MSN: My Sweet Noise

di ciabysan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Contatto sconosciuto ***
Capitolo 2: *** La Ragazza Dei Fiori ***
Capitolo 3: *** Hideo ***
Capitolo 4: *** Sangue a forma di cuore ***
Capitolo 5: *** Il Fiume Nel Bosco ***
Capitolo 6: *** La ragazza senza mascella ***
Capitolo 7: *** Sera ***
Capitolo 8: *** Amore Virtuale ***
Capitolo 9: *** Schegge Di Paura ***
Capitolo 10: *** La Lettera e I dubbi ***
Capitolo 11: *** Biglietto Per L'Incubo ***
Capitolo 12: *** Prima Vittima ***
Capitolo 13: *** Una Ragazza è uscita dalla mia bocca, uccidendomi ***
Capitolo 14: *** Megumi ***
Capitolo 15: *** La Dama In Rosso ***
Capitolo 16: *** L'Incubo Di Shizuka ***
Capitolo 17: *** Ricordi, Sesso e Volti ***
Capitolo 18: *** Il Nascondiglio Sbagliato ***
Capitolo 19: *** A Ritroso ***
Capitolo 20: *** Il Diario Di Megumi ***
Capitolo 21: *** Risveglio ***
Capitolo 22: *** La Fotografia ***
Capitolo 23: *** Fuori ***



Capitolo 1
*** Contatto sconosciuto ***


Che cosa sono io? Un ragazzo qualunque, uno di quelli che si incontrano in un qualsiasi liceo, contornati sempre di belle ragazze senza un motivo alcuno. Amo vestirmi bene, vado in palestra tutti i giorni, ma non sono mai riuscito a spiegarmi quel carisma della mia persona. Nel mio tempo libero mi posso ritenere un vero e proprio fancazzista, non mi piace fare nulla. Proprio niente. Mi piace uscire con gli amici, farci quattro sigarette e un paio di birre, fare casino, calciare le panchine. Tutto qui. Il resto del mio tempo, oltre che studiare, lo spendo al computer. La televisione è come se non esistesse più: mi ha ucciso i neuroni con i suoi reality shows di violenza, ora uccido lei: la lascio lì, in camera mia, in balia della polvere e di un telecomando che non ho mai spostato. Click, click. Semplici click atonali. Battiti cardiaci tecnologici. MSN: la mia droga. ACCESSO: Kobayashi_Tatsua_AppleDoping@hotmail.jp... Mi drogo di mele. Mi drogo di dolcezza. Appena entro in linea trilli ed assillanti luci intermittenti mi assalgono come se volessero uccidermi. State fermi! Vi sto per contattare io, cazzo! Un tiro di sigaretta, trucidata nel posacenere accanto al mouse nero. 300 contatti su 450 sono a me sconosciuti. Non so davvero chi siano quelle persone, ma le aggiungo in continuazione. "Flower_Girl ti ha aggiunto hai suoi contatti". Flower_Girl? Che strano nickname. Magari è carina. Accetto.

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Capitolo 2
*** La Ragazza Dei Fiori ***


Flower_Girl: Ciao

Ce l’ho fatta! Finalmente riesco a mettere l’html! Yo!

 

 

 

Flower_Girl: Ciao

Appledoping: MMh…ciao, ti conosco?

Flower_Girl: Forse sì, forse no, forse sì, ma in realtà non lo so…

Appledoping: XD

Flower_Girl: :D

Appledoping: No dai, veramente…dimmi il tuo nome
Flower_Girl: Mi chiamo Naomi Konichizawa e frequento il tuo liceo

Appledoping: E come mai tu mi conosci e io non conosco te?
Flower_Girl: Perché sei popolare a scuola…

Appledoping: °___°

Flower_Girl: Dai! Non fare quella faccia basita! Insomma non si fa che parlare di te e tu fai finta di essere basito…

Appledoping: O___O

Flower_Girl : XD ti ho detto di smetterla :D

Appledoping: XD
Flower_Girl: Poi sei così circondato di ragazze che non ricordi nemmeno il loro nome

Appledoping: Quindi in teoria ci conosciamo?
Flower_Girl: Sì, in un certo senso…sì

Appledoping: Come ho potuto non accorgermi di te?
Flower_Girl: è quello che mi sto chiedendo anche io, ora

Appledoping: Scusami

Flower_Girl: E di che? Ormai mi ci sono abituata…hai una ragazza?
Appledoping: Ne avevo una, ma a quanto pare mi ha abbandonato…non si è più fatta viva

Flower_Girl: Sul serio? Mi dispiace

Appledoping: Lascia stare, è una storia che preferirei non ricordare
Flower_Girl: Capisco, mi dispiace…non volevo rattristirti

Appledoping: So di essere un verme, so che mi faccio le ragazze senza sapere chi siano, ma per favore non ricordarmi più di Megumi

Flower_Girl: Ok…tranquillo…

Appledoping: Piuttosto, vedo che hai una webcam…puoi mostrarmi il tuo viso?
Flower_Girl: Vuoi vedere se sono sufficientemente carina per te?

Appledoping: No…voglio solo vedere se ti ho già vista

 

-Flower_Girl ha abbandonato la conversazione-

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Capitolo 3
*** Hideo ***


Sono basito

Sono basito. Non riesco a capire.

Quella strana ragazza continua a girarmi nella testa come una trottola. È come se lei fosse un astro ed io un girasole. Ormai è diventata parte di me, continua ad inabissare i miei pensieri ferocemente. Cerco di ricontattarla e chiedere scusa, ma non è in linea. Si deve essere disconnessa per colpa mia. Nella peggiore delle ipotesi mi avrebbe persino bloccato.

Non voglio pensarci e contatto Hideo, il mio migliore amico, impostato su “non al computer”.

 

TRILLO.

 

Flower OF Flash And Bones- Che cazzo c’è da trillare?
Appledoping- Vaffanculo

Flower Of Flash And Bones- Stai zitto che è meglio

Appledoping- hai le palle girate? Comunque guarda che credo che il tuo nickname sia sbagliato, la parola giusta è “flesh” non “flash

Shoujo- Oddio è vero

Appledoping- Che cazzone!

Shoujo- Comunque…che volevi dirmi?
Appledoping- No, niente, è che mi ha contattato una ragazza pochi secondi fa, su msn

Shoujo- Un’altra? Che palle…

Appledoping- Dai…seriamente…ho paura di averla offesa, non so esattamente perché ma mi sento profondamente in colpa

Shoujo- Che le hai fatto è? Le hai mostrato il pene in webcam?

Appledoping- In effetti..

Shoujo- O___O

Appledoping- Ma che hai capito! Niente pene! È solo che le avevo chiesto di mostrarmi il suo volto in webcam
Shoujo- Tutto qui? E lei si è incazzata?
Appledoping- Si è disconnessa senza dire nulla

Shoujo- si sarà offesa perché tu guardi le ragazze solo nel lato esteriore, non prendi in considerazione quello che hanno dentro. Capisci? Le donne ne soffrono, e poi diventano anoressiche e muoiono

Appledoping- =____=
Appledoping- E meno male che pensavo che tu mi avresti consolato

Shoujo- E perché avrei dovuto

Appledoping- A volte sei davvero stronzo

Shoujo- Pure tu!
Appledoping- io…mai!

Appledoping- Eccola! È rientrata! Sarà stato un problema della linea ,allora!
Shoujo- Ecco! Vai dalla tua mocciosetta e non farti più rivedere, per carità XD…e ricordati che domani c’è il test di biologia

Appledoping- O___o  tu che ricordi quando ci sono compiti e verifiche? O___O come mai?
Shoujo-… vada, vada sire

 

Chiudo la stupida ed inutile conversazione con Hideo e torno da lei, quella misteriosa ragazza che mi sta facendo sua preda…che cosa avrà poi di così particolare? E chi lo sa?

 

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Capitolo 4
*** Sangue a forma di cuore ***


Non risponde

Non risponde.

 

Il mio cuore già piange.

Quarto trillo della giornata. Il mio indice destro accarezza il mouse e lo violenta in continuazione.
“RispondI! Rispondi! Dannazione” sussurro tra me. Ma quella ragazza dei fiori non risponde.

 

Ci rinuncio, esco da msn e ripasso biologia.

Avvicino gli occhi al libro, leggo tra le righe e mi perdo tra un componente della membrana cellulare e un altro. Non ce la faccio. Mi sto deconcentrando. Memorizzo a fatica le differenti proteine nella membrana, mentre faccio rotolare una sigaretta tra le dita. Poi alzo gli occhi e di fronte  a me vedo qualcuno: una strana sagoma, femminile e bianca mi guarda minacciosa. Rimango impassibile.


Ansimo estrefatto.

Comincia a sussurrarmi frase sconnesse ed urla, urla sempre più forte. Prendo le forbici e, spaventato, gliele punto contro. Lei non scompare, è  sempre lì, fissa e urla. Poi si avvicina e le sue gambe cominciano a perdere sangue.
“Chi sei? Chi sei?” urlo, mentre il mio respiro si fa più affannoso, il cuore continua a battere in modo assordante e la mia testa vacilla. La misteriosa ragazza riapre la bocca e del sangue comincia a fluirle dai denti, cadendo a picco sul pavimento, formando una inquietante macchia rossastra a forma di cuore.


“Ti amo” sussurra e mi sveglio di colpo.

Sono le 7 del mattino e la mia testa si trova tra la pagina 16 e la pagina 17 del libro. Oggi ho il test, ma non so nulla. Non riesco a ricordare nulla. Mi faccio una sigaretta mattutina, mentre corro al bagno per sistemarmi i capelli.

 

Naomi…Naomi…

Strana stella cadente dal passo alieno…

Chi sei?

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Capitolo 5
*** Il Fiume Nel Bosco ***


Ora, nello stesso momento in cui sono sul treno verso scuola, ripassando distrattamente biologia, una ragazza sta gironzolando in un bosco poco distante a casa mia

Ora, nello stesso momento in cui sono sul treno verso scuola, ripassando distrattamente biologia, una ragazza sta gironzolando in un bosco poco distante a casa mia. È una fotografa, e sorride con i suoi capelli biondi svolazzanti nel vento (tinti ovviamente…quando mai si è vista una giapponese bionda naturale?). Click. Fotografa i rami degli alberi autunnali che abbracciano un sole pallido di ottobre.
“Questa è venuta bene” sorride controllando con i suoi seducenti occhi a mandorla, l’anteprima della fotografia. Con i suoi chiarioscuri sensazionali e quelle straordinarie ombre cinesi che si proiettano sul terreno.

Click. Click. Click.

La sua arte è inarrestabile: fotografa di tutto: gli alberi, le foglie e il fiume che dista poco accanto, nascosta da quell’incommensurabile armata di fronde.

Click. Click. Click.

Poi la ragazza sfoglia le sue creazioni, zoomma le parti più interessanti e le studia. Sorride ripetutamente, conscia del suo talento e rabbrividisce.

Zooma sulle foglie, sulle fronde, sulle ombre… e sui volti.

Solo in quel momento, infatti, nota che nell’acqua salmastra si nasconde un volto femminile. La ragazza aguzza lo sguardo per vedere meglio, sperando che si trattasse solo di una sciocca sovraesposizione della pellicola. Del sudore le scende dalla fronte, rabbrividendo al solo pensiero che quella faccia fosse di un cadavere nascosto in quell’acqua sporca. Alzò lo sguardo dalla macchina fotografica e , improvvisamente, davanti ai suoi occhi apparve una ragazza bagnata da capo a piedi. Implorava aiuto e piangeva, urlava sempre di più.
“Calmati” le rispose la fotografa, facendole diverse fotografie “Calmati! Ci sono io con te”
Ma la ragazza del fiume, improvvisamente, cade a terra, sbatte la testa e non riesce più a muoversi. È morta.

La fotografa urla, chiama una sua amica al cellulare perché non sa che fare, e si mangia le unghie.
“Te l’ho detto! È una ragazza che è venuta dal fiume! …no, te lo giuro…non so di chi si tratti…non la conosco…ti prego, Yoko, dimmi che cosa devo fare…alla polizia dici? Non lo so …e se non crederanno al fatto che sia uscita da sola dall’acqua… Ti prego, Yoko, aiutami…sono disperata
.

 

Sono arrivato a scuola e ho il fiato corto. Cerco con lo sguardo una possibile Naomi, tra tutte quelle ragazze che sorridono ed ammiccano, nella loro suadente uniforme scolastica alla marinara.  Nessuna di loro mi attrae, se riuscissi a trovare quella Naomi, la troverei sola e sconsolata, ma unica. Non mi mostrerebbe le gambe, e forse nemmeno le labbra, si limiterebbe a salutarmi arrossendo e scapperebbe via. Mi accendo una sigaretta e sospiro. Non so che fare. Che giornata schifosa, quella di oggi! Non ho studiato un cazzo e forse mi sono innamorato di una ragazza che conosco da un giorno. Che devo fare?????

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Capitolo 6
*** La ragazza senza mascella ***


Sono in bagno

Sono in bagno. Sono passate tre ore da quando questo maledetto giorno scolastico è cominciato e già non vedo l’ora di andarmene a casa. Le due ore di algebra sono eterne, non riesco proprio a reggerle. Mi allento la cravatta dell’uniforme e, dopo una bella liberazione fisiologica mi lavo le mani al lavandino e mi sistemo i capelli, guardandomi nello specchio del bagno maschile.

Sto per tornare in classe, controvoglia  consapevole del fatto di una noiosa ora di storia, quando mi pare  che lo specchio si muova.

Tudum.

Produce un suono strano, come una lamina di ferro che viene percossa con violenza.

Resto ad osservarlo ed ecco, che noto che il suo vetro comincia a tremare con fervore. Trema, trema, e non s’arresta. Bum. Bum. Bum.
Crckckckc.

Crepe inquietanti marchiano la superficie limpida distorcendone il riflesso. Ora mi vedo, completamente a pezzi e riesco a vedere il mio collo spaccato letteralmente a metà. Mi sento morire. Muoio.

Anziché fuggire all’istante, indietreggio ed ecco che le porte dei gabinetti si aprono di colpo, una dopo l’altra.

Mi guardo intorno, con il cuore in gola, quando una ragazza misteriosa esce da uno di questi gabinetti e mi guarda in modo strano.
Il suo corpo è segnato da numerose ferite che continuano a perdere sangue e le sue mani nascondono la parte inferiore del viso: dal naso in giù. Spero che si tratti di un sogno, stento a credere ai miei stessi occhi. Indietreggio verso la porta della salvezza e questa si avvicina catatonica. I suoi capelli corvini ondeggiano con l’andatura incerta del suo corpo ferito. Poi quando mi è praticamente vicina ,pone la sua fronte sulla mia e si libera di quelle mani che le imprigionano il viso, mostrandomi un dettaglio particolarmente inquietante: non ha la mascella, ma anzi…non possiede proprio la bocca, né il meno. La parte inferiore di quel viso sembrava essere scomparsa, al loro posto solo carne mutilata, da cui cadde un’inquietante cascata rosso sangue che sporcò di emoglobina la camicia, la cravatta e i pantaloni della divisa.
Grido disperato e lei mi stringe forte, spargendo sangue all’impazzata, che scendeva sui miei capelli, inumidendoli, poi sul retro della giacca.

Svengo, in preda a panico e terrore.

 

Tatsuya? Tatsuya?”sento richiamare da lontano. Sono privo di sensi, l’unica cosa che riesco a sentire è il battito impazzito del mio cuore, sospeso tra amore e paura. Per il resto vivo in un’oscurità profonda, dentro la quale non riesco a sopravvivere. In mente, però, non penso a me, non penso alla mia vita, penso a quella Naomi, quella strana ragazza che circola nella mia mente. Non mi interessa nemmeno capire chi sia quella ragazza priva di mascella. L’unica cosa che voglio davvero è vederla e nutrirmi di lei.

Apro lentamente gli occhi. La mia vista è offuscata.

Un’ombra nera si protende verso di me. È Hideo.

Tatsuya! Tatsuya!” continua a ripetere con insistenza
Mi sveglio di colpo e mi osservo, non sono affatto sporco di sangue. Sento solo la testa che pulsa di dolore. “Che è successo?” chiedo sussurrando

“A quanto pare sei svenuto…non rispondevi…temevo fossi…”
”morto? Non scherzare”
”eh…bravo…non scherzare…guarda” mi dice indicando una chiazza di liquido rosso per terra “quando sei caduto devi aver sbattuto la testa e devi aver perso anche del sangue”

Avvicino i polpastrelli alla nuca, in effetti la sento umida e calda “Non capisco cosa sia successo…c’era una ragazze …”
”Una ragazza?”
”Sì…una ragazza…non aveva la bocca”
”Non aveva la…senti ma che stai dicendo?”
”Non lo so, ma credo che debba tornare a casa”
”Già lo penso anche io”
”Avverti la professoressa che io esco prima, io scendo in segreteria e…”
”Sei matto…hai sbattuto la testa…e se mi svieni cadendo le scale? Potresti morire”
”Ma sei diventato gay all’improvviso?”
”Il fatto che mi preoccupi per te non vuol dire che io sia gay”
”Stavo scherzando…comunque vuoi avvertire la professoressa di storia, per favore?”
Annuisce” Però ti mando Yukiko
”Perché proprio Yukiko?”
”Tutti sanno quanto sia cotta di te…e poi è una gnocca da paura…pensaci, tu hai appena sbattuto la testa, le svieni tra le braccia in mezzo a quelle sue poppe così ben formate…mmmh
”Smettila di fare il pervertito per favore, pensi sempre a scopare”
”OK…allora vado a chiamare qualcuno”
”Era Ora”

 

La testa mi fa male, ma non al tal punto di svenire. Più che sul dolore fisico mi concentro su quella Naomi che mi sta distruggendo il cuore e su quella strana ragazza che forse mi è apparsa in sogno.
Chi è colei? È solo un semplice incubo o qualcosa di più?

E come ho fatto a cadere per terra?
Domande , domande, domande  a cui non riuscivo a darmi una risposta.

Spero che tutti questi tormenti si risolvino a breve, o potrei anche impazzire.

Ho bisogno di una sigaretta, santo Dio!

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Capitolo 7
*** Sera ***


Sera

Sera.
Sussurro davanti allo schermo e osservo con malinconia, una strana macchia sulla superficie liscia e digitale del destkop.

Mi manca Naomi. Entro in msn con il peso nel cuore, ancora confuso per ciò che è successo a scuola, in bagno.

 

Flower_Girl: Ciao


Mi ha contattato! Finalmente!

Appledoping- Che fine avevi fatto?
Flower_Girl- Mi cercavi?

Appledoping: Mi andava di parlare un po’ con te
Flower_Girl: Davvero?

Appledoping-: Sì, davvero…mi sembri una ragazza particolare…hai scaturito un buon interesse su di me

Flower_Girl: Ma quale onore!
Appledoping- Sei sarcastica, ora?
Flower_Girl: mmmh..sì

Appledoping: XD

Flower_Girl: Quindi ti piaccio?
Appledoping: Non lo so ancora…ti ho conosciuto solo ieri e non ti ho nemmeno visto in volto, però sento che c’è del magnetismo, c’è qualcosa che mi lega a te

Flower_Girl: Mamma mia! Dovresti fare il poeta da grande
Appledoping: Altro sarcasmo?
Flower_Girl: mmmh…sì

Appledoping: XD
Flower_Girl: :D

APpledoping: Se devo essere sincero è come se ti conoscessi già

Flower_Girl: davvero?
Appledoping: mi ricordi…
Flower_Girl: chi?

Appledoping: no, niente…lascia stare..

Flower_Girl: Ok

Appledoping: Oggi c’eri a scuola?
Flower_Girl: No, avevo un po’ di febbre…mi sento spesso male

Appledoping: Assì? Come mai?
Flower_Girl: Non lo so, ma è come se affogassi in continuazione…

Appledoping: Affogare?
Flower_Girl: Sì, quando ti manca l’aria e vuoi tornare in superficie. Non ti è mai capitato?
APpledoping: Sì

Flower_Girl: A me capita in continuazione…

Appledoping: Anche io sono stato male oggi…sono svenuto in bagno

Flower_Girl: Oddio! Davvero?
Appledoping: Sì…anche se non riesco ancora a capire come sia potuto succedere…

Flower_Girl: Hai fatto colazione?
APpledoping: No…

Flower_Girl: Allora dev’essere stato un calo di zuccheri

Appledoping: Probabilmente…forse anche perché in questi giorni salto frequentemente i pasti

Flower_Girl: No…ma perché?
Appledoping: Perché sono così confuso ed apatico che non ho voglia di fare un cazzo. Nemmeno mangiare.
Flower_Girl: Dai, non farlo…è stupido…Poi con tutto il tabacco e l’alcool che butti giù va a finire che non arrivi ai trent’anni

APpledoping: Come sai che fumo?
FLower_Girl: è evidente…hai sempre una sigaretta in mano, anche adesso

 

Mi guardo estrefatto le dita e vedo che una malboro è tra l’indice e il medio sinistro


Appledoping: Come sai che ho una sigaretta tra le dita?
Flower_Girl: perché tutte le volte che ti ho visto, non ti ho mai visto senza…

Flower_Girl: Ti amo

 

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Capitolo 8
*** Amore Virtuale ***


Ti amo

Ti amo.

Mi ha detto veramente TI AMO?

STENTO QUASI A CREDERCI!

 

Come può amarmi? Non riesco a capirlo. Io che non faccio mai nulla, io che mi faccio sempre gli affari miei, io che sono così freddo e distaccato.

Mi ama solo per il mio aspetto fisico? Non riuscirei a perdonarmelo.

Non credo mi ami per come sono dentro, ed è questo che mi fa più male.

E io cosa provo? Sto  forse amando quella strana ragazza?
Che mi succede?

 

Naomi…Il suo nome mi trapassa i denti e mi finisce in gola, in quell’abisso impervio chiamato cuore.

 

Flower_Girl: Ho detto qualcosa che non va?
Appledoping: No, niente…ero solo soprappensiero

Flower_Girl: Tu che cosa rispondi
Appledoping: Te l’ho detto…non lo so…domani sei libera?
Flower_Girl: Non sono mai libera…però vedrò…Ti mando un messaggio se ti va…puoi darmi il tuo numero?
Appledoping: 09456789000

Flower_Girl: Perfetto

Appledoping: Chiamami. Ho tanta voglia di conoscerti.

Flower_Girl: non avevi forse detto che è come se tu mi conoscessi già?

Appledoping: Sì, ma in questo caso per “conoscerti intendo uscire con te, andare al cinema…cose così, insomma

Flower_Girl: Capisco
Flower_Girl: Ora scusa, devo andare…

Appledoping: Nessun problema. Fammi sapere.
Flower_Girl: Certo

Flower_Girl: E scusa se prima sono stata un po’ troppo schietta ed impulsiva

Appledoping: Ma di cosa? Sei stata dolce.

Flower_Girl: :D…ciao

Appledoping: Ciao.

 

Solo ora mi accorgo, che Hideo avesse aperto una conversazione con me. Forse perché troppo ammaliato da Naomi, non me ne sono praticamente accorto.

 

Hideo: Ciao

Hideo: Rispondi, è importante

Hideo: Ci sei?
Hideo: Se non sei al computer perché cazzo metti “in linea” come stato?

-          Hideo Ti Ha Inviato Un Trillo-

-          Hideo Ti Ha Inviato Un Trillo-

Hideo: Non fare lo stronzo e rispondi

Appledoping: Scusa… è che stavo parlando con una ragazza…

Hideo: Era ora che ti decidessi a rispondere al tuo migliore amico u.u

Hideo: Comunque, di che ragazza parli?

Hideo: Yukiko?Te la sei lavorata bene ieri, eh?

Appledoping: Smettila… è un’altra…Yukiko mi ha semplicemente aiutato ad uscire prima da scuola…tutto qui

Hideo: E allora un’altra chi?

Appledoping: Una che mi ha aggiunto su msn…una certa Naomi Konichizawa

Hideo: Non mi è nuovo questo nome…

Appledoping: La conosci?

Hideo: Solo di nome… l’ho già sentito da qualche parte… è una che studia nel nostro liceo?

Appledoping: A quanto pare sì…

Appledoping: La cosa strana è che non l’ho mai conosciuta di persona
Appledoping: Eppure mi ammalia da morire…ce l’ho fissa nel mio cervello

Appledoping: Come se fosse marchiata a fuoco

Hideo: Capisco, ma per ora è solo una relazione virtuale, nulla di serio, quindi è impossibile che tu ti sia innamorato di lei

Appledoping: Veramente non so nemmeno se si tratti di amore, sono confuso…

Hideo: Capisco

Appledoping: Le ho chiesto se un giorno usciamo insieme e le ho lasciato il numero di telefono

Hideo: Capito

Hideo: Ma che vi siete detti oggi?
Hideo: Frasi romantiche o porcelline?

Appledoping: è proprio un chiodo fisso, eh

Hideo: Evidentemente sì :D

Hideo: Domani vieni a scuola?

Appledoping: Non so ancora, ma credo di si

Appledoping: Mi fa ancora leggermente male la testa

Appledoping: Mia madre voleva portarmi all’ospedale

Appledoping: ma le ho detto che stava esagerando
Appledoping: Cioè, è solo una botta e ora sto bene

Appledoping: In questo momento mi interessa solo quella Naomi

Hideo: Non illuderti troppo, eh

Hideo: Che solitamente le relazioni virtuali

Hideo: Spesso non sono mai ciò che sembrano veramente

Hideo: E raramente durano parecchio

Appledoping: Incredibile! Stai Formulando un discorso serio e maturo!
Appledoping: Non mi pare nemmeno vero!

Hideo: Fottiti XD

Hideo: Comunque ascolta il mio consiglio

Hideo: Conoscila, amala…ma non illuderti troppo

Appledoping: Va bene…ora vado a mangiare qualcosa…ho perso troppi chili ultimamente…

Hideo: Incredibile! Tu Che mangi!
Hideo: Non mi pare nemmeno vero!

Appledoping: =__________=

Appledoping: Ciao, forse ci vediamo domani

Hideo: Ok

Hideo: Ciao

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Capitolo 9
*** Schegge Di Paura ***


Non ho fame

Non ho fame.

Ma una buona cioccolata calda non me la toglie nessuno.
Soffio lentamente e con dolcezza per raffreddarla senza toglierne la sua purezza e il suo sapore dolce.

Mi riempio di dolcezza.

Qualcuno mi alita sul collo, ma non ha l’alito umano. È un soffio freddo e raggelato, quasi quello di un morto. Rabbrividisco. Il sangue mi si gela nelle vene. Quello strano sospiro attraversa il mio corpo, così ardentemente, che la tazza nelle mie mani traballa e delle gocce di liquido marrone cadono a picco sul tappeto. Non ho il coraggio di voltarmi. Il cuore mi batte all’impazzata, quasi come se volesse abbandonare il mio corpo, distruggendo la cassa toracica.

Cerco di osservare con la coda dell’occhio, ma vedo soltanto un ombra. Appoggio la tazza sul tavolo della cucina accanto a me e mi armo di coltello, mentre la paura sembra non andarsene.

Conto fino a tre, chiudo gli occhi, stringo forte il coltello e mi giro di scatto. Poi li riapro e vedo la punta del coltello sporca di sangue. Alzo lo sguardo, sempre più terrorizzato.
Quella ragazza è di fronte a me. Le ho appena tagliato la coda.

“Bastardo” mi sussurra, mentre un feroce schizzo di sangue parte all’impazzata dalla ferita sulla gola, spruzzando di rosso vivo  i muri della cucina.
Mi sveglio di colpo. Sono in soggiorno e mi ritrovo la testa nella tazza di cioccolata. Sento il capo bollire. I capelli sono sporchi della dolce bevanda. Il colletto della camicia bianca completamente marrone. Sono svenuto di nuovo.

Metto la tazza nel lavandino e corro a lavarmi i capelli. Senza togliermi nulla, mi metto in ginocchio di fronte al bordo della vasca e mi lavo i capelli con l’ausilio del rubinetto e un po’ di shampoo.

Che cosa mi sta succedendo? Continuo a svenire in continuazione e tutte le volte questa strana ragazza mi appare in sogno. Chi è? Che cosa vuole?
Mentre l’acqua accarezza il mio capo e la lava via dal cioccolato, due mani spuntano improvvisamente dall’interno della vasca e mi afferrano il volto, trascinandomi all’interno di essa. Mi divincolo, ma quelle mani non mi lasciano andare. L’acqua mi cade a picco sui pantaloni inumidendoli.

Ma all’improvviso l’acqua cambia colore: tende al verdognolo e continua a scendere. Non riesco a liberarmi. Voglio uscire! Voglio uscire! La camicia si fa pesante e umida.
Acqua salmastra, ricca di alghe e strane erbe.

Aiuto!
Le mani mi spingono sul fondo. Non respiro.

Bevo.

L’acqua salmastra mi penetra nelle narici e in gola. Soffoco.
Ritorno in superficie a stento e riesco a sputarla. Ma immediatamente vengo spinto nuovamente sul fondo. Il liquido mi perfora le orecchie e non mi lascia scampo.

Sembra acqua di lago, o di fiume.

Fiume.

Fiume.

La parola fiume mi rimbombava in testa all’impazzata.

All’improvviso le mani scompaiono e io riesco finalmente a ritornare in superficie. Esco respirando con fame d’aria e mi butto sul pavimento del bagno. I vestiti completamente fradici. Le piastrelle si ricoprono d’acqua.

Acqua che continua a fluire ed estendersi, come un’epidemia.

Quella ragazza. Quella ragazza vuole qualcosa da me.

E continua a colpirmi.

Ma questa volta è riuscita a farlo nella realtà, non nel sogno.

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Capitolo 10
*** La Lettera e I dubbi ***


“Stai bene

“Stai bene?” ripete un’altra volta un’amica a quella ragazza che vide spiaccicarsi di fronte a lei, di fianco a quel fiume,

“Sì…sto meglio”
”La scientifica ti ha mandato questa lettera, l’ho notata nella cassetta quando ti eri già addormentata” sorride Yoko, mentre porge la lettera all’amica di quel macabro evento, Shizuka.

La apre, con il fiato corto e con molta curiosità, oltre che ansia.

 

“Cara Signorina Nakasake Shizuka,

Abbiamo accertato l’identità del cadavere da lei ritrovato. Si tratta di una ragazza di nome Naomi Konichizawa[…]”

 

Naomi Konichizawa?” sospira Shizuka quasi incredula
”Che c’è?” le chiede l’amica, che non capiva tutto quello stupore
Naomi…è il nome di una mia amica”
”Vuoi dire Nao…”
”Sì…ma…perché non l’ho riconosciuta? E soprattutto come può essere lei se è scomparsa da ben sei mesi?”

Nao? Vuol dire che hai visto Nao?”
”Evidentemente sì…beh…in effetti…non sono riuscita a guardarla perfettamente in viso, quindi…sei mesi…sono passati sei mesi…ed è morta sotto il mio sguardo”
”E se invece fosse già morta?”
”Ma che cosa stai dicendo?”

“Beh…potrebbe essersi ripresentata sottoforma di fantasma…forse è venuta da te perché le sei vicina”
”Ma che cosa stai dicendo? A mio parere ami troppo il paranormale?”

“Forse…l’unica cosa da dire è che questo fatto è veramente strano”
”Non dirlo a me…tu non hai visto quella pazza spiaccicarsi al suolo davanti ai tuoi occhi!”

“Beh…almeno…almeno tutto si è sistemato no?”
”No…io sono diventata molto più fragile, non vado a scuola da giorni e la scientifica non fa che tempestarmi di lettere e messaggi…sembra che pensino che io sia un’assassina”
”Sta tranquilla…tu sei finita solo nel posto sbagliato al momento sbagliato”

“Sì…forse hai ragione tu… ma continuo a non capire?”
Mmh? Che cosa?”
”Se lei mi è apparsa come fantasma, come ha fatto a morire?”

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Capitolo 11
*** Biglietto Per L'Incubo ***


UN GRANDE GRAZIE A TUTTI COLORO CHE STANNO AMANDO QUESTA STORIA… è QUELLA CHE STA OTTENENDO IL MAGGIOR SUCCESSO (SEBBENE PENSI CHE IL MIO PIU’ BEL RACCONTO HORROR SIA “POLITE”)…

UN GRANDE GRAZIE A TUTTI COLORO CHE STANNO AMANDO QUESTA STORIA… è QUELLA CHE STA OTTENENDO IL MAGGIOR SUCCESSO (SEBBENE PENSI CHE IL MIO PIU’ BEL RACCONTO HORROR SIA “POLITE”)…

 

GRAZIE A TUTTI COLORO CHE HANNO AGGIUNTO QUESTO RACCONTO NEI PREFERITI, A COLORO CHE HANNO COMMENTATO, A QUELLI CHE HANNO SOLO LETTO  E ANCHE A COLORO CHE HANNO BLOCCATO LA LETTURA perché NON SODDISFATTI DALLA STORIA XD

 

INSOMMA…UN GRAZIE A TUTTI COLORO CHE HANNO AVUTO A CHE FARE CON QUESTO RACCONTO :D

 

BACI…ED ORA IL NUOVO, ATTESO (SPERO) CAPITOLO

 

Sono sul treno. Ho deciso di tornare a scuola, nonostante quanto successo ieri. Non voglio restarmene a casa in balia di un qualcosa che vuole uccidermi. Mia madre lavora, sarei da solo. A scuola basta fare attenzione: basta non ritrovarsi da soli e non si corre alcun pericolo.

Mi sono così spaventato da quell’incubo nella vasca da bagno da non riuscire a chiudere occhio per tutta la notte.

Con un paio di grosse occhiaie ho deciso di divertirmi con una maratona di caffè, porno coreani e film di Russ Myers.
Oggi il professore restituisce le verifiche di biologia e non so che cosa aspettarmi: non so nemmeno se sia andata bene o male. In questo momento è come se non esistesse altro: non ho cercato con gli occhi né Hideo né Komori e gli altri coglioni dei miei amici. Ora le mie nuove ossessioni si chiamano: msn, Naomi e la ragazza misteriosa che vuole uccidermi.

Ma quella che più mi spaventa è, appunto, questa terza ossessione, la più pericolosa e meno dolce. Non posso certo restarmene con le mani in mano: devo scoprire che cosa voglia questa donna misteriosa da me. Io? Io che sono pigro, che non faccio male ad una mosca e che non so mai che diavolo fare il pomeriggio. Io che vengo invitato in continuazione il sabato sera per andare chissàdove per ballare e me ne resto a casa per il semplice fatto di non averne voglia…che cosa ho fatto io?

Sospiro, mentre giochicchio con il cellulare.

In quel momento mi arriva un messaggio.

È di Naomi, solo ora riesco a ricordare di aver lasciato il numero di cellulare a quella mia misteriosa spasimante.


”Ciao Tatsuya.

Sono Naomi, Flower_Girl. Questo è il mio numero e ti saluto”

Che spreco di soldi per un messaggio del genere! Spero solo che abbia l’opzione messaggi gratuiti… tuttavia, questo sciocco sms risveglia in me una profonda felicità.

Le rispondo subito, digitando con la stessa velocità di quando digito con la tastiera, ormai ci ho fatto l’abitudine, un’inquietante abitudine…

 

“Ciao Misteriosa Ragazza Dei Fiori. Dove Sei?”

 

“Sul treno. Tu?”
”Quale linea?”
”Shimotsuma- Tokyo”

 

La mia stessa linea! Alzo gli occhi, in cerca di qualche ragazza con un cellulare in mano, faccio finta di andare in bagno per controllare nelle cabine adiacenti, ma non vedo nessuna con il cellulare in mano.
Aspetta…ma…ma…lì davanti a me c’è un ragazzo che smanetta con il telefonino!

Vi prego dei dell’amore, fate che non sia un ragazzo che mi stia mandando quei messaggi!
 
Mi avvicino, controllando con la coda dell’occhio il display del cellulare di quel ragazzo magrolino e  con i capelli a caschetto.


Sospiro di sollievo. Sta semplicemente giocando a Snake ed è così concentrato da non aver notato il mio sguardo curioso e sbarazzino.

 

Bip. Bip. : un nuovo messaggio.

 

Numero sconosciuto.

 

“Morirai Presto”

 

Trasalgo e mi guardo intorno spaventato, affetto da uno strano morbo, chiamato terrore.

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Capitolo 12
*** Prima Vittima ***


Respiro affannosamente

Respiro affannosamente. Non nascondo di essermi spaventato da quel messaggio è solo che comincio a sentirmi strano. Scendo dal treno, con tutte le mie preoccupazioni e i miei affanni, mentre riesco a sentire da lontano due ragazze parlare, sono due belle ragazze che discutono ,a man non parlano di smalto per le unghie e ragazzi.

Nelle loro parole noto malinconia e preoccupazione ed un nome esce dalla bocca di una di loro: “Naomi Konichizawa
Naomi.

Le fermo all’improvviso, le vedo spaventate, ma subito riprese.
”Che cosa c’è?” Mi domandano come se volessero difendersi da un eventuale stupro

“Nulla…è che ti ho sentito pronunciare…sei Naomi?”
”No…Naomi era una mia amica”

Solo ora ricordo. Quella ragazza è la misteriosa fotografa.

“Era?”
”Sì…è morta…è scomparsa sei mesi fa e l’ho vista morire tre giorni fa”

“Come è morta?” Sono sconvolto “Io…”
”TU che cosa? La conoscevi?”
”Io la conosco da pochi giorni, mi ha aggiunto su msn e abbiamo iniziato a parlare”

“Ma…com’è possibile, scusa?”
”Non…non l’ho mai conosciuta prima…non conosco neppure il suo viso”
”Io invece la conoscevo…però non so perché sia scomparsa…l’ho conosciuta all’università e nonostante fossimo amiche avevo percepito una strana inquietudine in lei…era una ragazza piuttosto strana”
”Quindi sei  dell’università”
”Sì…sono fotografa…sono venuta nel tuo liceo perché so che vi ha studiato Naomi e ho voluo controllare sugli annuari passati…per caso la tua scuola conserva vecchi documenti, annuari, verifiche…qualsiasi cosa?”

“Si…sono conservate nella biblioteca”
”Ci vuole un’autorizzazione per controllarli?”
”Solo se sono più vecchi di tre  anni”

“Perfetto…vuoi venire con me?”
”Avrei lezione ma, va bene ti seguo…”
Yoko” dice poi riferendosi all’amica “Tu puoi andare a lezione se ti va”
”Sì…in effetti avremmo l’esame tra un paio di giorni, non mi va di perdere un’altra lezione”
”Vai pure”
”OK”

E così Yoko sale sul treno, salutando l’amica. Le porte si chiudono dietro di lei, e il treno sfreccia lontano.

In questo stesso momento, la ragazza nota con inquietudine che il treno è completamente vuoto. Si stringe le mani e si scortica le dita, cercando di togliersi le pellicine. Le porte che separano un vagone dall’altro cominciano a sbattere.
”Colpa del vento” pensa la ragazza, mentre, tirando fuori il cellulare dalla borsetta legge un messaggio appena arrivatole.
”Spero sia di Shinji” sorride Yoko con dolcezza, pensando ad un messaggino romantico che le possa rendere felice la giornata.

 

“Stai per morire”
un brivido. Yoko scatta in piedi terrorizzata e si guarda intorno, ma come sempre il treno è vuoto.

Una strana inquietudine la invade. Sospira, affanna, continua a guardarsi intorno. Si volta, schiocca le dita, si arma di coltellino svizzero e attende, sperando che arrivi presto la sua fermata.


DUdun. Il cellulare riprende a squillare. Un altro messaggio.

Yoko si lascia andare, appoggiando la testa sul sedile, lasciandosi sprofondare, leggendo il messaggio.

Click.


”Sono dietro di te”

Che cosa?
Yoko grida, scatta in piedi e cerca di fuggire, ma due mani dietro di lei la afferrano.
Yoko si dimena, muove i piedi, le mani, cerca di graffiare il suo aggressore, di ferirlo con il suo coltellino, ma qualcosa succede. Qualcosa di strano, Yoko non riesce più a sentirsi viva: del sangue comincia a schizzare dalla sua gola e il suo coltellino svizzero ha la punta tinta di rosso. La ragazza, scioccata si pone la mano all’ugola, mentre il sangue continua a schizzare all’impazzata e poi, cade inesorabilmente a terra.

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Capitolo 13
*** Una Ragazza è uscita dalla mia bocca, uccidendomi ***


Hideo è già in classe, mentre io e Shizuka ci dirigiamo in biblioteca per controllare annuari ed archivi, decide di andare in bagno

Hideo è già in classe, mentre io e Shizuka ci dirigiamo in biblioteca per controllare annuari ed archivi, decide di andare in bagno.

Mancano pochi minuti alla prima ora.

Il silenzio è angosciante. Hideo apre il rubinetto: ha sete. Avvicina la bocca alla cavità e comincia a succhiare quel fluido trasparente che scende in modo martellante. L’acqua gli entra solennemente sulla lingua, sino alla laringe.

Chiude e si rinchiude in uno dei gabinetti dalla porta gialla.

Sta per abbassarsi i pantaloni, quando un senso di amarezza gli trafigge la gola, sente che sta per vomitare quell'acqua appena bevuta. è acqua salmastra, acqua di fiume. Comincia a tossire, cerca di sputare, ma non smette di star male: un forte stimolo di nausea l'opprime, facendolo sentire impotente. Hideo cade a terra, tossendo sempre più forte. Comincia a vomitare: acqua viene sparsa in giro nel bagno, acqua verdognola, poi qualcosa inizia ad uscire dalla sua bocca. Una inquietante massa di capelli sguscia fuori attraverso la sua ugola, riversandosi sul pavimento del gabinetto. Hideo cerca di rialzarsi, mentre i capelli continuano ad uscire. Sangue. Comincia ad espellere sangue, poi una mano, una gamba. Una ragazza sta uscendo dal suo corpo. Hideo è scioccato, ma quella matassa di carne e capelli continua ad essere espulsa in modo inquietante. Poi la porta del suo gabinetto si apre di colpo e il ragazzo viene ritrovato raccolto in un angolo, morto, ma con gli occhi ben aperti e vitrei dal terrore. Sui muri spruzzi di sangue violentano lo sterile bianco del gabinetto, sul pavimento un'indefinibile massa di capelli. Una ragazza esce, poi, improvvisamente da quel gabinetto: è nuda e i seni le sono nascosti dai capelli lunghi e neri. Sporca di sangue si pulisce le mani al lavandino ed esce dal bagno dei maschi, come se nulla fosse.

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Capitolo 14
*** Megumi ***


Dopo l’autorizzazione della bibliotecaria, eccomi qui con la mia nuova amica a consultare quei manuali finora dimenticati

Dopo l’autorizzazione della bibliotecaria, eccomi qui con la mia nuova amica a consultare quei manuali finora dimenticati. Soffiamo sopra la polvere e facciamo strane smorfie di fronte alle pagine ingiallite e di odore acre: odore di vecchio, così terribilmente malinconico da rattristarci.

Anno scolastico 2003/2004.

Classe 3D.
mmmmh…” sospira Shizuka

“Perché proprio questa classe?” le chiedo confuso
”Perché mi ricordo che disse di appartenere alla classe terza d e poi d’aver cambiato scuola”
”Strano”

“Già…e la cosa più inquietante è che Naomi non appare sulla lista degli alunni, c’è un'altra Konichizawa
”Un’altra?”
”Una certa Megumi Konichizawa…oh mio Dio!”
”Che cosa?”

“è…è la ragazza che…non ho assistito alla morte di Nao, ma a quella di Megumi! Ecco perché non l’ho riconosciuta”
”Ma chi è Megumi?”
”Mi avevo di avere una sorella gemella…guarda…” dice indicandomi la foto di classe sull’annuario “Le assomiglia moltissimo”
”Te l’ho detto…non l’ho mai conosciuta di persona”
Megumi…”
Megumi…io…io conoscevo una Megumi
”è un nome popolare in Giappone, non lo sapevi?”
Sospiro. No, non era solo una persona diversa. Megumi, Megumi Konichizawa…ma certo!
”Io…io…conosco quella Megumi
lei, di scatto, volta la sua testa verso di me “Sul serio?”
”Sì…credo anche che si chiamasse Konichizawa di cognome…come ho potuto dimenticarlo?”
”Sì…ma come la conosci?”

“Non l’ho più sentita da circa sei mesi…era una ragazza che conobbi in palestra, quando scoprii che si era innamorata di me, cominciai a …a…ad ignorarla”
”E poi?”
”E poi una sera venne ad una festa con me e dei miei amici e credo di averla umiliata in qualche modo”
”Come? Come è successo? Devi dirmelo!”
”Credo di essere stato ubriaco…non ricordo…lo so solo perché me l’ha detto Hideo, che era con me il giorno seguente”

“E poi non l’hai più sentita nominare?”
”No…ma non sapevo avesse una sorella gemella e soprattutto che si chiamasse Naomi
”Resta solo una cosa da scoprire: perché Megumi si trovava in quel bosco?”
”Si, infatti...”
”Forse è esattamente come aveva detto Yoko…”
”Cioè?”
”Forse è morta sei mesi fa e si è ripresentata sottoforma di fantasma…ma perché? Perché a me?”
”Ho ancora diversi dubbi. Non riesco ancora a capire che cosa centri Naomi in tutto questo…”
La faccenda è più complicata del previsto.

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Capitolo 15
*** La Dama In Rosso ***


A Lunastorta94: ho 16 anni

A Lunastorta94: ho 16 anni. Quindi se tu sei del ’94 in teoria dovrei avere due anni in più di te J. Volevo ringraziarti per la passione che nutri per questa storia :D. Grazie Davvero. Ecco il nuovo capitolo :)

 

La luce mi si appiccica sulla pelle. Rosso, blu, cerchi neri nei vicoli ciechi sono superfici dopo il bianco, vertigini albini che tramandano l’accecamento circolare.
Sono così, perso, davanti a questo schermo: uno schermo vuoto, e privo di anima.

Le finestre di msn messenger appaiono senza sosta su di esso, chiamandomi con il loro eccheggiare e il loro danzare, ma non ci bado. Sto cercando delle fotografie.
megumi, Megumi. Chi diavolo eri?

Le mie mani scorrono sulle pagine di album vecchi e appassiti, oltre che ammuffiti.
Foto di quando ero piccolo, di qualche sorriso, di niente. La mia prima ragazza, io e Hideo. Poi pagine vuote, le pagine bianche si susseguono una dopo l’altra. Perché cerco foto? Perché l’unica cosa che ricordo di Megumi è un flash martellante ,di macchina fotografica.
Poi, trovo qualcosa: una fotografia piuttosto nuova, ma spiegazzata e rovinata. Siamo io, una ragazza molto simile a Megumi e Hideo. Tutti e tre abbracciati e sorridenti ,e forse anche ubriachi.
Aguzzo gli occhi: sullo sfondo riesco a vedere anche Shizuka, la sua amica che ho conosciuto questa mattina, un’altra ragazza e Megumi. Le prime tre sembrano ballare, rapite dalla musica techno, mentre quest’ultima getta uno sguardo triste e sconsolato su di noi.

Solo ora mi interessa dello schermo che mi sussurra.

E solo una scritta compare in tutte le conversazioni aperte: “Hideo è morto

Ansimo e non rispondo, disconnettendo.

Sono triste, tremendamente triste.

Il mio cellulare squilla. Un messaggio

 

“Yoko è morta. Hideo è morto. Anche tu farai la loro fine.
Con affetto”

 

Dannazione! Chi cazzo sei? Chi cazzo sei?

Yoko…Yoko…quella è…è la migliore amica di Shizuka. Forse, forse, stanno morendo tutte le persone a cui appaiono in quella fotografia. Dev’essere stata la stessa festa in cui ho umiliato Megumi. Ma cosa ho fatto? Non ricordo, cazzo.
Dannazione all’alcool!

 

Che cosa è successo? Che cosa è successo.

Mentre mi scervello e cerco di trovare una spiegazione, davanti a me appare una ragazza vestita di rosso. No! Il suo vestito è bianco, ma è rosso perché itneramente ricoperto di sangue.

È di spalle.

C-c-chi sei?” le chiedo, sperando di sognare.
Questa comincia ad emettere degli squittii, dei lamenti, fino a che sul collo non le si apre una ferita che lancia una feroce e virulenta pioggia di sangue che si abbatte sulla parete di camera mia.

“Chi sei? Naomi? Megumi?”

Le metto la mano sulla spalla, ma nello stesso momento qualcosa mi sfiora il collo. Mi volto all’improvviso e una lama affilata trafigge la mia tempia, svegliandomi da questo dannato sogno chiamato vita.

 

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Capitolo 16
*** L'Incubo Di Shizuka ***


Sono nel mio letto

Sono nel mio letto. Stanco. Non ho mangiato nulla, non sono andato in palestra, non mi sono fatto la barba e non riesco a dormire.

Ho spento cellulare e computer, ma la paura non se ne va.
Socchiudo gli occhi e penso che non ho mai avuto la vita così appesa ad un filo come ora: quella donna che ce l’ha tanto con me potrebbe arrivare da un momento all’altro, tagliarmi la gola e trascinarmi in un incubo eterno. Mi tremano le mani.
il sangue mi si gela nelle vene.

Qualcuno mi osserva nella penombra, riesco a percepire le sue inquietanti movenze espandersi sui muri.

Mi sveglio di colpo a causa della suoneria del telefono di casa. Non so perché, ma sento che devo rispondere nonostante la paura che mi affligge.

Alzo il ricevitore, con il fiato sospeso.

“Pronto?”
“Pronto, Tatsuya?”
“Chi parla?”
“sono io, Shizuka…ho scoperto una cosa agghiacciante…”
“Cosa?”
“Ho ritrovato una foto in cui mi trovavo ad una festa. E c’eri anche tu, c’era anche Naomi e MegumI”
“Sì, anche io ne ho trovata una”
“Forse il giorno in cui hai umiliato Megumi c’ero anche io…ma non ho fatto caso nemmeno alla tua presenza, quindi è quasi  impossibile che ricordi una  tua scenata”
“Senti…ma chi sono quelle ragazze che ballano con te?”
“A quanto pare quel giorno ero venuta alla festa con Naomi, Yoko, sua sorella ed una amica di Yoko.”
“Mmmh..capisco…sai, Shizuka…vorrei tanto ricordare”
“Forse…hai avuto un rapporto con Naomi e…sua sorella era innamorata di te…forse è per questo che l’hai fatta soffrire”
“ma come ho potuto avere un rapporto con una ragazza che non conoscevo?”
“Eri ubriaco…chissà quante te ne sei fatte quella sera…”
“Smettila, non sono quel tipo di ragazzo”
“Sì, che lo sei…comunque, ho appena avuto un incubo”
“Che specie di incubo?”
“Ero in una sorta di landa desolata e innevata, ma ero nuda.  Riuscivo a sentire il freddo sulla mia pelle, ma non sentivo aria, era come stare sott’acqua. Davanti a me, poi, all’improvviso il ghiaccio si sciolse e prese vita una sorta di fiume dall’acqua verde. Al di là di esso c’eri tu che mi salutavi e mi dicevi che se fossi riuscita a superare il fiume mi avresti baciata. “
“Tu che hai fatto?”
“Non so perché, ma rimasi impassibile e immobile. Poi tu hai estratto dalla tasca della giacca del legno e hai costruito un ponte per me. Io ero felice, potevo raggiungerti, hai lanciato il ponte rudimentale verso di me. L’ho legato alle mie estremità e tu alle tue.

Poi ho iniziato ad attraversarlo, ma proprio mentre ti stavo raggiungendo, due mani attraversarono le cavità lasciate aperte del ponte e mi trascinarono giù nell’acqua salmastra. Tu ti sei spaventato e hai cercato di tuffarti per salvarmi, ma tossivi. Dalla tua bocca è cominciato ad uscire sangue, poi capelli  e infine dalla tua bocca è uscita una ragazza ,nuda. Alzai lo sguardo e vidi che si trattava non di Megumi, ma di Naomi e mi sorrideva. Continuava a ripetermi che saremmo state amiche per sempre. Intanto quelle mani mi trascinavano sempre più in basso. L’acqua mi penetrava in gola: stavo morendo. La mia testa vacillava e di fronte a me riuscii a vedere Yoko e Hideo, ringraziandomi di averli raggiunti per far loro compagnia”
“è terribile…”
“Poi tu, all’improvviso ti sei svegliato, ancora sanguinante, ti sei tuffato. Mi hai portata in superficie e mi hai baciata. Mentre ciò accadeva la landa scomparve e apparve della gente che ballava. Mi hai abbandonata, hai raggiunto Naomi, l’hai baciata e l’hai portata in una stanza dalla porta rossa, il cui numero era 090.”
“090?”
“Sì…”
“090 è un locale…”
“un locale?”
“Sì…lo conosco, ma non ci sono mai andato, è uno strip club in periferia…”
“Non lo so…magari…”
“Quella sera è successo qualcosa…qualcosa di terribile, e qualcosa sembra avere a che fare con il fiume dietro casa mia. Dobbiamo ricordare. Dobbiamo ricordare. Se non ricorderemo, non avremo nient’altro da fare, se non morire”
“Non parlare in questo modo, ti prego…mi vengono i brividi”
“Hideo e Yoko sono morti…ma che cosa c’entrano loro?”
“Non lo so…questa faccenda mi sta facendo impazzire”

“Anche a me”
“Hai da fare ora?”
“Sono le due di notte passate”
“Quel locale è aperto a quest’ora…forse il tuo sogno vuole essere un messaggio…”

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Capitolo 17
*** Ricordi, Sesso e Volti ***


“Il nostro locale funziona sia da strip club che da love hotel” ci sussurra un uomo calvo e dallo sguardo malandrino “Praticamente gli innamorati vengono qui per passare delle nottate molto particolari e i single vengono a godersi la vista”

“Il nostro locale funziona sia da strip club che da love hotel” ci sussurra un uomo calvo e dallo sguardo malandrino “Praticamente gli innamorati vengono qui per passare delle nottate molto particolari e i single vengono a godersi la vista”
Mmmh…capisco” rispondo io, con il suo medesimo tono di voce “Lei ha un registro con i suoi clienti?”
”Si, ogni volta che arriva qualcuno nel mio locale registro i suoi dati sull’archivio del pc
”E questo a che scopo?” chiede Shizuka, un poco assonnata, ma comunque determinata
”Beh…c’è sempre il rischio che una delle nostre ragazze venga stuprata o picchiata e, grazie ai dati registrati possiamo risalire al colpevole più facilmente”
”Capisco” esclamo “quindi può trovare qualsiasi cliente venuto qui?”
”Beh…certo…basta che mi dai nome e lo ricerco nell’archivio”
”Provi a cercare Tatsuya Nobuyuki o Naomi Konichizawa
”Aspetti un attimo”
Click. Click. Le sue dita imperfette e grassocce riescono a diventare poetiche con la loro sublime danza sul mouse.

“Sì” sospira “c’è una Naomi Konichizawa, con Tatsuya Nobuyuki, sono venuti insieme…sei mesi fa”
”Sei mesi fa?”
”Sì…12 aprile 2008…perché?”
”Perché sono io Tatsuya Nobuyuki…ma…non ricordo…”
”è lo stesso giorno della festa” precisa Shizuka, come se avesse pensato che non ci sarei arrivato da solo

“Forse, posso aiutarla a ricordare” esclama l’uomo

“Come?”

“Beh…ogni volta che due innamorati vanno in una delle camere per fare l’amore, li riprendiamo con una telecamera…”
Cooosa? E la privacy?”
”Ve l’ho detto…serve per evitare episodi spiacevoli all’interno del  locale…e poi all’ingresso è affisso un cartello che preannuncia la videosorveglianza delle camere”
”Davvero?” Sorpreso. Ero troppo ubriaco per leggerlo.
”Si…” mi guarda come se fossi stupido…

“beh…allora posso avere il filmato di quella notte? Dopotutto sono io sul video”
”Si…aspetti…se siamo fortunati ce l’ho ancora in archivio…sa, dopo un certo periodo i video vengono cancellati e riutilizzati per registrarne di nuovi”
”Spero solo che qualcuno non abbia visto quel video…” esclamo turbato

“Ecco…” ritorna l’uomo da un magazzino segreto riservato al personale, con una videocassetta tra le mani “Questo è il filmato Nobuyuki- Konichizawa 12/4/08”…è fortunato…è ancora qui…invece, molti altri video, anche posteriori sono stati cancellati”

“Me lo dia, per favore”

-

 

Sono in camera mia e davanti a me scorrono delle immagini in bianco e nero. Siamo io e Naomi mentre ci rotoliamo tra le coperte e amoreggiamo. Shizuka è da parte a me e si copre gli occhi con le mani, imbarazzata da tutta quella esuberanza.

“Ma perché?” esclamo io confuso… non ricordo nulla di quella serata

“Strano…dopo tutto quello che avete fatto in quest…” Shizuka non finisce la frase, forse sconvolta da una posa inconsulta.

“Che hai?” le chiedo preoccupato
”Guarda qui” indica sullo schermo televisivo

“Che cosa?”
”sulla finestra della camera”.

Shizuka mi strappa il telecomando dalle mani e pone il fermoimmagine.

“Qui…c’è una faccia”
”Che cosa?”

“Avvicinati”

“Oddio!”

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Capitolo 18
*** Il Nascondiglio Sbagliato ***


A Zelgadis91: l’ambientazione giapponese è dovuta alla mia insana passione per il cinema orientale, soprattutto film d’autore e horror

A Zelgadis91: l’ambientazione giapponese è dovuta alla mia insana passione per il cinema orientale, soprattutto film d’autore e horror.

 

Agli altri che hanno commentato: grazie per appassionarvi alla mia storia, ne sono molto contento J

 

Premessa: ho già pensato ad un finale per questa storia. Vi avverto che sarà quanto di più sconvolgente vi sia mai capitato di leggere. Sarà molto ambiguo e interpretabile, oltre che vagamente perverso. Quindi, se volete scoprire questa scioccante rivelazione non perdete questo e i prossimi capitoli J

 

Davanti ai miei occhi, il volto di Megumi fissa, attraverso la finestra, me e Naomi fare l’amore nelle pose più assurde e a me sconosciute. Le tocco il seno, lei sale con i polpastrelli, sino alla mia bocca. Io sono visibilmente ubriaco, lei no. Megumi è fissa, in quella posizione e non si muove. Guarda solo con disprezzo.

Blocco la videocassetta
“Non ce la faccio ad andare oltre”
“Però il 12 aprile sei andato davvero oltre, mio care Tatsuya
“Sì…senti…domani proviamo ad andare a casa di Megumi ,che ne dici?”
“Sì...ci proviamo, sperando che ci lascino entrare, però”
“Non ci sto capendo più niente…questa storia sta diventando sempre più assurda
“sì…ma finalmente sta avendo un senso ed è questo ciò che conta
“Dobbiamo ancora scoprire un sacco di cose…il fiume, il fiume che c’entra?”
“Forse o Naomi o Megumi, una di loro è morta lì
“Forse…anche se penso che sia stato proprio Megumi
“Sì, lo penso anche io…”
“…”
“Dormiamo insieme”

Che cosa? Ma è impazzita questa? Siamo sconvolti entrambi e lei vuole dormire con me, nel mio letto, tra le mie braccia…oddio!
“Stai scherzando?”
“Che cosa hai pensato? Idiota! Dormiamo insieme, ma tu nel letto, io per terra…così almeno se ci sarà un pericolo, sapremo risolverlo insieme…non trovi?
“Sì…hai ragione”

“Sto impazzendo”
“Anche io…da quant’è che non fumo? Perdio!”  Ho bisogno di tabacco! Infilo le mani nello zaino in cerca delle beate amiche.
“Tu morirai…se continuerai così…quante ne fumi al giorno?”
“Sei o sette…è che mi alleviano lo stress
“Te lo fanno venire lo stress, secondo me

 

Nello stesso momento in cui parliamo, Miyuki, la sorella di Yoko, si è appena addormentata, ma non ha ancora superato il trauma della sua giornata più brutta. Quando ha saputo che la sorella era morta si è lasciata andare in un vero e proprio fiume di lacrime. Ora Miyuki è nella fase REM e le sue palpebre eccheggiano nell’oscurità. Riesco a vederla, con quel suo visino perfetto e struccato. Gli occhietti a mandorla perfettamente chiusi e i lunghi capelli neri a farle da cornice sul cuscino bianco.

Un sospiro si avvicina sempre più a lei, ma non ha il coraggio di aprire gli occhi.
“Sorellina” sussurra questa strana voce
“Cosa c’è? Yoko sei tu?” risponde lei, sempre ad occhi chiusi
“Sorellina…sono io…vuoi venire a farmi visita
“Dove ti trovi?”
“non è importante dove, a me importa se tu verrai con me
“E poi? Che ne sarà di mamma e papà…Yoko, non sai quanto ho pianto…torna da me, torna dai nostri genitori…ti prego
“Yoko…apri gli occhi”
“E poi? Che cosa succede se li apro?”
il sussurro di Yoko si fa sempre più vicino e sbatte contro la tempia semiaddormentata di Miyuki.
“Miyuki, fidati di me…apri gli occhi”
Miyuki è spaventata, terrorizzata, ma decise di seguire il consiglio e lentamente li apre. Ma davanti a sé non c’è affatto la sorella, c’è Megumi, nuda e insanguinata, priva di mascella.
“Ciao Miyuki” sussurra quella strana donna “sono la tua sorellina
questa sguscia fuori dal letto e urla, tentando di svegliare i suoi genitori
“Non si sveglieranno”
“Puttana! Li hai uccisi!”
“No…non sono morti…ho fatto solo in modo che prendessero qualche sonnifero in più
“Sei…sei l’assassina di mia sorella, non è vero?”

“Vattene! Vattene! Non t’ho fatto nulla”
“è vero…ma devo ucciderti”
“Perché?”

“Perché sei capitata al momento sbagliato nel posto sbagliato

Megumi si avvicina a passo quasi catatonico, verso Miyuki, che continua ad urlare e tentare di aprire la porta di ingresso. Le chiavi sono scomparse.

Miyuki corre in cucina, terrorizzata e non smette di urlare.
“Nessuno ti ascolterà” ride Megumi, che ad ogni suo movimento facciale inizia a cadere una vera e propria pioggia di sangue, per la mancanza della mascella.

Miyuki si arma di coltello da cucina e si rannicchia in un angolo, spaventata, sotto il tavolo, sperando di non essere trovata.

Ansima e cade nel panico.
i passi dell’assassina si avvicinano e si accompagnano con il rumore di goccioline che cadono seducenti sul pavimento.
plic, plic, plic.

Poi il silenzio totale. Miyuki spera che la sua assassina sia scomparsa nel nulla, ma proprio mentre sta per uscire dal suo nascondiglio, due mani appaiono improvvisamente dall’ombra e la trascinano sotto il tavolo, dove il suo coltellaccio inizia a coincidere con la gola, recidendola.
Il sangue schizza a fiotti.

Silenzio.

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Capitolo 19
*** A Ritroso ***


Mi scuso per il ritardo del nuovo capitolo, ma ho avuto problemi con il computer =__=… per farmi perdonare, scrivo un capitolo più lungo e ricco di colpi di scena :D

Mi scuso per il ritardo del nuovo capitolo, ma ho avuto problemi con il computer =__=… per farmi perdonare, scrivo un capitolo più lungo e ricco di colpi di scena :D

 

Sto dormendo. Non so come ci sia riuscito, nonostante le preoccupazioni varie e assordanti. Shizuka è al mio fianco, ma non chiude occhio. È così preoccupata che ha paura persino di chiudere gli occhi, lascia scorrere le sue fotografie sotto il suo felice polpastrello e sussurra parole incomprensibile. Non vuole restare con le mani in mano, mi lascia un dolce e punzecchiante bacio sulla guancia ed esce da casa mia, sgattaiolando furtivamente. Vuole raggiungere quel fiume, fare qualche foto, scoprire qualcosa. Così sento a malapena le chiavi che girano nella serratura, ma non riesco a definire il suo corpo che scompare dietro la porta.

Corre. Corre sotto la notturna pioggia battente.

Attraversa con grande velocità il bosco, grazie ad una torcia che si è portata appresso prima di uscire. Poi, eccolo, il fiume in tutta la sua inquietudine e profondità. L’acqua scroscia sulla superficie del fiume. Tictictictic.

La luna è scomparsa dietro un alone nero di nuvole, ma Shizuka comincia a scattare con abbaglianti flash. L’acqua salmastra appare e scompare sotto la luce assordante. Poi, qualcosa, un’ombra, un’ombra comincia a salire dall’acqua, raggiungendo la ragazza, sino davanti al suo apparecchio fotografico. Shizuka vorrebbe urlare, ma continua a scattare, finchè il flash cattura l’occhio di quell’ombra, un occhio bianco, privo di iride né pupilla.

Shizuka vorrebbe gridare, perdere la sua voce, per surclassare la paura, ma sviene inevitabilmente.


“Qualcuno può sentirmi?” sussurra tra sé Shizuka, mentre davanti ai suoi occhi chiusi cominciano ad apparire immagini confuse, immagini che ritornano nel passato, spiegando una tragedia che ha ripercussioni su questo dannato presente colmo di sangue.

 

Megumi sta pulendo delle tazze, mentre la sorella Naomi si sta truccando allo specchio.
“La mamma lo sa?” provoca all’improvviso Megumi, con la spugna in mano

“Che cosa?” risponde quella, rifacendosi gli occhi con un mascara di marca

“Che cosa hai fatto ieri…”
Naomi è preoccupata ,si blocca all’improvviso e si volta verso la sorella “Che cosa intendi?”
“Il love hotel…vi ho seguiti, sai”
“Che cosa?”
“Sì…vi ho seguiti…e non ho affatto gradito
“Lo dirai alla mamma?”
“No…non sono quel tipo di puttanella…però sapevi che Tatsuya piaceva a me
“Mi dispiace…ma ho scoperto di essermi innamorata di lui e tu non ci fermerai di certo
“Ma se non ricorda nemmeno di averti scopata, come puoi permetterti di stare con lui?”
“Ora sto andando a casa sua, vedrai se non lo avrò
Le due sorelle sono al centro  di una tempesta, cominciano quasi ad odiarsi e si scambiano fulminei messaggi subliminali con le pupille. Qualcosa scatta in Megumi, così ferocemente, che mentre la sorella sta per uscire, afferra un coltellaccio da cucina e sferra un primo colpo sulla nuca. La ragazza cade freddata, in silenzio. Megumi è scioccata, non riesce a capire come possa essere successo, come un tale odio si fosse annidato dentro lei, portandola persino ad uccidere la sua sorella gemella.

Con il viso sporco di sangue, Megumi, si avvicina al cadavere  e comincia a pensare: “E ora cosa faccio?”. Quasi in lacrime, però, spinta da un’invisibile forza, comincia a tagliare a piccoli pezzi quel corpo, partendo dalla mascella. Il sangue schizza all’impazzata, mentre il coltello attraversa la carne, le ossa, i muscoli e l’anima di quella povera ragazza, innamorata dell’uomo sbagliato.

Ora il corpo è letteralmente a pezzi, sparso sul pavimento.

“E ora che cosa faccio?” continua ad urlare tra le lacrime e le urla Megumi, spaventatissima “C’è…c’è solo un modo per disfarsi del cadavere…devo mangiarlo

Ecco quindi, che Megumi afferra un braccio mozzato, poi le dita e poi la mascella masticandoli, crudi, mentre il sangue le scende giù dalla gola sino allo stomaco.
“Non sarò sazia, finchè tu, sorellina, non vivrai in me e non mi punirai per ciò che ti ho fatto” urla piangendo, prima di masticare il piede destro della sorella.

Ora il pavimento è lucido: Megumi ha appena mangiato Naomi e ha ripulito il pavimento dal sangue e dalle frattaglie, la casa è in perfetto ordine e sprizza di ordine e felicità.

Megumi non c’è, è uscita, è andata da Tatsuya.
“Oh ciao Megumi” dice questo, vedendo la sua amica entrare in casa sua

“Ciao”
“Come mai non c’eri l’altro ieri in palestra? Ti cercavo…ti volevo far sentire una mia canzone, l’ho scritta ispirandoti a te…
“Mmmh…c’è …c’è qualcosa che devo dirti”
“perché stai piangendo?  È successo qualcosa?”
“Ho appena ucciso mia sorella”
“Che cosa?” Tatsuya è evidentemente sorpreso, nonché basito

“è vero…e l’ho fatto per te…perdonami” piange, piange forte.
“ma…stai parlando sul serio?”
“Poi l’ho anche mangiata…ho un mal di pancia tremendo, è come se si muovesse in continuazione, dentro di me…avrò vomitato tipo sei o sette volte prima di venire qui e vomitavo sangue”
Megumi infila la testa tra le gambe di Tatsuya, inumidendogli i jeans di lacrime calde.
“Ma…come è successo?”
“Non lo so spiegare” ora cerca lo sguardo dell’amato, mentre dagli occhi di entrambi sgorgano le lacrime “è successo tutto in un attimo…sto male…sto tanto male…aiutami ti prego
“Che cosa posso fare?”
Megumi si alza, prende delle forbici affilate dalla sua borsetta e le porge a Tatsuya.

“Che cosa sono queste?”
“Amore, uccidimi. Solo così mi farai felice, voglio essere uccisa dalla persona che amo.
“Ma che cosa stai dicendo? Ma sei impazzita?”
“Fallo…ti prego!”
Megumi gli afferra le mani dell’amato, che stringono ancora quelle lame e avvicina la forbice alla sua ugola, dicendo “Non preoccuparti, tra sei mesi tornerò a prenderti”. Tatsuya chiude gli occhi spaventato e spinge. Un rantolo. Un liquido caldo gli si schizza in faccia, mentre la testa ora persante di Megumi affonda tra le sue braccia, sporcandogli la camicia blu di sangue.

“Megumi” sussurra per l’ultima volta Tatsuya, disperato “Ti ho uccisa”.

La abbraccia forte, la porta fuori mentre il sangue crea una sorta di percorso sul pavimento e nell’erba, attraversando il bosco, fino al fiume.
“Addio Megumi” la bacia in bocca, infilandole la lingua sul palato, tastando quel sangue vecchio e datato che sa ormai di vecchio.

“Mi mancherai” dice Tatsuya, gettando la ragazza nell’acqua salmastra e, il corpo lentamente, inizia a sprofondare nelle onde.

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Capitolo 20
*** Il Diario Di Megumi ***


Shizuka si sveglia di colpo, ha la fronte sudata e ha il cuore in gola

Shizuka si sveglia di colpo, ha la fronte sudata e ha il cuore in gola. Si stropiccia gli occhi, mentre la torcia puntata su di lei le ustiona il viso. Cerca a tastoni la macchina fotografica, accorgendosi che il fantasma di Megumi è misteriosamente scomparso. Affonda le dita nel terreno umido, quando si accorge della presenza di una sorta di libriccino, abbandonato sulla sponda del fiume.maledetto. Shizuka si avvicina a gattoni, incurante della melma che le sporca le gambe. Allunga la mano per non cadere e afferra quello strano libretto. È un libro piccolo e nero, inumidito dall’acqua, ma ancora leggibile. Shizuka lo sfoglia, sotto la luce della torcia elettrica.


“Il Diario Di Megumi Konichizawa”

 

25 dicembre 2007

È  natale, caro diario.

Oggi ti ho trovato sotto il mio albero e ora sei tra le mie braccia.
Nao mi ha fatto davvero una bella sorpresa. Lei sa quanto mi piaccia scrivere, disegnare e fantasticare su pagine raggrinzite e profumate.
Diario, tu sarai la chiave dei miei pensieri e dei miei sfoghi.
Ti voglio bene,

Megumi

 

 

28 Dicembre 2007

Ho ripreso ad andare in palestra e proprio oggi, sono venuta a conoscenza di un ragazzo affascinante, che ha subito attirato la mia attenzione. Si chiama Tatsuya Nobuyuki e sta affondando nei miei pensieri come la lama di un coltello affilato, mi piace da morire. Questa ossessione mi ucciderà, lo so. Ma non posso farci nulla.

Ti voglio bene,
Megumi

 

 

29 dicembre 2007

Da oggi andrò in palestra tutti i giorni. Lui c’è sempre e sono felice. Oggi gli ho parlato ed è stato semplicemente sublime. La gentilezza fatta a persona.

Ti voglio bene,

Megumi

 

 

2 gennaio 2008

Ho baciato Tatsuya. È accaduto tutto per caso e sono rinata, ora sì che mi sento felice, il cuore mi si è aperto a metà, liberando gioia  e voglia di vivere. Lui ama solo me.

Ti voglio bene,

Megumi

 

 

3 gennaio 2008

Ho scoperto che Tatsuya piace anche a Nao. Questa cosa mi rende un poco furiosa, ma dopo averle spiegato ciò che è avvenuto tra noi sembra che abbia mollato la corda. “Una cotta adolescenziale” dice lei… una cotta che le passerà…meno male

Ti Voglio Bene,

Megumi

 

10 gennaio 2008
Una ragazza ha guardato Tatsuya in modo languido, mi sono innervosita. Per fortuna lui sembrava non ricambiarle alcuno sguardo, né alcun sorriso

 

[…]

 

14 marzo 2008

Ho fatto l’amore con Tatsuya, dice che sono l’unica donna della sua vita. Chissà se dice la verità. Chissà…

 

18 marzo 2008

Tatsuya mi ignora… non so il perché… ha smesso di andare in palestra…parliamo su msn a monosillabi

 

[…]

 

 

2 aprile 2008

Stasera Tatsuya andrà ad una festa. Lo seguirò.

 

3 aprile 2008

Mia sorella, quella fottuta troia si è scopata Tatsuya. La odio! La odio! Puttana!

 

Sull’ultima pagina, solo delle gocce di sangue sparse sulla carta. Un presagio di morte e violenza. Shizuka scatta in piedi e corre fino alla casa di Tatsuya, in cerca di spiegazioni e verità.

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Capitolo 21
*** Risveglio ***


Questo capitolo è stato ispirato dalla splendida Pj Harvey *_* e in particolare alla sua bellissima canzone “That Was My Veil” (http://www

Questo capitolo è stato ispirato dalla splendida Pj Harvey *_* e in particolare  alla sua bellissima canzone “That Was My Veil” (http://www.youtube.com/watch?v=o4PZIhaM9zU). Grazie Polly Jean Harvey! Ti Amo!

 

Ancora un paio di capitoli e il libro è finito…poi continuerò “MSN 2”…si avvicina il finale scioccante

 

Sono sveglio, impietrito e dagli occhi vitrei. Le mie pupille fissano un’oscurità senza spiegazione. Il destkop di colore verdognolo si protende verso i miei iridi, incendiandoli. Una sola finestra aperta: una stramba conversazione di msn. Sulla superficie di esse una sola frase, ripetuta più volte da una mano scura “tra pochi minuti morirai!|”
il mio cuore batte forte, ma sono catatonico e non riesco a muovermi. Nell’angolo della mia stanza è apparsa una ragazza: è la migliore amica di Yoko, quella della fotografia, si chiama Sayaka e si sta tagliando le vene.

NO, non vuole suicidarsi, è spinta dal fantasma di Megumi che ci sta distruggendo per tutto ciò che le ho fatto.

Il sangue schizza all’impazzata sul pavimento, mentre io resto con lo sguardo fisso sul destkop.

Arriva Shizuka: ha il volto sbiancato.

“Che cosa ti succede?” mi chiede urlando, spaventata.
Solo in questo momento i suoi occhi si incrociano con quelli del fantasma di Megumi, che mi sta accarezzando il volto.

“Devo portarlo via…sono passati sei mesi” le sussurra Megumi con lo sguardo addolcito dall’amore, Shizuka urla, afferra con un balzo delle forbici dalla mia scrivania e le lancia contro Megumi, trapassandole il cranio. Poi mi afferra da questa vecchia sedia e mi rapisce

“Andiamocene da questa casa” continua ad urlarmi contro, mentre non sono ancora sveglio da questo stato sonnolento.

Mi trascina, vuole sparire, ma la mia testa ormai è spezzata.

Megumi l’ha tranciata con le forbici che Shizuka le ha tirato contro. Il mio collo comincia a sanguinare.

Il sangue zampilla improvvisamente, ricoprendo le pareti e il volto di Shizuka, che impietrita si lascia andare in urla sempre più forti.

Abbandona la mia mano, mi lascia cadere a terra ed inizia a correre.

Fugge da casa mia, inseguita da quello spirito maligno che la rincorre nel bosco.

Alberi, alberi oscuri si susseguono l’un l’altro. Non hanno alcuna differenza. Sembra un vero labirinto. Shizuka ansima disperata, persa tra le lacrime. I rami degli alberi del bosco sembrano volerla catturare, stringerle il corpo e portarla via, ma Shizuka è veloce : spinta da dolore e terrore cerca di fuggire.

“Se mi fermo sono perduta” pensa nella propria disperazione”

Il fiume. Eccolo! La ragazza riesce a vederne la superficie, finchè due mani dall’ombra non la trascinano proprio dentro quell’acqua soffocante.

Acqua che penetra nella sua laringe, riempiendone lo stomaco di dolore e inganni.  Shizuka sta morendo. Sente i suoi occhi pesanti chiudersi dietro quelle porte chiamate palpebre.

Poi…si sveglia.

Shizuka non è più tra quelle acque. Sta bene ed è nel suo letto.

“Oddio! Che sogno assurdo che ho fatto!” dice toccandosi la fronte sudata

Il calendario non segna affatto “Ottobre 2008”, ma “Aprile 2008”. Finalmente Shizuka è riuscita ad uscire da quell’incubo assurdo, per tornare alla realtà.

Non riesce a capire come possa essere possibile che nel suo sogno apparisse anche il suo fidanzato Tatsuya. Non riesce a capire il fatto che i due nel sogno non si fossero conosciuti prima, nonostante siano insieme ormai da troppo tempo.

Shizuka sospira, vuole il suo amore al suo fianco, vuole lasciarsi accarezzare il cuore da quelle mani calde e ossute che le attraversano l’anima.

Si appropria del cellulare e digita il numero di Tatsuya, mentre lo stereo invoca le note di una bellissima “The Riverdi Pj Harvey.

La stanza di Shizuka è avvolta in un’oscurità disarmante, mentre la luce penetra timida attraverso le fessure della tapparella.

“Pronto?” sussurra al telefono Tatsuya, forse assonnato

“Ciao amore…”
”Che è successo?”
”Non ho forse il diritto di chiamare il mio uomo preferito?”
mmm…certo…ma…è successo qualcosa?”
”Ho fatto un incubo…mi ha spaventata da morire”
”Sul serio? Che cosa hai sognato?”
”era un sogno assurdo…praticamente tu venivi aggiunto su msn da una ragazza, una certa NaomiNaomi…qualcosa…non ricordo il cognome”
Mmmh…e poi?”
”E poi niente, praticamente scopri che quella ragazza in realtà era morta e io ti aiutavo nelle indagini, ma non ci conoscevamo”
”In che senso, scusa?”
”Nel senso che nel segno non eravamo insieme, ci siamo conosciuti quasi per caso… davanti alla tua scuola mentre cercavo informazioni su quella ragazza”
”Non ci sto già capendo niente”
”Lascia stare…piuttosto vienimi a trovare…almeno mi rincuori un po’”
Ok…arrivo”

“Grazie”

 

Continua…

Non potete perdere i prossimi due, ultimi capitoli!

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Capitolo 22
*** La Fotografia ***


Abbiamo attraversato il bosco e siamo stanchi ed affamati

@ Lunastorta94: beh…i piccoli brividi non sono poi così contorti xD, io vedrei bene questa storia in una collana di racconti horror ispirati all’Oriente. Comunque tranquilla, questo casino non è affatto un incubo…diciamo che lo è per metà…segui questi ultimi capitoli, per scoprire che spesso sogno e realtà coincidono…

 

@ 4ever_friends:  Muahuahauahuahauha, certo che hai un bel coraggio a chiedermi il contatto, dopo questa storia di terrore proprio su msn! Comunque, premio il tuo coraggio e ti rendo felice: ghiacciolo_azzurro@hotmail.it :D

 

Ed ecco il nuovo, penultimo capitolo…

 

Sono qui. Davanti alla casa di Shizuka e suono il campanello.

Neanche il tempo per avvicinare la mano alla maniglia che lei mi apre già la porta. È splendida, nonostante sia con i capelli arruffati, avvolta in un vestitino corto e leggero bianco, dalle spalline sottili. Sorride.

“Ciao” le sussurro con amore, lasciandole un bacio sulla guancia
”Ciao”
”Così hai avuto un incubo, eh?” le chiedo, entrando nel suo appartamento
”Sì…non ho mai sognato nulla del genere” esclama chiudendo la porta “era un incubo assurdo, violentissimo in cui morivano anche i nostri amici”
”Meglio così…se sogni qualcuno che muore, gli allunghi la vita…non lo sapevi?”
”Sì…sì lo so…ma … ho paura, sembrava tutto così reale…e alla fine siamo morti anche noi”
assì? E io come sono morto?”
”Non te lo dico, questo incubo è già raccapricciante di per sé, non voglio che ti venga un capogiro e che svenga”
”muoio in un modo così brutale?”
”Stai tranquillo…piuttosto…baciami altrimenti le mie labbra ne risentono.

E allora, spinto da quel dolce invito, infilo la mia lingua attraverso le sue labbra e ne succhio la linfa. La sento esplodere sulle mie papille gustative, facendomi rinascere.

Sono di nuovo bambino e mi piaccio di più.

“Baci sempre in modo così sublime” mi dice Shizuka, infilando la mano destra tra i miei capelli e affondando nuovamente la lingua dentro me.

“Ti amo” le sussurro

“anche io” mi risponde

Sto per chiudere gli occhi, quando vedo una strana fotografia sul muro dell’appartamento. Mi distrae, continua a fissarmi.

È una fotografia che ritrae me e Shizuka insieme, sorridenti, mentre facciamo shopping nel quartiere di Shibuya di Tokyo. Ricordo bene quel giorno, era più o meno sei mesi fa e prendemmo il treno con velocità. Ci siamo messi insieme proprio quel giorno ed è stata la cosa più bella che mi sia capitata in tutta la vita. Solo ora però, in quello scatto di gioia riesco a notare un particolare inquietante e surreale, sulla spalla di Shizuka c’è qualcosa. Mi stacco da quel bacio estatico per dirigermi ad osservare meglio, mentre la mia ragazza mi guarda con sospetto: “Che c’è?”
”C’è qualcosa qui” le rispondo.

È una mano, una mano bianca e ossuta che le afferra la spalla.

Ammiro quello strambo particolare con orrore, mentre dentro me il cuore batte forte, sembra quasi esplodere, distruggere la cassa toracica.

Poi anche la mia spalla viene afferrata da un braccio bianco e ossuto, è l’arto di Shizuka, che mi invita a voltarmi verso di lei. Le faccio notare quel particolare, ma lei mi rincuora, dicendomi che si tratta semplicemente di un difetto della pellicola fotografica. Sovraesposizione, continua a ripetere. Non le credo, la mano è troppo nitida per essere una sovraesposizione della pellicola.

Shizuka mi zittisce con un bacio, affonda ancora più in profondità la lingua, cercando di raggiungere quasi la gola.

Sto quasi soffocando, cerco di staccarmi, ma non molla la presa.

È lei che mi abbandona e mi propone di toccarla.

Dice che ora è pronta, è pronta per fare l’amore con me.

“Non mi sembra il momento adatto per…” le rispondo, ancora scioccato da quella fotografia

“Non mi ami più” ripete, quasi piangendo

“No…non è quest…”

Con orrore, noto che in tutte le altre fotografie della casa che ritraggono la mia ragazza, c’è quella mano che le afferra la spalla.  Che cos’è?

Tatsuya! C’è una cosa che devo dirti” bisbiglia all’improvviso Shizuka, a testa bassa “forse i sogni vogliono spingermi a parlare, forse…forse l’amore ha cominciato a darmi la testa, forse tu sei diventata un’ossessione per me…”
”che cosa stai dicendo?”
Tatsu… ho un grandissimo peso sulla coscienza, continua a muoversi in continuazione…”
”Che cosa c’è? Puoi dirmi tutto…io ti amo, lo sai”

“Te lo dico solo se mi prendi, ora”

 

LA RIVELAZIONE SCIOCCANTE DI SHIZUKA NEL PROSSIMO, ULTIMISSIMO CAPITOLO DI QUESTA STORIA TINTA DI ORRORE, SANGUE, VIOLENZA, INTRIGHI, PASSIONI, SESSO E CHI PIU’ NE HA PIU’ NE METTA XD

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Capitolo 23
*** Fuori ***


ULTIMO CAPITOLO

ULTIMO CAPITOLO! TREMATE!

 

La prendo.
è tra le mie braccia, Shizuka: stella cadente dal passo danzante. La spoglio, mentre lei mi spoglia, sento i suoi capezzoli vibrare attraverso le mie dita soavi. È caldo il suo seno, è calda la sua pelle e la sento mia. Affondo dentro lei, con passione, mentre la mia lingua trapassa la sua ci stendiamo a terra, uno sopra l’altro.

Non conosco il segreto di Shizuka. Non so che lei in realtà non è figlia unica.

“Sta uscendo” sussurra lei, durante il suo orgasmo, mentre tutt’attorno la stanza sembra volteggiare nel vuoto.

Non capisco cosa volesse dire con quel “sta uscendo” ma non me ne importa, mi lascio trasportare. Non so che Shizuka aveva una sorella gemella: Yuka. Non sapevo che Yuka mi amasse da lontano, che cercasse il mio sguardo con dolcezza. Non so che l’avevo baciata quando ero ubriaco, né che Shizuka e Yuka avevano litigato. Non so che quella lite era finita male, che qualcuno era morto. Che poi Shizuka avesse mangiato la gemella, in preda a terrore, angoscia e ansia.
non conosco quel segreto. Non so che quel braccio ossuto in realtà appartiene allo spirito vendicativo di Yuka, che verrà a prendermi.

Cerco di uscire dal limbo di Shizuka, ma qualcosa mi prende dall’interno del suo corpo.
Cosa sta succedendo? Ansimo, sto per piangere, poi riesco ad uscire, in preda al panico.
Qualcosa mi aveva preso il fallo e aveva cercato di trascinarmi nel corpo della mia amata.

Indietreggio, aiutandomi con i palmi delle mani e osservo la mia dolce metà lasciarsi andare in un orgasmo fantasmatico, mentre dalla sua vagina vedo uscire qualcosa di strano. Delle dita.

I miei occhi diventano vitrei dal terrore. Continuo ad indietreggiare, mentre urlo.
“Sta per uscire” grida Shizuka “Yukaaaaaa!”
Un braccio, la testa. È una ragazza, coperta di sangue dalla testa ai piedi ed è priva di mascella. Sta uscendo dal corpo di Yuka e si trascina verso me, vuole portarmi via, dentro quel corpo. Arriva, sta arrivando, mi afferra una caviglia e grido, comincio a gridare, mentre la stanza viene rapita dall’oscurità.

-FINE- :D

 

Non finisce l’incubo! Sto per scrivere il seguito “My Sweet Noise 2” con la partecipazione della cantante giapponese Ayumi Hamasaki :D

 

Non perdetelo!

 

 

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