Una canzone d'amore color azzurro

di TonyCocchi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tenta e ritenta: è dura fare il cantautore! ***
Capitolo 2: *** Una canzone d'amore color azzurro ***



Capitolo 1
*** Tenta e ritenta: è dura fare il cantautore! ***


FT - Gazille Alex Britti

Ehilà a tutti! Quanto mi piace dirlo! ^__^ Significa che ho una nuova storia pronta per i lettori, e infatti così è ed eccomi qui per presentarvela!

Vengo da un periodo un bel po' nero per quanto riguarda l'ispirazione (non scrivevo qualcosa da mesi...), e ne voglio uscire fuori con questa, un'idea che mi ronzava in testa da un po' e che, nel decidermi finalmente a realizzarla, mi ha ridato ancora una volta il gusto per la scrittura dopo tanto tempo! ^__^

Chi di voi non è rimasto “senza parole” dinanzi agli intermezzi canori di Gazille (il titolo è una citazione del capitolo 104, quando canta per la prima volta XD)? E chi di voi non se lo è mai immaginato cantare una canzone vera di un cantante vero? Io perlomeno l'ho fatto XD

Quindi, senza indugi, musica maestro! XD E buona lettura a tutti ^__°




In una gilda come Fairy Tail, perennemente in movimento, tra novità e avventure un giorno si e un altro ancora, l'interruzione è di casa.

Può accadere che la tua ricerca di un incarico sulla bacheca sia interrotta bruscamente da un tuo compagno particolarmente infiammabile, che arriva di corsa, ti rovescia a terra, strappa il foglio che avevi appena adocchiato, e corre via urlando eccitato per la nuova missione da compiere.

Può accadere che la giornata perfetta di un master venga interrotta da un'ingiunzione di risarcimento danni provocati dai suoi ragazzi, con conseguente suo attaccarsi alla bottiglia in una valle di lacrime.

Può accadere che il tuo pasto sia interrotto dal tuo spirito stellare più galante quanto importuno che si è auto-evocato da te offrendosi per imboccarti.

Può accadere che il tuo tentativo (ennesimo...) di dichiararti al ragazzo che tanto ammiri e adori...

“G-Gray-sama...”

“Uh?”

“Juvia... V-vede... Gray-sama... Juvia... JUVIA VI...”


SHOOBY DA-BOOO!”


Sia interrotto dall'improvviso vocalizzo di un tuo vecchio amico, così che “Gray-sama” si giri, facendo andare a vuoto il bacio per tentare il quale hai dovuto radunare tutte le tue forze...


“SIGH!” -per la disperazione la povera Juvia si liquefò e andò a smaltire la delusione in un bicchiere- “Perché Gazille? Perché? Anche oggi!”


Shu-du-du-dà! Sono ancora qua...”


“Purtroppo!”
“Piantala!”
“Di nuovo?!”

Gazille Redfox, il dragon slayer dai mille talenti... L'uomo che con le sue esibizioni aveva fatto venire i brividi a tutta la gilda... Non necessariamente in senso positivo...

“Sbaglio o ultimamente sale più spesso su quel palco?” -domandò Lucy.

“Praticamente tutti i giorni...” -le rispose Levi, seduta al suo stesso tavolo.

Nel suo immancabile completo bianco, con gli occhi profondi da cantautore navigato nascosti dietro i classici occhiali scuri, e con la solita, improponibile, chitarra verniciata blu, rosso e acciaio, il tipaccio dai tanti piercing eseguiva il suo nuovo brano con trasporto e passione, malgrado i continui improperi e oggetti volenti provenienti dal pubblico.


Gamberetto blu, du du du
Senza borchie non camminare più

Shu-du-du-daaa...”


“I gamberi non sono mai stati blu!” -gli urlò qualcuno.

“Ma li scrivi da ubriaco i testi?”

“Di certo non lo rifornisco io...” -intercalò la gran bevitrice Cana Alberona, che finì di infilarsi due tappi di sughero nelle orecchie, e, già che c'era, finì pure le due bottiglie a cui appartenevano.


Shubi-du-ba!

Così il bullone con la vite fa...”


“I bulloni te li tirerei appresso!”

“In mancanza d'altro...” -ecco partire un fitto tiro di boccali, posate e piatti. Una forchetta gli si conficcò nel cappello facendoglielo volare via, ma lui continuò imperterrito.


“Shu-bi-buuu!”


“E BASTA CON QUESTI VERSI IDIOTI!”

“BUUUU!”

Lucy sospirò: quando le luci calavano all'improvviso, seguite dall'accendersi dei riflettori del palco, ecco ogni volta comparire Gazille con un nuovo delirante brano dei suoi. Da qualche tempo lo aveva praticamente monopolizzato.

Malgrado l'accoglienza ogni volta peggiore, e il limite della pazienza dei compagni di gilda più volte sfiorato, sembrava proprio non essere intenzionato a mollare. In realtà non suonava affatto male, il problema erano quei testi forse troppo “artistici” per essere compresi da quel pubblico, o forse semplicemente troppo strambi; uniti poi a quel vocione profondo che si ritrovava, facevano davvero accapponare la pelle!

Si rivolse così alla sua migliore amica accanto a lei: “Un po' mi spiace per lui ma... Non si stanca di tutto questo? Perché secondo te insiste così tanto?”

Inaspettatamente vide Levi sorridere all'indirizzo del palco: “Oh, mi sono fatta un'idea...”

La ragazza dai capelli turchesi non era certo una sciocca; anzi, lì era l'unica, in mezzo a quel pubblico inclemente e inferocito, a saper leggere nella follia di quei testi, e nel suo continuo provare e riprovare...

Gazille intanto scansava agilmente con la testa una bottiglia, cui seguirono una palla di fuoco e un proiettile di ghiaccio, e pur bruciacchiato, infreddolito e con una corda in meno, continuò a cantare!

Si alzò allora il grido disperato di molti: “Master, la prego, faccia qualcosa!”

Il vecchio Makarov annuì e con poco entusiasmo si alzò e saltò giù dal bancone dove era solito sedere: “Va bene...”

Quale attimo dopo, una mano gigante compariva da dietro le quinte e tirava via velocemente e comicamente lo sciagurato cantante per la collottola della giacca.
“EHI! Che diavolo succede?! Mancano ancora tre strofe! EHIIIIII!”

L'applauso finale che ne seguì non era rivolto certo a lui!

“Dicevi Levi? Cosa pensi abbia in mente?”
“Ecco... Scusa, Lucy, poi te lo spiego.” -disse alzandosi- “Lo raggiungo un attimo, dopo l'ennesimo insuccesso penso abbia bisogno di un po' di... supporto morale, sai com'è! Ih ih!”

“Eh? Beh... ok.. Come vuoi...”

Non aveva potuto che mormorare monosillabi a quell'inaspettato comportamento dell'amica. Ma era davvero inaspettato in fondo? Al di là dei trascorsi che tutti conoscevano tra la maghetta-lettrice e il temibile dragon slayer di metallo, Lucy aveva notato come, di lì a un po' di tempo, Gazille avesse preso a comparire più spesso nei discorsi tra lei e l'amica, e come, a poco a poco, fosse cambiato il modo in cui lei aveva a che fare con lui. Più aperto, più complice... Anzi, nessun altro lì alla gilda sembrava riuscisse a scalfire l'abituale impenetrabilità del dragone quanto lei...

Nemmeno Juvia, che pure era sua amica di lunga data eppure al momento avrebbe voluto affogarlo per aver reso il suo quarantacinquesimo tentativo di conquistare il bel Gray... un buco nell'acqua!

“Juvia ce la farà! Non la fermeranno né i concerti molesti né la sua terribile rivale in amore!”

Lucy, la presunta “rivale” (solo nella sua testa però), fece finta di non averla sentita...

Tornò piuttosto ad osservare la porta laterale che dava sul cortile della gilda, da cui, al trotto, la sua amica era uscita per raggiungere l'incompreso chitarrista, mandato dal master Makarov a rinfrescarsi le idee.

<< Chissà, forse quei due... >>


“Bah! Maledetti cretini!”

Tra un borbottio e l'altro, Gazille stava sciacquandosi la faccia in una delle fontane, alla penombra di un albero; la fida chitarra poggiata su un muretto a due passi.

“Cosa pensano, che sia facile?” -incrociò le braccia stizzito, ripensando ai suoi sforzi di rendere i suoi testi un po' più comprensibili...- “E dire che c'è gente che paga per andare ai concerti: io gli faccio ascoltare le mie note cool gratis e nemmeno sono contenti!”

Certo, l'obbiettivo finale del suo impegno musicale non erano esattamente loro... Ma poteva considerarli una sorta di metro: quei dannati ignoranti dicevano che le sue non erano canzoni vere, quindi, se davvero stavolta aveva deciso di scrivere una “canzone vera” (o qualcosa che almeno lo sembrasse) per potergliela dedicare, doveva necessariamente passare dal giudizio di quel difficilissimo pubblico. Per lui era importante riuscirci.

Quanto a lei, se non altro non l'aveva mai vista tirargli alcunché, già era qualcosa...

“Tsk, aspetta e vedrai...”

“Gazille!”
Si girò di botto: “Levi?”

La maghetta si fermò davanti a lui e gli sorrise: “Ciao! È andata malino anche stavolta, eh?”
“Bah! Che vuoi che ne capiscano di musica quelli là? Un artista del mio calibro che cerca di adattarsi al loro gusto e gli tirano pesci in faccia!”

“Ih ih ih!”

Al suono di quella risata, Gazille si passò le mani umide tra i lunghi capelli neri, come a volersi rinfrescare un po', e forse anche calmarsi...

“Non te la prendere, magari qualcuno che riesce a capire qualcosina delle tue canzoni c'è...”
“Boh... Forse...” -nicchiò lui.

“Senti Gazille...”
“Che vuoi, Gamberetto?”

Stavolta fu lei a passarsi una mano tra le ciocche: “Io... penso che tu ti stia impegnando molto con la musica ultimamente... E quando qualcuno vuole esprimersi, secondo me, non importa come lo faccia, ha qualcosa dentro che vuole tirare fuori, quindi bisogna sempre incoraggiarlo.”

“Magari! Quelli mi tirano fuori solo una rabbia!”

Almeno tirassero un po' più di posate: quelle erano commestibili per lui! Uno spuntino al volo faceva sempre piacere...

“Gazille, ecco... Volevo dirti che... Beh, se hai questo desiderio di... esprimerti... di dire qualcosa... Ecco...”

Radunò il coraggio e sorrise: “Magari puoi parlarne direttamente con me! Che ne dici?”

Gazille diede un colpo di tosse, come se qualcosa gli fosse andata di traverso. La guardò, ma non si rese conto di quanto il rossore su quelle guance lo rispecchiasse...

“Bah! Parlare... E di che cosa?! Voglio solo esibirmi e ricevere il giusto merito, nient'altro!”

“Ehm, giusto... Però, se c'è qualcosa che senti e vuoi dire non c'è bisogno per forza di...”
“Ancora? Dire che cosa?! E comunque... c'è bisogno eccome se permetti!”
“Ma...”
“Tsk! Ma guarda un po'...”
Levi gonfiò le guance: “Uff! Sei sempre il solito...”

“Esatto! Sono sempre il solito Gazille che vuole salire quel palco e continuerà a farlo, qualsiasi cosa mi tireranno o qualsiasi tappetta verrà a dirmi di esprimermi e roba del genere!”
“Ehi! Che razza di maniere! E io che ero venuta qui apposta per... incoraggiarti!”

“Tu fatti gli affari tuoi! Ancora un po' e la mia musica vi lascerà tutti di stucco, con o senza i tuoi incoraggiamenti! Oh, se lo vedrai!”
“MOLTO BENE!” -gridò con una vocina tanto piccola quanto forte da sembrare potergli strappare i piercing di faccia!- “Continuate pure, te e la tua adorata musica allora! A me non importa più nulla se ti tirano uno sgabello, un tavolo, una cannonata o un meteorite!”

I due restarono a fissarsi torvi per un attimo.

“Sei uno scemo, Gazille! SCEMO!”

Una frase che non le sentiva dire per la prima volta.

Solo però quando si fu allontanata di corsa Gazille la sentì sbattergli addosso, con tutto il suo peso.

Si passò le mani sulla faccia. Gran bella mossa, genio. Ti sei impegnato tanto, ma alla fine resti il solito “scemo” che la fa scappare via infuriata.

Nulla da recriminare però: si era innervosito per nulla e se l'era meritato. Qual'era il punto di scansare sedie, coltelli, boccali e palle di fuoco, solo per dimostrarle di essere qualcosa di più del solito bestione forzuto e sbruffone, se alla fine sbraitava davanti a lei in quel modo? Va bene che bisognerebbe accettarsi così come si è, ma quando uno è fatto in un certo modo è proprio dura mostrare che sai essere anche in un altro.

Aveva sperato nella chitarra, ma ora la guardava amareggiato, chiedendosi se non avesse ragione lei in fondo...

Un bruto metallizzato come lui non poteva fare qualcosa come scrivere una bella canzone d'amore.

<< Frush... >>

“Uh?”

Stava raccogliendo la chitarra quando, preannunciata da un rumore di foglie, comparve dai cespugli l'adorabile Mirajane in tutto il suo candore da “Cupido” patentato!

“Ciao, Gazille!”

“Ma che diavolo?!”

“Penso di aver capito un po' qual'è la situazione, e ti voglio dare un mano!” -fece lei senza preoccuparsi di nascondere l'entusiasmo.

“Tsk! Che diamine! Perché qui in giro c'è così tanta gente che pensa di aver capito tutto? E sentiamo cos'è che avresti capito?”

Mira saltellò fino al suo orecchio e bisbigliò qualcosa...

“...... Ehm...” -qualcosa che fece deglutire e arrossire il dragon slayer in un lampo!

“Ih ih ih!”

Era così evidente? Certo, anche Levi aveva finito con l'accorgersene... Vista la situazione, non era più il caso di preoccuparsene.

Piuttosto, l'albina sembrava intenzionata ad aiutarlo, e si chiese se non fosse il caso di accettare: quando era Mirajane ad apparire sotto i riflettori del palco, l'intera gilda le tributava un coro di ovazioni ed esultanze... Le credenziali per esserle d'aiuto le aveva tutte!

Mira si sedette sul muretto e fece “pat-pat” su di esso invitandolo a sedersi, ma lui preferì restare in piedi.

“Come mai non glielo hai detto direttamente?”
“Affari miei!”

“D'accordo, d'accordo...” -alzò le mani Mira, non volendo entrare troppo nel merito: evidentemente la cosa aveva un significato particolare per lui- “Immagino tu non voglia che anche tutti gli altri capiscano, per questo i tuoi testi erano così... ehm... misteriosi...”
“Si...” -roteò gli occhi Gazille, che sapeva che quello era il reale standard dei suoi testi!- “Sto cercando di migliorare ma è difficile...”

“Forse dovresti, come dire... Meno “Shubi-du-ba” e più parole vere...” -le fece notare con un gocciolone dietro la testa.

Gliene spuntò uno uguale: “Ci stavo giusto pensando!”
“Gazille, so che è difficile, ma in fondo è anche facile: devi lasciar parlare il cuore, lasciarti andare del tutto, solo così ce la farai.”
Annuì con un grugnito e chinando il capo, come la serietà di quella missione facesse sentire tutto il suo peso.

“Per il testo dovrai pensarci tu, è la tua canzone per lei dopotutto... Però per tutto il resto, se sei disposto ad ascoltarmi, posso darti altri suggerimenti che ti saranno utili!” -ridacchiò facendo l'occhiolino.

“Va bene... Tipo?”
“Tipo... Andiamo in un posto!”
“Uh?”

“Ti fidi?”


“NO! NON MI FIDO!”
Mirajane non si scompose e lo afferrò per la sua solita giacca nera, che era tornato a indossare, prima che uscisse dal banco dei pegni di Magnolia: in quanto gentile donzella, ed ex-diavolessa, riusciva a trattenerlo come nulla fosse!
“Su, Gazille, non è che non la rivedrai più.”
“Ma è la mia Great Greta! È con lei che ho iniziato!”
“Le hai dato un nome? Che carino!”

“Urgh! Diavolessa...” -strinse i denti il drago, al pensiero di essere lì a cedere in pegno la sua amatissima quanto grezzissima chitarra!

“Non si preoccupi, signore.” -intervenne la signora dietro il banco- “Tratterremo la sua chitarra per almeno sette giorni prima di metterla in vendita, avrà tutto il tempo di tornare a riprendersela.”

Sbuffò: “E tu sei sicura che andrà meglio con questa?”

“Senza dubbio! Questa è molto più adatta!” -fece Mira, intonando un breve motivetto con la chitarra acustica appena scambiata, prima di passargliela.

“Sigh, ma è così...”
“Classica! Semplice e con un suono dolcissimo, perfetto per l'occasione! Mi raccomando con la canzone, “semplice” anche lei, ci siamo capiti? Non importa se non è un gran poema, se le dirai ciò che realmente pensi di lei verrà bellissima, garantito!”

“Si si, da stasera inizierò a lavorarci...”
“Perfetto!” -batté le mani la maga- “In quanto al palco, lascia che ci pensi io, d'accordo?”


Quella sera, Gazille rincasò: al pensiero di non avere più, anche se per poco, la sua compagna di tanti fiaschi si sentiva desolatamente leggero! Ma non c'era tempo per pensarci! Prese un pezzo di carta... e la sua fonte d'ispirazione.

Un foulard. Di un blu intenso, a pois dorati.

Era stata Levi a “regalarglielo”, durante una missione insieme: non aveva esitato a toglierselo dalla fronte ed usarlo per fasciargli la ferita che si era procurato contro quella viverna.

<< Tienilo >> gli disse allora, << Sarà un ricordo di questa avventura! >>: come aveva brillato il suo sorriso allora, e come aveva brillato tante altre volte.

Lui invece, finora le aveva mostrato solo zanne appuntite...

Ma in quella bocca c'era dell'altro: una voce che, se la sua testaccia avesse lavorato come si deve, era pronta ad offrirgli ciò che non ti aspetteresti uno che è “sempre il solito”.

“Ok... Ci sarà il tempo per lo Shubi-du-ba, ma non stavolta!”




Bello deciso non credete?

Lasciamolo in pace a comporre, cari lettori, per il momento!
Inizialmente avevo pensato a questa come a una one-shot, ma essendomi dilungato un pochino, per evitare che a qualche lettore più pigrotto diventasse pesante, ho deciso di dividerla a metà! Così avete il tempo di sgranchirvi (XD) e magari pensare con che canzone se ne uscirà Gazille (magari se commentate potete scrivermi la canzone che vi immaginereste cantata da lui: sono curioso di sentire cosa ne pensate! ^__°)

La seconda parte è già pronta, la posterò domani sera! Non perdetevela!

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Capitolo 2
*** Una canzone d'amore color azzurro ***


Un po' di tempo dopo, alla gilda...


“Tentativo di conquista numero quarantasei: azione! Uh uh uh!”

Juvia, per via dell'ultima bruciante delusione aveva per un po' allentato la morsa sul suo amato, ma visto che erano ormai già due giorni che Gazille aveva smesso di piombare lì con le sue inopportune strimpellate, aveva riguadagnato la sua sicurezza e deciso di ritentare!

Che la pace dei timpani fosse tornata se ne erano accorti tutti ovviamente: la maggior parte continuava senza pensarci la vita di tutti i giorni lì a Fairy Tail; qualcun altro, di tanto in tanto si chiedeva come mai.

“Strano, non solo Gazille non sta cantando più, ma non si fa più neanche vedere alla gilda... Che ci abbia rinunciato definitivamente e ci sia rimasto male? Tu che ne pensi, Levi?”
“Non mi importa!” -fu la secca risposta di Levi, che con aria stizzita voltò pagina al nuovo romanzo che stava sfogliando.
“E-ehi, che ti prende?” -chiese la bionda, messa in imbarazzo da una simile reazione.

“Niente! Semplicemente non mi importa nulla di quello << Shubi-du-qualcosa >>, può pure suonare altrove, umpf!”

<< Veramente ti si legge in faccia che qualcosa ti importa eccome... >>

Lucy non era mica ingenua, ma quando chiese all'amica cosa fosse successo, questa si finse particolarmente appassionata dalla lettura, sicché anche lei si rassegnò.

Meno male che c'erano i libri, pensò Levi, loro si che sanno condividere i sentimenti che portano dentro: Gazille, sembrava avere le sue pagine saldate assieme! Per essere il dragon slayer di metallo, non poteva essere un po' meno testa di legno? Un po' più dolce e sensibile? Non lo sopportava proprio quando faceva così!

“Umpf... Quello scemo...” -bofonchiò lei tra una pagina e l'altra, con le guancette gonfie che metteva sempre su quando era nervosa.

Fu mentre Juvia si preparava ad agganciare le sue spire intorno al braccio di Gray, e la gara di tiro a freccette entrava nel vivo, che le luci si abbassarono di colpo: Juvia mancò il bersaglio, ma altrettanto Droy che prese il povero Jet al posto del bersaglio.

“Noooooo! Sigh!” -si disperò la maga dell'acqua mentre Gray si girava ancora una volta.

“Oh, no! Di nuovo?”

Con sollievo di tutti però, i riflettori andarono ad illuminare un pianoforte a coda, seduta al quale stava la radiosa Mirajane, nel suo lungo e vaporoso abito rosso.

Immediatamente risollevati, i membri della gilda l'accolsero con un rumoroso applauso.

“Evviva! È Mira!”

“Ehi, era da parecchio non ci cantava qualcosa!”

“Coraggio! Sei grande!”

Mira ringraziò tutti con un piccolo inchino: “Signore e signori, grazie dell'accoglienza... Però devo domandarvi scusa: in realtà non sono io la star di oggi, sarò solo d'accompagnamento.”
“Eh? E allora chi...”
“SHUBI-DU-BA!”

“NOOOOOOOOOOOOO!”

Fu un gran brutto colpo per tutti: qualcuno, si rovesciò giù dalla sedia, altri scoppiarono direttamente in lacrime...

“Mirajane! Come hai potuto farci questo?”
“Ci hai illusi! Sigh!”

“Un momento, e se fosse stato Gazille a ricattarla o a costringerla a farla per salire lui sul palco?”

“Vero! Che cosa hai fatto alla povera Mira?”

Elfman sgranchì i pugni: “Dannato, lascia in pace mia sorella!”

“ZITTI, IDIOTI! NON LE HO FATTO PROPRIO NULLA!”

Mirajane trovò quella tensione tanto divertente da scioglierla con una risatina.

Troppo impegnati a protestare, quelli del pubblico non fecero caso alle differenze dal solito: a partire da Mirajane e il suo piano come accompagnamento all'assenza di cappello ed occhiali, nonché alla chitarra nuova con cui si presentava.

“Umpf!” -Levi si era girata giusto il tempo di notarlo per poi tornare alla lettura.

“Su su, ragazzi, fate i bravi, e forse dopo canterò anch'io, va bene?”

Sbattendo i piedi, il drago arrivò al centro del palco e tirò a sé l'asta del microfono: “Sentito? Dopo voi ignoranti avrete quello che volete, ma ora statemi a sentire!”

“Vogliamo Mira!” -protestò Jet, che ancora si massaggiava il sedere.
“Col cavolo! Avete me! Ho scritto una nuova, strepitosa canzone! E voi l'ascolterete, TUTTI, intesi?”

<< Stai fresco... >> rispose senza muovere le labbra una certa persona...

Non c'erano mugugni di disapprovazione che tenessero, così tutti tornarono a sedersi, certi di sorbirsi un'altra lagna di versetti sconnessi.

“Uffa, Gajil! Hai interrotto Juvia ancora una volta! Juvia non ti perdonerà mai!”

“Però stavolta suona Mira con lui, forse non sarà tanto male.” -fece il piccolo Happy.

Natsu, che di musica capiva poco ma era sempre pronto a criticare quella di Gazille, non era dello stesso parere, e il suo pugno destro si avvampò di fiamme: “Gli do quattro versi dopodiché...”
“E io ti seguo!” -si trovò d'accordo Gray.

“Shhhh!” -li zittì Lucy- “Andiamo! Proviamo almeno a sentire!”

Lucy guardò Levi: stavolta proprio lei che aveva sempre ascoltato con attenzione pareva determinatissima a non rivolgere la minima occhiata allo spettacolo. Qualsiasi cosa fosse successo, Gazille doveva tirar fuori un vero capolavoro per convincerla a starlo a sentire stavolta...

Accordata la chitarra, il piano partì con un breve intro.

Gazille si riempì i polmoni, e lasciò uscire un sussurro.


Accettami così, ti prego non guardare
nella mia testa c'è un mondo da ignorare
Voglio che tu sia mia complice discreta
Accettami e sarai la mia bambola di seta


Quattro versi erano passati, e Natsu non aveva ancora appiccato un incendio ad alcunché...

Forse perché come tutti era rimasto spiazzato: dalla dolcezza di quella melodia, dalle parole VERE che l'accompagnavano, dalla voce di lui che sapeva interpretarle alla perfezione.

Solo una persona anziché fermarsi era stata “sbloccata”.

Già al primo verso, la stretta presa delle mani di Levi sul volumetto si era dischiusa.

Un verso solo, per farla girare.

I suoi occhi, non più coperti, nella sala soffusa splendevano per i riflettori e per la sincerità del suo canto.

https://www.youtube.com/watch?v=R0MrWvnnPeo


Accettami e vedrai, andremo fino in fondo
Non pensare a cosa è giusto e cosa sta cambiando
Andiamo al polo nord o al sud se preferisci


L'atteggiamento del pubblico cambiò ancora. Non se ne stavano buoni e zitti solo perché sorpresi: l'incanto era riuscito, e adesso volevano ascoltarlo davvero, volare grazie a quei suoi nuovi versi.


Accettami ti prego, dimmi che ci riesci


Levi posò il libro sul tavolo.

Non ho detto mai di essere perfetto
Se vuoi ti aiuto io a scoprire ogni mio difetto
Se ne trovi di più, ancora mi sta bene
Basta che restiamo ancora così insieme

Li ripassò a mente, uno dopo l'altro, tutti i suoi difetti. La sua testardaggine, la sua impulsività, la sua scontrosità con cui chiudeva tutti e tutto fuori, quell'arroganza con cui ridacchiava in faccia a nemici e amici; e nel modo in cui, per prenderla in giro, le dava pacchette in testa come a un innocua “tappetta” che ha tutto da dimostrare.

Come li conosceva bene, pensò.

Ma conoscerli non voleva dire per forza odiarli. Quella mano così forte e sicura si poggiava sulla sua testa turchina tanto per schernirla quanto per spronarla a dare del suo meglio e dimostrare di che pasta è fatta una tappetta; e ormai, ogni volta, dopo avergliene dette quattro per quel suo gesto, non riusciva più a non scoppiare a ridere insieme a lui.


Amo, amo, è qualcosa che si muove
Su e giù per lo stomaco più freddo della neve
Amo, amo, è un buco alla rondella
La sua dolcezza effimera la rende così bella


“Natsu, le rondelle sono dolci?” -chiese bisbigliando il gattino blu al suo amico.

Non... Non lo so...” -rispose quello a bocca aperta.

Accettami e vedrai, insieme cresceremo
Qualche metro in più e il cielo toccheremo

Più alti dei giganti, più forti anche dei draghi
Faremo una crociera su una nave tutta gialla


Che scema sei, Levi. Si era chiesta perché Gazille non potesse essere diverso... Ma se non gli andava bene così com'era, che diritto aveva allora di essere innamorata di lui? Di quel grosso sbruffone dai mille talenti: da quello di ingurgitare metallo di ogni tipo, a quello di tirar fuori, proprio lui, una canzone d'amore che lasciasse di stucco lei e tutti i presenti.


Andremo su un'isola che sembra disegnata
Con colori enormi e un mare da sfilata


La canzone cresceva attimo per attimo, più forte, più colorata, più viva e allegra, come un piccolo rampicante che stava avvolgendo lentamente tutti i cuori nella sala grande della gilda.

La mano di Juvia, senza che se ne accorgesse neppure, era scivolata fino alla mano di Gray, stringendola forte. Lui, anche se non se la sentì di ricambiare quella stretta, non si sentì nemmeno di scivolar via da quel tiepido tocco.

Erza, con un mesto sorriso, alzava gli occhi chiedendosi cosa stesse facendo Gerard in quel momento.

Gli sposini, Arzack e Bisca, ascoltavano abbracciati con la loro piccina, Asuka, seduta sulle loro gambe.

Lucy sospirava, chiedendosi se anche lei non avesse una persona speciale lì intorno da fissare ma non volesse ammetterlo.

Addirittura il vecchio Wakaba arrivò a pensare che sua moglie, che l'aspettava a casa, non fosse poi così male...


Per quanto mi riguarda ho fatto già il biglietto
Ti prego non lasciarlo solo un sogno, Gamberetto

Gamberetto. Era l'unico a chiamarla così.
Se pensava a quanto le aveva dato fastidio le prime volte, e a come le facesse battere il cuore sentirlo adesso nelle sue canzoni. Perché era più di una dedica nascosta, quel soprannome: per tutti una parola come tante altre, ma solo per loro il simbolo di un legame, a volte burrascoso, per il quale tutti e due si erano impegnati tantissimo; ed ora, dopo averlo visto pian piano cambiare, crescere, rafforzarsi, era arrivato finalmente il momento di prenderne atto e farci i conti, l'uno con l'altra.


Amo, amo, è qualcosa di speciale
Su e giù per lo stomaco è come un temporale
Amo, amo, è il sugo sull'acciaio
Finché non è finito non saprò mai dire basta


La cercò con gli occhi, seduta lì al tavolo: la vide ridere e sentì il suono cristallino della sua risata dentro di sé, come se avesse zittito la musica, la sua voce, il mormorare estasiato del pubblico.


Amo, amo, è un dono di natura
Perché la nostra storia è così piena d'avventura


Lui lo amava, quel gamberetto, capace di rendere un drago un docile usignolo innamorato, e lei lo amava, quel drago, capace di rendere una piccolo tipetto insicuro una maga capace di credere in sé, con la forza nel cuore da riuscire accettarlo così, anche se gli riusciva tanto difficile aprirsi da doversi “nascondere” dietro una canzone per dirle ciò che entrambi avevano già capito.


Amo, amo, è una semplice canzone
E serve a me per dirti che sei una su un milione


<< Ti amo anch'io, Gazille. >>


Le cose più semplici, sono le più efficaci, si sa...

Accidenti se Mirajane aveva ragione!

Fragoroso, ecco arrivare il primo, meritato, applauso per il cantautore Gazille Redfox sul palco della gilda Fairy Tail!

“Bravo!”

“Questa non me l'aspettavo proprio!”

“Adesso si!”

“Stupenda!”

“Ghi hi hi, visto? Grazie a tutti!”

“Non ti esaltare solo perché te n'è riuscita una!”-gli fecero eco dal pubblico.

“Visto che senza << Shubi-du-ba >> è molto meglio?”

Saltò giù dal palco, e sperimentò soddisfatto il suo primo bagno di folla!

“Gazille, sei stato bravissimo! Era una canzone così romantica!” -si complimentò Juvia- “Non mi laverò più questa mano!”

“Eh? Scusa, che cosa centra la mano?”

“Uh uh uh uh uh...” -rise lei malvagiamente, lasciandolo ancora più spiazzato...

Intanto era tutto un tempestare di pacche sulle spalle e complimenti: << Umpf, finalmente come artista ricevo il rispetto che merito e mi devono! >>

“Ehi, complimenti anche alla nostra pianista!” -richiamò l'attenzione Lisanna, facendo partire un altro piccolo applauso per la sorella maggiore.

“Giusto!” -si unì Gazille, in uno slancio di umiltà- “Del resto due grandi artisti sono meglio di uno, no?”
La sua “collega” arrossì: “Ih ih ih! Grazie, Gazille, gentilissimo!”

“Complimenti Mira! A proposito, sei tu che l'hai scritta vero?”

“Eh?” -sobbalzò Mira.

“EH?!?!” -sobbalzò due volte Gazille.”

Cana le diede una gomitatina ammiccante: “Eh eh, dai, lo sappiamo che in realtà il testo è tuo, giusto?”
“M-ma no, vi sbagliate io...”
Wakaba scoppiò a ridere: “Sempre modesta! Insomma, è carino da parte tua ma... Dai, Gazille che scrive una canzone del genere...”

“Proprio no!” -rise Macao.

“Tutto torna.” -annuì Gray- “Lui è stato bravissimo a eseguirla, nulla da dire, ma di certo non può aver scritto lui quei versi. Cioè, non è proprio il suo genere.”

“Ah ah ah!” -rise sguaiatamente Natsu- “Figuriamoci se uno scemo mangia-metallo come lui ne è capace!”

“Tu sei uno scemo mangia-fiamme e non credo affatto ne saresti capace...” -lo abbatté all'istante Lucy.

“Ehm... Ma guardate che davvero...”

La poveretta era in difficoltà: non sapeva se fare più caso ai suoi ammiratori da convincere o piuttosto alla vena sulla fronte di Gazille che minacciava di esplodere da un momento all'altro!

“Ehi, Mira, non avevi detto che avresti suonato qualcosa anche tu?”
“Si, dai, Mira! Qualsiasi cosa va bene!”
“O-ok...” -concesse lei, visto che la stavano praticamente spingendo di nuovo sul palco...

“GRRRRRRRRRRR!”

Intollerabile! Imperdonabile! Non solo quei nemici della buona musica avevano sempre disdegnato e criticato il suo stile, ora osavano mettere in dubbio che il suo ultimo e più grande successo fosse davvero ferro della sua fonderia! E dopo aver fatto del proprio meglio per essere, come si suol dire, “sentimentale”, contro tutti i suoi istinti!

“ADESSO IO VI...”

A Fairy Tail, si è capito, l'interruzione si sente sempre a casa.

Può accadere che quando meno te l'aspetti chi meno ti aspetti ti sorprenda con una canzone.

Può accadere che mentre sei in procinto di passare all'azione, e rompere la chitarra che hai tra le mani in testa al primo che ti capita a tiro, per poi passare a fare a pezzi uno per uno tutti quegli scettici ignoranti...


“Gazille...”

“!?”


La ragazza che ami ti sorprenda con un tenero bacio sulla tua guancia, lasciandoti immobile come una statua e impedendoti di mettere in atto il tuo folle proposito.

“Dopo ti andrebbe di fare un giro e parlare un po'?”

Gazille deglutì e ritrovò la parola: “Certo.”

“Ih ih! Sono contenta! A dopo!”

Tornò un attimo sui suoi passi, per sussurrargli un grazie.

Gazille sentì la rabbia smontare in un istante. Che importava se quei buzzurri non credevano l'avesse scritta lui? L'importante era che lei non ne potesse essere più certa e felice.
“Umpf!”

Che fortuna che il bacio di Levi fosse arrivato al momento giusto... Se avesse spaccato la chitarra presa al banco dei pegni, non avrebbe potuto più restituirla e riavere indietro la sua Great Greta! Ci era andato proprio vicino!
Ma quell'obbrobrio che era la sua chitarra poteva aspettare una settimana...

Levi lo aveva aspettato a lungo, ora la loro canzone poteva iniziare davvero!

A Fairy Tail però può accadere anche che, mentre sei lì in piedi imbambolato a pensare e sorridere...

<< STONK! >>

Ti arrivi uno sgabello in testa...

“TI VUOI TOGLIERE DA DAVANTI? MI COPRI LA VISUALE!”

“......”

Ripensandoci, Great Greta poteva comunque ricomprarla...

L'emozionante ritorno sulla scena di Mirajane venne così interrotto da una delle peggiori scazzottate che la storia della gilda ricordasse, e una povera chitarra acustica fu purtroppo ridotta in mille pezzi...


Quella stessa sera però, quando il grande Gazille concesse alla sua fan numero uno un esclusivo bis tutto per lei, non vi fu alcuna interruzione!




Esultiamo con un bello “Shudi-du-ba” al primo successo del nostro eroe! Nonché magari all'inizio di una nuova storia d'amore... ^__°

Dovete sapere che ero parecchio indeciso sulla canzone da scegliere, perché la storia come l'avevo immaginata poteva funzionare vari modi con varie canzoni: avevo pensato anche a “Se tu ci sarai” o “Una canzone d'amore” (anche questa molto adatta, eh? XD) degli 883, non so perché ma ce lo vedevo con la voce di Max Pezzali! XD

Per chi ha già letto altre mie storie sa che GaLevi è la mia coppia preferita in Fairy Tail, e mi auguro di aver fatto felice qualche altro fan di questi due! A proposito di fan, spero che quelli come me a cui piace Alex Britti abbiano gradito la sorpresa XD

Che mi conosciate già come autore o che mi leggiate la prima volta, spero di avervi fatto divertire ed emozionare ancora una volta, e magari di avervi invogliato a leggere qualche altra mia storia!

Un caloroso statemi bene e alla prossima a tutti! ^__^


TonyCocchi

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