Tutto per una ragazza

di Memi98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Dunque, tutto procedeva piuttosto bene. Anzi, direi che da sei mesi succedevano praticamente soltanto cose belle.
-Per esempio: la mamma si era tolta dai piedi Steve, il suo strazio di fidanzato.
-Per esempio: dopo una lezione, la Gilett, la prof. di arte e design, mi aveva preso da parte per chiedermi se pensavo di studiare arte all'universita.
-Per esempio: improvvisamente, dopo aver fatto per settimane la figura del cretino in pubblico, avevo imparato dei nuovi trick di skate (scommetto che non andate tutti sullo skate, quindi mi sa che devo chiarire subito una cosa, tanto per evitare equivoci. Skate=skateboard. Noi non diciamo mai skateboard, quindi questa sarà l'ultima volta che userò questa parola in tutta la storia. E se continuerete a immaginarmi fare lo scemo su un paio di schettini, mettiamo, o pattini o quel che è, la colpa sarà soltanto vostra).
Tutto questo, e in più avevo conosciuto Alicia.
Stavo quasi per dire che forse dovreste sapere alcune cose di me, prima che parta spedito a raccontare di mia mamma, Alicia e tutto il resto. Se mi conosceste un po', in effetti, potrebbero interessarvi. Ma riletto quello che ho appena scritto, mi sa che ne sapete già molto, o almeno avrete gia indovinato un bel po' di cose. Tanto per cominciare, avrete forse indovinato che mia mamma e mio papà non vivono insieme, a meno che non crediate che mio papà sia tipo da fregarsene che sua moglie abbia dei fidanzati. Bè, non è tipo. E forse avete indovinato che vado sullo skate e che la mia materia forte è arte e design, a meno che non mi crediate uno che tutte le prof di tutte le materie prendono da parte per dirgli di andare all'università. E magari litigano anche per me:"No Sam, lascia perdere l'arte, fai fisica!" "Macchè fisica! Pensa che tragedia per il genere umano, se abbandonassi il francese!" E giù botte. Ecco no. Sono cose che a me non succedono. Vi do la mia parola: io una rissa tra i professori non l'ho mai scatenata!
E non bisogna essere Sherlock Holmes o non so chi per capire che Alicia era una ragazza che per me contava qualcosa.
Questo periodo in cui tutto procedeva così bene risale a un paio di anni fa, quindi avevo quindici anni, quasi sedici. Non vorrei sembrare patetico, ma questa sensazione di vivere una vita accettabile mi era nuova. Era una sensazione che non avevo mai avuto e, in realtà, da allora non è mai più tornata. Non voglio dire che prima fossi infelice. Ma, per un motivo o un altro, c'era sempre stato qualcosa che non andava, qualcosa di cui preoccuparmi (E come vedrete, ne ho avute di preoccupazioni, dopo di allora, ma ci arriveremo). Per esempio, i miei genitori stavano per divorziare e litigavano. Oppure non andavo benissimo in matematica. Oppure volevo mettermi con una ma questa non voleva stare con me. Tutti problemi che si erano dissolti di colpo, senza che me ne accorgessi. E in più quell'estate giravano più soldi.  E i soldi di sa, migliorano la situazione!
Ma se voglio raccontare questa storia come si deve, senza cercare di nascondere niente, c'è una cosa che devo confessare, perchè è importante. Eccola. So che sembrerà stupido, e di solito non sono il tipo, davvero. Non credo assolutamente in cose tipo gli spiriti, la reincarnazione o robaccia del genere, ma...niente, è una cosa che cominciò a succedere e...Comunque adesso lo dico, potrete pensare quel che volete. Io parlo con Tony Hawk e Tony Hawk risponde. Alcuni di voi, probabilmente gli stessi che mi immaginavano volteggiare su un paio di schettini, non avranno mai sentito parlare di Tony Hawk. Vabbe, adesso vi spiego chi è. Tony Hawk è il miglior skater al mondo. Be certo, non c'è n'è uno solo. Ma lui è decisamente il Grande. E' il JK Rowling degli skater, il Big Mac, L'Ipod, L'Xbox. Quando cominciai a skateare, mia mamma mi comprò su internet un poster di Tony Hawk. E' il regalo più figo che mi abbiano mai fatto, e nemmeno il più costoso. Fu appeso immediatamente alla parete della mia camera e presi l'abitudine di raccontargli i fatti miei, all'inizio solo riguardanti lo skate, poi anche più generali, tipo amici, famiglia, ragazze...
Le risposte cominciarono ad arrivare quando lessi il suo libro, Hawk- Occupation: skateboarder. A quel punto, potevo prevedere praticamente tutte le cose che mi avrebbe detto, perchè erano frasi del libro. L'avevo letto quaranta o cinquanta volte da allora. Per esempio, se gli raccontavo che mi ero arrabbiato con mia mamma senza motivo, lui mi diceva: " Io ero incredibile. E' pazzesco che i miei non mi abbiano mai avvolto nel nastro adesivo, infilato un calzino in bocca e sbattuto in un angolo". E quando gli raccontai di una rissa a scuola, disse :"Io non mi cacciavo mai nei guai, perchè ero felice con Cindy". Cindy era la sua fidanzata di allora. A proposito, d'ora in poi Tony Hawk sara TH, io lo chiamo così.
Lui non aveva granchè da dire su argomenti non inerenti allo skate, ma non so perchè, avevo l'impressione che gli interessassero. Secondo voi è da pazzi?  Forse si, ma non me ne importa. Chi è che non parla con Dio, o con un gatto, o un cane, o qualcuno che ama ed è morto? O magari semplicemente con se stesso? TH...lui non era me. Ma era la persona che avrei voluto diventare.
Comunque, volevo solo dire che ci fu un momeno- magari un giorno, o forse qualcuno in più, non ricordo- in cui tutto sembrava essere ricomposto. E quindi, ovviamente, era anche il momento di combinare un bel casino.

Salve gentee! Che ne pensate di questo primo capitolo? Vi prego, se passate, lasciate una piccola recensione, negativa o positiva che sia! E' sempre importante per crescere! Buona lettura, a presto :)

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Per un po’, non mi ero reso conto fino in fondo che mia madre fosse troppo giovane per essere la madre di un quindicenne, ma soprattutto quell’ultimo anno la cosa mi era iniziata a sembrare un po’ stramba.
A proposito, vi ho detto che mi chiamo Sam? Be, adesso lo sapete.
Il punto è che ho una madre di trentadue anni che piace -che piace ai ragazzi della mia età-
I miei, quando finalmente smisero di preoccuparsi che facessi il loro stesso errore, iniziarono invece preoccuparsi per la scuola. Sapevo quanto contava per loro. Contava molto anche per me. Volevo essere il primo nella storia della mia famiglia a prendere un titolo di studio mentre andavo ancora a scuola. Io avrei interrotto quella catena. Alicia non andava alla mia scuola. La cosa mi piaceva. Qualche volta ero uscito con tipe della mia scuola e mi era sembrato tutto infantile. Ti mandavano bigliettini e, anche se non erano in classe con te, le incontravi nei corridoi circa cinquanta volte al giorno. Eri già stufo prima ancora di esserci uscito insieme. Alicia andava alla St. Davis e St. Michael e mi piaceva sentir parlare di prof. che non conoscevo e di ragazzi che non avrei mai visto. C’erano più cose di cui parlare. Che noia stare con una persona che sapeva esattamente quanti brufoli avesse Darren Holmes. La mamma di Alicia aveva conosciuto la mia in consiglio. Mia mamma lavora nell’amministrazione è la mamma di Alicia è consigliera, che è un po’ come essere primo ministro, solo che non governi tutto il paese. È un po’ uno spreco di tempo. Non lanci mica bombe su Osama Bin Laden o roba simile. Discuti su come attirare più ragazzi in biblioteca, ed è così che mia mamma aveva conosciuto la mamma di Alicia. Comunque, la mamma di Alicia compiva gli anni, e dava una festa alla quale aveva invitato anche mia madre. E le chiese di portare anche me. Secondo mio madre Alicia aveva detto che voleva conoscermi. Non ci credevo. Chi è che spara delle vaccate del genere? Io no di certo. E neanche Alicia, posso dire adesso. Il fatto, ve lo dico io, è che la mamma di Alicia voleva trovarle degli amici, o magari un fidanzato. Be, fu un fallimento totale. Non so bene perché ci andai, adesso che ci penso. No, non è completamente vero. Ci andai perché avevo detto a mia madre che non avevo voglia e che non volevo conoscere nessuna ragazza. E lei mi rispose: “fidati, vuoi conoscerla!”
Ed era serissima quando l’aveva detto, cosa che mi aveva sorpreso. L’avevo guardata.
“Come fai a saperlo?”
“Perché l’ho conosciuta”
“E secondo te è una che mi piacerebbe?”
“Direi che è una che piace a tutti i ragazzi!”
“Vuoi dire che è una troietta?”
“Sam!”
“Scusami. Ma il senso sembrava questo”
“E’ esattamente quello che non ho detto. Sono stata molto attenta. Ho detto che piace a tutti i ragazzi, non che le piacciono tutti i ragazzi. Cogli la differenza?”
La mamma aveva ragione. Non aveva detto che Alicia era una troietta. Aveva detto che era una bellona, e questo è molto diverso, no? Comunque, la cosa risveglio il mio interesse. Volevo proprio vedere com’era questa ragazza. Con questo, non voglio dire che volevo parlarci con quella, ma dare un’occhiata si. Non mi interessava una fidanzata, o almeno mi sembrava. Mia mamma si mise tutta elegante per la festa e il vestito le stava bene.
Abitavano in una di quelle case vecchie e grandi nella zona di Highbury New Park. Non ero mai entrato in una di quelle case. Abitavo a sette, ottocento metri da lei, ma non avevo mai avuto motivo di fare quella strada, fino a quando non conobbi Alicia.
Mia mamma salutò Andrea, la mamma di Alicia, e poi Andrea mi portò da Alicia, seduta sul divano a sfogliare una rivista. Non so voi, ma quando i miei decidono di affibbiarmi qualcuno, io decido automaticamente che quella sia la persona peggiore di tutta la Gran Bretagna. Comunque, io potevo anche non aver voglia di parlare con una, ma lei chi si credeva di essere, seduta li immusonita a guardare dall’altra parte?
Pensai di immusonirmi più di lei.
La stavo sfottendo, e lei lo sapeva. Ma invece di immusonirsi ancora di più, scoppiò a ridere. E quando rise, sentii scattarmi qualcosa dentro. Di colpo volevo disperatamente piacere a quella ragazza..
 
 
Ehi gente, buonasera! Come va? Spero tutto bene! Che ne pensate di questo capitolo? Me la lasciate una recensione, anche piccola piccola?
Buona lettura!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Come avrete indovinato mia mamma aveva ragione. Era ufficialmente splendida. Aveva -ha ancora- due occhi grigi grandi così, che più di una volta mi hanno procurato un vero e proprio dolore fisico, più o meno qui, fra la gola e il petto. E ha questi capelli biondo chiaro che sono sempre incasinati e stupendi nello stesso tempo, ed è alta, ma non scheletrica e piatta come molte ragazze alte, e non è più alta di me, e poi la pelle, una pelle che sembra buccia di pesca...
Sono negato a descrivere le persone. Comunque posso dire che, quando la vidi, ,o arrabbiai con mia mamma perchè non mi aveva preso per il collo e non aveva alzato la voce. D'accordo, un consiglio me l'aveva dato. Ma avrebbe dovuto fare molto di più. Avrebbe dovuto dire, non so :"Tu sei scemo, se non verrai te ne pentirai tutta la vita".
"Non dovresti guardare! dissi ad Alicia
"E chi ti ha detto che ridevo di quello che facevi?"
"O ridevi di quello che facevo, o sei fuori di testa. Qui non c'è altro di cui ridere"
Mi girai a guardarla e capii che un po' mi prendeva in giro e un po' no. Sembrava più grande di me e stabilii che era perchè doveva affrontare in continuazione ragazzi che si innamoravano di lei esattamente dopo due secondi.
"Dove preferiresti essere in questo momento?" mi chiese.
Non sapevo bene cosa dire. Conoscevo la risposta. Era: non avrei preferito essere in nessun altro posto. Ma piuttosto che dirglielo sarei morto.
"Boh, forse sullo skate...E tu, dove preferiresti essere?"
Esitò, come se stesse per dire una cosa imbarazzante.
"Veramente, mi piacerebbe essere qui, su questo divano."
Aveva indovinato la risposta che avrei voluto darle e l'aveva fatta passare per sua.
"Esattamente qui. Ma senza nessun altro nella stanza."
"Ah" Sentii che cominciavo ad arrossire e non sapevo cosa ribattere. Lei mi guardò e rise.
"Nessun altro" disse "Vuol dire neanche tu. Scusa se sono sgarbata, ma odio quando i miei danno una festa. Mi viene voglio di guardare le tele da sola. Sono noiosa, vero?"
"Ma no, figurati!"
Mi alzai in piedi.
"Dove vai?"
"Scusa, mi sa che ti faccio perdere tempo."
"Ma no, siediti."
"Puoi anche far finta che qui non ci sia nessuno. Puoi startene qui per i cavoli tuoi a pensare!"
"E tu cosa fai? Con chi vai a parlare?"
"Con mia mamma"
"Ah, che dolce"
Partii all'attacco.
"Sta a sentire. Tu sei stupenda. Ma il problema è che lo sai e credi per questo di poter trattare gli altri da cani. Be, mi dispiace, ma io non sono disperato fino a questo punto."
E la mollai li. Fu uno dei miei momenti migliori. Lei mi aveva veramente, letteralmente stufato. Per circa venti secondi...Dopo venti secondi mi calmai e cercai il modo di riprendere la conversazione. E sperai che la conversazione si trasformasse in qualcos'altro - un bacio e poi il matrimonio dopo esserci frequentati per un paio di settimane -.
Ma, amche se questo sarebbe il classico momento in cui i due si salutano e non si riincontreranno mai più, a me non andò così. Riprese lei la conversazioni, ma quando accennò alla possibilità di andare al cinema insieme, cercai di tergiversare un po', per vedere come reagiva.
"Devo vedere cosa ho da fare" risposi.
"Cioè?"
"Mah, sai, ci sono sere che devo studiare. E nei weekend di solito faccio un sacco di skate"
"Vedi tu"
"Ma comunque. Devo trovarmi qualcun altro con cui venire?"
Mi guardò come se fossi pazzo, o scemo.
"Cosa vorresti dire?"
"Non ho nessuna voglia di andare al cinema con te e il tuo fidanzato"
"Se avessi il fidanzato non ti avrei invitato, ti pare? Ci siamo lasciati martedì. Stavamo insieme da due mesi, ma lui voleva fare sesso con me e io non ero pronta per fare sesso con lui."
"Eh già.."
Mia mamma si avvicinò, rise e disse :"Avevo ragione, si o si?"
E io risposi "Si"
Tony hawk perse la verginità a 16 anni. Aveva appena partecipato a un contest.
Chissà quando l'avrei persa io, invece...


Buonasera! Spero vi sia piaciuto anche questo! Fatemi sapere, un abbraccio, e, come sempre, buona lettura! :*

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