Lullaby of love

di Xevias
(/viewuser.php?uid=40392)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno a Tokyo ***
Capitolo 2: *** Le gemelle Aidou ***



Capitolo 1
*** Ritorno a Tokyo ***


Mio

Sana sospirò, osservando le nuvole dal piccolo oblò di fianco a lei: l'aereo volava ormai da ore, mancava poco all'arrivo a casa; un altro sospiro sfuggì dalle sue labbra semiaperte, mentre Rei la fissava ansioso.

Sapeva che qualcosa non andava, avrebbe tanto voluto che lei gli parlasse.. invece se ne stava chiusa nel suo mondo, e sembrava non aver intenzione di uscirne. Aveva detto alla madre di Sana che lasciarla andare a Los Angeles non era una buona idea, soprattutto considerato il fatto che la ragazza non si era nemmeno preoccupata di far sapere ad Hayama che stava andando a trovarlo.

Akito Hayama.

Era lui la causa di tutto, senza dubbio.

Prima di partire, quando aveva salutato sua madre a Tokyo, Sana stava bene: anzi, non vedeva l'ora di rivedere Akito, il suo ragazzo. Ora, invece, sembrava spenta, infelice: quale altra spiegazione ci poteva essere per il suo improvviso cambiamento d'umore?

- Sana.. vuoi parlare? - le chiese Rei, gli occhi che la scrutavano premurosi da dietro gli occhiali da sole.

Lei scosse la testa, esibendosi in un sorriso forzato che non contagiò lo sguardo: - No, grazie. - rispose in tono monocorde.

L'uomo strinse le labbra, ma non replicò: che poteva dirle, se era lei a non volersi aprire con lui?

Sana lo guardò di sottecchi, lottando contro l'impulso di stringersi a lui e raccontargli tutto: ma non ce la faceva, proprio non riusciva a dirgli, a spiegargli.. lui non avrebbe capito. Nessuno avrebbe potuto.. forse solo Fuka.

L'arrivo a casa fu tranquillo, i giornalisti non sapevano che la ragazza più famosa della tivù era già tornata a casa dalla sua improvvisa vacanza; sua madre l'attendeva in salotto, intenta a sorseggiare del thè.

- Bentornata, Sana. Com'era Los Angeles? - le chiese, osservandola attentamente: Rei le aveva raccontato di come la ragazza si era improvvisamente intristita, durante il suo soggiorno negli States.

- Caotica. - rispose lei, prima di darle le spalle ed avviarsi in camera sua.

Rei scosse la testa, preoccupato: - Io non capisco, era così felice di andare da Hayama.. non so davvero spiegarmi cosa le sia potuto accadere! - esclamò, lasciando trapelare dalla voce tutta la sua angoscia.

La donna sorrise lievemente: - Lascia che risolva i suoi problemi da sola. E' matura per la sua età, è stato il mondo dello spettacolo a renderla così; è giusto che sia lei a decidere quando raccontarci cosa le è successo. -

L'uomo accettò faticosamente la risposta della donna, tuttavia annuì: avrebbe lasciato a Sana il tempo necessario.. ma se era davvero Hayama la causa di tutto, l'avrebbe ucciso con le sue mani.

                                                                               @@@@@@

- Ne sei sicura? -

Sana rispose con un flebile "sì", ricacciando indietro le lacrime: non poteva sbagliarsi, li aveva visti con i suoi occhi.

Akito e.. un'altra. Non l'aveva vista in volto, ma tanto che importanza poteva avere? Li aveva visti insieme, e conoscere l'identità della ragazza non le avrebbe di certo reso più semplice accettare la realtà dei fatti.

Ma perchè, perchè lui non le aveva parlato? Sarebbe stato più semplice da accettare, invece che scoprirlo così: e pensare che non aveva nemmeno avuto il coraggio d'incontrarlo, di chiedergli spiegazioni.. era corsa via, prima che lui potesse vederla. Non sarebbe mai riuscita ad affrontarlo, e non voleva che lui la vedesse in quello stato.

- Ma tu cos'hai visto esattamente? - le chiese nuovamente Fuka, nonostante l'amica le avesse già detto tutto.

L'altra sospirò: - Li ho visti dentro un ristorante, lui le ha sorriso e le ha stretto la mano. - ripetè, con voce ormai del tutto inespressiva.

Fuka cercò di tirarle su di morale: - Ma questo non vuol dire niente, può darsi che sia semplicemente un'amica! - esclamò.

Sana rise, ma senza allegria: - Stiamo parlando di Akito, Fuka. Tu ce lo vedi a sorridere e ad essere dolce con qualcuna? - le disse, sbuffando.

L'amica rimase in silenzio, senza sapere cosa rispondere: l'altra aveva perfettamente ragione, Hayama non era proprio il tipo da smancerie.. ma com'era possibile che lui, il più legato a Sana in assoluto, avesse trovato un'altra ragazza e non le avesse detto niente? Non era da lui, per niente.

- Fuka, perdonami, ma devo andare. Ci sentiamo, okay? - le disse Sana, salutando l'amica per lasciarsi poi cadere distesa sul letto. Non aveva più voglia di parlare con nessuno, ma c'era un'altra telefonata che doveva fare..

- Pronto, Naozumi? Sono Sana. -

Il ragazzo si alzò a sedere con uno scatto: - Sana, ciao! Ti avevo cercata qualche giorno fa, ma tua madre mi ha detto che eri partita.. sei andata via per lavoro? - le chiese, felice di sentirla.

Lei si costrinse ad usare un tono allegro: - No, niente lavoro, anche se non mi dispiacerebbe darmi un po' da fare; ma non è per questo che ti ho chiamato. - gli disse, risvegliando la sua curiosità.

- E' successo qualcosa? - le chiese ancora, preoccupato.

- No, no. - lo rassicurò lei - Volevo solo chiederti se ti andava di.. vederci. - gli rispose, fermandosi per un secondo prima di pronunciare l'ultima parola.

- Vederci? - ripetè lui, stupito. Non era accaduto spesso che Sana gli chiedesse di uscire, anzi, esattamente il contrario. Ancora ricordava quando era stata male, e lei per un attimo si era dimenticata di Akito, dicendogli di volerlo frequentare.. allora, però, lui l'aveva rifiutata, perchè consapevole del fatto che erano le sue condizioni a farla agire in quel modo.

- Sì. - rispose lei - Ma se sei occupato non importa. - aggiunse subito dopo.

Lui, però, si affrettò a rassicurarla che non aveva preso nessun impegno, e i due si accordarono per vedersi il giorno dopo.

- Buonanotte, Naozumi. - gli disse lei, prima d'interrompere la comunicazione.

Il ragazzo rimase col telefono in mano, confuso: come mai quell'improvvisa richiesta da parte di Sana? Non che gli dispiacesse, semplicemente non riusciva a spiegarsela. Ad ogni modo avrebbe scoperto ogni cosa il giorno dopo.

                                                                               @@@@@@

- Akito, va tutto bene? -

Lui si volse verso la ragazza: - Sì. - rispose secco, accorgendosi subito dell'effetto delle sue parole.

Hayama si avvicinò a lei, cingendole le spalle con un braccio: - Scusa, Minako. Non volevo essere brusco. - le disse, in tono più gentile.

La ragazza  poggiò la testa sul suo petto: - Scuse accettate. - rispose, con un sorrisino - Ora andiamo al cinema? - gli chiese.

Il ragazzo annuì in  risposta, lo sguardo vuoto, lontano, perso chissà dove: - Sì.. andiamo. -

 

Fine del primo capitolo!! Beh, che dire? La fiction s'ispira al manga, gentilmente prestatomi dalla mia amica Vane.. a cui ho dedicato anche un personaggio della storia! ^^ Altro da dire.. boh, direi di no.. è la prima storia che scrivo su questo tema, quindi siate clementi!! ^^ Per il resto, fatemi sapere che ne pensate! ^^

Alla prossima!

Xevias

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Le gemelle Aidou ***


Mio

Minako si svegliò piacevolmente, quella mattina: Akito aveva dormito con lei, poichè sapeva quanto a lei spaventassero i temporali.. e quello di quella notte era stato tremendo.

Lui dormiva ancora, con la fronte appena corrugata e le labbra semiaperte: chissà a cosa stava sognando.. doveva essere qualcosa d'impegnativo, vista la sua aria concentrata.. però, quant'era bello..

La ragazza sgusciò fuori dal letto e uscì dalla stanza in punta di piedi, attenta a non fare il minimo rumore: in cucina, intenta a bere del caffè nero, sua sorella la fissava con un sorrisetto dipinto sulle labbra.

Setsuna Aidou, sua sorella gemella.

Erano nate a pochissima distanza l'una dall'altra, ma lei era la sorella minore per soli tre minuti.

- Ha dormito qui? - le chiese, portandosi la tazza alle labbra e guardandola con espressione glaciale.

Minako annuì, abbassando lo sguardo: - Io.. stanotte c'è stato il temporale, ero spaventata.. se non fosse stato per lui.. -

Sua sorella sbuffò, sprezzante: - E' possibile che tu debba essere così lagnosa? - le chiese, caricando le parole di disprezzo - Sai bene che ti sta vicino solo perchè gli fai pena, credi che abbia dimenticato la sua ragazza di Tokyo? - aggiunse maligna.

- Non dovresti parlare così a tua sorella. -

La voce di Akito le fece voltare entrambe verso l'ingresso della cucina, dove il ragazzo fissava Setsuna con sguardo fermo: lei sostenne quello sguardo raggelante con indifferenza, prima di alzarsi con eleganza dalla sedia e avvicinarsi a lui.

- Vuoi forse dirmi che hai dimenticato la tua Sanachan? - mormorò, oltrepassandolo.

Il ragazzo s'irrigidì, stringendo le labbra che si ridussero ad una linea sottile.

Minako trattenne il respiro, impaurita: sapeva che quello era un argomento da evitare con Akito, e aveva paura della reazione di lui; Hayama, però, sembrò non raccogliere la provocazione di Setsuna, poichè rilassò le spalle e raddrizzò la testa.

- Hai fame? Ti preparo la colazione. - disse a Minako, sorridendole e accarezzandole il viso, scostandole una ciocca di capelli neri dagli occhi.

Lei annuì, sorridendogli incerta: e se sua sorella avesse avuto ragione.. e se lui fosse rimasto con lei.. solo per pietà?

                                                                               @@@@@@

- Sana! -

La ragazza si volse, sorridendo istantaneamente a colui che le si era avvicinato: - Naozumi, che bello vederti! - gli disse, sincera.

Sana osservò come, in quel poco tempo in cui non si erano visti, il ragazzo fosse cambiato: dall'ultima volta che avevano lavorato insieme erano passati solo pochi mesi, ma a lei sembrava una vita. Era più alto, notò la ragazza, e il suo corpo sembrava aver messo su muscoli; il viso, e soprattutto lo sguardo, invece, erano rimasti immutati.

Anche Naozumi potè intravedere dei cambiamenti nel volto di lei: aveva compiuto 16 anni da poco, eppure il suo viso esprimeva una maturità molto superiore.

- Come stai? - le chiese, e lei impiegò qualche secondo per rispondere.

- Bene, grazie. Ma dimmi di te: sempre impegnato col lavoro? - gli chiese lei, e lui le raccontò delle ultime apparizioni televisive a cui aveva partecipato.

Sana lo ascoltò con attenzione, e non smise di fargli domande per tutto il pomeriggio: lui si chiese più volte il motivo della sua voglia di vederlo, ma non le chiese nulla; preferì continuare a conversare con lei come se niente fosse, anche quando entrarono in una caffetteria per ordinare due tazze di cioccolata.

- Allora, Nao.. - disse lei all'improvviso - Immagino che tu ti stia chiedendo il perchè di questa uscita. -

Lui annuì, facendosi più attento, e lei prese un respiro profondo prima di parlare: - Ricordi.. quando sono stata male, e.. beh, ti ho chiesto di uscire insieme? - gli chiese.

- E come dimenticarlo? - pensò il ragazzo, che però si limitò ad annuire nuovamente.

Sana rimase qualche istante in silenzio, poi si fece coraggio: - Io.. vorrei chiedertelo nuovamente. Di frequentarci , intendo. - disse, evitando il suo sguardo.

Naozumi si prese alcuni secondi per assimilare le parole della ragazza: non stava male, questa volta sembrava che la sua richiesta fosse guidata dalla razionalità.. e d'altronde, lui provava dei sentimenti molto forti per lei, sentimenti che non si erano mai assopiti nonostante tutto il tempo trascorso.

- E' davvero ciò che vuoi? E come la metti con Hayama? - le chiese, mordendosi le labbra subito dopo.

Era rischioso fare il nome di Akito durante una conversazione delicata come quella, ma non voleva farsi illusioni: doveva sapere che posto avrebbe occupato Hayama nella vita di Sana.

- Noi.. abbiamo smesso di frequentarci. - rispose la ragazza, troncando l'argomento - Ci ho riflettuto, e.. sei sempre stato molto dolce e premuroso con me, mi sei stato vicino in silenzio quando ero in difficoltà.. vorrei provare ad uscire con te, naturalmente se tu lo vuoi. - aggiunse, alzando gli occhi su di lui.

Il ragazzo le sorrise: - Sai che non c'è niente che desidero di più al mondo, Sana. Ti va di uscire anche domani pomeriggio? Potremmo mangiare qualcosa fuori per cena, e stare fuori ancora un po'. - le propose, cercando di non mostrare l'euforia che provava.

Sana gli sorrise in risposta: - Mi sembra perfetto. -

                                                                               @@@@@@

- Non dovresti parlare a tua sorella in quel modo. -

La voce di Hayama uscì dura, tesa, arrabbiata; Setsuna alzò lo sguardo su di lui, indifferente.

- E tu vorresti venire a dire a me come si tratta Minako? Io la tratto in questo modo per il suo bene, a differenza tua. - replicò, gelida.

Akito si avvicinò a lei, tentando di controllarsi: - Davvero pensi di farle del bene parlandole senza la minima traccia di calore e affetto? Lei non vuole altro che volerti bene, perchè non glielo permetti e fai di tutto per allontanarla? E' tua sorella, maledizione! - concluse, sbattendo una mano sul tavolo del salotto dove la ragazza era intenta a leggere.

Lei non reagì in alcun modo a quell'impeto di rabbia da parte del ragazzo, anzi, lo fissò come se fosse invisibile: fu proprio per quella sua espressione e per il tono pacato con cui parlò, che le sue parole risultarono ancora più terribili.

- Non capisco perchè te la prendi tanto, Hayama: tu fai molto peggio. Tu illudi Minako, le fai credere di possedere il tuo cuore, quando entrambi sappiamo bene a chi esso appartiene. Se l'allontano è solo perchè non approvo il modo in cui si sta comportando: si aggrappa a te, finge che la ragazza di Tokyo, quella a cui pensi ogni minuto, non esista. E' patetico, è da deboli. E io non lo accetto. Quando finalmente comincerà a capire che sta sbagliando, e inizierà a comportarsi come si deve, allora potrà contare sul mio appoggio. Fino a che quel momento non sarà giunto, non la considero mia sorella.

Akito fece istintivamente un passo indietro, ferito dalle parole della ragazza: - Tu non sai.. non puoi capire.. -

La risata gelida che uscì dalle labbra di Setsuna riempì il salotto: - Mi credi davvero così stupida ed ingenua? Mi stai paragonando a Minako? Io so, Hayama. So del tuo amore per Sana Kurata, so della tua decisione di rimanere accanto a mia sorella per pietà, so che, se solo potessi, torneresti a Tokyo da lei. So tutte queste cose perchè, a differenza tua e di Minako, non ho bisogno di convincermi che non siano vere. - gli disse in un sibilo, fissandolo dritto negli occhi.

Lui sbattè le palpebre, incredulo: com'era possibile che quella ragazza potesse farlo sentire così male? Gli gelava il sangue nelle vene col suo sguardo, con il tono della sua voce, con le sue parole.

- Vuoi prenderti in giro da solo? Fallo. Vuoi prendere in giro mia sorella? Accomodati. Ma non sperare di riuscirci anche con me: perchè io, a differenza tua, non ho paura della verità. - aggiunse lei - E ora, se vuoi scusarmi, vorrei tornare al mio libro. - concluse, tornando ad usare il suo solito tono indifferente.

Hayama le diede le spalle, rimanendo immobile per qualche secondo prima di riuscire a muoversi e a lasciare la stanza: non riusciva a capire come due sorelle, due gemelle, potessero essere così diverse. Era una cosa del tutto inconcepibile per lui.

Il ragazzo scosse la testa, passandosi una mano tra i capelli; alzò lo sguardo, ancora confuso, e incrociò quello spaventato di Minako.

- ... se vuoi andartene...  - mormorò lei, con gli occhi velati di lacrime.

Lui coprì la distanza che li separava in tre passi, per prenderla poi tra le braccia e stringerla a sè.

- Non lasciarmi Akito.. ti prego.. non lasciarmi.. - singhiozzò lei, aggrappandosi a lui con la forza della disperazione.

- .. non lo farò, Minako. Te lo prometto. - sussurrò lui al suo orecchio, le braccia strette intorno al suo corpo, lo sguardo perso nel vuoto e la mente lontana.

 

Finito anche il capitolo due!! ^^ Ringrazio le 7 persone che hanno recensito il capitolo uno, e spero di trovare lo stesso numero di recensioni, se non di più! ^^ Che ne pensate di Setsuna Aidou? Niente male la gemellina, eh? ^^ Fatevi sentire, ci conto!! ^^

Alla prossima!

Xevias

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=289849