Camping!

di jinpeps
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - È arrivata Alexia Foley ***
Capitolo 2: *** Family ***
Capitolo 3: *** Meet & Greet ***
Capitolo 4: *** Pastelli e arance ***
Capitolo 5: *** Compagne di stanza ***
Capitolo 6: *** Hannah, broccoli e lati oscuri ***
Capitolo 7: *** Hannah, broccoli e lati oscuri ***
Capitolo 8: *** Breakfast ***
Capitolo 9: *** Team ***
Capitolo 10: *** Rappresentanti ***
Capitolo 11: *** Winners or losers? ***
Capitolo 12: *** Perchè? ***



Capitolo 1
*** Prologo - È arrivata Alexia Foley ***


Eccentrica.

È decisamente questa la parola più adatta per descrivere la ragazza che in questo momento sta scaricando con non poca energia quattro enormi valigie, ognuna di un colore diverso, dal fuoristrada di suo padre.

Ha lunghi, lisci capelli del color del miele, segno distintivo della famiglia Foley, brillanti occhi azzurri troppo grandi per il suo viso tondo e con le guance perennemente arrossate. È alta per i suoi sedici anni, indossa un top rosa shocking abbinato totalmente a caso a dei pantaloni neri larghissimi di seta, ai piedi porta delle converse bianche numero trentotto e mastica un panino al prosciutto.

Accanto a lei vi è un bambino, suo fratello Leo. Esteticamente sono uno la copia dell'altra, ma altrettanto non si può dire per il carattere, anche se il dodicenne con il passare del tempo ha acquisito molti tratti distintivi della sorella. Sfortunatamente. Leo è un bambino piuttosto calmo, ma negli occhi gli fa capolino una luce malandrina quando alle orecchie gli giunge la frase che da ufficialmente il via al campeggio.

- Quercia Verde, sei pronto? È arrivata Alexia Foley! -

È questa la frase che l'eccentrica ragazza urla appena finisce di poggiare l'ultima valigia per terra, attirandosi subito addosso gli sguardi di tutti.

Dietro l'enorme quercia simbolo del campo a un ragazzo di nome David scappa un sorriso divertito.

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Capitolo 2
*** Family ***


- La vuoi piantare? È tutto il viaggio che fai casino, vuoi metterci in imbarazzo anche qui?" - sbraita papà rosso di rabbia mentre con un colpo secco chiude lo sportello del fuoristrada.

- C'è nata così, Carl, dovresti saperlo visto che sei suo padre - Ed ecco mamma che scende raggiante dalla macchina (che più che una macchina ormai sembra una casa, a giudicare dalla quantità industriale di roba che vi alberga).

- E tu dovresti rimproverarla ogni tanto visto che sei sua madre! -

...sgrida anche sua moglie ora?

- Ma caro, lo sai che i rimproveri con lei non servono a niente. -

Continua la mia genitrice, rivolgendo al marito un sorriso compassionevole.

Dopo quindici anni di battaglie perse c'è arrivata!

- Molly, se non la smetti ti lascio qui insieme ad Alexia. -

Oh no. Nononono. N O.

- Ah sarebbe sicuramente meglio che andare a stare un mese da tua madre! Ma come ti è saltato in mente dico io?! -

Aha, grande mamma, 1 a 0 per lei palla al centro!

- Ehi ciao anche a voi, vi sento sapete? - dico rassegnata mentre mastico un panino a prosciutto.

Delizioso.

Dovete sapere che i miei genitori mi hanno avuta quando avevano entrambi sedici anni, quindi sono giovani e pimpanti... per mia sfortuna. E questo è il motivo della patetica scenetta che mi trovo davanti, mentre sono comodamente adagiata su una delle valigie e mi godo il mio spuntino. Che poi, a dirla tutta la nonna non è cosi malaccio: fa la torta al cioccolato ogni domenica!

- E quello dove l'hai preso? - chiede mamma voltandosi finalmente nella mia direzione ed indicando sorpresa il panino.

- L'ho preparato prima di partire - rispondo mentendo spudoratamente - che c'è, pensi che non sappia badare a me stessa? - aggiungo sulla difensiva, lanciandole uno sguardo di sfida e dando l'ennesimo morso al panino, esagerando e strozzandomi.

Mia madre per tutta risposta mi lancia uno sguardo sospettoso.

- È vero! - stacco un'altro pezzo di panino masticando rumorosamente e fregandomene altamente dell'attacco di tosse che mi assalirà da un secondo all'altro.

- D'accordo, comunque ora prendiamo una valigia a testa e andiamo a cercare il tuo dormitorio che tra poco c'è l'accoglienza, su figlia degenere, muovi le chiappe. -

- Ma', non sei figa se parli come noi adolescenti -

- Lexi non parlare così a tua madre! - questo era nuovamente papá.

Io e mamma alziamo gli occhi al cielo contemporaneamente.

Papá non cambierà mai. È sempre stato così, ma in molte situazioni si è rivelato più fuori di testa che moglie e figli messi insieme. Dopotutto è lui il Foley originale, quello che ci ha dato a tutti il cognome, deve dimostrare di esserne degno!

In un atto di estrema bontà verso i miei genitori, decido di prendere una valigia senza controbattere e mi inizio ad incamminare aspettando che mio fratello minore Leo, che intanto è sceso dalla macchina, mi raggiunga. Quello diciottenne, Luke anche detto "il mestruato" (il soprannome glielo ha affibbiato proprio la sottoscritta, e ne vado fiera), è invece già andato a cercare la sua stanza. Per lui questo è l'ultima estate al campeggio Quercia Verde, l'ultima estate in cui starà con noi. Dopodichè si trasferirà in Europa con la sua fidanzata. Credo che in fondo, ma molto in fondo, mi mancherà. Ed è proprio questo il motivo per cui ho deciso di rendere questi tre mesi i più speciali della sua vita... organizzando una serie geniale di scherzi.

Quando mi giro per guardare a che punto è Leo, il mio sguardo incrocia quello del signore che ha parcheggiato accanto a noi all'arrivo, il quale sgrana gli occhi fissando il panino che avevo rubat.. ehm, preso in prestito prima dal suo cestino da pranzo e mi grida, prima che possa fermarlo: "Ehi ragazzina! Quello è il mio panino, me l'hai rubato tu!"

Mamma e papà si girano di scatto e contemporaneamente, mentre Leo sussurra un "ops".

In quel momento, mentre iniziai a correre trascinandomi dietro Leo e la valigia sento solo l'urlo beduino dei miei genitori, un urlo che avrei sognato per tutto il mese a venire:

- ALEXIAAAA! -

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Capitolo 3
*** Meet & Greet ***


La gente mi guarda male.

Sto ancora correndo con il mio amato panino da cui fuoriesce prosciutto in bocca, la valigia in equilibrio precario sulla spalla e un ragazzino di dodici anni attaccato alla manica che sto praticamente trascinando. Non è colpa mia se ha le gambe corte!

Perché la gente mi guarda male?

"Leo corri ti prego, dobbiamo ancora trovare le stanze e se ci perdiamo l'accoglienza mamma ci prende a calci in culo!" - sbraito con la bocca piena. 
"Lex non si dicono le parolacce!"
"Culo non è una parolaccia, è solo quella partedel corpo da cui fai la cacca Leo."
"Lex l'hai fatto ancora!"
"Ho fatto ancora cosa?"
"Hai detto una parolaccia."
"Non ho detto una parolaccia."
"Sì invece."
"Ti prego, non mi dire che ti riferisci a 'cacca'! Cazzo Leo io alla tua età già sapevo quelle in aramaico e tu pensi che 'cacca' sia una parolaccia? Secondo me ti hanno adottato."
"Ma Lex...."
"Zitto."
"Ma.."
"Leo finiscila!"

BOOM.

Nemmeno il tempo di capire cosa succede che sono a terra con la valigia aperta e tutti i vestiti sparsi per terra. Un carrello vi è rovesciato sopra.
.....un carrello?

La faccia ghignante di Leo appare sopra di me.

Un momento, da quando sa ghignare?

"Ti volevo avvisare del ragazzo con il carrello ma tu non mi ascolti!"

Okay, non l'hanno adottato.

"Piccolo stronzetto io ti ammazzo!"

Mi alzo a fatica intenzionata a suonargliele (si, ho l'incazzatura facile) , quando vedo lo scempio che c'è a terra.

"Oh mio dio." - dico inorridita continuando a fissare a terra.
"Ehi scusa scusa scusa, tesoro non volevo te lo giuro! Aspetta che ti raccolgo tutto! Oh poveri abiti..."

A parlare è una vocetta alta e irritante che appartiene ad un ragazzo addirittura più appariscente di me: basso e magrissimo, con un cerchietto a tenere indietro i capelli castani pieni di colpi di sole, la matita nera sotto gli occhi e una tutina da jogging così stretta che mi sentirei in imbarazzo se non fosse che sto ancora fissando ciò che giace scomposto per terra.

"Oh dio."
"Non ti preoccupare ti aiuto io."
"Oh mio dio."
"Cara stai tranquilla ora ci pens..."
"IL MIO PANINO. GUARDALO. ORA È IMMANGIABILE!"

Il ragazzo sussulta mentre finisce di mettere i vestiti nella mia valigia e la chiude e guarda spaventato mio fratello, che alza le spalle tranquillo e borbotta qualcosa che suona come un "c'è nata così".
"Sei nuova? Te ne comprerò un altro appena posso giuro. A proposito io sono Harry, piacere."

Detto questo mi prende per le spalle e mi stampa due baci umidicci sulle guance.

Gli lancio un'occhiataccia e gli strappo la valigia dalle mani.
"Okay, ciao Harry, addio Harry!"

Senza lasciarli il tempo di rispondere afferro Leo e mi dirigo verso il dormitorio numero tre, quello nostro.

Prima di allontanarmi troppo mi giro e grido a Harry che è ancora fermo li a fissarmi: "Che diavolo ci fai con un carrello vuoto?"

Lui mi guarda sorridendo e risponde urlando
"La spesa ovviamente!"

Mi rigiro, e quando sono di spalle non riesco a trattenere un piccolo sorriso.

Questo posto è assurdo.

Lo adoro!

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Capitolo 4
*** Pastelli e arance ***


Dopo altri dieci minuti riesco a trovare il dormitorio di Leo e lo lascio con Marie, la responsabile dei bambini dagli otto ai tredici anni, e dopo altri dieci trovo il mio: adesso devo soltanto cercare la mi stanza, la numero sette, abbandonarci la valigia (alle altre tre penseranno mamma e papà) e correre all'accoglienza.

Passo in rassegna tutte le porte, ma della sette neanche l'ombra. Ci sono la cinque e la sei, e subito dopo la otto e la nove.

Sbuffo infastidita: dopo la caduta di prima la zip della valigia non si chiude completamente e continuano a fuoriuscire piccoli oggetti, prendo un pastello rosso caduto a terra e me lo infilo in bocca cercando di chiuderla un po meglio.
La mia solita (s) fortuna.

Alzo lo sguardo e vedo un ragazzo con la polo arancione che portava Marie e gli altri animatori del campo, massì sarà un membro dello staff! Finalmente un po di culo!

Raccolgo la valigia e gli corro dietro.
"Fcusa puoi aiutarmi? Non trovo la mia ftanza." - gli chiedo con il pastello in bocca una volta raggiunto.

Lui continua a camminare e non si gira nemmeno.

Mi schiarisco la voce e ripeto la frase più forte.

Niente.

Continuo ad andargli dietro e picchiettandoli un dito sulla spalla sbotto: - "Fe non mi aiuti immediatamente lo dico al tuo capo!"

Lui si gira tranquillamente e mima un okay con le dita, noto che indossa le cuffiette, probabilmente sta ascoltando la musica.
Ah.

Accidenti è proprio carino... alto, con i capelli biondi e lunghi più strani che abbia mai visto e due fantastici occhi color ghiaccio. 
Okay Lexi, non ti distrarre.

Gli strappo le cuffiette dalle orecchie.
"Fenti cofo, non puoi afcoltare la mufica mentre fei in fervizio!" - la matita mi cade dalla bocca.
"Che vuoi ragazzina?" - mi dice con la testa inclinata riprendendosi le cuffie.
"Ragazzina? Ma se avrai l'età mia! Sai che ti dico? Vado a dire al tuo capo che non lavori."

Mi giro intenzionata ad andarmene, ma mi afferra delicatamente il braccio e mi gira di nuovo verso di lui.
"Quale capo? Di cosa stai parlando? Oh! - scoppia a ridere - "Non mi dire che mi hai scambiato con un'arancia!
....un'arancia?
"Io normalmente non parlo con la frutta, anche se avevo una cugina che parl..." -
"Okok, frena, tu mi hai scambiato per uno di quelli che lavora qui, noi li chiamiamo arance."

Ci metto almeno un minuto per realizzare quello che ha detto.
Oh. Dio. Che. Figura.

Non sapendo che dire sparo la prima cavolata che mi passa per la testa: -"Scusa coso, ma quelli che indossano polo arancioni o sono parte dello staff o hanno gusti di merda!"

Mi guarda male.
"Delicata" - commenta.

Dietro di lui vedo un altro tizio con la maglia arancione, ma questo è un arancia vera perché indossa anche il cappellino con il simbolo del campo.
"EHI TU! ASPETTA!" - gli urlo.

Corro verso di lui che mi guarda spaventato. Ormai ci ho fatto l'abitudine a ricevere sguardi terrorizzati.

Prima di raggiungerlo mi giro verso il ragazzo.
"Come ti chiami?" -gli grido non riuscendomi a trattenere.
"Che c'è ragazzina, già ti piaccio? Beh dopotutto ci sono abituato" - risponde ridacchiando.
"Idiota."
"Grazie."
"Prego."
"Ciao."
"Addio."

Ormai stiamo urlando ma fortunatamente in giro non c'è molta gente.

Prima di essere troppo lontana mi grida un'ultima frase.

"Mi chiamo David!"

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Capitolo 5
*** Compagne di stanza ***


Sono nella mia stanza.

Mentre l'arancia mi ci portava credevo mi stessero facendo uno scherzo, ma ora che l'ho finalmente vista non potrei essere più felice!

L'arancia, che si chiama Rick ed è un simpatico sessantenne con una lingua lunga quanto il Mississippi, mi ha spiegato che la sette due mesi prima era stata invasa dalla muffa e non sono più riusciti a toglierla, perciò l'hanno trasformata in uno sgabuzzino, e la nuova numero sette si trova sul tetto! Praticamente, ogni dormitorio ha un lungo corridoio con le stanze dalla numero uno alla numero venti occupate da due persone, ma la nuova sette si trova sopra il tetto, è come un immanso ripostiglio inondato dalla luce, perchè un intero muro è di vetro! Solo che essendo il triplo delle altre stanze avrò due coinquiline invece che una sola. Beh, meglio, un'amica in più non fa mai male! Loro non saranno fortunate ad avermi come compagna di stanza dato che russo come un rinnoceronte....

Dettagli.

Saluto Rick, e dato che non sono ancora arrivate, inizio a sistemare le mie cose, ma la pallina da baseball che porto sempre con me mi cade dalle mani e rotola sotto il letto. Sbuffando mi chino e striscio sotto il letto, ma a metà strada mi ritrovo bloccata.

"Cazzo!" - esclamo.

"Ehm, no veramente sono solo Ashley" - mi risponde una voce.

Per lo spavento alzo di scatto la testa e tiro una craniata al letto.

"Merda!" - urlo ancora più forte.

"No te l'ho detto, sono solo Ashley" - dice la 'ragazza misteriosa' ridendo - "aspetta ti aiuto.. ma come ci sei finita lì sotto?"

"Cercavo di prendere una pallina e questo letto mi ha ricordato gentilmente dei miei kg in più"

"Ma che melodrammatica, ora tieniti pronta e spingiti indietro con le mani okay?"

Mi afferra tutte e due le gambe e inzia a tirarmi finchè tra uno strillo e una botta non riesco a uscire completamente.

Ridendo ci buttiamo sul primo letto sfinite e iniziamo a parlare.

Ashley è molto bella, ha i capelli e gli occhi castani e un fisico molto minuto, sarà come minimo una decina di centimetri più bassa di me. Ha origini italiane ma non è mai stata in Italia, mentre io ci sono andata per ben tre volte così le racconto tutto. Fa danza classica da quattro anni, le piace sciare e le piace la musica classica, ha una sorella di venti anni e adora i film romantici. Questo è il suo terzo anno al campo.

Non potremmo essere più diverse ma non potremmo andare più d'accordo!

Ad un certo punto mi ricordo di qualcosa.

"L'ACCOGLIENZA!" - scatto in piedi e guardo l'ora sul telefono: sono le 11:05, è inziata da cinque minuti!

"ODDIO ASH CORRI O CE LA PERDIAMO!"

"Dai tranquilla non dicono mai niente di importante."

"Il problema non è perdersi il idscorso, il problema è mia mamma! Veniva sempre al campo da piccola e da ragazza e sostiene che l'accoglienza è un rituale che non si può perdere: mi ucciderà!"

"E l'altra ragazza che deve venire?"

"Forse è gia lì."

"Allora corriamo!"

Iniziamo a correre e ci perdiamo almeno tre volte ma finalmente sbuchiamo nel grande prato con il palco al centro, individuo subito mia mamma che si guarda intorno agitata: accanto a lei ci sono quattro posti liberi così io e Ash andiamo a sederci accanto a lei.

Appena mi siedo mi lancia uno sguardo omicida e dice: "Sei fortunata che hanno avuto problemi con il microfono e stanno cominciando ora, altrimenti eri una ragazza morta,Lex."

Mi fa paura quando fa così...

La donna sopra il palco inizia a parlare.

"Buongiorno a tutti e benvenuti al campo estivo Quercia Verde, un campo esclusivamente dedicato ai giovani che propone sempre nuove attività per il loro divertimento! Io sono Johanna, sono la responsabile del campo e faccio le veci del signor Brown proprietario del campo che purtroppo non è potuto essere presente a causa di numerosi impegni lavorativi. Adesso vi dirò quali sono le attività che svolgeremo in questi tre mesi estivi e vi spiegherò come funziona il campo."

Mamma mi lancia un sorrisetto, già mi ha spiegato tutto e quindi so il discorso praticamente a memoria. Lancio un'occhiata a Ash che sta salutando un ragazzo nella fila più avanti... ma.. quel ragazzo è Harry! Dopo le farò il terzo grado.

La donna continua il discorso: "Allora: nel mese di giugno si faranno tante piccole sfide, come vari sport, caccia al tesoro, equitazione...." - inizia ad elencare tutte attività piacevoli che proverò sicuramente.

"Nel mese di luglio invece ci sarà una sfida per i ragazzi dai quattordici ai diciotto anni: verrano divisi in due gruppi e dormiranno nelle tende nel boschetto qui accanto. La squadra che ruberà per prima la bandiera dell'altra vincerà e non dovrà fare i turni in cucina per il mese di agosto!"

Un mormorio eccitato si alza in tutto il prato. Tanto vinceremo io e la mia squadra ne sono sicura!

Dopo di che Johanna elenca le regole del campo e proclama che il giorno dopo ci sarà un assemblea per eleggere due rappresentanti di ogni dormitorio, un maschio e una femmina, che dovranno partecipare alla riunione dei rappresentanti una volta ogni due settimane per proporre attività nuove o per denunciare chi infrange le regole.

"Grazie a tutti dell'attenzione: vi auguro una buona permanenza. Se i genitori vogliono chiarimenti io sono sempre disponibile."

La gente si inzia ad alzare e io e Ash ci guardiamo, sicuramente stiamo pensando la stessa cosa.

Sarà un'estate da urlo!

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Capitolo 6
*** Hannah, broccoli e lati oscuri ***


Un urlo stile Tarzan mi sveglia alle.... 6 del mattino?! È uno scherzo?!

"Buoooongiorno Quercia Verde! Oggi iniziano le sfide, correte a mensa a fare colazione a subito dopo nel prato dove si è svolta l'accoglienza: dobbiamo formare le squadre, yuhuuuu"

La prima cosa che farò sarà mettergli quel megafono in cul... nel naso. Sì, nel naso.
Ash non si sveglia, ma come diavolo fa?
Ieri dopo l'accoglienza abbiamo dedicato tutto il tempo a salutare le famiglie e siamo andati a dormire molto presto perché eravamo tutti esausti, quindi non è successo niente di particolare. 
"ASH!"
"Ehi non urlare, con quella voce acuta che ti ritrovi poi.." - dice una voce flebile dall'altra parte della stanza.
Quasi mi prende un infarto.
"E tu chi cavolo sei?" - sbraito ancora traumatizzata. 
La ragazza che ha parlato si alza faticosamente dal letto. È bellissima cavolo. Alta, di un biondo più chiaro del mio e con una carnagione pallidissima, senza contare gli occhi che sono azzurrissimi, quasi bianchi.
Ma le ragazze in grado di farmi abbassare l'autostima tutte in stanza con me le mettono?
"L'inquilina della numero sei" - risponde sbadigliando. 
"Ah..e perché non sei nella sei?"
"..... l'ironia non la capisci vero?"
"Ah."
"Sì."
"Quindi eri ironica?"
"Esatto"
"E sei la nuova compagna di stanza?"
"Eh già"
"Ah"
"Ti tocca"
"Eh"
"Vuoi parlarmi a monosillabi per tutto il giorno o riesci a dire altro?"
"Ma cazzo, sono le sei del mattino come puoi pretendere che io esponga una frase compiuta?!"
"Ne hai appena detta una formulata più che correttanente"
"Quando sono incazzata mi esprimo egregiamente"
"Lo vedo."
Dopo un paio di secondi di silenzio scoppiamo a ridere contemporaneamente. 
"Comunque io sono Lexi, piacere" - le porgo la mano. 
"Hannah" - si presenta stringendomi la mano.
"Posso chiederti da dove sei sbucata?"
"Sono arrivata tardi e voi già dormivate quindi non ho voluto svegliarvi"
"Mi piaci ragazza, se continui così andremo d'accordo"
Ridiamo di nuovo. 
"Ti aiuto con le valigie che dici?"
"Sì, grazie"
Mentre sistemiamo la sua roba mi chiede: "E quella dormigliona lì chi è?"
"Oh lei è Ashley, andrete sicuramente d'accordo fidati"
Finiamo di mettere apposto e svegliamo Ash, io vado in bagno a darmi una ripulita e a prepararmi. 
Quando esco dal bagno vedo che si stanno dando un cinque. Questa cosa mi preoccupa!
"State già complottando contro di me?"
"A stomaco vuoto non riesco a complottare contro nessuno!" - dice Ash andando in bagno.
Finiamo tutte e tre di prepararci e quando usciamo ovviamente siamo in ritardo.
Ci dirigiamo verso la mensa da dove arriva odore di... broccoli?
"Cos'è questa puzza?" - dice Hannah.
"Broccoli" - risponde una voce dietro di noi.
Ci giriamo tutte e tre e mi prende un secondo infarto in meno di mezz'ora.
"Ma guarda chi si vede!" - esclama David riconoscendomi.
Accidenti oggi è ancora più bello.
"Ciao ragazzo dai gusti orrendi" - ribatto. 
"Oh dai fai sul serio? Ero appena arrivato e non ho fatto caso a quello che mi mettevo, scusa miss eleganza!"
Arrossisco imbarazzata.
"Senti non..."
"Ehi ehi, manteniamo la calma, io voglio fare colazione" - mi interrompe Ash.
"Volete mangiare verdura o passate al lato oscuro con noi? Abbiamo i biscotti. E i cornetti. E il caffè. E il tavolo è aperto alle belle ragazze" - dice David con un sorrisetto.
"LATO OSCURO" - urlano Ash e Hannah in coro compiaciute. 
"No io non voglio stare al tavolo suo" - sussurro a Ash.
"Ti ho sentita. Beh se vuoi vai a mangiare broccoli e cavoli" - dice David girandosi e andando verso il suo tavolo.
Sbuffo infastidita seguendolo mio malgrado con Ash e Hannah che ridacchiano dietro di me.
Speriamo almeno che i ragazzi seduti lì non siano come David!

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Capitolo 7
*** Hannah, broccoli e lati oscuri ***


Un urlo stile Tarzan mi sveglia alle.... 6 del mattino?! È uno scherzo?!

"Buoooongiorno Quercia Verde! Oggi iniziano le sfide, correte a mensa a fare colazione a subito dopo nel prato dove si è svolta l'accoglienza: dobbiamo formare le squadre, yuhuuuu"

La prima cosa che farò sarà mettergli quel megafono in cul... nel naso. Sì, nel naso.
Ash non si sveglia, ma come diavolo fa?
Ieri dopo l'accoglienza abbiamo dedicato tutto il tempo a salutare le famiglie e siamo andati a dormire molto presto perché eravamo tutti esausti, quindi non è successo niente di particolare. 
"ASH!"
"Ehi non urlare, con quella voce acuta che ti ritrovi poi.." - dice una voce flebile dall'altra parte della stanza.
Quasi mi prende un infarto.
"E tu chi cavolo sei?" - sbraito ancora traumatizzata. 
La ragazza che ha parlato si alza faticosamente dal letto. È bellissima cavolo. Alta, di un biondo più chiaro del mio e con una carnagione pallidissima, senza contare gli occhi che sono azzurrissimi, quasi bianchi.
Ma le ragazze in grado di farmi abbassare l'autostima tutte in stanza con me le mettono?
"L'inquilina della numero sei" - risponde sbadigliando. 
"Ah..e perché non sei nella sei?"
"..... l'ironia non la capisci vero?"
"Ah."
"Sì."
"Quindi eri ironica?"
"Esatto"
"E sei la nuova compagna di stanza?"
"Eh già"
"Ah"
"Ti tocca"
"Eh"
"Vuoi parlarmi a monosillabi per tutto il giorno o riesci a dire altro?"
"Ma cazzo, sono le sei del mattino come puoi pretendere che io esponga una frase compiuta?!"
"Ne hai appena detta una formulata più che correttanente"
"Quando sono incazzata mi esprimo egregiamente"
"Lo vedo."
Dopo un paio di secondi di silenzio scoppiamo a ridere contemporaneamente. 
"Comunque io sono Lexi, piacere" - le porgo la mano. 
"Hannah" - si presenta stringendomi la mano.
"Posso chiederti da dove sei sbucata?"
"Sono arrivata tardi e voi già dormivate quindi non ho voluto svegliarvi"
"Mi piaci ragazza, se continui così andremo d'accordo"
Ridiamo di nuovo. 
"Ti aiuto con le valigie che dici?"
"Sì, grazie"
Mentre sistemiamo la sua roba mi chiede: "E quella dormigliona lì chi è?"
"Oh lei è Ashley, andrete sicuramente d'accordo fidati"
Finiamo di mettere apposto e svegliamo Ash, io vado in bagno a darmi una ripulita e a prepararmi. 
Quando esco dal bagno vedo che si stanno dando un cinque. Questa cosa mi preoccupa!
"State già complottando contro di me?"
"A stomaco vuoto non riesco a complottare contro nessuno!" - dice Ash andando in bagno.
Finiamo tutte e tre di prepararci e quando usciamo ovviamente siamo in ritardo.
Ci dirigiamo verso la mensa da dove arriva odore di... broccoli?
"Cos'è questa puzza?" - dice Hannah.
"Broccoli" - risponde una voce dietro di noi.
Ci giriamo tutte e tre e mi prende un secondo infarto in meno di mezz'ora.
"Ma guarda chi si vede!" - esclama David riconoscendomi.
Accidenti oggi è ancora più bello.
"Ciao ragazzo dai gusti orrendi" - ribatto. 
"Oh dai fai sul serio? Ero appena arrivato e non ho fatto caso a quello che mi mettevo, scusa miss eleganza!"
Arrossisco imbarazzata.
"Senti non..."
"Ehi ehi, manteniamo la calma, io voglio fare colazione" - mi interrompe Ash.
"Volete mangiare verdura o passate al lato oscuro con noi? Abbiamo i biscotti. E i cornetti. E il caffè. E il tavolo è aperto alle belle ragazze" - dice David con un sorrisetto.
"LATO OSCURO" - urlano Ash e Hannah in coro compiaciute. 
"No io non voglio stare al tavolo suo" - sussurro a Ash.
"Ti ho sentita. Beh se vuoi vai a mangiare broccoli e cavoli" - dice David girandosi e andando verso il suo tavolo.
Sbuffo infastidita seguendolo mio malgrado con Ash e Hannah che ridacchiano dietro di me.
Speriamo almeno che i ragazzi seduti lì non siano come David!

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Capitolo 8
*** Breakfast ***


Raggiungiamo il tavolo e senza guardare nessuno in faccia mi fiondo sulla prima sedia libera che vedo.

So che così farò la figura dell'antipatica, ma quando sono giù di morale mi isolo dagli altri.

"Brutta mattinata tesoro?" - chiede una voce famigliare accanto a me.

Mi giro e ovviamente quasi ci rimango secca.

"Ragazzo col carrello, davvero sei amico del ragazzo con la polo arancione?" - sbotto.

"Chi?" - chiede il ragazzo del carrello.

"Quel tizio biondo lì" - indico David sbuffando.

"Oh certo, è un figo no? E comunque mi chiamo Harry te l'ho detto. I tuoi vestiti stanno bene?"

"Loro si, ma il mio panino no." - dico ignorando il commento su David.

Non scorderò mai la fine che ha fatto fare al mio panino.

"Allora mi tocca offrirti un cornetto per riscattarmi" - dice porgendomi un cornetto con la nutella.

Non riesco a trattenermi e mi scappa un sorriso mentre afferro il cornetto e gli do un morso.

Anche Harry sorride, forse l'ho trattato un po male, anche al nostro primo incontro.

Alzo lo sguardo e vedo Ash e Hannah che mi guardano un po preoccupate dall'altra parte del tavolo.

"Tutto okay?" - mima Hannah con la bocca.

Le faccio un OK con le dita.

Sorridono e ritornano a mangiare e a chiacchierare con altri ragazzi.

Harry mi presenta altri tre iscritti al campo, si chiamano Tiffany, Jack e Liam.

Tiffany ha 15 anni, è la classica ragazza tutta smalti e ragazzi, racconta che sono stati i genitori a mandarla qui per forza altrimenti non ci sarebbe mai venuta e altre cavolate simili, si crede superiore a tutti. Decido subito che cercherò di non avere a che fare con lei. È seduta al tavolo solo perché c'è Jack, che è suo fratello ed è il suo opposto: ha 16 anni, è simpaticissimo e abbiamo molte passioni in comune, come il lancio dei coltelli, l'hip - hop, gli strumenti musicali e ... i ragazzi. Già, anche a lui piacciono i ragazzi come a Harry, ed effettivamente ho notato qualche scambio di occhiate. Indagherò. Guardando Tiffany mi rendo conto che non è contenta della cosa.

Liam è un ragazzo molto strano. Ha 17 anni ed ha interessi particolari come l'astrologia. Anche i modi che ha di muoversi e di parlare sono diversi, spero che con il tempo imparerò a conoscerlo, dopotutto staremo insieme tre mesi!

Alla fine ci alziamo tutti e ci dirigiamo verso il prato dove verranno formate le squadre. Spero di stare con Ash, Hannah o Harry.

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Capitolo 9
*** Team ***


Raggiungiamo il campo dove Johanna grida ordini e in lontananza vedo Leo.

Anche lui mi vede e corre ad abbracciarmi e inizia a parlare di quanto il campo sia bello e i suoi compagni simpatici e le ragazze "gnocche".

Arriva anche mio fratello Luke, che in quanto a ragazze non si lamenta. Ne ha una nuova a settimana: è una delle poche cose che papà dovrebbe rimproverargli e invece ne va fiero.

"Lexi, ti devo dire due cose: presentami quella ragazza costana che era vicino a te prima e fa finta di non conoscermi. Ciao" -mi da un abbraccio veloce e se ne va.

Si lo so, può sembrare un controsenso ma Luke è così.

"Ragazzi mettevi in ordine su, quando chiamerò il vostro nome e la lettera della squadra a cui apparterrete mettetevi sotto il tabellone corrispondente. Iniziamo con i più piccoli" - dice Johanna.

Tutti i bambini vengono divisi. Leo è nel gruppo B.

"Ora i più grandi" - dice Johanna.

"David Cooper, squadra A"

David va sotto il tabellone correndo.

"Harry Abbott, squadra B"

Harry si avvia sculettando.

Johanna elenca altri nomi che non conosco.

"Hannah Lawrence - squadra A"

"Ashley De Laurentis - squadra C"

Ashley lancia un'occhiata delusa a Hannah.

"Liam Strombord - squadra B"

"Alexia Foley - squadra B"

Sì!  Sto in gruppo con Harry e con Leo! Anche se credo che per colpa loro perderemo tutte le sfide.. ma almeno ci divertiremo!

Quando arrivo Liam mi sorride e Harry mi abbraccia incrinandomi due costole. Gli altri componenti mi salutano e si presentano.

Tiffany e Jack finiscono entrambi nella squadra C, e Luke nella A con David. Odio quella squadra, li picchierei tutti tranne Hannah.

"Okay, ora dovete eleggere i due rappresentanti della squadra: la prima sfida si terrà oggi pomeriggio tra la squadra B e la squadra C." - spiega Johanna.

È guerra.

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Capitolo 10
*** Rappresentanti ***


Nel mio team siamo in 20, i ragazzi della squadra sono tutti simpatici e fortunatamente sembrano tutti atletici e i bambini ovviamente non vedono l'ora di correre. Solo Chuck un bimbo cicciottello e dalle guance rosse non ama gli sport, ma in compenso sembra veramente molto sveglio per i suoi dodici anni. Ci sediamo ad uno dei tavoli della mensa lontano dalle altre squadre e iniziamo a discutere su chi debba essere il rappresentante.
"Secondo me Alexia sarebbe perfetta!" - dice Harry che ovviamente non sa tenere la bocca chiusa.
"Concordo" - dice Liam.
Con sollievo vedo molte teste annuire. 
"Beh grazie" - rispondo imbarazzata.
"E il rappresentante maschio chi è?" - chiede Lauren, una bambina con le codine e dei simpatici occhiali verde menta.
"Beh qualcuno si vuole candidare?" - dice Chris, un ragazzo tutto muscoli che non mi sembra molto sveglio.
Nessuno parla.
"Beh allora mi candider..." - inizia a dire.
Oh no, lui no! Ci farà perdere tutto!
"Perché non eleggiamo Chuck? Dopotutto chi l'ha detto che i rappresentanti devono essere tutti e due grandi?" - dico la frase velocemente per paura che Chris continui la sua.
Alcuni mi guardano storto.
"Che c'è? È sveglio! Si vede lontano un miglio!" - mi giustifico.
Chuck mi guarda con occhi riconoscenti.
"Beh, perché no?" - interviene Liam.
"Per me va benissimo, sarebbe super e la scelta spiazzarebbe le altre squadre."
"Hanno ragione, io ci sto, abbasso i grandi" - dice Lauren.
"Ora non esageriamo piccoletta" - le dico scherzando.
"Potere ai piccoli" - dice Lauren ridendo.
"Anche per me va bene" - dice Thomas, un ragazzo di 16 anni che ancora non ho ben inquadrato. 
"Sì io ci sto!"
"Anche io!"
"Io pureee"
"Idem"
Sempre più voci approvano la scelta di Chuck.
Rimane solo Chris. 
"E tu Chris?" - chiedo con naturalezza.
"Mmm.. va bene ma non possiamo pretendere troppo da lui, in caso non sappia svolgere il compito lo sostituirò io"
Che arrogante.
"Va bene" - gli rispondo tranquilla "E ora, ragazzi, andiamo a vincere!"
"Ma Lexi cara, sono solo le sette del mattino, la sfida è alle tre." - dice Harry.
"Beh allora alleniamoci!" 
Un coro di "NOOO" si alza in coro dal gruppo facendo voltare le tre squadre.
"Pff, come non detto, sfaticati." - alzo gli occhi al cielo.
"Bene ragazzi, dovreste aver deciso. Rappresentati del gruppo A?" - Johanna si alza dal suo tavolo con un foglio in mano.
"Eccoci!" - dice una ragazza che non conosco.
"Angelina Montgomery e David Cooper" - aggiunge David.
E ti pareva! 
"Bene, gruppo B?" - dice Johanna.
Mi alzo riluttante.
"Alexia Foley e Chuck Robinson" 
David mi guarda e mima le parole "lo sapevo" con la bocca, Ashley fa un piccolo applauso. Gli altri guardano Chuck che si è alzato con la bocca aperta, Johanna fa un sorriso compiaciuto.
"Ehm, gruppo C?" 
"Jack Coleman e Ashley" - dice Jack alzandosi.
Fischio ricambiando l'applauso di Ash, lei scoppia a ridere.
"Bene, ci vediamo oggi pomeriggio alle tre per la prima sfida!" - Johanna se ne va.
"Chuck, non sappiamo su cos' è la sfida ma che ne dici se iniziamo a elaborare qualche strategia?" - gli chiedo.
"Perfetto, prendo carta e penna e arrivo!" - dice correndo via.
Vinceremo noi.

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Capitolo 11
*** Winners or losers? ***


Sono le 14:50, mancano dieci minuti all'inizio della sfida è io ovviamente sono in ritardo.

Hannah e già al prato, e probabilmente anche Ashley anche se non deve gareggiare, mentre io dopo aver parlato con Chuck sono tornata in camera e mi sono addormentata.

Ovviamente non mi hanno svegliata.

Mi sto lavando i denti con una mano e infilando le scarpe con l'altra quando entra Rick l'arancia.

"RICK! Vieni qua, aiutami, metti quella bottiglietta d'acqua nello zaino!" - sbraito saltellando mentre mi infilo la scarpa.

"Alexia sei in ritardo muoviti, sei rimasta solo tu" - dice mentre fa quello che gli ho detto.

"Non l'avevo capito guarda!"

Finisco di prepararmi, saluto Rick e corro fino al prato.

Quando arrivo venti paia di occhi con bandana della squadra B in testa mi si posano addosso con sguardi irritat... incazzati neri.

"Okay! Okay, buoni. Non è come pensate!" - mi giustifico.

"Ti sei addormentata tesoro." - dice Harry mentre si... lima le unghie?

"Lo sappiamo Lexi" - ridacchia Chuck.

"Sì vede che non sei una tipa sveglia" - mormora Daisy.

Stronza.

"Chi ve l'ha detto? Hannah o Ashley?" - chiedo.

"Ci siamo arrivati da soli"- dice Jack.

Tutti ridono.

La voce amplificata di Johanna ci fa sobbalzare.

"Ci siamo tutti?"

Urliamo in segno di approvazione.

"Bene!" - continua Johanna - "Iniziamo col botto. La prima prova sarà una caccia al tesoro. I componenti della squadra dovranno trovare dei bigliettini con indizi sulle altre sfide e sulla posizione dell'oggetto che vi farà vincere, un uovo dorato. I bigliettini sulle sfide non decretaranno il vincitore, servono solo per avvantaggiarvi. Il vero compito spetta ai rappresentanti: da qualche parte nel campo c'è l'uovo dorato, qualsiasi persona può trovarlo ma solo uno dei rappresentanti potrà portarlo qui e vincere, non i concorrenti, perciò se lo trovate chiamate subito i rappresentanti ma attenti a non farvi sentire dall'altra squadra! E ora posso solo augurarvi Buona fortuna! Via alla prima sfida: caccia al tesoro!"

"Forza Lex!" -urla Ashley dal centro del prato.

Le mando un bacio.

La squadra A parte velocissima correndo ovunque, mentre noi da bravi idioti rimaniamo immobili. Vedo David che corre, è molto veloce ma io lo sono di più.

"Che aspettiamo?" - chiede Chris.

"L'ordine di Lexi e Chuck" - dice Leo.

"Cosa? Ah okay, partite!" - urlo.

Nessuno si muove.

"Senza nessuna strategia?" - chiede Jack.

"Sì, non ne abbiamo una, partiamo! Harry butta quella dannata limetta!" sbotto.

"Te le faccio dopo io le unghie!" - urla Jack a Harry mentre inizia a correre.

Inizio a correre anche io.

Corro per almeno cinque minuti e intanto trovo due bigliettini che riguardano indizi sulle sfide e non sull'uovo quindi non li leggo attentamente ma li infilo subito in tasca.

BOOM.

"AHI!" - ho sbattuto contro qualcosa.

"Lexi mi hai fatto male" - urla Hannah.

Ops. Contro qualcuno.

"Scusa!" - mi alzo e riprendo a correre, Hannah va dalla parte opposta quindi deduco che di la non c'è niente e cambio direzione: Hannah è troppo sveglia per lasciarsi sfuggire indizi.

Corro per qualche altro minuto guardandomi in giro ma non trovo niente, all'improvviso lo vedo. L'uovo dorato. È in un cesto sopra il ramo più basso di un albero.

Inizio a correre verso di lui quando una mano mi afferra per la vita e mi solleva.

"Non pensarci neanche piccoletta" - sussurra David nel mio orecchio.

"Lasciami! È mio! L'ho visto prima io!" - continuo a dimenarmi, ma anche se la sua presa è delicata è comumque troppo forte per me.

All'improvviso sbuca Francis, un ragazzo della squadra di David e sbianca vedendo l'uovo e la scena.

"Vado a chiamare Angelina!" - urla e torna indietro.

Oh no sta andando a chiamare l'altra rappresentante!

"Cazzo" - David mi lascia e corre verso l'uovo.

Dopo un attimo di sorpresa corro anche io e lo raggiungo, ma non riesco ad arrivare al ramo, David è più alto di me e mi sfila l'uovo da sotto il naso, dopodiché mi fissa intensamente.

Lo guardo male.

"Non deve essere quell'oca a far vincere la squadra." - sogghigna e corre verso il prato lasciandomi lì.

Lo odio!

Non mi resta far altro che andare al campo e accettare la sconfitta.

Mi avvio camminando e dopo cinque minuti lo raggiungo, stavolta non ho corso a destra e a sinistra quindi ci ho messo molto di meno.

"Squadra B! Squadra B!"

Sento le voci dei miei compagni cantare questo ritornello in coro.

Raggiro un albero che mi impedisce la visuale e quasi non credo alla scena che ho davanti.

Chuck è sulle spalle di Chris e Robin, un'altro ragazzo della squadra, e tiene l'uovo dorato in mano.

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Capitolo 12
*** Perchè? ***


Questo sarà un capitolo di passaggio, quindi perdonatemi la (non)lunghezza. :D
 

"Chuck! Ragazzi.. ma che succede?" - chiedo incredula.

"Ecco la nostra vincitrice! Lexi, Lexi, Lexi!" - alzano anche me gridando il mio nome, rido come una matta ma allo stesso tempo non riesco a capire cosa sia successo.

Finalmente mettono giù sia me sia Chuck e alzando lo sguardo vedo Angelina che urla contro David, ma lui la ignora e mi guarda insistentemente. Dopo un paio di secondi scoppia a ridere. Non riesco a sentirlo perché è lontano ma a giudicare dalla sua espressione sta ridendo veramente di gusto!

Sono sempre più confusa.

"Chuck, vieni un attimo" - urlo a Chuck che sta ancora festeggiando.

Lui lascia l'uovo a Jack e viene verso di me.

"Chuck, come abbiamo vinto? L'uovo ce l'aveva David"

"Lexi se te lo dico non mi credi."

"Ti crederò, ormai posso credere a tutto." - esclamo ridendo.

"Bene allora. Stavo seguendo David che aveva l'uovo pensando ad un modo per rubarglielo ed eravamo quasi arrivati al prato. Ad un tratto si è fermato e ha detto 'So che mi stai seguendo, esci fuori'. Non ho capito subito che ce l'aveva con me perché sono stato molto attento a non farmi sentire, ma lui ha continuato e ha detto 'Chuck, esci'. Quindi sono uscito e lui semplicemente si è avvicinato e mi ha messo l'uovo tra le mani. Ha detto anche 'dì a Alexia che un favore va restituito', parola per parola.." - racconta Chuck.

Ma è una cosa assurda! Perché avrebbe dovuto farlo?!

Instintivamente alzo gli occhi verso David.

Mi sta ancora guardando.

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