Black & White|| H.S

di _Bree
(/viewuser.php?uid=695032)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un piccolo sogno che si realizza... ***
Capitolo 2: *** Finalmente arrivate ***
Capitolo 3: *** Chi sarà...? ***
Capitolo 4: *** Inizio ***
Capitolo 5: *** In bocca al lupo... Crepi ***
Capitolo 6: *** Ostilità?... Ma va al diavolo! ***
Capitolo 7: *** Stupendamente stupida ***
Capitolo 8: *** Life or Die...? ***



Capitolo 1
*** Un piccolo sogno che si realizza... ***


Un piccolo sogno che si realizza

 
Sono le ore 5.37 e l'aereo parte verso le 7.00 ed io sono ancora dormiente sul letto avvolta alle lenzuola quando vengo svegliata con un buongiorno davvero caloroso da parte di mia mamma
"Aliceeeee! Svegliatiiiii! Devi ancora fare colazione, lavarti, vestirti e controllare se alle valige non manca nulla!" Come al solito mi urla dalla cucina
"Mamma lo sai che non faccio colazione non la faccio dall' età di 8 anni! Specialmente in giorni come questi! Perciò altri cinque minuti!" Rispondo con la voce assonnata, ma quando penso che mi abbia dato tregua mi sento mi raggiunge in camera, io con gli occhi chiusi, facendo finta che lei non sia in camera mi giro verso l'altro lato del letto ma ad un tratto mi viene buttata dell' acqua in faccia... Cavoloooo
"Mammaaaaaaa! Ma sei scema o cosa?! Hai bagnato tutto il letto e la mia faccia!" Mi siedo sul letto con gli occhi spalancati a guardare mia madre
"Alice ti avevo detto di alzarti ma se non mi ascolti mai... In un modo o nel altro devo farmi ascoltare perciò ora ti alzi da questo letto e vai a lavarti e non starci mezz'ora come al solito perché perderai l'aereo, ora vado a vestirmi perché alle 7.30 devo essere a lavoro, tu sbrigati" cavolo l'aereo ho passato tutta la notte a pensare a questo viaggio ecco perché non mi sono svegliata prima, mi sono addormentata tardissimo,
Sognando la mia vita a Londra un sogno che mi accompagna sin da piccola. Mi alzo dal letto e mi dirigo al bagno chiudo la porta a chiave mi tolgo la camicia da notte e tutto ed entro nella vasca doccia con l'acqua calda che mi aiuta a rilassare i nervi, sto 15 minuti in vasca a rilassarmi quando realizzo che tra meno di 24 ore sarò nella mia nuova casa tutta per me, in un università, con un lavoro, finalmente indipendente e con la mia migliore amica, già, con la mia migliore amica, diciamo mia sorella, il suo nome è Lucy ha diciannove anni come me, la carnagione leggermente più scura di me, occhi color cioccolato, capelli mossi, castani, lunghi fino a metà schiena ed ha una corporatura normale, lei dice di essere grassa ma non è assolutamente vero, le sta bene qualsiasi cosa, cosa che non si poteva dire di me quando avevo 13 anni circa, la mia carnagione è bianco latte, ho gli occhi castani che tendono a diventare verde bosco, i miei capelli sono sia lisci che mossi non l'ho ancora ben capito perciò dirò che sono bi-polari, il loro colore è un castano molto chiaro d'estate, come in questo periodo, tendono a diventarmi castani chiarissimi quasi un biondo scuro anzi, biondo scuro, la mia corporatura è di quella media, non sono n'è grassa ma nemmeno magra da fare la modella, normale, comunque, io conosco Lucy dal asilo, solo che in quegli anni... Come dire... Non ci potevamo vedere perché ci facevamo entrambe molta antipatia, da premettere che ancora adesso non si sa il motivo. Siamo diventate migliori amiche verso la quarta elementare, i primi due anni di elementare non li abbiamo fatti insieme perché io ero in un'altra classe, ma dato che non mi trovavo per niente bene mia mamma decise di farmi cambiare classe e così in terza elementare mi trovai in una nuova classe quella di Lucy, in terza non c'era antipatia ma non ci consideravamo, insomma eravamo compagne di classe.Punto. Alla fine della quarta elementare iniziammo a comunicare di più, ci scambiammo i numeri telefonici e ogni giorno che passava legavano sempre di più fino a che diventammo migliori amiche. Nonostante alle medie eravamo in scuole totalmente diverse ci chiamavamo ogni giorno e parlavamo, uguale al liceo, questa cosa di trasferirci a Londra è stata una mia iniziativa di cui abbiamo parlato quando eravamo alle scuole medie, io sognavo di vivere li sin da bambina, un giorno le dissi che io volevo frequentare l'università di Londra e lei mi disse che pure lei avrebbe voluto vivere li così insomma ci inventavamo storia su come sarebbe stata la nostra vita li e ci inventavamo storie del tipo che li avremmo incontrato i nostri futuri mariti e bla bla. Queste cose, e finalmente quel giorno tanto atteso e sognato da entrambe era arrivato. I miei pensieri vennero interrotti da una pallone che ha centrato in pieno la mia faccia. Mio fratello.
"Santo cielo. Ahi che male. Che bel buon giorno! Grazie Leandro! Appena uscita dalla vasca, neanche vestita, con solo l'accappatoio e tu mi tiri il pallone in faccia!" Per fortuna non mi sta sanguinando il naso, a dire il vero non mi è mai uscito sangue dal naso in tutta la mia vita, però cavolo le pallonate in faccia di mio fratello sono potenti. Boh!
"Scusa Aly non l'ho fatto apposta"
"Ci mancherebbe solo che me lo fai apposta" dico passandomi una mano sul naso. 
"Scusa... Comunque non ti dovresti preparare? Sono le 5.55 e i genitori di Lucy tra dieci minuti non dovrebbero essere qui?"
"Si Leo infatti se tu non mi avessi tirato il pallone in faccia mi ero già vestita" lo guardo con uno sguardo accusatorio.
"Okay ti lascio. Ciao"
E chiude la porta alle sue spalle, quando sono sola in camera mia rifaccio il letto e mi vesto, metto degli shorts e un top verde acqua come scarpe metto le converse, anche perché tutte le altre scarpe sono in valigia. I miei capelli li spazzolo e mi faccio una treccia laterale a lisca di pesce, sul viso mi cadono due ciuffi di capelli che metto dietro le orecchie. Quando ho finito di prepararmi controllo se nelle valige ho tutto e si anche perché l'armadio, i cassetti e la scarpiera sono tutti vuoti. Nell' attesa che Lucy e i suoi mi vangano a prendere vado in camera dei miei non c'è nessuno, vado in cucina e li trovo mio papà, sta facendo colazione, conoscendolo non è venuto in camera perché sa che avrei avuto una crisi isterica e gli avrei detto di andare.
"Aly" mi guarda con qui suoi occhi azzurri e grigi stupendi che gli invidio tantissimo 
"Papi" rispondo con un sorriso caloroso, si alza dalla sedia mi viene incontro e mi abbraccia forte
"Mi mancherai tantissimo, chi l'avrebbe detto che quello che dicevi sin dall'età di 4 anni un giorno si sarebbe avverato?..."
"Già, e io ti dovrei ridere in faccia perché mi ricordo benissimo che dicevi "Ma cosa dici Alice, sei troppo piccola per capire cosa vuol dire prendersi cura di se stessa da sola e poi sono sicuro che quando crescerai ti dimenticherai di Londra...credimi, mi darai ragione" e altre cavolate che mi dicevi, ma vedi? Ora sono con tre valige pesantissime e con un biglietto aereo per andare a Londra" gli dico con un sorriso fiero, fiero di me stessa per aver realizzato questo sogno.
"Hai ragione, hai ragione... Ma stai attenta e se c'è qualche inglese che ti rompe all' università digli che tuo papà lo prende a calci sul sedere se non si allontana" mi dice sempre abbracciato a me, io ridacchio alla sua affermazione, dopo questo lungo abbraccio ci stacchiamo e lui va verso il corridoio dandomi le spalle
"Allora... Ti porto la valigia sotto,  così è già pronta"
"LE valigiE" dico alzando un po' il tono di voce alla prima parola e l'ultima lettera, si gira di scatto
"Quante valige sono scusa?!"
"Beh tre valige" mi mordo la lingua per evitare di ridere, cosa credeva, ci devo vivere a Londra non è una vacanza di cinque giorni. Mi guarda con gli occhi spalancati 
"Più ci sono i due borsoni" aggiungo sempre evitando di ridere, lui ha uno sguardo perplesso
"Papà ci devo vivere a Londra non è una mini vacanza!" Questa volta rido
"Ma Luna e Daniel hanno un sub per fare entrare le valigie di Lucy e le tue?"
"No, intanto vengono tutti e due con le proprie macchine, perciò in una macchina ci sono i bagagli di Lucy e nell'altra macchina ci sono i miei" rispondo guardando l'ora sono le 6.08 tra poco dovrebbero arrivare
"Okay allora inizio a portarli giù" okay quando mio papà va a prendere i miei bagagli io vado nel salotto a guardare un po' di TV appena mi siedo sul divano mi arriva un messaggio 
 
Da: Lucy BFF
"Stiamo per arrivare... Help! Non ci posso credere!!! Avrò una casa tutta mia!" Leggendo il messaggio mi metto a ridere e rispondo
 
A: Lucy BFF
"Ehy guarda che la casa è anche mia perciò shhh! XD non pure io non vedo l'ora! E comunque sono già pronta, mio papà sta portando le mie cose nel androne"
 
Spengo il telefono nello stesso istante che qualcuno citofona, mi metto a correre e apro il portone, sono arrivati!!!!! Mi metto a saltare come una scema, mi raggiunge mia mamma e mi guarda con una faccia abbastanza strana però si mette a ridere... Che strano... E mi abbraccia 
"Ti voglio bene Aly, mi mancherai"
Mi dice con una voce affannata, sta piangendo? Sta piangendo! Quando mia mamma piange mi si stringe il cuore e ora non posso fare a meno che abbracciarla forte, io la voglio bene tantissimo, da morire, nonostante le urla, mi dice ogni volta cosa fare cosa non fare, ogni volta che sbaglio qualcosa mi alza la voce e mi fa costantemente la ramanzina, ma comunque so che lo fa per il mio bene, lei fa tutto per il mio bene, quando ero piccola cercava di accontentarmi per quello che poteva il 40% su 100% venivo accontentata per il 60% no, ma perché so benissimo che lei non mi voleva viziare e anche perché in famiglia siamo quattro siamo benestanti ma non potevo sempre avere tutto non è giusto, ma a parte questo lei mi ama più di quanto l'abbia amata sua mamma, anzi sua mamma la amava ma non pensava a lei come pensa a se stessa, mia mamma per me vuole essere migliore e nonostante le molte discussioni che abbiamo avuto dalla mia adolescenza fino ad ora lei mi ama come dovrebbero fare le madri a tutte le figlie e io amo lei...
"Anche io mamma, e mi mancherai anche tu, penso che mi mancheranno un po' anche le tue urla" lei si mette a ridere si asciuga le lacrime di prima e mi da una pacca sul sedere 
"Vai a salutare tuo fratello" mi giro me lo trovo davanti e si butta addosso a me, stavo per cadere ma lui mi stringe forte e non lo permette 
"Ti voglio bene Aly sarà bello essere figlio unico però non ci sarà gusto passare i giorni senza romperti le scatole e averti come maestrina anche se hai la mia stessa età..." Già siamo gemelli, si mette a ridere ma sento delle gocce scivolare lungo la mia schiena lo sposto e mi metto faccia a faccia con lui, piange anche lui...
"Ma dai! Tutti che piangono?" Rido
"Non devo andare in guerra!" E ride anche lui, si sente un clacson
"Devo andare mi stanno aspettando... Vi adoro" mi accompagnano alla porta e mi seguono fino al androne?
Mio papà sta parlando con Daniel, Luna e dentro la seconda macchina e... Si vedono le valige di Lucy e i miei due borsoni, mia mamma saluta Luna e mio fratello mi abbraccia per la seconda volta e mi dice ti voglio bene cosa di cui sono sicurissima anche se litighiamo abbastanza spesso... Vado da Daniel lo saluto e sento un urlo dai sedili posteriori c'è Lucy e suo fratello Davide che stanno litigando, sempre la solita, rido e lei mi apre lo sportello quando la stavo per abbracciare lei si mette a urlare
"Okay gente c'è un aereo che aspetta me e Aly e una casa che sta aspettando le padrone di casa..." 
"Ma cosa è un cane che sta aspettando le padrone?" Si mettono tutti a ridere non capisco il motivo, ma comunque mia mamma mi saluta con un' altro bellissimo abbraccio mio fratello con un bacio in guancia mio papà mi batte il cinque ed anche esso mi bacia li saluto con un gesto di mano ed entrò in macchina con Davide, Lucy e Daniel 
"Noi dobbiamo andare con mia mamma" mi dice Lucy
"Ah okay" le faccio un gesto con la mano con il pollice in su 
"Donne con donne, uomini con uomini o in questo caso bambini"
"Non sono un bambino!" Risponde Davide portandosi le braccia conserte al petto
"Un bambino di 11 anni è un bambino" gli sorride dispettosa
"Va bene ora basta stop!"
Li interrompo
"Spostiamo quei tuoi due borsoni in questa macchina"
Mi dice dando colpetti alla copertura superiore dell'auto
"Perfect!" Le dico e ci diamo il cinque... Dopo aver spostato i borsoni ci mettiamo in macchina di Luna, il percorso da casa mia all'aereo porto è di mezz'ora quindi dato che ne io ne lei presuppongo dalle sue occhiaie in viso abbiamo dormito ci rilassiamo e poggiamo entrambe le teste sui finestrini, io talmente sono stanca che sento solo Luna cambiare stazione radio, oramai sento tutto di sottofondo fino a quando non cedo e mi addormento...
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Finalmente arrivate ***


... "Sveglia ragazze! Dai che siamo arrivate!" Luna ci urla e mette la musica al massimo per farci svegliare, io mi sveglio ma noni riesco ad alzare a causa del piede di Lucy che ho proprio sopra la pancia... "Svegliati! L'aereo sta per partire" Le dico ma lei dorme ancora allora le afferro i capelli in un pugno e lei si mette solo ad urlare ma non si muove "Scema ti vuoi svegliare e lasciare il mio piede che hai sotto la testa? Mi sta per venire un crampo" "Ma io non ho il tuo piede sotto la testa, ho un cuscino perciò non cercare di fare la furba per prendermelo che tanto questo cuscino ora è mio!" Mi dice stringendo più a se il MIO piede "Così mi stai offendendo... Ho un piede comunissimo e tu lo scambi per un cuscino? Dai svegliati o perderemo l'aereo" Lei ostinata si gira dall' altra parte sempre con il mio piede stretto a se "Va bene non mi hai dato scelta... Posso?" L'ultima parola è rivolta a Luna lei annuisce ed io ringraziando di non avere più la scarpa al piede do un calcio in faccia a Lucy lei si alza di scatto dai sedili "Ahi! Che male! Perché lo hai fatto?" "Perché non ti volevi alzare... Luna come facciamo a portare tutti i bagagli al nastro trasportatore?" La guardo con uno sguardo interrogativo "Allora tu hai tre valige e due borsoni, Lucy ha tre valige e tre borsoni perciò..." "Allora io prendo i miei due borsoni e le due valige qualcuno de..." Vengo interrotta "Ma come fai a portare due borsoni scusa?" Chiede Luna "Uno lo metto sulla spalla destra uno alla sinistra" "Ah ok e le valige poi le sai portare?" "Si non ti preoccupare sarà complicato ma ce la faccio" le rispondo sorridendo "Aspetta ma noi ora siamo cinque perché c'è Daniel e Davide i borsoni sono cinque perciò ne portiamo uno ciascuno e facciamo lo stesso con le valige solo che qualcuno deve portare due valige" "Ah ok perfetto, ora possiamo scendere dalla macchina per favore?" Dice Lucy con aria nervosa "Okay tanto siamo apposto" Scendiamo dal auto prendiamo i bagagli che ci sono in questa macchina e raggiungiamo Daniel e Davide all' altra macchina e quando anche loro hanno preso le valige e i borsoni ci incamminiamo verso il nastro che trasporta le valige quando arriviamo ci assicuriamo che tutte abbiano le targhette e che siano riconoscibili dopo aver controllato le lasciamo andare e ci voltiamo verso i genitori di Lucy "Bene bene bene ed ora anche le valige sono andate... State attente ragazze, siate sempre prudenti, fate attenzione alla gente che vi circonda, ricordate di pulire almeno ogni settimana la casa perché quando verremo a farvi visita controlleremo noi" Ci dice Luna con le lacrime agli occhi, ma oggi piangono tutti? Manco solo io e Lucy e siamo apposto "Va bene che so benissimo che ci penserà di più Aly a sistemare tutto" Dice ridacchiando Daniel ed io alzo la mano "Su questo ti do ragione ma anche lei ci deve pensare perché altrimenti le butto l'acqua addosso se non smuove il culetto anche lei a pulire, però sono consapevole che io sarò quella che farà da mamma" Ridono tutti e Lucy fa "Ah-ah-ah divertente" rido anche io "Va bene ragazze comunque... All' aereo porto ci sarà un signore, si chiama Robert lui vi aiuterà con i bagagli e vi accompagnerà a casa sa già tutto perciò dovete andare con lui" Ci informa Daniel e ci dice anche lui di stare attente se andiamo ad alcune feste dobbiamo ritirarci prima di mezzanotte e altre cose, va be sempre le raccomandazioni le solite prediche, insomma queste cose... "Si pregano i gentili passeggeri diretti a Londra di salire a bordo" Quando la voce della signorina raggiunge le mie orecchie e quelle di Lucy ci guardiamo e sorridiamo come per dire " evvai finalmente libere!" "Va bene è arrivato il vostro turno, salite e state attente" Io e Lucy salutiamo Davide, Daniel e Luna con veloce abbraccio e corriamo verso le scale per salire in aereo, entrando in aereo un' hostess ci dice di prendere posto allacciando la cintura così ci dirigiamo ai posti scritti nel biglietto da volo, fortuna che il viaggio da qui a Londra dista solo di 1 ora e mezza, per ammazzare il tempo io metto le cuffie ed ascolto la musica, ascoltare la musica è il mio passatempo preferito, quando la ascolto mi sento libera di sognare, mi sento trasportata in un' altro mondo, un mondo parallelo in cui nessuno può distruggermi e buttarmi per terra, un mondo tutto mio dove io sono forte, ma in questo viaggio io voglio essere forte, a Londra la mia vita cambierà, io cambierò, non voglio più pensare al passato, alle cose che nella mia vita fino ad oggi mi sono state negate, voglio pensare solo al presente e al futuro, voglio diventare forte... Nessun' altro avrà la possibilità di vedermi distrutta, hanno già avuto le loro opportunità ora tocca a me, ora è finalmente arrivato il mio turno di far vedere a tutti che sono cambiata e che sono una nuova persona... Ad interrompere i miei pensieri è l' hostess che ci conferma l'atterraggio all' aereo porto di Londra, mi affretto immediatamente a svegliare Lucy, non voglio aspettare nemmeno un secondo, voglio andare nella mia nuova casa. "Sveglia Lu! Siamo arrivate, siamo a Londra" le urlo all' orecchio e vedo lei che apre di scatto gli occhi e le spunta un' immenso sorriso sul volto "Siamo a casa?" Mi chiede sempre con quel suo bel sorriso "Si siamo a casa, finalmente arrivate, ora alzati o faremo tardi" Le rispondo con il suo stesso sorriso, lei non aspetta un secondo e si alza di scatto dal suo sedile e difatti sbatte la testa, io scoppio in una risatina ma lei mi sembra accorgersene è troppo emozionata, ma del resto non posso biasimarla io lo sono tanto quanto lei, usciamo immediatamente dall'aereo e ci dirigiamo al nastro trasportatore per prendere TUTTI i bagagli, mentre aspettiamo i loro arrivo io Lucy vediamo un uomo sulla mezza età che viene verso di noi, almeno credo, deve essere Robert "Salve ragazze, io sono Robert vi aiuterò a portare i vostri bagagli e vi accompagnerò nella vostra nuova casa e sarò a vostra disposizione per metà del vostro pomeriggio, perciò accomodatevi in macchina, quella nera e alle valige ci penso io "Okay" Rispondiamo all' unisono io è Lucy ci dirigiamo alla macchina nera e dopo dieci minuti torna Robert "Tutti i bagagli sono sistemanti nel cofano, ora mettiamoci in viaggio per andare a casa vostra" ... Angolo autrice: Ciao a tutte le lettrici o lettori di questa storia (che è solo all' inizio) Vorrei dirvi che mi dispiace immensamente per l'enorme ritardo ma ho dovuto riscrivere questo capitolo per ben tre volte vi porgo ancora le mie scuse e volevo ricordarvi che nei prossimi capitoli la storia si intensificherà e che questo è solo l'inizio, beh ora vi lascio e spero tantissimo che qualcun'altro si aggiunga ai lettori baci baci _Bree

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Chi sarà...? ***


... "Ragazze! Siete a casa la vostra casa" "Mhmm" Mugolo io "Voglio la mamma" A questa affermazione da parte di Lucy dalla mia bocca esce una risata assurda "In che senso vuoi la mamma? Sei arrivata si e no da qualche ora e già hai nostalgia?!" "Stavo scherzando scema, comunque Robert dove ci troviamo?" Chiese Lucy al amabile e gentile uomo che ci ha accompagnate "Per essere precisi ci troviamo davanti a casa t..." "COSA?!" Lo interrompo io con il viso rivolto al finestrino, non ci credo questa non può essere casa mia! "Si questa è casa vostra" "..." "..." "E dai ragazze non potete perdere la parola, vi alzate o volete trascorrere la vostra vita in questo vecchio taxi?" Robert ci rivolge questa danda cercando di essere il più serio possibile, ma non ci riesce, si vede che é divertito dalla reazione mia e di Lucy, difatti scaccia una risatina anche se breve. Dopo averci aperto le porte del auto, prendiamo le valige e le posizioniamo davanti al enorme cancello in ferro battuto "È enorme" Dice Lucy ed io annuisco, sembriamo due ebeti "Perdona la domanda Robert, dato che tu e i nostri genitori siete stati in contatto, insomma, questa casa... Essendo enorme deve essere costata una fortuna! Io mi aspettavo un appartamentino al massimo una di quelle case famiglia che si trovano a Londra, ma questa è... Bom! Pazzesca!" Dico tutta esaltata sembro una bambina che ha appena scartato il suo regalo di natale così tanto desiderato "Questa chiamiamola villa apparteneva ad una famiglia molto ricca e dato che c'era una perdita d'acqua l'ha venduta, sapete i soliti che devono avere la casa perfettamente in ordine e senza problemi poi la dovevano cambiare dato che si dovevano trasferire a New York, ed è costata come se fosse stato un appartamento di 140 metri quadrati" Appena finito di elaborare la frase di Robert, la mia faccia era di un espressione indescrivibile, insomma altro che 140 metri quadrati, questa è una villa a 2 piani enormi, immensi. "Ragazze queste sono le chiavi per il cancello ecco a voi le 2copie" Appena afferro le miei copie di chiavi sorrido e volto lo sguardo verso Lucy, lei è euforica difatti sta saltando da 5 minuti "Chi apre?" Dice Robert "Io direi che se apri tu ci eviti una lunga litigata qui davanti" Rispondo "Oh... Io...?!" "Si dai sbrigati! O giuro che scavalco il cancello" "Okay okay!" Mi dice ed io gli passa il mio mazzo di chiavi, Lo afferra inserisce la chiave e la fa girare per tre volte, spinge il cancello e la grande barriera viene annullata "Oh-santo-cielo-oh-santo-cielo-oh-santo-cielo!" Dico io mi precipito con le mie valige verso l'entrata e mi volto per guardare Lucy "Apro la porta del retro, basta che entriamo in questa cavolo di casa o giuro che urlo!" "C'è anche la porta del retro?!" "Certo che si, però sbrigatevi, state facendo salire l'ansia anche a me" Dice Robert "Dai Lucy! Corri!" La incoraggio e lei si precipita al retro della casa immediatamente, "3!" Dico io urlando per farmi sentire da lei che sta sul retro "2!" Risponde "1!" Continuo io "Zeroooooo!" Urliamo entrambe, io apro la porta e... Cavolo è stupenda! È enorme per essere una casa di due studentesse universitarie è immensa, Appena entro in salotto rimango di stucco è già tutto arredato, i miei mi avevano già accennato di aver comprato qualche mobile ma non credevo fosse tutto sistemato. Il colore della parete del soggiorno è di un verde acqua acceso, con 2 poltrone moderne color panna e un divano 3 posti dello stesso stile delle poltrone, ci sono delle sedie moderne e sempre color panna disposte attorno ad un grande tavolo in legno chiaro, La cucina si trova accanto al soggiorno, così oltrepasso la porta e trovo Lucy imbambolata a fissare il vuoto, è rimasta davanti la porta del retro, se non fossi così emozionata la prenderei in giro per avere la faccia da ebete. La cucina è sempre molto moderna e grande, la stanza è dipinta di un colore beige Abbastanza chiaro ma che illumina la camera, la cucina, i piani d'appoggio e le ante di questa sono di un bianco vernice, sempre molto moderna e accogliente, Esco dalla cucina e mi dirigo verso le scale che portano al piano superiore, le salgo e mi ritrovo davanti una grande stanza verde pastello, in cui ci sono ben 6, Apro la prima e trovo un bagno non troppo grande ma con lavatrice, wc lavello e doccia, questo è sicuramente il doppio servizio, entro nella seconda porta e trovo una grande stanza con le pareti lilla, al centro della stanza c'è un letto matrimoniale poggiato con la spalliera al muro, un grande armadio e cassettone in legno bianco, non moderno ma questa volta in uno stile classico, una scrivania sempre in legno bianco e una sedia girevole in pelle lilla e una TV 32 pollici, nella stanza c'è anche una porta, la apro e trovo un bagno n'è grande n'è piccolo, normale ed utile, STUPENDO! Esco dalla camera ed entrò in un'altra camera, questa è molto moderna, i colori che predominano sono il blu notte ed il bianco, credo sia la camera per gli ospiti, non appena uscita entro in un altra camera, uguale a quella precedente ma con colori differenti, i colori sono color salmone e grigio, passo alla camera successiva e mi rendo conto che è come la seconda camera, ma anche essa con colori differenti, verde pastello e lilla chiaro, stupenda! Ma non è proprio come la prima è tagliata in modo diverso, ed i mobili sono messi sparsi diversamente dall'altra, ed ha anche questa un bagno, queste due camere secondo me sono x noi, io è Lucy dobbiamo solo scegliere quale prendere "Questa è mia e non discutere! Questa camera ha già il nome scritto perciò niente discussioni!" Mi urla Lucy dall' altra camera, bene, per me va più che bene mi piace da morire questa camera, però manca un'altra camera da vedere, vado verso essa e la apro un' altra camera per gli ospiti, Bene! "Ragazze! Che dite se portate le valige nelle vostre camere così vi sistemate? Io tra poco dovrei andare, ho un'altro servizio da svolgere!" Ci dice Robert, detto questo scendo le scale, prendo le mie cose e le salgo sopra è scendo nuovamente "Bene ragazze, è stato un piacere conoscervi, io ora vado ma se avete bisogno di qualcosa questo è il mio numero" E così Robert ci porge un foglietto con il suo numero scritto, si dirige verso la porta e dice "Alla prossima ragazze" E ci rivolge un bel sorriso "Ciao Robert e grazie di tutto!" "Ciao!" E se ne va chiudendo la porta alle sue spalle dalla grande finestra vedo che chiude il cancello e parte con la sua auto "Bene Aly, nonostante sia contentissima, devo andare al supermercato altrimenti questa sera non si mangia e..." "Da quando ti proponi volontaria per fare la spesa?" Dico con una faccia alquanto scioccata "Dai non fare la scema, ho cercato su internet il superato più vicino, perciò ora vado... Ah comunque non hai visto il giardino del retro, ora vado ciao" Dice e corre verso la porta chiudendola, io rimango sola e pensandoci bene vado a vedere il giardino del retro, è molto grande, ci sono delle amache delle poltroncine in bambù e un tavolino basso sempre in bambù, Il prato è di un bel verde luminoso, davvero la casa dei miei sogni. Dopo 10 minuti rientro e salgo le scale per andare in camera mia, sistemo tutto ciò che stava dentro i bagagli e prendo dei vestiti di ricambio per quando avrò finito di fare la doccia... Passo 15 minuti sotto l'acqua calda e mi vesto ho solo il tempo di sistemare le cose sporche in una cesta quando sento il campanello suonare, Lucy non può essere perché lei ho visto che prima di andare si è presa le chiavi, okay... Chi può essere? Angolo Autrice: Ciau ragazze, sono tornata, e con un capitolo che alla fine vi lascia con la suspance... Hihihi sono cattiva! 😆okay allora spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi racconto recensite eh! Ciauuu alla prossima _Bree❤️ Xxx

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Inizio ***


Scendo le scale e vado verso la porta, la apro con cautela vado verso il cancello e lo apro quando mi trovo davanti una signora molto giovane, sulla quarantina di anni ed una ragazza accanto ad essa che può avere l'età sulla ventina, entrambe con un sorriso smagliante "...salve come posso esservi d'aiuto?" Non sapendo come comportarmi questa era l'unica domanda che mi è uscita dalla bocca ma con un tono gentile ed ospitale "Ciao! Che bello conoscerti! Oggi abbiamo saputo che in questo quartiere si trasferivano due studentesse e volevo conoscerevi" "Oh che bello anche per me è un piacere conoscerla signora" "Oh ma non chiamarmi così mi fai sentire una vecchia decrepita, chiamami Anne" "Ciao invece io sono Gemma sua figlia" Dice la ragazza bionda, è davvero molto bella, anche Anne è molto bella si somigliano molto hanno lo stesso sorriso, molto dolce e caloroso "Molto piacere Gemma ed Anne il mio nome è Alice, per gli amici Aly ed io e la mia amica... Aspettate ma siamo fuori, vi prego entrate" "Oh grazie che sei gentile Aly" Dice Gemma con tono davvero adorabile e con un bel sorriso "Ma di nulla, poi non mi sembra il caso di chiacchiere fuori" Entriamo in casa e le faccio accomodare sul divano mentre io vado sulla poltrona "Volete qualcosa da bere?" "Oh no grazie mille cara" "Tu Gemma?" "No no grazie sto bene così" "Okay" "Comunque stavi dicendo che tu e la tua amica...?" "Si io e Lucy la mia migliore amica ci siamo trasferite qui a Londra per l'università" "Ah avete lo stesso indirizzo di studi?" "Bhe non proprio, Lucy è qui per l'università linguistica ed io sono qui per laurearmi in giornalismo" "Ah che bello perciò vorresti diventare una giornalista... Molto interessante, mi è sempre piaciuto questo indirizzo di studio" "Già... E domani andrò per la prima volta, nella mia nuova scuola, però prima dovrò chiamare la segreteria scolastica, per farmi dire di preciso dove si trova... Difatti in questo periodo sono sicura che camminerò con la mappa di Londra per cercare di memorizzare i luoghi e tutto" "Ah ma che bello! Ma aspetta... London School of Journalism... Mamma! Ma noi le possiamo dare una mano con la scuola! Aly Aly Aly!" Santo cielo che voce che ha Gemma, mi sta facendo preoccupare "Gemma Gemma Gemma!" Le rispondo di conseguenza "Che succede Gemma?! Mi stai facendo preoccupare" "Aly io se vuoi ti posso accompagnare a scuola domani mattina conosco perfettamente quella scuola, li ci studiano delle mie care amiche, ed è capitato che sono stata in quella scuola per venirle a prendere" Santo cielo ma è la mia salvezza questa ragazza, la conosco da meno di un'ora e già la adoro "Davvero potresti accompagnarmi?!" Okay la mia faccia in questo momento non è delle migliori perché sono con la bocca aperta e la fronte corrugata, ma sono felicissima, lei mi potrebbe aiutarmi, sono sicura che se non ci fosse lei io non so dove potrei capitare, e magari mi perderei mille volte per poi arrivare a scuola in ritardo, ed il primo giorno preferirei evitare "Certo che si che domande! Non vedo l'ora, così magari andiamo nel mio bar preferito e facciamo una buona colazione" Bhe considerando che io la mattina non ho mai fatto la colazione, potrei fare qualche eccezione, anche per vedere come si mangia qui a Londra "Gemma te ne sarò per tutta la vita grata ti giuro!" "Ma ti pare, poi per così poco e comunque mi stai molto simpatica sono felice di poterti aiutare" Si avvicina a me e mi abbraccia io ricambio l'abbraccio, è davvero una ragazza dolcissima e gentilissima, sono sicura che diventeremo grandi amiche, nel frattempo Anne ci guarda con un bellissimo sorriso, si vede lontano chilometri che sono due persone di cui fidarsi. "Bene Aly, tesoro noi dovremmo andare, sono davvero felicissima di averti conosciuta, spero di conoscere anche la tua amica qualche volta, ci vediamo ed eventualmente se hai bisogno di qualsiasi cosa ti lascio il numero telefonico di casa nostra, non esitare chiamare, mi raccomando" Mi sorride e mi porge un piccolo foglietto "Aly che ne pensi se vengo qui a casa tua domani mattina alle 8.00? I corsi iniziano alle 9.00 così noi abbiamo tempo di andare e fare colazione insieme" "Certamente! Mi farò trovare prontissima" "Okay Aly a domani" E mi abbraccia, io le accompagnano fuori "Ciao Anne, ciao Gemma" E faccio il gesto con la mano, loro ricambiano si voltano e vanno in fondo alla strada, io rientro chiudo la porta alle mie spalle, arrivata dentro corro su in camera mia e mi sistemo la borsa che utilizzerò per la scuola "Aly scema! Sono tornata!" Mi urla quella pazza della mia migliore amica "Chi è che è tornata, ah si la rincoglionita della mia migliore amica?" Sento dei passi svelti sulle scale e mi ritrovo Lucy sulla soglia della camera con uno sguardo omicida "Chi hai osato chiamare rincoglionita?!" Okay mi fa morire da ridere quando fa così cerco di trattenermi le risate "Te è per te quel nomignolo" "Cosaaaaaa?! Come ti permetti pezza di stronza!" Viene verso di me prendendo la rincorsa e mi butta sul letto facendomi battere la testa sul materasso "Ma tu lo sai che io ti voglio tanto ma tanto ma tanto... Male" Lei è inferocita "Cooosa?" "Sto scherzando cretina e tu che ci credi, comunque il nome ti si addice dai non lo puoi negare" "Si si va be" Mi dice voltandosi per prendere la sua borsa caduta "Comunque com'è il supermercato? Hai trovato qualcosa?" "È carino pulito e si ho comprato un po' di mangiare, solo che non mi va di mangiare le cose cucinate da te... Cioè fai schifo a cucinare" Prima che io possa rispondere lei mi interrompe "Sto scherzando, sto scherzando, guarda puoi andare da Master Chef" E ridiamo entrambe Dai comunque me la cavo abbastanza bene a cucinare "Comunque non mi va la pasta che dici se ordiniamo una pizza? Da anche per festeggiare il primo giorno a casa nostra e poi guardiamo un bel film "Okay ci sto! Nemmeno avevo la voglia di cucinare e poi la pizza è perfetta" "Okay ordino io tu prendi un Film che hai portato da casa tua" "Per-fect" Dopo 15 minuti arriva la pizza allora io e Lucy ci sediamo o per meglio specificare Lucy si sdraia io sono costretta a stare in un angolino del divano, durante tutto il film ci siamo tirate o pop-corn o pezzi di carta della confezione della pizza e verso le 23.45 decidiamo di sistemare le cose lasciate fuori posto e di raccogliere i coriandoli creati da noi, anche se lei voleva svignarsela per far pulire tutto alla sottoscritta l'ho obbligata e non so come sono riuscita a farmi aiutare... Appena finito di ordinare il tutto ci siamo date la buona notte e ci siamo chiuse nelle nostre camere, mi vado a cambiare mettendo un bel pigiama comodo e mi distendo sul letto, mando un messaggio ai miei, spengo tutto e mi faccio trasportare dalla magia del sonno... Angolo Autrice: Dato che non vedevo molte visualizzazioni avevo quasi deciso di mollare, davvero so che questi primi capitoli magari non saranno il massimo ma vi giuro che il prossimo sarà molto meglio, con nuove comparse e finalmente incontreremo il protagonista😏 davvero spero che le visualizzazioni crescano perché altrimenti dovrei mollare tutto quello che ho in mente per questa FF... E vi posso assicurare che ho parecchie idee, vi prego recensite fatemi sapere che ne pensate e se volete consigliate questa storia a vostre amiche ora vado ciau _Bree❤️ Ps: Ho fatto il triplo aggiornamento, non so se mi spiego😂 vi prego recensite ho bisogno di sapere he ne pensate della storia, sono anche su whattpad come "_bree1D" C' è anche la pagina di questa FF... Nel prossimo capitolo vi darò il link sia del trailer che della pagina Facebook, ora vi saluto e mi raccomando Recensiteeee!😜😘

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** In bocca al lupo... Crepi ***


... "Cara, stai bene? Mi scuso al posto di quel ragazzo, ma sai..." La interrompo prima che possa scusarsi al posto di quel ragazzo a dir la verità non poco rude "Davvero non si preoccupi, non è colpa sua e poi non mi sono fatta nulla, davvero. Comunque ora la saluto vado a lezione... Spero di trovare l'aula in breve tempo" Le sorrido porgendole la mano che lei stringe dolcemente "Buona lezione e buon primo giorno in questo istituto" "Arrivederci" E chiudo la porta alle mie spalle "Ehy! Sono qui, Aly" Una ragazza urla chiamandomi, è Sveva credo, si è lei e sta venendo la mia direzione "Ehy cosa ci fai qui?" "Bhe ho pensato che dato che sei nuova, avrai bisogno di qualcuno che ti aiuti ad ambientarti meglio e poi non sai dove sono le aule perciò sono qui" "Sveva... Sveva... Sveva?" "Eeeh?" "Grazie! Te ne sarò debitrice a vita!" La abbraccio fortissimo "Ma vuoi scherzare... Aly... Non... Respiro... Mi stai strozzando" Mi allontano immediatamente da lei "Oh scusa" "Andiamo dai, fammi vedere l'orario che ti ha dato la signora Rose... Allora allora allora... Bene hai matematica... Due ore di matematica" "NO! Non può essere! Iniziamo bene la giornata" Piagnucolo io "Bhe dai a terza ora però abbiamo storia insieme" "Almeno questo" "Okay Aly, io ora ti accompagno in aula di matematica e alla fine dell'ora ti aspetto fuori l'aula così andiamo insieme" "Okay perfetto andiamo" Ci incamminammo tra i corridoi del grandissimo college dal soffitto alto e dalle pareti larghe e decorate con quadri su di essi per accogliere il vasto numero di studenti, dopo aver percorso parecchi corridoi, Sveva si ferma davanti una porta chiusa, okay presuppongo stia per iniziare la mia avventura "Aly siamo arrivate" Mi dice lei anche se lo avevo in un certo senso capito, okay ora devo sbrigarmela da sola "Grazie mille Sve..." "Non c'è di che, in bocca al lupo" "Crepi" Le sorrido quando lei fa qualche passo indietro 'Vai Alice non hai nulla da temere' Penso tra me e me Sveva si è allontanata e si sta dirigendo nella sua aula 'È okay' Busso e quando sento un avanti apro quella barriera, è un aula molto grande e pulita, con moltissimi banchi, sono ferma sulla soglia della porta e davanti a me c'è la cattedra del professore che si alza e viene verso di me, io mi avvicino "Benvenuta, la stavamo aspettando, lei è la signorina Alice Ris?" "Si sono io" Il professore mi fa avvicinare al centro del aula, proprio davanti la sua cattedra posta davanti al muro per vedere tutti gli alunni, mi poggia una mano sulla spalla sinistra "Bene ragazzi, da quest'anno Alice sarà vostra compagna di classe sappiatela accogliere dato che oramai non siete più adolescenti, ma state andando verso la via per diventare adulti... Signorina, si accomodi li infondo, c'è un posto" "Okay" Con il mio zaino posto su una mia spalla vado verso quel posto indicatomi dal professore, mentre attraverso il piccolo corridoio formato dai banchi mi sento gli occhi di tutti addosso seguiti da alcuni bisbigli di ragazze, mi siedo al posto e fortunatamente trovo un ragazzo da un sorriso radioso dagli occhi azzurri ed i capelli biondi, sembra molto dolce e rassicurante "Piacere Niall, felice di conoscerti" "Piacere mio Niall, io sono Alice" "Nel paese delle MERAVIGLIE!" Ridacchio a quella affermazione, dato che quando mi presento ognuno reagisce così "Signorino Horan cortesemente le presentazioni le sposti a dopo" "Mi scusi prof" Ed alza la mano appunto per scusarsi Dopo qualche minuto qualcuno bussa alla porta, molto bruscamente "Prego..." Si apre la porta, ma non riesco a vedere nulla dato la posizione all'ultima fila "Styles, si accomodi... Già di prima mattina a combinare guai?" Styles? Mi sembra di aver già sentito questo cognome... Il ragazzo si fa avanti e quasi tutte le ragazze della classe lo fissano, chi si sventola una mano al viso, chi lo guarda toccandosi i capelli, chi tossisce per farsi notare... Ecco dove ho sentito questo nome, questa mattina in segreteria, la signora Rose che rimproverava questo ragazzo a me dal viso ancora sconosciuto, è stato lui a farmi cadere ed andare in presidenza... Già era lui... Dato che la ragazza davanti a me ha fatto di tutto pur di farsi notare da lui, il suo sguardo dopo essere caduto per un breve secondo su di lei si sposta su di me, sentendomi osservata lo guardo dritto negli occhi, degli occhi... Occhi mai visti prima, mai visti prima degli occhi così profondi e luminosi simili quasi a biglie, si due bellissime biglie, dopo questo lungo minuto passato a guardare gli occhi di quel ragazzo il professore interviene, vedendo ancora quel ragazzo in piedi che guarda verso la mia direzione "Styles, non so se te ne sei reso conto ma da quando sei arrivato sei sempre nello stesso punto e... Se vuoi continuare a guardare la signorina Ris ne avrai modo alla fine della mia ora perciò ti prego di andarti a sedere Haro..." "Harry" Il ragazzo interrompe il nostro scambio di sguardi ed anche il professore... Si va a sedere ...................................................... Appena finita la lezione saluto Niall, durante queste due ore di lezione abbiamo parlato un po' e devo dire che mi ha fatto una grande simpatia sin da subito, ci siamo accordati che quando saremo in mensa lui mi farà conoscere la sua ragazza, riguardo... Ehm... Harry(?) bhe non ne so il motivo ma mi ha guardata qualche volta e quando mi voltavo verso di lui scostava subito lo sguardo o faceva finta di guardare altrove, non lo conosco affatto, l'ho visto oggi per la prima volta ma non capisco il motivo per cui mi ha guardata in quel modo questa mattina, onestamente sarei rimasta anche io a guardarlo negli occhi, ne sono veramente rimasta incantata, non sembra molto socievole come ragazzo, anzi... Per la verità mi è sembrato parecchio rude e scortese. Sto per attraversare la porta, per vedere se Sveva è fuori ad aspettarmi ma non riesco nel mio intento perché qualcuno qualcuno mi taglia la strada spingendomi e facendomi sbattere contro il cornicione della porta, è lui accompagnato con la rossa tinta con un piercing al naso, la ragazza che sta al banco davanti al mio, lei ha la mano che stringe il bordo della maglia di Harry, sembrano molto di fretta "Caspita! State attenti!" Dico loro senza volerlo Lei sul viso ha un espressione divertita lui si volta verso di me "Sta attenta tu, piccola bambina" Mi dice lei con quel sorrisetto antipatico, lui si gira verso di lei e questa Roxy, mi pare si chiami così e dopo avergli dato un pizzicotto sul fianco lo trascina un po più lontano, ad un certo punto lui si gira verso di me mi dedica un ghigno malizioso e si allontana con quella, non so dove, ma penso di sapere quello che hanno intenzione di fare, quando mi pronuncia quelle parole non credo si sia riferita allo spintone, ma ad altro, leggermente scossa da questo vado verso Sveva che sembra abbastanza felice, bhe... Buon per lei "Ehy come mai tutta questa sua felicità?" Le chiedo cercando di non pensare a quello che mi è stato detto prima "Sai... Bhe... Okay, allora c'è un ragazzo che mi piace alla follia, solo che sta con un altra, lei non vuole che lui parli con me, ma poco fa quando ti stavo aspettando è venuto verso di me e mi ha chiesto come stavo e cose così! Sono troppo contenta Aly!" "Fantastico... Sono felice per te" "Che hai?" "Oh nulla di cui preoccuparsi Svevi..." "Mi hai chiamata Svevi!" "Si(?)" "Okay nulla lascia stare momenti di pazzia" Si mette a ridere e poi andiamo nel aula successiva ........................................... Io e Sveva siamo in mensa già da qualche minuto, appena arrivate in mensa Niall è venuto verso di noi e bhe Sveva era tipo... Sciolta? Immagino sia lui il ragazzo di cui mi ha parlato, abbiamo conosciuto la sua ragazza e poi siamo andate a sederci in un tavolo "... È così il cane è volato dalla finestra" Scoppio a ridere per il suo breve racconto "No ti giuro non ridere, è seriamente volato dalla finestra, ma si è salvato perché c'era un signore che passava da la e la testa del signore gli ha fatto da materasso" Lei era seria ma io non potevo smettere di ridere, nella mensa si respira aria allegra ed io e Sveva difatti ci stavamo raccontando delle storia, ad un certo punto la porta della mensa si apre rivelando un Harry dai vestiti stropicciati e dai capelli imbrogliati e a seguire una Roxy dal aria disordinata, dopo aver visto quella scena, osservo il piatto e continuo a rigirare il cibo fino a quando sento una presenza accanto a me, mi volto e con mia grande sorpresa mi ritrovo...Harry, guardo lui e poi mi volto verso Sveva e poi nuovamente guardo lui "Ciao sono Harry" Lo guardo e poi mi volto dietro di me per vedere se sta parlando con qualcun'altro, in un tavolo distante dal mio c'è Roxy che sta parlando con alcune ragazze della sua stessa razza o precisamente parlando... Con alcune ragazze FINTE come lei, ritornando alla realtà mi giro verso Harry che ancora aspetta una risposta, mi guarda divertito "Alice" Rispondo in maniera svelta "Molto lieto, sei impegnata in questo momento? Ti andrebbe..." "No grazie sono impegnata in questo momento" Rispondo questa volta più sicura di me "Non mi hai nemmeno fatto finire di parlare" "Pazienza" "Non ti ho mai vista da queste parti... Ed io conosco tutte le ragazze di questa scuola, sei nuova?" Mi chiede nuovamente sempre con quel sorrisetto, ma che ha da ridere? È irritante, povera Sveva che sta ferma davanti a me ferma a guardare "Posso immaginare il gran numero di ragazze che tu conosci ed evidentemente se non mi hai mai vista è sottinteso il fatto che io sia nuova" Rispondo sempre più irritata dal suo sorrisetto "Oh bene... Che hai?" "Io? Nulla" "Sei parecchio acida... Che c'è nel paese delle meraviglie ti hanno fatta arrabbiare?" Avvicina il suo viso parecchio al mio, mi giro subito prendo la vaschetta con il mio cibo, mi alzo dalla tavola e seguo Sveva che avendo capito il mio piano mi indica il cestino, fatto tutto ci avviciniamo all'uscita e mi volto per vedere se quel idiota se n'è andato lo vedo che mi guarda ridacchia e poi mi fa un occhiolino, riduco i miei occhi a due fessure ed esco dalla mensa SPAZIO AUTRICE Bhe ragazze, che dire? Buon Natale! Spero tanto che tutte voi stiate passando un Natale in armonia e questo è il mio piccolo regalo! Non sono parecchio soddisfatta del capitolo ma voglio provare a fare un ottimo lavoro nel prossimo, votate cliccando la stellina, commentate per darmi il vostro parere (per me inevitabile, ho bisogno di sapere cosa ne pensate della storia, commenti critici ed istruttivi così da rendere migliore questa storia che è all'inizio) e se la storia vi piace, consigliatela anche ad altre persone! Mi piacerebbe avere tanti lettori❤️ baci e di nuovo... Buon Natale🎅🎄⛄️❄️ _Bree Xxx

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Ostilità?... Ma va al diavolo! ***


"Lascialo stare è un idiota, non sprecare del tempo con lui non vale la pena" Mi dice Sveva leggermente preoccupata per la mia reazione "Già l'ho notato, il fatto è che è a dir poco irritante ha un sorrisetto che... Aiuto!" "Si si lo so, ti capisco ma non pensarci basta solo che fai finta che lui non esista o non lo so, basta che non ci parli perché credo che tu abbia capito che tipo di ragazzo sia" "Si l'ho notato..." "Tanto ci mancano le ultime due ore di lezione e poi è finita, ora tu cosa hai?" Mi chiede ed io prendo il foglio delle ore per controllare... Educazione fisica "Educazione fisica, tu sei con me?" "No, io adesso ho letteratura" Mi dice tristemente, okay anche ora devo cavarmela da sola "Non ti preoccupare, allora ci vediamo all'uscita okay?" "Certo che si! A dopo e divertiti aspetta... Sai dove sta la palestra?" "Si ho visto nella piantina della scuola" "Okay a dopo" Mi sorride e mi saluta con la mano "Buona lez..." Nel momento in cui si gira va a sbattere contro... Niall?! Appena si accorge contro chi è andata a sbattere diventa tutta rossa e non fa altro che scusasi mentre lui la tranquillizza ed infine la abbraccia per calmarla, forse sono di troppo perciò saluto entrambi e vado al piano di sotto dove c'è la palestra, sto attraversando il corridoio e poi entro nello spogliatoio delle ragazze, ci sono degli armadietti, apro con la chiave consegnata dalla signora Rose questa mattina e trovo un completino/tuta da ragazza, forse troppo da ragazza dato il pantaloncino largo ai lembi ma aderente dalla parte del sedere, forse posso reputarmi fortuna perché arriva alla metà coscia e non sembra una Mutanda come il pantaloncinoinoino di Roxy che sta spettegolando davanti alle sue 'amiche'. Appena finito di mettermi la maglia a maniche corte, raggiungo la palestra nel momento in cui suona la campana che indica l'inizio della lezione, il professore o professoressa non è ancora qui con noi perciò sono sola in un angolo dato che nessuno mi calcola ma stanno a chiacchierare animatamente "Che ci fai sola soletta? Stai aspettando il Bianconiglio con l'orologio?" Mi sento dire d'un tratto alle mie spalle, levo la mia spalla poggiata precedentemente sul muro e mi giro nella direzione della voce dietro le mie spalle... Non ci credo, lui qui a fare educazione fisica con me?! Ma questa è sfiga! "Che vuoi Styles?" "Quanta ostilità! Mi hai chiamato Styles! No piccola così non va bene" "Ti ho fatto una domanda, che vuoi?" Stringo i pugni lungo i fianchi, siamo faccia a faccia questa volta e mi accorgo solo ora di quanto lui sia più importante di me, molto più alto, nonostante io non sia nemmeno tanto bassa. "Che c'è? Ora sei incazzata perché il Cappellaio Matto non è qui?" Si avvicina sempre più ed io indietreggio per mantenere le distanze "La smetti di mettere in ballo questa storia?! Sei irritante!" "O sei tu quella..." E fa un passo avanti "Senti sei tu quello che mi è spuntato da dietro e si è messo a dire cazzate" "Allora le sai dire le brutte parole" Un altro passo avanti e io uno dietro, mi volto per vedere se qualcuno ci sta guardando ma sono tutti persi tra le loro chiacchiere, poggia un suo dito sotto il mio mento e mi fa voltare la verso di lui "Brava bambina" Continua lui "Cosa vuoi? Senti io nemmeno ti conosco, io NON ti conosco affatto! Ti ho incontrato oggi per la prima volta, cosa diamine vuoi?!" Scosta la sua mano ancora sul mio mento e si volta "Bene ragazzi possiamo iniziare con un veloce riscaldamento" Inizia il professore che non avevo nemmeno sentito entrare talmente ero immersa tra il litigio mio e di Harry. "Signorina, il suo nome?" Mi chiede il professore facendo ricordare tutta l'attenzione su di me "Alice NelPaeseDelleMeravigliCheAspettaIlBianConiglio Ris" Risponde precedendomi HARRY aggiungendo quei nomi imbarazzanti che seguono il mio nome, a quella risposta tutti scoppiano a ridere io imbarazzante più che mai guardo Harry con gli occhi spalancati avendo già il suo sguardo puntato su di me mi fa un occhiolino e fa quel suo solito sorrisetto provocatorio "Basta ragazzi smettete di ridere e piuttosto iniziate a correre, signorina Ris non si preoccupi" Mi porge un sorriso rassicurante e così io inizio a correre, corro e corro per più di chiunque minuti e c'è già chi è seduto sfinito sulle panche della palestra, mi volto le vedere chi ho dietro, HARRY, è un incubo, corro più veloce e lui mi raggiunge "Allora, resisti fino alla fine della corsa o ti vai a coricare come una fallita su quella panchina" Continuo a correre facendolo rimanere senza una risposta "Credo proprio che tu stia per arrenderti" Continua a corrermi accade "Secondo me ti stai trattenendo dal dirmi di andare al diavolo" Continua senza sosta "Guarda li!" Mi indica con il dito un punto dietro di me io mi giro e come una stupida mi distraggo, quando mi giro siamo davanti le panchine dove ci sono i ragazzi già affaticati ed uno di loro mette il piede giusto dove lo dovevo poggiare io, mi giro e cado, tutti si mettono a ridere, a ridere della mia caduta. "Ris tutto okay?" 'No che non è okay!' Accanto al professore c'è Harry con la bocca semiaperta ed una espressione indecifrabile, io non resisto più così mi rialzo un po' titubante e corro verso gli spogliatoi con le lacrime che stanno per cadere, è la seconda volta che qualcuno oggi ride di me, in totale sarà la millesima volta che qualcuno ride di me e sono stanca, STANCA di questo, di essere lo zimbello di tutti, arrivata nello spogliatoio entro chiudo la porta vado verso l'armadietto e... Crollo mi siedo sul pavimento e lascio che le lacrime prendano il sopravvento... Di nuovo, mi porto le ginocchia al petto, le circondo con le mie braccia e tra lo spazio delle due ginocchia poggio la testa. Sento qualcuno che mi accarezza il braccio ma non gli do importanza, non voglio vedere chi sta assistendo a questa scena pietosa, però non appena sento due grandi braccia che mi circondano le spalle e che mi stringono a se, vorrei tanto vedere chi è, chi mi sta tenendo al caldo coprendomi con le sue braccia, mi accarezza la schiena e quando alzo il viso, vorrei non averlo fatto, mi ritrovo il volto di chi non mi sarei mai aspettata di trovare, l'ultimo che mi sarei potuta immaginare, immediatamente mi allontano, mi asciugo le lacrime, ma LUI non mi permette di fare nessuna delle due cose. "Lasciami immediatamente" Sussurro con un filo di voce, LUI rimane immobile anzi mi stringe di più, è seduto sul pavimento come me e mi sta abbracciando, mi prende il viso con tutte e due le mani e con il pollice toglie vie quelle gocce d'acqua che cadono dai miei occhi "Voglio stare sola, vai via" Ripeto io, ora ha le sue mani che circondano il mio volto e mi sta guardando. "Mi dispiace" sussurra "Bugiardo" "È la verità" Continua a guardarmi "Tu! Sei stato tu quello che mi ha presa in giro all'inizio, prima quando eravamo io e tu, poi davanti a tutti, mi hai fatta distrarre e sono sicura che sei stato tu a dire a quel ragazzo di farmi cadere... Io..." "Basta smettila di parlare" Dice piano e poggia la mia testa sulla sua spalla accarezzandomi i capelli "Non ho detto nulla a quel ragazzo però mi dispiace se ti ho oppressa..." "Cosa vuoi da me?" Gli ripeto forse per la quinta volta oggi, sposto il mio viso dalla sua spalla e quando cerco di allontanarmi lui mi afferra il polso e con l'altra mano mi alza il viso per avere un faccia a faccia, lo guardo dritto negli occhi, credo di non poter staccare più lo sguardo dal suo è... Calamitante "In realtà non lo so nemmeno io cosa voglio... Ma so una cosa... Da oggi non ti lascerò più stare" L'ultima frase la sussurra talmente piano che quasi non si sente, ma per mia sfortuna... Ho sentito e queste parole sono state il colpo di grazia hanno scatenato in me un uragano di paura, perché questo ragazzo sconosciuto fino a qualche ora fa, perché mi rivolge la parola? Perché mi ha detto queste cose? Cosa vuole dalla mia vita, da me? Perché quando mi guarda ha un espressione seria e triste? Perché questa mattina quando è entrato in classe è rimasto fermo a fissarmi? Tutte queste domande ronzano nella mia mente. Tanti perché e nessuna risposta. Scosta la sua mano sulla mia guancia e la accarezza dolcemente, la fa scendere sul mio collo fino a farla finire lungo il mio fianco lo afferra e ci alza da terra, mi guarda ancora una volta mi bacia la guancia e se ne va. Io? Più confusa che mai. Spazio autrice: Che ne pensate? Commentate e votate! Baci Xxx

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Stupendamente stupida ***


... Mi alzo dal pavimento e penso 'Che merdata ho fatto? Mi sono fatta vedere da quel idiota di Styles mentre ero in fase di depressione... Ed è solo il primo giorno! Devo rimediare, chi è lui per prendersi tutta questa confidenza? Come si permette di baciarmi la guancia e qualche minuto prima di prendermi per il culo? Neanche fosse un cantante famoso con il corpo da Dio Greco. Non deve osare rivolgermi la parola... Ora torno in palestra come se non fosse mai accaduto nulla, si, farò così e camminerò a testa alta' Mi dirigo verso la porta per aprire lo spogliatoio, anche se con difficoltà, ho la caviglia leggermente indolenzita dato che sono caduta male, ma non è nulla di grave per fortuna... Penso "Ris, come sta?" Dopo aver messo piede sulla soglia della porta in palestra tutti si voltano verso di me "Ehm... Si in verità mi deve scusare se prima sono andata via in quel modo comunque sto bene, grazie per l'interesse professore... Sono in grado di continuare la lezione" "Bene allora mettiti pure in un punto indeterminato della palestra così continuiamo il riscaldamento" Dopo testuali parole annuisco al mio insegnante e mi dirigo verso la fine, il più lontano possibile dagli altri ragazzi, mi sento osservata... Mi volto e a distanza di qualche metro trovo Styles intento a fissarmi come questa mattina quando è entrato in classe io gli faccio quel tipo di sorriso come per dire 'Ehy stronzo sono qui e non sono una pappa molla come pensi tu' E dopo questa mia azione vedo lui che mi guarda maliziosamente e si lecca le labbra, penso sia una sua abitudine dato che in poche ore non è la prima volta che ripete questo gesto, poi mi manda un bacio volante ed io non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo, lui ridacchia ma dopo quest'azione una mano gli si poggia sulla spalla e sposto lo sguardo da Harry a... Roxy, che antipatia, lui si volta ma non ha neanche il tempo di girarsi totalmente che lei gli afferra il viso e gli spiaccica le sue labbra su quelle di lui "Eh ragazzi non è il momento di smancerie in questo momento se dovete proprio e ne avete la necessità spiegate il motivo al preside, sono stato chiaro?" La ragazza guarda il professore con odio ma annuisce, afferra nuovamente il volto di Harry e si porta il suo orecchio all'altezza della bocca di quest'ultima che gli sussurra qualcosa e dopo aver fatto i cavoli loro lei si mette davanti Harry girata di schiena così che lui abbia la bella vista del sedere di lei mentre fa i piegamenti, alla fine della scenetta romantica lui si volta verso di me con un sorriso a trentadue denti io cerco di dirgli in labiale 'Che ridi?' Lui sorride ancora di più e mi risponde 'Mi stai fissando da non so quanto' Dopo aver elaborato quella frase arrossisco immediatamente, è vero, lo sto fissando da un po così mi giro immediatamente. Finita l'ora, anzi, le due ore di educazione fisica dato che la professoressa successiva si era presa l'influenza, vado negli spogliatoi per cambiare la tuta con i vestiti precedenti, ho dovuto fasciare la caviglia con una benda medica che mi ha dato il professore perché ha visto che mentre camminavo mandavo il peso del corpo solo su un piede. Esco con il volto abbassato dato che stavo prendendo il cellulare dallo zaino ma vado a sbattere contro una persona, alzo il volto incontrando una Roxy dal viso abbastanza velenoso "Ciao piccolina" "Ciao... Ehm... Cosa vuoi? Di che hai bisogno? Sai vado di fretta" Le dico abbastanza scocciata Ma sempre con un lieve sorriso stampato in faccia per farle capire che non mi intimorisce affatto "Tu vai di fretta? Piccola peste hai capito con chi hai a che fare stando in questa scuola?" 'Allora in verità si, ho a che fare con una troia che apre la porta a tutti e che si sente la regina del mondo ma è solo la regina del culo di sua mamma... Scusando l'espressione... Povera madre" "Ehm no mi dispiace sai sono nuova è il mio primo giorno in questa scuola, però gli insegnanti mi sembrano in gamba è una scuola all'avanguardia e ben organizzata..." "Non intendevo la scuola piccola peste, intendevo che qui comando io e non puoi mettere le mani su ciò che è mio, nessuno può mancarmi di rispetto, sono stata chiara?!" Quasi urla le ultime parole, ma che vuole questa psicopatica? Poi chi gli ha toccato cosa? "Allora 1 sta calma, io... Proprio io non ho toccato nulla che ti appartenga, che io sappia perciò non prendertela con me 2... Ora devo andare ciao!" Le rispondo marcando la voce su 'ciao' Lei rimane ferma a guardarmi con tono di sfida ma io mi incammino verso l'uscita lasciandola sola a guardare la porta dello spogliatoio "Okay anche questa è fatta" Sono fuori l'edificio a cercare Sveva, dei capelli biondo platino attirano la mia attenzione ed è lì che spostando lo sguardo vedo Sveva osservare attentamente le mosse di Niall mentre parla al cellulare, lei è poggiata al muro, mi faccio spazio tra la falla di alunni e sventolo il mio braccio davanti il volto perso di Sveva "Ehm! Si! Sono qui" Si risveglia "Già ti vedo solo che è la tua mente a non essere qui" E faccio cenno con la testa verso Niall "Eh dai! Che ci posso fare... Sai che sei impertinente" "Già beh adesso ho due nuovi nomignoli 'impertinente' e 'peste'" "Chi ti chiama così?!" "Ah beh lascia stare, storia lunga... Coooomunque io dovrei andare a casa è stata una giornata simpatica come primo giorno" "Mi fa piacere! Allora ci vediamo domani?" "Certo che si, ciao" Le do un bacio sulla guancia e mimo un 'ciao' a Niall che parla ancora al cellulare però mi saluta e sorride. Per fortuna all'uscita non ho avuto intoppi, ora sto camminando lungo un vialetto molto silenzioso con delle case che lo contornano e formano un quadro perfetto di colori come quelli dei fiori e dei prati verdi, camminando camminando mi rendo conto che tutte le case sono con le luci spente, forse saranno usate solo l'estate o sono costruzioni nuove per cui devono essere ancora vendute, in effetti sono molto nuove come case, in questo momento ho le cuffie alle orecchie, come al solito e sono accompagnata dalla musica che come sempre mi rimane fedele facendomi ritrovare in un'altro mondo come quando leggo "Sembri giunta nel paese delle meraviglie" Mi sembra di sentir dire, ma non ci do molto peso "Ho visto il tuo adorato cappellaio poco fa, stava bevendo il Tè con il Bianconiglio" Mi volto verso destra ma non trovo nessuno, continuo a camminare, questa volta abbasso un po il volume della musica "Sei stupida, come fai a non vedermi" Mi volto nuovamente verso destra e... Nulla "Ma che cavolo è?!" "Si, l'avevo detto che eri stupendamente stupida" Qualcuno mi soffia all'orecchio sinistro mi volto verso quella direzione... Oh "Che c'è ti sei imbambolata?" "Che ci fai qui? Mi stai seguendo?" Lo guardo torva "No... Bhe... Si... Forse" "Che vuoi? Scusa la schiettezza" "Niente, mi andava di prendere questa strada e poi ho visto che c'eri tu e..." "Aspetta! Ma tu mi hai chiamata stupida!" "Ma tu rispondi a scoppio ritardato? Comunque ho detto che sei STUPENDAMENTE STUPIDA" "Ah, e quale sarebbe la differenza? Mi hai detto che sono stupida" "Madre... Vuol dire che sei stupenda ma stupida" Arrossisco a quelle parole "Ah beh grazie non è la prima volta che me lo dicono, cioè, che mi dicono che sono stupida...non stupenda" "Nessuno te lo ha mai detto?" "Preferirei non parlarne" Era calato il silenzio mentre stavamo camminando "Harry, posso farti una domanda?" "Dipende... Tanto se ti dico no tu me la fai lo stesso" Ridacchia "Infatti, comunque perché oggi mi hai guardata in quel modo?" "In quale modo?" "Non so... Strano, boh va beh lascia stare" "Sei stupida" "La smetti? E tu sei idiota" "Come scusa?!" "Sei I-D-I-O-T-A" "Non puoi parlarmi in questo modo" Si ferma ed io faccio lo stesso lo guardo "Non dirmi che te la sei presa! Sei serio? Tu mi hai presa in giro più di una volta, come minimo ti dovrei dire che sei uno scorbutico asociale stalker..." "Ti conviene scappare. ORA!" "Cosa? Perché?" Lui si avvicina sempre più verso di me allora io inizio a correre, non ci riuscirò mai! È velocissimo... Per fortuna vedo casa mia, mi sta facendo malissimo la caviglia indolenzita, mi fermo e mi siedo sul asfalto mentre Harry mi raggiunge "Che male" "Ti fa così male?" "Un po" Inizio a massaggiarla un po poi guardo Harry mi rialzo mi allontano e lui mi guarda confuso, sono distante da lui qualche tre metri circa, prendo già le chiavi di casa in mano "Comunque la rincorsa non era finita" Lui mi guarda sorride ma non riesce a raggiungermi in tempo dato la distanza che mi ha avvantaggiata, sono davanti casa, salgo gli scalini "CIAO!" Dico lo saluto con la mano, è un po deluso, credo, ma non posso dimenticare le prese in giro, le voci che ho sentito oggi in corridoio, voci che lo riguardano e specialmente non posso dimenticare ciò che mi sono promessa prima di arrivare qui a Londra apro il cancello e lo richiudo, faccio lo stesso con la porta di casa ed entro con il fiatone, Lucy è davanti a me che mi guarda stranita "Ti devo raccontare un casino di cose" ... Spazio Autrice La ragazza in foto è Roxy... Comunque vi volevo dire che sono non felice ma di piú per aver raggiunto i 2K e passa di lettori, vi giuro che non mi aspettavo nulla del genere grazie di cuore, ritornando a noi... fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, mi piacerebbe trovare recensioni e importantissimo... Votate! per favore *-* detto questo buona notte!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Life or Die...? ***


"Credo che tu mi debba delle spiegazioni" Lucy mi guarda con sguardo parecchio indagatore "Ehy, Ehy, Ehy... Non ti posso raccontare tutti i particolari ma comunque..." "Chi è quel tizio che ti stava rincorrendo? Perché ti correva dietro? Come si chiama? Quanti anni ha? Da quanto lo conosci? Dove lo hai conosciuto? Ha fratelli, sorelle? Dove vive?...." "Ehy! Frena! Calmina! Non posso rispondere a tutte queste domande, non sono una stalker e l'ho conosciuto oggi a scuola" Le spiego ancora poggiata sulla porta con lo zaino sulla spalla che successivamente poggio sul parquet del soggiorno "Come si chiama?" "Styles" "Styles? Il cognome?" "No, scusa... Styles è il cognome, Harry è il suo nome" "Sembra cari..." "Non osare continuare questa frase... Si vede lontano un miglio che è un puttaniere atroce, dovevi vederlo oggi a scuola, stava con una rossa tinta dal sedere rifatto, mancava poco e... Ti prego non farmi ricordare" "Strano perché da come vi rincorrevate fuori vedevo che non la pensassi così" "Pensala come vuoi, io sinceramente ora sono stanca e voglio andare a riposare" "Okay, ci vediamo dopo" Faccio cenno con la mano e salgo velocemente le scale, mi dirigo in camera e chiudo la porta, la chiudo sempre perché sono abituata a stare sempre con la musica che mi rimbomba nelle orecchie, voglio interrompere il mio contatto con il mondo reale e giungere nel ormai familiare mondo in cui vengo trasportata dalla musica. Prendo il mio cambio e vado in bagno, mi spoglio degli indumenti che ho addosso e faccio scorrere l'acqua calda sulla mia pelle... Stare sola mi aiuta a rilassarmi e spesso pensare alla mia vita, cosa ne sto facendo di essa e dove voglio andare a finire. Ho sempre pensato che ogni individuo che sta su questa terra sia qui per uno scopo specifico, per completare una missione, non mi è mai piaciuto pensare che la vita sia da dare per scontata, la vita è una e bisogna godersela al meglio, io devo ancora scoprire quale missione mi è stata assegnata e so di non aver mai dimostrato che la mia vita la sto vivendo ma... Non ne ho mai avuto la possibilità, ho commesso degli errori in passato, stupidaggini ma ho capito che questo è il momento giusto per prendere in pugno ciò che mi appartiene e non ho più intenzione di farmi soffiare via i miei sogni e progetti, ciò che voglio fare della mia vita... Anche se non ho mai avuto una grande autostima e non sono affatto estroversa io riuscirò a completare la mia missione. Dopo aver passato parecchi minuti sotto l'acqua credo che ora sia il momento di cambiarmi, esco dal box doccia, metto l'intimo e mi metto una canottiera un po lunga di un colore azzurro pastello con una striscia sul bordo in pizzo dello stesso colore e sotto dei morbidi pantaloncini giallo pastello ed asciugo i miei capelli, decido di uscire dalla mia camera e chiamare Lucy "Lucy!... Lu!" Non si sente anima viva, mi avrebbe avvisata se fosse dovuta uscire, scendo velocemente le scale con i piedi ancora coperti solo da un paio di calzini corti "Luc...! Lucy...?" Guardo in cucina, in giardino, salgo nuovamente le scale e controllo la sua camera vuota, con il suo letto intatto "Lucy?!" Vado in soggiorno ed apro la porta, oltrepasso il giardino per poi aprire il cancello... "Lucy..." Sussurro dato che non c'è anima viva per paura che se urlassi sveglierei tutto il quartiere, metto le chiavi in tasca e chiudo il cancello, credo che se qualcuno mi vedesse ora penserebbe che io sia una pazza dato che sto camminando scalza sul asfalto gelido, cerco di riscaldarmi le braccia strofinando su di esse le mie mani, mi giro intorno e nel istante in cui a distanza di un centinaio di metri vedo un ombra corro verso essa più veloce che posso e quasi cado sul asfalto per lo spavento, è un cane da caccia, cosa ci fa qui? Mi guarda torvo, alza le orecchie e la coda ed è questo il momento in cui mi vedo la vita passare davanti "Oh merda" Sussurro "Al funerale parlerà Lucy e se non farà una lettera decente giuro che... Non so che faccio" Continuo, il cagnolino si avvicina sempre più a me e inizia ad annusarmi "Ehy piccolino, come va? Io... Bene sai? Senti se ti piace questo profumo sappi che è un bagnoschiuma alla vaniglia, si è molto buono, se vuoi ti faccio un bagnetto con questo bagnoschiuma, poi ti farà bene al pelo e non c'è alcun bisogno di divorarmi la gamba..." Quando vedo che avvicina il suo muso sempre più alla gamba non rispondo più di me e reagisco istintivamente, cosa faccio? Corro come una pazza "Ti prego non farmi male! L'ho sempre detto che i gatti sono cento volte meglio!" Continuo a correre e sento il cane abbaiare "No, va bhe non intendevo offendere la tua razza..." Cado sull'asfalto e solo Dio sa quanto sto maledicendo la mia caviglia... Okay non so che fare, il cane si è feramto ad un metro da me e non scherzo... Sto pregando qualcuno, chiunque ci sia ora disponibile nella volta celeste ora ricoperta da stelle, quando la bestiolina si avvicina nuovamente a me io stringo i pugni e chiudo gli occhi più che posso, un secondo abbaio e... Un violento rumore di ferro si fa largo nelle mie orecchie, apro istintivamente gli occhi e vedo che la bestiolina che era prima proprio accanto a me sta fiutando un cestino in ferro totalmente rovesciato per terra con l'immondizia sparsa, non sono sicura che quel cestino sia stato buttato dal vento, anche perché fa molto caldo stranamente, non ringrazierò mai abbastanza il mio salvatore, immediatamente prendo le chiavi messe nella mia tasca posteriore del pantalone, con passo felpato per evitare di farmi sentire dal essere che mi stava per divorare cerco di avvicinarmi al cancello di casa, lo apro e mi intrufolo accertandomi per non so quante volte che il cancello sia chiuso, entro in casa e mi distendo sul divano in pelle a pancia in giù, santo cielo, Lucy! Mi alzo immediatamente da quel comodissimo divano e faccio avanti e indietro per il soggiorno e con il cellulare in mano... Stavo per chiamare Lucy ma qualcosa mi impedisce di proseguire o meglio un suono, un vetro rotto, frantumato al piano superiore... SPAZIO AUTRICE Cosa pensate del capitolo? Votate e commentate! Al prossimo capitolo😘

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2914512