I am Death [The return of Jeff]

di The_Dark_Wolf_09
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Glen ***
Capitolo 2: *** Alla luce della luna ***



Capitolo 1
*** Glen ***


-Secondo me saresti un ottima sostituta-
Jon era appoggiato sul pianale in marmo della cucina.
-Non ho mai avuto dei bravi sbirri come te- disse con un sorriso.
Heter sorrise, ottenere complimenti da quell'uomo non era cosa di tutti i giorni nonostante fosse la sua
pupilla.
- Ne sono contenta Jon ma lo sai che non posso. Jacob lavora tutto il giorno...chi baderebbe Alexis?-
Jon sospirò -Chi lo avrebbe mai detto...Heter che mette su famiglia.Nove anni fa non lo avrei mai detto-
-Mi dispiace Jon-
-Dispiacerti? Non preoccuparti, troverò di sicuro qualcuno che potrà sostituirmi come commissario-
Heter sorrise, molte cose erano successe da quella notte.
In dieci anni aveva avuto un'ottima carriera da poliziotta, travato l'amore della sua vita e dato vita 
una meravigliosa bambina.
- Ma guarda che ore sono- esclamò Jon -Mi dispiace Heter ma devo proprio andare-
- Così presto?-
- Già...purtroppo ultimamente ci sono stati una serie di omicidi-
- Omicidi?-
- Si Heter, si pensa che l'assassino sia lo stesso per tutte le vittime-
- Ci sono sospettati?-
- Per ora no, su tutte le scene del crimine non si trova una sola impronta digitale per riconoscerlo, 
probabilmente è un professionista.-
- Capisco...-
- Ma tu non preoccuparti di questo, sei in vacanza no? Pensa solo a stare con Alexis- disse con un
sorriso.
- A proposito...dove si trova?-
- Era uscita a giocare, questa mattina mi aveva detto di aver trovato un nuovo amico-
- Un nuovo amico?-
- Si, un ragazzino di nome Glen. Credo si sia trasferito da poco-
Si sentì bussare alla porta.
Jon, che si era alzato, afferrò la maniglia aprendo la porta.
Una ragazzina sorridente era lì.
Aveva un viso paffuto con lunghi capelli biondi.
Indossava un maglietta rosa con un paio di pantaloni bianchi.
- Mamma..- disse.
- Ciao tesoro, hai smesso si giocare?-
- No mamma, ero venuta perchè mi serve un coltello-
Heter e Jon si scambiarono un occhiata.
- Alexis...cosa ci devi fare con n coltello?- chiese  preoccupata Heter.
- Non serve a me ma a Glen...-
- E Glen cosa ci deve fare con un coltello...-
- Non lo so-
Heter sospirò -Andiamo da da questo Glen...Jon torno subito-
Uscirono insieme sull'ampio giardino sul retro che confinava sulla strada.
- Glen e lì- indicò Aexis.
Al centro della strada era accovacciato un ragazzino.
"Cosa ci fà in mezzo alla strada?"pensò Heter.
Lo raggiunse in fretta, non voleva neanche immaginare cosa sarebbe successo se fosse passata una macchina.
Con passo svelto lo raggiunsero.
Heter osservò il bambino:
avrà avuto al massimo un anno in più di sua figli.
Aveva capelli scuri come la pece che gli arrivavano fino alle spalle.
Era molto pallido con occhi di un azzurro intenso.
Indossava un felpa nera con un paio di jeans.
Era intenzionato a guardare di fronte a se.
- Sei tu Glen?- chiese Heter.
Il ragazzino rimase impassibile.
- Sei tu Glen?- provò a richiedere Heter.
- Sta per morire-
Heter non capì...
Guardò nel punto che stava fissando vedendo un gatto.
Era coricato su un fianco con la parte posteriore schiacciata.
Il petto si alzava e abbassava molto lentamente.
Alexis iniziò a piangere, aveva sempre amato gli animali.
-Tranquilla tesoro, faremo qualcosa-
-No-
Heter si voltò, a parlare era stato proprio il ragazzino.
- Cosa stai dicendo?- chiese confusa Heter.
-Ormai e inutile, non potrà mai sopravvivere-
Solo ora Heter si accorse che nella mano sinistra stringeva una pietra.
La alzò e colpì il gatto.
Il cranio si spezzò sotto il peso della pietra e il sangue cominciò a  farsi strada sul freddo asfalto della strada.
Heter rimase a bocca aperta.
Glen si voltò verso di lei, del sangue gli era schizzato in faccia.
Stava sorridendo e i suoi occhi emanavano freddezza.
-Non è meglio farlo smettere di soffrire?-



Jacob era seduto comodamente in macchina.
Aveva finito di lavorare ma prima di tornare a casa da Heter voleva riposarsi un pò.
"Credo che ormai sia ora di tornare a casa"
Girò le chiavi aspettandosi il rombo della sua macchina...
Ma niente.
Riprovò diverse volte.
Niente...non partiva.
Scese dalla macchina.
Quella sera faceva molto freddo e il parcheggio dove si trovava era deserto.
Aprì il cofano per vedere il motore.
- Mi ci vorrà mezzora - borbottò.
Sangue.
Il sangue si sparse sull'asfalto.
Ora sulla gamba di Jacob vi era un profondo taglio.
Urlò cadendo a terra.
Era confuso e non vide il calcio che gli arrivò in faccia.
Ora era  coricato su un fianco.
Appena aprì gli occhi vide due volti sorridenti fissarlo.
- Guarda, ancora e sveglio dopo uno dei tuoi calci-
- Già...ma questo sicuramente non lo salverà-
Un coltello si conficcò nella trachea di Jacob.
- Vai a dormire...-



Angolo Autore

Rieccomiiii con il seguito della storia
*suono di cicale*
Jeff: Ancora non hai capito che delle tue storie non frega un cazzo a nessuno?
E vero...ci sei anche tu -.-
Jeff: Guarda che io sono il protagonista della storia...senza di me saresti un fallito
Non insultare...
Jeff : Perchè ci hai messo così tanto ad aggiornare?
Be sai la scuola...
Jeff: Ma se non studi mai..
Senti non rompere...sappiamo tutti che la matematica e inutile...insieme a inglese...e a economia...e letteratura...e anche...
Jeff: Vi rendete conto con chi devo lavorare!!
Non ti sopporto più...
Sperò che la storia abbia attirato la vostra attenzione e che vi sia piaciuta.
Se volete leggete anche il prequel..anche perchè senno non capireste alcune scene
Alla prossima =)
-DarkWolf-

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Capitolo 2
*** Alla luce della luna ***


Le gocce di pioggia rimbalzavano rumorose sui grandi ombrelli.
Un gruppo di persone si era radunato li quel pomeriggio, tutte si riparavano dall'imprevisto acquazzone.
Tutti tranne lei.
Da sotto quel velo nero i suoi occhi castani era intenti a fissare davanti a lei.
Una grossa e gelida lapide spiccava sulle altre in  quel piccolo cimitero.
"Jacob Gray"
Questo era il nome inciso su quella lapide.
E mentre il suo vestito nero si bagnava sempre di più Heter pensava.
Come si erano conosciuti, la loro storia, quel buffo modo in cui gli aveva chiesto di sposarla...
Era tutto finito.
Tutto ciò che aveva amato per anni ora era lì, dentro una tomba a tre metri sotto terra.
Penso a quanto era stato infame il fato.
Solo due giorni prima pensavano a dove andare in vacanza...ma ora per uno del destino suo marito,
l'uomo che aveva amato con tutta se stessa, era stato ucciso.
Una sola lacrima solcò il suo volto, andando a mescolarsi con le altre gocce di pioggia una volta
 caduta.
Avevano provata a spostarla da li ma lei non si mosse.
Solo un uomo tra la folla buttò a terra il suo ombrello e si andò a mettere vicino a lei.
Heter si girò, ora insieme a lei sotto quella triste pioggia vi era anche Jon.
Ben presto il suo smoking cominciò a riempirsi di goccioline d'acqua, fino a bagnarsi completamente.
Si guardarono negli occhi.
Jon...l'uomo che le era stata accanto in questi dieci anni, l'uomo che aveva sempre trattato come un 
padre.
- Lo so che vorresti rimanere vicino a lui, anche io quando morì mia figlia provai queste sensazioni. Ma
ora devi essere forte, per te e per Alexis-
Dietro di lei Alexis era rimasta impassibile.
Heter si avvicinò a lei, si accovacciò e l'abbracciò.
-Non ti lascerò mai Alexis, la mamma sarà sempre con te-
Il funerale durò molto finchè al tramonto tutti i presenti cominciarono ad andarsene.
Mentre si allontanavano Heter vide un uomo.
Il suo volto era coperto da un cappuccio, si avvicinò alla tomba e delicatamente posò una rosa.
Poi se ne andò, velocemente proprio come era arrivato.
Heter lo aveva visto però, nonostante il cappuccio della sua felpa bianca con la punta dell'occhio le era
sembrato di vederlo sorridere.
Un grosso sorriso beffardo.


Finalmente la mia visione cominciava a prendere forma.
Quanti anni erano passati da quella notte.
Nove?
Dieci?
Non mi importava, in quel momento ero felicissimo.
Il primo era caduto sotto la furia del mio coltello.
Presto sarebbe toccato anche a lei.
Le mie mani tremavano per l'eccitazione.
"No!" urlai nella mia mente.
Nonostante la voglia di ucciderla quello non era il momento.
C'erano ancora molte cose da fare.
Ma ormai era iniziata, quella furia omicida implacabile stava crescendo dentro di me.
Correvo veloce nei vicoli della città.
Il buio della notte mi rendeva invisibile, la pioggia inudibili i miei passi sull'asfalto.
Ero come un lupo che ritornava a caccia dopo tanto tempo.
Eccolo.
Sotto un riparo vi era un ragazzo rimasto bloccato dalla pioggia.
Aveva capelli neri e arruffati e i suoi occhi verdi erano impegnati a vedere la fiamma del suo accendino,
che stava usando probabilmente per passare il tempo.
Dovevo controllare che ci fossero altre persone, ma non mi importò.
Corsi veloce verso di lui.
Nemmeno capì cosa foste succedendo che il mio coltello incontrò la sua gola.
Smise di piovere, ora la luna era sovrana quella notte.
Ora il ragazzo era per metà sdraiato, per metà seduto, appoggiato al muro di fronte.
Aveva una felpa simile alla mia che ora era attorcigliata attorno alle gambe storte in modo innaturale 
sul duro asfalto in quel vicolo.
I suoi occhi morti mi fisavano senza vedermi e la luce della luna splendeva sul sangue sgorgato da uno
squarcio alla gola.
Godetti a quella vista.
Alzai lo sguardo alla luna, alla luna che per anni aveva assistito hai miei omicidi.
-Jeff è tornato-

 
aNgOlO auTORe

Ciaos
Ecco il secondo capitolo della mia storia :D
Jeff: E come al solito ci hai messo secoli ad aggiornare...QUAL E' IL TUO PROBLEMA??
Senti Jeff..oggi non è giornata perciò gira a largo
Jeff: Sennò che fai?
Senti non costringermi a farlo
Jeff: Fare cosa...chiamare la mamma??
Lo hai voluto tu...fatele entrare
Jeff: Fate entrare chi??
Be semplice...le FANGIRL!!!
Jeff: COSA HAI FATTO!!!DEVO FUGGIRE!!
Troppo tardi
-Tutte le fan gli si avventano contro come farebbero delle iene sul cibo.
Lentamente Jeff sprofonda tra loro- Jeff: Traditore!!

Okk...dopo sta cazzata (che ci tenevo a scrivere) spero che la storia vi sia piaciuta =)
Da ora in poi ho deciso che le parti di Jeff saranno descritte in prima persona.
Se volete lasciate un commento per sapere cosa ne pensate di questa storia(positiva o negativa che sia)
Alla prossima
-DarkWolf-

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