Derek.

Saluta suo marito e chiude la conversazione buttando la pasta e finendo di preparare la tavola.

Suo marito, i suoi figli e i suoi nipoti sono arrivati a casa gridando le ragazze contro i ragazzi e vice versa mentre Stiles li osservava stanco e li pregava di smetterla. Si guarda negli occhi con suo marito e in silenzio gli chiede un piccolo aiuto.
- Ihuu! - Li chiama, Derek.
- Volete continuare? - Inizia a strillare, Stiles. Un po' va bene, ma adesso basta!
- La volete finire una buona volta? Perchè state litigando? - Chiede a corto di pazienza, Derek. Nessuno si degna di rispondergli.
- Per delle cretinate e la devono smettere. - Strilla furioso, Stiles. In casa torna il silenzio!
- Bene e adesso che abbiamo la vostra attenzione, chiudete qui la discussione e in silenzio andate a lavarvi le mani e poi a tavola. - Ordina Derek.
- E non voglio sentire volare una sola mosca. - Ordina Stiles.

Il pranzo fu terribilmente silenzioso ad eccezione di Stiles e Derek che parlavano tra di loro e di qualche bisbiglio tra le ragazze e altrettanto per i ragazzi. Stiles si godé più che poté quel momento di puro silenzio consapevole che non sarebbe durato molto. L'aria emanava pura sfida tra gli adolescenti e sarebbe bastato veramente poco per farli esplodere un altra volta. 
- Heila sceriffo! - Risponde alla chiamata di suo suocero, Derek.
- Derek ma ti diverti a farmi arrabbiare? Mi chiami sempre Jonh. Sempre! Quando ti gira però mi chiami sceriffo.
- E dai Jonh sai che ti voglio bene. 
- Ti voglio bene anche io figliolo ma non chiamo ne per te, ne per mio figlio. Mi mancano i miei nipotini e ho bisogno di sapere come stanno.
- Tesi.
- Cioè?
- C'è aria di crisi.
- Hanno litigato?
- Si. Thomas con Laura e Matias con Nataly! Prima appena sono arrivati a casa hanno fatto un casino allucinante e in macchina, a Stiles hanno fatto venire mal di testa tanto che adesso è nel letto che dorme!
- Oh. Dai, venite tutti a cena da me stasera così gli faccio fare pace io.
- Stiles, amoreee! - Lo chiama Derek dal fondo delle scale.
- Che vuoi!? - Chiede in uno strillo nascondendo subito dopo la faccia sotto al cuscino, Stiles.
- E' tuo padre. Dice se andiamo a cena da lui stasera.
- Fa come vuoi, decidi tu.
- Jonh, dai veniamo. Vado a far passare il mal di testa a tuo figlio approfittando che i miei sono usciti.
- Bene, ciao Der.
- Ciao Jonh, a dopo.

Derek sorride, chiude la telefonata con suo suocero, mette il cellulare nella tasca dei suoi jeans, finisce di pulire alla veloce la cucina e salendo le scale va da suo marito. E' disteso a pancia sotto con la testa sotto al cuscino ed è rannicchiato sotto le coperte. Derek gli si avvicina, gli spinge poco più a destra le gambe, si ritaglia un pezzo di spazio e si siede al lato del letto. Infila la mano sotto al cuscino e gli accarezza i capelli facendolo mugugnare di fastidio.
- Che c'è cucciolo?
- Ho mal di testa e stavo provando a dormire.
- Non vuoi le mie coccole?
- No, magari dopo.
- Ok. Posso mettermi sotto le coperte anche io e facciamo ninna insieme? - Gli chiede dolcemente Derek. Stiles annuisce e Derek si infila sotto le coperte, se lo abbraccia stretto e si addormenta poco dopo insieme a lui.

Sono quasi le sei e mezza di sera in casa Hale-Stilinski e Stiles e Derek furono svegliati dalle urla dei loro figli.

- Mi hai rotto le palle. - Sbotta Laura.
- Tu nemmeno le hai le palle. Le hai rotte tu a me, Laura! Mi dici che motivo avevi di metterti in mezzo? - Strilla furioso, Thomas.
- Punto primo, non mi sono messa in mezzo in alcun modo, punto secondo, io e Naty ci siamo trovate a passare di li per puro caso. Di certo non sapevo che eri li con Matias, Lauren e Niki. Che razza di nome è Lauren poi?
- E' un nome bellissimo e non sono affari tuoi.
- Non interrompermi perchè non ho finito di parlare. Punto terzo, Thomas Hale Stilinski.. ti da fastidio quando qualcuno si mette in mezzo tra te ed un probabile nuovo amore? Bene, ADESSO SAI COME MI SENTO QUANDO SEI TU A FARLO CON ME. - Urla e urla ancora, Laura. Thomas sopra di lei.

Al piano di sopra, Derek è esausto. Che razza di risveglio è mai quello?
Stiles non ce la fa più. Stanotte aveva lavorato come un mulo fino a mezzo giorno e poi loro non la smettono di litigare un solo attimo e sopratutto non la smettono di urlare. E' decisamente arrivato il momento di smetterla!
- BASTA! - Strilla Stiles. Esce dalle coperte, si mette le scarpe al volo e scende le scale. I suoi figli, ignari della sua presenza continuano a litigare.
- HO DETTO BASTA! - Strilla furioso, Stiles.
- Adesso la finite ed anche subito. Thomas, non hai l'esclusiva sulla città! Tua sorella e tua cugina possono andare dove vogliono esattamente come te e tuo cugino. Credo che come abbia detto Laura, lei e Naty siano passate di li per caso ignare che voi eravate in zona con il vostro primo amore o quel che è. Per quanto riguarda te, Laura, è normalissimo che tuo fratello si metta in mezzo nei tuoi affari di cuore dal momento in cui ti vuol bene. Vuole solo proteggerti e non vuole che tu soffra di nuovo come è accaduto mesi fa e onestamente speravo di non arrivare a questi punti. Speravo avessi imparato la lezione. Va bene primo amore e tutto il resto ma questo è troppo da capire anche per me. Ti ha preso per il culo per mesi e adesso vuole rifarlo. Hai sofferto e se prima ero io il papà buono, questa volta non lo sarò. Non ti permetterò di soffrire ancora amore mio. Che quello sia il tuo primo amore oppure no. - Spiega Stiles.
- Papà ma siamo solo amici. - Dice con gli occhi lucidi, Laura.
- Lo so e finché siete amici mi sta bene. - Dice Stiles.
- Beh allora fai capire a tuo figlio che avere un amicizia non è stare insieme con una persona. - Detto questo Laura scocca un occhiataccia a suo fratello, si asciuga la lacrima che lenta iniziava a scendere dal suo viso e senza dire una parola a suo padre sale le scale e prova a rinchiudersi nella sua stanza, finché Derek non la ferma per un polso con dolcezza e la tira in un abbraccio. Laura lo abbraccia forte mentre Thomas sfugge allo sguardo di suo padre e arrabbiato nero si rifugia in cucina. Stiles decide di lasciarlo solo giusto il tempo di andare in bagno a sciacquarsi la faccia per svegliarsi. Poi, indubbiamente sarebbe andato da lui.
- Vai a prepararti se devi che si va a casa del nonno a mangiare, principessa. - Gli sussurra Derek dandogli un bacio tra i capelli.
- Perchè? Non sono abbastanza carina così? - Gli chiede scherzosamente Laura sorridendo divertita.
- Sei bellissima, amore mio. Certo, ti preferirei con un pantalone anziché un pantaloncino..
- Zitto papà, non ti voglio sentire. - Lo interrompe Laura girando gli occhi e sventolandogli una mano davanti alla faccia. Poi, ondeggiando sui suoi lunghi capelli, sorride e si chiude nella sua stanza.
- Ma che ho detto?! - Chiede alzando un po' la voce, Derek. Al momento è al quanto confuso.

E lo è ancora di più dato la cuscinata in faccia che gli è appena arrivata.

- E adesso che ho fatto?! - Chiede Derek a suo marito.
- Non strillare! - Gli risponde Stiles ignorandolo subito dopo ed entrando in cucina.
- Se sei venuto qui solo per farmi la predica, te la puoi risparmiare. Non la voglio sentire, grazie tante. - Dice fin dal principio Thomas con tono inacidito.
- Allora, primo, non mi rispondere così Thomas. Secondo, sono venuto qui solo per parlare. Mi dici cosa c'è amore? Perchè sei così nervoso? 
- Non lo so.
- Un motivo ci deve pur essere. Amore, ascoltami: lo so che c'è qualcosa. Perchè non parli più con il tuo papà? Che c'è successo?
- Ma niente papà, niente. Cosa dev'essere successo? E' che c'è questa ragazza.. - Dice Thomas fermandosi all'improvviso abbassando la testa, rosso in viso e grattandosi la nuca.
- Questa Lauren? - Gli chiede con un sorrisetto divertito Stiles cercando con lo sguardo il viso del suo piccolo bambino.
- Può darsi. - Risponde in un filo di voce, Thomas. Il suo sorriso che si allarga sempre più!
- E dimmi.. è bella?!
- Molto.
- Descrivimela.
- Mh.. è pochino più bassa di me, ha un sorriso smagliante, gli occhi grandi e dolci come il miele, un fisico perfetto, la pelle delicata. Cavolo, papà dovresti vederla. E' perfetta. Non ha un difetto e poi è dolcissima. E il suo profumo mi entra sempre fin dentro le narici lasciandomi il suo odore ovunque. Me lo sento sempre addosso eppure non ho mai avuto il coraggio di abbracciarla. Inizialmente io ero seduto vicino a Matias ma un professore che già non sopporto ci ha divisi fin dal primo giorno. Lui l'ha messo un banco indietro e lei, a lei l'ha messa vicino a me. E' molto intelligente, l'ho capito fin da subito. - Spiega Thomas. Gli occhi grandi e pieni d'amore.
- E cosa provi quando ce l'hai vicina? - Gli chiede con tono dolce e sognante, Stiles.
- Tutto. - Risponde Thomas.
- Woow! - Dice soltanto Stiles. Che altro dire ad un ragazzino di appena quattordici anni che si sta innamorando?
- Woow? Solo questo, papà? Prima mi dici di parlarti e poi mi dici woow? Voglio la diagnosi, dottore.
- Amore mio, non c'è altro da dire. La diagnosi è molto semplice: ti stai innamorando.
- E la cura?
- Ah, amore mio. Mi dispiace dirti che non c'è cura per l'amore! - Dice Stiles in un filo di voce alzandosi dal tavolo dove fino ad adesso era seduto ed avvicinandosi al suo bambino per abbracciarlo.
- E smettila di litigare con tua sorella. - Dice ancora Stiles passandogli un dito nel naso e sorridendo insieme a lui.
- E' intrattabile a volte.
- Si, hai ragione. Dai che si è fatto tardi e dobbiamo andare dal nonno.
- Ceniamo da lui?
- Si.
- Evvai! - Esulta Thomas. Ama suo nonno.

Stiles ridacchia e lo lascia andare in bagno e a mettersi il giubbotto.

Cinque minuti dopo sono tutti e quattro in salotto e pronti per andare a cena dal nonno ma Derek vuole che facciano pace, adesso.

- Hei! Voglio che fate pace e che la smettete di litigare. - Dice Derek prendendo dolcemente per le spalle a Thomas e avvicinandolo a Laura. Stiles fa lo stesso con la sua bambina.
- E' lei che se la prende sempre per niente. - Dice Thomas.
- E' lui che non si fa mai gli affari suoi. - Dice Laura.
- E siamo di nuovo allo stesso discorso di prima, Laura. Papà ti ha detto che Thomas lo fa perchè ti vuole bene e anche tu ti metti in mezzo alle sue questioni a volte e lo fai perchè gli vuoi bene e lo vuoi proteggere. Come è concesso a te, è giusto che sia concesso anche a lui. - Spiega dolcemente, Derek.
- Ok ma vedi di moderarti fratello, di uomini gelosi ne ho già uno e mi basta e mi avanza. 
- Io non sono geloso. E' papà quello geloso. - Dice Thomas andando ad abbracciare sua sorella, mentre lei già l'ha riempito di baci.
- E' ovvio che sono geloso. - Dice Derek. Si è sentito chiamato in causa! 
- Hale, non metterti in mezzo. - Suggerisce divertito Stiles scoppiando a ridere subito dopo leggendo un filo di tristezza nell'espressione di suo marito.

Il viaggio da casa Hale-Stilinski a casa Stilinski dura solo cinque minuti. Sulla porta, ad accoglierli tutto felice c'è già nonno Jonh che non vede l'ora di abbracciare i suoi nipotini. Appena lo vede, Laura gli getta le braccia al collo, Thomas entra in casa e assetato come non mai va in cucina, apre il frigorifero e si attacca alla bottiglia d'acqua. Stiles e Derek in salotto.
- Beh, cos'è sta storia che mio nipote nemmeno mi saluta? - Lo riprende scherzosamente, Jonh.
- Nonno scusa ma stavo morendo di sete e poi tua nipote ti ha sequestrato. Ti si è attaccata a mo' di cozze al tuo collo e non c'era posto anche per me! - Spiega divertito, Thomas. Poi, lo abbraccia e il nonno lo stringe forte a se riempiendolo di baci.
- Dottore di un po'.. l'amore causa anche molta sete? - Chiede Thomas ancora stretto tra le braccia di suo nonno.
- Non che io sappia amore, perchè?
- Perchè sto bevendo come un cammello in questi giorni. Mai bevuto così tanta acqua in vita mia!
- Ti fa solo che bene bere acqua. Io ve lo dico sempre! Dovete bere almeno due litri d'acqua al giorno.
- Se, ciao! - Dicono all'unisono i suoi figli, suo padre e pure suo marito.
- Ci rinuncio! - Sbotta Stiles ignorandoli e andando in cucina a controllare che suo padre abbia mantenuto la dieta. Effettivamente la cena che ha preparato il suo vecchio, andava più che bene. Aspetta un attimo.. qui, c'è di mezzo lo zampino di Melissa.
- Papà?!
- Dimmi, figliolo.
- Melissa è stata qui?
- Cavolo. Stiles, non volevo lo sapessi così, te lo giuro! Ma, ma... ecco, si.. io e lei..
- STATE ASSIEME?! - Lo interrompono felici i suoi nipoti.
- Ebbene si. Derek, sono mortificato! Non mi odierai solo perchè c'è di mezzo tuo zio, vero?
- No Jonh, figurati. A me non interessa niente degli affari di cuori di mio zio! E poi Melissa mi piace.
- Laura, da oggi sarà nonna e gli zii saranno zii a tutti gli effetti e papà e zio Scott saranno fratelli davvero. - Dice saltellando per tutta la casa Thomas. Laura con lei.
- Stiles, amore che ti prende?! - Chiede Derek preoccupato andando vicino a lui e accarezzandogli il viso diventato al quanto bianco cadaverico.
- Sono.. sono felice! - Risponde Stiles. Erano anni che lui e Scott aspettavano una notizia del genere!
- Fiùù! Grazie, Stiles. Comunque Melissa sarà qui tra poco. Cenerà con noi e arriveranno anche Scott, Isaac e gli altri miei nipotini.
- Ti è andata di culo è pà.. Matias e Nataly già ti chiamavano nonno anche se non lo eri e Scott ti chiama pà fin da bambino come io chiamo mà a Melissa.
- Si, mi è andata proprio come dici tu!

Due ore dopo, tutti hanno la pancia piena e sanno la bella notizia. Non appena Scott lo seppe, ignorò per i primi secondi sua madre e il suo, finalmente vero papà e saltò in braccio a suo fratello.

Thomas e Laura invece iniziarono a chiamarla nonna e la riempirono di baci godendosi le sue coccole. Isaac ridacchiò divertito per tutto il tempo alla vista di suo marito felice come un bambino che rideva, scherzava e giocava tra le braccia di suo fratello e il cuore gli si sciolse dall'emozione quando vide i suoi figli chiamare nonno a Jonh nonostante lo facessero già. Beh, adesso è il loro nonno a tutti gli effetti.
- Ho ufficialmente due nipoti in più ed anche un genero in più. - Dice con la felicità negli occhi lo sceriffo di Beacon Hills.

La famiglia si strinse in un abbraccio e poco dopo si divisero.

Laura e Thomas crollarono in un sonno profondo non appena affondarono la testa sul cuscino.

Per Nataly e Matias fu lo stesso.

Scott si addormentò tra le braccia di Isaac felice più che mai.

Stiles dopo aver dato la buona notte ai suoi figli e aver fatto addormentare suo marito tra le sue braccia, alzò gli occhi al cielo, sorrise e disse grazie mamma.
 
Piccolo spazio autrice:
 
Salveeee .. <3
Eccoci qui. Sorpresi della nuova coppia?! :)

Ringrazio infinitamente chiunque sia arrivato fin qui.

In particolare ringrazio a Stilba e a Quenya13 per le splendide recensioni del precedente capitolo.

Quenya, tesoro.. mi avevi chiesto un capitolo incentrato particolarmente su Laura e Thomas ed eccolo qui.
Spero ti sia piaciuto. 

Un bacione enorme a tutti :*

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Capitolo 24
*** Attacchi di panico. ***


- Attacchi di panico.

E' passato qualche mese ormai dall'inizio della scuola. E' Aprile e il caldo inizia a farsi sentire. Thomas agli inizi si era enfatuato della bella Lauren ma ha capito che era troppo viziata per i suoi gusti e l'ha lasciata perdere. Laura ha completamente dimenticato Emjey ed ora non lo degna nemmeno di uno sguardo per la grande felicità di Derek.

Thomas e Laura sono una cosa sola ormai, davvero. Insieme ne combinano di tutti i colori e di tanto in tanto continuano a nascondere determinate cose a Stiles e a Derek che alla fine scoprono comunque. La loro complicità è andata a crescere specie da quando hanno iniziato ad andare in classe insieme e oggi ne hanno combinate una delle loro che però non potranno nascondere ai genitori.

Questa volta, proprio no. 

- Come faremo a dirlo a papà?! - Chiede Laura nel tragitto da scuola a casa visibilmente tesa.
- Laura, datti una calmata. - Le risponde altrettanto serio, Thomas.
- Mi dici come faccio a darmi una calmata se so per certo che papà darà di matto?
- Potremmo sempre dire che comunque non siamo stati i soli a farlo.
- Sai già cosa ci risponderà.
- Non mi interessa niente, siete voi i miei figli non gli altri. - Dice ironico Thomas imitando la voce di Derek.
- Tho, siamo rovinati. 
- E se il primo a saperlo fosse papà Stiles?
- Sei un genio fratellino. Passiamo in ospedale?!
- Laura, si arrabbierà anche lui e ci chiederà perchè a quest'ora non siamo a scuola dato che oggi avremmo avuto il pomeriggio. Non possiamo andare in ospedale da lui e dirgli "Hei papà, non siamo a scuola perchè ci hanno sospeso e dovresti aiutarci a dirlo a papà!", ti pare sorellina?! E' stata un idea stupida la mia.
- Allora aspettiamo che lui torni da lavoro prima di dirlo a papà.
- E cosa facciamo fino a stasera alle sette? Non possiamo andare in giro per la città come niente. Sono solo le undici e trenta del mattino e poi perchè punto primo, qualcuno potrebbe vederci e avere la brillante idea di avvisare uno dei nostri genitori o peggio tutti e due, e secondo, Laura, dobbiamo andare a casa prima che chiami la preside e risponda papà. Si arrabbierà di meno se saremo noi a dirglielo.
- Ti odio quando sei il più intelligente.

Thomas sorride nervoso.

Ha talmente tanta paura che non riesce nemmeno a dire una sola parola.

- Ma sei proprio sicuro che sia a casa oggi? - Chiede Laura al suo fratellino.
- Si. Hai sentito che cos'ha detto stamattina a papà? Che sarà lui a preparare il pranzo perchè oggi resterà a casa.
- Pranzo che mi sa che non mangeremo perchè saremo occupati a litigare con lui.
- Litigare? Sei sicura?! Laura, se gli rispondiamo è peggio. La miglior cosa è farlo gridare sperando che gli passi presto e aspettare in trepidante attesa la sera per sentir gridare anche papà Stiles. Ad ogni modo.. siamo davanti alla porta di casa. Sei pronta sorellina?! - Chiede Thomas.
- No e tu? - Risponde Laura mentre cerca le chiavi di casa dentro lo zaino. L'impresa gli risulta un po' difficile al momento visto che le sue mani stanno tremando di paura e il cuore gli scalpita forte dentro al petto.
- No. Decisamente no, anche perchè sta parlando al telefono, sono sicuro che sia la preside e che puoi smettere di cercare le chiavi perchè la porta è già aperta con papà che ci fissa in quella maniera che non ammette repliche. - Dice Thomas terrorizzato e deglutendo a vuoto. Laura alza lentamente la testa, anch'egli terrorizzata e va con quelli occhioni color nocciola a scontrarsi con quelli verde prato di Derek che fissa alternativamente lo sguardo tra lei e Thomas.
- Entrate, andate in camera vostra, o nella tua - Inizia con tono severo Derek indicando Laura.
- O nella tua. - Continua indicando Thomas.
- Non mi importa sinceramente. Chiudo la telefonata e poi noi tre facciamo un bel discorsetto e non dite una parola, non voglio sentir volare una mosca. - E' lapidario Derek che si è scansato di qualche centimetro per far entrare i figli, che zitti zitti si stanno dirigendo nella stanza di Laura.

Arrivati all'interno di quella stanza a prova d'adolescente, Thomas sbuffa con fare seccato e mostra i primi sintomi di agitazione e nervosismo.

- Saremmo dovuti arrivare prima. - Dice Thomas alzando di qualche ottava la voce contro la sorella.
- Stai zitto che se ti sente papà si arrabbia. - Risponde secca Laura.
- Perchè stiamo gridando? Laura, svegliati. E' già arrabbiato! Tutta colpa di quel tuo amico idiota e di suo fratello. - Urla Thomas.
- Ottima deduzione Thomas, sono arrabbiato. Anche prima hai dedotto bene, ero con la vostra preside e esattamente mi sto chiedendo visto che tua sorella non ci arrivava perchè non ci sei arrivato tu a capire che stavate facendo una cosa che non dovevate fare. - Dice con tono severo Derek spuntando all'improvviso alle loro spalle.
- Allora sai già tutto. - Dicono in coro e delusi i due fratelli.
- Si so già tutto, ma vorrei la vostra versione.

Thomas si lascia sprofondare sul letto della sorella sbuffando visibilmente imbronciato e lo stesso fa Laura.

- Hei, sorellina. Quella preside è davvero un arpia.
- Quando te lo dicevo io tu non mi credevi.

Vedendo che i suoi figli continuano a parlare tra di loro ignorando la sua domanda, Derek si arrabbia e decide di intervenire.

- Vi ho fatto una domanda, mi sembra. - Quasi urla Derek ed è faccia a faccia con i figli con le braccia incrociate sul petto. 
Thomas e Laura si alzano e lo guardano in faccia.
- Ma almeno ti ha detto che non siamo stati solo noi a tirare palline di carta a Markus e ad Emjey, ma tutta la classe? Ti ha detto che ovviamente non siamo solo noi due stati sospesi per tre giorni, ma tutta la classe? Lo hanno fatto tutti, lo abbiamo fatto anche noi. La cosa non è partita da noi ma dagli altri. - Dice tutto d'un fiato Thomas agitando le mani, ma la voce è abbastanza calma. Sa che se iniziano ad alzarla avranno una punizione che se la ricorderanno per un bel po'. Questa volta, l'hanno fatta grossa.
- Già. Esattamente. - Si affretta a dire Laura.
- Ci mancherebbe anche che sia partita da voi. Ma vi sentite quando parlate?! - Chiede Derek con il tono di voce che si è leggermente abbassato.
- Papà.. di nuovo, l'hanno fatto tutti e l'abbiamo fatto anche noi. - Dice Thomas.
- E di nuovo, non solo noi siamo stati sospesi ma tutti. - Continua Laura.
- E credete davvero che a me, freghi qualcosa di quello che fanno gli altri?! SIETE VOI I MIEI FIGLI, NON GLI ALTRI. - Urla furioso, Derek. Thomas aveva ragione. Suo padre ha detto le stesse e identiche parole che entrambi si aspettavano di sentire.

Mentre Derek li riprendeva, a Laura e a Thomas arriva un messaggio sul cellulare dai propri amici che li informava che a quanto pare, nessuno di loro ha ricevuto la telefonata a casa della preside. Si guardano e sbiancano impauriti. Si stanno chiedendo perchè la preside avesse chiamato solo per loro.

- Vi sto parlando. Chiudete quei cellulari prima che ve li butto giù dalla finestra. Mi chiedo davvero cosa vi sia preso. Tirare palline di carta a due poveri ragazzi, così, senza motivo. - Urla Derek.
- Due poveri ragazzi? Papà ma cosa dici? Hai già dimenticato cosa ci hanno fatto? Sia a me che a Thomas? Ci hanno presi in giro, ci hanno umiliati, ci hanno usati, ci hanno anche fatto del male fisico e tu continui a dire due poveri ragazzi e poi chiedi a noi cosa ci sia preso?! Cos'è preso a te. - Urla Laura e solo adesso si rende conto, dallo sguardo che ha suo padre in questo momento che non doveva proprio urlare contro di lui.

Nel frattempo Stiles è arrivato a casa perchè ha fatto cambio turno con un collega, che di andare a casa proprio non ne aveva voglia. Ma dato che Stiles voleva stare un po' con suo marito e coccolare i suoi figli quando sarebbero tornati da scuola, ha preso la palla al balzo. Si sarebbe aspettato di tutto quando ha messo piede in casa, ma non certo suo marito intento a sgridare i suoi figli che a quest'ora non dovrebbero nemmeno essere in casa. Nel silenzio più totale si dirige da dove provengono le urla e inizia a capire qualcosa.

- Non ha importanza. Non me lo sono dimenticato quello che vi hanno fatto ma questa qui non è una giustificazione. E non è nemmeno una giustificazione il fatto che se gli altri abbiano deciso di lanciargli addosso palline di carta dovevate farlo anche voi. Io e vostro padre vi abbiamo sempre detto, se non mi sbaglio, di non abbassarvi mai a livelli del genere, che voi due siete più superiori ma con quello che avete fatto oggi inizio ad avere qualche dubbio. E non tornate a dirmi che l'hanno fatto tutti perchè mi arrabbio. Se tutti si vanno a buttare giù da un ponte allora lo fate anche voi? Voi, siete i nostri figli. Gli altri, no. Voi, siete stati sospesi e degli altri a me non me ne frega un accidente. E voi, adesso, resterete in punizione fino all'ora di pranzo e quando stasera tornerà vostro padre ne riparleremo e insieme decideremo il da farsi. - Conclude Derek.
- Perchè non decidiamo adesso invece? - Chiede uno Stiles arrabbiato guardando i figli e spuntando all'improvviso.
- Oh merda. - Esclamano in coro Laura e Thomas. Fino a stasera avrebbero potuto elaborare una scusa da dare a Stiles ma adesso è già qui e non sanno proprio che altro dire.
- E' l'unica cosa che sapete dire?! Cioè, Derek, ho sentito bene? Sono stati sospesi e hanno tirato palline di carta a Markus ed a Emjey presumo e ora, conoscendoli stanno dicendo che non sono stati solo loro, vero? - Chiede Stiles a Derek.
- Si maritino mio bello, visto che a me sembra che non mi ascoltino in questo periodo, te li lascio tutti a te. Ciao amore mio. Ci vediamo tra poco che è pronto il pranzo. - Detto questo Derek si allontana al piano di sotto lasciando marito e figli intenti a discutere.
- Allora? - Chiede Stiles
- Papà, noi.. - Tenta Laura.
- No, Laura, no, non dire che non volevate o che l'hanno fatto tutti perchè non è una scusa. - Risponde secco Stiles.
- Ma è la verità però, papà! E' così, punto. Forse abbiamo sbagliato. Ma n.. 
- Forse? Forse avete sbagliato?! Senza forse, voi AVETE sbagliato Thomas.
- No! - Urla Thomas, ma non con Stiles. E' nel panico più totale!
- Come prego? - Adesso è Stiles ad urlare.
- Non dicevo a te papà.
- Che è successo, Tho? - Chiede Laura al fratello.
- Tutto La. E' successo di tutto. Sai di me e Camilla, no? Che siamo amici.. ! - Risponde Thomas.
- Si, amici. - Ride la sorella.
- Smettila nana, è una cosa seria. Se sa quello che ho fatto si arrabbierà con me!

Laura sta per rispondere ma Stiles non gli e lo permette.

- Cioè, fatemi capire! Io vi sto parlando e voi due pensate ai fatti vostri? E Thomas, se non l'hai notato, qui che parla è tuo padre ok? E anche io sono arrabbiato in questo momento cosa che dovrebbe interessarti più della tua amica. - Li riprende Stiles.
- Scusa papà. - Dice Thomas.
- Stiles, è inutile! L'hanno fatto anche con me. Prima gli stavo parlando e addirittura usavano il cellulare fregandosene di me. - Dice Derek entrando nella stanza di Laura.
- Beh, è ora che la smettano con questo atteggiamento Derek!
- Comunque, per quanto siete stati sospesi? - Chiede poi ai figli. Dopo qualche minuto di silenzio e sguardi intimidatori i figli si ritrovano a dover rispondere.
- Tre giorni.
- Bene, complimenti. Prima di tutto chiamerete a quei due e gli chiederete scusa dimostrando così la vostra superiorità e secondo, voi non uscirete di casa fino a che la sospensione scolastica non sarà finita e se vi becco un altra volta con il cellulare in mano quando vi stiamo parlando ve lo levo all'istante e non so quando ve lo ridarò. Sono stato chiaro? - Chiede Stiles. I figli annuiscono ma non rispondo.
- Vostro padre vi ha fatto una domanda, mi pare. - Fa notare Derek contrariato dall'atteggiamento che i figli stanno tenendo in questi giorni.
- Si, papà, sei stato chiaro. - Rispondono.
- Bene, adesso scendete che è pronto il pranzo. - Dice Stiles.
- Veramente io non ho fame. - Dice Thomas.
- A dire il vero nemmeno io. - Dice Laura.
- Non mi interessa, ve la fate venire la fame! A parte quello che avete fatto oggi, è già da un po' che non state mangiando niente. E non va bene così. Tu particolarmente. - Dice Stiles indicando Laura. 

Contrariati, si dirigono al piano di sotto a fare un pranzo che non vogliono fare e in assoluto silenzio che in quella casa non c'è mai stato. Specie da loro due. Thomas sta pensando a quella ragazza tanto bella e solare che ha incontrato qualche mese fa sull'autobus. Camilla! Laura da un paio di giorni, nell'armadietto si trova fiori, cioccolatini, bigliettini d'amore e strane frasi scritte alla lavagna e ovviamente non poteva mancare una bella dichiarazione d'amore scritta sul banco. 

 
"Sei la stella del mio cuore Laura. 
Il tuo ammiratore segreto:
 L."

Nella sua classe, non c'era nessuno che iniziasse con la lettera L e vuole sapere a tutti i costi chi potrà mai essere un ragazzo così tanto dolce. Finito il pranzo e dopo aver fatto la telefonata ai ragazzi, si dirigono nella stanza di Laura a riflettere sull'accaduto. Sempre se riflettere vuol dire chiarire i sentimenti che Thomas prova per Camilla e Laura essere felice per quell'ammiratore segreto. Ad un tratto però, succede l'innaspettato. Laura si è piegata in due dal dolore al petto e Thomas, spaventato come non mai corre al piano di sotto chiamando suo padre.
- Papààààààà. Papi, devi andare su, Laura sta male! - Urla Thomas afferrando per un braccio Stiles che insieme a lui e a Derek, si precipita al piano di sopra.

Arrivato nella stanza, la trova in lacrime che respira a fatica e si tiene il petto. Ha la vista annebbiata, trema e fa avanti indietro da un lato della stanza all'altro senza mai fermarsi. Sta morendo di paura. Dopo qualche tentativo Stiles l'afferra forte per un braccio e fa in modo che la figlia lo guardi negli occhi.
- Laura, amore. Ti devi calmare, ok?! Tutta questa agitazione non ti fa bene per niente. Devi cercare di calmarti e spiegarmi cosa ti senti di preciso. - Dice dolcemente Stiles tenendo le mani sul viso di Laura accarezzandoglielo dolcemente.
- Non lo so, mi è venuto male al petto improvvisamente e adesso non riesco a respirare e ho la vista annebbiata. - Risponde affannata e con la voce rotta dal pianto.
- Papà, ho paura.
- Shh. Sta tranquilla amore, papà ha già chiamato un ambulanza. Adesso andiamo in ospedale e risolveremo tutto e capiremo anche cosa sia successo. Sono o no il dottore migliore di tutta Beacon Hills? Saprò pur curare mia figlia.

Dopo qualche minuto d'attesa e agonia, arriva finalmente l'ambulanza. Thomas è in lacrime e Derek sta cercando di calmarlo.
Laura e Stiles stanno per entrare in ambulanza.

- No papà, io vengo con voi. - Strilla Thomas, mentre Derek lo stringe in un abbraccio con l'intento di tenerlo a se.
- Amore, non puoi ok?! Non preoccuparti per Laura, starà bene. Adesso io vado con lei, tu starai qui buono buono con papà e appena saprò qualcosa vi chiamerò subito, ok?
- Va bene. - Dice Thomas tristissimo.
- Dai amore, vieni. Andiamo in casa! - Dice Derek dolcemente prendendolo per mano.

Mentre Laura e Stiles stanno andando in ospedale, Thomas e Derek sono nel salotto di casa dove Thomas sta facendo avanti e indietro.

- Thomas, amore, ti dai una calmata per favore?!
- No, mia sorella è in ospedale e non so cos'ha e nemmeno mi fanno stare con lei.
- Non servirebbe a niente andare in ospedale, non ti farebbero nemmeno entrare dove sta lei.
- C'è papà.
- Appunto, c'è papà. Laura starà bene. Vieni quà! - Detto questo Derek lo ferma per un braccio e lo stringe forte a se accarezzandolo dolcemente.

Nel frattempo, in ospedale un infermeria si è avvicinata a Stiles, Laura continua a stare sempre più male e a non respirare.

- Dott. Stilinski! Che succede?!
- Mia figlia! Prenotate subito un ECG, all'istante.
- Subito Dottore.
- Papààà! Lo stomaco, mi fa male lo stomaco e mi viene da rimettere. - Dice Laura tra i singhiozzi, cercando la mano del suo papà.
- Shh. Amore, devi calmarti! Tra poco scopriremo cos'hai. Stai tranquilla, c'è papà qui con te. - La rassicura Stiles dandogli un bacio nella fronte e accarezzandogli il viso mentre gli stringe la mano con dolcezza.

Dopo avergli dato una medicina adatta alla situazione di sua figlia ed averla curata, adesso Stiles si trova in una stanza con lei attaccata a dei macchinari che controllano i battiti del suo cuore e si è già addormentata con la sua mano stretta a quella di Stiles che di tanto in tanto l'accarezza dolcemente. Tra poco arriveranno i risultati del ECG e quelli delle analisi del sangue. Una volta preso fra le mani il cellulare della figlia, ha visto che suo figlio, l'ha chiamata all'incirca 15 volte. Controlla il suo e anche li le chiamate sono tante. E' arrivata decisamente l'ora di informare il resto della famiglia.

Chiama Derek. Uno, due, tre, quattro squilli. 

- Papà?!
- Amore mio, ciao. 
- Dov'è Laura? Come sta? Cos'aveva? Me la passi, papà? - Chiede Thomas tutto d'un fiato.
- Amore sta calmo. Laura è qui vicino a me, sembra stia meglio, cos'ha avuto ancora non si sa ma tra poco lo scopriremo e no, non te la posso passare perchè sta dormendo. - Risponde dolcemente Stiles. Sa quanto suo figlio sia preoccupato.
- Ma lei non dorme mai di pomeriggio. - Contesta Thomas.
- Abbiamo dovuto addormentarla perchè era troppo agitata. Ti calmi per favore?
- Posso venire li da voi per favore? - Chiede dolcemente Thomas.
- Non ancora amore. Potrete venire stasera. Anzi, passami papà che gli dico di portarmi della roba di Laura per la notte.
- Papà è un attimo in bagno. Ma perchè ti dobbiamo portare la sua roba?! Non torna a casa stasera?
- No, io sono di turno per la notte e abbiamo concordato che dato che è mia figlia e dato che non si sa bene cosa sia successo, sia meglio che resti qui con me. 
- Allora io resterò con voi stanotte.
- Thomas, ne parliamo stasera! Adesso non è il momento. E' uscito papà dal bagno?
- Si, te lo passo. - Dice Thomas e Stiles dal tono di voce che ha sa che è triste e che vorrebbe piangere.
- Ciao amore mio, a stasera.
- A stasera .. tieni, è papà!
- Stiles? 
- Hei.
- Come sta Laura? E tu?
- Laura sta meglio ma stanotte resterà qui e mi serve che porti della roba per la notte e Derek.. cerca di calmare Thomas. Avrà fatto si e no una cinquantina di chiamate tra il mio telefono e quello di Laura.
- Ci sto provando, ad ogni modo, ok! Porterò della roba per la notte e ci vediamo stasera! Ok amore?!
- Si, ciao amore.

Chiude la conversazione con il marito e torna a concentrarsi sulla figlia. I suoi battiti al momento sono regolari, ma ne lui, ne gli altri colleghi si spiegano quale sia la causa di un avvenimento tanto simile. Sono le sedici e cinquantacinque ormai ed il pomeriggio sta per terminare. Stiles è ancora li al suo fianco che le stringe la mano.
- Papà?! - Lo chiama dolcemente Laura stringendo di più la mano di suo padre.
- Oh, amore mio! - Stiles la riempe di baci nella guancia, l'accarezza e la stringe forte a se.
- Papà, sto bene. - Afferma Laura. Poi chiede: 
- Ma cos'è successo?!
- Adesso si, ma vedi amore, è come se tu avessi corso per tanto, tanto tempo e mettiamo caso che eri a stomaco vu..
- Dott. Stilinski, abbiamo i risultati! - E' il cardiologo a parlare.
- Oh, che bello! Così poi posso finalmente andarmene a casa. Ci dia questi risultati, per favore. - Dice sorridente Laura.
- Non esiste, tu stanotte resti qui! - Risponde secco Stiles. E' così punto e basta. Laura, questa notte la passerà sotto osservazione.
- Cosa, perchè? Sto bene. Chi l'ha deciso questo? - Chiede un po' nervosa Laura.
- L'ho deciso io che sono tuo padre e guarda caso sono anche il tuo dottore e adesso vediamo cosa dice.

Il cardiologo sorride e poi inizia a parlare.

- Allora, dal punto di vista cardiologo sembra non ci sia da preoccuparsi, almeno per il momento... - Spiega il dottore. Laura sbianca, Stiles sta iniziando a capire ma si augura di sbagliarsi.
- Almeno per il momento? - Chiede Stiles più a se stesso che al collega.
- Signorina, ha detto a suo padre di aver accusato nausea e dolore allo stomaco? - Chiede il dottore a Laura.
- Si. - Risponde lei.
- Stiles, qui ci sono i risultati degli analisi del sangue. Leggili e capirai da te di cosa stiamo parlando!

E in quella stanza forse troppo bianca c'è un lungo minuto di silenzio.

- Non è possibile. - Dice Stiles. Adesso ha davvero capito tutto.
- Già, noi qui possiamo farci ben poco. Tu sei un dottore di medicina generale e in più sei suo padre. Ma sappi Stiles, che se tua figlia continua così, ci sarà ben poco da fare. Per il momento era solo un attacco di panico e l'abbiamo fermato in tempo ma sai da te cosa c'è dopo gli attacchi di panico. Vedete voi, io tolgo il disturbo.
- Grazie mille. - Dopo aver ringraziato il collega, Stiles si rivolge alla figlia che è diventata bianca come il latte e quando il cardiologo lascia la stanza, inizia a parlare mentre Laura ha già deglutito a vuoto. Non gli piace quello sguardo del suo papà!
- Adesso veniamo a noi! Queste qui, sono le tue analisi del sangue, lo sai cosa c'è scritto?! - Chiede Stiles e il suo tono non è più quello dolce che aveva usato fino a poco prima e Laura ha l'impressione che sia arrabbiato, ma più che arrabbiato Stiles è preoccupato.
- No. - Risponde e deglutisce a vuoto.
- No?! Bene, te lo dico io e in termini in cui tu possa capire perfettamente. Qui c'è scritto che sei sotto peso, che tutto quel, "hei papà non ho fame", di questi giorni, ti ha portato all'attacco di panico di qualche ora fa che ti ha portato su un letto d'ospedale e che se continui a dirci quella maledetta frase ti ritroverai ancora qui, ti manca il ferro, il calcio, il potassio, hai la conta dei globuli bianchi bassissimi e anche quelli rossi e ti dirò di più! Da stasera, se non mangerai come si deve, le giusti dosi che servono al tuo organismo per funzionare bene e mi dirai ancora una volta "hei papà, non ho fame" ti farò mangiare a forza. Ti imboccherò come quand'eri piccola se sarà necessario. Sono stato chiaro?
- Ma papà, i..
- Laura, ti ho chiesto se hai capito quello che ti ho detto fin'ora! Non ti ho chiesto perchè hai deciso di punto in bianco di non mangiare più. - E'fredda e dura la voce di Stiles. Ha una terribile paura.
- Si, ho capito. Mangerò, altrimenti starò ancora male e sennò tu mi imboccherai come quand'ero piccola. - Dice visibilmente spaventata Laura.
- Bene.
- Posso abbracciare il mio papino preferito per favore?! - Chiede Laura con le lacrime agli occhi e con un leggero broncio. 

Stiles, che fino adesso voleva fargli capire che comunque era preoccupato per la sua salute e voleva sembrare arrabbiato ai suoi occhi, a quella domanda si è intenerito come un bambino di otto anni che ha appena ricevuto il suo giocattolino preferito.

- Vieni qui amore mio. - Dice in un filo di voce abbracciando la sua bambina, Stiles.
- Scusa papà, non volevo farti arrabbiare. - Si scusa Laura scoppiando a piangere tra le braccia del preferito dei suoi papà.
- Non mi hai fatto arrabbiare, mi hai fatto spaventare. Ma con questo non significa che non farò quello che ho detto due minuti fa se non mangerai. Come lo sa tuo padre..
- Cosa dovrei sapere? - Chiede Derek entrando improvvisamente nella stanza d'ospedale dove Laura trascorrerà la notte.

Thomas ha insistito talmente tanto che Derek, alla fine, esasperato l'ha portato da sua sorella qualche minuto prima dell'orario di visite e adesso eccoli li.

- Lauraaa! Papàààà. - Strilla Thomas correndo ad abbracciare prima la sorella, poi il padre.
- Ciao amore mio. Vieni qui nel letto con me. - Dice tutta sorridente al suo fratellino, Laura.
- Ciao amore! Vedi? Laura sta meglio. - Dice Stiles lasciandosi coccolare dal suo bambino.
- Ciao papà. - Dice con un sorriso a trentadue denti sulla faccia Laura, salutando Derek.
- Ciao cucciola mia. - La saluta allegramente Derek baciandogli delicatamente una guancia.
- Allora Stiles? Cosa dovrei sapere? - Chiede poi con tono di rimprovero a suo marito.
- Derek.. siediti! Dobbiamo parlare!

 
Piccolo spazio autrice:
 
Salve a tutti.. <3

Ultimi capitoli leggeri per la coppia Sterek. Giusto due o tre, forse anche qualcosa di meno e il grande segreto di Derek Hale sarà svelato.

Nel frattempo, come reagirà Derek quando scoprirà perchè la sua bambina è stata male?!

* ATTENZIONE: LA DURATA E IL MOTIVO DELLA SOSPENSIONE E' PURAMENTE INVENTATO.

Un particolare ringraziamento a Stilba e a Quenya13 per aver letto e recensito con parole stupende il precedente capitolo e tutti gli altri.
Anche questo è dedicato a voi. Non potrò ringraziarvi mai abbastanza.

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Capitolo 25
*** Notti ospedaliere. ***


- Notti ospedaliere.

Derek Hale, ha paura. Si signori, lui che non aveva paura di niente, ora si sta terribbilmente spaventando di quello che suo marito di li a breve gli dirà. Ha capito che si tratta della sua bambina e visti gli strani comportamenti di questi giorni, l'adolescenza e tutto il resto inizia a pensare per il peggio. Incapace di attendere ancora si schiarisce la voce e lancia un occhiataccia a sua figlia e a suo marito. Ne è perfettamente consapevole: quei due gli stanno nascondendo qualcosa e lui adesso scoprirà tutto. Che suo marito e sua figlia lo vogliano oppure no.
- Allora, Stiles? Cos'è che dovrei, sapere? - Chiede Derek mentre cerca di mantenere la calma.
- Che nostra figlia ha avuto un attacco di panico perchè da un paio di giorni ha deciso di fare lo sciopero della fame e che per oggi è stato un attacco di panico, ma se continua così, magari tra una settimana potrà essere qualcos'altro e di più grave. Ecco cosa devi sapere! - Risponde Stiles.
- Cioè.. Stiles, sei scemo per caso?! Da come mi hai detto che dovevamo parlare, credevo fosse incinta. - Replica Derek rilasciando un sospiro di sollievo e sorridendo felice. Le sue paure completamente andate in fumo! Si era sbagliato! La sua bambina non è incinta.

Laura e Thomas scoppiano a ridere mentre Stiles è rimasto a bocca aperta.

- Cioè. Derek, ti da di volta il cervello per caso? Ma che cavolo dici. Incinta? Di che.. ah, al diavolo! Hai sentito quello che ti ho detto?! - Chiede in uno strillo Stiles agitando le mani e guardandolo storto.
- Si, che tutto quel "hei papà, non ho fame" di questi giorni l'ha portata qui e che non succederà di nuovo perchè se me lo ripeterà un altra volta la costringerò a mangiare io stesso. La imboccherò come quand'era piccola se sarà necessario. - Risponde Derek. Le esatte parole del marito. Ed è per questo che Stiles adesso sta sorridendo. A distanza di anni, quei due, sono ancora una cosa sola.
- Ma si può sapere per quale motivo dite tutti e due sempre le stesse cose? - Chiede Laura ai genitori e poi si rivolge al fratello. 
- Oh, Tho. Le esatte parole che ha detto due minuti fa papà. Uguale. Te lo giuro!
- Ahha, ci credo. Fanno sempre così ed è al quanto assurdo! - Risponde Thomas visibilmente divertito. Anche Laura sorride.
- Non c'è niente da ridere, ragazzi. E' una cosa seria! Lo stesso vale anche per te signorino. Mi avete capito? - Chiede Stiles.
- Che centro io adesso, pà? - Chiede Thomas.
- Tu centri, perchè anche tu come lei non stai mangiando niente. - Risponde Derek.
- Si ma io non mangio perchè non ho fame. - Replica Thomas.
- Nemmeno io ho fame. Ogni volta che mangio mi fa male lo stomaco subito dopo! - Aggiunge Laura.
- Esattamente, anche a me. Non farla tanto lunga papà, ci sarà in giro un virus. - Prosegue Thomas.
- No, non è un virus. E' il vostro stomaco che si è chiuso e adesso dobbiamo riabituarlo ad una corretta alimentazione. - E' Stiles che risponde mentre cerca una siringa nell'armadietto accanto a lui. Non vuole che anche Thomas si ritrovi nelle condizioni della sorella. E' ora che anche a lui venga fatto un prelievo del sangue per esaminarlo.
- Papà, che cavolo fai con quell'affare?! - Chiede strillando Thomas diventando bianco come il latte anche se in realtà sa già cosa voglia fare suo padre.
- Sai già cosa voglio fare! Anche tu come tua sorella non mangi bene da giorni, non voglio che anche tu arrivi a questo punto e onestamente mi stupisco perchè tu non ci sia già sinceramente.. ad ogni modo, dammi il braccio. - Dice Stiles.
- No. Non esiste, sta lontano da me con quella cosa! Non ho bisogno di nessun prelievo del sangue, sto bene e mangerò tutto quello che vorrai. Ma leva quella cosa lontano dai miei occhi. Lo sai che ho paura delle siringhe e degli aghi. - Risponde Thomas visibilmente agitato.
- Thomas, te lo dico una volta e non te lo ridico più. Non sono mai stato più serio di così! Anche tu farai queste analisi. Sei bianco come il latte in questi giorni e non è un buon segno. Sono obbligato a fartele! Non vuoi vedere, non vedi e ti giri dall'altra parte. Non sentirai niente, ringrazia che sarò io a fartelo perchè i miei colleghi di la non sono tanto pazienti come lo sono io e adesso, dammi il braccio. - Ordina Stiles.
- Non è giusto, dai papà. Ti giuro che mangerò di tutto! - Prova a convincerlo Thomas.

Stiles lo guarda negli occhi e sta in silenzio con le mani appoggiate al lettino e le vene delle braccia bene in evidenza.
Qualunque cosa dirà, suo figlio farà quelle analisi.

- Devo aspettare ancora molto? - Chiede spazientito Stiles.
- Dai nano, è papà! Farà in meno di un secondo e non sentirai niente, nel frattempo potrai parlare con me. - Tenta di convincerlo Laura.
- Meno di un secondo? - Chiede Thomas a Stiles, giusto per esserne sicuro.
- Non te ne accorgerai neanche. - Gli risponde Stiles trattenendo un sorriso divertito.

Thomas sbuffa, allunga il braccio verso suo padre e inizia a parlare con sua sorella mentre con la mano libera stringe forte le lenzuola del letto. Derek indubbiamente, sorride. Thomas gli ricorda molto lui da bambino! Ancora se li ricorda gli strilli che fece la prima volta che sua madre lo portò a fare un vaccino medico.
- Allora nana, hai capito chi è il tuo ammiratore segreto?! - Chiede Thomas a Laura che sbianca improvvisamente e apre la bocca con fare sorpresa.
- Thomassss. Sta zitto! - Lo riprende Laura.
- Ammiratore segreto?! - Chiede Stiles sorridente.
- Ammiratore segreto?! - Chiede Derek anch'egli stranamente sorridente.
- Ecco. Sei contento, nano? Comunque no, non so ancora niente e voi due, super papà, niente domande. Non ne so niente davvero.
- Ok, abbiamo afferrato il concetto Laura. E tu Thomas, ti vuoi girare si o no?! - Chiede Stiles. 
- Mh, cosa? Hai già finito? - Risponde Thomas girandosi verso Stiles.
- Da tipo due ore. - Risponde ironico Stiles scompigliandoli i capelli e dandogli un bacio sulla fronte, prima a lui e poi a Laura.
Nel frattempo ha preso il suo cerca persone e chiamato una delle sue specializzande.
- Dott, Stilinski. Mi cercava? - Chiede euforica la specializzanda di Stiles.
- Si, queste qui sono le analisi del sangue di mio figlio, li spedisca in laboratorio e dica che il Dott. Stilinski ha bisogno dei risultati il prima possibile. E' una cosa abbastanza urgente. Se dirai che sono di mio figlio, avremo tutto ancora molto più velocemente!
- Servizio famiglia, certo. Nessun problema! Ritorno qui non appena i risultati saranno pronti, dottore.
- La ringrazio signorina.

La specializzanda si allontana dalla stanza di Laura abbastanza sorridente.
Adora lavorare per Stiles. E' diventato il suo idolo e adora medicina generale.

- Tz, matricole! Non li sopporto. - Dice Stiles ai famigliari, una volta rimasti soli.
- Papààààà! - Urlano Laura e Thomas.
- Ohhh. Siamo in un ospedale. Che urlate, ragazzi! - Esclama Derek.
- Vostro padre ha ragione, ragazzi. E poi.. che c'è?! - Chiede Stiles scettico ai figli.
- Come che c'è? - Chiede Thomas.
- Anche tu sei stato una matricola come loro prima di diventare quello che sei adesso. - Afferma Laura.
- Già. Laura ha ragione, papà. - Conclude Thomas. Stiles si è soffermato per un secondo a guardare suo marito come in cerca di un appoggio.
- Beh, non hanno tutti i torti Stiles. - Risponde Derek terribilmente divertito.

Dopo circa una mezz'ora di chiacchiere, coccole e risate rientra la specializzanda.

- Eccomi dottore, ho le analisi. Mi sono permessa di dare un occhiata e non so, giudichi lei.. - Dice l'allegra specializzanda dando le analisi a Stiles.
- Sa dirmi cosa c'è che non va in queste analisi, signorina? - Domanda Stiles. Lui ovviamente sa già tutto ma vuole mettere alla prova la sua matricola.
- Come con le analisi di sua figlia, stessi problemi. E' in mancanza di ferro, calcio, potassio, la conta dei globuli bianchi è bassissima e anche quelli rossi. - Spiega la matricola. Stiles e Derek si sono girati all'unisono a squadrare Thomas che ha già deglutito a vuoto. Puo' sopportare al massimo uno di quelli sguardi ma addirittura due sono decisamente troppi. Già da soli gli incutono un certo terrore, figurarsi insieme.
- Cosa consiglia di fare in questi casi? - Chiede Stiles alla specializzanda.
- Stesso trattamento della sorella. Consiglio in immediato una flebo, la stessa che ha Laura in questo momento e il ricovero del paziente. Il resto verrà da se a seconda di come reagirà il paziente alle cure ricevute.
- Bene. Prepari i documenti per il ricovero! - Ordina risoluto, Stiles.
- Subito dottore! 
- E tu Derek, va a casa a prendere della roba anche di Thomas e riportala qui per favore. 
- No, no, no! Io qui non ci resto, non mi metterete nessuna flebo e io adesso me ne vado a casa con papà. - Esclama Thomas e mentre sta tentando di scendere dal letto della sorella, Stiles, lo ferma, prende le sue gambe e le rimette dove erano prima, rimbocca le coperte ai suoi figli e li sta guardando negli occhi senza dire una parola. Thomas e Laura sanno che quando il padre fa così è arrivata l'ora di chiudere la conversazione.
- Ma papà, io sto bene! - Replica Thomas.
- Si, ma quelle, - Dice Derek indicando le analisi, poi prosegue: 
- Dicono il contrario. 
- Sono solo delle stupidi analisi! Voglio dire, papà, perchè non ce ne andiamo a casa? Siamo i figli di un dottore. Cosa potrà mai succederci in una casa? - Chiede Laura particolarmente in accordo con suo fratello. Chi ha voglia di stare chiuso li dentro?
- Siete i figli di un dottore che stanotte è di turno in ospedale. State male e stanotte resterete qui con me, punto e basta. Invece di stare di la in guardiola, starò qui con voi. Il discorso è chiuso! - Risponde Stiles squadrando i figli dalla testa ai piedi.
- Eccolo. Ha fatto quello sguardo! Quando fa quello sguardo è perchè è così punto e basta. Perfetto fratellino. Siamo costretti a rimanere qui stanotte, in un letto che non è il nostro e in un posto che non vogliamo stare. Che bello! - Ribatte Laura.
- Ragazzi. Basta, smettetela di rispondere e farete quello che ha detto vostro padre! Nessuno meglio di lui sa cosa è meglio per voi e poi siete stati proprio voi due a cercarvi una situazione del genere. Se avreste mangiato come si deve in questi giorni, adesso non sareste qui. Ve ne volete andare? Bene. Quando tra poco passeranno a portarvi la cena, mangerete tutto e senza discutere o davvero vi imboccheremo, non stiamo scherzando. Vostro padre domattina vi ripeterà le analisi e se avrà visto dei miglioramenti vi farà uscire. Se invece non ci saranno miglioramenti starete qui fino a che non arriveranno. Ma sono sicuro che mangiare, sia una delle tante cose che vi aiuteranno ad uscire di qui. Dico bene, dott. Stilinski? - Li riprende Derek e poi fa la domanda a suo marito. Stiles è convinto di non averlo mai sentito parlare così tanto nel corso della loro lunga storia d'amore.
- Dici benissimo. Sono vostro padre e dovete fare quello che vi dico io, inoltre sono anche il vostro dottore! Come ha detto papà, se domani vedrò dei miglioramenti vi farò uscire, altrimenti resterete qui. Detto questo, aggiungerei che è l'ultima volta che ve lo dico e che sapete benissimo che non mi piace ripetermi cento volte.
- Ok dottore, hai vinto tu! - Dice Thomas mentre Stiles gli sta attaccando le flebo.
- Vabbè va! Ma senti.. pà, visto che vai a casa perchè non ci porti il pc o il nintendo così che non ci facciano morire di noia? Ah, e papà!? Portami un pigiama decente per favore perchè questo qui, è di quando avrò avuto al massimo dieci anni e non mi sta. - Dice Laura a Derek.
- Ahaha, ok amori miei! Vado a casa, prenderò la vostra roba, il pc, il nintendo e poi torno. - Da un bacio sulla guancia ai figli e al marito e poi aggiunge:
- E non fate arrabbiare papà!
- Si, si . - Dicono i figli.
- Tranquillo, Derek. Fidati che non lo faranno. - Dice Stiles con un sorriso in volto.

Dopo nemmeno mezz'ora di tempo, Derek è già di ritorno in ospedale. Stiles non gli ha lasciati soli nemmeno un minuto. Derek resterà con loro fino a che potrà. Anche se l'orario delle visite finisce alle diciotto e cinquanta, lui, con l'aiuto di Stiles potrà stare nella stanza dei figli un pò più a lungo. Sono le diciannove e dieci e la giornata sta decisamente per finire ed è arrivata l'ora della famosa cena. E che cena!
- Ti prego dimmi che non dovremmo mangiare quell'affare. - Dice Thomas a Laura sperando che ne Derek, ne Stiles sopratutto, lo sentano.
- Spero proprio di no. - Risponde Laura.
- E invece si, dovrete mangiare eccome. - Dice Derek con voce autoritaria.
- E sopratutto, dovrete mangiare TUTTO. - Dice Stiles con un tono che non ammette repliche.

Se i figli si trovano in quelle condizioni è perchè lui gli ha permesso di non mangiare prima. Si sente in colpa. E' un dottore, perchè non si è accorto prima che qualcosa non andava?

- Non è possibile. - Dice Laura.
- Non è giusto. - Dice Thomas.
- Papà, ti prego, dimmi che insieme alla roba, prima hai portato anche della pizza. - Dice Laura a Derek.
- No, Laura. Meglio dire: Papà, ti prego, dimmi che insieme alla roba, prima hai portato che ne so.. una di quelle torte al cioccolato che fa il nonno anche se la nonna non vuole. Le nostre preferite. - Chiede Thomas sbattendo le ciglia più e più e volte, facendo diventare quel suo viso, già bello, ancora più bello.
- Derek, ti prego, dimmi che hanno capito quello che gli ho detto prima perchè se non la finiscono e iniziano a mangiare subito, inizierò ad imboccarli per davvero. - Chiede Stiles a suo marito.
- Ti darò una mano. - Risponde Derek.

Rassegnati, Thomas e Laura iniziano a mangiare.
E purtroppo per loro, mangiano tutto.

- Se fra meno di dieci minuti mi viene mal di stomaco, come da 10 giorni a questa parte, sarà solo colpa tua papà. - Dice Thomas a Stiles.
- Non ti verrà mal di stomaco perchè ci sono le flebo per questo e il mal di stomaco ti veniva proprio perchè non hai mangiato bene, ma con le flebo e con le dosi di cibo giuste, non avrai più di questi problemi.
- Si ma chi lo dice questo, papà? Sei sicuro? Voglio dire, se io e lui mangiavamo e stavamo male ci sarà pure un motivo che ci ha spinti a non mangiare più o a mangiare di meno, no? E' proprio quello. Almeno io, ho iniziato un giorno ad avere un leggero mal di stomaco, dopo che ho mangiato mi è aumentato e ho deciso di diminuire le dosi ma non migliorava affatto ora che ci penso. - Conclude Laura alzando un sopracciglio con fare pensieroso.
- Anche io. E poi scusa è, non può essere una semplice influenza visto che viviamo nella stessa casa, tu sei un dottore e tutti e due avevamo gli stessi sintomi?! - Chiede Thomas.
- Ok, può essere iniziata come una banale influenza ma se voi me l'avreste detto prima, adesso non saremo qui. - Risponde Stiles.
- Ragazzi, adesso basta. Dateci un taglio! Ormai siete qui. Vostro padre vi curerà e quando starete bene, uscirete dall'ospedale e non fatemelo più ripetere. Che cosa avete oggi, si può sapere?! Stiles, al di la dal lato medico, che hanno? Davvero, dico. Prima vengono sospesi e dicono pure di aver ragione e ora che continuano con tutte queste domande. In più l'atteggiamento che hanno in questi giorni! Non ci ascoltano, ne combinano una dietro l'altra, fanno di testa loro. Sul serio, Thomas, Laura, basta! - Dice Derek mentre richiude il giornale che stava leggendo.
- Ma che hanno, Derek? Quattordici e quindici anni, ecco che hanno. Sono ragazzi!! - Risponde Stiles a Derek ma poi si rivolge ai figli.
- Questo però non significa che vostro padre abbia del tutto torto.

Detto questo passa ancora qualche ora in assoluta tranquillità, Stiles ogni tanto ha qualche emergenza e sta Derek con loro, ma appena può però, torna subito dai suoi figli e da suo marito.

Sono le ventitre e quarantacinque e il Beacon Hills Memorial Hospital ha già spento tutte le luci di ogni singolo reparto.

- Bene, è ora che io vada cucciolini miei. Chiamerò domattina a papà per sapere come state, ok?! E prima di andare a lavoro passo a salutarvi velocemente.
- No, Derek! Tu chiamerai anche quando arriverai a casa! E' notte fuori. Sai che non sto tranquillo quando guidi di notte.
- Stiles, ho la patente da quanto avevo diciassette anni. So guidare! - Dice ironico Derek scompigliando i lunghi capelli di Stiles e dandogli un bacio sulla guancia, da un bacio anche ai suoi figli e si dirige tutto solo soletto a casa.
- Ragazzi, papà è appena arrivato a casa. Thomas, scendi dal letto di tua sorella e fila nel tuo. E' ora di dormire! - Dice Stiles.

Thomas si alza dal letto di Laura e si dirige nel suo.
Stiles, gli rimbocca le coperte, gli accarezza dolcemente, gli da il bacio della buonanotte e si posiziona con la sedia sdraio dell'ospedale nel mezzo tra i due letti così controllerà meglio i suoi figli.
- Ora chiudo la luce, dormite tranquilli! Qualunque cosa vi sentite mi chiamate, tanto io sarò qui e se devo scappare per qualche emergenza vi manderò qualcuno, non starete soli nemmeno un minuto. Ok?
- Si, papi. Buonanotte! - Dice Thomas.
- Grazie papi. Ti vogliamo bene. Notte! - Dice Laura.
- Dove li trovo altri due figli così, io? Vi amo da morire. Buonanotte. - Risponde Stiles.

Sono le due del mattino, Derek è solo in casa che si sta rigirando nel letto da tipo tre ore. Non riesce a dormire senza Stiles al suo fianco! Laura e Thomas stanno tranquillamente dormendo nei loro letti. Stiles è ancora sveglio al cento per cento e li controlla ogni secondo. Finite le flebo, le cambia e mette le altre. Sta cambiando quella di Laura quando si sveglia all'improvviso.
- Papà?
- Dimmi amore.
- Perchè fa così freddo qui?! - Ora che Stiles controlla meglio, sua figlia sta tremando. Gli passa una mano sulla fronte. Scotta! Ha la febbre. Mette la nuova flebo e si affretta a prendere il termometro. 39.2! Ha la febbre e pure alta a quanto pare.
- Amore, hai la febbre ed alta anche. Cambio la flebo a Thomas e vado a prendere le medicine per fartela abbassare, ok?! Sta tranquilla. - Dice dolcemente Stiles mettendo anche un altra coperta alla sua bambina, gli da un bacio sulla fronte e si dirige da Thomas.
- No, papà, non mettermela perchè devo andare in bagno a vomi.. - Thomas non fa in tempo a finire la frase che ha già rimesso tutto quello che aveva mangiato qualche ora prima. Stiles, per istinto ha alzato il lenzuolo e ha evitato di far correre il figlio in bagno. Anche volendo non ce l'avrebbe fatta. A pulire ci penseranno le infermiere. Mentre gli teneva la fronte, si è accorto che anche lui ha la febbre ed è abbastanza alta, forse più alta di quella della sorella.
- Papà, scusa. Mi è venuto all'improvviso il senso di nausea, sarei anche andato in bagno se l'avrei sentito prima, scusa. - Dice Thomas in procinto di piangere. Si sente davvero tanto debole.
- Shh! Amore, sta tranquillo. Non importa! Ci stanno le infermiere per questo. Avete la febbre, tutti e due.

Nella stanza sono appena entrate le infermiere che Stiles aveva chiamato.

- Dott, Stilinski! Ci ha chiamato?
- Si, mi serve che cambiate le lenzuola a mio figlio e che poi mi portiate degli antibiotici perchè hanno la febbre alta, per favore.

Dopo aver cambiato le lenzuola di Thomas, le infermiere si affrettano a portare gli antibiotici che Stiles gli ha chiesto.

Sono le due e dieci di notte ormai e mentre Stiles è in bagno che cambia suo figlio, Derek, sapendo che è sicuramente sveglio, lo sta chiamando al cellulare. Ma è Laura a rispondere!
- Papà?
- Laura, amore che ci fai ancora sveglia a quest'ora e dov'è papà?
- Sono sveglia perchè ho la febbre alta e papà è un attimo in bagno che sta cambiando Thomas perchè ha rimesso tutto e anche lui ha la febbre alta. Oh, aspetta, è appena uscito, te lo passo! Ciao papà.
- Ciao amore.
- Derek? Che ci fai ancora sveglio a quest'ora?! Tra qualche ora devi lavorare.
- Non riesco a dormire senza di voi.
- Amoreeee mio! Chiudi gli occhi e basta. Vedi che ti addormenti. Fila a letto pure tu che sennò mi arrabbio. Do gli antibiotici ai cuccioli e poi li rimando a letto. Ci sentiamo domani, ok?
- Ci vediamo domani, vorrai dire. Notte amore mio.
- Si, certo. Notte anche a te.

I cuccioli di casa si addormentano poco dopo. La febbre però non scende. 
La mattina dopo, Derek, Jonh e Melissa sono già da loro.
Le analisi continuano a non essere buone, le condizioni non migliorano e la febbre continua a non scendere.
Quando Thomas e Laura potranno uscire dall'ospedale?!

 
Piccolo spazio autrice:
 
Salve gente, so che ho pubblicato solo ieri ma mi stavo annoiando ed il capitolo era già pronto perchè copiato, incollato e leggermente modificato dalla mia storia precedente e ho pensato che visto che volete al più presto scoprire il grande segreto di Derek, vi avrebbe fatto piacere sapere che pochissimi capitoli vi divino da quell'avvenimento e poi, sappiate che la vita di Stiles e Derek non sarà più la stessa per un bel po'.

Grazie a chiunque sia arrivato fin qui.

Grazie in particolare a Stilba e a Quenya13 per aver letto e recensito il precedente capitolo.
 

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Capitolo 26
*** In ospedale. ***


- In ospedale.
 
E' la mattina del secondo giorno all'ospedale di Beacon Hills quando Laura e Thomas iniziano a credere di essere guariti. 

Mentre Stiles si era allontanato dalla stanza dei figli solo per via di un emergenza, incontrò Scott che stava andando da loro e chiese a suo fratello di guardarli fino a quando lui non avrebbe fatto ritorno. Ovviamente Scott accettò con piacere. Amava i suoi nipotini e mentre Scott aspettava Isaac all'ingresso, l'infermiera entrò nella loro stanza dei due giovani ragazzi ricoverati per dargli gli antibiotici assegnati dal padre, liquidi e Thomas e Laura non vanno per niente d'accordo con i liquidi.

Deglutirono a vuoto, si  guardarono un istante e in silenzio presero accordo per rendere la giornata di quell'infermiera troppo stupida, un inferno. 

- Buongiorno ragazzi. - Dice sorridente l'infermiera.
- Buongiorno. - Risponde Laura.
- Salve. - Dice Thomas scendendo dal suo letto per andare in quello della sorella che è subito pronta ad accoglierlo con un sorriso enorme quanto una casa in volto.
- Come state questa mattina? - Chiede l'infermiera.
- Bene. - Rispondono in coro Laura e Thomas.
- Verifichiamo subito allora. - Dice l'infermiera misurando la febbre ad entrambi.

Ancora trentanove e mezzo.

- Trentanove e mezzo. Non è scesa! Vostro padre mi ha dato ordine di darvi l'antibiotico. 
- Ma anche no. - Dice Thomas.
- Nostro padre non c'è. Lei adesso se ne va molto tranquillamente e quando nostro padre tornerà, diremo semplicemente di aver preso l'antibiotico e saremo tutti felici e contenti. Lei perchè ha fatto il suo lavoro e noi perchè non ingeriamo quella specie di.. di.. schifo! - Dice Laura.
- Non mi è possibile, state male e dovete curarvi. - Dice l'infermiera.
- Ci porti delle pastiglie allora. Mi rifiuto di ingerire liquidi! - Dice categorico, Thomas. 
- Non hanno lo stesso effetto le pastiglie e poi è stato proprio vostro padre a dirmi di darvi questo. - Dice ancora l'infermiera in procinto di esplodere dalla rabbia.

Laura e Thomas si guardano e ghignano divertiti. Troppo divertiti, mentre a stento trattengono le risate.
L'infermiera controlla l'orario sull'orologio stretto al suo polso e nota che la colazione non è ancora passata.

- Siete fortunati che dovete ancora fare colazione! Io torno tra poco a darvi l'antibiotico. Con o senza il vostro permesso. - Praticamente ordina l'infermiera allontanandosi dalla stanza.

Due minuti dopo, la colazione è arrivata e Stiles non ancora.

Approfittando dell'assenza di Stiles quando arriva la colazione bevono solo qualche goccia di Tè e basta.
Se solo Stiles fosse stato li, non gli e lo avrebbe permesso, ma c'è anche zio Scott a non permetterglielo che ha appena fatto il suo ingresso in stanza.
- Hei signorini, fate colazione. - Dice Scott.
- Dai zio, per favore non ti ci mettere pure tu. - Dice dolcemente Thomas salutando con un bacio nella guancia lo zio.
- Si zio, già c'è papà. Non abbiamo fame! - Dice Laura baciando anche lei lo zio. 
- Non ha importanza amori miei, avete la febbre alta tra l'altro e in più mi è stato detto che siete ricoverati qui solo perchè non avete mangiato prima, quindi ora finite la colazione e senza discussioni. - Ordina Scott baciando entrambi. I nipoti sbuffano e rassegnati, alla fine, si ritrovano a mangiare pure le fette biscottate che l'infermiera gli aveva lasciato.

Se solo zio Scott non fosse stato li..

- Ma lo zio? - Chiede Laura incuriosita dell'assenza di Isaac.
- E' vero, come mai non è con te? - Chiede Thomas.
- Sta parcheggiando amori! L'ho aspettato all'ingresso cinque minuti come minimo. O meglio, cerca parcheggio visto che non arriva. - Risponde Scott.
- E invece zio Isaac è qui da voi. - Dice felice Isaac correndo incontro ai suoi nipotini.

Passano ancora qualche minuto a chiacchierare tranquillamente mentre sia Scott che Isaac non la smettevano di coccolarli un sol secondo e poi arriva Stiles.
- Piccoli, scusate se vi ho lasciato soli. Ho avuto un emergenza! - Spiega Stiles baciando prima i figli poi battendo il cinque al cognato e dando una pacca sulla spalla al fratello.
- Si papà, lo sappiamo, eravamo qui con te. - Scherza Laura.
- Eh' già. - Dice Thomas.
- Avete preso l'antibiotico? - Chiede Stiles.
- No. - Risponde al posto loro l'infermiera entrando improvvisamente nella stanza. Stiles li sta incenerendo con lo sguardo.
- Come sarebbe a dire no? - Chiede Stiles.
- Dottore, sono desolata mi creda ma non era ancora arrivata la colazione e anche se fosse arrivata, non l'avrebbero preso comunque! Come hanno visto che l'antibiotico assegnato da lei era liquido non ne hanno voluto sapere, hanno detto che loro non l'avrebbero preso e che poco importava che fosse stato lei ad ordinarglielo. - Si scusa l'infermiera. Laura gira gli occhi per tutta la stanza tranne che sul suo papà. Thomas si morde il labbro freneticamente e si passa una mano tra i capelli.
- Non è possibile. - Dice Stiles.
- Senta, hanno la febbre a trentanove e mezzo, con me non lo prenderebbero nemmeno sotto tortura ma magari con voi si. Se vuol scusarmi, io torno al mio lavoro. - Dice l'infermiera.
- Certo, lasci pure tutto qui e vada pure e chiuda la porta per favore. Devo parlare con i miei figli! - Dice Stiles. L'infermiera fa come gli è stato chiesto e lascia la famiglia, sola, intenta a discutere.
- Allora, ora voi due mi ascoltate perchè sto seriamente perdendo la pazienza. Avete la febbre altissima e se avete la febbre è perchè c'è un infezione in corso nel vostro organismo e dobbiamo eliminarla quanto prima, l'antibiotico, serve a quello. Ora lo prendete subito e senza fare storie, sono stato chiaro? - Chiede Stiles.

I figli annuiscono e Stiles gli da l'antibiotico.
Questa volta senza lamentele.

- Papà, tu ci odi. - Dice Thomas schifato.
- Ha ragione, ci odi. Ci hai appena fatto ingoiare questo schifo. - Dice Laura.
- Io vi amo stupidi nanetti miei. - Dice Stiles baciando entrambi. 

 
Piccolo spazio autrice:

Salve ragazzi.. 
Capitolo breve ma intenso.
Il prossimo sarà l'ultimo.. "Leggero."
Poi, crisi totale per la coppia Sterek!

Sempre meno capitoli vi dividono dal grande segreto di Derek Hale e non vedo l'ora di leggere le vostre reazioni attravverso una recensione.. :P

Nel frattempo ringrazio particolarmente amiyli per aver letto e recensito il precedente capitolo.
Grazie anche a tutti quelli che sono arrivati fin qui.. <3 
Alla prossima.
 

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Capitolo 27
*** Brutti voti. ***


- Brutti voti.

Tra una cosa e l'altra, la settimana scorse velocemente. Laura e Thomas stavano bene ma stettero in casa ancora una settimana per sicurezza, sotto ordine del Dott. Stilinski che guarda caso, era anche il loro papà. Non andarono nemmeno a scuola! Mancavano solo due mesi ormai alla fine di essa, era Aprile e oggi, mentre Derek era a lavoro, Stiles andò a scuola dei figli per uno dei tanti temuti colloqui genitori-insegnati. La condizione scolastica di Laura e Thomas non era delle migliori, per questo, entrambi dimenticarono per puro caso di informare i genitori di questo colloquio!

A ricordarlo, però, ci pensò la loro preside. E se Stiles già era arrabbiato perchè i figli cominciavano a non mangiare di nuovo e perchè gli avevano nascosto di questo importante colloquio, non appena mise piede fuori dalla scuola dopo aver parlato con tutti gli insegnanti dei loro figli era decisamente arrabbiato. Li chiama al cellulare ma nessuno dei due risponde. Spera siano proprio a casa perchè adesso è decisamente arrivata l'ora di mettere in chiaro alcune cose che di rado, sembrano dimenticare.

Entra velocemente in casa e li chiama a gran voce con nome e cognome per attirare la loro attenzione. 

- Che hai fatto la? - Bisbiglia Thomas.
- Io? Che abbiamo fatto. Ha chiamato tutti e due! - Bisbiglia a sua volta, Laura.
- Con nome e cognome. - Deglutisce a vuoto Thomas.

Sanno entrambi che non è mai un buon segno quando li chiamano per intero.

- So che siete in casa. Venite immediatamente giù! - Urla Stiles.
- Tho, sul serio.. che abbiamo fatto questa volta? - Chiede Laura più terrorizzata che mai mentre insieme a suo fratello, lentamente si dirige al piano di sotto dal padre.
- Ma che ne so nana. 
- Papà.. - Dicono in coro Laura e Thomas a mò di saluto. Lo sguardo del padre non è uno dei migliori.
- Sedetevi. - Ordina Stiles indicando le sedie della cucina. Si alza di un quarto circa le maniche della maglietta nera e si siede di fronte a loro guardandoli intensamente negli occhi.
- Sapete che giorno è oggi? - Chiede Stiles.
- Martedì? - Domanda ironico Thomas.
- Non fare lo spiritoso Thomas. 
- Ci hai chiesto che giorno è ed io ho risposto. - Dice Thomas agitando di poco le mani. Laura ride e Stiles continua a guardarli negli occhi. I figli sanno che quando fa quello sguardo è ora di chiudere il discorso, per questo si scusano e lasciano che il padre prosegui quella che ha tutta l'aria di essere la ramanzina del secolo.
- Oggi ho ricevuto una telefonata! Era la vostra preside che mi ricordava dei colloqui genitori-insegnanti. Tralasciando per un momento il fatto che vi siete presi la briga di nascondercelo, parliamo di quello che mi hanno detto. Tu Thomas hai tre materie sotto col due. Matematica, francese e economia. E tu Laura anche. Lo sapete che sono le materie principali si o no? Lo sapete che mancano due mesi alla fine dell'anno scolastico e che con la sospensione di tre giorni che avete preso due settimana fa, rischiate di essere bocciati come niente? - Chiede Stiles praticamente urlando.

I figli sono tesi come una corda di violino. 
Come se non bastasse, Derek è appena entrato in casa.

- Hei! Cosa sono tutte queste urla? - Chiede Derek accarezzando i suoi bambini, ignaro di tutto.
- Chiedilo ai nostri figli Derek. - Dice Stiles che sta ancora aspettando una risposta.
- Che avete combinato?! - Chiede Derek. Stiles non li sgrida quasi mai, piuttosto gli parla. Ma se urla è perchè questa volta è davvero arrabbiato!
- Allora? - Chiede ancora Derek passando lo sguardo tra un figlio e l'altro. Laura ha il cuore a mille e guarda a terra mentre Thomas si morde le labbra.
- Sto ancora aspettando una risposta! - Dice Stiles. 
- Papà.. - Dice Laura guardando Stiles.
- Abbiamo due mesi di tempo no?! Possiamo recuperare. - Domanda incerto Thomas guardando titubante la sorella che annuisce con poca convinzione.
- Fammi indovinare, centra la scuola. - Dice consapevole Derek sedendosi al fianco del marito. Adesso anche lui sta guardando intensamente i suoi figli.
- Si!. Oggi c'erano i colloqui e loro si sono dimenticati di dircelo. Mi ha chiamato la loro preside, sono andato a scuola, ho parlato con gli insegnanti e hanno tre materie sotto con il due. Matematica, francese e economia. Sono le materie principali e in più con la sospensione di due settimane fa, rischiano di perdere l'anno. - Spiega Stiles.
- Ma che bravi i miei figli. - Dice Derek incrociando le braccia e portandole a poggiarsi ai bordi del tavolo!
- Allora, che cosa vogliamo fare? - Chiede Stiles.
- Io direi che recuperare tutto sia una delle prime cose. - Dice Derek con un tono di voce che usa raramente.
- Sono d'accordo! Ma prima ancora mi piacerebbe proprio sapere perchè avete smesso di studiare su quelle materie. In tutte le altre avete nove! Non che noi lo abbiamo mai preteso. Siete intelligentissimi! Nessuno vi ha mai chiesto di avere la media nel nove, nessuno, ma voi ce l'avete comunque. Tranne in quelle tre materie. Ora, non dico che dobbiate avere nove anche in quelle perchè ammetto siano abbastanza complesse, ma almeno un misero sei ci basterebbe. Il sei è quello che vi porterà alla promozione e dritti dritti in seconda superiore! - Spiega dolcemente Stiles.

La volta in cui riuscirà ad essere davvero tanto arrabbiato con i suoi figli, per più di cinque minuti, grandinerà per tre mesi.

- Papà quei tre sono assurdi e poi ogni volta che vedo tutti quei numeri alla lavagna mi viene da star male. - Dice Laura.
- E per quanto riguarda il francese non lo capiresti nemmeno tu come parla quello li. Non capirei il francese punto e basta, indipendentemente da quel prof. Odio il francese! Non mi interessa. - Dice Thomas.
- Il francese è facilissimo! Si può benissimo capire con pochi e semplici trucchi, quanto ad economia e matematica invece vostro padre è un genio, io un po' meno ma perchè non ci avete chiesto aiuto?! - Chiede Derek.
- Ma perchè non avrebbe senso papà! Sono materie inutili. Non è che quando andrò a fare la spesa gli dirò di farmi il conto con il teorema di Pitagora. - Dice fermamente convinto della sua teoria, Thomas. Effettivamente lo sanno tutti che non ha torto!
- Ma il teorema di Pitagora non sta in geometria? - Chiede confusa Laura.
- Ma che ne so io. - Risponde Thomas alzando le spalle! 

Laura scoppia a ridere. Thomas anche e Stiles e Derek dopo essersi guardati un secondo copiano i figli ridendo a più non posso anche loro.
Si, decisamente non hanno torto.

- Andate a prendere i libri e tornate qui che studieremo insieme! Iniziamo con matematica che domani avete una verifica. Su! - Li esorta, Stiles.

Thomas va un attimo in bagno e Laura a prendere libri e quaderni e poi si ritrovano di nuovo tutti e quattro, in cucina, a studiare.
Laura sulle gambe del brontolone del suo papà Derek che però ama più della sua stessa vita e Thomas sulle gambe del cucciolone del suo papà Stiles.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Salve a tutti.. <3 ecco qui l'ultimo capitolo prima di quelli brutti !
Il prossimo rivelerà il grande segreto di Derek, finalmente.
Siete contenti?

So che anche questo è molto corto rispetto agli altri ma siccome era già pronto e avevo tempo, volevo accellerare un po' i tempi di pubblicazione per arrivare presto al gran capitolo ed eccoci qui.

Ringrazio a Amiyli per aver letto e recensito il precedente e anche questo lo dedico a te. <3
 

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Capitolo 28
*** Ti ho tradito ma ti amo. ***


- Ti ho tradito ma ti amo.
 
Stiles e Derek stanno insieme da una vita. Si amano e si fidano l'un l'altro anche se da un paio di mesi a questa parte, Stiles inizia ad avere qualche dubbio. E' dalla cena a casa dagli Smith che Derek è strano. E' passato più di un anno ormai ma sono mesi che lui lo coccola ogni minuto, ogni secondo. Lo bacia, gli porta la colazione a letto, è geloso, possessivo. Se tutte queste attenzioni, all'inizio gli piacevano da morire, adesso Stiles inizia a sentirsi oppresso. Sa che suo marito sta nascondendo qualcosa ed è decisamente arrivata l'ora di scoprire cosa.

Poi il sogno che ha fatto stanotte proprio non gli piace. E adesso che ci ripensa, c'è qualcosa che non va.
_______________________________

Sono le 2:05 del mattino. Laura e Thomas dormono beatamente nel loro letto così come Stiles e Derek, quando all'improvviso Stiles si sveglia e tira un pugno sulla spalla di Derek con tutta la forza che ha.*
- Amore, ma che t'è preso?! - Chiede Derek dopo il pugno, svegliatosi di soprassalto.
- Mi hai tradito. - Risponde secco Stiles e senza esitazione alcuna.

Derek sbianca.

- Cosa? Quando? - Domanda Derek deglutendo a vuoto e con il cuore prossimo ad uscirgli fuori dal petto in tempi record.
- Un minuto fa. Nel sogno! Era un uomo, avrà avuto qualche anno in più di me, piuttosto bello nonostante l'età, capelli castani, occhi neri! L'ho già visto da qualche parte. In un modo o nell'altro lo conosco ma non so dove io l'abbia già visto. - Risponde Stiles.
- Nei tuoi sogni amore! L'hai visto nei tuoi sogni, io non ti ho tradito. Io Ti Amo! - Continua Derek.
- Possiamo rimetterci a dormire tranquilli, per favore?
- Ok! Ma tu in questi mesi non me stai raccontando giusta!
- Piantala, amore! Quello era solo uno stupido sogno e ti stai lasciando condizionare! Buonanotte. - Lascia morire li il discorso Derek, dandogli un bacio nella guancia, stringendolo forte a se e accoccolandosi con la testa sul suo petto. Stiles ad occhi sgranati ed in silenzio gli avvolge un braccio intorno alle spalle ricambiando l'abbraccio e restò sveglio tutto il resto della notte.

_______________________________

"Avrebbe solo dovuto dirmi che non mi ha tradito, non mi avrebbe chiesto quando. Chiedendomi così è perchè l'ha fatto e forse anche più di una volta."  

Pensa Stiles mentre si morde nervosamente le unghie e si dirige al piano di sotto per far colazione con i suoi figli e purtroppo anche con Derek. Oggi non ha proprio voglia di vederlo. Anzi, spera se ne sia già andato!
- Ciao papà. - Lo saluta felicemente Thomas mentre corre su per le scale per andare a vestirsi e gli bacia una guancia.
- Ciao amore. Oggi vi porto io a scuola! Tua sorella, è giù? - Chiede Stiles con un lieve sorriso sulle labbra.
- Si. - Stiles sorride e tenta di scendere le scale ma Thomas non gli e lo permette.
- Papà, aspetta!
- Dimmi.
- Stai bene?! - Chiede Thomas. Sa che suo padre ha qualcosa. Non l'ha mai visto così giù di corda.
- Si amore, tranquillo. Ho solo mal di testa! Adesso fila a cambiarti e levati quell'espressione preoccupata dalla faccia perchè sto bene. - Dice Stiles sfoggiando il sorriso più finto che ha mai fatto in vita sua. Ma sa che Thomas è preoccupato. Quindi..

E' arrivato in cucina e il primo a dargli il buongiorno è il marito.

- Buongiorno amore, caffè?!
- Ciao, no grazie! Ho già abbastanza mal di testa per conto mio. Sono solo sceso a dire ai ragazzi che visto che devo andare a lavoro li porto io oggi a scuola, così sto un po' anche con loro. Thomas l'ho già visto nelle scale, ma dov'è Laura? - Chiede Stiles.
- E' in bagno a mettersi chili e chili di trucco. - Risponde Derek.
- Sei il solito esagerato. Buongiorno papà! - Risponde Laura inacidita contro Derek e saluta Stiles con un bacio nella guancia.
- Buongiorno a te amore mio. L'ho detto prima a Thomas, oggi vi porto io a scuola, tanto devo andare a lavoro e voglio stare un po' con voi. - Risponde dolcemente Stiles.
- Capito! Ma Papà, che hai? - Chiede Laura. Anche lei è preoccupata per Stiles.


"Ma perchè non posso nascondere niente a quegli angeli di figli che ho stamattina, si può sapere?"

- Niente amore, ho solo mal di testa! Vai a recuperare tuo fratello e aspettatemi in macchina che io due minuti e sono pronto, ok?
- Ok pà.

Laura lo saluta, si mette apposto la sua roba e Stiles si dirige al piano di sopra ad indossare una banalissima tuta e delle scarpe da ginnastica, lasciando Derek e Laura giù in cucina. Per Stiles, l'apparenza è sempre stata abbastanza importante, ma oggi non è proprio giornata. Non aveva nemmeno voglia di alzarsi dal letto.

- Papà, ma che ha? - Chiede Laura a Derek.
- Ma chi, tuo padre? Non lo so. 
- E' strano. Non è mai stato così giù!
- Si, esattamente e ha la tuta. - Dice Thomas alla sorella spuntando all'improvviso.
- La tuta? Come la tuta? Lui non mette quasi mai la tuta. E' sempre stata importante l'apparenza per lui. - Risponde Laura.
- Laura, questo lo so anche io. Ha qualcosa. Anche prima nelle scale, era strano. Gli ho chiesto cosa avesse e ha detto che aveva mal di testa.
- Anche a me, ma io non ci credo!
- Nemmeno io ci credo, ovvio. Ci sta nascondendo qualcosa!
- Ragazzi, smettetela di preoccuparvi per favore! Sto bene, mal di testa a parte. Parola del dottor Stilinski. Poi lo sapete benissimo che non vi nasconderei mai niente. A vostro padre magari si, ma a voi no. - Dice scherzosamente Stiles. Lo sta facendo solo per i suoi figli!
- Interessante, Stiles! Davvero molto interessante. - Borbotta offeso, Derek.
- Ciao Derek. - Lo saluta ridacchiando Stiles.

Laura, Thomas e Stiles, salutato Derek, si dirigono in macchina e in meno di 10 minuti sono già a scuola per l'estrema felicità dei due fratelli.

- Papà, allora noi andiamo. - Dice Laura.
- Si. - Risponde distrattamente Stiles
- Ma torni tardi stasera?! - Chiede Thomas.
- No, oggi ho solo mezza giornata. Per l'ora di pranzo sono a casa, volete che vi passo a prendere io all'uscita senza che venite a piedi? - Chiede Stiles, i figli annuiscono, lo salutano e se ne vanno lasciando che il loro papà si diriga a lavoro.

Sono le undici e quarantacinque e in ospedale è una giornata stranamente tranquilla per la gioia di Stiles che può beatamente rilassarsi nel suo ufficio. O almeno provarci. Bussano alla porta e entra una specializzanda.
- Dott. Stilinski, mi servirebbe una firma su questi documenti per favore.
- Si, certamente. - 
- Dottore, si sente bene?
- Si, solo un mal di testa da stanotte che non accenna ad andare via.
- Ha preso niente? Le porto un aspirina?
- Si per favore, grazie mille. Molto gentile.
- Ma si figuri, arrivo subito.

Mentre aspetta che la specializzanda faccia ritorno con l'aspirina, controlla il cellulare dove trova si e no una ventina di messaggini sdolcinati di Derek che Stiles decide di ignorare.


"Che cos'ha, adesso?! Si sente in colpa?! Cioè, mi chiedo se davvero mi ha tradito, come ha potuto farlo. Siamo sposati, stiamo insieme, da quanto.. 20 anni? Abbiamo 2 figli e fra noi sembra andare tutto bene!" - Pensa, pensa e pensa ancora, Stiles! Non si ferma. I suoi istinti sono sempre stati giusti, e se anche questa volta lo sono? Se Derek l'ha tradito?!

Nel frattempo a scuola, nell'ora di Biologia entra in classe il bidello richiamando l'attenzione di Thomas e Laura.

- Hale-Stilinski, il prof di inglese vi vuole fuori un istante. Vi vuol parlare, a tutti e due!

Laura e Thomas si guardano confusi e dopo aver ricevuto il permesso dalla professoressa di Biologia per allontanarsi dall'aula, si dirigono da quello di inglese.

- Cosa vorrà adesso quello li? E perchè ci ha chiamato tutti e due? - Chiede Laura.
- Non lo so. Già oggi non è giornata, già non mi ispira particolare simpatia. Alla prima che mi dice, mi giro e me ne vado! - Risponde Thomas.
- Mantieni la calma. Intanto bussa. - Ordina Laura.
- Perchè non bussi tu? - Chiede Thomas scettico inarcando un sopracciglio alla Derek Hale. Non per niente, è suo figlio.

Oltre ad essere il prof di Inglese, è anche il vicepreside.

- Prof. Buongiorno! Ci ha fatti chiamare?! - Chiede gentilmente Laura.
- Accomodatevi. - Dopo che i ragazzi si sono seduti di fronte a lui, il professore spiega il motivo della convocazione.
- Allora, suppongo vi stiate chiedendo come mai vi ho fatti chiamare.
- Si. - Risponde Thomas un po' brusco e Laura gli tira una gomitata per riprenderlo, senza farsi vedere dal loro vicepreside.
- Vedete ragazzi.. qui ci sono le vostre pagelle, approssimative ovviamente e ad entrambi manca la mia sufficienza e senza quella, non passerete l'anno.
- Si ma perchè? Noi ci diamo da fare anche nella sua materia. C'è gente che sta messa peggio di noi. Cos'è tutta questa ostinazione che ha a non mettercela? - Chiede esasperato Thomas.
- Ma fosse per me ve la metterei anche. Siete pure bravi nella mia materia! - Risponde il vicepreside.
- Mi perdoni, ma non capisco. Va bene che mio fratello è scemo di suo, ma qui nemmeno io comprendo quello che ha detto. - Dice Laura guadagnandosi un occhiataccia da Thomas.
- Stai zitta! - Dice Thomas puntandole un dito contro.
- Dove sta il problema, dunque? - Domanda ritrovando un poco della sua calma, Thomas.
- Sta nel fatto che mio fratello, è come i vostri genitori. E lavora con vostro padre, è un avvocato e si è preso una cotta per Derek! Così mi sembra che si chiami e vuole un appuntamento con lui. Uno solo. Io sono il vostro vicepreside ed è convinto che io riesca a fargli ottenere ciò che lui vuole. Allora ragazzi, ce l'ho fatta?! Farete avere un appuntamento tra vostro padre e il mio fratellino in cambio della mia sufficienza e quindi anche la promozione? - Chiede ai ragazzi con un sorriso di vittoria in volto. 

Thomas sta perdendo la pazienza! Sta per saltargli addosso in questo esatto momento. Laura è sbiancata e ha capito le intenzioni del fratello e adesso gli sta stringendo una mano per farlo calmare.
- Sa dove può mettersela quella sufficienza, prof? - Chiede Laura.
- Si levi dalla testa questa stupida idea e ci lasci andare. - Continua Thomas alzandosi dalla sedia mentre tenta di uscire da quel posto insieme alla sorella. Arrivato alla porta si ferma, si gira, si avvicina pericolosamente al professore che adesso gli è a meno di un centimetro dal viso. Le mani poggiate al tavolo, lo sguardo furioso.
- Dica al suo fratellino, di stare lontano da MIO PADRE. E' sposato e ha due figli! E ama mio papà. Stanno insieme da quanto, vent'anni, La? - Chiede poi alla sorella.
- Se non di più. - Risponde lei, avvicinandosi a Thomas tentando di portarselo via.
- Come volete voi. Ad ogni modo, pensateci. Io non cambio idea! - Continua il prof.
- Ma questo qui, vuole proprio farmi saltare in aria tutti i nervi per caso? - Dice Thomas a Laura.
- Tho, datti una calmata per favore! Gli abbiamo detto di dirgli di stare lontano da papà. Chi se ne frega se ci boccia.

Detto questo se ne vanno da li, tornano alla loro lezione e scoprono che dopo di quella potevano andarsene a casa perchè le lezioni delle ore successive, non si sarebbero svolte. Escono da scuola e decidono di aspettare comunque Stiles, nel frattempo potranno parlare tra di loro e decidere se parlarne prima con Stiles o prima con Derek o tenersi il segreto. Thomas è nervoso, è teso come una corda di violino, qualcuno sta cercando di mettersi in mezzo nella sua famiglia e deve impedirlo. 

Quando anche gli ultimi studenti se ne sono andati, è proprio lui infatti a tirare un forte calcio al bidone della spazzatura di fianco a lui facendo rovesciare tutto il contenuto a terra e facendo sobbalzare la sorella.
- Tho!
- La! Non dire niente perchè sennò il prossimo a ricevere un calcio così sarà quel prof la dentro. Vuoi che vado da lui?
- No!
- Ecco.
- Dobbiamo capire chi sia il fratello! Abbiamo ancora mezz'ora di tempo. Forse potremmo andare in studio da papà senza farci vedere e scoprire chi sia e poi tornare qui in tempo per quando arriva papà e tornare a casa come niente fosse. - Pensa ad alta voce Laura.
- Se scopro chi è, sarà quello li a non tornare a casa. La, pensaci. Se la matematica non è un opinione, 2+2 fa 4, giusto?! 
- Si, ma cosa centra la matematica adesso?
- E' una metafora nana. Comunque, dicevo.. hai visto come stava messo stamattina papà, no? Era strano..
- Si sono ammala pena salutati con un ciao.. - Continua Laura.
- Ma non solo quello è strano. Poi, quando mai hai visto papà così dolce? In questi mesi lo è molto! E se l'avesse già tradito e si sentisse in colpa?
- Io non lo perdonerò. Se ha fatto una cosa del genere a papà, io non lo perdonerò. - Dice Laura, decisa più che mai. Stiles è da sempre stato il suo preferito.
- Dobbiamo scoprirlo prima di dire tutto a papà. - Dice Thomas.
- Si, ma come? - Chiede Laura.
- Questo non lo so ancora, ok?
- Uff. Ok! Ti sei calmato un po'?
- No. Con che coraggio è venuto a chiederci una cosa del genere? - Strilla Thomas.
- Non lo so. - Risponde Laura.
- Ma perchè mi hai fermato? Volevo..
- Proprio per questo ti ho fermato Thomas. E' un nostro professore!

Thomas sta per risponderle ma Stiles è appena arrivato davanti a loro con la macchina.
La sua amatissima jeep azzurra. Non la lascerà mai.

- Ragazziiii! Allora? Come mai siete già fuori?! - Chiede Stiles ai figli.
- Hei papà!!!! Ciaoo! Come mai siamo già fuori? No, è.. è che manca il prof dell'ultima ora e ci hanno fatto uscire prima. - Dice Laura.
- Beh,  potevate chiamarmi. Sarei venuto prima. - Risponde Stiles.
- Nessun problema, papà. - Dice Thomas.
- Comunque salite o no? Io ho fame. - Chiede Stiles con un sorriso, finalmente sincero in volto.

I ragazzi si affrettano a salire nella macchina di Stiles.

- Allora, com'è andata a scuola? - Si informa tranquillo, Stiles. Thomas e Laura sbiancano.
- Tutto bene papà. - Dice Thomas.
- Già. Tutto bene. - Conclude Laura.
- Ok! Sicuramente vostro padre non ha fatto nulla da mangiare, che ne dite se passiamo a prendere cinese? O giapponese? O qualunque cosa voi vogliate? - Chiede Stiles.
- Siii ! - Strillano felici Laura e Thomas.


Passato ad ordinare giapponese, si dirigono a casa, dove Laura scoppia in lacrime. Thomas sta pregando chiunque a far si.. troppo inutile, ha già tirato un pugno secco nella faccia di chi fino ad un secondo fa, era sulle labbra di suo padre. Stiles, se non sta crollando in buco nero in questo momento è solo per i suoi figli.
- Sta lontano da mio padre! - Urla Thomas non appena l'avvocato, si, proprio lui, il fratello del loro vicepreside è caduto a terra. Ha già le lacrime agli occhi Thomas. E' arrabbiato! Derek non dice una parola. Si è pietrificato sul posto, testa bassa e si passa nervosamente una mano fra i capelli. Laura si è avvicinata al fratello e al padre, anche lei con le lacrime agli occhi.
- Come hai potuto farlo, papà? - Chiede Laura a Derek.

Ma Derek non risponde.
 
- Io me ne vado. Se resto anche solo un minuto di più qui dentro con questo qui... - Urla Thomas ma non finisce la frase perchè Stiles lo interrompe.
- Tu non farai più niente amore, hai già fatto abbastanza! Adesso noi tre ce ne andiamo. Vi va se andiamo dal nonno?! Non sta molto bene in questi giorni. - Chiede Stiles ai figli con ancora il cibo fra le mani.
- Papà, domanda stupida.. lo so. Ma come stai? - Chiede Laura.
- Sto male perchè i miei figli stanno piangendo. - Si avvicina a loro e gli asciuga le lacrime appoggiando per un breve secondo il cibo sul tavolo.
- Io vado. Volete venire? - Chiede poi.
- Certo che vogliamo venire. - Rispondono.

Se ne stanno andando ma Derek afferra Stiles per una mano e lo fa girare di scatto.

- Stiles, aspetta. Io ti posso spiegare.  


E adesso è li, Derek Hale, in persona, l'uomo di ghiaccio, così veniva chiamato quand'era giovane - in piedi, davanti a suo marito che piange come un bambino e li sta chiedendo di restare.
- Ti prego, amore, non andartene! Dobbiamo parlare.
- Io non ho niente da dirti Derek. Non davanti ai nostri figli, almeno. Gli hai già fatti soffrire abbastanza. Guardali negli occhi Derek! Guardali negli occhi e ti renderai conto di quanto male gli hai fatto in meno di due minuti. E TOGLIMI LE MANI DI DOSSO. Io adesso me ne vado, quando torno, TI VOGLIO FUORI DI QUI. O quello che stavolta si piglierà un pugno nella faccia sarai tu e non sarò delicato come lo è stato Thomas.
- Beh, se questo qui è delicato! - Dice sarcastico l'amante di Derek asciugandosi il sangue che lento gli usciva dal naso.
- Ne vuoi per caso un altro, razza di idiota? - Chiede furioso Thomas con il pugno già pronto ad andare in faccia a quello li.
- Tho, ti ho detto basta. Andate in macchina! Arrivo subito. - Ordina Stiles fermando il figlio appena in tempo.

Laura e Thomas si allontano ma prima lanciano un occhiataccia a Derek che nel suo silenzio gli sta chiedendo perdono.

- Quanto a te, Derek.. dico davvero! Io adesso vado da mio padre, ma quando torno ti voglio fuori di qui.
- No, no, Stiles. Io non ti lascerò mai. - Dice Derek in lacrime.
- Sono io che ti sto lasciando infatti. Non posso stare con un traditore! 

E' fredda, dura e acida la voce di Stiles che non ha ancora versato una sola lacrima. Stava per uscire da quella casa quando all'improvviso l'attenzione passa su quello che Derek sta dicendo.


- Amore mio, ti prego. Io ti amo. - 
- Tu, te ne devi andare al diavolo Derek. Tu non mi ami.
 "Ti ho tradito, ma ti amo!" Che scusa è mai questa?

Stiles se ne va. Non gli da nemmeno il tempo di rispondere che è già in macchina dai suoi amati figli che sono distrutti dal dolore.
- Allora, amori. Nonno? - Chiede Stiles sorridente. Vuol tirare su di morale i figli, mentre lui, dentro sta già morendo.
- Si. - Si limitano solo a dire loro.

Dopo qualche minuto sono già nel vialetto di casa Stilinski, ma prima di entrare Stiles ha qualcosa da dire ai suoi figli.

- Ok, amori. Al nonno non diciamo nulla, va bene? Già non sta bene per conto suo.
- Ma che cos'ha? - Chiede Thomas.
- Vedi amore, è da quando avevo diciassette anni che il nonno ha qualche problema al cuore.
- E sono tornati? - Chiede Laura. Stiles non risponde.
- Dai papà, dopo oggi puoi dirci tutto. - Dice Thomas abbracciandolo per dargli la forza che in questo momento non ha.
- Si papà, dopo oggi puoi davvero dirci tutto. - Stavolta è Laura a parlare mentre gli sta stringendo la mano.
- Si. Sono tornati! Ma adesso non pensiamoci, ok? Possiamo andare per favore?? - Domanda Stiles mentre a stento trattiene le prime lacrime. I figli annuiscono.

Suonano al campanello e una volta aperta la porta vengono travolti in casa da nonno Jonh che li abbraccia felice che siano li.
Nonna Melissa è a lavoro.

- Ti va un po' di giapponese, papà? - Chiede Stiles.
- Ma certo amore. Venite, andiamo in cucina.

Sono le dodici e cinquanta ora mai, il pranzo è ancora in caldo ma bisogna preparare la tavola. Stiles accende la radio e vengono travolti dalla spensieratezza per qualche minuto. Cantano, ballano, ridono, sembrano felici. Ma ognuno di loro sta nascondendo dentro un dolore insopportabile. Nonno Stilinski sa che presto lascerà i suoi figli, la donna che ama e i suoi nipoti e non vuole che soffrano per questo. Stiles, non riesce a levarsi dalla mente l'immagine di suo marito con le labbra su altre labbra che non sono le sue. Ha avuto anche il coraggio di farlo a casa loro! Thomas e Laura sono arrabbiati, distrutti dal dolore. Hanno paura che la loro famiglia da oggi non sarà più la stessa.

Specie Thomas.

Ha paura che adesso lo manderanno via. O peggio, ha paura che Derek vada via con quell'altro uomo. Vedere soffrire Stiles, lo sta uccidendo. E' davvero il papà migliore del mondo. E' un padre eccezionale, è un padre che in questo momento sta soffrendo da morire ma sorride solo per i suoi figli e per suo padre. Laura, per quanto voglia bene a Derek, con Stiles è diverso. Stiles, è Stiles. Se adesso qualcuno chiederebbe a Laura e Thomas, come si sentono con papà Stiles..

"Mio padre è il mio eroe." - Risponderebbe Thomas.
"Mio padre è l'uomo della mia vita." - Risponderebbe Laura.

E' sera inoltrata ormai. Stiles, Laura e Thomas non si sono allontanati dal nonno nemmeno un minuto. Gli era passato anche per la testa di restare a dormire li da lui, ma forse è meglio di no. Stanno entrando in macchina e Stiles ha appena preso il cellulare in mano e sta mandando un messaggio a Derek. Davvero se lo vede, potrebbe saltargli addosso dalla rabbia.
Stiamo arrivando, spero per te che tu sia già fuori di casa. - Invia e poi si rivolge ai figli.
- Ok, amori, che avete? Al di la di papà. Siete strani da quando sono venuto a prendervi a scuola. Sputate il rospo. - Dice dolcemente Stiles.

Laura e Thomas si guardano. Non sanno come dirgli della conversazione avvenuta con il vice preside, ma a forza di cose gli e lo hanno detto. 
Entrano in casa poco dopo e le luci sono tutte spente. Laura si dirige in cucina con Thomas per bere dell'acqua e notano la lettera che Derek ha lasciato a Stiles.
- Papà, c'è questa qui per te. - Dice Laura passando la lettera a Stiles.

Ciao amore mio. So che sei arrabbiato e per questa sera passerò la notte in un Motel, ma da domani torno da te. E dai miei figli. Ti amo! Vi amo. - Legge la lettera ad alta voce anche perchè sa che i figli avrebbero fatto domande e poi la strappa in mille pezzi buttandola nel cestino.
- Ragazzi, non mi piace che avete quelle facce ok? Papà ha litigato con me, non con voi. So cosa state pensando e non vi dovete preoccupare! Volete dormire con me? - Chiede Stiles allungando le mani ai figli che le afferrano e si dirigono al piano di sopra. Si separano per qualche minuto e poi sono già tutti e tre li, nel lettone, dove di solito c'era anche Derek. Stiles coccola un po' i suoi bambini, gli accarezza, gli da teneri baci sulla guancia e li tranquillizza. E lui, nel frattempo non ha ancora pianto mentre Derek, nella stanza fredda e buia del Motel dove alloggia, è un fiume in piena. 
- Sapete che domani è il mio giorno libero, vero? - Chiede Stiles.
- Si. - Rispondono i figli.
- Volete stare a casa con me?
- Siii.
- Ok.

Sono così.

Stiles in mezzo. 
Laura che lo abbraccia da destra e Thomas da sinistra. 
Si scambiano la buonanotte e Stiles sta per chiudere la luce quando Thomas lo afferra per un braccio o lo costringe così a guardarlo negli occhi.

- Papà? - Chiede Thomas.
- Dimmi amore.
- Sei il mio eroe, papà! - Dice Thomas orgoglioso di lui.
- E sei l'uomo della mia vita, papà. - Conclude Laura.

E a Stiles iniziano finalmente a scendere le lacrime.
Lacrime di felicità che non sono sfuggite allo sguardo attento dei suoi figli. Stiles gli dice che sta piangendo perchè è felice di avere i figli migliori del mondo, ancora prima di farsi chiedere perchè piangeva.

Stiles si addormenta nell'esatto momento in cui Derek è prossimo ad un attacco di panico. Ha gli occhi gonfi, rossi e secchi per via del pianto e non respira regolarmente da un tempo che gli pare indeterminato. Si sdraia sul materasso freddo e duro asciugandosi l'ennesime lacrime e prova a chiudere gli occhi anche se sa che non dormirà senza suo marito al suo fianco.

Lo stesso marito che è consapevole di aver appena perso, per sempre.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ed eccolo qui, il grande capitolo. 
Il segreto di Derek!

Domanda impossibile da non fare: ve l'aspettavate una cosa del genere?

AVVERTENZA IMPORTANTE *: 
Quando ho scritto che Stiles tira un pugno a Derek perchè ha sognato che lo tradiva, ho preso spunto da una vignetta che ho visto tanti anni fa, su Facebook ma che adesso non trovo più.
Avete capito di quale parlo, per caso?

Dedico questo capitolo a Stilba, Quenya13 e a Amiyli per aver letto e recensito il precedente capitolo !
Grazie infinite ! <3

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Capitolo 29
*** Un occasione per tornare. ***


- Un occasione per tornare.

E' Martedì mattina a Beacon Hills. Il sole splende sereno su nel cielo ma nessun componente della famiglia Hale-Stilinski, è in vena di sorridere. Stiles non ha chiuso occhio tutta la notte. Laura e Thomas, se hanno dormito tre ore, è già tanto e Derek ha passato la notte a piangere disperato e a tirare pugni al cuscino del Motel in cui alloggiava, per via della rabbia. Ha provato a chiamare a suo marito fino alle due di notte, ma ovviamente Stiles non gli ha mai risposto. All'ennesima chiamata spense il cellullare e Derek smise di chiamarlo!

Sono le otto quando Derek si alza, va in bagno a darsi una sistemata e ricomincia a chiamare Stiles. Sa già che non gli risponderà, ma almeno ci prova. Senza contare che Laura e Thomas gli mancano come l'aria quando sei sott'acqua. Non è niente Derek, senza loro tre e se li riprenderà ad ogni costo. Nel frattempo, prova a mandare il buongiorno ai suoi figli. Chiama anche a loro, ma nessuno dei due gli risponde e Derek è certo che l'abbiano fatto apposta, ma li capisce perfettamente. Sono arrabbiati e hanno ragione!
- Dai amore mio, rispondimi. - Prega Derek provando a richiamare suo marito. L'ennesima lacrima a rigargli il viso.

Ma Stiles non risponde non solo perchè ha spento il cellulare e non lo vuole neanche lontanamente sentire parlare. Stiles non risponde perchè si è appena addormentato. Il suo sonno però, non dura a lungo. Si risveglia intorno alle nove e dieci, Laura e Thomas li di fianco a lui! Un buongiorno alla veloce, tante coccole e il separarsi solo per qualche minuto. Si erano appena alzati: Thomas doveva andare in bagno così come Laura ma Thomas corse pronto a rubargli prima il posto.

Escono dalla stanza di Stiles e ci ritornano dopo nemmeno venti secondi e nel silenzio più totale, con il muso lungo a toccare il pavimento, lo abbracciano.

- Che succede amori miei? - Chiede Stiles in assoluta tranquillità, ignaro di tutto.
- Di sotto c'è papà, non lo voglio vedere. - Dice con rabbia, Thomas.
- Nemmeno io. Sono arrabbiata con lui, ti ha fatto del male! Lo odio. - Dice Laura.
- Anche io. - Prosegue Thomas.

Stiles rimane interdetto e se prima li teneva stretti a se, adesso, li ha allontanati da lui per fare in modo che lo guardano negli occhi.

- Allora. Io ora vi dico una cosa e ascoltatemi bene perchè non ve la ripeterò un altra volta. Ve l'ho già detto ieri sera e con oggi dovrete farvelo bastare. Papà, ha litigato con me. Non con voi! Adesso voi scendete giù, lo salutate come ogni mattina e vi comporterete bene con lui, come avete sempre fatto. E non voglio sentire scusanti. Continua ad essere vostro padre e dovete portargli il massimo del rispetto. - Dice dannatamente serio Stiles, passando lo sguardo da un figlio all'altro. Non è mai stato più serio di così. 
- Si, ma allora perchè lui non ha avuto rispetto per te? - Chiede Laura.
- Come puoi chiederci di non essere arrabbiati con lui, dopo quello che ti ha fatto?! - Chiede Thomas.
- Perchè, di nuovo, è vostro padre ragazzi! Voi siete i suoi figli. Io sono suo marito ed è un altra cosa. E di nuovo, papà è con me che ha litigato. Voi non centrate niente, per voi sarà tutto uguale a prima! Sono cose da grandi, sono cose da genitori. Non da figli! Noi abbiamo i nostri ruoli e voi i vostri e quello vostro, in questo momento, è quello di ascoltarmi, fare quello che vi dico, scendere giù da vostro padre, salutarlo come se niente fosse successo e per l'ennesima volta dovrete portargli il massimo del rispetto. Evitate occhiatacce e frecciatine inutili. Sono stato abbastanza chiaro? - Chiede Stiles dolcemente.
- Si, papà. - Rispondono i figli.
- Devo ripetervelo ancora? 
- No, papà! Non è necessario. - Dice Laura.
- Faremo come ci hai chiesto, papà. - Dice Thomas.
- Bravi i miei bambini. Adesso datemi un altro abbraccio coccoloso e filate giù da papà!

Laura e Thomas abbracciano Stiles e poi si allontanano.
Arrivano sulla porta e Laura si gira per parlare con lui.

- Tu non verrai, vero?
- No. Non per il momento almeno! Voglio prima farmi una doccia e vestirmi. Sapete quanto è importante l'apparenza. - Dice Stiles facendogli l'occhiolino per farli sorridere. E ci riesce perchè Laura e Thomas sorridono davvero con il cuore pieno di gioia a vedere sereno, anche se per finta, il preferito dei loro papà.
- Se chiede di te cosa dobbiamo dire? - Chiede Thomas.
- Dite solo che sono sotto la doccia e che scendo tra poco. Adesso scendete a fare colazione! E mangiate come si deve. 
- Mhh, il solito. - Dice Laura roteando gli occhi e accennando ad un lieve sorriso.
- Ma papà, non la smetti mai di essere un dottore? - Chiede sorridente Thomas.
- Ma chi? Lui? Tho. Stiamo parlando di nostro padre. E' come chiedere ad un calciatore di giocare con una palla da rugby.

La famiglia sorride, poi i due fratelli si dirigono al piano di sotto per la colazione.

Derek è entrato cinque minuti fa e ha ringraziato mentalmente che Stiles non avesse già cambiato la serrattura.
Non avendo visto la macchina nel vialetto e non avendo ottenuto risposta quando l'ha chiamato a gran voce, si convise che fosse già a lavoro.
Con il magone fermo in gola si prepara un caffè e quindi non si accorge della presenza dei figli, appena entrati.
Laura e Thomas prendono un respiro profondo e infine lo salutano.
- Buongiorno papà. - Dice in un filo di voce, Thomas. 
- Ciao papà. - Dice Laura. Anche lei in un filo di voce! Derek si apre in un sorriso enorme e si gira a guardarli!
- Amori miei! Buongiorno. Ma che ci fate qui a quest'ora? Non dovevate essere a scuola? - Dice Derek dolcemente. E' felice perchè almeno gli hanno rivolto parola. Credeva di averli persi per sempre e per il momento si accontenta di quel misero ciao detto a forza.
- Papà ci ha fatti restare con lui. - Risponde Thomas.
- Ha il giorno libero oggi. - Continua Laura.
- E' vero. Che sbadato! Vi preparo la colazione. Li volete i Pancake? 

Laura e Thomas si guardano, sorridono a Derek e poi annuiscono.
Passa qualche minuto in assoluto silenzio poi Derek, come previsto chiede ai figli dove sia Stiles.

- Sono qui. - Risponde Stiles al posto dei figli evitandogli quella che per loro, adesso è una tortura.
E' fredda la voce di Stiles, non gli ha nemmeno detto ciao! Derek se n'è accorto ed è rimasto deluso da questo, ma sapeva che sarebbe andata a finire così. Lui ha sbagliato, lui adesso deve pagare. Ad ogni modo è felice del fatto che sia li con lui in questo momento e con i loro figli. Vorrebbe chiamarlo amore, perchè è davvero il suo amore. Tenta di resistere ma non ce la fa.
- Ciao amore mio. Sto facendo i Pancake ai nostri figli, ne vuoi? Resti con noi a colazione, per favore? - Chiede Derek dolcemente a quello che da sempre è.. e resterà per sempre, l'amore della sua vita. Stiles lo guarda storto, poi passa per un breve istante lo sguardo sui figli come a chiedergli il permesso. Non avrebbe dovuto farlo, forse.
- Dai papà, prima rimproveri noi se non mangiamo poi il primo a non mangiare sei tu? - Chiede Laura a Stiles.
- La colazione è importante. Sono le parole del Dott. Stilinski e tutti devono ascoltare il Dott. Stilinski! - Dice Thomas.

Stiles sorride, chiude gli occhi e scuote leggermente la testa quasi divertito.
Se ha la forza di restare, è solo per loro.

- Va bene piccoli furfanti. Farò colazione con voi! - Dice Stiles sorridendo. Derek rimane estasiato da tale bellezza tanto che si fissa a guardarlo per qualche minuto. Stiles in un primo momento gli e lo permette ma poi la situazione diventa al quanto imbarazzante e rivolgendosi a lui chiede quasi scontroso:
- Che c'è?
- No niente, scusa. E' che mi ero incantato a guardare quanto fossi bello. - Risponde sincero Derek regalandogli un mezzo sorriso e tornando ad occuparsi dei Pancake.
- A che gioco stai giocando, Derek? - Chiede Stiles con un tono che adesso è sicuramente scontroso.
- Nessun gioco, Stiles. Ho solo detto quanto sia bello mio marito!

I due fratelli si guardano e sorridono. Per quanto in questo momento odiano Derek, Stiles aveva ragione. E' pur sempre il loro papà e vederlo pentito e alle prese con il farsi perdonare da entrambi, li addolcisce. 
- Tuo marito. Si, come no! Tz. - Dice sottovoce Stiles. Laura e Thomas hanno sentito ciò che Stiles ha detto e guardandolo in silenzio, gli hanno chiesto se stesse bene. Stiles li guarda e mimando un si con la testa, risponde. Tra loro tre e sempre così. Stiles legge nei loro occhi e loro leggono negli occhi di Stiles. Fortunatamente per lui stesso invece, Derek, non ha sentito le parole di Stiles. Appoggia i Pancake sul tavolo e iniziano a fare colazione come una normale famiglia. No, loro ormai, non saranno più la famiglia di una volta.
Devono prima sciogliere la tensione e a questo sta già pensando Laura.
- Thomas, mi è appena arrivato un messaggio di Camilla che chiede se siamo a scuola.
- Oh, si. Camilla, certo! Beh, di la verità no? Siamo a casa. 

Da quando Thomas ha incontrato Camilla su quell'autobus mesi fa, e poi il giorno dopo se l'è ritrovata nella stessa classe, non se l'è più levata dalla testa. Ecco spiegato perchè ha subito perso interesse per la bella Lauren. Lui e Camilla chiacchierano, sono semplici amici al momento ma Laura sta decidendo di far qualcosa per il fratello, mentre lei è ancora impegnata a capire chi sia il suo ammiratore segreto. Stiles si è appena allontanato dalla cucina lasciando da soli i figli con il padre. Non l'ha nemmeno guardato.
- Gli passerà. - Dice Thomas.
- Devi dargli tempo. - Dice Laura.
- Lo so. - Risponde lui guardandoli fissi negli occhi.
- Perchè l'hai fatto, papà? - Chiede Laura. Derek sbianca e non riesce a rispondere.
- Ma sopratutto, da quanto va avanti questa storia?! - Chiede Thomas, ma Derek continua a non rispondere e a testa bassa, i figli possono vedere benissimo che quelle che stanno scendendo lungo il suo viso, in questo esatto momento, sono lacrime.
- Papà, per favore. - Dice Laura in procinto di piangere.
- Vogliamo saperlo. - Dice Thomas con gli occhi già lucidi dal pianto.

A quel punto Derek, si asciuga le lacrime e alza il viso per scontrarsi con gli occhi dei suoi figli.

- Io non ho fatto niente, è stato lui a baciarmi! E' successo due volte. Prima di capodanno, quando tu stavi ancora con quello li amore.. Smith?! Come cavolo si chiamava quel tizio? E ieri. Ma se c'è una persona che amo più della mia stessa vita dopo voi due, beh, quello è proprio vostro padre. - Dice sincero Derek con la voce rotta dal pianto. Laura e Thomas sono in imbarazzo. Vedere che i genitori soffrono in questo modo, li sta uccidendo. Non sanno proprio cosa fare e così scelgono il silenzio.
- Tho, forse è meglio che andiamo a vestirci. Camilla mi ha scritto che nemmeno lei è a scuola, vuole vederti e suo fratello vuole conoscermi. 
- Mh, uscita a 4 è sorellina?! Ci sto. Ma suo fratello deve tenere le mani alla larga da te. - Dice con fare scherzoso Thomas.
- Sta zitto nano. - Ride Laura. Derek li osserva e sorride felice.
- Papi, allora noi andiamo. - Dice Thomas sorridendo leggermente.
- Si, certo, ma fate attenzione e controlla tua sorella. Cercate di essere a casa per l'ora di pranzo, per favore! - Dice con fare protettivo papà Derek.
- Papààà. Per favore, non siamo più due bambini. Sopratutto, non ho bisogno che nessuno mi controlla. Ho 15 anni ormai. - Dice Laura sorridente.

Se ne stanno per andare. Sono sulla porta della cucina quando Thomas si ferma di scatto facendo incuriosire e non poco la sorella, si gira verso Derek e gli corre incontro.
- Papinoooo. - Dice Thomas stretto a Derek che ha iniziato a piangere come un bambino dalla felicità stringendolo forte a se.
- Amore mioooo! Mi dispiace. Non volevo ferirvi! Voi siete la mia vita. - Dice Derek. Poi, alza gli occhi gonfi di lacrime e li porta a scontarsi con quelli di Laura, pietrificata sul posto, con le lacrime che hanno iniziato a scendere libere sul suo viso.
- Che.. Thomas, avvertimi prima di fare una cosa del genere! E io che volevo essere arrabbiata con lui, per quello che ha fatto, ancora un po'. Mi dici come faccio ad essere arrabbiata con lui se tu all'improvviso scappi ad abbracciarlo e lui sta piangendo come un bambino? Sul serio, papà? Quanti anni hai? Due? - Sbotta Laura asciugandosi le lacrime.
- Laura, amore mio ascol.. -
- No! Sta zitto prima che cambi idea. Ti voglio bene, papà! - Ordina e singhiozza al tempo stesso Laura gettandogli le braccia al collo.
- Mi dispiace. Mi dispiace. Mi dispiace. - Cantilena Derek mentre li stringe fortissimo a se, con le lacrime che non si fermano e li bacia, bacia i suoi figli che piano piano lo stanno perdonando.
- Sai che questo abbraccio non significa che non siamo più arrabbiati con te, vero? Perchè lo siamo ancora. - Dice Laura mentre stringe forte Derek.
- Si, lo siamo ancora. Forse un pò meno, ma lo siamo ancora. Aveva ragione papà, sei pur sempre nostro padre e come non possiamo stare senza di lui, non possiamo stare nemmeno senza di te. - Prosegue Thomas anche lui stretto a Derek. Lo stringono forte, quasi a non volerlo lasciare andare via mai più.
- Lo so. Ma io non me ne andrò! Io resterò con voi per sempre e mi riprenderò papà. Ve lo giuro, vite mie. Parola d'avvocato! - Dice Derek.

L'abbraccio si ruppe grazie alla fastidiosissima suoneria di Laura che si trova costretta a rispondere dopo aver letto chi la stava chiamando.

- Pronto?
- Hei, la. Ma allora venite?
- Hei ca. Si si veniamo. Dieci minuti e siamo pronti! - Dice frettolosamente, Laura. Chiude la telefonata e si rivolge a Thomas.
- Andiamo a farci belli, nano?
- Si, nana.

Baciano Derek e vanno a vestirsi. Poi passano da Stiles.

- Papà?
- Hei vite mie. Ma come siete belli! Dove ve ne andate? - Chiede Stiles sorridente vedendo quanto siano belli i suoi figli. Laura e Thomas si incupiscono. Non lo vogliono lasciare solo.
- Vedi, papà. Camilla, è una nostra compagna di classe che va dietro a Thomas e ..
- Che cosa? - Chiede Thomas con un sorriso enorme quanto una casa in volto e interrompendo la sorella.
- Si, nano, dopo ne riparliamo. Comunque papà, dicevo: c'è questa nostra amica che neanche lei è andata a scuola stamattina e vuole vedere Thomas e suo fratello, vuole conoscere me e ci hanno chiesto di uscire. Saremo a casa per l'ora di pranzo ma se tu non vuoi stare da solo, possiamo dire di no. Papà, sul serio. Anzi la chiamo e gli dico che non possiamo più. - Dice Laura con il cellulare già in mano quando Stiles la obbliga a fermarsi.
- No, no, sul serio. Uscite amori miei, solo non fatevi beccare dai vostri prof perchè sennò non saprei che dire per favore. Andate, divertitevi e non pensate a me, io starò bene. Anzi, sapete che faccio?! Vado a trovare il nonno. Ma tu Thomas, tieni d'occhio tua sorella ed in particolare il fratello della tua amichetta. - Dice Stiles solo per farli sorridere. E ci riesce.
- Ahhah certo papà, tranquillo.

Lo baciano e se ne vanno.

Quando Laura e Thomas salutano un ultima volta Derek e si richiudono la porta alle loro spalle, lui e suo marito sono soli e devono parlare. Passì che l'ha evitato tutto ieri, passi che non gli risponda alle telefonate ma adesso deve dargli la possibilità di spiegarsi. Sta salendo le scale pronto a far pace con il suo grande amore quando il suo cellulare, suona. E' un suo dipendente che richiede la sua urgente presenza per una riunione d'emergenza. Sbuffa con fare seccato e gli dice che mezz'ora al massimo e sarebbe arrivato. 

Quando raggiunge la loro camera da letto, Stiles sta mettendo a posto delle camicie ed è di spalle. Lui, è fermo sulla porta ad osservarlo incantato senza saper bene cosa dire. Quando Stiles si sta avvicinando all'armadio, lo vede. Prende un respiro profondo, gli lancia uno sguardo cattivo e torna alle sue camicie. Derek ha paura. Quelli non sono gli occhietti dolci di suo marito del quale si è innamorato anni fa e del quale lo è ancora. Quello non è più il suo Stiles.
- Amore. - Sussurra Derek avvicinandosi piano a lui.
- NON TI AVVICINARE. - Ordina Stiles.
- Ok, non mi avvicino ma fammi parlare.
- Non hai niente da dirmi, Derek.
- Si invece. Se solo mi lasciassi spie..
- NON C'E' NULLA DA SPIEGARE! Ho già visto tutto con i miei occhi e quello mi è sufficente. 
- Ma hai visto male, amore.
- Senti: mettiamo le cose in chiaro. Se ti faccio stare in questa casa è solo per i miei figli!
- I NOSTRI FIGLI.
- Non alzare la voce con me Derek perchè non sei nella posizione per farlo. Hai ragione: mi correggo! I nostri figli. E' per loro se non sei già fuori di qui. Dormirai nel divano e chi si è visto si è visto. E poi sul serio, ho visto male? Anche i nostri figli ti hanno visto, Derek. Abbiamo visto male in tre? Sai qual'è il fatto? Non è il fatto che tu mi abbia tradito a farmi più male. E' il fatto che tu mi abbia tradito in casa nostra e che i nostri figli abbiano visto tutto a farmi male. Tu che facevi tanto finta di amarmi. Tu che eri geloso, possessivo, paranoico e rompi pal**, guarda il risultato! Era solo una scusa per pararti la coscienza. Sei un doppia faccia Derek ed io non voglio più avere niente a che fare con te! Sparisci dalla mia vista, non guardarmi, non parlarmi, non toccarmi e stammi il più lontano possibile. E puoi anche smetterla di versare lacrime finte! Non ti crede nessuno. E ADESSO ESCI DA QUESTA STANZA! - Ordina furioso Stiles indicandogli con un dito, la porta.

Derek è rimasto senza parole.
Decisamente, quello non è più suo marito.
Lo guarda in silenzio e non riconosce più nulla di lui.

 
- Io adesso me ne vado ma solo perchè devo andare a lavoro! Quando torno, ne riparleremo e risolveremo questa situazione. - Dice trattenendo l'ennesimo singhiozzo, Derek. Le sue mani tremano appena.
- Contaci! Adesso sparisci. Divertiti con il tuo amante!
- Amore che ca***! NON E' IL MIO AMANTE. NON STIAMO INSIEME. NON LO AMO. E' STATO LUI A BACIARMI. AMO TE! Te e nessun altro e sto impazzendo senza di te. Non sono niente senza te, Thomas e Laura. Ho bisogno di voi. Ho bisogno di te, amore mio. Ti amo così tanto. - Singhiozza Derek provando ad abbracciarlo. 
- Toglimi le mani di dosso.
- No! Abbracciami amore, ti prego. Mi manchi così tanto! 
- DEREK TE NE DEVI ANDARE. - Urla furioso Stiles spingendolo per le spalle e sciogliendo l'abbraccio.
- Mi fa schifo anche solo toccarti. Va al tuo lavoro e lasciami stare!

Quelle furono le uniche ed ultime parole che si scambiarono Stiles e Derek.

Da quel giorno Stiles non gli rivolse parola e ignorava quelle di Derek.

Poi, il venerdì, la telefonata dall'ospedale!
Nonno Jonh, sta male. Stiles, che era con i suoi figli a casa sua, è corso in ospedale da lui mentre Derek, ignaro di tutto era a lavoro.

- Laura, chiama papà e digli di venire qui a casa per favore. - Dice Thomas alla sorella una volta rimasti soli in casa.
- Non capisco, Thomas. Siamo ancora arrabbiati con lui, ricordi? - Dice Laura.
- Si Laura, ricordo. Ma tu ricordi che vogliamo tornare ad essere la famiglia felice che siamo sempre stati?
- Questa qui è un occasione per tornare. - Ragiona ad alta voce Laura.
- Lo chiamo subito. - Aggiunge subito dopo.

Compone il numero di cellulare e il padre risponde subito.

- Laura, amore.
- Papà, ciao! Senti! Hanno chiamato poco fa dall'ospedale, il nonno non sta molto bene, l'hanno ricoverato. Papà non ha detto niente, ma era a pezzi. Ora, se sei abbastanza intelligente sai cosa devi fare. Io e Thomas siamo qui a casa che ti aspettiamo!

Derek li raggiunge subito, al diavolo il lavoro. Prima di tutto, la famiglia.
A metà pomeriggio, Stiles chiama a Thomas e risponde Laura.
- Papà?
- Laura, amore ciao.
- Come sta il nonno?
- Non si sa amore, ascolta: io non voglio lasciarvi soli a casa. Sta arrivando lo zio Scott!
- No, noi non siamo soli. - Si affretta a dire Laura d'accordo con il padre e il fratello.
- Che intendi? - Chiede Stiles.
- C'è papà. - Risponde Laura mentre sorride al suo papà.
- Oh. Ok, allora sto tranquillo. Vi chiamo dopo, ok? 
- Si, ok. Ciao papà.
- Ciao amore.

Laura chiude la telefonata, batte il 5 con il fratello e poi si rivolge a Derek.

- Fase uno, andata. Adesso sta a te per quando torna papà. Io vado di sopra, se sapete qualcosa avvisatemi.
- Laura aspetta, vengo anche io.

E così, Derek è rimasto solo. Laura e Thomas si sono dileguati ognuno nelle proprie stanze. Sono preoccupati per il nonno e sulle conseguenze che avrà questa storia di papà, sulla famiglia. Scendono solo per la cena! Intorno alle diciannove e venti. Stiles ha già chiamato dieci volte, sa che i figli sono preoccupati e quindi, in una delle tante telefonate prende coraggio e chiede di parlare con Derek.
- Stiles, amore mio. Come sta tuo padre?
- La smetterai mai di chiamarmi così Derek? Sono arrabbiato con te. Non puoi chiamarmi amore!
- Si che posso, tu sei il mio amore.

E quando Derek dice questo una lacrima scende libera nel suo viso e Laura e Thomas sono sicuri che la stessa lacrima è scesa anche a Stiles.

- Se lo dici tu. Ad ogni modo, mio padre sta così così. So che Laura e Thomas sono preoccupati, quindi se volete venire riesco anche a farvi entrare.
- Ok amore, arriviamo subito. Ti serve qualcosa? 
- Mi serve che la smetti Derek. A tra poco!

Stiles chiude il telefono e sorride. Il primo nel corso di una settimana.
Derek chiude il telefono e inizia a parlare come se Stiles fosse ancora in linea.
- Ti amo troppo vita mia.

Si dirigono in ospedale, parlano e ridono con il nonno che ha già capito tutto quello che è successo senza che nessuno gli dicesse niente. Melissa è li con loro che lo rimprovera per avergli fatto prendere un accidente del genere e subito dopo se lo bacia con dolcezza. 

E' mezzanotte e dieci circa ormai e tutti e quattro stanno per tornare a casa. Come una normale famiglia.

- Stiles, ti posso parlare un attimo solo per favore? - Chiede il nonno.
- Ti aspettiamo al parcheggio, tanto sei venuto in ambulanza no? Torniamo a casa, insieme. - Dice Derek calcando sull'ultima parola.
- Con Melissa ma si, torniamo a casa insieme. - Risponde Stiles. Laura, Thomas e Derek sono già fuori dalla stanza e Stiles inizia a parlare con il padre.
- Allora papà? Vuoi dirmi qualcosa? - Chiede Stiles con un finto sorriso.
- Smettila e perdonalo. - E' l'unica cosa che risponde il nonno.
- C.. che, di.. cosa.. che stai, d.. dicendo papà? - Balbetta Stiles.
- Sto parlando di tuo marito. Avete litigato cinque giorni fa, quando tu con i bambini siete venuti a casa mia con il giapponese. Ti ha tradito e ora non riesci a perdonarlo. Ma lui ti ama! Sono sicuro che non si è spinto oltre ad un bacio e che cos'è un bacio dato ad un altro uomo se per vent'anni se non di più, quelle labbra hanno baciato solo le tue?

Stiles che fino adesso aveva tenuto tutto dentro, che in cinque giorni non aveva mai pianto se non di felicità per quello che gli hanno detto i figli la sera stessa del tradimento, adesso si è accasciato alla sedia di fianco al padre, la testa piegata fino alle ginocchia tenuta dal braccio destro, come fosse un ancora e una mano che va a toccare i capelli nervosamente, è scoppiato in un pianto liberatorio. Forse suo padre non avrebbe dovuto usare parole così importanti.
- Mi ha tradito, papà. - Dice piangendo.
- Anche io ho tradito tua madre. - Confessa lo sceriffo.
- Che cosa? Quando? - Chiede Stiles guardando perplesso il suo papà.
- Era al nono mese di gravidanza ma non mi sono fermato ad un bacio, purtroppo. 
- Che, stai scherzando? Lei lo sapeva? - Chiede ancora Stiles.
- No, non sto scherzando purtroppo. E si, lo sapeva.
- E ti ha perdonato?
- Si. E lo sai perchè?
- Perchè?
- Perchè mi amava.
- Tu l'amavi?
- Da morire.
- E allora, perchè l'hai fatto?
- Non lo so Stiles. Ma anche Derek ti ama. E non credo che quel bacio lui l'abbia voluto. Avete parlato?
- No. L'ho evitato da allora. Lo anche sbattuto fuori di casa ma è tornato l'indomani mattina!
- Ti devo dire anche il perchè è tornato?
- Perchè mi ama? - Chiede Stiles.
- Perchè ti ama. - Conferma lo sceriffo.

Stiles si asciuga le lacrime, da un bacio al suo vecchio e torna dalla famiglia. Derek dormirà nel divano, come il resto della settimana appena passata. Stiles era così stanco che si è addormentato non appena ha appoggiato la testa sul cuscino. Derek piangeva e beveva del caffè. Sapeva che il marito si sarebbe svegliato nel cuore della notte e che avrebbe avuto bisogno di lui anche se adesso Stiles era nella fase del rifiuto.
Sono le tre e cinque del mattino e Stiles si è appena alzato per andare in bagno. Quando uscirà, si troverà Derek davanti.
- Derek, maledizione a te. Mi hai fatto spaventare. - Dice Stiles a bassa voce per non svegliare i figli.
- Come stai amore? - Chiede Derek

Stiles chiude gli occhi, prende un respiro profondo e si porta una mano davanti al viso.

- Derek devi smetterla. Io così non ce la faccio! Smettila, per favore. Io non sono più il tuo amore. - Supplica Stiles mordendosi il labbro inferiore e iniziando a piangere silenziosamente.
- Hai ragione Stiles, tu non sei il mio amore, ma tu sei LA MIA VITA. - Dice tutto d'un fiato Derek, poi afferra con forza il suo polso per costringerlo a guardarlo negli occhi. Sono pericolosamente vicini, troppo vicini. Derek lo fissa negli occhi. Stiles invece non riesce a levare gli occhi da quelle labbra che da sempre sono la sua migliore tentazione.
- Derek.. 
- Stiles, guardami amore, per favore. Guardami negli occhi! - Supplica in un filo di voce Derek alzandogli delicatamente il viso con due dita sotto al mento.
- Io Ti Amo Stiles. Ti amo come non ho mai amato nessun'altro in vita mia. Si Stiles, sei tu la mia vita. E' te che voglio! E' stato quello li a baciarmi, amore. Io ti amo. Ti amo. Ti Amo. Ti Amo. Ti amo vita mia. Tu, Laura e Thomas siete la mia vita. Non posso vivere senza di voi. Non posso. Ti prego, amore. 

Sta per cedere Stiles, sta per baciarlo ma si tira indietro.

- Io me ne torno a dormire. - Si è allontanato di qualche passo. Derek sta morendo, lo ha afferrato per i fianchi, lo ha tirato con forza verso di se, lo ha fatto girare e senza permettere che Stiles potesse iniziare a parlare, o peggio ancora scappare, lo ha baciato. Ha di nuovo unito quelle labbra che solo in quell'unione sono perfette. Non hanno bisogno di parlare. In questo momento le labbra di Derek stanno chiedendo perdono e quelle di Stiles gli e lo stanno donando. Si baciano, si baciano con passione, con rabbia, con dolore, con amore. 

 
Poi succede la cosa più prevedibile. Stiles si stacca da quella voragine di passione e di emozioni, ma resta comunque con il naso che va a toccare quello di Derek e fronte contro fronte si guardano intensamente negli occhi.
 
- Amore mio. Ti prego. Non ce la faccio senza di te. - Sussurra Derek lasciando che le lacrime scendano libere sul suo viso. 
- Sono arrabbiato Derek! Te ne devi andare. Devi andartene perchè così non ce la faccio, ho bisogno di pensare. - Dice Stiles ancora nella stessa posizione.
- No amore, non hai bisogno di pensare, hai bisogno di fare! Devi tornare a fare quello che stavamo facendo un attimo fa. - Dice Derek provando a baciarlo ancora. Ma Stiles non gli e lo permette.
- No. Derek, no! Non ci fermeremo ad un bacio e io adesso sono arrabbiato quindi sarebbe sbagliato! Non si può fare.
- Si che si può, per favore amore. Solo un altro. Un ultimo, piccolissimo bacio. Ti prego, vita mia. 

A quelle suppliche, Stiles cede e si baciano. Un altro leggerissimo, soffice bacio nelle labbra.

- Derek per favore. Te ne devi andare! Prendi la tua roba e vattene. Ho bisogno di pensare. Ho resistito cinque giorni, ma adesso non posso più. Te ne devi andare. Ti chiamerò io quando potrai tornare. Ma adesso devi andare. 

E per quella notte, si lasciano così. 
Con la promessa che Derek sarebbe presto tornato a casa dal suo amore.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Salve cucciolotti.
Come state? Grazie a chiunque sia arrivato fin qui.

Dedico questo capitolo a Stilba a Quenya13 e a Amiyli per aver letto e recensito il precedente.
Che ne pensate di questo? La nostra Sterek farà pace?

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Capitolo 30
*** A pranzo con papà. ***


- A pranzo con papà.
 
E' Sabato mattina in casa Hale-Stilinski e Derek questa notte è andato via. Stiles gli aveva chiesto se volesse restare per la restante notte, ovviamente sul divano ma Derek non accettò mentre dopo averlo guardato profondamente negli occhi e avergli sussurrato ti amo, a passi lenti ed incerti, con un borsone in mano lasciava la sua casa. Stiles andò a dormire con un peso in meno sullo stomaco ma poco dopo si rese conto di aver fatto una cazzata, gli mandò il messaggio della buonanotte scusandosi e si addormentò risvegliandosi al fianco dei suoi figli.
- Che ci vate qui nanetti? Ricordo di avervi visto entrare nel vostro letto. - Dice con un sorrisetto divertito, Stiles.
- Non ci vuoi più? - Chiede con il broncio, Laura.
- Io vi vorrò per sempre, amori miei.
- Allora buongiorno, papà. - Lo saluta, Thomas.
- Ciao amore. E' quasi ora di pranzo, qualcosa in particolare? - Domanda Stiles scendendo dal letto e sorridendo istintivamente al messaggio del buongiorno che suo marito gli ha mandato. Certo, è arrabbiato e ferito però lo ama. Lo ama da morire e prima o poi lo perdonerà.
- Papà, chi è?! - Si insospettisce, Thomas.
- Nessuno.
- E perchè sorridi? 
- Perchè è una bella giornata, Laura. State pure ancora un po' qui, cuccioli! Vi chiamo quando è pronto il pranzo.

Stiles scende in cucina e inizia a preparare il pranzo per se e per i suoi figli mentre Laura e Thomas scendono dal lettone e vanno ognuno in camera loro per togliersi il pigiama e vestirsi per il resto della giornata. Laura indossa un vestitino blu con delle collant e i suoi stivaletti con il tacco neri e Thomas un jeans bianco ed una camicia nera. Indubbiamente, ai piedi le sue scarpe da ginnastica preferite! Si lavano i denti e scendono da Stiles che già li chiamava per il pranzo.
- Hei! Già vestiti per la giornata? 
- Si.
- Avete programmi?
- No.
- Cosa sono questi musi lunghi? Su, mangiate.
- Papà io non ho fame. 
- Thomas, per cortesia non iniziare è.
- Non sto iniziando. Non ho fame! Punto. - Sbotta Thomas.
- Già. Nemmeno io! Non moriamo se per una volta non pranziamo. - Sbotta a sua volta, Laura.

Stiles, ha capito tutto. Non se la sente nemmeno di sgridarli per cui gli sorride dolcemente, si alza, prende tre contenitori di plastica dove mette il cibo, tre forchette, tre coltelli e tre tovaglioli, chiude i contenitori e li posa sul tavolo.
- Vi devo portare io o andate soli? - Domanda Stiles.
- Dove? 
- Papà di che parli?
- So cosa avete. 
- Come?
- Lo so e basta ma non vi farò uscire da questa casa se non prima lo ammetterete ad alta voce.
- Mi manca papà. - Dicono all'unisono in un sussurro e a testa bassa, Laura e Thomas.
- Ecco per chi sono i tre contenitori. Due per voi ed uno per lui e fate in modo che mangi per favore ma non ditegli che mi preoccupo per la sua salute, ok? Dai cuccioli, andate a pranzo con papà.
- Papà, perchè non sei arrabbiato?
- Perchè vi amo, Laura. E perchè come sono vostro padre io, lo è anche lui. Ripeto: vi devo portare?
- No, andiamo soli. Facciamo due passi! Grazie papà. - Dice felice Thomas schioccandogli un bacio nella guancia.
- Ciao papà. Sei un padre meraviglioso! - Dice altrettanto felice Laura, imitando il gesto del fratello.
- Si si, andate ma mandatemi un messaggino quando arrivate.
- Promesso!

Laura e Thomas con la leggerezza nel loro cuore vanno in studio di Derek per pranzare con lui.

Derek che in questo momento è concentrato sul suo lavoro e ha gli occhi di chi non dorme da mesi. Derek che si sente perso, solo e vuoto. Derek che aspetta un messaggio dai suoi figli e Derek che se li trova fermi sulla porta del suo studio, con del cibo tra le mani e un sorrisetto divertito nel viso.
- Pensi di invitarci ad entrare o ti sei già dimenticato di avere due figli che ti amano più della loro stessa vita? - Lo prende in giro, Laura. - Derek si apre in un sorriso enorme.
- Piccoli miei, vi prego entrate. Ciao! Mi siete mancati da morire. Venite a darmi un bacio!
- Mi manchi tanto, papà. - Sussurra Laura abbracciandoselo stretto.
- Mi manchi anche tu vita mia e anche tu. Siete la mia vita! Vi amo da morire. - Dice Derek riempiendoli di baci e facendoli sedere entrambi sulle sue gambe.
- Senti non dovremmo dirtelo, per cui sai mantenere un segreto?
- Thomas.. amore sono un avvocato. Tu che dici?
- Ok, papà ci ha detto di non dirtelo ma quando ha capito che volevamo venire da te ha preparato il pranzo anche per te e ci ha detto di controllare se mangiavi e che dovevi mangiare tutto. Ergo, è preoccupato per te. Tiene a te. - Spiega tutto felice Thomas. Gli occhi di Derek si spalancano e si fanno a cuoricino.
- Ama te. - Sussurra Laura. Se possibile, gli occhi del suo papà si fanno ancora più grande.
- Per cui, avvocato vedi di mangiare tutto e anche subito. - Ordina Thomas.
- Hei, signorino non darmi ordini capito? Comunque ok, mangio ma anche voi due. - Finge di riprenderlo, Derek.

Derek pranzava tranquillo e felice con i suoi figli, di tanto in tanto rideva e si godeva le loro coccole che oggi più che mai, dedicavano solo a lui. Lo baciavano di continuo e gli dicevano di amarlo, gli dicevano che era un padre meraviglioso e che senza di lui non vivrebbero. La bolla di felicità che aleggiava nello studio dell'avvocato Hale, capo avvocato Hale come amava chiamarlo Stiles, si ruppe in un solo secondo quando l'avvocato Bergman entrò nella stanza.

Laura si ammutolisce, Thomas si irrigidisce e stringe forte la forchetta che teneva tra le mani mentre Derek diventa nero dalla rabbia. Prima che Thomas dia di matto, interviene.
- Cosa ci fa qui, signor Bergman? Non le hanno insegnato a bussare? 
- Non le hanno insegnato che i mariti sposati non si toccano? - Sbotta Thomas. Come non detto!
- Thomas, amore calmati.
- No invece. Papà cos'è sta storia? Perchè è qui? - Sbotta Laura.
- Non lo so amore, l'ho appena chiesto.
- C'è ancora qualcosa tra voi due? - Strilla Thomas guardando male l'avvocato.
- Sei matto? Io amo papà e nessun'altro e lo sai. E anche tu, Laura.
- Senta, sono venuto solo per darle le mie dimissioni. Mi serve la sua firma per andarmene!
- Non l'avevo richiesto, lei un bravo avvocato e di solito tendo a tenere in disparte le questioni lavorativi con quelli di cuore..
- Senti, Derek.. la mia non è una cotta di qualche mese! Io ti amo in segreto da anni e tu non ami me e me ne devo andare. Sono io che non sono stato in grado di separare gli affari di cuore da quelli del lavoro, è mia, è solo colpa mia. Me ne devo andare per dimenticarti o divento matto, Derek.
- Se è quello che vuoi, dammi pure che ti firmo tutti i documenti.
- Grazie. Va bene se torno tra mezz'ora?
- Si. Grazie!
- Grazie a te. Ragazzi!
- THOMAS FINISCI DI MANGIARE. - Ordina Derek, un minuto dopo.
- Non ho più fame.
- Te la fai venire. Laura, lo stesso vale anche per te.
- Nemmeno io ho più fame. Quello li me l'ha fatta passare.
- Sentite, siete arrabbiati e lo capisco ma è finita. Mi ha consegnato le sue dimissioni, se ne va. Amo papà e amo voi! Nient'altro conta. Possiamo riprendere a mangiare con calma per favore?
- Tu sei tutto nostro. - Dicono all'unisono Laura e Thomas baciandogli chi una guancia, chi l'altra.
- Ahahh siii! Tutto, tutto vostro.

Laura e Thomas alla fine rimasero con Derek tutto il giorno, fino alla sera tardi. Passarono tutta la giornata in giro per negozi e centri commerciali, si presero un gelato e risero come matti. Intorno alle dieci di sera tornarono in studio da Derek e Stiles gli aspettò con la macchina fuori. Non entrò nell'edificio conscio che se l'avrebbe visto negli occhi gli avrebbe chiesto di tornare a casa e mettere fine a quell'assurda storia una volta per tutte e non era ancora pronto. Era ancora troppo presto!

Come fece Stiles, anche Derek chiese ai suoi figli di mandargli un messaggio appena sarebbero arrivati a casa. Si scambiano la buonanotte e Laura e Thomas, dopo aver dato un bacio a Stiles si addormentano sereni ognuno nei loro letti mentre Derek continua a lavorare ad un importante caso a cui trova soluzione solo intorno alle due di notte. E' cotto di sonno, gli manca suo marito ed il suo cuscino. Si mette alla guida e va verso casa sua ma appena scende dall'auto e arriva sul vialetto un atroce mal di testa lo costringe a piegarsi sulle ginocchia, a lasciare libere le lacrime di cadere veloci sul suo viso, a portarsi le mani alle tempie e ad urlare disperato il nome di suo marito.
- STILESSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS! Ti prego, aiutami. - Strilla Derek.

Stiles si alza dal letto immediatamente e scende veloce le scale, apre la porta e vedere suo marito in quello stato lo fa immobilizzare per qualche secondo facendogli rendere conto che Derek Hale è l'amore della sua vita e che non può vivere senza di lui. Poi si riprende e corre in un suo aiuto. Lo abbraccia per i fianchi e prova a calmarlo. Derek continua ad urlare disperato e a dire che ha male alla testa. Thomas e Laura sono nel panico più totale e hanno gli occhi bagnati dalle lacrime ma riescono comunque a chiamare un ambulanza. Un ti amo sussurrato a fatica dalle labbra di Derek e poi la perdita di sensi. La chiamata d'emergenza a Scott per venire a prendere i bambini e la corsa in ospedale.

Durante tutto il tragitto, un unico pensiero invade la mente di Stiles.

"Ti prego, svegliati amore mio."

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ed eccoci qui. Nuovo capitolo appena inserito e dedicato a voi che leggete e recensite:

- Amiyli
- Quenya13.
- Stilba.

Ora anche io ve lo domando. 
Derek si sveglierà?

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Capitolo 31
*** Quasi pace. ***


- Quasi pace.

Non appena Scott arriva, Stiles saluta i suoi bambini tranquillizzandoli un po', ringrazia Scott e sale in ambulanza con suo marito che ormai è privo di sensi. Prende un respiro profondo, reprime le lacrime, gli stringe la mano con dolcezza e inizia ad esaminarlo mentre ordina a gran voce all'autista di raggiungere al più presto l'ospedale perchè suo marito, il suo Derek, non è nelle migliori condizioni. Bisogna intervenire e bisogna farlo in fretta. Non sa cosa gli sia preso ma giura a se stesso che lo curerà, fosse anche l'ultima cosa che farà in qualità di medico e faranno pace.

A casa, nel frattempo, Scott invita gentilmente i suoi nipotini a prendere un cambio di roba per l'indomani, ad indossare una giacchetta e di salire in auto che a casa ci sarebbe già stato zio Isaac che gli aspettava con una bella tazza di latte caldo tra le mani per tranquillizzarli e per farli addormentare sereni. Tra i due, Thomas era il più nervoso. Laura sembrava in trans, tanto che fu Scott, aiutato dal suo nipotino a prendere della roba per lei che non la smetteva di piangere.
- Hei, amore mio. - Sussurra Scott appoggiandogli una mano sulla spalla e accarezzandogli il viso con l'altra. Laura, non da alcun segno di riprendersi.
- Amore, guardami. - Ordina questa volta Scott prendendogli del tutto il viso tra le mani e legando i loro sguardi.
- Papà starà bene, ok? C'è papà con lui! Andrà tutto bene ma tu adesso ti devi riprendere. Non serve a nulla stare così, non si risolve niente. Mettiamo questa giacchetta così non prendi freddo e andiamo a casa. - Dice ancora Scott finendo per mettergliela lui stesso la giacchetta, come quando ancora era piccolina. Laura annuisce appena e si lascia fare. E' rimasta completamente traumatizzata e questo Scott l'ha capito bene, ma Thomas non è dello stesso avviso.
- Riprenditi, ca***! - Sbotta lui scuotendola con forza per le spalle. Scott interviene in tempi record!
- Thomas! - Lo riprende Scott. Una volta ottenuta la sua attenzione, riprende a sgridarlo.
- Cos'è questo atteggiamento?! 
- Mi fa incazzare quando fa così. - Risponde Thomas, incurante di aver risposto male a suo zio.
- PARLA BENE! - Lo riprende duramente, Scott.
- Zio. - Sussurra e singhiozza Laura aggrappandosi al suo braccio.
- Shh, sta tranquilla amore mio. - La rassicura Scott stringendosela in un abbraccio e baciandogli i capelli.
- Thomas, chiedi scusa a tua sorella.
- Neanche per sogno. Papà sta male e questa se ne va in panico, ma fammi il favore! Menomale che vuoi diventare una dottoressa.
- Fatti i cavoli tuoi, con il tempo papà mi aiuterà. - Sbotta Laura.

I due fratelli iniziano a litigare furiosamente e a dire parolacce su parolacce. 
In un primo momento, Scott gli e l'ha permesso ma poi è intervenuto.

- BASTA! - Ordina furioso, Scott.
- Thomas, mettiti una giacca e andiamo a casa. Laura, modera il linguaggio anche tu!
- Io sto bene così.
- Thomas mi sto arrabbiando e non sto scherzando. Non permetterò per nessuna ragione al mondo che mio nipote esca di casa a maniche corte, di notte e ai primi di Maggio. Mettiti un giubbotto e falla finita! Bene, siamo pronti. Dai, andiamo che chiamo lo zio e gli dico che stiamo arrivando.

Dopo la telefonata con suo marito, Isaac chiude la conversazione e entra piano in camera di Nataly! Si inginocchia su se stesso e tira il letto che stava sotto a quello della sua bambina e lo prepara per Laura.
- Papà?! - Farfuglia confusa, Nataly.
- Hei, amore mio. Ti ho svegliato? Scusa. Sta arrivando Laura e gli sto preparando il letto. - Spiega in un sussurro Isaac accarezzando il viso della sua bambina e riempiendola di baci.
- Ma cos'è successo? Sono le due di notte passate.
- Zio Derek si è sentito male all'improvviso e adesso sta andando in ospedale con Zio Stiles.
- Cosa? - Strilla in panico, Nataly.
- Cos'è successo a zio Derek? - Strilla a sua volta Matias entrando nella stanza di sua sorella.
- Hei, cuccioli calmatevi. Non si sa cosa sia successo ma si riprenderà presto! Visto che ormai siete tutti e due svegli, scendete in cucina che arrivo. Stanno arrivando Laura e Thomas insieme a papà. Preparo il letto per Thomas e scendo giù a farvi una tazza di latte caldo. 

Come ordinato dal padre, Matias e Nataly scendono in cucina e Isaac va nella stanza di Matias e prepara il letto per Thomas come ha fatto per quello di Laura. Una volta finito, va dai suoi bambini e inizia a preparare il latte nell'esatto momento in cui suo marito ed i suoi nipoti, entrano in casa. Naty non gli da nemmeno il tempo di entrare che già ha gettato le braccia al collo di Laura che se possibile, iniziò a piangere ancora di più, stretta tra le braccia di sua cugina.

Matias invece si alzò cauto e inizialmente diede solo una pacca sulla spalla di Thomas ma finì per abbracciarlo. Non era quello il momento per fingersi grandi. Il suo cuginetto aveva bisogno di lui adesso e lui ci sarebbe stato.
- Laura, calmati tesoro. - Prova a calmarla, Nataly. Senza successo!
- Ha chiuso gli occhi all'improvviso. - Ripete per l'ennesima volta e tra i soliti singhiozzi, Laura.
- Laura, amore te l'ho già spiegato. E' svenuto! - Interviene dolcemente Scott.
- Si ma perchè?
- Perchè il male alla testa era troppo forte da sopportare. Vedilo come un meccanismo di difesa, amore. - Spiega dolcemente, Isaac.
- Zioooo! - Lo saluta Laura abbracciandoselo stretto.
- Ciao amore mio.
- Non la sopporto quando fa così. - Borbotta Thomas.
- Thomas mi sembra di averti detto basta. - Interviene nuovamente Scott.
- Ma perchè oggi pensi a sgridare solo me? A lei invece non la sgridi, vero zio? E' no, figurati. Sia mai che qualcuno sgridi la principessa. - Strilla Thomas.
- Thomasss! Le cose giuste e lo sai. Con calma, dimmi perchè lo zio dovrebbe sgridare anche Laura se non sta facendo niente. - Lo riprende ed ordina dolcemente, Isaac. 
- Andiamo zio, ma la vedi?! E' tutta scena.
- Br..
- Hei hei, ferma qui signorina. - Ordina Isaac tenendosela stretta, visto che fino ad un secondo fa era pronta a fronteggiare suo fratello.
- Senti zio, te lo dico adesso e non te lo dico più. O gli dici di finirla tu, o gli salto addosso. - Dice Laura.
- Ah, fa pure. - Strilla di tutta risposta, Thomas.
- Wo,wo,wo fermi! Time Out. Non è questo il momento di litigare! Adesso tutti zitti, bevetevi questo bicchiere di latte caldo e tutti a letto. - Ordina furioso, Isaac. Un po' va bene ma adesso basta.
- E vediamo se dobbiamo ripetervelo un altra volta. - Sbotta Scott. Poi sorride orgoglioso a suo marito! Sono rare le volte in cui trova il coraggio di sgridare quei quattro. Di solito tocca a Scott e a Derek farlo. Stiles e Isaac infatti, sono i preferiti dai quattro adolescenti.

I ragazzi bevono il loro latte caldo e "vanno a letto" nell'esatto momento in cui fu predisposto il ricovero per Derek che ancora non si era svegliato. E' sdraiato su di un letto d'ospedale e attaccato a dei macchinari che lo aiutano a respirare correttamente e che gli tengono sotto controllo i battiti cardiaci. Fortunatamente, la risonanza magnetica non ha rivelato nulla di strano. Stiles tirò un sospiro di sollievo e proseguì con il resto delle analisi di routine. Dalle analisi del sangue, all'elettrocardiogramma. 

I parametri vitali sono stabili e Stiles non vede l'ora di vederlo aprire gli occhi.

Gli stava mettendo la seconda flebo per reidratarlo quando alla fine Derek si sveglia e sorride debolmente vedendo suo marito.

- C..ciao! - Sussurra debolmente, Derek. Stiles, sussulta. Lo guarda negli occhi e inizia la sua sfuriata!
- Ciao! Ti sei svegliato? No dico Derek.. lo sai che ore sono? Sono le sette e mezza del mattino, è da stanotte che dormi. Mi sei svenuto tra le braccia solo perchè sei un coglione. Ecco cosa sei! Lo sai cos'hai avuto? - Domanda furioso, Stiles.
- No. - Risponde impaurito Derek coprendosi più che può con le coperte dell'ospedale. Stiles si siede di fianco a lui e poi risponde:
- Guarda! Questi sono i risultati dei tuoi esami. Notiziona: FANNO SCHIFO! Sei debole dalla punta dei capelli fino alla punta dei piedi. Non hai più un briciolo d'energia, solo perchè lavori troppo e mangi poco e per questa volta ti è andata bene perchè te la sei cavata con una cefalea di tipo tensivo.* Ma che te lo dico a fare a te che nemmeno sai cos'è. - Sbuffa Stiles.
- Cos'è? - Domanda Derek, non del tutto sicuro di volerlo sapere. Ma gli mancava parlare con suo marito, quindi tutto, pur di comunicare con lui.
- Il mal di testa atroce che hai avuto. Si manifesta a causa di una vita sregolata, cosa che fai dato il tuo lavoro di avvocato che ti tiene occupato dalla mattina alla sera, difetti di postura, dal momento in cui tu stai sempre piegato sui tuoi fogli o con gli occhi fissi sul computer e poi lo stress e credo che tu sappia benissimo di cosa si tratti. Ci sono anche altri casi ma non hanno niente a che vedere con te, per cui.
- E' tutto ok?
- Non è tutto ok proprio niente, Derek! Mi hai fatto spaventare. - Sbotta Stiles.
- Scusa. - Borbotta Derek mostrandosi triste anche se dentro sta scoppiando di felicità.
- Non guardarmi così. Te la sei cercata! Tra poco arriva la colazione e guai a te se non mangi. - Ordina Stiles. Derek sorride. Stiles è preoccupato!
- Ok, amore. 
- E NON CHIAMARMI AMORE. - Ordina ancora Stiles mentre a stento trattiene un sorriso non richiesto. Da parte sua almeno! Derek non vedeva l'ora di vederlo spuntare sul viso meraviglioso di suo marito.
- I miei cuccioli? - Domanda ancora, Derek. Vuole sapere dei suoi bambini e non vuole smettere di parlare con Stiles.
- Da Scott ed Isaac. Prima mi ha chiamato Scott e mi ha detto che Thomas ha fatto il pazzo. Andava sempre contro di Laura e han..
- NO, FORSE NON HA CAPITO. IO DEVO ANDARE DA MIO PADRE! - Sbotta Thomas al di la della stanza. Stiles guarda Derek, alza le braccia e gli occhi al cielo e li riabbassa subito dopo, sospirando con fare frustrato.
- Non è orario di visite.
- Non me ne frega un accidente a me. Sono quasi le otto del mattino e devo vedere mio padre. E' stato ricoverato questa notte! Dov'è il Dottor Stilinski? E' mio padre anche lui.
- Lo so che sei il figlio del Dottore migliore di questo ospedale ma non puoi entrare lo stesso. Per favore, allontanatevi di qualche passo e sedetevi pure li. - Dice dolcemente l'infermiere appoggiando con delicatezza una mano sulla spalla di Laura.
- NON TOCCHI MIA SORELLA! - Sbotta Thomas.
- Ma lo vedi come si sta comportando? Ti sembra il modo? - Domanda Stiles a Derek. Anche a lui gli è mancato molto parlare con suo marito.
- No, per niente. Falli entrare che gli e ne dico quattro! - Finge della rabbia, Derek.
- Thomas, smettila di rispondere e chiedi scusa all'infermiere. - Ordina affannoso Scott visto che gli era corso dietro.
- Zio, forse non hai capito. Non mi vuole fare andare da papà!
- Se non ti vuole fare andare da papà un motivo ci sarà, no? Magari non può.
- Ma io voglio vedere papà. - Sussurra Thomas. Gli occhi che finalmente gli si bagnano di lacrime. Scott ha già il magone e Stiles con lui. Stiles che ha appena aperto la porta e si è fatto vedere dai suoi figli e da suo fratello.
- Chiedi scusa per il tuo comportamento e entrate. - Ordina dolcemente, Stiles.
- Papà. - Singhiozza Thomas ignorando il suo ordine e gettandogli le braccia al collo. Laura, un secondo dopo di lui.
- Mi scuso a nome suo. Dai, basta piangere che papà è sveglio e sta meglio. Entrate! Scott, vieni pure. Grazie per averli tenuti questa notte.
- Non dirlo nemmeno per scherzo, fratello. - Risponde Scott. Non fa nemmeno in tempo a girarsi che Laura e Thomas sono già a soffocare Derek in un abbraccio.
- Heiiii! Shhh. Amori miei, sto bene. Mi dispiace avervi fatto spaventare! Dico davvero. - Li tranquillizza Derek asciugandogli le lacrime e riempiendoli di baci.
- Papààà. - Singhiozza Laura stringendoselo maggiormente a se.
- Sta tranquilla amore mio. Basta piangere! Anche tu amore, basta e sopratutto cos'è sta storia che rispondi male a tutti e non ascolti gli zii?
- Thomas, alzare le spalle non è una risposta. Datemi le mani che bisogna disinfettarle. - Borbotta stanco Stiles uscendo dal bagno con dell'amuchina Gel tra le mani. 

Prima disinfetta le mani dei suoi bambini, poi quelle di suo fratello, le sue e quelle di suo marito. Non che fosse davvero necessario, in realtà.
Per quanto riguarda Laura e Thomas voleva rassicurarli con il tocco delle mani, di solito funziona sempre, a Scott voleva ringraziarlo per la sua presenza e a Derek voleva sfiorarlo. Inutile negarlo. 
- Stiles, ho sete. - Farfuglia Derek alzandosi di poco e piano dal letto per raggiungere la bottiglia d'acqua li di fianco a lui.
- No no, Derek fermo. Non devi fare sforzi! Ci penso io. - Si affretta a dire Stiles mettendogli una mano sulla spalla e facendolo tornare sdraiato, come se fosse un normale paziente. Certo Stiles, credici pure se vuoi.
Gli versa l'acqua in un bicchiere e poi gli mette una mano dietro la nuca aiutandolo ad alzarsi quanto basta per bere un sorso d'acqua. Derek sorride e beve tranquillo. Anche Scott sorride che senza farsi vedere da suo fratello, ha mimato un ok con le mani a suo cognato. Laura e Thomas, di nascosto dal papà si sono battuti il cinque e hanno fatto l'occhiolino a Derek. 
- Grazie. - Farfuglia Derek legando i loro sguardi.
- P.. prego! Sei un mio paziente e mi sto prendendo cura di te come mi prendo cura di tutti gli altri. - Borbotta imbarazzato Stiles cercando di guardare il meno possibile, gli occhi magnetici di suo marito. Poi, un improvviso colpo di sonno.
- Sei stanco, devi riposare. Ragazzi, mi dispiace ma dovete andare. Tornate a casa con zio Scott! Potrete venire nel pomeriggio.
- No papà, ti prego. Facci stare con lui! - Mugugna Laura diventando triste all'improvviso e arpionandosi al braccio di Derek. Non intenzionata per nessun motivo al mondo a lasciarlo solo.
- Anche volendo, non posso amore mio. Credimi, se potessi vi farei stare ma davvero non posso. - Risponde dolcemente, Stiles.
- Hei, ascoltate papà. Come ha detto, potrete venire oggi pomeriggio. Su, non fate i capricci, andate a casa con zio Scott, fate i bravi e non fate arrabbiare gli zii. Ci siamo capiti? - Chiede dolcemente, Derek.

I figli, tristi dicono si, salutano i loro splendidi papà e dopo un breve saluto al nonno a due stanze di distanza, insieme a zio Scott se ne tornano a casa a riposare almeno qualche ora. Non appena i famigliari se ne sono andati, nella stanza di Derek arriva la colazione che stava pensando di rifiutare ma siccome il destino in questo periodo gli voleva male, in quel preciso istante, Stiles esce dal bagno. Derek gli sorride e zitto zitto, senza dire niente fa la sua colazione finendo per mangiarla pure tutta, sotto lo sguardo vigile di suo marito. 

Dopo di essa, decide finalmente di parlargli di nuovo.

- Sei stanco, amore? - Gli chiede, Derek.
- Cosa ti ho detto fino a poco fa, Derek? - Chiede con un pizzico di rabbia nella voce, Stiles.
- Di non chiamarti amore?!
- Esattamente e se lo sai, allora perchè lo fai?
- Perchè tu sei il mio amore.
- Risparmia il fiato e dormi, Derek.
- Non posso senza di te.
- Arrangiati. Io vado a fare il giro visite!
- No dai amore, aspetta, resta ti prego. - Dice in un filo di voce Derek riuscendo a fermarlo giusto in tempo, allacciando le loro mani. 
- Non mi toccare. - Dice Stiles sciogliendo l'unione delle loro mani.
- Perchè non vieni un po' a letto con me? Sei molto stanco e il tuo turno inizia stasera.
- Non dormo con i miei pazienti.
- Il tuo turno inizia stasera, quindi al momento non sei un dottore e io non sono un paziente particolare, sono tuo marito. - Prova ancora Derek. Gli occhi sempre più gonfi per via del sonno.
- Guardami, per favore. Hai detto che ti sei spaventato! Perchè vuoi che stia male di nuovo? Ho bisogno di riposo, dico bene?
- Si.
- Lo sai che non dormo senza di te. Come pensi ci sia finito qui? Perchè non dormo. E perchè non dormo? Perchè mi manchi.
- La cosa non è reciproca. Abbracciati al cuscino, cosa vuoi da me.
- Bugia. E poi, comunque preferisco di gran lunga abbracciare te che un cuscino. Ascolta Stiles, cinque minuti.. il tempo che mi addormento! Poi se vuoi, puoi anche andartene. Cosa che ovviamente non voglio però. Per favore.

Stiles sbuffa con fare seccato, prende il cellulare, manda un messaggio al suo papà, si leva il camice, lo posa sulla sedia, si avvicina alla porta, la chiude e torna da Derek che si mordeva forte le labbra per non sorridere.
- Ascoltami bene signor Hale e guardami in faccia. - Inizia con tono severo Stiles, puntandogli un dito contro.
- Dimmi tutto amore mio.
- Uno: smettila di chiamarmi amore. Due: io ora mi metto a letto qui con te ma prova solo a sfiorarmi senza il mio permesso e giuro che mi alzo e me ne vado e non sto scherzando. Tre: mettitelo bene nella testa, QUESTO NON SIGNIFICA NIENTE. Tutto chiaro?
- Si, sceriffo. - Risponde Derek facendogli posto nel letto.
- E' mio padre lo sceriffo, non io. - Borbotta Stiles infilandosi sotto le coperte insieme a suo marito, sentendosi strano fin da subito.

E mentre Stiles borbottava qualcosa su quanto quella situazione fosse assurda, su quanto se ne sarebbe pentito, Derek sorride, gli allaccia con delicatezza un braccio intorno alla vita e gli appoggia la testa sul petto, pronto ad addormentarsi tra le braccia del suo amore.
- Ti ho dato il permesso di abbracciarmi per caso? 
- Non ti sto abbracciando.
- E' no! Questo cosa sarebbe?
- Questo è provare ad addormentarsi. Non è un abbraccio am..
- Chiamami amore e me ne vado. - Ordina Stiles.
- Scusa. - Borbotta Derek. Eppure gli viene così naturale chiamarlo amore.
- Scuse accettate ma che non si ripeta mai più.
- E tu non mi abbracci? - Chiede con la voce più cucciolosa che ha nel repertorio Derek, mettendo anche il broncio.
- Ma non ci pensare minimamente. - Borbotta Stiles mentre istintivamente gli allaccia un braccio intorno alle spalle, pentendosene subito dopo ma non riuscendo a mettere fine a quel piccolo contatto.
- E questo che cos'è? - Chiede Derek con il corpo ricoperto di brividi.
- Questo è provare a farti addormentare, non è un abbraccio. E comunque menomale che Laura e Thomas se ne sono già andati, altrimenti se ci avrebbero visto così, avrebbero potuto pensare che abbiamo fatto pace.
- E non è così?
- Assolutamente no. Ti ho già detto che questo non significa niente!
- E va bene, va bene come vuoi. Non significa niente, ma però abbiamo fatto pace. 
- No.
- Dai! Quasi pace. Così siamo contenti tutti e due!
- Se facciamo quasi pace qui l'unico che ci guadagni sei tu, mica io. Adesso dormi o me ne vado.
- No no per carità. Sono così stanco! - Borbotta Derek sbadigliando teneramente e stringendosi ancora di più al corpo caldo di suo marito, addormentandosi felice, o quasi, poco dopo.

Quando Derek si addormenta, Stiles gli regala una carezza tra i capelli e gli stringe la mano e poco dopo, esausto, anche lui crolla in un sonno profondo tra le braccia di suo marito.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ed eccoci qui. Il capitolo tanto atteso, finalmente è stato pubblicato.
Lo dedico a:
- Virginsiny74.
- Drarry90.
- Quenya13.
- Stilba.
- Amiyli.

Per aver letto e recensito il precedente capitolo. Siete state meravigliose!

ATTENZIONE: 

Cefalea di tipo tensivo.*
Le informazioni dei sintomi, ecc.. sono stati tutti presi da Google mentre sfogliavo diverse pagine per informarmi sull'argomento.

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Capitolo 32
*** Torna a casa, papà. ***


- Torna a casa, papà.
 
E' Lunedì mattina a casa Hale-Stilinski. Derek è stato dimesso ieri sera e Stiles gli chiese se volesse tornare a casa, ovviamente sul divano ma Derek, strano a dirsi, rifiutò. Gli disse che sarebbe tornato a casa solo quando lui l'avrebbe voluto veramente e quindi, adesso si trovava di nuovo a lavoro su quella sedia e con gli occhi fissi sul pc, nonostante gli ordini di Stiles. "Non più di quattro ore e fai una pausa ogni mezz'ora."  Derek l'ha ascoltato? Ovviamente no. Ha annuito e se n'è andato.

Sotto sotto Stiles era contento che Derek non avesse accettato l'invito. Sapeva perfettamente che la sua presenza era un impedimento alla sua mente. Doveva pensare, era arrabbiato con l'amore della sua vita e con il padre dei suoi figli. Doveva trovare al più presto una soluzione prima che sia troppo tardi. Stiles amava Derek. Lo amava da morire e pian piano, con i giorni che passavano la rabbia andava a placarsi lasciando posto al vuoto. Si, è così che Stiles si sentiva senza Derek. Vuoto!

Era passata una settimana esatta da quando Stiles scoprì tutto. Era in cucina che faceva colazione con i suoi figli e li vedeva strani. Troppo silenziosi. Sentivano la mancanza del loro papà e chiedergli cosa avessero, fu la goccia che fece traboccare il vaso di Laura.
- Dov'è papà? - Domandò seria.
- A lavoro, credo. - Rispose incerto, Stiles.
- COSA? Papà senti, capisco che tu sia arrabbiato con lui perchè ti ha tradito, ne hai tutte le ragioni del mondo, anche io sono arrabbiata con lui per quello che ti ha fatto... ma ti faceva così tanto schifo farlo restare almeno per la notte? Non ti dico in camera da letto, ma sul divano. - Strillò furiosamente, Laura.
- Gli e l'ho chiesto Laura, credimi e comunque ti ho già detto che questa è una questione tra me e papà e tu e tuo fratello non dovete mettervi in mezzo, fine del discorso. Finite la colazione che poi vi porto a scuola e non alzarmi mai più la voce così. - Ordina Stiles. Nonostante Laura abbia avuto paura del tono che usò il preferito dei suoi papà, non si fece intimidire più di tanto.
- Fine del discorso un accidente. Non hai pensato che può sentirsi di nuovo male da un momento all'altro?
- Ti ho detto di non alzarmi la voce, Laura! Ci ho pensato eccome, gli ho detto se voleva restare e non ha voluto. Tuo padre è abbastanza grande per prendere le sue decisioni da solo e io le devo rispettare. Qualunque esse siano! Dubito si senta di nuovo male ma se così fosse, cosa che ovviamente non mi auguro, lui saprà dove trovarmi. 
- E se gli si ferma il respiro? Se nessuno se ne accorge? Tu come potrai aiutarlo? Eh'?
- Oddio! Laura, amore ascoltami.. papà sta bene! Si è spaventato esattamente quanto noi e dubito sia così stupido da lavorare come un mulo. E non so me, ma a voi non potrebbe mai abbandonarvi. Non così in fretta almeno. Lo sa tutta Beacon Hills ormai che ti deve portare all'altare. Adesso asciughiamoci queste lacrime qui, datemi un bacio e andate a prendere di sopra gli zaini. - Ordinò Stiles. Questa volta dolcemente. 

Derek se n'è andato e ha rispettato le volontà del marito ma nonostante questo, però, continuava a mandare messaggi a Stiles. Gli mandava il buongiorno, gli diceva che gli mancava il sole perchè il sole era proprio suo marito. Stiles, davvero non ce la fa più. Lo sta perdonando, stasera lo farà tornare a casa, ormai ha deciso. Solo che prima, lo farà sudare ancora un po'. Accompagna i figli a scuola e si dirige tranquillo a lavoro. Laura e Thomas domani partiranno e torneranno solo venerdì sera.

E' giusto che salutino anche Derek e poi Stiles avrà quattro giorni per stare solo con Derek e portarlo all'esasperazione. Si, perchè se c'è una cosa di cui Derek proprio non può fare a meno, è il contatto fisico con il suo Stiles. Ha bisogno di sentire la sua pelle contro quella dell'amore della sua vita. E' così da quando quasi vent'anni fa si sono messi insieme. Stiles è sicuro che impazzirà, a parte quel bacio di sfuggita di venerdì e quel mezzo abbraccio prima di addormentarsi di ieri, sono esattamente sette giorni che Derek non ha un contatto fisico con Stiles e vuol far si che questi giorni diventino undici, o forse anche di più.

Tra una cosa e l'altra le ore passano serene. Stiles è arrivato prima del previsto a casa ed è rimasto incuriosito dall'assenza dei figli che dovrebbero essere in casa già da un ora ormai. Sono le diciassette e venti del pomeriggio e dei figli, nemmeno l'ombra. Li chiama al cellulare, ma non rispondono. Ciò non lo preoccupa più di tanto perchè sa che sono ragazzi e disubbidire fa parte del loro DNA di adolescenti ribelli. Saranno rimasti a chiacchierare un po' con qualche compagno che non sarebbe partito con loro, l'indomani.

Non era un gita, ma una partita fuori città.

Thomas era il capitano della squadra e Laura la capo cheerleader. Era così orgoglioso di loro e mentre aspetta che ritornino, inizia a pensare qualcosa per la cena. Sono le diciasette e trenta ormai e i figli fanno finalmente ritorno a casa.
- Ragazzii. Finalmente, ero preoccupato. Perchè non mi avete risposto al cellulare?! - Chiede ai figli, cioè a Laura. Thomas non è in casa.
- Dov'è tuo fratello? 
- Papà, ciao. Non ti abbiamo risposto perchè il mio telefono è morto e Thomas è fuori che sta decidendo se baciare Camilla, oppure no. E' così tonto papà. Quella ragazza è così cotta di lui. Perchè non la bacia? - Chiede Laura.
- Aahah amore mio. Magari ha solo voglia di sentirsi sicuro. E tu? Hai scoperto chi è il tuo ammiratore segreto? - Chiede curioso Stiles con un sorrisetto divertito, passando un dito sul nasino di quella che sarà per sempre la sua bambina. Laura sorride e poi risponde:
- Emmh, diciamo di si? - Dice tenera lei, girando la testa di lato sbattendo più e più volte le ciglia.
- E allora? Chi è? Dai amore, sai che sono curioso. - Chiede tenero papà Stiles.
- Beh, vedi. E' il fratello di Camilla. Quello che voleva conoscermi. Si chiama Lucas, ed è.. è.. woow papà.. è proprio woow!
- Bellezza a parte. Di carattere, come ti sembra?
- Oh, papà, io è di carattere che parlavo perchè se parlo di bellezza non mi basterebbero mille woooow. - Risponde scoppiando a ridere e rossa in viso, Laura. Stiles è intenerito! Com'è possibile che la sua bambina sia cresciuta così tanto?
- Ah, capito. E ha la tua età? - Chiede Stiles.
- Papà.. - E' diventata triste la voce di Laura e ha abbassato la testa mentre si morde forte, il labbro inferiore con fare nervoso. Gesto che ha indubbiamente ereditato da Stiles.
- Laura, che c'è? - Si allarma, Stiles.
- E' proprio quello il problema, l'età. E' un ragazzo d'oro, mi manda messaggi chilometrici e vorrei rispondergli.. solo che..
- Che?!
- Solo che.. Niente, lascia stare.
- Laura, quanti anni ha?
- Diciotto anni, papà! Ha diciotto anni.
- Ahaha vita mia, vieni qui. - Dice Stiles scoppiando a ridere e trascinandosela in un abbraccio mentre gli accarezza i capelli, senza smetterla di ridere.
- Papà, si può sapere che cavolo ti ridi? - Chiede Laura con un lieve sorriso sulla faccia. Era una settimana esatta che non sentiva il bellissimo suono della risata di suo padre.
- Amore, rido perchè pensavo che quello li come minimo avesse trent'anni, ahahahahha non ce la faccio più.

Laura lo sta guardando confusa, mentre Thomas è appena entrato in casa.

- Ciao papà. - Lo saluta, Thomas.
- Ciao amore mio. - Lo saluta tra le risate Stiles, tenendosi la pancia.
- Ma che ha? - Chiede Thomas a Laura.
- Non lo so, ho paura che abbia preso una botta in testa. Forse è meglio che chiamiamo l'ambulanza. Gli ho solo detto che credevo che Lucas fosse troppo grande, mi ha chiesto quanti anni avesse, gli ho detto che aveva diciotto anni e da allora che ride senza smettere. Ha trovato fiato solo per dire che pensava avesse come minimo trent'anni. Dimmi te se ti sembra normale! - Borbotta confusa, Laura.
- Ahahha papà, io ti stimo te lo giuro. - Dice Thomas, ridendo insieme al suo papà.
- Ma siete scemi? - Strilla un pochino per attirare la loro attenzione, Laura.
- Ahahha no amore, è che.. mh, ok! Basta. Facciamo i seri. Thomas, amore... smettila che sto cercando di dire una cosa e non posso farlo con te che ridi.
- Ma se il primo sei tu a ridere, papà. 
- Si lo so. Allora, amore, se tu mi dici che è serio, se tuo fratello me lo conferma... perchè cavolo non rispondi ad un ragazzo d'oro. Ti sta dietro in segreto, da quanto?
- Cinque mesi papà, da Gennaio. Da quando io ho conosciuto Camilla. - Risponde al posto di sua sorella, Thomas, rosso in volto.
- L'hai baciata? - Chiede Laura.
- No. 
- Sei un IDIOTA. Quella li è cotta di te. - Urla Laura.
- E tu sei più IDIOTA di me che non ti lasci andare con Lucas. Sta più cotto lui di un peperone fatto alla brace. 
- Ahahah - Ride Stiles.
- Senti papà, per quanto noi siamo felici di vederti ridere, perchè sei bello come il sole, non è che invece di ridere ci dici qualcosa? Perchè così non ci sei di molto aiuto, sai? - Chiede Thomas dolcemente.
- Ok. Iniziamo con te. Quella ragazza è cotta di te, sei un Hale, ragazzo mio. Va a prendertela! Quanto a te Laura, ha diciotto anni non ne ha quaranta. Vi passate solo tre anni, non trenta. Dove sta il problema? Io e vostro padre ce ne passiamo.. ps, non ricordo! Abbiamo passato praticamente l'intera vita insieme che nemmeno ci ho fatto caso. Thomas, è davvero un ragazzo d'oro come dice?
- Ha passato il test fratello geloso, papà!
- Bene. Vi serve altro, cucciolini miei? - Chiede Stiles stritolandogli le guancette a tutti e due.
- Emh, credo di no. Vado a chiamare Camilla. 
- E io a Lucas.
- Bene e vedete di restare in camera vostra fino a l'ora di cena che sono ancora arrabbiato perchè non mi avete risposto al telefono. -

Ma non è arrabbiato Stiles perchè sorride e gli ha lanciato un cuscino.

Stiles ha già calcolato tutto. Derek ci mette si e no, una decina di minuti ad arrivare a casa se si trova in studio. La cena è pronta tra quindici minuti e ha già chiamato Laura e Thomas che sono ancora nelle loro stanze. Chi a lasciarsi andare con Camilla, chi con Lucas.

- Ragazziiiiii . Scendete un attimo per favore.

I figli non rispondono ma in meno di un minuto sono già da lui. Stiles si fa serio, prende un respiro profondo e inizia a parlare.

- Che dite, lo facciamo tornare a casa a papà?
- Siii. - Rispondono con gli occhi lucidi di felicità, Laura e Thomas. Un secondo dopo gli gettano le braccia al collo.
- Ok, però dobbiamo confonderlo. Voglio fargliela pagare ancora un po'! Adesso voi lo chiamate, gli dite di tornare a casa, litigate tra di voi, magari dite eccezionalmente anche qualche parolaccia, io farò finta di arrabbiarmi, vi prenderò il telefono dalle mani e inizierò a parlare con lui dicendo che oggi siete insostenibili e che credo che senza di lui non ce la posso fare. Ci state?
- Sei un padre eccezionale. - E' Thomas a parlare mentre lo ha appena abbracciato.
- Il migliore. - Prosegue Laura imitando il gesto del fratello.
- Chiamo io? - Dice Laura a Thomas.
- Si, dai.

Laura chiama Derek che risponde subito.

- Laura?
- Papà. Sei il solito. E' tardi e tra poco è pronta la cena, ti vuoi muovere a venire a casa si o no?! - Urla Laura.
- Dai Laura. Che palle che sei. Ho fame, ti muovi a chiamare papà? - Urla Thomas per farsi sentire.
- Thomas mi hai rotto le palle che non ho. Anche io ho fame, ci sto parlando con papà ma se non si muove cosa ci posso fare io?
- Passamelo.

Laura passa il cellulare al fratello con un sorriso enorme in viso.

- Papà, ti dai una mossa? Di ai tuoi clienti che a casa hai un marito e due figli che ti aspettano.
- E io che cosa avrei detto prima, razza di idiota? - Urla Laura. Stiles è piegato in due dalle risate, certo che il marito non ci stia capendo più niente.
- Laura, dimmi un altra volta idiota e ti faccio male, te lo giuro. Mi hai rotto. Non hai detto così. 

Laura sta per rispondere. Ma Stiles gli strappa il telefono dalle mani e inizia la sua finta sfuriata.

- Ragazziii. E' ora che la smettiate. Derek, tu vieni a casa perchè i tuoi figli sono insostenibili oggi e non mi ascoltano. Sono anche arrivati in ritardo e non mi rispondevano al cellulare. La cena è pronta, molla i tuoi clienti e torna a casa dalla tua famiglia.
- Sto arrivando amore mio. E digli di smetterla. Inventa che sono arrabbiato per farli smettere.
- E allora. Ancora che urlate siete? Papà sta arrivando e ha detto di smetterla perchè si sta arrabbiando. Ciao Derek. - Chiude il telefono e si abbraccia con i figli. 
- 10+ vite mie. Sicuri che non volete fare gli attori?
- Ahah no papà.

La cena è pronta e la tavola è apparecchiata per quattro. Derek entra in casa e in un istante soltanto, viene assalito dall'abbraccio soffocante dei suoi bambini. Ridacchia divertito, gli riempe di baci e se li stringe forte a se. Passata la fase coccole, inizia a sgridarli! Cos'è questa storia che non ascoltano più papà?
- Allora? Cos'era tutto quel casino al telefono prima?
- Già. Me lo chiedo anche io! Ciao Derek.
- Ciao amore. Ragazzi, quante volte vi avrò detto di non fare arrabbiare papà e di ascoltarlo? Poi qualcuno vi ha per caso dato il permesso di dire parolaccie?
- Emh.. - Balbettano senza saper cosa dire, Laura e Thomas.
- Dai Derek, lascia stare. Domani partono per la partita fuori città, ricordi?
- Certo che si. Emozionati?
- Non vedo l'ora. Ah, Laura.. approposito! Appena vedrai entrare in stanza nostra Camilla, tu, smammi.
- E dove mai dovrei andare, razza di scemo?
- LAURA. - La riprendono all'unisono Stiles e Derek finendo per scoppiare a ridere di gusto, all'unisono.
- Aspetta! COSA? Thomas.. tu non farai nulla con Camilla, ok?
- E cosa mai dovrebbe fare, dottore? Baciarla? Uhh. Che paura! - Lo prende in giro, Laura.
- Ah già che ancora non l'hai fatto. Derek, digli qualcosa. C'è questa ragazza che gli va dietro e lui ricambia ma non riesce a baciarla.
- Magari avrà bisogno di un po' di privacy. Laura, amore... potresti anche andare nella stanza di qualche tua amica anche solo per cinque minut..
- OK OK BASTA! FINITELA TUTTI E TRE. E' la mia vita privata questa e me la gestisco io. Volete un megafono per caso? Quando sarà il momento, la bacerò. Discorso chiuso! - Lo interrompe imbarazzato, Thomas.
- Bello il mio bambino innamorato. - Ridacchia Derek riempiendolo di baci e facendolo diventare ancora più rosso.
- Ahw, papà sta zitto. Ti prego! Sei tu quello innamorato, mica io.
- Hai ragione amore. Io sono proprio innamorato pazzo, da vent'anni.
- OH MIO DIO! Lo conosco? - Si intromette divertito, Stiles.

Si, gli era mancato da morire. 

- Certo che lo conosci, amore. Sei tu!
- Ah! Di questo magari ne riparliamo dopo.
- Come vuoi.

Si mettono a tavola e consumano la cena in assoluta tranquillità, come se nulla fosse successo. Preparano i borsoni dei figli e Derek è in cerca di un contatto fisico con Stiles che quasi sempre gli nega. Fa parte del piano, infondo. E' sera tardi ormai e Laura e Thomas si sono appena messi a letto. Derek e Stiles sono finalmente soli. Derek nota che Stiles è appena tornato con una coperta e la sta adagiando sul divano con un cuscino. Quello di Derek.
- Stiles, che fai?
- Oh, questo dici. Beh, vedi, Derek! - Sussurra Stiles avvicinandosi lentamente e maliziosamente a lui. 
- Questo qui è per te, perchè è vero che ti ho detto di tornare a casa, è vero che ti sto perdonando ma è anche vero che voglio fartela pagare ancora un po'. Giusto il tempo di divertirmi e quale modo migliore se non levarti l'unica cosa importante per te? Il contatto fisico con me? - Chiede Stiles sorridendo malizioso.
- Stiles.. non puoi farmi questo. Sai che non resisto senza poterti toccare. - Dice rosso in viso Derek mentre tenta di accarezzare il braccio scoperto di Stiles, che con quella maglietta a maniche corte, bianca, attillata, è ancora più sexy. Per Derek è una tentazione. Stiles però, gli ha appena picchiettato la mano che stava per toccarlo.
- Ah, ah! No, Derek. Non si fa così! Da stasera comando io. - Continua a sussurrare al suo orecchio, Stiles mentre gli tiene una mano sulla schiena e con l'altra gli accarezza il braccio.
- Da stasera, decido io caro mio. Solo io posso toccarti, come e quando voglio. Tu ancora non puoi e non ti preoccupare di questo perchè quando potrai, te ne accorgerai.  

Derek ha i brividi, sta tremando dal piacere. Quel piccolo contatto lo ha appena fatto impazzire e ne vorrebbe di più. Stiles si sta abbassando leggermente per poggiare un delicato bacio a metà tra la fine dell'orecchio e l'inizio del collo. Punto debole di Derek! Poi ricomincia a parlare con tono suadente al suo orecchio:
- Per stasera dormirai qui, poi forse, domani, potrai tornare nel letto. Tanto i ragazzi non ci sono. Saremo SOLI.
Stiles sa quanto Derek stia impazzendo in questo momento e decide di proseguire con il suo piano. Gli bacia infatti una guancia e poi si allontana velocemente. E' sulle scale, si gira verso Derek rimasto imbambolato vicino al divano e con la bocca aperta e ricomincia a parlare.
- Ah, Derek, prima che mi dimentico! Domani dovrai accompagnare tu i ragazzi a scuola per partire perchè io non posso. Proprio per quell'ora arriva qui a casa, Kevin. Il mio collega, te lo ricordi no? Quello che ha fatto i raggi a Thomas mesi fa. Dobbiamo discutere di lavoro e quale posto migliore di una casa? Buonanotte mon amour.

Detto questo, Stiles gli manda un bacio al volo e si allontana velocemente nella sua stanza lasciando Derek in salotto nero dalla rabbia. Si, è ancora maledettamente geloso. 

Sono le due di notte ormai e Derek non ha ancora chiuso occhio. Laura è scesa in cuina per un bicchiere d'acqua e ha spinto a sedere il suo papà, consapevole che fosse sveglio. Lo ha salutato, gli si è messa di fianco, l'ha abbracciato, si è lasciata riempire di carezze e di baci come quando ancora era una bambina, ha mandato un messaggio al Thomas di scendere e di unirsi a loro e insieme a suo fratello, si è addormentata con la testa sul petto del suo papà.

La mattina dopo, quando Stiles scende in cucina per un caffè e li trova in quella posizione, si scioglie come neve al sole. Gli prepara la colazione, poco dopo gli sveglia e poi, Laura e Thomas salutano velocemente Stiles e Derek che li accompagna a scuola con l'ansia che presto suo marito sarebbe rimasto solo in casa con uno che è insopportabile e che è sicuro che ci provi ancora con lui. Deve tornare il prima possibile. Lascia i figli a scuola e si precipita a casa da suo marito.

Kevin è già arrivato e ci sta provando con Stiles. 

- Ciao tesoro. Che ci fai qui? Non dovresti essere a lavoro? - Chiede Stiles fottutamente malizioso e terribilmente divertito. Derek sta impazzendo.
- No amore mio. Ho preferito stare a casa con MIO MARITO. - Calca l'ultima parola Derek e segue passo passo quello che Stiles e Kevin fanno.
- Kevin, che sbadato che sono! Non ti ho chiesto se vuoi fare colazione. - Dice Stiles.
- No, tranquillo.

Stiles sa già cosa deve fare. Si è appena alzato dal tavolo, si è avvicinato al frigo e ha preso la bottiglia del latte. Derek lo sta guardando. Lo vuole fare impazzire e ci sta riuscendo. Non riesce a levare gli occhi di dosso dalle movenze che stanno facendo quelle labbra attaccate alla bottiglia del latte, è furbo Stiles, talmente tanto furbo che ha fatto accidentalmente rovesciare una goccia di latte su quella maglietta nera aderente.
- Oh, no! La maglietta, si è sporcata di latte. Dovrò levarmela, tanto fa caldo.

E lo fa Stiles, lo fa davvero sotto gli occhi di un Kevin in estasi e di Derek imbambolato dalla bellezza di suo marito, quanto arrabbiato perchè si sta facendo vedere a qualcun'altro che non sia lui e questo qualcun'altro guarda caso, è uno che gli muore dietro.
- Hai del latte sulle labbra Stiles. - Dice Kevin 
Stiles ci passa sinuosamente la lingua sopra.
- Ancora?
- No.

Derek, così non ce la fa! E' troppo. 
E' a petto nudo, si lecca le labbra. Ma lo fa a posta?

Sale al piano di sopra e prende una maglietta del marito. Kevin lo ha già guardato abbastanza! Torna giù, non dice nulla ma lo guarda allungando la maglietta. Stiles lo guarda interrogativo.
- Stiles. La maglia!
- Oh, Derek. Avanti, siamo a maggio. Fa caldo se non te ne fossi accorto.
- Stiles, o te la metti tu o te la metto io. Decidi.

Stiles scoppia a ridere e decide che per il momento, può bastare così. 
Afferra la maglietta e la indossa.
- Scusalo sai, è geloso. - Dice Stiles a Kevin.
- Si, me lo ricordo. 
- Bene, se allora non vuoi che ti rinfreschi ulteriormente la memoria, smettila di guardarlo. - Dice Derek.

Il lavoro si è portato avanti fino a mezzogiorno e Derek sta preparando il pranzo. Una volta rimasti soli mangiano tranquillamente, mentre Derek è ancora arrabbiato e guarda in cagnesco Stiles.
- Derek, devi dirmi qualcosa? - Tenta di non ridere Stiles.
- Era proprio necessario? - Chiede Derek. Stiles si gira intorno come a vedere se la risposta a quella domanda fosse in giro per la cucina.
- Oh, ma parli di Kevin? - Domanda ancora, ingenuo.
- Si Stiles, parlo di Kevin. 
- Ah, allora si. Te l'ho detto no? - Stiles si è alzato, si è avvicinato a lui, li ha appoggiato una mano sulla spalla che mentre gli parla è scivolata lentamente giù per il petto fermandosi poi sul cuore.
- Voglio fartela pagare ancora un po', avvocato. - Dice infinte, allontanandosi dalla cucina.
- Tu così mi stai facendo impazzire, non me la stai facendo pagare. E' diverso!
- Hai ragione. E' anche meglio. Io vado a lavoro. Ciao Ciao Derek. 

E salutandolo con la manina, Stiles se ne va tranquillo a lavoro.

"Se fa un altra volta così, gli salto addosso. Ma com'è possibile che sia così bello?!" 
"Ancora un po' e mi salta addosso. Vai Stiles, continua così!" 

Sono le diciannove e cinquanta di sera ormai e Stiles sta finendo il suo turno. Manda un messaggio a Derek.
- Dal momento in cui sarai ancora a lavoro e che non avrai cucinato niente per cena, pizza?
Uomo di poca fede. Sono a casa e la cena è pronta. A tra poco, ti amo.


Stiles sorride e se ne va a casa. Mangiano, Stiles continua a stuzzicare Derek che cerca sempre un contatto con lui e gli e lo nega. E' ora di passare alla fase due. Finge uno sbadiglio.
- Sono così stanco. Ho bisogno di una doccia! Puoi pensare tu a sparecchiare? Tanto, non ti preoccupare. Se ho bisogno di aiuto, ti chiamo. - Detto questo fugge via come un lampo al piano di sopra.

Stiles sa quali sono i punti deboli di suo marito e se li sta piano piano giocando tutti per bene. Infatti, eccolo li, 5 minuti dopo, come d'accordo con i figli, che corre in salotto tutto bagnato con solo un asciugamano stretta da una mano leggerissima in vita. Se cade, poco importa, insomma. Parla prima con Laura, poi con Thomas mentre fa la passerella davanti a Derek che in questo momento è davvero in procinto di saltargli addosso.
"E'così maledettamente sexy." 
Stiles è già passato al piano successivo.
Tenta di legarsi l'asciugamano, mentre con l'altra è al telefono.
- Derek, invece di stare li a fissarmi, ti dispiacerebbe darmi una mano a legare questa asciugamano benedetta? - Strilla spazientito Stiles.
A Derek spuntò un sorriso a 32 denti e corre ad aiutare il marito.
- Va bene, così? - Chiede malizioso Derek ad un centimetro dalle sue labbra.
- Si, benissimo grazie. Buonanotte Hale!
- Stiles, per favore. Non ce la faccio più. - Supplica Derek.
- L'hai voluto tu Derek.
"Merda."

I suoi pensieri poco coloriti, vennero fermati dallo squillo del suo cellulare.
 
- Sceriffo, che piacere sentirla. Come sta?
- Bene Derek, tu?
- Suo figlio mi sta facendo impazzire. Letteralmente! Ma perchè mai l'ha fatto così dannatamente sexy?
- Ahah, fammi indovinare. Ti sta provocando!
- Non sa quanto sceriffo, non sa quanto.
- Vuole fartela pagare ancora un po', anzi no: in realtà si sta solo divertendo, fidati! Provocalo Derek. Provocalo anche tu e vedrai che cederà!
- Dice sul serio?
- Oh si, figliolo.
- Sceriffo, io l'adoro.
- Ahah, anch'io. Ma perchè, hai già qualcosa in mente?
- Si, certo.
- Buonanotte Hale.
- Buonanotte sceriffo.

Stiles è nel letto, una magliettina a maniche corte per la notte e un pantalone nero di una tuta. Con un braccio si copre gli occhi. Si sta quasi addormentando ma Derek è fermo sulla porta che lo guarda incantano e quindi gli impedisce di dormire.
- Derek.
- Stiles.
- Smettila.
- Di fare che?
- Di fissarmi.
- Non ti sto fissando.
- Si invece. 
- Beh, sei così maledettamente sexy... cosa ci posso fare io?

Stiles sbuffa ma sotto sotto sorride, passa l'occhio sull'orologio che ancora tiene al polso e si accorge che sono le ventidue e trenta passate.

- Derek, è tardi. Va a dormire!
- Ok.

Ma di sotto Derek, non ci va.
Si mette nel letto al fianco di Stiles.

- Scusa è.. ma che cavolo fai? - Chiede Stiles mentre a stento trattiene un sorriso e continua a tenere la stessa posizione.
- Mi hai detto di andare a dormire.
- Si, ma di sotto. - Contesta Stiles. Non si è mai divertito così tanto.
- Ma si dorme nel letto.
- O sul divano. Dove dovresti essere tu, adesso. - Ribatte Stiles
- Non posso. - Risponde sincero.
- Perchè? - Adesso Stiles si è alzato e girato su un fianco, lo guarda perplesso.
- Perchè è sbagliato. Non si può! - Risponde serio Derek mentre Stiles continua a guardarlo ancora più perplesso di prima, incarcando anche un sopracciglio. Va bene che è stato male fino a l'altro ieri e che sono quasi le undici di sera, ma che cavolo sta blaterando quel tonto di suo marito?
- Oh, avanti Stiles. Abbandono del letto coniugale. Non si può! Lo saprò no, sono un avvocato. 

Stiles che fino adesso si è trattenuto è scoppiato in una calorosa risata.

- Sei un idiota. - Dice ridendo di gusto. Stiles ride e Derek è felice.
- E tu sei bellissimo. - Risponde Derek.
- Oh, lo so. Sono sempre stato io il più bello tra i due. - Fa il modesto Stiles.
- Certo amore. - Concorda Derek.
- Derek, ma perchè mi chiami amore? Sono arrabbiato. Non puoi chiamarmi amore!
- Si che posso.
- E di grazia, sai dirmi perchè puoi chiamarmi amore? - Dice Stiles agitando leggermente le mani.
- Perchè tu sei il mio amore. - Confessa Derek.
- Ah ecco. Adesso è tutto più chiaro.

Passano qualche minuto in silenzio. Stiles che guarda il buio del suo braccio che copre gli occhi e Derek che fissa il soffitto con le mani incrociate al petto, mentre agita i pollici, pensa alla prossima mossa.
Ecco appunto.
- Stiles?
- E'.
- Mi dai un cuscino per favore?
- No.
- Perchè?
- Così.
- Daii.
- No, Derek. Se lo vuoi va di sotto a prendertelo e possibilmente restaci.
- Ufff. Sei il solito scontroso, comunque... Ok!

Derek si è scansato di qualche centimetro e con la testa sul petto di Stiles, si è rimesso nella stessa posizione.
Stiles sorride, impreca qualcosa di incapibile ma comunque, non sposta Derek.
- Avvocato..
- Dottore..
- Ah ma allora sai cosa faccio. 
- Certo che lo so, perchè?
- No perchè credevo di essere improvvisamente diventato un cuscino, Derek! - Tenta di fare il tono arrabbiato, Stiles.
- Sei comodo. - Afferma Derek.
- Derek. Sul serio, ho sonno!
- Dormi.
- Come faccio con te che mi dormi sopra?
- Non è la prima volta. - Risponde malizioso.

Stiles è esasperato, ha sbuffato, ha alzato di qualche centimetro la testa e ha tirato un cuscino in faccia a Derek.

- Noo. Io ero comodo. - Si lamenta Derek mostrando il broncio.
- Io no però. Ora ti metti a dormire prima che cambi idea e vedi di tenere le tue manacce lontano dal mio corpo stanotte. Hai afferrato il concetto avvocato? 
- Si, dottore.
- Bene, buonanotte. - Conclude Stiles.
- Non me lo dai il bacino della buonanotte? - Chiede Derek
- No.
- E io posso darlo a te?
- No.
- Dai Stiles. Uno solo. Piccolino. - Fa la voce da cucciolo e mette il broncio Derek. Stiles non ce la fa più, ha davvero troppo sonno.
- Ahhhhh. - Strilla con fare frustrato Stiles, coprendosi la faccia con il cuscino.
- Derek, nemmeno i nostri figli fanno così tanti capricci. Sei un bambino! - Si è alzato di pochissimo, si è girato verso una guancia di Derek e l'ha baciato. - Adesso chiudi quella bocca e dormi. - Ordina Stiles. E' troppo chiedere qualche ora di sonno?
- Perchè non me la chiudi tu? - Chiede Derek sempre più malizioso.
- Ti piacerebbe. - Borbotta Stiles girandosi dall'altra parte.
- Buonanotte amore mio. - Dice in un sussurro Derek. Poi, preso da chissà quale coraggio, gli da un bacio nella guancia.
- Oh! Che caz** fai? - Domanda furioso Stiles guardandolo gelido negli occhi. Derek deglutisce a vuoto e poi risponde.
- Scusa, scusami amore. Non lo faccio più! Mi ero per un attimo dimenticato che solo tu mi puoi toccare.
- E se ora ti chiedessi di andare a dormire nel divano?
- No no no, ti prego. No! Scusami. - Borbotta ancora Derek abbracciandolo da dietro.
- MI STAI ABBRACCIANDO! Basta. Stai esagerando! VATTENE.
- No, basta. Ecco, sto fermo qui. Guarda! Non mi muovo. - Dice Derek alzando le mani in segno di resa e allontanandosi di poco e a malin cuore da lui.

Gli occhi lucidi dal pianto.

- Buonanotte Derek. - Dice con fare addolcito, Stiles. Si gira dall'altra parte e dopo l'ennesima buonanotte di suo marito, torna a dormire.

E' l'una e dieci di notte e ne Stiles, ne Derek stanno ancora dormendo. Entrambi pensano.
Entrambi fingono di dormire. Derek sa che suo marito sta fingendo e vuole provocarlo. Infatti, senza esitazione alcuna, abbraccia Stiles da dietro stringendolo forte a se e chiudendo gli occhi beandosi del calore di suo marito.
- Derek, anche se ti dico di spostarti... tu non lo farai, vero? - Chiede esasperato, Stiles.
- Non lo farò. - Risponde nascondendo il viso nel collo di suo marito e sorridendo dolcemente Derek
- Ok, bimbo capriccioso di due anni, ma vedi di limitarti solo a questo.
- Ok, papà. - Scherza Derek. Automaticamente gli da un bacio sul collo!

Quella, per Stiles fu la goccia che fece traboccare il vaso.
- COSA TI AVEVO DETTO? - Sbotta Stiles accendendo la luce e sciogliendo il loro abbraccio. Derek scoppia a piangere a dirotto e se lo stringe forte a se. Si è stufato di quella situazione. Gli nasconde di nuovo il viso nel collo e tra un singhiozzo ed un altro ancora, gli parla.
- Stiles, amore mio basta. Ti prego! Non ce la faccio più. Lo so che non vuoi essere toccato, abbracciato o baciato da me ma sono tuo marito. Mi manchi da morire. Non so più come dirtelo che amo te e solo te, che è stato quello li a baciarmi, che di lui non mi importa niente. Non so più come dirtelo che non vivo senza di te. Sei l'unica cosa che conta per me. Non mi basta più aver fatto quasi pace. Io voglio fare pace punto e basta. Ti amo così tanto, amore mio. - Dice con la voce rotta dal pianto. Il suo respiro che viene sempre meno! Stiles entra in panico.
- Hei! Derek, derek respira. - Ordina dolcemente Stiles prendendogli il viso tra le mani. Gli asciuga le lacrime e lo distende a letto nuovamente.
- Dai! Dormiamo un po'. Scusa per come mi sono comportanto. - Borbotta Stiles abbracciandolo da dietro per farlo calmare. Derek ha gli occhi gonfi e rossi per via del pianto ma dentro sta scoppiando di felicità perchè suo marito lo stringe a se.  Oh, se gli era mancato. Ecco: quello si che è il suo Stiles.
Il suo Stiles che si è appena alzato e l'ha lasciato solo. Derek, che si era addormentato e all'improvviso si è sentito vuoto, ha aperto gli occhi, si è girato dalla parte di Stiles e si è alzato per andare a cercarlo.

- Se serve, ora il bagno è libero. - Dice Stiles.
- Cosa? No amore, mi stavo alzando perchè non ti ho più visto qui vicino a me.
- Derek non è che sono così indispensabile è. - Lo prende in giro, Stiles.
- Per lo sei. Posso essere io ad abbracciare te, questa volta?
- Si.

Si addormentarono così, l'uno stretto tra le braccia dell'altro e più felici che mai e si risvegliarono l'indomani nella stessa posizione.
Stiles sa che Derek e sveglio ma non dice nulla, passa lo sguardo sull'orologio.
Le sei e cinque del mattino.

Derek lo guarda fingere di dormire e lo ama ogni giorno di più. Poi, non che suo marito non fosse bello, ci mancherebbe altro ma con le prime luci del mattino ad illuminargli il viso è ancora più bello.

 
- Buongiorno amore mio. - Dice Derek dolcemente tenendolo ancora stretto a se.
- Ciao.
- Devi andare a lavoro?
- Si.
- Ti preparo la colazione?
- No, non ho fame. - Risponde Stiles.
- Come mai, amore? Hai mal di stomaco?
- Io non ho mal di stomaco Derek, ho il mal d'amore. - Sbotta Stiles mentre si è sciolto dalla presa di suo marito e sta cercando di scendere dal letto.
- Stiles, aspetta. - Dice Derek fermandolo per una mano.
- Che c'è, Derek?
- Guardami. - Ordina dolcemente, Derek. Stiles si è girato e lo sta guardando negli occhi.
- Ti amo. - Dice Derek.
- Mi amavi anche quando ti baciavi con quello li?
- Si Stiles, e per l'ennesima volta, è stato quello a baciarmi. Io non volevo!
- Quando una settimana e due giorni fa sono tornato a casa, non sembrava così però.
- Stiles..
- Cosa? Che c'è Derek, perchè io non capisco! Tu fai tanto il geloso e poi il primo a tradire sei tu. Io non l'ho mai fatto. Ora porca miseria, ti giuro che mi vesto e vado da Kevin e se cerca ancora di baciarmi, come fa ogni volta che mi vede, non mi tiro indietro. Ti va bene così?
- Stiles. Per favore!
- No Derek. Spiegami perchè. Devi spiegarmi perchè ti sei fatto baciare se non volevi e sopratutto spiegami perchè tu puoi essere geloso e io non posso essere arrabbiato quando uno sta cercando di portarmi via l'amore della mia vita sotto i miei stessi occhi. Spiegamelo Derek, perchè non lo capisco. - Adesso urla Stiles e si sta di nuovo alzando dal letto, ma Derek, per l'ennesima volta non gli e lo permette.
- Io non volevo baciarlo Stiles, è stato lui. Tu puoi essere arrabbiato quanto vuoi e hai ragione, io sono geloso perchè tu sei mio. Perchè ti amo e perchè ti voglio con me. E' con te che voglio vivere. Ma ti sei sentito cos'hai detto? Hai detto che qualcuno sta cercando di portarti via l'amore della tua vita, Stiles. Sono io l'amore della tua vita. E tu quello della mia. Siamo solo noi due Stiles. Io è te che amo. Te e nessun altro.
- Ci sarebbe un altra cosa che mi devi spiegare. - Dice Stiles.
- Quale?
- Devi spiegarmi come fai a non rifiutare un bacio. Voglio dire, se non lo vuoi, lo eviti.

Derek mugugna qualcosa mentre aspettava quella domanda da un sacco di giorno ormai, alza gli occhi al cielo con fare pensieroso mentre Stiles lo scruta attentamente, poi, inizia a parlare, o per meglio dire... a mostrare.
- Così, guarda... - Dice d'un fiato Derek prendendo nelle mani il viso di Stiles e baciandolo con dolcezza. 

Un bacio dolce, aspettato, desiderato, amato, voluto, vero.

- Oh! - E' l'unica cosa che riesce a dire Stiles. Derek sorride e continua a baciarlo e baciarlo e baciarlo, solo baci a stampo, ma per lo meno lo bacia.
- D.. De.. Derek - Dice Stiles tra un bacio e l'altro mentre finalmente accenna ad un sorriso.
- Mh. - Risponde Derek mentre continua a baciarlo.
- Cosa fai? - Chiede Stiles.
- Ti bacio. - Risponde Derek continuando a baciarlo ancora, ancora e ancora.
- Questo lo vedo! Ma a me adesso non va.
- Bugiardo.

Stiles davvero non ce la fa più. Ha inspirato sonoramente e si è tuffato fra le labbra di Derek. Le sta divorando! Con una leggera spinta ha steso Derek sul letto, lo ha baciato fino a che l'aria non è diventata indispensabile, si è staccato e adesso ha iniziato a parlare sulle sue labbra.
- Vedi Derek, un uccellino mi ha detto che quello li, non ti ha baciato solo una volta, ma due. Ora il problema sta che se tu vuoi ancora tenerti i tuoi gioiellini di famiglia, dovrai avere occhi solo per me, se quello ci prova ancora tu non me lo nasconderai più! Hai capito, avvocato?
- Perfettamente. E poi sta tranquillo! Mi stupisco che i tuoi uccellini, perchè tanto sono due, non ti abbiano detto che si è licenziato da solo.
- Sul serio? - Chiede Stiles.
- Certo. - Risponde Derek
- Vado a farmi una doccia. - Dice ancora Stiles sorridendo e lasciandogli un delicato bacio sulle labbra mentre è ancora sopra di lui.
- Hai ancora voglia di prepararmi la colazione? 
- Certo amore mio. Se ti serve una mano chiamami, ok?
- Guardare ma non toccare bello mio! Per il momento accontentati di qualche bacio. Anzi, ti do libero accesso alle mie labbra! Contento?

E Derek ci può stare. Si può accontentare del libero accesso alle labbra di suo marito perchè senza quelle proprio non ci può stare. Si può accontentare di veder sorridere Stiles, si può accontentare perchè è tornato a casa, hanno fatto pace e ne l'avvocato Bergman, ne il dottor Kevin riusciranno a mettere la guerra tra di loro. Mai! Mai più.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ed eccoci qui <3
PACEEEEEEEE! 
Contenti? Dite la verità: vi ho fatto soffrire un pochino, nei capitoli precedenti?
Vi sono piaciute le provocazioni di Stiles? Vi è piaciuto questo capitolo? Avete visto che alla fine abbiamo scoperto chi è l'ammiratore segreto di Laura? Lui. Lucas, il fratello di Camilla! Chi ci aveva scommesso? Grazie a:
- Stilba.
- Quenya13.
- Amiyli.
- Drarry90.

Per aver letto e recensito il precedente.
Questo è dedicato a voi.

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Capitolo 33
*** Amore mio. ***


- Amore mio.

Quel pomeriggio, Derek tornò a lavoro con il sorriso sulle labbra e per Stiles fu lo stesso. Entrambi erano al limite della felicità perchè finalmente, avevano fatto pace a tutti gli effetti. Nonostante Stiles gli avesse dato libero accesso alle sue labbra, quando si accorse che Derek lo baciava ogni volta che poteva, gli disse di darsi una calmata e Derek l'avrebbe anche fatto se solo Stiles non gli e lo chiese ridendo. Pranzarono con tutta calma baciandosi con dolcezza quasi ogni minuto e poi, dopo l'ennesimo bacio di recupero, andarono a lavoro.
- Guai a te se non fai una pausa di cinque minuti ogni mezz'ora. - Ordina Stiles.
- Ok Dottore, sta calmo. Ci vediamo stasera a casa? - Chiede Derek dandogli l'ennesimo bacio sulle labbra.
- Si. Vedi di fare il bravo e se puoi... non rimorchiare nessuno!
- Ma come non rimorchiare nessuno, amore? Io devo rimorchiare te.
- A me puoi! Ad altri, no.
- Nemmeno mi interessa rimorchiare gli altri! Vieni qui, dammi un bacio. - Dice con dolcezza, Derek. Lo prende per i fianchi e poi lo bacia.
- Ancora? Uffa, ma non ne hai mai abbastanza! - Brontola Stiles.
- Di..
- Piantala, devo andare a lavoro! - Dice frettolosamente Stiles dandogli un bacio e correndo in auto.
- Ti amoooo. - Strilla per farsi sentire, Derek. Stiles ha sentito ma decide di sorridere solamente e di non rispondere.

Derek, con il sorriso sulle labbra, va a lavoro.

E' sera a Beacon Hills ormai e Derek sta preparando la cena per se e per il suo adorabile marito mentre Stiles è ancora a lavoro. Quando Derek si rende conto che sono già le nove e che Stiles non è ancora tornato, inizia a preoccuparsi seriamente! Sta per chiamarlo quando sente le chiavi nella serratura. Tira un sospiro di sollievo, si alza velocemente dalla sedia della cucina e corre a gettargli le braccia al collo e a stringerlo forte a se mentre lo riprendeva per averlo fatto spaventare.
- Non farlo mai più, amore mio. - Sussurra Derek stringendoselo forte a se. Stiles, con gli occhi sgranati sorride appena e ricambia l'abbraccio.
- Ma di che parli?
- Ho avuto tanta paura.
- Di cosa?
- Che ti fosse successo qualcosa. Non arrivavi più! Hai visto che ore sono?
- Si, ma Derek! Sono un Dottore. Sai che i miei orari non sono del tutto regolari.
- Lo so ma potevi avvisarmi.
- E va bene, scusa. Mi molli?
- Sicuro di star bene?
- Io si! Tu? Non è che hai battuto la testa da qualche parte? - Domanda con un sorrisetto divertito, Stiles.

Dopo che Derek gli dice di stare perfettamente bene, Stiles si rende conto di quanto in realtà gli sia mancato quel cretino che ha sposato. Si allontana per un breve secondo di qualche passo, lo guarda profondamente negli occhi e lo bacia come se fosse la prima volta mentre le prime luci del tramonto, filtrano dalla finestra illuminando i loro volti e le loro labbra, unite per la milionesima volta in un bacio carico d'amore e di perdono! Un completo e totale perdono. 

 
Un inizio che riparte da zero.
Un nuovo inizio che renderà felice Laura e Thomas al loro ritorno.

- Dovremmo dirlo a Laura e Thomas. Che abbiamo fatto pace, intendo! - Dice Derek, a tavola.
- No! Facciamogli una sorpresa. - Propone Stiles.
- Si, ci può stare!
- Perfetto! Vado a farmi una doccia. - Dice Stiles e con naturalezza, gli da un bacio sulle labbra. Derek si apre in un sorriso enorme!
- Ti aspetto sul divano?
- Si, certo.

"Ma che cavolo ti sta prendendo, Stiles! Smettila di baciarlo."

Stiles si fa una doccia fresca e dopo essersi messo in tenuta da notte, scende giù in soggiorno e sorride alla vista di suo marito che gonfia le guance con fare annoiato e guarda distrattamente la tv.
- Tz! Non cambi mai. Ancora non ti hanno stufato questi programmi a quiz? - Borbotta Stiles gettandosi di peso sul divano, appoggiando la testa al cuscino e stando con le gambe sopra quelle di Derek.
- Mi divertono e poi tengo la mente allenata! Dubito che tu sappia rispondere a tutte le seguenti domande, signor Hale! - Borbotta divertito, Derek. Poi, sperando che non sia troppo presto, gli appoggia una mano sul ginocchio e gli e lo accarezza con il pollice. Stiles ha notato quel gesto e anche l'insicurezza e la paura negli occhi di suo marito, per cui sorride e accetta la sfida.
- Avanti, signor Stilinski! Mettimi  pure alla prova, inizia tu. Rispondi a questa domanda: cos'è una molecola?
- Un insieme di atomi, legati tra di loro. Ora tu: sai dirmi cos'è uno ione?
- Derek, che domande: sono un dottore. Uno ione è un entità molecolare ele..
- Ok ok, fermati che sennò me la tiri avanti fino a domani mattina! 
- Ahahah che storto che sei!

I loro momenti di dolcezza, non finirono li. Stiles a tratti era ancora distante e Derek lo capiva perfettamente ed era per questo che non gli chiedeva mai niente e non forzava troppo la mano. Con il tempo sarebbero tornati i piccioncini di sempre ma mentre Derek era convinto che quel tempo fosse ancora lontano, Stiles, pensava il contrario. E' disteso nel suo letto, sotto le coperte dopo un turno sfiancante, ha un leggero mal di testa ma la voglia delle labbra di suo marito. Marito che era in cucina a lavorare e che non si aspettava di essere chiamato.
- Derekkkkk. - Lo chiama, Stiles.
- Arrivo subito, amore. - Risponde Derek. Un secondo dopo, è già in camera.
- Eccomi!
- Come sei veloce, avvocato.
- Mi hai chiamato e eccomi qui.
- Ti ho disturbato?
- Tu non mi disturbi mai. - Risponde Derek sorridendo un pochino, inginocchiandosi su se stesso e accarezzandogli i capelli.
- Volevo chiederti se potessi farmi un favore.
- Tutto quello che vuoi, amore mio.
- Sicuro?
- Si. Per te andrei anche in capo al mondo.
- Non esagerare: volevo solo chiederti se mi davi un bacino. - Sussurra Stiles mentre si morde forte le labbra per non sorridere all'espressione di PURA GIOIA di Derek.
- Certo che ti do un bacino! - Dice all'estremo della felicità Derek prendendogli il viso tra le mani e baciandolo con dolcezza.
- Un altro. - Chiede in un ghigno, Stiles. Derek lo bacia ancora e quando Stiles sta per dire ancora qualcosa, lo interrompe.
- Non dirmi un altro perchè sennò poi te ne do un altro, si, ma ne do ancora un altro e un altro e un altro e un altro ancora e altri mille ancora, per cui... sappiti regolare! A tuo rischio e pericolo.
- Un altro! - Sussurra Stiles.

E Derek lo fa. Lo fa davvero! Gli e ne da un altro e un altro e un altro ancora e altri mille ancora e Stiles si lascia baciare.
E Stiles ricambia.

- Ok ma adesso basta che mi stai consumando le labbra. Perchè non ti distendi qui di fianco a me?
- Nooo, un altro! Dai, un altro soltanto. - Dice Derek riempiendolo ancora di baci.
- Ahah. - Ride di gusto tra un bacio ed un altro ancora Stiles. Poi si fa serio quando Derek gli si stende di fianco e lo abbraccia per la vita. Si gira dall'altro lato per poterlo guardare negli occhi, gli sorride, gli da un bacio nella guancia, uno nel collo ed uno nelle labbra e poi, come al solito, gli parla.
- Devo dirti una cosa. - Sussurra Stiles accarezzandogli i capelli e stringendogli la mano con titubanza.
- Dimmi. - Dice felice, Derek. Suo marito è tornato!
- Prometti di non dirlo a nessuno?
- Prometto.
- Ti amo! 
- Perchè piangi, Derek? - Chiede Stiles asciugandogli la lacrima che lenta scendeva dal suo viso.
- Perchè sono felice e perchè non me lo dici da quando abbiamo iniziato a litigare e mi era mancato da morire sentirmelo dire e ti amo così tanto, amore mio. Ti amo da morire!
- Vieni qui AMORE MIO. - Dice Stiles tirandoselo in un abbraccio e stringendolo con possessività a se.
- Non ti lascerò scappare un altra volta, Derek! Te lo giuro. Domani tornano i nostri bambini, dimentichiamoci di questa storia una volta per tutte e ricominciamo da capo. Quindi, se sei d'accordo...
- Certo che sono d'accordo! - Lo interrompe Derek nascondendo il viso nel collo di suo marito.
- Allora sta zitto e torna a baciarmi. 

Un ora e mezza dopo, Stiles e Derek avavano appena finito di amarsi come mai prima d'ora e fuori è sera e c'è la luna piena.

- Notte amore mio. - Sussurra Derek stringendoselo forte a se.
- Buonanotte anche a te, amore.
- Con te lo sarà di sicuro. Ti amo!
- Ti amo anche io, Derek. Ti amo anche io.

 
 
Piccolo spazio autrice:
 
Ok, sono in ritardo e lo so..
ma.. mi sono fatta perdonare o no?

Capitolo dedicato a:
- Stilba.
- Drarry90.

Per aver letto e recensito il precedente capitolo.

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LE DOMANDE A QUIZ SONO LE PRIME CHE MI SONO USCITE DALLA MENTE E LE RISPOSTE SONO STATE PRESE DA WIKIPEDIA.

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Capitolo 34
*** Caffè e sigarette. ***


- Caffè e sigarette.
 
Era metà ottobre a Beacon Hills ormai e Laura e Thomas erano già in seconda superiore. 
Questa notte c'è stata la prima nevicata e nonostante questo Thomas è sceso a fare colazione con un sorriso a trentadue denti sulla faccia, in canottiera. Come d'abitudine, strappa dalle mani della sorella il bicchiere d'arancia che stava bevendo e lei inizia a brontolare.
- E buongiorno pure a te fratello. - Dice Laura fintamente offesa quando vede che Thomas ha già quasi finito tutto il suo succo.

Ogni mattina è sempre la stessa storia.

- Buongiorno sorellina! - Dice Thomas con un sorriso in volto dandogli un bacio sulla guancia. Poi saluta i genitori.
- Amore, sei impazzito per caso? - Chiede Stiles.
- Cosa? - Chiede confuso Thomas.
- Non avrai intenzione di andare vestito così a scuola, spero. - Dice Stiles. Thomas si guarda con fare pensieroso e poi risponde.
- Si?! - Dice Thomas.
- No. - Dice Stiles.
- Perchè?! Papà, ho un jeans e una maglietta! Non mi sono mica vestito da donna. - Spiega un po' scocciato, Thomas.
- Thomas, non hai una maglietta hai una canottiera! - Dice Derek.
- E? -

Laura è appena scoppiata a ridere. Davvero il fratello non ha capito a cosa si riferiscono i genitori, troppo impegnato a pensare a Camilla. Sua ragazza da cinque mesi e mezzo ormai. In gita, Thomas prese coraggio e la baciò dichiarandosi a lei completamente! Ovviamente, lei che non aspettava altro che le sue labbra fin dal loro primo incontro, gli disse che ricambiava i suoi stessi sentimenti e finalmente si misero insieme, nonostante la lieve gelosia di suo fratello Lucas che adesso, è anche il ragazzo di Laura. Lucas non gli e lo dirà mai ma in realtà gli da fastidio Thomas, anzi, ma gli da fastidio che si sia dichiarato e messo insieme alla sua sorellina, il giorno stesso in cui lui, lo fece con Laura.
- Vatti a mettere una felpa signorino. Fuori fa freddo! E fate colazione! - Dice Stiles ai figli.
- L'abbiamo fatta. - Dicono in coro Laura e Thomas.
- Io non credo. Un bicchiere di succo d'arancia non è colazione. Rincominciamo a non mangiare?! - Inizia ad arrabbiarsi Stiles.

I figli sbuffano e fanno una colazione come si deve, degna di nota facendo felice come non mai il Dott. Stilinski! Baciano i genitori e in fretta raggiungono i loro rispettivi fidanzati. Lucas è un gran lavoratore! Fa l'elettricista e si sveglia sempre presto la mattina. Ha quasi diciannove anni e insieme a Thomas è l'uomo più uomo sulla faccia della terra. Amano Laura e Camilla più della loro stessa vita. Sono le loro sorelline e le loro donne. Anche Lucas e Camilla hanno due papà. Devono proteggerle ad ogni costo è per questo che adesso, alle undici e dodici del mattino, con la campanella che decretava la fine dell'intervallo scolastico suonata già da mezz'ora, Thomas e Lucas si ritrovano nel retro con una sigaretta tra le mani attendendo l'arrivo di Markus ed Emjey.

Markus ci provava spudoratamente con Camilla facendo partire l'embolo dalla gelosia a Thomas e inoltre Emjey aveva ripreso a provarci con Laura. Senza volere, l'altro giorno, Camilla, mentre parlava col suo ragazzo si fece sfuggire un particolare che lo infuriò e non poco. Emjey aveva baciato sua sorella sulla bocca. Così come fece Laura, che disse a Lucas dei comportamenti poco gradevoli di Markus nei riguardi di Camilla. Thomas non disse a Lucas che Emjey aveva baciato Laura e Lucas non disse a Thomas che Markus non mollava un attimo Camilla.

Ciò nonostante, però, ormai non c'erano più dubbi. Lucas e Thomas erano su tutte le furie! Possono leggermente passare sopra al fatto delle loro ragazze, ma che tocchino le sorelle, no! Neri dalla rabbia, diedero appuntamento ai due fratelli per quell'ora per dirgliene quattro. La rabbia era troppa. Veramente troppa e mentre i maschietti erano convinti che le sorelle, nonché fidanzate, erano all'insaputa di tutto cosa non vera visto che le ragazze sapevano tutto, arriva la preside che richiama Thomas all'ordine ricordandogli di entrare in classe e che a scuola non si può fumare.
- Io faccio quel che mi pare. Vada a farsi un giro! - Dice sgarbato Thomas. L'insegnante, o meglio, la preside, sotto gli occhi stupiti di Thomas e Lucas se ne va senza dire una parola. 
- Se i miei sanno che fumo e che rispondo male alla preside, daranno di matto. - Dice Thomas un quarto d'ora dopo accendendosi l'ennesima sigaretta.

Quel che non sa però, è che la preside aveva già avvisato Stiles e Derek dello strano comportamento del figlio, aggiungendo anche che la figlia frequentava le lezioni in maniera sregolare e che adesso, Stiles e Derek sono proprio li, a scuola e osservano il figlio. Derek, molto attento a non farsi sentire li appoggia le mani sulle spalle. Thomas inizialmente sussulta spaventato ma è subito pronto a difendersi da Markus o Emj.. aspetta un attimo!
- Papà? - Strilla terrorizzato Thomas sgranando gli occhi con fare sorpreso e indietreggiando fino a scontrarsi con un muretto. La sigaretta ancora tra le mani. Stiles gli si avvicina con fare quasi minaccioso e gli e la strappa via, buttandola a terra per poi spegnerla.
- No dai, papà! L'avevo appena accesa. - Protesta alzando la voce, Thomas. Solo dopo si rende conto che sta esagerando. Per questo abbassa gli occhi strisciando le scarpe sul ghiaino della scuola.
- Di questo, ne riparliamo a casa! - Dice severo Stiles. Thomas deglutisce a vuoto. Suo padre ha appena usato quel tono che lo riporta a tre parole e undici lettere: guai in vista!
- Orcocane Signor Hale. Menomale che ci siamo accorti che eravate voi! - Dice Lucas mentre a stento trattiene le risate.
- Ma hai visto com'è arrivato?! Cioè.. Pensavo fosse quello li. Ma dov'è?! - Strilla Thomas.
- Non lo so. Avranno paura. - Risponde Lucas sull'orlo di una crisi.
- Ok! Non voglio sapere cosa sta succedendo qui. Lucas, tu torna a lavorare. Quanto a te signorino, fila nell'ufficio della preside che vuol parlarci e vai a recuperare anche tua sorella e poi a casa noi quattro facciamo un bel discorsetto. - Ordina, praticamente urlando Derek.
- Oh che pa***. Cosa vuole quella li adesso?! - Si lagna Thomas battendo il cinque al cognato per poi abbracciarlo.
- Di un altra parolaccia Thomas! - Lo avvisa, Stiles ordinandogli chiaramente di smetterla.
- Scusa! Lucas, cognatino, fatti onore! La, Cami, uscite di li! - Dice Thomas. Le ragazze escono dal loro nascondiglio ma non avevano avvertito la presenza dei genitori di Laura e per questo, proprio lei, entra in scena con un sorriso enorme in volto e con la sigaretta alla bocca visto che anche lei fuma. Si pietrifica sul posto con il cuore a mille quando vede che Stiles gli si è avvicinato furioso e anche a lei, come qualche minuto fa ha fatto con Thomas, gli ha buttato la sigaretta a terra per poi spegnerla.
- E con questo siete in punizione per due settimane! Adesso andiamo e vediamo cosa dice la preside. - Ordina Stiles.
- P.. - Tenta Laura.
- Laura, non dire una parola! Entrate! Poi a casa ne riparliamo. - La interrompe bruscamente Derek.

Thomas rassegnato, cinge i fianchi della fidanzata per poi lasciarle un dolcissimo bacio sulle labbra. Lo stesso fa Lucas con Laura! Sanno entrambi, che si potranno vedere solo a scuola. Derek e Stiles pigliano i figli sotto braccio e insieme vanno dalla preside. Bussano, salutano e si accomodano.

-Eccoci finalmente. Era un po' che volevo parlarvi faccia a faccia signori Hale-Stilinski. - Dice la preside. Thomas alza le sopracciglia con fare seccato e Laura a stento, trattiene uno sbuffo. Ma gonfia le guance.
- Ci dica.. siamo tutto orecchi! - Dice sarcastico Derek.
- Il comportamento dei vostri figli è scorretto. Come vi ho comunicato al telefono, prima sono andata a richiamare Thomas per chiedergli di entrare in classe visto che la campanella era già suonata da mezz'ora e per ricordargli che a scuola non si può fumare. Lei è un avvocato signor Hale giusto? Saprà bene che possiamo anche fargli una multa. - Dice la preside. Derek annuisce e guarda furioso il figlio che non riesce a girare lo sguardo verso il suo papà.
- Non gli e la farò, non si preoccupi. Non è questo il punto! Sa cosa mi ha detto? Cito testualmente: "Io faccio quel che mi pare. Vada a farsi un giro." ebbene si, il giro me lo sono fatta Thomas. Ho chiamato i tuoi genitori. - Dice la preside.
- Ok, appurato che mio fratello è un cretino, in tutto questo io cosa centro?! - Chiede Laura.
- Me lo chiede anche signorina?! - Chiede la preside. E' furiosa.
- Si. - Risponde lei alzando le spalle.
- Lauraa! - La riprendono entrambi i genitori.
- Lei anche fuma, proprio come suo fratello! E come suo fratello non frequenta le lezioni regolarmente.
- Ma cosa sta dicendo! - Sbotta Thomas.
- Questa qui è fuori di brutta maniera proprio. - Sbotta Laura.
- Chiudete quella bocca e chiedete subito scusa all'insegnante. - Ordina Derek. 
- Perchè mai dovremmo chiedere scusa se abbia solo detto la verità?! - Chiede Laura.
- Questa ce l'ha con noi! - Dice Thomas.
- Vedete, fanno così! Sempre! - Dice la preside.
- Ma la smetta di dire cazzate. Pare che lo facciamo solo noi due! - Dice Thomas.
- Questa scuola è piena di alunni come noi a cui lei non ne lascia passare una. - Dice Laura.
- Sentite. Avete due secondi! Due secondi soltanto per smetterla immediatamente e chiedere scusa alla vostra preside. Ripeto, come arriviamo a casa facciamo i conti. - Si trattiene dall'urlare Stiles.

Thomas sbuffa e gioca con il suo accendino credendo di non essere visto. 
E' Derek il primo a vederlo che guardandolo gelido gli ha strappato l'accendino dalle mani e se l'è messo in tasca. 

I ragazzi si scusano! La preside spiega ancora due o tre cosa ai genitori che ad ogni parola sono sempre più sconvolti e poi comunica a Stiles e a Derek di portarli già a casa che per loro, per quel giorno, le lezioni sarebbero terminate. Stiles e Derek sono furiosi! Questo i figli lo sanno bene. Per questo salgono zitti zitti nel Suv di Derek senza dire una parola. E' lui, il primo a rimproverarli.
- I miei complimenti ragazzi. Sono fiero di voi! - Strilla Derek.
- Siete sempre più bravi, davvero! Mi chiedo cosa abbiate nella testa da un po' di tempo a questa parte. Bravissimi! - Strilla Stiles.
- Niente Stiles. Non hanno niente nella testa. - Risponde Derek mettendo la macchina in garage e entrando dalla porta che da sulla cucina.
- Sedetevi! - Dice Stiles. I figli sbuffano!
- Non iniziate a sbuffare perchè sto perdendo la pazienza. Ora, tralasciando per un attimo l'assurdo comportamento che avete con quella preside... parliamo di queste. - Sbotta Derek lanciando nel tavolo il pacco di sigarette che aveva sottratto ai figli. Thomas ne vorrebbe una in questo esatto momento. Laura ancor di più! Non riescono a levare gli occhi di dosso da quel pacchetto. Stiles lo nota e sta perdendo la pazienza.
- Questa me*** qui, è veleno! - Urla Stiles levandogliele dalla vista.
- Ci avete mai visto fumare per caso?! - Strilla Derek. I figli non rispondo.
- E adesso non rispondo. Non hanno più la lingua a quanto pare. Però per rispondere male alla preside o per ingurgitare questa roba nei polmoni ce l'avevano. - Dice Stiles.
- Papà, sono solo delle sigarette. Non farla tanto lunga. Sono vizzi che si pigliano a quest'età! Onestamente, non è l'unico che abbiamo! - Confessa Laura.
- E di grazia, quale sarebbe l'altro?! - Strilla Stiles furioso.
- Cosa diavolo stai facendo tu?! - Strilla Derek notando che il figlio si sta versando una tazza di Caffè!

Laura e Thomas abbassano gli occhi pentiti ma nonostante ciò, Thomas non resiste alla tentazione e beve quell'amato caffè che non beveva già da tre ore! Poi passa la tazza alla sorella che beve anche lei come nulla fosse.
- Qualcuno faccia Santo subito quell'essere speciale che ha inventato il caffè! - Dice quasi in estasi Thomas.
- E' delizioso! E adesso ci vorrebbe proprio una bella sigaretta. - Dice Laura.
- Sono d'accordo. Papà, non è che ce ne dai una per caso?! Ce la fumiamo in due. - Dice Thomas. Stiles e Derek sgranano gli occhi.
- Io non ci posso credere. - Dice quasi in trans Derek.
- Vi siete fritti il cervello per caso, voi due? - Urla Stiles mentre sottrae la tazza di caffè dalle mani dei figli.
- Eddaì papà. Ci hai levato già le sigarette non levarci anche il caffè. - Protesta Laura.
- Finitela. Andate in camera vostra! Siete in punizione. Non uscirete di casa per due settimane e alla prima lamentela o parolaccia che sento vengo su e vi levo tutto. Nintendo, play station, pc e cellulare! Tutto. E sperate per voi di farvi passare quanto prima il vizio del fumo e del caffè oppure due settimane non saranno sufficenti. - Dice Derek. Ormai la decisione è stata presa. I figli annuiscono con fare pentito e zitti zitti vanno nelle loro stanze ma dopo cinque minuti sono di nuovo giù in cucina ad abbracciare i genitori! Laura abbraccia Stiles. Thomas abbraccia Derek.
- Papà.. - Dice Thomas stringendolo forte.
- E'.. - Dice Derek!
- Siete ancora tanto arrabbiati? - Chiede Laura.
- Vi amiamo troppo per essere ancora arrabbiati. - Dice Stiles schioccandogli un bacio nella guancia e imitando il gesto con il figlio.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ci siamo cuccioli. Ultimi capitoli prima della fine!
8 capitoli e Laura e Thomas Hale-Stilinski, giungerà a conclusione!
Probabilmente, visto che i capitoli sono tutti pronti, tempo permettendo.. ne pubblicherò uno al giorno.

Capitolo dedicato a:
- Stilba.
- Drarry90.
- Amiyli.

Per aver letto e recensito il precedente capitolo.. <3
 

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Capitolo 35
*** Era solo un sogno. ***


 - Era solo un sogno.

Sono passati chissà quanti mesi, forse uno o anche due anni ormai da quando Derek e Stiles scoprirono che i loro figli fumavano una sigaretta dietro l'altra e bevevano caffè! Laura ha ormai diciotto anni mentre Thomas ne ha quasi diciassette. Sei settimane fa, nel compimento della sua maggiore età, Laura si donò corpo ed anima a Lucas per la prima volta. Per la prima volta in tutti i sensi. Fu il momento più bello e dolce della sua vita. Il dolore presto lasciò posto al piacere e tutti erano felici e contenti.
 
Tranne oggi.

Erano le diciotto e cinquantacinque ormai e dei figli nemmeno l'ombra. Stiles era a lavoro, aveva il turno di notte e toccava a Derek prendersene cura. Li chiama ma non rispondono e sta iniziando a preoccuparsi quando finalmente sente le chiavi nella serratura. Tira un sospiro di sollievo e si prepara a sgridarli per essere arrivati in ritardo senza avvisare e per non aver risposto al cellulare.
- Dove diavolo eravate? - Strilla Derek.
- Dov'è tuo fratello? - Chiede Derek notando l'assenza del figlio. Laura è con le spalle alla porta.
- E ciao anche a te papà. Non lo so dov'è ok?! Non è che adesso solo perchè è mio fratello dobbiamo fare tutto in sincrono! - Strilla furiosa Laura. Quel che Derek non sa, è che oggi la figlia ha passato la giornata a litigare con il fratello! E' stata la loro prima vera litigata e adesso, lei, ne sta soffrendo così si sfoga con la prima persona che gli capita a tiro che sicuramente è la più sbagliata al momento.
- Abbassa quella voce all'istante e dimmi cos'hai! - La riprende Derek.
- Non ho un accidente di niente. Lasciami stare! - Strilla Laura tentando di andare nella sua stanza ma Derek l'afferra con dolcezza per un braccio costringendola a rimanere sul posto.
- Ti ho detto di abbassare quella voce e no, non ti lascio stare Laura. Cos'è successo? - Chiede Derek.
- Papà, senti... ti voglio bene, ok? Tanto. Ma non sono affari tuoi! - Strilla ancora Laura. In quel momento Thomas apre la porta di casa che sbatte sulla schiena a Laura.
- E levati dalle pal**! - Strilla Thomas in direzione della sorella.
- Se magari tuo padre mi lascerebbe stare riuscirei anche a levarmi di qui razza di idiota. 
- Si ciao. - Dice Thomas dandogli le spalle agitando un braccio in una chiara voglia di mandarla a quel paese.
- Fermo li tu e andate in cucina tutti e due, dobbiamo parlare! - Ordina Derek fermando il figlio.
- Ok, perchè non parlate voi due? Io non ho niente da dire. - Dice Laura.
- Già nemmeno io. Papà, mi lasci andare? - Chiede Thomas.
- No! E' ora di cena. A tavola e così mi spiegate anche cosa avete stasera e dove siete stati tutto questo tempo.

I figli sbuffano e dopo essersi lavati le mani si mettono a tavola. 
Uno faccia all'altro. Di solito si sedevano uno fianco all'altro.

- Ok, mi dite che avete!? - Chiede Derek dolcemente.
- No! - Strillano in coro i due fratelli con i nervi a fior di pelle non riuscendo però a guardare negli occhi il padre.
- Oook! - Dice esasperato Derek, accendendo la tv e guardandola senza rumori in sottofondo per la prima volta. Per stasera, è così. 

Stanno mangiando e Laura non leva gli occhi di dosso dal suo fratellino mentre a stento trattiene le lacrime.

- Vuoi una foto? - Sbotta Thomas.
- Io non.. pensala come vuoi! - Sbotta Laura iniziando a sparecchiare.
- Non c'è nulla da pensare Laura. Ci sono i fatti che mostrano le cose. E se io, adesso sto litigando con la mia ragazza è solo colpa tua! - Strilla Thomas.
- Certo, perchè come al solito tu credi ai cretini dei tuoi amici. Non gli ho detto una parola a Camilla. Stupido! Non ti tradirei mai. - Strilla a sua volta Laura, mentre gli occhi iniziano a pizzicare e a diventar rossi. Ma perchè suo fratello non capisce?
- Beh, l'hai fatto invece. - Urla Thomas alzandosi dal tavolo e agitando le mani avvicinandosi alla sorella. 

Derek è sorpreso ma sta finalmente capendo qualcosa e preferisce che si urlino contro per poi far pace piuttosto che non dirsi nulla e tenersi il muso a vicenda.

- Io non ho fatto un accidente di niente. - Urla Laura.
- Si invece. Eri l'unica a sapere che quella sotto specie di ragazza ci provava con me. - Dice Thomas. O meglio, urla.
- Per la milionesima volta: non ho detto nulla a Camilla. Ti ha visto lei, oggi, con i suoi stessi occhi in bagno quando quella li ti accarezzava il viso e ti dava tanti baci nella guancia. Tu se ne sembravi felice e Cami è scappata via piangendo. - Urla Laura. 

Dopo quella confessione, Thomas lascia cadere a terra il bicchiere di vetro che teneva tra le mani e inizia a piangere silenziosamente. Se l'è presa con la sorella tutto il giorno quando in realtà lei non centrava nulla.

- Ecco! Appunto. - Dice Derek iniziando a raccogliere i cocci di vetro. Laura e Thomas invece sono immobili. Si guardano negli occhi cercando conforto l'un l'altro e piangono. Poi le lacrime di Laura si fanno rumorose e china la testa per sfogare la sua rabbia. Thomas si avvicina e la abbraccia mentre Laura lo stringe forte! Questo è il loro modo di farsi perdonare e Derek, tutto contento, sorride.
- Finalmente! Avete finito si? - Chiede dolcemente Derek! I figli annuiscono rimanendo ancora abbracciati.
- Farò finta di dimenticarmi che siete arrivati in ritardo senza avvisare e di come mi avete risposto prima solo se mi date un bacino. - Scherza Derek picchiettandosi con le dita le guance richiedendo un bacio dai figli che non tarda ad arrivare. Ovviamente non solo uno.
Si misero a letto e si svegliarono l'indomani. Thomas aveva fatto pace con Camilla e lui e Laura, erano più felici che mai.

E' mattina ormai a Beacon Hills e il sole splende sereno! Stiles e Derek sono a lavoro e Laura e Thomas a letto. Oggi non avevano scuola e nonostante Laura sia felice che abbia fatto pace con suo fratello, un dubbio gli stringe un nodo allo stomaco e decide di verificare. Approfittando che Thomas dormisse ancora profondamente nella sua stanza e che i genitori non siano in casa, si alza dal letto, prende un respiro profondo, apre il suo zainetto e da esso estrae il test di gravidanza che teneva nascosto dalla sera prima.

Mentre a stento trattiene le lacrime, va in bagno, si chiude dentro, legge attentamente il foglietto illustrativo, non che servisse infondo dato che era la figlia di un dottore e poi, lo fa. Tutto stava andando secondo i piani fino a che Thomas non si mise a sbattere forte i pugni sulla porta chiusa perchè bisognoso del bagno il più presto possibile. Senza pensarci esce e fa entrare il fratello dimenticandosi il test sulla superficie piana della lavatrice e ricordandosene solo dopo. Quando Thomas, nero dalla rabbia, uscì dal bagno con quel test tra le mani.
- E' troppo chiedere cosa cavolo ci fa un test di gravidanza con esito positivo sulla superficie piana della nostra lavatrice quando tu, in casa, sei l'unica donna? - Domanda furioso Thomas mentre si appunta mentalmente di andare a dirgliene quattro a quel tonto di suo cognato.

Laura singhiozza disperata e invece di rispondergli, gli getta le braccia al collo. In un primo momento Thomas era restio ad abbracciarla ma si sciolse come neve al sole poco dopo e se la strinse in un abbraccio.

- Ti sto abbracciando solo perchè odio quando piangi ma voglio una risposta. - Ordina Thomas.
- Quel test che tieni tra le mani non è abbastanza come risposta? - Chiede tra le lacrime, Laura.
- E' sicuro?
- Non del tutto ma penso di si. E' un po' che ho questo dubbio!
- Io ne ho un altro.. da quand'è che tu e quel pirla vi rotolate sotto le lenzuola?
- Dal giorno del mio diciottesimo compleanno!
- Sei settimane e non mi hai detto niente? Complimenti sorellina.
- Adesso che facciamo?
- Andiamo in ospedale.
- Non penso proprio.
- Oh si, invece.
- Thomas, in ospedale c'è papà.
- Ma va, sai che novità! In ospedale c'è papà, si. Ma papà è un medico generale e non ho mai sentito che frequenti ginecologia!
- E se qualcuno gli dice che siamo stati li?
- Non possono. Segreto professionale! Ricordi?
- Ho tanta paura fratellino! - Singhiozza Laura provando ad abbracciarlo un altra volta ma questa volta, Thomas la respinge.
- Dopo! Adesso sono arrabbiato. Andiamo!

Laura decide di dargli ascolto. Sa bene com'è suo fratello da arrabbiato e poi di quei test non ci si può mai fidare veramente! Chiudono casa e a piedi, si dirigono in ospedale nel silenzio più assoluto. Laura a mordersi le unghie e a trattenere le lacrime, mentre Thomas con la schiena ben dritta, le mani in tasca e l'aria da duro. La sua rabbia visibile pure a chilometri di distanza!

In ospedale, c'era la calma piatta. Una signora aveva appena chiamato l'ascensore e dopo una breve occhiata veloce all'atrio e aver visto che il loro papà non era nelle vicinanze, corrono in ascensore, schiacciano il piano quattro e si dirigono nel reparto di ginecologia. Alla receptionist c'era una ragazza con un casino di treccine nei capelli tinti di nero, blu e qualche sfumatura di viola, un piercing nel sopracciglio e le labbra colorate di un rossetto viola scuro che masticava una chewingum alla fragola e che schiacciava svelta quanto distrattamente i tasti del computer con le dita tinte di nero.
- Voi siete i figli del Dottor Stilinski? - Domanda lei. Laura, impaurita si stringe a suo fratello.
- Si. Abbiamo appuntamento con la dottoressa Erika Reyes. - Risponde Thomas.
- Siamo in dolce attesa? Vostro padre lo sa che sta per diventare nonno?
- Non sono affari che la riguardano. Mio padre non lo sa e non lo deve sapere al momento, visto che non si sa nulla! Poi lei ha il diritto al segreto professionale. - Dice prontamente e bruscamente, Thomas. Sia mai che osino prendere in giro la sua sorellina.
- Tranquilli, non parlerò. Indipendentemente dal segreto professionale, questo non è affar mio. La dottoressa vi aspetta! - Li rassicura la ragazza.

Thomas e Laura si avviano dalla ginecologa che li riconosce subito.

- Ma che cavolo, ce l'abbiamo scritto in fronte che siamo i figli del Dottor Stilinski? - Strilla impaurita, Laura.
- Laura, avanti dimmi che succede. - La invita con gentilezza, la dottoressa. Ma Laura non riesce a parlare e lo fa Thomas al posto suo!
- Ha un ritardo di circa due settimane. Sei settimane fa è stata la sua prima volta e prima che faccia domande, sono stati attenti, attentissimi a detta sua e io credo a mia sorella. Questa mattina ha fatto il test ed è uscito positivo ma siccome non ci si può mai fidare di questi cosi, volevamo una conferma. Lei ovviamente non dirà nulla a nostro padre, vero?
- Laura ormai è maggiorenne ma se c'è un bimbo dentro la pancia di tua sorella, è meglio che gli e lo diciate. Se volete posso aiutarvi! Comunque di questo non parliamone ora. Pensiamoci in un secondo momento! Laura, tesoro stenditi nel lettino per favore.
- Thomas! - Lo chiama in un sussurro Laura allungandogli la mano per farsela stringere.
- Sono qui piccola mia, sono qui. - Sussurra Thomas stringendogli la mano, accarezzandogli i capelli e dandogli un bacio sulla fronte mentre sorride alla bella Dottoressa.

Nella stanza c'è silenzio! Forse fin troppo e Thomas non ce la fa proprio più.

- Avanti Dottoressa! Questo silenzio è già durato abbastanza. Quello stupido test si è sbagliato si o no? - Sbotta Thomas. La dottoressa sospira e poi risponde.
- Allora: Laura, Thomas... quello stupido test non si è sbagliato! Stai per diventare mamma, Laura e tu stai per diventare zio, Thomas! Ma... c'è un ma! C'è un problema. Io sono solo una ginecologa e nonostante conosco già la diagnosi, ho bisogno di un consulto da parte di un medico di chirurgia generale. E ve lo assicuro, in questo ospedale, il migliore è proprio vostro padre! Devo chiamarlo per forza.
- No, no, no, no, no. - Strilla e singhiozza Laura arpionandosi al petto di Thomas.
- Shh, Laura datti una calmata. Perchè ha bisogno di un consulto? C'è qualcosa che non va?
- Si. Scusate ragazzi, torno subito! - La dottoressa si allontana e li lascia soli.
- Ho paura, Thomas! Ho paura da morire, non puoi capire. Papà... papà non può saperlo!
- Stai tranquilla! Andrà tutto bene.
- Io non posso dirglielo! Non posso. Lo deluderei troppo! Diglielo tu per favore. - Singhiozza Laura nascondendosi in bagno.

Poco dopo entra la Dottoressa e accende le luci.

- Dov'è Laura? 
- In bagno. Appena sale mio padre, toccherà a me dare la notizia.
- Bhe, è questo che fanno i fratelli!
- Ci vorrà molto?
- Per l'arrivo di tuo padre, intendi?
- Si.
- No, non molto. Sarà qui a momenti! Sei pronto?
- Non lo so.
- Forza Thomas! Tuo padre è di animo buono, andrà tutto bene.
- Ma cosa c'è che non va in mia sorella? La sua gravidanza è a rischio?
- Molto ma non posso dirti altro al momento. Adesso dovrai dire a tuo padre, che tua sorella aspetta un bambino. Poi, il resto verrà da se!

Thomas, terrorizzato, annuisce con poca convinzione e poco dopo, Stiles Stilinski, Medico Chirurgo di Medicina Generale entra nel reparto di Ginecologia e poi nello studio della Dottoressa Erika Reyes! Stiles, in un primo momento, colmo di stanchezza e ignaro di tutto non si accorge della presenza del suo bambino, saluta la dottoressa ma poi un particolare cattura la sua attenzione! Ha già visto quel giubbino. E' quello del suo bambino. Schiude di poco le labbra e sta qualche secondo in silenzio, inarca un sopracciglio e poi si gira dalla parte opposta dove vede Thomas. Thomas che non gli da nemmeno il tempo di dire A che già, da le sue spiegazioni!
- Hei Doc! Non preoccuparti, non sono incinto e nemmeno Camilla se è quello che stai pensando! - Dice frettolosamente Thomas dandogli un bacio nella guancia e sorridendo divertito quando lo sente sospirare di sollievo.
- Ciao anche a te, amore mio. Allora dimmi, cosa ci fai qui?
- Cosa ci faccio qui... si, emh, ecco io, ci sarebbe una cosa che dovrei dirti.
- Dimmela.
- E' difficile!
- Amore, sai che puoi dirmi tutto.
- Ok, ma siediti perchè la notizia probabilmente ti manderà in stato di shock. - Borbotta Thomas mettendogli le mani sulle spalle e facendolo sedere dove prima, sedeva lui.
- Addirittura?
- Sorridi! La cosa mi rassicura.
- THOMAS! - Si fa serio, Stiles. Sa che c'è qualcosa!
- E adesso sei arrabbiato, perfetto! Lo fai sempre: passi dal chiamarmi amore mio, al chiamarmi solo amore e poi finisci per chiamarmi per nome e strilli!
- Sto per dire di nuovo il tuo nome.
- Ok, Dottoressa, chiami giù al pronto soccorso e dica che sta per arrivare il Dottor Stilinski stroncato da un arresto cardiaco, per favore!

La Dottoressa ridacchia divertita.

- Thomas sto perdendo la pazienza.
- Ok ok, sta calmo! Come vuoi che te lo dico? 
- In che senso come vuoi che te lo dico? Cosa devi dirmi?
- Quel che devo dirti ora te lo dico, si, ma intendo se lo vuoi sapere per così dire a tappe o di getto.
- Di getto! Lo sai che mi stai facendo arrabbiare? Ho del lavoro da fare io.
- Già, come cavolo vuoi! Laura è incinta di due settimane! - La butta li, Thomas.

Come previsto, Stiles entra in trans e suo figlio pensa che due minuti siano più che sufficienti per digerire la notizia che tra poco meno di nove mesi diventerà nonno. Lo chiama uno, due, tre e quattro volte ma il Dottore non da segni di vita e preso dalla paura, Thomas lo scrolla forte per le spalle urlandogli contro.
- PAPA' RIPRENDITI CA***! - Sbotta Thomas. Stiles si riprende un poco e poi domanda una cosa alla sua collega.
- E' vero?
- Purtroppo si.
- Dopo parleremo della parolaccia che hai detto! Adesso, cosa più importante... dimmi dov'è tua sorella! - Ordina Stiles. Thomas deglutisce a vuoto e non risponde.

Stiles si riprende del tutto e si rende conto che in realtà conosce i suoi figli più delle sue tasche. Sa che Thomas non gli dirà mai dove sia adesso Laura e sa che Laura si è nascosta nel bagno. Detto fatto! Si alza, guarda furioso il suo bambino senza un apparente motivo e si dirige alla porta che da sul bagno. Come previsto, ovviamente Laura è li a singhiozzare disperata dalla paura. Non gli dice una parola, la guarda con un pizzico di rabbia e delusione negli occhi e prendendola per un braccio la porta fuori dal bagno e la fa sedere in quella famosa sedia. Ormai mancava solo Derek e poi, tutti si sarebbero seduti li.
- Papà.. - Singhiozza guardandolo negli occhi e prova a dire qualcosa, Laura! Sa che la sfuriata è vicina e si, ha paura di quella di Derek, ma come ha paura di quella di Stiles, proprio non c'è paragone. Se potesse si metterebbe sotto terra pur di non sentirlo gridare e di non leggere in quei suoi dolci occhi la delusione che ha di lei. Lo ama, lo ama da morire e odia litigare con lui! Mentre con Derek è un litigare continuo, con Stiles è un evento più unico che raro.
- NON DIRE UNA PAROLA! Tu adesso stai zitta e lasci parlare me. - Ordina ed urla furioso, Stiles. Le vene del collo gli pulsano velocemente e in viso diventa rosso più del pomodoro, chiaro segno che ha del tutto perso la pazienza. 

Vedendo Laura singhiozzare come una bambina e tenersi una mano sulla pancia in un gesto istintivo di protezione, Thomas decide di intervenire. Va da sua sorella e l'abbraccia per farla calmare e osserva suo padre che in questo momento si sta mordendo talmente tanto forte le labbra, fino a farle sanguinare. Anche per lui non è facile alzare così tanto la voce contro la sua bambina! Ma, per l'appunto è la SUA BAMBINA e adesso, se lo vorrà, diventerà mamma. Ma da come la vede tenersi la pancia, capisce che si, sua figlia quel bambino lo vuole e lui non potrà impedirglielo. Non lo dirà mai a nessuno ma già si vede nonno, a cambiare di nuovo pannolini, fare latte e pappine, le notti insonne e tutto il resto.
La voce urlante di suo figlio, però, lo porta di nuovo con i piedi per terra.

- Papà smettila di urlarle contro! Mi dici a che serve?
- Serve a me serve, Thomas. Ok? Perchè preferisco urlare contro a lei che andare da Lucas a dirgliene quattro o anche cinque o sei se preferisci! 
- Papà, Lucas non c'entra niente. L'abbiamo fatto insieme! - Strilla senza volere, Laura.
- TI HO DETTO DI STARE ZITTA! - Urla e ordina Stiles. 

Poi, triste si appoggia al lettino della stanza e si copre il viso con le mani mentre poco dopo se le passa tra i capelli.

- Dottor Stilinski, comunque mi serve davvero un consulto! C'è qualcosa che non va. La vede questa pallina qui? *
- Si, è una ciste. 
- Dobbiamo levarla, Dottore. Subito! Il bambino o bambina che sia è ancora molto piccolo e se la leviamo adesso, non ci saranno problemi.
- Nessuna complicazione?
- Le complicazioni le avrà sua figlia se non si leva questa ciste, Dottor Stilinski! Sinceramente dovrebbe ringraziare che sua figlia sia venuta qui a fare questa ecografia altrimenti non l'avreste mai scoperta e a lungo andare, la ciste si sarebbe fatta sempre più grande. La decisione sta a...
- COME STA IL MIO BAMBINO? - Li interrompe Laura.
- Se faremo l'intervento il bambino starà bene. *
- Ok, tutto questo è ai limiti del ridicolo ma prepari l'intervento Dottoressa Reyes, subito per favore!
- Quanto a te, Laura... sarai tu stessa a dirlo a tuo padre! - Dice gelido Stiles uscendo da quella stanza che iniziava a diventare soffocante, sbattendo la porta.

Sono passate tre ore ormai e l'intervento, tra poco avrà inizio. Laura e Stiles, inevitabilmente hanno già fatto pace e adesso Stiles se la coccola come non mai e gli asciuga le lacrime, promettendogli che andrà tutto bene.
- Salva il mio bambino, papà. - Gli chiede in un sussurro Laura un secondo prima di crollare in un sonno profondo dovuto all'anestesia. Nella sua testa, il ricordo di poco prima mentre baciava Lucas che era ignaro di tutto, il ricordo mentre accarezzava Thomas, dava un bacio nella guancia alla sua cognatina Camilla e abbracciava Derek, gli diceva di volergli bene e gli chiedeva scusa. Derek non seppe per quale motivo la sua bambina gli stava chiedendo scusa perchè Stiles, già pronto per operarla insieme alla Dottoressa Reyes, la portava via.

Stiles singhiozza e una volta assicuratosi che l'anestesia avesse fatto effetto, inizia l'intervento.

Un intervento che in realtà, non finì mai perchè Laura Hale-Stilinski si svegliò urlando nel bel mezzo della notte svegliando suo padre e suo fratello ed anche mezza Beacon Hills. Era solo un sogno!
- Laura, amore mio ma che hai?! Tranquilla vita mia. Era solo un sogno, sta tranquilla! Non piangere, respira e smettila di tremare. C'è papà qui! - Sussurra Derek stringendosela forte a se. Non appena l'ha sentita gridare di paura, è scattato sull'attenti e l'ha raggiunta in tempi record! Così come Thomas che tutto assonnato e con i capelli sparati si sta ancora chiedendo cosa cavolo abbia sognato la babba di sua sorella.
- Papà! - Singhiozza Laura nascondendo il viso nel collo del suo papà e abbracciandoselo forte, respirando a pieni polmoni il suo profumo dolce e l'odore di casa sua.
- Sono qui, vita. Sono qui! Con calma... riesci a dirmi cos'è che ti ha spaventato così tanto?
- Si infatti nana. Hai svegliato mezza Beacon Hills!
- Scusatemi.
- Che c'è? - Domanda alzando di qualche ottava la voce Thomas allo sguardo truce di Derek.
- Ignora tuo fratello amore e di tutto a papà tuo. - Dice Derek dopo aver sospirato.
- Ok ma non iniziare ad arrabbiarti! E' solo un sogno, per l'appunto.
- Dimmi.
- Ho sognato che ero incinta ma che dovevo operarmi e nel bel mezzo dell'operazione mi svegliavo dall'anestesia. Papà provava a tranquillizzarmi invano e così ho urlato. Ho urlato forte e a quanto pare mi sono svegliata.
- AHAHAHHAHAHAHA! Tu sei fuori di testa.
- Thomas, mi sembrava troppo reale. Papà la pianti di guardarmi così? Non sono incinta.
- Lo voglio ben sperare signorina. - Dice severo Derek. La sua bambina, incinta? Se già la cosa lo disturba in un sogno, figurarsi nella realtà.
- PAPAAAA'. - Strillano all'unisono e sconvolti, i due fratelli!
- Cavolo volete. Io vado a bere dell'acqua, filate nel lettone che sono le due di notte e tra poco dovrebbe tornare papà. - Ordina dolcemente Derek baciando i suoi cuccioli e avvicinandosi alla porta della stanza di Laura per scendere in cucina.
- Papà? - Lo chiamano i suoi figli.
- E'. - Risponde distrattamente Derek strofinandosi gli occhi dal sonno e sbadigliando sonoramente.
- Porta dell'acqua anche a noi.
- Ma è mai possibile che i figli più viziati della storia devo averli io? - Borbotta Derek sorridendo e scendendo in cucina.

Laura e Thomas alla svelta vanno nella stanza dei genitori, si mettono nel mezzo come sempre e prima che torni Derek, che probabilmente avrà fatto tappa in bagno, Laura fa delle domande a suo fratello.
- Nano, che tu sappia, io e Lucas sei settimane fa abbiamo fatto l'amore?
- Si ed era anche la tua prima volta. Sono ancora arrabbiato per questo!
- Si, ok. E tu ed io, ieri sera ormai vista l'ora.. abbiamo litigato e poi abbiamo fatto pace in cucina mentre papà raccoglieva i cocci di vetro del bicchiere che tu hai fatto involontariamente cadere?
- Si. 
- Allora davvero era tutto solo un sogno!
- Eccomi qui cuccioli! Dai, bevete e a ninna che tra poco avete scuola.

Laura e Thomas si gustarono il loro bel bicchiere d'acqua fresca e poi ricordarono a Derek che tra poco non hanno scuola proprio per niente perchè per quel giorno era chiusa per uno sciopero dei professori e mentre Derek era convinto che dopo un po' di chiacchiere, sarebbe riuscito a farli addormentare, un ora dopo, alle tre del mattino Stiles arriva in casa. Vede la luce della sua camera accesa, sente i suoi figli parlare tranquillamente come nulla fosse e sente suo marito pregarli di dormire e stare zitti o li avrebbe spediti nella loro stanza. Sorride, si toglie la giacca, sale le scale e li raggiunge.
- Ciao amore mio. - Lo saluta felice e stanco da morire, Derek.
- Ciao amore! Allora? Cos'è questa storia che vi fate le coccole senza di me?
- Sto provando a farli addormentare perchè Laura ha avuto un incubo e se non ha svegliato mezza Beacon Hills è un miracolo. Sta di fatto che è passata un ora e ancora sono svegli.
- Su, smettetela adesso! Laura, amore, domani mi dirai cos'hai sognato ma adesso dormi e pure tu amore! Dormite tutti e due. Io vado a mettermi il pigiama e vengo da voi. - Dice dolcemente Stiles baciando con dolcezza i suoi bambini e andando verso il bagno.
- E il mio bacio dov'è? - Strilla imbronciato, Derek. Stiles ride di gusto, torna indietro e gli da un bacio nella guancia.
- La volta in cui lo bacerai sulla bocca davanti a noi, cadrà il finimondo. - Borbottano all'unisono Laura e Thomas. Derek li indica e dice a suo marito che una volta tanto, i loro figli hanno ragione.
- Ve lo potete solo sognare! Tutti e tre. 

La famiglia ride, Stiles si va a mettere il pigiama e poi torna da loro, li abbraccia forte e all'unisono si addormentano.
Laura stretta a Stiles.
Thomas stretto a Derek.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ahah guardate, io per stasera mi limito solo a ringraziare e a dedicare questo capitolo a:
- Amiyli.
- Stilba.

Per aver letto e recensito il capitolo precedente!

A VOI I GIUDIZI :D
Mi sono divertita da morire a scrivere questo capitolo, sappiatelo.


AVVERTENZE: 

DA * AD *, LA DIAGNOSI MEDICA CHE LA NOSTRA ERIKA DA A LAURA, A THOMAS E A STILES IN PRATICA, NON SO QUANTO SIA ATTENDIBILE. MI SERVIVA UN PO' DI TRAGEDIA IN QUEL PEZZO E COSI' HO ESAGERATO CON IL DRAMMA.
AHAH.


Insomma: vi è piaciuto questo capitolo? 

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Capitolo 36
*** Ti ricordi? ***


- Ti ricordi?
 
E' sabato notte in casa Hale-Stilinski. Stiles, Derek, Thomas e Laura sono nel lettone come al solito e chiacchierano un po' prima di addormentarsi, quando alla fine, come di consueto, Stiles fa una domanda interrompendo quel dolce momento di silenzio che finalmente e stranamente si era venuto a creare. Derek, cotto di sonno fu sul punto di mandarlo a cagare, Thomas ridacchiò divertito per l'espressione del suo papà e Laura, attendeva curiosa cosa suo padre avesse da dire.
- Dimmi. - Dice Derek.
- Ti ricordi quella volta che Laura, da piccola aveva la febbre e io dovevo lavorare e tu eri di riposo?
- Oh, no! Ti prego non me lo ricordare. - Borbotta Derek. Se ci ripensa ancora gli viene il nervoso per quanto quel lontano giorno di quattordici anni fa, la sua bambina lo aveva fatto esaurire.
- Ahahha perchè? - Chiede Thomas.
- Papà che ho fatto? - Chiede Laura.
- Ora te lo dico io cos'hai fatto, non ti preoccupare.

Un secondo dopo, Derek, inizia il suo racconto.

14 anni fa...

 
Erano le 07:10 in casa Hale-Stilnski e Stiles si stava preparando per il lavoro. Oggi aveva il turno di mattina. Ha passato la notte in bianco, fra lui e Derek, a cullare la piccola Laura, di soli quattro anni con una febbre parecchio alta! Fino a questa notte era a trentasette e visto che non era vera e propria febbre Stiles non gli diede nulla per farla scendere, nella speranza che durante la notte si sarebbe abbassata da sola. Ciò che accadde, però, fu l'esatto contrario. Laura aveva la febbre a trentanove, piangeva fino all'inverosimile e Stiles era in ritardo. Derek, era di riposo.
- Allora? - Chiede dolcemente Derek accarezzando la schiena del marito e poggiando una mano sulla fronte di Laura.
- E' salita. Devo andare a lavoro, ci pensi tu, Derek? - Chiede Stiles.
- Certo. Vieni qui amore mio. - Dice Derek prendendo la figlia in braccio e riempiendola di baci.
- Grazie. Allora, gli ho appena messo la tacchipirina. Ha la febbre a trentanove, tra due ore gli e la misuri di nuovo e se non è scesa di nemmeno una tacca, gli dai l'antibiotico! E' quello nel frigo, scatola bianca, scritta rossa. Un cucchiaio e fai in modo che lo ingerisca tutto. Sappiamo che non va d'accordo con i liquidi. - Fa dell'ironia Stiles stampando un bacio veloce nelle labbra a Derek.
- Tranquillo. Ci pensa papà Derek! Vai a lavoro, amore. - Dice Derek.
- Ok. Qualunque cosa chiamami che arrivo subito e ad ogni modo chiamo io tra due ore se posso. Ciao vite mie, vi amo da morire.

E con questo, Stiles, dopo aver baciato la figlia e il marito, se ne va a lavoro.

Sono passati 10 minuti da quando Stiles se n'è andato e Laura ha finalmente smesso di piangere, stretta tra le braccia del suo papà che gli sta asciugando gli ultimi residui di lacrime dal viso.

- Andiamo a fare colazione, amore? - Chiede Derek alla figlia.
- No. - Risponde lei tirando su col nasino e nascondendo il viso nel collo del padre.
- Si invece. Ti ricordi cosa dice sempre papà? La colazione è importante. - Dice Derek tirandogli con una mano i capelli all'indietro per evitare che gli rimangano attaccati in faccia, per via del pianto.
- Ma a me non va. - Piagnucola Laura.
- Pochino. Poco pochino, giuro, dai amore! - Fa la voce da bimbo Derek, solo per convincerla e ci riesce e riesce anche a farla ridere.
- Ok, però non voglio il latte e nemmeno i biscotti. - Dice Laura.
- Va bene vita mia. Faccio il thè? - Chiede Derek schioccandogli l'ennesimo bacio nella guancia.
- Sii. - Risponde lei imitando il gesto del padre.
- Ok, però devi berlo tutto è. - 
- Va bene.

Laura brontola, non molto contenta dell'idea del padre che sorride e la porta al piano di sotto per preparare il thè, mentre la ancora la tiene stretta a se.

Cinque minuti dopo, Derek, ha già messo il thè per la figlia nel biberon e lo sta raffreddando con un po' d'acqua fredda.

- Ce lo metto un biscottino, amore? - Chiede Derek.
- No. - Risponde lei scuotendo la testa.
- Uno solo, dai amore, per favore. 
- No papà, non ne voglio biscotti. Mi fa male qui! - Fa il broncio Laura indicandosi lo stomaco. Derek è intenerito.
- E va bene amore. Ma non dirlo a papà che se c'era lui te li avrebbe messi lo stesso. E anche più di uno! - Dice Derek. Laura ride e poi risponde.
- Ok non lo dico a papà. 
- Brava. Ci guardiamo un pò di cartoni sul divano mentre tu fai la tua colazione? - Gli chiede Derek porgendogli il biberon e riempiendola di baci. Potrà negarlo fino alla fine, ma con lei, è un altro. Non è più il vecchio lupo burbero come tutti lo considerano!
- Siii. - Risponde lei, mentre piano piano inizia a bere e Derek la porta sul divano della sala.

La fa sedere sulle sue gambe e mette il suo cartone preferito.

- Bevi piano amore, non è caldo? - Chiede Derek.
- No. - Risponde lei staccandosi dal biberon per baciare il suo papà. Derek si è appena sciolto come neve al sole. Il solito!
- Vita miaaaaa. Ma quanto ti posso amare? Sei uno spettacolo. Guarda quanto sei bella. - La coccola Derek.

Il biberon è a metà e lei fa di tutto per tenersi occupata. Derek sa che non ne vuole più ma non dice niente. Aspetterà che sia lei a dirlo. 

- Papà?! - Dice Laura qualche secondo dopo. Derek sorride.
- E'. - Risponde Derek anche se sa già cosa voglia la figlia.
- Non ne voglio più. - Dice con fare cuccioloso lei, mettendo anche un pò il broncio. Derek sta tentando di non ridere.
- Ma non ti avevo detto di berlo tutto io? - Chiede Derek scompigliandogli i capelli e coprendola con il plaid li di fianco a lui, visto il freddo di inizio Gennaio e la sua febbre ancora abbastanza alta.
- Lo bevo dopo. - Risponde Laura.
- Si si, lo conosco il tuo dopo io. - Scherza Derek togliendogli il biberon dalle mani per poggiarlo sul mobiletto di fianco a lui.
- Papààà. - Dice Laura abbracciandolo.
- Amore mio. 
- Ferma la casa papà, per favore. Gira. - Dice Laura con gli occhi già lucidi in procinto di piangere.
- Ma non è la casa che gira amore, è la tua testa che gira. Facciamo una cosa, tu adesso ti aggrappi al tuo forte papà quando gira la casa e nel frattempo chiudi gli occhi così gira meno. Chiudi gli occhi e dormi un pò amore mio. Sei stanca! - Dice dolcemente Derek.

Laura lo stringe forte, Derek gli da il ciuccio, chiude gli occhi e tra le carezze del suo papà si addormenta. Il suo papà spegne la tv e resta li ad osservarla dormire, tranquillamente tra le sue braccia. Quanto ama quella bambina. E' un amore smisurato. Nemmeno con Stiles è così. Con Stiles, fu amore a prima vista. Quel ragazzino super logorroico, innamorato perso di un ventun'enne inacidito, tanto ha fatto che alla fine, due anni dopo, quando di anni ne aveva 18, Derek si presentò in casa sua con un anello di fidanzamento. Pochi mesi dopo erano già sposati e all'età di 21 anni per Stiles e qualcosa in più per Derek, Laura, venne al mondo grazie a Cora. Quattro anni dopo, eccoli li. La famiglia Hale-Stilinski, al completo. Una figlia bellissima e un amore infinito. Cosa chiedere di meglio.

Stiles, come promesso, chiamò casa ma Laura dormiva ancora, stretta tra le braccia del suo papà. Si sveglia solo alle dieci e venticinque in pre dagli incubi. Cerca il suo papà, ma non è con lei visto che è andato un secondo in cucina. Inizia a piangere e a chiamarlo forte.

- Papàààà. - Strilla Laura. Derek la raggiunge in un tempo che è pari all'immediato.
- Amore mio. Sono qui! - Dice Derek stringendola forte a se per farla calmare. Le mette una mano sulla fronte e scotta più di prima.
- Papà c'era l'uomo nero e tu non c'eri quando mi sono svegliata ho avuto paura che ti aveva preso. - Scoppia a piangere Laura.
- Ma no vita mia, no, sto bene. Ero andato un secondo in cucina, era solo un incubo. Scotti amore, hai di nuovo la febbre. Misuriamola, aspetta.

Derek la prende in braccio per salire nella stanza da letto sua e di Stiles dove c'era il termometro, la sdraia nel letto e gli misura la febbre. Febbre che è ancora più alta di prima. Trentanove e mezzo e adesso Derek, sta chiamando a raccolta tutto il suo autocontrollo per riuscire a dargli l'antibiotico. Come se Stiles, sentisse tutto, in pre dalla noia lo chiama.

- Stiles?
- Hei, si è svegliata? 
- Si, ha la febbre a trentanove e mezzo, devo dargli l'antibiotico ma non ha mangiato. Ha bevuto solo il thè e nemmeno tutto. 
- Dagli un vasetto alla frutta amore, dovrebbe bastare e qualche minuto dopo, dagli l'antibiotico. Tanto io tra poco arrivo che oggi è tutto calmo. 
- Menomale, almeno non ti stanchi. - Dice Derek.
- Tranquillo, ecco come non detto è appena arrivato un caso. Un incidente, buona fortuna Derek e ricorda... un cucchiaio e deve berlo tutto. 
- Buon lavoro a te, ciao amore. - Dice Derek.

Mentre Derek chiude la telefonata con Stiles, Laura, adesso molto più calma scende dal letto.

- Dove vai amore? - Chiede Derek.
- Pipì papà. - Risponde Laura.
- Vuoi che vengo? - Chiede premuroso papà Derek.
- No. SONO GRANDE. - Strilla Laura facendogli la linguaccia.

Derek scoppia a ridere, gli dice di scendere in cucina quando ha finito e la lascia andare. Sta aprendo il vasetto alla frutta preferito della sua bambina quando è proprio lei ad abbracciargli le gambe. La piglia in braccio, si siede su una delle tante sedie della cucina e inizia ad imboccarla. Dopo all'incirca quattro cucchiaini però, Laura inizia a lamentarsi.
- Laura, mangia. - Dice Derek avvicinandogli il cucchiaino alla bocca.
- No papà basta. - Dice Laura tentando di scendere dalle gambe del suo papà.
- Stai ferma qui e mangia. 
- No, non ne voglio, ho detto basta. 
- Basta lo dico io, non tu. Hai la febbre alta, devi mangiare così poi ti do l'antibiotico. - Dice Derek.
- NO. - Urla Laura.
- Non urlare e inizia a mangiare. - Inizia a riprenderla Derek.
- Non ho voglia, non ho fame papà. - Dice lei, spaventata dalla voce alta del suo papà.
- Non ha importanza Laura, voglio che mangi. - Dice lui, adesso un po' più calmo.

Dopo questo, Laura gli permette di imboccarla e per la felicità di Derek finisce tutto il vasetto. E' così felice quando mangia! Ha gli occhi lucidi Laura ed è stanca. Adesso sono in bagno che Derek gli sta lavando le manine e il viso e Laura inizia a parlare.

- Papà mi fa male tutto. - Piagnucola Laura.
- Per forza amore, hai la febbre alta. Ora ti do l'antibiotico e passa tutto.
- No papà, per favore, non lo voglio l'antibiotico.
- Laura per favore è, non ricominciare. Chi è che comanda qui? - Chiede Derek. Laura abbassa gli occhi e poi risponde.
- Tu e papà. - Dice Laura.
- Ecco, quindi se io ti dico che devi prendere l'antibiotico prendi l'antibiotico e fine del discorso. - Dice Derek.

Laura, decide di non contraddire più il suo papà preferendo di gran lunga farsi coccolare fino in cucina. 

E' già passato un quarto d'ora ormai e Derek dopo all'incirca dieci tentativi, cinque cucchiaini di antibiotico finiti dritti dritti nel lavandino da Laura stessa, sta perdendo la pazienza. Per fortuna, in suo soccorso arriva Stiles che ha fatto cambio turno con un suo collega.

- Stiles come mai qui? - Chiede Derek incuriosito della presenza del marito.
- Ciao papà. - Dice dolcemente Laura dandogli un bacio nella guancia. E' convinta che almeno lui, non la obblighi a prendere l'antibiotico. Ma lo sa che è un dottore? 
- Ciao amore mio grande. - Dice Stiles riempiendola di baci. Poi, risponde al marito. 
- Cambio turno. Qui come procede? - Chiede Stiles mettendo una mano sulla fronte della sua bambina notando che scotta.
- Non ne vuole sapere di prendere questo antibiotico del cavolo ma continua a dire che sta male. Mi ha buttato cinque e dico cinque cucchiaini con l'antibiotico dritti dritti nel lavandino. Dimmi te! - Risponde Derek inarcando le sopracciglia e sospirando stanco, mentre con la coda dell'occhio guarda sua figlia, per fargli capire che sta esagerando. 
- Laura amore, per favore! Stai bruciando, hai la febbre alta e gli occhi gonfi e rossi. Non metterti a fare storie! - Dice Stiles mettendo nel cucchiaino il giusto antibiotico che gli serve per far scendere la febbre.
- Stiles, è inutile! Ti butterà anche quello. - Dice Derek.
- Io non credo. Laura, apri. - Dice Stiles avvicinandogli il cucchiaino con l'antibiotico alla bocca.
- NOO! - Urla Laura agitando più volte la testa in segno di negazione.
- Non urlare. Te lo già detto prima! - Dice Derek alzando la voce.
- Laura per favore. Apri la bocca e ingoia questo benedettissimo antibiotico, adesso! - Dice Stiles. Adesso anche lui sta alzando la voce.
- Ho detto no. - E mentre si agitava Laura, ha rovesciato anche il sesto cucchiaino, questo senza volerlo. Derek è esausto. Stiles, non è da meno. Non hanno chiuso occhio tutta la notte e ora si mette anche a fare i capricci.
- Laura. Lo capisci che hai la febbre alta e devi prendere l'antibiotico? - Chiede Derek.
- Non lo voglio sto coso. Fa schifo. - Si lagna Laura.
- Ok, adesso basta. - Dice Stiles aprendo lo sportello della cucina davanti a lui e prendendo una siringa in plastica, ben sterilizzata per poi riempirla di quel liquido bianco che tanto odia Laura ma che però la farà star bene. Derek la sta tenendo ferma e Stiles gli ha appena tappato il nasino con due dita e ha inserito la punta della siringa in bocca di Laura e gli e l'ha fatta ingerire.
- Ingoia. - Dice Derek. Lei, controvoglia e schifata a più non posso ingoia e poi inizia a piangere.
- Papàààà. - Piange Laura allungando le braccia verso Stiles per essere presa in braccio. 
- Sei cucchiaini Laura. Sei! Renditi conto. Tu devi fare quello che io e tuo padre ti diciamo di fare, punto! - Dice Stiles prendendola in braccio. 
- Fa schifoo. - Strilla Laura continuando a singhiozzare e a nascondere il viso nel collo di Stiles. Che ovviamente è il preferito dei suoi papà!
- To'. - Dice Derek porgendogli una caramella alla fragola.

Laura la guarda titubante, sorride e la mangia mentre Stiles e Derek scoppiano a ridere. Derek è esausto e sotto l'ordine categorico di suo marito è andato a fare una doccia calda per rilassarsi, mentre il dottore più sexy di tutta Beacon Hills, cambiava Laura che passava ogni singolo secondo a riempirlo di baci. Una volta finito, l'ha stesa nel lettone per farla addormentare! Stiles si è messo al suo fianco coccolandosela un pò. 

- Papà? 
- Dimmi amore. 
- Voglio il shusio. - Dice Laura. Stiles scoppia a ridere. 
- Dillo bene, Laura. Ciuccio. 
- T.. c.uccio. - Ci prova Laura. Stiles non può non ridere ancora seguito a ruota libera dalla sua bambina. 
- Mh, si, ci siamo quasi. - Dice Stiles dandogli il tanto atteso ciuccio. Prima o poi riuscirà a fargli capire che non è un bene a quell'età, portare ancora il ciuccio. Lei, prima di metterlo, guarda qualche secondo Stiles negli occhi, sorride e poi gli fa una domanda. 
- Ma tu mi vuoi bene, papà? - Chiede Laura. 
- Ma io ti amo vita mia, altro che ti voglio bene. - Dice Stiles soffocandola di baci.

Laura scoppia a ridere, si gode i baci del suo papà, li ricambia, si mette il ciuccio, gli stringe la mano e qualche minuto dopo è già crollata nel sonno più profondo seguita a ruota libera da Stiles, che se la sta stringendo forte a se. Derek esce dal bagno e come li trova non può non sciogliersi di felicità, stendendosi accanto a loro e addormentandosi anche lui.

Oggi...

- Ahahhaha non ci posso credere! - Scoppiano a ridere di gusto i due fratelli.
- I nervi, Laura. I nervi che mi hai fatto venire quel giorno nemmeno te lo immagini! - Dice Derek.
- Ecco perchè ancora adesso non riesco a prendere gli antibiotici liquidi. Tho, ti ricordi quella volta in ospedale, quando ci hanno ricoverato perchè eravamo deboli cosa non abbiamo fatto con l'infermiera pur di non prenderli?
- Ahah come dimenticare! E' stato divertente.
- Non per me, signorini. Non è un comportamento da tenere, sopratutto in un ospedale e poi oltre che vostro padre, ero il vostro dottore e dovevate fare quello che vi dicevo io.
- E dai papà, smettila di lamentarti che tanto alla fine l'antibiotico liquido l'abbiamo preso lo stesso. - Dice tra le risate, Thomas.
- Sotto il tuo stesso ordine. - Sbuffa schifata al sol ricordo, Laura.
- Ahah dai scemi, dormite che è ora di andare a letto! Tu tra poche ore lavori, Stiles e voi due, signorini, tra poco avete scuola. 
- Buonanotte papà. - Dicono all'unisono Laura e Thomas baciando prima Derek e poi Stiles.

Li abbracciano e si addormentano.
Piccolo spazio autrice:
 
Ciao a tutti! Siamo sempre più vicini alla fine di questa storia :( 
Ringrazio chiunque sia arrivato fin qui, vi mando un bacione enorme e dedico il capitolo alle splendide persone che hanno letto e recensito il precedente! 
A presto, con gli ultimi capitoli.
Dalla famiglia Hale-Stilinski per il momento è tutto, a voi la linea! :*

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Capitolo 37
*** In stage con papà. ***


Salve meraviglie! Prima di cominciare la lettura, vi volevo avvisare di una cosa...
Questo capitolo, sarà più lungo rispetto agli altri perchè in teoria, sono tre capitoli in uno solo di una storia che ho scritto tempo fa e che oggi, con qualche modifica riporterò qui!! Bene, detto questo vi assicuro che la lettura sarà comunque molto veloce perchè sarà un capitolo a dir poco divertente! A parer mio. Mi auguro di strapparvi un sorriso e vi auguro buona lettura! Un bacione enorme a tutti :*


 
- In stage con papà.
 
Non solo Stiles aveva voglia di ricordi, ieri. Oggi, Thomas Hale-Stilinski è particolarmente malinconico e nel tragitto da casa a scuola, chiede a sua sorella se si ricorda di quella volta di due anni fa, a pochi giorni della fine della terza superiore, in cui grazie ad un colloquio genitori-insegnanti, comunicarono a Stiles e Derek che avrebbero dovuto fare uno stage scolastico e che l'avrebbero fatto con loro, senza discussioni. Che poi, praticamente fu anche lo stesso giorno in cui Stiles e Derek ebbero un mezzo infarto, quando scoprirono per quanto tempo avrebbero dovuto insegnare il loro lavoro ai loro bambini e lo stesso giorno in cui scoprirono anche che quelle piccole canaglie che però amano più della loro stessa vita, si erano levati il vizio delle sigarette, si, ma non quello del caffè.

Come giudicarli, d'altra parte.

 
- Come dimenticare. - Borbotta con un sorriso divertito Laura mentre un secondo dopo, insieme a suo fratello, inizia a vivere di nuovo quel bel momento.
 
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Stiles e Derek stavano insieme da vent'anni ormai. Venti lunghissimi anni ed hanno due figli meravigliosi che sono la loro unica ragione di vita. Nemmeno il loro amore è così forte. Sono la famiglia perfetta! Quella che si vede nelle pubblicità e quella che tutti vorrebbero avere ma che solo loro hanno. Tuttavia, tre anni prima il loro amore è stato messo a dura prova da un dipendente di Derek. Un avvocato di quattro soldi, fratello del vicepreside dei loro figli. Il suo nome è Jonathan Bergman e un giorno, con la scusa di un lavoro importante e approfittando del fatto che fossero soli in casa, Jonathan baciò Derek sulla bocca ma proprio in quel momento, Stiles, Laura e Thomas, fecero il loro ingresso in casa.  In casa, scoppiò il degenero. Thomas andò su tutte le furie, Laura pianse tutto il tempo e se Stiles non cadde in un profondo buco nero, fu solo per amore dei suoi figli.
 
Stiles c'ha provato, c'ha provato davvero ad odiarlo, così come Laura e Thomas ma nessuno di loro, c'è mai riuscito. I figli, il giorno dopo erano già da lui a coccolarlo come se nulla fosse successo mentre Stiles ci mise una settimana a perdonarlo, invece. Ma lo fece. 
 
Non tanto perchè gli mancava come l'aria quando sei sott'acqua, non perchè lo amava, ma perchè più di tutto, erano i loro figli ad amarlo e Stiles amava i suoi figli. Li amava più di Derek, per questo, dopo averlo fatto patire per una settimana intera, cedette e si abbandonò completamente all'amore della vita sua. 
 
Tre anni dopo, tutti sono felici e hanno dimenticato quella storia, il giorno stesso in cui Stiles e Derek tornarono a dormire nello stesso letto ed ora Laura e Thomas sono in terza superiore. E' Marzo e tra qualche mese avranno l'esame per prendere la qualifica. Solo in quinta prenderanno la maturità. Il diploma! Alla Beacon Hills High School, in terza superiore, iniziano gli stage professionali. Laura e Thomas sono eccitati alla sola idea. 
 
Odiano la scuola e mentre i loro compagni perdevano inutilmente il loro tempo scervellandosi per trovare qualcuno disposto ad insegnare loro, i trucchi di un qualsiasi mestiere, i due fratelli, avevano a disposizione i loro bellissimi papà. Thomas avrebbe fatto la stage con Derek. Ne era sicuro. 
 
Derek era il capo di uno degli studi legali più privilegiati e stimati di tutta Beacon Hills e non avrebbe di certo distrutto il sogno del figlio. Se Thomas Hale-Stilinski sarebbe voluto diventare un avvocato come il suo papà, allora, lui lo avrebbe aiutato. Quanto a Laura invece, sogna il momento di lavorare con Stiles, in ospedale, fin da quando ha memoria. 
 
Stiles era il dottore più bravo, stimato e bello del Beacon Hills Memorial Hospital. Era a capo del suo reparto di Chirurgia Generale e non poteva essere più felice di avere la figlia al suo fianco, pronta a crescere ed imparare da lui i trucchi del mestiere. 
 
Stiles e Derek erano orgogliosi dei loro figli. Sempre! 
 
Un po' meno lo è oggi, Derek, che in questo momento è a scuola dei figli per uno dei tanti colloqui genitori-insegnanti.

- Signor Hale. Mi creda, io, non so più che cosa fare. I suoi figli mi odiano. Mi rispondono male, sono irrispettosi nei miei confronti e non hanno la sufficienza nella mia materia e nemmeno provano ad averla. Se ne infischiano beatamente di quello che dico e quando spiego, fanno di tutto tratte che seguire la mia lezione. La mia, è una delle materie principali, io sono il vicepreside della scuola e loro rischiano l'anno. - Spiega il signor Bergman. Il fratello di Jonathan.
- Signor Bergman, sono mortificato, la prego di credermi. Da stasera stessa si metteranno sotto a studi... Thomas! Vai a recuperare tua sorella e vieni subito qua. - Strilla Derek avendo visto passare il figlio davanti a loro come nulla fosse. Thomas deglutisce a vuoto e si morde le labbra con fare nervoso. Prende il cellulare, chiama la sorella e gli dice di raggiungerlo in 3°B, dove ad aspettarli, c'era il loro vice preside, ma cosa peggiore di tutte, c'era il loro papà. E no, non era il dottore. 
 
Laura arriva dopo due minuti nel massimo del silenzio e prende posto vicino al fratello che non ha ancora smesso di mordersi le unghie. Il professore continua la sua spiegazione e Derek è sempre più arrabbiato. Nel frattempo, Stiles che ha da poco finito il suo turno in ospedale, gli ha raggiunti e anche lui ascolta quello che il signor Bergman ha da dire. 
 
Stiles e Derek sanno perchè i figli hanno un tale comportamento solo con quel professore, ma rischiano l'anno e non è una cosa buona. E' ora di mettere da parte l'odio e tenere duro ancora per un po'.
 
- Non mi piace questa storia, ragazzi. Non mi piace! Ora chiedete scusa all'insegnante e da stasera stessa vi metterete sotto e recupererete tutto. Chiaro? - Li riprende dolcemente Stiles.
 
I figli annuiscono e si scusano con il loro professore.
 
- Ok. Non è un problema. Ci sarebbe un altra cosa da risolvere, adesso. - Spiega il professore. Laura e Thomas sbuffano con fare seccato e i genitori gli lanciano un occhiataccia, ordinandogli in quel silenzio, di smetterla.
- Ci dica. - Dice Stiles al professore.
- Dovete decidere con chi fare lo stage, ragazzi.
- Con papà. - Strillano felici e all'unisono Laura e Thomas, mentre Laura istintivamente si attacca al braccio di Stiles e Thomas a quello di Derek.

I due coniugi ridono e scrollano la testa con fare divertito. Ma quanto possono amare queste due creature meravigliose? Troppo. Gli schioccano un bacio nella guancia davanti al loro professore, facendoli un po' imbarazzare e dopo aver salutato, tutti felici se ne vanno a casa con la consapevolezza che di li a poco, Laura avrebbe fatto il suo stage con papà Stiles, mentre Thomas con papà Derek. 

E' mattina in casa Hale-Stilinski ormai ed oggi è il primo giorno di Stage per Laura e Thomas. Entrambi sono eccitati alla sola idea! Mancano cinque minuti alle cinque del mattino che i due fratelli sono già svegli, vestiti e pronti ad affrontare la giornata. 
 
Sono in cucina che prendono la loro dose di caffè giornaliera nella speranza che i genitori non lo scoprano e chiacchierano tranquillamente come nulla fosse.
 
- Mi dite che cavolo ci fate già svegli a quest'ora? - Chiede un assonatissimo Derek entrando in cucina e strofinandosi gli occhi. Stiles lo segue sbadigliando.
- Al mattino dobbiamo pregarvi per scendere dal letto ed or... oh mamma mia ragazzi, non sono nemmeno cinque. Siete impazziti? - Chiede Stiles mentre Derek li leva il caffè dalle mani.
- Ancora non ve lo siete levati sto vizio di bere caffè, vero? - Li riprende Derek.
- Papà, mi dici come cavolo fai alle cinque dal mattino ad urlare? Sei assurdo. - Dice Laura.
- Se voi mi fate arrabbiare non è colpa mia. - Dice Derek.
- Come no. - Dice Thomas iniziando a ridere insieme alla sorella.

Stiles si è messo capotavola e con gli occhi semi chiusi per via del sonno, passa lo sguardo da un figlio all'altro. In questo momento è confuso. Parecchio confuso.

- Siete sicuri di star bene? - Chiede Stiles.
- Si. - Risponde Laura scrollando le spalle.
- Oh, ma buongiorno. - Si corregge subito dopo con un sorriso enorme in volto iniziando a riempirlo di baci. Thomas si tira una botta sulla fronte, poi sorride e corre a dare il buongiorno a Derek.
- Si può sapere che cavolo avete? - Chiede Derek abbracciando il figlio e baciando la figlia.
- Io credo di aver capito. - Dice Stiles.
- Certo, perchè tu sei il papà più intelligente e bello del mondo. A proposito. Buongiorno super papà. - Dice Thomas iniziando a riempirlo di baci. Stiles sorride e se lo coccola mentre Derek coccola Laura.
- Super papà, avanti, illuminami. Cos'hanno e perchè sono già svegli? - Chiede Derek.
- Papà, sei un tonto. Come puoi dimenticarti di un giorno così importante? - Chiede Thomas. Derek lo sta fulminando con lo sguardo per averlo chiamato tonto. Il marito e i figli scoppiano a ridere.
- Ma voi non state bene è. Non state bene per niente. Ad ogni modo, cos'ha di speciale questo giorno? - Chiede Derek. Adesso sono i figli a fulminarlo con lo sguardo mentre Stiles non ha ancora smesso di ridere.
- Senti Derek, Thomas ha ragione. Sei un tonto. E' il primo giorno di "lavoro". - Dice Stiles.
- Hei, dottore! Leva le virgolette. E' un lavoro a tutti gli effetti. - Dice Thomas. Stiles sorride alzando le mani in segno di resa.
- E comunque, grazie per la considerazione papà. 
- Thomas, per l'amor di Dio. Guarda l'orologio! Sono le cinque e dieci del mattino, mi sono appena svegliato e sto morendo di sonno. Mi dici come potevo ricordare? Lo avrei fatto tra poco, quando avrei collegato il cervello al resto del mondo. - Spiega Derek.
- Si si, come no avvocato. Piuttosto di che con l'avanzare dell'età perdi colpi e fai prima. - Dice Laura battendogli una mano sulla spalla e sorridendo dolcemente.
- Voi due state parlando troppo per i miei gusti, stamattina. - Finge di riprenderli Derek.
- Ma se è ancora notte. - Fa notare Stiles mentre praticamente dorme sul tavolo.
- Stiles. Ti ci metti pure tu adesso? - Chiede Derek. Stiles alza le spalle.
- Hei, dottore, svegliati! - Lo scuote per le spalle Laura iniziando ad alzare la voce.
- Lauraaaa. - Strilla Stiles.
- Che lagna che siete voi due, stamattina. - Dice sbuffando Thomas mentre accarezza i capelli a Stiles e sorride a Laura che sta ancora cercando di svegliarlo.
- Ci rinuncio. - Sbotta lei vedendo che il padre, quasi, non da segni di vita.
- Sarà una lungaaa settimana. - Dice Derek.
- Concordo. - Dice Stiles.
- Ah ma allora sei vivo, tu? - Chiede Laura.
- Ma la finisci? Ho sonno. - Dice Stiles.
- Poi scusa è, ma perchè dici una settimana? - Chiede Laura a Derek ignorando l'affermazione di Stiles.
- Quanto dovrei dire? Lo Stage è di una settimana. - Dice Derek.
- Ahahha aspetta e spera! - Dice Thomas.
- Ti piacerebbe ahah! - Dice Laura. Stiles improvvisamente, si sveglia. Derek sgrana gli occhi.
- Che cosa volete dire? - Chiede Stiles.
- Papà, lo Stage a da oggi fino al venti di Settembre. Quando io e la qui presente signorina, sempre se così si può chiamare, andremo in quarta superiore. Sempre ammesso che superiamo l'esame. - Dice Thomas. 
 
Poi, urla. 
 
Laura gli ha appena tirato un calcio da sotto il tavolo e per poco non beccava i suoi gioiellini di famiglia. 
 
- Malede***. - Sussurra Thomas. Derek gli tira un leggero scappellotto dietro la nuca e Stiles fa lo stesso con Laura.
- Ahu. Papà! Perchè? - Si lagna mentre inizia a ridere Thomas.
- Linguaggio! - Risponde Derek. Thomas gira gli occhi. I suoi genitori non cambieranno mai.
- Papà ma lo sai che abbiamo sedici e diciotto anni? Continuerete a sgridarci per il "linguaggio" anche quando ne avremo trenta? - Chiede ancora Thomas mentre Laura è scoppiata a ridere vedendo che i genitori hanno detto si, ovviamente. 
- E giusto per sapere, cosa centravo io? - Chiede Laura. 
- Non si alzano le mani, Laura. Lo sai benissimo! - Dice Stiles. 
- Cos'hai i super poteri che vedi attraverso il tavolo? E comunque io gli ho alzato i piedi non le mani. - Si giustifica lei. 
- Ad ogni modo, venendo allo Stage. Volete scherzare, vero? - Chiede Derek.
- Assolutamente no. - Dicono i figli.
- Dottore, mi sento male. - Dice Derek. Stiles scoppia a ridere e Laura, dopo aver frugato nella valigetta da lavoro del padre, inizia ad esaminarlo.
- Dottor Stilinski. Un consulto. Adesso le presento il paziente e le mostro la diagnosi. Il paziente è Derek Hale. Maschio. Quarantacinquenne. Presenta una frequenza cardiaca irregolare, battiti alterati e dopo pochi secondi, decisamente più bassi. Consiglio delle analisi di urina e urino cultura e analisi del sangue. Bisogna controllare il ferro, la glicemia, il potassio, il calcio e in assoluto la tiroide. Signor Hale, è la prima volta che ha queste alterazioni dei battiti cardiaci? - Illustra il caso Laura. Stiles è sbalordito. La figlia non ha sbagliato nemmeno una cosa. 
- Ottimo lavoro dottoressa. I miei complimenti! - Dice Stiles.
- Grazie dottore. Adesso, scherzi a parte papà, guarda che davvero ha i battiti alterati. Gli andava a mille! Non è normale. - Dice Laura passando il fonendoscopio al padre. Stiles lo esamina. Laura non ha torto.
- Stiles levati, sto bene. - Mugugna dolcemente, Derek.
- Shhh, stai zitto che non sento! Non mi piace Derek. Hai problemi a respirare? - Chiede Stiles.
- No. Sto bene! Tranquillo. Ho un marito dottore e una figlia quasi dottoressa. Non mi succederà niente.
- Thomas, se lo vedi stanco oggi mandalo subito in ospedale, ok amore? 
- Si papà, tranquillo.

Tra una cosa e l'altra si sono fatte le sette e trentacinque del mattino ed è arrivata l'ora di andare a lavorare.
- Avvocato, ti dai una mossa? E' tardi, dobbiamo andare a lavorare. - Strilla felice come non mai Thomas.
- Arrivo, co-avvocato. - Dice Derek con fare quasi esasperato. Saluta il marito e la figlia e poi fa segno al figlio di andare in macchina.
- Ci vediamo stasera. Ciao dottori! Vi amo. - Dice Thomas baciando Stiles e Laura.
- Anche io amore mio. Tantissimo! - Dice Stiles.
- Buon lavoro avvocato. Ti voglio bene anche io. - Dice Laura riempiendo di baci il fratello e andando nella macchina di Stiles.

Tutti sono pronti e due minuti dopo, ognuno di loro, ha già preso la propria strada dirigendosi al proprio lavoro. Thomas e Derek in studio. Laura e Stiles in ospedale.

Thomas è emozionato. Non è la prima volta che entra nello studio del padre ma stranamente, oggi, gli sembra più bello. Alla scrivania di Derek c'è un uomo, un dipendente del padre, cinquantenne circa e al suo fianco, lei, l'amore della sua vita. Camilla Johnson. E' una sua compagna di classe ed è arrivata in città da tre anni e da quasi tre, è la sua ragazza. Thomas si è innamorato di lei nello stesso istante in cui i suoi occhi incrociarono quelli dell'altra.
- Camilla.. - Quasi sussurra Thomas, sorridendo dolcemente.
- Vi conoscete? - Gioca Derek! E' così felice per il suo bambino e per Camilla e poi, diciamocela tutta, si diverte da morire a mettere Thomas in imbarazzo che ancora la guarda come se fosse la prima volta. Anche Camilla e Thomas hanno voglia di giocare, per cui, fingono di non essere fidanzati!
- Non sapevo saresti venuta anche tu a fare lo stage da mio padre. - Dice Thomas.
- Oh, è tuo padre? Non lo sapevo. E' un piacere signor Hale. - Dice dolcemente Camilla porgendogli la mano in gesto di saluto, mentre a stento trattiene le risate. Ha smesso di chiamarlo signor Hale già da tempo ormai e ha stretto quella mano milioni di volte.
- Piacere mio. Per tuo padre, questo ed altro. E' uno dei miei migliori dipendenti. - Dice Derek afferrandogliela.
- Grazie Derek. Ti offro un caffè, così iniziamo al meglio la giornata. 
 
E mentre i genitori si allontanano Camilla e Thomas, finalmente sono da soli.

- Lucas? - Chiede Thomas.
- A fare lo Stage in ospedale. - Risponde Camilla.
- Cosa? Anche lui? Anche Laura è li. - Risponde sorridendo.
- Sul serio? Che bello. Sai cosa significa questo, Thomas? - Chiede Camilla.
- Cosa? Che i nostri fratelli presto si metteranno insieme? 
- Proprio così. - Risponde sorridendo lei.
- E noi? - Chiede Thomas.
- Noi cosa?
- Noi quando ci metteremo insieme? 
- Quando ti deciderai a baciarmi. - Risponde Camilla e Thomas non se lo fa ripetere una seconda volta. Gli prende il viso tra le mani e la bacia con dolcezza e proprio come pensava suo padre, ogni volta che la bacia, è sempre come la prima.

Mentre quei due passano il loro tempo a baciarsi come se non ci fosse un domani e a mordersi le labbra, quattro occhi di due genitori impiccioni, hanno visto tutta la scena e sorridono felici.
 
Il resto della giornata passa serenamente e fin troppo velocemente e si ritrovano tutti e quattro a casa, per la cena.

- Allora dottoressa? Com'è andata? - Chiede Thomas.
- E' stato il più bel giorno della mia vita, avvocato. E' stato il più bel giorno della mia vita. - Dice con fare sognante Laura.
- E della mia. - Dice Thomas, anche lui è con la testa tra le nuvole. 
 
I genitori si guardano e sorridendo tra di loro, si mimano un dolce Ti Amo.

Erano le cinque e un quarto in casa Hale-Stilinski. Laura e Thomas hanno appena aperto gli occhi dopo averli chiusi solo intorno alle due del mattino. Sono ancora in pigiama ma sono nella stanza di Laura a parlare tranquillamente della loro prima giornata di Stage. Come se non l'avessero già fatto ieri! 
 
Stiles si alza per andare in bagno e li sente parlare ma è convinto che sia solo un gioco della mente per il troppo sonno e quindi non ci da molto peso, ma quando esce e vede anche la luce della lampadina di Laura accesa si avvicina alla stanza e sente cosa dicono.

- Vado a fare il caffè, sorellina.. 
- Non vai a fare un accidente di niente Thomas! Sono le cinque e un quarto del mattino, ora voi due vi alzate e andate nel lettone e dormirete fino a che ora dovete dormire e non voglio sentire storie. Posso capire ieri, ma adesso stiamo esagerando e smettetela di bere tutto questo caffè. A letto. - Dice Stiles.
- Ma papà non..
- Ho detto a letto. - Strilla Stiles. I figli sbuffano ma iniziano ad alzarsi quando Derek, nel sonno più profondo inizia a strillare.
- Stiless, che cavolo ti urli di prima mattina, finiscila che svegli i bambini! - Strilla Derek.
- Magari è con loro che sto urlando Derek? Non sono mica diventato scemo che mi metto a strillare da solo! Sono già svegli, non va bene questa storia. Si saranno addormentati come minimo alle due. - Risponde Stiles.
- Ma sono impazziti? Falli venire subito qui. - Dice Derek.
- Ecco, adesso che siamo qui mi dici che facciamo, papà? - Chiede Thomas in piedi vicino a Derek. Lui lo piglia per un braccio e lo butta a letto. Thomas ride.
- Ahahahah papàààà. - Dice Laura tra le risate mentre Stiles ha fatto lo stesso con lei.
- Dormite. - Dice Derek abbracciando forte Thomas.
- E senza fare storie, tanto noi oggi iniziamo alle dieci. - Dice Stiles alla figlia abbracciandola.
- Anche noi. - Dice Derek.
- Perchè? - Chiede Thomas.
- Perchè l'ho deciso io. Chi è il capo? - Chiede Derek.
- Uff. Tu! - Risponde lui.
- Esatto e non sbuffare. - Dice Stiles dandogli un bacio e baciando anche Laura.
- Grazie per la considerazione. - Si lagna Derek. I figli sorridono! Stiles gira gli occhi e anche a lui gli da un bacio nella guancia, con la consapevolezza che Derek Hale non cambierà mai.
- Capriccioso. - Scherza Stiles.
- Io? Guarda loro che sono già svegli. E' due giorni che non dormono.
- Non abbiamo sonno. - Si giustifica Laura.
- Forse perchè come minimo, bevete otto litri di caffè al giorno? E da domani vi faccio le analisi. A tutti e due! - Dice il dottore.
- Cosa? - Strillano all'unisono e sgranando gli occhi Laura e Thomas.
- Si si, anzi ve le faccio oggi stesso. Partiamo mezz'ora prima da casa, andiamo in ospedale, una volta finito io e Laura rimaniamo li e tu e papà andate a lavoro. Hai capito, avvocato? - Chiede Stiles.
- Si dottore, mai stato più chiaro di così. La sveglia è stata messa per le otto e mezza. Ora, state zitti tutti e tre e dormite. - Ordina Derek.
- Ok capo. - Dice Thomas mentre la sorella, gli sta facendo segno che sono guai. Se Stiles davvero gli farà le analisi del sangue per vedere quanto caffè bevono, sono guai. Lui, terrorizzato annuisce e si addormentano. 
 
Come ha detto Derek la sveglia, alle otto e mezza suona e proprio come ha detto Stiles, dopo aver ricordato ai figli che non potevano mangiare, tutti e quattro, alle nove sono fuori casa, diretti in ospedale a fare le analisi. 
 
Una volta preso il campione di sangue dei figli di cui necessitava, chiama un infermiera e le chiede di portarle ad analizzare. Nell'attesa dei risultati, la famiglia va a fare colazione al bar dell'ospedale mentre Laura e Thomas bisbigliando tra di loro, stanno trovando una scusa buona da dare a Stiles.

- Siete agitati. - Dice Stiles.
- Cosa? No. Papà, che dici. - Dice Laura.
- Avranno paura per tutto il caffè che troverai nel loro sangue. - Dice Derek bevendo caffè sotto gli occhi dei suoi figli, pieni di desiderio di strapparglielo dalle mani e bere al posto suo.
- Non gli e le ho fatte solo per il caffè le analisi Derek. Le ho fatte perchè andavano fatte! Almeno una volta ogni sei mesi. A proposito, anche tu devi farle. Oddio, perchè non ci ho pensato prima. Domani mattina, a stomaco vuoto fai le analisi pure tu, avvocato.
- Contaci, dottore! 
 
Dopo questa battuta di Derek, Stiles lo sta incenerendo con lo sguardo, lui, abbattuto annuisce e segue l'ordine del suo dottore. I figli scoppiano a ridere.
 
- E menomale che sei tu il capo è, papà. - Dice tra le risate, Thomas.
- Ha fatto quello sguardo. - Si giustifica Derek.
- Dottor Stilinski. - Dice l'infermiera con due buste tra le mani.
- Oh merda. - Bisbigliano Laura e Thomas, mente Derek già li guarda male, non tanto per la parolaccia, ma perchè ha capito perchè l'hanno detta.
- Volete dirmi qualcosa voi due prima che le apro oppure posso stare tranquillo? - Chiede Stiles.
- Beh tranquillo non direi, hanno dovuto ripetere le analisi tre volte. - Dice l'infermiera.
- Cosa? - Chiede Stiles sapendo a cosa si riferisse la sua specializzanda.
- Cioè? - Chiede Derek.
- Significa che i suoi figli hanno una vera e propria dipendenza del caffè. Il tasso di caffeina nel loro sangue è altissimo, oltre la media. Specialmente per due adolescenti. - Spiega l'infermiera. Derek è senza parole. Laura e Thomas sono bianchi come il latte per la paura e Stiles inizia a guadare le analisi.
- Non è possibile. Ma siete completamente impazziti? - Chiede Stiles sgranando gli occhi.
- E' alto? - Chiede Derek.
- E' altissimo! - Risponde Stiles.
- Dottor Stilinski, io tolgo il disturbo. Buongiorno. 
- Buongiorno. - Dicono i due coniugi mentre iniziano a guardare in cagnesco i figli che deglutiscono a vuoto.
- Quindi? - Chiede Derek.
- Quindi si sono levati il vizio delle sigarette ma non quello del caffè. - Spiega Stiles.
- Bravi, proprio bravi. Complimenti. Nemmeno noi beviamo tutto questo caffè, ve ne rendete conto? - Chiede Derek.
- Siamo sotto esame. - Bisbiglia Laura dopo un minuto di silenzio.
- Cosa? - Chiede Stiles non avendo capito.
- Ha detto che siamo sotto esame. E' per questo che beviamo caffè, siamo nervosi e il caffè ci calma. - Spiega Thomas.
- No, è il contrario invece. Siete nervosi per tutto questo caffè. Non è vero che vi calma, anzi. Vi rende ancora più nervosi ed è per questo che non dormite. - Dice Stiles.
- Non dare tutta la colpa al caffè però, voglio dire, non è solo caffè che beviamo. La coca cola per esempio. Ne beviamo a litri! - Tenta Laura.
- O l'estathè. Tutti e due contengono caffeina. - Dice Thomas.
- Sono d'accordo, ma sono sicuro che questi numeri siano più caffè che altro. - Dice Stiles.
- Quanti caffè bevete al giorno? - Chiede Derek.
- La verità. - Dice Stiles.
- Dipende. - Dice Thomas.
- Ieri per esempio, io ne ho bevuti cinque. - Ammette Laura deglutendo a vuoto.
- Io sette. - Ammette Thomas mordendosi le labbra con fare frenetico e guardando da un altra parte.
- Come diavolo hai fatto a bere cinque caffè se sei stata tutto il giorno con me? - Chiede Stiles alla figlia.
- Tre ne abbiamo bevuti a casa.. - Dice Thomas. Derek sospira e si mette una mano tra la faccia.
- E gli altri quattro dove gli avresti bevuti se anche tu sei stato tutto il giorno con me? - Chiede Derek al figlio.
- Dopo pranzo, con Camilla e gli altri due uno a metà pomeriggio mentre tu eri andato un attimo in bagno, sempre con Camilla, l'altro ancora poco prima che tornassimo a casa mentre tu con il papà di Camilla stavi mettendo apposto le ultime scartoffie e l'ultimo la sera, prima di andare a dormire, intorno all'una e mezza di notte con Laura. - Ammette Thomas.
- E siamo a quattro, il quinto dove e quando l'hai bevuto tu, Laura? - Chiede Stiles.
- A metà pomeriggio, con Lucas. - Risponde lei. Thomas sorride. Stiles gira gli occhi.
- Lucas? - Chiede Derek. Anche oggi ha voglia di giocare visto che decide di prenderla sul ridere. La figlia annuisce.
- Chi diavolo è Lucas? - Chiede Derek in procinto di perdere la pazienza.
- Ehi, papà... parla bene del fratello della mia ragazza, chiaro? - Dice Thomas.
- La tua ragazza? - Chiede Stiles sorridendo. Anche lui decide di prenderla sul ridere! Laura batte il cinque al fratello.
- Stai con Camilla? - Chiede Derek.
- Si e prima che tu me lo chieda, da ieri. Ma poi che te lo dico a fare, scusa? So che ci avete visto mentre ci baciavamo. 
- Ah già. - Si ricorda Derek.
- Non mi avete ancora detto che rapporti ha con te questo Lucas, però. - Dice ancora Derek.
- Beh.. potrebbe essere il mio ragazzo. - Dice rossa in viso lei.
- Promette bene. - Dicono all'unisono Stiles e Derek.
- Dottoressa Hale-Stilinski, un consulto. - Dice Lucas apparendo alle loro spalle.
- Dottor Johnson. Che piacere rivederla, mi dica tutto. Sono a sua completa disposizione. - Dice Laura avvicinandosi a lui, ignorando i suoi genitori e aggiustandosi il camice. 
 
Lucas fa lo stesso, ghignando con fare malizioso. Thomas e Stiles sorridono e Derek sta incenerendo tutti e quattro con lo sguardo. Il solito geloso.
 
- Ecco vede, ci sarebbe una ragazza, no?! Mi piace, mi piace tantissimo e da quasi tre anni è la mia ragazza, mia e di nessun altro..
- Continui.. - Dice Laura sorridendo.
- Ecco, il problema è che siamo a lavoro in questo momento ma il nostro turno non è ancora iniziato e beh, la mia ragazza è così bella che vorrei baciarla, ma non so se ne abbia voglia. - Dice Lucas. Adora scherzare con lei.
- Io direi che la tua ragazza non vede l'ora che tu lo faccia. - Dice lei un secondo prima di trovarsi le labbra del suo ragazzo, attaccate alle sue.
- Ok, Thomas... andiamocene che è meglio. - Dice Derek. Non si è ancora abituato del tutto a vedere la sua bambina in atteggiamenti intimi con un uomo. Per quanto un bacio sulle labbra possa essere intimo, si intende!
- Si, la mia ragazza mi aspetta. - Dice Thomas.
- Ti tengo d'occhio, cognatino. - Dice Lucas a Thomas.
- Come no. Toccala più del dovuto e ti taglio le palle, cognatino. - Dice Thomas mettendogli una mano sulla spalla. I ragazzi scoppiano a ridere mentre i grandi si scambiano un bacio veloce e ognuno si dirige al proprio lavoro con i propri figli, con la consapevolezza che ormai, da quasi tre anni, la loro famiglia è composta da otto persone e non più da quattro. Perchè? Perchè Camilla e Lucas, passano gran parte del loro tempo a casa Hale-Stilinski per via di Laura e di Thomas e con loro, anche i signori Johnson!

Vabbè, poi non mettiamoci a contare anche i nonni Stilinski e gli zii perchè sennò, non se ne esce più.

 
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- Oh, quanto ho amato quel periodo! - Dice Laura in un filo di voce.
- Niente nostalgia, sorellina! Siamo in quinta e tra pochi giorni dovremmo fare un altro stage, dove io mi dovrò dividere tra il baciare la mia fidanzata ogni volta che posso e occuparmi di un caso e un altro ancora e un altro ancora e così via!
- Ma stai zitto che ti fa tutto papà.
- Non è vero! Guarda che anche io lavoro. E poi, semmai è papà a fare tutto a te!
- Ma non penso proprio! Quanto mi piace stare in ospedale e lavorare al suo fianco. E' un dottore meraviglioso e un insegnante fantastico!
- Anche papà è un vero e bravo avvocato ed è a dir poco speciale come insegnante!
- Siamo stati proprio fortunati ad averli come genitori!
- Troppo fortunati Laura e se devo dirla tutta, io sono anche più fortunato di te! Non li potrò mai ringraziare abbastanza per avermi tolto da quell'orfanotrofio e per avermi regalato una vita bella da morire e piena d'amore, non so che farei senza di loro e senza di te... e senza il mio amore!
- Cosa? Chi è il tuo amore? - Chiede Camilla, mentre ondeggiando sui suoi short bianchi, sulle sue converse nere e sulla sua canottiera bianca e nera, si avvicina al suo fidanzato.
- Sei tu il mio amore! Quanto sei bella amore mio, vieni qui! Dammi un bacio. - Dice in un filo di voce, guardandola come se fosse la cosa più bella del mondo, prendendola per i fianchi e baciandola con dolcezza mentre se la stringe possessivamente a se.
- Oh, Ciccio! - Dice serio Lucas, schioccando le dita davanti al viso di un passante.
- Dici a me? - Dice il ragazzo, distratto dagli occhi e dalle labbra di Laura. Anche dalle sue gambe e dalla sua terza di seno, sinceramente!
- Si, a te.
- Ma io non mi chiamo Ciccio!
- Come ti chiami ti chiami a me non mi importa! Guarda altrove, leva gli occhi di dosso dalla mia fidanzata e gira a largo. - Ordina Lucas. Il ragazzo deglutisce a vuoto e se ne va.
- Lucas ma che cavolo fai! Non mi aveva detto e fatto niente. - Si lagna, Laura.
- Si, ma ti guardava! Quando la smetterai di andare in giro in pantaloncini e con le maglie scollate? - Domanda Lucas, prossimo a perdere la pazienza.

Cavolo! E' così bella.

- E tu quando la smetterai di essere geloso? Mi sembri mio padre. - Borbotta divertita Laura, schioccandogli un bacio nelle labbra e a braccietto con sua cognata, entra in classe.

Thomas e Lucas, rimasti soli, non si trattengono oltre e commentano quell'assurda situazione.

- Tz! Donne. - Dicono all'unisono i due ragazzi.
- Buon lavoro, cognatino!
- Buona scuola, cognatino. E tieni d'occhio quelle due!
- Ci puoi contare.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Tre capitoli alla fine. Grazie a chi è arrivato fin qui!
Un bacione enorme a tutti.

Capitolo dedicato a Stilba.

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Capitolo 38
*** Un giro in moto per Thomas. ***


- Un giro in moto per Thomas.
 
Era Venerdì ed erano le quattro e quarantacinque del pomeriggio ormai, in casa Hale-Stilinski. Stiles era ancora a lavoro e Derek anche! Laura, era nella sua stanza con le cuffie nelle orecchie intenta a messaggiare con il suo ragazzo. 
 
Era un freddo 22 febbraio e Thomas aveva deciso bene di commettere forse l'errore più grande della sua vita essendo il figlio di un avvocato e il nipote di uno sceriffo. Era con un suo amico, il suo nome è James, ha 21 anni ed è il migliore amico di Lucas e la sua particolarità è che ha una moto, una bellissima moto che Thomas ama. Una Kawasaki Z750, troppo pericolosa per i gusti del suo papà Stiles e anche per quelli di Derek. 
 
Ci ha provato e riprovato a convincerli a prendergli una moto, tanto ormai ho la patente, gli diceva sempre Thomas, ma i genitori erano irremovibili. La moto è troppo pericolosa! 
 
Sa che se i suoi lo scopriranno daranno di matto, ma questo non lo ferma dal salire su quella moto e guidarla senza il permesso dei suoi genitori. Spera solo che suo nonno non sia in giro per la città e che sopratutto non sia in servizio. 
 
Indossa il casco e con James dietro, come passeggero, parte a tutta velocità per fare il giro della città. Quel che Thomas non sa però è che lo sceriffo è a casa sua che beve l'ultimo sorso di birra, si alza dal divano, spegne la tv che stava trasmettendo una vecchia partita di basket, indossa il giubbotto e tutto sorridente, con la macchina della centrale, si dirige dai suoi amati nipotini. 
 
E' quasi arrivato a destinazione, mancano si e no, poco meno di due minuti quando nota sfrecciare a tutta velocità, almeno secondo le sue convinzioni, proprio di fianco a lui una moto e un guidatore decisamente troppo piccolino per una moto così grande. 
 
Ma sopratutto, Jonh è certo al mille per mille che quel guidatore, sia proprio il suo amato nipotino. Thomas non si è accorto di lui e continua nella sua malefatta come nulla fosse. Lo sceriffo ha il cuore in gola, si ritrova per un attimo sommerso dalla paura ma si rilassa quando nota che la moto, sta svoltando per entrare proprio nel vialetto di casa Hale-Stilinski. 
 
Nonno Stilinski ha parcheggiato qualche metro prima e di corsa è entrato dal garage che conduceva in casa e non appena Thomas fa una super sgommata proprio davanti casa, lui esce dalla porta, braccia incrociate e rabbia che farebbe paura a chiunque, si fa vedere da suo nipote appoggiandogli una mano sulla spalla. Thomas deglutisce a vuoto e non ha il coraggio di voltarsi, temendo che sia uno dei suoi papà. Tutto avrebbe pensato tranne di trovarsi proprio suo nonno, lo sceriffo della città che lo guardava in cagnesco.
 
- Nonno?! - Chiede Thomas, terrorizzato.
- Si, nonno. Hai intenzione di spiegarmi qualcosa? - Urla lo sceriffo.
- Non... nonno per favore, sta calmo ok? Non è come sembra. 
- No? Perchè a me sembra che mio nipote, non ancora diciottenne, minorenne* stesse sfrecciando a velocità massima consentita a bordo di un enorme moto su cui non aveva nemmeno il permesso di salire. Mi sei passato davanti e nemmeno ti sei accorto che ero io Thomas e mi hai fatto prendere un infarto. Ok che hai la patente**, ma non mi pare che nessuno della nostra famiglia ti abbia dato il permesso di usare una moto e per di più così grossa! Sono entrato dal garage per fare prima di te, esco dalla porta e vedo che fai questa bellissima sgommata. Dimmi, Thomas Hale-Stilinski, ti sei per caso impazzito? - Lo riprende, urlando sulle ultime parole, lo sceriffo. Thomas abbassa lo sguardo e si sorbe la giusta sgridata che il nonno gli sta facendo. 
 
Stanno zitti qualche secondo, poi il nonno si rivolge a James.

- Tu, chiunque tu sia... hai un minuto per sparire di qui o giuro che ti farò una di quelle multe che ricorderai per tutta la vita. 
- Me ne vado subito sceriffo. Ciao Thomas. - Dice James.
- Ciao James, grazie. - Dice Thomas sorridendo e battendo il cinque all'amico.
- Grazie? Gli hai pure detto grazie? - Chiede furioso lo sceriffo. La paura che ha avuto nel vedere il suo nipotino su quella pericolosissima moto, è stata troppa.
- Dai nonno per favore.. - Tenta di scusarsi Thomas.
- Cosa? Fila in casa e vai a chiamare tua sorella. Oppure devo aspettarmi che anche lei faccia una bravata del genere? - Chiede lo sceriffo.
- E' in casa credo. E io che gli avevo pure chiesto di coprirmi. - Si lascia sfuggire Thomas mentre entra in casa e sale le scale per raggiungere la sorella, al piano di sopra. 
 
Lo sceriffo ha sentito tutto e si sta arrabbiando ancora di più.

- Laura e Thomas Hale-Stilinski! Vi voglio immediatamente qui di sotto in meno di un minuto. Noi tre dobbiamo fare un bel discorsetto. - Urla lo sceriffo dal fondo delle scale. I nipoti non rispondo, ma un minuto dopo sono davanti a lui, in cucina. 
- Posso sapere a cosa devo questa riunione? - Chiede Laura schioccandogli un bacio nella guancia.
- Non fare la spiritosa signorina. Sedetevi! - La riprende lo sceriffo.
- Ok, tu hai fatto qualcosa e adesso il nonno è arrabbiato anche con me, grandioso. Tho, ti odio. - Dice Laura, con fare scherzoso in direzione del fratello.
- Si, un giro in moto La. Dai nonno, mi dispiace, ma non farla così lunga. Ok, ho sbagliato e tutto quello che vuoi..
- Sei un idiota.. - Lo interrompe ridendo Laura.
- Tu non ridere perchè ce n'è pure per te signorina. Dovevi coprirlo, addirittura! Laura, sei la sorella maggiore. Dovresti dare il buon esempio. - Dice lo sceriffo.
- Dai nonno, che sarà mai! L'ho fatto anche io. E la moto era pure più grande. Era quella di Lucas. Come mai non l'hai ancora vista? La colpa è di tuo figlio, ok? Non vuole che ci prendiamo la moto, nonostante abbiamo già la patente a noi la moto piace. - Dice Laura. 
- NO! E' troppo pericolosa. Ha ragione vostro padre. Quanto a te, signorino... ringrazia che sono stato io a scoprirti perchè a quest'ora ti eri appena preso una di quelle punizioni che un mese non ti sarebbe bastato, credimi.
- Lo so nonno, dai per favore. Scusami! Non lo faccio più, te lo giuro. - Dice Thomas mentre finalmente, va ad abbracciare il suo nonnino e a dargli il bacio nella guancia che è d'obbligo con lui. E' un nonno eccezionale.
- Ti rendi conto della paura che ho avuto? - Chiede Jonh, con la voce più calma, facendolo sedere sulle sue gambe e facendo segno a Laura di imitare il gesto e sedersi anche lei fra le gambe del nonno. Laura lo raggiunge subito e come Thomas, lo abbraccia forte.
- Lo so. Scusami nonno, non volevo. - Si scusa Thomas.
- Cos'hai intenzione di fare adesso, nonno? - Chiede Laura.
- Farò finta di non aver visto niente, ma voi due, signorini, da questo momento siete in punizione fino all'ora di cena, chiaro? - Li riprende lo sceriffo, per poi baciare entrambi.
- Ci sto. - Dice Laura.
- Anche io. Mi sembra giusto! - Dice Thomas.
- Certo che lo è, filate di sopra su, che ora preparo la cena. - Dice lo sceriffo.

Alla fine decidono che per cena, è meglio una pizza e dopo un po' di risate, i ragazzi lo baciano un ultima volta e si allontanano. 

- Nonno? - Lo chiama Thomas, fermo ai lati della porta.
- Dimmi amore.  
- Ti vogliamo bene. - Dice Laura.
- Anche io amori miei. Anche io. - Termina lo sceriffo.

 
Piccolo spazio autrice:

Ok, buon pomeriggio a tutti! Probabilmente avrete letto questo capitolo un casino di volte. Lo scrivo, lo tolgo e lo riscrivo di nuovo. Eccolo qui adesso come terzultimo capitolo. Se vi può interessare, posso dirvi che Thomas non manterrà la promessa fatta al nonno e nel prossimo capitolo salirà di nuovo a bordo di una moto e sarà scoperto, si. Ma non come tutti voi state pensando :P
 
Ringrazio infinitamente a Stilba e a Drarry90 per aver letto e recensito il capitolo precedente e dedico questo, a voi. Un abbraccio e un bacione enorme a tutti!
 
* In America si diventa maggiorenni a 21 anni.
** In America si può guidare da 16 anni.

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Capitolo 39
*** Il richiamo del motociclista. ***


- Il richiamo del motociclista.
 
Nonostante il richiamo del nonno, Thomas Hale Stilinski non demorde e una settimana dopo sale nuovamente sulla moto, nonostante gli avesse chiaramente promesso di non farlo mai più. Anche se questa volta è solo un passeggero, ha comunque infranto la promessa fatta al nonno. Ovviamente di questo ne è dispiaciuto ma non più di tanto perchè per lui, la cosa più importante è la felicità che prova su quella moto. 

E' il richiamo del motociclista. 

E' una giornata come tante, il sole splende sereno ed alto nel cielo, nonostante il freddo di Febbraio, gli uccellini fischiano felici, le strade stranamente deserte chissà poi perchè, i genitori ancora a lavoro, il nonno in centrale, la nonna in ospedale, la sorella a casa del fidanzato ad amarsi molto sicuramente per l'ennesima volta, la fidanzata a casa di un amica distrutta dal dolore per un amore finito male e lui, li, sulla moto dei suoi sogni, con lo stesso amico della settimana scorsa e con un sorriso che gli va da orecchio a orecchio. 

Sorride felice poi accade tutto all'improvviso. 

I freni della moto vengono meno, il sorriso si trasforma presto in una smorfia di dolore quando la sua schiena si infrange forte sull'asfalto. La moto finita dall'altra parte della strada, l'amico altrettanto. 

Ha paura a muoversi, Thomas. 

E' il figlio di un dottore e sa quando può o non può farlo in determinate situazioni e questa è una di quelle situazioni in cui stare fermo, è l'unica soluzione possibile. I soccorsi arrivano in pochissimi minuti visto che erano vicini all'ospedale. Si avvicina a lui, proprio Melissa, la sua nonnina che nel corso degli anni è diventata dottoressa.

- Oddio amore, come stai? - Chiede in panico Melissa mentre inizia ad esaminarlo.
- Sono vivo. - Fa notare Thomas.
- Si questo lo vedo anche io e sei cosciente, meglio così! Adesso dobbiamo muovere le gambe, ok? Piano piano. - Dice Melissa mentre i paramedici gli hanno levato il casco, mentre gli altri si occupano dell'amico di Thomas che è in perfette condizioni, fortunatamente. Le gambe di Thomas si muovono senza problemi.
- Ok, buon segno amore. - Dice Melissa accarezzandogli i capelli, poi prosegue con l'interrogatorio.
- Sai chi sono? 
- Come no. Sei nonna Melissa, la quasi moglie di nonno. Sei la mamma di zio Scott! - Risponde Thomas. 

Melissa tira un sospiro di sollievo e gli mostra tre dita.

- Quante sono queste? 
- Tre, nonna. Guarda che ci vedo. Sto bene! Non sono sicuro che starò bene quando mi porterete in ospedale e papà scoprirà tutto. Non potete portarmi da qualche altra parte? Anzi guarda, me ne vado a casa. - Dice Thomas tentando di alzarsi. Ovviamente la nonna non gli e lo permette.
- Non ti muovere di li signorino. Adesso andiamo in ospedale, dove diremo tutto al tuo papà e se ti sgriderà farà bene sai? L'ho fatto anche io quando lui e Scott anni fa hanno fatto la tua stessa cosa. 
- Tu starai li con me? Sai come calmarlo a papà. Infondo dopo che la nonna è morta sei stata tu la sua mamma visto il legame con zio Scott. - Dice Thomas mentre con Melissa al suo fianco che gli stringe dolcemente la mano, salgono in ambulanza.
- Si amore, lo so ma queste saranno cose di famiglia, ok? Vedrai che prima della sgridata ci sarà la fase coccole. - Lo tranquillizza Melissa. 

Thomas annuisce con fare poco convinto.

Nel tragitto dal luogo dell'incidente all'ospedale, Stiles è già stato avvisato e adesso è all'ingresso dove sostano le ambulanze aspettando in trepidante attesa l'arrivo del figlio. Ha già avvisato Derek e Laura che insieme a Lucas si stanno precipitando in ospedale dato anche che contrariamente alle aspettative di Thomas, i due piccioncini erano nei paraggi. Adesso chiamerà anche il padre. Stiles sa bene che se verrebbe a scoprire una cosa del genere senza che nessuno gli abbia detto niente, si arrabbierebbe come una furia e non è il caso. Non adesso almeno.

- Papàààà! - Strilla Laura già in lacrime seguita da Lucas che cerca di calmarla. Invano naturalmente.
- Amoreee! - Dice Stiles lasciando che la figlia lo abbracci tranquillamente e sorridendo a Lucas che alza la testa in un cenno di saluto.
- Cos'è successo? - Chiede Laura.
- Non lo so, centra una moto mi pare.
- Una moto? - Quasi urla Laura sgranando gli occhi. Davvero il fratello è così scemo?
- Oh no. - Sussurra Lucas guardando a terra.
- Cosa? - Chiedono all'unisono Stiles e Laura.
- No nulla è che potrei conoscere con chi era su quella moto. 
Laura sta per sgridare il fidanzato avendo capito a chi si riferisse proprio quando l'ambulanza arriva facendo uscire Thomas con il collare, braccia e gambe ricoperte da graffi che quasi perdono un abbondante quantità di sangue, occhi lucidi ed un abbondante emorragia nasale.
- Oddio, hei amore, ciao! Ciao amore mio. Sono papà, tranquillo, adesso ti curiamo ok? - Chiede Stiles avvicinandosi al figlio.
- Papà mi dispiace.. 
- Shh! Tranquillo amore! Non parlare. Ne riparleremo dopo. Adesso pensiamo a curare tutte queste ferite. Mell, ti ringrazio. 

E a Thomas, quel ne riparleremo dopo, non piace proprio per niente.

- Tranquillo tesoro. Appena ho saputo che era di Thomas che si trattava mi sono precipitata subito li, ci pensi tu adesso? - Chiede dolcemente Melissa accarezzando un ultima volta Thomas e andando da Laura che sta ancora stringendo forte a se il suo fidanzato. Laura è prossima ad un attacco di panico.
- Laura.. 
- Nonna! - Scoppia in un pianto liberatorio abbracciando Melissa, la piccola Laura.
- Tranquilla piccola. - Dice Melissa.
- Mell, occupati di lei per favore. Non mi piace come respira. Tu Lucas sta con loro, vi farò sapere appena posso. - Dice Stiles allontanandosi con il figlio.

Melissa si occupa di Laura. La porta in una stanza e tenta di calmarla ma non c'è verso. Le mani hanno preso a tremare quasi pericolosamente e il pianto non è cessato.

- Laura, amore, ascoltami! 
- Calmati. Respira qui. - Dice ancora Melissa porgendogli la maschera d'ossigeno.

Laura finalmente si calma e insieme alla nonna e al fidanzato raggiungono il padre e il fratello.

- Amore miooo! - Dice Laura abbracciando il fratello ignorando Derek arrivato qualche minuto fa.
- Ragazzi, io ho un emergenza. Vi lascio soli! Fate i bravi, vi amo. - Si scusa Melissa mandando un bacio al volo a tutti e lasciando la famiglia da sola.
- Hei cognatino, ma che ci combini? - Chiede Lucas sorridendo con fare sollevato.
- Eh'! Avevo voglia di un viaggetto. - Dice Thomas, provando ad usare un po' del suo sarcasmo, mentre a stento trattiene l'impulso di togliersi il collare.
- Thomas non fare lo spiritoso eh'! Mi dici chi ti ha dato il permesso di salire su quella maledetta moto? - Chiede Derek mentre a stento trattiene le urla.
- Scusami papà! - Si scusa Thomas pentito.
- No, scusa un bel niente Thomas! Ti ha chiesto di dirci se qualcuno ti ha dato il permesso di salire su quella moto nonostante ti avremmo già detto chissà quante volte di non farlo. - Dice Stiles. 

Laura e Thomas hanno appena capito che la fase coccole è passata.

- Cosa c'è che non capisci della frase non voglio che sali su una moto perchè è troppo pericolosa, Thomas? - Chiede Derek.
- Mi piace e non potete farci niente! E' il richiamo del motociclista! Voi non potete capire quanto ami stare in sella ad una moto. Il vento che si infrange sul viso, i brividi di adrenalina che mi scorrono lungo tutto il corpo.. non... non potete capire! Dovreste provare per sapere come ci si sente. - Si altera, Thomas.
- Allora mettiamo bene le cose in chiaro, signorino. Qui stiamo uscendo fuori binario proprio. Punto primo: non risponderci in questa maniera perchè non sei nella posizione per farlo, punto secondo: tu fai quello che ti diciamo noi e se noi ti diciamo di non salire più su una moto, tu non sali più su una moto. - Strilla Derek. 

Suo figlio, il suo bambino, è su un letto d'ospedale, ricoverato, ricoperto di graffi, due flebo per il dolore attaccate, un collare e un braccio fasciato e lui, pensa ancora ad andare su una moto? No. Questo, Derek Hale, avvocato di grande professionalità e con un grande intelletto, non l'accetta.

- Merda. Camilla!! - Urla Lucas.
- No no no, Lucas! Non ti azzardare a chiamarla ti prego, se sa che sono salito in moto mi lascia, questa volta davvero mi lascia. - Dice Thomas.
- Come sarebbe a dire questa volta? - Chiedono all'unisono i genitori.
- Ops. - Dicono Laura, Thomas e Lucas sbiancando.
- Cosa? - Chiede Stiles passando lo sguardo su tutti e tre.
- Allora? - Chiede Derek imitando gli sguardi del marito.
- Non ve lo dicono loro, ve lo dico io. Una settimana fa, ho beccato Thomas su una moto, presumibilmente la stessa che l'ha portato in un letto d'ospedale e ovviamente guidava senza il vostro permesso. La sua sorellina sapeva tutto e lo doveva anche coprire. - Dice lo sceriffo.
- Non ti è bastata la lezione Thomas? - Chiede ancora lo sceriffo.
- Nonno.. - Dice Thomas.
- Dimmi una cosa no? Sei completamente impazzito? E tu? - Urla Derek ad entrambi i figli.
- Io non ho parole guarda. - Dice Stiles.
- No no, decisamente ha qualcosa al cervello. Sua sorella anche. - Dice Derek.
- Dov'èèè! - Strilla Camilla entrando in stanza.
- Ah, sei qui. - Dice ancora.
- Non ti aveva detto di non dirgli niente? - Chiede Laura sottovoce al fidanzato che sorride mentre Thomas deglutisce a vuoto.
- Non l'ho chiamata io. - Si giustifica Lucas alzando le mani in segno di resa.
- Certo perchè tu sei culo e camicia con tuo cognato. Non mi ha chiamato nessuno. Hai deciso di cadere proprio sotto casa di Rebecca. - Spiega Camilla.
- Amore.. - Dice Thomas.
- Amore un corno. Chiudi quella bocca! - Lo riprende Camilla. 

Laura insieme a Lucas, a stento trattengono le risate.

- Signor Hale, continui pure a sgridarlo. Non volevo interromperlo. Quando ha finito, signor Stilinski, può dirmi esattamente dove posso picchiarlo? - Chiede Camilla.
- Dove vuoi ma non in testa. - Dice Stiles.
- Non ce l'ha una testa, Stiles. - Dice Derek.
- Papà dai scusa, era un giro in moto non sono mica andato a fare chissà che.  
- Thomas, non rispondermi perchè è meglio è! - Dice Derek, prossimo ad esplodere dalla rabbia. 

Camilla scoppia a piangere e corre ad abbracciare il fidanzato che adesso si ritrova sotterrato dalle coccole della fidanzata e della sorella. 

- Doc, avvocato, sceriffo, ci pigliamo un caffè? - Chiede Lucas.
- Ci sto! - Dice Stiles.
- Anche iooooo. - Dicono Laura, Thomas e Camilla.
- Non ti azzardare a dirlo nemmeno per scherzo. - Dice Lucas riprendendo la sorella.
- Sei un rompi scatole. - Dice Camilla.
- Stai zitta nana. - Dice Lucas.
- Tu Thomas non puoi berlo, non sotto l'effetto delle medicine almeno, anzi non puoi berlo proprio. Tu anche signorina! - Dice Stiles ai figli che sbuffano rassegnati.
- Da bacino tu e facciamo pace. - Dice Derek richiedendo un bacio dal figlio che non tarda ad arrivare. Poi ne richiede uno anche a Laura che sorridendo felice lo accontenta e poco dopo, Derek accarezza i capelli di Camilla in un gesto affettuoso.
- Andiamo! - Dice Derek al resto degli uomini mentre Stiles bacia un ultima volta i suoi splendidi figli. 
- Ah.. Thomas.. - Dice Stiles dalla porta.
- Sei in punizione per un mese.. - Dice Derek e assieme a Lucas, lo sceriffo e Stiles se ne va lasciando Camilla e Laura intente a coccolare come mai prima d'ora Thomas.
- Ecco appunto. - Commenta Thomas con fare rassegnato mentre le donne della sua vita ridono di gusto con fare divertito.
 
Piccolo spazio autrice:
Ci siamo gente :( questo era penultimo capitolo. Domani pubblicherò l'epilogo e questa storia finisce qui. 
Ancora non ci posso credere ! Sarà difficile smettere di scriverla.
Ringrazio infinitamente Stilba, Drarry90 e Amiyli per aver letto e recensito con parole meravigliose il capitolo precedente e dedico questo a voi. <3

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Capitolo 40
*** Fine della storia. ***


- Fine della storia.
 
Mancava una settimana esatta al ventiquattro maggio a Beacon Hills. L'anniversario di Derek e Stiles. Avrebbero festeggiato venticinque anni di puro e vero amore e Laura e Thomas stanno pensando, con l'aiuto di Lucas e Camilla di organizzargli la più bella sorpresa del mondo. 

Con l'aiuto del nonno, poi, avrebbero distratto i genitori per preparare la casa con tutto l'occorrente per una festa a sorpresa con i fiocchi. 

Candele profumate, palloncini a forma di cuore sparsi ovunque, nell'i-pod inserite in play-list tutte le canzoni che hanno fanno da colonna sonora al loro amore per ben venticinque anni e li, sul tavolo della cucina, in bella mostra, un cartoncino con i loro nomi, due anelli in una scatolina blu e l'appuntamento con la chiesa che è già stato preso. 

Si sposeranno. Un altra volta! 
E' questo il vero regalo dei loro figli.

Laura sta con Lucas da cinque anni ormai, Thomas altrettanto con Camilla. Sono sempre insieme. I fantastici quattro! Così vengono chiamati da tutti. Entrambi vanno molto d'accordo e Stiles e Derek sono felicissimi perchè la loro bambina, ha trovato un ragazzo d'oro per davvero nonostante la loro giovane età. 

Thomas anche. 

Ha solo 20 anni, è vero ma con Camilla è un uomo a tutti gli effetti. La corteggia ogni giorno, la protegge, la fa sentire amata, la fa sentire sua. Così come Lucas fa con Laura. Non la lascia sola mai. 

Una volta, Camilla, era in casa con Laura intente a chiacchierare per i fatti loro e mentre Derek e Stiles si chiedevano dove fosse Thomas, quest'ultimo era con Lucas, sotto la finestra della sorella, dove c'era anche la sua ragazza, a cantare per loro la canzone d'amore più bella della storia. 

Scalze, corrono nel vialetto ad abbracciare quello che per loro è il vero amore. E adesso, infatti, eccoli li. Thomas e Laura. Lucas e Camilla, in casa, da soli, a finire la sorpresa per i loro genitori, la sera del ventiquattro maggio.

- Sai amore.. - E' Lucas a parlare, mentre ha appena preso la mano di Laura e sorride teneramente.
- Cosa? - Chiede Laura dolcemente.

Lucas l'ha tirata a se e abbracciandola da dietro, inizia a sussurragli nell'orecchio l'unica cosa che qualunque donna vorrebbe sentirsi dire da quello che considera l'amore della sua vita.

- Un giorno, anche noi due come i tuoi genitori arriveremo a festeggiare venticinque anni.

Laura si è girata per guardarlo negli occhi e lo guarda estasiato.

- Si ma così significherebbe passare gran parte della vita insieme, saresti disposto a correre il rischio signor Johnson?
- Sarei disposto, Hale-Stilinski. Questo ed altro. Tutto pur di stare con te!

E' tutto pronto in casa, sono le diciannove e quarantadue ormai, le candele sono state accese, i palloncini gonfiati, la scatoletta con gli anelli è già aperta, qualche bigliettino qua e là e la parte più bella. La musica. E' Thomas a schiacciare play e a far partire la play-list.

- Amo questa canzone. - Esclama Camilla. 

Thomas è estasiato dalla bellezza della sua ragazza. Dato che passeranno l'intera serata fuori insieme a Lucas e Laura, Camilla, indossa un vestito nero a fascia, piuttosto corto secondo i gusti del suo ragazzo ma pur sempre bellissimo. Cioè, lei, è bellissima. Si allontana dallo stereo e si avvicina a lei,  gli allunga una mano per prendere la sua che è seduta sulle scale e inizia a parlare.
- Mi concede questo ballo, futura signora Hale-Stilinski? - Dice elegantemente Thomas.
- Si signore. - Risponde sorridente Camilla.
- Hei. Hale, stai attento a dove tieni le mani, chiaro? - Dice Lucas con fare scherzoso puntando un dito contro a Thomas.
- Altrettanto Johnson, ti tengo d'occhio! - Dice Thomas mimando il gesto.
- E dai fratellino, sei il solito geloso. - Scherza Laura.
- Certo. Tu sei mia sorella. - Risponde Thomas.
- E lei è la mia. - Replica Lucas.
- Facciamo che la finite di fare gli stupidi e ci fate ballare, signori? - Chiede Camilla.

Ridono.

- Madame. - Dice Lucas alzando lentamente la mano di Laura e baciandola dolcemente.

Ballano.

- Devo dirti una cosa, ma ho paura. - Dice Thomas all'orecchio della sua ragazza.
- Paura di cosa?
- Che tu mi odierai dopo quello che ti dirò.
- Non lo farò.
- Vedi, abbiamo solo vent'anni, ma un giorno mi piacerebbe..
- Anche a me. - Risponde Camilla.
- Anche a te cosa? - Chiede Thomas tenendola stretta a se e baciandola dolcemente.
- Anche io ti amo Thomas e anche a me un giorno piacerebbe fare un figlio con te e sposarti. So che mi stai per chiedere come faccio a sapere quello che stavi per dirmi ma ti risparmio la fatica. Lo so perchè mi basta guardarti negli occhi e capire ogni singola cosa di te. Lo so perchè Ti Amo e visto che siamo usciti sul discorso, forse e solo forse non dovremmo aspettare così a lungo per farci una famiglia. - Confessa Camilla. Un velo di imbarazzo e di paura a tingergli le guance di rosso. Thomas, ha già le lacrime agli occhi dalla felicità.
- Sei.. oh mio Dio amore mio, sei... 
- Non lo so, amore. Ma se lo sono, tu saresti contento?
- E me lo chiedi anche? Certo che sarei contento. Perchè non controlliamo?
- Perchè ancora è per così dire presto e poi non vorrei ricevere una delusione, scoprendo che quel test non è positivo.
- Se così sarà amore mio, sarò deluso anche io ma nessuno ci vieta di non riprovarci. Sai che bello sarebbe? Tu, io, casa nostra e un baby Thomas a scorrazzare per tutta casa, a fare i capricci e a farci capire di quanto più bella e meravigliosa sia diventata la nostra vita, dopo il suo arrivo.
- Beh, se sono... oddio non riesco nemmeno a dirlo per l'emozione, ma se sono incinta, spera per te che sia una femmina signor Hale-Stilinski o chiedo il divorzio ancora prima di sposarti. - Scherza Camilla.
- No oh, che femmina! Il nostro primo figlio dev'essere maschio.
- Il nostro primo figlio? Perchè ne vuoi altri? 
- Certo. Come minimo tre! - Risponde con estrema sicurezza, Thomas.
- Ma si, tanto tu alla fine non fai niente. - Dice Camilla scoppiando a ridere. Thomas, subito dopo di lei.
- Amore mio. Ti amo tantissimo! 

Adesso l'ha presa in braccio e la fa girare su se stessa senza mai staccare le labbra dalle sue.

- E no. Thomas, no. Cavolo, no. - Urla Lucas.
- Amore ma che hai? - Chiede Laura.
- Si idiota, che hai? - Chiede Camilla.
- Che c'è? - Chiede scettico Thomas.
- C'è che stavo per dirgli che vorrei sposarla. - Urla Lucas.
- Mi vuoi sposare? - Chiede Laura estremamente felice.
- Si, ti amo. Ho l'anello dentro la tasca della giacca e te l'avrei dato a cena ma Thomas mi ha rovinato la sorpresa. - Confessa Lucas. Laura per tutta risposta si è attaccata alle sue labbra e gli scoppia a piangere di felicità tra le braccia.
- Ma io non ho fatto niente! - Dice un po' triste Thomas mentre mette su anche un adorabile broncio.
- Lascia stare l'idiota e torna a baciarmi amore mio. - Dice in un sussurro Camilla, prendendogli il viso tra le mani e baciandolo con dolcezza, amandolo ogni giorno di più. Poi, istintivamente una lacrima gli riga il viso quando si accorge che il suo fidanzato, con naturalezza gli ha messo una mano sulla pancia e gli e l'ha accarezzata con il pollice. Cavolo se la ama!

A pochi passi di distanza da loro, sotto le note di una canzone romantica, Laura Hale-Stilinski ha appena detto si a quello che adesso, non solo è il suo ragazzo ma è anche diventato il suo futuro marito.

- Sarà difficile che io stasera stacchi le mie labbra dalle tue, sappilo e sappi anche che anche io ti amo e non vedevo l'ora che mi chiedessi di diventare tua moglie.
- Hei sorellina. Ma non è che qua, noi quattro, andiamo a finire come i nostri genitori? - Chiede Thomas a Laura.
- Spero proprio di si fratellino. - Si scambiano qualche altro bacio ed escono da quella casa per godersi la loro serata, lasciando che altri due piccioncini si godano la loro. 

Stiles e Derek sono appena usciti da casa dei nonni Stilinski e stanno andando nella loro senza sapere cosa gli aspetta. 

Qualche minuto dopo e sono già sul vialetto.

- Stiles, amore... era strano tuo padre. Anche Melissa!
- Vero? L'ho notato anche io. Ma... Derek? Perchè le luci sono tutte spente? - Chiede Stiles.
- Non lo so. Saranno usciti! Dai entriamo. - Dice Derek.

Appena entrano, rimangono a bocca aperta per tutta quella bellezza.
Riconosco la canzone e una lacrima d'emozione scivola veloce sulla guancia di Stiles.

- Sei stato tu? - Chiede Stiles.
- No, Stiles. Per quanto io ti ami, per quanto io mi sia ricordato del nostro anniversario, no, non sono stato io.

Si avvicinano di qualche passo e notano in bella vista il biglietto dei figli.

 
"Hei amori, questa sorpresa è per voi, voi che ci avete reso la vita bella da morire. Siete i genitori migliori del mondo. I migliori in assoluto. Fate tante, troppe cose per noi, ecco perchè oggi siamo noi a fare qualcosa per voi. Godetevi la serata, ma state attenti all'orologio. Il tempo scorre veloce, proprio come il vostro amore. Tic Tac, Tic Tac. I vestiti sul letto sono per voi, dovrete metterli, e no, la sorpresa non finisce qui. Andate in cucina, guardate sul tavolo, si, proprio così. Quelli sono i vostri anelli. L'appuntamento è fissato per le undici di questa sera in chiesa. La stessa nel quale venticinque anni fa, avete detto si. Puntuali, mi raccomando. Buon anniversario. Vi amiamo."

- Non ci credo. - Esclama felice Stiles.
- Abbiamo due figli d'oro. - Esclama Derek.
- Decisamente. - Concorda Stiles.

Derek si è avvicinato in cucina, ha preso gli anelli, ha alzato il volume della musica e sta tornando da Stiles.
E' davanti a lui e si sta inginocchiando.

- Derek.. - In questo momento Stiles sta scoppiando di felicità. Derek gli ha preso la mano destra e l'ha unita alla sua facendola dondolare un po' e sorridendo felice come un bambino. E' ora di passare alle cose serie però per cui si schiarisce la voce, afferra la mano sinistra di Stiles e inizia a parlare.
- Mi vuoi sposare, Stiles? - Chiede Derek con un sorriso a trenta due denti sulla faccia visto che ovviamente sa già la risposta.
- Eheh, siiii! Si, Derek. Ti voglio sposare. - Si baciano a lungo, si dirigono in cucina e notano che come per la cena di Natale di qualche anno fa, c'è il menù sui piatti, solo che è su un cartoncino rosso con dei cuori disegnati in nero ed altri in blu. Lo aprono e sorridono felici.

Menù dell'amore:
Antipasto: Cuoricini al salmone.
Primo: Penne, acciughe ed olive.
Secondo: Gamberi alla fiamma.
Dolce: Fragole con panna e cioccolato fuso.

- Passiamo direttamente al dolce, Stiles? - Chiede malizioso Derek.
- Ahah Derek. Che scemo che sei. Però ti amo. Vieni qui a dare un bacio al tuo futuro marito per favore. - Dice dolcemente Stiles.

Derek si sta avvicinando ancora di più a lui e lo sta baciando quando all'improvviso si stacca.

- Aspetta un attimo. Tu sei già mio marito. - Esclama Derek.
- Davvero? Me ne ero quasi dimenticato. - Scherza Stiles.

Si siedono tranquilli, consumano le loro portate, scherzano, ridono, si baciano, si amano. Si dirigono al piano di sopra. Indossano i bellissimi vestiti che i figli gli hanno procurato e si guardano allo specchio.

- Ma davvero lo stiamo facendo? - Chiede Derek, con un lieve sorriso in volto.
- Ti stai già tirando indietro? - Chiede Stiles.  

Derek che fino a questo momento era di spalle al marito, si è girato di scatto, ha tirato con forza Stiles verso di se per baciarlo e per trascinarlo con lui in un vortice d'emozione.

- Mai, signor Hale! Lo rifarei ogni giorno della mia vita. - Dice Derek dopo essersi staccato da Stiles, ma resiste poco perchè terminata la frase è di nuovo con le labbra sulle sue.
- Le tue labbra, sono una droga per me. - Esclama Stiles senza smettere di baciarlo. Derek sorride.
- Derek, credo che le fragole stiano facendo effetto, sopratutto su di te, quindi, sto pensando che forse stanotte non chiuderemo occhio. 
- E me lo chiedi anche Stiles? E' ovvio che non chiuderemo occhio.
- Andiamo a sposarci, dottore? - Chiede Derek.
- Si, avvocato, andiamo a sposarci. - Risponde Stiles.

E piano piano, mano nella mano, si dirigono in chiesa. Arrivano e trovano già i figli con i loro rispettivi fidanzati e i genitori di quest'ultimi. Salutano i genitori dei ragazzi e passano ai figli.

- Vite mie. - Esclama Stiles abbracciando sia Laura che Thomas e poi li lascia a Derek.
- Grazie amori miei. Ma davvero avete fatto tutto soli? - Chiede Derek.
- No, ci ha aiutato il nonno e la nonna a tenervi impegnati e loro ci hanno aiutato con le decorazioni.
- Oh venite qui ad abbracciarmi piccolini, sapete che vi voglio bene. Grazie anche a voi. - Dice Stiles chiedendo un abbraccio da Camilla e Lucas.
- Anche noi, Dott. Stilinski. - Rispondo felici i due fratelli.
- Camiii. Basta! Lo fai sentire vecchio. Si chiama Stiles. - Urla Thomas.
- Si, esattamente! Lucas basta. Siete parte della nostra famiglia da cinque anni ormai. - Dice Laura.
- Hanno ragione. Voi, come i vostri genitori, fate parte della nostra famiglia. - Concorda Derek.

Dopo qualche risata qua e là, mentre chi celebrerà il matrimonio sta arrivando, Laura e Thomas si accorgono che qualcosa non va.

- Laura. Esattamente, quando hai scritto la lettera, gli hai scritto che non potevano indossare gli anelli se non in chiesa? - Sbraita Thomas contro la sorella.
- No, Thomas. Non pensavo che avanzando con l'età perdessero qualche colpo. Era scontato che non dovevate indossarli. Levateli subito e dateceli prima che lo scoprano. - Sbraita Laura contro i genitori che confusi, fanno ciò che gli ha chiesto. 

Si avvicinano all'altare e Laura manda un messaggio a Scott e Isaac dicendogli che è ora di entrare. E' infatti così, che anche loro mano nella mano, vestiti di tutto punto, fanno il loro ingresso nella chiesa anch'essa addobbata per l'occasione con fiori e candele.
- Sono arrivati i testimoni. - Esclama Laura.

Si salutano e inizia la cerimonia.

- Io, Derek Hale, prendo te, Stiles Stilinski, come mio legittimo sposo per amarti e onorarti e rispettarti tutti i giorni della mia vita finché morte non ci separi. 
- Io, Stiles Stilinski, prendo te, Derek Hale, come mio legittimo sposo per amarti e onorarti e rispettarti tutti i giorni della mia vita finché morte non ci separi.
- E ora gli anelli, per favore. 
- Eccoli. - Dicono Laura e Thomas consegnandoli a colui che sta celebrando la cerimonia.
- Stiles Stilinski, con questo anello... io ti sposo. - Esclama Derek infilando l'anello a Stiles.
- Derek Hale, con questo anello... io ti sposo. - Esclama Stiles infilando l'anello a Derek.
- E ora, è arrivato il momento decisivo. Le domande. Quindi, vuoi tu Derek Hale, prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Stiles Stilinski? Se lo vuole, dica: si lo voglio.
- Si, lo voglio. - Esclama Derek.
- E tu, Stiles Stilinski, vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Derek Hale? Se lo vuole, dica: si lo voglio.
- Si, lo voglio. 
- E adesso, è con il potere conferitomi dallo Stato che ho il piacere di presentarvi i signori Hale-Stilinski. Vi potete baciare e voi potete applaudire.

Si baciano, partono gli applausi e le urla di felicità dei loro figli.

- Viva li sposiiiiiiii. - Urlano i presenti.

Scott, Isaac, Laura, Thomas, Lucas, Camilla e i signori Johnson, iniziano a correre verso l'uscita lasciando incuriositi i neo sposini.

- Ma ragazzi, dove correte? - Chiedono all'unisono Stiles e Derek che sono appena stati bombardati da riso.

Dopo una mezz'ora buona, sono ancora davanti alla chiesa e Derek sta dicendo che è ora di andare a casa.

- E' no, papà. Ti sembra che sia finita qui? - Chiede Laura.
- Nemmeno per sogno. Sogna pure bell'avvocato se vuoi! Papà, un po' di intelletto, su. - Dice Thomas.
- Ok, cos'altro avete in mente voi due? - Chiede dolcemente Stiles.
- Beh, vediamo.. - Dice Laura.
- Noi, - indicando lui stesso, la sorella e i due fratelli. - ce ne andiamo a casa. Voi invece.. - Dice Thomas.
- Voi invece passerete la notte in albergo. - Dice Isaac.
- Camera 18, 3° piano*, tutto pagato. Buon anniversario. - Dice Scott allungando a Stiles e Derek una busta dove dentro c'era già la chiave della camera.

E due biglietti.

- E questi biglietti? - Chiede Stiles.
- E' il vostro viaggio di nozze. - Dicono Laura e Thomas. Chi abbracciata a Lucas e chi a Camilla.
- Ma, ragazzi . - Dice Derek tutto emozionato.
- Sentite, riprendetevi dallo stato di trans in cui siete caduti e andate a festeggiare, noi ce ne torniamo a casa. Ci vediamo tra una settimana. Salutateci New Orlins e buon anniversario. Ciao zio Scott, zio Isaac. - Dicono Laura e Thomas baciando i genitori e gli zii e salutando i signori Johnson.
- Ciao amori. - Salutano in coro gli zii.

Ognuno si dirige alla propria casa e Stiles e Derek in albergo.

La stanza, è bellissima. C'è anche dello champagne. Brindano, si baciano.

- Buon anniversario signor Hale. - Dice Derek baciando suo marito.
- Buon anniversario signor Stilinski. - Dice Stiles baciando suo marito.
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Lucas e Laura si sono sposati un anno e mezzo dopo il rinnovo delle promesse di Stiles e Derek. Fu un matrimonio bellissimo e a pochi passi dall'altare, mentre teneva sua figlia per un braccio, Derek fu tentato di fare marcia indietro per poter riportare la sua bambina a casa, ma alla fine si diede dello stupido da solo e insieme a suo marito, consegnò la sua principessa nelle mani di Lucas, che pochi mesi dopo li rese nonni per la seconda volta.

Ebbene si. Camilla e Thomas non si erano sbagliati e come previsto, nove mesi dopo l'anniversario dei suoi genitori, avevano già realizzato il loro sogno più grande con la loro bella casetta e la loro bellissima bambina che chiamarono Claudia, in onore della mamma di Stiles. Quando Thomas, sul suo cuscino si trovò due scarpette rosa e un foglietto con su scritto sarà una ballerina, quasi svenne. Era timoroso di vederla crescere e di essere corteggiata da tutti! Tipico di Derek. Stiles gli rise in faccia e lo calmò poco dopo, ma già sapeva che suo figlio sarebbe stato un padre meraviglioso e difatti non si sbaglio, visto che ne Stiles, ne Derek, ne Laura, ne Lucas e Camilla dimenticheranno mai quella volta in cui Thomas, nel giorno del battesimo della sua principessa, passò gran parte della giornata ad abbassarle il vestitino perchè fin troppo bella, per essere vista. Si può dire che Thomas Hale-Stilinski, è la fotocopia di Derek Hale nei primi mesi in cui diventò padre di Laura. 

Thomas ama sua figlia e non c'è dubbio su questo, visto l'amore che gli da ogni giorno, visto che vive di ogni suo battito. Ma di gran lunga, se il loro primo figlio sarebbe stato un maschio, di certo sarebbe stato molto ma molto più tranquillo.

Quanto a Lucas invece, dire che era felice.. è dire poco. E' appena diventato padre per la prima volta e proprio come fece suo padre anni fa, con la nascita di sua sorella, svenne nell'esatto momento in cui un infermiera gli chiese se volesse tagliare il cordone. Laura, dopo la fatica e aver pianto di gioia per aver finalmente stretto tra le braccia il suo primo, bellissimo e tenerissimo bambino, scoppiò a ridere di gusto e gli disse che se proprio doveva svenire poteva farlo prima. 

Quanto a Stiles e Derek invece...

Durante il loro secondo viaggio di nozze, da due passanti innamorati come loro si fecero scattare una foto. La stessa che a distanza di anni, è nel comò della loro camera in bella mostra, vicino alla prima.
 
Quella del 24 Maggio 2015


 
e quella del 24 Maggio 1990.
 


Il giorno in cui tutto ebbe inizio per davvero. La stessa foto che rappresenta il giorno più bello dello loro vita
dopo la nascita della loro bambina e dell'arrivo del loro bambino.

La foto del giorno del loro primo matrimonio!

La foto che rappresenta il loro inizio, ma mai la loro fine... perchè il loro amore,
non avrà mai una fine!


 
Piccolo spazio autrice:
 
Ok, prima di salutarvi, ringraziarvi e scoppiare in un pianto isterico perchè non voglio lasciare questa storia... passiamo a delle piccole avvertenze:

- Il menù l'ho preso dal seguente sito:
http://www.amando.it/san-valentino/ricette-san-valentino.htm si chiama menù dell'amore e mi sono permessa di modificare solo il dolce.
- Quando Scott dice camera 18, 3* piano. E' il titolo di una canzone di Gigi Finizio intitolata proprio Camera 18.
- Le immagini sono state prese da Google, ed io, ovviamente non ci guadagno nulla.
- I personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis e questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.


E adessi veniamo alla parte più difficile.
I saluti e ringraziamenti.

Ringraziarvi sarà a dir poco naturale, visto l'amore che avete dimostrato per questa storia.
Siete stati tantissimi e tutti a dir poco meravigliosi! Il peggio viene quando è ora di salutarvi, di lasciarvi per così dire, ma non temete perchè ho in mente tantissime altre storie che presto troverete nel fandom. Scrivere è un tocca sana per me e continuerò a farlo se volete. Ogni recensione che mi lasciate, io vi lascio un pezzo di cuore. Ogni recensione che mi lasciate mi fa crescere sempre di più la voglia di continuare a scrivere e di non fermarmi mai.

Beh, che dire cuccioli. Vi ringrazio infinitamente tutti e dedico questa storia a:

- Stilba.
- Drarry90.
- Gnarly.
- Miss Hoech.
- PandoraPam01.
- Fangirl13.
- Amiyli.
- Virginsiny74.


Per aver letto e recensito questa storia.

La dedico anche a tutti i lettori silenziosi, a chi l'ha messa tra le seguite, le preferite e le ricordate.
Insomma, la dedico ad ognugno di voi che hanno speso parte del loro tempo, alla lettura di questi 40 capitoli in cui c'ho messo anima e cuore.

Grazie a tutti.


 
Con amore,
24maggio2011.

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