In questa e quell'altra vita, forse

di alix katlice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #01 ~ Di Macchinette Fotografiche e Ricordi ***
Capitolo 2: *** #02 ~ Di Verde e d'Argento ***
Capitolo 3: *** #03 ~ Di lunghi Capelli e Ladri gentiluomini ***
Capitolo 4: *** #04 ~ Di Caffè e Cose Nascoste ***
Capitolo 5: *** #05 ~ Di Ombrelli e Idee stupide ***
Capitolo 6: *** #06 ~ Di Tristezza e Comunicazioni difficili ***



Capitolo 1
*** #01 ~ Di Macchinette Fotografiche e Ricordi ***




In questa e quell'altra vita, forse
#01 ~ Di Macchinette Fotografiche e Ricordi




 


 


 




 

Bellamy guardava Clarke mentre lei osservava concentrata il mare, come se volesse carpirne ogni particolare. La guardò mentre, dopo alcuni secondi, tirava fuori una macchinetta fotografica nera dal suo zaino e puntava l'obiettivo verso il tramonto.
L'idea di quella piccola gita fuori porta era venuta a sua sorella quel mercoledì pomeriggio di metà luglio, quando verso le due l'aria era diventata estremamente pesante e calda, ed Octavia era scattata in piedi, gli occhi sgranati, l'idea ormai in testa: io, tu, Clarke e un week-end in tenda al mare!. Lui non aveva avuto il coraggio di replicare nulla ed ora si trovavano lì, a guardare il tramonto, godendosi l'aria fresca che spirava dal mare, l'odore della salsedine.
Clarke, in quei due giorni che erano stati lì, era stata estremamente sopportabile: solitamente loro due non andavano d'accordo, ma quei giorni... erano stati piacevoli. Si erano divertiti.
Bellamy sarebbe tornato con felicità in città, ripensando a quei giorni.
La cosa migliore -o peggiore, a seconda dei punti di vista, era stata che di lei aveva potuto notare tanti piccoli particolari a cui non aveva mai fatto attenzione.
Come per esempio il fatto che si svegliasse dannatamente presto, per andare a camminare, che quando beveva si rilassava e smetteva di fare la principessa saccente, che amava stare ore in acqua e non le piaceva il caffè.
Queste erano, certo, tutte piccole cose: ma avevano aiutato Bellamy a farsela piacere un po' di più -sempre di più.
Poi, si era reso conto di un particolare talmente grande che aveva catturato tutta la sua attenzione, e che aveva capito di aver notato anche in altre situazioni, senza mai però soffermandocisi troppo.
Ogni cosa che Clarke Griffin guardava, ogni luogo, oggetto, persona che lei incontrava, doveva fotografarla: portava sempre con sè una borsetta nera che conteneva la sua macchina fotografica, ed ogni tanto la tirava fuori e scattava foto.
In quel momento era così concentrata sul tramonto che Bellamy provò persino un po' di rimostranza nell'interromperla.
‹‹ Perché lo fai? ›› le domandò, affiancandola.
La ragazza sobbalzò leggermente, stando però ben attenta a non far cadere la macchinetta.
‹‹ Cosa? ›› chiese lei, non capendo a cosa il ragazzo si riferisse.
Indicò con lo sguardo la sua macchinetta fotografica, e lei di riflesso se la strinse al petto.
‹‹ Mi piace fotografare le cose ›› rispose lei, vaga.
Bellamy sperava che avrebbe aggiunto un qualcosa, un qualsiasi cosa: quella sua fissazione era più che un semplice hobby, un semplice piacere.
‹‹ I miei nonni materni, gli unici che ho conosciuto... ›› cominciò Clarke quando capì che Bellamy non se ne sarebbe andato senza una spiegazione decente ‹‹ ...sono entrambi morti dopo diversi anni di Alzheimer. ››
Tutto d'un tratto Bellamy rimpianse l'averglielo domandato. Detestava parlare di parenti morti -gli ricordava sua madre che se n'era andata da poco meno di due anni, lasciandolo solo con sua sorella senza una minima indicazione di chi fosse loro padre.
‹‹ Entrambi erano arrivati al punto da non riconoscermi. Entravo nelle loro stanzette, calde, accoglienti, e trovavo solo sguardi confusi a guardarmi. Io non voglio diventare così, da vecchia. Voglio ricordare tutto ciò che ho fatto e ciò che ho provato. ››
La guardò, dritto negli occhi: anche lei si voltò, quasi nello stesso momento, e Bellamy apprezzò davvero tanto il fatto che non stesse piangendo.
‹‹ Voglio ricordarmi tutto. Mio padre è morto circa un anno fa, e non ha avuto il tempo per guardare tante cose: io voglio ricordarmi di tutto e stampare su carta e nella mia mente quante più cose possano essere ricordate. ››
Bellamy pensò che fosse davvero una bella spiegazione; malinconica, certo, ma bella.
Improvvisamente sentì il bisogno di farla sorridere, di alleggerire l'aria diventata ormai pesante.
‹‹ Fa una foto a me, allora ›› gli disse, procurandosi un'occhiata pieno di scetticismo e... sì, anche leggermente divertita.
‹‹ Non sei poi così bello come soggetto, sai? ›› disse lei, voltandosi comunque di petto verso di lui e portando l'obiettivo ad altezza viso.
‹‹ Sì, ma valgo la pena di essere ricordato ›› concluse lui, sorridendo al flash della macchina fotografica.
Mentre sorrideva, pensò che lui e Clarke dopotutto non erano poi così diversi; entrambi avevano perso almeno un genitori ed entrambi erano dovuti crescere troppo presto e in fretta.
Ringraziò silenziosamente la ragazza, per averle aperto uno spiraglio del suo cuore.
La cosa che però lo intimoriva era il fatto che, guardando dentro, ciò che aveva visto lo aveva compreso e condiviso, facendolo un po' anche suo.
Tornarono insieme alle tende, Octavia che li guardava con sguardo complice come a dire "so io cos'avete fatto da soli".
Bellamy decise che al prossimo compleanno di Clarke le avrebbe regalato una nuova macchinetta fotografica.


 

[758 parole]


 


















Note Autrice:

Tadaaaan! Io poche cose alla volta non le so fare.
Oggi ho fatto un giro su Tumblr e ho deciso di dover andare sul tag Bellarke: PESSIMA IDEA. NON LO FATE.
I miei sentimenti si sono riavvivati per questa bellissima otp e ho cominciato a cercare prompt su prompt, arrivando ad un post con dentro una marea di prompt AU: risultato? Una raccolta di flash/one-shot/drabble, tutte AU anche se di diverso tipo.
Specifico, se non si era capito: questa è una ModernAU! Le prossime varieranno da un Hunger Games AU a un AU storica e tante tante altre AU.
Viva le AU.
Okay, ora vi saluto, poveri voi che dovete avere a che fare con questa malata mentale.
Bene: un bacio, lasciatemi qualche parere se vi va, e... boh, non so che altro dire!
Grazie per aver letto ed essere arrivati fin qui, e spero che continuerete a seguirmi in questo piccolo percorso :3

Alice.

 

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Capitolo 2
*** #02 ~ Di Verde e d'Argento ***



 

In questa e quell'altra vita, forse
#02 ~ Di Verde e d'Argento





 


 




 

Clarke Griffin, una piccola undicenne bionda dagli occhi chiari e curiosi, osserva intimorita l'intera Sala: le sembra che tutti la stiano fissando, mentre il Cappello Parlante le bisbiglia in testa -o all'orecchio? Gli altri stanno sentendo ciò che sta dicendo?
‹‹ Vedo coraggio, in questa personcina! Un coraggio da vero Grifondoro ›› esclama, mentre Clarke non può fare a meno di sondare con lo sguardo i suoi nuovi compagni di scuola -i Grifondoro con i loro sorrisi speranzosi, i Corvonero incuriositi, i Tassorosso con espressioni amichevoli, i Serpeverde che parlottano ‹‹ Ma c'è anche intelligenza... sei difficile, ragazzina, questa non è l'intelligenza dei Corvonero, è l'ambiziosa intelligenza dei Serpeverde. Non ti tiri indietro in situazioni spiacevoli in cui vanno fatte cose spiacevoli per il bene di qualcun'altro... questo non è molto da Grifondoro. ››
Ci sta mettendo davvero tanto, per i normali standard: Clarke lo capisce da tutti gli sguardi che ora sono su di lei. Ne nota uno, in particolare.
Mentre prega di non essere smistata in Serpeverde -il bambino che prima di lei è stato messo in Tassorosso, Finn, le ha detto che i Serpeverde sono cattivi, viene catturata proprio dallo sguardo di uno di loro.
Sono due occhi scuri, grandi, divertiti: è più grande di lei, di tre o quattro anni, i capelli moderatamente lunghi e la divisa leggermente in disordine, la pelle di un colore olivastro, più scuro del normale.

Beh, forse su Serpeverde ci si potrebbe fare un pensierino...
‹‹ Serpeverde, uhm? ››
Oh, no. Oh no no no no. Rimangia tutto. Si rimangia tutto ciò che ha appena pensato su Serpeverde!
‹‹ Bambina mia, sei sicura? Sei una specie di incrocio fra i Grifondoro e i Serpeverde, ma nella tua testolina leggo che faresti cose terribili, anche riguardanti innocenti, pur di raggiungere i tuoi bei scopi. ››
Clarke sa che in fondo il Cappello Parlante ha ragione. Sa che non si troverebbe particolarmente bene in mezzo alla lealtà dei Grifondoro e al loro stupido bisogno di sacrificarsi in situazioni in cui si può trovare un'altra via.
Forse, Serpeverde potrebbe essere davvero la sua casa.
‹‹ Serpeverde! ›› esclama il Cappello Parlante, stavolta non nella sua testa.
Guarda il tavolo verde e argento che scoppia in uno scrosciante applauso e in rumorose grida e risate: si dirige verso di esso, a testa alta.
Quando si siede accanto al ragazzo dagli occhi scuri, lui le porge la mano.
‹‹ Bellamy Blake, ›› dice lui ‹‹ e benvenuta fra le Serpi. ››
Clarke sorride, anche se non sa ancora se questa scelta sarà buona o no.



[429 parole]








 








 

Note Autrice:

Mi sento leggermente un genio.
Ho unito The 100, Harry Potter e Game of Thrones tutti in un unica flaaaash *-* certo, Game of Thrones solo citato inizialmente, ma ei, non si può avere tutto dalla vita!
Okay, voglio specificare solo un paio di cose: primo, questa non sarà l'ultima flash Harry Potter ! AU, perché mi sono venute in mente altre idee su quest'universo e... beh, non sarà solo questa, sappiatelo xD
Poi: Clarke in Serpeverde, parliamone. La maggior parte della gente pensò che la inserirebbe nei Grifoni, ma io... non so, alcune sue azioni mi fanno pensare più alle Serpi.
Lei che da il via per torturare Lincoln, ("cosa succede se non se ne vuole andare?" "lo uccidiamo") rivolto al piccolo Murphy, le sue azioni nelle anteprime della seconda stagione (SPOILER: punta un coso di vetro al collo di qualcuno che non conosce, un innocente, non molto da Grifondoro xD FINE SPOILER).
Quindi... eccola là in Serpeverde!
Bene, spero che vi sia piaciuta anche la seconda flash, ed io vi saluto.
Un bacione :*

 p.s: la relazione fra Bellamy e Clarke nelle Harry Potter ! AU non sarà proprio romantica... qui, per esempio, è più un po' di "sono più grande e ti insegnerò a dar fuoco agli stendardi Grifondoro", insomma, cose così xD
 

Alice.

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Capitolo 3
*** #03 ~ Di lunghi Capelli e Ladri gentiluomini ***


In questa e quell'altra vita, forse
#03 ~ Di lunghi Capelli e Ladri gentiluomini











‹‹ Sappi che non ti bacerei mai in condizioni normali ›› mormora Clarke a bassa voce, Bellamy di fronte a lei che la guarda divertito ‹‹ Lo faccio solo per i bambini. ››
I bambini, quegli adorabili piccoli marmocchietti, tutti attorno a loro continuano a fissarli, aspettando il grande momento; Clarke si trova in difficoltà (ma perché Finn doveva mancare proprio oggi da lavoro?) e Bellamy non fa assolutamente nulla per aiutarla, anzi.
Anzi. Le braccia incrociate al petto, un sorriso da schiaffi in viso, sembra che si stia divertendo a vederla in difficoltà.
A Clarke i bambini piacciono -dopotutto è per questo che interpreta Rapunzel a Disneyland Paris! ma ogni tanto le piacerebbe tanto prenderne a schiaffi qualcuno. Come il ragazzino con il cappellino rosso in testa che ha proposto quel bacio (perché Flynn e Rapunzel nel film si baciano, e se non vi baciate significa che non siete Flynn e Rapunzel!).
Mentre lei si avvicina, pensa che se ci fosse stato Finn al suo posto sarebbe stato tutto più semplice. Solitamente è Finn ad interpretare Flynn Rider, Bellamy dovrebbe essere Aladdin o qualcuno di simile, non ricorda, ma oggi il suo compagno è malato e deve fare questa cosa assurda proprio con Bellamy.
Il bacio è impacciato e persino un po' umido, ma ai ragazzini piace tanto che cominciano persino ad applaudire: Clarke si tira leggermente indietro, ma Bellamy l'afferra per la vita e si prostra in un pomposo inchino, costringendola ad imitarlo.
Quando si china, Clarke sente sussurrare.
‹‹ Se dovessi darti un voto sarebbe un cinque e mezzo, Principessa, ma con un po' di pratica arriveremo facilmente ad un otto. ››
Si trattiene dal colpirlo su una spalla per il semplice fatto che Flynn e Rapunzel non si picchiano, e il ragazzino dal cappellino rosso comincerebbe a rompere le palle di nuo -ehm, comincerebbe di nuovo a lamentarsi.
‹‹ Non contarci troppo ›› risponde, pensando che dopotutto non è stato così male.
Eh, cosa si fa per i bambini.

[332 parole]













Note Autrice:

Ciao a tutti :3
Ecco il terzo capitolo di questa raccolta! Il prompt è semplice e poco impegnativo, ma io l'ho trovato così dolcioso... e l'ho scritto, e ta daaan
Non ho molto da dire quest'oggi. Anzi, non ho nulla da dire.
Beh spero vi siate divertiti a leggere il capitolo e nulla, vi mando tanti baci :*
Ciao, alla prossima!

Alice.

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Capitolo 4
*** #04 ~ Di Caffè e Cose Nascoste ***


In questa e quell'altra vita, forse
#04 ~ Di Caffè e Cose Nascoste










 

‹‹ Il barista è proprio carino, uhm? ››
Clarke osserva la sua nuova migliore amica -così come lei si è dichiarata meno di quattro ore fa. Deve ancora decidere se Octavia è totalmente andata o solo in parte, ma dall'ultima affermazione propende per la prima. Si volta verso il bancone e getta una veloce occhiata, tanto per capire se sta parlando sul serio.

Il bar del college è un posto particolarmente grande e pieno zeppo di gente. Clarke, oggi è il primo giorno ed è piuttosto disorientata, fa un po' di fatica prima di capire dove guardare: quando finalmente capisce a chi si sta riferendo Octavia, non può fare a meno di concordare con la sua precedente affermazione.
Il ragazzo -deve avere solo qualche anno più di lei, ha capelli neri lisci, leggermente arruffati; la pelle olivastra, scura, gli occhi ancor più neri dei capelli, i muscoli tesi delle braccia che Clarke nota quando lui allunga una mano per afferrare un bicchiere.
‹‹ Sì, carino... nulla di eccezionale, comunque ›› dichiara alla fine delle sue osservazioni, voltando il capo verso Octavia che intanto sta sorridendo.
‹‹ Bugia, bugia! Ti piace, su, confessa! ›› dichiara, saltellando leggermente sulla sedia e avvicinandosi al tavolino traballante.
‹‹ Non mi piace... ›› dice Clarke, voltandosi di nuovo verso il diretto interessato ‹‹ ...è solo carino, okay? E poi esco da una relazione complicata, non voglio impicciarmi con nessuno per il momento ›› dichiara seria la ragazza.
Ora il ragazzo si è voltato verso di loro, e le sta fissando. No, non la sta fissando. Fissa Octavia con uno sguardo irritato e pieno di... rimprovero? Sembra proprio rimprovero.
‹‹ Ma lo conosci? ›› domanda Clarke, perché il ragazzo continua a fissare la sua amica e lei si sente leggermente a disagio.
‹‹ No, assolutamente ›› dichiara Octavia, senza preoccuparsi di quello sguardo accusatore.
‹‹ Sei sicur-... ››
‹‹ Posso farvi mettere insieme comunque, però! ››
Un ultimo sguardo pieno di scettico divertimento ad Octavia e poi la sua attenzione torna al ragazzo, che ora è tornato a lavoro.
Oppure no. Al bancone non c'è, non lo vede; un attimo di intenso panico che la porta a chiedersi se il suo timore è reale e un paio di secondi per rendersi conto che sì, lo è.
Il ragazzo sta camminando verso di loro.
Clarke si fa piccola sulla sua sedia quando lui arriva al loro tavolo.
Le braccia incrociate al petto e non la degna di un'attenzione; guarda Octavia con il medesimo sguardo di prima.
‹‹ O., gentilmente, la smetti di distrarmi? Sto lavorando ›› ringhia il ragazzo.
È un attimo, una veloce occhiata verso Clarke e poi se ne va.
Quando è ormai lontano, lei si volta verso Octavia, uno sguardo interrogativo in volto.
‹‹ Non stavo cercando di organizzare il tuo matrimonio con mio fratello, se è questo ciò che stai per chiedermi. ››

 

 

 

[480 parole]







 







 

Note Autrice:

Salve bella gente :D Eh già, era da un po' che non aggiornavo!
Ma oggi ho la febbre ed ho trovato un momento per scrivere, quindi... eccovi il quarto capitolo :D Nulla di serio, insomma.
Non ho molto da dire, mi diverte immaginare Octavia nel nostro mondo che tenta di far fidanzare Clarke e Bellamy, quindi è venuta fuori questa cosa xD
Bene, ora me ne vado prima che mi tiriate i pomodori e... non so, grazie per aver letto :D

Alice.

 

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Capitolo 5
*** #05 ~ Di Ombrelli e Idee stupide ***


In questa e quell'altra vita, forse
#05 ~ Di Ombrelli e Idee stupide












 

 

Bellamy si irrigidiva leggermente ogni volta che il suo braccio sfiorava quello di Clarke.
Tentava di non farlo notare alla ragazza, naturalmente: sarebbe stato un comportamento oltremodo strano, visto che lei non gli piaceva assolutamente e che non provava nei suoi confronti il più minimo interesse.
Si diede dello stupido quando, per l'ennesima volta, le loro braccia nude si sfiorarono e Clarke gli lanciò una veloce occhiata per vedere se quel contatto casuale l'avesse infastidito: Bellamy tentò di dare quell'impressione.
Infastidito, certo...
Si diede dello stupido pensando a quanto facilmente le avesse offerto un "passaggio sotto il suo ombrello" appena erano usciti dalla casa dove entrambi lavoravano come baby-sitter: avevano guardato contemporaneamente il cielo coperto di nuvole -dove poche ore prima splendeva un sole cocente di fine estate; Bellamy rassegnato (nulla di più, tanto aveva un ombrello), Clarke frustrata e leggermente preoccupata.
Poi Bellamy aveva spalancato l'ombrello e le aveva detto "ti do un passaggio a casa."
Per quel motivo ora procedevano sotto la pioggia, che si era trasformata in un acquazzone, l'uno decisamente troppo vicino all'altra; e Bellamy continuava a darsi
dell'emerito idiota.

Primo: quella sua mezza-cotta per Clarke Griffin era una cosa oltremodo stupida. Ma proprio tanto stupida. Considerando che lei era felicemente fidanzata da un paio di anni, era una delle cose più stupide che avrebbe mai potuto fare (ecco forse perché si era invaghito proprio di lei!)
Secondo: già doveva passare parecchio tempo con lei. Era la sua vicina, la migliore amica di sua sorella, la sua compagna di baby-sitting (Jasper Jordan e Monty Green erano due ragazzini esageratamente esagitati, nessuna persona normale avrebbe potuto badare a quei due da sola per più di dieci minuti), ed ora anche la sua compagna di ombrello-pioggia.
Fortunatamente arrivarono presto a destinazione.
Quando Clarke lo salutò ed entrò in casa sua, Bellamy prese un'importante decisione.
Il giovedì seguente, se avesse piovuto, non avrebbe portato l'ombrello: così non avrebbe dovuto darle un passaggio e la sua mezza-cotta per Clarke Griffin non sarebbe stata alimentata.
Quando il seguente giovedì uscirono dalla casa di Jasper Jordan e videro che pioveva a catinelle, Bellamy si diede del genio.
Quando però Clarke tirò fuori un piccolo ombrellino azzurro e gli diede un passaggio a casa, Bellamy capì di essere davvero un emerito idiota.


[378 parole]












Note autrice:
Scusate tantissimo per il ritardo! Ho aggiornato l'ultima volta più di un mese fa D:  Mi dispiace tantissimo!
Non ho avuto molto tempo e in più sono stata presa da altri Fandom, perdonate e.e
Per questo, dovete ringraziare la 2x03: dopo averla vista il mio amore per DeCento è tornato al suo antico splendore (questa seconda stagione è figa quasi più della prima, per me v.v) e quindi è tornata anche la mia ispirazione xD
Bene, cosa dire? Bellamy stupido che ha una cotta per Clarke è uno dei miei headcanon, quindi eccoli qui ahaha
Volevo specificare una cosa: Jasper e Monty qui hanno circa sette anni, ecco perché hanno bisogno di una baby-sitter. Questa cosa verrà approfondita in altri capitoli, penso, più avanti, come per la Harry Potter! AU :3
Bene, ora vi saluto e vi lancio un bacio :*
ps: commenti sono sempre ben accetti :D
Alla prossima!

Alice.

 

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Capitolo 6
*** #06 ~ Di Tristezza e Comunicazioni difficili ***



In questa e quell'altra vita, forse
#06 ~ Di Tristezza e Comunicazioni difficili



 



 

 

Clarke è solo una tirocinante.
Clarke è solo una tirocinante e non sa proprio come darle certe notizie senza risultare una stronza senza tatto.
Non c'è qualcuno incaricato solamente di fare queste cose? si domanda, mentre continua a camminare per il corridoio.
Evidentemente no, se hanno mandato lei. Ha assistito quella donna per una settimana, prima del suo decesso: le si è affezionata, ed ora deve anche riuscire a dare la notizia ai parenti.
Non lo trova giusto. Non lo trova giusto e non lo trova facile.
Quando arriva nella sala d'aspetto, quella dove i figli della donna sono rimasti negli ultimi giorni, ben decisi a non abbandonarla, le si stringe il cuore.
I fratelli Blake dormono. La ragazza, -che dev'essere più piccola di lei solo di un paio di anni, al massimo tre, è appoggiata alla spalla del fratello maggiore.
Non ha nessuna voglia di disturbare i loro sogni (felici, si augura), ma scuote leggermente la spalla del ragazzo lo stesso, chiamandolo piano.
Lui si sveglia di scatto, sgranando gli occhi.
Bellamy Blake. Bene, ricorda il suo nome.
‹‹ Bellamy... ›› mormora, tentando di essere gentile.
Il ragazzo la fissa, ha un'espressione preoccupata. Deve andare avanti ugualmente.
‹‹ Tua madre è appena... ››
Non finisce la frase, non ci riesce, ma tanto Bellamy ha capito lo stesso.
Un singhiozzo strozzato lascia la sua gola, e Clarke vede come i suoi occhi si spengono: vorrebbe dire un qualsiasi cosa per fargli capire quanto le dispiace, ma non ci sono parole adatte.
Gli sorride, però. Gli sorride, e spera che Bellamy capisca che è un sorriso per dirgli che non deve lasciarsi abbattere, che sua madre non lo avrebbe voluto.
Clarke gli sorride e poi si volta, andandosene via lentamente, lasciandolo solo. Sente le parole strascicate di Bellamy Blake che comunica alla sorella ciò che è appena successo, e capisce che quei due ce la faranno.
Piangono, piano e silenziosamente: ma non è un pianto di un qualcuno che cade e perde, che si abbandona. È il pianto di qualcuno che cade, piange la sua perdita, e poi si rialza più forte di prima.
Clarke sa che ce la faranno.
E improvvisamente capisce che era giusto così: il compito di dare quella brutta notizia era suo.
Lei aveva passato gli ultimi giorni con la donna, e lei doveva capire cosa significava quella morte: non un paziente, una persona.
Uno scambio, un sorriso per un insegnamento.
E Clarke è grata ai fratelli Blake, in questo momento.


[404 parole]





 
 

 
Note Autrice:
Tadaaaan! Scusate davvero il ritardo, ma The Maze Runner mi ha assorbito e non avevo l'ispirazione xD Infatti, non sono molto convinta riguardo questo capitolo.
Non so se sono riuscita a rendere l'idea che volevo rendere! Boh, vedremo :3 Ditemi voi, vi è piaciuto? è un po' triste, me ne rendo conto.
Non ho molto da dire, oggi. Perdonate di nuovo il ritardo e spero che anche se è un po' diverso dal solito il capitolo vi piaccia.
Baci :*

Alice.

 

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