Nocturnal Experience

di lucadarkdays
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Via dalla Casa Natale ***
Capitolo 2: *** Welcome to Boston ***
Capitolo 3: *** L'Ombra Oscura ***
Capitolo 4: *** Norah ***
Capitolo 5: *** Macchie Oscure ***
Capitolo 6: *** La Casa Abbandonata ***
Capitolo 7: *** Il Fidanzato di Iv ***
Capitolo 8: *** Best Friend ***
Capitolo 9: *** La Chiamata ***
Capitolo 10: *** L'Unione fa la Forza (Parte 1) ***
Capitolo 11: *** L'Unione fa la Forza (Parte 2) ***
Capitolo 12: *** Le Ragazze Scomparse ***
Capitolo 13: *** Anime ***
Capitolo 14: *** Il Labirinto ***
Capitolo 15: *** Ritorno alla Casa Natale ***



Capitolo 1
*** Via dalla Casa Natale ***


Helena, avendo ormai terminato il liceo da due settimane, non aveva intenzione di rimanere nella sua città natale assieme ai suoi vecchi genitori:

-Mamma lo sai cosa farò domani?- domandò Hel alla madre con un briciolo di sorriso;
-Dimmi cara, sono tutta a orecchie!- rispose mamma-Crystal incuriosta;

-Ehm...- Hel abbassò lo sguardo;

-Domani andrò via mamma...Ho preso un biglietto per Boston la scorsa settimana...E' già tutto deciso ...- abbassò lo sguardo sempre di più;

-Hel...ma come mai non me ne hai parlato prima?- chiese mamma-Cry intristita;

-Diciamo che volevo tenermelo per me...-

-Va bene Hel, l'importante è che fai la cosa giusta!- rispose Cry abbracciando Hel;

-Ti voglio bene mamma!- bisbigliò nell'orecchio Hel a sua madre;

-Anche io figlia mia...sappi che ci sarò sempre per te...- rispose Cry;

-Lo so mamma...- si staccò e andò in bagno.

E' stata una decisione difficile e sofferente per Hel dato che lei tiene tantissimo a Crystal, ma lo doveva fare per il suo futuro.

Chiuse la porta del bagno e col suo cellulare cercò nella sua rubrica Ivy, la sua migliore amica.

-Pronto Iv? Tutto fatto, ora mamma sa tutto!-

-Davvero? Spero sia andato tutto bene cara!- rispose Iv soddisfatta;

-Si...Anche meglio di quello che mi aspettavo, ha detto solo di fare la cosa giusta!-

-Bene, e tu a padre? Gliel'hai detto spero?-

-Ehm....No ovviamente, glielo dirà mamma!-

-Ma poi si arrabbia, sai com'è tuo padre!- rispose Iv con tono minaccioso;

-Lo so lo so, ma non m'interessa...Ormai è fatta, a che ora si parte?-

-Partiamo alle otto in punto cara, quindi sveglia presto eh!-

-Certo certo, non preoccuparti!- si mise a ridere;

-Sarà un'esperienza molto bella, anche se a Boston c'è molta gente strana in giro!-

-Parti sempre prevenuta Iv...Non ti preoccupare c'è la caveremo, ora però vado a preparare le ultime cose, quindi ci vediamo domani in aeroporto...-

-Va bene Hel, non vedo l'ora...A domani, ti voglio bene!-

-Ti voglio bene anche io, bye!- chiuse il telefono.

Mise apposto le ultime cose: trucchi, libri ed mp3 vari. Ormai la valigia fucsia era talmente piena che stava per esplodere, non si risparmiò niente, nemmeno lo spray al peperoncino. Dopo alcuni minuti si stese nel letto e disse:

-Chissà a che cosa si riferiva Iv, dicendo ''a Boston c'è molta gente strana in giro''!- spense la luce e si addormentò.


 

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Capitolo 2
*** Welcome to Boston ***


Finalmente arrivata all'aeroporto di Worcester, Hel chiamò ad Iv per sapere dov'era:

-Pronto Iv dove sei? Io sono all'entrata principale, tu?-

-Ciao Hel ho avuto un contrattempo sono quasi arrivata!-

-Va bene Iv, ti aspetto!- chiuse la chiamata.

Nel mentre Hel entrò in un negozio dell'aeroporto dove vendeva varie mappe turistiche di tante città diverse: Hartford, New York, Philadelphia, Ottawa e Boston.

Allora Hel molto incuriosita, prese una delle cartine e andò alla cassa per pagare:

-Quanto costa questa cartina di Boston?-

-Due dollari e cinquanta signorina!- rispose il cassiere con un sorrisino;

-Bene dovrei acquistarla!- rispose Hel seccata;

-Certo...Mi tolga una curiosità, lei è una novellina che si deve trasferire a Boston vero?- domandò il cassiere con uno sguardo intimidito;

-Si...Perché me lo chiede?- rispose Hel alquanto allibita;

-Gli dico di stare attenta, Boston non è adatta per le novelline!- aprì la cassa;

-So badare a me stessa!- diede i soldi e abbassò lo sguardo;

-Mh, lo spero per lei, arrivederci!- diede il resto e chiuse la cassa.

Helena, senza neanche salutare il cassiere, lasciò il negozio immediatamente e andò in bagno con un aria sconvolta.

Appena entrata nel bagno squillò il cellulare:

-Hey Hel sono arrivata all'entrata principale, tu dove sei?- chiese Iv;

-Ciao Iv sono in bagno, adesso ti raggiungo, aspetta un minuto!- chiuse il cellulare.

Hel cercò di stare calma e di nascondere ciò che era successo nel negozio delle mappe turistiche, così presero l'aereo ed arrivarono a Boston solo dopo un'ora di viaggio.

-Finalmente siamo arrivate!- disse Iv impaziente di uscire dall'aeroporto;

-Eh già!- esclamò Hel pensierosa;

-Hey che hai? Ansia da post-viaggio?- chiese Iv;

-No Iv, è successa una cosa strana, e poi anche tu ieri al cellulare hai affermato una frase insolita riguardo Boston!- disse Hel con aria spaventata;

-Spiegati meglio!-

-Stamattina, prima che tu arrivassi ,sono andata in un negozio dell'aeroporto che vendeva mappe turistiche delle città. Dovevo acquistare quella di Boston e il cassiere mi disse che ''Boston non è adatta per le novelline''. Mi ha detto pure di stare attenta...E poi tu ieri avevi precisato che ''a Boston c'è molta gente strana in giro''! Ma che storia è?- chiese Hel turbata;

-E' così, a me hanno raccontato delle storie strane riguardo Boston: persone scomparse, ragazze che non sono più rientrare a casa...Ma non voglio spaventarti, sono cose che capitano...So che a Boston capitano più spesso perché è una città molto grande...Noi di Worcester non siamo abituati a queste cose...- rispose Iv tranquillizzando l'amica;

-Va bene...Voltiamo pagina...Andiamo a prendere le valigie, non vedo l'ora di arrivare nella nostra nuova casa!- abbracciò Iv.

Dopo essere uscite dall'aeroporto presero un taxi per dirigersi verso il loro nuovo appartamento. Arrivate a casa svuotarono le valigie e sistemarono le loro cose.

-Finalmente abbiamo finito, tra pulire la casa e sistemare tutto si sono fatte le dieci di sera...Il tempo è volato!- disse Iv soddisfatta;

-Si infatti, e domani che si fa?- chiese Hel fusa dalla stanchezza;

-Domani? Niente di particolare, devo andare a ritirare dei documenti...Poi la prossima settimana andremo da Briana per parlare del lavoro...Siamo rimaste d'accordo così...- esclamò Iv assonnata;

-Molto bene...Io ora vado in camera mia, sono stanca morta Iv...-

-Anche io vado, abbiamo fatto un bel lavoro, buonanotte Hel!- Iv salutò Hel;

-Notte Iv!- salutò l'amica, dirigendosi ognuna nella propria camera.

Helena si mise dentro il letto. Era ricoperta da molte trapunte soffici e aveva gli occhi ben chiusi, pronta per addormentarsi...All'improvviso, un'ombra deforme la spiò dalla finestra...Lei però non si accorse di niente...

 

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Capitolo 3
*** L'Ombra Oscura ***


-Sveglia cara, sono le dieci!- sussurrò Iv all'orecchio di Hel;

-Sisi, sono sveglia, dammi un minuto!- rispose Hel con voce assonnata.

Iv si diresse in cucina e mise a riscaldare il caffè.

-Che fai, riscaldi il caffè?- chiese Hel;

-Secondo te cosa sto facendo?- si mise a ridere;

-Okay okay...Ma stai bene? Sembri un po strana?-

-Insomma, non ho dormito così bene...sentivo spesso dei rumori strani che provenivano dalla finestra...controllavo ma non c'era niente!- rispose Iv, versando nel mentre il caffè su due tazze;

-Mi dispiace...io invece ho dormito benissimo!-

-Lo vedo, infatti ti sei svegliata alle dieci!- fece un'espressione buffa;

-Io almeno ho dormito...Prendo il caffè e vado a prepararmi, dato che oggi dobbiamo andare da Briana!- prese la tazza di caffè e andò di corsa in bagno;

-Si, muoviti!- urlò Iv.

Briana è una giovane ragazza di circa vent'anni che lavora in uno dei tanti bar di periferia che si trovano a Boston. Lasciò la scuola a diciassette anni ed iniziò subito a lavorare per guadagnare qualche dollaro.

-Salve Honey, come stai?- chiese Iv abbracciando l'amica Briana;

-Ciao bellissima, bene dai, si va avanti, e tu?- chiese Bry entusiasta di rivedere Iv dopo ben tre anni;

-Molto bene grazie, ti presento la mia migliore amica Helena!-

-Ciao, molto piacere!- strinse la mano a Hel;

-Piacere mio!- rispose a Bry sorridendo;

-Benissimo..Per il lavoro...Ho parlato con ''Mr. Dick'' e ha detto che potete iniziare anche da stasera!- sorrise Bry;

-Davvero? Menomale...informaci un po' sul posto!- disse Iv eccitata;

-Allora: la paga non è altissima, sono duecento dollari alla settimana per ciascuna di voi ovviamente...Poi...Il capo cercate di evitarlo perché non è una bella presenza...Infine state attente ai clienti, questo quartiere non è molto nobile...-

-Per i turni e per le ferie, ci sai dire qualcosa?- sollecitò Iv;

-Voi lavorerete di sera, dalle diciotto fino all'una di notte...L'unico giorno di riposo è la domenica ragazze...- affermò Bry;

-Wow...Cavolo, dimenticavo, stasera devo andare a consegnare del materiale medico in ospedale...Hel tu vuoi iniziare oggi?- Iv si rivolse a Hel;

-Si, tanto stasera non ho niente da fare!- confermò Hel;

-Bene, allora ci sentiamo presto Bry, grazie mille per il lavoro!- annuì Iv;

-Davvero grazie mille!- aggiunse Hel;

-Ma di niente GIRLZ....Ci si sente presto!- mandò un bacio ad entrambe.

Briana lavora sempre di mattina, mai di sera...Preferisce evitare certi orari, e soprattutto certe persone. Vive in un quartiere residenziale che si trova sempre in periferia, non lontano dal bar. Non può permettersi molto, col poco che guadagna riesce appena a pagare l'affitto e a mantenere se stessa.

-Sei sicura di voler andare a lavorare da sola stasera?- domandò Iv a Hel;

-Certo, perché?-

-Così, era solo una domanda...Io ora vado all'ospedale, ci si vede domani mattina belladonna!- rispose Iv nel mentre che aprì la porta per uscire di casa;

-Okay, notte!- rispose Hel disinteressata.

Dopo cinque minuti Hel sentì dei rumori molto strani provenienti dalla camera di Iv. Si alzò e ciondolò piano piano verso la camera...Aprì di scatto la porta e i rumori si placarono all'istante. Dopo alcuni secondi si sentì qualcuno che sghignazzava da dietro la finestra...Hel rimase pietrificata...Appena mosse la gamba per avvicinarsi alla persiana vide un'ombra passare a fianco della persiana...Sbigottita Hel corse verso la finestra, la aprì, ma non c'era più traccia di ciò che vide...Allora abbassò lo sguardo e avvistò nel marciapiede un'ombra nera di una ragazza...Questa era immobile, finché ad un certo punto gli si spezzarono tutte le ossa...Cadde a terra e si dissolse in una pozza d'acqua nera che si asciugò in pochi secondi.

Hel terrorizzata si allontanò dalla finestra e cadde per terra...Strisciò sul pavimento fino ad uscire fuori dalla camera...Andò subito in bagno e si sciacquò il viso con acqua fredda.

-E ora dovrei andare pure a lavoro? Oh mio dio!-

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Capitolo 4
*** Norah ***


Passò una settimana ma Hel non raccontò niente dell'accaduto, a nessuno, nemmeno alla sua migliore amica Iv. Fece finta di niente, come se non fosse successo nulla...

-Hel oggi non vieni a lavoro?- domandò Iv con aria preoccupata;

-No, ho mal di testa, dillo anche a Mr. Dick se no si arrabbia!- affermò Hel con aria rigida;

-Va bene, io allora vado, riguardati!- rispose Iv, aprendo nel mentre la porta;

-Lo farò!-

Hel ormai era sull'orlo dell'angoscia, non si fidò più di nessuno da quando successe...........Perciò preferì stare in silenzio...

(Suonò il campanello)

Hel saltò dal divano e rimase in silenzio per qualche secondo...

(Suonò il campanello di nuovo)

Dopo che sentì suonare il campanello un'altra volta andò alla porta e chiese:

-Chi è?-

Nessuno rispose, allora Hel domandò un'altra volta:

-Ho detto..Chi è?-

-Ehm...Sono Norah!- affermò una titubante vocina femminile;

-Norah, mai sentita!- rispose Hel in modo arrogante;

-Ti prego, fammi entrare, so cos'è accaduto...Ti voglio solo aiutare!-

Dopo ciò Hel non esitò ad aprire il portone e a far salire la giovane ragazza, con la speranza che qualcuno sappia davvero cosa stesse succedendo.

-Entra!- affermò Hel ancora sconvolta;

-Grazie mille!- bisbigliò Norah con un filo di voce.

Norah sembrò sin da subito una persona particolare. Giovane ragazza di bassa statura, gracile, con un paio di occhiali da vista ricoperti da un ciuffo color carota. Era avvolta da un maglione nero abbastanza lungo, portava anche una gonna nera tutta strappata con sotto dei pantaloni scuri abbastanza larghi. Nel collo aveva avvolte varie collane con simboli strani, e anche i bracciali che portava sui polsi erano abbastanza insoliti.

-Allora? Cosa ti porta qui?- domandò Hel;

-Ti può sembrare strano, ma io so cos'hai visto!- rispose Norah, abbassando lo sguardo sul pavimento;

-Cosa intendi?-

-So che l'hai vista!-

-A chi?-

-Alla ragazza!-

Hel spalancò gli occhi e rimase così per alcuni secondi...

-Ehm, chi intendi?-

-Su dai basta hai capito chi...Ho visto tutto...Eri terrorizzata, non sapevi che fare e sei andata in bagno!-

-Ma tu chi sei?- domando Hel stupefatta;

-Sono l'unica che ti può aiutare!-

-Ma come fai a sapere tutto questo? Dove l'hai preso il mio indirizzo?-

-Ho delle visioni...Sin da piccola ho questo ''dono'' se si può definire così...Vedo solo le persone che si trovano in pericolo...Ma per pericolo non intendo rapine, omicidi, o cose del genere...Puoi comprendere?-

-Si ho capito...Quindi tu hai visto la ragazza?-

-Si...Ho visto tutto...Perciò sono venuta qui...Voglio cercare di aiutarti!-

-In che modo?-

-Non sono sola...Siamo un gruppo, un piccolo gruppo...Ci occupiamo di queste cose!-

-Quindi mi stai invitando a conoscere questi tuoi amici per ''aiutarmi''?-

-Esatto...Ti spiegheremo bene cos'è successo e chi siamo!-

-Va bene, e questo quando?-

-Konnor è in viaggio, torna a Boston tra qualche giorno...Ti lascio il mio numero di cellulare, così appena tornerà ti farò sapere immediatamente!-

-Va bene allora...Scrivi pure in questo foglio!-

-D'accordo...Nel mentre tieni questo sempre con te!- Norah mise a Hel una specie di amuleto nella mano;

-Cos'è?- chiese Hel sconcertata;

-Servirà per proteggerti...Dura solo pochi giorni...Spero che Konnor faccia in fretta!-

-Chi è Konnor?-

-Konnor è un altro membro del gruppo!-

-Okay...Grazie mille Norah!-

-Di niente Hel!- sorrise e andò via.

Hel stava per impazzire...Si buttò sul divano e si addormentò in meno di dieci secondi.

 

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Capitolo 5
*** Macchie Oscure ***


Passati alcuni giorni Hel non riuscì comunque a tranquillizzarsi, però almeno non vide più ombre di ragazze morte. Decise perciò di non pensarci più finché Norah non l'avrebbe contattata telefonicamente per cercare di capirne qualcosa di più.

Grazie alla bravura di Hel nel saper nascondere bene le cose che non vuole far sapere a nessuno, Iv non sospettò niente di niente, anzi si convinse sempre di più che aver lasciato Worcester è stata la cosa migliore per andar avanti con la sua vita.

Il lavoro procedeva assai bene, infatti il capo ''Mr. Dick'' è molto soddisfatto di entrambe le ragazze; l'unica cosa variata è che Hel cambiò il turno serale in quello mattutino così da aver più tempo da dedicare a se stessa.

(Suonò il cellulare)

-Pronto?- rispose Hel con un leggero mormorio;

-Hey Helena sono Norah!-

-Ah, ciao Norah aspetta un secondo, rimani in linea!- poggiò il cellulare sul bancone del bar;

S'incamminò verso Briana e bisbigliò al suo orecchio sinistro:

-Bry devo lasciare un secondo il bancone perché mi ha chiamato Ivy!-

-Certo, tranquilla ti sostituisco io fai con comodo!- rispose Briana molto gentilmente;

-Grazie mille Bry!-

Prese il cellulare e si recò in uno stanzino sul retro del bar, si chiuse a chiave e poggiò il telefono sull'orecchio destro.

-Pronto, sei ancora lì?- chiese Hel sorridendo;

-Sisi certo!- si mise a ridere Norah;

-Hai novità?-

-Si, è tornato Konnor, quindi quando vuoi possiamo vederci!-

-Perfetto sono molto contenta, io termino di lavorare alle due quindi se sei d'accordo potremmo vederci anche stasera?- propose Hel;

-Sicuro, non c'è problema, sei libera alle otto?

-Indubbiamente, dove ci vediamo?-

-Te lo farò sapere più tardi perché prima devo telefonare Konnor e Tanisha!-

-Perfetto, allora a dopo Norah e grazie di tutto!- ringraziò calorosamente;

-Di niente Helena, ciao ciao!- chiuse la chiamata.

Entusiasta al massimo Hel andò al bancone e ringraziò di nuovo Bryana per averla sostituta, si accorso però che un cliente del bar si dimenticò il giornale posato accanto alla tazza di caffè terminata a metà, Hel lo prese ed iniziò a leggere il primo articolo: ''Ancora non si trovano le tre ragazze scomparse''

-Bry ma è recente questo giornale?- domandò Hel, storcendo il naso e la bocca;

-Affermativo GIRL è di oggi, perché?-

-Così!- sorrise e poggiò il giornale sul bancone.

Spaurita dall'articolo finì il suo turno al bar e rientrò impaziente a casa sua. Iv ed Hel non si vedono quasi mai, entrambe lavorano in orari diversi ed ultimamente Iv è molto presa da un ragazzo che sta frequentando da circa una settimana, per cui ognuna vive la propria vita per conto suo.

Arrivata a casa Hel si mise ad aspettare con ansia il messaggio di Noah. Nel mentre pulì il bagno e preparò qualcosa da mangiare. Riordinò infine la sua camera, ma appena spostò lo sguardo sul letto vide delle grandi macchie nere sulle coperte, sembravano quasi delle pozze nere, simili a quelle della ragazza/ombra.

Hel scioccata andò subito nel soggiorno dove lasciò il cellulare ed avvistò il led di notifica che lampeggiava; era il messaggio di Norah con scritto l'indirizzo dell'incontro, in quel preciso momento Hel uscì fuori di casa per dirigersi verso il luogo del ritrovo con le lacrime agli occhi.

 

 

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Capitolo 6
*** La Casa Abbandonata ***


Helena arrivò ormai all'indirizzo suggerito da Norah. L'abitazione in realtà non la convinse, infatti si trovò davanti ad una casa abbandonata: la porta d'ingresso risultava distrutta e giaceva sopra il terreno bruciato, il vetro delle finestre era del tutto frantumato ed il giardino appariva tutto nero, come se ci fosse stato un'enorme incendio. Sorpresa da tutto ciò Hel chiamò immediatamente l'amica per domandarle se l'indirizzo dettato fosse corretto:

-Ciao Norah, io sono arrivata a destinazione, ma c'è un problema, la casa in questione è tutta distrutta!- affermò Hel sorpresa;

-Ciao cara, immaginavo che mi avresti chiamata...Il posto è quello...Noi siamo dentro!- rispose Norah in maniera pacata;

-D'accordo, dammi le indicazioni per venire da te!-

-Allora, all'entrata vedrai subito le scale che portano al piano di sopra, tu dovrai andare a sinistra delle scale e continuare dritta, ci saranno due porte, una a destra e una a sinistra. Tu dovrai entrare in quella a destra dove si trova il seminterrato!-

-Devo andare al piano di sopra?- domandò Hel confusa;

-No, devi passare sul corridoio che si trova a fianco delle scale, poi dovrai proseguire fino alle due porte!-

-Va bene, arrivo!-

Chiuse il telefono e s'incamminò verso l'entrata. Tremolante dalla paura Hel fece un passo in avanti dopo l'ingresso e sbirciò con la punta dell'occhio la parte interna della casa. Era tutto buio, allora Hel camminò piano piano accanto alle scale...Ad un certo punto sentì il miagolio di un gatto non molto lontano da lei...La ragazza entrò nel panico...Velocizzò il passo...Con le mani in avanti cerò il muro per non sbattere la testa...Il corridoio finì e trovò immediatamente la parete, allora avanzò verso destra...Con la mano scovò la porta e cercò di aprirla, ma non ci riuscì...Ostinata cercò di forzarla, spinse con tutta la sua forza...Tentò ancora...Dopo qualche tentativo la porta si aprì improvvisamente...Scese di corsa le scale e vide subito una ragazza con i capelli neri molto lunghi...

-Tu dovresti essere Helena giusto?- chiese Tanisha;

-Ehm...si!- rispose Hel con lo sguardo rivolto verso il basso;

-Hey ciao cara!- esclamò Norah avvicinandosi a Hel;

-Ti presento Tanisha, la ragazza di cui ti avevo parlato!- sorrise Norah;

-Piacere Helena!- allungò la mano a Tanisha;

-Piacere mio Tanisha!- strinse la mano a Hel;

-Bene, ora è il turno di Konnor! Konnor!- urlò Norah;

-Arrivo!- rispose Konnor;

-Sono Konnor, piacere!- sorrise Konnor;

-Io sono Hel!- ribadì Hel;

Konnor è un bel ragazzo snello con i capelli color cioccolato e con gli occhi celesti. Helena lo prese subito in simpatia, a prima vista sembrò un ragazzo apposto.

-Loro sono già informati dell'accaduto!- segnalò Norah;

-Ora dovete dirmi chi siete!- sollecitò Hel;

-Dunque come avrai capito noi non siamo tre persone comuni, ognuno di noi ha qualcosa che nessuno possiede. Io sono una sensitiva come già sai, percepisco se qualcuno è in pericolo...Pericoli paranormali ovviamente...Vedo gli spiriti e capisco se una persona è umana oppure no! Tanisha...Lei è una strega, diciamo che pratica numerosi incantesimi e prepara varie pozioni...Infine Konnor pratica la telecinesi!- spiegò Norah;

-Cosa?- spalancò gli occhi Hel;

-Si...Noi siamo...-

-Folli!- affermò Hel!

-Sei folle, tu e i tuoi amici!- voltò le spalle e salì le scale;

-Aspetta Hel dove vai?- chiese Norah inseguendo Hel;

-Via, vado via!- aprì la porta rapidamente e corse via dalla casa.

Confusa e smarrita Hel superò la casa abbandonata per tornare nel suo appartamento...Lungo la strada vide un gatto nero...Rimase ferma...Il gatto si avvicinò verso di lei...Hel tremolante alzò lo sguardo verso il cielo per pochi secondi...Abbassò lo sguardo e vide il gatto steso davanti alle sue scarpe...Questo cominciò a miagolare in maniera assillante...Hel corse via all'istante...Entrò a casa e chiuse subito a chiave...

[Grazie mille a tutti voi che leggete la mia fiction, vi auguro un bellissimo 2015!
                                                                                                    -Luca DarkDays]

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Capitolo 7
*** Il Fidanzato di Iv ***


Passarono alcune settimane ed Hel ignorò le continue chiamate e i ripetitivi messaggi ricevuti da Norah. Dopo la visita alla casa abbandonata decise di voler chiudere totalmente i rapporti con queste persone, perciò cercò di concentrarsi solamente sulla sua vita senza pensare più a fantasmi o a gatti neri. Diversamente, la vita di Iv procede a meraviglia, ovviamente non è a conoscenza di tutto quello che accadde alla sua ''migliore amica'' se ancora la si può definire tale, fatto sta che Iv è l'unica a star bene tra le due.

Continua a frequentarsi con Max, un giovane ragazzo conosciuto al bar appena arrivò a Boston. Fisicamente lo trovò attraente fin da subito, moro con due occhi color nocciola assai tenebrosi, ha il tipico fisico di un ragazzo che va sempre in palestra infatti tiene parecchio all'estetica. L'interesse verso di lui scoppiò sin dal primo sguardo, apparve come il tipico ragazzo della porta accanto molto gentile e simpatico, pronto per voler conquistare il cuore di una giovane ragazza appena arrivata in città.

-Hey Hel ricorda che stasera devo partire con Max!- affermò Iv invasa dalla felicità;

-Ah già è vero, devi andare a New York con Maxy!- si mise a ridere;

-Ma che ridi? Magari lo scordavi!- precisò Iv;

-No, non lo scordo tesoro, sei tu che non vedi l'ora di passare l'intero weekend con lui!- continuò a ridere;

-Si dai forse hai ragione!- approvò;

-Lo so di aver ragione, ma qua non muore nessuno se tu manchi per due giorni cara bella!- rispose Hel con tono angelico;

-Che stupida...Io ora devo uscire a comprare delle cosine, torno tra poco!- si alzò dalla sedia;

-D'accordo, stai attenta!- urlò Hel;

-Non sono più una bambina di nove anni HONEY!- obbiettò Iv.

Poche ore più tardi Iv partì ed Hel rimase sola, per questo motivo cercò dei passatempi per non pensare a ciò che accadde.

Iniziò a guardare una commedia romantica nel televisore di casa ma nel frattempo ricevette un'ulteriore messaggio da Norah: Hel per favore rispondi, devo parlarti urgentemente.

-Ma basta, sta veramente esagerando!- pensò nella sua tesa;

Cancellò il messaggio e continuò a guardare il film...

-Dato che ci sono chiamo mamma!- prese il cellulare e digitò il numero;

-Pronto mamma?-

-Ciao Hel, come stai?- rispose Crystal;

-Bene e tu?-

-Non c'è male, sono un po stanca!-

-Sai, sono sola e volevo chiamarti giusto per sapere come stavi visto che stavo guardando una noiosissima commedia romantica!-

-Ma tu le odi le commedie Hel!- si mise a ridere;

-Lo so ma non ho niente da fare- annuì;

Continuò a parlare del più e del meno. Dopo aver chiuso la chiamata Hel andò a dormire...Il mattino seguente si precipitò subito in cucina per preparare la colazione, accese il televisore e riscaldò il solito caffè mattutino.

Ad un certo punto squillò il cellulare...

-Per fortuna non è Norah!- esclamò;

-Pronto!-

-Salve, lei è la signorina Helena Cooper?- chiese una voce maschile;

-Si, perché? Chi è lei?-

-Sono l'agente di polizia Abel Rivera, l'abbiamo trovata nei contatti telefonici della signorina Ivy Price!- rispose l'agente;

-Si, lei è la mia migliore amica, cos'è successo?-

-La sua migliore amica è stata ritrovata alcune ore fa senza vita nella camera di un hotel...Mi dispiace!-

-Cosa???-

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Capitolo 8
*** Best Friend ***


...............

Con le lacrime agli occhi rimase alcuni secondi in silenzio.

-Signorina Helena?- sollecitò l'agente;

-Si, scusi!- rispose Hel addolorata;

-Abbiamo trovato il cellulare della vittima sopra il letto della stanza. Nel telefono erano presenti le ultime chiamate effettuate, la maggior parte provenivano da due numeri e sono salvati in rubrica come BEST FRIEND e MAX. Dato che l'altro contatto risulta inesistente ci siamo rivolti a lei, la presunta migliore amica!-

-Si, sono la sua migliore amica!- confermò Hel con voce afflitta;

-Qualcuno dovrebbe venire da noi...Conosce un parente della defunta?-

-Vengo io! Ci siamo trasferite a Boston da poco, siamo sole...Perciò vengo io!- ribadì;

-Quando pensa di arrivare?-

-Domani mattina sarò da lei!-

-Ha il mio numero per qualsiasi cosa...Mi dispiace per la perdita, arrivederci!-

Hel chiuse la chiamata senza neanche rispondere all'agente, col cuore spezzato rimase delle ore meditando su tutto ciò che avrebbe dovuto dire alla migliore amica: l'ombra, il gatto nero, Norah e i suoi amichetti...Tutte cose che Iv non saprà mai...

Ricordò tutti i momenti felici passati insieme, ad esempio le solite chiamate giornaliere, i pranzi alla mensa scolastica...I litigi, le risate...Tutto quello che rappresentava la loro grande amicizia, frantumata dal trasferimento in una città che portò solo disastri.

Dopo l'intera riflessione Hel controllò nel suo computer gli ultimi voli disponibili per New York, ne trovò uno, la partenza era fissata per le otto di sera dello stesso giorno. Allora preparò subito la valigia, sistemò le ultime cose e si precipitò dalle tre di pomeriggio in aeroporto. Non avvisò i genitori dell'amica perché sono delle persone mentalmente non stabili a causa della dipendenza da alcool e droga. Iv era stufa di quell'ambiente perciò decise una volta per tutte di andare via.

Arrivò a New York verso le nove di sera, cercò un motel per dormire giusto un paio di giorni e aspettò il mattino seguente per andare all'obitorio.

Il risveglio non fu dei migliori ma Hel cerò di prendere la forza per affrontare tutto questo, per cui decise di chiamare l'agente di polizia per andare a vedere il corpo...

-Pronto? Parlo con l'agente Rivera? Sono Helena Cooper!-

-Salve signorina Cooper, stavo aspettando una sua telefonata, se vuole può venire a vedere il corpo della sua amica non appena si sentirà meglio!-

-Voglio venire subito!-

-Se ha deciso così...Alle dieci fuori dall'obitorio?-

-Si, arrivederci!- chiuse la chiamata.

Hel arrivò al cancello, entrò dentro il giardino e vide vicino ad un albero un uomo vestito da poliziotto, robusto, di carnagione molto scura con capelli corti e neri... Decise allora di avvicinarsi.

-Lei dovrebbe essere l'agente Rivera?- chiese Hel imbarazzata;

-Salve, si sono io, mi segua!- rispose Abel;

Entrarono dentro l'edificio e s'incamminarono verso la stanza dove si trova Iv.

-Caspita, questo posto è molto grande!- affermò Hel;

-Siamo quasi arrivati!-

Dopo alcuni passi arrivarono alla porta.

-Tutti gli effetti personali della defunta li trova sopra il tavolino!- aprì la porta l'agente;

-Grazie!- sorrise Hel entrando nella stanza.

Chiuse la porta ed iniziò ad incamminarsi verso il corpo di Iv, posato sopra una barella, ricoperto da un lenzuolo bianco. Con le lacrime agli occhi scoprì il velo...Caddero delle lacrime appena vide il volto angelico della ragazza, così bianco da poter superare il colorito della neve candida. I capelli castani erano tutti aggrovigliati tra di loro e nella fronte vi erano delle ferite non profonde.

Hel diede l'ultimo bacio sulla guancia alla sua migliore amica, le accarezzò il viso e la coprì di nuovo perfettamente come prima.

Pochi secondi dopo squillò il cellulare di Iv...Hel spalancò gli occhi...Si girò verso il tavolino e vide il led del telefono lampeggiare...Fece pochi passi per volta avvicinandosi sempre di più...Prese il telefono in mano e vide subito che il messaggio è stato inviato da un numero non presente in rubrica...Aprì il messaggio con scritto: QUESTO E' SOLO L'INIZIO.

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Capitolo 9
*** La Chiamata ***


Dopo il funerale di Iv svolto a Worcester, la giovane Hel decise di tornare a Boston per investigare a distanza dopo l'omicidio dell'amica avvenuto a New York.

Non avendo gli strumenti adatti per fare ciò, decise di chiamare Norah:

-Pronto?- domandò Norah;

-Ciao Norah, sono Helena!-

-Ciao Hel.....-

-So che mi sono comportata male con te e con i tuoi amici, ma purtroppo è successa una cosa!- disse Hel affaticata;

-Lo so!-

-Cosa sai?- chiese impietrita;

-Io avevo necessità di parlarti proprio per evitare questo...Ho avuto delle visioni...Tu però non volevi saperne più niente di noi...Ho provato a contattarti in tutti i modi possibili tramite messaggi e chiamate, ma tu hai voluto fare tutto da sola!-

Hel rimase dieci secondi in silenzio.

-Cosa?-

-Si, è tutto vero! Nelle visioni la tua migliore amica stava morendo, un uomo la uccideva!-

-Non so che dire!- confessò Hel;

-Mi dispiace per tutto questo!-

-Mi dispiace anche a me Norah, scusami tanto!-

-Io ti scuso Hel, però ti devi fidare di noi!-

-Lo farò!- assicurò Hel;

-Ora cosa vuoi fare?-

-Voglio scoprire chi è quel bastardo!-

-Noi ti aiuteremo se tu lo vorrai!-

-Ho tanto bisogno del vostro aiuto!-

-Io ci sono sempre, non scordarlo.....-

-Grazie mille....Devo dirti una cosa....Abbiamo una pista!- segnalò la ragazza;

-Tu dici? Di che si tratta?- chiese Norah incuriosita;

-Quando ero all'obitorio arrivò un messaggio al cellulare di Iv con scritto QUESTO E' SOLO L'INIZIO...Il numero non è presente in rubrica, ho anche provato a chiamare ma il telefono risulta sempre spento! Volevo chiederti se c'è qualche metodo per rintracciarlo!-

-Si certo...Se ti va puoi venire al covo così ne parliamo!-

-Preferisco aspettare prima di vedere gli altri...Incontriamoci noi due al bar dove lavoro domani mattina, okay?-

-D'accordo...Ci si vede domani...Cerca di riposare!-

-Lo farò!-

Chiuse la telefonata.

Esausta Hel si stese sul divano, e pensò a tante cose, ai bei momenti passati con l'amica, al suo sorriso, alla sua voce...Si mise di nuovo a piangere...

Col cuore spezzato Hel decise di dover assolutamente scovare l'assassino, non importa quanto tempo ci vorrà, la cosa più importante da fare è superare tutto il dolore e andare avanti in nome della loro infinita amicizia.

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Capitolo 10
*** L'Unione fa la Forza (Parte 1) ***


La mattina seguente Helena andò a lavoro e aspettò con ansia il messaggio dell'amica Norah.

Hel stava preparando un caffè e sentì vibrare il cellulare nella tasca dei suoi jeans super stretti. Portò il caffè al giovane ragazzo dai capelli castani e decise di prendersi cinque minuti di pausa. Andò dunque nel solito stanzino sul retro del bar, aprì la porta, prese subito in mano il telefono e vide ''Nuovo messaggio da Norah'' lo aprì:

-Ciao Hel, stamattina non posso venire al bar perché sto seguendo un altro caso urgente!-

Hel rimase un po delusa dall'affermazione dell'amica, perciò rispose:

-Okay, allora se ti va possiamo vederci al covo questo pomeriggio?-

Inviò il messaggio e nell'attesa di una risposta decise di riordinare il triste ripostiglio, pieno zeppo di bottiglie dell'acqua e di piccoli bicchierini per il caffè.

Dopo pochi minuti suonò il telefono, Hel si precipitò sul cellulare e aprì rapidamente il messaggio:

-Non c'è problema, ci vediamo lì verso le sei!-

Dopo aver letto l'ultimo messaggio decise di non rispondere più all'amica; all'improvviso sentì dei rumori provenienti dalla porta accanto, i rumori sembravano dei piccoli battiti sul muro, al momento molto lievi. La ragazza abbassò la fronte e lentamente aprì la porta del ripostiglio, nel frattempo i rumori iniziarono ad aumentare. Hel spaventata rimase immobile per alcuni secondi; indecisa se aprire o no la porta di quella stanza sconosciuta, si avvicinò al muro e poggiò l'orecchio sinistro sulla parete. Sentì una sensazione di gelo inconcepibile; rimase in questa posizione per pochi secondi finché un botto enorme la fece distaccare dalla parete. Cadde a terra e durante ciò i rumori sparirono. Sentì dei passi provenienti dal corridoio, si alzò e impugnò il cellulare come se fosse un coltello, si avvicinò all'angolo e rimase ferma. Sbucò Briana ed Hel saltò in aria:

-Cazzo!- urlò Hel col cellulare ancora ben saldo sulla mano;

-Hey che ti prende?- ripose Briana sconvolta e con gli occhi ben aperti;

-Ehm, scusa pensavo che ci fosse un topo...Mi sai dire cosa c'è dentro quella stanza?- chiese Hel indicando la porta nella quale sentì i rumori;

-Niente, è chiusa, perché?- chiese Bry toccandosi nel mentre i capelli;

-Curiosità!- Helena s'incamminò versò l'uscita frettolosamente e riprese a lavorare.

La risposta di Birana non la convinse pienamente, infatti per tutto il tempo pensò a cosa ci potrebbe essere dietro quella porta oscura...

Terminò il turno lavorativo verso le sei, dopodiché prese un taxi per recarsi al covo di Norah. Arrivò dopo circa quindici minuti. Entrò dentro la casa, oltrepassò l'entrata macabra e arrivò nel corridoio con le due raccapriccianti porte.

-Quale devo aprire?- disse Hel con le mani in entrambe le porte;

-Forse la destra!- abbassò la mano verso la maniglia, spinse forte e aprì la porta.

Scese subito le scale e vide da lontano Konnor, l'amico di Norah con i soliti capelli color cioccolato e gli occhi celesti.

-Konnor sei tu?- domandò Hel affaticata, avvicinandosi verso di lui;

-Si sono io, che ti prende Helena?- il ragazzo corse verso di lei e l'afferrò tra le braccia;

-Non mi sento tanto bene, le mie giornate non sono più come quelle a Worcester!- rispose Hel con il corpo a peso morto e gli occhi completamente chiusi;

-Ti capisco!- il giovane accarezzò dolcemente i capelli di Hel;

-Grazie per il sostegno!- Hel aprì gli occhi di improvvisamente, si stacco e fece un sorrisetto falso;

-Di niente!- sorrise il dolce ragazzo;

-Sto cercando Norah, ho un appuntamento con lei!- affermò Hel, aggiustandosi il cardigan nero;

-Norina è uscita poco fa, tornerà molto presto. Posso invitarti dentro?- chiese Konnor molto gentilmente;

-Va bene!- Hel abbassò lo sguardo e s'incamminò verso l'altra entrata.

La ragazza non si soffermò ad ammirare l'ambiente esterno prima di entrare nell'altra porta; dopo le scale si nota subito la parete grigia infondo, al centro di essa si trova una porta color castagna. Al lato destro di quest'ultima c'è un tavolo color sabbia con due sedie nere, al lato sinistro invece si trova una sorta di divano ''della nonna'' bianco, decorato con piccoli ricami di fiori rosati. Insomma, potrebbe trattarsi di una specie di ''sala d'attesa'' no?

Entrando nella porta centrale però si cambia totalmente arredamento:

a sinistra ci sono una ventina di apparecchi elettronici, tra cui computer e oggetti ''avanzati'' tutti messi in fila nelle varie scrivanie, una attaccata all'altra.

Nel lato destro invece ci sono dei piccoli tavolini con tanti piani, ricoperti da piccole boccette, queste contenevano vari liquidi, intrugli colorati, sangue, code di rospo e tante altre cose che solo una strega come si deve potrebbe maneggiare. In uno di quei tavolini c'era anche un pentolone nero incassato al centro con dei mestoli tutti appesi in fila sopra. Vi erano pure dei coltelli e dei cucchiai. A sinistra di quel tavolo si trovava pure la libreria della strega, ricca di libri tutti rovinati. Infine, per ciascuna di queste due pareti si trovava una porta.

-WOW!- segnalò Hel a bocca aperta;

-Questo è niente, guarda, in quella a porta a destra ci sono sei bagni con vasca inclusa, invece nella porta a sinistra ci sono sette camere da letto!- si mise a ridere il giovane Konnor indicando le due porte;

-Caspita, sarei dovuta venire prima accidenti!- Hel rise fino a scoppiare, e scrutò ogni angolo della stanza;

-Lo penso anche io! Senti, perché non vai un po a riposare, sarai distrutta visto che stavi per svenire fra le mie braccia!- continuò a ridere il ragazzo;

-Forse hai ragione!- sorrise Hel guardando intensamente gli occhi di Konnor;

Konnor si avvicinò velocemente a Hel, accarezzò il suo viso e la baciò dolcemente...

Helena non sapeva cosa fare così ricambiò il bacio...Sentì il sapore delle sue dolci labbra zuccherose...

Konnor si staccò e disse guardando negli occhi profondi di Hel:

-Ricorda che ti puoi fidare di me!- sollecitò Konnor, prese la mano destra di Hel e gli diede un angelico bacio da completo gentiluomo;

Hel imbarazzata sorrise e con tutte le guance rosse pose la mano sinistra sul suo collo e lo grattò in attesa che lui si staccò.

Dopo che Konnor staccò le sue morbide labbra dalla mano immobile di Hel, la ragazza fece scivolare il braccio destro giù, regalò un sorriso e voltò le spalle per andare nella porta che giunge alle camere.

Aprì la porta e vide un corridoio abbastanza lungo con ben sette porte.

-Mamma mia, è tutto bianco!- sostenne Hel socchiudendo gli occhi, dirigendosi nella porta numero due.

Aprì subito la porta e si trovò davanti una camera in completo stile moderno, come se fosse una camera di un hotel a cinque stelle:

al centro un letto enorme con le coperte bianche e nere, nella parete si trovava un quadro enorme che raffigura il ponte di Brooklyn, a destra e a sinistra due piccoli tavolini bianchi.

Hel si avvicinò nel letto e vide che davanti a esso vi era un'enorme televisore nero ultra-moderno attaccato alla parete. Soddisfatta decise di stendersi sopra il letto, ripensando al dolce bacio di Konnor...

(CONTINUA)

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Capitolo 11
*** L'Unione fa la Forza (Parte 2) ***


Hel cadde in un sonno profondo. La stanchezza l'avvolse in un vortice inebriante di tranquillità, e la fece riposare per alcune ore. Attorno alle nove e mezza di sera, Hel sentì delle mani morbide che accarezzavano il suo dolce viso:

-Sveglia piccola Helena!- bisbigliò amabilmente Konnor nell'orecchio di Helena, nel mentre continuò a lisciare la soffice guancia della giovane;

-Hey!- aprì gli occhi la ragazza e sorrise;

-E' arrivata Norah, ci sta aspettando nella sala computer!- Konnor smise di accarezzarle il viso e si alzò dal letto con un sorriso coinvolgente;

-D'accordo, andiamo allora!- sorrise a si alzò dal letto Hel;

Uscirono dalla camera per poi recarsi nella ''zona computer'' dedicata interamente all'innovazione e all'elettronica.

Norah era seduta nella poltroncina nera della prima scrivania e stava maneggiando un computer assai sofisticato .

Hel notò subito da lontano gli occhiali neri e il ciuffo color carota che caratterizzavano Norah.

-Ciao cara sono troppo contenta di vederti!- affermò Norah, alzandosi dalla poltroncina per dirigersi verso l'amica;

-Hey, ciao Norah!- si avvicinò Hel;

-Mi dispiace per tutte le cose brutte che sono accadute!- Norah accolse la ragazza nelle sue braccia;

-Dispiace tanto anche a me!- confermò Hel, passando la mano sulla schiena dell'alleata;

-Ricominciamo da zero!- propose la giovane dai capelli arancioni;

-Assolutamente si!- assicurò Hel nel mentre che si scostò da Norah;

-Bene, quando ti ho chiamata la scorsa volta mi avevi detto di aver ricevuto un messaggio un po strano vero?- chiese Norah, mettendosi nel frattempo le braccia conserte;

-Si, ti avevo detto che quando ero all'obitorio arrivò un messaggio al cellulare di Iv con scritto QUESTO E' SOLO L'INIZIO...Ho provato a chiamare tante volte ma il telefono risulta sempre spento! Non so più che fare sinceramente!- ammise Hel con lo sguardo rivolto al pavimento color bianco-nebbia;

-Noi abbiamo molto apparecchi sofisticati come puoi vedere, possiamo provare a rintracciare il numero! Il problema è che ci vuole un paio di giorni...Siamo molto occupati questo periodo, c'è sempre qualche problema in giro per la città!- fece un'espressione triste Norah;

-Immagino...Non c'è problema, l'importante è iniziare a lavorare! Voglio proprio sapere cosa c'è sotto!- sostenne Hel, rivolgendo lo sguardo verso Konnor;

-Non ti preoccupare, noi ti aiuteremo!- sorrise Konnor;

-Ti scrivo il numero in un foglio?- propose Helena;

-Si certo!- Norah prese dei fogli e una penna dalla scrivania e li poggiò sul tavolino delle pozioni;

-Ecco fatto!- Hel si avvicinò al tavolino, prese la penna blu e scrisse il numero di quel cellulare ancora sconosciuto;

-Perfetto cara, se vuoi puoi rimanere qua per la notte, sono già le dieci passate!- rise Norah, sbirciando il numero scritto sul foglio;

-No grazie, preferisco tornare a casa, devo sistemare dei documenti per il lavoro!- sorrise Helena posando la penna sul tavolino;

-Se vuoi ti posso dare un passaggio in macchina? Non voglio che tu vada a piedi da sola!- propose affettuosamente il ragazzo dagli occhi celesti;

-Va bene!- annuì la ragazza, che prese la giacca nera dalla sedia di legno vicino al piccolo tavolo;

-Non ti preoccupare, mi farò sentire presto!- promise Norah, sorridendo all'amica;

-Ciao ciao!- salutò Hel con la mano.

Helna e Konnor uscirono dalla casa velocemente e si diressero verso una macchina nera abbastanza grande.

-E' la tua macchina?- si rivolse Hel all'amico;

-Si, entra pure!- rise Konnor entrando nella macchina.

Il ''lungo'' viaggio verso casa iniziò con un breve ed imbarazzante silenzio, poi Helena decise di spezzare il giaccio con una semplice domanda:

-Ma le pozioni chi le usa?- girò la testa verso il viso di Konnor;

-Tanisha, è lei la streghetta del gruppo!- Konnor scoppiò a ridere;

-Come mai oggi non c'era alla ''riunione''?- domandò Hel insistendo;

-Questo periodo è molto impegnata, lei più di noi! Stanno succedendo troppe cose!- ammise il ragazzo che diventò subito serio;

-Hai proprio ragione!- Hel abbassò lo sguardo;

-Bene, siamo arrivati!- comunicò Konnor, guardando il viso della giovane;

-Si, abito qui! Come hai fatto a saperlo?- sorrise e rimase stupita Hel;

-Magia!- Konnor tirò la spalla della ragazza e si avvicinò per stampargli un fuggevole bacio seducente.

Helena rimase immobile e ricambiò di dolce gesto di Konnor...Sentì le sue umide labbra, così morbide, come se fossero un marshmallow alla fragola.

-Grazie mille per tutto!- si staccò Hel e salutò l'angelico ragazzo;

-Di niente!- fece l'occhiolino Konnor.

Helena entro in fretta dentro il suo appartamento e si morse il labbro con un sorriso appagato da ragazza innocente. Posò la giacca nel divano, prese i documenti del lavoro e li lanciò per aria, catturata dalla felicità di quest'ultimo evento. Si scagliò nel divano e accese il televisore, nella speranza di trovare in onda una commedia romantica.

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Capitolo 12
*** Le Ragazze Scomparse ***


{Dopo quel bacio Helena riprese a vivere, cercò di stare tranquilla e di affrontare la morte dell'amica in maniera serena, senza scivolare nell'onda della depressione.

La giovane guerriera andò a lavoro con meno rammarico, anzi, decise di darsi da fare per offrire un servizio migliore. Quelle quattro sere le dedicò a pulire la casa e a sistemare gli abiti della defunta in grandi scatole di cartone, così da poter essere destinate a persone meno fortunate.

Tenne con se solamente delle foto e una giacca nera che custodiva il leggero e dolce profumo dell'amica. Prese queste cose e le mise dentro il mobiletto celeste che si trova accanto al suo letto. Dopodiché tornò nella camera della sua amica, abbassò l'avvolgibile e chiuse definitivamente la porta a chiave.}

 

Appena tornò a casa Hel mise a scaldare nel fornetto a microonde una croissant alla marmellata rimasta dal bar, accese il televisore e si sedette nel divano in attesa del fastidiosissimo ''din-din-din'' del fornetto a microonde. Si alzò per andare a spegnere l'apparecchio e prelevò il croissant con tanta cura, prese poi un fazzoletto di carta e sprofondò un'altra volta nell'amato divano. Dopo alcuni minuti il cellulare iniziò a squillare, si tratta di Norah.

-Pronto?- rispose Hel, leccando nel mentre la marmellata calda dal dito;

-Ciao Hel, sono io, ho grosse novità!- andò subito al punto Norah;

-Sono contenta, dimmi!- affermò Helena, inghiottendo l'ultimo pezzo di croissant;

-Prima di parlare del numero telefonico ho da dirti alcune cose che ho scoperto, tutto questo ovviamente collega anche alla morte di Ivy!- specificò Norah;

-Non c'è problema, ho tutto il tempo del mondo! Sono a casa e ho appena finito di mangiare un cremoso croissant alla marmellata!- si mise a ridere Hel;

-Meglio così no? Allora, abbiamo analizzato vari giornali e documenti della polizia. Durante questi ultimi tre anni ci sono, quasi tutte le settimane, omicidi di giovani ragazze; più che omicidi sono scomparse, infatti i titoli parlano di ragazze probabilmente scappate di casa o semplicemente sparite. I dati parlano chiaro, tutte le ragazze non erano sposate e non avevano mai dato alla luce dei bambini prima della scomparsa!- dichiarò l'amica;

-Oddio, ma stai scherzando?- chiese Hel avvilita;

-No purtroppo...Tutto collega anche all'omicidio di Iv, infatti tutti i testimoni e i parenti delle vittime confessano che le ragazze si stavano sentendo con un nuovo ragazzo!- continuò Norah.

Hel non rispose, passarono circa dieci secondi e Norah continuò a spiegare:

-Alcuni casi che noi stiamo analizzando trattano infatti di persone scomparse...Noi abbiamo una possibile teoria su chi possa aver fatto tutto ciò!- ammise la giovane ragazza ad alta voce;

-Sul serio? E chi potrebbe aver mai fatto una cosa del genere?- Hel non accettò tutto questo, quindi inizio ad alzare la voce;

-Una setta, più precisamente la setta di Barnabas!- scagliò Norah;

-Cosa? Chi è Barnabas?- chiese Helena, sempre più sconvolta;

-In poche parole Barnabas era uno stregone molto potente, amava il male, il sangue e soprattutto i sacrifici umani di giovani donne. La leggenda dice esattamente che lui seduceva le ragazze in tenera età con delle pozioni molto potenti; compì circa mille sacrifici umani nell'arco di tutta la sua vita. La sua teoria è basata sul sangue, di fatto professò questa frase ''Il sangue della donna è ciò che purifica, sempre''. Le ragazze venivano violentate e torturate in ogni modo possibile, poi infine le uccise a sangue freddo. L'uccisione avvenne in maniera privata, nessuno poteva assistere al sacrificio...I suoi seguaci si sparsero in tutto il mondo, e si moltiplicarono come la peste. Nei secoli successivi però alcune streghe africane fecero dei riti voodoo per placare quell'ondata di sostenitori, e ci riuscirono! Vennero dimezzati e morirono tutti di leucemia....Rimasero solo alcune brutte copie, che ai giorni nostri si divertono a violentare ragazze innocenti!- raccontò l'amica;

-Non so cosa dire, sono sconvolta! Non avrei mai immaginato una cosa del genere ti giuro!- ammise Hel con le lacrime che cadevano dai suoi occhi;

-Lo so cara, purtroppo è così...Certi ragazzi sono talmente annoiati che si mettono in mezzo a queste cose tanto per gioco, non sanno quello che fanno, lo fanno e basta!- testimoniò Norah, sempre più triste;

-Hai proprio ragione!- acconsentì Helena, ripensando all'amica ormai persa;

-Riguardo al numero di telefono, ho trovato qualcosa! Il cellulare risulta inattivo ma ho potuto localizzare delle posizioni precedenti allo spegnimento...Questo ragazzo frequentava molti bar di Boston, fin troppi...Poi però come per magia si spostò a New York...Non sono riuscita a localizzare molto dei viaggi a New York, sicuramente quando arrivava dentro la città spegneva sempre il cellulare...Però c'è un luogo qui a Boston che il ragazzo apprezza abbastanza!- disse Norah, convinta di ciò che ha trovato;

-A cosa ti riferisci?- domandò Hel, abbassando le sopracciglia;

-Le mie ricerche indicano una casa abbandonata...Si trova dall'altra parte della città! Ho intenzione di andarci domani con Tanisha!- affermò Norah con la forza di voler risolvere questo caso;

-Vengo con voi!- propose Hel in maniera educata;

-Non è il caso, potrebbe essere un posto molto pericoloso!- spiegò Norah;

-Si invece, vengo! Su questo non si discute!- forzò Helena in maniera severa;

-Come vuoi!- si rassegnò l'amica;

-Viene anche Konnor?- domandò Hel con un gran sorriso;

-Forse!- si mise a ridere Norah;

-Si dai speriamo...Allora ci vediamo domani okay?- rise ancora di più Hel;

-Se lo dici tu, ai suoi ordini Regina Helena!- scherzò l'amica;

-Esatto! A domani e grazie mille per tutto!- ammise Hel con una voce sottile e timida;

-Di niente cara, a domani!- rispose Norah con una leggera risatina di sottofondo.....

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Capitolo 13
*** Anime ***


Non fu un dolce risveglio per Helena, dopo aver parlato con Norah non smise un attimo di pensare. L'idea di andare in un luogo totalmente sconosciuto e pericoloso l'angosciò per tutta la notte.

La sveglia suonò alle sette come tutti i gironi ed Hel non aspettò neanche un minuto.

Ancora stesa sul letto, decise di chiamare l'amica per sapere l'orario dell'incontro:

-Pronto?- rispose Norah con voce dormiente;

-Si, buongiorno Norah, scusa per l'ora ma devo sapere quando ci vediamo!- affermò Hel, convinta di ciò che uscì dalla sua bocca ancora ruvida e asciutta;

-Ciao Hel figurati, stavo per alzarmi, se sei d'accordo vengo alle dieci okay?- pronunciò Norah con voce assopita;

-Va bene, a dopo!- chiuse subito la chiamata Hel.

Dopo alcuni secondi avvisò Briana con un messaggio: Ciao Bry, oggi non posso venire a lavoro, ho una visita molto importante. Dillo anche al MISTER per favore!! Saprò farmi perdonare, buona giornata!

S'alzò dal letto freneticamente ed iniziò subito a preparasi. Colazione, doccia veloce e scelta d'abiti in meno di quaranta minuti? Non è mai successo; finì così presto che prese in mano il telecomando e accese la TV per passare il tempo.

Alle dieci e cinque suonò il cellulare:

-Hel siamo in macchina davanti alla gelateria sotto casa tua!- rispose Norah con un tono più caldo;

-Perfetto, arrivo!- confermò Helena.

Mandò al diavolo il programma di cucina e si catapultò fuori dal portone del palazzo in meno di dieci secondi. Si avvicinò alla gelateria e cercò nei vari parcheggi il viso di Norah. Vide una macchina grigia assai datata, camminò fino ad essa e riconobbe subito il visto dell'amica.

Fece un sorriso e salì in macchina.
-Ciao!- salutò Hel sistemandosi nel sedile posteriore;

-Ciao Hel!- risposero in contemporanea Norah e Tanisha;

-Possiamo andare allora! Forza!- stimolò la ragazza, allacciandosi nel mentre la cintura di sicurezza;

-Partiamo ora!- rassicurò Norah, cambiando marcia per uscire dal parcheggio;

-Konnor non è venuto?- domandò Hel incuriosita;

-No!- rispose Tanisha giù di tono;

-Come mai?- insistette la solita Helena;

-Non lo sentiamo da ieri sera, è molto impegnato in quest'ultimo periodo!- spiegò Tanisha ad Hel;

-Immagino!- acconsentì Hel imbarazzata.

…..................

Il viaggio non fu divertente, nessuno parlava, nessuno esprimeva niente di niente...Parcheggiarono nella zona e uscirono fuori dalla macchina per dirigersi a piedi nell'edificio misterioso.

-Sento qualcosa!- sostenne Tanisha, incamminandosi tutte e tre verso un'enorme costruzione abbandonata;

-Cosa senti? Dev'essere quello il posto vero?- indicò col dito Helena;

-Penso di si...Sento molto rancore, rabbia!- Tanisha iniziò a captare qualcosa, accarezzò la spalla con la mano destra tremolante;

-Ci siamo quasi!- riferì Norah con un passo svelto.

L'edificio risulta molto grande, vasto ma obsoleto. Ha i vetri tutti spaccati e si può accedere solo tramite il cancello di legno. Non ci sono altri accessi, uscite tanto meno.

-Aiuto!- enunciò Tanisha con aria intimorita;

-Che succede?- domandò Norah, fissando il portone di legno tutto rovinato;

-Li sento, sento gli spiriti, rabbia, rancore, violenza!- elencò la ragazza scoraggiata;

-Gli spiriti?- chiese Helena sorpresa;

-Le anime, sono anime di donne...Sofferenti, addolorate! Quella presenza che tu hai visto potrebbe essere una di loro!- Tanisha rivolse lo sguardo verso Helena;

-Oh mio dio!- Hel guardò il portone e con la mente ricordò tutto quello che accadde a casa sua;

-E adesso che si fa?- sollecitò Norah, ruotò la testa verso il viso di Tanisha;

-Entriamo no?- propose Helena scagliandosi sopra il portone.

Spinse il cancello con tutta la sua forza, ma non riusci ad aprirlo.

-Ma cosa fai? Non si aprirà mai così!- Norah fermò l'amica con le braccia e la strappò via dal portone marrone scuro;

-Cioè? Scusa, come entriamo?- Hel guardò negli occhi Norah;

-Ci pensa Tanisha!- sorrise lievemente Norah.

La strega prese dalla sua borsa nera una provetta occupato per metà da un liquido viola acceso.

Chiuse gli occhi, tolse il tappo e lanciò il contenuto sopra l'entrata; di scatto aprì gli occhi e mise la mano destra parallela al portone.

-Apriti!- ordinò Tanisha alla porta oscura;

Dopo sette secondi di tiepido silenzio il portone s'aprì molto lentamente, fece dei rumori di fondo assai macabri...

-Volete entrare?- Tanisha si rivolse alle due amiche;

-Si!- Hel aspettò una conferma anche da Norah;

-Entriamo!- annuì Norah.

Le ragazze superarono il portale primitivo e s'incamminarono molto lentamente nella più crudele oscurità....

(CONTINUA)

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Capitolo 14
*** Il Labirinto ***


Il cancello si chiuse e il buio oscuro annebbiò la vista delle ragazze.

Erano immobili e nessuno fiatava, c'era un silenzio tombale nell'area finché Tanisha decise di accendere le luci:

-Sprigionati Flora, accendi le tue luci e portale a me!- invocò la ragazza sussurrando nell'imbarazzante quiete.

Si creò una fessura dorata nell'aria e da questa uscirono tante piccole lucciole che spruzzavano luce da tutti i pori, si misero tutte attorno alla giovane strega.

-Benvenute bambine, state con noi in questo viaggio sperduto!- Tanisha parlò agli animaletti e questi ruotarono attorno a lei velocemente, come se volessero coccolarla;

-Oddio è fantastico!- affermò Hel con un sorriso enorme sul viso, si avvicinò subito all'amica.

L'ambiente risultava assai umido e tetro, totalmente vuoto, ricoperto da pareti e da pavimenti grigi scuri simili a quelli delle cantine. Il piano terra mancava di finestre, le quali avrebbero potuto dare un po di luce. Vicino al portone nella parete sulla destra si trovava una porta arancione, tutta filata e senza maniglia.

-La apro?- domandò Norah, poggiando la mano destra sulla porta;

-Prova!- rispose Helena, camminando verso Norah insieme a Tahisha.

Norah afferrò l'estremità della porta e lentamente l'aprì.

-Tentativo fallito!- confermò Norah alle ragazze;

-Che diavolo è?- chiese Hel confusa;

-Qualcuno ha murato la porta con blocchi di mattoni!- spiegò Tanisha all'amica;

Norah nel mentre s'incamminò verso la fine della parete perché notò un'ombra...

-Wow, pensavo che queste cose le facessero solo nei film!- rise Hel con un tono scherzoso;

-Ragazze venite subito qui!- alzò la voce Norah;

Tanisha ed Helena s'indirizzarono verso l'amica in fretta. C'era una fessura sul muro, grande quanto una porta, forse leggermente più stretta; Norah si affacciò e vide una serie smisurata di piccoli scalini che portavano probabilmente al piano di sotto.

-Guardate!- Norah indietreggiò leggermente per permettere alle amiche di guardare;

-E' un brutto segno?- chiese Helena, fissando il primo scalino;

-La domanda dovrebbe essere, cosa facciamo?- precisò Tanisha rivolta a Norah;

-Siamo arrivate a questo punto, ormai è troppo tardi per dare una risposta razionale, andiamo!- espresse Norah col viso intristito;

-Prima di scendere giù prendete queste!- Tanisha aprì di nuovo la sua borsa e prelevò altre quattro provette ricche di liquido viola;

-Queste due sono per te, e queste per te!- distribuì due provette a Norah e altre due ad Helena;

-In caso di necessità usatele! Fate come ho fatto io, lanciate il contenuto sulla porta e pronunciate dopo alcuni secondi APRITI! Potrebbe accadere di tutto li sotto!- Tanisha cercò di essere chiara;

-Va bene, andiamo allora!- sollecitò Hel.

Le ragazze misero le pozioni nella tasca dei pantaloni ed iniziarono subito a scendere le scale. Le lucciole illuminarono la scalinata così da rendere la discesa meno pressante. Cento, cento uno, cento due, cento tre, non finiscono mai.........

-Aspettate, controllo prima io!- Tanisha scese l'ultimo scalino e sbirciò subito dalla fessura muraria;

-Hey, c'è qualcosa?- domandò freneticamente Helena, aspettando dietro Norah;

-Venite!- Tanisha procedette e andò oltre la fessura.

Stessa situazione, stesso ambiente umido e vuoto, manca solo il portale.

-Vedete? E' uguale al piano di sopra!- affermò Helena delusa, dirigendosi nel mentre verso un'altra possibile fessura;

-Hai ragione! Che strano!- confermò Norah, grattandosi la testa;

-Ragazze, ci sono le scale anche qui!- si affacciò Hel;

-In effetti hai ragione!- spiò Tanisha cercando di spostare Helena;

-Continuiamo!- Helena spinse Tanisha e Norah dentro per ripetere la discesa.

…................

-Ferme un attimo! Cosa sono queste voci?- domandò la strega alle amiche;

-Voci? Quali voci?- fece una faccia strana Norah;

-Sento delle voci! Flora scompari ora!- Tanisha si rivolse agli animaletti luminosi;

-Non si vede niente! Come facciamo ora?- borbottò sotto voce Helena;

-Sh! Mancano pochi scalini, facciamo piano!- Norah mise la mano sulla bocca di Hel per farla stare buona.

Scesero lentamente le ultime otto scale e le ragazze sentirono delle voci non troppo lontane. Rimasero in silenzio e Tanisha si espose per vedere chi c'era.

-Avanzate piano piano, seguitemi!- Tanisha chinò la schiena e procedette lungo dei massi enormi di pietra che si trovavano un po ovunque.

Un luogo cupo, oscuro, illuminato appena da poche candele sparse in diversi punti.

-Ferme, qui va bene, siamo coperte dalle rocce!- Norah alzò la schiena e cercò di avvistare qualcosa con la punta dell'occhio;

-Ma cosa sono queste voci?- Hel si rivolse a Tanisha, in cerca di una risposta sincera;

-Più che delle voci sembra una preghiera per un rituale!- specificò la strega con aria alquanto preoccupata;

-Merda!- si abbassò di scatto Norah;

-Che succede?- domandò spaventata Helena;

-Sono loro, i seguaci di Barnabas, credo siano una decina, tutti in cerchio travestiti con una tunica nera!- Norah non riuscì a nascondere il suo stato d'animo troppo allarmato;

-Stanno recitando un rito, lo posso percepire dalle frasi in latino!- assicurò la giovane strega;

-Loro sono troppo vicini, cosa facciamo?- Hel fissò in maniera insistente Tanisha;

-Non lo so!- rispose Tanisha distogliendo lo sguardo dagli occhi di Helena.

(CONTINUA)

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Capitolo 15
*** Ritorno alla Casa Natale ***


Gli stregoni continuarono imperterriti a svolgere il rito, parola dopo parola, senza mai fermarsi. Dopo alcuni minuti uno di loro placò l'orazione.

-Che succede?- chiese Helena sotto voce;

-Non ne ho idea...Forse è meglio scappare!- propose infine Tanisha;

-Venefica appares!- urlò uno dei maghi.

Una forza mistica paralizzò il corpo di Tanisha e dopo alcuni secondi iniziò a fluttuare nell'aria.

-Scappate!- urlò la strega con tutto il cuore alle amiche.

Le due ragazze iniziarono a correre verso la fessura che porta agli scalini.

-Claudis!- strillò un altro sacerdote, rivolto alla fessura;

Norah scivolò per terra ed Hel cercò di aiutarla.

-Non ci riesco, vai senza di me!- Norah spinse l'amica;

-Ma?- Hel guardò Norah negli occhi con le lacrime agli occhi;

-Vai!- urlò forte Norah, posata per terra.

Helena girò lo sguardo e corse il più veloce possibile. Per un pelo riuscì a scavalcare la fessura, quasi del tutto chiusa dal maleficio dello stregone.

Salì le scale rapidamente senza mai fermarsi un secondo, aveva le lacrime agli occhi...

Arrivò al piano terra dove si trovava il cancello oscuro, con la mano cerò la provetta nella tasca dei pantaloni. La prese e tolse il tappo.

-APRITI!- lanciò il liquido viola sulla porta ed indietreggiò lentamente.

Varcò il portone e corse fino alla macchina.

-Cazzo le chiavi!- cercò di aprire inutilmente lo sportello della macchina;

-Taxi, taxi, si fermi!- si mise in mezzo alla strada e con le braccia fermò un taxi.

L'unica cosa da fare era quella di andare al covo per verificare se c'era Konnor, perciò Hel spiegò al tassista la strada da percorrere...

Arrivò al covo, oltrepassò l'entrata crollata, le scale e si diresse subito verso la porta color castagna, l'aprì ma non trovò nessuno. Controllò tutti i bagni e le stanze da letto ma purtroppo Konnor non era lì.

Si sedette sulla poltroncina collegata alla prima scrivania e fissò con il vuoto negli occhi il computer...Era indecisa su cosa fare. Decisamente triste e disperata per l'accaduto, pianse per circa dieci minuti consecutivi...

La speranza però è l'ultima a morire. Helena prese una decisione, col mouse del computer entrò su internet per accedere al sito della compagnia aerea di Boston; cercò un biglietto di sola andata per Worcester. Trovò un ultimo volo per la famosa città ma mancava solamente un'ora al decollo.

-Non c'è tempo di fare le valigie!- Hel prenotò subito il biglietto e corse verso l'uscita del covo...

Con un altro taxi arrivò in aeroporto, mancavano solo dieci minuti al decollo.

Senza valigie, senza soldi e senza la migliore amica, Hel lasciò la città di Boston.

La giovane era seduta sulla poltrona dell'areo, chiuse gli occhi e pensò solamente ad una persone...Iv.

[Ritorno alla Casa Natale è l'ultimo capitolo di Nocturnal Experience. Volevo ringraziare tutti voi per il sostegno comunicandovi che molto presto uscirà il primo capitolo della mia nuova fiction Il Morso Del Vampiro.]

-Luca DarkDays

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