Winter.

di Illsetyoufree
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capelli rossi. ***
Capitolo 3: *** Hey. ***
Capitolo 4: *** Harry. ***
Capitolo 5: *** Potremmo essere... ***
Capitolo 6: *** James, Zoe ed Harry. ***
Capitolo 7: *** Biblioteca. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Oggi fa freddo, più freddo del solito.
La neve continua a ricoprirmi le spalle nascoste nell'impermeabile scuro che mi difende dal vento glaciale di Bristol.
I ragazzi al mio fianco applaudono al silenzio e nascondono le mani protette dai guanti nelle tasche dei loro cappotti imbottiti.
L'autobus dovrebbe passare tra esattamente sette minuti e di Eddy neanche l'ombra.
Risistemo il cappello che mi copre le orecchie e abbasso lo sguardo sugli stivaletti bagnati, che affondano nella neve sporca, nelle quale è possibile intravedere le mezze sigarette spente cadute a causa del freddo dalle mani tremolanti dei ragazzi ansiosi di tornare a casa al caldo.

Stare qui al freddo mi sconvolge la pelle, ma è la stagione che preferisco. Mia madre dice che mi piace l'inverno perchè sono fredda dentro.
Ma l'inverno mi piace perchè è il periodo degli abbracci caldi, delle mani che cercano di raggiungere la pelle chiara e fredda attraverso gli strati di vestiti che indossiamo per ripararci dal gelo, che spero agghiacci l'aria e non le persone.

L'inverno siamo Eddy ed io che ci stringiamo sul vecchio divano di casa mia, con il thè caldo in una mano e una birra nell'altra, a guardare i vecchi film in bianco e nero o ad ascoltare le nostre canzoni preferite, invadendo il silenzio con i nostri acuti stonati.
L'inverno sono i ragazzi che corrono al riparo dalla pioggia, ridendo ai fulmini e ai tuoni che in realtà li spaventano a morte.
Sono le mamme che ti rimproverano se non indossi una maglia più coprente o le nonne che di maglie di lana te ne confezionano fin troppe.
Sono le decorazioni natalizie, i bambini che aspettano svegli l'arrivo di Babbo Natale la notte della Vigilia, e i papà che noleggiano un completo rosso con tanto di barba bianca.

L'inverno sono io, che me ne sto qui, ad aspettare un pullman che sembra non voler passar mai, con te che sei dall'altra parte della strada e parli con i tuoi amici, non accorgendoti che non sono l'unica ad alzare il viso per ammirarti.
A te non importa del vento che ti scompiglia i capelli ricci o ti ghiaccia i denti quando sorridi, ne del freddo che ti rovina la pelle e ti fa tremare le ossa.
Continui a parlare, i tuoi occhi curiosi si fermano su figure indistinte che si avvicinano soltanto in cerca di calore, di qualche parola da scambiare per non pensare alla neve che di cadere non vuole cessare.
La mani grandi e prive di guanti si sono arrossate, ma continui comunque a spettinare i capelli della ragazza al tuo fianco, più bassa di te, ma comunque bellissima.
Il silenzio ti annoia, trovi sempre una scusa per poter parlare, lasci sfuggire una risata ogni tanto, portando la testa all'indietro, mentre i fiocchi di neve ti ricoprono il viso candido.
Il telefono vibra nella tasca dei tuoi jeans scuri, non posso sentirlo, ma lo immagino quando lo stringi in una mano e velocemente digiti qualche parola che sono avara di leggere.
Non sai chi sono, chissà se mi hai mai visto, quando le mattine di primavera eravamo solo io e te ad aspettare a questa stessa fermata lo stesso pullman: tu appoggiato alla staccionata bianca ed io in piedi sul marciapiede.
Forse l'hai fatto, quando per un momento hai alzato lo sguardo dallo schermo del tuo cellulare e hai guardato dritto dinanzi a te.
È lì che sono io, lì mi troverai ogni giorno, stesso posto e stessa ora, durante tutto quest'inverno.
Hai il naso rosso, forse non sei così immune a questo vento ghiaciale. Qualcuno te lo fa notare e porti il tuo indice al di sopra delle due labbra, sorridendo e spalancando gli occhi, capendo che la sensibilità del tuo naso è ormai andata per il momento.
Sorrido anch'io, pensando che forse mi avrai letto nel pensiero.
Dall'altro lato della strada, Eddy affretta il passo, nascondendo le mani sotto le ascelle e la testa nel collo, lasciando che i suoi capelli biondi e abbastanza lunghi, ora bagnati, siano scompigliati dal vento.
Sorride appena, le labbra chiare serrate e gli occhi lucidi, aggiusta le lenti da vista sul naso e mi abbraccia, per riacquistare un po' di calore, che però non riesce a trovare.
Restiamo così, l'uno nelle braccia dell'altro, il suo cappotto nero mi oscura la vista, non riesco a vedere oltre la sua spalla.
Mi soffoca quasi ma non parla: lui odia quando le nuvolette di vapore vengono a crearsi ad ogni minima parola pronunciata.
Sento Phil, uno dei miei compagni di classe, sospirare frustrato alle mie spalle, mentre Isabella Reed al suo fianco gli ripete le solite parole: 

"Peccato che sia gay".

Il sorriso di Eddy cresce nella mia spalla e così io mio.
Ci distacchiamo, consapevoli l'uno dei pensieri dell'altro, che vengono momentaneamente schiacciati dal suono del clacson dell'autobus che si avvicina lentamente alla fermata a causa dell'asfalto ghiacciato e delle pozzanghere piene d'acqua.
Non appena le porte vengono aperte, lentamente prendiamo posto.
Prima che il conduttore premi il piede sull'acceleratore, noi tutti possiamo sentirlo borbottare:

"Odio l'inverno".













Vorrei poter dire "SONO TORNATA!", ma in realtà ho iniziato questa storia e non so neanche quando avrò il tempo di continuarla.
Magari se aggiornerò, lo farò sempre la sera, intorno a quest'orario forse (22.30).
Ennesima storia, ennesima fanfiction dedicata agli One Direction?
Ebbene si, ma non fatemene una colpa.
Non scrivevo da tanto e in un certo senso avevo bisogno di cambiare un po'.
Io stesso ho notato quanto sia cambiato il mio stile da Impossible o da Over again.
Winter è diversa.
Perchè questo titolo?
Prima di tutto perchè la storia si svolgerà solo durante questo periodo dell'anno.
Vi chiederete come? Vi rispondo: seguite la storia e lo capirete.
E poi l'inverno è la mia stagione preferita, anche sono sono nata in un mese estivo (luglio).
Spero solo di farvi innamorare di loro com'è capitato nelle altre storie.
Ad un prossimo capitolo, la vostra Illsetyoufree.x


 

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Capitolo 2
*** Capelli rossi. ***


C’è chi l’inverno lo odia per il semplice motivo che bisogna coprirsi così tanto per uscire di casa.
C’è chi invece come me lo ama, perché le piccole imperfezioni del nostro corpo vengono nascoste da maglioni larghi e da tute che forse non sono neanche della nostra taglia.
E poi come rinunciare alle dolci cioccolate calde fumanti e alle coperte che ti avvolgono mentre mandano alla televisione i film stravisti sempre sugli stessi canali, mentre fuori il freddo regna? Le sciarpe, i brividi, l’alitare nell’aria e il far finta di fumare, l’odore della pioggia, gli aloni delle auto, gli stivali che affondano nella neve, i bagni caldi per riscaldarci, i programmi tv che iniziano solo da Settembre, il pensare all’estate mentre si è in inverno.
Finalmente è arrivata la mia stagione preferita.


Oggi Eddy resta da me per cena, i miei genitori non sono in casa e Zoe, mia sorella nonché gemella, ha colto l’occasione per trascorrere la serata con il fidanzato, James. Non potrei essere più felice.
Dopo tre ore intense di studio, mi ritrovo a scorrere tra le immagini e le citazioni di Tumblr, mentre Lana del Rey intona le ultime parole di Video Games.
Eddy al mio fianco continua ad inviare sms ad un ragazzo che ha conosciuto da poco, ma per cui sono sicura abbia una cotta e non vuole ammetterlo.
Penso che la nostra oziosa serata continuerà così: sdraiati sul mio letto a chiacchierare o a navigare su internet, o seduti sul divano a mangiare pizza in silenzio dopo aver deciso quale dei nostri film preferiti vedere, sussurrando le battute dei protagonisti che ormai conosciamo a memoria.
Evito di leggere le frasi d’amore che le ragazze di Tumblr dedicano alle loro storie immaginare o alle loro relazioni, perché ognuna di quelle parole mi fa pensare a lui.
Oggi sembrava essere più bello del solito, fortunata Lisa Dixton che gli stava così vicino.
Io ed Eddy conosciamo i nomi di quasi tutti gli studenti  della Clifton High School, ma nessuno sa i nostri.
Succede così: di quelli normali non si ricorda nessuno.
O sei popolare perché la tua famiglia è ricca, o perché fai parte di uno dei gruppi che solitamente vengono a formarsi quando i primi giorni di scuola devi scegliere in quale tavolo sederti durante la mensa.
Siamo sempre stati io ed Eddy, un gruppo formato da due persone.
Harry Styles fa parte del gruppo dei cosiddetti “ rivoluzionari “.
Solitamente vedendoli per la prima volta le matricole stanno alla larga da loro: scioperi, rivolte contro i professori, infrangere le regole dell’istituto, saltare compiti in classe o interrogazioni, non frequentare le lezioni per giorni. Sono conosciuti per la loro cattiva condotta insomma.
E per il loro abbigliamento, senza dubbio. Non passano inosservati con i loro vestiti scuri anche in piena estate, quando il nero attira il sole.
Le magliette bucate, i jeans troppo stretti con strappi all’altezza delle ginocchia, le scarpe consumate, i vecchi zaini sulle spalle: l’opposto delle cheerleaders carine e profumate o dei componenti della band del liceo ben vestiti e dai capelli gelatinati.
Con due sigarette tra le dita o sospese tra le labbra, camminano a testa alta e si guardano intorno, pronti ad individuare qualcuno che possa entrare a far parte del loro gruppo.

Na? Naomi?” Eddy sventola la sua mano chiara dinanzi ai miei occhi, fissi sullo schermo del computer.

“ A cosa stavi pensando? “ domanda, le gambe incrociate e coperte da una tuta grigia.

“ A niente “ sospiro e chiudo la pagina del sito.

“ La pizza?” si alza e lascia che i suoi calzini colorati scivolino sul pavimento freddo.

“ Nel congelatore “ lo seguo mentre esce dalla mia stanza e lentamente raggiunge la cucina.

Mi fermo, sedendomi sul divano e chiudendo gli occhi.
Fuori è già buio, Zoe non tornerà prima di mezzanotte così come i miei genitori.
Eddy deve essere a casa per le undici, abbiamo ancora tre ore da trascorrere insieme.
Il suo volto sorridente si fa spazio nelle tenebre delle mie palpebre chiuse, capelli ricci ricadono angelicamente intorno al suo viso tondo, fossette ai lati delle labbra, jeans neri, maglietta bianca, bello da morire.
Mi hanno detto che lui ama le cattive ragazze, che canta nei vecchi bar quando si ubriaca e gioca a biliardo quando non gioca ai video games.

E' come il punk rock e io sono cresciuta con l’hip hop…


“ Ah, Styles! “ Eddy urla sedendosi al mio fianco, alzando gli occhi azzurri al cielo e trattenendo un sorriso.

“ Smettila “ lo colpisco giocosamente al braccio.

 “ Dovresti diventare una sorta di gangster per farti notare. Hai visto come si veste Lisa Dixton? Disgustoso!” scuote energicamente la testa al suono della mia risata.

“ Ma smettila, Mr. Messaggio con la mia cotta ma non voglio ammetterlo “ sollevo le sopracciglia, sorridendogli beffarda.

“ Stavo pensando “ cambia argomento, arrossendo e voltandosi verso il microonde che avrebbe suonato a breve “ che dovresti tingere i tuoi capelli “ afferma.

“ Cosa? Perché?” spalanco gli occhi e la bocca, confusa e sorpresa.

“ Non fraintendermi, Na, sono stupendi. Ma penso che Styles ti noterebbe di più se fossero rossi “ questa volta tocca a me arrossire.

“ Chi ti dice che voglio essere notata da lui? “ nascondo le mie piccole mani nelle maniche lunghe della felpa che sto indossando.

Eddy scuote la testa contrariato, sospirando e alzandosi per accertarsi che le pizze siano realmente pronte.
Capelli rossi. Aggrotto le sopracciglia, mordendomi l’interno del labbro inferiore.
Forse non è una cattiva idea.









Illsetyoufree:
E come vi avevo detto nel prologo precedente, eccomi con il primo capitolo di Winter.
La protagonista, come avete potuto capire anche dalle note della storia, si chiama Naomi.
Eddy è il suo migliore amico, che nel prologo avevo accennato essere omosessuale, e che almeno io lo immagino come Niall.
// ATTENZIONE: non credo che Niall sia gay nella realtà, ma anche se fosse, non sarebbe ne un mio ne un vostro problema.
Non shippo Niall con nessuno degli altri ragazzi all'interno della band ne con altri.
Solo che, ebbene si, il ruolo che Niall interpreterà in questa storia sarà proprio quello del miglior amico della protagonista.
Se la cosa non vi piacesse, potete anche smettere di seguire la storia.
All'interno di questo capitolo ho introdotto più volte Lana del Rey, sia accennando a lei e alla sua canzone Video games, sia attraverso la frase nel momento in cui Naomi descrive l'Harry che le appare nella mente.
Potete pormi tutte le domande che volete, relative alla storia o non.
Al prossimo capitolo, la vostra Illsetyoufree.x


 

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Capitolo 3
*** Hey. ***


Ho deciso di non tingere i miei capelli, nonostante le proteste di Eddy. Non cambierò per nessuno, neanche per Harry Styles.
Avrei ingannato me stessa credendo di essere notata con una capigliatura più appariscente del solito bruno spento tipico delle ragazze inglesi.
Ma sono i miei capelli, il mio corpo. 

Ho bisogno di una doccia calda, ma Zoe questa mattina sembra essere più lenta del solito.
Oggi torna Louis, i miei genitori dovrebbero essere alla stazione tra circa un’ora, se solo mia sorella si decidesse ad uscire dal bagno.
Mia madre continuava a ripetere che un giorno finalmente avremmo traslocato, ma avevo circa nove anni quando la sentii per la prima volta pronunciare queste parole,  tra un anno sarò maggiorenne e noi vivremo ancora in questa casa.
Il pigiama azzurro che indosso è largo anche per me, i calzini di Louis sono troppo grandi ma almeno mi tengono calda la notte sotto le coperte.
Esco dalla mia stanza, il mio letto ormai già rifatto e i vestiti perfettamente ripiegati nella mia parte di armadio.
Raggiungo il bagno sbattendo i piedi sul pavimento, cercando di sembrare il più arrabbiata possibile.
Busso energicamente alla porta due volte ma ciò che ottengo in risposta è il canticchiare spensierato di Zoe.

“ Ti decidi ad uscire? “ urlo, battendo ancora una volta un pugno contro il legno freddo.

“ Potevi svegliarti prima, Na!” la stessa risposta tutte le mattine.

“ Zoe! Andiamo! Mamma! Zoe non vuole uscire dal bagno!” dalle scale riesco a sentire il mormorio frustrante di mio padre e le solite parole di mia madre.

“ Potevi svegliarti prima, Na!” la vedo attraversare il piccolo corridoio che collega il salone alla cucina nel piano di sotto.

Sbuffo, alzando gli occhi al cielo. Proprio mentre sto per chiudere la porta della camera, Zoe esce dal bagno, una mano tra i capelli e la testa inclinata, mentre legge i messaggi che James le ha inviato.
Ci guardiamo per qualche secondo, mentre lei sorride soddisfatta e io mi trattengo dall’urlarle in faccia.
Identiche eppure così dannatamente diverse.
Con un colpo secco chiudo la porta e mi posiziono dinanzi alla vasca.
Lascio scivolare tutto ciò che copre il mio corpo e aspetto che l’acqua diventi della giusta temperatura per potermi dimenticare di tutti almeno per qualche minuto.
I muscoli si rilassano al contatto con il liquido caldo e trasparente; la mia pelle sprigiona vapore, e goccioline ricoprono l’intera parete.
Mi affretto a raggiungere la mia camera una volta finito, per vestirmi e correre da Eddy alla fermata dell’autobus.
Dopo aver indossato l’intimo, mi guardo allo specchio. Tiro indietro la pancia per sembrare più snella di profilo, ma il torace si ingrossa e le spalle si tirano su. Lascio andare l’aria trattenuta nei polmoni, chiudendo gli occhi e scuotendo la testa.
Mi allontano dallo specchio e raggiungo i vestiti sul mio letto.
Sobbalzo quando sento un urlo provenire dal piano di sotto.
Indosso i jeans neri e il maglioncino e mi precipito in cucina, i capelli ancora bagnati e i piedi nudi.
Ed eccolo lì, Louis. Il figlio maggiore, l’unico maschio, lo studente che è stato ammesso ad Oxford, media impeccabile, amici ovunque.
I primi anni di liceo io e Zoe eravamo “ le sorelle di Louis Tomlinson “, ora ci hanno addirittura soprannominate “ le gemelle T ”, anche se considerano soltanto una di loro e chissà perché non sono io.
Mia madre non la smette di sorridere, potrei giurare di aver visto una lacrima scendere sulla sua guancia quando mio padre stava abbracciando con troppa forza nostro fratello. Zoe aspetta il suo turno e così anch’io.

“ Dovevamo venire a prenderti alla stazione! “ mia madre agita le mani, sta addirittura tremando dall’emozione.

“ Volevo farvi una sorpresa “ ammette Louis, che dopo aver abbracciato Zoe, con un sorriso a trentadue denti e gli occhi azzurri vivaci, mi stritola letteralmente tra le sue braccia.

Na! “ urla e scoppio in una piccola risata.

Lou! “ le mie mani si aggrappano alle sue spalle.

Louis Tomlinson è il fratello che tutti vorrebbero avere ed è forse l’unica persona che mi abbia mai capito in questa famiglia.
Al liceo lo chiamavano Peter Pan: sempre basso, sempre sorridente, sempre ottimista.
Secondo i professori era “ infantile, ma studia ed è molto bravo. Sicuramente entrerà ad Oxford “.
Continuavano a ripeterglielo, fin quando non ha realmente superato gli esami per entrare alla Oxford University.
Tutti conoscevano Louis Tomlinson alla Clifton High School. Peter Pan.
I miei genitori credevano che appunto questo soprannome derivasse dal suo comportamento sempre giocoso, e anche i professori la pensavano così.
Ma loro non avevamo mai visto il Louis ribelle, il Louis rivoluzionario.
Era bravo a nascondersi, dicendo a tutti che se qualcuno avesse mai chiesto il perché di quel nomignolo, avrebbero dovuto rispondere che in realtà lui non voleva crescere, e da qui Peter Pan.
Louis era cresciuto troppo in fretta e lui non lo voleva neanche.

“ Stavate andando a scuola? “ domanda, notando lo zaino che Zoe regge su una spalla.

“ Si “ ci limitiamo a rispondere, annuendo nello stesso momento.

“ Andate, ci vediamo oggi “ annuisce e torna a guardare i nostri genitori, che continuano ad osservarlo con ammirazione.

Copro i capelli umidi con un cappello, indosso un cappotto e raggiungo Zoe, che frettolosamente compone un numero di telefono che sa a memoria.
Chiudiamo la porta, dopo aver urlato un “ ciao “ generale e non aver ottenuto alcun tipo di risposta.
Non appena i miei piedi sprofondano nella neve fredda, Zoe si volta e come ogni mattina mi avverte dell’arrivo di James.

“ Vuoi un passaggio? “ domanda, mentre raggiunge il luogo di incontro con il suo fidanzato, all’angolo della strada.

“ Perché me lo chiedi tutti i giorni se sai già qual è la risposta? “ scrollo le spalle e continuo a camminare, affrettando il passo, sperando di non aver perso il pullman.

“ Perché è tardi “ si limita a rispondere ma poi, senza neanche salutare, raggiunge la sua meta.

Sbuffo, una nuvoletta di vapore lascia le mie labbra screpolate, disperdendosi nell’aria.
Infilo le mani nelle tasche del cappotto e mentre cerco di non scivolare sull’asfalto ghiacciato, mi guardo intorno, non notando alcun tipo di cambiamento.
E’ il clacson dell’autobus in lontananza, pronto a ripartire, che mi obbliga ad iniziare una corsa ad ostacoli: evitare i rami degli alberi appesantiti dalla neve e cercare di non cadere in una pozzanghera di acqua sporca e ghiacciata.
Vedo le porte del pullman chiudersi lentamente e il fumo uscire dal vecchio motore del veicolo.
Dall’altra parte della strada, scorgo una figura che alza le mani al cielo, cercando di farsi notare dal conducente che ignora le grida di entrambi.
E’ un ragazzo, continuo a correre nella sua direzione, sperando che un altro autobus passi a breve.
Si appoggia alla staccionata bianca mentre io rallento per recuperare fiato.
Ha i capelli lunghi e ricci, un cappotto nero che arriva a coprirgli le ginocchia, protette da un paio di jeans scuri.
I suoi stivali sono consumati e soltanto quando una sua mano arrossata passa tra i capelli mentre l’altra porta una sigaretta tra le labbra rosee che lo riconosco: Harry Styles.
I suoi occhi curiosi mi scrutano dall’alto al basso, soffermandosi sulle punte dei miei capelli ancora bagnate.
Sorride: un mezzo sorriso, ma pur sempre un sorriso.
Sento il battito del mio cuore accelerare di colpo mentre in un mercoledì freddo di novembre inizio a sentire caldo.
Nasconde la mano sinistra nella tasca profonda del cappotto, mentre con l’altra scosta la sigaretta dopo aver aspirato.
La sua bocca lascia andare il fumo trattenuto.
E siamo qui, stesso posto, entrambi in ritardo e quindi alla stessa ora, tu appoggiato alla staccionata bianca ed io in piedi sul marciapiede.
Ma qualcosa è cambiato.

“ Hey “ 










Illsetyoufree:
Ed eccoci qui anche noi, stesso posto, stessa ora.
Finalmente sono riuscita ad aggiornare, nonostante siano passati soltanto tre giorni dal primo capitolo.
Fortunatamente le recensioni alla storia sono risultate del tutto positive, temevo il peggio.
Non sono mai ottimista, quindi.
E... Vi ho lasciato sulle spine con la fine di questo secondo capitolo.
Bisogna creare un po' di ansia nel lettore, almeno io sono di questo parere, altrimenti la storia inizia ad essere noiosa.
Ringrazio le persone che l'hanno già aggiunta alle preferite/ricordate/seguite.
Cioè, wow. E siamo solo al terzo capitolo, considerando anche il prologo.
Grazie!
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.
Sapete che commenti, inerenti alla storia o non, fanno sempre piacere.
Mi scuso per eventuali errori grammaticali e/o di battitura.
Se me li farete notare, li correggerò subito.
Ah, poi volevo svelarvi il volto della protagonista, o almeno come la immagino io.
Voi potete creare la Naomi che più vi piace fisicamente.
Per qualsiasi domanda, inerente all'attrice che io immagino nel ruolo di Naomi ( spero che voi la conosciate ), vi aspetto nei commenti.
La ragazza in piedi sul marciapiede dall'altra parte della strada.


 

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Capitolo 4
*** Harry. ***


“ Hey “ urla e sorride Harry dall’altra parte della strada.

Resto immobile a fissarlo, corrugando la fronte, confusa e sorpresa al tempo stesso.
Siamo soli, non sta parlando al telefono, quel saluto era davvero rivolto a me. Faccio un passo avanti, ma poi ritorno subito al mio posto.
Le mani che nascondo all’interno delle tasche del cappotto che indosso sono incredibilmente calde ora.
Le mie gambe iniziano a tremare e non sento più l’asfalto freddo sotti i piedi ne il rumore del vento che fischia nelle mie orecchie, tra i miei capelli.
Sorrido, sperando che quel che ne venga fuori sia un sorriso, considerando il mio viso paralizzato dal gelo.

“ Hey! “ urlo anch’io e la sua testa si china di lato, lasciando che i suoi capelli ricci e lunghi ricadano soltanto su una spalla.

“ Non ti ho mai vista a questa fermata “ afferma divertito e il mio cuore sprofonda per un attimo.

Non mi ha mai notato. Tutti i giorni, alla stessa ora, io ero di fronte a lui, con le mani nelle tasche, aspettando il suo stesso pullman, guardando dritto dinanzi a me per trovare il suo splendido sorriso . E lui, invece, fissava un punto indefinito alle mie spalle quando i suoi occhi puntavano nella mia direzione.
Riesco a scrollare le spalle nonostante tutti i pensieri che mi annebbiano la vista.
Stanco forse di dover urlare affinchè io potessi sentirlo, sento il rumore dei suoi stivali consumati sull’asfalto ghiacciato.
Mi sono sempre chiesta come sia sempre riuscito a non cadere nonostante la suola delle sue scarpe ormai inesistente.
Le mani che frugano in entrambe le tasche del suo cappotto lungo mi porgono poi un pacchetto di sigarette ed un accendino.

“ Abbiamo perso entrambi l’autobus “ dice, mentre sfilo una sigaretta dal pacchetto tutto colorato di nero, forse con un pennarello o una penna ad inchiostro.

“ Già “ mi limito a dire, sfiorando la sua mano fredda per poter prendere l’accendino.

“ Sei nuova a Bristol? “ domanda curioso e per poco non scoppio a ridere.

“ Ci sono nata qui “ porto la sigaretta alle mie labbra e aspiro, mentre la fiamma raggiunge il tabacco.

Chiudo gli occhi. La sua presenza, lui qui al mio fianco: l’ho sempre sognato,  l’ho sempre voluto, l’ho cercato nei miei sogni e l’ho trovato e ogni volta non avrei voluto svegliarmi.
Apro gli occhi lentamente, quel paradiso oscuro non è comparabile ad Harry.
Sta fumando anche lui, sposta il suo peso da un piede all’altro guardandosi intorno col suo fare curioso.
Finalmente lascia andare la sigaretta e il fumo fuoriesce dalle sue labbra carnose a forma di cerchi.
Sorrido continuando ad aspirare e a lasciare che il fumo esca dalle mie narici.

“ Quanti anni hai? “ domanda all’improvviso, cogliendomi di sorpresa.

“ Uhm… Diciassette” scuote la testa mentre emette un suono beffardo.

“ Frequenti la Clifton, hai diciassette anni e non ti ho mai vista? Assurdo!” continua a negare la verità a se stesso.

“ Non sarò importante “ spiego.

Si ferma di colpo, il suo sguardo diventa serio e le sue labbra si riducono ad una linea sottile.
Distolgo il mio, continuando a fumare, ma sento i suoi occhi su di me. Un brivido percorre la mia schiena, le mani tremano questa volta e non per il freddo. Chiudo ancora una volta gli occhi, non era così che mi immaginavo di conoscerlo, non c’è sollievo nelle parole che continuava a rivolgermi.
Ma non c’è neanche rimedio: il suo viso continua ad apparire e scomparire nella mia mente, il suo dannato sorriso e il momento in cui per un attimo le nostre mani si sono sfiorate. Non può essere sbagliato amarlo per sempre.
Ma questo sentimento non viene da entrambe le parti, è così triste sapere che per lui io non sono neanche mai esistita fino a questo momento.
Perché non mi chiedi come mi chiamo? Perché non mi parli, adesso? Cosa ho detto? A cosa stai pensando?
Non senti quello che sento io, ma oh, se solo fosse così, adesso potremmo essere insieme, e non due sconosciuti.

“ Tutti sono importanti “ alla fine spiega.

La sua voce roca che ho sempre ascoltato da lontano ora rimbomba nelle mie orecchie ,e il fumo che ho sempre osservato dissolversi nell’aria dall’altra parte della strada ora lascia le sue labbra per impregnare i miei capelli.
Scrollo ancora una volta le spalle, fingendomi indifferente alle sue parole.
Tu sei importante per me e io potrei esserlo per te se solo tu mi lasciassi entrare nella tua vita.
Potrei finalmente essere importante per qualcuno.

“ Aspetterai il prossimo autobus? “ mi azzardo a domandare con non so quale coraggio.

“ Perché mai? Ormai è andata così, il destino ha voluto che io questa mattina non dovessi andare a scuola “ scherza con tono serio, non accennando a nessun sorriso.

“ Non credo che il destino c’entri molto sul fatto che tu fossi in ritardo “ mi mordo la lingua quando osservo i suoi occhi, che scopro esser incredibilmente verdi, che si allargano.

Forse non si aspettava una mia risposta, o almeno non una risposta del genere.
Forse lui crede davvero nel destino, ma se così fosse, allora è stato il destino a volere che noi oggi ci incontrassimo.
Ed ecco che continuo con le mie solite illusioni, con i sogni rinchiusi nella mente e la canzone che ascolto ogni volta e che lui canticchiava in una delle mattine di primavera con gli auricolari che lo escludevano dal mondo.
Chi sei tu, che nel buio della notte osi inciampare nei miei più profondi pensieri?

“ Comunque, io sono Harry “ afferma, come se rispondesse alla domanda di Shakespeare.

“ Naomi “ quasi balbetto per l’imbarazzo e per il freddo.

Lo ritrovo intento ad osservare attentamente il suo cellulare. Annuisce, forse non ha neanche sentito quello che ho detto, forse non gli interessa davvero il mio nome.
Scorgo in lontananza, distogliendo lo sguardo da lui, il secondo autobus che avanza lentamente.
Anche Harry al mio fianco lo nota, ma fa finta di niente e continua a comporre parole sullo schermo del suo telefono.
Vorrei starmene qui per sempre, con lui.
Ma l’Harry distratto non si accorge neanche che mi sono lentamente allontanata e che sono pronta a salire sul prossimo pullman.
Lo guardo ancora una volta.
Il suo cappotto ora è aperto e una maglietta grigia è ben visibile, così come il cipiglio che si forma sulla sua fronte.
Un ciuffo di capelli gli impedisce la vista e frustrato lo porta indietro con forza, quasi a voler farsi male.
L’autobus si ferma, io motore sbuffa e il conducente di poca pazienza apre le porte del veicolo. Guardo lui, poi guardo Harry.
Sta ancora lì, non si è accorto del pullman, non si è accorto di me, non l’hai mai fatto.
Rammaricata, chino il capo ed entro, prendendo posto tra i sedili vuoti.
Il conducente borbotta qualcosa, ma non riesco a sentirlo.
Le parole di Harry si rincorrono ancora nella mia mente, mentre lo osservo intento a leggere e scrivere messaggi.
L’autobus parte e lentamente la sua figura scura scompare nel bianco della neve.
 
 







Harry

E’ andata via. Le ho parlato finalmente, dopo circa quattro anni.
E’ sempre stata lì, l’ho sempre vista, tutti i giorni, sul marciapiede dall’altro lato della strada. Non è vero che non sapevo chi fossi, Naomi Tomlinson.
Conosco a memoria ogni tuo minimo movimento, il rossore delle tue guance fredde che viene a crearsi a contatto con il vento, i denti perfettamente bianchi che sorridono tutti i giorni ad Eddy Taylor.
Ed oggi era bella, come sempre.
Non ho avuto il coraggio di salutarla, speravo quasi che restasse, che continuasse a parlare con la sua dolce e piccola voce e la sua impertinenza.
Ed ora sono qui, solo. Le mie mani sono fredde, i miei polmoni bucati, gli occhi stanchi e la gola asciutta.
La incontrerò domani, stessa ora, stesse persone, io appoggiato alla staccionata bianca e lei ferma sul marciapiede dall’altra parte della strada.









Illsetyoufree:
Finalmente sono riuscita ad aggiornare.
Dio, se solo voi poteste vedere le visualizzazioni dei capitoli precedenti! Sono così felice che questa storia vi stia piacendo!
Questa capitolo si intotola Harry per due motivi che penso siano ormai a voi noti, ma che comunque riporto: 
- Naomi finalmente riesce a parlare con Harry;
- c'è una POV di Harry.
Non so fin quando è stata buona l'idea di inserire i pensieri di Harry all'interno di questo capitolo.
Non credo che capiterà spesso che venga posto il suo punto della storia, dato che la protagonista è Naomi e che ora è ancora molto presto per delineare gìà i capitoli successivi.
Spero che comunque vi sia piaciuto e che non siate rimaste abbastanza sorprese dalla rivelazione dei pensieri di Harry.
Il sentimento in realtà è in entrambe le parti, soltanto che Harry lo nasconde, e molto bene anche.
Sapete che mi farebbe piacere se lasciaste una recensione, ma nessuno vi obbliga.
Sappiate che amo allo stesso modo anche i cosidetti " lettori silenziosi ".
Grazie inoltre alle persone che hanno aggiunto la storia tra le seguite/preferite/ricordate.


 

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Capitolo 5
*** Potremmo essere... ***


Sono ancora una volta alla fermata di questo dannatissimo autobus.
Eddy è in ritardo come sempre e dall’altra parte della strada Lisa Dixton fuma una sigaretta in compagnia di Zayn Malik, entrambi aspettano che Harry li raggiunga al più presto.
Mi guardo i piedi, sento Isabella ripetere la lezione del giorno di matematica mentre Phil e le sue sigarette non fanno altro che farla distrarre, fermandosi e tossendo a causa del fumo.

“ Dio, Phil! Va a fumare da un’altra parte!” sbotta lei, immagino i suoi capelli rossicci spostarsi con un movimento brusco oltre le sue spalle.

“ Va a studiare tu da un’altra parte” ribatte quello a voce bassa, sbuffando e lasciando andare altre nuvolette di fumo ed aria dalla sua bocca, che attraversano i miei capelli per arrivare alle mie narici.

“ Dovresti provare con dei sigari ” una voce a me familiare mette a tacere i ragazzi alle mie spalle.

Mi volto lentamente, mantenendo uno sguardo indifferente, fingendo curiosità alla discussione tra Bella e Phil ma finendo per incontrare un paio di occhi verdi che già mi stavano guardando.
Sorride e alza una mano, accennando ad un saluto.
Harry si avvicina, notando che dall’altra parte della strada Lisa e Zayn lo stanno aspettando. Alzando un indice al cielo, chiede loro del tempo.

“ Ciao Naomi “ due dolci fossette spuntano ai lati delle sue labbra rosee e carnose, in contrasto con il nero dei vestiti che si trascina addosso.

“ Ciao Harry “ ricambio il saluto, sperando che le mie guance non siano arrossite.

“ Tomlinson “ tira i suoi lunghi capelli ricci e castani indietro.

Questa mattina a Bristol non nevica, l’aria e fredda e i miei polmoni faticano a respirare.
Harry è ancora una volta troppo vicino, il suo gomito sfiora il mio, nascondo le mani tremolanti nelle tasche del cappotto chiaro in contrasto con il nero del tessuto del suo.
Lo guardo aggrottando le sopracciglia, lui continua a sorridere come se aspettasse che io dicessi qualcosa.

“ Sono io“ rispondo semplicemente ed ingenuamente.

“ Conosco tua sorella e tua fratello è stato alla Clifton se non sbaglio “ ribatte facendo scomparire il bianco dei suoi denti, rimpiazzato da una linea decisa.

Louis “ scrollo le spalle, voltando la testa per sperare di scorgere in lontananza la figura di Eddy.

“ Aspetti Taylor? “ troppe domande,  a cui non riesco a rispondere, la sua presenza mi confonde.

“ Si “ mi limito a rispondere.

Lo osservo ancora una volta annuire serio. Poi accenna ad un sorriso, si ferma, attraversa la strada e come ogni mattina inizia a parlare con i suoi amici, fumando sigarette e appoggiandosi alla staccionata bianca.
Il battito del mio cuore torna ad essere regolare, così come il mio respiro.
Sento Phil lasciare qualche commento su ciò che gli aveva detto Harry.

“ Non fumerò mai dei sigari “ immagino che il suo grande naso si contorca al pensiero dell’odore che emanano i sigari.

L’autobus arriva, Eddy corre saltellando per farsi notare dall’autista, mentre io occupo per lui il posto al mio fianco.
Mi volto per osservare Harry e i suoi amici prendere posto sugli ultimi sedili del mezzo. Seduto tra Lisa e Evalyn Greene, le sue gambe si allungano mentre continua a parlare con Zayn.
Ritorno a guardare fuori dal finestrino mentre Eddy riesce finalmente a raggiungermi.

“ Ucciderò mia madre uno di questi giorni! “ sbotta, sistemando il suo zaino colorato sulle sue gambe.

“ Perché?” domando poco interessata, continuando a pensare a ciò che era successo questa mattina.

“ Non mi sveglia mai in orario!” continua a lamentarsi, l’immagine dei suoi bellissimi occhi azzurri che si alzano al cielo si fa lentamente spazio nella mia mente.

Ritorno alla volta in cui confessai il mio amore ad Eddy e lui, triste e amareggiato, mi confidò la sua omosessualità.
Penso di amarlo da sempre, da prima che iniziassimo a pensare le stesse cose, di essere amati, di essere innamorati.
Sbuffa ora, sistemando i suoi occhiali dalla montatura nera sul naso perfettamente dritto.
Urla e risatine provengono dagli ultimi sedili del veicolo, qualcuno avrà fatto una battuta e non si riescono a contenere le lacrime e i sorrisi.
Mi volto lentamente, Harry non riesce a contenersi, la sua testa è gettata all’indietro, i denti bianchi e la sua risata roca riempiono ogni punto dell’autobus che ci opprime e ci tiene al caldo.
Le guance piene e gli zigomi all’insù mettono in risalto le sue fossette, gli occhi chiusi e la mano sull’addome. Un dio, bellissimo.
 






Arrivati alla Clifton, scendiamo lentamente mentre l’autista si lamenta dell’ingorgo di studenti che si è formato in strada.
Una volta fuori dal pullman mi guardo intorno. Il cielo è grigio e l’erba dei giardini della scuola è ancora ricoperta di neve bianca. 
Dall’altra parte della strada, Harry mi guarda.
Ci fissiamo, sguardi che sembrano durare un’eternità. I suoi occhi fermi sui miei, e lo guardo, aspettando un cenno, una parola, un suo qualsiasi movimento.
A separarci pochi metri e tanta paura, troppe persone e una manciata di vergogna. 
Non ti conosco, non so chi tu sia, eppure mi sembri la persona più giusta di questo mondo.
Sto sperando che tu ti avvicini  e ti azzardassi a dire un “ ciao”, ma i tuoi caldi occhi, profondi, si limitano a guardare.

Mi fissa e io lo guardo.
Rubami il cuore e anche l’anima, ma fa in modo che io me ne renda conto.
Un passo, poi un altro.
Temo di perderti di vista, di non rivedere più quegli occhi verdi che non vogliono lasciarmi andare, e che io non voglio dimenticare.
Potremmo essere baci dolci e lunghi abbracci un giorno, se solo lui parlasse, se solo lui si avvicinasse.
Io sono una codarda. 
Siamo uno di fronte all’altra,lo guardo anche quando guarda altrove.
Vorrei avvicinarmi, magari iniziare una chiacchierata che poi avremmo concluso al caldo in un bar.
Io il coraggio non ce l’ho. Il coraggio per dirti che in mezzo a tutta questa gente, io voglio te.
Mi nascondo in un lungo maglione nero e un paio di jeans scuri, mentre il cielo è pieno di nuvoloni anche oggi.
Harry sarebbe la fotografia che terrei nascosta nei miei jeans, fin quando i nostri occhi non si fossero incontrati ancora.
Ma invece cos’è ora per me? Cosa siamo? Niente.
Due estranei che continuano a guardarsi in silenzio in mezzo ad una strada affollata.
Mi sono innamorata dei suoi occhi, ma loro ancora mi conoscono poco.
Intravedo un sorriso, ma in questo momento potrei avere la vista annebbiata e la mente persuasa dal pensiero di lui al mio fianco in una di queste fredde giornate d’inverno.
Riesco ad intravedere un filo di tristezza in quelle pupille verdi, è come se i nostri sguardi con onniscienza si stessero parlando e si stessero confessando tutti i segreti che ci portiamo dentro.
Che sdolcinata che sono, vero? E’ chiaro che già provo qualcosa per te, è innato.
Poi starò lì, a rimuginarci sopra e farò finta che sia amore, e crederò che sia amore.
E tremerò vedendo qualcuno per strada che gli somiglia, e sussurrerei al vento che con lui accanto rinuncerei a tutto, perché tutto è quello che ho.
Mi sono voltata, e ho visto un altro ragazzo.
Ci siamo scambiati uno sguardo, ma il cuore non ha accelerato come quando ci sei tu, non erano i tuoi occhi quelli, Harry, e i miei non si erano persi nei suoi.
E odio il fatto che non sono la sola che lo sta guardando, ma amo i suoi occhi fissi solo su di me.
Loro stanno sussurrando la tua vita, mi descrivono le gioie e le tristezze di te.
E i miei occhi cosa ti stanno dicendo? Riescono a farti capire quello che sto pensando? E’ giusta la personificazione dell’amore che sto cercando di creare memorizzando ogni tuo particolare?

Oh no, non sto sognando, è proprio un sorriso quello. Mi stai sorridendo, Harry Styles?
E quest’attimo, nella mia testa non finirà mai. Saremo sempre io e te, qui, che ci guardiamo.
Ed ora vorrei solo farti sapere che amo il modo in cui sorridi.
Le tue labbra bianche e screpolate che si incurvano e le fossette dolci che spuntano ai lati della bocca.
Stai illuminando la triste e buia Bristol questa mattina e tu, Harry, neanche lo sai.






Illsetyoufree:
E finalmente sono riuscita ad aggiornare!
Sono enormemente dispiaciuta per questo ritardo, ma sono stra-impegnata con la scuola e forse tra qualche settimana dovrei partire per Londra.
Quindi, tra studio e preparativi non riesco a trovare il tempo materiale per rilassarmi e scrivere di Naomi ed Harry.
Comunque, che ne dite di questo capitolo?
Per la parte finale, quella riguardante gli sguardi, ho ripreso una delle mie vecchia flash-fic, " Paris at night " che era dedicata ad Ashton ma qui ci stava proprio, ammettetelo.
E' comunque interamente scritta da me, non ho copiato da nessun altro, il testo è mio.
Ringrazio le persone che stanno continuando a lasciare una recensione e ad aggiungere la storia tra le seguite/preferite/ricordate.
Sapete che ve ne sono grata e che letteralmente vi amo.
Volevo dirvi che ho iniziato a pubblicare un po' di tempo fa questa storia anche su Wattpad, ma sono più indietro con i capitoli lì.
Vorrei prima terminare di trascrivere Over again per poi dedicarmi completamente a Winter.
Se volete seguirmi anche lì, sono sempre Illsetyoufree.
Sperate che riesca ad aggiornare abbastanza in fretta.
xx




 

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Capitolo 6
*** James, Zoe ed Harry. ***


“ Hey Na! Hai visto Zoe?” domanda James mentre richiudo l’armadietto alle mie spalle.

Un sorriso dolce e un paio di occhi confusi mi ostacolano la vista.
Gli studenti della Clifton camminano indaffarati, sussurrando tra di loro o urlando a brevi distanze, ripetendo materie o prendendo in giro i professori che con la testa china fanno finta di leggere un giornale o un vecchio compito da correggere.

“ No, mi dispiace “ scuoto il capo e James sospira abbattuto.

“ L’ho accompagnata a scuola questa mattina, sembra essere scomparsa dalla faccia della terra “ è frustrato e annoiato, Zoe non ha mai avuto intenzioni serie con nessuno dei ragazzi che ha frequentato.

“ Vedrai che sarà in giro con le sue amiche “ tento di rassicurarlo, ma so che in fondo le mie parole non son servite a nulla.
 
James è un bravo ragazzo, ottimi voti a scuola, fa parte della squadra di football e sembra essere uno dei ragazzi più ambiti dalle cheerleaders.
La sua muscolatura forte è facilmente definibile anche attraverso il maglioncino di lana grigia che sta indossando per proteggersi dal freddo glaciale di quest’inverno.

“ Posso accompagnarti in classe? Magari mi aiuti a cercarla intanto “ chiede con tono sottomesso.

Non riesco davvero a capire come lui possa stare con una come mia sorella.
Zoe è altezzosa, poco modesta e alcune volte antipatica. Si vanta della sua media scolastica con troppe persone e spesso non riesce a tener chiusa quella bocca identica alla mia solo per forma.
Non è cattiva, ma riesce a nasconder bene il suo lato da brava ragazza.

“ Va bene, certo “ accompagno queste parole con un timido cenno del capo.

Stringo i libri che tengo tra le mani al petto, sorridendogli ed iniziando a camminare verso la classe di biologia.
James frequenta lo stesso anno di Harry, nonché gli stessi corsi. L’ho sentito più volte parlare dell’ozio in cui Styles e i suoi amici trascorrono le loro giornate, a fumare in giardino o a divertirsi nei bagni.
C’è una sorta di odio tra i due: tra l’alunno modello del liceo e il rivoluzionario scansafatiche.
Mentre camminiamo in silenzio in cerca di Zoe, Zayn Malik, con i suoi impeccabili capelli neri come la pece e un sorriso da mozzare il fiato, alza una mano salutando James che ricambia con un cenno del capo, sorridendo a sua volta.
Abbasso lo sguardo quando gli occhi del ragazzo raggiungono la mia figura a fianco di James.
Pochi passi dopo sentiamo una voce bassa e roca richiamare il cognome del mio amico.

“ Hey Payne “ Zayn Malik ritorna sui suoi passi.

Gli stivaletti neri che sta indossando producono un suono tonfo sul pavimento sporco di impronte di scarpe della scuola.
Le mani sono nascoste mentre parte del suo petto liscio e delle sue clavicole sono visibili dalla scollatura della maglietta in cotone bianca che sta indossando, in contrasto con la sua pelle olivastra.

“ Zoe, come stai? “ domanda, puntando i suoi occhi incredibilmente chiari e castani sul mio volto pallido.

“ Oh no, Zayn.. Lei è Naomi, sua sorella “ James scuote la testa, divertito dalla situazione.

“ Zoe ha una gemella? “ il ragazzo divertito fa un passo indietro, aprendo leggermente la bocca con fare sorpreso.

“ A quanto pare “ scrollo le spalle, sorridendo e dondolando sui miei piedi.

“ Mi dispiace, non sapevo “ si scusa, ritornando alla sua posizione iniziare e battendo una mano sulla spalla di James.

“ Tranquillo. Piuttosto, hai visto Zoe in giro?” domanda ancora, con tono quasi disperato.

“ Se lei è qui… “ Zayn punta un dito contro di me, per poi lasciar cadere il suo braccio lungo il fianco.

“ Allora Zoe era con Harry “ spiega, scrollando le spalle e guardando nella direzione da cui era venuto.

Spalanco leggermente gli occhi al pensiero di mia sorella ed Harry insieme.
Sarebbe come immaginare me e lui, ma al tempo stesso sarebbe vedere una persona completamente diversa da me parlare con Harry.
Faccio finta di nulla, anche se mi rendo conto dell’accelerazione del mio battito cardiaco e dell’eccessiva sudorazione delle mie mani che stringono più forte i libri.

“ Styles? “ noto le mani di James chiuse in due pugni diventar rosse dalla rabbia.

“ Erano in giardino a fumare, poco fa “ continua Zayn, pronto adesso a ritornare sui suoi passi, scostandosi e facendosi indietro lentamente per permettere a James di raggiungere l’uscita.

“ Capito. Grazie Zayn, ci vediamo in giro “ dice e in un attimo, Zayn ricambia ancora una volta il saluto con un cenno e James cammina velocemente verso la porta.

Affretto il mio passo, cercando di raggiungerlo invano. Una volta fuori il freddo di Bristol ci colpisce entrambi, ma lui sembra esserne immuno.
Continua a camminare, con le sue scarpe da ginnastica rischia di scivolare e cadere da un momento all’altro, ma sembra non importarsene.
La gomma degli stivali che indosso è abbastanza doppia da permettermi di non rischiare e continuare a camminare tranquillamente.
Seduti su una panchina, riconosco i capelli rossi di Zoe e le gambe lunghe di Harry che ostacolano il passaggio ai passanti nel viale stretto che conduce alla biblioteca.
Seguo James ma faccio finta che il mio obiettivo sia raggiungere l’altro edificio per consultare qualche libro, saltando la lezione di biologia e lasciando Eddy nelle mani del professor Woodley.
James li ha già raggiunti. Si ferma, Zoe è ancora di spalle mentre Harry si è accorto della sua presenza.
Rallento il passo, nel momento in cui intravedo mia sorella alzarsi ed Harry continuare a fumare tranquillamente mentre i due parlano animatamente.

“ Ti ho cercato ovunque!” sbotta James, alzando le mani al cielo mentre Zoe sbuffa infastidita.

“ Dio! Ero qui con Harry, non sono scappata né mi hanno rapito, dannazione! Sei troppo ossessivo!” ribatte lei, sbattendo un piede a terra e alzando gli occhi al cielo.

Chino il capo e cammino dritta per  la mia falsa meta, quando sento qualcuno pronunciare il mio nome.
Mi fermo, voltandomi lentamente e osservando tutti e tre puntare i loro occhi di tonalità diverse su di me.
I primi che riconosco sono quelli verdi di Harry, per poi soffermarmi su quelli scuri di Zoe e su quelli chiari di James.

“ Naomi “ ripete Harry, accennando ad un sorriso.

“ Ciao “ guardo Zoe, poi Harry.

“ Hey Na “ la voce di mia sorella fa voltare James dall’altra parte, una sua mano attraversa i capelli corti e castani.

“ Dove stavi andando? “ domanda Harry curioso, alzandosi e gettando la cicca della sua sigaretta nell’erba bagnata.

“ In biblioteca “ spiego, facendo un passo indietro, iniziando a sentire il freddo che colpisce le parti del mio corpo scoperte e non solo.

“ Ti accompagno “ dice, passandosi  una mano tra i capelli lunghi per poi voltarsi verso Zoe e James.

“ Credo che voi due abbiate bisogno di un momento da soli per parlare “ afferma, per poi ritornare a guardare me.

“ Harry, non ce n’è bisogno..” si affretta a dire mia sorella, facendo un passo verso Styles e facendo rizzare i miei capelli.

“ Si invece, ho bisogno di parlarti “ James la afferra per un braccio, guardandola negli occhi mentre Harry si avvicina, le sue lunghe gambe in pochi attimi sono al fianco delle mie.

“ Andiamo, Na “ 









Illsetyoufree:
E sono riuscita ad aggiornare anche questa volta!
Fortunatamente sono riuscita a trovare un po' di tempo per dedicarmi a questo breve capitolo.
Che sarà di fondamentale importanza per ciò che accadrà nel continuo di questa storia.
Allora, prima di tutto volevo chiarire che James è Liam in realtà, penso l'abbiate comunque capito.
Non so neanch'io il perchè, ma mi sono ritrovata a scrivere di lui con il suo secondo nome.
Sappiate comunque che James Payne in questa storia è l'unico e solo Liam James Payne.
Poi... Ancora una volta vi ho lasciato sulle spine.
Non odiatemi ( lol ), ma penso che ci vorrà qualche giorno in più affinchè io riesca ad aggiornare ancora.
Vi ripeto che sto trascrivendo questa storia anche su Wattpad: sono sempre Illsetyoufree nel caso volesse seguirla lì, anche se sono indietro con la pubblicazione di un capitolo.
Con questo, vi auguro un buon inizio settimana e ringrazio ancora le persone che stanno seguendo questa fanfiction.
xx


 

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Capitolo 7
*** Biblioteca. ***


In biblioteca regna il silenzio; tra i libri, le loro pagine granelli di polvere si infiltrano, fastidiosi al tatto e all’olfatto.
Il signor Hood tira su i suoi grandi occhiali con la montatura in ferro, alzando i suoi ormai vecchi e stanchi occhi azzurri per osservare me ed Harry che lentamente chiudiamo la porta alle nostre spalle.
Tiene un libro chiuso in una mano mentre l’altra trema, coperta dalla manica del maglioncino verde che sta indossando, dal quale è possibile intravedere la camicia celeste. Mimo un buongiorno e tutto ciò che ricevo in cambio è l’ennesimo cenno del capo.
Diversi cartelli sono appesi alla pareti gialle e fredde: non disturbare, spegnere i cellulari, non fumare, non scrivere sui libri, non parlare, qui si studia…
Sono diversi e dalle diverse forme e colori.
Le scarpe di Harry producono in suono fastidioso sul pavimento in legno ed è quasi costretto a trascinare i suoi piedi, senza alzarli da terra, per non esser richiamato.
Il signor Hood è lento mentre raggiunge uno scaffale per riposare il libro che aveva tra le mani e sceglierne un altro sullo stesso ripiano.
Alza una mano, quella sinistra e noto che non ha una fede.
La compagnia degli anziani è la solitudine e il topo della biblioteca della Clifton ne sa qualcosa.

“ Di cosa hai bisogno?” sussurra Harry a pochi centimetri dal mio orecchio, il mio corpo libera una scia di brividi lungo la mia schiena, sfiorata dalla sua grande mano che mi spinge delicatamente in avanti.

“ Biologia” è l’unica cosa che riesco a dire quando inizio a dirigermi verso la sezione esatta.

Un odore di vecchi libri invade i miei sensi.
Lascio scorrere le dita sulle copertine rigide, in cerca di un buon libro che potesse aiutarmi con lo studio dell’anatomia.
I titoli riscritti a penna sono molto più difficili da leggere, a differenza di quelli impressi nel cartone del libro.
Strizzo gli occhi, sento Harry al mio fianco sussurrare i nomi dei volumi che sono riposti negli scaffali più alti.
C’è abbastanza differenza in altezza tra noi due. La mia testa arriva alla sua spalla, sarà più alto di me di circa quindici centimetri.
Non mi ero accorta si fosse liberato del cappotto, una maglietta bianca ricopriva il suo addome, tenendolo al caldo. Intravedo qualche tatuaggio alla base del suo collo, ma distolgo subito lo sguardo, ritornando alla mia ricerca.
Scritto in rosso sullo scaffale in alto il titolo ANATOMIA attira la mia attenzione.
Sbuffo, tenendo con una mano i libri e cercando con l’altra di afferrare il testo di cui ho bisogno. Una mano grande indica il libro che tento di raggiungere.

“ Questo?” domanda Harry alle mia spalle, con tono divertito.

“ Si, per favore” rispondo velocemente, scendendo dalle punte e voltandomi quando lo sguardo di Harry osserva la copertina scura e vecchia.

“ Anatomia?” chiede, avvicinandosi e tenendo il libro al suo petto, in modo che il titolo fosse visibile ai miei occhi.

La mia schiena urta gli scaffali alle mie spalle e le mie mano stringono al petto i libri. Sto sudando e ho paura che i tomi scivolino dalle mie mani.
Harry abbassa la testa alla mia altezza, lo osservo in silenzio mentre il mio respiro accelera.
Sorride e i suoi occhi sono luminosi, chiarissimi alla luce che lentamente si fa spazio attraversando il vetro della grande finestra della biblioteca.

“ Potrei insegnarti molte cose di anatomia” indietreggio ancora con il capo, mentre la curva delle sue labbra rosee e screpolate svanisce.

Non riesco a dire niente ne a muovermi. I miei occhi si perdono nei suoi, grandi e luminosi.
La mia mente sta urlando.
Baciami! Baciami, altrimenti lo farò io.
Baciami e uccidimi.


E invece no. Lentamente si allontana, i suoi capelli ricci non sfiorano più la mia fronte accaldata.
Chiudo gli occhi, il suo respiro colpisce le mie guance un’ultima volta prima di sentire il rumore assordante dei sui stivaletti sul pavimento.
Apro gli occhi, il libro di anatomia è tra le mie mani ed io non me n’ero neanche accorta.
Seguo con lo sguardo Harry che si allontana, le mani serrate a pugno e il cappotto ancora una volta a coprirgli la schiena.
Si volta, i mie occhi catturano velocemente questa scena mentre la porta della biblioteca si apre ed Harry scompare.
 
 








Harry’s pov.

Sono uno stupido.
Lei non è come le altre.










Illsetyoufree:
Questo capitolo dovrà bastarvi per ben tre settimane.
Lunedì partirò per Londra e starò via ben 19 giorni, quindi, sentirete parlare di Harry e Naomi soltanto fra forse un mese.
Subito dopo il viaggio ho un compito e un'interrogazione da recuperare, inizierà poi la settimana di autonomia e forse riuscirò a postare un capitolo.
Lo so, mi odierete, perchè questo è breve e termina una merda.
Harry non bacia Naomi e lei non tenta neanche di farlo.
Lo implora mentalmente, lo vorrebbe con tutta se stessa, ma niente.
Il nostro protagonista si tira indietro, con una sua pov fatta soltanto di due frasi.
Spero che almeno vi sia piaciuto.
Ringrazio ancora una volta le persone che stanno continuando a recensire la storia e a seguirla.
Vi adoro.
In quanto ai lettori silenziosi, beh.. Non vi mangio mica.
Rispondo sempre a tutte le recensioni e sapete che adorerei leggere il vostro parere riguardo a questa fanfiction.
Ci sentiamo tra tre settimane.
Love you all.x

 

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