Con te non è solo bianco

di Fu_
(/viewuser.php?uid=652179)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo (1) ***
Capitolo 2: *** 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo (1) ***


Bianco.Di quella stanza ricordo prevalentemente il colore. Strano,ho sempre amato quel colore! Lo adoravo perché mi ricordava le nuvole,quelle soffici che sembrano panna montata o zucchero filato,quelle bianchissime e 'fresche'. Spesso mi stendevo con mamma sul prato della villa a pochi isolati da casa mia e guardavamo quei batuffoli disegnarsi nel cielo e scomparire piano piano,portati dal vento. 'Il bianco è libertà' Ho sempre pensato fosse così. Perché nel bianco ci vedi stmpate le lettere in un libro, col bianco mescoli il colori a tempera e non modifichi mai le loro caratteristiche, cambi l'intensità, e in base al dosaggio crei qualsiasi sfumatura tu voglia. Il bianco è quello tipico del gelato al gusto panna,quello che mi offriva ogni pomeriggio il nonno,quello che mangiavamo sul balcone di casa sua,accompagnati da una dolce canzone anni 70' di cui non ricorderò mai il titolo. Bianco,bianco,bianco. Bianco e qualche altro colore. Quella fredda mattina a Seul vedevo solo quello e le mie scarpe da ginnastica rosse e blu,un po maltrattate. Ero seduta su uno sgabello vicino alla porta che portava all'ingresso della camera. Muovevo i piedi avanti e indietro e giocherellavo con le lunghe ciocche di capelli biondi che mi accarezzavano il viso. Le prendevo e le arrotolavo attorno all'indice. Mi divertivo ad 'arricciarli' o almeno quello era il mio intento,perché non ci sono mai riuscita. Mi trovavo in quella grossa stanza bianca e mio padre,noto fotografo,provava la macchina fotografica scattandomi di tanto in tanto qualche foto,provando le luci,cambiando obbiettivi. C'era molto caos;gente frenetica si muoveva frettolosamente,per non perdere tempo. Accompagnavo spesso mio padre durante il suo lavoro,semplicemente perché sognavo anche io un giorno di diventare come lui. Aveva quella strana capacità di cogliere i momenti e intrapporarli in una foto. Mi piaceva custodire ricordi e tramite la fotografia ho sempre trovato una certa soddisfazione nel farlo.Quel giorno l'intento era un po' diverso. Mio padre aveva il compito di fotografare dodici ragazzi. Pur abitando in corea da cinque anni,di musica del posto me ne intendevo pochissimo. Probabilmente perché mi ci sono trasferita dopo il divorzio,con papà,e la musica non mi ha mai particolarmente appassionata,anche se in quella del nonno,ci ho sempre sentito qualcosa di più. Cos'è la musica senza ricordi? E proprio così,di quelle dodici figure non sapevo nulla ed effettivamente non erano nulla per me. Non contavano in quanto non  gli davo importanza. Papà in macchina verso il set fotografico ricordo che scherzava su quanto mi sarebbero potuti piacere,diceva che era la sua grande occasione,finalmente aveva l'opportunità di fotografare 'pezzi grossi' della musica kpop,e diceva che sembravano tutti modelli,che dovevo fare attenzione a non innamorarmi. Che stupido,come avrei potuto? O forse no.. Sulla parete vicino al mio sgabello era scritto in caratteri cubitalo EXO. Ammetto che provai curiosità lampante,ma non mi scomodai più di tato e mantenni fieri l'aria da diciasettenne annoiata,consapevole che ben presto,sarebbero finite le vacanze natalizie. Notai comunque immediatamente un certo cambiamento nell'aria,una trepidazione generale e un via vai più costante e ripetitivo. Pensai che probabilmente era arrivato il momento di iniziare e lo capì con maggiore certezza studiando il volto di mio padre,emozionato dall'idea di iniziare a scattare qualche foto. Mi tenni sull'allerta,ma inizia ad aggitarmi alla vista di dodici figure in tiro. Una squadra di pallone insomma! La parte più difficile fu sicuramente rendermi conto che non erano fatti con lo stampino,ma che diversamente da quello che mi aspettavo,e che al momento non notavo,avevano tutti una ben nota caratteristica. Li osservai attentamente e contemplai per un po' di tempo i loro movimenti. Avevano tutti la stessa felpa con scritti sulla schiena i nome di ciascun membro del gruppo. Li divisero comunque ben presto,prima ancora che potessi iniziare a distinguerli e iniziarono i flash continui. Il primo ad essere fotografato era penso il più alto,sulla maglietta c'era scritto Chanyeol,mi piacque particolarmente il sorriso,e le strane orecchie ad alfo che mi fecero sorridere subito. A seguire un tipetto che all'inizio definii altezzoso,forse per le sue pose un po da divo ma devo ammettere che quel Kai sapeva come muoversi. Il terzo fu Xiumin,era piccolino,mi sembrava debole e troppo mingherlino,ma un viso dolce e pacato,quasi troppo sereno. Poi fu la volta di Chen, le sue foto erano davvero belle,sorrideva sempre e ogni tanto ridacchiava da solo,forse divertito. Il prosssimo fu Suho,caloroso e gioioso iniziò a posare,sembrava esperto,e mio padre non fece molta fatica,pochi scatti bastarono. Entro in sala poi un biondino altro e snello,più lo guardavo e più Sehun sembrava essere annoiato,mi dava l'impressione di chi faceva le cose tanto per farle,ma le sue pose erano impeccabili,non sbagliava un espressione facciale,e si muoveva diversamente ad ogni scatto.Mi picque davvero. Poi entrò un certo Lay,notai le fossette appena sorrise al primo scatto,e a seguire sorrisi anche io di gusto. M'ispirava tanta sicurezza . Il prossimo volto fu quello di Kris,altro ragazzone anime,spalle larghe e capelli brizzolati,si muoveva con maestria,ma alle volte sembra esagerare,forse mi balenò per la testa la sua troppa sicurezza,ma lo ammiravo. Seguì quindi Luhan. Ricordo che quando entrò e vidi la sua faccia pulita e docile ebbi una morsa allo stomaco,era davvero molto bello e rispecchiava grande serenità e nello stesso momento decisione,fui colpita. A segiuire ci fù Tao. Avevi i capelli rossi e corti e portava tanti anelli e orecchini ,aveva uno stile preciso e lo perseguiva ed emergeva per bene dalle foto. Subito dopo entrò D.O. Era praticamente un nanetto affascinante e un po goffo. Aveva degli occhi bellissimi e una bocca delineata e rosea,pensai che era davvero bello,anche esserendo molto basso. Ne mancava uno quindi,e nell'attesa ne approfittai e bevvi un sorso d'acqua. Ero davvero colpita da quegli undici ragazzi fin troppo perfetti. Ma davvero non sapevo che l'ultimo mi avrebbe tanto impressionata,non sapevo che l'ultimo ragazzo Byun Baekhyun sarebbe stato tanto perfetto. Mi ricordo solo che mi si fermo tutto.La capacità di pensare razionalmente si spenze ben presto,persi la licidità,capace solo di sgranare gli occhi,osservai muoversi quel ragazzo non molto alto e magrolino. La prima cosa che notai fu il sorriso,non ne avevo mai visti di così belli...

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2 ***


Byun Baekhyun mi apparve dinanzi impetuoso ed esuberante. Vestito praticamente come gli altri fu l'unico a cui quella felpa e quei pantaloni troppo larghi davano una movenza diversa,più raffinata ,meno superficiale. Credo proprio che fu il modo in cui entrò nella stanza che mi colpì più di tutto. Sorrideva. Giuro che davvero non avevo mai visto un sorriso così bello. I suoi capelli color miele gli cadevano corti e morbidi sulla fronte e lui,con un rapido gesto delle mani ,faceva si che non gli coprissero mai gli occhi. Su quelli portava un grosso strato di eyeliner che però gli delineava perfettamente le pupille dilatate e scure. Mi persi in tutto quello che faceva.perchè se il suo aspetto fisico mi aveva praticamente paralizzata,la perdita dei sensi era decisamente stata provocata dal modo in cui si faceva scattare le foto. Dalle faccette dolci e serie nello stesso momento,dal muso delineato e l'espressioni meditate.Ricordo che per un po mi soffermai sulle sue mani affusolate ,snelle e curate.Era davvero piccolino,ma aveva le spalle larghe e abbastanza toniche.Pensai di star sognando ed ebbi la sfrenata voglia di guardarlo ancora e ancora finchè non avessi trovato almeno un difetto. Non me ne accorsi al momento,ma penso che continuai a ripetere versetti del tipo 'oh' o 'wow' per tutto il tempo,spero in modo impercettivile per gli altri,dovevo sembrare davvero buffa. Mi risvegliai dal mio lungo sonno solo quando lo vidi scomparire nel suo camerino,portandosi dietro tutta l'amarezza che potevo avere. Mi sentivo vuota quel momento e stupida perché davo troppa importanza ad una persona che nemmeno avevo conosciuto,che nemmeno avevo visto più di dieci minuti. Mi resi conto ben presto dell'assurdità dei miei pensieri e per un momento mi sembrò di essermi calmata. Ma fu una semplice illusione,perché uscirono tutti e dodici dalle loro stanzette per scattare le ultime foto insieme. E tra quelle dodici perfette anime c'era lui. E non volevo altro. Volevo morire. Papà iniziò a scattare e scattare. Avevano tutti una posa diversa e giustamente inquadrata nel contesto. Oh,non sbagliavano nulla. Come tutte le cose belle,ingiustamente quel bel momento finì per me. Si inchinarono,salutarono formalmente e piano piano si allontanarono da quelle pareti bianche. Rimasi pietrificata. Mi alzai piano dalo sgabello e smisi di sorridere. Mi avvicinai a mio padre e mi congratulai con lui,per la sua bravura. Aveva lavorato benissimo e si meritava tutto il mio bene e la mia ammirazione. Passarono circa venti minuti ed era ormai arrivato il momento di andarcene. Prima di partire per casa,ci sarebbe voluta un oretta prima di arrivare,intimai a mio padre di dover andare in bagno. Mi avvicinai al corridoio più vicino,scrutai quindi le stanze,per trovare il bagno. Mi trovai difronte un corridoio parecchio lungo e chiassoso. Mi facevo spazio tra la gente per cercare di passare,ed arrivare all'insegna toilettes posta sull'ultima porta del corridoio. Ma fui presa improvvisamente da un mal di testa,e senza capire molto mi trovai a terra. Senti solo il pavimento freddo,poi chiusi gli occhi e mi addormentai. Non ricordo precisamente cosa sognai,fui solo presa da una forte ansia,anche durante quella strana veglia,quel leggero sonno. Mi ricordo però che al mio risveglio non ero più avvolta dal bianco di quelle sale. Mi trovavo bensi su un lettino,non molto comodo ma caldo,di un ospedale. Il blu del pavimento in plastica liberava uno strano odore fastidioso,odiavo l'odore della gomma. Davanti a me solo un muro nel rosa e di fianco una finestra piccola e socchiusa. Provai un po' di fatica nel muovemi,ma riusci comunque ad alzare la testa e sedermi. Passarono comunque pochi minuti prima di rendermi conto della situazione e cercare disperatamente di sentirmi meno sola. Dov'era papà? Bussarono alla porta. Volevo precipitarmi,per aprirla e abbracciare mio padre. Non ci riuscii. Eppure non riuscivo a ricordare nulla,nulla fino a quel momento. Mi stupii nel vedere chi stava entrando nella camera color confetto. Lo vedevo,camminava piano,ed aveva stampato in volto un espressione triste e preoccupata. In mano un mazzo di fiori,piccolo ma colorato e composto molto bene,avvolto da una retina blu,tutto tenuto insieme da un nastro rosso. Probabilmente la mia faccia non era delle migliori in quel momento,e non riusci a dire niente,solo lo feci parlare. -An nyoung! Sono Byun Baekhyun,ma tu può semplicemente chiamarmi Baekhyun. Sono quì ecco,perché volevo farti le mie scuse,insomma,ti ho spinta per sbaglio,non ti ho nemmeno vista,ed ecco..insomma,questi sono per te,volevo solo assicurarmi che vada tutto bene,i dottori hanno detto che non è niente di grave,che insomma non hai lividi ne cose del genere. Cioè stai bene! Ti prego di scusarmi se m'impongo così,ma sono rimasto davvero dispiaciuto qualsiasi cosa tu abbia bisogno,io sono quì.- Con un inchino finale mi guardò aspettando una mia risposta. Dio quanto era perfetto con quei suoi occhi così profondi. Ma non sorrideva,questo non mi piaceva. Probabilmente mi prense per una demente,con quel mio modo di fissarlo,con i miei occhi sgranati. Presi coraggio,insomma quel religioso silenzio non poteva persistere ancora per lungo. - Beh,piacere di conoscerti,io sono Honey. Sinceramente ricordo ben poco di tutto quello che è successo ma sicuramente non l'hai fatto con cattiveria e non devi farti problemi,sto sicuramente bene!- Provai ad alzarmi,mi appoggiai al lettino ma mi cedettero le gambe al tocco col pavimento e caddi in avanti. Aprì gli occhi e mi ritrovai tra le braccia di Baekhyun,forti e salde sostenevano le mie. -Scusami io,sono solo...un po'... un po' debole- Mi guardò e mi sorrise,finalmente mi sorrise. Mi fece sedere nuovamente,appoggiò i fiori sul comodino vicino il mio letto e,presa una sedia, si sedette difronte a me. Si sporse in avanti e unì le mani,appoggiandosi le braccia sulle ginocchia. Mi guardò in modo tenero,inarcò la testa e sospirò - Honey,io sono quì,ora finchè non stai bene,non ti lascio. Stai tranquilla.- Si appoggò alla sedia e di lì a poco fu solo silenzio e dolore alla testa,forte e impetuoso. Mi stesi sul letto e mi lasciai cullare dal suo respiro. Chiusi gli occhi a finì per addormentarmi,incurante del suo sguardo sempre presente,non tenendo conto della sua presenza,la presenza di Byun Baekhyun.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2911701