Tenkaichi Sayan's special edition

di SSJD
(/viewuser.php?uid=757092)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Che pazienza, Vegeta! ***
Capitolo 2: *** I PREPARATIVI ***
Capitolo 3: *** CHE PASTICCIO, VEGETA!!! ***
Capitolo 4: *** MISSIONE: RECUPERARE VEGETA ***
Capitolo 5: *** INIZIA IL TORNEO ***
Capitolo 6: *** TRUNKS VS PAN ***
Capitolo 7: *** GOHAN VS VEGETA ***
Capitolo 8: *** GOKU VS GOTENKS ***
Capitolo 9: *** BRA VS GOTEN ***
Capitolo 10: *** PAN VS BRA ***
Capitolo 11: *** GOKU VS VEGETA ***
Capitolo 12: *** BRA VS VEGETA ***
Capitolo 13: *** IL DESIDERIO DEL PRINCIPE DEI SAYAN ***



Capitolo 1
*** Che pazienza, Vegeta! ***


DRRRRRRRRRRRRRR DRRRRRRRRRRRR

Ancora quella diavolo di vibrazione di quel dannato cellulare. Un altro sms, il decimo quella mattina. Il quinto da quando si era seduto a far colazione con lei. Non lo sopportava veramente più, a tutto c’era un limite e il limite era già stato abbondantemente superato.
Avrebbe voluto prendere il cellulare e infilarglielo da qualche parte, per non sentirlo più, lo tratteneva solo il fatto che, all’arrivo di ogni nuovo sms, magari le sarebbe anche piaciuto….
La cosa che lo irritava maggiormente era che lei, qualche giorno prima, quando erano cominciate a diventare tante le telefonate e, ancora di più, gli sms, gli aveva detto che era presa con un grosso impegno di lavoro e che aveva una scadenza da rispettare. Lui le aveva creduto, ma si domandava comunque come mai ad ogni messaggio o mail che leggeva, le compariva sul volto un sorrisetto malizioso e perché lui non potesse più ascoltare le telefonate che lei riceveva in continuazione.
La domanda che maggiormente gli girava per la testa era, da qualche giorno, sempre la stessa: ‘ Perché sento un dannato odore di guai?’

Bulma prese in mano il telefono, lesse il messaggino appena arrivato e, sul suo viso apparve, come sempre, un leggero sorriso. Stava per rispondere quando la sua apparente felicità fu bruscamente interrotta dal rumore dei pugni che Vegeta aveva appena sbattuto sul tavolo. La ragazza alzò lo sguardo spaventata e gli disse:
“Vegeta, ma sei matto, mi hai fatto prendere un colpo, lo sai?”
“Donna adesso basta, a tutto c’è un limite. Dimmi a chi stai scrivendo” urlò lui senza nemmeno averla ascoltata.
Lei si sorprese molto del nervosismo del sayan e, come se nulla fosse gli rispose gentilmente:
“Nessuno che tu conosca, è un fornitore…”
“Mi piacerebbe molto sapere “fornitore” di che cosa per generare in te tanta eccitazione…” continuò lui innervosito.
“Scusa, ma cosa intendi dire?” chiese la donna che non capiva proprio da dove venisse tutta quella rabbia improvvisa.
“Intendo dire che sono stanco, sono due settimane che vieni a letto dopo le due di notte e, più di una volta, ti sei addormentata sul divano o in laboratorio e ti ho portata a letto io. Intendo dire che sono due settimane che non facciamo l’amore e, nonostante ciò, mi sembra che tu abbia sempre un sorrisino soddisfatto” spiegò il sayan visibilmente arrabbiato.
Bulma non se la prese affatto per ciò che il suo sayan stava insinuando. D’altra parte era vero. Nonostante fossero già due settimane che non si baciavano nemmeno più, lei si sentiva comunque euforica, felice ed appagata e tutto questo solo perché stava preparando un’enorme festa a sorpresa solo per lui, solo per fargli piacere. L’organizzazione l’aveva impegnata e stancata molto, ma la soddisfazione di essere quasi arrivata alla scadenza del compleanno di Vegeta e di aver quasi finito tutti i preparativi per il regalo che gli voleva fare, la rendeva sorprendentemente felice.
L’avevano sempre divertita gli attacchi di gelosia del principe. Prima di tutto perché lei non aveva occhi altro che per lui e, secondo, non credeva che al mondo potesse esistere un uomo che avrebbe osato anche solo avvicinarsi a lei in quel senso, con lui in giro. Con il tempo Vegeta era riuscito solo ad accettare il fatto che Goku fosse un giorno sì e uno no nei paraggi, ma niente di più.
Senza dire nulla, Bulma si alzò dalla sua sedia e andò a mettersi a cavalcioni sulle sue gambe. Lo baciò con molta passione togliendogli, dopo poco, lo sguardo imbronciato che aveva dalla mattina. Quando lei si staccò, lui le sussurrò nell’orecchio:
“Bulma…no…ti prego…non puoi provocarmi in questo modo e poi andartene tutto il giorno al lavoro…”
Lei iniziò a baciargli il collo e, quando arrivò vicino all’orecchio gli sussurrò:
“Vieni Vegeta, andiamo di sopra, oggi il lavoro può aspettare…”
Il sayan non poteva quasi crederci. La prese in braccio così com’era e la portò in camera da letto.
Passarono la mattinata a fare l’amore. Sembrava che il loro desiderio non si esaurisse mai.
Quando verso mezzogiorno entrambi avvertirono un certo languorino, Vegeta, che stava delicatamente accarezzandole i lunghi capelli azzurri, le chiese:
“Bulma, è stato bellissimo stamattina…mi sei mancata tanto. Ti prego, dimmi che non mi devo preoccupare di come dover uccidere qualcuno perché mi sono fidato di te…”
Lei si voltò per poterlo guardare negli occhi e, dopo averlo baciato gli disse:
“No Vegeta, non ti devi preoccupare. Io ti amo e mi dispiace di averti trascurato in questi giorni, ma ti prometto che, dopodomani, il mio lavoro sarà finito e tutto tornerà come prima, ok?”
Lui le sorrise, era veramente felice di come era passata la mattinata, in quel modo così inatteso. Dopo qualche istante di assoluta pace, il sayan le disse allegramente:
“Bulma, ho fame!”
“Eh, eh, anch’io!” esclamò lei sentendo il suo stomaco brontolare.

Mentre si rivestivano, Bulma rimise sulla base il ricevitore del telefono che aveva staccato per non essere disturbata in quella mattinata di assoluto piacere con il suo principe.
Quando finì di vestirsi, andò in bagno e, appena chiusa la porta, sentì suonare il malefico apparecchio, come lo chiamava sempre Vegeta.
DRIIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIIIIIN
“Rispondi tu, per favore, Vegeta? Arrivo subito!”
‘Che palle!’ pensò il principe prendendo il ricevitore e rispondendo scocciato:
“Pronto? Chi è?”
Bulma, sentendolo da dentro il bagno, si mise a ridere per come Vegeta aveva risposto malamente al telefono. Non era abituato…ma che importava? A lei piaceva così!
“Vegeta?!?” rispose sorpresa la voce dall’altra parte.
“No idiota, Vegeta sono io, TU chi sei?” chiese il sayan arrabbiato facendo scoppiare da ridere a Bulma.
“Sono Goku!” rispose l’altro che era esterrefatto di non aver sentito la voce di Bulma come al solito.
“Kaaroth? Cosa vuoi?” chiese Vegeta mettendo fretta a Bulma che voleva parlare con l’amico.
“C-C’è Bulma?” chiese l’altro titubante.
“Bulma? Certo che c’è, cosa pensi? Che me la sono mangiata visto l’orario?” rispose scocciato il principe di ricevere una telefonata nell’ora di pranzo.
“Eh eh…me la passeresti?” chiese Goku gentilmente.
“In che senso?”
“Come in che senso? Me la potresti passare?”
“Kaaroth, ma come ti permetti? Ti dovrei passare Bulma? E hai il coraggio di chiedermelo?” chiese Vegeta sempre più furioso interpretando male ciò che Goku gli stava chiedendo.
A quel punto però, Bulma uscì dal bagno e andò a salvare entrambi dall’equivoco in cui erano finiti. Vegeta le cedette il telefono dicendole scocciato:
“È Kaaroth, vuole che io ti ‘passi’ a lui. Ma è scemo?”
Lei si mise a ridere e, per non offendere nessuno dei due disse:
“Grazie Vegeta per aver risposto e avermelo ‘passato’…Se vuoi cominciare a scendere, arrivo subito a preparare il pranzo. Ok?”
“Sì, sì, va bene, ma cerca di muoverti…altrimenti divoro tutto quello che trovo di commestibile” disse uscendo dalla stanza Vegeta, ma fermandosi dietro al muro, nel corridoio, per ascoltare la conversazione.
“Hey Goku, che piacere sentirti! Come va?” chiese la ragazza allegra.
“Bulma, ma sei impazzita? Mi hai fatto spaventare, sai? Perché non rispondi al cellulare? Ti ho chiamato tipo venti volte! Ma lo sai che il telefono di casa era staccato, fino a pochi minuti fa? In più, quando finalmente riesco a prendere la linea, mi risponde Vegeta?!? E mi tratta pure male, come se gli avessi chiesto di venire a letto con te. Ma si può sapere cosa succede? In un momento così delicato sparisci per un’intera mattinata?” disse Goku tra con un tono tra il preoccupato e l’arrabbiato.
“No…ehm…non è successo niente…il cellulare ha la batteria scarica e….non lo potevo ricaricare perché abbiamo avuto…un altro black out dovuto agli allenamenti di Vegeta…Ma cosa volevi dirmi di tanto urgente?”
Vegeta ascoltava di nascosto da fuori la porta e già si chiedeva perché diavolo Bulma non avesse detto a Kaaroth la verità su come avesse trascorso la mattinata e, quindi, sul perché avesse staccato il telefono. Ancora di più si stupì della facilità con cui la sua donna era riuscita a mentire pur dovendo improvvisare. Con crescente nervosismo si mise ad ascoltare, ma potendo sentire solo ciò che diceva Bulma, creò nella sua mente un’idea completamente distorta della realtà che gli fece venire, nel giro di pochi minuti, un gran mal di testa.
“Bulma, c’è una notizia buona e una cattiva…” le disse Goku.
“Scelgo…ehm…la prima” rispose lei distrattamente, infilandosi le scarpe e tenendo il ricevitore appoggiato tra l’orecchio e la spalla.
“Hanno chiamato dal laboratorio, il test sul nostro campione è positivo! Ce l’abbiamo fatta Bulma, sei stata bravissima!!” le disse Goku entusiasta.
“Come scusa? Ho sentito bene? Tutti i nostri campioni sono positivi?” chiese lei che non aveva sentito bene a causa della posizione scomoda in cui era.
“Sì, tutti! Così non ci saranno problemi!” continuò allegro Goku.
“Ma che bello! Sono così felice! Ma dimmi il resto dai!” disse Bulma eccitata dalla bella notizia appena ricevuta.
“Purtroppo la brutta notizia è che il fornitore ha portato il materiale sul posto e ha detto che ce lo dobbiamo montare da soli, perché per lui è impossibile finirlo in due soli giorni” disse Goku un po’ abbacchiato.
“Che cosa? Dobbiamo farlo noi? Ma come facciamo? Nemmeno se ci sbattiamo giorno e notte ci riusciamo!” rispose la donna in evidente stato di panico.
“E invece no! Mi è venuta un’ideona! Senti un po’: oggi pomeriggio ci troviamo là, porta il progetto. Io vengo con Gohan, Goten e gli altri. Se non ce la facciamo per stasera, domattina finirò io con Crillin e Yamko. Ancora meglio se ci può raggiungere anche Trunks! Eh, che ne dici?”
“Oh Goku, davvero faresti questo per me? Sei veramente un tesoro! Come farei senza di te?”
“Ma dai Bulma, cosa vuoi che sia? È solo un piacere, per me, aiutarti! E poi stasera faccio venire Chichi al cantiere che quella baita che hai comprato per i lavori, mi ha fatto venire una certa voglia…”
“Hey! Sei il solito depravato…Comunque ok, vengo, ma solo un’oretta, altrimenti poi…mi vengono a cercare…eheh…!” disse Bulma un po’ pensierosa.
“Mhmm…solo un’ora? È un po’ pochino, ma se spieghi a Gohan come leggere il progetto, sono sicuro che poi potrà continuare a seguire lui i lavori, è l’unico che ci capisce qualcosa!!”
“Ma dai, non è mica così complicato! Vedrai che sarai bravissimo! Come al solito!” lo rassicurò lei.
“Ok, meglio! Così finiamo prima! A dopo Bulma!” concluse Goku.
“A dopo Goku e…Grazie”
“Ciao”
“Ciao” concluse Bulma chiudendo la conversazione.
Bulma rimise il ricevitore sulla sua base e, con la testa fra le mani, si mise a pensare a cosa poteva dire a Vegeta per potersi allontanare, anche una sola ora, nel pomeriggio. Vegeta sporse la testa da dietro lo stipite della porta, per vedere cosa Bulma stesse facendo e, quando la vide così assorta, i suoi pensieri cominciarono a ruotare in circolo nella sua testa, senza trovare una spiegazione che gli potesse far passare la forte emicrania che gli era venuta. Ad un tratto sentì la porta della camera di Trunks che si apriva e vide Bulma alzarsi, come se fosse stata richiamata alla realtà da quel rumore. Prima che lei si voltasse per uscire dalla camera e scendere in cucina a preparare il pranzo, Vegeta si era già infilato nella camera del figlio, prima che potesse uscire, richiudendo velocemente la porta dietro di sé.
Trunks rimase esterrefatto. Vegeta non era mai entrato in camera sua, in tutta la sua vita. Così gli chiese:
“P-papà? C-cosa ci fai qui?”
“Trunks, tu adesso hai un minuto per spiegarmi cosa sai di ciò che sta combinando tua madre. E vedi di rispondermi sinceramente, altrimenti le prendi” disse Vegeta visibilmente arrabbiato.
Trunks era sconsolato. In quel momento capì due cose: uno, sua madre avrebbe fatto bene a non dirgli niente, anziché spiegargli tutto il suo progetto, così ora non doveva mentire all’unica persona a cui sulla Terra non avrebbe mai voluto farlo. E due, quel giorno, qualsiasi cosa avesse detto a suo padre, le avrebbe prese comunque. Con aria di chi sa già quale è il suo destino, gli rispose:
“Ehm…se ti dico che non ne so nulla?”
“TRUNKS! Mi stai prendendo in giro? Guarda che ho già un mal di testa terribile, vedi di non farmi arrabbiare ancora di più, altrimenti….” disse il sayan aumentando visibilmente la sua aura.
“Ok, ok, papà, calmati…Va bene, te lo dico. Però mi devi promettere di fidarti di me. Non posso dirti tutto e ti prego di non chiedermelo, ma capisco che in questo periodo con la mamma è stata dura convivere…per cui proverò a spiegarti qualcosa, ok?”
Vegeta si calmò e ascoltò suo figlio con aria molto, ma molto interessata.
“Parla” gli disse seccamente.
“La mamma sta lavorando ad un grosso progetto” iniziò Trunks.
“Trunks, questo lo so già…voglio sapere cosa c’entra Kaaroth in tutto questo e perché poco fa, dopo che ho passato tre ore magnifiche a letto con tua madre, quella che pensavo essere una giornata idilliaca è stata rovinata dalla telefonata di quell’idiota” lo interruppe il principe facendolo visibilmente arrossire dall’imbarazzo.
“Ehm…vedi…il progetto…ehm…lo stanno facendo assieme. Cioè, Goku le sta dando un aiuto…”
“Tsk, mi piacerebbe tanto sapere che genere di aiuto le sta dando, visto che è sempre così allegra…” sbottò Vegeta.
“Questo…non posso dirtelo…ma non capisco, papà, di che cosa ti preoccupi? A quanto mi hai detto, mi sembra che tu e la mamma andiate d’amore e d’accordo…cos’è che vuoi sapere realmente?” chiese il ragazzo cercando di rassicurare il padre.
“Mi preoccupa il fatto che tua madre e Kaaroth parlino al telefono di nascosto. Mi preoccupa che abbiano mandato dei test da fare in laboratorio e questi abbiano dato risultati positivi e soprattutto mi preoccupa che oggi lei e quel maledetto sayan si incontrino e io non so né dove, né quando e, ancora peggio, a fare che cosa…Tu non sai niente nemmeno di questo immagino? Vero?”
Sul volto di Trunks apparve un leggero sorriso seguito però da un espressione di stupore e chiese:
“Hai…hai ascoltato la telefonata della mamma? Ha detto che i test sono positivi?”
“Già, infatti…Sai Trunks, ti conviene parlare” lo minacciò Vegeta.
“Beh…ecco…lei e Goku hanno fatto fare dei test su dei materiali speciali inventati dalla mamma…Tutto qui” rispose Trunks cercando di dire il meno possibile.
“Che tipo di materiali?”
“Una sorta di vetro speciale…che non può essere distrutto…”
“E Goku cosa c’entra?” chiese il principe che si era notevolmente calmato, ma in compenso sempre più curioso.
“Ehm…lui l’ha…l’ha provato…” disse Trunks sapendo quale sarebbe stata la domanda successiva del padre.
“Provato dici? E come, ci ha battuto contro la testa dura che ha fino a quando non se l’è rotta?” chiese ironicamente il principe con un mezzo sorriso, immaginandosi la scena.
“No…no….ehm…Papà, mi dispiace, anche questo non posso dirtelo...” rispose Trunks che non poteva dirgli che Goku aveva usato l’onda energetica al pieno della sua potenza. Sapeva che, altrimenti, suo padre si sarebbe arrabbiato di nuovo e gli avrebbe chiesto come mai Bulma non aveva domandato a lui di testare il nuovo materiale, anche i suoi colpi erano molto potenti.
Dopo qualche minuto di riflessione, Vegeta gli disse:
“Sta bene, allora dimmi dove deve andare oggi pomeriggio con Kaaroth e poi ti lascio andare”
“Per questo mi cogli alla sprovvista, veramente, papà. Non sono informato su questo, ma aspetta…Oggi dovevano consegnare il materiale, forse riguarda questo. Mi è venuta un’idea, ora scendiamo a pranzo, parlo io con la mamma e cerco di informarmi. Lei non sa che noi abbiamo parlato e mi spiegherà ogni cosa. Così poi ti dirò ciò che posso, ok?” disse il ragazzo allegro.
“Ok, ci conto”
I due scesero a pranzo e a loro si unì anche Bra che era appena uscita dalla camera gravitazionale per il suo allenamento mattutino con Goten il quale, invitato da Bulma, si unì a loro per il pranzo. Mentre mangiavano, solo i ragazzi chiacchieravano allegramente fra di loro.
“Come vanno gli allenamenti?” chiese Trunks a Goten e Bra che sembravano visibilmente affaticati.
“Sono veramente molto duri. Abbiamo deciso di aumentare la gravità di cento unità ogni ora e adesso siamo stremati” rispose Goten anche a nome di Bra.
A Vegeta non sembrava vero che anche sua figlia si stesse impegnando tanto per diventare una combattente. Aveva sempre creduto che la scusa di andarsi ad allenare con Goten, fosse un modo come un altro per stare con lui e andarci a letto. Osservandoli attentamente, Vegeta capì che quella mattina si erano allenati sul serio e incuriosito chiese:
“E a quale gravità sareste arrivati?”
“Quando ci avete chiamato per mangiare eravamo a 500 G” rispose Bra orgogliosa, sapendo di far felice il suo amato papà.
“C-cinquecento?” chiese Trunks basito della forza di sua sorella e del suo amico.
“Faresti bene ad allenarti un po’ anche tu Trunks, altrimenti…” tentò di dire Bra che fu bruscamente interrotta da un calcio sotto al tavolo da parte di sua madre che le sedeva di fronte.
“Ha ragione tua sorella Trunks, stai diventando una pappa molle. Vorrà dire che oggi pomeriggio ti allenerai con me…così mi rilasso un po’ i muscoli dall’attività di stamattina…” disse Vegeta facendo l’occhiolino a Bulma facendola arrossire.
“Ma papà…” disse Trunks sconsolato sapendo che, a fine giornata, avrebbe dovuto rimandare l’appuntamento con Pan perché, come minimo, avrebbe avuto qualche costola rotta.
“Niente ma. Tanto Goten e Bra oggi non si allenano più…almeno non nella camera gravitazionale…dico bene ragazzi?” chiese Vegeta con un sorriso malizioso.
I due diventarono rossi. Fino a quel momento non sapevano che Vegeta fosse a conoscenza della loro relazione, ma erano entrambi felici nel vedere che il sayan non era adirato con loro per questa.
“Ehm…no, non ci serve più per oggi…ma io dopo pranzo avrei un impegno e per cui…non mi fermo…nel pomeriggio” rispose timidamente Goten che si doveva incontrare col padre e il fratello per aiutare Bulma.
“Ok, tanto meglio!” rispose Vegeta che sembrava aver ritrovato il buonumore dopo aver percepito la nuova forza combattiva della figlia.
“E tu cosa fai tesoro?” chiese rivolgendosi a Bulma che sembrò risvegliarsi da un sogno che non si era ancora concluso dalla mattinata trascorsa con il suo principe.
“Eh? Io? Io vado a lavoro, ovviamente…come…come sempre no?” rispose lei un po’ frastornata per la domanda a bruciapelo.
Vegeta non se la prese per la risposta. Se ciò che gli aveva detto Trunks era vero, allora anche la risposta di Bulma non era una bugia. Il sayan si sentiva stranamente tranquillo.
Dopo pranzo, Trunks aiutò la madre a sparecchiare per cogliere l’occasione di chiederle cosa avesse ancora da fare nel pomeriggio. Quando Bulma glielo spiegò, il ragazzo rimase un po’ sconcertato. Le chiese se un solo pomeriggio sarebbe bastato per tutto quel lavoro e anche se fosse stato meglio se, anche lui, fosse andato a dare una mano, anziché rimanere ad allenarsi con suo padre.
A quella domanda Bulma lo guardò e seriamente gli disse:
“No Trunks, il desiderio di tuo padre di allenarsi con te è una manna dal cielo. Così potrò stare anche un po’ più dell’oretta che ho promesso a Goku, per spiegargli il progetto. Magari chiedo a Bra di venire con me, a quanto ho capito è diventata anche lei così forte da poterci aiutare!”
“Già, hai ragione, ma cercate di tornare prima che finisca il nostro allenamento, altrimenti non saprò più cosa inventarmi, per non far venire papà al cantiere”
“Ok, farò del mio meglio e…Trunks…grazie” rispose la donna dandogli un bacio affettuoso sulla guancia.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I PREPARATIVI ***


Solo mezz’ora dopo, Goten e Bra erano già volati al cantiere e Bulma era in viaggio con il suo piccolo elicottero e tutti i disegni per la realizzazione del suo progetto. Tempo prima aveva trovato un’inserzione su un giornale in cui il proprietario di un enorme terreno sulle montagne vendeva tutto. Dopo essere andata di persona a vedere, si era letteralmente innamorata di quel posto. C’era una grande piana ricoperta da un bellissimo prato fiorito e, sotto dei pini, alla base delle montagne circostanti, c’era una graziosissima baita con delle enormi finestre che davano su un porticato, affacciato su un paesaggio mozzafiato. Senza pensarci due volte e senza trattative sul prezzo, aveva comprato tutto, pensando a quanti bei momenti avrebbe potuto passare nella tranquillità di quel luogo, con il suo principe.
Poi un giorno, parlando con Goku dell’imminente compleanno di Vegeta, le era venuto in mente che, forse, avrebbe potuto realizzare, con l’aiuto dell’amico, un sogno che il suo amato sayan aveva da molti, molti anni. Goku trovò l’idea un po’ bizzarra, ma molto intrigante e accettò di aiutarla in tutto.
Ora, mentre stava per arrivare in quel luogo, per completare finalmente il lavoro, si sentiva eccitatissima. Il cuore le batteva a mille all’ora e aveva una voglia indescrivibile di vedere il risultato finale di tanti sforzi, da parte di tutti.
Quando atterrò, i lavori erano già a buon punto, tutti sapevano come costruire la base dell’enorme struttura che Bulma aveva in mente. In pratica mancava solo il montaggio del famoso materiale vetroso che, ancora imballato, giaceva sul prato di fronte alla baita. Quando Goku vide arrivare Bulma, le andò incontro raggiante. Faceva molto caldo e tutti i componenti della squadra reclutata da Goku, erano costretti a lavorare a torso nudo, tranne, ovviamente, Bra, che aveva risolto il problema indossando la parte superiore di un bichini.
“Ciao Bulma, ben arrivata! Hai visto? Siamo già a buon punto, eh? Penso che finiremo per stasera, che dici?” disse allegramente il giovane sayan.
“Ehm…sì…” rispose lei che già aveva capito che sarebbe stata una giornata molto, ma molto dura da sopportare…tre sayan seminudi che lavoravano per lei…Anche se mancava il suo preferito, niente toglieva alla bellezza di Goku e dei suoi figli…
La donna si dovette riprendere e riconcentrare sul lavoro che era sicuramente molto più importante dei suoi sbalzi ormonali e disse:
“Ho visto, ma siete stati bravissimi! Possiamo montare la cupola allora. Pensi che sia meglio provarla alla fine?”
“Sì penso sia meglio, se non la montiamo correttamente rischiamo che succeda qualche guaio, ti pare?” rispose il sayan seriamente.
“Mhm, sì…è meglio provarla…ma non è che Vegeta ci sente e ci trova se la provi?”
“No, se lo faccio solo per qualche secondo non fa in tempo a localizzarci e lui non ha nemmeno la possibilità di teletrasportarsi, per cui…non ci sono problemi” la rassicurò Goku.
“Ok, iniziamo allora?” disse Bulma con un sorriso e cercando di guardarlo sempre negli occhi per non farsi ‘distrarre’ dal resto.
“Certo! Al lavoro!”
La squadra montò la cupola in men che non si dica. I quattro sayan terminarono il lavoro sigillando i vari pezzi di cui era composta la struttura con delle sfere luminose, create dalle loro stesse mani che Bulma soprannominò simpaticamente “saldatrici manuali”. Quando anche l’ultima fessura fu magistralmente chiusa da Bra, uscirono tutti dalla cupola tranne Goku che aveva deciso di testarne la resistenza. Appena la porta di sicurezza si richiuse mettendo al sicuro all’esterno i suoi figli, Bulma e Bra, Goku si trasformò in supersayan di terzo livello e creò subito un’onda energetica potentissima tutta attorno a sé e non nelle mani, come di consueto. Da fuori la cupola Bulma tentò di fermarlo gridando:
“NOOO! Goku aspetta! Non serve che la provi così! Non è costruita per sopportare questa potenza!”
A quel punto Gohan, vedendo Bulma in apprensione, si avvicinò e le disse:
“Bulma, non ti preoccupare, mio padre sa ciò che sta facendo, vedrai che non succederà niente!”
La donna si calmò, vedendo che anche Goten e Bra erano rimasti tranquilli e non avevano battuto ciglio dopo la trasformazione di Goku. Il ssj fece partire un’onda potentissima tutta intorno a sé, come una specie di esplosione luminosa che si infranse contro la cupola senza scalfirla minimamente. Quando il chiarore abbagliante sparì e la vista di tutti tornò finalmente normale, Bulma si vide comparire davanti il sorriso raggiante del suo amico circondato da una spettinatissima chioma nera. Goku la prese in braccio e, facendola volare in aria, come se fosse una bambina, le disse:
“Ce l’abbiamo fatta Bulma! Funziona!! Sai che spasso dopodomani!”
“Sì, è bellissimo…ma…Goku…per favore…METTIMI GIU’!!!” gridò la donna facendo ridere tutti.
Goku la rimise a terra e le disse:
“Scusa, mi sono lasciato prendere dall’euforia!”
“E sì, ci credo! Penso che anche voi siate eccitati quanto me per dopodomani, vero?” chiese Bulma con un sorriso.
“Puoi dirlo forte!” risposero i ragazzi all’unanimità.
“Venite, scommetto che avete una fame e una sete terribile. Alla baita troverete tutto ciò che volete e per te Goku, c’è una sorpresa!” concluse Bulma facendogli l’occhiolino.
Quando arrivarono alla baita, Goku capì subito qual era la sua sorpresa. Nel momento in cui lui stava provando la cupola, era arrivata Chichi che, oltre ad aver portato con sé una montagna di cosa da mangiare, quando lo vide gli lanciò un’occhiata che aveva un unico significato: stasera sarai solo mio sayan. Goku era al settimo cielo, cosa poteva pretendere di più? Cibo, allenamento e serata di godimento con la moglie desiderosa di stare con lui…In pratica, un Paradiso. Bulma si accorse dello sguardo che i due si erano lanciati e, quando tutti si furono rifocillati disse:
“Beh…ragazzi, direi che si è fatto tardi…io dovrei assolutamente tornare a casa…prima che Vegeta ci scopra…vieni Bra?”
“Ehm…mamma…posso…posso chiederti il permesso di…ecco…sì, insomma…vorrei avere il permesso di dormire da Goten stasera…Se posso…” chiese Bra timidamente.
Bulma pensò che non ci fosse niente di male nella richiesta e le disse:
“Per me va bene cara…ma temo che tu debba chiedere il permesso alla padrona di casa…”
“Certo che puoi” disse Chichi senza nemmeno aspettare l’esplicita richiesta di Bra sul cui volto comparve un sorriso di gratitudine.
“Scusate se vi interrompo, ma a me nessuno chiede niente?” disse Goku facendo finta di essere arrabbiato.
“Ok, va bene…Papà, posso far venire Bra a dormire a casa?” chiese Goten per farlo contento.
“Mhmm…vediamo…Vegeta lo sa che fate i birichini?” chiese lui come se fosse intenzionato a non dargli il permesso desiderato.
“Sì, lo sa…Ma comunque non è come pensi tu…noi…noi non andiamo solo a letto assieme…io…io amo Bra e…noi…noi non facciamo solo quello…” disse Goten arrossendo per la dichiarazione d’amore che aveva appena fatto davanti a tutti.
“Mi…mi ami? Mi ami davvero Goten?” chiese Bra arrossendo a sua volta.
“Sì, con tutto me stesso…parola di sayan” rispose lui con un sorriso.
La ragazza si avvicinò e, come se intorno a loro non ci fosse nessuno, lo baciò con molta passione. Il loro momento di eterno piacere fu interrotto da un finto colpo di tosse di Goku che leggermente imbarazzato disse:
“Beh, figliolo, non c’era bisogno che tu ti sbilanciassi tanto…te lo davo lo stesso il permesso di ospitare Bra…Ma FUORI dalla mia camera da letto, è chiaro? Potete divertirvi dove volete, anche nella vecchia cameretta di Gohan, se è proprio necessario, ma assolutamente non nel MIO letto…”
“Chiarissimo! Ma comunque…ehm…non possiamo usare nemmeno la vecchia cameretta di Gohan…” disse Goten per precisare che sapeva già benissimo quale fosse il suo territorio “consentito”.
“E perché no?” chiese Chichi che non capiva il perché non si potesse usare un locale perfettamente pulito e in ordine in casa sua.
“Beh…ecco…quella zona è…è tassativamente vietata…Più della vostra camera” rispose Bra che sembrava saperne di più dei legittimi proprietari.
“Vietata? E da chi?” chiese Goku incuriosito.
“P-pan” risposero i ragazzi timidamente guardando Gohan a cui era andato di traverso un boccone sentendo il nome di sua figlia.
“PAAAN?” chiese allibito il padre della ragazza.
“Sì, lei ci picchia tutti se…se noi entriamo in quella stanza…” rispose Goten imbarazzato di prenderle ogni volta da sua nipote.
“E si può sapere, di grazia, perché d’un tratto un’altra stanza della mia casa sarebbe diventata off limits?” chiese Goku che si stava iniziando a chiedere come mai, ogni volta che andava via con Chichi per qualche giorno, casualmente la nipotina li andava sempre a trovare con un gran sorriso dipinto in faccia.
“Oh Goku, non l’hai ancora capito? Ci va con Trunks!” intervenne Bulma esasperata dal fatto che l’amico fosse l’unico a non esserci ancora arrivato.
“Trunks?!?! Ma, ma, ma scusa Gohan, ma tu lo sapevi?” chiese il sayan interdetto.
“Beh, sapevo che uscivano assieme…ma da qui a sapere che avevano letteralmente occupato la mia vecchia cameretta…ce n’è di distanza…ti pare?”
“Nooo…Pan…la mia nipotina dolce…nelle mani del figlio di quel depravato di Vegeta…speriamo che non abbia preso da lui…” disse Goku sconsolato, senza pensare che erano presenti moglie e figlia del “depravato”.
Al sayan arrivò un ceffone sulla testa che lo fece voltare di scatto. Pensando venisse da Bulma, rimase interdetto quando la moglie, prendendolo per un orecchio gli disse:
“Goku vergognati per quello che hai detto, chiedi scusa a Bulma e Bra, avanti…altrimenti stasera…”
Chichi non fece in tempo a finire la frase che Goku disse:
“AHIO AHIO…mi fai male Chichi…Scusa Bulma e scusa…AHIO…Bra…”
“Ecco bravo e non ti azzardare mai più ad offendere Vegeta o Trunks con queste insinuazioni. A quanto ho capito la tua ‘dolce’ nipotina, poi tanto tenera non è, se picchia tutti per una stupida camera da letto. O sbaglio?” concluse Chichi lasciando la presa.
“No, no…non è tenera, anzi…è una sayan spietata…spietatissima…capace di conquistare intere galassie…a partire dalla vecchia cameretta di suo padre” concluse Goku ridendo e facendo sorridere tutti.
“Beh, io adesso devo proprio andare, ma prima vorrei davvero ringraziare tutti quanti per l’aiuto che mi avete dato…non avrei davvero saputo come fare senza di voi” disse Bulma visibilmente emozionata.
“Grazie a te Bulma, per la baita e per tutto ciò che sei riuscita a organizzare” rispose Goku andandole incontro e dandole un tenerissimo bacio sulla guancia.
“Buona continuazione allora. A domani! Ciao”
“Ciao, buon ritorno!” risposero tutti sorridendole.
“Vado anch’io” disse Gohan subito dopo “devo incontrarmi con Junior per le regole...e poi devo andare a casa a fare un certo discorsetto ad una certa persona”
“Ma tesoro, non vorrai per caso vietare a Pan di uscire con Trunks, vero?” chiese Chichi preoccupata.
“No, ma di picchiare i suoi parenti per un motivo così stupido, sì” rispose il ragazzo seriamente.
“Buona serata…ehm…a tutti. E complimenti…fratellino, la tua fidanzata è veramente eccezionale!” concluse Gohan prendendo la mano di Bra e sfiorandola appena con le labbra. Goten non si arrabbiò, né si stupì del gesto: suo fratello maggiore era e sarebbe sempre stato un gran gentiluomo.
“Grazie Gohan, hai ragione, è davvero fantastica…ma…aspettaci, veniamo via con te…” concluse il giovane sayan prendendo la mano di Bra.
“Ve ne andate tutti?” chiese Goku vedendoli dirigersi verso la porta di ingresso.
“Sì papà, ci dispiace, ma non vorremmo fare troppo tardi” disse Goten interpretando male la faccia del padre.
“Ma che dici figliolo, a me non dispiace affatto che andiate via, anzi…mi stavo chiedendo quando finalmente mi avreste lasciato in pace con Chichi…” rispose Goku con un sorrisetto malizioso.
“Mhmm…e poi saremmo noi i birichini…a domani, papà…divertiti” disse Goten uscendo e facendo l’occhiolino al padre.
“Anche tu figliolo…fai il bravo!”
“Io sono sempre bravo…vero, Bra?” rispose Goten dando una pacca sul sedere alla fidanzata che rispose solo guardandolo e spogliandolo con gli occhi.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** CHE PASTICCIO, VEGETA!!! ***



Mentre Bulma tornava allegramente a casa con il suo elicotterino, Vegeta e Trunks si stavano allenando duramente nella camera gravitazionale. Ad un tratto, durante una pausa, Vegeta chiese al figlio:
“Allora? Hai scoperto qualcosa? Dove è finita, oggi, tua madre?”
“Sì, è come immaginavo…oggi consegnavano quel materiale di cui ti ho parlato e mamma doveva andare a firmare per la consegna. Te l’avevo detto che non ti dovevi preoccupare, vedrai che quando avremo finito l’allenamento sarà già tornata da un pezzo e ci avrà già preparato la cena!” rispose il ragazzo sorridendo.
“Sarà…ma io ho una strana sensazione…” concluse il padre a bassissima voce “Forza Trunks, continuiamo, mi fa passare il mal di testa combattere con te…”
“Ah, grazie…è un complimento?” chiese il giovane con un sorriso.
“Mmmh sì, diciamo di sì!” rispose Vegeta sorridendogli a sua volta.
Purtroppo la strana sensazione che Vegeta sentiva, si concretizzò pochi minuti dopo la partenza della moglie dalla montagna. Un’improvvisa folata di vento le fece perdere il controllo del mezzo che stava pilotando, facendola rovinosamente cadere al suolo. Fortunatamente l’impatto non fu così catastrofico, ma Bulma, pestando la testa, perse i sensi. Quando si risvegliò, dopo pochi minuti, si rese conto che la sua situazione non era delle più rosee. Sulla fronte le era venuto un bernoccolo che però, a dispetto di quanto fosse grosso, non le doleva per niente. Non sentiva dolore da nessun’altra parte e questo era altrettanto positivo. L’unico problema era la scomoda, quanto improbabile posizione in cui si era venuta a trovare: l’elicotterino era atterrato sul bordo di un profondo precipizio e la sua caduta era bloccata da un albero apparentemente sufficientemente robusto da poter sopportare il peso dell’ultraleggero con lei a bordo. Bulma valutò con calma la situazione e le bastò un solo minuto per rendersi conto che avrebbe avuto bisogno di aiuto per uscirne viva. Prese la radio e iniziò a chiamare casa:
“Ovviamente non risponde mai nessuno quando c’è bisogno di loro…”disse al niente che la circondava in quel momento “Mi toccherà aspettare che quei due finiscano di allenarsi...” concluse cercando di mettersi comoda nell’attesa del suo salvatore.
Nel momento stesso dell’incidente, a Vegeta tornò, come un fulmine a ciel sereno, un fortissimo dolore alla testa e si accasciò a terra sotto gli occhi preoccupati del figlio, che corse subito in suo aiuto:
“Papà, papà, cosa ti succede? Ti ho colpito?”
“No, no lasciami” disse alzandosi e respingendolo sgarbatamente “sta succedendo qualcosa…tua madre…” e lì si interruppe. Non poteva dire al figlio che quel mal di testa gli veniva quando pensava a Bulma in compagnia del suo eterno rivale, o almeno, fino a quel momento, era sempre stato quello il motivo delle sue rare emicranie. Guardò il figlio con gli occhi neri che lanciavano saette di rabbia e disse:
“Devo andare”
Trunks non potè né fermarlo, né chiedere spiegazioni. Lo vide semplicemente uscire dalla GR e volare via nel buio della serata, incurante della pioggia che aveva appena iniziato a cadere copiosamente dal cielo minaccioso.
Non appena il ragazzo entrò in casa, capì lui stesso che era successo qualcosa a sua madre. Era tutto buio e non si sentiva nessun rumore: era evidente che la donna non fosse ancora rientrata. Con crescente apprensione, Trunks corse alla radio e provò a chiamarla. Pochi secondi dopo si tranquillizzò, udendo la voce un po’ scocciata, ma comunque allegra, di sua madre:
“Trunks! Sei Tu? Oh, menomale! Senti, ho avuto un incidente con l’elicottero e sono precipitata…sai con questa pioggia! Non è che mi verresti a prendere? Sono in una posizione un po’…ehm…scomoda”
“Mamma! Ma tu stai bene? Sei ferita?”
“No, ho solo un gran bernoccolo sulla testa…” rispose Bulma toccandoselo.
“Ok, arrivo, dimmi dove sei più o meno”
“Guarda, è facile trovarmi…sai il burrone che c’è non distante dalla baita? Ecco, sono il puntino luminoso proprio sul ciglio. Vieni presto che non so quanto questa pianta mi possa ancora sostenere”
“Ok, arrivo!” concluse Trunks chiudendo la conversazione.
Mentre Trunks volava velocissimo a recuperare sua madre, Vegeta volava molto più veloce proprio alla baita in montagna. Il sayan aveva infatti individuato l’aura di Goku e stava andando da lui, convinto di trovare Bulma in sua compagnia. Quando arrivò alla baita, vide solo la luce delle lampade accese nella casa illuminare parte del porticato per poi perdersi nelle tenebre della notte circostante.
Vegeta si nascose tra i rami di un albero e azzerò la sua aura per poter osservare meglio ciò che accadeva all’interno di quella abitazione a lui del tutto estranea. Non passarono molti minuti che vide Goku, vestito solo di un asciugamano legato intorno alla vita, uscire da una porta, circondato da una nube di vapore acqueo. Il principe si mise ad osservare, con sempre maggiore interesse, ciò che l’altro sayan stesse facendo. Lo vide avvicinarsi al caminetto a ravvivare il fuoco e lo osservò mentre accendeva delle candele e le posizionava per creare un’atmosfera romantica. Quando la porta del bagno si aprì di nuovo, ne uscì un’altra nuvola di vapore che, questa volta, circondava una donna.
Vegeta si sporse, per vedere meglio, aspettando che la nuvoletta si disperdesse. Nella sua testa si era convinto che, di lì a poco, avrebbe potuto distinguere meglio il viso di sua moglie o, se non altro, la sua lunga e inconfondibile chioma azzurra.
Pochi istanti dopo però, si dovette ricredere, la donna aveva arrotolato un asciugamano sulla testa, come fanno tutte le donne e, quindi, anche Bulma, che non vogliono far gocciolare i capelli bagnati sulle spalle. In più aveva addosso un accappatoio che sembrava di tre taglie più grande di lei.
Quando Goku la vide, le andò incontro e, dando le spalle al principe che continuava a osservare la scena, baciò quella che Vegeta pensava ancora essere sua moglie, con molta passione, togliendole, nel contempo, l’accappatoio.
Il sayan continuò ad osservarli. Senza alcuna motivazione e nessuna prova si era convinto che con Goku ci fosse Bulma e cominciò a chiedersi fino a che punto era disposto a stare lì a guardare senza fare nulla. Come inebetito dall’amarezza che gli aveva a poco a poco pervaso il cuore e la mente, rimase a guardare per interminabili minuti con la testa piena di pensieri. Aveva visto come Goku aveva preso la donna in braccio senza smettere di baciarla e l’aveva delicatamente deposta sul letto per poi farla sua. Aveva visto come Goku amava quella donna e tutto il piacere che le stava facendo provare in quel momento. Aveva visto tutto Vegeta, ma non aveva capito nulla. Nella sua testa si era insinuato il tarlo del tradimento che non gli aveva concesso di vedere la cosa più importante e scontata: che quella donna, forse, poteva essere Chichi. Nella testa del principe cominciarono a girare domande senza risposta che si inseguivano come foglie in un mulinello di vento: perché la donna che lui aveva imparato ad amare gli stava facendo questo? Perché lo stava facendo proprio con la persona che lui aveva sempre considerato suo rivale? E soprattutto, perché si era fidato di lei?
Invaso da troppa tristezza e disperazione che gli avevano completamente tolto il lume della ragione, Vegeta prese la decisione più assurda che avrebbe mai potuto prendere, fino a quel momento. Voltò le spalle a quella crudele realtà che si era voluto erroneamente immaginare e volò via verso casa.
Nell’istante in cui il principe prese il volo, Goku che stava teneramente accarezzando la moglie, percepì distintamente la sua aura e, voltandosi verso la finestra disse solo:
“Vegeta…”
“Cosa?” chiese Chichi mettendosi a sedere sul letto e coprendosi con un lenzuolo.
“V-vegeta era…era qui…Io l’ho sentito” rispose Goku imbarazzato.
Chichi si alzò, arrotolandosi nel lenzuolo e andò vicino alla finestra per tentare di scrutare l’oscurità. Se Vegeta si fosse voltato, in quel momento, l’avrebbe vista e avrebbe capito quanto fossero stati stupidi i suoi pensieri, ma non lo fece. Chichi non fece in tempo a vederlo, era troppo buio e la pioggia era fittissima. Girandosi per tornare a letto disse:
“Qui non c’è nessuno Goku…e poi, cosa ci farebbe Vegeta in una notte come questa qui? Sarà a casa a fare ciò che stiamo facendo noi…no?”
“Sì…sarà sicuramente così…mi sarò sbagliato di sicuro…” rispose Goku non troppo convinto.
“Secondo me sei così eccitato per dopodomani che non fai altro che pensare al tuo amico…Eh, Goku?” continuò lei per provocarlo.
“Cosa vorresti dire? Che stavo pensando ad altro e non ti è piaciuto?” chiese il sayan mettendo il broncio.
“Nooo! Scherzavo! Ma la serata è ancora lunga e quando ci ricapita di tornare in un posto così bello e poter stare insieme io e te, senza figli e nipoti che ci disturbino?” chiese Chichi con un sorriso malizioso.
“Hai ragione, torna qui che continuiamo da dove abbiamo lasciato…”
Chichi si ributtò nel letto e nell’abbraccio del marito per trascorrere un’intera, lunghissima e dolcissima notte d’amore in quell’incantevole posto.
Quando Vegeta arrivò alla Capsule C., trovò la casa immersa nel buio e nel silenzio della notte. Pensò che anche Trunks fosse uscito. Con un’amarezza infinita, salì sulla navicella spaziale che fino a poche ore prima aveva usato con suo figlio come camera gravitazionale e, senza una meta precisa, la mise in funzione e partì.
Il rumore non svegliò nessuno, né Bulma, né Trunks che si era addormentato a fianco a lei, su una sedia, per starle vicino fino all’arrivo del padre.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** MISSIONE: RECUPERARE VEGETA ***


Il mattino dopo, Bulma si svegliò, per la prima volta dopo due settimane, senza sveglia. Si passò le dita sulla fronte per cercare il bernoccolo della sera prima ed ebbe la buona sorpresa di trovarlo quasi del tutto riassorbito. Qualcuno ci aveva messo del ghiaccio, nella notte e la cosa fu presa da Bulma come un tenero gesto d’affetto. Si guardò in giro e in pochi istanti si rese conto di due cose: una, aveva rovinato la serata, nonché la nottata al figlio che era rimasto a dormire su una scomoda poltrona a fianco a lei per tutta la notte. Due, se Trunks era lì, dov’era Vegeta? Si mise a sedere sul letto e scosse delicatamente il ginocchio di Trunks dicendo:
“Hey, tesoro, svegliati…Svegliati Trunks”
Il ragazzo si stiracchiò e aprì a fatica gli occhi. Quando vide la madre che gli sorrideva disse con voce assonnata:
“Mamma, che-che ore sono? Stai, stai bene?”
“Sono le otto e mezza…e sì, sto bene. Guarda, il bernoccolo è quasi andato via!” gli rispose sorridendo.
“Allora ho fatto bene a metterci il ghiaccio! Ma…ma dov’è papà? Non…non è tornato?”
“Tornato da dove?”
“Ieri sera, quando tu hai avuto l’incidente, lui è stato….si è sentito male…anche se non lo sapeva…ed è volato via senza dirmi niente…” rispose il ragazzo un po’ preoccupato.
“Ah, ho capito, si vede che poi è tornato a casa e, per non svegliarci, ha dormito nell’altra camera, vado a svegliarlo” disse lei alzandosi.
“No, mamma….papà non è qui…io non…la sua aura, non c’è…” disse Trunks che ora sembrava veramente in apprensione.
“Come? E dov’è? Nella GR?”
“No…non c’è….Aspetta…” disse Trunks alzandosi all’improvviso per andare sul balcone.
“Mamma! Vieni a vedere!” gridò il ragazzo vedendo il giardino.
Bulma si precipitò a vedere cosa mettesse tanto in apprensione Trunks e, quando vide che nel giardino non c’era più la gravity room/navicella, quasi stava per svenire.
“Trunks, cosa, cosa succede? Dov’è la navicella? L’ha presa tuo padre?” chiese con le lacrime agli occhi.
“Temo di sì, mamma…” rispose il ragazzo che si era fatto pensieroso “Ma non credo che possa essere andato molto lontano, ieri ci siamo allenati a lungo e ieri sera nessuno ha più ricaricato le batterie…penso sia potuto arrivare sulla Luna…massimo su Marte. Per farle ricaricare con la luce del sole ci vuole più tempo…per cui se ci muoviamo subito riusciamo a convincerlo a tornare”
“E come facciamo? Non abbiamo altre navicelle, come lo raggiungiamo?” chiese Bulma piagnucolando.
“Chiama Goku, ti teletrasporterà sulla navicella in meno di un secondo” disse il ragazzo deciso.

Meno di dieci minuti dopo, Goku arrivò alla Capsule Corp. Era visibilmente stanco e, quando apparve di fronte a Trunks e Bulma, li salutò con uno sbadiglio:
“Buongiorno…ma che ore sono?” chiese come se stesse ancora dormendo in piedi. Poi, vedendo le facce preoccupate dei due, si riprese un pochino e chiese: “Hey, tutto bene? Che facce che avete, sembrano peggio della mia…”
“Goku, è una tragedia, Vegeta è andato via, con la navicella spaziale! Dobbiamo andare a riprenderlo e convincerlo a tornare!” spiegò Bulma disperata.
“Volato via? E dove?” chiese Goku perplesso.
“Non lo sappiamo con precisione, ma le batterie erano abbastanza scariche. Pensiamo possa essere arrivato non più lontano di Marte. Tu riesci a sentire la sua aura, Goku?” chiese Trunks speranzoso.
“Sì che ci riesco, perché, tu no? Eh, caro, ha ragione tuo padre, ti devi allenare di più…e non pensare soltanto ad occupare abusivamente una delle camere di casa mia, con mia nipote” disse allegro Goku che sembrava essere tranquillo nel poter risolvere a breve la situazione.
“Ma, ma io…veramente…” cercò di giustificarsi il ragazzo arrossendo visibilmente.
“Lascia stare, scherzavo…piuttosto, spiegatemi una cosa, perché Vegeta è volato via? Sapete…ieri sera alla baita, quand’ero con Chichi, ad un tratto mi è sembrato di sentire la sua aura…ditemi che era qui invece….” chiese Goku con tono supplichevole.
“Cosa? Alla baita? E cosa è venuto a fare là? Non avrà visto tutto spero?” chiese Bulma in uno terribile stato di agitazione.
“No, non credo, era buio pesto e pioveva…era impossibile vedere qualcosa, fuori. Se era veramente lui quello che ho sentito, l’unica cosa che può aver visto eravamo io e Chichi che…ehm…insomma avete capito…no? In quel caso, non credo che fosse molto interessante, per lui” spiegò Goku un po’ imbarazzato.
I tre rimasero in silenzio, un po’ pensierosi quando ad un tratto Trunks ebbe un’illuminazione:
“Ho capito! Mamma, ieri mattina tu hai parlato al telefono con Goku, giusto? Papà è venuto in camera mia e aveva un mal di testa tremendo…Poi, ieri sera, quando tu hai avuto l’incidente...”
“Hai avuto un incidente?” lo interruppe Goku che non sapeva nulla di quanto fosse successo.
“Sì, con l’elicottero…ma niente di grave….Dicevi, Trunks?” rispose Bulma che era più interessata a sentire la spiegazione del figlio.
“Dicevo…quando il tuo elicottero è caduto, credo che papà abbia sentito che ti era successo qualcosa ma, essendogli tornata improvvisamente l’emicrania, ha attribuito la cosa al pensiero che tu fossi con Goku…Per questo è volato alla baita…ha sentito la tua aura, Goku, ed è venuto a vedere se mia mamma era con te” spiegò Trunks sperando di essere stato chiaro.
“A tuo padre viene il mal di testa se io parlo o passo del tempo con Goku?” chiese Bulma che non aveva proprio capito il senso della questione.
“Ecco, adesso finisce che sono anche la causa del mal di testa di Vegeta…siamo alle solite…sempre colpa mia…” si intromise Goku un po’ offeso.
“Sì…cioè…no, voglio dire…che non è certo colpa tua…ma mio papà è…è molto…come dire…geloso..” cercò di spiegare Trunks imbarazzato.
“Ah, questa sì che è bella! Geloso di me e Bulma? Ma se lo sanno tutti che nemmeno fra cent’anni potrebbe mai esserci qualcosa fra di noi…senza offesa…ovviamente…Bulmina…” disse Goku sorridendo.
“GOKUU! Ti ho detto mille volte di non storpiare il mio nome…e comunque non mi sono offesa, è la verità…La cosa che non capisco è perché, avendo visto te con Chichi e non con me, come credeva, se ne sia andato lo stesso…” concluse Bulma tornando triste.
“Questo lo chiederemo direttamente a lui. Vieni” disse Goku mettendosi due dita in fronte e cingendole dolcemente con un braccio il fianco.

Un istante dopo i due comparirono di fronte al letto di Vegeta che, nonostante dormisse, aveva comunque un’espressione corrucciata. Prima di svegliarlo, Bulma si girò verso Goku e gli disse:
“Goku ascolta, ti ringrazio di avermi portato qui. Posso chiederti un altro favore? Ti prometto che è davvero l’ultimo…Potresti…cioè…voglio dire….ci lasceresti soli? Devo parlare io con Vegeta… capisci?”
“Sì, capisco…ci vediamo sulla Terra…tornate presto!” rispose lui con un sorriso sparendo.
Bulma si sedette sul letto a fianco di Vegeta e gli diede un tenero bacio per svegliarlo. Il sayan aprì gli occhi e subito, sul suo volto, apparve un’espressione mista tra rabbia e sconcerto:
“B-Bulma? Cosa, cosa ci fai qui? Perché non mi lasci in pace?” rispose il sayan mettendosi a sedere.
“Vegeta, perché sei andato via? Cosa ti ho fatto?” chiese Bulma dolcemente.
“Con che coraggio vieni a chiedermelo?” chiese lui che si stava visibilmente irritando.
“Te lo chiedo perché non capisco…So che ieri sera hai visto la baita…Sei arrabbiato perché non ti ho detto che l’avevo comprata?”
“Pensi che io sia così idiota da arrabbiarmi per una cosa del genere? Dimmi una cosa, Bulma…Perché? Perché mi hai fatto questo? Mi hai distrutto il cuore e ora vieni qui e ti prendi anche gioco di me? Perché? Non sei stata bene con me ieri mattina? Non sono stato bravo? Se ne volevi ancora potevi dirlo, non ti ho mai detto di no, o sbaglio?”
La testa di Bulma stava per scoppiare, ma a cosa si stava riferendo? Non ci capiva più nulla…doveva chiedergli un chiarimento e disse:
“Vegeta…io non so cosa tu credi che io abbia fatto…ma di una cosa sono sicura, io ti amo e se ti dà fastidio che io passi parte del mio tempo con Goku, ti giuro che farò in modo di non vederlo mai più. E’ questo che vuoi?”
“Ma è assurdo, mi stai chiedendo se voglio o no che tu vada ancora a letto con Goku? Ma è una follia, mi vuoi far morire di dolore?” chiese il sayan che sembrava quasi disperato.
“C-Che cosa scusa? Io a letto con Goku? Ma, ma, ma, ma Vegeta!?!? Ma come ti è saltato in mente? Io non farei mai una cosa del genere!” balbettò Bulma incredula.
“No eh? Ti ho vista ieri sera, in quella baita…”
“Ma Vegeta, ieri sera? Ma era Chichi con Goku ieri sera! Come hai potuto pensare che fossi io? Io stavo tornando a casa e l’elicottero è caduto e mi è venuto anche questo bernoccolo e poi mi è venuto a salvare Trunks che mi ha messo il ghiaccio…” disse lei tutto di un fiato indicando la ormai piccola protuberanza che le era rimasta sulla fronte, circondata da un leggero alone bluastro.
“C-Chichi?” chiese il sayan guardandola e sgranando gli occhi.
“SÌ!!! Chichi, Goku era con SUA moglie! Gli ho prestato la baita perché mi ha aiutato a finire il progetto di cui ti ho parlato! Ma come hai potuto pensare, anche solo per un istante, che fossi io con Goku? È…È…È impossibile! Scusa, io e Chichi non siamo proprio uguali, fisicamente….”
“Era Chichi?” chiese di nuovo lui che sembrava frastornato dal risvolto di una situazione che appariva, ai suoi occhi, disperata.
“Sì, senza dubbio” rispose di nuovo la moglie.
“Io…io…non posso crederci…” continuò il sayan.
“Guarda, se vuoi chiamo casa e ti faccio parlare con Trunks e con Goku, così te lo confermano anche loro” continuò Bulma un po’ scocciata.
“No…non hai capito…io…non posso credere di essere stato così idiota….Il fatto è che avevo quel terribile mal di testa…mi viene solo quando sento che tu….insomma….ah, quant’è difficile spiegare…” cercò di dire lui senza molto successo.
“Quando io cosa, Vegeta? Quando sto con Goku?” chiese lei sperando che la risposta non fosse “sì”.
“Beh, finora pensavo di sì…ma ora so che mi viene quando sento che, in qualche modo, potrei…perderti…e la cosa mi fa una paura terribile…”
“Quindi ieri sera ti è venuto perché hai “sentito” che avevo avuto un incidente con l’elicottero?” chiese Bulma incuriosita.
“Credo proprio di sì, ma io pensavo che il motivo fosse l’altro e quindi sono andato alla baita…poi ho visto Goku con la non-te e ho fatto due più due. Il dolore alla testa è diventato fortissimo e mi ha tolto tutte le energie che avevo per ragionare o reagire…e sono volato via…ho preso la navicella e sono venuto qui…”
“Solo che in questo caso due più due non fa quattro e ancora non capisco come tu abbia fatto a non vedere che era Chichi” disse Bulma con un sospiro.
“L’asciugamano….” disse lui sconsolato.
“Cosa?”
“Aveva quello stupido asciugamano arrotolato sulla testa che le copriva i capelli e quell’enorme accappatoio che le copriva…il resto…È stato come…come quando dici che non ti piace una pietanza da mangiare solo perché ha un brutto aspetto, ma non l’hai mai assaggiata per sapere se è effettivamente di tuo gusto o no” spiegò lui imbarazzato per l’errore commesso.
“Oh…tutto questo per uno stupido asciugamano? Non era più semplice fidarsi di me, Vegeta?”
Vegeta si rattristò all’improvviso. Non sapeva cosa dire, l’imbarazzo per essersi comportato in un modo così infantile era troppo. Bulma aveva perfettamente ragione, si sarebbe dovuto fidare di lei senza se e senza ma. Invece si era comportato da stupido e sentì improvvisamente il bisogno di chiederle scusa:
“Oh piccola…io…sono stato…io…mi sono comportato veramente male. Potrai mai perdonarmi?”
Bulma che, fino a quel momento, lo aveva guardato negli occhi, si sciolse come un ghiacciolo al sole a sentirsi chiamare “piccola”. Le piaceva tantissimo perché si sentiva protetta come in un caldo abbraccio. Gli sorrise maliziosamente e disse:
“Beh…un modo ci sarebbe…sai, sayan? Credo che nella classifica dei “posti più strani dove hai fatto l’amore” salirei al primo posto mondiale, se dicessi che l’ho fatto su Marte…”
“Avete questa classifica sulla Terra?” disse lui tornando improvvisamente a sorridere.
“Sì…potrei vincere sicuramente il primo premio, considerando che lo faccio anche con un alieno…” continuò lei iniziando a sbottonarsi la camicetta.
“Lascia fare a me” disse lui portandole via il lavoro e ricominciando a svolgerlo con una lentezza esasperante. Quando finì le accarezzò delicatamente il fianco e salì fino a sfiorarle appena il seno. Bulma era come ipnotizzata dal desiderio crescente che la stava pervadendo e gli disse:
“Hai intenzione di farmi soffrire ancora per molto sayan?”
“Sì….voglio che mi perdoni e voglio anche farti dimenticare il mio stupido comportamento” disse lui prendendo a baciarle sensualmente il collo.
“Quale stupido comportamento?” chiese Bulma facendo finta di aver già cancellato tutto e abbandonandosi totalmente al piacere che le stava dando e le avrebbe continuato a dare per molto, molto tempo, il suo amatissimo principe. 

Nel contempo sulla Terra, Goku era tornato da Trunks. Aveva un sacco di cose da fare con lui. Prima di tutto doveva spiegargli perché era già lì. Secondo, si sentiva stranamente desideroso di insegnargli come “sentire” anche  le auree molto deboli e terzo, dovevano finire i preparativi per la festa che si sarebbe svolta di lì ad ormai poche ore.
“Perché devo imparare questa cosa, Goku?” chiese ad un tratto Trunks dopo più di un’ora tra spiegazione e allenamento.
“È semplice Trunks” rispose allegro Goku che si era seduto di fronte a lui con le gambe incrociate per poter osservare meglio se il ragazzo si concentrasse nella maniera giusta “Se un giorno la mia nipotina sarà in pericolo e la sua aura sarà quasi nulla, tu potrai trovarla ovunque sia…Anche se sarà molto lontana…”
“Troverei Pan ovunque e comunque” rispose il ragazzo perdendo un pochino la concentrazione al pensiero della persona che amava di più al mondo.
“Lo so…ma….concentrati ora…li senti? I tuoi genitori?” chiese Goku per avere la conferma che Trunks avesse appreso la tecnica.
“Mhm…è…è difficile” rispose lui continuando a tenere gli occhi chiusi che si corrucciarono a dimostrazione della forte concentrazione del ragazzo.
“Provaci figliolo…ora quella di tuo padre si sente molto di più…vero?” disse Goku nello stesso istante in cui Vegeta stava iniziando a baciare Bulma.
“Sì…è vero!!! Ma, ma non è un’aura pericolosa…è strana…” disse Trunks riaprendo gli occhi un po’ perplesso per capire cosa stesse succedendo.
“Beh, direi che la lezione è finita, Trunks…ti consiglio di non indagare oltre…su cosa…ehm…su cosa stanno combinando lassù…” rispose Goku allegro.
“Che cosa? Mi vorresti dire che tu riesci a percepire cosa stanno facendo le persone dall’aura che emettono?” chiese il sayan dai capelli viola allibito.
“Già…o meglio…capisco se stanno facendo cose malvage o cose buone…e mi sembra di capire che tuo padre non stia esattamente trucidando tua madre…O sbaglio?”
“Nooo…Gokuuu! Adesso me li devo “sentire” anche quando sono lontani? Guarda che per me è già difficile vivere in questa casa coi miei genitori…lo fanno in continuazione…possibile che non ne abbiano mai abbastanza? E adesso sono anche costretto a sapere che lo stanno facendo di nuovo, anche se sono su un altro pianeta!” spiegò il ragazzo sconsolato.
“Ma no Trunks…sai cosa dico io, in questi casi? Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…Prendi me, io non ci faccio più caso ormai, vedi? Ora andiamo, dobbiamo tornare al cantiere per finire i preparativi”
“Ok e … Grazie, Goku!” concluse Trunks con un sorriso sincero.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** INIZIA IL TORNEO ***


“Beeeeeenvenuti a tutti quanti a questa speciale edizione del Tenkaichi, organizzato e sponsorizzato dalla Capsule Corp. per festeggiare il compleanno di uno dei più valorosi e forti combattenti di questo pianeta. Signore e signori, è un onore per me presentarvi e poter fare gli auguri a nome di tutti all’unico e inimitabile…principe dei sayan, Vegeta!”

Il diretto interessato, che era stato portato sul posto bendato e con un’assordante musica nelle orecchie per non perdere l’effetto sorpresa, non appena fu liberato di cuffie e benda, sgranò gli occhi, nonché le orecchie, sbalordito. Era al centro di un enorme quadrato che faceva da ring di combattimento. Si guardò intorno, cercando di capire cosa stesse succedendo. Vide che, tutt’attorno al ring c’erano delle tribune ricolme di gente in festa.
‘Che strano pubblico’ pensò il principe osservandoli ‘io conosco, tutte queste persone…sono venute tutte per festeggiare il mio compleanno?’
Poi, guardando i volti di chi era con lui sul ring, si stupì ancora di più nel vedere che era circondato dalle persone a lui più care e, sul suo volto, apparve un sorriso raggiante, quando capì che, quelle persone, erano tutte sayan.
“…Dobbiamo essere tutti molto felici oggi di poter assistere a questo grande evento sportivo, signore e signori. Fra poco si sfideranno, su questo quadrato, tutti i sayan che vivono sul nostro meraviglioso pianeta e che, negli anni passati, hanno fatto di tutto per salvarlo…più volte…devo dire!!! Per me è un grande onore essere qui in veste di cronista ufficiale, nonché arbitro, di questi favolosi e sensazionali incontri…”
“C-cosa, cosa significa, Kaaroth?” chiese Vegeta rivolgendosi al sayan che era andato a porgergli la mano per fargli gli auguri.
“Auguri Vegeta…spero di essere fortunato e di avere l’occasione di combattere con te oggi” rispose Goku che sembrava raggiante.
“Kaaroth…non…non capisco…mi avete regalato…un torneo? Un torneo di arti marziali? Solo per me?” chiese il principe ancora frastornato.
“No, papà, non UN torneo, ma IL torneo…il torneo di arti marziali per eccellenza! Solo i sayan possono partecipare” spiegò allegra Bra andando ad abbracciarlo per fargli gli auguri.
“Non ci credo…Bulma ha…ha fatto tutto questo? Per me?” continuò il principe visibilmente emozionato.
“Sì Vegeta, noi abbiamo dato solo un piccolo contributo, montando la cupola e il ring…ma il resto, banchetto, pubblico, organizzazione…ha fatto tutto Bulma!” spiego Goten.
“Già, tranne le regole di questo torneo che sono state scritte da Gohan e Junior e il materiale della cupola protettiva del pubblico che è stato testato da Goku” concluse Trunks.
Vegeta era esterrefatto e in lui stava crescendo sempre più una gioia infinita. L’unica cosa che riuscì a dire fu:
“Io…non so proprio come ringraziarvi…è il più bel regalo che io abbia mai ricevuto…in tutta la mia vita, lo giuro”
“Non devi ringraziare noi, Vegeta, ma tua moglie che è lassù, nella tribuna centrale a guardarti e a tifare per te, nonostante qui sul ring ci siano anche i suoi figli a combattere” disse Gohan porgendogli la mano, anche lui per fargli gli auguri.
Vegeta gliela strinse con un sorriso, poi, alzando la mano verso il posto dove era seduta Bulma e guardandola negli occhi, creò un’enorme sfera luminosa che, pochi istanti dopo, prese la forma di un enorme cuore luminoso. Bulma stava per svenire dall’emozione di quel gesto inatteso e, con un filo di voce, disse:
“Anche io ti amo, Vegeta”
“…Ma bando alle ciance! Signore e signori, diamo il via a questo sensazionale torneo e proseguiamo con l’estrazione delle coppie che si dovranno affrontare su questo ring. Prego, venite pure ad estrarre le palline dall’urna, procediamo in ordine alfabetico: Bra…vieni pure cara…”
La ragazza dai capelli turchini infilò una mano nell’urna dei numeri ed estrasse allegra una pallina:
“Otto” disse mostrando il numero al presentatore.
“…benissimo! Proseguiamo con…Gohan! Avanti figliolo tocca a te”
“Quattro” esclamò Gohan dopo aver pescato anche lui il suo numero.
“Peeeerfetto! Ora tocca a Goku e poi a Goten”
“Io ho il cinque” disse Goku contento di non dover combattere contro suo figlio maggiore.
“Cosa?!?!?! Noooo….io ho il sette….” disse Goten sconsolato vedendo che doveva combattere con Bra. “Senta, scusi, non è che posso cambiare numero? Vede, quella è la mia fidanzata, capisce che non posso combattere con lei?” disse il ragazzo cercando di persuadere l’arbitro.
“Eh…no…le regole sono regole…non si possono cambiare i numeri estratti, mi spiace Goten”
“E va bene” disse Goten allontanandosi sconsolato.
“Tocca a Gotenks! Ma chi sarebbe? Voi siete solo sette, chi è questo Gotenks?” chiese il presentatore guardandosi in giro allibito.
“No, lasci stare, lui arriva dopo, prenderà il numero che rimane. Prosegua pure, dovrebbe toccare a me, giusto?” disse Pan andando verso l’urna.
“Ehm…sì…sì, tocca a te, prego…”
“Ho il numero uno”
“Tocca a Trunks e poi Vegeta…eheh, il festeggiato estrae per ultimo…che cosa buffa…” commentò il presentatore lasciando tutti un po’ perplessi.
“Io ho…noooo…il due…C-con Paaaan? Ma potevo avere una sfortuna peggiore?”
“Sì, potevi estrarre il quattro e doverti scontrare con me, figliolo…” disse Vegeta con un sorriso, mostrando di aver preso il numero tre e facendo diventare Gohan bianco come un cencio.
“PEEEEEERFETTO! Vuol dire che Goku si scontrerà con Gotenks, non appena si degnerà di farsi vedere!” concluse il presentatore finendo di digitare sul computer, che proiettava le estrazioni sul grande schermo, l’ultimo nome nella posizione numero sei.
“Saranno degli incontri spettacolari!” dicevano nel pubblico le persone entusiaste di poter assistere ad un evento di tale portata.
“Ed ora, prima di iniziare il torneo, i combattenti dovrebbero firmare il foglio delle regole che adesso vi leggerò:
1) Chi tocca la cupola in un punto qualsiasi coi piedi è eliminato.

2) Chi rimane a terra per più di dieci secondi è eliminato.
3) Chi uccide l’avversario è eliminato.
4) Non ci si può arrendere e nemmeno usare una delle regole precedenti per essere eliminati apposta, senza combattere.
5) Se dopo trenta minuti di combattimento non ci sarà un vincitore, deciderà il festeggiato a chi tocca passare il turno. Se sarà Vegeta il diretto interessato, deciderà lo sfidante dell’incontro successivo.
Ora le regole sui colpi:

1) Si possono usare tutte le tecniche che si desiderano per colpire l’avversario, tranne il Taiyoken perché accechereste tutti gli spettatori.
2) Ci si può trasformare in ssj solo se anche l’avversario può. Altrimenti…eliminati!
3) Non si può raggiungere un livello di ssj superiore a quello raggiungibile dell’avversario. Altrimenti….eliminati!
4) Sono AAAASSSSSSSSOlutamente vietati i colpi….ehm bassi….
Bene, queste sono le regole più bizzarre che io abbia mai dovuto leggere prima dell’inizio di un torneo, ma…queste sono, per cui…FIRMATE!!!!”
concluse il presentatore facendo passare carta e penna tra i partecipanti.
“Sull’ultima regola potrei anche non mettercela la firma, chi se lo sogna di dare un calcio a Goten proprio lì? Non sono mica scema….” commentò Bra rivolgendosi a Pan che si era messa a ridere sentendo questa regola.
“Già, mi chiedo a chi sarà venuta in mente. A Junior o a mio padre?” rispose allegra Pan che pensava la stessa cosa dell’amica.
“OOOOOOOK! Se non avete domande, mi rimane solo da dirvi che il premio sarà il set completo delle sette sfere del drago a cui il vincitore, o la vincitrice, potrà esprimere un bel desiderio a suo piacimento! SIIIII COOOMINCIA!!! Prego, scendiamo dal ring e andiamo tutti nella sala d’aspetto fuori dalla cupola da dove potremo seguire il primo incontro fra PAN e TRUNKS in totale sicurezza!” disse il presentatore rivolgendosi agli altri guerrieri.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** TRUNKS VS PAN ***


Trunks era visibilmente sconsolato, non avrebbe voluto combattere contro la sua ragazza, non perchè in un normale rapporto di coppia non si fa a botte, nemmeno per divertimento, ma perché era già sicuro che l’incontro sarebbe finito molto presto. Pan si era allenata molto più di lui e sentiva che, se avesse perso, come immaginava, non le avrebbe prese solo da lei, che considerava la competizione tra sayan molto seriamente, ma anche da suo padre. Sapeva già che si sarebbe sentito dare della pappa molle etc, etc e che non l’avrebbe lasciato in pace finchè non avesse raggiunto un livello di forza sufficiente a non farsi battere da una “femminuccia”. Prima di iniziare le disse:
“Pan…ehm…”
“Sì Trunks?” rispose lei continuando a fare un po’ di stretching come riscaldamento.
“No….niente” disse lui sconsolato, con un filo di voce.
Lei allora alzò lo sguardo e lui si stupì di come, in quel momento, lo stesse guardando con degli occhi dolcissimi e innamorati. Pan si avvicinò, gli diede un tenero bacio sulla guancia e gli sussurrò all’orecchio:
“Ti amo sayan, ti va se ci divertiamo un po’? È il compleanno di tuo papà, facciamogli una sorpresa e mettiamocela tutta. Sono sicura che starà pensando che il nostro incontro sarà il più noioso di tutto il torneo…Fai finta che io sia quella rompiscatole di tua sorella, io penserò che tu sia lo zio Goten…ok?”
“Ok allora, se la mettiamo così…fatti sotto!”
I due iniziarono a scambiarsi calci e pugni molto forti con grande sorpresa di Vegeta che stava effettivamente pensando che l’incontro sarebbe stato, con molta probabilità, una palla mostruosa. Si vedeva già costretto a dover assistere alla sconfitta di suo figlio per mano di una poppante con un quarto di sangue sayan, solo perché pensava che Trunks non avrebbe mai fatto del male alla sua compagna di tanti viaggi. Ad un tratto, senza togliere lo sguardo dal combattimento che si stava facendo molto interessante, Vegeta disse:
“Gohan, hai allenato tu Pan?”
“Ehm…sì Vegeta…l’ho allenata io…P-perché?” chiese il ragazzo timoroso.
“È brava, se la cava molto bene. Se continua così non avrà difficoltà a battere Trunks”
“Grazie Vegeta, sai, lei è molto….ehm…competitiva. Quando ha saputo che mio padre voleva organizzare questo torneo per il tuo compleanno, si è allenata ogni giorno per molte ore…è molto forte, anche se purtroppo non riesce ancora a trasformarsi in ssj”
“Davvero? E come mai? Te lo sei chiesto?” chiese il principe incuriosito dal fatto che anche lui, all’età di Pan, non era ancora riuscito a trasformarsi.
“Non lo so…sai, lei ha un carattere molto diverso dai Son…assomiglia più…” sospese la frase Gohan.
“A chi? A sua madre?” chiese ancora Vegeta senza mai togliere lo sguardo dai due sul ring.
“No, Videl non è così…” rispose Gohan che non voleva dirgli come la pensava veramente.
“Allora?” chiese lui voltandosi per guardare il suo ormai prossimo avversario negli occhi.
Gohan abbassò lo sguardo, diventò rosso e, con un filo di voce, disse imbarazzato:
“A te….”
“A me?” chiese Vegeta sgranando gli occhi per la risposta inattesa.
Gohan non ebbe il tempo di rispondere che la loro attenzione fu improvvisamente richiamata un urlo che tutti poterono udire, nonostante la cupola:
“BIIIIG BAAAANG ATTAAAAAACK!!!!!”
Vegeta scattò in piedi insieme a Gohan per riuscire a vedere meglio, data la forte luce abbagliante sviluppata dalla nota tecnica di Vegeta che gridò:
“TRUNKS! NOOOOO!”
Gohan era molto preoccupato, come tutti gli altri. Se Trunks aveva colpito Pan con quell’onda, per la ragazza ci sarebbe stato poco da fare. Quando la luce scomparve però, la scena che tutti poterono osservare li lasciò sbigottiti. Pan era in piedi, di fronte a Trunks, con un braccio teso e il palmo della mano rivolto verso di lui che, per difendersi, si era coperto il viso con le braccia incrociate e si era trasformato in ssj per non subire danni irreparabili.
“C-COSA? Pan sa fare il MIO attacco senza trasformarsi in ssj?” chiese Vegeta ai suoi compagni che però erano allibiti quanto lui, se non di più.
“AAAATTENZIONE!!!! Signore e signori….Trunks si è trasformato in ssj ed è eliminato!!! VINCE LA NOSTRA PAAAAAAN” disse il cronista che era stato appropriatamente istruito da Junior sulle varie trasformazioni.
“AAAAAHHHHHH….EVVIVA!!! HO VINTO!!!” disse Pan correndo da Trunks per assicurarsi che stesse bene.
Il ragazzo, visibilmente provato dal colpo subito, tornò al suo stadio normale e con un sorriso le disse:
“Caspita Pan, che botta…ma sei stata brava…sei fortissima! Veramente! Battuto da un colpo di mio padre….chi l’avrebbe mai detto! Poi mi spiegherai dove l’hai imparato. Ok?”
“Eheh…me l’ha insegnato Bra…ma non dirlo a nessuno! Nessuno sa che anche lei lo sa fare, è una sorpresa per tuo papà!!” gli disse sottovoce facendogli l’occhiolino e continuò: “Non ti ho fatto male, vero Trunks? Penso che l’abbiamo reso veramente interessante quest’incontro, eh?”
“Eh sì…vieni, andiamo…tocca ai nostri papà adesso”
“Sì, ma prima devo fare una cosa, scusami, se non ti chiedo il permesso” e così dicendo lo abbracciò e gli diede un appassionato bacio sulle labbra, lì, sul ring, in mezzo ad una marea di gente che guardava solo loro. Il giovane contraccambio volentieri il bacio, abbracciando la fidanzata e provocando qualche gridolino da parte del pubblico che incitava la coppia a continuare a fare pace dopo il duro combattimento. Purtroppo questo finale rese tutti felici tranne Vegeta che rimase basito nell’apprendere che, non solo la sua adoratissima figlia, ma anche Trunks, il futuro principe dei sayan, avevano relazioni amorose con membri della famiglia Son.
“Certo che quest’incontro ne ha riservate di sorprese, eh Kaaroth? Scommetto che tu non ne sapevi nulla” disse Vegeta guardando il rivale.
“Beh, veramente, il fatto che stessero assieme l’ho saputo anche io due giorni fa…ma il Big Bang Attack….beh, quello lo ignoravo completamente…è stato pazzesco!”
“Già, Trunks non poteva fare a meno di trasformarsi per difendersi” disse Vegeta rassegnato.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** GOHAN VS VEGETA ***


“BEEEENISSIMOOOOO! Signore e signori, se Pan e Trunks hanno finito di fare pace, li ringraziamo per il bellissimo incontro a cui ci hanno fatto assistere eeeee…..proseguiamo! Prego, Vegeta e Gohan, salite sul ring!”
Gohan e Vegeta salirono sul ring e si scrutarono per qualche minuto. Il giovane sayan sembrava molto intimorito dalla figura severa di Vegeta che lo stava letteralmente squadrando come se stesse studiando la situazione. La cosa parve strana a Gohan che, ad un tratto, con un sorriso nervoso, gli chiese:
“Vegeta, che c’è? Stai pensando a come farmi fuori?”
“Mhmm, no…” rispose secco lui rimettendosi a fissarlo.
“A cosa allora?”
“Sto pensando a come fare per disputare un incontro decente con te che volontariamente non faresti male nemmeno ad una mosca”
“Non potremmo iniziare a combattere e basta? Sai che è difficile per me attaccare qualcuno senza motivo”
“Tu non lo attacchi nemmeno se il motivo ce l’hai…Quando sono arrivato sulla terra e ho ucciso i tuoi amici non hai reagito” disse Vegeta.
“Ma, ma, ma Vegeta, ero solo un bambino!” replicò Gohan.
“Anche contro Cell eri un bambino, eppure hai saputo tirare fuori tutta la tua potenza…O sbaglio?” continuò il principe per stuzzicarlo.
“Ma Cell voleva distruggere il pianeta…Io ho fatto del mio meglio per evitarlo…Oggi, qui, non c’è nessun pericolo…” disse Gohan sperando di essere capito.
“Ah no? Allora mettiamola così: o combatti a piena potenza, oppure rischi di perdere e indovina un po’ chi c’è al prossimo incontro? C’è Pan che, primo, si è permessa di battere mio figlio con un MIO colpo e secondo, si è anche presa il diritto di avere una relazione con lui” Vegeta disse tutto questo con tono di voce sempre crescente e Gohan potè notare come la sua aura stesse crescendo a dismisura.
“Sì, ma….Vegeta….io non c’entro nulla, né con una cosa, né con l’altra. Non gliel’ho insegnato di certo io il tuo colpo, ti pare?” cercò di giustificarsi Gohan.
“E’ vero, infatti la rabbia che mi hanno fatto venire queste due cose, non la sfogherò con te, ma con lei…così me la paga, quella piccola insolente” disse Vegeta bleffando, sperando di stimolare nel suo avversario una qualche sorta di reazione.
“Eddai Vegeta…dovresti essere orgoglioso che un’altra sayan abbia imparato ad usare il tuo colpo migliore, no?”
“Invece la cosa mi irrita parecchio, oltretutto l’ha fatto pure con una potenza irrisoria rispetto alle potenzialità di quell’attacco. Si vede che non ha imparato le basi da un vero guerriero sayan” continuò Vegeta mentendo su tutto “Non ti preoccupare, tanto mi è sembrato di capire che tu non abbia nessuna intenzione di combattere, per cui lo farò vedere direttamente a lei come si fa a farlo bene…”
“No aspetta Vegeta, Pan è solo una ragazzina, è ovvio che non l’abbia saputo fare bene…Avrà il tempo per migliorare…Non capisco perché la cosa ti faccia così arrabbiare”
“Perché non sopporto l’insolenza di tua figlia e soprattutto non sopporto di dover affrontare lei al prossimo match che non si trasforma nemmeno in ssj, mentre tuo padre se la dovrà vedere con Gotenks che, se tutto va bene, arriverà al terzo livello…Quindi, se tieni alla pelle di tua figlia, ti conviene cercare di eliminarmi, prima che….le succeda qualcosa di irreparabile…” concluse il principe sperando di essere stato convincente.
Gohan era sconvolto, come poteva Vegeta far del male alla sua bambina per dei motivi così stupidi? D’un tratto la rabbia per ciò che il principe aveva appena minacciato di fare cominciò a crescere dentro di lui con grande soddisfazione di Vegeta, sul cui volto apparve un sorriso apparentemente sadico. L’aura di Gohan cominciò a crescere, tanto che la terra dentro e in parte fuori dalla cupola iniziò a tremare. Il pubblico incominciò a rumoreggiare spaventato dall’improvviso e inaspettato terremoto.
Goku, che stava ad assistere alla scena, senza però aver potuto sentire ciò che i due si dicevano, si limitò a imitare Vegeta e, anche sul suo viso, apparve un sorrisetto di soddisfazione.
“Cosa succede nonno? Perché trema tutto?” chiese Pan spaventata, non aveva mai visto suo padre sviluppare un’energia così forte.
“Tranquilla Pan…” rispose lui senza nemmeno voltarsi a guardarla “Vegeta si voleva divertire e avrà sicuramente trovato il modo di far arrabbiare tuo padre…Sai, è l’unico modo per farlo combattere a piena potenza. Spero però che si fermi, ad un certo punto…”
“Tu dici?” chiese la ragazzina mettendosi a guardare l’inizio dell’incontro tra i due.
Lo scontro tra Vegeta e Gohan fu terribile. I due si stavano affrontando come nemici, ma nessuno sembrò accorgersene, tra il pubblico. Solo i sayan e pochi altri come Junior, riuscirono a percepire la forza e il livello di inspiegabile odio con cui i due stavano combattendo. Più volte, sia l’uno che l’altro finirono al tappeto e l’arbitro arrivò, ogni volta, a contare fino a nove, prima di vedere il guerriero a terra, rialzarsi di nuovo e ricominciare a combattere. Allo scadere dei trenta minuti, mentre i due erano alle due estremità del ring e stavano creando delle sfere luminose nelle loro mani da scagliare con tutta la propria forza verso l’avversario, suonò una sirena che li avvisava di smettere di lottare. Ma, mentre Vegeta chiuse il pugno e tornò normale dallo stato di ssj col qual aveva combattuto fino a quel momento, Gohan fece diventare la sfera che aveva in mano ancora più grande. La stava per lanciare contro il principe quando udì una voce che lo bloccò:
“GOHAN FERMATI! Fai sparire subito quell’onda energetica, è un ordine!”
Il ragazzo guardò nella direzione da cui aveva sentito arrivare la voce e vide che era suo padre a guardarlo severamente ed ad avergli dato quell’ordine.
Gohan lo fissò per qualche secondo, poi guardò Vegeta e disse:
“Papà non posso, lui vuole uccidere Pan…io non posso permetterglielo!”
“Ma no, figliolo…non è così” cercò di spiegare Goku stupito dell’argomentazione di Vegeta per far arrabbiare Gohan.
Alle parole del suo avversario, Vegeta prese una saggia decisione. Molto lentamente si avvicinò a Gohan e, con il volto sorridente, gli disse:
“Gohan, per favore, ascoltami…tuo padre ha ragione”
“C-cosa intendi dire?” chiese il giovane sayan chiudendo le mani e facendo svanire la sfera.
“Questo è stato uno dei migliori incontri della mia vita, sai? Valeva la pena farti arrabbiare per farti combattere in questo modo. Mi hai veramente sfinito, ragazzo”
“N-non capisco, cosa significa? Tu….tu…l’hai…hai detto apposta tutte quelle cose, per farmi arrabbiare?” chiese Gohan che stava iniziando a comprendere.
“Sì, ti pare che potrei mai fare del male a tua figlia? Una sayan che impara il mio colpo migliore, è la fidanzata di Trunks, nonché la figlia di uno dei migliori combattenti che io abbia mai avuto l’onore di sfidare? Mi stupisco che tu ci abbia creduto!”
Gohan tornò al suo stato normale, si avvicinò all’avversario, gli porse la mano e disse:
“O io sono un gran sciocco, oppure tu sai mentire molto bene, Vegeta. Comunque l’onore è stato mio. Combattere con te oggi è stato incredibilmente eccitante. Spero possa capitare ancora!”
Vegeta gli strinse la mano e, con grande affetto, lo tirò a sé per dargli un piccolo e tenero abbraccio, come un padre che vuole congratularsi con il proprio figlio per aver fatto qualcosa di eccezionale.
I due furono richiamati all’attenzione dal presentatore:
“AAAAATTENZIONE! Gentile pubblico, come da regolamento, allo scadere dei trenta minuti, sarà il prossimo avversario del vincitore di questo incontro a decidere chi vuole sfidare. Quindiiiii….Pan! Pensaci bene! Con chi vorresti confrontarti? Con il tuo papà o con il nostro festeggiato?”
“Scelgo….ehm….Papà, non ti arrabbiare, ma con te mi sono allenata tanto…io vorrei avere l’onore di sfidare Vegeta…anche se per lui temo sarà un po’ noioso” rispose la ragazzina un po’ imbarazzata per aver eliminato il padre.
“Ottima scelta Pan! Sei proprio come tuo nonno!” disse Goku allegro.
“Eh eh, grazie…anche se credo che ne prenderò parecchie…” rispose lei che stava iniziando a pensare che, tutto sommato, poteva scegliere la via più facile.
“Non più di quante te ne avrei date io dopo ciò che ho saputo l’altro ieri da Goten e Bra, tesoro…alla fine del torneo dobbiamo fare un discorsetto, io e te…” le disse severamente Gohan facendole poi l’occhiolino per farle capire che non se l’era presa né per l’invasione della sua vecchia camera da letto, né per la scelta che la figlia aveva appena fatto.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** GOKU VS GOTENKS ***


“EEEEEEECCELLENTE!!! Quindi la prima semifinale vedrà Pan Son controoooo….Vegeta! Un bell’applauso per la scelta coraggiosa della piccola PAAAAAN!” concluse il presentatore che continuò annunciando l’incontro successivo: “EEEEE ORA! Salgano sul ring: Goku e Gotenks!!! A proposito, è arrivato?” chiese perplesso rivolto a Gohan.
Il ragazzo non rispose, ma indicò con il pollice un angolo della sala d’aspetto da cui improvvisamente si sentirono arrivare due voci che, all’unisono, gridarono:
“FUUUU-SIO-NEEEEEE!!!”
Subito dopo apparve una luce accecante dalla quale spuntò, dopo pochi istanti, la chioma nera e viola del nuovo concorrente sconosciuto, sotto gli occhi sbalorditi del presentatore.
“Ehm….scusate…sarebbe lui Gotenks?” chiese sperando che qualcuno gli chiarisse le idee.
Capì che la risposta era positiva quando vide il ragazzo venuto dal niente, salire baldanzoso sul ring insieme a Goku.
“OK! Visto che per voi è tutto normale, possiamo dare il via al prossimo IIIIINCONTRO!!!! Potete cominciare!!!”
Senza premesse, Goku fece un sorrisino malizioso e si trasformò subito in ssj di terzo livello sapendo che anche Gotenks si sarebbe trasformato, ma la trasformazione per lui sarebbe durata solo cinque minuti. Il sayan però aveva fatto male i suoi conti. Non sapeva che negli anni i ragazzi, oltre ad essere cresciuti, si erano anche molto allenati per cercare di mantenere la trasformazione in ssj3 per un tempo molto maggiore ai cinque minuti di quando erano piccoli.
Quando Gotenks vide la lunga chioma bionda di Goku, decise di imitarlo per combattere ad armi pari. Goku perse il sorriso e capì che si sarebbe dovuto impegnare molto più che duramente per sconfiggere l’avversario quando, passati i cinque minuti dall’inizio del combattimento, non vide comparire davanti a sé i due ragazzi sciolti dalla fusione.
“Eheh…sorpreso è?” disse Gotenks per provocare l’avversario mentre continuava lo scontro.
“Un po’…ma forse è meglio così” rispose Goku che non dava nessun segno di volersi arrendere.
“Vuoi dire che non ti importa di aver fatto male i calcoli? Anche tu non puoi restare a lungo in questo stato…finirà che tornerai normale prima di noi e a quel punto vinceremo di sicuro!” continuò Gotenks pensando di aver studiato il piano del secolo per poter battere Goku.
“Pensate di esservi allenati solo voi a rimanere ssj3? Forse anche voi avete fatto male i calcoli…E scommetto che, prima della fine di quest’incontro, li sbaglierete ancora…”
Gotenks rimase sorpreso, ma nemmeno i ragazzi mostrarono la minima intenzione di arrendersi.
Dopo circa quindici minuti di estenuante combattimento, i due guerrieri sul ring erano visibilmente stanchi. Entrambi avevano il fiatone e si reggevano a malapena in piedi. Senza dire nulla, si concessero un minuto di pausa, per riprendere fiato. Quando finalmente riacquistarono un po’ di forze, Gotenks disse:
“Niente male Goku…mi spiace che sia giunto il momento che tu debba lasciare questo ring….SUPER ATTACCO DEI FANTASMI KAMIKAZE!!!”
Dalla bocca di Gotenks uscirono dieci fantasmini uguali a lui che, dopo aver escogitato un breve piano d’azione con colui che li aveva generati, partirono all’attacco. Goku rimase per un attimo perplesso, sapeva della possibilità di Gotenks di sferrare la sua carta migliore e, molto spesso, vincente. Prima di iniziare il combattimento aveva anche pensato a come fare per evitare quei maledetti fantasmini esplosivi. Senza pensarci troppo, pensò che l’unica soluzione fosse quella di farli saltare in aria prima che potessero raggiungerlo.
Il sayan, come due giorni prima, quando aveva provato la resistenza della cupola, creò un’enorme sfera di energia attorno a sé. La sfera si ingrandì sempre di più e, quando i fantasmini ci andarono contro, scoppiarono senza riuscire a rallentare, nemmeno di un pochino, l’espansione della sfera che, poco dopo, raggiunse Gotenks. Il giovane guerriero mise le mani in avanti per cercare di fermarla, ma la potenza era così elevata che i piedi non riuscirono più a fare presa e iniziarono lentamente, ma inesorabilmente, a scivolare verso il bordo del quadrato.
Quando i piedi di Gotenks toccarono la cupola, senza pensarci, il ragazzo pensò bene di usarla come base per riuscire a dare la spinta decisiva con le gambe per non essere definitivamente schiacciato dalla sfera che Goku non aveva la minima intenzione di far svanire. Quando entrambi i piedi furono appoggiati sulla superficie verticale della cupola, la voce squillante dell’arbritro/presentatore disse:
“AAAAAATTENZIONE! Colpo di scena, Gotenks ha toccato la cupola con entrambi i piedi e quindi….perde l’incontro!!!”
Immediatamente Goku fece sparire la sfera e tornò normale. La perdita del punto di appoggio delle mani di Gotenks, lo fece cadere in avanti e facendogli pestare rovinosamente la testa sul ring.
“AHIO…ma non è giusto però…” disse Gotenks incupito.
Goku andò dall’aversario e gli porse una mano per rialzarsi dicendo:
“Complimenti ragazzi, siete stati bravi…non era facile bloccare la mia onda energetica…in versione speciale. Mi spiace che sia finito questo incontro…Ma forse è meglio così…non avrei voluto stancare troppo Goten che deve combattere anche nel prossimo incontro…”
“La tua onda era veramente una forza Goku, pensi che potrai insegnarla anche a noi?” rispose Gotenks alzandosi con un sorriso.
“Certo, quando volete ragazzi!” concluse il sayan scompigliando affettuosamente la chioma nera e viola dell’ormai ex avversario.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** BRA VS GOTEN ***


“E siamo finalmente giunti all’ultimo incontro che vedrà la nostra Bra combattere contro Goten! Ma….aspettate un attimo…perfavore” disse il presentatore sentendosi chiamare da Vegeta.
Voltandosi chiese cordialmente:
“Sì? Cosa c’è?”
“Penso sia il caso di fare una breve pausa, Goten ha appena finito di combattere con Kaaroth ed è molto stanco. Non è giusto che salga subito sul ring. Possiamo aspettare un quarto d’ora no? Intanto andiamo a mangiare qualcosa…” spiegò Vegeta che cominciava ad avvertire un leggero languorino.
“Ehm..sì, penso si possa fare…ma non era Gotenks ad aver combattuto con Goku? Non capisco…” continuò il presentatore speranzoso di avere una spiegazione. Poi, vedendo lo sguardo severo del suo interlocutore, capì che non solo non avrebbe avuto alcun chiarimento, ma anche che quello era il momento di fare una breve pausa.
“Ehm…sì…qui mi chiedono di fare una breve pausa…quindi se volete mangiare, bere, dormire o altro…avete quindici minuti, signore e signori!!!” annunciò l’uomo contento della pausa. Un istante dopo, infatti, era già sparito dietro la porta del bagno.
Puntualmente, un quarto d’ora dopo, la squillante voce del presentatore richiamò tutti all’ordine:
“E siamo finalmente giunti all’ultimo incontro dei quarti di finale di questo bellissimo torneo! Bra e Goten salgano sul ring prego!”

“Che disdetta, mi sono allenato sperando di dovermi scontrare con mio fratello o con Trunks e adesso devo combattere con te?” disse Goten sconsolato alla fidanzata, una volta che furono lasciati soli sul ring.
“Goten, lo so, anch’io avrei preferito suonarle a Pan per tutte quelle che ci ha dato per quella stupida camera da letto, ma te lo chiedo per favore. È il compleanno di mio papà, potresti provare a combattere con me come se fossi un avversario qualunque?” gli chiese con un sorriso.
“Mhm, aspetta, mi è venuta un’idea…” il ragazzo andò verso uno degli angoli del ring e raccolse da terra la benda che Vegeta si era tolto dagli occhi una volta arrivato sotto la cupola. Se la mise sugli occhi, annodandola dietro la nuca.
“Ma cheffai?” chiese Bra un po’ stupita del gesto.
“Attenzione, signore e signori, colpo di scena! Il giovane Goten si è coperto gli occhi con la benda! Visto che il regolamento non lo vieta direi che posso dare il VIA!!!”
“Bra, attaccami, se non vedo che sei tu, mi sarà più facile impegnarmi al massimo” spiegò Goten mostrando un sorriso rassicurante.
“Ok, grazie…Goten…Sei pronto? AAAAAARRRRRRRIIIIIVOOOOOO!” disse Bra partendo di corsa per sferrargli un gran pugno in volto che il ragazzo riuscì ad evitare senza problemi.
I due combatterono con molto impegno, come avevano fatto, solo due giorni prima, durante il loro allenamento. 
Per Goten era molto difficile, con gli occhi bendati, seguire tutti gli spostamenti e gli attacchi della ragazza. Doveva concentrarsi al massimo per poter respingere i continui colpi che Bra sferrava, senza smettere nemmeno un’istante. Ad un tratto, per tentare di passare all’attacco, il ragazzo scagliò un’onda energetica potentissima contro l’avversaria che decise di proteggersi creando una barriera a forma di sfera, tutt’attorno a sé.
Vegeta rimase di stucco e, rivolgendosi a Goku disse:
“Kaaroth, come può aver imparato a fare la barriera energetica? Pensavo la potessero fare solo i guerrieri malvagi”
“Tu la sai fare no? Nonostante tu non sia più birichino come una volta, la tecnica non l’hai persa e se l’hai usata qualche volta negli allenamenti coi tuoi figli, loro l’hanno imparata…” rispose Goku cercando di dare una spiegazione logica.
“In realtà…papà…non te la prendere, ma io e Bra sappiamo fare tutti i tuoi colpi….certo con una potenza nettamente inferiore, perché tu non ci hai mai insegnato a farli correttamente. Ciò non toglie che è da quando siamo piccoli che li conosciamo, forse siamo nati così…sai…i geni….” si intromise Trunks per spiegare a suo padre ciò che ancora non sapeva.
“Ah, davvero? Allora speriamo che non li proviate proprio tutti, dopo tanto tempo io stesso mi vergognerei ad usarne alcuni…” concluse Vegeta con un velo di tristezza, ripensando alle barbarie compiute ai tempi di Freezer.
Non fece in tempo a finire di parlare che, riportando gli occhi sull’incontro, vide Bra con un dito puntato verso il figlio minore di Goku. Vegeta non fece in tempo a impedire alla figlia di far partire il raggio viola che avrebbe atterrato definitivamente il suo avversario colpendolo al petto.
Goten cadde a terra immobile. L’arbitro iniziò a contare, ma capì che era successo qualcosa di grave quando vide tutti i sayan entrare nella cupola e correre sul ring a vedere in che condizioni versava il ragazzo. Anche Bra capì di aver combinato qualche cosa di irreparabile quando vide che tutti si erano precipitati attorno al suo fidanzato che sembrava, apparentemente, esanime. La ragazza si avvicinò lentamente al gruppo e, comprendendo di aver colpito irrimediabilmente Goten, si mise a piangere disperata. Sentendola, Vegeta si voltò e alzandosi le disse severamente:
“Ma sei impazzita Bra? Come ti è saltato in mente di usare quel raggio? Non sai che si uccide chi ti sta di fronte?”
“U-uccide? V-vuoi dire che G-Goten è….è….morto?”
“Sei una stupida…Freezer mi ha ucciso su Namecc, con quel colpo” continuò Vegeta alzando il braccio per dare una sberla alla figlia per la rabbia che gli aveva fatto venire. Prima che la potesse colpire però, la sua mano venne bloccata da quella di Goku che gli prese il polso con forza e, indicando Goten, gli disse:
“No, fermo Vegeta, guarda”.
Vegeta si voltò e vide che il giovane sayan sdraiato a terra, stava lentamente riprendendo conoscenza.
“Oh Goten…Goten…sei….sei vivo…” disse Bra avvicinandosi per andare a sollevargli la testa.
“Ma come…com’è possibile? Ti ha colpito in pieno petto, come è possibile che non ti abbia fatto nulla?” chiese Vegeta sollevato, ma stupito del fatto che Goten si fosse già ripreso.
Il giovane, ancora a terra, aprì lentamente gli occhi, con gran sollievo di tutti e disse:
“Bra…mi hai battuto...eheh…ma non potevi scegliere un colpo un po’ meno doloroso?”
“Stai scherzando vero?” chiese Trunks che aveva le lacrime agli occhi nel vedere l’amico ancora vivo “Pensavamo fossi morto, ti ha colpito al cuore…è incredibile che tu sia ancora fra noi”
“Eheh…allora ho fatto bene a portarmi dietro questo…” disse Goten mettendosi a sedere e infilando una mano nella tuta, proprio all’altezza del buco provocato dal raggio di Bra.
Un istante dopo, tirò fuori una scatolina rotonda con il coperchio anch’esso bucato e la porse a Bra. La ragazza la prese, l’aprì e con sua grande sorpresa, vi trovò all’interno un anello con una pietra luminosa a forma di cuore. La pietra aveva stranamente assorbito l’energia del raggio mortale di Bra e la sua luminosità si spense poco dopo mostrando il bellissimo colore azzurro della pietra.
“Vedi, è azzurra come i tuoi occhi” disse Goten sorridendole.
Lo stupore della ragazza si propagò fra i presenti. Il presentatore, per capire meglio cosa stesse succedendo e poter così ragguagliare il pubblico sulle condizioni di salute del giovane sayan, si avvicinò al gruppo e, quando vide la scena disse:
“Signore e signori del pubblico, questo torneo non finirà mai di stupirmi. Il giovane Goten che, a quanto ho capito, ha rischiato di morire, non solo ha perdonato la sua avversaria, ma le ha anche regalato un anello! E’ incredibile!!!”
A quel punto il ragazzo si alzò, aiutato dal fratello, andò dal presentatore e gli chiese il microfono. “Scusate, se vi ho fatto spaventare, sono ancora vivo…vorrei solo fare una domanda alla mia avversaria: Bra, visto che non sei riuscita ad eliminarmi….mi vuoi sposare?” disse sicuro Goten.
Bra si asciugò le lacrime, poi lo guardò negli occhi e, come se fosse la risposta più naturale del mondo gli disse:
“Sì Goten e mille volte sì…”
A quel punto nel pubblico non fu solo Chichi a scoppiare a piangere dalla gioia, ma molti degli amici della coppia, si commossero nell’ascoltare quella inaspettata proposta di matrimonio.
Poi, mentre i due si baciavano per sigillare il loro intendimento, si sentì un finto colpo di tosse che li interruppe:
“Hey, sayan…ma qui sulla Terra non si usa chiedere il permesso al padre della sposa?”
“Ehm…sì, scusa Vegeta….posso….posso sposare Bra?” chiese Goten imbarazzato staccando le sue labbra da quelle di Bra.
“Mhmm…sì, a patto che lei ti chieda scusa qui, davanti a tutti per il gesto sconsiderato che ha fatto poco fa e promette che non lo farà mai più contro uno di noi” rispose Vegeta col tono molto serio di un padre che non ha perdonato l’errore commesso dalla figlia.
“Sì, certo…hai ragione papà…ti chiedo scusa Goten…non avevo idea delle conseguenze di quel colpo…mi sembrava una sciocchezza e invece si è rivelato per quello che è, una vera catastrofe” disse la ragazza sinceramente pentita.
“Ok, mi sembra di capire che tutto è bene ciò che finisce bene….per cui, l’incontro viene vinto da BRA che passa in semifinale nientepopodimeno che cooooon Son Goku!!!” disse allegro il presentatore e concluse con la frase che tutti stavano aspettando: “Ora, prima delle semifinali, siete tutti invitati all’eccezionale banchetto che è stato allestito appena fuori da questa bellissima arena! Per cui auguro a tutti BUON APPETITO!”

“Oh finalmente, non vedevo l’ora” disse Goku a tutti gli altri che stavano pensando la stessa identica cosa.
Durante il banchetto, molte persone andarono a fare gli auguri di buon compleanno a Vegeta a cui si aggiunsero le felicitazione per l’ormai prossimo matrimonio della figlia. Quando Goku si avvicinò a Vegeta, lui pensò che volesse fargli anche lui gli auguri e aggiungere qualche battuta sul matrimonio dei loro figli. Il principe decise di giocare d’anticipo e gli disse:
“Kaaroth, non ci pensare nemmeno a prenderti gioco di me e a chiamarmi consuocero o cose simili…hai capito? Ho già calpestato il mio orgoglio permettendo alla mia principessa di frequentare, prima e sposare, poi, il figlio di un guerriero di terza classe come te. Se ti azzardi a paragonare il mio ruolo nella tua famiglia a quello che ha Mr. Satan, ti uccido, giuro”
“Suuuu, calmati Vegeta, non mi era venuto nemmeno in mente questo nuovo grado di parentela che ci unirà presto…Io veramente ero venuto a farti una proposta molto allettante…” disse Goku mettendogli un braccio sulle spalle e accompagnandolo verso un angolo del banchetto dove non c’era nessuno.
“Parla, di che si tratta Kaaroth” disse secco il principe liberandosi velocemente del braccio dell’amico non appena furono lontani da orecchi indiscreti.
“Senti, ho pensato…perché non chiediamo alle ragazze se vogliono fare un cambio di incontri?” disse Goku allegramente.
“In che senso?” chiese Vegeta perplesso.
“Io mi sono bello che riscaldato a combattere con Gotenks e ho idea che anche tu lo sia dopo esserti battuto con Gohan…Perché nelle semifinali non ce la vediamo io e te? Nell’altro incontro combatterebbero Pan e Bra, sai che spasso vederle? Oltretutto penso che tua figlia abbia delle buone motivazioni per suonarle a mia nipote…Cosa ne dici Vegeta? Non sarebbe divertente?”
Il principe lo guardò per qualche istante pensieroso…perché non era venuta a lui questa splendida idea? Ad un tratto ruppe il silenzio e disse:
“L’idea mi alletta molto, ma pensi che le ragazze accetteranno?”
“Beh, l’idea di poter accedere alla finale e, con un po’ di fortuna, magari vincere, credo possa piacergli, non credi? Così come siamo adesso, credo che anche loro siano scoraggiate dall’incontro con noi…”
“Sì, lo penso anch’io. Tanto incontrarti in finale o adesso non mi fa alcuna differenza, l’importante è che possa combattere con te….Vai a chiamarle che glielo diciamo” disse deciso Vegeta.
“Ok, torno subito”
Dieci minuti dopo, le due sayan furono informate del piano e accettarono molto volentieri la proposta. Quando fu il momento di iniziare le semifinali, anche il presentatore fu messo a conoscenza della decisione ormai definitiva che i sayan rimasti in gioco avevano preso. L’uomo, non sapendo se da regolamento questa bizzarra richiesta fosse possibile, chiese a Gohan e Junior cosa dovesse fare.
I due gli confermarono che, secondo loro, se la decisione era stata presa ad unanimità, non c’era nulla da eccepire e confermarono la regolarità dello scambio.
Al cronista non rimase altro da fare che spiegare tutto al pubblico, che accolse la notizia molto positivamente. La parte maschile degli spettatori infatti, non vide l’ora di poter assistere ad un combattimento fra donne. La parte femminile del pubblico, invece, trascorse tutto il tempo dell’incontro tra Pan e Bra a chiedersi che cosa ci fosse di tanto eccitante nel vederle combattere.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** PAN VS BRA ***


Quando le due salirono sul ring, Goku e Vegeta si misero a sedere comodamente in due posti vicini della sala d’aspetto, per poter commentare l’incontro delle ragazze.
“Dì un po’ Kaaroth, che motivazioni avrebbe mia figlia per suonarle a tua nipote? Si guardano come se si volessero scannare a vicenda” chiese Vegeta dopo aver visto le scintille di fuoco che uscivano dagli occhi delle due ragazze.
“Oh…niente di speciale…te l’ha detto Gohan che Pan ha un caratterino un po’ particolare?” rispose Goku senza togliere lo sguardo dal ring, dove le due ragazze avevano già iniziato a darsele di santa ragione.
“Cosa vorresti insinuare? Gohan mi ha detto che, in un certo qual modo, il suo carattere assomiglia stranamente al mio…Non mi è chiaro se sia un complimento o un’offesa” disse Vegeta accigliandosi.
“Tu cosa pensi? Gohan ha allenato Pan per molto tempo e lei non ha preso proprio nulla da lui, né da sua madre. Credo che abbia imparato a fare l’onda energetica, solo per compiacere me e Gohan. In compenso, le poche volte che è venuta da voi, ha acquisito tecniche che mio figlio non avrebbe mai potuto insegnarle. Dopo che le ho visto fare uno dei tuoi colpi migliori, penso che, in fondo in fondo, venga ad allenarsi da voi perché le piace di più che non farlo con suo padre…” spiegò Goku sperando di essere stato chiaro.
“Ma io non ho mai allenato Pan e ora dubito che con Trunks abbia passato il tempo ad allenarsi…a combattere…Certo, qualche volta l’ho vista assieme a Bra, ma non pensavo che potesse prendere da lei la sua parte peggiore…quella del mio carattere” disse Vegeta diventando triste nel pensare che un po’ di affetto in più, forse, ai suoi figli avrebbe potuto dimostrarlo.
“Ma dai, Vegeta, non dire così. In fondo sei il principe dei sayan. Non è una posizione adatta ai teneri di cuore. Ci vuole un carattere forte e uno spirito combattivo non da poco per esserlo, o sbaglio? Inoltre sei uno stratega nato…non riesco a vincere con te nemmeno a ‘carta/sasso/forbice’…”
“Già…forse è giusto che sia così…” disse Vegeta mentre, pensieroso, tornava a osservare sua figlia e Pan scannarsi sul ring.
Le due sayan si stavano impegnando come non mai. Non si capiva chi delle due ne stesse facendo una questione di orgoglio personale o di semplice voglia di poter arrivare alla finale. Si era creata una situazione quasi paradossale: Bra combatteva al massimo delle sue forze per vendicarsi di tutte le ingiustizie che l’amica aveva fatto subire a lei e Goten riguardo alla camera di Gohan. Pan invece, non voleva perdere per orgoglio e per la voglia di poter accedere alla finale dove avrebbe dato qualsiasi cosa, pur di incontrare Vegeta.
Ad un tratto, le due avversarie si misero una di fronte all’altra, solo una ventina di passi le separava. Si scrutarono per qualche secondo, poi, sul volto di Pan comparve un sorrisetto che a Bra ricordava molto quello di suo padre e disse:
“Para questa se sei capace….Kaaaaameeeeehaaaameeeehaaaaaa!”
Pan, creò un’onda di energia grande come un pallone da calcio e la scagliò con tutte le sue forze contro Bra. La ragazza dai capelli azzurri non si aspettava che Pan usasse la tecnica appresa fin dall’infanzia da suo nonno e soprattutto, non con una tale potenza. Tentò di creare una barriera protettiva, come aveva fatto contro Goten, ma l’onda di Pan era nettamente più forte di quella di suo zio. Bra, prima di andare a sbattere contro la parete della cupola, fece in tempo a pensare che forse l’onda del suo fidanzato era stata volontariamente trattenuta da lui, per non farle male, ma che quella dell’amica era decisamente troppo forte da sopportare.
La ragazza dai capelli turchini cadde a terra e l’arbitro iniziò a contare:
“Uno…due….”
“Oh no, Bra…forza, alzati, non mollare principessa” disse Vegeta tra i denti.
“Tre…quattro…”
“Vedrai che si rialza…ha la pelle dura come suo padre quella ragazza…” disse Goku con un sorriso.
“Cinque…sei…”
“Certo che l’onda energetica di Pan era almeno cinque volte più forte del Big Bang Attack che ha atterrato Trunks…mi chiedo perché ha dovuto usare tutta questa forza…” chiese Goku un po’ perplesso.
“Sette…otto”
“Poi te lo spiego…guarda, si è rialzata!!!” disse Vegeta alzandosi in piedi entusiasta.
“Benissimo, visto che Bra si è rialzata, l’incontro può continuare!!!”
“Hai visto, ci vuole ben altro per farmi fuori…e adesso tocca a me…para tu questo, se ne sei capace…FIIIIINAAAAAL FLAAAAAASH!!!!”
Bra portò le mani davanti a sé generando un’onda di energia potentissima che, colpendo l’avversaria, la fece cadere a terra svenuta.
“Nooooo….Paaaaan!!!” esclamò Gohan disperato.
“Non ti preoccupare, Gohan, è solo svenuta…quel colpo non è mortale. Guarda, vedi che respira ancora?” disse Vegeta per rassicurare il padre della ragazza a terra.
“Uno…due…”
“Mi sa che è inutile che conta…non credo si riprenderà a breve…” disse Goku sottovoce a Vegeta.
“Tre…quattro…”
“Peccato che Pan non abbia imparato la barriera protettiva come Bra…” aggiunse il sayan aspettandosi una spiegazione da Vegeta.
“Cinque….sei….”
“Magari la sa fare anche lei, ma il fatto è che non funziona sui miei stessi colpi…è per questo che Trunks si è dovuto trasformare in ssj per potersi difendere. Pan lo sapeva e ha usato il mio colpo per farlo trasformare in modo che, da regolamento, venisse eliminato…..” spiegò Vegeta.
“Sette….otto….”
“Bra sa che la barriera non funziona e che Pan non può trasformarsi in ssj, per cui ha scelto un attacco non troppo forte sperando che funzionasse, per farla svenire…non voleva farle troppo male…” concluse Vegeta sperando che Goku avesse capito. Il principe ne ebbe la conferma quando l’amico gli chiese:
“Quindi Pan ha usato la Kamehameha perché sapeva che Bra avrebbe potuto pararla con la barriera, giusto? Quindi nemmeno lei voleva farle troppo male…Ma allora è vero che ti somigliano, Vegeta….si sono preparate delle tattiche di combattimento veramente eccezionali…io non ci avrei mai pensato”
“Già....” fece in tempo a dire Vegeta prima che suonasse la campanella di fine dell’incontro che proclamava vincitrice proprio sua figlia.
Il suono della campanella fece risvegliare la più giovane dei sayan che, aprendo gli occhi, vide sopra di sé il sorriso raggiante di Bra alla quale, con un filo di voce, chiese:
“B-Bra….ma cosa…cos’è successo?”
“Eheh….ho vinto” rispose la ragazza dai capelli turchini alzando indice e medio in segno di vittoria. Poi, allungandole la mano per aiutarla a rialzarsi, aggiunse: “È stato un bell’incontro Pan….stai bene?”
“Sì….sì, sto bene…grazie…” rispose Pan rialzandosi e sorridendo all’amica per rassicurarla sulle sue condizioni.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** GOKU VS VEGETA ***



“Benissimo signore e signori, Pan si è rialzata, ma purtroppo per lei la finalista èèèèèèèè BRA che sfiderà il vincitore del prossimo incontro tra VEGETA eeeeeee GOKU!!!! Prego, ragazze, scendete dal ring che sta per iniziare la prossima semifinale!!!” annunciò allegro il cronista.
Vegeta e Goku si guardarono e, senza dire nulla, salirono sul ring. Andarono a complimentarsi con le ragazze per il bellissimo spettacolo che avevano regalato a tutto il pubblico. Poi, quando la porta di sicurezza si richiuse dopo che le due sayan furono uscite dalla cupola, i due avversari ricominciarono a fissarsi. Il pubblico era entusiasta, tutti applaudivano e incitavano i due ad iniziare il combattimento. Dopo qualche minuto di assoluto silenzio in cui i sayan rimasero immobili a scrutarsi, il presentatore pensò bene di intervenire e disse:
“Ragazzi, c’è qualcosa che non va? Perché non cominciate?”
L’uomo non ebbe risposta, se non un “SSSH!!” da Gohan, che aveva capito tutto. Intorno ai due eterni rivali non c’era più niente, né il pubblico, né il presentatore, né occhi dei loro amati famigliari a guardarli…solo il vuoto totale…
Nelle loro teste c’era solo l’avversario e CHE avversario…
L’avversario di una vita, il sayan che almeno una volta nella loro esistenza, avevano cercato di uccidere perché, in quel momento, era il nemico da battere.
Entrambi osservavano le iridi nere dell’altro e nella loro testa si stava a poco a poco plasmando l’eccitazione per quella nuova sfida, quella nuova occasione di farsela pagare a vicenda. Nell’aria si poteva quasi percepire la tensione crescente che si era sviluppata tra i due. Gli altri sayan che seguivano dalla tribuna avevano sentito il crescere dell’aura dei due. Avevano addirittura percepito l’aumento dei battiti cardiaci e dello strano modo, carico di odio, con cui si stavano squadrando. Trunks, che solo il giorno prima aveva imparato a cogliere le sfumature di umore delle auree proprio dall’avversario di suo padre, si rivolse a Gohan e, sottovoce gli chiese:
“Spero di sbagliarmi, ma temo che non sarà proprio un incontro amichevole…”
“Sì infatti…spero che la cupola regga…” rispose preoccupato Gohan.
Dopo dieci interminabili minuti, Vegeta ruppe il silenzio e disse:
“Niente ssj? Ok?”
“Come vuoi tu, Vegeta…anche se non ne capisco il motivo, fa lo stesso” rispose Goku mantenendo la calma e un tono serio.
Vegeta alzò le spalle, come se non ci fosse un vero motivo o non gli importasse affatto dare una spiegazione.
“Se qualcuno ci lascerà le penne, ci penserà l’altro ad esprimere il desiderio al drago, più tardi…” continuò Vegeta per far capire le sue intenzioni.
“Mi stai dicendo che non vuoi disputare un incontro amichevole…giusto, Vegeta?” commentò Goku con un sorrisino di sfida.
“Già…è da una vita che aspetto questo momento, Kaaroth e finalmente ho l’occasione di batterti. Forza, fatti sotto…sayan” concluse severamente Vegeta mettendosi in posizione di attacco.
Lo scontro fu durissimo. Anche se i due sayan non si trasformarono mai nei potenti guerrieri dai capelli biondi, la forza e l’energia impiegate durante il loro combattimento vennero percepite da tutti. Non solo dai loro amici combattenti, che ne potevano sentire l’aura, ma anche dalle loro mogli e persino dal presentatore che, per cercare di rompere il silenzio piombato nell’arena, ad un tratto commentò sbalordito:
“Gentile pubblico, è veramente incredibile il livello tecnico e la forza dei due sfidanti, siamo tutti molto ansiosi di sapere chi avrà la meglio!!!”
Dopo una tremenda scazzottata, che ai due ricordò vagamente quella che si erano scambiati anni prima, tra Majinvegeta e Goku stesso, i rivali si scambiarono alcuni dei loro colpi migliori che però sortirono solo l’effetto di farli visibilmente stancare. Dopo che Goku riuscì a parare due attacchi di Vegeta e che il principe riuscì a deviare un’onda energetica potentissima dell’avversario, i due sayan si rimisero in piedi, uno di fronte all’altro e, con un gran fiatone, Goku chiese:
“Non hai nessuna intenzione di mollare…eh? Principe dei sayan…Perché non ci trasformiamo e la facciamo finita?”
“Nessuno ti vieta di farlo…il regolamento non ti proibisce di raggiungere il secondo livello…visto che anche io lo potrei fare…” rispose secco il principe rivelando quali fossero le sue intenzioni.
“Se non ti trasformi tu, non lo faccio nemmeno io…Dimmi perché non vuoi” disse Goku parando un pugno di Vegeta che aveva ricominciato a combattere. Senza smettere di sferrare calci e pugni il principe rispose:
“No, te lo dirò se riuscirai a battermi, mi sembra che tu non ti stia impegnando a fondo. Cos’è? Non sai più come si fa senza trasformarti? O sei senza motivazioni?” lo stuzzicò Vegeta sperando che l’impegno dell’avversario aumentasse.
“È questo che pensi, Vegeta? Guarda che io mi sto dissanguando per starti dietro…ho capito…mi toccherà batterti per capire cosa ti frulla per la testa….e allora prendi questo: KAIOKEEEEN!”
urlò Goku circondandosi di un’abbagliante luce rossa.
“Urca…non l’avevo mai visto fare” disse Goten a suo fratello.
“Io gliel’ho visto fare solo una volta, quand’ero piccolo….proprio contro Vegeta….mi chiedo cosa stiano combinando quei due…perché combattono alla stadio normale di sayan?” rispose Gohan ponendo una domanda a cui solo Vegeta avrebbe potuto rispondere.
Il colpo che Re Kaio aveva insegnato a Goku anni prima, sortì il suo effetto e, quando colpì Vegeta, il sayan cadde a terra apparentemente svenuto. L’artefice della perdita di coscienza del principe, nonostante fosse molto provato dal colpo che aveva appena generato, corse a vedere le condizioni in cui versava l’amico. Quando però gli fu vicino, si accorse, troppo tardi, che Vegeta aveva fatto solo finta di svenire e, con un balzo, si alzò, atterrando Goku che si ritrovò in una posizione scomoda o, quantomeno, imbarazzante. Il sayan era infatti sdraiato in posizione supina, incapace di muovere qualsiasi muscolo a causa della troppa potenza usata nel suo ultimo attacco e Vegeta si era messo a cavalcioni sopra le sue gambe, provocandogli un forte dolore alla muscolatura e gli bloccò le mani sotto le sue.
“Come la mettiamo adesso?” chiese il principe con un sorriso sadico.
“Vegeta…l’hai….l’hai fatto apposta? Sapevi che il Kaioken mi avrebbe tolto ogni energia…vero?” chiese Goku cercando di divincolarsi.
“Veramente speravo che ti stancasse solo un po’ per divertirmi ancora con te…ma visto che non riesci nemmeno a spostare il mio peso dal tuo corpo….mi toccherà darti il colpo di grazia…”
“Eddai, hai già vinto…spostati che mi stai facendo male…” disse Goku con tono supplichevole.
“E no caro, adesso me la paghi…lo sai che mi hai fatto passare gli ultimi due giorni in un baratro infernale? Hai un’idea di che razza di mal di testa io abbia dovuto sopportare, per colpa tua?”
“Ma Vegeta, non è colpa mia se sei geloso per niente…anche io dovrei essere arrabbiato con te”
“Ma come ti permetti di giudicare la mia gelosia?”
“E tu come ti sei permesso di “spiare” me e mia moglie mentre facevamo l’amore?” chiese Goku innervosito dall’atteggiamento dell’avversario.
Vegeta alzò lo sguardo verso la cupola e Goku notò come la sua aura fosse cresciuta in modo impressionante, da quando si era seduto sopra di lui. Ad un tratto, tornando a guardare il corpo immobile che stava sotto di lui, chiese in tono sempre più arrabbiato:
“Kaaroth, hai provato tu questa cupola?”
“Sì…l’ho provata io…Vegeta”
“Immagino che tu abbia passato un sacco di tempo con Bulma…per questo”
“Ma Vegeta….”
“Taci…” concluse Vegeta lasciando libere le mani dell’avversario e mettendo le sue in una posizione molto famigliare ai Son…Goku sgranò ancora di più gli occhi quando, dopo aver visto Vegeta creare una piccola sfera di energia al centro delle proprie mani, lo sentì dire:
“KAAAA….
“No Vegeta aspetta!” gridarono Goten e Gohan dalla sala d’aspetto.
“MEEEEE…
“Vegeta….che intenzioni hai?” chiese Goku che non riusciva nemmeno a sollevare le braccia per proteggersi il volto.
“HAAAAA…
“NOOOOO….Papà….non farlo!!!”  gridarono anche Bra e Trunks sperando che il loro padre cogliesse la loro disperazione.
“MEEEEE…
“Vegeta non mi uccidere…TI PREGO…..” lo supplicò Goku chiudendo gli occhi dopo aver visto la sfera che era oramai diventata enorme.
“HAAAAAA…..”
Un bagliore accecante si diffuse in tutta la cupola e tutti gli spettatori, che erano balzati in piedi in apprensione per le sorti di Goku, dovettero coprirsi gli occhi per non essere accecati. Quando la luce svanì e tutti poterono vedere cosa fosse successo, la scena che si parò davanti ai loro occhi fu stupefacente. Vegeta era sdraiato a terra, a fianco dell’avversario ed entrambi guardavano il soffitto della cupola da cui scendevano filamenti luminosi colorati, che si spegnevano prima di giungere a terra.
Prima che lo spettacolo pirotecnico terminasse, Goku voltò la testa verso l’amico e gli disse solo:
“Vegeta…grazie…perché non l’hai fatto? Perché non mi hai ucciso?”
“Kaaroth…questo torneo è il regalo più bello che io potessi mai avere in tutta la mia vita. La possibilità di combattere con te, senza paura di distruggere questo pianeta e con anche la possibilità di poterci uccidere a vicenda per poi poter essere resuscitati da Shenron… è stato così eccitante che potrei quasi barattarlo con una notte a letto con Bulma. Volevo avere la rivincita del nostro primo incontro sulla terra, quando ancora non ci potevamo trasformare in ssj…ti ricordi? Sapevo che avresti usato il Kaioken e mi ricordavo che ti avrebbe stremato…Soprattutto perché sono anni che non lo usi più e non riesci più a controllarlo bene e…per mia fortuna…ti sei anche dimenticato che avresti perso tutte le forze…” spiegò Vegeta facendogli un sorriso sincero.
“No Vegeta, non me lo sono dimenticato…ma speravo funzionasse un po’ meglio….adesso mi dovrò subire la ramanzina da Re Kaio…Ehm…Vegeta…posso chiederti una cosa?”
“L’ho imparata da te, l’onda energetica…mi è venuta bene, no? Guarda che spettacolo! Questa cupola è fantastica…potremmo venire qui ad allenarci qualche volta, Bulma mi ha detto che ha comprato mezza montagna…” rispose il principe immaginando quale sarebbe stata la richiesta dell’amico.
“Sì, sarebbe fantastico…ma…Vegeta…”
“Mhmmm”
“Prima mi hai fatto morire di paura…pensavo volessi veramente uccidermi…” disse Goku cercando di sorridere.
“Dopo ciò che hai fatto per me…per oggi…non avrei mai potuto farti del male…amico mio…Se vincerò questo torneo…mi è venuto in mente un desiderio grandioso da chiedere a Shenron” rispose Vegeta visibilmente commosso.
“Ah sììì? E di che si tratta Vegeta?”
“Lo vedrai” concluse il principe con un sorrisetto malizioso.
A quel punto, tutti gli spettatori, vedendo che i due stavano chiacchierando allegramente mentre si godevano lo spettacolo di luci creato da Vegeta, non poterono fare altro che ascoltare la voce sconsolata del presentatore che, riprendendo a malavoglia il microfono, disse:
“Gentile pubblico….sono enormemente dispiaciuto…mi dovete perdonare…ma non ho la minima idea di chi abbia vinto…qualcuno mi può aiutare…per favore?”
“Ha vinto Vegeta” disse Pan allegra.
“BENE!! Mi dicono che ha vinto Vegeta!!! Quindi la finale….che si terrà dopo pranzo, sarà tra VEEEEGETA eeeee sua figlia, BRA!!!!” concluse il presentatore con uno sguardo di gratitudine a Pan che lo aveva ragguagliato.
Quando sentirono “PRANZO”, i due sayan sul ring ritornarono alla realtà, uscendo dal piccolo mondo fatto delle loro emozioni che si erano creati, in quel magico momento assieme. Vegeta balzò in piedi e, quando vide che l’amico non si muoveva, lo incalzò dicendo:
“Allora Kaaroth, non vieni? Hai sentito? C’è il pranzo…se non andiamo i ragazzi finiranno tutto”
“Eheh…guarda che non ti ho fatto vincere perché è il tuo compleanno, Vegeta…io non riesco ad alzarmi sul serio…” rispose Goku emettendo due dolorosi colpi di tosse.
“Ok, aspetta… torno subito” disse il principe all’amico allontanandosi.
Dopo meno di due minuti, Vegeta tornò da lui con un fagiolo magico. Glielo mise in bocca e, dieci secondi dopo, Goku saltò in piedi dicendo:
“Grazie, Vegeta…non mi sarei più alzato senza…maaaaa….chi arriva ultimo non mangia il Sushi!!!” esclamò allegro Goku correndo verso il banchetto.
“Ah…Kaaroth…razza di….” ripose Vegeta correndogli dietro.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** BRA VS VEGETA ***


“EEEE siamo finalmente giunti, alla finale del torneo più bello che io abbia mai avuto l’onore di presentare, signore e signori….Salgano sul ring la nostra bellissima BRA e il nostro festeggiato VEEEEGETA!!!” annunciò allegro il presentatore.
“Scusa…hai per caso fatto un apprezzamento sulla mia fidanzata?” gli chiese Goten facendo finta di essere arrabbiato.
“Ehmmm…ma io…veramente…” rispose spaventato lui vedendo il sayan venirgli incontro con aria minacciosa.
“Eddai, Goten, piantala di scherzare, lascia in pace il presentatore e vieni a vedere se mio papà le darà a mia sorella o viceversa…sai, ho l’impressione che l’esito di questo incontro non sia così scontato come tutti si aspettano” intervenne Trunks.
Goten fece un sorriso al presentatore e gli disse allegramente:
“Mi ha rovinato lo scherzo che volevo farti…un giorno o l’altro ti dovrò insegnare a sentire le auree. Così se verrai ancora a fare da presentatore ad un altro nostro torneo, saprai sempre chi ha vinto e chi no…E soprattutto saprai se qualcuno ti sta minacciando sul serio o è solo uno scherzo!”
“Oh…grazie…sarebbe bello imparare…” concluse il presentatore che, riprendendo il microfono, tornò al suo lavoro annunciando l’inizio del nuovo incontro.

“Eheh…chi l’avrebbe mai detto che sarei arrivata in finale con te, papà….” disse Bra nervosamente.
“Già, è incredibile…ho già avuto due incontri molto difficili oggi…ma questo…penso sia il peggiore di tutti…” rispose Vegeta pensieroso.
“Eddai papà…non mi sembra di avere troppe possibilità di vincere contro di te, ti pare?” chiese la ragazza amareggiata.
“Questo è solo…per colpa mia…” rispose il principe abbassando lo sguardo.
“P-perché dici così, papà?”
Suo padre rimase in silenzio per qualche istante, poi, si avvicinò a lei e si mise alle sue spalle. Le appoggiò delicatamente una mano su un fianco provocandole una piacevole sensazione di calore e affetto.
“Cheffai, papà?”
“Fammi vedere come fai il Big Bang Attack”
“Cosa? Ma papà, perché?”
“Bra, fidati…fallo”
La ragazza si mise nella posizione che adottava di solito per sferrare il miglior colpo di suo padre, ma poco prima che facesse partire l’onda luminosa che aveva creato nella sua mano, lui la fermò:
“Aspetta, non lanciarla, tienila nella mano un secondo…”
“Ok…” rispose la ragazza che voleva capire dove volesse arrivare suo padre.
“Apri un pochino di più le gambe e tendi di più il braccio….” spiegò Vegeta prendendole delicatamente il polso con la mano libera e allontanandoglielo dal corpo.
“Così?”
“Sì, perfetto, ora chiudi un po’ le dita della mano e cerca di tenerla perfettamente verticale rispetto al braccio che deve restare sempre in linea con il busto…”

“Ma cosa stanno facendo?” chiese Goten a Trunks incuriosito dall’inconsueto rapporto padre-figlia.
“Non lo so…ma a Bra la cosa sta piacendo molto” rispose Trunks che aveva percepito la forte positività dell’aura della sorella.
Sugli spalti c’era un silenzio assoluto. Tutti gli spettatori osservavano la scena e cercavano di capire cosa si stessero dicendo padre e figlia. Solo una persona non era perplessa. Non appena Bulma vide suo marito mettersi dietro a sua figlia per correggere i suoi errori, scoppiò a piangere dall’emozione. Era la prima volta che Vegeta mostrava affetto verso uno dei suoi figli, anche se a modo suo.

“Va bene così?” chiese Bra a cui la spiegazione stava realmente piacendo parecchio, sia fisicamente che mentalmente. Sentiva il cuore che le batteva forte e la crescente emozione iniziava a tradire la sua sicurezza. Il braccio teso iniziò a tremare leggermente e, quando Vegeta se ne accorse, le disse:
“Bra…tutto bene? Se non ti metti nella posizione giusta, non ti verrà mai bene…concentrati!”
“Sì papà, scusa” disse la turchina ritrovando la concentrazione.
“Ora carica tutta l’energia che hai e, quando sei pronta, spara, è chiaro?”
“Sì, papà…grazie…”
Vegeta le fece un sorriso che lei non avrebbe mai potuto vedere e le disse:
“Aspetta che mi metto di fronte a te così hai un bersaglio a cui mirare, ok?”
“Cosa? No papà, io non voglio colpire te, non voglio farti male!” rispose lei che non ne voleva sapere proprio di esercitarsi su di lui.
“Sta tranquilla tesoro, non sono stupido. Non starò di certo lì a prenderla senza difendermi, ti pare?” la tranquillizzò lui.
“Ok” concluse lei ancora non molto convinta.
Vegeta si allontanò e si mise di fronte a lei nella sua stessa identica posizione, creando anche lui una sfera luminosa nella sua mano.
“Sei pronta, Bra?”
“Pronta!” rispose allegra la ragazza.
“BIIIIG BAAAAANG AAAAATTACK!!!!!” dissero padre e figlia contemporaneamente lanciandosi le due sfere luminose uno contro l’altra.
Le due onde di energia si scontrarono circa a metà tra i due avversari e Vegeta dovette constatare quanto sua figlia fosse diventata forte e quanto velocemente avesse appreso la giusta tecnica dopo che lui aveva corretto i suoi errori. L’onda oscillò tra i due per alcuni secondi, che al pubblico e agli altri sayan sembrarono interminabili. Poi, ad un tratto, Vegeta aumentò di parecchio la potenza della sua onda che andò via via a schiacciare quella di Bra. La ragazza tentò di difendersi incrementando il più possibile l’energia della sua, senza molto successo. La disparità di forza tra i due era veramente troppa e, quando Vegeta capì che il suo attacco avrebbe avuto la meglio, deviò le due onde verso l’alto, facendole svanire contro la cupola.
Bra era distrutta dalla fatica e respirava affannosamente. Suo padre le si avvicinò e, con un sorriso le disse:
“Brava principessa, era veramente potente…”
"Eheh, non abbastanza direi...sono stremata...ma non ho la minima intenzione di arrendermi...anche se so che sarà doloroso...per me" rispose la ragazza ricambiando a stento il sorriso.
 "Allora abbiamo un problema, principessa...io non ce la farò mai a colpirti...mai, per nessun motivo al mondo...e il fatto che tu non possa difenderti è solo colpa mia. Non ti ho mai allenato, non ho mai passato del tempo con te a spiegarti cosa si può o non si può fare...e soprattutto...non ti ho mai dimostrato un minimo di affetto. Tu invece, in tutta risposta, hai imparato tutti i miei colpi da sola, mi hai dimostrato di avere un gran senso tattico e ti sei battuta con grande impegno oggi. Hai addirittura vinto contro il tuo fidanzato...In più hai aiutato tua madre a organizzare tutto questo. Perchè? Perchè l'hai fatto? Io ho sempre pensato che non ti importasse nulla..." le disse Vegeta sinceramente.
 "Ma papá, che domande...io ti voglio bene...ho fatto tutto questo...per te, per farti felice...per farti vedere come sono diventata brava...volevo che tu fossi orgoglioso di me!" rispose lei sorridendo.
 "Oh, piccola...non sai quanto io lo sia...meriti di esprimere tu un desiderio a Shenron...avanti colpiscimi...e sii convincente..."
 Lei ci pensò su per qualche istante, non aveva proprio la minima idea di cosa fare.

 "Ma di cosa staranno discutendo?" chiese Goten a Trunks preoccupato.
 "Temo che si stiano mettendo d'accordo su chi deve vincere..." rispose il ragazzo con un sorriso, per tranquillizzare l'amico.
“Tu dici?” chiese di nuovo Goten senza però ottenere risposta.

"No, papà, so che hai qualche mossa segreta che io non conosco per farmi svenire senza farmi male...per cui fallo tu. So che esprimerai un desiderio molto più bello di ciò che potrei chiedere io...e poi oggi è il tuo compleanno, non il mio!" disse lei sorridendo allegramente.
 Lui le sorrise di rimando e avvicinandosi, le disse:
 "Come vuoi tu, principessa, non sentirai nulla, te lo prometto e ti risveglierai fra una decina di minuti, al massimo...ok?"
 "Ok, papá..."
 Vegeta l’abbracciò e le diede un tenero bacio in fronte. La ragazza poggiò per un istante la testa al petto di suo padre e si scoprì a pensare quanto diverso fosse il piacere che le stava dando quell’abbraccio da quello di Goten. Quando il suo fidanzato la stringeva a sé, era così eccitante avere il desiderio di baciare e accarezzare i suoi e pettorali prima di fare l’amore con lui. Ora era così diverso, nonostante Goten avesse lo stesso fisico di suo padre, in quel momento per lei esisteva solo il battito del suo cuore, a pochi centimetri dal suo orecchio. Era una sensazione bellissima, la stessa che stava provando Vegeta. Nel momento in cui la strinse a sé, il sayan pensò che non era stato proprio un buon padre. Aveva fatto nascere entrambi i suoi figli e gli aveva voluto bene da subito, ma solo ora si stava rendendo conto che non glielo aveva mai né detto, né dimostrato. Cosa che invece loro avevano più volte fatto. In quel momento Vegeta stramaledisse il suo dannatissimo orgoglio e, assaporando gli ultimi istanti di piacere dell’abbraccio della figlia, le disse:
“Perdonami, principessa…anche io ti voglio bene…”
Un istante dopo, Goten e Trunks lo videro scostarsi leggermente da Bra e fare a lei ciò che avevano subito anche loro, molti anni prima, quando Vegeta li aveva colpiti poco prima di farsi esplodere per tentare di salvare la terra da Majin Buu.
Mentre i due giovani sayan e Bulma saltarono in piedi gridando: “NOOO…BRAAAA!!!!”, Vegeta la stava già prendendo in braccio, per non farla cadere a terra. La portò fuori dalla cupola, mentre il presentatore annunciava la sua vittoria e informava il pubblico che ci sarebbe stata una piccola pausa prima della premiazione. Vegeta portò la figlia nella sala d’aspetto, dove venne immediatamente aggredito da Goten:
“Vegeta, perché lo hai fatto? Sei impazzito? Perché??? Per vincere questo stupido torneo?”
“Calmati, Goten” intervenne Goku bloccando il figlio prima che si scagliasse contro Vegeta “Bra sta bene, è solo svenuta e il colpo che ha preso le ha fatto molto meno male di ciò che ha provato Vegeta nel doverglielo fare”
“Doverglielo fare? Ma papà…tu non capisci…Vegeta è crudele e sadico…ha fatto la stessa cosa a Trunks e anche a me…ed eravamo solo dei bambini…per lui non è un dovere, è solo un piacere!!”
“Basta, Goten! E non ti permettere mai più di parlare in questo modo a Vegeta” sentenziò Goku visibilmente arrabbiato.
“Ma papà…”
“Ho detto basta così. Scusati con Vegeta per ciò che gli hai detto…” insistette Goku.
“No…pensi che lui chiederà scusa a Bra per ciò che le ha fatto?” chiese Goten in tono di sfida.
“Goten, guarda che sto perdendo la pazienza. Chiedi scusa oppure ti faccio vedere come si punisce veramente la stupidità dei propri figli. Quando avrò finito con te, te lo sognerai un padre come Vegeta che ha preferito far addormentare dolcemente sua figlia, piuttosto che combattere con lei e ferirla gravemente. È chiaro?” concluse Goku trasformandosi in ssj.
Il giovane sayan rimase scioccato dalla presa di posizione di suo padre. Cercò consensi a suo favore negli occhi degli altri, ma tutti sembravano dare ragione a Goku che si era messo ad aspettare di sentire le scuse del figlio con le braccia conserte. Goten abbassò lo sguardo e si mise a pensare. Poco dopo, alzò lo sguardo verso Vegeta e, con tutta la sincerità del mondo, gli disse:
“Vegeta…scusa…io…immagino che non ci fosse altra soluzione per concludere il vostro incontro…Io non pensavo veramente ciò che ti ho detto…sono stato stupido…mi dispiace”
Il principe gli si avvicinò, gli mise Bra tra le braccia e con un sorriso gli disse:
“Per il tuo bene Goten, spero tratterai la tua donna molto meglio di come io abbia trattato mia figlia…altrimenti, dovrai vedertela con il tuo futuro suocero…chiaro?”
“Sì, Vegeta, farò del mio meglio…” concluse Goten dandole un tenero bacio sulla fronte che la fece risvegliare.
Quando Bra aprì gli occhi, vide il sorriso allegro di Goten che le disse:
“Bentornata amore mio…dormito bene?”
“Eh? Cosa? Non…non dirmi che mi sono persa il drago e il desiderio di mio padre…Q-Quanto ho dormito esattamente?”
“Il tempo necessario per perdere l’incontro, principessa!” rispose suo padre che le era a fianco.
“P-papà? Stavo sognando di dormire tra le tue braccia…era così bello!” chiese Bra ancora un po’ frastornata.
“Oh tesoro mio…sono sicuro che le braccia di Goten siano altrettanto piacevoli per te…” rispose lui sorridendo a lei e facendo l’occhiolino a Goten.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** IL DESIDERIO DEL PRINCIPE DEI SAYAN ***


“ATTENZIONE!!! Signore e Signori!! Mi dicono che Bra si è ripresa perfettamente, per cui…senza ulteriori indugi, direi di proseguire con la premiazione!!!” annunciò il presentatore entusiasta “Prego, chiederei a Vegeta di salire sul ring insieme agli altri valorosi combattenti che si sono sfidati oggi! Le sfere del drago sono già lì. Mi rimane solo da chiedere a Vegeta se si ricorda la formula per evocare il drago!!!”
“Sì, certo…anche se è la prima volta che posso esprimere un desiderio tutto mio!!” rispose Vegeta visibilmente emozionato.
“Forza allora! non vediamo l’ora di sentire tutti quale sarà! Aprite gli altoparlanti della cupola, in modo che possa sentire anche il pubblico, prego!!”
“Drago Shenron, appari ed esaudisci il MIO desiderio!!”
Un istante dopo, dalle sfere uscì l’enorme drago che, con la sua solita voce calda e profonda, chiese:
“Principe Vegeta…hai vinto tu il torneo di arti marziali?”
Vegeta rimase un po’ stupito di essere stato chiamato con tanto di nome e appellativo dal drago e rispose:
“Ehm…sì, alla fine ho vinto io…esaudirai qualsiasi mio desiderio?”
“Sì…purchè non sia crudele e ingiusto…” rispose il drago.
“No, no…ma che crudele? Sono cambiato sai?” rispose Vegeta allegro.
“Allora? Avanti, quale è il tuo desiderio?”
“Vorrei che a tutti i sayan qui presenti che lo desiderano…ecco…vorrei che tu gli facessi ricrescere la coda…” disse Vegeta convinto.
“CHE COSA?” gridarono Chichi e Bulma dagli spalti sgranando gli occhi esterrefatte.
“COME?” si chiedevano tutti gli spettatori che non capivano che razza di desiderio poteva essere quello.
Anche i sayan sul ring con Vegeta rimasero basiti dalla richiesta e persino il drago rimase stupito.
Seguì un momento di silenzio tombale. Tutti volevano sapere se il desiderio sarebbe stato realizzato o no. Fu proprio Shenron a rompere il gelo che si era venuto a creare da quella richiesta e chiese:
“Posso chiedere il perché di questa richiesta? Principe Vegeta?”
“È strano che tu me lo chieda, Shenron…Sbaglio o qualche anno fa ti è stato chiesto un paio di mutandine da donna e tu non hai fatto una piega a realizzare un desiderio così futile…Perché ora non vuoi realizzare il mio che per me è importante?” rispose sfacciatamente Vegeta facendo arrossire persino Shenron.
“Vegeta, vacci piano…se lo tratti così se ne va e addio desiderio…spiegagli perché rivuoi la coda, eh? Tra l’altro lo vorrei sapere anche io…” gli disse Goku nell’orecchio.
“Quel desiderio di tanti anni fa, non poteva nuocere a nessuno, ma solo far felice chi l’aveva espresso, anche se solo per poco tempo…
“Beh…non è vero, io le conservo ancora oggi quelle mutandine…” disse Oscar che si trovava tra il pubblico.
“Tu mi stai chiedendo di farti ricrescere la coda e io conosco le conseguenze di quando c’è la Luna piena…Mi dispiace, non posso permettere che la vostra razza distrugga la Terra e non posso nemmeno distruggere la Luna per evitare che ciò accada…quindi…se non hai un altro desiderio…posso salutarvi…” concluse il drago spiegando le motivazioni della sua negazione.
“No aspetta!” gridò Vegeta “Sì, hai ragione, nemmeno io voglio che succeda un disastro in caso di Luna piena. Quindi facciamo così, scegli tu. Trova tu una trasformazione alternativa a quella in Oozaru. Sarà interessante per me scoprire cosa mi succederà…scegli ciò che pensi possa rendermi ancora più felice di quanto io già sia…Pensi che sia possibile così, realizzare il mio desiderio?”
Shenron ci pensò su. La proposta di Vegeta era assolutamente un’ottima idea, ma ancora non capiva perché rivolesse la coda e gli chiese:
“Riavrai la coda, principe Vegeta. A patto che tu mi dica il perché la rivuoi…”
“Sono un sayan. I sayan avevano la coda. Era motivo di orgoglio e fulcro della nostra forza. La rivoglio perché sento che, nel mio corpo, manca una parte importante del mio essere sayan…e se qualcuno di loro la pensa come me” disse rivolgendo lo sguardo agli altri sayan vicino a lui “Vorrei che avesse la possibilità di provare come ci si sente ad averla di nuovo. Se poi decideranno che non la desiderano più, potranno sempre toglierla”
“Ho capito…va bene…principe Vegeta…avrai la tua coda. Chi altro la rivuole di voi sayan?” concluse Shenron.
“Io di sicuro, non me la perdo per niente al mondo” esclamò Goku alzando la mano come fanno i bambini a scuola per essere scelti per primi dalla maestra.
“Anche noi!” gridarono Goten e Trunks all’unanimità.
“Posso averla anch’io?” disse Pan che non era sicura che anche le donne potessero averla.
“Ma certo che puoi tesoro…anche tu sei una sayan, no?” le disse Goku eccitatissimo.
“E voi due?” chiese Shenron rivolto a Bra e Gohan “Non desiderate anche voi la coda?”
“No, grazie, Shenron…io ne ho avuto abbastanza quand’ero piccolo…non posso andare all’università a spiegare l’evoluzione della specie e presentarmi con la coda…non me la sento proprio…” rispose Gohan arrossendo.
“E tu Bra?” chiese Vegeta alla figlia che sembrava indecisa.
“Sai papà…credo di passare anch’io…il lato vanitoso che ho ereditato dalla mamma mi impedisce di andare in giro in minigonna, tacchi a spillo e coda…” rispose la ragazza timidamente “non ti dispiace, vero papà?”
“No tesoro, mi dispiace di più se vai in giro vestita così…veramente” rispose Vegeta facendole l’occhiolino e strappandole un sorriso.
“Va bene…allora ecco a voi il vostro desiderio” disse Shenron strizzando gli occhi. Un istante dopo tutti poterono ammirare cinque code nuove di zecca che svolazzavano al vento alle spalle dei cinque sayan che ne avevano fatto richiesta.
“Il vostro desiderio è stato esaudito e con questo…vi saluto…buon compleanno, principe Vegeta” concluse il drago sparendo e spargendo le sfere in giro per il mondo, come sempre.
“Grazie, Shenron” disse Vegeta felice.
I sayan rimasero sul ring a rimirarsi l’uno con l’altro le proprie nuove appendici. Goku e Vegeta si misero a parlare chiedendosi cosa sarebbe successo la prima notte di Luna piena. Mentre parlavano, con moltissima naturalezza e senza nemmeno pensarci, i due guerrieri arrotolarono la coda in vita, come da consuetudine dei sayan sul pianeta Vegeta. Gohan andò ad informarsi dal presentatore su quale fosse il programma a seguire mentre Pan e Trunks si misero a chiacchierare con Goten e Bra. I tre ragazzi con la coda la agitavano allegramente al vento cercando di abituarsi alla presenza di quella strana parte di loro che da piccoli avevano avuto solo per alcuni mesi e che gli era stata tolta dai rispettivi genitori per “non fare danni”.
Ad un tratto, mentre discutevano animatamente su come bisognasse andare in giro per strada per non far spaventare tutte le persone che le vedessero, le code si arrotolarono da sole attorno alla vita del loro legittimo proprietario. In questo modo, sembrò che i ragazzi avessero una cintura molto originale e quella posizione aveva anche il merito di non dare loro alcun fastidio.
“Beh, sembra quasi un accessorio moda fashion” disse allegra Bra osservandole con occhio esperto.
“Perché non l’hai voluta Bra? Non hai idea di come ci si senta forti e così…sayan con la coda…” le disse Pan per farle capire di aver sbagliato a non volerla.
“Mi sembra così poco…femminile…non ce la vedo proprio abbinata al tanga nero di pizzo che mi sono comprata giusto settimana scorsa” rispose l’azzurrina imbarazzata.
A quelle parole, sul viso di Goten comparve un sorrisetto malizioso e si mise a pensare al completino intimo della ragazza. Il giovane sayan non si accorse che, nel contempo, la sua coda si era srotolata e si era infilata tra le gambe di Bra da dietro.
“AAAAHHH, GOTEN” gridò la ragazza richiamando l’attenzione di tutti “Sei proprio senza pudore sai? Tieni giù quelle mani, non qui davanti a tutti!!!” disse continuando a sentire qualcosa che le accarezzava l’interno delle cosce nonostante l’urlo e il disappunto che aveva così apertamente manifestato.
“Ma io non ti sto nemmeno toccando…perché te la prendi con me?” rispose Goten allucinato dall’aggressione della fidanzata.
Tutti si girarono verso di loro e, quando Vegeta notò la coda di Goten infilata tra le gambe di sua figlia gli mise un braccio attorno alle spalle del ragazzo e gli disse:
“Goten…caro…se non togli immediatamente quella coda da mia figlia…giuro che te la stacco e la annodo intorno al tuo pisello, così risolviamo due problemi in una volta sola…” concluse facendo scoppiare tutti a ridere.
Il giovane sayan diventò blu di paura e balbettò:
“Ma…ma…ma…V-vegeta….io…io…non me ne sono nemmeno accorto…è lei che ha fatto tutto da…da s-sola”
“Stai per caso accusando mia figlia?” chiese il principe cercando di sostenere il più possibile la parte del padre arrabbiato.
“Ma noooo…non Bra…l-la c-coda….volevo dire…l-la c-coda ha fatto tutto da sola…è…è… autonoma…” cercò di spiegare Goten imbarazzato.
Tutti scoppiarono a ridere di nuovo e, quando anche a Vegeta scappò un sorriso, Goten capì che lo stava prendendo in giro e gli disse:
“Mi stavi prendendo in giro eh, Vegeta? Mi hai fatto prendere un colpo, ma mi potevi avvisare che la coda poteva prendere decisioni…come dire…spontanee…”
“Sì, ti ho preso in giro. Dovevi vedere la tua faccia…Comunque è strano che non sia stato tu a pensare di spostarla…forse è perché non sei abituato ad averla e devi imparare a gestirla un po’ meglio…possibilmente non su mia figlia…” concluse Vegeta.
“Sì, forse è così…scusa Bra…” finì Goten dandole un casto bacino sulla guancia.
“Perdonato…ehm…sayan…io ho fame!!!” disse Bra interpretando il pensiero di tutti.
“Chi arriva ultimo è un babbeo!!” disse Goku mettendosi a correre verso il banchetto seguito a ruota dagli altri.

Il pomeriggio passò tra balli, festeggiamenti e un’enorme torta di compleanno. Quando alla sera tutti gli invitati se ne furono andati, del banchetto non era rimasto più nulla e i partecipanti al torneo si ritrovarono tutti assieme, esausti, sotto al portico della baita.
“Che magnifica giornata!” disse Goku cogliendo la gioia nei cuori di tutti.
“Già…e che splendida serata…questo cielo stellato è stupendo!!” aggiunse Chichi dando un bacio al marito.
“Mancano solo i fuochi d’artificio…Cheddite sayan, non potremmo averli?” chiese Bulma rivolta a tutti.
“Chiedi e ti sarà dato…Bulma” disse Vegeta dandole un bacio e alzandosi in piedi con gli altri.
“Ragazzi, cercate di impegnarvi, le nostre donne vogliono i fuochi d’artificio…pronti?”
I sayan misero le mani tutti nella stessa posizione e, creando delle sfere luminose, le scagliarono nel cielo gridando:
“KAMEHAMEHAAAAA!”


FINE...O FORSE NO...

NOTA AUTORE: Il seguito di questo racconto si intitola "IL MIGLIOR DESIDERIO DELLA STORIA". Parlerà dell'effetto "CODA" che quel simpaticone del drago ha deciso di regalare ai sayan che hanno voluto riaverla... Il finale è stato messo come one-shot a se stante perché ha rating rosso.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2929873