NULLA SARA' COME PRIMA

di Cinzia_72
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CLAUDIA APRE LENTAMENTE GLI OCCHI ***
Capitolo 2: *** LA PRIMA A RIEMERGERE DALL'OBLIO E' CLAUDIA.... ***
Capitolo 3: *** GABRIEL APRE LENTAMENTE GLI OCCHI....... ***
Capitolo 4: *** GABRIEL ESCE DAL PALAZZO DELLA CONGREGAZIONE STORDITO........ ***
Capitolo 5: *** GABRIEL APRE LA PORTA DI CASA.... ***
Capitolo 6: *** GABRIEL NON PARLA. FISSA CLAUDIA IN SILENZIO........ ***
Capitolo 7: *** .....CLAUDIA....... ***
Capitolo 8: *** TI PREGO CLAUDIA, DIMMI CHE NON E' COSI'... ***
Capitolo 9: *** .....ECCO AMORE...TI PRESENTO TUO FIGLIO.... ***
Capitolo 10: *** GABRIEL ESCE DI CASA.......... ***
Capitolo 11: *** DOVE SEI SERVENTI? ESCI FUORI BASTARDO! ***
Capitolo 12: *** LA MOTO DI GABRIEL SI FERMA DAVANTI AL PALAZZO DELLA CONGREGAZIONE... ***
Capitolo 13: *** ALONSO MA COSA PUO' ESSERE STATO?..... ***
Capitolo 14: *** ALLORA HERMANO, COSA HANNO DECISO ALLA FINE? ***
Capitolo 15: *** DANNAZIONE......... ***
Capitolo 16: *** HOLA CLAUDIA...... ***
Capitolo 17: *** AVEVI RAGIONE TU AMORE... ***
Capitolo 18: *** OHI ALONSO, SONO QUI SOTTO... ***



Capitolo 1
*** CLAUDIA APRE LENTAMENTE GLI OCCHI ***


Claudia apre lentamente gli occhi, muove leggermente la testa e una fitta di dolore la investe, in maniera talmente forte da provocarle un ondata di nausea. Si guarda intorno, rimuovendo il collo con estrema cautela e capisce di essere a casa sua.
Alza lo sguardo e incrocia gli occhi azzurri di Gabriel che la fissano dolcemente.
  • Bentornata Claudia. Perché sei tu Claudia? Giusto? O mi sbaglio forse?
  • Gabriel che dici? Certo che sono io. Oddio la testa. Mi sembra che qualcuno abbia provato a passarmici sopra con un camion. Cos'è successo?
  • Tu cosa ricordi? - chiede Gabriel fissandola ancora più intensamente
  • E' tutto così confuso. Mi ricordo solo che abbiamo litigato e t'ho detto delle cose tremende. - poi vedendo la smorfia divertita di Gabriel...Claudia sbianca - E' così vero? Non l'ho soltanto sognato allora? Per favore Gabriel, dimmi che non ti ho detto davvero tutto quello che penso, REALMENTE, di averti detto.
  •    – risponde Gabriel sorridendo – prima mi hai detto che mi odiavi, poi che a causa mia hai sofferto e stai ancora soffrendo le pene dell'inferno, poi hai sottolineato, che sempre per causa mia, hai rinunciato ad una marea  di cose, senza tra l'altro riuscire ad avere niente in cambio da me e poi, però  alla fine, hai detto anche di amarmi. In conclusione, comunque, diciamo che me l'hai cantate e suonate di santa ragione.  - conclude alla fine scoppiando a ridere
  • Oddio no. Allora non è stato un sogno. Gabriel mi dispiace. Non servirebbe a niente dirti che non volevo. Vero?
  • Ma il vituperio sarebbe niente in compenso a quello che hai cercato di farmi subito dopo. - continua l'uomo quasi scoppiando a ridere e incalza – a proposito devo ammettere che a vederti non si direbbe ma hai una forza micidiale.
  • Oddio Gabriel. Ho quasi paura a chiederti quello che ho provato a farti. Dimmelo piano piano ti prego. - replica Claudia abbozzando un sorriso colpevole. Tra il dolore lancinante al collo e alla testa e il pensiero di quello che può aver fatto a Gabriel, Claudia avverte una stretta allo stomaco che la fa quasi svenire
  • Bè Claudia, non so come dirtelo. Comunque per fartela breve, prima m'hai ricoperto d'insulti, poi immediatamente dopo mi hai BACIATO di colpo - e dicendo questo sia LUI che LEI avvampano all'istante  – e all'improvviso mi hai aggredito con un'accetta.
  • Cosa?!?! No Gabriel. Dimmi che non è vero. - sbianca di colpo la donna, scattando a sedere e sentendo arrivare un'altra fitta di dolore che stavolta però quasi non avverte, tanto è rimasta sconvolta dalle parole di Gabriel. -  Con un'accetta?
  • Si Claudia, proprio con un'accetta ed eri proprio intenzionata a non fermarti fino a quando non mi avessi visto morto. - continua sorridendo imperterrito Gabriel
  • ODDIO, questo proprio non me lo ricordo. Mi ricordo bene le cose orribili che ti ho detto. Quelle si. -  replica Claudia non riuscendo ad alzare gli occhi su Gabriel - perché alla fine è quello che provo Gabriel! Ma che addirittura, ti ho aggredito con un'accetta, questo proprio non me lo ricordo.
  • Fortunatamente sono leggermente più forte di te...ma appena appena proprio, altrimenti sarebbe stato davvero complicato uscire da quella situazione rimanendo incolume.  Diciamo che mi è andata bene Claudia. - ribatte Gabriel continuando a sorridere - ma dimmi un po' - riprende subito dopo ritornando immediatamente serio - come sarebbe a dire che le cose che mi hai detto "le provi davvero"?
  • Perché è così Gabriel ! - risponde Claudia con una voce talmente bassa che Gabriel è costretto a sedersi vicino a lei per sentirla
  • Come sarebbe a dire che "è così", Claudia?
  • Perché è davvero quello che provo e quello che sento per te Gabriel. E lo sai. Non ci  posso fare niente. Per quanto io possa far finta che vada tutto bene, alla fine non è così. La mia è solo scena, lo capisci?!?! Il mio esserti amica a tutti i costi Gabriel è tutta una finzione. E basta un niente ma proprio un niente, perché questa farsa, che recito ogni volta che  sei con me, finisca in un attimo, appena tu ti avvicini o ancora peggio, appena ti allontani.

    Gabriel non parla. Non riesce a dire nulla. Capisce che tutti i tentativi che ha fatto fino ad ora, per cercare di allontanarsi e non cadere tra le braccia di LEI, sono serviti soltanto a fare del male ad entrambi.

    Claudia è stremata. Parlare apertamente, di fronte a Gabriel, senza più finzioni e ipocrisie, l'ha massacrata. Questa specie di "confessione",  invece di renderla più leggera, l'ha distrutta. Sente il dolore al collo farsi sempre più forte, quasi insopportabile e così si appoggia, lentamente al divano, chiudendo gli occhi.
     
  • Claudia....

    La voce di Gabriel gli arriva dolce e roca nelle orecchie e il dolore, anche se impercettibilmente, diminuisce. Riapre con calma gli occhi e vede il viso di Gabriel a pochi centimetri dal suo.
    Quasi "niente" li separa.
  • Claudia, io non voglio che per nessun motivo al mondo tu soffra per me. Non l'ho mai voluto. Mai. Mi credi?
  • Tante volte si può far male a qualcuno senza neanche rendersene conto. Proprio come stai facendo anche adesso Gabriel.

    Gabriel sbianca sconvolto alle parole di lei.
 
  • La mia intenzione non era quella. - ribatte con voce roca Gabriel - Mi devi credere Claudia. Se c'è una cosa, al mondo, che voglio, è soltanto sapere che tu stia bene. Credimi.

    Claudia non risponde. Si limita a guardarlo con gli occhi semichiusi un po' per il dolore al collo e soprattutto per il dolore che sente salire dentro di lei. Sospira e rimane appoggiata alla spalliera del divano, guardando quell'uomo che da ormai due anni a questa parte, considera la sua benedizione e la sua dolce maledizione al tempo stesso.
     
  • Ti prego Claudia rispondimi. Dimmi qualcosa. Magari mandami al diavolo ma parlami per favore!
  • Gabriel ma cosa vuoi che ti dica ancora?!? T'ho già detto tutto dentro quella casa. È stata proprio "lei", quella "casa" o qualsiasi cosa sia stata, a darmi la forza per dirti tutto quello che mi pesava e mi pesa ancora adesso sul cuore e a darmi, addirittura, la forza di farti quasi a "fette". - continua Claudia riuscendo finalmente a sorridere lievemente.
 
Quel sorriso per Gabriel è come una benedizione. Di colpo si sente più leggero.
 
  • Ahhhh, è così eh! Prima provi ad uccidermi e ora mi ridi anche in faccia. Ma lo sai, che per un momento, ho avuto davvero paura. Eri proprio intenzionata a farmi a "fette", come dici tu. - ribatte Gabriel sorridendo felice - E' così che mi dimostri il tuo affetto? Cercando di farmi fuori?
  • E' un modo come un altro, per far capire a qualcuno che gli vuoi bene. - controbatte sorridendo a sua volta Claudia
  • Be', scusa se te lo dico ma ci sono altri modi per dimostrare ad una persona il proprio affetto. - replica ridendo Gabriel
  • Hai ragione e io ne conosco uno decisamente più efficace. - risponde Claudia baciandolo all'improvviso sulle labbra.

    È un bacio leggero, lieve ma che coglie Gabriel di sorpresa, lasciandolo in un primo momento esterrefatto ma subito dopo, spingendolo ad avvicinarsi lentamente a Claudia, la quale inspiegabilmente invece, si allontana di colpo, avvertendo all'istante, un'altra fitta di dolore al collo che le fa uscire un leggero rantolo dalle labbra.
 
  • Claudia, che hai? - chiede preoccupato Gabriel
  • Sto male Gabriel Mi sento la testa scoppiare e ho un dolore micidiale al collo.
  • Vieni qui. - le sussurra Gabriel e girandola  lentamente per le spalle, le comincia a massaggiare, delicatamente, il collo e la nuca.

    Claudia, sotto il tocco delle mani calde e morbide di Gabriel, si rilassala immediatamente, appoggiandosi a lui, il quale con estrema cautela, continua a massaggiarle il  collo in modo delicato ma deciso.
    E senza quasi rendersene conto, spinto ormai da una passione impossibile da contenere...Gabriel appoggia le labbra sull'incavo della spalla di lei...
    ...di lei che risponde, quasi immediatamente a quel tocco lieve, caldo e soffice, emettendo un sospiro talmente flebile che Gabriel, nel delirio del desiderio in cui ormai è avvolto, riesce a malapena a sentire, continuando a massaggiarla e a baciarle il collo, le spalle e la nuca.

    Claudia sente su di lei il lieve e bollente respiro di Gabriel sul suo corpo e una sensazione, mai conosciuta fino ad ora, l'avvolge completamente. Sente un fuoco caldissimo risalirle per tutto il corpo, facendola rabbrividire e gemere allo stesso tempo.

    Gabriel, ormai incapace di fermarsi, continua la sua dolce tortura sul collo di lei, lambendole la pelle con le labbra ed a tratti mordendola delicatamente, facendole ricoprire il corpo di brividi di piacere.

    Claudia ormai incapace, anche solo di pensare, si gira lentamente verso Gabriel e in un attimo si ritrovano avvinghiati in un bacio assurdo, famelico e dolcissimo al tempo stesso, senza riuscire a fermarsi, senza più avere il controllo delle loro azioni ma soltanto con la ferma convinzione di amarsi. Senza freni e senza più inibizioni.

    Gabriel è avvinghiato a lei, come un pazzo. Non riesce più neanche a ragionare, ha solo un desiderio, una solo convinzione, quella di “averla” tutta per lui, senza pensare più a niente e a nessuno. Solo loro due. Il loro amore e la loro passione, ormai impossibile da contenere. E così abbracciati, fusi, si alzano lentamente dal divano e continuando a baciarsi, riescono a raggiungere la camera da letto.

    Claudia non riesce più neanche a ragionare. Sa solo che desidera quest'uomo. Quest'uomo che, ormai, ama con tutta se stessa da quasi due anni! Lo vuole! Senza proibizioni. Senza freni. E’ da tanto, troppo tempo ormai, che si “violenta” l’anima, sognandolo quasi tutte le notti e morendo ogni volta la mattina dopo al risveglio.

    Gabriel, nella dolcezza atroce della sua “prima volta", si scopre con sorpresa, un abile amatore. Le sue mani, su di lei, si muovono istintivamente. Si accorge di sapere benissimo come toccarla, come farla fremere fino in fondo all’anima. Sembra che i loro corpi siano stati creati soltanto per questo “istante”. Solo per unirsi.

    Claudia comincia a spogliarlo lentamente, sfilando per prima cosa quella placchetta bianca...che è sempre stata come una diga gigantesca, eretta in mezzo a loro.

    Gabriel ormai è in preda ad un'estasi sconvolgente. La passione e l’amore che sente per la “sua” donna, rende tutto più facile e più favoloso al tempo stesso. Sente che tutto sta accadendo in modo istintivo e naturale. Si fa spogliare lentamente da Claudia….e dolcemente, comincia a spogliarla a sua volta, senza smettere di muovere le mani su di lei. Sente che ad ogni suo tocco lei freme, si contorce, si inarca…e sente che è “sua”…..assolutamente sua.

    Claudia  è sconvolta. Ormai il suo corpo è morbida argilla tra le mani di Gabriel.
    Anche non essendo alla sua prima esperienza…assapora sensazioni che non ha mai provato in vita sua. Potrebbe crollarle il mondo addosso in un'istante....e lei non si accorgerebbe di nulla. Sente le mani di Gabriel scorrerle tremanti, sulla sua pelle nuda…..sul suo corpo ormai in preda al desiderio più sfrenato……e alla fine chiede disperata al “suo” uomo di prenderla , di possederla…incapace di resistere ancora un secondo di più a quell’atroce supplizio.
     
  • Gabriel ti prego……

La voce di Claudia non ha più nulla di umano…sembra quasi il rantolo di un animale ferito che chiede pietà.

Gabriel sente quella voce “pregarlo”...supplicarlo quasi....e "sceglie" di non farla attendere oltre. E la consapevolezza della sua "scelta"...lo trasporta in una marea di sensazioni, che arrivano ad annebbiargli la vista. Guarda Claudia quasi spaventato. Il turbine di emozioni in cui ormai è avvolto, lo esaltano e al tempo stesso lo spaventano a morte. Sa che qualcosa di definitivo e immutabile, sta per accadere nella sua vita.
Chiude gli occhi e comprende che anche lui non vuole aspettare un momento di più per averla...e liberatosi dei suoi indumenti, fa cadere anche quell’ultima barriera che ancora li divide….e la fa diventare SUA…avvertendo, nel momento esatto in cui la prende, sensazioni talmente estasianti, come non ha mai provato nella sua vita.
In un secondo assapora il paradiso e l’inferno al tempo stesso. Sente che ormai niente, in assoluto, sarà più come prima. Ormai lui appartiene corpo e anima a quella dea che gli sta facendo assaporare l’eden.
….e si amano… si amano….si amano……..uno, completamente, perso dentro l’altra.
Uniti, fusi.
Due corpi di sangue e carne….che all’improvviso diventano uno solo………
La passione, il sesso…l’amore….tutto questo è riversato in quei corpi che si muovono in una sincronia talmente perfetta da sembrare quasi surreale….e questa infinità di sensazioni sconvolgenti continua, continua  e continua….fino a quando l’estasi non li investe entrambi e li lascia vinti, demoliti e distrutti…avvolti in una capsula di emozioni indefinibili.....
….e rimangono li…esausti….annaspando aria…consumati dal loro INCONTRO…tanto da non riuscire neanche a muoversi e a parlare……..

SOLTANTO CON LA FERMA CONVINZIONE CHE ORMAI….NULLA SARA’ PIÙ   COME PRIMA!

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Capitolo 2
*** LA PRIMA A RIEMERGERE DALL'OBLIO E' CLAUDIA.... ***


  ...........................

la prima a riemergere dall'oblio è Claudia....
....il dolore al collo è ormai, miracolosamente, sparito. Si alza su un gomito...gira gli occhi verso l'uomo che, pensa, dorma vicino a lei...e invece si accorge che Gabriel...è sveglio.
Infatti Gabriel è "completamente" sveglio e sta fissando il soffitto sopra di loro...senza avvertire, neanche lontanamente, la voglia di parlare o di muovere anche solo un muscolo del viso.
Claudia si avvicina cautamente....

 
  • Gabriel.....
Gabriel al suono delicato della voce di Claudia...sobbalza leggermente...e gira la testa lentamente verso di lei. Anche se dalla sua bocca non esce un solo suono....i suoi occhi sono un fiume di parole. Sono più azzurri del solito, più lucidi ed enormi.
Claudia, sorpresa da quello sguardo, ripete dolcemente il suo nome, anche perché muore dalla curiosità di sapere quello che sta passando per la mente del suo uomo...
  • Gabriel. Amore che hai?
  • Niente amore mio.... è tutto a posto – risponde dolcemente Gabriel sorridendo
  • Sei sicuro che sia tutto a posto? - chiede Claudia, con un filo di voce, terrorizzata dall'eventuale  risposta che potrebbe arrivare da lui.
  • Sicuro amore!  Stavo solo pensando ad una cosa.
  • E posso sapere cos’è? Sempre se ti va di dirmelo, è ovvio.
  • Certo Claudia. Non ho segreti per te......Stavo solo pensando a quanto ormai, la mia vita, a partire da oggi, cambierà!
  • E questo ti spaventa Gabriel ?
  • No amore assolutamente. Non sono ne spaventato Claudia e ne pentito. Diciamo che, piuttosto,  sono curioso ecco. Si, questa è la parola giusta Claudia. SONO CURIOSO. Curioso di sapere come la prenderà Isaia,  curioso di vedere la faccia di Alonso – continua Gabriel sorridendo  - e curioso di vedere la sentenza della congregazione di fronte alla mia scelta. Anche se da quello che mi ha fatto capire Isaia, l'ultima volta che ci siamo visti, è che  la congregazione non vede l'ora che io mi faccia da parte...e soprattutto, che io mi dimetta da membro del direttorio allontanandomi il più possibile da loro.
  • Ma sei sicuro? Ma se tutti i membri della congregazione volevano te...e unicamente te...a capo del direttorio.
  • Hai detto bene amore - replica asciutto Gabriel - MI VOLEVANO....Ora preferiscono decisamente un'altra persona a capo del direttorio. E questa persona è Isaia. E arrivati a  questo punto amore, ti confesso...che anche io non vedo l'ora di scappare il più lontano possibile da tutti loro.
  • Ma sei sicuro Gabriel?
  • Sicurissimo. Perché... - incalza sorridendo Gabriel - non mi crede dottoressa Munari?
  • No padre Antinori... - risponde sorridendo a sua volta Claudia
  • NO dottoressa. Da oggi in poi sono il PROFESSORE  ANTINORI…  Anche se penso che sicuramente mi toglieranno la cattedra.
  • Uffffffff - sospira Claudia desolata - però è triste amore mio
  • Cosa è triste amore?
  • Che tu non possa più insegnare. Che tu non possa più fare la cosa che ami di più al mondo
  • Amore, non per essere retorico, ma  la cosa che io AMO di più al mondo...sei tu. Te lo ripeto…ho già fatto la mia scelta.
  • Ti adoro quando SEI RETORICO – sorride Claudia baciandolo
  • (ahahah)…E una scelta come quella CHE HO FATTO IO Claudia – continua Gabriel dopo aver ricambiato il bacio  - …..è normale che comporti una serie di conseguenze dalle quali non posso scappare. E io, non ho nessuna intenzione di farlo. Affronterò tutto quello che c'è da affrontare tranquillamente, senza remore e senza nessun ripensamento. Oltretutto amore, allontanandomi dalla chiesa, non posso far altro che la cosa più sensata. Non dimentichiamoci che è proprio quello che Serventi NON VUOLE.
  • Come sarebbe a dire? - chiede Claudia leggermente confusa
  • SERVENTI NON VUOLE ASSOLUTAMENTE CHE IO LASCI IL DIRETTORIO E LA CHIESA. Perché la profezia parla chiaro. Recita esplicitamente che "il prescelto sarà colui che verrà cresciuto nella chiesa e la rovescerà dall'interno"........e se crede che io resti  "all'interno della chiesa" e della congregazione e faccia il suo gioco...allora vuol dire che è veramente fuori di testa.
  • Allora ricapitolando, hai diversi ottimi motivi...per lasciare TUTTO...la chiesa, la congregazione, il direttorio e tutta la tua vita passata? - chiede Claudia con una punta di amarezza nella voce. "Amarezza" che viene subito notata da Gabriel che si gira, immediatamente, verso di lei.....e la stringe talmente forte da farle sentire di nuovo una piccola fitta al collo
  • Claudia, lo sai benissimo che la prima e sola ragione per la quale voglio dare una svolta radicale alla mia vita....è perché TI AMO. Non l'ho detto come prima cosa....perché credevo che ormai fosse scontato!
  • Gabriel sarai anche un grande teologo....ma sul piano dell'amore fisico e, diciamo, ordinario.... - sorride Claudia - sei ancora all' A-B-C....
  • E cioè amore? - incalza l'uomo sorridendo...ma tremando terrorizzato al tempo stesso, solo all'idea di aver detto, senza neanche saperlo, qualcosa che può aver ferito Claudia
  • In amore, tesoro mio...nulla è scontato. I sentimenti che uno prova, l'amore che ti spinge a far in modo di vivere solo e soltanto per una persona al mondo....devono essere continuamente rassicurati e ripetuti al proprio partner, fino alla nausea.
  • Ma questo lo so bene tesoro. E' come "l'amore spirituale" per gli uomini e le donne di chiesa....anche i sacerdoti e le suore, devono dimostrarGLI il loro amore giorno dopo giorno...continuamente.
  • Si Gabriel, ma c'è un ma...  - controbatte Claudia sorridendo e guardandolo di sbieco
  • Quale "ma" amore? - chiede Gabriel spaventato...
E' solo ai "primi passi" con Claudia...ma sente già di essere continuamente sotto esame....e capisce in un attimo che questo è l'esame più duro che abbia mai affrontato
  •  Quale "ma", amore? dimmelo ti prego - ripete Gabriel sorridendo timoroso
  • Una donna, caro il mio professore Antinori, è molto ma molto più esigente e intransigente di come pensi tu. Se come sacerdote ERI tenuto a dimostrare REGOLARMENTE, la tua fedeltà e il tuo amore verso la chiesa, sappi tesoro mio, che come UOMO...SEI TENUTO QUOTIDIANAMENTE A DIMOSTRARMI QUANTO MI AMI. Altrimenti qualsiasi cosa tu abbia affrontato, di paranormale o di diabolico,  fino ad ora....si rileverà una semplice passeggiata, in confronto a quello che ti farò io!
  • O mio Dio aiuto! - scoppia a ridere Gabriel, abbracciando di slancio Claudia - ecco amore mio, questo E' UN ASPETTO che, scusa il gioco di parole, proprio NON MI ASPETTAVO dalla mia scelta.
  • Be'...ora lo sai.... - replica Claudia scoppiando a ridere, abbracciandolo a sua volta e baciandolo di slancio.
Gabriel, dopo un primo momento di sbandamento, risponde al bacio di Claudia con altrettanta passione e slancio....e quando alla fine sono costretti a dividersi, per riprendere fiato, si fissano tutti e due con uno sguardo che vale più di mille parole.
  • Senti amore - esordisce Gabriel di colpo - non sarà certo facile...questo lo sai  non è vero? Ci ritroveremo ad affrontare un mare di problemi e di rogne sia pratiche che burocratiche che neanche t'immagini. La chiesa non è mai contenta di perdere, anche soltanto, uno dei suoi PEZZI....e mi dispiace dirlo...ma ci troveremo davanti a persone che faranno di tutto per rendere complicate,  anche le cose più semplici.
  • lo so Gabriel...ma se tu mi ami - replica dolcemente Claudia unendo delicatamente le labbra di Gabriel con le sue - io mi sento anche pronta ad affrontare una decina di "Isaia"....e chiunque altro cerchi di mettersi tra me e te.
  • e allora "guerra sia"....perché se di una cosa sono sicuro....è proprio quella di amarti! - ribatte Gabriel baciandola a sua volta....
E in un attimo tutti i discorsi, le paure e i dubbi...sono messi da parte...per fare spazio "di nuovo"  e soltanto a loro.
E di nuovo...sono labbra che si uniscono, mani che si cercano e corpi che si fondono....in una nuova lotta d'amore alla quale ormai, nessuno dei due, può più fare a meno.
Il loro, non è soltanto amore o sesso...ma è qualcosa di talmente sublime e passionale che ne Gabriel e ne tanto meno Claudia, riescono anche solo a metabolizzare.....però tutto avviene in maniera assolutamente naturale. Nessuno dei due ha neanche bisogno di chiedere…..perché l'altro è già lì,  pronto ad esaudire i suoi desideri.
Il corpo di LUI sembra nato per fondersi con quello di LEI.

Ogni movimento del corpo di Gabriel all'interno di lei...viene accolto e ricambiato  da un altrettanto movimento preciso da parte di Claudia.
Gabriel sa perfettamente come muoversi dentro di LEI....e Claudia sa benissimo come accogliere ogni movimento da parte di LUI.
La loro danza d'amore è talmente naturale e perfetta da sembrare quasi irreale.

Gabriel è estasiato e devastato al tempo stesso. Sente che ormai potrebbe commettere qualsiasi cosa, anche se qualcuno provasse soltanto per sbaglio a portargli via Claudia. Le sensazioni uniche e irripetibili che sta provando, gli procurano un piacere fisico e mentale talmente struggente, da rasentare il dolore.

....e Claudia....

Claudia è annientata...persa...distrutta dentro le braccia di quell'uomo che le sta facendo toccare l’apice dei sensi.
Sente Gabriel afferrarla per i fianchi e spingerla talmente forte verso di lui, da farle quasi mancare l'aria.  Apre gli occhi...e si accorge che Gabriel la sta fissando...con quelle iridi di un azzurro talmente splendente che sembrano sul punto di accecarla.
Le sensazioni dalle quali si sente invadere sono così talmente forti che avverte di essere sul punto di esplodere....

......E L'ESPLOSIONE ARRIVA..............E ARRIVA PER ENTRAMBI....


DEVASTANTE COME UN VULCANO IN ERUZIONE E TRAVOLGENTE COME UN FIUME IN PIENA....

E LI LASCIA LI...DISTRUTTI, ANNIENTATI, PERSI....
....L'UNO COMPLETAMENTE FUSO……DENTRO IL CORPO E L'ANIMA DELL'ALTRA....


 

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Capitolo 3
*** GABRIEL APRE LENTAMENTE GLI OCCHI....... ***


…………………………
Gabriel  apre lentamente gli occhi. Cerca di riprendere fiato. E’ esausto, sfinito…ma felice. Non riesce neanche a metabolizzare tutte le sensazione uniche che sta assaporando da quando ha SCELTO.
Si perché ormai ha fatto la sua  scelta.   Drastica, irreversibile e assolutamente INCANTEVOLE. Solo ora si rende conto di non aver mai veramente vissuto. Mai come in questo momento. Fino ad adesso ha seguito una strada che gli era stata indicata da una marea di persone e di fattori….e magari, in alcuni momenti, è stato anche felice….ma ripensandoci bene ed a mente fredda, capisce che i pochi momenti di tranquillità avuti nella sua PRECEDENTE VITA….rappresentano solo pochi e piccoli frangenti di una grande e infinita sensazione d’angoscia che lo ha sempre accompagnato da quando era piccolo……e più precisamente da quella maledetta sera in cui lui e sua madre precipitarono giù da quel tetto.
Da quel momento in poi la sua vita è stata soltanto un continuo e incessante INQUADRAMENTO da parte di quello che credeva essere suo zio. E tutto alla fine, si è rivelato essere, solo e soltanto una montagna di menzogne. Menzogne,  che man mano che il tempo passava, continuavano ad aumentare sempre di più, per  fare in  modo che lui non venisse mai a sapere la verità…e cioè la morte di quello che credeva essere suo padre….causata proprio da colui che invece di  essere suo zio era il suo vero PADRE.
Soltanto al pensiero degli avvenimenti che hanno segnato la sua vita, Gabriel sente di nuovo la testa  scoppiargli……..e si impone di non pensare più a niente e a nessuno  che appartenga  al suo passato - BASTA GABRIEL. Non tormentarti più ormai. Non pensare più a tuo zio, a tuo padre o a qualsiasi altra cosa che ti ricordi avvenimenti così terribili come quelli con i quali hai dovuto combattere per tanto tempo. Pensa a quello che invece ora puoi e vuoi  fare. A quello che vuoi costruire da adesso in poi.  Un futuro….un futuro insieme a Claudia. Si, insieme a te amore. Al diavolo tutto! La congregazione, il direttorio, Serventi….e tutto quello che in qualche maniera può dividerci. E’ la nostra vita amore….e voglio viverla con te. A te devo tutto….addirittura la vita…. – e di colpo un sorriso illumina il volto di Gabriel…. – Voglio solo pensare a noi due…. voglio solo stare con te Claudia – si gira lentamente su un fianco per abbracciarla ma…lei non c’è
  • Claudia –  la chiama guardandosi  intorno e sentendosi invadere da un’ondata di nausea…..E non ricevendo nessuna risposta la chiama di nuovo quasi urlando  – CLAUDIA…
  • E’ inutile che la cerchi. Lei non può risponderti Gabriel ….– la voce soffocata di Serventi  lo colpisce come un pugno allo stomaco.
  • Gabriel ora lei è con noi … - continua Serventi emergendo dal corridoio - e se vuoi rivederla devi fare esattamente quello che NON VUOI FARE….e cioè restare al tuo posto nella chiesa e nella congregazione….facendo  in modo così  che la profezia si avveri!
  • No mai – ringhia Gabriel alzandosi di scatto in piedi – Dov’è Claudia? Dimmelo bastardo!
  • Calma, calma….non è il caso che tu ti agiti in questo modo – risponde Serventi girando le spalle a Gabriel e sparendo di nuovo fuori dalla stanza - Per il momento ci salutiamo qui….ma ricordati Gabriel…NON PUOI SCAPPARE DA QUELLO CHE SEI E…..DA QUELLO CHE E’  GIA’ STATO SCRITTO….
Serventi sparisce verso il corridoio……….Gabriel gli corre dietro inseguendolo con rabbia….ma all’improvviso, davanti a lui, compare…..IL SUO LATO OSCURO……il demone che ormai Gabriel sogna quasi tutte le notti dietro quel vetro…dentro quella catacomba in quel vecchio e sconosciuto cimitero…..
Gabriel vede quel demonio avvicinarsi verso di lui e afferrarlo per il collo…sollevandolo a mezz’aria……..
Serventi dietro di loro, assiste alla scena impassibile come sempre….                                                
Gabriel non riesce a muoversi. E' paralizzato dalla presa  del suo DOPPIO…che continua a tenerlo  bloccato quasi a mezz’aria, fissandolo con quello sguardo NERO e CUPO…che Gabriel ormai conosce bene………e di colpo Gabriel viene scaraventato con forza contro il muro e……………
………si sveglia di colpo………….
UN INCUBO…….DEVASTANTE COME AL SOLITO…ma stavolta ha visto il suo VERO IO….andare addirittura in difesa di Serventi…..e poi…….CLAUDIA….CLAUDIA
SI GIRA DI COLPO E NON LA VEDE…
E URLA IL SUO NOME CON TUTTA LA SUA FORZA……
  • CLAUDIAAAAAAAAAAAA
  • Gabriel, amore che c’è? Che hai? Cos'è successo? – Claudia riemerge dal corridoio seminuda…e corre vicino a lui. – Amore mi dici che hai?
Gabriel crolla sul letto. Lei è li davanti lui. Sta bene.
Gabriel ricomincia a respirare. Vedere Claudia lì vicino a lui lo tranquillizza immediatamente.
  • Tutto a posto Claudia. E’ stato solo un incubo amore – sospira Gabriel  esausto – dov’eri andata?....  – e guardandola con ammirazione  - e soprattutto con…. La mia t-shirt ?
  • In cucina amore – replica sorridendo Claudia – HO FAME!
  • E allora siamo in due amore mio – ribatte Gabriel ridendo e rilassandosi del tutto.
  • Allora non ti muovere da qui! Rilassati e fra cinque secondi sarà pronta una colazione da favola – risponde Claudia baciandolo e rialzandosi velocemente…ma Gabriel  la blocca e la trascina di nuovo sul letto.
  • Un momento solo dottoressa Munari. Cos’era quello? Un bacio?
  • Si, professor Antinori…. – replica Claudia cercando di alzarsi nuovamente….ma Gabriel non molla la presa
  • E me lo chiami un bacio quello? O mi dai un bacio come si deve, o da qui non ti muovi!
  • Dai Gabriel. Ho fame.
  • Anche io….ma non solo di cibo…. – sorride malizioso Gabriel rovesciandola sul letto e bloccandola con il peso del suo corpo….baciandola dolcemente sul collo
  • Lasciami Gabriel ti prego. - sospira con voce roca Claudia, perdendo quasi immediatamente la lotta contro Gabriel e soprattutto contro se stessa. Si rilassa quasi immediatamente  e comincia a baciarlo con passione anche lei…..ma un odore decisamente forte arriva distintamente dalla cucina.
  • Oddio il caffè! - urla Claudia e si alza di scatto correndo con la t-shirt  quasi completamente sfilata via – il caffè porca miseria!
  • (ahhahahhahhaha) non amo particolarmente il caffè bruciato, comunque è sempre meglio di niente Claudia! – ride felice Gabriel ributtandosi sul letto…..con il suo corpo che ancora RECLAMA la sua donna. - ahhhhhh….ma è possibile  sentirsi così bene? Stare così bene con qualcuno? Anche ridere di gusto soltanto per un caffè che si sta bruciando in cucina………..(ahhahahha). Cavolo non sono mai stato così bene come adesso.
  • CLAUDIA – urla in direzione della cucina – AMORE TUTTO OK?
  • TUTTO OK UN CORNO ! – risponde ridendo Claudia - METÀ DEL CAFFÈ  È SPARSO SULLA MACCHINA DEL GAS!
  • (ahahhaha)….NON FA NIENTE AMORE. CI DIVIDEREMO QUELLO RIMASTO. TORNA QUI PERÒ DAI!
  • ECCOMI GABRIEL. ASPETTA UN MOMENTO.
Gabriel guarda verso la finestra aperta…con gli occhi che gli si stringono automaticamente per la luce che filtra dalle tapparelle  - si decisamente si ….. – pensa sospirando.
  • CLAUDIA….SI AMORE. DECISAMENTE SI! – urla Gabriel.
  • COSA È DECISAMENTE SI? – chiede a gran voce Claudia dalla cucina.
  • Ti amo! Si dottoressa Munari….ti amo… Decisamente!  – risponde Gabriel sottovoce
  • Che hai detto Gabriel? Non ti ho sentito amore – replica Claudia entrando nella stanza con un vassoio.
Gabriel a quella vista spalanca gli occhi…..
  • Amore mi rispondi. Cosa hai detto? Non ti ho sentito.
  • E questo cos’è? -  chiede Gabriel  con voce rauca
  • La colazione! Perché tanta meraviglia?
  • Perché per quanto io torni indietro con la memoria….non mi ricordo nessuna occasione in cui qualcuno mi abbia mai portato la colazione a letto…. – mugola Gabriel stiracchiandosi – Devo dire che è  veramente una bella sensazione.
  • (hahahahha)….bè amore….c’è sempre una prima volta nella vita! – replica Claudia appoggiando il vassoio sul letto e baciandolo di nuovo
  • Invece per te questa…non è una prima volta vero? – chiede quasi con timore Gabriel – hai già portato “altre colazioni”  al letto, vero?
Claudia sgrana gli occhi. Non si aspettava una domanda del genere.
  • Gabriel io…
  • Scusa Claudia hai ragione – ribatte immediatamente Gabriel imbarazzato – non ho nessun diritto di farti una domanda  come questa!
  • No amore – risponde Claudia decisa – tu puoi farmi qualsiasi domanda. Non preoccuparti.  – poi sospirando continua – Senti  amore, se vuoi sapere quante COLAZIONI ho portato a letto durante la mia vita di donna ADULTA, be' sarei un’ipocrita a dirti “non mi ricordo” oppure  “a nessuno amore”, anche perché ti ho già parlato del fatto che ho avuto un  aborto quando andavo all’università. Giusto?  
  • Si amore – risponde Gabriel abbracciandola
  • Si Gabriel. Ho fatto le mie esperienze…e ho portato diverse “colazioni a letto”, non mi vergogno certo a dirlo.
  • Claudia ti prego basta. Sono stato un’idiota. Non ho nessun diritto di chiederti certe cose…ma il fatto è che….si amore insomma io, mi sono accorto di essere geloso di te ecco!
  • Cosa? Sei geloso di me? – replica Claudia sconvolta, scoppiando a ridere di colpo
  • Guarda che non c’è niente da ridere sai! – risponde Gabriel ridendo però, anche lui – è una sensazione orribile. Non ho mai provato in vita mia una sensazione tanto…..sgradevole e per carità, anche meschina. Ma non posso farci niente e mi accorgo che è un qualcosa contro cui non posso combattere.
  • Ma non devi combatterci, non avrebbe senso Gabriel. E poi, anche io sono gelosa di te.
  • Come Claudia!?! – replica Gabriel sconvolto, guardandola con gli occhi sgranati – tu sei gelosa di me???
  • E’ normale Gabriel…
  • Non me l’hai mai detto!
  • Be’ perché pensavo che fosse una cosa scontata. - risponde ridendo Claudia – Certo non è una cosa di cui io vada fiera. La gelosia è un sentimento un po’ meschino, come hai detto tu, ma è pur sempre un sentimento naturale, ed è inutile contrastarlo.
  • Io proprio non pensavo che tu potessi essere gelosa di me...– ribatte Gabriel scombinato – ...non me lo sarei neanche mai immaginato Claudia!
  • Ma perché Gabriel? Non capisco tutto questo stupore! Ripeto, non è una cosa di cui io possa vantarmi…ma sono un essere umano e la gelosia è una cosa umana. E poi Gabriel, io ti amo. Oltretutto tu, anche se fai FINTA di non saperlo, sei un bellissimo uomo. Sei affascinante, semplice e magnetico al tempo stesso. Ed è più che  normale che io sia gelosa di te.
  •   Amore io non so che dirti…. – ride sprofondando sul letto Gabriel – sarò sicuramente un presuntuoso perso….ma sentirti dire queste cose, mi manda in estasi. Mi fa sentire come non mi sono mai, dico mai, sentito in vita mia. L’amore di una donna è davvero qualcosa che non puoi neanche immaginare, finché  non l’hai provato. Capisco perché la chiesa sia così terrorizzata dalla DEA MADRE….DALL’IMMAGINE DEL “FEMMININO SACRO”, per capirci.
  • Oh addirittura amore, così mi lusinghi! ride Claudia baciandolo
  • E tu così mi aduli. Sapere che sei gelosa di me, mi rende orgoglioso e allo stesso tempo mi fa sentire un’idiota!ride di gusto Gabriel.
  • Perché un’idiota Gabriel?
  • Perché essere innamorati sarà anche bellissimo….ma allo stesso momento, è orribile!
  • Ma perché amore? – insiste Claudia ridendo
  • Perché nel momento stesso in cui t’innamori perdi tutte le tue sicurezze. Non ti senti più capace di nulla. Hai sempre paura di dire e di fare la cosa sbagliata. Di non essere all’altezza di una qualsiasi situazione……situazione che magari fino a poco tempo prima, avresti affrontato e risolto in un momento e che all’improvviso ti sembra insormontabile.
  • Amore mio… - replica Claudia ridendo di cuore – Ma perché devi vivere così  male un sentimento così bello?
  • Ma non è questione di viverlo bene o viverlo male Claudia. E’ una sentimento che assolutamente non prescinde da come te lo vivi. Ma bensì da come e da quanto ti prende. Da come ti condiziona la giornata e il rapporto con il mondo che ti circonda. Calcola che sono stati proprio questi stati d’animo e queste sensazioni così particolari a farmi capire che mi ero innamorato di te. Io fino ad allora non mi ero mai sentito così. Non avevo mai avuto questo tipo di problematiche. La mia vita scorreva in maniera abbastanza ordinata e lineare.  Per carità ero tormentato dal mio passato…ma alla fine la mia vita procedeva piuttosto tranquilla tra la congregazione, i casi da risolvere che mi venivano assegnati regolarmente e le lezioni all’università. Poi però…. un giorno…tutto è cambiato! - sorride Gabriel guardando di sbieco Claudia
  • Ah si…professor Antinori. E quando è successo? – replica sorridendo Claudia e assumendo di colpo un aria professionale.
  • Eh dottoressa… - ribatte Gabriel sdraiandosi di nuovo sul letto e fingendo di essere un suo paziente -  Un giorno, sempre per conto della congregazione, mi stavo recando tutto tranquillo con la moto, presso una famiglia dove due bambini avevano manifestato fenomeni di levitazioni durante il sonno….e di colpo, mentre percorrevo gli ultimi chilometri che mi dividevano dalla destinazione, mi accorgo di una macchina ferma sul ciglio della strada. Mi fermo...e vedo una donna con la testa dentro il cofano, che provava disperatamente, senza riuscirci tra l’altro, a capire dov’era il guasto e cercare di far ripartire la macchina…e subito dentro di me ho pensato “ecco un’altra donna al volante che, senza il mio aiuto, sicuramente resterà come minino, un altro paio di ore ferma in mezzo alla strada…..”
  • Ma come ti permetti ?!?!!?salta in piedi Claudia, rifilando una cuscinata tremenda a Gabriel Io so benissimo riparare una macchina in panne hai capito. Tanto è vero,  caro il mio maschilista perso, che dopo la tua patetica offerta d’aiuto, che tra l’altro ho rifiutato  liquidandoti in un attimo, ho fatto ripartire la macchina da sola….e sono ripartita immediatamente.
  • Infatti cara la mia precisina boriosa modello “non ho bisogno di nessuno…faccio da sola”...replica Gabriel cercando di difendersi dai colpi di Claudia, senza però smettere di prenderla in giro - ...sei arrivata a casa dei due gemelli  due ore dopo che ero arrivato io (hahahhahahha).
  • Ma non è vero! Bugiardo perso. Sono arrivata a casa dei gemelli neanche dieci minuti dopo di te!  – controbatte Claudia continuando a colpirlo con il cuscino.
  • Si, dopo dieci minuti! DOPO DUE ORE E DIECI MINUTI – insiste Gabriel ridendo come un matto e cercando, senza riuscirci, di schivare i colpi di cuscino che gli arrivano a raffica da Claudia.
  • Piantala di sfottere sai. Io so aggiustare una macchina molto meglio di come tu guidi la moto!   – continua agguerrita Claudia aumentando la raffica dei colpi all’indirizzo di Gabriel.
  • Seee…va bene! Vieni qui, piuttosto, maga dei motori! - replica Gabriel afferrandola per i fianchi e baciandola con foga…per poi fermandosi a fissarla con gli occhi semichiusi...PORCA MISERIA CLAUDIA...QUANTO TI AMO!
  • Spero su per giù quanto ti amo io.risponde sorridendo Claudia.
  • Di più amore. Decisamente di più. E spero che sia sempre così Claudia.
  • Certo Gabriel….e questo poi dipende solo e soltanto da noi amore.
Gabriel si alza, prende il vassoio, lo appoggia sul comò  e stendendosi di nuovo sopra Claudia.
  • Per quanto mi riguarda amore, io ho scelto………E NON TORNO INDIETRO – replica Gabriel baciandola di nuovo con passione
E DI NUOVO E’ L’AMPLESSO DEI SENSI A PRENDERE IL SOPRAVVENTO SULLA RAGIONE E SULLA FAME
E SONO SOLTANTO LABBRA CHE SI UNISCONO, CORPI CHE SI FONDONO….E ANIME CHE SI TROVANO….PERDENDOSI DI NUOVO L’UNO DENTRO IL CORPO E LA MENTE  DELL’ALTRA !
LORO DUE…E TUTTO IL RESTO DEL MONDO FUORI DA QUELLA STANZA...
 
……………………………………………..
 
  • OK…MA “DOPO” NON VOGLIO SENTIRE RAGIONI.VOGLIO MANGIARE GABRIEL….HO FAME! -   mugola sorridendo Claudia uscendo per un momento dalla nebbia dell’amplesso che ormai l’avvolge completamente
  • OK AMORE – risponde,  sorridendo a sua volta,  con voce roca e ansimante Gabriel….mentre  continua nella sua DANZA D’AMORE  in perfetta sincronia con la sua donna. – mangeremo dopo amore….………………………..DOPO......…DOPO AMORE MIO!

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Capitolo 4
*** GABRIEL ESCE DAL PALAZZO DELLA CONGREGAZIONE STORDITO........ ***


…………………………………………
 
Gabriel esce dal palazzo della congregazione stordito.
E’ spaesato, confuso....quasi sconvolto.
La congregazione ha scelto. E ha scelto LUI. All’unanimità. Senza nessun’altra alternativa.
Sentire la voce di Alonso, ripetere all’infinito il suo nome…lo ha quasi tramortito. Tutto si aspettava fuorché una cosa del genere. Non pensava
assolutamente ad una simile evenienza.
Una sua eventuale candidatura, era l’ultimo dei suoi pensieri. E poi era sicurissimo che la congregazione non pensasse neanche lontanamente a lui,
come potenziale sostituto di Isaia.
Già, Isaia.
Fino ad ora Gabriel si era sempre sentito, quasi rassicurato dalla rivalità di Isaia.
Perché sapeva che qualsiasi scelta lui avrebbe fatto, il direttorio non sarebbe mai rimasto senza una guida. Perché c’era appunto il suo confratello Isaia.
Si, proprio lui. Lui che più di una volta lo aveva tradito…ma che Gabriel a dispetto di tutto e di tutti, aveva sempre visto come una specie di alleato. Un suo amico…un suo fratello appunto.
Ma ora Isaia non era più lì.
E nessuno aveva avuto più sue notizie. Neanche Gabriel aveva la più pallida idea di dove si trovasse.
Dopo il loro scontro avvenuto in quella cripta di quell’antico cimitero, dove Isaia aveva prima ucciso Vargas, decapitandolo, e dopo aveva rivolto la sua furia verso Gabriel, il   gesuita sembrava essere sparito...volatilizzato.
E sembrava quasi che la congregazione avesse ACCETTATO di buon grado, la sua scomparsa. Infatti la nuova congregazione di cardinali appena ricostituita, dopo aver saputo dell’esistenza dell’ordine dei nuovi templari, capitanata appunto dal frate benedettino Vargas...e appoggiata da Isaia stesso, aveva accolto la scomparsa del prete con un distacco quasi surreale. Avevano detto si, che le ricerche di Isaia sarebbero proseguite….ma l’espressione che trapelava dai volti dei nuovi membri della congregazione era quasi di sollievo, ogni volta che parlavano della sua scomparsa. In cuor loro ringraziavano “padre Isaia” sia per l’uccisione di Vargas e sia per il fatto di essere così tempestivamente e appropriatamente scomparso, anzi svanito, senza dar loro l’incombenza di decidere sul suo eventuale futuro. Era molto meglio per loro, condannare un prete colpevole per sua stessa ammissione di tradimenti e omicidii….ma fortunatamente SCOMPARSO, piuttosto che averlo nelle loro mani e dover decidere se consegnarlo o meno alle autorità giudiziarie.
La scomparsa del gesuita, per i cardinali, era quanto di meglio potessero sperare. Ma ora nasceva un altro grosso problema per loro. Ormai all’interno del direttorio, tutti sapevano dell’imminente uscita di scena, da parte di PADRE ANTINORI. Si, lo sapevano tutti. Tutti erano perfettamente al corrente che al più presto, padre Gabriel, avrebbe abbandonato il sacerdozio. 
- E allora – pensa Gabriel, riprendendosi per un momento, dal torpore da cui è stato avvolto subito dopo la sua inaspettata nomina – IO HO GIA’ FATTO LA MIA SCELTA….E NON TORNO INDIETRO. Sono due mesi ormai che ho deciso cosa fare della mia vita. E ora dovrei tornare indietro, rinunciare a Claudia e ad un nostro eventuale futuro insieme perché loro, in quanto inesperti, non sanno come portare avanti sia il direttorio che la congregazione stessa . ASSOLUTAMENTE NO. Capisco che anche per loro non deve essere un momento facile. Ma questo verso di me, è quasi più di un ricatto. Vogliono mettermi alle strette, in modo che io torni sui miei passi. Ma io non ho nessuna intenzione di farlo!

Sono passati quasi due mesi da quando Gabriel ha fatto la sua SCELTA. Da quando lui e Claudia hanno DECISO insieme di non nascondersi più. Non è stata una scelta facile, ne avventata. Ma una decisione sofferta e ponderata per quasi 2 anni. Prima di lasciarsi trasportare dal loro cuore e dai loro sensi, hanno affrontato prove durissime. Soprattutto nell’ultimo periodo. Gabriel fa fatica, anche solo per cercare di mettere insieme tutti gli avvenimenti che sono accaduti nell'arco di neanche due mesi.
La scoperta del nuovo tradimento di Isaia per aderire all’ordine segreto dei nuovi templari, al comando del quale si trovava Vargas.
Lo scoprire che il sicario che aveva ucciso Nadia, Yuri, la sua compagna e Rebecca era al servizio sempre del benedettino e scoprire che era anche lo stesso uomo che aveva ferito a morte Gabriel e quasi ucciso Alonso.
La sua sorpresa nel sapere che Rebecca era la figlia di Serventi.
Assistere al suicidio di Jacopo, che dopo aver ammazzato il sicario, aveva messo fine alla sua stessa vita, non riuscendo a sopportare il dolore per la perdita di Rebecca.
Scoprire che lui stesso aveva già conosciuto, combattuto e quasi ucciso Vargas in uno scontro avvenuto quando era piccolo e stava per essere giustiziato sempre per mano della stessa confraternita. 
Vedere Isaia rinnegare tutte quelle che prima erano le basi fondamentali della sua stessa esistenza.
E la cosa peggiore poi, era stato il fatto che Claudia aveva scoperto la sua vera natura. Il vedere con i proprio occhi il lato oscuro di Gabriel. Quel demone cupo e diabolico che si annidava dentro di lui.

Gabriel si sente soffocare. Ha bisogno di tornare a casa. Da Claudia. Stendersi vicino a lei. Mangiare con lei. Fare l’amore con lei. Fare insomma tutte quelle cose, che la maggior parte della gente da per scontato…ma che per Gabriel ormai, sono la vita. Tutte quelle cose apparentemente NORMALI…ma che per lui adesso, rappresentano la pace e la serenità con se stesso e con il mondo che lo circonda.




Gabriel fa per partire con la sua moto ma all’improvviso… alza gli occhi davanti a lui...e da lontano vede, appeso sopra una porta, un piccolo crocifisso…e forse per l'esaltazione del momento, gli sembra proprio che quel piccolo e immenso Gesù inchiodato a quella piccola croce....stia guardando verso di lui…. – MI DISPIACE – la voce di Gabriel esce all’improvviso dalla sua bocca, facendolo sobbalzare di colpo.........poi continuando a parlargli con la voce della mente e del cuore... – devi credermi, mi dispiace proprio. Ma se è vero che anche l'amore tra due persone è un miracolo di DIO...come posso io ostacolarlo? Se questa cosa così meravigliosa e unica, è capitata anche a me, come posso io non accoglierla come un dono di DIO? Se tutto QUESTO accade, per un disegno già scritto da QUALCUNO immensamente più grande di noi...COSA POSSO FARE IO, SE NON SEGUIRE QUELLO CHE MI TRASMETTE LA MIA ANIMA E IL MIO CUORE?!?!......... TU LO SAI. TU HAI VISTO. TU SEI STATO FEDELE TESTIMONE DI TUTTO QUELLO CHE E’ ACCADUTO NELL’ARCO DELLA MIA VITA PASSATA. DI TUTTE LE MENZOGNE CHE MI SONO STATE RACCONTATE DA CHI IO CREDEVO ESSERE CONFIDENTE E AMICO LEALE. DI TUTTE LE MACCHINAZIONI DI CUI SONO STATO VITTIMA FIN DA BAMBINO.
E POI………POI E’ ARRIVATA LEI. ED E’ STATO COME SE QUALCUNO AVESSE  ACCESO UNA LUCE NELLA MIA MENTE E IO FINALMENTE POTESSI VEDERE, QUELLO CHE REALMENTE ERA ACCADUTO INTORNO A ME E QUELLO CHE STAVA ANCORA ACCADENDO.
ORMAI HO FATTO UNA SCELTA…E TU SAI PERFETTAMENTE CHE NON VOGLIO TORNARE INDIETRO!


Gabriel ha scelto. Ha sofferto anche troppo. Vuole, anzi pretende, di essere felice con LEI. Oltretutto ha già conosciuto sulla propria pelle, la sensazione orribile e
devastante, derivata dal fatto di avere la consapevolezza di non avere più Claudia accanto a lui. Sensazione, che poi si è andata ad unire, al terrore immenso e indescrivibile, di perderla addirittura per sempre.
Quello si! – riflette con angoscia Gabriel – Quello è stato davvero il momento peggiore. È stato come se il più terrificante dei miei incubi, si avverasse di colpo.
LA PAURA INDICIBILE DI PERDERLA.
- Ecco...ecco cosa vuol dire AMARE! – pensa Gabriel fissando sempre quel piccolo crocefisso davanti a lui – AMARE, vuol dire mettere la propria vita in mano a quella di qualcun altro. Capire che si può essere felici, soltanto avendo accanto a se quella determinata persona. Quella persona che ti da uno scopo nella vita. Quella stessa persona per cui vale la pena di vivere, di lottare e anche solo di respirare.
E l'angoscia che ti assale, quando capisci che sei sul punto di PERDERLA....non è paragonabile a niente.
No! Non voglio MAI più sentirmi così. Voglio vivere con LEI, voglio litigare con LEI, voglio invecchiare con LEI. VOGLIO INSOMMA, SOLO E SOLTANTO LEI.

 
 
  • Gabriel – la voce di Alonso lo fa trasalire improvvisamente.
  • Alonso … - lo guarda spaesato Gabriel.
  • Gabriel, io non voglio farti pressione amico mio – sospira Alonso guardandolo con il suo rassicurante sorriso – So perfettamente quanto sei innamorato di Claudia e quanto lei lo sia di te. Posso solo dirti, che in cuor mio, mi aspettavo questo voto. Perché un vero e proprio tuo sostituto all’interno del direttorio, proprio non esiste.
    Pensiamo un momento a chi sono quelli che ti hanno votato oggi…in quelle stanze. Sono cardinali è vero. Avranno anche un minimo di esperienza sugli argomenti spinosi che vengono trattati all’interno della congregazione, ma alla fine sono pur sempre dei “novizi” in quelle stanze.
    Gabriel, pensa per un attimo a come devono sentirsi in questo momento.
     Isaia non c’è più…sparito nel nulla. Loro sono stati appena nominati nuovi membri della congregazione, perché i loro predecessori sono quasi rimasti uccisi da un qualcosa o da un qualcuno, che ancora non si è ben chiarito del tutto e che penso non si chiarirà MAI DEL TUTTO. E ora si trovano a capo di una confraternita, che fino ad adesso hanno conosciuto soltanto da molto lontano….e tu, che loro vedono come l’unico in grado di sostituire Isaia, dichiari di lasciare il direttorio, la congregazione e addirittura la Chiesa stessa. Come credi che si sentano Gabriel? Sono confusi e spaesati! Quel voto unanime nei tuoi confronti, rappresenta più la loro paura, che il loro vero desiderio di vederti a capo del direttorio. Tu Gabriel – prosegue il vecchio prete – hai già espresso a gran voce la tua intenzione di lasciare tutto, compreso il sacerdozio. E tu credi davvero che loro metterebbero la congregazione e il direttorio in mano ad una persona che ha dichiarato ai quattro venti di voler lasciare la chiesa, se soltanto avessero la possibilità di votare un altro candidato?!?!?! 
    Credimi Gabriel…loro sono spaventati e sconvolti quanto e più di te. Se avessero potuto votare qualcun altro al tuo posto tuo….lo avrebbero già fatto e senza neanche pensarci su un momento. Ma ora si fidano solo e soltanto di te Gabriel…..e di nessun’altro. Tu sei l'unico che puoi, almeno per il momento, guidare il direttorio e aiutare quegli uomini riuniti intorno a quel tavolo. Uomini che in questo momento non sono di sicuro un collegio di cardinali...ma sono solo e unicamente un gruppo di individui spaventati e confusi.
  • Alonso – ribatte Gabriel sentendo la verità negli argomenti usati dal suo vecchio amico, ma accorgendosi che gli stessi argomenti non scalfiscono
    minimamente, quella che ormai è la sua scelta definitiva – lo so che per la congregazione questo non è un momento facile. E che invece sarebbe
    tutto più semplice se alla guida del direttorio rimanesse una persona capace ed esperta. Capace, appunto, di gestire i vari casi che si
    presentano di volta in volta alla congregazione e assolutamente esperta sulla figura di Serventi e, soprattutto, sull'ordine dei nuovi templari. Ordine, tra l'altro, che secondo me abbiamo solo sconfitto momentaneamente. Ma…..
  • Ma…Gabriel – chiede rassegnato Alonso.
  • Ma io amico mio, voglio andarmene da qui il più lontano che sia possibile. D'ora in poi voglio dividere la mia vita con Claudia e voglio allontanarmi da tutto il resto. Dalla chiesa, dalla congregazione, dal direttorio e soprattutto da Serventi, anche perché ormai la mia presenza qui, rappresenta un pericolo reale per tutta la comunità ecclesiastica. 
    Io a questo punto Alonso, sono diventato una minaccia davvero troppo grande per la chiesa. Ma lo capisci che Serventi ha provato addirittura ad uccidere Claudia, solo e soltanto per farmi rimanere al mio posto all’interno della chiesa. Vuole che la profezia si avveri.......e lui sa benissimo che questo può accadere soltanto se io riprendessi il mio cammino sacerdotale. E’ questo che vuole da me! Me lo ha detto chiaramente. La profezia non può avverarsi se io LASCIO LA CHIESA. ED È PROPRIO PER QUESTO CHE IO DEVO E VOGLIO ANDARMENE. Lo capisci o no Alonso?
  • Ma lo capisci Gabriel – replica Alonso sconsolato – che se tu te ne vai....la congregazione, il direttorio e tutto il lavoro che abbiamo svolto
    insieme in questi lunghissimi anni…….andrebbe perso completamente???? Distrutto proprio!  Serventi vincerebbe comunque la sua battaglia.
  • Non lo so Alonso – risponde sconsolato Gabriel – Devo pensarci su. Oltretutto ora non dipende più soltanto da me. Ho una persona che mi sta aspettando! Lo capisci Alonso?!?? E che per me, ha messo a repentaglio la sua vita più di una volta. Non posso più pensare soltanto a me stesso ormai. Non sono più solo. Ora siamo in due!
    ………………………………………………………………………………….
 
  • ORA SIAMO IN TRE…. – sussurra Claudia a bassa voce uscendo dalla clinica dove Teresa la sta aspettando
  • Cosa? – risponde con entusiasmo Teresa alla notizia – Davvero Claudia?!?!
  • Sono ancora incinta Teresa. Dopo tutto quello che è successo……SONO ANCORA INCINTA....
  •  GABRIEL DEVE SAPERLO! – ribatte decisa Teresa – ORA E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI DIRGLIELO CLAUDIA!
  •  LO FARO’ TERESA… - risponde Claudia abbozzando un dolce sorriso, che nasconde però, tutte le sue paure – LO FARO’ OGGI STESSO. HAI RAGIONE TU TERESA. GABRIEL DEVE SAPERLO!

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Capitolo 5
*** GABRIEL APRE LA PORTA DI CASA.... ***



…………………………………………………….
Gabriel apre la porta di casa.
Sente che tutta la tensione accumulata nel corso della giornata, sta per franargli addosso come un macigno – oddio il collo…che male – pensa sbuffando per la stanchezza e il fastidio ammassato nel suo corpo durante quella interminabile giornata alla congregazione – ufff. Questa giornata mi ha massacrato. Ora voglio solo mangiare qualcosa e poi rilassarmi insieme  a lei…  
  • Claudia amore. Sei a  casa?
Nessuna risposta.
  • Claudia, ohi ci sei? – ripete Gabriel  già avvertendo  una strana sensazione  risalirgli il corpo
  • Gabriel…sono qui in camera da letto.
Gabriel sospira rilassandosi di colpo e inspirando aria per riprendersi. Sente però di essere sul punto di crollare. Non ce la fa più a vivere sempre con questa angoscia, che lo assale ogni volta che non vede Claudia per più di mezza giornata. La paura di perderla è qualcosa di talmente grande che ormai non riesce più a controllarla. Sente di non poter  più sopportare una situazione de genere.  Capisce che ormai i suoi nervi stanno per cedere.
Getta tutto sul divano e si avvia velocemente verso la camera da letto.
  • Amore come mai sei a letto a quest’ora? Non ti senti bene?
  • No Gabriel, sto bene. Sono solo un po’ stanca.
Gabriel si stende sul  letto vicino a lei abbracciandola.
  • Lo sai che mi sei mancata oggi? – esordisce Gabriel  baciandola .
  • Ummm...davvero? – risponde Claudia con malizia.
  • Si amore. Molto!
  • Giornata pesante?
  • No…affatto! – risponde Gabriel sorridendo – Non credo proprio che la parola “pesante”  riesca neanche lontanamente a  descrivere  la  giornata di oggi.
  • Andiamo bene – replica ridendo Claudia – vuoi dirmi cos’è successo? Sempre se ti va è ovvio.
  • Sinceramente amore, adesso preferirei parlare di tutto  meno di quello che mi è successo oggi. Guarda anche l’argomento Vargas mi sembrerebbe più gradevole rispetto a quello che mi è capitato stamattina.
  • Addirittura. – replica Claudia scoppiando a ridere –  È stato così tremendo passare mezza giornata alla congregazione? Eppure prima ci passavi molto più tempo  e non ti sembrava così orribile.
  • Hai detto bene amore….prima. Ora mi manca l’aria anche solo al pensiero di tornare lì dentro per dieci minuti.
  • Non vuoi dirmi proprio quello che è successo?!?
  • Ho voglia solo di rilassarmi vicino a te amore…..e per quanto riguarda la congregazione, oggi ho già dato.
  • Ummmmmhhhhh – mugola Claudia abbracciandolo – ho capito! Giornata pesante. Messaggio recepito!
  • Altroché. Mi è sembrato di essere come un estraneo che si è  intrufolato in una festa privata…facendosi beccare subito tra l’altro –risponde sorridendo Gabriel – calcola che oggi ho addirittura discusso con Alonso!
  • Con Alonso?!!??! Come sarebbe a dire che hai discusso con Alonso? – risponde Claudia stupita!  
  • Bè, non è che c’ho proprio discusso…però abbiamo avuto un interessante  scambio  d’opinioni.  – replica Gabriel infastidito non riuscendo più a trattenere dentro di lui la frustrazione che lo attaglia – E’ preoccupato e angosciato per la situazione che si è creata all’interno della congregazione.  Oggi non mi sembrava neanche di parlare con lui…ma piuttosto con un estraneo. Sembra assurdo,  ma pare che si sia già dimenticato tutto quello che ho…anzi quello che abbiamo passato insieme. Ma da una parte lo capisco  Claudia. È ansioso per i nuovi membri della congregazione. – sospira Gabriel crollando sul letto
  • Perché Gabriel? Cosa c’è che lo preoccupa dei nuovi cardinali? – chiede Claudia fissandolo preoccupata.
  •  Alonso pensa che i nuovi prelati non siano assolutamente in grado di gestire i vari compiti della congregazione…e  mi dispiace dirlo amore mio…ma ha ragione da vendere. Quei cardinali non sanno neanche lontanamente cosa significhi stare a capo di una confraternita simile.  – sbotta Gabriel esausto  - Anche se ho deciso di mollare tutto, devo ammettere di essere anche io abbastanza preoccupato per il direttorio e da un certo punto di vista, comprendo benissimo i timori di Alonso e il suo comportamento di stamattina.
Claudia sente dentro di lei crescere una sensazione tutt’altro che piacevole…ma non risponde e lascia che Gabriel parli liberamente. Vuole sapere esattamente quello che lui pensa…anche se questo può significare dover ascoltare qualcosa che potrebbe annientarla.
  • Alonso è terrorizzato anche solo dal pensiero di rimanere da solo lì dentro. – continua Gabriel senza notare il silenzio di Claudia – Ormai è chiaro a tutti che Isaia è completamente  fuori dal gioco. E inoltre anche Alonso ha capito che quei cardinali non sanno neanche da che parte cominciare. Del resto, bisogna ammettere, che anche loro sono stati buttati all’interno della congregazione  un po’ allo sbaraglio. Perché praticamente li hanno  convocati all’improvviso, mandandoli  a sostituire degli uomini che ufficialmente hanno rischiato a loro volta di morire…ma senza conoscerne assolutamente la causa di tutto questo e giustamente sono spaventati. E inoltre, sono pienamente  consapevoli  anche loro, del fatto che non hanno assolutamente  idea di come gestire in poco tempo, una confraternita e un archivio immenso come il direttorio, che va avanti da secoli e che oltretutto ha sempre avuto diverse persone alla loro guida, mentre ora c’è solo Alonso a coordinarlo. Ti puoi solo immaginare quanto sia drammatica la situazione Claudia!
  • Ma tu pensi che saranno all’altezza della situazione? – chiede Claudia, pregando che la voce le esca  dalla bocca, il più tranquillamente possibile.
  • Non credo amore. Per quanto possano essere stati preparati a questo compito, devi sapere che  il lavoro svolto all’interno della congregazione, s’impara obbligatoriamente sul campo…e non solo su testi scritti. E loro fino ad ora hanno studiato soltanto da lontano le problematiche che si affrontano giorno dopo giorno in quei palazzi – risponde Gabriel sospirando esausto e chiudendo gli occhi –No Claudia. Anche se certamente non sta a me a dirlo...non credo proprio che siano all’altezza del compito che li aspetta.
Claudia approfittando del fatto che Gabriel non la veda…..deglutisce spaventata e poi cercando di controllarsi il più possibile chiede…..
  • Scusa Gabriel…ma perché oggi hai affrontato questo discorso con Alonso? È successo forse qualcosa che devi dirmi?
Gabriel quasi involontariamente, spalanca gli occhi e si gira verso Claudia, la quale davanti a questa reazione immediata, sbianca senza riuscire più a mascherare la sua apprensione.
  • No amore, è tutto a posto. Stai tranquilla.
  • Sicuro Gabriel? Perché dalla tua espressione si direbbe che la situazione è tutto…tranne che a posto.
  • No Claudia, davvero non devi preoccuparti. – risponde Gabriel con la maggior calma possibile , sentendo però che anche la sua voce lo sta tradendo – Io e Alonso, dopo il raduno con i cardinali, abbiamo soltanto parlato un po’ tra di noi delle problematiche che sicuramente si troveranno ad affrontare i nuovi membri della congregazione. È del tutto normale che si ritroveranno allo sbaraglio. Per quanto possono essere diciamo...non completamente a digiuno dei  vari argomenti, sono pur sempre dei novizi in quelle stanze e la situazione è tutt'altro che rassicurante.
  • Ho capito Gabriel…..– risponde serenamente Claudia, anche se dentro di lei sente salire un’angoscia indescrivibile – …..ma l’unica cosa che però ancora non mi è chiara, è se la persona che è preoccupata per il futuro della congregazione…E’ ALONSO….O SEI TU???
 

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Capitolo 6
*** GABRIEL NON PARLA. FISSA CLAUDIA IN SILENZIO........ ***



Gabriel non parla. Fissa Claudia in silenzio per diversi secondi. Secondi che sembrano secoli. Tutti e due si guardano negli occhi sperando che “l’altro” dica qualcosa e alla fine, dopo un lungo sospiro…
  • Ho capito Gabriel. Non è necessario che tu mi risponda – replica con calma Claudia alzandosi e chiudendo gli occhi, cercando disperatamente di assorbire il colpo.
  • Aspetta Claudia – Gabriel si alza di scatto e cerca di fermarla  – non fraintendermi.
  • Gabriel cos’è che non dovrei FRAINTENDERE ??? E’ TUTTO COSI’ TALMENTE CHIARO. E’ Il tuo silenzio a parlare al posto tuo. Vogliamo dirci, una volta per tutte, come stanno veramente le cose Gabriel !?!??! La persona più preoccupata di tutta la congregazione messa insieme, sei tu. La persona che non riesce a stare per più di mezza giornata lontano da quei cavolo di corridoi , sei tu. E sei sempre tu la persona che non ha nessuna intenzione, neanche per sbaglio,  di mollare il direttorio ! – obietta sconsolata Claudia
  • No, ascoltami Claudia. Non è così. – ribatte Gabriel con veemenza.
  • Vuoi dirmi davvero che non è così Gabriel? Vuoi dirmi davvero che non sei preoccupato all’idea di lasciare il direttorio in mano ad Alonso??? Vuoi dirmi davvero che saresti capace di mollare tutto  quanto, in questo stesso istante e ricominciare da capo lontano dalla congregazione e da tutto il resto? Ma dai Gabriel, si vede lontano un miglio che vuoi riprendere la vita che facevi prima! –  Claudia sente di essere sul punto di scoppiare. Cerca disperatamente di ricacciare indietro le lacrime, perché tutto vuole fare meno che farsi vedere da Gabriel in quello stato.
  • Claudia no. Io non ho assolutamente cambiato idea e non ho nessuna intenzione di tornare indietro!
  • Ah si. Peccato che la tua espressione e ancora di più il tuo silenzio, confermi in pieno quelle che sono le tue vere intenzioni – sibila Claudia sentendo di essere ormai sul punto di crollare. La sua voce però esce decisa e senza neanche l’ombra di una  qualsiasi piccola indecisione – Comunque Gabriel, stai tranquillo. Io non ti farò assolutamente nessuna pressione. Se il tuo desiderio è quello di tornare alla congregazione e alla tua vecchia vita, per me non c’è nessun problema. Sei libero di farlo quando vuoi.
  • Aspetta Claudia ti prego. – replica Gabriel con voce risoluta. Vedere Claudia guardarlo in quel modo, con quell’espressione dura e allo stesso tempo sconvolta, lo annienta  – Non è che io voglia tornare sui miei passi, è solo che…
  • Che cosa Gabriel???? E’ solo che cosa??? – ringhia Claudia sottovoce – Te lo dico io che cosa c’è. C’è che hai una paura fottuta di affrontare una vita diversa e soprattutto più vera di quella che hai passato fino ad ora, nascondendoti dietro ad un clergyman.
  • No Claudia, non è vero! – ribatte Gabriel pur sentendo  una qualche  verità nelle parole di Claudia ma avvertendo allo stesso momento in lui, la ferma volontà di voler andare avanti per  la sua nuova strada   – Io non mi sono mai nascosto dietro al mio abito e non ho nessuna intenzione di farlo ora.
  • Tranquillo Gabriel  – prosegue Claudia, senza neanche più ascoltare le parole di Gabriel – se le cose stanno così non ti preoccupare, me ne farò un’idea.  Ma personalmente mi rifiuto di farmi prendere ancora in giro da te, da Alonso, dalla congregazione, dal direttorio e da chiunque altro. Qui va a finire che fra tutti noi  alla fine chi è il più corretto è Serventi, perché  per quanto può essere una carogna e un deviato, almeno è coerente,  e bene o male uno da lui sa sempre che deve aspettarti il peggio  ma è da quelli come te Gabriel,  che uno non sa assolutamente cosa deve aspettarsi!
  • Claudia per favore io forse, anzi sicuramente, non mi sono spiegato bene ma non ho nessuna intenzione di riprendere il mio sacerdozio e ritornare alla mia vita passata.
  •  Gabriel forse te lo sei scordato ma tu non hai MAI, dico mai, abbandonato i voti. O hai dimenticato anche questo?
  • Si è vero, hai ragione Claudia . Non sono più andato al vicariato quel giorno a presentare le revoca dei miei voti, ma ti ricorderai anche per quale motivo!
  • Certo  che me lo ricordo.  – ribatte Claudia con voce fioca – Mi ricordo perfettamente tutto quello che io e te abbiamo passato insieme. Sei tu invece, quello che sembra non ricordarsi più di niente ed aver dimenticato tutto!
  • Claudia aspetta. Fammi parlare ti prego. Io non ho nessuna intenzione di ritornare sui miei  passi e non ho assolutamente cambiato idea. L’unico motivo per cui voglio restare nel direttorio, è per cercare di sapere qualcosa di più sull’ordine segreto a cui Vargas era a capo. Cosa credi amore, che adesso che è morto lui, l’ordine verrà smembrato? Ci metteranno dieci secondi a trovare un sostituto e a buon bisogno lo avranno già trovato. – obietta Gabriel stremato – Claudia lo vuoi capire che alla fine lo faccio soprattutto  per noi. Amore lo capisci o no, che se anche decidessimo in questo stesso momento di lasciare Roma e tutto il resto, dovremo sempre e comunque guardarci le spalle a vita. Per l’ordine segreto, il fatto stesso che io abbia deciso di lasciare la chiesa è perfino  un motivo di vantaggio, soprattutto nei miei riguardi, perché da laico possono decidere di ammazzarmi in qualsiasi momento e senza tanti problemi.
  • Ma perché Gabriel? – chiede Claudia con voce sfatta.
  • Perché abbandonando i voti,  li assolvo anche dall’incomodo di farli passare davanti a Dio come assassini di un loro stesso confratello. Praticamente è l’ideale per loro.
  • E allora rimani nella chiesa e chiudiamo qui il discorso! – controbatte Claudia perdendo completamente il controllo di se stessa – Torna alla congregazione e dì ad Alonso e a tutti i cardinali di dormire sonni tranquilli Gabriel. Digli che c’hai ripensato! Digli che hai deciso di tornare a fare il prete! Digli che è stata soltanto una specie di “scappatella extraconiugale” e che adesso hai capito la cazzata che hai fatto e vuoi tornare a fare il bravo gesuita!
  • Ma no, no, no Claudia! – ringhia Gabriel orma incapace di dominarsi  – Io non voglio tornare indietro.  Io voglio stare con te dannazione, ma devo anche pensare al nostro futuro e non voglio più vivere  con  il  terrore che mi assale  ogni volta che ti lascio  da  sola  anche  soltanto  per mezz’ora. – Poi cercando di controllarsi – Claudia, io non ce la faccio più a continuare così. A vivere sempre nel timore che ti accada qualcosa ogni volta che ti lascio anche solo per dieci minuti. E’ una sensazione orribile  credimi e io non la sopporto più ormai.
  • E allora che vuoi fare Gabriel? – ribatte Claudia sconfortata.
  • Ti prego Claudia, ascoltami. – riprende Gabriel con più calma – Arrivati a questo punto è gioco forza che io rimanga all’interno del direttorio. Lo ha capito la congregazione, lo ha capito Alonso e l’ho capito anche io.
  • E cioè Gabriel? – ribatte Claudia riprendendo fuoco di nuovo – Vuoi per favore spiegarlo anche a me, visto che l’avete capito tutti lì dentro, meno che io.
  • E’ così ovvio amore. – risponde Gabriel con decisione – I nuovi cardinali hanno compreso benissimo che senza di me, non sanno  neanche lontanamente, come cavolo gestire il lavoro svolto fino ad ora all’interno della confraternita. Anche perché Claudia, con la sparizione di Isaia, non sanno proprio  a  chi diavolo  affidare  i vari casi che vengono sottoposti di volta in volta al loro
    giudizio  e  Alonso, dal canto suo, è ancora più preoccupato di loro…oltre al fatto che è pienamente consapevole di essere rimasto da solo lì dentro ad occuparsi di tutto l’archivio. E inoltre  Claudia,  se io voglio avere qualche informazione in più su Serventi o sull’ordine segreto di Vargas, posso ottenerla soltanto rimanendo dentro quei palazzi, con gli archivi del direttorio a mia disposizione.
  • Non finirà mai questa storia. – chiede Claudia con voce afona, poi voltandosi scoraggiata verso Gabriel - Ti ripeto la domanda. Tu che cosa vuoi fare Gabriel?
  • Ho intenzione di fare una proposta alla congregazione Claudia. – risponde Gabriel deciso – Gli dirò che sono pronto a collaborare con loro. Sia per il lavoro esterno,  che per quello interno al direttorio …ma solo e unicamente ad una condizione.
  • Quale condizione Gabriel? – chiede Claudia incuriosita.
  • Collaborerò con loro…ma solo se mi accetteranno come “membro laico” della confraternita! Ci sono molti laici che collaborano con la congregazione e non dovrebbe essere complicato fargli accettare questa proposta.
  • Ma smettila Gabriel – replica furiosa Claudia, spiazzando con la sua reazione Gabriel, che la guarda frastornato – e cerca di essere sincero almeno con te stesso. Sai benissimo che non accetteranno mai una proposta del genere.
  • Ma perché non dovrebbero accettare la mia proposta? Te l’ho già detto Claudia. Ci sono una marea di laici che lavorano per conto della congregazione.
  • Si, ma non sono ex preti Gabriel. Sono diaconi, teologi   o altro. Non sacerdoti che di punto in bianco hanno deciso di lasciare i voti, la cattedra e tutto il resto per andare a vivere con UNA DONNA.  Lascia stare Gabriel – riprende Claudia sospirando esausta – tu sei un prete e lo sarai sempre,  comunque  e dovunque.  Voi sacerdoti ce l’avete radicato nel dna.   È nella VOSTRA  natura.  E’ nella TUA natura Gabriel. – continua Claudia facendo per uscire  dalla stanza ma appena arrivata sulla porta si volta di scatto fulminando Gabriel con uno sguardo spietato e glaciale – SAI GABRIEL RIPENSANDOCI BENE, NON E’ IL DEMONE CHE C’E’ IN TE A FARMI PAURA...E’ PIU’ IL “GESUITA” CHE  E’ IN TE A SPAVENTARMI A MORTE, PERCHE’ SO CHE CON QUELLO NON HO DAVVERO NESSUNA SPERANZA DI CAVARMELA. E’ UNA GUERRA PERSA IN PARTENZA !!! – e rivoltandosi di colpo fa per uscire dalla porta della camera.
  • Claudia no, aspetta! – la rincorre Gabriel afferrandola per un braccio e facendola girare verso di lui
  • LASCIAMI GABRIEL – urla Claudia, poggiandosi  istintivamente, una mano sul ventre.
Gabriel  spaventato dal grido di Claudia le  lascia immediatamente il braccio
  • Oddio scusa Claudia, non volevo!
Claudia non risponde ma si limita a fissarlo con occhi sbarrati e sconvolti.
  • Claudia per favore , non fare così ti prego. Cerchiamo di parlarne con calma.
  • Ma di che cosa vuoi parlare Gabriel? Qui non c’è più niente di cui parlare e tanto meno con calma. Lo vuoi capire che la tua vita è legata indissolubilmente a quel  maledetto direttorio. Io non conto niente per te e a questo punto è meglio che ognuno di noi se ne vada al diavolo per la sua maledetta strada! Io per la mia....e tu per la tua – conclude Claudia esausta.
  • No Claudia! Tu non pensi veramente quello che stai dicendo. Non ci credo!
  • E invece è meglio che tu ci creda! – ribatte Claudia esasperata – Ma non lo vedi che t’è bastata soltanto mezza giornata dentro a quei palazzi, per farti cambiare immediatamente idea su di noi.
  • IO NON HO CAMBIATO IDEA – urla Gabriel, ormai incapace di controllarsi – io ti amo Claudia, come te lo devo dire?
  • Tranquillo Gabriel. – replica Claudia con tono piatto – Non c’è bisogno che tu mi dica niente. Sono io a questo punto che preferisco dare un taglio a tutta questa storia e anche subito.
  • Claudia ti prego, cerca di ragionare – insiste Gabriel.
Claudia esasperata si gira di scatto per andarsene ma viene invasa da un senso di vertigini talmente forte da provocarle un’ondata di nausea. Si guarda intorno in cerca di un appiglio e vede che Gabriel è li davanti a lei paralizzato dal terrore.
  • Gabriel….
  • Claudia…  – risponde Gabriel terrorizzato , accorrendo immediatamente verso di lei e sorreggendola  prima che lei cada in terra  – Claudia cos’hai? Rispondimi  per favore!
  • Sto bene Gabriel – risponde ansimando Claudia – non è niente. Sto bene.
  • Sicuro?
  • Certo Gabriel…ho solo bisogno di stendermi un attimo.
  • Vieni.  – chiede  Gabriel riportandola nella camera e facendola sdraiare sul letto –  Va meglio così?
  • Si Gabriel, sto bene – risponde Claudia sospirando esausta.
  • Senti Claudia – esordisce Gabriel abbracciandola – ora basta. Non voglio più che accada una cosa del genere.
  •  E cioè?  – chiede Claudia fissandolo – Cosa Gabriel?
  • Non voglio più discutere con te in questo modo, per nessuna ragione al mondo. Basta. Da oggi in poi qualsiasi decisione che riguardi la nostra vita futura, la prenderemo insieme e non senza aver prima valutato tutte le soluzioni possibili e immaginabili.
  • Ok Gabriel – replica Claudia sfinita, abbandonandosi completamente nelle braccia di Gabriel e sentendo così scemare tutta la tensione accumulata nella giornata.
  • Bene amore – continua Gabriel abbracciandola più forte – e scusami ancora. Mi dispiace davvero tanto,  continuare ad assillarti con i miei problemi ma devi capire che non è affatto facile come sembra mollare la congregazione  da un momento all’altro e andarsene, anche perché LORO non vogliono assolutamente lasciarti andare. La chiesa è molto gelosa dei suoi uomini e la sola idea di perdere anche soltanto uno dei suoi “soldati”…la fa impazzire di rabbia. E noi a questo punto dobbiamo sfruttare il più possibile questo fattore a nostro vantaggio, anche perché abbiamo bisogno di Alonso come alleato, per avere più informazioni possibili sull’ordine dei nuovi templari…dopodiché amore possiamo anche fare come più ci pare e piace. – ironizza Gabriel per smorzare un po’ la tensione  – Tanto, oltre a noi stessi, non abbiamo nessuno a cui rendere conto….e  a questo punto possiamo anche azzardarci a rischiare qualcosa,  pur di toglierci definitivamente Serventi dai piedi. Tanto cosa può farci più di quello che  già c'ha fatto?  – continua a sorridere ironicamente Gabriel – Ormai siamo solo io  e te Claudia.
  • Non è proprio così Gabriel… – obietta Claudia con un filo di voce
  • Cosa  amore? chiede Gabriel sorridendo incuriosito – Cosa non è proprio così?
  • Gabriel vedi, c’è una cosa che non ti ho detto.
  • Cosa  Claudia? – domanda  Gabriel  tornando di colpo serio – Cosa c’è che non mi hai detto?
  • Gabriel – risponde Claudia alzandosi di nuovo dal letto – io oggi non sono andata in ospedale soltanto per una visita di controllo.
  • Cosa? E per quale motivo ci sei andata allora? – chiede Gabriel rizzandosi immediatamente in piedi e avvicinandosi a lei – non dovevi farti visitare?
  • Si ma non solo. Sono andata in clinica anche  per fare degli esami.
  • Degli esami?
  • Si Gabriel, degli esami…..e un test.
  • Un test? Che test Claudia?  – chiede Gabriel sempre più preoccupato.
  • UN TEST DI GRAVIDANZA GABRIEL!
 
  • CLAUDIA……………………………………………………

    ………………………………………………………………………………………………………………..

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Capitolo 7
*** .....CLAUDIA....... ***


……………………………………………………

 
  • CLAUDIA…... – balbetta Gabriel alzandosi dal letto e avvicinandosi lentamente a Claudia – mi stai dicendo che tu……….che tu insomma…….
  • Si Gabriel, hai capito benissimo. Aspetto un bambino.
  •  Aspetti…un bambino?!?  – balbetta Gabriel
  • Si Gabriel, sono incinta.
  • Sei incinta ?!?
  • Si Gabriel, – replica Claudia sorridendo davanti l’espressione stralunata di Gabriel –  aspetto un bambino!
  • Aspetti un bambino?!?  – ripete Gabriel con voce monotona guardando Claudia con un espressione indecifrabile.
  • Gabriel,   la smetti  di ripetere tutto quello che dico.
  • Certo Claudia….certo. La smetto  immediatamente di ripetere tutto quello che dici.  – ripete Gabriel incapace anche solo di connettere.
  • Gabriel  senti, – riprende Claudia sorridendo esasperata –  se magari tu ora riprendi a respirare in maniera regolare, è facile che  l’ossigeno  raggiunga  di nuovo il tuo cervello…..e probabilmente, arrivi finalmente  a capire quello che ti sto dicendo.
  • Certo…certo Claudia. Se io ricomincio a respirare bene…..magari l’ossigeno fa quello che dici tu e io forse capisco quello che mi stai dicendo…. – farfuglia Gabriel confusamente.
  • Gabriel per favore, smettila. Mi stai esasperando.
  • Scusa Claudia……ma io non credo di aver capito bene. SEI INCINTA? ASPETTI UN BAMBINO?.
  • Si Gabriel, sono incinta. – risponde Claudia sorridendo rassegnata – Comunque per fartela breve, oggi sono andata in clinica, ho fatto il beta hcg  e…
  • Beta h cosa??? – chiede con voce sempre più incerta Gabriel.
  • Si Gabriel, il beta h.
  • Cos’è il beta h?
  • Gabriel non dirmi che non sai nemmeno cos’è il beta hcg?
  • Claudia, sinceramente in questo momento è un miracolo, anche solo il fatto, che io mi ricordi come mi chiamo.  Allora, cos’è questo beta hcccd?
  • No Gabriel – risponde Claudia scoppiando a ridere – non beta hccccd….(hahahha)….si chiama  beta hcg.
  • E sarebbe? – risponde Gabriel sempre più confuso.
  • È un ormone Gabriel. – ribatte sorridendo Claudia – E’ un ormone che, diciamo, aumenta in maniera esponenziale, fino alla dodicesima settimana di gravidanza  e  se dalle analisi del sangue, il valore di questo ormone aumenta quotidianamente, si può dire che la gestazione procede bene. E inoltre,  è sempre grazie al beta h che si può determinare, più o meno,  di quante settimane una donna  sia  incinta.
  • Ahhh……ok – risponde Gabriel non molto convinto ma sentendosi cedere le ginocchia e avvertendo, dalla frequenza dei battiti cardiaci, l’approssimarsi di un infarto – e tu allora Claudia….sei incinta?
  • Oddio Gabriel….si – replica Claudia, scoppiando di nuovo a ridere, vedendo Gabriel crollare sul letto – e dal valore del beta h, appunto, si capisce che sono entrata nella 9° settimana.
  • NONA SETTIMANA ?!? – urla praticamente Gabriel rizzandosi in piedi.
  • Si Gabriel – risponde Claudia, quasi spaventata dalla reazione di Gabriel.
  • Nove settimane!?! Oh mio Dio....nove settimane……uno, due, tre… – balbetta Gabriel cominciando a contare in maniera convulsa.
  • Gabriel cosa stai facendo? Come sarebbe a dire...uno, due, tre ?  – chiede  Claudia scoppiando a ridere come una pazza.
  • Scusa Claudia, ma in questo momento mi rimane difficile anche ricorrere alla tabellina del due  – ribatte Gabriel sconvolto – insomma….praticamente sei di…..
  • Con calma Gabriel – replica  Claudia  impietosita  davanti  l’espressione  sconvolta  di Gabriel – praticamente ho finito il secondo mese e sono entrata nel terzo. Nove settimane dai.
  • Cioè mi stai dicendo che….fra più o meno sette mesi…tu…io…..
  • Si Gabriel. - conferma Claudia, continuando a ridere di cuore.
  • Lui sarà qui... – balbetta Gabriel incapace ormai di articolare anche solo una parola senza farfugliare.
  • Si….o forse "LEI" sarà qui. – replica Claudia rimarcando la parola LEI.
  • Come “lei”? Che vuol dire “Lei”? – farfuglia ripetutamente l’uomo.
  • Come che vuol dire Gabriel? Vuol dire che potrebbe anche essere una LEI,  invece di un LUI.
  • No Claudia…oddio, LEI no!
  • Perché Gabriel? – chiede Claudia scoppiando a ridere di nuovo.
  • Perché io Claudia...io non so se riuscirei a....ad essere adatto a una LEI.
  • Bè Gabriel, mi dispiace per te, ma su questo dettaglio in particolare,  non c’è beta h che possa illuminarci. Bisogna ancora aspettare un po’ di tempo per sapere se, ha deliziarci con i suoi urli, sarà un maschio o una femminuccia. – risponde estasiata anche Claudia, sentendo un crampo allo stomaco per l’emozione.
  • Oddio Claudia – replica Gabriel sorridendo con un espressione indecifrabile.
  • Gabriel però….
  • Cosa c’è?  – chiede Gabriel confuso.
  • Non mi hai detto….  – chiede a sua volta Claudia imbarazzata.
  • Cosa Claudia? Cos'è che non ti ho detto?
  • Bè Gabriel…non mi hai detto se sei felice per questa notizia…o…
  • Tesoro ma scherzi... – ribatte Gabriel avvicinandosi di colpo a lei e abbracciandola – Claudia cerca di capirmi, io non sono solo contento per questa notizia…ma sono strafelice. Ma come puoi anche solo pensare che io non….che io non sia felice. E' solo che……è solo che sto cercando di riprendere fiato. - continua l'uomo sorridendo e balbettando al tempo stesso.
  • Hai ragione Gabriel, scusami…(ahhahah)…. – ride sollevata Claudia –  Ma sai, avevo una paura immensa di dirtelo.
  • Ma perché Claudia? Perché avevi paura di dirmelo?
  • Perché Gabriel , io proprio non sapevo come l’avresti presa. Con tutto quello che è  successo in quest'ultimo periodo, non ero proprio sicura che questo fosse il momento giusto per avere un bambino.
  • Ma Claudia cosa dici? – ribatte Gabriel – Ti prego tesoro, dimmi che stai scherzando. Non devi neanche pensarla una cosa del genere.  Amore, se in questo momento non ti sembro molto contento  per la notizia….è perché, adesso come adesso, mi rimane difficile perfino dire una mezza parola di senso compiuto.  Ma sono felicissimo. Dammi solo il tempo di cercare di riprendere un attimo di lucidità e di calma, prima che mi prenda un infarto.
  • Tranquillo Gabriel – risponde Claudia ridendo e rilassandosi completamente – ma sai le donne in gravidanza sono fragili e insicure e io credo di rientrare pienamente nei  parametri standard, per  quanto riguarda le paranoie  gestazionali in genere.
  • Oddio Claudia……..un figlio….mio figlio. – ripete Gabriel, sentendo di nuovo  accusare IL COLPO.
  • Magari nostro figlio. Che ne dici Gabriel?  – ribatte Claudia ridendo.
  • Certo amore…certo,  nostro figlio. – si corregge sorridendo Gabriel.
  • O magari NOSTRA FIGLIA – corregge ancora Claudia ridendo alla reazione immediata di Gabriel.
  • O mio Dio, no Claudia. Una figlia, no!
  • Ma perché Gabriel sbianchi ogni volta che ti dico che potrebbe essere una femmina?
  • Ma perché  tu,  invece,  insisti tanto sul fatto che potrebbe essere per forza una bambina? – replica Gabriel sbiancando di nuovo.
  • Perché potrebbe anche succedere Gabriel! Potrebbe anche  essere una femmina! – risponde Claudia ridendo di cuore – Come fai tu,  invece, ad escluderlo a priori?
  • Perché Claudia io….sai una bambina…  – balbetta di nuovo Gabriel –  Io non credo di essere…adatto…ad una bambina.
  • Gabriel  mi spieghi,  gentilmente, qual è  la differenza e soprattutto il terrore che hai, al solo pensiero che possa essere una femmina invece che un maschio?  – chiede Claudia divertita, pur intuendo benissimo, il perché Gabriel sia così terrorizzato all’idea di diventare padre di una bambina, ma con la ferma intenzione di stuzzicarlo.
  • Perché Claudia io, bè... – farfuglia Gabriel  imbarazzato – una bambina…credo che una bambina, sarebbe la fine per me.
  • Addirittura Gabriel ! – (ahhahah) scoppia a ridere Claudia – Sarebbe addirittura la tua fine.
  • Claudia lo sai. Te l’ho già confessato una volta e credo che tu, stia facendo questo giochetto, soltanto  per mettermi alle strette e farmelo ripetere.
  • Si Gabriel. – confessa Claudia,  ridendo di cuore – Mi sto divertendo da morire in questo momento nel guardare la tua espressione sconvolta, solo al pensiero che possa essere  una femmina.
  • Ok allora, lo ammetto dottoressa Munari – risponde Gabriel abbracciandola felice – se è questo quello che vuole sentirmi dire, lo confesso:  sarei  geloso  marcio….della  mia  “piccola”! –  e pronunciando quest’ultimo “aggettivo”,  gli occhi di Gabriel diventano improvvisamente lucidi per l’emozione.
    Claudia se ne accorge immediatamente e lo guarda stupita ed estasiata.
  • Si, perfida dottoressa  Munari, – continua Gabriel, cercando disperatamente di trattenere le lacrime che stanno per uscirgli dagli occhi – lo ammetto. Una bambina….mi renderebbe l’uomo più felice dell’universo ma al tempo stesso mi distruggerebbe l’esistenza.  – conclude ridendo felice.
  • E allora speriamo che sia femmina! – ribatte ridendo malignamente Claudia.
  • Perfida! – replica ridendo a sua volta Gabriel e stringendola ancora più forte  – Oddio Claudia, tu non puoi neanche immaginare il mio stato d'animo in questo istante. Un figlio. E’ un miracolo davvero.   Sai Claudia, io avevo negato a me stesso, anche soltanto l’idea di un momento come questo.   Vedi tesoro, quando ho preso i voti anni fa, io mi sono detto che avrei dato e ricevuto tanto amore dalle persone con cui avrei avuto a che fare….ma al tempo  stesso, ho anche sempre saputo, che  la gioia della paternità, sarebbe stato un qualcosa che non avrei mai potuto  assaporare veramente……e ora invece………. – conclude Gabriel sentendo un nodo salirgli in gola, impedendogli anche solo di respirare.
  • Gabriel – lo interrompe commossa Claudia, cercando di sdrammatizzare  – anche io ancora adesso non riesco a crederci del tutto….ma è così.  Però a tutto oggi, so anche perfettamente, che ci restano ancora pochi mesi di autonomia…..(ahhahah)….e dopodiché,  i giochi saranno finiti. – termina Claudia ridendo, seguita da Gabriel, che scoppia anche lui a ridere tra le lacrime.
  • Ma Claudia,  – chiede Gabriel, tornando improvvisamente serio e guardandola fissa negli occhi  – tu già lo sapevi questa mattina. Sapevi benissimo di essere incinta. Perché non mi hai detto niente?
  • Perché volevo essere sicura di esserlo ancora Gabriel.  – risponde Claudia ripiombando di colpo nella realtà – Avevo  il terrore  di aver perso il bambino.  Sai, dopo la malattia che ho avuto, credevo  veramente di aver abortito e così ho pensato che sarebbe stato inutile far soffrire anche te, dicendoti prima di essere incinta e subito dopo avvertendoti che c’era la possibilità concreta, che io avessi abortito spontaneamente. Perché comunque Gabriel, in questi ultimi giorni avevo avuto delle piccole perdite ematiche…e il rischio che il bambino fosse....diciamo che non ci fosse più, era molto  più che probabile.
  • E ti sei tenuta tutta quest’angoscia dentro di te? Senza confidarti con me? – chiede sconvolto Gabriel guardandola fissa.
  • L’ho fatto perché non volevo farti soffrire  Gabriel.  Le probabilità  che io avessi abortito, erano davvero alte. Per quale motivo dovevamo soffrire  tutti e  due?  – risponde Claudia con un po’ di timore, avvertendo nettamente la sensazione, che Gabriel non ha preso bene la cosa.
  • Perché è anche figlio mio Claudia! Perché siamo una coppia….o almeno  credevo che tu lo pensassi.
  • Ma certo Gabriel ! – si affretta a replicare Claudia scorgendo negli occhi di Gabriel un gelo mai visto prima – Certo che lo penso  amore.
  • Dal tuo comportamento, sembra invece che  tu non lo pensi affatto. – risponde Gabriel fissandola.
  • Gabriel cerca di capirmi. Non ti ho parlato subito della gravidanza, perché non volevo che anche tu soffrissi, nell’eventualità che io avessi perso il bambino.
  • Una coppia, è sempre una coppia Claudia! – la interrompe Gabriel fissandola negli occhi –  Non lo è solo  per  divertirsi o per litigare, ma lo è anche per farsi forza l’uno con l’altra. O invece pensavi che io non ti sarei stato vicino abbastanza?
  • Ma no Gabriel, no! – controbatte decisa Claudia –  Io non ho mai pensato una cosa del genere e ti chiedo scusa se non ti ho detto subito della gravidanza. Ma Gabriel devi credermi, la cosa ha spiazzato anche me e non sapevo come comportarmi…cosa dirti…e poi ero anche stata male e pensavo che il bambino fosse morto o come minimo avesse subito qualche grave conseguenza per via della mia malattia.
  • Ma  invece sta bene, vero Claudia? Cosa t'hanno detto oggi in ospedale?  – chiede preoccupato Gabriel.
  • Hanno detto che l’embrione sta bene, è vivo e le sue dimensioni sono nella norma.
  • Claudia  per favore, non chiamarlo embrione, ti prego. E' così…così freddo. – ribatte Gabriel con una smorfia.
  • Come vuoi che lo chiami Gabriel ? – replica Claudia sorridendo e rilassandosi di colpo.
  • Non lo so Claudia. Ma il termine “embrione”....non lo so. Mi da l’idea di un qualcosa che…..che non so neanche io spiegarti bene. Non mi piace ecco, tutto qui.
  • Ma Gabriel, per il momento si può giusto  definire  un “embrione”. Perché è un affaretto poco più grande di un chicco d’uva.
  • UN CHICCO D’UVA!?! – replica Gabriel sbiancando di nuovo – Come un chicco d’uva?
  • Certo Gabriel. – ribatte Claudia sorridendo – A 9 settimane di gestazione, è giusto grande quanto un chicco d’uva.  Oddio, a guardarlo poteva anche essere un po’ più grande di un chicco d’uva…ma non di più.
  • A guardarlo? – ribatte di nuovo Gabriel – Come a guardarlo? Lo hai visto?
  • Si amore, l’ho visto.
  • E quando? – chiede Gabriel con voce roca.
  • Come quando? L'ho visto stamattina Gabriel.  Quando mi hanno fatto l’ecografia. – risponde Claudia sorridendo di nuovo, davanti  l’espressione sconvolta dell’uomo.
  • Lo hai visto? E…com’è?
  • Gabriel, mica mi starai  davvero chiedendo a chi assomiglia? – replica Claudia ridendo di cuore.
  • No…(ahhah), che c’entra. E’ solo che volevo sapere come era  fatto?
  • Gabriel, non so proprio come descrivertelo adesso, perché era  giusto un affaretto piccolo piccolo….ma con un cuore con un treno però:  150 BATTITI AL  MINUTO. Una scheggia praticamente! – ribatte Claudia ridendo.
  • Hai sentito anche  il cuore? - chiede Gabriel sempre più emozionato.
  • Si Gabriel. Calcola che durante la gravidanza,  il cuore è l’organo che inizia a svilupparsi per primo,   immediatamente  seguito dal cervello. – risponde Claudia guardandolo quasi con compassione, il viso ormai dissestato di Gabriel – Amore non mi dire che non sai neanche questo?
  • Claudia, lo vuoi capire si o no, che in questo momento….io non so neanche come mi chiamo.
  • Ok... – risponde sorridendo Claudia –  Comunque se vuoi, puoi sempre  dare un’occhiata all’ecografia. Tanto per farti un’idea.
  • L’ecografia? Posso vedere l’ecografia? – replica Gabriel farfugliando sempre di più.
  • Certo Gabriel.
  • E….e dov’è? – chiede l'uomo ricominciando a balbettare.
  • L’ho lasciata sul tavolino,  di là in salotto.
  • In salotto? Sul tavolino? Non me ne sono neanche accorto. Non l’ho neanche vista.
  • Bè, perché quando sei entrato in casa, sei venuto direttamente qui  in camera da letto.
  • E perché non me l’hai detto subito? – chiede esasperato l'uomo.
  • Gabriel io volevo dirtelo subito, ma poi abbiamo cominciato a discutere e... – risponde Claudia con voce incerta.
  • No…..ma che idiota! – replica Gabriel alzando gli occhi al cielo – Cioè, tu volevi dirmi una cosa del genere e io……..io mi sono messo a parlare della congregazione!?!?!? Che idiota! Sono un vero e proprio idiota! Ecco cosa sono!
  • Gabriel, dai amore. Come potevi anche solo immaginare che dovevo dirti una cosa del genere?!?
  • E’ uguale Claudia. Il fatto che io mi sia comportato come un’idiota rimane. Sapevo comunque che tu eri andata in ospedale questa mattina e avrei dovuto chiederti,  immediatamente,  com’era andata, invece di assillarti con il direttorio  e con tutto il resto. – obietta Gabriel abbracciandola di nuovo – Mi sono comportato come un'egoista e non c'è niente che giustifichi il mio comportamento di prima.
  • Gabriel dai, tu non potevi neanche immaginare quello che io avevo da dirti e inoltre eri molto stanco e preoccupato per quello che ti era appena successo alla congregazione e così io…ho lasciato che tu ti sfogassi.
  • Si, ma a causa mia , abbiamo litigato e anche in maniera abbastanza pesante. Volevi addirittura andartene Claudia. Volevi addirittura  chiudere la nostra storia. – replica Gabriel guardando sconvolto la donna – Ma davvero lo avresti fatto? Davvero te ne saresti andata? M'avresti lasciato Claudia? T'ho davvero esasperato a tal punto, da metterti in condizione di volermi lasciare? Aspettando perfino un figlio da me?!?!? Ti prego Claudia, dimmi che non è così. Altrimenti significherebbe che ho sbagliato tutto con te.  Che ho sbagliato davvero tutto.......ancora una volta!



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Capitolo 8
*** TI PREGO CLAUDIA, DIMMI CHE NON E' COSI'... ***


.........................

 
  • Ti prego Claudia, dimmi che non è così. Altrimenti significherebbe che ho sbagliato tutto con te.  Che ho sbagliato davvero tutto.......ancora una volta!


     
  • Gabriel, riconosco che la  mia reazione di prima , è stata sicuramente  troppo esagerata. Ma cerca di capire, io e te ci conosciamo ormai da più di due anni e anche tu sai benissimo che fin dall'inizio della nostra relazione.....
  • Come relazione? Claudia pensavo che la nostra storia fosse molto di più di una semplice relazione!  - ribatte Gabriel quasi stordito.
  • Certo tesoro perdonami, mi sono espressa male. - si riprende immediatamente Claudia - Il punto comunque è un altro. Il fatto è che da quando io e te ci siamo accorti di provare qualcosa l'uno per l'altro, io mi sono sempre sentita, diciamo "sotto accusa"....e proprio da tutti. Come in una specie di processo tipo "santa inquisizione spagnola".  E nessuno mi ha mai fatto sconti Gabriel. Nessuno! Tutti quanti mi hanno sempre accusato in qualche modo, di essere la strega cattiva della situazione. Quella che voleva per forza portarti sulla cattiva strada. E parlo di tutti Gabriel. Nessuno escluso!
  • Amore ma no dai. Questo non lo devi neanche pensare! - obietta l'uomo alzandosi di scatto mentre Claudia lo blocca di colpo.
  • Gabriel ti posso assicurare che è così. Che è sempre stato così. E non lo sto dicendo per autocommiserazione  o per farmi  compatire da te, ma te ne sto parlando perché da quando ti conosco, tutte le persone  con cui abbiamo avuto a che fare, mi hanno sempre fatta sentire come una specie di "rovina famiglia". Tipo  "un'amante scomoda" da evitare come la peste. E inoltre mi hanno sempre accusato di essere la causa di tutti i tuoi problemi. E parlo di tutti Gabriel! Partendo da tuo zio Demetrio, fino ad arrivare ad Alonso.
  • Alonso? Ma no amore dai, lui non credo proprio. - risponde Gabriel con decisione, ricordando però che anche  il suo amico cubano, proprio quella mattina stessa, lo aveva pregato di non lasciare il suo incarico all'interno della congregazione e di ritornare sui suoi passi.
  • Si Gabriel. Per quanto possa stare dalla nostra parte, purtroppo anche Alonso, sul discorso "direttorio" nutre i suoi bravi dubbi. Comunque, anche se vogliamo togliere lui, per quanto riguarda tutti gli altri...non "ho" e non "hanno" mai avuto nessun dubbio: la tua salute precaria, i tuoi guai, i tuoi incubi notturni...erano e restano solo e soltanto le conseguenze naturali, dovute alla mia "nefasta presenza" nella tua vita e ti posso assicurare Gabriel che alla fine, tutto questo è davvero stancante. Ma tu credi davvero amore, che sia facile essere la tua donna?  - conclude Claudia esausta sedendosi sul bordo del letto.
    Gabriel è sconvolto. Non parla. Si limita ad osservare lo sguardo stanco di lei, che lo fissa a sua volta con un espressione indecifrabile.
  • Sai amore - continua Claudia con voce sempre più fioca - può sembrare un'assurdità...ma l'unica persona che non mi ha mai accusato di "rovinarti la vita" e mi ha sempre appoggiato e spinto verso di te, è stata solo e soltanto tua madre.
  • Mia madre? Dici davvero? - chiede emozionato l'uomo, sentendosi invadere lo stomaco da una sensazione mista tra il dolore e la rassegnazione per  quel rapporto mai vissuto veramente con la madre e sempre presente nei suoi incubi. E anche Claudia si ritrova a sorprendendosi da sola per le sue parole, come se soltanto ora qualcuno gli avesse fatto notare, che l'unica persona che l'aveva sempre spinta a portare avanti la sua relazione con Gabriel, era stata proprio Clara Antinori.
  • Davvero Claudia? Davvero lei ha sempre appoggiato il nostro rapporto? - chiede di nuovo l'uomo con voce roca.
  • Si Gabriel! E anche se non ho mai avuto la  possibilità  di  conoscerla fino in  fondo.....come  te  del  resto - sottolinea la donna fissandolo - ricordo benissimo, che ogni volta che ci siamo incontrate, a differenza di Serventi e di tutti gli altri,  Clara mi ha sempre  spronato ad andare avanti riguardo al nostro legame. Non so quante volte mi ha ripetuto che io e te eravamo destinati a stare insieme da sempre. Che la nostra storia era già scritta da tempo e che io ero la "metà naturale" della tua vita. E ogni volta che io gli rispondevo che tuo zio Demetrio non la pensava affatto così, la sua risposta era sempre la stessa - "Demetrio la pensa esattamente come me...ma è soltanto che ha una paura immensa del potere che tu hai sull'anima, sul cuore e sulla mente di mio figlio".
    In un'altra occasione, invece, -
    continua Claudia con voce sempre più incerta - mi disse, che era solo e soltanto merito mio, se i tuoi poteri si erano nuovamente manifestati, dopo anni che erano stati nascosti "al sicuro dentro di te" e devo dire che anche quando fui rapita da lei e da Serventi, Clara mi trattò sempre come una sorta di "persona di famiglia", assicurandomi che nessuno mi avrebbe torto neanche un capello....perché secondo lei e secondo Serventi, anche se lui non lo avrebbe mai ammesso,  io ero destinata a stare con te.
  • Claudia hai ragione. - ammette Gabriel senza riuscire nemmeno ad alzare lo sguardo sulla donna.
  • Come ho ragione? Di cosa scusa? - Chiede lei stupita.
  • Del fatto che non deve essere stato facile per te, rimanere vicino ad un "uomo come me". Con tutti i problemi e gli avvenimenti nefasti che hanno caratterizzato il primo periodo in cui ci siamo conosciuti. Avvenimenti che per te e per la tua razionalità, erano talmente fuori da ogni tua logica, da sconvolgerti e da farti rivedere, tutte le tue posizioni e le tue certezze. E deve essere stato anche altrettanto difficile,  il fatto di dover  aspettare una  decisione  da parte mia, che  non  arrivava  MAI.  - conclude  Gabriel  con  una  voce  indefinibile.
  • Bè, una decisione alla fine l'hai presa.  Se ben ricordi, mi hai lasciato sopra la terrazza del Pincio, dicendomi su per giù che, anche se profondamente addolorato, non volevi più vedermi. - ribatte Claudia ironicamente.
  • Sono stato un'egoista amore. – risponde Gabriel distrutto – Solo ora mi accorgo che  in tutta questa storia, io mi sono sempre e solo preoccupato delle conseguenze che la MIA  scelta, avrebbe portato nella MIA vita...ma non ho mai pensato davvero a tutto quello che tu devi aver  passato,  e che ancora adesso stai passando per colpa mia.
  • Dai Gabriel, stavo solo scherzando. - replica Claudia sorridendo, nel tentativo di smorzare la tensione che ormai è tangibile nell'aria - Lo so che anche per te non deve essere stato facile troncare di colpo la nostra storia.
  • Facile?!? Claudia è  stato orribile. Dopo la nostra separazione , io ho passato dei momenti orribili lontano da te. E solo adesso capisco che alla fine ho fatto soltanto soffrire entrambi e inutilmente.
  • Parliamoci chiaro amore - lo interrompe Claudia - non è comunque qualcuno mi abbia obbligato ad aspettarti. Alla fine è stata una mia scelta! -riprende la donna con decisione - E io non ho nessun ripensamento o "pentimento", riguardo alla mia decisione  di aspettarti e di amarti, anche perché proprio sul fatto di "amarti", non è che io poi abbia avuto molta possibilità di scegliere. - continua Claudia sorridendo - Non si sceglie mai quando innamorarsi e tanto meno di chi "innamorarsi". Succede e basta. E io sono felice che tutto questo sia successo con TE. Ma come ti ho già detto e perdonami se te lo ripeto amore,  non è affatto facile essere la TUA donna, anzi … tutt'altro! – conclude sorridendo e  accarezzandolo delicatamente sul volto.
  • Lo so Claudia e il fatto di averlo scoperto solo ora, mi ha fatto capire quanto in passato, io sia stato egoista. - replica l'uomo distrutto.
  • Gabriel - risponde la donna accarezzandolo di nuovo - non devi assolutamente pensare che la colpa sia stata solo e soltanto tua. Del resto anch'io non t'ho mai detto nulla di questo mio stato d'animo.
  • Ma tesoro,  io avrei dovuto capirlo da solo, cosa che invece non ho fatto. - risponde l'uomo esausto.
  • Gabriel, ora è inutile stare qui a discutere di chi sia stata o meno la colpa. Ora dobbiamo pensare soltanto a noi due, anzi... - precisa la donna sorridendo e passandosi una mano sul ventre - ...a noi TRE.
E' un attimo. L'espressione di Gabriel passa dallo sconforto più assoluto alla gioia più inattesa, regalando alla "sua" donna, uno di quei suoi sorrisi, per cui lei sarebbe pronta ad affrontare mille Serventi e diecimila congregazioni di cardinali.....
....e di colpo, Claudia lo bacia. Ed è un bacio dolce e tenero che, in un attimo, ha il potere di cancellare tutte le discussioni e tutti i problemi che li circondano e li angustiano da oltre due anni ormai.
Ma ecco che Gabriel si stacca di colpo e la guarda stralunato.
  • Che c'è amore? - chiede Claudia confusa dallo sguardo dell'uomo.
  • Tesoro, ora posso vedere l'ecografia? - chiede Gabriel con un filo di voce.
  • Ma certo che puoi vederla amore! - risponde lei ridendo di cuore. - Aspetta qui, che vado a prenderla di là in salotto e te la porto subito.
  • Sai amore - esordisce però Gabriel trattenendola per un braccio - io però non so ancora davvero come comportarmi riguardo...riguardo "lui”. -  conclude balbettando e indicando il ventre di Claudia.
  • In che senso? – chiede lei preoccupata, non riuscendo a comprendere assolutamente il significato di quelle parole.
  • Nel senso che per me è tutto così strano e nuovo …. e che praticamente mi sento come se fossi stato catapultato su una di quelle enormi giostre che si trovano in quegli immensi Luna Park. Non so se riesci a capirmi amore? - chiede l'uomo con un espressione stralunata.
  • Certo Gabriel. – risponde Claudia rilassandosi di colpo – Certo che riesco a capirti. Devi sapere amore, che quando ero una ragazzina, ero anche un diavolo scatenato e ho provato quasi tutte le "giostre" di cui parli...e di conseguenza conosco perfettamente la sensazione che si prova "volandoci" sopra.  La paura e l'adrenalina che ti scorre  nelle vene,  mentre quella  giostra corre su quei binari sospesi in aria, è un emozione  talmente  estasiante  e  micidiale  al  tempo stesso,  che si può capire soltanto vivendola.....praticamente è come ci sentiamo io e te in questo momento.
  • Io però “in questo momento”, credo di stare decisamente peggio di te. - ribatte Gabriel farfugliando.
  • (ahahahahh) Dai amore, cerca di recuperare le forze, mentre io vado di là a prendere l'ecografia. - replica Claudia baciandolo a stampo e alzandosi di scatto dal letto.
  • No amore - ribatte Gabriel rizzandosi in piedi - ci vado io.
  • Ohi tesoro, mettiamo subito le cose in chiaro le cose! Ok? - risponde Claudia guardandolo di traverso e spingendolo di nuovo sul letto - Guarda che "incinta" non vuol dire "malata",  perciò non cominciare a fare la "tata", perché è una cosa che proprio non  sopporto. Io sono "esattamente come ero prima" e posso fare "esattamente tutto quello che facevo  prima".
  • Magari poi di questo ne riparliamo! - replica Gabriel sorridendo, rimediando però soltanto un secco - Ne abbiamo già parlato amore! - da parte di Claudia, che riparte spedita verso il corridoio.
 
Gabriel rimasto solo, chiude lentamente gli occhi e cerca nuovamente di metabolizzare la notizia della  gravidanza  e  improvvisamente, un  sorriso  straordinario  si disegna  sulle  sue labbra,  illuminandogli immediatamente i lineamenti del volto ………….
……. ma ecco che la voce di Claudia, leggermente incrinata per l'emozione, gli arriva di colpo al di sopra delle spalle,  interrompendo immediatamente i suoi pensieri ….e.....................
  • Ecco amore, ti presento tuo figlio....................................

    ....................................................................

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Capitolo 9
*** .....ECCO AMORE...TI PRESENTO TUO FIGLIO.... ***


.....ecco amore...ti presento tuo figlio.....
........................

Gabriel è ammutolito ed incapace anche solo di muoversi. Fissa quella specie di foto in bianco e nero, su dove s'intravede, in maniera abbastanza confusa, un qualcosa come un grosso fagiolo con un abbozzo di occhi e qualcos'altro non ben definito....ma per Gabriel, invece, quella foto è limpidissima. Ci vede tutto. Ci vede "suo" figlio.
Con esitazione e con la voce che fa sempre più fatica ad uscire nitida e chiara dalla sua bocca, si rivolge a Claudia, che lo guarda con gli occhi lucidi.
  • E' lui? .... E' lui Claudia? –
  •  Si Gabriel, è lui. –
  •  E' lui insomma? –
  • Si amore, è lui –
  •  Mio figlio? –
  •  Gabriel, ti prego non ricominciamo. La risposta comunque è si. Questo è il piccolotto che fra circa sette mesi ci movimenterà la vita, come nessuno al mondo. Però ora da bravo,  prima che ti venga un infarto, leggi i parametri. –
  •  I parametri? - chiede Gabriel con voce sconvolta, neanche se Claudia gli avesse chiesto di estrarre un paletto di pioppo dal petto di un vampiro.
  • Si amore, i parametri: la frequenza cardiaca, la lunghezza del feto, il tempo di gestazione;  i parametri insomma. –
  • Si insomma...i parametri - ripete Gabriel, automaticamente, senza riuscire a staccare gli occhi da quel pezzetto di carta.
Claudia capisce immediatamente, che è meglio che legga lei l'ecografia, perché tanto Gabriel è entrato di nuovo in stato catatonico. Toglie delicatamente ma con decisione, il foglio dalle mani dell'uomo, che la guarda senza parlare,  e comincia a leggere sia l'eco che il referto.
  • Allora amore: la lunghezza del feto è di poco più di 3 cm.....si, 3 cm dalla testa al sederino per capirci, il peso è... - esita Claudia leggendo attentamente il referto, mentre Gabriel   la guarda con gli occhi che diventano sempre più lucidi - all'incirca di 4 grammi, la frequenza cardiaca, invece, è di 150 battiti al minuto e il liquido amniotico è nella norma....e dal beta hcg si capisce che la gestazione è tra la fine dell'ottava settimana e l'inizio della nona. - conclude Claudia alzando finalmente gli occhi verso Gabriel e rimanendo a sua volta senza voce, vedendo il viso dell'uomo solcato da un piccola lacrima che scende lentamente dagli occhi verso il mento...per sparire subito dopo sotto la corta barba.
  •  Gabriel... - chiede la donna con la voce incrinata dall'emozione.
    L'uomo non risponde ma sembra riprendersi leggermente...e dalle sue labbra, esce un leggero sibilo....
  •  La prossima volta voglio venire anch'io.... –
  •  Come Gabriel? Non ho capito. - Chiede la donna sorridendo.
  •  La prossima volta vengo anch'io! Voglio sentirlo! Voglio vederlo! - risponde Gabriel con voce incerta ma chiara.
  •  Certo amore. Sicuro. Ci andremo insieme. –
  •  ....e poi devo andare immediatamente al vicariato Claudia. Assolutamente. Devo presentare immediatamente  la revoca dei voti. –
  •  Ok amore. Se vuoi ti accompagno anch'io. –
  •  No Claudia. - replica Gabriel con voce decisa questa volta, riprendendosi all’istante.  - E' una cosa che purtroppo devo fare da solo. Vedi amore, la chiesa è come una grande famiglia....ma quando si accorge che sta per perdere anche uno solo dei suoi "figli"...questa "madre", dolce e comprensiva, si trasforma di colpo, in una genitrice rancorosa e astiosa. Ed è assolutamente inutile, cercare di fargli capire le tue motivazioni, anche perché non gli interessano minimamente. Conviene allora, presentare le proprie dimissioni, aspettare gli scontati rimbrotti e ostruzioni varie  e  dopodiché continuare deciso per la propria strada, magari tappandosi gli orecchi per non sentire "gli urli soffocati" che ti arrivano da dietro le spalle.
  •  Mamma mia  Gabriel, sarà davvero così terribile? –
  •  Sarà anche peggio Claudia. Ma va benissimo così! –
  •  Mi dispiace però, che devi affrontare tutta questa cosa da solo! –
  •  È giusto che sia così amore. Oltretutto te lo devo. –
  •  No Gabriel. Tu non mi devi niente! –
  •  E invece si Claudia! - la interrompe prontamente l'uomo. Poi in un istante, il suo sguardo si rivolge nuovamente a quella piccola foto nelle mani di lei. - 3 cm? Davvero è soltanto 3 cm? –
  •  Cosa? - chiede confusa la donna non riuscendo subito ad afferrare il senso della domanda...ma seguendo lo sguardo di Gabriel, capisce immediatamente di cosa lui stia parlando. - Si amore - risponde ridendo - è un affaretto di 3 cm. Un'oliva ascolana praticamente.
Gabriel, con mano incerta, prende la foto...e comincia a girarsela tra le mani cercando di focalizzarla al meglio, facendo scoppiare Claudia in una sonora risata.
  •  Si può sapere che hai da ridere così tanto? - la riprende lui, leggermente accigliato e sorridente al tempo stesso.
  •  È che in questo momento sei un spasso. Passi dalla serietà più totale, allo sconcerto più assoluto (ahahahaah). - risponde lei tra le risate.
  •  Vorrei vedere te al mio posto! - la riprende Gabriel continuando a girarsi quel pezzetto di carta tra le mani.
  • Primo, sono anche io al tuo posto, dato che lui è qui! - risponde pronta Claudia indicandosi l'addome – Secondo, anch’io  sono sconvolta quanto te...e terzo Gabriel, mi spieghi cosa stai facendo adesso?!? Non è una mappa stradale quella. Mi spieghi perché continui a girartela fra le  mani, come se stessi cercando uno svincolo autostradale. - e dicendo così, gli posiziona di nuovo la foto dell'ecografia al dritto - Così Gabriel. E così che devi guardarla. –
  •  Ma non si capisce niente! - ribatte lui, tenendo la foto dritta ma cominciando a roteare la testa per guardare la foto da altre angolazioni.
  •  O santo Iddio. - risponde Claudia iniziando a spazientirsi - Amore non si capisce niente, perché il feto è ancora come un grosso chicco d'uva. Cosa pretendi di vederci più di così. –
  •  Non mi convince proprio amore. Forse per me, te l'hanno fatta male. Anzi sicuramente. Senti, fammi  fare qualche telefonata domani e ti faccio visitare da un mio amico. È il primario di una clinica molto all'avanguardia e ci potrà sicuramente indirizzare da un professionista di fiducia.
  • Oddio no Gabriel, ti prego. Ora hai addirittura "il ginecologo di fiducia". Fino a due minuti fa non ti ricordavi neanche il tuo nome e ora hai perfino conoscenze nel ramo della ginecologia. E poi amore non è per sfiducia...ma non mi serve proprio un altro dottore. Il ginecologo che mi sta seguendo ora, è molto qualificato e professionale.
  •  Ma Claudia, vale lo stesso anche per me. Non è che io non mi fidi di questo medico, ma è solo che voglio stare ancora più tranquillo, tenendo anche conto che sei stata molto male recentemente.
  •  Amore - replica Claudia, cercando di ripescare dentro di lei, tutta la calma che usa per i suoi pazienti più ostici - ti ripeto che il medico da cui sono in cura in questo momento, è uno dei migliori in assoluto. Ha seguito tutto il decorso della mia malattia e mi sta ancora seguendo per quanto riguarda la convalescenza e la gravidanza.
  •  Ma scusa Claudia, ma questo che fa? Il medico chirurgo o il ginecologo? - ribatte Gabriel con l'ostinazione di un bambino.
  •  Gabriel, lui è il chirurgo che mi ha seguito quanto ero ricoverata in "prima medica" e adesso mi ha messo in cura presso un suo collega che si trova appunto nella stessa clinica ma in ginecologia. Sono ottimi medici amore. Stai tranquillo.
  •  Posso comunque farti vedere anche da qualcun altro oppure  no? - obietta di nuovo l'uomo con testardaggine.
  •  Ma certo tesoro, figurati. - risponde Claudia alzando gli occhi al cielo.
  •  Perché alzi gli occhi al cielo?  Sono preoccupato per te e mi sembra più che normale che io voglia farti vedere da più di un professore, anche perché sei ancora convalescente amore. –
  •  Ok amore, ma un conto è essere preoccupato e un conto è diventare paranoico. Gabriel, fino a poco fa non sapevi neanche di cosa stessimo parlando...e ora hai addirittura delle dritte da darmi. Comunque tranquillo mi farò visitare anche dal tuo amico. Due pareri sono sempre meglio di uno. Ok? - conclude Claudia con voce accomodante, emettendo però un piccolo sospiro che non sfugge a Gabriel.
  •  Cerca di avere pazienza con me amore. Mi rendo conto da solo di esagerare ma il fatto è che…con quello che hai avuto, sono preoccupato per te. - replica lui con voce colpevole, riprendendo a leggere il referto.
    Claudia lo fissa in maniera indulgente e gli concede un po’ di tregua lasciandolo tranquillo a trafficare tra l'ecografia e i vari fogli.
  •  Amore - esordisce Gabriel all'improvviso con voce incerta, facendo intuire di nuovo alla donna, il suo stato d'animo tutt'altro che sereno - posso farti una domanda? –
  •  Certo. Dimmi pure  tesoro. - risponde Claudia, preparandosi ad un altro assalto.
  • Su per giù, così tanto per sapere,  si può conoscere la data esatta di quando tu...si insomma di quando tu e io...abbiamo.... –
  •  ...concepito il bambino Gabriel? E' questo che vorresti sapere? - chiede Claudia cercando disperatamente di rimanere  seria.
  •  Si amore. Si può sapere con certezza? - chiede Gabriel, non accorgendosi assolutamente del fatto che Claudia stia per scoppiare a ridere.
  •  Bè amore, tenendo presente che sono entrata nella nona settimana, basta fare i conti. - risponde lei sorridendo.
  •  Aspetta. - replica Gabriel alzandosi dal letto e dirigendosi verso il salotto con i fogli in mano e la sua ventiquattr'ore.
Claudia si alza dal letto anche lei  e lo segue incuriosita da lontano. Una volta entrata in salotto, lo trova seduto sul tavolo da pranzo, intento a consultare la sua agenda.
  • Gabriel, cosa stai facendo amore? Cosa stai guardando sulla tua agenda? - chiede lei con voce sconsolata - Non mi dire che stai consultando l'agenda per darti su per giù una regolata sulla data precisa? Dimmi che non è così amore, ti prego.
  •  Amore, sto solo vedendo cosa abbiamo fatto in quei giorni. - obietta Gabriel con voce incerta.
  •  Sicuramente abbiamo fatto l'amore Gabriel ! - replica Claudia decisa, facendolo avvampare come un ragazzino beccato in fragrante durante una marachella.
  •  Claudia.... - protesta debolmente lui...rituffando la testa nell'agenda per mascherare il suo imbarazzo. - Ecco dove stavamo! - grida all'improvviso Gabriel, facendo sobbalzare la donna che lo fulmina subito dopo, con un'occhiataccia....
  • Amore lo deve sapere tutto il palazzo quando abbiamo concepito il bambino.
  • Oh no, scusami Claudia, hai  ragione. - risponde Gabriel abbassando immediatamente la voce. Poi alzandosi di colpo con l'agenda in mano, corre verso di lei con aria soddisfatta. - Credo che sia  accaduto  il giorno in cui siamo tornati dalla villa di Sibilla e di Simone, a Veroli. Ti ricordi amore? Il giorno che hai cercato di uccidermi con l'accetta…e poi quando ti ho riportata a casa svenuta....
  •  ….abbiamo fatto l'amore. Me lo ricordo tesoro. - replica la donna, scoppiando a ridere davanti all'espressione imbarazzata di Gabriel.
  •  Ti diverte tanto prenderti gioco di me, vero? –
  •  Si Gabriel. Molto....(ahhahahah). E' veramente uno spasso vederti lì con l'agenda in mano a cercare la data precisa del giorno del "fattaccio. –
  •  No amore, perché lo chiami "fattaccio"? – protesta  Gabriel  scoppiando a ridere anche lui.
  •  Va bene amore, se ti suona meglio, posso chiamarlo il giorno che si è scatenato il "caos primordiale" - continua imperterrita Claudia, continuando a ridere.
  •  Amore, vorrei che tu ritornassi seria, almeno per un attimo. - la rimprovera sorridendo Gabriel.
  •  Ma come faccio a rimanere seria con te, che consulti l'agenda per vedere quando abbiamo concepito il bambino. - ribatte ridendo Claudia. - Comunque, si Gabriel, credo che il  "patatrak" risalga proprio a quel giorno -.
  • Ora lo chiami "patatrak" - obietta Gabriel scoppiando di nuovo a ridere.
  •  Si amore, perché  tu  non  lo  sai  neanche  lontanamente  in  che  razza  di  caos  ci  stiamo infilando . - replica Claudia abbracciandolo.
  •  Sarà stupendo vedrai. - risponde lui abbracciandola più forte. – Comunque…tu pensi...che sia stato davvero....quel giorno  che.... - riprende con imbarazzo Gabriel senza guardarla in faccia.
  •  Si amore - risponde maliziosamente Claudia - anche perché quel "giorno", lo abbiamo "fatto" per almeno  tre volte. C'è stato, decisamente, un bel spostamento…"quel giorno".
  •  Spostamento ?!?!?! –
  •  Si Gabriel. Spostamento! –
  •  Ho quasi paura di chiederti di che spostamento parli Claudia? –
  •  Parlo di tanti minuscoli affarini che da "te" sono passati a "me". –
  •  Claudia ma che dici?!?!?!? Ti prego basta! - ribatte Gabriel sorridendo imbarazzato.
  •  Ma perché amore mio, ti imbarazza così tanto parlare di cose talmente naturali che vengono imparate nelle scuole. –
  •  Ho capito Claudia....però dai. Io non sono abituato a parlare di...di "tutto".
  •  Senti amore, questa è un'altra cosa a cui, ad ogni costo, dobbiamo porre rimedio.  Devi,  assolutamente, scrollarti di dosso tutti questi tabù che ti hanno inculcato in testa per 40 anni. - lo rimbecca Claudia staccandosi quel tanto per guardarlo in faccia.
  •  Ok. Ci proverò. - risponde lui evitando però di guardarla negli occhi.
  •  No, cominciamo subito per favore, e  dalla base proprio. GUARDAMI NEGLI OCCHI ! -
    Gabriel, con uno sforzo sovrumano, alza piano piano il viso, fino ad incontrare gli occhi accesi ed enormi di Claudia che lo fissano con malizia....e immediatamente il suo volto diventa di brace.
  •  Claudia, se mi guardi così però è finita. - sorride imbarazzato.
  •  Allora amore, ripeti con me. - esordisce la donna con leziosità.
  • Oddio Claudia  no.  Ti prego. Abbi pietà di me. –
  •  Supplicare non le servirà a nulla professore Antinori. - continua lei con voce roca.
Gabriel ormai ha perso completamente il controllo di se. Il suo cuore e il suo corpo, "reagiscono" in maniera immediata, alla vicinanza del corpo sinuoso di lei e al suo sguardo cupo.
  •  Fermo lì. Vedi di fare la persona seria e ripeti con me. - replica Claudia, allontanandolo quel tanto, da mettere una certa distanza di “sicurezza”  tra i loro corpi. - Allora, beta hcg a parte, perché secondo te, sono rimasta incinta già dalla prima volta che abbiamo fatto l'amore? –
  •  Perché lo abbiamo fatto più volte...   - risponde in un soffio Gabriel.
  •  Sbagliato. Il fatto di farlo più volte al giorno, mette addirittura a rischio la "qualità" degli spermatozoi.
  •  Claudia... - mugola imbarazzato Gabriel guardandola di traverso.
  •  Allora...vai avanti su. Seconda ipotesi. - lo incoraggia lei.
  •  Perché….in quel momento eri fertile? - azzarda lui con voce ancora più fioca.
  •  Buona supposizione ma non basta. - precisa ancora lei con fare da professoressa.
  • Ancora non basta? - borbotta lui sorridendo.
  •  (ahhahhaha)...Ancora no. Dai ti do una mano amore. E' stato sicuramente il giorno dopo. –
  • Come lo sai? - chiede stupito e imbarazzato l’uomo.
  • Gabriel, gli spermatozoi  sopravvivono anche più di 72 ore all’interno dell'utero femminile, perciò,  dato che abbiamo fatto l'amore  la prima volta quando siamo tornati a casa  da  Veroli.... e poi lo abbiamo rifatto una seconda e una terza volta anche il giorno dopo,  quasi sicuramente, ricollocando date e beta hcg, il concepimento è avvenuto per forza in quella data precisa. E  questo perché,  i "tuoi piccoletti" del giorno prima...hanno  fatto  coalizione con  i  "tuoi  piccoletti"  del  giorno dopo….insieme poi hanno risalito il collo dell'utero...e alla fine...UNO SOLO....ha fatto il DANNO….(ahahhaha).  Hai presente quella vecchia canzone di Gianni Morandi che fa…UNO SU MILLE CE LA FA...MA QUANTO E' DURA LA SALITA...IN FONDO E' LA VITA!”  - conclude Claudia, cantando e ridendo come una pazza, con Gabriel che a pochi centimetri dalla sua faccia, non sa  praticamente più da che parte guardare.
  •  Ma come fai ad essere così? - chiede Gabriel abbracciandola e baciandola a stampo sulle labbra.
  • Così  come? - richiede Claudia contraccambiando il bacio.
  •  Così adorabile e pazza allo stesso momento. –
  •  Come sei tu...adorabile e imbarazzato perso  allo stesso momento. - replica lei ridendo di cuore e baciandolo di nuovo, questa volta con passione però.
E in un attimo, tutti e due sentono che il loro autocontrollo sta piano piano dissolvendosi e continuando a baciarsi, si avvicinano lentamente verso il divano.
  • Claudia... aspetta amore... - esordisce Gabriel,   uscendo  per un istante dall'oblio - non è che per caso....può far male al bambino fare.... –
  •  Tranquillo amore - risponde con voce roca Claudia continuando a baciarlo sul collo - devi sapere Gabriel,  che in gravidanza le donne sono un mare di ormoni in tempesta...e "rifiutarle" può essere si, molto pericoloso...ma non per il bambino....ma per il partner....(ahhaah)... –
  •  Tranquilla allora , perché io  non ho nessuna intenzione di tirarmi indietro. - risponde Gabriel, riprendendo a baciarla con passione.
  •  Amore senti... - riprende Claudia tra un bacio e l'altro – che facciamo poi per quanto riguarda il direttorio? –
  •  Il direttorio!?!?! - chiede Gabriel con voce roca, in preda ormai  al desiderio più struggente - Al direttorio ci pensiamo domani Claudia. Ora ci siamo solo noi due amore...soltanto noi due.
Il divano li vicino sembra l'eden. Gabriel  l’adagia con estrema  delicatezza, cominciando a spogliarla ma senza smettere neanche per  un momento  di baciarla. Poi quando finalmente sono nudi tutti e due, lui si stende lentamente sopra di lei...ma Claudia si accorge immediatamente che c'è qualcosa che non va.
  •  Amore che hai? È tutto ok? - chiede lei studiandolo.
  •  Ti sembrerà un'assurdità amore...ma ho paura di fare del  male al bambino - risponde Gabriel sorridendo impacciato.
  •  Tranquillo amore mio.... - replica Claudia dolcemente - Ci penso io allora. Non preoccuparti.
Claudia, con estrema disinvoltura, capovolge lentamente la situazione, facendo stendere Gabriel sotto di lei.....e salendo sopra di lui...con studiati movimenti.
Gabriel è paralizzato. Vede questa dea sopra di lui, che con la massima naturalezza e disinvoltura, in un attimo, lo conduce nelle più alte sommità dell'eros. Non ragiona, non parla, non pensa a niente altro che a LEI...alla sua donna....alla sua VITA.

Claudia comprende bene, lo stato d'animo di Gabriel....e fa in modo di rendere il tutto,  più facile e più naturale possibile. Ha percepito subito il cambiamento e il timore da parte di Gabriel alla luce della nuova situazione e perciò prende in mano lei, le redini del gioco.
Si muove lentamente sopra di lui, cercando di tranquillizzarlo e di rassicurarlo il più possibile....e CI RIESCE.
I movimenti dapprima un po’ incerti e timorosi di lui...con l'andare avanti, diventano sempre più tranquilli e sciolti.

Gabriel l'afferra per i fianchi e comincia a muovere il suo corpo, in perfetta sincronia, con il corpo di lei.
Sente il suo cuore in preda a sensazioni talmente forti e struggenti da rasentare il dolore. E' perso dentro di LEI. Completamente perso.
Apre gli occhi lentamente...e la vede troneggiare su di lui come un'amazzone, assolutamente padrona del suo corpo e del corpo di LUI.
Non riesce a credere che quella dea, gli appartenga. Che il suo corpo, il suo cuore e la sua mente....siano solo per lui. Sente che in quel momento, potrebbe uccidere chiunque provasse, anche solo, a portarla via da lui.

Claudia continua incessamente la sua danza d'amore, con gli occhi spalancati e fissi su Gabriel, che a sua volta non riesce a smettere di guardarla.
Vedere sul volto di Gabriel,  l'effetto ogni volta più intenso e più forte, che provocano i suoi movimenti sopra di lui....la eccita e la spinge ad andare sempre più oltre e con maggiore intensità.
Ogni movimento del corpo di lei...viene accolto e ricambiato dal corpo di lui.

Gabriel sente che sta per esplodere.....e l'esplosione arriva...per entrambi. Devastante...micidiale...dirompente.
L'anima e i sensi di Gabriel fluiscono nel corpo di Claudia, che continua ad ondeggiare lentamente, accogliendo tutto di lui, senza smettere di fissarlo.

Il volto di Gabriel è devastato dal piacere immenso di cui ancora è preda.
I suoi occhi languidi e lucidi per il piacere provato...la guardano...guardano LEI....supplicandola di far durare quel momento il più a lungo possibile...e lei, completamente pronta ad accontentarlo, diminuisce il ritmo dei suoi movimenti...ma continua a muoversi lentamente sopra di lui, facendolo morire piano piano.

Si ritrovano entrambi abbracciati, stremati, distrutti dall'amplesso, senza avere neanche più la forza di parlare....solo Claudia alla fine si volta verso Gabriel e con voce roca...
  • Cosa  devi  fare allora domani mattina amore? Devi passare alla congregazione?
  •  Amore ti prego...congregazione, direttorio, Alonso, Isaia, Serventi, Vargas....e tutto il resto...per il momento possono anche scomparire. Adesso voglio solo stare vicino a te...e godermi completamente  questi momenti..................ORA CI  SIAMO SOLO NOI  CLAUDIA.......SOLO NOI….
    .....a tutto il  resto...ci penseremo domani....

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Capitolo 10
*** GABRIEL ESCE DI CASA.......... ***




Gabriel esce di casa.
Sente ancora la testa carica di pensieri e il cuore che va a mille per la notizia della gravidanza e, sopratutto, per la notte che ha appena trascorso tra le braccia di Claudia.
L'ha appena salutata con qualcosa di più di un semplice bacio (sono nuovamente finiti a letto) e "questa volta" Gabriel non ha avuto nessun timore nel "prenderla".
Un leggero rossore gli colora il volto...e si ritrova felice a camminare  per la strada e a sorridere a tutti i passanti. Vorrebbe gridare all'uomo sconosciuto che lo urta appena e poi si scusa... – Ma  si figuri, per carità. Anzi a proposito, ma lei lo sa che Claudia è incinta?  Lo sa che sto per diventare padre? 
Vorrebbe abbracciare tutti:    Il barista, un po' assonnato, che gli porge il cappuccino da dietro il bancone del bar;  il  pedone che litiga con l'automobilista di turno, per non aver frenato istantaneamente e  il vigile che dirige il traffico e che è arrabbiato sia con l'automobilista che con il pedone  stesso per il caos provocato.
Vorrebbe gridare al mondo intero....  – Ma perché oggi siete tutti così arrabbiati?!?!?   Oggi non potete essere in collera! Oggi è una giornata fantastica. La donna che io amo e che mi ama...sta per darmi un figlio. È incinta capite?!?!?  CLAUDIA E’ INCINTA…E IO PRESTO DIVENTERÒ PADRE.  AVETE CAPITO? DIVENTERÒ  PADRE!  –   E immediatamente quest'ultimo "concetto", gli fa ricordare una cosa.
Una cosa che, assolutamente, "non può essere  rimandata".
Afferra il suo cellulare e cerca velocemente un  numero sulla rubrica telefonica.
Vuole, ad ogni costo, un altro parere sulla salute e sul proseguo della gravidanza di Claudia.   Quel "chirurgo/ginecologo", come testardamente lui continua a definirlo, e da cui Claudia è in cura adesso , non lo convince proprio.  –  Che ha fatto alla fine per Claudia? – pensa nervoso, mentre continua a consultare i suoi contatti, cercando freneticamente "quel numero". – Ha seguito il decorso della sua malattia e BASTA. Lei stava per morire....anzi era.... –  Gabriel scaccia via con orrore  quell'ultimo pensiero, che ancora adesso   a  distanza  di  giorni  e  giorni, è  capace  di  devastarlo.  –   Devo farla assolutamente vedere dal professor Rinaldi !
 Vuole, a tutti i costi, avere un consulto con quel primario, suo conoscente di vecchia data. Anche se ora che il telefono squilla, pensa  sorridendo di colpo, che non ha la più pallida idea, di come affronterà il discorso.

..........


 
  • Pronto. – ......... –  Il professor Rinaldi? –  ....... – Sei tu Antonio? – sorride continuando –  Ciao Antonio, sono io  Gabriel.  Il NIPOTE di Demetrio Antinori!  Ti ricordi di me?   Si, Gabriel Antinori!  – ..... – Si certo, PADRE ANTINORI, – MENTE spudoratamente Gabriel, avvertendo  però una sensazione di disagio,  nel momento stesso in cui lo fa.
  •  Come stai carissimo? – Continua Gabriel sentendosi sempre più a disagio. –  E' una vita che non ci sentiamo hai ragione,  e a  dire la verità, anche se mi vergogno un po’  ad ammetterlo, ti ho chiamato sopratutto per chiederti un favore immenso. – .... – Ti ringrazio tanto. Sei sempre disponibile  e gentilissimo con me! – .... –  Senti Antonio, io ho un'amica che...praticamente è alla nona settimana di gestazione...e suo...  –  prosegue   Gabriel  sempre più  imbarazzato per le  menzogne che sta farfugliando  – si insomma, suo marito, vorrebbe farla vedere da un ginecologo di fiducia....e visto che la tua clinica è una delle migliori e delle più all'avanguardia in questo settore...io volevo chiederti... se per  favore tu... –
    Gabriel sente di essere sul punto di scoppiare. Non ha mai mentito tanto in vita sua come adesso. Si rende conto che sta addirittura facendo passare Claudia per "la moglie di un altro"e proprio non riesce ad andare più avanti di così....e alla fine SBOTTA.
  • Ascolta  Antonio, perdonami. Le cose non stanno proprio come ti ho detto fino ad adesso. Devi sapere, che dall'ultima volta che ci siamo visti, la mia vita È MOLTO cambiata e la verità è che la "MIA COMPAGNA"....si insomma, la persona con cui "CONVIVO ORA", in attesa di SPOSARCI  si capisce... –  e immediatamente, un sorriso immenso illumina i lineamenti di Gabriel alla sola idea di Claudia in abito bianco –  E' INCINTA! – ................. –  Antonio ci sei? –  ...... – Si  infatti, –  prosegue Gabriel, scoppiando quasi a ridere – ti avevo avvertito che le cose sono MOLTO cambiate dall'ultima volta che ci siamo visti...(hahahha). Ti dico questo perché voglio che tu sappia amico mio, che io ti comprenderei benissimo, se magari per te o per  la  tua  amicizia  verso  mio  zio  Demetrio,  questa  cosa   rappresentasse   un problema! – ........  – (hahaha)...Sapevo di poter contare su di te e sulla tua comprensione. Sei sempre stato più di un amico per me. Ti ringrazio ancora tanto. – sorride Gabriel con gioia. – Comunque Antonio, il mio problema si riassume in poche parole. Io in questo momento mi trovo ad affrontare, come tu sicuramente avrai capito benissimo, una situazione assolutamente nuova  e totalmente sconosciuta per me. Praticamente, amico mio, io non so proprio niente, su come gestire questa "fase" e  sono  completamente all'oscuro  riguardo  tutto il  discorso...gravidanza,  analisi  e accertamenti vari . –  ...... – Come dici Antonio? Di che cosa si occupa la mia compagna? Bè, lei è una psico-terapeuta, espertissima tra l'altro dell'argomento gestazione e via dicendo....mentre io.....io sto facendo una figura, praticamente, da imbranato cronico ogni volta che apro bocca. Oltretutto Claudia,  – ........ – si Antonio, si chiama così MIA MOGLIE ! – altra micidiale e stupenda morsa allo stomaco – Oltretutto ti dicevo, Claudia  è  ancora convalescente, da una grave malattia che ha avuto fino a non più di una ventina di giorni fa, che però almeno stando a quanto dice il medico che si è occupato di lei fino ad ora, non ha portato conseguenze al bambino.  O almeno così mi  auguro. –  ......... – Si Antonio, nove settimane! – ......... – Perdona la mia insistenza, amico mio, ma quando pensi, su per giù, di potermi fissare un appuntamento nella tua clinica? Sai, ti confesso, di non essere per nulla tranquillo. Mi vergogno ad ammetterlo, ma calcola che sono già diventato  il  classico  PAPA' –  nuova morsa  colossale  e  universale  allo  stomaco –  ansioso  e  paranoico. – ....... – (ahhaha)....ah ecco. E' già un fatto positivo il fatto che io lo ammetta....(hhahaha).  Dimmi pure, ti ascolto. –  ..... – La prossima settimana??? Sei sicuro Antonio che non è un disturbo? Davvero mi puoi fissare già un appuntamento per la prossima settimana? – ..... – Oddio, sei davvero un amico. Anzi sei più di un amico. Ti ringrazio ancora tantissimo. Allora ti chiamo a fine settimana così ci accordiamo per l'appuntamento.  Un abbraccio  Antonio e  ancora  un  grazie  immenso. –  ....... – Ahhhh – pensa Gabriel, sospirando  soddisfatto.  – Già mi sento meglio. Si, decisamente meglio.
  • E ORA, ALLA CONGREGAZIONE. Sono sicuro che andrà tutto per il meglio anche lì. – conclude ad alta voce,  con un tono  decisamente alto e risoluto.

  • SEI SICURO GABRIEL?!?! – la voce di Serventi gli arriva distintamente dietro le spalle.
    Gabriel si volta di scatto guardandosi intorno e girando su se stesso con la furia di un cavo elettrico impazzito...ma non scorge nessuno, se non la gente che continua tranquillamente a camminare ignorandolo.
  • SONO QUI GABRIEL.  SONO PROPRIO QUI  DAVANTI A TE !  –
  • DOVE SEI SERVENTI? FATTI VEDERE! NON MI PIACCIONO QUESTI GIOCHETTI!  ! – Sibila Gabriel a denti stretti.
  • DAVVERO NON RIESCI A VEDERMI GABRIEL ?!?!  – prosegue Serventi con voce ironica e grave.
  • NO, NON TI VEDO DANNAZIONE. ESCI FUORI VIGLIACCO? – continua Gabriel, soffiando come un serpente a sonagli e sentendo crescere dentro di lui, una rabbia incontrollabile – E SOPRATUTTO, DIMMI COSA DIAVOLO VUOI ANCORA DA ME !?! –
  • SONO SOLO VENUTO PER FARTI LE MIE CONGRATULAZIONI GABRIEL....E HO TUTTA L'INTENZIONE, DI PORGERLE,   AL PIU’ PRESTO, ANCHE ALLA FUTURA MAMMA.
    ...........

    GABRIEL AVVAMPA DI RABBIA.  SENTE CHE IL  LATO OSCURO DENTRO DI LUI, STA PRENDENDO IL "SOPRAVVENTO"   E NON PUO' FARE NULLA  PER IMPEDIRLO...E STRANAMENTE SI ACCORGE CHE LA COSA NON GLI INTERESSA ASSOLUTAMENTE.  NON VUOLE “IMPEDIRLO”….NON  VUOLE FERMARLO....E' RABBIOSO....E' FURIOSO.
    E' UN DEMONIO PRONTO AD UCCIDERE....

 
  •  DOVE SEI SERVENTI? ESCI FUORI BASTARDO!
 
 
 
 
 

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Capitolo 11
*** DOVE SEI SERVENTI? ESCI FUORI BASTARDO! ***


.............................................
 
  • DOVE SEI SERVENTI? ESCI FUORI BASTARDO! – replica Gabriel ubriaco di rabbia...ma poi, in un lampo d'intuizione, cambia tattica. – Il fatto è che sei un tale vigliacco, da avere paura anche solo di comparirmi davanti! – sorride ironico il "gesuita", perché ha intuito che in questo caso deve tirar fuori tutta l'astuzia e la malizia di un "vero gesuita". Infatti, dentro di lui ha capito, che il miglior modo per farlo uscire allo scoperto è  colpirlo sul suo "punto debole" e cioè la sua ossessione contro la chiesa.
Infatti la reazione di Serventi c'è ed arriva  immediata.
  • Pensi davvero che ormai ci sia qualcosa che possa spaventarmi Gabriel?!? – replica Serventi, comparendo all'improvviso davanti a lui.
  • Io penso soltanto, che tu sia un povero malato di mente, perseguitato da secoli dalla chiesa. E che questa persecuzione inarrestabile alla fine abbia lasciato,  inevitabilmente, qualche strascico sulla tua povera personalità fragile e disturbata. –
Serventi non risponde. Ma qualcosa d'impercettibile nella sua espressione fa intuire a Gabriel, di aver fatto centro. E così incalza...
 
  • Tante  volte provo  una  grande  compassione  per  te.  Sopratutto  quando  ho  una gran voglia  di  ucciderti, – premette, sorridendo in maniera diabolica Gabriel – però c'è sempre un qualcosa che mi frena. Come una voce interna che mi dice   Cerca di capirlo. Sono secoli ormai che si nasconde come una sorta di topo di fogna, dalla chiesa.“  Sai come quei topi  che fanno i gradassi negli scoli delle cloache...ma che basta che escano un momento allo scoperto, per ritrovarsi  la  testa  schiacciata,  da un semplice scooter  guidato  magari da un  qualsiasi ragazzino –  continua Gabriel con fare ironico, anche se dentro di lui si sente fremere dal  terrore che Serventi non abbocchi  al suo tranello. – È assurdo pensare che hai ucciso tanta gente, compreso Pietro e mia madre, – e qui Gabriel deve fare ricorso a tutta la sua freddezza per non SALTARGLI alla gola e ucciderlo all'istante – solo per continuare a scappare come un povero lombrico che trema davanti ad un bambino, mentre cerca di tirarlo fuori dalla melma  con un semplice bastoncino di legno. Sai, ho pensato tante volte di ucciderti ma non lo mai fatto, più per un riguardo verso me stesso, che verso di te. Perché cominciare la mia nuova vita da demone, con un morto come te come "iniziazione", sarebbe davvero umiliante per la mia natura. Se devo diventare quello che davvero tu dici che io sono sempre stato, la mia  “consacrazione”,  non deve dipendere dalla morte per mano mia di uno come te Serventi...ma attraverso  lo scontro diretto con un avversario vero. Non contro un sorcio miserabile,  che uccide donne e ragazzi, perché ha sempre avuto il terrore di affrontarmi. E poi, se devo essere sincero, non ho nessuna intenzione di ucciderti. Ne te e ne chiunque altro...e non perché io sia un'anima candida…ma  solo  perché voglio che  il  LAVORO SPORCO, lo  facciano gli  altri al posto mio. - 
Serventi alza un sopracciglio, sempre più sorpreso e confuso. Non sa fino a che punto Gabriel stia mentendo ma è assolutamente intenzionato a scoprirlo e a capire anche fino a che punto può spingersi con lui.
  • E chi dovrebbe farlo questo "lavoro sporco"? – chiede Serventi con voce calma, cercando di mascherare i suoi timori.
  • Su Bonifacio, fai un piccolo sforzo. Ti facevo più intelligente sai.   Pensa un attimo a come mi sono liberato di tutte le persone che mi erano diventate insopportabili  anche solo alla vista ? –
Ma l'uomo non raccoglie e continua a tacere..e Gabriel allora incalza.
  • Sei proprio limitato caro il mio Serventi.  Ok, voglio essere generoso con te e darti un'indicazione. – prosegue l'uomo con fare superiore e ironico – Come è morto mio padre, DEMETRIO ANTINORI? Come è morto Vargas? Come è morto quell'altro schifo d'uomo che si portava a letto la figlia adottiva? Pensa Bonifacio. PENSA! – conclude Gabriel con voce glaciale e con un sorriso di ironica compassione negli occhi, anche se dentro di lui, non sa fino a che punto potrà reggere ancora con questo gioco di nervi.
  • NON PER MANO TUA....ma sempre per mano di QUALCUN'ALTRO. – risponde Serventi con voce piatta.
  • Bravissimo. – sorride Gabriel in maniera diabolica – Vedo  che  ci  sei  arrivato anche da  solo finalmente. Avrai notato o no la mia tattica in tutti questi anni che ci “frequentiamo”!?!?!?  Io  mi fermo sempre un attimo “prima” di “finire il mio sporco lavoro”. Come ho fatto con te, con Demetrio, con Isaia e con chiunque altro sia stato capace di farmi...diciamo "alterare". –
  • A me personalmente non stavi usando questo tipo di cortesia Gabriel. Forse perché avevo toccato il tuo punto debole: Claudia. –
  • E’ vero Serventi, hai ragione. Infatti, in quel caso hai rischiato di essere “tu” il mio primo "sporco lavoro" e non solo perché hai toccato la mia donna...ma perché hai toccato anche MIO FIGLIO. –
  • Tu non sapevi che Claudia fosse incinta in quel periodo. Non raccontare fandonie. – risponde Serventi, facendo trapelare leggermente il suo disagio davanti a questo “nuovo” Gabriel che ha davanti e che con il suo fare lo sta, forse, destabilizzando per la prima volta da quando lo conosce…e cioè da quando era soltanto poco più che un bambino.
  • E tu che ne sai?!? Chi ti dice che io già non lo sapessi. L’unica cosa che ti deve interessare, è che  quella  volta  ti sei salvato  soltanto grazie alla stessa persona che  stavi  per uccidere e che mi ha implorato di avere pietà nei tuoi confronti. -  Continua Gabriel avvampando di rabbia ma cercando di controllarsi.
  • Diciamo, piuttosto che quella volta mi ha salvato la sola  persona che ami...e che è capace di renderti così spavaldo e così vulnerabile al tempo stesso. O vuoi farmi credere che non è vero? Che non ami neanche più lei Gabriel!?! –
  • È normale che io sia  innamorato di lei. Sta per rendere la mia esistenza completa.  – Sorride sornione Gabriel, facendo uno sforzo enorme per non colpire Serventi. – Sta per darmi quello che voglio di più al mondo. UN FIGLIO! MIO FIGLIO! Quello che porterà avanti il mio “essere”  e sicuramente anche il mio dono. –
  • Il tuo dono Gabriel? – risponde Serventi con velato interesse, perché ora davvero  comincia a pensare che l'uomo davanti a lui, non servirà più per la sua causa.
  • Il mio dono Serventi. Sono proprio curioso di vedere se mio figlio sarà “speciale” come lo è  suo  padre. Questa  è davvero l'unica  ragione, che ancora riesce a stimolare il mio interesse verso la vita. –
  • Allora ho ancora qualche speranza di trovare un qualcosa in te, che ti renda tuttora ricattabile e debole.
  • Serventi ti ripeto che  sarebbe umiliante per me, iniziare la mia "seconda vita", schiacciando un parassita  come te...ma se proprio vuoi tentarmi, fallo pure allora. Prova a toccare mio figlio e la donna che lo sta crescendo dentro di lei...e vorrà dire che scoprirò l'ebbrezza di troncare l'esistenza di qualcuno, cominciando da un povero lombrico spaventato come te. E per  quanto riguarda il discorso "l'eletto rovescerà la chiesa dall'interno", ti conviene trovartene un altro, perché se pensi che io mi metta al tuo servizio, anche solo per farti un favore, allora si vede davvero che hai bisogno di un buon specialista. Anzi, se vuoi ti faccio fare un paio di sedute da Claudia, è molto brava con gente che soffre di  personalità carente come la tua. Ora però ti saluto, devo andare alla congregazione per fargli un discorsetto come questo che ho appena fatto a te. –
  • E cioè ? – chiede Serventi curioso.
  • E cioè, che se vogliono la mia collaborazione possono averla ma soltanto accettando le "mie" di condizioni. –
  • E quali sarebbero queste "tue" condizioni? –
  • Non offenderti, ma in questo preciso momento non vedo l'utilità di raccontarti tutte le mie mosse future, ma non fraintendermi, non lo faccio perché ho paura di una contromossa da parte tua, è solo perché adesso ho davvero molta fretta. Comunque, giusto per non lasciarti a bocca asciutta, ti comunico che ho deciso di abbandonare la chiesa ma non il direttorio. –
Il sopracciglio di Serventi si arcua, se possibile, ancora di più. E Gabriel non gli da il vantaggio di controbattere e insiste....
  • Ti rispondo senza che tu mi chieda il motivo. Gli archivi al suo interno sono troppo preziosi per me, da potermi permettere il lusso di sganciarmi definitivamente dalla congregazione. Mi servono per rintracciare i templari dell’ordine segreto di Vargas e magari neutralizzarne  il più possibile,  rendendoti tra l’altro  anche un bel favore.
  • E così Gabriel,  –  risponde finalmente Serventi – ormai sei diventato talmente cinico da USARE TUTTI….magari anche Claudia. –
  • Non la sto affatto usando. LEI  sarà SEMPRE la mia donna, nonché la madre di mio figlio. Ed è veramente l'unica persona che può essere in grado di reggere una situazione “alquanto  particolare” come la mia. Infatti anche lei, ormai  – MENTE SPUDORATAMENTE GABRIEL – si è, diciamo…rassegnata, verso l'origine e lo stato della mia natura ed è sicuramente l'unica in grado di crescere mio figlio, con tutte le problematiche che comporterà un bambino così particolare...come lo ero io del resto. Ti saluto Serventi! – conclude non essendo più sicuro di riuscire ad essere così freddo e calmo ancora per molto – ho davvero troppo da fare, per continuare a discutere con te. –
  • Se vuoi allora posso continuare questa conversazione con la TUA  donna.  – ribatte Serventi cercando di scatenare una qualche reazione su quella maschera di ghiaccio bollente che è ormai il viso di Gabriel. – Magari posso accennargli, l'eventualità che vostro figlio  mi possa essere più utile del padre, visto che tu ormai, ti dichiari fuori dai giochi. –
E la reazione di Gabriel arriva...anche se non è quella che si aspetta Bonifacio.
  • Serventi, – risponde Gabriel avvicinandosi minacciosamente al viso dell'uomo, con le iridi che di colpo diventano nere e fosche come la notte – mio figlio deve svilupparsi, nascere, crescere, ed eventualmente un giorno, divertirsi con me a schiacciarti la testa come una lucertola sotto al sole. Non farmi privarlo di questo divertimento, facendoti uccidere prima del tempo da me. Dammi retta Bonifacio, io posso esserti ancora utile, trovando e sterminando la setta di quei pazzi esaltati dei nuovi templari. Non fare in modo di farmi venire la voglia di mandarti, anzitempo, a fare compagnia a quel verme di Vargas. Goditi quello che SONO e sopratutto quello che posso fare di utile ancora per te e cerca di vivere più a lungo che puoi,  per gustarti la fine dei templari....ma se invece vuoi proprio ricongiungerti a Satana il più velocemente possibile, basta che tu ti avvicini ancora una volta a Claudia...e il tuo desiderio sarà esaudito in  un istante. Vorrà dire che invece  di iniziare la mia nuova vita da demone uccidendo un cavaliere della chiesa, inizierò schiacciando un verme della tua specie. Sappi che per me, va bene comunque. –
 
E detto tutto questo, tremando per lo sforzo colossale subito nella fatica di tirare fuori tutta quella sicurezza che in realtà non gli appartiene, sopratutto per quanto riguarda Claudia, Gabriel s’infila il casco, accende la moto e sparisce per i vicoli di Roma, lasciando a Serventi il piacere di respirare i gas di scarico della sua moto....notando però dallo specchietto retrovisore, con un misto di terrore e di angoscia, che le iridi dei suoi occhi non sono più ritornate alla normalità...ma bensì sono rimaste CUPE  E NERE COME LA PECE.

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Capitolo 12
*** LA MOTO DI GABRIEL SI FERMA DAVANTI AL PALAZZO DELLA CONGREGAZIONE... ***



La moto di Gabriel si ferma davanti al palazzo della congregazione. L'uomo spegne  il motore, alza lentamente la visiera per controllare il suo volto e.....



Alonso è intento a esaminare la sua personale collezione di foglie di tabacco. Odora ad una ad una le sue foglie e ne controlla la  forma e la dimensione.


Si apre la porta dello studio.
  • Padre Alonso vi vogliono al telefono. – Gli comunica un giovane gesuita entrando nella stanza.
  • Chi è? – Chiede il vecchio prete sconsolato dall'idea di dover interrompere il suo lavoro.
  • Si tratta di Padre Antinori. Ha detto che deve parlarvi urgentemente. – Risponde il giovane.
  • Chissà cosa sarà successo? – Sussurra Alonso recandosi velocemente al telefono.
  • Gabriel hermano sono io, dimmi pure. E' successo qualcosa? –
  • Ciao Alonso. Senti per favore, mi puoi raggiungere subito nella cappella privata di mio zio Demetrio. Quella dove ogni tanto si ritirava da solo per pregare. Ti ricordi dov'è? –
  • Certo. Ma tu dove sei? –
  • Sono qui sotto.  –
  • E non puoi salire qui nel mio studio? –
  • Alonso, se ti dico che dobbiamo incontrarci immediatamente nella cappella privata ci sarà un motivo, altrimenti sarei venuto direttamente io da te. – Risponde Gabriel con voce fioca.
  • Messaggio recepito Gabrielito. Arrivo subito! –
 Alonso riattacca il telefono, ripone le sue foglie di tabacco e si avvia verso il luogo concordato.... – "deve essere successo qualcosa."  – ...pensa incuriosito e preoccupato dalla voce di Gabriel...  – “Chissà cosa dovrà dirmi?”   

............

Alonso apre la porta e  vicino al piccolo altare vede Gabriel.
E'  girato spalle alla porta e indossa ancora il giubbotto e il casco.
  • Gabrielito, hai portato anche la moto in congregazione o l'hai lasciata nel cortile? – Chiede Alonso con voce ironica. Ma non ricevendo nessuna risposta, insiste – Ohi amigo?!?!?  Gabriel che succede? Si può sapere che hai? Lo sai che fra un po' c'è la riunione con i cardinali. Perché non ti togli il giubbotto e il casco e andiamo?!?! –
  • Non credo che oggi potrò partecipare alla riunione Alonso. –
  • Perché amigo? –
Gabriel si gira lentamente verso Alonso che continua a guardarlo con sguardo incuriosito...e lentamente sfila il casco e lo guarda fisso in faccia.
  • Gabriel.....Madre de Dios, cosa ti è successo amigo? – Esclama il prete con un moto di terrore. – Perché...perché quegli occhi così... ?!?!  –
  • Non lo so Alonso. Cioè credo di saperlo ma non ne sono sicuro! –
  • E allora amigo ?!?!??! Parla Gabriel, non tenermi sulle spine. " –
  • Questo è il risultato dell'ultimo incontro/scontro con il nostro amico Serventi. –
Alonso sgrana gli occhi. Ancora adesso trema solo al pensiero di quello che Gabriel ha fatto a Serventi all'osservatorio.
  •  E' ancora vivo? –
  • Certo Alonso! Non l'ho mica ucciso. Ho avuto solo uno scambio di battute con lui, riguardo ad una "certa" cosa. –
  • Che  cosa  amigo? Deve  essere  stato  qualcosa  di  molto grave, per ridurti in questo stato! – Replica il gesuita preoccupato.
  • Veramente non è successo niente di grave. Cioè è successa una cosa grave ma non "grave" nel senso preciso della parola...infatti non è affatto grave....anzi è strepitosa.... – Farfuglia Gabriel, rendendosi conto di quanto la gravidanza di Claudia,  riesca a destabilizzarlo molto più di quanto non ci riesca Serventi.
  • Hermano ma che dici? Tu davvero non stai bene. Su amigo con calma, siediti e spiegami tutto, possibilmente però riprendendo fiato. Sono sicuro che se respiri con calma, sarà più facile per te spiegarmi come stanno le cose ...e per me capirle. Replica Alonso guardando preoccupato l'amico.  Gabriel inspira con forza, si posiziona con uno sgabello davanti ad Alonso e riprendendo di nuovo fiato...."spara" all'amico la notizia.
  • .....Claudiaèincintaeiostoperdiventarepadre..... –  Dichiara Gabriel buttando fuori dalla bocca tutta la frase senza neanche respirare.
Tutto avviene in un paio di secondi.
L'espressione di Alonso varia con la rapidità di un fulmine.
  • Claudia è incinta??? Un figlio??? Stai per diventare padre??? OH GABRIELITO AMIGO MIO....MA E' MERAVIGLIOSO. Fatti abbracciare vecchia canaglia.  – E dicendo così praticamente lo stritola avvinghiandolo  –  Sono proprio felice per te.... – e  un attimo dopo sganciandosi di colpo da Gabriel, esclama preoccupato. – Cosa diavolo c'entra Serventi allora???
  • Un attimo Alonso...(ahhahahha). Una cosa per volta amico mio. – Scoppia a ridere Gabriel mentre si gode tutti i repentini cambiamenti sul volto del suo amico. – Allora per prima cosa...si, Claudia è incinta di 9 settimane e... –
E Alonso lo blocca nuovamente.
  • Nove settimane?!?!?! Ah vecchio brigante. Hai fatto subito il nido amigo mio. – Replica il gesuita abbracciandolo di nuovo.
  • ....(hahah)...eh  si.  Sembra  proprio  di  si  Alonso. – Risponde  Gabriel,  scoppiano  di  nuovo  a ridere – Ho fatto subito il DANNO, come ha detto anche Claudia. –
  •  E ha ragione...(hahhhaha). – Ribatte Alonso ridendo, poi tornando serio di colpo – Oddio Gabriel ma Claudia ti ha visto in questo stato? Con questi occhi e con questa espressione sulla faccia? –
  • No,  fortunatamente  non  mi  ha  visto.  Quando  sono  uscito stamattina  ero,  diciamo,  tranquillo. Oddio,  forse ancora un po' scosso dalla notizia ma abbastanza tranquillo. Risponde Gabriel tornando di colpo serio. – Ma poi, la prima persona che mi sono ritrovato davanti appena uscito di casa, è stato Serventi e lo scontro è stato praticamente inevitabile. Lui sapeva già tutto capisci Alonso!??!? Addirittura prima di me! -
  • Ti ha minacciato? – Chiede il vecchio prete preoccupato.
  • Veramente sono io che ho minacciato lui. – Risponde Gabriel guardando fisso l'amico, che di fronte a quelle iridi, ha un moto di terrore.
  • Alonso che hai? Ti senti male? –
  • No Gabrielito, sto bene, è che...quegli occhi amigo, sono davvero inquietanti. –
  • Alonso, io sono più preoccupato di te per questi. – Replica  Gabriel  indicandosi  gli  occhi  e spostandosi verso la finestra per specchiarsi nel vetro. – Perché mi accorgo da solo, che ormai non riesco  più  a gestire questa situazione!  Sto diventando  proprio  quello  che  Serventi  vuole  che io  sia!  Conclude l'uomo dando un colpo abbastanza forte sul davanzale della finestra, che trema pericolosamente per il colpo subito. – Maledizione!
  • Dai amigo stai calmo e sopratutto datti tempo. E' normale che tu abbia reagito in quel modo quando lui ha minacciato Claudia. Ti sei comportato come si sarebbe comportato chiunque, davanti ad una minaccia concreta verso la donna che ama. –
  • E  secondo  te  questa, è una normale  reazione  di  fronte  al  pericolo. – Ribatte  Gabriel infuriato – Io dovrei essere eliminato né più e né meno, come dovrebbe essere eliminato quel verme di Serventi.
  • Amigo dai, ora calmati e non essere così severo con te stesso. Che la tua natura sia "particolare", lo abbiamo assodato e accettato tutti quanti...e la stessa identica  cosa dovresti farla anche tu. –
  • "LA MIA NATURA PARTICOLARE" ?!?!? Alonso, guardami. Io sono diventato tutto quello che ho sempre cercato di combattere. Io sono un demonio. IO, SONO IL MALE. –
  • No hermano. Mi rifiuto anche solo di pensarla una cosa del genere. Ti conosco da così tanto tempo Gabriel, che rifiuto totalmente un'ipotesi  come questa. –
Gabriel crolla su una sedia. E' distrutto. Sente tutte le sue certezze crollare sotto il peso dei nuovi avvenimenti. Lui che nella sua vita ha sempre affrontato qualsiasi tipo di ostacolo e di forza diabolica, ora non riesce neanche a "contenere" l'unico "demone" che davvero può rappresentare una minaccia concreta nei confronti di Claudia e del suo bambino...e cioè "lui stesso".
  • Amigo, posso chiederti cosa hai detto a Serventi, per scatenare dentro di te, una reazione del genere. –
  • Gli ho detto che ho intenzione di lasciare la chiesa e gli ho sottolineato una volta per tutte che non si deve più avvicinare a Claudia. Neanche per sbaglio. Altrimenti si può considerare fin da subito, un morto che cammina. –
  • mmmmhhhhuuu –
  • Che significa questo "mmmmhhhhuuu" ?!?!? – Chiede Gabriel sorridendo.
  • Significa che  hai  fatto un  grande  salto  in  avanti,  da  quando  ci  parlavi  con  "gelida  calma". – Replica Alonso sorridendo a sua volta. – Però anche se la tua tattica ha sortito l'effetto desiderato con Serventi, la cosa ha lasciato un "piccolo strascico" anche su di te amigo. E questo ti fa capire che la tua strategia, può essere ottima con lui, ma pessima per te.
  • Me ne sono accorto Alonso! E questo non succederà mai più....o almeno me lo auguro. – Replica Gabriel sorridendo di sbieco. – Però adesso il problema rimane. - obietta  indicandosi il volto – Come la risolvo adesso questa faccenda? Come mi presento davanti la congregazione? Come mi presento, in questo stato, davanti a Claudia?!? – Ribatte nuovamente Gabriel.
Lo squillo del suo cellulare, lo riporta bruscamente alla realtà.
  • Claudia amore, è tutto a posto? Chiede preoccupato Gabriel.
  • Si amore è tutto ok, tranquillo. Ti disturbo? –
  • Ma scherzi tesoro. Dimmi tutto.  –
  • Ti ho chiamato perché volevo farti una sorpresa. –
  • Davvero? Stupendo. Dai amore dimmi cos'è, sono curioso! –
  • Bè, sono in clinica. –
  • In clinica ?!?!?!? Cos'è successo??!?!? –
  • Niente Gabriel. Non è successo niente di grave, te l'ho già detto. Volevo solo farti una sorpresa! –
  • Così mi fai morire però!  Allora, cos'è questa sorpresa? Risponde Gabriel tranquillizzandosi.
  • Sei solo? –
  • Sono con Alonso. –
  • Glielo hai detto? Chiede timorosa.
  • Si amore, ed è stato felicissimo per noi. Aspetta, ti ci faccio parlare. – Risponde Gabriel con entusiasmo e inserisce subito il viva voce, avvicinando il telefono verso Alonso.
  • Claudietta piccola plumilla, yo sono felice per voi. E' una notizia meravigliosa. –
  • Ti ringrazio Alonso. – Risponde Claudia con voce incrinata, rischiando di crollare da un momento all'altro.  – Ti ringrazio davvero tanto. –
Gabriel riavvicina il telefono alla sua bocca ed interviene con voce impaziente.      
  • Allora Claudia....questa sorpresa!??!?! Ti prego dai amore, così mi fai morire. –
  • Subito amore. –  Risponde divertita. Non togliere il viva voce però, è una cosa che voglio farti sentire e mi fa piacere che ascolti anche Alonso. –
  • Ok amore. Dai però, sono curioso. replica Gabriel incalzandola e avvicinando il telefono all'orecchio di entrambi.
  • Ok allora. Vado... replica Claudia con voce incerta ed emozionata.

    ..................................................
 
  • TUM, TUM...TUM,TUM...TUM, TUM...TUM, TUM...TUM, TUM...TUM, TUM......
    ..................................................
 
Gabriel e Alonso restano pietrificati con i volti vicino al telefono, senza riuscire a dire anche solo una mezza parola.
  • Hai sentito come "corre" tuo figlio, Gabriel ?!?!? – chiede Claudia ridendo, non sentendo neanche una parola arrivare dal telefono.
  • .....è lui??? E' il suo battito??? chiede alla fine Gabriel con voce fioca.
  • Si amore. risponde Claudia ridendo, immaginando la faccia sconvolta del suo uomo. – Ora però devo proprio scappare Gabriel. L'ecografista è già stato UN ANGELO rifacendomi fare l'ecografia oggi,  soltanto per farti sentire il battito. Adesso però devo proprio togliere il disturbo, altrimenti sono guai...(hahah). Ci vediamo dopo a casa, ok?!? Ciao Alonso e grazie ancora di tutto. Ciao, ciao. – E riattacca senza aspettare una qualsiasi risposta.
Gabriel fissa il telefono senza parlare. Sente un nodo alla gola talmente grande, che non riesce neanche a fiatare. Si gira lentamente verso Alonso, che a sua volta tace emozionato, e lo guarda attonito.
  • GABRIEL !!! –
La voce di Alonso fa sobbalzare Gabriel, che lo fissa spaventato senza capire.
Il vecchio prete lo prende con forza per un braccio e lo trascina verso le ante della finestra.
Gabriel è ancora scosso dalla telefonata di Claudia e non riesce proprio a capire che cosa voglia fare l'amico.
Continua a guardare Alonso senza sapere cosa voglia davvero....e alla fine alza gli occhi verso la finestra e....capisce.

I SUOI OCCHI, COMPLETAMENTE INONDATI DI LACRIME PER L'EMOZIONE APPENA PROVATA E LE SUE IRIDI....SONO DI NUOVO DI UN AZZURRO INTENSO COME SOLO UN CIELO DI PRIMAVERA, RIESCE AD ESSERE.
  • Alonso..... – sussurra Gabriel, non riuscendo più a trattenersi scoppiando a piangere e abbracciando il suo amico che lo stringe commosso, lasciandosi trasportare  anche lui dall'emozione.
  • Gabriel..........mi hermano. –
 
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Capitolo 13
*** ALONSO MA COSA PUO' ESSERE STATO?..... ***



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  • Alonso, ma cosa può essere stato? Mi devi credere, non ci sto capendo più niente. Ho soltanto una grande confusione in testa. –
  • Se la cosa può consolarti amigo, sappi che anche io non ci sto capendo più niente. Da una parte sono felice per te e da un' altra parte invece, sono molto preoccupato. –
  • Sai Alonso  devo confessarti una cosa, non pensavo che tu prendessi "così" bene la notizia della gravidanza di Claudia? – Esordisce Gabriel con voce incerta studiando il volto dell’amico.
  • Sai hermano ad essere sincero, all'inizio non avevo preso tanto bene l'idea di "perderti" qui nel direttorio...ma poi ho capito che proprio per evitare di "perderti"...dovevo lasciarti "andare" e spero che lo capiranno anche i cardinali. Noi comunque cercheremo di spiegarglielo con molta calma ma anche con molta decisione. Certamente non sarà facile amigo mio, ma dimmi a questo mondo se esiste una cosa veramente facile. Dai Gabrielito andiamo. Ci aspetta la guerra...e non credere che i nostri cari porporati,  siamo più malleabili di Serventi, Vargas e compagnia bella. Muoviamoci allora, prima cominciamo e prima ce ne andiamo a  casa! – Conclude Alonso sorridendo e abbracciandolo con trasporto.
 
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  • Lei capisce Padre Antinori che la sua richiesta è quanto di più strano ci si possa aspettare da parte sua. Le confesso che la sua proposta di dirigere il direttorio come membro laico, ci lascia più che interdetti. Io credo di parlarle a nome di tutti i membri della congregazione, definendo la sua richiesta, quanto meno assurda. Come ha potuto pensare che la sua richiesta venisse accolta tranquillamente e senza nessuna remora. Me lo lasci dire  padre Antinori, ma la sua è una  presunzione bella e propria.  –
  • Capisco che la mia proposta possa risultarvi strana e magari irrispettosa ma in questo momento non sono in grado di proporvi altro che non un’eventuale collaborazione solo e soltanto come membro laico del direttorio e capisco anche la vostra contrarietà a tale richiesta ma purtroppo, anzi fortunatamente per me, nelle ultime 48 ore ci sono stati nella mia vita  degli  eventi  chiamiamoli straordinari, che ora più che mai m’impongono di pensare solo e soltanto a me stesso e alle persone a cui tengo di più. –
  • Immaginiamo  benissimo padre Antinori, quali possono essere stati questi “eventi straordinari”. Sicuramente riguardano la sua donna e di conseguenza il suo desiderio di abbandonare il sacerdozio. Queste ormai sono le sue priorità. Chiamiamo le cose con il suo nome padre, e smettiamola di girare intorno al nocciolo della questione, senza avere il coraggio di affrontarla.
  • Mai avuto questa intenzione monsignore. Adesso più che mai sono convinto che ormai la mia vita sia fuori dalla chiesa e non solo per una mia decisione dettata soltanto da quello che voi potete definire un “ridicolo sentimento”. – Ribatte Gabriel cominciando ad innervosirsi. – Voi  più di chiunque altro sapete che se ho fatto questa scelta, è stato anche per salvare la chiesa dai vari pericoli in cui si sarebbe  trovata coinvolta, se io non mi fossi fatto da parte.  I vostri predecessori del resto, possono illuminarvi chiaramente su tutto. E anche voi  sapete benissimo  il rischio che incombe  sulla congregazione stessa  a causa della mia permanenza in questi palazzi, ma sapete anche altrettanto bene, che alla luce dei nuovi avvenimenti, non potete fare assolutamente a meno di me e della mia collaborazione.
La sparizione di Isaia, l’attacco diretto ai vostri predecessori proprio in queste  stanze e il pericolo concreto della presenza accertata di una setta di pazzi scatenati, che in nome di un dio che solo loro conoscono come tale, vanno in giro uccidendo sacerdoti e innocenti. Sia io che Alonso siamo stati vittime di quei pazzi, rischiando in prima persona la nostra vita. Sia io che lui siamo stati feriti quasi a morte,  anzi nel mio caso sono stato “ferito a morte” ,  proprio da un sicario inviato da quegli invasati….sicario che poi è stato ucciso proprio da un uomo di Serventi. Lo stesso uomo che pochi giorni prima aveva tentato di sterminare tutti i vostri predecessori proprio in questa stanza. Perciò alla luce dei nuovi avvenimenti,  è innanzitutto nel VOSTRO INTERESSE, badate bene NON SOLTANTO NEL MIO MA SOPRATTUTTO NEL VOSTRO INTERESSE, accettare la mia proposta.
Perdonate la mia franchezza monsignori, ma dovrete convenire con me  che in questo momento abbiamo, anzi AVETE, più nemici che amici intorno a voi, perciò se fossi al vostro posto  accetterei di buon grado qualsiasi aiuto mi venga offerto …..e purtroppo in questo momento l’unico aiuto che potete avere da me, è la mia presenza come MEMBRO LAICO nel direttorio e niente altro. Capisco per voi, questa proposta può sembrare come una provocazione o ancora di più come un’imposizione da parte mia ma vi assicuro che non è affatto così.
Comprendo benissimo che  accettare un aiuto da una persona che ha abbandonato tutto quello a cui  voi avete  giurato fede eterna può  risultarvi assurdo e inconcepibile, ma vi posso assicurare che il mio giuramento  ha  esattamente lo stesso valore di quando l’ho pronunciato anni fa. L’unica cosa che è cambiata,  è che la mia situazione attuale mi ha portato a fare delle determinate scelte….scelte che comprendo benissimo,  non coincidono con la vostra concezione cristiana, ma che in questo momento sono l’unico modo per me di sentirmi  completo e appagato.
 Ormai mi sono reso conto di avere VERSO DI ME  un obbligo quasi MORALE, che mi costringe, fortunatamente lasciatemelo dire, a pensare solo e unicamente alla mia vita. Se riuscite a comprendere questo mio sentimento attuale e di conseguenza ad accettarlo, IO SONO QUI, altrimenti non posso fare altro che ringraziarvi di tutto quello che in questi anni mi avete “donato” , permettendomi di fare quello  in cui credevo di più al mondo e salutarvi cordialmente augurandovi buona fortuna, visto che alla luce dei nuovi avvenimenti, sia io che voi, ne abbiamo veramente bisogno.
 

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Capitolo 14
*** ALLORA HERMANO, COSA HANNO DECISO ALLA FINE? ***



……………………………………………………………………..



-          Allora hermano, cosa hanno deciso alla fine? –

-          Li hai sentiti no Alonso?!! Neanche quando vai a consegnare un curriculum, ricevi risposte tanto vaghe ed evasive!  Ci mancava poco che mi rispondevano con il classico “le faremo sapere”. –

-          Cerca di capirli Gabrielito, non è facile per loro accettare una proposta come la tua. –

-          No eh? E cosa si aspettavano? Che me ne uscivo con una frase tipo  “fate di me ciò che volete”!?!??! Ho capito che sono nuovi di questo posto ma comunque un certa pratica del lavoro che viene svolto qui dentro, lo devono conoscere per forza e sanno anche benissimo perché sono stati chiamati d’urgenza a ricoprire questo incarico. No Alonso, il problema è un altro. –

-          Quale amigo mio? –


-          Il problema è che sono relegati, rinchiusi, imprigionati dentro una mentalità che non concepisce niente altro che la dottrina ecclesiastica e tutto ciò che gli gira intorno. –

-          Va bene hermano, ma anche tu cerca di entender. Per carità, loro magari saranno anche troppo chiusi nelle loro convinzioni ma tu sei tutto quello che, almeno per loro, va contro ogni regola ecclesiastica. –

-          Hai ragione Alonso,
– sorride Gabriel guardando l’amico con un sorriso ironico  – io ormai sono tutto quello che “non può essere assolutamente concepito” dalle loro menti “sprangate e sigillate”. Anni e anni di lavoro e di dedizione dedicati per la difesa della chiesa, spazzati via in un solo minuto. E questo perché? Perché  ho osato ribellarmi  alle mille e mille menzogne e ipocrisie che mi sono state propinate per  anni e anni da tutti, partendo da quello che credevo fosse mio zio e invece era niente poco di meno che mio padre.  Sai che ti dico Alonso, a questo punto i problemi della congregazione non sono più affari miei.  Io mi sono stancato anche solo di parlare.  Continuassero a pensarla come meglio credono.  Io ormai ho deciso qual è la mia strada e vado avanti ad oltranza. Tanto questo è l’esempio più lampante di quanto siano ipocriti e meschini. –

-          Perché parli così hermano? Non ti sembra di essere un po’ duro con loro. –

-          Duro ?!?!? Ma dai Alonso, tu più di chiunque altro conosci bene  il lavoro che abbiamo svolto qui dentro per anni. Sempre pronti a giocarci il tutto per tutto ad ogni incarico, per il bene della chiesa senza mai, dico mai, lamentarsi. Rischiando costantemente di lasciarci la pelle da un momento all'altro. Ti sei dimenticato di Pietro? E tu? Non hai rischiato anche tu di morire? Senza parlare tra l’altro, di quello che è capitato a me. –
Ribatte Gabriel sentendo la rabbia salire di nuovo dentro di se. – No Alonso, non mi sembra affatto di essere duro con loro, anzi ci sto andando anche troppo cauto. Adesso però basta. Ora voglio, VOGLIO CAPISCI, pensare solo e soltanto a me, a Claudia e a "mio figlio". Non m’importa più niente di niente. Da oggi in poi , per quello che riguarda la mia vita, detto IO le regole. Capisco che può sembrare un discorso egoistico e arrogante ma arrivati a questo punto, un po’ di sano e buon egoismo non può farmi che bene. –

-          Amigo…. –

-          Ora Alonso perdonami, ma sono davvero troppo stanco anche solo per  continuare a parlare e ho soltanto una gran voglia di andarmene a casa…si a casa da “mia moglie"
– esordisce tutto di un fiato Gabriel sorridendo tranquillo. – Si Alonso, da mia moglie. Cominciate a vederla anche voi così, esattamente come la vedo io. –



…………………………………………………………………………………………………………………..



-          Claudia amore. –

-          Ohi, sono in cucina  Gabriel –

-          Ciao tesoro, che stai facendo? –

-          Sto cucinando e mangiando amore. Ho una fame assurda oggi. –

-          Mangia mangia amore mio, voglio che tu ti mantenga in forza. –

-          Se vado avanti così, altro che mantenermi  in forza,  diventerò una specie di gommone amore mio. Mi amerai ancora quando diventerò una specie di canotto senza remi? –
Chiede Claudia sorridendo e abbracciandolo di slancio.

-          Penso di si. – Risponde l’uomo ridendo e baciandola  sul collo.

-          Come penso di si? Vedi di camminare dritto sai, altrimenti quello che ti è capitato fino ad ora tra Serventi e Vargas, sarà soltanto una specie di gita in barca, in confronto a quello che ti faccio io se solo ti “becco a scrutare” qualche altro “volto” che non sia il mio. –

-          (ahhahha)…Tranquilla amore mio. Non ho nessuna intenzione di “scrutare un volto” che non sia il tuo, anche perché ci tengo troppo alla mia incolumità e so benissimo che non ci penseresti due volte a farmi fuori. –

-          Hai indovinato Gabriel. Infatti non mi farei nessun scrupolo nel gambizzarti, se solo ti beccassi a fare il cascamorto  con un'altra. –
Conclude Claudia ridendo e baciandolo a stampo.

-          Cosa stai mangiando di buono amore? – ribatte Gabriel ridendo di gusto. – Ti confesso che ho una gran fame anche io. –

-          Si…si, cambia discorso. – Lo ammonisce la donna sorridendo e guardandolo di traverso. – Comunque in attesa del pranzo mi sono fatta un sandwich. Ne vuoi uno anche tu? –

-          Si amore mio. – ribatte Gabriel ridendo e abbracciandola più forte –  Ho fame. Ho  decisamente
fame. –



…………………………………………………………………………………………………….



-          Allora, come è andata oggi alla congregazione? – Chiede Claudia con voce incerta.

-          Diciamo che è andata come mi aspettavo. Oh amore a proposito, grazie per la sorpresa. Sia io che Alonso siamo rimasti di sasso. E’ stato bellissimo sentire il “suo” cuore. –

-          Sono contenta che la mia sorpresa ti sia piaciuta. – Replica la donna dandogli un bacio al di sopra del tavolo. – Sono stati gentilissimi oggi in clinica a farmi ripetere l'eco soltanto per farti sentire il battito. Insomma mi stavi dicendo della congregazione. –

-          Be’, non è che hanno fatto proprio i salti di gioia, però dopo una prima reazione diciamo un pò negativa, hanno capito che se mi vogliono come membro del direttorio, l’unico modo è quello di accettarmi come “consulente laico”, altrimenti li saluto su due piedi e me ne vado. –

-          E non hanno fatto nessuna obiezione? –

-          Certo che le hanno fatte e più di una ma le ho ricusate tutte. Sono loro che hanno più bisogno di me e non viceversa. Io “adesso” sono deciso più che mai ad andare avanti e gliel’ho detto chiaramente. Certo mi hanno subito rinfacciato il fatto che la mia proposta sembrava quasi una prevaricazione nei loro confronti, tipo una specie di ultimatum ma gli ho risposto che non ho nessuna intenzione di ritornare sui miei passi e alla fine, anche se a bocca storta, hanno detto che studieranno la mia proposta e mi faranno sapere. Comunque prima di andare via, mi hanno sbattuto in faccia il nostro rapporto, dicendomi a chiare lettere che la mia nuova vita non è assolutamente compatibile con la congregazione e tutto il resto ma gli ho fatto capire chiaramente che per me la loro opinione, almeno su questo argomento, vale meno di zero. Certo, mi sono guardato bene dal rivelargli che aspettiamo un bambino. –

-          Perché? –
Chiede Claudia, quasi fulminata da questa rivelazione.

-          Come perché amore? Perché se poco poco vengono a sapere che stiamo per avere un bambino, ci possiamo dimenticare ogni tipo di dialogo con quei cardinali. –

-          E quando pensi di comunicare la notizia agli organi di stampa cattolica?
– Replica ironicamente  Claudia.

-          Come alla stampa cattolica? –

-          Bè caro, perché ti sorprendi?  –
Continua Claudia con voce roca e tagliente. – La mia è una domanda più che legittima visto quello che mi hai appena detto. Comunque pensi che dovremo fare un comunicato ufficiale alla santa sede o sarà sufficiente comunicarglielo  a voce quando nascerà il bambino? –

-          Amore io…. –

-          Senti Gabriel,  da quando è iniziata la nostra relazione, io ho subito messo in conto il fatto che in qualsiasi momento e circostanza, mi avrebbero messo sotto processo, tipo santa inquisizione per capirci,  ma ora sinceramente mi sembra che si stia superando ogni limite.
– Ribatte Claudia con voce affilata. – Per carità,  all’inizio potevo anche capire l’ostruzionismo iniziale di tuo zio, pardon…di tuo padre Demetrio; più avanti ancora però ho dovuto subire,  e in qualche maniera accettare,   la mentalità contorta e retrograda di Isaia;  dopodiché mi sono ritrovata ad affrontare  quel pazzo invasato di Vargas………ma che ora mi devo anche preoccupare dei vari membri della congregazione…….no Gabriel. QUESTO PROPRIO NO! –

-          Claudia cerca di capire amore, i membri della congregazione non sono persone con cui si può parlare praticamente di tutto. Sono RADICATI nelle loro convinzioni. Non ti puoi neanche immaginare quanto ho faticato oggi,  solo per proporgli le mie intenzioni. Già non accettano il fatto che un prete lasci tutto per una donna, figurati se poi…. –

-          Per una donna ?!?!?! –

-          Aspetta amore, non fraintendermi. Io ti amo e lo sai benissimo quello che provo per te ma….. –


-          A questo punto Gabriel, non sono più sicura di niente. Sia di quello che so, che di quello che non so. –

-
         Claudia ti prego amore, non c’è niente di cui tu debba preoccuparti, ti chiedo solo un po’ di tempo prima di rivelargli questa cosa. –

-          Questa cosa????????? Come questa cosa???? –

-          No amore aspetta, mi sono espresso male. –

-          No Gabriel non ti sei espresso male, ti sei espresso malissimo. –

-          Claudia………. –


-           Allora Gabriel, per prima COSA.....mettiamo in chiaro SUBITO UNA COSA.  Non ti azzardare mai più a definire  la mia gravidanza con il termine “COSA”, perché è una COSA che mi manda in bestia.

-           Aspetta Claudia non voglio che tu fraintenda le mie parole ma cerca di capire, se dico ai cardinali che aspetti....cioè che aspettiamo un bambino – si affretta a correggersi subito Gabriel vedendo l'espressione di Claudia farsi ancora più truce – mi sbattono immediatamente la porta in faccia senza neanche pensarci due volte. –
-          E questo a quanto vedo ti crea più problemi di qualsiasi altra cosa. Vero Gabriel? -
-          No amore, e lo sai benissimo che non è così ma sai altrettanto bene che se vogliamo trovare Serventi e tutta l'armata di quei pazzi esaltati dei seguaci di Vargas, dobbiamo per forza di cose, restare all'interno della congregazione. Ho bisogno degli archivi del direttorio per trovare quegli invasati. Lo capisci tesoro? E poi mi sembra che eravamo tutti e due d'accordo sul fatto di non lasciare, almeno per il momento, l'incarico alla congregazione. O mi sbaglio? –
-          Non a scapito di mio figlio Gabriel! Non ho nessuna intenzione di nascondere la mia gravidanza....e se per te QUESTO
– sbotta la donna indicandosi il ventre – rappresenta "un qualcosa da occultare", scordati qualsiasi altro appoggio da parte mia. Mio figlio è la sola COSA, come lo hai appena definito tu, che non intendo nascondere A NESSUNO! A nessuno hai capito?!?! E dato che per Lei Mio Caro  Padre Antinori , questo può rappresentare un PROBLEMA , La "Dispenso" – continua ironicamente Claudia imitando la benedizione di un prete – da qualsiasi vincolo.
E qui ti saluto Gabriel. – Conclude la donna alzandosi bruscamente dalla sedia. – La cena è lì; il vino lo trovi nel frigo; la frutta e il dolce invece sono sul tavolo. Buon appetito Padre...io esco! Ho bisogno d'aria. –
-          Claudia dannazione calmati. Ma che dici? Ma che "dispensi"? Smettila per favore. Siediti e ascoltami, ti prego. –
-          Non VOGLIO, è chiaro Gabriel! Non voglio calmarmi, non voglio sedermi e né tanto meno voglio  ascoltarti. Adesso voglio solo uscire a prendere un po' d'aria.....con MIO FIGLIO! –
-          E Smettila di dire MIO FIGLIO Claudia....è nostro figlio! –
-          MIO FIGLIO Gabriel! Hai capito bene...MIO FIGLIO. Io e te siamo ancora due perfetti sconosciuti davanti al mondo intero. Tu sei ancora un dannato prete e da come ragioni e parli lo sarai per sempre. E' inutile che tu ti metta in BORGHESE e faccia  finta di essere un UOMO. L'ESPRESSIONE DA GESUITA INCALLITO CE L'HAI SEMPRE E COSTANTEMENTE STAMPATA IN FACCIA. Senza parlare di quella dannata placchetta bianca, che praticamente te l'hanno marchiata a fuoco sul cervello appena sei nato.
IO ME NE VADO GABRIEL.
CHIUDI BENE LA PORTA QUANDO TE NE VAI ANCHE TU!

LA SALUTO PADRE ANTINORI ! –

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Capitolo 15
*** DANNAZIONE......... ***


……………………………………………………………………….


- DANNAZIONE! –
Urla Gabriel con tutto il fiato che ha in gola. – Non è possibile che appena apro bocca con lei combino un casino. Accidenti a te Gabriel. Sei un'idiota! –
Prende con furia il cellulare e compone il "suo" numero.
Uno, due, tre....quattro squilli.... – "....l'utente desiderato in questo momento non è raggiungibile...." –
Attacca con un misto di rabbia e rassegnazione.
- L'utente desiderato in questo  momento non è "raggiungibile"...soprattutto per me. Sono un'idiota, ecco cosa sono! Sono solo e soltanto un'idiota! Non riesco a dire mezza parola con lei senza fare un casino. –
Squilla il telefono.
- Amore... – risponde con foga Gabriel.
- Ti ringrazio hermano mio...ma yo non sono il tuo amor...o almeno spero! –
- Scusa Alonso, pensavo fosse Claudia e avevo paura che mi rimandasse al diavolo, prima ancora che io riuscissi ad aprire bocca! –
- Estàs loco Gabriel?!?! Perché Claudia dovrebbe telefonarti per mandarti al diavolo? –
- Perché dal "vivo" l'ha  già fatto e credevo volesse rifarlo anche tramite cellulare? –
- Qué pasa hermano? –
- Qué pasa Alonso?!?!? Succede che sarò anche un buon teologo e un discreto oratore....ma in amore, praticamente, non so mettere una parola in fila all'altra! –
- Para qué non sei pratico di queste cose amigo! –
- Pratico!?!? Sono un imbranato perso Alonso!  Parto alla grande, gli dico quanto  posso essere innamorato di lei e quanto nostro figlio sia importante per me e poi di colpo non lo so che succede....mi basta mezza parola e combino un disastro. Ti posso assicurare che preferisco scontrarmi mille volte con Serventi e con la sua banda di esaltati persi, piuttosto che affrontare una qualsiasi conversazione personale con Claudia. –
- Ma se siete sempre andati muy d'accordo, perché ora non riuscite più a parlare tranquillamente? –
- Perché IO non sono assolutamente capace di gestire questa "cosa". Ecco fatto…..un'altra volta....l'ho rifatto un'altra volta. Dannazione! –
Urla Gabriel con rabbia.
- Ehi amigo, che hai? – Chiede stravolto il vecchio prete.
- L'ho rifatto Alonso. Ho usato un'altra volta la parola "cosa", per definire il nostro rapporto. Se ora Claudia fosse stata qui, m'avrebbe ammazzato di sicuro! Oddio  mio, non so davvero cosa fare? –
- Hai forse qualche ripensamento amigo? – Azzarda timidamente il vecchio prete.
- Assolutamente no Alonso. Sono innamorato di lei. – Risponde sospirando Gabriel. – Amo Claudia con tutto me stesso e la sola cosa che voglio adesso, è stare con lei e veder nascere e crescere mio figlio tranquillamente. Non voglio nient'altro capisci?!? Ma questo è tutt'altro facile. Non so assolutamente come gestire il nostro rapporto. Non so proprio da dove cominciare amico mio, devi credermi. –
- Perché non provi a darti un po' di tempo hermano? –

.......................................................................................

- Perché non provi a dargli un po' di tempo Claudia? –
- Cosa hai detto Teresa? Dargli un po’ di tempo? Ancora? Sono TRE ANNI che gli do un po' di tempo! Ora basta! Sono stanca! –
- Ma Claudia, lo vuoi capire si o no che fino a un mese fa quello che tu definisci il tuo UOMO, dispensava benedizioni a destra e a sinistra e teneva lezioni sulla purezza e sulla castità del corpo e dell'anima "all'Università Cattolica Del Sacro Cuore" di Roma. E ora di punto in bianco si ritrova ad essere un "marito in prova", in attesa di diventare padre, e costantemente messo sotto pressione da una compagna piuttosto esigente come te, e se questo non bastasse, è ancora un prete sul punto di "spretarsi", con una banda di cardinali pronti a scomunicarlo e metterlo al rogo come eretico, se soltanto si azzarda a parlarne con loro. Non credo che questa sia una cosa tanto facile da gestire. Sarebbe logorante per qualsiasi persona al mondo. –
- Hai ragione Teresa, non deve essere facile trattare con i cardinali della congregazione. –
Ammette Claudia con imbarazzo.
- Ma quali cardinali e quale congregazione!?!?! La persona con cui Gabriel ha più difficoltà a "trattare", sei proprio tu mia cara. Cosa pensi che sia facile tenerti testa Claudia?!?!? Io ti conosco da parecchi anni ormai e ti voglio anche un gran bene amore mio ma ti posso assicurare che quei cardinali in confronto a te, sono delle innocenti pecorelle. –
- Cosa?!?!? Mi sbaglio o lo stai giustificando Teresa???? –
- Claudia io non lo sto giustificando....ma tu, rimanendo proprio in tema religioso, lo stai mettendo in croce tesoro mio! –
- Ha definito la mia gravidanza una COSA! Ma ti rendi conto di questo si o no?!?! Deve ringraziare il suo Dio se è ancora vivo dopo quello che mi ha detto! –
- (hahahahhah).....Dai Claudia ti prego, rilassati tesoro. Oltretutto arrabbiarti così non fa neanche bene al bambino! –

- Mio figlio sta benissimo Teresa. Non preoccuparti. Ma ti giuro che lo faccio diventare orfano prima che nasce....se SUO PADRE si azzarda ancora una volta a definire la mia gravidanza "una cosa"! –
- Mamma mia dai Claudia, non ti riconosco più. Cerca di calmarti e concedigli ancora un po' di tempo. Deve ancora imparare a parlare con le donne. Non ne è capace, lo vuoi capire questo?.....(hahahah) –
- Non capisco cosa ci trovi di tanto divertente Teresa ? –
Chiede Claudia stizzita.
- .....(ahhah) Sono sicura che ormai Gabriel ha imparato benissimo la lezione, anche se mi ci gioco tutto quello che vuoi sul fatto che preferirebbe affrontare 10000 Vargas e altri 10000 Serventi messi tutti insieme, piuttosto che fare anche solo un'altra semplice chiacchierata con te......(ahhahahhahahahhahaha) –

.....................................................................

- Mi devi credere Alonso, preferirei affrontare Vargas e Serventi messi insieme, piuttosto che fare anche solo un'altra semplice chiacchierata con Claudia.
– Sbuffa sconsolato Gabriel nel salotto di casa sua, guardando di traverso e con poca convinzione il mojito che l'amico gli porge. – Perché è così difficile parlare con Claudia? –
- Gabriel hermano stammi bene a sentire, non è che è difficile parlare con Claudia....il fatto amigo mio è che è muy dificil  parlare con todos le donne di questo mondo! –
Replica Alonso con voce decisa. – Per quel poco d'esperienza che yo ho avuto in gioventù sull'amore, so bene che quando due donne parlano tra di loro.......El Diablo prende appunti amigo mio! –
- O mio Dio, aiutami tu Signore ti prego! – Sospira Gabriel appoggiando la testa sul tavolo, poi alzando lentamente lo sguardo verso Alonso. – Cosa hai detto? Per quel poco di esperienza che hai avuto in gioventù??? -
- Bè amigo, yo non sono sempre stato un sacerdote! – Replica Alonso arrossendo leggermente.
- Cosa!?!?!? Padre Alonso, mi sta forse dicendo che quando era ancora un "chico" ha avuto per caso una "novia" fra le mani? – Chiede tutto di un fiato Gabriel, scoppiando a ridere.
- Non ho mai detto questo Gabriel! Ho detto soltanto che quando ero molto giovane ho conosciuto, poco in verdad , l'amore! –
- Ohhhh – Esclama Gabriel ridendo. – Ultime notizie. Edizione straordinaria gente. Abbiamo lo scoop dell'anno. –
- Finiscila Gabriel. A quanto vedo ti piace molto mettermi en imbarazzo! –
- Non prendertela Alonso, stavo solo scherzando amico mio. Anzi meno male che sei qui, almeno per cinque minuti non ho pensato al guaio che ho combinato con Claudia. –
- Ma si può sapere che cosa le hai detto amigo? Da come parli sembra che sia successa una tragedia. –
- Peggio Alonso, molto peggio amico mio. Mi sono azzardato a definire la sua gravidanza come una "cosa da occultare", e Claudia purtroppo non l'ha presa molto bene ma questo soltanto perché IO, come un’idiota, non mi sono spiegato bene.
Io intendevo dire che volevo tenere nascosta la gravidanza per la sua incolumità e sopratutto per quella del bambino, visto che ormai da parecchio tempo abbiamo più nemici che amici intorno a noi, solo che ho espresso il concetto in maniera "decisamente sbagliata" e praticamente gli ho fatto capire che volevo SOLTANTO tenere nascosta la gravidanza. Insomma, per fartela breve, è andata su tutte le furie ed è uscita dal suo appartamento come un ciclone, non senza però aver trovato prima il tempo di  mandarmi al diavolo. –
- Madre de Dios amigo, dopo quello che gli hai detto, devi ritenerti fortunato che non t'abbia ammazzato
sul posto! –

.................................................................

- Devi credermi Teresa, dopo quello che mi ha detto, deve ritenersi fortunato che non l'ho ammazzato all'istante! –
- Dai Claudia, non ti sembra di esagerare ora?!?! –
- Assolutamente no Teresa! Te lo ripeto: deve ringraziare il suo Dio se è ancora vivo. Ha definito mio figlio una "cosa da occultare". Ti rendi conto? –

- Ma sono sicura che Gabriel per "occultare la cosa", intendeva dire che almeno per ora, sarebbe meglio tenere nascosta la gravidanza per proteggere meglio sia te che il bambino. Non mi pare che al momento la lista dei vostri amici superi di gran lunga quella dei vostri nemici. Al contrario Claudia. –
- No Teresa, questo no ma.... –
- Ma cosa? Dai Claudia, cerca di avere un po' di pazienza con lui. Lo sai che ti ama da morire e sai anche altrettanto bene la pressione che sta sopportando tra congregazione, Serventi e sopratutto da te. -
- Perché da me? Stai a vedere che adesso la colpa delle parole che spara a vanvera, è mia. Teresa si può sapere da che parte stai? -
- Lo sai benissimo Claudia che sto dalla tua parte, come sempre del resto, però devi anche ammettere che Gabriel ce la sta mettendo tutta per cercare di accomodare al meglio le cose tra la sua nomina al direttorio, i voti e il suo rapporto con te. –
- E come Teresa? Definendo MIO FIGLIO un qualcosa da tenere nascosto? Bel modo di salvaguardare il nostro rapporto, non c'è che dire! –
- Ma dai Claudia, smettila con questa storia. Del resto anche tu che fai per cercare di tranquillizzarlo? Non perdi occasione per "crocifiggerlo" ogni volta. Ok va bene, ti ha detto questa cosa, diciamo però che magari si è espresso male. Concedigli almeno le attenuanti generiche! Cosa hai intenzione di fare altrimenti? Vuoi  forse ammazzarlo perché gli è uscita UNA sola parola sbagliata? –
- Forse si! Non sono ancora del tutto sicura se ammazzarlo adesso oppure farlo più avanti. L'unica cosa certa, è che per un po' di tempo non voglio vederlo, altrimenti la prossima volta che spara una frase del cavolo come quella che gli è uscita oggi, lo ammazzo davvero. –
- Ma come non vuoi vederlo? Lo capisci che in questo momento starà a pezzi per come lo hai "salutato" questa mattina. –
- Sono stata anche troppo calma e tranquilla per i miei gusti, spero solo che a quest'ora se ne sia già andato dal mio appartamento. –
- Ma perché avrebbe dovuto farlo?!?!? Oddio Claudia, non mi dire che gli hai detto di andarsene da casa tua? –
- Certo che gliel'ho detto e l'ho anche pregato di chiudere bene la porta quando se  ne fosse andato. –
- Tesoro scusa se te lo dico ma hai sbagliato di grosso a fare una cosa del genere. Sai benissimo quanto Gabriel sia innamorato di te….e per una mezza frase sbagliata che ha detto tu che fai? Lo sbatti immediatamente fuori da casa tua. –

- Teresa stammi a sentire, il tuo protetto sarà anche un fantastico oratore ma deve ancora fare pratica di come si vive nel mondo reale. Qui non stiamo in una specie di film modello "Codice da Vinci". Questo non è un "serial". Non è una fiction  dove i cattivi si scontrano con i buoni o viceversa. Questa è vita reale e Gabriel deve finalmente scrollarsi dalle spalle la "polvere di San Pietro" ed entrare a far parte del “Pianeta Terra”, altrimenti sarà sempre un dannato gesuita che finge di essere un laico.
Prima…io e lui potevamo ancora giocare al "ti vedo e non ti vedo"...ma ora NO. Ora c'è un bambino che sta per nascere Teresa. Il "mio" bambino.
Quello che IO ho già rischiato di perdere una volta e ormai non posso più permettermi di "giocare" a fare l'innamorata inquieta e respinta. Ora le cose sono cambiate. Io sono cambiata. Adesso non posso più scegliere solo per me ma devo sopratutto scegliere per mio figlio e a questo punto sai che ti dico: CHI C'E' C'E'...E CHI NON C'E' RIMANE FUORI DAL GIOCO.
Anche se non posso negare a me stessa di amare Gabriel più qualsiasi altra cosa, ormai devo pensare solo a MIO figlio! –
- Ma perché però  insisti costantemente a definirlo "solo e soltanto TUO figlio"? Con questo tuo modo di agire e di parlare soprattutto, escludi Gabriel, a priori, dalla tua vita. Perché continui a definirlo soltanto  "tuo figlio" e non
"vostro figlio"? –
- Perché è così Teresa. Perché alla luce dei fatti, questo – sibila Claudia indicandosi il ventre – è  MIO figlio e per proteggerlo sono pronta ad  escludere tutti dalla mia vita. Tutti hai capito?!?! Gabriel per primo. –  
- Stai sbagliando Claudia. Facendo così non fai altro che fare il gioco di Serventi e dei cardinali della congregazione. Loro ti vogliono lontano da Gabriel e comportandoti in questo modo, non farai altro che rimettere l'uomo che ami, nelle loro mani. –
- Può anche darsi che questo accada Teresa , ma è proprio perché lo amo che non voglio che prenda una decisione di cui in seguito possa pentirsi. Non riuscirei mai a sopportare, neanche per un momento, l’idea che Gabriel lasci  la chiesa unicamente perché sto aspettando un figlio da lui. –
- Ma Claudia, la sua decisione di abbandonare i voti non è stata certo una forzatura da parte tua. Gabriel ha deciso da solo la sua strada. Non eri mica incinta quando ti ha detto di voler lasciare la chiesa. –
- Si, questo è vero Teresa ma  si da il caso, che il tuo “pupillo”  non l'abbia ancora fatto, l'ha soltanto "detto"!  Ma al momento è ancora un prete con tanto di placchetta bianca al collo e clergyman nero perfettamente intonato  con le scarpe che indossa, marcate "città del vaticano". Perciò alla luce dei fatti, le sue sono ancora solo e soltanto parole. Se avesse veramente voluto farlo, avrebbe  presentato   la revoca dei voti da tempo. Invece da lui non ho ancora ottenuto nulla di concreto. Ho solo sentito promesse e tante ma tante chiacchiere...ma per quanto riguarda il passare dalle parole ai fatti, non si è ancora vista luce Teresa e io mi sto stancando, anche perché non ho più tanta voglia di aspettarlo. A questo punto, non sono solo i cardinali a  volere delle risposte da Gabriel. Adesso le voglio anch'io....e al più presto Teresa. Al più presto capisci !?! Si tratta della mia vita. Della mia vita e di quella di mio figlio e  adesso più che mai sono decisa ad andare fino in fondo.  Adesso più che mai! –
...................................................................


- La mia paura Alonso, è che ormai Claudia non sia più disposta ad accordarmi altro tempo  e giustamente ora  pretende  di avere quelle risposte, che purtroppo non gli ho ancora dato. Ed  ha  anche ragione. Perché se proprio devo essere sincero amico mio, di tutto quello che gli avevo promesso, praticamente non ho ancora mantenuto nulla.  Le mie sono rimaste solo e soltanto parole. Solo quello. –
- Ma hermano, lei sa benissimo quanto tu la ami. –
- Si lo sa, ma penso che ormai voglia delle risposte chiare e definitive da parte mia e anche al più presto amico mio.....anche al più presto!

 
Non voglio perderla Alonso! Claudia è tutto per me. E' la mia vita. Adesso più che mai! –


 

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Capitolo 16
*** HOLA CLAUDIA...... ***


- Hola Claudia soy  yo, Alonso. –
- Ohi ciao Alonso, dimmi tutto. –
- Ciao, ehmmm… io volevo chiederti se per caso  hai già visto Gabriel. Sai stamattina è uscito dalla congregazione muy alterado e non l’ho più sentito da allora e…..e perciò yo volevo sapere se tu per caso…l’avessi già visto. –
Chiede Alonso con voce incerta guardando di traverso  Gabriel, che lo fissa ancora più di sbieco e con il fiato sospeso. – Te odio amigo! – Sussurra di nuovo il vecchio prete tappando per un momento il microfono del suo telefonino.
- E così tu non l’hai proprio sentito Alonso? – Chiede con voce vaga Claudia.
- No plumilla…..e te ripeto che questa mattina, dopo la riunione con i cardinali,  è andato via dalla congregazione muy agitato e…..dato che non l’ho più sentito da allora…yo soy….si insomma, soy un po’ preoccupato. –
- Per quanto mi riguarda Alonso, io oggi  l’ho visto poco e niente….ma è bastato quel “poco e niente”  per farci una bella litigata con i fiocchi. –
- Oh…mi dispiace Claudia. Cos’è successo? –
- E’ successo che praticamente io e il tuo Gabrielito, come lo chiami tu, non riusciamo a parlare per più di dieci minuti  di fila, senza evitare di scannarci regolarmente.
 Ammetto che anche io sto passando un periodo dove mi basta anche  una mezza frase sbagliata per scattare come una pallina da flipper ma bisogna anche dire che il tuo amico  non sa mettere una parola in fila all’altra, senza sparare immediatamente una stupidaggine. –

- Cerca di avere un po’ pazienza con lui Claudia. Comunque yo  soy  sicuro che Gabriel non voleva ferirti e  che voleva sicuramente entender otra cosa. –
- Un’altra “cosa” ?!?  Perdona la mia domanda Alonso, ma come fai tu esattamente a sapere cosa Gabriel voleva “entender”, se non sai di che cosa abbiamo parlato???? O invece lo sai?  –
- No hermanita….è solo che  dal tuo tono così, diciamo…così arrabbiato, è facile capire che Gabriel deve aver sicuramente  detto qualcosa di muy errado. Comunque se io fossi in te lo chiamerei subito, prima di tutto per sapere come sta e poi soprattutto para un explicaciòn fra voi due.  –
Si corregge velocemente Alonso capendo di aver detto “troppo” e fulminando con lo sguardo Gabriel che a sua volta alza gli occhi al cielo in segno di sconforto.
- Devo ammettere Alonso, che la tua lealtà verso Gabriel è ammirevole. – Replica Claudia con voce ironica. – Il tuo confratello è proprio fortunato ad avere un amico come te. Ma se vuoi veramente aiutarlo, ti prego di spiegargli che è ora che entri nella logica,  che il mondo fuori dal vaticano è fatto in maniera completamente diversa  da come lo intende lui. E se la sua intenzione è realmente quella di diventare un “laico” come va dicendo in giro ormai da tempo, è ora che si scrolli dalle spalle,  una volta per tutte,  la polvere del direttorio e accetti il fatto di sporcarsi le mani con la polvere della strada che, eventualmente, dovremo percorrere insieme. Sempre poi che lo voglia fare davvero, Alonso.  –
- Ma Claudia, por qué hai questi dubbi ahora? –
- Perché questi dubbi Alonso, NON LI HO IO…ma è  il tuo confratello ad averli e purtroppo è stato capace di trasmetterli anche a me. Comunque stai tranquillo, –
conclude Claudia ironicamente e con tutta calma – lo chiamo immediatamente…… appena attacco con te…..OPPURE SE PREFERISCI, PASSAMELO DIRETTAMENTE  TU, COSI’  FACCIAMO PRIMA! –
- Te lo ripeto amigo, YO TE ODIO! –
Rantola Alonso con voce roca, passando immediatamente  il telefono a Gabriel, che rimane a sua volta a fissare il telefono sconcertato, senza riuscire neanche  a trovare il coraggio di replicare.


…………………………………………………………………………………….

- Sei proprio tutto un bluff Gabriel. – Lo schernisce Claudia con voce ironica, appoggiata allo stipite della porta di casa sua.  –
- Amore te l’ho già spiegato oggi per telefono. Ti ho fatto chiamare da Alonso, perché avevo paura che se ti avessi chiamato direttamente io,  non mi avresti proprio risposto o peggio ancora m’avresti subito riattaccato il telefono in faccia. –
- E perciò hai preferito coinvolgere quel povero diavolo del tuo amico, che in quanto a bugie è più imbranato di te,  e farlo chiamare al posto tuo! – Continua sorridendo Claudia, evitando però di spostarsi dalla porta, impedendo così a Gabriel di entrare nel suo appartamento. –
- Amore ti ripeto:  avevo paura che tu non volessi neanche parlarmi. Lo so, sono stato uno sciocco a farti  chiamare da Alonso…ma intanto tu ci hai beccato  subito lo stesso. – Ammette Gabriel con la bocca storta.
- (ahahah)…come si vede  amore mio, che non sai proprio "gestirti" in questioni amorose. Questi trucchetti al giorno d’oggi, non si usano più neanche al liceo. –
- E che si usa al giorno d’oggi allora? Spiegamelo tu Claudia, visto che io sono completamente imbranato su queste cose. –
Chiede Gabriel guardandola di traverso e con aria colpevole.
- Si manda un sms dal telefono di un amico, o per lo meno si fa fare una telefonata   da un “complice” un tantino più scaltro di quanto possa esserlo Alonso. Ti sei scelto davvero un “alleato”  con i fiocchi. Ho capito a che gioco stava giocando appena ha detto “HOLA CLAUDIA”. – Sorride ironica la donna, evitando però di spostarsi anche solo di un centimetro.
- Perché? Come l’ha detto? –
- Gli tremava la voce come quando lo becchi a girovagare in giro per la città o ancora peggio lo pizzichi a fumare il suo “avana” dentro a qualche sgabuzzino della congregazione, invece di stare al suo posto nel direttorio. Comunque se vuoi un consiglio, tienitelo stretto un amico così. Ti vuole veramente bene. –

- E tu? – Chiede Gabriel fissandola con sguardo implorante e sornione. - Tu mi vuoi bene amore? -  
- Ci puoi giurare TESORO,  – Risponde Claudia con voce ironica –  altrimenti ti avrei già fatto fuori per come te ne sei uscito  stamattina. –
- Claudia per favore amore mio, so benissimo che oggi mi sono spiegato male e ti ho anche già chiesto scusa per questo. –
- Non è che ti sei spiegato male,  ti sei spiegato malissimo Gabriel! –
- Fammi entrare per favore dai e magari ne parliamo  un po' con calma. Ti prego amore mio.  –

- No! Perché tanto lo so poi come va a finire con te. Inizi a baciarmi come al solito e poi ci ritroviamo  regolarmente a letto insieme  e così alla fine riesci  sempre a cavartela a buon mercato. – Ribatte Claudia con voce volutamente alta, gustandosi tutto l’imbarazzo di Gabriel che si guarda intorno, diventando immediatamente paonazzo. – Ma questa volta  caro mio, ti dice proprio male ! Stavolta non ci casco!  –
- Claudia ti prego, abbassa la voce. Può sentirti qualcuno! –
- E' proprio quello che voglio Gabriel. –
Replica la donna a braccia conserte.  – E voglio anche che tu ti tolga finalmente di dosso tutti quei maledetti tabù che ti ritrovi  marchiati a fuoco nel cervello. –
- Cosa? –
- Hai capito benissimo caro mio. Voglio che cominci a liberarti di tutte quelle costrizioni che ti hanno inculcato in testa in 40 anni di vita MONACALE. –
- Claudia per favore, fammi entrare. –
Chiede Gabriel con tono supplichevole, continuando a guardarsi intorno terrorizzato dal fatto che qualcuno sul pianerottolo possa uscire da qualche appartamento ed ascoltare le loro parole.
- NO! –
- Come no?!!??!
- Hai capito benissimo TESORO! Non ti faccio entrare in casa  se prima non dici, e a alta voce si capisce, che VUOI FARE L’AMORE CON ME! –
- COSA!?!??! MA SEI IMPAZZITA PER CASO? –
Chiede sconvolto Gabriel.
- Avanti…sto aspettando! – Ribatte Claudia piazzandosi a braccia conserte proprio davanti la porta. – Coraggio! Altrimenti, per quanto  mi riguarda, te ne puoi anche andare all’istante. –
- Ma amore….. – Protesta debolmente l’uomo sempre più imbarazzato.
- Allora ti saluto Gabriel, ci si vede. – Conclude Claudia, girandosi velocemente di spalle e provando a chiudere la porta.
- No no aspetta.  – La blocca di colpo Gabriel, facendola rigirare verso di lui.
- Allora!?!  Avanti, sto aspettando. –
- Ma perché fai così? –
Mugola Gabriel imbarazzato.
- Buonanotte! – Ribatte nuovamente Claudia liberandosi dalla sua stretta e voltandosi di nuovo verso la porta.
- ……voglio fare l’amore con te….. – sussurra Gabriel, riafferrandola per le spalle e spingendola contro di lui.
- Cosa hai detto? – Chiede lei, rigirandosi lentamente e fissandolo negli occhi. – Non ho sentito
 bene. –
- Voglio fare l’amore con te. –
Ripete  Gabriel con voce leggermente più alta e con il volto ormai scarlatto.
-  Cosa…?!?!?  STAI FORSE DICENDOMI CHE VUOI FARE L’AMORE CON ME? – Ripete la donna con voce abbastanza alta, studiandolo con sguardo sornione.
- Si…  –
- COSA? –
Chiede di nuovo Claudia alzando la voce.
- SI!  Voglio fare l’amore con te! – Risponde Gabriel ormai sul punto di crollare al tappeto. – Ti prego amore, fammi entrare adesso.
- Bè, piano piano…un passo alla volta e con MOLTA pazienza, forse riusciremo ad arrivare a qualcosa di decente.  Ok, vieni entra.  PERO’, PRIMA FACCIAMO L’AMORE E DOPO MANGIAMO. TI ASSICURO AMORE MIO CHE E’ MOLTO PIU’ BELLO MANGIARE…DOPO. –
Conclude Claudia a voce alta, baciandolo a stampo e spingendolo di peso dentro l’appartamento, ridendo però allo stesso momento come una pazza,  nel sentire Gabriel mugolare…..

- Oh  Signore Mio Ti Prego Aiutami –

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Capitolo 17
*** AVEVI RAGIONE TU AMORE... ***


……………………

Avevi ragione tu amore, è decisamente più gustoso e appetitoso  mangiare…"dopo". – Sorride Gabriel, baciando a stampo Claudia e ributtandola sul letto, rischiando di far rovesciare sul letto il vassoio con tutto il suo contenuto.
- Attento....(hahah). Sei proprio un pazzo.  Guarda ti avverto che se rovesci il vino sul letto dopo pulisci tutto quanto da solo, ok? –
- Tranquilla amore mio.  –
Ribatte Gabriel, prendendo velocemente il vassoio con il resto del loro pranzo e poggiandolo in terra, per poi risalire rapidamente sul letto  e riabbracciarla ancora più forte contro di lui. – Allora dottoressa Munari, posso avere qualche speranza sul fatto che lei mi abbia perdonato? –
- Non lo so DON ANTINORI, devo ancora rifletterci un tantino sopra e dopo le farò avere una risposta definitiva. –
- mmmmmhhhh... –
mugola sconsolato Gabriel, alzando gli occhi al cielo – dai amore, lo sai benissimo quanto ti amo e sai anche altrettanto bene il momento  orribile che sto passando per via di quella dannata nomina al direttorio. Senza parlare di tutte le altre rogne che abbiamo in sospeso. –
- E cioè? Quali rogne? –
Ribatte Claudia con aria sorniona.
- Quali rogne???  Serventi,  Vargas…ti  dicono  niente  questi  nomi  o  per  caso  te  li  sei  già dimenticati amore mio?!?!? Senza parlare di un'altra piccola questioncina, anch’essa lasciata in sospeso, che non mi piace proprio per niente. –
- Quale questioncina? – Chiede Claudia curiosa.
La sparizione di Isaia, amore. – Replica Gabriel asciutto. – Sono abbastanza preoccupato per come io e lui ci siamo "salutati" l'ultima volta dentro la cripta. Non aveva assolutamente lo sguardo di uno pronto alla "resa" ma bensì, aveva tutta l'espressione di uno in procinto di partire per il fronte. Mah?!? –
- Povero Gabriel, con tutte queste rogne, come le chiami tu, ti ci mancava giusto quest'altra di "rogna". –
Replica Claudia ironica, indicandosi il ventre.
E dai amore, ti prego. – Geme Gabriel abbracciandola più stretta. – Ti ho già chiesto scusa almeno duemila volte.  Cosa devo fare perché tu la smetta finalmente di rinfacciarmi quello che mi è "scappato" dalla bocca, mentre discutevamo  per  colpa di quella maledetta nomina? –
- Niente, niente...è superato, tranquillo. Però ti prego Gabriel, da questo momento in poi, qualsiasi cosa tu debba dirmi, non coinvolgere più quel povero diavolo di Alonso. Ho paura che dopo la telefonata di oggi, non avrà più nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia. –
Questo è poco ma sicuro...(ahhahha). Quando oggi al telefono gli hai detto:  "ok Alonso, allora passami Gabriel", è rimasto sconvolto....(hahahah). – Scoppia a ridere Gabriel ributtandosi sul letto. – E' la prima volta da quando lo conosco, che lo vedo così in difficoltà con qualcuno. –
- E' tutto questo perché TU...non hai avuto il coraggio di chiamarmi direttamente. –
- E' vero lo ammetto, è colpa mia. Ma è anche vero che pure lui non sa dire mezza bugia  senza farsi beccare subito, come si dice in gergo, con il sorcio in bocca.....(hahahh). Comunque hai ragione tu, Alonso è un vero amico. E so benissimo, che se anche i membri  della congregazione non dovessero accettare le mie condizioni, lui non mi negherebbe mai, dico mai, un favore. Certo mi farebbe più comodo stare all'interno del direttorio piuttosto che fuori, ma purtroppo a questo punto la cosa non dipende più da me...ma solo e soltanto da quello che alla fine decideranno i cardinali. Che c'è Claudia? Tutto a posto tesoro? –
Chiede preoccupato Gabriel notando l'espressione di lei.
- Certo amore stai tranquillo, sto bene. Sono solo un po'…stanca. Si, stanca mentalmente ecco, perché capisco che questa storia non finirà mai. –
- Claudia tesoro mio... –
sbotta Gabriel sospirando amaramente – …mi dispiace da morire che tu debba sopportare tutto questo stress,  soprattutto  tenendo conto dello stato in cui ti trovi adesso...ma del resto amore mio, sai benissimo anche tu,  che questa "storia" non può  chiudersi da un momento all'altro come è iniziata. Ci vuole calma, tempo e soprattutto gioco di squadra. Ormai siamo tutti coinvolti, e parlo sia di noi che di Alonso e di Teresa. Bene o male siamo stati tutti travolti da questa specie di tsunami che c'ha preso in pieno e senza preavviso…e per uscirne VIVI e possibilmente senza tanti lividi,  bisogna  assolutamente che facciamo "quadrato" intorno a te  amore. – 
- COSA? COME INTORNO A ME? –
- Si Claudia, INTORNO A TE!  Io  non voglio assolutamente che tu te ne faccia un cruccio amore   mio, ma al momento  la nostra situazione attuale  è proprio questa. "LORO" hanno capito alla perfezione  che tu sei il mio “unico”  punto debole…l'unica cosa per cui sono veramente ricattabile e dove possono farmi davvero male se mi colpiscono. 
Ed è proprio per questo motivo che VOGLIO  mantenere segreta la tua gravidanza e  il più a lungo che sia possibile. I cardinali non devono assolutamente sapere sei incinta. Anche perché la notizia della tua gravidanza, arriverebbe subito alle orecchie dei seguaci di Vargas, i quali sanno benissimo che sono stato io ad uccidere "il loro mentore". –

- Non per essere pignoli Gabriel...ma non è stato Isaia ad uccidere Vargas, o mi sbaglio? –
- Si amore, ma sanno anche altrettanto bene che Isaia lo ha ucciso solo e unicamente per "mano mia". –
- Come per mano tua? Non sei mica stato tu a chiedere ad Isaia di uccidere Vargas? –
- Indirettamente si Claudia. Alla fine è come se gli avessi chiesto IO di ucciderlo.  Isaia infatti,  lo ha eliminato proprio nel momento esatto  in cui Vargas  gli  aveva  ordinato di uccidermi. –
- Allora in conclusione, si può dire tranquillamente che Isaia ti ha salvato la vita. –

- Si amore....è proprio così. – Replica Gabriel con voce esitante.
- Chissà dove sarà adesso Isaia e soprattutto in che condizioni sarà? –
- Non lo so davvero Claudia, so solo che più tempo dura la sua assenza e più sarà traumatico il suo "rientro", sia per lui che per noi.  –
- Perché pensi questo? –
- Perché quando ci siamo lasciati nella cripta, lo abbiamo fatto nel peggiore dei modi. Era sconvolto, non sembrava neanche lui. Aveva lo sguardo assente e perso nel vuoto....e poi di colpo ha cominciato a farneticare cose senza senso e alla fine mi ha detto  che “ormai nulla sarebbe stato più come prima". –
Conclude Gabriel esausto, crollando di nuovo sul letto. – Sono davvero preoccupato. Mi devi credere amore: Isaia alla fine mi preoccupa più di Serventi. –
- Addirittura Gabriel !?! –
- Si, perché con Serventi, su per giù, so come muovermi...ma con Isaia non so davvero come comportarmi. Ogni volta che credo che lui stia dalla mia parte, accade sempre qualcosa che mi fa ripiombare di colpo alla realtà. –
- E quale sarebbe questa realtà? –
- Che  ormai  camminiamo  su  due  percorsi  assolutamente  opposti. Lui  mi  vede  come  un
pericolo Claudia. Un pericolo assoluto e reale.
Un pericolo per la chiesa…un pericolo per l'umanità…e un pericolo per tutto quello in cui ANCORA FINGE  DI  CREDERE. –
- Se devo essere sincera, io la vedo un tantino meno contorta di come la vedi tu. –
- E cioè? –
Chiede dubbioso Gabriel.
- Isaia ormai è.......e devi credermi  amore  mio che mi dispiace davvero dirlo – si affretta ad aggiungere Claudia con voce decisa  – ma per come la vedo io,  ormai è soltanto un invasato cronico della peggior specie. Ricordati Gabriel,  che il confine che divide il credo cattolico dal fanatismo religioso, è anche fin troppo sottile  ed estremamente facile da varcare, con le conseguenze sconvolgenti che abbiamo visto sia su Isaia che su  quell'altro esaltato perso  di Vargas. Non dimenticarti che hanno ucciso senza pietà e senza nessuna remora: Nadia, Yuri, Cristina e.... –
- .....e anche me. –
Conclude Gabriel guardando fisso Claudia, che quasi scoppia in lacrime.
- Ohi amore. No dai ti prego tesoro mio non fare così. Fortunatamente adesso siamo qui sani e salvi tutti e due....anzi tutti e tre. – Ribatte l'uomo sorridendo e abbracciandola di slancio,   facendola scivolare delicatamente sotto di lui. – Dai amore, adesso più che mai non dobbiamo  assolutamente crollare. Dobbiamo farlo per lui. – Conclude Gabriel baciandola.
- ...o per lei. – Replica ridendo Claudia.
- (...ahhahh) Ok...ok....per lui o per lei. Tanto lo so che alla fine mi "darai" una stupenda femminuccia, soltanto per il gusto di vedermi crollare con un infarto diretto la sera stessa che mi dirà di avere un primo appuntamento con un MASCHIO.
Così se non ci resto secco  per mano di Serventi e compagnia  bella, morirò sicuramente a causa di  un "arresto cardiaco"  la prima sera che mia figlia  uscirà con qualche suo amichetto. O mio Dio... –
sbotta Gabriel ridendo – ...che sensazione strana che provo dicendo "mia figlia". E' qualcosa di talmente travolgente  da devastarmi proprio. –
- Esagerato. – Esclama Claudia rilassandosi immediatamente e  scoppiando a ridere.
- Esagerato??? Quello che mi mancava in questo momento, era proprio un'altra Munari in miniatura, che mi mettesse ancora di più il fegato in movimento. Comunque amore non preoccuparti, vedrai che sarò pronto a tutto, anche a rischio di mettere a repentaglio l'integrità delle mie cellule epatiche.  – Mugola Gabriel massaggiandosi la pancia.
- Dai amore non essere melodrammatico, e poi calcola che il fegato ha sempre bisogno di essere mantenuto in movimento e la vita sedentaria è proprio quella che ha gli effetti negativi "peggiori"  sul nostro metabolismo. – Ribatte Claudia sorridendo e baciandolo a stampo.
- Si amore, concordo pienamente con te ma non ti nascondo, che un po' di tranquilla e noiosa vita sedentaria, non mi dispiacerebbe proprio in questo momento. – 
- Oddio Gabriel ti prego, non mi vorrai mica diventare un classico pantofolaio da manuale. –
- Bè amore...non ti nascondo che sento proprio la necessità "fisica", di passare qualche serata  sdraiato sul divano abbracciato a te, a mangiare e bere fino ad addormentarmi. –

- Hummm....che squallore professore Antinori. Devo dire che come cornice di questo quadro assolutamente noioso, ci manca soltanto il classico vestaglione di flanella modello INPS e la birra gelata. Insomma mi faccia capire bene prof, Lei vorrebbe passare le nostre future serate, abbracciati insieme sul divano a guardare la televisione, smangiucchiando e bevendo fino a crollare addormentati tutti e due, per il sonno e per la noia. –
- (...hhahah)...esattamente dottoressa Munari. Esattamente! E poi mi perdoni, ma chi Le  ha detto che dovremo per forza aspettare di crollare addormentati per la stanchezza e per la noia. Ci sono tanti altri metodi per farselo "venire il sonno"....invece di aspettarlo! – Conclude languido Gabriel stringendola e baciandola sul collo.
- Ah si professore...e quali sarebbero questi "altri metodi" di cui mi sta parlando? – Risponde Claudia,  abbandonandosi completamente sotto il peso del corpo di lui.
- Bè dottoressa, io ne ho conosciuto "uno" di questi metodi, da poco tempo in verità, che non teme paragoni di nessun genere..............amore mio. – Sussurra Gabriel, continuando a lambirle il collo e solleticandole la pelle bianca con la corta barba, facendole ricoprire il corpo di brividi.

E in un momento…….tutto quello che li circonda...scompare.

I problemi, le angosce, la congregazione, il direttorio, Serventi, Isaia, i Templari....tutto insomma.
Tutto quanto sembra svanire completamente nella nebbia in cui si ritrovano avvolti i loro corpi e soprattutto i loro sensi....annebbiati dal desiderio più totale,  travolti da un unico desiderio che quasi li devasta....IL DESIDERIO DI UNIRSI.

Ed in un istante si accorgono che esistono soltanto loro.
Loro due e i loro corpi che piano piano restano nudi e di colpo si "fondono", con la semplicità e naturalezza che li ha sempre accompagnati fin da quella prima volta sulla riva di "quel lago".

Gabriel e Claudia...due corpi di carne e sangue, che all'improvviso diventano un solo "essere"...un solo corpo pulsante...unito in una danza d'amore talmente naturale da sembrare quasi irreale.

Claudia si inarca completamente sotto il corpo di lui....di lui che delicatamente ma con decisione...la INVADE...la COLMA...lasciando il resto del mondo completamente all'esterno del loro gioco d'amore.

Gabriel è in preda ad un estasi che non ha mai assaporato in vita sua.
Si rende conto che “ogni volta” è sempre come se fosse “la  prima volta”.
Il corpo della SUA donna, sembra quasi fatto di cera. Una cera speciale...satinata, creata unicamente per fondersi e modellarsi tra le sue braccia e le sue mani....
....quelle mani che non smettono neanche per un momento di accarezzarla ed di accompagnarla in quel ritmo d'amore e di amplesso incessante che si fa via via sempre più incalzante.......

.....e di colpo...il corpo di LUI si scioglie completamente nel corpo di LEI...colmandola del suo essere e dei suoi umori.

Ed alla fine, è semplicemente tutto come deve essere...e come è sempre stato del resto.

Fin da quella prima volta....fin da quel primo bacio rubato davanti a quell'antico Castello nel centro di  Roma....


...semplicemente loro due....semplicemente  GABRIEL E CLAUDIA

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Capitolo 18
*** OHI ALONSO, SONO QUI SOTTO... ***


............

 

- Ohi Alonso, sono qui sotto, sto parcheggiando la moto. –
- Gabriel hermano, sei già arrivato. –
- Mi hai detto che era importante e così sono arrivato al volo, ho fatto appena in tempo a fare colazione stamattina. Devo confessarti che il tuo messaggio mi ha un pò agitato e così sono uscito di casa di corsa e senza nemmeno svegliare Claudia. –
- Ohhh allora vi siete chiariti. Estoy muy contento por ti amigo. –
- Si Alonso, ci siamo chiariti e devo dire anche molto  a "fondo"
– Replica Gabriel,  ammiccando in modo malizioso.
- Por favor amigo.... me avergüences. – Protesta mugolando Alonso – Ho capito che ormai yo soy diventato il tuo confesor spirituale...ma por favor hermano, non me decir todo quello che pasa con Claudia, yo non soy pronto per ablar proprio de todo amigo. – Continua a confabulare, il vecchio prete sempre più imbarazzato.
- (hahah)...Ok Alonso, ma tu sai bene che con te non ho nessun tipo di segreto. – Continua imperterrito Gabriel, ridendo come un matto.
- E yo estoy my felice por este, ma  te ripeto amigo...non è necessario che tu me dica todo quello che pasa tra te e Claudia. – Replica  ridendo imbarazzato Alonso.
- Va bene, allora vuol dire che con te parlerò per metafore. Ok? –
- Madre de Dios. No amigo. Ho paura che così sia anche peor
. – Risponde Alonso ironico. – Comunque ti aspetto nel nostro studio privato, devo parlarti immediatamente di una certa cosa. –
- Arrivo subito Alonso. –

..........................................

- Allora Claudia, come è andata ieri sera? – Chiede Teresa, guardando la faccia assonnata dell'amica con attenzione. – Non hai dormito bene cara? –
- Ho dormito "poco" e ad intermittenza.
– Risponde Claudia strizzando l'occhio in segno d'intesa.
- Oh Dio ti ringrazio. Allora posso sperare che sia tutto chiarito con Gabriel? –
- Sembra di si Teresa. Certo,  le cose che erano rimaste in sospeso, sono ancora li che galleggiano a mezz'aria, ma capisco comunque che da parte di Gabriel c'è la voglia di risolvere tutto al più presto e nel modo più conveniente possibile per noi due. –
- Sono contenta che tu abbia finalmente capito che l'unica cosa che Gabriel vuole veramente, è stare con te, cercando però nello stesso momento di accomodare le cose in modo che possa avere un punto d’appoggio nel direttorio, casomai ce ne fosse bisogno.

- Comunque, io non me la sento ancora di cantare vittoria. La strada da percorrere è lunga e gli ostacoli sono talmente tanti che mi spaventa anche solo  elencarli. Vedremo!


......................

 

- Allora mi dici cosa c’è di tanto urgente. –
- Certo hermano. Diciamo che ci sono due notizie. Una buena e un'altra un poco meno. –
- Prima quella buona. –
- Está bien. Allora come prima cosa, i cardinali hanno aceptado la tua proposta di dirigere il direttorio come membro laico.
- Grande Alonso. –
Esulta Gabriel abbracciando il vecchio prete che quasi rischia di crollargli addosso. – Questa si che è un'ottima notizia...se non fosse che puzzi di sigaro e di mojito ti bacerei.....(hahhahah). –
- Bueno Hermano...calmate amigo...(ahhah). Di questo passo ti cadrò addosso e ti assicuro che yo soy tutto fuorché una pluma. –
- Sono abbastanza forte da reggerti amico mio. –
Replica  Gabriel ridendo come un matto e mollando la presa. – Ma dimmi un pò  Alonso, come mai i cardinali hanno accettato la mia proposta?...visto che al principio, sembrava quasi che io gli avessi proposto di far ammettere il diavolo nella congregazione. –
- Forse amigo mio, hanno compreso che tu gli servi più di quanto loro stessi avessero voluto ammettere. Inoltre, è arrivata una nuova segnalazione riguardante un caso di presunta telecinesi e non sanno, tanto per rimanere in tema hermano, a che santo votarsi per risolvere la cuestiòn. –
- Meglio così allora, almeno anche loro hanno capito che non sono infallibili come credono e che tutti dobbiamo avere l'umiltà, di accettare il fatto che abbiamo bisogno degli altri.  E dopo questa "perla di filosofia"... –
continua Gabriel ridendo come un matto. – ...me ne posso anche andare a casa da Claudia, ad annunciarle la buona notizia. –
- No, fermati Hermano. – Lo blocca di slancio Alonso. – Ti avevo detto che le notizie erano due : una buona e una cattiva. –
- mmmfffffffffff.... –
Sbuffa Gabriel rassegnato. – Ok, dimmi! –
- I cardinali  hanno  dato  si l'ok  alla  tua  propuesta  come  membro  laico...ma  sólo  ad  una condiciòn .
– Esordisce titubante Alonso.
- Che condizione? – Chiede Gabriel con voce roca.
- Che per toda la durata della tua nomina come responsabile del direttorio, tu non sia motivo d’imbarazzo por la congregazione. –
- Motivo di imbarazzo? E come potrei…..secondo loro…metterli in imbarazzo?
– Chiede Gabriel parlando lentamente e sempre più torvo.
- Magari...sposandoti con Claudia. Questo potrebbe essere sicuramente un motivo di contrasto tra te e i cardinali. Non te lo permitiría nunca mas hermano. Estoy seguro de esto.  – Esordisce tutto di un fiato Alonso, aspettandosi uno scoppio d’ira da parte di Gabriel, che sentendo la notizia, diventa addirittura paonazzo dalla rabbia.
- COSA !?!? NON ME LO PERMETTEREBBERO MAI !?!??! FAMMI CAPIRE BENE ALONSO, NON MI PERMETTEREBBERO MAI DI SPOSARMI CON CLAUDIA??!?!  –  Urla Gabriel infuriato, tanto che le vene del collo sembrano di essere sul punto di scoppiargli da un momento all’altro.
-Hai capito bene hermano. Su questa cosa sono stati irremovibili – Conclude Alonso con voce afona ma decisa.
- Ma questo è completamente assurdo. Ma se sanno benissimo quale sono le mie intenzioni nei confronti di Claudia. – Replica Gabriel con voce sorda.
- E’ proprio per questo amigo. Proprio perché conoscono my bien le tue intenzioni,  che hanno posto queste condizioni. Para obligarte  a renunciar, è ovvio. – Ribatte sconsolato il vecchio prete.
- Ma ti rendi conto fino a che punto può arrivare la loro ipocrisia?!?!  Non gli importa niente che io stia con Claudia. Che io conviva con lei nella stessa casa. Che io ci faccia l’amore tutti i giorni e tutte le notti. L’unica cosa che davvero conta, secondo la loro mente deviata, è che io non me la sposi.  – Ringhia Gabriel sempre più furioso. – Come se questo non sarebbe ancora di più un motivo di scandalo per la Chiesa? Oppure in questi giorni mi sono perso qualche “ nuova enciclica papale”, dove di punto in bianco La Chiesa, ha deciso di concedere ai noi poveri comuni mortali, la possibilità di vivere “more uxorio” con una donna? – Conclude Gabriel, sbattendo con violenza i pugni sul pesante tavolo di mogano, facendolo vibrare pericolosamente.  – E’ assurdo Alonso. E’ inconcepibile tanta ipocrisia da parte loro. Mi devi credere amico: mi viene da vomitare!  –
- Ti capisco Hermano.  – Risponde  sconsolato il vecchio prete. – Anche a me  esta  cosa è sembrata assurda. Ora però sta a te amigo, prendere una decisione. E yo...non te invidio para nada hermano…..para nada.

GABRIEL SENTE IL CELLULARE VIBRARE NELLA SUA GIACCA. LO PRENDE SCONSOLATO E LEGGE IL DISPLAY.
…..E’ CLAUDIA….............E NON RISPONDE.
………………………………………….

-  “Perché non risponde?” – Pensa Claudia mentre il numero di Gabriel continua a squillare a vuoto. – “Era così su di giri stamattina quando è uscito. Me ne sono accorta da sotto le coperte, che era fuori di se. Ho fatto finta di dormire perché ho visto la fretta con cui si vestiva…e ora non mi risponde. Mah?!?  Che abbia qualche altra rogna alla congregazione? Quasi quasi mi vesto e faccio un salto lì da lui. Tanto anche se avesse qualche problema con questa dannata nomina al direttorio, non me lo direbbe mai. Un po’ per protezione e un po’ per chiamiamola  sana codardia.” – Sorride arricciando il naso. – “Il mio piccolo grande uomo, nasconderà anche un segreto molto oscuro dentro di se, ma davanti all’ancor più oscuro mistero femminile…diventa un cucciolo di volpe in cerca del suo rifugio. ” – Riflette divertita Claudia. – “Ok si, ho deciso! Mi vesto e gli vado incontro. Così quando esce dalla congregazione, gli faccio una sorpresa e magari andiamo a mangiare insieme da qualche parte. E tu amore mio…”  – sorride dolcemente massaggiandosi la pancia. – “…ti prego almeno per oggi, di non mandarmi il pranzo di traverso, come sta avvenendo anche troppo spesso ormai. Ok cucciolo?...O mio Dio...” – Storce la bocca ridendo di gusto – “Benissimo Dott.ssaMunari, arrivate a questo punto, possiamo tranquillamente affermare , senza timore di essere smentite, che Lei ormai, sia  perfettamente in grado di accorgersi anche da sola , che sta diventando completamente e assolutamente patetica…(hahhhahaah)…ma è così bello essere patetica per colpa tua, mio piccolo scricciolo.” – Prosegue ridendo , continuandosi a massaggiare il ventre. – “Andiamo và amore mio…..andiamo a fare una sorpresa a tuo padre.” –

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