Sports Academy

di A r o h a
(/viewuser.php?uid=771410)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutti all'accademia! ***
Capitolo 2: *** Primo giorno, nuovi amici ***
Capitolo 3: *** Scontri e problemi ***
Capitolo 4: *** Club sportivi (1 parte) ***
Capitolo 5: *** club sportivi ( 2 parte) ***
Capitolo 6: *** La gita ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: un lago di novità ***
Capitolo 8: *** Strani fantasmi ***
Capitolo 9: *** alla fine tutto quadra sempre, o forse no... ***
Capitolo 10: *** Il piano di Ame ***
Capitolo 11: *** Come un bacio può recare dolore ***
Capitolo 12: *** La gara di atletica ***
Capitolo 13: *** Uniti per uno scopo ***
Capitolo 14: *** Coalizzazione tutta al femminile ***
Capitolo 15: *** Le stelle ***
Capitolo 16: *** Con una tesina scritta... ***
Capitolo 17: *** Finalmente... ***
Capitolo 18: *** La promessa ***
Capitolo 19: *** il piano di... ***
Capitolo 20: *** confessioni in missione ***
Capitolo 21: *** progetto anti F1 ***
Capitolo 22: *** un finale a sorpresa ***
Capitolo 23: *** preparativi in amore e per il festival ***
Capitolo 24: *** un finale senza finale ***



Capitolo 1
*** Tutti all'accademia! ***


                                                                   Capitolo 1

                                                                Tutti all'ccademia!

 

Calmati Sakura...calmati...ce la farei ...sarai anche qui la migliore...

Non importa se in questa accademia sono tutti bravi...anzi bravissimi...tu sei e resterai la migliore...

Era la solita giornata di Lunedì e per molti studenti quello era il giorno in cui l'inferno chiamato scuola, ricominciava.

Ma per molti ragazzi, quella giornata avrebbe segnato per sempre le loro vite.

Il cielo quella mattina era azzurro punteggiato da soffici nuvolette bianche, il sole con i suoi raggi illuminava la città di Tokyo.

Una ragazza camminava tranquillamente per la strada, con lo sguardo rivolto verso il basso e la testa occupata da mille pensieri.

I suoi occhi azzurri non facevano altro che guardare il marciapiede grigio e sporco, mentre qualche ciocca dei suoi capelli rosa confetto, tenuti stretti in uno chignon, venivano mossi dalla leggera brezza che vi era in quella particolare giornata.

-Ciao Sakura!!- la rosa si voltò di scatto ritornando alla realtà, una ragazza stava correndo verso di lei salutandola con la mano.

Aveva i capelli neri tendenti al blu che arrivavano fino a metà schiena, mentre la frangetta era spostata verso destra. I suoi occhi acquamarina brillavano di felicità, mentre correva verso l'amica.

-Ciao Kumiko!!- ricambiò con un sorriso la ragazza che intanto si era affiancata a lei.

-Sei tesa vero?- chiese a bruciapelo l'amica.

Sakura sbarrò gli occhi, come aveva fatto Kumiko a capirlo?

-Ti conosco Sakura...dai sei la mia migliore amica e vuoi che non sappia quando sei triste o preoccupata?- continuò la mora.

A Sakura scappò un risolino- Si...hai ragione, mi conosci troppo bene!

-Se devo dirla tutta anche io sono tesa...ma una cosa è certa, saremo le migliori!!- esclamò sorridente Kumiko mentre batteva il pugno all'amica- E magari...ci troveremo un fidanzato...- aggiunse con un sorriso malizioso.

-Sempre la solita!!- scoppiò a ridere Sakura, però intanto il suo viso si era leggermente arrossato per l'imbarazzo.

-Sei arrossita! Wow come sei buffa!!- scoppiarono a ridere entrambe. Come era bella l'amicizia che le legava, ognuna poteva esprimersi liberamente e ognuna sapeva cosa pensasse o come si sentisse l'altra.

Un leggero venticello le scompigliarono i capelli, quel vento così leggero le avrebbe accompagnate nella loro nuova avventura.

 

 

-Noi andiamo!!-

-A presto!!-

Non molto lontano dalle due ragazze, due ragazzi erano appena usciti di casa, una vecchia casa dalle pareti grigie e il tetto in mattoni, molto vecchio.

Non vi era il giardino, solo un piccolo spazio arido, privo di erba. Si vede che in quella casa vi abitava una famiglia povera.

Si trattava di due fratelli, un ragazzo e una ragazza.

Lo si capiva da diverse caratteristiche, i tratti del viso era praticamente uguali, lo stesso si può dire degli occhi, neri, e dei capelli color cioccolato.

La ragazza aveva una ciocca di capelli che le copriva l'occhio destro, il ragazzo li aveva sparati in aria.

-Si può sapere cos'hai Lii?- chiese il ragazzo alla sorella, che camminava con la testa bassa e lo sguardo triste.

-Niente Hayato...sono solo triste e in pensiero...- rispose sinceramente, con lui non poteva mentire.

-Per Yuuta e Shun?...dai non ce ne è motivo...- cercò di consolarla il castano, ma lei non voleva saperne di ascoltarlo.

-Dico sul serio Hayato...come faranno ad andare avanti da soli...la mamma è in ospedale, noi...siamo all'accademia...- il viso di Liihera si scurì, teneva troppo alla sua famiglia, a sua madre, ai sue due piccoli fratelli pestiferi.

-Ci sarà la signora Hana con loro...- le rispose il fratello cercando di nuovo di sollevarle il morale.

-Ma...se succede qualcosa?-

-Non devi preoccuparti, l'accademia ci consente di uscire per andare a trovarli una volta a settimana...e poi con i soldi potremmo pagare le cure a nostra madre...- Anche Hayato era chiaramente triste, sapeva che la sorella aveva quasi rischiato la vita per proteggere la mamma, ma da bravo fratello le sarebbe stato accanto, qualsiasi cosa accada.

-Si...hai ragione, andrà tutto bene!- Lii rinacque con un sorriso radioso, ancora una volta le parole del fratello avevano avuto effetto, l'avevano aiutata.

-Questa è la Liihera che conosco e adoro!!- rispose ridendo Hayato- Ora forza...ti sfido, a chi arriva prima?

-Se vuoi perdere...- fu la risposta di Lii prima di mettersi a correre.

-Hey non vale!!

Il sole splendeva alto nel cielo e con i suoi raggi pizzicava le nuche dei due ragazzi, che correvano spensierati e con il sorriso sulle labbra verso la loro nuova casa.

Si, avevano dei problemi, ma una cosa era certa, sarebbero andati avanti insieme, uniti e rafforzati dal loro splendido rapporto fraterno.

Liihera e Hayato Matatagi,due poveri fratelli con un sogno.

 

 

 

Eccomi...sono arrivata....

Una ragazza era appena arrivata all'accademia e con sguardo serio osservava la struttura.

Un imponente palazzo dalle pareti bianco latte e il tetto rosso era davanti a lei.

La struttura era circondata da un muro in mattoni rossi e divisa dalla strada da un cancello in oro con in alto una piccola statua di una fiocco di neve blu.

Sorpassò il cancello mettendo piede nel cortile, coperto da della soffice erba verde.

I ciliegi erano in fiori e alcuni petali rosati volavano liberi nell'aria rendendo il luogo magico.

La ragazza cominciò a esaminare il giardino, passeggiando sopra una piccola stradina in cemento bianca.

Camminava con un dolce sorriso sulle labbra, aveva molte volte sognato quel luogo, e ora eccola lì.

I suoi capelli castani e boccolosi venivano mossi dal vento, mentre con i suoi occhi azzurri come il cielo in quella particolare giornata, osservavano tutto e tutti.

Ma non fu abbastanza agile e attenta da notare una ragazza che le era appena andata addosso.

-scusami tanto...non ti avevo vista...- cercò di scusarsi “l'aggressore”, mentre con una mano si massaggiava la testa.

-non importa...spero solo che non ti sia fatta male...- rispose lei rialzandosi in piedi.

-Lii !! Ma si può sapere cosa combini!!- l'urlo di un ragazzo distrasse le due, una ragazzo che stava correndo verso di loro con le labbra piegate in una smorfia- Sei sempre la solita!!

-Scusami Hayato...- cercò di giustificarsi lei- Non l'ho vista...

-E così ti chiami Lii...-

-Si esatto...bè in realtà Liihera, ma tu puoi chiamarmi Lii!-

-Allora ciao, io sono Emma!!- porse la mano alla nuova amica, che la strinse sorridente.

-E io che sono invisibile?- Hayato si avvicinò alle due e si presentò a Emma- Piacere Hayato...sono il fratello di questa svampita!.

-hey!! non sono una svampita!!- esclamò la sorella gonfiando le guance.

Emma scoppiò a ridere, era incredibile, era lì da pochi secondi e già aveva trovato due nuovi amici.

Alzò lo sguardo al cielo, quella giornata segnava l'inizio di una splendida avventura e amicizia.

 

 

-Più forte!-

-Si!!-

In un angolo del cortile, due ragazze si stavano allenando.

-Più forte Frosty!!- urlava la prima all'amica, una ragazza dai capelli corvini legati in una coda alta.

Gli occhi pece contrastavano con la pelle bianca, simile a porcellana.

-Ok!- la seconda rispondeva urlando mentre super concentrata tirava dei forti pugni a vuoto, si trattava di Emmeline, ragazza con i capelli a caschetto riccio, color ebano e gli occhi nocciola scuro. Tutti però la chiamano Frosty.

-dai che se ci alleniamo a fondo diventeremo le migliori!!- Con un sorriso Alexia la incitava, tirando anche lei dei pugni- Ok...e ora combattiamo!.

Alexia si mise in guardia davanti alla castana, pronta per cominciare e l'amica la imitò.

-Via!!-

Cominciarono a studiarsi per bene, pronte per sferrare un pugno, quando un ragazzo si mise in mezzo.

-Ahia!!- esclamò piegandosi in due dal dolore, Alexia, ovviamente senza volerlo, gli aveva tirato un forte pugno sullo stomaco- Però Alexia...non sei cambiata affatto!- disse con il respiro smorzato.

-Francesco!! Scusami tanto!!- esclamò Alexia rendendosi conto di chi aveva appena colpito.

Un ragazzo piuttosto bello, dalla pelle abbronzata gli occhi nocciola e i capelli del medesimo colore un po' arruffati.

-Franci!!!- Frosty l'abbracciò di slancio e il ragazzo dopo un attimo di smarrimento ricambiò.

-Che fai Alexia...non saluti un vecchio amico?- disse il ragazzo rivolto alla corvina che era rimasta un po' in disparte.

Frosty e Francesco si erano conosciuti in Italia a quattro anni e in seguito trasferiti insieme a Los Angeles, dove hanno conosciuto Alexia. E da allora sono inseparabili.

-Ma certo che ti saluto!!- e anche lei con un sorriso l'abbracciò.

-Ragazzi basta con questi abbracci mielosi...forza Ale dobbiamo continuare ad allenarci!- disse Frosty stanca di quelle tenera situazione, anche se in fondo era una ragazza dolce, non le piacevano troppo gli abbracci mielosi.

-si hai ragione...-

-Scusate allenarvi per cosa?- chiese Francesco confuso.

-Per entrare nel club di boxe...vogliamo essere le migliori e prima che tu ci interrompessi ci stavamo allenando!- rispose Alexia un po' scocciata.

-Ah, quindi sarebbe colpa mia?-

-Si esatto...colpa di questo sciocco ragazzo!- gli rispose la corvina ridendo.

-spiritosa...-

-Si lo so, sono la regina degli spiritosi!!- esclamò fiera di sé Alexia.

-io direi la regina degli spiriti...- rise di risposta il castano.

-Cosa!!? Questa me la paghi! Guarda che io sono un angelo, altro che uno spirito!- Prese a inseguire l'amico che intanto si era messo a correre con un sorriso divertito sulle labbra.

Frosty li guardava sorridente, a volte Alexia tendeva essere un po' troppo vivace e esuberante, ma era questo che lei adorava di lei.

Nessuno sarebbe mai riuscito a separare quei tre ragazzi.

 

 

 

 

-Vedrai che ho ragione...

-Credo che se accadesse morirei...

Poco lontano dall'accademia un altro trio di studenti stava arrivando, era composto da un ragazzo e due ragazze che parlavano tranquillamente.

-Ve lo dico io...chi resisterebbe mai al mio fascino...- disse il ragazzo con un sorriso arrogante.

Aveva i capelli bianchi e scompigliati sostenuti da una fascia nera, gli occhi viola brillavano fieri.

-Credo che una ragazza sarebbe chiaramente pazza...se ti venisse dietro!- gli rispose una ragazza dalla pelle diafana, i capelli lunghi, bianchi e boccolosi, e gli occhi di ghiaccio.

-Semmai il contrario sorellina...io sono più bello di te!-

-ti ricordo Ibuki che noi siamo quasi gemelli, perciò se sono brutta io lo sei anche tu!-

-NOOOOO!!!- Ibuki cominciò a piagnucolare disperato, non poteva immaginare di essere brutto e di non poter contare sul suo fascino.

-Cavolo Ame...ci sei andata giù pesante!- costatò l'ultima del gruppo, una ragazza dai capelli neri con sfumature viola e gli occhi lilla.

-Lo so Tsuboni, grazie!!- sorrise fieramente, però vedere il suo fratellone cadere nel buco della disperazione le metteva tristezza- Oh Ibuki...non fare così lo sanno tutti che sei il più bello...vedrai che...

-PUPA!!!-

Ame non riusci a terminare la frase che subito suo fratello si fiondò verso una ragazza che poggiata al muro stava leggendo tranquillamente un libro, una ragazza dai capelli corti neri con due ciocche sul davanti più lunghe e gli occhi color ghiaccio con delle strane sfumature verdi e giallo erano concentrati sulla lettura.

-ciao bellezza...io sono Ibuki, un umile umano e vorrei chiedere a voi, dea del paradiso di...-

la ragazza alzò un occhio dal libro vedendo che lo sconosciuto si era messo in ginocchio come un galant uomo, odiava gli scocciatori e così prima che potesse aggiungere altro gli tiro un bel pugno sullo stomaco.

-Così impari a rompermi le scatole!- esclamò arrabbiata, mentre il ragazzo si piegava in due dal dolore.

-ibuki come stai?- chiese Ame avvicinandosi al fratello che stava tramortito a terra.

-A...Ame...- sillabò piano.

-dimmi...- rispose speranzosa che fosse ancora vivo.

-I miei capelli...sono a posto...e la mia faccia...-

la ragazza roteò gli occhi- Sei impeccabile fratellino!- rispose rassegnata.

-Però che tiro potente che hai!- si complimentò Tsuboni- fai boxe per caso?

-Si ...- rispose la corvina ritornando alla lettura- Io sono Cristal...

-Piacere Cristal...io sono Tsuboni, questa è Ame e colui che hai tramortito è suo fratello Ibuki!- rispose con un sorriso indicando gli amici.

-Hey Cristal!!- una voce squillante distrasse il gruppetto, la chiamata riconobbe subito la voce.

-Benna!!!- esclamò correndo incontro alla ragazza.

Si abbracciarono forte- Come stai Cristal, quanto tempo!- disse Benna mentre si aggiustava una ciocca di capelli castani e ricci con le punte rosse, dietro l'orecchio.

I suoi occhi grandi e nocciola si chiusero in un sorriso radioso, così come sua piccola bocca a cuoricino.

Cristal accennò un sorriso- Si è vero...come stai?.

-Io bene grazie...e quelli chi sono?- chiese rivolta al trio di ragazzi che la guardava.

-Oh...loro sono Tsuboni, Ame e...Ibuki- rispose freddamente la corvina.

-Non mi dire...il ragazzo è un'altra tua vittima?-

-Si...ma se lo è meritato!-

-Molto piacere ragazzi sono Benedetta, ma voi chiamatemi Benna!- Esclamò sorridente allungando la mano, che fu stretta da Ibuki.

-Sei molto alta...per caso fai basket?- chiese il ragazzo.

-Si esatto...non mi dire anche tu? Oh che bello!!- cominciò a saltare tutta felice, Benna era fatta così, sempre allegra e di buon umore. Trascinò Ibuki nei suoi salti di gioia e senza rendersene conto, il ragazzo aveva trovato un'amica, con cui sarebbe andato molto d'accordo.

 

 

Palleggio, palleggio, palleggio.

Un ragazzo dalla pelle abbronzata gli occhi grigio perla, appena sotto una capigliatura castana, camminava per strada palleggiando di testa con un pallone da calcio.

-Ciao Tenma!!- il ragazzo si girò di scatto stoppando il pallone con le mani- Ciao Shindou!

Un ragazzo dagli occhi rossicci, calmi e pacati, contrastavano con una capigliatura color caffè.

-Sempre con il pallone in mano è ?- disse affiancandosi all'amico.

Il ragazzo tornò a palleggiare- Sai come sono fatto!.

-Si lo so...ma vedrai che entreremo in squadra!

-Io lo spero vivamente...- al due si aggiunse un ragazzo i cui capelli blu contrastavano con la pelle pallida e gli occhi arancio- Così sfodererò il mio tiro!

-Sempre modesto è Tsuragi!- rise Tenma.

-Lasciate stare sapete come è fatto!- al trio si aggiunse un ragazzo dalla pelle abbronzata, i capelli lunghi e corvini erano legati in una coda bassa e gli occhi ghiaccio, dal taglio felino era piuttosto gelidi.

-Eric!- esclamò Tenma felice di vedere l'amico.

-Cavolo Tenma ancora con il pallone in mano...- rispose il ragazzo indicando il pallone.

-Ma si può sapere cosa avete contro il pallone!!- piagnucolò triste il castano.

-Noi niente...sei tu che lo usi sempre, persino lui si sarà stancato di te!- rise Shindou.

-Parole sante caro Shindou...- aggiunse Tsuragi.

-Basta ragazzi!! - continuò Tenma ancora più giù di corda, ma un attimo dopo scoppiò a ridere, seguito a ruota dagli amici.

In quel gruppo ognuno poteva parlare liberamente ed esprimersi.

Erano in tanti, ma si volevano un gran bene.

 

 

Ed è così che cominciava l'avventura di tutti questi giovani ragazzi, tutti con sogni, amici e storie diverse. Ma le loro vite si intrecceranno qui, in questa fantastica accademia.

Alla Sports Academy...

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

 

Ciao a tutti ^^

Inanzitutto mi scuso per avere cancellato la fic, avevo bisogno di riordinare un po' le idee.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi raccomando ditemi tutto quello che volete nelle recensioni!

Alla storia ho aggiunto anche dei miei OC ( Tsuboni, Emma, Alexia)

e grazie a tutti quelli che hanno partecipato!

Un bacio alla prossima

 

Elisa Frost

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Primo giorno, nuovi amici ***


                                                                       Capitolo 2
                                                           Primo giorno,nuovi amici

 

-Si pregano tutti gli studenti di dirigersi nelle rispettive classi tra mezz'ora, le lezioni cominceranno a breve...-
-MEZZ'ORA!!! Aiuto non ce la faccio!-
Nella stanza numero 13 del dormitorio femminile una ragazza in preda alla disperazione più totale si stava cercando di preparare.
Erano ormai due ore che gli studenti erano entrati, ognuno si era diretto nella propria camera e ognuno aveva fatto conoscenza con i loro inquilini.
-Farò tardi me lo sento!!!- una castana di nostra conoscenza, lottava contro il tempo.
Girava per la stanza saltellando cercando di infilarsi dei jeans con una mano, mentre con l'altra si pettinava la sua indomabile chioma riccia dalle punte rosse. Avete capito di chi sto parlando vero?
-Dai Benna calmati...- le continuava a ripetere Tsuboni mentre si pettinava i capelli corvini con tutta la calma del mondo.
-Non posso farò tardi!!- le strillava di volta la castana, questa volta impegnata a infilarsi una maglietta.
Con grande sorpresa di Benna era finita in stanza con Tsuboni, l'amica conosciuta poco prima in cortile. Le dispiaceva un po', voleva stare con la sua amica Cristal, ma purtroppo questo non era successo. Ma non poteva nemmeno negare di trovarsi bene con la corvina.
-Hai sistemato tutto?- le chiese Tsuboni mentre riponeva gli ultimi libri nello zaino bianco latte.
-LO ZAINO!!ME NE SONO DIMENTICATA!!!- come un fulmine Benna prese i libri e li infilò nella borsa nera.
-Ma sei sempre così...disordinata?-
-No...cioè...-
-Ok ho capito, meglio andare prima di fare tardi...mancano cinque minuti-
-CINQUE!! Presto andiamo!!-Benna trascinò fuori dalla stanza la compagna e insieme si diressero in classe.

 

 

 

-Sono nervosa...-
-E quando mai non lo sei...-
Due ragazze camminavano per il corridoio della scuola alla ricerca della classe.
I corridoi erano attraversati da un tappeto in velluto rosso, che contrastava con il legno color cioccolato del pavimento e i muri bianchi.
-Dico sul serio Kumiko...- proseguì Sakura- Sono tesa...chi sa come sarà la classe...
-Spero che ci siano persone simpatiche!- esclamò di risposta Kumiko.
-Lo spero anche io...-
Arrivarono davanti a una porta grande e bianca da cui proveniva un insolito chiacchiericcio.
-Cavolo...- esclamò senza parole Kumiko.
Nella loro classe, la 1A una massa di studenti rideva e scherzava animatamente.
Le due si sistemarono vicine su due banchi in terza fila.
-Perchè ci guardano tutti...- disse con un lamento Sakura, mentre sistemava i libri sul banco.
-Forse siamo carine...è per questo che ci guardano!-rise divertita la corvina.
Sakura fece spallucce, mentre l'amica accomodatosi sul banco cominciò a osservare la classe.
Occhi verdi, azzurri, nocciola...nessuno attirava particolarmente la sua attenzione.
Fin quando...non incontrò un paio di occhi neri che la fece sussultare.
Appartenevano a un ragazzo dalla pelle scura e i capelli castani sparati in aria. Kumiko arrossì violentemente quando il ragazzo le sorrise, ma non fece in tempo ad accennare un saluto che la prof antrò in classe.
-Buongiorno a tutti, io sono la prof. Lizba, la vostra insegnante di matematica- disse con tono freddo e autoritario. Aveva la pelle pallida come porcellana, gli occhi azzurri come il ghiaccio e una massa di capelli lisci e vaporosi.
Si accomodò sulla cattedra e cominciò a fare l'appello.
-Sakura Nozaki -
-Kumiko Sarosaka-
-Tsuragi Kyorusuke-
Alcuni di questi nomi ci sono già noti...
-Matatagi Hayato-
Nel udire quel nome lo stomaco di Kumiko fece una capriola e le sue gote si imporporirono ancora.
Hayato...che bel nome...
-ECCOCI, SIAMO QUI!!- la quiete e il silenzio che vi erano in classe furono bruscamente interrotti da due ragazze che irruppero in classe- Scusi il ritardo...- disse la prima con il fiatone.
-Abbiamo fatto tardi...- aggiunse l'altra.
Ma la prof. Non si scompose- Voi dovete essere la signorina Benedetta Finetti e la signorina Tsuboni Minato, siete in ritardo!- disse il tono freddo.
-Ci perdoni!!- esclamò Benna mettendosi in ginocchio chiedendo pietà.
-Andate a posto!!- sbottò la professoressa. Le due abbassarono il capo e si diressero agli ultimi banchi.
-Lo dicevo io che facevamo tardi...- disse sottovoce Benna all'amica.





Ma perchè...perchè proprio a me...
Nel frattempo in 1C Emma si stava mentalmente chiedendo cosa aveva fatto di male per avere come prima lezione quella di inglese, che lei odiava e in cui casualmente era una schiappa.
-Dai Emma tranquilla...- Cercava di consolarla la sua amica Lii, nonché vicina di banco.
-No..no..perchè...- ripeteva in continuazione la castana mentre era accasciata sul banco.
-Manca poco alla prima campanella, presto la tortura finirà-
-si...come no...-
Per cercare di passare il tempo Emma decise di mettersi a esaminare per bene i suoi compagni.
C'era un ragazzo dai capelli bianchi che nell'ultimo banco stava giocherellando con la penna, chiaramente annoiato.
Un altro invece, dai capelli color caffè, stava attentamente prendendo appunti sul quaderno.
Ad imitarlo una ragazza dai capelli e caschetto ricci e castani.
E poi anche una ragazza dai capelli corti e neri, con due ciocche più lunghe che disegnava.
-Chissà cosa starà facendo Hayato in questo momento...- pensò a voce alta Lii.
-é vero...lui è finito in 1A...-costatò Emma tornata a parlare con l'amica.
Driiin driiiin
La campanella suonò e Emma non potè trattenersi oltre.
-FINALMENTE!!! Grazie al cielo la tortura è finita!!- esclamò a voce alta ringraziando il cielo.
Tutti si girarono a guardarla, basiti, alla prof invece uscivano gli occhi fuori dalle orbite per l'accaduto.
-Signorina Massetti...come si permette!!Esigo sulla mia cattedra la copiatura di pag 4 per la prossima volta!- ordinò arrabbiata.
Bè almeno è solo una volta...
-E non mi ha lasciato finire...dovrà copiarla per cinque volte!-
-NO!!!!- Emma stava per svenire davanti alla professoressa, per fortuna però questa uscì dall'aula.
-Cosa hai fatto Emma!- si disperò rassegnata Lii.
-Ho solo espresso i miei sentimenti verso la lezione...sigh, sigh...- le rispose la castana piangendo sconsolata, ora le toccava copiare cinque volte un testo di una materia che odiava.
Le due amiche si alzarono, presero le loro cose e uscirono dalla classe.

 

 

Anche una ragazza si stava preparando per andare, la nostra castana riccia, Frosty.
-E la prima giornata è andata...- disse con un sospiro mettendo nello zaino l'ultimo libro- Chissà dove saranno Alexia e Francesco in questo momento...-
-Ti capisco sai...- una ragazza le si avvicinò- Anche la mia amica è stata messa in un'altra classe, e ora io sono qui da sola-
-Bè ora non più...io sono Emmeline, ma puoi chiamarmi Frosty...- disse timidamente allungando la mano.
La ragazza la strinse dopo un attimo di incertezza- Io sono Cristal...-
-ti va di andare a mangiare qualcosa alla caffetteria?- chiese Frosty golosa.
-Ma si certo!-

 

 

La caffetteria dell'accademia è il luogo in cui tutti gli studenti si riuniscono per parlare, mangiare e anche fare i compiti.
Le pareti giallo canarino infondevano allegria, un bancone rifletteva tutti i cibi in mostra.
-Cosa prendi?- chiese Alexia all'amico Francesco.
-...direi...una porzione di riso con carne...- le rispose prendendone un bel cucchiaio.
-secondo te come se la sarà cavata Frosty...è così timida, e stare in classe da sola...- disse tristemente la corvina prendendo un po' di pasta al sugo.
-Si...in effetti...Ehi guarda! Eccola lì!-
I due si avvicinarono a un tavolo giallo e tondo, in cui la loro amica stava parlando con un'altra ragazza.
-Ciao Frosty!- la salutò Alexia sedendosi con lei.
-Ciao ragazzi!- ricambiò la castana- vi presento Cristal, una mia compagna di classe!- esclamò felice.
-è un piacere! Io sono Francesco!- sorriso il ragazzo sedendosi.
-E io Alexia!-
Cristal sorrise timidamente, come era felice, aveva fatto già amicizia con tante persone.
-Sai Alexia...anche Cristal fa boxe!-
-Davvero?!-
-Si...e mi piace tantissimo!-
-Ho come amiche tre campionesse di boxe...forse è il caso che mi preoccupi...- disse Francesco un po' impaurito.
Le tre scoppiarono a ridere- Si forse è il caso...-

 

 

-E così dicevo...-
-Si ho capito...basta ti prego...-
In un altro tavolo poco più in là, Ame cercava di conversare con il fratello, che però sembrava fregarsene.
-Dai Ibuki ti sto parlando!- esclamò alla fine arrabbiata.
-Scusa Ame...ma ho altro a cui pensare...-
-Fammi indovinare, non hai fatto ancora nessuna conquista?-
-No...si...ma non è questo, ho un compagno di stanza orribile!-
-Dai non sarà così male!-
-E invece si...è proprio il mio opposto, secchione, silenzioso e serio...-
-Già lo adoro!-
-Ma smettila...-
-Ciao ragazzi!- al tavolo si avvicinò Tsuboni tutta sorridente- Allora come va?
-Io bene...Ibuki invece ha problemi gravissimi!- le rispose Ame con finto dramma.
-No...Ibuki guarda! Una ruga sul tuo bellissimo viso!- Rise Tsuboni sedendosi.
-Dove??!! AIUTO!!!- urlò in preda al panico il ragazzo, toccandosi la fonte.
-Ma dai scherzavo...era solo per tirarti su di morale!- rise ancora di più Tsuboni, seguita da Ame- Ah! A proposito...lo sapete che oggi per colpa della mia compagna di stanza sono arrivata tardi in classe!
-E chi è la tua compagna scusa?-
-Benna...alla fine aveva ragione a sbrigarsi...-
-Cavolo che figura!-
-ehi scusate ma ce l'ho la ruga si o no?!-
-Poveri noi...-

 

 

 

-Scusami tanto non ti avevo visto...-
-Ma no tranquilla...-
Proprio all'ingresso della caffetteria, Kumiko si stava mentalmente maledicento.
Senza volerlo era andata a sbattere contro Hayato, e ora era lì che cercava in tutti i modi di scusarsi.
-Ti prego perdonami...- ripete per l'ennesima volta, arrossendo lievemente.
-Davvero tranquilla, non ce ne bisogno!- le sorrise dolcemente il ragazzo.
Kumiko arrossì ancora di più alla vista delle iridi nere del ragazzo-A...allora io...andrei...-
-Ci si vede in classe...ehm...-
-Kumiko! Mi chiamo Kumiko-
-Allora ciao Kumiko...- Hayato le fece un cenno di saluto con la mano e entrò in caffetteria.
Kumiko si portò una mano al cuore, batteva all'impazzata...ma perchè...perchè le accadeva questo?.

 


Angolo autrice:

 

Ciao a tutti finalmente eccomi con il secondo capitolo ^^
Spero vi sia piaciuto e che recensiate! :P
Chi non è comparso in questo capitolo non si preoccupi, apparirà per magia nel prossimo!
Ora vi saluto * si dissolve come per magia*
Un bacio

 

                                 Elisa Frost

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Scontri e problemi ***


                                                                                              Capitolo 3

                                                                                         Scontri e problemi

 

-Tenma svegliati...Tenma! Svegliati!-
-No ti prego...mmm...ancora cinque minuti...-
Erano trascorsi ormai tre giorni e le cose all'accademia andavano bene per i nostri ragazzi.
Ormai ognuno aveva i suoi amici, i suoi nemici, le sue cotte e così via...
-Tenma dai !!Alzati!!- nel dormitorio maschile, precisamente la stanza numero 4 Eric cercava di svegliare il suo compagno. Tenma stava tranquillamente dormendo sul letto...ma povero letto...il cuscino era per metà fuori e la coperte praticamente per terra.
-Solo cinque minuti...mmm...- continuava a ripetere mentre una bavetta gli bagnava il cuscino.
-Ma allora mi costringi...uff!- Eric uscì dalla stanza, per poi tornare poco dopo con un secchio in mano.
-Uno...due...tre...!!- rovesciò il secchio sopra Tenma, e il poveretto in pochi secondi si ritrovò fradicio.
-Caspita Eric ma che fai!!- tuonò arrabbiato.
-Te lo sei meritato, mancano dieci minuti alle otto e tu sei ancora così, arriveremo tardi!-
-Oh è vero dammi tre minuti!-
Come un lampo Tenma si infilò la maglietta, i pantaloni e le scarpe, afferrò lo zaino e corse fuori trascinando anche Eric.

 

 

 

 

Bum, bum, bum...
Un colpo preciso, una risposta, un altro colpo...
Bum, bum, bum....
Francesco era ormai sveglio da un paio d'ore, e per tutto questo tempo non aveva fatto altro che giocare a tennis contro il muro. La piccola pallina verde rimbalzava sul muro bianco e prontamente con la racchetta lui la tirava un'altra volta.
-Ma si può sapere perchè giochi a tennis di prima mattina?- sbadigliò Tsurugi alzandosi dal letto.
-Io faccio sempre così!-
-Ah...-fu la risposta di Tsurugi prima di uscire dalla stanza e dirigersi in bagno.
Dieci minuti dopo tornò, aveva un asciugamano in testa ed era tutto sporco di sapone.
-Che ti è successo?- chiese Francesco guardandolo.
-Ti dico solo che hai nostri cari vicini non piace che tu giochi di prima mattina...- rispose secco il blu, prima di togliersi la maglietta e cambiarsi per andare in classe.
-Ok...dai però sbrigati che dobbiamo andare fra cinque minuti...-
Tsurugi gli tirò una cuscinata.
-Ehi ma che fai?-
-Io?Niente!- rispose con aria da finto angioletto.
Pochi minuti dopo erano già fuori dalla porta.

 

 

 

 

-Non ci credo sono ancora in ritardo!!Perchè non ho ascoltato Tsuboni!!-
E bene si, Benna era di nuovo in ritardo, correva come una matta per il corridoio nel vano tentativo di arrivare puntuale. La sua amica Tsuboni era uscita dieci minuti prima,le aveva detto se voleva venire, ma Benna era troppo presa dal suo cellulare e non l'aveva ascoltata.
E ora eccola, mentre lotta contro il tempo, cercando di arrivare prima del suono della campanella.
-No, non voglio di nuovo una sgridata!!- ripeteva mentre correva alla velocità della luce.
Aveva la fronte sudata, i capelli che poco prima erano perfettamente pettinati, ora erano un amasso riccio e informe.
Per non parlare della cartella, i libri le stavano per cadere fuori.

 

 

-Dai Tsurugi...ma tu non sorridi mai?-
-No...dopo quello che mi è successo per colpa TUA...no...-
Come ho detto prima, Tsurugi e Francesco erano appena usciti e camminavano diretti in classe.
-Ciao Tsurugi!- la voce squillante di Tenma fece voltare Francesco e il blu.
-Ciao...- rispose con un mugugno questo.
-Tu devi essere Tenma, ciao sono Francesco...siamo in classe insieme!-
-è un piacere...senti per caso sai cosa ha fatto Tsurugi?- chiese confuso il castano.
-Bè ecco...si da il caso...che...-
-Che sia un po' di cattivo umore!- a completare la frase ci pensò Eric, che si infilò nel gruppo.
-Eric si può sapere dove eri finto?- chiese Tenma all'amico.
-Ti ho perso di vista...- rispose imbarazzato il corvino- Hey ciao tu devi essere Francesco, siamo in classe insieme!-
-Si lo so...tutti insieme...vicini vicini!- queste ultime parole le disse in modo molto puccioso.
Intanto Tsurugi si era staccato dal gruppo...

 

 

-Devo sbrigarmi!!Manca poco!!-

BUM!!

 

Benna si ritrovò stesa a terra, ma sotto di lei stava un corpo.
Chiuse gli occhi dalla paura, sentiva il respiro caldo sul suo collo, tremava.
-Tsurugi stai bene?- chiese Tenma avvicinandosi al ragazzo.
Benna subito si alzò- Mi dispiace tanto scusa! Non ti avevo visto!- esclamò imbarazzata.
Tsuragi si pulì i vestiti- Ma no...tranquilla sto bene...- rispose con la sua solita aria fredda.
Il blu alzò lo sguardo, e Benna potè vedere i suoi occhi, ambrati e felini, ne rimase affascinata.
-ecco io...ora dovrei andare...- si guardò l'orologio- DUE MINUTI!!!- e prese a correre all velocità della luce.
Tsurugi rimase a guardarla, finchè non divenne un puntino che scomparve nel corridoio.
Che ragazza strana...
-Tutto ok Tsurugi?- chiese Eric venendo incontro al blu, seguito da Francesco.
-Si...tutto ok...-

 

 

 

 

-Bene ragazzi, prendete questo foglio, ci sono scritti tutti gli orari dei club sportivi, per iscrivervi avete due giorni di tempo, perciò datevi da fare!- esclamò il prof. Bianchi, un uomo sulla cinquantina, dai capelli e la barba bianca, insegnante della 1D.
Ame prese il foglio e lo lesse attentamente -Um...ah ecco! Club di atletica!-
Lesse tutti gli orari, già immaginandosi mentre correva libera per la pista.

 

Due file più dietro Tenma si stava consultando con Eric.
-Non vedo l'ora di andare a giocare!- esclamò felice.
-Si anche io...voglio essere il migliore!- gli rispose il corvino. Era deciso ad entrare nel club di pattinaggio, così come Tenma in quello di calcio.
-E tu Francesco?- chiese il castano all'amico, che sedeva dietro di lui.
-Io entrerò nel club di tennis!- rispose deciso.

 

 

-Prof mi scusi...non capisco questa frase...- Alexia alzò la mano cercando di fare una domanda al prof. Riguardo il volantino.
-Dimmi Alexia- rispose calmo il cinquantenne.
-Questa frase credo sia sbagliata...”Le ragazze non sono ammesse al club di boxe”-
-Non è sbagliata...è la verità...-
-Cos...COSA!!!-

 

 

Qualche ora dopo tutti gli studenti si ritrovarono alla caffetteria per pranzare.
Come al solito nell'aria c'era un delizioso profumino e tutti gli studenti non facevano altro che parlare.
-Io giuro che se becco quella persona che proibisce alle ragazze di partecipare al club di boxe lo faccio fuori!!- urlò Frosty mettendo in bocca un abbondante porzione di pasta al pomodoro.
-Anche a te è successa a stessa cosa vero?Io giuro che faccio fuori qualcuno!- aggiunse Alexia, con un'espressione di vendetta.
-Qualcosa non va ragazze?- Francesco si avvicinò alle amiche e si mise seduto.
Le due si girarono con un fuoco di rabbia che ardeva nei loro occhi, non ci fu bisogno di dire niente, Francesco aveva afferrato.
-Che rabbia!!- urlò furibonda Alexia spezzettando frustata della carne.
-Calmati Ale...quella carne non ti ha fatto niente...- disse l'amico.
-Ci mancherebbe anche...NO, non finisce qui gli farò vedere io...-

 

 

 

“La radice quadrata di 134 moltiplicata per tre, divisa per due...”
Intanto in un altro tavolo Ame stava cercando di risolvere una difficile operazione matematica, mentre intanto mangiava.
-Che ne dici di 17,3?- a lei si affiancò la sua amica Tsuboni, in compagnia di Benna e Cristal.
-Si esatto!- esclamò felice l'albina segnando il risultato con la penna.
-Sei brava in matematica Tsuboni?- chiese Benna cominciando a mangiare.
-Me la cavo...-
Cominciarono a chiacchierare, l'unica silenziosa era Cristal, più del solito...
-Hey Cristal qualcosa non va?- le chiese Ame.
-é? Ah no...tutto bene...- mentì lei concentrando la sua attenzione sul piatto.
-Non mentire Cristal...ti conosco, dai che succede?- la richiamò Benna.
-Ok, va bene...il fatto è che io volevo iscrivermi al club di boxe, ma...-
-Ma...-
-Ma è solo per ragazzi...-
-COSA!!?Questo è un oltraggio!- esclamò incredula Ame.
-Ma purtroppo è così...-





-Sono stravolta!-
-A chi lo dici...-
Per i corridoi della scuola due ragazze si stavano letteralmente trascinando verso la loro stanza, praticamente distrutte dalla giornata. Si tratta di Liihera e Emma.
-Domani ci aspetterà una giornata faticosa...- si lamentò Lii.
-Si è vero...dobbiamo iscriverci ai club...tu farai quello di calcio vero?-
-Si esatto...e tu atletica...con il mio fratellone!- rise Lii.
-Perchè ridi scusa?- chiese confusa la castana.
-No niente...lascia stare...-
Aprirono la porta della stanza e si tuffarono sopra le morbide coperte del letto, già nel mondo dei sogni.



Angolo autrice <3

Ciao a tutti ^^ scusate se magari vi ho fatto aspettare...ma ero molto impegnata.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e bla, bla, bla...dico sempre le stesse cosa uffa!
Benna: Sei tonta o cosa?
Io: E zitta! ò.ò
Ame: Su dai non litigate...
Io/Benna: Ok...ma a cominciato lei * indicandosi*
Io: meglio concludere...
Ci vediamo al prossimo capitolo, ripeto che non posso sempre parlare di tutti perciò che non è comparso apparirà...prima o poi...

Ora vi saluto <3
Benna: recensite...altrimenti...

                                 Elisa Frost

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Club sportivi (1 parte) ***


                                                                                                 Capitolo 3

                                                              Club sportivi

                                                                 ( 1 parte)

 

Erano le nove e all'accademia quel venerdì di sole significava solo iscrizioni, iscrizioni ai club sportivi.
Ame camminava con il borsone fucsia sotto braccio, diretta alla pista di atletica, voleva a tutti i costi entrare in squadra.
Quando arrivò dinanzi la pista rimase senza fiato: era grande, arancione con strisce bianche, una grande pista circolare che la fece sognare.
-Che bello non vedo l'ora di iniziare a correre!- esclamò felice mettendosi seduta su una panchina di legno di noce.
Aprofittando del fatto che non era ancora arrivato nessuno, decise di ascoltare un po' di musica, prese dalla borsa il suo mp3 azzurro e si infilò le cuffiette.
-La, la,la,la!!- cominciò a canticchiare allegra mentre si allacciava le scarpe da ginnastica bianche.
-Cavolo allora non sono la prima a arrivare! - si sedette accanto a lei una ragazza dai capelli castani- Ciao io sono Emma, anche tu vuoi entrare nel club di atletica?-
-Si esatto!- sorrise Ame.
-Allora siamo in tre!- alle due ragazze si affiancò Hayato- é un piacere io sono Hayato!- disse rivolto a Ame.
-piacere a tutti e due!-
Dopo dieci minuti finalmente molti dei ragazzi desiderosi di iscriversi al club si presentarono, accompagnati dall'allenatore.
-Ciao a tutti io sono Alex, l'allenatore di atletica, dunque per iscrivervi al club dovete fare un giro di campo nel minor tempo possibile, forza tutti in posizione!- annunciò un giovane ragazzo sulla ventina, dalla pelle pallida, i capelli neri e gli occhi verdi.
Ame si allacciò per bene le scarpe, pronta per vincere.
Tutti si misero sulla linea di partenza, ognuno con la consapevolezza di voler vincere e entrare nel club.
Al momento del fischio tutti partirono, chi riuscirà ad entrare?

 

 

 

-VENDETTA!!!-
-Facciamogli vedere chi siamo!!-
intanto dirette al club di boxe, Alexia, Cristal e Frosty volevano vendetta.
Non potevano entrare nel club e praticare lo sport che amano solo per il semplice fatto che sono delle ragazze, è assurdo come regola.
-Li schiaccerò come scarafaggi!!- urlò decisa Alexia, per dimostrare che faceva sul serio si era anche messa due dita di grasso nero sulle guancie.
-SI!- risposero in coro le altre due.
-una domanda però...come faremo?- chiese Frosty.
Alexia si fermò all'improvviso e si voltò verso l'amica- dimostreremo di essere le più forti!- disse decisa.
-Quindi li meneremo?- chiese Cristal.
-Se necessario si!- esclamò Alexia incrociando le braccia al petto.
-Allora che aspettiamo!-
E ripresero a marciare come soldati verso la sede.

                                                                                            ***

 

Si fermarono al cospetto della porta bianca, che li separava dalla stanza.
-Pronte...via!!-
Le tre buttarono giù la porta e si ritrovarono gli occhi di tutti puntati addosso.
Tutti i ragazzi che in quel momento si stavano allenando si bloccarono all'improvviso.
-Chi siete?- chiese uno avvicinandosi, aveva il viso pallido, gli occhi azzurri e i capelli rossi.
-Io sono Alexia e queste sono le mie amiche Frosty e Crisrtal, vogliamo entare nel club di boxe!-
-Mi dispiace ma le regole vietano la presenza di ragazze- rispose calmo il ragazzo.
-E tu chi sei per dirlo?- si intromise Frosty.
-Io sono Luca, il miglior boxer di questo club!-
-Questo è tutto da vedere...facciamo una sfida, se noi tre riusciamo a metterti al tappeto, ci farai entrare, che ne dici?- lo sfidò Alexia.
-Ci sto, ma dubito che ci riuscite!-

 

                                                                                                 ***

 

 

Lii intanto correva verso il campo da calcio.
Devo entrare nel club, a tutti i costi !
Si fermò in prossimità del campo, dove tre ragazzi si stavano allenando.
-Passa Shindou!- gridò uno, aveva i capelli castani e gli occhi grigio-perla.
-Eccola!- il suo compagno, dai capelli color caffè gli lanciò la palla.
Il castano prese a correre verso la porta scambiandosi passaggi con un suo compagno dai capelli blu.
Quest'ultimo era proprio davanti alla porta, pronto a tirare, ma Lii con i riflessi pronti gli rubò la palla e segnò con il suo tiro.
-Petali neri!- gridò lanciando in aria la palla, mentre veniva circondata da dei petali neri, sfrecciò a tutta velocità verso la porta, finchè non si insaccò nella rete.
-Ma cos...- fu la sorpresa di tsurugi nel vederla segnare.
-Siete bravi, ma io lo sono di più!- sorrise vittoriosa la ragazza.
-Hey ciao, non sei niente male, piacere io mi chiamo Tenma!- disse il castano allungando la mano.
Lii la strinse:- Piacere io sono Liihera matatagi!-
-Matatagi...per caso sei la sorella di Hayato, siamo in classe insieme!- disse Tsurugi.
-Si esatto, Ah quindi tu devi essere Tsurugi, è un piacere!-
-Noi due invece ci conosciamo Shindou...-
-si esatto, tu sei la compagna della ragazza che odia l'inglese giusto?- chiese Shindou.
-Si esatto...Emma...-
-Non mi dire che vuoi entrare nel club di calcio?- disse Tenma.
-Si esatto, ci tengo molto, credete che abbia qualche speranza?-
-Non serve fare un test...vi ho osservati...e siete tutti fantastici, perciò benvenuti in squadra!- al gruppetto si avvicinò un uomo sulla mezza età, dai capelli biondi e gli occhi verdi.
Dietro di lui stavano alcuni ragazzi in divisa da calcio, consisteva in una casacca bianca,dei pantaloncini rossi, calze nere come le scarpe.
-io sono Austin, l'allenatore della squadra!- gridò solenne.
-benvenuti Shindou, tenma, Tsurugi e Liihera, io sono il capitano Jack!- esclamò un ragazzo dai capelli neri e gli occhi nocciola.
I nominati sorrisero.
È stato più facile di quanto pensassi! Pensò Lii con un sorriso.

 

                                                                                                 ***

 

 

-comincio io!- gridò Frosty facendosi avanti.
-Di lei me ne occupo io!- si offrì volonatrio un ragazza biondo.
Cominciò il combattimento, Frosty schivava rapida e altrettanto rapida contrattaccava, tirando forti pugni al viso.
-Coraggio Frosty fagli vedere!!- la incitava Alexia.
Con un pugno deciso allo stomaco Frosty lo mise KO.
Fu il turno di Cristal che combattè con un ragazzo di colore, ma ovviamente anche lei vinse.
-Allora hai visto Luca, siamo forti molto più di voi!- disse decisa Alexia.
-Si ho visto...ma ora tu dovrai combattere contro di me!-
-Ok preparati!-
Il duello cominciò e subito Alexia si trovò in difficoltà, il ragazzo era molto bravo.
-Non mi lascerò scoraggiare così!- disse stringendo i denti e andando avanti.
Riusci a schivare un suo pugno e subito si preparò per metterlo al tappeto, ma inciampò e cadde sopra di lui.
Per un secondo Alexia potè vedere come fossero belli gli occhi azzurri e cristallini del ragazzo.
Ci si perse dentro per qualche secondo, mentre il suo viso si imporporava.
-Accidenti togliti!- gridò ad un certo punto Luca, stanco di soccombere sotto il peso di Alexia.
-Scusa!- esclamò di risposta, poi però ritornò decisa- Allora in sostanza ti avrei steso, perciò io e le mie amiche dobbiamo entrare nel club!
-Si va bene...ma è solo perchè ...oh! Basta e va bene, benvenute!- rispose rassegnato e leggermente rosso Luca.
Le tre esultarono felici, avevano vinto.




Angolo autrice:

Vi chiedo scusa per l'immenso ritardo, ma in questi giorni sono stata molto impegnata.
Poi il computer non si collegava a internet, per non parlare che ne sono rimasta senza( il computer) per un paio di giorni.
Ho deciso di dividere questo capitolo in due parti, spero che vi sia piaciuto e che perdoniate i iei ritardi, ma anche l'ispirazione va e viene-.-
Che dire...lasciate qualche recensione, se mi perdonate.
A presto

                                     Elisa Frost

 

PS credo che pubblicherò un capitolo alla settimana.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** club sportivi ( 2 parte) ***


                                                                                                  Capitolo 4

                                                                                                Club sportivi

                                                                                                   (2 parte)

 

Ok. Tsuboni, era tutto, intelligente, gentile e si, anche bella, ma l'unica cosa che non aveva era il senso dell'orientamento.
Ovunque andasse, sia luoghi che non conosceva, sia luoghi da lei molto frequentati, lei si perdeva.
Riusciva a perdersi sempre e ovunque.
Sul suo cellulare in bella vista potevi leggere il numero della polizia, che lei ogni volta chiamava per farsi tirare fuori dai guai.
Ormai in caserma, c'era un poliziotto che si occupava solo e esclusivamente di lei e dei suoi casi di perdita di orientamento.
-Non ci posso credere, di nuovo!- sbuffò tristemente.
-Ti serve aiuto?- una voce la fece voltare, apparteneva a un ragazzo dagli occhi felini,Eric.
-eh...a si, mi sono persa...- rispose con un leggero imbarazzo- Cercavo la palestra per iscrivermi al club di basket!-
-Capisco, se vuoi ti posso accompagnare – disse Eric con un sorriso.
-Ma si certo! A proposito io sono Tsuboni!-
-Piacere, io sono Eric!-
Presero a camminare verso la palestra, e intanto chiaccheravano.
Tsuboni scoprì che Eric voleva iscriversi al club di pattinaggio, la cui sede era vicino alla sua.
Arrivarono davanti a una grande porta rossiccia, si sentivano un sacco di palloni rimbalzare sul pavimento.
-grazie mille per avermi accompagnata!- sorrise la ragazza.
-è stato un piacere, ci si vede in giro!- lo salutò Eric con un cenno della mano, poi si allontanò.-Si...ci si vede...- sussurrò appena Tsuboni arrossendo, poi si girò verso la porta, prese un bel respiro e entrò.
La palestra era grande, aveva le pareti bianche e il pavimento in legno, liscio e lucido.
A destra vi erano le gradinate, di colore blu scuro, in cui alcuni ragazzi si stavano preparando.
-Tsuboni finalmente sei arrivata!- esclamò Benna correndole incontro, ma mise male un piede e inciampò, cadendo con la faccia in avanti.
-Tutto ok Benna?- chiese preoccupata l'amica.
Lei subito si rimise in piede, e massaggiandosi la nuca imbarazzata rispose: Si, ahah tutto ok!-
-Sempre la solita imbranata!- rise di gusto Ibuki avvicinandosi.
-Pensa per te! - le fece la linguaccia la castana.
-Avete già fatto il test?- chiese Tsuboni un po' tesa.
-No, dovrebbe cominciare fra poco...- rispose Benna.
-Intanto riscaldiamoci, facciamo qualche passaggio!- propose Ibuki.
E così i tre cominciarono a passarsi la palla e ha fare qualche tiro al tabellone, aspettando l'esame di ammissione.


                                                         * * *

 

 

Intanto sulla pista di pattinaggio, Kumiko si stava preparando.
-Capelli apposto, pattini ben allacciati, posso cominciare!-
Scese in pista e cominciò a scivolare dolcemente sul ghiaccio, facendo giravolte e salti perfetti.
Un salto, una piroetta, che lasciava precise scie sul freddo ghiaccio.
-Sei brava, complimenti!- un applauso rimbonbò per tutta la pista.
Kumiko interruppe la sua coreografia per vedere chi l'aveva acclamata.
-Ciao, anche tu vuoi iscriverti?- chiese Eric avvicinandosi.
-Si esatto, piacere io sono Kumiko!- sorrise allungando la mano, che venne stretta.
-Ti va di fare una coreografia insieme?-
-Perchè no! Ma cerca di starmi dietro...- disse con un ghigno orgoglioso Kumiko.
E la coreografia cominciò.
Ballavano insieme sul ghiaccio, Kumiko si muoveva leggera e Eric la sosteneva, l'esibizone si concluse con un cascquè finale.
Un applauso risuonò deciso, apparteneva a una donna dai lunghi capelli castani, gli occhi neri e la pelle scura.
-Ciao, io sono Reica, la responsabile del club, benvenuti!- sorrise, mostrando una fila di denti bianchi e splendenti.
I due ragazzi ricambiarono il sorriso, erano riusciti a entrare nel club!


                                                              ***

 

 

Intanto la selezione era iniziate, al club di basket.
Molti ragazzi volevano far parte della squadra, ma solo dieci sarebbero stati scelti.
Benna fece un bel respiro, sarebbe stata la terza ad effettuare la prova, consisteva nel driblare il capitano, del secondo anno, e fare canestro. Sembrava una cosa facile, ma il ragazzo era veramente bravo, oltre che altissimo.
-Benedetta Finetti!- urlò l'allenatrice, una donna dai capelli neri legati in una coda bassa, la pelle diafana e gli occhi rossi e penetranti.
Benna fece un passo in avanti, pronta per cominciare la prova.
Con la coda dell'occhio guardò i suoi compagni, e in lontananza, vicino alla porta, vide due occhi ambrati. Il cuore prese a batterle fortissimo, era Tsurugi.
-Puoi cominciare la prova!-
Benna cominciò a palleggiare e con uno scatto in avanti cercò di sorpassare il ragazzo, ma perse la palla
-Seconda prova!-
Aveva ancora tre possibilità, non doveva fallire.
Di nuovo continuò a palleggiare e questa volta riuscì a driblare il capitano, ma proprio sul più bello, il suo sguardo cadde su Tsurugi, e non fece canestro.
-Terza prova!-
Ultima possibilità, ce l'avrebbe fatta Benna?

 

                                                                                               ***

 

 

-Uffa non risponde...- sbuffò Ame, attaccando la chiamata.
-Magari sta sostenendo l'esame per entrare nel club di basket...- disse Emma.
Erano entrambe sedute sulla panchina, vicino alla pista di atletica.
L'esame per entrare nella squadra era appena finito, e Emma, Ame e Hayato erano riusciti ad entrare.
Hayato era corso a dire la notizia a sua sorella, la stessa cosa cercava di fare Ame, però suo fratello non rispondeva.
-Speriamo che riesca a entrare nel club di basket...- continuò Ame.
-Sono sicuro che ce la farà, tuo fratello in classe non è il massimo, ma sono sicura che ce la farà!- sorrise Emma, bevendo un sorso dalla sua bottiglietta.
-si hai ragione...ora vado a farmi una doccia, ci vediamo dopo alla caffetteria?- fece Ame, sistemando le sue cose.
-Ma si certo, a dopo!-

 

                                                                                          ***

 

 

-Ecco dove ti eri cacciato!- trillò Alexia piazzandosi davanti a Francesco, con le mani sui fianchi e l'aria arrabbiata.
Il ragazzo era comodamente seduto sulla poltrona in velluto rosso, della sala comune, mentre provava qualche accordò con la chitarra. La sala comune era quella sala piena di poltrone e puff colorati, con una tv, un biliardino, dei libri...in poche parole una sala di relax per tutti gli studenti.
-E dove dovrei essere scusa?- disse annoiato.
-Ti cercavo per chiederti come è andato l'esame di ammissione al club di tennis, allora?- chiese Alexia mettendosi seduta su un puff blu.
-bene...sono passato!- rispose tranquillamente.
-Sei sicuro? Mi sembri strano...tutto ok?-
-Ma si certo, chiedi a chi vuoi, io sono passato!!- rispose più convinto Francesco.
-OK...comunque anche io, Frosty e Cristal siamo entrate!-
-davvero? Ma non era vietato alle ragazze?- disse curioso il ragazzo, smettendo di suonare.
-si, noi ragazze siamo essere molto persuasive...- disse Alexia con un sorrisino malefico.
-Ciao ragazzi!!- Frosty si avvicinò ai due.
-ciao!- salutarono gli altri due i coro. E poi calò il silenzio.
-Sai Franci...Alexia si è presa una bella cotta per Luca!- rise Frosty sotto i baffi.
Alexia arrossì vistosamente- Ma che dici!!- tuonò imbarazzata.
Frosty fece una faccia come per dire “ tanto lo so che è vero...”, ma Alexia sosteneva testardamente il contrario, fin quando un certo ragazzo non le passò davanti...
-Ciao Luca!- lo salutò Frosty, tutta sorridente.
Il ragazzo si girò e subito i suoi occhi si puntarono su Alexia- Ciao...- disse semplicemente.
Alexia arrossì- cia...ciao...- cercò di dire, ma il suo cuore prese a battere fortissimo...
il ragazzo non disse altro, che se ne andò.

 

                                                                                                         ***

 

ma torniamo al club di basket, in cui l'esame era ancora attivo.
Forza Benna, dimostra chi sei...non fatti sopraffare dalle emozioni...fatti valere...
Benna cercava di auto convicersi di potercela fare, ma era difficile con Kyosuke che la guardava.
Cominciò a correre, sorpassò il capitano e ora...era sola, davanti al canestro...
-Ce la posso fare!!- gridò lanciando la palla, che entrò perfettamente.
-Prova passata, Benedetta Finetti, sei in squadra!- annunciò l'allenatrice.
Benna corse ad abbracciare i suoi amici.
-Brava, sapevo che ci saresti riuscita!- disse Ibuki.
-complimenti!- aggiunse tsuboni.
Benna dopo essersi staccata dall'abbraccio cercò con lo sguardo Tsurugi, ma il ragazzo non c'era più.
Toccò a Ibuki che in pochi secondi riuscì a fare canestro, poi fu il turno di Tsuboni, anche lei entrò senza problemi.

 

 

Bene, tutti sono riusciti a entrare nei club...cosa succederà nel prossimo capitolo?

 

Angolo autrice:


Ciao a tutti e buon 2015!!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, si collega a l'ultimo.
Comunque da qui tutto cambierà, i ragazzi vivranno fantastiche avventure tra ritardi in classe, figuracce, amori …
Aspetto le recensioni, a presto <3

 

                                                          Elisa

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** La gita ***


 

Capitolo 5 :  La gita

                                                            

 

-Tsuboni sbrigati!! Facciamo tardi!!- urlò Benna all'amica, chiusa da ore nel bagno.
-Solo un secondo, un secondo!!- le rispondeva ogni volta.
-Sei perfetta così, basta esci!- ripete Benna, battendo i pugni contro la porta
-Un secondo...non mi convince il lucidalabbra!- la porta si aprì appena il necessario per far passare la testa di Tsuboni- Che dici come mi sta?- chiese corrucciando le labbra rosa confetto.
-Ti sta bene Tsuboni...ma che cos'è tutta questa agitazione?-
Tsuboni uscì dal bagno, indossava degli shorts bianco latte, una canottiera fucsia e sopra una felpa azzurra. Abbinato al tutto c'erano delle all star bianche.
-Cavolo come sei carina!- esclamò Benna vedendola- aspetta un attimo...lucidalabbra, vestita bene...c'è qualcuno che ti piace! Perchè non me lo hai detto?-
-Non ne ho avuto il tempo...sai con il club e ...- cercò di giustificarsi la ragazza, ma Benna continuò a punzecchiarla.
-Ma sono passati quattro giorni...non...non ci posso credere!- questa volta stava per mettersi a piangere, era chiaramente dispiaciuta.
-Ti prego Benna, perdonami!-
-Come si chiama il ragazzo?- chiese la castana con fare protettivo.
-Er...Eric, del club di pattinaggio...- rispose timida e arrossendo.
-Eric, me lo farai conoscere si?-
-Ma si certo!- le sorrise Tsuboni.
Benna si guardò l'orologio e quasi svenne- Le sette e quarantacinque!! facciamo tardi!-
Tanta agitazione da parte di Benna è dovuta al semplice fatto che in questa giornata ci sarà un'uscita al lago con tutta l'accademia.
-andiamo presto o la prof ci sgriderà! Di nuovo!- strillò prendendo il suo zaino e uscendo fuori trascinando Tsuboni, ma era normale per la ragazza.

                                                                                                       ***

 

-Non ci posso credere! Quel cestista da strapazzo!- urlò Shindou fuori di se.
-dai calmati...calmati Shindou...- cercò di tranquillizzarlo Tenma.
Erano entrambi nel cortile dell'accademia, riuniti con tutti gli altri studenti.
Il cielo quella mattina era azzurro come il mare, punteggiato da tante e soffici nuvolette bianche, che il sole di fine settembre illuminava.
-Tu non hai idea, questa mattina è rimasto un'ora chiuso in bagno e ha sporcato tutta la stanza con il suo stupido gel!-
-Ci tiene molto hai suoi capelli, questo ragazzo!- rise ancora il castano.
-Ok, basta parlare di quello sciocco di Ibuki, andiamo...- Shindou fece un passo, ma subito andò contro una ragazza.
-Scusami tanto, mi dispiace!- esclamò aiutandola a raccogliere la sua borsa.
-Ame tutto ok?- chiese Tenma avvicinandosi.
-Si tranquillo...- rispose lei infilando velocemente le cose nello zaino azzurro.
-La conosci Tenma?-
-Si...siamo in classe insieme...-
-mi dispiace Ame, scusa, comunque io sono Shindou!- sorrise il ragazzo.
La pelle diafana di Ame divenne subito scarlatta e abbassando lo sguardo balbettò un piacere.
Fu un colpo di fulmine, per Ame, aveva davanti il ragazzo più bello che avesse mai visto e si perse a guardare i suoi occhi color mattone.
-Hey...tutto ok?- Shindou cercò di riportarla coi piedi per terra, sventolandogli la mano davanti al viso.-Eh...si,si tutto a posto!- sorrise la ragazza, poi di voltò e vide in lontananza suo fratello- Ora scusami, ma devo andare!- sorrise e si allontanò.

 

-Ciao fratellone!- lo salutò Ame.
-Ciao...- la salutò un po'freddamente.
-Senti...mi chiedevo...si insomma, tu non mi hai mai parlato del tuo coinquilino...non mi potresti dire qualcosa di lui, che ne so, tipo...il suo nome, il suo carattere...e cose così...- gli chiese la sorella con due grandi occhioni dolci e supplicanti.
Ibuki chiuse gli occhi con fare pensatore, poi ne aprì uno e scrutò Ame in modo molto indagatore- E perchè ti interessa?-
-Ehm...ok allora facciamo uno...scambio, ti parlo della mia coinquilina, va bene?- disse più decisa.
Il ragazzo annuì.
-Bene allora...si chiama Emmeline, ma vuole essere chiamata Frosty, è una ragazza veramente simpatica , ma un po' fredda,e...ah!Pratica boxe, e poi...-
Ibuki la interruppe- Si, la conosco, è in classe con me...- disse indifferente.
-Ah bene! Allora, ora tocca a te!- esclamò sorridente.
Ibuki sbuffò, ma non resistette agli occhioni dolci della sua sorellina- Si chiama Shindou...ed è un vero rompiscatole, ma aspetta...perchè ti interessa?- chiese sospettoso.
Ame cercò sguardo altrove, cercando di non far vedere il rossore sul suo viso- Perchè...credo...si, insomma...-
-Coraggio Ame dimmelo!- urlò fuori di sé il ragazzo.
-D'accordo mi sono innamorata di lui!- Ame tirò fuori tutto con un respiro e divenne ancora più rossa.
-Che cosa!!?- ed ecco la reazione di Ibuki, occhi fuori dalle orbite e bocca spalancata.
-E dai...è così gentile...e carino...- confessò con occhi sognanti.
-Già, è vero...ok, ti concedo la possibilità di fidanzarti con lui!- Ame abbracciò subito il fratello.
-Graziegraziegrazie!!!- strillò, poi però le venne in mente qualcosa, e se Shindou non la volesse?

 

                                                                                                         ***

 

-Allora Alexia...hai preso tutto o ti sei dimenticata qualcosa?- chiese Francesco alla sua amica
.Erano entrambi seduti sui freddi gradini di marmo bianco della scuola.
-Si, ho ricontrollato dieci volte, e sono sicura di aver preso tutto!- rispose fiera, chiudendo definitivamente lo zaino.
-bene, allora andiamo...- si alzò seguito dall'amica per dirigersi verso il pulman, su cui ormai utti i ragazzi stavano salendo.
Il pulman era grande, bianco latte con in rosso il nome dell'accademia.
-siediti qui Sakura!- gridò Kumiko alla rosa, che avvertito il messaggio le si sedette accanto, sul morbido sedile in velluto rosso.
Kumiko prese il cellulare e furiosa cominciò a mandare messaggi.
-Con chi messaggi?- chiese Sakura curiosa, sbirciando sul telefono.
-Con il mio amico Eric!- sorrise Kumiko- è seduto in fondo al pulman!
Sakura si battè una mano sulla fronte- Scusa, allora vai lì e parlagli, salutalo...-
-Troppo difficile, con il cellulare è meglio!- disse sicura, sventolandoglielo sotto il naso.


                                                                                                        ***


- Siamo in ritardo di un quarto d'ora. UN QUARTO D'ORA. - Gridò disperata Benna a Tsuboni.
Entrambe si erano cimentate in una corsa stratosferica nella speranza di raggiungere il pullman. 
Ed ecco che quando arrivarono, notarono che gli sportelli si chiusero e il mezzo fece per partire. 
- Oh no!- 
Le due ragazze si posizionarono impulsivamente davanti al pullman, allargando le braccia. 
Il bus frenò di scatto, per un pelo non le aveva investite.
- Ecco, ce l'abbiamo fatta!- Esclamò entusiasta Benna saltellando gioiosa di qua e là.
- Ah certo, e io rischiavo più di morire d'infarto che schiacciata tra le ruote del bus - Continuò Tsuboni, mentre sospirava per riprendere un pò di fiato.
Le due ragazze salirono e si cimentarono nella ricerca di un posto, che però sembrava non esserci. Erano tutti occupati, ma fortunatamente ne adocchiarono due in fondo. 
- Tsuboni-chan, laggiù ci sono due posti liberi!- Esclamò Benna attraversando quello strettissimo corridoio. 
- Peccato, sono separati, non possiamo sederci vicine...- Disse Tsuboni dispiaciuta.
-Oh sta' tranquilla, hai già trovato una compagnia migliore - Le rispose Benna, mentre ghignava maleficamente. 
Tsuboni non capiva. - Sarebbe?- 
L'amica, come risposta, si limitò ad indicare un ragazzo che Tsuboni conosceva perfettamente. Era seduto in fondo e il suo sguardo era rivolto al finestrino. Il posto accanto al suo era vuoto.
Tsuboni non potè che sgranare gli occhi e arrossire violentemente. Si vergognava troppo a sedersi vicino a lui. 
- Allora? Che aspetti?- Le disse Benna.
-I-Io non vogli- Neanche il tempo di finire la frase che Benna le diede uno spintone e Tsuboni cadde maldestramente su Eric. I loro corpi erano vicinissimi, ognuno poteva sentire il respiro dell'altro. Entrambi si guardarono negli occhi per qualche secondo, ma fu Tsuboni a ritornare alla realtà.
- E-Eric...- La ragazza si ricompose, sollevandosi e sedendosi goffamente sul sedile. -P-Perdonami, è stato un incidente- 
-Non preoccuparti, non è successo nulla- 
Tsuboni le mostrò un lieve sorriso imbarazzato. Non sapeva che fare. Si trovava in una situazione troppo imbarazzante. Benna l'avrebbe pagata cara, di questo ne era certa.
Nessuno aveva intenzione di attaccare il discorso, rimpiazzando le parole con sguardi persi nel vuoto. Il silenzio fu interrotto da una voce alle loro spalle.
- Ciao!- Entrambi i ragazzi si voltarono e trovarono Benna con la testa sporsa tra i due sedili.
- B-BENNA?!- Gridò Tsuboni, ancora più imbarazzata di quanto non lo era. 
- Scusate il disturbo, ma questo ragazzo accanto a me è un morto vivente...Russa con la bocca spalancata, prima gli ho fatto una foto! Ma ora torniamo a noi, chi è questo ragazzo vicino a te?- Disse Benna a Tsuboni con affare innocente, anche se la ragazza sapeva benissimo chi era. Tsuboni gliel'aveva descritto perfettamente.
- Beh, l-lui è..Er-
-Eric! Tu devi essere Eric!- Concluse l'amica, fingendosi sorpresa.
-Sì, sono io. Io non credo di conoscerti, come fai a sapere il mio nome?- Domandò perplesso il ragazzo.
-Uh, scusami tanto. Ecco, devi sapere che Tsuboni mi parla sempre di te!- Spiegò Benna.
A quel punto, Tsuboni sarebbe voluta sprofondare nell'abisso più profondo. 
-Oh, d-davvero?- Anche Eric era abbastanza imbarazzato.
Benna ridacchiò.
-Ma certo! Ed Eric è di qua, ed Eric di là, e quanto è bello Eric, e quanto è dolce Eric, insomma hai capito!- 
Benna scoppiò a ridere anche se non si rendeva conto di ciò che stava provando l'amica. Tsuboni sarebbe scoppiata da un momento all'altro. Come si permetteva Benna a prenderla in giro in quel modo? Lei si fidava di lei, pensava che non avrebbe fatto nulla per metterla a disagio. E poi sapeva che Tsuboni era una ragazza timida e impacciata. 
- ...E poi di notte vuole che lasciamo la luce accesa per il buio!- 
-Benna, basta! Questo è decisamente troppo! Ci prendi gusto ad umiliarmi così? N-non ti sopporto più!- Strillò improvvisamente Tsuboni, talmente forte che tutti smisero di fare ciò che stavano facendo per voltarsi nella sua direzione. 
Un silenzio tombale troneggiava nel bus, mentre Tsuboni si alzò dal suo posto scappando in avanti.
Benna era rimasta scioccata. Non pensava che l'amica si sarebbe arrabbiata così tanto. 
Eric, invece, era pietrificato sul posto.
-Tsuboni...- Sussurrarono tutti e due guardando l'amica correre via. 




Angolo autrice:


Ciao a tutti, spero che il capitolo vi sia piaciuto, scritto con la caVa benna. ( grazie ^_^)
Alla prossima con la gita al lago.



Elisa Frost

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 6: un lago di novità ***


Capitolo 6 : Un lago di novità

 

 

 

 

-Allora ragazzi, da adesso avete esattamente due ore libere prima di cominciare a svolgere le attività di gruppo, divertitevi e non combinate guai!- annunciò la prof con un sorriso.
Erano appena arrivati al lago, un'enorme distesa di erba verde, punteggiata di fiori colorati era davanti ai loro occhi.
Poco più in là c'era un grosso specchio d'acqua circondato da panchine bianche. E sulla destra di quella verde distesa un piccolo bosco.
I ragazzi annuirono e poi si sparpagliarono per il luogo.

 

-Non capisco perchè sono qui con questi tre...- bofonchiò Liihera senza farsi sentire.
Era stata costretta da Tenma a venire a fare due tiri, il patito di calcio diceva che serviva a rafforzare il legame nella squadra...ma a lei di questo “legame” non importava nulla.
-Forza Lii, serve a renderci più uniti!- esclamò Tenma con il suo solito sorriso a trentadue denti.
-Si come no...- bofonchiò ancora la castana stoppando la palla di petto- Posso farcela benissimo da sola!- e detto questo calcio il pallone contro un albero.
Il tiro era di una potenza inaudita, ma per la sfortuna di un ragazzo che passava di li, il pallone gli finì in piena faccia.
-Ci è stato?!- tuonò il ragazzo arrabbiato.
-Ehi Ibuki calmati...Lii non lo ha fatto a posta...- intervenne Shindou riconoscendo il suo compagno di stanza.
-Chi è questo Lii?!- sbraitò ancora il bianco.
-Sono io...qualche problema?- rispose Liihera avvicinandosi, appena Ibuki la vide mutò espressione e tono.
-no, ci mancherebbe...è un piacere essere colpito da una così bella ragazza!- disse in tono suadente.
-Vedi di chiudere il becco razza di pallone gonfiato, se non vuoi che ti faccia male!-
-Pensavo lo avessi già fatto...- controbatté Ibuki con un sorriso malizioso avvicinandosi alla castana.
Ibuki si ritrovò improvvisamente steso a terra, ma a colpirlo non fu Lii, bensì Ame.
-A...Ame perchè lo hai fatto...- biascicò ancora steso a terra il ragazzo.
-Perchè la devi smettere di infastidire le ragazze! - disse in tono serio la sorella- E non esagerare...ti ho solo spinto...-
-Brava...sei stata grande!- sorrise Lii dandole il cinque.
-Grazie! -
Nello stesso preciso instante, Shindou era rimasto a bocca aperta, riuscì a dire solo questo:- A...Ame quindi...tu sei la sorella di Ibuki!- esclamò incredulo.
-Si, il mio stupido, ma allo stesso tempo fantastico fratellone!- disse Ame abbracciandolo, Ibuki si irrigidì e guardò con occhio truce Shindou. Ma Ame non se ne accorse.
-Io me ne vado...- disse Kyousuke allontanandosi.
-Anche io...- concordò Liihera già pronta ad andare.
-Ehi aspetta bambolina non finisce qui!!- urlò Ibuki andandole dietro.
Rimasero soli Shindou e Ame, perchè anche Tenma se ne era andato.
“ Forza Ame di qualcosa!! Ciao...no,no...ti...”
-Ti piace il calcio!?- disse ad alta voce la ragazza.
-Ma si certo! Tu sai giocare?- chiese Shindou con un sorriso.
Ame abbassò lo sguardo:- No...veramente no...ma mi piacerebbe!-
-Allora vieni che ti insegno!- Shindou le prese la mano, a quel contatto Ame divenne rossa, poi cominciarono a giocare.

 

 

 

 

-Tsuboni ti prego aspetta!!- urlò Benna inseguendo l'amica, che si fermò solo in riva al lago.
-No! Non posso credere che tu l'abbia fatto!!- urlò voltandosi la corvina, i suoi occhi lilla erano bagnati da lacrime.
-Ma non l'ho fatto a posta, sai come sono fatta!- rispose Benna.
-No, credevo di saperlo...ma non so chi sei, ne come sei!- urlò ancora di più Tsuboni.
-Ti prego perdonami!- questa volta anche Benna stava per piangere.
-Ehi che sta succedendo qui?- chiese una voce, quella di Cristal, che attirata dalle urla si era avvicinata.
-Tu non ti intromettere!- gridò Tsuboni contro la ragazza.
-Calmati Tsuboni non urlare così alla mia amica!- rispose Benna indicando Cristal.
-Bene allora vattene dalla TUA amica, non voglio più vederti!- Tsuboni fece un passò indietro, ma il terreno vicino al lago era scivoloso e lei stava per cadere, se non fosse...
-Ti tengo Tsuboni!-
-E...Eric?!- il ragazzo le aveva preso la mano e cercava di tirarla, ma anche lui scivolò, e in soccorso vennero Benna, Cristal e...Tsurugi.
Quando le mai del blu toccarono quelle di Benna e Cristak, entrambe arrossiro.
-TIRATE!!!-
Ma nonstante l'impegno, caddero tutti nel lago con un bello schianto.
Benna ridacchiò divertita, aveva i capelli tutti davanti agli occhi- scusami tanto tsuboni!-
Ma la ragazza non era emersa.
-Oh no! Ci penso io!- gridò Eric immergendosi.
Il corpo di tsuboni si stava afflosciando sul fondo del lago, Eric la prese e la riportò sulla riva.
-Sta bene?- chiese Cristal.
-Si...aspettate occorre la respirazione bocca a bocca!- e detto questo le labbra di Eric si poggiarono ripetutamente su quello confetto di Tsuboni, che piano, piano si risvegliò.
-Vado a chiamare i prof...- disse Tsurugi correndo verso il bus.
-Che è ...successo...- disse fiebilmente la corvina aprendo gli occhi.
Ma nessuno fece in tempo a dire nulla che Benna l'abbracciò stretta- Mi dispiace ti prego perdonami!!- gridò con le lacrime agli occhi.
Tsuboni rispose all'abbraccio- tranquilla è tutto a posto...-
Quando arrivarono i prof i cinque ragazzi si sistemarono vicino al bus con le coperte sulle spalle e una tazza di cioccolata calda.
-Ah sai Tsuboni...-cominciò Benna con un sorriso malizioso- che...eri svenuta e allora...Eric ti ha fatto la respirazione bocca a bocca!-
Tsuboni sputò la cioccolata – COSA?!!-

 

 

 

Nel mentre nel bosco vicino al laghetto, Kumiko stava passeggiando con Matatagi.
-E così ti piace correre...- attaccò la conversazione Kumiko.
-Si esatto, sono nel club di atletica! E tu?-
-Io...in quello di pattinaggio!- sorrise la ragazza.
Matatagi si fermò- sai mi trovo molto bene con te!- disse sorridendo.
Kumiko non credeva alla proprie orecchie, per un momento il suo cuore perse un battito e arrossì violentemente.
-Gra...grazie ...- sillabò appena, chiuse gli occhi, aspettando quello che tanto voleva.
“Forza Hayato...fallo ti prego...”
Matatagi si avvicinò piano piano, erano a pochi centimetri di distanza quando...
-CIAO KUMIKO!!- trillò Sakura uscendo fuori da un cespuglio.
Matatagi subito si allontanò da Kumiko.
-Sakura...cosa ci fai qui?!- disse tra i denti la corvina.
-No niente, passeggiavo e vi ho visti! - disse con un sorriso malizioso la rosa.
-Appunto...se ci hai visti...- continuò Kumiko fiammante di rabbia- Non è che potresti lasciarci soli?-
-Certo...che no! Su andiamo a fare una bella passeggiata!- esclamò Sakura prendendo sotto braccio i due e cominciando a camminare.
Un pensiero omicida attraversò la mente di Kumiko.
“Sakura questa me la paghi!! “

 

 

 

-I'm at a payphone trying to call home. All of my change I spent on you. Where have the times gone baby, It's all wrong, where are the plans we made for two...- seduto su una panchina vicino al lago, Francesco stava suonando con la sua fidata chitarra, mentre intanto cantava.
Improvvisamente alla sua voce se ne affiancò un'altra, quella di una ragazza.
Emma si sedette accanto a Francesco e prese a cantare con lui.
Il ragazzo sorrideva mentre muoveva velocemente le dita sulle corde dello strumento.
E alla fine dell'esecuzione...
-Però sei brava!- esclamò il ragazzo.
-Grazie mille, scusa non volevo disturbarti...ti ho sentito cantare la mia canzone preferita e quindi...- arrossì leggermente la castana.
-Ma va figurati! Comunque io sono Francesco!- disse allungando la mano.
-Emma, piacere!- rispose la ragazza stringendola.

E dopo ripresero a cantare allegramente.



Angolo autrice

Ciao a tutti, finalemente riesco a pubblicare...vi chiedo scusa per il ritardo ma in questi giorni sono stata molto impegnata.
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto! ^^
Per qualunque cosa ditemelo nelle recensioni.

Anteprima prossimo capitolo:

Ci sarà un entusiasmante gara notturna alla caccia al fantasma.
Ci saranno coppie e gruppi, cosa succederà ?


See you soon 

Elisa


Ps potete dirmi nelle recensioni se il vostro OC è pauroso, coraggioso o una via di mezzo?

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Strani fantasmi ***


Capitolo 7: Strani fantasmi

 

 Il cielo blu era punteggiato da tante e bianche stelle.
Una luna piena brillava, illuminando con i suoi raggi argentati tutti i ragazzi della Sports Academy, riuniti intorno a un fuoco caldo e scoppiettante.
-Bene ragazzi...- prese la parola la prof Lizba – La prima attività, di questi due giorni in cui staremo al lago, sarà una caccia al tesoro fantasma...-
Si sparse un mormorio curioso.
-Silenzio per favore!...verrete divisi in squadre o coppie, estraendo a sorte, dovrete incamminarvi nel bosco fino ad arrivare alla vecchia casa abbandonata, in cui cercherete il tesoro in una di quelle stanze...ma state attenti...perchè i fantasmi sono in agguato!- continuò illuminando il suo viso con la torcia, che lo rese spaventoso.
Uno dopo l'altro i ragazzi estrassero dal un sacchetto dei fogliettini, ed a alcuni di loro furono dati una torcia, una bussola e un walkie talkie, e ovviamente furono sequestrati TUTTI i cellulari.
Liihera aprì il foglietto titubante.
“No...ti prego dimmi che non...non è...”
-Ehi Lii guarda che bello, siamo in squadra insieme!- disse Tenma correndo verso la castana.
-Oh...ma che bello...- disse tra i denti Lii, mentre pensieri e parole poco adatte le venivano in testa.
-Ma guarda...a quanto pare è destino che siamo in squadra insieme bambolina!- Lii si girò di scatto, incrociando due occhi rossicci.
-Oh ci mancava solo lui...- bofonchiò guardando Ibuki, che le sorrideva malizioso.
-Ma che bello!! forza andiamo!- gridò Tenma trascinando i due nel bosco.
Cominciarono a camminare, il bosco era buio e silenzioso, si sentiva solo il lugubre rumore del vento in quello che di giorno sembrava un paradiso, di notte si trasformava in un incubo, in cui gli alberi erano i mostri che ti volevano acchiappare.
“ Fantastico...non pensavo che Tenma fosse così fifone...”
Lii camminava in testa al trio, puntando la torcia davanti a se, dietro, Tenma era aggrappato alla sua maglietta, mentre tremava di paura. Ibuki invece accelerò il passo portandosi alla pari con Liihera.
-Ehi senti...tu hai paura di questi fantasmi?- le chiese.
-No...anzi li adoro!- rispose con poco interesse la ragazza.
All'improvviso si sentì un fruscio...
-Cosa è stato?!- chiese Tenma allarmata, aggrappandosi ancora di più a Lii.
Un altro fruscio...questa volta più vicino...e poi ecco comparire all'improvviso un fantasma.
Un piccolo fantasmino verde fluo, con due occhi grandi e rossi.
-Aaaaahhh!!- Tenma emise un grido acuto e sbiancò, svenendo tra le braccia di Ibuki.
Lii puntò la torcia sul “fantasma” per esaminarlo per bene, e notò un filo argentato che pendeva dal fantasma.
-è solo finto...peccato però...- sbuffò la castana acchiappando il finto esserino.
-Come facciamo con questo?- chiese Ibuki facendo un cenno col capo verso il castano svenuto.
-Oh...mamma mia che fifone...aspetta...- Lii diede un forte schiaffo a Tenma, che subito si risvegliò.
-Ahia dove cavolo è il fantasma!!?- chiese allarmato.
-Non c'è...era finto razza di fifone!- lo sgridò Lii roteando gli occhi.
-Si...però era proprio ben fatto...- affermò Ibuki serio.
-Su questo hai ragione...ma ora andiamo non perdiamo tempo!- concluse infine la castana.

 


Nello stesso momento anche un altro trio si stava avviando verso la casa stregata. Si trattava di Frosty, Alexia e Luca, si proprio Luca.
-Non capisco come sono finito qui con voi!- sbuffò il rosso.
-Tu?! E noi cosa dovremmo dire!- gridò Alexia esasperata.
-Niente...è già tanto che siete state ammesse al club di boxe!-
Alexia mise il pugno- Come ti permetti! Noi ragazze siamo molto più brave di voi, razza di...di...- era evidente che la corvina stava per scoppiare, o peggio picchiarlo.
-Che c'è vuoi forse menarmi?- chiese Luca con un sorriso malizioso.
-grr...grr...SE TI PRENDO!!- e mimò con le mani come se volesse strozzarlo.
-ragazzi basta...Francesco è nei guai...- si intromise nella discussione Frosty, con tono calmo.
-Come fai a dirlo?- chiese curioso il rosso.
-Devi sapere...Luca...- quelle parole Alexia le sputò via con disprezzo- ...che Frosty e Francesco hanno un legame speciale, e Frosty sente la paura e il pericolo a distanza...- lo informò con tono di superiorità.
-Si...e sento che si trova nei guai...-

 

 

 

In effetti quello che aveva intuito Frosty non era affatto sbagliato.
Francesco si trovava poco più in là della posizione del trio, e con lui c'era anche Emma.
-Francesco...non muovere un passo...- disse sussurrando la ragazza.
I due erano circondati da tante fiammelle blu che fluttuavano loro intorno.
Francesco sbiancò peggio di un lenzuolo, Emma invece dalla paura lasciò cadere la torcia, mentre le gambe le tremavano come foglie.
-Cos...cosa sono?- chiese Francesco.
-Non lo so...ma questa situazione non mi piace...-
Improvvisamente una risatina si sparse nell'aria.
-Cosa ridi?- chiese Emma irritata.
-Non so...no io...ma...quel...lo...- Francesco sempre più pallido, indicò con mano tremante qualcosa di blu che fluttuava tra i fuochi fati.
-UN FANTASMA!!! - gridarono i due in coro con le lacrime agli occhi, si abbracciarono dalla paura.
-Scappiamo!!- fece Francesco già pronto a fuggire, ma Emma lo trattenne.
Guardò con aria di sfido quel fantasma blu dagli occhi verdi, che se la rideva come un matto.
-Ti stai prendendo gioco di me?!- chiese irritata.
-ahahahahahhaha!!!- continuava a ridere il fantasma, mettendosi le manine prive di dita su quello che chiamava stomaco.
-Ma come ti permetti!!- Emma prese un sasso e lo lanciò contro l'essere, questo cadde a terra come un sacco di patate.
La castana si accovacciò vicino a esso- è finto...-costatò alla fine con un sospiro.
Francesco si sistemò, ritornando al suo solito colorito- Lo sapevo...non era affatto spaventato...- si vantò.
-ecco perchè hai gridato come una femminuccia!- scherzò Emma.
-Ti ricordo che anche tu hai gridato...- rispose con un sorriso malizioso, avvicinandosi alla ragazza.
-No...io stavo...- Emma arrossì – Ok basta altrimenti perdiamo la sfida, su forza andiamo!- e senza dire altro lo trascinò via.

 

 

 

 

-Congratulazioni ragazzi, siete i primi ad arrivare, ora forza andate e cercate il premio!- annunciò la prof Lizba.
I tre ragazzi sorrisero, e entrarono nella casa.
Buia, silenziosa, con le pareti nere e ammuffite.
Un lungo tappeto rosso sporco di polvere, cominciava dall'ingresso e saliva fino al secondo piano, percorrendo una lunga rampa di scale.
-Da dove cominciamo?- chiese Kyosuke.
-ques...questo posto mette i brividi!!- gridò Benna attaccandosi al braccio del blu.
Cristal sospirò – Direi di cominciare dalla sala da pranzo...- disse.
Kyosuke e Benna annuirono e si diressero verso la sala.
Era grande, un lungo tavolo di legno scuro, coperto da una tovaglia bianca, si estendeva al centro della sala.
Intorno tante sedie, fiocamente illuminate dalla grande finestra sporca.
-Io...ho paura!!- gridò di nuovo benna attacandosi quasi fosse una sanguisuga al blu- Tsurugi ti prego proteggimi!!-
Tsurugi sbuffò- ti prego Benna...lasciami stare...- disse un po scocciato.
Cristal si sentì improvvisamente a disagio, ma voleva a tutti i costi che la sua amica si staccasse dal blu.
-Ora basta! Cerchiamo questo cavolo di premio!- sbraitò scocciata.
Tsurugi riuscì a scollarsi di dosso la paurosa e cominciò la ricerca.
-ok...calma Benna...keep calm...- si diceva camminando circospetta per la stanza.
La prima cosa che fece d'istinto fu guardare sotto il tavolo. Scostò un po' la tovaglia, che creò uno sbuffo di polvere, e per poco non svenne.
-Aaaaaaaaaah!!- gridò in preda al panico, cadde all'indietro sbattendo di sedere- Un...un...
-Cosa c'è Benna...hai forse visto un fantasma?- scherzò Cristal.
-SI!!! è li sotto...è nero...e gli occhi...- balbettò appena la castana
-ihihihi !!- ed ecco sbucare da sotto il tavolo un vero e proprio fantasma, nero con gli occhi rossi che rideva divertito.
-Perchè ride così?- chiese Tsurugi, per nulla preoccupato.
-Non lo so...ma mi da sui nervi!- gridò Cristal e a quel punto decise di catturare quel piccolo mostro volante - Vieni qui palla di inchiostro!!-
Cominciò a inseguirlo salendo sul tavolo e cercando di intrappolarlo dentro una piccola scatola.
I piatti e i bicchieri cadevano dal tavolo e con uno scroscio si infrangevano sul pavimento.
Tra le grida isteriche di benna, e le urla di Cristal che cercava di acchiappare il fantasma, ormai chiamato Inchiostro, Tsurugi si era rassegnato nel trovare il premio.




-Secondo te...sarà qui dentro il premio?- chiese Ame al suo compagno.
-non lo so...ma cercare non farà male...- rispose Shindou iniziando a muoversi per la stanza.
Quello era il salone principale, molto grande. Era illuminato da una grossa finestra e le pareti coperte di scaffali piene di vecchi volumi impolverati. Ale centro, sopra un tappeto di velluto, stava un pianoforte antico.
Shindou si sedette e cominciò a suonarlo. Le sue dita scorrevano veloci sullo strumento, tant'è che Ame ne rimase incantata.
-Posso?- chiese mettendosi seduta vicino all'amico, lui sorrise e riprese a suonare la sua dolce melodia.
L'atmosfera era tranquilla e rilassante, ma tutto fu spezzato da qualcosa di blu che uscì dal piano...



Angolo autrice:

Ciao a tutti, anche qui chiedo scusa per il ritardo, ma con la connesione che va e viene mi è stato difficile aggiornare.
Spero che il cappy vi sia piaciuto e vi dico che chi non è apparso nel prossimo ci sarà....perchè altrimenti il capitolo mi sarebbe venuto troppo lungo ^^'
Allora per farmi perdonare vi dico che ci sarà una bella sorpresa in servo per Eric, Tsuboni, Matatagi, Sakura e   Kumiko e ovviamente anche per gli altri ;)
Chiedo scusa per gli errori ( se ci sono). Alla prossima con i vincitori della sfida ;)


Elisa
 

 




Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** alla fine tutto quadra sempre, o forse no... ***


Capitolo 8: Tutto alla fine quadra sempre, o no...

 

 

-Shindou...cos'è quella roba...- chiese Ame spaventata indicando con lo sguardo qualcosa di azzurro che volava per la stanza.
-Non lo so...- il ragazzo strizzò gli occhi per esaminarlo meglio- credo sia un fantasma!-
-Cosa?! Ma non è possibile, i fantasmi non esistono, vero?-
-Bè...se quello è li...- i due ragazzi impauriti come non mai erano paralizzati, ma quel fantsma non sembrava guardarli con disprezzo o rabbia, anzi sorrideva felice.
Poi all'improvviso si gettò contro Ame, aggrappandosi come un koala al suo braccio.
-Aaah!! Shindou toglimelo!- gridò muovendo velocemente il braccio, cercando di farlo scollare.
-A quanto pare sembra si sia preso una cotta per te!- rise divertito il castano.
-Eh?!- Ame strabuzzò gli occhi, non credeva alle sue orecchie, non era il fantasma che voleva far innamorare, ma Shindou!.
-Ok...l'hai voluto tu!- con un sguardo assassino, e l'unica mano libera, prese il fantasma e tirò...ma quello era come incollato.
-L'amore fa strani effetti...- commentò Shindou, mentre Ame si disperava.
 

 

 

Nel frattempo c'era un altra coppia, di cui non ho ancora parlato, che stava cercando il tesoro.
-Eric dove possiamo cercare?- chiese Tsuboni mentre camminava sul lungo corridoio dal pavimento in legno scricchiolante.
-Non lo so...ma conviene sbrigarsi...- rispose il ragazzo.
Tsuboni non prestò molta attenzione alle sue parole, ancora non credeva che Eric l'avesse baciata, e che lei era incosciente di tutto ciò.
“ lo ha fatto solo per salvarti Tsuboni, solo per salvarti...non pensarci ora...” cercò di calmarsi facendo un respiro profondo e stranamente funzionò, di solito gliene servivano più di dieci.
-Basta Tenma, smettila di fare il fifone!!- una voce molto forte attraversò il corridoio e fece sussultare i due ragazzi, che instintivamente si nascosero dietro una colonna.
Si trattava di Lii che strattonava Tenma cercando di farlo rinsavire (era svenuto di nuovo), mentre Ibuki si batteva rassegnato una mano sulla fronte.
-Ora basta, guarda che se non ti svegli proverai sulla tua pelle il terrore!- lo minacciò.
-Ok...ok...- il castano fece qualche passo indietro...ormai capiva che se non prendeva un po' di coraggio non sarebbe sopravvissuto.
-Ok, e ora diamoci una mossa, voglio vincere questa gara!-
-Si, ma il problema è dove cercare...- si mise una mano sotto il mento Ibuki, con fare pensieroso- Cerchiamo di entrare nella testa dei prof...-
-In biblioteca!- trillò Tenma deciso. Gli altri due lo guardarono in modo interrogativo.
-Che intendi?- chiesero in coro.
-Pensateci...prof è uguale a scuola, scuola è uguale a studio, studio è uguale a libri!-
-Non fa una piega...- commentò Ibuki – Ok forza tutti in biblioteca!
E i tre corsero verso la loro meta.
Intanto tutta la discussione era stata ascoltata da Tsuboni e Eric, i quali con un sorriso furbo presero a seguirli.
Ora era una corsa contro il tempo.

 

 

 

 

-No, no, neanche qui...- disse sakura cercando dentro una padella di rame arruginito.
-Ma dove cavolo sarà quel tesoro...- sbuffò delusa Kumiko.
-Credo che qui in cucina non ci sia...- aggiunse Hayato deluso.
-Allora è meglio se cerchiamo altrove- disse amaramente la rosa uscendo dalle cucine.
Ormai il tempo stava per scadere e ancora nessuno aveva trovato niente.
Il trio tornò all'ingresso e lì trovarono un altro gruppo.
-Ehi ciao, voi avete trovato qualcosa?- chiese Hayato a Frosty.
-Niente di niente...il vuoto più totale- rispose questa con tristezza.
-Di sicuro questo tizio qui non è stato d'aiuto!!- gridò Alexia contro Luca.
-Neanche tu sei stata così importante!- rispose questo con una linguaccia.
-Te la taglio quella lingu...- Alexia non finì la minaccia che la voce della prof Lizba risuonò per tutta la casa, attraversò gli altoparlanti.
-Ragazzi la gara è finita, per favore radunatevi fuori dalla casa, abbiamo dei vincitori!-
-E ora...- commentò impaurita Sakura seguendo i suoi compagni fuori dalla costruzione.
 

 

 

In poco tempo tutti gli studenti si ritrovarono fuori.
C'era Ame ancora con il fantasma attaccato al braccio, Cristal con i capelli spettinati e una padella argentata in mano, in cui era racchiuso Inchiostro, è si...la ragazza aveva vinto!
Emma e francesco delusi di non essere riusciti a vincere, ma felice di aver seminato il fantasma.
-Ragazzi siete stati tutti bravissimi...ma come in ogni gara si ha solo un vincitore, e quello è il gruppo composto da...Lii, Tenma e Ibuki! - la voce veniva ingrandita dal microfono e un scroscio di applausi creò ancora più confusione quando i tre nominati si avvicinarono alla prof, con una sguardo che la diceva lunga.
Volete sapere come sono andate le cose?...allora ecco cosa è successo....

 

L'intuizione di Tenma non si era rivelata sbagliata, in effetti la biblioteca era il luogo in cui era nascosto il tesoro.
-Ma dove sarà!?- esclamò fuori di sé Ibuki sbattendo come un matto i libri per terra.
-Calmati...sarà qui da qualche parte...- cercò di calmarlo Tenma guardando sotto la vecchia scrivania.
-Qui nulla...- confermò Lii cercando dietro le spesse tende di velluto rosso.
-Secondo te è una buona idea?- chiese sottovoce e titubante Eric, era nascoso con tsuboni dietro uno scaffale.
-Fidati...appena avranno trovato il tesoro...noi puff, glielo soffieremo da sotto il naso!- rispose con una strano sorriso la ragazza.
-Se lo dici tu...-
-Forze ci sono!! Si lo trovato!- gridò Ibuki, prese da uno scaffale una scatolina e l'aprì con cura.
-Fa vedere!- esclamò Lii strappandoglielo dalle mani – si è vero, è il tesoro!-
-è il momento...- Tsuboni sbucò fuori dallo scaffale e si lanciò all'attacco contro Lii e il suo bauletto.
-Dammelo subito!- gridò arrabbiata.
-Neanche per sogno!- rispose a tono Lii.
Gli occhi lilla di Tsuboni ardevano di una strana scintilla viola, mista a rabbia.
-Tsuboni calmati!- cercò di farla calmare Eric, ma la ragazza strattonava il cofanetto, cercando di prenderlo.
-Ora basta!!- con una forte spinta Lii scansò la ragazza e insieme ai suoi compagni corse fuori.
 

 

 

-Ragazzi ora potete aprire il cofanetto!- disse la prof Lizba.
-Veramente lo abbiamo già fatto...- sospirò Tenma – e non mi aspettavo che fosse quello il tesoro...-
-Delle chiavi! Ma stiamo scherzando, tutta questa fatica per delle chiavi!- sbraitò Ibuki.
-Oh le mie chiavi! Le avete trovate!- disse la prof sorpresa, baciandole quasi fossero dei diamanti.
-Vedete ragazzi...durante l'allestimento di questa casa stregata, ho perso le mie chiavi e ho deciso che sarete stati voi a trovarli!-
-Ma quindi qui è tutto falso, come in un set?- chiese Benna curiosa.
-Si esatto...-
-Ma questo come me lo spiega?- disse in tono sarcastico Ame indicando il fantasmino attaccato al suo braccio.
La prof rise, poi premette un pulsante sul suo cellulare, e il fantasma si dissolse- è solo un ologramma molto realistico creato dal prof Solomon !
Cristal guardò dentro la padella, Inchiostro era sparito...
-Ragazzi le cose stanno così!-
Emma però alzò la mano confusa – Eppure io e Francesco abbiamo visto nel bosco delle fiammelle volanti, siete stati voi?-
-Fiammelle volanti...no, non ne sappiamo nulla...-alzò le spalle la prof.
-Ma allora...AAAAAHHHH!!! -
Tutti presero a correre come pazzi verso il pulman, basta quel luogo era troppo strano.

 

 

 

 

La campagna lasciava gli ultimi ricordi ai nostri ragazzi di quella gita, che mai nessuno avrebbe scordato.
Tsuboni guardava rapita fuori dal suo finestrino, seduta nel bus che li avrebbe riportati a casa.
-Si può sapere cosa ti è successo?- le chiese Eric.
-Io...non lo so...so solo che mi sono sentita...diversa...- rispose fiebilemente.
A Eric quella storia non quadrava.

-Ehi Lii!- chiamò l'attenzione della castana Ibuki.
-Cosa vuoi?!- sbottò questa acida.
-Volevo solo dirti che è merito tuo se abbiamo vinto...e che non mi arrenderò finchè non diventerai mia...- e detto questo se ne tornò al suo posto.

 

 


Angolo autrice:

Ciao a tutti finalmente sono tornata.
Spero che questo cappy vi sia piaciuto e che alla fine le cose vi siano quadrate.
Dunque dal prossimo cappy parlerò di ogni OC un capitolo per volta, mi spiego meglio...dunque in poche parole ci saranno capitoli che vedranno protagonisti determinati OC e gli altri faranno solo da contorno...tanto per rendere più visibile la loro storia e complicare un po' le cose *sguardo sadico*.
Un grazie a tutti voi che recensite e leggete <3
Vi aspetto al prossimo!

Elisa

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Il piano di Ame ***


Capitolo 9: Il piano di Ame 

 

 

 

Cose che dimostrano che Ibuki ha una cotta per Liihera:

1 la stuzzica sempre
2 Le parla e cerca di aiutarla
3 Però non riesce a farsi capire,

   4 e finisce sempre per prendersi
una bella bastonata

 

Ame scriveva furiosamente sul suo blocco, appostata dietro a un cespuglio e studiando attentamente le mosse del fratello.
-Ma tu non ti fermi mai!- commentò Ibuki avvicinandosi a Lii, la quale stava palleggiando con il pallone da calcio, proprio sul campo.
-No...- rispose indifferente e continuando ad allenarsi.
-e dai bambolina, non mi vuoi nemmeno parlare?- chiese con un finto tono da cane bastonato.
-Smettila di chiamarmi così, non lo sopporto...- ringhiò tra i denti la castana.

 

5 Ibuki non riesce a farsi piacere, tende a
complicare sempre le cose, anche in una
situazione a suo vantaggio.

 

-Come vuoi...però senti...ricordi quello che ti ho detto qualche settimana fa sul pulman?- chiese Ibuki imbarazzato.
-no – rispose secca Lii, e il ragazzo quasi cadde.
-Come no?...ti ho detto...che ...si, insomma...- Ibuki prese a giocherellare con le mani, lo sguardo era basso e leggermente arrossato.

 

6 Da ricordare:

Quando Ibuki è nervoso, abbassa lo sguardo e
giocherella con le mani.

 

-Senti ora non ho tempo per queste cose, ci vediamo!- Lii raccolse il pallone e fece per andarsene, ma Ibuki la trattenne.
-Ehi aspetta bambolina, non ho finito con te!- la sgridò.
-ti ho detto che non ti voglio ascoltare!!- e detto questo Lii calciò una forte pallonata sul viso del ragazzo, che cadde a terra con il viso interamente rosso.

 

7 Si ritiene necessario l'aiuto di un'esperta

 

Appostata dietro il cespuglio Ame aveva assistito a tutta la scena, si batte una mano in fronte, rassegnata – Che devo fare con te fratellone...-disse.
Prese a scarabocchiare di nuovo sul blocco e poi alla fine prese una drastica decisione- è ora che entri in scena io, questa sarà la mia missione, aiutare Ibuki a fidanzarsi con Lii!- disse battendosi un pugno sul petto con fare determinato.
Poi afferrò il telefono e compose in fretta un numero.
-Pronto?- una voce assonnata le rispose.
-Emma? Sono Ame!-
-Carissima! Dimmi tutto!-
-Ho bisogno che vieni subito al campo da calcio, abbiamo una missione!-
-Di che si tratta?- chiese curiosa Emma.
-Vieni al campo e ti spiego tutto!-

 

Poco dopo Ame vide correre come una matta la sua amica, verso di lei.
-Ho fatto più in fretta pissibile!- disse ansimando per la corsa- Tieni ho portato questo...- Emma le porse un capellino azzurro da detective e degli occhiali scuri.
-Ma cosa ci faccio con questi?- esclamò curiosa la bianca.
-Hai detto che abbiamo una missione, e questi mi sembrano perfetti! Comunque sputa il rospo, di che si tratta?-
-Dobbiamo aiutare mio fratello...a dei problemi con le ragazze, e in particolare con il corteggiamento di una...- ammise con una sbuffo Ame.
-Ho capito...e sarebbe?-
-Liihera Matatagi, la conosci?-
-Lii?!! Scherzi siamo compagne di classe e stanza!- esclamò interdetta la castana.
-Allora perfetto, diamo il via alla missione...bè ancora non ho un nome, mi verrà in mente più tardi...- Ame mostrò il blocco con gli appunti alla compagna e questa leggendo tutto non si meravigliò affatto, se lo aspettava dalla sua amica.
-Per prima cosa io direi di pedinare Lii e scoprire qualcosa in più su di lei, che ne dici?- propose.
-Mi sembra un ottima idea!- sorrise Emma- Forza andiamo!-

 

 

 

-Ciao sorellona!!-
All'ingresso dell'accademia due bambini erano appena arrivati per fare visita a una persona, che proprio davanti a loro, sorrideva felice.
-Yuuta, Shun, che bello rivedervi!- disse abbracciandoli.
-Ci sei mancata Lii!- dissero in coro i due bambini.
-Siete già arrivati?- i tre si voltarono e subito i due bambini saltarono al collo del loro amato fratellone Hayato.
-ehi e io?- fece la finta offesa Liihera- allora come vanno le cose con la badante?-
-bene, ci stiamo comportando benissimo!- rispose fiero Shun.
-E...la mamma, come sta?- Lii toccò questo argomento a malincuore, sapeva cosa era accaduto alla madre e a lei, e riaprire questa ferita le faceva male.
-è stabile...- rispose tristemente Yuuta – ieri siamo andati a trovarla e dici che è fiera di voi e che le mancate tanto...-
Hayato sorrise, mentre la sorella si coprì gli occhi con il braccio- Portatele i miei saluti...- disse con gli occhi ancora coperti.
I due bambini annuirono, mentre del sangue nero misto a lacrime scendeva per le guance della giovane Matatagi.
Era il suo ciuffo, a coprirle l'occhio destro e cieco, vittima di quella terribile avventura che l'aveva segnata.
-Ora noi dobbiamo andare, ci vediamo tra una settimana fratelloni!- dissero i due bambini e con un abbraccio salutarono i loro fratelloni, per poi uscire fuori dalla porta.
-Non posso credere che Lii...abbia la madre malata...- disse con una lacrima che le pezolava dall'occhio Emma.
-Neanche io...ma non pensavo che sotto quell'aria fredda, ci fosse una ragazza così...- aggiunse Ame continuando a scarabocchiare sul suo blocco.
-E voi due, cosa ci fate nascoste qui dietro?!- il blocco cadde dalle mani di Ame, quando vide che una certa corvina le aveva scoperte.
-Ecco...vedi Alexia noi...- cercò di dire qualcosa Emma, ma Ame subito la bloccò.
-Stiamo solo sperimentando come ci si sente a essere dei detective, è per una ricerca!-
-Non me la bevo, siamo in classe insieme Ame...e non c'era nessuna ricerca da fare!-
-D'accordo...stavamo pedinando Ibuki...- confessò la bianca.
-A proposito di tuo fratello, guardate lì...cosa ha fatto?- Alexia indicò un punto non molto lontano da loro, i cui Ibuki ci stava provando con ogni ragazza che passava per l'atrio.
Eppure, nonostante avesse i capelli perfettamente pettinati e il sorriso più bello del mondo, nessuna ragazza sembrava notarlo, e lo sorpassava con il naso all'insù.
-Non ci posso credere...ho perso il mio tocco!- disse abbassando la testa sconsolato.
-guardatelo...- commentò Emma- sembra un pulcino bagnato...-
-Crede di aver perso la sua fama di rubacuori...- aggiunse Alexia.
-Allora noi dobbiamo fare in modo che non sia così! Alexia perfavore fai finta di essere attratta da lui!- la implorò Ame.
-Cosa?! Ma neanche per sogno!- rispose questa incrociando le braccia al petto.
-Ti preeeego!!- dissero le due ragazze in coro congiungendo le mani.
La corvina sospirò – E va bene...ma dopo mi dovrete un favore...-
Si avvicinò a Ibuki, il quale aveva perso brillantezza.
-ciao!- disse.
Il ragazzo alzò lo sguardo e quando incontrò gli occhi pece della ragazza, subito si riprese- Ciao, io sono Ibuki, e tu sei?-
-Alexia!- e gli strinse la mano- Ehm...dimmi Ibuki...sai...sei molto carino...- disse cercando di non vomitare le ultime parole.
-Grazie, anche tu sei molto bella!- rispose sorridendo.
Nella testa di Alexia intanto parole non nominabili, insulti e torture stavano prendendo forma,e tutte contro Ame e Emma.
“ ma cosa ho fatto...perchè non le ho lasciate li...”
Poco lontano un ragazzo dai capelli arancio stava assistando alla scena.
Alexia che sorrideva felice, mentre parlava con l'albino belloccio.
Si avvicinò con passo pesante e deciso – Ehi tu! Cosa fai con la mia ragazza!- disse deciso e piazzandosi in mezzo ai due.
-Luca?! Ma cosa fai?!- esclamò sconvolta Alexia.
-Ti proteggo da questo! Stai lontano da lei!- intimò deciso.
-Stai tranquillo, guarda che noi stavamo solo parlando...- disse Ibuki calmo – Forse è meglio che vada, ciao Alexia...- e girò i tacchi e se ne
andò.

-Ma si può sapere cosa cavolo fai!! - urlò la corvina.
-Volevo solo difenderti, e non parlarmi così!- rispose con lo stesso tono Luca.
-Non ho bisogno del tuo aiuto, e noi due non saremmo mai fidanzati!- sbattendo i piedi con una rabbia furente, Alexia corse via.
-Ed è qui che ti sbagli...riuscirò a conquistarti...- disse sottovoce e con determinazione il ragazzo.

 

 

-Ame...mi sa che abbiamo combinato dei bei casini...- costatò Emma.
-Mi sa...ma non era mia intenzione, volevo solo scoprire qualcosa di più su Lii per aiutare il mio fratellone...e poi come potevo sapere che Alexia era fidanzata!- tentò di giustificarsi la bianca.
-Non è fidanzata...ma mi sa che che abbiamo proprio fatto male a immischiarci...-
Ame raccolse da terra il suo blocco, e di nuovo lo rilesse -Voglio aiutare mio fratello, so che è innamorato di Liihera come non è mai stato prima, ed è per questo che non mi arrendo...riuscirò a metterli insieme, parola di Ame!- disse decisa.
Emma sospirò- D'accordo, arrivata a questo punto non posso abbandonarti...ci sto anche io!-
Si batterono il cinque, ormai avevano una missione, tutti...avevano una missione...




Angolo autrice:

Hola! ^^ è proprio un miracolo che sia riuscita a scrivere un altro capitolo in così poco tempo, ma ho avuto una strana ispirazione!
Dunque come avevo promesso nello scorso capitolo ci saranno determinati protagonisti, e in questo abbiamo potuti vedere che sono Ame e Liihera, parlando di OC non miei.
E niente ovviamente la storia non finirà così...vediamo chi saranno i protagonisti del prossimo...
Vi aspetto al prossimo cappy!

Elisa






 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Come un bacio può recare dolore ***


  Capitolo 10: Come un bacio può recare dolore

 

 

Quel giorno il cielo era pieno di grossi e scuri nuvoloni grigi, la pioggia batteva inciessante infrangendosi al suolo e creando pozzanghere di fango.
Ogni tanto qualche tuono e fulmine solcava il cielo.
Ma all'interno dell'accademia il clima era più che accogliente.
-Cosa hai messo alla tre?- chiese Frosty ad Alexia.
Erano comodamente sedute su un divano, nella sala relax degli studenti, e davanti a un fuoco caldo proviente dal camino, stavano studiando.
-Ehm...Norvegia...- rispose la corvina come ritornando alla realtà.
-Bè...è strano...stiamo facendo matematica...- costatò Frosty poggiando il libro sul tavolino in noce davanti a se.
-Ehm...è una nuova formula...Norvegia per...- cercò di giustificarsi Alexia, ma con Frosty non attccava.
-Avanti...dimmi che ti succede...- le disse con un sospiro.
-Bè ecco...- Alexia raccontò a Frosty tutta la storia del favore ad Ame e Emma, della chiccherata con Ibuki e il litigio con Luca.
E alla fine- Capisco...è evidente che Luca è innamorato di te...- disse incrociando le braccia al petto.
-Però io...non ne sono sicura...- Alexia era chiaramente confusa, congiunse gli indici con fare timido, cosa molto strana per lei.
-Avanti ammettilo, non fare la cocciuta!- le urlò contro l'amica.
-Io non sono cocciuta, e Luca non mi piace!!- gridò Alexia alzandosi di scatto dal divano- uff...va
do alla caffetteria a prendere una cioccolata, tu la vuoi?-
Frosty sorrise- Ok grazie!-
 

 

Alexia aprì cautamente la porta della caffetteria, era stranamente silenziosa, e il motivo era evidente, era appena stata pulita.
L'odorino pungente del detersivo al limone le arrivò subito al naso, il pavimento era lucido come uno specchio e le sedie erano sopra i tavoli.
-Salve...potrei avere due cioccolate?- chiese rivolta alla signore Andrea.
-Ma certo cara! Ma dovrai aspettare un po'!- rispose arzilla la cuoca.
-Ok non c'è problema – la signora sparì dietro le porte della cucina e Alexia rimase solo con un ragazzo, il quale fino a quel momento non aveva staccato gli occhi dalla vetrina piena di dolci, del bancone.
“Cia...ciao...Luca, mi dispiace per ieri...ma cosa dico?! È lui che dovrebbe chiedermi scusa?!”
-Già sei Tu!!- gridò senza accorgersene verso il ragazzo, che si girò confuso.
-Non è colpa mia, volevo solo proteggerti!- intuì il discorso Luca.
-Non dovevi, so cavarmela, è per questo che faccio boxe!-
-Sei una ragazza, e anche se ti credi tosta hai bisogno di qualcuno che ti protegga!- il volume della voce si stava alzando per entrambi i ragazzi.
-Stai forse dicendo che noi ragazze siamo inferiori!-
-Non ho detto questo!-
-lascia stare...- ad Alexia veniva da piangere, alzò una mano come per dargli uno schiaffo, ma fu fermata.
Le labbra di Luca incontrarno le sue in un bacio dolce e delicato, che però rifletteva anche rabbia e tristezza.
Alexia era pietrificata, non sapeva cosa fare, ne pensare.
Quando Luca si staccò, la guardo con occhio truce – E ora non cercarmi più!- disse dandole le a spalle e andandosene.
La ragazza quasi cadde in ginocchio, si portò una mano al cuore, che batteva fortissimo.
Ma poi le lacrime cominciarono a rigarle il volto, proprio quando la signora Andrea le portò le due cioccolate.
-Tieni cara!- disse porgendole i due bicchieri.
Alexia abbassò lo sguardo per non far vedere le lacrime, prese i bicchieri e corse, non prima però che un'ultima lacrima si unisse al pavimento bagnato della stanza.

 

 

 

 

 

Kumiko che risplendeva nel suo vestito di paillets, pronta per entrare in pista.
Un luce la illuminò e accanto a lei ecco Hayato.
La musica iniziò e i due presero a pattinare in coppia sul ghiaccio.
E alla fine dell'esibizione un perfetto casqué .
H
ayato cominciò ad avvicinarsi a Kumiko, fin quando le loro labbra non si unirono.

-Kumiko...ehi...Kumiko!!- urlò Sakura nell'orecchio dell'amica, che stava sonnecchiando sul letto.
-Ehm...che c'è?- chiese questa aprendo appena gli occhi.
-Ehi sveglia, sbaglio ho hai gli allenamenti fra dieci minuti?- le disse la rosa mettendosi le mani sui fianchi con fare arrabbiato.
-No!! é vero!- Kumiko si alzò di scatto, afferrò la borsa e corse fuori.
-Ma la prossima volta non svegliarmi, stavo baciando Hayato!- aggiunse affaccinadosi dalla porta, Sakura non capì il senso di quelle parole, ma annuì.
 

-Finalmente sei arrivata!- esclamò Eric vedendo entrare Kumiko.
-si scusami...ho fatto tardi!- rise imbarazzata, poggiò la borsa sulle gradinate, si mise i pattini e scese in pista.
Il loro allenamento cominciò, questa volta pattinavano senza musica.
-Che ne dici di provare il doppio salto?- chiese Eric a un certo punto.
A kumiko si drizzarono i capelli – Cosa?! Ma sei matto, è troppo difficile!- gridò contraria.
-Possiamo provarci...le gare si avvicinano e noi dobbiamo dare il massimo!-
-Uff...va bene proviamo...- gonfiò le guancie la corvina, poi si mise in posizione.
Nel doppio salto il partener maschile doveva lanciare la compagna in aria, e questa doveva fare due piroette, per poi atterrare e farne una a terra.
-Forza!- Eric prese delicatamente Kumiko per i fianchi e la lanciò, fortuna che non era pesante!
La ragazza fece due piroette a mezz'aria, ma alla terza, inciampò e cadde.
-Aaah!!- disse tenendosi la caviglia.
-Cavolo Kumiko!- Eric la prese in braccio e la portò in panchina per medicarla.
Intanto qualcuno sulla porta aveva visto l'intera scena.
-Non posso crederci...non sapevo che Eric avesse una ragazza...- disse con un sussurro e gli occhi velati di lacrime Tsuboni.
-Ne che Kumiko avesse un ragazzo...- aggiunse triste Hayato, guardando la scena.
Eric che delicatamente fasciava con una benda la caviglia della compagna e lei che sorrideva, e ogni tanto gemeva di dolore.
Gli occhi dei due ragazzi ribollirono di rabbia.
-Meglio lasciarli soli...- disse acidamente Hayato andandosene, dalla parte opposta fece lo stesso Tsuboni.

 

 

Dopo l'allenamento Kumiko era diretta in camera sua, camminava zoppicando, stando attenta a non sforzare la caviglia.
Proprio ad un incrocio, incontrò hayato, il quale la guardò freddamente.
-Ciao Hayato!- disse la ragazza con un sorriso.
-Ciao...- rispose freddamente il Matatagi.
-Ehi perchè mi rispondi così?- chiese dispiaciuta la ragazza.
-non sapevo che avessi un ragazzo...- eluse la domanda Hayato.
Kumiko inclinò leggermente la testa con fare interrogativo- Che intendi scusa?-
-Ti ho visto alla pista...eri molto felice...-
-Ah no...aspetta lasciami spiegare...- ma era troppo tardi, Hayato posò le sue labbra su quelle di Kumiko, in un bacio molto acido, che di sicuro non era come quello che si aspettava la ragazza.
Quando si staccò hayato le disse freddamente e con tanta cattiveria – E ora tornatene dal tuo fidanzato...-


Angolo autrice:
Ciao a tutti, dirò poco perchè devo andare a karate! ^^'
Allora spero che il cappy vi sia piaciuto, ditemi qualsiasi cosa nelle recensioni!
Alla prossima.

   Elisa

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** La gara di atletica ***


 Capitolo 11: la gara di atletica

 

 

-Forza ragazzi, cominciate il riscladamento!- disse l'allenatrice della scquadra di basket.
-OK!- risposero in coro i ragazzi, cominciando a fare dei tiri al tabellone.
-Ragazzi avete sentito, fra qualche giorno giocheremo una partita!- esclamò felice Benna, tirando la palla a Ibuki.
-Si è vero...e non vedo l'ora di fare vedere di cosa siamo capaci!- rispose Tsuboni.
-Forza in ordine e fate dei tiri al tabellone, Benna comincia tu!- la ragazza prese il pallone e si direse davanti al canestro.
Però si senti stranamente osservata, girò lo sguardo verso le tribune e il suo stomaco fece una capriola, Tsurugi era lì, che la guardava con i suoi penetranti occhi ambrati e le braccia conserte.
-Ehi Benna, concentrati,non pensare a lui...- le sussurò Tsuboni all'orecchio.
Proprio in quel momento però Tsuboni si accorse che seduto accanto a il blu c'era anche Eric.
-vale lo stesso per te!- rise benna, mantre l'amica diventava scarlatta.
-Che il dio mi aiuti!- sospirò la corvina.
Benna si preparò al tiro, lanciò il pallone arancio che però rimabalzò sul tabellone, ritornando indietro e andandola a colpire in testa.
-Il prossimo!- gridò l'allenatrice senza un minimo di riguardo per la castana.
Tsuboni riprese il pallone e tirò, questo però non fece punto ma sbattè contro il muro.
-date qua ci penso io!- Ibuki strappò dalle mani di benna la palla e si preparò a tirare.
Proprio in quel momento però Lii entrò nella palestra e si avvicinò a Tsurugi dicendogli qualcosa che lo fece alzare, seguito da Eric.
Ibuki distratto tirò la palla, stessa identica scena di Benna, finito tramortito a terra.
A Lii scappò da ridere nel vedere quella scena, poi però seguì i suoi amici fuori dalla struttura.
-Abbiamo fatto una bella figura...- sospirò Tsuboni mettendosi seduta a gambe incrociate vicino ai due amici, ancora sdraiati e sconsolati a terra.
-Non me ne parlare!- risposero in coro.

 

 

 

 

Il campo di atletica era gremito di studenti.
In quella splendida mattinata di sole, si sarebbe svolta la prima gara di atletica della scuola, contro il collegio Monte Olimpo.
Le tribune erano gremite di studenti e decorate con bandierine colorate.
-Benvenuti signori e signore, ragazzi e ragazze, alla più emozionante gara di atletica di tutti i tempi!!- gridò dentro un microfono una ragazza dai capelli castani e ricci, seduta su un tavolo- Io sono Elisa, la cronista di questa gara, e qui con me c'è Aoi , rappresentante del giornalino scolastico!- disse indicando al suo fianco una ragazza dai capelli cobalto
-Salve a tutti!- salutò timidamente verso la telecamera.
-Rimanete con noi, la gara comincerà a breve!- concluse Elisa.
Gli atleti si stavano riscaldanto a bordo campo, Emma stava facendo un po di streching quando alzando lo sguardo vide qualcuno sorridergli.
-Ciao Emma!- la salutò Francesco sputando un po di briciole del panino che stava mangiando.
-Ciao...- rispose Emma pulendosi un po di briciole dal viso- Ma non ti hanno insegnato a magiare con la bocca chiusa!- rise.
-si che l'hanno fatto, volevo solo farti un po ridere!- scherzò il ragazzo- Comunque buona fortuna per la gara, faccio il tifo per te!-
-grazie mille!- Emma diede un bacio sulla guancia a Francesco che arrossì fino alla punta dei capelli- Ora vado a dopo!- e la ragazza si allontanò.

 

-Ben tornati sta per cominciare la gara tra la Sport academy e il collegio via Lattea!- gridò Elisa verso la telecamera.
-Le gare saranno a punti, ci saranno tre gironi nelle quali gareggieranno due componenti di entrambe le scuole! Ma vediamo subito chi saranno i primi a gareggiare!- la telecamera puntò verso la linea di partenza, dove erano in posizione Emma e un ragazzo dagli occhi felini rossi.
-Aoi cosa ci sai dire di Emma e il suo amico?- chiese la cronista alla blu.
-Emma è soprannominata la scheggia italiana, per la sua innaturale velocità e per la sua nazionalità, Max invece è il vampiro super sonico, soprannome che viene dai suoi occhi rossi!- spiegò la
giornalista.

-E a sfidarli ci sono i rappresentanti del Collegio via Lattea, i fratelli Stean!- Elisa indicò due gemelli dai capelli biondi e spettinati.
-Ehi bellezza vedi di starci dietro!- disse uno dei gemelli con un sorriso beffardo rivolto a Emma.
-E tu vedi di non magiare la mia polvere!- rispose acida la castana.
Il rumore di una pistola fece partire la corsa.
Emma fece velocemente uno scatto in avanti e passò subito in testa seguita da Max.
Il soprannome di scheggia italiana le era proprio azzecato, il collegio via Lattea era proprio dietro, i due gemelli si muovevano a scatti e contemporaneamente, ma proprio quando Emma stava per tagliare il traguardo ma inciampò e cadde, dando la possibilità ai gemelli di vincere.
-E il primo round va al Collegio Via Lattea!- trillò Elisa.
Ci furono urla e esclamazioni negative da parte dei ragazzi della Sport Academy, e grida di felicità da parte dei ragazzi dell'altra scuola.
Francesco saltò giù dalle gradinate e corse incontro alla sua amica che tentava di raggiungere la panchina zoppicando.
-Emma come stai?- le chiese.
-Potevo stare meglio...- rispose con un sorriso forzato- quello mi ha fatto lo sgambetto!- disse indicando uno dei due gemelli.
-Lascia stare per fortuna non ti sei fatta male!- cercò di rincuorarla il ragazzo.
-Non mi importa, quelli giocano sporco!- gridò fuori di se la castana.
-Allora dobbiamo trovare il modo per dimostrarlo...-
 

 

 

-Povera Emma, secondo voi starà bene?- chiese Alexia e Frosty e Cristal.
-Speriamo di no...ma di sicuro Francesco la sta aiutando!- rise frosty mentre reggeva la bandiera fatta in onore della scuola.
Cristal guardava il campo con gli occhi incollati a un atleta, dai capelli verdi legati in due strane treccie, mentre mangiava come ipnotizzata i pop corn.
-ehi Cristal, sei tra noi!- chiese Alexia sventolandole una mano davanti alla faccia.
-Eh?! Ah!- velocemente Cristal afferrò il braccio della corvina e glielo storse con forza.
-Ehi ma che...- gemette Alexia di dolore.
-ma che cavolo fai Ale!- gridò fuori di se la corvina.
-Chi stavi guardando...sembravi ipnotizzata...- disse Alexia con un sorriso malizioso.
-Quel ragazzo...è da un ora che mi fissa...e mi sta facendo irritare!- rispose indicando la pista.
-Ragazze sta per cominciare il secondo girone!- intervenne Frosty, facendo tornare l'attenzione verso la pista.
Sulla linea di partenza si stavano preparando Ame e Hayato, carichi come non mai.Accanto a loro una ragazza dai capelli verdi e lisci e un ragazzo dai capelli bianchi.
-Il collegio monte olimpo è il migliore!- gridò il bianco.
-Lo vedremo...noi della sports academy non perderemo!- rispose Ame con sfida.
Ecco che il secondo girone cominciò, era chiaramente evidente la velocità di Hayato, che passò subito in testa. Mentre correva ogni tanto rivolgeva la sua attenzione verso le tribune, dove una certa corvina lo stava osservando.
-Kumiko non fare quella faccia preoccupata,dai rilassati!- esclamò Sakura dando una pacca sulla spalla all'amica.
-Non posso, non faccio altro che pensare ad hayato e ha quello che mi ha detto, ma davvero crede che sia fidanzata con Eric?- rispose in tono dispiciuto.
-Ora non pensarci, stai tranquilla!- sorrise la rosa.
Kumiko annui e riprese a guardare la gara.
-E vincono Ame e Hayato, che tagliano contemporaneamente il traguardo!!- gridò Elisa entusiasta.
La folla prese a urlare e gridare tutta felice.
-Ora manca l'ultime girone, entreranno in campo i migliori atleti di entrambe le scuole!- disse Aoi.
-Restate con noi e scoprite che vincerà!- concluse Elisa.

 

 

Gli atleti della Sports academy si stavano dissetando.
-Grande Ame!!- gridò Ibuki correndole incontro.
-Sei stata fantastica!!- aggiunsero Tsuboni e Benna.
-Grazie...uff.. che stanchezza!- sorrise debolmente la bianca.
-Brava sorellina, ora dissetati che fra dieci minuti dovrai correre per la vittoria!-
I due fratelli si batterono il cinque sotto i sorrisi di Benna e Tsuboni.
Poco più in là Emma si stava allacciando le scarpe, secondo gli ordini dell'allenatore infatti sarebbe scesa in campo con Hayato e Ame per il girone finale.
-Sono la numero uno, porterò a casa la vittoria!- esclamò.
-Ci credo sai....- si girò di scatto e vide un ragazzo dai capelli verdi che rideva beffardo.
-E tu chi sei?- chiese quasi preoccupata.
-Mi chiamo Zanark...e gareggierò nel girone finale, quindi preparati a perdere!-
-Non credo proprio che Emma perderà!- si avvicinò per difendere la castana Francesco.
-Noi del collegio monte olimpo sappiamo come fare...- con uno strano sguardo se ne andò lasciando con una strana sensazione




Angolo autrice:

Ciao a tutti!! Elisa è tornata dopo una colossale assenza!!
ma facciamo il punto della situazione...inanzittutto scusate se non ho aggiornato in modo regolare, ma in questi ultimi tempi ho avuto molto da fare, tra compiti e l'esame per il ket concluso ufficialmente oggi! Speriamo che sono passata! >.<
Comunque questa fic non si chiamerebbe sports academy senza un po di sport, e quindi ecco a voi la prima gara! Non so come sia strutturata una gara di atletica, così ho inventato.
Allora ho deciso anche che nelle competizioni, gite, recite, cose varie o speciali ci saranno tutti i personaggi...credo di averli messi tutti in questo capitolo.
Ma sempre e comunque ci saranno personaggi in risalto, qui abbiamo Emma  e Francesco.
Poiii ah si! Non potevo non mettere Elisa, in occasione del mio compleanno, avvenuto ieri, lei apparirà come cronista...una specie di Chester Horse! XD
E ho fatto diventare Aoi una giornalista!! Yeaah!
Credo di aver detto tutto, spero di ricominciare ad aggiornare con costanza.
Le recensioni sono accette!
Baci

Elisa

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Uniti per uno scopo ***


  Capitolo 12: Uniti per uno scopo


-Munemasa, Matatagi e Massetti, entrerete voi in campo per l'ultimo girone!- annunciò l'allenatore.
I tre ragazzi annuirono decisi, e si diressero verso la linea di partenza.
Emma camminava e per la testa aveva un solo pensiero, riuscire a smascherare il collegio via lattea.

Un'ora prima...

-Cosa significherà quello che ha detto Zanark?- chiese Emma a Francesco.
-Non lo so...ma devi stare attenta, quel ragazzo non mi piace!- puntualizzò il ragazzo.
-Non basta...voglio vendetta, voglio smascherarli...e per farlo avrò bisogno di rinforzi!-
Poco dopo ecco tornare francesco con al seguito Alexia, Cristal e Frosty.
-le ragazze sono pronte per la missione!- annunciò la corvina con un gesto militare.
-Bene...allora vi spiego in cosa consiste il mio piano....-
Era tutto semplice, ma ben organizzato.

 

 

 

E ora ecco Emma che aspettava solo il fischio di inizio.
Erano partiti...la corsa era a staffetta e la prima per la sports academy era Ame, affianco a lei il ragazzo che l'aveva sfidata.
-Per ora niente...tutto tranquillo...- annunciò Alexia dentro il suo walkie talkie , appostata dietro un cespuglio.
-Anche qui tutto bene...passo...- rispose Frosty nascosta poco più in là dietro un albero.
Emma era l'ultima a correre, avrebbe dato lo strappo finale per la vittoria.
Con lo sguardo ossevava i quattro punti in cui erano nascosti i suoi amici, pronti a scattare foto da usare come prova.
Il testimone passò a hayato, che con una scatto rapido si ritrovò in testa.
-Ancora niente...-costatò francesco.
-Anche qui sembra che...aspettate, c'è qualcosa di sospetto...- Cristal si posizionò con il cellulare pronta a scattare la foto.
Lo sfidante di Hayato gli diede una forte spinta, e qui partì lo scatto. Il castano fortunatamente non cadde, e riprese a correre.
-Emma vai!- gridò passando il bastone bianco e rosso alla compagna.
Prima di partire l'ultimo pensiero di Emma si rivolse a Francesco...”Ti prego smaschera il collegio via lattea”
Cominciò a correre, mentre il vento le scompigliava i capelli castani.
-Sei veloce per essere una ragazzina!- rise befferdo il suo sfidante, Zanark.
-Mangia la mia polvere!- con uno scatto Emma corse più veloce.
Ma Zanark non si scompose, anzi rideva come se sapesse qualcosa.
-qui Frosty...per ora niente...passo...- annunciò la castana.
-Neanche qui...tutto a posto!- rispose Alexia.
Era il secondo giro...vi era una curva, e li Emma rallentò un secondo.
-Attenta!!- gridò Fransceco nell'apparecchio, il grido era rivolto a Alexia, che doveva scattare la foto.
Emma cadde, abbagliata da un fascio di luce che la colpì in pieno occhio.
Zanark la sorpassò ridendo come non mai.
La foto era stata scattata, toccava a Emma rialzarsi e vincere.
Con un grande sforzò si alzò e prese a correre, un unico pensiero c'era nella sua testa, vincere.
E quando vide tagliare il nastro rosso fu come se tutto si fermò.
Urla di gioia si levarono, pianti e grida, emma cadde in ginocchio, aveva perso.
-Impara a perdere ragazzina!- le disse Zanark.
Emma strinse i pugni- Me la paghi!- sibilò.
-Non credo, e ora se vuoi scusarmi vado a ritirare il mio premio!- si allontanò alzando le braccia trionfante.
-Emma!!- gridarono in coro i suoi compagni, correndole incontro.
-Come stai?- chiese subito Francesco.
La ragazza sorrise debolmente- il ginocchio...non ce la faccio a muoverlo...-
-è stato Zanark?- chiese Ame.
-Credo di si...però diemi che ci siete riusciti...- chiese riferendosi al piano.
-Non è importante ora...- la bloccò subito francesco- chiamate un medico!-
Pochi attimi dopo il ginocchio di Emma era stato disinfettato per bene, e vi era stata applicata una fasciatura.
-Dovrà stare a riposo per un po...questo significa che non potrà correre!- concluse il medico riponendo gli attrezzi nella borsa nera.
Fu come un grosso macigno le cadesse sopra, non poter correre, per Emma, significava perdere una parte di se stessa.
-Mi dispiace...- disse Hayato abbassando il capo.
Nel mentre era finita la premiazione, a Zanark era stata data la coppa d'oro, che mostrava soddisfatto.
-Ehi perdenti, guardate qua!- disse mostrando con vanto il trofeo.
-Brutto scemo pezzo di ...- Cristal si scagliò con forza contro il ragazzo che quasi indiettreggiò spaventato.
-Ehi che succede bellezza, qualche problema?- fece ironico.
-Cristal calmati...non vale la pena litigare!- la bloccò Ame.
-E invece a ragione, qui ci pensiamo noi!- aggiunse Alexia mostrando i pugni- Ben presto ti farò a pezzi caro mio!-
-Ora basta!- si mise in mezzo Francesco – Ti credi tanto furbo, sta a vedere!
Il ragazzo si avvicinò a Elisa che stava conlcludendo il discorso verso le telecamere.
-Il collegio via lattea ha imbrogliato!!- annunciò a gran voce – E qui ci sono le prove!- disse mostrando il cellulare.
Subito si levarono dei brusi confusi, l'allenatore della squadra avversaria sbiancò, e Francesco rise soddisfatto.
Dopo aver visto le foto Elisa era allibita.
-Signori e signore..a quanto pare dobbiamo ritirare la coppa, i vincitori sono i ragazzi della Sports Academy!!- disse la cronista strappando
dalle mani di Zanark il trofeo.

Tutti esultarono felici. Sugli spalti Kumiko e Sakura si abbracciarono di gioia, Tenma e Shindou si diedero il cinque, mentre Tenma urlava e Eric rideva felice.
La coppa fu data a Ame, Hayato e Emma che la tennero soddisfatti, però...
-Che c'è non sei felice?- chiese Francesco all'amica.
-Si ma...ora non potrò più correre....- rispose Emma, mentre dalla sua guancia scendava una lacrima.


Angolo autrice:

Ciao a tutti, ci si rivede! Allora spero che qui si sia capito bene il capitolo, ho cercato di usare una nuova tecnica narrativa.
Spero che le immagini e le scene vi siano apparse nella mente.
Chissà cosa succederà nel prossimo?
Bye guys

Elisa



 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Coalizzazione tutta al femminile ***


     Capitolo 13: Coalizzazione tutta al femminile

 

 

Erano passati circa tre giorni dalla gara di atletica della scuola.
Per i corridoi circolavano ancora i volantini colorati della vittoria e sul giornalino scolastico l'articolo di Aoi era in prima pagina.
-Si si ragazze lo so...la mia sorellina è stata fantastica, dopo tutto lo allenata io!- si vantava Ibuki in mezzo a un circolo di ragazze adoranti.
-Sei favoloso!- cinguettava una.
-Sei bellissimo, un mito!- aggiungeva un altra con occhi sognanti.
-Lo so, lo so!- rispondeva pavoneggiandosi.
Poco più in là Ame si batteva una mano sulla testa con fare sconsolato- Mio fratello non cambierà mai!- disse sospirando.
-Ma secondo te fa tutto questo per attirare l'attenzione di Lii?- chiese Emma, appoggiandosi sulle stampelle, che ormai portava dalla gara.
-E chi lo sa...- sospirò ancora una volta la bianca.
-Ehi senti...stavo pensando una cosa...che ne dici di fare un pigiama party e invitare tutte le nostre amiche?- propose Emma.
-Idea favolosa!! Spargi la voce!- si illuminò ame.
In poco tempo impugnarono i cellulari e scrissero in due secondi il messaggio, poco dopo ecco le corferme di tutte le amiche.

 

 

 

-tsk un pigiama party, che cosa orribile!- ringhiò Lii.
-E dai, protesti divertirti...e magari fare amicizia!- le sorrise il fratello, appoggiandosi a un albero.
-Non ho bisogno di amiche, ce la faccio benissimo da sola!-
-Non lo faresti nemmeno per me?- la supplicò Hayato.
-Uhm...e va bene...ma se domani trovarai qualcuno morto...non sono stata io!-
Hayato rise- Afferrato!- disse dandole il cinque.

 

 

E così quella sera tutto era pronto, in camera di Ame.
-Arriva benna!!- gridò la castana aprendo la porta- Che la festa cominci!!-
-E tsuboni...- aggiunse la corvina, sentendosi messa da parte.
-Fate largoooo!!- la voce allegra di Alexia le fece voltare, vedendo la ragazza che correva come una pazza, al seguito camminvano allegramente Frosty e Cristal.
Quest'ultima era stata costretta a forza, e non poteva rifiutarsi dalla presa ferrea di Alexia.
-Atten...- Emma non finì la frase che Alexia cadde, portandosi al seguito Tsuboni e Benna.
Tutte scoppiarono in un a fraogorosa risata, solo dopo Ame spezzò il silenzio chiedendo chi mancava.
-Credo...Sakura, Kumiko e...Lii...- osservò Frosty.
-Aspetta cosa?! Viene anche quella kumiko!- esclamò con una punta di acidità Tsuboni.
-Si perchè...Is there any problem?- chiese Alexia nella sua lingua.
-Sure! C'è che quella è una ruba Eric!- ringhiò Tsuboni.
Io non rubo i fidanzati di nessuno...- rispose fredda Kumiko entrando nella stanza, seguita da Sakura.
-Si invece, ti ho vista con Eric sai! E credo che anche Hayato sia del mio stesso avviso!- l'aggredì di nuovo la corvina.
L'atmosfera si stava facendo rovente dentro quella piccola stanza, Tsuboni continuava a fissare con le sue iridi diventate viola scuro, Kumiko, il cui sguardo cagnesco non era da meno.
-Ok...qui si sta esagerando...cerchiamo di calmarci!- intervenne Ame mettendosi tra le due.
-é lei che ha cominciato!- gridò Kumiko puntando il dico contro Tsuboni.
-Non è vero...- sibilò tra i denti la ragazza.
-Che ne dite di sederci e parlare con calma...- esordì Emma come un ministro di pace.
Pochi secondi dopo erano tutte sedute in cerchio, che aspettavano che qualcuno cominciasse a parlare, mentre si fissavano negli occhi.
-Allora...- ruppe il silenzio Ame – Ci spiegate cosa è successo?-
-Cè che Kumiko vuole rubarmi Eric, ti ho vista alla pista quel giorno!-
-ma cosa dici? - Kumiko corrucciò le labbra, poi si illuminò – No! Hai capito male...il fatto è che...-
-Non ce niente da dire...so bene cosa hai fatto!-
-Davvero? Sai che sono caduta e che eric mi ha aiutata, dato che mi ero slogata una caviglia?- disse tutto d'un fiato.
Tsuboni rimase di sasso – Veramente no...io no..- balbettò appena.
-Bè ora lo sai...e di sicuro io ho altre cose a cui pensare...- il viso di Kumiko si fece scuro all'improvviso, gli occhi gli si velarono di lacrime- hayato non è stato poi così gentile...-
-Cosa c'entra mio fratello!- alzò la voce Lii.
-C'entra eccome, mi ha baciata senza pietà, per poi lasciarmi con il cuore spezzato nel corridoio!- le lacrime cominciarono a rigare il volto di Kumiko, la quale si portò una mano al cuore, consapevole di aver appena confessato tutto.
-Non credevo che mio fratello fosse capace di fare una cosa del genere...-
-Non era lui, ne sono sicura...era freddo come il ghiaccio, non era il ragazzo che conoscevo...-
-è successa la stessa a cosa a me...con Luca...anche lui è stato uno stupido!- osservò Alexia.
-Almeno voi non fate figuraccie ogni volta che li vedete!- si lamentò Benna.
Tsuboni rise appena – Si mi ricordo! Mamma mia che ridere!- scoppiò in una risata.
Benna gonfiò le guancie – Che ci posso fare...sono una pasticciona!-
-Tsurugi fa quest'effetto...fidati ero anche io come te...- aggiunse Cristal, solo dopo si tappò la bocca, consapevole di aver detto troppo.
-Attenzione abbiamo una confessione!! Forza cristal sputa il rospo!- esclamò Alexia in preda all'esaltazione.
-Non ho niente da dire...- disse seria la ragazza.
-E invece mi sa che abbiamo scoperto qualcosa di molto compromettente!- si mise in mezzo sakura.
-Dite quello che volete, ma Tsurugi orami è storia vecchia! -
-Certo...perchè ora c'è Zanark!- rise frosty.
-Ripetilo e ti faccio morire!- urlò Cristal avampando.
-Non farmi ricordare quell'idiota...è colpa sua se ora porto le stampelle...- aggiunge Emma.
-Si è vero...fortuna però che c'era francesco!- ribatte maliziosa Cristal.
Emma perse un battito- Ma...di che parli?- balbettò imbarazzata.
-cara io il mio amico lo conosco...e cristal ha ragione, Francesco pende dalle tua labbra!- rise Frosty.
-ragazze a quanto pare siamo tutte sulla stessa lunghezza d'onda...me compresa, perchè Shindou non mi calcola per niente...- esclamò Ame – perciò che ne dite di aiutarci a vicenda?-
Le ragazze si scambiarono uno sguardo, l'idea di Ame in fondo non era così male...
-mi dispiace ma io non voglio l'aiuto di nessuno, non mi serve!- esordì all'improvviso Lii, alzandosi in piedi.
-Ma smettila, che mio fratello non fa altro che pensarti!- la rimise seduta la Munemasa.
-E quindi che ne dite...ci coalizziamo? D'ora in poi saremo una cosa sola!- sorrise Emma.
Tutte annuirono, comprese cristal e Lii...ma tanto non si sa se avrebbero aderito pienamente.

 

 

Angolo autrice:

Ciao a tutti, spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
L'idea del pigiama party mi sembrava carina...spero sia piaciuta come a me! ^^
Come andrà a finire la coalizzazione femminile e aggiungerei amorosa?
Scopritelo ! e fatemi sapere se avete già in mente qualcosa.


Elisa

 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Le stelle ***


Capitolo 14: Le stelle

 

-E ora giochiamo al gioco dei mimi!- gridò Sakura tutta arzilla.
Erano passate un paio di ore dalla seduta amorosa, l'accademia dormiva da un po, ma in camera di Ame l'atmosfera era sempre più allegra.
-Chi sono?- chiese Lii mimando degli strani gesti con le mani.
-uno che stava guidando una macchina!- alzò la mano Alexia.
Lii fece cenno di no con la testa e continuò a mimare.
-Uno chef che sta lanciando la pizza!- esclamò Emma. Ma di nuovo un no con la testa.
-Uffa ma davvero non ci arrivate? È una ragazza che ha staccato la testa a un ragazzo e che la sta lanciando in segno di vittoria!- disse un po irritata la castana.
Ci un silenzio inquietante e una risata di Cristal- Brava concordo con te!- rise.
-Spero però che la testa non sia di mio fratello...- sussurrò Ame all'orecchio di Benna, ma non abbastanza per non farsi sentire da Lii.
-Brava hai vinto, si trattava proprio di ibuki!- sorrise soddisfatta- tocca a te!-
-em...si si vado...- e la partita continuava.
Insomma si può dire che il pigiama party stava procedendo bene.

 

 

 

Nella camera di Shindou e ibuki intanto, nonostante l'ora, nessuno ancora dormiva.
-La smetti di suonare quel piano Shindou!- gridò ibuki rigirandosi per l'ennesima volta nel letto.
-Prima finisco di comporre la melodia – lo ripreso il castano.
-Uff...- ancora una volta ibuki si seppellì sotto il cuscino, ma non riusciva a prendere sonno, e intanto scoccarono le undici.
Il vento aprì la finestra fecendo muovere le tende argentate, illuminate dalle luna.
Anche se Shindou era da un po andato a letto, il sonno non era sceso su Ibuki.
Si alzò, si mise le pantofole e uscì dalla stanza.

 

 

 

-Ragazze credo che sia ora di andare a dormire...- annunciò Kumiko con uno sbadiglio.
-Cavolo è mezzanotte!- esclamò Emma guardando l'orologio.
-Allora buonanotte – Sakura si chiuse a bozzolo sul suo sacco a pelo rosa, e dopo di lei tutte le amiche.
In poco tempo calò il silenzio in quella stanza, che fino a poco prima aveva ospitato le risate delle ragazze.
 
                                                           ...

Una ragazza avvolta dall'oscurità...
-Dove sono?- chiese Lii spaventata.
Delle immagine cominicarono a passarle davanti...sua madre...la banca in cui si trovavano...e poi un uomo con una pistola...
-Mamma!!- uno sparo...una bambina caduta a terra, urla e pianti....ma la bambina si rialza...a solo un occhio ferito...ormai ceco.
Lii comincia a piangere, sangue nero che cade nell'oscurità...

                                                                                    ...

Liihera si alzò di scatto, di nuovo quell'incubo...di nuovo era venuto a galla il suo passato.

Si alzò di malavoglia, prese il sacco a pelo e uscì dalla stanza.
Caminavano insieme per i corridoi...senza sapelo però...
-E tu che ci fai qui?- chiese Ibuki proprio davanti alla terrazza.
-Non riesco a dormire...e tu?- rispose freddamente Lii.
-Idem...allora...io mi siedo...se vuoi puoi rimanere...- ibuki si sdraiò a guardare le stelle.
-Lo faccio solo perchè di là non riesco a dormire...non oensare male...- e Lii fece lo stesso.
Il cielo quella sera era blu come non mai, punteggiato da tante stelle bianche e lucenti.
-La vedi quella...è la stella polare...- attaccò ibuki indicando un puntino molto luminoso nel cielo.
-Da quanto ti intendi di stelle tu?- chiese la castana.
-Sono solo stato attento alla lezione di scienze..- confessò con un sorriso il bianco.
-Allora si che è strano...di solito sei quello più distratto di tutti!-
-Secondo me le stelle sono importanti...sopratutto se le guardi con una persona speciale...- confessò ibuki.
Lii accennò appena un sorriso che però nell'oscurità della notte si perse.
Chiuse per un momento gli occhi, irpensando al dolore che aveva nella sua vita...non poteva fidarsi di nessuno, perchè nessuno le voleva bene.
-Lii io...- quando la castana riaprì gli occhi si trovava a pochi centimetri dal viso di Ibuki, che le sorrideva compiaciuto.
-No mai!- con una presa ferrea la ragazza lo afferrò per il colletto della maglia e lo scaraventò a terra- ringrazia il cielo che sporcherei di
sangue il pigiama, altrimenti a quest'ora eri già morto!-

battendo i piedi furiosa se ne andò.
Da dietro le tende intanto c'erano alcune ragazze che avevano assistito alla scena.
-Emma...che ne pensi...- chiese Ame nel walkie talkie.
Da un altro angolo l'italiana rispose – Bè cara Ame...abbiamo tra le mani una ragazza difficile...-
-trovo che Lii si sia camplicata la vita!- costatò con superiorità sakura sbucando da dietro una pianta.
-Non fa altro che respingerlo!- annuì Alexia uscendo dal suo nascondiglio.
-Ragazze abbiamo tra le mani un caso difficile...- aggiunse Benna incrociando le braccia.
Ame e emma si scambiarono uno sguardo – La prima a fidanzarsi sarà Lii, statene certe!- dissero in coro.
-ragazze ...cominciamo la missione...come sciogliere un cuore di ghiaccio!- disse Frosty.
-Bel nome!- si complimentarono tsuboni e Benna.
-Em...scusate...non credete sia meglio tornare in camera...prima che Lii si accorga che siamo sparite?- rise nervosa Emma.
-Presto andiamo!!-

 

Angolo autrice:

Ok...allora...non so se questo capitolo vi piace...ma ho avuto questa strana illuminmazione del cielo...
Forse è un po banale ma ho deciso di scriverlo comunque.
Inanzitutto però auguro a tutti una buona pasqua!! Mangiate tanta cioccolata *sguardo sadico*
sakura: cara la cioccolata fa venire i brufoli! 
Io: ma bene...abbiamo il nuovo angolo " Sakura beauty spa" -.-"""
Comunque...vi do un anticipazione del prossimo...

La prof darà ai ragazzi un interessante ricerca...dovranno scoprire e stilare una tesina sulle origini della scuola...
Ci saranno piani perfidi, piani per riuscire a conquistare il ragazzo dei sogni ( Marina se sei in ascolto sappi che Ame si farà valere) e ovviamente le figuraccie di Benna...questa volta con...


Prima di andare vi dico che vorrei postare i disegni dei personaggi fatti da me, il problema è che non so come...
Quindi se volete potete seguirmi sulla mia pagina di instangram, chi vuole me lo chieda nelle recensioni.
Sakura: questo è spam!!
Io: no lo faccio per i miei lettori u.u
Sakura. -.-"""

baci a tutti

Elisa

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Con una tesina scritta... ***


 Capitolo 15 : Con una tesina scritta...

 

La campanella suonò, svegliando molti ragazzi che da un'ora dormivano sui banchi, tra questi abbiamo Ibuki, nella classe 1C.
-Ragazzi fra due giorni esigo sulla mia cattedra le tesina sulla storia di quest'accademia, potete usufruire della biblioteca scolastica ...- annunciò la prof uscendo con passo solenne dalla classe.
Shindou era al suo banco e stava riponendo con cura i libri nello zaino.
-Shindou!!- una voce zuccherosa e arzilla attirò la sua attenzione, la schiena fu scossa da leggeri brividi e il castano evitò di girarsi.
Certo, non poteva negare che Ame fosse una bella ragazza, dolce, gentile...ma a volte al quanto inquietante.
-Cosa fai?- chiese la bianca con un tono sempre più dolce.
-Stavo per andare in biblioteca, devo fare una ricerca...- rispose facendo un passo indietro.
-Anche io devo farla, che ne dici se ci andiamo insieme?- propose Ame con un sorriso, che aggiungerei, non ammetteva un no.
Shindou sembrò per un momento rifletterci su, poi decise di accettare, in fondo Ame oltre che bella era anche intelligente, un aiuto in più non avrebbe di sicuro fatto male.
-Ok andiamo – accettò, prese la borsa e seguì fuori dalla classe un Ame che saltellava di gioia come non mai.
“ Shindou oggi cadrai ai miei piedi!!” pensava felice.
 

Nello stesso momento in classe anche ibuki si stava preparando per andarsene.
-Il signorino farà la tesina o si prenderà l'ennesimo quattro?- chiese Lii in tono ironico, avvicinandosi al ragazzo.
-E la signorina qui presente a intenzione di andarsene o devo pensarci io?- disse malizioso avvicinandosi al suo volto.
-Ma smettila, scommetto che non riesci a prendere la sufficienza!- continuò la castana.
-Scommessa accettata, se vinco però...dovrai baciarmi...- propose ancora più malizioso il bianco.
Liihera non era di certo il tipo da non accettare una scomessa, nonostante il premio non fosse dei migliori...- Accetto!- gridò allungando la mano – ma se vinco io...non mi dirai più il tormento...e ti lascierai menare!-
Ibuki sussultò, era l'ultima cosa che voleva, dopo quello scomodo atterraggio avvenuto la sera prima, ma comunque...- accetto, che vinca il migliore!-

 

 

La biblioteca della scuola era il luogo dove i saggi del passato custodivano il loro sapere, o almeno questa era la definizione di benna, appena entrata.
-Qui i saggi si riunivano e discutevano di tanti temi!- disse guardando i grandi scaffali colmi di libri antichi e impolverati.
-Se lo dici tu..- fece eco Tsuboni- Ma come facciamo a trovare i libri che ci servono qui in mezzo?-
-La bibliotecaria esiste per un motivo!- si avvicinarono al banco informazioni.
Una vecchietta dai capelli grigi, la pelle rugosa e gli occhi neri circondati da degli occhili rosa fluo stava sistemando dei vecchi volumi.
-Ci scusi...dove possiamo trovare dei libri della storia della scuola?- chiese benna.
-è?! No! Non so a che ora uscirò stasera!!- rispose urlando la vecchietta.
-No! Volevo sapere se ci può aiutare!-
-è?! Chiamate i pompiere qualcuno sta per affogare!!- gridò allarmata la nonnina.
-Ancora...Volevo sapere che ci può dare un mano!- urlò Benna ancora più forte.
-Se ti sei tagliata la mano...l'infermeria non è qui!- rispose a tono la bibliotecaria.
Benna cominciò a battere i piedi sul pavimento come una matta, mentre la testa quasi le fumava, di quanto era arrabbiata.
-Andiamo benna, a quanto pare la signora non può fare nulla – costatò Tsuboni prendenendola per un braccio.
-è no aspetta! Voglio che prima mi risponda!- disse ferma la castana.
-Ma non vedi che è so...cioè ha problemi di udito?- tentò ancora la corvina.
-Allora in questo caso...- Benna prese carta e penna e fece leggere il messaggio alla bibliotecaria, il quale indicò alle due ragazze uno scaffale.

 

 

-Trovato qualcosa?- chiese Shindou a Ame.
-no ancora niente...- rispose la ragazza, sepolta sopra un cumulo gigantesco di libri.
-serve una mano?- chiese ancora il ragazzo alzando un sopracciglio.
-No!- la voce di Ame era ovattata dai libri, la si sentiva appena, poi all'improvviso la si sentì esclamare – Ho trovato qualcosa!-
Una mano con un libro in mano sbucò dal mucchio, Shindou si avvicinò e lo prese.
-La storia della Sports Academy...brava è perfetto!- il ragazzo l'abbracciò e per un momento la Munemasa si sentì svenire.
Si misero seduti sul tavolo e cominciarono a leggere...

 

 

                                                                                                                   ...

In passato in quest'accademia vigeva la massima disciplina.
Gli studenti studiavano, e non poteva svolgere attività di svago.
C'era un professore, in quest'accademia, molto particolare, il suo nome era Scotyard.
Alto, muscoloso, dai capelli biondo cenere e gli occhi color ghiaccio. Lavorava ogni giorno a quello che chiamava progetto F1, aveva un laboratorio nei sotterranei della scuola, da dove non usciva mai.
Il progetto F1 consisteva nel realizzare un'accademia fatta solo di spettri, creati con speciali sostanze chimiche.
Un giorno però una studentessa scoprì questo suo oscuro piano, il suo nome era Nina Remirez.
Dopo aver combattuto a lungo riuscì a sconfiggere il professore.
E da quel giorno il porgetto andò perso...e rimase incompleto.

                                                                                                         ...

 

-Che storia...- costatò Ame a bocca aperta-Ma secondo te tutto questo è vero?-
-Non saprei...ma ricordi la gita al lago?- rispose shindou.
A ame si drizzarono i capelli quando ricordò quello strano esserino blu uscito dal piano.
-è successo anche a me!- esclamò Benna avvicinandosi- Scusate ...ma ho sentito la storia e credo che forse...-
-Ba per me è tutta una storia falsa!- disse tsuboni incrociando le braccia.
-ma allora come spiegate quegli esseri...ricordo ancora che Cristal ce l'aveva a morto con uno di loro!- esclamò convinta Benna.
Calò il silenzio...un silenzio alquanto inquietante.
 

 

-Capisci fratellone, ho bisogno di aiuto per sconfiggere quel playboy!- gridò lii verso il fratello.
-e vuoi che io ti aiuti a fare una ricerca migliore?- chiese hayato.
-esattamente, perchè ho scomesso contro di lui e se perdo...- le venne quasi da vomitare, al solo pensare alla parola “bacio”- voglio vincere e farlo morire!-
-Concordo con te...facciamogliela pagare...- un aura malefica avvolse i due fratelli, due delle loro ciocche di capelli si tinsero di azzurro...e il loro viso divvene malvagio.

 

 

 

“Nina raimirez...nina ramirez...”
Shindou continuava a fissare il nome scritto sulla pagina del libro.
Gli sembrava di averlo già letto da qualche parte...ma dove?
-ragazzi scusate ma la biblioteca sta per chiudere, dove andare...- avvertì la bibliotecaria avvicinandosi al tavolo.
-Grazie mille, ce ne andiamo subito – sorrise il ragazzo.
La biblioteca annuì- ma fate in fretta -
-aspetta, ma allora ci sente!- gridò sconvolta benna.
Il viso di Shindou si posò sulla targhetta all'altezza del petto: Nina ramirez.
-è lei!!- gridò poi il castano.
La signorina lo guardava con aria interrogativa -E lei nina ramirez?- continuò Shindou.
-si sono io...- lo sgaurdo le si posò sul libro aperto sul tavolo, sospirò- vedo ...che avete letto la mia storia...-
-Ma allora ci sente!- gridò ancora benna.
-Si, scusa cara è che prima...avevo gli auricolari nelle orecchie...- rise imbarazzata Nina.
Benna mugugnò- Se lo dice lei...-
-Comunque quello che dite è vero...ero io tanti anni fa e quello che è successo non è affatto uno scherzo, c'era veramente un professore malvagio che aveva in mente questo piano....- disse con gli occhi malinconici e tristi.
-capisco...ma è stato più ritrovato l'aggeggio con cui...- attaccò Tsuboni.
-In verità no...orami sono anni che sono in quest'accademia e non l'ho trovato...-
-Ancora una cosa...è possibile che Scotyard avesse un assistente?- chiese Ame pensierosa.
-be si...in effetti c'era qualcuno, ma non era un assistente...era suo figlio...-
Ai ragazzi un grido soffocato morì in gola, se tutto questo era vero, e se quello che pensavano si legava a tutto, avevano scoperto qualcosa di molto interessante...la tesina avrebbe aspettato.

 

Angolo autrice:

Ciao popolo!! ^^Come va tutto bene :3
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto...mi dispiaceva lasciare quei fantasmi in sospeso, erano così carini...vero cristal?
Cristal: si certo,....come no -.- 
Comuuunque la leggenda so che non è una delle migliori, ma non volevo complicarmi le cose ^^"
per chi mi segue su instangram può vedere che ho già pubblicato Benna, un mio disegno schifoso (?)
Una volta presentati tutti i personaggi, comincierò  scrivere qualche storiella aggiuntiva anche li...ma sarà diverso dai capitoli e non sarà collegato, perciò tranqui ;3
Dopo questo papiro papirosHo  ( come fa Benna chan! ;)
Vi saluto 

Eli <3

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Finalmente... ***


                Capitolo 16:  Finalmente...

 

 

-Ehi Lii ma che hai fatto ai capelli?- chiese Emma vedendo entrare l'amica nella stanza.
-Niente...- rispose freddamente questa .
-fa un po vedere...- Emma si avvicinò e sollevò la ciocca destra colorata di blu – Ma li hai tinti!- gridò sorpresa.
-Ti ho detto che non gli ho fatto niente!!- con una spinta la castana scostò Emma in modo molto violento.
-ma che ti succede?- tentò ancora l'italiana con fare triste e preoccupato.
Lii si tuffò sul letto e cominciò a sfogliare di malavoglia una rivista – lasciami in pace, capsci queste parole?- chiese sarcastica.
-si, afferrato...me ne vado, scusa il disturbo...- alzando le spalle Emma uscì piano piano dalla stanza.
Subito Lii prese il cellulare e attaccò a parlare con suo fratello Hayato.
 

 

Nel corridoio della scuola un gruppo di ragazzi, intanto, stava camminando con fare deciso e concentrato, sembrava che niente potesse
distrarli dal loro scopo.

I ragazzi in questione li abbiamo già visti in biblioteca, e sono Benna, Tsuboni, Shindou e Ame.
-Benna sei davvero sicura che la prof Lizba ne sappia qualcosa a riguardo?- chiese Shindou perplesso.
-Ovvio!- rispose decisa la castana – Lei aveva detto che il tutto era stato allestito dal professor Solomon, quindi se lei non sa nulla, lui qualcosa saprà di sicuro!-
Spalancarono la porta della sala insegnanti, la prof Lizba stava coreggiendo delle verifiche, quando si girò e li guardò con fare interrogativo- Che succede ragazzi?- chiese posando la penna.
-Cercavamo proprio lei!- esordì Benna mettendolesi davanti con le mani sui fianchi – Ci deve delle spiegazioni!-
-Benna calmati...non è il caso di fare così...- cercò di calmarla Tsuboni.
-prof ci dica qualcosa su questi fantasmi! Ora!- esclamò puntando il dito.
-Signorina Finetti come si permette!! Che sciocchezze va farneticando!- Lizba si alzò in piedi, facendo traballare la sedia e la guardò arrabbiata.
-cosa hai combinato...- si rassegnò Ame – ci scusi prof, non volevamo interromperla...era tutto uno...scherzo...- rise imbarazzata.
-Siete in un mare di guai ragazzi, ma vi va bene che sono di buon umore...e ora andate!- minacciò cacciandoli fuori.
I quattro non se lo fecero ripetere, il problema è che ora erano di nuovo punto e a capo.
-Ragazzi qua dobbiamo fare qualcosa...ora ci è rimasto solo il professor Solomon..e se ne anche lui sapesse niente...cosa facciamo?- chiese Tsuboni.
-Intanto proviamo...em...qualcuno sa in classe insegna?- aggiunse Ame.
I ragazzi si scambiarono un'occhiata veloce, in effetti non avevano mai visto a scuola il prof...

 

 

 

Lii aprì cautamente la porta della camera.
Entrò nella stanza notando la grande differenza che aveva, un letto era preciso e ordinato, un altro invece aveva le coperte buttate sul pavimento e i vestiti sopra tutti spiegazzati.
La castana si avvicinò alla scrivania, quella con i libri messi alla rinfusa e le penne sparse ovunque.
-Eccolo – disse vedendo appoggiato sul tavolo in legno un mucchio di fogli, sul primo vi era scritto il nome: Ibuki Munemasa.
-Ora vedrai...- prese il foglio dai bordi e si preparò a strapparlo in mille pezzi -Ibuki...io non ti bacerò mai!-
-Cosa fai qui?!!- prima che potesse del tutto romperlo in mille pezzi, il ragazzo entrò nella stanza.
Guardava Liihera in cagnesco e con una presa ferrea, la castana si ritrovò bloccata al muro.
Ibuki la teneva per le spalle e la guardava con le sue iride rossiccie- Cosa stavi facendo?- sibilò guardandola ardentemente negli occhi.
-Niente che ti possa riguardare!- rispose secca la ragazza.
-E invece mi riguarda eccome...stavi barando, volevi strappare la mia tesina!-
-L'ho fatto solo perchè non ho intenzione di...- Lii non riuscì a finire la frase che subito, senza perdere neanche un instante, Ibuki la baciò.
Quel bacio rifletteva tutta la rabbia che provava in quel momento il bianco, ma anche un grande amore mai provato prima.
-Aspettavo tanto questo momento...- disse Ibuki alla fine del bacio.
-Bè ma io no! Io non ti amo, non posso amare qualcuno! Tu non capisci!- gridò Lii con le lacrime agli occhi.
-Capisco solo che hai paura...paura di voler bene a qualcuno...tu non ti fidi...- il tono del Munemasa era calmo, ma allo stesso tempo glaciale.
Liihera ammutolì, la verità l'aveva ferita in qualche modo, allora perchè era felice?


Angolo autrice:

la prima cosa che farò sarà chiedervi scusa per la lunghezza, ma ho preferito farlo così e lasciare la suspence ;)
Poi vi chiedo scusa per il ritardo , sorry guys *si inchina*
Spero che vi sia piaciuto, recensite! ^^
Bye 

Eli

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** La promessa ***


          Capitolo 17: La promessa

 

-Perchè l'hai fatto!!- gridò Lii con le lacrime agli occhi -Perchè mi hai baciato!?-
-Lii io...- Ibuki le asciugò le lacrime che cadevano sulla pelle scura della ragazza -Perchè ...non mi ero mai sentito così...credo di amarti...- confessò guardandola amorevolmente.
Liihera strabuzzò gli occhi, mentre il cuore le batteva all'impazzata.
A quel punto accadde una cosa strana, una luce blu avvolse la ragazza, e la sua ciocca di capelli da azzurra ritornò castana.
-Mi dispiace...- abbassò lo sguardo e uscì dalla stanza.
-Lii aspetta!!- Ibuki le corse dietro, nella sua mente pensava assolutamente che non poteva perdere un'occasione del genere- Ti prego torna qui!- continuava a gridare.
La castana correva persa nei suoi pensieri, non voleva voltarsi, piangere ne tanto meno riavere quella sensazione nello stomaco quando Ibuki l'aveva baciata.
Correva per i corridoi facendosi largo tra tutti gli studenti che passavano -Toglietevi!- gridava, fin quando non andò a sbattere contro qualcuno, che l'abbracciò stretta.
-Sorellina che hai...- chiese Hayato con voce preoccupata.
-Non mi sento bene...provo felicità, è impossibile...non voglio!!- gridava sbattendo i pugni contro il petto del fratello -Non voglio che mi succeda come l'altra volta! Se voglio bene verrò tradita!-
-Ma mi spieghi che è successo?- chiese dolcemente il fratello.
La sorella si asciugò le lacrime – Ibuki...mi ha baciata...- sussurrò appena.
Hayato strabuzzò gli occhi -Cosa?! Ma come ha osato...ora se la vedrà con me!- gridò scansando la sorella e preparando la sua vendetta.
-No ti prego!- Lii lo tirò per la maglia – Lascia fare a me...lascialo in pace!-
-va bene...ma non la passerà liscia...- strinse i denti il castano.

 

 

 

“No...l'ho persa cavolo...”
-Fratellone che è successo?- Ibuki si voltò e vide sua sorella che la guardava in modo strano.
-Cercavo Lii...l'hai vista?- chiese speranzoso.
Ame scosse la testa -No, mi dispiace...ma perchè la cerchi?-
-Perchè...si ecco...devo parlarle...- abbassò lo sguardo -Io le ho confessato che la amo!- disse arrossendo.
-Ma non mi dire!- gridò arzilla la sorella -Lo sapevo, lo sapevo!!-
-Smettila di fare così...-arrossì ancora di più il ragazzo vedendo che la sorella saltellava felice qua e là.
-Però se la cerchi...che le hai fatto!?- gridò poi Ame fermandosi di colpo con le braccia ancora alzate – Parla...che le hai fatto?- intimò seria.
-Niente, è lei che se ne andata!- rispose a tono il bianco- Non mettermi addosso colpe che non ho!-
fece un bel respiro e cercò di calmarsi -Scusa Ame...ma ora voglio solo trovarla e parlare con lei, ciao – con passo lento il ragazzo si allontanò, lasciando Ame con una strana sensazione di disagio e compassione per il fratello.
-Tifo per te! - gridò con tutta il fiato che aveva, ma la voce si perse nel corridoio.

 

 

 

Nel frattempo c'erano i quattro “investigatori” che ancora cercavano di risolvere il mistero, e a loro si erano aggiunti un ragazzo e una ragazza.
-Grazie per essere venuta Kumiko!- sorrise Shindou.
La corvina sorrise – è un piacere, vi aiuterò io con questa storia!- esclamò pavoneggiandosi.
-E io che sono l'uomo invisibile?- disse Eric sarcastico.
-No, grazie anche te!- sorrise Benna, facendo l'occhiolino a Tsuboni, la quale arrossì vistosamente.
“ancora non mi sono riconciliata con Eric, so che Kumiko non lo vuole...allora forse ho una possibiltà” pensò posando un dito sotto il mento.
-Qualcosa non va?- chiese con un sorriso smagliante il ragazzo, notando che la ragazza era persa nei suoi pensieri.
-Cosa?! No nulla...eh eh nulla!- rispose ridendo imbarazzata.
-Allora ragazzi facciamo un po d'ordine, siamo tutti?- chiese Kumiko battendo le mani per attirare l'attenzione, cominciò a contare tutti i presenti e notò che mancava qualcuno- Ma...dov'è Ame?-
-In effetti è tutto il giorno che non la sento...- disse Shindou, ma prima di poter dire altro si ritrovò steso a terra con la bianca sopra.
-Shindou-chan!- trillò Ame rialzandosi da lui – Scusa non ti avevo visto...-
-ma da dove sei sbucata?- strabuzzò gli occhi il castano.
Ame gli sventolò la mano sotto il naso con fare annoiato – ma che domande sono entrata dalla porta!- sorrise.
-Questo lo avevo capito...va be comunque ora sei qui e direi di cominciare le ricerche!- esclamò Shindou avviandosi verso l'uscita. Si voltò prima di sorpassare la porta della classe di matematica, nessuno lo stava seguendo.
-Si è vero, ve lo giuro!- gridò Ame continuando a parlare animatamente -Ibuki si è dichiarato a Lii!-
-ma non mi dire...- costatò Eric sorridendo.
-Era ora...- osservò Benna – è bello che LA gente si DICHIARI al ragazzo dei PROPRI sogni!- gridò marcando alcune parole e allungando lo sguardo a Tsuboni, la quale sbuffò annoiata dalla solita predica dell'amica.
-Vi va di seguirli e vedere cosa combinano?- azzardò maliziosa la Munemasa.
-Certo!- esclamarono tutti in coro, tutti eccetto Shindou – Scusate e il mistero?- domandò esasperato.
-Aspetterà, questa cosa è più importante!- Ame prese Shindou per la manica e lo tirò fuori dalla classe, seguita a ruota dagli amici.

 

 

 

Il giardino della scuola era un luogo grande e silenzioso, un posto tranquillo dove ci si poteva riposare e rilassare, e Lii questo lo aveva capito.
Era seduta sotto un albero immersa nei suoi pensieri, il vento le muoveva dolcemente i capelli castani, ma gli occhi riflettevano una grande tristezza, mista a rabbia.
-Finalmente ti ho trovata!- percepì qualcuno muoversi e sedersi accanto a lei, ma non accennò nessun movimento.
-Che ci fai qui?- disse fredda.
-ero preoccupato per te...sei scappata senza dirmi nulla...- rispose Ibuki con un sospiro.
-Noi due non abbiamo nulla da dirci!- disse la castana con tono ancora più duro.
-e invece io ho molto da dire...- Ibuki si girò verso la ragazza, prendendole le mani – non mi era mai capitato di sentirmi così, sono sempre stato un playboy, ma da quanto mi sono reso conto che il mio fascino su di te non aveva fatto colpo ho capito che...che tu eri diversa e io avevo bisogno di starti accanto...ti amo Lii!-
La ragazza rimase senza parole, Ibuki le si era appena dichiarato e lei, cosa voleva?
Lo guardò negli occhi, mentre le sue mani tremavano come il suo corpo.
-Forza Lii vai vai!- la incoraggiava sussurrando Ame, appostato non molto lontano da lì insieme agli amici.
-ma secondo voi si fidanzano?- chiese Tsuboni mordendosi le unghie per l'ansia.
-Ma è ovvio!- rispose Benna arzilla.
-Che romantico il mio fratellino...- si asciugò una lacrimuccia la Munemasa – Come è cresciuto!-
-Allora? Ma che succede?- domandò impaziente Eric, la scena tra Lii e Ibuki si era fermata.
-Io...- la castana era arrossita come non mai, nel vero senso della parola, non le era mai capito di sentirsi così – Io...- il bianco la bloccò.
-Lii ti prego concedimi un'opportunità, non te ne pentirai, ti renderò sempre felice!- disse con convinzione.


Angolo autrice:

Spero che il cappy vi sia piaciuto, forza Lii di di si! ^^ tifiamo per te!!
Comunque aspetto le recensioni, ditemi tutto quello che volete li.
Siamo già al capitolo 17 WOW! *^* non ci credo!
non so quando concluderò la storia, so come ma ancora non so quando...ma state certi che manca ancora MOLTO! *risata malefica*
AVVISO
Non aggiornerò molto presto perchè la settimana prossima sono in gita a Milano (EXPO), ma cercherò di recuperare quando torno.
Bye Bye 

Elisa 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** il piano di... ***


  Capitolo 18:  Il piano di...

 

 

Tutti guardavano la scena con il fiato sospeso, Tsuboni si era consumata tutte le unghie e minacciava di prendere la mano di Benna, se Liihera non avesse risposto a Ibuki.
La castana era ancora persa negli occhi rossicci del bianco, che la guardava speranzoso, ormai aveva finito tutte le parole per dimostrare il suo amore.
Lii sospirò – D'accordo...sarò la tua ragazza...- esclamò sorridendo.
-Finalmente!- Ibuki posò le sue labbra su quelle della ragazza, che questa volta sorrise.
-Cognatina mia!!- Ame sbucò fuori dal cespuglio, interrompendo il romantico bacio e abbracciò stretta la sua amica- Benvenuta il famiglia!!-
-A...Ame che ci fai qui!- gridò Ibuki arrossendo.
-Non potevo perdermi la scena...forza ragazzi uscite!- fece cenno la bianca, e dal cespuglio sbucarono le teste di tutti compagni.
-Chi l'avrebbe mai detto che fossi così romantico...- osservò Shindou ridendo – E bravo il nostro Ibuki!-
-Zitto Takuto!- ringhiò il bianco – Questi non sono affari tuoi!-
Il castano alzò le spalle con noncuranza -Come vuoi...- disse, poi il suo sguardo si fece irritato- Ame, dobbiamo fare quel lavoretto ricordi?- chiese impaziente e battendo un dito sul polso.
La bianca si illuminò -Giusto! Allora forza andiamo!- fece cenno ai suoi compagni di andare, ma Ibuki la fermò- Cosa state tramando?- domandò secco.
-Noi...ma niente figurati...- rise Benna -Noi siamo dei santi!-
Ibuki prese a fissare la castana con i suoi occhi violacei, una sguardo freddo e indagatore che fece cantare come un usignolo Benna.
-bel lavoro bocca larga!- si batte una mano in fronte Takuto, Benna gonfiò le guance -Ma non è colpa mia...mi ha messo paura!- piagnucolò arrossendo.
-Ibuki ora che sai come stanno le cose cerca di non metterti tra i piedi e lascia fare a noi!- si avvicinò Shindou.
-E sennò...cosa mi vuoi fare...ho diritto anche io a aiutarvi!- lo punzecchiò a sua volta il bianco.
-Ehi voi due basta litigare finitela!- esclamò Kumiko separando i due litigandi e guardandoli con occhio truce -Ci aiuteremo tutti a vicenda, sarà più facile così!- decretò incrociando le braccia.
Sebbene controvoglia nessuno ebbe da obbiettare, ora erano pronti con Lii e Ibuki in squadra.

 

 

Le origini della scuola non erano chiare a tutti, la gente che passava davanti al rande muro di mattoni rossi, sperava solo di frequentarla.
La Sports Academy è un'accademia molto costosa ed è per questo che da lì escono solo i migliori.
Eppure ora la verità stava per venire fuori...
-Ragazzi dividiamoci, io e Ame andremo ad ispezionare l'ala nord, Benna, Kumiko e Ibuki quella sud, mentre Tsuboni e Eric quella est...tutto chiaro?- domandò Shindou, ma nessuno ebbe da obbiettare.
Si divisero e ognuno andò per la sua strada.
-Senti Ame sai cosa c'è nella parte nord della scuola?- chiese il castano alla compagna.
-Ehm...cosa?! ...- la ragazza sembrò tornare all'improvviso alla realtà -Scusa non...non ti stava ascoltando...- disse abbassando lo sguardo, cominciando a contemplare il pavimento lucido di marmo.
-Ti ho chiesto se sai cosa c'è nella parte nord...- ripetè calmo il castano.
-Bè...credo...non in effetti non ci sono mai stata...- commentò pensierosa.
-Allora è la volta buona per...- Shindou non finì la frase che le sue iridi si posarono velocemente su un uomo in camice bianco che aveva appena svoltato l'angolo.
-Ma quello non è...-
-Si è proprio lui...è il prof! Presto seguiamolo!- camminando con passi felpati i due ragazzi presero a seguire l'uomo, che si aggirava per il corridoio camminando con fare sospetto.
Il prof svoltò di nuovo un angolo, ma da lì scomparve.
-dove è andato?- chiese Ame guardandosi intorno, erano in un vicolo cieco, non vi erano ne porte, ne finestre- Forse...è come nei film...c'è un passaggio segreto...-
Shindou alzò un sopracciglio, quella situazione cominciava veramente ha stargli sui nervi, ma decise comunque di seguire il presupposto di Ame.
-Vediamo...- cominciarono entrambi a tastare la parete bianca, fino quando non trovarono ciò che stavano cercando.
Una porta si aprì, lasciando i due a bocca aperta, entrarono.
-ma che posto è questo?- esclamò Ame a bocca aperta, contemplando la stanza che aveva di fronte.
Era bianca latte, da far invidia anche alla neve, al centro vi era un grande tavolo pieno di scartoffie e ai lati della stanza degli strani tubi in vetro.
-Ma cosa cavolo è?!- urlò la Munemasa toccando il vetro liscio e freddo.
Un liquido azzurro galleggiava al suo interno, ma all'improvviso vi comparvero due occhi blu notte.
Ame fece un passo indietro spaventata, mentre guardava pietrificata quegli occhi.
-Non ti ricorda qualcosa?- domandò Shindou.
-Si ora che mi ci fai pensare...ma si certo il fantasma che è uscito dal piano!-gridò sorpresa.
-Il progetto...F1....- proprio in quel momento qualcuno entrò nella stanza.
Shindou e Ame si nascosero sotto il grande tavolo, stando attenti a non far alcun rumore.
-Si certo...il piano sta procedendo bene...come?...Come sarebbe a dire che dei ragazzini sono a conoscenza del nostro piano?! ...E chi sono ?!- la voce di Solomon si alzò di tono, mentre parlava al telefono.
-Che facciamo Shindou?...ho paura...- sussurrò Ame.
-Sta tranquilla ...restiamo nascosti e ascoltiamo...- le rispose calmo il castano, sorridendole.
-Non mi importa...quei mocciosi non riusciranno a fermarmi, sai chi sono?- disse imperterrito il professore- ...ah...ok, ma vedi scoprirlo! E poi fammelo sapere...avranno una dura punizione...- riattaccò la chiamata e si avvicinò a una teca.
Toccò con una mano il vetro lucido, e con un sorrise malefico sussurrò -Presto il piano di mio padre...si compirà...-
Ame soffocò un sospirò, sussultando impaurita.
-Chi c'è?!- tuonò Solomon girandosi di scatto e esaminando attentamente la stanza.
A passo lento si avvicinò al grande tavolo....mentre intano Shindou e Ame si abbracciavano spaventati.

 

 

Angolo autrice:

Vi chiedo umilmente scusa per il ritardo, ma sono stata molto impegnata con la scuola, si sta avvicinando l'esame! >.<
Ad ogni modo spero che il capitolo vi sia piaciuto, è l'ultimo che scriverò questo mese...credo...che ci rivedremo a luglio.
MA se c'è qualcuno che vuole scriverlo al posto mio per aiutarmi me lo dica ;) 
Ame: tanto non ci sarà nessuno -.- 
Io: zitta!! T^T 
Ci si vede, a presto <3

Eli-chan

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** confessioni in missione ***


      Capitolo 19: confessioni in missione

 

 

-che facciamo Shindou?- sussurrò Ame, ancora incollata e tremante al castano.
Solomon si stava avvicinando sempre di più al tavolo, i due ragazzi erano indietreggiati fino al limite della penombra provocata dal mobile, ormai erano in trappola, solo un miracolo li avrebbe salvati.
-Chi è là?!- ripeté ancora il professore -Fatevi vedere!-
La munemasa era in panico più totale, tremava come una foglia, mentre osservava le scarpe nere laccate avvicinarsi.
-Sta tranquilla e non respirare...- Shindou le tappò la bocca con la mano -Sta calma...- continuò a ripeterle sorridendole. Il cuore della bianca continuava ad accelerare sempre di più, gli occhi si inumidirono di lacrime e il rosso dominò le sue guance.
-Ame...non avere paura...ci sono io con te e ti proteggerò...- Ame a quelle parole chiuse gli occhi.

 

 

 

Intanto nell'ala est dell'istituto il silenzio regnava tra due ragazzi.
Tsuboni camminava a testa bassa, con gli occhi lucidi e le guance leggermente arrossate.
“Perchè non riesco a parlare?...devo dire qualcosa, chiedergli scusa...”
-Er...- la voce le si spezzò, non riuscì ad alzare lo sguardo.
Il ragazzo si fermò -Cosa c'è?- domandò.
-n-no...ni-niente...-rispose mettendosi una mano sul cuore, che batteva all'impazzata.
-Ok -prima che Eric riprendesse a camminare, Tsuboni lo fermò prendendolo per la maglia.
-No asp-aspetta...-cominciò, ma la sua voce tremava -io...ti chiedo scusa...-
-E per cosa?-
-Come per cosa?!...per non averti più parlato...-continuò lasciandogli la maglia.
Eric sorrise dolcemente- Tranquilla, non è successo nulla -
-Ma...ma...-gli occhi della corvina si riempirono di lacrime, che cominciarono a uscire come un fiume in piena -Ti prego scusami!!- gridò gettandosi tra le braccia del ragazzo, che la strinse.
-Sono stata una stupida, Eric io...- continuava a singhiozzare Tsuboni - ...io...-
-Anch'io Tsuboni....ti amo anch'io -le sussurrò stringendola ancora di più.

 

 

 

 

-Si? Hai scoperto chi sono?- domandò di nuovo Solomon -...come, vuoi vedere il prototipo? Ma lo hai visto ieri notte...ok, ok ma sbrigati e sta attenta, Lizba – attaccò la chiamata e si diresse dentro una specie di sgabuzzino.
-La prof è coinvolta!!- esclamò Ame sbucando da sotto il tavolo.
-Shh!- Shindou la tirò giù di scatto -Vuoi forse farci scoprire?!
-No, scusami...- in quel momento una donna dai vaporosi capelli biondi entrò nel laboratorio.
-Allora?- chiese mettendosi una mano sul fianco.
-Ecco...- Solomon uscì dallo sgabuzzino e le mostrò una strano aggeggio a forma di pistola, di colore rosso e con un piccolo serbatoio -L'ho testato su piante e animali, mancano solo gli umani -spiegò rigirandoselo tra le mani.
-Bene...direi di testarlo sta notte sul preside, che ne pensi?- chiese con tono allettante.
-Mi sembra un ottima idea -ammise l'uomo con tono malizioso – Spero che dopo però accetterai la mia proposta...- disse avvicinandosi al suo volto.
-vedremo -fece l'occhiolino la prof, ed uscì dal laboratorio. Ame e Shindou fecero giusto in tempo a seguirla prima che la porta si chiudesse.
 

 

Quella sera i ragazzi si riunirono per decidere come agire.
-...avete capito ragazzi, questa sera trasformeranno il preside in un fantasma!- gridò Ame.
-Dobbiamo agire in fretta, ma da soli non bastiamo...ci servono rinforzi!- aggiunse shindou incrociando le braccia.
Tutti annuirono. Erano le 8:30 quando avvenne la discussione, alle 10:00 dovevano aver salvato tutti.

 

Angolo autrice:
 

E finalmente dopo una vita sono tornata!!! Non vedevo l'ora di aggiornare, mi siete mancati tutti!
Bhe che dire, ora che gli scritti sono finiti, manca sono l'orale. Ma dal 29 sarò liberissima, perciò aspettatevi più spesso un capitolo! ^^
Spero che questo vi sia piaciuto, e recensite please! 
baci a tutti

Elisachan 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** progetto anti F1 ***


       Capitolo 20: Progetto anti F1

 

 

 

La voce del complotto tra Lizba e Solomon ormai si era sparsa tra tutti i ragazzi, i nostri ragazzi.
Gli otto leaders, se così possiamo definirli, erano pronti ad agire, con rapidità e efficienza.

 

Missione anti F1

 

. fase 1: incaricare le sentinelle

 

-Tutto chiaro, Hayato, Kukiko, Eric?- chiese Frosty. I tre annuirono con sicurezza.
In un piano ben progettato non possono di sicuro mancare le sentinelle, quelle persone incaricate di osservare il territorio, e avvertire se c'è una presenza nemica.
I punti strategici sono tre: Eric era stato posizionato nell'ala nord, vicino al laboratorio del professore. Kumiko all'ingresso, mentre Hayato nella zona dei dormitori degli insegnati e l'ufficio del preside.
-per qualsiasi cosa, avvertite con il cellulare!- aveva detto Frosty, prima che i tre si posizionassero.

 

. fase 2: Le forze o “bodyguard”

 

Questi quattro ragazzi sono le cosidette forze del piano.
-Voi dovrete intervenire con le mani, se vedete nemici non fatevi scrupoli e picchiateli, ecco perchè siete stati scelti voi!- esclamò Frosty guardando uno per uno i compagni.
-Evvai! Finalmente un po' d'azione!- si pavoneggiò Ibuki.
-Non aspettavo altro!- ribatté Alexia.
-Inoltre un vostro grande compito sarà quello di entrate nel laboratorio di Solomon e prendere tutto il necessario per creare un antidoto, in caso le cose si mettessero male -disse Ame seria.
-Lascia fare a noi!- dissero in coro Lii e Cristal.
-Una volta recuperato il tutto, portatelo e qui e ce ne occuperemo noi!- concluse Frosty guardando Emma e Francesco.
Loro tre erano i “Geni” coloro che nel laboratorio di informatica avrebbero monitorato e controllato tutto. Frosty era seduta davanti al computer principale, con le cuffie nelle orecchie e le mani che si muovevano furiosa sulla tastiera.

 

 

. fase 3 : sistemare le telecamere

 

-Squadra rinforzi!- decretò alzandosi in piedi dalla sedia girevole -è ora di posizionare le telecamere!-
pochi minuti dopo su uno schermo apparvero quattro immagini, ognuna corrispondente alle telecamere posizionate da il gruppo rinforzi.
-Benfatto Tsuboni, sakura, Tenma e Tsurugi! Potete tornare!- poi Frosty si girò verso l'ultimo gruppo, coloro che avrebbero agito.
-Ame, Shindou, Benna, siete pronti?- chiese, mentre intanto i ragazzi si stavano preparando.
-Mi sento una spia!- esclamò Benna aggiustandosi la cintura nera multi tasche -Forza andiamo!- e uscirono dall'aula.

 

.fase 4: irrompere nel laboratorio di Solomon

 

-Via libera ragazzi!- sussurrò Cristal e fece cenno agli altri di passare nel corridoio.
-Frosty stiamo per entrare!- avvertì Alexia dal cellulare.
Il gruppo bodyguard irruppe nel laboratorio, ora freddo e scuro.
Si mossero tutti con fare circospetto, fin quando Cristal fermò tutti- ragazzi, non fatevi ingannare, ci sono i raggi laser!- gridò tenendo per un braccio Lii appena prima che ne toccasse uno.
-E ora, sono troppo fitti!- esordì Ibuki vedendo la fitta rete rossa.
-Frosty mi senti, ci servono rinforzi, qui abbiamo un problema ci sono dei laser!- gridò Alexia.
Dall'altra parte la castana fece cenno a Sakura di entrare in azione e soccorrere i compagni.
-Lasciate fare a me!- sorrise entrando e con balzi e piroette riuscì senza difficoltà a sfuggire ai laser -Prego, da questa parte!- ironizzò con un inchino e premendo un pulsante rosso, che interruppe i raggi.
Subito la squadra si mise in azione, cominciando a trafficare in tutti i cassetti con grande voracità.
Ibuki era quello più preso, scaraventò a terra fogli e cartelle, ma non si accorse che qualcuno gli picchiettò sulla spalla.
-Un attimo, un attimo!- disse continuando la sua ricerca, ma di nuovo un picchiettio -Un secondo Alexia!-sbottò girandosi di scatto.
-A...Alexia sei cresciuta...- si preoccupò vedendo un grosso e robusto uomo che lo fissava dall'alto in basso- sa...salve come va? Noi...- ma non finì la frase, che con un poderoso pugno l'uomo lo stese a terra.
-Ibuki!!- urlò Lii accasciandosi accanto a lui – Brutto stro*** la pagherai! - si scagliò contro l'uomo e in due secondi lo sbatacchiò contro il muro.
-Ti sei messa contro la ragazza sbagliata!- decretò pulendosi le mani.
-Ce ne sono altri!- puntò il dito Alexia contro altri due armadi viventi che si stavano avvicinando.
-Facciamoli fuori!-

 

 

Intanto nell'aula di informatica frosty si stava destreggiando tra tre computer diversi, inclusi i quattro schermi, quando le arrivò una chiamata- Pronto?- disse accendendo il microfono sul suo orecchio- Cristal novità?-
-Abbiamo appena fatto fuori tre uomini di Solomon, e preso tutto l'occorrente, stiamo arrivando!- e concluse la chiamata.
-Franci, Emma preparate tutto per creare l'antidoto! I bodyguard stanno arrivando -
Francesco sorrise e Emma sbuffò -Uffi perchè io sono confinata qui!- si lamentò mettendo il broncio.
-sai che non puoi agire per via delle stampelle!- la rimproverò l'amico -E poi tranquilla, ci sono io con te!- Francesco cominciò a sistemare le varie ampolle e i contenitori sul tavolo.
-lo so...ha proposito perchè sei voluto restare con me?- chiese la ragazza arrancando nelle stampelle verso il tavolo.
Un barattolo di vetro scivolò dalle mani del ragazzo, che era rimasta pietrificato dalla domanda.
-Sta attento sciocco!- lo sgridò l'italiana raccogliendo delicatamente i cocci.
-scusami...mi è scivolato...-arrossì aiutandola -perdonami...-
-No no tranquillo, ma vedi di rimanere concentrato quando dovremmo preparare la pozione...- in quel momento i bodyguard entrarono -...e cioè ora...-

 

.fase 5 : protezione preside

 

-Voi due! - Frosty indicò minacciosa Tenma e Tsurugi,rimasti seduti a giocare a carte per tutto il tempo -Alzate il sedere da quella sedia e andate a proteggere il preside!-
-Come scusa?- domandò Tenma puntandosi contro il dito -Noi?-
-Sì voi due, andate nella stanza del preside e aspettate, per qualsiasi cosa vi avvertiamo!-
I due si alzarono di malavoglia non prima di aver sentito un'ultima raccomandazione del capo- proteggete il preside da Lizba e Solomon!-



Angolo autrice:

ecco qui il capitolo mission impossible spero vi piaccia, mi sono divertita un mondo a scriverlo.
recensite mi raccomando, ditemi cosa ne pensate ^^
baci da Elisachan

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** un finale a sorpresa ***


 Capitolo 21: un finale a sorpresa

 

-Passami quel liquido rosso, quello simile al sangue...e anche quello verde, e quello blu! -
Emma sbuffò, non le piaceva proprio essere l'assistente del grande scienziato Francesco.
-ma tutte queste cose serviranno?- chiese osservando le varie ampolle colorate sul tavolo.
-Non lo so se funzionerà, ma vale la pena tentare...- rispose versante il liquido blu lentamente nel composto -Bene...ora dovrebbe essere pronto!-
-Ma come facciamo a sapere se funziona?- domandò Emma perplessa.
-Proviamolo su qualcosa che somigli a un fantasma...-propose Francesco, anche se nemmeno lui sapeva dove trovarne uno.
-Che ne dite di questo...- Cristal si avvicinò e tirò fuori da un sacchetto un topo. Bhe, in verità non era un vero e proprio “topo”, ma un esserino dal corpo composto solo da aria, di colore nero per giunta, che fluttuava nell'aria.
Emma strabuzzò gli occhi- Povero topino!- esclamò cercando di afferrarlo, ma invano.
-Spargete la pozione su di lui, e vedete se funziona -propose Cristal.
Francesco si avvicinò e spruzzò il liquido da lui creato, ma nonostante le dita incrociate di Emma, non accadde nulla.
-Cavolo!- si morse un labbro il ragazzo -E ora mi tocca rifare tutto da capo!-
Emma inarcò un sopracciglio- come scusa?...da solo? E io che sono?- domandò spazientita.
-No, scusami scusami, forza mettiamoci a lavoro!- rise imbarazzato,mentre si grattava la nuca.
E così ripresero a creare, mescolarono tra loro le stesse sostanze, ma all'ultimo aggiunsero una strana polverina biancastra trovato in una scatolina argentata.
Francesco si asciugò il sudore- Ok. Proviamo – e spruzzò di nuovo il composto sul “topo”.
Passarono alcuni minuti prima che accadde qualcosa di concreto, il topo riacquistò il suo aspetto normale, solido e grigio.
-Si! Ce l'abbiamo fatta!!- gridò Emma abbracciando di slanciò l'amico.
Si accorse solo dopo che i loro visi era vicinissimi, per un attimo Francesco si perse negli occhi azzurri come cristalli dell'amica, e lei fece lo stesso.
-Sc...scusa...- arrossì violentemente l'italiana -Non volevo...-
Francesco abbassò lo sguardo arrossendo anche lui- Tranquilla, tutto ok -la rassicurò.
-Ehi voi due basta cianciare, cristal, porta il liquido a Ame, Shindou e Benna!- esclamò Frosty girandosi con la sedia.
-Ricevuto!- rispose la compagna con un gesto militare, afferrò la boccetta e corse fuori.
Il tempo stringeva, secondo Kumiko Solomon e Lizba si stavano dirigendo verso la stanza del preside, manca davvero poco.

 

.fase 6 : assalto finale

 

Intanto tenma e tsurugi erano riusciti a entrare nella stanza da letto del preside.
La stanza era buia, la finestra era aperta e una luce argentata filtrava da essa e illuminava le tende, che si muovevano a ritmo del vento.
-guarda come dorme!- sussurrò Tenma ridendo appena.
Il preside russava come un ghiro, coperto da delle coperte di lino. Aveva una mascherina sugli occhi e un capellino da notte.
Tsurugi non perse tempo, impugnò il cellulare, pronto per scattare una foto e immortalare quel momento- ecco il prossimo articolo di Aoi!-
Tenma gli strappò il telefono dalle mani -Fermo! Se ci scoprono siamo finiti!- lo sgridò.
-Eddai solo un f...- Tsurugi non riuscì a finire la frase, perchè il preside minacciava di svegliarsi da un momento all'altro, dato che continuava a rigirarsi tra le coperte.
-ma troverà mai un verso in cui dormire, cavolo!- sbuffò infastidito il blu.
-Shh!!- lo zittì ancora una volta Tenma -ricorda la nostra missione!

 

Fuori dalla stanza intanto i tre missionari speciali si erano posizionati, pronti ad attaccare alla vista dei due nemici.
-Ok, ricevuto, Tenma e Tsurugi sono dentro...bene – annuì Ame spegnendo il cellulare, poi si girò verso Shindou e Benna -Se il nostro piano dovesse fallire, dentro la stanza ci sono Tenma e Tsurugi!- avvertì.
-Kyousuke è dentro, che bello allora vado anch'io!- sorrise Benna, facendo per andarsene.
Shindou la riprese -Tu resti qui!- l'ammonì.
-No! Non voglio...mi sento la terza in comodo tra voi due!- confessò cercando di liberarsi dalla presa di Shindou sul suo polso, che non tardò.
-Che intendi?- chiese il castano, scoccando un'occhiata anche a Ame, la quale aveva abbassato lo sguardo.
-Ma si insomma...si vede cosa c'è tra di voi, l'ho visto perfino io, che non ti conosco così bene Ame!- spiegò la Finetti.
-è la verità Ame...-domandò Takuto -...provi qualcosa per me? -
-Io...io...- la Munemasa tremava, aveva le guance e il viso interamente rossi, fortunatamente però fu salvata dall'arrivo dei due nemici -ve lo dico dopo, ora dobbiamo agire!- concluse tornando normale.
-Sei sicura che non ci sia nessuno?- chiese Lizba al complice fermandosi davanti alla camera del preside.
-Sicurissimo, a quest'ora stanno dormendo tutti, non ci resta che...-
-Alto la! In nome della giustizia!- esclamò Benna uscendo fuori dal nascondiglio, e con le mani puntate come una pistola- Vi dichiaro in arresto!- allora uscirono anche gli altri due, con sguardo rassegnato e imbarazzato dall'entrata ad effetto di Benna.
-Finetti! Che ci fai sveglia a quest'ora?!- strabuzzò gli occhi la donna.
-Potrei dirvi la stessa cosa...certe cose non si fanno in corridoio -rispose superba e maliziosa.
Lizba arrossì di botto- Cosa sta insinuando!?- gridò fuori di se, poi si voltò verso Solomon -è ora di agire, trasformali in dei fantasmi, forza!-
L'uomo annuì -Per te cara Finetti, un bel rosso andrà bene!- esclamò premendo il grilletto della pistola. Subito da essa uscì una nuvola rossa che schizzò a tutta potenza verso la castana.
-E ora...preparati al mio contrattacco!- da dietro la schiena prese uno vassoio argentato, che usò come scudo -Niente male vero?- rise, vedendo che era riuscita a respingere la nuvola.
-Ma come è possibile?- Domandò Solomon vedendo che la sua arma era stata sconfitta da un semplice vassoio da cucina.
-C'è una cosa che nei piani dei cattivi va sempre male, e cioè il fatto che non pensano alle cose elementari!- esclamò Ame, ma in quel momento Solomon
premette di nuovo il grilletto.

-Ame no!!- Shindou la spinse a terra a pena in tempo che fosse colpita, e cadendo a terra i due si baciarono.
Tutti i presenti rimasero a bocca aperta per qualche secondo, fin quando Benna non intervenne di nuovo- Brava Ame, bel diversivo....Cristal lancia!-
Esatto, mentre Solomon aveva premuto il grilletto e Ame e Shindou si erano baciati, Cristal era arrivata per dare l'antidoto- Tieni Benna!- esclamò lanciando la bottiglia verso la compagna, che la prese al volo.
-Non mi sconfiggerai mai!- ribatté Solomon puntando di nuovo la pistola, ma fu fermato da una porta che si aprì all'improvviso schiacciandolo al muro.
-Shh! Fate silenzio, il preside sta dormendo!- rimproverò Tenma mettendo il mignolo sul labbro.
-Ten...Tenma...lo sai...che hai appena sconfitto Solomon!- Benna cominciò a sbellicarsi dalle risate come una matta- Ecco cosa mancava, l'effetto sorpresa!- continuava a ridere.
-Ora però rimani solo tu!- annunciò Cristal indicando Lizba, rimasta in piedi in palata come un salame -Consegnati ora!-
-non serve che mi arrestiate, appartengo già alla giustizia!- sorrise furbamente e alzando le braccia – Alexandra Lizba, spia svedese in incognito!-


 

(…)

 

 

-benvenuti a tutti, grazie per essere qui!- annunciò il preside al microfono.
Il giorno seguente, tutti gli studenti dell'accademia si erano riuniti nella sala principale, per il grande annuncio che il preside doveva fare.
-Ieri notte, il professore Solomon, che tutti conoscete, voleva trasformarmi in un fantasma, secondo il progetto che suo padre defunto aveva chiamato F1. Ma questi diciassette ragazzi e ragazze lo hanno impedito, costruendo un piano in pochissime ore, sono riusciti a salvare me l'intera umanità.
Sì, perchè il progetto era quello di trasformare in fantasmi tutto il mondo!- un mormorio si sparse per tutta la sala, tra stupore, sollievo e paura.
-Ma ripeto, grazie a questi coraggiosi ragazzi ciò non è accaduto. Inoltre...vorrei presentarvi la prof Lizba, che tutti conoscete sotto un identità; in realtà lei è Alexandra Lizba, una spia svedese!-
La sala si zittì di colpo, quando la professoressa fece il suo ingresso sul palco, sfoggiando una divisa nera da perfetta spia.
-Chiedo scusa a tutti per avervi ingannati in tutto questo tempo – disse prendendo la parola -Come ha detto il preside, io in realtà sono una spia. Qualche mese fa l'organizzazione per cui lavoro ha scoperto il piano di Solomon, e mi ha bandato in questa scuola sotto le vesti di professoressa.
Ma oggi dobbiamo ringraziare questi ragazzi! Un applauso a loro e al loro coraggio!!- subito partì uno scroscio di applausi, fischi e urla di felicità.
A ognuno venne consegnata una medaglia.
-Che emozione!- sussurrò Benna chinando il capo per ricevere il premio- Ce l'abbiamo fatta!!-
-Benedetta Finetti, vieni qui per favore!- la chiamò la spia. Benna si irrigidì e con passo robotico si diresse verso la donna.
-M-mi dica – disse preoccupata, ma la donna le sorrise.
-Ho visto che hai grandi doti di spia, perciò ti consegno questo – Lizba le diede un foglio, che la castana lesse in due secondi -Ma...questo è...-
-Esatto, un biglietto per la Svezia, potrai venire con un amico a guardare come lavorano le vere spie! -
Subito Benna si voltò, scrutando attentamente tutti i compagni -Ma...devo finire l'anno...-
-Lo so...-la rassicurò la donna -infatti il biglietto vale solo per l'estate!-
Tsuboni si avvicinò -Oh amica mia sono così felice che porterai me con te!-
Ma Benna la ignorò, cominciando a correre verso un blu di nostra conoscenza -Kyousukeeee!!-
si lanciò sopra il ragazzo e caddero insieme a terra -Ti va di venire come?-
-ehm...io...ci penserò...- sussurrò imbarazzato Tsurugi, mentre tutti scoppiarono a ridere.

 

 

 

La missione era finita, e tutto era tornato alla normalità...ma alcune cose erano state lasciate in sospeso...

 

Angolo autrice:

Ed ecco che si conclude il capitolo F1. spero di cuore che questo finale vi abbia soddisfatto.
dal prossimo capitolo in poi le cose torneranno normali.
è incredibile che sia arrivata al capitolo 21, mi sembra un sogno *^*, volevo ringraziare tutti quelli che recensiscono, leggono e che hanno messo la storia tra le preferite, seguite o ricordate.
Presto ci sarà una conclusione, ma ho intenzione di tornare con il seguito! ^^ però solo se i padroni degli OC sono d'accordo, fatemelo sapere!
A presto

Elisachan

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** preparativi in amore e per il festival ***


  capitolo 22: preparativi in amore e per il festival 

 

 

 

 

 

 

Maggio era arrivato, e con lui anche una strana ondata di caldo repressivo.
È infatti questo è il mese più difficile per gli studenti, gli ultimi esami e lo studio continuo per recuperare tutte le materie in cui si va male. Fortunatamente quest'anno, per gli studenti del primo, le verifiche sono state messe nel cestino, perchè è ora di concentrarsi sul festival scolastico, tenuto per tradizione, ogni due anni.
-ragazzi, voglio che facciate del vostro meglio per organizzare un buon festival, datevi da fare e proponete le vostre idee, forza!- annunciò il prof con un sorrisone, verso gli studenti della 1 D.
-Potremmo organizzare degli stand gastronomici!- propose Alexia alzando la mano con foga.
-Brava Alexia, ottima idea!- rispose il prof prendendo appunti.
-prof mi scusi, ma i fondi per tutto questo quali sono?- domandò Eric perplesso.
-Abbiamo trovato dei fondi scolastici, ma in effetti non possiamo fare granché...come gli anni passati...-ammise l'uomo- ma ad ogni modo tutti i soldi che raccoglieremo andranno ai bisognosi!-
Tenma alzò la mano di scatto -Prof, prof ho un'idea!!- gridò -Potremmo organizzare una partita di calcio! Coinvolgeremo chiunque voglia partecipare e impartiremo lezioni a un costo economico!-
La classe si zittì di colpo, girandosi tutti a guardare il castano, che sorrideva radioso per la sua idea.
-Bravo signorino Tenma, la tua idea mi piace, ne parlerò con il consiglio scolastico – la campanella suonò in quel momento e l'uomo si alzò uscendo fuori dalla classe, lasciando gli studenti a pensare a qualche altra idea.
-E tu Francesco? Hai qualche idea?- chiese Tenma al suo compagno, mentre camminavano per il corridoio.
-Ecco...veramente no...-confessò grattandosi la testa imbarazzato.
-Francescoo!!- un urlo prolungato fece sussultare i due ragazzi.
-Emma cosa c'è?- chiese il chiamato.
-Ti va di partecipare alla mia bancarella?- rispose la ragazza con tono supplicante – ho intenzione di creare uno stand di cibo italiano, e ho pensato che dato che tu lo sei...-
-Ma si certo!- sorrise fieramente il ragazzo- Ovvio che ti aiuto!-
-Grazie mille, grazie!- esclamò la castana abbracciandolo- Vado subito ad avvertire Alexia e Frosty!-
-Non serve!- la testa corvina di Alexia fece capolino tra Tenma e Francesco -ti aiuterò anch'io con piacere, così potremmo unire la cucina americana con quella italiana!- propose raggiante.
-Anche io ci sto!- disse Frosty entrando nella conversazione- Stilerò una lista di cose da organizzare e comprare!-
-Ottimo!- concluse alla fine l'italiana – cerchiamo di dare il massimo!-
 

 

Il vento scompigliava i capelli bianchi di una ragazza, che si dondolava con fare sconsolato sulla ringhiera degli scalini dell'ingresso dell'istituto.
-Ame-chan! Che stai facendo qui?- domandò una ragazza avvicinandosi.
-Oh, Tsuboni...perchè non sei con gli altri ad aiutare a costruire le bancarelle?- chiese la bianca ignorando la domanda, e fermandosi nel ciondolare con le gambe.
-Sto facendo una pausa -rispose semplicemente la ragazza – e tu invece?-
-...pensavo...a Shindou...-confessò timidamente.
-e perche? Avete forse litigato?- insistette ancora la corvina.
-No...sai, non te l'ho detto...ma durante la missione io e lui...- lo sguardo di Tsuboni si illuminò - ...ci siamo baciati!-
-Wow davvero! Sono felice per te!- fece un sorrisone l'amica -ma...sai...anche io non ti ho detto una cosa...e cioè che...io e Eric ora siamo fidanzati!- arrossì poco.
-Finalmente bravissima Tsuboni-chan!!- esclamò Ame abbracciandola.
-Quindi anche voi ora state insieme?- azzardò Tsuboni, maliziosa. Ame scosse la testa -Non è così semplice...in realtà da quando ci siamo baciati...non gli ho più rivolto la parola...-
Tsuboni rimase a bocca aperta – Ma sono passate due settimane!- esclamò poi fuori di se.
Ame abbassò il capo sconsolata – si lo so...ma non ho avuto il coraggio di parlargli!- ammise con un sospiro.
-Bhe...credo che sia ora di fare qualcosa, perchè non lo inviti a fare un giro tra le bancarelle al festival?- propose la corvina.
-Ottima idea!- in due secondi Ame impugnò il cellulare e scrisse il messaggio:

Ti va di fare un giro insieme tra le bancarelle del

festival? Baci Ame.

 

E in due secondi ricevette la risposta: certo, con molto piacere!.
Con un sorriso rilesse mille volte quella risposta, già immaginandosi al suo fianco mentre camminavo mangiando dello zucchero filato. Sì, di sicuro quella sarebbe stata una favolosa giornata.
 

 

 

-Un po' più a sinistra...più su...ok, perfetto – intanto proprio al centro del parco, quattro ragazzi stavano allestendo la loro bancarella. Consisteva in un grosso bancone in legno, coperto dall'alto da un telone bianco, su cui sventolavano la bandiera italiana e americana, unite con un nastro nero.
Il tema della loro bancarella era infatti l'unire la cucina americana con quella italiana.
-Speriamo che la nostra idea frutti qualcosa...- commentò Alexia mentre sistemava sul banco il cartello colorato del menù.
-Sono sicura che avremo successo, le nostre ricette sono fantastiche!- incoraggiò Emma mentre aiutava Francesco a sistemare, per l'ennesima volta,
l'insegna.

-Io non dubito, ma non dimenticate che i soldi andranno per i bisognosi -ricordò Frosty sbucando da sotto il bancone con in mano uno strofinaccio.
-Intanto direi di farci pubblicità!- Emma prese una pila di volantini che divise, e diede ai suoi amici – spargeteli in giro!-
 

 

 

 

-Kumiko- chan! Concentrati!-
Il festival scolastico non è solo un occasione per gli studenti di creare una propria bancarella a tema, ma anche quello di mostrare le proprie qualità, divertendosi ovviamente, grazie al talent show.
Ed è proprio quello che stanno facendo Sakura e Kumiko in questo momento, o almeno ci stanno provando, perchè la corvina non sembra essere in se.
Hayato...perchè...perchè non riesco a non pensare a te...tu mi odi...ma io...
-Sveglia!!- Sakura le diede una manata sul viso, che fece gemere di dolore l'amica.
-Ma che ti prende Sakura?!- attaccò acida toccandosi il naso dolorante.
-C'è che io qui sto parlando da sola! Dobbiamo provare la coreografia, ma tu sembri da tutt'altra parte!-
-Mi dispiace...stavo solo pensando a ...-
-Quel ragazzo laggiù forse?- proprio alla base del palco infatti, Hayato stava cercando di conficcare con il martello, un chiodo in un asse di legno. Anche se il piccoletto di ferro non ne voleva sapere di entrare.
Kumiko sorrise alla scherzosa visione di Hayato falegname, ma poi il suo sguardo si fece malinconico.
Non riesco a non pensarci...l'anno sta per finire e io voglio...far pace con Hayato, a questo punto non mi importa se resteremo amici...voglio solo che...
-Che non mi odi! Voglio che non mi odi!-
-bene, so io un modo per riuscire a farvi fare pace!- disse Sakura maliziosa, mentre si strofinava le mani come un cattivo dei film.
L'amica era perplessa non poco -Che hai in mente?- chiese con titubanza.
-Continuiamo a ballare, e dopo vedrai...- con un risolino Sakura rimise la musica e riprese a danzare con Kumiko, la quale con passo incerto era ignaro di tutto.
-Saku-chan non capi...- la corvina non finì la frase che con una forte spinta, l'amica la fece cadere dal palco con una spinta.
Era come se tutto si muovesse a rallentatore, chiuse gli occhi pensando di ritrovarsi per terra, invece due braccia la strinsero.
-Stai bene?- domandò una voce a lei molto familiare.
Non ci credo...tra tutte le persone qui, dovevo cadere proprio tra le braccia di Hayato! Ma perchè...
-Stai bene Kumiko?- ripeté il castano.
-Si, grazie per avermi salvata...stavo provando la coreografia per il talent show e...- cercò una scusa imbarazzata – devo aver sbagliato un passo...-
Hayato la mise giù delicatamente -Tranquilla -sorrise. Per la prima volta Kumiko vide un sorriso sincero e bello come il sole, le sue guance presero fuoco e il suo stomaco fece una capriola.
-Bene ora devo...andare...- barcollando ancora intontita dal sorriso, la ragazza tornò sul palco, e il suo sguardo mutò all'improvviso.
-Sakura Nozaki!! Ora sei nei guai!- gridò saltando al collo della rosa – Come ti è venuto in mente di buttarmi giù dal palco!!-
Sakura scrollò le spalle con indifferenza- è la prima parte del mio piano...ora so che Hayato non ti odia, manca solo il tocco finale e voi due finirete insieme!- esclamò sorridente.
-tu...credi?...-
-certo! Con il mio piano non avrai di che preoccuparti!-

 

 

 

 

-Tsurugi!!- le grida di Benna si accalcavano nel corridoio, mentre correva dietro a il blu.
Dopo che gli aveva proposto di andare in Svezia, la ragazza non lo aveva lasciato un secondo.
Era troppo impaziente che lui dicesse di si, ma il fatto che ora gli stesse correndo dietro, non era molto incoraggiante.
-Aspettami Tsurugi! Devi rispondere alla mia proposta!- continuava a urlare inseguendolo.
-noo!Benna non ho ancora deciso!- ripeteva il ragazzo cercando di seminarla -Basta, lasciami in pace!-
Non capisco perchè si rifiuti...forse sono io troppo assillante...ma voglio davvero andare con lui...
-Ok!- Benna si fermò- Tsurugi io...voglio davvero andare con te! Ti prego pensaci bene!- esclamò mettendo le mani a coppa sulla bocca, per amplificare la
voce.

Anche il blu si fermò – d'accordo, ci penserò -sorrise girandosi e salutandola con la mano.
Benna aspettò finchè la sua immagine non scomparì dal corridoio, sorrise ancora mentre il suo cuore si accendeva di speranza. Fece per tornare indietro, quando udì una voce.
-Cosa ci fai qui?- era la voce di Cristal, indagatrice.
-Come non lo sai...da settembre io frequenterò questa scuola!- davanti a lei stava un ragazzo, dai capelli verde petrolio e gli occhi penetranti del medesimo colore.
-menti zanark! Non dovresti nemmeno farti rivedere qua, dopo quello che hai fatto alla gara!- ringhiò Cristal.
Benna strabuzzò gli occhi: Zanark...quel Zanark?



Angolo autrice:

Ciao a tutti, eccomi tornata con questo capitolo, che ammetto non mi piace granchè, spero di non avervi deluso.
Ormai manca davvero poco al finale di questa storia. Oggi comunque confermo che ci sarà un seguito ^^
Ad ogni modo recensite, e fatemi sapere se vi ammaginate come finirà tutto.
Baci a presto <3

Elisachan

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** un finale senza finale ***


   Capitolo 23: Un finale senza finale

 

 

 

Il cielo era azzurro e terso, un ottima giornata direi, per far cominciare ufficialmente il festival scolastico. Ma questo cielo fungeva solo da sfondo, perchè la
vera esplosione di colori la si poteva vedere solo alla Sports Academy, dove finalmente erano state allestite tutte le banacarelle.

Ame era sulla soglia del cancello, decorato con festoni e palloncini disposti a arco, aspettando con impazienza l'arrivo di Shindou. Si sistemò per l'ultima volta la minigonna bianca, scelta per l'occasione, dopo una lunga selezione, ma alla fine anche quella si era rivelata un fallimento.
Accidenti forse non dovevo metterla...credevo fosse più lunga...vabbè ora non posso fare più nulla..
Sistemò ancora una volta le pieghe, il suo outift consisteva nella minigonna bianca, una canottiera azzurra e dei sandali gioiello neri. Perfetti per una giornata così calda e afosa.
Un continuo via vai di studenti che entrava nei cancelli. Ma dovete sapere che il festival era aperto a tutti, non solo agli alunni della scuola, ma anche agli altri, tutti sorridenti.
Ma Ame non era sorridente, la sua mente era annebbiata da mille pensieri.
Cosa devo fare?...come mi devo comportare con lui?...perchè non arriva, sono così nervosa...
Guardò per l'ennesima volta lo schermo del suo cellulare: 9:30, Shindou era i ritardo.
Forse ha cambiato idea, e non viene più...no,no non devo pensarlo...arriverà ne sono certa!
Ed ecco finalmente comparire tra la massa di gente, una testa castana e due occhi color mattone.
-Ame! Eccomi, scusa il ritardo!- si inchinò umilmente di fronte alla bianca.
-Ma no tranquillo, ora però andiamo!- gli strinse la mano e corse dentro il parco.
Il divertimento cominciava ora.

 

 

I colori delle bancarelle che brillavano al sole, mai però come gli occhi dei bambini alla loro vista, le risate e le grida di entusiasmo di tutti, l'odorino di dolci
e patatine nell'aria, era tutto perfetto secondo Alexia.

-Aaaah che pace!- esclamò la corvina stendendosi sul ramo dove si stava codendo il venticello fresco- Vorrei rimanere qui per sempre!- ma appunto questo desiderio fu spezzato da un grido.
-Alexia! Che ci fai lassù?- chiese Francesco dal basso. La ragazza si limitò ad aprire un occhio con indifferenza- Mi rilasso!-
-Lo vedo...ma dovresti essere alla bancarella con noi! Dai vieni che c'è un buum pazzesco!-
A quelle parole Alexia spiccò un balzo e prese a correre in fretta verso lo stand.
Quando arrivò strabuzzò gli occhi dalla sorpresa, davvero non poteva credere che l'idea di unire due culture avesse avuto così tanto successo. Una folla di persone infatti si stava accalcando contro il banco, gridando a gran voce il nome della pietanza che volevano.
-Un attimo, un attimo!- ripeteva Emma destreggiandosi dietro il banco, e impacchettando i cibi.
-ecco e grazie mille!- aggiungeva di continuo Frosty, ritirando i soldi e consegnando le cose.
-Ragazze eccomi!- esclamò Alexia sbracciandosi nel salutarle.
-era ora!- la rimproverò Frosty- Vedi di darci una mano!-
Subito la corvina annui con un cenno del capo, prese un gran respiro e urlò- Allora, due file! Coloro che devono ordinare e coloro che devono pagare! Forza, forza!!- subito la massa ubbidì, intimorita dal tono di voce della corvina, che sorrise soddisfatta, andando dietro il bancone ad aiutare gli altri.
Dopo due ore finalmente la massa se ne era andata.
-ragazzi sono stravolta!- esclamò Emma lasciandosi cadere sulla sedia.
-Abbiamo faticato, ma almeno abbiamo incassato tanti soldi!- aggiunse sospirando Frosty.
Francesco intanto stava controllando la dispensa- ragazze, qui abbiamo un problema...abbiamo finito tutto! E ora che si fa, se arrivano altri clienti?-domandò titubante.
-Chiuderemo lo stand per un po' -rispose Alexia poggiando sul banco il cartello con su scritto close- e intanto...Frosty ti dispiacerebbe andare alla caffetteria e chiedere alla signora Andrea dei rifornimenti?- come risposta a castana annuì e si allontanò con una borsa vuota, pronta per essere riempita.

 

 

Il festival procedeva a meraviglia. Proprio più in là dello stand italo-americano, c'era il campo da calcio in cui la geniale idea di Tenma aveva preso vita.
-Passa Tsurugi!- gridò Lii e in un attimo ricevette il pallone. Prese a correre verso la porta avversaria e davanti al portiere si preparò a tirare – Petali neri!- il pallone fu scaraventato dentro la rete con una micidiale tecnica. La sfera bianca e nera fu infatti, avvolta da dei petali di rosa neri, e un fascio di luce grigia.
-bravissima amore!- urlò in preda all'esaltazione Ibuki, dagli spalti.
La castana si girò verso di lui, con sguardo tagliente -Ti ho detto di non chiamarmi amore!- disse arrossendo sotto sotto.
Alla fine l'idea della partita stava avendo veramente successo. Sugli spalti intorno al campo le persone si stavano divertendo, mentre guardavano la partita gustandosi degli snack.
Tenma correva per il campo con un microfono sull'orecchio, era infatti il conduttore, colui che spiegava le varie attività, ovviamente partecipandosi.
-e ora signori e signore, vorrei che qualcuno scendesse in campo e si misurasse con la nostra migliore attaccante!- esordì indicando Lii -Chi si fa sotto?-
Molte mani, tra i ragazzi, furono alzate, ma il castano ne scelse una in particolare. E la sorpresa fu grande quando in campo scese una ragazza dai capelli bianchi.
-Ame? Tu vuoi sfidarmi?- biascicò sorpresa Liihera.
-Si esatto, voglio far vedere a Shindou come sono brava a calcio!- esclamò con un sorriso.
Intanto tutti gli altri uscirono da campo, dove rimasero solo le due sfidanti e Tenma, che diede il fischio d'inizio, e la sfida cominciò.
Potete subito capire che tra la Munemasa e la Matatagi c'era una grande differenza.
Nonostante Ame provasse in tutti i modi a rubare la palla a Lii, la fortuna non era dalla sua parte e puntualmente si ritrovava con il sedere a terra, suscitando le risa di tutti i presenti.
-Quella ragazza non vale nulla!-
-Farebbe meglio a risparmiarsi tutte queste figuracce!-
Shindou, dagli spalti, strinse i pugni, quei commenti idioti gli stavano davvero urtando i nervi.
Volse lo sguardo in campo, dove Ame stava cercando di farsi valere con tutte le sue forze.
Prese un bel respiro e gridò -Ame!! Puoi farcela!Ricorda quel giorno in gita!-
In campo la ragazza si illuminò, non poteva di certo dimenticare quel giorno.

Flashback

 

Si trovavano nel prato vicino al laghetto, e Shindou aveva proposto e Ame di insegnarle qualcosa sul calcio.
-Direi di cominciare con il dribling, ti insegnerò una tecnica semplice ma efficace!- disse il ragazzo e la posizionò di fronte alla palla.
Ame arrossì al contatto della sua mano con quella del castano, il cuore sembrava esplodere da un momento all'altro.
-Ecco, è semplice...devi puntare sulle finte...quando ti trovi davanti un avversario forte, non devi mai scoraggiarti...e usa questa tecnica – fece uno scatto a destra e poi a sinistra, una giravolta e in pochi secondi prese il pallone.
Ame sorrise- Ti ringrazio molto!-

 

Fine flashback

 

-Ti ringrazio molto!- sorrise. Poi uno scatto a destra, uno a sinistra...
-ma cos-! - e nemmeno il tempo di finire la frase che dai piedi di Lii la palla era scomparsa.
Tenma fischiò la fine della sfida, Ame aveva vinto.
Un grido di applausi travolse il campo, e tra questi c'era il sorriso di orgoglio si Shindou, che la ragazza aspettava solo di vedere.
-Congratulazioni!- fece Lii stringendole la mano -Sei stata brava, prima o poi dovrai insegnarmi quella finta!-
-Certo!-

                                                                                                   ...

 

Le ora passavano e quando il cielo cominciò a tingersi di arancione, tutti capirono che era il momento del talent show.
Sul palco una sempai del terzo anno stava presentando tutti i concorrenti, che a mano a mano si esibivano con i loro spettacoli, sotto lo sguardo divertito degli spettatori.
Dietro il palco era stato allestito un backstage, dove tutti i partecipanti potevano cambiarsi e truccarsi. Kumiko immerse il pennello nella cipria e delicatamente se lo sparse sulla guancia.
Guardava con fare assorto la sua immagine nello specchio, le prossime sarebbero state loro e non era sicura di farcela.
-Kumiko-chan preparati! Tra poco tocca a noi!- esclamò Sakura affacciandosi dal tendone che la separava dal palco. Indossava degli short rosa e un top dello stesso colore. I bracci e le gambe erano fasciati da delle garze bianche e i capelli erano raccolti nel solito chignon.
-sakura-chan...non credo di farcela...-sibilò Kumiko con tristezza, poi però si accorse dello strano abbigliamento dell'amica, che non era stato pattuito-
ma...come ti sei conciata?-

-Come da accordo, solo che c'è un cambio di programma, solo io ballerò...tu...canterai!-
la corvina strabuzzò gli occhi a quella affermazione, non poteva cantare, si vergognava da morire a cantare in pubblico.
-Sai che non posso!- disse seria -Mi vergogno!
-E invece so che ce la farai...questa è la seconda parte del piano! Ti prego, fai come ti dico!-
E ora...sul palco Sakura Nozaki e Kumiko Sarosaka!- annunciò la presentatrice.
La ragazza ormai non poteva rifiutarsi o dibattere oltre, doveva salire sul palco e cantare.
Sapeva di avere una bella voce, lo sapeva anche l'amica, l'unico problema è il resto del mondo che non lo sapeva.
Le luci la illuminarono quando salì sul palco. Guardo le tribune gremite di gente, ma la prima cosa che notò fu la presenza di un ragazzo: Hayato.
La musica partì e lei cominciò a cantare.

When you’re ready come and get it

Na na na na, Na na na na, Na na na na
When you’re ready come and get it
Na na na na, Na na na na, Na na na na
When you’re ready, when you’re re-e-ady …
When you’re ready come and get it
Na na na na, Na na na na, Na na na na

You ain’t gotta worry it’s an open invitation
I’ll be sittin’ right here real patient
All day all night I’ll be waitin’ standby
Can’t stop because I love it, hate the way I love you
All day all night maybe I’m addicted for life, no lie.

I’m not too shy to show I love you, I got no regrets.
I love you much to, much to hide you, this love ain’t finished yet.
This love ain’t finished yet…
So baby whenever you’re ready…


 

Mentre intanto cantava Sakura accompagnava la sua esecuzione con un balletto.
Kumiko stava cominciando a prenderci gusto, si sentiva sicura di se e bellissima.
Hayato la ammirava con gli occhi brillanti, non credeva che quella fosse la vera Kumiko e che le stesse dedicando una canzone.
-When you ready come and geti it!- esclamò alla fine indicandolo con sguardo serio.
Partirono gli applausi, applausi che fecero sentire Kumiko come una star dello spettacolo, ma d'altronde se lo erano meritato.
 

 

Finito il talent furono annunciati i vincitori, Sakura e Kumiko non avevano vinto, ma in compenso la corvina aveva ottenuto qualcosa di meglio.
-Quello che dice la canzone è vero...quando sarai pronto ad ammettere quello che provi per me, io sarò qui!- disse la ragazza rivolta al castano.
Erano seduti su delle panchine in un completo silenzio. Hayato la guardò, ma la sua espressione restava sempre seria e impassibile...all'apparenza.
-Quindi è vero che la stavi dedicando a me...-esordì dopo un minuto di silenzio.
Kumiko annuì -Esatto!-
-Allora credo di aver aspettato abbastanza – piano piano cominciò ad avvicinarsi, fin quando non fece combaciare le loro labbra in un dolce bacio.
Kumiko sussultò, quello era il bacio che aveva per secoli aspettato e immaginato, e ora era realtà.
-ti amo Kumiko!- sorrise Hayato.
-Anch'io!- e lo splendido tramonto che finiva era lo sfondo della nascita di questa nuova coppia.


 


 

-Certo che Kumiko è stata bravissima, e anche Sakura ha ballato male...è un peccato che abbiamo perso...-commentò Ame mentre camminava al fianco di Shindou, diretti verso i cancelli della scuola.
-Hai ragione...-fu l'unico commento del castano, che sembrava in quel momento, essere privo di emozioni. Ame lo guardò di sottecchi arrossendo, davvero non capiva cosa gli stesse succedendo, che non si fosse divertito?
Forse si è annoiato con me...forse voleva fare altro...cosa ho combinato...
-Se...senti Shindou...-cominciò titubante -Io...mi sono divertita oggi, non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi aiutata nella sfida!- sorrise.
Il ragazzo si voltò-figurati, ma davvero non pensavo che dopo tutto questo tempo ti ricordassi!- ridacchiò leggermente.
-Scherzi!- si stizzì Ame- mi sono divertita tanto quel giorno! Non potevo dimenticarlo...e poi grazie a te ho vinto anche questo!- disse tenendo in braccio un grosso orso di peluche, con un ciondolo a forma di cuore- non pensavo lo regalassero hai vincitori!-
-ha sorpreso anche me...ehi aspetta il ciondolo è al contrario!- il castano lo prese e lo voltò, in quel momento sussultò arrossendo- I love you...- sussurrò flebilmente.
Anche Ame si sorprese nel sentire quelle flebili parole- Come scusa?- domandò pensando di aver capito male.
-i love you...è...quello che c'è scritto sul ciondolo...- rispose Shindou mostrandoglielo.
-Ah -fu l'unica che riuscì a dire Ame, dispiaciuta.
-I love you...Ame...ti amo....- sorrise il castano abbracciandola- ti amo! Finalmente l'ho capito!-
la ragazza si commosse, ricambiando l'abbraccio sussurrò un – Ti amo anch'io...-
 

 

 

-grazie mille signora Andrea, queste cose ci serviranno per domani!- ringraziò Frosty con un inchino.
-Ne sono felice, cercate però di non finire tutto come oggi!- scherzò la cuoca dandole una pacca sulla schiena.
-Si certo!- rispose ridendo la castana, e si allontanò con tutte le borse colme di cibo.
Domani cominciava un altra giornata per il festival, e lo stand italo-americano doveva riprendere la sua attività, sopratutto dopo la folla di oggi.
Le borse erano piene di cibo, e dopo un po', la ragazza cominciò a sentire la stanchezza.
-cavolo...che fatica...- esclamò trascinandole con fatica.
Ormai la scuola si stava sfollando, i suoi amici l'avevano avvertita che se ne erano andati, non le restava che mettere le cose alla bancarella e andarsene. Ma era un parola.
-Serve una mano?- chiese una voce sconosciuta.
La ragazza alzò lo sguardo, incrociando nella notte due occhi verdi come smeraldi e un sorriso smagliante.
-no grazie...- rispose freddamente- ce la faccio da sola...tanto sono quasi arrivata...-
-Si certo!- rise di gusto il ragazzo -lo vedo come sei vicina, il tuo stand è dall'altra parte del parco!-
Frosty inarcò il sopracciglio- e come lo sai?- domandò curiosa.
-Perchè ho comprato un panino da voi...andiamo che ti aiuto...- prese due borse e comicniò a camminare accanto a lei.
-comunque piacere, io..sono Frosty...- disse timidamente la ragazza.
-bel nome!- esclamò il ragazzo.
-in verità mi chiamo Emmeline...ma tutti mi chiamano Frosty!- spiegò meglio.
-Allora farò anche io così...piacere, sono Diego!-

 

 

-Benna...- la chiamata si girò di scatto.
-Si?..oh Tsurugi, sei tu...cosa...devi dirmi?- domandò già sapendo quale argomento il blu voleva toccare.
Erano vicino ai cancelli della scuola, che ben presto si sarebbero chiusi, decretando la fine della prima giornata del festival.
-Volevo parlarti della tua proposta...-cominciò il blu sedendosi accanto a lei sulla panchina -ecco...ho deciso di accettare...passeremo l'estate insieme in
Svezia!- annunciò sorridendo.

Benna lo guardò per qualche secondo, prima di abbraccialo- grazie mille, vedrai ci divertiremo!- annunciò felice e scattando in piedi- Parola di Benna!-
Il blu ridacchiò, di sicuro non si sbagliava, ne si pentiva della sua scelta.
 

 

Davvero non capisco...lo seguito per tutto il giorno...ma non si è comportato male...che avrà in mente?
Cristal stava tornando a casa dopo una lunga giornata passata a spiare Zanark e a evitare che facesse qualcosa di sbagliato, ma non era successo.
Camminava nella notte con sguardo assai assorto, tenendo stretto il suo zainetto.
-Pensavi a me piccola?- quella voce così beffarda l'avrebbe riconosciuta tra mille, si girò e gli tirò un pugno in faccia con estrema rapidità- smettila di
seguirmi, e non chiamarmi così!-

-ok scusa scusa...volevo solo dirti che ormai è ufficiale...verrò alla Sports academy a settembre!- annunciò malizioso.
-Non cosa tu stia tramando, ma sappi che nella mia scuola non avrai vita facile!- minacciò mostrando il pugno.
-Lo so piccola...ma sappi che sono pronto a fare qualsiasi cosa per...-
cristal strabuzzò gli occhi, aveva davvero sentito quello che aveva sentito?

 

 

 

 

Un anno era finito per i nostri ragazzi, tra avventure, litigi e la nascita di nuovi amori.
La notte salutò la Sports academy ancora una volta, quelle mura in cui tutto era cominciato e tutto stava per finire.
Ma questo non è un addio, niente affatto...perchè a Settembre tutto ricomincerà!
L'estate sarà solo un passaggio, sì, percè la scuola ospiterà nuovi talenti sportivi e nuove fantastiche emozioni.
E voi siete pronti? Può succedere di tutto qui...

 

 

Alla Sports Academy





Angolo autrice:


Salve a tutti, ecco che aggiorno con l'ultimo capitolo di questa fic. 
ringrazio davvero tutti coloro che hanno rencensito, letto e hanno messo la storia tra preferite, ricordate e seguite.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato con i loro OC, senza di voi la storia non avrebbe preso vita.
Ormai i vostri OC sono come miei! ^^ spero di aver fatto un buon lavoro e che questo "finale" vi sia piaciuto.

AVVISO!! 

La storia, per chi non lo sa, avrà ormai ufficialmente un seguito, ma d'altronde si capisce.
Mi prenderò un po' di tempo per pensare e dopo ricomincierò da capo.

Grazie a tutti di cuore, aspetto le ultime recensioni di questa storia. 
A presto dalla vostra Elisachan


 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2930344