Black Halloween

di Hayhey
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo- una notte indimenticabile ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Prologo- una notte indimenticabile ***


Prologo
Una notte indimenticabile.
 
Buio.

É la prima cosa che ricordo di quella notte. La notte.

Poi una voce.

“Cosa ci fai qui tutta sola?”

Mi ero girata all’improvviso, spaventata. Non vedevo nessuno davanti a me, tutto era sempre più buio nella foresta.

“Non ti vedo! Chi sei? Dove sei?” avevo esclamato spaventata.

E fu allora che lo vidi, un ragazzo sui diciotto anni che uscì dal buio e fu colpito da un raggio di luna, anch’essa comparsa dietro le nuvole.

“Mi chiamo Kay. Tu? Come mai sei qui?”

“... io.. mi sono persa... mi  chiamo Selene...” il ragazzo si avvicinò e io, impaurita, feci un passo indietro senza accorgermi del dirupo, cadendo e urlando... ma poi... una presa forte e sicura mi aveva riportato su, per poi prendermi in braccio e portarmi fuori dalla foresta.

“Tutto bene?” fu di nuovo la sua voce calma che mi risvegliò dallo spavento, sentii di essere coi piedi a terra e risposi con un flebile “sì”. Feci per girarmi e ringraziarlo, ma non c’era più nessuno dietro di me, nessun ragazzo rassicurante. Un luccichio attirò la mia attenzione. Per terra vidi una minuscola bottiglietta, con dentro una piuma nera, come il buio, come Kay. E senza neanche accorgermene la presi e me la infilai nella tasca del mio costume di Halloween, correndo verso i miei genitori.

Halloween. La mia festa preferita da quella notte. Avevo solo tre anni, ma non lo scorderò mai.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

“Selene!”

Si sentì un mugugno provenire da sotto le coperte di un letto abbastanza colorato... e strano. Come la ragazza che in quel momento spuntava fuori da quel casino. Si potrebbe descrivere con poche parole: piccola, nera, addormentata. Ma non sarebbero quelle giuste, Selene era molto di più, ma sopratutto, quando la ragazza controllò il calendario, era tutt’altro che addormentata.

“Mamma! Perchè non me lo hai detto! È ottobre!!!!! Manca un mese ad Halloween!!” e così la ragazza –non più addormentata- iniziò a saltare per la stanza felice come solo lei riusciva ad essere. Raccattò vestiti a caso, preparandosi velocemente per andare a scuola e parlare con Stacy, la sua migliore amica, nonché una delle poche persone in grado di sopportarla e capirla.

“Ma’ io vado!”

“Buona giornata tesoro!”

Selene era una ragazza particolare, aveva capelli neri lunghi e mossi, occhi di un verde gelido che ti spiazzava, ma che, quando conquistavi la sua fiducia, diventano caldi e rassicuranti. Il suo fisico era nascosto da maglie e felpe larghe, che adorava, ma si poteva capire dai leggins che spesso portava, che non aveva un corpo da buttare. Oggi indossava la felpa grigio scuro di suo cugino Adam (che era inoltre il più popolare nella loro scuola superiore), leggins neri e anfibi abbinati alla felpa. A scuola non era molto ben vista per il suo modo di essere e di vestire, ma, essendo la cugina del quarterback, nessuno infastidiva lei e Stacy.

“Stacy Stacy Stacy!!!”

“Sel Sel Sel!”

“Lo sai che giorno è oggi?” disse Selene assaltando la povera Stacy.

“ Il primo ottobre?” disse incerta l’amica.

“Sì!! E sai che vuol dire?”

“Ah! Manca un mese ad Halloween!!” esultò.

“Sì!” e ricominciò a saltellare seguita da Stacy all’entrata della scuola, dove tutti i ragazzi iniziarono a guardarle sghignazzando.

L’amica di Selene era, come ogni migliore amica che si rispetti, il suo esatto contrario. Inanzitutto era bionda, di un biondo miele, con occhi castani e caldi, poi era colorata. Tanto colorata. Quel giorno indossava una maglia arancio, sormontata da milioni di collane perlinate, poi portava dei pantaloni di stoffa larghi e con una fantasia floreale, come cinta aveva altre collane con le perline multicolori.

Entrate a scuola, le due furono raggiunte da Adam, ovviamente guardato in lontananza dal solito gruppo di ragazzine sognanti. Infatti, era il più popolare anche per la sua bellezza: stessi capelli neri mossi e occhi verdi glaciali di Selene. Per non parlare del fisico alto, muscoloso al punto giusto e (a detta di tutte e sopratutto di Stacy) fantastico.

“Ciao cuginetta piccoletta!” sghignazzò il ragazzo “Come mai così contenta di prima mattina?”

“Ma come? Non lo sai?” sghignazza anche la bionda “È il primo di Ottobre! Manca un mese ad Halloween!!” e ricominciò a saltellare seguita dall’amica.

“Esatto!!!” e via con le grida.

Ora, bisogna sapere il motivo di questa euforia. Selene adora Halloween. Anzi no, lo AMA. Da quando a tre anni si è ritrovata salvata da un bel ragazzo misterioso, unico ricordo: una piuma nera in una bottiglietta, ora appesa al suo collo, nascosta sotto la felpa. Poi Selene è molto testarda, quindi ogni anno dalla famosa notte, ad Halloween, cerca quel ragazzo. E quest’anno, a diciasette anni, è ancora più convinta di riuscire a trovarlo.

“Sapete che pare ci sia un nuovo alunno nella nostra classe?” disse Adam per cambiare argomento.

“Ma davvero? Come sarà? Bello? Brutto? Grasso? Magro? Alto? Basso?” la spara-domanda era Stacy “Che ne pensi Sel?”

Silenzio.

“Sel?”

Ancora silenzio.

“Sel?!”

Sel si vide una mano sventolante davanti agli occhi.

“Eh?”

“Bentornata nel mondo reale miss ero-nei-miei-pensieri-halloweeniani.” disse ridendo il cugino.

“Scusatemi... stavo pensando che quest’anno lo troverò sicuramente!” se cercaste la convinzione fatta persona, eccola a voi.

“Sì sì cuginetta. Comunque vi stavo dicendo che ci sarà un alunno nuovo nella nostra classe. Che ne pensi?”

“Beh spero solo che non mi prenda in giro, ma sopratutto che non prenda in giro Stacy! Poi può fare quel che vuole!”

“In caso, sappiate che ci penserò io.” Il quarterback aveva la faccia incavolata solo al pensiero.

“Grazie Adam!” dopo averlo ringraziato, Stacy gli salta addosso, abbracciandolo a mo’ di koala.

Mentre parlavano si avvicinavano alla classe, da cui proveniva un mormorio concitato da un gruppo di persone della loro classe. A quanto pare anche loro sapevano del nuovo alunno perchè si sentivano la varie ipotesi su come potesse essere questo poveretto.

“Ok che siamo in una piccola cittadina e che ci sono poche notizie interessanti... ma devo dire che mi spiace per quel ragazzo. Sarà letterlamente assaltato dalle domande.” Selene scoppiò a ridere dopo l’affermazione dell’amica colorata.

Quando erano all’entrata della classe sentirono una novità che proprio non aspettavano.

“Sapete che ha comprato la casa dei Van Heivather in cima alla collina?” la casa vicino al bosco. Il rifugio segreto e abbandonato delle due ragazze. Quello di cui avevano trovato l’entrata nascosta ad undici anni, mentre scappavano da dei bulli.

“Stacy e ora? Come facciamo?” disse terrorizzata Selene.

“Non lo so cavoletti santi! Ci sono tutti i nostri oggetti segreti lì!” sussurrò agitata l’amica in risposta.

“Dovremo organizzare una missione di recupero!” Selene era già partita con uno dei suoi piani.

“Ok, poi ci organizziamo, ora c’è la prof!”

“Ragazzi tutti seduti.” Rumori di sedie che si spostano, ognuno va al suo posto. “Oggi abbiamo una novità! Ecco a voi il vostro nuovo compagno, che si presenterà da solo. Prego, entra.”

La porta si aprì, aperta da un ragazzo mmeraviglioso, occhi e capelli neri, con un’aurea strana e misteriosa a seguirlo.

Il ragazzo parlò.

“Ciao a tutti io sono-” l’ultima parola la disse insieme ad una Selene sconvolta, che però la sussurrò “Kay.”



-ANGOLO AUTRICE- ciao^^ scusate l'enorme ritardo, ma purtroppo sarà sempre così. grazie mille per tutte le recensioni ricevute, le preferite, seguite, ricordate e le visite! non me ne aspettavo di certo così tante! spero che vi piaccia 'sta schifezza^^ (NON sarà una cosa alla Twilight)

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Il ragazzo parve sentire quel sussurro perchè si girò incuriosito verso Selene.

Selene invece sussultò quando incrociò lo sguardo nero e profondo di Kay. Non sapeva di preciso perchè lo aveva detto. Era stato istintivo. Ma appena rivide quegli occhi... tutto si fermò intorno a lei, vedeva solamente Kay, come Kay vedeva solo Selene. Tutti i momenti di quella notte ripassarono nella mente dei due ragazzi, come se li ricordavano da sempre, un ricordo che nessuno dei due aveva dimenticato. Kay non si aspettava di certo che la piccola Selene impaurita fosse diventata così... Così. Si ricordava solo una piccoletta di tre anni, tremante, con degli occhioni pieni di gratitudine per averla tirata fuori da quel burrone. Ma quella piccoletta lo aveva smosso dentro, non era più il solito nero e freddo Kay. Aveva agito d’istinto salvandola. Non doveva farlo, ma ora, vedendosela davanti, non voleva certo metterla in pericolo. Non per uno stupido compito affidatogli. Quindi distolse lo sguardo da quello di Selene.

“Dicevo. Mi chiamo Kay Van Heivather. Ho diciotto anni, ma sono un corso indietro quindi mi hanno messo in questa classe.” Finì la sua piccola presentazione, poi si sedette al posto indicatogli dalla professoressa. Senza guardarla nuovamente.

Perchè non la guardava più? Erano questi i pensieri della piccola ed improvvisamente insicura Selene. Eppure era sicura che nello sguardo di prima c’era stata una scossa elettrica, e non solo per lei. Ne era assolutamente sicura. Per questo appena suonato l’intervallo aveva trascinato la povera Stacy in bagno spiegandole tutto quanto, come si sentiva e come secondo lei si era “smosso” anche Kay.

“Cosa dovrei fare Stacy?”

“Ma Sel... mi sfugge una cosa... lui non dovrebbe essere, non so, cresciuto?!”

“Ti sembra il momento di pensarci questo?” era abbastanza isterica ora.
“Beh si... voglio dire, dopotutto può benissimo essere un omonimo. Se poi dici che anche lui si è sentito smosso, perchè ora starebbe facendo il galletto con le galline? E non è qui a parlarti?”

“...” Sel era senza parole. A questo non aveva pensato, forse era troppo presa dai suoi problemi per pensare ad altro. Forse aveva ragione Stacy, o forse... “Proverò a parlarci dopo scuola.” Disse decisa come era finalmente tornata, mentre la campanella suonava e Stacy la guardava rassegnata, come sempre.

Mentre stavano per entrare in classe le fermò Adam, o meglio, fermò Stacy per un polso. Al che la ragazza avvertì improvvisamente il cuore aumentare la sua corsa, per poi tornare normale quando il quarterback le chiese semplicemente dove fossero finite tutto questo tempo.

“Poi ti spiego... tua cugina.” Rispose Stacy sempre un po’ delusa.

“Ok... ehi cos’è quel faccino da cucciolotta?” le disse scompigliandole i capelli, poi continuando, “comunque volevo dirti da stamattina che quest’estate ti ha fatto decisamente bene. Sul serio.” Adam ora la stava guardando con... desiderio e affetto? Qualunque cosa fosse fece tornare la ragazza raggiante.

“Ecco così è molto meglio, adoro il tuo sorriso!”

“Ehi piccioncini, la campanella è suonata da cinque minuti, muovetevi prima che arrivi la prof!” dopo il commento di Selene erano diventati entrambi improvvisamente rossi come peperoni e come fulmini ritornarono in classe, nei rispettivi posti a sedere.

“Sel! Oltre al tuo bel misterioso, dobbiamo pensare anche alla casa del bosco!!” sussurrò improvvisamente Stacy.

“Uh cavoletti santi! Vero vero! Bene dopo che ci ho parlato ci troviamo a casa mia per organizzare il tutto. Avvisa tua madre mentre io starò parlando con Kay.”

Mentre le due parlavano per organizzarsi, non si erano accorte di due occhi neri e profondi che le fissavano, indecifrabili. Loro no, ma se ne era accorto Adam.
 

La massa di studenti si buttava quasi letterlamente fuori da scuola, già stanchi il primo giorno. Ma fra questi non c’erano Stacy e Adam, che attendevano Sel fuori dalla classe, mentre la ragazza aveva fermato Kay. Kay si era girato svogliatamente, cosa che aveva fermato per un attimo Sel, che certo non si aspettava quello sguardo freddo e infastidito.

“Ehm... scusa Kay...-” fu subito interrotta da lui.

“Scusa tu chi sei?” Kay lo sapeva benissimo chi fosse quella ragazzina che aveva davanti. Quella che non poteva rovinare. Selene... un raggio di luna. Si sentiva male per lo sguardo ferito della ragazza dagli occhi verde ghiaccio. Ma lei non poteva interferire. Si sarebbero rovinati entrambi.

“Io... niente. Volevo solo presentarmi. Sono Selene. Piacere.” I suoi occhi erano tornati quelli che rivolgeva agli estranei. Freddi. “Ah una cosa! È vero che abiti nella casa in cima alla collina?”

“Sì perchè? Qualche problema?”

“No... no. Ciao a domani.” E fuggì. Senza spiegare niente a suo cugino e alla sua migliore amica, che la inseguirono fino a casa, dove però Stacy cacciò Adam perchè ci pensava lei. “Cose da donne” disse.
 
 
 
ANGOLO AUTRICE SEMPRE IN RITARDO.

Scusatemi tanto!!! Ma vi avevo avvertite, sono molto impegnata e non sempre ho l’ispirazione... comunque ecco qua il capitolo (scusate se è piccolo, ma lo volevo postare), spero tanto che vi piaccia^^. Non immaginavo certo che la mia storiella avesse tanto successo! Grazie mille a tutte/i(chissà) quante/i!!! Volevo avvertirvi che se c’è un po’ tanto spazio fra i vari paragrafi vuol dire che è passato un po’ di tempo. Volevo mettere il disegno che ho fatto di Kay, ma non so perchè non mi va più lo scanner e il mio caro fratellino non mi ha aiutato... cattivo. Va beh, alla prossima (che non so quando saràXD)!

Mary ^^ 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

“Sel! Sel!”

“...”

“Sel! Apri sono solo io, Stacy!”

Si sentì un rumore dietro la porta chiusa, poi questa si aprì, rivelando una ragazza stravolta, irriconoscibile. Era Selene.

Stacy le si gettò, letterlamente, addosso, la strinse come non aveva mai fatto prima, dato che era sempre stata Selene la parte forte del gruppo, quella che consolava Stacy, che dava consigli. Ora i ruoli erano invertiti, perchè la ragazza dark non aveva mai provato una cosa simile, non sapeva neanche lei perchè si sentiva in questo modo devastante, solo per la freddezza del ragazzo che aspettava, senza saperne bene il motivo, da una vita.

“Dai Sel, non ci pensare, è solo uno stronzo! Ora pensiamo ad un modo per entrare a controllare la casa dei Van Heivather, dobbiamo scoprire se ci sono ancora tutti i nostri oggetti ricordi!” esclamò con entusiasmo l’amica colorata.

“O-ok...” balbettò cercando di riprendersi, Sel.
 


 
Era notte, esattamente, erano le due di notte, sopra la collina dei Van Heivather, dietro il cimitero con le sue statue lugubri e inquietanti di angeli neri nella notte.

Si videro due figure magre avanzare nella notte. Le due figure si addentrarono nella casa attraverso un’entrata secondaria che portava nella cantina, umida e piena di ragnatele. In quel posto, in un angolo buio, c’era una scatola; nella scatola, c’erano tanti oggetti che appartenevano a tempi passati, che raccontavano ricordi, che facevano immaginare due bambine mentre si  raccontavano segreti nell’angolo riparato dal mondo crudele di fuori.

Le due figure erano quelle di Sel e Stacy che andarono subito a recuperare quella scatola, quando sentirono qualcuno di sopra scendere le scale, venendo verso la cantina. Erano passi lenti, quasi si sentiva che erano di una persona annoiata. Le ragazze videro una luce fioca di una lampadina ormai vecchia, anch’essa ricoperta di ragnatele, poi la porta si aprì con un cigolio e le due si rifugiarono dietro uno scatolone.

Un vecchio che sembrava spaventato quanto loro per i suoi occhi sgranati, entrò nella cantina, cercò qualcosa e appena la trovò –era una bottiglia di vino del ’78- tornò di sopra trascinando quei piedi ormai stanchi per l’evidente età che si ritrovava sulle spalle.

“Signorino Kay, l’ho trovata” disse con voce flebile.

“Ottimo Arthur, ha sentito niente di strano là sotto?” era una voce profonda e decisa. Era la voce di Kay Van Heivather.

“No signorino, era solo un pipistrello quello che ha sentito. La cena è pronta, si vuole accomodare?” sembrava quasi più nervoso delle ragazze, ora. Sel aveva notato lo sguardo che aveva lanciato loro prima di uscire. Aveva quasi visto un lampo di apprensione in lui, come se le stesse dicendo “Presto! Fate in fretta!”.

Le due voci man mano si allontanarono e salirono di nuovo le scale.

“Stacy? Hai visto anche tu lo sguardo del vecchio? Penso ci volesse aiutare, in più noi l’ultima volta non avevamo lasciato tutto così in ordine...”

“Hai ragione Sel... sarà meglio raccogliere tutto e muoversi.”

Detto questo, presero lo scatolone e uscirono da quella casa misteriosa. Fuggirono giù per il colle, non si voltarono. Anche se Selene aveva sentito il cuore fermarsi un attimo al suono della sua voce. Ma doveva farlo almeno per Stacy. Non poteva abbandonarla per il quello che le diceva il suo stupido cuore.

Quando arrivarono ai piedi della collina, una macchine venno loro incontro. Le due spaventate si nascosero dietro un cespuglio, ma la voce rassicurante del miglior cugino del mondo le chiamò.

“Ragazze sono io, vi porto a casa.”

“M-ma tu che ci fai qua? Come lo sapevi? E come sapevi l’ora?”

“Vi conosco Sel, vi conosco.” Le prese entrambe per mano, dato che erano troppo sconvolte e le fece salire in macchina.

Intanto un vecchio maggiordomo, con la pelle quasi cadente, guardava una macchina allontanarsi velocemente.

“Solo lei potrà salvare lui e la sua anima”.

Poi tornò dal suo signore che lo stava chiamando.
 


 
ANGOLO AUTRICE MINACCIATA E RICERCATA PER LA SUA SPARIZIONE:
Bonsoir:3
Lo so che mi odiate, non è necessario fare quelle facce. Ora sono qui (non c’entrano per niente le minacce che ho ricevuto se non aggiornavo).
Beh che dire.. cosa ne pensate? Vi piace il nostro nuovo personaggio misterioso, Arthur?
Alla prossima (evitiamo di dire quando sarà)!
Hayhey

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4


Era passata una settimana dalla notte in cui entrarono nella casa di Kay. In quella settimana il ragazzo misterioso era diventato molto famoso in tutta la scuola, in particolare fra le ragazze. Era il nuovo “Bello e stronzo”. Ne ammaliava una, che dopo un’ora passata con lui chissà dove, tornava come svuotata, mentre il ragazzo sembrava più in forze.

Non avevano più parlato. Neanche un saluto. Lui non sembrava calcolarla, cosa strana, dato che ci provava con tutte. Lei faceva finta di niente, ma i suoi occhi parlavano. Erano congelati.

Quel giorno a scuola non c’erano nè Adam, nè Stacy, entrambi presi dall’influenza di stagione, quindi Selene era da sola, per la prima volta, in quel’edificio dove potevano farle qualunque cosa senza la protezione del suo cuginone.

Stava rimettendo i libri a posto nel suo armadietto, quando sentì una delle voci che più odiava al mondo.

“Oh, la piccolina dark è sola solina soletta? Come farà senza le sue guardie del corpo?”

“Beh Greg, almeno è un bel vedere! Guarda che gambe...”

Viscidi. Sono esseri viscidi, non ascoltarli. Era il mantra che si ripeteva la ragazza nella sua testa.

Poi d’improvviso sentì delle mani che stringevano i suoi fianchi, il corridoio era deserto e nessuno poteva vederli o sentirli. Sel stava cadendo nel panico, il respiro era accelerato e sentiva gli occhi inumidirsi, mentre cercavano disperatamente una via di fuga.

“Ehi, piccola, non ti preoccupare, non ci vede nessuno... siamo solo io, te e Luke” Greg, capitano della squadra di basket, secondo sport della scuola. Greg, l’eterno secondo, sempre surclassato da Adam. Greg, col suo lecchino-palo-“amico” Luke, capitano in seconda.

Sapeva delle botte che avevano subito da suo cugino per i pensieri che avevano fatto su di lei, di vendetta ovviamente. Sapeva. Ma non avrebbe voluto.

Le mani continuavano a stringerla, la sua bocca si avvicinava pericolosamente al suo collo, sentiva gli sghignazzi del compare.

“Ehi Greg! Che fai?” una voce. Una salvezza. Ma... Kay! Era Kay, era salva, se lo sentiva, anche se non gli parlava, anche se era ignorata da lui, anche se Kay era Kay, e Sel era Sel. Perchè lo sapeva dal primo giorno che in verità erano Kay e Sel. Insieme.

Le mani del viscido la lasciarono di botto, mentre il salvatore di Selene si avvicinava a loro con sguardo incazzato e sorriso più finto al mondo.

“Oh ciao Kay... Stavo facendo conoscenza con questa dolce ragazza, la cugina dell’amato Adam. La conosci?” esclamò il viscido con voce fintamente simpatica. Era irritato da morire.

“Certo che la conosco, la conosco così bene che so che in questo momento tu dovresti essere da un’altra parte, se non vuoi finire male. Perchè i suoi occhi hanno paura. Vattene su.”

Kay si era avvicinato sempre di più a Greg digrignando i denti, mentre Luke era già sparito chissà dove. Il salvatore di Selene iniziava ad avere un’aurea scura intorno, i suoi muscoli si stavano lentamente definendo di più e i suoi occhi erano sempre più neri, riempendo anche l’area bianca. Selene era sconcertata, sapeva che quello che stava succedendo era sovrannaturale, ma non riusciva a non essere affascinata da lui. Al contrario di Greg che balbettava.

“C-chi s-sei t-tu-u? C-che c-c-cosa s-s-sei?” tremava, voleva fuggire, ma le sue gambe non rispondevano ai comandi. Poi un sussurro.

“Scappa.” Sibilò Kay. “Vai via e lasciala in pace. Per sempre.”

“S-s-ì! Vado!” e le gambe a quel punto partirono.

Kay tornò improvvisamente normale, niente più occhi totalmente neri, niente più muscoli definiti. Solo Kay... Solo?

“Stai bene?” chiese brusco.

“Sì... grazie Kay, grazie... ma perchè l’hai fatto? Non avevi detto che non ci conoscevamo? Chi sei?” Selene era sicura, non tremava, era solo sorpresa e contenta del salvataggio, ma allo stesso tempo curiosa di conoscere il vero Kay.

“Non lo so. Non ti deve interessare. Noi dobbiamo stare lontani. Non lo vorresti sapere. Fidati. Ora vai in classe se non vuoi incontrare altra gente come quella.” E semplicemente se ne andò, lasciandola ancora più confusa di prima.

 
Quando Selene raccontò il fatto a Stacy mentre erano al telefono, era nella sua stanza, nel suo piccolo mondo colorato, con tutti i suoi vestiti scuri per terra, sulle sedie, sul tavolo. In effetti era una stanza abbastanza strana per una ragazza praticamente dark.

Il suo letto era enorme, una piazza e mezzo, contro la parete e le coperte erano fatte di pezze colorate, di quelle che ti fa la nonna. Poi c’era una scrivania davanti alla finestra, in modo da avere più luce, e sopra questa c’erano un milione di fogli pieni di schizzi di tutti i tipi. Al centro della camera c’era un enorme pouf a forma di coccinella, sopra cui era spaparanzata Sel.

“Che cooooooooosaa?!?!?!?!?!? Nononono! Come cavolo ha osato quel brutto viscido figlio di....! Meno male che è venuto quel santo di Kay a salvarti! Certo che è abbastanza inquietante... non so se faresti meglio a cercarlo domani a scuola, o a stargli lontana...” Stacy aveva reagito un po’ male alla notizia... ma d’altronde erano quelli i fatti e non ci si poteva aspettare una reazione migliore.

“Non lo so Stacy, è quello che mi domando da tutto il giorno, o meglio è una delle tantissime domande che mi faccio da tutto il giorno. Non so proprio cosa fare... tu piuttosto come stai?”

“Io meglio, ma non è questo il momento! Dobbiamo assolutamente analizzare la situazione! Domani è domenca, no? Ci vediamo a casa mia alle undici! Mi raccomando!”

“Ok Stacy, grazie mille. Avviso anche Adam, a domani.”

“Ok e Sel? Ricordati che ti sono sempre vicina, qualunque scelta tu prenda.”

“Grazie Stacy, anche io ti sono vicina. Sempre insieme.”

“Sempre”.


PARDONNEZ-MOI!
Eccomi finalmente ritornata con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia, si inizia a vedere, a scoprire qualcosa di Kay!
Solo che non so che scelta far prendere a Sel... Voi che dite?
Alla Prossima... :D

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