his neck

di tomlinsonheart_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nero Corvino ***
Capitolo 2: *** Destinato all'inferno ***
Capitolo 3: *** Tentazioni ***
Capitolo 4: *** Era tutto così facile ***
Capitolo 5: *** Delusioni ***



Capitolo 1
*** Nero Corvino ***


~                                                        HIS NECK
CAPITOLO 1

Stavamo viaggiando da circa dieci minuti. Non c'era un'aria allegra nell'auto, si respirava ansia. Tutti gli anni era la stessa storia, eravamo costretti a cambiare città ed io, consecutivamente, la scuola. Andava avanti così già da sei anni, ma il mio aspetto era sempre lo stesso.
 Mentre guardavo fuori dal finestrino vedevo il cartello con la scritta 'Yale school' pian piano avvicinarsi fino a quando non lo sorpassammo. Ero arrivato, da quel momento avrei dovuto ricostruirmi per la sesta volta una vita sociale, farmi degli 'amici', come li chiamava mia madre,tutto ciò per non sembrare strano, diverso, come effettivamente ero, non ero un ragazzo come gli altri.
Intanto la macchina si era fermata, ho aperto lo sportello e sono sceso.                                                                                                                                           
< Stai tranquillo, andrà tutto bene. > cercava di rassicurarmi mia madre, come era solita fare.                                                                                                                                
 < Va bene, ci vediamo dopo > così dicendo chiusi lo sportello dalla macchina alle mie spalle e la guardai allontanarsi.                                                                                                  
Ero immerso nei miei pensieri quando la campanella suonò, dovevo muovermi e trovare la mia classe.
Non avevo voglia di essere rimproverato il primo giorno quindi entrai dalla porta principale e percorsi tutto l'ingresso fino alla segreteria didattica. 
< Scusi può dirmi dove si trova la 4C per favore? > Chiesi all' anziana signora seduta dall'altra parte del vetro. Sorrisi dimenticandomi dei due canini giganteschi che mi trovavo, spensi il sorriso ma rimasi con un' espressione cordiale.
< Si certamente, allora dritto per il corridoio, la prima aula a sinistra > Mi rispose sorridendo, fortunatamente non aveva notato il particolare nel mio sorriso
< Grazie mille > Le sorrisi senza mostrare i denti e andai verso la mia classe.
La porta era chiusa quindi bussai, mi ero dimenticato di aspettare un ''avanti'' o una risposta del genere ed entrai subito. Nell' aula c' era un afoso odore di umano, erano circa sulla ventina le persone sedute sui banchi, disposti due a due nell' aula.
< Ah ragazzi, ecco, lui è Louis Tolison sarà un vostro nuovo compagno. Io sono la Professoressa Light >  Mentre si presentava mi face un grande sorriso mostrandomi dei denti perfettamente dritti e bianchi
< Tomlinson signora ,piacere di conoscerla comunque > Sorrisi, anche questa volta senza mostrare la dentatura
< Ah mi scusi, sono desolata. Prenda pure posto la, in ultima fila > Disse mentre mi indicava il posto vicino a un riccio.
Non lo avevo ancora notato, era decisamente bello e aveva degli occhi stra belli. Ma mentre mi avvicinavo oltre alla bellezza cominciavo a sentire il suo odore. La sua bellezza non era nulla in confronto al suo odore, Dio non riuscivo più a contenermi, ma mi sedetti di fianco a lui. Ero impietrito non volevo muovermi, non potevo muovermi, se solo si fosse avvicinato ancora un pò avrei potuto fiondarmi sul suo collo e piantargli dentro i mei due famosi canini. In quel momento allungò la mano verso di me, strinsi i denti e gli porsi a mia volta la mia.
< Piacere, mi chiamo Harry, Harry Styles > mi disse con un grande sorriso creando due fossette nelle guance.
< Louis Tomlinson, piacere > dissi a denti stretti cercando di trattenermi.
Lui lasciò la presa e subito dopo si chinava sotto il banco per prendere il libro dallo zaino, era dannatamente bello, no cosa dico, non dannatamente, io ero dannato non lui, lui era di una bellezza angelica. I suoi ricci, nero corvino, perfettamente uniformi, gli cadevano po-co sopra le spalle. I suoi occhi erano verde smeraldo, potevo vedere la mia immagine rifessa quando mi guardava. Il suo odore, il suo odore era irresistibile, non pensavo che avrei potuto resistere molto vicino a lui, menchemeno senza affondargli il morso nel collo. Harry Styles era fottutamente perfetto.
< OH, Signor Tomlinson si sente bene? > La professoressa mi stava chiamando, presuppongo da un pò
< Ehm, si professoressa, sto bene > Risposi cercando di sembrare il più possibile tranquillo, la mia voce era tremolante e Harry mi stava fissando. L' attenzione però si sposto subito dal mio viso, era appena suonata la campanella. Non potevo resistere ancora molto vicino a quel ragazzo quindi mi sono alzato dal banco, ho preso lo zaino e stavo per uscire dalla classe ma una mano mi afferò il braccio. Cazzo era lui, percepivo il suo odore dietro le mie spalle. Mi voltavo lentamente ci stavo mettendo molto. Me lo vidi davanti.
< Ehi, stai bene? Sembravi strano durante la lezione e... bho tutto ok? > Mi disse sempre sorridente, mostrando ancora le fossette.
< Se, ssto bene, tranquillo > Scossi il braccio e velocemente uscii dall'aula.
Chiamai Elen e le dissi che sarei tornato a piedi. Mentre camminavo il volto di quel ragazzo mi appariva ogni dieci secondi. Mi perseguitava. Fortunatamente non potevo immaginarmi il suo odore.Cominciai a correre con le mie capacità dopo poco ero a casa. Posai lo zaino in ingresso, chiusi la porta e mi diressi verso il bosco, dovevo nutrirmi, pensare ad altro che non fossero i capelli di quel benedetto ragazzo.
Il bosco era silenzioso, sembrava deserto, l' unica cosa che si poteva sentire, che io potevo sentire, era l' odore di un cervo, non sembrava molto lontano. Cominciai a correre seguendo l' odore dell' animale, me lo trovai davanti, era grosso, molto grosso. Presi la rincorsa, gli saltai addosso e gli affondai i canini nel collo. Fece un ultimo lamento di dolore e mentre io lentamente mi nutrivo lui lentamente moriva.
 

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Capitolo 2
*** Destinato all'inferno ***


~HIS NECK
Capitolo 2

Dalla finestra entravano soffi di aria fredda ma io non avevo freddo, io non potevo avere freddo. Ero coricato nel letto, pensavo a quanto fosse ingiusto quello che mi avevano fatto, perchè rovinare in quel modo la vita di una persona che non ti ha mai fatto nulla di male, perchè condannarla a questo inferno.
 Mentre, come al solito, mi tormentavo con questi pensieri la sveglia cominciò a suonare, si, certo non mi serviva per svegliarmi come serviva ai normali ma mi serviva come promemoria per ricordami di andare a scuola. Mi alzai dal letto, saltai dalla finestra e cominciai a correre verso la scuola.
 Nel giro di cinque minuti ero arrivato in classe, mi sedetti, come il giorno prima, vicino ad Harry ma tutto andò molto meglio visto che si era riempito di profumo e il suo odore non riuscivo a sentirlo bene. Tutto andò bene fino a quanto non arrivò l'ultima ora.
ci salutava la professoressa mentre girava per la classe osservandoci uno dopo l'altro < Oggi vi dividerò in coppie, cominceremo un esperimento, ma visto che abbiamo solo due orette alla settimana di lezione lo continuerete poi a casa > prese il registro con l'elenco dei nostri nomi e cominciò a dire le coppie. venne interrota da una voce che proveniva dal primo banco, era Robert.
Mentre parlava diventava sempre più rosso nelle guancie, riuscivo ad odorare la sua vergogna, di certo era un ragazzo molto timido.
< Ah è vero, a ragione Slicon, quindi Harry... tu starai in coppia con il signor Tomlinson > A quelle parole la penna che avevo tra le dita mi cadde sul pavimento di marmo. Come cazzo avrei fatto a controllarmi se ci fossimo stati solo io e lui, in una stanza, lui e il suo cazzo di odore buonissimo.
< Va benissimo professoressa > Disse schietto Harry mentre si voltava verso di me e mi rivolgeva un enorme sorriso.
Oddio, ero stra preoccupato. Fosse stato un ragazzo qualsiasi con un odore come tutti gli altri sarebbe ancora potuto andare bene ma lui non era un ragazzo qualsiasi, lui era Harry Styles e men che meno aveva un odore comune.
< A casa mia non si può fare perchè ci sono i miei nonni e non vogliono ospiti, vai a capirli, per te va bene se vengo io a casa tua? > Si rivolgeva a me, interrompendo le mie preoccupazioni.
< Sssi, va bene > Gli risposi, probabilmente si rese conto che la mia voce tremava ma fece finta di niente
< Facciamo oggi pomeriggio va bene? perchè io domani non posso e dopodomani dobbiamo consegnare il compito. >
< Ehm se, va bene. > Cazzo, cazzo, cazzo
< Allora oggi pomeriggio a casa tua. >  Sorrideva, di nuovo.
Suonata la campana, mi alzai di colpo dal banco, raccolsi lo zaino e uscii dalla classe. Uscito da scuola l'aria era fresca, cominciai a camminare dentro al bosco, raggiunto un punto abbastanza lontano da occhi indiscreti cominciai a correre. Mentre correvo cercavo di stancarmi saltando e arrampicandomi sugli alberi, in modo di essere il più rilassato possibile all' arrivo di Harry. Corsi per circa cinuìque minuti prima di arrivare a casa, presi la chiave da sotto lo zerbino, la infilai nella serratura ed aprii la porta. Entrato mi fiondai subito in camera mia, stavo per buttarmi nel letto ma mi resi conto che la mia camera non assomigliava affatto alla camera di un teenager, non vi erano poster o cd, ma dischi e quadri, il mio letto non era disfatto e si notava che non veniva utilizzato per dormire. Tolsi tutti i quadri dalle pareti e i dischi dagli scaffali, presi tutto e lo buttai dentro all'armadio. Scesi le scale, nella stanza di mia madre ci sarebbe stata di sicuro qualche rivista di moda o cavolate varie da cui prendere qualche poster con ragazze semi nude.
Trovai la rivista che mi serviva nel comodino. Lo sfogliai e ci staccai qualche foto a caso, salii velocemente le scale, presi lo scotch dalla scrivania e comincia ad appiccicare ovunque i poster. Mentre attaccavo le foto sentii suonare il campanello. Non poteva essere già lì ma era lui, sentivo il suo odore che non era piu coperto dal profumo, probabilmente prima di venire da me si era fatto una doccia. Scesi velocemente le scale e andai ad aprire.
< Hei, scusa se sono venuto un pò prima ma ho pensato che non sarebbe stata una cattiva idea conoscersi un po' prima di cominciare a studiare > Disse mentre pian piano arrossiva
< Si, ehm hai ragione. Entra dai > Gli sorrisi mentre lo invitavo ad entrare < In questo piano ci sono la cucina, la camera di mia madre e un bagno, di sopra ci sono la mia camera e l'altro bagno. > Si guardava intorno sorridendo, quel ragazzo sorrideva sempre, non che la cosa mi dispiacesse, anzi, amavo le fossette che gli si formavano ai lati della bocca quando sorrideva. Salimmo le scale ed entrammo nella mia camera. < Non è niente di che ma ecco, questa è la mia camera >
< E' straordinariamente ordinata Lou! Posso chiamarti Lou vero? > mi chiese con un faccino stra tenero.
< Certo che puoi > gli sorrisi, senza mostrare i denti, ovviamente. Mi sedetti sul letto e lo invitai a sedere con me. Ora che era vicino sentivo molto bene il suo odore. Era buonissimo ma stranamente non volevo morderlo, qualcosa di lui mi fermava.
< Da dove vieni? > mi chiese, questa volta non sorrideva
< Boston > gli risposi, pure io senza sorridere
< Capito... e perchè ti sei trasferito qua?, se te lo posso chiedere ovvio >
Non avevo mai pensato a cosa avrei dovuto rispondere se mi avessero posto questa domanda quindi dissi la prima cosa che mi veniva in mente.
< Per i miei nonni... mia nonna è molto malata da qualche anno e mia madre pensa che mio nonno non riesca a starle dietro da solo > Gli dissi cercando di essere il più convincente possibile.
< Ah, mi dispiace, per tua nonna intendo... > mentre parlava allungò la mano verso la mia coscia e delicatamente gliela posò sopra.
< Trranquillo, non mi tocca molto parlarne > Solo il contatto con la sua mano mi faceva venire i brividi.
In quel momento piano piano si avvicinò a me e la mano che aveva nella mia coscia la sposto sulla mia guancia. Anche io mi avvicinai, lui avanzò ancora quel poco che serviva per fare incontrare le mie labbra con le sue. Iniziò a baciarmi lentamente poi diventò pian piano un bacio più spinto, la sua lingua spingeva per entrare nella mia bocca, io non opposi restenza, anzi. Ma la cosa pazzesca era che non volevo morderlo, volevo solo Harry Styles non il suo sangue e questa cosa non mi era mai successa, con nessuno, fino a quel giorno. Continuammo con baci, morsetti e succhiotti fino alle cinque quando mia madre suonò il campanello.
< Arrivo > Urlai staccandomi, con malavoglia, dal collo di Harry. Lui si alzò dal letto mentre rideva, raccolse lo zaino dal pavimento.
< Credo che ora io debba andare, mi sa che ci dovremo trovare domani per l' esperimento > Disse mentre uscive dalla porta, lo seguii a ruota ed andai ad aprire mia madre.
< Ciao Louis. Ah io sono la madre di Louis, Johanna tu chi sei? > Gli chiese mia madre sorridendo
< Ehm io sono Harry Styles piacere > Si trinsero la mano e Harry uscì da casa mia
< Ciao Louis, ci vediamo domani. Arrivederla signora > e sorridendo si allontanava.
Continuai a fissarlo fin quando la sua schiena non sparì dietro alla curva.
Tra noi due non avrebbe potuto funzionare, non avrebbe DOVUTO funzionare, non volevo esporlo a questo pericolo, non volevo che rischiasse solo per starmi vicino, non sarebbe stato giusto. Ma in fin dei conti cosa mi importava di cosa fosse giusto e di cosa fosse sbagliato, io sarei stato comunque destinato all' inferno, sia che avessi fatto la cosa giusta, sia che avessi fatto la cosa sbagliata. Quindi sì, sarebbe valsa la pena rischiare.
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Ecco il secondo capitolo!
 Posto il terzo quando raggiungo 10 recensioni, grazie a chiunque recensisca. Bye <3

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Capitolo 3
*** Tentazioni ***


HIS NECK
Capitolo 3
I rami strusciavano rumorosamente contro la finestra, il lenzuolo bianco mi copriva a malapena le gambe, probabilmente il gatto dei vicini era malato perchè non faceva altro che miagolare dalle dieci, nella mia camera era tutto buio riuscivo a malapena a intravere le mani se le avvicinavo al volto. Allungai il braccio verso il comodino e accisi il display del mio Iphone, erano le due e mezza. Era dalle dieci che ero coricato nel letto, era dalle dieci che la mia mente non pensava ad altro che a Harry, non c'era stato neanche un secondo in cui la mia mente avesse pensato ad altro oltre che a quel viso. Non vedevo l'ora che fossero le sette per poter saltar giu dalla finestra, correre a scuola e rivedere quei dannati occhi. Rivedere quelle fossette che amavo tanto, ribaciare quelle labbra rosse. Cominciai a pensare a come mi sarei dovuto comportare il giorno dopo con Harry, mi stavo chiedendo se avremmo parlato di quello che era successo la sera prima. Il silenzio di quella notte si interrumpe dal rumore di un qualcosa che era finito contro la mia finestra, inizialmente pensai che probabilmente qualche volatile poco furbo si fosse schiantato contro il vetro trasparente. Ma il rumore si ripeté, mi alzai lentamente dal letto per non fare rumore e guardai fuori dalla finestra, non c'era nulla. Improvvisamente vidi qualcosa correre nel giardino, aprii la finestra per guardare meglio. Entrò una folata di odore umano, mi ci volettero meno di due secondi per capire di chi fosse quel profumo. Il riccio si accorse che mi ero affacciato alla finestra e con energia mosse il braccio nell'aria in segno di saluto. < Ho bisogno di parlarti, posso entrare? > Disse con il minimo di voce necessaria per farsi sentire. < Arrivo > chiusi velocemente la finestra e mi precipitai dalle scale arrivando davamti alla porta. Presi le chiavi da sotto lo zerbino, le infilai nella serratura e feci due giri. Affrerrai la maniglia ed aprii. In quel preciso momento Harry mi saltò addosso senza neanche lasciarmi il tempo di farlo entrare. Le sue labbra erano già incollate alle mie, le mordeva e le sfiorava con le sue. Con la gamba sinistra tirai un calcio alla porta per chiuderla, lasciai cadere le chiavi sul pavimento di marmo e le mie mani andarono ad intrecciarsi nei ricci di Harry, intanto lui non aveva ancora smesso un attimo di baciarmi e io non avevo nessuna intenzione di farlo smettere. Le sue mani erano appoggiate ai miei fianchi, fece scendere la mano sinistra fino a farle stringere il mio sedere. Mi baciava il collo, cominciai a sentire molto bene il suo odore, la tentazione di morderlo era tanta, anzi, era troppa. Avrei potuto benissimo fiondarmi sul suo collo e nutrirmi del suo sangue fino a quando ne avessi avuto voglia poi prendere il cadavere e portarlo nel bosco. E credo che lo avrei fatto se quel ragazzo non fosse stato lui. Avrei potuto anche trasformarlo, condannarlo ad una vita come la mia, ma non volevo, non potevo fargli questo. Intanto il suo odore entrava nelle mie narici facendole quasi bruciare, decisi di staccarmi dalle sue labbra. < Aspetta ho bisogno di un secondo > mi lasciò andare le anche e si allontanò di qualche centimetro. < C'è qualche problema? > Aveva un'aria triste, probabilmente pensava di aver fatto qualcosa di sbagliato, di certo non poteva saperwe che la cosa che lui pensava 'sbagliata' era il suo fottutissimo profumo, non poteva neanche immaginare quanto fosse pericoloso per lui quello che stavamo facendo. Gli afferrai la mano per rassicurarlo. < Andiamo di sopra, qui mia madre ci potrebbe sentire > Il suo volto cambiò espressione, ora sorrideva mostrando i denti perfettamente bianchi ed allineati e le due fossette che mi facevano impazzire. Salimmo le scale molto lentamente cercando di non fare rumore. Arrivati in camera decisi di aprire la finestra per non fare 'stagnare' il suo profumo facendomi andare ancora più fuori di testa. Trovai una scusa per aprirla. < Ho un pò di caldo ti da fastidio se apro la finestra? > < No, assolutamente, fai pure > mi rispose sorridendo, di nuovo. Mi avvicinai alla finestra e girai la maniglia, entrò una folata di aria pulita. Mi girai verso Harry. Avevo deciso di non voler sprecare quel momento per colpa dei due cazzo di canini succhiasangue che mi ritrovavo. Mi avvicinai, lo presi per le anche e lo feci cadere sul letto, mi coricai sopra di lui. Harry era più altro e più muscoloso di me. Cominciai a baciarlo con foga, presi i lati della sua maglietta, gliela sfilai e poi la feci cadere sul tappeto. I suoi addominali erano molto evidenziati nella pelle chiara che si trovava, il suo odore senza la maglietta era ancora più forte e più buono. Lui fece lo stesso e mi tolse la maglietta, a differenza sua io ero basso e mingherlino, certo un pò di addominali li avevo ma non scolpiti come i suoi, le mie clavicole e i miei fianchi erano molto sporgenti. Harry fiondò le labbra nella mia clavicola sinistra cominciando a mordere e succhiare lasciando poi vari lividi viola. La mia bocca era sul suo collo, lentamente glielo baciavo. La tentazione di morderlo ormai era al massimo non potevo rischiare di morderlo quindi appoggiai le mani sui suoi pettorali e mi spinsi via dal letto atterrando poi inpiedi nel pavimento. < Che c'è. > Era rimasto spiazzato dal mio comportamento già per la seconda volta in una sola sera. Io avevo quasi il fiatone. < No, tanquillo, non ho nulla mi è solo venuto in mente che sei venuto qua per parlarmi non per farti stuprare > Cercai di essere spiritoso e di allentare il clima di tensione che si era creato nella stanza. < AHAH hai ragione ma non fa niente tranquillo > mi fece segno con la mano di andarmi a coricare vicino a lui. Mi coricai. Harry fece passare il suo braccio dietro alle mie spalle e mi spianse contro di lui, appoggia la testa sul suo torace. < Se vuoi riposa un pò tra qualche ora dobbiamo andare a scuola > Gli dissi con un tono abbastanza rassicurante. < Bha...va bene... > Probabilmente avrebbe preferito spingersi oltre ma non potevo concedermelo. Mi diede un bacio a stampo e chiuse gli occhi. Passai il resto della notte a fissarlo mentre dormiva combattendo contro la tentazione di morderlo, o forse di baciarlo non so.. fu comunque una grande lotta con me stesso. ______________________________________________________ _____________________________________________________ ______________________________________________________ _____________________________________________________ ____________________________________________________ ______________________________________________________ _____________________________________________________ ___________________________________________________ _____________________________________________________ Ecco il terzo capitolo, spero vi piacerà ;.. Bye

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Capitolo 4
*** Era tutto così facile ***


~HIS NECK
Capitolo 4
La sveglia, come tutti i giorni, cominciò a suonare verso le sette meno dieci, Harry aveva gli occhi chiusi e stava dormendo, il suo braccio circondava le mie spalle, il suo viso era molto vicino al mio, le mie e le sue labbra quasi si sfioravano, ero rismasto qualche secondo ad osservare tutta la sua bellezza. Ora dovevo svegliarlo.
< Hey Harry, dobbiamo andare a scuola, Harry, su alzati o arriviamo in ritardo > mentre gli sussurravo queste parole la mia mano gli accarezzava il viso, lentamente cominciò ad aprire gli occhi.
< Ehy Lou... ora mi alzo tranquillo. > Accennò un leggero sorriso, alzò leggermente il viso dal cuscino ed avvicinò le sue labbra alle mie avvolgendole in un bacio caldo e rassicurante. Mi staccai dalle sue labbra e mi alzai dal letto, Harry mi seguì a ruota. Raccolsi sia la mia che la sua maglietta dal pavimento e gli porsi la sua
< La vuoi mettere o no questa? Perchè se non vuoi non ho nessuna intenzione di obbligarti eh > Non stavo dicendo una bugia, mi sarebbe piaciuto un bordello passare tutta la giornata di scuola con accanto un Harry seminudo, questi pensieri mi facevano ridere da solo.
< Mi sa che dovrò privarti di questo piacere per oggi >  Disse mentre sorrideva e si infilava la maglietta
< Vuoi fare colazione o andiamo direttamente a scuola? > Speravo che non dicesse che voleva fare colazione, io non avrei mangiato assolutamente niente, il cibo per umani mi faceva venire il volta stomaco, ma la sua risposta mi fu del tutto inaspettata. Ma credo che non ce ne sarebbe potuta essere una migliore
< In questo momento l' ultima cosa che voglio fare è mangiare, diciamo che ho piani diversi per gli ultimi minuti che ci rimangono > Dicendo questo prese l' iniziativa, si avvicinò e con un forse spintone mi buttò nel letto, nel giro di qualche secondo era sopra di me. Le sue labbra cominciarono a stuzzicare le mie, poi il bacio diventò più attivo tra morsi e movumenti veloci e distaccati mi stava togliendo la cintura dai pantaloni ma lo fermai
< Harry, credimi rimarrei tutta la giornata qua con te ma dobbiamo andare o arriveremo in ritardo... > Il suo viso cambiò espressione ma poi si rese conto che dovevamo andare
< Hai ragione, andiamo >
Tutti e due raccogliemmo gli zaini dal pavimento, non mi ero reso conto che se lo fosse portato da casa, probabilmente sapeva già che si sarebbe fermato da me. Scendemmo le scale in silenzio e attenti a non farci sentire da mia madre, se avesse capito che un ragazzo aveva passato l'intera notte in camera mia mi avrebbe ripetuto per la seicentomillesima volta 'Le regole del mondo vampiro: come convivere con gli umani'. Usciti di casa mi chiusi la porta alle spalle. Appena girammo l'angolo Harry mi prese la mano ed intrecciò le sue dita con le mie, mi girai e gli sorrisi. Per tutto il percorso Harry non lasciò la mia mano per nemmeno un secondo, camminai molto lentamente apposta per passare più tempo solo con lui. Dopo circa dieci minuti arrivammo al parcheggio della scuola, Harry fu obbligato a lasciarmi la mano.
< Ehm.. sai.. cioè in giro non si sa del mio chiamiamolo 'orientamento sessuale', cioè, in realtà nemmeno io lo so bene visto che prima di te non avevo mai avuto un rapporto con un ragazzo > Era molto imbarazzato ma lo capivo
< Stai tranquillo, non mi da fastidio avere qualche segreto, rende la cosa ancora più misteriosa > Diciamo che ero un esperto con i segreti, ne sapevo più di tutti in quel campo.
In quel momento sentii un clacson suonare. Mi voltai a guardare chi fosse, riconobbi subito quell' inconfondibile FIAT rosa acceso che si era fermata pochi metri davanti a me. Lo sportello anteriore si aprì e lei uscì. Tempo due secondi e mi si era fiondata addosso, le sue braccia mi si erano fiondate intorno al collo e mi baciò. Non fu un bacio lungo, dopo pochi secondi fortunatamente staccò le labbra dalle mie e le braccia dal mio collo.
< LOUIS! Mi eri mancato tantissimo > Mi disse con un sorriso a trentadue denti. Ero molto imbarazato, non mi sarei mai aspettato di vederla ma menchemeno che mi baciasse.
< Eleonour... che ci fai qui? > in quel momento mi ricordai che Harry era di fianco a me, mi girai un secondo per guardarlo, era sconvolto, dall' occhio sinistro gli scendeva una piccola lacrima. Era visibilmente incazzato, deluso e triste, si girò di scatto e si diresse verso l'ingresso della scuola con passo schietto.
urlai invano, non aveva intenzione di fermarsi o di ascoltarmi, era entrato nella scuola.
< Eleonour, rispondimi, cosa ci fai qui e per quale cazzo di motivo mi hai baciato > Ero parecchio incazzato, anzi, ero molto incazzato ed Harry probabilmento lo era almeno il doppio di quanto lo fossi stato io.
< Louis, caro, non parlarmi così che mi offendo > disse con una vocina pensando di essere divertente.
 < è da qualche giorno che ti osservo e ho notanto le grandi interazioni con quel ragazzo, volevo solo farlo ingelosire un pò, calmati! > Mi stavo arrabbiando sempre di più.
< Mi hai rovinato già una volta la vita, mi sono fidato di te, tu mi hai rovinato la vita Eleonour, tra noi non co potrà mai più essere qualcosa. Sparisci, non farti più vedere > Mi voltai e velocemente entrai nella scuola.
Corsi per tutto il corridoio fino ad arrivare alla classe, entrai e subito mi voltai verso il banco di Harry, lui non c' era.
Eleonour era ufficilamente tornata e con lei i problemi. Era stata a lei a farmi diventare quello che ero, quello che mi cambiò la vita e che nello stesso momento me la rovinò.
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Ecco il quarto capitolo, recensite! Grazie, prego, ciao.
 

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Capitolo 5
*** Delusioni ***


~HIS NECK
Capitolo 5
Venerdì, dopo l'incidente con Eleonour, Harry non si era presentato in classe e menchemeno si era fatto vivo, non avevo più avuto sue notizie e non sapevo cosa fare. Pensai che lunedì gli avrei potuto parlare, spiegargli come fosse realmente la situazione con Eleonour ma non immaginavo minimamente che le cose si sarebbero fatte sempre più complicate.
Stavo fissando lo schermo del mio cellulare, sullo sfondo vi era la solita foto che avevo scattato alla mia vecchia casa prima di trasferirmi. Ero in attesa di un messaggio di Harry anzi di una risposta ai cinquecento messaggi che gli avevo inviato, che alla fine erano tutti uguali, uno diceva 'non è come pensi', 'Harry dobbiamo parlare', 'rispondimi perfavore', ecc... Ma il display non aveva intenzione di illuminarsi, stavo cominciando a sperare di aver finito i due GByte mensili disponibili con il mio contratto o che il telefono di Harry si fosse rotto. Ma sapevo benissimo che non era così, lo sapevo benissimo che Harry era incazzato nero e deluso per il mio comportamento e io non potevo farci niente. Ero molto agitato, non sapevo cosa fare e mi stavo mordicchiando nervaticamente le unghie come ero solito fare.
Il campanello suonò. Cazzo finalmente Harry si era fatto vivo e finalmente aveva deciso di mettere in chiaro i fatti. Euforicamente mi fiondai per le scale e nel giro di due secondi stavo girando le chiavi nella serratura della porta, afferrai la maniglia e velocemente la girai da destra a sinistra facendo sbloccare il meccanismo, aprii la porta.
< Ehi Lou > Non ci volevo credere, non era possibile, che cazzo ci faceva quella fuori da casa mia. Io volevo Harry, ma mi sarei accontentato di qualsiasi altra persona, avrei preferito trovare fuori da quella porta la professoressa di fisica ma non lei non Eleonour.

< Eleonour vattene > Le stavo per chiudere la porta in faccia ma lei con i suoi riflessi vampireschi molto piu sviluppati dei miei la bloccò con un piede
< Eddai Lou non fare così,  circa un anno fà quasi mi pregavi per farmi entrare in casa tua > aveva un sorriso malizioso, dalla sua bocca usciva cattiveria
< Sì, certo, tutto questo prima che tu mi trasformassi in un cazzo di stramaledetto vampiro > ero incazzato nero.
< Dai smettila, fammi entrare, se non vuoi che il tuo amichetto riccioluto faccia la tua stessa fine, e tu non lo vuoi, vero Louis? > quelle parole mi spiazzarono e mi fecero cedere. Le aprii la porta e la feci entrare.
< Bravo Lou, è così che si ragiona > Mi strofinò i capelli con la mano fredda.
< Andiamo subito al dunque, cosa vuoi > Dalla mia voce si riusciva a capire che ero terribilmente seccato.
< Con calma caro, andiamo in camera tua >  Avvolse la sua mano alla mia, entrambe erano molto fredde. Non so perchè non la staccai subito ma non ne trovavo l' esigenza mi sembrava quasi normale tenere Eleonour per mano, ineffetti avevamo passato mesi a tenerci per mano prima che le mi trasformasse in un fottuto succhiasangue, dopo alcuni secondi staccai la mia mano dalla sua.
< Muoviti > Salimmo velocemente le scale, aprii la porta della mia camera ed entrammo. In quel momento, non so come, ma Eleonour mi era già addosso, le sue labbra incollate alle mie e la mia mano sul suo sedere, non mi staccai, ricambiai il bacio. Mentre la baciavo mi immaginavo che quelle labbra e quel corpo fossero di Harry, è una cosa infantile e stupida ma avevo bisogno di baciarlo e visto che non lo potevo fare baciai Eleonour. Il bacio era sempre più spinto, la mia e la sua lingua si davano i cambi per entrare l'una nella bocca dell'altra. In quel momento sentii suonare il campanello, mi staccai da Eleonour, lei sorrideva. Uscii dalla camera, scesi le scale e andai ad aprire. Appena aprii la porta non potevo credere ai miei occhi, era tutto un weekend che aspettavo che Harry si facesse vivo e lui doveva proprio farlo quando in casa mia c'era Eleonour.
< Ehi > Sorrideva, non era stressato o angosciato, io si, Eleonour era in casa mia. Prima che io gli potessi ricambiare il saluto il suo sguardo cambiò totalmente, il sorriso era tutto di un colpo scomparso, i suoi occhi erano diventati tristi tutto di un colpo.
< Ehi ricciolo > Non ero stato io a parlare. In quell' istante capii il motivo della tristezza nel viso di Harry, Eleonour era dietro di me e con il braccio mi cingeva la spalla. Cercai di trovare una scusa.
< Harry, non è come pensi ti giuro. Non andare dobbiamo parlare > Mi staccai dalla presa di Eleonour e afferrai il suo braccio.
< Non credo che ci sia molto da dire, è tutto chiaro > Si staccò dalla mia presa, si girò ed andò via correndo, Eleonour rideva.
< Lo sapevi, sapevi che sarebbe venuto e sei venuta qui apposta. Eleonour perchè continui a rovinarmi, cosa ti ho fatto di male > Di impulso le avevo afferrato il polso e lo stringevo
< Louis, su era uno scherzo, non avevo brutte intenzioni...> Ridacchiava, non era divertente, non era per niente divertente.
< Vattene > La spinsi fuori dalla porta e gliela chiusi in faccia.
Salii di corsa le scale,entrai in camera e mi fiondai nel letto,non avevo intenzione di alzarmi da li fino alla mattina dopo, passai la sera e la notte a scrivere messaggi ad Harry senza ricevere nessuna risposta.
La mattina dopo al solito suono della sveglia mi alzai dal letto, mi cambiai i vestiti, presi lo zaino che avevo appoggiato venerdì sul pavimento e saltai giù dalla finestra come facevo tutte le mattine.
Corsi ancora più veloce del solito sperando che se fossi arrivato prima avrei potuto trovare Harry e avremmo potuto parlare un attimo prima di dover entrare in classe. Ero arrivato al parcheggio ma non vedevo Harry, girai un pò lo sguardo verso al bosco. Quello che vidi mi fece rimanere di sasso, il ricciolo era attaccato a un abete e il ragazzo dell'ultimo banco che era in classe con noi, Liam il cognome mi sembrava che fosse Payne o Peyne non mi ricordavo, era attaccato a lui e lentamente gli baciava prima il collo e poi passava alle labbra.
Lo zaino che avevo in mano mi cadde in un boato, ero sconvolto, non me lo sarei mai aspettato.
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Ecco il quinto capitolo, recensite qua sotto .
Grazie mille baci baci xoxo gossip girl

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