the past is in the past

di Irian
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** quell'ago ***
Capitolo 2: *** farhenait 451 ***
Capitolo 3: *** card castle ***
Capitolo 4: *** i don't want to came back ***
Capitolo 5: *** avviso ***
Capitolo 6: *** the present meet the past ***



Capitolo 1
*** quell'ago ***


                                       THE PAST IS IN THE PAST
                           ‘say goodbye, to the pain of the past’
Seguito della storia ‘quando il dolore è troppo forte’, vi consiglio di leggere almeno l’ultimo capitolo, potrete trovare l’intera storia direttamente sulla mia pagina.
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A volte pensi che quando tutto è perduto sia meglio andare via e dimenticare tutto. Fare amicizia con nuove persone, provare nuovi cibi, nuova musica, distrarsi.
Ma a volte non basta, per quanto tu riesca a scoprire persone fantastiche a volte non basta.
A volte le nostre storie, e con storie non parlo di storie d’amore, parlo di storie di vita; a volte le nostre storie ci coinvolgono tanto da cambiare per sempre la nostra vita e quando finiscono, ci lasciano un ago sotto pelle.
E per quanto provi a toglierlo, non se ne va.
L’ago può arrivare al tuo cuore, e logorare lentamente ciò che credevi di conoscere meglio, il veleno dell’ago può cambiarti per sempre.
Perché le storie ci rendono importanti gli uni per gli altri.
 
Ed è questo che successe a me.
Arrivai a cambiare tutto della mia vita, dalla playlist di musica al modo di pensare, al modo di vivere.
Mi sembrava così sbagliato, mi sembrava così giusto.
Ma ora…
Ora non lo so.
E’ meglio che cominci dall’inizio.
 
Il mio nome è Carly Shay ed ero felice, spensierata, al centro della mia vita, al centro dei miei amici, con l’amore e il successo a portata di mano.
Finchè i due miei migliori amici si fidanzarono. Lei, la mia migliore amica, lui, la mia cotta.
Non sapevo di essere innamorata, poi li aiutai a fidanzarsi, per loro, non per me.
Vederli insieme fu bello all’inizio, poi una pugnalata.
Non ho mai capito perché li aiutai, perché lo feci, ma lo feci.
Dicevano che era indirettamente colpa mia se si erano lasciati. Come se fosse vero.
Stavo impazzendo, lentamente impazzivo mentre loro tornavano insieme, e abbattevano tutti i miei tentativi di ripararmi il cuore, perché se io stavo bene, loro soffrivano e viceversa.
E ora sono qui, davanti ad un registratore per dirtelo. Registro stupidi video per sfogarmi, per dirti quanto sia inutile la mia esistenza.
La senti la mia voce? E’ rauca e spenta, ma ciò non le impedisce di raccontare.
Mi ero sentita in colpa per una bravata e volevo scusarmi.
Indirettamente lo feci ,mandai del dolci, poco dopo, quando ero da mio nonno mi resi conto che forse nessuno se ne sarebbe accorto finchè la mia ex amica Sam mi chiamò per ringraziarmi.
Le attaccai il telefono in faccia e passai un mese nella cittadina di Yakima con mio nonno.
Presi un piccolo appartamento solo per me e decisi che quello era il mese della trasformazione.
Mi avevano fatto troppo male, e dovevo liberarmi di tutto quel dolore.
Ti dicono che è facile.
Mentono.
Dicono che cambi e svolti e fine.
Non sanno di cosa parlano.
Dicono che ce la puoi fare con poco.
Che bruciassero tutti.
Dal primo all’ultimo.
Vi state chiedendo…come ha fatto la piccola e buona Carly a diventare così…vediamo…diversa?
La mia risposta è semplice: tutti hanno un lato oscuro, e non è difficile farlo venire fuori.
 
 
Angolo dell’autrice
Salve sono tornata nella pagina di Icarly! Dopo la mia prima storia avevo lasciato scritto che avrei pubblicato ancora.
Ho deciso di farlo adesso!
Mi mancava molto scrivere di Icarly e anche ricevere recensioni dalle fanXD
Questo capitolo è triste, arrabbiato, depresso e filosofico.
Ma mi piace.
Ho narrato della Seddie (Sam x Freddie) ma adesso, voglio far vedere tutto dagli occhi di Carly.
Dopo che Sam e Freddie si sono fidanzati…cosa è successo? Che fine ha fatto la vendetta della mora?
Lo scoprirete qui.
Carly è cambiata, ma cosa è successo? Siete curiosi?
Allora recensite. Più recensioni ho prima aggiorno.
Bacini infiniti,
Irian.
 
 
                                                
 

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Capitolo 2
*** farhenait 451 ***


                                                            THE PAST IS IN THE PAST
A volte per dimenticare una perdita serve qualcosa di forte.
Per qualcuno è una bevuta, per altri bruciare cose, per altri ancora togliersi uno sfizio, fare qualcosa che avresti sempre voluto fare, ma che non hai fatto.
Serve per distrarsi o nel migliore dei casi, per dimenticare.
Ma è davvero debole come ricordo, se riesci a dimenticarlo con una bevuta.
 
Ero a Yakima.
La sera prima avevo deciso di dimenticare tutto: il passato?
Era passato.
Mi svegliai la mattina tardi con il moccio e le lacrime seccate negli occhi, nel naso e sulle coperte.
Avevo pianto quella sera, quella notte; e anche quella mattina mi svegliai fragile, con le lacrime pronte a scivolare giù dagli occhi.
Non era affatto passato.
Volevo che lo fosse, ma non lo era, semplicemente non lo era.
Mi feci forza e misi un paio di pantaloni morbidi in tinta con un maglioncino di lana.
Avrei potuto rigirarmi in quegli abiti per ore e ore, per quanto erano caldi e comodi.
Andai al bar e lì vidi una ragazza.
Bassina, con i capelli biondi lisci raccolti in uno chignon, gli occhi color caffè e una giacca di pelle.
Una di quelle ragazze che alle recite di scuola facevano sempre la parte del maschio, anche se erano spaventosamente belle.
Lo stile ‘maschiaccio’ le rendeva pietre grezze, ma l’essere femminili, le avrebbe rese diamanti?
Non lo so e non avevo voglia di chiedermelo.
Mi sedetti su una sedia e ordinai un caffè.
La ragazza si sedette vicino a me e rivolgendosi alla cameriera disse:
“No tesoro. Annulla l’ordine della ragazza” mi indicò curvando il pollice indietro.
“Cosa?” chiesi io perplessa.
“Prepara una crema di caffè senza zucchero per la moretta”
“Ehi scusa vorrei tanto sapere chi ti ha autorizzato a ordinare per me”
“Tesoro, ti sei scritta ‘fragile’ in fronte. Un ragazzo?”
“A dire la verità sì…” non so perché risposi ma lo feci, nei suoi occhi c’era qualcosa che mi induceva a fidarmi di lei. I suoi occhi mi dicevano che l’avevo già vista da qualche parte.
“Per i cuori infranti la crema al caffè è un toccasana. Esperienza personale”
Mi affrettai a mandare giù la crema. Era amarognola ma deliziosa. Il sapore del caffè piombò in bocca un’esplosione di sapore e calore. Il liquido scivolò fino alla gola e mi riscaldò il petto, che da tempo aspettava un po’ di torpore.
Mi uscì un verso di gradimento e lei mi sorrise.
“E’ fantastico eh?
“Mhh” risposi annuendo
“Che ti ha fatto?”
“Ha continuato a ignorarmi dopo che si era messo con la mia migliore amica. Forse aveva ragione ma…sono sempre stata abituata ad essere al primo posto nei loro cuori e ero stata rimpiazzata e…”
Non riuscii a continuare. Stavo per piangere.
“Ok ok va bene così. Hai ancora le vostre foto?”
“Sì”
“Vediamoci stasera nel parcheggio qua dietro” mi sfuggi uno sguardo perplesso che lei colse subito
“Hei, puoi fidarti di me. Sono…una brava ragazza”
Annuii e tornai a casa.
Nella mia trasformazione c’era spazio per un’amica?
Non seppi rispondermi ma quella sera radunai i miei album di foto e mi trovai al parcheggio
“Ciao dolcezza!”
“Ciao anche a te”
Allungò la mano verso la busta e prese i miei album. Svuotò il contenuto sulla terra battuta
“Cosa fai?” esclamai quasi inorridita
“Vuoi dimenticare o no?”
“Sì ma…”
“Vuoi o no?!”
“Sì! Sì voglio!”
“Bene”
Prese un accendino e fece divampare la fiamma su uno dei miei album. Non sapevo che dire, stavo per piangere ma dopo, quando bruciò tutti gli altri mi sentii anche meglio.
Il fuoco divampava suoi miei ricordi, li bruciava e li carbonizzava.
Le mie foto bruciavano in mille scintille e colori fiammeggianti, era un addio al passato.
“Questo è l’inizio della tua trasformazione, io ci sono riuscita…ci riuscirai anche tu” disse lei circondandomi le spalle con un braccio
“Certo…penso che sarai la mia nuova migliore amica sai?”
“E’ reciproco tesoro”
“Vorrei sapere una e una cosa soltanto…come ti chiami?”
“Bonnie”
“Bonnie…beh è un inizio” mi si stampò un sorriso nelle labbra, un sorriso sincero e innocente.
 
Angolo dell’autrice
Heello!
I’m back!
Come va gentaglia?
Questo capitolo era più morbido perché poi troppa depressione uuuu…
Recensite recensite recensite
Irian
 

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Capitolo 3
*** card castle ***


                                          THE PAST IS IN THE PAST
‘né vincitori né vinti…solo sconfitti a metà, l’amore può allontanarci, la vita poi continuerà…’
 
 
Voglio essere forte. Voglio essere il cacciatore, non la preda.
Non voglio essere il cervo ferito con gli occhioni dolci, voglio essere il porcospino.
Quello che se ne sta per i fatti suoi, ma che se provi a ferirlo, ti punge e ti fa male.
Quando Bonnie mi lasciò la sua lettera con le istruzioni non credevo di potercela fare.
Punto 1: grida i tuoi sentimenti alla finestra ogni mattina.
Ogni notte, ogni maledetta notte, li sognavo.
I ricordi.
Quelli belli, quelli dolorosi, si alternavano con il potere delle fiamme, che si divoravano tutto per poi ricominciare.
Altri ricordi, altre fiamme, altri ricordi.
Quella notte era il turno dei ricordi che mi facevano infuriare.
Al risveglio avrei voluto gridare un bel ‘fuck you’.
E lo feci, mi avvicinai alla finestra e urlai.
Buona parte dei miei vicini si sporsero fuori dalla finestra e io dovetti nascondermi per non farmi vedere.
Punto 2: look
Abiti neri, uno chignon elegante e una collana argentata. Era il mio nuovo look.
La mattina dopo misi un paio di pantaloncini aderenti, una canottiera nera e una giacca di pelle. Un trucco lieve ma scuro, il mio chignon e la mia collana a forma di goccia che mi ricordava insistentemente che dovevo andare avanti.
Non era facile.
Quella sera consumai un chilo di cioccolata, per annegare i dispiaceri e molta, molta, crema di caffè.
E devo ammetterlo. Non è facile da preparare. Ci ho provato 7,  7 volte a rifarla per farla venire perfetta.
Ma ogni volta mancava qualcosa.
Siccome non sono una cuoca, ho versato tutto in una ciotola e ho mangiato tutto il liquido con un cucchiaio.
Il campanello suonò, mi asciugai la bocca con un tovagliolo, aprii la porta e il mio cuore perse un colpo, quando vidi Freddie.
 
“Cosa ci fai qui?”
“Ho bisogno di parlarti”
“E allora parla”
“Non hai intenzione di farmi entrare?”
“No” mi congratulai con me stessa per quella risposta così fredda e secca che ero inaspettatamente riuscita a tirare fuori
“Va bene allora te lo dico qui sulla soglia della porta. So che sei stata tu a mandare quei dolci ma…”
“Ma cosa?”
“So che ti piaccio ma io amo Sam…”
“Lo so bene”
“Ecco…volevo ringraziarti per i dolci ma volevo metterlo bene in chiaro. A me piace Sam”
“Freddie, io non sono una stupida come credete tu e la tua fidanzatina. Provo a spiegarti la mia situazione: io sto costruendo un castello di carte da gioco, un castello bello quanto fragile.
Basta che tu arrivi qui, un tuo gesto, una tua parola per buttarlo giù e io allora soffrirò e lavorerò duro per rifarlo.
Quindi fai quello che vuoi. Fidanzati con Sam, sposala se vuoi, ma non tornare mai più e non toccare più il mio castello di carte” la mia voce si era incrinata, forse ero sul punto di piangere o di urlare di rabbia. Non so che sentimento fosse, davvero, so solo che ce n’era tanto.
“E’ un lavoro molto fragile se basta un mio gesto per farlo crollare” disse così e se andò via
Sbattei la porta, corsi alla finestra e urlai a pieni polmoni
“Fuck you!” lo urlai così forte che tutto il palazzo si affacciò e mi guardò interdetto.
Io non chiusi la finestra, anzi, sorrisi sfidando lo sguardo di chiunque prima mi stesse fissando.
Tutti tornarono alle loro faccende senza curarsi di me.
Anche io pochi minuti dopo ero di nuovo dentro casa, avevo tirato fuori un vecchio mazzo e stavo cercando di far combaciare un re di cuori con il due di picche che gli si poggiava accanto.
 
 
Angolo dell’autrice
Buenos dias a todos!
In questo capitolo potrebbero esserci delle inesattezze perché questo capitolo appunto, è venuto fuori dalla mia testolina bacata tutto in inglese.
Le recensioni fanno sempre taaanto piacere.
Un bacione,
Irian
 
 

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Capitolo 4
*** i don't want to came back ***


Le braccia strette intorno alle caviglie.
La testa tra le ginocchia.
Mi sembro quasi un sassolino pronto a rotolare giù da una rupe.
Forse sarei troppo grande per un sassolino, dovrei essere un sasso normale, perfino grandicello.
Se butti giù da un viottolo un sasso grande senti un piccolo tonfo, se ne butti uno piccolo senti solo silenzio.
Stupido, assordante silenzio.
Per questo sono un sassolino, non se ne accorgono se rotolo giù, continuano a vivere la loro vita in pace.
Lo fanno tutti, ignorano le cose brutte così non devono preoccuparsene.
È quasi una settimana che sono tornata a Seattle.
Non ho trovato nessuno ad accogliermi, tranne forse mio fratello, ma lui è mio fratello maggiore, non può evitare di volermi bene, se potesse scegliere non so, se mi vorrebbe bene davvero, specie dopo come ho lasciato Sam e Freddie.
 
Cominciamo dall’inizio…
Non sono mai stata una ragazza con grande personalità.
Sam era speciale, lo amavi quel suo caratterino impertinente, e anche quel suo modo di sgraffignare di nascosto il budino, era speciale.
Io non sono speciale, certo, sono simpatica, dolce, ma non ho nulla che mi contraddistingua.
Per prima cosa quando sono tornata sono andata al Groovie Smothie.
Avevo proprio voglia di un frullato fragola e banana, e poi T-Bo era simpatico, mi avrebbe permesso di starmene per i fatti miei e non mi avrebbe fatto domande, anche se andavo da lui con un trolley.
Era quasi ora di pranzo, nessun rischio di incontrare Sam o Freddie, sarebbero stati a scuola.
Ovviamente avrei dovuto affrontare l’argomento, ma diamine, sono appena tornata, datemi il tempo di riordinare le idee!
“Un frullato fragola e banana grazie”
“Spiacente, finiti” mi dice T-Bo
“O allora prendo…aspetta…ma che cos’è quello?”
“Non lo vedi? Muffin su uno spiedo”
“Perché muffin?”
“A chi non piacciono i muffin?!”
“Proprio a nessuno!” dico in modo canzonatorio
“Eppure non me li compra nessuno” mette un finto broncio
“Dai te ne compro uno io. Se mi suggerisci un frullato da abbinare”
“Oh ma certo!”
“Allora…uno con le gocce di cioccolato”
“Per questo ti suggerisco una nuova specialità: frullato alle more con spruzzatine di lime. Ti va?”
“Certo”
 
Mentre aspetto il mio frullato irrompono nel locale due figure raggianti e arrabbiate.
Urlano di rabbia e il sole gli illumina i capelli.
Sono Sam e Freddie.
-la mia stramaledettissima sfortuna-
Litigano…litigano???
“Lasciami in pace!”
“Bene allora finiamola qui!”
“Bene!”
“Ecco il tuo frullato Carly”
Prendo il frullato e lo tiro di getto verso i jeans di Sam.
Se ne accorge e si gira. Mi guarda.
Prendo un respiro e mi piazzo tra loro.
“Ma è possibile?!
Mi stupisce quanto siete ottusi!
State tutto il tempo a dire “oh amo sam! Oh amo freddie!” senza pensare a chi vi sta attorno! Io sono qui, a soffrire, a provare e riprovare a dimenticarvi delle vostre facce e voi litigate.
Io voglio che vi sposiate e che facciate tanti bambini così io potrò dimenticarvi di voi senza soffrire, mentre accarezzo le guance di porcellana del vostro bebè!”
“Di porcellana?” mi chiede Sam
“Vuol dire candido e bianco e liscio!”
“Calmati”
“Calmarmi?
Guardate come sono conciata! Tutta di nero, con i capelli legati! Io ho sempre odiato legarmi i capelli! Nello chignon poi!”
Adesso sono io che avrei bisogno di essere avvolta in un abbraccio.
Vado via afferrando la mia valigia.
 
“Ciaoooo sorellinaaa!”
Spencer fa per abbracciarmi, ma sguscio via.
Corro nella mia camera, mi butto sul letto e piango.
Piango perché ho preso me stessa, e tutto ciò in cui credevo.
“Carly?”
“Cosa vuoi Spencer?”
 “Non sono Spencer” dice ridacchiando
 
 
Angolo Dell’autrice
Mi scuso per l’immenso immondo ritardo.
Mi piacerebbe tanto che mi recensiste un poquito di più ragaaazzzi/e.
Comunque ringrazio tutti i lettori silenziosi e anche tutti quelli che hanno recensito fin’ora.
Ciau ciau
Irian

 

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Capitolo 5
*** avviso ***


Ciao sono irian, forse mi conoscete, in caso saluto. Salve.
Allora…comincio col dire che questa storia non mi convince più molto, l’ultimo capitolo era approssimativo e non mi ha soddisfatta.
Questo fatto è stato confermato dal fatto che non ho ricevuto alcuna recensione.
Mi dispiace lasciare questa storia incompleta, ma davvero, non ho l’ispirazione.
L’unica cosa che può convincermi a cambiare idea è una recensione.
Non ci vuole nulla, si tratta solo di prendersi un minuto e dirmi che ne pensate di questa storia.
Se non riceverò recensioni, sappiate che non cancellerò la storia, perché lo ritengo comunque nel complesso un buon lavoro, ma la concluderò con un capitolo finale e mi dispiace davvero, concluderla con un finale che la storia non si merita.
Se invece riceverò qualche recensione allora proverò a portarla avanti.
Questa non è un’intimidazione del tipo:
“recensiscimi o non vado avanti!” ma capirete che a questo punto è l’unica cosa da fare.
Vi chiedo il vostro supporto ma potete benissimo dirmi “guarda cara, palese palese, la tua storia non mi piace, non mi ha incuriosita per niente, non la continuare”, io non mi offendo.
Aspetto e spero,
Vostra, Irian.
 

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Capitolo 6
*** the present meet the past ***


                                                         THE PAST IS IN THE PAST
“Non sono Spencer”
Alzai il cuscino dalla testa e la vidi:
una giacca di pelle scarlatta e i capelli in disordine, adesso capisco perché piace tanto a Freddie.
Può essere nel disordine più totale, ma avrà sempre quelle labbra lucide e quel sorriso.
Che devo dire, è molto cambiato.
Prima era un sorriso insolente, voleva solo combinare guai, adesso è più consapevole, Freddie l’ha fatta maturare molto.
Io non avrò mai ciò che ha lei.
Io ho bisogno di tirarmi a lucido ogni volta, e anche se qualche volta appaio più bella di lei, lei avrà sempre il suo fascino spettinato.
“Cosa vuoi?” le dico ripremendomi il cuscino sulla fronte
“Sto andando via” mi dice con un sorriso composto, i suoi occhi esprimono sicurezza
“Dove vai e…perché?” chiedo sorpresa, realizzando solo in quel momento cosa Sam ha appena detto.
“Questo posto non è più per me, la vita qui mi annoia, non è mai abbastanza, voglio nuove esperienze”
“Aspetta, e Freddie?”
“Lui ha capito, adesso hai campo libero, che aspetti?”
“Cosa?”
“So che ti piace Freddie, adesso puoi stare con lui, è ovvio che tra noi due non funzionerà”
“Oh, ma dai…voi siete la coppia preferita di tutti, tutti vi adorano, tutti vi amano. Io sono cambiata per colpa…per voi”
“Non stai male così truccata” dice indicandomi
“Volevo salutarti Carly, noi siamo amiche, ed è veramente triste che ci siamo separate per un ragazzo…ovviamente non saremo amiche come prima, ma mi piacerebbe finire in pace e non con un litigio”
“Piacerebbe anche a me” e la abbraccio, credevo di avercela a morte con lei e invece mi dispiace, Freddie era il nostro fulcro, ma adesso mi appare solo come un grande stronzo, che è riuscito solo a farmi stare male e a separarmi da Sam
“Sai, credo che tornerò anche io a Yakima, ho un’amica lì…”
“Bene, le ragazze partono!”
Ci mettiamo a ridere
Sam saluta tutti velocemente e poi va via
“Resta con noi” mi dice Freddie
Lo sguardo di Freddie sembra davvero che voglia pregarmi di rimanere con lui. Ma se accetto so già come finirà.
Io sarò il suo capriccio, il suo sfogo. Perché non ha Sam.
Ma io non sarò la seconda classificata, non di nuovo.
“No, io torno a Yakima, è lì il mio posto”
Vado via, prendo un treno e mi faccio venire a prendere da Bonnie.
Un mese dopo…
Ero davvero molto arrabbiata con Sam e Freddie qualche settimana dopo il mio ritorno a Yakima, ma adesso non importa nulla, non voglio saperne più nulla di loro, io vivo la mia vita, loro vivono la loro e, l’ho finita molto brevemente, ma questa è stata la mia storia.
E quando ho finito di pensarci, ho realizzato che il passato era davvero passato.
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice

Ahh
Uccidetemi, l’ho finita in così poche pagine che vorrei infilzarmi con uno spiedino da barbecue ADESSO.
Come ho già detto a qualcun altro, ho altri progetti che ritengo più importanti di questa long, ma comunque ho cercato di concluderla al meglio, perdonatemi se non ci sono riuscita.
Grazie a tutti quelli che mi hanno supportato, spero di poter scrivere in futuro una long senza farmi condizionare troppo dalle recensioni.

Ci si sente,
irian
 

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