Behind a hero

di Doctor Dragon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Diverso ***
Capitolo 2: *** Nightmares ***
Capitolo 3: *** Navi ***



Capitolo 1
*** Diverso ***


Cap. 1

 

Diverso

 

Mi guardo attorno guardigno, scruto il panorama intorno a me per assicurarmi di essere solo, ma a quest'ora del mattino l'intero villaggio e` ancora assopito, tuttavia meglio essere prudenti.

Mi muovo di soppiatto fino a raggiungere quell'albero il cui tronco so per certo essere cavo, ci infilo svelto il braccio per poi estrarne una piccola canna da pesca: un attrezzo rudimentale che ho costruito con le mie stesse mani qualche tempo prima. Con quell'oggetto stretto in pugno mi metto a correre attraverso il bosco, silenziosamente, per paura di essere scoperto.

Il viaggio dura poco, conosco questo luogo come le mie tasche e non vi e` scorciatoia che io non conosca, e finalmente raggiungo il fiume. Mi guardo alle spalle, per essere certo che nessuno mi abbia seguito e, una volta sicuro di essere solo, tiro un sospiro di sollievo.

Mi sfilo in fretta gli stivali marroni, per poi posarli accanto alle radici di un albero poco lontano dalla riva del fiume, fisso con cura una delle mie esche all'amo e mi avvicino all'acqua. Immergo prima un piede, cercando di trattenermi dall'allontanarmi subito dall'acqua fredda, poi l'altro e cammino fino a quando il livello dell'acqua non mi arriva alle ginocchia per poi lanciare lontano l'amo, tenendo stretta la canna.

Mi piace pescare: mi rilassa ed e` una delle poche cose che mi e` concesso fare in completa solitudine. Amo stare da solo: e` l'unico momento in cui non ricevo occhiate di disprezzo o accusa.

Non capiro` mai, temo, quale sia il mio problema: che cosa io abbia fatto per essere cosi` diverso dagli altri. Perche` e` questo che non va in me: io non sono come loro. Ma perche`?

Chi sono io in realta`?

Scuoto la testa, cercando di scacciare questi brutti pensieri: non ho mai ottenuto risposte e continuare a rimuginare sui miei dubbi di certo non mi aiutera`.

Sono nato qui, in questo piccolo villaggio boscoso, sono un Kokiri. Tuttavia non sono come tutti gli altri abitanti del villaggio: non mi sento un Kokiri.

E ci risiamo: sto di nuovo pensando a cio` che non dovrei. Sbuffo sonoramente.

Nello stesso istante sento la sottile fune della mia canna da pesca tendersi e, immediatamente, tiro la canna verso di me, pronto per trascinare a forza la mia preda in superficie. Il pesce si dibatte, una volta accortosi di essere caduto in trappola, ma io sono piu` forte e, pochi istanti dopo, stringo trionfante tra le mani il mio bottino.

Svelto, esco dall'acqua e mi avvicino all'albero dove ho lasciato i miei stivali per poi posare il pesce sull'erba.

"Sei piuttosto grande: tu sarai sia il mio pranzo sia la mia cena!" esclamo ad alta voce. Tuttavia non mi va di smettere di pescare, cosi` torno sui miei passi e mi rimetto all'opera: tenermi impegnato mi aiuta a non pensare.

Cosi` passo il resto del tempo ad inventarmi mille e piu` modi diversi in cui potrei cucinare il mio pesce, utilizzando le innumerevoli erbe e spezie che il bosco dona ogni giorno.

Purtroppo pero` il tempo passa, inesorabile, e ben presto arriva per me il momento di rientrare al villaggio: se, al loro risveglio, i Kokiri noteranno la mia assenza subito iniziera` un brulicare di voci malevole sul mio conto. Non ho certo bisogno di dar loro un ulteriore motivo per detestarmi.

Raccatto in fretta la mia canna da pesca, indosso i miei stivali e infilo i tre pesci che sono riuscito a catturare dentro un borsello in pelle che tengo legato in vita. Faccio dietrofront e ritorno al villaggio, ricordandomi pero` di nascondere con cura il mio arsenale prima di dirigermi verso l'albero che e` la mia dimora.

"Ben tornato!" esclama una voce, non appena varco la soglia di casa mia.

Per lo spavento caccio un urlo e faccio un salto all'indietro andnando a sbattere contro la parete in legno. Il mio cuore batte a mille, mentre alzo lo sguardo verso chi ha appena parlato.

Saria e` seduta sul mio letto e mi sta guardando con aria triste, senza dire alcunche` si alza e mi si avvicina porgendomi una mano per aiutarmi a mettermi in piedi.

"E`... E` da tanto che s-sei sveglia?" balbetto, leggermente impacciato, mentre mi alzo.

"Abbastanza. Ti ho visto lasciare il villaggio, ma ho deciso di non seguirti: so quanto tu abbia bisogno di stare da solo." risponde lei.

Questa e` Saria: la mia unica amica. Con lei posso parlare ed e` la sola che mi resta accanto nonostante la mia diversita`, tuttavia lei non conosce le risposte che cerco cosi` ossessivamente.

"Grazie." sussurro, estraendo il pesce dal mio borsello e posandolo sul tavolo.

Non e` affatto grande casa mia: si tratta infatti di un'unica stanza circolare in cui si trovano il mio letto, un tavolino con un paio di sedie e qualche vaso in cui ripongo erbe e spezie.

Cala il silenzio: un silenzio pesante e doloroso, perche` so che lei vorrebbe aiutarmi, ma non puo`. Cosi` come io vorrei non darle tutti questi problemi, ma non posso farne a meno: sono io il problema dopotutto.

"Come stai?" le chiedo, per spezzare questo doloroso silenzio.

"Mmmh... Bene, tu?" risponde lei. La osservo mentre si avvicina a me e si accinge a pulire il pesce che ho appena pescato.

"Come al solito." brontolo, dondolandomi sulle punte dei piedi.

"Mi dispiace non avere le risposte che cerchi, Link." esclama la mia amica.

"Non e` colpa tua." ribatto io, cercando di esserle di conforto.

"L'Albero Deku magari potrebbe..." comincia lei, ma la interrompo subito.

"Non mi e` permesso avvicinarmi, lo sai. Io non ho una fata!" sbotto infastidito: non voglio parlare di questo argomento, non voglio indugiare sul fatto che non saro` mai come Mido e gli altri Kokiri perche` non esiste al mondo una fata disposta a stare al mio fianco.

Perche` poi? Che cos'ho che non va?

"Tu non hai nulla che non va." esclama Saria, come se fosse in grado di leggermi nel pensiero. Ho perso il conto delle volte in cui abbiamo discusso di questo argomento spinoso.

"Sono diverso." ribatto.

"Diverso non sempre e` male." controbatte lei, regalandomi un piccolo sorriso. Mi si avvicina e fa passare un braccio attorno alle mie spalle con fare consolatorio.

Sospiro: non saro` come gli altri Kokiri, pero` non sono solo. Dovrei essere grato per questo.

"Grazie." sussurro.

 

 

 

 

 

Buonsalve gente!

Questa e` la mia prima fanfiction nella sezione The legend of Zelda...

Ultimamente sto giocando (per la trecentesima volta) ad Ocarina of time... Inutile dire che ho adorato, e adoro tutt'ora, questo gioco e quindi ho pensato di farci una fanfiction che racchiudera` all'incirca tutte le mie pippe mentali riguardo questo affascinante personaggio chiamato Link.

Che dire?

Spero che vi piaccia!

E spero anche di ricevere qualche piccolo commento a riguardo...

Grazie per l'attenzione e buon proseguimento!

xXxJeyDragonxXx

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Capitolo 2
*** Nightmares ***


Cap. 2

 

Nightmares

 

E` notte, una notte buia e senza stelle. Il cielo sopra la mia testa non e` altro che uno spesso strato di pura oscurita`.

Corro, anche se non so perche`: sento gravare sulle mie spalle un terrore tanto forte quanto inspiegabile.

La notte e` silenziosa: l'unico rumore udibile provviene dai miei passi veloci contro il suolo erboso.

Ad un tratto, pero`, un suono rompe il silenzio: si tratta di un rumore lontano, a malapena udibile, ma si sta avvicinando.

Mi blocco all'istante, guardandomi attorno per capire da dove provenga, confuso e impaurito. Devo scappare? Devo continuare a correre?

Il rumore si fa piu` forte, nel silenzio della notte, ed io riesco a capire di cosa si tratta: un cavallo al galoppo. Qualcuno si sta avvicinando.

Pochi istanti dopo, dal buio di fronte a me, compare un cavallo bianco: la creatura e` spronata al massimo, come se stesse fuggendo da qualcosa di orribile.

Resto immobile, completamente spiazzato, a guardare la fuga di quel cavallo bianco. A stento riesco ad intravvedere chi lo monta: il buio che ci avvolge e` quasi totale, tuttavia mi pare di notare due donne in sella all'animale. Una di loro e` giovane, molto giovane, i suoi capelli sono biondi e i suoi occhi azzurro ghiaccio. Lo sguardo che mi lancia e` di puro terrore, tanto intenso da farmi tremare.

Dura poco pero`, perche` il cavallo non ha mai rallentato la sua corsa e ora e` lontano, di nuovo avvolto nel buio.

Chi erano quelle persone? Da cosa stavano scappando? Perche`?

Non ho tempo per pensarci oltre: un fulmine saetta nel cielo, illuminando a giorno questa lugubre notte, ma portando con se un'improvvisa tempesta. Numerose nubi nere coprono il cielo rendendo la notte ancora piu` buia e cupa di quanto gia` non fosse.

L'aria diventa fredda mentre avverto un nuovo cavallo avvicinarsi al galoppo: sento i suoi pesanti zoccoli pestare contro il terreno.

Vorrei scappare: improvvisamente un forte desiderio di fuggire, di seguire quel cavallo bianco e di salvarmi si impossessa di me, ma non riesco a muovermi. I miei piedi sono saldamente inchiodati al terreno, oppressi dalla paura. Con estrema lentezza mi volto, per fronteggiare cio` che si sta avvicinando insieme alla tempesta.

Un enorme cavallo nero, molto piu` grosso rispetto a quello bianco fuggito poco fa, sta galloppando verso di me, l'animale indossa una lucida armatura che trasforma la sua testa in un teschio scintillante. A cavalcarlo e` un uomo, un uomo grande, alto e muscoloso. Un uomo che non ho mai visto in vita mia: la sua pelle e` scura, i suoi capelli sono color fiamme cosi` come i suoi occhi che lanciano sguardi di fuoco.

L'uomo, accortosi della mia presenza, fa impennare il cavallo, costringendolo a fermarsi per poi rivolgersi a me. Mi parla, ma io sono troppo spaventato per riuscire a capire le sue parole. Resto immobile, in silenzio, incapace di fare alcunche`.

L'uomo solleva una mano e la protende verso di me.

Tutto diventa buio.

Apro gli occhi di scatto, svegliandomi di soprassalto. Il mio cuore batte a mille, mentre un velo di sudore freddo bagna la pelle della mia schiena e l'eco di un urlo rimbomba tra le mura della mia casetta.

Era solo un sogno, o meglio un incubo.

Mi metto a sedere, tremante, cercando di scacciare quelle orribili immagini dalla mia testa. Tuttavia mi e` impossibile farlo: quegli occhi azzurri colmi di paura, quegli occhi di fuoco colmi di odio, non riusciro` a dimenticare nulla di tutto cio`. Troppe volte ho fatto questo sogno, troppe volte il mio sonno e` stato invaso da questo inquietante incubo.

Qual'e` il suo significato? Perche` e` cosi` intenso?

Altre domande che vanno ad aggiungersi alla gia` numerosissima lista di risposte che cerco disperatamente, ma che non otterro` mai.

Tuttavia questa volta sono da solo: non ho mai raccontato a Saria dei miei incubi, non voglio causarle altre preoccupazioni.

Passera`, e` quello che mi dico sempre.

Non e` nulla di grave, e` cio che mi ripeto ogni mattina, dopo essere stato tormentato per tutta la notte.

Scendo dal letto e corro fuori casa, il villaggio e` avvolto dalla pallida luce dell'alba mentre raggiungo il piccolo torrente e ci immergo le mani e le braccia per poi sciacquarmi con cura il viso e il collo. Devo essere pronto per una nuova giornata.

Il Sole e` ormai alto nel cielo quando i Kokiri si svegliano e intraprendono le loro quotidiane attivita` e io sprofondo nella solutidine.

E` assurdo pensare al fatto che io mi senta molto piu` solo quando sono in compagnia di altri piuttosto che quando sono solo con me stesso, ma l'intensa sensazione di ineguatezza che provo quanto sono vicino a persone come Mido difficilmente riesce a farmi sentire a mio agio. Lui e` esattamente come io vorrei essere: assolutamente normale. Un giovane Kokiri nel pieno delle forze, un giovane agile e intelligente con un sacco di amicizie, ma soprattutto con una fedele fata al suo fianco.

Ogni Kokiri condivide la propria esistenza con una fata, vengono scelti direttamente da loro in base a cio` che hanno da donare e cio` che li rende speciali. Un Kokiri senza fata e` come un albero senza rami.

E io non ho una fata.

Sono un Kokiri e non credo ci sia molta differenza tra me e Mido: anche io sono giovane e se si parla di forza fisica riesco a sollevare rocce ben piu` pesanti di quelle che solleva Mido, in piu` so anche nuotare e pescare.

Allora perche` nessuna fata vuole stare con me?

"Ehy, sfigato!" esclama una voce, riportandomi bruscamente alla realta`.

Mi accorgo cosi` di essere rimasto incantato a guardare, con un pizzico di invidia, Mido e la sua fata mentre lui cerca di impressionare Saria mostrandole come sa maneggiare abilmente un ramo Deku.

"Link non e` uno sfigato." si intromette Saria, con voce acida.

Mido sobbalza, infastidito dal fatto che lei abbia preso le mie difese, e mi lancia un'occhiataccia di puro odio.

"Vediamo chi e` davvero sfigato, vuoi?" ribatto io, allontanandomi di qualche passo per raccogliere da terra un ramo Deku.

Oggi e` una brutta giornata: ho passato una pessima nottata e durante il giorno non ho fatto altro che torturare me stesso con brutti pensieri, ora voglio divertirmi un po'.

Mido, ovviamente, accetta la sfida e ci ritroviamo ben presto al centro della piazza. Quasi tutti i Kokiri sono presenti per assistere al nostro piccolo duello, noi siamo un piccolo villaggio di ragazzini percio` non si e` quasi mai verificato un atto di vera violenza: di solito il perdente di un duello e` colui che cade al suolo per primo, tutto qui.

Tuttavia io sono molto agile e anche molto veloce: non c'e` possibilita` che Mido vinca e io avro` il mio piccolo momento di gloria e questa giornata non sara` un totale fallimento.

 

 

 

 

Buonsalve!!

Innanzi tutto grazie mille per la splendida accoglienza, non mi aspettavo nulla del genere :)

A quanto vedo questo e` uno splendido fandom! D'altronte da The legend of Zelda non mi aspetto altro xD

Per quanto riguarda il capitolo... Link non ha un comportamento granche` eroico, ma non dimentichiamoci che e` solo un ragazzino dopotutto, no?

Spero che vi sia piaciuto :)

A presto e grazie per l'attenzione

xXxJeyDragonxXx

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Capitolo 3
*** Navi ***


Cap. 3

 

Navi

 

Un enorme cavallo nero, molto piu` grosso rispetto a quello bianco fuggito poco fa, sta galoppando verso di me, l'animale indossa una lucida armatura che trasforma la sua testa in un teschio scintillante. A cavalcarlo e` un uomo, un uomo grande, alto e muscoloso. Un uomo che non ho mai visto in vita mia: la sua pelle e` scura, i suoi capelli sono color fiamme cosi` come i suoi occhi che lanciano sguardi di fuoco.

L'uomo, accortosi della mia presenza, fa impennare il cavallo, costringendolo a fermarsi per poi rivolgersi a me. Mi parla, ma io sono troppo spaventato per riuscire a capire le sue parole. Resto immobile, in silenzio, incapace di fare alcunche`.

L'uomo solleva una mano e la protende verso di me.

Tutto diventa buio.

"Aaaaaaaargh!" urlo, talmente forte che le corde vocali iniziano a dolermi.

Apro gli occhi di scatto, desideroso di porre fine a quell'orrendo incubo. Perche` mi tormenta cosi` tanto? Perche` fa cosi` paura?

Sono ormai sveglio, ma il mio cuore non accenna a rallentare i battiti: sono spaventato e confuso per questo impiego qualche istante per accorgermi che c'e` qualcosa di anomalo.

Non sono da solo: c'e` qualcuno con me nella mia casetta. Una piccola fata sta volteggiando nell'aria proprio al centro della stanza.

Resto a guardare quella piccola creatura come ammaliato: la luce azzurrina che emana mi affascina e rimango imbambolato a guardare le sue ali sbattere veloci per permetterle di restare sospesa nell'aria. E` semplicemente bellissima!

Il mio cuore accelera, se possibile, ancora di piu` ma questa volta non si tratta di paura: questa volta sono euforico.

Finalmente! La mia fata e` finalmente arrivata! Aspetto questo momento da tutta la vita e adesso che e` successo quasi non riesco a crederci: mi sembra troppo bello per essere vero. Vorrei chiederle perche` ci ha messo cosi` tanto ad arrivare, vorrei domandarle cosa l'ha trattenuta cosi` a lungo. Tuttavia non riesco a proferir parola: sono completamente spiazzato. E` successo tutto troppo in fretta: sono passato da un incubo terrificante alla gioia piu` profonda nel giro di pochi istanti.

"Link!" chiama la fata, facendomi sobbalzare. La sua voce e` acuta e molto piu` alta di quanto mi aspettassi.

"S-si, s-sono Link." balbetto.

"Lo so che sei Link, sono qui apposta per te. Devi venire con me, devi correre!" ribatte la fata, sembra ansiosa.

"Venire con te? Per andare dove? Correre? Abbiamo fretta?" chiedo, sempre piu` confuso.

"Si Link, abbiamo fretta. Dobbiamo raggiungere il Grande Albero Deku, presto Link!" insiste lei. Si avvicina volando verso di me per afferrare la punta del mio lungo cappello verde ed inizia a tirarla, piu` forte che puo`.

"M-ma perche` devo andare dall'Albero Deku?" protesto.

"Taci e cammina Link!" mi liquida la fata, per poi allontanarsi da me ed uscire dalla mia casetta.

Spaventato dall'idea che lei possa decidere di lasciarmi scendo dal letto e, con uno scatto repentino, mi appresto a seguirla. Mi fa strada attraverso tutto il villaggio dei Kokiri, il quale data l'ora e` ancora nel mondo dei sogni, poi lungo il sentiero che conduce verso la nostra meta.

"Ehy! Dove credi di andare?" un urlo blocca la mia corsa, mi volto di scatto e mi ritrovo a fronteggiare Mido.

"Io devo andare... La fata... L'Albero Deku... E` urgente..." balbetto gesticolando, piu` agitato che mai.

"Tu non puoi andare dall'Albero Deku: non ne sei degno! Non hai nemmeno una fata." ribatte il ragazzo, incrociando le braccia al petto.

"Si che ha una fata: sono io!" si intromette la graziosa fatina, venendomi in soccorso.

"Forza Link, dobbiamo andare." aggiunge poi, rivolgendosi a me.

Mido rimane spiazzato da quelle parole e resta a guardarmi con uno sguardo vuoto per qualche secondo, incapace di proferire parola.

"Beh, io vado..." annuncio e gli do le spalle per continuare a correre.

"Non cosi` in fretta!" ribatte Mido, sembra essersi ripreso. Mi volto di nuovo verso di lui e lo vedo lanciarmi uno sguardo di sfida.

"Avrai anche una fata, ma questo non basta ad essere degni del Grande Albero Deku. Per esserlo bisogna possedere anche una spada e uno scudo." esclama Mido, ghignando soddisfatto.

"C-cosa? M-ma io..." protesto: non sono sicuro che abbia ragione, ma decido comunque di dargli ascolto e procurarmi cio` che dice.

"Dove posso trovare una spada?" chiedo alla mia fata.

"Non abbiamo tempo per questo, dobbiamo correre dall'Albero Deku!" protesta lei.

"Se fossi in te andrei dove i Kokiri sono soliti allenarsi." si intromette Mido, con fare misterioso.

Decido di ascoltarlo ed inizio a correre. So bene dove devo andare: i Kokiri sono soliti allenarsi in cima ad una collina poco distante da dove si trova la mia casa. Ci arrivo in poco piu` di venti minuti di corsa, raggiungo il basso steccato in legno e mi fermo per riprendere fiato. Poi inizio a setacciare il terreno alla ricerca di un nascondiglio degno di una spada, con la coda dell'occhio vedo la mia fata svolazzare nell'aria a pochi centimetri da me, senza mai perdermi di vista. Sono cosi` felice di avere finalmente una fata al mio fianco che non posso fare a meno di sorridere.

"Quello cos'e`?" domanda la fata, indicando una piccola cavita` seminascosta nella parete rocciosa di fianco alla staccionata. Non me lo faccio ripetere due volte e subito mi fiondo nella direzione indicatami.

Striscio nella piccola fessura ed emergo dall'altra parte del muro dove mi trovo a fronteggiare quello che sembrerebbe un labirinto fatto di roccie ed erba alta.

Non e` affatto facile, ma alla fine riesco a superare il difficile percorso, nascondendomi tra l'erba alta per proteggermi dalle rocce che scivolano sul sentiero scosceso. Raggiungo la fine del labirinto e trovo un grande forziere in legno, mi avvicino per osservarlo con attenzione e mi accorgo che non e` stato chiuso a chiave cosi` mi accingo ad aprirlo. Sollevo, anche se con un po' di fatica, il pesante coperchio e mi chino all'interno del forziere.

"E` la spada dei Kokiri!" esclamo trionfante, sollevando l'arma sopra la mia testa.

"Bravo, Link! Ora sbrigati a trovare uno scudo." ribatte la fata.

Questo e` piu` facile da trovare: so per certo che lo vendono al negozio del villaggio, devo solo essere certo di avere abbastanza rupie.

Mi assicuro la spada dietro la schiena e torno sui miei passi per uscire dal labirinto e poi striscio oltre il piccolo foro nella parete rocciosa. Una volta fuori, riprendo a correre diretto alla mia dimora. Inizio a cercare come un forsennato: ribalto i vari vasi di spezie, guardo sotto il letto e negli angoli della stanza. Raccanto quante piu` rupie riesco a trovare per un totale di 43 rupie.

"Basteranno?" chiedo alla mia fata, lei si limita a scuotere la testa.

Faccio spallucce ed esco di casa, diretto al negozio. Lo scudo Deku costa 40 rupie, ne ho abbastanza per fortuna.

"Ora corriamo dal Grande Albero Deku, Link!" esclama la mia fata.

Non me lo faccio ripetere due volte e le permetto di farmi strada.

Il Grande Albero Deku si trova al centro di una grande radura, tante volte mi ero immaginato come fosse, ma mai avrei pensato che fosse cosi` alto e cosi` maestoso. Il suo tronco e` talmente alto che non riesco a scorgerne la cima, i suoi rami sono cosi` lunghi, folti e numerosi da nascondere l'intera radura alla luce del Sole, lasciando il resto delle piante in ombra perenne.

Mi sento improvvisamente piccolo e insignificante al suo cospetto e mi chiedo perche` mai lui abbia chiesto proprio di me.

"Grande Albero Deku, sono tornata!" esclama Navi, volando velocemente verso il maestoso albero.

"Navi, bentornata! E tu, Link, benvenuto." esclama l'Albero Deku, la sua voce e` profonda e roca.

"Ascolta con attenzione cio` che ho da dirti: i servitori del male stanno diventando sempre piu` forti e l'oscurita` sta invadendo la nostra terra, a questo sono dovuti i tuoi numerosi incubi." mi spiega.

Come fa a sapere dei miei incubi? E` proprio vero che l'Albero Deku e` l'anima di tutta la foresta: nulla puo` sfuggirgli.

"Link, e` giunto il momento di mostrare il tuo coraggio!" annuncia con tono solenne.

"Sono stato colpito da una grave maledizione, per questo devo affidarti una missione importante. Vuoi aiutarmi?" mi domanda.

Il suo tono grave mi spaventa: se e` una situazione tanto critica perche` chiede aiuto proprio a me? Non mi sento all'altezza! Non credo nemmeno di capire fino in fondo il suo discorso.

"S-si..." balbetto poco convinto, ma piu` che disposto ad aiutare.

Il Grande Albero Deku inizia a scricchiolare in modo anomalo ed una grande voragine si apre al centro del suo immenso tronco.

Io resto basito a quella vista: non credevo che l'Albero Deku avesse una bocca.

"In tal caso entra, Link. E anche tu Navi." ci invita.

 

 

 

 

 

 

Rieccomi!!

Scusate il ritardo, ma ho avuto un brusco calo di ispirazione e scrivere questo capitolo e` stato un vero e proprio trauma...

Spero che ne valga la pena.

Grazie mille a tutti per il supporto e per l'attenzione

xXxJeyDragonxXx

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