Dark Flash

di Raven626
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Furto ***
Capitolo 2: *** Archivi ***
Capitolo 3: *** Attacco ***
Capitolo 4: *** Ostaggio = Impazzimento Totale ***
Capitolo 5: *** Incontro ***
Capitolo 6: *** Per Ogni Ostaggio c'è un Roscatto ***
Capitolo 7: *** Libero ***
Capitolo 8: *** Casa Dolce Casa ***
Capitolo 9: *** Cambio di Programma ***
Capitolo 10: *** Salto nel Passato ***
Capitolo 11: *** L'Inizio della Fine ***
Capitolo 12: *** Colpo di Scena ***
Capitolo 13: *** 1941 ***
Capitolo 14: *** Cercavo un'amica ***
Capitolo 15: *** Scomparso ***
Capitolo 16: *** Missione di Recupero ***
Capitolo 17: *** Stanza 2015 Reparto Jump City ***
Capitolo 18: *** La Battaglia Finale ***



Capitolo 1
*** Furto ***


Sembrava un giorno come gli altri: BB e Cyborg giocavano con i videogiochi (stava vincendo Cyborg), Stella coccolava Silkie sul divano e Robin si stava allenando in palestra (chi l'avrebbe mai detto), insomma, era una giornata tranquilla a Jump City, o almeno lo era...
Saranno state più o meno le 17 quando suonò l'allarme, in una frazione di secondo Robin arrivò nel salone per controllare la situazione: rapina al museo!
In un batter d'occhio erano tutti in macchina (Robin era in moto) e dopo 3 minuti erano già arrivati. Avevano fatto il prima possibile, ma era già troppo tardi

 

-Cos'è successo?- chiese Robin a una guardia

-Hanno rubato l'ametista! L'attrazione principale!-

-Non era protetto?-

-Certo, era sotto una teca di vetro, se stai a meno di un metro dalla teca in teoria dovrebbe scattare l'allarme, ma questa volta non è successo niente-

 

Robin e gli altri Titans entrarono, avevano bisogno di gente che avesse assistito al furto

 

-Sa dirci qualcosa della rapina appena avvenuta?- chiese a un uomo

-Non c'è molto da dire, 8 minuti fa era ancora lì, poi scoppia un temporale-

-Un temporale? Io non ho sentito niente-

-Strano, era anche molto forte, così ci siamo affacciati tutti per controllare, giusto il tempo di un ventina di secondi, poi mi giro e l'ametista è sparito-

-Sembra quasi che il temporale sia stato un diversivo- disse Robin più a se stesso che all'uomo

-Ci ho pensato anch'io, ma non è possibile-

-Già, grazie signore- disse avvicinandosi ai Titans

 

Indagarono in cerca di prove due, forse anche tre ore (Robin: Due ore, cinquantasei minuti e quindici secondi, per la precisione) ma non trovarono nessun indizio, tranne una spilla accanto alla teca ormai vuota, c'era scritto: Dark Flash.

Tornarono a casa, si sdraiarono tutti sul divano, anche Robin (almeno per una quindicina di secondi), poi BB accese la TV, c'era il telegiornale

-Bene, prima di concludere il servizio, passiamo la parola al poliziotto Mark Ross, sembra abbia scoperto qualcosa sulla rapina di oggi, o meglio sui rapinatori-

-Esatto. Dopo aver esaminato decine di archivi e denunce siamo quasi certi che a disattivare gli allarmi sia stata Amy Black, soprannominata Haker, se c'è lei allora siamo sicuri che a rubare il diamante sia stato il fratello, Jack Black, la tempesta invece può essere opera di Element-

-Vuoi dire il ragazzo che controlla i 4 elementi?-

-Esatto-

-Invece sai niente delle due guardie incaricate di sorvegliare l'ametista? Sono state trovate in uno stanzino in stato di shock-

-Sono ancora in ospedale, ma dopo 5 ore di terapia una delle due guardie ha iniziato a parlare, diceva “Night”, dopo un'altra ora anche l'altra guardia ha iniziato parlare, ma come l'altra diceva solo una parola “Mare”. Questo ci riporta a Nightmare, l'aliena proveniente dal pianeta Dream, manda la gente in stato di shock e può materializzare gli incubi-

-Spettrale... e così concludiamo-

-Aspetta! Non ho finito... questi sono tra i 4 criminali più pericolosi al mondo, ma, ad eccezione dei fratelli Black, sono sempre vissuti uno lontano dall'altro, poi nessuno di loro è mai stato in America e dato che ora ci sono tutti e quattro pensiamo che a riunirli sia stato qualcun'altro, ma non sappiamo ancora chi. Vi terremo aggiornati!-

-Grazie e così concludiamo il servizio-

 

Intanto nella periferia di Jump City in una fabbrica abbandonata...

 

-Certo che è proprio un bel diamante- disse Mark

-È un ametista, cretino- disse Haker

-Cretino lo dici a tuo fratello-

-Tu sei mio fratello!-

-Zitta nana-

-Basta!- urlò Nightmare -accettate la realtà, tu sei cretino e tu sei nana-

-Non è vero, questo mese mi sono alzata, ora sono alta 50 cm!-

-Wow- disse lei ironica

-Bambini- disse Element rassegnato, “saranno i migliori criminali al mondo, ma si comportano peggio di un bambino dell'asilo nido”

 

In una camera della fabbrica...

 

-Ottimo lavoro- disse un uomo dietro la sua maschera

-Io non ho fatto niente, non ho partecipato alla rapina-

-Lo so, infatti non mi congratulavo per la rapina, quello in realtà era solo un test per vedere le loro capacità-

-Lo avevo intuito-

-Immagino, comunque mi congratulavo perché sei riuscita a riunire 4 tra i “migliori” criminali al mondo e a farne una squadra, i Dark Flash, non suona male. Comunque per la prossima missione dovrai andare anche tu-

-Di cosa si tratta?-

-Conosci i Teen Titans?-

-Certo, li devo uccidere?-

-No, niente di tutto questo, ho sentito che tutte le ricompense e i fondi sono chiusi in una camera della loro torre-

-Quindi è un'altra rapina-

-No. Non dubito che Haker possa disattivare i sistemi di sicurezza,il problema è che si trovano tutti sul robot, Cyborg-

-Quindi?-

-Quindi dovremo avere quei soldi in un altro modo-

-Per riscatto?-

-Esatto. Non mi deludere, Raven-

-Non lo farò, Shadow-

 

 

 

 

Ok, spero di avervi shockati abbastanza, recensite e attendete che la mia mente (che ora è da ricovero) scriva il prossimo capitolo.

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Capitolo 2
*** Archivi ***


Preannuncio che in questo capitolo non accadrà nulla di particolare, è solo un modo per saperne di più sui Dark Flash

 

 

-Dove state andando?- chiese Stella vedendo gli amici uscire

-Andiamo nella centrale di polizia- disse Robin

-Perché?-

-Lì ci sono gli archivi di tutti i criminali del mondo, andiamo a cercare informazioni sui Dark Flash-

-Vengo anch'io-

-Ok-

 

In centrale...

 

-Ciao- Robin- disse un uomo, dall'apparenza un poliziotto

-Ciao Todd-

-Sei venuto di nuovo per gli archivi, vero?-

-Esatto-

-Di nuovo?- chiese Cyborg

-Vengo spesso qui- si giustificò il leader

-Tieni- disse Todd dandogli dei fogli

-Come sapevi che volevo gli archivi dei Dark Flash?-

-Non so, ieri c'è stata una rapina, è stata trovata una spilla con scritto “Dark Flash”, al telegiornale non hanno parlato d'altro e ora tu sei qui. Ho tirato a indovinare- disse Todd ironico

-Grazie Todd. Andiamoci a sedere-

-Forza, non tenerci sulle spine, che c'è scritto?- chiese Stella ansiosa

-È più di quello che pensavo...wow...chi l'avrebbe mai detto...- mormorava Robin leggendo

-Insomma! Leggi quei cavolo di fogli!- disse BB

-Ok, non ti scaldare, dice...-

 

“-Haker: (Amy Black) esperta di tecnologia, da qui viene il suo soprannome, è capace di mandare in tilt il sistema più sicuro del mondo (l'ha fatto), inoltre par il suo aspetto passa generalmente inosservata. È alta solo 50cm e ha l'aspetto di una bambina sui 3-4 anni, in realtà ne ha 16, nata a Londra, capelli castano scuro come i suoi occhi. Ricercata in Inghilterra e nei Paesi confinanti

 

-Jack: (Jack Black) esperto di arti marziali, sa usare tutte le armi esistenti con la massima precisione per questo (e per il fatto che è nato a Londra) viene spesso soprannominato Jack lo Squartatore, ha 17 anni, i capelli castano scuro come i suoi occhi. Con la sorella ha rapinato 20 banche, 30 gioiellerie e 10 musei. È stato in carcere solo una volta e il giorno dopo era già evaso. Ricercato in tutta l'Inghilterra e nei Paesi confinanti

 

-Element: (Ellmet Orr) fin da piccolo il padre lo utilizzava per i suoi esperimenti di genetica, normalmente gli esperimenti erano solo dolorosi, poi in quello che doveva essere l'ultimo esperimento accadde un imprevisto e Ellmet è diventato quello che oggi tutti conoscono, è capace di controllare i 4 elementi e di dare vita a tsunami, terremoti, valanghe incendi, uragani e temporali.

Nato in Danimarca che ha forgiato il suo carattere freddo e distaccato. Capelli biondi e occhi di ghiaccio, ha 18 anni, non ha mai rapinato nessuno, il suo unico obbiettivo è vendicarsi sul mondo che lo ha trasformato in quello che è oggi, ha seminato caos in tutta Europa e in una parte dell'Africa.

 

Nightmare: (Connie Dream) aliena proveniente dal pianeta Dream dove la gente ha il potere di materializzare i sogni, lei materializza gli incubi. Essendo diversa venne cacciata, finì sulla Terra dove materializza gli incubi di cui si nutre. Può anche paralizzare la gente trasmettendo nella loro mente immagini così raccapriccianti da farle rimanere in stato di shock per un periodo che va dalle 5 alle 50 ore. Capelli neri e occhi celesti. Ha 17 anni.”

 

 

-ok, ma non dicono niente del capo- disse BB

-BB, neanche sanno chi è il capo-

-giusto- si ricordò BB

-andiamo. Ciao Todd-

-Ciao Robin-

-Ora che facciamo?- chiese Stella

-Attendiamo-

-Cosa?- chiese Cyborg

-Che decidano di fare un altro colpo-

 

 

 

Così concludo, non potete dire di essere delusi di questo capitolo, io ve l'avevo detto in cosa consisteva. Ora però sta a voi parlare, ditemi se vi piace la storia, i personaggi e se pensate che la mia mente è da chiudere in una camera di isolamento, ciao :)

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Capitolo 3
*** Attacco ***


-Chi dobbiamo prendere?- chiese Raven

-Va bene uno qualunque, prendete quello che vi sembra il più indifeso e tu non entrare nella mischia, non voglio esporti, tu guiderai l'auto e farai entrare Haker nella torre-

-Ma mi sto preparando da tutta la vita per andare in missione!-

-Lo so, infatti voglio che la tua prima missione sia la più importante e non un semplice rapimento, ok?-

-Ok, Shadow-

 

Alla torre...

 

-Secondo te quando attaccheranno?- chiese Stella a Robin

-Non lo so, potrebbero farlo in qualunque momento, tra ore, giorni, mesi, anche anni-

 

All'improvviso scattò l'allarme

 

-Oppure ora- disse BB

-Dove sono?- chiese Stella

-Sono...nella torre- disse Robin

-Più precisamente?- chiese Cyborg

-Ora controllo-

 

D'un tratto il computer si spense

 

-È saltata la corrente- disse Cyborg -non si vede un accidenti-

-Ci penso io- disse Stella facendo luce con i suoi dardi

-Vado a controllare il contatore- disse Cyborg uscendo

-Robin? Perché sei in corridoio?- chiese l'aliena

-Guarda che io sono qui- disse il leader alle sue spalle

-Un attimo! Se tu e BB siete qui e Cyborg è andato a controllare il contatore, allora chi ho visto passeggiare nel corridoio?-

 

I 3 si guardarono un attimo tra di loro

 

-Vado a controllare- disse Stella

-Stella! Non uscire! O rimaniamo al...- Stella uscì -buio- finì la frase BB

-Tranquillo, ora faccio luce io- disse Robin

 

Accese una torcia e subito si trovò davanti un ragazzo, era alto quanto lui, avranno avuto la stessa età, sembravano alla pari, ma Robin aveva solo un bastone, Jack era armato fino ai denti.

 

-BB! Scappa!Con lui me la vedo io!- disse Robin tirando fuori il suo bastone

 

BB non se lo fece ripetere due volte, corse fino a raggiungere la sua camera, l'aprì ed entrò chiudendosi la porta alle spalle, stava riprendendo fiato quando notò che non era solo, due occhi di ghiaccio lo stavano fissando.

 

Nei piani inferiori...

 

Cyborg si avvicinava al contatore pensando che ci fosse un fusibile guasto, ma quando aprì la porta

trovò nella stanza...una bambina?

 

-Ehi, che ci fai qui, piccola?-

 

Haker all'inizio era stranita, poi però pensò di stare al gioco

 

-Mi sono persa- disse con la voce più infantile che riusciva a fare

-Vieni, ti porto a casa-

-Mi fanno male le gambe, mi porti in braccio?-

-Ok, vieni qui- disse prendendola

-Cos'è questo pulsante?-

-Questo serve per spegnerlo, non lo toccare-

-Ti posso dire una cosa?-

-Certo, che c'è?-

-Tonto- disse lei premendolo, 5 secondi dopo il mezzo-robot era steso a terra completamente spento

-Sei fortunato che pesi 100 quintali o ti avrei già portato in macchina. Ora non mi resta che aspettare- disse uscendo

 

In salone...

 

-Per chi lavorate!?- chiese Robin scagliando il bastone contro Jake che lo schivò senza problemi

-Pensi davvero che te lo dirò?-

-Ti conviene farlo se non vuoi assaggiare il mio bastone!-

-Quello stuzzicadenti non mi spaventa minimamente, non farmi ridere- disse gettandogli contro un coltello che Robin schivò per un pelo

-Cosa volete? La torre? La città? Denaro?-

-Niente di tutto questo, per ora-

-Che vuoi dire?- Robin si distrasse un attimo, quello fu il suo più grande errore perché Jake ne approfittò per sfilargli il bastone e colpirlo facendolo cadere al suolo

-È così che si usa un bastone- disse Jake uscendo

 

Per i corridoi...

 

-Fatti vedere! - urlava l'aliena cercando l'avversaria -dove sei!?-

-Che c'è vuoi vedermi? Perché sono proprio dietro di te- disse una voce

 

Stella si voltò di colpo, quella voce le sembrava familiare, fin troppo

 

-Stella Nera!-

-Stella che? Ah, giusto- disse Nightmare ricordandosi in cosa si era trasformata

-Ciao sorellina-

-Che ci fai qui!?-

-Sono venuta a salutare la mia sorellina, ovviamente-

-Non farmi ridere, conosco i tuoi trucchetti, prima ti scusi e poi mi fai pentire di averti perdonata rendendomi la vita un inferno, ma questa volta non ci casco!-

-Davvero Stella Nera fa così? Voglio proprio conoscerla- disse Nightmare

-Perché parli di te in terza persona? Sei tu Nightmare!-

-Spiacente cara- disse lei tornando nella sua forma normale

-Nightmare!-

-Sogni d'oro- disse Nightmare colpendola.

 

Stella cadde a terra e l'aliena si avvicinò per prenderla, quando...

 

-Nightmare! Abbiamo risolto! Non serve che prendi Stella-

-È il tuo giorno fortunato- disse rimettendo l'aliena a terra

-Puoi partire- disse una volta entrata in macchina

 

La macchina partì, ma aveva un membro in più di quando era arrivata alla torre.

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Capitolo 4
*** Ostaggio = Impazzimento Totale ***


Preannuncio che questo capitolo non centra veramente con la storia, è solo una scena comica, buona lettura e buon divertimento:)

 

 

-Stella!- urlò Robin correndole icontro -tutto ok?-

-se per ok intendi che mi sento come se mi avesse investito un Klork, allora sì, tutto ok.

Cos'è successo?-

-Ci hanno fregati, ho trovato Cyborg nei piani inferiori, era completamente spento-

-e BB?-

-lui non c'è-

-Cosa intendi?-

-non lo troviamo, credo che lo hanno preso loro-

 

Intanto...

 

-Dove sono?- chiese BB svegliandosi, era in una cella in una camera buia

-Sei nella nostra base-

-Chi sei?-

-Jack-

-Intendi...-

-Si, intendo quel Jack-

-Come ci sono finto qui?-

-Ti abbiamo portato noi. Ci servi come ostaggio-

-Ok, posso avere una TV?-

-No-

-Un computer?-

-No-

-Una playstation?-

-No! Non c'è niente a parte quello che vedi!-

-Del tofu?-

-no!-

 

Entrò Haker

 

-Sono venuta a darti il cambio-

-Per fortuna, non lo sopportavo più- disse Jack uscendo, o meglio scappando

-Ciao, come ti chiami piccolina?- chiese BB

-Chiudi il becco-

-Ok, ciao Chiudi Il Becco, io sono BB-

-Basta! Non sono piccola! Ho 16 anni!-

-Sicura, a me sembra che ne hai 3-

-sì, ne sono più che sicura-

-posso farti una domanda?-

-...ok...-

-posso vedere la TV? A quest'ora c'è il mio programma preferito-

 

5 minuti dopo...

 

-Che ci fai qui, Haker? Non dovevi controllare l'ostaggio?-

-Sì, ma prima vi devo fare una domanda, è importantissimo-

-Ok, che c'è?-

-Gli posso sparare?-

-Certo... che no. Nessuno pagherebbe per riaverlo morto-

-io non sborserei un centesimo neanche per riaverlo vivo. Mi chiedo come abbia fatto a diventare un supereroe-

Dai, non può essere così male- disse Nightmare

-Ti sfido. Sono sicura che non resisterai con lui neanche 5 minuti-

-5 minuti? Ci sto- disse stringendole la mano

 

30 secondi dopo...

 

-Mi arrendo!- disse l'aliena entrando -è un incubo! E io me ne intendo di queste cose-

-Che ti ha chiesto?- chiese Element

-Mi ha chiesto se gli davo la Playstation per giocare a “Scimmie pazze”! Vi rendete conto! Nessuno gioca a “Scimmie pazze”-

 

Sentivano delle risate, era Jack, stava giocando alla playstation

 

-Che fai, Jack?-

-Gioco a “Scimmie pazze”-

 

Si voltarono tutti verso di lui

 

-Jackky, Ti dispiace se prendiamo la play?-

-Si e non chiamarmi Jakky, sono all'ultimo livello-

 

Gli altri tre si guardarono con uno sguardo d'intesa, poi tutti insieme si gettarono sul povero Jack nel tentativo di prendere un gioco che tre di loro neanche volevano, è così che li trovò Raven entrando

 

-Fermi!- disse lei con una voce a dir poco raccapricciante

 

Subito si bloccarono tutti

 

-Che state fcendo?-

-È colpa dell'ostaggio!- disse Haker -Ci sta facendo impazzire! “Voglio questo, voglio quello, fatemi giocare a Scimmie Pazze” non ne possiamo più!- concluse lei mentre gli altri annuivano

-Ok, vuoldire che scenderò a controllare-

-Fai attenzione! Non sai a che cosa vai incontro!- le diceva Jack mentre lei scendeva le scale

-l'abbiamo perso-

 

 

 

 

Spero che vi siate divertiti, comunque quando Jack ha detto “Perso” invece di “persa”, non era un errore di battitura, non avendole mai visto il volto e non avendo mai sentito la sua voce naturale, non sanno neanche se è maschio o femmina!

Comunque spero che vi sia piaciuto, recensite e ditemi che ne pensate (il prossimo sarà un vero capitolo).

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Capitolo 5
*** Incontro ***


Sentiva dei passi, qualcuno stava scendendo le scale, ma non era Haker, questi passi erano più pesanti, era qualcun altro e il muta-forma ne ebbe la conferma nel momento in cui entrò nella stanza, non sapeva chi fosse, aveva un mantello viola che lo nascondeva completamente

 

-Non sei Haker- notò BB

-Davvero?- chiese ironico

-Pensavo che sarebbe tornata per portarmi “Scimmie Pazze”-

-Le scimmie pazze sembravano loro quando li ho visti. Sei riuscito a mandare al manicomio i 4 criminali più forti del mondo (dell'universo se contiamo Nightmare) senza neanche sfiorarli-

-Modestamente- disse lui orgoglioso

-Non pensavo esistesse un essere così fastidioso-

-Ehi!-

-Dai, scommetto che non è la prima volta che te lo dicono-

-In effetti...-

 

Raven si andò a sedere su una sedia lì davanti per fare la guardia

 

-Posso farti una domanda?-

-Se riguarda delle scimmie, allora no-

-No, tranquilla-

-Tranquilla?- chiese lei notando la “a” finale

-Certo, perché? Non sei una ragazza?-

-Ma, io, la voce- disse lei confusa

-Sono in parte animale, non mi lascio confondere da una voce, io sento l'odore e il tuo insieme ad un misto di carta e candele è al 100% femminile-

-ok- disse lei ancora sorpresa -qual'era la domanda?-

-La domanda è semplice: chi sei? Non ti ho mai vista tra i Dark Flash, non che li abbia visti spesso-

-Il fatto è che non sono mai andata in missione, mi chiamo Raven-

-Ok Raven, ho un'altra domanda, giuro che è l'ultima-

-D'accordo- disse lei, dal tono sembrava scocciata, ma la verità è che era da molto che non parlava con qualcuno (i discorsi con Shadow non sono esattamente una conversazione, più che altro sono istruzioni) e in fondo le faceva piacere parlare con BB

-Perché hai il mantello?-

-Ce l'ho e basta, mi protegge e mi aiuta a controllarmi-

-Hai dimenticato una cosa: confonde la gente. I Dark Flash non sanno neanche se sei maschio o femmina-

-E tu come lo sai?-

-Non sanno parlare a bassa voce, da qui si sente tutto- poi bisbigliò -lo sapevi che Haker e Jack non riescono a fare una conversazione civile neanche per mezzo minuto?-

 

Le scappò un sorriso, sorriso che venne comunque nascosto dal mantello. Era da molto che non sorrideva, forse perché era considerata così fredda e distaccata che gli altri neanche ci provavano a farla sorridere.

Quei pensieri vennero interrotti da uno strano brontolio, si voltò verso BB

 

-Scusa, era il mio stomaco, quando si mangia?-

-Mangi quando mangiano gli altri-

-E quando sarebbe?-

-a tavola!- al piano di sopra Jack chiamava gli amici

-Ora- disse lei uscendo

 

In cucina...

 

-Incredibile! Sei vivo!- disse Jack

-Certo- disse lei avvicinandosi al tavolo

-Quindi fammi capire bene: non sei né un fantasma né un illusione, vero?-

-Ovvio-

-W-o-w, lo ammetto, non pensavo che qualcuno sarebbe sopravvissuto-

-Sopravvissuto a cosa per l'esattezza?-

-Al mal di testa verde-

-Come scusa?-

-È così che abbiamo chiamato lo stato di pazzia in Beast Boy riesce a mandare la gente, è diventata una malattia-

-D'accordo, fingerò di non aver sentito- disse prendendo due vassoi e scendendo nuovamente le scale

 

Di sotto...

 

-Che stai facendo?- Chiese a BB, era diventato un cane e stava scavando nel terreno -non starai cercando di scappare, vero? Ti informo che l'uscita è molto lontana da qui-

-Scappare? Non sono così stupido, mi sto scavando la tazza-

-Tazza?-

-Sai, quella cosa dove la gente risolve certi “problemini”-

-So cos'è una tazza, ma perché la stai scavando?-

-Non mi risulta che posso uscire per andare in bagno. Ti dispiace?-

-No no- disse lei girandosi

 

Dopo che BB ha risolto i suoi “affari personali”...

 

-È la cena?- chiese rivolto ai due vassoi

-Sì, tieni- disse facendone passare uno tra le sbarre

-Cos'è?-

-Petto di pollo-

 

Pochi secondi dopo si sentì un tonfo, BB aveva fatto cadere il vassoio a terra

 

-Preferisco digiunare-

-Perché?-

-Sono ve-ge-ta-ria-no-

-Giusto, ci sarei dovuta arrivare. Ti vado a cercare qualcosa-

 

Poco dopo...

 

-Tieni- disse Raven facendo passare qualcosa tra le sbarre

-Ma questa è solo una mela-

-Scusa, ma a differenza di te qui nessuno è vegetariano, questa mela è l'unica cosa che ho trovato che non sia carne o uova-

-Mi accontenterò- disse diventando un topo e iniziando a mangiare

-Perché sei diventato un topo?-

-Il mio parere sul cibo è: più è, meglio è-

 

Raven si avvicinò all'uscita

 

-Dove vai?-

-A parte farti da governante, ho altre cose da fare-

-Non hai paura che scappo?-

-Se hai un briciolo di cervello non uscirai sapendo che di sopra ci sono i Dark Flash al completo-

-Che faccio intanto? Non mi vorrete far morire dalla noia, vero?-

-Tieni questo, ma ora stai calmo- disse passandogli un DS

-Sì! È “Scimmie Pazze” per DS!-

-Abbassa la voce, non vorrai che ti senta Jack, vero? Non so cosa ci trovate voi due in quel gioco, ma se lo vedi scendere, nascondilo- disse salendo

 

BB ovviamente rimase lì, cominciò a giocare, ma nel frattempo pensava, ma non a cose del tipo: “Mi troveranno i Titans?” “Quanto mi resta da vivere?” “Uscirò?” o cose del genere, lui pensava a Raven, sentendo i discorsi dei Dark Flash, Raven era l'essere più crudele e spaventoso che sia mai visto, ma a BB non dava questa impressione, anzi, se fosse stata così di sicuro non gli avrebbe dato la mela e quel DS. BB sentiva che in fondo Raven non era come pensava la gente (i Dark Flash), ma allo stesso tempo non era neanche il divertimento in persona, in realtà BB non sapeva bene come fosse, dopotutto la conosceva da meno di un ora, decise di pensare a giocare per il momento, poi avrebbe pensato a cosa fare, di sicuro i Titans staranno facendo di tutto per trovarlo.

 

 

 

Certo BB, aspetta e spera...

allora, sembra che qui andrà per le lunghe, BB non smette mai di sorprenderci :)

Ora vi lascio, ho un sacco di impegni, recensite, ci tengo al vostro parere!

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Capitolo 6
*** Per Ogni Ostaggio c'è un Roscatto ***


-Cyborg, ti dispiace calmarti?- chiese Robin

 

L'amico era nel pieno di una crisi isterica: imprecava al vuoto, tirava calci all'aria e ogni volta che si calmava e andava a mangiare aprendo il frigo si trovava davanti il tofu e allora si ripeteva tutto d'accapo.

 

-Come faccio a calmarmi!-

-Fai un bel respiro e pensa positivo- disse Stella

-Come faccio! BB è chi sa dove tenuto prigioniero da quei pazzi maniaci e tu mi vieni a dire di pensare positivo!?-

 

Si accese il pannello di controllo illuminando la stanza, Robin si avvicinò

 

-Sono loro- disse prima di premere un pulsante

 

Lo schermo presto mostrò il volto di Nightmare

 

-Dov'è!!!!!!!!?????- urlò Cyborg correndo davanti allo schermo -ditemi dove l'avete nascosto o vengo lì e vi faccio vedere io!-

-Mi dispiace deluderti ammasso di ferraglia, ma non credo che sei nelle condizioni di minacciare qualcuno e se non ti dispiace vorrei parlare con una persona più... aspetta, qual è il termine, ho già: umana- disse facendo arrabbiare Cyborg ancora di più di quanto già non fosse

-Cosa volete?- chiese Robin

-C'è solo una cosa che ci potete dare e tu sai qual è, dopotutto per ogni ostaggio c'è un riscatto-

-Di cosa parla?- chiese Stella

-Vuole tutte le armi che abbiamo requisito ai criminali dopo averli sconfitti. Tutte e 143-

-Wow! Non sapevo che fossero così tante, pensavo che fossero una decina, poco più- disse Nightmare

-Robin!- lo rimproverò Stella

-Scusa- le disse lui velocemente -vi faremo sapere- disse chiudendo la chiamata

-Cosa vuoi dire con “vi faremo sapere”!? È ovvio che gliele daremo! Non vorrai lasciare BB nelle grinfie di quei criminali, vero!?-

-Datti una regolata, Cyborg, non ho detto che rifiuto, ma solo che ci dobbiamo pensare-

-Pensare a cosa?-

-A come trovare la loro base-

 

Intanto...

 

-Fatto- disse Nightmare allontanandosi da un computer -Ottimo lavoro Haker-

-Niente di che- disse lei

-Secondo te accetteranno?- chiese Jack

-Devono farlo e se si rifiuteranno, gli faremo vedere le orribili condizioni in cui vive il loro amico, non esiteranno un istante- disse Element

-No!!- si sentì un urlo dai piani inferiori

-A proposito di “orribili condizioni”- disse Element

-Dobbiamo controllare cos'è successo?- chiese Haker

-Sì, magari gli è caduta una sbarra addosso, quella cella non sta messa molto bene- disse Nightmare sogghignando

 

Presto i 4 scesero al piano inferiore, ma non trovarono la scena che si aspettavano

 

-Perché urlavi?- gli chiese Element vedendolo giocare con un DS

-Ho perso all'ultimo livello- rispose il verdolo senza staccare gli occhi dallo schermo del videogioco

-Quello è il mio DS!- disse Jack

-No, non è il tuo- disse BB

-Invece sì che lo è, dammelo- disse infilando una mano tra le sbarre

 

BB messo alle strette fece la prima cosa che gli venne in mente: lo nascose. Il problema è che lì non c'erano nascondigli e shockò tutti vederlo mettere il DS nei pantaloni

 

-Poi tenerlo- disse Jack a dir poco disgustato

-Quindi sono queste le “orribili condizioni” in cui lo teniamo?- chiese Element che non essendo mai sceso a controllare si aspettava di trovarlo in una orta di camera delle torture -e dove hai preso quel tofu? Non non mangiamo tofu!-

-Me lo ha dato Raven, Ragazzi, capisco che non siete vegetariani, ma avete solo carne, un po' di verdure ogni tanto non fanno male- disse BB dando un morso al tofu

-Aspetta, cos'hai detto!?- chiese Haker rimasta paralizzata dalla frase di BB come tutti gli altri del resto

-Ho detto che avete solo-

-Non quello- disse lei interrompendolo -chi ti ha dato quel tofu?-

-Raven-

 

I 4 si guardarono tra di loro un attimo

 

-Quindi vuoi dire che Raven ti ha dato quel tofu?-

-Finalmente! Vi consiglio di prendere Amplifon. Il primo mese è gratis-

-Non ci credo- disse Haker

-Credici, è la verità-

-Non parlo di Amplifon! Il mio GPS indica che i Titans sono vicini-

-Quanto vicini?- chiese Jack

-Sono nel quartiere!-

-Come hanno fatto a trovarci?-

 

200-300 metri più in là...

 

-Cyborg, sei sicuro che funziona?- chiese Robin

-Al cento per cento, il “Cerca BB” non sbaglia mai-

-E perché non lo hai usato prima?-

-Perché BB lo aveva nascosto dopo che l'ho usato per barare a Nascondino, così ho dovuto costruire il “Cerca Cerca BB”-

-O...k...-

-Quanto ci manca?- chiese Stella

-Molto poco, lo sento, è vicino-

 

 

 

 

Cyborg è pieno di risorse, ma riuscirà a trovare BB? E i Dark Flash cosa si inventeranno? BB tornerà mai a casa? Cosa doveva fare Raven di così urgente? Perché vi faccio tutte queste domande se non sapete le risposte? Lo scoprirete nel prossimo capitolo!

P.S. E così finiamo un altro capitolo, scusate se aggiorno tardi, ma ho molte (un infinità) di cose da fare.

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Capitolo 7
*** Libero ***


-Cosa facciamo?- chiese Haker continuando a fissare il GPS

-Non lo so- disse Jack

-Sono certa che Raven avrà un piano- disse Nightmare

 

Infatti...

 

-Stanno arrivando i Titans, Shadow-

-Lo avevo previsto, i Titans non sono stupidi, sapevo che avrebbero cercato un altro modo per riavere il loro amico, peccato che siano anche estremamente prevedibili-

-Dobbiamo lottare?-

-E dargli la possibilità di vincere? Perché dovremo farlo quando abbiamo una possibilità migliore-

-Ricatto?-

-Sì, proprio così-

 

-Quanto ci vuole?- chiese Stella impaziente

-Molto poco, dovrebbero essere... là- disse Cyborg indicando una fabbrica -Finalmente recupereremo BB-

-Non così in fretta- disse una voce

 

I Titans si guardarono intorno, ma non c'era nessun altro a parte loro, non riuscirono a capire di chi fosse quella voce, non l'avevano mai sentita prima, era metallica, spettrale, quasi demoniaca

 

-Sono qui- disse quella voce pochi secondi prima che un varco nero si aprisse nel terreno da cui uscì una persona che i Titans non avevano mai visto prima, ma anche se l'avessero già vista, con quel mantello era difficile dire chi fosse -Dicevo che recuperare BB non sarà così facile, noi vi abbiamo detto le condizioni e il patto non è cambiato-

-Non ci arrenderemo senza lottare!- disse Robin tirando fuori il suo amato bastone

-Mi dispiace Robin, ma io non ho nessuna intenzione di lottare, ti conviene accettare e basta-

-E perché dovrei farlo?-

-Perché altrimenti le cose per il vostro amico non andranno molto bene-

 

Lo aveva appena detto che dalla fabbrica si sentì un urlo così raccapricciante da far rizzare i capelli, era BB

 

-Cosa gli state facendo!?- disse Cyborg sempre più intenzionato ad accettare l'accordo

-Lo stiamo sottoponendo alle peggiori torture che possiate immaginare-

 

Dalla fabbrica si sentì un altro urlo, ma questa volta era ancora più straziante del primo

 

-Allora, cosa avete deciso?-

 

Ciò che i Titans non sapevano era di quali “torture” stesse parlando Raven, in realtà tutto ciò ce i Dark Flash stavano facendo a BB era dargli il DS e dopo qualche secondo toglierglielo prima che lui potesse finire il livello. Se Robin lo avesse saputo di sicuro non avrebbe mai fatto ciò che di lì a poco sarebbe successo.

 

-Allora? Sto aspettano una risposta- disse Raven anche se era certa di cosa le avrebbe detto il leader

Robin si avvicinò lentamente, poi non senza grandi difficoltà disse -Accettiamo-

-Ottimo, tornate con le armi e il vostro amico tornerà da voi- disse scomparendo

-BB tornerà a casa!!!- urlò Cyborg entusiasta

-Sì, ma tutte le armi finiranno nelle loro mani-

-Stai tranquillo, ci inventeremo qualcosa- disse Stella -Ora pensiamo solo a far tornare BB tra noi-

-Ok- disse incamminandosi con i due amici verso la torre

 

Nella fabbrica...

 

-Fatto- disse Raven entrando

-Pagheranno il riscatto?- chiese Element

-Certo-

-FINALMENTE!- urlò Jack -Ancora qualche giorno e sarei andato io a pagare i Titans purché lo portassero via!-

-Già, quel ragazzo o qualsiasi cosa sia è un vero incubo- disse Nightmare

-Puoi dirlo forte- disse Haker

 

Intanto Raven stava scendendo le scale per andare in cantina, c'era qualcun altro a cui doveva dare la notizia

 

-Ciao- disse BB vedendola scendere gli ultimo gradini

-Ti devo dire una cosa-

-Lo so- disse lui- ho sentito. Mi aiuti a fare le valige?-

-...-

-Scherzavo, come se mi dovessi portare via qualcosa. Quando me ne sarò andato ti consiglio di non entrare qui dentro, il terreno ormai è diventato un campo minato, ogni passo è una sorpresa. Tu non parli molto, vero?-

-Davvero?- disse lei ironica. C'era qualcosa di diverso in lei e quando Raven se ne accorse ormai lo aveva notato anche BB

-La tua voce è diversa- notò BB -Non fa più paura, è normale. Mi piace di più-

 

Raven accennò un sorriso, chissà da quanto tempo era che non parlava con la sua voce naturale

 

-Tu invece non hai un altra voce? Magari meno fastidiosa?-

-Ehi! Questo è un colpo basso- disse facendo finta di essere offeso

 

La verità è che si sentiva bene a parlare con Raven, non era come parlare con i suoi amici, con loro si divertiva e basta, parlando con lei invece si sentiva bene come non si era mai sentito prima-

D'un tratto si spense la luce, era saltata la corrente. BB si guardò in torno in cerca della causa di quel blackout

 

-Tranquillo, è solo Haker che ha usato troppa corrente, vedrai che tra poco tornerà la luce- disse Raven

 

Nel buio più totale BB non vedeva assolutamente niente, si guardava intorno quando in realtà non c'era niente da vedere, quando dopo un tempo che parve infinito vide qualcosa in mezzo

all'oscurità: due ametiste, due bellissime ametiste, questo gli sembravano essere gli occhi di Raven. BB non era certo che lei si fosse tolta il cappuccio, quasi sicuramente le era scivolato, fatto sta che ora BB sarebbe potuto rimanere così in eterno. Ne aveva vista di gente in tutta la sua vita, ma mai degli occhi lo avevano colpito così tanto. Lo stesso pensava Raven che al posto di due ametiste vedeva due grandi smeraldi, li vedeva bene come se la luce fosse accesa, vedeva in quegli occhi tanta allegria e vivacità, ma vedeva anche molta tristezza, provata anni or sono, ma che mai lo avrebbe abbandonato.

D'un tratto la luce si accese, per qualche secondo BB riuscì a vedere il volto della maga, la pelle era pallida, bianca come la neve, i capelli corti e viola, ma anch'essi molto chiari e poi c'erano gli occhi che ora poteva vedere più chiaramente, sarebbe rimasto a fissarla in eterno se soltanto lei non si fosse subito ritirata il cappuccio in testa.

Si sentì un rumore, il suono di un motore, probabilmente erano i Titans, Raven ne ebbe la conferma quando uscendo vide una macchina con al volante Cyborg, Robin e Stella erano nei sedili posteriori e uscirono portandosi dietro un enorme baule

 

-Ora ridacci BB- disse Robin

-Non così in fretta- disse lei, il baule diventò nero e si aprì mostrando le armi -Aspetta, queste sono solo 70 armi-

-Te lo dicevo che se ne accorgeva- disse Robin a Cyborg -Ecco le altre- disse tirando fuori un altro baule

-ok, ora a meglio- disse entrando nella fabbrica

 

Uscì poco dopo e al suo seguito c'era BB

 

-BB!!!- urlò Cyborg correndo incontro all'amico

 

Cyborg abbracciò (strangolò) l'amico, mentre i Dark Flash portavano dentro i bauli.

Poi i Titans entrarono in macchina, BB però prima di entrare rivolse un ultimo sguardo a Raven, uno sguardo quasi di nostalgia, poi entrò e l'auto partì.

 

 

 

Finalmente BB è uscito, ammetto che mi facevano pena (i Dark Flash non BB), se pensate che la storia sia quasi finita vi sbagliate di grosso (segue risata diabolica). Mi scuso se aggiorno così tardi, ma tra scuola, casa e cose varie non trovo mai tempo di mettermi a scrivere. Ora vi saluto, ci vediamo al prossimo capitolo :)

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Capitolo 8
*** Casa Dolce Casa ***


-Casa dolce casa!- disse BB entrando nel salone della torre, salutò Silkie e dopo aver dato un lungo e caloroso abbraccio al divano cominciò a fare come se non fosse mai andato via. Prese delle patatine fritte e andò a mangiarle sul divano davanti alla TV quando si accorse di essere osservato

 

-Perché mi fissate?- chiese ai Titans

-Stiamo aspettando il racconto- disse Stella entusiasta come al solito

-Oh, giusto, il racconto- disse BB -non so da dove iniziare-

-Com'erano le torture?- chiese Robin -Dalle tue urla sembravano molto dolorose-

-Hem...sì, erano un vero inferno- mentì BB non volendo confessare in cosa consistevano realmente

-Dicci altro!- disse Stella

-... è troppo doloroso- disse BB simulando un tono sofferente

-Ok, Stella dagli tregua. Vi voglio tutti svegli domani per le 7-

-Le 7!!!???- urlarono BB e Cyborg in coro

-Esatto, dobbiamo trovare i Dark Flash prima che usino quelle armi, poi hanno ancora lo smeraldo- concluse il leader uscendo

-Ok- disse Stella prendendo Silkie in braccio -A domani amici-

-Sarà meglio che vada anch'io- disse Cyborg uscendo -ho dei lavori da fare prima di andare a dormire-

 

In breve anche BB si diresse in camera, ma non riusciva a dormire, si girava e rigirava nel letto e per quanto si sforzasse, nella sua mente continuavano a tornare le immagini di tutto quello che era successo negli ultimi giorni: lo smeraldo, il rapimento, il gioco e poi le ametiste, Raven... “Devo dimenticare o non riuscirò mai a dormire” pensò BB così presto si ritrovò nuovamente in salone davanti alla TV, l'accese, ormai era diventata una cosa automatica. Trasmettevano un documentario, normalmente BB avrebbe cambiato subito, ma ormai niente era più normale in quella città (non che lo fosse mai stato).

Nel documentario c'era un uomo, si trovava in una miniera, diceva di essere lì alla ricerca di alcune pietre preziose, poi ne mostrò alla telecamera due che aveva già trovato: due ametiste. BB cambiò subito appena le vide, c'era un cartone, si chiamava “Il Volo Del Corvo”. Alla fine BB decise di spegnere.

Gli era venuto un languorino così si diresse in cucina, non c'era niente, quindi, o i Titans avevano passato tutto il tempo della sua assenza a mangiare o avevano mangiato regolarmente, ma non si erano preoccupati della spesa. Comunque per un motivo o per un altro lì non c'era niente a parte... una mela! BB uscì subito dalla cucina lasciando la mela lì. Decise di riprovare a dormire così rientrò nella sua camera dove notò qualcosa a cui prima non aveva fatto attenzione un pacchetto, era tutto incartato e c'era un biglietto “Ben Tornato! Da Cyborg” BB lo scartò in fretta e furia, era un gioco per DS, più precisamente era Scimmie Pazze! Fu in quel momento che BB fece qualcosa che mai avrebbe immaginato di fare rivolto ad un gioco: aprì la finestra, si avvicinò e scaravento Scimmie Pazze in mare “Dimenticare è più difficile di quanto potessi pensare” pensò il muta-forma, ma il peggio doveva ancora arrivare. Qualcuno bussò alla sua porta e BB sgranò gli occhi quando, aprendo la porta vide davanti a se una figura incappucciata con un mantello!

 

-R-R-Raven!?- disse lui che ancora non credeva ai suoi occhi

-Raven? Chi è Raven?- chiese la figura calandosi il cappuccio mostrando così un volto che BB conosceva fin troppo bene -Sono Stella! Scusa se vengo a quest'ora, ma dovevo assolutamente farti vedere il mio nuovo acquisto. Robin ha detto che in inverno fa freddo e non posso andare in giro con i miei soliti vestiti (vorrei sapere con quale coraggio li chiama “vestiti”) così ho preso questa- disse girando su se stessa in modo che BB potesse vedere bene il mantello -carino, vero?-

 

BB non le rispose, al contrario richiuse la porta, forse non doveva dimenticare (anche perché era impossibile). Anzi doveva ricordare con gioia tutti i momenti passati con Raven perché anche se erano pochi giorni e lui si trovava dentro una cella era stato uno dei periodi più belli della sua vita.

Ora vorrebbe solo averlo capito prima di gettare in mare Scimmie Pazze. Ormai erano le 2, BB si voltò verso il letto, poi verso la finestra e alla fine prese una decisione: diventò un falco e si butto in mare.

 

-Vengo a prenderti!-

 

 

 

Ok, ammetto che come finale non è un granché, ma che ci potete fare, dovevo fargli fare quello che avrebbe fatto BB, non possiamo aspettarci che d'un tratto bruci tutti i giochi e diventi un filosofo. Mi scuso per il ritardo e per la cortezza del capitolo, spero di aggiornare prima la prossima volta, ciao, ci vediamo al prossimo capitolo!

 

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Capitolo 9
*** Cambio di Programma ***


-Sono tantissime!- disse Jack aprendo il baule

- 134- precisò Haker

-Guarda questa!- disse tirando fuori una spada, era lunga mezzo metro, la lame era così affilata che volendo avrebbe potuto dividere in due un uomo al primo colpo, dopo averla ammirata estasiato, Jack la ripose con cura nel baule -Qui ci sono spade, pugnali e roba simile, vediamo l'altro baule-

 

Element si avvicinò al secondo contenitore e lo aprì, era pieno di armi da fuoco

 

-Ora iniziamo a ragionare- disse impugnando una pistola

-Concordo- disse invece Nightmare infilandosi due pugni di ferro

 

Mentre i Dark Flash erano alle prese con le armi, Raven si dirigeva a passo felpato verso una camera nascosta della fabbrica, conosceva la meta fin troppo bene, ma nonostante questo ogni tanto esitava, come se sapesse che era meglio non entrare, che ciò che avrebbe trovato non le sarebbe piaciuto, alla fine però eccola di nuovo a bussare a quella porta come faceva ormai da sette anni.

 

-Entra- disse una voce all'interno della stanza

 

Raven impugnò la maniglia ed entrò

 

-Raven, che sorpresa- disse Shadow ovviamente in tono ironico: a parte lei nessuno conosceva l'esistenza di quella camera

-Abbiamo le armi-

-Lo so. Questo significa che possiamo passare alla prossima fase-

-Attaccare il municipio-

-No, quello viene dopo. Sai meglio di me che ormai i Titans faranno di tutto pur di fermarci, quindi prima di pensare il municipio dobbiamo pensare a loro. Dopotutto dobbiamo ancora inaugurare i nostri nuovi acquisti, non credi?-

-Ho visto le armi e sono tutte estremamente pericolose, tutte portano-

-Alla morte- concluse Shadow prima che Raven potesse finire la frase -Rifletti: niente Titans vuol dire niente supereroi, niente supereroi vuol dire nessuno che protegge la città, quindi via libera per i nostri piani, così potremo impossessarci del municipio, di conseguenza anche di Jump City, poi delle città vicine e alla fine di tutta l'America! Così finalmente avrai ciò che ti ho promesso sette anni fa: potere, ricchezza e qualcuno che ti vuole bene come se fosse tuo padre, anzi, ancora di più- disse alludendo a se stesso

-Quindi in pratica i Dark Flash...-

-Devono uccidere i Teen Titans-

-Quando?-

-Domani-

-Domani!?-

-Sì, ma dovremo fare un piccola cambio su “chi attacca chi”: Haker l'ultima volta con Cyborg ha giocato d'astuzia, ma ormai la copertura è saltata, quindi ora lei dovrà occuparsi di Stella, di conseguenza, Nightmare va a Cyborg, Jack a Robin e Element a BB. Tu dovrai controllare che tutto fili liscio, ma se qualcuno va K.O. allora tu lo dovrai sostituire, ok?-

-Certo- disse Raven. Normalmente si sarebbe lamentata di non poter andare in missione, perché, ammettiamolo, controllare che tutto fili liscio non è andare in missione, ma questa volta era felice di non dover uccidere nessuno e dubitava che qualcuno dei Dark Flash si facesse male proprio quel giorno. Lo aveva appena pensato quando sentì un urlo -Vado a controllare- disse teletrasportandosi nella sala dove aveva lasciato i Dark Flash

 

Lì, al centro della stanza, c'era disteso sul pavimento Element ansimante con una ferita sulla gamba che andava dalla coscia alla caviglia, il tappeto su cui era disteso era tutto rosso

 

-Chi è stato?- chiese guardando gli altri Dark Flash prima che due dita indichino Jack

-Non l'ho fatto a posta, non sapevo che quel pugnale fosse così affilato- disse in sua difesa

 

Dopo aver lanciato un'occhiataccia a Jack, Raven si accasciò accanto a Element

 

-Azarath Metrion Zintos!-

 

Di colpo il sangue smise di uscire, ma la ferita era ancora aperta. “No, non può essere!” pensava Raven. La maga riprovò più e più volte a ripetere il mantra, ma non cambio nulla “Perché!? Perché proprio lui!?”

 

-Sta così male?- chiese Nightmare

-No, si riprenderà tra una o due settimane-

-Ok, che ne dobbiamo fare delle armi?- chiese Haker

-Le dobbiamo usare… per uccidere i Titans-

-Cosa!?- dissero i tre in coro

-Avete sentito bene, Haker, tu ti occuperai di Stella, Nightmare di Cyborg, Jack di Robin e, dato che Element sta male,io mi dovrò occupare di BB-

 

 

 

 

Lo so, sono crudele, cosa accadrà ai Titans? Non chiedetelo a me perché non lo so neanche io, ma vedrò di scrivere i prossimi capitoli il prima possibile. Per ora vi posso solo dire che nel prossimo scopriremo il perché della devozione di Raven nei confronti di Shadow (un motivo c'è sempre), nel prossimo capitolo faremo un Salto nel Passato. A presto!

 

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Capitolo 10
*** Salto nel Passato ***


La pioggia batteva incessante sui tetti delle case di Jump City, il celo era coperto da centinaia di nuvole nere come la pece. Le strade erano completamente deserte, o quasi...
Una figura girava per i vicoli della città, non aveva niente, né un ombrello, né un giubbotto, solo un piccolo mantello viola. Aveva cercato riparo già molte volte, ma quando bussava, nessuno le apriva la porta di casa. Cercare un lavoro era impossibile, chi mai avrebbe accettato come dipendente una bambina di dieci anni?
Quando era partita, non avrebbe mai pensato che potesse finire così. Passo dopo passo alla fine raggiunse una casa, si sedette sotto la tettoia per ripararsi e rimase lì ad aspettare, non sapeva neanche lei cosa stesse attendendo, forse che accadesse qualcosa o semplicemente che smettesse di piovere, ma in ogni caso pensava che niente avrebbe potuto cambiare la sua vita, sempre se “vita” si poteva ancora chiamare.
I suoi pensieri vennero interrotti da uno strano suono, da quel rumore che fa una chiave quando gira nella serratura. Si voltò di scatto, la porta si stava aprendo. Si alzò pronta a scappare aspettandosi un rimprovero dal padrone di casa, invece la porta rimase aperta, nessuno uscì e nessuno stava entrando, era come se la porta fosse stata aperta per lei. Dopo un attimo di incertezza Raven si fece coraggio ed entrò.
Chiamala come vuoi: destino, fato, fortuna. Fatto sta che da quel giorno Shadow divenne come un padre per lei (un vero padre). Fu l'unico in tutta Jump City che riuscì a vedere oltre il mantello della maga, gli altri vedevano una bambina, sola e sporca; lui invece vedeva una ragazza forte, intelligente e determinata che aveva ancora tanto da ricevere e da dare. L'addestrò e quando venne a conoscenza dei suoi poteri l'aiutò a controllarli e a padroneggiarli, le promise che, se avesse fatto esattamente ciò che le diceva lui, avrebbe avuto tutto ciò che desiderava: potere, ricchezza, ma soprattutto una famiglia.
Shadow non aveva un lavoro, preferiva procurarsi ciò che voleva in un altro modo e l'addestramento di Raven consisteva proprio in questi piccoli furtarelli. All'inizio servivano solo per tirare avanti e per avere i soldi per comprare del cibo. Poi però Shadow notò le abilità di Raven: velocità, scaltrezza, un passo felpato, ma soprattutto il teletrasporto. Potenziò ogni eventuale abilità della maga e da quel momento i furti aumentarono. Le vittime non potevano denunciare la ladra perché Raven era così svelta che non riuscivano mai a capire chi fosse.
A Raven in realtà non interessava la refurtiva, quella la consegnava a Shadow e poi era lui che ogni tanto le comprava qualcosa. Tutto ciò che voleva la maga era di ripagare in qualche modo l'unica persona che avesse creduto in lei, l'unica persona che in tutta la sua vita le abbia veramente voluto bene.




Bene, ora che ci siamo chiariti le idee sul passato di Raven (ovviamente inventato da me) nel prossimo capitolo ci sarà l'attacco! Recensite e ditemi cosa ne pensate, ci tengo al vostro parere!

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Capitolo 11
*** L'Inizio della Fine ***


Ciao, scusate per il ritardo e buona lettura!



-Abbiamo finito!- disse Cyborg trionfante entrando nel salone

-Cosa?- chiese Stella

-Abbiamo pensato- iniziò a dire Robin che venne subito interrotto da Cyborg

-Di costruire una macchina del tempo!- concluse il mezzo robot

-Perché?- chiese Stella stranita

-Prevediamo che i Dark Flash decidano di attaccare da un momento all'altro, la macchina del tempo ci aiuterà a liberarcene una volta per tutte- spiegò Robin

-Non è un po' eccessivo?- chiese l'aliena

-Forse, ma è l'unica idea che ci è venuta in mente- disse Cyborg, deluso di non aver ottenuto il successo secondo lui meritato

-E dove li spedireste?-

 

Cyborg e Robin si fissarono qualche secondo con gli occhi spalancati come se si fossero dimenticati di qualcosa di davvero importante

 

-C'è qualche piccolissima possibilità- disse Cyborg

-Che ci siamo dimenticati di impostare le impostazione per impostare data e luogo di destinazione- concluse Robin

-Cosa!? Non potete spedirli in un epoca a caso!!- disse l'aliena sconcertata

-Ok- disse Cyborg sbuffando -Vuol dire che porterò questa macchina fuori, poi penserò a disfarmene- disse uscendo

-Dov'è BB?- chiese Robin

-A letto-

-ancora?-

-Se non fosse stato per me probabilmente ora non sarebbe neanche nella torre-

-Perché?-

-Ieri, poco dopo aver fatto visita a BB ho sentito uno strano rumore, mi sono affacciata e sapete cos'ho visto? BB in mare mezzo morto che stringeva tra le braccia un videogioco! L'ho portato subito dentro, ci ho messo mezz'ora per scongelarlo, era più freddo di un glashvock-

-Che?-

-Un ghiacciolo- disse Cyborg entrando

-Come sai cosa significa?- chiese il leader

-Prendo lezioni di tamariano da Stella- disse Cyborg sorridendo

 

All'improvviso le finestre che prima erano serrate si spalancarono, Cyborg si affacciò, ma non c'era nessuno, si sentì un sibilo, pochi secondi dopo il muro venne perforato da un pugnale, a solo un metro da Robin

 

-Pensi a quello che penso io?- chiese Stella a Robin

-Sì- disse lui uscendo

 

Un pugnale in mano, una pistola in tasca e uno sguardo più pazzo che crudele lo stavano aspettando in corridoio

 

-Robin, che piacere rivederti-

-Jack! Cosa volete! Avete già tutte le armi, cosa volete ancora!-

-La cosa che vogliamo è semplice- disse lui passandosi il pugnale da una mano all'altra

-Cioè?-

-La vostra vita-

 

Ci fu un altro sibilo e il pugnale colpì ancora, ma questa volta solo un centimetro lo separava dal leader

 

-Ancora non è tornato- notò Stella preoccupata

-Già, forse è meglio se vai a controllare- disse il mezzo robot

 

Poco dopo l'uscita di Stella le tapparelle e le tende si chiusero rendendo la camera buia come se fosse notte, Cyborg illuminò con una torcia la stanza, una ragazza dagli occhi azzurri lo fissava dall'altro lato della stanza, Cyborg era spaventato, ma lei lo era almeno il triplo perché al contrario di Cyborg, Nightmare sapeva quello che doveva succedere fin troppo bene.

 

Dopo essere uscita, Stella aveva ricevuto un messaggio di Robin, diceva di venire in palestra per aiutarlo a fare una cosa, così invece di passare per il corridoio, Stella scese le scale, una volta arrivata come si aspettava vide Robin che la attendeva al centro della camera, ciò che l'aliena non sapeva è che a volte l'apparenza può ingannare.

 

Sentì un fruscio, la finestra si spalancò, fu in quel momento che aprì gli occhi, era nella sua camera, di sicuro ce lo aveva portato Stella, si alzò, allora si accorse di non essere solo

 

-Stella, se sei tu con il tuo nuovo mantello ti devo chiedere di uscire-

-Stella?- fu quando sentì la sua voce che si rese conto di non avere a che fare con la sua amica

-Raven!? Che ci fai qui?-

 

Lei non rispose

 

-Che c'è?- le chiese

-Scusa- disse lei senza riuscire a soffocare un singhiozzo

 

Nonostante tentasse di tenere il tono neutro di sempre si notavano due cose: paura e tristezza, molta tristezza

 

-Per cosa? Non hai fatto niente- disse BB

 

Fu allora che si accorse della pistola che lei teneva tra le mani.

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Capitolo 12
*** Colpo di Scena ***


-Che c'è? Hai paura?- lo canzonava Jack

In realtà più che spaventato, Robin era sorpreso, di solito i criminali volevano altro: ricchezza, potere, non era mai successo che un criminale si presentasse con il solo obbiettivo di farlo fuori. Invece Jack si avvicinava minaccioso, Robin sapeva che non aveva speranze di sconfiggerlo, Jack era decisamente meglio armato di lui che invece aveva solo il suo bastone.

Decise di correre, non perché avesse paura, in realtà voleva stancare Jack. Così come una scheggia iniziò a percorrere tutta la torre di corsa, Jack però non dava segni di cedimento. Ma Robin non voleva, non poteva fermarsi.

 

Non ci voleva un genio per capire che la ragazza davanti a lui era Nightmare. Nonostante questo però Cyborg non la voleva attaccare, dopotutto era pur sempre una ragazza, ma allo stesso tempo sapeva che non aveva scelta.

Stava ancora riflettendo quando Nightmare gli fu addosso e i pugni di ferro non sono di certo qualcosa di leggero.

 

-Robin, che c'è?- chiedeva Stella avvicinandosi, ma il leader non rispondeva, così Stella si avvicinò ancora di più, Robin era sempre stato uno di poche parole, ma comunque il suo silenzio fece insospettire l'aliena. Fece qualche altro passo finché non fu proprio accanto al ragazzo, allora gli afferro la mano, ma quando ci provò tutto ciò che prese fu aria. Fu allora che capì cosa stava accadendo: il messaggio, l'incontro, Robin immobile e silenzioso, l'ologramma di Robin, tutto le fu chiaro, ma ormai era troppo tardi, Haker l'attendeva dietro di lei con una pistola già caricata.

 

Non sapeva che fare, tutto si poteva immaginare meno che questo

-Raven, non farlo!- diceva lui

Ma la risposta della maga era sempre la stessa: non posso.

BB guardò la ragazza, poi la finestra, poi di nuovo Raven e in men che non si dica si era buttato di sotto, questa volta però era diventato subito un'aquila e volava cielo molto rapidamente in modo che Raven non potesse prendere la mira. La ragazza però, anche se sapeva volare decise di andare nel “cortile” dei Titans, “prima o poi BB si stancherà e allora verrà a terra per riprendere fiato” a questo stava pensando quando si imbatté in uno strano oggetto, sembrava un macchinario e sopra c'era scritto a caratteri cubitali “Macchina del Tempo”. Eccola, la sua occasione, ci girò intorno, non c'erano i pulsanti per impostare data e ora, ma questo non le importava più di tanto, tutto ciò che voleva era scappare. Non perché avesse paura, ma perché era stanca, stanca di dover mostrare agli altri sempre solo il lato peggiore di se, stanca di doversi nascondere, stanca di far del male agli altri, stanca di Shadow. Così prese la sua decisione.

-Raven! Ferma!- era BB che finalmente era tornato a terra

Lei si voltò, allora si accorse delle lacrime che rigavano il volto del ragazzo, ma non poteva restare. -Mi dispiace BB, abbi cura di te e non dargliela vinta, entra e aiuta i tuoi amici- furono le sue ultime parole prima che un lampo avvolgesse tutta la torre, quando il fascio di luce scomparve di Raven non c'era più traccia.

 

 

Scommetto che non ve lo aspettavate, ad ogni modo spero che la storia vi piaccia o che almeno continuate a leggerla, recensite e soprattutto... Buon 2015!

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Capitolo 13
*** 1941 ***


Lo so, probabilmente mi volete uccidere per questo ritardo, sono sicura che mi state già aspettando davanti alla porta di casa con fiaccole e forconi, ma siate clementi, ero in piena crisi. Ispirazione: zero spaccato. Ora però senza indugiare altre ecco il nuovo capitolo, eravamo rimasti a quando Raven usa la macchina del tempo di Cyborg pur sapevndo che non sapeva dove e quando l'avrebbe portata. Buona lettura! (Almeno per quei pochi che ancora seguono questa storia).




Sembrava una specie di portale quello che pian piano si stava chiudendo davanti allo sguardo attonito del muta-forma. Si guardò intorno, fissò la grande T, quella che era sempre stata la sua casa e dentro la quale i suoi amici stavano lottando tra vita e morte. Erano la sua famiglia, doveva aiutarli, ma allo stesso tempo non poteva lasciare che con Raven finisse così. Non poteva permetterlo e poi non era mai stato uno che ragiona molto prima di agire, così, senza pensarci due volte prese una rincorsa, diventò un topolino e si imbucò nel portale che si richiuse appena fu passato.

La prima sensazione che sentì? Freddo, gelo e ghiaccio. Queste furono le prime cose che sentì quando aprì gli occhi, vide i fiocchi di neve volare davanti a lui e cadere delicati sul terreno bianco. Si alzò e si stiracchiò sbadigliando, subito ebbe un fremito e un brivido gli percorse la schiena. Eccome se si gelava là fuori. Era in corso una vera e propria bufera di neve e lui era lì in mezzo, da quanto tempo stava dormendo? E soprattutto quando e dove si trovava? Iniziò a camminare, ma sentiva le forze che pian piano lo abbandonavano, non era abituato a tutto quel freddo, allora gli venne un idea: si sarebbe trasformato in un orso polare! Almeno non avrebbe sentito tanto freddo, si mise a quattro zampe e si concentrò... niente, era ancora umano, ci riprovò altre dieci o venti volte, aveva perso il conto, ma non ci riusciva, non aveva più i suoi poteri!                                      “Dovrò arrangiarmi da solo” pensò .Ma sapeva che non ce l'avrebbe fatta. Se non trovava subito un riparo sarebbe morto congelato. Vide in lontananza una figura indistinta, sembrava una baracca di legno, no, era più grande, doveva raggiungerla e subito, iniziò a correre e quello fu il suo più grande errore, le forze mancarono e BB cadde a terra scavando un solco nella neve.

Alzò lentamente le palpebre che dovette aprire e chiudere varie volte prima di abituare gli occhi a tutta quella luce, dov'era finito? Era sdraiato su un letto bianco, anzi, non era un vero e proprio letto, era uno di quei lettini medici su cui fanno mettere i malati. Anche le pareti della stanza erano bianche, come i mobili e la tappezzeria, tutta la stanza diffondeva un senso di equilibrio, ma soprattutto di freddo.

Sentì un rumore, la porta si stava aprendo, pochi istanti dopo comparve davanti a lui il viso di una donna, aveva i capelli a caschetto così chiari da sembrare bianchi e gli occhi non erano da meno, erano di un azzurro così chiaro da sembrare addirittura grigi.
 

- Hallo wie geht es? bist du ok? - chiese la donna.
 

BB la guardò stranito, non aveva capito una sola parola, la donna allora lo fissò penetrante, nel suo sguardo c'era un terrore misto a curiosità.


- Теперь вы понимаете? -


BB continuava a fissarla spaesato, allora la donna tirò un sospiro di sollievo nel capire che non riusciva a cpirla neanche nella nuova lingua. Allora la donna iniziò a parlare in un linguaggio comprensibile.

- Ciao, volevo capire se eri dei nostri, ma visto che non mi capivi o temuto che fossi russo. Che ci fai qui? Non sei di queste parti -

- Mi sono perso – si limitò a dire lui


La donna non sembrava convinta, ma accettò quella scusa.
 

- Dove mi trovo? -

- Sei in un ospedale improvvisato, qui curiamo i soldati che ci mandano, o almeno quelli che ancora possono sperare di salvarsi -

- E dove mi trovo? -

- Vicino Mosca -

- Da quanto tempo sto dormendo? -

- Da due giorni, iniziavamo a temere che non ti saresti più ripreso -

- Che giorno è oggi? -

- Il 2 Luglio -


Ovviamente BB non chiese anche l'anno o gli sarebbe sembrato un pazzo, si guardò in torno e alla fine trovò ciò che cercava: un calendario, era il 1941!

Allora BB si pose un altra domanda: perché la donna non era corsa via a gambe levate quando lo aveva visto? Dopotutto non capitava tutti i giorni di trovare un “alieno” in mezzo alla bufera.

 

- Dov'è il bagno? -

- Dietro quella porta – disse indicandone una alle sue spalle

 

Una volta entrato BB corse davanti allo specchio... incredibile! Come poteva essere? La sua pelle era rosa carne! Anche abbastanza pallida, gli occhi erano azzurri e i capelli biondi. Era tornato com'era un tempo... BB tirò su con il naso, in parte perché gli faceva male vedersi di nuovo in quelle condizioni e in parte perché aveva perso i suoi poteri! Adesso niente lo avrebbe più distinto da un normale ragazzo, poi c'erano i suoi amici! Lo avrebbero riconosciuto? Allora pensò che probabilmente i suoi amici non li avrebbe rivisti mai più, era solo in un epoca che non conosceva in un luogo freddo e sperduto dal mondo. Mosca era in Russia ovviamente e se non sbagliava quella donna era tedesca, probabilmente era finito nel bel mezzo della II Guerra Mondiale! “Va di male in peggio” pensò.

Nessuno lo avrebbe aiutato, a parte... ma certo! Raven aveva un sacco di poteri, forse lo avrebbe aiutato a tornare a casa! Ma prima la doveva trovare e lei lo doveva riconoscere, una cosa più improbabile dell'altra.

Tornò dall'infermiera che gli porgeva un piatto con una zuppa.


- Tieni, ti riscalderà – disse porgendogliela

- Grazie – disse lui iniziando a sorseggiarla

- Io sono Ziena Müller, tu? -

- Garfield Logan – disse lui stringendole la mano

 

Pronunciare quel nome gli provocò una dolorosa fitta al cuore, gli ricordava terribilmente il passato, quando ancora era umano...

 

- Allora – disse Ziena – Potrai rimanere qui finché non vinceremo la guerra, poi potrai venire con noi in Germania – lo aveva detto con una tale sicurezza che per un istante BB credette sul serio che avrebbero vinto, poi però si ricordò quel poco che sapeva in fatto di storia e si ricordò che in realtà i tedeschi avrebbero perso quella battaglia.

 

“Dalla padella alla brace” pensò “Non solo sono nel bel mezzo di una guerra, ma anche dalla parte dei perdenti”

 

- Io devo andare a controllare gli altri pazienti, ora arriverà la dottoressa, deve fare un breve controllo per accertarsi che tu stia bene e stai tranquillo: è arrivata da poco ed è inglese come te, è anche molto giovane, ma stai tranquillo, ci sa fare e se non badiamo al fatto che la sua pelle è pallida come quella di un cadavere è anche carina – concluse uscendo

 

Qualche istante dopo la porta si aprì, entrò una donna, indossava una giacca e dei pantaloni pesanti, il suo abbigliamento scuro metteva in risalto la pelle perlacea, era pallida quasi come la neve, i capelli erano a caschetto e le arrivavano fino alle spalle, erano lilla mentre gli occhi erano viola, come due ametiste.

BB strabuzzò gli occhi vedendola, non poteva essere vero! Di sicuro era un illusione e presto al posto di Raven avrebbe visto un altra dottoressa, ma per quanto rimaneva a fissarla era sempre lei e quando iniziò a parlare capì che non si trattava di un miraggio.

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Capitolo 14
*** Cercavo un'amica ***


- Allora, come ti senti? - chiese tirando fuori uno stetoscopio

- ...bene – disse lui mentre Raven gli tamponava lo strumento sul petto

- Ok, tutto a posto – disse ritirando l'attrezzo – non ci sono problemi, ma dovresti rimanere qui qualche giorno, finché loro non... vinceranno – si notava che sapeva come stavano sul serio le cose, ma non poteva dire “finché non perderanno” - cosa ci facevi lì fuori? -

- Cercavo un'amica – disse lui

- In mezzo a una bufera? -

 

Lui si limitò ad annuire.

 

- Da quanto tempo sei qui? - chiese poi BB

- Da tre giorni -

- Sei arrivata la mattina del giorno in cui mi hanno portato qui? -

- Esatto -

 

BB sospirò sconsolato, era evidente che non lo aveva riconosciuto.

 

- Sai, mi ricordi l'amica che stavo cercando -

- Davvero? Sai, anche tu mi ricordi un amico -

- Come si chiama? -

- In realtà non so qual era il suo vero nome, noi lo chiamavamo semplicemente BB. La tua amica invece come si chiamava? - disse voltandosi per mettere a posto alcuni farmaci.

- Neanche io so il suo vero nome -

- Tu come la chiamavi? -

- Raven -

 

Quando lo disse, la boccetta che Raven teneva tra le mani cadde a terra frantumandosi e facendo spargere il liquido che conteneva per tutto il pavimento. Si voltò verso BB, lo guardava con uno sguardo stralunato.

 

- Che c'è? - chiese lui facendo il finto tonto

- Niente, mi era sembrato che avevi detto... lascia perdere. Allora, come hai detto che si chiamava questa tua amica? -

- Raven – ripeté lui

 

La ragazza continuò a fissarlo con uno sguardo indagatore.

 

- Come ti chiami tu? - chiese allora

- Garfield Mark Logan, ma gli amici mi chiamano BB – concluse sorridendo

 

Allora Raven corse verso la porta e la chiuse a chiave.

 

- Cosa ci fai qui? - chiese a bassa voce per non farsi sentire.

- Potrei farti la stessa domanda -

- E cosa ti è successo? Sei completamente diverso -

- Quando sono arrivato i miei poteri sono scomparsi -

- Anche i tuoi? -

- Anche!? Quindi pure tu non hai più i poteri? -

 

Lei annuì debolmente.

 

- Questo si che è un problema, ora come facciamo a tornare a casa? -

- Aspetta tu, frena l'entusiasmo, non so come farai a tornare a casa, ma io da qui non mi muovo -

- Perché? -

- Perché finalmente ho trovato un posto dove posso aiutare la gente invece di farle male e non lascerò questo posto -

- E come farai quando i tedeschi perderanno? -

- Me ne andrò dai russi, dopotutto sono alleati con gli Americani, se dico che vengo dall'America (com'è realmente) sono sicura che mi faranno restare. Cercherò un altro ospedale e continuerò a curare la gente -

- Questo potresti benissimo farlo anche nella nostra epoca a Jump City -

- No, perché lì c'è Shadow, non ce la faccio a presentarmi davanti a lui e dirgli che me ne vado, che ora sto dalla parte dei buoni. Lui mi ha sempre cresciuta come una figlia, non posso voltargli le spalle, non posso farcela -

- Raven, dimmi una cosa: a parte darti il necessario per sopravvivere, Shadow ti ha mai trattata come se fossi veramente sua figlia? Ti dava la buonanotte? Ti raccontava delle storie per farti addormentare? Ti faceva giocare? Allora? -

- … -

- Come pensavo. Mi dispiace Raven, ma per lui tu non sei mai stata come una figlia, ti ha sempre usata, sfruttava i tuoi poteri, ma non ti voleva veramente bene -

 

Quando lo disse fu come se tutta la sua vita le passò davanti. Era vero, ora che ci rifletteva capiva che BB diceva la verità. Shadow non l'aveva mai amata veramente, era tutta una finta. Allora si sentì una stupida per non averlo capito prima. Come aveva fatto ad essere stata così ceca? Forse perché aveva un disperato bisogno di avere qualcuno che le volesse bene, che le volesse davvero bene.

Allora crollò, tutta la facciata che si era costruita a fatica in tutti quegli anni si ruppe e lei iniziò a piangere, per quanto ricordava era da quel giorno che non piangeva. Era da anni che non dava sfogo alle sue emozioni, anzi, non ricordava neanche quando era stata l'ultima volta, sapeva solo che piangere non era un segno di debolezza come aveva sembra pensato, semplicemente la aiutava, non sapeva neanche lei in che modo, ma sentiva che quando avrebbe esaurito tutte le lacrime si sarebbe sentita meglio. Qualcuno bussò alla porta, ma nessuno dei due si alzò ad aprirla, anzi, neanche lo sentirono. Raven aveva fatto bene a chiudere la porta a chiave. Chi sarebbe entrato non avrebbe visto una dottoressa e il suo paziente, ma due amici. Raven che piangeva tra le braccia di BB e lui che l'accarezza amorevolmente nel tentativo di consolarla.

Nonostante stesse piangendo però, Raven sentiva che non era mai stata così felice in tutta la sua vita perché le carezze che BB le stava facendo non erano finte come quelle che aveva ricevuto fino a pochi giorni fa, ma vere, non aveva mai avuto un vero amico, ma sentiva che quel ragazzo lo era. Com'era vero che in un modo o nell'altro sarebbero tornati a casa.

 

- BB – disse dieci minuti dopo – dimmi una cosa -

- Cioè? -

- Perché sei venuto a cercarmi? Dopotutto l'ultima volta che ci siamo visti ho tentato di ucciderti -

- È vero, ma si capiva che non volevi farlo e sono certo che non lo farai mai più -

 

Lei annuì debolmente come a confermare quell'ultima frase.

 

- Sì, ma non hai ancora risposto alla mia domanda, in fin dei conti non siamo mai stati davvero amici -

- E chi lo dice? - disse lui – Per me tu sei stata un amica da subito, dal primo istante in cui ti ho vista, per te invece? -

- Anche per me – disse lei stropicciandosi un occhio con il dorso della mano – Adesso però mi devi rispondere, il fatto che siamo amici non penso che significhi che tu ti debba buttare a capofitto in un portale senza sapere dove ti porterà, no? -

- Sono sicuro che tu avresti fatto lo stesso – disse lui

- Forse... allora? -

 

BB si guardò intorno imbarazzato, adesso che aveva la pelle umana si notava che stava arrossendo. Si voltò verso Raven, era appoggiata con la testa alla sua spalla, in quella posizione gli sembrava così fragile e delicata, molto più di quanto non fosse realmente.

 

- Allora? - chiese lei

 

Era evidente che non sarebbe riuscito ad aggirare la domanda ancora a lungo, gli conveniva rispondere e togliersi un peso di dosso.

 

- Te lo dirò, ma mi devi giurare che qualsiasi cosa accadrà noi rimarremo amici -

- Ok, ma di cosa si tratta? -

- C'è un motivo se non ho esitato un solo istante a seguirti quanto ti ho vista entrare in quel portale e anche se non penso che sia lo stesso per te non importa, te lo devo dire – allora prese un bel respiro – Ti amo -

 

Disse prima di avvicinare ulteriormente il suo viso a quello di Raven e baciarla.

 

 

 

Allooora... cosa dire? (Mi guardo intorno imbarazzata) Semplicemente: dovevate aspettarvelo che sarebbe finita così ;) Vedrò di aggiornare più spesso, ormai la storia è quasi giunta al termine. Vi saluto e a presto! (Si spera)

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Capitolo 15
*** Scomparso ***


Nella Torre...

Dopo un lungo pomeriggio di difesa i Titans erano riusciti a sconfiggere i Dark Flash.
Alla fine i pugni di ferro di Nightmere non erano abbastanza forti per trapassare “l'armatura” di Cyborg al quale era bastato legarla con una fune per fermarla.
A Stella invece gli bastò fissare la pistola di Haker per incenerirla e anche lei legò la ragazza.
Robin invece dopo aver fatto il giro della torre circa trenta volte si nascose nel bagno e quando Jack aprì la porta lui era pronto con il bastone e lo colpì in testa facendogli perdere i sensi.
Ora erano tutti seduti sul pavimento legati da una fune che legava insieme i polsi e le caviglie di ognuno. Dopo aver finito però sorse un nuovo problema.

- Ragazzi, avete visto BB? - chiese Cyborg preoccupato

- No, veramente è da ieri sera che non lo vedo – disse Stella

- Se scopro che ha dormito tutto il tempo mi sentirà – disse Robin minaccioso

Ma per quanto lo cercavano lui non c'era, non era nella sua camera né in bagno come non era nello sgabuzzino o nel garage. Alla fine i Titans si ritrovarono a cercarlo in cortile. Stavano facendo il giro dell'isola quando Cyborg si imbatté nella macchina del tempo.

- Aspetta un momento – disse Cyborg chinandosi accanto al macchinario

- Che succede? - chiese Stella

- Questa non ci voleva – si lamentava lui

- Cosa? -

- La riserva di energie è calata -

- Che significa? -

- Che qualcuno ha usato la Macchina del Tempo! -

- Cosa! -

- E non solo, la riserva è calata così tanto che penso che siano passate ben due persone! -

- E dove sono finite? -

- Ora controllo – dopo aver controllato Cyborg guardò Stella e Robin con uno sguardo sconfitto, aveva le lacrime agli occhi – Nella II Guerra Mondiale... -

- No! - esclamò Robin

- Cos'è? - chiese Stella

- È la guerra più disastrosa che ci sia mai stata nella faccia della terra – disse Cyborg riassuntivo – E loro sono finiti in territorio tedesco -

Robin sussultò di nuovo mentre Stella faticava a capire dove fosse il problema.

- Stella, i Tedeschi persero quella battaglia e loro sono finiti proprio nel loro territorio! -

- Possiamo riportarli a casa, vero? - disse Stella preoccupata

- Certo, ma ci metterò due giorni per recuperare le riserve di energia perse -

- Allora mettiti subito al lavoro, io e Stella andremo ad occuparci dei Dark Flash – disse Robin tirandosi su le maniche

Stella lo seguì deglutendo.

- Cosa intendi per “occuparci”? - chiese Stella preoccupata

- Tranquilla, semplicemente intendo dire che li assicureremo alla giustizia: li portiamo in carcere -

- Non pensi che possano riuscire a scappare? -

- Con Jack e Haker basterà chiuderli in due carceri diversi e dire che non devono perderli d'occhio un istante, quella che mi preoccupa è Nightmere, ma forse so dove potremo chiuderla -

Stella lo guardava incuriosita aspettandosi spiegazioni.

- A Gotham City – disse lui eccitato – Batman la può chiudere in una cella nella Bat-Caverna -

- Pensi che accetterà? -

- Ne sono più che sicuro, dopotutto non è costretto a controllarla, i suoi poteri consistono nella paura, ma se non c'è nessuno a cui può diffonderla allora è innocua -

- Ok, invece pensi che riusciremo a riportare BB a casa? -

- Ne sono più che sicuro, Cyborg è un genio con queste cose, vedrai che ce la faremo -

- Invece chi sarà l'altra persona? -

- Non lo so, potrebbe essere Element o quel tipo che abbiamo incontrato quando siamo andati a recuperare BB -

- Robin, hai notato che questa è la seconda volta in una settimana in cui dobbiamo salvare BB? -

- Già... quel ragazzo attira la sfortuna come una calamita -

- Speriamo che stia bene, da quello che ho capito la Russia è un posto molto freddo -

- Puoi dirlo forte, ma non ti preoccupare, BB ha dei poteri e sono sicuro che non aspetterà molto prima di usarli -



Rimasero così, su quel lettino d'ospedale, a guardarsi negli occhi ancora per qualche minuto. Entrambi sorridevano, BB in particolare. Di nuovo qualcuno bussò alla porta e allora l'incantesimo si ruppe. Raven si girò verso il luogo da cui proveniva quel rumore e maledendo chiunque si trovasse dietro quella porta, l'aprì.
C'era la donna di prima che reggeva tra le mani una grossa coperta e un cuscino. Raven spalancò la porta e si mise di lato per farla entrare. Lei si avvicinò pian piano a BB guardandosi intorno e chiedendosi perché aveva dovuto aspettare così tanto prima di poter entrare.
Poi però, quando si convinse che era tutto dovuto alla visita di controllo, si avvicinò al lettino e diede a BB la coperta mentre il cuscino lo posizionò lei sul lettino.

- So che non è comodo, ma almeno hai qualcosa – disse lei dirigendosi verso la porta – io e la dottoressa andiamo a cenare, poi ti porterò da mangiare -

BB non sapendo cosa rispondere annuì velocemente. In realtà non aveva molta fame, sullo stomaco c'era ancora la zuppa di prima. Nonostante ciò, quando Ziena entrò con un po' di pasta e fagioli, lui mangiò tutto rapidamente, tutto solo per poter addormentarsi aspettando impaziente il giorno seguente, in particolar modo aspettava la visita medica del giorno seguente.

Quando il giorno dopo BB si svegliò trovò nuovamente Ziena che sistemava dei farmaci sul tavolino lì accanto.

- Ben svegliato Garfield -

- Buongiorno Ziena – disse lui sbadigliando

- Allora. La dottoressa ha detto che non hai niente, ma io non me la sento proprio di lasciarti uscire con la guerra in corso, quindi rimarrai qui ancora qualche giorno, ok? -

- ok -

- Bene. La dottoressa Roth arriverà tra poco, deve misurare la tua temperatura, abbiamo paura che possa scendere da un momento all'altro. Oh, eccola – disse voltandosi verso la porta da cui stava entrando Raven – Buongiorno Rachel -

- Buongiorno Ziena, se mi da dieci minuti faccio il controllo e poi me ne vado -

- Certo certo. A dopo – disse uscendo

- Allora... – disse Raven quando furono soli – Che facciamo ora? -

- In che senso? -

- Come torniamo a casa? E poi ammesso che riusciamo a tornare, secondo te i Titans crederanno che non sto più dalla parte di Shadow? - disse, poi aggiunse con aria sconfitta - È fatta BB, sapevo che sarebbe finita così. Se non faccio più niente per Shadow lui non mi lascerà di certo vivere con lui, ma allo stesso tempo se non lo faccio nessuno mi darà una casa dove stare, nessuno si fida più di me, tornerò ad essere sola – disse sedendosi accanto a BB mentre alcune lacrime le facevano brillare gli occhi

- No, non dirlo neanche – disse lui mentre con un dito le asciugava le lacrime – tu non sarai mai più sola, io non ti lascerò mai e se i Titans non vogliono averti allora non avranno più neanche me – affermò lui sicuro

- BB -

- Sì? -

- Grazie – disse prima di poggiare le sue labbra su quelle del ragazzo.

Si fermarono solo quando dovettero riprendere fiato e come il giorno precedente rimasero così, fermi a guardarsi negli occhi.
D'un tratto si sentì un rumore, di nuovo l'incantesimo si ruppe, ma non era Ziena, nessuno aveva bussato alla porta, era qualcos'altro.
Sentirono di nuovo quel rumore, ma era ancora più vicino.
BB corse ad affacciarsi alla finestra, poi si voltò verso Raven.

- Stanno sparando contro le finestre! - disse agitato – E si avvicina un uomo con un cannone! -

Si voltò, Raven stava spostando dei tavolini.

- Che fai? -

Allora si rese conto della porta di cui aveva liberato il passaggio.

- Forza, entra! - disse aprendola

BB non se lo fece ripetere due volte, Raven invece agguantò una coperta e tutto il cibo che trovava, poi li diede a BB.

- Entra! - disse lui

- Ecco – disse invece porgendogli altro cibo – BB -

- Che c'è? -

- Ti devo dire una cosa – ormai si sentivano spari e bombe da tutte le parti e per farsi sentire bisognava parlare ad alta voce

- Me la puoi dire dopo -

- No, se i soldati vedono questa porta entreranno -

- Quindi come facciamo? - fu dopo aver posto quella domanda che BB capì cosa voleva fare – No! Non puoi restare fuori! - ormai però la porta era chiusa a chiave e Raven era lì fuori che sistemava i tavolini davanti alla porta per nasconderlo

Il ragazzo tentò fino allo sfinimento di aprire quella porta, ma era evidente che l'aveva chiusa a chiave, iniziò a prenderla a calci e pugni con tutta la forza che aveva, ma non c'era niente da fare, si lasciò cadere sul pavimento in lacrime mentre lì fuori sentiva un ultimo sparo, una bomba. Era vicinissima. Poi non sentì più nulla...

 

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Capitolo 16
*** Missione di Recupero ***


Passarono due interminabili ore in cui BB non fece altro se non cercare una via di fuga. Quando trovò una piccola chiave per terra non esitò un solo istante ad infilarla nella serratura. Appena mise piede fuori però vide lo spettacolo più raccapricciante che abbia mai visto nella sua vita: l'ospedale era stato raso al suolo, il tetto non c'era neanche più, la parete era bucata come se fosse un colabrodo e per terra erano sparsi i corpi di tutti i pazienti, infermieri e dottori. BB iniziò a girare per le camere, ma non trovava la persona che cercava, era impossibile che fosse scomparsa, non aveva più i suoi poteri, ma per quanto la cercasse, in quell'ospedale non c'era traccia del corpo di Raven. Forse era un bene, che in qualche modo si sia nascosta, almeno lui non avrebbe subito il supplizio di vederla morta, ma una parte della sua coscienza sapeva cos'era successo anche senza delle prove e non poté fare a meno di iniziare a piangere.

Sentì dei passi, si voltò di scatto, ma la persona che vide non fu quella che sperava.

- Garfield, come hai fatto a salvarti? -

- La dottoressa mi ha nascosto – si limitò a dire

- Ah, la dottoressa Roth ha proprio un cuore d'oro, non puoi neanche immaginare cosa abbia fatto: ci ha nascosti in cantina e ha chiuso la porta, non è riuscita a salvare tutti, ma la maggior parte è ancora viva e vegeta -

- E lei che fine ha fatto? - chiese tra le lacrime

- Si è arresa – disse Ziena – Si è fatta avanti disposta a curare i feriti russi pur di salvare noi. Peccato che non si sia offerta in tempo per salvare anche gli altri -

- E ora dov'è? -

- Sarà nell'ospedale russo, si trova oltre Mosca a circa 100 km da qui -

Appena lo ebbe detto BB corse verso i resti di un giubbotto, ne infilò due per precauzione, poi prese uno zaino in cui mise del cibo e uscì.

- Dove vai? -

- A 100 km da qui – disse lui sicuro dirigendosi verso destra

- È a sinistra! -

- Lo so – disse lui facendo dietro front

 

Il giorno dopo...

 

- Ce l'ho fatta! - esclamò Cyborg entrando – E ho fatto anche in anticipo -

- Cyborg, sei un genio! - esclamò Robin mentre Stella batteva le mani compiaciuta – Allora, qual è il piano? E perché stai sorridendo? -

- Perché è arrivato il momento che aspettavo da tutta la vita: tu che mi chiedi cosa fare! -

Robin sospirò sconsolato – Allora? -

- Tu e Stella andrete a recuperare BB, io resterò qui e appena lo vedete fatemi uno squillo con il comunicatore -

- Funzionerà anche quando saremo nella II Guerra Mondiale? -

- Sì e quando mi chiamerete io saprò che siete con BB e vi farò tornare a casa, però dovete tenerlo per mano o tornerete solo voi, ok? -

- Chiaro – disse Robin – Partiamo subito? -

Di nuovo Cyborg sorrise e Robin guardò in alto sospirando nuovamente.

- Sì, prima andate e meglio sarà, ma portatevi degli abiti pesanti, soprattutto tu, Stella -

- Provvedo subito – disse lei precipitandosi nella sua camera

- Allora, pensi che BB stia bene? - chiese Robin

- Lo spero... - disse fissando la macchina del tempo

- Possiamo andare - disse Stella pimpante entrando nella camera, era sorprendente come riuscisse a rimanere allegra anche in una situazione simile.

 

Cyborg armeggiò un po' con il macchinario, poi un fascio di luce accecò la vista dei ragazzi e quando il robot riacquistò la vista dei due ragazzi non c'era più traccia.

 

- C...c... che f...fre...freddo – disse Stella tremando

- Ti dovevi coprire di più – disse il leader tirando su la cerniera di un pesantissimo giaccone di lana

- Non potevo sapere che faceva così freddo – disse rabbrividendo nuovamente

- Tieni – disse sfilandosi il giaccone

- Grazie Robin – disse lei infilandoselo – Tu non sentirai freddo? -

- Starò benone – mentì lui mentre una folata di vento lo colpiva in pieno viso

- Da dove iniziamo le ricerche? -

- Direi da lì – disse indicando ciò che restava di un ospedale

 

Una volta arrivati...

 

- Ci sono delle persone laggiù – notò Stella iniziando a salutare – veniamo in pace! -

- Stella, fai silenzio, probabilmente neanche ti capiscono -

 

In effetti la maggior parte della gente la guardava come se fosse un aliena (non avevano poi tutti i torti). Solo una donna si avvicinò, ma sempre con estrema cautela

 

- Ciao – disse piano – Siete americani? -

 

Robin e Stella si fissarono qualche secondo, Robin sarebbe potuto passare facilmente per un tedesco o un russo, ma Stella era troppo abbronzata anche solo per provarci.

 

- Sì – ammise il leader e subito la donna indietreggiò – Ma non siamo venuti per lottare, vogliamo solo sapere se per caso avete visto un ragazzo con la pelle verde girare da queste parti -

 

Se prima la donna era spaventata ora era semplicemente stranita, probabilmente avrà pensato che i due siano scappati da qualche manicomio.

 

- No – disse lei cauta – Non per essere scortese, ma sei sicuro di stare bene? Se vuoi ti preparo un tè o qualcos'altro -

- No, non serve – disse Robin – Invece avete visto altre persone girare da queste parti? -

- In effetti sì, due persone: un ragazzo biondo, Garfield e una donna, Rachel -

- Com'era la donna? - chiese Stella

- Ha i capelli lilla e la pelle ancora più pallida della mia, quando è arrivata indossava un mantello viola -

 

Robin e Stella si diedero uno sguardo d'intesa, avevano capito chi era.

 

- Sa dov'è? - chiese Stella “Magari sa dov'è BB”

- L'hanno portata via i russi, ora sarà nell'ospedale a 100 km da qui. Anche quel ragazzo di cui vi parlavo si è diretto lì -

- Ok, grazie per le informazioni – disse Robin – Sa come possiamo raggiungere questo ospedale? -

- C'è un sentiero lì – disse indicandolo – A tratti è coperto dalla neve, ma è abbastanza facile da seguire, percorretelo finché non arrivate -

- Molte grazie – disse Stella sorridendo – Dai, andiamo – disse rivolta a Robin

 

Lui annuì e dopo aver ringraziato Ziena si mise in marcia.

 

- È molto strano – disse Stella

- Che quel tipo fosse una donna? - chiese Robin, infatti anche lui come gli altri aveva scambiato Raven per un uomo

- No, quello era ovvio – disse lei con noncuranza – Intendo il fatto che non abbiano visto BB, non dovrebbe passare così inosservato -

- Lo so, infatti ci stavo pensando anche io, speriamo che quel tipo non gli abbia fatto del male -

- Tipa – lo corresse l'aliena – E comunque non credo -

- Perché? -

- Perché l'altroieri sera, quando sono andata a fargli visita, indossavo un mantello come quello di quella ragazza e quando BB mi ha visto mi ha scambiato per lei, mi ha chiamata... Ra...Raven, credo. Il punto è che non sembrava affatto spaventato quando mi ha vista, più che altro sembrava sorpreso. Non penso che lei gli farà del male -

- Forse, ma non dimenticare che lei è il capo dei Dark Flash, non dobbiamo abbassare la guardia -

 

Poi si guardò rapidamente alle spalle, avevano fatto un km e ormai l'ospedale (se ospedale si poteva ancora chiamare) era molto lontano.

 

- ok, ci siamo allontanati abbastanza. Vola più in alto che puoi e dimmi se vedi qualcosa, BB non può essere così lontano -

- Subito – disse lei, ma per quanto si sforzasse non riusciva a sollevarsi da terra – Non ci riesco! - disse spaventata

 

Robin indicò un punto nella neve

 

- Prova a sparare con il laser lì -

 

E di nuovo Stella non ci riuscì

 

- Non può essere, come facciamo ora a trovarli? - disse il leader sconsolato

- Possiamo chiedere un passaggio – disse lei vedendo un camion avvicinarsi

- Va bene, ma fai parlare me, non possiamo sapere chi ci sia lì dentro. Tu non sorridere e fai l'espressione più sofferente che puoi -

- Ok – disse Stella senza capire dove volesse andare a parare il ragazzo

 

Il camion si fermò accanto a loro e la portiera si aprì, ne uscì un uomo, aveva la pelle pallidissima e i capelli mori.

 

- Salve – disse Robin

- Americani? - chiese l'uomo e Robin annuì

- La tua amica sta bene? - chiese vedendo Stella che sembrava stesse per avere un infarto

- No, per niente – disse il leader – Stiamo cercando di raggiungere l'ospedale -

- L'ospedale!? - disse lui incredulo – È a 100 km da qui! Prima che arriviate la tua amica sarà già passata a miglior vita! -

Stella lo guardò con un occhiataccia, ma l'uomo non ci fece caso

 

- Salite, vi do un passaggio -

- Grazie – disse Robin salendo e facendo finta di aiutare anche Stella a salire

- Per caso – disse Robin quando furono partiti – Ha visto un ragazzo con la pelle verde girare da queste parti? -

- A quanto pare la tua amica non è l'unica ad avere dei problemi – commentò l'uomo e Robin capì che era meglio non fare più quella domanda o lo avrebbero chiuso in una camera d'isolamento

 

Era passata mezz'ora quando il veicolo iniziò a rallentare

 

- Che succede? - chiese Robin

- C'è un altro tipo per strada – disse l'uomo - mi fermo per controllare chi è -

- Che succede se non è né Americano, né Russo? -

- Gli sparo – disse l'uomo con noncuranza afferrando un fucile

 

Come aveva fatto prima con loro, anche questa volta l'uomo si fermò e aprì la portiera.

C'era un ragazzo, avrà avuto al massimo diciassette anni, la pelle era chiara, ma non quanto quella del guidatore, i capelli erano di un biondo molto acceso e gli occhi erano verdi. Quando vide il veicolo fermarsi, il ragazzo indietreggiò spaventato.

 

- S...salve – disse timoroso prima si deglutire

- Salta su – disse l'uomo mettendo via il fucile, aveva riconosciuto la nazionalità del ragazzo grazie all'accento, ma quello non sembrava intenzionato a salire – Forza, stai tranquillo che non ti sparo, qui ci sono altri due americani, magari parlate un po' -

 

Allora Robin si affacciò e quando BB lo vide subito gli tornò il sorriso e senza protestare salì e si sedette accanto al ragazzo.

 

- Come ti chiami? - chiese Robin

 

Allora BB si ricordò che lui e Stella non potevano riconoscerlo

 

- Garfield – disse lui

- Anche tu sei diretto all'ospedale di Mosca? -

- Sì -

- Per caso conosci Ziena? -

- Perché? -

- Quando le abbiamo chiesto spiegazioni su dove fosse l'ospedale ci ha detto che anche un ragazzo di nome Garfield era diretto lì, volevo sapere se eri tu. Che ci devi fare? Non sembri malato -

- Non lo sono, sto andando lì perché c'è una mia amica, si chiama Rachel, forse Ziena vi ha parlato di lei -

- Intendi la ragazza con i capelli lilla? -

- Proprio lei -

 

Robin e Stella si guardarono qualche istante, non sapevano perché, ma quel ragazzo sembrava a tutti e due molto familiare.

 

- Cos'ha la tua amica? - chiese BB

- Non è abituata a questo freddo – si limitò a dire il leader

- Immagino che a Tamaran faccia più caldo – disse BB e allora si accorse di aver parlato troppo

 

Stella e Robin lo guardavano stralunati mentre il conducente non sembrava capire i loro discorsi, probabilmente conosceva solo poche parole in inglese.

 

- Come fai a conoscere Tamaran? - chiese Stella sbigottita

- Semplice, me ne hai parlato tu - disse BB sorridendo e allora non ci furono più dubbi

- BB! - esclamò l'aliena abbracciandolo – Non posso credere che sei tu -

- Perché sei così... umano? - chiese Robin cercando di fare la domanda nel modo meno offensivo possibile

- Qui ho perso tutti i poteri e visto che il mio aspetto era collegato alle mie trasformazioni, ho perso anche quello,

- Perché stai andando all'ospedale? -

- Devo recuperare un'amica, ve l'ho già detto -

- Raven? -

- Esatto -

- E da quando il nemico è tuo amico? -

- Lei non è il nemico -

- Me è il capo dei Dark Flash! -

- Lei non è il capo. Il capo è Shadow, Raven era solo una sua pedina, ma ora che lei lo ha capito sono certo che non tornerà più da lui -

- Dobbiamo recuperarla per forza? - chiese Robin afferrando il comunicatore

- Certo! - disse BB strappandogli l'oggetto dalle mani

- BB, il fatto che lei dica di non essere più cattiva non significa che sia veramente così, probabilmente vuole solo usarti per tornare a casa -

- NON È VERO!- urlò BB e sia Robin che Stella furono certi di non aver mai sentito il ragazzo urlare con così tanta rabbia – La dobbiamo recuperare – disse BB calmandosi – Fosse l'ultima cosa che faccio -

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Capitolo 17
*** Stanza 2015 Reparto Jump City ***


- Siamo arrivati – disse l'uomo – ora scendete, all'ingresso dell'ospedale ci dovrebbe essere un infermiere americano, magari vi può aiutare lui -

- Grazie mille – disse Robin stringendo la mano dell'uomo.

- Di niente. Ora sbrigati, la tua amica non ha una bella cera -

- Certo. Forza, vieni Stella – disse il ragazzo “aiutando” l'aliena a scendere.

 

BB era già sceso dal camion e si stava dirigendo verso l'ospedale. Il ragazzo rimase molto sorpreso dall'edificio: era bianco e aveva tre piani, non aveva nulla in confronto all'ospedale dove aveva alloggiato prima. Attese di essere raggiunto da Robin e Stella, poi i tre entrarono. All'ingresso c'era una grande sala dove giravano in continuazione infermieri, dottori e soldati con la divisa sporca di sangue. Ai tre ragazzi si avvicinò un infermiere, era pelato e di corporatura robusta, si fece largo tra la gente e raggiunse in fretta i ragazzi i quali intuirono subito che lui doveva essere l'infermiere di cui gli aveva parlato quell'uomo.

 

- Salve – disse l'uomo – mi hanno avvisato del vostro arrivo. Non siete soldati, venite da Mosca? -

- Ehm... - Robin non sapeva che rispondere, non era neanche certo di sapere dove si trovassero, e se quella fosse una domanda a trabocchetto?

- Sì, veniamo da Mosca, siamo stati coinvolti in un bombardamento – disse BB.

- Allora, cosa posso fare per voi? Non sembrate feriti – notò l'uomo.

- In effetti siamo qui per un'amica, è una dottoressa -

- Intendete la ragazza arrivata questa mattina? L'hanno trovata in un'ospedale tedesco, ma sembra in tutto e per tutto americana, strano, non credete? -

- Già, sa dove la possiamo trovare? -

- Adesso dovrebbe essere in pausa, venite, vi porto da lei -

 

Seguirono l'infermiere e salirono al terzo piano, era quasi deserto, doveva essere il piano riservato ai soli dottori perché non c'era neanche un paziente, ogni tanto passava un infermiere o un medico, ma non c'era molta gente.

 

- Dovrebbe essere lì – disse l'infermiere fermandosi davanti ad una porta – la sua pausa finisce tra dieci minuti, quindi vedete di sbrigarvi se dovete dirle qualcosa, è pieno di feriti, non possiamo permetterci ritardi -

- Certo, stia tranquillo – disse Robin.

 

L'uomo si voltò e tornò ai piani inferiori e i tre rimasero qualche istante indecisi sul da farsi, fermi e immobili davanti a quella porta.

 

- Ehm... BB – disse Robin – Stella vorrebbe visitare l'ospedale, nonostante siamo qui in missione vuole approfittare di questa “gita” per vedere un po' com'erano le cose negli anni '40. Hai cinque minuti per recuperare Raven, se non ti vorrà seguire, noi ce ne andremo senza di lei, chiaro? -

- Cristallino – disse BB deglutendo.

- Bene – disse Robin dirigendosi verso Stella, che si era già intrufolata in una camera.

 

BB prese un bel respiro, poi, silenziosamente, aprì la porta. Si affacciò sperando che quell'infermiere non si fosse sbagliato e quando riconobbe un groviglio di capelli lilla in fondo alla stanza, sentì un tuffo al cuore. Raven era seduta di schiena e teneva una tazza fumante tra le mani, la radio era accesa e trasmetteva delle notizie su come stesse procedendo la guerra. Il ragazzo entrò chiudendosi la porta alle spalle, Raven non si voltò, il volume della radio era troppo alto per far caso ai passi di BB. Il ragazzo si avvicinò sempre di più, finché non arrivò alle spalle della ragazza, poi si schiarì la voce rumorosamente per farsi notare.

 

- La dottoressa Roth è richiesta ai piani inferiori. Più precisamente nella stanza 2015 del reparto Jump City -

 

All'udire quella voce, Raven sussultò e la tazza le cadde dalle mani frantumandosi sul tappeto, la ragazza si voltò di scatto e quando vide BB, si alzò dalla sedia così velocemente che il ragazzo neanche la notò, per poi stringerlo in un abbraccio così forte da essere quasi pari a quelli di Stella. All'inizio BB sussultò essendo stato preso alla sprovvista, ma presto si trovò a ricambiare l'abbraccio.

 

- Temevo che avessero trovato il nascondiglio – disse lei soffocando le lacrime nel maglione di BB.

- Stai tranquilla, è tutto a posto – disse lui iniziando ad accarezzarle amorevolmente il capo – torniamo a casa -

- E come? Nessuno di noi due ha più i poteri e entro poche ore questo ospedale non esisterà più, sta arrivando l'esercito tedesco -

- Hai ragione, ma sono arrivati anche Robin e Stella, ci penseranno loro a riportarci a casa -

- E poi cosa succederà? Non penso che loro si fidino di me -

- Impareranno a fidarsi e per quanto riguarda Shadow, ti aiuteremo noi a risolvere la faccenda. Ora non devi far altro che seguirmi -

 

La ragazza annuì lievemente, poi si sporse verso di BB ancora di più di quanto già non fosse...

Si sentì un rumore, la maniglia si stava abbassando e, intuendo che si trattasse di Robin, i due sciolsero in fretta l'abbraccio. In effetti la persona che stava bussando era proprio Robin che irruppe nella stanza con Stella al seguito.

 

- Sbrighiamoci, stanno arrivando gli infermieri – disse il leader – BB, dammi la mano, anche tu, Stella e tu... Raven... tu prendi la mano di BB – disse tirando fuori un comunicatore – Cyborg, siamo pronti -

- Ricevuto – disse Cyborg – partenza tra dieci... nove... otto... -

- Cyborg! - disse Robin esasperato – schiaccia quel pulsante e falla finita! -

- Va bene, va bene, ma così non c'è gusto... - si lamentò il mezzo robot – partenza – disse continuando a sbuffare.

 

I quattro ragazzi vennero coperti da una luce azzurra e quando l'infermiere aprì la porta, tutto ciò che trovò fu un biglietto, posto accanto alla radio.

“Evacuate l'edificio, avete due ore prima dell'arrivo dell'esercito tedesco. Dottoressa Roth”.

 

Un fascio di luce illuminò per qualche istante la grande sala della torre. Cyborg si dovette coprire l'occhio buono per non rimanere accecato e quando il bagliore si affievolì, nella camera trovò i suoi amici, più una ragazza che non conosceva. Senza il mantello Cyborg non riconobbe la maga e rimase qualche istante ad interrogarsi su chi fosse e perché, nonostante ormai il viaggio fosse finito, stringeva ancora la mano di BB.

 

- Ben tornati! - disse abbracciando i tre ragazzi – io e te dobbiamo fare un discorsetto – disse poi a BB – non è passata neanche una settimana e sei già sparito per ben due volte! Che c'è, vuoi fare un nuovo record? Magari per vedere quanto ci vuole per farmi impazzire? Bé, ti riterrai soddisfatto a sapere che a causa tua sono già sulla lista dei “prossimi al ricovero” del manicomio di Jump City! -

- Ehm... - BB era senza parole, si era aspettato di tutto al suo ritorno ben che meno una ramanzina fatta dal suo migliore amico – in mia difesa: la prima volta non sono sparito intenzionalmente e la seconda l'ho fatto per una buona causa -

- E poi chi è quella ragazza? - chiese Cyborg guardando Raven.

- Non la riconosci? È Raven -

- Cosa!? Quindi la tua “buona causa” era salvare il nemico! Certo che tu mi vuoi proprio morto, scommetto che finché non mi vedrai in una camera d'isolamento con tanto di pareti imbottite non sarai felice, dico bene? - chiese il mezzo robot, anche se non si capiva bene se stesse dicendo sul serio o stesse solo scherzando visto che sorrideva.

- Può darsi – disse BB ricambiando il sorriso, felice che il “ramanzina-time” fosse finito – è poi non è il nemico. È cambiata, adesso sta dalla nostra parte -

- Sicuro? - chiese Cyborg guardando scetticamente Raven, che ora si era rimessa il mantello ed era alle prese con una conversazione con Stella.

- Al 100% - lo assicurò l'amico – a proposito di nemico... che fine hanno fatto i Dark Flash? -

- Sistemati per le feste: Haker e Jack sono in due carceri di massima sicurezza, lei è in Danimarca e lui in Egitto, quindi non ci dovrebbero essere problemi, Nightmare è in una cella nella Bat-caverna e sono certo che non riuscirà a scappare da lì, l'unico che ci manca è Element – concluse Cyborg orgoglioso.

- No, non è l'unico – disse BB – Element non sarà un problema, Raven ha detto che è ferito, ma c'è anche un altra persona, forse più pericolosa di tutti loro messi insieme. Si chiama Shadow e solo Raven sa dove si trova -

- Capisco, ma se invece Raven non fosse cambiata? Se avesse solo voluto una scorta per tornare in questa epoca? E se quando la facciamo andare nel nascondiglio segreto per recuperare Shadow, lei torna dalla sua parte? -

- Ti rendi conto che ogni tua frase aveva un “se” davanti? Io invece ho solo una frase, ma ne sono certo: Raven non è cattiva! E se per farvelo capire lo dovrò ripetere mille e mille volte ancora, non importa, continuerò a dirlo finché non sarò certo che voi ci crediate, chiaro? -

 

Il mezzo robot restò ammutolito davanti a quello che probabilmente era il discorso più serio che avesse mai sentito uscire dalla bocca dell'amico. Si limitò ad annuire, anche se in realtà non era ancora molto convinto.

 

- Allora... adesso cos'hai intenzione di fare? - chiese Cyborg.

- Ehm... di solito questa domanda non la facciamo a Robin? -

- Di solito è così, ma a quanto pare questa volta tu ne sai più di lui e non pensavo che l'avrei mai detto, ma:... cosa dobbiamo fare? -

- Domani ci faremo dire da Raven dove si trova Shadow, sconfiggeremo Element e poi ci occuperemo di lui -

- Domani? Vuoi dire che oggi Raven dormirà qui? -

- Cyborg! - disse BB esasperato – non farmelo ripetere, per favore, non costringermi a rifare quel discorso, anche perché non so se sarei capace di rifarlo -

- Ho capito, vuol dire che questa notte non potremo giocare ai videogiochi visto che sul divano ci sarà Raven -

- Cyborg! Mi rifiuto di far dormire Raven sul divano! Magari può stare con Stella, sembra che quelle due vadano d'accordo – disse dando un'occhiata alle due ragazze, che in quel momento stavano parlando, o almeno Stella stava parlando, la maga si limitava ad ascoltare e ad annuire ogni tanto.

- Può essere un'idea – disse Cyborg – dopo la cena ne parleremo con più calma, ok? -

- Va bene, a proposito, sono già le nove, perché non è ancora pronto niente? -

- Pensi sempre a mangiare, tu – disse Cyborg scuotendo il capo – certe abitudini non si perdono mai, eh? Io sto ancora indagando sul perché tu non ingrassi mai, ti ho visto ingurgitare montagne di cibo, eppure sei ancora uno stecchino, capisco Robin che va in palestra, ma tu stai tutto il giorno davanti alla TV! Hai un verme solitario? -

- Forse... ma adesso non è di questo che ci dobbiamo occupare. Se vuoi cucino io -

- No! Non ti avvicinare ai fornelli! - disse Cyborg parandoglisi davanti – sono stato a digiuno per quasi una settimana a causa tua e adesso che posso finalmente mangiare qualcosa non intendo deludere il mio stomaco con quella porcheria che tu ti ostini ancora a chiamare “cibo” -

- Intanto quella “porcheria” si chiama tofu e poi, tanto per la cronaca, la carne di porco sta nei tuoi hamburger, di certo non nella mia insalata -

- Fa niente, oggi cucino io -

- Ma così sarei io quello che starà a digiuno! -

- Ragazzi – disse Stella avvicinandosi – non c'è bisogno di litigare, posso sempre cucinare io -

- Ehm... grazie per il pensiero, Stella... – disse Cyborg guardandosi intorno in cerca di una scappatoia dall'appuntamento con il water – ma oggi era il turno di Robin di cucinare - disse alzando la voce in modo che il leader lo potesse sentire – non è vero, Robin? -

 

Il leader sorrise nel vedere quella scena e, nonostante non fosse particolarmente bravo con i fornelli, capì che era l'unica speranza che non avrebbe costretto gli altri a mangiare zuppe da cui spuntavano tentacoli, o ancora peggio e a dire alla fine che era tutto delizioso, fu per questo che alzò il pollice in segno affermativo. Sapeva che il giorno dopo si sarebbe scatenato il finimondo, aveva sentito la conversazione tra BB e Cyborg quel tanto che gli bastava da capire come stavano le cose, ma nonostante ciò non poté che essere felice del fatto che, almeno per una sera, le cose sarebbero tornate alla normalità: con Stella che saltellava per la sala sorridendo, con BB e Cyborg che litigavano per chi deve preparare la cena, con lui che doveva sopportare i loro litigi e dimostrare che in quella torre c'era almeno una persona mature e adesso anche con Raven, che stava appartata in un angolo con un libro tra le mani, preso dalla biblioteca della torre.

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Capitolo 18
*** La Battaglia Finale ***


Era notte fonda, il cielo era privo di nuvole e il bagliore della luna colpiva BB proprio in faccia, impedendogli di dormire, il ragazzo si voltò dall'altra parte, ma girandosi c'era la luce rossa della sua sveglia che segnava l' 1.30 a impedirgli di prendere sonno, si alzò e chiuse le tende, poi si rimise a letto, ma questa volta a disturbarlo c'era il “tic...tic...tic...” dell'orologio. Lo spense e allora fu il turno del suo cellulare, in cui arrivavano di continuo stupide pubblicità. Alla fine il muta-forma capì che quella notte non sarebbe riuscito a chiudere occhio. Si alzò e uscì dalla camera con indosso il pigiama e le sue pantofole. Si diresse in cucina sperando che una camomilla lo avrebbe aiutato a prendere sonno, allora si rese conto che sul tavolo c'era già un'altra tazza, era fumante e dall'odore BB pensò che si trattasse di una tisana “a quanto pare non sono l'unico ad avere problemi d'insonnia” pensò. Si guardò intorno chiedendosi chi fosse ad averla preparata, forse era stato Robin. Allora scorse una figura, seduta a gambe incrociate davanti alla grande vetrata della sala. BB riconobbe subito la chioma lilla e il mantello viola e si fece avanti chiedendosi perché Raven non stesse dormendo con Stella.

 

- Raven – disse lui a bassa voce.

 

La ragazza si voltò e fece un debole sorriso.

 

- Cos'hai? - le chiese sedendosi accanto alla ragazza.

- Oggi dovrò sfidare Shadow... non so se ce la posso fare... quello che so fare lo devo solo a lui, non posso sperare di batterlo, di sicuro conosce molte più mosse e strategie di me... -

- Forse hai ragione, ma dimentichi che lui è solo, tu invece non lo sei, ricorda che noi ti aiuteremo sempre, io ti aiuterò sempre -

- Grazie – disse lei facendo un sorriso riconoscente – tu invece perché sei sveglio? -

- Non riuscivo a dormire. A volte capita che i miei sensi mi facciano dei brutti scherzi e allora è possibile che non riesca a chiudere occhio anche solo perché sento delle persone chiacchierare a un km da qui. A volte questi sensi super sviluppati sono una vera scocciatura. Come ti è sembrata Stella? - chiese poi, cambiando discorso – avete fatto amicizia? -

- Penso di sì – rispose Raven – anche se ha parlato solo lei per tutto il tempo e la sua camera era così rosa che mi ha fatto male agli occhi. È molto simpatica, ma questa notte non sono riuscita a chiudere occhio: si muove un sacco quando dorme. Non potevo neanche chiudere gli occhi che mi arrivava un calcio sullo stinco -

 

BB cercò di soffocare un risolino senza però riuscirci.

 

- Cosa accadrà se sconfiggerò Shadow? - chiese poi Raven, tornando con lo sguardo perso tra le onde – lo manderanno in carcere? Riuscirebbe ad evadere, ne sono certa. Non esiste nessun modo per tenerlo fermo, sembra una persona calma all'inizio, ma io l'ho visto quando è in azione, non riesci neanche a capire dov'è che ti ha già colpito e sei caduto a terra -

- Ora non ci pensare – disse BB iniziando ad accarezzarle la schiena lentamente – non tormentarti con ciò che accadrà in futuro o ti perderai le cose belle che accadono adesso -

- Ad esempio? - chiese lei sorridendo.

- Ad esempio questo – disse BB ricambiando il sorriso prima di poggiare le labbra su quelle della maga.

 

Alla fine quella notte nessuno dei due dormì, rimasero tutto il tempo davanti alla vetrata a baciarsi e incoraggiarsi a vicenda e quando arrivò l'alba, Raven non era più così preoccupata per ciò che sarebbe presto accaduto, sapeva che, qualsiasi cosa sarebbe successa, non l'avrebbe dovuta affrontare da sola.

 

Si sentirono dei passi e BB tolse il braccio dalla spalla di Raven, poggiando però la sua mano sul quella della ragazza.

 

- Vedo che non sono il solo ad essere mattiniero – disse Robin mentre si avvicinava ai fornelli – vi preparo qualcosa? Andiamo appena si svegliano Cyborg e Stella -

- No, non ho fame – disse BB parlando anche a nome di Raven.

 

In quel momento nella stanza irruppero anche gli unici Titans rimasti, Stella si precipitò ai fornelli per aiutare Robin, mentre Cyborg si sedette a tavola facendo un sorrisetto nel vedere la mano del suo amico su quella della maga.

 

- Quando partiamo? - chiese Stella.

 

Robin si guardò intorno qualche istante, come per accertarsi che nessuno avesse ancora qualcosa da fare.

 

- Se siete pronti direi che possiamo partire anche adesso -

 

Pochi minuti dopo erano tutti nella macchina di Cyborg, anche Robin aveva rinunciato alla sua moto per sentire il racconto di Raven, che stava spiegando brevemente alcune caratteristiche di Shadow.

 

- Allora – iniziò la maga – è alto più o meno quanto Cyborg, indossa sempre una sorta di armatura che lo protegge, è impossibile da scalfire, non si riuscirebbe neanche con delle armi. L'unica possibilità è immobilizzarlo per qualche istante e spaccargli la maschera, il viso è il suo punto debole. Sa usare ogni tipo di arma, ma non ama quelle da fuoco, preferisce bastoni o pugnali, è velocissimo e quasi impossibile da prendere, l'unica soluzione sarebbe distrarlo, ma anche questo è un problema visto che durante i combattimenti è sempre concentrato al massimo -

- Ok ragazzi – disse Robin – questa probabilmente sarà una delle nostre imprese più difficili. Stella, tu e Cyborg vi occuperete di Element, è ferito, quindi non sarà un problema, quando lo avete preso portatelo in carcere, lì sapranno cosa fare. Raven andrà da Shadow e lo attirerà fuori con una scusa, una volta fuori, io e BB lo attaccheremo e se te la senti, ci dovrai aiutare anche tu, Raven -

 

La ragazza annuì sicura, Robin era bravo ad organizzare le missioni. Si voltò verso il finestrino e quando vide la fabbrica abbandonata strinse con forza la mano di BB.

 

- Scendete, sapete quello che dovete fare – disse Robin – io e BB aspetteremo qui fuori, ok? -

 

Raven annuì di nuovo, poi si diresse vero l'ingresso,entrando grazie ad un portale nero. Cyborg e Stella usarono la porta principale, era chiusa a chiave, ma per Cyborg non fu un problema forzare la serratura. La porta si aprì con un cigolio, la camera era buia, rischiarata solo da una piccola lampadina, accanto ad essa c'era una poltrona, con lo schienale rivolto verso i due Titans, il tappeto su cui poggiava la poltrona era macchiato di sangue e Stella per poco non vomitò. Cyborg si avvicinò, la poltrona era girata e il mezzo robot non poteva vedere chi ci fosse seduto, ma vedeva sporgere dallo schienale alcuni capelli, quindi c'era seduto di sicuro Element, con estrema cautela e con il cannone acceso e pronto a sparare, Cyborg si affacciò alla poltrona, sicuro di trovarci seduto sopra il ragazzo. Era sul punto di colpire quando si accorse che in quella poltrona non c'era seduto nessuno! C'erano solo tre cuscini, posti uno sopra l'altro e in cima ad essi c'era una parrucca, i capelli che Cyborg aveva scambiato per quelli di Element!

 

- Stella, fai attenzione, potrebbe essere in agguato e colpirci da un momento all'altro – disse lui guardandosi intorno, poi si voltò verso il punto in cui prima c'era Stella e rimase sorpreso quando non la vide – Stella? Stella, dove sei? -

 

Raven camminava incerta per quell'intricato sistema di porte e corridoi, quando raggiunse la camera dove stava Shadow, prima di entrare esitò. Stava davvero per farlo? Tradire l'unica persona che le avesse mai dato una mano? Per un istante la ragazza rimase incerta con il pomello della porta tra le mani. Allora si ricordò di ciò che le aveva detto BB, Shadow non le aveva mai voluto bene, la voleva solo per arricchirsi, non era mai stato un padre per lei e la ragazza pensò con dispiacere che lei un vero padre non l'avrebbe mai avuto. La rabbia pian piano riaffiorò e la mano della ragazza divenne improvvisamente nera “non ora” si disse. Se fosse entrata con le mani già pronte a colpire di sicuro sarebbe passato l'effetto sorpresa, doveva fingere di stare ancora dalla sua parte, giusto il tempo di portarlo fuori, dove ad attenderlo ci sarebbero stati BB e Robin. Aprì la porta, ma dentro non c'era nessuno, la richiuse e sentì dei rumori venire da dietro la porta che conduceva alla palestra dove lei si allenava con Shadow, sembravano dei mugolii, come qualcuno che cercava di parlare senza riuscire ad aprire la bocca, erano quattro, quattro mugolii. La ragazza si avvicinò alla porta esitante, lentamente abbassò la maniglia, si sarebbe aspettata di trovare di tutto, tutto a parte ciò che vide: Shadow, in piedi al centro della stanza con che la guardava con aria di sfida e, dietro di lui, delle celle, quattro celle, con Stella, Robin, Cyborg e BB...

 

- Raven – disse Shadow facendo un passo avanti – da te non me lo sarei mai aspettato – disse con un tono di voce deluso – mi hai profondamente deluso -

 

Un tempo Raven avrebbe rinunciato al piano e sarebbe tornata al fianco di Shadow chiedendogli perdono, ma quelli imprigionati in quelle celle, dietro le sbarre, erano i suoi amici, veri amici che l'avevano aiutata senza esitazione (chi più e chi meno) a risolvere una cosa che la ragazza pensava di dover fare da sola. Certo, adesso che loro erano imprigionati lei avrebbe dovuto comunque fare tutto da sola, ma il solo fatto che loro erano lì la faceva sentire meglio, la faceva sentire amata come non si sentiva ormai da molto tempo. Raven fece anche lei un passo avanti mentre le sue mani venivano circondate da un'aura nera.

 

- Raven, non c'è bisogno di passare alle maniere forti – disse lui avvicinandosi ancora di qualche passo – se adesso ti calmi e torni da me faremo finta che tutto questo non sia mai successo, che sia stato un semplice litigio familiare, nulla che non si possa risolvere con uno “scusa” e un “perdonami. Allora? -

- Tu non sei la mia famiglia! - disse Raven – non lo sei mai stato! -

- Serve forse che ti rinfreschi la memoria? Certo che sono la tua famiglia, ti o salvato, ti ho preso con me e ti ho dato una casa quando tutta Jump City ti ha chiuso la porta in faccia! -

- Lo hai fatto solo per usarmi! Per usare i miei poteri per i tuoi infidi piani! -

- Forse l'ho fatto e forse no, resta però il fatto che ti ho accolta, ti ho dato tutto: una casa, del cibo, un letto... -

- Tutte quelle cose le potevo benissimo trovare in un orfanotrofio! - disse lei – io mi fidavo di te! Pensavo che tu mi considerassi tua figlia! Ma i padri, quelli veri e che si considerano tali, vogliono bene alle loro figlie! Tu non me ne hai mai voluto! - concluse scagliandogli un dardo nero che colpì Shadow di striscio facendogli fumare leggermente una parte della divisa.

- Ok – disse lui con un aria fin troppo calma – d'accordo, ti ho dato la possibilità di scegliere, di rimediare al tuo errore, ma a quanto pare le maniere leggere con te non funzionano. Sarei tentato di usare questo – disse girandosi un pugnale tra le mani – contro di te, per darti una lezione, ma so che ci sono ancora possibilità di riaverti dalla mia parte, quindi dovrò cambiare strategia – disse sorridendo, un sorriso amaro che fece rivoltare il sangue nelle vene a Raven.

 

L'uomo si avvicinò alla prima cella, quella con Cyborg. Tirò in dietro il braccio e scagliò il pugnale che andò a colpire il mezzo robot su un braccio rovinandogli i circuiti. Raven si sentì terribilmente in colpa, se non fosse stato per lei a Cyborg non sarebbe successo niente, ma dopotutto era in parte robot, si sarebbe aggiustato in fretta.

 

- Vuoi che continuo? - chiese Shadow passando alla seconda cella.

 

Raven non rispose, l'aura che le circondava le mani si era fatta ancora più forte, ma la ragazza aveva paura di colpire anche Robin se avesse tentato di ferire Shadow. Robin era proprio nella seconda cella e quando l'uomo gli scagliò il pugnale contro, il ragazzo lo schivò abilmente, ma l'arma riuscì comunque a infilzare il mantello de ragazzo andandosi poi a conficcare in una sbarra, poi passò alla terza cella.

 

- Posso continuare così in eterno – disse senza voltarsi – arrenditi e io non lancerò questo pugnale -

 

Dall'interno della terza cella, Stella si agitava tentando di dire qualcosa a Raven, ma non riusciva a proferire parola a causa del bavaglio che Shadow aveva legato ad ognuno di loro. Raven non rimase sorpresa dal fatto che Stella non tentasse di toglierselo, conosceva quei bavagli, erano elettrificati, bastava toccarli per dare il via ad una scossa. Stella continuava a dimenarsi, Raven capì che le stava dicendo di non cedere e non accettare ciò che le diceva Shadow. L'uomo intanto scagliò un altro pugnale che colpì di striscio la coscia di Stella aprendo un taglio superficiale, ma estremamente doloroso. La ragazza cadde a terra e se non fosse stato per quel bavaglio avrebbe sicuramente urlato. Raven sentì una fitta al cuore nel vedere quella scena, Stella aveva ragione, non poteva arrendersi a Shadow, ma che scelta aveva? Se avesse accettato, Shadow avrebbe smesso con quella tortura e li avrebbe liberati, ma poi l'avrebbe di sicuro costretta ad ucciderli e Raven non poteva farlo, ma se non accettava, Shadow li avrebbe uccisi lentamente, provocandogli dolori su dolori. L'unica speranza era reagire, ma la maga aveva paura di sbagliare mira. L'aura intorno alle sue mani si stava diffondendo pian piano anche su gran parte delle sue braccia, sentiva la rabbia crescere, ma con lei anche la paura, paura per ciò che Shadow stava per fare. BB si sarebbe potuto trasformare in una mosca e volare via, ma quel bavaglio, oltre ad essere elettrificato, annullava anche i poteri. La ragazza sapeva che doveva reagire, fare qualcosa prima che fosse troppo tardi, ma la maga aveva sempre più paura di sbagliare e colpire BB invece di Shadow, quest'ultimo non l'aveva mai allenata con la mira, i bersagli che gli dava erano sempre enormi e facili da colpire, adesso Shadow era un puntino dall'altra parte della stanza e l'aura nera stava lentamente coprendo tutto il corpo della ragazza. L'uomo scagliò il pugnale che andò a conficcarsi proprio nel braccio di BB, si infilò tutto, fino all'elsa e il vedere BB stringere i denti mentre una marea di sangue gli bagnava la divisa... quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Shadow si voltò con un altro sorriso amaro stampato sul volto, ma quando vide la maga, il suo sguardo sicuro vacillò, quella era la prima volta che Raven lo vedeva incerto e quella consapevolezza non fece che far aumentare la sua sicurezza. L'intero corpo della ragazza era circondato da un'aura nera che si levava alta fino quasi a toccare il soffitto, gli occhi non erano più viola come le ametiste, ma rossi come il sangue che stava lentamente riempendo il pavimento della cella di Stella e di BB, Raven si fece avanti di qualche passo e il terreno su cui camminava si faceva anche questo nero come la pece. La ragazza continuò ad avvicinarsi, Shadow frugò nelle tasche in cerca di un pugnale che però non c'era, li aveva finiti e l'espressione spaventata dell'uomo fece sorridere Raven, un sorriso spettrale, spaventoso, demoniaco... Raven si alzò in volo di due metri e si avvicinò ancora di più, fino ad avere Shadow proprio davanti a sé, o meglio: proprio sotto di sé. La ragazza alzò le mani e da queste vennero una miriade di dardi neri che colpirono prima le celle, poi i bavagli e poi Shadow. Uno di questi colpì la maschera dell'uomo che si ruppe cadendo a terra, nessuno però riuscì a vedere che volto avesse perché la ragazza lo stava lentamente attirando a sé, con quel sorriso demoniaco sul volto che fece per un attimo credere ai Titans che fosse anche lei una minaccia. Dei tentacoli neri stavano trascinando Shadow verso di lei finché l'uomo non sparì sotto il suo mantello mentre continuava ad urlare, le grida più forti e strazianti che i Titans avessero mai sentito.

 

- Raven! Ferma! - urlò Stella.

- Basta! - dissero anche Robin e Cyborg.

- Raven, per favore! Torna in te! - gridò BB.

 

Allora la ragazza chiuse gli occhi e quando li riaprì sembrò quasi che si fosse appena risvegliata da un incubo, gli occhi erano tornati al loro colorito naturale e la maga cadde a terra come se avesse perso i sensi. BB corse e riuscì ad afferrarla prima che si abbattesse contro il suolo, la maga aveva gli occhi chiusi , era svenuta. Al centro della stanza, Shadow, l'uomo sicuro di se, con un ghigno sempre stampato sul volto, l'uomo spietato e agile che fino a pochi minuti prima stava facendo del male ai Titans per convincere Raven a tornare al suo fianco, adesso giaceva immobile, come se fosse paralizzato, al centro della stanza, indossava ancora l'armatura e metà della maschera era in frantumi, la carnagione era bianca come quella di un cadavere, ma il suo cuore batteva ancora. Robin corse verso di lui e quando si fu accertato che fosse ancora vivo, chiamò la polizia e lo fece portare via. Raven era ancora priva di sensi e riaprì gli occhi solo un'ora dopo. Si ritrovò in una camera che non aveva mai visto prima, sembrava una specie di camera per gli ospiti. Era sdraiata su un letto e accanto ad esso c'era una sedia su cui era seduto BB. Il ragazzo sorrise quando vide che Raven aveva ripreso i sensi e lei ricambiò il sorriso.

 

- Cos'è successo? - chiese la ragazza.

- L'hai sconfitto – disse BB sedendosi sul letto accanto a lei – ora è in prigione -

- Riuscirà ad evadere -

- Non penso proprio, dovevi vederlo, se non fosse per il fatto che il suo cuore batteva ancora si sarebbe potuto scambiare benissimo con un cadavere. Si può sapere cosa gli hai fatto? -

- Io... io non lo so... mi ricordo che ti aveva colpito, che il tuo sangue si stava spargendo ovunque e un aura nera mi ha circondato, poi non ricordo più niente, sentivo delle urla, del metallo che andava a pezzi, ma non ricordo bene cosa sia accaduto, quando ho ripreso i sensi l'unica cosa che ho sentito è stata la tua voce che mi diceva di tornare in me, poi sono svenuta -

- Bé, sarai felice di sapere che adesso Shadow non sarà più un problema, Element era addormentato in una camera, non sa niente di Shadow, ma ha detto e ridetto che non voleva più saperne niente della vita da criminale, ora è in libertà vigilata, forse lo libereranno completamente, a me è sembrato molto pentito. E ora c'è la notizia migliore di tutte – disse sorridendo - i Titans hanno accetto definitivamente! Ora sei una dei nostri! -

 

Raven sorrise quando sentì quella notizia, prese uno slancio verso BB e lo abbracciò con forza, come se temesse che potesse svanire da un momento all'altro, poi lo baciò e sentì che sarebbe potuta rimanere così in eterno. Forse le cose sarebbero finalmente andate bene per Raven, forse aveva finalmente trovato ciò che nessuno fino ad allora era mai riuscito a darle e questo non era una casa, dei soldi o ricchezze, ma l'amore, quell'amore eterno che sai che non finirà mai, quell'amore che sa scaldare il cuore della persona più fredda e riempire quello della persona più sola.

 

Fine

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