Semplici problemi { per semplici adolescenti }

di alix katlice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno - Dove Minho fa discorsi d'incoraggiamento squallidi ***
Capitolo 2: *** Due - Dove Newt ottiene ciò che vuole ***
Capitolo 3: *** Tre - Dove l'operazione Minhesa viene messa in atto [parte I] ***
Capitolo 4: *** Quattro - Dove l'operazione Minhesa viene messa in atto [parte II] ***



Capitolo 1
*** Uno - Dove Minho fa discorsi d'incoraggiamento squallidi ***


 




Semplici problemi { per semplici adolescenti }
Uno - Dove Minho fa discorsi d'incoraggiamento squallidi

 







« Shouldn't someone give a pep talk or something? »
« Go ahead. »
 « Be careful. Don't die. »
« Great. We're all bloody inspired. »

- The Maze Runner


 



 

« Qualcuno non dovrebbe fare un discorso d'incoraggiamento? » domandò Minho.
Newt lanciò una veloce occhiata supplicante verso Thomas, che però sollevò le spalle e le scrollò: -sei tu che sai come gestirlo, disse silenziosamente.

« Vai, parla tu » disse allora il ragazzo, accompagnando l'affermazione con un cenno della mano.
Minho, particolarmente soddisfatto di quella concessione, si mise in piedi sopra la poltrona e raddrizzò la schiena.
« State attenti... » cominciò, con tono solenne « ...e non morite. »
Concluso così il suo discorso d'incoraggiamento si lasciò cadere sulla poltrona, lasciando i piedi a penzolare fuori.
Newt alzò gli occhi al cielo e si mise le mani fra i capelli.
« Fantastico. Ora siamo tutti dannatamente ispirati » disse, abbandonandosi allo schienale della sedia.
A questo punto Thomas non riuscì a trattenersi e cominciò a ridacchiare, senza fare nulla per nasconderlo, in realtà.
« Non ridere, Tommy! È una cosa seria, cacchio. In cinque ore avremmo studiato sì e no una quindicina di pagine, e mi pare che Janson abbia detto chiaramente che la verifica sarà su tutta la prima parte di programma. Non c'è niente da ridere! » esclamò Newt, che fra i presenti sembrava quello genuinamente più preoccupato.
« Che vada a farsi fottere » mormorò Brenda, la prima volta che diceva qualcosa da quando avevano "finito" di studiare « che vada a farsi fottere Janson e i suoi deliri di onnipotenza dal "vi affibbio duecento pagine per la prossima settimana". »
Minho improvvisamente riprese vita e si sollevò dalla poltrona, allungando una mano verso Brenda.
« Batti il cinque, sorella, è così che si parla! » esclamò, mentre Brenda batteva il cinque e contemporaneamente lo inceneriva con lo sguardo.
A questo punto Thomas non riuscì più a trattenersi, scoppiando a ridere e poggiando la testa sul tavolo con poca grazie: si teneva la pancia con le mani e continuava a ridere (forse per la disperazione, perché Janson gli avrebbe dato l'ennesima F, guardandolo con la sua faccia da ratto e sogghignando).
Minho si rimise seduto sulla poltrona, Brenda cominciò a sorridere -cercando anche lei di trattenere una risata, e Newt cadde nella disperazione più totale.
« TOMMY! È una cacchio di cosa seria, la smetti di ridere come un cretino? » domandò retoricamente lui, ma Thomas non aveva la più pallida intenzione di fare come gli era stato ordinato.
« Va bene, va bene. Non me ne frega niente, okay? Tanto andremo tutti male comunque. »
Per fortuna in quel momento il campanello squillò, e Brenda fu costretta ad andare ad aprire (visto che il luogo che avevano occupato abusivamente per "studiare" era casa sua.)
Dopo qualche secondo Brenda tornò, seguita da Teresa che fra le mani teneva degli allettanti cartoni in cui tutti sapevano ci fosse della pizza.
« Di solito sei più fastidiosa di un palo infilato dove non batte il sole, ma giuro che attorno a te e a quelle pizze in questo preciso momento vedo la luce di Dio » mormorò Minho, scattando in piedi e avvicinandosi alla nuova arrivata.
I suoi piani furono stroncati sul nascere: appena allungò una mano Teresa la colpì con forza, lanciandogli un'occhiata di sfida.
« Mangia solamente chi non mi insulta » dichiarò, andandosi poi a sedere accanto a Thomas.
L'unica protesta che seguì fu un'espressione imbronciata: poi, dopo uno scusa mormorato abbastanza piano da farsi sentire solo da Teresa e Thomas -che erano i più vicini a lui, Minho si gettò sulla pizza.
Mangiarono, senza preoccuparsi di altro.
La pizza era particolarmente buona, tanto buona che persino Minho dovette fare i complimenti a Teresa per il posto dove era andata a prenderla.
Si fecero velocemente le nove e mezza, e l'intenzione di Newt era quella di tornare a studiare. Fu azzittito da Thomas, che lo tenne fermo accanto a sè mentre Brenda inseriva il dvd e tutti gli altri si sistemavano sul divano e per terra.
Morale della favola? Alle undici e mezzo del giorno prima di un'importante verifica di storia, loro si ritrovarono a guardare la 1x03 di Supernatural (che, maledetta, Brenda li aveva convinti a cominciare.)
Tanto Minho aveva fatto un gran discorso d'incoraggiamento. Nessuno sarebbe potuto andare male ad un compito dopo un discorso del genere.


Una settimana dopo, Thomas e i suoi compagni erano seduti in classe, aspettando i risultati del fatidico compito di storia.
Minho stava fabbricando pallette di carta che gettava nel cappuccio della felpa di Teresa, di fronte a lui, che tentava in tutti modi di non sbottare al ragazzo: Brenda aveva l'aria di una capitata lì per caso; Newt oramai si era rassegnato alla F e sembrava aver deciso di parlare solo con Thomas (l'unico che non incolpava per quel disastro del gruppo di studio, a quanto sembrava).
Stavano giusto parlando della 1x03 di Supernatural quando Janson entrò in classe, ed immediatamente calò il silenzio.
Janson era il loro prof. di storia ed era particolarmente inquietante: non era cattivo, anzi, era spaventosamente calmo ed educato in ogni occasione, rispettoso, ma ogni tanto gli si accendeva una luce negli occhi... era un sadico, forse. Si divertiva a veder volare F, il bastardo.
Così, Thomas non si sorprese più di tanto quando la lettera rossa scritta sul suo compito fu proprio quella: una F. Si voltò verso Teresa, che era quella più preoccupata per la propria media scolastica, e vide che lei era riuscita a raggiungere persino una C. Brenda non aveva neppure fatto la fatica di alzare gli occhi sul suo compito, e Minho sorrideva compiaciuto alla sua F.
Poi, Thomas si voltò verso Newt, seduto a banco accanto a lui.
Teneva stretto il foglio e lo guardava, con un'espressione insolitamente calma.
Poi, Thomas lo vide voltarsi verso Minho e sorridere, accondiscendentemente.
« Minho! » esclamò, per attirare l'attenzione dell'amico « 'fanculo a te e ai tuoi discorsi d'incoraggiamento di merda » concluse amabilmente.
Morale della favola?
Una visita dalla preside Ava Paige per Newt e Minho che non riuscì a smettere di ridere per l'intera ora di storia.
Quando la campanella suonò, Thomas, Brenda, Teresa e Minho si diressero verso la presidenza: incontrarono Newt a metà strada, sempre con quella sua espressione rilassata in volto.
« La prossima volta il discorso d'incoraggiamento lo faccio io. »


 

[1'017 parole]



 






Note dell'autrice:
Salve a tutti *agita la manina*.
La mia intenzione era di continuare a scrivere cose deprimenti su Newt e Thomas e continuare a vivere nella disperazione più totale.
Poi ho capito che avevo bisogno di catapultare i nostri personaggi nel nostro mondo, e quindi qui nasce questa specie di raccolta, che in realtà non è proprio una raccolta ma una long!raccolta, perché è vero che non c'è una vera e propria trama che copre tutti i capitoli, ma è tutto in ordine cronologico e sono tutte situazioni che hanno ripercussioni sul futuro dei personaggi (?) Diciamo che è una raccolta di avventure molto normali xD
L'idea è nata di notte, quando tentavo di addormentarmi. Ripensavi al please, Tommy, please, e ho letto su tumblr un post divertentissimo su questa frase detta quando Newt chiede a Thomas di passargli il sale.
E qui sono partita. Altre frasi, atre situazioni, evviva! Quindi ogni capitolo di questa raccolta parte da una frase detta davvero nel libro, ma estrapolata dal suo contesto ed inserita in un altro <3
In questo caso penso sia chiara a tutti qual è la frase che ho utilizzato ahhaha :3
Bene! Vi saluto, spero di avervi strappato un sorriso e ci vediamo con i prossimi aggiornamenti.

ps: Thomas, Newt, Minho, Brenda e Teresa sono i protagonisti, perché le dinamiche fra loro li rendono un perfetto gruppo di amici da osservare e analizzare. Ma compariranno anche gli altri, ne sono sicura!
pps: Thomas/Newt è la coppia principale perché so scrivere solo su di loro praticamente in questo periodo, quindi aspettatevi taaanto Newtmas. Latente e non latente.

Baci davvero, ora :*
Alice.


 

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Capitolo 2
*** Due - Dove Newt ottiene ciò che vuole ***




Semplici problemi { per semplici adolescenti }
Due - Dove Newt ottiene ciò che vuole

 







« Please, Tommy, please. »
- The Death Cure






 

« Per favore, Tommy, per favore. »
Il momento era solenne, era una cosa che Thomas si sentiva dentro. Newt lo fissava con quei suoi occhi scuri, pregandolo anche senza dir nulla, e l'unica cosa che lui riusciva a fare era fissarlo di rimando e stare zitto. Thomas socchiuse leggermente gli occhi, per concentrarsi meglio, per ragionare.
Non poteva. Non poteva davvero.
Il suo sguardo tornò su Newt. Non riusciva a credere di essersi ritrovato in quella situazione.
Capì di essere ormai perso quando, per l'ennesima volta, incrociò lo sguardo implorante del suo amico.
« E va bene! » esclamò alla fine; Newt immediatamente scattò in piedi e gli battè il cinque, sorridendo soddisfatto.
« Evvai! Ci si vede alle quattro e mezza sotto casa mia, allora » esclamò contento, e, prima di andarsene, gli scompigliò i capelli (una mossa che oramai era diventata una fastidiosa abitudine).
Thomas pensò, mentre lo guardava andare via dalla biblioteca, che doveva essere stato il suo sguardo da cucciolo bastonato a corromperlo.
O forse il tono di voce implorante. Oppure il modo in cui il suo amico lo chiamava Tommy.

Oppure aveva ceduto perché gliel'aveva chiesto Newt.
Qualunque fosse stato di questi casi, una cosa era certa: era una fottuta testa di caspio.


« Qualcuno può spiegarmi perché Newt riesce sempre a ottenere da me qualunque cosa? »
Dopo una decina di minuti, l'agognato silenzio nella biblioteca si ruppe grazie a quest'infelice uscita di Thomas.
Teresa sbuffò sonoramente (bisogna capirla, stava tentando di studiare seriamente -senza successo, sin da quando si erano sistemati al tavolo all'angolo, vicino alla finestra); Minho invece scoppiò in una sonora risata, guadagnandosi le occhiatacce di Teresa e dei vari studenti presenti.
« Sai quanto sia suonata male come frase, vero? » domandò Minho quando riuscì a riprendersi, asciugandosi gli occhi leggermente lucidi.
Thomas arrossì, facendo finta di non averlo sentito e voltandosi immediatamente verso Teresa.
« Sei un porco » disse la ragazza rivolta all'altro, tornando poi a concentrarsi su Thomas « anche se devo dire che detta così non ha molto senso. Che intendi? »
Thomas intendeva proprio quello: com'è che quando Newt mi domanda qualcosa non riesco mai a dirgli di no, ma evidentemente ai suoi amici non era molto chiaro come concetto; decise di provare a spiegarlo.
« Prendi ieri: stavo qui in biblioteca, tranquillo a studiare matematica, e lui arriva e si siede accanto a me. Parliamo un po', cose normali, e poi mi chiede se voglio accompagnarlo alla maratona di Harry Potter che organizza il cinema questo week-end. Teoricamente avrei dovuto dirgli di no, perché abbiamo il compito di inglese martedì, ma... »
« Ma praticamente hai accettato senza esitare » concluse Teresa al suo posto, anche se lui non avrebbe messo la faccenda in questi termini esatti.
« Diciamo di sì » disse infine, concedendogli quella piccola soddisfazione.
Poi, successe una cosa dannatamente strana.
Teresa e Minho si scambiarono uno sguardo. Un profondo sguardo. Uno di quegli sguardi che si scambiano due persone che sanno una cosa e che la condividono. Nulla di strano, se non si fosse trattato di Teresa e Minho, che si sarebbero squarciati la gola a vicenda prima di condividere qualsiasi cosa.
Thomas si preoccupò, e non poco, ma dopo qualche secondo era tutto passato: le cose erano tornate al loro giusto posto e Teresa e Minho lo guardavano, entrambi con un'espressione allegra in volto.
« Beh, siete molto amici... » provò a dire la ragazza, ma Minho scacciò via la proposta di spiegazione con un movimento infastidito della mano.
« Questa testa di caspio sa benissimo come dire di no ai vecchi amici, Tess, non penso sia questo. »
Teresa, con un'espressione disgustata, tirò un pugno sulla spalla del ragazzo.
« Ahi! Ma che sei scema? »
« Non chiamarmi così! »
« Non ti piace essere chiamata Tess, Tess? »
« La smetti? »
E così la discussione divagò: ma anche se Teresa e Minho erano impegnati a battibeccare, la mente di Thomas lavorava frenetica per darsi una risposta.
Perché diamine Newt riusciva a ottenere da lui tutto ciò che voleva?

*


Il week-end arrivò più lentamente del previsto.
Thomas aveva deciso in partenza che vedersi otto film di Harry Potter di fila sarebbe stata una cosa sfiancante, e per questo aveva immaginato che per i seguenti giorni da quando Newt lo aveva costretto ad accettare l'invito si sarebbe sentito male al sol pensiero.
E invece no. La cosa lo aveva sorpreso negativamente, perché i giorni si susseguivano lenti e il week-end sembrava non arrivare mai: si ritrovava a pensarci spesso, più spesso del normale.
Lui, Minho e Newt erano migliori amici sin da quando tutti loro si erano conosciuti: passavano ventiquattro ore su ventiquattro insieme, e non erano mai sorti problemi più seri di una litigata per l'ultima fetta di pizza. Thomas pensava che quell'amicizia fosse una fra le cose migliori che gli erano capitate in tutta la vita.
Ed ogni volta si sorprendeva di quanto teneva a Minho e a Newt. Erano due tipi diversi di amicizie. Minho era colui con cui faceva cazzate e rideva, condivideva tutto. Newt era colui con cui si confidava, l'amico su cui poteva sempre contare.
Ed ora si sentiva emozionato al pensiero di andare ad una maratona di Harry Potter con lui. Doveva aver qualcosa di sbagliato nel cervello.
Un paio di volte si fermò a pensare al perché, ma non risolse il problema: è così i perchè erano diventati due.

1. Perché Newt riusciva sempre a ottenere da lui qualunque cosa?
2. Perché si sentiva così al pensiero di un'uscita con Newt (cosa che era capitata mille e mille altre volte.)

Comunque, anche se lentamente, il week-end arrivò.


Newt alle quattro e quarantasette non aveva ancora neanche infilato i pantaloni. Questo Thomas lo scoprì perché un Newt infreddolito gli aprì la porta con indosso solamente una cannottiera bianca con un grosso buco sulla schiena: quella visione lo fece ridere a tal punto che Newt lo insultò borbottando e dovette spingerlo di forza per farlo entrare in casa.
Aspettava, seduto sul divano del salotto, il suo amico che intanto finiva di vestirsi in fretta e furia: la maratona sarebbe cominciata per le cinque e mezza, ma dovevano prendere un paio di autobus per arrivare al cinema, e sapeva quanto fosse importante quello per Ne-...
E fu in quel momento che Thomas ebbe l'illuminazione.
I due perché che aveva stilato durante la settimana, immediatamente, gli furono chiari. La risposta era proprio lì, a portata di mano, in uno dei suoi ultimi pensieri.
Sapeva quanto fosse importante per Newt.
La consapevolezza lo colpì talmente forte che smise di ridere all'istante. Newt si stava infilando un berretto di lana ed i guanti, di fronte allo specchio, ed aveva le guance rosse per gli sforzi appena compiuti. Thomas lo osservò, mentre velocemente realizzava.
Newt riusciva ad ottenere sempre tutto da lui (dall'ultimo pezzo di pizza fino al vedere insieme gli ultimi episodi di Game of Thrones) perché lui ci teneva. Perché una della cose più importanti era vedere quell'espressione allegra sul suo volto. Perché l'importante era renderlo felice.
La cosa lo colpì, molto. Si era sentito così con Teresa e Brenda, persino con Minho ogni tanto, ma con Newt quel sentimento era talmente forte che quasi non riusciva a contenerlo.
Gli sorrise comunque quando l'amico gli si avvicinò e gli fece cenno di alzarsi, che era pronto, dicendogli che Harry Potter non poteva aspettare.
Thomas si diede dell'emerita testa di caspio, quando entrambi si misero a correre verso la fermata, l'autobus che si avvicinava troppo velocemente e loro ancora troppo lontani.
Rise con Newt quando riuscirono a salire per un pelo e si accasciarono contro il vetro, la vecchietta seduta sul sedile rosso di plastica che li fulminava con lo sguardo.
E pensò che era proprio vero.
Era davvero un'emerita testa di caspio.

 

[1'295 parole]

 


Note dell'autrice:
Salve a tutti *agita la manina*.
Torno sui vostri schermi con il secondo capitolo di questa raccolta! Cominciamo ad esplorare il rapporto tra Thomas e Newt *-* Io li amo. Spero davvero di riuscire a renderli bene xD
In questo capitolo un piccolo accenno alla relazione fra Teresa e Minho (ps: non so se renderli partners in crime oppure una coppia di fatto. mi piace troppo scrivere i loro battibecchi.)
Niente Brenda! sorry! Ma non preoccupatevi, in uno dei prossimi capitoli farà da padrona xD
Bene, non ho molto da dire :3 grazie ai cinque che hanno recensito il primo capitolo, ai quattro che preferiscono la storia e ai nove che la seguono. Siete tantissimi! Spero di soddisfare le vostre aspettative :3
Bene, un bacio, e al prossimo capitolo :*
Bye bye

Alice.

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Capitolo 3
*** Tre - Dove l'operazione Minhesa viene messa in atto [parte I] ***





Semplici problemi { per semplici adolescenti }
Tre - Dove l'operazione Minhesa viene messa in atto [parte I]

 

 

 

 

« Cosa sta succedendo? » chiese Newt, spostando lo sguardo fra Thomas e Aris.
« Perché vi fissate come due innamorati? »

- The Scorch Trials


 

 

01:13
Tom_Tom: eila!

01:17
T: Che vuoi

01:17
Tom_Tom: uh uh tutto okay T?

01:18
T: Sì, scusa, non preoccuparti, sono solo un po' nervosa

01:19
Tom_Tom: sei l'unica persona che conosco che scrive si con l'accento e non so se è un complimento.
01:19
Tom_Tom: ODDIO SCUSA

01:21
T: Okay, mi stai irritando anche se sei il mio migliore amico

01:21
Tom_Tom: Teresa dovrei dirti una cosa importante

01:22
T: Okay, già va meglio, cosa devi dirmi? Spara sono curiosa su su

01:23
Tom_Tom: penso di essermi preso una cotta.

01:23
T: LO SAPEVO

01:23
T: Ehm, cioè
01:23
T: Chi è il/la fortunato/a
01:24
T: Dimmelo

01:25
Tom_Tom: Newt.

01:26
T: AHHAHAHAHHAHAHHA

01:27
Tom_Tom: COSA TI RIDI TERESA LA COSA è seria.

01:28
T: Scusa, è che lo sospettavano tutti

01:29
Tom_Tom: tutti chi, scusa?

01:30
T: Nada Tom, tu non ti preoccupare, il tuo segreto con me è al sicuro! Notte :*

01:31
Tom_Tom: a domani <3

*


01:34
Scassapalle: Mayday mayday rivelazioni scottanti da parte di Tom delle 1.25, Minho mi serve la tua più completa attenzione

01:40
Minuuu: te l'hanno mai detto ke sei una nerd assurda quando dici queste cose?

01:41
Scassapalle: Mi ero dimenticata che scrivevi che con la k. La prossima volta non commetterò l'errore di scriverti, te lo dico a voce, sei quasi simpatico dal vivo

01:41
Minuuu: ;) nemmeno tu resisti al mio sciarme

01:42
Scassapalle: Si scrive charme

01:43
Minuuu: ho fatto bn a registrarti in rubrica cm scassapalle <3

01:44
Scassapalle: MINHO LA COSA è importante ASCOLTAMI

01:44
Minuuu: ci sn ci sn scrivi!

01:45
Scassapalle: Tom ha appena ammesso la sua cotta per Newt

01:46
Minuuu: E ME LO DICI COSI

01:47
Scassapalle: Lo so sto sclerando anch'io

01:50
Minuuu: e che caspio finalmente!

01:51
Scassapalle: Dobbiamo agire

01:52
Minuuu: ci sto domani organizziamo tutto ora devo dormure bye bye <3

01:53
Scassapalle: Hai sbagliato a scrivere dormire. Non mi mettere i cuori. P.s: cancella la conversazione

01:54
Minuu: xké?

01:55
Scassapalle X2: Potrebbero leggerla! Aspetta, non cancellare il messaggio che ti invio ora
01:55
Scassapalle X2: allora ci vediamo giovedì sera da te? ;)
01:56
Scassapalle X2: cancella tutti i messaggi tranne quello sopra e scrivi un qualcosa tipo "non vedo l'ora <3

01:57
Minuuu: nn vedo l'ora, tess <3

01:58
Scassapalle X2: NON CHIAMARMI TESS. Vabbè, ciao, notte e a domani

02:00
Minuuu: notte Tess <3

 

*

 

« Cosa sta succedendo? » chiese Newt, spostando lo sguardo fra Thomas e Aris.
« Perché vi fissate come due innamorati? »
Thomas in una situazione normale sarebbe anche arrossito per il tono che l'amico aveva usato (che geloso era dire poco), ma quella non era una situazione normale.
Lì stava succedendo qualcosa di gravissimo.
Aris continuava a fissarlo, e probabilmente stava cercando di comunicargli di non dire quell'informazione super segreta di cui stavano discutendo a Newt: ma Thomas sapeva che di lui ci si poteva fidare, ed inoltre non voleva che l'amico pensasse che fra lui ed Aris ci fosse
qualcosa di più oltre alla semplice complicità del momento.

« Abbiamo scoperto che si sta formando una nuova ship nel gruppo » disse Thomas, facendo cenno a Newt di sedersi.
Il ragazzo annuì, subito concentrato, e fece come gli era stato proposto.
« Allora, chi? » domandò, incuriosito « io punto su Brenda e Jorge. »
Aris alzò gli occhi al cielo. Si vedeva lontano un miglio che l'idea di coinvolgere anche Newt nell'operazione non gli andava giù, ma Thomas fece finta di non notarlo.
« Loro scopano da mesi, insomma, si sa. Sto parlando... » Aris si fermò un secondo, guardandoli entrambi con fare cospiratorio « ...di Minho e Teresa. »
A quella notizia Newt sgranò gli occhi e guardò Thomas, per capire se ciò che l'altro ragazzo aveva detto corrispondeva a verità: e Thomas annuì, con fare solenne.
« Cacchio, lo sapevo io che c'era una qualche attrazione fra quei due » disse alla fine Newt.
« Io li ho sempre shippati. Comunque, io e Thomas ci stavamo organizzando per l'operazione Minhesa, che, se te lo stai chiedendo, equivale a Minho più Teresa » dichiarò Aris, che ormai sembrava aver accettato la presenza del biondino.
« E... in cosa consiste? » domandò Newt, ancor più incuriosito di prima.
Thomas sorrise, un sorrisetto furbo.
« Coglierli con le mani nel sacco. »


« Aris è un figlio di buona donna » commentò Newt, mentre Thomas continuava a intimargli il silenzio.
« Le mani ce le fa sporcare a noi, quella testa di cacchio, figurati se ha abbastanza palle da... »
« Newt, sta un po' zitto! »
La postazione tattica che avevano scelto per quella prima parte dell'operazione Minhesa era piuttosto buona, ma la copertura sarebbe saltata se il suo amico non fosse rimasto in silenzio.
Thomas arrossì di botto.
La cosa dal di fuori sarebbe sembrata anche piuttosto divertente, perché un estraneo avrebbe visto solo un biondino con un'espressione
corrucciata e un ragazzo moro dalle guance e le orecchie che andavano a fuoco.

Il fatto era che, per non farsi vedere da Minho che a breve sarebbe uscito dalla classe di Letteratura Francese, si trovavano l'uno molto vicino all'altro, accovacciati dietro ad un angolo da cui si aveva una visuale fantastica della porta dell'aula.
In più, da quando erano andati insieme alla maratona di Harry Potter e Newt aveva deciso di affondare il viso nel maglione di Thomas
quando era morto Piton, lui si era ritrovato ad avere alcuni dubbi a cui aveva anche dato delle risposte.

Primo: com'è che improvvisamente teneva così tanto a Newt? La risposta al primo quesito era semplice.
Innanzitutto, si era reso conto che quell'attaccamento emotivo non era stato improvviso, ma lo aveva sviluppato sin dai primi momenti in cui si erano conosciuti. In secondo luogo, la risposta era, inoltre, che si era preso per quel ragazzo un'enorme sbandata, una Cotta con la C maiuscola. Come la si voleva chiamare era uguale, la sostanza era quella.
Secondo: come risolvere la questione? Non si risolveva. Gli sarebbe passata, si sperava. Un momento di confusione, tutto qui. Dopotutto Newt era un gran bel ragazzo e una persona fantastica, era facile immaginare perché Thomas si fosse innamorat-... EHM, si fosse preso una sbandata per lui.
Non voleva pensare alla parole innamorato così vicino a Newt, non poteva proprio permetterselo.
Dovevano rimanere concentrati sull'operazione Minhesa.
Proprio nel momento in cui Thomas cominciava a pensare che Minho non sarebbe mai uscito da quella classe, la porta si spalancò e comparve il viso del ragazzo.
Fece un veloce cenno a Newt, che però aveva già capito: si alzò e si diresse verso il loro amico, cominciando a parlare. Bene.
Furono i dieci secondi più lunghi della sua vita. Doveva solo aspettare che Newt prendesse Minho per la manica e cominciasse a
trascinarlo verso gli spogliatoi. Quando finalmente lo fece, Thomas si mise in posizione: tirò fuori il libro di scienze dallo zaino e fece finta di studiare.

« Ehi, Tommy, giusto in tempo. Tienici le borse! » disse Newt, afferrando il suo zaino e quello di Minho per poi tirarli per terra, accanto a Thomas.
Lui annuì e poi corsero via.
Bene. L'operazione Minhesa stava andando a gonfie vele.
Appena i due ebbero girato l'angolo Thomas afferrò lo zaino di Minho e cominciò a frugare dentro: dopo un paio di secondi di panico, tirò fuori il cellulare dell'amico. Grazie a quello avrebbero ricavato informazioni molto utili.
Missione Compiuta.
Ora si passa alla fase due.



[1'271 parole]




 


Note dell'autrice:
Salve a tutti *agita la manina*.
Non domandatemi perché ho diviso il capitolo in due parti, perché non lo so nemmeno io xD
Solo che non volevo svelare tutto subito, eh eh eh. Insomma, l'avete capito che c'è qualcosa che non quadra, no? Spero di sì ahahah xD
Bene, non ho molto da dire! Penso che presto arriverà il nuovo capitolo di
Please, don't take my sunshine away; che è praticamente pronto. E nulla, spero vi sia piaciuto e basta,
un bacio :*

Alice.

 

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Capitolo 4
*** Quattro - Dove l'operazione Minhesa viene messa in atto [parte II] ***





Semplici problemi { per semplici adolescenti }
Tre - Dove l'operazione Minhesa viene messa in atto [parte I]

 

 

 

 

« Cosa sta succedendo? » chiese Newt, spostando lo sguardo fra Thomas e Aris.
« Perché vi fissate come due innamorati? »

- The Scorch Trials






19:22
Scassapalle X2: Mayday mayday ho appena parlato con Thomas e mi ha detto che non ha intenzione di dire nulla a Newt

19:29

Minuuu: idem x il biondino
19:30
Minuuu: dice ke secondo lui tomtom è etero

19:31
Scassapalle X2: Lo stesso dice Tom. Ma che cavolo, se fossero più gay sputerebbero arcobaleni e unicorni rosa!

19:34
Minuuu: qnd ke facciamo?

19:36
Scassapalle X2: Si continua con il piano! Ora è più necessario che mai

19:37
Minuuu: magni + me

19:44
Scassapalle X2: ??????

19:45
Minuuu: magnifiko
Minuuu: io sn fiko
Minuuu: qnd magni + me
Minuuu: tess dv 6
Minuuu: andiamo tess rispondi
Minuuu: scassapalle


 

*


 

L'idea era una completa genialata, a parere di Thomas.
L'operazione Minhesa sarebbe stata semplice, breve, e non ci sarebbero stati spargimenti inutili di sangue: gli unici che avevano accettato di
partecipare erano stati i tre promotori.

Thomas, Newt e Aris avevano tentato di coinvolgere anche Brenda, ma a detta di lei aveva da fare con Jorge (cosa che, inoltre, confermò la supposizione di Aris secondo la quale quella ship fosse ormai già bella che canon).
I tre si ritrovarono davanti casa di Minho verso le 20:57 di un giovedì sera.
Grazie ai due agenti segreti 00Tommy e Newt_i'macrank (come avevano deciso di chiamarsi) avevano scoperto che a quell'ora ci sarebbe stato l'incontro super-ultra-segreto fra i due piccioncini: ne ebbero l'ulteriore conferma quando le luci della camera di Teresa si accesero, rivelando al suo interno due figure.
Le tende non permettevano di vedere bene, ma ciò che le due figure scure stavano facendo era chiaro a tutti: si stavano baciando.
Era vero, quindi. Era proprio vero.
La prima parte del piano era stata ultimata.
Ora, si passava alla fase due.
Trovare prove dell'accaduto.


L'idea era scattare qualche foto, ma se l'avessero fatto in strada li avrebbero scambiati per stalker, e non rientrava nella top10 di cose da fare nella vita di Thomas.
Perciò, Aris decise che dovevano fare irruzione in casa.
Questa di idea era davvero ma davvero stupida, e avrebbe rischiato di mandare all'aria l'intera operazione segreta.
Innanzitutto, dovevano sperare che la porta sul retro fosse aperta. Aris aveva assicurato che lo sarebbe stata, anche se Thomas e Newt (che passavano molto più tempo di lui a casa di Minho) non avevano mai visto quella porta non chiusa a chiave.
Poi, dovevano sperare che Minho e Teresa fossero rimasti in camera: questo era molto più probabile, visto che avevano appurato quanto fossero impegnati.
Aris gli fece segno di seguirlo, quando si infiltrò nel giardino. Si muoveva normalmente, un'andatura rilassata.
Thomas si chiese se sapesse che l'infiltrarsi in case altrui poteva essere considerato perseguibile a norma di legge.
Comunque, decise di dargli fiducia: afferrò Newt per il maglione e lo tirò leggermente, per fargli capire che dovevano muoversi.
Arrivarono velocemente alla porta sul retro... che era davvero aperta.
Questo fece insospettire Thomas. Perché la porta era aperta? Nessuno sano di mente avrebbe lasciato la porta sul retro aperta, non di sera, nemmeno un idiota del caspio come Minho. Decise di lasciar correre e si infiltrò silenziosamente nella casa.
La luce della cucina era spenta, così come quella del salotto: il corridoio era illuminato, fortunatamente, e Thomas cominciò a pensare che le coincidenze erano troppe. La porta sul retro aperta, la luce del corridoio accesa... sì, il secondo non era un grande indizio, ma in una casa grande come quella e a due piani perché cavolo Minho avrebbe dovuto lasciare accesa la luce?
Thomas si voltò e vide Newt che lo seguiva. Sentì che presto avrebbe avuto bisogno di lui: quella si stava trasformando in una missione suicida.
Aris era già sul pianerottolo superiore: ci vollero pochi secondi per raggiungerlo, e si ritrovarono presto davanti alla camera di Minho.
Impugnarono i cellulari e si prepararono all'azione.
Uno...
Due...
TRE!
La porta venne spalancata e i tre agenti segreti irruppero nella stanza, per trovare... assolutamente nulla.
Minho e Teresa erano in piedi e, cosa più sorprendente, completamente vestiti. In realtà erano anche a distanza di sicurezza e non si stavano baciando.
Quello che successe in seguito accadde con una tale rapidità che Thomas quasi non se ne rese conto.
Minho lo afferrò e lo spintonò dentro la stanza, facendolo inciampare e facendolo finire dritto per terra: vide Teresa che procedeva con lo stesso sistema e fece in tempo solo a mettere le mani davanti al suo viso prima che uno scioccato Newt gli crollasse addosso.
Il dolore fu forte, soprattutto perché l'amico gli aveva dato per sbaglio una gomitata sul naso: vide le stelle per qualche secondo e sentì la porta chiudersi di scatto.
Ci volle un po', ma alla fine riuscirono a sistemarsi e a tirarsi in piedi.
Erano soli nella stanza.


« Siete delle teste di caspio, idioti! Fateci uscire! »
Dall'altro lato della porta non proveniva nessun suono. Newt stava avendo una specie di crisi isterica e continuava a gridare ai loro amici di farli uscire, di dirgli cosa diamine stesse succedendo, ma quelli sembravano propensi a lasciarli li dentro.
Thomas in realtà si stava facendo un'idea piuttosto chiara: Teresa, Minho e Aris avevano messo su un quel teatrino proprio per farli rimanere soli nella stanza. Il motivo però non era chiaro.
Lo scoprirono quando Newt bussò alla porta un po' troppo violentemente e dall'altro lato si sentì la voce di Teresa.
« Non uscite finché non parlate, sappiatelo! »
Thomas venne investito da un' ondata di panico. Era chiaro ciò che i suoi amici volevano fargli fare, ora: volevano farlo dichiarare.
Ma perché? Newt l'avrebbe rifiutato, di sicuro. Probabilmente non era neppure gay, ed anche se lo fosse stato non si sarebbe messo con uno come lui.
No. Erano dei sadici, ma sapeva di doverlo fare: quando Teresa prometteva, prometteva sul serio.
Si voltò verso Newt. Aveva un'espressione strana in viso, indecifrabile.
Che avesse capito? Thomas si fece coraggio. Anche se sperava non sarebbe accaduto in quel modo, prima o poi avrebbe comunque dovuto metterlo a parte dei suoi sentimenti.
Prese un respiro profondo e pregò gli Dei affinché non cambiasse nulla nel loro rapporto e affinché Newt non lo odiasse.
« Sono innamorato di te » sputò fuori Thomas.
Ebbe il coraggio di guardare il suo amico negli occhi mentre diceva quelle parole e, con sua sorpresa, le emozioni che vi lesse furono fra le più disparate: confusione, felicità, accettazione, eccitazione... fu sicuro di quello che stava per succedere solo grazie al suo sguardo.
Si sentì improvvisamente avvolto dalle braccia dell'amico, un calore che lo riscaldava velocemente: Newt lo abbracciò e, quando si separarono, lui non lo spinse via completamente.
Ci furono diversi secondi di completo e immobile silenzio: si guardavano soltanto, sfiorandosi con lo sguardo, accarezzandosi senza toccarsi.
In seguito, se qualcuno gliel'avesse chiesto, Thomas avrebbe detto che era stato proprio quello il momento più emozionante della serata, quel momento in cui aveva capito che avrebbe dovuto dichiararsi molto, molto prima.
Durò qualche secondo: poi Newt passò una mano fra i capelli di Thomas e lo baciò.
Thomas sentì chiaramente un "vai così!" proveniente dalla porta che era stata aperta, ma la cosa divertente era che in quel momento non gli importava di nulla.
L'unica cosa importante era Newt.

 






 





Note dell'autrice:
Salve a tutti *agita la manina*.
Perdonatemi il ritardo, ve ne prego D: So di essere
pessima e sto pensando di cominciare a lavorare su questo mio aspetto, ma per ora non riesco ad aggiornare in tempi decenti xD
Comunque state tranquilli che dopo questa fullimmerscion nel Newmas i prossimi capitoli saranno dedicati un po' anche agli altri!
Non ho molto da dire, in realtà. Teresa, Minho e Aris sono delle piccole cacchette in questa storia (?)
Spero vi sia piaciuto e mando un bacio a tutti :*

Alice.

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