By My Side

di HikariNoTaisho
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Intro - Lui e Lei ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Tagliare o non tagliare? ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - Primo incontro ***



Capitolo 1
*** Intro - Lui e Lei ***


Prima di iniziare a narravi la storia, vi lascio qui una piccola descrizione dei personaggi.

Nome: Hikari
Età: 19
Data di nascita: 24 Aprile
Segno zodiacale: Toro
Descrizione: Hikari è una ragazza da i lunghissimi capelli biondi e dagli occhi color del cielo. E' sempre allegra e gentile con tutti. In tutta la sua vita non si è mai tagliata i capelli, che per questo motivo le arrivano fino alle punte dei piedi. Qualche volta ha degli strani sogni su un misterioso ragazzino che piange disperato. Presto farà un incontro speciale che cambierà di netto la sua vita, facendole scoprire cose di sè stessa che vanno al di fuori della semplice realtà.

Nome: Koujaku
Età: 27
Data di nascita: 19 Agosto
Segno zodiacale: Leone
Descrizione: Koujaku è il più famoso e amato parrucchiere di Tokyo. Tra le sue clienti ciricola la voce che "il suo tocco manda in paradiso" e ognuna di loro è disposta a tutto pur di farsi servire per prima, creando delle file stratosferiche fuori al suo saloon. E' il capo di una banda del quartiere chiamata "Benishigure", una sorta di polizia privata che si occupa dei problemi della periferia della città. Alle spalle di questo aitante donnaiolo si cela però un passato burrascoso che cerca a tutti i costi di dimenticare ,ma che purtroppo resterà marchiato a vita sulla sua pelle.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - Tagliare o non tagliare? ***


CAPITOLO 1

-"Mmmh, dovrò tagliarli prima o poi..."- pensò tra sè e sè Hikari difronte allo specchio fissando i suoi lunghi capelli biondi. Sin da quando era nata, non si era mai sognata di andare dal parrucchiere anche solo per accorciarli un po';  il risultato di ciò ,alla veneranda età di 19 anni, è evidente: lunghi capelli color del grano informi e pieni di nodi. A nulla serviva pettinarli ogni sera, i nodi continuavano prepotentemente a ricomparire subito al mattino seguente. Ormai aveva perso il conto di quante volte le sue amiche le avevano detto "Dovresti andare da un parrucchiere". Non è che non ci aveva pensato, anzi, ma purtroppo il parrucchiere che le occorre doveva essere proprio un parrucchiere con i controfiocchi, altrimenti alla sola vista della sua "particolare" capigliatura avrebbe cambiato mestiere all'istante. La soluzione al suo problema arrivò, sotto forma della sua migliore amica Miki, che bussava insistentemente alla porta. -"Arrivo, arrivo.....!"- urlò Hikari scendendo di fretta le scale per poi aprire la porta. -"Finalmente! Ma quanto ci hai messo? Stavano per spuntarmi i capelli bianchi."- disse scherzosamente Miki, fingedosi arrabbiata con l'amica. -"Le chiedo perdono, vostra altezza! Prego accomodatevi!"- ribbattè Hikari scherzando a sua volta scostandosi dalla porta per lasciar entrare l'amica. -"Vuoi qualcosa da bere?"- disse Hikari entrando in cucina seguita a ruota dall'amica. -"No grazie! Piuttosto, preparati e metti qualcosa di carino che sto per portarti in un bel posto!"- A quelle parole Hikari rispose rivolgendo uno sguardo interrogativo all'amica che la guardava con un sorriso a 32 denti stampato sul volto. Improvvisamente nella mente di Hikari si fece strada un ipotesi che la fece per un attimo sudare freddo -"Non dirmi che hai organizzato uno di quei soliti appuntementi al buio. Ti ricordo che l'ultima volta il ragazzo che mi hai presentato non faceva altro che guardare il mio seno!"- esclamò Hikari con una nota di disappunto nella voce. Non aveva voglia di subirsi l'ennesimo disperato che pur di uscire con lei chiedeva alla sua migliore amica di organizzare appuntamenti del genere. In fondo li compativa un po' perchè era certa che se quei ragazzi avessero chiesto direttamente a lei di uscire, lei non lo avrebbe fatto neanche morta. -"Peccato! Almeno era carino. E comunque ti sbagli, è qualcosa di moooolto meglio..."- disse Miki mandando ancora più in confusione l'amica che cominciò a grattarsi il capo perplessa. -"Meglio dici? Potresti smetterla di fare la misteriosa e arrivare subito al sodo? Mi stai facendo venire mal di testa!"- disse Hikari mettendosi a braccia conserte in attesa di una risposta esauriente da parte dell'amica, che si divertiva come sempre a mettere alla prova la sua pazienza.  -"Ebbene, tieniti forte ragazza mia! Ti sto per portare dal più famoso parrucchiere di tutta Tokyo: Koujaku-san in persona!"- esclamò Miki con entusiasmo, mentre attendeva la reazione da parte della sua migliore amica. Hikari in un primo momento rimase in silenzio, fino a che non le ritornò alla mente la parola "parrucchiere" e a quel punto sgranò gli occhi -" Parrucchiere?? Parrucchiere hai detto? Ma cos'è mi leggi nel pensiero? E poi chi sarebbe questo tizio Kou... non mi ricordo il resto. E' bravo? Se solo si azzarderà a rovinare i miei capelli giuro che lo.......mmmh!"- La voce di Hikari fu fermata da Miki che, non potendone più, le aveva tappato la bocca con una mano. -" Hey tigre ti dai una calmata? Una domanda per volta, okay? E soprattutto non agitarti per cose che non esistono."- disse Miki ridendo leggermente a causa del comportamento dell'amica. Ormai la conosceva da anni e sapeva che ogni qual volta veniva pronunciata la parola parrucchiere in sua presenza, si agitava come una pazza e cominciava a parlare a raffica,  cosa che non finiva mai di divertirla. Hikari fece un respiro profondo per calmarsi e poi ricominciò a parlare. -"Dicevo: Mi hai letta nel pensiero perchè anche io un attimo prima che venissi tu stavo pensando che ormai è giunto il momento che io dia una sistemata a questi capelli."- cominciò a dire Hikari passadosi una mano fra i lunghi capelli mentre l'amica la ascoltava con attenzione. -" Ma lo sai anche tu, no? I miei capelli sono difficili da gestire e io voglio che sia uno veramente bravo ad occuparsene. Per questo volevo sapere se questo parrucchiere di cui parli è veramente bravo oppure no."- Miki annuì con decisione. -" E' bravissimo, fidati di me. A Tokyo tutte le ragazze lo conoscono. Dicono che il suo tocco ti manda in paradiso e nessuna delle sue clienti si è mai lamentata di un suo lavoro. Ha sempre una fila assurda fuori dal suo negozio, e in più è davvero un bel ragazzo. Lui è l'unico che può risolvere il tuo problema, ne sono certa."- Hikari ascoltò con attenzione tutto il discorso fatto dall'amica e le sembrò abbastanza convicente. -"D'accordo mi hai convinta. Bel ragazzo o no non ha importanza. L'importante è che sappia mettere a posto questi maledetti nodi. Andiamo in camera mia, così mi aiuti a cercare qualcosa di carino da mettere."- disse Hikari sorridendo all'amica per poi dirigersi nella sua stanza che si trovava al piano di sopra. Alla fine la ragazza, su consiglio dell'amica, indossò un abitino corto con i merletti , che le valorizzava le lunghe gambe snelle, e come accessorio un cappellino a metà testa ; per concludere mise un velo di trucco sul viso e un po' di profumo alla vaniglia. -"Allora, come sto?"- domandò Hikari all'amica facendo la giravolta su sè stessa. -"Sei perfetta! Adesso sbrighiamoci, o altrimenti dovremo subirci ore interminabili di fila!"- disse Miki prendendo per mano l'amica per poi precipitarsi velocemente fuori dalla casa.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 - Primo incontro ***


CAPITOLO 2

-"Wow! Guarda quanta gente..."- esclamò Miki, spalancando gli occhi stupefatta nel vedere la fila immensa di ragazze che si era formata fuori al saloon di Koujaku. Al contrario Hikari fissava la scena che le si ritrovava davanti provando un leggero turbamento -"M..Miki, forse sarà meglio andare via..."- disse Hikari, mentre cercava di attirare l'attenzione dell'amica, tirandola per un braccio. -" Sei forse impazzita? Dopo che finalmente ti sei decisa a tagliare questi benedetti capelli vuoi già dartela a gambe? Eh no, signorina. Stavolta non scappi!-" rispose Miki all'amica con finto tono canzonatorio. Hikari sorrise forzatamente, consapevole che ormai il danno era fatto, e che darsela a gambe era ormai completamente inutile-" Mmmh....da qui non si vede un accidente! Vieni con me, vediamo se riesco a fartelo vedere se ci avviciniamo un po'."- disse poi all'improvviso Miki prendendo per mano l'amica, per poi cominciare a farsi strada tra la folla. -"Eh? Farmi vedere chi?"- chiese Hikari all'amica, mentre cercava a fatica di scansare tutte le ragazze che le si trovavano davanti. -" Come chi? Koujaku,ovviamente! disse Miki continuando a camminare spedita. -"Vorrei proprio sapere cos'ha di speciale questo Koujaku per avere così tante clienti già di prima mattina"- disse Hikari con tono seccato, ormai stanca di dover camminare in quelle condizioni. -" Lo vedrai presto!."- rispose Miki sogghignando, lasciando intendere tutto e niente. Continuando a farsi avanti a suon di spintoni e "permesso", le due ragazze riuscirono ad arrivare quasi a destinazione. Non appena riuscirono ad arrivare nelle vicinanze dell'ingresso del saloon, Miki si fermò. A quel punto, Hikari lasciò la mano dell'amica e cominciò ad osservare ciò che le si trovava davanti. All'ingresso del saloon si poteva intravedere la figura di un ragazzo con indosso un kimono rosso acceso, circondato da circa una ventina di ragazze urlanti. -" Koujaku-saaaan...voglio essere io oggi la prima!"- disse una delle tante ragazze urlanti con voce mielosa. -"Neanche per sogno! Oggi sarò io la prima vero, Koujaku-san?"- disse poi un'altra ragazza con una voce se possibile ancor più mielosa della prima. Hikari osservava la scena con una nota di perplessità, chiedendosi tra sè e sè il motivo per il quale quelle ragazze si comportassero come delle gatte in calore per essere le prime. Più ci pensava. e più non riusciva a darsi una risposta. Alla fine la parola passò al ragazzo che si avvicinò alle sue clienti. -" Calme, calme mie principesse. Vedrete che una alla volta con calma riuscirò a soddisfarvi tutte, com-ple-ta-men-te! "- disse Koujaku con tono malizioso, scandendo lentamente l'ultima parola, per poi fare l'occhiolino. Ecco spiegato il motivo di quella folla immensa. Il trucco era attirare l'attenzione facendo il farfallone con ognuna di loro, che di rimando,cadevano ai suoi piedi come se nulla fosse, emettendo dei gridolini striduli. Appreso questo ad Hikari comparve un enorme gocciolone sulla testa e il desiderio di andar via si fece ancora più intenso. -"Miki, seriamente andiamo via. Non ho intenzione di farmi mettere le mani in testa da questo cascamorto!"- disse Hikari continuando ad ossevare la scena davanti a lei con una nota di disapppunto. -" Ti dico che è bravo fidati, e adesso...cammina!"- disse Miki afferrando da dietro le spalle l'amica per poi comiciare a spingerla sempre più avanti, per avvicinarsi sempre più all'ingresso. Hikari camminava a fatica, e cercava di divincolarsi in tutti i modi dalla stretta dell'amica fino a che, arrivata a pochi centimentri dal ragazzo, inciampò sul limite del marciapiede e stava per cadere rovinosamente a terra. La ragazza chiuse gli occhi pronta a subire l'impatto con l'asfalto, cosa che non accadde, perchè trovò come appiglio il braccio possente di qualcuno, che con prontezza l'aveva afferrata prima che cadesse.

-" Tutto apposto?..."- chiese il suo salvatore misterioso con voce preoccupata. -" Sì, sto bene graz...."- cercò di rispondere Hikari,ma non appena alzò lo sguardo le si fermò la voce in gola. Sgranò il occhi e si ritrovò a fissare due pozze color rubino che la fissavano a sua volta con altrettando stupore. Gli sguardi di Hikari e Koujaku erano incollati l'uno sull'altro, senza che nessuno dei due si decidesse a distoglierlo. Un momento che nella mente di entrambi sembrò svolgersi a rallentatore. All'improvviso il cuore di Hikari perse un battito per poi cominciare a battere all'impazzata, al chè la ragazza si divincolò dalla presa salda del ragazzo su di lei e si mise una mano sul petto per cercare di fermare il battito frenetico del suo cuore che non voleva calmarsi.Quegli occhi così particolari, era sicura di averli già visti prima; più ci pensava e più avvertiva un senso di nostalgia crescere in lei. D'altro canto Koujaku, non appena la ragazza si discostò da lui, sentì un senso di vuoto impadronirsi di lui. Gli capitava tutti i giorni di vedere ragazze bellissime, ma mai aveva provato una cosa simile. Quei due occhi azzurri lo avevano attratto come una calamita e non sapeva spiegarsi il motivo. Koujaku scosse la testa, per riuscire ad allontanare quei pensieri e cominciò a guadare nuovamente la ragazza, stavolta però in modo malizioso. -"Se volevi essere la prima ad essere servita, non era necessario saltarmi addosso.."- disse il ragazzo, avvicinadosi all'orecchio della ragazza.-"..sappi però che mi ha fatto molto piacere."- disse poi con voce roca provocando un rossore immediato sul viso di HIkari. -" C...ch...che diavolo stai dicendo? Chi ti sarebbe saltata addosso? Sono semplicemene caduta."- disse Hikari con tono agitato, inveendo contro di lui, mentre il rossore sul suo volto non voleva saperne di scomparire. -"Su, non essere timida! Voglio solo premiare la tua audacia."- disse il ragazzo con voce suadente mentre si avvicinava di qualche passo a lei. La fronte di Hikari cominciò a pulsare di rabbia e cominciò a sbraitare contro di lui: -" Audacia? Ma ti sei forse bevuto il cervello? Tu..brutto farfall....mmmh!"- Gli insulti di Hikari furono fermati da Miki che prontamente le aveva tappato la bocca con entrambe le mani. -" Eheheh, ti chiedo scusa Koujaku-san. E' colpa mia se lei ti è caduta addosso. L'ho spinta con troppa forza ed è inciampata sul marciapiede."- disse poi la ragazza ridendo nervosamente cercando di risolvere la situazione nel migliore dei modi mentre l'amica cercava di liberarsi dalla sua presa. Finito di parlare, Miki liberò finalmente la bocca di Hikari che, dopo aver ripreso fiato, ricominciò a parlare. -"Sei impazzita? Non respiravo più. Hey tu, hai sentito bene? E' così che sono andata davvero le cose, ok?"- disse Hikari cominciando a guardare male il povero Koujaku che era sempre più stupito dalle reazioni della ragazza. Ad ogni sua frase era abituato a vedere le sue clienti cadergli tra le braccia immediatamente; quella era in assoluto la prima volta che vedeva una ragazza guardarlo male, e la cosa suscitò il suo interesse. -"Allora prendila come una sorta di risarcimento per l'incidente di poco fa, d'accordo?"- si ritrovò a rispondere Koujaku con tono sincero. Aveva capito che le sue tecniche con lei non attaccavano e adesso la guardava in attesa di una risposta. Lo sguardo di Hikari si perse nuovamente in quello di lui. Riusciva a percepirlo: stavolta era sincero. -"Va bene."-  rispose d'un tratto la ragazza senza pensarci; subito dopo si era stupita di come avesse ceduto così velocemente, ma non era proprio riuscita a dire di no a quegli occhi così profondi che sembravano supplicarla di perdonarlo. -"Bene! Allora prego, accomodati pure dentro, arrivo subito."- disse Koujaku, sorridendole indicandole l'ingresso del saloon, per poi allontanarsi verso le sue clienti. Si scusò velocemente con tutte e le pregò di aspettare il loro turno e di mettersi in fila per bene senza spingere; tutto questo ovviamente con la voce da "ammaliatore" che stavolta era sicuro che avrebbe avuto l'effetto sperato.

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