Frammenti

di Smeralda Elesar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** River lullaby - Il ricordo di Frigga ***
Capitolo 2: *** The plagues - Il rimpianto di Thor ***
Capitolo 3: *** All I ever wanted - La confessione di Loki ***



Capitolo 1
*** River lullaby - Il ricordo di Frigga ***


River Lullaby

 

*Il ricordo di Frigga*

 

 

“I see your smiling so peaceful and calm

And holding you I’m smiling too”

 

(Amy Grant – River Lullaby)

 

 

Eri solo un neonato quando ti ho visto per la prima volta.

Di solito al ritorno dalle battaglie Odino portava ad Asgard trofei, tesori e prigionieri, quella volta invece aveva portato un bambino dalla pelle blu che urlava a pieni polmoni.

 

-Mio re… Odino… chi è lui?-

 

-È il figlio di Laufey-

 

-Hai rapito il principe di Jotunheim? Non era abbastanza sconfiggere il loro re?-

 

-Non l’ho rapito, l’ho salvato. Era stato abbandonato nel tempio-

 

Hai pianto più forte a quelle parole, come se le capissi.

 

-Perché lo hai portato qui?-

 

-Frigga, ti chiedo di tenerlo solo per poche ore; entro domani troveremo per lui una balia-

 

Quando Odino è uscito ti ho preso in braccio.

Eri piccolo, disperato e freddo. Freddo come il ghiaccio. E non avevi neanche un nome.

Ti ho portato sotto le coperte con me per calmarti.

A contatto con me il colore blu ed i segni neri sulla tua pelle sparivano e diventavi roseo come qualunque bambino degli Aesir.

Un bambino adorabile, dai brillanti occhi chiari che avrebbe avuto bisogno di una madre.

E poi avevi fame! Che dovevo fare? Lasciarti piangere?

Certo, avrei potuto svegliare una delle mie ancelle, ma tu ti aggrappavi a me ed è stato allora che ho deciso: non era giusto che un neonato fosse trattato come un oggetto e pagasse da solo le conseguenze di una guerra.

Meritavi un destino migliore di quello delle reliquie rubate ed io avevo un solo modo per cambiare il tuo futuro.

Dovevo reclamarti come mio prima che Odino prendesse per te altre decisioni, per questo ti ho allattato come avevo già fatto con il mio primogenito.

Neanche il re di Asgard può strappare un bambino dal seno della madre.

Quando Odino è tornato con la balia tu già dormivi in braccio a me.

 

-Frigga! Non eri obbligata ad occuparti di lui-

 

Certe cose un uomo non può capirle, neanche se è un re.

 

-Era freddo-

 

-È uno Jotun-

 

-Adesso è mio figlio. L’ho allattato-

 

Avevo deciso da sola.

Essere la regina di Asgard da qualche privilegio.

 

-È questo che il tuo cuore desidera, mia regina? Un altro figlio?-

 

-Sì-

 

-Allora dobbiamo trovargli un nome-

 

Prima di addormentarti avevi passato molto tempo a fissare il fuoco del braciere accanto al letto, forse solo perché eri curioso o forse perché già capivi che era una fonte di calore.

A Jotunheim non avresti mai visto il fuoco, neanche se fossi sopravvissuto al freddo e Laufey ti avesse ripreso con sé.

Ma il tuo interesse per il fuoco mi aveva detto cosa saresti stato: una mente brillante ed uno spirito irrequieto, duttile e indomabile come la fiamma e come l’aria che la alimenta.

Loka.

 

-Il suo nome è Loki, mio re. Loki di Asgard-

 

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Cantuccio dell’Autore

 

Questo primo capitolo è molto femminista.

Nella società degli uomini del nord le donne (almeno quelle di nascita libera) erano ben emancipate, e così anche le loro divinità femminili.

E quindi Frigga, essendo la regina di Asgard, può benissimo aver preso la decisione di adottare Loki senza chiedere prima il permesso di Odino.

Per quanto riguarda l’adozione mi sono presa la libertà di riprendere il mito di Era che allatta Eracle, solo che mentre la dea greca rifiuta il bambino, Frigga allatta intenzionalmente Loki per creare un legame con lui.

E anche con Thor: ancora fino al secolo scorso due bambini che avevano avuto la stessa balia si dicevano “fratelli di latte”.

Per la scelta del nome mi sono informata su Wikipedia, e risulta che “Loki” potrebbe derivare da “logi” cioè fuoco o da “loptr” aria.

In ogni caso il fuoco e l’aria sono collegati, ed entrambi mi sembrano adatti a descrivere la personalità di Loki.

La canzone è questa: https://www.youtube.com/watch?v=Eq3WVR19TFo

 

                                                                      Makoto

 

Ps: non ho abbandonato l’altra fiction “Il sacro vincolo dell’ospitalità”, questi capitoli sono solo una parentesi.

 

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Capitolo 2
*** The plagues - Il rimpianto di Thor ***


The plagues

*Il rimpianto di Thor*

 

You who I called brother

How could you have come to hate me so?

Is this what you wanted?

 

(The plagues – The prince of Egypt soundtrack)

 

 

Ricordo un’ombra. Una vita passata all’ombra della tua grandezza.

Continuo a risentire le sue parole.

Possibile che tutto ciò che mio fratello è diventato sia colpa mia?

A volte sono convinto che sia così.

Io non mi sono mai fermato ad ascoltarlo, non mi sono accorto di come cambiava e non mi sono mai accorto di cosa realmente provasse: se lui era bravo a dissimulare io ero ancora più bravo a non voler vedere.

Ero troppo arrogante, presuntuoso e pieno di me per prestare attenzione a chiunque altro.

Tutto quello che volevo era essere tuo pari.

Per me era facile.

Ho sempre saputo che un giorno avrei ereditato il trono di Asgard e non mi sono mai fermato a pensare cosa provasse lui che era altrettanto sicuro di non ottenerlo.

Eppure devo ammettere che per certi versi le sue capacità sono superiori alle mie.

Senza dubbio è uno stratega eccezionale ed un abile diplomatico, quando si rende conto che gli conviene agire con diplomazia e farsi degli amici piuttosto che dei nemici.

Lo capisco solo ora: il suo problema non è che si sente inferiore a me, semmai il contrario.

Lui si sente superiore e quello che lo fa impazzire di rabbia è che nessuno gliene da atto.

Quanto devono essergli sembrate sprecate le sue doti finché era messo in ombra da me?

E quanto deve essere stato frustrante rincorrere la nostra approvazione per ritrovarsi sempre con un pugno di cenere in mano?

Io riesco a capirlo solo ora, dopo che essere esiliato e privato dei miei poteri mi ha insegnato quanto può essere amaro il gusto della sconfitta, e per questo motivo non ho provato nessuna soddisfazione quando l’ho riportato ad Asgard in catene.

Tuo padre.

Ti ha rivelato le mie vere discendenze, non è vero?

Per lui è davvero importante che non abbiamo lo stesso sangue?

O è solo una scusa per allontanarsi da noi sempre di più e per giustificare i suoi comportamenti?

Non credo che lo saprò mai perché anche se lo chiedessi a lui non mi darebbe una risposta sincera.

Forse un tempo lo avrebbe fatto.

Mi sembra terribilmente ingiusto che proprio ora che sarei in grado di capirlo lui non sia più interessato a parlare con me.

Per spiegarsi e raccontarsi a me.

Ora che vorrei ascoltarlo ottengo da lui solo parole di scherno o di disprezzo.

Forse un giorno troverò il coraggio di chiedergli perdono per come l’ho ignorato finché non è stato troppo tardi.

Lui non ammetterà mai che l’ho fatto soffrire, so che non mi darebbe questa soddisfazione, ma forse capirà e forse, dopo essersi assicurato di ferirmi a fondo con il suo rifiuto, accetterà le mie scuse maldestre.

Forse un giorno vorrà di nuovo essere mio fratello.

 

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Cantuccio dell’Autore

 

Scusate: tra università e camurrie varie ho fatto la revisione di questo frammento con molto ritardo.

Povero Thor: in questo capitolo mi sembra davvero “un labrador un po’ tonto” come ho letto da qualche parte XD

Ma a me piace così: Thor è uno spontaneo che agisce a istinto, senza pianificare e senza nascondere quello che gli passa per la testa. Per quello c’è già Loki, giusto?

E se Thor è un po’ ingenuo e sentimentale non è affatto una nota di demerito.

La canzone è questa: “The plagues” https://www.youtube.com/watch?v=JUMxgZeK0Qo

Una curiosità sulla citazione: in tutti i video che ho visto quella parte è di Loki/Ramses ma io la vedo più adatta a Thor, e questa inversione di ruoli (un Thor/Ramses ed un Loki/Mosè) era stata prevista da Mitica BEP97 nella recensione sullo scorso capitolo.

 

                                                                        Makoto

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Capitolo 3
*** All I ever wanted - La confessione di Loki ***


All I ever wanted

*La confessione di Loki*

 

 

This is my home

Father, Mother, Brother

Oh, so noble,

Oh, so strong.

Here I am home

 

(All I ever wanted – The prince of Egypt soundtrack)

 

Ebbene, lo confesso.

Confesso che non ho mai voluto conquistare nulla.

Non mi interessava avere veramente un pianeta, una città o un universo da governare, io volevo solo dimostrare a tutti che potevo ottenerli.

Volevo dimostrare che non ero da meno di Thor pur non avendo la sua forza e la sua attitudine alla battaglia, e che Odino, quando mi aveva preso con se, non aveva solo raccattato un rifiuto ma aveva accolto qualcuno degno della sua stima e della sua ammirazione.

E magari, perché no, del suo amore di padre.

“Solo uno di voi salirà al trono”

Io volevo essere scelto per primo, non sopportavo di essere un ripiego da utilizzare all’ultimo momento nel caso in cui Thor avesse deluso le speranze di Padre.

Confesso che desideravo la sua approvazione più di qualunque altra cosa.

 

E poi confesso che non odio Thor quanto mi piace far credere.

È vero che mille volte al giorno provo un desiderio bruciante di farlo a pezzi con le mie stesse mani, ma se qualcun altro dovesse minacciarlo lo difenderei a costo della vita… metaforicamente parlando, s’intende.

Perché Thor è mio fratello.

Perché in fondo sono fiero che lui voglia ancora essere mio fratello nonostante potrebbe semplicemente scaricarmi visto che non abbiamo una sola goccia di sangue in comune.

Confesso che mentre cerco di allontanarlo in realtà lo sto mettendo alla prova per vedere fino a che punto sopporterà le mie malefatte.

Non si è ancora stancato di me e questa, lo confesso, è la cosa migliore della mia vita rovinata.

 

Confesso che Frigga è l’unica persona che ho in qualche modo temuto perché non mi riusciva di ingannarla come facevo con tutti gli altri: nessuna illusione, nessuna bugia, riusciva ad ingannare il suo cuore di madre.

Lei mi ha sempre visto per quello che ero ed amato per quello che ero, senza aspettarsi nulla da me.

Per questo confesso che le sarò sempre grato.

 

Confesso che è stato un vero sollievo per me non essere mai riuscito a portare a termine nessuno dei miei piani, perché qualunque cosa fossi riuscito a conquistare non sarebbe riuscita a soddisfarmi.

Perché l’unica cosa che in verità ho sempre desiderato, lo confesso, era l’amore della mia famiglia.

No, ma… aspettate un momento, giusto una curiosità… ma voi state davvero credendo alla confessione del dio degli inganni?!

 

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Cantuccio dell’Autore

 

Oh, quanto sono perfida!

Una pagina intera di accorata confessione e poi alla fine vi lascio con il dubbio che fosse solo l’ennesimo inganno.

Oh, , c’est Loki.

La canzone è questa: “The prince of Egypt – All I ever wanted” https://www.youtube.com/watch?v=BP6VU-wB9_g

E questo è il video: https://www.youtube.com/watch?v=7Qtugg36JA8

 

E adesso i saluti finali: grazie a tutti quelli che hanno seguito questa raccolta dall’inizio, a chi l’ha preferita, seguita o ricordata e a chi si è fermato a recensire.

 

*distribuisce pan di zenzero e torroncini*

 

                                              Makoto

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