wrapped around your finger

di summer memories
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** wrong ***
Capitolo 3: *** the night belongs to us ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo


 
"la mia vita era stretta attorno alle sue dita"


Eccola. Riuscivo a scorgerla mentre ballava. la danza,da sempre era stata la sua passione. Si muoveva con una leggerezza quasi disumana. faceva spaccate in aria,ruote senza mani e chi più ne ha più ne metta. Ed era così perfetta,come se non fosse nemmeno reale.
Summer,mia sorella. I miei genitori non avrebbero potuto trovare nome più adatto,lei era la personificazione dell'estate.
Con quei capelli biondissi,sottili che le arrivavano fino a metà schiena. Gli occhi azzurri,come il cielo dopo un temporale.
Il naso piccolo,con qualche lentiggine che le danzava sul viso. Le piaceva vestirsi con indumenti colorati,niente jeans,o megliette attillate.
Non riuscirei a descriverla con solo una parola. Lei era l'insieme di cose completamente differenti fra loro. I ragazzi erano attratti da lei, e qualche volta anche le ragazze. Ma lei non aveva mai avuto una storia troppo seria,aveva paura di prendere decisioni,di dire dei 'no'.
-Sei bellissima Catherine!- mi urlava sempre.

In cima alla collina che stava imponente dietro casa nostra, era lì che danazava per me, e che urlava al vento le cose che le passavano per la mente. Il tramonto la rendeva ancora più bella,luci dai colori caldi le coloravano il viso,in quella notte di fine estate.
Un angelo, ecco che cos'era.
Poi tutte le volte mi portava in spalla fino a casa.
-peso troppo?- le chiedevo sempre io,mezza addormentata.
-ma che dici?- diceva lei ridendo,ed era lì che il mio cuore scoppiava,era lì che lei sorrideva. Il vero sole non stava nella galassia,ma sul viso di una ragazza -Sei uno scricciolo Cath!- Ed era vero,io sono sempre stata molto magra,mi si vedevano le costole,una ad una, e non avevo il minimo accenno di curve ,a differenza delle ragazzine della mia età. Invidiavo il suo fisico perfetto,con proporzioni quasi surreali.
Non parlavo di lei a nessuno. Lei era il mio piccolo segreto,il mio piccolo angolo di perfezione.
Non l'avevo mai vista con altre ragazze della sua età. Quando le chiedevo il motivo diceva -Tu sei mille volte meglio di loro- E sentivo le guance avvamparsi,ero meglio,ero meglio di tutte loro. Per lei contavo qualcosa,per la mia Summer io ero tutto.

-Tua sorella non è perfetta Catherine- mi ripetevano spesso amici e parenti -tuti facciamo degli errori, e lei ne ha fatti molti-
Ma io non li ascoltavo,non lo facevo mai. Come poteva un angelo commettere errori? O volte stavo sveglia notti intere a interrogarmi di questo.
Poi ripensavo al suo viso, al modo in cui sorrideva solo a me,al modo in cui il mio corpo si scioglieva quando le sue dita sfioravano il mio corpicino,al modo in cui  mi protegeva da tutto e tutti. Ero l'unica persona che abbracciava,con cui si confidava. Ripensavo al modo in cui mi porgeva una cuffia del suo lettore musicale,al modo in cui suonava il piano.
-Qual è il tuo sogno?- le chiesi un giorno. Lei smise di suonare e si girò verso di noi. -Non so- rispose in tutta sincerità -vorrei emozionare la gente.
Forse qualcosa con la musica,vorrei che la gente fosse contenta di starmi vicino- pensai che fosse la più grande sciocchezza che lei avrebbe potuto inventarsi. ‘vorrei che la gente fosse contenta di stami vicino’ tutti erano contenti si starle vicino nella mia mente di dodicenne,tutti le volevano bene nella mia mente. Ma non posso certo darmi colpe,ero piccola e non potevo vedere la realtà,e forse era questo il problema qualcuno avrebbe dovuto accorgersene,qualcuno avrebbe dovuto salvare in tempo. nessuno lo ha fatto,lei che mi proteggeva dalle cose di cui lei stessa aveva paura,la mia vita era stretta attorno alle sue dita,stretta intorno a lei. “Portami via” diceva nei sogni,fra le lacrime,ho sempre pnsato che si rivolgesse a me,e sognavo noi che scappavamo via,che andavamo in vacanza con i nostri genitori,senza scuola e senza regole.
Ma ho solo dopo ho capito come stavano le cose quel “portami via” era riferito a Dio.
 

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Capitolo 2
*** wrong ***


1.
Wrong



"ricaccio indietro le lacrime e cerco di non piangere, io non posso piangere"


-L'hai combinata grossa questa volta Catherine-
Odio quando mi chiama così,di solito preferisco essere chiamata Cath.
Il labbro inferiore mi fa ancora male e l'occhio destro bendato mi pulsa. Sì,sono ridotta male.
L’occhio sinistro (quello apparentemente sano) è cerchiato da lividi bluastri e violacei. Mi fa male solo a vederlo.
Riesco a scorgere le macchioline di sangue scuro che la garza sulla mano lascia trapassare.
Io e mia madre saliamo sulla Cinquecento bianca parcheggiata appena fuori dall'ospedale.

-Catherine- ripete,con tono fermo.
E qui arrivano le brutte notizie.

-Lo so che in questo periodo sei scossa,la morte di tua sorella-
Mi arrabbio quando lo dice,mi arrabbio quando si parla di mia sorella. Lei era il mio piccolo segreto,morto troppo in fretta.
Ci ha lasciati due mesi fa,tutti senza parole. Qualche tizio fuori dalla discoteca doveva essersi ubriacato troppo quella sera,ed è morta così,con le mani di un estraneo addosso.
Era l'unica cosa buona della nostra famiglia ,i miei genitori l'adoravano e sotto sotto anche io.
Ero semplicemente gelosa di lei,aveva i capelli chiari e occhi azzurri,contro i miei ricci flosci marroni e i miei occhi neri,era brava a scuola,io ero solo brava a prendere insufficienze e a scaldare la sedia.
Ricaccio indietro le lacrime e cerco di non piangere. Come faccio sempre,io non piango,io non posso piangere.
Mia madre riprende il discorso.

-Io e tuo padre abbiamo deciso di iscriverti alla scuola privata- sospira - Ora non arrabbiarti,è meglio per tutti-
Sono furiosa,so di che scuola sta parlando. Si tratta di una noiosa scuola nel Minnesota, con un nome più lungo di tutta la lista di studenti.
Mia madre miniaccia di portarmici da quando,in prima elementare ho rotto un orologio a scuola,e ora a diciotto anni,ha mentenuto la sua promessa.
 é,riassumendo,una scuola per giovani criminali.
Dicono tutti che sia "un miracolo" come scuola,ma la maggior parte degli alunni,quando ne esce continua a fare il criminale come prima.
No,non sono una criminale,non ho mai fatto cose illegali,mi sono solo lasciata troppo andare,come dire.
Vorrei tirare un pugno al finestrino perfetto di questa stupida macchina perfetta.
Sono l’unica imperfezione in un mondo candido e pulito,ecco com’è essere me.
Vorrei che quel vetro si spaccasse e che quelle mille schegge mi attraversassero il petto,tutte insieme.
Ma mia madre è stata cresciuta con un educazione ferrea,e vuole che per me sia lo stesso,che io "mi adatti nella società".
Siamo quasi arrivate a casa,riconosco il viale alberato.

-A quanto la partenza?- trovo il coraggio di domandare.
Deglutisco rumosamente e mi asciugo le mani piene di sudore sulle cosce,è questo che mi succede quando sono nevosa o mi arrabbio.
-Fra due settimane- risponde lei fredda.

Soffoco un "cosa?!",devo cercare di stare calma,mia madre sarebbe persino capace di spedirmi in Alaska in questo momento.
Guardo fuori dalla finestra,cercando di concentrarmi su quegli edifici tutti uguali,sui giardini e su tutto quello che odio di questo quartiere.
Siamo arrivate,non do nemmeno il tempo a mia madre di fermare la macchina. Apro la portiera e corro verso la porta di casa,sperando di trovare la mia stanza ancora intatta.

-Catherine!- urla mia madre.
Dovrebbe saperlo che non sto correndo via,avrebbe dovuto ascoltarmi invece che prestare tutte le attenzioni ai voti eccellenti di mia sorella.
Spalanco la porta con forza,mio padre è sulla poltrona che legge il giornale,non mi nota nemmeno.
Tua figlia è appena tornata dall'ospedale,tra due settimane attraversa mezza America e se ne va,ma tu non la degni nemmeno di uno sguardo.
Salgo le scale di corsa,cercando di non fare rumore. Mi sta vendendo da piangere,non so nemmeno il motivo.

Entro nella mia piccola stanza,il mio rifugio. Le pareti bianche sono immacolate "bello" penso,ma tutti i miei poster dove sono finiti?
Tutti i miei poster dei Green Day,di Ed Sheeran li vedo ammucchiati in un angolo della stanza,tenevo a quelle immagini più della mia stessa vita.
Il mio letto è disfatto,senza le lenzuola,i miei cd in uno scatolone e tutto il resto delle cose sono imballate nel cellofan,non ci sono nemmeno le tende alla piccola finestra.
Apro il mio armadio,con quell'anta più lunga dell'altra che ho sempre odiato ma che ora mi sembra quasi di amare.
Tiro un sospiro di sollievo,i miei vesiti sono scomparsi,ma la chitarra è ancora qua.
Tutto ciò mi fa sentire come un errore,che sta scomparendo.
Una persona sbagliata nel momento sbagliato. E in questo momento trovo la forza. Corro verso la finestra e spacco quello stupido vetro.
In realtà non ho fatto nemmeno una crepa ma dalle nocche escono rivoli di sangue che presto scivolano sul pavimento.
Sento mia madre imprecare dal piano di sotto,il rumore deve averle fatto pensare che sono fuori di testa o robe simili.
Lo so che lo pensa,lo so che lo pensano tutti. Lo vedo da come mi guardano, come per dire “povera scema”.
Mentre sto immersa nei miei pensieri chiudo con cautela la porta di legno leggera, così leggera che sembra quasi non esserci, ma a me piace chiuderla comunque.
 
 
 

*spazio autrice*
Eccomi qua con il primo capitolo!
Ci terrei tanto che mi faceste sapere che ne pensate,
vorrei tantissimo una vostra recensione. Io mi sto impegnando moltissimo e vorrei solo sapere se la storia vi piace o meno.
Baci xx 
p.S ricambio tutte le recensioni che mi date :)

 

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Capitolo 3
*** the night belongs to us ***


2.
the night belongs to us.




Mi sveglio scossa da violenti brividi. Riesco a fatica ad aprire l'occhio che mi fa male.
Mi alzo, e anche se barcollante,riesco a stare in piedi senza troppi sforzi.
La mia stanza è completamente spoglia,tuttò ciò mi mette un'inifinita tristezza addosso.
Il sguardo ora cade sui miei vestiti,sono gli stessi di due mesi fa,gli stessi che usai quella sera,prima di essere ricoverata.
Se si osserva attentamente si riescono a scorgere ancora alcuni schizzi di sangue sui pantaloncini.
Mia madre si arrabbierà per questo probabilmente.
Esco dalla stanza,per dirigermi verso il bagno. Il pavimento freddo mi spinge a muovermi più in fretta.
Entrata mi tolgo i vestiti e mi guardo allo specchio. Da quant'è che non lo faccio,due mesi?
Anche le scarse forme che avevo sono ora scomparse e hanno lasciato il posto alle ossa,i capelli mi stanno appiccicati alla fronte.
Non mi ero resa conto di quanto fossero lunghi,arrivano fin sotto al seno ormai.
Mi vergogno di come sono diventata,mi vergogno di me stessa ormai.
Gli altri mi hanno spinto a farlo.

Senza nemmeno starci a pensare troppo mi butto sotto la doccia,congelata.
Odio il freddo,ma dopotutto sono tante le cose che odiamo e che abbiamo vicino.
Potrei anche far scorrere acqua calda,ma il taglio sulla mia mano ne risentirebbe.
Una volta che ho asciugati i capelli mi sembra che la situazione sia migliorata,metto un po' di fondotinta per coprire l'occhio tumefatto.
Ora arriva il problema,non ho vestiti. Mi viene solo in mente una cosa :la stanza di Summer.
Nessuno ha osato toccarla dalla sua morte,i suoi vesititi dovrebbero essere ancora lì.
Ma sono veramente così disperata?
Forse si . Dopotutto quale scarto non si sente disperato?
Percorro il corridoio con indosso solo la biancheria,l'unica cosa che mi è rimasta ormai.
Mi fermo davanti alla sua stanza,provo ad aprire la maniglia ma qualcosa me lo impedisce.
Come se lei non lo volesse.
 

 
Zayn.

Notte. Adoro la notte e le sensazioni che mi da.Adoro il buio,mi sento come a casa al buio.
Miranda ha detto che i miei occhi sembrano il buio.
Forse era solo una delle sue tecniche per flirtare,ma io sotto sotto ci credo.
-Quindi anche quest'anno ti rispediscono in quella scuola?- mi domanda Louis con la voce roca che ha quando fuma.
Mi limito ad annuire.
Non sono una persona che parla molto,il buio non parla dopotutto.
Louis è il mio migliore amico da quando tre anni fa ci hanno sorpresi a scuola a riempire i muri di graffiti.
Lui si limitava più che altro a disegnare faccine,ma apprezzavo la sua compagnia e l'apprezzo tutt'ora.
Lo so che avrebbe bisogno di un amico che parla di più,di uno che lo ascolta.
Parcheggio l'auto davanti al mio negozio preferito,quello di tatuaggi.
Mia madre la definisce 'una topaia' per via delle lucina a intemittenza e del proprietario sudicio,probabimente.
-hei Tom!- gli do una pacca sulla spalla stando attento a non toccargli i capelli.
Sono lunghi,neri e sanno troppo di muffa per i miei gusti. Louis sta dietro di me e gli fa un cenno con la testa. -
Allora ragazzone- adoro quel soprannome - che vuoi fare oggi?- Io mi alzo la maglia e indico una zona vuota sul petto.
-Qui- lui annuisce -scrivi 'la notte ci appartiene'- Louis commenta -fico-. dice così ogni volta che ho un nuovo tatuaggio.
L'ago ormai mi fa solo solletico,vengo qui praticamente una volta ogni tre mesi. Voglio che il mio corpo sia come una forma d'arte.
Come la notte,che fa paura a tutti. Ma anche affascinante,come la notte. La notte mi appartiene.

Penso a mia madre,ho paura a lasciarla sola  in casa con le mie sorelle.
Dovrei essere il figlio che lei si merita,doveva nascere una persona migliore al posto mio.
Lo so.Cerco di non farmi prendere troppo dal senso di colpa,ma continuo a rivedere la faccia che ha fatto quando le ho detto della mia bocciatura.
Non mi ha urlato contro,non ci ha nemmeno provato. Perché sapeva benissimo che le cose sarebbero andate peggio,e ancora peggio.
–Finito- annuncia Tom. Mi volto verso lo specchio,questo è di gran lunga il mio tatuaggio preferito.
–Perché lo hai fatto sul petto?- chiede Louis. –Beh perché voglio che solo le persone che mi vedono veramente notino questa frase-
-Quindi intendi che le persone al mare sono ottime osservatrici?- si mette a ridere e mi aggiungo anche io.
Ma mi sembra quasi una cosa sforzata ormai. Louis però non sembra notarlo, e perché lui è così.
Semplicemente pieno di vita.
 




*spazio autrice*

Tadaaah eccomi qua con il terzo capitolo,
sono finalmente sono apparsi gli Zouis :)
E il persognaggio di zayn è stato più o meno presentato, 
spero che il capitolo vi sia piaciuto,ho anche cercato di allungarlo un po',
ma non vi preoccupate per questo,quando inizierà veramente la storia saranno più lunghi

Grazie a tutte le persone che hanno recensito ;)

 

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