una nuova protagonista

di monika_victoria_banyan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** AVVISO DA UNA PERSONA DISPERATA ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Il ritorno ***
Capitolo 8: *** Questo è per te che stai leggendo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


“Il ponte… la palla è finita sul ponte. Devo andare a prenderla… Bryan no voglio andare io!! Uffa è arrivato prima lui… Ma che succede?! Il ponte sta tremando… oh no… corri Bryan!! Bryan dammi la mano… BRYAAAAN!!!!!! NOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

“NOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” urlo alzandomi di colpo dal letto. Dopo qualche attimo mi rendo conto che è stato tutto un sogno…. Ma sembrava così reale. Come se stessi rivivendo quei momenti per la seconda volta….

Guardo la sveglia. Accidenti sono in ritardo!!! Fra qualche minuto devo essere pronta per andare a scuola. Mentre mi vesto cerco di scrollarmi via l’orribile sensazione e i sensi di colpa che mi ha lasciato l’incubo: non è il momento di pensare al passato. Mi guardo allo specchio e per poco non urlo di nuovo: sembro uno zombie!! Cerco di sistemarmi un po’ i capelli e di nascondere le borse sotto gli occhi, ma con scarsi risultati; nonostante tutto però sono presentabile, perciò lancio un’ultima occhiata allo specchio e scendo le scale. Quando andavo a scuola alla Zeus J.H. i miei compagni dicevano che ero molto carina, ma io non credo di essere poi così bella: ho i capelli color castano chiaro ricci rasati dal lato destro, mentre mi scendono quasi fino alle spalle sul lato sinistro, con una piccola treccia rossa; gli occhi ovali color ambra con lunghe ciglia nella parte inferiore (per farvi capire: le ciglia sono come quelle di Victor Blade); sono magra ma non molto alta, e di solito indosso una maglietta nera, dei jeans strappati, una felpa bianca e un paio di scarpe anch’esse nere. Per andare a scuola però devo indossare l’uniforme scolastica, come tutti del resto. Uffa, il pullman passerà fra due minuti, devo correre se voglio arrivare in tempo per il mio primo giorno alla Raimon!!

“Ti ho sentita urlare prima”. Mi volto e vedo la faccia di Mr. Hillman che sbuca dalla cucina: “Va tutto bene??” “Era solo un brutto sogno” rispondo, ed esco prima che possa farmi altre domande: preferisco non parlare di certi argomenti (vi starete chiedendo perché Monika alloggia a casa di Mr. Hillman: lo capirete più avanti…). Inizio a correre più veloce che posso e… uff!! Ce l’ho fatta per un soffio… ora devo solo aspettare di arrivare a scuola. Meno male che all’ ultimo mi sono ricordata di prendere il cellulare e le cuffie, sennò che noia… la musica è la mia seconda ragione di vita; la prima è il calcio, ovviamente.

Eccomi davanti ai cancelli della Raimon. Vorrei entrare ma… c’è qualcosa che mi blocca. “La Raimon è una squadra pericolosa, che deve essere annientata… Spetterà a te questo compito… non mi deludere”. La voce del mio ex allenatore aleggia minacciosa nell’aria. Scuoto la testa; non voglio pensare a queste cose, e inoltre so benissimo che Ray Dark mentiva. Eppure
ho come la sensazione di tradire la sua fiducia, di abbandonarlo… dopo tutto quello che lui ha fatto per me. 

ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti!! questa è la prima storia che pubblico, e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate... inoltre vorrei avere tanti consigli su come migliorare il mio stile!! lo so che questo inizio può sembrarvi ingarbugliato ma... se continuerete a seguirmi capirete!! cercerò di pubblicare un nuovo capitolo ogni volta che potrò, dato che so già tutti i dettagli della storia. un bacio.
Monny

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Finalmente mi decido a varcare i cancelli della scuola, e vado direttamente nello studio del Preside, che mi condurrà nella mia nuova classe. Sono molto agitata… non tanto per la nuova scuola, ma perché nel pomeriggio ho intenzione di iscrivermi al club di calcio. Chissà se mi faranno entrare… dopotutto sono l’ex capitano della Zeus, potrei benissimo essere una spia!!




“Ciao a tutti, il mio nome è Monika Victoria Banyan”

È imbarazzante avere gli occhi di tutti puntati addosso mentre mi presento alla classe, ma ancora peggio sono gli sguardi scandalizzati dei componenti della squadra di calcio della Raimon: Axel, Silvia e gli altri mi guardano come se fossi un’aliena. E io che speravo di passare inosservata… l’unico che non mi guarda male è Mark; anzi, sembra persino contento di avermi in classe!!

“Benvenuta alla Raimon!!” dice, con il suo tipico entusiasmo (che lo sta rendendo famoso fra tutte le squadre di calcio giovanile)

Gli faccio un piccolo sorriso e vado a sedermi nell’unico posto libero, accanto ad Axel. Lui non fa commenti e la lezione comincia.




Mi trovo davanti alla porta del club di calcio, ma non riesco a trovare il coraggio per entrare. E se decidessero di cacciarmi via senza nemmeno ascoltarmi?? E se non riuscissi a convincerli che voglio far parte della Raimon come giocatrice, non come spia??? Tutti i miei desideri andrebbero in frantumi…

“Ci avrei scommesso che saresti venuta!!” esclama qualcuno alle mie spalle.

Oddio che spavento!! Mi volto di scatto e vedo il capitano, Mark Evans, che mi guarda sorridendo.

“Forza, cosa aspetti a entrare?!” mi dice.

Lo seguo all’interno del piccolo edificio (sembra quasi un ripostiglio, però è pulito e in ordine) e mi siedo su una delle due sedie disposte attorno a un tavolino; lui si siede di fronte a me e mi guarda, sorridendo in un modo strano. Ha un sorriso così… spontaneo!! Come se si fidasse ciecamente di me, anche senza conoscermi.

Ma prima che io possa iniziare a parlare dice: “Allora, immagino tu sia qui per iscriverti!! In che ruolo giochi??”

Lo guardo scioccata. Mi sta forse prendendo in giro?! Insomma fino a due giorni fa ero uno dei suoi avversari più temibili, e ora lui mi tratta come se fossi sempre stata sua amica!! Sarà meglio chiarire subito questa situazione.

“Senti, come tu sai sono il capitano, anzi l’ex-capitano, della Zeus Junior High. Ci tengo a chiarire che non sono venuta qui per spiare la tua squadra, ma perché non condividevo più i metodi del mio allenatore, Ray Dark; voglio solo giocare a calcio lealmente, senza ottenere la vittoria con sporchi trucchi. Se non mi credi vai a chiedere a Mr. Hillman, ti confermerà tutto ciò che ho appena detto”.

Lui mi fissa un attimo, come se non avesse afferrato bene il concetto, poi dice: “Ma guarda che io ti credo”

Cosa?! Questa era l’ultima risposta che mi aspettavo di ricevere… mi crede?? Così, incondizionatamente??? O è un ingenuo, oppure sa vedere nel cuore delle persone semplicemente guardandole negli occhi.

“Oh…” è tutto ciò che riesco a dire.

Questo dialogo mi sta davvero sorprendendo.

“Comunque gioco come difensore” aggiungo “ma in caso di necessità so stare anche in attacco”.

“Perfetto, allora benvenuta in squadra!! Tieni, questa è la divisa, e là ci sono gli spogliatoi femminili. L’allenamento inizia fra 10 minuti!!” dice Mark consegnandomi la divisa ufficiale della Raimon (sono il numero 2)

“Grazie… capitano”

Com’è strano chiamarlo così, di solito sono io a sentirmi dire “capitano” … Mi sembra quasi di risentire la voce dei miei ex compagni quando ci allenavamo. Ora però loro hanno un’altra guida…




“Ehi va tutto bene??”. La voce di Mark mi riporta all’improvviso alla realtà.

“Come? Ah, sisi è tutto ok… stavo solo pensando a una cosa… ora vado a cambiarmi”.

“Perfetto, allora a tra poco!!” dice spalancando la porta per uscire… e facendo rotolare a terra l’intera squadra!!!

“Ehm… ecco, noi… veramente… stavamo giusto per…” tentano di giustificarsi i ragazzi in risposta ai nostri sguardi interrogativi.

“Beh, immagino che avrete ascoltato tutto… quindi… siete d’accordo sull’entrata in squadra di Monika??” chiede Mark

“Mah…” è la risposta collettiva.

Ecco, sapevo che non sarebbe stato così facile. In fondo gli altri hanno ragione a dubitare di me; se io fossi al loro posto, non accetterei mai in squadra un avversario, soprattutto durante un torneo importante come il Football Frontier!! Ma come posso convincerli di essere davvero cambiata?? Loro mi hanno sempre visto come una ragazza senza scrupoli, disposta a tutto pur di vincere… ed effettivamente ero proprio così.



“State tranquilli ragazzi, lei non è una spia… vuole veramente giocare a calcio con noi”

Meno male che c’è Mr. Hillman a tirarmi fuori dai guai… Con l’allenatore dalla mia parte, tutti si convincono finalmente che io non abbia secondi fini, e mi accettano in squadra. Che sollievo!! Solo ora che mi sono tolta questo peso di dosso mi rendo conto di quanto ci tenessi ad entrare nella Raimon. Voglio dimostrare ad una certa persona qual è il vero calcio… e solo così posso farcela.



L’allenamento è cominciato, e sono riuscita a sintonizzarmi quasi subito con i miei nuovi compagni. Ecco che arriva Axel; sta per tirare… è ora di intervenire!!

“Tornado di Fuoco!” urla: con sua grande sorpresa mi intrometto fra lui e il portiere e sfodero la mia super-tecnica, la Muraglia Indistruttibile.

Riesco a fermare il suo tiro con estrema facilità.

“Ma dai, e questo tu lo chiami un tiro?!” gli dico ridendo; e quando prova a rubarmi la palla gli faccio un tunnel spettacolare, facendo ridere tutti.

Ok, ora basta prenderlo in giro… non voglio farmi nemici già il primo giorno. Mi libero di Axel e passo la palla a Kevin, che si porta nell’area avversaria e segna un bellissimo goal con in suo Dragon Crash!!




Una volta finito l’allenamento tutti mi fanno i complimenti. Solo Axel mi tiene il broncio: si è offeso perché l’ho messo in ridicolo davanti a tutti… in effetti ho un po’ esagerato, perciò quando tutti se ne vanno mi avvicino per chiedergli scusa.

“Ehm… Axel??”

“Che vuoi?” mi dice, scocciato

Wow, ha un bel caratterino il ragazzo… ma io non sono certo una che si fa mettere i piedi in testa da uno che sembra un porcospino!!

“Volevo scusarmi per prima… non volevo prenderti in giro. Però avevi fatto un tiro ridicolo!! Chiunque avrebbe potuto fermarlo. Dovrai fare di più se vuoi essere utile alla squadra nel Football Frontier!!”.

Credo di aver esagerato di nuovo… ma che ci posso fare se sono così schietta??. Axel mi guarda un attimo con un’aria stupita; poi si mette a ridere. Ora sono io che lo guardo con un’aria interrogativa: non è da lui ridere… ora che ci penso, tutte le volte che l’ho visto giocare a calcio (nelle stagioni passate) non ha mai sorriso a nessuno, tranne che ad una ragazzina che veniva sempre a vederlo. Poi ad un certo punto lei non è più venuta, e lui è diventato ancora più tenebroso; credo fosse sua sorella…

“Si può sapere perché stai ridendo??” gli chiedo

“Sei una tipa tosta… credo che potremo essere amici” mi dice, poi se ne va. Che strano tipo…




“Grazie mille per la cena, Mr. Hillman. Se a lei non dispiace io andrei a dormire… oggi è stata una giornata lunga” dico, avviandomi verso la mia stanza.

“D’accordo, domani ti sveglio io” mi dice lui dalla cucina

“Ok, grazie”

Mi spoglio e mi metto a letto, pensando a quanto sono stata fortunata ad averlo incontrato: se non ci fosse stato lui ad aiutarmi, chissà dove sarei adesso. Penso al mio vero letto, quello in cui dovrei essere…

“Domani ti accompagno io a scuola, devo parlare con il preside”. Quella voce riecheggia nella mia testa.
No ora no… non posso pensare a mio padre…



ANGOLO AUTRICE:
ciao a tutti!! come promesso, ecco il secondo capitolo della mia storia ^^. datemi ancora consigli e ditemi consa ne pensate.... vipregovipregovipregooo!! ah, a proposito, lo so che c'è già qualcuno nella serie che indossa la maglia numero 2... ma non sapevo che numero mettere. un ringraziamento speciale a Inazumiana01 e Giulia Black <3 e a tutti quelli che hanno letto!!! un bacio,
Monny

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Finalmente il giorno della mia prima partita alla Raimon!! Vedremo se questa settimana di allenamenti è servita a qualcosa…
 



“Mister Hillman!! Se non entriamo in campo perderemo la partita a tavolino!!”
Non capisco. Siamo fermi bordo campo per ordine del mister. Perché non vuole farci entrare in campo?! Sembra quasi che stia aspettando qualcuno… Ma se quel qualcuno, chiunque sia, non si muove, saranno guai. Ah, ecco che una persona sta salendo le scale del sottopassaggio!! Alla buon’ora… cosa???? Non può essere!! Ma quello è…



Tu! Che ci fai qui?!” urliamo contemporaneamente.
Non riesco a credere ai miei occhi: cosa è venuto a fare il capitano della Royal Academy??? Anzi, l’ex-capitano, deduco, dal momento che indossa la divisa della Raimon e sembra intenzionato a giocare. Per quale motivo ha abbandonato la sua squadra?? Ma certo… come ho fatto a non capirlo subito. La domenica scorsa la mia squadra (quando riuscirò ad abituarmi all’idea di non farne più
parte?!) ha letteralmente distrutto la Royal; sembra una cosa impossibile, ma se le cose sono andate come penso io allora… beh, il risultato è che la Royal è fuori dal campionato, perciò se Sharp vuole vendetta deve per forza cambiare squadra. Probabilmente è per questo che è qui ora...

“Ragazzi, non discutete. Siete entrambi in questa squadra perché volete giocare a calcio… perciò dovrete andare d’accordo!! Ora stringetevi la mano ed entrate in campo” ci ordina il mister.

Ci stringiamo la mano controvoglia, ma siamo abbastanza intelligenti da capire che il mister ha ragione: ormai siamo nella stessa squadra, tanto vale andare d’accordo. Cercherò di sopportarlo…


 

La partita è appena cominciata. Giochiamo contro la Farm, che si dice non abbia subito nemmeno una rete per via della sua difesa impenetrabile!! Anche se l’idea di avere Sharp in squadra non mi faccia impazzire, devo ammettere che è molto bravo: sta correggendo i difetti della squadra affinché si crei affiatamento fra i giocatori. Ma, nonostante questo, non riusciamo a segnare, e in difesa non siamo riusciti ad evitare un goal. Tentiamo anche di cambiare formazione per abbattere la difesa avversaria, ma è tutto inutile!!
“Ragazzi, cosa sono quelle facce??? La partita non è ancora finita!!”
Come al solito Mark è ottimista, anche se non riesco proprio a capire il motivo: mancano pochi minuti al fischio finale e siamo sotto di un goal… ma il capitano non demorde: e a furia di incitarci, riesce a risollevarci il morale. Dobbiamo tentare il tutto per tutto: conquistiamo un calcio d’angolo, e ci riversiamo tutti nella metà campo avversaria. Ecco che sta arrivando il pallone… con la coda dell’occhio vedo che anche Jude sta scattando verso la palla: ma ormai è troppo tardi per fermarsi.  Colpiamo il pallone contemporaneamente (io sono mancina e per giocare uso il piede sinistro), generando una specie di vortice nero che lo manda dritto in porta, sfondando miracolosamente la difesa avversaria.

Rimango immobile a fissare il pallone in rete. Ho fatto goal assieme a… Sharp?! Mi giro a guardarlo e vedo che anche lui è rimasto sorpreso; ma prima di riuscire a riprendermi vengo sommersa dall’abbraccio dei nostri compagni di squadra, euforici per il pareggio ottenuto. Ora ci manca solo un goal, che viene prontamente segnato da Kevin, il quale approfitta dello smarrimento della difesa avversaria per tirare. Abbiamo vinto!!

 


“Bel tiro… ma non ti servirà a niente contro di noi”

Cosa?? Ma io questa voce la conosco… mi volto e vedo un’ombra sparire in un vicolo.

“Byron… aspetta!!” gli urlo.

Lui si ferma e mi guarda: “Che vuoi? Ti sei forse pentita di aver lasciato la squadra??”

“Posso spiegarti… me ne sono andata perché…” comincio, ma vengo interrotta dalla sua risata sprezzante.

“Che vuoi che me ne importi?! Te ne sei andata perché avevi paura…”

“No Byron non è così!! Lasciami spieg…”

“Ho di meglio da fare che stare ad ascoltare una traditrice come te. Ci vedremo in finale… se riuscirete ad arrivarci”.

Detto questo sparisce. Rimango lì immobile a fissare il vuoto, tentando di ricacciare indietro le lacrime.




“Ma dove ti eri cacciata?! Sono venti minuti che ti stiamo cercando!!”
Non so per quanto tempo sia rimasta dentro il vicolo. So solo che a un certo punto mi è venuto in mente che gli altri mi stavano aspettando per tornare a casa, e che forse si stavano preoccupando…
Mormoro velocemente uno “scusate” e vado a sedermi al mio posto, accanto ad Axel. Lui mi guarda con aria interrogativa, ma prima che possa farmi domande mi infilo le cuffie nelle orecchie e alzo il volume al massimo. Devo elaborare in fretta una scusa per la mia sparizione improvvisa, perché so che vorranno delle spiegazioni. Non si fidano ancora pienamente di me… ma dal momento che nemmeno io mi fido di me stessa, come posso biasimarli?
Oh, siamo già arrivati a scuola… e io non ho ancora una scusa pronta!!
“Dunque?!” mi chiedono in contemporanea tutti i membri della squadra.
“Emh… mi sembrava di aver visto una persona che conoscevo, così l’ho seguita e… ecco… abbiamo chiacchierato un po’… poi volevo tornare indietro ma… mi sono persa perché… non ero mai stata lì prima d’ora!!”
Vedo i volti dei miei compagni distendersi, e capisco di averla fatta franca… anche se mentire è più difficile di quanto pensassi.

 


Gli altri sono andati a casa. Dal momento che non ho una casa, non penso che un giro per la città mi farebbe male... Inizio a camminare, immersa nei miei pensieri, quando vedo Jude e Axel camminare per la strada; vanno verso la torre, perciò mi aggrego a loro. Durante tutto il tragitto ho la sensazione che Jude mi stia guardando in modo strano, ma non posso esserne certa: i suoi occhi sono coperti da degli occhialini azzurri… chissà perchè li mette? E di che colore saranno i suoi occhi??
Finalmente raggiungiamo il nostro obbiettivo, ma sul posto c’è già qualcuno: il capitano si sta allenando con un copertone appeso tramite una corda ad un albero!! Certo che quello ha tutte le rotelle fuori posto… nemmeno un pazzo farebbe allenamenti così duri e strani. Quando ci vede ci saluta sorridendo e decide di fare una pausa. Ma come fa ad avere sempre il sorriso sulle labbra?! Che ci sarà poi di così bello nella vita?? Questo suo modo di fare inizia a darmi un po’ fastidio… vorrei avere anch’io una vita spensierata come la sua, nella quale si è sempre felici e non si hanno problemi e preoccupazioni!!
 

 

Tra una chiacchiera e l’altra si è fatto tardi, Mr. Hillman sarà preoccupato.
“Ciao ragazzi, io vado” li saluto, e mi avvio verso il ristorante.
Sto camminando da qualche minuto, quando sento un fruscio alle mie spalle; mi volto e mi ritrovo faccia a faccia con Sharp…

“Mi stavi seguendo per caso?!” gli dico seccata. Mi ha fatto prendere un colpo!!

“No… volevo solo dirti che non sei brava a raccontare bugie”

Oh cavoli. E ora cosa gli dico??

“Ma… io n-non ho detto nessuna bugia”

Accidenti!! Non riesco a controllare il tremito della voce, e nemmeno a sostenere il suo sguardo; il fatto che non possa vedergli gli occhi, poi, rende tutto più difficile di quanto non lo sia!! Però quel ghigno sulla faccia lo vedo benissimo, e sento anche una gran voglia di prenderlo a schiaffi.

“Dimmi la verità… dove sei stata subito dopo la partita?? E non mentirmi… non ne sei capace”

Detesto ammetterlo, ma ha ragione. Però non posso dirgli di aver incontrato Byron… penserebbe che sono una spia.

“Non sono affari tuoi” gli dico, dopodichè mi volto e me ne vado.

Lui resta lì a fissarmi, ma non dice niente. Può pensare quello che vuole, tanto a me non importa un bel niente; e che non si impicci più nei miei affari!!
Ok, lo ammetto, sono arrabbiata con lui. Perché deve complicare le cose ora che tutti mi hanno accettata il squadra?! Di sicuro domani rivelerà a tutti quello che ci siamo detti, e a quel punto… no, meglio non pensarci. Forse, e solo forse, se ne starà zitto. O almeno spero.

ANGOLO AUTRICE:
scusatemi per questa lunga assenza!!^^” Mi era venuto il blocco dello scrittore e ho avuto un po’ di problemi in famiglia… infatti come capitolo fa un po’ schifo… vi prego perdonatemi T-T il prossimo sarà più avvincente e più lungo (spero ^^). Ringrazio ancora tutti quelli che hanno letto, e in particolar modo Giulia Black e diavoletta_dragonica_98!! Se avete consigli da darmi su come migliorare o su cosa dovrei cambiare che non va bene ditemi pure, le critiche sono ben accette <3. Spero che continuerete a recensire e a seguirmi, cercherò di aggiornare ogni volta che potrò… vi chiedo comunque di tenere conto del fatto che sono in prima superiore ad un liceo delle scienze umane, perciò ho molto da studiare :’(
alla prossima!! Un bacio,
Monny

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Mi tiro su di scatto dal letto. È notte fonda, credo siano le due o le tre di notte… mi sento male, mi gira la testa e mi viene da vomitare: sento che tutto quello che ho mangiato ieri sera sta per risalire, devo correre immediatamente in bagno...

Ci arrivo giusto in tempo, e un secondo dopo la mia cena si riversa nel gabinetto. Mi sento peggio di prima, tutto mi ruota attorno… le mie mani afferrano qualcosa di duro, e dopo qualche attimo mi rendo conto che è il bordo del lavandino. Non so come ma riesco a sciacquarmi la bocca e la faccia. Ora perlomeno la stanza ha smesso di girarmi attorno, ma il mal di testa continua a torturarmi; è come se mille chiodi arrugginiti mi si siano conficcati nel cervello… questa proprio non ci voleva!! Non posso ammalarmi ora, e inoltre domani ho gli allenamenti, non posso certo mancare. Spero che domani mattina vada meglio, altrimenti mi toccherà andare a scuola con la febbre: a casa non ci resto, questo è sicuro.

Torno a letto cercando di non cadere a terra (impresa non facile: le pareti del corridoio continuano a muoversi incessantemente, neanche fossimo su una nave!!), notando che fortunatamente Mr. Hillman ha il sonno pesante e non si è svegliato. Una volta sotto le coperte mi rendo conto che non riuscirò mai ad addormentarmi; tutta colpa di questo tremendo mal di testa!! Sospiro e chiudo gli occhi: sarà una nottata lunga…

 


Quando decido di alzarmi fuori albeggia. Avrò dormito sì e no una mezz’oretta, ma rispetto a stanotte mi sento meglio: il mal di testa è rimasto uguale, però almeno riesco a reggermi in piedi. Scendo le scale lentamente, perché ogni gesto brusco mi provoca dolore e brividi di freddo su tutto il corpo. Arrivo in cucina con l’intenzione di prendere un bicchiere d’acqua; dal momento che Mr. Hillman ha già iniziato a cucinare, deduco che devono essere più o meno le sei e un quarto.

“Come mai sveglia a quest’ora??” mi chiede sorpreso.

In effetti per buttarmi giù dal letto di solito ci vuole una cannonata… e sono sempre in ritardo per il pullman!!

“Oggi volevo arrivare un po’ prima per… ehm… ripassare storia”

“D’accordo. Cosa vuoi di colazione??”

Colazione?? Il solo odore del cibo mi fa venire la nausea in questo momento…

“Non ho molta fame… credo che non mangerò” dico prima di volatilizzarmi di sopra.

Ora devo rendermi presentabile: dopo più di mezz’ora passata in bagno, finalmente sembro una persona abbastanza normale. Il mio pullman passerà tra venticinque minuti, perciò ho tutto il tempo di arrivare alla fermata camminando lentamente; inoltre l’aria è fresca e frizzante, cosa che risulta molto gradita alla mia fronte bollente.


 

La lezione è iniziata da circa dieci minuti, ma non riesco a sentire niente a parte il dolore lancinante alla testa. Axel, il mio vicino di banco, continua a guardarmi meravigliato: solitamente seguo le lezioni con attenzione, mentre oggi sono distratta e non ho nemmeno aperto il quaderno per prendere appunti!!  Sento in lontananza la porta che si apre ed il preside che entra. Automaticamente mi alzo e saluto come tutti gli altri, ma senza alzare gli occhi dal banco; solo quando sento il nome “Jude Sharp” mi rendo conto che c’è un ragazzo accanto al preside. Ma proprio in classe con me doveva finire?! E, guarda a caso, nel banco davanti al mio… immagino non veda l’ora di spifferare a tutti la nostra conversazione di ieri e di farmi espellere dalla squadra. Di sicuro ci godrà un sacco.

La lezione riprende e con lei anche il mio mal di testa, ancora più forte di prima. Comincio seriamente a chiedermi se riuscirò ad arrivare alla fine delle lezioni: figuriamoci poi agli allenamenti… Meglio non pensarci.



 

Finalmente!! Non credo di essere l’unica studentessa al mondo ad affermare che il suono della campanella finale è la più bella musica del mondo. Oh no… ora ci sono gli allenamenti!! Non sono nemmeno riuscita a pranzare, alla sola vista del cibo mi veniva da vomitare; spero solo di riuscire ad arrivare viva alla fine dell’allenamento. Meglio che mi avvii verso gli spogliatoi, così avrò tutto il tempo di cambiarmi e di riposare un po’.

Sto quasi per entrare nello spogliatoio femminile quando sento che qualcuno chiamarmi; anche senza voltarmi so già chi ha parlato.
“Ciao, Jude” dico.


Oggi non me la sento di litigare, e non voglio nemmeno sapere se ha già parlato con gli altri.

“Va tutto bene??” mi chiede.

Questa non me l’aspettavo: dal tono si direbbe persino che è preoccupato!!

“Si benissimo… perché??”

“Ma non farmi ridere… si vede lontano un miglio che stai male!!”

Detesto il fatto che sia così intelligente e noti subito i particolari. È una cosa insopportabile!! Sì, sto male, ma a lui che importa?! Credevo che ne sarebbe stato felice…

“Davvero, sto bene. Grazie per l’interesse… Ci vediamo dopo”

“Mmm… se lo dici tu… comunque volevo dirti che secondo me non sei una cattiva persona. Non so cosa tu abbia fatto ieri sera, ma non sono affari miei. A dopo” dice voltandosi.

Mentre mi cambio mi rendo conto che continuo a pensare a lui: ero convinta che fosse arrogante e antipatico, invece si è dimostrato buono e gentile. Chissà… magari un giorno potremmo persino diventare amici… 




Stiamo correndo. È un normalissimo risaldamento, ma dopo due giri di campo sento il bisogno di fermarmi… Non ce la faccio davvero più, ci sto provando ma sento che sto perdendo la lucidità, se non mi fermo saranno guai; però devo resistere, stringere i denti e andare avanti. A tutti i costi. Potrà sembrare una stupidaggine, anzi, sono sicura che se gli altri sapessero che sto correndo con la febbre mi obbligherebbero a fermarmi. Ma loro non capiscono, non possono capire. Lui mi ha sempre insegnato che l’importante è vincere, non importa con quale mezzo; qua alla Raimon sostengono che l'importante è divertirsi, ma secondo me sbagliano entrambi. L’importante è vincere, a qualsiasi costo. Che importa se dovrò soffrire un po’ per raggiungere i miei obiettivi??

“Devo vincere… devo resistere… devo vincere…” continuo a ripetere mentalmente mentre corro.

Quattro giri di campo… cinque… sei… devo solo mettere un piede davanti all’altro… otto giri… Devo. Assolutamente. Andare. Avanti… nove giri…




Inciampo e cado a terra. O meglio, sarei caduta se qualcuno non mi avesse afferrato e rimesso in piedi: e indovina un po’ chi è??

“Tutto a posto??” mi chiede.

Riesco a intravedere per un attimo il riflesso dei suoi occhi dietro il vetro degli occhialini.
Cerco di rispondere, ma la voce non esce: ho la gola letteralmente prosciugata. Poi all’improvviso tutto comincia a girare, non capisco più niente, sento che qualcuno sta gridando, forse è lui, o forse io, o forse qualcun'altro, e l’ultima cosa che vedo prima di svenire è il suo viso chino sopra il mio m
mentre tenta di dirmi qualcosa.


 

ANGOLO AUTRICE:
Salve a tutti!! Scusate il ritardo… troppo lavoro scolastico da svolgere :( . Insomma, come capitolo non è granché, ma spero vi piaccia lo stesso ^^ PROMETTO SOLENNEMENTE che aggiornerò più spesso d’ora in poi!!! Recensite e ditemi cosa ne pensate… ah, come al solito ringrazio tutti quelli che hanno recensito, ovvero Giulia Black, Inazumiana01, Susanna_Scrive e luke_sharp!! Vvb ragazze (e luke XD) ;-* <3 ci vediamo al prossimo capitolo!! Un bacio,
Monny

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Capitolo 5
*** AVVISO DA UNA PERSONA DISPERATA ***


Ok, siete tutti autorizzati a uccidermi. è un mese che non pubblico più niente, e ormai nessuno leggerà più la mia storia... TT-TT ma come biasimarvi?! avete tutte le ragioni del mondo per farlo. è solo che la carissima Signorina Ispirazione ha deciso di non venirmi più a trovare!!


Ehy, tu che stai leggendo, se ormai mi odi puoi anche fermarti qua... capirò


Se invece per qualche strano motivo hai ancora fiducia in me, allora continua a leggere :) <3


SPERO, e ripeto SPERO, di riuscire a pubblicare domani. se non lo faccio mi impegno in un giuramento solenne a pubblicare entro tre giorni, anche a costo di stare sveglia tutta la notte!!
nonostante ciò, non aspettatevi un capitolo spettacolare... anzi, sarà probabilmente il più brutto e il più corto fra quelli che ho scritto!!!
però sappiate che dopo questo nuovo capitolo aggiornerò una volta alla settimana. QUESTA VOLTA PER DAVVERO. se non lo faccio, siete ESPRESSAMENTE pregati di non seguirmi più, di non recensire e di non leggere la storia.
Perchè non vale la pena di stare dietro a una bugiarda come me...


Dopo questo piccolo e stupido sfogo, ringrazio tutti quelli che fino ad ora hanno recensito la mia storia, perchè sono persone veramente speciali!!
In ordine:

Inazumiana01

Giulia Black

diavolettadragonica98

Susanna_Scrive

luke_sharp

C h a n g e

ily_123

Grazie di cuore a tutti voi, che avete dedicato alcuni minuti del vostro tempo per leggere la mia storia e recensirla!! spero di risentirvi molto presto <3.

Scusate il disturbo, e se siete arrivati a leggere fino a qui... vi ringrazio, anche se non merito la vostra attenzione... T-T

Monny

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Sto galleggiando nel bel mezzo del nulla… tutto è di un bianco accecante… Dove mi trovo??? Come sono arrivata qui???

“Ciao Monika” mormora qualcuno alle mie spalle.

Questa voce… io… io so di chi è… ma… questo significa che sono morta??

“Bryan… sei tu?? Dove ci troviamo?? Perché sono qui??”

“Si sono io… vieni, andiamo da mamma e papà”

Sento che qualcuno mi afferra la mano, mi giro ma non vedo nessuno accanto a me.

“Bryan dove sei??” chiedo preoccupata.

“Sono qui, accanto a te”

“Ma io non ti vedo…”

“Non puoi vedermi…”

“Perché??”

“Non ha importanza… Fra poco te ne andrai da qui, e ricorda: devi ritrovare nostro fratello”

“S-scott?? Ma come farò a trovarlo?? Lo sto cercando da anni ormai… ma non l’ho mai trovato…”

“Monika… devo andare ora…”

“No ti prego aspetta!! Dove siamo?? Dove sono mamma e papà?? Come farò a ritrovare Scott?? Ho bisogno del tuo aiuto!! Io ho BISOGNO di te, Bryan!!!!”

“A presto, sorellona”

Tutto inizia a vorticare, la luce scompare e io  precipito verso l’oscurità, in basso, sempre più in basso…

 

 


Quando apro gli occhi mi ritrovo in una stanza sconosciuta, con le pareti bianche e una grande finestra dalla quale entrano i raggi del sole. Sono sdraiata su un letto, e accanto a me c’è un tavolino e una sedia sulla quale è seduta una ragazza con i capelli blu e gli occhi grigio-azzurri: l’ho già vista da qualche parte ma non riesco a ricordare il suo nome… ah, ecco!! Credo si chiami Celia… ma per quale motivo sono qui?? Dove sono??

“Celia?” sussurro.

“Monika!! Meno male che ti sei svegliata… eravamo tutti preoccupatissimi” esclama lei.

“Perché?? Cos’è successo??” chiedo, confusa.

“Come, non ricordi niente?!” dice sorpresa.

No, non ricordo niente. O meglio, qualcosa mi ricordo: il viso di Jude chino sopra il mio, il suo sguardo preoccupato, le sue labbra che si muovevano per dire parole che non sentivo…

“No… cosa dovrei ricordarmi??”

“Beh, durante l’allenamento sei svenuta all’improvviso; e dato che non ti riprendevi abbiamo chiamato l’ambulanza. Eravamo spaventatissimi, respiravi a fatica e scottavi. Fortunatamente l’ambulanza è arrivata subito e una volta in ospedale ci hanno detto che avevi la febbre molto alta e ti eri affaticata troppo, ma che non era niente di grave. Sei stata semicosciente per tre giorni, perlopiù dormivi ma ogni tanto ti svegliavi e ci guardavi come se non ci riconoscessi; inoltre parlavi in un’altra lingua e continuavi a nominare un certo Bryan”.

*“Mi hermano…” mormoro sovrappensiero.

“Cosa hai detto??” mi chiede Celia guardandomi con aria interrogativa.

Solo in quel momento mi rendo conto che ho parlato in spagnolo.

“Ops… ecco, devi sapere che io non sono giapponese, anche se sono nata qui… i miei genitori erano di origini spagnole, e mi hanno sempre insegnato a parlare quella lingua”

“Davvero?? Che bello!! Ho sempre sognato di poter parlare altre lingue, soprattutto lo spagnolo!!”

“Se ci tieni posso insegnartelo… è molto facile da parlare, ma da scrivere un po’ meno, perché in Europa utilizzano un alfabeto diverso dal nostro. Infatti io lo so parlare quasi meglio del giapponese, ma ascrivere faccio fatica”

“Non importa, mi accontenterò di saperlo parlare”

Celia è raggiante. Sono contenta di poterla aiutare, e inoltre lei è la persona con cui mi trovo meglio da quando sono qui alla Raimon; abbiamo molto in comune. Lei non lo sa, ma siamo entrambe orfane, anche se io oltre ai genitori ho perso anche un fratello…

“Sai, mi piacerebbe molto conoscere i tuoi genitori”

Questa frase mi coglie alla sprovvista. Non potrò mai presentarle i miei genitori, neanche volendo.

“Certo… solo che ora sono… partiti per un lungo viaggio di lavoro, e non ho idea di quando torneranno”

“Oh!! E con chi vivi ora??”

“Con Mr. Hillman… sai, lui e i miei genitori sono molto amici”

Si vede proprio che è una giornalista… non le sfugge nessun dettaglio!!
Celia sembra intenzionata a continuare a parlare, ma in questo istante la porta si spalanca, e una dozzina di teste fa capolino dall’uscio.

“Bentornata fra noi!!” mi dice Mark tutto allegro, sfoderando un sorriso che mi è impossibile non ricambiare.

“Come ti senti??” domanda Nathan preoccupato.

“Meglio, grazie” gli rispondo.

“Ci  hai fatto spaventare a morte!! Come ti è venuto in mente di svenire in mezzo al campo?!” dice Kevin guardandomi con aria truce.

“Come se fossi stata io a decidere di svenire, così, di punto in bianco!!” ribatto.

“In un certo senso si… a cosa pensavi quando hai deciso di allenarti con 39° di febbre??”

“Non stavo talmente male da non potermi allenare…”

Subito dopo capisco che non era esattamente la cosa giusta da dire, perché ricevo occhiatacce da tutta la squadra. Ma loro che ne sanno?! L’importante è vincere, a qualsiasi costo.

“Io invece credo di si”

Anche senza voltarmi nella sua direzione, so esattamente chi ha parlato. Il rasta si avvicina al bordo del letto e sorride, fissandomi da dietro gli occhialini.

“Credo che 39° di febbre siano abbastanza da poterti dispensare dall’allenamento”

Non riesco a trovare niente da ribattere, ed è la prima volta che mi succede… c’è qualcosa di strano in quel ragazzo, qualcosa che mi provoca emozioni che non ho mai provato prima; e tutto ciò mi spaventa.

“Io… non so… p-può darsi…”

Perfetto, ora mi metto pure a balbettare come una bambinetta!!

“Secondo me non sono abbastanza” dico, con voce più ferma.

In quel momento sento una voce profonda e molto arrabbiata provenire dal corridoio. Il proprietario di quest’ultima fa il suo ingresso nella stanza sovraffollata, e capisco immediatamente che il mio prossimo quarto d’ora non sarà esattamente piacevole…

“Monikaaa!!!” sbraita l’uomo.

“Anche io sono felice di rivederla, Mr. Hillman…” sospiro rassegnata.

“Beh, io invece no!! Per niente!! Si può sapere cos…”

“Uffa!! Sono svenuta, sono stata semicosciente per tre giorni, mi sono appena svegliata e tutti mi urlano dietro!!! Non possiamo rimandare le ramanzine a un altro momento?!” sbotto, e mi copro la testa con il cuscino. Che pizza!!

Da lì sotto riesco a percepire le voci attutite dei miei  compagni e di Mr. Hillman, che gli ordina di uscire. Di sicuro vorrà urlarmi dietro in santa pace. Invece, stranamente lo sento uscire insieme agli
altri (riconoscerei ovunque il suo “leggerissimo” passo da elefante…).




Lentamente, dato che i movimenti bruschi mi fanno venire le vertigini, riemergo dalla massa di coperte e cuscini dentro i quali mi ero rifugiata. Finalmente posso riposare in pace…

“Possiamo parlare?”

No, evidentemente non posso ancora riposare. Seduto a braccia incrociate sulla sedia accanto al mio letto, con la sua solita espressione imperturbabile, Jude sembra il ritratto dei ragazzi popolari di oggi.

Ci fissiamo per qualche attimo, poi non resisto più e abbasso gli occhi… sentire il suo sguardo pungente sul mio viso è imbarazzante, perché so benissimo cosa pretende. Spiegazioni plausibili per il mio gesto.
Ma non c’è nulla da spiegare: l’ho fatto perché so che è giusto così, perché mi hanno insegnato che non importa il prezzo da pagare per ottenere la vittoria, e saltando gli allenamenti per via di una banalissima influenza non avrei certo raggiunto i miei scopi!!

“Di cosa vorresti parlarmi??” dico esibendo la faccia più innocente che riesco a trovare, unita a un sorriso angelico che stenderebbe chiunque. Ma naturalmente non lui.

Si gira verso di me e fa scivolare le mie mani fra le sue. Quel tocco dolce, caldo e forte è sufficiente a privarmi completamente dell’uso della parola; l’unica cosa che riesco a fare è fissare le lenti degli suoi occhialini, pensando a quanto sia ingiusto che lui possa guardarmi negli occhi ma io non possa fare altrettanto.
Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima. Che cosa nasconderanno mai i suoi, di occhi??

“Non devi per forza sottostare alle sue regole, Monika. Anche se lui l’ha detto, non deve per forza essere giusto; fidati, l’ho imparato a mie spese. La tua sicurezza viene prima di qualunque altra cosa!! Senti, so che prima di ritrovarci nella stessa squadra ci odiavamo, e tu sai perché; ma ora… vorrei… che fossimo amici. Nel poco tempo che ho avuto a disposizione per conoscerti ho capito che mi sbagliavo su di te, non sei la persona che credevo: e, non per vantarmi, ma io certe cose le capisco subito... e ho capito che sei diversa da lui. Proprio come lo sono io. Perciò ti chiedo di farmi una promessa: dimmi che non lo farai mai più. Promettimi che penserai innanzitutto a stare bene. Promettimelo

La distanza fra di noi si è ridotta moltissimo. Riesco ormai a intravedere il contorno dei suoi occhi  attraverso le lenti e a sentire il suo alito fresco sul viso.

“I-io… te… te lo prometto” sussurro.

Un sorriso malizioso spunta sul suo volto, e mi devo ordinare mentalmente di non fissarlo come un’idiota, perché se gli dessi anche solo un’occhiata non riuscirei a resistere al fortissimo impulso che ho di baciarlo.

“Grazie. Questa promessa… è importante per me” dice, dopodiché scatta in avanti e mi da un rapido bacio sulla guancia, per poi alzarsi e uscire.




Rimango lì imbambolata a fissare la porta per un periodo di tempo che mi pare infinito. Finalmente mi riscuoto dallo stato di coma nel quale ero caduta, e mi accorgo che fuori il sole sta tramontando; cavolo, sono passate un sacco di ore!! Ciò che è successo ha provocato talmente tante emozioni a me sconosciute che sono andata in tilt. Lentamente, mentre rifletto sui miei sentimenti, vengo colta da un tranquillo sonno ristoratore…




*mi hermano = mio fratello



ANGOLO AUTRICE:
Devo dire che per una volta sono riuscita a mantenere la parola data, e ciò mi rende piuttosto soddisfatta. Come avevo promesso ecco qua un nuovo capitolo!! (Tralasciamo il fatto che sia orrendo…). Sono le 23:08, solitamente a quest’ora sto già dormendo, ma la mia storia è più importante del riposo!!!! <3 Come mio solito ringrazio chi ha recensito i due precedenti capitoli: la carissima Giulia Black (che mi sostiene sempre e mi da consigli utili <3), Inazumiana01 (che ha fatto a prima recensione in assoluto a questa storia <3), luke_sharp (il mio fratellino sempre ansioso di saperne di più <3), C h a n g e (Shi è molto dolce ^^ <3), e ivy_123 (grazie alla quale ho deciso di impegnarmi a finire il capitolo!!!). Siete fantastici!! <3
Vi invito a recensire in molti, mi fa piacere sapere cosa ne pensate, e soprattutto se avete critiche da farmi ^^; sappiate che rispondo sempre e che non mi arrabbierei mai se ricevessi una recensione negativa, anzi, lo prenderei come spunto per migliorare!!
Baci e a presto,
Monny

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Capitolo 7
*** Il ritorno ***


ECCOMIIIII!!!!!!!! sono tornata!! ;) spero di esservi mancata...
Cooomunque, sono felicissima perchè finalmente mi hanno restituito il computerrrr <3 *^*
Purtroppo hanno dovuto cambiare il disco fisso perchè era difettoso, e ho perso tutti i dati... compreso il capitolo 6 T^T... però ora lo riscrivo e spero di riuscire a pubblicarlo entro settimana prossima. Mi dispiace ma da ora in avanti, per colpa della scuola, pubblicherò una volta ogni due settimane, e non una... ultimamente ci stanno caricando di compiti, e non riuscirei a trovare il tempo necessario per scrivere in una sola settimana. Detto questo, spero di non aver perso tutti i miei lettori... ci rimarrei davvero malissimo se nessuno recensisse più la mia storia...
Perchè sarà anche brutta, ma io mi so impegnando moltissimo nello scriverla!! Anche se forse non sembra... perciò vi chiedo di recensire il più possibile (non è un obbligo!! io ve lo chiedo perchè mi fareste felicissima <3) per farmi sapere se la storia vi piace, se dovrei cambiare qualcosa o anche solo per farmi sapere che ci siete!!
Perchè vi voglio un mondo di bene, è solo grazie ai vostri commenti che trovo la forza per andare avanti a scrivere!! <3 <3
grazie di tutto ;)
Un bacio e a presto,
Monny <3 

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Capitolo 8
*** Questo è per te che stai leggendo ***


Caro lettore,

se stai leggendo questo significa che hai davvero una grande fiducia in me, autrice che non pubblica da mesi e che di sicuro stai per mandare a quel paese.

Beh, ti chiedo solamente di aspettare un secondo, poi avrai tutto il diritto di farlo.

Ci sono tanti motivi per i quali ho smesso di scrivere: dai più banali (la scuola, la mancanza di tempo libero, i “blocchi dello scrittore” e si, lo ammetto, la non-voglia) ai più seri e personali, che, mi scuso davvero molto, non me la sento di condividere.

Spero che riuscirai a capirmi e a credermi, se ti dico che è per questi ultimi che non ho più pubblicato.

A questo punto penserai però che questo non giustifica la mia totale assenza di spiegazioni; ebbene, ancora una volta hai ragione.

Non so se ti è mai capitato di trovarti in una brutta situazione ed avere davanti due scelte:

1) Assumerti le tue  responsabilità, affrontare il problema e magari parlarne, pur sapendo che sicuramente deluderesti tutti

2) Stare zitto e “sparire” nel nulla, cercando di evitare tutti

Ecco, io mesi fa ho fatto la mia scelta, ed è stata la seconda.

Senza capire che così facendo deludevo molto di più che con la prima scelta, e facevo anche la figura della vigliacca.

Io davvero non riuscirò mai a chiederti scusa abbastanza per il mio comportamento, e so che non servirebbe a niente, solo a sembrare ancora più bugiarda e insopportabile.

Perciò l’unica cosa che ti dico è che ho deciso di ripartire da capo, anche perché vorrei introdurre alcune modifiche all’interno della storia.

Ma questa volta scriverò e terminerò la storia prima di pubblicarla.

Potrebbe volerci molto, moltissimo tempo, e l’unica cosa che posso fare è chiederti di aspettare.

Detto questo, se durante il periodo in cui non pubblicherò ma scriverò la storia vorresti sapere a che punto sono della stesura o farmi qualche domanda riguardante la storia (mi sa che scapperà qualche spoiler ;) ahahah), puoi contattarmi con un messaggio e ti risponderò molto volentieri.

E infine, ti saluto, e ti confesso una cosa... non mi sono mai dimenticata di te, mai. Non ti ho abbandonato.

Ti voglio bene.

Un bacio,

Monika_Victoria_Banyan <3

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