Un
po' di tempo dopo, alla gilda...
“Tentativo
di conquista numero quarantasei: azione! Uh uh uh!”
Juvia,
per via dell'ultima bruciante delusione aveva per un po' allentato la
morsa sul suo amato, ma visto che erano ormai già due giorni che
Gazille aveva smesso di piombare lì con le sue inopportune
strimpellate, aveva riguadagnato la sua sicurezza e deciso di
ritentare!
Che
la pace dei timpani fosse tornata se ne erano accorti tutti
ovviamente: la maggior parte continuava senza pensarci la vita di
tutti i giorni lì a Fairy Tail; qualcun altro, di tanto in tanto si
chiedeva come mai.
“Strano,
non solo Gazille non sta cantando più, ma non si fa più neanche
vedere alla gilda... Che ci abbia rinunciato definitivamente e ci sia
rimasto male? Tu che ne pensi, Levi?”
“Non mi importa!” -fu
la secca risposta di Levi, che con aria stizzita voltò pagina al
nuovo romanzo che stava sfogliando.
“E-ehi, che ti prende?”
-chiese la bionda, messa in imbarazzo da una simile reazione.
“Niente!
Semplicemente non mi importa nulla di quello <<
Shubi-du-qualcosa >>, può pure suonare altrove, umpf!”
<<
Veramente ti si legge in faccia che qualcosa ti importa eccome...
>>
Lucy
non era mica ingenua, ma quando chiese all'amica cosa fosse successo,
questa si finse particolarmente appassionata dalla lettura, sicché
anche lei si rassegnò.
Meno
male che c'erano i libri, pensò Levi, loro si che sanno condividere
i sentimenti che portano dentro: Gazille, sembrava avere le sue
pagine saldate assieme! Per essere il dragon slayer di metallo, non
poteva essere un po' meno testa di legno? Un po' più dolce e
sensibile? Non lo sopportava proprio quando faceva così!
“Umpf...
Quello scemo...” -bofonchiò lei tra una pagina e l'altra, con le
guancette gonfie che metteva sempre su quando era nervosa.
Fu
mentre Juvia si preparava ad agganciare le sue spire intorno al
braccio di Gray, e la gara di tiro a freccette entrava nel vivo, che
le luci si abbassarono di colpo: Juvia mancò il bersaglio, ma
altrettanto Droy che prese il povero Jet al posto del bersaglio.
“Noooooo!
Sigh!” -si disperò la maga dell'acqua mentre Gray si girava ancora
una volta.
“Oh,
no! Di nuovo?”
Con
sollievo di tutti però, i riflettori andarono ad illuminare un
pianoforte a coda, seduta al quale stava la radiosa Mirajane, nel suo
lungo e vaporoso abito rosso.
Immediatamente
risollevati, i membri della gilda l'accolsero con un rumoroso
applauso.
“Evviva!
È Mira!”
“Ehi,
era da parecchio non ci cantava qualcosa!”
“Coraggio!
Sei grande!”
Mira
ringraziò tutti con un piccolo inchino: “Signore e signori, grazie
dell'accoglienza... Però devo domandarvi scusa: in realtà non sono
io la star di oggi, sarò solo d'accompagnamento.”
“Eh? E
allora chi...”
“SHUBI-DU-BA!”
“NOOOOOOOOOOOOO!”
Fu
un gran brutto colpo per tutti: qualcuno, si rovesciò giù dalla
sedia, altri scoppiarono direttamente in lacrime...
“Mirajane!
Come hai potuto farci questo?”
“Ci hai illusi! Sigh!”
“Un
momento, e se fosse stato Gazille a ricattarla o a costringerla a
farla per salire lui sul palco?”
“Vero!
Che cosa hai fatto alla povera Mira?”
Elfman
sgranchì i pugni: “Dannato, lascia in pace mia sorella!”
“ZITTI,
IDIOTI! NON LE HO FATTO PROPRIO NULLA!”
Mirajane
trovò quella tensione tanto divertente da scioglierla con una
risatina.
Troppo
impegnati a protestare, quelli del pubblico non fecero caso alle
differenze dal solito: a partire da Mirajane e il suo piano come
accompagnamento all'assenza di cappello ed occhiali, nonché alla
chitarra nuova con cui si presentava.
“Umpf!”
-Levi si era girata giusto il tempo di notarlo per poi tornare alla
lettura.
“Su
su, ragazzi, fate i bravi, e forse dopo canterò anch'io, va bene?”
Sbattendo
i piedi, il drago arrivò al centro del palco e tirò a sé l'asta
del microfono: “Sentito? Dopo voi ignoranti avrete quello che
volete, ma ora statemi a sentire!”
“Vogliamo
Mira!” -protestò Jet, che ancora si massaggiava il sedere.
“Col
cavolo! Avete me! Ho scritto una nuova, strepitosa canzone! E voi
l'ascolterete, TUTTI, intesi?”
<<
Stai fresco... >> rispose senza muovere le labbra una
certa persona...
Non
c'erano mugugni di disapprovazione che tenessero, così tutti
tornarono a sedersi, certi di sorbirsi un'altra lagna di versetti
sconnessi.
“Uffa,
Gajil! Hai interrotto Juvia ancora una volta! Juvia non ti perdonerà
mai!”
“Però
stavolta suona Mira con lui, forse non sarà tanto male.” -fece il
piccolo Happy.
Natsu,
che di musica capiva poco ma era sempre pronto a criticare quella di
Gazille, non era dello stesso parere, e il suo pugno destro si
avvampò di fiamme: “Gli do quattro versi dopodiché...”
“E
io ti seguo!” -si trovò d'accordo Gray.
“Shhhh!”
-li zittì Lucy- “Andiamo! Proviamo almeno a sentire!”
Lucy
guardò Levi: stavolta proprio lei che aveva sempre ascoltato con
attenzione pareva determinatissima a non rivolgere la minima occhiata
allo spettacolo. Qualsiasi cosa fosse successo, Gazille doveva tirar
fuori un vero capolavoro per convincerla a starlo a sentire
stavolta...
Accordata
la chitarra, il piano partì con un breve intro.
Gazille
si riempì i polmoni, e lasciò uscire un sussurro.
Accettami
così, ti prego non guardare
nella mia testa c'è un mondo da
ignorare
Voglio che tu sia mia complice discreta
Accettami e
sarai la mia bambola di seta
Quattro
versi erano passati, e Natsu non aveva ancora appiccato un incendio
ad alcunché...
Forse
perché come tutti era rimasto spiazzato: dalla dolcezza di quella
melodia, dalle parole VERE che l'accompagnavano, dalla voce di lui
che sapeva interpretarle alla perfezione.
Solo
una persona anziché fermarsi era stata “sbloccata”.
Già
al primo verso, la stretta presa delle mani di Levi sul volumetto si
era dischiusa.
Un
verso solo, per farla girare.
I
suoi occhi, non più coperti, nella sala soffusa splendevano per i
riflettori e per la sincerità del suo canto.
https://www.youtube.com/watch?v=R0MrWvnnPeo
Accettami
e vedrai, andremo fino in fondo
Non pensare a cosa è giusto e
cosa sta cambiando
Andiamo al polo nord o al sud se preferisci
L'atteggiamento
del pubblico cambiò ancora. Non se ne stavano buoni e zitti solo
perché sorpresi: l'incanto era riuscito, e adesso volevano
ascoltarlo davvero, volare grazie a quei suoi nuovi versi.
Accettami
ti prego, dimmi che ci riesci
Levi
posò il libro sul tavolo.
Non ho detto mai di
essere perfetto
Se vuoi ti aiuto io a scoprire ogni mio difetto
Se ne trovi di più, ancora mi sta bene
Basta che restiamo
ancora così insieme
Li
ripassò a mente, uno dopo l'altro, tutti i suoi difetti. La sua
testardaggine, la sua impulsività, la sua scontrosità con cui
chiudeva tutti e tutto fuori, quell'arroganza con cui ridacchiava in
faccia a nemici e amici; e nel modo in cui, per prenderla in giro, le
dava pacchette in testa come a un innocua “tappetta” che ha tutto
da dimostrare.
Come
li conosceva bene, pensò.
Ma
conoscerli non voleva dire per forza odiarli. Quella mano così forte
e sicura si poggiava sulla sua testa turchina tanto per schernirla
quanto per spronarla a dare del suo meglio e dimostrare di che pasta
è fatta una tappetta; e ormai, ogni volta, dopo avergliene dette
quattro per quel suo gesto, non riusciva più a non scoppiare a
ridere insieme a lui.
Amo,
amo, è qualcosa che si muove
Su e giù per lo stomaco più
freddo della neve
Amo, amo, è un buco alla rondella
La sua
dolcezza effimera la rende così bella
“Natsu,
le rondelle sono dolci?” -chiese bisbigliando il gattino blu al suo
amico.
“Non...
Non lo so...” -rispose quello a bocca aperta.
Accettami
e vedrai, insieme cresceremo
Qualche metro in più e il cielo
toccheremo
Più
alti dei giganti, più forti anche dei draghi
Faremo una crociera
su una nave tutta gialla
Che
scema sei, Levi. Si era chiesta perché Gazille non potesse essere
diverso... Ma se non gli andava bene così com'era, che diritto aveva
allora di essere innamorata di lui? Di quel grosso sbruffone dai
mille talenti: da quello di ingurgitare metallo di ogni tipo, a
quello di tirar fuori, proprio lui, una canzone d'amore che lasciasse
di stucco lei e tutti i presenti.
Andremo
su un'isola che sembra disegnata
Con colori enormi e un mare da
sfilata
La
canzone cresceva attimo per attimo, più forte, più colorata, più
viva e allegra, come un piccolo rampicante che stava avvolgendo
lentamente tutti i cuori nella sala grande della gilda.
La
mano di Juvia, senza che se ne accorgesse neppure, era scivolata fino
alla mano di Gray, stringendola forte. Lui, anche se non se la sentì
di ricambiare quella stretta, non si sentì nemmeno di scivolar via
da quel tiepido tocco.
Erza,
con un mesto sorriso, alzava gli occhi chiedendosi cosa stesse
facendo Gerard in quel momento.
Gli
sposini, Arzack e Bisca, ascoltavano abbracciati con la loro piccina,
Asuka, seduta sulle loro gambe.
Lucy
sospirava, chiedendosi se anche lei non avesse una persona speciale
lì intorno da fissare ma non volesse ammetterlo.
Addirittura
il vecchio Wakaba arrivò a pensare che sua moglie, che l'aspettava a
casa, non fosse poi così male...
Per
quanto mi riguarda ho fatto già il biglietto
Ti prego non
lasciarlo solo un sogno, Gamberetto
Gamberetto.
Era l'unico a chiamarla così.
Se pensava a quanto le aveva dato
fastidio le prime volte, e a come le facesse battere il cuore
sentirlo adesso nelle sue canzoni. Perché era più di una dedica
nascosta, quel soprannome: per tutti una parola come tante altre, ma
solo per loro il simbolo di un legame, a volte burrascoso, per il
quale tutti e due si erano impegnati tantissimo; ed ora, dopo averlo
visto pian piano cambiare, crescere, rafforzarsi, era arrivato
finalmente il momento di prenderne atto e farci i conti, l'uno con
l'altra.
Amo,
amo, è qualcosa di speciale
Su e giù per lo stomaco è come un
temporale
Amo, amo, è il sugo sull'acciaio
Finché non è
finito non saprò mai dire basta
La
cercò con gli occhi, seduta lì al tavolo: la vide ridere e sentì
il suono cristallino della sua risata dentro di sé, come se avesse
zittito la musica, la sua voce, il mormorare estasiato del pubblico.
Amo,
amo, è un dono di natura
Perché la nostra storia è così piena
d'avventura
Lui
lo amava, quel gamberetto, capace di rendere un drago un docile
usignolo innamorato, e lei lo amava, quel drago, capace di rendere
una piccolo tipetto insicuro una maga capace di credere in sé, con
la forza nel cuore da riuscire accettarlo così, anche se gli
riusciva tanto difficile aprirsi da doversi “nascondere” dietro
una canzone per dirle ciò che entrambi avevano già capito.
Amo,
amo, è una semplice canzone
E serve a me per dirti che sei una
su un milione
<<
Ti amo anch'io, Gazille. >>
Le
cose più semplici, sono le più efficaci, si sa...
Accidenti
se Mirajane aveva ragione!
Fragoroso,
ecco arrivare il primo, meritato, applauso per il cantautore Gazille
Redfox sul palco della gilda Fairy Tail!
“Bravo!”
“Questa
non me l'aspettavo proprio!”
“Adesso
si!”
“Stupenda!”
“Ghi
hi hi, visto? Grazie a tutti!”
“Non
ti esaltare solo perché te n'è riuscita una!”-gli fecero eco dal
pubblico.
“Visto
che senza << Shubi-du-ba >> è molto meglio?”
Saltò
giù dal palco, e sperimentò soddisfatto il suo primo bagno di
folla!
“Gazille,
sei stato bravissimo! Era una canzone così romantica!” -si
complimentò Juvia- “Non mi laverò più questa mano!”
“Eh?
Scusa, che cosa centra la mano?”
“Uh
uh uh uh uh...” -rise lei malvagiamente, lasciandolo ancora più
spiazzato...
Intanto
era tutto un tempestare di pacche sulle spalle e complimenti: <<
Umpf, finalmente come artista ricevo il rispetto che merito e mi
devono! >>
“Ehi,
complimenti anche alla nostra pianista!” -richiamò l'attenzione
Lisanna, facendo partire un altro piccolo applauso per la sorella
maggiore.
“Giusto!”
-si unì Gazille, in uno slancio di umiltà- “Del resto due grandi
artisti sono meglio di uno, no?”
La sua “collega” arrossì:
“Ih ih ih! Grazie, Gazille, gentilissimo!”
“Complimenti
Mira! A proposito, sei tu che l'hai scritta vero?”
“Eh?”
-sobbalzò Mira.
“EH?!?!”
-sobbalzò due volte Gazille.”
Cana
le diede una gomitatina ammiccante: “Eh eh, dai, lo sappiamo che in
realtà il testo è tuo, giusto?”
“M-ma no, vi sbagliate
io...”
Wakaba scoppiò a ridere: “Sempre modesta! Insomma, è
carino da parte tua ma... Dai, Gazille che scrive una canzone del
genere...”
“Proprio
no!” -rise Macao.
“Tutto
torna.” -annuì Gray- “Lui è stato bravissimo a eseguirla, nulla
da dire, ma di certo non può aver scritto lui quei versi. Cioè, non
è proprio il suo genere.”
“Ah
ah ah!” -rise sguaiatamente Natsu- “Figuriamoci se uno scemo
mangia-metallo come lui ne è capace!”
“Tu
sei uno scemo mangia-fiamme e non credo affatto ne saresti capace...”
-lo abbatté all'istante Lucy.
“Ehm...
Ma guardate che davvero...”
La
poveretta era in difficoltà: non sapeva se fare più caso ai suoi
ammiratori da convincere o piuttosto alla vena sulla fronte di
Gazille che minacciava di esplodere da un momento all'altro!
“Ehi,
Mira, non avevi detto che avresti suonato qualcosa anche tu?”
“Si,
dai, Mira! Qualsiasi cosa va bene!”
“O-ok...” -concesse lei,
visto che la stavano praticamente spingendo di nuovo sul palco...
“GRRRRRRRRRRR!”
Intollerabile!
Imperdonabile! Non solo quei nemici della buona musica avevano sempre
disdegnato e criticato il suo stile, ora osavano mettere in dubbio
che il suo ultimo e più grande successo fosse davvero ferro della
sua fonderia! E dopo aver fatto del proprio meglio per essere, come
si suol dire, “sentimentale”, contro tutti i suoi istinti!
“ADESSO
IO VI...”
A
Fairy Tail, si è capito, l'interruzione si sente sempre a casa.
Può
accadere che quando meno te l'aspetti chi meno ti aspetti ti
sorprenda con una canzone.
Può
accadere che mentre sei in procinto di passare all'azione, e rompere
la chitarra che hai tra le mani in testa al primo che ti capita a
tiro, per poi passare a fare a pezzi uno per uno tutti quegli
scettici ignoranti...
“Gazille...”
“!?”
La
ragazza che ami ti sorprenda con un tenero bacio sulla tua guancia,
lasciandoti immobile come una statua e impedendoti di mettere in atto
il tuo folle proposito.
“Dopo
ti andrebbe di fare un giro e parlare un po'?”
Gazille
deglutì e ritrovò la parola: “Certo.”
“Ih
ih! Sono contenta! A dopo!”
Tornò
un attimo sui suoi passi, per sussurrargli un grazie.
Gazille
sentì la rabbia smontare in un istante. Che importava se quei
buzzurri non credevano l'avesse scritta lui? L'importante era che lei
non ne potesse essere più certa e felice.
“Umpf!”
Che
fortuna che il bacio di Levi fosse arrivato al momento giusto... Se
avesse spaccato la chitarra presa al banco dei pegni, non avrebbe
potuto più restituirla e riavere indietro la sua Great Greta! Ci era
andato proprio vicino!
Ma quell'obbrobrio che era la sua chitarra
poteva aspettare una settimana...
Levi
lo aveva aspettato a lungo, ora la loro canzone poteva iniziare
davvero!
A
Fairy Tail però può accadere anche che, mentre sei lì in piedi
imbambolato a pensare e sorridere...
<<
STONK! >>
Ti
arrivi uno sgabello in testa...
“TI
VUOI TOGLIERE DA DAVANTI? MI COPRI LA VISUALE!”
“......”
Ripensandoci,
Great Greta poteva comunque ricomprarla...
L'emozionante
ritorno sulla scena di Mirajane venne così interrotto da una delle
peggiori scazzottate che la storia della gilda ricordasse, e una
povera chitarra acustica fu purtroppo ridotta in mille pezzi...
Quella
stessa sera però, quando il grande Gazille concesse alla sua fan
numero uno un esclusivo bis tutto per lei, non vi fu alcuna
interruzione!
Esultiamo
con un bello “Shudi-du-ba” al primo successo del nostro eroe!
Nonché magari all'inizio di una nuova storia d'amore... ^__°
Dovete
sapere che ero parecchio indeciso sulla canzone da scegliere, perché
la storia come l'avevo immaginata poteva funzionare vari modi con
varie canzoni: avevo pensato anche a “Se tu ci sarai” o “Una
canzone d'amore” (anche questa molto adatta, eh? XD) degli 883, non
so perché ma ce lo vedevo con la voce di Max Pezzali! XD
Per
chi ha già letto altre mie storie sa che GaLevi è la mia coppia
preferita in Fairy Tail, e mi auguro di aver fatto felice qualche
altro fan di questi due! A proposito di fan, spero che quelli come me
a cui piace Alex Britti abbiano gradito la sorpresa XD
Che
mi conosciate già come autore o che mi leggiate la prima volta,
spero di avervi fatto divertire ed emozionare ancora una volta, e
magari di avervi invogliato a leggere qualche altra mia storia!
Un
caloroso statemi bene e alla prossima a tutti! ^__^
TonyCocchi
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