Oltre il tempo e lo spazio di iloveryuga 2000 (/viewuser.php?uid=533006)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Julie ***
Capitolo 2: *** Ryuga ***
Capitolo 3: *** Oltre il tempo e lo spazio ***
Capitolo 4: *** Nel mondo di Julie ***
Capitolo 5: *** Un mondo strano ***
Capitolo 6: *** Il ritorno di N ***
Capitolo 7: *** I Cattivi Riuniti ***
Capitolo 8: *** La scelta di Julie ***
Capitolo 9: *** L'allenamento ***
Capitolo 10: *** Un bey per Julie ***
Capitolo 11: *** Una forza inaspettata ***
Capitolo 12: *** Ryuga VS Julie:Drago Rosso VS Drago Blu ***
Capitolo 13: *** Sailor Moon:la Luna splende ***
Capitolo 14: *** "Vacanza"alle Hawaii ***
Capitolo 15: *** Chiarimenti ***
Capitolo 16: *** Il compleanno di Ryuga ***
Capitolo 17: *** Ombre dal passato ***
Capitolo 18: *** Rapimento ***
Capitolo 19: *** Scambio di ruoli ***
Capitolo 20: *** Fine estate da brivido ***
Capitolo 21: *** La misteriosa ragazza di Ryuga ***
Capitolo 22: *** Misteri a New York ***
Capitolo 23: *** Un mostruoso Halloween ***
Capitolo 24: *** Insieme a Parigi ***
Capitolo 25: *** Talento musicale ***
Capitolo 26: *** Un cyborg per amico ***
Capitolo 27: *** Natale coi fiocchi ***
Capitolo 28: *** Broken Hearts ***
Capitolo 29: *** Operazione:matrimonio col botto! ***
Capitolo 30: *** Ritrovarsi sotto le stelle ***
Capitolo 31: *** Attacco al potere ***
Capitolo 32: *** Dolce melodia ***
Capitolo 33: *** Principessa di un regno lontano ***
Capitolo 34: *** Il deck delle stelle ***
Capitolo 35: *** L'invasione dei Supremi ***
Capitolo 1 *** Julie ***
Avete mai pensato alla vita perfetta?Beh,lei aveva quella che si portebbe definire la vita perfetta.Julie Castreville,anni diciotto.Ricchissima figlia di uno dei più grandi esponenti del canto lirico e di una famosissima violinista,era anch'ella una eccellente pianista in ascesa.Bella,atletica,molto colta e al passo coi tempi.Ora sterete pensando:"Ehi,questa ci sta raccontando una favola!"Ma vi sbagliate,perchè le presone una maschera di vetro indossano e il loro vero volto nascondono.
La flebile luce dell'alba penetrò nella finestra della sua camera,rischiarandole il viso ancora assopito.Gli uccellini cinguettavano allegramente,svolazzando di ramo in ramo.Lentamente la bella ragazza dagli occhi color dell'oceano si destò.Nonostante lei asserisse il contrario,era davvero meravigliosa:aveva degli splendidi capelli castani lunghi fino alla spalle e due grandi ed espressivi occhi blu.Non era molto alta,ma nemmeno bassa,ed era sicuramente magra e snella.Si scoprì con un gesto di stizza,e sbadigliò a piena bocca,stiracchiandosi.Due passerotti si posarono sul davanzale,dandole il buongiorno.Julie si alzò,i capelli scompigliati le ricadevano sulle spalle.Si avvicinò pian piano ai piccoli pennuti,e li prese delicatamente in mano:"Buongiorno piccoli miei,avete fatto un buon sonno?"I due le risposero con due cinguettii di assenso:"Molto bene,è ora di cominciare questa nuova giornata!"Aprì di corsa l'armadio stracolmo di vestiti,e ne trasse un maglioncino viola smanicato,un paio di jeans e un delle ballerine in tono col maglione.Si pettinò frettolosamente canticchiando una canzoncina,si vestì e uscì di corsa per fare colazione.Definirla casa la sua è oltremodo oltraggioso,era perlopiù un castello,con tanto di scale rivestite di moquette e servitù in ogni angolo.Julie spalancò la porta della sala da pranzo con l'entusiasmo he la contraddistingueva in ogni piccola cosa.Si piazzò a capotavola,e rivolse un gigantesco sorriso alla cameriera con il grembiule viola che la stava servendo:Tabatha.La cameriera portava i capelli corti alle orecchie ed era piuttosto bassina,ma sempre buona e dolce.Le due erano grandi amiche fin da bambine,ma a causa dei diversi ceti sociali,non era permesso a nessuna delle due di frequentare l'altra.Julie non sopportava queste discriminazioni,perciò a volte trasgrediva le regole,passando del tempo con Tabatha.Quella di tingere il grembiulie di viola era stata un'idea della contessina,come la chiamava Tabatha.
Julie morse delicatamente la sua fetta di torta,buttando una fugace occhiata all'altro capo del tavolo:nessuno.I suoi genitori,come la maggior parte del tempo,erano all'estero per lavoro.Un ghigno comparve sul volto della ragazza dai capelli castani.A Tabatha non sfuggì:"Allora contessina,i programmi per oggi?"
"Beh,pensavo di andare un po' fuori"
"E i suoi doveri contessina?"
"Vedi i miei genitori da qualche parte?"
"No,contessina"
"Ti sei riposta da sola Tabatha"La ragazza si alzò,facendo il massimo rumore possibile con la sedia,e se andò a passo di marcia.
Julie era una pianista,e una nobile si puo' dire,perciò la sua agenda era piena di impegni di ogni sorta,a cui lei prendeva sempre parte con apparente interesse;ma quando il gatto non c'è i topi ballano.Lei adorava ogni volta che i genitori si assentavano,perchè lei era libera di uscire e fare quello che le suggeriva il cuore.Corse nella stalla,che odorava intensamente di avena,e salutò con un'affettuosa carezza il suo cavallo:Spirit.Quello stallone era selvaggio quanto lei,per questo si intendevano bene;spesso correvano senza sella e senza briglie,senza provare un briciolo di paura.Come quel giorno:"Ciao bello,pronto per una nuova avventura?"Il magnifico destriero nitrì' entusiasta:"Allora si parte!"Montò in groppa con una grande agilità:"Vai Spirit,fammi sognare!"Cominciarono la loro corsa in una delle zone più boscose di tutto il paese...e correvano...il vento tra i capelli...
Sento il vento che mi chiama,splende il sole su di me!
Come un canto che mi attira sempre più verso di sé
Correrò,volerò!Ed il cielo toccherò!
Volerò ed il cielo toccherò!
Cavalcando veloci come il fulmine,arrivarono ad una radura nascosta.Julie smontò,e poi emise un fischio acuto.In un secondo,conigli,cervi,scoiattoli,procioni,puzzole e prefino gufi accorsero lì da lei.Uno dei coniglietti battè ripetutamente la zampa a terra:"Ecco Julie!"Gridò felice:"Sì,eccomi Tamburino.Vi sono mancata?"Gli animali si agitarono all'unisono.Sì.Lei era in grado di capire gli animali.Non sapeva nemmeno lei come,ma ne era stata in grado fin dalla nascita:"Siamo onorati di averti ancora una volta qui con noi"
"Grazie Grande Principe,l'onore è tutto mio"Dopo qualche breve saluto,Julie rimontò a cavallo:"Ragazzi,oggi scalerò il Grande Picco!"Dei fischi di incredulità si levarono:"Sì vai così Julie,sei tutti noi!"
"Ahaha,grazie amici.Forza allora,alla volta del Grande Picco!"Tutte le creature la seguirono in preda all'eccitazione.Eccolo,il Grande Picco.La ragazza lo osservò a lungo:"Fatemi l'in bocca al lupo!"E si lanciò al'arrampicata.Fiore la puzzola si rivolse a Tamburino sussurrando:"Secondo te ce la farà?"
"Certo che ce la farà!"...
Sopra i picchi più alti,tra mille asperità
si specchia il riflesso di antiche civiltà
Io ne coglierò il ricordo
seguendo il sogno mio
Forte come l'oceano e il vento
è questo che sono io!
Correrò,volerò!Ed il cielo toccherò!
Volerò ed il cielo toccherò!
Arrivata in cima,salutò con la mano i suoi amici,che esultavano a più non posso.Di fianco all'altura sgrogava una meravigliosa cascata.Ne bevve un sorso con le mani,e saltò di gioia:avrebbe voluto che ogni singolo giorno fosse così.
Chiuse Spirit nella stalla.Rimase un momento incantata ad osservare il tramonto,che,quella sera,le parve bello da mozzare il fiato.Rientrò a casa:"Ciao Tabatha!Non sai cosa ho fatto...."Le parole le morirono in gola:"Oggi..."In salone,i suoi genitori e un altro tizio stavano discutendo animatamente:"Aaa Julie,figlia mia!Ben tornata!"L'abbracciò il padre,per poi sussurrarle:"Spero che avrai una buona spiegazione!"Lei non rispose,colta dalla sorpresa:"Ecco mia figlia,signor Haran!"Il padre di Julie era un uomo alto e piantato,con una folta barba nero scuro.Aveva una possente voce baritonale,che gli conferiva un'aria ancora più autoritaria.Era il classico nobile di mezza età,severo e rigido,con grandi ma egoistiche ambizioni per la propria prole.Sua madre invece,era una bellissima donna,con degli adorabili boccoli biondi che la rendevano ancora più graziosa.Lei era molto più comprensiva,ma non si azzardava quasi mai a contraddire il marito.Era un'eccellente violinista,oltre che all'erede di una ricchissima famiglia,nobile per dinastia.Il giovane che era con loro era molto bello e affascinante,con degli splendidi occhi color smeraldo e corti capelli corvini,senza contare il suo sovuar-faire(spero di averlo scritto giusto:nd me).Rispose spavaldo:"La prego,mi chiami Banjo"
"Ci scusi per l'impresentabilità di mia figlia,ma..."
"Tutto a posto,anche a me piacciono le cavalcate"
"Padre,posso sapere che succede?"
"Figlia,ti presento il tuo futuro marito,Haran Banjo,importante direttore d'orchestra dell'ultimo teatro che abbiamo frequentato"Banjo le fece il bacia mano:"Incantato"A Julie sembrò che il suo cuore si fosse fermato,lei sposarsi?A volte ci aveva pensato,ma solo per idea,non per davvero!E poi con un tizio che non conosceva nemmeno!Non riusciva a respirare:"Padre,io"
"Sì,lo so che sei senza parole.Per questo ti deremo tutto il tempo che ti serve.Che giorno è oggi?"
"Il venti giugno"
"Esattamente il venti dicembre,ci riincontreremo per decidere la data del tuo matrimonio,sei contenta?"Non potevano farle questo,Oltre a toglierle la libertà le stavano togliendo anche la vita,ma il suo ruolo era quello di chinare la testa,nonostante fossimo nel 2014,lei non aveva alcun diritto sulla sua vita.Strinse i pugni:"Sì,padre"
"Brava bambina.Adesso noi porteremo Banjo a fare un giro della città,tu va' ad esercitarti"
"Sì,padre."Appena furono usciti e si furono allontanati a sufficienza,lei scappò del retro:"Tsk,ma chi si credono di essere quelli!Io sposare lui,ridicolo!"
Madame Haran,le obbedisco
Madame Haran,la sua metà!
Oh no,non io lo garantisco!
La vita mia di certo cambierà!
Io voglio vivere di avventure
e lo vorrei sempre di più!
Ma non c'è nessuno ahimè
che capisca il perchè
Questo è quello che vorrei per me
Era stesa sul prato,intenta a rimirare un soffione:"Eh,già.Vorrei solo che qualcuno mi capisse"Ad un tratto,uno scintilio improvviso la colpì.Proveniva dall'erba che aveva davanti.Sporse la mano per spostare i ciuffi che le coprivano la visuale:"Cos'è?"Un cuore...no.Era la metà esatta di un cuore di cristallo bianco,luccicante come pochi.Se lo rigirò più volte fra le dita,cercando di carpirne ogni dettaglio:"Che meraviglia.Ma da dove è sbucato?!"Se lo mise in tasca.Una voce dall'interno la chiamava,comunicandole che la cena era in tavola.Di chi fosse o cosa rappresentasse quel cuore non lo sapeva,ma quando lo guardava le infondeva uno strano senso di coraggio e di pace.Il suo destino stava già per compiersi. |
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Capitolo 2 *** Ryuga ***
ryuga ok
Camminava.Senza
una meta prefissata.Tutt'intorno era buio,buio totale.Ma lui continuava
a camminare.Ad un tratto,sentì delle voci gridare e
ululare.Si girò
lentamente.Delle ombre gigantesche si stagliavano dietro di lui.Prese a
correre.Quelle lo inseguivano.Erano sempre più
vicine.Era talmente scuro che non vedeva nulla davanti a
sè.Inciampò.Cadde.Lo avevano
raggiunto.Lo stavano per inghiottire...
Ryuga si
svegliò di soprassalto.Era sudato fino al collo e
ansimava.Trasse un profondo respiro e si alzò.Era
appena l'alba,e soffiava un piacevole zefiro,segno lampante dell'inizio
dell'estate.L'albino si vestì
frettolosamente e con noncuranza.Prese L-Drago e lo
infilò nel bracialetto dorato,prima di uscire
sbattendo la porta.La giornata era già cominciata
storta.Da camera sua all'ingresso,si trovavano
altre quindici stanze,disposte su due file.Raggiunse la porta
d'accesso.Uscì.La natura si stava svegliando,e gli
uccellini cinguettavano allegri.Lui detestava tutta quell'euforia
già di prima mattina.Il paesaggio era
stupendo:splendidi prati verdeggianti,punteggiati di fiorellini e
bellissimi alberi di cliegio in fiore davano un tocco irreale.Poco
più avanti c'era un piccolo villaggio,fatto da
casette di legno.Pareva quasi un Presepe quella scena.Ryuga osservava
tutto con estrema attenzione,pronto a scattare al minimo
cambiamento.Udì un lieve fruscio alle sue
spalle.Roteò velocemente puntando il
bey:"Ehi,vacci piano fratellino!"
"Ahhh,sei solo tu"Inuyasha fece una
smorfia di disapprovazione:"Come sarebbe solo
io?!Così mi offendi fratellino!"
"Aha,aha,aha.Molto
spiritoso."
"Che hai,ti sei svegliato dalla parte sbagliata del
beyblade?"Ryuga lo fulminò con lo sguardo.Inuyasha
fece l'occhiolino,poi si fece serio di colpo:"Ancora quel sogno?"Ryuga
non rispose,in segno di assenso:"Inuyasha"
"Sì?"
"Posso farti una domanda?"
"Emm...dimmi"
"Guarda il paesaggio,cosa
senti?"L'haniou stortò la
testa,alzò un sopracciglio e infine
sentenziò:"Beh,pace e
tranquillità !"
"Io invece provo solo rabbia e
disprezzo.Se potessi brucerei tutto"
"Tu sei tutto matto
fratello!"Ryuga riprese a camminare,senza dare a vedere la minima
emozione alle parole del fratello.Inuyasha rimase sconvolto dal suo
comportamento.Da quando avevano vinto l'ultima battaglia contro
Iliaster,Ryuga era diventato freddo e apatico,come se avesse perso
l'anima.D'accordo,era sempre stato rude e irascibile,ma non
così tanto. L'albino marciava lungo la strada
principale del villaggio.Le poche finestre aperte,al suo passaggio si
richiudevano con un tonfo.Dei bambini che giocavano sui
marciapiedi,vennero trascinati via dalle madri,visibilmente
terrorizzate.Ryuga teneva gli occhi chiusi,ma percepiva chiaramente il
terrore di quelle persone.Il suo viso si contrasse in una
smorfia.Uscì dal piccolo centro abitato,per poi
ritrovarsi davanti ad una poderosa scalinata.Salì
lentamente,gradino per gradino,senza fiatone nè
altro.Arrivò in cima,dopo un duecento gradini
buoni.Davanti a lui,un piccolo tempietto in pietra si intonava
perfettamente all'ambiente circostante.L'albino
bussò violentemente.Da dentro una vocetta anziana
brontolava e sbuffava.Un omino di bassa statura
aprì la porta:"Grazie a Dio,non sono ancora
sordo!Prima o poi la romperai continuando a bussare
così!"Ryuga entrò senza
chiedere permesso:"Non farla tanto lunga,Vecchio Strofinaccio,non sono
qui per prendere tè o biscotti"Il vecchietto dalla
folta barba bianca si indispettì,una vena gli
pulsava sopra la testa:"Che modi sono questi!Sei sempre in casa mia!"Il
ragazzo non gli prestò minimamente attenzione.Roku
decise di lasciar correre:"Cosa ti porta qui,oggi?"Ryuga non gli
rispose di nuovo,ed entrò nella sala dove di
solito si allenava.C'erano cinque sacchi per
terra,più¹ uno appeso al soffitto con una catena di
ferro,pesi sparsi ovunque sul pavimento e uno stadio di beyblade in
miniatura.Roku buttò gli occhi al cielo e lo
seguì all'interno. Ryuga si
sbottonò il gilet nero,buttandolo in
terra,ripetè la stessa azione per la felpa
bianca,che portava sempre allacciata al collo.Si
fasciò le mani con una benda.Si
posizionò di fronte al sacco appeso.Fece due o tre
saltelli e cominciò a colpirlo.Alternava destra e
sinistra in modo ritmato.Man mano sferrava colpi sempre
più violenti e sempre più
veloci.Ripensava alla chiacchierata con suo fratello,al villaggio e
infine al sogno.Quelle ombre lo perseguitavano.Immerso in questi
pensieri,tirò un pugno talmente forte,che
l'attrezzo volò in terra qualche metro
più avanti,bucato da più
parti.Neanche lontanamente scosso,fece dietro front e ne
afferrò con una mano sola un altro,attaccandolo
alla catenina.Roku lo avvicinò,le mani incrociate
dietro la schiena:"Mio giovane allievo,cosa ti turba?"L'albino
bloccò l'attrezzo che oscillava avanti e
indietro.Rivolse lo sguardo al suo maestro:"Non ho la
benchè minima intenzione di farmi psicoanalizzare
da un vecchio strofinaccio."
"Non era questa la mia intenzione.Voglio
solo offrirti il mio aiuto.Sarò pure uno
strofinaccio,ma sono sempre più vecchio di
te!"Ryuga buttò lo sguardo al cielo:"Ahh.Ombre."
"Come?"
"Ombre.Mi inseguono dappertutto,perfino nei sogni."
"Sono le
ombre del tuo passato.Finchè il tuo passato
albergherà nella tua mente,loro saranno libere di
agire senza ostacoli."
"Voi,e le vostre psicocazzate sul passato."
"Ma è vero.Finchè le tue azioni
passate condizioneranno il presente,non troverai mai la pace
interiore."L'albino era visibilmente furioso.Smise stizzitamente di
allenarsi,e si rivestì.Prima di andarsene,morse
questa frase tra i denti:"Dovete smetterla di parlare di me,quando non
mi conoscete nemmeno lontanamente."Se ne uscì,e il
maestro scosse infelice la testa. Quella sera,l'albino non si
presentò nemmeno per la cena,non aveva alcuna
voglia di parlare e mangiare in compagnia.Era disteso sul ramo di uno
dei ciliegi fuori casa,e osservava pensoso le stelle.In quel
momento,sembravano le uniche in grado di capirlo.Lui abitava assieme ad
un sacco di persone,che avrebbero dovuto essere suoi amici,ma non lo
comprendevano affatto.D'un tratto,sbucò fuori
dalla grande casa illuminata una ragazzina dai capelli verdi,sui
quattordici,magra e con un viso allegro.Si
guardò attorno.Scorse Ryuga appollaiato
sull'albero,e lo raggiunse correndo:"Ehi,muso lungo,ti decidi a venire
a cena?!"Gridò,con le mani attorno alla bocca a mo
di megafono.Ryuga non la degnò di uno sguardo:"Non
ho fame"
"Impossibile,sei andato da Roku oggi!Quando andavi
là di solito avevi una gran fame!"
"Tori,sarà meglio per la tua salute se
ti levi di
torno"
"E va bene,come vuoi.Ti lascerò da parte
qualcosina!"Fece un'altra corsetta,per poi tornare dentro
l'abitazione.Ecco,neppure ora lo capivano,pensò
Ryuga.Non vedevano la sua sofferenza?Non sentivano il suo astio e la
sua preoccupazione?Saltò giù
dal ramo,atterrando perfettamente in piedi.Guardò
L-Drago:"Perchè nessuno mi capisce?"Quelle parole
gli scivolarono fuori dalla bocca senza
possibilità di
arrestarle.Rimirò la distesa d'erba davanti a
sè.Un lieve luccichio poco
più avanti attirò la sua
attenzione.Proseguì in quella direzione.Su un
piccolo fiore,trovò la metà
esatta di un cuore di cristallo bianco.Lo raccolse incuriosito:"Che
diavolo è?"Lo osservò
attentamente da entrambi i lati,controllando che non fosse una
trappola,ma non riscontrò nulla.Se lo mise in
tasca e rientrò in casa.Un raggio di Luna
illuminò tutta la zona.
*Angolo Autrice*
Sì,sì,lo so.Mi starete
strozzando da dietro lo schermo,e ne avete ben donde.Sono assai dolente
di non aver ancora terminato beyblade metal the accademy,ma sentivo che
dovevo assolutamente scrivere questa storia,altrimenti avrei dato i
numeri.Ringrazio chi legge e arriva in fondo ai capitoli.Mi raccomando
però²,recensite!Sayonara al prossimo capitolo!
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Capitolo 3 *** Oltre il tempo e lo spazio ***
c
Era scesa ormai la sera.L'orologio ticchettava,scandendo il silenzio
tombale che era calato nella stanza.Julie era sdraiata sul grande letto
a baldacchino,e osservava pensosa il soffitto.Qualcuno bussò
alla porta,distruggendo il vuoto totale che avvolgeva la
ragazza:"Julie,sono io,Tabatha.Posso entrare?"La vocina sommessa della
cameriera scosse Julie dai suoi pensieri:"Vieni,è
aperto"Tabatha entrò lentamente:"Julie,che hai?Non hai
toccato cibo stasera a cena,il che è molto strano!"Dalla
bocca della contessina scappò una risata.Si tirò
a sedere:"Non preoccuparti,sto bene.Non avevo fame,tutto qui!"
"E' proprio questo che mi impensierisce"Si posizionò accanto
a lei,togliendosi il grembiulino e buttandolo sul letto:"Dì
la verità:è per la storia del matrimonio,vero?"
"Ahh.Proprio così.Io non voglio sposarmi!O
meglio,sì,intendo sposarmi,ma quando avrò trovato
la persona giusta!"
"Beh,Banjo è bello,stra-ricco e famoso.Sembrebbe un buon
partito!"
"Sì,ma è...così serio!E poi,non lo
conosco nemmeno!"Tabatha sorrise:"Beh,magari verrà il
principe azzurro sul cavallo bianco a portarti via!"Mentre lo disse
fece dei movimenti esagerati con le mani.Julie rise di
gusto:"Sì,e magari la fata turchina mi farà un
incantesimo.Così avrò un vestito magnifico!"Diede
una cuscinata a Tabatha e salì in piedi sul
materasso:"Ah,è cosi?!"Cominciarono una feroce battaglia a
cuscinate.Piume d'oca svolazzavano dappertutto.Dopo un estenuante round
finito in parità,si lasciarono cadere entrambe.Rimasero in
silenzio per qualche secondo,poi Julie riprese il discorso:"Tabatha?"
"Sì?"
"Secondo te troverò mai il mio principe azzurro?"La
cameriera si alzò stiracchiandosi:"Ma certo che
sì!Anzi ti dirò di più,se io fossi un
uomo ti sposerei subito!"
"Grazie,amica mia."Si scambiarono un dolce sorriso.Prima di andarsene
Tabatha le augurò la buona notte,con un piccolo
occhiolino.Julie era rimasta nuovamente sola.Indossò la sua
camicia da notte preferita,color blu oltremare e si affacciò
al balcone.Da lì le stelle si vedevano perfettamente.Quella
sera la costellazione del drago splendeva come non mai...
Questa dolce melodia
è il ricordo di sempre
ed un canto vola via
quando viene dicembre
"Che cosa è stato?"Julie girò la
testa da entrambi i lati,ma intorno non vi era anima viva.Allora,chi
era stato a cantare quella dolce melodia?Pensando che fosse solo la
stanchezza,la ragazza tornò immediatamente dentro,gettandosi
sul letto.L'ultimo pensiero che formulò prima di cadere tra
le braccia di Morfeo,era rivolto alla meravigliosa voce femminile che
aveva intonato quella canzoncina.
L'albino si seddette svogliatamente a tavola,appoggiando la testa su
una mano.Appena lo notarono,Inuyasha e Sesshomaru lo affiancarono.Il
mezzo demone gli diede una pacca sulla spalla:"Ma bene!Vedo che lo
scontrosone ha deciso di unirsi a noi!"Ryuga era talmente assorto nei
suoi pensieri che quasi non si accorse della presenza dei suoi due
fratelli maggiori.A Sesshomaru questo non sfuggì:"Lascialo
stare Inuyasha,non è dell'umore"
"Ahhh,sciocchezze!"Dall'altro capo dell'enorme sala da pranzo,un
ragazzo sui sedici dai capelli marroni aveva udito tutta la
conversazione.Poggiò il bicchiere da cui stava bevendo,e li
raggiunse,sedendosi davanti al blader:"Ehi, Ryuga.Come va la
vita?"Finalmente l'albino si riscosse.Alzò gli occhi dal
tavolo:"Sarà meglio per te se sparisci Tennison!"
"Che ti prende amico?Non ho ancora parlato!"
"Ecco.Allora farai meglio a non parlare proprio"Inuyasha e Sesshomaru
si guardarono pensosi:"Beh,ho una cosa importante da comunicarti"A
quella frase,inconsciamente Ryuga toccò il cuore di
cristallo che aveva in tasca:"Spara"
"L'ultimatrix vibra e si illumina spesso"Inuyasha
sussultò.Sesshomaru assottigliò gli
occhi:"L'ultima volta che è successo...si trattava di N"
"Questa volta è diverso.Non mi sta segnalando un
pericolo,ma una novità"Ryuga alzò un
sopracciglio:"Spiegati meglio"
"Sta per succedere qualcosa di strabiliante.Anche Gwen lo percepisce
col suo mana.Sta per succedere qualcosa senza precedenti"Ryuga si
alzò:"Beh,staremo a vedere Tennison.Sarà meglio
per te che succeda veramente qualcosa,altrimenti farò
accadere qualcosa alla tua faccia"Detto questo,girò i tacchi
proseguendo verso la sua stanza.Ben Ten rimase così male che
si avvicinò ai due fratelli e sussurrò:"Ma qual
è il suo problema?!"Fecero spallucce:"E' una giornata no".
Ryuga non voleva addormentarsi.Non voleva rivedere quelle ombre che lo
inseguivano.Forse Roku aveva ragione,forse il problema era dentro di
lui.Una folata di vento gli scompigliò i capelli bianchi
come la neve.Era apoggiato alla balaustra del balcone e osservava le
stelle,in particolare la costellazione del drago...
Questa dolce melodia
è il ricordo di sempre
ed un canto vola via
quando viene dicembre
"Che diavolo..."Ryuga rimase
stranito da quel canto che non aveva padrone,dato che in giro non c'era
anima viva.Scosse la testa e sbattè un paio di volte le
palperbre:"Accidenti.Devo essere assonnato di brutto.Ho perfino le
allucinazioni"Rientrò.Appena si sdraiò sul
letto,il sonno prese il sopravvento.
Ancora una volta camminava senza possibilità di fermarsi.Di
nuovo quegli ululati e quelle grida.Ryuga si voltò e le
vide,ancora quelle maledette ombre.Cominciò a
correre.Inciampò,cadde.Eccole,lo avevano raggiunto.Lo
stavano per inghiottire...ad un tratto,una luce intensissima
rischiarò tutto l'ambiente circostante.Il bagliore era
talmente intenso,che l'albino fu costretto a coprirsi gli occhi con un
braccio.Riuscì,però,a scorgere una bellissima
figura femminile avvolta da un manto di purezza.Le ombre si contorsero
e strillarono,per poi dissolversi completamente.La donna
avanzò verso il blader.Gli tese una mano.Ryuga ebbe modo di
osservarla attentamente:era abbigliata con un vestito bianco lungo fino
ai piedi,i morbidi capelli castani le ricadevano sulle spalle,due occhi
azzurro oceano facevano risplendere quel viso innocente.Le labbra si
mossero,ma l'albino non riuscì a comprendere il significato
di quelle parole.Afferrò la mano tesa della ragazza.
Si svegliò,ma stavolta tranquillamente.La luce del sole lo
avvolse.Un momento,il sole?Strano,pensò Ryuga.Da quando
avevano sconfitto N e Iliaster non era mai riuscito a
svegliarsi dopo l'alba.Ripensò alla ragazza del sogno:non la
conosceva,anzi,non l'aveva mai vista.Era di una bellezza
sconvolgente:"Aaaa,ma che vado a
pensare!"Scandì,schiaffandosi una mano sulla fronte.
Quel giorno non voleva alzarsi,poichè la sua agenda era
più piena di quella di un manager di un'importante
azienda.Si tirò su a fatica.Stavolta era costretta,a causa
della presenza dei suoi genitori,ad indossare uno di quegli
insopportabili abiti pomposi.Scelse quello che le dispiaceva di
meno:era un ampio abito blu elettrico,con le maniche a sbuffo ornate
con pizzo bianco.Tutti i bordini del vestito erano decorati in quel
modo.Scese lentamente gradino per gradino,e raggiunse la sala da
pranzo.Si sedette cominiciando a fare colazione con estrema
compostezza.I suoi erano dal lato opposto del tavolo.Il padre
sorseggiava moderatamente una tazza di tè:"Oggi dovrai
assolvere tutti i tuoi impegni,non devi mancare a nessuno"
"Sì padre"Terminato di mangiare,Julie cominciò la
sua estenuante giornata.Assistette a due concerti la mattina,tenne una
conferenza sullo studio del pianoforte il pomeriggio e,dalle cinque
alle otto,suonò,senza mai interrompersi.
Ryuga si allenò tutto il giorno,incessantemente.Dopo
tutto,le parole di Tennison lo avevano incuriosito.Non vedeva l'ora di
poter combattere e disturggere qualcosa.Doveva sfogare tutta quella
rabbia repressa.Erano ormai le otto passate.
Julie cenò in assoluto silenzio,mentre i suoi parlavano a
proposito di quel Banjo.Ad un punto della discussione,il padre la
invitò ad esprimere il suo parere:"Dimmi,figliola,cosa ne
pensi di Banjo?"La ragazza sapeva di non poter essere sincera:"Mi
sembra un ottimo partito"
"Lo sapevo!Hai proprio ragione figlia,è un ragazzo
strordinario quello!"
"Certo padre"
"E' così generoso!Sapevi che ha donato quasi un milione in
beneficenza?"
"No,padre"
"E poi è bello,forte.."Julie non ce la faceva più
a sentire quella dissertazione a senso unico:"Padre,sono molto
stanca.Chiedo il permesso di congedarmi"
"Aaa ma certo figliola,vai vai!"Uscì dalla sala da pranzo
camminando.Appena fuori corse in camera sua in lacrime.Chiuse la porta
a chiave e si buttò sul letto singhiozzando.
Si asciugò il sudore con un asciugamano bianco.Neanche
quella sera aveva cenato.Un ragazzino dagli occhi color sangue era
molto preoccupato per lui.Ryuga era stato per molto tempo l'allenatore
di Yuma,e ancora lo era.Il duellante gli voleva molto bene,anche se non
glielo dimostrava.Gli si avvicinò:"Tutto bene?"Gli
chiese,sedendosi accanto a lui:"Specifica bene"
"Beh,insomma..."Si bloccò,voleva arrivare al
sodo:"Perchè ti stai allenando così tanto?"
"Voglio essere in forma"
"Ma lo sei già"Ryuga lo guardò di sbieco:"Dove
vuoi arrivare ragazzino?"
"Sono preoccupato per te,non mangi da due giorni e ti stai
massacrando.Se contnui così..."L'albino rise ironico:"Falla
finita ragazzino,non voglio la tua pietà!"
"Non ho pietà di te!Sono solo preoccupato in quanto tuo
amico!"Ryuga si alzò di scatto:"Tsk,amico.Io non ho
amici!"Yuma sentì una fitta al petto:"E' qui che
ti sbagli!Tu sei circondato da persone che ti vogliono bene"
"Io sto bene solo con me stesso"Se ne andò con passo di
marcia:"Se continui così rimarrai solo!"Ryuga non
badò nermmeno a quelle ultime parole.
Julie aveva finito le lacrime.Era rannicchiata su sè
stessa,immersa nei suoi pensieri.D'un tratto la mano scese in tasca e
toccò il cuore di cristallo.
Ryuga buttò i suoi attrezzi sul pavimento.Urlò
con tutta la forza che aveva in corpo.Mise stizzitamente le mani in
tasca.Prese il cuore e lo tirò fuori.
"Sono sicura"
"Sono sicuro"
"che troverò una persona che mi capisce"
"che troverò una persona che mi capisce"
"e la troverò"
"e la troverò"
"oltre il tempo e lo
spazio"
"oltre il tempo e lo spazio"
Julie
si era addormentata poco dopo aver pronunciato quella frase.Era ormai
mezzanotte passata.La giovane si svegliò,perchè
aveva un gran sete.Si alzò e accese la
luce:"AAAAAA"Cacciò un urlo che riempì tutta la
stanza.Il ragazzo che dormiva appoggiato alla porta,si destò
di soprassalto puntando il bey.Julie era paralizzata.Ryuga ripose il
lanciatore,vedendo che non c'era alcun pericolo:"Se mi svegli ancora,te
lo lancio contro"
"C-chi s-sei?"
"No ragazzina.La domanda è chi sei tu!"
"No un momento,questa è casa mia!"
"Casa tua?!"
"Sì,casa Casterville"
"Casterville?!Aspetta un momento...In che anno siamo?"
"Nel 2014"
"2014.E dove siamo?"
"Ma a Tokyo,ovviamente.Non proprio Tokyo,un po' più fuori"
"Impossibile"
"Che cosa?"
"Ho viaggiato oltre il tempo e lo spazio..."
*Angolo autrice*
Eccomi di nuovo gente!Questo nuovo capitolo l'ho scritto proprio di
getto!Spero che vi piaccia.Mi raccomando ancora una
volta,recensite!voglio sapere come la pensate!In bene e in male.Sono
bene accetti suggerimenti e consigli.Sayonara al prossimo capitolo!
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Capitolo 4 *** Nel mondo di Julie ***
g
"Un momento,un momento,fammi capire bene:vorresti dire che tu non sei
di questo mondo?"Julie era perplessa come non mai.Il sopracciglio
sinistro batteva sulla fronte.Ryuga camminava faceva la spola da un
capo all'altro della stanza,la mano sotto al mento:"Per la miseria,mi
vuoi rispondere?!"L'albino si bloccò,lanciandole uno sguardo
di
ghiaccio:"Finiscila di rompere il cazzo,altrimenti ti ribalto da capo a
piedi"Julie incrociò le braccia e riempì le
guance,come
una bambina a cui non viene concesso un giocattolo.Intanto Tabatha,che
aveva udito l'urlo della contessina dalla sua stanza,correva sulle
scale per raggiungere la stanza della sua amica.Si sistemò
la
camicetta da notte e bussò:"Julie,sono Tabatha,ho sentito un
grido,tutto bene?"Julie sobbalzò.Ryuga la guardò
con aria
interrogativa:"Chi diavolo è?"La bruna corse e gli
serrò
la bocca con entrambe le mani:"Shh,è Tabatha,la mia
cam...migliore amica.Se ti sente o ti vede siamo nei
guai!"Sussurrò ansiosa.L'albino fece una smorfia,odiava
essere
toccato,soprattutto da un estranea.Tabatha bussò
ancora:"Julie,perchè non ripsondi?Sarò costretta
ad
entrare"Girò il pomello:"No,no!Tutto a posto
Tabatha,è
stato solo...un incubo!Ora è passatoTorna pure a dormire!"
"D'accordo,ma se avessi bisogno di qualcosa chiamami!"
"Senz'altro!"Quando la bruna sentì i passi che si
allontanavano,tirò un sospiro di sollievo:"Uff,è
andata"Tolse le mani,lievemente imbarazzata.Ryuga la osservava torvo.La
afferrò per i polsi:"Ehi,ma che..."
"Toccami un'altra volta e ti uccido"Eccolo.Ryuga aveva sfoderato il suo
sguardo da Imperatore Drago,puntando le strette iridi in quelle di
Julie.La ragazza non reagì come lui si aspettava:di solito
la
gente girava la faccia per non guardarlo negli occhi.Lei invece tenne
le pupille fisse in quelle di lui,un profondo oceano specchiato in un
deserto dorato.Vedendo ciò,Ryuga mollò la presa
con un
verso disgustato,riprendendo a marciare avanti e indietro.Julie era
ferma nel mezzo della camera,ancora estasiata da quegli occhi color
dell'oro.Si riscosse dopo un momento.Trasse un profondo respiro:"Puoi
almeno dirmi chi sei?"Questa volta il blader rispose pacatamente:"Il
mio nome è Ryuga e sono il blader più forte del
mondo,sono l'invincibile Imperatore Drago!"
La mattina seguente era domenica,quindi Julie aveva il giorno
libero.Così come Tabatha e il resto della
servitù.La
ragazza bruna ringraziò il cielo che tutto l'ambradan fosse
successo proprio di domenica.Almeno non avrebbe dovuto dare spiegazioni
a nessuno.I suoi,dopo l'incontro pre-matrimoniale,erano ripartiti alla
volta di un nuovo tour.Tutto prefetto:avrebbe potuto sbarazzarsi di
quello strano tizio senza testimoni.Eppure,per quanto strano,quel
ragazzo aveva qualcosa che la attirava
come una calamita,e nel contempo le dava terribilmente sui
nervi.Camminavano a passo svelto negli immensi corridoi.Ryuga si
guardava intorno,carpendo ogni più piccolo dettaglio.La sua
attenzione venne catturata in particolare dai quadri appesi alle
pareti:raffiguravano probabilmente degli avi di Julie,ritratti in pose
erette e austere.Ogni tanto la ragazza buttava fugaci sguardi
all'albino,tanto per controllare che non scappasse.Arrivarono davanti
al portone della sala da pranzo,che Julie spalancò con un
tonfo.Prima di entrare guardò a destra e a sinistra,come per
attraversare la strada,e,non vedendo nessuno,fece segno di
proseguire.Fece accomodare il suo "ospite" senza fare rumore:"Aspettami
qui,vado a prendere la colazione"Gli raccomandò.In quei
cinque
minuti,Ryuga contemplò con ribrezzo lo sfarzo esagerato di
quella stanza,paragonandola alla LORO sala da pranzo.In confronto a
quella,la loro sembrava una bettola per ubriaconi.Julie
tornò con due tazze di tè ed un vassoio pieno di
paste e
biscotti di ogni sorta.Si sedette di fronte a lui,passandosi due o tre
volte la mano nei capelli:"Allora.Ricominciamo da capo."Gli tese la
mano:"Io mi chiamo Julie Casterville,sono una pianista e,detto tra
noi,sogno una vita avventurosa.Mentre tu sei..."
"Te l'ho già detto e io non amo ripetermi.Il mio nome
é Ryuga e sono il blader più forte del
mondo,sono..."
"L'invincibile Imperatore Drago.Certo."L'albino alzò un
sopracciglio:"Mi stai prendendo per il culo?"Ringhiò
tirandosi
sù:"Ehi,stai tranzo.Non volevo certo offenderti,è
solo
che...non ho mai sentito perlare di blader"Rispose Julie,accentuando la
parola "blader".L'albino si risedette.Si fissarono per qualche istante
senza proferire parola.Fu Julie a rompere il silenzio,spostando il
vassoio d'argento su cui erano posati i dolci:"Lasciamo perdere la
colazione,ok?"
Camminavano da più di venti minuti.Ryuga si stava scocciando
parecchio:"Si può sapere dove stiamo andando,di
grazia?"Julie
sospirò:"Non lo so,senti,non lo so!Ok?!Sto solo cercando di
aiutarti!"
"Tsk,io non ho bisogno di aiuto."La città di Tokyo era
immensa,e
comprendeva i più differenti paesaggi:da palazzi altri
centinaia
di metri a montagnette verdeggianti costeggiate dal fiume.Passavano
proprio in una zona verdeggiante,un quartiere fatto di villette e case
indipendenti.Ad un tratto udirono un grido spaventato provenire dalla
riva del corso d'acqua.Julie si sporse per vedere cosa stava
succedendo:una ragazza dai capelli corti e biondi sui quindici era
attorniata da cinque bulli che ghignavano.Il più
tozzo,presumibilmente il capo,la stuzzicava:"Mmm,che cosa ci fa una
ragazza così carina tutta sola?Ragazzi,non possiamo
assolutamente permettere che giri da sola,vero?"Un tizio smilzo con due
buffi denti da coniglio si fece avanti:"Fono d'accordo
capo!Perchè non la accompagnamo noi?"La ragazzina tremava
come
una foglia,mentre tutti e cinque se la ridevano come fosse la loro
festa.Julie serrò la mascella e strinse i pugni.Ryuga lo
notò subito,ma non disse niente:voleva vedere la sua
reazione.Il
capo prese la biondina per il mento.La bruna non resisteva
più:"Ehi tu,bestione,perchè non te la prendi con
una
della tua taglia?"Gridò con tutto il fiato che
aveva.L'energumeno fece una smorfia.Con un'agilità
sorprendente,Julie saltò,atterrando perfettamente davanti
all'omone:"Ma guarda,la ragazzina vuole giocare?Ahahahah"Alla sua
risata presero a ridere anche gli altri membri del gruppo.Alla bruna si
rizzarono i capelli:"Non chiamatemi ragazzina!"La sua furia esplose.Con
un rapido calcio fece perdere l'equilibrio al molestatore,che cadde con
un tonfo.Ryuga spalncò gli occhi:quanta forza poteva mai
avere
una ragazza così magrina?Julie si precipitò dalla
bionda:"Come va,tutto bene?"La ragazza annuì:"Come ti
chiami?"
"M-marika"
"Tranquilla Marika,ora sei in salvo"I brutti ceffi osservavano la scena
esterrefatti.Il capo si alzò a fatica:"Brutti idioti,non
state
lì impalati,prendetela!"Obbedirono all'istante.Julie si
voltò schermando Marika.Un ghigno le si dipinse sul
volto:"Finalmente un po'di divertimento"La attacavano da tutti i lati
con colpi di karate,ma lei era più veloce e più
precisa.Sferrò un pugno nello stomaco al dentone,che si
piegò in due,evitò un calcio da un altro tutto
muscoli ed
niente cervello,per poi assestargli un calcio sulle cosce,buttandolo a
terra.Ryuga seguiva attentamente il combattimento.Dopo un minuto,la
bruna stese l'ultimo con un micidiale colpo alla Bruce Lee.Si
massaggiò il polso rivolgendosi al capo:"Ehi smilzo,la
prossima volta che hai gli ormoni in giro,ti conviene non metterti
contro Julie Casterville"Un grido di sorpresa fuoriuscì
dalle bocche di tutti:"J-julie Casterville?!"
"In persona"Come risvegliati da un incantesimo scattarono tutti in
piedi,terrorizzati dal suono di quel nome.Uno tenace,però,si
era rimesso in piedi alle sue spalle,e stava prendendo una rincorsa per
colpirla da dietro.Ryuga scattò,e con un calcio-balzo
bloccò l'aggressore buttandolo faccia a terra.Julie si
girò appena in tempo per vedere tutta la scena.L'albino era
rimasto così sorpreso dalle doti di quella ragazza
che,involontariamente,l'aveva salvata da un violento trauma cranico.In
preda al panico,gli aggressori scapparono sulle loro
motociclette,strillando come delle feminucce,il ciccione in
primis.Ryuga si voltò di scatto:"Stai attenta,e guardati
sempre le spalle.Non ci sarà sempre qualcuno a
difenderti."Sentenziò,con un lieve,lieve,lievissimo accenno
di dolcezza nella voce.Il blader riprese a marciare con le mani in
tasca.Julie era stupita e confusa allo stesso
tempo:"B-beh,grazie!"L'albino alzò la mano a dire
"Prego".All'improvviso Julie si ricordò di Marika:"Ora puoi
andare,vedrai,quei brutti ceffi non ti daranno più
fastidio"La ragazza dai capelli biondi fece un inchino:"Grazie mille
signorina Casterville"All'albino sfuggì una
risatina,signorina Casterville,certo che quella famiglia doveva essere
piuttosto influente da quelle parti,pensò con ironia.Julie
sorrise:"Chiamami solo Julie"La quindicenne annuì
convinta,mentre la bruna estraeva dalla tasca un piccolo
biglietto:"Tieni,è il mio numero di telefono.Così
ci sentiamo qualche volta"
"D'accordo!"
Marika li salutava da lontano,e Julie ricambiava con ampi gesti delle
braccia,per poi affiancarsi a Ryuga:"Senti...grazie per prima"
"E basta.Mi hai già ringraziato una volta,sei davvero
irritante"
"C'è qualcosa di male nel essere grati a qualcuno?"
"La gratitudine è per i poppanti e per gli illusi.Nessuno in
questo o in altri mondi conosciuti fa qualcosa per niente."
"Cosa vorresti dire?"
"Prendi me per esempio:ti ho salvato solo perchè voglio che
tu mi riporti indietro da questo maledetto posto!"
"Te l'ha mai detto nessuno che sei uno stronzo?"
"Pff,me lo dicono tutti.Non sei nè la prima nè
l'ultima.Ma il mio segreto è che me ne fotto altamente"Julie
fece mosse leggermente la testa in segno di finto assenso.Il brontolio
del suo stomaco interrupe la conversazione:"Ehe,scusa è che
ho un po' fame!"
"Tsk,non resisteresti neanche un giorno senza cibo.Pivella"
"Ehi,non ho nemmeno fatto colazione questa mattina!Finiscila di rompere
e seguimi.Conosco un posto dove fanno dei panini fantastici!"
"Sei senza sper..."Non terminò la frase che Julie lo
afferrò per un braccio,trascinandolo chissà dove.
Non sapeva come ci era finito in quel posto che sapeva di olio e
patatine fritte,ma sapeva che ora era seduto a quel tavolo ad aspettare
quel fantomatico panino.Ecco la ragazza tornare dal bancone delle
ordinazioni con due vassoi rossi carichi di schifezze di ogni
genere:"Ah,ecco qua.Era una vita che non mangiavo da Mc Donald!"Detto
questo addentò avidamente il suo Big Mac.Porse una
scatoletta di plastica all'albino,che la guardò
stranito:"Che ci dovrei fare?"
"Ahahah,mi sembra ovvio:è il tuo panino!Ho preso questo,non
conoscendo i tuoi gusti,sono andata sul classico"Ryuga aprì
il piccolo involucro che conteneva un delizioso hamburger con tanto di
bacon.Anche se non l'avrebbe mai ammesso,quel "coso"aveva un'aria
invitante.Ne rubò un morso,e poi un altro.Arrivarono ad
addentare i due panini simultaneamente:"Fal di
Faldonza!"Esclamò Julie:"E tu eri quello che non sopportava
i fast food?"
"Ah,falla finita pivella.Ricorda che mi devi un favore!"
"Lo so,lo so,ho promesso che ti avrei riportato a casa.Ebbene,hai
davanti a te un GPS vivente!Conosco Tokyo meglio delle mie
tasche,dovunque sia casa tua,la troveremo!"
"Mi stai facendo incazzare.Ti ho già detto e ripetuto che
non sono di questo mondo.Un'altra volta che me lo fai dire,e giuro che
ti distruggo"
"Ahhh,ancora con questa storia!"L'albino aveva gli occhi ridotti a due
fessure cariche d'ira,anche se non era molto credibile con la maionese
sparsa su tutta la bocca.Julie dovette soffocare una risata:"Va bene,va
bene.Ammettiamo pure che sia tutto vero e che tu vieni da un altro
mondo parallelo al mio:come sei arrivato qui?"
"Ma quanto sei scema?E' proprio questo il punto:non lo so"La bruna si
schiaffò una mano sulla fronte:"Di bene in meglio"
"Non capisco perchè io stia sprecando il mio tempo con una
perdente come te!"Sbraitò,alzandosi e andando verso
l'uscita:"Ehi,dove stai andando?"L'albino proseguì sbattendo
la porta.Julie pagò frettolosamente e imprecando:non poteva
lasciare che quel tizio vagasse da solo in giro per la città.
"Ehi,Ryuga,aspettami!"Lo aveva finalmente raggiunto,dannazione che
passo svelto che aveva,si ritrovò a pensare.Gli si
parò davanti con le braccia allargate:"Senti,io ti voglio
aiutare,dico sul serio.Il fatto è che mi sembra tutto
così strano!Insomma,prima piombi nella mia camera,poi dici
che vieni da un altro mondo e che sei un bloder,un blader o quello che
sei,e infine dici che hai viaggiato oltre il tempo e lo spazio!Sono
parecchie cose da assimilare per una ragazza normale come me!Oltretutto
hai un caratteraccio..."L'albino le tappò la bocca:aveva
prounciato tutta quella frase senza prendere neanche un fiato.E poi lui
odiava tutto quel bla,bla,bla.Julie riprese fiato:"Voglio
crederti.Bisogna solo capire come sei arrivato qua!"Ryuga si decise a
collaborare.Ripensò un attimo a quello che era
succeso:"Beh,l'ultima cosa che ho detto prima di ritrovarmi in camera
tua è stata.."Alla ragazza si accese una lampadina:"Oltre il
tempo e lo spazio!"Scandirono in coro.Si scambiarono uno sguardo
d'intesa:"Voglio andare"
"Voglio andare"
"Oltre il tempo e lo spazio"
"Oh,che mal di testa!"La ragazza si svegliò,in mezzo ad una
radura appartata.Strillò come quando aveva incontrato
Ryuga:"Dove mi trovo?"
*Angolo autrice*
Rieccomi gente con questo nuovo capitolo!Avete capito cosa è
successo nel finale?Sì?Allora non lo raccontate agli altri
vostri amici che leggono!No?Lo scoprirete nel prossimo capitolo!A
presto amici,e ricordate di recensire!
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Capitolo 5 *** Un mondo strano ***
s
"D-dove mi trovo?!"Julie era spaesatissima:si era appena risvegliata in
una radura sperduta in mezzo al nulla più totale.Si alzò
lentamente in piedi,guardandosi attorno:"Ryuga?"Chiamò con
flebile voce:"Ehi,c-c'è nessuno?"Tremava come una foglia.In quel
luogo non si vedeva anima viva,e certamente lei non era nel pieno delle
sue facoltà mentali per poter riflettere su una soluzione;si
acquattò per un momento ricacciando indietro una lacrima.Scosse
la testa:"Su Julie,stai calma.In fondo,che sarà mai!Tu ci vai
praticamente sempre nel bosco,non ti può spaventare una foresta
completamente desolata!"Si rialzò decisa,e cominciò ad
avviarsi fuori dallo spiazzetto erboso in cui si era ritrovata.La
boscaglia era,in sostanza,un corridoio abbastanza ampio di
alberi,più precisamente dei faggi,molto alti e con chiome folte
e verdeggianti.Da essi traspariva la chiara luce del sole,che faceva
capolino tra le foglie.Julie,dapprima impacciata,con ogni passo che
muoveva,sentiva dentro di sè una strana sensazione di
familiarità e di accoglienza in quelle piante all'apparenza
fredde.Questo senso di pace aumentò al punto che la
ragazza,completamente a suo agio,cominciò a correre,assaporando
il vento che le percuoteva dolcemente la pelle.Questa mistura di
emozioni andò a riversarsi in una risata libera e cristallina.Ad
un tratto,senza accorgersene,si ritrovò in uno spiazzo aperto,un
bellissimo prato pieno zeppo di fiori di ogni colore.Le sembrava di
sognare:nemmeno le distese d'erba di casa sua potevano essere
paragonate allo spettacolo che le si parava davanti.Chiuse gli
occhi,assaporando per un momento la meraviglia e l'incredulità
che la avvolgevano.Un voce lontana la riscosse dai suoi
pensieri:"Julie!"La ragazza si voltò,e vide che Ryuga la stava
chiamando:"Julie,svegliati,Julie"
"E svegliati brutta deficente!"
"Insomma Ryuga,che modi sono questi!"Julie aprì lentamente gli
occhi:"Ecco guarda,si sta svegliando!"La bruna si destò
completamente:"Buon giorno!"Una voce affettuosa accompagnò il
suo risveglio:"Buon giorno"Rispose,con voce impastata dal sonno.Di
fianco al suo letto stava seduta una bella ragazza dai capelli neri
corvini,lunghi fino a metà schiena.Aveva un sorriso dolce e
un'espressione amichevole.Julie si tirò a sedere,facendo vagare
lo sguardo in quella rozza stanza:"Tranquilla,sei al sicuro qui"
"Dove mi trovo?"La ragazza mora ci pensò su,poi rispose:"Beh,sei
a casa nostra!"Julie si guardò attorno perplessa:"Nostra di
chi?"Una figura nsacosta nell'ombra sbuffò
pesantemente:"Possibile che ti trovo anche qui?"La bruna
sussultò al suono di quella voce.L'albino si fece avanti con le
braccia incrociate.Le fece un cenno con la testa per
salutarla:"Ryuga!Un momento...Ryuga?"La mora saettò con lo
sguardo da Julie a Ryuga:"Aaaa,noto con piacere che vi conoscete
già!"
"Se,purtroppo"Julie era ufficialmente in uno stato di confusione
acuta:"Aspetta,aspetta,blocca i buoi:dove diavolo siamo?"Ryuga
buttò gli occhi al cielo:"Sei nel mio mondo"La bruna
annuì:"Ah giusto,nel tuo...COSA?!?!"
"Sì,ma stai tranquilla:qui non siamo tutti maleducati come il
signorino alle mie spalle"La rassicurò l'altra ragazza:"Oh,a
proposito,io mi chiamo Kagome Higurashi,piacere!"
"I-il piacere è t-tutto mio"Si strinsero la mano:"Beh,ora credo
che sia il momento di lasciarti un po' sola,a
dopo!"Esclamò,trascinando via l'albino di peso.Una volta chiusa
la porta,Julie tentò di ordinare le idee:era stata letteralmente
catapultata in un altro mondo,senza nemmeno sapere come,e aveva
conosciuto un ragazzo insopportabile e una ragazza dolce e gentile.Non
male per una sola giornata.Oltretutto,Ryuga le avrebbe rinfacciato
finchè campava di non averle mentito.Trasse un profondo respiro
e si alzò,scostando le coperte.Si aggirò per la modesta
camera:era fatta interamente di legno d' acero,come le baite che si
trovavano in montagna,fatta eccezione per il letto che era un
normalissimo giaciglio a una piazza.D'altro c'erano soltanto un
cassettone,ovviamente in legno,e un piccolo comodino su cui erano
appoggiati una lampada e un portafoto vuoto.Probabilmente quella stanza
non era mai stata utilizzata.Accanto al letto,si trovava una piccola
finsetra,abbellita da un paio di tendine di raso.Istintivamente la
ragazza sorrise,colpita da quella graziosa semplicità.Decise
lì per lì di uscire,tanto era inutile rimanere in camera
da sola.Si avviò per i corridoi della casa.Notò subito le
camere disposte su file come in un albergo,segno lampante che era
un'abitazione condivisa da molte persone.In un punto,più o meno
a metà,le stanze si interrompevano per lasciare il posto a due
rampe di scale:una scendeva e una saliva.Optò per quella che
portava al piano sottostante.Scese velocemente saltando gli ultimi tre
gradini.Il legno doveva essere nuovo,perchè non scricchiolava
affatto.In quel piano si trovava una specie di mensa,dove consumavano
tutti i pasti collettivamente,in fondo alla
sala,l'uscita.Proseguì,e si ritrovò all'esterno
dell'edificio.Il pesaggio era come lo aveva sognato,non mancava
nulla.Poco più avanti,Kagome e un'altra ragazza stavano
stendendo il bucato.julie le raggiunse:"Ciao Kagome"La mora si
voltò sorridendo:"Oh,ma guarda chi si rivede!"La sua amica
squadrò Julie con diffidenza:"Chi è lei Kagome?"
"Oh,che sbadata,ho dimenticato di presentarvi:Julie,lei è
Kagura.Julie Kagura,Kagura Julie!"La bruna tese la mano a Kagura:"Molto
piacere Kagura!"Per tutta risposta,l'interlocutrice aprì il suo
ventaglio con aria superiore,e si fece vento.Julie rimase male dalla
sua reazione.Kagome avvertì l'imbarazzo che si era creato,decise
perciò di rompere il silenzio:"Em,ho un'idea Julie,perchè
non vai a farti un giro,così conosci gli altri!"
"D'accordo!"Julie seguì subito il suggerimento.Appena si fu
allontanata a sufficienza,Kagome aggredì Kagura:"Si può
sapere che ti è preso?"
"Non mi fido di quella ragazza.Troppo sempliciotta.Secondo me nasconde qualcosa"
Marciava a passo spedito,senza sapere dove stesse
andando.Sfortunatamente aveva anche gli occhi chiusi e sfortunatamente
un suscettibile demone stava passando per quella direzione.Si
scontrarono e Julie cadde rovinosamente:"Ehi,guarda dove metti i
piedi!"La ragazza scosse la testa e guardò in alto.La figura
massiccia di Sesshomaru la lasciò senza parole,non aveva
mai visto una persona così grande:"Che c'è,il gatto ti ha
mangiato la lingua?"Julie si tirò su,scrollandosi la polvere di
dosso.Notando l'abbigliamento tradizionale giapponese,la ragazza fece
una piccola riverenza,pensando che fosse anche lui un nobile di
famiglia.Il demone rimase assai sorpreso da questo gesto:"Il mio nome
è Julie Casterville"
"Io sono il grande,il potente,il sommo..."
"E dai Sesshomaru,dacci un taglio!"Un'altra voce fece capolino da
dietro un albero.Julie si sporse in avanti per guardare.Il ragazzo che
aveva parlato poco prima affiancò il demone cane:"Ehi,come
butta?"
"Beh,potrebbe andare meglio ma..."
"Oh,Inuyasha,quante volte devo dirti di non interrompermi mentre mi presento?"
"Sei tu che fai lo sbruffone e ti atteggi da nobile!"
"Io non mi atteggio da nobile,io SONO nobile!"Alla ragazza scappò una risata:"Che hai da ridere?!"
"Niente,è solo che...siete così carini!"
"Carini?!"
"Sì insomma,sembrate due fratelli!"I due si guardarono perplessi:"Noi siamo fratelli"
"Sì,ma io sono nato prima"
"E questo che c'entra!"
"Sono più grande"
"Ahh,ci risiamo"I due ricominciarono.Julie ne approfittò per
sgattaiolare altrove.Camminando camminando,arrivò davanti ad un
piccolo e pittoresco villaggio.La ragazza emise un fischio di
approvazione.Una cosa la colpì tra tutte:non lontano da dove era
lei,in forte contrasto con l'ambiente circostante,spiccava un
laboratorio di alta tecnologia con tanto di osservatorio in cima.
"Mmm,è difficile a dirsi"
"Sei in grado di fornirmi una diagnosi completa?"
"Posso provare,ma non garantisco nulla!"Julie era estasiata da tutti
quei marchingegni così sofisticati.La sua attenzione venne
catturata da un macchinario assai somigliante ad un frullatore.Si
avvicinò con cautela:"E questo cos'è?"Appena lo
sfiorò emise un ronizio assordante.Questo mise in allerta
Ryuga,che udì subito il rumore.Sfoderò L-Drago
Destructor:"Chi è la?"Domandò con voce profonda:Nessuna
risposta.Partì all'attacco,seguito dal tizio che era con
lui.Girarono attorno a quella che sembrava una cabina per le
foto,sfoderando il loro ruggito di battaglia.Si bloccarono quando
videro la ragazza che tentava di coprirsi le orecchie.Ryuga
sbuffò scocciato:"E tu che ci fai qui?"La ragazza arrossì
per l'imbarazzo:"Ehe,io stavo solo..."
"Dando fastidio.Sembra che sia la cosa che ti riesce meglio"
"E lei chi è amico?"
"Una rompiscatole che mi ha seguito dall'altro mondo"
"Ehi,ehi,un momento,chiariamo:io non ti ho seguito,sono stata portata qui"
"Come ti pare"
"Beh io sono Kevin Levin,piacere di conoscerti"
"Il piacere è tutto mio.Mi chiamo Julie Casterville"
"Avete finito con il tè delle cinque?Abbiamo altro a cui
pensare"Julie seguì i due con un forte interesse.Kevin
spiegò alla ragazza che stavano cercando di capire come lei
fosse finita lì.Il ragazzo dai capelli neri era specializzato in
tecnologia aliena,quindi se era stata teletrasportata tramite un
congegno proveniente da un altro pianeta,lui l'avrebbe saputo.Fino a
quel momento non aveva riscontrato nulla,se non una lieve frattura del
continum spazio-temporale:"In sostanza,non so ancora chi o cosa ti
abbiano portata qui"Concluse con un tono ironico:"C'è poco da
capire Kevin:l'erba cattiva non muore mai"Sentenziò l'albino.A
Julie si rizzarono i capelli:"Ehi amico,hai qualche problema?"
"No,ho solo attraversato due volte il tempo e lo spazio e ho portato nel mio mondo un insulsa mocciosa irritante"
"Mocciosa?Scusa bello,quanti anni avresti?"
"Diciannove"
"Beh,si da il caso che io ne abbia diciotto.Quindi mocciosa lo dici a
tua nonna!"Kevin si intromise,notando che Ryuga stava passando alle
maniere forti:"Ehi,se dovete scornarvi,fatelo fuori dal mio laboratorio"
"No tranquillo Kevin,è perfettamente inutile discutere con un
macaco.Me lo trovo da sola il modo di tornare a casa!"Detto questo se
ne andò sbattendo la porta.Kevin era abbastanza basito,non tanto
da Ryuga,quanto dal fatto che quella ragazza riusciva a tenere testa
all'albino,cosa che risultava difficile persino a lui,che lo conosceva
da una vita:"Non ti sembra di avere esagerato un
po'amico?"Chiese,tornando alla sua postazione di lavoro:"E' solo una
stupida ragazzina nobile,non è diversa da tutti gli altri"
Camminava sbattendo pesantemente i piedi.Sulla sua strada trovò
un piccolo sasso,lo calciò con forza,spendendolo lontano:"Ma chi
si crede di essere,quello sbruffone,antipatico e... presuntuoso!"Era
furiosa,se si guardava attentamente,si sarebbero putute scorgere delle
nuvolette di fumo uscirle dalla testa.Si sedette su un grosso
masso,incrociando le gambe.Intanto una graziosa ragazzina dai capelli
verdi aveva udito l'invettiva,e,incuriosita,stava raggiungendo il luogo
di provenienza.Appena vide Julie,le sembrò subito una ragazza
simpatica,non sapeva spiegarsi nemmeno lei il perchè.La
raggiunse,posizionandosi davanti a lei:"Ciao!Io sono Tori,e tu devi
essere quella nuova,giusto?"Julie alzò la testa per guardarla
negli occhi:"Perchè,si nota tanto?"Domandò con voce
abbastanza sconsolata.Tori fece di no:"No,l'ho capito solo
perchè non ti avevo mai visto in giro,tutto qui"Le sorrise,per
poi sedersi accanto a lei:"Contro chi stavi gridando prima?"
"Ah,lascia perdere.Non credo che tu sappia chi sia"
"Impossibile,qui ci conosciamo tutti!"
"Sul serio?"
"Sì,viviamo tutti assieme come una grande famiglia"
"Bello.Comunque si tratta di quello scimmione di Ryuga"Tori rise di gusto:"Che c'è da ridere?"
"Niente,è solo che...Ryuga sta antipatico praticamente a tutti.Credimi,ti parlo per esperienza"
"Adesso capisco perchè!E' così odioso!Voglio dire:sono
stata io ad aiutarlo a tornare qui,non sa nemmeno cosa significhi la
parola riconoscenza!"La verde le posò una mano sulla
spalla:"Vedrai che quando lo conosci meglio non è poi
così male"
"Ahh,io voglio solo tornare a casa"Tori si alzò:"Vieni,stiamo preparando la cena,ti unisci a noi?"
"No,no ho molta fame"Julie si portò le gambe al
petto,infilandoci la testa in mezzo.Tori fece spallucce:"Beh,se cambi
idea,sai dove trovarci"Detto questo se ne andò,lasciandola
sola.Di nuovo.
Un suono assordante la scosse.Senza accorgersene si era
addormentata.Aprì gli occhi,percependo delle luci non lontano da
lei.Le seguì,ritrovandosi nel pieno di una festa.L'allegria si
avvertiva chiaramente.C'era della musica e tanto cibo.La gente ballava
e cantava spensierata.Tra la folla riconobbe Kagome,Kagura e
Tori,intente a chiacchierare sedute ad un tavolo.C'erano anche i due
fratelli Inuyasha e Sesshomaru insieme ad altri due ragazzi,uno della
loro stessa età e uno sui quattordici.Kagome scorse la bruna e
la salutò con un ampio gesto del braccio,seguita a ruota da
Tori.La invitarono a sedersi con loro.Julie accettò di buon
grado:"Eccola qua!"Esclamò Kagome appena la ragazza si
accomodò fra loro:"Sì,alla fine sei venuta!"
"Sono stata attirata da tutta questa meraviglia!"
"Meraviglia?!Pensa che noi passiamo così la maggior parte delle serate!"
"Beate voi.Le mie di serate vengono trascorse per lo più davanti ad uno spartito o ad un noiosissimo concerto"
"Davvero?"
"Già,immagina la noia"Un bel ragazzo dagli occhi verdi
interruppe la conversazione:"Scusate signore,avete visto mia cugina?"Le
tre risero:"No Ben,oggi non l'abbiamo vista"L'attenzione del brunetto
si spostò su Julie:"Oh,ma chi è questa splendida ragazza?"
"Lei è Julie,ed è..."
"Ah sì,ho sentito parlare di te,sei quella dell'altro mondo giusto?"
"Giusto"Julie lo fissava curiosa,era davvero carino:"Beh,che dire:benvenuta tra noi!"
"Ti ringrazio,Benjamin"
"Chiamami Ben"
"Ok,Ben"Seguì una pausa di silenzio:"Oh accidenti,sara meglio
che vada a cercare quella asociale di mia cugina.Ci si becca!"Quando si
fu allontanato,Tori e Kagome guardarono furbette Julie:"Uuuu,che caldo
faceva due minuti fa!"
"Cosa volete dire?"
"Non ci dirai che Ben non ti fa quest'effetto!"
"Beh,è carino"
"Carino?!E' semplicemente perfetto!"
"Sarà,ma io ho altri standard"Questa volta fu Ryuga ad interrompere:"Yo"
"Ehi,che vuoi?"Chiese Kagura che fino ad allora aveva solo pensato a
limarsi le unghie:"Mi serve Julie.Subito."La bruna in questione si
infastidì:"Dato che ti "servo";potresti almeno chiedere per
favore"
"Non rompere e seguimi,prima che decida di prenderti con la forza"
"Ah,e va bene"Si arrese,alzandosi a fatica.Kagome e Tori si scambiarono uno sguardo preoccupato.
"Posso almeno sapere dove stiamo andando?"
"No"
"Ah,grandioso.Una perfetta giornata di merda.Quasi preferisco le cose che mi obbligano a fare i miei!"
"Un'altra parola e ti uccido.Così faremo tutto molto più in fretta"
"Tutto cosa?"
"Ahh,Kevin deve esaminarti per capire cosa è successo quando mi sono ritrovato a casa tua"
"D'accordo"Percorsero il resto del tragitto in silenzio assoluto.Una
volta arrivati,Kevin la scannerizzò,senza successo:il suo corpo
non presentava tracce di porcate aliene,come le chiamava lui.Tornarono
di nuovo al punto di prima..Ryuga era furioso dalla testa ai
piedi,mentre la bruna era esausta come non mai.Prima di lasciarsi Ryuga
la fissò,poi disse:"Sembra che dovrai passare la notte qui"
"Già.Per fortuna domani Tabatha non c'è"Sussurrò le ultime parole:"Come hai detto?"
"Niente,niente.Beh ci vediamo domani.Ho un sonno!"Ryuga girò i
tacchi:"Buona notte!"Gli gridò dietro Julie.L'albino si
bloccò:"Come?"Domandò stupito,erano anni che nessuno gli
augurava buona notte:"Ho detto buona notte!"Nonostante lui l'avesse
trattata male tutto il tempo,lei riusciva ad augurargli buona notte con
un sorriso.Decise di non rispondere,proseguendo per la sua strada.Julie
tornò dalle sue amiche.Dopo tutto,quel mondo non era così
male.Lo rivalutò perchè il suo umore era migliorato.Non
lo sapeva neanche lei il perchè,quando si trovava insieme a
Ryuga tutto gli sembrava più bello,più strano,ma
più bello.Presto ne avrebbe scoperto il motivo,perchè il
tempo e lo spazio sono in continuo movimento,e la sua vita,insieme a
quella di Ryuga,ormai,erano cambiate per sempre,e quello che li avrebbe
aspettati va oltre ogni loro fantasia,pensiero...
O Incubo...
Angolo Pazza scriteriata
Rieccomi gente,con un nuovo capitolo!Parecchi colpi di scena,eh?E
sì,perchè li voglio far soffire i nostri due
protagonisti.Ma non è tutto gente,nel prossimo capitolo
scoprirete altri altarini.Preparatevi alle soprese!Beh che posso dire...
3,2,1...GO SHOOT!Sayonara gente!
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Capitolo 6 *** Il ritorno di N ***
v
"Uffa,non capisco perchè abbiano mandato proprio me!"Uno
scocciato Masamune correva sull'unico sentiero che portava al carcere
di massima sicurezza.Era un'ispezione di routine quella che avrebbe
dovuto condurre,giusto per vedere se c'erano disordini tra i
detenuti.Si bloccò di fronte al grande portone
d'accesso,sorvegliato da due impassibili guardie,grandi e grosse.Il
moro frugò freneticamente nelle tasche,alla ricerca del suo
distintivo da risolutore.Lo tirò fuori,mostrandolo ai due
spilungoni,che non fecero una piega:"Sono della polizia
intergalattica,vi decidete a farmi entrare?!"Le guardie abbassarono
leggermente lo sguardo,per poi aprire lentamente la porta.Il moro
entrò sbattendo i piedi e sbuffando.Un gigantesco individuo gli
si parò davanti:"Qual buon vento ti porta al carcere del Vuoto
Totale?"
"Sono qui da parte di Roku,signore"la voce gli tremava un pochino,a
causa del gigante davanti a lui.Sentite queste parole,l'omone
scoppiò in una fragorosa risata:"Ahh,il vecchio
Roku,perchè non l'hai detto subito?!"Gli diede una pacca sulla
spalla e cominciò il giro turistico.Decine di migliaia di
prigionieri stavano lavorando proprio sotto i suoi piedi,dato che loro
si trovavano su un grosso ponte di acciaio a centinaia di metri da
terra.Masamune li guardò incuriosito e allibito:"Stiamo
ristrutturando la prigione,come vedi nessuno qui sta con le mani in
mano!"Disse il tipo grosso,indicando i detenuti.Più avanti,il
percorso si divideva in due.Masamune girò la testa prima a
destra,poi a sinistra:"Alla mia destra ci sono quelli più
innocui,mentre a sinistra è dove dobbiamo andare noi"Il moro
degluttì.Attraversarono una parte molto buia,costellata di celle
stracolme di enrgumeni dalle facce molto poco amichevoli.Dire che il
blader era terrorizzato è un eufemismo:"Quanto dobbiamo andare
avanti ancora?"Chiese con un filo di voce.La bocca dell'uomo si
arricciò in un sorriso:"Siamo arrivati"Erano nella parte
più profonda e oscura del carcere,davanti a loro c'era solo una
grande fossa e nient'altro...no,un momento,qualcuno c'era.A vederlo
così sembrava un comune ragazzo,che non doveva avere più
di vent'anni.Masamune si sporse leggermente per poter vedere
meglio:"Eccolo,era quello che cercavi no?"Il blader lo guardò
con aria interrogativa,per poi ridere debolmente:"No,non può
essere lui"
"Eccome se lo è.Ma stai tranquillo:è totalmente innocuo e
impotente"In effetti era incatenato per i polsi a delle catene
d'acciaio che partivano dal soffitto.Il corpetto che gli avevano messo
sulla schiena era zeppo di frecce,e guardie sparse dappertutto sopra di
lui controllavano che non facesse mosse false.La guida di Masamune era
a dir poco soddisfatta.Il moro invece non era ancora del tutto sicuro
che ogni cosa fosse a posto,ma decise di scacciare questi
pensieri:"Beh,grazie,ho visto abbastanza.Direi che possiamo
andarcene"L'omone lo ricondusse all'uscita:"Riferirai a Roku che
è tutto nella norma"
"Ma certo,ovviamente!"Appena il portone si richiuse,il moro
utilizzò il modulo teleporter portatile che gli aveva fornito
Kevin per tornare indietro.Che esperienza traumatica,pensò
mentre attraversava il portale.Eccolo.Era di là.
"Ah,è incredibile che dopo tutti questi anni,Roku non si fidi
ancora"Ringhiò l'omone,mentre passava per il ponte
d'acciaio:"Tornate al lavoro,schifosi topi di fogna!"Gridò
ai prigionieri sotto di lui,che subito ripresero la ristrutturazione.
Aprì gli occhi di scatto,come se si fosse svegliato da un lungo
sonno.Realizzò che era ammanettato per bene,e che era circondato
da guardie armate fino ai denti.Alla sua sinistra c'erano un centinaio
di arceri con le balestre puntate su di lui.Erano troppo lontani per
accorgersi che aveva gli occhi semi-aperti.Si rese anche conto che non
era seduto,ma accovacciato,un punto a suo favore.Si inginocchiò
definitivamente,mentre un ghigno sadico gli si dipingeva in volto.Agli
arceri non sfuggì,e uno di loro scoccò una freccia che
andò ad infilarsi per l'ennesima volta nel corpetto che aveva
sulla schiena.Evidentemente doveva essere un novellino con
l'arco,notò,perchè il dardo si era infilato solo di
striscio.Si concentrò su quella freccia:lentamente la fece
scattare nel corpetto,seguita da tutte le altre.Le guardie scattarono
sull'attenti,ma ormai era tardi.Era riuscito a togliersi l'unica cosa
che gli impediva di muoversi,ora era semi-libero,gli rimanevano solo le
catene da spezzare.Una cascata di dardi gli piovvero addosso,ma
lui,creò una barriera invisibile,che lo protesse.Le guardie,che
non erano state erudite sulle misure da prendere in caso di
emregenza,sim fecero prendere dal panico.E questo alimentò il
suo potere.Cominciò a dare strattoni alle catene che lo tenevano
legato.La paura li stava assalendo.Tutto questo lo fece rinvigorire
all'inverosimile.Tirò un'ultima volta,staccandole
definitivamente dal muro.Si alzò lentamente in piedi con la
testa bassa.Si toccò la nuca,non aveva più il suo
berretto con la visiera,probabilmente gliel'avevano confiscato una
volta arrivato lì.Una delle guardie si riscosse e riuscì
a dare l'allarme rosso.Appena il ragazzo lo vide fece tremare tutto,in
modo da fargli perdere l'equilibrio,ma l'allarme era già
partito.Il capo detenuti,che era stata anche la guida di
Masamune,traballò sentendo la scossa e l'allarme.Guardò
su uno dei monitor che c'erano dappertutto da dove venisse,non ci
voleva credere:"Non è possibile"Corse immediatamente sul
luogo,ma non trovò altro che un centinaio di guardie stese a
terra,senza vita.Uno di loro si era salvato per miracolo,e stava
rantolando per terra,coperto di sangue.L'omone lo raggiunse:"Capo,ho
fatto del mio meglio,coff,coff,ma..."Il capo gli spostò il viso
per guardarlo negli occhi:"Dov'è,N?"
"Lui...è..."Non finì la frase,che spirò davanti a
lui:"Oh,no,nessuno se ne va dalla mia prigione!"Nel frattempo,N aveva
già raggiunto il bivio.Senza neanche un gesto,aprì le
tutte le celle che gli si presentavano davanti.Cinque di queste
contenevano i cattivi più malvagi che la storia avesse mai
ricordato.Il ragazzo dai capelli verdi uccise tutte le guardie che
tentavano di bloccare la sua avanzata.Raggiunse il ponte
sospeso,guardando di sotto:"Siete tutti liberi amici miei!"Quelli che
apparentemente sembravano umani,a queste parole si trasformarono in
mostri orrendi,tutti perfettamente identici:erano umalieni.Il capo
detenuti lo aveva inseguito con molte guardie,tutte quelle
sopravvissute.N si voltò:"Ma chi si vede!I miei piccoli
amici!Ora,tolti i convenevoli,vi conviene sloggiare"
"Non ti lascerò muovere un altro passo!"
"Davvero?Voglio proprio vedere come farai"Gli si avvantarono addosso.In
pochi secondi,li stese tutti,con la sola forza del pensiero.Dalla tasca
di uno di essi recuperò il suo cappello,rimettendoselo in
testa.Fece saltare il portone,e i due all'ingresso con esso.Si
affacciò dall' "uscita",le mani dietro la schiena.Poi
guardò la Luna,che stranamente,era visibile e chiara:"Su non
guardarmi così vecchia mia,avresti dovuto sapere che questo
giorno sarebbe arrivato.I miei amici sono pronti"Sorrise befferado:"E i
tuoi guardiani?"
"Allora sei sicuro che era tutto in ordine?"
"Per l'ultima volta,sì!"Era la dodicesima volta che gli
rivolgevano quella domanda.I suoi amici si fidavano,ma non
troppo,sapevano bene che lui era abbastanza superficiale.Ryuga si
alzò:"Basta,mi sono stufato,è evidente che N se ne sta
tranquillo al suo posto,quindi perchè agitarsi?"Julie stava
perdendo la testa.Non ci capiva niente di quello che dicevano:parlavano
di male assoluto,di stragi e di un certo N.Nulla che la
riguardasse,ovviamente,ma dato che si trovava in quel mondo
strano,doveva stare alle regole dei padroni di casa.Perciò
assistette a quella riunione per intero,senza proferire parola.Ogni
tanto buttava uno sguardo interrogativo a Kagome,ma senza
risultati,erano tutti troppo impeganati a sentire il resoconto di
Masamune.A quanto pareva si trattava di una cosa importante.Fece
oscillare le gambe avanti e indietro.All'improvviso,una ragazza dai
capelli rossi prese la parola:"Ragazzi,io no starei troppo tranquilli
se fossi in voi,perchè ho avvertito una lieve scossa nel
continum spazio-temporale"
"Sì Gwen,l'ho rilevata anch'io.Ma secondo me è derivata
dal viaggio di Ryuga..."Si girò verso la bruna:"E di Julie"La
ragazza in questione alzò la mano:"Dimmi"Fece Gwen,interessata
alle considerazioni di una proveniente da un altro pianeta:"Volevo solo
che mi chiariste una cosa:di che state parlando?"L'albino buttò
gli occhi al cielo.Inuyasha prese la parola:"Devi sapere,che il nostro
più acerrimo nemico,che abbiamo sconfitto qualche tempo fa,
rinchiuso nel carcere di massima sicurezza del vuoto totale,e potrebbe
liberarsi da un momento all'altro,perciò..."
"Fermo,aspetta,che diavolo è il vuoto totale?"Questa volta fu
Kevin a parlare:"Il vuoto totale è una sorta di dimensione
parallela,creata apposta per le menti più diaboliche.Lì
non c'è soltanto N,che è in sostanza il più
malvagio,ma anche tutti i maledetti che abbiamo sconfitto durante la
nostra carriera da ris...agenti della polizia intergalattica"
"Ora mi è chiaro.Quindi avete mandato Masamune a controllare che fosse tutto a posto,giusto?"
"Esattamente"
"Beh,certo che avete una bella vita voi!"
C'era un sacco di spazio aperto,che probabilmente non veniva utilizzato
al meglio.Julie non riusciva a definire in che epoca si
trovasse,poichè,se avesse guardato solo il villaggio,avrebbe
sicuramente detto che era all'incirca il 1500,ma quel laboratorio
smentiva qualsiasi ipotesi.Mentre rifletteva su questi
pensieri,passeggiava tranquillamente sul prato,godendosi il profumo dei
fiori e il leggero venticello che agitava l'erbetta.Da lontano scorse
una figura minuta,probabilmente intenta a raccogliere dei fiori.Decise
di raggiungerla,si sentiva in vena di socializzare.Era davvero una
bella ragazza:aveva i capelli lunghi color blu acceso,due grandi occhi
cremisi e un viso sereno.Le si avvicinò:"Ciao"la salutò
allegramente.Lei alzò lo sguardo:"Ciao"
"Mi chiamo..."
"Julie Casterville,lo so,ero presente anch'io alla riunione"
"Oh,ok"
"Io invece mi chiamo Rio Kastle,piacere di conoscerti!"
"Il piacere è tutto mio!"
"Posso farti una domanda?"
"Certo"
"Tu conosci mio fratello?"
"Mmm,a dire il vero no"
"Era solo una curiosità"Rio si alzò,con in mano un mazzolino di rose e viole:"Per chi sono?Per il tuo ragazzo?"
"Ahahaha,magari ne avessi uno,no sono per l'appunto per mio fratello,per la sua camera a dire il vero"
"Accidanza,che sorella premurosa!"Risero entrambe.Cominciarono ad
avviarsi sulla via di casa:"Tu ce l'hai il ragazzo Julie?"La bruna
scosse la testa:"E non voglio averlo"Puntualizzò sorridendo.Una
volta rientrate,Rio andò dalle altre,per chiacchierare di cose
"private",mentre Julie tornò nella sua stanza.Si richiuse la
porta alle spalle,scivolando con la schiena fino a toccare
terra.Improvvisamente le venne una gran voglia di toccare il cuore di
cristallo che aveva trovato nel giardino di casa sua.Infilò la
mano in tasca e lo tirò fuori,accarezzandolo lievemente.Nel
frattempo,Ryuga stava allenando Ginka e Yuma,tempestandoli di flessioni
addominali e esercizi per la resistenza muscolare.Lui doveva solo
supervisionare la sessione,dato che i due allievi sapevano già
cosa fare.Ed era esattamente quello che stava facendo.D'un tratto,lo
sorprese il forte desiderio di prendere il suo pezzo di cuore.Lo trasse
dalla tasca dei pantaloni.Julie lo stava toccando leggermente,quando si
illuminò di una luce molto intensa.Lo stesso successe al cuore
dell'albino.Entrambi si coprirono il viso con un braccio,per non essere
accecati da quel bagliore.Ginka e Yuma si guardarono perplessi.Come se
non fosse mai successo niente,la luce si spense.Ryuga rimase un momento
immobile.Sbattè due volte le palpebre:"Possibile
che...?"Sussurrò:"Ragazzi,voi continuate,torno subito"Prese a
correre.Julie era scioccata e senza parole.Ansimava un po'.Ad un tratto
si sentì bussare alla porta:"Apri.Sono Ryuga"Ci mise un po' a
realizzare quello che stava succedendo,poi si tirò su ed
aprì:"Finalmente,ma che stavi facendo?!"
"N-niente"L'albino notò che la ragazza era scossa:"E' successo
anche a te?"La ragazza capì al volo.Annuì:"Come è
possibile..."Julie si avvicinò e mostrò il cuore di
cristallo:"Quindi tu?"
"Sì"Anche Ryuga fece lo stesso con il suo.Si guardarono un
secondo.Provarono a congiungere lentamente le due
parti.Tombola.Combaciavano perfettamente.Julie tolse immediatamente il
cristallo,portandoselo al petto:"Come è possibile...?Come,come
è potuto succedere?"Si chese Ryuga ad alta voce:"Ve lo dico io
come è potuto succedere"Irruppe una voce all'inetrno della
stanza.Julie sobbalzò dalla sorpresa,vedendo Gwen seduta sul suo
letto:"Mai sentita la parola bussare?"Ringhiò il
blader:"Scusate,non ho potuto fare a meno di venire qui,dopo che ho
sentito un'altra leggera scossa"Li raggiunse,studiando attentamente i
due frammenti:"Sono stati questi a permettervi di attraversare lo
spazio-tempo"
"Ma che diavolo dici?!"
"Io sono d'accordo con Gwen.Insomma,non c'è altra spiegazione.Io non sapevo che anche tu avessi un pezzo del cuore"
"Sarebbe stato meglio se non l'avessi mai trovato"Julie spostò
lo sguardo sulla rossa:"Quindi,ora doveri essere in grado di tornare a
casa?"
"Sì,teoricamente.Bisogna solo capire come"Gwen puntò gli
occhi in quelli di Ryuga:"Beh,se mi date i due frammenti,posso provare
a trovare un modo!"Obbedirono entrambi.La rossa se ne andò,con
la promessa di aiutare Julie a tornare a casa.Rimasero soli.Ora il
blader potva sfogarsi:"Perchè non mi hai detto che avevi il
cuore"
"Perchè era tutto così strano...io...insomma..."
"Avresti dovuto dirmelo,maledetta,forse sei una dannata spia di N,e hai
fatto tutto questo giocchetto per controllare le nostre mosse!"
"No,non è vero!Io..."
"Tu che cosa?"La bruna non riuscì più a
trattenersi.Scoppiò in un pianto liberatorio,che aveva celato
per troppo tempo.Cadde a terra in ginocchio,tentando di bloccare le
lacrime con i polsi.Singhiozzava pesantemente.Una strana sensazione
stava affiorando nella mente del blader,una cosa che si chiama
dispiacere.Non l'aveva mai provato prima,nemmeno quando vedeva i suoi
nemici cadere in battaglia,ma ora vedere quella ragazza disperarsi a
quel modo,gli provocava una grande sofferenza,che però non
voleva dare assolutamente a vedere.Le si inginocchiò
davanti,sempre con un'espressione infastidita:"Chiudi quelle
fontane.Piangere non serve a nulla"I singulti si
fermarono:"Scusa...è che...erano quattro giorni che volevo
piangere,tra l'incotro pre-matrimoniale,i miei,poi sei arrivato tu,che
mi tratti come un cane..."
"Capitano a tutti le giornate no.Avanti tirati su ora,prima che mi
arrabbi sul serio"La incitò,poggiandole una mano sulla
testa.Quel gesto,quel semplice e banale gesto,bastò per
tranquillizzarla definitivamente.Si alzò,ascigandosi le ultime
lacrime con una manica:"Graz..."Una scossa fortissima di terremoto la
interruppe.Cadde nuovamente a terra.Quel tremore fu così intenso
che il letto scivolò per la stanza.Se Ryuga con uno scatto
fulmineo non l'avesse messa in salvo,il mobile l'avrebbe schiacciata
contro la porta.L'albino la strattonò:"Andiamocene da qui"
Correvano a perdi fiato per i corridoi,correndo continuamente il
rischio di essere schiacciati da qualcosa che cadeva,Raggiunsero
l'uscita per ultimi,appena in tempo:subito dopo la grande casa
crollò,lasciando solo macerie.Erano tutti abbastanza
scossi.Ryuga si accertò che nessuno mancasse all'appello e che
tutti stessero bene.Una risata maligna lo interruppe:"Ma che scenetta
commovente!"Biascicò N battendo le mani.Volava sopra una sorta
di nuvola a cento piedi da terra:"E così,questa è la
vostra casa,o dovrei dire era"La rabbia stava montando nei nostri
eroi:"Perchè fai questo N?"Chiese affranta Lucinda,una
coordinatrice pokemon facente parte della squadra:"Perchè?Beh la
risposta è facile mia cara:io sono cattivo,questo è il
mio ruolo"Spostò lo sguardo attento su Julie,che
indietreggiò spaventata:"Oh ma cosa abbiamo qui?Una graziosa new
entry?Piacere mia cara,immagino che ti abbiano parlato di me,io sono
N,il futuro conquistatore del mondo.Non devi avere paura di
me..."Ghignò malignamente,scagliando la ragazza lontano con un
solo pensiero.Ryuga era fuori di sè:"N,schifoso topo di fogna,mi
fai pena:non sei neanche più capace di confrontarti in un duello
serio,te la prendi con una mocciosa senza armi nè
poteri!Accidenti,sei caduto davvero in basso!"Julie era a terra,ma
Kagome corse subito a soccorrerla:"Oh,ma io non voglio
combattere,o per lo meno,non ora.Voglio solo avvertirvi:l'ora dei
giochi e delle feste è terminata,da adesso,si fa sul serio"I
cinque blader scagliarono all'unisono i loro bey,ma a
vuoto,perchè il ragazzo dai capelli verdi era già
scomparso.Si precipitarono tutti meno Ryuga dalla bruna,aiutandola ad
alzarsi:"Sto bene,sto bene,non preoccupatevi"L'albino fissava il punto
in cui il suo più acerrimo nemico si era dissolto:"Sapevo che
questo giorno sarebbe arrivato"
continua
Angolo autrice
Rieccomi gente,in questi giorni sto aggiornando alla velocità
della luce!Ebbene sì gente,per la vostra gioia,N è evaso
dal carcere.Povera Julie,chissà come riuscirà a cavarsela
in questo mondo duro,beh,lo scoprirete nel prossimo capitolo.Sayonara e
buona festa della donna!
|
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Capitolo 7 *** I Cattivi Riuniti ***
Capitolo 7
Guardava fuori dalla finestra.Il paesaggio di fronte a lui lo lasciava
totalmente indifferente.Accanto a lui c'era una cameriera,che non
doveva avere più di quindici anni.Era visibilmente
spaventata da
quel bel ragazzo dagli occhi di ghiaccio,e non aveva tutti i torti.N
non parlava quasi mai,e quando lo faceva impartiva ordini.D'un
tratto il portone bianco avorio si spalancò,un'altra
sguattera
entrò:"Signore,gli ospiti sono arrivati"La bocca del ragazzo
si
arricciò in un ghigno:"Finalmente"
Incredibile.Tutti i più grandi cattivi della storia erano
riuniti in quell'unico salotto.Vilgax studiava la piccola esposizione
di armi, che per quanto esigua,comprendeva alcune delle
più potenti
armi di distruzione che fossero mai state create.I bariani se ne
stavano in disparte a parlottare tra di loro e,come al solito,Vector
faceva lo smargiasso,prendendo in giro tutti i presenti eccetto
lui.Doji osservava il quadro appeso alla parete.Una natura
morta,saccheggiata in qualche mostra terrestre.Albedo,invece,era
comodamente seduto su una poltrona di velluto rosso,le mani incrociate
sotto il mento e gli occhi chiusi.Un cigolio ruppe il silenzio di
tomba che regnava in quella stanza.Era la porta che lentamente si
apriva:"Benvenuti amici miei,siete una gioia per gli
occhi!"Esclamò N con finta euforia.Vilgax
ringhiò:"Noi
non siamo tuoi amici,mettitelo bene in testa!"N rise di gusto:"Oh
suvvia mio viscido collega, non vorrai litigare proprio ora che ho
sotto
mano il potere più grande che l'universo abbia mai
concepito"A
queste parole,tutti si bloccarono,smettendo di fare qualunque cosa.Il
verde sorrise beffardo.Li aveva in pugno:"Beh,che c'è,il
gatto
vi ha mangiato la lingua?"Doji assottigliò gli occhi e gli
puntò il bastone d'argento contro:"Ti conviene mostrarci
quello
che devi,moccioso,la nostra pazienza ha un limite"
"Come siamo impazienti!E va bene,come desiderate"Battè un
paio
di volte le mani.Le luci si spensero,e dal centro della stanza apparve
una gigantesca mappa olografica dell'universo.I bariani erano
sbalorditi,lo si leggeva nelle loro espressioni.Anche Albedo che fino a
quel momento aveva fatto finta di non sentire fu costretto ad aprire
gli occhi:"Miei signori,ecco a voi l'universo"Proclamò N.Poi
si
spostò al centro e toccò un
punto.Immediatamente
l'ologramma si mosse in avanti,raggiungendo proprio il punto che lui
aveva indicato.Due piccole luci rosse lampeggiavano,Misael si
avvicinò:"Che cosa sono queste?"Il verde gli mise una mano
sulla
spalla:"Queste,amico mio,sono fratture.A quanto pare,qualcuno ha
attraversato il continuum spazio-temporale"Vector scoppiò a
ridere:"Non è possibile,abbiamo distrutto tutti i moduli
teleporter personalmente,nessuno compie più viaggi
interdimensionali!"
"E' proprio qui che ti sbagli.Qualcuno,o qualcosa,è ancora
in
grado di compiere questo tipo di viaggi.Perciò avete
fallito,ma
non vi preoccupate,a tutto c'è un rimedio"Mosse le mani in
circolo e una miriade di puntini blu apparvero sulla mappa:"Questi sono
i frammenti di cuore che permettono alle persone di attraversare il
continuum.La gente non sa di possederli.Li chiama porta fortuna o
amuleti.C'è anche chi li indossa.Ma nessuno ne conosce il
potenziale.O forse qualcuno c'è...?"
"Spiegati"
"Beh,tornando alle lucette rosse...qualcuno ha usato i frammenti di
cuore per viaggiare oltre il tempo e lo spazio.C'è bisogno
che
vi illustri l'infinito potenziale di questi piiiccoli
cuoricini?Pensateci,attraversare,rubare e scomparire senza che nessuno
si accorga di nulla.Potreste avere la galassia,no,che dico,l'intero
universo ai vostri piedi!Sotto la mia guida naturalmente"Si scambiarono
uno sguardo d'intesa:"E noi che cosa ci guadagnamo dei
grazia?"Domandò ironico Albedo:"Beh,oltre a infinite
ricchezze"Fece una pausa:"Vendetta"Doji spalancò gli
occhi:"Già,vendetta.Vendetta su quei maledetti che vi hanno
imprigionato e umiliato davanti al mondo intero"Vilgax sorrise:"Quando
cominciamo?"
"Permesso,permesso"Julie cercava disperatamente di farsi largo tra la
folla.Finalmente intravide Ryuga in mezzo a quel marasma.Spingendo
riuscì a raggiungerlo,lo tirò per la
giacca da
dietro,tirando il fiato:"Ryuga,oh,quanto sei veloce,uff,ma si
puo'sapere cos'è tutta questa confusione?"Non ottenne
nessuna
risposta,anzi,l'albino proseguì per la sua strada:"Hey,ti ho
fatto una domanda!"Ryuga si bloccò all'istante:"Sei
irritante,te
l'ho già detto perchè siamo qui,e sai che io..."
"Sì,tu non ami ripeterti,lo so.Ma non ho capito!"Il blader
riprese a muoversi,puntando dritto ad un grosso aggeggio di
metallo,apparentemente rotto.Julie sbuffò,ma decise di
seguirlo.Voleva a tutti i costi una spiegazione,e doveva anche essere
convincente.Ryuga si era messo a riparare quello strano coso;la ragazza
lo affiancò,senza parlare,dopo tutto,stava lavorando.Ryuga
se ne
accorse,si asicugò il sudore con un braccio:"Che vuoi
ancora?"
"Dici a me?Oh,che sciocca,certo che dici a me.Beh volevo sapere che
cosa..."
"Stiamo facendo"Concluse una voce alle sue spalle.Era Ben che aveva
osservato la "conversazione"senza farsi notare:"Beh vedi mia
cara,dobbiamo allontanarci da questa epoca.Dopo l'attacco di N se
restiamo qui saremo un bersaglio facile.Dobbiamo viaggiare nel tempo,ed
andare nel 2014 suppongo"Julie sussultò:"Ma anch'io sono di
quegli anni!"Ryuga buttò gli occhi al cielo:"Quanto sei
stupida!Mi fai pena!Non sarà il 2014 del tuo mondo,ma il
2014
del mio mondo,chiaro il concetto?"La bruna era sempre più
confusa e sconsolata.A quanto pare non c'era alcun modo di tornare a
casa.Il suono di un microfono ruppe il caos,riportando il
silenzio.Qualcuno si accingeva a fare un discorso a quanto pareva.Uno
strano tipo,all'apparenza normale salì sul podio,si
schiarì la voce e battè un paio di volte sul
microfono:"Sentite,so che non so il più adatto a fare un
discorso,ma ho delle notizie dal 2014"Un brusio confuso si diffuse tra
i presenti.Julie e Ben si avvicinarono,invece l'albino,per nulla
interessato,continuò il suo lavoro.Il ragazzo stava parlando
di
alcuni suoi amici che vivevano nell'epoca che dovevano raggiungere.La
bruna si avvicinò a Ben:"Posso farti una
domanda?"Sussurrò:"Ma certo"
"Perchè Ryuga è così scontroso?"
"Ah,lo chiedi a me?Qui da fastidio a tutti.Solo perchè ha
salvato il mondo una volta crede di poter essere il migliore"Julie
stava per rispondere,ma si arrestò quando vide l'albino
venire
verso di loro.Era sporco d'olio sulla faccia e sugli avambracci.Tentava
di pulirsi con un asciugamano bianco:"Allora,che si dice dalla tua
epoca"Chiese alla ragazza:"Oh,scusa,non ho ascoltato tutto,ma credo che
sia tutto a posto.Anzi so per certo che nella mia epoca si sta
meglio!"Il brunetto che aveva parlato aveva finito le
parole,così lasciò il posto a Gwen:"Avete
sentito,nel
2014 tutto bene.quindi se vogliamo partire domani,non possiamo stare
con le mani in mano.Al lavoro!"Il via vai riprese immediatamente.Ben se
ne era andato dicendo che aveva da fare,perciò Julie rimase
sola
in mezzo a tutta quella gente.Sola.Di nuovo.Per un attimo il blader
provò una strana sensazione.Vederla così sperduta
lo
faceva sentire...in colpa?Scacciò questi pensieri.La
raggiunse:"Ehi"Julie alzò la testa:"Vieni con me,potrei
avere un
lavoretto da affidarti"Alla bruna si illuminarono gli occhi:"Sul serio"
"Sì,ma muoviti,prima che cambi idea!"La bruna gli
saltellò accanto,per poi pararglisi
davanti:"Grazie,grazie,grazie!"Strillò,in preda alla
felicità.Ryuga le lanciò
un'occhiataccia:"Ok,ok,sto zitta"
Raggiunsero un'ala del laboratorio che doveva essere una specie di
"zona riparazioni",poichè era piena di rottami e persone che
aggiustavano rottami.Julie era affascinata da tutti quegli strani
marchingegni,e,se non si fosse trattato di un suscettibile ragazzo dai
capelli bianchi,avrebbe fatto domande a tutto spiano.All'improvviso si
fermarono di fronte a una gigantesca ciambella di pietra
beige.Almeno,questo era quello che sembrava.La bruna stortò
la
testa,mentre l'albino diede una pacca al grosso aggeggio:"Carino
eh?Pensa che questa bellezza ci scarrozzerà nel 2014 in meno
di
un nanosecondo.Peccato che è rotto.A me spetta l'arduo
compito
di ripararlo.Ma non posso farlo se Gwen non esamina questi
cosi"Disse,ammiccando nella direzione di una altissima pila di
fogli:"Ora,il tuo lavoro è semplice:devi portare questi alla
cugina di Ben e chiederle cosa ne pensa"Concluse,mettendole in mano la
torre di documenti:"Hai capito bene?"Julie annuì da dietro i
fogli:"D'accordo,vado e torno.Prima torno e prima cominci il tuo
lavoro!Quindi è meglio che mi sbrighi"Si avviò a
passo
spedito verso la biblioteca,dove stava sempre rintanata Gwen.L'albino
non potè trattenere un sorriso,che si affrettò a
mascherare,ritrovando la sua solita espressione.Certo che quella
ragazza era proprio strana,pensò.
Il bussare sommesso riempì la biblioteca:"C'è
nessuno,è permesso?"Domandò Julie con un filo di
voce.Nessuno rispose.Decise di entrare.Aprì lentamente la
porta.Tutto era immerso nel buio,a parte una piccola lampada accesa
sulla scrivania di fronte a lei,dove una decina di libri erano
perfettamente impilati.Doveva essere una persona ordinata Gwen.A parte
questo si vedeva poco altro.Infatti Julie rischiò di
cadere,inciampando su un libro che era caduto per terra.Posò
i
documenti sulla scrivania,e raccolse il volume.Era rilegato in
pelle,una scritta fucsia spiccava sulla copertina:"Il libro degli
incanti"Lesse ad alta voce:"Quello è stato il primo libro su
cui
ho studiato"Julie sobbalzò:"Oh scusa,ti ho spaventata.Non
preoccuparti,sono io,Gwen"La rassicurò la rossa.Julie
espirò:"Oh,niente,nessun problema"
"Qual buon vento ti porta nella mia biblioteca?"
"Sono venuta a portarti questi"Rispose,indicando la pila di fogli sulla
scrivania:"Ah,giusto,il resoconto del modulo teleporter,vediamo"Li
esaminò uno per uno:"Direi che va tutto bene.Puoi dire a
Ryuga
di cominciare"La bruna annuì.Stava per
andarsene:"Ah,Julie,forse
ho trovato un modo per rimandarti a casa"Julie si bloccò:"Ti
ringrazio Gwen,veramente,non vedo l'ora di tornare a casa.Oh scusa
stavo portando via questo"Le porse il volumetto.La rossa aveva notato
una sfumatura di dispiacere nella voce della sua nuova
amica.Sorrise:"Tienilo tu.Consideralo un regalo da parte mia"La bruna
ringraziò con un inchino,per poi andarsene.Gwen
tornò
alla sua postazione:"Vedremo se sarà in grado di leggerlo"
Stava tornando da Ryuga tutta baldanzosa.Lei aveva il brutto vizio di
marciare con gli occhi chiusi quando era soddisfatta.Finì di
nuovo per sbattere contro qualcuno,ma stavolta finirono in terra
entrambi.Scosse la testa per vedere chi aveva investito.Era un
ragazzino sui quattordici,con dei begli occhi cremisi e i capelli
blu:"Accidenti!Che diavolo..."Imprecò il ragazzino,ma quando
la
vide si bloccò:"Ah,tu sei quella nuova,giusto?"
"Già,ed è la seconda volta che vado a sbattere
contro uno
di voi"Risero entrambi,mentre Julie lo aiutava ad alzarsi:"Molto
piacere,io mi chiamo Yuma,e tu sei..."
"Julie!Felice di fare la tua conoscenza!"Dal ciondolo che Yuma portava
al collo si materializzò una figura,sembrava un
fantasma:"Chi
è Yuma?"
"Oh,Astral,è la ragazza nuova,Julie,sai,quella di cui ti ho
parlato"Alla bruna si era disintegrata la mascella al
suolo:"Quello...è...un fantasma?!"Biascicò.Astral
rimase
sorpreso e sbattè un paio di volte le palpebre:"Tu riesci a
vedermi?"Chiese perplesso.La bruna annuì degluttendo.Yuma si
era
esaltato tutto,felice perchè qualcun altro esterno alla
squadra
riusciva a vedere il suo amico.Ryuga aveva osservato tutto da lontano
con un lieve stupore:"Ehi Julie!"La raggiunse:"Hai visto
Ryuga-sensei?Julie riesce a vedere tuo fratello Astral!Non è
fantastico?!"
"Sì,sì meraviglioso"Afferrò Julie per
un braccio:"Ma ora abbiamo altro di cui occuparci"
"Hey!"La bruna venne trascinata via di peso.Astral mise una mano sotto
il mento:"Chissà perchè quella ragazza riesce a
vedermi"
Dopo aver riportato all'albino tutto quello che aveva detto Gwen,Julie
aveva cenato,e successivamente era tornata in camera sua.La sera era
scesa assai in fretta e la ragazza cominciava ad avvertire sul serio la
nostalgia di casa.Si affacciò dalla finestra,lasciando che
la
brezza leggera le scompigliasse i capelli.D'improvviso le venne
un'irrefrenabile voglia di cantare...
Luce brillante di stelle
fari luminosi lassù
Vi chiamiamo tutti a raccolta
costruiamo un mondo migliore
insieme noi,da qui
ripariamo terra e mare perchè
lo scrosciare della pioggia così
si fermerà,finirà!
E' un concerto d'amore per
vivere e sperare
in una grande emozione
Da un palco di luci e ombre
sentirò la melodia
del nostro cuore!
Sfortuna(o fortuna)vuole che un suscettibile blader stesse
passando di lì proprio in quel momento.Non solo rimase
incantato
dal suono di quella voce,ma non riusciva a distogliere lo sguardo dalla
ragazza che intonava quel canto così melodioso.Appena Julie
smise di cantare e si accorse della sua presenza,si tirò
dentro,rossa e imbarazzata come non mai,pregando che Ryuga non fosse
stato lì tutto il tempo.Nel mentre l'albino si riscosse,e
proseguì con la sua
passeggiata:"Perchè?Perchè
quella voce mi suona così familiare?"
Il giorno seguente,tutti erano assiepati attorno al modulo
teleporter,pronti per spostarsi nell'epoca contemporanea.Anche Julie
era in mezzo a loro,impaziente di vedere il 2014 in quel mondo.Kevin e
Ryuga erano in pole position davanti a tutti.Con un cenno da parte di
Ryuga,Kevin accese il portale,che si illuminò di una luce
azzurrognola.Passarono di là,e così fecero anche
gli
altri.Compresa la bruna.Ecco.Era di là.
In poco tempo raggiunsero la casa che Kevin aveva acquistato.Era una
mastodontica villa,Julie disse che era grande quasi come la sua casa
per le vacanze,il che è tutto dire.Ad ognuno venne assegnata
una
camera.Julie entrò nella sua.Assomigliava molto a quella di
casa
sua,per non dire che era quasi uguale.Mentre si guardava intorno e
faceva queste considerazioni,qualcuno bussò alla porta:"Ciao
Julie,sono Yuma,Gwen ti vuole!"Disse il ragazzo da dietro la porta.La
bruna ebbe un presentimento.Si precipitò subito dalla cugina
di
Ben.Non rimase granchè sorpresa quando vi trovò
anche
Ryuga:"Julie,eccoti qui,ti stavo aspettando!Devo darti una buona
notizia:ho trovato il modo di rimandarti a casa!"
*Angolo Autrice*
Eccomi di nuovo gente!Chiedo venia per la lunga attesa,ma il mio
computer era andato a fare il ponte di Pasqua,quindi non me la sono
sentita di disturbarlo!Devo assolutamente ringraziare lady8000 e Saga
Gemini,che apprezzano e recensiscono le mie storie,grazie ragazze!Ma
anche voi altri dovete recensire,mi fa sempre piacere sapere cosa ne
pensate!Sayonara al prossimo capitolo!
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Capitolo 8 *** La scelta di Julie ***
Capitolo 8
"Ho una buona notizia,so come rimandarti a casa!""Esclamò
fiera
Gwen.Julie era abbastanza sconvolta,non sapeva se essere
felice o
triste.Dopo tutto aveva trovato dei nuovi amici e aveva scoperto tante
cose nuove.In fondo quella strana combricola di super eroi non era
male.Anche Ryuga era presente naturalmente,ma non le rivolse neanche
uno sguardo:"Sono pronta Gwen,dimmi tutto"Si sforzò di dire
con
voce ferma:"Bene,allora,ho ragione di credere,su base di accurate
ricerche,che siano stati i due frammenti di cuore a permettervi di
viaggiare oltre il tempo e lo spazio.Quindi potete usarli allo stesso
modo per tornare indietro"Ryuga assottigliò gli occhi:"E
come la
mettiamo col fatto del doppio viaggio?Se Julie userà il suo
frammento,io mi sposterò con lei,e saremo punto e a capo"La
rossa annuì:"Vero,se non fosse per il fatto che possono
essere
usati anche singolarmente"Alla bruna si accese una lampadina:"Quindi
vuoi dire che possiamo fare il viaggio da soli?"
"Esatto.Quindi,ricapitolando,tu Julie potrai tornare a casa,ma potrai
anche venire di nuovo qui quando ne avrai voglia,e lo stesso vale per
Ryuga!"A Julie si illuminarono gli occhi.Quella era l'avventura che
sognava da tutta una vita,non poteva certo lasciarsela scappare sotto
il naso.Anche se avesse voluto,non avrebbe potuto dimenticare quel
mondo strano,perchè sentiva che ormai era una parte di
lei,che
non avrebbe potuto essere cancellata.In uno slancio di
affetto,abbracciò Gwen,che rimase non poco stupita:in
fondo,non
aveva fatto un granchè.Quando la bruna si
staccò,fece un
profondo inchino:"Ti ringrazio molto Gwen.Una cosa:come faccio a
tornare a casa?"La ragazza rise:"Beh,è facile,basta che tu
dica
che vuoi viaggiare oltre il tempo e lo spazio tenendo in mano il cuore
e il gioco è fatto!"Ryuga era rimasto impassibile tutto il
tempo,come se quello che lo circondava non lo riguardasse affatto.Julie
rimase molto colpita...o affascinata?Non avrebbe saputo dirlo nemmeno
lei.Quel ragazzo dagli occhi dell'oro la metteva sempre in soggezione,a
volte era davvero snervante,però al contrempo era risoluto e
sicuro di sè,anche se diceva o faceva cose sbagliate.Forse
Julie
lo ammirava tanto,per quella fermezza che rendeva la sua voce
autorevole.Forse quella sicurezza era l'unica cosa che le mancava.
Doveva salutare tutti,non poteva certo andarsene senza aver avvisato i
suoi nuovi amici.Per prima passò da Kagome:"Come te ne
vai?Io ti
aveo già catalogata come un membro della squadra!"Julie
rise:"Tranquilla,non me ne vado per sempre!Grazie a questi cuori,sia io
che Ryuga possiamo viaggiare tra i due mondi ogni qual volta lo
vogliamo!"La sacerdotessa sorrise.Si abbracciarono.Proprio in quel
momento qualcuno entrò nella stanza,chiedendo "Permesso".Era
Kagura,che vedendo quella scena,non potè fare a meno di
esternare il suo disgusto per quelle smancerie con una smorfia.Kagome
si accorse della sua presenza e si staccò:"Kagura,ciao,Julie
se
ne va sai?Ma non per sempre,tornerà a trovarci!"La mezzo
demone
non cambiò la sua espressione imperturbabile.Julie invcece
le si
avvicinò,tendendole la mano:"Lo so che non ti vado molto a
genio,ma a me sei simpatica,perciò
arrivederci!"Enunciò
con un sorriso.Kagura,presa alla sprovvista,le strinse la
mano.Succesivamente la bruna lasciò la stanza,per dirigersi
verso quella di Tori,che reagì quasi allo stesso modo di
Kagome.Poi fu la volta di Yuma e di Astral che la salutarono con un
gran sorriso e con un energico "ENERGIA AL MASSIMO!"Quando la ragazza
udì quest'esclamazione spalancò gli occhi:"Ehi,un
momento,questo è il mio motto!"Disse,lievemente
sconcertata.Yuma
le rispose che era anche il suo,aggiungendo che era una gran bella
coincidenza.Si fecero su una risata,e il ragazzino le promise di
insegnarle a duellare,quando fosse tornata.Come ultimo,ma non meno
importante,si recò da Ben,che accolse la notizia
malvolentieri:"Stai tranquillo,sarò di ritorno fra qualche
giorno!"Lo rassicurò:"Lo spero per te!Qui tutti cominciavano
ad
affezionarsi te,sarebbe un peccato non tornare!"Aveva
ragione.Ryuga a parte,tutti avevano dimostrato di volerla conoscere
meglio.Uscì di casa,ormai aveva finito il giro di
arrivederci.
Tokyo,anche se in un altro mondo,era sempre uguale.Caotica e affollata
nel centro,ma anche carina e verde in alcune zone.Si stava recando
proprio in una di quelle.Sapeva che nei dintorni della zona in cui si
trovava c'era una bella radura appartata,che somigliava a quella che
aveva visto nel sogno quando era arrivata
lì.Eccola.Entrò
nel piccolo spazio erboso,decise che avrebbe viaggiato da lì
sempre,andata e ritorno.Non era lontano dalla grande villa,non
più di cinque minuti a piedi.Stava per pronunciare le
parole:"Aspetta"Una voce alle sue spalle la bloccò.Dagli
alberi
sbucò l'albino,che doveva averla seguita fin
lì.Julie era
sbigottita,perchè pedinarla quando poteva semplicemente
chiamarla?Il blader la raggiunse:"Allora te ne vai"
"Emm,sì,ma tornerò,tra...tre giorni,quattro,non
lo so,dipende dai miei ge...impegni,sì dai miei impegni"
"Fa come vuoi.Sono solo venuto a portarti questo,lo avevi lasciato in
camera tua"Le porse il libro degli incanti.Lei lo prese frettolosamente
dalle sue mani e se lo strinse al petto.Abbassò lo
sguardo:"Grazie..."L'albino sbuffò e girò i
tacchi.Gli
dava terribilmente fastidio quella ragazza,era esattamente il suo
opposto:lui non avrebbe mai ringraziato una persona,tanto meno per una
cosa così insignificante.Eppure...aveva la strana sensazione
che
quella brunetta fosse molto più simile a lui di quanto
avesse
mai potuto immaginare;era solo un presentimento,nulla di
più,una
mera e flebile impressione dettata dal subconscio.La ragazza si
dipiacque nel vederlo allontanare a quel modo.Prese un profondo
respiro:"Ti verrò a trovare presto!"Gli gridò
senza
alzare lo sguardo.L'albino si bloccò,impietrito da quella
affermazione così convinta.Julie recitò la
formula per
viaggiare,così come le aveva detto Gwen,e in men che non si
dica,sparì in un cerchio di luce blu intenso.Ryuga si
voltò troppo tardi.Era già dall'altra parte.
Si era ritrovata davanti alla stalla di Spirit.Non doveva fare
assolutamente rumore.Aveva tenuto il numero dei giorni trascorsi:ormai
doveva essere mercoledì.A conti fatti era stata via quattro
giorni,novantasei ore,cinquemilasettecentosessanta minuti.Al solo
pensiero rabbrividì da capo a piedi.Tabatha e il resto della
servitù erano lì da lunedì...SANTO
CREMINO!Da
lunedì!E se Tabatha avesse contattato i suoi genitori?E se i
suoi genitori avessero contattato la polizia?E se la polizia avesse
conttato i servizi segreti?Ora avrebbe tutto l'FBI alle calcagna.Mentre
pensava a tutto questo,senza accorgersene si ritrovò di
fronte
la porta di casa.Un dubbio l'assalì,meglio tagliare la testa
al
toro,si disse.Girò la chiave nella serratura,tirò
la
maniglia e...Entrò.Silenzio.Forse l'aveva scampata.Forse
Tabatha
si era presa un periodo di ferie!Per un attimo si sentì
sollevata.Ma appena mosse il primo passo,una voce la
chiamò:"Julie!"La contessina rimase paralizzata sul
posto.Non
c'erano dubbi:a parlare era stata la sua migliore amica.Si
girò
a rallentatore,trovando la cameriera immobile sull'uscio di una delle
molteplici sale della casa:"Ciao Tabatha"Disse con un filo di voce.La
ragazza dai capelli viola le corse in contro,abbracciandola:"Oh
Julie,sapessi come sono stata in pena per te!Ma si puo'sapere dove sei
stata?!"A Julie si gelò il sangue nelle vene.E adesso?Che
scusa
avrebbe potuto inventare?Certo non poteva dire la verità.Non
le
avrebbe mai creduto:"Mi sono rifugiata nel bosco!"
"Per quattro giorni?"
"Sì,ero così arrabbiata per la stroria del
matrimonio che
ho deciso di isolarmi da tutto e da tutti!A proposito,non hai
contattato i miei,vero?"
"No,per fortuna non ancora.Ma sono stata tentata molte volte di
farlo,ti prego,non farlo mai più,ok?"
"Ok"
"Promesso?"
"Promesso"Tenne le dita incrociate dietro la schiena.
La creazione di umalieni procedeva a gonfie vele.Ogni volta erano
sempre più mostrtuosi.Non si poteva aspettarsi altro da
Vilgax.Plasmare quegli esseri immondi gli dava una grande
soddisfazione.Avrebbe avuto di nuovo un esercito al suo completo
servizio.Dopo tutto,quel ragazzino coi capelli verdi non era poi
così male.Ma era troppo ingenuo.Vilgax aveva già
programmato tutto:avrebbe lasciato fare il lavoro sporco a N,poi,una
volta raggiunta la vetta e quindi il trono dell'universo,gli avrebbe
soffiato tutto da sotto il naso.Un ghigno sinistro gli si dipinse in
volto.MAI fidarsi di lui.
Dopo cena,abbondante si intende,Julie si recò in camera sua
per
riposare.Non è che avesse dormito molto in quei quattro
giorni,doveva assolutamente recuperare.Si mise sotto le coperte,con
tutta l'intenzione di addormentarsi,ma si rese improvvisamente conto
che non sarebbe mai riuscita a prendere sonno.Accidanza,l'avventura che
aveva sempre anelato finalmente era a portata della sua mano,e lei se
la stava lasciando sfuggire.Strinse i pugni.L'occhio le cadde sul libro
che le aveva regalato Gwen.Si alzò.Doveva pure ammazzare il
tempo in qualche modo.Si sedette alla scrivania e accese la lampada al
neon.Aprì il volume con un certo interesse.Ma,ma...le pagine
erano completamente bianche!Girò la prima avanti e indietro
un
paio di volte.No,non era un'impressione.Era proprio bianca:"Che
significa?"Si chiese.Tutto,tutto quello che vedeva le suggeriva di
affrontare quella nuova avventura assieme a loro.Insieme a
LUI.Arrossì lievemente:"Ma insomma,che vado a pensare!"In
fondo,la sua vita sarebbe terminata il 20 dicembre con il suo
matrimonio,giusto?Tanto valeva godersi la
libertà,finchè
ne disponeva.Ormai era decisa.Avrebbe trovato un modo per dire la
verità a Tabatha,così da non doversi
più
nascondere.In questo modo sarebbe stata libera di attravesare il tempo
e lo spazio a suo piacimento.Naturalmente non sarebbe stata sempre
dall'altra parte,no:avrebbe fatto la spola.Sentiva che una forza a lei
sconosciuta la stava inesorabilmente attirando verso il suo destino.
Un colpo.E un altro.E un altro ancora.Quel sacco stava diventando una
piattola dai tanti pugni che gli aveva tirato.Non sapeva
nemmeno
lui perchè stesse facendo tutto questo.Ma sentiva che doveva
sfogarsi.Aveva mille domande che gli ronzavano nella testa come api a
cui era appena stato distrutto l'alveare;per esempio:perchè
era
convinto di aver già sentito la voce di
Julie?Oppure,perchè non era riuscito a muoversi quella
mattina?Si fermò un istante:"Ti verrò presto a
trovare!"Quelle parole gli rimbombavano nella mente senza
possibilità di cancellarle:"Ah,ma che diavolo mi prende?!"Si
passò una mano tra i capelli scompigliati e fradici per
l'allenamento.Una specie di terremoto lo distolse da questi
pensieri.Perse per un secondo l'equilibrio,colto alla sprovvista,ma lo
riacquistò subito.Inuyasha si era catapultato
lì,infatti
era sull'uscio della porta:"Fratello,N ci sta attaccando!"L'albino fu
fulmineo a reagire.Insieme percorsero la casa di
corsa,precipitandosi fuori.Quelloche videro li lasicò a
bocca
aperta.Non era N la causa del
tremore,bensì...:"Doji"Sussurrò Ryuga tra i
denti.Il suo
più acerrimo nemico era cinque metri più in su di
lui:"Oh,vedi mio caro?Questa è la posizione che dovresti
occupare,quella di un lurido verme che striscia ai miei piedi!"Inuyasha
estrasse Tessaiga:"Lurido bastardo,prendi questo:Cicatrice del
vento!"Scagliò il potente attacco,che senza dubbio
colpì
il bersaglio...se ci fosse stato un bersaglio da colpire.Quello che
vedevano era solo un ologramma,una proiezione,che si limitò
a
traballare leggermente:"Allocco,proprio come tuo fratello!Secondo te io
mi sarei esposto in questa maniera?Patetico!"Ryuga stava per
esplodere,quel bastrado del suo patrigno non era ancora morto.Pensava
di averlo eliminato una volta sconfitto Iliaster,invece era vivo e
vegeto.E' proprio vero che l'erba cattiva non muore mai.Il cattivo
puntò il bastone da passeggio nella loro
direzione:"Sappiate,che
il mio signore Natural Harmonia Gropius è tornato,e non
avrà alcuna pietà di voi!Ahahahah"Stava per
sparire
quando:"Ah,Ryuga,invita anche la tua nuova amichetta ai giochi,il mio
padrone non vede l'ora di vederla in azione"Detto questo si
smaterializzò.Ryuga spalancò gli occhi.Possibile
che
quella ragazza nascondesse un potenziale nascosto dietro quella
maschera da imbranata?In cuor suo lui sapeva che lei sarebbe tornata e
avrebbe voluto far parte della squadra.Non conosceva il motivo di quel
presentimento,ma sentiva che Julie sentiva il bisogno di un'avventura.E
lui sentiva il bisogno di risposte.Non appena tornata,avrebbe messo
alla prova quella brunetta.I misteri sarebbero stati presto svelati...
o forse no...?
Angolo autrice
Rieccomi gente!Ecco a voi il capitolo 8!Vilgax a quanto pare
è
già intenzionato a tradire N,comicniamo bene!E il nostro
tormentato protagonista,troverà le risposte che cerca?E
Julie
svelerà il mistero del libro di Gwen?Scoprirete le risposte
solo
leggendo!Che dire:3,2,1...GO SHOOT!Sayonara al prossimo capitolo!
|
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Capitolo 9 *** L'allenamento ***
Capitolo 9
Si svegliò abbastanza presto.Solitamente si alzava verso le
otto
e mezza.Ma questa volta si levò alle sette.Stesso orario di
Tabatha.Voleva prenderla sola e alla sprovvista,dato che quello che
aveva di dirle era abbastanza sconcertante.Non era sicura che le
avrebbe creduto,anzi,c'era un buon 90% di possibilità che
le avrebbe riso in faccia,controllandole la febbre.Ma non
importava:doveva tentare.Si vestì
frettolosamente.Sgattaiolò per i corridoi,facendo attenzione
a
non fare rumore,per non allarmare il resto della
servitù.Passo
per passo arrivò in cucina,dove un intenso aroma di dolci le
riempì i polmoni.Era sicura che la sua amica stesse aiutando
sua
madre,Cordelia,cuoca della famiglia.Era una bella donna dai capelli
biondi e aveva trentatre anni.Quando Julie era piccola,fu lei a
prendersene cura.Quindi aveva svolto anche la funzione di
tata.Passò sotto ad una sfilza di pentole di tutte le forme
e le
dimensioni.Raggiunse finalmente l'avamposto,dove il suo obbiettivo era
al lavoro.Facendo finta di niente le sgusciò a
fianco,cogliendola di sorpresa:"Oh!Julie,mi hai
spaventata!"Esclamò sobbalzando:"Perdonami Tabatha,non era
mia
intenzione"
"Mmm,sì certo.Comunque,che ci fai in piedi a quest
ora?"Julie
sentiva che il momento si stava avvicinando.Prese uno dei biscotti alla
marmellata disposti sul vassoio di fianco a lei,e se lo mise tutto in
bocca:"Niente,stavo solo...non riuscivo a dormire"La cameriera smise
immediatamente di trafficare con gli ingredienti.Si asciugò
le
mani sporche di farina sul grembiule:"Strano,di solito ci vuole il
lancia razzi per farti alzare!"
"Già..."La bruna abbassò lo sguardo.Si sentiva
incredibilmente in difetto,per averle mentito e per la confessione che
stava per farle:"Ehi,Julie,ti senti bene?"Domandò la viola
con
apprensione:"Sì,sì,sto
bene,però...ahhh,Tabatha,ti
ho mentito"La cameriera rise:"In merito a che cosa?"
"In merito"Si morse le labbra:"In merito a ieri"Tabatha stava
asciugando un piatto,che le cadde rovinosamente di mano,sfraccellandosi
al suolo:"Che vuoi dire"
"Voglio dire che non sono stata nel bosco...sono stata in un altro
mondo"
"Nel senso che ti sei isolata a tal punto che ti sembrava di stare in
un altro mondo?"
"No,letteralmente.Ho viaggiato oltre il tempo e lo spazio e sono finita
in un altro mondo,parallelo al nostro"La cameriera era una roccia,non
sapeva che fare,se ridere o se toccarle la fronte per vedere se stesse
delirando.Eppure,dallo sguardo di Julie si capiva che non stava
mentendo.Quando Julie diceva una balla si spellava le mani,e quando
scherzava e non voleva darlo a vedere si mordeva le labbra.Ora non
faceva nè l'una nè l'altra cosa,anzi,la guardava
fissa
negli occhi:"Non stai dicendo sul serio
vero?"Sussurrò,intuendo
già la risposta.La bruna scosse la testa.Tabatha
deglutì:"Spiegami come faccio a crederti!Non è
possibile
viaggiare oltre il tempo e lo spazio!E' assurdo!"
"Tabatha lo so,sembrava assurdo anche a me,però era tutto
vero!Ho incontrato anche delle persone"Si bloccò:"Non mi
aspetto
che tu mi creda,solo...ti prego di non preoccuparti quando mi vedrai
sparire per giorni.Ho finalmente trovato l'avventura che cercavo,non
posso lasciarmela sfuggire.Spero che tu possa capire"Stava per
andarsene,ma venne bloccata per un braccio dalla sua amica:"Ti credo.So
che tu su cose del genere non menti,perciò ti
crederò.Però"Alzò gli
occhi,sorridendole:"Devi
prometterti che non ti metterai nei guai"A Julie brillarono gli occhi
azzurri:"Ci proverò"Si abbracciarono.Poi Julie corse in
salotto,assieme alla migliore amica.Tirò fuori il cuore di
cristallo,ottenendo la meraviglia della viola.Pronunciò la
formula,e un portale azzurro le si aprì di fronte.Lo
attraversò,salutando con la mano Tabatha.Nonostante tutto,le
riusciva ancora difficile assimilare tutto quello che le aveva detto la
sua stramba,stramba migliore amica.
Quel giorno Ryuga e Inuyasha avevano deciso di allenarsi assieme
all'aperto.Anche se non si sarebbe mai detto,i due si volevano molto
bene,come volevano molto bene agli altri loro due fratelli.Stavano
combattendo a mani nude,senza esagerare,solo per rinfrescare un po' la
memoria di Inuyasha,che era abituato a duellare con Tessaiga,la sua
fidata spada demoniaca.D'un tratto Ryuga si fermò,e l'haniou
colpì a vuoto.L'albino aveva percipito un tremore nello
spazio
tempo,come se...toccò il cuore di cristallo.E se
fosse...?Inuyasha era perplesso:"Tutto bene fratello?"Il blader non gli
rispose,girò i tacchi e iniziò a correre:"Torno
subito!"Gridò quando era ormai lontano,in modo da non dare
la
possibilità al fratello di controbbatere.Possibile che Julie
fosse già tornata?Correndo a più non posso
raggiunse la
radura dal quale Julie aveva aperto il portale.Nessuno.Nemmeno
un'anima.Convinto di essersi sbagliato fece dietrofront:"Ahia!"Veniva
da dietro gli alberi.Sia affrettò ad attraversarli.Eccola
lì.Si massaggiava il fondoschiena:"Ahi,e io che pensavo di
atterrare sul morbido!"Si accorse di Ryuga qualche secondo
dopo:"Ehi!Hai visto,sono tornata!"Il blader buttò gli occhi
al
cielo:"Evviva"Scandì con ironia.In fondo,ma moooolto in
fondo,anche se lui non l'avrebbe mai ammesso,non gli dispiaceva
rivedere quella stramba di un altro pianeta.La ragazza bruna si
alzò,levandosi la polvere dai vestiti.Il blader le si
parò
davanti con le braccia incrociate.La ragazza gli sorrise:"Ho una cosa
da dirti,e non voglio essere interrotta"L'albino alzò un
sopracciglio,poi annuì:"Bene,allora"Prese a camminare avanti
e
indietro:"Ti ho già detto che il mio sogno era quello di
vivere
di avventure,giusto,bene.Ecco,il fatto è che credo di aver
trovato la mia avventura,e adesso voglio viverla fino in fondo.So che
probabilmente non sarai d'accordo,per via che non ho poteri e..."
"Va bene"Julie si immobillizzò:"Aspetta che?"
"Ho detto che va bene.Se questa è la tua scelta,ve
bene"Ryuga
aveva indovinato.Julie avrebbe vissuto tutte le peripezie del gruppo
per intero,senza perdersi nulla.Lui lo aveva sospettato,non ne
conosceva il motivo,ma riusciva a capire quella ragazza meglio di
sè stesso.Julie era sollevata,si era tolta una specie di
peso,dopo averglielo detto:"Uff,è stato più
facile del
previsto,pensavo che mi avresti insultato o cose del genere,e
invece..."Ora era il momento di metterla alla prova.Le si
avvicinò:"Però,se vorrai restare qui,dovrai
allenarti.E
duramente"La bruna mise le mani sui fianchi:"Pfui,sono già
perfettamente allenata!Non mi hai visto combattere l'altro
giorno,volo come un farfalla,pungo come un'ape!"
"Ah davvero?"La ragazza non ebbe tempo di rispondere,che in meno di un
nanosecondo si ritrovò a terra,stesa da un colpo di Karate
di
Ryuga:"Se non sai parare nemmeno questo,pensi di saper combattere
bene,patetico!"Incredibile.Julie aveva gli occhi e la bocca
spalancati.Nessuno,NESSUNO era mai stato in grado di
sopraffarla.Nemmeno i maschi più grossi.Lui era stato
l'unico in
grado di batterla,e senza neppure il tempo di difendersi.Forse quello
strano ragazzo poteva veramente insegnarle qualcosa.Si
rialzò,scuotendo la testa:"E va bene Ryuga,accetto la
sfida.Quando cominciamo?"
"Domani?!?!?!"Esclamarono in coro i suoi tre fratelli.Ryuga stava
giocherellando con una mela rosso cremisi,lanciandola in aria e
riacciunfandola al volo:"Già,a quanto pare ha
accettato.Dobbiamo
testare il suo potenziale"Sesshomaru,che era di natura
diffidente,chiuse gli occhi:"Secondo me non c'è da
fidarsi.Oltre
tutto,non sappiamo se questa ragazza nasconda veramente un qualche
potere o no,è solo uno spreco di tempo"L'albino
poggiò le
mani e il frutto sul tavolo:"Non sono d'accordo.C'è
sicuramente
un motivo,se N ci ha tenuto tanto che Julie facesse parte della squadra"
"E' vero"Confermò Astral:"Solo delle persone speciali sono
in
grado di vedermi,e lei puo'"Anche Inuyasha era d'accordo.Conclusero
dicendo che domani sarebbero partiti per il luogo dell'allenamento.Ryuga non si sarebbe risparmiato.
N attraversò il lunghi corridoi della sua immensa magione.Si
fermò davanti il quadro di suo padre Ghecis.Lo
guardò con
tenerezza:"Padre,guarda cosa sto facendo per
te.Vedrai,costruirò
l'impero che tu non sei stato in grado di creare.Pagheranno,pagheranno
tutti per quello che ti hanno fatto.E' una promessa"
Il giorno seguente,la sveglia per Julie venne puntata alle sei.Lei non
era abituata ad alzarsi con una sveglia elettronica,perciò
quando suonò,si destò di soprassalto.Si
affrettò a
spegnerla,poichè giudicava assordante il rumore emesso da
quella
scatoletta.Si tirò su sbuffando,i capelli tutti in
aria.Sbadigliò e si stiracchiò.Il giorno
precedente aveva
portato dei bagagli dal suo mondo,contenenti alcuni oggetti,ma
soprattutto vestiti comodi.Indossò una canotta grigia,un
paio di
pantaloni morbidi dello stesso colore della canotta e degli scarponcini
da montagna marroni.Senza dimenticare il suo marchio di fabbrica:i
guanti senza dita neri..Si sentiva carica e pronta per il
più
duro degli allenamenti.Non aveva idea di cosa
l'aspettava.Uscì
di casa ancora mezza assonnata,e subì il primo rimbrotto di
Ryuga per la sua leggendaria scarsa puntualità.Non ci fece
troppo caso,forse perchè c'era abituata,forse un po' per il
sonno.
Un bellissimo bosco.Un bellissimo bosco circondato dalle montagne che
terminava con un bellissimo laghetto.Questo era il posto dove si
sarebbero allenati.Julie era senza parole.Uno spettacolo
così
non si vedeva tutti i giorni.Buttò lo zainetto blu per
terra,cominciando a correre tutt'intorno.Ryuga sbuffò
pesantemente:"Ti conviene risparmiare il fiato.Ne avrai di tempo per
correre"Alla ragazza si gelò il sangue nelle
vene.Obbedì
all'istante.Il suo carnefice,oh,pardon,allenatore le intimò
di
sedersi,e cominciò a camminarle davanti:"Allora,se vuoi
allenarti con me ci sono delle regole fondamentali che devi
seguire.Punto primo:non si contesta o si controbatte a quello che
dico.Punto numero due:ti allenerai senza sosta finchè lo
deciderò io.Punto numero tre:non si trasgrediscono i primi
due
punti.Punto numero quattro:i primi tre punti possono
bastare.Avanti,scattare,scattare,scattare!"Julie fu talmentre colpita
dal suo tono autoritario,soprattutto sulle ultime tre parole,che
schizzò in piedi sull'attenti.Ryuga ghignò:"Molto
bene"Si
spostò sulla riva del lago,che non era affatto piccolo,anzi
aveva una gran bella portata:"Lo vedi questo?Per il primo
allenamento,dovrai fare trenta giri di corsa attorno al lago,nel minor
tempo possibile,è tutto chiaro?"Le arrivò a
cinque
centimetri di distanza per guardarla negli occhi:"Sì"Rispose
con
un filo di voce:"Non ho sentito,E' TUTTO CHIARO?!"
"CRISTALLINO SIGNORE!"L'albino si allontanò.Prese il
cronometro
e nel frattempo Julie si mise in posizione di
partenza.Scattò il
via.Fece trenta giri come le era stato ordinato,ma in un tempo
normale.Quando concluse l'ultimo tratto,si piegò sulle
gambe,ansante.Ryuga bloccò il cronometro con un gesto di
stizza,la faccia contorta in una smorfia:"E questo ti sembra il minor
tempo possibile?!"Le sbraitò.Julie alzò la faccia
rossa
per la corsa per potergli rispondere,ma non fece in tempo.Venne
scaraventata a terra da un fortissimo ceffone.Il tempo parve
fermarsi.L'albino aveva appena vibrato il colpo,perciò aveva
ancora il braccio sollevato e la ragazza era a terra con il segno della
sberla ancora pulsante.Solo allora il blader si rese conto del gesto
che aveva fatto.Dopo tutto non stava allenando uno dei suoi soliti
allievi,che conosceva bene.Stava allenando una ragazza di cui a mala
pena ricordava il cognome.Invece Julie era tramortita.Era appena stata
schiaffeggiata da un ragazzo più grande di
lei.Però non
le faceva male come se lo avesse fatto qualcun altro,anzi,in qualche
modo sentì,che per la prima volta nella sua vita,che a
qualcuno
che non fossero Tabatha e Cordelia interessava quello che lei faceva.E
come lo faceva.Rielaborò quel gesto come una dimostrazione
di
amicizia e interesse.Ryuga si aspettava che la ragazza corresse via in
lacrime.Julie si rimise in piedi:"Perdonami.Hai ragione ho fatto un
tempo da schifo.Non mi sono impegnata abbastanza.Riproviamo!"L'albino
sentì come una fitta al cuore.Quella ragazzina era
incredibile.Lui l'aveva trattata male fin dall'inizio,adesso le aveva
perfino fatto del male,e lei aveva ancora la forza di sorridergli e la
voglia di allenarsi ancora.Il ragazzo non riusciva a muoversi:"Allora
Ryuga,il gatto ti ha mangiato la lingua?!Forza andiamo,voglio allenarmi
ancora!"L'albino realizzò,che non aveva compreso fino in
fondo
Julie:"E va bene.Forza vai a quell'albero laggiù,quello
più alto"La ragazza fece il saluto militare:"Ai suoi
ordini!"Esultò,dirigendosi verso la imponente pianta.Il
blader,riavutosi,scosse la testa:"Attenta a quel che
fai!"Intimò
a Julie,che tentava di arrampicarsi.Anche lui cominciò la
scalata.Una volta in cima,Julie si sporse per vedere meglio il
paesaggio attorno a lei:"Uao!Era una vita che non mi arrampicavo sugli
alberi!E' stato troppo fico!"L'albino fece finta di essere adirato:"Non
siamo qui per divertirci.Forza,fai duecento flessioni appesa al
ramo"Alla ragazza si frantumò la mascella al
suolo:"Coooosa?Duecento?!"
"Punto primo:non devi contestare!Forza muoviti,prima che perda la
pazienza!"Fu costretta ad obbedire.Fece del suo
meglio,riuscì a
fare centonovantasei piegamenti,poi si lasciò andare
esausta.Ricevette un altro ceffone.Gli allenamenti continuarono per
tutto il giorno.Ryuga le faceva fare le cose più
disparate,come
costringerla a trascinare un grosso pneumatico per tutta la salita.Ogni
volta che Julie sbagliava,non riusciva o cadeva prima della fine
dell'esercizio,riceveva uno schiaffo in faccia.
La sera calò velocemente.Lo stomaco di Julie
brontolò
violentemente.La ragazza si mise una mano sulla pancia:"Ho una fame da
lupi,che c'è per cena?"
"Per te nulla"Il sopracciglio destro della ragazza prese a battere
sulla fronte:"C-come sarebbe a dire,mi sono allenata,ho fatto tutto
quello che mi hai detto,e ora..."
"Non mangi,sì esatto.D'ora in poi,mangerai solo quello che
ti
procurerai da sola.Non puo' esserci sempre la pappa pronta.Bisogna
sapersi arrangiare"Detto questo,l'albino accese un focolare,unica arma
contro il gelo notturno.La ragazza,che era
smanicata,cominciò ad
avvertire i primi brividi.Era anche abbastanza depressa,insomma,non
è che fosse andata proprio bene quella giornata.Si
allontanò,con la scusa di procurarsi un po' di legna.
In mezzo al bosco.Sola.Di nuovo.Era ormai buio tutt'intorno.Faceva
freddo,non dovevano esserci più di dieci
gradi.Pianse.Copiosamente.Si era allontanata solo per non farsi vedere
da lui.Non voleva mostrarsi debole.Non DOVEVA dimostrarsi
debole.Sentì degli ululati in lontananza.Certo,sola era un
preda
facile per i lupi che si aggiravano in quella zona.Non aveva idea di
come tornare da Ryuga,si era persa.Sarebbe morta lì?Non
riusciva
più a smettere di piangere.Improvvisamente le
vennero in
mente le parole del blader dagli occhi d'oro:"Non puo'esserci sempre la
pappa pronta.Bisogna sapersi arrangiare"Era vero.Se ora avesse
gridato,lui l'avrebbe sicuramente sentita e sarebbe corso ad
aiutarla.Ma in questo modo avrebbe dimostrato di non aver imparato
nulla.Quelle sberle.Non era mai stata picchiata da nessuno,ma da lui lo
accettava.Perchè sapeva che le stava impartendo una lezione
di
vita.Si alzò,con una nuova motivazione.Si
concentrò a
fondo per ricordare da che parte fosse venuta.La destra.Ne era
certa.Prese a correre in quella direzione,decise di non camminare per
non permettere al freddo di avere il sopravvento.D'improvviso scorse da
lontano il fumo di un fuoco.Ecco.Era arrivata.Percorse l'ultimo
tratto.Uscì dalla boscaglia e arrivò proprio
davanti a
lui.Il blader era rimasto preoccupato per tutto il tempo che lei era
sparita,anche se non lo avrebbe mai dato a vedere.Rimase totalmente
indifferente sotto i suoi occhi.Julie si aspettava chissà
quale
reazione:"Non hai preso la legna"Fu l'unica secca affermazione da parte
dell'albino.La ragazza rimase colpita.Cadde in ginocchio esausta.Non
era abituata a tutto quello stress.Tremava come una foglia.Non ebbe il
coraggio di sostenere lo sguardo indagatore del suo allenatore.Ryuga si
alzò:"Se non ti metti accanto al fuoco non ti scalderai
mai"Julie alzò gli occhi.Erano lucidi come i due frammenti
di
cuore:"Che fai ora piangi?Piangere non serve a nulla.Se sei stufa di
questi allenamenti,se sono troppo per una ragazzina viziata come
te,smettiamo.Non ho tempo da perdere con una frignona"Si
girò di
scatto,ora cosa avrebbe risposto?Piena di segni in faccia e
infreddolita,Julie trovò ancora la forza per
controbattere:"Non...non chiamarmi...NON CHIAMARMI
RAGAZZINA!"Urlò l'ultima frase.Ryuga sorrise beffardo,si
voltò per vederla in faccia.Incredibile.Julie
puntò gli
occhi azzurri nei suoi,fissandolo:"I-io non sono una ragazzina,tanto
meno viziata.Non me ne importa niente se ce l'hai con me.A me piacciono
questi allenamenti.Tu credevi...credevi di farmi cedere con gli
schiaffi.Invece hai ottenuto l'effetto opposto.Sono già
più forte,mi hai insegnato molto oggi.Per questo voglio
continuare così.Non posso piangere.Non lo
farò.Sarò forte,proprio come vuoi tu.Non ti
deluderò!"Ryuga si sentì colpito da quel discorso
come
una freccia in pieno petto.Voleva davvero continuare?Fece un sorriso
tirato:"Allora prova a sfidarmi ragazza.Ti lascio anche scegliere dove
e quando"Gli occhi di Julie brillarono.Annuì
convinta:"Chissà se è davvero in grado di
reggere
tutti i miei allenamenti .Vedremo"Pensò
l'albino.Questa volta
Julie svenne definitivamente:aveva consumato tutte le energie residue
per quel discorso.Ryuga controllò che fosse tutto a
posto.Rimase
un momento paralizzato quando vide un sorriso stampato sulle labbra di
Julie:"Che razza di masochista"Sussurrò con finta
indignazione.Si tolse la giacca allacciata al collo e la
adagiò
delicatamente sul corpo dell'amica.Prima di allontanarsi con le mani in
tasca,le buttò un ultimo sguardo.
La lasciò un attimo sola.Voleva osservare le
stelle.Notò
che la costellazione del drago era particolarmente brillante,come
quella sera che aveva viaggiato oltre il tempo e lo spazio.Ancora non
aveva risposte,ma era intenzionato a trovarle.
Ce
l'avrebbe fatta?
Angolo autrice
Rieccomi qui signori e signore!Allora stavolta inizio coi
ringraziamenti:un sincero grazie sempre alla cara Saga Gemini che non
manca un capitolo,e un altro ringraziamento speciale va ad una mia
nuova fan,Keyra Hanako D Hono,grazie mille!Allora che dire,i tempi duri
sono cominciati per la nostra protagonista.Ha voluto la bicicletta?Ora
deve pedalare.Ma sono sicura che riuscirà a tenere i ritmi
di
Ryuga!E voi,cosa ne pensate?Ce la farà o no?Lo scoprirete
leggendo.Sayonara al prossimo capitolo!
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Capitolo 10 *** Un bey per Julie ***
Capitolo 10
Si svegliò placidamente.Sbadigliò vistosamente e
si
stiracchiò.Si accorse di essere coperta da qualcosa.Era la
giacca di Ryuga,doveva avergiela messa sopra la sera prima.Non se n'era
resa conto mentre dormiva.Se la portò al naso:aveva un buon
profumo.Sorrise,nonostante Ryuga facesse vedere di odiarla,si prendeva
cura di lei.Che ragazzo strano,si trovò a pensare.Ma,a
proposito,dov'era Ryuga?!La ragazza sobbalzò:e se avesse
voluto
lasciarla sola apposta?!Le parve di sprofondare.D'un tratto
sentì qualcuno avvicinarsi.Eccolo lì.Meno
male.Julie si
alzò in fretta,con la felpa bianca ancora indosso;se l'era
allacciata come lui,al collo.Le stava bene,era un po' grande,del resto
Julie era solo un metro e sessanta,trenta centimetri più
bassa
di Ryuga,quindi era normale.Salutò l'albino alzando la
mano:"Buon giorno!Come hai dormito?"Chiese esultante.Ryuga
assottigliò gli occhi,passandole oltre:"Non ho
dormito"Rispose
secco:"Oh,mi spiace.Non che voglia farmi gli affari tuoi,ma come
mai?"Ryuga cominciava ad infastidirsi:"Ti stai facendo gli affari
miei"Julie non ci badò.Annuì:"Va bene,pietra
sopra!Allora
quando cominciamo l'allenamento?!"
"Ora"
A Julie parve un escursione in montagna.Stavano camminando per un
sentiero nel bosco.A lei piaceva,c'era abituata.L'unica cosa spiacevole
era che la ragazza doveva trasportare un pesante zaino con le provviste
e tutto il resto.Ovviamente Ryuga(senza alcuna zavorra)era in
testa,marciando ritmicamente.La ragazza non aveva tenuto in conto di
essere a digiuno dalla mattina precedente,quindi era esponenzialmente
più debole.Dopo circa un'oretta di
passeggiata,già si
sentiva esausta.Le gambe si rifiutavano di muovere un solo
passo,perciò dovette trascinarsi,la fronte imperlata di
suodore.Basta,era troppo.Si accasciò a terra,senza
forze,ansimava violentemente.L'albino se ne accorse e si
bloccò
sul posto.Voltò appena la faccia.Per un attimo
pensò che
fosse solo affaticamento.Poi però vide che la ragazza si
massaggiava il ventre:"Allora?"Nessuna risposta.Le si
avvicinò.Anche se gli dava fastidio,non poteva lasciarla in
quelle condizioni:"Che hai?!"
"Mi...fa...male"Riuscì a rispondere Julie,tremando:"Forza ti
aiuto"Improvvisamente la fitta svanì:"No,tranquillo
è
passata"Notò che la ragazza non aveva le mani sul ventre,ma
sul
basso ventre.Un'idea lo fulminò:Ehi,quand'è stata
l'ultima volta che ti è venuto il ciclo?"La ragazza
arrossì:"Ma ti sembrano domande da fare?!"Però
non era
sbagliato quello che le aveva chiesto.Ci pensò su:"Beh,credo
il
25 maggio,se non sbaglio"Disse abbassando lo
sguardo:"Mmm,sarà
meglio controllare.Dai alzati"La incitò aiutandola a tirarsi
su:"Vado a vedere"Traballò fino dietro ad un cespuglio.Ne
uscì dieci minuti dopo,la faccia di un fantasma:"Allora?"
"Avevi ragione.E adesso?"
"Tranquilla.Troverò il modo di farti allenare lo
stesso.Dammi lo
zaino però"Glielo prese dalle spalle.Per fortuna Julie era
stata
previdente e aveva portato degli assorbenti con sè.Ripreso
la
camminata.La bruna era sempre dietro,la schiena curva e le braccia
penzoloni.Oltretutto sentiva dei forti crampi allo
stomaco.Probabilmente gli acidi la stavano corrodendo
dall'interno.Ormai aveva una visione pessimistica della
realtà.Come biasimarla.Per un miracolo
assurdo,riuscì a
trascinarsi ancora per un'ora,quando la clemenza di Ryuga si fece
sentire.Si fermarono.Era quasi mezzogiorno.Julie si lasciò
scivolare con la schiena su un albero,accasciandosi a terra.Brontolii
fortissimi le fecero aprire gli occhi.Che strano,pensò
l'albino.Più la guardava e più si
impietosiva.Continuava
a massagiarsi le ovaie,mostrando i denti.Doveva farle davvero
male.Sicuramente l'allenamento massacrante del giorno prima e la
passeggiata non avevano aiutato.Lasciò da parte il suo
orgoglio
per un momento,assieme alla lezione di sopravvivenza:"Ce la fai a stare
da sola per un po'?Vado a procurarci del cibo.Avrai fame suppongo"Julie
spalancò gli occhioni azzurri:"Sì,tanta!"
"Mmm,ma non ti ci abituare,capito?Ora lo faccio solo perchè
non
sei in condizioni di cacciare.Ma appena ti sarai rimessa,ti allenerai
il doppio,per recuperare"Julie sorrise:"D'accordo"Il blader se ne
andò,scomparendo tra la vegetazione.Dopo tutto,quel tipo
bizzarro non era così male,si disse la bruna.
Addentò avidamente quel pesce cotto sul fuoco.Non era niente
di
speciale,ma a lei sembrò un pasto degno di Demostene.Lo
finì in un nanosecondo,cominciando a spellarne subito un
altro.Ryuga la osservò mangiare così voracemtente
e
velocemente:"Ma si puo' sapere come fai?"La bruna si
arrestò,la
bocca piena:"A fare cosa?"
"A divorare tutto a quel modo!Sembri un animale"Julie
inghiottì
il boccone.Si era dimenticata di avere un persona di fronte a
lei:"Scusami,è che avevo un po' di fame!Sai,è da
ieri che
non mangio,perciò..."L'albino invece addentava il pesce come
camminava,in modo ritmato.La ragazza riprese a mangiare,questa volta in
modo più pacato:"Come ti senti?"Le chiese con tono
indifferente:"Meglio,davvero!"Gli rivolse un grande
sorriso:"Grazie,Ryuga"L'albino sussultò.Ancora.Ancora una
volta
lo ringraziava con un sorriso.Perchè?Insomma,non aveva fatto
nulla di speciale.Anzi,aveva contirbuito al suo stato fisico
attuale.Allora perchè non lo aveva ancora odiato?Non
riusciva a
spiegarselo.Ormai non capiva più nemmeno se gli dava
fastidio o
no.Julie terminò l'ultimo boccone e si
alzò:"Quando hai
finito possiamo ricominciare a camminare!Ho sentito dire che fare
esercizio fisico con le mestruazioni è molto
utile!"Rideva,era
felice.L'albino non riusciva a comprendere tutta quella allegria:"Avevo
già in mente di farlo"Si pulì la bocca col
braccio:"Ho
finito.Muoviamoci"
Stavano salendo sempre più,e il paesaggio era sempre
più
spettacolare.Erano in piena estate,eppure le montagne erano tutte
innevate.Ogni cosa che Julie vedeva la sorprendeva e si fermava per
osservarla meglio.Scorse un cespuglio da cui spuntava una
violetta.Tirò Ryuga per un braccio,in modo che si
inginocchiasse
anche lui .La ragazza ravanò nell'arbusto,fino a trovare il
piccolo fiorellino.Sorrrise nel vederlo e lo teneva delicatamente in
mano.Ryuga le era accanto.Non riusciva a distogliere lo
sguardo.Sembrava che Julie fosse circondata da un'aura di
purezza.Quegli occhi sinceri e brillanti,e quel sorriso mai tirato o
falso.E poi quella voce così soave e limpida.Ryuga scosse la
testa,come per liberarsi dall'ipnosi.Julie gli mostròla
violetta:"Non è bellissima?"
"E' solo uno stupido fiore,niente i più"
"No,guarda!"Indicò un piccolo puntino rosso.Il blader non
capì:"E allora?"
"E'una coccinella!Mi porterai fortuna,vero piccolina?"La prese su un
dito e la fece volare via.Poi si alzò,mettendo le braccia
dietro
la schiena:"La natura è meravigliosa non è vero?"
"Mmm,se lo dici tu"Ripresero il tour.Julie rimase molto
indietro,poichè si fermava ad osservare tutto quello che le
interessava.Improvvisamente,il duel gaser nella tasca di Ryuga
suonò.Rispose alla chiamata:"Ciao Ryuga-sensei!Come va
lì
tutto bene?!"Era Yuma,con la sua solita euforia:"Sì,tutto
bene.L0."
"Mi fa pi..."Non riucì a terminare che suo fratello Inuyasha
lo
spinse via:"Togliti moccioso!Ciao fratello!Allora hai scoperto qualcosa
riguardo alla ragazza?"L'albino scosse la testa:"Nulla degno di
nota.Non ha poteri a quanto pare,a parte un'incredibile testardaggine"
"Oh,bene.Vedremo.Dov'è lei adesso?"
"E' un po' più indietro di me"
"Beh,qundi è tutto"
"Qualcosa d'altro c'è.E' una cosa che non mi so
spiegare.Sembra
che questa tizia non sia mai uscita di casa.Ogni cosa che vede le
sembra meravigliosa.E...c'è anche un'altra cosa.Mi sembra
troppo
pura,innocente,secondo me nasconde qualcosa"Inuyasha fece spallucce:"Lo
scoprirai fratello.Ora ti lascio,Kagome i ha chiesto di darle una
mano.Ci si becca!"Il duel gaser si spense di colpo.Lo ripose.Julie si
era di nuovo arrestata per raccogliere chissà cosa.Ryuga
buttò gli occhi al cielo.Si voltò di
scatto,lanciandole
uno sguardo di fuoco.Julie lo vide con la coda
dell'occhio,perciò lo raggiunse:"Scusa se ti sto facendo
rallentare,ma ne vale la pena,guarda cosa ho trovato!"Gli
mostrò
delle erbe che teneva sulla maglia,a mo'di cesto.All'albino non
interessava minimamente,perciò girò i
tacchi,lasciandola
con un palmo di naso.Questa volta la bruna gli si
affiancò.Lo
guardò con la coda dell'occhio:"Posso chiederti dove stiamo
andando?"Non ottenne risposta alcuna.Si arrese.Ormai aveva capito che
quando l'albino non rispondeva era arrabbiato.Continuarono a porseguire
fino alle sei inoltrate,ovviamente facendo delle piccole pause dettate
dalla curiosità di Julie.Stava imbrunendo,era un tramonto
bellissimo.Si trovarono di fronte ad un bivio:il bosco di divideva in
due direzioni.Julie arricciò il naso:"Secondo me bisogna
andare
a sinistra"Sentenziò:"No,a destra"
"Eppure sento che la destra è sbagliata"
"Punto primo:non devi discutere quello che dico.Perciò
andremo a
destra"Julie fece spallucce e lo seguì rassegnata.Gli stava
sempre dietro.Sporgendo la testa,si accorse che l'albino aveva tirato
fuori una bella trottola,la stava tenendo in mano:"Che cos'è
quello?"Gli chiese indicando l'oggetto:"E' un bey"
"Cos'è un bey?"
"Che palle che sei!Un bey è un trottola speciale,che
possiede
l'abilità di girare comandata dal giocatore che lo
possiede,che
si chiama blader.Comprendi?"Julie si portò un dito vicino
alla
faccia:"Quindi in pratica sono delle trottole con dei super
poteri.Fico!"Ryuga sbuffò.Quella ragazza riduceva tutti ai
minimi termini:"E' il bey a scegliere il proprio blader,non
viceversa"Aggiunse,guardando L-Drago:"Capisco.Quindi se trovassi un
bey,non è detto che sarebbe quello giusto.Interessante.Mi
piacerebbe avere un bey con il quale combattere"
Calò la sera.Tutt'intorno non si sentiva un rumore.Julie a
stento riusciva a scorgere il suo amico in mezzo a quella
oscurità.Sì,ormai lei lo considerava un buon
amico,anche
se lo conosceva da pochissimo tempo.Decise di giocare un po'.Gli corse
davanti:"Facciamo un gioco,vediamo se riesci a prendermi!"Ryuga
alzò un sopracciglio,lui odiava questi giochi infantili.La
ragazza urlava e agitava le braccia di fronte a lui,spronandolo a
giocare con lei.Improvvisamente un verso giunse alle sue orecchie
allenate:"Sta zitta"Le intimò:"E dai,non puoi fare sempre il
serio!"Ryuga scattò e le serrò la bocca.Julie era
sorpresa.L'albino rimase in ascolto per qualche secondo,per poi mollare
la presa:"Corri"La ragazza era impietrita:"Ho detto corri
dannazione!"Urlò.La bruna obbedì all'istante.
Corsero per qualche metro.I lupi li avevano quasi raggiunti.Erano un
branco completo.Era risaputo che i lupi cacciavano tutti
insieme.Avevano gli occhi inniettati di sangue e la bava alla bocca.I
due ragazzi si trovarono in un vicolo cieco.Braccati.Le bestie li
avevano circondati.L'albino sfoderò il bey:"Appena te lo
dico
scappa"Julie non rispose.Le aveva già salvato la vita una
volta.Era il momento di ricambiare.Ryuga si lanciò
all'assalto.Ma i lupi erano troppi.Uno contro dodici canidi affamati
come pochi.Uno,il lupo alfa probabilmente,gli saltò
addosso,azzanandogli un braccio.Ryuga soffocò un grido.Un
altro
gli conficcò gli artigli nella
schiena:"Ryuga!"Gridò
Julie con le lacrime agli occhi.Doveva agire:"Basta,vi prego
fermatevi!"Il branco intero si immobilizzò.La ragazza
riuscì a comprendere il ringhio di uno di
loro,diceva:"Perchè dovremmo?"
"Perchè lui non c'entra niente!"Il lupo alfa
lasciò
perdere il ragazzo e le si avvicinò:"Tu riesci a
comprenderci"La
ragazza annuì.Ryuga era tramortito a terra,in un fiume di
sangue.Era incredibilmente sorpreso.Allora aveva un potere:"Noi abbiamo
fame.Dobbiamo mangiare!Voi vi siete introdotti nel nostro territorio!"
"E' vero..."Guardò Ryuga:"Avete ragione ad essere adirati.Ma
vi
prego risparmiatelo!Lui non ha colpe,sono stata io a convincerlo a
venire in questa direzione.Lui voleva prendere quella opposta!Quindi
prendete me,ma lasciatelo andare!"Ryuga sussultò.Non era
vero.Non era vero niente.Era successa esattamente la cosa
opposta.Allora perchè Julie non era scappata e lo stava
difendendo a prezzo della vita?Non aveva alcun senso per lui.I lupi si
guardarono:"Tu saresti pronta a sacrificare la tua vita per questo
umano?"
"Sì,certo!Lui è un mio amico,e per un amico si fa
questo
ed altro!"Cosa?Lei lo considerava un amico?Impossibile.Non aveva fatto
nulla per esserle amico.Eppure...:Il tuo cuore è puro
fanciulla,vi risparmieremo entrambi.Perchè ora conosciamo
l'amicizia.Potete considerarvi nostri amici.Potrete entrare qui senza
correre rischi"Detto questo,il branco si allontanò.Julie si
precipitò sull'albino:"Ryuga,come stai.O mio dio,sei ferito
gravemente!"Il blader si scostò:"Sto bene,sto
bene"Provò
a tirarsi su,ma un dolore lancinante al fianco sinistro glielo
impedì:"Vedi che non stai bene!Hai bisogno di essere
medicato!"La ragazza accese un fuoco il più in fretta che
poteva.Poi bollì le erbe che aveva raccolto lungo il
percorso,preparando un impacco.Si avvicinò a
lui:"Brucerà
un po'"Lo avvertì.Cominciò a tamponargli le
ferite,ogni
tanto un gemito sommesso dell'albino la faceva smettere,però
rimprendeva quasi subito,in modo da cicatrizzare quelle profonde
lacerazioni.Dopo un po'smise,notando un miglioramento:"Meno male che
avevo queste erbe.Le ferite erano profonde,se non le avessi tamponate
saresti moro dissanguato"Con uno sforzo immenso Ryuga rispose:"Pfui,me
la sono cavata in situazioni molto peggiori"Tentò di alzarsi
per
guardarla negli occhi,ma lei non glielo permise:"Su,su,stai
giù,riposati.Possibile che riesci a rispondere anche in
queste
condizioni!"L'albino riceveva delle
stilettate ogni cinque
minuti,perciò ansimava:"Julie..."
"Dimmi"
"Tu ti saresti sacrificata per me?"
"Ma certo!Come ho già detto per un amico si fa.E poi ti
dovevo
un favore,ricordi?"Gli disse con voce dolce.Lo guardò con
occhi
languidi:"Dormi ora,e non provare a toglierti quelle
fasciature!"Raccomandò sorridendo.L'albino
annuì,per poi
girarsi e assopirsi.La bruna finalmente aveva capito perchè
la
notte prima Ryuga non aveva dormito:era stato tutta la notte sveglio a
controllare che lei stesse bene.Non glielo avrebbe mai detto.Quella
sera i ruoli si sarebbero invertiti,deicise la bruna:lei avrebbe
vegliato su lui.
La mattina seguente Ryuga insistette per proseguire,ma Julie non voleva
che si affaticasse:"Allora facciamo una cosa:prosegui un po' tu da
sola,io rimarrò qui.Vediamo se te la sai cavare da sola"La
ragazza,anche se non era troppo d'accordo,acconsentì,per non
perdere l'allenamento.Gli fece però promettere di non
muoversi a
meno che non fosse stato strettamente necessario.
Ormai era un'ora buona che era in marcia.Si ritrovò in mezzo
ad
una splendida radura,dove scrosciava una meravigliosa cascata.Si tolse
lo zaino di spalla per potersi avvicinare e vedere senza
intralci.Entrò nel laghetto creato dall'acqua che
cadeva.Toccò la cascata,l'acqua era abbastanza fredda,ma era
limpidissima.Si accorse che la mano poteva penetrare la cascata,segno
che c'era qualcosa dietro.Prese coraggio e attraversò
completamente.Aveva ragione.Dietro all'acqua si celava una grotta.Era
umida e buia.Un brivido le percorse la schiena.Decise di
esplorare.Proseguì.La grotta procedeva solo in una
direzione.La
percorse completamente.In fondo c'era una grossa roccia.Si
avvicinò;dentro era incastonato qualcosa.Sembrava una
trottola,come quella di Ryuga.Solo che al posto di un drago rosso
dipinto sopra,c'era un drago blu.Rimase affascinata.Appena lo
sfiorò una luce intensissima si propagò
tutt'intorno.Era così forte,che Julie fu costretta a
coprirsi gli occhi con un braccio.Con un uno sforzo riuscì a
prenderlo.Tirò con forza.Ecco.Ci era riuscita.Lo aveva tolto
dal grosso masso.Lo osservò,fumava ed era bellissimo.Sulla
stele notò che vi erano incise delle parole,proprio sopra al
punto dove era incastrato il bey.Passò due dita sopra la
scritta:"Ancient Veritas"Lesse.Doveva essere il nome della trottola.In
fianco al buco c'era scritta un'altra frase:"Un bey per domarli,un bey
per trovarli,un bey per ghermirli e nel buio incantenarli"Che strane
parole.Si rese conto che in un certo senso il Ancient Veritas l'aveva
scelta,perciò ora possedeva un beyblade anche lei!Doveva
subito dirlo a Ryuga.Corse fuori.
"Ryuga,Ryuga!"Urlava da lontano.Raggiunse il luogo in cui lo aveva
lasciato.Lo trovò sempre lì sdraiato.Stava
leggendo il libro che lei gli aveva lasciato per ingannare il
tempo:"Ah,ma che hai da urlare tanto!Non vedi che sto leggendo?!"Gli si
sedette accanto:"Vedo che stiamo meglio!Oh,oh,oh,non sai cosa ho
trovato!"Frugò nello zaino,trendone il bey.Glielo
mostrò:"Bello vero!Mi ha scelto,proprio come avevi detto
tu!"Ryuga lo esaminò,notando che era praticamente uguale ad
L-Drago:"Dove l'hai trovato?"Le chiese:"Oh,in una caverna dietro ad una
cascata.Era incastonato in una grossa pietra,e quando l'ho toccato si
è illuminato di una luce blu intensissima!"Ryuga si
girò e si alzò sui gomiti per guardarla in
faccia:"C'era scritto qualcosa sulla pietra?"
"Umm,sì.Due cose:la prima era Ancient Veritas,che deve
essere il nome del bey,e poi c'era una strana frase.Diceva
così:un bey per domarli,un bey per trovarli,un bey per
ghermirli e nel buio incatenarli"Ryuga spalancò gli
occhi,possibile che avesse trovato l'altro bey proibito?Ne aveva
sentito parlare dal maestro Roku.Anche se lui aveva sempre sostenuto
che l'unico beyblade proibito fosse L-Drago Destructor,Roku gli aveva
raccontato più volte dell'esistenza di un altro bey in grado
di distruggere ma anche di creare.Era impensabile che una ragazzina
imbranata,distratta e infantile come lei avesse ereditato un simile
potere.Julie,non vedendo alcuna reazione da parte di Ryuga si
infastidì:"Insomma,possibile che tu non sia capace di fare
un complimento?"Incrociò le braccia e si girò di
scatto,voltandogli le spalle:"E' bello.Se ti ha scelto un motivo ci
sarà.A questo punto dovrò anche insegnarti come
si duella"Disse Ryuga con falsa indifferenza.La ragazza lo
guardò con gli occhi da cerbiatto:"Davvero mi insegnerai?"
"Certo,mi pare ovvio.Così almeno saprai come
difenderti"Julie gli saltò al collo,immobilizzandolo al
suolo:"Grazie,grazie,grazie!"Il blader era impietrito.Come aveva osato
abbracciarlo a quel modo?Odiava essere toccato.Stava per
allontanarla,ma Julie si accorse prima della situazione.Si
tolse,imbarazzatissima.Si girò anche,per evitare che lui la
vedesse rossa come un peperone.Ryuga sbuffò.Uno dei tanti
misteri su quella ragazza erano stati svelati,aveva un potere,o forse
di più.Non poteva saperlo con certezza.Ma almeno sapeva che
quella non era una diciottenne come tutte le altre.Moltre altre domande
però erano ancora in sospeso.Avrebbe scoperto le risposte
molto presto.
Si inchinò davanti al suo padrone:"Mio signore,il vostro
umile servitore Doji vi porta buone nuove.Siamo pronti"N si
voltò con un ghigno satanico:"Molto bene.Troviamo i
cristalli del cuore e distruggiamo quei bastardi"Doji
annuì:"Sì,mio signore"Due risate diaboliche
riempirono la stanza.Una guerra tremenda stava per iniziare.
Angolo autrice
Salve a tutti!La vostra iloveryuga2000 is back!Vi presento questo
capitolo.Allora che dire,Julie sembra provare qualcosa di
più di una semplice amicizia per Ryuga,altrimenti non
arrossirebbe così!E il nostro Ryuga non riesce poprio a
capirla.Che abbia trovato il bey proibito?Ho idea che N darà
del filo da torcere ai nostri protagonisti.Tutto questo e molto altro
nel prossimo capitolo:Una forza inaspettata!Mi raccomando recensite in
tanti!Sayonara!
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Capitolo 11 *** Una forza inaspettata ***
Capitolo 11
"Colpisci,dai,più forte!"Ryuga stava allenando Julie a
pugilato.O meglio,le stava insegnando delle tecniche di combattimento
più efficaci.Prima di cominciare le aveva detto che non si
batteva male,se avesse dovuto fronteggiare un branco di mucche al
pascolo.Aggiunse che duellare con degli avversari più deboli
di
te era facile,ma quando avevi di fronte alieni grandi tre volte te era
tutta un'altra storia.Perciò doveva essere allenata anche
sotto
questo punto.Ryuga le sferrò un calcio che la
buttò a
terra:"Stupida!Hai abbassato il baricentro,così ho potuto
colpirti facilmente!Se non riesci a battermi quando sono
ferito,figurati quando sarò in forze!"Le sbraitò
contro:"Scusa,hai ragione.Non avrei dovuto abbassarmi così
tanto,riproviamo!"Si alzò,ma cadde subito on ginocchio,le
mani
sul ventre.L'albino accorse ad aiutarla subito:"Hey,tutto bene?!"
"Sì,sì tranquillo.E' solo il ciclo.Non
preoccuparti!"Gli
rivolse un ampio sorriso.Ryuga si affrettò a voltare lo
sguardo:"E chi si preoccupa!"Julie rise di gusto:"Che hai da ridere?!"
"Niente.Piuttosto,riprendiamo ad allenarci!"Ripresero la lezione.La
bruna ogni tanto buttava un occhio alle fasciature che avevo fatto al
suo allenatore.Le ferite si erano quasi del tutto rimarginate,anche se
il pericolo che si riaprissero era dietro l'angolo.L'assalì
un
forte senso di colpa.Non sapeva perchè,ma si sentiva
responsabile di quelle lacerazioni.Oltretutto,non riusciva a sentirsi
completamente parte di quell'aventura,poichè non sapeva
nulla
dei suoi nemici.Prima o poi avrebbe dovuto chiedere lumi su quel
misterioso ragazzo che l'aveva aggredita quel giorno.La testa era
così affollata da questi pensieri che non riusciva a
concentrarsi come si deve.Continuava a ripetersi:"Basta,basta,basta!"Ma
questo serviva solo a far crescere la tempesta che aveva dentro.Non ce
la fece più:"Ho detto basta!"Gridò con tutta la
forza che
aveva in corpo.Sferrò un colpo alla cieca,che
colpì Ryuga
proprio sul fianco ferito,scaraventandolo a terra.Solo dopo qualche
istante,Julie si rese conto di quello che aveva
fatto:"Perdonami!"Strillò,inginocchiandosi alla sua
destra:"No,non devi scusarti.Anzi,un colpo da maestra!"L'albino no era
per niente arrabbiato,anzi era compiaciuto.Gli allenamenti cominciavano
a dare il loro frutti:"Ma,ti ho colpito dove sei ferito!"
"Ma sei stupida?!E' poprio questa una delle regole fondamentali del
combattimento:colpire il tuo avversario nel suo punto
debole!"Incredibile.Quel ragazzo nonle faceva pesare mai nulla.Nemmeno
ora che lo aveva colpito col rischio di riaprirgli la ferita.Lo
aiutò a rialzarsi:"Comunque:si puo' sapere da dove ti
è
venuta tutta quella forza?"La ragazza ci pensò su un
attimo:"Non
so.E' stato tutto talmente veloce che non mi sono accorta di
niente"L'albino alzò un sopracciglio:"Vuoi dire che non
è
stata una cosa calcolata?"
"In effetti no"Ryuga si ributtò a terra,gli occhi al
cielo.Julie lo guardò da sopra:"Ma che ho fatto stavolta?!"
"Ahhhh,come devo fare con te!"Rimasero in silenzio per un secondo.Il
blader osservava assorto le nuvole.La bruna si lasciò cadere
al
suo fianco:"E' bello non è vero?"Chiese tutto d'un
tratto:"Ma di
che parli?"
"Del cielo,mi sembra ovvio.Le nuvole sono così
strane...guarda
quella!Sembra una faccina sorridente!"L'albino stortò la
testa:"Ma mi spieghi dove la vedi?"
"Guardala bene.Vedi il naso,gli occhi,la bocca arricciata
all'insù.Ahahaha!"Restarono così per qualche
istante:"Senti Ryuga..."
"Mmm"
"Tu pensi che io sia infantile?"L'albino si riscosse:"Che razza di
domande fai?!"Julie si rannicchiò su sè
stessa,portandosi
l'unghia del pollice al labbro:"Sì insomma...lo so che non
mi
sopporti.Mi chiedevo se per il fatto che mi trovi infantile"Ryuga
aggrottò la fronte:"Vuoi una risposta sincera o una risposta
di
Natale?"
"Scemo,sincera,è ovvio!"
"Secondo me sei una persona molto infantile,imbranata,timida"Prese a
contare sulle dita:"Maniacale,viziata,apparentemente
stupida,bassa..."Julie si alzò di
soprassalto,indignata:"Ehi,non
esageriamo!"L'albino si fermò:"Però sei anche
caparbia,molto tenace,sopporti bene il dolore e la fatica e non ti
arrendi mai.Anzi potrei dire che sei la persona più cocciuta
che
abbia mai conosciuto.Però..."La fissò negli
occhi:"Sono
queste qualità a fare di una persona un vero guerriero"Alla
ragazza si riempirono gli occhi di lacrime.Sentire una lusinga fatta da
lui era come Natale:capitava solo una volta l'anno.E questa volta lui
aveva utilizzato questa lode per lei:"Grazie,Ryuga.Sei un buon
amico,non capisco perchè la maggior parte della gente ti
odia"
"Mmm,non saprei dire"In effetti anche lei era caduta nell'errore di
fermarsi al suo fare scontroso.Quella sua maschera di vetro che
indossava sempre,le serviva probabilmente per non mostrarsi mai
debole.Molte persone contavano su di lui,perciò non poteva
permettersi momenti no.Doveva assumere il ruolo di capo,di guida.Tori
le aveva detto che se lo avesse conosciuto un po' più a
fondo le
sarebbe stato simpatico.Era vero.Toccò il bey che aveva
tenuto
in tasca tutto il tempo:"Senti,ti via di insegnarmi come si usa?"Gli
chiese mostrandogli Ancient Veritas:"Va bene,ma ti
avverto:sarà
dura,mooolto dura se vuoi anche solo immaginare di arrivare al mio
livello!"
Costruirono un piccolo stadio di fortuna.Julie si divertiva come non
mai.Cominciarono con le basi:la postura e l'assetto.Ryuga si mise in
posizione di lancio per mostrarle come avrebbe dovuto fare.Era tutta
una questione di equilibrio.Infatti Julie,appena provò ad
emularlo,cadde rovinosamente in terra,poichè aveva perso il
suddetto equilibrio.Ryuga scosse la testa disperato:"Sarà
meglio
ricominciare da capo"
Una pietra abbastanza grossa.Il suo ceck point:"Come ho detto prima,il
beyblade è tutto un gioco di equilibrio,non solo
esteriore,ma
anche interiore"Ryuga alzò la gamba e la portò
dietro,come se stesse pattinando,nelle due mani teneva due piante,una
gigantesca pila di lbri sopra la testa.Non era minimamente
sbilanciato.L'ammirazione che Julie nutriva verso di lui crebbe
esponenzialmente:"Vedi,riesco a non cadere poichè sono in
totale
equilibrio con me stesso e con il mondo che mi circonda"Scese:"Prova tu
ora"Julie aveva un'espressione inquietante:"I-io dovrei fare
quello?!"Ryuga buttò a terra la maggior parte dei libri,ne
tenne
solo uno:"Un passo per volta"La ragazza salì sulla
pietra,provando a mettersi nella posizione in cui si era messo il suo
allenatore poco prima.Traballava,e appena il blader le
appoggiò
il libro sulla testa,Julie si sbilanciò:"Non ce la posso
fare,non ce la posso fare!"Era talmente convinta che non ci sarebbe
riuscita,che si sbilanciò,cadendo al suolo.Quando
atterrò,schizzò del fango in faccia al
ragazzo,che
sospirò:"Ci sarà tanto lavoro da fare"
Non ho più
equilibrio
Credo che cadrò
Vorrei più talento
Non è il mondo lo so
Ryuga le portò dei componenti di bey trafugati
chissà dove.Lei aveva il compito di assemblare un beyblade
nel
minor tempo possibile.L'albino fece partire il cronometro.
Sento la pressione
sale dentro me
Aveva terminato.Ryuga fermò il tempo,per poi
scuotere la testa,mostrandoglielo.Ci aveva messo troppo.
Io non avrei mai creduto
di poter resistere ma
Io voglio provarci perchè
sai dipende tutto da me
E alla fine ce la farò
Sul mondo sarò
E sotto di me
Vedrò ogni cosa
Con le ali volerò
Sul mondo sarò!
Ci stava riuscendo.Almeno era in grado di tenere la
postura
sulla roccia.Come aveva detto Ryuga:un passo alla volta.Ma appena il
blader provò ad aggiungere un libro,Julie cadde nuovamente
in
avanti.Provò ancora con due piante e tre libri.Stesso
risultato.Idem quando tentò con la pila intera di volumi.La
ragazza si stava scoraggiando,ma l'albino la spronò a non
fermarsi proprio ora che stava migliorando.Allora la bruna,mossa da una
nuova motivazione,raccolse uno dei libricini caduti in terra.E se lo
mise in testa,provando a camminare.Questo riusciva a farlo,le era stato
insegnato fin da bambina il portamento.Era il momento di rinfrescarsi
la memoria.
Niente puo'fermarmi
io ce la farò
Se anche mille volte
provarci dovrò
Le studiava una per una.Ryuga le aveva portato delle
enciclopedie sul beyblade,che lei leggeva e ripeteva con molta
accuratezza.
Ci potrò
provare
Disciplina avrò
Ci potrò riuscire
Se il cuore mio cambierò
La raddrizzò.Provavano nuovamente sul
masso.Questa volta
Julie era più sicura di sè,lo si vedeva dal
sorriso che
increspava le sue labbra.Ryuga le mise le piante nelle due mani...
Io voglio provarci
perchè
sai dipende tutto da me
E alla fine ce la farò
Sul mondo sarò!
E sotto di me vedrò ogni cosa
Con le ali volerò
Sul mondo sarò!
Ecco.Ce l'aveva fatta.Era riuscita a trovare l'equilibrio
perfetto.Emulava perfettamente la posa che Ryuga le aveva mostrato il
primo giorno.L'albino le girò attorno,la mano sotto al
mento.Annuì:"L'allenamento è terminato.Hai
appreso la
lezione"La bocca di Julie si aprì in un gigantesco
sorriso.Scese
dal masso,saltellandogli davanti:"Allora sono capace di
combattere!"Esclamò euforica:"Aha,sei solo a metà
strada"La ragazza si depresse di colpo,rendendosi conto di aver fatto
ben pochi progressi.L'albino se ne accorse,e come quella volta al
laboratorio,provò una grande tenerezza nel vederla
sconsolata.Le
mise una mano sulla testa,chinandosi alla sua altezza:"Comunque hai
fatto un buon lavoro.Ti sei allenata duramente in questi giorni"Julie
alzò la testa:"Davvero?"Il ragazzo dagli occhi dorati
annuì.Le si avvicinò all'orecchio:"Ottimo
lavoro,principessa"Sussurrò.Il cuore della bruna perse un
battito.Sentirsi chiamare con quel appellativo era così
bello.In
bocca agli altri era una doccia fredda,mentre pronunciato dalla sua
bocca suonava a meraviglia.Ryuga si accorse di essersi lasciato
trasportare.Era incredibile come quella ragazza riuscisse a fargli
predere ogni razionale controllo.Si allontanò
frettolosamente,facendo finta di niente.Julie rimase
impietrita,incapace di fare un solo movimento.
Che caldo.Il sole picchiava sulle loro teste.Dopo le "avventure"degli
ultimi giorni,avevano deciso di concedersi una pausa e di ritornare al
luogo dal quale erano arrivati.Quello con il laghetto.Anche se si
trovavano in montagna,l'umidità era fortissima.Se si stava
così dove erano loro,figuriamoci in città.Erano
all'ombra
di un grande pino.Non tirava nemmeno un filo di vento.Julie era
così esausta,che aveva finito per addormentarsi.Ryuga invece
non
sarebbe riuscito a dormire neanche a pagarlo.Si stava affezionando
troppo a quella ragazzina,ne era convinto.I sentimentalismi sono futili
e privi di senso.Se ti attacchi ad una persona,prima o poi la
perderai.Questo gli aveva insegnato la vita.Era successo a tutte le
persone a cui voleva bene,ora non sarebbe stato diverso.E poi,non era
un gran che come ragazza.Eppure,aveva qualcosa che non si vedeva tutti
i giorni.Pobabilmente non aveva mai mentito nella sua
vita,pensò
Ryuga.Tutto quello che la circondava sembrava meraviglioso,anche se
erano cose banali.D'un tratto aguzzò i sensi.Gli parve di
aver
sentito qualcosa.Scrutò il paesaggio
tutt'intorno.Niente.Strano,era convinto di aver udito un rumore,e i
solito le sue orecchie non facevano cilecca.Scosse
Julie:"Ehi,svegliati"Sussurrò.La bruna mugolò una
cosa
incoprensibile:"Forza svegliati"
"Dai Cordelia,ancora cinque minuti"
"Ma quale Cordelia,svegliati maledizione!"Aprì gli occhi di
soprassalto:"Ehi,si puo'sapere perchè..."Non
terminò.Ryuga le tappò la bocca.Di nuovo.Sarebbe
bastata
un'intimazione al silenzio.Sbattè un paio di volte le
palpebre.L'albino ebbe un tremito:"Dobbiamo andarcene.Forza"Le
bisbigliò.Julie annuì,alzandosi
lentamente.Stavano per levare le tende,ma un'ombra velocisssima
colpì Ryuga con una sciabolata al fianco ferito.In
realtà il suo obbiettivo era Julie,ma il blader le fece
scudo,così fini per colpirlo.Poco male.L'albino
soffocò un gemito.Oh no.La ferita si era riaperta.La ragazza
non se ne accorse per fortuna,altrimenti non avrebbe esitato a
fermarsi.Poco prima di entrare in una grotta di roccia,una figura
comparve sulle loro teste.Sembrava un samurai da come era vestito.Aveva
i capelli blu lunghi,ed era sicuramente stagionato.Ciò non
toglie che era un fulmine.Julie si bloccò ad osservarlo:"Ma
bene Ryuga,adesso ti fai aiutare da una
ragazzina?Patetico!"Gridò.L'orgoglio dell'albino superava
perfino il dolore:"Shinkai,maledetto bastardo!"Rispose,asottigliando
gli occhi,non tanto per la rabbia,quanto per la sofferenza.Si teneva la
ferita,per non far vedere che sanguinava.Ma Julie se ne accorse lo
stesso.Lo prese sotto braccio e lo dentro,un attimo prima che Shinkai
la colpisse con la sua katana.Lo adagiò sul pavimento,ma lui
tentò di tirarsi sù:"Lasciami andare,devo
combattere,altrimenti,ahhh"Sanguinava tanto da fare impressione:"Non
puoi andare là fuori,ti farai ammazzare!"
"Non potrete nascondervi per sempre!"Urlò Shinkai da
fuori.Il blader ansimava,il petto si alzava e si abbassava in modo
irregolare.Vederlo ridotto in quello stato le faceva male
più di una ferita stessa.Prese coraggio,non poteva
permettergli di morire:"Combatterò
io"Sentenziò.Ryuga sbarrò gli occhi:"...No...Non
sei in grado...ti...ti ucciderà..."Julie gli posò
due dita sulle labbra:"Shhh,tu sei ferito.Io no.Tranquillo non mi
accadrà nulla.Tu pensa a riprenderti.Andrà tutto
bene!"Già.Quelle tre parole che la sua balia gli ripeteva
sempre quando era piccolo.Non era una passeggiata vivere con
Doji,perciò ogni volta che il suo patrigno si
arrabbiava,Tiana,così si chiamava la donna che si prendeva
cura di lui,gli diceva con affetto:"Andrà tutto bene.Dopo la
tempesta arriva sempre l'arcobaleno"Ed ora lei gliele aveva ripetute
esattamente con la stessa dolcezza.Julie uscì con
convinzione.Aveva una gran paura,ma non doveva assolutamente
mostrarla al nemico.Questo era uno dei tanti insegnamenti che Ryuga le
aveva dato in quei giorni.Appena Shinkai la vide
ghignò:"Dov'è Ryuga?Ha forse troppa paura per
uscire di lì?!"
"Pensa a me piuttosto.Sarò io il tuo avversario!"
"Tsk,io non combatto con le ragazzine!"
"Hai forse troppa fifa di perdere contro di me per affrontarmi?Allora
combatti!"Sfoderò il bey,come le aveva insegnato
Ryuga.Shinkai strabuzzò gli occhi:"Non sai nemmeno come si
usa quel giocattolo!"
"Combatti e taci!"Il blader dai capelli bianchi era
sbalordito:"Si...farà ammazzare...Che diavolo pensa di
fare...?"Il samurai scese a terra,puntandole contro il so bey:Samurai
Gemini(Dedica per Saga Gemini nd:me)Si guardarono per qualche
secondo:"Se vuoi ritararti sei ancora in tempo!"
"Non lo farò nemmeno se mi uccidi!"
"Allora preparati alla tua morte!3,2,1...Pronti lancio!"
"Pronti lancio!"I due bey cominciarono subito a scontrarsi,generando
una coltre di fumo.Julie non aveva mai combattuto,perciò era
inesperta.Shinkai invece era un duellante veterano,quindi convinto di
vincere.La potenza generata da quel primo scontro era tale da far
arretrare di qualche passo la ragazza,che perse l'equilibrio e cadde in
ginocchio.Ryuga strinse i denti,era sicuro che non ce l'avrebbe
fatta.Il samurai scoppiò in una fragorosa risata:"Tu non sei
un avversario degno del mio calibro.Sei solo una stupida
ragazzina!Farò fuori te e poi il tuo amico nella
grotta!"Disse,continuando a ridere.Julie aveva lo sguardo basso,ma era
decisa a non arrendersi.Se fosse stato solo per lei si sarebbe
già arresa,ma c'era di mezzo anche Ryuga.Perciò
non poteva permettersi di perdere.Samurai Gemini colpiva Ancient
Veritas senza possibilità di un contrattacco.Ormai era
sicuro di avere la vittoria in pugno:"Sei patetica!Tanto dispendio di
energie per un solo semplice umano!"
"...Lui non è un semplice umano.."Un altro colpo
potentissimo.Julie era quasi del tutto in piedi:"Lui è il
mio migliore amico!"Gridò con tutto il fiato che aveva in
corpo.Shinkai fece una smorfia vedendola ancora in forze:"Lui
è il mio migliore amico e non solo!E' il mio allenatore,e
non abbiamo ancora concluso il mio addestramento,perciò non
posso permettere nè a me nè a lui di
morire!"Ryuga spalancò gli occhi.Davvero lo considerava
così importante di rischiare più volte la vita
per lui?Una intensa luce blu avvolse Julie:"Io devo vincere,IO DEVO
VINCERE!"La luce si propagò tutt'intorno,come era successo
quando la ragazza aveva trovato il suo bey.O meglio,quando Ancient
Veritas aveva trovato Julie.E avvenne per la prima volta la
trasformazione.La ragazza era sospesa a mezz'aria,dei fasci rosa le
coprirono il corpo,trasformandosi in un body bianco con il colletto blu
e un grosso fiocco dello stesso colore dl body,con un quarto di Luna in
mezzo.La stessa cosa successe sui piedi,che si vestirono con degli
stivali rossi al ginocchio,in tinta con l'altro fiocco rosso cremisi
che aveva sulla schiena,i bordini bianchi e sempre lo stesso simbolo
che aveva sul fiocco,comparsole sul petto.Incrociò le
braccia sopra la testa,e apparvero dei guanti bianchi lunghi fino
all'avambraccio,che terminavano con tre fasce rosse.Un colpo di bacino
fece comparire una gonnellina blu.A completare il tutto furono una
tiara d'oro con un rubino incastonato proprio in mezzo,e una collana
stretta al collo rossa,con un pendente a mezza Luna.Conclusa la
metamorfosi,la ragazza fece un tre con le dita sopra la testa.Ryuga
aveva osservato la scena estrerrefatto.Quando Julie toccò
terra,si rese conto di avere indosso degli altri abiti.Fece una faccia
ad dir poco terrorizzata:"Aaaaa,ma che diavolo sono questi
vestiti!"Shinkai era un misto tra sorpreso e spaventato.L'occhi destro
batteva:"Non importa se ora sei una specie di super ragazzina,ti
ucciderò comunque!"Sbraitò.In quel momento la
bruna si ricordò di essere nel bel mezzo di una battaglia
con un samurai esaltato.Gemini partì alla caica,ma questa
volta quando si scontrò con Veritas rimbalzò
dall'altra parte dello stadio.Il nemico era terrorizzato e
cominciò a colpire alla cieca,aumentando esponenzialmente la
forza di Veritas.Ryuga riuscì a rallegrarsi un
po':finalmente Julie era riuscita ad entrare in completa sintonia con
il suo beyblade.Si accorse inoltre che il bey della ragazza funzionava
con lo stesso principio di L-Drago:assorbiva,grazie alla
gomma,l'energia degli altri bey,facendola propria.Julie
sentì delle parole venirle dal cuore,non potè
fare a meno di pronunciarle:"Sono la paladina della legge,sono una
combattente che veste alla marinara,io sono Sailor Moon!E sono venuta
qui per punirti nel nome della Luna!"Disse questa frase accompgnandosi
con dei gesti.Quando si rese conto di aver enunciato quella formula
capì che si era trasformata perf sconfiggere quel
bruttone.Ora non era più Julie Casterville.Ora era Sailor
Moon.Incitò subito Veritas ad andare all'attacco.Grazie agli
assalti di Gemini,ora possedeva una forza inaspettata,dirompente si
potrebbe dire.Senza alcun ordine,il bey della ragazza cambiò
rotazione:da oraria ad antioraria.Ryuga era soddisfatto,Julie a questo
punto era in netto vantaggio.Shinkai invece si disperava ,straziato
dall'idea che un'insulsa ragazzina potesse sconfiggerlo:"Hai visto
Shinkai?Chi si loda s'imbroda!"Gli fece una linguaccia:"Dannata
mocciosa!Resisti Gemini!"Inutile.Ormai Ancient Veritas era al massimo
della potenza.La ragazza non tardò ad accorgersene.Come
guidata da una forza sconosciuta prese il rubino che aveva sulla
tiara,togliendosela.Quest'ultima diventò un disco di
luce.Compì un giro su sè stessa,per poi mettersi
in posizione per lanciarla:"Cristallo di
Luna,azione!!!"Gridò,scagliando il dischetto contro il suo
stesso bey,facendolo risplendere.Queso generò un vortice
luminoso,che annientò la trottola avversaria.Shinkai si
dileguò imprecando un attimo prima di esserne travolto.Una
nebbiolina creatasi con l'esplosione non permise nè a Ryuga
nè a Julie di sapere con chiarezza l'esito dello scontro.Ma
tutti e due erano convinti della vittoria della ragazza.Quella strana
divisa svanì una volta concluso il combattimento.Julie era
frastornata.Si ricordò del suo amico,e si
precipitò da lui,cercando di fare il possibile per quella
brutta ferita.Aveva perso molto sangue,era un miracolo che fosse ancora
vivo e vegeto:"Ehe,ho la pellaccia dura io"Ironizzò.
Un fuoco riscaldava l'ambiente cirscostante.La cosa incredibile della
montagna era che per quanto potesse fare caldo di giorno,di sera si
avvertiva sempre un freddo piuttosto pungente.Julie aveva le mani
vicino al focolare,mentre Ryuga era sdraiato su un fianco dall'altra
parte della fiamma.Nessuno dei due sapeva come attaccare discorso.Dopo
quello che era successo,non avevano nulla di cui parlare.In
verità c'erano tante cose che avrebbero potuto dirsi,ma come
avrebbero potuto spiegarsi ciò che era accaduto?Come era
normale che fosse,Julie ruppe quel silenzio assordante:"Senti...io non
so come si stato possibile,io non ho fatto nulla di strano,io..."
"Non devi discolparti.Senza di te e senza il tuo potere saremmo morti
entrambi.Devi andarne fiera"Alzò lo sguardo:"Il tuo
allenamento è concluso.Non ho più nulla da
insegnarti"Julie spalancò gli occhioni azzurri:"Ce l'ho
fatta!"Gridò,saltando in piedi.Ryuga rimase di
sasso.Continuava a zompare da una parte all'altra della grotta,gridando
ed esultando.La bruna aveva voglia di abbracciarlo,di saltargli al
collo e ringraziarlo di cuore per tutto ciò che le aveva
insegnato in quei pochi giorni che avevano trascorso insieme.Aveva
imparato a cavarsela da sola,aveva imparato come procurarsi del cibo
nelle situazioni più disparate,aveva imparato a non
disperarsi quando cadeva,ma anzi,a rialzarsi senza mostrare le
ferite.Aveva trovato l'equilibrio tra mente,corpo e natura e aveva
scoperto di possedere dei poteri fuori dal normale.Questa volta
però gli si parò davanti,come per chiedegli il
permesso di toccarlo.L'albino aveva la testa appoggiata su una
mano.Alzò lo sguardo e se la ritrovò
davanti.Senza tanti convenevoli,la ragazza gli si buttò
addosso,facendolo cadere in terra.Il blader ormai non ci faceva
più caso,era la terza volta che lo ringraziava in quel
modo.Julie strusciò la testa contro il suo petto:"Grazie
Ryuga!Non ho mai avuto un amico come te!"Il ragazzo decise di esprimere
anche lui la sua gratitudine.Le mise una mano tra i capelli gonfi e
castani,facendole una carezza:"Grazie a te Julie,per avermi salvato la
vita.Due volte"Lui non ringraziava per nulla.Ma quella ragazza meritava
tutta la sua riconoscenza.Julie sorrise,stringendosi ancora di
più a lui.Il fianco gli doleva:"Ahia!"La ragazza si rese
conto di essere proprio sul lato ferito:"Oh scusa!"Disse con
apprensione,levandosi da lui:"Ah,ma come poco fa mi hai salvato la vita
e ora mi vuoi uccidere?!Sei strana tu!"La bruna si lasciò
andare ad una grande risata.Lui non rideva mai,nemmeno se era stato il
principio dello scherzo:"Domani torniamo a casa"Le
ricordò:"Evvai!Non vedo l'ora di rivedere tutti!"
Appena arrivarono,Kagome,Tori e perfino Kagura corsero in contro a
Julie,abbracciandola forte.Ryuga invece raggiunse in suoi
fratelli,accennando ai fatti del giorno prima.D'un tratto venne
interrotto da Julie che veniva a passo di marcia verso di lui.Gli si
posizionò davanti,girata leggermente su un
fianco.Sfoderò Ancient Veritas,puntandoglielo contro con una
mano:"Io ti sfido Ryuga,combatti contro di me!"Non era uno scherzo,anzi
era serissima,anche se non si sarebbe detto dal suo sorriso.Kagome e
gli altri imitarono l'urlo di Munch.Ma Julie era irremovibile.Ryuga
ghignò:"Quando vuoi"
Angolo Autrice
Salve gentilissimo pubblico!Ecco a voi il capitolo 11.Sembra proprio
che la nostra Julie si stia affezionando parecchio al caro Ryuga dal
cuore di pietra.Che poi tanto di pietra non è!Chi
vincerà tra Julie e Ryuga?E la ragazza troverà
l'origine di quella trasformazione?Tutto questo e molto altro nel
prossimo capitolo dal titolo,Ryuga VS Julie:Drago rosso VS Drago
blu!Sayonara alla prossima!
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Capitolo 12 *** Ryuga VS Julie:Drago Rosso VS Drago Blu ***
Capitolo 12
"Mi dispiace capo,non capiterà mai più!"Shinkai
era
inginocchiato davanti ad N.Tremava come una foglia e non aveva la forza
di alzare lo sguardo:"Ti dispiace?"Ripetè N con aria
beffarda.Gli si avvicinò lentamente,girandogli
attorno:"Pensa
Shinkai,se tutti fallissero miseramente come fai tu,io non sarei qui a
godermela,giusto?"
"G-giusto capo!"
"Bene,allora dovrei ucciderti,poichè non mi se
più utile,giusto?"Il samurai degluttì:"Giusto
capo..."
"Ma non lo farò,perchè grazie alla tua
incredibile
stupidità,ho potuto verificare il potenziale di quella
mocciosa.Si è trasformata in Sailor Moon,perciò
possiede
un potere immenso"Shinkai tirò un sospiro di
sollievo:"Grazie
capo per la sua clemenza!Vedrà non la deluderò
più!"Esclamò tirandosi in piedi:"Bene,sei libero
di
andare"si dileguò,temendo che potesse cambiare idea.N
ghignò:"A noi due,Sailor Moon!"
"Julie aspetta!"Kagome le correva dietro,tentando invano di
fermarla.Riuscì per un miracolo ad affiancarla:"Ti rendi
conto
che stai per sfidare il più forte..."
"Blader di tutti i tempi,sì lo so"
"Ma..."Julie si voltò di scatto,prendendola di
sorpresa:"Ascolta
Kagome,so che sei preoccupata per me e te ne ringrazio.Ma ormai sono
irremovibile.Devo misurarmi con lui per testare le mie
capacità"La ragazza aveva una sicurezza negli occhi e nella
voce
che Kagome non aveva mai visto da quando si erano conosciute.Era chiaro
come l'acqua che l'allenamento che aveva sostenuto con Ryuga l'aveva
cambiata radicalmente.Ora era più forte e più
determinata.La sacerdotessa capì di non poter più
interferire:"E va bene.Ma promettimi che farai attenzione!"Julie
sorrise:"Ma certo Kagome"Si abbracciarono.La loro amicizia stava
diventando più forte.
Ryuga era nello stadio che si stava scaldando assieme a suo fratello
Sesshomaru.Inuyasha e Astral erano già sugli spalti del
grande
stadio che Kevin aveva costruito per gli allenamenti dei blader
professionisti.Come Ryuga,Ginka,Masamune e Kyoya.E ora anche per
Julie.Quando l'albino intravide la ragazza arrivare da lontano,smise di
fare stretching,ghignando.Julie lasciò andare i capelli
scompigliati.Una visione meravigliosa,che lasciò tutti di
stucco.Soprattutto Sesshomaru e Astral.Ryuga era abituato a vederla
così,perciò non ci faceva più caso.In
ogni modo
anche lui era rimasto senza parole la prima volta che l'aveva
vista.Ovviamente non l'avrebbe mai detto a nessuno.Eccola.Era
sull'altro lato dell'arena beyblade:"Sei in ritardo!"La
rimproverò con aria di sfida:"Io sono qui da un pezzo e mi
sono
già riscaldato!"
"Sei tu ad essere in ritardo mio caro.Io il riscaldamento l'ho fatto da
ancor prima che tu arrivassi!"Aveva le mani sui fianchi e l'aria
furbetta.Ryuga sentì che quella sarebbe stata una sfida
interessante.Si misero in posizione di lancio.Tutte le femmine stavano
da una parte dello stadio,i maschi dall'altra.Erano tutti un po'
preoccupati e un po' esaltati.Si prepararono.Un coro si
levò:"3,2,1..."
"Pronti"
"Pronti"
"Lancio!"Scagliarono all'unisono i bey,che già da un primo
veloce contatto generarono una esplosione di media
intensità:"Ancora una volta non ha messo in pratica i miei
insegnamenti!Se ti fossi abbassata di più il lancio avrebbe
acquisito una potenza maggiore!"
"Ti ricordo che non si più il mio maestro,forza all'attacco
Veritas!"Il bey obbedì all'istante.In mezzo alle tribune
c'era
anche una tecnica:Madoka.Rimase molto sorpresa nel vedere il bey di
Julie:non credeva che esistessero altri beyblade come L-Drago.In
effetti Ancient Veritas era l'imperatore drago blu.Ryuga
sogghignò.Lui credeva alla teoria dell'allievo che supera il
maestro.Ma non nel caso di Julie.Non poteva competere contro L-Drago
Destructor.Ammettendo pure che avesse un grande potere,non era comunque
al suo livello.Il suo bey era immobile in mezzo allo stadio.Julie si
stranì:"Beh,che fai,hai troppa paura per muoverti?"Veritas
continuava a colpirlo senza sosta.Kagome,Tori e Rio si erano vestite da
chearl leader per fare il tifo a Julie:"Vai Julie,vai Julie,che con te
nessuno ha scampo!Vai Julie,vai Julie gli farai venire un
crampo!"Kagura aveva una goccia dietro la fronte,in perfetto stile
manga.In effetti non suonava proprio bene come motivo.Ryuga non
reagiva.perciò ad Inuyasha,inesperto in campo di bey,parve
che
Julie stesse avendo la meglio:"Vai Julie!Che lo stracci mio
fratello!"Gridò.Astral teneva una mano sotto al mento:"Non
ne
sarei così sicuro"
"Che vorresti dire fratello?!"Lo spirito si prese del tempo per
osservare meglio la situazione:"Rifletti.Perchè secondo te
nostro fratello non si muove?Avrà un piano ben
congegnato.Lui
non combatte mai senza un piano"Asserì convinto.Julie nel
frattempo non la smetteva di tentare,senza capire che stava solo
accrescendo la forza dell'albino,che aveva sempre quel sorriso beffardo
stampato in faccia.Il blader aveva la situazione in pugno.Anche
perchè era convinto che la ragazza non avesse la
minima
idea di chi si trovasse davanti.Era così presa dal
combattimento
che si stava dimenticando tutti i suoi insegnamenti:uno dei
più
importanti che le avesse dato era proprio quello di conoscere il suo
avversario.Prima di sfidare qualcuno,sopratutto se era un duellante
professionista,dovevi avere nozione delle sue abitudini,apprendere
anche le più piccole sfaccettature del suo carattere e
comprendere a menadito i suoi punti deboli.Fronteggiare un avversario
senza nemmeno averlo mai visto combattere non solo era
pericoloso,perchè era come camminare in un terreno
sconosciuto
al buio,ma era anche umiliante in caso di sconfitta.Era una delle prime
cose da ricordare per vincere.Ryuga aveva anche questa dalla sua.Che
aveva avuto modo di imparare alla perfezione Julie,e l'aveva anche
osservata combattere.L-Drago continuava a stare fermo,ma si stava
circondando da una luce rossa intensissima.Julie ansimava,e Ancient
Veritas stava perdendo forza di rotazione.Kagome era ansiosa:"Che sta
succedendo?!Prima Julie era in vantaggio!"Madoka scosse la
testa,aprendo il portatile con il quale monitorava l'incontro.Premette
sulla tatiera,ottenendo l'ingrandimento dei due bey:"Non è
mai
stata in vantaggio.Ryuga la tiene in scacco.Ad ogni attacco che Julie
sferra,L-Drago diventa più potente grazie alla gomma posta
sulla
ruota di fusione.In altre parole,più Julie
attacca,più
L-Drago acquista potenza e forza centrifuga"Tori
sussultò:"Ma
allora...Julie fa attenzione"Ryuga scoppiò in una risata
schernitrice:"Credevi davvero di poter essere più forte del
grande Imperatore Drago?!Sei solo una ragazzina illusa!"L'albino aveva
ragione.La ragazza aveva probabilmente sottovalutato la situazione.Con
un rapido gesto del braccio,Ryuga ordinò al su bey di
partire
alla controffensiva.L'impatto fu devastante.Con un solo colpo
scaraventò sia Veritas dall'altro lato dello stadio,e Julie
finì al suolo:"Un paio di questi attacchi e avremo terminato
questa farsa!"L-Drago non dava respiro al bey di Julie,continuando a
massacrarlo di attacchi.Julie era nuovamente in piedi.Sorrise,e a Ryuga
non sfuggì:"Che hai da ridere?!"
"Niente,è solo che tu sei così,così
incredibilmente bravo!Secondo me sei il più bravo blader di
tutti i tempi,però hai un difetto:non credi nel potenziale
altrui"
"Cosa vuoi dire,spiegati meglio!"
"Io sono in svantaggio,questo è chiaro,e tu non credi che io
sia
in grado di rialzarmi.Invece sono ancora qui per darti del filo da
torcere!"Improvvisamente Ancient Veritas riuscì a tener
testa al
bey di Ryuga,spingendolo:"Che cosa?!"Madoka smanettò sulla
tastiera:"Incredibile!"Esclamò:"Cosa,cosa fa' vedere anche a
noi!"Dissero le ragazze curiose:"Vedete,Julie ha riacquisito la
velocità di rotazione che aveva all'inizio!Questo
perchè
non l'aveva mai persa!Era tutta una finta,e quando ha cambiato punta di
rotazione nessuno se ne è accorto,nemmeno
Ryuga,perchè
eravamo troppo presi dalla scarsa resistenza di Veritas!"
"Cosa,hai cambiato punta?!"Urlò Ryuga:"Non sapevi che fossi
in
grado di farlo,vero?L'ho imparato l'altro giorno,quando mi sono
scontrata con Shinkai!Ora combattiamo alla pari!"Ryuga
sorrise:"Bene,così lo scontro sarà più
interessante!"Ora le due forze si equivalevano:"Aaaaaa!"
"Aaaaaaa!"Ringhiarono come due cani arrabbiati.Nonostante tutto L-Drago
era ancora più forte di Veritas.Stava avendo la meglio.Julie
non
cedette.Quando ormai aveva spinto il suo bey ai cofini dell'arena,una
luce blu avvolse la ragazza:"Vinceremo noi Veritas!"
"Sei un'illusa,io sono più forte,non capisci?!"
"Non posso assolutamente perdere,devo dimostrarti quanto sono forte,non
voglio che mi consderi una zavorra per te e per la squadra,ti
farò vedere di che pasta sono fatta!Forza Ancient
Veritas!"Il
bey prese a ruotare velocissimo.Da esso comparve uno splendido dragone
blu,identico a quello di Ryuga.L'albino era estrrefatto:"Vai
Veritas:tempesta glaciale del drago proibito!"Così il
mistero
era svelato.Ryuga e Julie erano esattamente agli antipodi,e non solo da
un punto di vista caratterale,ma avevano anche due elementi guida
opposti:lui il fuoco,lei il ghiaccio.Una bufera di ghiaccio avvolse
tutto l'ambiente circostante,arrivando fino alle tribune,tanto
è
vero che le ragazze dovettero abbassarsi le gonne che minacciavano di
alzarsi del tutto.Un alone infuocato circondò Ryuga:"Stai
scherzando col fuoco!Distruttore vitale dell'imperatore Drago!"La sua
mossa suprema.Apparve anche il dragone rosso,che scatenò la
sua
potenza devastante.Ghiaccio vs fuoco.Rosso vs blu.Una delle battaglie
più emozionanti e stimolanti che avesse mai combattuto.Forse
l'aveva sottovalutata.Dopo lo scontro devastante,calò una
nebbia
fitta,che non permetteva di definire l'esito del duello.Non si poteva
nemmeno dedurlo,dato che a quanto pareva le due forze si
eguagliavano.Quando la coltre di fumo si diradò,il risultato
fu
chiaro:Julie era a terra,Ancient Veritas accanto a lei.Fermo.L'albino
aveva vinto.La delusione era palpabile:per un attimo,tutti avevano
pensato che Julie avesse una possibilità di batterlo.Julie
era
assai affranta;picchiò un pugno a terra:"Dannazione,ho
perso!"Raccolse il suo bey.Inuyasha,Sesshomaru e Astral,che conoscevano
loro fratello,si aspettavano che Ryuga l'avrebbe schernita,ridendole in
faccia.Se non addirittura andarsene,sputando per terra.Julie era fissa
ad osservare il suo Veritas.Ryuga si stava avvicinando a passo di
marcia.Inuyasha stava già per trattenerlo:dopo tutto era
sempre
una ragazza.La bruna invece,si preparò a ricevere un sonoro
schiaffo in faccia.L'albino le si parò davanti.Julie poteva
già avvertire il bruciore della sberla e l'umiliazione che
avrebbe subito di fronte ai suoi amici.Il blader alzò la
mano.La
ragazza chiuse gli occhi.Non accadde nulla.Non avvertì
dolore.Strano.Aprì gli occhi.Rimase di stucco.L'albino non
stava
per schiaffeggiarla,anzi:aveva la mano destra tesa verso di lei.Non le
pareva vero.Anche gli altri erano impietriti quanto lei.Ryuga non aveva
mai stretto la mano a nessun avversario che aveva affrontato.E ne aveva
fronteggiati molti nel corso della sua vita.Julie la prese,un po'
timorosa,ma appena l'albino strinse la presa non ebbe più
dubbi:"Bella sfida.Complimenti"Affermò convinto.Julie si
mostrò in tutta la sua bellezza,con uno splendido e luminoso
sorriso.Non poteva descrivere quello che provava in quel momento:non
sapeva dire se si sentiva fiera di aver messo in difficoltà
il
grande Imperatore Drago,oppure se quel batticuore che la scuoteva era
dovuto al fatto che gli stava stringendo la mano.Un contatto banale,ma
che la faceva sussultare.Quando il blader sciolse la presa,le sue
amiche le si fiondarono addosso,abbracciandola.Finalmente si sentiva
parte integrante della squadra.Ryuga se ne stava andando,ma prima di
uscire Sesshomaru gli sussurrò:"Hai fatto la cosa giusta
fratello"
Era passata una settimana da quando era venuta lì.Forse era
il
caso di tornare per qualche giorno nel suo mondo,nel caso i suoi
genitori fossero rincasati.Non faceva bagagli,tanto sarebbe stata di
nuovo l' fra tre,al massimo quattro giorni.Non voleva assentarsi per
troppo tempo.D'un tratto si ricordò del libro che Gwen le
aveva
donato.Quel periodo era stato così intenso che non aveva
avuto
il tempo neppure per pensare.Figurati a svelare il segreto del tomo
illeggibile.Era appoggiato sul comodino,accanto il porta foto vuoto che
aveva portato con se quando avevano viaggiato col teleporter.Ora aveva
un attimo libero.Fece per prendere il libro,ma urtò il porta
foto,che cadde al suolo.Per fortuna non si ruppe.Si chinò
per
raccoglierlo:"Ah,che imbranata che sono"Lo prese da terra,controllando
che non si fosse graffiato:"Però,è proprio
carino,è un peccato che sia
vuoto"Osservò,riappoggiandolo
sul comodino.Qualcuno bussò alla porta:"Ehi Julie,sono
Yuma,posso entrare?"
"Ma certo,vieni avanti!"Il ragazzino entrò un po'
titubante:"Ciao Yuma,qual buon vento ti porta?"
"Sono venuto per farti i complimenti,ho assistito all'incontro.Stavi
quasi per battere Ryuga-sensei!Anche se non ci saresti mai riuscita:lui
è il più forte di tutti"Enunicò con
aria
fiera.Julie sorrise,quel ragazzo doveva avere un'ammirazione sconfinata
per il suo maestro.E come biasimarlo:"Ah davvero?Lascia che io diventi
un po'più forte e vedrai:gli darò del filo da
torcere!"
"Speriamo,non vedo l'ora di vederti di nuovo in azione!Io..."Un grido
proveniente dal corridoio lo interruppe:"Yumaaaa!Dove diavolo ti sei
cacciato?!"Una ragazza alta e dai capelli fucsia entrò nella
stanza,senza bussare nè chiedere permesso:"Oh,eccoti
qui!E'un'ora che ti cerco!"Julie rise,e la ragazza si
infastidì:"Che hai da ridere?!"
"Scusa,è solo che sembrate fratelli da come gli parli"
"In effetti lo siamo"
"Oh,che maleducata.Non mi sono presentata:io sono Kari e faccio parte
di questa squadra.Non ho particolari abilità,sono capace di
leggere nella mente"
"Piacere Julie.Io sono,emm,beh...sono una blader,combattente di un
altro mondo"
"Il piacere è tutto mio.Allora Yuma forza,andiamo!"Lo prese
per
un braccio trascinandolo fuori.La bruna si affacciò sul
corridoio,ma erano già lonteni dal suo raggio visivo.In
compenso
passò Ryuga,la testa bassa,gli occhi chiusi e la solita
espressione imbronciata:"Ehi,Ryuga!Puoi venire un secondo,devo parlarti
di una cosa!"Il ragazzo fece finta di non sentire,tirando dritto.La
ragazza,capita l'antifona,gli si parò davanti,ostacolandogli
il
cammino.Il ragazzo aprì un occhio:"Togliti,devo passare"
"Altrimenti?"
"Julie,non mettere a dura prova la mia pazienza"La ragazza non si
capacitò del fatto che l'albino fosse tornato al carattere
originale.Sembrava avesse cambiato atteggiamento dopo gli allenamenti e
lo scontro di quella mattina.Ma evidentemente,quello che aveva tirato
fuori durante l'addestramento non era il suo vero temperamento.La sua
personalità era fredda,distaccata e pungente.Julie si
arrese,capendo di essere in netto svantaggio:"Ti prego,devo dirti una
cosa importante.Ti ruberò solo cinque minuti,giuro!"Il
blader
buttò lo sguardo al cielo,sospirando:"E va bene.Sputa il
rospo"Lo condusse in camera sua e chiuse la porta:"Voglio tornare un
po' nel mio mondo,sai,i miei genitori potrebbero essere tornati,o
probabilmente rientreranno a giorni.E'meglio che mi faccia trovare
quando questo accadrà"Era di spalle che guardava fuori dalla
finestra.Si girò di scatto,sorridendogli:"Perchè
non
vieni con me?"Il blader non si smosse:"Assolutamente fuori
discussione.Non ho nessuna intenzione di venire nel tuo mondo.E poi a
quale scopo?!"Per un momento,la ragazza aveva sperato che
acconsentisse.Abbassò lo sguardo,sconsolata:"E va bene,come
vuoi"No.Non doveva guardarla.Sapeva che se l'avesse anche solo vista
con quell'aria da cane bastonato,si sarebbe impietosito e avrebbe detto
di sì.Però...Non
resistette:"Ah,d'accordo,verrò
con te!"Julie si rallegrò:"Evviva!"C'era un motivo se
l'aveva
invitato.Dopo tutto quello che lui le aveva insegnato,era il momento
che anche lei lo istruisse.Sarebbe stata una lotta vera e propria,ma
lei ne sarebbe uscita trionfante.
Recitarono la formula e attraversarono il portale.Si ritrovarono in uno
dei tanti salotti di casa Casterville.Ryuga si guardò
attorno.Julie lo incitò a seguirla,la casa era
grande,avrebbe
potuto perdersi.Erano circa le quattro del pomeriggio,di solito a
quell'ora Tabatha stava prendendo il the assieme a sua madre
e,solitamente,a Julie.Ma lei non c'era stata in quei giorni.Come aveva
immaginato.Era seduta in giardino con una tazza di the fumante in
mano.Le arrrivò alle spalle:"Ciao"La viola
sobbalzò:"Oh
ciao Julie!Sei tornata finalmente,ma dove sei..."Sporgendosi vide
l'albino dietro a lei:"E lui chi è?"Chiese indicandolo:"Lui
dici?Lui è Ryuga!"Tabatha fece un sorriso:"Il tuo
ragazzo!"Julie
diventò rossa come un pomodoro,mentre il blader si
riscosse:"Oh
no,noi non siamo..."
"Siamo solo..."
"Migliori amici!"
"Compagni di squadra"La cameriera non ci stava capendo più
nulla:"Vabbe,se lo dite voi!Comunque,Julie cosa haai fatto tutti questi
giorni via?"
"Beh,sono stata nel suo mondo e ho sostenuto degli allenamenti
durissimi,ho affrontato un branco di lupi e un samurai in calore e mi
sono trasformata in una guerriera che veste alla marinaretta!"La
mascella della viola si frantumò in terra.Decise
però di non fare domande,per evitare di peggiorare la
confusione che aveva in testa.Sapeva che Julie era una persona
responsabile,e quindi avrebbe evitato di cacciarsi nei guai.O almeno ci
avrebbe provato..D'un tratto,dall'interno dell'abitazione venne un
grido.Era Cordelia,che chiamava a gran voce sua figlia
perchè l'aiutasse.Entrarono tutti insieme.La cuoca,non
vedendo arrivare nessuno,uscì dalla cucina con le mani sui
fianchi e la faccia imbronciata.Aveva il vestito sporco di
cibo:"Insomma Tabatha,si puo' sapere dove...?"Si bloccò
quando vide Julie che la salutava con una mano:"Julie,si puo' sapere
dove diavolo ti eri cacciata?!"Le urlò contro con voce
materna.La bruna fece un sorriso tirato:"Ehe,beh,sono stata da alcuni
amici.D'ora in poi dovrai abituarti a vedermi sparire per un po'"La
donna si avvicinò e squadrò Ryuga.Il ragazzo
aveva gli occhi chiusi,l'espressione arrabbiata e le braccia
incrociate:"Beh,il gatto ti ha mangiato la lingua?!"Scherzò
Cordelia.Il blader aprì gli occhi di scatto,puntandole
contro uno sguardo agghiacciante.La cuoca sobbalzò,nessuno a
parte Julie riusciva a resistere al grande Imperatore Drago.Cordelia se
ne tornò in cucina,borbottando come una pentola di
fagioli.Julie e Tabatha risero,poi la nostra protagonista chiese alla
sua migliore amica una cosa molto insolita:"Per favore Tabatha,potresti
accompagnare il nostro ospite nella sala?"Le fece l'occhiolino.Grazie a
quel gesto,la viola capì subito:"Ma certo
contessina,sarà fatto"Rispose con un'altra strizzata
d'occhio.Ryuga non aveva capito nulla di quello che stava succedendo,e
quando si accorse che Tabatha lo stava tirando per un braccio oppose
resistenza,guardandola molto male.Dopo qualche battibecco si arrese a
seguire la cameriera,domandandosi dove fosse scappata Julie.
Dieci minuti dopo,la porta della sala da ballo si
spalancò.Il blader stava aspettando seduto sull'unica sedia
barocca che c'era.Era visibilmente scocciato.Ma quando Julie
entrò nella stanza,non potè fare a meno di
riscuotersi.Indossava un abito ottocentesco,rosso cremisi,con dei
graziosi fiocchi ai lati.Gli arrivò davanti,abbassandosi al
livello della sua faccia,sempre quel caldo sorriso stampato in
faccia.Il blader trasalì,spostandosi bruscamente.Fece una
smorfia:"Che ci fai con quel ridicolo abito"
"Ti piace,mia madre l'ha comprato in Italia"Fece un giro di
trecentosessanta gradi:"Non ho detto che mi piace,anzi..."La ragazza lo
prese per un braccio tirandolo in piedi:"Oh,su,vieni con me"Lo
trascinò fino al centro della pista da ballo.C'erano anche
Tabatha e Cordelia.Erano uno di fronte all'altra,solo che lui aveva uno
sguardo che più torvo non si poteva:"Che accidenti vuoi
fare?!"
"Voglio insegnarti una cosa.Con tutto quello che mi hai fatto imparare
in questo periodo,non lo so,sentivo di doverti ringraziare in qualche
modo"Il blader aggrottò la fronte.Julie
proseguì:"Voglio insegnarti a ballare"
"Oh no,oh no,se pensi di poter fare una cosa del genere ti sbagli di
grosso!"Ormai la ragazza era irremovibile.Intrecciò le sue
dita con quelle di Ryuga,facendogli alzare il braccio sinistro.Ryuga si
guardò spaesato.Julie prese l'altra mano e la mise attorno
al suo fianco:"Tranquillo,è semplice"Mosse un piede in
avanti,e istintivamente il ragazzo arretrò:"Vedi?Un passo
avanti,uno indietro"Sta volta fece il contrario andando indietro.Fecero
altri cinque o sei passi così,per prendere
dimestichezza.Poi,senza che se ne rendesse conto,il blader
cominciò a muoversi da solo e in maniera più
sciolta.Una dolce musica cominciò a suonare.Si trattava
della canzone "A thousand years",che Julie aveva scelto
perchè la riteneva perfetta per ballare il valzer.Le fece
fare una piroetta completa.Per la prima volta nella sua
vita,sentì fiorire dentro di sè una strana
sensazione.Si sentiva,bene,per dirlo in una parola.Cominciarono a
danzare come due veri ballerini.Tabatha e Cordelia osservavano la scena
esterrefatte.Un lieve sorriso si fece strada sulle labbra
dell'albino.Gli occhi di Julie brillavano come due pietre preziose,come
due lapislazzuli.Quando la musica terminò,i due si
fermarono.Julie sorrise:"Balli bene"Sussurrò,temendo che se
avesse alzato la voce avrebbe rovinato l'atmosfera magica che si era
creata:"Menti bene"Ribattè Ryuga,scaturendo la risata della
bruna.Non se ne erano accorti,ma le loro mani erano ancora unite,anche
se avevano abbassato le braccia.Quando Julie se ne rese conto
arrossì,sciogliendo quel contatto con etrema lentezza.Si
allontanò ridendo,e tornò dalle due
donne.L'albino si grattò la testa.Ballare non era poi
così male come gli era stato detto.
Quella sera Julie era distesa sul letto,ripensando alla mattina e allo
splendido ballo che aveva fatto.Sospirava:"Conosco quella
espressione"Le disse dolcemente Cordelia:"Ti sei per caso
innamorata?"Le domandò:"Spiegami cosa vuol dire essere
innamorata e ti risponderò"
"Dai,lo sai benissimo"
"Ah Cordelia ma tu non capisci,lui è così
forte,sicuro di sè,è coraggioso e non esita mai a
porteggermi quando serve.Poi è anche bello,e secondo me non
riesce a far venir fuori la sua vera personalità.Non
è cattivo come dimostra di essere!"La cuoca
rise:"Sì,non c'è dubbio alcuno:sei proprio
cotta.Peccato che non sia nobile"
"Deve esserlo per forza?"
"Sai come la pensa tuo padre al riguardo"
"Lo so molto bene.Ma comunque non se ne farebbe niente nemmeno se mio
padre fosse d'accordo.Del resto,che se ne fa un ragazzo come lui,di una
imbranata come me?"La donna le diede la buona notte:"Vedrai piccola
mia,sarai felice"Fu l'ultima cosa che le disse prima di lasciarla da
sola.Julie era sicura che l'ultimo suo pensiero prima di cadere tra le
braccia di Morfeo fosse rivolto a quello splendido ragazzo dai capelli
bianchi.
Il giorno seguente tornarono nel mondo di Ryuga.Questa volte Tabatha
aveva avuto il tempo di lavarle dei vestiti più comodi e
Cordelia le aveva preparato il suo dolce preferito:la torta al
cioccolato.Attraversarono il portale e si ritrovarono nella solita
radura:"Spero solo che N non abbia attaccato mentre eravamo via"Si
preoccupò la ragazza,con un lieve senso di colpa.Raggiunsero
la casa,e rimasero sollevati nel trovare tutto al suo posto.Inuyasha e
Sesshomaru si stavano allenando.Ryuga chiese se fosse tutto a
posto:"Sì fratello.Ci ha attaccato Shinkai ieri,ma non
trovando Julie se ne è andato quasi subito"
"Vorrà la sua vendetta.Non c'è altro?"
"In effetti sì.Ha aggiunto che riuscirà a rubare
il Cristallo di Luna prima o poi"Julie sussultò,quel nome le
era familiare.Ah ecco!Era il cristallo che il suo cuore aveva invocato
per compiere la trasformazione in Sailor Moon.Lo comunicò ai
suoi compagni.Ora un altro mistero era stato svelato.Ecco
perchè N aveva insistito tanto che lei entrasse a far parte
della squadra,perchè possedeva il potere del Cristallo di
Luna,che forse gli era indispensabile per portare a termine i suoi
scopi malvagi.Ryuga era convinto che quella ragazza fosse
preziosa.Ripromise a sè stesso che l'avrebbe protetta e
difesa a qualunque costo,anche al prezzo della sua stessa vita.Una cosa
era certa:la loro incredibile avventura era appena cominciata.
Angolo Autrice
Salve miei cari lettori barra lettrici!Questo capitolo lo dedico a
lady8000 e,come di consueto,a Saga Gemini che leggono recensiscono e
apprezzano le mie umili creazioni.Passando al capitolo posso dire che
il risultato del duello era abbastanza scontato,si sa che Ryuga
è invincibile.Ma perchè N vorrà a
tutti i costi questo Cristallo di Luna?Quali segreti nasconde?E
Julie,riuscirà a parlare con suo padre del matrimonio
combinato?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Sailor
Moon,la luna splende!Non mancate!
vi metto qualche foto dei personaggi principali.Partiamo con Julie:
poi Tabatha
e infine Cordelia
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Capitolo 13 *** Sailor Moon:la Luna splende ***
Capitolo 13
Stava facendo una passeggiata per le strade di Tokyo.Era sola,ma
ormai,grazie agli allenamenti di Ryuga sapeva anche come difendersi da
attacchi "speciali".D'un tratto vide una folla radunata in un punto.Non
le interessava,ma appena udì della gente vociferare in
merito ad
un'audizione canora,tornò subito indietro,unendosi al
gruppo.Dovete sapere che la sua vera passione,dopo le avventure e i
romanzi,era il canto.Era quello che avrebbe voluto fare nella vita,la
cantante pop.Non lirica.Per questo motivo non avrebbe mai potuto
confidarlo ai suoi genitori.L'unica a sapere di questa sua grande
attitudine vocale era Tabatha.Con tutta quella gente davanti a lei non
riusciva a leggere bene la locandina,ma riuscì a scorgere la
scritta:"Lunedì,ore 18"In grassetto.Avrebbe anche potuto
partecipare,in fondo era un altro mondo,non il suo.No,impossibile,che
avrebbe fatto se l'avessero presa?Non poteva cominciare una carriera in
un mondo che avrebbe dovuto abbandonare.Si
allontanò.Intanto,qualcuno la stava osservando dall'alto.Era
un
ragazzo molto carino,ma assomigliava ad un elfo,per via delle orecchie
a punta.Aveva degli splendidi occhi gialli e i capelli verdi,due canini
sporegenti completavano il tutto.Sorrideva,quella ragazza,seppur sua
nemica,era davvero carina.Scattò,facendo un grande balzo.In
pochi secondi toccò terra,e prima che Julie avesse il tempo
di
fare qualunque cosa,si ritrovò le labbra del ragazzo sulle
sue.Sbattè un paio di volte le palpebre,realizzando quello
che
stava accadendo.Tentò di dargli uno schiaffo,ma lui si era
già allontanato:"Chi diavolo sei?!"Gridò
infuriata e
rossa come non mai:"Il mio nome è Gish,bella fanciulla"Si
leccò le labbra:"Hai proprio un buon
sapore"Constatò.Questa frase contribuì
all'avvampare
della ragazza,che sentiva le guance andare a fuoco:"Senti tu,sparisci!"
"Come tu desideri.Ma ritornerò,puoi starne
certa"Svanì in
un nanosecondo.La ragazza era una statua di cera.All'imporvviso si
sentì chiamare da dietro.Era Ryuga,che la stava raggiungendo
correndo:"Julie,dannata,quante volte ti ho detto che è
pericoloso allontanarsi da sola!"Le urlò contro,ma si
arrestò quando la vide bordeaux:"Che diavolo ti è
successo?!"
"Emmmm....emmm...io,io,emmmm,niente!"Il blader alzò un
sopracciglio:"Mmm,lasciamo stare.Torniamo indietro"La
trascinò
per un braccio.
Kagome era assai soddisfatta.Quando Julie entrò nella sua
stanza,le rivolse un enorme sorriso:"Guarda amica mia cosa ti ho
preparato!"Esultò,mostrandole i vestiti sul letto:"Su,su
provateli!"La spinse.Ryuga intanto stava aspettando fuori,la schiena
appoggiata al muro.Julie uscì dopo poco,con indosso gli
abiti
che Kagome aveva scelto.Era una specie di divisa,come la chiamava
lei.Tutti nella squadra ne avevano una.Per esempio Ryuga indossava
sempre i pantaloni neri con la giacca bianca.Ecco,lei le aveva
preparato una cosa del genere.L'outfit era composto da un gilet rosa
scuro a mezze maniche fucsia,così come il colletto.Sotto
indossava una canotta dello stesso colore del gilet.Invece di quegli
squallidi pantaloni grigi che aveva quando si era allenata,portava una
gonna rosso scuro con una cintura nera,sotto un paio di collant rosa
come il colletto e le maniche del gilet.A completare il tutto un paio
di stivali marroni al ginocchi,ovviamente in tinta con tutto il resto,e
un paio di guanti senza dita di pelle.Era un po' imbarazzata
dall'atteggiamento euforico di Kagome.Come già detto nel
primo
capitolo,lei non si riteneva affatto bella.Ryuga invece era
sbalordito,quel completo le stava proprio bene.Julie aveva lo sguardo
basso:"Beh,che ne pensi?"Chiese con voce flebile:"Mh,poteva starti
peggio"La bruna si infuriò,una vena pulsava sulla
testa:"Possibile che tu non sia capace di fare un maledetto
apprezzamento?!"Kagome si accorse di come battibeccavano.Sembravano
proprio lei e Inuyasha i primi tempi che si erano
conosciuti.Però bisognava ammettere che sia suo marito che
Ryuga
erano davvero fastidiosi e boriosi.Si vede che era un difetto di
famiglia.Le venne un lampo di genio.Mostrò un ghigno e si
circondò di un'aura maligna:"Senti un po' Julie,vieni qui"La
ragazza obbedì.Kagome le sussurrò qualcosa
all'orecchio e
lei accettò di buon grado.La sacerdotessa si
allontanò in
un lampo,e fu di ritorno nello stesso lasso di tempo.Teneva le mani
dietro la schiena:"Ryuga,senti,puoi venire qui un momento?"Chiese con
aria innocente.L'albino buttò gli occhi al
cielo,avvicinandosi:"Che vuoi..."Non finì la frase.Kagome
gli
buttò il rosario della soggiogazione di suo marito al
collo.Fecero subito una prova:"Ryuga,a cuccia!"Ordinò
Julie,e in
un attimo l'albino si ritrovò faccia al suolo.Quando si
alzò,le due ragazze stavano crepando dalle risate,mentre lui
era
furente come mai.Ora doveva sopportare la stessa umiliazione di suo
fratello:"Se vi prendo non sapete che vi faccio!"Urlò,in
preda
alla rabbia.Julie assunse un'aria furbetta:"Davvero?A cuccia!"Di
nuovo.Le due si allontanarono ridendo a crepa pelle.Kagome promise alla
bruna che le avrebbe realizzato un altro rosario,in modo da averne uno
tutto suo.
Stava raccogliendo dei fiori,così,per diletto.C'era un
piacevole
venticello,anche se il caldo si faceva sentire.D'imrovviso
sentì
un miagolio accanto a lei.In effetti un grazioso gatto nero le si stava
strusciando sulla gamba.Sorrise:"Ciao piccolino,come
va?"Chiese,cominciando ad accarezzarlo.Quello si scostò
bruscamente:"Piccolino sarai tu!"La ragazza fece un salto alto deu
metri.Questa volta non era solo lei in grado di capire
quell'animale,parlava proprio la sua lingua!Si abbassò per
guardarlo meglio:"Ma tu parli la mia lingua!"
"No guarda,parlo l'aramaico!Certo che parlo la tua lingua,che domande!"
"Ok,ok,allora chi sei?"
"Mi chiamo Luna e sono la custode del Cristallo di Luna"Che
fantasia,pensò Julie,ma decise di sorvolare:"Vuoi dire quel
Cristallo di Luna?"
"Sì,proprio quello che hai usato per trasformarti l'altro
giorno"Strano.Come faceva a sapere del combattimento quella strana
gatta?Scosse la testa confusa,se si osservava bene si potevano notare i
miliardi di punti interrogatvi che le spuntavano da tutte le parti:"Il
Cristallo di Luna alberga nel tuo cuore,ha scelto te per sconfiggere il
male"Disse Luna grattandosi un'orecchia con la zampa:"Adesso io ti dono
la facoltà di trasformarti a tuo piacimento,miaoooo!"Una
intensa
luce avvolse il circondario.Ryuga,che stava passando da quelle
parti,non potè fare a meno di notare quel bagliore
accecante.Dopo tutto il parco in cui si trovavano non era poi
così grande,quindi se succedeva qualcosa dall'altra parte lo
si
vedeva subito.L'albino pensò immediatamente a Julie.Corse
nella
direzione del fascio di luce.Eccola lì.Inginocchiata al
suolo.Da
dietro non si vedeva bene,quindi Ryuva pensò subito che
fosse
ferita.Le si precipitò accanto:"Ehi,tutto bene?!"Chiese
allarmato.La bruna era ancora un po' frastornata;girò appena
la
testa per vederlo.Stringeva in mano la sua metà del cuore.Il
blader si rasserenò interiormente vedendo che lei stava
bene,ma
non lo voleva mostrare.La strinse per le spalle,scuotendola:"Sei una
testona!Sarà la millesima volta che ti dico di non
allontanarti
da sola!E se ti avessero attaccata?!"Lei lo guardava con due occhioni
spalancati.Luna vedendo che la trattava così gli
saltò
addosso e gli morse un polpaccio:"Maledetto gattaccio!"Con un colpo
riuscì ad allontanare la gatta:"No,non farle del male!Lei
è la custode del Cristallo di Luna!"Esclamò Julie
bloccando il braccio dell'albino che era già sollevato in
procinto di un colpo.Udite queste parole si bloccò
all'istante:"Ma di che parli?!"
"Lei mi ha dato la facoltà di trasformarmi in Sailor Moon
ogni
volta che ne avrò bisogno!E poi essendo la custode del
cristallo
saprà molte cose,no?"Ryuga chiuse gli occhi,in senso di
assenso,e abbassò il braccio.Un alieno di nostra conoscenza
stava osservando la scena,compiaciuto.Pensate un po' che la sua
missione era trovare il Cristallo di Luna ma, come al solito,aveva
lasciato fare il lavoro sporco agli altri.Sorrise,mostrando i canini
appuntiti.Era in cima ad un albero con le braccia
incrociate.Battè le mani:"Ma che bravi!Avete svelato il
segreto
del cristallo,al posto mio aggiungerei!"I ragazzi si voltarono e lo
videro.Gish saltò giù dalla pianta,atterrando
perfettamente in piedi.Fece un saluto con la mano a Julie:"Grazie
ancora per quel bacio!"Disse spavaldo.La ragazza
sobblazò,diventando bordeaux.Ryuga invece era nero di rabbia
e
di stupore:"Quale bacio?!"Urlò.Gish si leccò i
baffi:"Quello che le ho rubato questa mattina"
"E' stata colpa sua,mi ha preso di sorpresa!"Gish rise:"Ad ogni modo
era il primo e l'ultimo.Sono qui per ucciderti Sailor Moon!"Scandite
queste parole lanciò una specie di medusa contro un
coniglietto
che stava annusando lì intorno.In pochi secondi il piccolo
diventò un mostro orribile,grande come una casa e con due
incisivi affilati e lunghi come rasoi.Aveva gli occhi iniettati di
sangue e sbavava.Luna miagolò:"Forza Julie è il
tuo
momento!"La ragazza annuì:"Potere del Cristallo di
Luna,vieni a
me!"Pronunciò,con il braccio destro alzato.Immediatamente
avvenne la trasformazione.Era uguale alla prima volta.Una volta
conclusa,Julie enununicò la solita formula:"Sono la paladina
della giustizia,sono una combattente che veste alla marinarettaio sono
Sailor Moon!E sono venuta qui per punirti nel nome della Luna!"L'alieno
mostrò un sorriso compiaciuto:"Vediamo che sai fare!"Con un
gesto della mano comandò al coniglio-mannaro di partire
all'attacco.Sferrò una zampata,che l'avrebbe colpita se i
riflessi di Ryuga non fossero stati pronti.Infatti riuscì a
trarla in salvo con un rapido salto:"Che diavolo è
quell'affare?!"Chiese,quasi urlando:"Quello è un chimero!E'
un
alieno che si è infiltrato nel corpo di quella povera
bestiola!Dovete salvarla!"Julie provò a mettersi in contatto
con
l'animale,ma era accecato da una rabbia febbrile,perciò il
suo
tentativo fallì.Non rimaneva che passare alle maniere
forti.La
ragazza provò a scagliare una serie di attacchi per
indebolirlo.Gish stava riuscendo nel suo piano.Adesso lei era distratta
dal combattimento,quindi avrebbe potuto facilmente prenderla di
sorpresa.Tirò fuori i suoi due forconi,lanciandosi
all'assalto.Ma aveva fatto i conti senza l'oste.Ryuga lo
bloccò
con la katana,che portava sempre dietro in caso di emergenza,ancora
prima che lui muovesse un passo:"Dove pensi di andare?!"Fecero sfregare
le lame,per poi allontanarsi:"Che diavolo vuoi tu?!"Cominciarono uno
scontro acceso.Julie nel frattempo stava lottando con il coniglio
gigante,tentando di non fargli male.Lo colpiva in punti non crictici,e
quindi la bestia riusciva a buttarla a terra con grande
facilità.Gish era astuto,pensò l'albino,aveva
individuato
subito uno dei punti deboli della ragazza:l'amore per gli animali.Se la
bruna avesse odiato tutte le creature viventi a parte gli umani,come
lui del resto,avrebbe annientato quella mostruosità in meno
di
un secondo.Ma non ci sarebbe mai riuscita in questa situazione.Dal
canto suo Ryuga non poteva aiutarla,era impegnato in uno scontro
altrettanto difficile.L'albino colpì Gish alla gamba
sinistra,procurandogli un ferità di media
entità.L'alieno
urlò appena:"Maledetto!"Gish non se ne era
accorto,poichè
era stata una cosa incidentale,ma aveva colpito Ryuga di striscio,sulla
spalla.Il taglio era superficiale,ma fece una macchia rossa sulla felpa
bianca.Julie era a terra,graffiata e ferita quasi dappertutto.L'ultima
zampata che il coniglio le aveva inferto lacerò una gamba e
metà del braccio.Ma la bruna era ancora in piedi.Girando lo
sguardo vide che Ryuga era nuovamente ferito.La stava di nuovo
proteggendo,infatti se lui non fosse intervenuto Gish l'avrebbe fatta a
pezzi.Non poteva arrendersi per nessun motivo,doveva farlo per
lui.Julie capì che per vincere doveva affrontare quel mostro
esatamente per quello che era:un mostro.Reagì.Finalmente
colpì quell'essere alla testa,facendolo barcollare
all'indietro.Ryuga la vide,e decise di chiudere immediatamente quella
partita.Olretutto doveva ancora saldare il debito del bacio della
mattina.Che diavolo era saltato in mente a quel maledetto orecchie a
punta?Se pensava che si era azzardato a baciarla a tradimento gli
montava una rabbia assurda.Non sapeva dire il perchè di
ciò,era così e basta.Infilzò
l'avversario nel
fianco,sparpagliando una buona parte del suo sangue.Estrasse la lama
con un colpo secco,facendo cadere Gish a terra.Si teneva il fianco
ferito e ansimava,promettendo vendetta.L'albino sorrise:"Hai perso
tutta la tua spavalderia?Sei solo fumo e niente arrosto!"Nel contempo
la ragazza era riuscita ad atterrare la bestia.Era arrivato il momento
del colpo finale.Prese il rubino incastonato sulla tiara e se la
tolse,in procinto di lanciarla:"Cristallo di
Luna,azione!"Colpì
in pieno l'animale,generando un'intensa luce.In poco tempo,il mostro
ritornò ad essere un grazioso conigletto,e l'alieno che si
era
impossessato del suo corpo,volò via.Luna fece un balzo e lo
divorò.La trasformazione in Sailor Moon finì.Gish
risucì miracolosamente ad alzarsi in
volo:"R-ritornerò,statene certi!"E svanì,senza
lasciare
alcuna traccia.La bruna si gettò su Ryuga,controllandogli
immediatamente la spalla:"Sto bene,lasciami!"Le intimò:"Oh
insomma,metti da parte il tuo orgoglio per una volta,e fammi
vedere!"Gli scoprì il punto ferito,lasciandolo mezzo
nudo.D'imporvviso la colpì un profondo imbarazzo.Fece di
tutto
per non arrossire,ma le sue gote s'imporporarono
ugualmente.Evitò il suo sguardo per non dovergli dare
spiegazioni riguardo al bacio della mattina
precedente.Esaminò
il taglio,fasciandoglielo con una benda di fortuna:"Ecco
fatto,è
solo una ferita superficiale,ma è sempre meglio bloccare la
fuoriuscita di sangue"Parlava come una vera
infermiera,osservò
Ryuga:"E' la seconda volta che mi medichi,hai forse conseguito una
laurea in infermeria?!"Chiese sarcastico.La ragazza fece di no con la
testa:"No,ho imparato da sola.Sai quando ero piccola i miei non c'erano
mai,perciò ho dovuto imparare a cavarmela da sola.Quando
Tatabatha non c'era e io mi facevo male dovevo medicarmi da
sola,così ho imparato"Rispose,con un largo
sorriso,abbassò ancora di più gli occhi:"Comunque
grazie
per avermi difeso prima.In quanto a stamattina..."L'albino fece un
verso disgustato:"Non me ne importa niente se ti ha baciato,tanto lo so
che tu non ti saresti mai fatta baciare se non fossi stata colta
impreparata"Asserì,guardando altrove.Julie in quel momento
sentì che il suo battito accellerava in maniera
esponenziale.Le
sembrò che il ragazzo fosse avvolto da un'aura
meravigliosa,come
i principi azzurri delle favole.Forse aveva davvero trovato la persona
giusta per lei.Una voglia le si insinuò nel petto.Lui aveva
ancora la faccia girata.Julie si sporse in avanti
leggermente:"Ryuga..."Lo chiamò con voce tremolante.Il
blader si
voltò.La ragazza poggiò delicatamente le sue
labbra sulla
guancia di Ryuga.All'albino parve che il mondo si fosse arrestato
d'improvviso.Quando la ragazza si staccò,rimasero un momento
fermi immobili.Poi lei scappò da Luna,non per un motivo
particolare,solo per evitare di rivolgere a Ryuga la parola.L'albino
non sapeva cosa dire o pensare,però aveva apprezzato molto
quel
gesto.Anche se tentava di far rallentare il cuore non ci riusciva.
Era nella sua camera.Canticchiava allegra,e ballava anche.Si sentiva
felice come mai lo era stata in vita sua.Bussarono alla
porta:"Avanti!"Era Ryuga.Entrò lentamente:"Ciao"Le
disse.Quando
Julie si accorse che era lui,si bloccò
all'improvviso,controllando di avere i capelli in ordine:"Dimmi!"
"Ho pensato che volessi sapere qualcosa riguardo al nostro nemico"Le
porse un vecchio tomo consunto e impolverato:"L'ho trafugato dalla
biblioteca di Gwen,vedi di fartelo tornare utile"Lo prese dalle sue
mani,riempiendo le guance:"Sempre gentile tu eh?"Ryuga sentiva dentro
di sè una gran voglia di ridere.Le prese la testa sotto
braccio:"Ah,falla finita,piccola strega!"Scherzò,sfregandole
un
pugno sulla testa in segno d'affetto.La ragazza rise di gusto,cercando
di liberarsi dalla ferrea presa di Ryuga.Cordelia giocava allo stesso
modo,quando lei era piccola.Con lui si sentiva parte di una famiglia
che non aveva mai avuto.I soldi non potevano comprare quello che lei
sentiva dentro.Finirono in terra tutti e due.Ryuga smise di farle il
solletico:"Allora sai anche tu come ci si diverte!"Constatò
Julie con un sorriso:"Mmm.sarà meglio che non ti ci
abitui,stasera ho voluto ricompensarti per la tua vittoria"Ryuga si
alzò,facendo per andarsene.Julie si alzò a sua
volta:"Non
mi importa quello che pensa di te la gente,secondo me sei una gran
persona,Ryuga-chan!"Quell'appellativo gli stava così
bene.Era
così che lo chiamava anche la sua adorata Tiana,la sua
balia.Lei
lo usava con la stessa dolcezza.Prima di uscire dalla porta disse:"Ma
smettila con tutta questa dolcezza,mi fai venire il voltastomaco!"Julie
strabuzzò gli occhi:"Ma come se fino a cinque minuti fa
stavi..."Per la prima volta,per la prima volta nella sua vita,Ryuga si
voltò.Sorridendo.E non era uno di quei soliti ghigni che
mostrava contro i suoi avversari.No.Era un sorriso sincero,puro.Un
sorriso allegro.Tori aveva detto che l'albino non aveva mai sorriso da
quando si conoscevano,e probabilmente neanche prima.Era il primo vero
sorriso che rivolgeva a qualcuno.E quel qualcuno era proprio lei.La
ragazza sentì che il mondo attorno a lei si annullava
completamente.I suoi problemi,le battaglie,le discussioni con i suoi
genitori e perfino il matrimonio combinato svanivano nel nulla,di
fronte a quell'espressione.Prima che mettesse piede fuori,Ryuga
sussurrò:"Non cambiare mai Julie"La ragazza probabilmente
non udì quelle parole,ma lui sentì che grazie a
quel sorriso che le aveva rivolto,era riuscito a comunicarle molto
più di qualunque frase.Se ne andò,lasciando la
ragazza con un palmo di naso.Scivolò lungo la parete,finendo
a terra.Meno male che se ne era andato,altrimenti il cuore avrebbe
finito per scoppiarle nel petto.
Camminava per le lunghe strade di Tokyo.Erano totalmente vuote,dato che
erano ormai le dieci di sera.Era una bellissima serata,il cielo era
limpidissimo,e le stelle splendevano meravigliosamente.La Luna si
stagliava sul quel paesaggio,rischiarando l'ambiente circostante.In
particolare un raggio illuminò Ryuga,che alzò la
testa per vedere meglio la fonte di luce.Per un momento in essa
riconobbe Julie:così pura,così splendente.Anche
se non era sfavillante come il sole,che tentava in ogni modo di
mettersi in mostra,era ugualmente maestosa.Anzi,forse lo era di
più.Loro due assomigliavano molto a queste due
entità celesti.Lui era il sole,sempre brillante e al centro
dell'attenzione,una guida che tutti seguivano senza esitazione,lei la
Luna,che si accontentava del secondo posto pur di non dare fastidio
alla star,che guidava i passi di tutti nell'ombra,quella che
rischiarava la via di chi si era perso.Per la seconda volta Ryuga
sorrise a questi pensieri.Lui non era mai stato un
filosofo,nè pretendeva di esserlo,però una cosa
riusciva a vederla chiaramente:da quando aveva incontrato lei,aveva
vissuto esperienze incredibili,era perfino riuscito a fare un sorriso
sincero.Guardò nuovamente la Luna:"Io giuro,di fronte a
questa Luna e a queste stelle,che proteggerò Julie anche a
costo della vita!"Urlò con tutto il fiato che aveva in
gola:"Guarda Sailor Moon...la Luna splende!"
Luna e stelle
fan le notti più belle
risplendendo lassù
Notti chiare
per sognare
Luna piena
notte dolce e serena
per chi dorme quaggiù
Sailor Moon dalla Luna
Tu ci veglierai
e combatterai
per la libertà!
Sailor Moon
chi ci difende
sei ancora tu
Sailor Moon
la Luna splende
Al tuo cuore
si arriva
con la verità
bianca come la Luna
nell'oscurità
Paladina di pace per l'umanità
Sailor Moon
Sailor Moon
Sailor Moon
Sailor Moon
chi ci difende
sei ancora tu
Sailor Moon
la Luna splende
Angolo Autrice
Eeeeed eccomi signore e signori!E' sempre un piacere immenso
vedervi!Allora,eccomi con questo nuovo capitolo!Avete visto Gish?A
quanto pare si è preso una cotta per la nostra bella
protagonista!Oh,finalmente Ryuga ha sorriso!Invece Julie ha ottenuto il
potere di trasformarsi in Sailor Moon a suo piacimento!Adesso che le
cose stanno così,quale sarà la prossima mossa di
N?E come farà Julie a dichiararsi a Ryuga?Ce la
farà?Tutto questo e molto altro nel prossimo
capitolo:"Vacanza"alle Hawaii!Non mancate!
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Capitolo 14 *** "Vacanza"alle Hawaii ***
Capitolo 14
Si svegliò con il cinguettio degli uccellini sul suo
davanzale.Sbattè le palpebre,aveva appena concluso un sogno
meraviglioso,nel quale lei e Ryuga si mettevano insieme e vivevano per
sempre felici e contenti.Si stiracchiò sbadigliando.Il suo
stomaco brontolò.Ora che ci pensava non aveva mai visto
Ryuga
particolarmnte affamato come lo era lei.Se ne era proprio
innmorata.Riusciva a pensarlo qualsiasi cosa lei
facesse.Indossò
la sua divisa,quella che le aveva regalato Kagome.Le stava bene,anche
se non lo avrebbe mai ammesso.In fondo in fondo lei e il blader si
assomigliavano.Erano entrambi orgogliosi e testardi.Per il resto erano
come il diavolo e l'Acqua Santa.Sorrise,e uscì con estrema
naturalezza.Scivolò giù per la ringhiera delle
scale,atterrando di fronte alla sala da pranzo.Nel tragitto
incontrò Sesshomaru e Inuyasha:"Buon giorno!"Li
salutò
con euforia.Il demone maggiore la guardò leggermente
storto:"Buon giorno"Rispose indifferente:"Ti vedo bene oggi
Sesshomaru!"Quelle parole colpivano come una freccia al cuore.Non per
il loro significato in quanto tale,ma per la semplicità
con la quale venivano pronunciate.Era la cosa che stupiva di
più di Julie,questa naturalezza disarmante e questa
schiettezza.Del resto lei era sempre stata così:non era
capace
affatto di mentire.Diceva sempre quello che pensava,poichè
era
fautrice della teoria che se non dici apertamente quello che
senti,finisci per diventare una persona banale e chiusa.Come lo era
Ryuga.Si fiondò oltre il portone della sala,pronta per
divorare
la sua colazione.Prese posto di fianco all'albino,che aveva la solita
piva.Si schiarì la voce:"Ciao"Il blader aprì solo
un
occhio:"Ciao"Solitamente di fronte a Julie sedeva Ben,con il suo
sorriso incantatore,ma oggi non c'era.Ecco cosa mancava,si disse la
bruna.Quella mattina per colazione avevano torta al cioccolato fondente
e latte caldo.Stava per buttarsi sul cibo,quando qualcuno la
chiamò da dietro:"Julie!"Era Rio,che veniva verso di loro
tenendo sotto braccio un ragazzo della sua stessa età.Non
sembrava molto contento:"Julie,voglio presentarti una persona!Questo
è mio fratello
Shark!"Annunciò,indicandolo:"Ehila"Julie
si pulì la bocca con il tovagliolo:"Molto piacere Shark,io
sono
Julie,Rio mi ha parlato molto di te!Credo che tu sia una persona
simpatica come tua sorella!"Ryuga sbuffò:"Simpatico come il
fumo
negli occhi!"Julie gli tirò una gomitata.Dopo qualche saluto
frettoloso,Rio e Reginald presero posto in fianco a Yuma e ad un altro
tizio biondo,con un'espressione molto simile a quella dell'albino.D'un
tratto la porta si spalancò.Entrarono Ben,Gwen e Kevin,un
po'affanati:"Ragazzi,abbiamo un'emergenza!"Esordì il
bruno.Tutti
pensarono subito ad N:"I nostri amici risolutori ci hanno dato
informazioni riguardo alle prossime mosse di N.Questa volta non si
tratterà di un banale attacco,ha intenzione di rovinare una
delle meraviglie mondiali:le Hawaii!"Julie sussultò:fino a
che
punto poteva arrivare la malvagità di una persona?Non solo
avrebbe deturpato un bellissimo ambiente,ma avrebbe raso al suolo
un'intera città con tutta la popolazione e i suoi
abitanti.Kevin
prese la parola:"Abbiamo bisogno di qualcuno che si rechi sul posto per
investigare e per prevenire eventuali attacchi!"Kagome si
avvicinò al trio con fare furbetto:"Io suggerisco Julie e
Ryuga!"Un "oh"di stupore si levò.La mascella della bruna si
frantumò in mille pezzi:"Abbiamo avuto modo di vedere quanto
questi due facciano un ottimo gioco di squadra,quindi perchè
no?E poi sarà una buona occasione per Julie di testare i
suoi
nuovi poteri!"Le fece l'occhiolino.In quel momento Julie
capì
che Kagome aveva compreso i suoi sentimenti per Ryuga,e questa sarebbe
stata l'occasione ideale per dichararsi.Certo che suonava proprio
strano:si erano conosciuti da meno di due settimane e se ne era
già innamorata pazzamente.Che sia questo il cosiddetto
"colpo di
fulmine"?Gwen annuì,accettando la proposta della
sacerdotessa:"Allora è deciso,partirete
immediatamente!"Ryuga
non aveva aperto bocca per tutto il tempo.Si
alzò,andandosene
lentamente.Julie si affrettò a terminare la colazione per
preparare i bagagli.
Dopo circa una mezz'ora,Gwen la raggiunse in camera sua:"Prendi
questi,sono i biglietti dell'aereo"Glieli porse.Julie li
guardò
attentamente:"Abbiamo prenotato il pacchetto Luna di
miele,così
avrete il servizio migliore per tutto il soggiorno"
"Oh certo,il pacchetto..."Solo in quel momento Julie
realizzò
quello che la rossa le aveva appena
detto:"Cosa?!?!?!?"Gridò:"Non l'abbiamo fatto solo per un
motivo
di servizi,ma anche perchè così la vostra
copertura
sarà migliore:due sposini non danno affatto
nell'occhio"Prima
che la bruna avesse tempo di ribattere,Gwen se ne
andò,lasciandola di stucco.Finì in fretta e furia
di
preparare l'occorente.Secondo lei quella della Luna di miele era stata
un'idea di Kagome.Lei e Tabatha erano così simili,riuscivano
a
capirla con un solo sguardo.Doveva ricordarsi di ringraziarla,una volta
tornata.Rise.Mentre metteva a posto i suoi vestiti trovò un
bigliettino in mezzo al marasma.Era la scrittura di Kagome,diceva:"Buona
fortuna cara,spero che riuscirai a dichiararti a quell'idiota del
ragazzo di cui ti sei innamorata!Ricorda di prendere la crema solare e
un cappello,lì il sole scotta.Con affetto la tua cara amica
Kagome"Allegato c'era un altro rosario della
soggiogazione,quello che la sacerdotessa aveva promesso di
realizzarle.Era identico all'originale.
Stava portando giù i suoi bagagli.Nel corridoio
incontrò
Ryuga,che stava facendo lo stesso,solo che lui aveva solo una
valigia,mentre lei ben quattro,e tutte estremamente pesanti.La ragazza
pensò che avrebbe fatto meglio a dirgli della storia degli
sposini prima che lo scoprisse da solo.Lì sì che
sarebbero stati dolori.Se l'immaginava già la sua
reazione.Avrebbe urlato dicendo che si rifiutava di andare con
lei.Julie sperava proprio di no,forse sarebbe stata la sua ultima
occasione di dichiararsi.Prese coraggio:"Senti Ryuga...c'è
una
cosa di cui devo parlarti..."
"Lo so,Gwen mi ha già informato di tutto"Come faceva lui a
sapere cosa
stava per dirgli?Scosse la testa:"E tu cosa ne pensi?Ti va bene lo
stesso
fare questa missione con me?"
"Tanto non siamo sposati veramente,cosa vuoi che me ne importi?!Io
penso solo a finire questa missione il più in fretta
possibile"Allora stavano così le cose.A lui non importava un
fico secco di condurre le indagini assieme a lei.Avrebbe anche potuto
portarle avanti con Godzilla,non gli interessava minimamente.Pensava
solo a tornare a casa il più in fretta
possibile,così da
poter fare chissà cosa.Tutto sommato era meglio
così,in
modo che se la ragazza avesse ricevuto un rifiuto,cosa possibile al
novanta per cento,non sarebbe rimasta così tanto delusa.Come
diavolo aveva fatto ad innamorarsi di un tizio tanto ottuso e privo di
tatto non lo sapeva nemmeno lei.
Il volo sarebbe partito di lì a momenti.Kagome fece le
ultime
raccomandazioni a Julie,e i fratelli di Ryuga gli diedero dei consigli
e della attrezzatura per essere preparati al meglio in caso di
emergenza.Si incamminarono verso il loro volo.Mostrarono i biglietti
alla hostess,per poi sistemarsi in prima classe,ovviamente Ryuga
pretese di avere il posto accanto al finestrino:"Vedi di non darmi
fastidio durante il viaggio"Le disse,allacciandosi la cintura come
aveva raccomandato l'altoparlante.Julie annuì,poi
chiese:"Senti,io non ho idea di come si comporti una coppia sposata,tu
ne sai qualcosa?"
"Ma che,non sono mica stato sposato io,che domande fai?!Immagino che
facciano tutte quelle cose...da sposi insomma!"Julie guardò
in
alto:"Per esmpio tenersi per mano,sussurrarsi paroline dolci e farsi le
coccole?"
"Sì,quelle robe lì.Ma scordati che io lo faccia
per un motivo secondo,a me interessa solo l'esito della missione"
"Certo anch'io!"In quel momento l'altoparlante annunciò la
partenza.La bruna appoggiò la testa al sedile.Era
comodo.Decollarono di lì a pochi minuti.Dopo circa mezz'ora
di
volo,Ryuga decise di farsi un sonnellino,alla faccia di Julie,che
restò sola con sè stessa.Tanto,non è
che Ryuga
fosse di grande compagnia anche quando era sveglio.La bruna lo
guardò sonnecchiare:era davvero bello.Arrossì
leggermente:"Ehila,anche tu sei in questo tour?"Chiese una voce
femminile a fianco a lei.Era la ragazza del sedile accanto al suo.Julie
si sporse in avanti:"Sì,sono anch'io di questo tour"
"Io mi chiamo...Kotoko Irie,e questo è mio marito,Naoki-kun"
"Piacere,io sono..."Ebbe un attimo di esitazione,ora non era Julie
Casterville,era Julie Kishatu:"Io sono Julie Kishatu,e questo qui
è mio marito,Ryuga-kun"Rispose indicandolo:"Guarda,tutti e
due i
nostri mariti stanno dormendo come due ghiri!E' proprio vero che gli
uomini sono tutti uguali"Constatò Kotoko.Julie era
imbambolata a
guardare il blader:"Come vi siete incontrati voi due?"Chiese
innocentemente Kotoko:"Beh...noi..."Che le avrebbe risposto?Certo non
poteva raccontarle la verità.Le venne un lampo di
genio.Sorrise:"Noi ci siamo incontrati per un sogno"La sua
interlocutrice fece una faccia strana:"Per un sogno?"
"Sì,ci siamo conosicuti mentre tentavamo tutti e due di
realizzare un sogno"
"E ci siete riusciti?"
"Per quanto mi riguarda assolutamente sì.Credo che per lui
sia lo stesso"Kotoko sorrise allegra:"Sono felice per voi"
Arrivarono all'aereoporto circa un'ora dopo.Julie doveva trascinarsi
quattro pesantissime valigie,con una dose di fatica elevata al
cubo.Ryuga sospirò pesantemente:"Si puo' sapere che diavolo
ci
hai messo lì dentro?!"
"Il necessario per il viaggio...e il libro di Gwen"Erano in coda per il
passaporto.D'un tratto la fila si arrestò
bruscamente,perchè qualcuno non voleva mostrare il
passaporto.Julie si sporse in avanti per vedere meglio.Era Kotoko che
stava bloccando tutto.Era evidentemente in difficoltà a
causa
del suo scarsissimo inglese.Dopo un po' arrivò suo marito
Naoki
che l'aiutò con molto fastidio.Appena passò anche
Julie,la raggiunse"Kotoko-san!"La chiamò da
lontano:"Julie-san!"
"Allora come hai passato il resto del viaggio?"
"Bene grazie!"All'improvviso videro un povero turista bracccato da un
taxista che voleva rifilargli a tutti i costi un passaggio.Era evidente
che il malcapitato non capiva una parola di quello che il
tipo
gli stava cercando di affibiargli.Julie si
affrettò a soccorrerlo:"Ehi,we are tourist,and we stay in a
hotel,so we already have a taxi,and then we don't need it"Disse
all'automobilista.Con quattro parole lo fece
allontanare.Kotoko e
Irie
erano sbalorditi,la ragazza era stata un fumine,infatti Ire-kun stava
per intervenire,ma non fece in tempo.Il turista ringraziò
profondamente Julie,per
poi andarsene frettolosamente.La bruna tornò dal
gruppo:"Accidenti Julie-san,sai proprio bene l'inglese,ci sei
già venuta qui?"
"Sì,i miei genitori hanno una casa qui alle Hawaii,quindi ci
sono già stata diverse volte"Anche Naoki le fece i
complimenti.Invece Ryuga non fece una piega.Era più apatico
del solito,notò Julie.Chissà perchè.
La stanza dell'albergo era davvero molto bella.C'erano un letto
rosa,due poltrone,un divano e un televisore a quarantadue pollici
appeso al muro.In più c'era unati splendida vista mare,come
aveva richiesto Julie.Infatti lei sosteneva che se andavi in un luogo
di villeggiatura con il mare,e non riuscivi a vederlo,era inutile
venirci.Si gettò sul letto:"Evviva,un letto da
principessa!"Esultò,in realtà un giaciglio
così lo
aveva anche in camera sua.Però le cose che trovi in vacanza
sono
sempre meglio di quelle che possiedi.O almeno,questo era quello che lei
aveva sempre sostenuto.Si sporse per vedere dalla finestra:"E poi
guarda che bella vista!"Ryuga sbuffò:"Ti ricordo che non
siamo
qui per divertirci,abbiamo una missione da compiere!"
"Oh insomma,lasciati andare per una volta!Sai cosa significa la parola
divertimento?!"L'albino le lanciò uno sguardo di fuoco,ma
lei
non ci fece caso.Lui era seduto sul divano.Julie venne fulminata da un
pensiero:come si sarebbero sistemati per quella notte?Non erano mica
sposati veramente,non potevano mica dormire nello stesso letto.Ryuga si
accorse che la ragazza era in imbarazzo,così decise di
rompere
il ghiaccio:"E' comodo questo divano.Penso che dormirò qui
stanotte"La bruna sussultò:"Ma sei sicuro?Se vuoi mi metto
io
sul..."
"Falla finita!Lo so benissimo che siccome sei una pappamolla se non
stai su un giaciglio di piume non dormi!"Stava solo cercando di farla
stare comoda.Però poteva dimostrarlo anche in un altra
maniera.Si era creata una bella atmosfera,forse era il momento adatto
per dichiararsi...Drin!Squillò il telefono che c'era sul
comodino.Per poco la bruna non cadde,proprio ora che si respirava
l'aria giusta:"Ciao Julie,sono Kotoko!Senti noi scendiamo,vi aspettiamo
qui alla spiaggia!"Prima che la ragazza avesse il tempo di
controbattere,Kotoko attaccò:"Beh,l'hai sentita"Disse Ryuga
con
fare scocciato.Julie andò a cambiarsi.Quando uscì
dal
bagno,l'albino rimase a bocca aperta.Indossava uno splendido bikini
blu,che faceva risaltare perfettamente il suo seno,rotondo e
abbondante.L'albino si girò di scatto,per non cadere nella
sua
trappola.
Scesero in spiaggia e trovarono i loro conoscenti.Ryuga non era in
costume,non aveva alcuna intenzione di mostrarsi.Forse non era mai
stato al mare in tutta la sua vita.Mentre Kotoko si avvicinava,Julie si
ricordò che tecnicamente loro due erano sposati,quindi
dovevano
pur fare qualcosa da sposi.Prese la mano al blader,che fece una faccia
assurda.La ragazza gli sussurrò che era per far credere a
Kotoko
che erano veramente insieme.Julie si aspettava che l'avrebbe mollata
bruscamente,mandando a monte la copertura.Invece così non
fu.Anzi,Ryuga intrecciò meglio le sue dita con quelle della
ragazza,facendola arrossire parecchio.Kotoko li
avvicinò,prendendo sotto braccio Julie e trascinandosela
dietro,non prima di aver constatato quanto facessero una bella
coppia.Bene,l'albino era rimasto solo.Così ebbe il tempo di
dare
una rapida occhiata attorno a sè.Un semplice controllo per
verificare se c'erano alieni nei dintorni.Nulla.Si chiese quando e dove
il suo acerrimo nemico avesse intenzione di colpire.Sicuramente un
luogo pubblico,dove avrebbe fatto una bella carneficina.Le due ragazze
camminavano sul lungo mare,parlando dei rispettivi mariti.Julie sapeva
dire ben poche cose carine sul conto di Ryuga,perciò tese ad
inventarsele.Un pallone da beach volley la colpì in
testa,facendole un po' male.S'infuriò:"Ehi,chiunque sia
stato
stia attento!"Urlò,con una vena pulsante sulla fronte,in
tipico
stile manga.La responsabile era una bella ragazza dai capelli
biondi,procace e sensuale:"E'stata tutta colpa tua!Se ti fossi spostata
io non ti avrei colpito"Disse la biondona con sufficienza.Cominciarono
una lite.Quasi tutti quelli che si trovavano nei paraggi,si radunarono
attorno alle due.Kotoko tentava invano di fare da paciere.Ryuga si
accorse dopo un po' dell'inusuale afflusso di gente.Capì che
stava accadendo qualcosa.Si precipitò in quella
direzione,scansando a destra e a manca.Quando vide la scena della
discussione,sbuffò.Possibile che quella ragazzina riuscisse
sempre a cacciarsi nei guai?La litigata stava degenerando:"Scommetto
che sei così balena che non sai muovere un
passo!"Ironizzò la tipa.Julie aveva il fumo che le usciva
dalle
orecchie:"Ah sì...!"Stava per tirarle un pugno,quando Ryuga
la
bloccò:"Ehi,furia scatenata,andiamo via"Le
intimò,guardandola molto male.Julie
acconsentì,perdendo,in un certo senso.La bionda si fece una
grassa risata:"Cos'è,parla il papino e tu scatti?Secondo me
sei
solo una gran codarda!"Queste parole la fecero bloccare sul posto.Tutto
poteva
tollerare,ma non che le venisse detto che lei era una
pusillanime.Questo per un ricordo molto brutto che aveva della sua
infanzia.Infatti da piccola era sbeffeggiata da tutti,perchè
non
faceva le cose che facevano gli altri,come andare a scuola o
giocare.No,perchè lei aveva un precettore privato e quando
non
studiava le materie curricolari era sul pianoforte.Una volta l'avevano
spinta per terra e le avevano rubato la borsetta,dicendole che lei era
solo una mocciosa frignona che non sapeva difendersi se non con l'aiuto
del padre.Avevano inoltre aggiunto che era solo una
codarda.Lì
aveva imparato a reagire e a difendersi.Per questo quando aveva
incontrato Ryuga aveva difeso quella ragazza,perchè era
successa
la stessa cosa a lei.Si girò lentamente,assumendo
un'espressione
cattiva:"Che cos'è,una sfida?"Vicino a loro c'era il dj che
metteva la solita musica da spiaggia.Julie si avvicinò alla
sua
sfidante,e schioccò le dita al mixer,che subito fece partire
la
canzone.Era un mix tra "We no speak americano"e "Conga"La battaglia era
accesa.Julie ballava bene,ma l'altra era sleale,e tentava in tutti i
modi di farla cadere.Sull'ultima strofa della canzone,Julie
mostrò tutta la sua abilità,danzando in un modo
strordinario,quasi impeccabile.La bionda,sconfitta e umiliata,se ne
andoò con un gesto di stizza in mezzo agli applausi rivolti
alla
bruna.Ryuga non finiva mai di stupirsi:ogni tanto saltava fuori qualche
sua nuova capacità,che la rendeva sempre più
interessante.Prima di tornare da Ryuga,la bruna fece un profondo
inchino.Domandò all'albino come fosse andata:"Ma il nostro
piano
non era quello di non metterci in mostra?"Ricevette come risposta.Julie
fece un sorriso tirato,grattandosi la nuca:"E' che quando mi danno
della codarda non resisto!"Il blader scosse la testa.La ragazza
guardò il mare...c'era qualcosa di strano.Si era ritirato in
maniera esponenziale.Aveva già visto una cosa del genere su
uno
dei suoi libri.Mise le mani attorno alla bocca a mo' di
megafono:"Scappate tutti presto!E' in arrivo uno tsunami!"Ryuga
strabuzzò gli occhi:"Cosa?!"Era vero,sembrava proprio uno
tsunami.La gente prese a correre in preda al panico,anche Kotoko e Irie
scattarono.Solo loro due rimasero.Il cielo si fece scuro tutto d'un
tratto.Luna saltò fuori dalla borsa che Julie aveva lasciato
sotto l'ombrellone.Probabilmente si era infilata lì dentro
prima
di partire.Si avvicinò alla ragazza:"Ho un brutto
presentimento!Miao!"
"Luna,che ci fai qui!"
"Non è il momento,ho una bruttissima sensazione miao!"Dalle
nuvole nere comparve una specie di pagliaccio,brutto e grasso.Rise in
una maniera orrenda,togliendosi il cappello a cilindro:"Salve miei
piccoli spettatori!Questo è il circo di Zomboso!"Come al
solito,il suo obbiettivo era il Cristallo di
Luna:"Zomboso,maledetto,pensavo che Tennison ti avesse eliminato una
volta per tutte!"Gridò Ryuga con ferocia:"E' quello che
pensavano tutti,in realtà sono ancora qui per farvi
divertire!"E
scoppio nuovamente in una risata scomposta.L'albino guardò
Julie,e si ricordò della promessa fatta la sera
prima:"Stavolta
combatto da solo"Affermò con voce d'acciaio:"Non se ne
parla,lo
affronteremo insieme!"Zomboso ghignò,era il momento perfetto
per
colpire.Dalla tasca trasse una maschera stile clown,e la
gettò
contro una sdraio.In pochi secondi,l'oggetto si trasformò in
un
mostro gigante alto tre metri e con una faccia da
incubo.Letteralmente.Prima che Ryuga potesse dire un'altra parola,la
ragazza recitò la formula:"Potere del Cristallo di
Luna,vieni a
me!"Eseguì la trasformazione come sempre.Per fortuna che in
giro
non c'era più nessuno.A Zomboso non importava un fico secco
che
i due riuscissero a distruggere il suo mostro.Infatti il suo piano era
un altro:puntava a distrarli con la sdraio gigante,così lui
avrebbe potuto catturare Julie con il mare.Detto così suona
strano,ma era una strategia molto ben congegnata.Immediatamente i
nostri eroi partirono all'attacco.Questa volta Ryuga colpì
più duro,utilizzando L-Drago riusciva a provocare degli
ingenti
danni a quel coso spaventoso.Julie aveva appena il tempo di
muoversi,dato che faceva tutto lui.Ogni cosa come da
piano,pensò
il pagliaccio degli orrori con un ghigno.Mentre Ryuga era distratto
avrebbe facilmente potuto prendere Sailor Moon,e con lei il Cristallo
di Luna.Ordinò al mare con il suo bastone di riversarsi
sulla
baia,con una gigantesca onda anomala,tipica dei maremoti.E accadde
tutto in fretta.Julie,senza via di scampo venne inghiottita dalle
acque.Ormai l'albino aveva quasi mandato KO il mostro.Quando si accorse
che la ragazza era stata presa,gli mancò il
respiro.Tentò
di trarla in salvo ma era troppo tardi.Zomboso stava per morire dal
ridere:"Povero illuso!Pensavi davvero che vi avrei attaccato con solo
un mostro come quegli sprovveduti dei miei colleghi?"Il blader cadde in
ginocchio,gli occhi sbarrati.No.Non poteva arrendersi adesso,non poteva
averla vinta N.Doveva almeno tentare.Si rialzò,prendendo il
suo
bey.Ci doveva essere un modo per salvarla.Sì,separare le
acque,si disse ironicamente.Però non era un'idea stupida.Si
mise
in posizione di lancio:"Che diavolo pensi di fare ragazzino?!"Gli venne
in mente Julie,quando si arrabbiava perchè la chiamavano
ragazzina.Sorrise leggermente:"Non
chiamarmi...ragazzino!"Lanciò
L-Drago contro il mare.Si concentrò con tutte le sue
forze,gonfiando i muscoli e svuotando la mente.Lo avvolse un'aura rosso
fuoco.Il suo bey s'infiammò,la potenza era tale che,come lui
aveva previsto,le acque si separarono lentamente.Il clown
inorridì,impossibile che un ragazzo umano avesse una tale
forza.Dentro alla parte di mare di destra c'era Julie,gli occhi
chiusi.Stava per annegare.Con uno sforzo immenso,Ryuga
riuscì a
tenere il controllo su L-Drago e a muoversi.La afferrò per
una
mano,tirandola fuori.Il corpo era floscio e pesante.La
adagiò in
terra,scostandole i capelli fradici dalla faccia.Gliela avrebbe fatta
pagare,anche se non l'aveva uccisa,le aveva fatto del
male.Guardò il suo nemico:"Hai scherzato col fuoco!"Dal suo
bey
venne fuori il dragone rosso,che ruggì in faccia a
Zomboso.Il
clown si rannicchiò su sè stesso,la faccia
deformata dal
terrore:"Distruttore vitale dell'Imperatore Drago!"Scatenò
la
sua mossa speciale,che investì sia il mostro che Zomboso,il
quale come sempre riuscì a dileguarsi un secondo prima di
venire
disintegrato.Anche la maschera svanì,così la
sdraio
tornò ad essere tale.Il blader si gettò su
Julie:"Bastarda!Non puoi morire!Sei un'idiota!"Le urlò in
faccia.Le fece pressione sul petto con le due mani.La ragazza
tossì,sputando un po' dell'acqua che aveva
ingoiato.Aprì
gli occhi:"Ryuga,dov'è Zomboso?"Chiese con voce
flebile:"L'ho
mandato al diavolo.Piuttosto,tu come stai?"Piano piano stava
riprendendo colore.Si alzò:"Meglio adesso"Gli occhi le si
riempirono di lacrime:"Ryuga!"Gridò,abbracciandolo.L'albino
non
si mosse,non sapendo cosa fare:"Ehi,va tutto bene adesso,sei
salva!Scollati!"
"Scusa,è che non so più come
ringraziarti.Sarà l'ottava volta che mi salvi!"
"E che dovevo fare,lasciarti crepare?!"Il cielo era tornato normale,il
sole splendeva di nuovo.Julie venne scossa da un brivido dovuto alla
permanenza in acqua.Tremò.Ryuga si tolse la felpa e gliela
mise
sulle spalle.Si prospettavano vacanze non troppo facili.
Il resto della settimana proseguì veloce,tra attacchi nemici
e uscite con Kotoko e Irie.Arrivarono all'ultima sera.Ryuga era seduto
su una roccia.Julie lo stava raggiungendo.Finalmente si era deciso a
mettersi in pantaloncini,rigorosamente rossi.Ammirava assorto il mare,i
capelli mossi dal vento.Che visione meravigliosa pensò
Julie.Gli si sedette accanto.Sulla spiaggia era in corso un concerto
pop.Kotoko li aveva invitati;Julie era venuta di buon grado,ma Ryuga si
era allontanato dopo poco.Gli sorrise:"Che ci fa qui tutto solo?"
"Io odio tutto quel baccano che fanno"Si riferiva ai cantanti:"Che tipo
di canzoni ti piacciono?"Gli chiese:"Quelle melodiose e lente.Odio il
rumore del rock n'roll"La ragazza fece oscillare un piede sulla
superficie dell'acqua.Alla fine,con tutto il trambusto che era
successo,non era riuscita per niente a dichiararsi.Pazienza,forse non
era destino:"Tu ci credi nel destino,Ryuga?"
"Bella domanda.Direi proprio di no,il destino ce lo custruiamo con le
nostre mani"
"La penso anch'io così.Però,secondo me,non
è un caso che noi due ci siamo incontrati"L'albino fece
spallucce:"Non so e non mi importa"
"Giusto,hai ragione,l'importante è averti conosciuto"Julie
arrossì,quelle parole le erano venute di
getto:"Cioè,non volevo dire...io intendevo..."Ryuga chiuse
gli occhi:"Anche io sono contento di averti incontrato"Non se la
aspettava una frase del genere.Non sapeva cosa rispondere.Tante volte
le parole sono superflue.Appoggiò la testa sulla spalla
dell'albino.C'era un paesaggio bellissimo,la Luna splendeva alta:"Che
bel panorama"Disse Julie sorridendo ancora di più.Il blader
si accorse che la ragazza aveva la testa poggiata su di
lui.Questa volta decise di non allontanarla,anzi,piegò la
faccia di lato,in modo da appoggiare anche la sua di testa,sopra quella
di Julie.Visti così sembravano davvero due sposini.
Il ritorno a casa fu piacevole come l'andata.Una volta tornati,Julie
venne calorosamente accolta dalle sue amiche che volevano sapere i
pettegolezzi.Purtroppo fu costretta a raccontare la verità,e
cioè che non era riuscita a combinare nulla.Però
in quei giorni aveva deciso di fare una piccola pausa dai combattimenti
e di tornarsene un po' nel suo mondo.E così fece.Appena
sistemati i bagagli e avvisato Ryuga,che naturalmente disse di non
restarci tanto perchè serviva il Cristallo di Luna,fece il
viaggio interdimensionale e si ritrovò nel salotto di casa
sua.La accolse Tabatha,tutta trafelata:"Julie,sei arrivata appena in
tempo,i tuoi genitori vengono domani,e vogliono parlarti del
matrimonio!"Alla ragazza si fermò il cuore in petto.Che
avesse vissuto la sua ultima avventura con i suoi amici?
*Angolo Autrice*
We bella gente!Come andiamo?Accidanza,per un motivo o per l'altro,Julie
non riesce mai a dichiararsi!Per la miseria,N non da ai nostri eroi un
attimo di tregua!Che succederà a casa di Julie?La
costringeranno a sposarsi prima?E Ryuga,riuscirà a
baipassare il suo orgoglio e ammettere i suoi sentimenti?Tutto questo e
molto altro nel prossimo capitolo:Chiarimenti.Non mancate!
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Capitolo 15 *** Chiarimenti ***
Capitolo 15
Si sentiva morire.Era come se da qualche parte nel suo cuore,qualcosa
si fosse spezzato.Inesorabilmente.Aveva la sensazione che non avrebbe
più avuto alcuno scampo,il boia si accingeva a vibrare il
colpo,il suo matrimonio avrebbe segnato la fine di tutto.I suoi sogni,i
suoi progetti,le sue speranze per il futuro.Tutto svaniva e si
dissolveva in una nube di fumo nero.Non avrebbe nemmeno potuto
dichiararsi a Ryuga.Ryuga.L'unica persona,al di fuori di Tabatha e
Cordelia,che si era veramente interessata a lei.Ed ora,la persona
più importante stava per essere sostituita da una volgare
imitazione di gentiluomo.Possibile che finisse
così?No,doveva
esserci un'altra via,una luce in fondo al tunnel.Probabilmente
c'era,sì,ma in quel momento Julie non riusciva in alcun modo
a
vederla.Non sapeva che rispondere,perciò si
limitò ad
abbassare la testa e a sussurrare un timido grazie alla cameriera che
l'aveva informata della notizia.Proseguì verso la sua stanza
trascinandosi,sentendo il corpo più pesante di un blocco di
ferro.Era un fardello troppo pesante da portare sulle spalle.Si
lasciò cadere sul letto,affondando la testa nel morbido
guanciale.In poco tempo sentì la stoffa sotto la sua guancia
inumidirsi.Piangeva.No.Aveva infranto la promessa fatta a Ryuga.Aveva
giurato che non avrebbe mai più pianto,doveva essere
forte.Dopo
tutto,le lacrime non risolvono i problemi,come le aveva
inseganto.Eppure non riusciva a trattenersi.Singhiozzi scossero il suo
petto,che si alzava e si abbassava irregolarmente.
Quella sera non scese nemmeno per la cena,sacrilegio per lei,che non
aveva mai saltato un pasto in vita sua.Ma lo stomaco non ne voleva
proprio sapere di cibo.Aveva la faccia immersa nel cuscino,impregnato
delle sue lacrime.Se lo teneva stretto al petto,le gambe raccolte.Non
piangeva più,aveva terminato le riserve.Si sentiva
sfibrata,ma
non come quando affrontava gli allenamenti di Ryuga,no,era una
stanchezza diversa.Quella provocata dal dolore.Ryuga diceva che quando
ti sentivi così dovevi tirarti un ceffone e scuoterti.Ci
provò.Alzò la mano e vibrò il
colpo,che produsse
un sonoro "Sciaf",riempiendo la stanza.Si era fatta un po' male,aveva
la guancia imporporata.Strano.Non aveva sortito alcun effetto.Anzi
aveva contribuito a farle ricordare il suo adorato blader dagli occhi
d'oro.Come avrebbe voluto averlo lì con lei in quel momento
buio.Scosse la testa,meglio non pensarci.Si alzò
lentamente.Salì sul balcone della sua stanza.La vista era
meravigliosa,in particolar modo di sera.Osservò le stelle e
la
Luna piena.Splendevano entrambe di una luce folgorante.Dalla tasca
trasse il suo cuore di cristallo.Lo rimirò tristemente.Era
grazie a quel piccolo oggetto che tutto era cominciato.Sarebbe stato
meglio se non avesse mai conosciuto Ryuga e tutti i suoi nuovi
amici.Almeno non sarebbe stata costretta a vivere con il lacerante
ricordo di un'avventura lontana.E Ryuga?Si sarebbe dimenticato di
lei?Sicuramente.Anzi,la cosa più plausibile è che
si
sarebbe innamorato di un'altra.Per quanto ancora Julie avrebbe retto
questi pensieri sfibranti e logoranti?D'un tratto nel cielo
brillò una piccola luce,che però era abbastanza
forte da
costringerla a coprirsi il volto con le mani.Quando riuscì a
guardare,vide un maestoso drago blu volteggiare sopra di lei:"Ancient
Veritas!"Gridò,sorridendo debolmente.L'animale le
volò
accanto,facendosi accarezzare e strusciandosi sulla sua guancia:"Oh
amica mia,come vorrei poterti stare vicino per
sempre"Sussurrò.Veritas ruggì:"Ma tu puoi"Le
disse con
voce soave:"M-ma tu parli!"
"Sì,Julie cara.Il tuo destino non è stato ancora
scritto.Se si sbaglia la via,non è detto che sia perduta per
sempre.Vivi la tua vita e cambia il tuo futuro..."E sparì in
mezzo a pulviscolo blu,prodotto dalla sua aura.Julie era senza
parole:"Se si sbaglia via,non è detto che sia perduta per
sempre..."Si ripetè.Che strana sensazione.Era come se avesse
già sentito quelle parole piene di verità.Forse
c'era
ancora una speranza per lei.Ogni cosa che aveva vissuto non era
accaduta per caso,lei era stata scelta.Non doveva dare le cose per
scontate,magari il suo matrimonio non si sarebbe fatto,oppure
l'avrebbero posticipato.Fremette.L'unico modo per scoprire le risposte
era andare a dormire e svegliarsi la mattina seguente.Si
coricò,abbastanza rincuorata da riuscire a a prendere
sonno.Promise a sè stessa che non avrebbe mollato.Doveva
farlo
per Veritas.Doveva farlo per Ryuga.
Un debole raggio di luce attraversò le tendine delle sue
finestre,illuminandole il volto.Aprì gli occhi e
sbadigliò.Immediatamente il pensiero fulminante
dell'imminente
arrivo dei suoi la svegliò del tutto.Scostò
malamente le
coperte.Tentò di pettinarsi nel miglior modo che
conosceva.Aprì l'armadio,la mano sotto al mento.Anche se
passò circa cinque minuti in quella posizione,alla fine
scelse
il solito abito blu che indossava quando aveva i suoi genitori barra
parenti tra i piedi.Strinse il laccetto del corpetto e
saltellò
nel tentativo di infilarsi il decolette.Non aveva mai amato
particolarmente quelle suppellettili inutili,ma doveva fare buon viso a
cattivo gioco.Finalmente riuscì a far entrare anche la
scarpa
sinistra.Perse l'euqilibrio e rischiò di cadere,ma
riuscì
a ribilanciarsi con le braccia.Si fiondò fuori dalla sua
stanza,incontrando Tabatha nel corridoio,che stava per venirla a
svegliare:"Contessina!Ma che...?"
"Scusa Tabatha,ma ti devo ordinare di muoverti!Dobbiamo sbrigarci,o
arriveremo in ritardo all'aereoporto!"La viola era perplessa come
mai.Da quando in qua Julie era contenta di vederi i suoi genitori?Di
solito faceva di tutto per non incontrarli,perfino fingere di stare
male,come i bambini quando vogliono marinare la scuola.Pensò
che
era meglio non fare domande,fece un inchino in segno di assenso.Julie
fece un ampio sorriso e proseguì per la sua strada.Lei e il
suo
brutto vizio di correre,anche con i tacchi alti,per poco non si
stortò una caviglia.Dopo circa venti minuti,spesi dalla
ragazza
ad aspettare davanti alla porta d'entrata a guardare continuamente
l'orologio da polso,arrivarono anche Tabatha e sua madre,agghindate al
meglio.Julie si precipitò in auto,senza nemmeno aspettare le
due.Beh,auto è un eufemismo.Diciamo che era più
un
catafalco lungo dieci metri.Una limousine nera,ecco.La bruna saltava
sul sedile,era terribilemente ansiosa di sapere le nuove a proposito
del suo supplizio,ops,matrimonio.Cordelia la guardava con un misto tra
la sorpresa e l'ammirazione.Era convinta che Julie avesse accettato il
suo destino e si fosse arresa all'idea di sposare quel damerino.Si
vedeva che non la conosceva poi così bene.Infatti,chi aveva
avuto modo di studiare l'esemplare Julie,aveva subito notato
un'incredibile testardaggine e caparbietà.Nemmeno se
piangevi in
cinese le facevi cambiare idea,a meno che non le dimostravi con prove e
dati che si stava sbagliando alla grande.In quel caso ritrattava e
ammetteva di aver torto.L'autista si sedette al posto di guida,per poi
girandosi tenendosi il berretto con la visiera da perfetto
usciere:"Signorine"
"Vai Mitsuguchi,a tutta birra!Rotta aereoporto!"Ordinò Julie
con
un braccio alzato:"Ai suoi comandi signorina Casterville!"Mise in
moto,girando la chiave nel quadro d'accensione.
Si guardava intorno,cercando spasmodicamente i suoi
genitori,mimetizzati in mezzo a quel tumulto di gente.Alcuni la
guaradavano in cagnesco,pensando che la gente oggigiorno non poteva
vestirsi come nell'ottocento.Altri si convinsero che Julie era una
cosplayer,mentre la maggioranza,ovvero quasi tutti i maschi,presero a
sbavare come se non avessero mai visto una ragazza.Guardando con molta
attenzione riuscì a scorgere due figure che sembravano
proprio
suo padre e sua madre.Sì,non c'era dubbio,si vedeva anche la
custodia del violino accanto alla donna dai boccoli biondi.Gli corse in
contro,non badando troppo ai passanti,urtandoli a volte.Li
raggiunse:"Ciao!"Li salutò.Sua madre sorrise
amabilmente,abbracciandola:"Ciao tesoro,come stai,tutto bene?"
"Sì mamma,certo"Si rivolse all'uomo,che aveva già
il viso
ingrugnito.Fece un'educata riverenza:"Buon giorno padre.Mi auguro che
abbiate fatto un buon viaggio"Dante mostrò un sorriso
compiaciuto:"Un viaggio splendido direi"Si avviarono verso Tabatha e
Cordelia,che manifestarono letizia nel vedere i loro padroni di
ritorno.In realtà era meglio quando non c'erano,ma
naturalmente
era un'informazione top secret.
Pranzarono in silenzio.Solo suo padre parlava,raccontando alla figlia
di come avesse cantato bene durante la tour.Si scolò
l'ultimo
bicchiere di vino Bonarda,sbattendolo sul tavolo:"Figlia,come Tabatha
certamente ti avrà accennato,abbiamo delle notizie sul suo
matrimonio"Finalmente,pensò Julie.Si drizzò sulla
sedia:"Allora,vuoi sentire prima quella buona o quella cattiva?"Nella
sua testa Julie ragionò più o meno
così:se suo
padre diceva notizia cattiva significava per lei una cosa molto
buona,mentre quando diceva notizia buona,stava per annunciarle una cosa
da film horror.Si schiarì la voce:"Quella cattiva"
"Bene.Mi duole dirti figliuola che il tuo matrimonio è stato
posticipato a dopo le feste natalizie"La bruna stava per mettersi a
ballare sul tavolo,avrebbe potuto trascorrere le feste più
belle
dell'anno assieme alla sua vera famiglia.Ora però arrivava
la
nota dolente:"Mentre quella buona è che per recuperare un
po' di
tempo,il tuo promesso passerà del tempo qui con te.Da
soli.Dovrebbe arrivare a momenti"Eccola la stilettata nel fianco,il
fulmine a ciel sereno.Le parve di sprofondare negli abissi
dell'inferno.Non era tanto la presenza di quell'odioso tipo che la
spavantava,ma il fatto che erano completamente SOLI.Come al solito i
suoi se ne erano lavati le mani,ripartendo il giorno successivo per
l'ennesima tournèe.Chissà che le avrebbe fatto
quell'idiota maniaco.Già si immaginava lei su un fuoco
pronta ad
arrostire.Per poco la sua faccia non imitò l'urlo di
Munch.Il
campanello suonò,doveva essere il carnefice,oh pardon,il
promesso sposo.Tabatha si precipitò ad aprire.Eccolo
lì
sulla soglia.In tutto il suo apparente splendore.Julie stava per
rigettare quello che aveva appena mangiato,le si contorcevano le
budella a vedere quel viso perfetto,senza neanche un graffio.Il volto
di Ryuga invece era duro e levigato nella pietra,spesso solcato da
profonde ferite.Ma che diavolo,quel Banjo viveva
dall'estetista?Ovviamente era vestito con un vestito,rigorosamente
Zegna,si sa che gli italiani in caso di moda e arte sono i
migliori.Sembrava avvolto da un'aura che diceva perfezione.Julie si
alzò,mostrando allegria attraverso un sorriso,e fece una
profonda riverenza.Il giovane fece ondeggiare la sua folta chioma
nera.La bruna trattenne un conato di vomito:"Fremevo ad aspettar"Disse
Banjo,baciandole la mano:"Felice che siate qui"Rispose Julie,tutto
quello che contava in quel giochetto psicologico tra lei e suo padre
era la risposta giusta.Dovevi solo sforzarti di sorridere ed essere
carina.Prima o poi uno dei due avrebbe ceduto,e quel qualcuno non
sarebbe stata lei.Non poteva dargliela vinta.Il giovane
sfoderò
il suo sorriso incantatore che faceva cadere tutte le ragazze ai suoi
piedi.Ma con Julie non attaccava quella messinscena.Al padre della
ragazza,però,parve che si fosse creata una bella
atmosfera.Si
strofinò le mani senza farsi vedere,mentre un ghigno
sfiorava le
sue labbra.Diede una pacca sulla spalla a Banjo:"Beh,credo proprio che
tua madre ed io dobbiamo andare ora,abbiamo delle questioni da sbrigare
prima di ripartire,spero che darai al nostro ospite tutto quello che
chiede"Disse alla figlia,con uno sguardo subdolo.Quella frase aveva un
preciso significato.Detto questo,i carcerieri della contessina andarono
alla porta,e subito Tabatha si affrettò a porgegli i
cappotti e
lo scialle della donna.Il tempo era cambiato al brutto,sembrava dovesse
piovere,per questa ragione i due presero anche degli ombrelli.La bruna
li salutò sull'uscio,con un sorriso che più falso
non si
poteva.La giornata non era ancora a metà e già
era stata
un'andata-ritorno sulle montagne russe tra paradiso e
inferno.Rientrò.Assieme alla sua migliore
amica,scortò il
principino verso le sue stanze,senza nemmeno dargli il tempo di
attaccare bottone.Doveva mostrarsi fredda e distaccata,i questo modo il
damerino sputasentenze avrebbe desistito.Un piano che non faceva una
piega.
Camminava da una parte all'altra della stanza,le mani dietro la schiena
e il viso corrucciato:"Mmmm,mi puzza,mi puzza.Adesso starà
via
un sacco di tempo,me lo sento,ma noi abbiamo bisogno del Cristallo di
Luna"Parlava da solo,una cosa che lo aiutava a placare i
nervi.Sì,perchè Ryuga aveva spesso la Luna di
traverso,e
quando non aveva il sacco a portata di mano,si sfogava in quel
modo.Picchiò un pugno sulla scrivania,che
traballò
pericolosamente:"Basta,ho deciso,vado a
prenderla!"Sbraitò,sull'orlo di una crisi.Perchè
si
agitasse tanto non lo capiva nemmeno lui.In fondo,la vera vita di Julie
era nel suo mondo,era solo una clandestina nella realtà in
cui
viveva lui.Però il blader non riusciva a fare a meno di
pensarla,ogni minuto,ogni secondo.Per questo si era dedicato tanto ai
suoi allenamenti in quell'ultimo periodo,per evitare di inciampare nel
sorriso caldo della ragazza.Si grattò freneticamente la
testa
bianca:"Ma che diavolo!E' solo una maledetta irresponsabile,ci ha
lasciati nella merda fino al collo proprio ora che N attacca di
continuo!"Era un misto tra l'arrabbiato e il preocccupato,ovviamente
nel suo mondo lui non aveva la facoltà di proteggerla.Un
tuono
fragoroso lo distolse dai suoi pensieri.E pensare che la mattina c'era
stato un sole che spaccava le pietre.Sospirò
pesantemente,afferrò la sua metà di
cuore,mettendosela in
tasca con un gesto di stizza.Incredibile che lui,il grande Imperatore
Drago,dovesse fare da balia ad una ragazzina.Meglio non
pensarci,altrimenti gli sarebbe venuto uno di quegli scalmani che se lo
sarebbero ricordati tutti finchè campavano.Molto in
fondo,però,in una remota parte del suo cuore di ghiaccio,non
gli
dava poi così fastidio.Per la prima volta nella sua vita
aveva
qualcuno da proteggere,un nuovo scopo,una nuova missione.Sarebbero mai
venuti a galla questi sentimenti celati nel profondo?Servivano
chiarimenti,sia a Julie che a Ryuga.Sopratutto a Ryuga,che sentiva
sempre un subbuglio di emozioni ogni volta che la vedeva sorridere
innocentemente.Era convinto che quella ragazza fosse ancora in grado di
essere così gentile con lui,solo perchè non
conosceva la
sua vera natura.Il mostro che era in lui era quiescente,ogni tanto dava
dei deboli accenni di vita,che cessavano dopo qualche secondo.Riusciva
a tenerlo a bada,ma per quanto ancora avrebbe potuto nasconderlo?Troppe
domande senza risposta,che contribuivano al suo acuto stato di
confusione mentale.Uscì in giardino,recitando a mala voglia
la
formula.Attraversò il portale.Ecco,era di là.
Si stava pettinando,guardandosi nello specchio.Canticchiava un
motivetto,non ricordava dove lo aveva sentito,ma le piaceva
molto.Sembrava una sorta di ninna nanna.Pioveva a dirotto;nel giro di
mezz'ora era arrivato un temporale con i fiocchi,tipico della stagione
estiva.Meno male,un po' di refrigerio dal caldo torrido delle ultime
settimane.Fuori nel grande giardino,un ragazzo molto irritato si faceva
strada in mezzo al fango,sbuffando e imprecando tra i
denti.Cercò con lo sguardo la finestra di
Julie,riconoscendola
quasi subito,era l'unica illuminata.Accanto c'era un albero.Non poteva
entrare dalla porta principale,altrimenti chissà che
scandalo.Non gli rimaneva altra scelta,doveva
arrampicarsi.Contò
fino a dieci per non scoppiare.Incominciò la scalata,e in
men
che non si dica raggiunse l'ultimo ramo.Si sporse lentamente,picchiando
il palmo della mano sulla finestra.Julie sobbalzò,non
capendo
subito la situazione.Guardò dal vetro,e per poco non si
prese un
infarto quando vide Ryuga appollaiato come un condor sul ramo,i capelli
gocciolanti e gli indumenti fradici.Aprì immediatamente la
finestra,tirandolo dentro con un po' di fatica.Immediatamente,gocce
d'acqua bagnarono il pavimento:"Oh,ma che...Ryuga!Ti prenderai un
malanno!Ma che devo fare con te!Dovresti prenderti più cura
di
te stesso!"Lo ammonì con dolcezza materna:"Guarda che non
sono
venuto a trovare mia madre,so benissimo quello che devo fare!"Si difese
l'albino,incrociando le braccia e accentuando la parola
"benissimo".Julie alzò gli occhi al cielo,poi
trafugò in
un baule ai piedi del letto,traendone un asciugamano bianco.Glielo mise
sulla testa,cominciando a strofinare.Siccome era parecchio
più
bassa di lui,fu costretta ad alzarsi sulle punte:"Posso fare da solo"Le
disse piccato,continuando a sfregarsi i capelli per conto proprio:"Sai
Ryuga,a volte sei davvero un bambino!"L'albino le lanciò lo
sguardo di fuoco che pietrificava la gente,e come al solito lei lo
ignorò:"Non puoi restare bagnato,devi cambiarti.Aspettami
qui"Dopo cinque minuti fu di ritorno con degli abiti puliti,il
più simili possibile a quelli che lui indossava di
consueto.Il
blader alzò un sopracciglio:"Da dove hai preso questa
roba?!"Julie scoppiò a ridere:"Sei proprio sicuro di volerlo
sapere?"Silenzio:"E va bene"Si sedette sul letto accanto a lui:"Devi
sapere che da bambina sognavo di essere un maschio,per non dover
sottostare alle odiose regole dei miei genitori.Così
trafugavo
spesso vestiti da uomo,li prendevo dagli spogliatoi dei ragazzi
adolescenti con cui mi allenavo a karate"Trattenne nuovamente un
risolino:"Tu sei tutta matta"Non lo pensava davvero,anzi,trovava forte
questa sua caratteristica,così femminile,eppure
così
maschiaccio.Prese i vestiti dalle sue mani.Ci fu un attimo di
imbarazzo:"Oh,già,scusa,mi volto..."Balbettò
Julie rossa
in viso,girandosi in direzione del muro.Ryuga le dava le
spalle.Cominciò a spogliarsi,levandosi la maglietta.La
ragazza
si stava martoriando le unghie e il labbro.Aveva un a
voglia incontenibile di guardare i suoi muscoli perfetti
scolpiti
nell'acciaio,ma non poteva,non doveva,doveva reprimere quel piacere
malsano che le inebriava la mente e le faceva battere il cuore.Non ce
la fece,fu più forte di lei.La testa si mosse da sola.Che
fisico
apollineo.Addominali che sembravano mattonelle di
marmo.Però,una
cicatrice che attraversava il torace per intero rovinava lo
spettacolo.Julie ebbe un attimo di sconcerto,chissà come se
l'era procurata.Lo sguardo del ragazzo incontrò un istante
quello della bruna.Julie si accorse che l'aveva presa in castagna,si
rigirò di colpo,coprendosi la testa:"Scusa,scusa,scusa!N-non
volevo!"Gridò tirandosi i capelli.Ryuga scosse la
testa,sorridendo dobolmente.Possibile che non avesse mai visto un
ragazzo nudo?Per di più solo il petto era scoperto,quindi
non
avrebbe dovuto esserci alcun tipo di imbarazzo.Il sorriso si
tramutò in un ghigno,decise di giocare un po'.Le mise una
mano
sulla spalla,costringendola a guardarlo:"Julie"Le disse con voce
soave.La ragazza aveva un peperone al posto della faccia.I loro visi
quasi si sfioravano,un'atmosfera pressochè
perfetta.Ovviamente
lui rovinò tutto sul più bello,tirandole una
schicchera
sulla fronte:"Ti sei accorta di avere un brufolo proprio qui?"Julie
sbiancò di botto:"Ryuga,brutto maniaco che non sei altro!"Si
alzò in piedi ansimando.Ryuga arretrò,capendo le
intenzioni di Julie:"No,Julie,aspetta,io stavo solo..."
"A CUCCIA,A CUCCIA,A CUCCIA,A CUCCIA,A CUCCIA!"Sbraitò con i
pugni serrati,facendo sprofondare l'albino faccia al suolo.Per poco non
fece un buco nel pavimento.Cavolo,stavano facendo un sacco di
baccano.In quell'istante la bruna si ricordò di quell'altro
figlio di buona donna che stava nella camera adiacente alla sua.Il
blader alzò la testa:"Julie,uno di questi giorni...!"Subito
gli
venne tappata la bocca:"Shhh,altrimenti ci sentirà!"
"Chi?"
"Il mio promesso sposo!"A quel punto Ryuga non resse
più.Troppe cose,troppe cose da assimilare.Vedendolo
chiaramente in procinto di esplodere,la ragazza si affrettò
a spiegare ogni cosa,in modo da renderne più semplice
l'assimilazione.Il blader non voleva credere che quella ragazzina
incapace venisse contesa a quel modo da damerini in smoking.O forse era
solo geloso?Nah,impossibile,uno come lui geloso di una del genere.Siamo
seri.In quel momento,qualcuno bussò alla porta:"Mia
diletta?Posso entrare?"Era Banjo.La bruna assunse una faccia da
fantasma.Mosse confusamente le mani davanti al
ragazzo:"Presto!Nasconditi,se ti trova per me è la
fine!"Trillò,mordendosi le unghie.Prima che avesse il tempo
di rispondere,la ragazza lo spinse nel gigantesco armadio,facendogli
segno di stare zitto.Si richiuse l'anta alle spalle,sistemandosi
l'abito.Aprì,e si ritrovò un fighetto
imbellettato dalla testa ai piedi,con un occhio nascosto dai ciuffi di
capelli corvini.Si schiarì la voce:"Sì?"Banjo
fece un inchino:"Mia diletta,mi chiedevo se volessi fare una
passeggiata con me"C'era un'unica risposta che poteva dare:"Emmm,sono
assai dolente,ma ho un forte mal di gamba,perciò temo
proprio di non poter venire con voi"
"Non importa"La spinse leggermente entrando nella stanza.La testa della
contessina fumò:lo aveva sempre sostenuto che dietro quella
maschera da ragazzo per bene si nascondeva uno scostumato
incompetente.Il moro si guardò in giro,notando quanto fosse
bella quella stanza.Julie fece il gesto di cacciarsi due dita in
gola:fino a che punto si poteva essere ruffiani?Banjo
temporeggiò ancora un po',poi fece il baciamano a
Julie.Ryuga spiava dalla fessura,quando lo vide comportarsi
così,gli montò una rabbia febbrile.Come osava
quel bastardo toccare la sua
Julie?Sua.Notare l'aggettivo che il blader usò nella propria
mente,involontariamente.Dopo qualche smanceria,la ragazza
riuscì a cacciarlo dalla stanza,tirando un sospiro di
sollievo.Fece uscire l'albino:"Sai,sembra gay quel tuo promesso
sposo"Le disse con un'ironia molto mirata:"Sono d'accordo,io non lo
sopporto!"Che?Ryuga si aspettava che l'avrebbe difeso,in
realtà lo odiava tanto quanto lui:"Se non fosse mai nato
starei meglio a quest'ora!Vabbe che i miei avrebbero trovato un altro
modo per incastrarmi"Mise le mani sui fianchi:"Comunque
adesso,finchè questo scocciatore non evapora,non posso
tornare da voi"Era sconsolata.L'albino sentì il battito
accelerare,gli occhi della bruna brillavano,anche se non lo
guardavano.Anche se non l'avrebbe mai ammesso,aveva fatto caso che
Julie si illuminava ogni volta che si trovava con lui,e poi finiva
sempre per combinare qualche guaio,oppure se ne usciva con una frasetta
dolce che lui puntualmente stemperava.Che egoista che sei,questo gli
diceva la sua coscenza.Continuando a reprimere quello che provava,non
faceva altro che farla soffrire inutilmente,già ne aveva
parecchi di problemi.Si era pure innamorata di un pazzo squilibrato
come lo era lui?No,impossibile,chi mai si innamorerebbe di un
mostro,che sa solo rispondere male e conciarti
male.Però,anche se faceva così,era praticamente
impossibile che lui riuscisse a rimanerle indifferente.Fin dal primo
momento in cui si erano conosciuti,aveva avvertito come un brivido,una
scossa elettrica,non era una ragazza come le altre,questo era chiaro,ma
non lo era sotto tanti aspetti.Era anche piena di
contraddizioni,adorabili,per definirle con un aggettivo.Urgevano
chiarimenti.Sì,esatto.Doveva schiarirsi le idee sui propri
sentimenti,doveva decidere di accettarli o di contrastarli.Scosse la
testa.Dopo tutto,gli avrebbe fatto bene un periodo di
lontananza.Avrebbero combattuto da soli N,come avevano sempre fatto:"Va
bene.Prenditi tutto il tempo che ti serve"Le rispose abbassando
leggermente la testa.Quella frase se la stava
autodicendo,più che essere rivolta alla ragazza,era rivolta
a lui stesso.Julie annuì,un po'delusa,si aspettava che
avrebbe cercato di persuaderla a seguirlo.Speranze
vane,poichè,si sa,Ryuga non esprimeva quasi mai i suoi
pensieri apertamente,a meno che non fossero negativi e pessimisti.La
povera ragazza non ce la faceva più,doveva assolutamente
dirgli quello che provava per lui,o sarebbe scoppiata:"Ryuga
senti..."Attaccò,per poi fermarsi bruscamente.Il blader
mugugnò senza guardarla negli occhi.No,non era ancora il
momento giusto.La bruna lasciò scivolare il braccio lungo un
fianco:"No,non importa"Gli sorrise,con malcelata malinconia,che non
sfuggì all'albino.Non potevano salutarsi a quel modo.Ryuga
si chinò lentamente,poggiando le labbra sulla fronte della
contessina.In un primo momento lei restò immobile,poi chiuse
gli occhi,assaporando a pieno quel momento magico.Quando si
staccò,Ryuga sfoggiò una perfetta espressione
schifata:"Non farti strane idee,quello era solo un bacio di
arrivederci,chiaro?"Julie rise.Certo che l'albino era proprio un
imbranato in campo sentimentale:"Me ne ricorderò"
"Meglio per te"
Lo accompagnò all'uscita,facendo attenzione a non essere
scoperta.Prima che se ne andasse,gli porse un ombrello,prima di
infradiciarsi di nuovo:"A proposito"Disse lei con un sorrisetto
malizioso.L'albino si voltò,e si ritrovò le
labbra della ragazza sulla sua guancia:"Chi la fa
l'aspetti"Concluse,con una linguaccia:"Questa me la paghi,piccola
strega".Arrivò in mezzo al giardino e la salutò
con un cenno della mano,mentre lei si sbracciava:"Salutami Kagome!"Gli
raccomandò.Il blader sbuffò,quanto era noiosa
quella ragazzina.Sorrise.
Dopo circa una settimana,Banjo lasciò la casa.Tra i due non
era successo proprio niente,infatti Julie svicolava ogni volta che
poteva,senza far capire che di lui non le interessava
minimamente.Appena se ne fu andato con la sua scia di profumo Armani,la
ragazza indossò la sua divisa e viaggiò oltre il
tempo e lo spazio.Adorava la sensazione dei capelli scompigliati che il
viaggio interdimensionale comportava.Era una delle parti più
belle.Ormai ne era certa:lei senza quel mondo fantastico e senza Ryuga
era ben poca cosa.Era come se avesse trovato una parte di sè
perduta da tempo immemore.Non appena fu dai suoi amici,chiese come
fossero andate le cose durante la sua assenza.N aveva attaccato un paio
di volte ma nulla di che,si ritiravano quasi subito,non trovando il
famigerato Cristallo di Luna.Però c'era una cosa che lei non
sapeva,che però l'avrebbe interessata parecchio:"Sai
Julie,venerdì è il compleanno di
Ryuga!"Annunciò Tori con una punta di malizia nella
voce:"Sul serio?!Perfetto!Organizzeremo una festa grandiosa!"Era
l'occasione ideale per dichiaragli i propri sentimenti e per
ringraziarlo di tutto quello che faceva per lei.Avrebbe preparato il
miglior party di sempre.Questa volta,sarebbe stata anche quella buona
per i nostri protagonisti?
Angolo Autrice
Salve gente!Ho sfornato questo nuovo capitolo,che ve ne pare?Fatemelo
sapere tramite una recensione!Ordunque il matrimonio è stato
posticipato,meglio per Julie,avrà altre settimane di
libertà?Ma che diavolo,il nostro Ryuga non riesce proprio a
far chiarezza nella sua testa,in questo periodo ci sarà
riuscito?E ce la farà Julie ad organizzare la festa perfetta
o N romperà come al solito le uova nel paniere?Tutto questo
e molto altro nel prossimo capitolo:Il compleanno di Ryuga!Non mancate!
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Capitolo 16 *** Il compleanno di Ryuga ***
CA
Si svegliò di soprassalto.Era tremendamente tardi,le otto e
mezza.Si alzò e corse subito al calendario che aveva appeso
alla
porta,sbarrando il giorno trenta luglio.Saltellò di
gioia.Era il
compleanno di Ryuga,un'eccellente occasione per dichiararsi e per
ringraziarlo di una serie di cose.Si pettinò davanti alla
specchiera,questa volta lo fece molto lentamente,in modo da essere
perfetta anche come pettinatura.Sorrideva dolcemente,già si
figurava nella sua testa quando gli avrebbe rivelato i suoi veri
sentimenti.Chissà che faccia avrebbe fatto.Sul comodino
c'era un
piccolo pacchetto rosso con un bel fiocco blu,doveva essere il suo
regalo.Era una cosa assai speciale,come lei stessa del resto.Infatti
Julie non era mai stata capace di ricamare,avevano tentato di
insegnarglielo da piccola,ma avevano gettato la spugna dopo un paio di
lezioni.Era proprio negata con l'ago e il filo.Tabatha invece era
bravissima,lo dimostra il fatto che ogni volta che la contessina
strappava o lacerava un indumento durante le sue scampagnate nei
boschi,la cameriera glielo rammendava in una mezz'ora.Questa volta
però,aveva deciso di fare tutto da sola.Si sa che un
regalo,se
creato dalle tue mani,è unico ed insostituibile,di uno
invece
che puoi trovare nella vetrina di un qualsiasi negozio.Per riuscire a
confezionarlo era rimasta in piedi quasi tutta la notte,rischiando
anche di sguerciarsi per la poca luce a disposizione.Si era bucata
più volte,per questo aveva le mani piene di cerotti bianchi
e di
piccoli graffietti.Ma ne era valsa del tutto la pena.Gli aveva cucito
una sciarpa rossa,con tanto di iniziali ricamate con filo d'oro.Una
meraviglia,un piccolo gioiello.Aveva optato proprio per una sciarpa
poichè aveva notato che Ryuga se ne andava sempre in giro
tutto
scoperto,anche quando c'era un forte temporale o tirava molto
vento.Anche se faceva tanto il duro,c'era sempre il rischio che si
prendesse un raffreddore o peggio.Sì,era stata una buona
idea.Si
guardò allo specchio,aveva finito di infilarsi la sua solita
divisa.Aveva preparato una tabella di marcia ad oc,tutto doveva essere
assolutamente perfetto.Ognuno aveva un compito da portare a termine per
ultimare i preparativi.In generale,gli incarichi più
faticosi
venivano assegnati ai maschi come Inuyasha e Sesshomaru,mentre le cose
più manuali,come la cucina e la pulizia,erano destinate alle
femmine.Vi starete chiedendo quale fosse invece il compito della nostra
protagonista.Ebbene,lei aveva la missione più ardua e
difficile:tenere occupato il festeggiato fino a che tutto fosse
completato.Non era una cosa da poco,infatti avrebbe dovuto riuscire a
convincerlo ad uscire con lei,per trascorrere il pomeriggio fuori
casa.Probabilmente,anzi quasi sicuramente,non avrebbe accettato.Per
questa ragione Julie si era preparata il giorno prima,una serie di
frasi da dire per convincerlo.Ce ne erano per tutte le situazioni
plausibili che avrebbero potuto crearsi.Le aveva nella tasca della
gonna,assieme al regalo.Era riuscita a farci entrare tutto solo
perchè la scatolina era oblunga,non grossa.La
tastò,tanto
per essere sicura che fosse tutto al proprio posto.Aveva raggiunto la
sala da pranzo.Quando entrò,spiegò subito ai suoi
amici
la scaletta,ed assegnò a ciascuno il proprio
compito.Accettarono
tutti di buon grado.Qualche istante dopo,arrivò il
festeggiato,con la solita aria corrucciata e il solito muso lungo fino
ai piedi.Si interruppero all'istante,non dovevano lasciar trapelare
nulla,altrimenti addio sorpresa.L'albino si sedette al suo posto
abitudinale,senza guardare in faccia nessuno.La bruna fece l'occhiolino
a tutti,per poi sedersi accanto al ragazzo.Si girò i
pollici,non
sapeva come attaccare discorso,una cosa che non aveva previsto.Alla
fine della fiera rimase in silenzio per tutta la durata della
colazione,ogni tanto gli gettava qualche fugace occhiata,ma niente di
più.Da quando si era resa conto di amarlo,le sembrava ogni
cosa
più difficile,anche solo iniziare una conversazione.Per non
parlare poi quando lui la salutava,le pareva di impazzire.Pensava
più spesso a lui che a se stessa,e lo voleva felice da
morire.Era la prima volta che un suo sogno si realizzava,era una
sensazione stupenda.Per molto tempo aveva sperato di trovare il vero
amore,e con lui sentiva di esserci riuscita.Chissà se
sarebbe
mai risucita a vederlo sorridere un'altra volta sorridere.La prima
volta si era sentita sciogliere,come un ghiacciolo sotto al sole
estivo.Il blader si alzò.Sembrava arrabbiato,ma lei ne
ignorava
il motivo.Come sempre.Si ricordò imporivvisamente di doverlo
distrarre,altrimenti non sarebbero riusciti a combinare nulla.Si
ingozzò per terminare l'ulitimo biscotto di pastafrolla,e lo
rincorse.Riuscì a raggiungerlo nel corridoio.Lo
affiancò:"Ehila!"Un momento,nessuna delle frasi che si era
preparata cominciavano con ehila.Pessimo inizio.L'albino
aprì
soltanto un occhio:"Che vuoi"Julie si morse il labbro,non
aveva
coniato nessun periodo grammaticale per quella situazione:"Beh,io
volevo solo...Sì insomma..."
"Arriva al dunque,non ho tempo da perdere"
"Volevo solo chiederti...è qualche giorno che mi
domandavo...ti
andrebbe di uscire con me?"L'albino alzò un
sopracciglio.Quella
richiesta così improvvisa lo aveva spiazzato parecchio.Che
rispondere?Nonostante fosse passata una settimana da quando aveva
incontrato Julie a casa sua,non era riuscito comunque a fare chiarezza
nella propria testa.In effetti non era poi chissà quale
pretesa,una semplice uscita fra amici,niente di
più.Sì,così avrebbe dovuto
prenderla.Sospirò:"Va bene"Julie si era già
preparata
psicologicamente ad un rifiuto netto.Si era immaginata la scena:le
avrebbe risposto di no e lei avrebbe dovuto rinunciare a tutti i suoi
programmi.E invece le aveva risposto di sì.Praticamente
stava
per saltargli addosso:"Sul serio?"Chiese,tanto per essere sicura che
non stesse scherzando:"Sì"Fu la secca risposta,lo diceva
sempre
che lui non amava ripetersi.Julie fece un sorriso ad ottantadue
denti:"Ok,allora vado a prepararmi,arrivo tra poco!"Annunciò
correndo via,prima che lui avesse il tempo di fare qualunque gesto
Si era vestita di tutto punto.Indossava una camicetta rosa confetto,una
gonna al ginocchio azzurro pastello,con ricamati dei fiori dello stesso
colore della maglia e delle scarpe col tacco bianche.Al tutto aveva
abbinato una borsetta sulla tonalità della gonna.Era proprio
carina con quella mise,sembrava una bambola.Prima di andarsene,fece ai
ragazzi le ultime raccomandazioni essenziali.Concordarono che
all'incirca per le sette doveva essere tutto pronto.Dopo tutto avevano
un'intera mattinata più il pomeriggio.Fuori era una giornata
bellissima e faceva davvero caldo.Ormai andavano a grandi passi verso
agosto,quindi il mese più torrido assieme a luglio.Ryuga non
indossava nulla di diverso dal solito.Appena vide arrivare Julie tutta
imbellettata rimase a bocca aperta.Ne aveva viste tante di ragazze
nella sua vita,ma nessuna la eguagliava,nè come carattere
nè tantomeno come aspetto fisico.Era davvero
meravigliosa.Gli
sorrise e l'albino si sentì scosso da un tremito,senza
sapere
perchè.Che strana sensazione,pensò,per la prima
volta
aveva qualcuno che gli voleva davvero bene.Una cosa mai provata in
tutta la sua vita,colma di sofferenza e di dolore.Lei era venuta per
portare serenità e luce nel suo mondo cupo e pieno di
ombre.Aspetta un momento.Ombre?Luce...luce...luce...ecco!Ora si
ricordava dove aveva già visto il volto della ragazza e dove
aveva udito la sua voce.Nel sogno.Quello nel quale lui veniva rincorso
dalle ombre striscianti e lei lo salvava.Possibile che fosse proprio
lei quella figura angelica che lo aveva risparmiato?Se fosse stato
così,tutti i tasselli del mosaico andavano al proprio
posto.Si
spiegava perchè aveva fatto quel sogno il giorno prima di
incontrarla,perchè il bey proibito del drago blu l'avesse
scelta,e anche perchè si sentiva così
incredibilmente
attratto da lei.Era la ragazza dei suoi
sogni.Letteralmente.Julie,vedendolo assorto in questi pensieri,gli
passò una mano davanti agli occhi:"Ehi,tutto bene?"
"Sì,sì,certo.Sarà meglio andare ora"La
ragazza
annuì,prendendolo per un braccio e cominciando a
strattonarlo.Dapprima Ryuga si fece tirare,poi si abiutuò al
suo
passo.Le chiese dove dovessero andare.Rotta luna park,fu la sua
energica risposta.No.Lui odiava i luna park e qualsiasi parco
divertimenti di sorta.Non lo sapeva nemmeno lui per quale arcano
motivo,eppure tutta quella smielata e finta euforia gli davano il volta
stomaco.Aveva una mezza idea di andarsene,ma la represse,spinto dal
più forte desiderio di stare con lei.Camminarono in mezzo
alle
tante coppiette felici che si tenevano per mano.Julie le osservava
contenta,ma aveva una punta d'invidia negli occhi.Al blader non
sfuggì:"Perchè li guardi a quel modo"La ragazza
sobbalzò:"Ops,ehe,è stato più forte di
me.Sai,io
non ho mai avuto un ragazzo,perciò mi piacerebbe sapere cosa
si
prova"
"Bah,nemmeno io sono mai stato con nessuno.E come vedi sono
sopravvissuto"Non sapeva se prenderlo come una rassicurazione o come
una buca.Decise per la prima,tanto per non crearsi problemi inutili.Da
lontano scorse la casa degli specchi.Lo trascinò in quella
direzione,fermandosi solo all'entrata.Julie si fiondò
dentro,mentre Ryuga fu un po'riluttante.L'interno era ovviamente uno
specchio ambulante.Non riuscivi nemmeno più a distinguere
l'immagine reale da quella riflessa.L'albino si guardò in
torno.In una delle pareti sembrava grassissimo e basso,mentre
dall'altra risultava alto e smilzo.Una risata cristallina avvolse tutto
lo spazio attorno a lui.Era Julie che lo aveva visto in ambedue le
pose:"Ahahaha,sembri un birillo qui!"Disse all'albino indicando lo
specchio di sinistra.Vedendola scompisciarsi,al blader crebbe una
voglia incredibile di ridere assieme a lei.Iniziò con un
risolino,poi vedendo l'immagine distorta e curvilinea della ragazza
scoppiò anche lui.Julie aveva smesso,perchè il
bersaglio
dello scherzo era lei,ma poi vedendosi ricominciò quasi
subito.Erano uno spettacolo davvero fantastico.Era la prima volta da
quando era piccolo che Ryuga rideva di gusto.E l'unica in grado di
compiere questo piccolo miracolo era stata lei.Molti,tra cui i suoi
fratelli,avevano tentato,senza successo.Ma lei faceva sembrare tutto
così semplice e così scontato.Percorsero tutta la
casa,fermandosi più volte per prendersi in giro a
vicenda.Quando
uscirono,faticarono a reggersi in piedi per la ridarola.Fu Ryuga ad
interrompersi per primo,guardandola ammirato:"Mi spieghi come
fai?!"Julie si asciugò una lacrima:"A fare cosa?"
"A divertirti ovunque vai!"
"Sono felice..."Arrossì:"Sono felice perchè
ovunque vai
ci sei anche tu...e quando ci sei anche tu...tutto è
più
bello...non so perchè,ma è
così..."Incredibile.Lui
provava le stesse cose,quando stava assieme a lei gli sembrava tutto
meraviglioso.Come era possibile che una ragazza del genere,sempre
simpatica e solare,trovasse gradevole la compagnia di uno stoccafisso
come lui?Tra i due era calato un silenzio imbarazzante.L'albino
stemperò:"Certo,quando sei con me ti diverti
perchè io
sono il migliore,e quindi il più simpatico"Come sempre.Lei
diceva una cosa dolce e carina e lui la smorzava,facendo una battutina
o del sarcasmo.Julie sorrise malinconica,il pensiero che non sarebbe
mai riuscita a dichiararsi le balenò nella mente.Ormai era
una
cosa quasi certa,sicuramente se lei gli avesse detto quello che
provava,lui avrebbe riso o si sarebbe arrabbiato,intimandole di non
prenderlo per i fondelli.Però,se quando stavano insieme,pur
essendo solo amici,riuscivano a divertirsi e a sorridere,allora andava
bene anche così.L'importante era potergli stare
accanto,anche
come una buona amica.Gli tirò un pugno sulla
spalla:"Certo,simpatico come un infarto"L'albino fece finta di
indignarsi:"Piccola peste,vieni qui!"Gridò,iniziando ad
inseguirla.Lei scappò in mezzo alla gente,riuscendo a
mimetizzarsi in mezzo alla folla.In realtà corse fino ad una
panchina non molto lontano,per sedersi e riposarsi un attimo.Ryuga
però l'aveva persa di vista,in quel caos era praticamente
impossibile riconoscerla.Si bloccò,il cuore
accellerò il
battito.L'aveva lasciata sola,di nuovo.Che sarebbe successo se qualcuno
l'avesse attaccata mentre era distratta,cosa possibile al novanta per
cento?Nessuno si sarebbe accorto di nulla,ma lui l'avrebbe persa per
sempre.Il suo viso si trasformò in una smorfia di
rabbia.Cominciò a cercarla freneticamente in quel
marasma,spingendo e scostando a destra e a manca.Finalmente
l'avvistò,svaccata sulla panchina.Sospirò
sollevato,sorridendo.Ma poi si rese conto del pericolo che la ragazza
aveva corso,e tornò serio di colpo.Le si avvicinò
lentamente,con passo ritmato.Lei stava ancora ridendo,ma quando lo vide
venire nella sua direzione con quello sguardo indagatore,smise
immediatamente.Ora le era davanti,coprendo addirittura il sole da
quanto era alto.Aveva gli occhi ridotti a due fessure.Capì
che si era preoccupato per lei.Lo abbracciò,posando la testa
sul suo petto:"Scusa,lo so che non devo allontanarmi da sola...ma
stavamo giocando,e io..."Le posò una mano sulla nuca:"Sei
un'idiota,mi hai fatto quasi prendere un colpo.E se ti fosse successo
qualcosa?Che avrei fatto?Non me lo sarei mai perdonato"Ecco che la
faceva sentire terribilmente in colpa.Le voleva così tanto
bene da condannarsi nel caso si fosse fatta male.O peggio.In quei
momenti Julie si rendeva conto che senza il blader era ben poca
cosa.Come avrebbe fatto a passare il resto della sua esistenza con un
uomo che non amava?Lei voleva solo Ryuga,l'unica persona che le avesse
mai voluto bene senza nemmeno conoscerla.L'unica persona che dava amore
senza pretendere di riceverne indietro.L'unica persona che si faceva
carico del dolore degli altri senza mai vacillare.Chissà che
fardello incommensurabile portava sulle spalle,e non se ne lamentava
mai.Per questo lei gli aveva organizzato quella festa,per dimostrargli
quanto tutti gli fossero grati,lei in primis.Come le aveva detto
più volte,in alcuni casi le parole sono futili.Si
staccò,guardandolo negli occhi dorati.Lui scosse la
testa:"Adesso non posso più fidarmi di
te"Sussurrò,riprendendo a camminare.Questa volta
però,le aveva preso la mano,per essere sicuro di non
perderla di vista di nuovo...o forse perchè gli piaceva la
sensazione delle dita di Julie intrecciate con le sue.La bruna
pregò Dio che non la facesse arrossire.
La giornata trascorse in fretta.Provarono tutte le attrazioni,anche
quelle più vomitose.Ma si divertirono sempre.Era incredibile
il fatto che quando erano solo loro due,niente riusciva ad impedirgli
di spassarsela alla grande.Non avevano limiti,facevano tutto quello che
gli passava per la testa.Ad un certo punto,entrarono in una cabina
fotografica,e cominciarono a fare delle foto nelle pose più
bizzarre.Sperimentarono tutte le boccacce possibili e anche
lontanamente immaginabili.Ryuga era al settimo cielo.Non ricordava
nemmeno l'ultima volta che si era sentito
così...così...bene.Sì esatto.Si
sentiva proprio bene,sia nella mente che nel corpo.Poi Julie riusciva a
strappargli una risata qualsiasi cosa facesse.Era così dolce
vederla sorridere di fronte ad ogni più piccola cosa.Avevano
perfino vinto un orsacchiotto alle bancarelle.Inizialmente aveva
provato lei a fare cento punti colpendo il bersaglio,ma aveva
fallito,assumendo un po' il broncio,come una bambina.Era carina anche
così,ma era molto più bella quando
sorrideva.Così ci aveva provato l'albino,facendo trecento
punti.Un colpo da maestro,che gli era fruttato un peluche gigante.A
Julie era piaciuto così tanto.Usciti dalla cabina,la bruna
guardò una ad una le foto.Erano così dolci loro
due insieme.Facevano un duetto perfetto,sembravano proprio due
fidanzatini.A quella parola la ragazza arrossì
involontariamente.Chissà che avrebbe detto Kagome quando li
avrebbe visti.Un momento,Kagome...la festa!Se ne ricordò
tutto d'un tratto.Trasalì.Ryuga la vide rossa e ansimante,e
per poco non rischiò l'ennesimo attacco di cuore:"Che
hai?!Ti senti male?!"Lei fece di no con la testa.Erano ancora per
mano.Un punto a suo favore:"Dobbiamo andare!"Prima che il blader avesse
tempo di chiedere spiegazioni,Julie lo tirò
violentemente,iniziando a correre,in quella che sarebbe stata una
frenetica lotta contro il tempo.Erano infatti le sette e
venti.Mancavano solo dieci minuti all'inizio del party.Ovviamente le
cose non vanno mai come speriamo.Proprio in quel momento,si
materializzò un altro di quegli elfi strani.Era alto e
allampanato,capelli corti viola ed espressione sicura di
sè.Colpì con una saetta la strada dove i due
stavano correndo,sfiorando la ragazza.Ryuga notò subito la
sua presenza.Lo conosceva,si chiamava Pie,ed era un amico di Ghish.Era
di poche parole,infatti nemmeno si presentò:"Julie
Casterville,consegnami immediatamente il Cristallo di Luna"
"Certo che voi non vi stufate mai!"Pie scagliò un altro
fulmine ma questa volta,l'albino fu costretto a trarre in salvo
bruscamente Julie.Dalla tasca del suo vestito uscì il
pacchettino con dentro la sciarpa per Ryuga.Se ne accorse dopo un
po'.L'elfo,disgustato da quel regalo,lo
incendiò:"No!"Urlò la ragazza,ma era troppo
tardi.Ora del bel pacchetto rimaneva solo polvere.Julie si
gettò su di esso in lacrime,nemmeno Ryuga riuscì
a trattenerla.Prese la cenere tra le mani e
pianse:"Bastardo!Maledetto!Non ti perndonerò mai per quello
che hai fatto!"Singhiozzò.L'albino capì di che si
trattava quando trovò per terra un frammento del biglietto
con scritto:"Per Ryuga"Probailmente c'era sopra anche un cuore,ma
quello era andato distrutto.Il blader era sbigottito,perfino lui stesso
si era scordato del suo compleanno,mentre lei non solo sel'era
ricordato,ma aveva anche preparato un regalo:"Quante storie per una
stupida sciarpa!"
"Tu non capisci,non puoi capire.Quella doveva essere il mio regalo di
compleanno per Ryuga!"Allora non si era sbagliato.Ecco da dove venivano
tutti quei cerotti che Julie aveva più volte tentato di
nascondergli.Ed ecco perchè la sera prima aveva visto la
luce sempre accesa provenire dalla camera della ragazza.Si era sforzata
così tanto solo per lui.E senza farglielo pesare in alcun
modo.In quel momento gli girarono le balle come poche volte prima di
allora.Si alzò:"Stronzo,figlio di puttana!Hai osato
distruggere il regalo che lei aveva preparato con le sue mani,non ti
perdonerò mai!"Si concentrò al punto che un fuoco
rosso sangue avvolse l'ambiente tutt'intorno.Pie si
spaventò,non aveva avuto neanche il tempo di sferrare un
attacco.Le fiamme lo stavano per divorare,ma lui come sempre
sparì nel nulla.La bruna era ancora a terra in lacrime,non
si era nemmeno accorta che il pericolo fosse scampato.Insieme a quella
sciarpa era andata in fumo la sua unica possibilità di dare
una svolta alla sua vita,dichiarandosi all'unica persona che avesse mai
amato.Ryuga espirò,tranquillizzandosi.La osservò
disperarsi.Odiava vederla così.Era come se ad ogni lacrima
che lei versava,gli venisse strappato un pezzo di cuore.Si
avvicinò,e lei alzò appena la testa:"Ryuga..."
"Grazie"Julie sobbalzò.La stava ringraziando...per cosa?Non
avrebbe saputo dirlo:"Anf,di,sniff,che cosa?"
"Di tutto.Non voglio che tu ti faccia ma più del male per
me,chiaro?"Si riferiva alle mani:"Ma no,io l'ho fatto
volentieri..."Ryuga le porse una mano,per aiutarla ad alzarsi,e lei la
prese un po' titubante:"Andiamo a casa"
Erano sulla soglia.Julie non aveva più la sciarpa,ma la
festa era ancora tutta da vivere.Prese un respiro ed entrarono.Era
tutto buio:"Ma che diavolo...?!"Imprecò l'albino,premendo
l'interruttore.Appena le luci si accesero,tutti gridarono in
coro:"Sorpresa!"Facendo scoppiare le stelle filanti.La casa era tutta
addobbata,piena di festoni colorati.Da una ringhiera all'altra della
scalinata era appeso uno striscione gigante con scritto buon compleanno
Ryuga,e poi un diciannove grande come una casa.Inuyasha
ammiccò in direzione di Kagome:"E' stata tutta un'idea di
Julie,noi non abbiamo fatto niente!"Gridò la
sacerdotessa.Julie sobbalzò,mentre l'albino era una statua
di cera,lo sguardo perso nei suoi amici che erano già pronti
per festeggiarlo.Improvvisamente,sentì qualcosa pizzicargli
l'occhio.Che roba era?Se lo toccò,era umido.Impossibile,lui
stava per...stava per piangere.Non aveva mai pianto in vita
sua,MAI.Versare lacrime per una cosa del genere sembrava
un'idiozia,eppure non riusciva a farne a meno.Si voltò di
scatto dall'altra parte,per poi fuggire via,sotto gli occhi
esterrefatti dei presenti.Julie credette di capire:"Voi cominciate,io
arrivo subito!"Disse,inseguendolo.Certo che non ce n'era uno normale
lì dentro.
Il tetto era un posto perfetto per osservare le stelle.Si vedevano
benissimo.Julie faticò un po' a salire,fu costretta a
togliersi i tacchi.Si sedette accanto a lui:"Ehi,non possiamo
festeggiare senza il festeggiato!"L'albino non si mosse:"Spreco di
tempo.E'da quando sono piccolo che non celebro il mio compleanno"
"Appunto,motivo valido per unirti a noi e ricominciare la
tradizione"Ryuga sospirò pesantemente:"Ma tu gli affari tuoi
mai?"
"No,non posso farmi gli affari miei.Perchè io ti voglio
bene,e ci tengo a te.E come tu ti preoccupi e tenti in ogni modo di
proteggermi,io provo in tutte le salse a renderti felice.Mai una volta
che mi dai soddisfazione"Ti voglio bene.Probabilmente non conosceva
neanche il significato di quelle tre parole.Nessuno a parte la sua tata
gliele aveva mai dette.Vedendo che lui non si scomponeva,lei
continuò:"Sai oggi mi sono disperata perchè
volevo farti qualcosa di speciale.Però,spesso le cose non
vanno come vogliamo..."L'albino le posò un dito sulle
labbra:"Non hai bisogno di fare qualcosa di speciale,tu lo sei
già di tuo,a me basta questo"Le sussurrò in un
orecchio,per poi sorriderle,come faceva solo con lei.La ragazza
ricambiò.L'albino le prese la mano:"Andiamo dentro?"
"Volentieri!"Mentre scendevano Ryuga la spinse
leggermente:"Però stavolta non ballo!"
"Invece sì!"
"Invece no"
"Sì"
"No"Coninuarono finchè non furono dentro.La Luna li guardava
placidamente,augurando al ragazzo un felice compleanno.
Angolo Autrice
Salve mes amis!Eccomi di nuovo fra voi!Che dire di questo
capitolo.Julie pian piano sta acquistando sicurezza in sè
stessa,riuscirà prima o poi a dichiararsi?Ryuga invece si
sta rendendo conto di quanto speciale lei sia,sarà lui a
fare la prima mossa?O forse qualcuno arriverà e
scombinerà ulteriormente le vite dei nostri
protagonisti?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Ombre dal
passato.Non mancate!
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Capitolo 17 *** Ombre dal passato ***
Capitolo 17
La festa era finita abbastanza tardi.Era circa mezzanotte,e Julie stava
ancora riordinando.Kagome aveva insistito per darle una mano,ma lei
aveva rifiutato,considerandosi l'unica responsabile del disordine.Era
una faticaccia pulire tutto quel disastro,ma ne era valsa la
pena.Infatti il party era stato epico,avevano ballato e cantato tutta
la serata.Purtroppo la bruna non era riuscita in alcun modo a
dichiararsi.Ma ormai ci stava facendo l'abitudine.Aveva appena finito
di raccogliere le cartacce dal pavimento,quando un blader a noi
familiare l'aiutò a sollevare il cestino della carta
straccia,poichè pesava parecchio:"Attenta,stava per finirti
su
un piede"
"Ryuga!Ma che ci fai ancora sveglio?!"
"Sono venuto ad aiutarti,è il minimo che possa fare per
ringraziarti"Che cosa buffa,la festa era stata organizzata per
esprimergli gratitudine,ed ora era lui che le doveva riconoscenza.La
ragazza gli sorrise nel suo modo radioso,guardandolo nei bei occhi
gialli:"Che gentile,ma non mi devi ringraziare in alcun modo.Io l'ho
fatto per un motivo ben preciso..."Quella frase lasciata in sospeso lo
fece tremare.Aveva qualcosa da dirgli?Certo,lui sapeva anche di cosa si
trattasse.Ma non poteva permetterglielo,no,non doveva concederle la
scelta di poter restare al suo fianco.Ryuga conosceva benissimo lo
scopo della ragazza,ma era troppo rischioso,era sicuro del fatto
che,prima o poi,gli avrebbe domandato di restare con lui.Non poteva,era
meglio se rimaneva nel suo vero mondo,lontano dai pericoli della
missione.Per carità,per ora la sua presenza era necessaria
per
il Cristallo di Luna,ma appena avessero trovato un modo di eludere
questo bisogno,lei avrebbe tranquillamente potuto tornarsene a
casa.Sì,era giusto così.Doveva essere al
sicuro.Per
l'ennesima volta,Ryuga si trovò costretto a riununciare alla
cosa a cui teneva di più al mondo,Julie.Proprio la ragazza
che
aveva illuminato la sua esistenza,riempiendola di un nuovo
significato,di qualcosa per cui combattere e credere davvero.Una
speranza che non c'era mai stata,un faro nel buio della notte.Per un
secondo soltanto,l'egoismo prevalse,suggerendogli di fregarsene dei
perigli che correva e di amarla come meritava.Ma scacciò
subito
questa idea malsana,l'avrebbe solo fatta soffrire,e l'avrebbe vista
cadere,come tutti gli altri,sotto i suoi occhi impotenti.Quando perdi
per sempre una persona,a che serve disperarsi dopo?A nulla,ma
è
inevitabile.Se ami qualcuno,questo è il tremendo
contrappasso
che ti spetta.Per questo che lui non si era mai legato sentimentalmente
con nessuno,per risparmiarsi la sofferenza di vederla vacillare senza
possibilità.Molte volte aveva desiderato una vita
normale,con
una famiglia normale e con delle persone normali da accudire.In alcune
occasioni aveva perfino sognato di poter mettere la testa a posto e di
potersi costruire un futuro.Questo,però,non sarebbe mai
potuto
succedere,poichè lui non era come gli altri.Non aveva
nemmeno un
passato da poter condividere.Ed ora,a discapito del muro immenso dietro
cui si era barricato,una ragazzina era riuscita a fare breccia nel suo
cuore,in disuso da anni.Se la ritrovava ogni notte nei sogni,con quel
suo sorriso e quella sua semplicità,che la rendevano
adorabile.Non aveva mai conosciuto nessuno che somigliasse anche
lontanamente a lei.Se qualcuno gli avesse chiesto di descriverla,lui
l'avrebbe raffigurata con l'aggettivo fantastica.Non perfetta,anzi,era
forse la persona più umana che avesse mai conosciuto,eppure
quei
suoi piccoli difetti la facevano sembrare un angelo.Dolce ma
testarda,semplice ma sempre adeguata,mai sciocca ma sempre
allegra.Intelligente e colta senza essere saccente.Se solo l'avesse
conosciuta prima.Non avrebbe esitato a farla sua,a non lasciare che
nessun altro potesse toccarla,guardarla ed amarla.Ma in queste
circostanze difficili,non poteva fare altro che allontanarla,per
salvarla dal suo più grande nemico.Sè stesso.Non
era
tanto N che lo spaventava,ma la bestia che albergava silente nel suo
cuore non lo faceva dormire di notte.Prima o poi si sarebbe svegliata,e
a quel punto,lui non avrebbe più potuto farci
nulla.Già
una volta aveva perso la persona a lui più cara a causa del
mostro,si era giurato che non sarebbe più accaduto.Era
giunto il
momento,doveva essere sincero,come lei lo era sempre stata.Non le fece
terminare la frase,alzò una mano:"Lascia parlare
me,ora"Vedendolo così risoluto,Julie tacque.L'albino prese
un
profondo respiro:"Senti,io lo so che per te sarà un duro
colpo,ma non posso più accettare alcun regalo da te.Non
desidero
che tu sprechi il tuo tempo per tentare di rendermi felice,e non ho
alcuna intenzione di essere il tuo punto di riferimento.D'ora in
poi,Julie è Julie,e Ryuga è Ryuga,io lavoro da
solo,non
posso permettere che tu mi stia fra i piedi"Uno strappo.Pronunciare
quella frase era stato come stracciare i mille pezzi il tessuto del suo
cuore.Lei non immaginava quanta fatica gli fosse costata quella
affermazione.Julie si portò una mano alla bocca.Scosse la
testa,mentre lacrime di dolore le solcavano le guance.L'albino si
voltò per non guardarla negli occhi,non poteva sopportare
quello
sguardo che chiedeva pietà.Distrutta,la bruna corse
via,tenendosi il volto fra le mani.Quando si fu allontanata
abbastanza,Ryuga cadde in ginocchio,sbattendo i pugni per terra.Aveva
perso l'unica ragazza che tenesse a lui.
Quella notte non chiuse occhio.Aveva terminato da un pezzo le
lacrime.Era stufa di soffrire per l'egoismo delle persone.Prima suo
padre,poi anche Ryuga.Come al solito si era illusa sul suo conto.Si
diede dell'idiota mentalmente.Era caduta un'altra volta nella
trappola.Era convinta che le parole da lui pronunciate fossero dettate
dal suo stramaledetto orgoglio.Ma perchè?Lei era sempre
stata
gentile,lo aveva sempre aiutato.Allora per quale motivo si era
comportato a quel modo?Non se ne capacitava.Ripensò alle
ultime
parole.Facevano un male tremendo,come una freccia in pieno
petto.Lentamente,cullata da questi pensieri,scivolò in un
sonno
profondo,a lungo atteso.Ryuga se va bene era più sveglio di
lei.Passeggiava avanti e indietro nel corridoio per ritrovare la
calma.Passò di fronte alla porta della camera di Julie.Si
mise
in auscultazione,non si udiva nessun suono.Entrò,facendo
attenzione a non rompere quel silenzio irreale.La trovò
addormentata placidamente,con indosso la sua camicia da notte
preferita.Tante volte l'aveva sbirciata mentre indossava quel
indumento,le stava proprio a pennello,mettendo in risalto le sue
morbide curve.In quel frangente,era una donna in tutto e per tutto.Ma
ora,vista così,pareva più una bimba,sfinita dalle
fatiche
dei giochi.Si inginocchiò davanti al letto,osservandola
meglio.Sorrise,forse non avrebbe più avuto l'occasione di
fare
quello che gli passava per la testa.Si alzò leggermente
sulle
punte,depositandole un tiepido e leggero bacio sulle labbra.Un secondo
magico che al ragazzo parve una meravigliosa eternità.Quello
che
provava per lei era un amore viscerale,che andava oltre il sesso o
l'attrazzione fisica.No,lei era molto di più.Era tante donne
tutte insieme:una sorella,una figlia,una madre e la sua migliore
amica.La amava in tutti i ruoli che ricopriva.Le fece una timida
carezza sulla testa.Quanto lo faceva andare su di giri quella
capigliatura folta.Non aveva mai visto nessuno con tanti capelli.Poi
erano ancora più belli perchè erano mossi,non
lisci come
spaghetti.Era assai faticoso rimanere indifferenti quando agitava
quella selva oscura.Rimase incantato a fissarla ancora per qualche
istante,per poi ritornare nella sua stanza.Non prima di averle lanciato
un bacio sulla soglia della porta.In quel momento,si sentì
felice di essersi innamorato di lei.
Due occhiaie che toccavano terra le rovinavano il profilo.E non c'era
verso di farle andare via,o quantomeno di nasconderle.Chissà
che
avrebbe detto Ryuga del suo stato pietoso.Ah,già...non erano
più amici,non avevano più niente da dirsi loro
due.Abbassò gli occhi.Già gli mancava il suo
sorriso caldo,quello che le riservava la mattina e la sera.Ne aveva
solo due al giorno,e li metteva via solo per lei.Si stava distruggendo
con quei pensieri.Si alzò stizzitamente,uscendo.Nel mezzo
del corridoio incontrò Ryuga.O meglio,gli passò
accanto.Ma lui proseguì indifferente,come se non l'avesse
nemmeno notata.Neppure un saluto,un cenno della testa,le sarebbe
bastato.Doveva avercela davvero con lei.Assurdo,davvero assurdo.Era
incazzato con lei,l'unica che non faceva mai nulla per
infastidirlo.Però,a rifletterci bene,forse qualcosa per
metterlo in imbarazzo l'aveva fatta.Quella festa,lui stava quasi per
commuoversi.Uno smacco non indifferente,per di più davanti
ai suoi amici,che lo rispettavano e lo vedevano come una sorta di
capo.Poteva essersi indignato per una cosa tanto sciocca?Si
fermò di scatto,voltandosi nella sua direzione.Sperava che
lui si girasse e le dicesse buon giorno,o perlomeno ciao.Ma questo
saluto non arrivò.All'albino pesava incredibilmente doversi
comportare così,non sopportava vederla soffrire,sopratutto
se per mano sua.Basta,doveva allontanarsi da quella casa.Le pareti
sembravano chiudersi su di lui a guscio,mentre i muri lo insultavano e
lo schernivano.Orribile sensazione.Gli venne un'idea geniale.Poco prima
di entrare nella sala da pranzo,deviò,dirigendosi
così verso il laboratorio.Non lo avrebbe visto nessuno,tutti
erano a mangiare.Come previsto,non c'era neppure Kevin,di solito
l'osmosiano svernava lì,ma quando si parlava di pasti,guai a
chi gli faceva fare gli straordinari.Attraversò la
moltitudine di macchinari.Coperto da un telo,c'era il modulo teleporter
che gli interessava.Inserì la spina della corrente...beh,che
vi aspettavate?Che funzionasse con l'energia cinetica o
altro?Attraversò il flusso temporale,ritrovandosi di nuovo
nel passato.Ogni cosa era esattamente come l'avevano lasciata.Compreso
il dojo del maestro Roku,dove aveva intenzione di recarsi.Avevano
alcune cosette di cui parlare.
Entrò,la porta era aperta.Evidentemente il vecchio
strofinaccio stava meditando.Ogni volta che lo faceva si dimenticava di
chiudere,che stupido,ma dove aveva la testa?Infatti,i suoi sospetti si
rivelarono corretti.Si inginocchiò dietro al
vecchio:"Maestro,sono Ryuga,ho bisogno...di un consiglio"Roku
aprì un occhio:"Il figliol prodigo,e
sentiamo,perchè dovrei aiutarti?"
"Perchè...perchè sono disperato"A quel punto,il
maestro cessò la sua attività.Non aveva mai
sentito il suo discepolo prediletto parlare di disperazione.Doveva
essere una cosa davvero grave.Gli fece un'affettuosa carezza sulla
testa albina:"Parla Ryuga,cosa ti turba?"
"Maestro,ti ricordi di quella ragazza di cui ti avevo parlato?Julie?"
"Sì,certo,le è capitato qualcosa?"
"No,ma...io...non mi sono mai innamorato di nessuno nella mia
vita,però,con lei credo di aver capito cosa significa
amare...qualcuno...per questo...sento di doverla proteggere,da...da me
stesso.La bestia potrebbe risvegliarsi da un momento all'altro,e
allora..."Roku si grattò la folta barba bianca:"Non puoi
reprimerla per sempre,devi imparare a conviverci e a controllarla.E'una
parte di te,e per quanto tu la possa odiare,non riuscirai mai a
scacciarla"Il blader si infuriò:"Ma la volete smettere con i
vostri dannati enigmi?!Non li sopporto più!Voglio risposte!"
"Quelle le troverai solo dentro di te,mio giovane allievo,fuggi dal tuo
passato,e il mostro non farà che perseguitarti.Affrontalo,e
otterrai un nuovo formidabile potere.Non lasciare che i tuoi ricordi
influiscano sul presente.Per una volta lasciati guidare dal tuo
cuore,non dalla tua testa"Il ragazzo si alzò di scatto.Da
che si ricordava,Roku non l'aveva mai visto così
turbato.Neppure quando aveva scoperto i suoi tre fratelli.Il blader se
ne uscì,furioso.Perchè era arrabbiato?Lui sapeva
bene la risposta.Le parole del maestro erano vere,doveva smetterla di
farsi comandare dal quello che lui definiva buon senso,per una volta
sola nella sua vita doveva lasciarsi guidare dalle sue emozioni.Al
diavolo la bestia e il suo passato travagliato.Citando le parole di un
famoso film,carpe diem,cogli l'attimo.Già,quello che lui non
aveva mai fatto.Si era sempre e solo interessato al futuro,a quanto
avrebbero potuto soffrire gli altri se lui avesse stretto legami.Ma a
sè stesso non pensava mai.E intanto il suo cuore e la sua
anima si atrofizzavano,diventando praticamente inesitenti,succubi di un
incubo che da troppo tempo gli annebbiava la mente.Ci era voluta quella
ragazza per fare chiarezza in tutto il ciarpame che aveva dentro.Seduto
sulla scalinata di pietra del dojo,rimuginava su queste cose,la testa
piegata e le mani tra i capelli.Aveva bisogno di una guida e di un
punto fisso,ora più che mai.Roku avrebbe potuto condurlo sul
giusto sentiero,ma ci voleva un'entità più forte
per farglielo attraversare.E l'unica che poteva riuscirci era proprio
Julie.Non i suoi fratelli,non i suoi amici,ma la donna che lui amava
più della sua stessa vita.Amava.Come suonava strana quella
parola.Si ricordò che da piccolo aveva sentito due persone
dirsi ti amo sotto un albero.Perciò era corso da Tiana,la
sua balia,per chiedere lumi.A quel tempo era ancora un bambino
innocente e puro,privo dalle ossessioni di Doji e dalla brama
compulsiva di potere.Un bambino che non conosceva il significato di due
semplici parole.La tata aveva riso,spiegandogli con dolcezza che amare
qualcuno significa mettere il bene dell'altro prima del tuo,anteporre
la sua felicità alla tua,ma senza sforzi.Gli aveva anche
detto che avrebbe capito quando sarebbe stato più
grande.Solo ora si accorgeva di quanta verità risiedeva in
quelle parole.In quell'istante più che
mai,desiderò averla accanto,anelò ad un suo
sorriso,di quelli che ti scaldavano il cuore e sapevano ridonarti la
serenità.Sognò di poterla stringere a
sè,e di sussurrarle quelle parole che aveva udito da
piccolo.Desiderò ardentemente di baciarla e di trasmetterle
tutto il desiderio che traboccava nelle sue vene ogni volta che la
vedeva.Era dura controllarsi,più di una volta era stato sul
punto di lasciare il pieno controllo alla sua parte animalesca,ma era
stato costretto a reprimere quegli istinti ferini.Ecco cosa si
nascondeva dietro alle sue battutine sarcastiche e alla sua
indifferenza.Anche in quel momento la voglia di lei lo stava divorando
dall'interno.Poter immergere la testa nella sua folta chioma e sentirne
il profumo.Le mani gli tremavano al solo pensiero.Roku gli
battè una pacca sulla spalla:"Devi dirglielo"Lui non
rispose,fingendo di non aver sentito.Si alzò,salutando il
vecchio.Doveva tornare da lei e rivelarle tutto quello che
provava.Questa volta,nessuno l'avrebbe fermato.
Non era uscita dalla sua stanza tutto il giorno.Non riusciva a smettere
di pensare a lui.Aveva tentato in tutte le salse di distogliere la sua
attenzione dall'albino,ma senza risultati.Le sembrava di
impazzire.Quando udì qualcuno bussare alla sua porta,il
cuore le si fermò nel petto.Corse ad aprire,ritrovandoselo
sulla soglia,impassibile come sempre.Tra loro pareva ergersi un muro
invisibile,che non permetteva a nessuno dei due di vedere chiaramente
l'altro.Presero coraggio all'unisono:"Sono una cogliona"
"Sono uno stronzo"Dissero in coro.Ansimavano,gli era costata parecchia
fatica.Julie lo invitò con la mano ad entrare,e lui
accettò,sedendosi sul letto di fianco a lei.Subito Julie
provò a parlare,ma lui le tappò la
bocca:"No,questa volta è tutta colpa mia"Lei
annnuì:"Scusami,scusami,ti prego.Io non pensavo affatto le
cose che ti ho detto.Io stavo solo..."Gli occhi di lei brillarono.Non
sapendo cosa rispondere,si gettò su di lui,in
lacrime:"Ryuga!Ryuga!Baka,baka!Ho creduto davvero che mi odiassi.Stavo
per morire"L'aveva fatta soffrire di nuovo.Come temeva.No,stavolta la
ragione del suo alter ego non avrebbe avuto la meglio:"Lo so,lo so,ma
ora va tutto bene,sono qui"Le sussurrò
dolcemente,accarezzandole la testa.Finalmente poteva respirare e bearsi
del suo aroma di lavanda e gelsomino:"Julie...te l'ho mai detto che hai
un buon odore?
"Come,hai sempre detto che il mio odore ti disgusta"
"Ho sempre,mentito..."La ragazza sussultò fra le sue
braccia,strusciando la faccia sui suoi pettorali scolpiti.Quando si
staccarono,l'albino raccontò alla bruna tutto il suo oscuro
passato,colmo di sangue e dolore.Lei lo ascoltò attentamente
senza mai interromperlo.Dalla sua narrazione trasse una
conclusione:Ryuga era perseguitato da un'ombra.Una sorta di fantasma
che aleggiava sulla sua mente,condizionandola.Erano le sue azioni
passate,che continuavano ogni notte a fargli visita.Era visibilmente
turbato.Gli serviva qualcuno che alleviasse il suo dolore.Una volta
finito il racconto,Julie gli prese il viso tra le mani.Intuendo le sue
intenzioni,il blader fece per chiudere gli occhi.Si avvicinarono,sempre
più....sempre più...i loro nasi si
sfioravano...la terra tremò.Come quel giorno nel periodo
Sengoku.Li aveva interrotti proprio sul più bello.Si
scambiarono uno sguardo d'intesa.
Robot,robot giganti avevano riempito il loro giardino.Sembravano dei
giganteschi ammassi di latta ad una prima passiva squadrata,ma in
realtà erano delle macchine da guerra,che erano addestrate
per sconfiggere ognuno di loro,poichè avevano
abilità che contrastavano perfettamente quella di tutti i
membri della squadra,compresa la portatrice del Cristallo di
Luna.Infatti,appena li vide,Julie si trasformò in Sailor
Moon,convinta di poterli sconfiggere facilmente.Invece rimase delusa e
ammaccata,quando vide che più lei li colpiva più
quelli acquistavano potenza.In pochi secondi si ritrovò a
terra,senza forze.Subito Kagome e le altre si precipitarono a
soccorrerla.Dall'automa più grande,uscì una
sottospecie di professore completamente pazzo:"Salve a voi mes amis!Io
sono François de la Guerre,e sono içi per rubare
il Cristallo di Luna,quindi senza indugi,consegnatemelo!"Ryuga fece
scudo a Sailor Moon:"Dovrai passare prima sul mio cadavere!"Un ghigno
comparve sul volto del francese:"Nessun
problema!Sentinelle!"Ordinò ai suoi robot di
attaccare.Ovviamente ne aveva anche uno su misura per le
abilità dell'albino,una macchina che sputava acqua poteva
facilmente estinguere le fiamme che generava.E così fu.Dopo
circa quattro attacchi,anche Ryuga si ritrovò faccia a
terra,ferito ed indebolito.Françoise rise di nuovo
sguaiatamente:"Povero illuso!Le mie sentinelle si addattano alle
capacità di tutti voi!Non avete scampo"Era vero.Come potevi
contrastare qualcosa che sapeva e anticipava le tue mosse?Nessuna
soluzione all'orizzonte.Nel frattempo,stavano per prendere il
cristallo.Lascio immaginare che fine avrebbe fatto la ragazza se lo
avessero preso.Ryuga non si rassegnava,doveva esserci una stramaledetta
via di fuga.Si concentrò.Beh,a pensarci un modo c'era...era
assai rischioso ma si poteva tentare.Si ricordò delle parole
del suo maestro.Ora era il momento di lasciare che la bestia
rivivesse.Contro quella non l'avrebbero vinta,non avevano previsto una
simile evenienza.Si alzò a fatica.Inuyasha capì
al volo che cosa volesse fare:"Vieni Julie,andiamo via!"Urlò
trascinandola via:"Non capisco...ma che?"
"Ora vedrai"L'albino si era girato,un ghigno gli distorceva i
lineamenti del viso:"Pensate di conoscere le nostre
abilità?Beh,vi sbagliate..."In pochi secondi,i suoi occhi
divennero color rosso sangue,con l'iride viola che saettava da un lato
all'altro.Un grido straziante si levò,il suo fisico crebbe
di volume,gonfiandosi,la bocca si allungò leggermente,due
canini affilatissimi spuntavano da entrambi i lati.Le unghie divennero
artigli retrattili bianchi come l'avorio.Julie era sconvolta da quella
metamorfosi.Appena compiuta,Ryuga partì
all'assalto,trafiggendo l'acciaio dei robot e strappando fili da tutte
le parti.In pochi attimi,tutte le sentinelle caddero per mano sua.O
meglio,per i suoi artigli.Finita l'opera di sbudellamento,la sua
attenzione si spostò sul genio che aveva creato quelle
macchine orrende.Per un secondo,quello riuscì a librarsi in
volo con l'ultimo automa rimasto.La battaglia era finita.Ryuga riprese
il suo aspetto normale con un po'di fatica.Inuyasha aveva spiegato alla
bruna,che tutto sommato,anche se era un umano,Ryuga era il
più forte dei fratelli,poichè poteva trasformarsi
da umano a demone a suo piacimento.Tutto merito degli esperimenti che
avevano condotto sul suo corpo quando lui era solo un
adolescente.Però era una vita che non lo faceva.Ora l'albino
si sentì con la merda fino al collo.Come avrebbe spiegato a
Julie questo?
Dovette descriverle tutto per filo e per segno.In cuor suo,sentiva che
dopo quello a cui aveva assistito,non gli avrebbe più
riuvolto la parola,terrorizzata.Sospirò:"Ora...credo che non
vorrai più starci con me...è comprensibile..."Lei
gli posò un dito sulle labbra:"Invece è stata la
cosa più fica che io abbia mai visto!Non finisci mai di
stup come lei.Le
sorrise:"Grazie principessa,sei la migliore"Julie fece l'occhiolino:"Lo
so,modestamente!"Risero entrambi sollevati.Ora Ryuga era quasi certo
che le ombre del suo passato non avrebbero più ottenebrato
la sua strada.Perchè aveva intenzione di vivere il presente
con Julie.Insieme.
Angolo Autrice
Buon salve!Allora sembra che i nostri eroi abbiano capito finalmente di
non poter stare lontani,ma chi farà la prima mossa?La natura
di Ryuga si è risvegliata,riuscirà a tenerla a
bada oppure sarà lei a vincerla?Ed N se ne starà
buono buono a guardare?Tutto questo e molto altro nel prossimo
capitolo:Rapimento!Non mancate!
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Capitolo 18 *** Rapimento ***
Capitolo 18
N camminava freneticamente da una parte all'altra della stanza.C'erano
tutti i suoi galoppini,prostrati di fronte alla sua persona chiedendo
perdono:"Ma vi rendete conto?!Sono stufo dei vostri fallimenti!"Urlava
il verde,in preda ad una crisi isterica.Tutti a parte Gish e Pie erano
terrorizzati,chissà che gli avrebbe fatto.Nella migliore
delle
ipotesi li avrebbe squartati,per poi fare brandelli dei loro corpi.Non
descriverò nel dettaglio le altre possibilità di
tortura,poichè potrebbero esserci lettori molto
sensibili.Date
libero sfogo alla vostra immaginazione.Contrariamente alle congetture,N
si bloccò in mezzo alla stanza,deciso a non fare una
strage.Non
per quella volta:"Mio padre diceva sempre che se vuoi fare una cosa
come si deve è sempre meglio che la fai da solo.Mi avete
deluso
abbastanza in questo periodo.Questa volta ci penserò io"Un
ghigno malefico gli si dipinse in volto.Avrebbe messo a segno un colpo
senza precedenti.
"Ancora,attenta al polso,posizione,meglio!"Si stavano allenando a
karate.Tanto per assicurarsi che Julie fosse preparata sotto tutti i
punti di vista.Julie si divertiva nonostante la
fatica,poichè
quando stava con lui,rusciva a non sentire nulla a parte la grande
ammirazione che nutriva per il blader.Fecero una piccola pausa.La
ragazza ne approfittò per saltargli addosso da
dietro,montandogli sulle spalle possenti.Il ragazzo le prese le gambe
per non farla scivolare:"Piccola bastarda!Mi hai preso a
tradimento!"Con il suo peso lei riuscì a farlo
cadere:"Oddio,muoio,muoio,no,no
pietà,pietà!"Gridava
Ryuga tra le risate.Alla fine chiuse gli occhi,lasciando che la lingua
fuoriuscisse dalla bocca,come i morti.Non si mosse per un minuto
buono:"Non sei morto,vero...?"L'albino scattò in
avanti,immobilizzandola a terra:"No"Cominciò a farle il
solletico,mentre lei si dimenava.Rise così tanto che una
lacrima
fece capolino dall'occhio destro:"Basta Ryuga!"Lui
obbedì,l'aveva fatta soffrire abbastanza.La bruna
pensò,che anche se non stavano ufficialmente insieme,si
comportavano come due fidanzati.In fondo,non c'era bisogno di
chissà quale promesse per amarsi,a lei sarebbe andato
benissimo
anche così.Però non avrebbe potuto reprimere i
suoi
sentimenti ancora a lungo.Si tirò a sedere,guardandolo negli
occhi.Il ragazzo le tirò un involucro,che lei prese al
volo:"Che
roba è?"Ryuga alzò un sopracciglio:"Ma il tuo
pranzo,naturale"Era uno squallido panino al prosciutto e
formaggio.Evidentemente l'albino non era un magnate della cucina.Lo
addentò,anche se non era nulla di elaborato,era comunque
delizioso.Lei lo aveva sempre detto che le cose semplici sono le
migliori.Mangiarono avidamente ed in silenzio,come se quel pasto si
fosse trasformato in una sorta di rituale.Ormai era una consuetudine
che consumassero il loro cibo fuori,ed insieme.Erano diventati
inseparabili,due entità che si sovrapponevano
perfettamente.Il
loro ultimo litigio era servito solo a rafforzare ancora di
più
il loro legame,divenuto pressochè indistruttibile.Ryuga si
era
rilassato molto,con lei era aperto come non lo era mai stato con nessun
altro.Si dicevano tutto,non avevano segreti,e non riuscivano a stare
più di cinque minuti seri.Finalmente avevano realizzato
quanto
fossero inseparabili,due pezzi di un unico mosaico.Julie stava per
terminare l'ultimo pezzo,quando Ryuga si avvicinò
furtivo,addentando il panino al posto suo.La bruna fece finta di
arrabbiarsi:"Accidanza,era l'ultimo pezzettino!Sei un egoista
cattivo!"Disse,cominciando a tempestargli il petto di pugni:"Non sai
quanto principessa"Quell'appellativo aveva sostituito quasi
permanentemente il nome della ragazza.Praticamente l'albino non la
chiamava più Julie.Era un modo di dimostrarle il suo
affetto.Sorrise,vederla di nuovo così serena gli riscaldava
il
cuore:"Ehi piccola,mi è venuta un'idea.E se invece di
allenarci
anche oggi pomeriggio,ci facessimo una passeggiata?"Julie
annuì
felice:"Certo,perchè no!"Il blader si
alzò,porgendole la
mano.Lei la strinse,non gliela lasciò nemmeno quando
cominciarono a camminare,anzi,si strinse di più a lui.A
Ryuga
non dava fastidio quel contatto,lo faceva stare bene,sentirla
così vicina a sè era meraviglioso.
Passeggiarono lungo le strade della città.Ogni tanto
sostavano
per ammirare qualche vetrina.Passarono in fianco ad una boutique
sofisticata,sulla vetrina era appeso un manifesto.Ancora una volta,il
volantino pubblicizzava un'audizione canora.La ragazza
inchiodò,e l'albino intuì immediatamente cosa le
passasse
per la testa:"Non ci pensare nemmeno"Julie si sbalordì,come
aveva fatto a leggerle nel pensiero?Scosse la testa:"Oh andiamo,non ci
vorrà molto!"
"Non se ne parla neanche,se diventassi una cantante come faremmo a
salvaguardare il Cristallo?Vieni via"La trascinò per un
polso,disinteressandosi agli occhi da Bambi di Julie.Sapeva che se
l'avesse guardata in quel momento,le avrebbe consentito di fare
qualsiasi cosa,perfino di camminare a testa in giù su una
corda
sospesa in aria.
Proseguirono il loro tour,ritrovandosi sulle rive del fiume che
attraversava la città di Tokyo.Era un paesaggio molto
romantico.Julie si sedette sull'erba,assaporando il vento che le
scompigliava i capelli.Ryuga l'ammirò in tutta la sua
bellezza
folgorante.Un lampo di desiderio gli offuscò per un momento
la
vista.Rinsavì quasi subito,per quanto la desiderasse,non
poteva
alzare un solo dito su di lei.Non senza essersi prima dichiarato.Il
problema era come trovare le parole giuste.Incredibile.Aveva
fronteggiato molti nemici nella sua vita,alcuni anche molto pericolosi
ed esponenzialmente più forti di lui.Ma non aveva mai avuto
paura.Ora si sentiva spaventatissimo all'idea di doverle rivelare
quello che provava,nonstante fosse la cosa più semplice del
mondo.In cuor suo,sapeva che la ragazza ricambiava,allora
perchè
era terrorizzato all'idea di un rifiuto?Doveva superare tutto
questo,non ce la faceva più a controllarsi.E sì
che il
suo autocontrollo era proverbiale,anche se tutti credevano il
contrario.Il punto è che quando lui perdeva le staffe,non
era un
crollo di nervi,anzi,era una cosa premeditata,che gli serviva per
alzare al massimo la sua potenza,così da poter sconffigere
anche
gli avversari più tosti.Invece ora faticava molto
a tenere
il controllo sul suo corpo.Si sedette accanto a lei,cercando di fare
finta di niente.Julie rimase ancora qualche istante a fissare
l'infinito,poi raccolse un sasso,tentando di farlo rimbalzare sulla
superficie dell'acqua.Purtroppo non era mai stata un'asso in quel
gioco,infatti il ciottolo sprofondò subito con un sonoro
pluf.Ryuga rise.La imitò,prese un pietra e la
scagliò,ma
con un risultato nettamente migliore,con la bellezza di otto
rimbalzi.La bruna era rimasta a bocca aperta:"Ma come hai
fatto?!"Domandò stupita:"Mi insegni?Ti prego,ti prego,ti
prego,ti prego!"L'albino buttò gli occhi al cielo:"E va
bene"Julie saltellò,per poi assumere la posizione
di
lancio.Era completamente sbagliata,il baricentro era fuori asse.Allora
il blader si mise dietro di lei,spostandole lentamente gambe e
braccia:"Ecco,così..."La ragazza sussultò al
contatto
delle mani di Ryuga sul suo corpo.Era un eccellente maestro,ne era
convinta.Julie era una gran testona,su questo non c'erano dubbi.Ryuga
era l'unico che riusciva a farle capire le cose in maniera semplice e
concisa.E poi i risultati si vedevano subito.La prova fu il lancio che
seguì.Un colpo da maestro,quattro rimbalzi.La ragazza era
entusiasta:"Evviva,ci sono riuscita!"Esultava.Abbracciò di
slancio l'albino,ringraziandolo di cuore.Che belle giornate.Julie non
riusciva ad immaginarsi come sarebbe stata la sua vita dopo
capodanno.Avrebbe dato i numeri senza di lui.Ripresero a camminare.La
ragazza osservò il cielo:"Non ti ricorda qualcosa questa
situazione?Eh Ryuga?"
"Mmmm,no,dovrebbe?"Julie rise,con la sua tipica risata cristallina e
limpida che rasserenava i cuori di tutti:"Ma sì,il nostro
primo
incontro!Abbiamo fatto una passeggiata come questa,poi io ti ho
trascinato da Mcdonald!"Ridacchiò di nuovo:"E' vero,non ci
avevo
pensato"Fece una pausa per cercare le parole adatte.Prese
coraggio:"Julie io ti am..."La bruna si voltò di
scatto:"...Ti
ammiro...e mi piace come non ti lasci mai abbattere dalle
difficoltà"Ma da dove gli era uscita quella frase?Nella sua
testa continuò a ripetersi di essere un idiota ed un
cretino.Era
la sua occasione,e lui l'aveva sprecata come un pivellino alle prese
con la prima cotta.Julie capì che l'albino avrebbe voluto
dire
di più,ma era ancora bloccato,perciò decise di
non
forzarlo:"Grazie,molto gentile"Rispose.Non parlarono più per
il
resto del tragitto.
Mentre si cambiava,un'idea diabolica le frullò in
testa.Voleva a
tutti i costi partecipare a quell'audizione.Sorrise maliziosa,la
mattina seguente sarebbe uscita di nascosto,e vi avrebbe preso
parte.Era intenzionata a godersi il più possibile la
vita,perciò questa era una buona occasione per verificare
anche
le proprie abilità canore.Ormai aveva deciso,e niente
l'avrebbe
fermata.No,nemmeno Ryuga.
Tutto come previsto.Alle sei del mattino non c'era nessuno in giro.Si
cominciava alle sette in punto,ovviamente lei non sarebbe stata la
prima,ma tanto valeva arrivare in anticipo per scaldarsi la
voce.Sgattaiolò fuori,senza fare il minimo
rumore.Perfetto,era
in strada.Cominciò a correre,non
voleva essere seguita.In poco tempo raggiunse il luogo
dell'audizione.Controllò di avere tutto,spartiti
etcetram.Prese
un respiro profondo,era un po'agitata.Fece per entrare quando le si
materializzò davanti un ragazzo dai capelli
verdi.Lì per
lì non lo riconobbe,ma poi,pensandoci
sù,realizzò
che si trovava di fronte al suo più acerrimo
nemico:N.Arretrò di qualche passo:"Dove stavi andando tutta
sola?Non lo sai che è pericoloso allontanarsi da casina?"La
schernì.L'espressione di Julie non era spaventata,anzi,era
seria
e determinata:"Che pensi di fare?!Io ho il Cristallo di Luna!"N
ghignò:"Appunto"Schioccò le dita,e in meno
di un
secondo la ragazza cadde a terra,svenuta.Il verde scoppiò in
una
risata sguaiata:"Troppo facile!Forza avanzi di galera,prendetela e
seguitemi!"Gli umalieni obbedirono.Nella mente di N scorrevano delle
immagini terrificanti.Avrebbe escogitato la peggiore delle torture per
la nostra protagonista.
Ryuga era furioso.Avrebbe spaccato tutto se avesse potuto.Scuoteva la
testa,era un misto tra l'incazzatura più totale e
la
preoccupazione lacerante.Dannazione,quante volte le aveva detto che
girare per la città da sola era pericoloso?!Ecco,questa ne
era
la prova.Era ormai mezzo giorno,e di Julie non si vedeva nemmeno
l'ombra.Si grattò freneticamente i capelli,possibile che una
sola ragazzina potesse creare tanti problemi?Tirò un calcio
alla
sedia della sua scrivania:"Adesso vado a cercarla,non ho intenzione di
starmene con le mani in mano mentre lei è chissà
dove!"Uscì,sbattendo con violenza la porta.
Aveva fatto il giro della città.Non c'era angolo
che lui
non avesse controllato o vicolo in cui non avesse rovistato.Di lei
nessuna traccia,nemmeno un indizio.Si sedette su una panchina,stremato
dal pensiero che le fosse accaduto qualcosa.No,non doveva lasciarsi
prendere dal panico.Ripensò attentamente ai giorni
precedenti.Julie doveva pur aver lasciato un indizio,una frase,qualcosa
che suggerisse dove aveva in mente di
andare.Ecco,trovata.L'audizione.Ryuga non ci aveva
pensato,effettivamente la ragazza aveva espresso più volte
il
desiderio di parteciparvi,ottenendo sempre un secco rifiuto.Che stupido
era stato,avrebbe dovuto dirle di sì subito,in fondo era uno
dei
suoi sogni diventare una cantante pop.Però anche lei,cosa
credeva di risolvere uscendo di nascosto?L'albino si riscosse.Corse a
perdi fiato fino al luogo.Si guardò intorno,in cerca di una
traccia.Aguzzò i sensi,l'olfatto gli rivelò che
Julie era
stata indubbiamente lì,qualche ora prima.Mosse un passo,ma
si
arrestò,accorgendosi di aver pestato qualcosa.Si
chinò a
raccoglierlo.Era una delle foto che avevano scattato insieme al luna
park.Strano.Lei non se ne separava mai,la portava sempre
appresso.Annusò meglio,si percepiva un'altra scia
olfattiva.No.Non poteva essere...N.Solo in qul momento
realizzò
cosa fosse successo.Quel bastardo figlio di uno sciacallo l'aveva
rapita,e lei non era riuscita a difendersi.Non le aveva fatto del
male,non solo perchè non si sentiva odore di sangue,ma anche
perchè,se l'aveva sequestrata,significava che gli serviva a
qualcosa.Non avrebbe avuto senso ucciderla.La sua espressione rivelava
puro terrore,neanche stavolta era riuscito a proteggerla.Se fosse stato
più attento,più comprensivo con lei,tutto quel
casino non
sarebbe successo.Non riusciva a smettere di darsi la colpa,si sentiva
un verme.La parte razionale della sua testa gli suggeriva di non
starsene lì impalato come uno stoccafisso,ma di agire,di
andare
a riprenderla.Scosse la testa,se voleva salvarla avrebbe dovuto essere
concentrato.Incominciò a camminare.Prese il duel gaser dalla
tasca dei pantaloni,componendo il numero di Yuma,che rispose
praticamente subito:"Dimmi Ryuga-sensei,qualcosa non va?"
"Yuma,dai l'allarme generale e dì a tutti di venire al
solito
randez-vous,Julie è stata rapita"Yuma era una statua di
sale,non
sapeva che rispondere:"Muoviti!"A questo comando,il ragazzino chiuse la
chiamata,capendo finalmente la situazione.In quel momento,per la prima
volta nella sua vita,Ryuga pregò.Chiese che la tenesse in
vita
fino al suo arrivo.N era la mente più diabolica che fosse
mai
stata concepita,ma questa volta,l'albino gliela avrebbe fatta
vedere.Nessuno doveva permettersi di toccare la sua Julie.
Si svegliò.Dapprima vide tutto sfocato,poi dopo qualche
secondo
riuscì a distinguere chiaramente anche i dettagli.Era stesa
su
un pavimento d'acciaio,freddo,gelato.Davanti a sè solo
sbarre.Era chiaramente rinchiusa in una cella.Si massaggiò
la
testa,le doleva parecchio:"Ehilà"Qualcuno la
salutò.Era
un ragazzo sui quindici,con i capelli neri.Indossava una divisa
scolastica verde chiaro,aveva anche un'aria
simpatica:"Ehilà"Rispose Julie,rannicchiandosi su
sè
stessa:"Devi essere una tipa importante se non ti hanno ancora fatto
fuori"Julie cercò di capire il senso di quella frase:"Beh,io
sono la portatrice del Cristallo di Luna,è la cosa che N
desidera di più al mondo"Il ragazzo rise:"Bene,allora
piacere,io
sono Yusuke Urameshi,e sono un detective del mondo degli spiriti"La
bruna sorrise:"Io sono Julie Casterville,piacere"Ci fu un attimo di
silenzio,rotto ovviamente da Julie:"Perchè sei qui?"
"Beh,stavo indagando negli affari di questo tizio che tu chiami N,e mi
hanno beccato.I ficcanaso non sono bene accetti qui.Hanno preso anche i
miei amici"
"Mi spiace"La conversazione venne interrotta da due umalieni,che
avevano l'ordine di portare Julie dal capo.La ragazza tentò
di
opporre resistenza,ma quelli l'afferrarono e se la trascinarono
dietro.Yusuke osservò la scena inorridito.Fino a che punto
poteva arrivare la crudeltà di una persona?Neppure i
suoi molteplici avversari erano così
spietati,anche se erano demoni.La follia di N non conosceva limiti.
In meno di un'ora furono sul posto.A volte Tennison si rivelava
utile.Sopratutto se si trattava di spoastarsi per lunghe
distanze.La Jet Carretta tornava utile in quei casi.Certo è
che la Cambogia non era esattamente un posto usuale per creare una
base.Ma quella era solo un punto di scalo.Si diceva,anzi ormai era una
certezza,che nessuno conoscesse l'ubicazione del quartier generale di
N,neanche i suoi sottoposti.Solo i generali,quali Vilgax,Vector
eccetra,sapevano dove si trovasse il centro di controllo.Ma a i nostri
eroi per il momento bastava quella cupola d'acciaio e polimeri
all'avanguardia.Avevano escogitato un piano perfetto,che comprendeva
sia il salvataggio di Julie che la distruzione della base.Consisteva
nel posizionare un ordigno nella sala macchine,che era fondamentalmente
il centro stesso della fortificazione,in modo da far saltare non solo
la cupola,ma anche la zona attorno ad essa,nel raggio di
miglia.Ovviamente prima si erano accertati che nei dintorni non ci
fossero centri abitati.Gwen avrebbe guidato ogni loro mossa dal
velivolo,tramite una ricetrasmittente posta nell'orecchio.Stavano
sorvolando l'obbiettivo.Ryuga si era armato per bene,aveva preso in
mitra e due calibro cinquanta,nel caso il suo bey non fosse bastato.Il
suo unico pensiero in quel momento era Julie,prima veniva lei,e poi il
resto della missione.Suo fratello Inuyasha gli battè una
pacca sulla spalla.Gwen diede l'ok,e i quattro fratelli saltarono
giù,atterrando perfettamente in piedi.Ryuga
caricò la mitragliatrice,avviandosi a grandi passi verso
l'entrata.Subito uno sciame di sentinelle bloccò
l'accesso.Inuyasha si fece scrocchiare le vertebre del collo:"Bene,mi
ci voleva proprio un po' di riscaldamento!"Il blader gli
lanciò un'occhiata d'intesa:"Voi proseguite,a questi topi di
fogna penso io!"Li rassicurò il mezzo demone,estraendo
Tessaiga.I suoi fratelli obbedirono,entrando nella struttura.Dall'alto
sembrava piccola,in realtà era parecchio
imponente.Cominciarono l'avanzata.Presero un paio di svolte,come
suggerito dalla rossa,poi alla terza si fermarono:"Accidenti,N
è furbo,ha creato un'area d'interferenza,da qui in poi io
non posso più condurvi,dovrete trovare da soli le
strade"Ryuga sospirò:"Quanto tempo abbiamo dopo aver
posizionato la bomba?"
"Dieci minuti"L'albino stortò la testa:"Potevamo fare di
meno"Ironizzò,proseguendo.Immediatamente,un altro stuolo di
guardie,molto più consistente del precedente,gli
sbarrò la strada.Questa volta fu il turno di Sesshomaru,che
come suo fratello,intimò agli altri due di procedere.Ora
erano rimasti solo Ryuga e Astral.Dopo diversi buchi nell'acqua e
qualche baruffa veloce con gli umalieni,raggiunsero la sala macchine.In
teoria il compito di posizionare la bomba era stato affidato al
blader:"Ok,io vado,tu pensa a salvare Julie e..."Disse,ma Astral lo
bloccò:"Va'da lei"Lo incitò con un sorriso.Ryuga
annuì,cominciando a correre.Questa volta,niente e nessuno
l'avrebbe fermato.
Venne letteralmente sbattuta in una grande stanza da letto.Le due
guardie che l'avevano "accompagnata"rimasero sulla soglia,esibendosi in
un goffo saluto militare,per poi congedarsi rapidamente.Julie era
spaventata e confusa.Dopo qualche istante,da dietro un
paravento,sbucò N,con quella solita maledetta espressione
beffarda.Le si avvicinò lentamente e le alzò il
mento con due dita,così da poterla guardare negli occhi.Lei
fece per distogliere lo sguardo,ma lui la costrinse a fissarlo.Il
controllo mentale che N esercitava su di lei era potentissimo.Si
leccò le labbra:"Sei molto bella,davvero"Le alitò
in un orecchio.Il viso di Julie si tramutò in una smorfia di
dolore e sofferenza.Lui la baciò con foga.La sua lingua
tentava in ogni modo di farsi strada nella bocca della bruna,che gemeva
senza freno.In seguito al bacio,si spostò sul suo
collo,mordendolo e leccandolo,poi sul suo orecchio,adottando la stessa
tortura.In quella camera c'era un letto matrimoniale.La fece adagiare
su di esso,sovrastandola con il proprio corpo:"Oh Julie,se solo tu
capissi.Potresti passare dalla mia parte,saresti l'imperatrice del
cosmo,e siederesti accanto a me sul trono dei mondi.Saresti la mia
regina"Nel pronunciare queste parole,il verde fece volare il gilet
della ragazza,buttandolo chissà dove.Ma non era finita
lì.Le alzò anche la canotta,mostrando il seno
perfetto della ragazza,ancora coperto dal reggiseno.A quella vista il
ragazzo strabuzzò gli occhi,spostandosi lentamente in quella
direzione.L'aveva quasi raggiunta:"No...no..."Questa era la debole
resistenza che ancora le consentiva di opporre.Dopo tutto,se la preda
non si dibattè un po' prima di averla assaggiata,che gusto
c'era?N si divertì un secondo con il gancetto del
reggiseno,l'aveva quasi tolto...In quel momento la porta automatica
venne brutalmente sfondata.Era Ryuga:"Non la
toccare!"Gridò,in preda ad una rabbia scatenata.N sorrise,se
lo aspettava.In fondo,non aveva mai avuto intenzioni serie.Si era
divertito un po',questo era sufficiente.L'unica cosa che gli seccava
parecchio era di non essere riuscito a recuperare il Cristallo di
Luna,ma come si dice,non sempre si puo'vincere,chi si accontenta
gode.Almeno aveva potuto saggiare di persona la forza di Julie.Non era
male,era comunque riuscita a tenergli testa a livello celebrale,fino
all'ultimo non aveva ceduto.Era all'altezza delle sue aspettative,e col
tempo sarebbe anche migliorata.Finalmente qualcuno che sapeva come
divertirsi.Ghignò:"Non preoccuparti amico mio,te la
lascio,non è proprio il mio tipo"Biascicò,prima
di svanire nel nulla.Julie era ancora sul letto,distrutta
psicologicamente.L'albino le si avvicinò,coprendola con la
sua felpa bianca.Le fece una timida e trattenuta carezza:"Julie...va
tutto bene,sono qui"La ragazza annuì.Una luce rossa li
scosse:"Allarme rosso,allarme rosso,l'intera struttura sta per
saltare,rimangono cinque minuti,a tutte le unità,abbandonare
le postazioni"Ryuga,afferrò Julie per un braccio,non c'era
tempo da perdere.
Corsero a perdi fiato.La ragazza tentava disperatamente di tenere il
passo di Ryuga,riuscendoci solo con una buona dose di fatica.Uscirono
per un soffio.La base alle loro spalle esplose in una nube di fuoco
scarlatto,e i nostri eroi salirono sul jet sul rotto della cuffia.Julie
si posizionò in un angolo,tenendosi la testa.Dopo qualche
fugace complimento,l'albino la imitò,sedendole
accanto.Sospirò pesantemente.La bruna meritava proprio un
sonoro ceffone,era tutta colpa sua se era successo tutto quel
patatrac,ma il blader non se la sentì di farle una
predica.Dopo tutto quello che aveva passato,non era il caso di metterci
il carico da undici.Aveva capito perfettamente cosa stava per succedere
prima che lui entrasse in quella maledetta stanza.Non erano certo cose
che accadevano tutti i giorni.La guardò,tremava e aveva lo
sguardo assente:"Va tutto bene,è passato adesso"A
quell'affermazione,la ragazza scoppiò in
lacrime,gettandoglisi addosso:"Scusa!Scusa!E'stata tutta colpa mia!Non
volevo,non volevo!"Lui le accarezzò la testa:"Shhhh,su,ora
sono qui,vedi?Non ti accadrà nulla di male.Sono
qui.Però ti serva da lezione,non devi mai allontanarti da
sola"Julie annuì sul suo petto.Non le dispiaceva affatto di
doversi portare sempre l'albino come guardia del corpo.Anzi,era un'idea
eccellente.
Ryuga le fece l'in bocca al lupo prima che entrasse.Alla
fine,partecipò ugualmente a quell'audizione,però
con la sua presenza.La osservò cantare,era davvero brava
come se la ricordava.Sorrise.Probabilmente sarebbero dovuti passare
anni prima che lui riuscisse a cogliere ogni sua più piccola
abilità e sfaccettatura.Ma non gli importava.Con lei sarebbe
rimasto altri mille anni,se fosse stato possibile...o forse lo era?
Angolo Autrice
Buon salve,amici e amiche,e buon pomeriggio!Allora che dire,sembra
proprio che N si sia preso una bella sbronza per la nostra
protagonista,quale sarà la sua prossima mossa?Finalmente i
nostri eroi sembrano aver appianato tutte le divergenze,o forse no?E
che cosa accadrebbe se i due,convinti che la vita dell'altro sia
migliore,si scambiassero identità e corpi?Tutto questo e
molto altro nel prossimo capitolo:Scambio di ruoli!Non mancate
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Capitolo 19 *** Scambio di ruoli ***
capitolo 19
Dopo tutto quello che era successo,Julie decise di far ritorno a
casa.Tanto per staccare un attimo.Non sembrava,ma le cose che aveva
passato l'avevano provata molto.Per di più il fatto di non
essere ancora riuscita a dichiararsi la faceva stare abbastanza
male.Ragione in più per concedersi una pausa di
riflessione.Appena fu di ritorno,Tabatha le corse in
contro,abbracciandola.Le era mancata in quelle settimane.Si
raccontarono delle rispettive avventure.Naturalmente Julie si
premunì di evitare i dettagli più scabrosi o
pericolosi,per non farla preoccupare.Subito dopo fecero una merenda
abbondante.Era una delle cose che la bruna amava di più.In
quel
momento,decise che avrebbe trascorso un periodo in assoluta
tranquillità.
Possibile che ogni volta che se ne tornava a casa ci rimaneva tutto
quel tempo?No,non era decisamente una cosa accettabile.Non poteva fare
che so,una sosta di uno barra due giorni?No,lei doveva fare per forza
fare tre settimane.Sennò non era contenta.Ryuga era
furioso,ma
che le passava per l'anticamera del cervello?Non aveva ancora imparato
la lezione?Stare troppo tempo da sola era pericoloso.Ma certo,lei non
aveva un cazzo da fare,era normale che passasse le sue giornate a
poltrire nel salotto immenso di casa sua.Basta,inutile rimuginarci
sopra,era il momento di agire.Come al solito prese il maledetto cuore e
si teletrasportò.Meno male che quella volta non
pioveva,altrimenti Julie l'avrebbe visto veramente fuori dai
gangheri.Si diresse a grandi passi verso la casa,bussando con una
veemenza che apprteneva solo a lui.Tabatha aprì la porta,ma
lui
non gli diede nemmeno il tempo di fare domande.La spintonò
ed
entrò.Julie era in camera sua che si stava pettinando.Era
assorta nel suo mondo idilliaco nel quale Ryuga la sposava e insieme
vivevano felici e contenti.Si spaventò abbastanza quando
l'albino fece irruzione nella stanza,il viso distorto in una smorfia
d'ira:"CHE DIAVOLO TI PASSA PER LA TESTA!"Le sbraitò in
faccia:"Ma non lo sai che da noi le cose vanno a pallino quando tu non
ci sei?!"Julie lì per lì non seppe che
rispondere,ma poi
si infuriò a sua volta:"Ma cosa passa per la testa a
te?!Venire
qui come fosse casa tua,ti sembra il modo?!"Ryuga
espirò,contando fino a ventimila:"Senti,sto cercando di
stare
calmo,quante volte devo dirti che non puoi allontanarti dal tuo mondo
per più di qualche giorno?!"
"Magari è questo il mio mondo nel caso non te ne fossi
accorto!E
poi non è che io sto a grattarmi la pancia tutto il giorno
come
fai tu,io ho tante cose a cui pensare!"L'albino non resse
più:"Ah,io mi gratterei la pancia?!E sentiamo,la nostra
principessina sul pisello cosa fa,srtrimpella quattro tasti del
cazzo?!Magari potessi farlo io!"
"Quattro tasti del cazzo,non credo che ne saresti capace caro il mio er
mejo der colosseo!"Mimò le ultime quattro parole con le
dita,simulando delle virgolette:"Allora vorresti vedere cosa faccio io
mentre tu sei qui a spassartela?Io devo fare anche il tuo lavoro cara
la mia signorinella so tutto io,quello che tu non fai!"
"Pensa quel diavolo che vuoi Ryuga,sono stanca di queste
discussioni,questo è il mio mondo,e per quanto io adori il
tuo,io appartengo a questa realtà!Se non lo capisci noi due
non
abbiamo più niente da dirci!"Si voltò di scatto
dandogli
le spalle.Ryuga si trattenne:"Allora me ne vado!"
"Bene!"
"Bene!"Uscì sbattendo la porta.Il suo egoismo non aveva
limiti.Come poteva chiederle di rimanere per sempre con lui.O dio,non
è che le sarebbe dispiaciuto,ma come al solito lui non
sapeva
come comportarsi.Se le avesse chiesto esplicitamente di restare al suo
fianco,lei avrebbe accettao immantinente,aspettava solo quello.Ma lui
usava sempre quel suo modo rabbioso e astioso,che ti facevano andare in
bestia.Poi lui in confronto a lei non faceva proprio niente,dalla
mattina alla sera.A lei sarebbe proprio piaciuto trovarsi nei panni del
blader per una volta,così avrebbe provato l'ebbrezza di
poltrire
tutto il giorno.Ryuga invece non ci vedeva più dalla
rabbia.Come
si permetteva quell'insolente di comportarsi a quel modo,lui si stava
solo preoccupando per lei.Tu dimmi se era il modo di
comportarsi.Incredibile come riuscisse a rapportarsi solo con ragazzine
piene di ormoni,era diventata la sua specialità.E poi aveva
anche osato insinuare che lui poltriva tutto il giorno,ma si rendeva
conto dell'eresia di proporzioni macroscopiche che aveva detto?!Lui
grattarsi la pancia,ridicolo.Avrebbe scommesso che lei non sarebbe
riuscita a reggere nemmeno metà di una sola delle sue
giornate.Invece l'unica che non faceva assolutamente niente,a parer
suo,era proprio Julie.Quindi doveva solo starsene zitta e muta.Quanto
gli sarebbe piaicuto essere nei panni della ragazza,così
avrebbe
potuto rilassarsi per tutto il tempo che voleva,in mezzo al lusso
più sfrenato.Tutti e due erano pronti a mettere la mano sul
fuoco sul fatto che essere l'altro era meglio.Ma sarebbe stato davvero
così?
Si risvegliò e si stiracchiò.Aveva addosso le
coperte,strano,non ricordava di aver avuto freddo.l'occhio gli ricadde
accidentalmente sulle mani,dannazione come erano piccole.Un
momento,c'era decisamente qualcosa che non andava.Si alzò
dal
letto,precipitandosi davanti allo specchio.Quando vide la sua immagine
riflessa,cacciò un urlo disumano.Non poteva essere
vero.Era...era...era Ryuga,questo era sicuro,solo che non era nel suo
corpo.Era nei panni di Julie,nemmeno la voce era più la
sua,ma
aveva un candido timbro da femmina.Si schiaffò una mano
sulla
fronte,da quando l'aveva incontrata gliene erano capitate di tutti i
colori.Adesso anche questo.La ciliegina sulla torta.Un pensiero assai
perverso gli passò per la mente,non era esattamente il
momento
più adatto,ma era più forte di lui.Si
tastò il
petto,certo che Julie aveva proprio dei bei ornamenti,però
sentiva che gli mancava qualcosa,in mezzo ai pantaloni...ah
già...i gioielli di famiglia.Pazienza,poteva farne a
meno.Proprio mentre stava pensando delle cose da video porno,una vocina
da dietro la porta lo interruppe:"Julie,sono Tabatha,oggi ti ricordo
che devi svolgere diversi impegni!"Impegni?Ma...lei era
un'aristocratica,quali occupazioni poteva mai avere una così
ricca?Ryuga scosse la testa:"S-sì certo,sarò da
te fra un
minuto!"Adesso veniva una delle parti più
difficili,vestirsi.Aprì l'armadio.Era zeppo di vestitini
frù frù pieni di pizzo e merletto,storse il
naso,non
avrebbe mai indossato quella roba.Però non poteva neanche
rovinare la vita a Julie.Alzò gli occhi al cielo,l'unica era
fare buon viso a cattivo gioco.Però ricordava di averla
vista spesso con indosso un abito blu.Meglio andare sul sicuro.Se lo
mise,facendo attenzione a non strapparlo con i suoi modi bruschi.Non
gli andava giù di dover mettere le scarpe con il tacco,ma
per Julie questo ed altro.Come diavolo faceva quella ragazza a stare su
quei cosi:"Ah se trovo il figlio di buona donna che ha inventato questi
cosi giuro che..."Imprecava,tentando di tenersi in
equilibrio.Arrivò nella sala da pranzo che si reggeva a
stento in piedi.Tabatha lo guardò stranita,anzi la
guardò stranita:"Ti senti bene Julie?"
"Chi?Oh sì certo"
"Mi sembri un po' strana questa mattina,qualcosa non va?"
"No,tutto a posto"Certo,come no.Probabilmente sarebbe stata la giornata
più brutta della sua vita.
Aveva dormito malissimo.Chissà perchè.Mentre
sbadigliava,si accorse che qualcosa non quadrava.Si sentiva stranamente
più pesante.Eppure non era ingrassata,sicuramente non in una
sola notte.Si alzò dal letto con molta fatica.Aveva le mani
sudaticce,perciò se le asciugò sulla
maglia...mancava qualcosa.Dove era finito il suo bel seno?Completamente
piatta,nemmeno una cunetta.Se era un incubo era decisamente orribile.Si
grattò la testa,ehi,dove erano finiti tutti i suoi capelli
morbidi e lunghi?Basta,doveva sfatare questo dubbio.Un momento,quella
non era la sua camera.E non c'era neppure uno specchio.Corse in
bagno.L'immagine che la toeletta le offrì per poco non le
provocò un arresto cardiaco.Ryuga?!Ma come era potuto
succedere?Lei era Julie,almeno di questo ne era sicura,ma lo era nel
corpo sbagliato.Si sforzò di stare calma,non era il momento
per un crollo di nervi.Riflettendoci sopra,trasse la conclusione che i
cuori di cristallo esaudivano tutti i desideri che riguardavano lei e
l'albino contemporaneamente.Avevano chiesto esplicitamente di
scambiarsi i ruoli anche solo per un giorno,ed ecco fatto.Maledizione
alla loro linguaccia.Però,in fondo,non era un'idea
così malvagia.Ghignò,come faceva sempre Ryuga.Si
sfregò le mani compiaciuta,finalmente avrebbe trascorso una
giornata un po' diversa dal solito.Però doveva comportarsi
esattamente come l'albino.Facile,lui era apatico,bastava tenere il
broncio tutto il giorno e nessuno si sarebbe accorto della
differenza.Un piano geniale.Stava per uscire,ma si bloccò
sulla soglia.C'era una cosa a cui non aveva pensato:se lei era finita
nel corpo di quello scimmione,allora lo scimmione era finito nel SUO di
corpo!Chissà che disastri avrebbe combinato.Pregò
che per una sola volta Ryuga riuscisse ad usare un po' di
buonsenso,invece che ragionare con...ops,quelli non li aveva
più.Che situazione imbarazzante.Se ne andò di
corsa,per evitare di vedersi di nuovo nello specchio.Per la strada
incontrò Inuyasha:"Ehila fratello,mattiniero?"Che
simpatico,valeva la pena socializzare un pochino di più:"Ma
certo fratello ovvio!"Ops...troppa euforia,il mezzo demone fece una
faccia strana:"Ti vedo allegro stamattina,c'è un motivo
particolare?"
"Allegro,chi io?Ma che diavolo vai blaterando...io sono incazzato come
sempre!"Provò a recuperare.Inuyasha scosse la testa e
alzò le spalle,proseguendo:"Chi ti capisce a te è
bravo!"Fiuuu,c'era mancato un pelo.Fal di faldonza,fare il cattivone
era più difficile del previsto.Tentò di adottare
il passo ritmato e cadenzato del blader,con scarsi risultati.Sembrava
ancora più goffa di quanto non fosse già.Poco
prima di entrare nella sala da pranzo,venne bloccata da Gwen,che le
porse un foglio:"Ecco,questa è la tua tabella di marcia"
"Tabella di marcia?!"
"Non fare il finto tonto,ti ricordo che oggi abbiamo una riunione con
il sindacato dei risolutori,più tutte le altre cose che ti
ho segnato nell'elenco.Hai programmato tu questi impegni!"
"Oh,ma certo,mi ricordo.Va bene,g..."No,fermi tutti,Ryuga non
ringraziava,prima regola del suo codice morale:"Terrò
presente"
"Hai qualcosa di strano stamattina..."
"Chi io?!Ma nulla..."Dannazione,di nuovo quella storia.Ma che faceva di
tanto diverso da Ryuga?Boh,bah,una cosa inspiegabile:"Adesso,basta,sono
stufo di parlare,mi hai dato questo,puoi
andare"Scandì,facendosi largo spintonando la rossa,basita
tanto quanto Inuyasha.Eppure avrebbe giurato che c'era qualcosa che non
andava.
Primo impegno della giornata...cosa?!Lezione di danza
classica?!No,assolutamente no,si rifiutava categoricamente di fare una
cosa del genere.Ma ce lo vedete lui con il tutù e le
scarpette?No,non se ne parlava neanche.Però Julie lo
faceva,eccome se lo faceva.Aveva vinto un sacco di trofei con il
balletto,se lei lo faceva,doveva riuscirci anche lui.Si
infilò il body e tutto il resto e raggiunse la sala dove
avrebbe dovuto esibirsi.Non aveva ancora visitato quell'ala della casa
di Julie,non si rendeva conto di quanto fosse mastodontica.Appena
entrato,Cordelia gli si avvicinò con un sorriso:"Sei
bellissima,come al solito"Ryuga fu costretto a sorridere a sua
volta:"Grazie"Rispose.Nella sua testa invece pensò una cosa
del tipo,dimmelo un'altra volta e ti strangolo,un'imprecazione che
Julie non avrebbe mai formulato.Ma tanto nessuno in quel posto era in
grado di leggergli nella mente.Raggiunse il centro della pista,e
l'orchestra cominicò a suonare.Che disastro,non era nemmeno
capace di mettersi sulle punte.Appena ci provò cadde a
terra.Lo osservavano tutti con apprensione,e lui,per evitare
scandali,simulò un crampo:"Ahi!Ahi che
male!"Urlava,tendendosi il polpaccio.Subito una squadra di soccorso gli
si radunò attorno.Lo aiutarono a tornare in camera
sua.Ok,danza archiviata.Poi cosa c'era...servizio fotografico?!Peggio
ancora.Lui veniva sempre malissimo in foto.Però
adesso....con quel nuovo corpo...tanto valeva tentare.Si
recò sul posto,facendo finta di zoppicare ogni volta che
vedeva qualcuno.Lungo il tragitto venne fermato da una decina di
cameriere,tutte agitate:"Signorina Julie!Che colore facciamo le
tende,rosa o ecrou?"Che?Che razza di colore era
l'ecrou:"Beh,veramente..."
"Signorina Julie,le abbiamo prenotato la sala da concerto,a quando le
prove?"
"Penso..."
"Signorina Julie,abbiamo chiamato l'accordatore,su quale piano deve
lavorare,sullo Steinway o sullo Yamaha?"
"Io..."Basta,troppe cose.Ma come faceva Julie a mandare avanti da sola
tutta la baracca,ma sopratutto,come faceva a fare sempre tutto al
meglio senza sbagliare mai?Lui non ne sarebbe stato capace.Si fece
largo tra le servitrici,per raggiungere al più presto il
servizio.Appena mise piede nella stanza,un tizio tutto indignato
cominciò a sbraitargli contro,qualcosa di
incoprensibile,poichè si esprimeva in spagnolo.Lui non
conosceva una parola di quella lingua.Infatti ogni volta che il
fotografo gli indicava una posa da adottare,faceva una gran
confusione.Alla fine lo congedarono per la disperazione.Non era ancora
arrivato a metà mattinata e già si sentiva
esausto.Era prosciugante quel ritmo di vita.E Julie lo teneva tutti i
giorni.Solo in quel momento Ryuga capì perchè la
maggior parte delle volte,la ragazza rimaneva anche settimane nel suo
mondo.Per riuscire a conciliare tutto serviva tempo,tempo e
pazienza.Due cose che lui non aveva mai avuto nella sua vita.Sopratutto
la pazienza,ma anche il tempo gli era spesso sfuggito di mano.Mentre
lei teneva tutto sotto controllo,sia i combattimenti che il monotono
logorio quotidiano del suo mondo.Oltretutto lo faceva senza far pesare
niente a nessuno,sempre col sorriso sulle labbra.Doveva imparare da lei
un bel po' di cose,a discapito di quanto avesse sempre pensato.
Si stava annoiando a morte.Quei risolutori urlavano e si sbracciavano
come dei pazzi.In realtà Julie non era nemmeno riuscita ad
afferrare l'argomento su cui verteva l'intera discussione.In effetti
non è che le interessasse.Ma come diavolo faceva Ryuga a
sorbirsi quelle riunioni così monotone?All'improvviso tutti
tacquero,puntando gli occhi su di lei.Che si aspettavano,che tirasse
fuori un coniglio dal cilindro?Kevin tossicchiò:"Il
discorso"Che?Discorso?Ma di cosa stava parlando,nessuno le aveva mai
detto di prepararsene uno.Fra l'altro su una tematica quali le armi
aliene non era nemmeno preparata,quindi non poteva improvvisare.Si
sforzò di mantenere la calma,pensa razionalmente,si
ripeteva.Prese un respiro profondo.Buttò lì
qualche osservazione sulla pericolosità di questo e
quell'altro,senza sapere bene nemmeno lei cosa stesse blaterando.Sta di
fatto che quando terminò,tutti si alzarono in piedi per
applaudirla.Meno male,evidentemente aveva detto qualcosa di
intelligente.Dopo questa mascherata,i presenti si congedarono.Per
fortuna avevano terminato.Ora aveva tutta la giornata libera...Yuma lo
prese per un braccio:"Ryuga-sensei,non ti sarai mica dimenticato
dell'allenamento mio e di Masamune?!"
"N-no,ma certo che no"Venne bruscamente trascinata via dal
ragazzino.Non aveva la minima idea di come si allenasse qualcuno,mai
fatto in vita sua.Per andare sul sicuro ordinò loro di fare
cento flessioni e cinquanta addominali,ma i due le dissero che di
solito Ryuga,cioè lui in teoria,faceva gli esercizi con
loro,perciò fu costretta ad eseguire tutti gli esercizi che
le propinavano,con la scusa che erano quelli che l'albino faceva sempre
fare loro.Quando ebbe finito era esausta,senzaforze ed estremamente
affamata.Incredibile come il blader sopportasse quel carico di fatica e
di noia senza crollare e senza lamentarsene.Ed era solo
mezzogiorno,figuriamoci come sarebbe stata l'intera giornata.La
resistenza del ragazzo era proverbiale,si chiese come faceva a tenere
sempre alto il suo livello di concentrazione e di forza fisica.Forse
era per quello che il più delle volte rimaneva totalmente
indifferente,per restare sul pezzo,per non affastellarsi la mente con
pensieri che l'avrebbero solo distratto.A quanto pareva,Julie aveva
ancora tante cose da apprendere sul suo conto.
Erano ormai le sette di sera.Ryuga era convinto di aver terminato tutte
le fatiche,invece gliene rimaneva ancora una,non ce l'avrebbe mai
fatta...doveva suonare il pianoforte...e...davanti ad un centinaio di
persone.Questa era davvero una cosa impossibile per lui,che non aveva
neanche mai sfiorato i tasti dello strumento.Doveva trovare una
soluzione a tutti i costi.L'unica cosa che gli veniva in mente era
Julie...Julie...Julie...un momento!Ma certo,Julie!Doveva vederla,c'era
sicuramente un modo per scambiarsi di nuovo i corpi!Il problema era
come fare,adesso la ragazza era nel suo corpo e probabilmente non
sapeva nemmeno come muoversi.Che disastro.Tabatha lo avvisò
che avrebbe dovuto cominciare fra cinque minuti.Cominciò
a...mangiarsi le unghie?!Da quando lui si mangiava le unghie?!Ah
no,sicuramente era una cosa che faceva Julie.Ormai lui aveva imparato
quasi tutto di lei e della sua vita,della sua casa e della sua odiosa
famiglia.Però non aveva capito come danzare,parlare
spagnolo,suonare,cantare.E tantomeno aveva capito cos'era il color
ecrou.Alzò le spalle,non si puo'conoscere tutto nella
vita.Ma il tempo stringeva.Come avrebbe fatto?
Basta,non ce la faceva più.In teoria c'era ancora una cosa
sulla tabella di marcia,l'aveva addochiata prima...l'incontro di
pugilato nella gabbia di un locale.Perfetto,non poteva chiedere di
meglio.Non aveva mai fatto box nella sua vita,e non ci teneva nemmeno a
praticarla.Ma come faceva?Se non si presentava Ryuga avrebbe perso
l'onore e la faccia.No,era escluso.Doveva esserci una soluzione
alternativa.L'unica che le veniva in mente era quella di riscambiarsi i
corpi.Però,non era una cattiva idea,anzi.Ma come avrebbe
fatto ad incontrarlo?Cercare il frammento di cuore,chissà se
avrebbe funzionato in quello stato.Ma si doveva almeno tentare.Lo
trovò frugando in mezzo al ciarpame che aveva nel cassetto
della scrivania.Pronunciò la formula,sì,andava
tutto bene.Attraversò il portale.
No,non poteva uscire.Che figura avrebbe fatto Julie?Lui non sapeva
neanche qual'era il do centrale,figurati suonare un preludio in re
minore di Chopin.D'un tratto,mentre la fifa stava per avere la
meglio,una mano lo toccò da dietro:"Ma ti sembrano cose
da...!"Julie gli fece segno di abbassare la voce:"Ah meno male sei
qui,ascolta io non volevo,ammetto che la tua giornata è tre
volte più pesante della mia!"
"Anche io!Mi devi spiegare come fai a sostenere quei ritmi!"
"Pensa,stavo per chiederti la stessa cosa!Ma ora non c'è
tempo da perdere,ti stanno aspettando,devi suonare!"
"Oh,giusto,allora sei pronto?"Ryuga annuì:"Rivoglio..."
"Rivoglio..."
"Il mio corpo"Appena pronunciate queste parole,i due furono di nuovo
loro.Julie si toccò il petto,sì,c'erano,mentre
Ryuga,beh ve lo lascio immaginare cosa
toccò,e,sì,c'era anche quello.Tirarono un sospiro
di sollievo all'unisono.Poi si fecero il pollice in alto a
vicenda,Julie scappò fuori,prendendosi l'applauso del
pubblico.A Ryuga sarebbe piaciuto vederla suonare,ma non ne aveva il
tempo.C'era un incontro di pugilato che lo aspettava.
Non appena ebbero terminato le rispettive attività,si
incontrarono di nuovo.Tentarono di rimanere seri,ma quando si
guardarono in faccia scoppiarono a ridere.Adesso quello che avevano
passato li faceva sbellicare,in effetti,raccontandosi le giornate che
avevano trascorso,erano emersi tanti dettagli assai
divertenti,sopratutto piccoli segreti svelati:"Non sapevo che dormissi
con le coperte di Wolverine,devo essere geloso?"
"No,ma io non sapevo che avessi un poster di Shakira nascosto tra la
biancheria,devo essere gelosa?"
"Hai frugato tra la mia biancheria?"
"Sai com'è,mi dovevo cambiare"
"Ma gli uomini non si cambiano i boxer"
"Ah davvero?"Altra risata scatenata:"Comunque hai proprio un bel
davanzale"Se ne uscì Ryuga.Julie non era affatto
offesa,anzi,ma fece finta di stare al gioco:"Ryuga,brutto cagnaccio
pervertito!"
"E comunque,dovresti fare pulizia del guardaroba..."
"In che senso?"
"Ho trovato un abito che non si intonava alle scarpe,non si fanno
queste cose!"Ed ecco che ripresero a scompisciarsi.Andarono avanti
così ancora per un po':"A proposito,hai vinto l'incontro?"
"Certo,e ti anche dedicato la vittoria principessa,e tu hai suonato
bene?"
"Ovviamente.Io credo che tutto sommato questa esperienza,seppur
terrificante,ci abbia insegnato qualcosa"
"Cosa,che i gancini dei reggiseni vanno nel senso opposto alla stretta
che vuoi?"
"Spiritoso,no,che non bisogna lamentarsi troppo della propria
vita,perchè quella degli altri è sempre
più pesante della tua"L'albino annuì:"Concetto
profondo"Ci fu una pausa di silenzio:"Per caso ti sei fatta una
sega?"Julie arrossì di botto,tirandogli una sberla sulla
spalla:"RYUGA!"Era più forte di loro.Non riuscivano a stare
seri per più di due minuti.Avrebbero continuato
così,ad essere i migliori amici che esistessero al mondo.Ora
non c'erano più incomprensioni,nè segreti o
bugie.Sapevano tutto dell'altro.E questo li avrebbe tenuti uniti per
sempre.
Angolo Autrice
Eccomi qui gente!Adesso che la palla al piede della scuola è
finita,posso dedicarmi a questa storia senza indugi!Allora,sembra che
finalmente i nostri eroi si siano chiariti
completamente...però hanno ancora aperta la questione
sentimenti,riusciranno a dichiararsi?E se N escogitasse un piano
diabolico per attirarli entrambi in una trappola?Chi avrebbe la
meglio?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Fine estate da
brivido!Non mancate!
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Capitolo 20 *** Fine estate da brivido ***
Capitolo 20
L'estate stava ormai per volgere al termine.Il trentuno agosto,l'ultimo
giorno di quella stagione meravigliosa.In occasione della fine,in
città veniva organizzata ogni anno una festa grandiosa,dove
tutti si divertivano e giocavano ai giochi delle bancarelle sparse qua
e la.Quasi tutti partecipavano,grandi e piccini.Ma la parte
più
divertente forse era l'allestimento.La gente,anche quella di solito
più fredda e distaccata,si dava da fare per preparare i
miglior
festeggiamenti del secolo.Julie non aveva mai assistito a questa specie
di rituale che ogni anno coinvolgeva la popolazione sterminata della
città di Tokyo.Kagome era la dirigente
generale,perciò le
aveva chiesto di venire per farle compagnia.Ora che si trovava in quel
posto però sentiva di voler contribuire:"Senti Kagome,anche
io
vorrei dare una mano"Gli occhi della sacerdotessa
brillarono:"Davvero?!Sei fantastica Julie,allora abbiamo un posto buco
nello spettacolo teatrale,il ruolo della protagonista,se ti va"
"Perchè no"Kagome l'abbracciò di slancio:"Ah
grazie!Come
faremmo senza di te!Questo è il copione,le prove sono oggi
alle
tre!"Detto questo scappò ad aiutare i signori col baracchino
dei
dolci,lasciando Julie con un palmo di naso.Diede un'occhiata al
canovaccio e per poco non le venne una crisi respiratoria,avrebbe
dovuto impararsi circa cinquanta pagine per quella sera
stessa.Fantastico,mannaggia alla sua boccaccia.Non poteva starsene in
disparte per una volta?Cercò di trovare il lato positivo.In
effetti,avrebbe avuto modo di mostrare un'altra delle sue doti a
Ryuga.Infatti lei era da sempre un'ottima attrice,aveva recitato anche
in opere come Machbeth o anche Sogno di una notte di mezza estate,che,a
dirla tutta,era la sua preferita.Non sarebbe stato un grosso
problema.Mentre pensava queste cose,qualcuno le
posò una
mano sulla spalla:"Ehila"Era Ryuga con una delle sue solite facce
accigliate.Gli sorrise:"Ehila!Tu non partecipi ai preparativi?"
"Mmm,non amo molto queste manifestazioni lo sai"
"Sì,però..."L'albino notò il blocco
gigante che teneva nella mano destra:"E quello cos'è?"
"Oh,questo dici?E'il copione dello spettacolo organizzato da Kagome e
le altre,mi hanno dato la parte della protagonista"
"Allora credo che sarò costretto a partecipare,non vedo
l'ora di
ammirarti sul quel palco"Julie arrossì
involontariamente:"Grazie"Lui le fece l'occhiolino,sospirò e
si
rimboccò le maniche:"Immagino che se assisterò
alla
rappresentazione,dovrò dare una mano,ci si becca in
giro!"Disse,per poi unirsi alla marea di gente all'opera.La bruna
pensò che sarebbe stato meglio cominciare a studiare,per
quel
pomeriggio doveva sapere almeno metà di tutto il copione.
Stavano provando ormai da un po'.Come regista avevano Tori,che dava
loro le indicazioni.Julie se la cavava egregiamente,dopo tutto quella
era solo una commediola messa in scena e creata da profani in campo
teatrale.Una passeggiata in altri termini.Ryuga la osservava
recitare,per lui la bruna era da premio Oscar,altro che Compagnia
Teatrale.Si muoveva come una dea sulle scene,e sembrava stesse vivendo
veramente i fatti descritti dalla trama.Incredibile,quella ragazzina
era tutta arte e cultura.Non doveva aver passato un'infanzia troppo
felice per saper fare tutte quelle cose alla perfezione.Tori,Kagome e
Rio si alzarono in piedi e applaudirono:"Brava,brava!Sublime!"Stavano
lodando Julie per l'interpretazione dell'ultima battuta.La ragazza si
inchinò.La sua presenza scenica era tale da oscurare
completamente gli altri personaggi.Basta,le prove erano terminate.La
bruna andò a cambiarsi,non poteva certo andare in giro
vestita
da fata.Ryuga la raggiunse dietro le quinte:"Sei stata bravissima.Ma mi
spieghi come fai a fare tutto perfettamente?"Julie rise:"Ma io non sono
perfetta,cerco solo di fare ogni cosa al meglio per non creare problemi
agli altri,che poi si toverebbero a sistemare i miei disastri,lo sai
che sono una pasticciona,ma ci sto lavorando!"Gli disse,mostrando uno
dei suoi soliti sorrisi radiosi.L'albino ricambiò,poi si
chinò e le diede un bacio sulla testa:"Per me sei perfetta"
"No,tu sei perfetto,riesci sempre a farmi stare bene,non so nemmeno
come fai"
"Te l'ho detto io sono il migliore"Lei gli diede un'affettuosa sberla
sulla spalla,come faceva sempre,ed insieme risero,felici del fatto che
niente sarebbe riuscito mai più a dividerli...o forse no?
Stavano tornando a casa solo per darsi una sistemata.La festa
cominciava alle otto e lo spettacolo era all'incirca un'ora dopo.Julie
indossò un bellissimo kimono blu a fiori rosa,con ovviamente
gli
zoccoli e le calze tabi.Ryuga invece,sprovvisto di qualsiasi indumento
particolarmente elegante,optò per il solito outfit.Quando
vide
la ragazza però,gli si azzerò la salivazione.Non
era
bella,era stupenda.Sentì un brivido percorrergli la spina
dorsale e le mani cominciarono a tremargli.Lo stomaco era in
subbuglio,ma cercò di darsi un controllo.Non poteva certo
saltarle addosso come un animale.Si affrettò a porgerle il
braccio,che lei subito prese:"Vedo che non cambi
mai,eh?"Notò,squadrandolo dalla testa ai piedi:"Beh,io sono
tradizionale"Julie rise.Si avviarono verso il luogo dei
festeggiamenti,ovvero la città stessa.La metropoli si era
trasformata in un luna park gigantesco.Tutto era illuminato dalla
romantica luce delle lanterne di carta e ognuno era impegnato in un
gioco diverso.La bruna venne subito attirata dal profumo inebriante di
cibo.Appena avvistò la bancarella degli stuzzichini,vi si
avventò ordinando tutto il possibile.Quando ebbe
finito,porse
uno spiedino di calamaro a Ryuga,che però
rifiutò,non
avendo fame.Lei se lo ingollò tutto intero,cominciando a
sgranocchiare insieme tutto quello che aveva comprato:"Fal di faldonza
se sono buoni,li adoro"Biasicò con la bocca piena.L'albino
buttò gli occhi al cielo,certo che pensare solo a mangiare
in un
caos come quello era una cosa pressochè impossibile.Ma non
per
lo stomaco senza fondo della ragazza.Pensate che una volta,al
ristorante,aveva chiesto al cameriere di farsi portare tutto quello che
c'era sul menù,ed era riuscita a sbafarsi ogni singola
briciola
in meno di mezzo minuto.Quando lei aveva fame era capace di mangiarsi
anche i sassi.Ryuga la guardò schifato ingoiare intera una
coscetta di pollo:"Ma come diavolo fai?"
"Ho fame,semplice"Decise di sorvolare,inutile continuare quella
conversazione a senso unico.Proseguirono il tour di baracchini.Si
fermarono diverse volte per provare i più disparati
giochini,a
cui però Julie partecipava sempre con entusiasmo.Era una
buona
mezz'ora che stavano camminando e la ragazza si sedette su una
panchina,imitata dal blader.Non ebbero il tempo nemmeno di scambiarsi
una parola,che sentirono qualcuno piangere e disperarsi.Era una
bimba,sola accanto al lampione vicino a loro.La ragazza si
precipitò a soccorrerla:"Che hai piccola,perchè
piangi?"
"Ho perso la mamma!"
"Oh poverina!"La bruna la prese in braccio:"Shh,non piangere,va tutto
bene"Le sussurrò cullandola.La bimba si
calmò.Poverina,pensò Julie,non doveva avere
più di
cinque anni.Era bionda con gli occhi azzurri e indossava un kimono
rosso a pallini.Ryuga sbuffò,aveva intenzione di passare una
serata solo con la sua bella,ma come al solito qualcuno o qualcosa
mandava all'aria i suoi piani.La bruna si sedette accanto a lui:"Come
ti chiami piccola?"
"Leila"
"Che bel nome!Senti Leila facciamo così,finchè
non troviamo la tua mamma,starai con noi,okay?"
"Va bene Julie-san,ma deve venire anche questo bruttone qui?"L'albino
si infuriò,quale bruttone,ma si era vista lei allo
specchio?Fece
per alzarsi,ma Julie gli scoccò un'occhiataccia che gli fece
cambiare idea:"Sì tesoro,questo qui è il migliore
amico
di Julie,quindi viene anche lui"Leila annuì.Ripresero la
loro
passeggiata.Julie teneva la bambina per mano,in modo da non perderla,la
teneva in mezzo fra lei e l'albino,come fa una vera famiglia che si
rispetti.Dopo qualche passo,Leila prese la mano anche a
Ryuga.Sembravano proprio due genitori con la figlioletta.Infatti certe
donne pettegole,quando li vedevano passare,sussurravano subito delle
cattiverie,invidiose del loro comportamento.Ma la loro
felicità
sarebbe durata poco.Non sapevano infatti che qualcuno li stava spiando
nell'ombra,deciso a farli soffrire coem mai.Si trattava del
più
malvagio e spietato sgherro di N:Black Viper.Così si faceva
chiamare.Era infido e provava un piacere immenso nel vedere la
sofferenza altrui.Nessuno conosceva il suo vero volto,coperto
costantemente da una maschera,che lasciava scoperto solo l'occhio
destro.Da che era al servizio di N,non aveva mai fallito,portava sempre
a termine i suoi incarichi.Per questo che aveva inviato lui,il bos
voleva andare sul sicuro.Doveva eliminare una volta per tutte quella
sporca mocciosa e il suo amichetto.E per farlo occorreva Black
Viper,maestro delle arti oscure e dei travestimenti.Per quell'occasione
si era cammuffato da saltimbanco e aveva creato una casa delle
illusioni.C'era una sola uscita,che serviva alla gente normale che
partecipava al gioco.Naturalmente aspettava solo che i topolini
cadessero nella sua trappola.Proprio in quel momento passarono di
lì,e Leila indicò loro la magione,tetra e lugubre
come
una casa dei fantasmi.Julie corse in quella direzione,entusiasta di
partecipare al gioco.Ryuga invece nutriva dei sospetti molto forti su
quel luogo.Non c'era niente di strano apparentemente,però
c'era
un'aura troppo sinistra tutt'intorno.Forse era solo
un'impressione.Raggiunse la ragazza:"Ascolta io non entrerei se fossi
in te"
"Ma che stai dicendo,sarà divertentissimo!"Gridarono in coro
lei
e la bambina.Viper stava scrupolosamente presentando
l'attività,che consisteva in un giro della casa.In essa,da
qualche parte,era nascosta una bandierina rossa.Chi usciva per primo
con l'oggetto,vinceva .Ghignò dietro alla maschera.Quei due
allocchi c'erano caduti come polli.Si mise il fischietto in bocca e
diede il via alla gara.Entrarono.Ryuga si guardò intorno,non
sembrava esserci nulla di strano,pareva una normale casa
abbandonata.Julie lo chiamò da una delle stanze da letto,si
era
già messa all'opera.Le due cercavano freneticamente in tutti
gli
angoli,ridendo e scherzando.Il blader le raggiunse,non troppo convinto
della situazione.Fece finta di stare al gioco,cominciando a frugare qua
e la.Nel mentre teneva gli occhi aperti.Non sapeva perchè ma
il
suo sesto senso gli suggeriva di non abbassare la
guardia,poichè
di lì a poco sarebbe successo qualcosa di molto spiacevole.E
non
aveva tutti i torti.Una trave cigolò e subito si mise
sull'attenti,puntando il bey.Era solo Julie che lo stava
chiamando:"Ryuga,si puo' sapere che hai?"
"Niente,è solo che questo posto non mi convince"Continuarono
la
ricerca.D'un tratto,la porta che le due stavano attraversando
sparì,lasciando l'albino intrappolato.Quando se ne accorse
battè i pugni sulla parete dove prima stava la
porta:"No!"Urlò,capendo di essere in gabbia.Una voce da
qualche
parte rise:"Pensavate di potermi sfuggire?Nessuno scappa da Black
Viper"Black Viper?Ryuga aveva solo sentito vociferare sul quel nome che
pareva ormai diventato leggenda tra le carogne delle più
sordide
specie.Era proprio quel Black Viper che aveva ucciso Prison il
grande?In effetti si era parlato di una morte misteriosa,nessuna ferita
sul cadavere del ladro.Solo le arti oscure erano in grado di compiere
una stregoneria simile.E contro quelle c'era poco da fare,nessun arma
poteva fendere le ombre.Si sforzò di rimanere lucido e di
mantenere la calma.Alle sue spalle apparve l'energumeno.Finalmente
avrebbe potuto vederlo di persona.Era smilzo come pochi e quella
maledetta maschera non lasciava trapelare niente.Quel maledetto
bastardo aveva rapito Julie e Leila,non l'avrebbe passata liscia:"Lo so
che la rivuoi"Biasicò sogghignando.Gli aveva letto nella
mente.Con un gesto circolare della mano,fece comparire un'immgine
gigante delle due ragazze,che si tenevano abbracciate,circondate da uno
stuolo di ombre ululanti.L'espressione dell'albino era deformata dal
terrore.Julie chiamava Ryuga a squarciagola,ma lui non poteva
proteggerla.Ancora una volta era costretto a guardare impotente la fine
della persona che lui amava di più.Cadde in
ginocchio:"Credimi
Ryuga,io sono una persona ragionevole.Allora facciamo un gioco,se vinco
io,mi terrò le tue amichette,mentre se vinci tu,io vi
lascerò uscire da qui,sani e salvi"L'albino
sussultò,aveva ancora un'occasione per salvarle da un
destino
atroce.Si alzò in piedi,tentando di avvicinarsi:"E come
farò a sapere che non bari?"
"Semplice,ti propongo una sfida in cui non si puo' barare.Una semplice
gara di indovinelli,ad ogni risposta errata che darai le mie ombre si
avvicineranno sempre più,quindi ti conviene darti da fare"Il
blader sapeva di essere in netto svantaggio,dato che Viper leggeva ogni
suo pensiero.Ma non aveva altra scelta.Chinò la
testa:"Accetto"Il cattivone rise,non era per niente una sfida equa,ma
Ryuga non aveva altra scelta.Oltretutto vedere le facce trasfigurate di
Julie e Leila non aiutava.Si concentrò,lui non era mai stato
una
cima in quei tipi di giochi cervellotici e la pazienza non era mai
stata il suo punto di forza.Ma doveva dare il massimo,non poteva
concedersi un errore.Viper cominciò
Veder non si
può,nemmen provare,
udire non si può,neppur fiutare.
Sta sotto i colli,sta dietro le stelle
riempie ogni vuoto e tutte le celle.
Vien per primo,ultimo sen va,
a vita e riso termine da.
L'albino strabuzzò gli occhi,non aveva assolutamente idea di
quale fosse la risposta.Ah,se solo ci fosse stata Julie.Lei era
così brava in questo tipo di cose.E invece toccava a
lui.Inoltre
Viper lo distraeva,simulando il ticchettare dell'orologio.Doveva
tentare:"La morte?"
"No,riprova..."Le ombre si avvicinarono alle due vittime.Ryuga
sentì una stilettata al petto:"Il fato"
"No,no"Continuò a sparare una serie di cose senza
ragionare.Ormai le avevano quasi agguantate,erano vicinissime.Un'altra
risposta errata e sarebbe finito tutto.L'albino non si reggeva in
piedi,un peso enorme gravava sulle sue spalle.Si sforzò di
mantenere il controllo,dandosi una scrollata.Poteva farcela,doveva solo
concentrarsi un po'di più.Dunque,una cosa che non si
vede,nè si fiuta e nemmeno si sente.Però
c'è,esiste,è una presenza che si trova
ovunque.Quale
poteva essere la soluzione?Viene per primo,se ne va per
ultimo...Forse,poteva essere così semplice?Non aveva altra
scelta,o l'andava o la spaccava:"Il buio!"Urlò.Il malefico
si
preparava già a dare l'ordine di farla finita,rimase
così
sbigottito quando l'albino diede la risposta,che per un attimo non
riuscì a muoversi:"E'...è giusto,risposta
esatta"Ryuga
saltò in piedi,esultando.Però,la partita non era
ancora
chiusa:"Adesso la mia domanda,ricord,hai promesso di liberarle se
vincerò io"
"Muoviti!"
"Bene...che cos'ho nella tasca?"
"Cosa?!Questo non è valido!"
"Non abbiamo mai detto che valevano solo indovinelli in rima"Viper
inorridì.Diede diverse risposte,tutte affrettate e
sbagliate.Alla fine concluse che Ryuga non aveva nulla nelle tasche,ma
il blader era astuto.Gli mostrò il contenuto,era una foto.La
foto che Julie aveva perso quando era stata rapita,da quel giorno se la
portava sempre appresso,dovunque andasse.Non avrebbe mai potuto
indovinare.Distrutto e inorridito per aver fallito,il galoppino di N fu
costretto a mantenere la parola.Dovette lasciare libere le
due,distruggendo completamente quella casa orrenda.Julie rimase per un
momento sbalordita,abbracciava ancora Leila.Poi lasciò la
presa,correndo in contro all'albino.Si abbracciarono stretti,sotto gli
occhi sorridenti della bimba.Tutto è bene quel che finisce
bene
come si suol dire.
Kagome batteva il piede per terra,guardando con insistenza l'orologio
da polso.Si domandava dove si fosse cacciata Julie.La bruna stava
ingaggiando una disperata lotta contro il tempo.Lo spettacolo stava per
iniziare.Arrivò per un pelo,sorbendosi i rimbrotti di tutti
e
cambiandosi alla velocità della luce.Recitò
meravigliosamente.Ryuga teneva sulle spalle la piccola Leila,che
applaudiva continuamente.A recita conclusa,dopo essersi presa i
complimenti da tutti i membri della compagnia,la bruna tornò
dai
suoi due amici:"Allora come sono andata?"
"Divinamente"
"Brava Julie!"Risero tutti e tre insieme.Cominciarono ad
incamminarsi.D'un tratto gli venne in contro una donna tutta
trafelata,con gli occhi pieni di lacrime:"Leila!!"
"Mamma!"Le due si abbracciarono.Julie trovava quel quadretto
dolcissimo,magari sua madre avesse fatto così quando lei era
piccola.La bambina raccontò alla madre la sua serata con i
suoi
due nuovi migliori amici.Naturalmente la donna credette che la figlia
avesse una fervida immaginazione.Ringraziò i nostri eroi
almeno
una decina di volte,per poi andarsene assieme alla bimba.Ryuga
sbuffò,con tutto quello che era successo,non era riuscito a
stare praticamente mai solo con la bruna.Cominciarono a lanciare i
fuochi d'artificio,erano magnifici,di tutti i colori.Julie guardava
quello spettacolo con la sua solita luce negli occhi e col suo solito
sorriso.L'albino decise di lasciare da parte le parole,con quelle non
era mai stato bravo.Mise un braccio attorno le spalle della
ragazza:"Julie.."Lei si girò,ritrovandosi le labbra di Ryuga
sulle sue.Dapprima rimase incerta sul da farsi,poi rispose a quel
bacio,che si fece via via più passionale e sempre meno
casto.Le
loro lingue si sfioravano e giocavano,in una lenta e ritmata danza,che
lasciava entrambi senza fiato.La bruna allacciò le braccia
attorno al collo possente del blader.Improvvisamente,la vocina chiamata
buon senso nella testa di Ryuga cominciò ad agitarsi.Di
nuovo
gli suggeriva di smettere di illudere quella povera ragazza.Non era
giusto tutto quello,lei meritava di vivere un vita felice con una
persona normale.Quella che viveva lui non era esattamente la vita che
tutte le ragazze sognano.Aprì gli occhi di
scatto,interrompendo
il bacio.La ragazza lo guardò con delusione
estrema:"Scusa,io...devo andare!"Farfugliò correndo
via.Julie
era rimasta con un palmo di naso,sola,sotto i fochi artificiali.Non era
la festa che si era aspettata.
Si sciacquò violentemente la faccia alla fontanella.Ma che
gli
era saltato in testa?Aveva commesso l'errore più grande
della
sua vita permettendo al suo istinto di prevalere.Come previsto,l'aveva
fatta soffrire,e per che cosa?Per niente,ecco per cosa.Per il suo
dannato egoismo.Però quel bacio gli era
piaciuto...no.Basta.Stavolta avrebbe davvero messo la parola fine a
qualunque fantasia della ragazza.Loro due non potevano stare
insieme,era chiaro.Scosse la testa,aveva represso molte volte i suoi
sentimenti una volta in più non avrebbe fatto differenza.Si
ripromise di non innamorarsi mai più.Tanto non ci sarebbe
riuscito comunque,nessun'altra era come lei.Però,proprio per
il
suo bene,doveva fare in modo che non corresse pericoli.La superficie
dell'acqua traballò,scossa da una piccola ondina.Strano,il
rubinetto era chiuso,allora cosa...?Si toccò le
guance.Sì.Stava piangendo.Una cosa involontaria.Il suo
cervello,o almeno la parte sentimentale,odiava doversi separare dalla
sua metà migliore.E questo dolore si manifestò
attraverso
le lacrime.Lasciò che scorressero,sempre più
impetuose.Prima o poi si sarebbero fermate.Invece continuarono la loro
avanzata,senza possibilità di arrestarsi si infransero una
ad
una nella fontanella.Il dolore più grande che avesse mai
provato?Quello,sicuramente.E finchè non si fosse reso conto
che
tutto quello che faceva era sbagliato,le persone avrebbero continuato a
soffrire.Sarebbe riuscito a vedere più in la del suo naso?
Angolo Autrice
Non dico niente...Ryuga non la smette di farsi questi maledetti
problemi...riuscirà a capire le cose come stanno?E se una
misteriosa ragazza gli facesse aprire gli occhi?Che cosa
vorrà
questa Hikari che pretende di essere la ragazza di Ryuga?Tutto questo e
molto altro nel prossimo capitolo:La misteriosa ragazza di Ryuga!Non
mancate!
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Capitolo 21 *** La misteriosa ragazza di Ryuga ***
Capitolo 21
Dopo quella serata non si erano più rivolti la parola.Ryuga
aveva tentato in ogni modo di evitarla o,quantomeno,di non scambiarci
più di quattro parole.Lo stretto indispensabile.Questa cosa
gli
faceva male,molto male.Molto di più di quanto ne avrebbe
potuto
mai causare una ferita.Ma questa volta avrebbe dovuto tenere duro,non
c'erano santi che tenevano.Julie invece piangeva quasi ogni notte.Si
chiedeva incessantemente per quale motivo lui la snobbasse.Forse si era
reso conto che lei non gli piaceva neanche un po'e si era pentito del
bacio.Non poteva pensarci,era una cosa atroce per lei,innamorata
dell'albino da quando si erano conosciuti.Non riusciva più a
mangiare nè a sorridere.Parlava pochissimo,e non c'era verso
di
farla stare meglio.Kagome aveva tentato di risollevarle il morale,ma
con risultati praticamente nulli.Il blader sapeva bene quale sofferenza
le stava infliggendo.Ma era per il suo bene.
Quella mattina Julie non si alzò nemmeno dal letto,si
sentiva
malissimo.Erano quattro giorni che non toccava cibo,nemmeno un
boccone.Kagome era preoccupatissima,e anche le altre erano in
apprensione.Si trovavano tutte radunate di fronte alla porta chiusa
della camera di Julie.La scongiuravano di aprire,ma lei non rispondeva
neppure.Tori stava per mettersi a piangere.Quando Ryuga intravide dal
fondo del corridoio tutta quell'agitazione,si precipitò
verso le
ragazze:"Che sta succedendo?"Domandò serio.Kagura,l'unica
che
manteneva un minimo di lucidità in quelle situazioni,lo
affiancò:"Julie non vuole aprire.Sono giorni che non mangia
e
non parla con nessuno.Temiamo che possa essersi ammalata"L'albino
sapeva ogni cosa.Non era affatto ammalata,se si trovava in quello stato
era solo colpa sua.Strinse i pugni,cercando di fare finta di
niente:"Beh,se ci sono miglioramenti,avvisatemi"La sacerdotessa,udendo
queste parole e guardandolo allontanarsi,si innervosì
parecchio.Lei era l'unica che avesse intuito cosa stava succedendo tra
i due.Julie,a parer suo,non meritava di soffrire in quel modo.Per
questo non poteva lasciar correre:"Ma ti sembra il modo di
comportarti?!"Il blader si arrestò all'istante:"Non
è
giusto,è tutta colpa tua se adesso sta così!"Rio
fece per
tranquillizzarla:"Kagome calmati..."
"No,non posso calmarmi!Perchè non è giusto!Lei
non merita tutto questo,lasciala in pace,capito!"
"Tu non sai niente..."
"Esatto,io non so niente,allora spiegami tu come stanno le
cose...!"Ryuga si voltò di scatto,con un'espressione di pura
ira
sul volto:"Tu non capisci niente!Sei solo una stupida sacerdotessa,che
cosa ne puoi sapere tu?!Impicciati degli affari tuoi per una
volta!Questa storia non ti riguarda!E farai meglio a
ricordartelo!"Aveva urlato così forte,che la povera Tori era
stata costretta a coprirsi le orecchie.L'albino ansimava,ma
cercò di darsi un controllo.Voltò le spalle con
un gesto
stizzito,lasciando Kagome senza parole.Non riusciva a capire se di
Julie gli importava o no,non era chiaro.Però una cosa era
certa,l'albino era un tipo complicato,perciò forse le cose
erano
davvero come lui le descriveva,ovvero difficili ed incomprensibili agli
occhi di una persona esterna ai fatti.Avrebbero trovato una soluzione?
Non si muoveva.Gli occhi erano fissi in un punto indefinito.Non
piangeva,aveva terminato le lacrime.Nessuno,nel marasma di prima,si era
accorto che la porta era aperta.Solo Ryuga l'aveva notato.Infatti fu
l'unico ad entrare.Appena la vide,il cuore perse un migliaio di
battiti.Era una cosa tremenda,atroce,vederla in quel modo.Si sedette
sul letto.Doveva trovare il modo di scuoterla.Fece un verso
disgustato:"Sei una fifona assurda,oggi che avevamo programmato gli
allenamenti,fingi di stare male.Sei un disastro"Le disse,fingendo di
essere schifato.Julie,presa da un'improvvisa rabbia che la smosse
dall'interno,strinse i pugni,girandosi di scatto per dargli una
sberla.Ma lui aveva intuito la sua mossa e si era alzato ancora prima
che la bruna si metesse a sedere.Si infuriò:"Maledetto!Non
sai
fare altro che..."Si bloccò quando lo vide sorridere
beffardo.Aveva raggiunto il suo scopo:"Allora ci vediamo fra una
mezz'ora,vedi di non fare tardi"Disse con nonchalance,andandosene.La
ragazza era rimasta impalata a fissare la porta.Ma che gli passava
nella testa a quello?Prima interrompeva senza spiegazioni un
bacio,lasciandole credere che lui non la volesse affatto.Poi
improvvisamente ricompariva con la sua solita aria schernitrice e
riusciva,Dio solo sa come,a farla rinsavire.Possibile che fosse l'unico
capace di scatenargli tutte quelle emozioni?Si alzò dal
letto
sbuffando pesantemente e si preparò per allenarsi.Non ne
aveva
molta voglia,ma forse le sarebbe stato utile per distogliere la mente
da tutti i suoi pensieri.Si avviò con passo spedito.Ryuga
ovviamente era già sul posto.Si allenavano in un parchetto
molto
carino e appartato,così nessuno poteva disturbarli.Da quando
si
erano conosciuti ed avevano cambiato epoca,quello era non solo il luogo
delle loro fatiche,ma anche dei loro giochi,delle loro risate e delle
loro chiacchierate più intime.Più di una volta
erano
stati sul punto di baciarsi,ma per una cosa o per l'altra,non ci erano
mai riusciti.Ma,fino a qualche tempo prima,a Julie era andato bene
così.Però ora non le bastavano più le
saltuarie
occhiate furtive che l'albino le rivolgeva,e nemmeno i sorrisi e le
carezze senza malizia.In quel momento più che mai,la bruna
sentiva di volere di più.Ryuga si illudeva che lei fosse
un'ingenua.In effetti era quello che dimostrava di essere.Ma solo
perchè a lei piaceva mostrarsi in quel modo.In
realtà non
era per niente una santerillina.Si era accorta del desiderio che
appannava spesso lo sguardo del blader,e aveva fatto caso anche che lui
puntualmente reprimeva i suoi istinti.Le sarebbe piaciuto che per una
volta lui si fosse lasciato andare.Ma purtroppo,stiamo parlando di
Ryuga,la persona più fredda sulla faccia della terra.Era
già stato un miracolo fallo aprire così,come era
con
lei.Figuriamoci a cominciare una storia
seria.Sospirò,perdendosi
nella bellezza del suo amato.Era senza maglietta,a torso nudo.Ryuga non
era solo bello,aveva il fascino del bel tenebroso,una cosa che solo
pochi hanno.Rimase per mezzo minuto buono ad osservarlo mentre si
riscaldava,poi si riscosse,dandosi della ebete totale.Gli corse in
contro,salutandolo:"Ah,alla buon ora!Sempre in ritardo,quante volte
devo dirti che la puntualità è essenziale!"Julie
buttò gli occhi al cielo,togliendosi il gilet.A volte
l'albino
esagerava decisamente,mica era sua figlia!Anche se l'idea non le
dispiaceva affatto...Distolse la mente dai pensieri perversi che la
stavano deconcentrando.
Si allenarono per circa due ore di filate,poi fecero una
pausa,sedendosi sull'erba,sotto la grande quercia che si stagliava
sopra le loro teste.Ryuga si sdraiò,cercando refrigerio
all'ombra.Nonostante fosse settembre,faceva ancora molto caldo.Julie si
sedette accanto a lui.Di nuovo si bloccò per osservarlo.Era
ancora più meraviglioso quando i lineamenti del viso non
erano
contratti in una smorfia beffarda o in un ghigno.Era così
bello
quando era rilassato,perchè non trovava mai la pace
interiore?Una domanda che la ragazza si faceva spesso.Stava per fargli
una carezza sulla testa,ma improvvisamente ritrasse la mano.Dopo quello
che era successo la sera del trentuno,non era più in grado
di
lasciarsi andare.Si morse il labbro.Ryuga aprì gli
occhi,tirandosi a sedere:"Direi che per oggi ci siamo allenati a
sufficienza.Andiamo?"La ragazza annuì.Aveva una strana
sensazione,non sapeva perchè,ma sentiva che quel giorno
sarebbe
successo qualcosa di terribile.Ma non poteva nemmeno immaginare quanto.
Tornarono a casa,facendo una sosta imposta da Julie per comprare un
gelato.Ne aveva proprio voglia.Non appena varcarono la soglia del
giardino,corse loro in contro Kagome,tutta
trafelata:"Puff,pant,ragazzi,è successa una cosa terribile!"
"Piano Kagome,prendi fiato,cosa potrà mai essere successo di
tanto spaventoso?!"
"Ma Julie tu non capisci..."Una vocina fastidiosa e irritante proruppe
dalle spalle della sacerdotessa:"Ehila!"Salutò,per poi
mostrarsi
in tutta la sua bellezza.Era una ragazza alta e bionda,con dei capelli
lunghissimi.Aveva due grandi occhi marroni,e gli attributi femminili
non si può certo dire che le mancassero.Un aggettivo per
definirla?Provocatoria al cento per cento.Julie per poco non ebbe un
mancamento quando la vide:in confronto,lei si sentiva una scicquetta da
quattro soldi.Appena la biondona vide Ryuga,si
esaltò:"Ah!Finalmente ti ho trovato
Ryu-chan!"Gridò.Ma
cos'era tutta quella confidenza?Oltretutto Ryuga non l'aveva mai vista
in vita sua:"Ragazzi vi presento Hikari
Tsukishima..."Balbettò
Kagome.Julie le lanciò uno sguardo agghiacciante,non avrebbe
dovuto farla entrare.Kagome scosse la testa,aveva tentato di
fermarla,ma quella strana tipa aveva insistito ad aspettare fino al
ritorno del blader.L'albino fece una faccia alquanto stranita:"E tu chi
saresti?"Per poco Hikari non cadde,in perfetto stile manga:"Ma come
tesoruccio,non ti ricordi di me?"Tesoruccio?La bruna da
quell'appellativo capì la situazione:quella doveva essere
una
delle tante ex di Ryuga.Si diede della stupida mentalmente,come aveva
fatto a non arrivarci prima?Bello e affascinante com'era,naturale che
facesse una strage di cuori.Il blader alzò un
sopracciglio:"No,non mi ricordo affatto di te"
"Ma come,sono stata la tua ragazza per anni!"Ecco,tombola.Ma
perchè lei doveva avere sempre ragione?Le sarebbe piaciuto
qualche volta commettere uno sbaglio,ma sulle persone non aveva mai
fallito,la sua prima impressione era quella giusta,senza
possibilità di smentita.Anche in questo caso non aveva fatto
cilecca.Eppure Ryuga sembrava essere all'oscuro di tutto:"Ma di che
diavolo vai blaterando!Io non ti conosco!"Hikari scoppiò in
una
fragorosa risata:"Tesoro,ti va di scherzare come sempre!Se non siamo
stati insieme..."Trasse una foto dalla borsa che portava a
tracolla,assumendo un'aria maliziosa:"Questa come me la spieghi?"Sia
Ryuga che Julie si avvicinarono per vedere meglio l'immagine.Eh
sì,non c'erano dubbi,quello era proprio lui.Non mancava
nulla,capelli bianchi,occhi gialli...sorriso?Ehi,un momento,l'albino
non sorrideva mai in foto,notò Julie.Solo con
lei,perchè
in tutti gli altri scatti che aveva visto,Ryuga era sempre con il
solito broncio.Strano...prima che lei avesse il tempo di chiedere
qualsiasi cosa,la bionda trascinò via di peso il povero
ragazzo.Julie pensò,al di là di qualunque
pensiero
malvagio potesse formulare,che se erano stati fidanzati,e la fiamma non
era ancora del tutto spenta,lei avrebbe dovuto guardare in
silenzio,come ogni spettatore fa.Non poteva certo mettersi in mezzo,se
si piacevano era giusto che stessero insieme.Almeno,questo era quello
che le suggeriva la coscienza da persona saggia.E lei se lo sarebbe
vista portar via da sotto il naso a quel modo?Neanche per
sogno.Però in fondo lui non la voleva,non gli piaceva
affatto.L'aveva perfino rifiutata mentre si stavano baciando.Era chiaro
che nei suoi confronti non provava niente di più che una
sincera
amicizia.Era stata lei in un certo qual modo a spingerlo a baciarla.I
suoi modi gentili,i suoi sorrisi che rivelavano molto di più
di
quanto non si vedesse ad occhi nudo,lo avevano indotto a provare un
sentimento che in realtà non sentiva neanche
lontanamente.Come
al solito tirava conclusioni affrettate,si era addirittura convinta che
lui la amasse.Era sicura di essere riuscita a risvegliare il suo
cuore,in letargo ormai da anni.Ma chi si credeva di essere?Quale arcano
potere aveva lei per fare questo?Nessuno.Ecco perchè doveva
smetterla di illudersi.Però,anche se diceva
così,vederlo
andare via a braccetto con quella Hikari le faceva più male
di
mille pugnalate.E facevano pure una bella coppia.Ma lei non poteva
farci nulla,era impotente,come quando era stata rapita da N.E anche in
quella situazione non fece altro che sopportare,mandare giù
l'umiliazione subita.Avrebbe dovuto fare la medesima cosa,ingoiare la
pillola e tacere,lasciando le cose come stavano.In quell'istante
più che mai,desiderò ardentemente di non averlo
mai
conosciuto.
Quel maledetto giorno,Julie non ebbe mai l'occasione di stare un po'
sola con Ryuga.Nemmeno di parlargli.Hikari lo aveva monopolizzato.Gli
mostrava le foto di quando stavano insieme e cercava in tutti i modi di
riconquistarlo.Julie passò nei dintorni della stanza di
Hikari
proprio mentre la ragazza stava amabilmente chiacchierando con il
blader.La tentazione fu troppo forte,la porta era semi aperta.La bruna
sbirciò dentro.Ryuga era annoiato a morte,ma feceva finta di
ascoltare.Lei lo conosceva bene.Quando un argomento non gli interessava
ma era costretto ad ascoltare,faceva sempre un sacco di
facce,malcelando la sua noia crescente.Per poco non rise,quanto si
poteva essere ottusi?Ma non lo noti se la persona con cui sta parlando
si sta rompendo le scatole?Evidentemente no.Eppure avrebbe giurato che
in quella tipa ci fosse qualcosa di sbagliato,qualcosa di terribilmente
fuori posto.Non sapeva spiegare cosa,però il suo sesto senso
le
suggeriva di stare in guardia.Si scostò bruscamente,i due
piccioncini stavano per uscire.Fece finta di essere di passaggio per
non destare sospetti.I due ricominciarono a spostarsi,ma quando
transitarono di fianco a Julie,Hikari le lanciò questo
pensiero:"Lascialo stare,non vedi che non tu vuole?!"La bruna lo
udì perfettamente.Non era pazza,quella stava comunicando
telepaticamente con lei:"Devi smetterla e lasciarlo andare.Sei solo
un'egosita,con il tuo comportamento lo stai condizionando"Sailor Moon
si bloccò in mezzo al corridoio,il suo petto si alzava e si
abbassava irregolarmente.Aveva il fiatone e la fronte imperlata di
sudore.Ma che le stava succedendo?Era stata Hikari a farle
questo?Allora non si era sbagliata,c'era veramente qualcosa che non
andava nella biondona.Doveva assolutamente dirlo a Ryuga,doveva trovare
il modo e il tempo giusto.Cosa non esattamente facile dato che c'era
sempre quella odiosa tipa tra i piedi.Ma non poteva
sorvolare,no,stavolta no.
Li aveva pedinati tutto il giorno.Mai una volta che lei si
allontanasse.Non lo lasciava un momento da solo,non un solo attimo di
respiro per il povero Ryuga,che non ce la faceva più a
sopportare quell'odioso "bla bla bla"di Hikari.Quando ormai si era
fatta sera,Ryuga fece una cosa che mai la bruna si sarebbe
aspettata.Hikari,che aveva curiosato fra le cose della ragazza,aveva
scoperto il suo diario,dove Julie appuntava giornalmente tutte le cose
che le capitavano.E,tra le pagine profumate di lavanda,aveva trovato
tante descrizioni del luogo segreto dove i due ragazzi trascorrevano
spesso le loro giornate.Il loro piccolo angolo di paradiso,dove
potevano essere loro stessi senza costrizioni e stupidi divieti.Lo
stesso posto dove si erano allenati quella mattina.La bionda,apprese
tutte queste informazioni,aveva deciso di farsi accompagnare dal suo
presunto ex.Quando glielo chiese esplicitamente,lui ovviamente
rifiutò,chiedendole come facesse lei a sapere di quell'area
verdeggiante che da sempre ospitava solo lui e la sua migliore
amica.Ovviamente Hikari divagò,svicolando la risposta.Julie
aveva osservato ogni cosa,ma non riuscì a sentire le loro
discussioni,perciò rimase solo a guardare.Come per
magia,Ryuga
d'un tratto acconsentì,conducendola nella direzione
giusta.La
bruna li seguì,inizialmente credette che stessero andando al
parco,ma quando li vide svoltare a destra dopo il pioppo,si
sentì mancare.Non era possibile,lui la stava portando nel
loro
posto segreto!Avevano giurato di non dire niente a
nessuno,così
quello sarebbe rimasto per sempre il LORO angolino,di loro e di nessun
altro.E ora lui stava infrangendo la promessa,mostrando quello spiazzo
incontaminato ad una sconosciuta.Come poteva farle questo?!Decise di
andare fino in fondo.Sì,non si era sbagliata.Eccoli
lì,sotto la quercia.La bionda che guardava trasognata il
possente albero ergersi sopra di lei.L'albino,ripresosi
dall'incantesimo che la bionda gli aveva fatto,si accorse di dove si
trovava.Stava già per urlare addosso alla bionda,ma lei si
era
accorta di Julie.Si girò di scatto,premendo le labbra contro
quelle dell'albino.Julie si sentiva svenire.Giurò che mentre
Hikari lo stava baciando,guardasse nella sua direzione,con occhi che
mostravano vittoria.La bruna uscì dai cespugli.Quando il
blader
la vide,allontanò subito la bionda:"Come hai
potuto!!!!"Gridò la bruna fra le lacrime,per poi correre
via,senza dargli nemmeno il tempo di spiegarsi.Ryuga strinse i
denti:"Ops scusa,non avrei dovuto..."Scandì Hikari con aria
da
santarellina:"Con te faccio i conti dopo"La
avvisò,cominciando
ad inseguire Julie.La bocca carnosa della bionda si arricciò
in
un largo sorriso:"Certo che faremo i conti,Ryuga,stanne pur sicuro..."
"Julie!Julie!"La chiamava a gran voce,ma di lei nessuna traccia.Nessun
segno,neppure un suono.Saperla sola in mezzo ad un bosco di sera gli
metteva i brividi.Si ricordò di quando lei lo aveva salvato
dai lupi.Julie era come una medicina per lui,amara come tutti i
farmaci,ma balsamica e risolutivamente efficace.E adesso,lui l'aveva
tradita in una qualche maniera.Quello era da sempre il loro posto
segreto,dove sparlavano e ridevano per qualunque cosa.Dove i teneri
abbracci e le carezze si sprecavano,ma non erano gesti
maliziosi,no,tutt'altro.Per loro era come essere fratello e sorella,non
c'era assolutamente niente di imbarazzante.Però,ben presto
questa farsa sarebbe crollata.Perchè non si possono
reprimere i propri sentimenti per sempre.Come aveva potuto portare
quella insulsa ragazzina nel loro luogo sacro?Infatti non era stato
lui.Quella maledetta Hikari lo aveva assoggettato con qualche
stregoneria.Non era più lui che agiva,ma una forza
esogena,qualcosa che lui non aveva mai provato nella sua vita...o forse
sì?Scavò nei suoi ricordi,concentrandosi a
fondo.Ecco dove aveva visto quella ragazza!Un'altra volta l'aveva
incontrata,e un'altra volta lei gli aveva fatto quello stramaledetto
incantesimo.Lui c'era caduto come un pollo,e a causa del sortilegio,era
stato costretto a mettersi con lei.Ovviamente,una volta ripresosi,aveva
tentato di eliminarla.Ma un semplice umano non può competere
con una strega maggiore,e Hikari,il cui vero nome era Kurai*,la maga
oscura come si faceva chiamare dai suoi sottoposti,era riuscita a
fuggire.Ora tutti i conti tornavano.Il problema ora era come spiegare
ogni cosa a Julie.Lei sicuramente non avrebbe creduto ad una sola
parola.Lui la conosceva bene,quando lei era arrabbiata,se tentavi di
discolparti,spiegando le cose come stavano,non facevi altro che
peggiorare la situazione,e così lei si convincieva che eri
un irresponsabile perchè non ti prendevi nemmeno la colpa
delle tue azioni sbagliate.Però non poteva gettare la spugna
in quel modo,doveva provare,un tentativo era d'obbligo.Si sedette su
una roccia,tirando il fiato.Era più di mezz'ora che stava
correndo senza sosta per trovarla.D'un tratto,sentì dei
singhiozzi provenire dalla sua destra.Si sporse per vedere oltre la
fitta coltre di alberi.Seduta su una pietra,davanti ad una bella
cascatina,c'era lei,la schiena che si alzava e si abbassava al ritmo
del suo pianto.Ryuga non si era mai avventurato in quella zona del
parco,ma era davvero suggestiva.Lei completava quell'ambiente
già bello di per sè.Le si
avvicinò.Nonostante avesse il passo più leggero
del mondo,la bruna udì comunque il frusciare dell'erba,e
riconobbe la camminata,lenta e cadenzata.Si voltò di
scatto,il volto rigato dalle lacrime:"Non ti avvicinare!"Gli
sbraitò contro,immobilizzandolo sul posto:"Julie,lo so che
sei arrabbiata,ma devi ascoltarmi,io..."
"No,non ho nessuna intenzione di ascoltarti!Tu mi hai tradita Ryuga!"
"Io non ti ho tradita,quello non ero io!"
"Oh certo,questa è la scusa più vecchia del
mondo!"
"Credimi Julie,io quella manco la conosco!"
"Ma che cavolo vuoi che me ne importi se vai a spassartela con la prima
troietta che ti capita davanti!"Ryuga assottigliò gli
occhi,scoppiando a ridere:"Non ci posso credere,tu sei gelosa!"
"Gelosa io?!"
"Sì,certo,tu ci stavi spiando per vedere cosa
facevamo,perchè sei solo una gelosa imbranata,e non sei
neanche capace di dirmelo in faccia!"Le si era avvicinato
così tanto da guardarla negli occhi.Lei nel frattempo si era
alzata.A quelle parole,la ragazza non resse più,e in uno
scatto d'ira,gli tirò un ceffone,lasciandolo a bocca
aperta.Non feceva male,lui aveva patito di peggio,ma dentro il cuore
subì un urto non indifferente.Si toccò la
guancia.Julie sbiancò di colpo,rendendosi conto del gesto
che aveva compiuto:"Scusa,io..."
"No,me lo meritavo,non dovevo accusarti in quel modo.Hai tutto il
diritto di essere arrabbiata con me,e ti capirò se non
vorrai ascoltarmi"Le disse tutto d'un fiato.Quello era il momento,Julie
lo sentiva nelle ossa.Strinse i pugni,prendendo il coraggio a due
mani:"Sì,va bene,hai vinto!Sì sono gelosa,va
bene?!Sono terribilmente gelosa!Non ce la facevo proprio a vedervi
insieme,mi saliva un nodo in gola.Poi l'hai portata nel nostro posto
segreto,e io mi sono sentita come se di me non te ne importasse
niente..."Aveva lo sguardo basso,ma quando glielo disse lo
fissò negli occhi:"Sì sono
gelosa,perchè...perchè tu mi piaci Ryuga
Kishatu,io ti amo!"Nel pronunciare queste parole,una lacrima fece
capolino dall'occhio di Julie.Ryuga non sapeva se era più
spiazzato per il ceffone o per quella dichiarazione improvvisa.Lei lo
amava?Incredibile,per tutto il tempo aveva fantasticato su questa
cosa,ed ora lei gli spiattellava in faccia il
fatto.Così,duro e crudo.Non sapeva cosa rispondere.Julie si
accorse del suo imbarazzo:"Scusa,dimentica quello che ti ho detto,lo
sai che ogni tanto dico cose strampalate!"Gli sorrise,tentando di
emulare uno di quei soliti sorrisi che gli rivolgeva di solito.Ma non
ci riuscì,si leggeva chiaramente la sua tristezza.L'albino
si era ripromesso di non illuderla,ma non si sarebbe mai aspettato una
dichiarazione così diretta ed esplicita.Cosa poteva fare
ora?Notare le parole che Julie aveva usato,ti amo,nessuno
gliele aveva mai dette prima d'ora.Queste due semplici parole
rivelavano che quella della ragazza non era solo una cottarella
adolescenziale,no,era molto più.Era amore.Quello vero,quello
che provi per una sola persona in tutta la tua vita.Amore,non l'amore
di una madre,di una sorella o di un qualsiasi parente,no,l'amore di una
donna.Lui si sentiva lusingato di aver ottenuto il suo cuore,il cuore
più puro dell'universo forse,il cuore di una fanciulla che
non aveva occhi per nessun altro all'infuori di lui,un cuore che
batteva solo per lui.Ma lui non lo meritava...o forse non spettava a
lui deciderlo?Per la prima volta si pose questa domanda.Forse se lei
era riuscita ad innamorarsi di lui,significava che era pronta a correre
ogni rischio pur di stare insieme.Forse era una sua scelta,che non le
imponeva nessuno.Era davvero pronta a rischiare tutto per uno come
lui?Sì,se si era dichiarata a quel modo voleva dire che non
era una cosa dettata dalla testa,stavolta era una cosa dettata dal
cuore.Era pronto ad accettare i suoi sentimenti?Un flash gli
attraversò la mente,tutte le loro
avventure,disavventure,risate,litigate.Tutte le loro
complicità,i loro sorrisi,le loro carezze trattenute e i
loro gesti.Non aveva più dubbi ormai,era convinto che Julie
fosse stata creata per stare con lui,e per portare una luce nel suo
mondo di tenebre.In uno slancio d'affetto l'abbracciò,e lei
si lasciò andare ad un pianto liberatorio.Le
accarezzò la testa,per poi staccarsi e guardarla nei bei
occhi blu.Con la Luna brillavano in una maniera folgorante.Si
chinò,e Julie si alzò sulle punte.I loro nasi si
sfioravano...una risata diabolica interruppe quel momento
magico"Credevate di essere soli,eh?!"Da una nube nera si
materializzò Kurai.Era irriconoscibile vestita con i suoi
abiti da strega.Con un gesto veloce della mano,fece scomparire quel
bellissimo parco,riplasmando l'ambiente a suo piacimento,che ora era
diventato il Colosseo.Scoppiò in una risata sguaiata:"Adesso
siete i gladiatori,dovete combattere per salvare la
pellaccia!"Immediatamente una sfilza di bestie mostruose comparvero
nell'arena.Erano degli obrobri,incroci fra animali delle più
disparate specie.Avevano i musi ricoperti di una bava schiumosa e
fremevano per assaggiare le saporite carni dei due giovani.Julie si
trasformò immediatamente in Sailor Moon,e Ryuga
afferrò il suo bey.Le bestie li accerchiarono.Erano
più di una dozzina.I due ragazzi si guardavano le spalle a
vicenda.Julie fece un sorriso tirato:"Ahh,tu prendi quelli a sinistra e
io quelli a destra?"Gli chiese.Il viso dell'albino si
tramutò in un ghigno compiaciuto:"Con piacere
bellezza"Sussurrò,scagliando L-Drago,che produsse un'intensa
luce rossa,circondando lo spazio attorno di fiamme:"Vai Julie!"Sailor
Moon cominicò a sferrare potenti attacchi alle
mostruosità,che però reagivano mordendo alla
cieca.Facevano molto male,poichè avevano dei denti affilati
come rasoi,che ti si confficavano nella carne,dilaniandola.Le gambe
scoperte di Julie vennero più volte straziate dalla furia di
quei mostri orribili.Sanguinava,nonostante ne avesse eliminati parecchi
e Ryuga altrettanti,erano ancora circondati,e l'albino non era messo
meglio di lei:"Ma non finiscono mai!"Gridò Ryuga.Julie si
concentrò per trovare il punto debole di quelle bestiacce.Li
osservò muoversi irregolarmente,senza un bersaglio
preciso.Neppure quando colpivano avevano un punto nel mirino.Dopo
qualche istante,la bruna ci arrivò:"Ryuga,da dietro,da
dietro!"
"Che?!"
"Sono ciechi!Guarda i loro occhi!Sono persi nel vuoto,loro non ci
vedono!Colpiscono a caso,ma sentono i tuoi movimenti!Se riesci a
colpirli da dietro siamo a cavallo,però..."
"Però?!"
"Mi sa che questo è il momento di arrabbiarsi..."Ryuga
rise:"E'questo il mio segreto tesoro,io sono sempre arrabbiato!"In meno
di un nanosecondo,compì la trasformazione in
demone,acquisendo tutte le abilità che quella forma gli
concedeva.Compresa la fenomenale agilità.Con un balzo
enorme,atterrò alle spalle dei mostri,infilzandoli con gli
artigli.In pochi minuti fece piazza pulita,sotto lo sguardo inorridito
di Kurai.Come al solito lei era la mente e lui il braccio.Facevano una
squadra perfetta.Una volta eliminate le bestie infernali,Ryuga fece un
cenno a Julie:"E'tutta tua tesoro!"La ragazza
annuì,prendendo la tiara tra le mani e assumendo la
posizione di lancio:"Tiara di Luna,azione!"La scagliò contro
Kurai,che svanì urlando in mezzo ad un fascio di luce
arcobaleno.La battaglia era finita,e il paesaggio circostante
tornò quello originale,e i nostri eroi terminarono le
rispettive trasformazioni.Appena incrociarono gli sguardi
arrossirono,distogliendo gli occhi e guardando in aria.Fu Ryuga il
primo a parlare:"Julie,io..."Julie si girò.E finalmente
Ryuga la baciò,questa volta intenzionato a fare le cose
seriamente.Ripresero da dove avevano interrotto la sera del trentuno
agosto.Si baciarono con foga e passione,lasciando che tutte le cose che
si erano nascosti per tutto quel tempo venissero a galla.E
più Ryuga approfondiva il contatto fra le loro
labbra,più lei sentiva di volerlo vicino,ancora di
più di quanto si potesse.Quando si staccarono,ansimavano:"Ti
amo"Le sussurrò all'orecchio.Come suonavano strane quelle
parole dette da lui.Vennero bruscamente interrotti da una luce nel
cielo,proprio sopra le loro teste un libro fluttuava a mezz'aria.Julie
lo riconobbe,era il tomo di Gwen.Ma come ci era arrivato
lì?Le volò tra le mani.Sulla copertina era
comparsa una scritta a caratteri d'oro:"Oltre il tempo e lo
spazio"Lesse ad alta voce.Si guardarono straniti.Ora le pagine erano
tutte scritte,non ce n'era una sola in bianco.Julie non capì
cosa stesse succedendo,ma un grosso,grossissimo mistero era dietro
l'angolo.E lei era l'unica che avrebbe potuto scioglierlo.
*Kurai in giapponese significa buio.E'il contrario di Hikari che
significa luce.
Angolo Autrice
Eccomi gente!Come andiamo?Allora che dire di questo capitolo,finalmente
i nostri eroi si sono dichiarati,era ora!Ma cos'è successo
al libro di Julie,come mai adesso è pieno di scritte?E
perchè porta il nome della formula per viaggiare con i
cuori?E New York?Che c'entra in tutta questa storia?Tutto questo e
molto altro nel prossimo capitolo:Misteri a New York!Non mancate!
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Capitolo 22 *** Misteri a New York ***
Capitolo 22
Non le pareva assolutamente vero.Dopo tutto quel tempo di lunga attesa
e sofferenza,era riuscita a dichiararsi.E per di più lui
ricambiava!Non ci poteva credere le sembrava una favola.Era come se un
gigantesco peso le fosse stato tolto dall'anima.Si sentiva
così
felice che avrebbe tranquillamente potuto mettersi ad urlare in mezzo
alla strada.Si buttò sul letto,ridendo a più non
posso.Le
aveva detto di amarla,con una dolcezza che non era mai appartenuta al
freddissimo Ryuga,il ragazzo dal cuore di ghiaccio.Aveva usato quelle
due parole solo per lei.In quel momento le venne la fortissima
tentazione di chiamarlo e,con una scusa ben congegnata,farlo venire in
camera sua.Così avrebbero potuto stare un po'da
soli.Saltò giù dal giaciglio.Si era completamente
scordata del libro di Gwen,ora quello che contava era la
conferma.Sì,lei voleva la certezza che l'albino l'amasse
davvero.Ci si poteva aspettare tutto da lui,perfino che
ritrattasse,perciò meglio andare sul sicuro.Si
bloccò nel
bel mezzo del corridoio,domandandosi se il blader fosse già
tornato in camera sua.Alzò le spalle,l'unico modo per
saperlo
era andare a controllare.Poggiò l'orecchio alla porta,per
carpire anche il più piccolo suono.Udì la sedia
girevole
della scrivania cigolare,segno che qualcuno si stava
dondolando.Eccitatissima,bussò.Come previsto,dopo qualche
secondo se lo ritrovò di fronte,eretto in tutta la sua
possanza.Quando la vide,sfoderò uno dei suoi sorrisi storti
e
compiaciuti:"Ehila"Julie era bloccata a fissarlo.Scosse la
testa,dandosi della stupida:"Ehila!"Seguì un'imbarazzante
pausa
di silenzio:"Sono venuta per parlarti di..."Accennò,ma venne
interrotta da Ben,che la toccò da dietro:"Scusate,mi spiace
interrompere,ma dobbiamo fare un'urgente riunione.Spero che siate dei
nostri"I due ragazzi si guardarono,un lampo di delusione
attraversò gli occhi di entrambi:"Sì
certo"Acconsentirono,seguendo il giovane risolutore fino alla
biblioteca di Gwen.Julie stortò la testa,non capendo cosa
stesse
succedendo:"Ma qui non c'è nessuno"Ben rise:"Non ancora"I
libri
erano ordinati per funzione,la cugina di Ben era una tipa piuttosto
precisa.Quelli rossie erano della magia nera,quelli verdi di medicina e
così via.Era tutto perfettamente organizzato,se non per una
piccola cosa che ad una prima occhiata era sfuggita a Julie:in mezzo ai
libri fucsia,spuntava un libercolo blu,che stonava con l'intero
scaffale.Ben lo tirò verso di sè,ed in meno di un
secondo,la libreria si spostò,rivelando un condotto
segreto.La
bruna rimase a bocca aperta.Il possessore dell'ultimatrix fece segno di
proseguire.Julie era ancora imbambolata e saettava con gli occhi dallo
scaffale al passaggio.Venne riscossa da Ryuga,che le poggiò
una
mano sulla spalla,facendole l'occhiolino.Entrarono nella galleria.C'era
poca luce,la visuale era consentita solo grazie ad una torcia che Ben
recava in mano.Si sentiva un forte odore di umido e l'aria era
abbastanza rarefatta,ma si poteva sopportare.Dopo qualche metro
giunsero nuovamente ad una parete.Il bruno tirò una leva e
immediatamente la roccia si scostò,facendo entrare la
luce.Oltre
c'era un enorme sala completamente computerizzata.Un incredibile
andirivieni animava la scena che si parava davanti agli occhi estasiati
di Julie.Ryuga vedendola strabiliare per una cosa tanto banale
sorrise:"Ti piace?"Le chiese dolcemente:"Altrochè se mi
piace!"Ben si intromise con la sua solita aria da primadonna:"Qui
è dove facciamo solitamente le riunioni.E'anche il
rendez-vous
dei risolutori giapponesi.Quello invece ufficiale è il monte
Rushmore,in America"La ragazza aveva ascoltato ogni parola con
attenzione,non voleva perdersi niente di quel mondo fantastico.
Prima di cominciare l'assemblea,Ben fece fare alla bruna un breve giro
turistico,mostrandole tutti i segreti della polizia
intergalattica.Vennero però interrotti dalla chiamata
arrembante
di Gwen,che rimproverò suo cugino per il ritardo e
intimò
ai tre ragazzi di venire immediatamente.Avevano già
cominciato
da dieci minuti.Ryuga e Julie si sedettero vicini,mentre Ben,portavoce
della confraternita nipponica,dovette posizionarsi accanto al podio dei
discorsi.Si prospettava una serata abbastanza lunga.
Il convegno durò circa due ore.Erano ormai le dieci
passate.La
cosa importante che era emersa non si poteva certo definire
rassicurante:i risoluturi americani avevano intercettato un
messaggio vocale di N ai suoi galoppini,che illustrava la meta del
prossimo colpo.New York.Ovviamente erano già stati
contattati
gli agenti di zona,ma servivano rinforzi urgenti.Ancora una volta
vennero proposti Ryuga e Julie per quella nuova quanto pericolosa
missione.La decisione era stata approvata
all'unanimità,visti i
recenti successi dei nostri eroi.I due sarebbero dovuti partire il
giorno seguente.Gli agenti maggiori avevano già predisposto
ogni
cosa,prenotando nei migliori alberghi e fornendogli un volo in prima
classe ed un'ingente somma di denaro.Julie era entusiasta di questa
cosa,finalmente avrebbe potuto passare un po'di tempo da sola con
Ryuga.Appena terminato il summit,corse in camera per preparare le
valigie,dato che l'indomani non avrebbe avuto tempo.La partenza era
fissata per le sei.Stava finendo di infilare le ultime
suppellettili,quando qualcuno bussò alla porta.Era Ryuga,che
non
potè fare a meno di sorridere alla vista della sua ragazza
preferita alle prese con borse e bagagli.Le fece una carezza sul
collo:"Ehi"Le sussurrò.La ragazza non gli prestò
molta
attenzione,era troppo concentrata:"Ehi,scusa se non ti do corda ma devo
pensare se ho dimenticato qualc..."L'occhio le ricadde sul libro di
Gwen.Appena lo notò la sua espressione divenne
sconsolata.L'albino la vide,e le mise una mano sulla spalla:"Tutto
bene?"
"Sì,credo di sì,però..."Prese il tomo
in
mano,stringendolo al petto.Il blader aveva capito subito cosa non
andava.Avevano raggiunto un livello tale di sintonia che le parole
erano divenute superflue.La abbracciò da dietro:"So cosa ti
turba"Avrebbe voluto rassicurarla,ma non sapeva cosa dire.Julie
aprì il libro e lo posò sulla
scrivania,indicandoglielo:"Vedi?Non riesco a capire in quale lingua sia
scritto"In effetti quei caratteri non assomigliavano a nessuna lingua
conosciuta sulla terra.Assomigliavano molto a dei geroglifici
egiziani,però erano del tutto indecifrabili.L'albino
espirò,doveva pur esserci un modo per farla stare meglio.Lui
la
capiva,i misteri non la smettevano mai di comparire,e quelli vecchi si
infittivano sempre più.Per lei non c'era un attimo di
pace,in
nessuno dei due mondi fra i quali faceva la spola.Eppure non faceva mai
pesare niente a chicchessia,per evitare di creare altri problemi.Lui
almeno poteva prendere a pugni il sacco per sfogarsi,ma lei non poteva
fare neppure quello,poichè non aveva mai
tempo.Già.Il
tempo.Proprio quello che mancava alla loro storia.Se si fossero dati il
tempo di comprendere meglio i loro sentimenti,forse tutte quelle
incomprensioni non sarebbero mai venute a galla.Ma loro avevano
fretta,Julie in primis che si sarebbe dovuta sposare entro pochi
mesi.Questi pensieri saettavano nella mente di Ryuga,accavallandosi e
creando immagini confuse.Scosse la testa,meglio pensare al presente,si
disse.Si concentrò per trovare una soluzione allo spinoso
problema della sua ragazza.Gli venne in mente un'idea
geniale:"Julie,credo che siamo a cavallo.Dove dobbiamo andare,a New
York,c'è una persona che sicuramente è in grado
di
leggere questo manoscritto.Ne sono quasi sicuro"Alla ragazza si
illuminarono gli occhi:"Davvero?"Ryuga annuì,sfoderando uno
dei
suoi sorrisi.La bruna si voltò e lo abbracciò con
forza:"Grazie!"Il blader fece sfregare la punta dei loro nasi:"Prego
principessa,non c'è di che"Julie sorrise:"Mi piace quando mi
chiami principessa"Ryuga ghignò malizioso:"Tu mi piaci
sempre"Le
morse delicatamente la punta dell'orecchio,e la ragazza
strofinò
la testa sui suoi pettorali scolpiti.Per quanto le sarebbe piaciuto
continuare,e magari spingersi anche oltre,dovette interrompere quelle
smancerie:"Tesoro,non è il caso che prepari i bagagli?"
"Non mi va"
"Pazienza,adesso tu vai in camera tua e fai le valigie!"Gli
intimò come si fa con i bambini piccoli,spingendolo fuori.Si
richiuse la porta alle spalle,sospirando dolcemente.Non le sembrava
vera tutta quella dolcezza.Prima di coricarsi prese il portafoto vuoto
che aveva trovato nella sua stanza nel periodo Sengoku e che si era
portata dietro.Ora era riempito con una splendida foto di loro due
insieme,e mai sarebbe stata cambiata.
Come stabilito la partenza ebbe luogo alle sei.Julie fece non poca
fatica ad alzarsi alle cinque del mattino,ma,si sa,per la missione
questo ed altro.Salirono sull'aereo e si accomodarono in prima
classe,che era praticamente vuota,forse per l'eccessività
dei
prezzi.Le poltrone erano comode,osservò la bruna con un
sorriso
sulle labbra.L'altoparlante segnalò la partenza e i due si
allacciarono le cinture.Ryuga le prese la mano,intrecciando le grosse
dita con quelle sottili e minute della ragazza,per poi baciarle il
dorso dell'arto,facendola rabbrividire.Si addormentarono entrambi
così,avvinghiati,come se avessero il timore di perdersi
durante
il volo.Quando si svegliarono,il viaggio era ormai terminato,stavano
atterrando.Una volta scesi dall'aereo,Ryuga si ricordò che
avrebbe dovuto fare delle raccomandazioni a Julie,e anche che avrebbe
dovuto darle alcune importanti informazioni.Si bloccò in
mezzo
all'aereoporto,prendendo un respiro.Doveva dirle le cose come
stavano:"Senti principessa,devo dirti un paio di cosette"La ragazza si
bloccò,sorridendogli:"Il fatto è...le persone che
incontreremo,ecco,non sono esattamente...normali"Julie
rise:"Tranquillo,ormai non mi stupisce più niente"Gli fece
una
carezza sul braccio,proseguendo.L'albino non era molto di quello che
aveva appena detto la sua ragazza,poichè probabilmente stava
per
vedere la gente più strana che le fosse mai
capitata.Cercò di non pensarci,dopo tutto ormai erano in
ballo,tanto valeva ballare.
L'albergo dove avrebbero alloggiato era un sontuosissimo luogo per
ricchi e figli di papà di sorta.Due come loro stonavano
alquanto
in mezzo a tutto quel lusso esagerato.Ryuga era stato molte volte a New
York,ma non aveva mai visto nulla del genere.La bruna invece sembrava a
suo agio.Anche quando parlò con il consierge,in inglese
ovviamente,non incontrò alcuna
difficoltà,ottenendo la
camera quasi subito.Se tutto andava bene la stanza che i risolutori
avevano prenotato per loro era ancora peggio dell'hotel stesso.C'erano
ben due stanze,una camera matrimoniale e un salottino con tanto di
televisore a quarantadue pollici,più un grosso bagno
provvisto
di tutti i sanitari.In mezzo alla camera matrimoniale c'era una grande
vasca idromassaggio.Tutti i pavimenti erano rivestiti di moquette,e il
mobilio era pressochè perfetto,con un grande letto a
baldacchino
che svettava su tutto il resto.Ryuga rimase e bocca aperta,mai visto un
lusso tanto ostentato.La ragazza buttò le valigie sul grosso
divano del salottino,per poi gettarsi con una rincorsa sul giaciglio.Il
blader si guardò in torno alla ricerca di un altro letto,ma
ne
era priva.Probabilmente quel posto era stato costruito per lune di
miele e cose del genere.Alzò gli occhi al cielo,un'altra
volta
sarebbe stato costretto a dormire sul divano...o forse no?Un ghigno
satanico gli si dipinse in volto,forse era il caso di passare la notte
con Julie,tanto per non lasciarla sola.In quel momento la sua mente era
affastellata da pensieri così perversi che perfino
Kevin,maniaco
di prima categoria,avrebbe inorridito.La ragazza poteva facilmente
immaginare quali cose passassero per l'anticamera(e anche per il
salotto)del cervello di Ryuga.In fondo era pur sempre un uomo,da solo
in una camera con una ragazza.Decise di provocarlo un pochino:"Ryuga
perchè non vieni a provare il letto,è comodo
sai?"Lo
invitò facendo l'innocente.Il blader ebbe un fremito,ma
dovette
trattenersi.Si schiarì la voce:"Mi spiace ma non abbiamo
tempo,dobbiamo andare a trovare...quegli amici di cui ti ho parlato
prima"La ragazza si alzò,un po'sconsolata.Le sarebbe davvero
piaciuto vedere fino a che punto poteva spingersi il suo blader
preferito.Ryuga la squadrò da capo a piedi con una faccia
poco
convinta:"Che c'è?Perchè mi guardi
così?"
"Niente è che penso che per dove dobbiamo andare tu sia
vestita
troppo elegante"In realtà indossava una normale maglietta
azzurra con degli shorts di jeans,calze alla coscia celesti e un paio
di trainers Nike bianche.Decisero di sorvolare,Ryuga non voleva dirle
esplicitamente che il posto che dovevano raggiungere...erano le fogne.
Si fermarono in un vicolo buio,pieno di pattume di vario genere e
brulicante di topi.La ragazza fece un verso disgustato e una faccia
inorridita.L'albino tolse il tombino,indicando le fogne con la
testa.Julie spalancò gli occhi,non aveva capito che si
trattava
di un posto così raccapricciante,altrimenti non avrebbe mai
accettato la missione.Il blader si calò,e a lei
toccò
fare la stessa cosa.Purtroppo,scendendo lentamente c'era il rischio di
scivolare..ecco appunto.Alla bruna scappò la mano.Per
fortuna
che Ryuga era proprio sotto di lei,e con i suoi riflessi da felino
riuscì ad afferrarla senza procurarle un solo graffio.Le
sorrise:"Ti capita spesso di scivolare e cadere?"Chiese
sensualmente:"Solo se ci sei tu a prendermi"Fu l'altrettanto soave
risposta della ragazza.Dopo qualche bacio fugace,i due
proseguirono,solo grazie ad una pila che Julie aveva saggiamente
portato con sè.Camminarono per un tempo
indefinito,attraversando
cunicoli pieni di lurido ciarpame.Più di una volta la bruna
fu
costretta a tapparsi il naso per non respirare l'aria rarefatta di quel
postaccio.D'un tratto si fermarono:"E'qui"Annunciò Ryuga con
un
lieve sorriso.Guardò la sua ragazza,che
annuì,pronta al
peggio.Inaspettatamente la porta,che agli occhi di Julie sembrava
imvisibile,scorse in avanti,rivelando ciò che c'era
dietro.Una
casa,ammobiliata ed arredata come poteva essere un qualsiasi
appartamento nella Grande Mela.Anzi,non era messo male per
niente,proprio un bel posticino per vivere,eliminando il particolare
fognature,che avrebbe ridotto il prezzo d'acquisto praticamente a
zero.Il blader entrò senza chiedere permesso.Non sembrava
esserci nessuno.Tuttavia dopo qualche secondo,quattro ombre piombarono
sul ragazzo,veloci e precise come fulmini,atterrandolo.Stavano per
infliggergli il colpo di grazia,quando riconobbero i lineamenti di
Ryuga.Julie era rimasta talmente scioccata da non essersi accorta di
quali esseri aveva davanti.Fu uno di loro a chiamare il nome del
blader,aiutandolo ad alzarsi:"Ryuga,vecchio mio,come stai?"Gli chiese
abbracciandolo.Alla bruna si mozzò il respiro in gola,quella
che
stava toccando il suo ragazzo era...una tartaruga gigante!E le altre
ombre erano identiche,se non per una diversa sfumatura di verde:"Bene
Michelangelo,non potrei stare meglio"Ryuga salutò
calorosamente
anche le altre tartarughe,che ammiccarono in direzione di Julie:"E lei?"
"Lei è la mia ragazza"Prese per mano la bruna,avvicinandola
al
gruppo:"Ragazzi,lei è Julie Casterville"Tutti le fecero le
darono un affettuoso benvenuto:"Beh,piacere di
conoscervi..."Tirò Ryuga per la felpa:"Ci volete scusare un
attimo?"Lo trascinò in un angolino:"Non mi avevi detto che
avremmo avuto a che fare con dei mostri!"
"Ti avevo detto che non erano persone normali!"
"No Ryuga,c'è una bella differenza tra non essere persone
normali...e non essere persone!"
"Senti,sono dei bravissimi ragazzi,non c'è nulla di cui aver
paura.Ti fidi di me?"Le porse la mano:"...come?"
"Ti fidi di me?"Non sapeva perchè,ma quelle parole le
sembravano
terribilmente familiari.Era sicura che qualcuno,in un tempo molto
lontano,le avesse già detto quella frase con la stessa
identica
dolcezza.Sorrise,stringendogli la mano e annuendo.Tornarono dalle
tartarughe:"Ryuga,adesso ci devi raccontare cosa hai fatto tutto questo
tempo!"Disse Donatello.Vennero interrotti dall'arrivo di un'altra
importantissima presenza.Il blader quando vide il maestro Splinter
scendere dalla sua camera ebbe un tuffo al cuore.Riuscì a
malapena a sussurrare il nome di quel topo che tempo prima era stato
una tappa fondamentale della sua crescita e del suo addestramento.I due
si abbracciarono,Splinter era commosso e Julie non potè fare
a
meno di sospirare di gioia a quella scena così dolce.Allora
non
era vero che Ryuga era chiuso in sè stesso.C'erano stati
degli
anni in cui perfino il blader dal cuore indistruttibile sorrideva ed
era perennemente felice.Ma ora,dopo tutto quello che aveva patito e
sofferto,aveva paura di provare altro dolore.Perciò aveva
tentato in ogni modo di non legarsi sentimentalmente a nessuno,per
evitare di dover osservare impotente la perdita di un'altra persona
cara.Julie improvvisamente sentì che il cuore di Ryuga era
entrato completamente in sintonia con il suo.Poteva percepire tutto il
suo affetto per quel topo e tutto il dolore dei ricordi.Si rese conto
di quale enorme carico dovesse portare l'albino sulle spalle.Tutti quei
rimorsi avrebbero lacerato anche il più forte degli
animi.Tutto
d'un tratto riuscì a capirlo,riuscì a comprendere
il
perchè di tutta la sua preoccupazione che nutriva nel
momento in
cui lei si allontanava sola.Aveva una paura tremenda di poterla
perdere,e sta volta non sarebbe riuscito ad amare più
nessuno
altro come amava lei.Si rese conto di quanto fosse stata egoista nelle
sue azioni da sconsiderata,e comprese il timore che lui aveva provato
quando lei era stata rapita.Ricacciò indietro una
lacrima,poichè l'albino le aveva portato al cospetto il suo
maestro:"Maestro Splinter.."
"Oh ma chi è questa splendida giovane?"
"Lei è.."Rimase un attimo a fissarla trasognato:"Lei
è la
perfezione,il mio angelo custode,la Luna il sole le stelle.Lei
è
coraggiosa,leale,forte,sincera"Il topo si fece una grassa risata:"Vedo
che finalmente ti sei innamorato,bravo il mio ragazzo"Tutti gli
saltarono addosso,facendogli mille congratulazioni.Ovviamente avevano
molto da raccontarsi e da dirsi,perciò l'albino in meno di
mezzo
secondo venne trascinato via dal gruppetto,ansioso di sapere le
ultime.La bruna li seguì.Tanto non aveva nulla di meglio da
fare.
Il gruppo chiacchierò per un tempo che a lei parve
infinito.Oltretutto discutevano di argomenti che non la riguardavano
neanche minimamente.Ad un certo punto Ryuga,accortosi della noia
crescente che velava gli occhi della ragazza,interruppe il
discorso,cominciando ad esporre il vero motivo per il quale si
trovavano a New York.Quando le tartarughe appresero la notizia
dell'evasione di N e degli altri super cattivi,rimasero
sconvolte.Fecero domande a più non posso,e saltò
fuori
che il loro acerrimo nemico,Shredder,era un alleato di N,e che i due
avevano in mente un piano diabolico per radere al suolo la Grande
Mela.Nessuno conosceva esattamente le mosse che i due avrebbero messo
in atto,ma bisognava stare all'erta.Nessuno si tirò
indietro,accettarono tutti di buon grado,contenti di poter
collaborare.Leonardo,da sempre il leader del gruppo,propose Ryuga come
capo dell'intera operazione.Anche questa idea venne accolta
calorosamente da tutti...tutti meno Raffaello.Sì
perchè,da quando si erano conosciuti,tra di loro non era mai
corso buon sangue.Forse per la somiglianza incredibile di
caratteri.Infatti i due avevano due personalità molto
simili.E
si sa che due animi focosi non vanno d'accordo.Il rettile si
alzò in piedi:"Io non sono d'accordo.Perchè
dovremmo
lasciare il comando a un tizio del genere!"Ryuga
rise:"Perchè
voi non sapete niente di come si gestisce una situazione come quella
che probabilmente si verificherà"Disse sornione:"Ah ma
guardalo
il nostro sapientone,sicuramente se lasciamo tutto in mano sua,finiremo
in grossi guai"L'albino cominciò ad infervorarsi:"Ehi
amico,hai
qualche problema?"
"Sì,ho dei seri problemi,per esempio mi trovo a parlare con
un
idiota di prima categoria"Eccolo.Il drago stava per scatenare tutta la
sua furia:"A chi hai dato dell'idiota?!?!"Fiamme avvolsero tutta la
stanza.Per fortuna Julie,che a quanto pareva era l'unica con un
briciolo di buon senso,lo strattonò per un braccio,facendolo
calmare.Ryuga girò i tacchi e se ne andò,stizzito
e
ancora arrabbiato.Non ce la faceva proprio a sopportare quella
tartaruga,era più forte di lui.Con quel suo tono da
deficiente
era davvero irritante.Solo una persona poteva insultarlo,e quella era
Julie,nessun altro doveva permettersi.La bruna fece per seguirlo,ma
venne fermata da Donatello,che le disse di farlo sbollire prima di fare
qualsiasi cosa.Il maestro Splinter guardò Raffaello
scuotendo la
testa.
Era sera,e tirava un piacevole venticello.Era una delle cose che gli
erano sempre piaciute di più stare sui tetti
all'imbrunire.Potevi godere di una vista magnifica senza volare o cose
simili.Chiuse gli occhi per assaporare quella magnifica sensazione che
lo pervadeva.Leonardo sapeva dove lo avrebbe trovato.Erano amici da una
vita,ormai non avevano segreti.La tartaruga era convinta di riuscire a
capirlo in qualche modo.Sapeva che incredibile peso dovesse recare
sulle spalle,il fardello del comando.Per carità,era una
meraviglia essere il leader di un gruppo,ma questo comportava delle
enormi responsbilità.Gli si sedette
accanto:"Ehilà
amico"Ryuga aprì un occhio:"Ehilà"Rimasero in
silenzio
per qualche istante:"Non è male sai?"Gli disse Leonardo con
un
sorriso:"Chi?"
"Quella tua ragazza,è simpatica.Pensa che ha preparato la
cena
per tutti"L'albino sorrise a sua volta:"Lo so,è fantastica"
"Senti Ryuga,non te la devi prendere per mio fratello,lo
sai,è
fatto così!"Il blader aveva lo sguardo perso nella bellezza
di
New York illuminata dalle luci serali:"Mi è mancato questo
paesaggio"Si limitò a rispondere.Quella frase voleva dire
molto
di più di quanto non si capisse.Era una metafora.Con
paesaggio
lui intendeva tutto,il maestro Splinter,gli allenamenti e le
litigate con Raffaello.Erano una parte di lui,non avrebbe mai potuto
scordarsi le mille avventure vissute in
quella splendida città.Per fortuna Leo era
una,per...tartaruga
abbastanza profonda per capire il senso di quella affermazione.Gli
battè una pacca sulla spalla,ma prima che se ne
andasse,l'albino
gli chiese:"Ti va una corsa sui tetti?"
Rientrò in stanza e si tolse la maglia sudata.Si
guardò
intorno,Julie non c'era.In realtà era in bagno che si stava
facendo la doccia.Ryuga lo capì quando sentì il
getto
d'acqua scorrere.In quel momento gli venne in mente un'idea
fantastica.Appena la ragazza uscì,coperta solo da un
asciugamano
bianco,lui le rivolse un ampio sorriso:"Oh ciao Ryuga,non ti ho sentito
entrare"L'albino le diede un bacio sulla guancia,per poi sussurrarle
all'orecchio:"Vestiti che ti porto in un posto fantastico"La bruna non
se lo fece ripetere due volte.Tornò in bagno e
indossò un
outifit perfetto:una canotta di strass nera,pantaloni attillati bianchi
e un paio di All Stars nere.Aggiunse al tutto un paio di guanti senza
dita neri e una collanina con un pendente a forma di cuore,uno dei
pochi regali di suo padre che le erano piaciuti.Uscì tutta
baldanzosa.Chissà in quale posto meraviglioso l'avrebbe
portata.
Sui tetti.Esatto.La stava portando sul tetto più alto di New
York.Le teneva gli occhi chiusi con le mani,indirizzandola con la
voce.Quando arrivarono,le tolse gli arti dalla faccia.Quello che le si
presentò era uno spettacolo mozzafiato.Luci di tutti i
colori
danzavano davanti ai suoi occhi estasiati.I palazzi sembravano
scomparire,lasciando posto ad un'infinita distesa di diamanti.La
città di notte mostrava tutto il suo splendore.Ecco,un'altra
volta.Julie in quel momento realizzò quale fosse il vero
motivo
per il quale si era innmorata di Ryuga.Lui le faceva vedere le cose in
una maniera totalmente differente.Per esempio quando uno visita una
città come New York tende a visitarla solo di
giorno,convinto
che la Grande Mela sia bellissima.In realtà era molto
più
affascinante di notte.Lei non ci sarebbe mai arrivata da sola.Lui le
mostrava una nuova via,più bella e più
avventurosa.Okay,magari più complicata e intrisa di
pergili,ma
senza dubbio più emozionante.Anche questa era una cosa che
nessun altro prima di allora era stato in grado di farle provare.Grazie
a lui ora sentiva delle sensazioni fantastiche,che non potevano nemmeno
essere descritte a parole.Lui vedeva la meraviglia in qualsiasi
cosa,anche in una semplice farfalla o in un bambino che gioca per
strada,e riusciva a trasmettere questa meraviglia alle persone che gli
stavano intorno.Non aveva mai conosciuto nessuno che assomigliasse
anche lontanamente a lui.Gli occhi le si riempirono di
lacrime:"Ryuga,ma è...è..."L'albino le
posò un
dito sulle labbra:"Shtt,non parlare...ascolta...senti la
città"Improvvisamente,come per magia,tutti i suoni le
vennero
alle orecchie:il clacson di una macchina,il gridare dei venditori
ambulanti,il trafficare concitato di un uomo che usciva dal lavoro,la
telefonata impacciata di un ragazzino alla sua prima fidanzata.Ogni
cosa in quel momento le fu chiara.Per tutto il tempo,Ryuga le aveva
sussurrato un dolce:"così"con un tono di voce sempre
più
basso,finchè non tolse definitivamente il dito dalla sua
bocca:"Allora?"
"L'ho sentita"Gli sorrise.In quel momento all'albino parve che gli
occhi della ragazza brillassero ancora di più.Le
accarezzò una guancia.Si lasciarono andare ad un tenero
bacio,che rivelava tutto l'amore che provavano l'uno per l'altra.
Continuava a chiedere dove la stesse portando,ma non ottenne alcuna
risposta.D'un tratto si fermarono di fronte ad un negozio
d'antiquariato,e l'albino entrò convinto.Le aveva detto di
portare con se il libro di Gwen,chissà per quale motivo.Nel
negozio pareva non esserci nessuno.Dopo qualche istante la
propietaria,che aveva udito la campanella d'entrata,sbucò
dal
retro,un po'trafelata:"Scusatemi,stavo..."Quando vide Ryuga le parole
le morirono in bocca:"Ryuga!"Il blader le fece un cenno con la
testa:"April"Si salutarono,come due vecchi amici che non si vedono da
tempo.Julie fece una faccia alquanto gelosa,che non sfuggì
all'albino:"April questa è la mia ragazza,Julie"
"Ah ma bravo il nostro Ryuga,ti sei accasato eh?Piacere io sono April
O'Neil"Si strinsero la mano:"Giulietta Candore Casterville,ma tu puoi
chiamarmi Julie"La rossa battè le mani:"Qual buon vento vi
porta?"Ryuga fece segno alla bruna di prendere il tomo,che lei si
affrettò a tirare fuori dalla borsa.April lo prese tra le
mani:"Oh,vediamo un po'cosa abbiamo qui"Lo aprì.La tensione
creseva.Dopo qualche secondo e molte pagine sfogliate,la ragazza
sbottò:"Ma in che razza di lingua è scritto?!"
"Speravamo potessi dircelo tu"
"Ma che,non ho mai visto niente di simile.Siete sicuri che sia di
questo pianeta?"Julie le si avvicinò:"Che intendi dire?"
"Intendo dire che potrebbe essere un libro proveniente da un altro
pianeta"La bruna era scioccata.Ryuga tentò di afferrare le
briglie del discorso:"Spiegati meglio"
"Voi siete risolutori,quindi siete al corrente dell'esistenza di altre
forme di vita...aliene.Questo libro mi sembra scritto in una lingua di
un altro pianeta,mio zio aveva studiato qualcosa di simile,ma purtroppo
è scomparso prima di poter insegnare ciò che
aveva
appreso.Ma forse..."Scomparve di nuovo nel retro,uscendone due minuti
dopo con una piccola scatolina:"Ecco,questo è un souvenir
dello
spazio.Mio zio mi raccontò di averlo ottenuto da un alieno
durante una delle sue avventure.Prendetela,se vi tornerà
utile
sono ben felice di potervela dare.Vi dico però che non
c'è verso di aprirla,ho tentato in tutti i modi"La bruna la
prese tra le mani,e appena la sfiorò,questa prese a
brillare.Come per magia si aprì,rivelando un piccolo
foglietto.Julie lo aprì,poichè era
accartocciato.i due le
si misero intorno.C'erano scritte delle lettere messe in ordine
sparso,a formare quella che doveva essere una frase.Ryuga
mandò
al diavolo tutto,seguito a ruota da April.Possibile che non c'era mai
niente di normale in quello che facevano.Julie stortò la
testa,e
in meno di un secondo,le lettere si spostarono da sole,componendo un
periodo di senso compiuto:"La leggenda è scritta,ha effetto
la
tinta,la chiave di Silence è indistinta,son cinquantacinque
di
ferro le penne,il signor Mtleck la lascerà indenne"Lesse ad
alta
voce.I due la guardarono straniti,e Ryuga le strappò il
foglietto di mano.Ma non c'era scritto niente di tutto quello che aveva
letto!Le lettere erano ancora come prima:"Io riesco a
leggere"Sussurrò la ragazza:"Come?"
"Io riesco a leggere quello che c'è scritto!E'un enigma!Devo
riflettere..."Prese a girare per tutto il negozio,sotto lo sguardo
intertedetto di Ryuga:"La leggenda è scritta,ha effetto la
tinta,quale...leggenda...stiamo cercando risposte e la tinta ha effetto
sulla leggenda,in che modo?"April aveva perso il filo logico del
discorso:"No,non leggenda con due g,ma con una:legenda!"Si sedette su
una sedia:"C'è la legenda,la chiave...allora forse
è una
mappa,le mappe hanno legende e chiavi di lettura,è una
mappa,una
mappa invisibile!"Ryuga si stropicciò gli occhi:"Un
momento,che
vuol dire una mappa invisibile?"Chiese sconfortato.Julie scosse la
testa:"Ha effetto la tinta..può riferirsi ad un colorante o
ad
un reagente usato per ottenere un risultato,combinato con la chiave di
Silence è indistinta,ne deriva che l'effetto era rendere
evidente quello che in realtà non era evidente"L'albino
mentre
lei parlava le si era seduto accanto:"A meno che...la chiave di Silence
non sia in..."Al blader si accese una
lampadina:"Prigione!"Terminò.April mise una mano sul
fianco:"Patagonia.So farlo anche io.Papuasia"L'albino scosse la
testa:"La mappa è in una prigione.Le penne di ferro sono le
sbarre di una prigione!"
"O può essere che la scatolina sia molto antica.E
poichè
circa due secoli fa si scriveva con l'inchiostro di galla e ferro,la
penna potrebbe essere...solo una penna...ma perchè non
semplicemente penne!Perchè dire di ferro?!"Calò
il
silenzio per un minuto:"Un momento...di ferro,il ferro non si riferisce
all'inchiostro nella penna...si riferisce alle...parole scritte con la
penna!Parole di salde,parole di ferro,minerali!No,no,minerali
è
una stupidaggine...parole ferme,parole...adamantine,parole
risolute!"Entrambi puntarono lo sguardo su di lei:"Parole risolute...il
signor Mtleck la lascerà indenne.Timoty Mtleck era lo
scrivano
ufficiale del congresso continentale"Ryuga fece una smorfia di
disagio:"Calligrafo non scrittore,per essere certi che lasciasse
indenne i segreti di chi l'aveva firmata,questi furono scritti sul
retro di una risoluzione,una
risoluzione firmata da cinquantacinque uomini"L'albino
cominciò
a capire,ed intuì cosa avrebbe detto Julie dopo:"La
Dichiarazione d'Indipendenza"Affermò convinta.In quel
momento
Ryuga trasalì,poichè realizzò una cosa
sconcertante:"La Dichiarazione d'Indipendenza!Ecco qual è
l'obbiettivo di N!La Dichiarazione d'Indipendenza!Grande Giove!"April
era veramente fuori di senno,non ci capiva più
nulla:"Julie,credo sia il momento di andare"Si stava avviando,quando
lei lo afferrò per un braccio:"Aspetta,spiegami Shredder
cosa
c'entra in tutta questa storia"
"Oh ma è semplice!Shredder è uno degli uomini
più
influenti degli Stati Uniti!Può facilmente eludere la
sicurezza
e fare quello che gli pare"La prese di forza:"Adesso andiamo,grazie
April,ci sei stata di grande aiuto!"E scomparirono,sotto gli occhi
attoniti dell'archeologa.
Washington D.C.ecco dove si trovavano ora.Nella capitale
statunitense,più precisamente nel museo degli Archivi
Nazionali,dove era custodita la Dichiarazione d'Indipendenza.Julie
inseguiva Ryuga,tentando di farsi dare spiegazioni.L'unica informazione
che ottenne fu che le tartarughe erano già sul
posto,mascherate
a dovere.Infatti appena entrarono negli archivi,trovarono i loro
amici,bardati fino al collo.Al centro dell'imponente edificio c'era
lei,un semplice pezzo di carta che cambiò il destino di una
nazione.Ryuga si posizionò davanti alla teca
antiproiettile,seguito a ruota dal gruppetto.Sospirò:"Cento
ottanta anni di riceche e si trova ad un metro da me...In mezzo a tante
parole sulla libertà,c'è una frase qui che
è il
cuore di tutte le altre"Prese un profondo respiro"Ma quando una lunga
serie di abusi e malversazioni rivolte a perseguire il medesimo
obbiettivo rivela il disegno di ridurre tutti gli uomini
all'assolutismo,è loro diritto,è loro
dovere,rovesciare
il siffatto governo,e provvedere nuove garanzie alla sicurezza per
l'avvenire.."Fece una pausa:"Le persone non parlano più in
questo modo"Michelangelo era estasiato:"Fico...non ho capito
niente"Stavolta intervenne Julie:"Vuol dire che se qualcosa non va,le
persone che hanno la capacità di agire,hanno la
responsabilità di agire"Disse con lieve commozione,prendendo
la
mano del blader:"Io la ruberò"Affermò quello
convinto.Tutti,tranne la bruna,rimasero senza parole,e si chiedevano
come avrebbero fatto a rubare un documento di quella levatura.Ma se non
l'avessero sequestrata loro,ci avrebbero pensato N and
company,scatenando il panico nel mondo.Donatello in particolare non era
per niente convinto.Era talmente contrario a questa idea,che
portò tutti alla Biblioteca del Congresso,infiltrandosi
nella
rete.Mostrò ai nostri eroi l'intero layout degli Archivi
Nazionali.Quando la dichiarazione era esposta,era circondata da
guardie,telecamere e ragazzini in gita scolastica.Sotto il vetro
anitproiettile di tre centimetri c'era un esercito di sensori e di
rilevatori di temperatura,che scattavano appena si avvicinava qualcuno
con la febbre.Quando invece non era esposta veniva chiusa in una camera
blindata,rivestita da un metro e mezzo di cemento e acciaio.Un
cavò,il quale,a quanto pareva,era fornito di una chiusura a
combinazione elettronica e di un sistema di accesso biometrico.Questo
è quello che mostrò Donatello ai suoi
amici,provando che
era praticamente impossibile rubare la Dichiarazione
d'Indipendenza.Ryuga rise:"Lo sai che Thomas Edison
collezionò
circa duemila fallimenti nel tentativo di sviluppare il filamento di
cotone carbonizzato per la sua lampadina?"Disse:"Lui però
diceva
io non ho fallito,ho trovato duemila modi per non creare una
lampadina"Completò Julie,i due si guardarono e sorrisero:"Ma
gli
bastò trovarne uno per farla funzionare"Pronunciarono in
coro.A
questo punto la tartaruga dovette arrendersi,non avendo più
argomentazioni valide a favore della sua tesi.L'albino gli
spiettellò davanti un libro,raffigurante la sala di
conservazione.Chiese cosa contenesse la sala,e Michelangelo rispose una
conserva di marmellate e gelatine.L'albino scosse la testa:"No,qui
puliscono,conservano e riparano i documenti e i rispettivi
alloggiamenti quando non sono in mostra o nel cavò.Quindi
quando
la teca ha bisogno di un intervento,la spediscono direttamente nella
sala di conservazione.Il momento migliore per rubarla,sia per noi che
per N,sarà durante il galà di stasera,quando le
guardie
saranno distratte dai vip al piano di sopra,ma noi agiremo nella sala
di conservazione,dove ci sarà minore sorveglianza"Ryuga
incrociò le braccia al petto.Donatello
ripetè,sfogliando
i libri,quello che l'albino aveva appena detto:"Sembrerebbe
fattibile"Sentenziò infine.Il blader
sorrise:"Sembrerebbe"Rimaneva però ancora un problema.Il
cavò si apriva solo con una password,che conosceva solo la
custode dei documenti antichi.L'albino però aveva pensato
anche
a questo.Quando era stato negli uffici della custode,ovviamente
spacciandosi per un giornalista,aveva notato una collezione di spille
appartenenti alla guerra d'indipendenza americana.Gliene mancava solo
una,quella che ovviamente avrebbe fatto recapitare Ryuga,a nome di uno
sconosciuto gentiluomo.I realtà la spilla sarebbe stata
intinta
in una speciale mistura,in grado di rendere visibili le impronte
digitali.In questo modo quando la dottoressa Chaase avrebbe digitato la
password per entrare nel reparto conservazione,i tasti premuti
sarebbero rimasti fluorescenti.Ed ecco servito su un piatto d'argento
l'accesso alla sala.Era tutto perfetto.
Donatello era dentro un camion,pronto a dirigere le mosse di Ryuga.Si
perchè lui avrebbe dovuto rubare la dichiarazione,mentre gli
altri tenevano a bada i soldati ninja di Shredder.Il gruppo formato
dalle tartarughe e da Julie era già al
lavoro,poichè i
ninja avevano circondato gli archivi nazionali.Evidentemene N in
persona voleva mettere a segno il colpo,altrimenti si sarebbe fatto
vedere in qualche modo,per esempio mandando gli umalieni.Ryuga prese un
respiro profondo,certo che per fare quello che stava per fare ci voleva
proprio il pelo sullo stomaco.Si era travestito da guardia,con tanto di
pass e tutto il resto,per poter entrare al galà senza essere
stato invitato.Sotto la divisa indossava uno smoking,non si
può
andare ad una festa senza di esso.Appena
entrò,attivò la
ricetrasmittente che aveva nell'orecchio,la quale gli forniva la
possibilità di comunicare con Donatello.Prima che qualcuno
si
accorgesse di lui,si fiondò in bagno,per cambiarsi.Tolse
quei luridi abiti,rivelando lo smoking,per poi buttare tutto nel bidone
della carta straccia.Si sistemò il papillon,chiedendosi come
se la stessero cavando le tartarughe e Julie:"Sei carino?"Chiese
scherzoso Don.Si diede un'ultima aggiustatina ai
capelli:"Abbastanza"Rispose con indifferenza:"In bocca al lupo".
Nel frattempo Shredder aveva già approntato tutto il suo
arsenale.Sul furgone contenente lui e le armi c'era anche N,impaziente
di avere la dichiarazione.Quando raggiunsero il posto,Shredder fece
segno ai suoi scagnozzi di scendere,non senza prima aver recuperato
tutta l'attrezzatura.
Ryuga rimase affascinato da tutta quella pomposità,non era
mai stato ad un galà prima di allora.Porse un bicchiere di
champagne alla dottoressa Abigail,la custode dei documenti,tanto per
fare il gentile e per non dare nell'occhio.La bionda prese il
bicchiere,rivolgendogli un ampio sorriso:"Signor Brown,che piacere
vederla"
"Dottor Chaase"I due risero.A Ryuga scocciava molto quella
messinscena,ma era costretto ad essere gentile con quella
biondina.Dall'auricolare,Donatello chiese:"E'la nostra
bionda,com'è vestita"L'albino fece uno sforzo immenso per
ignorare l'amico:"Come mai qui signor Brown?"
"All'ultimo momento ho fatto una...cospicua donazione"
"A proposito,grazie per la spilla.Normalmente non dovrei accettare dei
regali del genere ma...lo volevo tanto"Risero di nuovo,e la tartaruga
buttò gli occhi al cielo:"Su Romeo,datti una
mossa"La conversazione venne interrotta da un certo Erbert,che venne
ovviamente presentato all'albino:"Piacere"Si strinsero la mano:"Chi
è il soggetto"Chiese Donatello,e di nuovo non ottenne
risposta,poichè Ryuga stava brindando con i suoi due nuovi
"amici":"All'alto tradimento!"Esclamò.Abigail lo
guardò stranita:"Il crimine degli uomini che sottoscrissero
la dichiarazione.Fossimo stati sconfitti li avrebbero
sgozzati,impiccati.squartati e oh,questa è la mia
preferita,gli avrebbero strappato le viscere per bruciarle!"Alla fine
della frase rise,suscitando lo stupore della bionda.Il blader
provò a recuperare:"Allora...agli uomini che fecero un gesto
all'apparenza sbagliato,per fare ciò che sapevano essere
giusto"Guardò la dottoressa:"Ciò che sapevano
essere giusto"Ripetè,per poi bere tutto d'un fiato lo
champagne che aveva nel bicchiere.Dopodichè se ne
andò,augurando buona notte.
Stavano passando per i condotti dell'aria,spaccando e rompendo tutto
ciò che si trovava sul loro cammino.Non era certo uno dei
metodi più ortodossi per non farsi notare,ma a Shredder poco
importava.Quello che contava era l'obbiettivo finale.
Ryuga tenne in mano solo il bicchiere che aveva tenuto Abigail,per le
impronte digitali.Tornò in bagno e posizionò sul
fasciatoio per bambini una boccetta contenente le gocce per il naso,e
un batuffolo di bambagia.Lasciò cadere due o tre gocce di
medicinale sul cotone e mise il tutto in un sacchettino,dove
lui prima aveva inserito il bicchiere.Funzionava,adesso le impronte
erano ben visibili sul vetro.Avvolse il pollice con un ditale in
lattice,prendendo il bicchiere e toccando le impronte,che rimasero sul
materiale semi trasparente.Grazie ad esse,riuscì a
baipassare i sistemi biometrici e a salire sull'ascensore che portava
alla sala di conservazione.Comunicò a Donatello la sua
posizione,e la tartaruga si mise all'opera per eludere le telecamere di
sorveglianza.Meno cinque,quattro,tre,due...Ecco,ora Ryuga era l'uomo
invisibile.Premette un pulsante,e ne uscì la tastiera che
Abigail aveva usato per digitare la password d'accesso.Con una
lucina,l'albino riuscì ad individuare quali tasti avesse
premuto,poichè prima di digitare il codice,lei aveva toccato
la spilla che le aveva regalato,impregnata di un liquido speciale.Le
lettere erano:a,e,f,g,l,o,r,v,y.Le disse al rettile,che sul computer
riuscì ad individuare i possibili anagrammi.I migliori
risultati erano:a glove fly,a very golf,fargo levy,gravy floe,valey
frog,ago fly rev.Continuò a spararne a ripetizione,ma il
blader,osservando la tastiera dedusse che era Valley Forg,il luogo dove
si erano accampati gli americani durante la guerra d'indipendenza.Come
aveva fatto?Semplice,la dottoressa aveva premuto due volte la
l!Digitò e la porta si aprì:"Mi sposerei il tuo
cervello"Affermò Donatello.Adesso mancava solo la teca da
smontare,il resto era fatto.L'unico problema era che anche N stava
arrivando,e lungo il suo percorso aveva ucciso diversi uomini della
sorveglianza.Non si faceva alcuno scrupolo.Per vedere in anticipo il
corridoio che portava alla sala di conservazione,gli umalieni
tagliarono un dato filo,oscurando involontariamente la visuale a
Donatello,che non riusciva più ad avvistare Ryuga.Lo
avvisò di questo fatto,intimandogli di uscire
subito.Purtroppo Ryuga non aveva ancora finito di smontare la
teca,decise di concludere il lavoro in ascensore.Premette il pulsante
col piede,avendo entrambe le mani occupate.Dalla porta sul lato
opposto,uscirono N e i suoi scagnozzi.Quando Ryuga li vide
trasalì,e il verde non fece una faccia migliore.Poi diede
subito l'ordine di sparare a più non posso.Per fortuna che
la teca era antiproiettile,l'albino si salvò solo grazie a
quella.Per un miracolo riuscì ad entrare in ascensore prima
di venire ucciso.Donatello continuava a chiedere se ci fosse
nessuno.Ryuga gli comunicò che N era lì,e c'era
stata una sparatoria:"Odio quell'uomo"Sentenziò la
tartaruga.Quando il blader arrivò al primo piano,aveva
già finito di arrotolare la dichiarazione,e nessuno si era
accorto di nulla.Uscì più in fretta che
poteva,udendo ancora le imprecazioni di N e di Shredder,anche i soldati
ninja erano stati annientati.Una volta entrato nel tarta
furgone,tirò un sospiro di sollievo,e chiamò
subito gli altri,dicendogli di venire subito,prima che qualcosa fosse
andato storto.
"Ancora mi chiedo perchè N volesse a tutti i costi questo
pezzo di carta"Disse Raffaello.Dopo aver messo a segno il colpo,i
nostri eroi avevano subito contattato Ben,spiegandolgi cosa fosse
successo,e che doveva chiamare tutti i risolutori di
zona,affinchè esponessero una copia falsa della
dichiarazione,in modo da non allarmare l'FBI.Nessuno rispose alla
domanda indiretta di Raffaello,poichè erano tutti
concentrati ad utilizzare reagenti per leggere il retro della
dichiarazione.Quando videro cosa c'era scritto,Ryuga imprecò
al cielo.Erano ancora quegli stessi strani simboli del libro di
Gwen.Improvvisamente a Julie parve di conoscere quel tipo di
grafia:"Beh,almeno sappiamo di non aver fatto tutta questa fatica per
niente!"Affermò Michelangelo:"Ragazzi...queste
sono...coordinate"Tutti la guardarono perplessi:"Sì,sono
numeri,ovvero coordinate"Ryuga sospirò:"Mi sa che ci attende
un grosso mistero"
Angolo Autrice
Eccomi gente!Allora,i nostri eroi sono entrati in possesso della
dichiarazione,cosa saranno quelle coordinate scritte sul retro?Dove
porteranno?Ma sopratutto,come mai tutto d'un tratto Julie riesce a
leggere quei simboli incoprensibili?Tutto questo e molto altro nel
prossimo capitolo dal titolo:Un mostruoso Halloween!Non mancate!
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Capitolo 23 *** Un mostruoso Halloween ***
Capitolo 23
Ancora nessun risultato.Julie era dentro quel maledetto laboratorio da
più di mezz'ora,stava tentando di capire dove portassero le
coordinate scritte sul retro della Dichiarazione d'Independenza.Ryuga
si stava spellando le mani,non ce la faceva più ad
aspettare.Ormai era talmente dentro a quell'avventura che aveva tutto
l'interesse di scioglierne gli intrighi.Dopo circa altri due
lunghissimi minuti di attesa,Julie sbucò dal laboratorio,la
dichiarazione in mano e la faccia alquanto sconvolta.Si
lasciò
cadere sulla sedia accanto a quella dell'albino,stropicciandosi gli
occhi.Aveva una forte emicrania dovuta alla troppa
concentrazione:"Allora,che hai scoperto?"
"Ryuga,domani che giorno è?"L'albino alzò un
sopracciglio,lievemente sorpreso da quell'ultima
domanda:"Perchè
me lo chiedi?Comunque domani è il...trentuno ottobre se non
erro"La ragazza si schiaffò una mano in fronte:"Ecco,lo
sapevo"Ryuga cominciava ad infastidirsi:"Allora,ti decidi a
parlare?"Julie non rispose,si limitò a mostrargli una
piccola
carta dell'Europa,dove era segnato un puntino rosso,proprio sopra
la...Romania?L'albino la guardò meglio:"Ma che diavolo..."
"E'dove dobbiamo andare....Transylvania....Il giorno di
Halloween..."Piagnucolò la bruna.Il blader
scoppiò in una
fragorosa risata:"Ma qual è il problema?"
"Dobbiamo andare...nel castello di Dracula...erano queste le
coordinate...la notte di Halloween"
"Non mi dirai che credi alle storie di fantasmi"
"Fai male se non ci credi...io comunque non ho nessuna intenzione di
andare in un posto simile..."Ryuga sbuffò pesantemente:"Sei
senza speranze..."Affermò con un lieve sorriso.Certo,per lui
era facile parlare così,aveva viaggiato ovunque nel
mondo,ormai non si stupiva più di nulla.La guardò
negli occhi:"Con tutto quello che ho visto,Julie,non mi stupisco
più di niente"La ragazza alzò un
sopracciglio:"Cento yen che ti sbagli"
Stavano facendo,di nuovo,le
valigie.Julie era stufa di farle e disfarle,questa era la quinta
volta!Mise le mani sui fianchi,oltretutto era costretta ad andare in un
posto che non ci teneva proprio a vedere...chissà quali
creature
mostruose avrebbe incontrato in quel lugubre castello...meglio non
pensarci si disse,altrimenti non avrebbe mai messo piede in
aereoporto.Si accasciò sul letto,prendendo il libro di Gwen
e
iniziando a sfogliarlo.Quei simboli erano davvero belli,con tutti
quegli strani arabeschi che sembravano voler prendere vita da un
momento all'altro.In quel momento sentì il gran bisogno
di...fare l'amore con Ryuga?Ma non era certo il momento!Scosse la
testa,come le venivano in mente certe sconcerie?!Forse però
non
era una sensazione tanto folle quella che la scuoteva,lei lo amava a
tal punto che lo voleva suo,in tutti i sensi.Strinse le gambe al
petto,infilandoci la testa in mezzo,se pensava che tra meno di due mesi
si sarebbero dovuti separare per sempre,le veiniva un nodo in gola.Non
voleva abbandonare quel mondo fantastico,e nemmeno i suoi
abitanti.Decise di non pensarci,aveva cose ben più concrete
di
cui preoccuparsi,tipo infilare dell'aglio in valigia,meglio andare sul
sicuro.
In meno di un'ora erano di nuovo in volo.Ryuga era piuttosto
contento,non aveva mai visto la Transilvanya e gli interessavano
alquanto le leggende che circolavano sul quel posto mitico.I risolutori
gli avevano fornito un contratto falso,in cui si accertava che lui e
Julie avevano acquistato precedentemente il castello del conte
Dracula,così da potervi accedere senza
problemi.Appoggiò
la testa al sedile,per farsi un pisolino,tanto il viaggio si
prospettava alquanto lungo.
Erano abbastanza spaesati,le cose in Europa funzionavano diversamente
dal Giappone.Oltretutto,se non ci fosse stata Julie che parlava e
leggeva inglese ci sarebbe stata anche l'incombenza di farsi
comprendere per ottenere indicazioni.All'improvviso li raggiunse un
individuo molto strano.Era alto,allampanato e magro come un chiodo.Due
profonde borse solcavano gli occhi,che erano di un verde
intenso.Indossava abiti assai eleganti.Quando vide i nostri eroi fece
un inchino:"I signori Casterville,immagino"Disse con il suo buffo
accento russo.La ragazza gli sorrise:"Sì,precisamente,e voi
siete..."L'uomo si tolse il berretto da usciere:"Sono Vladimir
Vasilovinsk,e sarò il vostro autista per tutta la durata del
vostro soggiorno"L'albino assottigliò gli occhi,non sapeva
perchè ma sentiva di non fidarsi affatto di quel bizzarro
personaggio.Vladimir li scortò fino alla limousine,facendo
da
chaperon a Julie.Ryuga fece un fischio di approvazione,non era mai
salito su una macchina del genere.Julie appoggiò la testa
sulla
sua spalla:"Finchè ci sei tu al mio fianco,mi sento
sicura"Sussurrò al blader,che le accarezzò
dolcemente i
capelli.
Attraversarono la brughiera,che non era brutta come la
descrivevano.Mano mano che si avvicinavano alla
destinazione,però,le distese verdeggianti lasciavano il
posto a
vecchie piante rinsecchite a nere.Perfino il cielo sembrò
scurirsi di colpo,diventando di un grigio smorto.Il castello si trovava
in una zona dimenticata da Dio,e questo non faceva altro che alimentare
la fifa di Julie.L'aura che emanava quel podere era inquietante.Il
blader osservò la magione dall'alto in basso.Poi trasse una
banconota da cento yen,mettendola in mano alla ragazza.Julie la
guardò per un secondo,poi sorrise,ricordandosi della
scommessa fatta quella mattina.Un tuono fortissimo la
riportò sulla terra.Strinse
la maglietta di Ryuga,rifugiandosi ancora di più fra le sue
braccia.Quando la macchina percheggiò,il cuore della ragazza
perse una decina di battiti.L'albino le prese la mano,aiutando Vladimir
a scaricare i loro bagagli.Guardò il cielo,sembrava dovesse
mettersi a piovere da un momento all'altro.Questa supposizione venne
confermata quando una goccia si abbattè sulla testa albina
di
Ryuga,che fece segno a Julie di entrare.Non se lo fece ripetere due
volte.
Appena in tempo,fuori cominciò a diluviare.Un tuono fece
sobbalzare Julie,che corse ad abbracciare Ryuga,strusciando la faccia
contro il suo petto muscoloso.Il ragazzo le fece segno di
proseguire,trascinandola di peso.A metà strada tra
l'ingresso ed
il resto della casa,li accolse un uomo sulla cinquantina tutto
impettito.Indossava uno smoking,e aveva un'espressione indecifrabile:"I
signori Casterville,che piacere avervi qui.Io sono Boris,e sono il
vostro maggiordomo"La bruna chiese immediatamente la collocazione della
loro camera,che le venne indicata quasi subito.Ovviamente prima di
arrivarci,Boris fece fare ai nostri eroi un giro turistico del
castello.Non c'era corridoio che non fosse pieno di ragnatele e vecchie
armature,che si stagliavano austere sopra di loro.Ogni cosa in quel
posto trasudava tristezza e cupidigia.Julie
degluttì,chissà da quanto tempo nessuno veniva
più
in quella landa desolata.Attraversarono un corridoio pieno zeppo di
quadri.Ryuga si guardò intorno,era quasi certo che quei
ritratti
lo fissassero,con quelle espressioni vuote incutevano un certo senso di
terrore.Meglio non riferirlo a Julie,si disse,era già
abbastanza
spaventata di suo.Raggiunsero finalmente la loro stanza,che non era
certo meno lugubre del resto della casa.C'era un grosso letto a
baldacchino con accanto uno scrittoio di legno.Un grosso armadio e una
piccola finestra che dava sul giardino completavano l'atmosfera da film
horroro che si era creata.Il maggiordomo si
congedò,lasciandoli
soli.Il blader era un po'preoccupato per la sua ragazza,non l'aveva mai
vista così scossa.Le massaggiò le
scapole,irrigidite
dalla tensione nervosa che le annebbiava la mente.La bruna si
rilassò al suo tocco,sentendosi immediatamente
meglio:"Ryuga...questo posto..."L'albino le morse delicatamente la
punta dell'orecchio:"Shhtt,va tutto bene,ci sono io con te.Non devi
temere"Julie si girò per poterlo guardare negli
occhi,ottenendo
in risposta un'ampio sorriso,che malcelava un impellente desiderio.La
bruna gli accarezzò una guancia,per poi poggiare le labbra
su
quelle di lui.Dapprima Ryuga rimase inerte,poi però
approfondì il bacio,cingendole i fianchi con le braccia
possenti.Cominciarono a baciarsi con foga e passione,e pian
piano,l'albino riuscì a spingerla sul letto,sovrastandola
col
suo corpo.Appena fu sopra di lei cominciò a scendere con le
labbra,mordicchiandole e depositandole una scia bollente di baci sul
collo.Il gilet della ragazza era già volato in terra da un
pezzo,l'aveva lasciata solo in canotta.Ma presto anche quella sarebbe
stata di troppo.Era arrivato ad un punto in cui i vestiti gli erano di
grande intralcio.Con una mano le abbassò una spallina della
canotta.Julie,accortasi della situazione e non sentendosi ancora
pronta,lo allontanò con le
mani:"Ryu...Ryuga..."Biascicò
con voce strozzata:"Che c'è..."Il tono del ragazzo era
ridotto
ad un sibilo roco:"Ti...prego...fermiamoci"Ryuga credette di
capirla,stavano insieme da poco,forse non era ancora il caso di
spingersi così lontano.Le sorrise dolcemente,alzandosi da
lei e
aiutandola a tirarsi a sedere.Le diede un bacio sulla
fronte:"Scusami,non mi sono reso conto che..."Gli mise un dito sulle
labbra,scuotendo la testa:"No,non fraintedermi,anche io ti
voglio,solo...mi sono resa conto...di non sentirmi
pronta"Seguì
un imbarazzante silenzio.Julie lo abbracciò
d'improvviso:"Grazie,tu mi capisci sempre..."L'albino la strinse a
se:"Ti amo"
"Anche io...questa è la seconda volta"
"Cosa...?"
"E'la seconda volta che mi dici che mi ami"Le diede un bacio sulla
guancia:"Adesso puoi anche smetterla di tenere il conto,ti pare?"La
ragazza annuì:"Su adesso cambiati,che vorrai dormire.E'stata
una
giornata un po'stressante"La spronò,ma lei mostrò
un
sorriso furbetto:"Perchè non mi dai una mano?"Ryuga la
sovrastò di nuovo,bloccandole i polsi al materasso:"Non mi
provocare,ragazzina"Cominciò a farle il solletico,mentre lei
si
dimenava,tentando di sfuggire alla sua presa ferrea.Le sarebbe piaicuto
che quei momenti magici non fossero mai finiti.
Erano a letto.Julie era prossima ad addormentarsi,mentre Ryuga rimirava
il soffitto,alla ricerca spasmodica di un pensiero positivo che gli
conciliasse il sonno.
La bruna si girò,poggiando una mano sul petto del
ragazzo.Lui la
strinse,respirando profondamente.Un dolce sorriso solcò le
labbra di Julie.Il blader sorrise di conseguenza,accarezzandole il
braccio:"Io ti proteggerò sempre,qualsiasi cosa accada,io ci
sarò"Sussurrò talmente piano,che perfino lui fece
fatica
ad udire il suono delle sue parole.Ma era sicuro che Julie avesse udito
i suoi pensieri,in qualche modo,erano diventati due telepati tra di
loro.A tutti e due bastava solo uno sguardo per capirsi,niente altro
era essenziale.Le accarezzò una guancia,guardandola
trasognato.Era certo che quella notte avrebbe fatto dei sogni
meravigliosi,abbracciato alla persona che amava di più al
mondo.
La mattina seguente si svegliarono di buona lena,per indagare sul
castello del grande quanto misterioso conte Dracula.C'era un motivo se
la Dichiarazione d'Indipendenza aveva indicato loro proprio quel
posto.Forse uno dei tanti misteri sarebbe stato svelato.Scesero al
piano di sotto per la colazione.Julie teneva Ryuga per mano,temendo di
venire assalita da un qualche mostro spaventoso.
La sala da pranzo,se possibile,era ancora più lugubre di
tutto
il resto della magione.Le sedie erano coperte da tre dita di
polvere,per non parlare del tavolo.Probabilmente nessuno entrava
più in quella stanza da centinaia di anni,e nessuno
naturalmente
si preoccupava di pulirla.La colazione che venne servita loro in
conmpenso non era così disdicevole,tralasciando la
qualità del latte,di dubbia provenienza.Julie non
toccò
cibo,ben sapendo che le sarebbe rimasto tutto sullo stomaco.Ryuga
invece sembrava completamente a suo agio.Si comportava come di
consueto,con il suo solito broncio mattutino consumò il suo
pasto,per poi alzarsi,tenendo sempre gli occhi chiusi.La bruna lo
ammirava per la sua freddezza,riusciva ad essere sempre composto e
rigido in tutte le situazioni,anche quelle più
disparate.Dopo
tutto,la calma è la virtù dei forti,come si suol
dire.Julie si affrettò a seguirlo,avendo il terrore folle di
rimanere da sola.
Non si vedeva anima viva in quel castello,ogni tanto si sentiva un
fruscio o uno scricchiolio,che non facevano altro che spaventare a
morte la povera Julie,ma niente di più.Ad un certo
punto,Ryuga
si fermò,proprio in mezzo al corridoio:"Dobbiamo
dividerci"Affermò deciso:"C-come sarebbe dividerci?!"La
faccia
della bruna era identica al quadro "L'urlo"di Munch.L'idea di doversi
allontanare dalla sua guardia del corpo le faceva gelare il sangue
nelle vene.Aggirarsi tutta sola per un castello infestato da oscure
presenze,non era il massimo della vita.Provò a
dissuaderlo,aggrappandosi alla sua camicia e mostrando i suoi micidiali
occhioni da Bambi:"Ti prego non lasciarmi sola..."Ryuga sorrise
dobolmente,accarezzandole la testa:"Il castello è grande,ci
metteremmo anni ad esplorarlo tutto.Invece divisi faremo
metà per uno e finiremo in fretta.Pensa che prima
concludiamo e troviamo quello per cui siamo venuti,e prima ce ne
andiamo"Già,quello per cui erano venuti.Julie se l'era
domandato diverse volte.In effetti non avevano la benchè
minima idea di cosa stessero cercando.Un altro indizio,una mappa o
semplicemente un oggetto che li mettesse su una qualche strada.A
pensarci bene,nessuno aveva mai detto loro cosa dovessero trovare
nè cosa dovessero proteggere,se l'erano sempre cavata da
soli,riuscendo a capire autonomamente la situazione e trovando il modo
per uscirne.Anche in quel frangente avrebbero dovuto comportarsi
così.Se Julie non avesse riflettuto su queste
cose,probabilmente non si sarebbe mai scollata dalla maglia di
Ryuga,che ormai era ridotta ad un colabrodo per il troppo tirare.
Concordarono che Ryuga avrebbe esplorato l'ala est,mentre Julie l'ala
ovest.La bruna aveva cominciato a camminare da cinque minuti e
già sentiva lo stomaco contorcersi in maniera orribile.Ce
l'avrebbe fatta ad arrivare fino in fondo al suo compito?
Le sembrava passata un'eternità da quando si era separata da
Ryuga.In effetti a conti fatti erano già le tre del
pomeriggio.Ormai erano sette ore che Julie esplorava.Si era persa un
sacco di volte,senza contare tutte le altre in cui era tornata in
camera per fare uno spuntino.Quando era spaventata il suo stomaco
sembrava reclamare più cibo di quanto non ne trangugiasse di
solito.In poche parole,aveva più fame.In quel momento,la sua
pancia emise un tramestio sommesso,segno lampante dell'imminente
appetito.Si sedette su una poltrona in stile ottocentesco,e trasse un
profondo respiro.Quel dannato posto non finiva mai,pensò con
sconforto.Si chiese per quanto tempo ancora avrebbe dovuto
scarpinare.Oltretutto l'ambiente intorno a lei non aiutava.I quadri
appesi alle pareti sembravano fissarla,erano come...vivi.La bruna
aggrottò la fronte,dei quadri...vivi?Possibile una cosa del
genere?Si diede della stupida mentalmente,i ritratti non sono cose
animate,non hanno una loro volontà,figuriamoci se possono
osservare una persona.Ridicolo.Eppure...alla bruna parve di vederli
sorridere,di tanto in tanto.Forse era solo la fame,si
disse.Sbuffò e riprese la sua avanzata.Dopo qualche
passo,udì uno scricchiolio fortissimo,che la fece
urlare.Nell'ombra le era parso di intravedere qualcosa muoversi.Si
voltò di scatto e afferrò un
candelabro,agitandolo davanti a sè:"Chi è
la?"Chiese con voce tremolante,ma nessuno rispose.Cominciò
ad arretrare di qualche passo,aveva il respiro affannato e il cuore
aveva accellerato esponenzialmente il suo battito.Lei aveva sempre
creduto alle storie di fantasmi,ed ora ci si ritrovava immersa fino al
collo,senza possibilità di uscirne.Finì spalle al
muro,ormai non aveva più via di scampo.Provò a
tastare la parete dietro di se,riuscendo per miracolo a trovare una
maniglia.Si girò lentamente.Degluttì.La porta era
chiusa.Si guardò intorno,prima di bussare lievemente.La
porta si spalancò da sola,emettendo un forte cigolio.La
ragazza,ormai al limite della sopportazione,entrò.Appena
mise piede nella stanza,sentì che come per magia,la paura
svaniva e il terrore si dissolveva.Non sapeva spiegare
perchè.Del resto,la camera in cui era finita,non era certo
meno lugubre delle altre.Però aveva un che di
diverso.C'erano solo un armatura impolverata e una tenda rossa,tutto il
resto erano ragnatele e carcasse di piccoli animaletti.La bruna si
guardò intorno.Le parve di sentire una voce in lontananza
che cantava...
Callin' all the
monsters, callin' all the monsters
Callin' all, callin'
all, callin' all the monster
D'improvviso venne colta da una voglia irrefrenabile di unirsi al coro
e di ballare...
Oh yea aye, oh yea aye,
oh yea aye
Heart thumps and you jump
Comin' down with
goosebumps!
You dared to go there
I'm a I'm a get you so
scared!
Accompagnò queste parole con delle piccole mosse di danza...
We're wantin' to
We're hauntin' you
We're wantin' to
Ehh ehh
Si voltò appena e intravide l'armatura battere
un piede a terra a ritmo di musica.Strabuzzò gli occhi...
If you stayed and too
late
To be getting afraid
This scene extreme...
I I I I'm a get you so
scared!
Mentre pronunciò queste parole,l'armatura si
spostò,arrivandole proprio dietro...
We're wantin' to
We're hauntin' you
We're wantin' to
Ehh ehh
Gonna get your body shake
And wishin' you could
just awake
L'oggetto,che avrebbe dovuto essere inanimato,era rimasto curvo con le
braccia a mo'di robot.Julie lo raggiunse e gli spostò gli
arti in una sorta di passo di ballo...
Here we go...
Tonight all the monsters
gonna dance
We're comin' to get you!
Tonight all the monsters
gonna dance
We're comin' to get you!
Ballavano!Lei e l'armatura stavano ballando
insieme!Incredibile!Ma la
cosa ancora più bella era che lei si stava divertendo un
mondo!
If you're only dreaming
Why I hear you
screaming?
Tonight all the monsters
gonna dance
We're comin' to get you!
We're comin' to get you!
Callin' all the monsters, callin' all the monsters
Callin' all, callin'
all, callin' all the monsters
Si spostò in un'altra stanza,l'ennesima sala da
pranzo,identica a quella nella quale avevano fatto colazione quella
mattina.Se non per il fatto che i mostri più
famosi della storia,ovvero il lupo mannaro,frankestein,la mummia,l'uomo
invisibile(lo si vedeva dagli occhiali che fluttuavano nel vuoto) e
perfino il grande Conte Dracula in persona stavano danzando davanti a
lei a ritmo della sua canzone...
You hide or you try...
Kiss tomorrow goodbye!
We thrill to your
chill...
B-B-B-Buckin' for a
freak-out! ù
We're wantin' to
We're hauntin' you
We're wantin' to
Ehh ehh
Ballavano bene,non c'è che dire.Proseguendo
c'era la sala da ballo,dove altri mostri,come zombie e vampiri vari,si
stavano allineando per formare delle file...
We might just bite
underneath the moonlight
More fun if you run!
I-I-I-I'm I'm already
chasin'
Gonna get your body shake
And wishin' you could
just awake
Anche le altre creature soprannaturali cominciarono un balletto
collettivo...
Here we go...
Tonight all the monsters
gonna dance
We're comin' to get you!
Tonight all the monsters
gonna dance
We're comin' to get you!
Julie si era messa al centro.Quando vide il lupo mannaro e
frankestein rincorrersi non potè fare a meno di dare man
forte ai suoi nuovi amici,esibendosi in mosse di ballo da vera
proffessionista...
If you're only dreaming
Why I hear you
screaming?
Tonight all the monsters
gonna dance
We're comin' to get you!
We're comin' to get you!
Callin' all the monsters, callin' all the monsters
Callin' all, callin'
all, callin' all the monsters!
Tutti i mostri le si radunarono intorno,accerchiandola,e
risalendo più in alto ad ogni sua parola...
Gonna paint it red, get
inside your head, head, head
Like a demon choir
playing with fire, fire, fire
Ritornarono tutti nella fila di prima,ricominciando a
ballare...
Gonna get your body
shake
And wishin' you could
just awake
Tonight all the monsters gonna dance
We're comin' to get
you!
Tonight all the monsters
gonna dance
We're comin' to get you!
If you're only dreaming
Why I hear you
screaming?
Tonight all the monsters
gonna dance
We're comin' to get you!
We're comin' to get you!
Oh yea aye, oh yea aye, oh yea aye
Di nuovo le erano intorno,come se lei fosse stata la loro
regina..
We're comin' to get you!
La canzone era finita,e Julie non poteva credere di aver
appena danzato con i mostri più famosi.Per anni aveva
pensato che si trattassero solo di favole per bambini.D'accordo,credeva
che da qualche parte esistessero...ma non avrebbe mai pensato di
poterli incontrare.Un sorridentissimo conte vampiro le si
avvicinò:"Benvenuta all'Hotel Transilvanya!"Aveva un
buffissimo accento russo.La bruna sorrise:"Grazie...credo,ma allora voi
esistete veramente,cioè,veramente!"Il lupo mannaro,il cui
vero nome era Wayne,non era altro che un vecchio lupo gobbo.Frankestein
era il classico bonaccione,non bisognava farsi ingannare dall'aspetto
esteriore.La mummia era grassa e grossa.L'unico che era veramente come
descritto nei libri,era l'uomo invisibile,che fra l'altro non si poteva
nemmeno dire che era,dato
che non si poteva in alcun modo vedere.In effetti,i mostri non erano
affatto tali.Perfino Dracula non era altro che un uomo di mezza
età vestito con un mantello nero.O almeno questo era quello
che sembrava da fuori,se non fosse stato per i canini sporgenti.La
guardavano tutti con ammirazione:"Ti siamo grati per averci fatto dono
della tua presenza,mia cara.Nessun umano metteva più piede
qui da quando mia figlia si è sposata con uno di voi"Wayne
si fece avanti:"Perchè nessun umano viene a farci visita?"La
bruna ci pensò su un po',poi rispose:"Beh...credevamo...che
lui ci succhiasse tutto il sangue"Dracula sospirò:"La
classica paranoia umana"
"Cioè vorresti dirmi che Dracula non succhia il sangue?"
"Il sangue umano è troppo grasso.Non sai mai che
c'è dentro.Sono anni che uso un surogato:SangueFree,o
SimilSan.Non senti nessuna differenza"La ragazza sorrise:"Beh,penso
proprio che dovrò farvi conoscere una persona"
"Ci sono altri umani nel castelo?"A Julie si accese una lampadina.
Aveva raccomandato loro di rimanere nell'ombra fino a quando non li
avesse presentati.Sapete com'è,non si incontrano mica tutti
i giorni i mostri più famosi della storia.Dopo un bel po'di
tempo che giravano per il castello,Julie sentì un rumore.Si
mise subito in allerta,facendo segno ai suoi nuovi amici di
tacere.Camminava all'indietro per potersi guardare le
spalle.Improvvisamente urtò contro qualcosa,e
cacciò un urlo.Fu una cosa spontanea,poichè lei
sapeva benissimo che i mostri erano tutti dietro di lei,ops
pardon,davanti.Per fortuna era solo Ryuga,che appena notò la
bruna,le diede una scossa per le spalle:"Julie!Ma insomma!Ti ho cercato
dappertutto!"La ragazza si schiarì la voce,consapevole della
figuraccia appena fatta:"Beh diciamo che sono stata...un
po'occupata"Disse,ammiccando alla sua destra.Timidamente,una per una,si
fecero avanti tutte le creature soprannaturali che per secoli avevano
popolato gli incubi peggiori degli umani.La mascella di Ryuga si
frantumò a terra,e Julie gli chiuse la bocca con un
sorrisetto beffardo stampato in viso.Il vampiro fece un unchino:"Sono
lieto di presentarmi al leggendario Ryuga Kishatu"L'albino fece una
smorfia:"Leggendario Ryuga?"Guardò Julie,la quale scosse
innocentemente la testa.L'uomo invisibile si fece avanti:"Salve,come
va?"
"Chi ha parlato?!"
"Ops,pardon,dovrei schiarirmi la voce prima di parlare"Tutti risero di
cuore.Tutti tranne Ryuga,che in quella faccenda tutto ci trovava meno
che da ridere.Incrociò le braccia:"Perchè hai
portato qui questa pletora di mostri"Chiese,evidentemente scocciato.La
bruna si infastidì,poichè l'albino aveva fatto
rimanere male i suoi nuovi amici:"Perchè li tratti
così?Sono innocui,fidati,anche io pensavo..."Il blader
sbuffò:"Ecco è questo il tuo problema,tu non
dovresti pensare.Ti ricordo che quello che elabora i piani sono io"La
bruna diventò rossa per la rabbia.I mostri cominciarono ad
avere un po'di paura,nessuno aveva mai visto Julie arrabbiata,e
credetemi,è uno di quegli spettacoli che ti auguri sempre di
perdere.La bruna gli andò sotto:"Adesso ti credi un genio
solo perchè sei riuscito a rubare un dannato pezzo di
carta?!Patetico"
"Un dannato pezzo di carta che ha scritto la storia degli Stati Uniti"
"Sempre carta è,e non ha anima.Tu tratti le cose meglio
delle persone!"L'albino si sentì colpito nel segno:"E tu
invece?!Che ti atteggi sempre da grande diva?!Tu non sei meglio di
me,cara la mia signorina.Dov'eri tu quando vedevo i miei amici
morire,trafitti da una sciabola?!E dov'eri tu quando cadeva
l'Ovestfalda?!E dov'eri tu...no Julie,da te questi discorsi non li
accetto.Prima di poter parlare dovresti aver passato le cose che ho
passato io"
"Che ne sai tu di cosa ho passato io?!Ti credi sempre superiore agli
altri,quello che fai tu è meglio,come ti comporti tu
è meglio.Qualsiasi cosa dico è sempre no!"
"No!"Julie gli puntò il dito sul petto:"Aha!No,no,sempre e
solo no!L'unica parola che esce dalla tua bocca è no.Tu mi
fai veramente imbestialire Ryuga,sei l'unico che ha questo potere!"
"Allora se ti do così fastidio,trovati qualcun altro con cui
spassartela.Chi ti difenderà dal buio della notte,eh?!Quando
ti senti sola,chi ti farà stare meglio,eh?!Banjo forse?!"
"Stai esulando dal nocciolo della questione!"
"Eh no mia cara,è proprio questo il nocciolo!Che diavolo
vuoi da me?!Io non so darti amore,affetto e felicità!La mia
vita fa schifo!Questa è la realtà!Ti ci devi
abituare bella mia"Girò i tacchi e fece per andarsene,ma
prima di ciò disse un'ultima frase:"Nessuno in questo o in
altri mondi conosciuti fa niente per niente"La ragazza si
ritrovò da sola con Dracula e company che la guardavano
attoniti.Provò a sorridere:"Tranquilli,sistemerò
ogni cosa"La verità era una sola.Lei non aveva la
più pallida idea di come aggiustare quella situazione.Ryuga
era stato freddo,troppo per una come lei.Come avrebbe fatto a
riappacificarsi?
Era seduto su una poltrona di velluto rosso,davanti ad un camino
scoppiettante.Si ricordò della discussione di qualche ora
prima.Julie era stata dura,aveva colpito nel segno.Le parole che lei
aveva pronunciato scottavano più di quel focolare che ardeva
davanti ai suoi occhi.Però in fondo aveva ragione.Spesso,per
non dire quasi sempre,lui trattava le persone con indifferenza e
sufficienza,credendosi il capo.In realtà lui era il capo
solo per imposizione.Tutti,suoi fratelli compresi,si guardavano bene
dal contraddirlo.Mai mettersi contro l'Imperatore Drago,come diceva
sempre lui.E fino a quel momento avevano fatto bene,non avevano mai
fallito una missione quando le operazioni erano sotto la sua
tutela.Perciò,non riuscendo ad instaurare un vero rapporto
con gli altri,che lo rispettavano solo perchè lo
temevano,lui si rifugiava in duri allenamenti,in oggetti futili e
marchingegni di sorta.Che altro poteva fare?Solo Julie era stata in
grado di scuoterlo,solo lei sapeva reggere il suo sguardo senza
intimidirsi,solo lei era in grado di sostenere fino in fondo un
confronto aperto con lui.E non dietrp una trottola,no,faccia a
faccia.Per questo che lui la rispettava,non era una cosa da tutti
quella che era riuscita a fare lei.No,diciamo pure che aveva compiuto
un piccolo miracolo,trovando un modo gentile per aiutarlo a
familiarizzare con concetti come famiglia,amicizia,amore.Cose di cui
lui aveva solo sentito parlare nei libri di favole.A pensarci con
attenzione,lei aveva ragione su tutto.E lui quando non sapeva cosa
dire,puntava sull'argomento Banjo.Sì,perchè anche
se non lo dava a vedere,quella era la nota più dolente della
sua esistenza.Quel maledetto,per colmo del paradosso,era stato in grado
di accaparrarsi ciò che voleva senza forza nè
violenza.Cosa che invece a lui risultava pressochè
impossibile.Lui non era mai riuscito a tenersi vicina una persona per
più di qualche istante.Ed ora si sentiva un verme per aver
detto quelle cose alla ragazza,ma no che dico,all'essere a cui teneva
di più al mondo.Perchè,perchè doveva
essere sempre così maledettamente odioso?Perchè
diceva tutto quello che gli passava per la testa?La
diplomazia,così come la pazienza e la fiducia erano sempre
stati i suoi talloni d'Achille,che un giorno o l'altro l'avrebbero
condotto alla rovina.Mentre rimuginava su questi pensieri,una
persona,l'unica capace di sopportarlo,era lentamente entrata nella
stanza.In realtà anche Julie si sentiva terribilmente in
difetto,ed era sicura che Ryuga avesse ragione.Non puoi parlare quando
non sai esattamente come sono andate le cose.Tante volte lei non era
stata presente,per tutto l'arco della sua vita,quindi non poteva
nemmeno immaginare cosa il blader avesse dovuto patire.Prese un respiro
profondo:"Ryuga...?"L'albino alzò leggermente la
testa.Possibile che dopo tutte le cose che le aveva sbraitato
contro,lei volesse ancora rivolgerlgli la parola?La bruna si morse il
labbro:"Senti...lo so che sei arrabbiato con me,e lo so di aver torto
marcio,scusami.Non so se potrai perdonarmi..."Cosa?Perdonare lei?Se mai
era il contrario.Julie non aveva proprio niente da farsi
perdonare,eppure...incredibile,l'umiltà di quella ragazza
non conosceva confini.Il blader si alzò di scatto dalla
poltrona:"Sei insopportabile,lo sai?!"Provò a
dirle,mascherando la sua commozione con una risata tirata.Anche la
bruna provava con tutte le sue forze a reprimere le lacrime.Ma fu
più forte di lei.Si buttò addosso
all'albino,piangendo a dirotto e facendoli sprofondare entrambi nel
velluto della poltrona.Ryuga affondò la faccia nella selva
di capelli castani:"Scusami,scusami...!Non avrei mai dovuto dirti
quelle cose!"Singhiozzò la ragazza.Il blader la strinse di
più a sè:"No,tu devi scusarmi.Sono stato uno
stupido,tu non meriti ciò che ti ho detto.Sei la persona
più importante per me,non avrei mai dovuto trattarti a quel
modo"Rimasero lì avvinghiati per un tempo che ad entrambi
parve infinito.Poi Julie alzò la testa per poterlo guardare
negli occhi:"Dagli una possibilità"Ryuga
espirò:"E va bene,se me lo chiedi con quegli occhioni"Risero
entrambi.Le discussioni erano utili al loro rapporto,ogni volta che
avevano una faida,il loro legame diventava più
solido,perchè scoprivano qualcosa in più l'uno
dell'altra e viceversa.Due innamorati come loro non si sarebbero
trovati da nessuna parte.
A Ryuga toccò familiarizzare con tutti i mostri.Ad
un'analisi più attenta non erano una compagnia
così disdicevole,anzi.Chiacchierarono
allegramente,finchè Dracula non toccò
involontariamente l'argomento sul quale,prima o poi,sarebbe dovuto
arrivare il blader:"Tutti hanno un segreto.Anche questo castelo"Julie
strabuzzò gli occhi:"Di che parli?"
"Parlo di Luna nuova!"
"Sì perchè Drac ha una cosa segreta nel
castello"Intervenne Frankestein,suscitando la curiosità dei
nostri eroi:"Sì,vedete,da quando ho creato
castelo,c'è una cosa che non ho mai capito.Segreto e cuore
di castelo!Si tratta di un ogeto che si trova solo con luna nuova"Ryuga
e Julie si scambiarono un'occhiata intenditrice:"Ci puoi portare nel
cuore del castello?"Domandò la ragazza:"Ma certo,se
puo'essere utile per vostra missione.Per fortuna c'è Luna
nuova stasera"
Scesero giù negli antri più profondi della
magione.La poca luce offerta da una torcia andava affievolendosi
lentamente.Rimaneva poco tempo prima che si spegenesse
definitivamente.Per loro fortuna,arrivarono appena in tempo.Il cuore
del castello si trovava in cima ad una scalinata di pietra,illuminata
dalla Luna.Esattamente come aveva detto Drac.I due fecero segno a Julie
di andare.Salì lentamente,gradino per gradino.Quando fu in
cima rimase sconcertata.Il cuore del castello era...un portagioie?Tutta
quella strada per un portagioie?
Lo mostrò a Ryuga che rimase inorridito.Gli pareva
impossibile che quel banale oggettino fosse il cuore del castello.Ma
Dracula disse loro di non fermarsi alle apparenze.Sicuramente quel
cosetto nascondeva molto più di quanto non si
vedesse.Infatti Julie,che non si era arresa,gli diede una
spolverata.Sopra al portagioie d'oro,c'era una scritta in
rilievo:"Insieme a Parigi"Lesse ad alta voce.Ovviamente questo era un
altro indizio,che li avrebbe condotti nella capitale della moda,del
divertimento...e del mistero.L'albino cominciava a sentire che quel
mistero andava via via scemando,le risposte sarebbero venute molto
presto.
Angolo Autrice
Ehila gente!Eccomi qui dopo un lungo periodo di attesa!Allora,abbiamo
sfatato il mito dei mostri cattivi finalmente!Ma un altro indizio
porterà i nostri eroi a Parigi!Quali misteri li attendono
nel paese dell'amore?E N?Perchè non si fa più
vedere?Si starà ancora mangiando le mani per l'ultima
sconfitta,o starà tramando nell'ombra un colpo grosso?Tutto
questo e molto altro nel prossimo capitolo:Insieme a Parigi!Non mancate!
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Capitolo 24 *** Insieme a Parigi ***
capitolo 24
Erano di nuovo sull'areo.Rotta Francia.Parigi per la precisione era la
loro meta ufficiale.Julie continuava a rigirarsi tra le mani il
portagioie trovato nel castello del conte Dracula.Era convinta che quel
piccolo oggettino nascondesse un segreto di inestimabile valore.Strano
a dirsi,però lei aveva questa fortissima
sensazione.Sì,perchè lei aveva l'innata abilità
di
andare oltre le apparenze.Anche con Ryuga aveva dovuto scavalcare quel
muro enorme che l'albino si era creato,e dietro cui si barricava per
paura di soffrire ancora.Ed ora con il portagioie avrebbe dovuto fare
la stessa cosa.Dietro alla polvere che lo avvolgeva c'era un mondo
totalmente nuovo.Di questo era fermamente convinta.Solo che non aveva
la più pallida idea di come fare a scoprire quel nuovo
universo
che in futuro l'avrebbe portata a vivere l'avventura più
grande
e avvincente della sua intera esistenza.Sbuffò,per quel
giorno
aveva provato abbastanza a tentare di aprire quel cosetto,come lo
chiamava lei.Lo rimise in borsa,facendo attenzione a non graffiarlo.Poi
guardò affettuosamente Ryuga che,come di consueto,era seduto
accanto a lei,sonnecchiando.La bruna ridacchiò fra
sè,incredibile come,anche se il viaggio era brevissimo,il
suo
ragazzo riuscisse a farsi una profonda ronfata.Julie aveva una teoria
tutta sua.Secondo lei il blader di notte non dormiva,o almeno,dormiva
molto poco.Perciò tentava di recuperare le ore di sonno
perse,appisolandosi qua e la.Gli fece una carezza sulla
testa,scompigliandogli i capelli bianchi.Quanto adorava guardarlo
dormire,aveva un'espressione così...tranquilla,pacifica.In
effetti a dirla tutta lei era un po'preoccupata per Ryuga.Da qualche
tempo a quella parte l'albino era spesso stressato e con i nervi a fior
di pelle.Julie lo capiva,dopo tutto doveva sopportare il fardello del
comando.Oltretutto aveva da gestire anche i nuovi misteri che facevano
capolino da tutti gli angoli.E doveva anche preoccuparsi di
proteggerla,e fare in modo che non le accadesse mai niente di male.La
bruna sospirò,come faceva il blader a non lamentarsi mai?Se
lo
chiedeva spesso.Eppure non doveva essere una situazione facile la
sua.Scosse la testa.Decise di non pensarci,altrimenti avrebbe finito
per tempestarlo di domande e consigli,che a lui davano particolarmente
fastidio.Improvvisamente l'altoparlante segnalò l'imminente
arrivo.Julie diede una scossa all'albino:"No Tiana,ancora cinque
minuti"Mugugnò lui nel sonno.La ragazza sorrise,le
dispiaceva
molto doverlo svegliare,poichè non si vedeva spesso Ryuga
immerso in un sogno.Però a minuti sarebbero arrivati in
aereoporto.Scelse di adottare un metodo poco ortodosso per destarlo.Gli
diede un bacio sulla guancia e si strusciò sulla sua
maglia,spiegazzandogliela:"Amore,dobbiamo
andare..."Sussurrò.Queste tre parole mischiate ai gesti
sensuali
che la bruna stava compiendo,furono efficaci tanto quanto una secchiata
d'acqua gelata in pieno viso.Ryuga aprì lentamente gli occhi
e
sbattè due o tre volte le palpebre,per poi baciare
dolcemente la
testa della ragazza,ancora accoccolata contro il suo petto
muscoloso:"Buongiorno"
"Buongiorno"Julie si alzò,con un sorisetto beffardo stampato
in
faccia:"Sai che parli nel sonno?"L'albino strabuzzò gli
occhi:"Ti prego dimmi che non ho detto cose sconce..."La bruna
scoppiò in una delle sue risate cristalline,che lo facevano
impazzire:"No,tranquillo,non hai detto niente di compromettente"Il
blader fece finta di asciugarsi il sudore dalla fronte con il dorso
della mano:"Meno male.Per un attimo avevo temuto di aver descritto cosa
mi passava per la testa..."La ragazza incrociò le braccia:"E
sentiamo,cos'è che ti passava per la testa?!"
"Pensieri non troppo casti....comunque credo che sia il momento di
scendere"Ammiccò in direzione della pista
d'atterraggio.Eccoli
finalmente arrivati nella città dell'amore,dello shopping e
di
chissà che altro.Quali avventure avrebbero atteso i nostri
eroi?
Ryuga rimase sbalordito.Julie sapeva parlare perfettamente anche il
francese!E non si confondeva neanche una volta!Aveva appena finito
d'interloquire con la signora che stava al banco informazioni,per avere
un'indicazione sull'ubicazione del loro albergo.Come al solito i
risolutori non si erano risparmiati.Avevano lasciato una prenotazione
al"Principe di Savoia"l'hotel più rinomato di tutta
Parigi.Un
cinque stelle superior.Julie riferì le informazioni al
blader,che sbuffò pesantemente,chidendosi a cosa servisse il
servizio più caro dell'universo:"Adesso non vorrai dirmi che
non
ti sono piaciute le camere enormi degli alberghi che abbiamo visitato
fin ora"Disse la ragazza,annotandosi sull'agenda l'indirizzo.Sul volto
di Ryuga comparve un ghigno:"A me quei posti sono piaciuti solo per il
fatto che c'era un letto solo a due piazze"Cinse i fianchi di
Julie,baciandole il collo"Dai Ryuga!Non qui in mezzo ad un sacco di
gente!"
"Ufff,perchè tu devi avere sempre ragione"Mugugnò
il
blader,mollando la presa.La ragazza gli sorrise,per poi spronarlo a
prendere i bagagli.A quanto pareva l'hotel era piuttosto distante da
dove erano loro.
Una suite all'ultimo piano.Ecco dove avrebbero dormito per i giorni che
sarebbero seguiti.Julie buttò il trolley e la borsa sul
letto,per fiondarsi contro la finestra.Da lì il panorama era
favoloso,si vedeva tutta Parigi.Tour Eiffel compresa.Alla ragazza non
sembrava vero tutto questo.Molte volte si era domandata se tutto quello
che le stava accadendo non fosse stato solo un sogno.Un sogno
meraviglioso
dal quale presto si sarebbe svegliata.Poi si tirava un pizzicotto e si
accorgeva che invece era tutto vero.Anche se era consapevole di star
vivendo le esperienze più belle della sua vita,con la
persona
più importante della sua vita,ancora non si capacitava di
come
tutto fosse successo così in fretta.Il giorno prima era una
nobile aristocratica,costretta a sposare un emerito imbecille,e il
giorno dopo era un'avventuriera che aveva viaggiato per il mondo e che
ne aveva viste di tutti i colori.E tutto questo era stato possibile
solo grazie a Ryuga.Se lui non ci fosse stato lei non avrebbe mai
potuto attraversare il tempo e lo spazio e non avrebbe potuto provare
tutte quelle emozioni travolgenti.Probabilmente non avrebbe nemmeno mai
conosciuto il vero amore.Le vennero le lacrime agli occhi a pensare
tutto questo.Ryuga vide il riflesso della sua ragazza nel vetro della
finestra.Aveva gli occhi bassi e umidi.Le si avvicinò da
dietro:"Julie...che c'è,che ti prende?"Le chiese
dolcemente.In
quel momento alla bruna venne in mente il suo futuro matrimonio,e quel
beota del suo promesso sposo.Mille dubbi
l'assalirono:"Perchè...?"Sussurrò:"Cosa?"
"Perchè...perchè ci siamo incontrati?"L'albino
tentò di stemperare:"Beh,perchè abbiamo trovato
entrambi
un cristallo"Julie scosse la testa:"Non mi riferivo a quello...sai bene
di cosa parlo"Il blader abbassò lo sguardo:"Mi dispiace.So
cosa
ti turba in questo momento,però..."
"Però devo essere forte.Sì,lo so.Me lo dici
sempre"
"Magari...magari non sarà così male..."Lo stava
dicendo
solo per rassicurarla,ma in realtà doverla lasciare era la
cosa
che più gli doleva al mondo.Sentire il suono di quelle
parole
pronunciate dalla sua bocca,per Julie furono come stilettate nel
fianco.Aveva sempre creduto che quando sarebbero venuti sull'argomento
lui avrebbe tentato di dissuaderla dal ritornare nel suo mondo.E invece
cercava di convincerla che sarebbe andato tutto bene,addirittura la
stava spronando a rivalutare quel dannato figlio di papà,con
i
capelli più impomatati di un nobile del settecento.La
ragazza
strinse i pugni,come poteva Ryuga rimanere sempre indifferente e
totalmente esterno alle situazioni e alle persone che lo
circondavano?Possibile che non vedesse la sofferenza dilaniante che la
stava torturando in quel momento?Julie non aveva mai pretesto di essere
al primo posto nei pensieri del blader,ma nemmeno di valere quanto una
qualsiasi avventuretta destinata a finire entro breve.Calde lacrime
iniziarono a rigarle le guance,nonostante la resistenza che lei aveva
strenuamente opposto fino a quel momento.Mostrarsi debole davanti
all'albino era l'ultima cosa che avrebbe voluto in quel momento.Ma non
poteva farne a meno,era come se le fosse stato strappato un pezzo di
cuore.Singhiozzi la fecero sussultare vistosamente.Ryuga strinse i
denti:non doveva lasciarsi intenerire.Anche se aveva deciso di godersi
la bruna per più tempo possibile,non era concepibile che lei
si
rifiutasse di sposare Banjo.Del resto,lo aveva affermato anche lei
stessa,per quanto le piacesse il suo mondo,la realtà dalla
quale
proveniva era quella dei suoi genitori e del suo matrimonio
combinato.Però,anche se Julie continuava a fare finta di
niente
per non causare problemi a nessuno,il fatto che Ryuga si
disinteressasse,o almeno dava a vedere questo,era troppo per
lei,davvero una cosa insopportabile.Presa da un improvviso scatto di
rabbia si voltò.Eccoli.Quegli oceani infiniti che non ti
lasciavano via di scampo,costringendoti a tenere lo sguardo fisso nel
blu acceso dei suoi occhi,ora appannati da un velo di lacrime.Ryuga
accettò la sfida.Per trenta lunghissimi secondi nessuno dei
due
parlò,finchè Julie esplose,non riuscendo
più a
contenersi:"Ma che diavolo ne vuoi sapere tu di come
sarà!!Eh?!Tanto non te ne importa vero?!Tanto io sono solo
una
delle tante!Maledizione Ryuga!Non voglio più
vederti!"Urlò queste parole così forte che la sua
voce
risultò addirittura stridula.Non appena ebbe finito di
sputare
questa frase,scostò malamente Ryuga e corse via.L'albino
rimase
fermo sul posto,incapace di compiere un qualsiasi movimento.
Era rannicchiata su quella panchina da chissà quanto.Il
tempo
attorno a lei pareva essersi fermato del tutto.Aveva la gambe strette
in grembo e la testa infilata in mezzo.Continuava a rafforzare sempre
di più la presa che le sue mani esercitavano sulle
ginocchia,convinta che,se si fosse fatta abbastanza piccola,i problemi
non l'avrebbero attaccata.Non sapeva con certezza nemmeno dove si
trovasse,e non le interessava minimamente.Si sentiva vuota,persa in un
mare di emozioni negative che non accennavano ad andarsene.Ryuga diceva
sempre che se tieni la mente e il corpo occupato,il dolore si
attenua,poichè il cervello è troppo occupato a
svolgere
la sua attività piuttosto che crogiolarsi nella
sofferenza...oh,ma che importava quello che diceva sempre Ryuga...in
quel momento,l'ultima cosa a cui voleva pensare era lui.Ogni volta che
l'immagine del blader che le sorrideva le veniva alla mente,sentiva una
fitta allo stomaco.Come era possibile che una sola persona potesse
avere il potere di cambiare la tua vita così
radicalmente?Perchè era inutile mentire dicendo che l'albino
era
stato solo una cotta,che prima o poi sarebbe passato tutto e che
sicuramente qualcun altro avrebbe preso il suo posto.Nessuno avrebbe
potuto sostituirlo,nemmeno se avessero creato un suo sosia con lo
stesso identico carattere scontroso e con lo stesso strambo taglio di
capelli,neppure in quel caso sarebbero riusciti ad eguagliarlo.Ecco
perchè,nonostante fossero passati quasi cinque mesi da
quando la
bruna aveva ricevuto la notizia del suo matrimonio,lei non era riuscita
ancora a capacitarsi della cosa.Certo,se non avesse incontrato Ryuga e
tutti i suoi nuovi amici sarebbe stato tutto molto più
facile.Ben presto si sarebbe fatta una ragione,sarebbe rimasta schiava
tutta la vita,vivendo felice,nell'ignoranza che potesse esistere
qualcosa di meglio.E invece il destino era stato crudele con lei...il destino.Si
ricordò di quando,sulle splendide spiagge hawaiiane,aveva
posto
quella domanda all'albino.Un quesito difficile non c'è che
dire,il destino esiste o no?Credere che esista da una ragione in
più per vivere,cioè che niente capita per
caso.Questo
avrebbe dato un senso anche al loro incontro...e se invece non
esisteva?Se tutto ciò che era accaduto fino a quel
momento,fosse
stato solo una mera coincidenza?Troppe domande,nessuna risposta.La
testa di Julie stava per scoppiare,riempita fino all'orlo da questi
pensieri.Alzò lievemente il capo,gli occhi ancora umidi per
il
pianto.Un piccolo uccellino stava lì davanti a
lei,fissandola
stortando la testina.La ragazza appoggiò le gambe per
terra.Era
indolenzita per la posizione scomoda nel quale era rimasta per
ore.Prese delicatamente tra le mani il piccolo pennuto,accarezzandolo
lievemente.Mentre stringeva tra le mani quella creatura,un pensiero
fulmineo le attraverso la mente.Forse doveva solo immaginarsi lei
sull'altare,mentre si maritava con un partito niente male,e tutto il
resto le sarebbe sembrato solo una fugace avventura
passata.Appoggiò il passerotto sulla panchina,tirandosi
su.Incrociò le mani,come se stesse tenendo un bouchet e si
sforzò di sorridere e di inchinarsi.Ma nessuno di quei gesti
le
risultò naturale e spontaneo,al contrario sembrava un
personaggio di una qualche recita scolastica.L'uccellino
cinguettò due volte in segno di assenso,come per convincerla
che
quello che stava facendo era più che giusto.Julie
però
non ne era per niente convinta.Abbassò lo sguardo
sospirando...
Guardami,non potrei
sembrare una sposa mai
o una buona figlia
Ma lo so,questo ruolo non mi va!
Mentre cantava si era incamminata nel tentativo di uscire
dal
parco nel quale si trovava.Arrivò ad un ponticello sospeso
sopra
la Senna,e saltellò da un pomello all'altro della
balaustra...
Sono qui,ma se io facessi
ciò che vorrei
i miei cari perderei!
Si specchiò nel fiume...
Dimmi,dimmi chi
è l'ombra che
riflette me
Non è come la vorrei perchè
non so
Aveva ancora i capelli pettinati perfettamente,come se li
acconciava di solito.Ma quella non era la vera lei.Con una mano se li
scompigliò,rispecchiandosi.Ma quello che vide ancora non le
piaceva...
Chi sono e chi
sarò,
lo so io e solo io
E il riflesso che vedrò
mi assomiglierà!
Quando il mio riflesso avrò
sarà uguale a me
Una lacrima increspò la superficie dell'acqua:"Che cosa
vedi?"Domandò una voce gentile e profonda alle sue spalle.La
ragazza non si voltò,riconoscendo di chi si trattava:"Vedo
una
ragazza senza speranze..."Ryuga sorrise debolmente,inginocchiandosi di
fianco a lei.Fece finta di scrutare nell'acqua,una mano sotto al mento
e l'aria interrogativa:"Invece io vedo una giovane donna,forte e
combattiva,che non si lascia intimidire da niente"Julie chiuse gli
occhi.L'albino sospirò,poi ebbe un lampo di genio:"Vieni con
me,ti mostro una cosa..."La bruna accettò,prendendo la mano
di
Ryuga.
Attraversarono il parco da un capo all'altro,schivando rami di alberi
ed evitando cespugli di rose.Giunsero ad una piccola radura
appartata,molto somigliante al loro luogo segreto.Ryuga
scostò
una pianta che copriva la visuale di quello che sarebbe dovuto essere
la loro vera meta.La ragazza rimase un po'delusa quando trovarono solo
degli alberi spogli,ai quali l'autunno aveva tolto le foglie.Ryuga le
sfiorò una guancia con l'indice:"Guarda,l'autunno sta ormai
per
trasformarsi in inverno e tutte le foglie sono cadute.Ma oh...toh
guarda..."Indicò una quercia davanti a loro.Da essa spuntava
ancora una fogliolina,restia ad abbandonare la sua casa:"Una
è
in ritardo...forse non voleva uniformarsi al gruppo e ha deciso da sola
la sua strada.Magari verrà sballottata dal vento e colpita
dalla
pioggia.Ma mai si romperà sotto il peso di una
scarpa,vivendo
contenta della scelta fatta"Julie ridacchiò:"Ma è
solo
una foglia..."
"No Julie,sarebbe stata solo una foglia se avesse seguito
incodizionatamente le altre sue compagne.Ma lei è speciale
perchè non ha seguito il gruppo.Non tutti hanno il coraggio
di
fare le proprie scelte indipendentemente dal giudizio e dalle
imposizioni degli altri"In quell'istante la bruna realizzò
che
il blader aveva appena usato una metafora per farle comprendere una
cosa importante:a volte nella vita dobbiamo prendere il comando di noi
stessi.La fece voltare,stringendole le spalle:"Stammi bene a sentire
Julie Casterville.Tu hai la stoffa per compiere grandi imprese,ma devi
prendere in mano il timone e tracciare la tua rotta.E devi
seguirla!Anche in
caso di burrasca!E quando finalmente dimostrerai al mondo di che pasta
sei fatta,beh,spero di essere lì per godermi lo splendore
emanato dal tuo bey"Aveva pronunciato quelle parole con un tale pathos
che chiunque fosse stato presente sarebbe rimasto ad ascoltarlo.Era
fermamente convinto di ciò che aveva appena detto,non era la
solita manfrina per tirare su di morale una bambina a cui si
è
rotto un giocattolo.Julie non sapeva assolutamente cosa rispondere,ed
era di nuovo sul punto di piangere.Strinse le labbra per non lasciare
che le lacrime le offuscassero per l'ennesima volta la vista,e questo
gesto non sfuggì all'occhio attento di Ryuga.L'albino
sorrise
dolcemente e prese tra due dita una ciocca di capelli della
bruna,baciandola dolcemente.Quel gesto,quel semplice gesto fu
più esauriente di mille altre perifrasi.Dopo aver annusato
ancora per qualche secondo la fragranza emanata da quei pochi capelli
che aveva in mano,il blader fece dietrofront,andandosene come se niente
fosse e scomparendo tra le piante,mimetizzandosi come solo lui sapeva
fare.Solo alcuni istanti dopo Julie riprese a respirare
regolarmente,poichè fino a quel momento aveva trattenuto il
fiato.Mentre cercava di ritornare lucida,le saltò nuovamente
all'occhio la sua immagine riflessa sull'acqua.Decise di specchiarsi
meglio,come poche volte faceva,perchè riteneva che ammirarsi
fosse una perdita di tempo con un viso orrendo come il suo.Non le era
mai balenato per la mente che in realtà lei potesse essere
molto
bella,infatti molte volte si era chiesta come mai tanti ragazzi la
corteggiassero.Ecco uno dei suoi più grandi difetti:la
scarsa
autostima.Julie,nonostante tentasse in tutti i modi di dimostrare il
contrario,aveva pochissima fiducia in sè stessa e in quello
che
faceva.Seppur riuscisse bene in tutti i campi,chiaramente per
imposizione,non aveva mai creduto a sufficienza nelle sue
potenzialità per far nascere una passione.Per contro,era
anche
una ragazza molto ingenua,che tendeva a dare la sua fiducia a chiunque
si dimostrasse gentile o,per lo meno,a chiunque la capisse almeno un
poco.Era successo per quasi tutte le persone che le stavano
intorno:Ryuga,Tabatha,Cordelia e tutti gli amici che aveva conosciuto
recentemente.L'avevano sempre messa in guardia da questa sua
caratteristica,ma era più forte di lei.Cordelia diceva
sempre
che lei riusciva a vedere il buono in qualunque persona,e che non
contemplasse la solitudine.Secondo lei nessuno amava stare solo e in
ognuno si nasconde qualcosa che lo rende amabile e caritatevole,persino
nel più oscuro dei cuori si cela una piccola luce.E lei era
sempre stata brava a far venire fuori il lato migliore della gente.O
meglio,quasi sempre.Con Ryuga aveva funzionato,ma forse
perchè
l'animo del blader non era completamente corrotto.Però non
si
può essere certi che si verifichi la stessa cosa con
altri,magari più cattivi,come N per esempio.Ecco
perchè
questa sua qualità poteva,da un momento
all'altro,trasformarsi
in una rovina totale.Cordelia diceva sempre che l'ingenuità
si
paga a caro prezzo.Ma purtroppo Julie era fatta così,e non
c'era
stato verso di cambiarla.L'unica cosa che non si riusciva veramente a
comprendere di lei è come lei vedesse solo il lato bello di
tutte le cose...meno che in lei stessa.Fino ad ora nessuno aveva
trovato il modo di farle capire quanto fosse dolce e perfetta
così com'era.Ma...forse...Ryuga si stava avvicinando alla
meta.La bruna,dopo un breve istante di indecisione,si sporse in
avanti,per poter vedere meglio la sua immagine.Rimase senza parole.Era
cambiata davvero molto dall'ultima volta che aveva contemplato se
stessa davanti ad uno specchio.Prima aveva la corporatura di poco
più di una bambina e la faccia pulita,senza macchia
nè
timore.Ora invece sembrava proprio una donna fatta e finita.Si
osservò meglio gli avambracci,c'erano dei muscoli che non
aveva
mai avuto,e i capelli le si erano allungati notevolmente,arrivandole
ormai quasi a metà schiena.Quelle due borse sotto gli occhi
la
facevano sembrare una donna in carriera,che sprecava ore di sonno per
lavorare.Il viso era più sottile e meno pieno,evidentemente
era
dimagrita.Lì in quel piccolo specchio d'acqua,Julie
scoprì una nuova sè stessa.Per caso si
passò una
mano tra i capelli,e incappò nella ciocca che Ryuga aveva
baciato.Arrossì lievemente,abbozzando un mezzo sorriso.Se la
rigirò più volte tra le dita,per poi sistemarla
dietro un
orecchio,sbattendo un paio di volte le ciglia.Forse se un ragazzo
bello,forte sicuro di sè e acuto come Ryuga,che di ragazze
ne
aveva viste a iosa la trovava bella,beh,magari non era solo un
apprezzamento di circostanza,si disse.Era stata troppo dura con
l'albino,dopo tutto lui voleva solo il suo bene e la sua
felicità.Si mise in piedi,spolverandosi la gonna e
asciugandosi
sulle calze le mani sudate.Era decisa a raggiungere l'unica persona che
aveva lo straordinario potere di farle battere il cuore.
Uscendo dal parco in cui si trovava,era finita proprio davanti alla
cattedrale di Notre Dame,la più famosa di tutta
Parigi.Chiamò Ryuga un paio di volte,ma nessuno rispose al
suo
appello.Per fortuna riuscì,aguzzando la vista,a scorgere
l'albino seduto su una panchina dall'altro lato della strada.Lo
raggiunse correndo,rischiando anche di cadere,inciampando su un
sasso.Appena gli fu abbastanza vicina,gli saltò al
collo,abbracciandolo.Lui ricambiò,stringendosela al petto e
accarezzandole la testa.Julie adorava come Ryuga alternasse momenti
seri,in cui bisognava ragionare e rimanere razionali,e momenti invece
in cui si lasciava trasportare dai sentimenti.Ma questa cosa le piaceva
ancora di più perchè solo con lei era
così
dolce.In quell'istante realizzò che altre persone stavano
passando di lì e magari non avrebbero apprezzato tali
manifestazioni pubbliche d'affetto,ma non le importava affatto.Invece
l'albino,che ebbe la sua stessa intuizione,si schiarì la
voce,allontanadola da sè.La ragazza ci rimase un po'male,ma
comprese e si alzò lentamente da lui.Ryuga le
regalò una
lieve carezza sulla guancia,per poi tirarsi in piedi,affiancandola:"Mi
hai perdonato?"Scherzò il blader,sfregandole un pugno sul
cranio.Julie sapeva perfettamente che prima o poi il dolorosissimo
momento dell'addio sarebbe giunto,ma non era il caso di pensarci
ora:"Mmmm...dipende da come ti comporti"Disse con aria furbetta.Ryuga
buttò gli occhi al cielo e sospirò:"E va
bene,cosa devo
fare ottenere il vostro perdono,altezza?"La
canzonò,inchinandosi:"Credo che un bacio sia
sufficiente"Rispose
lei con una mano sotto al mento.Il blader alzò un
sopracciglio e
sorrise beffardo.Le cinse la vita e le lasciò un breve bacio
sulle labbra:"Eh no Ryuga,non hai capito...non ho detto un bacio...ho
detto due"
"Allora scusami"Le prese il volto tra le mani e la
baciò,stavolta con passione e ardore.Quando si staccarono si
sorrisero,e si presero per mano,cominciando a camminare.Julie
osservò le loro dita intrecciate:la mano dell'albino
sembrava
essere stata creata apposta per la sua,ogni singolo polpastrello si
incastrava perfettamente.Ryuga trasse una busta marroncina dalla tasca
posteriore dei pantaloni:"Guarda che ti ho preso per farti
felice"Disse,porgendole l'involucro.La bruna lo esaminò per
qualche secondo,prima di aprirlo e scoprire che dentro c'era una
squisita crepe al cioccolato.Il suo volto si illuminò.Diede
un
morso al dolce,sorridendo con la bocca piena:"Come facevi a sapere che
ne andavo pazza?!"Bofonchiò,inghiottendo un boccone
enorme:"Mmmm,intuito maschile...comunque stavo pensando che non abbiamo
la più pallida idea del perchè ci troviamo
qui..."La
ragazza annuì.In effetti,da che erano arrivati non si erano
mai
concentrati sulla missione.Il portagioie li aveva condotti in quella
splendida città...ma poi?Che c'era d'altro da scoprire?Come
al
solito ci sarebbero dovuti arrivare da soli,poichè nessuno
li
aiutava con qualche indizio.Julie ci pensò su un
momento,buttando il sacchettò ormai vuoto in un cestino.Le
cose
erano più complicate del previsto.Almeno quando erano andati
in
Transilvanya,avevano avuto le coordinate esatte,non avevano dovuto
cercare qualcosa in una città intera.Serviva un'indicazione
che
restringesse il campo....ma cosa?A quel punto un suggerimento qualunque
sarebbe bastato ad indirizzarli,o servivano dettagli più
precisi?Queste domande vorticavano nella mente della bruna,che era sul
punto di scoppiare.Si grattò freneticamente la cute,sotto lo
sguardo stranito del blader:"Ryuga,non so assolutamente cosa o dove
cercare!"Esclamò,sull'orlo di una crisi di nervi:"Ahhh,ti
capisco.Nemmeno io..."Julie era davvero disperata,quella caccia al
tesoro sembrava non avere mai fine.In più dovevano sempre
cavarsela da soli!Mentre si martoriava le unghie per il nervoso,una
voce soave le venne alle orecchie:"Julie..."La ragazza
sobbalzò:"Hai sentito qualcosa?"Domandò
all'albino:"No...nulla"Come se niente fosse la voce
continuò:"Julie..."La bruna sbattè un paio di
volte le
palpebre,e in un nanosecondo si ritrovò catapultata in uno
spazio bianco indefinito.Si guardò intorno perplessa ed
alquanto
spaventata.Una luce abbagliante davanti a sè la costrinse a
coprirsi gli occhi con un braccio.In mezzo a quel bagliore etereo si
distingueva,non troppo chiaramente,una figura di donna.Julie si
sforzò di rimanere lucida:"Sei tu la persona che mi ha
chiamato?"Chiese con un po'di fatica:"Sì,mia cara
Julie...Notre
Dame ha in serbo il segreto...la fede vince sempre..."Pian piano la
figura femminile svaniva,e la voce appariva sempre più
lontana:"Aspetta!Dimmi chi sei!"
"Ricorda...credi sempre!"E in un attimo lo spazio intorno a lei si
dissolse.Ora davanti aveva solo le dita di Ryuga che
schioccavano:"Ehi!Terra chiama Julie!"Lentamente la bruna riprese a
respirare e si rese conto di essere tornata sulla terra,per
così
dire:"Notre dame..."
"Che?!"
"Notre Dame ha in serbo il segreto...è lì che
dobbiamo
andare!"Il blader era senza parole e con la bocca spalancata per lo
stupore:"Ma che vai blaterando?!Secondo me sei davvero stressata..."
"Ma no!Non chiedermi come faccio a saperlo...perchè sarebbe
troppo complicato da spiegare...ma ti dico che ciò che
cerchiamo
è nella cattedrale a Notre Dame!"L'albino sbuffò
pesantemente:"E va bene...mi fido"Julie
annuì.Guardò in
alto:la possente chiesa si stagliava austera sopra le loro teste.La
loro meta non era mai stata tanto vicina.
Come previsto dalle acute supposizioni di Ryuga,Notre Dame era solo una
chiesa.Non c'era niente di speciale in quel posto,a parte i fedeli che
pregavano e accendevano ceri.Ma Julie era fin troppo convinta di
ciò che affermava.Era sicura che la donna non le avesse
mentito.Le era parso,solo per un momento,che quel viso fosse
familiare.Ed era anche sicurissima di aver già udito quella
dolce voce.Quindi sia il suo cuore che la sua mente le suggerivano di
fidarsi.Finalmentte,dopo estenuanti ricerche e dopo parecchi sbuffi di
Ryuga,Julie riuscì a trovare una scala in pietra che portava
direttamente al...piano di sopra.Le salirono tutte d'un
fiato,ritrovandosi in una sorta di soffitta,che altro non era che il
luogo dove si recava il campanaro per segnalare lo scoccare dell'ora.La
bruna era alquanto delusa,nonostante avessero cercato in ogni
anfratto,non era saltato fuori uno...:"Schifosissimo mucchio di
niente!Ecco cosa c'è qui!Spero tu sia contenta
ora!"Gridò
arrabbiato l'albino,mettendo stizzitamente le mani sui fianchi.La bruna
si morse il labbro,di nuovo era stata così ingenua da
lasciarsi
guidare dalla prima...allucinazione che le si presentava
davanti!Sospirò,sistemandosi una ciocca di capelli dietro
l'orecchio.Però...però...a pensarci bene lei non
aveva
seguito TUTTA la pista.La voce aveva detto che Notre Dame aveva in
serbo il segreto...però aveva aggiunto che la fede vince
sempre...perchè sottolinearlo se non era un dettaglio
rilevante...?Evidentemente quella frase voleva dire di
più.La
fede vince sempre...Julie cominciò a camminare avanti e
indietro
per la stanza,una mano sotto al mento e una dietro la schiena.Ryuga
cominciava davvero a perdere la pazienza:"E adesso che stai facendo?!"
"La voce ha usato l'espressione la fede vince
sempre...perchè...perchè?"
"Quale...voce?!"
"La fede vince sempre...forse vuol dire che siccome siamo in chiesa
dovremmo metterci a pregare...no,no è stupido!Allora a cosa
si
riferiva..."Il blader non ci capiva ufficialmente più
niente.Sospirò e si sedette su uno scatolone,rassegnandosi
ad
aspettare che gli intricati ragionamenti della sua ragazza
cessassero.Ma Julie non aveva la benchè minima intenzione di
darsi per vinta.Le si accese una lampadina:"Aspetta!Ma certo!La fede
vince sempre!"Si voltò di scatto verso Ryuga:"Ma
è
così ovvio!La campana più importante di tutta
Notre Dame
è...!E'...!La fideles!La fedele!La fede vince
sempre!Ecco
cosa voleva dire!La fideles è la chiave!E sta ad un
centimetro
da noi..."Era vero.La campana era a due passi,bastava salire quattro
scalini di legno e il mistero era svelato.La bruna non se lo fece
ripetere due volte.Si precipitò a vedere,seguita a ruota
dall'albino,che dopo tutto aveva deciso di ascoltarla.La Fideles era
stupenda,la campana più preziosa che esitesse.Tutta d'oro e
piena di pietre preziose di inestimabile valore.Ma dovevi andare sotto
di essa per poter ammirarne lo splendore,poichè non era
adornata
fuori,ma dentro.I
due ragazzi
rimasero sbalorditi per un secondo,poi la bruna venne colpita da uno
scintillio particolare.Si avvicinò per vedere meglio e
tastò la superficie dorata.In rilievo c'era una piccola
catenina
anch'essa d'oro,con attaccato un ciondolo rotondo con i bordi
zigrinati.Tirò leggermente e il gioiello venne via senza
resitenze.Se lo rigirò tra le mani più volte,per
poi
scoprire che su di esso c'era la stessa scritta che era incisa sul
portagioie,ovvero:"Insieme a Parigi".Ryuga le si avvicinò,ma
quando vide la catenina,diede libero sfogo ai suoi bollenti spiriti:"E
noi abbiamo fatto tutta sta strada per un dannato ciondolo?!Oh
bene!"Cominciò ad urlare ed a imprecare contro tutto e
tutti.Ma
Julie era troppo concentrata ad osservare prima il portagioie e poi la
catenina,in questa sequenza.Non riusciva a fare a meno di pensare che
quei due oggetti fossero indissolubilmente legati.Ma proprio mentre
rimuginava su questo ipotetico legame,venne bruscamente trascinata via
da Ryuga,che aveva deciso di mandare tutto al diavolo.La
strattonò finchè non furono fuori dalla
cattedrale.Julie
lo fissò in cagnesco:"Ma che ti è saltato in
mente?!"Cominciarono a discutere in mezzo alla strada,attirando anche
l'attenzione dei passanti...e non solo.Da una guglia di Notre Dame,un
elfo di nostra conoscenza aveva osservato ogni cosa con estrema
attenzione.Come suo solito Gish aveva fatto fare il lavoro sporco ai
suoi nemici,che non solo avevano trovato il portagioie ma ora anche la
chiave per aprirlo!Sfortunatamente,dati i suoi recenti insuccessi,non
era stato affidato a lui l'incarico di rubare il tutto.Infatti un'altra
figura gli comparve alle spalle,furtiva come un'ombra:"Ottimo lavoro
Gish,adesso ci penso io"Da come era vestito,poteva sembrare benissimo
un uomo d'affari.Indossava un abito nero gessato con dei mocassini neri
lucidi.La cravatta rossa accuratamente infilata nella giacca completava
l'outfit.Aveva un viso rilassato,i lunghi capelli corvini che
spuntavano dal cilindro nero,gli ricadevano morbidi sulle spalle e i
piccoli occhi osservavano compiaciuti la scena che gli si parava
davanti.Sarebbe stato un bell'uomo,se una brutta cicatrice che
percorreva per intero lo spazio tra l'occhio destro e il mento non
avesse deturpato il volto.Gish fece un verso di disprezzo quando lo
vide:"Perchè non ti cambi quegli abiti da damerino ogni
tanto?!"Chiese assai sarcastico,prima di sparire nel nulla.L'uomo
sorrise beffardo.Nel frattempo Julie e Ryuga non erano ancora riusciti
a venire a più miti consigli,e continuavano a sbraitarsi
addosso
un sacco di parole.Si interruppero bruscamente quando videro il cielo
farsi improvvisamente nero:"Ho un brutto
presentimento..."Sussurrò Ryuga.Esattamente dopo che lui
ebbe
pronunciato queste parole,l'uomo che fino a prima era sull'albero si
materializzò davanti a loro:"Miei signori,enchanted"Si
inchinò e si levò il cilindro:"Si toglie il
cappello il
dottor Facilier"Ryuga ringhiò:"Che diavolo vuoi"
"Sono lieto che tu mi abbia posto questo quesito,mio ottuso
amico...sono qui per un'equa sfida se per voi non è un
disturbo,si intende"L'albino stava già per scattare,quando
Julie
si intromise:"Che genere di sfida?"Chiese seria:"Una sfida beyblade,mia
cara,una semplice prova per testare le tue capacità"
"Mi dispiace ma Julie non accetta sfide da uno come te!"
"E perchè mai...in fondo è solo una partita
amichevole"La
ragazza assottigliò gli occhi:"E io che ci guadagno se
vinco?"
"Beh...se vinci tu ti rivelerò il segreto della donna che
hai
visto..."Quelle parole furono come una stilettata per Julie,che anelava
a scoprire la verità sulla sua visione:"Ma se vinco io,tu mi
consegnerai il Cristallo di Luna"Ryuga le prese un braccio:"Julie non
ascoltarlo"Provò a dissuaderla,ma lei senza pensarci due
volte
annuì:"Accetto"Il ghigno sul volto di Facilier si
allargò
vistosamente:"Ottimo,ma,mia cara,come tutte le sfide che si
rispettino,ci sono delle condizioni..."
"Parla"
"Il tuo amichetto non potrà in alcun modo aiutarti e..."In
un
secondo la ragazza venne colpita da una scarica elettrica,che la fece
urlare dal dolore:"Non potrai trasformarti in Sailor Moon"Julie
ansimò e strinse i pugni,mentre uno spazio intorno a loro
venne
circoscritto,lasciando fuori Ryuga,che tentò in ogni modo di
rompere la barriera,ma inutilmente.Dal centro dell'area
fuoriuscì uno stadio beyblade.Facilier prese il suo bey e lo
puntò,imitato da Julie.Dopo il consueto conto alla
rovescia,i
due lanciarono le trottole.Il bey di Facilier,Dark Serpent,aveva una
potenza tale,che già dal primo impatto riuscì a
scaraventare Ancient Veritas e Julie l'una dall'altra parte dello
stadio,e l'altra per terra.Ryuga strabuzzò gli occhi,era
chiaro
che quel bastardo di Facilier non avrebbe mai sfidato la ragazza se non
avesse avuto la certezza più che matematica di
vincere.Serpent
cominciò subito a tempestare Veritas di attacchi veloci e
precisi,che non lasciavano scampo:"Non l'avrai vinta
così!Forza
Veritas!"Il bey riuscì miracolosamente a staccarsi da quello
dell'uomo,che rise istericamente:"Cosa pensi di fare?!"Raggiunse di
nuovo Veritas dall'altra parte dello stadio,bloccandole qualsiasi via
di fuga:"Sei così patetica!Sei pronta a morire pur di sapere
la
verità!"Biascicò il suo avversario,per poi
ordinare
un'offensiva ancora più crudele,che generò una
piccola
esplosione.Ryuga cadde in ginocchio,chiedendosi come poteva finire
tutto a quel modo.La sua Julie...distrutta da un omuncolo
presuntuoso...gli attacchi non cessavano,e più Serpen
colpiva,più aumentava la potenza con cui assestava le
offensive.Si vedeva che la bruna era allo stremo delle forze,e anche
Veritas cominciava a perdere forza di rotazione.Una lacrima
scivolò dalla guancia di Ryuga fino a terra.No,non doveva
essere
debole proprio in quel momento.Doveva essere forte per supportare al
meglio la persona che amava di più al mondo.Si
tirò
su,picchiando entrambi i pugni contro la cupola trasparente che aveva
avvolto l'area del duello:"Combatti Julie!Non puoi arrenderti proprio
ora!Su fagli vedere di che pasta sei fatta!"Gridò con tutto
il
fiato che aveva in gola.La ragazza,udendo queste parole e sapendo di
avere il sostegno di Ryuga,si rialzò e
pensò:-Ryuga ha
ragione,non posso cedere proprio adesso...ma Veritas è al
limite...la mia unica possibilità sarebbe trasformarmi in
Sailor
Moon...però non posso...-una voce la scosse:"Julie..."Era
sempre
lei!E di nuovo la bruna si ritrovò avvolta da un indefinito
spazio bianco,con una bellissima donna davanti:"Julie,tu hai un potere
immenso dentro te...devi solo trovare il modo di lasciarlo
uscire..."Dalle tasche delle gonna,uscirono,sospesi in aria come
sorretti da fili invisibili,il portagioie e la catenina,ora
risplendenti di una luce dorata.La ragazza li prese uno in una mano e
una nell'altra.Incredibilmente,come guidata da una forza misteriosa,la
mano sinistra infilò la catenina nell'unica fessura del
portagioie,compiendo un quarto di giro a destra.Il portagioie si
aprì da sopra,rivelandosi per quello che era...un
carillon.Due
personaggi,un uomo e una donna,danzavano girando su loro stessi al
tempo della dolce musica suonata dal carillon:"Segui il tuo cammino
Julie...ti voglio bene...non scordarlo mai..."E tutto svanì
di
nuovo.In fronte a sè aveva di nuovo Veritas che stava per
vacillare e Facilier che rideva sguaiatamente.Di nuovo sentì
delle parole salirle dal petto:"Tu non vincerai mai
Facilier,perchè il bene sarà sempre un passo
avanti al
male!"L'uomo smise di contorcersi e strabuzzò gli occhi
quando,davanti a lui,non trovò più una ragazza,ma
un
intenso bagliore,da cui spuntavano due accesi occhi blu e una specie di
cristallo,il quale non era altro che il carillon trasformatosi grazie
alla forza di volontà della sua padrona.La ragazza
lanciò
in aria il cristallo e scandì:"Potere del cristallo
d'argento,vieni a me!"Il cristallo brillò due o tre volte
per
poi posizionarsi in mezzo al petto di Julie.La bruna compì
due
giri su se stessa,prima che dei fasci rosa le avvolsero il
busto,trasformandosi nel solito corpetto bianco con un fiocco rosso in
mezzo.Mentre Julie girava alzò le braccia,che vennero
ricoperti
dai guanti al gomito bianchi.Poi fu il turno dei piedi,dove apparvero
gli stivali rossi al ginocchio.Julie si accovacciò e un
fascio
rosa lunghissimo le si posò sulla gonna blu,diventando un
fiocco
rosso.Con un gesto che sembrava una specie di salto,la ragazza fece
apparire la tiara,la collana rossa e gli orecchini.Poi fece con le
braccia il solito tre sopra la testa.In sostanza la sua divisa era
uguale,ma aveva qualcosa in più...Come la prima
volta,Veritas
riprese a girare più velocemente,come se la salute e i
poteri
della sua padrona ne influenzassero l'andamento.In mano Julie aveva un
piccolo scettro a forma di mezza luna:"Eh ma che
succede?!"L'espressione sul volto di Facilier era puro terrore.La
ragazza fece roteare lo scettro nella sua mano più volte,per
poi
farlo incontrare con la tiara che aveva in testa.La pietra al centro
dello scettro brillò di diversi colori.Julie lo
staccò e
creò un cerchio di luce:"Cerchio dello scettro lunare,entra
in
azione!"Il circolo si riversò su Ancient
Veritas,conferendogli
una potenza inaudita.Dal bey uscì il drago blu che
spazzò
via Serpent e il suo possessore in un lampo di luce folgorante.La
battaglia era conclusa.Julie aveva vinto e con il suo trionfo sparirono
sia la barriera,che lo stadio,che la sua trasformazione.La
bruna,consapevole di ciò che aveva fatto,si
avvicinò a
Facilier:"Ho vinto io,adesso devi mantenere la promessa"L'uomo
rise,stavolta divertito.Si rimise in piedi e si spazzolò
l'abito
con la mano:"Hai ragione.Purtroppo non so molto della tua
visione,nè del carillon.So solo che la donna che hai visto
si
chiamava Akiza,ed era la Principessa della Luna"Julie sorrise:"Grazie
mille"Facilier si inchinò:"Dovere
madmoiselle,dovere..."Svanì,così come aveva fatto
Gish.La
bruna non fece in tempo a girarsi che si ritrovo stretta tra le braccia
di Ryuga:"Stupida...cosa avrei fatto se fossi morta?"Le
sussurrò
teneramente.Finalmente,dopo giorni di ansie e paure,potevano rilassarsi
e godere della presenza l'uno dell'altra.
Quando tornarono a casa,Julie riflettè a lungo sulle parole
di
Facilier.Akiza...perchè non le suonava nuovo quel nome?E
perchè la Principessa della Luna aveva deciso di comunicare
direttamente con lei?Non sapeva darsi una risposta,anche se cercava
strenuamente di trovarla.Si buttò sul letto,esausta,ma
proprio
mentre cercava di prendere sonno,il suo cellulare vibrò.Lo
prese
stancamente e lo sbloccò.C'era un messaggio.Lo
aprì.Diceva:"Cara
signorina
Casterville,siamo lieti di informarla che lei ha superato
l'audizione.L'importante proprietario di una casa disografica americana
ha deciso di metterla alla prova.Dovrà presentarsi qui al
nostro
studio fra esattamente una settimana,con una canzone scritta da lei.La
suddetta dovrà avere un testo scritto in lingua inglese,come
condizionato dal produttore.Grazie e arrivederci"La bruna
era a
bocca aperta.Non poteva credere di aver superato la tanto agognata
audizione.Decise di dare immediatamente la notizia agli
altri.Saltò giù dal letto,ma appena mosse un
passo
svenne.Ryuga si precipitò dalla stanza
accanto,poichè
aveva sentito un sonoro tonfo:"Julie!O mio dio!Ragazzi venite
presto!Julie si sente male!"I suoi fratelli accorsero per dare una
mano.E ora la povera Julie come avrebbe fatto a scrivere il pezzo per
il produttore?
Angolo Autrice
Eccomi qui gente,come al solito vi ho fatti aspettare troppo...sono
molto desolata!Ma prima di passare al capitolo ho da fare degli
urgentissimi ringraziamenti:allora innanzitutto voglio ringraziare
tantissimo Veiss e
Forzabeyblade
per la loro grandissima collaborazione!Grazie ragazze!Poi un altro
ringraziamento speciale va a Keyra
D Hanako Hono,che non manca un capitolo!Poi sono grata
anche a Silvertiger
che ha messo la mia storia tra le preferite e a Pandah
per averla messa tra le seguite!Ora finalmente il capitolo.Beh che
dire,Julie ha ottenuto il potere del cristallo d'argento,un aiuto in
più contro i persistenti attacchi di N!Ma...chi è
questa
Akiza?E per quale motivo ci ha tenuto ad aiutare la nostra sbadata
protagonista?E come la mettiamo per l'audizione?Julie si è
sentita male e le sue condizioni non miglioreranno...Chi
l'aiuterà a scrivere la canzone?Tutto questo e molto altro
nel
prossimo capitolo:Talento musicale!Non mancate!
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Capitolo 25 *** Talento musicale ***
Capitolo 25
Kagome tolse delicatamente il termometro dall'ascella di Julie.Lo
osservò per qualche secondo,alimentando la tensione
crescente di
Ryuga,che,pessimista com'era già si immaginava qualcosa di
incurabile.La sacerdotessa emise un suono allarmato:"Oh santo cielo
Julie,hai quaranta di febbre!"La povera ragazza era distesa supina sul
lettino bianco dell'infermeria.Ansimava e sudava senza controllo,le
mani allacciate in grembo:"M...ma...i...io"Biascicò con voce
flebile:"Ragazzi,portiamola in camera"Ordinò Kagome.Subito
Ryuga
le mise un braccio sotto le gambe e uno sotto la schiena,prendendola in
braccio a peso morto.Vederla così era
straziante,perciò
si sforzò di non guardare il suo splendido viso,ora
trasfigurato
dalla febbre.Percorse piano il tragitto dall'infermeria alla camera
della ragazza,per evitare di farle prendere scossoni.Poi una volta
arrivato,l'adagiò lentamente sul letto a due
piazze.Kagome,Inuyasha,Yuma e Astral le si misero attorno,preoccupati e
in apprensione.La sacerdotessa aveva portato con sè una
baccinella piena di acqua gelata e tre o quattro pezze bagnate.Gliene
appoggiò una sulla fronte bollente,e subito Julie
rallentò il respiro,sentendo una piacevole frescura
irradiarsi
per tutto il viso.Inuyasha sospirò:"Questo non ci
voleva.Come
faremo ora se ci attaccheranno?Abbiamo bisogno del suo potere"Ryuga
serrò la mascella e strinse i pugni.Possibile che agli altri
di
Julie non importasse niente?Possibile che a loro la bruna servisse solo
per il Cristallo d'Argento?Abbassò lo sguardo:"Non me ne
importa
un fico secco di quei dannati!Possono attaccarci tutte le volte che
vogliono!L'importante è che Julie stia
bene!"Sbraitò.Il
mezzo demone agitò le mani:"Non fraintendermi,io non
intendevo..."
"Eh no mio caro!Tu intendevi proprio quello!A voi di Julie non
interessa niente,vero?!A voi importa solo del suo potere,non
è
così?!Beh finchè ci sarò io qui con
lei,non
permetterò che nessuno,e dico nessuno,la sfiori anche solo
con
un dito!Sono stato chiaro?!"Erano tutti sbalorditi dalla foga con il
quale il blader aveva pronunciato quelle parole.Non l'avevano mai visto
agitarsi a quel modo per una persona,e non potevano neanche
lontanamente immaginare quanto Ryuga in quel momento fosse preoccupato
per la salute della sua ragazza.L'albino prese un respiro,voltandosi in
direzione del letto con uno
scatto:"Fuori"Mormorò:"Fratello..."
"HO DETTO FUORI!"Questa volta urlò,accecato dalla
rabbia.Inuyasha stava già per reagire,ma Astral gli mise una
mano sulla spalla e scosse una volta la testa.Tutti,meno
Kagome,obbedirono all'ordine dell'Imperatore Drago,lasciando che il
blader sbollisse.Kagome accarezzò la testa della
bruna,sorridendo:"Lo so quanto tu la ami"Disse con dolcezza:"No,non lo
sai,nessuno lo sa"
"Anche io quando Inuyasha stava male o veniva ferito,sentivo dentro un
vuoto incolmabile.Fidati quando ti dico che ti capisco"Ci fu un attimo
di silenzio,poi la sacerdotessa si alzò dal letto e
spostò la sedia che era sotto la scrivania accanto al
giaciglio,facendo segno a Ryuga di prendere il suo posto:"No,non sono
adatto a curarla.Non so nemmeno da dove cominciare!"Kagome
rise:"Allora,la ricetta è semplice:basta un etto di
affetto,un
kilo d'amore e un pizzico di fiducia.Vedrai che funziona!Tu sei l'unico
che è in grado di farla stare meglio"Gli diede una pacca
sulla
spalla,per poi andarsene,richiudendosi la porta alle spalle.L'albino
sospirò e si sedette,sforzandosi di
sorridere.Allungò una
mano per fare una carezza a Julie,ma appena le dita del blader si
avvicinarono alla sua guancia,la bruna cominciò a
dibattersi:"Ah...la testa...fa male..."Balbettò:"Lo so,ma
andrà tutto bene,vedrai"Lentamente e con molta fatica,la
ragazza
aprì gli occhi,cercando di mettere il più
possibile a
fuoco ciò che le stava davanti...o meglio a lato.Quando
riconobbe il volto di Ryuga,fece un sorriso tirato:"Come...come sto?"
"Hai la febbre alta.Ma Kagome ha detto che passerà
presto.Tempo
cinque o sei giorni"Julie tossicchiò:"Cinque o sei
giorni...sono...sono troppi!"
"Lo so che vorresti alzarti e che a letto ti annoi,ma..."Con una
smorfia di dolore,la bruna riuscì a tirarsi leggermente
su:"No...non è di questo che si tratta...prendi...prendi il
mio
telefono"Le faceva così male la schiena che fi costretta a
risdraiarsi.Ryuga obbedì senza capire il
perchè di
quella richiesta,ma decise di accontentarla.Con mano tremante lei lo
afferrò e cliccò due o tre volte sullo
schermo,per poi
puntarlo contro l'albino:"L...leggi"Lo prese dalle sue mani,e scorse
rapidamente il messaggio:"Hai passato l'audizione!Grande!"Julie
cominciò ad ansimare leggermente:"Sì...ma non
posso fare
niente s...se non mi presento...fra una settimana con un pezzo
scritto...da...da me"Ryuga annuì pensoso:"E' un bel
problema"La
ragazza si coprì gli occhi con un braccio,rassegnata a
buttare
via tutti i suoi sogni di gloria.Ryuga abbassò lo
sguardo,odiava
vederla infelice,sopratutto se la sua depressione era causata da un
fattore esterno,sul quale lui non poteva fare niente.O forse qualcosa
poteva fare...?Sbattè un paio di volte le palpebre,e
se...?La
canzone che Julie doveva presentare doveva essere un pezzo
originale,ovvero un brano che non era ancora stato scritto,giusto?E se
il pezzo non l'avesse propriamente scritto lei?Se l'avesse composto
qualcun altro PER lei?Nessuno avrebbe notato la differenza.Mise una
mano sotto al mento,magari...magari era fattibile.Doveva almeno
tentarci,doveva farlo per lei.Si massaggiò una tempia con
l'indice e si alzò:"Julie vado a prenderti un bicchier
d'acqua,torno fra un attimo.Tu non ti muovere da lì!"Le
intimò,lasciandole un bacio sulla fronte.
"Che?!?!?!?Vuoi scrivere una canzone?!Sicuro che Julie non ti abbia
attaccato l'influenza?!"Esclamò Ben,toccando la fronte di
Ryuga.L'albino gli scostò la mano con un gesto stizzito:"No
Tennison,sono nel pieno delle mie facoltà mentali"Tori si
stava
spellando le mani:"Ma tu non ne capisci niente di
musica!"Affermò convinta:"Già...a mala pena sai
distignuere un pezzo pop da uno rock!"Rincarò
Kevin,esibendosi
in gesti esagerati:"Sentite lo so,okay?!Ma...ci devo almeno
provare!Devo farlo per lei!Lo so che voi non potete capire...ma con
tutto quello che lei ha fatto e fa per me,questo è la cosa
più banale che io possa fare per ringraziarla!"Kagome gli
posò una mano sulla spalla:"Ragazzi,se Ryuga ha deciso
così e nostro dovere supportarlo e aiutarlo!"Yuma
annuì:"Già,Kagome ha ragione!Siamo i suoi
amici,dobbiamo
infondergli l'energia giusta!"Tutti gli altri sospirarono in segno di
resa.Ben sorrise:"E va bene,vediamo un po'come se la cava il nostro
Mozart"Ryuga lo guardò storto,ma poi gli sorrise,capendo che
quello era il modo di Tennison per offrirgli il proprio
appoggio:"Forza,corri a metterti al lavoro!"Lo spronò
Tori,ammiccando in direzione delle scale.Il blader annuì e
si
alzò:"Grazie ragazzi"Disse,prima di correre di sopra.Kevin
fece
una faccia assai stranita:"Ma si puo'sapere che gli è
preso?!"Kagura aprì il suo ventaglio:"E'cotto come una
pera,ecco
che gli è preso"
Entrò lentamente nella camera per non far rumore,e
poggiò
il bicchiere pieno d'acqua sul comodino.Si riavvivò i
capelli e
si lasciò cadere sulla sedia:"Come
stai?"Domandò,ma non
ottenne risposta.Julie dormiva come un sasso,la bocca aperta e un
rivolo di bava che le colava sul cuscino,formando una pozza.Ryuga
vedendola si lasciò scappare una risata.Lui la trovava
adorabile
anche in quel contesto così bizzarro.Le prese la pezza dalla
fronte e la immerse nella baccinella,strizzandola forte,per poi
rimetterla al suo posto.Kagome gli aveva spiegato che più la
pezza era bagnata,più la febbre scendeva in fretta.In quel
momento all'albino tornò in mente la sua missione del
giorno:scrivere quella dannata canzone.Il problema non era tanto
mettere giù una melodia orecchiabile,anche se lui non ci
capiva
niente di solfeggio,ma il testo era la cosa più
preoccupante!Doveva essere in inglese!Nella sua testa scorse tutte le
imprecazioni possibili e immaginabili,ma solo una non riuscì
a
trattenerla:"Li mortacci sua!"In teoria non avrebbe dovuto conoscere
quell'espressione tipicamente italiana,ma l'aveva sentita in un vecchio
film,e gli era rimasta impressa.Si fece scrocchiare le nocche e le
vertebre del collo,posizionandosi alla scrivania,pronto a scrivere la
nuova Sinfonia numero cinque di Behetovhen.Solo che...improvvisamente
si accorse di non avere la più pallida idea di come
cominciare,e
sopratutto,da DOVE cominciare.Appoggiò la testa sulla
mano,cercando di scervellarsi su...qualsiasi cosa.Da una mensola
più in alto prese il vocabolario inglese-giapponese,che era
così impolverato da generare una nube
marroncina.Tossì,cercando di scacciarla con ampi gesti del
braccio.Trovò una risma di fogli bianchi nel cassetto
centrale
della scrivania.Chissà perchè Julie si era
portata
appresso tutta quella cancelleria.Alzò le spalle,meglio non
perdere la concentrazione.Adesso aveva tutti gli strumenti per
lavorare.Strizzò gli occhi:"Ok,Ryuga,le ultime
parole..."Sbuffò pesantemente:"Vorrei aver avuto un'idea
migliore di questa"Degluttì.Quei fogli così
bianchi gli
davano uno strano senso di inquietudine.Quanto tempo era che non
scriveva?Anni.Decenni forse.Probabilmente non sapeva neanche
più
come si teneva in mano una penna.Si sforzò di tenere gli
occhi
sulla palla.Innanzi tutto doveva trovare un tema per la
canzone.Cominciò ad almanaccare mentalmente diversi
argomenti:ecologia?No,troppo peace and love.Amore e ragazze?Clichet.Poi
doveva sembrare una cosa scritta da una femmina.Avventura?E che cosa
avrebbe mai potuto raccontare?Sospirò,forse per mettere
giù una cosa quantomeno ascoltabile,avrebbe dovuto conoscere
almeno qualche gruppo,o cantante di sorta.Si picchiettò il
mento
con un dito,ricordandosi dell'Ipod che Julie portava sempre in
giro.Frugò dappertutto,trovandolo nella sua borsetta.Si mise
le
cuffie nelle orecchie,schiacciando il tasto play.Partì un
pezzo,un misto tra rock e pop.Dal ritornello capì che la
canzone
si chiamava:"It's already over"Ma non conosceva il gruppo.Forse
perchè appartenevano al mondo di Julie.Quanto tempo era che
non
ascoltava musica?Pfui,nemmeno se la ricordava l'ultima volta in cui
aveva udito una melodia.Spense l'Ipod e lo gettò sul
divano,grattandosi la testa.Se voleva davvero combinare
qualcosa,avrebbe dovuto ascoltare qualsiasi cosa fosse anche
lontanamente udibile.Forse una delle missioni più difficili
che
avesse mai affrontato.Avrebbe preferito di gran lunga combattere contro
qualche alieno e affondare i suoi artigli nella sua carne.Ma
perchè a lui toccavano sempre i lavori più
cervellotici?
"La,la,la,la,la"Era tutto il giorno che canticchiava quel
motivetto,continuando ad accudire Julie.Le aveva appena finito di
provare la febbre,ma la temperatura non accennava a diminuire.Accese la
piccola abat-jour sulla scrivania,per non infastidire la bruna che
dormiva placidamente.Si rimise al lavoro,battendo ripetutamente la
gommina della matita contro il legno della scrivania.Saettò
con
lo sguardo dai fogli al vocabolario,ora gli toccava anche studiarsi una
lingua.Tutte quelle desinenze...basta,si disse,doveva farlo,punto e
basta.D'un tratto qualcosa gli toccò la spalla.Ryuga si
voltò di scatto,trovandosi Julie in piedi dietro di lui come
uno
stoccafisso:"Julie!Ma che diavolo...lo sai che devi stare a letto!"La
bruna tirò su col naso:"Ma che stai
facendo?"L'albino,nascose
velocemente i fogli dietro la schiena:"Niente che ti
riguardi,forza,adesso a nanna"La spinse sul letto:"Uffa...ho
freddo,perchè non mi fai compagnia?"Il blader
sorrise,inginocchiandosi al suo fianco:"E va bene,ma solo per sta
notte"Sussurrò,prendendo posto accanto a lei.Julie si
accoccolò sul suo petto,rannicchiandosi sotto le coperte.Lui
la
avvolse con le sue braccia.Avrebbe dormito?
Circa un'ora dopo,quando fu sicuro che Julie si fosse
addormentata,aprì gli occhi.Non avrebbe voluto lasciarla da
sola,ma doveva lavorare giorno e notte se voleva scrivere qualcosa che
non facesse sfigurare la bellissima voce della bruna.Si alzò
lentamente e andò in punta di piedi fino alla
scrivania.Scollegò l'abat-jour e prese carta,penna e il
dizionario.Aveva intenzione di lavorare in un'altra stanza,per non
infastidire Julie con la luce e con le imprecazioni che sicuramente lui
avrebbe lanciato.Detto fatto.In due secondi fu nella sua
stanza.Appoggiò il tutto e si sedette,passandosi una mano
sul
volto per scacciare il sonno crescente.Riaprì il dizionario
sulla prima pagina.Se voleva davvero imparare l'inglese avrebbe dovuto
studiarsi tutto quel mattone a memoria.Il pensiero gli
procurò
un conato di vomito,che lui si affrettò a
reprimere.Cominciò dalla prima parola:a.Storse
il naso:"Aha,aha,aha,che spiritosi"Scandì,muovendo la testa
in
tono schernitore.Evidentemente quelli che avevano scritto quel coso
dovevano possedere un ottimo senso dell'umorismo.Decise di sorvolare e
di proseguire,altrimenti non ce l'avrebbe fatta nemmeno per natale.La
seconda parola voleva dire oritteropo.Ryuga
cominciò a tirarsi delle testate contro il legno d'acero
della
scrivania.Come veniva in mente ad una persona di inserire una parola
tanto inutile in un vocabolario?!Lui non sapeva neanche cos'era un
oritteropo!Alzò lo sguardo al cielo:"Dio,dimmi,che ti ho
fatto
di male per meritarmi questo?!Ho forse ucciso?!Beh...forse qualche
volta...ho mai rubato?!Però...se contiamo anche la volta
della
lavanderia cinese...però ho mai mentito?!"A quella domanda
si
grattò la testa:"Ok,meglio lasciare perdere,eh vecchio
mio?"Disse,sempre rivolgendosi
al...soffitto.Sbuffò,prendendosi
la testa tra le mani:"Come mi sono
ridotto..."Piagnucolò:"Okay,basta Ryuga,è il
momento di
darsi una scossa...com'è che dice sempre Yuma?Ah
sì:energia al massimo!"
Russava,la testa appoggiata al vocabolario
aperto.Lentamente,aprì prima un occhio poi l'altro.Si
stiracchiò sbadigliando:"Oh my god,devo essermi
addormentato,evidentemente i was tired..."Non si rendeva conto di star
parlando mezzo giapponese e mezzo inglese.Si grattò la
schiena:"Speriamo che Julie sia
contenta..."Sobbalzò:"Julie!Oh
dear!"Corse immediatamente nell'altra stanza,e sospirò di
sollievo quando la ritrovò sempre a letto addormentata.Le
cambiò la pezza sulla fronte.Decise che la notte successiva
avrebbe scritto,o studiato,sulla sedia accanto al suo
letto.D'accordo,forse si sarebbe sguerciato per la mancanza di luce,ma
almeno non l'avrebbe lasciata sola.Si lasciò cadere sulla
suddetta sedia,mettendo il termometro sotto l'ascella di Julie.Dato che
non aveva di meglio da fare,si ripassò mentalmente tutte le
desinenze verbali:"Allora...vediamo...mangiare:eat,ate,eaten.Ok,ci
siamo.Poi...volare:fly,flew,flown....look how high we can
fly..."Canticchiò,battendosi una mano sul ginocchio per
tenere
il tempo.Un pensiero lo fulminò.Se ben ricordava in quella
casa
c'era anche una stanza dove Kevin aveva raccolto e ordinato tutti gli
strumenti,e c'era anche un piccolo palco.Decise di dare una controllata.
Dopo qualche minuto di ricerche finalmente trovò quel che
cercava.Più che una stanza era una sala di
concerto,mancavano
solo le poltrone reclinabili in velluto rosso e sarebbe stata un vero
palcoscenico teatrale.La sua attenzione venne catturata da una chitarra
classica beige,appoggiata su un piedistallo nero.Salì sul
palco
e la prese.Pizzicò le corde,sentiva che quello strumento gli
era
totalmente familiare.Fece un accordo e lo riconobbe:"La
maggiore!"Esclamò.Ne fece un altro:"Do minore!"La musica
sembrava tornargli totalmente alla mente,come se l'avesse sempre
conosciuta e si fosse solo ritirata in una parte remota del suo
cervello.Cominciò a suonare e le parole cantate gli scorsero
fuori dalla bocca come un fiume in piena...
I lost myself today
All work, no time to play
I'm holding on to what I
know
Then this discovery
Blindfolded, I could see
I'm catching on by
letting go
Man mano che cantava,suonava sempre più
convinto.Era una
sensazione stupenda quella che lo pervadeva in quel momento.Inuyasha
fece capolino dalla porta d'accesso:"Ehi venite ragazzi!Guardate!"Al
suo appello accorsero anche Ben,Yuma,Astral e Kagome.Ryuga
però
sembrava non notare lo stupore enorme sulle loro facce,continuava a
cantare...
And now I'm rising up
No coming down
So hang on for the ride
Look how high we can fly
Look how high we can fly
We can see everything
From up here in the sky
We've got the perfect
view
Together me and you
Look how high we can fly
Inuyasha e Ben si chiusero le bocche a
vicenda.Accidenti,l'albino aveva una voce stupenda e sapeva pizzicare
quelle corde divinamente.Lo faceva con una tale passione,che solo un
compositore avrebbe potuto metterci...
Words come so easily
Hard to believe it's me
With every breath the
feeling grows
Take time to make time
stop
Unplug, turn off the
clock
The less you try the
more it flows
I keep on rising up
No coming down
So hang on for the ride
Look how high we can fly
Look how high we can fly
We can see everything
From up here in the sky
We've got the perfect
view
Together me and you
Look how high we can fly
Oh yeah
I don't need to live in
a fancy castle (oh no)
That isn't where I
should be
Open up my heart and
where it leads I'll follow
Up high where I can be
free
Look how high we can fly
Look how high we can fly
We can see everything
From up here in the sky
Look how high we can fly
Look how high we can fly
We can surf on the wind
So completely alive
There's nothing we can't
do
Together me and you
Look how high we can fly
Look how high we can fly
Look how high we can fly
Look how high we can fly
Look how high we can fly
Terminò la canzone con un acuto da vero
proffessionista,e
i presenti gli fecero un applauso spropositato.Ryuga rise di gusto,come
non aveva mai fatto.Che cosa gli prendeva?Nemmeno lui avrebbe saputo
dirlo.I suoi amici gli saltarono addosso:"Sei grande fratello!Ma come
hai fatto?!Cioè,pronunciavi l'inglese come un...un...un
inglese!"
"Ahahaha,grazie Inuyasha.Non so come ho fatto,davvero!So solo che...le
parole sono uscite come niente!E per quanto riguarda
questa,beh..."Alzò la chitarra:"Credo di saperla suonare da
una
vita!"Tutti gli diedero pacche sulle spalle e lo incoraggiarono:"Sapete
che vi dico?!Scrivero per Julie la miglior canzone che sia mai
esistita!"Esultarono,e per la prima volta nella sua vita,Ryuga si
sentì al posto giusto nel momento giusto.
Guardò la sua ragazza per un momento:"Ehi,come va?"Le
sussurrò,prendendo posto accanto a lei sul letto.Julie era
coperta fino al naso:"Meglio"Bofonchiò da sotto la
stoffa.Ryuga
sorrise,per poi scostare leggermente il lenzuolo,solo per poter
ammirare i suoi splendidi occhi blu,che ora erano leggermente appannati
a causa dell'influenza.La bruna lo fissò:"Dove sei
stato?"L'albino si morse impercettibilmente il labbro inferiore.Con
tutto quello che aveva scoperto,si era totalmente dimenticato di
inventare una scusa quantomeno credibile per giustificare la sua
assenza di ben un'ora.Si pizzicò la radice del
naso:"Beh,Kevin
mi ha chiesto di fare una cosa..."La ragazza sorrise:"Stai mentendo"Il
blader trasalì:"Come lo sai?!"
"Beh è semplice...ogni volta che menti ti pizzichi il
naso"Ryuga
alzò gli occhi al cielo:"Touche.Io e gli altri stiamo
lavorando
ad una cosa..."Rimase sul vago,in modo da non infilarsi in giri di
parole dai quali sicuramente sarebbe uscito perdente.Le diede un bacio
sulla fronte:"Adesso però mi fai il favore di stare
tranquilla,okay?"Julie annuì debolmente,scoppiando in un
sonoro
starnuto.Ryuga sbuffò,non sapeva perchè,ma
sentiva che i
prossimi sei giorni,sarebbero stati giorni di fuoco.
Per sei lunghi giorni non aveva chiuso occhio.Di notte rimaneva alzato
per controllare che Julie non si sentisse male,e per tenerle sempre la
febbre sott'occhio.Di giorno invece lavorava alla canzone.Era
riuscito,per un miracolo,a scrivere un pezzo orecchiabile.Non per
niente il cestino della carta straccia era pieno di foglietti
arrotolati.Aveva fatto più di mille tentativi,bruciando
anche la
lampada dell'abat-jour per l'uso intensivo.Aveva due occhiaie che
toccavano terra,e la sua faccia era di un color giallastro spento.Gli
veniva da vomitare,erano giorni che toccava pochi bocconi di
cibo,perchè sedendosi a tavola avrebbe perso un sacco di
tempo
prezioso.Gli acidi ci avevano messo poco a mettergli lo stomaco sotto
sopra.Una forte emicrania gli impediva di concentrarsi per
più
di un minuto.Ma non poteva fermarsi proprio ora che il brano era
pronto,partitura e tutto.Oltretutto Julie si era quasi del tutto
ristabilita,grazie alle sue cure premurose.Era doveroso portare a
termine quello che aveva iniziato.Con uno sforzo
immenso,riuscì
ad alzarsi dalla sedia.Traballava e le gambe faticavano a
reggergli,senza contare i capogiri spaventosi che gli offuscavano la
vista.Riuscì ad appoggiarsi al muro con una mano,riprendendo
fiato.La testa gli pulsava e i succhi gastrici continuavano a
corrodergli l'esofago.L'unico pensiero che gli passava per la mente in
quel momento era un gigantesco panino.Si leccò le
labbra,quanto
avrebbe desiderato mangiare come si deve.Inspirò per fermare
la
sensazione di nausea.Scosse velocemente il capo:"Forza
Ryuga,domani,quando Julie avrà firmato quel dannato
contratto,vi
farete una bella mangiata insieme"Tentò di autoconvincersi
per
proseguire.Riuscì a staccarsi dalla parete.Si
voltò
lentamente:ottimo,Julie dormiva della grossa.Afferrò il
bicchiere che stava sul comodino della bruna e trasse dalla cartina di
alluminio una pasticca di Saridon,per fermare il mal di testa.La mise
in bocca e la mandò giù con l'acqua.Almeno
avrebbe tenuto
buona l'emicrania per circa otto ore.Lentamente e con molta
fatica,avanzò verso la porta e uscì.
I corridoi di casa sua non gli erano mai sembrati tanto lunghi.Non
sapeva nemmeno lui da cosa stava attingendo energia per muovere le
gambe,ma una teoria ce l'aveva:era solo il pensiero che Julie potesse
essere felice che lo mandava avanti.Aveva finito sia gli zuccheri che i
grassi da un pezzo,adesso come carburante usava la sua forza di
volontà.Dopo tutto,la bruna lo avrebbe fatto per
lui.Riuscì a mettere piede nel salone,dove erano riuniti
tutti i
suoi amici.Già,amici.Se non fosse stato per lei,lui non
avrebbe
mai scoperto il significato di quella parola.Anche per questo le doveva
un favore,senza contare tutte le altre cose che la ragazza aveva fatto
e continuava a fare per lui senza che gli altri lo sapessero.Si
lasciò cadere su una sedia,coprendosi il volto con un
braccio.Dopo giorni passati al buio quasi totale,adesso gli dava
perfino fastidio la luce naturale.Inuyasha,Sesshomaru e Astral lo
accerchiarono:"Stai bene fratello?"Chiese lo spirito con la sua solita
aria indagatrice:"Sì...sto
bene...credo...ma...devo...mangiare"Biascicò,sottolineando
la
parola "mangiare".I fratelli si guardarono,ma Kagome,che aveva visto i
sacrifici compiuti da Ryuga in quei giorni,era stata più
veloce.Posò sul tavolo una sfilza di manicaretti,uno
più allettante dell'altro.L'odore della carne venne alle
narici del
blader che,vedendo le pietanze,si avventò sul cibo,prendendo
un
boccone di lì e uno di là senza ordine.In
quell'istante
capì cosa intendeva la sua ragazza quando diceva che se hai
fame
mangi qualsiasi cosa.Tutti meno la sacerdotessa lo osservarono
perplessi.Quella foga scomposta non gli era mai appartenuta.Ogni gesto
che l'albino faceva era ritmato e,sopratutto,calcolato.Solo quando
combatteva si faceva prendere,ma anche in quel caso,la sua furia era
neccessaria ad alimentare la forza di L-Drago.Inghiottì
intero
l'ultimo boccone di riso,e sbattè la ciotola sul
tavolo:"Ancora!"Gridò.Kagome obbedì con un
sorriso.Sesshomaru si schiarì la voce:"Allora fratello...che
hai
fatto in questi giorni?"Ben,che era arrivato da circa cinque minuti,si
sedette con una gamba sul mobile:"Già...ci eravamo quasi
dimenticati com'era la tua faccia!"
"Ho scritto la canzone per Julie"Rispose l'albino tra un ala di pollo e
un pezzo di omelette:"Ok...ti è venuta bene?"
"Ma che razza di domande fai,Tennison!Come vuoi che faccia a
saperlo?!Dovrete giudicarlo voi..."Il possessore dell'Ultimatrix
strabuzzò gli occhi:"Uuuu,Ryuga che dice agli altri di
giudicare
il suo operato..."Gli diede un piccolo pizzicotto sulla
spalla:"Ma...sei vero?!"
"Sì,e saranno vere anche le botte se non la smetti!"Tutti i
presenti scoppiarono a ridere,e Ben gli battè una
pacca:"Sì,non c'è dubbio:sei proprio
Ryuga"L'albino,rinvigorito dal pasto appena consumato,si sentiva in
vena di scherzi.Prese la testa del bruno sotto un braccio:"Che vorresti
dire?!Eh sentiamo!"Esclamò,gettandogli un pezzo di omelette
in
faccia.Ben se lo tolse con un gesto di stizza,sorridendo:"Questa me la
paghi Kishatu!"Afferrò il piatto ormai vuoto del
pollo,ancora
unto e bisunto,tirandogli tutto il sugo addosso,in piena
maglia:"Sì!Battaglia col cibo!"Gridò
Inuyasha.Tutti i presenti cominciarono una feroce lotta a colpi di
sandiwich e arrosti vari.Ben e Ryuga roversciarono il tavolo,creando
uno scudo di fortuna.Erano entrambi fradici di chissà quale
condimento e odoravano di uova.Si appoggiarono con la schiena alla
barriera impenetrabile,e si lasciarono andare ad una grassa
risata:"Allora non sono poi così parruccone,vero?"Chiese
sarcastico Ryuga:"No,devo ammettere che mi sbagliavo!"Si
sorrisero:"Anche tu non sei male,Tennison"Sentenziò infine
l'albino.Il bruno gli mise una mano sulla spalla:"Stai facendo un
ottimo lavoro per Julie,sul serio!"Il blader si grattò la
testa:"Beh...se non fosse stato per lei non avrei mai conosciuto valori
come:l'amicizia,la famiglia e...sopratutto l'amore.Non mi ero mai
innamorato prima d'ora,ma con lei è stato più
forte di me..."
"Già anche io..."Ryuga si voltò di scatto.Il
possessore dell'Ultimatrix fece un sorriso tirato,schiarendosi la
voce:"Anche noi amiamo molto Julie,quindi ti siamo grati per...quello
che fai"
"Guarda che l'ho capito sai,anche a te Julie piace molto"
"Già...è così evidente?"
"Abbastanza"Risero di nuovo:"Però tu sei l'unico in grado di
renderla felice,Ryuga,quindi non voglio che tu pensi che io sia un
ostacolo nella vostra relazione"L'albino scosse la
testa:"Tranquillo,non lo penso affatto"Rimasero in silenzio per un
po',poi Ben riprese:"Allora....amici?"
"Migliori amici...il finale?"
"Il gran finale!"Si strinsero la mano.Loro due non lo sapevano,ma
quello era solo il principio di una lunga e duratura amicizia,che li
avrebbe legati per sempre.
Dopo essersi cambiato e aver controllato nuovamente che Julie fosse al
suo posto,l'albino sgusciò in quella che lui chiamava:"Sala
concerti".In realtà era sempre lo stanzone con il
palco,quella dove aveva suonato per la prima volta.Appena fu
dentro,salutò con un cenno della mano Shark e Masamune,che
si erano offerti di dare una mano.I due erano molto
utili,poichè Reginald era un bravo chitarrista,mentre
Masamune se la cavava egregiamente con la batteria.L'albino
salì sul palco,guardandosi attorno:"Manca un
tastierista"Sentenziò,posando gli spartiti della sua canzone
sul leggio:"Beh...forse qualcuno c'è che sa suonare la
tastiera...ma non accetterà mai"Ammise Shark con aria
sconsolata:"Chi?"Il duellante sospirò:"Kite"Sembrava quasi
che gli desse fastidio pronunciare quel nome.Il blader dagli occhi
gialli alzò le spalle:"Vedrete che si glielo chiedo io
questo favore,accetterà"I due ragazzini si guardarono
perplessi.Come avrebbe fatto Ryuga a convincere un tipo scontroso come
Kite?
Shark e Masamune rimasero a bocca aperta quando videro l'albino tornare
con Kite.Chissà che stratagemmi aveva adottato Ryuga per
fargli dire di sì.Tortura?Possibile,ci si poteva aspettare
questo ed altro da lui.In ogni caso,il biondo si posizionò
alle tastiere,e anche i due ragazzi presero i loro posti:"Allora
ragazzi,questo è un brano con il reef in c,quindi statemi
dietro e occhio agli accordi"Provò una volta il
microfono,battendoci sopra con le dita.Poi fece un cenno con la testa,e
subito gli strumenti attaccarono con il brano.Dopo un paio di
accordi,Ryuga cominciò a cantare...
I want to change the
world
keep on holding on your
desire
you will get a shining
love
that you can reach alone
If you go on, to get
your goal
it's wonderland
Tutti i suoi amici erano incantati a sentire la sua voce
meravigliosamente calda e profonda,ed erano anche sopresi di quanto
Ryuga fosse sciolto sul palco.Avrebbe potuto essere tranquillamente
scambiato per una star americana.Oltretutto non solo si muoveva come un
vero cantante,ma il suo timbro da bari-tenore era talmente potente da
risuonare anche nelle stanze vicine.Particolare che l'albino non aveva
messo in conto.
Julie si rigirò due o tre volte nel letto,infastidita da un
rumore.Sbuffò e gettò avanti le coperte,tanto
ormai era sveglia.Sbadigliò,alzandosi.Quando
realizzò che qualcuno stava cantando da qualche
parte,scattò in piedi e si infilò la vestaglia
blu scuro.Per la fretta di scoprire a chi appartenesse quella splendida
melodia,dimenticò perfino di indossare le ciabatte.Corse a
piedi nudi fino all'origine della sua curiosità.Non posso
nemmeno lontanamente descrivervi la sua espressione quando vide Ryuga
che si esibiva con una canzone creata da lui.La ragazza smise di
respirare.In quel momento le sembrò che il paesaggio attorno
a lei scomparisse.Ora c'erano solo lei e il blader...
I felt so worried when I
spent all the time
thinking of the future
of us
'cause I know there's
nothing
that I really want to
know
and then I met you, so I
could feel
what you should know: I
finally find her love
and now I'm really
feeling all right
'cause the nightmare has
gone
this is the way to love
you
Incredibile.Quelle parole rispecchiavano completamente la
loro storia d'amore.Alla bruna vennero le lacrime agli occhi quando
Ryuga intonò il ritornello...
I want to change the
world
walk again, never miss
the way
don't be afraid, I'm
with you
and we can fly away
if you can stay with me
forever
Change my mind
won't get lost if you
passion's true
I'm gonna fly with you
again
so you can spread your
wings
and you will fly with me
away
it's wonderland
Naturalmente il brano non era finito lì.C'era un'altra
strofa,ma Ryuga decise di non cantarla,non voleva mostrarsi oltremodo
esibizionista.Si bloccò di scatto quando vide che Julie lo
stava fissando.Un brivido gli attraversò la spina dorsale
per intero.Lei lo aveva sentito?Degluttì,non avrebbe voluto
che lei lo udisse.Sarebbe bastato darle la canzone conclusa.Invece
ora...chissà che figura aveva fatto davanti alla sua
ragazza.Scese lentamente dal palco,e tutti gli vennero
incontro,facendogli le congratulazioni.Ma lui puntò dritto
verso la bruna,che era ancora imbambolata sul posto.Le sorrise
debolmente:"Com...com'era?"Domandò con un filo di voce.Julie
non rispose.In quell'istante Ryuga pensò che il pezzo
l'avesse disgustata a tal punto che non riuscisse nemmeno ad esprimere
un parere.Ma qualche secondo dopo,la ragazza si riscosse.Gli
gettò le braccia al collo,piangendo:"Ryuga!Grazie!Grazie!"
"Ma...ma no non devi ringraziarmi...io l'ho fatto con piacere"La
strinse a sè,felice di risentire quel calore che gli mancava
da ben sei giorni:"Grazie a te potrò farmi sentire dal
produttore...e poi la canzone era...semplicemente...fantastica!"Fu
tutto quello che la bruna riuscì a dire.Ben si
avvicinò ai due con un sorriso stampato in faccia:"Oh ma che
bel quadretto!"Ryuga si staccò dalla ragazza,e prese sotto
braccio la testa del bruno:"Geloso,Tennison?"Ridacchiò Ryuga
mentre gli sfregava un pugno sul cranio:"Ma che...dai Ryuga!Mi fai
solletico!"
"L'intento è proprio quello,cervellone!"Julie rise di
gusto:"Da quand'è che siete così affiatati voi
due?"Domandò con le mani sui fianchi.Ryuga mollò
la presa:"Direi da qualche ora fa,eh Tennison?"
"Già...Ryu-chan!"Lo prese in giro,e tutti si lasciarono
andare alla contentezza che aleggiava in quel momento nell'aria.Meglio
godersi quegli istanti,perchè presto le cose si sarebbero
fatte serie per i nostri eroi.
Il produttore la fissò per qualche secondo.Julie aveva
appena finito di intonare la canzone scritta da Ryuga,e stava
aspettando con ansia il responso dell'americano.L'uomo
sorrise:"Congratulation,miss,you're in!"Julie saltò dalla
gioia.Quando dovette apporre la sua firma sul contratto discografico,la
mano le tremava per l'emozione.Decise però di fare una
sorpresa a Ryuga.Uscì,mostrando la faccia più
avvilita possibile.L'albino,che era appoggiato al muro,appena la vide
le corse in contro:"Allora?"Julie abbassò lo sguardo:"Forza
parla!"La bruna sorrise:"Mi hanno presa!"Esultò.Il blader
l'abbracciò di slancio:"Grazie Ryuga!"
"No amore mio,grazie a te per tutto ciò che hai fatto per
me..."Si scambiarono un lungo e dolce bacio:"Allora...siamo una
squadra?"Chiese Julie a Ryuga:"La migliore"Si sorrisero.Ryuga si
sentiva felice,come non lo era mai stato prima di allora.La bruna gli
stava facendo scoprire un lato di sè che era sepolto sotto
la cappa impenetrabile di dolore e sofferenza.Con lei si sentiva a
casa...ma sarebbe durata?
Angolo Autrice
We bella gente!Stavolta per farmi perdonare ho aggiornato
più in fretta!Beh che dire,Ryuga ha scoperto di avere un
grandissimo talento musicale,ma sarà solo questa la sua dote
nascosta?O il blader nasconde molto più di ciò
che si veda all'apparenza?Finalmente Ryuga e Ben sono diventati
amici,ma rimarranno uniti,o alla prima difficoltà si
perderanno di vista?Julie farà l'incontro di un uomo che la
mette in guardia,dicendole di stare alla larga dal cyborg...ed ecco che
un certo cyborg di nome John Silver farà la sua apparizione
nella vita della protagonista...chi sarà?E cosa vuole da
lei?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Un cyborg per
amico!Non mancate!
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Capitolo 26 *** Un cyborg per amico ***
Capitolo 26
Julie era così eccitata che non riusciva a smetterla di
emettere
piccoli urletti di gioia.Ryuga l'aveva invitata sul tetto
più
alto della città di Tokyo,per parlare e per...stare un po'da
soli.Ormai l'albino le aveva insegnato come correre e saltare da un
palazzo all'altro,quindi era perfettamente in grado di raggiungere
autonomamente il luogo dell'incontro.La ragazza si stava facendo bella
davanti allo specchio,infilandosi un paio di orecchini di cristallo
firmati Swarowsky.Si ravvivò i capelli e sorrise.Anche se
non
era la prima volta che uscivano insieme,Julie era contenta come se lo
fosse stata.Per lei ogni appuntamento era un regalo
prezioso,un'occasione in più per trascorrere del tempo
assieme
alla persona che amava di più al
mondo.Sospirò,appoggiando la testa ad una mano con aria
trasognata.Un bussare sommesso la riscosse dai suoi soavi
pensieri:"Julie,sono Kagome,è permesso?"Chiese la
sacerdotessa,con voce attutita a causa dei muri che separavano la
stanza dal corridoio:"Avanti!"Gridò la bruna,finendo di
acconciarsi.Kagome entrò lentamente,quasi avesse paura di
turbare la quiete della sua amica.Sorrise nel vedere Julie alle prese
con la cosmesi:"Stai per uscire?"Domandò,sedendosi sul
letto.La
bruna,entusiasta del fatto che qualcuno le avesse rivolto quella
domanda,si voltò di scatto:"Sì!Ryuga mi ha
invitata sul
tetto più alto di Tokyo!"Esultò,scalciando con i
piedi.Il
sorriso sul volto della sacerdotessa si allargò
vistosamente:incredibile come in Julie convivessero due
personalità contrastanti.Una era la bambina,che si eccitava
per
ogni minima cosa,l'altra la donna,forte,matura e sicura di
sè.Forse era proprio questo connubio di cose che facevano
andare
in visibilio l'albino.Kagome sospirò,chiudendo gli
occhi.Vedendola scurirsi di colpo,la bruna lasciò andare la
ciocca di capelli che aveva in mano:"Qualcosa non va?"Chiese
apprensiva.La nera scosse la testa,facendole segno di sedersi accanto a
lei.La ragazza obbedì senza capire:"Dimmi Julie,quanto ami
Ryuga?"La bruna trasalì,diventando di un color rosso
accesso:"Ma...ma che domande sono?!"Balbettò,ma Kagome
puntò gli occhi nei suoi,fissandola quasi truce.In quel
momento
Julie realizzò che evidentemente si trattava di una cosa
seria,e
si decise a collaborare:"Io...lo amo,lo amo tantissimo,più
di me
stessa.Sarei pronta a dare la vita per lui"Asserì
convinta.Kagome parve rilassarsi,ma solo per un momento,prima di
tornare di nuovo seria e impassibile:"Lo ameresti qualsiasi cosa
accada?"
"Certo!"
"Anche se sapessi il suo passato?"La bruna rimase un istante spiazzata
da quella domanda,strinse i pugni e
annuì.Finalmente,l'espressione della sacerdotessa
ritornò
quella di sempre:"Bene...allora è il momento che tu
sappia"La
ragazza si morse il labbro inferiore,degluttendo rumorosamente.Anche se
aveva fronteggiato le battaglie più perigliose,dover
sopportare
il peso di un passato travagliato come quello del blader,la faceva
rabbrividire.Si mise comoda,pronta ad ascoltare un racconto lungo ed
estenuante.Kagome si schiarì la voce:"Dunque...cominciamo
dall'inizio"E la narrazione cominciò,lenta ed
inesorabile.Partirono proprio dal principio.Ryuga era orfano,questo lo
sapevano anche le pietre.Non aveva nessuno al mondo.Un giorno,di
diciannove anni prima,quando il blader era ancora un tenero bimbo
appena nato,un uomo malvagio e assetato di potere come nessun
altro,trovò Ryuga in un vicolo,avvolto solo da un panno.Per
realizzare le sue folli ambizioni,aveva bisogno di gambe forti e
braccia robuste,dato che lui si avviava già a grandi passi
verso
la quarantina.Perciò,decise che avrebbe preso quel bambino,e
l'avrebbe cresciuto come figlio suo.Ma per fare in modo che un giorno
quel dannato moccioso obbedisse ciecamente ai suoi comandi,doveva far
in modo che non conoscesse altro se non le mura domestiche.Per quel
povero bambino era già stata scolpita una strada oscura e
triste.
Gli anni passavano,e Ryuga cresceva felice grazie alle amorevoli cure
della sua balia,Tiana.Doji,quello che credeva fosse suo padre,lo si
vedeva solo ai pasti,e il povero ragazzino provava un enorme timor
reverenziale nei confronti di quell'uomo misterioso che diceva di
essere suo genitore.Però,si possono tenere nascoste molte
cose,ma non si può incatenare uno spirito libero.A dieci
anni,Ryuga decise di andare a scoprire cosa c'era fuori il suo
palazzo,con l'appoggio silente di Tiana,che voleva solo il bene di
quello che ormai considerava un figlio.Quando l'albino mise piede per
la prima volta nel mondo esterno,si rese conto di quanto suo padre gli
avesse mentito,ricordandogli sempre che la realtà fuori casa
era
perfetta così com'era,senza che Ryuga interferisse con la
sua
fastidiosa presenza.Era tutto il contrario!La città aveva
bisogno più che mai che qualcuno la proteggesse.Per la prima
volta nella sua vita,l'albino si rese conto che la sua stazza poteva
tornargli molto utile.Sì perchè nonostante avesse
poco
più di dieci anni,era alto ben un metro e cinquanta e la sua
corporatura era fortissima,a causa dei massacranti allenamenti cui lo
sottoponeva Doji.Non aveva mai avuto un istante di
pietà,neppure
quando Ryuga,piegato a terra per la fatica ed il dolore,supplicava
indulgenza.Forse poteva far tornare quella prestanza fisica a suo
vantaggio.Decise che sarebbe diventato il nuovo eroe cittadino.Si
travestì e si mascherò,con una divisa molto
simile a
quella di Zorro,facendosi chiamare dalla gente:"Turbine rosso".Usava un
arco come arma,e sapeva padroneggiarlo egregiamente,tanto che i suoi
nemici lo soprannominavano:"Occhio di falco".Era diventato un esempio
per tutti,poichè si metteva completamente al servizio della
giustizia.Passarono tre anni,fra uscite di nascosto e piccole nuove
paure,finchè un giorno Doji promise a Ryuga che per il suo
tredicesimo compleanno sarebbe potuto uscire liberamente.L'albino non
stava più nella pelle,finalmente un'opportunità
di
conoscere gente nuova,senza travestirsi,rimanendo sè
stesso.Purtroppo però le mire di Doji non erano certo quelle
di
farlo divertire,al contrario.Il trenta luglio 2008 fu un giorno che il
povero blader non avrebbe mai più scordato.Il suo patrigno
lo
obbligò a rubare il bey proibito,Litningh L-Drago,uccidendo
la
sua balia che aveva tentato di proteggerlo.Davanti ai suoi occhi.Ryuga
vide morire dissanguata la persona a cui voleva più
bene,Tiana,
l'unica donna che lo avesse mai amato. Perciò per evitare la
sua
stessa sorte, fu costretto a rubare, contro la sua volontà,
quel
beyblade, che gli avrebbe cambiato la vita. Subito dopo averlo estratto
dalla roccia, L-Drago si rivelò troppo potente per un
ragazzino.
Il suo potere oscuro era tale da far cadere Ryuga in un coma profondo,
che sarebbe durato due lunghi anni:"Beh,credo che il resto della storia
tu lo sappia" Kagome si riferiva agli avvenimenti successivi, quelli
che lo avevano portato a fondare la loro squadra. Julie
annuì,sconvolta dalla narrazione appena conclusa. La
sacerdotessa le sorrise dolcemente:"Sapevi che Ryuga ha gli artigli del
drago?" La bruna parve non capire:"Sono delle cicatrici profonde che
assomigliano molto a segni di artigli.E'stato L-Drago a
farglieli,quando Ryuga lo rubò" Julie era attonita, e lei
che
pensava di avere avuto un'infanzia infelice! In confronto a lui lei era
cresciuta nella bambagia:"Sei ancora sicura di voler stare con lui?" La
ragazza strinse i pugni e serrò la mascella:"Certo che
voglio
stare con lui!Adesso che so il suo passato,voglio stargli ancora
più vicina possibile!" La sacerdotessa parve
rasserenarsi:"Si
vede che lo ami" Le due amiche si abbracciarono:"Grazie Kagome,ora so
ancora più cose di lui"
"E'stato un piacere...ma non sei in ritardo?" La bruna si prese il viso
tra le mani:"Oh già!L'appuntamento!Scusa Kagome,devo
scappare!"
Uscì correndo.Ryuga l'avrebbe ammazzata per il suo ritardo.
Era lì,immobile,i capelli al vento.Osservava assorto la
città di Tokyo al tramonto,era davvero splendida. Julie si
sistemò i capelli, ormai scompigliati a causa della corsa, e
si
spazzolò la gona. Avanzò verso di lui lentamente,
affiancandolo.Vedendolo così concentrato sull'orizzonte, non
se
la sentì di parlare, avrebbe rovinato tutto. Invece si
limitò di unirsi a lui,puntando lo sguardo sul sole,che
placidamente scompariva dietro il mare. Uno spettacolo mozzafiato:"E'
bellissimo...."Si lasciò sfuggire in un sussurro,ugualmente
udibile dall'orecchio allenato di Ryuga:"Già...ma ho accanto
uno
spettacolo nettamente migliore..."Asserì, senza spostare lo
sguardo. Julie sorrise e prese il coraggio a due mani:"Posso chiederti
una cosa?"
"Certo"La bruna prese un respiro:"Posso vederli?" Il blader
aggrottò la fronte, non capendo a cosa la sua ragazza si
riferisse. Quando finalmente realizzò cosa gli stesse
domandando, scoppiò a ridere:"Mi stai chiedendo di
spogliarmi,
Julie?" La bruna avvampò di colpo:"Beh...solo in parte"
Ryuga
ricambiò il suo sorriso, e con un gesto rapido si
sbottonò la felpa e si tolse la maglietta, rimanendo a torso
nudo. Julie rimase esterrefatta, Kagome aveva ragione, le cicatrici
erano profonde e oblique, proprio come se un grosso animale gli avesse
inferto una zampata poderosa. Gli accarezzò lievemente la
schiena, percorrendola per intero. Questo gesto scaturì dei
brividi nel blader, che lui cercò strenuamente di
nascondere. La
bruna notò che in mezzo a quell'artigliata c'erano altri
cinque
tatuaggi neri: un occhio, un albero, due mani che si stringono, una
bilancia coi piatti sbilenchi e un cerchio di fuoco. Li
osservò
meglio:"Perchè...perchè questi tatuaggi?"
Domandò
con un filo di voce:"Non voglio avere punti deboli...non voglio essere
una cosa sola:io voglio essere intelligente, altruista, sincero,
coraggioso e gentile"Allora era questo che rappresentavano quelle
immagini: il primo rappresentava l'occhio onniscente della conoscenza,
il secondo la fertilità della pace, il terzo l'altruismo di
una
persona che ne aiuta un'altra, il quarto il peso della
verità e
il quinto il coraggio di attraversare il cerchio infuocato. Julie era
senza parole. Il blader si voltò:"Al momento sto ancora
lavorando sulla gentilezza" Scherzò, per poi baciarla con
passione. La bruna si aggrappò a lui, assaporando a pieno le
sue
labbra. Quando si staccarono, l'albino poggiò la sua fronte
su
quella della sua ragazza, ansimando leggermente. Julie sorrise
accarezzandogli una guancia con i polpastrelli. Ryuga annusò
i
suo capelli, beandosi di quell'aroma squisita:"Julie...te l'ho mai
detto che hai un buon odore?"
"Sì credo che tu me l'abbia detto..."
"Che sei bellissima?"
"Ummm,sì tra le righe mi hai detto qualcosa del genere..."
"E che ho voglia di fare l'amore con te?"
"Questo me l'hai fatto capire..." Il blader rise:"Ti amo Julie"
"Anche io...più della mia stessa vita..."La ragazza si
staccò da lui sorridendo,desolata di dover interrompere quel
momento magico.Frugò nella sua borsa,e ne trasse due
sandiwich
molto appetitosi.L'albino ne prese uno e si sedette accanto a lei sul
bordo del tetto,cominciando a mangiare.Julie fece dondolare le gambe
nel vuoto,chiuse gli occhi e assaporò la meravigliosa
sensazione
del vento tra i capelli. Ryuga rimase incantato a fissarla, per lui non
esisteva visione migliore di quella. La ragazza si accostò a
lui, appoggiandogli la testa sulla spalla, il suo panino era finito da
un pezzo nei meandri del suo stomaco senza fondo. Si
strusciò su
di lui, e Ryuga la strinse a sè più che
poteva:"Sai
Julie...questo paesaggio senza di te...non sarebbe niente...sarebbe
così vuoto" La ragazza si diede una piccola spinta, per
lasciargli un lieve bacio a stampo:"Sai di maionese"Sussurò
lei,
leccandosi le labbra. Lui grugnì qualcosa in risposta, ma
era
troppo occupato a torturarle l'orecchio per preoccuparsi di formulare
frasi sensate. Quei momenti, quegli istanti, i loro baci, le loro
carezze, i loro abbracci, per Julie valevano molto più di
tutto
il denaro del mondo. Non avrebbe mai creduto di potersi innamorare
così...
Sbattè un paio di volte le palpebre. Si rese conto di aver
dormito, poichè i suoi occhi faticavano ad aprirsi. Si
voltò leggermente, e una visione meravigliosa la colse:
Ryuga
dormiva beatamente al suo fianco. Un pensiero fulmineo la colse, si
toccò e tirò un sospiro di sollievo: era vestita.
Evidentemente la sera precedente non avevano fatto niente di
insolito...Ridacchiò fra sè a quel pensiero. Si
voltò e fece una carezza affettuosa alla persona che le
dormiva
in fianco, trattasi di Ryuga ovviamente. Ma,a sua insaputa, il blader
era già sveglio, infatti quando lei avvicinò la
mano al
suo volto, lui la strinse, allargando il sorriso che aveva sulle
labbra. Julie,nonostante avesse già passato la notte al
fianco
dell'albino, ogni volta che si risvegliava con lui, provava un profondo
imbarazzo, non avrebbe saputo nemmeno lei spiegarsi il
perchè.
Il ragazzo aprì definitivamente gli occhi:"Buongiorno" La
salutò,con voce ancora impastata a causa del recente
risveglio:"Buongiorno" L'albino rise di gusto:"Che
c'è,perchè ridi?" Sussurrò Julie con
dolcezza:"Niente,pensavo solo che quando mi risveglio al tuo fianco,
è davvero un buon giorno" La bruna arrossì
involontariamente, mentre il blader si morse il labbro inferiore.
Quanto amava vederla così...così...piccola,
bambina in un
certo senso. Dopo tutto non le aveva detto chissà quale
frase,
eppure lei si imbarazzava ugualmente, come una bimba a cui viene fatto
un complimento inaspettato. Non resistette alla tentazione, e
posò le labbra su quelle di Julie, in un dolce e casto
bacio.
Quando si allontanò, la ragazza era ancora più
rossa, di
una sfumatura bordeaux si potrebbe dire. A Ryuga sarebbe piaciuto che
ogni singolo risveglio fosse così.
Avevano passeggiato tutto il giorno, ammirando di tanto in tanto le
vetrine che coloravano le strade. Ryuga aveva deciso che le avrebbe
dedicato quanto di più potesse, non voleva perdere un solo
istante su inutili carte e scartoffie di vario genere, il suo tempo
doveva catalizzarlo su di lei. In ogni caso, per quanto girassero,
finivano per ritrovarsi sempre nel loro posto segreto. Come di consueto
si accoccolarono ai piedi della quercia, ridendo e scherzando come due
persone che non hanno un solo singolo pensiero al mondo. Julie,venendo
in quel luogo, aveva notato una splendida radura, che sembrava essere
scampata al freddo pungente. Si alzò da terra, spazzolandosi
il
trench bianco, che la copriva fino a sopra il ginocchio. L'albino
alzò un sopracciglio:"Dove vai?" Domandò, ma non
ottenne
alcuna risposta:"Ripeto, dove vai?" La bruna gli sorrise:"Tranquillo
vado solo un po' più in là, ho trovato una radura
splendida, vorrei osservarla meglio" Il blader si
alzò:"Allora
vengo con te"
"Dai amore, vado e torno, giurin giurello!" Sfoderò i suoi
micidiali occhi da Bambi, e l'albino storse il naso:"Aaa, quella
faccia, quegli occhi...e va bene, ma fa'una cosa veloce!" Julie gli
saltò al collo, lasciandogli un bacio a stampo e sparendo
tra la
vegetazione.
Fischiettava, mentre raggiungeva a passo di marcia il luogo che aveva
addocchiato prima. D'un tratto la sua attenzione venne deviata da una
scia di fumo nel cielo...no un momento, non era una semplice
scia...sembrava più il motore di un qualche veicolo col
motore in avaria.
Decise di andare a fondo. Aumentò il ritmo,
finchè non
cominciò a correre. Rimase di sasso. Nel punto che era
intenzionata a raggiungere, ora svettava un'astronave dalla forma
sferica, dalla quale usciva una nube grigiastra. La ragazza si
avvicinò, tossicchiando di tanto in tanto. Quando fu
abbastanza
vicina, sbirciò dal vetro dell'oblò, per capire
se dentro
c'era qualcuno. Altrochè se c'era! Una testa fece capolino
da
dentro, graffiando con le unghie l'interno della navicella. Julie si
affrettò ad aprire il portello, e appena riuscì a
scardinarlo, si accasciò al suolo una strana creatura, molto
simile ad una salamandra, ma vestito come...un pirata? La bruna si
precipitò ad aiutarlo, sorreggendolo:"Ehi signore, state
bene?"
Chiese allarmata. L'individuo ritirò la testa nel cappotto
blu
che lo avvolgeva, per poi mostrarsi di nuovo lentamente:"Sta arrivando!
Lo senti? Con quei suoi ingranaggi che stridono e scattano come se
fossero il diavolo in persona!" Julie si massaggiò una
tempia,
strabuzzando gli occhi:"Ahhh,dovete aver battuto forte la
testa,vero?"L'alieno non prestò attenzione alla sua domanda,
ma
prese tra le mani il forziere che aveva accanto ai piedi:"Lui vuole il
mio forziere, quel furfante di un cyborg, con la sua banda di
tagliagole!" Se lo issò in spalla, con un verso
affaticato:"Ma
dovranno strapparlo alle dita del vecchio Billy Boles, irrigidite dalla
morte se lo vogliono, prima di...ahhhh" Cadde a terra, tenendosi la
gola, ed emettendo dei suoni gutturali e sofferenti. Julie gli si
buttò addosso, aiutandolo ad
alzarsi:"Coraggio, appoggiatevi alla mia spalla,
così"
Cominciarono a camminare, nella direzione del posto segreto:"Sei una
brava ragazza"
"Ryuga sarà contento..."
Ryuga si stava beando del venticello che tirava, faceva freddo, ma si
stava abbastanza bene. D'un tratto, venne distratto da un rumore
proveniente dalle piante davanti a sè. Scattò in
piedi e
si preparò al peggio, inserendo il bey nel lanciatore. Dagli
alberi spuntò Julie, con una strana creatura gobba e viscida
sotto braccio. Ryuga lasciò cadere la sua arma, confuso e
sorpreso:"Giulietta Candore Casterville,ma cosa...!"Gridò,
precipitandosi ad aiutarla:"Ryuga, è ferito! E' grave!" Lo
adagiò delicatamente a terra. Il poveretto respirava a
fatica.
Allungò una mano:"Il mio...forziere..." Biascicò,
indicando la cassetta che gli stava a pochi centimetri di distanza.
Julie si affrettò ad avvicinarglielo:"Ragazza..." Premette
dei
tasti in sequenza, e il forziere:"Lui arriverà..." Prese da
dentro il bauletto un involucro marrone di forma rotonda:"Non devi
fargli trovare questo..." La ragazza alzò le spalle:"Chi sta
arrivando?" Domandò ingenua. Billy la tirò per la
collottola del suo gilet, avvicinando la sua bocca grinzosa
all'orecchio della bruna:"Il cyborg! Guardati...dal cyborg!"
Dopo
aver pronunciato queste parole, si accasciò lentamente a
terra,
senza vita. Julie si strinse l'oggetto misterioso al petto. L'albino si
coprì la bocca con la mano destra, scosso da quanto era
appena
accaduto. D'un tratto, un rumore proveniente da sopra le loro teste
distrasse la loro attenzione. Il cielo si era fatto scuro e bigio, di
li a poco avrebbe piovuto. Entrambi guardarono in alto, scorgendo, poco
più avanti rispetto a dove erano loro, una navicella aliena
che
puntava i fari alla spasmodica ricerca di qualcosa. Julie si
alzò impaurita, stringendo così forte la presa
sull'involucro da farsi diventare bianche tutte le nocche. La navetta
era atterrata a qualche metro da loro. Il blader avanzò e
scostò lievemente la boscaglia per vedere...Alieni,
sicuramente
alieni, i visi non erano chiaramente distinguibili poichè
aveva
già fatto buio, oltre alle nuvole che certo non aiutavano.
L'albino si riscosse, afferrando la ragazza per un braccio e
cominciando a trascinarla via:" Dobbiamo andarcene di qui!"
Gridò, mentre i loro indefiniti nemici cominciavano a
sparare
dei colpi di... bazooka probabilmente, data la potenza di fuoco.
L'impatto dello sparo con la vegetazione attizzò un piccolo
incendio, che era destinato a diventare di proporzioni macroscopiche.
Quando questo accadde, per fortuna i nostri eroi erano già
fuori
dal loro luogo segreto e dal parco in generale. Continuarono a correre
finchè non furono certi di essere in salvo. Intanto aveva
cominciato a piovere copiosamente, perciò erano bagnati
fradici.
Da lontano Julie osservò il loro posticino preferito
bruciare,
nemmeno la pioggia poteva spegnere completamente un incendio di quella
portata. La ragazza cadde in ginocchio, tenendosi la mano su gli occhi
per evitare di piangere. Ryuga la guardò affranto, poi prese
il
misterioso oggetto dalle sue mani e lo aprì lentamente. Non
sembrava un'arma...ma era una strana sfera, tempestata di righe e punti
che convergevano nel centro della sfera stessa. Sospirò, i
misteri si facevano sempre più fitti. Non avrebbe voluto
disturbare la sua ragazza ma fu costretto a farla alzare, altrimenti si
sarebbero ammalati per bene. La sorresse, poichè Julie era
ancora shockata da tutto ciò che aveva visto, in
più le
dolevano un poco le gambe per la folle corsa. Prima di andarsene
definitivamente, il blader buttò un'ultima fugace occhiata
al
parco. Sentiva dentro di sè che i giochi erano appena
cominciati.
Julie era rannicchiata davanti al fuoco, seduta sulla sua poltrona
preferita, avvolta in un asciugamano e infreddolita fino alla punta dei
piedi. Ben girava per la stanza:"Ho parlato con i risolutori di zona,
sembra che di quei manigoldi non ci sia traccia" Si
inginocchiò
di fianco a lei:"Mi dispiace Julie, ma sembra che del vostro vecchio
luogo segreto...sia rimasta solo cenere" Ryuga intanto continuava a
rigirarsi fra le mani quella strana sfera. La toccava in più
punti... qualcosa scattò. L'albino si morse il labbro
inferiore
con fare interessato. Continuò nella sua opera di
esplorazione.
Girò la metà superiore della sfera e...da essa si
materializzò una mappa olografica
dell'universo:"Ehi!"Gridò Ben, ma si bloccò
quando vide
ciò che gli stava davanti. Anche Julie si riscosse dal suo
stato
di torpore e si alzò lentamente dalla poltrona. I tre
risolutori
osservarono stupefatti quella perfetta rappresentazione in scala
dell'universo intero. Ben si avvicinò ad un intreccio di
filamenti verdi a forma di sfera:"Ehi guardate, questo è il
nostro, il pianeta Terra!" Lo toccò e subito la mappa
cominciò a spostarsi:"Questa è la costellazione
del
cigno!La nube di Magellano e.." L'ologramma si bloccò su un
pianeta gigantesco:" Questo non lo riconosco, non ho mai visto niente
di simile" Ammise il moro, fissando incredulo l'immagine. Ryuga lo
guardò a sua volta... in quel momento immagini confuse
cominciarono ad annebbiargli la mente.. si sovrapponevano, cambiavano
rapidamente. Cadde a terra, urlando e tenendosi la testa. Julie si
gettò su di lui:"Ryuga, tutto bene?"In un istante, le
visioni
svanirono:"Sì, sto bene..." Respirava affannosamente. Il
portatore dell'Ultimatrix lo aiutò a tirarsi in piedi,
sorreggendolo per un braccio. Improvvisamente il suo distintivo da
risolutore cominciò a brillare ad intermittenza. Lo prese e
rispose alla chiamata:"Sì, no sono Ben, certo" L'albino
chiuse
la mappa, guardando in direzione di Ben, il quale, dopo qualche
secondo, chiuse. Si avvicinò ai nostri eroi:"Julie, un mio
amico
ha detto che devi venire subito nel posto da lui indicato. A quanto
pare un vecchio amico di tuo padre vuole vederti" La bruna
aggrottò la fronte:" Amici di mio padre in questo mondo?
D'accordo, arrivo subito"
Si recarono nel luogo indicato, che non era altro se non una squallida
bettola per ubriaconi. La ragazza si guardò intorno, ma
venne
distratta da una cameriera che le si parò davanti:"Venite
con
me, ragazzoni, un tale chiede di voi" I ragazzi si guardarono e
annuirono, facendosi scortare al tavolo del richiedente. Seduto c'era
un uomo dal volto indefinito, poichè aveva la testa piegata
in
avanti e un cappello in perfetto stile pirata che gli copriva gli
occhi. Il personaggio diede una moneta alla cameriera che se ne
andò con un ghigno stampato in faccia. L'uomo sorrise:"Mi
presento, il mio nome è John Silver" Si tolse il berretto.
La
bruna e Ryuga trasalirono quando videro che aveva un occhio e un arto
completamente meccanici, anche la gamba sinistra, che spuntava da sotto
il tavolo era una macchina:"Un cyborg..."Sussurrò
l'albino:"Julie, bambina mia non mi riconosci?"Chiese Silver con voce
melliflua:"No...dovrei?"L'omone scoppiò a ridere:"Ma
certo...però eri così piccola quando me ne sono
andato,
forse è per questo che non ti ricordi di me" La ragazza
sorrise:"Oh ecco perchè il vostro volto non mi
sovviene...questo
è il mio ragazzo, Ryuga"Lo indicò, e subito il
cyborg gli
tese la mano meccanica:"Ryu!" Esclamò, ma il blader non fece
nulla, se non fissarlo con diffidenza:"Oh, non farti intimorire da
tutta questa ferraglia!" In pochi secondi trasformò il suo
braccio in mille utensili diversi:"E' un po' pesante da portare, ma
all'occasione può tornare utile" Ben era senza parole.
Silver
spinse una ciotola ripiena verso il ragazzo:"Orsù adesso
assaggiate il mio stufato di Bonzawuoi" Il portatore dell'Ultimatrix ne
sorbì una cucchiaiata:"Mmm, delicatamente speziato
ma...saporito!" Il cyborg rise:"E'una ricetta di famiglia!" Dalla
brodaglia spuntò un bulbo oculare:"Infatti quello faceva
parte
della famiglia una volta!"Scherzò Silver e
inghiottì
quella disgustosa parte del corpo umano:"Dai Ryu,solo un
boccone"Spronò Ryuga che immerse il cucchiaio poco convinto.
In
meno di un secondo la minestra venne risucchiato da una cannuccia che
spuntò dal nulla:"Morphi!Ecco dove ti eri cacciato!" La
cannuccia si trasformò in un essere rosa fatto interamente
di
plasma, le uniche cose che suggerivano che era una cosa viva erano i
due occhi immersi nel corpo gelatinoso. Morphi si strusciò
sull'uomo:"Ho salvato l'esserino metamorfico su Proteus 1, è
stato amore a prima vista" Ben si schiarì la voce:"Non credo
che, signor Silver, ci abbiate convocato per mostrarci il vostro amico
e lo stufato" Silver sospirò:"Purtroppo no, mio giovane
collega,
questa non è solo una rimpatriata" Julie
strabuzzò gli
occhi:"Collega?!"
"Sì, anche io sono un risolutore, non si era capito?" I tre
ragazzi si guardarono perplessi. Il cyborg fece loro segno di
avvicinarsi e loro obbedirono:"Dobbiamo fare un'uregente riunione con i
risolutori più anziani, e visti i vostri recenti successi,
ho
deciso di portare con me Julie se per voi non è un disturbo"
La
ragazza annuì subito, ma l'albino la bloccò:"No,
Julie
non è pratica di queste cose, verrò io al suo
posto"
Ovviamente non era quello il vero motivo, Ryuga non si fidava per
niente di quello strano tipo, non dopo tutto quello che era successo.
Silver si grattò il mento:"E va bene Ryu, verrai tu con me"
Erano finalmente alla riunione, ed era vero che a quanto pareva c'erano
solo i mani...risolutori più vecchi. In effetto nessuno di
loro
aveva facce rassicuranti, nè tantomeno amichevoli. Ryuga si
guardava in giro con circospezione, tentando di carpire ogni parola di
ogni conversazione che quegli sgorbi alieni stavano intavolando. Silver
gli battè una pacca sulla spalla:"Io devo allontanarmi un
attimo, tu resta qui e non muoverti" Prima che l'albino potesse
rispondergli a dovere, il cyborg se ne andò. Il blader
sbuffò, tanto valeva obbedire, dato che non aveva di meglio
da
fare. Rimase immobile sul posto, quando un alieno di proporizioni
elefantiache lo urtò, facendogli perdere per un momento
l'equilibrio:"Attento a te sgorbio!" Gli imprecò contro la
creatura orrenda con otto braccia. In un'altra circostanza Ryuga
avrebbe fatto a botte, ma non era il caso di pestare un tipo del genere
davanti a tutta quella gente. Scosse la testa e puntò lo
sguardo
su dei tipi che bisbigliavano poco distanti da lui. Quando notarono che
li stava fissando, smisero immediatamente di confabulare:"Ehi che hai
da guardare reatura strana?" Chiese uno di loro...anzi una testa, che
si spostò dal corpo del compagno:"Ma strana forte!"
Rincarò il tipo sul quale era poggiata la testa parlante. Il
blader fece una faccia disgustata. In mezzo alla folla si fece largo un
ragno grosso e rosso scarlatto, con due enormi occhi gialli e
sicuramente subdoli:"Che succede qui?Non è il caso che un
ragazzino ficchi il naso nelle questioni altrui" Biascicò
contro
Ryuga con la sua voce bassa e roca. L'albino decise che era il momento
di smetterla. Assunse un'espressione beffarda:"Perchè, hai
qualcosa da nascondere begli occhioni?" Il ragnone si
alterò, e
si avvicinò pericolosamente al suo viso:"Forse hai le
orecchie
tappate e non ci senti troppo bene!" Gli sibilò in faccia.
Ryuga
fece un verso disgustato:"Sì, ma il mio naso funziona a
meraviglia!" Ora l'alieno era proprio furioso. Lo tirò su
per la
collottola, con le sue enormi chele:"Piccolo impudente!" Tutti
incitavano quella blatta orrenda a prenderlo a pugni:"Le ultime
parole?" Chiese a Ryuga, ma prima che entrambi potessero fare qualsiasi
cosa, Silver afferrò la chela del ragno. La sua espressione
sembrava tranquilla, mangiava placidamente un frutto viola:"Signor
Scroope, sa cosa succede alle melviole fresche quando si schiacciano
forte?"Girò all'insotto l'arto dell'alieno che si contorse e
mollò la presa su Ryuga, lasciandolo cadere a terra.
Immediatamente tutti si allontanarono con la coda tra le gambe. Quando
fu sicuro che non ci fosse più nessuno nei paraggi, Silver
cambiò espressione, diventando furioso:"Ryuga, ti ho dato un
ordine!"+
"E' stato quel coso orrendo a cominciare!"
"E QUANDO TI DO UN ORDINE ESIGO CHE VENGA RISPETTATO!"Gli
urlò
così forte che tutti sentirono:"Adesso noi andiamo alla
riunione, e non sai che ti capita se provi a parlare se non
interpellato!" Lo ammonì. Ryuga girò la faccia
contrariato, nessuno si era mai permesso di rivolgersi in quel modo al
Grande Imperatore Drago.
Il raduno si concluse nel giro di un'ora. Niente di importante, solo
una riunione informativa. Il cyborg e Ryuga stavano tornando a casa.
L'albino sentiva una sensazione strana dentro di sè,
nonostante
quello strano tipo lo avesse sgridato come un bambino pubblicamente,
non riusciva a fare a meno di essergli grato:"Senti, per quello che hai
fatto prima...insomma...grazie" Disse con una buona dose di fatica.
Silver sorrise:"Tuo padre non ti ha insegnato a scegliere con
più attenzione con chi batterti?" Il blader
abbassò lo
sguardo:"Tuo padre non è uno di quei tipi che insegna?"
"No...è più che altro uno di quei tipi che ti
abbandonano in mezzo alla strada e tu non conosci mai..."
"Oh...mi dispiace"
"Ah non fa nulla, me la cavo lo stesso" Il cyborg si portò
una
mano sotto il mento:"Oh, ma davvero? Beh, che tu lo voglia o no,
proverò a ficcare qualche trucco in quella testolina"
"Che cosa?!"
"E non potrai mangiare, dormire, o grattarti la pancia senza il mio
consenso!"
"Grazie ma basta con i favori!"
"Oh di questo puoi starne certo!"
Gli sbattè davanti una pila assurda di libri:"Adesso,
studia!"Gli intimò il cyborg. Ma Ryuga incrociò
le
braccia al petto con fare altezzoso:"Altrimenti?"
"Dannazione, mi sembra di essere stato chiaro sugli ordini!" Julie li
vide dalla soglia della porta, e sbuffò pesantemente,
scuotendo la testa più volte. Si avvicinò,
tenendo le braccia incrociate al petto:"Si può sapere che
combinate?!"Domandò, evidentemente seccata:"Sto cercando di
rendere civilizzato questo avanzo di galera!" Scandì il
cyborg, indicando con un gesto di stizza l'albino:"Pfui, sentite chi
parla!" Ribattè lui, andando sotto all'uomo. I due fumavano
come braci ardenti. Silver afferò un libro, con l'intento di
colpirlo probabilmente, ma venne bloccato da Julie:"Oh perfavore signor
Silver, se cercate di insegnare a questo modo, è meglio che
vi ritiriate subito. Ancora questi metodi alla:'io sono il
più forte quindi comando?! Oh, andiamo" Gli prese il volume
dalle mani, lasciando entrambi di stucco:"Da qui in poi ci penso io"
Julie camminava avanti e indietro con una pila altissima di libri sulla
testa. Un portamento impeccabile il suo, che non si sbilanciava nemmeno
se le avessero tirato una bazookata. Ryuga era a bocca aperta:"Io
dovrei fare questo?!" Chiese incredulo. La ragazza sorrise dolcemente e
appoggiò uno per uno i volumi per terra. Ne tenne solo uno
in mano:"Se vogliamo fare di te un perfetto gentlman, sì
devi farlo"
"E se io mi rifiutassi?"
"Ryuga che non accetta una sfida? Accidenti tesoro, sei caduto in
basso" L'albino diventò bordeaux per la rabbia, ma poi si
accorse che Julie lo stava solo provocando affinchè lui
accettasse. Evidentemente era proprio necessario quel supplizzio.
Annuì convinto:"Lo so che me ne
pentirò...accetto" La bruna parve molto soddisfatta. Aveva
raggiunto il suo scopo. Silver la affiancò in quel
momento:"E lui?!" Domandò scortese Ryuga:"Beh devi sapere
caro, che se vuoi allenarti con me ci sono quattro regole fondamentali:
punto primo non si controbatte o si discute a quello che dico, punto
numero due ti eserciterai finchè lo riterrò
necessario, punto numero tre non si trasgrediscono i primi due punti,
punto numero quattro, beh, i primi tre punti dovrebbero bastare" Si
ravvivò la chioma folta in segno di vittoria. Il blader
sorrise a sua volta, aveva usato le sue parole contro di lui. Julie si
alzò sulle punte e gli poggiò il libro sulla
testa:"Un passo alla volta"
Fa quello che vuoi,
io sono qui
Fa vedere ed imparerò
Se tutto ha un senso
tu puoi dirmi qual è?
Studiarono di tutto: dalla storia alla chimica, dalla
filosofia alla letteratura...
Perchè non si
finisce mai
di apprendere, di crescere
Io sono immerso nel mio mondo
ma io so che fuori c'è dell'altro
Arrivarono all'astronomia. Ryuga rimase
sbalordito:"C'è qualcosa che teorizza tutto ciò
che i blader vedono nelle stelle?" Chiese, ma stavolta non era una
delle sue solite domande sarcastiche, al contrario era curioso:"Certo!
Tutto si può teorizzare..." La bruna si bloccò
quando vide le dita delle loro mani intrecciate:"Beh...quasi tutto" Il
blader capì subito a cosa si riferisse e le sorrise,
tornando poi con la testa sui libri per paura di perdere la
concentrazione che aveva faticosamente accumulato:"Quindi...possiamo
vederle?" Si riferiva alle stelle. Ovvero le stava chiedendo se era
possibile osservare gli astri applicando ciò che quella
scienza insegnava. Julie annuì.
In poco tempo erano fuori, e la ragazza spiegava, sotto lo sguardo
incredulo di Ryuga e di Silver, tutto ciò che il volume
diceva...
Perchè non so
com'è il mondo!
Cosa succede al di fuori di me
Voglio più di un sogno
appartenere al di fuori di me
Silver aveva dato il cambio a Julie, tentando di
insegnargli qualcosa in più in materia di ingegneria. La
ragazza era poco distante da loro e stava disegnando, ritraendo
chissà cosa con un fervido interesse. Il cyborg parlava, ma
l'albino era perso nella bellezza di Julie...
E ogni gesto, quando io
vedo lei
mi da il sole, mi sento così
Così come mai
mi son sentito nella vita!
Quella sera non aveva la benchè minima voglia
di starsene a letto. Rimase sul tetto di casa, cercando di prendere
sonno, ma proprio non ci riusciva. Era così preso da tutto
quello che stava imparando che non riusciva a pensare ad altro...
Sta succedendo qualcosa
in più
e non sulla terra, molto più in su
Oltre le nuvole fra noi
ora mi oriento un po'
Sono vivo!
Perchè non so com'è il mondo
cosa succede al di fuori di me
Voglio più di un sogno
appartenere al di fuori di me
Nonstante Julie tentasse in tutti i modi di mostrarsi
allegra, si leggeva nel suo sguardo che nel profondo non lo era. Era
ancora triste per aver perso il suo luogo segreto, che aveva
più che altro un significato simbolico per lei, quella
radura sotto la grande quercia aveva accompagnato tutti i momenti
romantici di lei e Ryuga. Le mancava molto quel piccolo angolo di
paradiso. L'albino la notò, rannicchiata sulla poltrona
davanti al camino,e si intristì. Per nulla al mondo avrebbe
voluto vederla affranta. Le si avvicinò e le mise una mano
sulla spalla. Si sforzò di trovare un modo per confortarla.
Gli venne un'idea:"Julie vieni con me, voglio mostrarti una cosa" La
ragazza dapprima non capì, poi realizzò che
l'albino voleva portarla da qualche parte per risollevarle il morale.
Ma lei proprio non se la sentiva di uscire. Non sapendo cosa
rispondere, si limitò a scuotere la testa con lo sguardo
basso e affranto. Ryuga si morse il labbro inferiore, in fondo la
capiva. Si riscosse, poichè gli venne in mente una cosa. Gli
porse la mano:"Ti fidi di me?" Julie alzò gli occhi per
poterlo vedere. Aveva un sorriso stampato in viso e l'espressione
sicura di chi ha la situazione in pugno. Quella stessa espressione che
le faceva perdere la testa. Aggrottò la fronte:"...come?"
"Ti fidi di me?" La bruna strinse forte la sua mano
alzandosi:"Sì" Era ancora più compiaciuta
perchè sapeva che quella situazione si era già
verificata quando erano stati a New York, il che significava che il
blader la conosceva così bene da sapere su cosa fare leva
per convincerla...
Stai con me che ti
mostrerò
il mio mondo che tuo sarà
La scortò fino ad un'altra radura, molto bella,
così appartata ed intima che solo Ryuga poteva conoscerla.
Julie era senza parole:"Ryuga io... non so che dire...!"
Confessò lei con commozione. L'albino le mise un dito sulle
labbra:"Allora non dire niente"
Senti ciò che
sento io
starò con te
Sto con te
finalmente lo saprò oh,woa!
Rimasero così, fronte contro fronte, senza dire
niente, per un tempo che ad entrambi parve infinito.
"Dici che gli starà bene?" Domandò il cyborg a
Julie, la quale alzò le spalle, non sapendo ma sperando
nella risposta che voleva sentire. Dopo qualche secondo la tenda del
camerino di fronte a loro si spalancò. Rimasero tutti e due
senza fiato, sopratutto Julie. Ryuga indossava un bellissimo smoking,
con un'aria da perfetto principe azzurro. La ragazza gli si
avvicinò, gli occhi velati da una coperta di lacrime:"Beh?
Mi sta bene?"
"Direi...direi che il tuo addestramento è completato, non ho
più niente da insegnarti!" Detto questo gli
saltò al collo. Non avrebbe mai creduto che lui potesse
essere DAVVERO il suo principe azzurro. Insomma, era già
perfetto di suo, ma così vestito ed educato il suo livello
aumentava a semidio. Ryuga la strinse a sè come faceva di
solito, era consapevole di aver imparato un sacco di cose utili, che
all'occorrenza sicuramente sarebbero servite, ma lui rimaneva sempre
Ryuga, quindi essere, come dire...ineducato, scortese, scorbutico etc
erano nel suo essere più profondo. Tuttavia, al momento
giusto almeno avrebbe saputo da che forchetta cominciare durante un
banchetto o come sostenere un discorso con intellettuali di alto
livello. Silver si asciugò una lacrima con un dito, poi
improvvisamente si riscosse:"Amm, devo andare un attimo al bagno, voi
continuate pure" Disse, per poi sparire alla loro vista.
"Hai scoperto qualcosa?"
"Non ancora...insomma qualcosa sì, ma nulla che conduca alla
mappa" Silver stava parlando con qualcuno al telefono:"Vedi di
sbrigarti, N già sta scalpitando a causa del tuo ritardo"
"Di'a N che si calmi i bollori. Sto facendo il possibile, quando
avrò finito, lo contatterò"
"Va bene riferirò, ma tu non prendertela troppo con calma"
"Agli ordini...Banjo"
Il cyborg chiuse la chiamata. La sua missione era appena cominciata...
Perchè non so
com'è il mondo
cosa succede al di fuori
di me
Voglio più di un sogno
appartenere al di fuori di me
Perchè no so...
Ryuga era di nuovo sul tetto che studiava le stelle così
come gli aveva insegnato Julie. Si beò di quella sensazione
meravigliosa che gli inebriava corpo e mente, e lasciò
dondolare i piedi nel vuoto. D'un tratto qualcuno gli si sedette
accanto:"Sono proprio belle non è vero?" Era Silver che
aveva iniziato ad imitarlo:"Già...sai mi sbagliavo sul tuo
conto...sei una brava persona" Il cyborg sembrò stupito per
un momento:"Beh...grazie Ryuga"
"Ryu-chan...per gli amici" Si sorrisero, e senza aggiungere altre
parole, continuarono la loro attività, che coinvolgeva molto
entrambi. A quanto pare Silver si stava affezionando un po'troppo a
quel ragazzino. Doveva sbarazzarsene al più presto.
Facevano una passeggiata per le strade di Tokyo, nonostante il freddo
pungente di dicembre ostacolasse qualsiasi ragionevole progetto. Ma
loro due non si lasciavano intimidire da un po'di sano gelo nelle ossa.
Anzi Julie sembrava più solare che mai. Chiacchierava senza
freno come suo solito, e Ryuga l'ascoltava pazientemente. Non avevano
ancora risolto il mistero della mappa, anche se Ben aveva girato il
tutto a sua cugina, l'anodite non era riuscita a far saltare fuori
niente, neppure dai suoi libroni. Eppure Julie era convinta che se
quello strano alieno, Billy Boles, non volesse farla trovare a
chicchessia, ci fosse un motivo più che valido. Quel giorno
aveva deciso di portarsi la mappa con sè, non sapeva
perchè ma, proprio come il cuore di cristallo, quella buffa
sfera le infondeva uno strano senso di pace ed inquietudine al tempo
stesso. Camminando, urtò con il gomito una donna, bardata
fino al collo e con gli occhiali da sole in pieno inverno. Nell'urto,
la sua borsetta cadde a terra, svuotandosi del suo contenuto, che si
riversò sul marciapiede:"Oh che sbadata, l'aiuto io"Si
offrì la donna:"Ma no, è stata colpa mia, sono
sempre così sbadata!" Insieme cominciarono a riordinare.
L'attenzione della donna si fermò sulla mappa, ma venne
bruscamente distratta dai suoi pensieri quando Julie raccolse l'oggetto
e lo rimise al suo posto:"Grazie mille per avermi aiutato, e scusi se
l'ho urtata" Fece un inchino, per poi riprendere a camminare assieme a
Ryuga. Il personaggio riprese la sua marcia frenetica.
Afferrò il cellulare Nokia 5310 e digitò un
numero. Immediatamente qualcuno rispose:"Allora, ce l'ha lei?" Chiese
la persona al di là della "cornetta". Era un maschio, si
riconosceva dalla voce:"Sì, ce l'ha lei. Ormai non abbiamo
più dubbi"
"Che farai, hai intenzione di agire Akari?"
"La vittoria arride a chi sa attendere, Ryan, abbi pazienza e vedrai"
Chiuse la telefonata. Sul suo volto opalescente comparve un sorriso
beffardo. Cosa aveva in serbo questa nuova figura per i nostri eroi?
Angolo Autrice
Ok, sono pronta, cominciate pure ad insultarmi! Sono in un ritardo
mostruoso, chiedo pietà...Ma bando alle ciance, veniamo al
capitolo. Dunque, questo Silver non si capisce bene da che parte sta, e
poi Banjo?!?!?!Che c'entra Banjo con Silver ed N?E questa misteriosa
Akari, chi sarà?Amica o nemica? Tutto questo e molto altro
nel prossimo capitolo:Natale coi fiocchi!Non mancate!
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Capitolo 27 *** Natale coi fiocchi ***
Capitolo 27
Si svegliò con molta fatica, aprendo prima un occhio poi
l'altro. Aveva il piumone che la copriva fino al naso, faceva un freddo
cane, con la bellezza di -5 gradi. Un vero e proprio clima polare.
Sbattè un paio di volte le palpebre per mettere bene a fuoco
l'ambiente circostante. Poi si alzò e si
stiracchiò, una
goccia faceva capolino dal naso. Sbuffò e si pulì
il
moccio con la manica del pigiama, non era esattamente un gesto
femminile, ma a lei non importava. Appena si alzò dal letto,
un
brivido le percorse la schiena per intero, facendole battere i denti.
Afferrò la vestaglia appesa all'attaccapanni vicino alla
porta e
vi si avvolse con un gesto deciso. Diede uno sguardo al calendario e
sussultò. Era il ventiquattro dicembre, la vigilia di natale. Accidanza
le
settimane erano volate. E l'indomani sarebbe stato natale...fal di
faldonza! Si prese il viso tra le mani, ricordandosi improvvisamente di
non aver ancora comprato alcun regalo. L'aspettavano giorni di fuoco.
Però si immaginava già i pacchetti di ogni forma
e colore
ammucchiati sotto il grande albero, addobbato a dovere. Il profumo di
cioccolato caldo e l'allegria nell'aria, la voglia di fare del bene e
il desiderio di cantare spensierate canzoncine tutti insieme, radunati
davanti al camino. Sorrise, per la prima volta nella sua vita avrebbe
passato delle feste felici con le persone che amava... Il fulmineo
pensiero che dopo sarebbe finito tutto le fece fermare il cuore.
Strinse la stoffa della vestaglia fino a farsi diventare le nocche
bianche. Si chiese perchè le feste dovessero sempre avere
una
fine, se il natale fosse durato per sempre lei non sarebbe stata
costretta a sposarsi. Serrò le palpebre, nel tentativo di
fermare la lenta ed inesorabile avanzata delle lacrime, che
già
scalpitavano per uscire. Un bussare forte e cadenzato la riscosse. Era
certamente Ryuga, venuto come di consueto a darle il buongiorno. Si
frizionò gli occhi con la manica, asciugando quelle poche
perle
salate che erano sfuggite al suo controllo e assunse l'espressione
più contenta che riuscisse a simulare. Aprì la
porta e se
lo ritrovò sulla soglia, con un sorriso appena
accennato:"Buongiorno principessa" Scandì, depositandole un
dolce bacio sulla fronte:"Buongiorno"
"I programmi per oggi?" Julie iniziò a spellarsi le
mani:"Beh...come sai tra due giorni è natale e devo ancora
fare
compere quindi..." Sulla parola "natale" l'albino mutò
radicalmente la sua espressione, che divenne arcigna e
corrucciata:"Scordati che venga con te" Disse, girando i tacchi con un
gesto di stizza. La bruna rimase con un palmo di naso. Che gli era
preso così all'improvviso. Voleva spiegazioni. Si
cambiò
frettolosamente e lo raggiunse con una buona dose di fatica:"Ma
insomma, ho detto qualcosa che non andava?!" Gli chiese, ma lui non la
degnò di uno sguardo, anzi, accellerò il passo,
in modo
da distanziarla. Julie si fermò in mezzo al corridoio,
stranita
e confusa. Una mano si poggiò sulla sua spalla:"Lascialo,
Ryuga
non ama molto il periodo natalizio" Era Ben, che aveva osservato la
scena da lontano:"E si può sapere perchè?!" Il
bruno
alzò le spalle:"Non lo so, nessuno qui lo sa. Lui non ha mai
voluto rivelarlo. Ma forse, con i tuoi fenomenali metodi di
persuasione, riuscirai a farlo cedere. Tentare non costa nulla" Le fece
l'occhiolino e proseguì. Era evidente che la ragazza non
aveva
intenzione di desistere. La sua caparbietà era proverbiale.
Si sedette accanto a lui e si sitemò una ciocca ribelle
dietro
l'orecchio. Si soffermò per un momento a guardarlo,
mordendosi
il labbro inferiore. Prese un respiro, meglio andare subito al sodo:"Mi
spieghi perchè mi hai risposto in quel modo?" Ottenne solo
un
grugnito in risposta:"Ben dice che non ti piacciono le feste natalizie.
E' vero?" Ryuga sbattè la tazza sul tavolo, facendola
sussultare:"Perchè tu e Ben non vi fate gli affari vostri?!"
Domandò astioso, puntandole gli occhi addosso:"Ehi, ma che
diavolo ti prende?! Ti ho solo chiesto perchè odi il natale!"
"Lo odio e basta è chiaro?! Per una volta impicciati delle
tue
di faccende!" Le sbraitò contro, prima di alzarsi ed
andarsene.
La bruna era spaventata. Non aveva mai visto Ryuga arrabbiato, ma se
tutti temevano una sua sfuriata, un motivo c'era. Tentò di
mantenere un controllo, ma il cuore non ne voleva sapere di rallentare
il battito. Ben, che era seduto di fronte a lei, si
preoccupò:"Tutto a posto?" Le chiese
apprensivo:"Sì...almeno credo" Fu la debole e titubante
risposta
di Julie. Il ragazzo stava per rassicurarla quando il rumore
del
microfono fece voltare tutti quanti. Era Ryuga, con un'espressione di
pura rabbia dipinta sul volto:"Adesso statemi bene a sentire, brutti
froci borghesi, non mi interessano le vostre usanze cretine e i vostri
giochini da poppanti, ma nella mia squadra comando io, e io
dico
che il natale è una festa stupida ed inutile!
Quindi,
insignificanti e flaccidi ammassi di budella, toglietevi dalla testa di
festeggiare, perchè non credo che vorreste vedere
l'Imperatore
Drago arrabbiato! E se trovo anche solo una decorazione di sorta, non
finirà arrosto solo quella, sono stato chiaro?!" Tutti erano
impietriti e senza parole:"Ripeto, SONO STATO CHIARO?!?!?!" Julie non
resse più e si alzò in piedi:"CRISTALLINO
SIGNORE"
Urlò, con tutto il fiato che aveva in corpo, fissandolo con
aria
di sfida. Era come se la sala si fosse totalmente svuotata, ora c'erano
solo loro due, che si scrutavano aspettando che uno dei due cedesse. Fu
Ryuga il primo ad andarsene con una faccia disgustata. Appena la porta
della sala da pranzo si richiuse con un tonfo, i presenti puntarono lo
sguardo su Julie, che se ne uscì poco dopo, ferita e
afflitta.
Era seduta davanti al camino nel tentativo di riscaldarsi. Non le era
ancora andato giù il comportamento di Ryuga. Si
passò una
mano nei capelli, cercando di trovare un pensiero che la distraesse
dalla sua irritazione estrema. Dei passi alle sue spalle la
distrassero. Si voltò sorridendo, credendo che fosse il
blader
che era tornato per chiederle scusa. Rimase un po' delusa quando vide
Ben sedersi a fianco a lei. Abbassò lo sguardo,
contrita:"Ehi"
La salutò dolcemente l'amico:"Ehi" Il possessore
dell'Ultimatrix
si accorse della tristezza che avvolgeva la ragazza come un manto. Non
sapeva come rassicurarla, ma Ryuga sicuramente ne sarebbe stato capace.
La bruna infilò la faccia nel suo trench bianco:"Io...io non
volevo litigare con lui proprio a Natale. In realtà, io non
vorrei mai litigare con lui, men che meno in una festa importante come
questa..."
"Julie..."
"Sai, quando ero piccola, mi svegliai durante la notte di Natale,
e...mi parve di vedere Babbo Natale in persona fuori dalla mia
finestra. Da quel giorno non l'ho più visto...ma quest anno
ho
fatto un fioretto: voglio fare la brava bambina, così
finalmente
Babbo Natale si farà rivedere...Avrei voluto fare una buona
azione, e invece..."Calde lacrime caddero sul pavimento:"Sono brava
solo a combinare guai" Il ragazzo abbassò lo sguardo, poi
però gli venne un'idea:"Beh...forse qualcosa di
buono puoi
ancora farlo" Julie si asciugò le lacrime:"E che cosa?"
"Organizzare una fantastica festa natalizia!" Esclamò Ben
saltando in piedi. La ragazza lo fissò per un po', stortando
la
testa come un cane, poi però si arrese:"Non hai sentito che
ha
detto Ryuga prima? Niente feste o feteggiamenti di sorta..."
"Non dirmi che tu obbedisci sempre a quello che ti dice Ryuga!
Cos'è, parla il papino e tu scatti?" Gli occhi di Julie
divennero due frecce di fuoco:"E dai, sto solo cercando di spronarti!
Vedrai che al tuo ragazzo piacerà, proprio come ha
apprezzato la
festa di compleanno!" Sailor Moon, si morse il labbro, per poi
sorridere avvinta dalle parole del suo amico. Forse disobbedire sarebbe
tornato utile in quel caso.
Riunì tutti in salone, e prese possesso del
microfono:"Sentite,
lo so che Ryuga è contrario, ma io non ho nessuna intenzione
di
riununciare ad un fantastico natale con gli amici! E sono sicura che
anche quel freddo cinico del nostro capo apprezzerà se lo
mettiamo davanti al fatto compiuto! Quindi al lavoro gente!" Un brusio
sommesso si diffuse tra i presenti. Le uniche cose che si distinguevano
in quel marasma di gente erano teste che si voltavano e braccia che si
alzavano. Dopo un paio di minuti buoni spesi a mormorare, Kagome si
fece largo tra la folla, e come ambasciatrice del "popolo",
annuì facendo il segno di vittoria con l'indice e il medio.
Il
volto di Julie si illuminò:"E' deciso,
sì!"Gridò,
alzando il braccio al cielo.
Come il trenta luglio, la ragazza stipulò una scaletta sui
compiti che tutti dovevano svolgere. E,ancora come quella volta, lei
avrebbe avuto l'arduo compito di tenere occupato l'albino, cosa non
facile dato che oltretutto Ryuga era arrabbiato nero. Soffiò
su
una ciocca di capelli che le ricadeva sulla fronte nel tentativo di
spostarla, ma senza successo. Lasciò il programma a Kagome,
affidandole la responsabilità dell'intera operazione. Prese
un
profondo respiro e si avviò a passo di marcia verso... a
dire il
vero non sapeva nemmeno lei dove si trovasse il suo ragazzo. Si
fermò di colpo per riflettere. Dove poteva essere finito? In
camera sua sicuramente no, perchè altrimenti l'avrebbe
sentito
rientrare quando lei era tornata nella sua stanza. Iniziò a
girare in torno, tenendo una mano sotto il mento. Dov'è che
Ryuga si nascondeva sempre quando qualcosa non andava o qualcuno lo
faceva arrabbiare? Schioccò le dita, ma certo, la palestra!
Di
solito era lì che si sfogava, prendendo a pugni il suo
sacco.
Tutta eccitata, corse verso la sua meta, rischiando anche di inciampare
due o tre volte. Spalancò la porta della sala
ginnica:"Ryuga!"
Gridò col fiatone, ma si arrestò immediatamente
trovando
tutto immerso in un buio innaturale:"Ryuga?" Premette l'interruttore
della luce, accendendo tutti i fari che illuminavano l'ambiente per
intero. Si guardò intorno, e dopo qualche occhiata, scorse
il
suo amato seduto su un materassino, dietro una finta parete che fungeva
da allenamento per le arrampicate. Si sistemò il cappotto e
si
schiarì la voce, camminando verso di lui. Il sorriso le
morì sulle labbra quando lo vide curvo su se stesso.
Evidentemente era afflitto quanto lei. Gli si sedette accanto, senza
proferire parola. Rimase a bocca aperta vedendo che teneva in mano un
pezzo di cristallo blu e un tubetto di colla, davanti alle sue
ginocchia, steso sul pavimento, c'era un fazzoletto rosso, sul quale
erano posati altri pezzetti di quello strano materiale. La ragazza
saettò con lo sguardo dal blader al fazzoletto. L'albino
aveva
una faccia triste e delusa:"Che stai facendo?" Julie non
riuscì
a trattenersi. Ryuga girò lentamente la testa, lasciando
cadere
il frammento. Nel silenzio assordante della palestra, quel piccolo
pezzetto rimbombò come un esercito di trombe. La bruna lo
fissò:"Era..."Accennò l'albino, e
continuò solo
dopo che Julie gli mise una mano sulla spalla:"Era della mia
balia...sai a casa mia il natale, così come tutte le altre
feste
erano proibite. Avevo otto anni e ...lei, vedendomi triste, decise di
smetterla. Quello fu il primo e l'ultimo anno in cui feci un albero di
natale..." Julie assottigliò gli occhi, interessata:"E poi
cos'è successo?" Il blader alzò la testa,
puntando lo
sguardo in un punto indefinito:"Misi la stella sulla punta
e...arrivò Doji che distrusse tutto, ogni
cosa...compresa..." Si
bloccò, sottintendendo i frammenti che aveva davanti ai
piedi.
Julie trattenne a stento le lacrime:"Per questo che non ho
più
festeggiato il natale" Concluse l'albino guardandola con occhi
languidi. Le fece una carezza sulla guancia, poggiando la fronte su
quella della ragazza:"Perdonami...perdonami per prima..."
Sussurrò, così piano che perfino lui fece fatica
ad udire
il suono delle sue parole. Poi le prese le labbra in un dolce e casto
bacio. Quando si staccarono Julie si ricordò di dover tenere
lontano Ryuga dalla casa. Gli sorrise con dolcezza:"Ehi, ti va di fare
un giro in città?" L'albino alzò le
spalle:"Perchè
no..." Girò i tacchi e cominciò ad avviarsi, ma
dopo
qualche passo si arrestò, vedendo che la sua ragazza non gli
era
accanto:"Che fai, tu non vieni?"
"Oh sì, tu in tanto avviati, io ti raggiungo tra un momento"
Ryuga abbozzò un sorriso, per poi proseguire. Quando Julie
fu
sicura che il blader fosse a distanza di sicurezza, guardò i
frammenti di stella, ancora avvolti nel fazzoletto rosso. In quel
momento, decise quale regalo avrebbe fatto a Ryuga.
"Oh suvvia Ben,ti sto solo chiedendo di tenerlo buono mentre io faccio
il mio lavoro!" Il moro sbuffò:"Quindi io dovrei aspettare
lì al parco fino al vostro arrivo, poi tu dici che vai in
bagno
e io parlo col testone... e va bene, se me lo chiedi tu" Julie
saltellò di gioia, e nell'euforia lo
abbracciò:"Grazie
Ben, sei un amico!"
"Di nulla...ma non ti ci abituare" Le fece l'occhiolino e la ragazza si
apprestò finalmente a raggiungere il blader, il quale,
poveraccio, si stava congelando fuori dalla porta di casa. La ragazza
lo vide e rabbrividì al solo pensiero di indossare le
maniche
corte come faceva lui. Gli toccò la spalla. La prima cosa
che fecero fu prendersi per mano, successivamente si incamminarono.
Julie si fermava praticamente ad ogni vetrina, spiattellando il naso
contro il vetro e appannandolo con il calore del fiato. I negozi che
attiravano maggiormente la sua attenzione erano i giocattolai. Non era
strano data la sua personalità eternamente bambina. Ryuga
fingeva di essere interessato a quello che lei gli mostrava
puntualmente, solo per il puro gusto di vederla felice. Camminando
camminando, si ritrovarono nel parco. La bruna si morse il labbro
inferiore, sperava con tutta sè stessa che il suo piano
funzionasse. Dopo circa due minuti, arrivarono nella zona panchine,
altro non era che un grosso viale di ciottoli racchiusi tra due
corridoi di abeti. Ma alla ragazza parve uno spettacolo mozzafiato,
perchè quella zona era totalmente sommersa dalla neve. Si
staccò dal braccio di Ryuga, ridendo e facendo una giravolta
completa. Si sentiva terribilmente felice. I suoi pensieri vennero
bruscamente interrotti da una persona che la raggiungeva correndo:"Ehi
ragazzi!" Era Ben, indossava un cappotto marrone scuro, abbottonato
fino al collo. Julie stava per scoppiare, il ragazzo era arrivato
proprio al momento giusto. Sia lei che l'albino gli andarono in
contro:"Ciao Ben-chan! Che ci fai qui?" Domandò la bruna,
tentando di fingersi più reale possibile:"Beh sai, questo
è un paesaggio così suggestivo che non ho saputo
resistere..." Seguì un imbarazzante silenzio, che per poco
non fece insospettire Ryuga. Notando ciò, la ragazza si
schiarì la voce:"Beh, io vi lascio fare la vostra
chiacchierata da uomini giornaliera, devo andare un momento in bagno.
Torno fra un attimo!" E scappò via, prima che il blader
avesse il tempo di ribattere. Alzò un sopracciglio,
guardando perplesso il bruno:"Chiacchierata fra uomini?" Il poveretto,
messo alle strette, fece una risata tirata:"Lo sai com'è
fatta Julie...lei scherza sempre! Vieni perchè non ci
sediamo?" Lo trascinò di peso verso la panchina
più vicina e lo costrinse ad accomodarsi:"Allora...di che
parliamo?"
Dopo un venti minuti buoni, Julie fu di ritorno, più solare
che mai. Ryuga e Ben avevano parlato tutto il tempo del più
e del meno, ma all'albino era servito per rasserenarsi un po':"Ora devo
scappare ragazzi, ci si becca!" Disse il possessore dell'Ultimatrix
alzando una mano in segno di saluto:"Okay, allora ciao Ben-chan!" E
così com'era apparso, il ragazzo corse via, sparendo dopo
poco in mezzo alla vegetazione. Julie aveva ancora gli occhi ridenti
puntati verso l'orizzonte, ma dopo poco si accorse di avere lo sguardo
assassino del suo ragazzo puntato su di sè:"Su, non
guardarmi così!"
"Guarda che non sono nato ieri, non ci si mettono venti minuti in
bagno, dove sei stata veramente?" La bruna ebbe un fremito, l'aveva
incastrata. Ma lei era furba, trovò immediatamente un modo
per uscirne:"E tu che ne sai quanto una signora ci mette al bagno? Lo
sai che quando le donne dicono un minuto intendono almeno mezz'ora. Ho
dovuto darmi una sistemata ai capelli, altrimenti tu avresti preferito
guardare le altre" Risposta perfetta. Lo sguardo di Ryuga si
rasserenò e si addolcì esponenzialmente:"Lo sai
che per me ci sei solo tu, le altre non le vedo nemmeno"
Sussurrò ad un centimetro dal suo orecchio, spostandole una
ciocca con la punta del naso:"Mi piace quando fai il gentile, lo so che
per te comporta un grande sforzo..." Gli gettò
affettuosamente le braccia al collo:"Sì ma...ci sto
lavorando...andiamo?" Julie annuì, ed insieme ripresero il
loro giro natalizio.
Erano ormai le sette. Avevano camminato tutto il giorno, e avevano
pranzato fuori. Questa volta fu Ryuga a proporre un fast food come
punto di ristoro, non senza una risatina compiaciuta di Julie.
La sera era ormai scesa da un bel po',anche se le stelle non erano
visibili a causa delle velature che erano destinate a trasformarsi in
nuvoloni carichi di neve.le strade della città di Tokyo
erano tutte stracolme di luminarie che creavano un'atmosfera magica. La
bruna aveva deciso quella mattina di fare una cosa. Prese un
respiro:"Ryuga..." Non trovava le parole, ma quando lui si
voltò gli occhi le si illuminarono:"Ti fidi di me?" L'albino
era perplesso:"Cosa...?" Gli tese la mano, sorridendo dolcemente:"Ti
fidi di me?" Lui annuì e gliela strinse:"Allora chiudi gli
occhi, ti guiderò io" Il ragazzo, dopo un attimo di
reticenza, accettò, eseguendo l'ordine della sua ragazza.
Julie lo fece muovere di dieci passi, sempre tenedogli la mano. Piano
piano, un lieve sorriso si fece strada sulle labbra del blader, che
cominciava ad apprezzare quel giochino. Dopo aver svoltato a destra, i
due si fermarono:"Ora puoi aprire gli occhi" Quando lo fece l'albino
rimase a bocca aperta: davanti a lui si stagliava un enorme ed
imponente abete di natale, addobbato con una miriade di palline
colorate e di mille altre decorazioni di ogni forma e colore. Le luci
che lo avvolgevano per intero risplendevano più che mai,
illuminando di un suggestivo bagliore tutto l'ambiente circostante. Per
finire una stella gialla svettava sulla punta dell'albero. Julie lo
affiancò:"E' bellissimo, non è vero?" Il respiro
di Ryuga si fece più veloce, e gli occhi divennero
umidi:"Io...Io..." La ragazza gli girò il viso con una
mano:"Il natale è una festa meravigliosa, dove si celebra la
nascita di Gesù e la luce di una nuova speranza. Il natale
è gioia, meraviglia, e bambini che giocano con la neve in
mezzo alle strade. Natale è molto più che una
semplice festa, è il giorno in cui tutti possono essere loro
stessi senza remore" Ryuga era immobilizzato sul posto. Possibile che
avesse sempre sbagliato tutto? Forse Roku aveva ragione, era stupido
vivere nel passato, perchè anche se continui a pensare a
quello che fu, il tempo trascorso non torna più. Invece
bisogna vivere l'oggi, poichè invece esso sfugge, e in un
batter d'occhio potresti ritrovarti da solo e senza nulla di cui
prendersi cura. Proprio come era accaduto a lui, ma ora aveva una nuova
ragione di andare avanti, un qualcosa per cui valesse veramente la pena
combattere, Julie. Fece per dire qualcosa, ma lei lo stoppò,
mettendogli un dito sulle labbra:"Ho un'altra sopresa per te"
Sussurrò lei. Frugo nella borsa, traendone un pacchetto
rosso e oro, finemente incartato. Lui lo prese esitante dalle sue mani,
squadrandolo due o tre volte. La bruna rise:"Forza aprilo" Il ragazzo
degluttì, e seguì il suggerimento. Con un dito
disfò il fiocco che chiudeva dall'alto il pacco, poi
strappò lo scotch che lo sigillava ai lati e aprì
la carta. In quell'istante, lui fu quasi certo che il suo cuore si
fosse definitivamente fermato. Il regalo era...la stella. Ecco allora
cosa aveva fatto la bruna quando era scappata, e Ben non era stato
altro che un suo complice. La stella argentata era stata accuratamente
ricomposta. Ogni singolo pezzo era stato incollato, sarebbe sembrata
nuova se non fosse stato per il taglio che la percorreva in mezzo. Gli
occhi gialli di Ryuga si appannarono:"Lo so che non è un
gran che...e che probabilmente ora ti arrabbierai con me per aver
rivangato vecchi ricordi, ma il mio vero regalo di natale per te era
proprio questo...volevo ricomporre il tuo passato e..." Non fece in
tempo a finire la frase che si ritrovò stretta fra le
braccia del ragazzo:"Julie ti amo...ti amo...ti amo!" Man mano che
ripeteva quelle due parole aumentava la stretta:"Ti amo, ti amo
dannazione, ti amo! Tu hai fatto molto più che ricomporre la
stella, tu hai ricomposto la mia anima, sei riuscita a rimettere a
posto i più piccoli pezzi della mia esitenza, componendoli e
dando loro una coerenza...sei il mio angelo...ti amo" La bruna
affondò la testa nei suoi pettorali:"Prego...non
c'è di che, amore mio, l'ho fatto con piacere" Il blader si
staccò e con un sorriso si asciugò gli le poche
lacrime che gli offuscavano la vista:"Deve essermi entrato qualcosa
nell'occhio..." Risero entrambi, prima di scambiarsi un dolce bacio
alla luce del grande abete.
Lungo tutto il tragitto di ritorno non avevano fatto altro che farsi
coccole e scambiarsi baci, ridendo come due bambini. L'ultimo bacio,
però fu un po' meno casto dei precedenti. Ryuga
sbattè Julie contro la porta di casa, stringendole
possessivo i fianchi. Scese poi a baciarle il collo:"Dai Ryuga,
dobbiamo entrare..."
"Mmmm...oltre che ad un odore buonissimo hai anche un sapore
buonissimo" Gli diede una scherzosa sberla sulla spalla:"Brutto
cagnaccio pervertito!" Scandì, con finta indignazione.
Qualche morsetto dopo, il blader mollò a malavoglia la
presa, e Julie potè aprire la porta. Appena messo piede in
casa, la ragazza mise le mani attorno alla bocca a mo di
megafono:"Spegnete le luci ragazzi!" L'ordine venne eseguito
immantinente, e nel buio totale della sala, si illuminò un
grande "albero",che non era fatto di foglie nè di aghi, ma
interamente costituito da luci azzurre. Uno spettacolo bello tanto
quanto quello a cui avevano assistito in piazza. Dopo qualche secondo i
fari posti sul tetto rischiararono nuovamente l'ambiente, rivelando
decorazioni e ghirlande sparse dappertutto. Lungo i muri erano
sistemati due lunghi tavoli completamente pieni di pietanze di sorta.
Insomma, c'era tutto quello che serviva per una perfetta festa
natalizia. I ragazzi stavano in fila davanti al palco che avevano
allestito, aspettando una qualsiasi reazione di Ryuga, che non si fece
certo attendere. L'albino divenne scuro in volto e avanzò
verso di loro con la sua solita camminata ritmata. La tensione
cominciò a salire, e Julie non capì questo
repentino cambio di umore. Quando si trovò a dieci
centimetri di distanza da loro, ringhiò:"Come vi siete
permessi..." I ragazzi già si aspettavano moti di
distruzione:"Come vi siete permessi... di organizzare tutto senza
avvisarmi! Non è giusto, volevo partecipare anch'io!"
Rimasero tutti a bocca aperta. L'albino fece un occhiolino,e subito Ben
gli mise una mano sulla spalla:"Questo significa che sei dei nostri?"
Il blader annuì convinto:"Certo che sono dei vostri!" Un
coro esultante si levò, assieme ad un applauso scrosciante.
Julie affiancò il suo ragazzo e il suo migliore
amico:"Allora ti piace?" Chiese soddisfatta:"Altrochè se mi
piace!" Rispose lui, prendendola in braccio e facendola
girare:"Però manca ancora una cosa" Sottolineò la
ragazza, ammiccando in direzione della cima dell'albero:"Oh giusto"
Ryuga tirò fuori la stella e gliela porse, ma lei scosse la
testa, spiengendogli indietro le mani:"No, spetta a te questo compito"
L'albino sorrise, prendendole la mano:"Allora lo faremo insieme"
E così fu. Salirono sulla scala ed insieme poggiarono la
stella sulla cima, rendendo tutto perfetto.
"Allora, gliel'hai dato il tuo regalo?" Chiese Ben, arrivandogli alle
spalle:"Non ancora, ma conto di farlo presto..." Rispose Ryuga, con una
punta di impazienza nella voce:"L'ho letta la canzone, è
molto bella...sono sicuro che riuscirari a dargliela" Si sorrisero.
Rimasero sbalorditi, perchè un secondo dopo le luci si
abbassarono, lasciando in chiaro solo il palco. Il sipario si
alzò. La chitarra di Shark suonò i primi accordi,
e la figura di Julie al microfono era chiaramente distinguibile. Era
bellissima, indossava un vestito nero lungo fino al ginocchio con la
scollatura a balconcino, che lasciava intravedere un pezzo di seno.
Sotto portava dei collanti neri e un decolettè sempre nero
con un pezzo di tacco e la fibbia d'oro. L'albino rimase incantato a
guardarla. Julie aspettò che l'assolo finisse, ed
iniziò a cantare...
E' un anno che lo aspetto
è il giorno mio perfetto
Ma so che nulla va mai
come lo vorresti tu
E allora ho preso il volo
ed ho sognato oh oh
e non pensavo più di farcela
ma sono qui
Ho dato già un'occhiata
sotto l'albero che c'è
Ed ho capito che un regalo
aspetta solo me!
Ma che bel natale
ma che bel natale
Ma che bel natale
Se ci sei tu!
La ragazza aveva indicato chiaramente Ryuga su quell'ultima frase...
Ehi ehi ehi
Tutti su le mani dai
Oh oh oh
C'è babbo natale!
Siamo qui
Spargi ovunque la magia
Ehi oh
Grida a squarciagola con noi!
Ma che bel natale
ma che bel natale
ma che bel natale!
Se ci sei tu!
Se ci sei tu!
Se ci sei tu!
Se ci sei tu...
Un fragoroso applauso scaturì dal pubblico, che
aveva apprezzato molto quella canzone. La ragazza fece un occhiolino a
Ryuga, il quale ricambiò con un sorriso stupito.
Ryuga la cercava in mezzo alla folla. Quando intravide Kagome da
lontano la raggiunse:"Ehi Kagome, sai dov'è Julie? Vorrei
congratularmi con lei" L'espressione della sacerdotessa divenne
astiosa:"Ah, non lo sai? Julie se n'è andata dopo la
canzone, domani torna a casa, come tu saprai" Il mondo attorno a lui
parve sgretolarsi in un secondo:"Come sarebbe se n'è andata?"
"Beh, forse c'è qualcosa che preferirebbe non vedere. Tutti
noi ci stiamo divertendo qui, perfino tu. Forse le dava fastidio tutta
questa euforia!Ma a te non importa, vero? Tanto per te lei era solo un
gioco! Ti avevo detto di smettere di illuderla! Che roba, non mi dai
mai retta" Se ne andò con rabbia, lasciandolo con un palmo
di naso. Quando si riscosse, intese a meraviglia le parole della
sacerdotessa e cominciò a correre. Doveva raggiungerla.
Doveva ad ogni costo.
Camminava lentamente per le strade di Tokyo, ora illuminate solo dai
lampioni sparsi qua e la. Teneva le scarpe con l'indice e il medio
della mano, se l'era tolte perchè le facevano male da
morire. Così come il cuore del resto, ma quello non si
poteva levare dal petto. Teneva lo sguardo basso, ed era talmente
triste da non avvertire nemmeno il freddo pungente sulla pelle. D'un
tratto alzò la testa, udendo dei passi di corsa alle sue
spalle. Si voltò lentamente e si soprese nel vedere Ryuga.
L'albino la raggiunse:"Julie! Stupida ragazza, ma sei pazza ad uscire
così con questo freddo!" Fece per togliersi la felpa:"No
Ryuga..."
"Come sarebbe no?! Ti prenderai un raffreddo..." Non finì la
frase che si ritrovò le labbra della ragazza sulle sue. Non
fece nemmeno in tempo a rispondere al bacio, perchè la
ragazza si staccò prima, scuotendo la testa. Finalmente
Ryuga realizzò che lei doveva davvero andarsene. Ma lui non
voleva perderla. Forse poteva ancora dissuaderla. La prese per le
spalle e strinse:"Julie...tu non devi per forza obbedire...questo
è il momento di fare una scelta" La ragazza lo
guardò con gli occhi pieni di lacrime:"Non posso..."
Sussurrò, per poi divincolarsi e correre via velocissima.
Lui non provò nemmeno ad inseguirla, era bloccato sul posto.
Dopo qualche secondo cadde in ginoccho, e battè un pugno
sull'asfalto. L'aveva persa per sempre...
Mou kimi ni aenakutemo
Anche se non posso
vederti
Mae wo muite arukidasanakucha ne ima wo
non ho più scelta,devo andare avanti
Hontou ni taisetsu, omou tabi ni
Ogni volta che penso alle cose veramente preziose
Hontou ni jibun wo kakushiteshimau no
nascondo la vera me stessa
Okubyou. Wagamama ni narezu ni
troppo codarda per comportarsi in modo egoistico
Kimi ga inai machi wa
La
città dove non sei presente
Hitori ni wa hirosugiru ne
è troppo grande
per me da sola
Doko he arukidaseba ii?
Fin dove
dovrò camminare?
Afuredasu DIAMOND
I diamanti
scorrono
Hoo wo tsutai kirakira maiochiru
e danzano sulle mie guance
Donna ni kanashii toki mo
Non importa quanto
triste sia il tempo che scorre
Kizutsukanai tsuyosa ga hoshii to negau no
voglio che la mia forza non
diminuisca
Angolo autrice
Dopo settimane di attesa, ecco qui il fantomatico e triste capitolo 27!
Su di esso non ho molto da dire, vi lascio piangere in pace, dopo
questo struggente finale degno dei migliori anime! Il prossimo capitolo
starà molto triste, vi avverto, se soffrite di depressione
non leggetelo! Allora al prossimo capitolo:Broken Hearts! non mancate!
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Capitolo 28 *** Broken Hearts ***
Capitolo 28
"Come pensavo. Babbo
natale non è venuto e non ha realizzato il mio desiderio. A
quanto pare, non basta fare la brava bambina soltanto a natale"
Ryuga era riuscito per un miracolo a tornare a casa. Le
gambe
faticavano a reggergli e il petto gli doleva da impazzire. Si richiuse
l'uscio alle spalle e scivolò lentamente contro la parete,
fino a
toccare terra. Aveva il respiro affannato per lo sforzo enorme di
trattenere le lacrime. Si riscosse sentendo dei passi venire nella sua
direzione:" Allora, sei riuscito a darle la canzone?" Era Ben, con un
sorriso allegro stampato in volto. Il blader alzò con molta
lentezza la faccia, ma decise di non guardarlo negli occhi per non
mostrare le occhiaie profonde che gli solcavano le guance, date dal
pianto
consumato poco prima:"No... e non credo che riuscirò a
dargliela
mai più..." Mugulò, soffocando un singulto. Il
bruno fece
un ampio gesto col braccio:" Suvvia, non cominciare a fare il
drammatico, vedrai che domani ce la..." Si bloccò appena
vide il
suo sguardo, isterico e appannato:" Se...n'è...andata"
Biascicò, prima di scoppiare in lacrime. Il possessore
dell'Ultimatrix finalmente capì. Non riuscendo a proferire
parola, si inginocchiò di fronte a lui e lo
abbracciò.
Ryuga non lo allontanò, anzi tentò di reprimere i
singhiozzi contro la sua maglietta nera, stringendo così
forte
la presa da farsi diventare le nocche completamente bianche.
Il giorno di natale. Sarebbe dovuta essere la giornata più
felice di tutte, invece per loro era totalmente da dimenticare. Si
erano radunati tutti nella radura nella quale Julie arrivava sempre.
Ovviamente c'era anche lei, "pronta" a tornare a casa. Aveva lo sguardo
basso e afflitto e camminava lentamente. Una volta che fu nel mezzo
dello spiazzo erboso, respirò un'ultima boccata di
quell'aria
che sapeva di affetto. Si voltò verso i suoi amici:"Ragazzi,
lo
so che ora siete dispiaciuti perchè me ne vado... ma
è
questo il mio destino...non posso sottrarmi ad esso, per quanto atroce
sia. Però voglio che serbiate sempre un bel ricordo di me"
Si
avvicinò a Kagome:"Kagome, amica mia, io e te siamo
diventate
molto amiche, ci siamo dette tutto e ci capivamo solo con uno sguardo,
sei preziosa per me" La sacerdotessa si asciugò le lacrime.
Le
due si abbracciarono:"Mi mancherai Julie" Sussurrò,
cominciando
a piangere:"Anche tu" Si staccarono e si sorrisero. Julie
proseguì verso Yuma e Astral:" Ragazzi, il vostro legame mi
ha
colpito fin dall'inizio, e anche il vostro modo di affrontare le cose.
Spero di poter apprendere da voi il segreto dell'energia al massimo"
Yuma le sorrise dolcemente:" Siamo noi che dobbiamo imparare da te la
gentilezza. Per cominciare ti abbiamo fatto un regalo" Il ragazzino le
porse una carta di Duel Monster. Sailor Moon la prese, facendo
attenzione a non rovinarla, e fece un'espressione stupita quando
riconobbe di che mostro si trattava:" Ma...ma questa è Mago
Gagagà, la prima carta che ti regalò tuo padre!
Non posso
accettare..." Astral scosse la testa:" Tanto sappiamo che ce la
restituirai" Gli occhi blu di Julie si illuminarono. Annuì
convinta e proseguì:" Inuyasha e Sesshomaru, non si
può
certo dire che voi due siate i fratelli più affiatati,
però siete molto simpatici e quando unite le forze diventate
imbattibili" Gli tese la mano, ma il mezzo demone la
abbracciò:"
E' inutile che ti fingi seria Julie, non lo sarai mai" Disse Sesshomaru
con un lieve sorriso:"Grazie ragazzi" Quando sciolsero l'abbraccio,
Inuyasha le fece il simbolo di vittoria, che lei ricambiò
con un
occhiolino Mosse un altro paio di passi:"Gwen, grazie a te ho scoperto
un'infinità di cose e ho potuto viaggiare per il mondo.
Grazie
davvero" Le porse il libro, ma la rossa sorrise:"Tienilo tu,
consideralo come un portafortuna" La bruna se lo strinse al
petto:"E...infine, Ben, il mio migliore amico, se stessi qui a
ringraziarti per tutto quello che hai fatto, non mi
basterebbe un
anno intero" Il ragazzo la attirò a sè:"Oh, vieni
qui" Si
abbracciarono dolcemente.Dopo Ben vennero Tori, Rio, Shark e Kite.
Finiti i saluti, Julie tornò al centro dello
spiazzo. D'un tratto Kagome si ricordò di una cosa
fondamentale:" Ehi, ma dov'è finito Ryuga?!" Julie, sentendo
pronunciare quel nome, strinse i pugni:"Oh, tranquilla Kagome, ho
già avuto modo di salutare Ryuga quindi non ci sono
problemi" La
nera annuì, e Sailor Moon si apprestò a recitare
la
formula.
Camminava per le strade di Tokyo, deserte per via delle feste. Teneva
le mani in tasca e aveva un'espressione corrucciata. Il cuore aveva
già smesso di battere da un pezzo, e lo stomaco non era
messo
certo meglio. Non faceva che pensare a quanto era accaduto la sera
prima. Perchè la ragazza non era rimasta con lui? Avrebbe
potuto
decidere, ma non l'aveva fatto, perchè? Sorrise amaramente.
No.
Lei non poteva decidere. Che sciocco era stato a formulare quel
pensiero. Il campanello di una bicicletta che veniva giù a
tutta
velocità lo distrasse. Fece appena in tempo a spostarsi,
prima
che lo investisse, ma nel compiere quel gesto rapido, gli era caduto
tutto il contenuto della tasca. In un altro momento avrebbe urlato e
inveito contro quel pirata della strada, ma in quel momento non aveva
voglia neppure di fare rissa. Si abbassò lentamente.
Raccolse la
maggior parte delle cartacce, ma la sua mano esitò, quando
dovette raccattare la foto di lui e Julie al luna park. La prese e la
guardò per un attimo:"Ah, ho dimenticato di
ridargliela...uff,
che seccatura" L'immagine si bagnò. Una volta. Due volte.
Tre
volte:"Ma cosa...mi...?" Si toccò le guance. Piangeva.
Strano,
non era triste, era solo svuotato, allora perchè le lacrime
non
ne volevano sapere di fermarsi? L'albino realizzò:-Ah,
capisco-
pensò:-E' su Julie che io facevo affidamento. Sulla
gentilezza
di Julie. Ma ora è tutto finito. E' evidente che se Julie
torna
nel suo mondo, è perchè quel tizio non le
è del
tutto indifferente. Ed è altrettanto chiaro che se Banjo la
sposa è perchè la ama... in altre parole sono
attratti
l'uno dall'altra... stando così le cose io... non posso
più restare vicino a Julie, non posso più
camminare al
suo fianco- riappoggiò la fotografia per terra e si
alzò
lentamente:- La persona che gli starà accanto... non
sarò
di certo io... e questo non mi va...- Il suo viso divenne puro dolore:"
Bene, per niente!" Cominciò a correre velocemente,
singhiozzando
senza freno. Arrivò alla radura ma... lei non c'era. Sotto
lo
sguardo stupito e sconcertato di tutti, il ragazzo guardò
prima
a destra e poi a sinistra:"Julie...! Julie...!" Urlava tra i
singhiozzi. I suoi fratelli erano allibiti, non l'avevano mai visto
versare lacrime per niente e per nessuno. Ryuga cadde a terra tenendosi
il viso:" Julie! Julie! Sigh, sigh, Julie! Julie!" Non riusciva a
smettere era in preda ad una crisi isterica. Un dolore così
profondo e grande non l'aveva mai provato. Kagome soffocò in
principio un pianto, vederlo così era una sofferenza per
tutti.
Inuyasha era sbigottito. Mosse un tentennante passo in avanti:"
Fratello..." Sussurrò, ma Sesshomaru gli mise una mano sulla
spalla, scuotendo la testa e chiudendo gli occhi. Non c'era niente che
avrebbe risollevato Ryuga in quel momento.
Julie tornò a casa, e subito fu accolta da Tabatha e
Cordelia,
che la salutarono con un grosso abbraccio e un caldo sorriso:"Ci
chiedevamo dove fossi finita! I tuoi arriveranno domani pomeriggio
e..." La bruna alzò la mano, bloccandola:"Ti ringrazio
Cordelia... ora per favore vorrei ritirarmi nelle mie stanze, sono
molto stanca" Cordelia, vedendola così risoluta, non
aggiunse altro. Si limitò a fare una riverenza
estremamente educata e a far passare la contessina. Julie
cominciò da subito ad assumere la posa austera e composta
che il
suo lignaggio le imponeva. Salì molto lentamente le scale,
ma
una volta in corridoio, non resse più. Cominciò a
correre
fino alla sua camera, e quando si richiuse la porta alle spalle, si
gettò a capofitto sul letto, piangendo disperatamente, al
tempo
strano e stretto di quel tamburo che chiamasi cuore.
Passarono le settimane. Due. Tre. Ryuga non avrebbe saputo dirlo con
certezza. Sapeva solo che da molto tempo aveva perso la cosa
più
preziosa a cui potesse mai anelare. E stare lì senza di lei
era
come svegliarsi sotto un'unica metà di cielo, come camminare
con
una sola scarpa. Lui era solo una metà di cuore senza di
lei...
ma era tutto normale no?
Che vuoi che sia
si tratta solo di
cambiare la mia vita
niente di che, niente di
niente
mi basterà
far finta di essere vincente
e magari si, buttarmi
nel lavoro
o imbarcarmi in un
viaggio inconcludente
o solamente stare
semplicemente male
Questo era quello che gli suggeriva la mente, fare
qualcosa, o rimanere nel dolore più profondo...
Che vuoi che sia
vederti andare
è stato solo un colpo al cuore
e non so ancora, o non
so bene
se tutto questo
è parte dello stesso amore,
fino a ieri un'abitudine
importante
oggi invece mi ferisce e
mi sorprende.
Ma a parte le parole
mi manchi da morire.
Questo era quello che invece gli diceva quel muscolo che ormai non
utilizzava da giorni... e giorni... e giorni... Il tempo passava e
scorreva su di lui come un fiume in piena, e più tentava di
autoconvincersi che andava tutto bene, che c'era sicuramente passata
tanta gente prima di lui, più la sua anima si sgretolava
lentamente, consumandolo dall'interno. Quanto tempo era che non
mangiava? Non lo sapeva... quanto tempo era che non parlava? Non ne
aveva idea... era chiuso in un mutismo innaturale da chissà
quanti giorni. Nessun cambiamento, nessun miglioramento...
Ho
provato a non pensarti e a non pensare,
ho cercato un'altra
storia da inventare,
ma il mondo continua a
girare.
E vorrei cercare di
tornare indietro,
per fermare il tempo e
per ricominciare,
ma il mondo continua a
girare.
E mi manca la tua pelle,
e mi manca il tuo
sapore,
e mi manchi .......
Il suo sorriso, le sue labbra dolci e morbide. I suoi
occhi, blu
come il mare, ti ci potevi specchiare dentro. Quella sua
ingenuità così pura e quel suo carattere da
donna, un
connubio perfetto e terribile. La prima volta che gli aveva sorriso...
un colpo al cuore, un infarto rapido come una freccia. Mai falsa,
sempre così gentile, nonostante lui la trattasse
malissimo...
amore, amore, amore, non avrebbe potuto provare altro se non questo
sentimento così forte e così verace...
Che vuoi che sia. che
vuoi che sia .....
Che vuoi che sia questo
terribile disordine che ho dentro.
Sei andata via, soltanto
via,
e solo adesso me ne sto
rendendo conto.
Ma se il tempo cura
tutte le ferite,
lascerò che
il tempo faccia il suo lavoro.
Ma mentre sto a
aspettare
mi manchi da morire.
La sua vita non sarebbe stata più la stessa,
mancava un
calore dolce e genuino. Un affetto che solo una persona può
dare... che solo Julie poteva andare... la sua Julie... se pensava che
da quel momento in poi, l'avrebbe toccata un altro uomo, gli saliva il
sangue al cervello... nessuno l'aveva mai desiderata quanto lui,
NESSUNO, eppure lui era forse l'unico che non era riuscito ad averla...
E non basta fare finta
di star bene
o ripetersi che
è tutto regolare,
che il mondo continua a
girare.
È successo
certamente a tanta gente,
mi ripeto che non
c'è da starci male,
che il mondo continua a
girare.
Aveva le mani incrociate nei capelli. Se le
guardò per un
momento... con quelle stesse mani era riuscito a toccarla, ad
accarezzare quel suo bel viso, a stringere possessivo le sue curve da
donna... un corpo perfetto, che non aveva da invidiare a nessuna
modella. Ma non era solo questo che lo faceva impazzire di lei... lei
era l'unica donna bella e intelligente. Più di una volta
l'aveva
sentita disquisire su argomenti seri, parlava in una maniera favolosa,
senza mai incepparsi e senza alcuna incertezza. Forse sapeva
più
cose di tutti loro messi insieme, ma non si era mai vantata. Diceva
sempre che lui era perfetto... ma forse per lei era più
adatto
un tipo sofisticato e raffinato come Banjo... dopo tutto lei meritava
solo il meglio...
E mi manca il tuo
silenzio,
e mi manca un
pò d'amore
e mi manchi ......
Che vuoi che sia, che
vuoi che sia .....
Ora le sue mani erano più grosse e munite di
artigli...
si era finalmente rivelato per quello che era... un mostro. In fondo,
non sarebbe stato giusto... Julie non doveva vivere con una persona del
genere accanto... avrebbe finito per farle del male... come con tutte
le persone che gli stavano accanto...
Kagome lo osservava preoccupata. Erano la bellezza di tre settimane che
non toccava cibo e non parlava con nessuno. Rimaneva in quella
posizione, curvo su sè stesso a fissare ora il pavimento,
ora il
muro. Non sapevano più che fare, ma nessuno osava
avvicinarsi.
Ben sospirò pesantemente e strinse i pugni, abbassando lo
sguardo. Doveva pur esserci un modo per farlo rinsavire. Anche a lui
Julie mancava terribilmente, ma non certo quanto a lui, questo era
chiaro... l'unica maniera per uscirne era prendere il toro per le
corna... prese un respiro e si fece coraggio. La sacerdotessa lo
osservò cambiare posa e atteggiamento:"Che vuoi fare...?"
Gli
domandò con un filo di voce:" Kagome, qualsiasi cosa
succeda,
non intervenire...nè tu, nè nessun altro" La nera
provò a dissentire, ma vedendo il ragazzo così
risoluto,
finì per accettare. Solo Ben avrebbe potuto svegliarlo in
quel
momento. Il bruno, si sforzò in un sorriso che risultasse
quantomeno credibile. Mise le mani in tasca come suo solito, e
cominciò ad avvicinarsi a Ryuga. Si mosse molto lentamente,
senza fretta. Quando l'albino si accorse di un movimento alle sue
spalle, aprì leggermente la bocca, mostrando le
zanne:"Ehilà amico!" Disse il possessore dell'Ultimatrix. Il
blader si girò di tre quarti:"Sparisci..."
Biascicò con
un tono di voce bassissimo, che non gli era mai appartenuto:"Guarda che
voglio solo scambiare quattro chiacchiere, niente di più"
Continuò imperterrito l'altro, non curandosi dei rischi che
stava correndo. Inuyasha affiancò Kagome, con un'espressione
allibita sul volto:"Ma che vuole fare...si farà ammazzare!"
Scandì, portando una mano all'elsa di Tessaiga. La
sacerdotessa
gli bloccò il braccio, facendo di no con la testa. In quel
momento il mezzo demone capì... Ryuga ringhiò
sommessamente:"Non mi hai sentito...ti ho detto di sparire..."
"Ti ho sentito, ma siccome mi sembra una cosa cretina rimanere da solo
in un angolo per tutto questo tempo, ho preso la decisione di non
ascoltarti" Il blader cominciò ad ansimare
violentemente:"Stai
mettendo a dura prova la mia pazienza" Ben, fece spallucce:" Allora, mi
vuoi dire perchè sei così giù?"
"Lasciami stare... io... io sono un mostro e come tale devo essere
trattato...quindi sparisci prima che ti uccida" Assunse un'espressione
interrogativa:"Un mostro? E chi ha detto che sei un mostro?" Ryuga
scattò in avanti con un ringhio leonino, prendendolo per la
maglia e tirandolo sù:" Non mi sfidare ragazzino..." Ben
assottigliò gli occhi, aveva raggiunto il suo
obiettivo:"Picchiami, avanti, fammi male...se questo può
farti
stare meglio"
"Tu non sai cosa è meglio per me"
"Solo tu lo sai... non è così?! Perchè
ti comporti
a questo modo?! Io sono tuo amico dannazione con me puoi parlare!"
"IO NON HO AMICI!" Urlò così forte che Kagome
rimase
terribilmente spaventata:"Una persona come me è destinata a
rimanere sola! Nessuno riesce a starmi accanto! Anche Julie se
n'è andata per colpa mia e soltanto mia!"
"Non darti colpe che non hai! Sai che Julie deve sposarsi, tu non
c'entri niente!" L'albino, accecato dalla rabbia, alzò gli
artigli, ma si fermò prima di colpirlo:"Non ne saresti
capace"
Lo sfidò il bruno:"Ah sì?! DAVVERO?!"
Un'artigliata
poderosa. Gli sferrò un'artigliata poderosa. Il tempo parve
fermarsi. La guancia destra di Ben era squarciata in tre parti e
grondava di sangue, ma lui non aveva voltato la faccia nemmeno quando
Ryuga aveva inferto il colpo. Continuava a fissarlo negli occhi. Dopo
qualche secondo il blader si riscosse. Si guardò le mani,
rosse
e gocciolanti. Il respiro accellerò, e gli occhi
trabalarrono:"Che cosa... ho fatto...?" Si guardò intorno,
spaventato come un animale a cui vengono rapiti i cuccioli.
Scappò via, correndo. Appena fu a distanza di sicurezza, il
bruno cadde in ginocchio, tenendosi la guancia ferita. Sia Kagome che
Inuyasha si precipitarono ad aiutarlo. Forse, aveva rischiato la vita e
forse era stata una mossa troppo avventata... ma Ben era sicuro che il
suo migliore amico avrebbe riflettuto, a lui bastava questo per
sentirsi subito incredibilmente meglio.
Erano tre settimane ormai che era tornata a casa. I suoi genitori erano
fieri di lei, l'atteggiamento che aveva tenuto in quelle settimane era
stato impeccabile. Ormai trascorreva quasi tutte le giornate a provare
abiti da cerimonia, a suonare e a intavolare "piacevoli" chiacchierate
col suo futuro sposo. Il suo cuore nel frattempo era perso
chissà dove, l'unica cosa certa era che avesse smesso di
battere. Non lo sentivi nemmeno se ti avvicinavi al petto con le
orecchie spianate. La verità era una sola: il cuore l'aveva
lasciato nell'altro mondo, nel suo VERO mondo. Andare avanti senza
cuore era una cosa difficilissima, ma la cosa ancora più
faticosa era portare avanti quella estenuante mascherata senza mai
poter cedere. Non passava giorno che non pensasse a Ryuga, al suo
Ryuga... tutto quello che aveva sempre voluto e che avrebbe sempre
voluto. Fosse stato per lei sarebbe anche andata a vivere in una
baracca sperduta nel mondo, pur di poter stare con la persona che amava
di più al mondo. Invece era costretta a passare il resto
della
sua vita con un uomo che non amava nemmeno un po'. Se le avessero
chiesto perchè si era innamorata proprio di Ryuga, lei non
avrebbe saputo che rispondere. Già, perchè lei lo
aveva
amato dal primo istante in cui i loro sguardi si erano incrociati,
eppure lui era stato scontroso all'inizio...per molto tempo non l'aveva
considerata altro che una ragazzina... Ed era stata sopratutto colpa
sua, avrebbe dovuto dichiararsi prima e fargli capire da subito cosa
voleva, invece aveva sempre esitato, dimostrando di non essere
abbastanza determinata per ottenere ciò che desiderava. Era
sempre così, anche con suo padre non era mai stata sincera
per
paura che qualcosa potesse sfuggirle di mano... ma in questo modo non
aveva fatto che peggiorare la situazione, arrivando addirittura al
punto di doversi sposare contro la sua volontà. Che codarda,
non
era neppure capace di gestire la sua vita, questo continuava a
ripetersi, facendosi sempre più male. E mentre lei si
pugnalava
con le sue stesse mani, gli altri soffrivano. Per colpa
sua.
Entrò lentamente in quella che prima era la
stanza di
Julie. Era tutto in ordine, non una virgola fuori posto. Apparentemente
la ragazza non aveva lasciato tracce del suo passaggio. Ma ad una
più attenta analisi, Ryuga scorse la divisa di Julie
accuratamente piegata sopra il letto. Si avvicinò esitante,
come
se non volesse rovinare il ricordo della bruna con la sua presenza
estranea. Sorrise amaramente vedendo gli abiti. Prese delicatamente il
gilet, e se lo portò al naso: aveva ancora il suo aroma di
lavanda e gelsomino. Dal taschino cadde qualcosa. L'albino si
chinò a raccoglierlo. Era un quadernino nero, dove la
ragazza
appuntava ciò che succedeva giornalmente. Ryuga si sedette a
gambe incrociate, cominciando a sfogliarlo. Dalle pagine spuntava
qualcosa di appuntito: era l'angolo di una fotografia. Il cuore
dell'albino perse diecimila battiti quando vide di che immagine si
trattava: l'aveva scattata Kagome, loro si erano incontrati da poco e
continuavano a litigare. Anche in quella foto si vedeva che erano
chiaramente presi da una discussione, e avevano guardato in direzione
dell'obiettivo troppo tardi per cambiare le loro espressioni
"arrabbiate". Un dolce e amaro sorriso si fece strada sulle labbra del
ragazzo.
Cercava disperatamente il suo fondotinta. Ma dove l'aveva lasciato?
Frugò dappertutto, ma del barattolino non c'era alcuna
traccia.
D'improvviso si ricordò di un posto nel quale non aveva
guardato: la borsa che aveva riportato indietro dal mondo di Ryuga.
Anche quel solo oggetto le provocava una terribile tempesta di ricordi.
La prese e con lentezza estrema cominciò a rovistarci
dentro.
Tirò fuori tutto il contenuto, finchè non
trovò
ciò che stava cercando sul fondo della borsa. Ma non era
l'unica
cosa. Tastando, la ragazza si accorse della presenza di una busta di
carta. La estrasse:"E questa cos'è?" Domandò
sottovoce.
Non c'era un solo singolo segno su di essa, niente.
Provò
a girarla. Il suo cuore perse diecimila battiti. In bella grafia vi era
scritto:"Ryuga"
Abbassò lo sguardo, afflitta. Ebbe un attimo di esitazione,
non
sapeva se aprirla o no. Aveva paura del suo contenuto. Un bussare
sommesso la tolse dall'imbarazzo di dover decidere:" Julie, mia cara
sono io, vostro padre vi vuole urgentemente" Era la voce calma e pacata
di Banjo. Julie sospirò e si sforzò in un
sorriso:"Arrivo" Rispose, appoggiando la busta sul comodino. Prima di
andarsene le diede un ultimo sguardo.
Stava prendendo a pugni il suo sacco, come al solito. Ogni colpo era un
missile, potente e preciso. Più pensava a Julie,
più gli
veniva voglia di spaccare qualunque cosa gli capitasse sotto mano. Le
mani gli dolevano per via dell'allenamento intensivo che aveva
condotto. Ben quattro ore di filate di pugni. Perchè faceva
tutto questo? Non avrebbe saputo spiegarselo nemmeno lui. Forse non era
per sfogo, quanto per punizione che si infliggeva quel dolore. Per
rimproverarsi di non essersi dichiarato prima e per non essere riuscito
a tenere Julie al suo fianco. Ormai era notte fonda. Non lo sapeva
perchè aveva guardato l'ora, ormai lo scorrere del tempo non
lo
riguardava più, lo intuiva dal blu scuro del cielo, visibile
grazie alle finestre poste sul muro portante della palestra:"Problemi
d'insonnia?" Ironizzò una voce proveniente dall'ingresso. Il
blader si voltò appena, quanto gli bastò per
vedere che
era Ben:"A che mi serve dormire...non sono più capace di
sognare" Rispose tra un colpo e l'altro. Ben, sorrise beffardo e si
avvicinò, cominciando a girargli attorno:"Sai, sei alquanto
patetico, non mi sorprende che Julie ti abbia mollato" A queste parole,
Ryuga bloccò il sacco con una mano sola:"Non sei nemmeno
stato
capace di darle l'affetto che meritava, sei davvero un essere
insignificante" Continuò imperterrito il possessore
dell'Ultimatrix, non curandosi dello sguardo assassino del blader:"Con
un carattere simile, ci credo che nessuno ti è mai rimasto
accanto" Basta, era decisamente troppo. Con un gesto fulmineo, Ryuga
scattò in avanti, afferrandolo per il colletto della
maglietta e
alzandolo di tre centimetri da terra:"Stammi a sentire, merdina, non ho
nessuna intenzione di farmi insultare da un povero stolto come te,
Julie è mia chiaro?! SOLO MIA! Nessuno può
sperare di
portarmela via!" Gridò, con tutto il fiato che aveva in
corpo.Aveva sprecato così tante energie che ora ansimava.
L'espressione di Ben si addolcì moltissimo, un sorriso gli
comparve sul volto:"Lo stai dicendo alla persona sbagliata" La furia di
Ryuga mutò progressivamente in sorpresa. Allora non pensava
veramente quello che gli aveva detto. Era solo per spronarlo. Lo rimise
giù. Aveva ragione, quelle erano esattamente le parole che
avrebbe dovuto urlare in faccia a Banjo. Julie era solo sua, e nessuno
sarebbe mai riuscito a portarla via da lui finchè era in
vita.
Doveva andare a prenderla. Doveva riportarla indietro. E' inutile
tentare di vivere senza l'altra parte del cielo. Spinto da una nuova
motivazione, corse verso l'uscita, ma proprio quando si
trovò
sull'uscio, si ricordò di una cosa molto importante.
Ripercorse
tutto il tragitto all'indietro, abbracciando l'unico che era stato
capace di farlo rinsavire. Il bruno rimase un attimo incerto, non si
aspettava certo un gesto del genere. Poi però
ricambiò
affettuosamente. Quando si staccarono, il blader gli mise una mano
sulla spalla:"Ben... io...mi dispiace per oggi....e..."
"Tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con me" Gli fece
l'occhiolino, e Ryuga, sollevato, ricambiò con un'annuita
decisa:"Va' ora, Julie ti aspetta" Fu l'ultima cosa che Ben gli disse,
prima che l'albino partisse in quarta verso la sua camera. Una volta
arrivato, raccolse due cose necessarie per il viaggio: lo smoking che
gli aveva regalato la sua ragazza e il frammento di cuore. Sfortuna
vuole che mentre il ragazzo stava uscendo, stesse passando Inuyasha,
che si prese una sonora portata in faccia, che lo fece cadere. Ryuga se
ne accorse,e correndo sul posto scandì:"Ciao Inuyasha! Scusa
Inuyasha! Addio Inuyasha!" E riprese subito a correre verso l'uscita.
Il mezzo demone si massaggiò la testa con una faccia
allibita:"Ehi ma dove stai andando?!" Gli gridò dietro:"A
riprendermi ciò che è mio!"
Rispose il blader senza fermarsi:- Ti riporterò a casa
Julie, costi quel che costi- pensò.
Raggiunse la radura e prese un profondo respiro. Guardò il
cielo:- Dio, lo so che probabilmente non è giusto tutto
questo,
e so anche che mi odierai- Sorrise avvinto:"Ma non me ne importa
affatto!" Si girò di scatto:" Voglio andare...
Oltre
il tempo e lo spazio!
Angolo
autrice
Per farmi perdonare dall'altra volta, ho pubblicato in tempo record!
Allora, finalmente Ryuga si è deciso a svegliarsi e a
tornare da
Julie! Cosa succederà? Si mostrerà a Julie o
agirà
senza farle sapere niente? E che cosa avrà in mente per
evitare
il matrimonio? Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:
Operazione:matrimonio col botto! Non mancate!Ringrazio vivamente Veiss per il logo!
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Capitolo 29 *** Operazione:matrimonio col botto! ***
Capitolo 29
"Voglio
andare oltre il tempo
e lo spazio!"
Quanto amava la sensazione del flusso temporale sulla pelle. Una
sensazione che credeva di aver dimenticato. Quando il viaggio si
concluse, Ryuga si ritrovò in uno dei tanti salotti di
Julie.
Spaziò un momento con lo sguardo, non si notava nulla di
strano
a parte un caminetto acceso. Fece per muovere un passo, ma venne scosso
da alcune voci in corridoio. Venivano proprio nella sua direzione.
Cercò immediatamente un nascondiglio sicuro, e
optò quasi
subito per la poltrona in velluto rosso. Con un balzo agilissimo si
rifugiò dietro di essa, dando la schiena alla porta,
così
da poter sporgere il viso in caso volesse spiare. E così fu.
Appena la porta venne spalancata, aprì le orecchie. Erano
tre
voci di donne, giovani, non dovevano avere più di una
ventina
d'anni. Il cuore smise di battere quando tra le tre riconobbe una
risata cristallina. Poteva appartenere solo ad una persona. Sporse
velocemente la testa. E la vide. In tutto il suo folgorante splendore.
Rimase incantato a fissarla. Quanto gli era mancata... ed ora lei era
lì a due passi...ma lui non poteva toccarla, non poteva
neppure
parlarle, altrimenti avrebbe fatto saltare la sua copertura. Decise di
andarsene al più presto, altrimenti il cuore avrebbe finito
per
scoppiargli in petto. Si mosse furtivo come un gatto, sgusciando in
mezzo ai mobili, rimanendo sempre perfettamente nascosto. Con un
sorriso sollevato fece per abbassare la maniglia del portone, quando si
accorse di avere uno sguardo inconsulto puntato su di sè. Si
voltò lentamente. Era Julie. Lo guardava come se fosse un
miraggio. No, no, non poteva finire così... un momento, lei
lo
vedeva come un miraggio, quindi perchè non farle credere che
fosse DAVVERO un miraggio? Il ragazzo scattò in avanti e
poggiò le labbra su quelle di Julie. Immediatamente lei
chiuse
gli occhi, proprio come il blader si era immaginato. Un secondo dopo,
Ryuga si volatilizzò, uscendo finalmente. La bruna si
accorse
del cambiamento e sbattè velocemente le palpebre... ma lui
non
c'era più:"Come immaginavo...era solo un sogno" La
sentì
mormorare da dentro. L'albino si morse così forte il labbro
inferiore da farsi uscire una gocciolina di sangue. Era meglio per
tutti se per ora Sailor Moon rimaneva all'oscuro di tutto. Corse per
tutto il corridoio, finchè non fu certo di trovarsi fuori
pericolo. Prese un respiro profondo, appoggiandosi con la schiena alla
parete. Se voleva rovinare il matrimonio, doveva avere un paio di
aiutanti che gli facessero da spalle. Ma come trovarli in quella casa?
Probabilmente erano tutti convinti che Banjo fosse l'uomo perfetto per
Julie:"Ehi signore, voi chi siete?" Trillò una vocina alle
sue
spalle. Ryuga voltò il viso con uno sguardo misto tra il
sorpreso e l'allucinato. Si rasserenò quando vide solo un
innocuo e tenero bimbo. Non doveva avere più di otto anni.
Era
davvero carino, portava i capelli corti, di un color beige smorto.
Aveva due occhi vivaci e allegri e un sorriso sincero. Indossava dei
vestiti molto semplici, quasi certamente faceva parte della
servitù. Si chinò con un ginocchio a terra per
arrivare
alla sua altezza. Tutto quello che fece fu chiudere un occhio e
portarsi un dito alle labbra, facendogli segno di fare silenzio. Il
ragazzino parve capire al volo. Annuì convinto. D'improvviso
si
udirono degli altri passi provenire dal fondo del corridoio. Ryuga
pensò di essere spacciato, ma il bambino gli
afferrò un
braccio:" Venite con me, so dove nascondervi" Sussurrò.
L'albino
non era troppo convinto delle sue parole, ma non aveva altra scelta, se
non si fosse nascosto al più presto lo avrebbero scoperto.
Cominciò a seguirlo. Dopo qualche passo accellerarono il
ritmo,
che divenne una corsa. Il blader, che era allenato, riusciva a rimanere
a fianco del bambino, che aveva l'adatura di una lepre. Quando lo
notò, quello strano personaggio cominciò a ridere
senza
freno. L'albino notò che stavano andando a grandi passi
verso il
muro:"Ehi, sei sicuro di quello che fai?" Domandò. Si
girò e con aria estremamente sicura di sè
rispose:" Io so
sempre quello che faccio, fidatevi di me" A quelle parole Ryuga non
potè fare a meno di sorridere. In quel ragazzino rivedeva
sè stesso da piccolo. Ormai erano a pochi centimetri dalla
parete:" Adesso saltate!" Il ragazzo obbedì, ma per un
attimo
chiuse gli occhi. Pochi secondi dopo li riaprì, accorgendosi
di
stare scivolando col sedere su un pavimento messo in maniera obliqua.
In un tempo esiguo toccarono nuovamente terra, e il ragazzino
tirò verso di sè quello che sembrava un sostegno
per
torce. Immediatamente la parete fatta di mattoni a vista si
spostò, rivelando un'altra stanza:" Forza seguitemi!"
L'albino
non se lo fece ripetere due volte. Accidenti quanto era grande quel
posto, sembrava una stanza di allenamento ad una prima occhiata. Ma
c'erano anche delle poltrone, un camino e delle librerie che
ricoprivano per intero lo spazio occupato dai muri:"Antonio, si
può sapere dove sei stato?!" Domandò una voce
bassa e
ansiosa. Doveva essere uno dei quattro signori accomodati ad aver
parlato. Infatti dopo poco un tipo alto e magro con una buffa barba
grigia che spuntava dal mento si alzò dalla sua poltrona per
vedere... si sorprese non poco quando vide Ryuga:"Antonio, che ti
è saltato in mente?! Hai portato qui uno sconosciuto!"
Antonio
scosse la testa:"No nonnino, lui non è uno sconosciuto, lui
è dei nostri!" L'uomo lo scrutò
diffidente:"Davvero?"
Chiese indagatore. Il blader si grattò la testa:"Beh,
dipende...
chi siete voi?"
"Qui le domande le faccio io!" Si impose l'altro. Una risata
spuntò da dietro una poltrona esageratamente grande:"Eddai
Corrado, non essere sempre così scontroso" Un uomo alto,
magro e
biondo si mostrò. Aveva i capelli lunghi e indossava degli
abiti
abbastanza eleganti:" Piacere, io sono Francesco, tu devi essere Ryuga
giusto?"
"Giusto... ma voi come fate a sapere chi sono?" Un'altra risata:"
Madonna Giulietta parla spesso di voi" Ryuga parve non capire:"Madonna
Giulietta?" Solo dopo qualche secondo realizzò che stavano
parlando di Julie. Che modo altisonante per chiamarla:"Ah
capisco...quindi vi ha detto chi sono..." Un altro figuro
arrivò
davanti a lui. Era alto e grosso, i capelli neri corvini gli ricadevano
scompigliati sulla faccia. Una brutta cicatrice segnava l'occhio
destro:" Sì, e a quanto pare voi siete il nuovo Superman, da
come ci parlava di voi" Ed ecco l'ultimo strano umuncolo della
combricola. Si fece avanti un tipo chiaramente omosessuale, con i
capelli biondi due strani baffi e dei vestiti a dir poco ridicoli:"Oh
Mercuzio, come siamo pungenti!" Ryuga ci stava capendo sempre meno, un
sopraciglio batteva istericamente sull'occhio sinistro. Antonio si
posizionò davanti ai quattro, sorridendo soddisfatto:"Ecco,
noi
siamo gli:Antimatrimonio!" Gridò, alzando un braccio al
cielo:"
Gli Antimatrimonio?"
"Già, proprio così!" In quel momento il blader
realizzò che anche loro erano contro il matrimonio di
Julie:"Adesso capisco... e voi cosa rappresentereste di grazia?"
Domandò piuttosto acido:"Io sono Corrado e sono il padre di
Cordelia, l'ex balia di Madonna Giulietta, nonchè nonno di
questa peste di Antonio"
"Io invece sono Francesco, e sono l'ex precettore di Madonna Giulietta"
L'uomo coi capelli neri sfoderò la spada, puntandola ad un
soffio dal viso dell'albino:"Mercuzio, capo delle guardie"
"E io sono Willy, lo stilista di Madonna Giulietta" Ryuga
scostò la spada di Mercuzio con un dito, e con aria
divertita rispose:"Piacere di conoscervi..." Però, forse
dopo tutto quel quartetto bizzarro avrebbe potuto dargli una mano.
Sorrise, mostrandosi compiacente:"Avete già un piano?"
Domandò, battendo le mani e sfregandole l'una con l'altra. I
quattro si guardarono a vicenda:"Piano?" Corrado era a dir poco
inebetito:"Ma certo, un piano per far saltare il matrimonio di Julie!"
Francesco fece una risata tirata e prese a grattarsi la testa:"Beh
effettivamente non ci avevamo pensato..." L'albino cadde a terra, in
tipico stile manga. Quando si tirò su, una goccia fece
capolino sulla nuca:"Come sarebbe che non avete un piano?!"
"Francamente non sappiamo proprio come organizzarci..." Il blader prese
un respiro:"Allora vi servo proprio io... manderemo a monte quel
dannato matrimonio, costi quel che costi!" Mise la mano al centro dello
spazio che li separava:"Siete con me?" Il primo a mettere la sua mano
sopra alla sua fu Antonio, seguito a ruota da Francesco, Willy, Corrado
e infine Mercuzio:"Forza al lavoro ragazzi! Questa operazione la
chiamerò... Ci sono! Operazione:matrimonio col botto!"
Ryuga stava studiando attentamente la pianta della sala da ballo dove
si sarebbe tenuto il ricevimento. Sì perchè
dovete sapere che quel giorno non era il vero e proprio giorno delle
nozze, ma i genitori di Julie avevano invitato alcuni dei
più grandi esponenti della borghesia moderna, per presentare
il futuro sposo. Così avevano deciso di allestire
un'imponente festa da ballo, degna delle più grandi corti
del settecento. L'albino cercava di capire dove e come piazzare delle
trappole. Teneva una mano sotto al mento e di tanto in tanto si
grattava la testa. Francesco si appoggiò con una mano al
tavolo:"Tutto bene?" Chiese gentilmente. Il blader
annuì:"Sì è che... sto' posto
è talmente grande che non capisco niente,
però..." Cerchiò con la matita un punto ben
preciso:" Qui è l'ideale per un gioco di ombre" Il biondo
parve non capire:"Un gioco di ombre?"
"Sì, sai le ombre cinesi, non mi dire che non le avete mai
fatte" L'istiture scosse la testa, e Ryuga sbuffò:"Allora ti
spiego, avevo in mente di combinare un bello scherzo per iniziare...
proiettare sul muro un'ombra gigantesca, che facesse intimorire i
presenti, dicendo con una voce cavernosa di cessare subito
festeggiamenti. Ovviamente nessuno vi presterà attenzione,
ma dopo poco libereremo i topi che creeranno il panico" Francesco
annuì convinto, con un'espressione di approvazione sul
volto. Ryuga invece sorrise beffardo:" E siamo solo all'inizio" Un
secondo dopo comparve Antonio, il quale trasportava una grossa e
pesante cassa di legno:" Ecco qui Ryuga, quello che mi avevi chiesto"
La poggiò in terra con fatica e si asciugò il
sudore dalla fronte con la manica:"E questo cos'è?"
Domandò Corrado con una mano sotto al mento. Ryuga rise
divertito, e battè una mano sopra lo scatolone:"Questi amico
mio, sono fumogeni"
"E che ce ne facciamo dei fumogeni?"
"Beh vedete, dopo i topi, entrerò in azione io, travestito,
e grazie a queste bellezze porterò scompiglio e disordine"
Subito dopo li raggiunse Willy con una scatola rossa:"Ecco il costume
che mi avevi chiesto, spero sia di tuo gradimento" Glielo porse. Il
blader diede una sbirciatina e annuì convinto:"E' perfetto
Willy, grazie" Lo stilista si accarezzò i baffi:"Ho
apportato alcune modifiche, sai il tuo costume era decisamente fuori
moda" L'albino sorrise:"Molto gentile... bene ragazzi, adesso tutti qui
che vi spiego bene come andranno le cose" Tutti si radunarono attorno a
lui, che subito si mise a spiegare dettagliatamente il piano per
infrangere il sogno matrimoniale di Banjo. Quel dannato figlio di
papà non avrebbe avuto scampo.
Julie passeggiava assieme al suo promesso sposo nel giardino immenso di
casa sua. A differenza degli altri giorni, la ragazza era visibilmente
triste e abbattuta, non parlava e teneva la testa e gli occhi bassi.
Banjo se ne accorse:"Mia diletta, qualcosa non va?" Chiese dolcemente.
Julie si riscosse:"Oh, no niente, tutto a posto" Si sforzò
di sorridere:"Non è necessario che mentiate, tra pochi
giorni saremo sposati. Con me potete sentirvi libera di parlare" La
bruna sospirò. In quel momento il nero realizzò
cosa non andava:"Scommetto che è per quell'uomo, Ryuga" A
sentir pronunciare quel nome, la bruna trasalì:"E voi come
fate a...?" Banjo sorrise amaramente:"Ho sentito molte volte che ne
parlavate con la vostra domestica, Tabatha" Ci fu una lunga pausa di
silenzio, che caricò l'aria di imbarazzo. Il ragazzo si
accorse di aver creato disagio e provò a stemperare. Si
schiarì la voce:"Ditemi, com'era?" Julie si girò
verso di lui,e sorrise, stavolta era un sorriso carico di ricordi e di
tristezza:"Lui era... bellissimo. Sapete, non sorrideva spesso, ma
quando lo faceva, il mondo intorno a me si illuminava di una luce
meravigliosa. Era sempre così protettivo, non avrebbe mai
permesso che mi accadesse niente di male" Anche Banjo sorrise,
contagiato da quella descrizione così piena di sentimento.
Improvvisamente si accorse di provare una cosa inaspettata. Il suo
cuore batteva più veloce, e sentiva un solletico nello
stomaco. Che fosse amore quello che avvertiva scorrergli nelle vene?
Impossibile, la sua missione era chiara come l'acqua. Lui era
lì, e doveva sposare Julie per un unico motivo: il cristallo
d'Argento. N lo voleva, e i voleri di N erano ordini per i suoi
sottoposti. Non avrebbe mai dovuto innamorarsi di lei, per via del
fatto che una volta maritata, avrebbe dovuto ucciderla e portare a
termine la sua missione. Però, in quel momento desiderava
con tutte le sue forze di potersi ribellare. Sapeva perfettamente a
cosa lo avrebbe condotto un comportamento sovversivo, ma non poteva
fermare la tempesta che aveva dentro ogni volta che la vedeva
sorridere. Anche in quell'istante, non riusciva a distogliere lo
sguardo trasognato da lei. Julie si accorse di ciò, e decise
di smetterla. Ora era lui il suo destino:"Ma ora è tutto
diverso... " Concluse così la sua descrizione. Il nero si
morse il labbro inferiore. Sentiva l'irrefrenabile desiderio di
baciarla. Si fermò e si voltò, prendendole
entrambe le mani:"Madonna Giulietta io..." Avvicinò le
labbra a quelle della ragazza. Lei avrebbe tanto voluto divincolarsi,
ma non poteva. Doveva comportarsi da sottomessa, atteggiamento che
avrebbe dovuto tenere per una vita intera. Chiuse gli occhi,
strizzandoli per trattenere le lacrime. Banjo se ne accorse.
Incredibilmente, sentì che era sbagliato forzarla. Le
accarezzò una guancia e sorrise:"Non siete ancora pronta" Le
disse, per poi depositarle un bacio sulla fronte. Quando si
staccò, se ne andò, lasciandola imbambolata sul
posto.
Ryuga uscì dal bagno. Aveva indossato lo smoking che gli
aveva regalato Julie. Gli stava a meraviglia, sembrava uno di
quei modelli statunitensi, bellissimi e perfetti. Fuori dal bagno,
appoggiato alla parete, lo attendeva Antonio. Quando lo vide uscire,
battè le mani entusiasta:"Stai proprio benissimo!" Gli disse
esultante. L'albino gli fece un'affettuosa carezza sulla testa:"Grazie
piccolo...dove sono gli altri?"
"Sono già sul posto, hanno detto di raggiungerli" Ryuga
annuì, cominciando a camminare in direzione della sala da
ballo. Appena si accorse di essere rimasto indietro, il bambino lo
affiancò:"Riusciremo a non far sposare Julie, vero?" Chiese
innocentemente. Il blader lo guardò, sorridendo
dolcemente:"Certo piccolo, vedrai" In realtà non
ne era sicuro al cento per cento nemmeno lui, ma voleva che quel
ragazzino fosse motivato al massimo. Lo diceva sempre che i bambini
sono quelli più dispettosi e con più energie.
Infatti era stato un aiuto prezioso nell'elaborazione del piano, ne
sapeva una più del diavolo. Arrivarono davanti al grande
portone color avorio. L'albino prese un respiro profondo:"Sei pronto
Antonio?"
"Io sono nato pronto!" Fu la pronta risposta del ragazzino, che era
già carico e pronto all'attacco. Ryuga assunse
un'espressione decisa. Battè un pugno contro la mano
aperta:"Allora andiamo a spaccargli la faccia" Abbassarono insieme la
maniglia ed entrarono.
Proprio come l'albino aveva congetturato, la sala era la
rappresentazione animata dello sfarzo più sfrenato. Tavoli
lunghissimi erano disposti lungo i muri, ricoperti da tovaglie dorate
decorate con mille e uno arabeschi. Ogni singola mattonella di marmo
color ocra del pavimento era stata tirata a lucido. Sulla
parete di destra spuntava una piccola finestra che dava su un
balconcino, molto simile a quello di Romeo e Giulietta. L'orchestra era
disposta sul lato sinistro della sala, e già accordava gli
strumenti. Dall'altro lato, spuntava una scalinata, ricoperta di
moquette rosso cremisi, con i corrimano rigorosamente rivestiti d'oro
massiccio. E per finire, dal soffitto torreggiava un enorme lampadario
di cristallo. Il blader fece un verso disgustato, com'era possibile
ostentare sì tanta ricchezza senza sentirsi un minimo in
imbarazzo? Francesco e gli altri lo distrassero dai suoi
pensieri:"Noi siamo pronti" Annunciò Mercuzio con
soddisfazione:"Molto bene, tutti ai vostri posti allora, si comincia" I
cinque annuirono e si sparpagliarono per il salone, già
gremito di ogni razza di nobile.
Cordelia stava accuratamente pettinando Julie davanti alla specchiera.
Vedendola afflitta, la balia le fece una carezza:"Sei una sposa
bellissima" Le sussurrò dolcemente. La ragazza
serrò la mascella e battè un pugno sulla
toeletta:"Io non ho mai chiesto di essere una sposa!" Urlò
frustrata:"E' tuo dovere sposarti!"
"No, il mio unico dovere è verso il mio cuore! Ed
è l'unica cosa che mi è stata negata!" In quel
momento entrò Tabatha:"Mi dispiace disturbare, ma gli
invitati attendono" Julie si scostò malamente:"Adesso tutti
fuori, devo cambiarmi" Cordelia era stupita:"Ma..."
"Ho detto fuori!" A quest'intimazione, non potè fare altro
che obbedire. Ancora una volta Julie guardò il suo riflesso.
E vide una donna che le piaceva ancora meno di quando si era specchiata
l'ultima volta. Si vestì, indossando il pomposo abito che
avevano infine deciso i suoi genitori. Prima di uscire si diede
un'ultima occhiata nello specchio e sospirò...
Quando il mio riflesso
avrò
sarà uguale a me
Mentre aspettava che il piano cominciasse, Ryuga
sorseggiava un po' di quel vino che aveva preso dal vassoio di un
cameriere. Portò il bicchiere alla bocca, ma si
bloccò, Julie stava scendendo la scalinata. Non era bella,
era stupenda. Indossava un abito blu, con una scollatura a balconcino,
il corpetto era decorato con degli arabeschi dorati. Le maniche di seta
fine partivano dal braccio e si allargavano sugli avambracci. La parte
sotto del vestito era fatta di un ampio tulle decorato come il
corpetto. In poche parole, era perfetta. Almeno agli occhi di Ryuga,
che, nascosto tra la folla, non riusciva a smettere di guardarla
scendere gradino per gradino, con un portamento che non ha nulla da
invidiare a quello di una principessa. L'albino scosse la testa,
cercando di liberarsi da quel sortilegio. Appena la ragazza
toccò terra, Banjo le tese il braccio e suo padre la
affiancò. Il nero la indicò con una mano:"La mia
promessa sposa!" Annunciò con un sorriso trionfale. Tutti i
presenti batterono le mani. Il blader avrebbe voluto spaccare la faccia
a tutti. La applaudivano e ridevano come se lei non fosse stata altro
che una banale attrazione da circo. Strinse i pugni per contenersi e
diede il segnale ai suoi, che annuirono contemporaneamente. Antonio,
che era appostato in alto dove si regolavano le luci, girò
il riflettore e lo puntò contro il muro. Un "oh" di sorpresa
si levò:"Ma che diavolo succede" Imprecò a bassa
voce il padre di Julie. Francesco mise le mani controluce, e
proiettò una gigantesca ombra. Sembrava davvero l'immagine
di un drago gigantesco. I presenti erano spaventatissimi, proprio come
aveva dedotto Ryuga, che nel frattempo era andato a cambiarsi per
recitare la sua parte. Mercuzio prese il megafono e
iniziò:"Ascoltatemi! Io sono il grande drago dell'unione! E
io non approvo affatto quest'unione! Quindi se non volete incappare
nella mia ira funesta, ascoltate le mie parole: lasciate subito questa
sala e annullate il matrimonio!" Willy, che era vicino al capo delle
guardie, dovette trattenere una risata. Tutti si guardarono stupiti e
un brusio sommesso si fece largo fra la folla. L'espressione sul viso
del padre di Julie era pura rabbia. Invece la ragazza non riusciva a
capire cosa stesse succedendo. Poi però guardando in alto
riuscì a scorgere il viso del fratello di
Tabatha:"Antonio...?" Chiese in un sussurro. Mercuzio si attenne al
piano, vedendo che nessuno si muoveva, riprese:"Oh infedeli, non mi
avete dato ascolto! Ora subirete le conseguenze!" Corrado
liberò i topi dalle gabbie, e in un secondo migliaia di
roditori invasero la sala, portando il panico generale. Gente che
urlava, altra che correva disperatamente, altri ancora tentavano di
arrestare l'invasione colpendo alla cieca. Ryuga saltò
giù dalla scalinata, aggrappandosi alle tende enormi che
attorniavano la finestra. Era vestito da turbine rosso, come quando era
bambino. Quel travestimento gli calzava a pennello. L'attenzione si
spostò improvvisamente su di lui:" La mia vendetta
sarà implacabile!" Gridò sguainando la spada e
tirando fumogeni a tutto spiano. Ormai della sala da ballo e di tutto
quello sfarzo non rimaneva che polvere e fumo. Tutti i presenti furono
costretti a scappare in giardino per la disperazione. Una volta
radunati nel gazzebo, Ryuga era libero di concludere la sua opera. I
nobili erano sconvolti tanto quanto Julie. Dopo pochi attimi furono
scossi da due accordi di pianoforte. Francesco stava suonando la
canzone che Ryuga gli aveva fatto avere. Nel frattempo l'albino si era
ricambiato di nuovo, ora indossava lo smoking. Appena terminato
l'assolo, il blader si mostrò, facendo capolino da dietro
all'imponente strumento. La bruna non poteva credere ai suoi occhi.
Allora non era stato solo un sogno ciò che era successo
quella mattina. Ryuga, il suo amato Ryuga era davvero lì e
l'aveva davvero baciata. Rimasero a fissarsi per un tempo che ad
entrambi parve infinito. Poi l'albino aprì la bocca per
intonare la prima strofa...
To be
continued...
Angolo autrice
Wow non sto aggiornando a tempo record, di più! Questo
capitolo l'ho scritto proprio di getto! Ditemi che ne pensate! Al
prossimo capitolo: Ritrovarsi sotto le stelle! Non mancate!
Vi metto alcune immagini. La prima è il vestito di Julie,
eccolo qua
Poi Antonio e sua madre Cordelia
Francesco
Mercuzio
Corrado
E infine la corte di Julie
|
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Capitolo 30 *** Ritrovarsi sotto le stelle ***
Capitolo 30
Allora
non era stato solo un sogno ciò che era successo quella
mattina. Ryuga, il suo amato Ryuga era davvero lì e l'aveva
davvero baciata. Rimasero a fissarsi per un tempo che ad entrambi parve
infinito. Poi l'albino aprì la bocca per intonare la prima
strofa...
Once in a
lifetime
means there's no second chance
so I
believe that you and me
should grab it while we can
Julie strinse la presa sulla manica del suo vestito. Ryuga
era
venuto fino lì solo per vederla e per poterle dire quanto
realmente l'amava. A questo punto delle cose, lei non poteva far altro
se non ricambiare. Si fece largo fra la folla...
Make
it last forever
and
never give it back
Ryuga era sorpreso e estasiato allo stesso tempo. Se
sapeva come
faceva la canzone, voleva dire che aveva letto la sua lettera! Allora
non si era mai dimenticata di lui! Con un sorriso sollevato
cominciò ad avvicinarsi a lei, riprendendo a cantare...
It's
our turn, and I'm loving' where we're at
Erano l'uno di fronte all'altra. Ryuga le prese le mani e
insieme intonarono...
Because this moment's really all we have
Tutti i presenti li guardavano allibiti...
[Ryuga]
Everyday
of
our lives,
[Julie]
wanna find you there,
wanna hold on tight
[Ryuga]
Gonna run
[Entrambi]
While we're young
and
keep the faith
[Ryuga]
Everyday
[Entrambi]
From right now,
gonna use our voices and scream out loud
[Julie]
Take my hand;
[Ryuga]
together we
will
celebrate,
[Julie]
celebrate.
[Entrambi]
Oh, ev'ryday.
Vedendo quei due giovani che cantavano con sì tanta
passione,
perfino l'orchestra intera decise di unirsi al loro coro, e suonavano
come se avessero sempre saputo la partitura. I due, ancora
più
motivati, ripresero a intonare quella melodia, con ancora
più
enfasi...
[Julie]
They say that you should follow
[Ryuga]
and chase down what you dream,
[Julie]
but if you
get lost and lose yourself
[Ryuga]
what does is really mean?
[Julie]
No matter where we're going,
[Ryuga]
it starts from where we are.
[Julie]
There's more to life when we listen to our hearts
[Entrambi]
and because
of you, I've got the strength to start
Yeah, yeah, yeah!
Everyday
of
our lives,
[Julie]
wanna find you there, wanna hold on tight
[Entrambi]
Gonna run
while we're young
and
keep the faith.
Everyday
[Ryuga]
from right
now,
gonna use our voices and scream out loud
[Julie]
Take my hand;
together we
will
celebrate,
Oh,
ev'ryday
[Ryuga]
We're taking it back,
we're doing it here
together!
[Julie]
It's better like that,
and
stronger now
than
ever!
[Entrambi]
We're not gonna lose.
'Cause we get to choose.
That's how it's gonna be!
Ryuga appoggiò la fronte a quella della sua ragazza. In quel
momento Banjo realizzò qual era la sua vera missione. Mosse
alcuni passi con sguardo deciso. Il padre di Julie invece era furioso.
Lo afferrò per un braccio:"Dove andate?!" Domandò
astioso, ma il nero si liberò con uno scatto dalla
presa:"Guardateli! Guardate vostra figlia! In questo momento
è
felice, ed è libera di essere sè stessa! Lasciate
che lo
sia per una volta!" Urlate queste parole, scese velocemente tutti i
gradini del gazzebo, seguito a ruota dalla madre di Julie e
da
tutti i cortigiani. In quel momento Dante, il padre della ragazza, si
pose una domanda fondamentale: che avesse sbagliato ogni cosa con sua
figlia? Lei, che avrebbe dovuto essere il suo gioiello, era diventata
più che altro uno strumento, sui cui riversare tutte le sue
frustrazioni. Banjo aveva ragione, doveva lasciare che lei vivesse la
sua vita, con chi riteneva fosse giusto. Ormai non era più
una
bambina e sapeva perfettamente cosa voleva. Non era vero che era
cambiata, era sempre stata uno spirito libero. Ed ora, vederla con un
ragazzo che la amava veramente era una gioia per gli occhi e per il
cuore. Le parole di quella canzone riflettevano completamente i
sentimenti fortissimi che provavano l'una per l'altro. Come si suol
dire, al cuor non si comanda...
[Ryuga]
Everyday
of
our lives,
[Julie]
wanna find you there, wanna hold on tight.
[Ryuga]
Gonna run
while we're young
[Entrambi]
And keep the faith
Keep
the faith!
Banjo cominciò a dirigere il coro, che si
unì alle voce dei due innamorati...
[Ryuga,Julie e coro]
Everyday
of
our lives,
wanna find you there, wanna hold on tight.
Gonna run
while we're young
and
keep the faith
Everyday
from
right now,
gonna use our voices and scream out loud
Take
my hand;
together we
will
celebrate,
Ev'ryday!
Live
ev'ry day!
Love
ev'ryday!
Live
ev'ryday!
Love
ev'ryday!
Ev'ryday!
Ev'ryday!
Ev'ryday!
Ev'ryday!
Ev'ryday!
Ev'ryday!
Ev'ryday!
[Julie]
Ev'ryday!
La canzone cessò. Ryuga
e Julie si
lasciarono andare ad una risata, e quasi subitò l'albino la
baciò, con una passione ed una dolcezza infinita. Quanto gli
erano mancate quelle labbra morbide. Dal gruppo di coristi si
alzò un fischio di approvazione ed un lungo applauso,
sentito
come non mai. Banjo aveva le lacrime agli occhi per la
felicità.
Non avrebbe mai creduto che una sola singola ragazza avrebbe potuto
sconvolgergli la vita fino a quel punto. Fino a pochi mesi prima
mercenario senza scrupoli, e ora era di nuovo felice. Julie aveva
riportato alla normalità il suo mondo, anzi lo aveva reso
migliore. Anche Dante era terribilmente felice. Non sapeva
perchè, ma sentiva dentro un grande rimorso per essersi
comportato in quel modo ingiusto con la sua unica figlia. A pensarci
bene, non era mai riuscito a vederla sorridere sinceramente. Solo ora
si rendeva conto di quanto l'avesse sempre ignorata, e quanti sacrifici
le aveva imposto di fare per soddisfare le ambizioni di un povero
vecchio. Cominciò ad unirsi all'applauso, battendo le mani
sempre più forte. Julie se ne accorse ed interruppe subito
il
bacio, prendendo per mano Ryuga e avviandosi nella direzione dei suoi
genitori. Quando fu ad un soffio da suo padre, fece un inchino:"Padre,
sono molto dolente di avervi messo in imbarazzo, mi..." Venne
interrotta da Dante, che la abbracciò dolcemente:"Perdonami
figlia mia, perdonami ti prego" Si staccò e
asciugò con
il pollice una lacrima che faceva capolino dall'occhio della
ragazza:"Guardati, ormai sei una donna... una bellissima donna. Ti
voglio bene, Julie"
"Anch'io ti voglio bene papà" La bruna
arrossì
leggermente e riprese nuovamente la mano del blader:"Papà
io..."
"Non c'è bisogno che tu dica nulla! Devo fare un annuncio
molto
importante! Da oggi in poi, mia figlia sarà libera di stare
con
chi reputerà alla sua altezza!" Gli occhi di Julie
brillarono.
Saltò al collo di Ryuga, che la sollevò facendola
girare:"Lui! Io scelgo... io scelgo te" Dante sorrise e
annuì:"Siate felici, figli miei" Ryuga la guardò
trasognato:"Ti amo" Le sussurrò con un'infinita
dolcezza:"Anch'io, più della mia stessa vita" Si baciarono
di
nuovo. Le stelle li guardavano sorridenti, e anche la Luna
approvò quell'unione. Un raggio bianco e pallido
illuminò
proprio il punto in cui erano Julie e Ryuga. Vedendo ciò i
due
innamorati si staccarono e risero:"Grazie amica mia!" Urlò
la
bruna, salutando con un ampio gesto del braccio il satellite che
risplendeva sopra le loro teste. L'albino le accarezzò una
guancia:"Julie...se per te va bene, vorrei mostrarti una cosa" Sailor
Moon annuì convinta. Sotto gli occhi di tutti i due si
scambiarono un ultimo sguardo d'intesa:" Voglio andare..."
"Voglio andare..."
"Oltre il tempo e lo spazio!" Il portale si aprì e
loro sparirono, lasciandosi dietro solo una nuvola di pulviscolo
bluastro.
In meno di mezzo secondo si ritrovarono nel mezzo di un vastissimo
spiazzo erboso. Julie girò il viso da una parte e
dall'altra, non riconoscendo affatto il posto in cui si trovava.
Vedendola in difficoltà, Ryuga l'affiancò:" Siamo
nel periodo Sengoku" Le sussurrò. La bruna parve non
capire:"Come sarebbe?" Chiese alzando un sopracciglio. Vedendola
così perplessa, il blader scoppiò a ridere. Julie
gonfiò le guance:"Non c'è niente da ridere"
Disse, con falsa indignazione:"Beh tesoro, devi sapere che ho fatto una
prova, e ho scoperto che grazie ai cristalli possiamo viaggiare in
qualsiasi dimensione abbastanza vicina" La ragazza alzò gli
occhi al cielo con faccia pensosa, e si portò un dito vicino
alla bocca:"Quindi in pratica possiamo andare in qualsiasi posto..."
Ryuga scosse la testa:"Non esattamente... possiamo andare solo nelle
dimensioni adiacenti alle nostre, e solo se abbiamo entrambe le
metà di cuore" Precisò sorridendole. Sailor Moon
annuì e ricambiò il sorriso, portandosi le mani
dietro la schiena:"Capito!" Esultò infine, facendogli un
occhiolino:"Andiamo?" Domandò l'albino porgendole il
braccio. La ragazza non se lo fece ripetere due volte. Si
avvinghiò a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Ryuga la condusse per un bel po' di tempo, facendo attenzione a non
farla inciampare. Improvvisamente si fermò davanti ad un
gruppo di alberi molto alti:"Ecco, è qui" Le disse, per poi
spostare le foglie che ostruivano il passaggio. Le fece segno di
seguirlo, e subito lei obbedì. Lo spettacolo che le si
parò davanti le mozzò il fiato. Era una
bellissima laguna, protetta da due file di piante disposte in maniera
circolare. L'acqua ti arrivava alle caviglie ed era molto fresca per
via della temperatura esterna. Julie ebbe un attimo di
esitazione:"Coraggio" La spronò l'albino. Si fece coraggio e
prese tra le mani il tulle del vestito, tirandolo leggermente su,
quanto bastava per non farlo bagnare. Una volta raggiunto il blader,
lui gli prese la mano:"Ti piace?"
"E'... è bellissimo" Ryuga poggiò la fronte su
quella della ragazza:"Se vuoi, può diventare il nostro nuovo
posto segreto" Le accarezzò il profilo delle labbra con il
pollice:"Sì, mi sembra perfetto" Fecero per baciarsi, ma un
improvviso calore li fece desistere:"Lo senti anche tu?"
Domandò Ryuga, ricevendo un'annuita decisa come risposta.
Quasi subito entrambi capirono di cosa si trattava. Estrassero i loro
bey dalle tasche. Ambedue brillavano di un'intensa luce, Veritas blu e
L-Drago rossa. Il blader lo intrpretò come una specie di
segno:"Julie..." Non ci fu necessità di dire altro.
Tirararono fuori il lanciatore e scagliarono i loro beyblade
all'unisono. Immediatamente, dalle trottole si materializzarono i due
draghi:"Veritas!"
"L-Drago!" Ancient Veritas mosse la coda e cominciò a
parlare con la sua profonda voce di donna:"Julie, sei la più
coraggiosa tra le padrone che ho avuto. Nessuna aveva la tua stessa
forza di volontà" Fu il turno di L-Drago:"E tu Ryuga, hai
imparato una lezione molto importante: hai appreso il segreto
dell'amore. Nessuno dei miei precedenti Master lo aveva compreso, tutti
si erano lasciati abbindolare dal mio potere"
"Grazie a voi, noi due guardiani siamo riusciti ad entrare in sintonia"
"Perciò, abbiamo deciso di farvi dono di un nuovo potere" I
due draghi volarono alti e si intrecciarono più
volte, generando un'intensissimo bagliore, che costrinse Julie e Ryuga
a coprirsi gli occhi. Terminata la luce, dal cielo scesero due pietre.
I due ragazzi si affrrettarono a prenderle tra le mani:" Questi sono i
vostri cuori" Riprese Veritas:" Uno blu per la mia padrona"
"E uno rosso per il mio Master"
"Grazie a questi potrete trasformarvi insieme" Ryuga fece una faccia
stranita:"Trasformarci?"
"Sì, disporrete del: Super Potere Supremo. E tu, mio Master,
diverrai ciò che sei sempre stato: il turbine rosso del
coraggio"
"Fatene buon uso" E come erano apparsi, svanirono senza lasciare
tracce, ritornando delle semplici trottole. I due si guardarono
contemporaneamente:"Potremo combattere insieme" Sorrise la
bruna:"Già" Un tuono improvviso li interruppe. Subito dopo
un'intensa pioggia cominciò a battere sulle teste dei nostri
eroi. Julie tentò di farsi scudo col braccio, ottenendo
risultati praticamente nulli:"Dobbiamo trovare un riparo"
Sentenziò il blader, seguito da un altro tuono, ancora
più forte del precedente:"Sarà meglio!"
All'albino venne un'idea. Si inginocchiò e mise le mani
dietro la schiena:"Salta su" La ragazza sbattè un paio di
volte le palpebre:"Come sarebbe?!" Ryuga sbuffò
pesantemente:"Avanti, ancora non ti fidi di me!" La bruna
obbedì un po' riluttante. Appena fu sicuro che fosse salita
completamente, il blader si lanciò in una corsa sfrenata.
Era velocissimo, proprio come suo fratello Inuyasha. Pensando al mezzo
demone, gli venne in mente un posto caldo e accogliente dove avrebbero
potuto passare la notte.
Arrivarono davanti ad una grande casa di legno, e insieme aprirono la
porta, non senza una buona dose di fatica, poichè il legno
era totalmente impregnato d'acqua, di conseguenza esponenzialmente
più pesante. Era proprio una bella casina, in un angolo
erano ancora impilati i due futon, mentre al centro di quell'unica
stanza si trovava un focolare ormai spento da tempo. I ragazzi erano
bagnati fradici, avevano i vestiti appiccicati al corpo come una
seconda pelle. Girarono lo sguardo simultaneamente, e dopo pochi
secondi scoppiarono a ridere:"Uuuu, era un sacco di tempo che non
facevo una corsa nella pioggia!" Esultò la
ragazza:"Sì anch'io, però è stato
divertente!"
"Già!" Seguì un attimo di imbarazzo, in cui si
resero conto di non poter rimanere con gli abiti bagnati addosso. Julie
arrossì violentemente:"B-beh s-suppongo c-che dobbiamo
s-spogliarci" Balbettò, un po' per i brividi, un po' per la
tensione che si era creata. Ryuga annuì e con una pietra
focaia di quelle che formavano il cerchio attorno ai bastoncini di
legno, accese una scintilla, che precedette un quasi immediato
fuoco:"Su, forza, togliti quel vestito, io non ti guarderò,
promesso" Si girò in direzione della "parete" cominciando a
sfilarsi il papillon, dato che aveva ancora indosso lo smoking. La
ragazza avvertì il proprio battito cardiaco accelerare
pericolosamente. Voleva davvero che lui non guardasse? Era forse
desiderio quello che le stava facendo venire il fiatone. Prese
coraggio, stavolta non si sarebbe fermata. Lei desiderava Ryuga, e
ormai erano talmente intimi da poter fare qualunque cosa. Gli
poggiò una mano sulla spalla, facendolo voltare. Il blader
fece una faccia perplessa, il sopracciglio sempre lievemente alzato.
Con mano tremanti, Julie cominciò a sfilare il bottone dalla
prima asola. Molto lentamente. L'albino le afferrò il
polso:" Che stai facendo?!" Lei alzò lo sguardo:"Voglio...
voglio che mi spogli tu" Sussurrò con imbarazzo estremo.
Ryuga le fece una dolcissima carezza, alzandole il viso con due dita e
costringendola a guardarlo negli occhi:"Julie, sei consapevole di cosa
mi stai chiedendo?" Annuì:" Non posso garantirti di potermi
fermare una volta cominciato, ne sei sicura?" Stavolta lei fece di
sì con molta convinzione. Il blader sorrise dolcemente,
lasciandole il polso. Immediatamente Julie riprese la sua opera.
Arrivata all'ultimo bottone e una volta slacciato, gli fece scivolare
la giacca dalle spalle fino in terra. L'albino le si
avvicinò:"Ti amo" Sussurrò, prima di baciarla.
Inizialmente fu un bacio normale, ma appena vide che la bruna
rispondeva, l'albino cominciò a spingere. La sua lingua si
insinuò nella bocca di lei, facendola gemere rumorosamente.
Nel frattempo Ryuga aveva divelto la coperta del futon, e l'aveva
adagiata su di esso, posizionandosi sopra di lei. Armeggiò
con il retro del vestito, ma non c'era verso di farlo venire via. Julie
rise:"Non c'è proprio niente da ridere" Le
intimò, ma lei continuò imperterrita:"Aspetta,
faccio io" Sussurrò al suo orecchio, facendolo tirare su. Si
alzò di conseguenza e con una velocità
impressionante riuscì a slacciare la parte posteriore
dell'abito, facendolo scivolare sensualmente fino a terra. Rimaneva
comunque il corpetto da sfilare:"Qui sei capace?" Gli chiese
dolcemente, indicando il retro del corpetto bianco:"Credo... credo di
sì" Rispose a fatica lui, tentando di mascherare il rossore
che gli tingeva le guance. Julie si rimise sdraiata:"Forza allora" Lo
spronò. Lui annuì istericamente, e prese a
sganciare quell'indumento fastidioso. Proprio mentre stava per
sfilarglielo, la guardò negli occhi:"Allora, sei sicura?"
"Certo, se sei tu a farmelo va bene" Il ragazzo sorrise e la
liberò definitivamente di quell'ultima copertura che le
rivestiva il petto. Rimase incantato a fissarla. Sapeva che i suoi seni
erano perfetti, ma non immaginava così tanto:"Ti prego
Ryuga, non guardarmi così, è... è
imbarazzante" Lo supplicò, voltando la faccia dall'altra
parte:"Come faccio a non fissarti, sei così bella" Le
voltò nuovamente il viso, per baciarla con passione. In quel
momento come mai prima d'ora, la bruna sentiva che poteva veramente
affidarsi completamente a lui. Perchè faceva di tutto per
renderla felice, perciò non avrebbe mai potuto esagerare.
Sorrise sulle sue labbra. L'albino cominciò a scendere con i
baci. Iniziò dall'orecchio, il collo, dove si
soffermò un po' di più, mordendo e succhiando la
pelle. Julie si mordeva il labbro per tentare di controllarsi. Vedendo
ciò Ryuga si fermò un momento:"Non trattenerti"
Le disse in un sibilo roco. Annuì, e appena lui riprese
obbedì, cominciando a gemere e mugolare senza freno.
Finalmente l'albino arrivò alla meta tanto ambita.
Baciò prima un seno e poi l'altro, prendendo a succhiarne i
capezzoli. Julie si sentiva bene, come mai lo era stata prima d'ora, e
non avrebbe mai sentito quella tempesta di emozioni se l'avesse fatto
con un altro uomo. Ritrovando un attimo di lucidità, lei
prese a sbottonargli anche la camicia bianca, togliendogliela il prima
possibile e lasciandolo a petto nudo. L'aveva visto tante volte
allenarsi senza maglietta e aveva sempre pensato che non esistevano
muscoli così perfetti. Cominciò ad accarezzargli
i pettorali, e sentendolo sussultare vistosamente al suo tocco,
rise:"Allora ce l'hai un punto debole" Disse sorridendo e continuando
quella tortura che lo faceva andare totalmente fuori di testa. Quante
sensazioni provava, e tutte con la stessa donna. Avvertiva cose che non
aveva mai immaginato di poter sentire. Come lo mandava su di giri lei,
non gli era mai capitato con nessuna. Non aveva mai rabbrividito,
nè per paura, nè per freddo, nè per
eccitazione. Invece ora non riusciva a tenersi a freno. Quella donna
gli faceva perdere ogni razionale controllo che aveva su sè
stesso. Improvvisamente, provò l'irrefrenabile desiderio di
farla sua. Si alzò da lei velocemente, armeggiando con la
cintura dei pantaloni e sfilandola con un gesto di stizza. Subito dopo
tolse i calzoni neri, lanciandoli chissà dove. Ora c'erano
solo i boxer e le mutandine a separarli. Ancora una volta, Ryuga la
guardò:" Julie, non voglio che tu ti senta in alcun modo
forzata, io..." Lo interruppe posandogli un dito sulle labbra:"Sii mio,
per favore" Si limitò a sussurrare. L'albino sorrise
teneramente e con lentezza estrema le sfilò le mutandine di
pizzo bianco, lasciandola totalmente esposta ai suoi occhi. Vista
così era ancora più meravigliosa. Tolse i boxer e
si mise a cavalcioni su di lei:"Vieni qui, Ryuga" Lo invitò
porgendogli la mano, che lui subito strinse:"Ti amo Julie"
"Anch'io ti amo, Ryuga"
"Farà un po' male..."
"Mi fido di te, so che tu non mi faresti mai del male" Lui
annuì, ed entrò in lei con un'unica spinta. La
ragazza dapprima avvertì un bruciore estremo invaderle tutto
il corpo, poi il dolore lasciò il posto ad un incredibile
calore. Una lacrima fece capolino dal suo occhio. Ryuga la
asciugò con il pollice:"Scusami, ti ho fatto male"
"No Ryuga, queste sono lacrime di gioia!" Udite queste parole, l'albino
la baciò, pensando che avrebbe attenuato la sensazione di
dolore.Vedendo che i loro corpi combaciavano perfettamente,
cominciò ad aumentare il ritmo delle spinte. Sempre di
più. Sempre di più. La desiderava fino allo
spasmo. Lei era talmente presa che gli morse più di una
volta il labbro inferiore. Arrivarono insieme all'apice del piacere,
gridando il nome dell'altro. Subito dopo, lui uscì dalla sua
amata,e si distese accanto a lei, coprendo entrambi con la coperta.
Julie avvertì una sgradevole sensazione di vuoto e di
freddo. Ryuga cominciò ad accarezzarle dolcemente i capelli,
sorridendole:"Eri vergine, perchè non me l'hai detto?"
"Beh, ti ho detto che sei il mio primo uomo... il primo e l'ultimo"
L'albino rise:"Ti amo tantissimo, sei la cosa più preziosa,
non posso vivere senza di te" Gli occhi della ragazza si riempirono di
lacrime. Si gettò sul suo petto:"Scusami! Scusami se ti ho
fatto soffrire, perdonami!" Disse, tra un singhiozzo e l'altro:"Ehi, va
tutto bene, sono qui...
Io sono qui
Dai non piangere
Stringiti a me
Più che puoi
Io ti
proteggerò non temere
Non piangere sono qua
Ci sono io
Ed ora in poi
Fra le mie braccia al
caldo dormirai
Il nostro nodo non si
scioglie
Nessuno mai
Lo farà
Perché tu
sarai
Nel mio cuore sei
Da adesso in poi
Per sempre ci sarai
Sei dentro me
E chi mi dice no
Non sa che ci sarai
sempre
Sempre.
Grazie
a questa dolce ninna nanna, la ragazza si calmò, smettendo
infine di piangere:"E' meravigliosa, chi te l'ha insegnata?"
"Me la cantava sempre la mia balia... Ma grazie a te, il dolore
è completamente svanito" Le si accoccolò ancora
di più contro il suo petto:" Sei la mia principessa..."
"E tu il mio principe azzurro..." Scivolarono tra le braccia di Morfeo
con queste dolci parole. Forse loro non se n'erano accorti, ma le dita
delle loro mani erano ancora intrecciate come due pezzi di un unico
puzzle...
Angolo Autrice
Anche oggi sono qui con un nuovo capitolo! uffff, pensavo francamente
di non farcela a scriverlo, sopratutto l'ultima parte! Spero di non
essere stata troppo volgare, ma i nostri protagonisti mi avevano
chiesto a gran voce la loro prima volta... A parte questo, la parte
pucciosa di questa fic termina qui, dal prossimo capitolo si riprendono
i combattimenti, ovviamente i nostri eroi continueranno con le loro
effusioni, ma dovranno darsi molto da fare per tenere testa ad N! E non
sarà facile, ve lo assicuro! Per ora è tutto, al
prossimo capitolo:Attacco al potere! Sayonara!
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Capitolo 31 *** Attacco al potere ***
Capitolo 31
N girava per la stanza, tenendo le mani dietro la schiena.
Banjo era
davanti a lui. Sapeva cosa lo aspettava, ma la sua faccia non tradiva
un briciolo di paura. C'era anche Silver, appoggiato alla parete con
gli occhi chiusi. Banjo era stato per tanto tempo suo collaboratore, di
conseguenza si era abbastanza affezionato. Ma anche il cyborg sapeva
perfettamente qual era la punizione per i traditori. N si
avvicinò al nero così tanto che quasi lo
sfiorava:"Banjo,
tu non hai portato a termine la tua missione. E non solo ti sei
rivelato completamente inutile, ma hai anche tradito il tuo capo!" Il
sottoposto assottigliò gli occhi e fece una smorfia con la
bocca:"Vedo che non hai paura, ma tu conosci la punizione per i
traditori, non è forse così?"
"E' così, ma non ho paura di morire per ciò che
è
giusto!" N rise divertito, riprendendo a girare:"Dunque, non mi temi...
Tsk, che sfacciataggine" In un secondo, una raffica di scariche
elettriche avvolsero Banjo, che cominciò ad urlare per il
dolore:"Adesso mi temi?! Adesso hai capito qual è il
contrappasso per chi osa sfidarmi?!" Silver era allibito, come poteva
un solo ragazzo possedere una tale cattiveria. Il nero non si
arrese:"Io...non ho...paura di te!" Urlò con una spaventosa
smorfia di dolore:"Allora muori!" E in un lampo, il poveretto venne
ucciso dall'ennesima scarica, con un voltaggio nettamente superiore
alle precedenti. Il cadavere si accasciò lentamente a
terra:"Silver, sbarazzatene, non voglio più vedere la faccia
di
questo verme" Scandì con rabbia N, voltandosi in
direzione
della finestra. John obbedì con molta riluttanza, sollevando
il
corpo esanime del suo compagno e portandolo fuori da quella stanza. Il
verde strinse il pugno:"E la prossima sarai tu, Sailor Moon!"
Aprì lentamente gli occhi. Cercò subito di
mettere a
fuoco ciò che le stava attorno. Sorrise sollevata quando
vide
Ryuga dormire beatamente al suo fianco. Allora non era stato un sogno
quello della sera prima. Loro due avevano veramente fatto l'amore. Si
morse il labbro inferiore, quanto era felice in quel momento. Ryuga si
era preso tutto di lei: la sua mente, il suo cuore, la sua anima, e la
sera prima anche il suo corpo. Ora era sua e di nessun altro, ed era
sicurissima che lui non avrebbe mai permesso a chicche e sia di
toccarla. Gli fece una carezza sul viso, e lui le prese la mano. Allora
era sveglio! Le spostò l'arto fino ad arrivare al cuore,
dove si
soffermò. Anche lui aprì gli occhi e le
sorrise:"Sei tu
che lo fai battere" Le sussurrò. Subito la ragazza divenne
di un
color bordeaux intenso. Il blader rise:"Sei così bella...
anche
dopo che abbiamo fatto l'amore tu arrossisci per un complimento del
genere" Julie era sempre più in imbarazzo, si
girò
dall'altra parte, coprendosi fino alla testa con la coperta:"Baka,
baka, baka!" Urlava mentre tentava di nascondersi sempre di
più,
scatenando le risate dell'albino. Dopo qualche secondo, Ryuga si
alzò, e la bruna si decise finalmente a venir fuori dal suo
rifugio, scoprendosi quasi totalmente e dimenticandosi di essere nuda
come un verme. Rimase a bocca aperta quando vide il suo ragazzo in
piedi di spalle. Aveva un fisico perfetto, tutti i muscoli al posto
giusto. Sembrava un Bronzo di Riace visto così. Lui si
voltò e con un ampio sorriso le chiese:"Che fai non ti
vesti?"
Lei si riscosse immediatamente, e si accorse di averlo
involontariamente fissato per un sacco di tempo. Arrossì
nuovamente:"S-s-sì ma certo!" Balbettò alzandosi
e
tentando di coprirsi con le braccia, non rendendosi conto che Ryuga non
la stava guardando per niente. Improvvisamente si accorse di non avere
dietro dei vestiti di ricambio, poichè era ovvio che non
poteva
rimettersi il pomposo abito della sera prima:"Ci sono dei vecchi abiti
di Kagome lì in quella cesta" Disse l'albino sempre senza
voltarsi:"O-ok grazie" Rovistò nel grosso cesto di cui aveva
parlato il suo ragazzo e vi trovò degli abiti da
sacerdotessa
shintoista. Decise di non fare la schizzinosa e li indossò.
Quando si girò non potè fare meno di scoppiare a
ridere.
Ryuga invece vestiva la divisa che di solito indossava Inuyasha:"Sei
carino vestito da mezzo demone, ahahahah!" L'albino venne colpito da un
peso di duecento kili sulla testa. Una vena pulsava sulla fronte:"Non
fare la spiritosa"
"E dai, non ti arrabbiare! Stavo solo scherzando!" Il sopracciglio del
blader batteva sull'occhio sinistro:"Certo, scherzando ci si confessa"
"Ryuga ma hai notato cos'hai sulla testa?" Fece una faccia assai
stranita:"No perc..." Non fece in tempo a finire la frase che si
ritrovò Julie ad un palmo di naso. Stava toccando
qualcosa:"Ma sono vere queste orecchie? " Domandò la bruna.
Ora
l'albino aveva le stesse orecchie che normalmente possedeva
Inuyasha:"Ahhh, lasciami stare!" Gridò lui,
imbarazzatissimo:"Mmmm, capisco, quindi quando sei imbarazzato ti
spuntano le orecchie da cane... sei così tenero!"
"Dannazione..."
"Ryuga mi vuoi dire dove stiamo andando?" Camminavano ormai da un venti
minuti buoni, ma Julie non era stata cristiana di sapere dove la stesse
portando:" Dobbiamo tornare a casa no? Quindi dobbiamo essere
abbastanza vicini" La ragazza alzò un
sopracciglio:"Abbastanza
vicini a cosa?"
"Al pozzo mangiaossa, è un pozzo grazie al quale Kagome e
Inuyasha riuscivano a viaggiare da un'epoca all'altra"
"Oh capisco" Gli buttò un'occhiata sorridendo di
nuovo:"Guarda
che non scherzavo quando ho detto che sei carino vestito da mezzo
demone" Lui rimase sorpreso da quest'affermazione. Vedendola
così risoluta sorrise a sua volta:"Anche tu sei carina
vestita
da sacerdotessa" La bruna gonfiò le guance:"Non vale fare lo
stesso complimento! Allora io lo cambio, sei figo vestito da mezzo
demone!" Il blader cercò di trattenersi ma non ci
riuscì,
dopo pochi secondi scoppiò a ridere senza freno. Si
schiaffò una mano sulla fronte:"Sei assurda Julie!" Le
passò un braccio attorno alle spalle, attirandola a
sè.
Immediatamente lei appoggiò la testa alla sua spalla,
strusciandosi come una gattina in cerca di coccole. Ryuga le
baciò dolcemente la nuca:"Oh guarda, siamo arrivati" Le
sussurrò ad un orecchio. Si presero per mano e recitarono la
formula:" Voglio andare..."
"Voglio andare..."
"Oltre il tempo e lo spazio!"
"Kagome,
lo senti anche tu?" La sacerdotessa parve non capire la domanda di suo
marito:"A cosa ti riferisci, Inuyasha?" Il mezzo demone
annusò
l'aria:"Questo è... l'odore di Julie!" Gli occhi della nera
brillarono:"Ne sei sicuro?"
"Certo!" In quel momento arrivò Ben:"Anche Gwen ha avvertito
una
scossa nello spazio-tempo!" Confessò sorridendo. I tre si
precipitarono fuori dalla casa, seguti poi da Yuma, Astral e
Sesshomaru.
Ryuga e Julie toccarono terra insieme e si sorrisero:"Julie! Julie
è tornata!" Esultò una voce poco lontano da loro.
La
bruna riconobbe la voce di Kagome:"Kagome! Inuyasha, Ben! Ragazzi ci
siete tutti!" Corse nella loro direzione:-Eccomi ragazzi, sono a casa!-
Pensò con le lacrime agli occhi.
"Ehhhhh?!?!?!?!" Julie annuì."Proprio così, io e
Ryuga
abbiamo fatto l'amore dopo essere andati nel periodo Sengoku"
"Non vale fratello, dopo voglio tutti i dettagli!" Scherzò
Inuyasha, battendo un pugno sul tavolo. Ryuga fece una risata tirata e
si grattò la testa:" Non credo siano affari tuoi Inuyasha"
Gli
rispose abbastanza imbarazzato. Tutti scoppiarono a ridere:"Un momento,
ma Ben?" Chiese la bruna guardandosi attorno. In effetti era scomparso
poco dopo i saluti, chissà dove si era cacciato. Dopo pochi
minuti arrivò correndo affannatamente:"Toh guarda, parli del
diavolo..." Ridacchiò l'albino, passando un braccio attorno
alle
spalle della sua ragazza. Ben si piegò sulle gambe,
affaticato e
con un fiatone da paura:"Ragazzi... si tratta....si tratta di nonno
Max" Tutti strabuzzarono gli occhi, e per poco Sesshomaru non si
strozzò con l'acqua che stava bevendo. Julie
corrugò la
fronte:"Scusate, chi è nonno Max?" Chiese perplessa:"Nonno
Max,
è il nonno di Ben ed è il capo dei risolutori
terrestri"
Spiegò Ryuga con un velo di preoccupazione nella
voce:"Spiegati
Tennison, che è successo!"
"Nonno Max... è in pericolo, N ha attaccato direttamente il
monte Rushmore" L'espressione sul volto di Astral e Ryuga divenne
estremamente seria, più di quanto non fosse di
solito:"Dobbiamo
intervenire subito"
Salirono tutti sulla Jet Carretta, il jet supersonico di Ben, creato da
Kevin con pezzi di scarto a posta per le emergenze come quelle. In
circa venti minuti furono sul posto. Il viaggio fu tranquillo e senza
turbolenze, nonostante ciò si respirava un'aria
terribilmente
tesa. Kevin atterrò abilmente nel mezzo della foresta,
nascondendo il velivolo tra la folta vegetazione. Il gruppo
cominciò subito a correre per raggiungere al più
presto
la meta. Dopo qualche metro incontrarono un grosso ostacolo. Un orso
gigantesco si mise sulla loro strada. Ryuga tirò fuori gli
artigli e fece un balzo altissimo:"Sankon-Tessou*!" Gridò,
volando oltre la bestia. In un secondo l'animale si
disintegrò
in mille pezzi. Julie era allibita:"Come hai fatto a capire che non era
un orso vero?"
"Ho sentito subito l'odore di N, era solo una banalissima illusione"
Rispose pulendosi le mani sui pantaloni:"Forza proseguiamo" E subito la
corsa riprese, ancora più veloce di prima. In poco tempo
raggiunsero il monte Rushmore, con le sue imponenti sculture dei
presidenti americani. Julie rimase un attimo incantata a fissare quello
spettacolo patrimonio dell'umanità, ma venne quasi subito
riscossa dalle urla di Ryuga che le intimava di muoversi. Arrivarono di
fronte ad una gigantesca parete di roccia silicata, e si fermarono. Ben
guardò prima da una parte e poi dall'altra per essere sicuro
che
nessuno lo stesse spiando. Poi, tirò una leva nella sua
direzione, e la parete si spostò in un secondo. Il
possessore
dell'Ultimatrix fece segno a tutti di entrare, e subito l'ordine venne
eseguito. Certo che i risolutori ragionavano tutti a leve e passaggi
segreti, osservò Julie abbastanza sconcertata, prima di
seguire
il gruppo. Quello che trovò dentro la caverna la
lasciò
senza fiato. Una base attrezzatissima di ogni più assurda e
particolare tecnologia, stracolma di computer e monitor giganti. Era
tre volte più grande di quella che avevano allestito nei
sotterranei di casa loro. Alieni che andavano e venivano, gente al
telefono che gestiva le operazioni più disparate. La bruna
era a
bocca spalancata. Ryuga gliela chiuse:"Ti entrano le mosche"
Scherzò con un'espressione che doveva essere seria, per poi
spingerla in avanti per farla smuovere da dove era bloccata. Ben era
già sceso e cercava freneticamente suo nonno, guardandosi
istericamente in giro:"Nonno Max, nonno Max!" Gridava con le mani
attorno alla bocca a mo'di megafono. Dopo qualche minuto un uomo alto e
grasso sulla sessantina si fece avanti. Indossava una buffa camica
hawaiiana e portava i capelli bianchi cortissimi e spettinati.
Nonostante qualche ruga sul volto suggerisse l'età, aveva un
viso forte e sicuro di sè, ma dolce allo stesso tempo:"Sono
qui
Ben" Disse con la sua voce profonda. Immediatamente il bruno lo
abbracciò:"Nonno Max! Ci avevano detto che eri in pericolo!"
"N ci ha attaccati, ma ora è tutto a posto" Li raggiunsero
anche
Julie e Ryuga, e Max porse subito la mano alla ragazza:"Tu devi essere
Julie, sono onorato di conoscerti"
"Ah, il piacere è tutto mio!" Ryuga mutò la sua
espressione, che divenne sospettosa. Nonno e nipote si allontanarono a
braccetto, come due vecchi amici che non si vedono da tempo. L'albino
assottigliò gli occhi e la bruna si accorse quasi subito che
qualcosa non andava:"Che succede Ryuga? Tutto bene?"
"E' strano... mi è parso di sentire l'odore di N su Max...
sarà solo una mia impressione" Concluse infine scuotendo la
testa e riacquistando il sorriso:"Su adesso, segui Ben, sono sicuro che
nonno Max ti farà fare un giro della base" Julie
annuì
convinta e corse subito a raggiungere il suo amico. Ryuga
tornò
di nuovo serio e pensoso. Inuyasha lo affiancò:"Tienili
d'occhio" Sussurrò il blader a suo fratello senza voltare lo
sguardo, che era puntato in direzione della sua ragazza. Il mezzo
demone annuì e si avviò. Invece l'albino
girò i
tacchi con fare stizzito. Doveva andare a fondo di quella storia. Il
suo olfatto non mentiva.
Camminava con passo svelto e felpato per i corridoi metallici della
base. Doveva trovare al più presto qualcuno o qualcosa che
gli
suggerisse di non essersi sbagliato. Max aveva proprio l'odore
sgradevole di N. Quel bastardo puzzava sempre di citronella, una
fragranza che Ryuga odiava terribilmente. D'un tratto il suo orecchio
sinistro captò qualcosa dietro di lui. Si voltò
di scatto
e puntò gli artigli alla gola di... Julie? Si ritrasse
immediatamente:"Ma sei impazzito?! Potevi ucc.." Lui le
tappò la
bocca e la trascinò dietro un muro, stavano arrivando dei
risolutori. Una volta che furono passati, la liberò:"Ma che
cavolo...?!" Fece per urlare lei, ma lui le fece segno di abbassare la
voce. Poi le tirò una sberla sul braccio:"Che t'è
saltato
in mente scema?! Non dovevi seguirmi!" Le gridò in un
sussurro:"Ti ho visto sparire all'improvisso e ti ho seguito, siamo una
squadra ricordi?" Rispose prontamente lei, massaggiandosi il punto che
il blader aveva pocanzi colpito:"Scemo, mi hai fatto male!" Gli
tirò uno schiaffo sul braccio:"Scusa, ero arrabbiato, adesso
dobbiamp muoverci, arriverà altra gente da un momento
all'altro"
Si sporse per controllare che non arrivasse nessuno e le fece segno di
proseguire:"Non fare rumore" Le intimò puntandole un dito
contro
il naso. Si mossero di qualche passo. Julie si guardava intorno con
circospezione, imitando il suo compagno. Ma, come tutti voi ben sapete,
la ragazza era un imbranata di prima categoria. Lo dimostra il fatto
che pochi passi dopo, inciampò e cadde, schiantandosi
rovinosamente a terra e producendo un fastidioso botto, che fece
rizzare i capelli a Ryuga. Julie si affrettò a tirarsi su e
si
spazzolò la gonna con le mani. Il blader si voltò
con una
faccia incavolatissima, e la ragazza fece una risata tirata:"Ehe, scusa
scusa, non farò più rumore promesso" L'albino
alzò
gli occhi al cielo e rirpese a correre:"Ehi aspettami Ryuga, ti ricordo
che ho le gambe abbastanza corte!" Gli gridò dietro,
cercando
invano di raggiungerlo. Una volta affiancato, la ragazza chiese
lumi:"Si può sapere cosa stiamo cercando?!"
"Qualcosa che mi dica che N è qui"
"Oh, certo giusto, che N è... COSA?!?!!"
"Ma la vuoi smettere di urlare?! Te l'ho detto che ho sentito il suo
odore su nonno Max, devo essere sicuro di non aver sbagliato"
Vedendolo così convinto, la bruna si
limitò ad
annuire con decisione:"Allora qual è il piano"
"Beh..." Il sopracciglio della ragazza cominciò a battere
freneticamente sulla fronte:"Non dirmi che non hai un piano!"
"Eeeee, ci sto lavorando!" Julie per poco non cadde a
quell'affermazione, come si poteva organizzare una missione senza un
piano d'attacco?! Doveva farlo ragionare:"Ma come facciamo?! Ci serve
un piano d'attacco!"
"Io ce l'ho un piano:attacco! Adesso salta!" Julie non fece in tempo a
girarsi che si ritrovò sospesa nel vuoto. Fece per cacciare
un
urlo, ma Ryuga la prese al volo in braccio prima che lei potesse fare
qualunque cosa. Atterrò perfettamente in piedi e
poggiò a
terra la sua amata frastornata. Di nuovo uno strano rumore lo
colpì come una freccia:"A destra!" Gridò,
spingendo Julie
alla sua destra e scansandosi per un pelo. Un pugnale si
conficcò in un albero poco distante da loro. Ryuga si
avvicinò ad esso e ne studiò per un momento
l'elsa. Poi
fece una faccia sconcertata:"Julie corri!" Urlò, e subito la
ragazza cominciò a correre velocissima, seguita a ruota dal
blader, il quale guardando il cielo capì che quell'andatura
non
era abbastanza :"Dannazione, non è abbastanza" Gli venne in
mente un'idea geniale:"Julie, salta su! Come nel periodo Sengoku!" La
bruna obbedì immediatamente e saltò in spalla al
blader.
Ryuga raggiunse una velocità impossibile per qualsiasi
umano:"Pensate di potermi sfuggire?!" Gridò una voce poco
amichevole sopra di loro. L'albino trasalì, anche se erano
scappati come gazzelle, li aveva comunque raggiunti. A questo punto non
c'era altro da fare se non combattere:"Julie, dobbiamo affrontarlo" Le
disse in un sussurro, quasi avendo paura che lei potesse
rifiutarsi:"Sono con te lo sai" Si limitò invece a
rispondere
lei, sorridendogli convinta. Il ragazzo si rasserenò e la
posò a terra. Finalmente sopra le loro teste si
materializzò la causa di tutto quel trambusto. Era Albedo
che li
guardava con un ghigno beffardo. L'albino rispose con un ghigno ancora
più beffardo del suo:"Ehi Albedo, da quand'è che
sei il
galoppino di N? Pensavo che tu fossi un solitario!"
"Come al solito ti sbagli, io servo una causa troppo alta
perchè
tu possa capire!" In un secondo, il bianco girò il quadrante
del
suo Ultimatrix e si trasformò in ultra-omosauro:"Adesso come
la
mettiamo?!" Urlò trasformando le sue braccia in potenti
mitragliatrici. Per fortuna i nostri eroi avevano degli ottimi riflessi
e riuscirono a schivare l'offensiva, nascondendosi dentro la
vegetazione:"Aha! Non potrete nascondervi per sempre!"
Cambiò di
nuovo alieno. Stavolta era Ultra-gelone. Albedo passò
attraverso
gli alberi, e scovò subito Julie, la quale nel frattempo era
riuscita a trasformarsi. Sentendo un grido provenire da poco distante,
Ryuga scattò sull'attenti e raggiunse in breve tempo i due
combattenti. Albedo stava per soffocare Julie:"Muori maledetta!"
"Non finchè ci sono io!" L'albino intrise i suoi artigli nel
sangue che gli colava dal braccio con cui aveva urtato un cespuglio di
rovi:"Hijin-Kessou!" Gridò, scagliando il suo sangue come se
fossero tanti shuriken*, in realtà energia demoniaca di
colore
rosso acceso. Albedo cambiò immediatamente, trasformandosi
in
X-lr8, alieno che raggiungeva la velocità del suono, e
schivò con abilità gli attacchi, anche se dovette
rinunciare ad uccidere Sailor Moon, che cadde a terra tenendosi la gola
e tossendo violentemente. E di nuovo il nemico cambiò forma
per
sopraffarli: questa volta fu il turno di ultra Fango Fiammante.
Immediatamente iniziò a tempestarli di enormi dardi di fuoco
blu. Julie e Ryuga erano a terra stremati, al limite delle loro forze e
feriti su ogni parte del corpo:"Adesso vi darò il colpo di
grazia e prenderò i vostri cristalli!" Mai vendere la pelle
dell'orso prima di averlo ucciso. Infatti il cattivo non sapeva che da
sopra un albero, una presenza aveva osservato per intero il
combattimento. E ora era venuto per lei il momento di intervenire:"Non
te lo permetterò!" Con un balzo agilissimo
atterrò
davanti ad Albedo:"E tu chi diavolo sei?!" Era una ragazza molto bella.
Era alta circa un metro e settanta. Aveva i capelli marroni scuro con
dei riflessi violacei, con due ciocche davanti più corte
rispetto al resto, erano lisci e lunghi fino a
metà
schiena. Indossava una canotta bianca che le lasciava scoperto un pezzo
di addome, un gilet viola aperto, shorts neri lunghi fino a
metà
coscia con una vistosa cintura marrone. A completare il suo outfit
degli stivali neri con cinque centimetri da tacco lunghi fino al
ginocchio. Aveva un volto sicuro di sè e dalla sua
espressione
si intuiva che non avesse nemmeno un briciolo di paura. Si
spostò una ciocca che le ricadeva davanti agli occhi, ed
esibendosi in dei gesti molto simili a quelli che faceva di solito
Julie una volta conclusa la trasformazione, recitò
scandendo:"Io
sono Akari Shinozaki, e sono venuta per punirti nel nome della Luna!"
"Poco male, ti distruggerò come ho fatto coi tuoi compagni!"
Lanciò un altro dardo infuocato, ma Akari lo
schivò
agilmente. Ryuga riuscì a mettere a fuoco ciò che
stava
succedendo attorno a lui, gli era parso di sentire il nome di Akari.
Quando la vide combattere non ebbe più dubbi:"Possibile
che..."
Sussurrò. La ragazza atterrò proprio davanti a
loro:"Julie, Ryuga, dovete riuscire ad unire i vostri cuori! Solo
così potrete sconfiggere Albedo!" Gridò, prima di
scansare l'ennesima offensiva. Entrambi avevano capito ed inteso
perfettamente le sue parole:"Ryuga..." Sussurrò
Julie:"Dobbiamo
farcela:.." Si allungarono il più possibile, tentando di
unire
le loro mani:"Com'è possibile?!" Con uno sforzo immenso, i
due
riuscirono a far congiungere i loro arti. Una luce intensissima si
propragò tutto intorno:"Bravissimi! Adesso gridate
insieme:Super
potere supremo,vieni a me!" I due si sorrisero e annuirono:"Super potere supremo,vieni a me!" Il bagliore si diffuse
ulteriormente, oscurando qualsiasi altra cosa intorno. E la
trasformazione avvenne.
Ryuga e Julie erano uno di fronte all'altro con le braccia aperte, e
dal centro del loro petto si diffusero dei fasci rossi. Julie fece una
giravolta su sè stessa e dal nulla si
materializzò il suo
solito body bianco. Subito dopo un fuoco intenso avvolse Ryuga e
comparvero la parte sopra del suo costume rosso, che era una specie di
cappotto rosso con i bordini neri che terminava a v, la sua calzamaglia
bianca e gli stivali neri alla coscia. La ragazza diede un colpo di
bacino e apparve la gonna, che non era più blu, ma di tre
colori: bianca, per quanto riguarda il primo strato, poi gialla e
infine blu. Dal retro spuntava un fiocco rosa di raso lungo fino ai
polpacci, i quali vennero avvolti dai fasci rossi che si trasformarono
nel solito paio di stivali cremisi che terminavano con una mezzaluna.
Subito dopo gli avambracci di entrambi si coprirono dei guanti. Quelli
di Ryuga erano larghi e neri, invece quelli di Julie erano bianchi e
finivano con tre fasce rosse. L'albino fece un occhiolino e il fuoco
gli avvolse la parte superiore del corpo, trasformandosi in un grosso
mantello sempre rosso allacciato al collo, mentre una farfalla si
posò sul petto della bruna e divenne un grosso fiocco rosso
con
una spilla a forma di cuore. In ultimo venirono le maniche del body,
sempre costituite da farfalle. Entrambi chiusero gli occhi e Julie
diede un bacio sulla guancia a Ryuga, subito dopo si guardarono, sui
capelli di Julie comparvero due spille a forma di ali e il volto di
Ryuga venne coperto dalla maschera nera lunga fino al naso e dal suo
cappello rosso in stile Zorro. I due compirono una giravolta su loro
stessi, per poi fare il consueto tre sopra la testa. La trasformazione
era conclusa e loro tornarono a terra, sempre costantementi avvolti da
una purissima luce bianca:"Sento una nuova energia scorrere in me"
Esalò la bruna, atterrando. L'albino invece appena
toccò
terra, si guardò da capo a piedi, allibito e sconcertato:"Ma
che
diavolo è successo?!" Akari, vedendolo così
confuso, mise
le mani attorno alla bocca a mo'di megafono:"Adesso che i vostri cuori
sono totalmente in sincronia, potete unire le forze e sconfiggere
Albedo!" Il blader continuava a non capire. Julie gli mise una mano
sulla spalla:"Dobbiamo fidarci... possiamo farcela insieme!" Ryuga
annuì, convinto dalle sue parole. Dovevano entrambi
affidarsi al
loro istinto. Guidati i due si misero schiena contro schiena:"Siamo la
luce dei sogni"
"E il fuoco ardente del coraggio"
"Noi riportiamo la pace nel caos"
"E ristabiliamo l'equilibrio nell'universo!"
"Io sono Sailor Moon!"
"E io sono il Turbine Rosso!" Si voltarono simultaneamente:" E insieme siamo qui per punirti nel nome della Luna!
" Albedo inorridì:"Non importa che abbiate cambiato vestiti,
vi
sconfiggerò ugualmente!" Scagliò l'ennesimo fuoco
fatuo,
ma Ryuga guidato da uno strano sesto senso, creò un turbine
di
fuoco attorno a sè:" Preparati al peggio! " Urlò,
spostando con la mano una fiamma che ondeggiava davanti a lui. Con essa
creò un arco infuocato:" Freccia
infuocata, azione!" Una
freccia interamente di fuoco colpì in pieno Albedo al petto.
Akari strinse i pugni con aria vittoriosa:"Adesso è il tuo
turno
Sailor Moon!" Julie si mise una mano sul petto, e quando la
spostò in essa comparve uno scettro a forma di cuore:" Scettro di Super Sailor Moon,
azione!"
Uno stormo di farfalle di tutti i colori si materializzò e
piano
piano si trasformò in una fortissima luce arcobaleno, che
travolse il nemico, facendolo gridare di dolore. Immediatamente Albedo
scomparve in una nube di pulviscolo biancastro. La battaglia era
conclusa, e con essa anche la trasformazione dei nostri eroi
svanì. I due si guardarono ansimanti, per poi sorridersi e
battersi un cinque:"Abbiamo vinto!" Esultò Julie:"Solo
grazie ad
Akari" Precisò l'albino guardando nella direzione di quella
nuova quanto inaspettata new entry. La donna si avvicinò a
loro:"Scusate se non mi sono presentata a dovere" Fece un inchino:"Io
sono..."
"Akari Shinozaki, hai vent'anni e non ti fermi davanti a niente, lo
sappiamo" Concluse per lei Ryuga, facendole un occhiolino:"Ryuga,
allora ti ricordi di me!"
"E come dimenticarti, l'ultima volta che ci siamo incontrati avevi
appena picchiato cinque tizi!" Scoppiarono a ridere insieme. Vedendoli
così affiatati Julie non potè fare a
meno di
ingelosirsi terribilmente:"Sì, sì
abbiamo capito
che vi conoscete da un sacco di tempo, quindi in definitiva chi sei?!"
Scandì stizzita puntando gli occhi blu addosso ad
Akari:"Beh...
anch'io ho dei poteri e sono una blader"
"Ma certo, lei è parte della squadra, vero Akari?"
"Beh non saprei... sempre che la principessa è d'accordo" Si
riferiva a Julie. La ragazza venne avvolta da un fuoco rosso, e assunse
un'aria sadica:"Solo Ryuga può chiamarmi principessa..." La
donna degluttì:"Comunque per me non ci sono problemi"
Concluse
la ragazza , voltandosi di spalle e mettendo il broncio.
A quanto
pareva, le sorprese erano appena cominciate.
Aprirono la porta con un tonfo:"N, vattene subito!" Gridò
Ryuga
indicando nonno Max:"Non so di cosa tu stia parlando"
Ribattè
quello con molta calma:"E' troppo tardi, il tuo trucco è
stato
svelato, abbiamo ucciso Albedo!" A quelle parole il diretto interessato
strabuzzò gli occhi e subito dopo scoppiò in una
risata
isterica:"E bravi, avete scoperto il mio trucchetto!" In un istante
l'immagine si distorse, e N si mostrò in tutta la sua
cattiveria:" Ho raggiunto il mio scopo, Max Tennison è
morto!
Siete arrivati tardi!" Ben arretrò di qualche passo:"Nonno
Max
è... no, è impossibile, stai mentendo!" Il verde
si
alzò in volo e rise:"Guarda tu stesso!" Mostrò un
immagine di Max steso a terra senza vita:"No... non è
possibile..." Ben cadde a terra, piangendo:"Adesso il suo cadavere
è mio! Posso usarlo come voglio! Ahahahah!" Ryuga
ringhiò:"Maledetto! Sankon-Tessou!"
Putroppo N scomparì prima che l'offensiva di Ryuga arrivasse
a
segno. La risata scomposta di N continuò a riecheggiare
anche
dopo che lui si dissolse. Julie corse subito a consolare il suo amico,
cercando invano di farlo alzare. Nel frattempo Ryuga e Akari si
scambiavano sguardi preoccupati e carichi di dubbi. Cosa avrebbe
riservato il destino ai nostri eroi? Di certo le cose non sarebbero
andate a migliorare, ma ora...
Julie e Ryuga erano
più forti, e
avrebbero affrontato qualsiasi nemico. N , stai in guardia!
Angolo
autrice
Eccomi, come promesso questo capitolo è molto più
avvincente dei precedenti! Cosa accadrà adesso? Finalmente
quel
misterioso personaggio comparso nel capitolo 26 si è
rivelato!
Cosa avrà in serbo per i nostri eroi? E cosa succederebbe se
dei
pezzi di passato dei nostri protagonisti, tornassero nelle loro menti?
Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Dolce Melodia! Non
mancate!
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Capitolo 32 *** Dolce melodia ***
Capitolo 32
Camminava lentamente su uno splendido sentiero cosparso di fiori. Ce ne
erano di ogni forma e colore. L'aroma intenso di gigli le pervase i
polmoni, inebriandole i sensi. Indossava uno splendido vestito bianco
lungo fino ai piedi, con delle bellissime maniche a palloncino. Era a
piedi nudi, quindi poteva percepire la consistenza del terreno, morbido
e argilloso. D'improvviso, un'intensa luce si propagò di
fronte
a lei. Era così abbagliante da costringerla a coprirsi gli
occhi
con un braccio. Avvolta da quel bagliore, si stagliava maestosa e fiera
una figura di donna. Era splendida, i suoi capelli erano di un color
fucsia acceso, con due ciocche davanti lunghe fino ai seni. Gli occhi
nocciola erano intensi e vivi. Julie riacquistò un attimo di
lucidità, quanto le bastò per pronunciare queste
parole:"Chi sei? Io ti ho già visto!" I lineamenti del viso
di
quella strana figura non erano chiaramente distinguibili a causa
dell'aura splendente che la attorniava, ma la bruna giurò di
averla vista sorridere alla sua domanda:"Julie... ti sei fatta grande,
e stai compiendo la tua missione egregiamente... ma questo non basta,
devi sempre essere forte. Da adesso in poi dovrai sfruttare a pieno la
tua nuova trasformazione... sono certa che Ryuga ti
proteggerà
sempre..." La ragazza ricordava quella voce calda e vellutata, era
sicura di averla già udita. Ogni parola pronunciata dalla
sua
bocca sottile suonava come un'intera melodia. La donna, che per la sua
bellezza pareva quasi un'allucinanzione, le tese la mano. Quando Julie
fece per prenderla, tutto venne risucchiato da un vortice
oscuro:"Julie... non scordare mai ciò in cui credi... segui
il
tuo cuore..." Furono le ultime parole di quella visione angelica. Il
terreno sotto i piedi della bruna cedette e franò
rovinosamente.
Immediatamente cominciò a precipitare verso l'abisso. Un
attimo
prima di venire inghiottita nell'oscurità più
totale,
gridò:"Mamma!"
Si svegliò di soprassalto, tirandosi sù e
scoprendosi
leggermente. Aveva le lacrime agli occhi e respirava affanosamente. La
testa le doleva da impazzire e sentiva ogni muscolo del corpo
irrigidirsi come tronchi di alberi secolari. I bulbi oculari erano
fuori dalle orbite. Il panico si insinuò in lei come una
serpe,
attorcigliandosi attorno al suo cuore e stringendolo in una stretta
morsa. Presa dall'isterismo, Julie urlò, tenendosi la nuca
tra
le mani. In meno di un minuto, la porta si spalancò:"Julie
che
succede?!" Era Ryuga, venuto per controllare che fosse tutto a posto. I
due rimasero per un attimo a fissarsi, poi la bruna si gettò
su
di lui, piangendo senza freno. L'albino la strinse a
sè:"Ehi..."
Si strusciò diverse volte su di lui:"Continuo a vedere dei
volti.... tanti volti!" Confessò in preda alle lacrime. Le
fece
un'affettuosa carezza sulla testa:"Va tutto bene, adesso sono qui, non
devi temere più niente, io ti proteggerò" Quelle
parole
furono più efficaci di qualsiasi altro discorso. In breve
tempo
smise di singhiozzare, e anche le convulsioni cessarono. Si
staccò, tirando su col naso e tenendo gli occhi bassi. Ryuga
le
asciugò col pollice un'ultima perla salata che era sfuggita
al
controllo di entrambi:"Ora va meglio?" Domandò in un
sussurro,
sorridendole dolcemente. La bruna si limitò ad annuire, per
poi
alzarsi sulle punte. Dato che era notte fonda, ed entrambi erano stati
svegliati in maniera piuttosto brusca, rimase un bacio casto quello che
si scambiarono, uno sfiorarsi impercettibile di labbra, che per loro
valeva quanto mille parole. Quando si staccorono, il blader le fece una
carezza affettuosa sulla guancia:"Sicura di star bene ora?" Lo
guardò e ricambiò il suo sorriso per
rassicurarlo:"Grazie
per esserti precipitato..." Le mise un dito sulle labbra:"Non dirlo
neanche... Per te correrei anche fino al Polo Nord in mutande!" Con
quest'affermazione riuscì a farla ridere timidamente:"Torna
pure
a dormire, io sto bene" Mormorò depositandogli un dolcissimo
bacio alla base del collo:"Come vuoi... ma sei dovessi avere problemi
non esitare a chiamarmi, okay?"
"D'accordo" Detto ciò, l'albino tornò nella sua
stanza.
Julie si richiuse la porta alle spalle, sospirando rumorosamente.
Domande di ogni genere le vorticavano nella testa come turbini
impazziti. Per esempio, come mai quella donna conosceva il suo nome? E
perchè lei l'aveva chiamata mamma? Sbadigliò
vistosamente, non era certo quello il momento per porsi quesiti
già di per loro ardui. Si coricò, tanto valeva
dormirci
sopra. La mattina seguente sarebbe stata più sveglia e
avrebbe
potuto cercare risposte con più facilità.
Sbadigliava e barcollava ad ogni passo che muoveva. Ryuga la sorreggeva
di tanto in tanto per paura che cadesse rovinosamente al suolo:"Ahhhh,
devi dormire la notte, scema, adesso non ti reggi in piedi!" La
ammonì lui con un sorriso:"Non è certo colpa mia
se
faccio sogni strani..." Per poco non sbattè contro il
muro:"Mmm,
credo tu abbia ragione... non mi resta che fare una cosa" Si
chinò, mettendole una mano sotto la coscia e dietro la
schiena.
La prese in braccio come una sposina, senza alcuna fatica. Julie
arrossì per un momento, trovando la situazione estremamente
imbarazzante. Poi però si ricordò di essere tra
le
braccia di Ryuga, dell'uomo che amava. Si accoccolò ancora
di
più contro il suo petto muscoloso, sorridendo timidamente.
Una volta arrivati in sala da pranzo, l'albino la mise giù e
lei
si sedette sulla comoda sedia di vellutto, pronta ad abbuffarsi di
dolci e dolcetti vari. Ryuga la guardò con apprensione,
prendendole la mano:"Adesso che sei un po'più fresca, per
favore
vuoi dirmi cosa hai sognato di così spaventoso?" Le
domandò con dolcezza. Julie sgranò gli occhi, era
davvero
pronta per dirle quello che aveva sognato? Poteva veramente rivelargli
quel ricordo di sempre? Per un momento le balenò nella mente
il
viso di quella donna eterea. No, non se la sentiva decisamente di
parlare. Fece per aprire bocca, ma il suono stridente del microfono la
interruppe:"Grazie sempre ai nostri esperti informatori, sappiamo che N
ha intenzione di colpire in uno dei posti più belli e
suggestivi
del mondo: la grande San Pietro Burgo!" Annunciò Gwen,
scatenando lo stupore generale. La bruna tirò un sospiro di
sollievo, grazie a quella rivelazione non sarebbe stata costretta a
discutere con Ryuga delle sue strane visioni. Appena alzò lo
sguardo notò che Ben non era seduto di fronte a lei come al
solito:"Deve essere ancora scosso per la morte di nonno Max"
Confessò Akari, che si era accomodata alla sua destra. La
ragazza si fece immediatamente scura in volto, era in parte anche colpa
sua se il nonno del suo migliore amico non c'era più. Se lei
fosse rimasta fin da subito in quel mondo, avrebbe facilmente potuto
evitare che il blader si distraesse, e forse il capo dei risolutori
sarebbe ancora lì con loro. Doveva fare qualcosa per
rimediare.
Si alzò con fare risoluto:"Se voi siete d'accordo, per
questa
missione proporrei un nuovo team, non saremo solo io e Ryuga, vorrei
che ci accompagnassero anche Akari e Ben, se fosse possibile" Tutti la
guardarono allibiti. Da quant'è che era così
autoritaria.
Gwen si schiarì la voce, sorridendo:"Sì, mi
sembra una
richiesta più che lecita" Acconsentì fissandola
negli
occhi. Julie ricambiò il sorriso e annuì,
rimettendosi
seduta:"Bene, anche questa missione sarà nelle abili mani
del
nostro capo e di Sailor Moon! Quindi non abbiamo nulla da temere! Con
questo passo e chiudo!" Spense il microfono e scese dal podio. Dopo
qualche secondo, i presenti si riebbero e cominciarono a consumare il
loro pasto. Perfino l'albino continuava a fissare la sua ragazza con
aria perplessa:"Ho dovuto farlo Ryuga, dovevo trovare un modo per
distrarre Ben" Sentenziò Julie puntando gli occhi in un
punto
indefinito. Grazie a quelle parole, il blader si rese conto di averla
squadrata per chissà quanto. Scosse la testa e finalmente si
decise a mangiare quella fetta di torta che aveva nel piatto da venti
minuti buoni.
Bussò timidamente alla porta, tenendo la testa bassa. Dopo
qualche minuto, arrivò Ben ad aprire:"Julie! Ma che ci fai
qui?!" Lei strinse i pugni e prese un respiro:"Devo parlarti" Disse,
cercando di emulare il tono risoluto che assumeva sempre Ryuga quando
doveva affrontare argomenti seri. Le fece segno di entrare col braccio,
e lei accolse la richiesta senza pensarci due volte. Una volta che si
fu richiuso la porta alle spalle, la bruna si voltò nella
sua
direzione:"Sai che oggi dobbiamo partire per la Russia" Doveva essere
una domanda, ma suonò più come un'affermazione.
Il bruno
si limitò ad annuire e riprese a fare le valigie:"So che sei
stata tu a suggerirmi. Forse non avresti dovuto, sai, è un
po'
che non scendo sul campo di battaglia, temo di essere un
po'arrugginito" Confessò con una risata tirata mentre
piegava
una maglietta bianca e nera:"Mi è stato detto il contrario"
Rimasero per un po'in silenzio, finchè lui chiuse il borsone
con
un gesto di stizza:"Si può sapere che cosa vuoi Julie?!"
Domandò con una smorfia di rabbia:"E va bene, visto che me
lo
chiedi te lo dirò: lo so che sei arrabbiato con me, se io
fossi
rimasta qui non sarebbe accaduto..." Si morse il labbro inferiore:" Tuo
nonno sarebbe ancora qui... è questa la verità.
Sono
stata solo un'egoista, e mi dispiace, però..." Non fece in
tempo
a finire la frase che si ritrovò stretta in un caldo
abbraccio:"Non è affatto colpa tua... questa è
una cosa
che non capisco proprio di te: perchè ti addossi sempre
responsabilità che non hai?" Le sussurrò,
aumentando la
stretta. Julie ricambiò quasi subito:"Grazie di essere
così comprensivo" Si staccarono e Ben le fece un
occhiolino:"Adesso per favore signorina Casterville, vuole gentilmente
uscire? Dovrei concludere le mie faccende prima di partire" Fece un
buffo inchino, scaturendo la sua risata cristallina. In quel momento,
si sentì terribilmente felice di avere LUI come migliore
amico.
Stavano salendo tutti e quattro sulla Jet Carretta. Julie salutava con
ampi gesti del braccio Kagome e gli altri. Kevin accese il motore, che
produsse un fracasso incredibile. Improvvisamente Kagome si
ricordò di una cosa. Mise le mani attorno alla bocca a mo'
di
megafono:"Julie! Hai preso la maglia di lana?!" Scandì
urlando.
La ragazza alzò il sopracciglio:" Hai mangiato viva una
rana?!"
Kagome assottigliò gli occhi:" Sono andata troppo lontana?!"
Ryuga alzò lo sguardo al cielo. L'udito degli umani era
veramente pessimo. Prese Julie per un braccio e la trascinò
sul
velivolo. In pochi secondi il jet supersonico decollò.
Julie si appoggiò con la schiena contro l'acciaio, tirando
un
sospiro di sollievo. Strinse le gambe al petto e ci infilò
la
testa in mezzo. Poco dopo arrivò Ryuga, che si sedette
accanto a
lei:"Ehi" Sussurrò, voltando appena la faccia. Lei
sorrise:"Lo
senti anche tu?" Il blader fece una faccia stranita:"Ma di che parli?"
Scoppiò a ridere:"C'è un intruso qui, non ti sei
accorto?"
"Un intruso?! Chi cavolo è?!"
"Ascolta bene" Dopo pochi secondi si udirono dei versi strani provenire
dal fondo del velivolo:"Ma che diavolo...?!" La bruna gli
sorrise:"Scopriamolo" Entrambi si alzarono e proseguirono nella
direzione di quei rumori bizzarri. Putroppo però, non
sembrava
esserci niente, a parte un paio di casse di legno sormontate da una
corda e da una coperta consunta. La ragazza si abbassò
lentamente:"Forza piccolo, vieni fuori, non ti faremo niente promesso"
Mormorò. Lui la osservava sconcertato, ma chi stava
chiamando?
Alcuni istanti dopo un muso piccolissimo fece capolino sotto a quello
straccio lacerato:"Avanti" Lo spronò lei. Immediatamente, un
cucciolo di lupo mostrò il suo corpicino di cucciolo. Era
carinissimo, oltre che pressochè unico: il suo manto era
bianco
come la neve. Ryuga sorrise furbo:"Tu lo sapevi" La bruna si
alzò tenendo in braccio quella dolce
creaturina:"Può
darsi... come può darsi di no" Gli fece un
occhiolino:"Ahhh...
come devo fare con te?"
"Lasciamelo tenere!" Julie sfoderò i suoi micidali occhi da
Bambi, che messi a paragone con quelli del lupacchiotto parevano quasi
uguali:"Non se ne parla, il sacchetto di pulci resta qui" Sailor Moon
mise il broncio e gonfiò le guance come al solito:"No, il
cucciolo viene!"
"Resta"
"Viene!"
"Resta!" Kevin rise di gusto:"Se dovete scannarvi, fatelo fuori dal mio
laboratorio!" Entrambi ricordarono quel giorno in cui si erano appena
conosciuti. Anche allora stavano litigando. Si lasciarono entrambi
andare ad una risata fresca e sincera:"Già... non
è
cambiato granchè da allora" Sentenziò Ben con
aria
pensosa. Stava bevendo una birra Beck's, ogni tanto faceva un sorso e
poi tornava a fissare il soffitto. Ryuga gli strappò la
bottiglia di mano:"Ah, smettila di fare il filosofo, testa di cazzo!"
Bevve il contenuto rimanente in un'unica volta:"Certo che sei proprio
uno stronzo Ryuga, era talmente buona! Cazzo, mi devi una birra!"
Tutti, perfino Akari non poterono fare a meno di ridere a
quell'affermazione. Il cucciolo di lupo abbaiò un paio di
volte
e agitò la codina:"Ho deciso, ti chiamerò
Ryuga... Ryuga
a cuccia" Ovviamente si riferiva al cane, ma il Rosario non perdonava.
Il povero blader finì faccia a terra:"Oh scusa scusa Ryuga!
Non
dicevo a te" L'albino alzò la faccia con fatica:"Dillo
un'altra
volta e quel bastardino finisce spiattellato a diecimila piedi da qui"
Julie stava per controbattere, ma Kevin fu più rapido di
lei:"Ragazzi vi informo che la corsa è conclusa, quindi
portate
i vostri culi giù da questa bellezza prima che decida di
fare
dietro front" Il portello si aprì. Stavano ancora
sorvolando,
non erano atterrati. Julie fece una faccia sconcertata. L'albino
battè una pacca sulla spalla del nero:"Ragazzi
raggiungetemi, io
mi avvio!" Detto questo si gettò giù dal
velivolo. Akari
affiancò la bruna, guardando l'immensità che si
stendeva
sotto di loro. Il suo sguardo tradiva uno sconcerto incredibile:"Aveva
un paracadute?" Domandò con un filo di voce, immaginandosi
già la risposta. Julie sorrise compiaciuta e scosse la
testa:"Nah, niente paracadute"
Ryuga atterrò perfettamente in piedi. Ora pregherei tutti
voi
gentili lettori di non domandarmi come fece, dato che io sono solo la
narratrice, per qualsiasi delucidazione rivolgetevi ai protagonisti.
Tornando al nostro blader preferito, si guardò intorno
cercando
di carpire ogni minimo dettaglio. L'aria era fredda, polare oserei
dire. Solo l'idea di San Pietroburgo il giorno cinque febbraio ti
faceva rabbrividire dalla testa ai piedi. Posto e non dato
ciò,
Ryuga era a maniche corte e non avvertiva il benchè minimo
accenno di freddo. Poco dopo lo raggiunsero gli altri componenti della
sua squadra... più uno. Per sua grande gioia, attaccato alla
gamba di Julie zampettava il nuovo arrivato. Il blader fece una faccia
disgustata e buttò gli occhi al cielo, prima di voltarsi e
proseguire. Immediatamente la sua ragazza lo affiancò.
Indossava
un cappotto rosa foderato in piuma d'oca, un cappello di lana che le
copriva interamente le orecchie. Ben era coperto fino al naso, col suo
solito pelllicciotto marrone. Akari invece sembrava avere la stessa
immunita di Ryuga nel sopportare le bassissime temperature, dato che
era abbigliata come suo solito. Mosso qualche passo, all'albino venne
un dubbio:"Ma poi, si può sapere come c'è finito
un
lupastro sul mio jet?" La bruna cadde in tipico stile manga:"E io come
vuoi che faccia a saperlo?!" Gli rispose a tono, una vena che pulsava
sulla fronte. Il blader sospirò:"Allora Tennison, si
può
sapere che dobbiamo cercare in questa topaia?"
"I risolutori di zona hanno detto che hanno rilevato
attività
sospette intorno al vecchio palazzo degli Zar" Balbettò il
possessore dell'Ultimatrix, tentando di riscaldarsi con le braccia. La
cosa divertente è che lui era il più coperto di
tutti, ed
era anche l'unico a battere i denti come un claustrofobico in un
ripostiglio:"Bene, allora è lì che andremo" Detto
fatto.
In poco tempo si trovarono nei dintorni della zona segnalata. Alcune
persone li guardavano storti, altre con diffidenza e altre ancora con
cattiveria. Evidentemente i turisti non erano ben accetti da quelle
parti, constato Julie. Ryuga diede le indicazioni a tutti. Dovevano
dividersi per coprire un'area più vasta. Ognuno
proseguì
nella direzione che gli era stata espressamente indicata. La bruna fece
per spostarsi a nord, quando improvvisamente sentì un
silenzio
fastidioso. Non si sentivano più le unghiette del
lupacchiotto
sul ghiaccio. Guardò in giro, ma del piccoletto non c'era
alcuna
traccia. Solo dopo aver girato la testa due o tre volte in tutte le
direzioni scorse delle piccole impronte sulla neve ancora fresca.
Purtroppo portavano in un'altra zona da quella che doveva esplorare, ma
non poteva lasciare il suo nuovo cucciolo in balia di quella gentaglia.
Chissà che gli avrebbero fatto. Colta da questi pensieri
corse
nella direzione delle zampette. Il suo fiato era ben visibile grazie
alla temperatura quasi o pari a zero. Tutto d'un tratto i calchi nella
neve cessarono. Alzando la testa Julie si rese conto di trovarsi
proprio di fronte al palazzo degli Zar, chiuso con delle sbarre di
legno. Eppure... le parve di udire un uggiolio provenire dall'interno.
Cercò invano di guardare oltre i serramenti:"Ryuga, Ryuga
dove
sei?" Chiamò in un sussurro appena udibile. Era chiaro che
nemmeno un lupo avrebbe potuto udirla in quel modo. Decise di cercarlo,
tanto nei dintorni non c'era nessuno. Divelse le travi d'acero ed
entrò con un po' di fatica. L'interno di quell'imponente
struttura era un gomitolo di polvere gigante. Ogni cosa era rivestita
da un manto grigiastro, che contribuiva ad accrescere l'inquietudine
che avrebbe scaturito in qualsiasi persona. Però Julie non
provava paura nè timore. Solo... meraviglia. Anche se erano
passati anni da quando nessuno metteva più piede
lì
dentro, il tempo pareva essersi fermato in quel luogo. La testina di
Ryuga fece capolino da sotto un tavolo, ricoperto da una tovaglia
completamente consunta. Julie prese un piatto che avrebbe dovuto essere
d'argento, ma non era chiaramente distinguibile date le miriadi di
ragnatele che lo ricoprivano. La bruna ci soffiò
sù, e...
un uomo fece volteggiare una ragazzina. L'immagine che il piatto le
restituì non era il suo riflesso, bensì questa.
Sailor
Moon rimase un attimo stupita:"Questo posto... è come il
ricordo
di un sogno" Esalò in un sospiro, riposando l'oggetto che
teneva
tra le mani. Qualcosa riechegiava nell'aria. Perfino lo specchio pareva
parlarle. E una dolce melodia la fece cantare...
Feste e balli, fantasia
E' il ricordo di sempre
Ed un canto, vola via
quando viene dicembre
Camminando timidamente, finì per ritrovarsi
nella grandissima sala da ballo...
Sembra come un attimo
dei cavalli s'impennano
Torna quella melodia
che il tempo porto via!
Una volta compiuta una giravolta completa, dai quadri
appesi
alle pareti uscirono delle meravigliose figure danzanti. Non erano in
carne ed ossa, no, parevano fatti di sogni tanto erano belle ed eteree.
Le donne indossavano splendidi vestiti da festa, mentre gli uomini
erano abbigliati come agli inizi del novecento. Tutto, ogni cosa pareva
terribilmente suggestiva e al contempo irreale. Julie faceva inchini e
riverenze ad ogni nobile che incontrava. Dal quadro più
grande,
alle sue spalle comparirono tre persone, due adulti e un bambino. La
bruna però non si curò di loro, ma delle
fanciulle che le
regalavano sorrisi e collane di perle...
Sembra come un attimo
dei cavalli s'impennano
Sento quella melodia
nella memoria mia!
Girò su se stessa e uno splendido abito dorato
prese il
posto dei suoi vestiti invernali. Cominciò a danzare con
tutti i
principi che le chiedevano un ballo...
Forse un giorno,
tornerò!
Il mio cuore lo sente
ed allora capirò
il ricordo di sempre
Il centro della pista si svuotò, per far
passare un uomo
alto e sicuro di sè. Aveva i capelli neri come l'ebano
all'insù, con delle ciocche gialle che svettavano su tutto
il
resto. Gli occhi viola erano grandi ed espressivi. Le prese la mano con
un sorriso e cominciarono a danzare...
Ed un canto
vola via!
Lui si chinò appena appena su di lei, quanto
bastò
per lasciarle un bacio sulla fronte. Quando si staccò, si
lasciarono lentamente la mano. Julie lo guardò con stupore,
facendo un inchino fino a terra...
Quando viene
Diceembre!
L'uomo la indicava mentre lei teneva l'acuto finale. La
magia
venne bruscamente interrotta dal cellulare di Julie che
suonò
due o tre volte. Lei si riscosse, ed insieme a lei scomparvero il
vestito e tutti gli ospiti, compreso il misterioso figuro che l'aveva
fatta danzare al ritmo di quella musica dolcissima. Era sicura che in
un angolo remoto e nascosto della sua mente, lei avesse già
udito altre volte quel motivo. Rispose alla chiamata
sbuffando:"Sì pronto?" Fu costretta ad allontanare l'Iphone
dall'orecchio a causa delle urla provenienti dall'altra parte:"Julie!
Dannata dove ti sei cacciata?!" Sotto si udivano chiaramente dei rumori
molesti, sembravano degli attacchi nemici:"Noi stiamo combattendo e
senza di te non ce la facciamo!" Urlò un'altra voce, che non
era
quella di Ryuga, ma pareva quella di Akari. La bruna si rese conto di
aver cincischiato per chissà quanto tempo. Si
riscosse:"Arrivo
subito, dove siete?"
"Segui il fumo!"
"Sono praticamente lì" Chiuse la telefonata, ripose il
cellulare
nella tasca della gonna e risalì la scalinata a colpi di tre
gradini alla volta, seguita ovviamente a ruota dal suo nuovo compagno.
Si precipitò fuori dal palazzo:"Ryuga, portami da... Ryuga"
Le
suonò terribilmente strana quella frase, ma il cucciolo
parve
afferrare subito il senso. Annusò l'aria due o tre volte,
prima
di ululare e di cominciare a correre. Julie lo seguì senza
porsi
domande, ormai era risaputo che lei capiva gli animali, e Ryuga con
quel latrato aveva detto:"Di qua!" Si lanciarono in una maratona
sfrenata. La bruna rischiò anche di cadere un paio di volte,
scivolando sulla superficie totalmente ghiacciata. In lontananza scorse
una nube di fumo nero, in quel momento seppe di essere arrivata.
Raggiunse il luogo da dove proveniva quell'intenso odore di bruciato, e
vi trovò i suoi amici presi da un acceso scontro. Il loro
avversario era Zomboso, che aveva intrappolato tutti con delle serpi
giganti. Ben era trasformato in Cervellotico e cercava invano di
allungare la chela per cambiare alieno. Certo, se fosse riuscito a
diventare Mutante avrebbe facilmente potuto sfuggire alla presa del
pagliaccio pazzo. Akari invece era sul punto di essere strozzata. Ryuga
si dimenava come un forsennato, urlando e gridando insulti di ogni
genere. La bruna guardò Zomboso con cattiveria:"Sei arrivata
tardi piccola ragazzina, ormai i tuoi amici sono spacciati! Muahahaha,
e senza il tuo ragazzo non puoi trasformarti nemmeno tu, siete finiti!
Muahaahhaa" Julie abbassò la testa e strinse i pugni. Era
tutta
colpa sua se adesso i suoi compagni erano ridotti in quelle condizioni.
Una lacrima scese sulla sua guancia. L'albino la notò e con
un
ultimo residuo di energie gridò:"Non arrenderti Julie!
Combatti!" La ragazza sentì anche una voce dentro la sua
mente
che la spronava dolcemente. Stavolta non era solo la donna di sempre a
parlare, c'erano altre tre voci che la incitavano a non arrendersi.
Alzò lo sguardo. I suoi occhi blu brillavano come gemme:"Io
non
getterò la spugna, devo farlo per i miei amici, devo
farlo...
devo farlo per quella donna che mi aiuta sempre!" Zomboso
inorridì, accecato dal fulgore emanato da Julie:"IO NON
PERDERO'!" Dietro di lei si materializzarono due figure: una era la
donna che faceva da protagonista in tutti i suoi sogni, e l'altro era
l'uomo che l'aveva fatta ballare pochi attimi prima:"Tu non vincerai
Zomboso, perchè il bene è sempre un passo avanti
al
male!" Scandirono insieme, prima di bruciare le serpi che tenevano
legati i nostri eroi, i quali atterrarono perfettamente in piedi:"Ora
tocca a voi ragazzi..." Esalò la visione. Entrambi annuirono
e
lanciarono i loro cuori in aria:" Super potere supremo, vieni a me!"
Scandirono, trasformandosi come era successo qualche giorno prima.
Immediatamente Ryuga scagliò il suo attacco, la freccia
infuocata, colpendo il clown in pieno petto. In conclusione Julie
usò il suo scettro di Super Sailor Moon per finire il loro
avversario, che, come Albedo, si dissolse in una nube di pulviscolo
arcobaleno. La trasformazione dei due ragazzi finì e anche
Ben
tornò di nuovo umano. L'albino si avvicinò alla
sua
ragazza, vedendola molto scossa:"Scusa se ho gridato prima al telefono"
Le disse, facendole una carezza sulla guancia:"Nulla... io..." Avrebbe
voluto rivelargli quello che aveva visto e fatto, ma venne interrotta
da Ben ed Akari che iniziarono a tempestarla di complimenti e di pacche
sulle spalle. Sailor Moon non sapeva se ringraziare il cielo oppure
maledirlo per non essere riuscita a parlare nemmeno stavolta.
Era seduta sul tetto, e assaporava la splendida sensazione del vento
tra i capelli. Quello che aveva visto... era senza spiegazione,
totalmente privo di qualunque logica. Chi erano quei due? E cosa erano
tutti quelle immagini che continuavano a vorticarle nella mente?
Nessuno avrebbe potuto darle delucidazioni, perchè
probabilmente
non esistevano! Una cosa era certa: più che raffigurazioni
varie
sembravano ricordi. Già, ricordi. Quella stessa dolce
melodia
che aveva intonato era un ricordo, un ricordo che aveva dalla notte in
cui aveva incontrato Ryuga. Eppure lei non aveva mai visto quelle due
persone prima d'ora, cosa volevano da lei? Certamente erano due tipi
amichevoli, altrimenti non l'avrebbero mai aiutata a sconfiggere
Zomboso. Abbassò lo sguardo, triste e
confusa:"Ehilà, tutto bene?" Chiese una voce alle sue
spalle. Era Akari:"Sei l'ultima persona che immaginavo me lo chiedesse"
Rispose secco la bruna, tornando a fissare la Luna. Strinse le calze e
si decise a domandarglielo:"Che cosa c'è stato tra te e
Ryuga?" La sua interlocutrice, che si apprestava a sederlesi accanto,
per poco non cadde a questa richiesta. Agitò le mani davanti
al viso con un sorriso tirato:"No, ma guarda che tu hai frainteso alla
grande! Io e Ryuga siamo solo amici di vecchia data!" Julie si
sorprese:"Davvero?" Akari annuì:"Sì, ci siamo
conosciuti da piccoli, poi ci siamo persi di vista..."
"Oh... beh mi dispiace di averti giudicata male... che stupida che
sono..."
"Non fa niente... piuttosto, invece che c'è tra te e Ryuga?"
"Beh noi siamo..." Uno spirito le raggiunse e interruppe la loro
conversazione:"Julie per favore Gwen ha detto che ti..." Si
immobilizzò quando vide Akari:"Vuole vedermi? Arrivo subito"
La ragazza si spazzolò la gonna e fece il saluto militare,
congendandosi infine con un occhiolino:"Beh, che hai da fissare?!"
Chiese acida la ventenne:"Io? Nulla" Rispose incerto Astral. Non sapeva
perchè ma avrebbe scommesso di aver già visto
quella ragazza da qualche parte.
Passeggiava sulla spiaggia. Aveva tolto la felpa dal collo, e la teneva
con due dita, lasciando che svolazzasse dietro di sè. Non
sapeva spiegarsi perchè, ma gli era parso che la sua ragazza
fosse inquieta e insicura. Dopotutto, Julie è Julie, e
quando non è solare come suo solito si nota la differenza.
Forse si era sbagliato, ma in genere le sue impressioni si rivelavano
corrette, sopratutto se riguardavano la sua amata Sailor Moon.
Alzò per un momento la testa, così da poter
respirare l'aria di mare a pieni polmoni. D'un tratto, in lontananza
gli parve di scorgere una bambina. Era vestita di bianco, e guardava
assorta l'oceano. Aveva i capelli marroni lunghi fino al sedere e
teneva le mani giunte come in preghiera. La piccola voltò un
momento il viso. Ryuga trasalì: aveva gli occhi blu, proprio
come quelli di Julie. Quella strana figura gli sorrise e chiuse gli
occhi, cominciando ad intonare questa dolce melodia...
L'arcobaleno
è la mia scia
che navigo in cerca
di quella montagna
Le luci all'alba, melodia
mi portano indietro
ad un tempo passato
Colori immersi nella scia
dell'arcobaleno
che gioca nel cielo
Gli uccelli che volano
alti nel cielo d'oriente
La rotta è sicura
quell'isola cela un tesoro
All'alba io vedrò
le cinque terre che
il destino vuole farmi trovare davvero
Oh dolce melodia
sprigioni vita e
mi fai cantare forte un messaggio
d'amore
Per sempre tu sarai
in fondo all'anima
Così che neanche il tempo
ci può separare
Oh dolce melodia
sprigioni vita e
mi fai cantare forte un messaggio
d'amore
Aveva una voce splendida, meravigliosa e armoniosa. Ryuga
fece per avvicinarsi, ma come mosse un paio di passi la visione
cominciò a svanire:"No aspetta, dimmi chi sei!"
Provò ad afferrarla, ma ormai era troppo tardi. Quella bimba
curiosa era scomparsa del tutto:"Ma che mi sta succedendo...?"
Guardò la Luna, che brillava come un faro nel buio. Cercava
risposte, ma l'astro non gliele poteva dare. Sia lui che Julie
avrebbero trovato la verità scavando nei loro cuori e nelle
loro menti. E finchè avrebbero continuato a combattere
quelle visioni non sarebbero mai riusciti a scoprire il mistero dei
sogni... Ma gli eroi più forti scendono sempre in campo per
combattere, si trattino di nemici reali o di semplici allucinazioni. E
loro due, più uniti che mai, avrebbero sconfitto ogni
difficoltà,
Con la forza dei loro cuori!
Angolo Autrice
Eccomi qui gentile pubblico, con un nuovo capitolo tutto per voi! Vi
dico che ho ricominciato la scuola, perciò non so se
potrò aggiornare con regolarità, ma mi
impegnerò promesso! Allora, a quanto pare i nostri
protagonisti cominciano ad avere delle strane visioni.... che vorranno
dire? E chi sono quelle due figure che Julie continua a vedere? Che
relazione avranno loro due con quella misteriosa bambina? Tutto questo
e molto altro nel prossimo capitolo: Principesso di un regno lontano!
Non mancate!
Ps: avete capito di che personaggi si trattano i due tipi che Julie
vede? Fatemelo sapere tramite recensione!
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Capitolo 33 *** Principessa di un regno lontano ***
Capitolo 33
N lanciò un raggio verde che mandò all'aria tutti
i mobili presenti nella stanza. Era furibondo, nessuno osava
avvicinarsi. Ormai i suoi sottoposti cominciavano a dimezzarsi e la
riuscita della missione era in serio pericolo. Non poteva
più fidarsi di chicchessia. Qualcuno bussò alla
porta ed entrò poco dopo:"Mio signore il comportamento dei
vostri sottoposti è inaccettabile, ne convengo con voi. Per
questa ragione abbiamo deciso di comune accordo di inviare un soggetto
che non deluderà le vostre aspettative" Disse melenso Doji
inchinandosi. N parve tranquillizzarsi lievemente:"E chi sarebbe
costui?" Domandò sospettoso. Doji ghignò e
indicò la porta. Dietro di essa, appoggiato al muro con aria
svogliata, stava un ragazzo dai lineamenti fini. Aveva i capelli
arancioni ed era vestito come un metallaro convinto, quindi pieno di
borchie e spuntoni. Masticava una cicca con fare scocciato e ogni tanto
faceva esplodere qualche pallone generato dalla stessa. N lo
squadrò con diffidenza:"Mi hai portato un lurido moccioso?!"
Sbraitò contro allo zoppo. Quello per tutta risposta fece
segno al ragazzo di farsi avanti. Lo strano tipo sbuffò:"Che
sbatta" Fu l'unica cosa che biascicò prima di entrare:"Io
non sono capace di fare tutti i salamelecchi che fate voi, vi posso
solo dire che mi chiamo Yamato e che cerco vendetta" Battè
il pugno contro la mano aperta e spalancò di colpo gli
occhi. Erano di un colore giallo intenso. N parve apprezzare la
schiettezza di Yamato, tanto è vero che sorrise
compiaciuto:"E sentiamo, contro chi cerchi vendetta?"
"Contro l'uomo che mi ha tolto tutto:
Ryuga" Il verde si sfregò
i palmi delle mani:"Interessante... e cosa pensi di fare per
vendicarti?"
"Lui mi ha tolto il comando e tutta la gloria che mi spettava, ora io
distruggerò le anime della città che protegge:
tutti i cristalli del cuore della città di Tokyo saranno
miei!" Dette queste parole esplose in una risata maligna e scomposta.
Anche il capo si unì a questa pura manifestazione di
malvagità:"Ottimo, sei dei nostri Yamato" Tutti e tre si
guardarono compiaciuti:"Non hai più scampo, Sailor Moon"
Raggio
di luna
che rendi notte
romantica
Con quella luce
che avvolge la sera
bianca e pallida
Sailor Moon
hai la notte in te
principessa di un regno
che non sai dov'è
Sailor Moon
sempre magica
Sailor Moon,Sailor Moon
sei fantastica!
Sailor Moon
amica Sailor Moon
con la Luna sai
vedi sempre dove vai
Sailor Moon
amica Sailor Moon
hai la luna in te!
Con la luna sai
vedi sempre dove vai
Era seduta sul davanzale della finestra , una gamba
raccolta in
grembo e una stesa davanti a sè. Guardava assorta il
paesaggio
che le si parava davanti, tenendo una mano sotto al mento come per
sorreggere la testa, diventata troppo pesante a causa dei mille
problemi che la attorniavano e la coinvolgevano. Una debole folata di
vento fece ondeggiare le tendine di raso dietro e davanti a lei. Questo
minimo spostamento d'aria bastò per ricordarle tutte le cose
che
non andavano. Come avrebbe spiegato a Ryuga quello che le era successo
solo pochi giorni prima? Sì, perchè anche se lei
aggirava
l'ostacolo e provava in tutti i modi di dimenticare, prima o poi
avrebbe dovuto affrontare il problema. E più tempo
aspettava,
più diventava complicato aggredire il discorso,
poichè
più tentava di trovare una spiegazione logica, meno le
risposte
venivano a galla. Si portò anche l'altra gamba al petto e ci
infilò la testa in mezzo. Da fuori si udì un
bussare
forte e ritmato. Non udendo nessun invito ad entrare, la persona che
aspettava fuori dalla porta, pensò bene di prendere
l'iniziativa. Ovviamente stiamo parlando di Ryuga, che appena
entrò e la vide così turbata, si
intristì di
colpo. Scosse la testa, non doveva dimenticarsi il motivo per il quale
era venuto. Sorrise e cominciò ad avvicinarsi furtivamente,
muovendo un passo alla volta in punta di piedi. Quando le fu ad un
soffio di distanza preparò la bocca per la pernacchia che ne
sarebbe seguita:"Non provarci nemmeno" Scandì la bruna senza
scomporsi. Lo scherzo gli morì in gola, e quello che ne
uscì fu solo un bizzarro suono prodotto con la lingua:"Come
sapevi che ero io?" Julie alzò la testa con aria
annoiata:"Io so
sempre tutto... dove sei stato?" Ryuga afferò una mela dal
cestino che la ragazza teneva sul comodino, e le diede un morso:"Non
hai detto che sai sempre tutto?" Rincarò, con l'espressione
di
uno che l'ha vinta facilmente. La bruna sbuffò e premette la
faccia contro un cuscino di piume. All'albino scappò una
risatina divertita. Lentamente con una mano le abbassò il
guanciale:"Vieni con me, ho una cosa da farti vedere" Le tese la mano.
Julie la strinse un po' titubante, e subito il blader
cominciò a
trascinarla per tutta casa. In pochi istanti furono fuori
dall'abitazione:"Allora?" Chiese la ragazza con fare perplesso.
L'albino sorrise compiaciuto:"Chiudi gli occhi" Dapprima Julie
alzò un sopracciglio, poi decise di obbedire. Ryuga le
passò un paio di volte la mano davanti al volto per
controllare
che non stesse veramente guardando. Un volta accertatosi di questo,
emise un fischio acutissimo e si udì un botto:"Ora puoi
aprirli"
Sussurrò al suo orecchio. Fece come le aveva detto e rimase
a
bocca aperta. In cielo c'era scritto un diciannove grande come una casa
e sotto ti amo. Con tutto quello che era successo si era completamente
dimenticata del suo compleanno. E già, era proprio il nove
di
febbraio. Le vennero le lacrime agli occhi, lei se ne era scordata, ma
Ryuga no! L'albino le si avvicinò:"Ti... piace?"
"Se mi piace?!" Gli saltò addosso baciandolo con
passione:"Amore, se reagisci così adesso, figurati quando
aprirai il tuo vero regalo!" La bruna sgranò gli occhioni
blu:"C'è anche un altro regalo?!"
"Ma certo! Tu meriti ben più di una semplice scritta!" Prima
che
lei potesse rispondere, da non molto lontano si udì
chiaramente
il rombo di un motore. Pochi istanti dopo davanti a loro
parcheggiò Ben, ovviamente sgommando con un'auto da corsa
blu
fiammante. Sailor Moon aveva la bocca così spalancata che ci
sarebbe tranquillamente entrato un transatlantico. Indicò
prima
il bolide poi sè stessa, guardando il suo ragazzo. Lui
annuì e le fece segno di salire. Ben le tirò le
chiavi e
diede una pacca sulla spalla al suo migliore amico, il quale fu
costretto a spingere Julie fino allo sportello anteriore,
poichè
lei era bloccata sul posto. Appena mise le mani sul volante le
sembrò di sognare: lei non aveva mai guidato. Ryuga si
sedette
di fianco a lei, guardandola trasognato. Spinse
sull'accellaratore:"Ohohohoh, questo sì che è un
motore
coi fiocchi!" Ridacchiò mentre provava le marce:"Non mi dire
che
adesso ti intendi anche di auto!" Scherzò lui:"Beh bisogna
essere proprio sordi per non percepire che... questa bellezza fa
centotrenta km/h in trenta secondi giusto?" Questa volta fu lui a
stupirsi in maniera incredibile:"Come fai a saperlo? Lo stavo pensando
io!" Fece spallucce:"Non so come sia possibile... ma è da un
po'
di tempo a questa parte che riesco a percepire quello che pensa la
gente... ancor prima che loro aprino bocca io so cosa vogliono dire"
"Fantastico! Sai anche leggere nella mente! Sei una forza della natura
amore mio!" La bruna si morse il labbro inferiore così forte
da
farsi uscire una gocciolina di sangue:"Già..." Fu la sua
debole
e timida risposta. Abbassò lo sguardo affranta. Ryuga le
prese
una mano:"Qualcosa non va? Non ti sono piaciuti i regali?"
"No! Non è affatto questo... è che..."
Alzò la
testa e per un miracolo riuscì a fissarlo negli
occhi:"Ryuga...
io e te dobbiamo parlare" Vedendola così risoluta, il blader
realizzò che si trattava di una cosa estremamente seria.
Julie tentò di spiegare ciò che le era capitato
al
palazzo degli Zar. Tentava di descrivere le cose nel modo
più
chiaro possibile, perchè se era difficile da concepire per
lei,
figuriamoci per una persona esterna ai fatti. Concluse il racconto e
fece spallucce, nella speranza che lui non la deridesse o si arrabbiase
pensando che fosse tutto uno scherzo. Ryuga si appoggiò con
la
schiena alla poltrona di velluto rosso, e osservò per
qualche
istante il fuoco scoppiettare nel caminetto. L'attesa di una sua
reazione la stava sfinendo psicologicamente ed emotivamente. Prese a
spellarsi nervosamente le mani, producendo un fastidioso ticchettio.
L'albino sospirò pesantemente:"Hai valutato l'ipotesi che
siano
tutti ricordi?" Chiese in un sospiro. La bruna tirò
mentalmente
un sospiro di sollievo, in fondo sapeva che lui l'avrebbe capita e
supportata:"Beh... in effetti sì... ci ho pensato... ma
ricordi
risalenti a cosa?" Il blader alzò le mani e scosse la
testa:"Non
saprei... forse dovresti chiedere a Gwen, lo sai che è lei
l'esperta" Julie abbassò lo sguardo con aria
sconsolata:"D'accordo..." L'albino si tirò un pochino
sù:"Vieni qui" Si battè sul ginocchio un paio di
volte.
La bruna seguì il suggerimento e si accoccolò su
di
lui:"Sono sicuro che troverai una risposta... E io sarò con
te
per supportarti se essa non dovesse essere piacevole" La
rassicurò mentre la accarezzava affettuosamente. Un timido
sorriso si fece strada sulle sue labbra, che si incurvarono
leggermente:"Grazie... Ryuga" Fu tutto quello che riuscì a
rispondere:"Prego... ora forza va' da Gwen, lei saprà
aiutarti"
Julie si alzò e annuì convinta. Gli
lasciò un
bacio a stampo e scappò via. Appena il portone si richiuse
l'albino si alzò dalla poltrona:"Voglio spiegazioni"
Corse nel bosco silenzioso e furtivo come un ninja, l'erba sotto i suoi
piedi non emetteva un fruscio per la leggerezza dei suoi passi. Era
nervoso, agitato, non sapeva spiegarsi nemmeno lui perchè.
Dopo
tutto la faccenda di Julie non lo riguardava direttamente... o forse
sì? La cosa strana, è che dentro di lui sentiva
di essere
insipiegabilmente coinvolto. Per questo stava andando da Roku, lui
pretendeva informazioni. Raggiunse la scalinata di pietra che conduceva
al dojo, e la salì molto alla svelta, andando saltuariamente
di
cinque in cinque. Una volta raggiunta la sommità, ovviamente
senza un briciolo di fatica o fiatone, il blader bussò alla
porta. Aveva un'espressione serissima, sembrava dovesse affrontare un
Autogrill all'ora di punta. Si morse il labbro e cominciò a
battere ritmatamente il piede sinistro per terra. Dopo qualche istante
il maestro Roku aprì la porta e rimase non poco sopreso di
vedere il suo allievo prediletto che si stagliava austero sulla soglia
della porta. Si schiarì la voce:"Ryuga che piacere vederti!"
L'albino annuì una volta. Rimasero a fissarsi per un tempo
che
al vecchio maestro parve infinito. Come mai non entrava? Di solito non
faceva in tempo a salutare che lui era già nella sua stanza
degli allenamenti. Sbattè un paio di volte le palpebre ed
indicò col braccio l'interno del dojo:"Su forza accomodati!"
Lo
invitò con un sorriso:"Grazie" Ryuga
segìuì il
suggerimento e una volta dentro si tolse gli anfibi, cosa che non aveva
MAI fatto in tutti quegli anni. Roku lo osservava con la bocca
spalancata: ma che gli era successo in quei mesi? L'aveva perfin
ringraziato per averlo invitato formalmente. Scosse la testa e
tentò di non pensarci:"Dunque mio giovane allievo, cosa ti
porta
qui?" Il blader lo fissò negli occhi:"Maestro io voglio
risposte" Affermò in maniera molto risoluta, forse anche
troppo.
Il vecchietto si accarezzò la folta barba bianca:"Risposte
in
merito a cosa?" L'albino si lasciò cadere a terra con le
gambe
incrociate:"In merito ad alcune visioni di Julie... voglio sapere se
significano qualcosa oppure no" L'ometto tornò al suo lavoro
di
lucidatura della statua di Drago Bianco Occhi Blu:"Parlami di queste
visioni"
"Beh... lei continua a vedere una donna... una donna coi capelli fucsia
vestita interamente di bianco... credo abbia gli occhi marroni... e poi
anche un uomo con i capelli neri e gialli e gli occhi blu" A questa
affermazione Roku strabuzzò gli occhi e lasciò la
presa
sull'asciugamano incerato, che cadde rovinosamente in terra. Ryuga gli
andò vicino:"Maestro, vi sentite bene?" Era più
una
domanda inquisitoria che un'accorata curiosità:"E dimmi, tu
non
vedi niente?" Il blader si arrestò sul posto:"Io... ho visto
delle immagini confuse... erano... due bambini mi pare... è
l'unica cosa distinguibile chiaramente" Il maestro sospirò
pesantamente:"Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato"
Biascicò, per poi avviarsi verso una direzione
indfinita:"Ehi,
ehi ehi ehi! Quale giorno?!" Gli gridò dietro:"Seguimi senza
fare domande" Fu l'unica secca risposta. L'albino era stranito: non
aveva mai visto il suo sensei così risoluto. Decise
perciò di assecondarlo senza discutere. Nascosta ben bene in
un
angolo remoto del dojo, vi era una scalinata, che conduceva molto
probabilmente nei sotterranei. Roku afferrò una torcia e
cominciò la discesa, seguito a ruota dal suo allievo. Ryuga
non
poteva fare a meno di guardarsi attorno con curiosità e
circospezione. Apparte le muffe e le ragnatele che riempivano ogni
parete, non si vedeva nulla di sospetto o di degno di nota. Giunti alla
fine di quella lunga quanto estenuante maratona, Roku
pronunciò
una parola in una bizzarra lingua e la parete di pietra, come di
consueto, si spostò, rivelando una luce dietro. Ma quanto la
facevano lunga i risolutori, non potevano semplicemente mettere un
cartello con scritto:"Non entrare o ti sego le gambe"?! A che diavolo
servivano tutti quegli strani trucchetti?! Questi erano i pensieri che
saettavano nella mente di Ryuga, facendogli cambiare faccia ogni tre
secondi. Si riscosse e decise di oltrepassare la parete mobile. Dietro
c'era una stanza enorme, con il pavimento in legno e le pareti in
cemento. A sinistra vi era una scrivania con sopra un computer vecchio
di secoli, tutto attorno scaffali zeppi di utensili di ogni sorta,
comprese chiavi inglesi e piedi di porco, per terra sparsi miriadi di
scatoloni stracolmi di libri e al centro della stanza si stagliava un
grosso oggetto dalla forma insolita, coperto da un telo grigio
impolverato e consunto. Sembrava tutto intonso da secoli,
come se nessuno avesse più messo piedi in quello stanzone e
non avesse più toccato quegli oggetti bizzarri. Ryuga
sfiorò con le dita il telo, cercando di capire cosa fosse la
cosa sotto di esso. Scosse la testa, era pressochè
impossibile. Roku sorrise debolmente e con un rapido gesto
scoprì l'oggetto misterioso. L'albino strabuzzò
gli occhi. Sembrava una moto, ma non ne aveva mai viste
così. Era rossa fiammante, con due manubri ai lati, uno per
braccio. Aveva una specie di cupola sopra, una cupola che non
terminava. Il quadrante di guida era inesistente, al suo posto c'era
una strana postazione che assomigliava tanto ad uno schermo. Il blader
non aveva mai visto niente di simile:"E' una duel-runner"
Affermò Roku, spazzolandosi con la mano la folta barba
bianca. Ryuga si inumidì le labbra e assottigliò
gli occhi gialli: nella sua memoria qualcosa di simile c'era. Si
avvicinò cautamente e la sfiorò appena. Subito
venne colto da intensi flashback che lo costrinsero a prendersi la
testa fra le mani...
Flashback
"Corri papà! Vai alla grande!" Una bimba sui sei anni
incitava suo padre, il quale era impegnato in un giro completo del
circuito. Guidava la sua fedele duel-runner, e la manovrava da dio.
Ryuga osservava rapito la scena, sporgendosi, forse anche un po'
troppo, oltre le tribune per poter osservare meglio. Un uomo alto,
grosso e dai lineamenti forti lo osservava sorridendo. Aveva i capelli
bianchi come lui, ed era impossibile dedurne l'età, dato che
aveva il volto di un trentenne, ma recava su di sè i segni
delle molteplici battaglie combattute. Una gentile voce di donna
spronò l'albino:"Ryuga fa attenzione, rischi di cadere!" Nel
contempo una piccola manina stringeva la sua. L'albino
guardò immediatamente la bimba che gli stava accanto, e che
gli sorrideva allegra. Lui annuì ed insieme urlarono
più forte:"Bravo! Continua così! Diventerai il
campione del mondo!"
Fine flashback
Il blader ansimava violentemente. Il cuore minacciava di scoppiargli
nel petto per quanto batteva veloce. Lui era ripiegato su sè
stesso, i lineamenti del volto distorti in un'espressione mista a
dolore e terrore. Tremava impercettibilmente e i capelli gli ricadevano
scompigliati sulla fronte. Lentamente e con molta fatica
riuscì ad alzarsi in piedi:"Quello era... quello era mio...
quello era mio padre...?" Roku annuì convinto. L'albino
scoppiò in una risata isterica:"Non è
possibile... io non ho padre... non ho genitori" Il vecchio maestro lo
fissò negli occhi:"Ci sono tante cose che non sai mio
giovane allievo... è il momento che tu le apprenda"
Camminò lentamente verso la scrivania di legno d'acero e
aprì il cassetto centrale. Da esso trasse un documento
sigillato in una busta rossa cremisi. Gliela porse. Ryuga
degluttì rumorosamente e con mano tremanti la prese. Non
sapeva perchè ma sentiva di conoscerne il contenuto. Ed era
proprio questa insolita consapevolezza a spaventarlo.
"Va bene Julie, vedrò che posso fare" Affermò
convinta Gwen. Julie fece un profondo inchino e si congedò.
Aveva seguito il consiglio di Ryuga e aveva parlato con Gwen dei suoi
strani sogni e delle sue quantomeno insolite visioni. Quel giorno
indossava una divisa diversa dal solito. Consisteva in una camicia
bianca dalle ampie maniche lunghe. Sotto portava una minigonna non
troppo ampia nera, calze alla coscia nere e mocassini neri. A
completare il tutto un mantello anch'esso nero allacciato al collo. La
rossa non aveva saputo darle delle risposte immediate,
perciò il suo stato di depressione cresceva sempre
più. Oltretutto Ryuga non era nemmeno lì,
perciò non poteva nemmeno sfogarsi. D'un tratto le sirene
della casa vibrarono e si misero a lampeggiare:"Codice rosso! Codice
rosso!" Julie rimase stupita. Ryuga le aveva spiegato che nel
linguaggio dei risolutori codice rosso voleva dire che l'intera
città era in grave pericolo. Scosse la testa e accorse
subito all'uscita, dove erano già radunati gli
altri:"Dov'è Ryuga?" Domandò allarmata. Ben
scosse la testa e lei strinse i pugni:"In mancanza del capo, prendo io
il comando! Forza che state aspettando! Tutti alle postazioni
assegnate, scattare, scattare, scattare!" Immediatamente tutti
obbedirono agli ordini e imbracciarono le rispettive armi, salendo poi
sulla Jet Carretta. Un attimo prima di decollare, Julie
guardò un'ultima volta la casa:"Dove sei, Ryuga...?"
In un battito di ciglia furono sul posto. Lo spettacolo che gli si
parava davanti era agghiacciante. Tutte le persone della
città di Tokyo avevano gli sguardi vuoti e spenti,
sembravano manichini più che persone. E man mano che
passavano i secondi sempre più gente cadeva in questo stato
di catalessi totale. Julie provò a chiamare alcune di loro,
ma nessuna dava segni di vita. Sembrava come se li avessero privati
dell'anima. Intanto una risata malvagia e terrificante proruppeva per
le vie della
metropoli:"Sìììì, sono miei
finalmente!" Biascicava in preda alla follia. Yamato stava risucchiando
tutti i cristalli del cuore. Quando togli il cristallo ad una persona,
con esso rimuovi anche l'anima della persona stessa. Quindi la teoria
della bruna era corretta al cento per cento. La popolazione era stata
privata del proprio spirito. Però la ragazza non era certa
di nulla , infatti il panico la stava divorando. Yamato la scorse da
lontano e le si avvicinò lentamente da dietro. Ghignava
compiaciuto, poichè sapeva che quella era la fidanzata del
suo acerrimo nemico Ryuga. In questo momento starete pensando che i due
erano da sempre rivali accaniti. Beh, vi sbagliate. Ryuga e Yamato si
incontrarono la prima volta durante l'addestramento reclute dei
risolutori. I due combattevano fianco a fianco. Erano
pressochè inseparabili, due fratelli. Ma un disgraziato
giorno, accadde l'impensabile. Durante la missione finale che avrebbe
deciso il futuro capo dei risolutori giapponesi, i due ragazzi si
ritrovarono in mezzo ad un incendio. L'albino non riuscì a
trarre in salvo il suo migliore amico, poichè la missione
era compiuta. Il blader venne trascinato via con la forza, e non ebbe
la possibilità di rivederlo. Yamato era convinto che Ryuga
non l'avesse aiutato per via di una rivalità accanita, che
in realtà non era mai esistita! Però, nel corso
di tutti quegli anni, l'odio che il ragazzo provava nei confronti del
blader non aveva fatto che aumentare esponenzialmente. Fino ad arrivare
a tramutarsi in sete di vendetta. E la vendetta consuma più
di qualsiasi altra cosa. In un secondo fu dietro a Julie. La bruna ne
avvertì la presenza e si voltò lentamente,
spaventandosi terribilmente:"E tu chi sei? Come hai fatto a non..?" Non
finì la frase che Yamato la prese per le spalle e la strinse
con forza:"Sei tu Julie Casterville? Bene, dì le tue
preghiere perchè è il tuo ultimo minuto su questa
terra!" Strinse ancora la presa, così tanto che la bruna si
sentì mozzare il fiato:"Non te lo permetterò
maledetto!" Lame rosse di energia demoniaca colpirono dappertutto il
ragazzo, che si vide costretto a mollare. Julie cadde a terra tossendo
e respirando a fatica. Davanti a lei atterrò Ryuga:"Come
stai ti senti bene?" Le domandò aiutandola ad
alzarsi:"Sì sì...sto bene, ma che fine avevi
fatto?" Lo abbracciò tra le lacrime. Lui ricambiò
subito:"Scusa, dovevo sbrigare alcune faccende importanti" Yamato si
rialzò e tentò di colpire il suo rivale a
tradimento, ma il blader fu più svelto a spingere Julie
lontano e a scansarsi in tempo. Quando riconobbe chi lo stava
attaccando strabuzzò gli occhi:"Yamato...?! Ma... ma
è impossibile! Mi avevano detto che eri morto!" Il ragazzo
si scagliò di nuovo:"Ah si?! E tu non lo sapevi di avermi
ucciso?! Mi hai lasciato a bruciare nelle fiamme dell'inferno,
bastardo!" Fece per tirargli un gancio, ma puntualmente l'albino lo
bloccò con una mano:"Non hanno lasciato che ti salvassi! Io
stavo per farlo credimi, mi hanno trascinato via!"
"Non ti credo affatto! Tu mi hai tradito appena hai potuto,
perchè volevi quel fottuto posto di comando!" Ryuga
aggrottò la fronte:"Cosa stai dicendo?! Tu eri il mio
migliore amico! Non avrei mai potuto fare questo!" Yamato continuava a
sferrare colpi a vuoto:"Allora perchè non sei venuto a
controllare di persona che fossi morto?! Muori!"
"Io non voglio combattere con te!"
"Se vuoi salvare la pelle dei cittadini di Tokyo combatterai! Guardali,
sai che cosa gli ho fatto?!" Ryuga non riusciva a credere ai suoi
occhi. Cosa ne era stato del suo unico migliore amico? Che ne era di
tutti i loro giochi e delle loro sfide impossibili? E delle loro
avventure? E della loro amicizia? Che Yamato avesse dimenticato tutto
in nome di una rivalità inesistente? E ora aveva perfino
rubato le anime della gente di Tokyo! Che altro poteva fare se non
battersi? Avrebbe voluto salvarlo... ma il bene della città
veniva prima di tutti. Strinse i pugni e abbassò lo
sguardo:"E va bene... mi batterò!" Affermò
deciso, destando la risata rumorosa e scomposta del suo ex migliore
amico. Julie osservava la scena esterrefatta. Pochi istanti dopo
proruppero Akari e Ben, che avevano appena terminato di pattugliare la
zona est della città. Quando videro i due uno di fronte
all'altro rimasero a bocca aperta. I due sfidanti si squadrarono
più volte, prima di scagliarsi l'uno contro l'altro, senza
pietà nè esclusione di colpi. L'albino tentava di
prenderlo il meno possibile, anche se erano passati tanti anni, gli
voleva ancora bene. Yamato era l'unico che gli era stato vicino nei
momenti difficili, e l'unico che l'avesse supportato psicologicamente
quando gli altri lo schernivano. E ora era costretto a battersi e ad
ucciderlo quasi sicuramente. Ma ciò che gli faceva
più male era che Yamato sembrava essersi dimenticato di
tutto. Come si poteva scordare un'amicizia come la loro? Era tutto
sbagliato. E chissà perchè quando c'entrava lui
era SEMPRE tutto sbagliato. L'unica cosa buona che aveva combinato
nella vita era stata quella di fondare la sua squadra e di incontrare
Julie, che tecnicamente non era stato nemmeno lui a volere quel
meeting. Un altro scontro, ed un altro, ed un altro ancora. Con i suoi
artigli Ryuga causava dei danni, anche se leggeri. Stava vincendo di
nuovo, e Yamato questo non poteva sopportarlo. Già una volta
si era preso tutto, ora era il momento di cambiare le cose. Con un
abile colpo alla caviglia riuscì a farlo cadere. Julie si
riscosse e in lacrime gridò:"Ryuga!" Ma il blader si era
sbilanciato apposta per farsi atterrare da quello che reputava ancora
un amico fidato. In un secondo Yamato gli fu sopra, preparando il
pugno. Ryuga si limitò a sorridere:"Ottimo colpo, lo sapevi
fare bene anche durante l'addestramento... io non reagirò,
perchè tu sei il mio migliore amico" La sua nemesi ebbe un
attimo di esitazione, un solo istante, che si riversò quasi
subito in una scarica di pugni al volto:"E tu sei la mia missione! Sei!
La! Mia! Missione!" Alternava parole e colpi:"Allora finiscila soldato"
Mugugnò l'albino che non si era ancora arreso. A quelle
parole, Yamato cedette definitivamente. Si tolse da lui tremando e
agitandosi. Tutte le cose che avevano condiviso, le risate e ogni
piccolo momento gli tornò alla mente come un fiume in piena.
Si teneva la testa tra le mani e ansimava, mentre qualche lacrima
sfuggiva al suo controllo. Stava per mollare tutto, ma una voce maligna
e insistente lo spronò a continuare la sua opera:"Lui ti ha
tradito... non puoi perdonarlo... lui ti ha tradito" Il
blader si tirò su:"No, non ascoltarlo Ya-chan!" Gli
gridò contro, ma il ragazzo era già corrotto
definitivamente dalle parole di N. Ormai non era più lui a
comandare il suo corpo, bensì il più cattivo dei
cattivi. Ben e Akari fecero per intervenire, ma il luogo della
battaglia era avvolto di un campo di forza invisibile, che non
permetteva a nessuno l'accesso. Tanto è vero che appena i
due la sfiorarono, vennero sbalzati dall'altra parte del marciapiede.
La bruna degluttiva velocemente e faceva fatica a respirare.
Che stava succedendo? Perchè Ryuga non reagiva? Che gli era
preso? Abbassò lo sguardo e strinse i pugni. Nel frattempo
Ryuga tentava di convincere Yamato a non prestare ascolto alle voci
nella sua testa:"Reagisci Ya-chan! Non farti abbindolare da lui!" Il
ragazzo però continuava ad avanzare, con un'espressione da
far paura al Joker. Muoveva lentamente un passo dopo l'altro: era
posseduto. Alzò lentamente il braccio:"Prenderò
il tuo cuore! Prenderò il tuo cuore!" Continuava ad
aumentare il tono della voce man mano che ripeteva quella frase.
L'albino scuoteva freneticamente la testa, non si capacitava di
ciò che stava accadendo. Yamato scoppiò in una
risata sadica:"PRENDERO' IL TUO CUORE!" Gridò fortissimo e
in un secondo il suo braccio divenne fatto di tenebre. Si
allungò a dismisura per prendere il cristallo di Ryuga:"NO!"
Gridò Julie, riuscendo chissà come ad
attraversare la barriera e a scansare Ryuga poco prima che gli venisse
rubata l'anima:"No Julie!" Urlò Akari in preda alla
disperazione. Contrariamente alle sconfortanti previsioni di tutti, nei
dintorni si propagò un'intensissima luce biancastra, che
costrinse i presenti a coprirsi gli occhi con le braccia. Da questo
bagliore folgorante, spuntarono quelle che sembravano due gemme blu
elettrico, che altro non erano se non gli occhi di Sailor Moon. Dopo
qualche istante di attesa, finalmente si riconobbero i lineamenti della
ragazza. Indossava un vestito bianco candido che le arrivava fino ai
piedi, uguale identico a quello che portava sempre nei suoi sogni e
nelle sue visioni. I capelli non erano più lunghi fino alle
spalle, bensì fino al sedere e anche oltre. Ryuga non
riusciva a credere ai suoi occhi: non aveva mai visto niente di simile.
Invece lacrime di commozione cominciavano a rigare il volto di
Akari:"La principessa della Luna... è tornata!"
Biascicò tra i singulti. Julie teneva lo sguardo fisso
davanti a sè e dopo un po' cominciò ad intonare...
Se un giorno i sogni tuoi
tutti si avverassero
Non pensi mancherebbe
ancora qualche cosa in te?
Di soli sogni sai,
io non posso vivere perciò
Io ti seguirò
tu non mi abbandonare così!
Che senso ha
buttare via
Il nostro grande amore?
Mille stelle lassù
fari accesi nel blu
siamo noi!
La sua voce era talmente melodiosa e pura, da risultare
inudibile alle orecchie di N, che tramite il corpo di Yamato, si
divincolò e fece di tutto per non ascoltare. Nonostante
provasse in tutti i modi a resistere, il controllo che aveva sui cuori
rubati gli sfuggì, e man mano nel cielo si videro delle luci
di diversi colori scintillare. Erano i cristalli del cuore delle
persone, che tornavano ai loro rispettivi proprietari. Mano a mano che
essi venivano liberati, gli occhi della gente a cui venivano
restituiti, riprendevano la loro solita vita. E più Julie
cantava, più l'animo di Yamato, che urlava di dolore e si
teneva la testa, veniva purificato dalla presenza maligna di N. I
ricordi di lui e Ryuga facevano nuovamente capolino nella sua mente, e
ancora il sentimento dell'amicizia tornava a colorare il suo cristallo
di verde...
Portami con te,
non aspettare più!
Scopriamo insieme
le sfide che ogni giorno
ci propone!
Io e te
che forza brillerà!
Tra terra e mare
l'amore vincerà!
Ogni cittadino era di nuovo sè stesso e i
bambini che ridevano spensierati ripresero la loro innocente
attività. Alcune persone avvertivano un cambiamento insolito
in loro, ma non sapevano spiegarselo. Altre invece ripresero la loro
routine come niente fosse. Sull'acuto finale N aveva definitivamente
abbandonato il corpo del povero ragazzo che adesso sorrideva a Julie.
Anche Yamato era avvolto da una luce biancastra e aveva uno sguardo
dolcissimo:"Grazie Julie, tu mi hai fatto riscoprire la gioia di una
vita senza vendetta..." Piano piano, il corpo del giovane si dissolveva
in una nube di pulviscolo. Ryuga, riavutosi dallo shock corse vicino
all'amico e gli sorrise a sua volta:"E tu Ryuga, amico mio, mi hai
ridato una motivazione valida per vivere, l'amicizia" L'albino fece un
altro passo e Yamato gli tese la mano:"Ti prego, non cambiare mai..."
Prima però che il blader potesse stringerla, essa scomparve,
insieme a tutto il corpo. Ryuga osservò lo spirito del suo
migliore amico salire in cielo:"Anche tu... Yamato"
Sussurrò, prima di chinarsi a raccogliere il suo cappellino
borchiato. Lo spazzolò dalla polvere e se lo mise in testa.
Pochi attimi dopo, Julie cadde dal suo stato di sospensione in aria.
Per fortuna che l'albino aveva i riflessi pronti. Riuscì ad
afferrarla al volo, ma lei era svenuta. Il vestito che indossava
scomparve in un istante. Ryuga la riscosse un paio di volte, e
finalmente la bruna sbattè le palpebre. Akari e Ben tirarono
un sospiro di sollievo all'unisono:"Ciao Ryuga, allora, hai fatto pace
con Yamato?" Domandò la ragazza con un dolcissimo sorriso e
con un filo di voce:"Come sarebbe...?! Tu...? Davvero non ricordi
nulla?" Akari gli mise una mano sulla spalla e scosse la testa:"Le
spiegheremo dopo, ora è meglio che riposi" Il blader
annuì e neanche trenta secondi dopo, la sua ragazza si
addormentò, sfinita a causa della sua trasformazione. Quali
sconcertanti verità attendevano la nostra eroina?
Appena si fu risvegliata, Julie ricevette una poco rassicurante visita
da parte di Akari. La ventenne si sedette di fianco a lei:"Come stai?"
Chiese gentilmente:"Meglio di prima, grazie" Akari fece
spallucce:"Figurati" Seguì un'imbarazzante pausa di
silenzio, poi la maggiore prese le mani a Julie e la fissò
negli occhi:"So delle tue visioni" Affermò decisa,
aumentando la stretta sugli arti dell'amica, la quale rimase a bocca
spalancata:"Come... come sarebbe? Avevo chiesto a Ryuga di..."
"Lo so, sono stata io a costringerlo. Dovevo saperlo" Si fissarono per
un lungo minuto, due oceani specchiati in due ametiste:"Julie, quello
che sto per dirti... è molto difficile da comprendere" La
bruna degluttì, e con la voce più ferma che
riuscisse ad emulare rispose:"Okay, sono pronta"
"Tu sei Sailor Moon... la paladina della giustizia e dell'amore. Non
è un caso se sei stata scelta da Luna per trasformarti nella
combattente che veste alla marinara. Tu, Giulietta Candore Casterville,
sei la Principessa della Luna" Il suo tono era granitico, talmente
tanto che non ti saresti mai sognato di ridere a questa affermazione di
per sè assurda. Era evidente che non stava affatto
scherzando. Julie parve disorientata e confusa, e lo era, non ci sono
dubbi. Vagò un paio di volte con lo sguardo per la camera,
cercando di trovare qualcosa che le suggerisse che fosse tutto un
sogno. Un incubo. Lei Principessa della Luna? Ma era assurdo!
Oltretutto sulla Luna non ci sono forme di vita... o forse no? Ormai la
bruna non era più sicura di nulla. E come poteva esserlo? E
poi, anche ammettendo che lei ricoprisse davvero questa carica, cosa
l'avrebbe aspettata? Quali onori e quali oneri? Akari leggeva
chiaramente queste domande negli occhi di Sailor Moon, e ne comprendeva
a pieno la confusione. Le sorrise dolcemente:"Lo so che sei
sconvolta... e anche stanca. Facciamo così, dormici sopra,
domani ne parleremo meglio, mh?" La ragazza annuì
debolmente, e la ventenne si alzò. Julie però la
trattenne, prendendola per la giacca. Akari, spaesata si
voltò. Julie teneva lo sguardo basso:"Grazie Akari... per
tutto" Sussurrò. Akari sorrise ancora:"Di nulla,
principessa" Detto questo, se ne andò, lasciandola sola con
sè stessa... o meglio, con la NUOVA sè stessa.
Erano ormai le dieci passate, e Julie non aveva toccato cibo,
nè messo piede fuori dal suo letto. Se ne stava
lì, immobile, a fissare il soffitto. Improvvisamente,
qualcuno bussò:"Ehi piccola sono io" Il timbro caldo e
amorevole di Ryuga la riscossero dai suoi tutt'altro che leggeri
pensieri:"Avanti" L'albino entrò lentamente, e subito le si
sedette accanto:"Ehi" Sussurrò, spostandole una ciocca di
capelli dal viso:"Ehi..." Il blader sospirò:"Julie, so
tutto" Le confessò, voltando la faccia dall'altra parte. La
bruna si tirò su a sedere e d'improvviso lo
abbracciò:"Ryuga... ho paura, ho paura!"
Singhiozzò. Lui sorrise e le accarezzò dolcemente
la testa:"Lo so piccola mia, lo so. Ma andrà tutto bene" Le
scostò la testa per poterla guardare negli occhi:"Io non so
cosa succederà d'ora in avanti... ho perfino perso il mio
migliore amico... ma una cosa la so di certo: io e te, insieme andremo
avanti e supereremo tutto. E' una promessa" In quel momento
più che mai entrambi avevano bisogno di certezze, e l'unica
che avevano erano loro due. Loro due. Avevano bisogno di sentirsi uniti
ancora una volta. Così, l'albino la baciò con
passione, e da quella stessa passione che li aveva legati fin dal primo
giorno, si lasciarono trasportare. E fecero l'amore tutta la notte,
sentendosi finalmente parte di qualcosa. Si sentirono parte l'uno
dell'altra.
Angolo Autrice
Ok, sono imperdonabile, preparate i pomodori perchè sono in
ritardissimissimo. Ma la scuola e tutto il resto mi tenevano un po' con
le mani legate. Beh, che dire di questo capitolo, Julie ha scoperto da
cosa derivavano le sue visioni, ma non ne conosce ancora il
significato, lo scoprirà? E Ryuga? Cosa ha scoperto dal
maestro Roku riguardo al suo passato? Per ora non l'ha rivelato a
nessuno, ma riuscirà a mantenere il segreto, o
prevarrà l'amore che prova per Julie? E Julie, come
andrà a fondo sulla sua identità di principessa?
Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo: Il deck delle stelle!
Non mancate!
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Capitolo 34 *** Il deck delle stelle ***
Capitolo 34
La
sua
moto sfrecciava contro vento. Attorno a lui si udiva solo il rombo del
suo motore. Guardava avanti, ma non vedeva nulla di fronte a
sè,
solo un cielo azzurro e terribilmente infinito. Stava correndo
sull'asfalto, ma anche dentro sentiva un grande via vai di pensieri e
preoccupazioni. Si fermò solo una volta giunto in cima alla
salita. Spense il suo gioiellino, scese e si tolse il casco, agitando
un po' la meravigliosa chioma albina. Prese un respiro profondo e si
appoggiò con le braccia alla ringhiera d'acciaio. Il
paesaggio
da quella posizione risultava ancora più suggestivo, ogni
casa
pareva un minuscolo puntino nero. Un leggerissimo venticello
cominciò a soffiare verso est, scompiagliandogli i capelli.
Chiuse gli occhi, e cercò di assaporare quel momento. Pareva
quasi che la corrente parlasse, o meglio cantasse... una melodia
dolcissima, che lui prese a fischiettare. Ogni cosa attorno a lui gli
parlava di un passato remoto e distante, come se avesse vissuto
un'altra vita prima di venire adottato da Doji. Ma come poteva essere
una cosa del genere? Non vi era alcuna risposta per questa domanda.
Strinse il respiro tra i denti, forse rimuginare non era l'idea
migliore dato il suo stato psicofisico. D'un tratto, proprio davanti a
sè, comparve una donna. Fluttuava, ed era avvolta da un'aura
di
purezza. Aveva i capelli color dell'ebano e indossava un ferma capelli
di chiara manifattura orientale. Vesitva un kimono fucsia a fiori
bianchi, che metteva perfettamente in risalto la sua bellezza. I
lineamenti del viso erano fini e gentili, gli occhi grandi e acuti e il
sorriso di una dea incorniciato da due labbra sottili e rosee. La sua
pelle lattea evidenziava una discendenza principesca, più o
meno
del periodo Sengoku. Ryuga continuava a sbattere le palpebre nel vano
tentativo di rinsavire, ma la donna non spariva, anzi, essa
allungò una mano nella sua direzione, poggiandola sulla sua
guancia:"Figlio mio, non perdere la speranza, continua a cercare... Io
sono con te, proteggi Julie, difendila dal male" Lentamente la donna si
dissolveva:"Aspetta! Ti prego aiutami!" Gridò l'albino
tentando
inutilmente di trattenerla. Di quell'angelo ormai rimaneva solo il
ricordo. Il blader respirava affannosamente, e teneva ancora lo sguardo
fisso nel punto dove prima c'era quella che diceva di essere sua madre.
Forse era troppo lontana la verità, perchè lui
potesse
comprenderla... ma il maestro Roku certamente sapeva. Lui sapeva tutto,
ogni cosa, fin da quando gli aveva dato quella lettera...
Flashback
Ryuga reggeva la busta
scarlatta con
mani tremanti. La fissava, ma non aveva il coraggio di aprirla. Roku lo
guardava sorridente, nell'attesa di un suo gesto qualsiasi. Finalmente,
dopo minuti di attesa, il blader trovò il coraggio di
leggerne
il contenuto. Molto lentamente e degluttendo più volte ne
trasse
la lettera. Si umettò le labbra e la aprì. Rimase
di
stucco. Era scritta in una lingua incomprensibile. Strani arabeschi si
intrecciavano e si confondevano, rendendo impossibile la traduzione.
Ryuga aggrottò la fronte e voltò la testa verso
il suo
maestro, che non aveva mai smesso di sorridere. Si squadrarono per
chissà quanto, Roku non apriva bocca. Lentamente, il
vecchietto
si avvicinò e spostò le braccia del suo allievo
finchè non arrivò a fargli toccare il petto con
la
lettera:"Il tuo cuore sa, la tua mente non vuole sapere"
Fine Flashback
Quella frase, quella dannata frase:"MA CHE
DIAVOLO VUOL
DIRE!" Urlò con tutte le forze che aveva in corpo. Lui
voleva
sapere, lo voleva maledizione! O forse in un angolo remoto di
sè
stesso aveva paura di conoscere la verità...? Paura,
timore...
cose che non conosceva... o meglio che non avrebbe dovuto conoscere! Ma
perchè sentiva che tutto ciò che sapeva era
dannatamente
e irribimediabilmente sbagliato?! Forse, le risposte sarebbero arrivate
presto.
E non solo per
lui.
La sua mente era così
in subbuglio che a stento riusciva a parlare. Ancora non si era ripresa
del tutto dallo shock del giorno prima. Sorpassò lo specchio
gigante appeso alla parete, ma tornò quasi subito indietro,
soffermandosi a fissare la sua immagine riflessa. Prima vedeva una
donna insignificante, ma almeno sapeva di QUALE donna insignificante si
stava parlando... ora invece non sapeva cosa vedere. O meglio CHI
vedere. Ciò che il vetro le rispediva non era più
Julie
Casterville. Per un attimo al suo posto comparve di nuovo quella donna,
Akiza. La ragazza si tirò indietro ansimando e coprendosi la
bocca per non urlare. Aveva assoluto bisogno di distrarsi. Prese a
correre più che poteva e non rallentò
finchè non
arrivò davanti al portone della biblioteca. Lo
aprì ed
entrò senza indugi, scivolando poi lungo la parete fino a
terra.
Cercò di regolarizzare il respiro, chiudendo gli occhi e
inspirando profondamente. Dopo un paio di minuti si tirò su
e si
spazzolò la gonna nera con le mani, si ravvivò i
capelli
e si scroccò le dita. L'odore penetrante di carta stampata
le
pervase i polmoni, facendola sorridere debolmente. Corse verso uno dei
molteplici scaffali, producendo un eco sordo con il tacchetto dei suoi
mocassini. Salì sulla scala a pioli e scorrendo con il dito
le
lettere dell'alfabeto appiccicate sugli scaffali, riuscì a
trovare quattro libri che sicuramente l'avrebbero interessata
parecchio. Li prese uno ad uno e scese con molta attenzione.
Poggiò i tomi sul tavolo e si battè i palmi delle
mani
per pulirli dalla polvere. Si sedette e aprì il primo,
appoggiando la testa sul pugno chiuso come faceva di solito. Mentre
leggeva si accorse di qualcosa di anomalo. Accanto a lei, stava il
libro di Gwen, che lei non aveva più aperto nè
toccato
dalla sua ultima gita a New York. Aggrottò la fronte, come
ci
era finito lì? Lei sicuramente non ce l'aveva portato. Si
avvicinò lentamente, protendendo una mano in avanti. Lo
sfiorò con i polpastrelli e subito questo brillò
di
un'intensissima luce dorata, aprendosi con un tonfo. La ragazza aveva
ritratto bruscamente l'arto quando si era sprigionato il bagliore, ed
ora respirava affannosamente a causa dello spavento.
Degluttì e
si fece forza. Il libro non era più fatto di pagine,
bensì al posto della carta vi era uno scomparto. Al suo
interno
stavano impilate delle carte marroni con disegnato un vortice nero in
mezzo. Julie assottigliò gli occhi blu, non aveva mai visto
nulla di simile. Non sembravano comuni carte da gioco. Prese la prima
carta e la girò:"Avian Eroe Elementale" Lesse ad alta voce,
scandendo bene le parole. Mosse qualche passo avanti a lei:"Avian Eroe
Elementale... chissà che significa" Rimuginò. Non
si era
accorta però, che mentre lei rifletteva sull'etimologia,
attorno
a lei un vento abbastanza forte faceva tremare le lampade ad
olio
poste sul tavolone adibito alla lettura. Se ne rese conto troppo tardi.
Qualche istante dopo la carta si illuminò e la bruna fu
costretta a coprirsi gli occhi con il braccio. Da essa si materiallizzò
un mostro alato, con fattezze umane ma corpo di uccello. Lei fissava
quell'apparizione con occhi spalancati. Avian sbattè un paio
di
volte le sue imponenti ali piumate, ed in un solo momento, lo zefiro
che prima le scompigliava i capelli, si trasformò in una
bora
selfaggia, che trascinò con sè tutte le carte del
libro,
portandole via chissà dove nel mondo. Quando il vento si
placò, Avian tornò nella carta, che smise di
lampeggiare.
Julie cadde a terra in ginocchio, spaventata e sconvolta. Il libro
cadde a terra con un tonfo, vuoto e privo di qualsiasi
utilità.
O meglio, così pareva ad una prima fugace occhiata. La bruna
si
avvicinò gattonando e prese in mano quella che in
realtà
era una scatola; la lasciò cadere quasi subito,
perchè da
essa fuoriuscì un essere. Non si dinstinse la razza
finchè non spuntò tutto il corpo. Era uno
splendido
gatto, identico a Luna, ma con il pelo bianco come il latte. Il micio
miagolò due volte, e così come Luna, i suoi versi
si
trasformarono in parole comprensibili all'orecchio umano:"Buongiorno,
salve, ciao!" La faccia della ragazza era da incorniciare, i suoi occhi
erano ridotti a due puntini e una goccia in perfetto stile manga faceva
capolino sul lato sinistro della fronte:"E tu chi sei?!"
"Ti ringrazio per avermi svegliato, sei stata molto gentile!" Julie
ebbe un sussulto nervoso:"Non c'è di che..." Il gatto bianco
si
alzò sulle due zampe, e incrociò quelle
anteriori,chiudendo gli occhi con fare superiore:"Ahhh finalmente
libero, finalmente fuori da quel libro muffoso! Temevo proprio di
doverci rimanere chiuso per sempre..." Non fece in tempo a finire la
frase che venne brutalmente afferrato dalla ragazza, che lo
tirò
e lo sprimacciò come un cuscino:"Tu cosa sei, parla! Sei un
mutante, un alieno, voli?" L'animaletto si liberò dalla
presa e
con un agile balzo atterrò sul libro:"Stai più
attenta,
mi hai fatto male! Io non sono mica un giocattolo! Mi chiamo Artemis, e
sono il guardiano del sigillo del libro!" Si indignò quello,
guardando altrove:"Chi sei? Artemis?" Balzò agilmente
giù
dal suo piedistallo, e l'oggetto prese a fluttuare:"Esatto, sono il
custode di tutte le carte del libro, devo evitare che vadano perdute,
altrimenti faranno guai!" Sorrise indicando... lo scomparto ormai
vuoto. Quando si accorse della mancanza delle carte, fece un salto alto
un metro, e la sua faccia simulò quella dell'Urlo di
Munch:"Dove
sono le mie carte!" Gli occhi si riempirono di lacrime, e la sua voce
sembrava quella di una donnicciuola in preda ad una crisi isterica:"Oh
no! Le mie carte sono sparite!" Strillò in preda allo
sconforto.
Julie prese in mano Avian, lo guardò più volte e
poi
glielo porse:"Cerchi questa?" Artemis si voltò lentamente, e
quando riconobbe la carta la prese subito tra le zampette, sospirando
sollevato:"Ah sì sì grazie! Questa è
una delle mie
carte, bene dammi anche le altre" La bruna sorrise innocente:"Mi
è capitata in mano solamente questa qui" Il gatto
annuì
più volte:"Certo"
"E si è alzato subito un forte vento"
"Sì certo" Julie si portò una mano dietro la
nuca,
trasformando l'espressione del suo viso in una risata tirata:"E ha
fatto volare le altre!"
"Sono volate!" I due si misero a ridere in coro. Poi però
Artemis realizzò ciò che la ragazza gli aveva
appena
confessato e per poco non ebbe un mancamento:"Cosa hai detto?!"
"Beh io... "Non finì la frase, che il libro si
illuminò
di nuovo. Entrambi erano stupiti, non se l'aspettavano. Qualche secondo
dopo, venne proiettata nel vuoto un'immagine olografica, che non si
distinse subito chiaramente, ma sfarfallò un paio di volte
prima
di assestarsi. A Sailor Moon si mozzò il respiro: era
proprio
l'uomo che compariva sempre nelle sue visioni. Si chiamava... Yusei!
Ecco qual era il suo nome. Julie provò a toccare
l'ologramma, ma
esso si mosse appena:"Julie, se se venuta in possesso di questo libro,
vuol dire che stai compiendo la tua missione egregiamente" Disse, con
la sua voce calda e profonda:"Avevo esplicitamente detto di non
consegnarti nulla fino al tuo diciannovesimo compleanno, confido che
questo sia stato fatto. Questo libro è stato creato da me,
Yusei, per un fine ben preciso: racchiudere tutte le carte
più
potenti e pericolose, cosicchè non potessero più
causare
danni se finissero nelle mani sbagliate. So che le hai fatte scappare"
A queste parole, la ragazza ebbe un sussulto. Come faceva
quell'immagine proiettata a conoscere ogni cosa? Se era un ologramma
significava che il video era stato girato molto tempo addietro. Allora
com'era possibile che lui fosse al corrente dell'esatto svolgimento dei
fatti? Senza curarsi delle sue espressioni preoccupate, Yusei
continuò:"So che è stato un incidente, ma so
anche che se
sei riuscita ad evocare Avian, vuol dire che hai ripreso dei poteri
dalla regina Akiza. E me ne compiaccio, essi ti saranno indispensabili
ai fini della tua missione. Ora devi recuperare tutte e cinquantadue le
carte, nessuna esclusa. Sta attenta, perchè Ryuga non ti
aiuterà in questa situazione. Non ti fidare ciecamente del
suo
appoggio, fai affidamento sulle tue forze. Confido in te, bambina
mia..." E così come era apparso, svanì. Sia
Artemis che
Sailor Moon erano sconvolti. Ci fu una lunghissima ed estenuante pausa
di silenzio, nel quale il gatto riflettè con attenzione. Se
re
Yusei aveva ritenuto che quella ragazza fosse in grado di recuperare le
carte di Selene, allora forse valeva la pena conferirle i poteri adatti
per farlo. Dopo averci rimuginato su per minuti, finalmente si
decise:"Julie, ho intenzione di dare ascolto al sovrano"
Sentenziò con voce ferma. La ragazza ci mise un po' per
capire
quello che le aveva appena detto, appena si riprese, agitò
freneticamente le mani davanti a sè:" Ma no! Sono certo che
ha
sbagliato persona... io non sono adatta!"
"Oh avanti, non fare la modesta! Se sei riuscita ad evocare Avian,
significa che hai un buon potere magico! Oltretutto poi sei anche in
dovere di catturare le carte, visto che sei stata tu a farle fuggire"
La bruna annuì, dopo un breve attimo di esitazione, e si
tirò su in piedi:"D'accordo, sono pronta" Affermò
granitica. Artemis balzò sul tavolo, seguito a ruota dal
libro,
che fluttuò fino alla superificie. I due si squadrarono per
un
po', poi Artemis cominciò a recitare una formula:"Chiave del
sigillo" Appena pronunciate queste parole, dal lucchetto che chiudeva
il libro fuoriuscì un piccolo agglomerato di luce, che
andò a posizionarsi al centro del cerchio dorato formatosi
sotto
i piedi di Julie:"Questa ragazza promette solennemente di compiere la
missione, il suo nome è Julie! Chiave del sigillo, concedile
i
poteri magici!" Indicò la piccola lucciola, che
mutò in
uno scettro, il quale si allungò sempre di più, e
aumentò esponenzialmente la luce che sprigionava,
costringendo
Julie a coprirsi gli occhi con il braccio:"Conferimento dei poteri!
Julie prendi lo scettro!" Con molta fatica, la ragazza
riuscì a
prendere in mano lo scettro rosa:"Perfetto! Io ti nomino:
cattura-carte!" E il tutto svanì in un secondo, a parte la
strana bacchetta che Sailor Moon recava in mano:" Quello è
il
Jewel Stick, ti sarà indispensabile per catturare le carte"
Rientrò sbattendo la porta. Era fradicio dalla testa ai
piedi.
Improvvisamente si era messo a piovere, nonostante avessero previsto
bel tempo per tutta la settimana. Appena disse il consueto:"Sono a
casa" Julie gli venne incontro abbracciandolo come se non lo vedesse da
secoli:"Ciao Ryuga, mi sei mancato! Dove sei stato oggi?" Chiese lei
dolcemente, strusciando la testa contro il suo petto muscoloso:"Ciao
piccola, scusa se ti ho fatto preoccupare... ero solo andato a farmi un
giro" Rispose, accarezzandole la nuca.
Si spostarono in salotto. Julie aveva acceso il fuoco, e gli aveva
portato abiti puliti e delle coperte per riscaldarsi, sedendosi poi
davanti a lui come al solito. Rimasero in silenzio. La bruna sapeva di
dovergli confessare tutto, ma non trovava le parole. Nonostante fossero
ore che ci rimuginava, non aveva ancora trovato una formula per non
creare confusione. Si picchiettò i polpastrelli dei pollici
per
un po', tenendo la testa e lo sguardo basso. Ogni tanto buttava qualche
fugace occhiata a Ryuga, per capire se il suo ragazzo era dello stato
d'animo giusto per affrontare la notizia. Ma era impossibile stabilirlo
data la sua impassibilità. Ad un certo punto, presa dallo
sconforto, battè entrambe le mani sui braccioli della
poltrona,
facendogli voltare lo sguardo:"Devo dirti una cosa!" Esclamò
lei, destanto il suo stupore più acuto:"Avanti, ti ascolto"
La
bruna prese un respiro profondo, ed inizò la sua narrazione.
Descrisse tutto nei minimi dettagli, menzionando anche quelli superflui
per allungare il discorso e pensare a ciò che avrebbe dovuto
dire dopo. Dopo estenuanti minuti di relazione fatta tutta d'un fiato,
Julie concluse con un mezzo sorriso che malcelava un'eccitazione
bambinesca. Ryuga aveva l'espressione di uno a cui era appena morto il
gatto. Torvo e statuario, fissava la sua ragazza, tenendo le mani
intrecciate sotto al mento. Rimasero immobili per un tempo che alla
ragazza parve infinito, finchè il blader non si decise ad
aprire
bocca:"E così, ora hai un altro fantastico potere, dico
bene?"
Domandò, con una punta di sarcasmo nella voce, che Julie
però, non colse:"Sì è così!
Non è
fantastico?" L'albino alzò un sopracciglio con fare
superiore:"Oh sì, lo è eccome, considerando che
io non ho
nulla invece" Sailor Moon stortò la testa:"Cosa vorresti
dire?"
"Come se tu non lo sapessi... da quando sei arrivata tu, guarda caso
sono piombati anche i guai. Tu sei bella, sei intelligente, sei la
migliore, hai tutti i poteri!" Mentre scandiva queste parole con
un'accidia ostentata, aveva preso a girare attorno alla poltrona di
Julie, gesticolando anche in modo esagerato:"Ma cosa sei in
realtà? Una stupida ragazzina, che senza di me non saprebbe
nemmeno tirare un pugno come si deve!" Sbraitò ancora. Julie
tremò impercettibilmente, e il suo cuore
acellerò:"Ryuga... perchè fai
così...?"
Domandò con voce rotta dal pianto
imminente:"Perchè?!
Perchè da quando ci sei tu, io non ho che grane maledizione!
Sembra quasi che la gente ascolti più te che me! Sono io il
capo
dannazione, IO non tu!" Le si era avvicinato così tanto da
farle
ombra con la sua possanza. Anche se può sembrare che la sua
reazione fosse dovuta ai nuovi poteri di Julie, in realtà
lui
era assai turbato per la questione del suo passato. Erano quelle le
grane a cui si riferiva. Prima che la bruna arrivasse a sconvolgere il
suo mondo, lui viveva tranquillo, e avrebbe continuato così,
se
N non fosse evaso per colpa di quella che doveva essere la sua ragazza.
In quel momento vedeva tutto nero a causa dei mille dubbi che lo
assalivano. Non era mai stato così turbato in vita sua.
Improvvisamente, dopo diciannove anni di buio, scoprire di avere dei
genitori che erano morti chissà dove e chissà
quando.
Continuare ad avere visioni su un passato inesistente, che non aveva
alcun senso! Erano cose che lo facevano letteralmente impazzire. E la
notizia di poco prima era stata la goccia che fa traboccare il
vaso:"Ma... ma..." Ormai la bruna non riusciva più a
trattenere
le lacrime, ma la mente di Ryuga era talmente annebbiata da non vedere
nemmeno quanto lei stesse soffrendo. Con un gesto stizzito,
girò
i tacchi e se ne andò sbattendo la porta, lasciandola in
preda
ad un pianto isterico e convulso, che tutto presagiva,
fuorchè
una duratura alleanza.
Entrò
in camera, lasciandosi cadere pigramente sul letto. Affondò
la testa
nel morbido guanciale, emettendo un mugolio disperato.
Perchè ogni
volta si trovava a litigare con l'unica persona con la quale sarebbe
sempre dovuta andare d'accordo? Luna e Artemis zomparono sopra la
scrivania, osservandola agitando le code. Si chiedevano entrambi cosa
la facesse soffrire. Lei si alzò leggermente, con gli occhi
semichiusi,
e prese il libro dal quale erano volate via le carte. Sulla copertina
ora risplendeva un nuovo titolo:" Il deck delle stelle" lesse ad alta
voce, girandosi verso i due felini:"Come mai si chiama
così?" Domandò
perplessa. Artemis le saltò accanto:"E' una lunga storia"
Miagolò,
strofinandosi il muso con la zampa sinistra:"Voglio conoscerla!" A
questo punto prese la parola Luna:"Devi sapere mia cara, che l'ultimo
sovrano del regno della Luna era un uomo molto saggio. Si chiamava
Yusei, ed era amato da tutti i suoi sudditi. Era anche un abilissimo
duellante a Duel Monster. Un giorno, mentre combatteva, si rese conto
che vi erano cinquantadue carte troppo potenti per essere utilizzate
con saggezza. Le recuperò tutte, e assegnò ad
ogni carta una
costellazione, legandole ad esse con un potente incantesimo. Per questo
si chiama il deck delle stelle. Nessun umano è in grado di
utilizzare
il potere di questo deck senza caderne sotto l'effetto malevolo. SI
dice inoltre che chi riuscirà a catturare tutte le carte
otterrà il
potere supremo" La bruna rimase un attimo con lo sguardo puntato sopra
alla copertina. Questo Yusei doveva essere un re davvero saggio e
doveva amare veramente i suoi sudditi, allora perchè
lasciare ad
un'imbranata come lei quel libro così prezioso? Oltretutto
sapeva
benissimo che lei avrebbe fatto scappare tutte le carte con la sua
stupidità, quindi era tutto calcolato. Una ragione valida
doveva pur
esserci, solo che lei non la vedeva proprio. Un verso a dir poco
inquietante la distrasse dal suo soliloquio:"Cosa è stato?"
Chiese,
voltando la testa da una parte e dall'altra:"Veniva da fuori miao"
Trillò la gatta nera, e subito Julie si precipitò
ad aprire la finestra
per vedere cosa stesse succedendo. Lo spettacolo che le si
parò davanti
la lasciò senza parole: un'enorme aquila reale stava
sorvolando la
città. Aveva dimensioni mastodontiche, pari a quelle di un
serpente
marino:"Julie! Quella è la carta del volo! Presto, dobbiamo
catturarla!" Esclamò Artemis guardando il cielo. Julie
annuì, e si legò
la collana con il miniscettro al collo. Non sarebbe stata un'impresa
facile.
Si chiedeva incessantemente cosa gli mancasse. Julie
continuava a ricevere poteri nuovi e diventava sempre più
forte, lui
invece era fermo al solito livello, se non addirittura regredito. Mai
nessuno che rispondesse alle sue domande, più chiedeva e
meno sapeva.
Nessuno lo reputava pronto. E invece Julie si prendeva tutta la gloria.
Un'ingiustizia bella e buona. Doveva a tutti i costi dimostare al mondo
e a sè stesso di poter essere il numero uno. I mortali non
dovevano
permettersi di scavalcarlo, era da sempre il primo e aveva intenzione
di mantenere il trono. L'Imperatore Drago non può lasciarsi
battere da
un'insulsa ragazzina, ne andava del suo onore. Questi erano pressapoco
i pensieri di Ryuga in quel momento. Continuava a fare la spola da un
capo all'altro della stanza, grattandosi freneticamente la testa. Stava
meditando uno dei suoi piani geniali, quando un grido acuto interruppe
lo stridere degli ingranaggi celebrali. Corse alla finestra, e quando
la aprì vide una mostruosa aquila gigante solcare i cieli
della città.
Cercò di fare mente locale: Julie gli aveva pocanzi parlato
delle
carte. Non c'era altra spiegazione: doveva essere una di loro. Una
lampadina si accese nella sua testa, doveva catturarla per primo. Non
importava come, se ci fosse riuscito avrebbe finalmente provato la sua
indiscussa superiorità. Con una nuova motivazione si
precipitò fuori a
rotta di collo. Niente avrebbe potuto fermarlo.
Per arrivare più
in fretta, Julie aveva indossato i suoi roller-blade blu elettrico, e
aveva pattinato velocemente fino all'attuale posizione della carta.
Giunsero sul posto, e la bruna fu costretta a fermarsi di colpo a causa
di un'intensa folata di vento generata dalle ali dell'aquila.
Tentò di
coprirsi col braccio, rischiando anche di cadere:"Julie tocca a te!"
Gridò Artemis:"Sì ma cosa devo fare?!"
Ribattè lei con ansia:"Sei tu la
cattura carte! Usa la chiave!" In quel momento Julie si
ricordò del suo
scettro. Si concentrò a fondo e slacciò il
ciondolo dal collo. In quel
momento il Jewel Stick rimase sospeso in una bolla di luce sopra la sua
mano:"Sprigiona i tuoi poteri magici! Chiave del sigillo, rivela la tua
vera potenza e aiutami a sconfiggere il male! Scettro, a me!" Lo
scettro divenne a grandezza naturale, e la bruna lo prese al volo,
facendolo roteare qualche volta a mo' di majorette. La carta era
particolarmente aggressiva e come la vide cercò subito di
prenderla,
volandole dietro. La ragazza scappò il più in
fretta che poteva, ma era
estremamente difficile tenere testa ad un bestione del genere. Qualcuno
osservava la scena dall'alto:"E' il momento di agire" Si disse,
ghignando. Ryuga credeva di sapere molto bene come sconfiggere ogni
nemico ed era fermamente certo di non fare mai cilecca. Ma, come si
suol dire, c'è sempre una prima volta. Senza pensarci due
volte,
trasformato ormai in Turbine Rosso, si gettò dal tetto,
atterrando
proprio sul dorso dell'animale. I suoi occhi brillarono dietro la
maschera: tutto stava andando esattamente come aveva previsto.
Immediatamente l'aquila se ne accorse e cominciò a dimenarsi
furiosamente, arrestando il suo inseguimento. Anche Julie si
bloccò per
vedere cosa stesse accadendo. Quando vide il costume rosso cremisi
perse ottocento battiti:"Ryuga no!" Gridò con tutta la forza
che aveva.
L'albino non riusciva minimamente a comprendere il livello di
stupidità
del suo gesto! Non aveva alcuno strumento per poter catturare la carta,
come sperava di cavarsela?! Lui però continuò
imperterrito come si era
programmato e recitò la formula per il suo
attacco:"Preparati al
peggio! Freccia infuocata azione!" Detto fatto. Scagliò il
dardo. Ma
qualcosa andò storto. Invece che conficcarsi nella testa del
mostro,
esso rimbalzò indietro, finendo in orbita. Ryuga
inorridì:"Come è
possibile?!" Biascicò, un occhio che ballava a causa del
panico.
L'uccello si infuriò più che mai e prese il volo.
Il blader che non se
l'aspettava, riuscì ad aggrapparsi alle piume per un soffio,
ma la
carta del vento volava in verticale, rendendo la sopravvivenza
praticamente impossibile. Julie tremava, doveva fare qualcosa.
Cercò di
ricordare tutti gli insegnamenti di Ryuga, sopratutto riguardo al
selfcontrol. Doveva salvarlo, ed era l'unica in quel momento a
potercela fare. Mossa da questa motivazione, meditò un piano
che
avrebbe potuto funzionare solo se avesse preso il tempo giusto. Aveva
il dovere di provarci. Tirò indietro la gamba, mettendosi in
posizione
di partenza e in un secondo scattò, pattinando in avanti.
All'ultimo
secondo virò finendo a scivolare sul muro. Era partita con
la giusta
rincorsa, perciò riusciva a salire grazie al principio della
spinta di
Darwin. Quasi sul ciglio della parete, saltò, arrivando
all'altezza del
mostro. Ryuga era allo stremo, il suo braccio non reggeva
più un simile
carico di fatica. La bruna lo notò e strinse i denti,
lanciando davanti
a sè la carta del vento:"Avian eroe elementale, ti ordino di
bloccare
la carta del volo con il tuo vento micidiale! Azione!" E la
colpì con
lo scettro. Da essa fuoriuscì il mostro, che con le sue ali
poderose
generò dei fasci di vento, i quali avvolsero e legarono
l'aquila:"Sparisci bestiaccia! Torna prigioniera della carta!" Julie
lanciò addosso alla fiera ormai sconfitta la carta dalla
quale
proveniva, ed essa fu subito riassorbita. La bruna atterrò
in piedi, ma
da lontano scorse il corpo di Ryuga che precipitava al suolo:"Usa la
carta Julie!" Le suggerì Luna e la bruna obbedì
senza pensarci.
Aprì
gli occhi. Stava fluttuando a quattro metri da terra. Una volta messo a
fuoco ciò che lo circonadava, alzò lo sguardo.
Julie, in versione
principessa della luna con l'aggiunta di un fantastico ed enorme paio
d'ali stile angelo, lo teneva per mano. Qualche istante dopo
atterrarono, e la bruna lo appoggiò in piedi, cadendogli
davanti. Ryuga
spostò lo sguardo, mostrandosi indignato e per tutta
risposta la
ragazza lo abbracciò piangendo:"Perchè l'hai
fatto stupido! Potevi
morire! Cosa avrei fatto se ti fosse accaduto qualcosa?!"
Urlò,
strusciandosi sul suo petto. A questa supplica, l'albino non
potè che
arrendersi ad un dolce sorriso. La strinse a sua volta, ma si
staccò
quasi subito:"Julie, ho bisogno di quelle carte" La ragazza sorrise e
dalla tasca trasse il mostro che aveva appena catturato: Aquila Reale
della Valle delle Nebbie. Il blader scosse la testa, spingendogliela
indietro:"No, voglio catturarle da solo! Non so se puoi capirmi ma..."
L'espressione della bruna divenne avvinta. Tirò un pugno che
si fermò
sulla sua bocca, senza colpirlo:"Allora battimi se ne sei capace! Io
sono la cattura carte, voglio vedere se sarai alla mia altezza" Ryuga
ricambiò la faccia di Julie:"Ti batterò, stanne
pur certa" Non sapeva
perchè, ma era convinto fin dall'inizio che lei avrebbe
capito e non lo
avrebbe intralciato. Dopo tutto, che loro due fossero in sintonia
totale era una cosa risaputa ormai da tutti:"Beh allora non mi resta
che consegnare anche a te lo strumento per catturare le carte" Artemis
lanciò con la bocca la collanina che portava sempre al
collo:"Cos'è?"
Domandò l'albino perplesso:"Pronuncia la formula e lo
saprai" La bruna
ridacchiò:"Devi dire chiave del sigillo donami i tuoi
poteri" Lui
obbedì e subito il pendente divenne una katana:"Funziona
come lo
scettro di Julie, ma ti si addice di più" Tutti si fecero
una grassa
risata a questa affermazione.
Una nuova ed emozionante sfida era
cominciata per i nostri eroi, ma molte domande erano ancora senza
risposta. Per esempio, come mai re Yusei voleva che Julie trovasse le
carte? E come faceva a sapere di Ryuga? Ma sopratutto: che segreto
nascondeva questo deck delle stelle? Spettava ai nostri eroi rispondere
a questi quesiti. E potevano riuscirci solo unendo le loro forze e i
loro cuori.
Angolo autrice
Okay sta volta voglio davvero i
pomodori! Vi ho fatto aspettare davvero molto... Scusatemiiiiii! Devo
anche chiedere il sommo perdono alle autrici delle storie che seguo, mi
dispiace se non recensisco ma veramente ho poco tempo ! Ne ho avuto
pochissimo anche per scrivere questo capitolo! Comunque un
ringraziamento speciale va a Ioamolamusica00
per essermi stata col fiato sul collo per l'aggiornamento e a tutti i
lettori che hanno portato il capitolo 1 a superare le mille visite! Di
questo capitolo ho poco da dire, vi dico solo che dal prossimo ci si
avvia a grandi passi verso il finale! Quindi state sul pezzo e non
perdete nulla! Al prossimo capitolo: L'invasione dei supremi! Non
mancate!
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Capitolo 35 *** L'invasione dei Supremi ***
Capitolo 35
N contemplava assorto il paesaggio fuori dalla sua mastodontica
finestra. Attendeva con febbrile impazienza che uno dei suoi sgherri
gli comunicasse la notizia tanto agognata. Il suo desiderio si
avverò qualche minuto dopo. Albedo proruppe nella stanza con
la
sua solita espressione strafottente, si sistemò la giacca e
i
capelli e disse:"Sono pronti, aspettano solo il tuo okay" un ghigno
spaventosamente largo si fece strada sulla bocca del verde:"Di a tutte
le truppe di riunirsi, l'invasione può avere inizio" rispose
pacatamente, voltando appena la testa. Albedo annuì e fece
una
piccola riverenza, per poi tornare a passo di marcia da dove era
venuto. La risata diabolica di N distrusse il silenzio di tomba che era
calato nella stanza. Finalmente era riuscito a raccogliere abbastanza
cristalli del cuore da poter controllare un'intera armata di umalieni.
E i suoi alleati non avrebbero tardato ad arrivare.
Azmut lavorava tranquillamente ad un nuovo progetto. Smanettava sui
suoi schermi olografici, creando assi cartesiani e svariati diagrammi.
Alle sue spalle si materializzò un uomo di mezza
età.
Portava i capelli corti neri e le due rughe sotto ai grandi occhi
marroni denotavano una certa anzianità. Era alto e
slanciato,
indossava un camice bianco da laboratorio e sotto dei pantaloni gessati
marroni. Teneva le mani in tasca e aveva un'espressione estremamente
seria:"Azmut, dobbiamo parlare" Sentenziò, con il suo tono
di
voce calmo e fermo. L'alieno si girò quel tanto che bastava
per
capire l'identità del suo quantomeno inaspettato ospite.
Quando
realizzò che si trattava del suo amico, il dottor Paradox,
abbozzò un mezzo sorriso:"Qual buon vento ti porta mio caro
amico" Domandò, con la sua vocetta stridula e un po'
roca:"Non
porto buone nuove, ma sono certo che tu conosci già
ciò
che sto per dirti" Azmut prese a lisciarsi la barbettina:"Posso
immaginarlo" Camminò fino alla gigantesca finestra, dalla
quale
osservava tutta la sua città, protetto e barricato nella
altissima torre che lui stesso si era fatto costruire per condurre le
sue ricerche in pace. Osservò le navicelle sfrecciare nel
cielo
e sospirò:"Scommetto che il prossimo bersaglio
sarà la
terra, giusto?" Paradox sfoderò il suo orologio da taschino
placcato in oro:"Sì, non ci sono dubbi"
"In tal caso non abbiamo scelta... " Seguì un'intensa pausa
di
silenzio, durante la quale Azmut riflettè sull'universo.
Letteralmente. Paradox lo fissava, aspettando una sua qualsiasi
decisione, che non tardò ad arrivare:"Portami su quel
pianetucolo inferiore" Affermò il galvaniano con disprezzo
ostentato. L'amico non se lo fece ripetere due volte. Lo
affiancò, e in un secondo sparirono.
Gwen correva a perdifiato lungo i corridoi immensi della casa. Dopo una
maratona quasi infinita, giunse di fronte alla porta della camera di
Ryuga. Si piegò sulle ginocchia, ansimando violentemente.
Qualche secondo più tardi, trovò la forza di
bussare.
Ryuga apparve sulla soglia, eretto in tutta la sua possanza:"Qualcosa
non va" Suonava più come un'affermazione che come una
domanda.
La rossa annuì, sistemandosi una ciocca di capelli dietro
l'orecchio:"Ho avvertito una scossa fortissima nello spazio tempo.
Qualcosa sta venendo qua" Il blader assottigliò gli
occhi:"Qualcosa... o qualcuno" per l'appunto. Ryuga aveva fiuto per
queste cose. Ash, allenatore di pokemon famoso in tutto il mondo, si
insediò nella conversazione:"Ryuga- sensei, Paradox
è
qui" a queste parole, l'albino scattò.
Raggiunse in fretta la sala dove si trovava Paradox, facendo
affidamento sul suo infallibile fiuto che, ancora una volta, non lo
tradì. Aprì con un tonfo il portone,
posizionandosi in
fretta al tavolo:"Paradox, ti credevo morto" Disse con una punta di
accidia nella voce:"Io sono al di sopra dello spazio e del tempo"
Rispose quello per le rime. Azmut balzò agilmente sul
tavolo:"Ci
sono anch'io per tua informazione" Ryuga fece una smorfia di disappunto
estremo:"Evviva" In quel momento entrarono Julie e Ben, il quale si
bloccò
all'istante quando vide il creatore dell'Ultimatrix, l'oggetto che gli
permetteva di trasformarsi in cento forme aliene diverse:"Azmut! Dottor
Paradox! Che ci fate qui?!" Chiese tutto allegro:"Purtroppo non siamo
qui per una rimpatriata ragazzo mio... Dobbiamo darvi una spiacevole
notizia" Tutti tacquero. Quando quei due insieme parlavano di cattive
notizie, erano DAVVERO delle pessime informazioni. Di solito catastrofi
varie o disdicevoli inconvenienti quali invasioni aliene e altre
piccole seccature. Julie saettò con lo sguardo da Ryuga a
Ben e
viceversa, aspettando spiegazioni che naturalmente non
arrivarono:"Ehem, mi sono persa qualcosa?" Domandò con aria
stranita:"A dir la verità parecchie" Rispose l'albino
grattandosi la testa. Il possessore dell'Ultimatrix si prese la briga
di raccontarle per filo e per segno come stavano le cose e chi erano
quei due tipi bizzarri che si erano presentati lì senza
preavviso. Azmut era il creatore dell'Ultimatrix, non che forma di vita
più intelligente di ben sei galassie. Paradox invece, a
causa di
un incidente successo moltissimi anni prima, era diventato capace di
oltrepassare a suo piacimento lo spazio e il tempo, potendo
così
compiere senza problemi viaggi temporali e interdimensionali. Entrambi
avevano avvertito i risolutori più volte sventando
chissà
quante minacce aliene, e avevano anche collaborato due o tre volte con
Ryuga e la sua squadra, che ritenevano la più capace e la
meglio
organizzata. Julie annuì:"Ho capito... Quindi siete qui per
dirci che ci stanno per invadere giusto?" Il professore e l'alieno si
guardarono per poi assentire simultaneamente:"Secondo i miei calcoli, N
ha completato il suo piano. Vuole invadervi con la sua armata di
Supremi" Ryuga era preoccupato, e quando lo era cominciava a battere
freneticamente il piede a terra cosa che stava per l'appunto
accadendo:"E non può essere che lei si sia sbagliato?" Si
azzardò a chiedere Ben, aspettandosi già la
risposta:"I
miei calcoli non sono mai errati" La bruna fece spallucce:"Beh ma avete
già sconfitto una volta questi Supremi" Azmut scosse la
testa:"Sono più forti e hanno migliorato la loro
attrezzatura...
sono praticamente imbattibili ora, perchè N li controlla
direttamente grazie ai cristalli del cuore" Aprì di scatto i
grandi occhioni neri, squadrando Julie, che impaurita
arretrò di
qualche passo. Ryuga intervenne:"Saremo pronti a riceverli" Paradox
trasse dalla tasca il suo orologio e con uno scatto lo
aprì:"Secondo le mie statistiche dovrebbero arrivare domani
a
quest'ora" Il blader si scroccò le dita:"Abbiamo tutto il
tempo
che ci serve"
Salirono sulla Jet Carretta in tutta fretta. C'erano quasi tutti, ma
nessuno proferiva parola. Sapevano cosa sarebbe successo una volta
cominciata l'invasione. Nessuno sarebbe più stato al sicuro
e N
ne avrebbe sicuramente approfittato per sostenere i Supremi e dare
un'ulteriore sferzata alla terra. Perfino Ryuga pareva sulle spine. Lui
che non sapeva neanche cosa fosse la paura, in quel momento temeva che
non ce l'avrebbero fatta. Ovviamente non lo dava a vedere
perchè
tutta la squadra doveva credere di poter vincere senza alcuno sforzo.
Comprendeva il motivo del suo timore: non voleva perdere ciò
a
cui teneva di più al mondo. Julie, aveva giurato che
l'avrebbe
sempre protetta. In quel momento si chiedeva se ci sarebbe riuscito.
Dubitava delle sue capacità... Scosse la testa e
continuò
a guardare fuori dall'oblò:"Tutto bene?" Chiese gentilmente
la
sua ragazza, che gli si sedette accanto:"Julie... tu credi che
vinceremo?" Le domandò dopo un lungo intermezzo di silenzio.
La
bruna sussultò e lo guardò dolcemente:"Certo che
vinceremo!"
"Ah santo cielo, come fai ad esserne così sicura?!"
"Vinceremo perchè abbiamo te come capo" Gli sorrise. Ryuga
non
sapeva come reagire a quella risposta. Improvvisamente non si sentiva
più un leader così abile, come poteva un
ragazzino
guidare un'intera squadra in una missione di una tale portata?
Perchè era così che tutti lo consideravano, un
marmocchio
senza esperienza. Tutti tranne i suoi amici, che l'avevano sempre
ritenuto la colonna portante dei risolutori. Forse era il momento di
tornare coi piedi per terra. Ma se avesse mollato, che ne sarebbe stato
della squadra? Avrebbe compromesso l'intera umanità...
Però se avesse fallito avrebbe direttamente condannato a
morte
la sua specie. Come mai Julie non aveva dubbi su di lui? Cosa le aveva
mai dimostrato per ottenere la sua cieca fiducia? Mentre si poneva
queste domande di notevole rilevanza, un rombo proveniente dal motore
principale scosse l'intero velivolo:"Stiamo per atterrare, reggetevi"
Avvisò Kevin tenendo lo sguardo fisso sul cielo davanti a
sè. Ancora una volta Ryuga sospirò preoccupato,
non
poteva fare a meno di pensare alle catastrofiche conseguenze avrebbe
avuto la terra in caso di un suo fallimento. La Jet Carretta
rallentò fino ad atterrare, se così si puo dire.
Infatti
si fermarono sopra al tetto di un mastodontico palazzo con una "A" che
svettava quasi sulla cima. Julie sorrise al suo ragazzo con un
occhiolino, e appoggiò una mano al portello nell'attesa che
si
aprisse:"Forza, scendete tutti" Li incitò il pilota, con
un'insolita fretta. La bruna obbedì, seguita a ruota da
Ryuga.
Trovandosi su un edificio con un numero indefinibile di piani, Julie
rimase a bocca spalancata:"Che c'è piccola, mai
visto la
Stark Tower?" Domandò sarcasticamente una voce in
avvicinamento.
La ragazza sbattè le palpebre per poi guardare davanti a
sè. Un uomo circa sulla trentina, capelli marroni scuri
corti,
barba e basette, muscoloso e non molto alto camminava sicuro di
sè. Appena le fu vicino le rivolse un ampio
sorriso:"Enchantè" Julie si riscosse:"Oh, parlez-vous
français?" Rispose innocentemente. Lui la fissò
con uno
sguardo tra lo stupito e lo sconvolto. Una mano grande e possente si
posò sulla spalla di lei:"La ragazza è con me"
Affermò con fin troppa decisione Ryuga, prima che
Stark potesse anche solo pensare di poterla toccare:"Oh ma bene, vedo
che Picchiarello si è fatto la ragazza" Ironizzò
quello. Del fumo usciva dalla testa dell'albino, mentre una vena gli
pulsava sulla fronte:"Non chiamarmi Picchiarello..." Per fortuna
intervenne un altro giovine a metter fine a quello che sarebbe potuto
trasformarsi in un orrendo spettacolo:"Signori" Salutò con
un gesto del capo:"Colonnello" Fece a Ryuga con tono riverente. Il
blader ricambiò:"Capitano" Julie continuava a voltare la
testa da Ryuga agli altri due per lei misteriosi individui:"Scusate...
Vorreste spiegarmi?" Domandò con una punta di imbarazzo,
temendo di aver rovinato come al solito qualcosa:"Oh sì
scusa. Julie ti presento il capitano Steve Rogers, altresì
Captain America. E questo qui è Tony Stark"
"Delle Stark Industries, incantato mia cara...?" Lei si riscosse e fece
una risatina tirata:"Che sbadata ho dimenticato di presentarmi, il mio
nome è Giulietta Candore Casterville, ma vorrei che mi
chiamaste semplicemente Julie"
"L'ultimo che non l'ha fatto è finito male!" Disse Ben
passando velocemente. La ragazza divenne tutta rossa per
l'imbarazzo:"Non è vero! Io non sono affatto violenta!"
Steve le sorrise dolcemente, per poi spostare lo sguardo su Ryuga,
diventando improvvisamente serio:"Immagino che tu non ci abbia
convocato qui solo per farci conoscere lei" Ryuga sorrise beffardo:"Ti
pare che ti avrei fatto venire su questa schifosissima torre solo per
questo? Oh andiamo Steve, siamo seri" Iniziarono ad avviarsi dentro,
lasciando Tony con un palmo di naso:"Ehi aspettate un momento! La Stark
Tower è un capolavoro di ingegneria moderna!" Julie sorrise
e decise di seguirli, sperando in cuor suo che le cose, in un modo o
nell'altro, si sarebbero sistemate.
Percorsero corridoi su corridoi, presero l'ascensore che scese un
numero infinito di piani. Quando finalmente giunsero al capolinea,
Julie aveva decisamente lo stomaco sotto sopra. Dovette fare enormi e
profondi respiri per trattenere il senso di nausea crescente, ma le
rimase comunque un fastidiosissimo scombussolamento generale.
Seguì gli altri senza fare domande, anche perchè
sicuramente non le avrebbero prestato attenzione impegnati com'erano a
disquisire su chissà che cosa. Ne approfittò per
carpire ogni singolo dettaglio tecnologico di quel computer fatto a
torre. Venne riscossa però dal brusco arresto di tutta la
brigata. Erano immobili davanti ad un portone:"JARVIS apri la porta"
Parlò Tony e subito una voce metallica rispose:"Subito
signore" Come per magia il portone si aprì lentamente,
permettendo l'accesso ai ragazzi. Julie rimase per un attimo immobile a
fissare un punto fisso nell'orizzonte, era incredibile la tecnologia di
quel mondo, assolutamente straordinaria. Il suono cavernoso della voce
di Ryuga che la richiamava la svegliò, consentendole di
entrare.
La stanza era tuttosommato di piccole dimensioni rispetto al resto
della costruzione, il pavimento era insolitamente rivestito di moquette
blu e c'era soltanto uno scaffale in legno d'acero stracolmo di libri
appoggiato alla parete frontale. L'unica cosa che spiccava era una
piccola mappa olografica al centro stesso della camera. Prima che Julie
avesse il tempo di guardarsi attorno, dall'altra porta entrarono due
persone, una donna e un uomo:"Ah, Julie, Picchiarello, voglio
presentarvi due nostri alleati dell'ultim ora. Sophie e Logan, anche
detti Shinemoon e Wolverine" Sophie fece un sorriso dolce:"Molto
piacere di conoscerti Julie, al dipartimento Americano dei risolutori
non si fa che parlare di te" La bruna alzò gli occhi al
cielo imbarazzata:"Beh ne sono felice" Logan si fece avanti:"Ciao
Principessa" La salutò con la sua potente voce. Per un
momento Julie si bloccò. La sua mente fece dei paurosi
viaggi indietro nel tempo, e immagini confuse si sovrapposero davanti
ai suoi occhi, facendola vacillare a terra. Per fortuna Ryuga la
sostenne:"Julie, tutto bene?" Le domandò preoccupato, ma
come lui la sorresse, le visioni svanirono. Come se lui avesse
interferito con un particolare recesso della sua memoria. Leggermente
ansante, la ragazza annuì:"Ora sì, credo... E'
passato" Ryuga sorrise, nel tentativo di rassicurarla, poi riassunse la
sua impassibile freddezza:"Dove sono gli altri Avengers" Chiese
perentorio:"La Vedova Nera e Burton sono impegnati in un'altra missione
prioritaria assieme al Dottor Banner, Thor non so dove possa essere"
Rispose con altrettante sicurezza Steve. Proprio in quel momento un
portale verde brillante si aprì, e ne uscirono Paradox
assieme a Azmut:"JARVIS, ricordami di adottare misure di sicurezza
contro uomini in camice bianco che fuoriescono da magici portali verdi"
Disse Tony senza alcuna inflessione della voce. Il Capitano si fece
avanti:"Chi è lei" Domandò con durezza:"Io sono
quello che vi ha radunati, permettete che mi presenti, Dottor Paradox,
viaggiatore temporale e interdimensionale" Azmut saltò
giù dalla spalla di Paradox:"E io sono Azmut, il galvaniano
più intelligente di sei galassie e creatore di Omnitrix e
Ultimatrix" Sia Steve che Tony ebbero come reazione istintiva quella di
guardare Ryuga, che si limitò ad annuire. Captain America
fissò il dottore dritto negli occhi:"Perchè ci
hai riuniti qui"
" Come, Ryuga non ve l'ha detto?" Stark gli andò a un palmo
dal viso:"Basta con questi giochetti, vogliamo risposte"
"D'accordo giovanotto, andrò subito al punto. I Supremi, una
razza aliena con un'impressionante ed avanzata tecnologia, stanno per
invaderci, tra circa" Sfoderò il suo orologio d'oro da
taschino:"Meno di un'ora" Gli occhi dei due si spalancarono come se
avessero appena visto i loro nomi scritti sulle lapidi:"Abbiamo meno di
un'ora per armare un esercito" Constatò Tony:"Non ce la
faremo mai" Ryuga si eresse in tutta la sua possanza:"La mia squadra
è sufficientemente numerosa e più che
adeguatamente addestrata, se anche gli Avengers" Si rivolse a Logan:"E
voi due, deciderete di aiutarci, potremmo anche farcela a sconfiggere
N" Logan alzò un sopracciglio:"N? Ma voi risolutori non
l'avevate spedito all'altro mondo?" Ryuga non spostò nemmeno
lo sguardo per rispondergli:"L'avevamo soltanto imprigionato, ma sembra
non sia bastato" L'uomo si irritò a tal punto che prese per
il colletto il suo interlocutore:"Senti brutto rockettaro coi capelli
impomatati, non sono venuto fin qui per farmi trattare come uno zerbino
da un tipo come te" Gli ringhiò addosso con rabbia.
L'Imperatore Drago assottigliò gli occhi nel tentativo di
trattenersi:"Non toccarmi con le tue sudice mani" Sibilò.
Julie si mise davanti:"Basta, basta tutti e due! Dobbiamo collaborare
se vogliamo vincere, ora più che mai!" Al solo sentire di
queste parole, Wolverine mutò espressione, e nel giro di
qualche secondo mollò la presa. Per fortuna che la ragazza
era intervenuta... o per Logan sarebbero stati guai seri:"Ringrazia la
tua ragazza pivello, e il mio buonsenso" Grugnì,
sistemandosi la giacca con stizza. Julie osservò
attentamente Ryuga: lentamente gli artigli tornavano sotto pelle. Dopo
un po' Ben azzardò:"Io direi che è meglio calmare
gli animi e usare la nostra foga per congegnare un piano" La bruna
colse l'occasione di rafforzare la sua affermazione di poco
prima:"Giusto! Ben ha ragione! Innanzitutto io proporrei di..." Una
fortissima e improvvisa scossa di terremoto la interruppe, facendole
perdere l'equilibrio. Per fortuna riuscì ad aggrapparsi alla
parete prima di capitolare al suolo. La luce si spense di colpo.
Blackout. Silenzio totale. Si sentivano solo i loro respiri irregolari
e affannati:"Cosa è stato?" Domandò seria Julie.
Ryuga si guardò intorno con gli occhi sgranati prima di
rispondere:"Arrivano"
Camminavano velocissimi per i corridoi:"Dottor Paradox! E questa
sarebbe un'ora?!" Urlò l'albino in preda ad una crisi di
nervi. L'uomo si limitò ad estrarre e controllare il suo
orologio da taschino:"In effetti sono in anticipo, un anticipo che non
avevo previsto"
"Ah, lei non l'aveva previsto eh?!" Julie lo affiancò
correndo:"Visto che stiamo per morire tutti, c'è qualcosa
che vorresti dirmi? Per esempio spiegarmi il perchè Steve ti
chiama colonnello!" L'albino alzò gli occhi al cielo:"Storia
lunga, e noi nn abbiamo tempo!" Arrivarono il più in fretta
possibile alla gigantesca finestra dell'attico, salendo un numero
indefinito di piani di scale a piedi, senza contare l'andatura con la
quale salivano. Appena arrivarono lo spettacolo che gli si
parò davanti agli occhi li lasciò di sasso:
enormi astronavi dalle svariate e mastodontiche forme svettavano nel
cielo di New York, oscurando il sole e riducendo l'intera
città ad un mucchio di persone impazzite che corrono senza
meta nel vano tentativo di procurarsi un riparo. Tony ebbe subito
un'idea:"JARVIS apri le porte della torre, qui molta gente
potrà rifugiarsi" Julie lo fissò con ansia e
stupore, e lui ricambiò lo sguardo:"Cerchiamo di salvare
più persone possibile" Steve invece si rivolse a Ryuga:"Cosa
hai intenzione di fare ora?" Lui prese un respiro profondo:"Quello che
ho sempre fatto" Si girò di scatto fissandolo negli
occhi:"Combatto" Il capitano gli rivolse un sorriso e gli mise una mano
sulla spalla:"Se ci sarai tu a guadarci combatteremo anche noi fino
alla fine"
"Date una festa e non ci avete invitato?" Domandò una voce
non identificata alle loro spalle:"Agente Burton, Natasha" Li
salutò Ryuga:"Come state gente? Vedo che qui non ci facciamo
mancare nulla: prima l'evasione di N, ora un'invasione aliena. A che
gioco giochiamo?" Chiese sarcastica Natasha. In quel momento a Julie si
accese una lampadina:"Gioco... gioco... ma certo, un gioco! Ryuga so
come possiamo batterli!" La Vedova Nera la squadrò
perplessa:"Dicci tutto campionessa" Disse Tony incuriosito:"Facciamogli
credere di stare al loro gioco, e quando meno se l'aspettano, nel modo
che meno si aspettano, attacchiamo!" Ryuga annuì:"Mi sembra
una buona idea..." Vennero bruscamente interrotti da un ologramma
proiettato nel cielo, raffigurava uno di quei orrendi
alieni:"Terrestri, la vostra razza è inferiore e impura,
tutto ciò che è impuro va eliminato! E come la
formica viene schiacciata dallo stivale, ora noi faremo a pezzi la
vostra misera civiltà, prendendo possesso del pianeta"
L'immagine cambiò di colpo, ora si vedeva N in cima alla
statua della libertà, che osservava la città con
un ghigno malefico:"Visto Ryuga?! Formica, stivale! Ahahahahaha!" La
sua risata diabolica riecheggiò nell'aria per dei minuti,
accrescendo ulteriormente il panico nel cuore dei poveri abitanti di
New York. L'albino strinse i pugni fino a farseli quasi sanguinare:"E'
colpa mia se ora lui sta per distruggere il mondo... è
compito mio distruggerlo" Julie gli sorrise e gli prese la mano
intrecciandola dolcemente con la sua:"Se tu combatterai ci
sarò anch'io" Ben invece gli diede una pacca sulla
schiena:"Anch'io, non vedo l'ora di poter ammirare la faccia di merda
di N spiaccicata al suolo" Ryuga annuì:"Hai il completo
appoggio degli Avengers, tu dicci solo cosa dobbiamo fare" Il sorriso
dell'albino si tramutò in un ghigno:"Penso che per questa
battaglia ci servano rinforzi, a cui ho già pensato io. Dopo
tutto per combattere i giganti che N evocherà, quali i
pokemon Giratina, Raiquaza e company, ci vogliono dei giganti" Un'altra
scossa agitò il suolo sotto i loro piedi, ma questa volta,
di fronte a loro, si stagliava una macchina incredibilmente potente, la
più potente che possa esistere. Perchè loro non
erano solo macchine, no, loro avevano un cuore. Ryuga sorrise al
mastodontico volto di metallo che li osservava dalla
finestra:"Bentornato sulla terra, Optimus Prime" Tony cercò
di distrarre tutti dall'inquietante occhio rosso meccanico che li
fissava:"Ahm... Qual è il piano?" In un secondo Ryuga
sfoderò gli artigli e alzò la testa, mentre
guardava le persone correre inseguite da alieni mostruosi e edifici
distrutti crollare a causa dei raggi laser sparati a
velocità supersonica dalle loro astronavi:"Ammazziamoli
tutti"
"Sono felice di rivederti amico mio"
"Anche per me è un onore, Optimus" Il Transformer
guardò le astronavi:"Seguiremo la tua causa fino alla morte,
dobbiamo saldare quel debito" Ryuga si affacciò guardando
giù dalla torre:"Io salverò quella gente, fosse
l'ultima cosa che faccio" Asserì con convinzione:"Certo, ora
che N ti ha visto attaccherà sicuramente, ma noi saremo
pronti a respingerlo. N, dì le tue ultime preghiere, sta
arrivando il Turbine Rosso"
Angolo Autrice
Scusate se vi ho fatto aspettare così a lungo, ma mi avevano
tagliato i viveri di internet *-* comunque finalmente ci avviamo alla
conclusione, quel baaaaaaabbione di N ha portato a termine la sua
invasione, cosa accadrà? Per fortuna che Ryuga, da bravo
cagnolino previdente, aveva contattato i suoi vecchi amici
Transformers, riusciranno così a vincere oppure N si
rivelera comunque troppo forte? Tutto questo e molto altro nel prossimo
capitolo: Battaglia Finale (parte 1)! Non mancate!
vi metto un'immagine degli orrendi alieni che invadono la terra
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