I don't know how to love him...

di Olivia_Malfoy
(/viewuser.php?uid=764916)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo incontro ***
Capitolo 2: *** A domani ***
Capitolo 3: *** Sensi di colpa ***
Capitolo 4: *** Pic-nic ***
Capitolo 5: *** Una famiglia, una cena, un bacio. ***
Capitolo 6: *** Visite inaspettate ***
Capitolo 7: *** Stanza 310 ***
Capitolo 8: *** Giornata film ***



Capitolo 1
*** Primo incontro ***


*capitolo 1*

 

Chi dopo aver letto o visto Twilight non si fa i film mentali sul sexy vampiro di turno?! Beh non so voi ma io me ne sono fatta parecchi e per parecchio tempo, quindi potete immaginare la mia reazione quando mio padre mi disse che ci saremmo dovuti trasferire a Forks. Ecco cosa successe l'oggi di ormai 2 anni fa…

Correva l’anno 2012 e Kathrine, una ragazza carina, alta con capelli e occhi scuri, era appena tornata da scuola, all’epoca frequentava la seconda media, quando il padre la chiamò

“Kathrine, tesolo vieni qui, devo dirti una cosa”

“Sì papà? Tutto bene?”

“Certo piccola, devo dirti una cosa, ma niente di grave anzi, peso che dopo lo shock iniziale ne sarai molto contenta”

“Allora?”

“Dovremo trasferirci fuori città, molto fuori città per lavoro…”

“Ah, e dove andremo?”

“Andremo a vivere a Forks”

“Forks in America? Nella penisola di Olympia?

“Sì proprio là”

“Ommioddio ommioddio ommioddio!!!!!!”

“Contenta”

“Sìììììììì”

Passai i successivi mesi preparativi a saltare in giro per casa esaltatissima, sarei andata a vivere nel paesino della mia saga preferita, sapevo bene che i vampiri e i licantropi non esistevano ma ero comunque esaltata all’ennesima potenza.

Era fine giugno quando prendemmo l’aereo diretto a Port Angeles, dove avremmo chiamato un taxi per portarci alla nuova casa…

Appena arrivati rimasi estasiata dalla bellezza della nuova casa, era una grande villa nascosta al resto delle abitazioni da dei grandi alberi, nonostante ciò era molto vicina alla nuova scuola dove avrei iniziato il mio terzo anno di liceo nel giro di due mesi.

Entrata in casa notai che era molto simile a quella dei Cullen descritta da Bella nel libro, con delle grandi vetrate e un sacco di stanze ben arredate.

Quando entrai nella mia camera quasi svenni, era al quarto piano, grande come metà della casa, aveva due lati su quattro fatti a mo’ di vetrata, le altre due pareti erano in legno chiaro, una con un televisore enorme e una cassettiera ancora più grande, l’altra con il mio letto da un lato e un enorme libreria stracolma dei miei libri preferiti, dal lato chiuso di una delle due vetrate c’era una scrivania in mogano con sopra le mie copie e i miei gadgets di Hunger Games e Harry Potter, un Mac e i libri di scuola per l’anno scolastico a venire, i miei si erano veramente impegnati a non farmi soffrire molto la separazione da casa.

Accanto alla mia stanza c’era il mio bagno privato e dopo quest’ultimo la mia sala karate, con un tatami 8x8 e uno specchio sull’unica parete che non fosse una vetrata, nonostante lo specchio fosse fatto di vetro…in pratica il quarto piano era solo mio.

Quando finii il mio giro per la casa andai con la mamma, papà e la più piccola delle mie due sorelle al supermercato, mentre andavamo mi chiamò Matilda, mia sorella grande, che era a fare un’università in Germania.

“Ehi Kat come stai?”

“Tutto bene, stranamente oggi a Forks non piove ahahah”

“Ahahah la casa com’è”

“Sembra quella dei Cullen, ho un piano intero tutto per me!!!”

“Che figata!”

“Già!”

“Lì in tedeschia come va?”

“Fa un caldo mostruoso”

“Io devo andare, ti passo la mamma?”

“Si grazie” passai il telefono a mia mamma

“Ciao amore”

"…"

"Sì, un attimo che mi allontano…"

Quando mia mamma mi riportò il telefono erano passati ormai 35 minuti

Arrivate al supermercato io vado nel reparto libri, il mio preferito… inizio a leggere un libro di leggende quando mi scontro con un ragazzo

"Ehi ma stai attento, mi hai fatto male"

"Sei tu che mi sei venuta addosso"

"Scusa hai ragione non stavo guardando dove andavo"

"Tranquilla, comunque credo che questo sia tuo" e mi passò il mio diario con le foto dei miei compagni di karate, aveva le mani gelide

"Ehm grazie…"

"Abel, Abel Moon, tu sei?"

"Kathrine Hunt, sono nuova di qui"

"Sei la ragazza nuova che ci hanno annunciato i prof immagino…"

"Sì, immagino di sì"

"Sei italiana giusto?"

"Sì di Milano"

"Che anno?"

"Terzo"

"Oh anche io"

"Beh ci vediamo in giro Abel Moon"

"Certo Kathrine Hunt" Mi sorrise e se ne andò.

Abel era veramente bello, alto, capelli biondissimi, occhi ambrati e fisico scolpito.

E io lo avrei avuto come compagno di classe… sembrava un sogno.

 

 

SPAZIO AUTRIICE:

'Giorno gente, ecco il primo capitolo di questa ff mooooolto improvvisata, ho avuto un lampo di ispirazione improvvisa e non potevo fare a meno che scrivere…

Non so se questa storia porterà a qualcosa di buono, però vorrei che mi faceste sapere cosa ne pensate…

Date un’occhiata anche alla mia ff “What if... Dramione” oks? oks.

Un bacione enorme :*

Lady Malfoy

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** A domani ***


*capitolo 2*
 
Le vacanze passarono molto velocemente, io le passai a migliorare il mio inglese, lavorando al pub, vidi Abel qualche altra volta, ma non ci parlammo quasi mai se non con un "Ciao" di cortesia, fino a quando un giorno non mi sorprese con una proposta davvero curiosa
"Ehi Hunt, domani a pranzo sei libera?"
"Certo che sì, perché?"
"Ti porto a un pic-nic in collina e ti faccio vedere dei posti caratteristici di questo buco che noi chiamiamo molto amorevolmente paese"
"Moon, accetto molto volentieri la tua offerta qua davanti alle 13:00??"
"Va bene, a domani Kat" e mi baciò leggermente la guancia, aveva le labbra ghiacciate
"A domani Abel" e gli feci un occhiolino

Tornata a casa avvisai a mia mamma che il giorno seguente non ci sarei stata per pranzo
"Dove vai tesoro?"
"Faccio un pic-nic con un amico"
"Chi è, come si chiama?"
"È un mio compagno di classe, si chiama Abel"
"Oh bene, per che ora vi vedrete?"
"Per le 13:00 davanti al pub, vado a piedi, tranquilla non c'è bisogno che mi accompagni."
"Oh non avevo intenzione di accompagnarti…
Grazie è…
"… mi chiedevo piuttosto se non ci volessi andare con la tua macchina nuova."
"Cosa???"
"Vai a vedere fuori"
Quando uscii trovai ad aspettarmi una bellissima Volvo argentata, era il genere di macchina che piaceva a un ragazzo e proprio per questo la amavo ancora d più.
"Posso farci un giro?"
"Certo tesoro è tutta tua, quando torni mettila in garage però!" disse mio padre scendendo dall'auto
"Okay, a dopo" baciai entrambi i miei genitori sulle guance e salii in macchina al posto del guidatore.
"Mamma?!" le gridai
"Sì?"
"Vado a Port Angeles a fare un po' di spese"
"Okay, tesoro ce li hai i soldi?"
"Sì, a dopo" non sentii la sua risposta perché partii in quarta e sfrecciai con Jesus Christ Superstar a mille fino a che non trovai parcheggio davanti a una boutique molto carina e con dei prezzi accessibili… decisi di entrare a dare un'occhiata trovai una camicetta molto carina bianca con le maniche a tre quarti dei jeans skinny azzurri e un paio identico nero, poi trovai delle ballerine nere lucide, degli stivaletti scamosciati neri che arrivavano al polpaccio e degli stivaletti in pelle nera che arrivavano alla caviglia e un tacco 10 circa.  Andai in camerino a provarmi il tutto, ero perfetta con ogni capo quindi uscii e andai a pagare alla cassa mi feci consigliare una libreria per cercare qualcosa da leggere.
Mi disse che qualche negozio dopo quello ce n'era una quindi misi le borse con dentro i miei nuovi acquisti e mi diressi verso la libreria
"Salve cerca qualcosa di preciso?"
"Il reparto miti e leggende?"
"Infondo a sinistra" mi disse
"Grazie" sorrisi gentilmente e mi incamminai in quella direzione.
Quando svoltai mi ritrovai faccia a faccia con una ragazza molto carina, poco più bassa di me, mora con gli occhi ambrati come quelli di Abel
"Ommioddio" strilla lei
"Scusami non volevo spaventarti"
"Ahahahah tranquilla, tu sei?"
"Elizabeth, Elizabeth Moon" si presentò esattamente come Abel
"io sono Kathrine Hunt piacere, vivi a Forks?"
"Sì, come fai a saperlo?"
"Conosco tuo fratello Abel"
"Oh beh si è mio fratello anche se non ci somigliamo per niente ahahah"
"Io trovo che abbiate gli stessi occhi"
"Oh sì, gli occhi… sono una cosa di famiglia…"
"Beh, che stavi leggendo?"
"Un libro sui vampiri… so che è stupido ma è un argomento che mi incuriosisce"
"Ti capisco benissimo, anche io sono venuta a cercare qualcosa sui vampiri"
"Ah ne ho trovato uno che secondo me ti piacerebbe, tieni" mi passò un libro dalla copertina azzurra e le pagine ingiallite man mano che andavo avanti mi incuriosiva sempre di più
"Lo prendo, grazie Liz"
"Nulla Kat"
Dopo aver pagato ci dirigemmo verso la mia macchina
"Ehi sei in macchina?"
"No, sono venuta coi mezzi"
"Ah, dai ti do un passaggio io se vuoi" le dissi sorridendo
"Grazie"

"Tu che anno frequenti?"
"Il terzo come Abel"
"WoW allora saremo in classe insieme"
"Già, che figata"
Scherziamo per il resto del viaggio fino a che non arriviamo quasi a scuola
"Dove devo andare?"
"Vai dritto, devi attraversare un pezzo di bosco e poi ti dico quando girare a sinistra"
"Oks"
Andai dritto e girai quando me lo segnalò fino a che non mi trovai davanti una casa enorme, più grande anche della mia.
"Parcheggia qui davanti" mi istruì
Parcheggiai e lei scese
"Dai vieni, ti presento alla mia famiglia"
"No, devo andare… sai, mia mamma…"
"Non inventar balle e vieni…"
"Okay"

Quando entrai notai che la casa era bellissima, arredata anche questa molto bene
"Ab? Dove sono gli altri?"
"Sono a ca… oh chi si vede, buona sera Hunt" scese da una scalinata con dei pantaloni da basket e basta, a torso nudo, aveva gli addominali più scolpiti che io avessi mai visto… quando mi salutò arrossii di botto, diventando rossa come un peperone…
"Buona sera Moon" ironizzai io
"Ragazzi, io devo andare a fare una commissione per mamma e papà, tu Kat resta quanto vuoi"
"Oh grazie" stavo per dire che dovevo andare quando Abel intrecciò le sue dita gelide tra le mie e mi trascinò di sopra
"Vieni Kat ti mostro la mia stanza"
"Oh grazie" asserii io
La sua stanza era più piccola della mia però era ben organizzata c'era una libreria con molti libri e dischi, un lungo divano in pelle nera e una finestra di dimensioni smisurate… mi piaceva molto, mi fece accomodare sul divano-letto e si sedette vicino, molto vicino, a me… aprì bocca per dire qualcosa ma il mio cellulare squillò
"Pronto?"
"Tesoro? sono la mamma"
"Che c'è?"
"Abbiamo dei colleghi di papà a cena, devi correre qui ad aiutarmi a preparare, subito!"
"Okay arrivo." riattaccai il telefono e mi rivolsi a Abel
"Ab mi dispiace molto, ma devo andare ad aiutare mia mamma, deve venire della gente a cena…"
"Oh okay…
Sembrò deluso
"Ti accompagno alla macchina" si mise delle scarpe e uscimmo di casa, lui era sempre a torso nudo, avrei voluto toccarlo però mi contenni.
Arrivati alla mia volvo Abel mi inchiodò alla portiera, guardando prima i miei occhi pio le mie labbra, poggiò una mano sul mio fianco e si avvicinò al mio orecchio, scostò i capelli con la mano libera e mi sussurrò
"Ci vediamo domani Kat" guardò un'ultima volta le mie labbra prima di lasciare un bacio all'angolo di queste, io mi alzai in punta di piedi e mi avvicinai al suo orecchio, gli sibilai giusto qualche parola
"A domani Ab", mi sedetti in macchina e abbassato il finestrino gli mandai un bacio facendogli l'occhiolino.
 
SPAZIO AUTRICE:
Ve gusta? A me mi gusta mucho (misto ita-spa)
Beh fatemelo sapere appena lo leggete, commentate o votate
A presto
 
Lady Malfoy

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Sensi di colpa ***


*capitolo 3*

 

Quando arrivai a casa trovai mia mamma che correva per casa alla velocità della luce

"Oh Kat finalmente sei arrivata!!!"
"Cosa devo fare?"

"Apparecchia e riordina la sala da pranzo e il salotto poi fai la sala e la tua camera, datti una sistemata già che ci sei"
"Certo fuhrer…"

Mollai le borse in camera dei miei al primo piano e corsi giù ad apparecchiare.

La tavola venne una meraviglia, l'avevo curata nei minimi dettagli.

Quando corsi in camera ero mezza morta, fortunatamente la mia camera era già in ordine, andai in bagno e mi feci una doccia bollente, rimasi là sotto per non so quanto tempo, mi misi la camicia bianca con gli skinny neri e gli stivaletti col tacco, sistemai i capelli in una morbida treccia laterale e scesi di sotto.

"Amore sei bellissima"
"Grazie mamma, sono le cose che ho preso a Port Angeles."

Quando suonò il campanello saltai in aria dalla paura quando mi ripresi gridai

"Vado ioooo"

Quando aprii la porta mi trovai davanti una coppia sulla quarantina e dietro un ragazzo a dir poco mozzafiato

"Salve signori Hemmings"
"Buona sera cara, tu devi essere Kathrine"
"Sì, è un piacere conoscervi"
"Anche per noi…

Poi la donna si rivolse al figlio

"… Lukey saluta Kathrine"
"Ciao"
"Ciao…venite vi accompagno in sala da pranzo"
"Oh grazie"
...

La cena prosegui tranquilla con molte occhiate tra me e Luke e battute oscene e tristi dei nostri genitori. Al caffè mi alzai e chiesi a mia madre se potevamo andare in camera a parlare e lei annuì

"Luke vieni dai, andiamo di sopra"

"Okay" sorrise malizioso

Arrivati in camera mia Luke si mise sul mio letto con le spalle al muro e io,  presa da uno sbalzo di ormoni mostruoso mi misi a cavalcioni su di lui e iniziai a baciarlo, lui non mi respinse, anzi, portò una mano sul mio sedere avvicinandomi a lui, io gli sbottonai la camicia e gli tolsi la canottiera poi appoggiai le mie mani sul suo torace, con una tracciai la forma dei suoi addominali fino ai capelli, che presi per avvicinarlo ancora me lui apri la bocca e io ci infilai la mia lingua e la unii alla sua, lui mi sbottonò la camicia e iniziò ad accarezzarmi la schiena fino ai gancetti del reggiseno che sarebbe anche riuscito a togliere se mia mamma non ci avesse interrotti chiamandoci dal piano di sotto.

"Ragazzi?! Il dolce!!!"

"Arriviamo mamma" dissi con un misto di incazzatura e tristezza e Luke evidentemente lo notò
"Ehi bellezza non rattristarti, continueremo un'altra volta…"
"Non ci contare Hemmings"
"Invece ci conto" disse accarezzandomi la schiena fino al sedere, che strinse un po' nelle sue mani.
Quando scendemmo eravamo totalmente uguali a prima della pomiciata (che termine fine…)

"Allora, immagino che Lukey ti abbia detto che frequenterà il terzo anno alla Forks High School?!"
"Oh…sì sì, sarà bello conoscere qualcuno in classe, non mi sentirò totalmente sola… ahahah"
"Ahahah…oh come si è fatto tardi, ragazzi ci dispiace ma dobbiamo andare"
"Oh vado a prendere le giacche di sopra" dissi io per essere cortese, non è che avessi molta voglia

"Ti aiuto io" propose Luke

"Oh grazie Luke" salimmo le scale e lo condussi nella cabina-armadio dove mia mamma aveva messo le giacche degli ospiti…

"Dovevo salutarti come si deve" mi disse Luke prendendomi per i fianchi e facendomi girare verso di lui

"Direi proprio di sì" e poggiai le mie labbra sulle sue afferrandogli i capelli, lui mi prese in braccio e mi poggiò su uno scaffale pieno di non so cosa…

"Ragazzi devo venire ad aiutarvi?" ci interruppe mia mamma con un tempismo a dir poco di merda

"No mamma non c'è bisogno tranquilla stiamo arrivando"

Presi le cose e Luke mi spinse con le mani sul sedere

"Contieniti Luke avrai altre occasioni te lo prometto" dissi facendogli l'occhiolino

"Ragazzi temevamo non arrivaste più"

"È che non trovavamo la giacca del signor Hemmings, scusateci"
"Tranquilla cara… alla prossima"
"Alla prossima, è stato un piacere conoscervi" dissi ai genitori del giovane Hemmings

"Kat noi ci rivedremo a scuola"
"Puoi starne certo" mi lasciò due baci sulla guancia come di consueto e se ne andò

"Mamma sono stanchissima posso andare a letto?"

"Certo tesoro buona notte"
"Buona notte."

Quando arrivai di sopra mi svestii, piegai la camicia e arrivato il momento dei jeans ci trovai dento un bigliettino piegato, lo aprii e lo lessi subito, ero troppo curiosa

“3454890798 quando vuoi Bellezza

-Luke”

"Non ci credo, mi ha lasciato il suo numero, bah gli scriverò domani" misi il bigliettino in un libro e mi infilai sotto le coperte a leggere e pensare, ma soprattutto pensare.

Mi sentivo in colpa per aver flirtato con Abel, che mi interessava veramente e aver baciato Luke… ero molto combattuta tra i due, tant’è che quella notte sognai prima Abel, poi Luke poi Luca, il mio ex di Milano…

Ci eravamo lasciati, anzi lui mi aveva lasciata quando io gli avevo detto che mi sarei trasferita dall’altra parte del mondo dicendomi che non avrebbe sopportato la distanza, io sapevo perfettamente che lo aveva fatto perché mi aveva tradita più volte e non gli andava di scoparsi una chissà quale troia alle mie spalle… vabbè, meglio così, io di stare con uno stronzo non avevo poi tutta questa voglia.

 

SPAZIO AUTRICE:

Capitolo poco sconcio insomma, mi dà molto di "fiera dell'osceno"… devo dire che Kathrine in questo capitolo l'ho fatta un po' putti, prima Ab poi Luke… vabbè, cosa ci posso fare se mi ritrovo una fantasia perversa!?

Fatemi sapere se vi è piaciuto con un commento o con un voto

Un bacione, alla prossima :*

 

Lady Malfoy

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Pic-nic ***


*capitolo 4*

 

Quando suonò la sveglia il mattino dopo erano le sette e trenta, io mi alzai di mala voglia e andai in bagno per farmi una doccia. Entrai subito in doccia e solo quando mi sentii pesante e bagnata mi accorsi che avevo ancora il pigiama addosso

"Ma porca polpetta al sugo" gridai… sperando che i miei non si svegliassero

Mi svestii e lanciai il pigiama e l'intimo da qualche parte nel bagno. Finii di lavarmi e uscii dalla doccia avvolta in un morbido accappatoio blu notte e un turbante in testa per non bagnare per terra con i capelli, cercai i vestiti e li trovai nel water…

"Perfetto, era proprio quello che ci voleva, i vestiti nel cesso" poi iniziai a ridere sguaiatamente, era una risata isterica e divertita a un tempo, isterica perché ero entrata in doccia vestita e poi avevo buttato il pigiama nel cesso e divertita per la situazione in generale, che era esilarante…

Misi i vestiti nel cesto della roba sporca -e bagnata- e me ne andai in camera a prepararmi, scelsi un intimo coordinato, reggiseno rosso con il bordo in pizzo e slip uguali, mi misi una canotta bianca e una camicia a quadri rossi e blu, dei jeans skinny azzurro chiaro e le vans basse rosse con i lacci blu mi feci (non pensate male) una treccia laterale come quella dell'altra sera, poi passai al trucco, mi misi la matita nera e il mascara un lucidalabbra rosso e lo smalto blu.

Mi guardai allo specchio notando che ero vestita davvero bene.

"Modestia a parte che figa che sono ragazzi…"guardai l'orologio, erano già le nove e mezza, ci avevo messo due ore solo a prepararmi e dovevo ancora preparare la borsa.

Non sapendo dove mi avrebbe portata quindi misi un cambio di intimo, degli shorts blu, u na canotta rosa fluo e una maglietta a maniche corte abbinata giallo fluo dalle dimensioni enormi, un asciugamano in microfibra e altre cianfrusaglie come spary per le zanzare e robe simili. Quando riguardai l'orario erano le nove e mezza. Avevo ancora tre ore di attesa e non sapevo che fare

"Perché non ti guardi un film?" mi propose mia mamma molto gentilmente

"Naaaaa… mi farò un giro in paese, così tanto per…"

"Ah okay, ci sei sta sera a cena?"

"Non so, non credo" detto questo presi le chiavi della macchina e uscii.

Andai in un caffè vicino a casa a fare colazione visto che non l'avevo fatta poi in un negozietto di fumetti

"Salve posso aiutarla?" chiese una voce squillante

"Oh dammi del tu, comunque no, sono qui per ingannare il tempo"

"Oh okay, io sono Greta, piacere"

"Kathrine, piacere mio"

"Che genere di fumetti ti piace?" mi chiese dopo un po’

"Graphic Novel, però preferisco i libri normali e amo scrivere, cantare, suonare, leggere e fare karate… tu?"

"Wow siamo strasimili, a parte il karate, preferisco ballare… tu che scrivi?"

"Prometti di non dirlo?" le chiesi

"Prometto che non lo dirò a nessunissimo" fece la cerniera sulla bocca

"FanFiction, sto scrivendo una Dramione, sai Draco ed Hermione, amo Harry Potter in caso non si fosse capito e poi sto scrivendo anche una specie di diario…"

"Io ti amo, mi vuoi sposare?"

"È?!" chiesi, ma che cazz…?

"Anche io sto scrivendo delle storie, WattPad o Efp?"

"Entrambi"

"Anche io!!! Posso consigliari una ff?"

"Certo, quale?"

"Si chiama "What if…Dramione, mi piace un botto!!" Non ci credo… wooooooooow

"Oh, la conosco!!"

"Davvero? Come fai a conoscerla? È italiana...!"

"1. Sono italiana, di Milano. 2. È la mia storia"

"Come come come??? Wow io ti amo!!!" e mi stritolò in un abbraccio soffocante

"Quindi anche tu sei italiana?!"

"Sì, anche io di Milano!!!"

“Cosa ci fai qui a Forks?” chiesi incuriosita

“Mio padre è stato trasferito qui per lavoro, tu?” non ci potei credere

“Anche io!!”

"Frequenti la FHS?"

"Sì, terzo anno, tu?"

"Pure" guardai l'orologio, segnava le dodici e un quarto

"Oh no, arriverò in ritardo devo andare, è stato un piacere Greta" dissi tutto d'un fiato

"Anche per me, tieni, il mio numero di cellulare, ci vediamo a scuola" mi passò un bigliettino blu, lo presi e uscii di corsa senza neanche rispondere.

Sfrecciai per le viuzze strette di Forks fino al pub dove io e Abel ci eravamo dati appuntamento e arrivai un minuto prima di lui, che era in perfetto orario.

"Ehi ciao" dissi io allegra

"Che bello vederti, Hunt" lo disse così dolcemente che quasi mi scioglievo

"Anche per me è bello rivederti! Allora, dove andiamo?"
"Lo scoprirai a tempo debito…

Disse con fare enigmatico

"… ora andiamo" mi prese per mano e mi condusse alla sua macchina.

Arrivammo a casa sua in pochi minuti, lì prese un cestino e una coperta e mi condusse nel bosco, camminammo per un po' fino a una radura enorme e bellissima, aveva un lato ombreggiato e ci mettemmo là Abel stese la coperta e tirò fuori tre panini e una lattina di coca e me li porse, mentre lui prese in mano un termos grigio

"Ohi, ma questo cibo non basterà mai per due persone" constato io
"Infatti è solo per te, io ho questo intruglio strano, non mi sento molto bene e il medico mi ha detto che non devo mangiare nulla se non questo" e indicò il termos con un gesto del capo

"Oh, mi dispiace per te…"
"Tranquilla" disse sorridendo, aveva un sorriso così bello

Mangiammo con calma, e quando finii lo guardai, aveva un rivolo di intruglio rosso sulle labbra…

"Ahahah"
"Che c'è?"

"Hai le labbra sporche di coso…"
"Oh…non fa ridere" disse prendendo il tovagliolo per pulirsi

"Aspetta!" dissi io avvicinandomi a lui, arrivata all'altezza del suo viso lo guardai mentre ripensavo a una frase che avevo sentito molto tempo fa L'attimo prima di baciarti, l'incrocio di sguardi che si scrutano e si parlano, le labbra che si avvicinano e si attraggono come calamite, attimi che vorrei vivere in eterno. Poi poggiai le mie labbra sulle sue, che erano fredde e lisce.

Lui era sorpreso dal mio gesto ma non fece nulla per fermarmi.

Gli accarezzai la schiena, poi ci sdraiammo e mi prese per i fianchi portandomi sopra di lui.

Continuammo a baciarci per un po', lasciandoci a vicenda scie umide di baci sul collo, sulle tempie, sulla fronte, sui capelli.

Poi mi guardò.

"Non abbiamo ancora finito il nostro giro “culturale" "

Rimettemmo tutte le cose nella cesta e vagammo all'ombra degli alberi fino a che lui non si fermò impedendomi di vedere cosa c'ea dietro di lui

"Pronta per la cosa più bella che tu abbia mai visto?"

"Non penso sarà la più bella ma sì, sono pronta"
"Quale sarebbe allora la cosa più bella che tu abbia mai visto?"
"Te" ommioddio l'ho detto veramente, scavatemi una fossa che mi voglio seppellire

"Lo penso anche io!"
"Cosa? Che tu sia la cosa più bella che tu abbia mai visto?"
"No, che tu sia la cosa più bella che io abbia mai visto"

Quando lo disse io arrossii come se non ci fosse un domani, lui mi prese il viso tra le mani fredde e mi baciò.

Io scossa da un moto di non so cosa -ormoni probabilmente- mi aggrappai a lui e lo baciai con più foga di quanto non avessi mai fatto, sembrava che io avessi fame dei suoi baci, delle sue labbra, delle sue mani, di lui.

Mi levò la camicia e la canotta per poi riprendere a baciarmi il collo e io gli tolsi la maglietta e iniziai a toccare la linea degli addominali scolpiti lui mi levò i pantaloni e mi prese in braccio dopo che io ebbi tolto i suoi… le scarpe non mi ricordavo neanche dove fossero ma me ne fregai.

Abel mi portò in braccio fino a un laghetto ombroso che aveva l'acqua calda in contrasto con la sua bellissima, candida e fredda pelle.

Ci facemmo un bagno lunghissimo, poi ci asciugammo un po' e ci rivestimmo

"Mi piace il tuo intimo…" disse Abel all'improvviso

"Oh, grazie…" sorrisi compiaciuta

"Dai andiamo…

Disse quando finimmo di preparare tutto

"… oggi tu cenerai con me, io devo cibarmi di nuovo di quel beverone orrendo poi andiamo a casa e ti faccio conoscere la mia famiglia"
"Wow, okay, andiamo"

Dissi terrorizzata.

 

SPAZIO AUTRICE:

Eheheh… ve gusta?

Voi siete team Luke o team Abel?

Io… non ve lo dico, sennò capirete tutto. E invece no, sarete sulle spine fino all'ultimo!!! Muahahahahahahah

-Su Olivia, sii buona-
No stupida vocina io sono così, che ti piaccia o no!

*demenza time*

#sonototalmentefuoriditesta

Un bacione :*

 

Lady Malfoy

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Una famiglia, una cena, un bacio. ***


*capitolo 5*

 

Non ci potei credere, mi avrebbe presentato alla sua famiglia, sembrava una cosa molto formale, IO NON ERO MINIMAMENTE FORMALE!

"Allora… quanti siete? Ai fratelli o sorelle?"

"Siamo sette, ho due fratelli e due sorelle, una di loro la conosci…"

"Liz, mi piace quella ragazza, è simpatica e abbiamo molte cose in comune"

"Voglio organizzare una festa pre-scuola, con te, i miei cugini di Denali, se vuoi qualche tuo amico e altra gente di scuola! Tu verresti?"

"Sì, se vuoi posso anche aiutarti ad organizzarla"

"Volentieri splendore" non lo aveva detto… invece sì… mi aveva chiamata splendore!!!!

Arrivammo a casa e trovammo tutta la sua famiglia in salotto, una coppia, che pensavo fossero i genitori, giocava a scacchi, una ragazza mora suonava il pianoforte, Elizabeth leggeva un libro, un ragazzo dai capelli biondi e occhi ambrati come quelli di Abel, sedeva su una poltrona intento a leggere il giornale, mentre un altro dai capelli corvini era sdraiato su un'amaca, ascoltava la musica, con gli occhi chiusi, muovendo una mano, facendo finta di essere un direttore d'orchestra.

"Buon pomeriggio famiglia"

"Oh, ciao caro… e lei chi è?"

"Lei è Kathrine, una mia amica nonché compagna di scuola"

"Piacere di conoscervi, come ha detto Ab, io sono Kathrine, ma voi potete chiamarmi Kat"

"Kaaaaaat che bello vederti" mi disse Elizabeth sorridente

"Liiiiiiiiiiiz come va?"

"Tutto bene, ti presento i componenti della nostra grande famiglia…

Indicò la ragazza al pianoforte, che ora era girata verso di me, come tutti gli altri d'altronde

"… lei è Johanna ed è un anno più grande di noi come anche William…

Il ragazzo con le cuffiette nelle orecchie

"… Quello laggiù con il giornale è Robert, frequenta l'università in Alaska e loro…

Indicò la coppia degli scacchi

"… sono i nostri genitori, Marie e Jonathan Moon."

"È un piacere conoscervi"

"Anche per noi cara" disse dolcemente Marie

"Famiglia, noi andiamo a cena fuori, mamma non dire nulla lo so già, devo resistere alla tentazione e ingurgitare il mio beverone schifoso"

"Bravo tesoro"

"Grazie mammina cara" scherzò lui

"Ciao Kat alla prossima" mi salutò allegramente Liz

"Ciao dolshessa" dissi scherzosamente io

"Dove mi vuoi portare Moon?"

"Eheheh, lo scoprirai…"

"Odio quando fai il misterioso"

'Sapessi quanto sono misterioso…'

"Ab che hai detto? Non parlare così piano!"

"Io? Non ho detto nulla, tu sei pazza mia cara"

"Probabile…vabbè dai andiamo"

"Probabile?! Sicuro!!"

"Grazie Ab, sempre simpatico… ah ah ah"

Salimmo in macchina e iniziammo a percorrere le strade ancora luminose di Forks, scherzammo parecchio, ci tenemmo per mano, ci baciavamo alla poco romantica luce del semaforo, quando era rosso.

"Allora, quando vuoi fare questa festa??"

"Direi di farla la settimana prossima"

"Sì ci sta, lo approvo" lo guardai ammaliata.

Dopo un po’ ci fermammo ed entrammo in un pub in stile Grease

Trovammo un tavolo libero e ci accomodammo su un divanetto di pelle mi guardai intorno fino a quando il mio sguardo non si fermò su una testa bionda, Luke.

"Ehi ab, io vado un secondo in bagno"

"Ok piccola, torna presto."

Mi alzai e mi incamminai verso la Toilette.

Quando fui certa di essere fuori dal suo campo visivo mi avvicinai a Luke

"Ehi Hemmings, guarda chi si vede…" dissi maliziosamente io

"Buona sera Hunt"

"Io devo andare in bagno, ma mi sono persa, non è che un eroico cavaliere come te mi può accompagnare?" dissi fintamente innocente facendogli l'occhiolino

"Oh, ma certo venga, la scorto io." Ci incamminammo verso il bagno e arrivati davanti alle tre porte, scegliemmo quella dei disabili

"Non mi hai scritto…" mi disse lui

"Non ho avuto tempo mio principe"

"Ti perdono, ti perdonerò sempre mia principessa" e detto questo posò le sue calde, morbide, dolci e fantastiche labbra sulle mie che erano affamate di baci passionali, non aspettai che mi chiedesse il permesso, gli diedi subito l'accesso alla mia lingua.

Ci baciammo per un'infinità di tempo, poi sentii bussare alla porta accanto, quella del bagno delle signore

"Ehi Kat? Sei lì dentro? Tutto bene?"

Guardai Luke terrorizzata

"Tu nasconditi e sta zitto!"

Lui si mise nell'angolo coperto dalla porta e io uscii

"Ehi scusa Ab, c'era un sacco di gente…"

"Tranquilla" mi prese per mano, ma io la lasciai subito… meno male che il mio telefono squillava sempre con un tempismo peccabile

"Pronto mamma?"

"Ehi tesoro fra quanto torni?"

"Fra poco tranquilla, a dopo"

"A dopo amore"

"Ehi Ab, accompagnami al pub che devo recuperare la machina e tornare a casa, scusa"

"Tranquilla, andiamo"

Il viaggio sembrò durare un'eternità, tutte le volte che Abel cercava di prendermi la mano mi spostavo, non volevo quel contatto, volevo Luke accanto a me

"Ehi Kathrine? Tutto bene?"

"Sì sì, tranquillo"

"Sicura? Non hai una bella cera"

"Sarà per la stanchezza, ho un sonno che la metà basterebbe per entrambi"

"Magari potessi dormire un po' anche io… sono 80 anni che non dormo"

"Che hai detto? Sono 80 anni metaforici vero? Certo che è vero… ahahah sono pazza, so che lo stai pensando"

"Ma come faceva a sapere quello a cui stavo pensando, lei non è pazza, mi sa proprio che ha un dono e che è anche molto potente!"

"Okay sei tu quello pazzo… ahahah"

"Io non sono pazzo…

Lo guardai storto

"… okay, forse un pochino ahahah"

Arrivati alla macchina salutai Ab con la mano e partii in quarta, avrei fatto di tutto pur di allontanarmi da lui, non perché non fosse simpatico o dolce o bello ma io non volevo lui accanto a me… non so perché, non mi faceva sentire speciale.

Guidai fino a casa e appena entrata salutai i miei genitori e andai in camera, misi le cuffiette nelle orecchie e inizia ad ascoltare un po' di musica pensando a Luke mi misi un pigiama asciutto e mi lavai i denti, mi struccai e mi misi a letto, mi stavo ormai addormentando quando mi squillò il telefono facendo partire la mia suoneria con And We Danced a tutto volume

"Porca troia ingroppata da un elefante morto!!" imprecai ad alta voce, sperai non troppo alta da svegliare i miei, che erano già a letto sicuramente.

Guardai lo schermo per vedere chi era: Luke

"Pronto?"

"Ehi dolcezza, ci vediamo domani? Ho bisogno di te"

"Certo, anche io ho bisogno di te."

 

SPAZIO AUTRICE:

Quanto è dolshioso Lukey?!?!? Mi dispiace per Ab, però la nostra Kat preferisce Hemmings a Moon… voi continuate ad essere Pro-Luke?

Io… non ve lo dirò maiiiiii!!!! Muahahahah!!!

Fatemi sapere cosa ne pensate con un voto (la stellina carina… lol) o un commento…

Al prossimo capitolo

Un bacione :*

 

Lady Malfoy

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Visite inaspettate ***


*capitolo 6*

 

Quando mi alzai il mattino dopo ero stordita, totalmente stordita e incazzosa, mi scostai le coperte candide di dosso e mi sedetti, presi il cellulare e guardai le notifiche:

Whatsapp-40 nuovi messaggi in 2 conversazioni

Telefono- 6 chiamate perse

Messaggi- 3 nuovi messaggi da Luke Hemmings

"Madonna, la gente non sa proprio stare senza di me"

Guardai messaggi, 39 erano di Luke che per lo più mi chiedeva se sti giorni potevamo vederci scorsi tutti e 39 i nuovi messaggi fino all'ultimo che diceva:

|Ehi Kat, ho bisogno di te come ho bisogno dell'ossigeno, mi manchi principessa.

  Un bacione XO XO

  Luke|

"Non ci posso credere, quanto è dolce!!!"

L'altro messaggio era da Abel:

|Ehi oggi ci vediamo per organizzare il party pre-scuola? |

Non avevo neanche idea di cosa rispondere a entrambi… ci avrei pensato dopo, prima una bella doccia calda più musica a palla e…

"Ma porca zoccola in brodo di giuggiole sverginate da un unicorno blu!!! Ho macchiato il copriletto bianco come la neve di mestruo!!!!!!!! Cazzo cazzo cazzo!!!!"

Sentii dei passi sulle scale

"Tesoro tutto bene?"

"Sì sì, ho sporcato le coperte di sangue… ho il ciclo… che palle"

"Dai, riuscirò a togliere la macchia okay?"

"Okay, grazie mamma"

"Nulla tesoro, scendi per la colazione?"

"Sì, mi faccio la doccia e arrivo"

Quando mia mamma uscì dalla mia stanza presi il telefono e chiamai Luke attesi un po' poi rispose

"Ciao bellissima"

"We… oggi non possiamo vederci, devo organizzare una festa e non so quanto tempo impiegherò per organizzare tutto, comunque sei invitato oks? Probabilmente non possiamo vederci neanche i prossimi giorni, comunque ti farò sapere… mi dispiace tanto!"

"Tranquilla piccola, fammi sapere i dettagli della festa ok?"

"Oks"

"Io devo andare fatti sentire, un bacio"

"Ciao, un bacio"

Attaccai con Luke e chiamai subito Abel, che rispose al primo squillo

"Ehi, ciao Kat"

"Allora oggi ci vediamo per le 15:30 da te?"

"Certo va bene, vuoi rimanere anche a cena?"

Sentii un chiacchiericcio di sottofondo provai a sentire le parole in modo più distinto ma non ci riuscii

"No, non posso. Io vado, ciao." e attaccai senza neanche sentire la sua risposta.

Misi il pigiama a lavare, dato che era diventato da grigio a rosso…

Mi lavai con calma e scesi di sotto a fare colazione.

Mi sedetti al mio solito posto della penisola della cucina e iniziai a mangiare i cereali con il latte che mia mamma mi aveva amorevolmente preparato

"Mamma, oggi dopo pranzo vado da un ami…

Meglio dire da un'amica, o non mi avrebbe mai mandata da nessuna parte

"… da un'amica perché la devo aiutare ad organizzare una festa pre-scuola, va bene?"

"Sì, certo. Per che ora devi essere là?"

"Tre e mezza circa" finii la mia colazione e andai di sopra, presi dal cassetto il pantaloni del mio karategi, la corda e le protezioni e entrai nella mia sala allenamento.

Saltai la corda per unna mezz'oretta poi portai al centro della stanza il mio manichino e mi misi le protezioni. Iniziai facendo qualche pugno per poi portarmi sui calci, feci lo scorpion come non l'avevo mai fatto, era decisamente perfetto. Passai così tutta la mattinata fino a che mia mamma non mi chiese di scendere per il pranzo

"Arrivo mamma, mi cambio e scendo."

Mi misi dei pantaloni della decathlon che arrivavano poco sotto il ginocchio, una canottiera sportiva anche quella della decathlon e le vans nere.

Quando scesi di sotto trovai la tavola già apparecchiata con dei piatti di pennette al sugo e delle bistecche

"Ti stavi allenando?" mi chiese mia mamma mentre ammiravo la tavola ben imbandita

"Sì, era da un po' che non lo facevo"

"Ti mancano?"

"Chi?" chiesi io

"I tuoi compagni, la tua allenatrice, Milano…" sì mi mancavano da morire

"Sì, un po' ma devo accettare la distanza e basta."

Mangiammo con calma fino a che non tutto il cibo che c'era in tavola non finì, poi mi alzai e andai di sopra ripensando a ciò che mi aveva detto mia mamma sui miei compagni di karate, mi mancavano da morire e per questo motivo arrivata all'ultimo piano anzi che andare in camera virai e mi sdraiai a pancia in su sul tatami, mi misi le cuffiette e iniziai a ripensare a tutti i momenti belli, brutti, tristi, divertenti, quando mi sono sentita la migliore…

Per esempio una volta ci stavamo allenando a fare calci in movimento, i miei devo ammettere che erano un po' loffi però neanche osceni e la mia allenatrice lo notò e lo fece notare anche agli altri… dicendomi che non erano carichi, il kiai (il kiai nel karate è un grido che serve per incentivare una tecnica, precisamente è un'espressione sonora di potenza) era praticamente inesistente e cose varie… quando ci fece rifare l'esercizio, io  ero  talmente arrabbiata, che volevo farle rimangiare tutto ciò che aveva detto quindi tirai dei bei calci, forti il giusto con un'ottima tecnica e un kiai che sovrastava tutti gli altri, mi disse che ero cambiata parecchio in poco tempo, che mi ero trasformata.

Ero ancora stesa sul tatami a fantasticare quando sentii la porta aprirsi… quando capii cosa, anzi chi, mi trovavo davanti mi misi a piangere, ero troppo positivamente scossa per fare qualcosa che non fosse correre tra le braccia della persona che mi trova davanti: Marti, la mia allenatrice

"Ommioddio, porca… ma che cazz...?"

"Ciao Ariel" adoravo quando mi chiamava Ariel o Oli mi faceva stare bene

Oli era il mio soprannome perchè ho sempre detto che se avessi avuto un nome italiano avrei voluto che fosse Olivia, da quel giorno sono diventata Oli

"Marti… io… non ci credo!! Sei vera?"

"Si roccia, sono io, la tua allenatrice in carne ed ossa"

"Cosa ci fai qui???"

"Ho un lavoro da fare a Port Angeles e ho pensato di venire a trovarti…"

"Ommioddio mi sei mancata così tanto!!!"

"Anche tu mi sei mancata Oli, ti salutano tutti"

"Grazie, come stanno?"

"Bene, circa…"

"Circa?"

"Ci manca una parte importante del gruppo, senza la quale facciamo fatica a essere quelli di sempre…"

"Anche a me manca una parte importante senza la quale faccio fatica ad essere me stessa. Dai vieni qui" ci sedemmo sul tatami e iniziammo a ridere, neanche ci fossimo messe d'accordo.

"È strano…

Mi disse

"… essere qui sul tatami della tua camera, in America…"

"Già è strano… sono contenta che tu sia qui!! Quanto rimarrai"

"Una settimana"

"E starai a Port Angeles?"

"In realtà, starò da una mia amica che non sapeva che sarei stata da lei fino a qualche secondo fa…" sorrise maliziosamente (non pensate male… non mi metterò con la mia allenatrice, ahahah che idiota che sono.)

"Ommioddio, è bellissimo"

"Sei stanca?"

"Un po', magari mi faccio un riposino, se non ti dispiace…"

"Tranquilla io devo essere da un amico… Er… 15 minuti fa…"

"Ahahah okay a dopo Ariel"

"Chiamami quando ti riprendi dal coma"

"Okay ahahah"

Scesi a prendere la macchina nel box e mi avviai verso casa Moon.

"Ehi Kat, ti ho chiamato tre volte, ma dov'eri?"

"Scusa, sono stata 'trattenuta' dai miei"

"Okay tranquilla, dove sei?"

"Davanti al tuo garage" dissi quando mi trovai difronte la grande serranda grigia.

"Oh ok."

Neanche il tempo di suonare il campanello che Liz mii si parò davanti.

"Kat!!! Ciao dolshessa"

"Liz come stai?"

"Tutto bene grazie, tu?"

"Tutto bene anche io, aiuterai me e Ab con la festa?"

"Certo dai andiamo Ab è di sopra."

Salii le scale lentamente, in silenzio, non avevo voglia di vederlo, volevo stare con Marti, solo con lei.

"Ehm... Ciao Abel"

"Ciao Kat" disse avvicinandosi pericolosamente a me

"Allora io ho solo due amici da invitare… agli altri invitati pensateci voi due." risposi io allontanandomi

"Ehm… oks"

"Io direi di farla fra una decina di giorni, sta settimana sono impegnatissima…"

"Oh okay"

"Che ne dici se diciamo a metà della gente di portare qualcosa da bere e all'altra meta di portare qualcosa da mangiare?"

"Sì, ci sta, bell'idea Kat"
"Grazie Liz"

"Vado di sotto a cercare una cosa okay?"

"Sì sì, muoviti però…" che non voglio stare sola con tuo fratello.

Quando Liz fu fuori portata Abel mi cinse i fianchi con fare possessivo

Mi bloccò spalle al muro e iniziò a baciarmi sul collo scendendo piano verso la scollatura… rabbrividii per l'orrore di tutto ciò.

"Abel basta, fermati!"
"Perché dovrei piccola, sappiamo entrambi cosa vogliamo e so che tu vuoi quello che voglio io, io voglio portarti a letto e tu ci verrai senza obbiettare."
"Abel solo perché ieri ci siamo baciati non significa che io voglia ripetere l'esperienza. Ora mollami"

Non mi lasciò andare, anzi rafforzo la presa sulle mie mani e sui miei fianchi fino a che non sentimmo dei passi sulle scale, mi guardo con odio negli occhi prima di ringhiarmi contro

"Non farne parola con nessuno o la pagherai cara, io ti avrò e su questo non si discute."

"O-Okay." annuii io trattenendo le lacrime

Passammo su per giù un'oretta ad organizzare la festa, io volevo solo scappare e infagottarmi sotto le coperte per poi non uscirne più…

Stavo cercando un bel colore per la tovaglia con Liz quando squillò il mio cellulare

"Ehi Oli, mi sono alzata qualche minuto fa, mi sento rigenerata… tua madre mi dice di riferirti che devi venire a casa, okay?" sapevo che mia mamma non voleva che tornassi, non era neanche a casa, quindi immaginai che Marti non volesse stare sola.
"Arrivo subito Tigre"

"Io vado ragazzi, mia mamma mi vuole a casa all'istante!"
"Ciao Kat, ci sentiamo"
"Certo Liz!" dissi io

"Ci vediamo presto Kathrine"
"Ciao Abel"

Corsi giù per le scale, salii in macchina e diedi a gas alla volta di casa.

 

 

SPAZIO AUTRICE:

Ehi ragazze, il ruolo di Marti non è inventato e lei è veramente la mia allenatrice di karate!!!

Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo con un commento o un voto

Un bacione a tutte :*

 

Lady Malfoy

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Stanza 310 ***


*capitolo 7*

Appena messo piede in casa, corsi di sopra da Marti.

"Eccomi Marti"

"Ehi Tigre tutto bene? Che hai?" lo sapevo, mi conosceva troppo bene perché non si accorgesse della mia faccia sconvolta

"No, non va tutto bene, niente ve bene"

"Ti va di parlarmene?"

"Sì, grazie Tigre, perché mi sostieni sempre" e detto questo mi lanciai tra le sue braccia in lacrime, quelle lacrime che avevo trattenuto per troppo tempo

"Sshh tranquilla, ci sono io con te adesso"

"Grazie Marti, grazie"

Le raccontai tutto, di come avevo conosciuto Abel e poi Luke, di come Abel sembrasse gentile all'inizio e di come si fosse comportato da stronzo oggi, di come pensavo che Luke fosse stronzo e invece era dolcissimo. Le dissi che non volevo più uscire di casa e di quanto volessi tornare in Italia dai miei amici.

Lei mi fece parlare senza interruzioni, non si allontanò mai da me, poi quando finii prese lei la parola

"Ehi, supererai tutto, sei una persona forte, la più forte che conosca. Tu sai come la penso io e cosa penso di te, non sto dicendo di lasciar perdere, perché non si può far finta di niente, ti sto dicendo che ce la farai e che io sarò sempre con te, magari a migliaia e migliaia di chilometri di distanza, ma nulla ci può separare, quindi stai tranquilla okay? Sei una tigre, non ti arrendi mai."

"Grazie Marti sei unica, mi conosci benissimo, sai sempre cosa dire, non so cosa farei senza di te." le sorrisi e lei lo notò

"Ehi, vedi? Stai anche sorridendo!"

"Ahahahah così pare…" le feci l'occhiolino e scoppiammo a ridere, mi mancano le nostre chiacchierate

"Come sta Ari? Mi mancano i nostri  allenamenti pieni di risate e scherzi e… burpees…"

"Ahahahahahahahah anche a noi manca molto quel genere di allenamento… Ari sta bene, le manchi molto, mi ha detto, testuali parole sue 'mi manca un sacco la Olly, tantissimo, vorrei che fosse sempre qui con noi.' ovviamente manchi molto anche agli altri, però lei ne soffre particolarmente, dovresti scriverle qualche volta, farebbe bene a entrambe…"

"Lo farò, scriverò a tutti regolarmente e non vi lascerò mai soli, nonostante la distanza ci impedisca di stare insieme fisicamente"

"Oli?"

"Sì?!"

"Io ho fame però… voglio qualcosa da mangiare"

"Ahahahahahahahah il mio pozzo senza fondo preferito…

Guardai l'orologio del cellulare

"… sono le 19:30 andiamo al pub dove lavoro a mangiare?"

"Sì dai, volentieri. Mi metto le scarpe e arrivo."

"Oks, ti aspetto giù" detto questo presi la borsa e scesi le scale, mi sedetti al tavolo e nell'attesa scrissi ad Ari

|Ehi Ari, come va? Mi manchi moltissimo, la Marti mi ha aggiornato un po', vorrei tanto essere lì con voi, sempre… scusa per l'orario ma qui sono appena le 19:30… quando puoi rispondimi, un bacione :*

-Ariel|

Come immaginavo non ricevetti risposta… probabilmente stava dormendo…

"Wei?! Andiamo?"

"Sì sì andiamo"

Salimmo in macchina e percorremmo la strada ascoltando la musica, alla radio stavano dando le nostre canzoni -non mie e di Marti, mie e del gruppo di karate in generale- And we danced, Jump e Eye of the tiger. Cantammo a squarciagola fino all'arrivo

"Dai entriamo"

Io ordinai cotoletta con patatine fritte -da brava twilighter- Marti invece prese un'insalata e una bistecca normale.

Mangiammo con estrema calma, poi quando finimmo, pagai il conto e tornammo a casa

"Io voglio combattere" dissi in macchina

"Anche io… ce lo facciamo un combattimento?" propose Marti

"Certo, tu hai tutto?"

"Sì sì, sempre tutto con me."

Arrivate a casa ci dirigemmo verso camera mia e ci preparammo poi andammo nella mia sala di allenamento e iniziammo a saltar la corda, poi facemmo degli esercizi per le braccia e le gambe

"Vedo che sei ancora brava con l'uramawashi, l'urachen e lo yoko…"

"Certe cose non si dimenticano mia cara… eheheh"

Ci allenammo come ai vecchi tempi per 1h e 45' poi ci mettemmo le protezioni e il karategi completo e iniziammo a fare gli esercizi di combattimento

"Non sembri una verde sai? Potrei facilmente scambiarti per una marrone-nera"

"Grazie del complimento. Ora si combatte"

Facemmo kumite libero per un po' vinse sempre lei, però io me la cavai più che egregiamente.

Ci preparammo per dormire e io preparai una branda per me e il mio letto per Marti, per qualsiasi altra persona avrei fatto il contrario ma per lei, questo ed altro.

"Sono stanchissima" mi disse lei

"Anche io" ribattei io

"Buona notte Ariel"

"Buona notte Tigre"

Mi addormentai praticamente subito.

"Ehi Oli, sto tornando da Port Angeles"

"Su che mezzo"

"Taxi, tranquilla ahahah"

"Okay, ti aspetto, fra quanto sarai qui?"

"Fra circa un quarto d'ora"

"Okay, hai cenato?"

"No, lasciami qualcosa"

"Tranquilla, ceniamo insieme, non è poi così tardi"

L'aspettai 15-20-30 minuti poi sentii squillare il telefono di casa

"Pronto? Chi è"

"L'ospedale di Port Angeles, la chiamiamo per Martina Caruso"

"Ommioddio, che è successo?"

"Ha fatto un incidente mentre era in taxi, sta arrivando una volante della polizia a prenderla per portarla qui in ospedale"

"Okay grazie"

"Nulla, a fra poco."

Quando attaccai mi misi le scarpe e corsi fuori ad aspettare alla fresca arietta estiva, fino a quando non arrivò una macchina azzurra e bianca

"Venga signorina la porto all'ospedale"

"Grazie"

Furono le sole parole che dissi durante tutto il tragitto.

Arrivati all'ospedale l'agente che mi aveva portata fino a qui mi scortò anche tra i corridoi bianchi dell'ospedale, arrivati davanti alla porta numero 310 trovai i dottori

"Lai è Kathrine Hunt?"

"Sì sono io, come sta la mia amica?"

"Mi dispiace cara… ma non ce l'ha fatta"

Mi dispiace cara... ma non ce l'ha fatta

Queste parole mi risuonarono nella testa 1000 volte poi quando capii cosa significavano mi misi a urlare, Marti era morta e non avrebbe più potuto starmi accanto, nei momenti difficili e in quelli belli

"NOOOOOOOOOOOOOO"

"Ommioddio Oli tutto bene?"

"Io, s-sì, era solo un incubo"

"Ti va di raccontarmelo?"

"Adesso no, magari domani"

"Okay, buona notte Oli"

"Marti?"

"Sì?"

"Posso dormire con te sta notte?"

"Certo, vieni qui" mi fece spazio sotto le coperte (non pensate male) e mi rannicchiai contro di lei, sapendo che la mattina dopo sarebbe stata lì con me.

 

SPAZIO AUTRICE:

Wow, beh vi ho fatto spaventare è?! Ahahah vabbè lassiamo stare

Vi è piaciuto? Fatemelo sapere con un voto o un commento, un bacione enorme :*

 

Lady Malfoy

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Giornata film ***


*capitolo 8*

 

"SVEGLIAAAAAAAA" era il dolce suono che mi trapanò un timpano di prima mattina

"Mioddio Marti, mi è bastato al campus, non c'è bisogno che lo rifai"

"Ahahahahah muoviti ad alzarti pelandrona!!!"

"Okay, okay ora mi alzo…"

Mi alzai e mi diressi in bagno… mi feci la mia solita doccia calda e mi vestii con una maglietta grigia degli shorts neri le all star nere e un cappello grigio scuro

Scesi a fare colazione e iniziai a prepararmi la mia tazza di New York con tanto latte e i cereali

"Marti vuoi qualcosa per colazione??"

"No grazie, devo andare…"

"Come vai?"

"Chiamo un taxi"

"No!!! Non farlo!!! Ti accompagno io, preferisco…"

"Oh, okay… perché?"

"Centra con l'incubo di ieri notte… mentre andiamo ti racconto tutto… però permettimi di accompagnarti"

"Certo… prenderò un bicchiere di aranciata"

Facemmo colazione con calma per poi correre in macchina perché rischiavamo di essere in ritardo sulla tabella di marcia.

Dopo qualche minuto di viaggio Marti parlò

"Allora? Cos'hai sognato sta notte?"

"Io…cioè… tu morivi… in un incidente in taxi"

"Ecco perché mi stai accompagnando"

"Sì… ecco il motivo"

"Mi vuoi raccontare bene il sogno?"

"Va bene"

Non ci misi molto a raccontarle l'incubo di ieri notte però poi non parlammo più, sembrava anche lei scossa quanto me.

Arrivate lì io e Marti ci salutammo e io tornai a casa mentre lei andò a lavorare.

A casa mi spalmai sul divano e iniziai a vedermi un film poi però mi sentii troppo sola… non sapevo più che fare quindi presi il telefono e chiamai Luke

"Pronto?"

"Ciao Luke, ho un buco di tempo libero, ti va di passare da me?"

"Volentieri, per che ora?"

"Adesso…ti prego?"

"Certo principessa, sarò lì fra dieci minuti al massimo"

"Grazie, fai presto"

Furono i sette minuti e quaranta-tre più lunghi di sempre

"Ehiiii Kat? Ci sei?"

"Arrivo Luke" gli aprii la porta e gli sorrisi

"Ciao bellissima"

"Ciao splendore"

"Sono stati i minuti più brutti di tutta la mia vita"

"Perché?"

"Perché ti stavo aspettando" dissi arrossendo evidentemente

"Beh ora sono qui, cosa facciamo?"

"Ti va di vedere un film?"

"Sì, hai mai visto io sono leggenda?"

"Mm… no…" (In realtà l'ho visto e lo adoro, per questo l'ho scelto)

"Come no? Vorrà dire che vedremo quello!!!"

Mettemmo su il film e ci accomodammo sul divano lui mi fasciò con le braccia e io mi appoggia al suo petto, aveva gli addominali scolpiti e il suo cuore batteva fortissimo.

Gli accarezzai la guancia e lui arrossì impercettibilmente

"Guarda il film Kat… sennò non ci capirai nulla"

"Scusa, sono stata distratta da una cosa…"

Mi girai verso lo schermo e ripresi la visione, Luke iniziò a farmi delle carezze che percorrevano la lunghezza di tutta la mia schiena fino ai fianchi.

"Così però sei tu a distrarmi" dissi io con un finto broncio di pessima qualità

"Allora non lo faccio più"

"No no non ci provare, sennò ti caccio di casa"

"Va bene, non mi fermo."

Il film finì e devo dire che mi piacque molto.

Ci guardammo per un po' lui era davvero perfetto, bello, dolce e profumava di primavera.

Mi avvicinai sempre di più a lui fino a che non ci fu meno di un centimetro a dividere le nostre labbra.

"Sei bellissimo" dissi io presa da un moto di coraggio

"Anche tu piccola" e detto questo annullò la distanza tra di noi con un bacio dapprima lento e dolce poi sempre più movimentato, le nostre lingue erano prese in una danza Hawaiana.

Portai una mano tra i suoi capelli e l'altra sul suo petto, lui invece ne infilò una sotto la maglietta e l’altra nella tasca dei miei shorts

Iniziai a muovermi lentamente su e giù e sentii la sua erezione farsi sempre più dura, lui portò la mano che aveva sulla mia schiena sul seno, non ero minimamente abituata a quel genere di contatto, mi sentivo esposta e vulnerabile.

Lui mi tolse la maglia e proseguì con i pantaloni, io feci lo stesso con lui, ma al momento dei fatti mi staccai

"Scusami Luke, non sono ancora pronta per questo"

Luke mi guardò in preda al nervosismo

"Ehi, scusami tu, pensavo che, insomma, sai, sei così brava che pensavo che… tu cioè, hai capito no?"

Lo guardai con aria interrogativa

"No, non ho capito"

"Ecco pensavo che tu… l'avessi già fatto"

io scoppiai a ridere

"No Luke, se è questo che ti preoccupa non l'ho ancora fatto… io pensavo che tu però… fossi già esperto in materia."

A quel punto anche lui prese parte alla mia risata

"Adesso rivestiamoci, andiamo con calma, lo faremo quando saremo pronti entrambi" dissi io saggiamente

"Va bene, possiamo baciarci ancora un po'?"

"Certo amore mio" ohccazzochehodetto?!?!?!?!?!?!?

"Mi hai chiamato amore?!" chiese lui rosso in volto e stupito

"P-può darsi"

"Io, non so Kat se ti è sfuggito, se è vero o cosa, però so che mi sto innamorando di te, non so cosa sia l'amore però penso che sia così, la speranza anche nei giorni peggiori, la luce nel buio più oscuro. Ecco vedi? Tu sei la mia luce di speranza di riemergere dalle tenebre in cui sono caduto"

"I-io, ommioddio non so cosa dire, non sono brava con le parole"

"Allora fai parlare il cuore non la testa"

"IO TI AMO LUKE HAEMMINGS" e mi fiondai sulle sue labbra, avevo bisogno di lui, in tutto e per tutto

"Grazie di esistere Kathrine Hunt"

"Grazie a te di esistere Luke Hemmings"

Ci guardammo negli occhi per un bel po', non potrei mai stancarmi dei suoi occhi, così belli e profondi, poi quel piercing sul labbro inferiore

"Ci vediamo un altro film?"

"Sì quale vuoi vedere bellissima?"

"Mm… dato che prima hai scelto tu ora tocca a me…"

Rimuginai per un po' poi ebbi il colpo di genio

"MARATONA HUGER GAMEEEEEES!!!!!!!!!!"

"Uff… va bene"

Misi su il primo e mi accoccolai sul divano

Luke iniziò a guardarmi e baciarmi

"Guarda il film che dopo ti interrogo" lo rimbeccai io

"Va bene prof" mise un broncio dolcissimo che io non potei ignorare. Gli diedi un bacio veloce e tornai alla visione del film.

Finito il primo Luke saltò giù dal divano

"Ehi che fai?"

"Metto il secondo, io DEVO vederlo"

"Allora ti è piaciuto è?!"

"Parecchio!!!"

Iniziammo il secondo e Luke tenne gli occhi incollati allo schermo del televisore dall'inizio alla fine.

Prima che si lanciasse sul lettore blue-ray lo baciai, lui ricambiò il bacio e iniziò a coccolarmi, lasciando una scia di baci lungo la tempia e il collo, dove lasciò un livido scuro.

Io gli ricambiai il succhiotto, però glie lo feci sulla mandibola.

Spostai le mie lebbra sulle sue fino a che non venimmo interrotti

"Ehm ehm… Oli, tipo che non conosco"

"Oli?" mi chiese Luke sorpreso

"Lunga storia, poi ti spiego…

Poi mi rivolsi a Marti

"… dovevo venire a prenderti."

"Sì, io ti ho chiamata ma eri evidentemente impegnata" indicò il mio compagno con un cenno del capo

"Scusami Marti, mi dispiace moltissimo"

"Tranquilla, mi ha riportata un amico" annuii e mi voltai verso quel meraviglioso ragazzo, il MIO meraviglioso ragazzo

"È arrivato il momento che tu vada, magari domani se ho tempo ci vediamo per vedere l'ultimo"

"Certo" disse sorridendo dolcemente

"Ti accompagno alla porta"

Sull'uscio Luke si abbassò e mi baciò poi si prese l’anellino tra i denti

"Ciao amore"

Si volto e salì in macchina, io chiusi la porta e mi voltai a mia volta (come suona male… ahahah) Marti mi guardò

"Tu, signorina, mi devi raccontare qualcosa"

 

 

SPAZIO AUTRICE:

Kat+Luke=<3 forevvahendevvah

Ahahahahaha vi è piaciuto? Ditemi cosa ne pensate con un commento

Alla prossima bellezze della natura.

Un bacione :*

 

Lady Malfoy

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2917804