All for love - anche i serpeverde amano di stellina767 (/viewuser.php?uid=40676)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1- Presentazione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Hogwarts Occupata ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Io Non Mollo ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - My Best Wish ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Promesse ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6- 8 Gennaio <3 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - La Mezzosangue ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - MagicBlue ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Strani Risvolti ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Piani ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Una Situazione Sempre Più Incasinata ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Litigi & Chiarimenti ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Potter, Blaise & Il Segreto Di Draco ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 - Forse Era Meglio Non Sapere ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1- Presentazione ***
Mi
guardo allo
specchio e mi sistemo i capelli, soddisfatta. Forse è meglio
che per prima cosa
mi presenti: mi chiamo Pansy Parkinson, ho 16 anni, frequento Hogwarts
nella
casa di Serpeverde(sesto anno) e mi sto preparando per stasera. Ci
sarebbero
tante cose da dire su di me, ma verranno fuori da sole. Dallo specchio
vedo Daphne
che mette a posto la spazzola; Daphne
è la mia migliore
amica da una vita e non riesco proprio a immaginare la mia vita senza
di lei.
E’ veramente fantastica: sempre pronta a darmi consigli, ad
ascoltarmi, a
consolarmi quando piango…e devo dire che ci vuole pazienza
perché, almeno
ultimamente, piango abbastanza spesso. Andiamo in camera mia; abbiamo
ancora
un’ora prima della festa e siamo già pronte.
Ci
siamo appena
sedute sul letto quando bussano alla porta: dal sorriso di Daphne
capisco che
deve essere Blaise.
Blaise
e Daphne
stanno insieme da poco più di un anno, e ancora si amano
come se fosse il primo
giorno. Ho vissuto la loro storia, come spettatrice, fin
dall’inizio: ogni
litigata, ogni sorriso…e mi sono resa conto che si amano
veramente tanto, non
che ci volesse un genio a capirlo. Devo dire che se un giorno si
lasceranno,
dovrò rivedere tutte le mie certezze.
Blaise
poi è
veramente fantastico, lo adoro: sa esprimere pareri anche negativi
senza mai
offendere, non giudica mai e, quando sbaglio, se vede che sa quello che
faccio,
sta comunque dalla mia parte.
All’improvviso
mi risveglio dai miei pensieri, mi sono ricordata che devo
assolutamente
chiedere una cosa a Blaise e con un semplice sguardo lo dico a Daphne.
Lei
sospira, stanca di ripetere la stessa scena prima di ogni festa
(clandestina),
poi chiede:
“
amore, ma per
caso sai se alla festa viene anche Draco?”
Blaise
mi guarda
con un sorriso ironico “cero che viene…e comunque,
Pansy, puoi anche
chiedermelo direttamente tu!”
Arrossisco.
Blaise se ne accorge, ci saluta e esce.
Siamo
arrivati
al punto critico della situazione, al motivo per cui spesso la mattina
vado a
scuola con gli occhi arrossati: Draco Malfoy, un nome che dice tutto.
Non credo
ci sia bisogno di aggiungere che lo amo da morire.
Quante
volte
l’ho detto, lo so, sembro ridicola…ma questo
è amore, quello vero, quello che
fa andare il cuore a mille, quello che fa sognare, piangere e soffrire
tantissimo.
Il
problema è
che questa non è una favola: non c’è
nessun “e vissero felici e contenti”…
lui
non è il principe azzurro…anzi, lo è,
ma evidentemente non il mio… lui merita
qualcuno perfetto quanto lui.
Siamo
amici,
questo sì, non dico che non mi voglia bene; è
solo che non ha potuto fare a
meno di rendersi conto di questo mio interesse (molto palese, devo
aggiungere!)
ed evidentemente non ricambia e cerca di non darmi modo di
fraintendere. E
questo mi fa impazzire ancora di più: quanti ragazzi
sarebbero stati così
uomini da non approfittarsene? E’ il classico tipo da
storielle di una sera:
sarei stata un nome in più su una lista lunghissima, e non
mi sarei neanche
lamentata, ma lui dice che dopo starei ancora peggio.
Mi
finisco di
truccare mentre continuo a pensarci: ho provato a dimenticarlo, sul
serio, mi
sono anche fidanzata, ma non è durata più di un
mese. Steven era dolce, mi
faceva stare bene, mi rendeva serena ma non era quello che volevo.
Quello che
lui mi dava con un bacio, lo sento anche solo con uno sguardo di Draco.
Stare
insieme
non può essere semplice affetto, io voglio
l’amore; preferisco stare male che
fingere, non è da me.
Io,
Daphne e
Millicent ci avviamo verso la stanza della necessità,
chiacchierando.
Quando
sto con
loro riesco quasi a non pensare ad Andrea, mi rilasso, mi diverto,
è una
sensazione bellissima, come se esistessimo solo noi e la nostra
amicizia.
Ma,
ovviamente, doveva durare poco.
“Stasera
voglio
uscirci…quarto round” Millicent. Non riesco
neanche a piangere, ma effettivamente
è probabile che abbia ragione. Anche lei ama Draco, e sono
già usciti tre
volte. Per amor di pace abbiamo deciso di non litigare e di prendere le
cose
come verranno. Ognuna fa quello che può, senza colpi bassi
però…è un po’ una
guerra…e devo dire che lei per adesso ha vinto tutte le
battaglie.
Siamo
arrivate, entriamo,
io mi accendo una sigaretta e mi guardo in giro; Millicent sta facendo
lo
stesso, e nessuna di noi si accorge di star guardando nella direzione
sbagliata.
“cercate
qualcuno?”
Quella
voce. La sua voce. Inconfondibile, la riconoscerei fra mille.
Mi
giro lentamente, mi manca la voce.
“ciao”
riesco
appena a dirlo, sto tremando; è assurdo l’effetto
che mi fa questo ragazzo. Lui
ci saluta con i classici bacetti sulle guance e sento il mio cuore
perdere un
battito. Sta dicendo qualcosa, forse dovrei rispondere, ma non lo sto
ascoltando: sono troppo concentrata a guardare le sue labbra
perfette…Oddio sto
sbavando. Per fortuna interviene Blaise; lo giuro, questo ragazzo
è un angelo,
mi salva sempre.
Draco
si sta
guardando intorno, sembra pensieroso. Poi guarda Millicent, le mette
una mano
su un fianco e la guida verso la pista da ballo.
Ok.
Giuro che
non importa. Stanno solo ballando, non è che si sono giurati
amore eterno.
All’improvviso ho voglia di entrare, di sapere…
Poi
li vedo,
ballare stretti e baciarsi. Come da copione. Avete presente quando ti
conficcano un pugnale nel cuore? Fa malissimo, certo…ma alla
quarta pugnalata
molto meno, ci si rende conto che il peggio è passato, che
il cuore ha già
versato tutto il sangue che conteneva.
Io
non so
nascondere il dolore, lo ammetto. Basteranno pochi esempi per farvelo
capire:
la prima volta che Millicent e Draco sono usciti ho pianto talmente
tanto da
non avere più lacrime, davanti a loro…la seconda
volta sono svenuta. La terza è
andata già meglio. E ora, la quarta, credo che
riuscirò a trattenere le lacrime
il tempo necessario per girarmi e correre fuori. Poi non
riuscirò più a
fermarmi. Lacrime e sigarette. Bella festa, non
c’è che dire…voglio tornare nel
dormitorio.
Mi
giro per
correre fuori ma sento qualcuno che mi ferma; Blaise e Daphne mi stanno
abbracciando. Allora crollo, li abbraccio e comincio a piangere
disperata. Ma è
questo l’amore? Che schifo!
Ci
sediamo per
terra, io e Blaise ci accendiamo una sigaretta. Fumiamo in silenzio,
mentre le
lacrime continuano a scendere. Non voglio rovinare la serata anche a
loro, non
è giusto. Sorrido, fingo, recito ma non ci cascano.
Però capiscono che mi va di
stare da sola ed entrano dentro, tenendosi per mano. Li guardo e un
sorriso
malinconico mi sfiora le labbra: il loro è amore, non il
mio. L’amore è quando
tutti i pezzi del puzzle vanno da soli al loro posto, quando due cuori
battono
insieme; la mia al massimo può essere chiamata ossessione. E
so benissimo che
una ragazza ossessionata può non essere responsabile delle
sue azioni; in
pratica, rischio di farmi molto male. Oddio tanto peggio di
così………
Sono
passate
appena due ore, mi sono calmata e ho iniziato a godermi la
festa… Draco e
Millicent non si sono più visti, chi sa dove sono. Non
voglio pensarci, ma
tanto tra poco dovrò vederli per forza: in genere
è la parte più bella di
queste feste ma oggi sarà una tortura. Quando la festa
finisce restiamo sempre
un po’, noi serpe verde…se solo potessi
andarmene…
Eccoci,
mi siedo
sul divanetto bianco, è morbidissimo. Gli altri mi stanno
guardando,
effettivamente la mia passione per Draco non è esattamente
quello che si può
definire un mistero. Si vede che ho pianto, mi fanno male gli occhi, ma
cerco
di non darlo a vedere. Tanto è inutile negare, lo sanno
meglio di me.
Entrano
Millicent
e Draco e si siedono. Non vicini, anzi. Come a voler far capire, al di
là di
ogni irragionevole dubbio, che un’uscita con Draco
è questo. Un’esperienza
unica, attimi indimenticabili, ma niente di più, almeno
finché tra le tante non
troverà quella capace di rubargli il cuore. Guardo Millicent
e vedo che sembra
felice: sapeva che sarebbe finita così, proprio come le
altre volte, ma in
fondo non c’è niente da lamentarsi.
Draco
si toglie
la giacca e si sbottona la camicia, poi si fa un po’
d’aria con la mano “che
caldo madò tengo una sete... “.
Stronzo,
l’ha
detto apposta. Lo sa che adesso mi alzerò,
prenderò lo champagne, glielo
verserò e glielo porterò. E’ assurdo,
ogni cosa che dice la faccio, che sia
farlo passare avanti al distributore che …qualsiasi altra
cosa. Forse non
dovrei, così lui almeno si chiederebbe perché e
mi penserebbe un po’. Magari si
avvicinerebbe per chiarire. Però no, non
posso…sembrerebbe che sto rosicando
perché loro sono usciti…è vero, sto
rosicando, ma sarebbe come dirglielo
proprio.
Mi
alzo e gli porto il bicchiere di champagne.
Lui
sorride “Grazie” e mi fa una carezza.
Arrossisco,
sorrido e riesco appena a balbettare un “prego”
mentre torno a sedermi…che sia
amore o ossessione, forse vale la pena di soffrire così
tanto per una sua
parola.
8.05.
Mi
sono appena
finita di vestire , Daphne e Millicent mi stanno aspettando
giù in dormitorio.
A
volte penso a
quanto, agli occhi degli altri, possa sembrare strano vedere me e
Millicent così
amiche dopo la “discussione” che avemmo in sala
grande. Mi ha raccontato ogni
dettaglio di ieri sera, ad ogni parola ho sentito uno spillo
conficcarsi nel
cuore, ma alla fine per un’amica è un dolore
sopportabile.
Ci
sediamo a
colazione al nostro tavolo, ai soliti posti. Saluto Blaise e Draco con
il cuore
che ricomincia a battere per i fatti suoi. Poi un particolare che non
avevo
notato mi colpisce: sta fumando. Rimango sconvolta: anche io fumo, a
dire la
verità, mi aiuta a scaricare i nervi, ma lui..non
può, gli fa male! Nota il mio
sguardo e sorride, sembra che abbia letto tutti i miei pensieri.
All’improvviso
sento qualcuno chiamarlo, lui si gira e anche io ,curiosa, cerco di
capire chi
sia.
Lui
la saluta
con un gesto della mano, metto meglio a fuoco l’immagine di
quella ragazza: è
bellissima, con i boccoli biondi che le incorniciano il viso perfetto,
e quei
grandissimi occhi celesti. La conosco di nome, si chiama Giorgia ed
è una
corvonero che frequenta il quinto anno; Millicent interrompe i miei
pensieri
“scommetto
che
da qua a due giorni ci esce”
Annuisco,
è probabile.
Blaise
sorride e
mi passa un braccio intorno alle spalle : “due giorni? Direi
proprio di
no…secondo me prima dell’ora di pranzo.”
Si,
effettivamente è ancora più probabile.
Tutti
insieme andiamo a lezione di trasfigurazione;
una
volta sedute, noto che Daphne mi guarda come se si aspettasse di
vedermi morire
da un momento all’altro; sta per dirmi qualcosa quando entra
la professoressa Mcgranitt
che ci incenerisce con lo sguardo…molto simpatica come
sempre!.
Allora
prende un mio foglio di pergamena e scrive qualcosa: butto un occhio
alla
professoressa ma è tutta presa dalla sua spiegazione, e mi
chino per leggere:
“stai
bene?”
“perché?”
“tra
ieri sera e stamattina…”
“ormai
ci sono abituata. Ma per quanto credi che andranno avanti lui e
Millicent?”
“non
lo so, finché lui non si scoccerà. Lei non gli
dirà mai di no.”
“giustamente!
Chi lo farebbe?”
La
vedo sorridere; lei è l’unica ragazza a cui Draco
non interessa neanche un po’,
se non come amico.
“Ne
abbiamo già parlato : se ti piace così tanto
buttati, non credo che si sposti”
“lui
può avere chiunque, perché dovrebbe uscire con
me?”
La
professoressa inizia a fissarci insistentemente e decidiamo che
è il caso di
smettere: io mi appoggio con la testa sul banco, e non è
difficile immaginare
chi sia l’oggetto dei miei pensieri. Lo vedo sorridermi come
fa sempre e mi
sento svenire; probabilmente mi sono addormentata e sto sognando,
perché ci
vedo baciarci. In genere a questo punto (o un po’
più avanti) suona la
sveglia…oggi invece è la campanella a riportarmi
alla realtà.
I
miei compagni di classe si stanno alzando; oddio, devo essermi
veramente
addormentata perché siamo già
all’ultima ora, erbologia. Stiamo andando in
palestra ma decido che non ne ho voglia, tanto la prof non ha mai fatto
l’appello , dall’inizio dell’anno. Salgo
le scale a due alla volta e mi ritrovo
al secondo piano, ; vado verso i bagni dei maschi per fumare:
è uno dei posti
più appartati della scuola. Saluto degli amici ma li vedo
strani, come se
stessero cercando di nascondermi qualcosa. E’ strano, non si
sono mai
comportati così, deve esserci per forza qualcosa sotto.
“ma
cosa..” inizio a dire, poi li vedo e mi blocco. Draco e
Giorgia. Mi giro e
scendo le scale, raggiungo i miei compagni a Erbologia, stando attenta
a non
farmi vedere dalla professoressa . Mi siedo sui gradini, piango un
po’. Blaise
aveva ragione, ha sempre ragione. Daphne si avvicina e mi guarda:
capisce tutto
e mi sento sollevata, non ce la farei a raccontare. La campanella suona
di
nuovo, coprendo i miei singhiozzi.
***********************************************************************
Pomeriggio
libero, che bellezza! Siamo tutti in sala comune, ma pensandoci bene
deve esserci
qualcosa che non va, Silente non aveva mai annullato le lezioni.
Seduti
attorno al fuoco ci siamo io, Daphne, Blaise, Millicent, Draco e tanti
altri,
ma ovviamente non ho occhi che per lui. Com’è
bello guardarlo, sognare,
illudersi che anche solo per un momento sarà mio…
A
volte penso che se anche per qualche miracolo uscissimo assieme,
sverrei sul
colpo e non riuscirei a fare niente. Considerando che adesso, solo a
guardarlo,
mi sono incantata, non è poi così improbabile.
Lui, sorridendo divertito, fingendosi
ignaro a tutti quegli sguardi carichi di desiderio, sta raccontando ai
ragazzi
e a chiunque sia interessato i dettagli sconci su quello che lui e
Giorgia
hanno fatto nel bagn. Sorridono tutti interessati, tranne Blaise che
ogni tanto
butta occhiate preoccupate nella mia direzione, e Daphne che non fa
niente per
trattenere un’ espressione disgustata.
“
Draco
ma che schifo! Povera ragazza, magari lei adesso pensa che potrebbe
esserci
qualcosa tra voi..”
“Se
lo pensa è una stupida” risponde lui con
un’alzata di spalle “io non le ho mai
fatto intendere niente del genere, lo sai come sono fatto. Non mi piace
illudere le ragazze.”
“Ma
sai quanto può essere traumatico per una ragazza che ti ama
essere trattata
come una puttana?”
“Daphne,
ascoltami. Io non sono uno stronzo, parlo chiaro dall’inizio.
Giorgia l’ho
conosciuta ieri, dopo la festa, tu credi davvero che possa
amarmi?”
Daphne
effettivamente esita, incerta.
“se
invece” continua lui “il tuo voleva essere un
discorso più generico, mi
dispiace far stare male qualcuno che prova davvero qualcosa per me, te
lo
giuro. Non ci godo a vedere le ragazze piangere, soprattutto se si
parla di
amiche a cui voglio bene davvero.”
Abbasso
gli occhi, imbarazzata, perché lui mi ha guardato un attimo
di troppo. Per fortuna
il momento di tensione passa presto
“io
mi vado a fumare una sigaretta” dico , alzandomi.
E’
chiaro che voglio stare un po’ da sola, perché
né io né nessun altro ci siamo
mai fatti problemi a fumare in sala comune.
“ti
faccio compagnia” Oddio. Draco.
“Grazie…”
riesco appena a dire
“come
stai?” mi chiede a bruciapelo poco dopo, appena accendiamo le
sigarette
“bene”
mento
“bugiarda!”
“ma
che vuoi che ti dica?”
“la
verità, e non usare questo tono con me.”
“scusami…”
Ancora…è
stato lui ad alzare la voce per primo, perché non riesco a
rispondergli come si
deve?
“sto
aspettando” mette il cavalletto e si gira un po’ di
più verso di me.
Mi
sento male, non ce la faccio neanche a guardarlo negli occhi.
“Draco…”dico,
fissandogli le scarpe; lui mi costringe ad alzare la testa e a
guardarlo. Sento
le lacrime che iniziano a scendere.
“ti
prego” è tutto quello che riesco a mettere insieme
“non chiedermelo, non ce la
faccio, lo sai già…non farmelo dire, per
favore.”
Mi
lascia, mi accarezza il viso e io comincio a vedere le stelle
“non
devi stare male, non te lo meriti.”
Poi
cambia argomento. E io arrossisco, pensando a quello che avrei potuto
dirgli
“no sai scusa è solo che ti
amo”…non avrebbe riso, non me l’avrebbe
fatta una
cattiveria del genere, sarebbe stato dolce e comprensivo come
sempre…almeno
come è sempre stato con le persone a cui vuole bene, e io mi
sarei sfogata. Tutti
lo vedono come uno stronzo, un bastardo…non dico che non lo
sia con tutti gli
altri, però…come si fa a non amarlo? Ora che ci
penso, è strano…oggi non
abbiamo incontrato il trio dei miracoli, erano
assenti…stanno sicuramente
tramando qualcosa
“Ma
dai che hai da lamentarti?E’ stato gentile”
“lo
so è solo che…non ce la faccio
più”
“Pansy…tu
lo ami?”
“non
lo so, ma farei ogni cosa per lui.”
“e
tu credi che lui non ci starebbe?”
“è
troppo un signore per approfittarsene”
“è
un uomo, la carne è carne. Sai che sono contraria a certe
cose ma non dire
stupidaggini: ci starebbe sicuramente.”
“tu
dici?”
“Non
farti venire strane idee!”
“no,certo…non
lo farei mai, ho sedici anni in fondo..”
“esattamente,
quindi dimentichiamoci questa conversazione!”
Andiamo
a fare un giro, noi due e Millicent; si respira una strana aria,
c’è agitazione
sui volti dei professori… e la risposta ci attende in sala
comune.
E’
Draco a spiegarci tutto, e per una volta presto più
attenzione a quello che
dice che a quanto è bello.
“Il
ministero ha approvato un nuovo decreto…non ci crederete
mai, è assurdo…”
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 - Hogwarts Occupata ***
Capitolo
2
Hogwarts
occupata
Credo
che quello che stiamo facendo passerà alla storia, un
po’
come la rivolta dei goblin nel 1689, o forse era il 1698, la storia
della magia
non è mai stata la mia materia preferita: in
realtà vado bene a scuola, ma
tutte quelle date mi confondono.
Comunque,
non ho mai gli studenti di tutt’e quattro le case
così
d’accordo. Ieri ho letto il decreto sul giornale,
diventerà legge fra 4 giorni,
abbiamo tempo per farci sentire. E quale modo migliore di occupare la
nostra
amatissima scuola, Hogwarts?
Così
ci siamo attivati: niente lezioni e niente supervisione dei
professori, perché Silente è d’accordo
con noi: loro non usciranno dalle loro
stanze. Mi guardo intorno: gli striscioni sono
ovunque…”la scuola è
OCCUPATA”,
“noi non molliamo!” e tanti
altri…è bellissimo, perché abbiamo
aspettato così
tanto per fare una cosa del genere
Ok,è
troppo anche per lui. Cinque in due ore! E’ assurdo!!! E
Millicent è fra queste fortunatissime ragazze. Io sono
sconvolta, ma credo che
questo sia solo l’inizio.
Sono in
una classe con Daphne, Blaise, Astoria, Tehodore,
Jane(un’altra
mia compagna di casa) e tanti altri e ci stiamo divertendo come i pazzi
giocando a carte, ballando e cantando.
Però
se potessi evitare di sentire i rumori un po’ particolari che
arrivano dalla classe vicina, dove sono rinchiusi da 124 minuti esatti
Draco e
le cinque prescelte, andrebbe infinitamente meglio.
Quasi
come se mi avessero sentito, entrano all’improvviso Draco e
Millicent: le altre, evidentemente, sono andate via. Sembrano tutti e
due
piuttosto scossi…comunque, si uniscono alla nostra partita a
carte. Risultato?
Gli passo sotto il banco tutte le carte che gli servono e alla fine
perdo
miseramente! E pensare che ero in vantaggio…cosa non si fa
per amore.
Guardo
fuori e mi accorgo che si è già fatto buio, il
tempo è
volato.
Scendiamo
nell’atrio per mangiare tutti insieme, cantando slogan
contro la riforma e ridendo spensierati come solo degli adolescenti
possono
essere. Stiamo vivendo qualcosa di unico, tra vent’anni
racconteremo ai nostri
figli di quest’occupazione, saremo orgogliosi di poter dire
che c’eravamo.
Speriamo solo che serva a qualcosa!
Mi sono
distratta un attimo e ho perso un passaggio: Draco sta
baciando una ragazza. E’ veramente incredibile, sta
esagerando, adesso chi è
questa? Quando riesco a vederla meglio mi sento presa da una rabbia
improvvisa:
Helen.
Ci
odiamo dai tempi dell’asilo, è la mia peggior
nemica, tutta
sorrisini falsi e critiche dietro le spalle, la Corvonero
più stronza
che sia mai esistita. E’ bellissima però,
è mi sa che questo è un motivo più
che sufficiente per Draco per uscire con lei.
Millicent
sta piangendo dietro gli occhiali da sole, la cerco di
abbracciare ma mi respinge: non vuole che qualcuno si accorga di come
sta… la
ammiro molto, è forte, o almeno sa far credere di esserlo.
Io sono distrutta e
non mi vergogno a dirlo…in fondo che
c’è di così sbagliato
nell’essere
innamorati?
Daphne e
Blaise, come sempre i miei angeli, si offrono di
accompagnarmi a fare un giro, e fumando nel corridoio mi rendo conto di
stare
per esplodere…lo amo, ne sono sicura. E sono pronta a
qualsiasi cosa per lui,
non lo dico per dire.
Mi
tornano in mente le parole che mi ha rivolto Helen qualche
giorno fa “sei troppo una santarellina, finche non ti svegli
un po’ non
otterrai niente!”
Ecco a
che cosa si riferiva…lo dico a Blaise e Daphne.
“aveva
ragione, sono stata una stupida…ma adesso
basta…voglio
uscirci, a qualsiasi costo, non m’interessa se
finirà lì, non m’interessa se
gli altri penseranno male …io lo faccio perché lo
amo. L’importante è che lo
capisca lui.”
“Pansy”
Blaise si è fermato, è serio “non ti
rendi conto di quello
che dici?”
“Pansy,
ha ragione lui! Dopo cosa ti rimarrebbe?Solo rimorsi”
“Meglio
dei rimpianti!” I rimorsi sono brutti, è vero, ma
almeno
non ti lasciano con il dubbio che ce l’avresti fatta! I
rimpianti sono
terribili, puoi rimanere per ore a immaginarti come sarebbe potuto
andare a
finire se avessi avuto il coraggio di rischiare.
Cercano
di dissuadermi per circa due ore, ma ormai ho deciso, e
un’occasione come questa non mi si presenterà mai
più. Non c’è tempo da
perdere, ogni secondo di dubbio è una sofferenza…
“sei
proprio sicura? Sei consapevole di come starai dopo?”
“si,
e mi sta bene. Blaise per favore, puoi dirglielo tu? Non
avrò
mai il coraggio di saltargli addosso..”
“non
cambi idea ?”
“no,
assolutamente”
“d’accordo,
ci parlo io appena si stacca da Helen”
“grazie…”
Rimaniamo
in silenzio per un po’, non sapendo che dire.
Segue un
abbraccio di gruppo, l’unica cosa che abbia senso in quel
momento. Daphne mi sorride, rassicurante. Poi interviene Blaise
“però
stai attenta, fai in modo che nessuno lo venga a sapere..la
gente è cattiva, lo sai vero?”
“certo…grazie
di tutto”
C’è
da dire di Blaise che quando dice una cosa la fa: non sono
passati neanche venti minuti dalla nostra conversazione al piano di
sopra, e
già sta mantenendo la promessa. Io, Daphne, Millicent e Jane
stiamo mangiando
degli snack comprati ai distributori, e ogni cinque secondi circa mi
giro per
vedere Blaise e Draco che parlano, seduti qualche metro dietro di noi,
cercando
inutilmente di capirci qualcosa.
Daphne
mi sussurra all’orecchio “Oi ora basta, si capisce
che
gliel’hai chiesto tu se ti giri ogni due secondi!”
Ha
ragione, sto esagerando…è solo che sono
così nervosa…non riesco
a mangiare, e ho appena dovuto buttare la sigaretta perché
la mano mi tremava
troppo.
Ovviamente,
tutto questo non poteva passare inosservato agli occhi
delle ragazze, che hanno iniziato a tempestarmi di domande (alle quali,
ovviamente, non mi sono neanche sognata di rispondere) che non hanno
per niente
giovato al mio mal di testa.
“tesoro
ma vuoi qualche medicina? Ho l’Oki,
l’aspirina…”
Quant’è
dolce Jane, è un tesoro. Poi dicono che noi Serpeverde
siamo delle stronze…Sorvolando sul fatto che si è
portata dietro praticamente
una farmacia intera, la ringrazio ma le dico che non voglio niente.
Forse
una camomilla mi farebbe bene, in genere c’è
nell’armadietto
al secondo piano. Mi scuso con le altre e vado a prepararmela; quando
finalmente è pronta, entro in una classe, mi siedo su un
banco e chiudo la
porta…mi sa che devo riflettere un po’, la
situazione mi sta sfuggendo di mano.
Sono stata un’incosciente: se Draco dirà di no,
come farò a guardarlo ancora in
faccia?
Sto
tremando, ormai sono le 2 di notte e nessuno di noi è
vestito
pesante… Sento la porta aprirsi, ho paura di girarmi.
“Che
stai facendo qua da sola?”
“Io…veramente…”
e poteva mai essere che in suo presenza riuscivo a
formulare una frase di senso compiuto che non comprendesse la parola
scusami?
Forza, devo calmarmi.
“
non mi sentivo bene, sono venuta a farmi una camomilla” ora
si
che va meglio, se mi impegno ce la posso fare!
“ora
stai meglio?” “si, grazie…ma tu che fai
qui?”
“se
ti do fastidio me ne vado” si avvia verso la
porta
“no…resta”
E’ di spalle e non riesco a vederlo
sorridere; arriva alla porta, la chiude a chiave e poi si rigira verso
di me.
Ci
guardiamo in silenzio per un attimo, durante il quale sono
convinta che lui possa sentire tranquillamente il battito del mio cuore
impazzito; non dice niente, sembra quasi godere del mio nervosismo.
“Hai
una sigaretta?” mi chiede all’improvviso
“certo”
un sospiro di sollievo mentre gliela passo.
Lui si
stende su un banco, su un fianco, e mi fissa, pensieroso.
“Non
potrei mai, non sai quello che dici”
Mi sento
morire “cosa?”
“non
fare la stupida, sai benissimo di cosa sto parlando. Tu non
sei una puttana, e io ti voglio troppo bene per
approfittarmene.”
Ok, un
respiro profondo…poi mi butto, tanto ormai non ho niente da
perdere.
“e
se io volessi che tu ne approfittassi?”
“non
sai quello che vuoi!”
“non
trattarmi come una bambina, perché non lo sono
più!”
“questo
non c’entra, non voglio che tu stia male!”
“perché
ora secondo te sto bene?” le lacrime mi salgono agli
occhi, ma le fermo: non voglio che lo faccia per pietà,
sarebbe troppo
umiliante.
“Pansy
io…lo sai come sono fatto, secondo te non mi farebbe
piacere? Non sono sicuro che sia il caso.”
Non so
cosa mi sta succedendo: vedo tutto sfocato, poi rimetto a
fuoco e all’improvviso, per un attimo, non vedo
più niente. E’ tutto buio, poi
sento una risata che somiglia moltissimo a quella di
Helen…probabilmente la sto
immaginando. Rimetto a fuoco la classe, Draco mi sta fissando,
preoccupato;
evidentemente sono sbiancata.
“Stai
bene?”
“Scusa”
tanto per cambiare. Sto diventando prevedibile. Esco quasi
di corsa dalla stanza, trattenendo le lacrime. Che situazione
disperata…non mi
va di scendere, ma è probabile che Draco venga a
cercarmi…però se sto in mezzo
alla gente non dirà niente, almeno spero.
Scendo
le scale di corsa e raggiungo gli altri..seduti per terra
nell’atrio, stanno guardando un film su un computer
portatile; qualcun altro,
invece, si è già addormentato.
“Pansy…che
è successo?”
Daphne.
A lei i miei occhi lucidi e l’espressione affranta non
potevano passare inosservati..ma non mi va di parlarne, di pensarci.
“Dopo…”
Intravedo
Draco avvicinarsi; presa da un illuminazione improvvisa,
prendo una coperta e mi stendo, fingendo di dormire.
Non so
quanto possa essere credibile, me lo chiedo quando lo sento
sedersi vicinissimo a me…spero soltanto che non veda le
lacrime che continuano
a scendere dai miei occhi, dubito che sia possibile dormire e piangere
insieme.
Mi
ritrovo a pensare a quanto sono stupida: mi vuole bene, mi
rispetta …altre ucciderebbero per essere al mio posto. E io
sono pronta a
giocarmi tutto? Si, senza dubbio. Non m’interessa se
è un ragionamento stupido,
il cuore ha le sue ragioni, che la
ragione non conosce.
Apro gli
occhi di scatto, sentendo troppo silenzio. Devo essermi
addormentata, perché ora dormono tutti. Chi sa che ore
sono…poi mi rendo conto
di una cosa che non avevo notato, perché nel dormiveglia non
sono del tutto in
me: sono stessa sulle gambe di Draco, che dorme appoggiato ad una
colonna e ha
una mano nei miei capelli. Oddio. Sto sognando ancora? Avrò
sognato anche la
parte di prima? Magari. Mi do un pizzicotto e mi accorgo di essere
sveglissima…improvvisamente la sua mano si muove tra i miei
capelli.
“Ne
parliamo domani, dai…dormi tranquilla..” chi sa se
si è
svegliato per un attimo o ha parlato nel sonno.
Credo
sia inutile precisare che sono rimasta tutta la notte ad
ascoltare il suo respiro e il leggero ticchettio
dell’orologio che ha al polso.
Lo sto
ancora fissando quando apre gli occhi e mi sorride.
“Buongiorno
piccola” mi scompiglia i capelli, già indecenti
per
conto loro. Che strano, sembra aver completamente dimenticato gli
eventi di
qualche ora fa.
Parte
del mio stupore deve legger misi in faccia, e lui non si fa
pregare per darmi una spiegazione.
“Senti
ci ho pensato, non sono sicuro che sia il caso.
Quindi..dai, fai come se fosse stato tutto un sogno, io ti giuro che ci
penso.”
Annuisco,
non ce la faccio a guardarlo negli occhi. Mi abbraccia
forte e rimango così, con la testa sul suo petto, per quella
che sembra
un’eternità.
“Colazione”
un ragazzo è appena tornato dalle cucine con dei
vassoi pieni di cornetti al cioccolato, Draco ne prende due e li
mangiamo
insieme, ridendo…e mi rendo conto che è per
momenti come questo che vale la
pena di vivere.
Lentamente,
cominciano a svegliarsi tutti; sto quasi prendendo in
considerazione l’idea che questa potrebbe essere una giornata
fortunata, quando
vedo la cara Helen.
Ma
quando si è cambiata?Ha addosso degli shorts inguinali,
stivaletti alti e un top esagerato per il freddo che fa. I capelli
sembrano
freschi di parrucchiere, ma come può aver fatto?
Si siede
vicino a noi, saluta Draco in modo particolarmente
affettuoso e gli chiede un morso di cornetto. Lui sbuffando
l’accontenta e lei,
di proposito secondo me, se ne fa cadere un po’ addosso.
“oddio
sono tutta sporca…vado a darmi una ripulita, non
è che mi
accompagneresti?”
“no
Helen non ho voglia…”
“ma
dai sei sporco anche tu” mentre lo dice fa
“casualmente”
cadere un po’ di zucchero sui pantaloni del ragazzo, e
comincia a “pulirlo” con
le mani.
Lui
sbuffa e si alza …si gira, mi sorride mentre la segue e dice:
“faccio
il prima possibile, non preoccuparti”
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 - Io Non Mollo ***
Salve
a tutti!Scusatemi il ritardo…non mi veniva in mente
più niente! Adesso però ho
pronti altri due o tre capitoli da postare in questi giorni…
Special
thanks a tutti quelli che hanno recensito e messo tra i preferiti!^^
Capitolo
3
Io Non
Mollo
Solita
scena, sguardi preoccupati degli amici, come stai chiesti
quasi con paura di una risposta. Ma stranamente, non sto tanto male.
Meno del
solito sicuramente. C’è qualcosa che mi rende, se
non felice, pensierosa. E
quando si hanno troppi pensieri, non c’è spazio
nemmeno per la tristezza.
Racconto
a Daphne e Blaise tutto quello che è successo e che non
sanno, e li vedo pensierosi quanto me.
“Pansy”
dice Blaise, esitante “vuoi un parere?”
“certo”
“so
che mi sentirò in colpa per sempre per averti detto una cosa
del genere, ma…”
“ma?”
“Draco
è un uomo nel vero senso del termine, te ne sei accorta
vero?”
“si,
si è comportato fin troppo bene.”
“certo,
però un conto è a parole…”
“stai
dicendo che..?”
“aspetta.
Io sono contrarissimo a quest’idea, quindi se devi
ascoltarmi fallo fino in fondo. Quella che stai pensando di fare
è una
zoccolata che non ti si addice per niente.”
“Blaise,
ascoltami. Lo so che quello che dici, lo dici per me e ti
ringrazio veramente tanto. Ma io lo amo. Non è una
giustificazione per buttare
la dignità nel cesso, dicono tutti…tutti sono
degli idioti. Immagina che tu e Daphne
non stesse insieme. Non faresti qualsiasi cosa per stare un minuto con
lei, per
dimostrarle quanto la ami? E se l’unico modo non è
proprio corretto o giusto o
dignitoso, chi se ne frega?”
“non
stai dicendo stupidaggini, sono solo preoccupato per te. Sai
come funziona, conosci le regole. Vedi Millicent come sta? Comincerai
ad aver
sempre bisogno di lui, come una droga.”
“Sono
disposta a correre il rischio. Però ora dimmi la
verità: tu
credi che, a prescindere da quello che mi ha detto, esista una
possibilità?”
Lo vedo
respirare profondamente prima di parlare
“Ne
sono fermamente convinto. Non chiedermi come però, non ti
aiuterò più di così a fare lo sbaglio
più grande della tua vita”
“Grazie”
Abbraccio
lui e Daphne e corro via. In realtà una piccola idea ce
l’ho: trovo la classe dove sono chiusi Draco e Helen (non
è difficile, si
sente!) e sbircio dallo spioncino.
Lei
è seduta sul banco: ha la camicetta completamente aperta e
lui
le sta baciando il seno. Guardo meglio e noto che la mano di lei
è impegnata in
un “lavoretto”. Disgustata, chiudo gli occhi
d’istinto. Poi rifletto e li
riapro: non è il momento di farsi prendere dagli scrupoli di
coscienza, non
posso permettermi di fare la santarellina. Guardo ogni cosa, tra lo
schifato e
il preoccupato; quando sento che stanno per uscire, torno
nell’atrio, chiedendo
agli altri di fingere che sia sempre stata lì.
Intanto
rifletto…è questo che mi manca? Quella buona dose
di
zoccolaggine che ha permesso ad Helen di uscire due volte con lui in
due giorni,
record per il quale Millicent ha dovuto penare tre mesi?
Si,
è quello, me l’ha detto anche lui, non posso
scordare le sue
parole.
“tu
non sei una puttana” suona come un complimento, vero?
Però,
amore, a te piacciono le puttane.
Quindi,
nessun problema: imparerò.
Pensandoci
bene, il mio piano ha una pecca incredibile. Non si può
imparare un’”arte” senza un buon maestro.
Ma le
zoccole di questa scuola (e sono tante) sono tutte, e dico
tutte, incredibilmente pettegole; non potrei mai rivolgermi a loro.
Ma deve
esserci una soluzione! Ho trovato…non può dirmi
di no!
“No,
no e no! Ti avevo detto di non voler essere coinvolto in
questo folle piano!”
“Ti
prego Blaise! Chi meglio di un maschio può spiegarmi cosa
vuole un maschio?Ti pregoo!”
“Ho
detto di no!”
Daphne
ci guarda tra l’esasperato e il divertito, indecisa tra
intervenire o restare a guardare. O scoppiare semplicemente a ridere,
che a
dirla tutta è quello che probabilmente farei io.
“Ti
rendi conto di quello che mi stai chiedendo?”
“Ti
prego, che ti costa? Tutta teoria, ovviamente!”
“Questo
l’avevo capito ma…”
Sta per
mandarmi a quel paese, me ne accorgo. Una lacrima
dispettosa mi scivola sulla guancia. Daphne interviene
“non
ce la faccio a vederla così,Blaise. Aiutala, dille tutto
quello che può esserle utile.”
Lui
sospira, indeciso. Ma tanto, non dirà mai di no a Daphne. E
infatti…
“Ok..che
vuoi sapere?”
Un’oretta
dopo, il corso di educazione sessuale è appena finito.
Mi gira la testa ripensando a quello che mi ha detto Blaise. Quante
cose! Daphne
è schifata, giustamente, e io mi trattengo dal vomitare il
cornetto che ho
mangiato stamattina solo pensando ad Draco.
“Te
l’avevo detto che non erano cosa per te, sei
sconvolta!”
“no..ho
solo paura, ma credo che sia normale.”
“senti,
per questa volta ascoltami. Ti ho spiegato tutto, ci ho
parlato, ti voglio aiutare. Però prenditi un altro giorno
per pensarci, valuta
anche come starai dopo: se sarai ancora convinta che ne
varrà la pena ci provi
domani, e avrete due giorni interi. Oggi magari mantieniti sul leggero,
ok?”
“si,
credo che sia giusto! Grazie di tutto…”
Esco
lasciandoli un po’ da soli: se lo meritano, e devo dire che
nessuno è più abile di me nel distruggere (senza
volerlo, è ovvio!) i loro
momenti d’intimità.
“Pansy”
E’
Draco, mi sorride, quant’è bello!
“Accompagnami
nelle cucine”
“ok..”
“ma
che facevate chiusi in quella classe tu Daphne e Blaise?”
“eh
sapessi…”rido “ma dai, che potevamo mai
fare? Le orge le
lascio a te, stavamo chiacchierando…”
Sorride,
mentre gli elfi gli portano uno snack, e si siede
sull’unica sedia lì vicino.
“e
io dovrei stare in piedi?”
“come
vuoi. O in piedi o ti siedi in braccio”
“ti
ammazzerei”
“ma
non dire stronzate!”
Mi siedo
sulle sue gambe, ripensando a quello che ha detto Blaise
“Devi mostrarti più disinibita, lo devi provocare.
E’ una dote che voi donne
avete tutte, devi solo sfruttarla” veramente non l’
ha detto con questi esatti
termini, ma non mi va di diventare volgare.
Ok.
Respiro profondo.
“Ma
non hai caldo?” gli sbottono la camicia, lentamente.
“Io sto
schiattando!”
Mi
guarda, indagatore.
“Andiamoci
a fuma’ una sigaretta” dice
all’improvviso. Non so come
mai, ma le sigarette mi salvano da ogni situazione potenzialmente molto
imbarazzante.
Entriamo
nell’aula di pozioni, la classe più vicina.
Lui si
stende comodo su un banco, come al solito. E io, ricordando
la lezione di Blaise, mi siedo vicino a lui. Sembra pensieroso.
“Tutto
bene?” gli chiedo innocentemente
“Cosa?Si
certo…”
“Madonna
come sei magro!” nel dirlo infilo una mano nella camicia,
sugli addominali.
Lui non
si muove, non reagisce. Bene. Lentamente scendo con la
mano fino all’orlo dei jeans, lo supero e la infilo sotto
l’estatico dei boxer.
Da lì non scendo più, muovo la mano
orizzontalmente. Cerco di farlo sembrare il
più possibile un gesto non calcolato: lo guardo con la coda
dell’occhio e lo
vedo sorridere con gli occhi chiusi, e sembra che si stia trattenendo.
Meglio
del previsto. Quando la sigaretta finisce, smetto così,
all’improvviso. Lui sembra riscuotersi; mi guarda,se prima
era confuso, ora lo
è molto di più. Però una cosa la
capisco: gli da fastidio che sia stata io a
condurre il gioco, e decide di ristabilire i ruoli il prima possibile
“ho
sete”
Diciamo
che un bel “vaffanculo” non ci sarebbe stato male:
avrebbe
completato la mia trasformazione. Ma non l’avrei mai fatto,
quindi mi alzo,
esco e faccio quello che mi ha chiesto nel minor tempo possibile.
“Finalmente”
dice, versandosi il whisky, ma sorride.” Andiamo, ci
avranno dati per dispersi”
Raggiungiamo
gli altri, e ci sediamo a terra con loro. O no,
questo non me lo possono fare: il gioco della bottiglia.
Daphne
la gira e mi sorride: devo avere un’aria particolarmente
contenta, perché tutti si stanno scambiando occhiatine
maliziose. Non sanno che
non è ancora successo niente, purtroppo. Ma presto
dovrebbe…almeno spero, in
realtà non ne sono per niente sicura. Sto morendo di paura,
a dirla tutta, ma
non l’ammetterei mai.
E poteva
mai essere, che sfortuna! La bottiglia si ferma vibrando
proprio davanti a me.
“Pansy,
tesoro, obbligo o verità?” Helen…non so
come riesco a
evitare di scagliarle una fattura.
Sarei
tentata dall’obbligo, ma non è il caso: Helen sa
essere
particolarmente cattiva, con me soprattutto. Lo so che mi sto
incastrando con
le mie mani, ma non ho altra scelta.
“verità”
Fa un
sorriso che sembra più un ghigno. Oddio.
“mh..fammici
pensare, facciamo una domanda difficile.”
Stronza.
Un giorno di questi la ucciderò.
“giura
di dire solo la verità tutta la
verità..”
“si
si nient’altro che la verità, muoviti.”
“Calmati…cos’è
quest’antipatia? Invidia vero?perchè
io…”
Lo so
cosa sta per dire, lo sanno tutti. Perché io sono uscita con
Draco. No, non voglio ascoltarla.
“ma
stai zitta che sei ridicola!”
Ghigna
ancora di più.
“tesoro,
sarai nervosa per fatti tuoi, capita. Tornando al gioco,
dimmi… cosa saresti disposta a fare per uscire con
Draco?”
Ma che
stronza.
E adesso?
Draco la
guarda storto “madò Helen è vero che
fai dei bucchini da
paura ma si proprio na stronz!”
Scoppio
a ridere, e con me tutti gli altri. In realtà sto cercando
di dissimulare la tensione, nessuno si è dimenticato della
mia domanda.
“Io..”
e se dicessi niente? Cazzo, è solo uno stupido gioco.
Però
magari Draco mi crederebbe.
No, non
posso.
Quindi?
“Sapete,
mi è venuta fame, questo gioco mi ha scocciato. Andiamo a
mangiare”
Blaise
ti adoro!
Qualcuno
sta per protestare, ma gli sguardi dei due cuginetti
zittiscono tutti.
Corro a
ringraziare Blaise, Daphne mi tira in disparte
“e
adesso, porca che non sei altro, mi racconti tutto quello che
hai combinato!”
Glielo
dico, intanto anche Blaise sta ascoltando. Alla fine, si
guardano e tirano un sospiro di sollievo.
“è
andata meglio di quanto mi aspettassi!” confesso
Daphne
sorride “va be’, se non altro grandi porcate per il
momento
non ne hai fatte, per fortuna. Sei sempre convinta?”
“convintissima”
“convintissima
di che cosa? La conversazione sembrava
interessante!”
We ma
perché tutte a me? Cioè, io faccio progetti
sconci su di
lui, e me lo trovo dietro a sentire! Ma che cosa ho fatto di male?
Ovviamente
Blaise mi salva“ Ah Draco ma sai che è successo?
Vieni
ti devo raccontare..Il capitano della squadra di quiddich di tasso
rosso ha
osato dire che…”
Le loro
(e le nostre!) conversazioni vengono interrotte da un
annuncio nell’altoparlante, che ci invita a riunirci in aula
magna.
Incuriositi, ci uniamo alla folla di studenti verso la sala.
Sono le
10 del giorno dopo, sono seduta sul mio letto a
riflettere. L’occupazione non è finita,
anzi…abbiamo avuto due ore di pausa dai
vari dibattiti ecc per cambiarci e riposarci, perché
probabilmente durerà più
del previsto.
Ho
appena fatto la doccia e ora, come nelle migliori delle
tradizioni, non so che mettermi.
Alla
fine decido, oggi è il grande giorno e non posso sbagliare
nemmeno nei vestiti: una gonnellina jeans e un maglioncino aderente
verde, e
sotto scarpe abbastanza alte. Mi guardo allo specchio mentre mi trucco
un po’
più del solito: sembro una bambolina, di quelle tutta
apparenza e niente
sostanza, ma lui vuole questo e io voglio essere come mi vuole lui.
Lui e
Blaise erano in angolo, nell’ingresso, e discutevano
animatamente su qualcosa, ma hanno smesso appena ci hanno visto. Draco
mi sta
squadrando da capo a piedi, piacevolmente sorpreso. Sorride, malizioso,
e io mi
sento avvampare. Blaise e Daphne sono scomparsi…oddio dove
sono finiti? Siamo
da soli…cioè, non da soli, siamo in mezzo alla
gente ma…vedo solo lui.
Devo
mantenere la calma…
Mi serve
una scusa plausibile per mettere in atto il “piano”
“Madò
sto congelando..”
Lui alza
un sopracciglio, interrogativo, e sembra volermi chiedere
“ma ieri non stavi schiattando?” ma non gliene
lascio il tempo
“mi
accompagni a vedere se in qualche classe ci sono i
riscaldamenti accesi?”
Scoppia
a ridere ma poi annuisce. Ha già capito tutto e ci sta
ancora pensando, glielo leggo negli occhi. Sta a me farlo decidere.
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 - My Best Wish ***
Non
so come scusarmi per il ritardo,ho avuto dei problemi con world e ho
rischiato
di perdere tutti i dati…quindi stasera, appena riavuto il pc
funzionante, ho
deciso di riorganizzare tutto e postare il capitolo! Spero che vi
piaccia…
Come
sempre grazie a chi recensisce e a chi ha messo la storia nei
preferiti^-^
Capitolo
4
My best
wish
Una classe vuota e
fredda non è il massimo del
romanticismo, lo so perfettamente, ma ho lui vicino, quindi niente ha
più
importanza.
Cerco di non farmi
paralizzare dal suo sguardo, è
importante rimanere lucida.
Mi avvicino e mi
struscio contro di lui, senza
esagerare. Non so cosa stia succedendo, le mie mani vanno per i fatti
loro. E
poi, senza nessun preavviso, mi bacia.
Chiudo gli occhi,
sento i fuochi d’artificio. L’ho
tanto sperato e ora finalmente…non c’è
nessuna sveglia a suonare, nessuna
campanella a riportarmi alla realtà: sto semplicemente
vivendo il momento più
bello della mia vita. Se il mondo finisse adesso, morirei felice. Ora
basta
pensare, voglio godermi ogni singolo istante.
Mi guarda, penso che
riesca a vedere i miei occhi
brillare per lui. Mi sento…non lo so, è una
sensazione indescrivibile, mi
sembra di volare. Come può un semplice bacio farmi questo
effetto? Mi bacia di
nuovo, sento le sue mani infilarsi sotto il maglioncino.
Sto perdendo il
controllo di me, non capisco più
niente. E ora? Sta per succedere qualcosa che ricorderò per
il resto della mia
vita? All’ennesimo bacio mi rendo conto che non
m’interessa affatto: qualsiasi
cosa per lui, davvero…non ho più paura se lo
sento abbracciarmi!
E’
bellissimo …siamo così vicini che sento il suo
cuore battere sul mio…e davvero non potrei desiderare niente
di più.
Quel banco gelido dove
ci stiamo stendendo mi
sembra incandescente di tutto l’amore e di tutta la passione
che mi sta facendo
provare in questo momento…come può il mio piccolo
cuoricino sopportare tanta
felicità senza esplodere?
Le sue mani su di me
mi danno una sensazione
stranissima: mi sento completamente sua…
Sarà
passata circa mezz’ora, di preciso non saprei
proprio dirlo. Sto lentamente ritrovando la lucidità..non
che sia facile,
chiariamo. Però penso che sia proprio il caso di spiegarmi
perché in questo
momento sono inginocchiata sul pavimento della classe. Mi aiuta
gentilmente ad
alzarmi, riesco appena a ringraziarlo mentre mi appoggio al banco; ma
è
successo tutto davvero o è solo un sogno più
bello e più lungo del solito? Se è
così, svegliandomi ci resterò veramente malissimo.
No, non è
un sogno, non sono mai stata più
sveglia: la sua mano sul mio viso è troppo morbida, troppo
reale per essere
solo un sogno.
“Brava dai
non te la cavi male…!”
Arrossisco, mi si
potrebbe friggere un uovo sulle
guance. Non sono mai stata in situazioni del genere e non ho idea di
cosa fare
e cosa dire, quindi mi sa che è meglio stare zitta.
Dieci minuti dopo,
siamo tutti seduti in sala
comune.
Io e Daphne parliamo a
voce bassa, cercando di non
farci sentire dagli altri, anche se a Blaise ovviamente non sfugge una
sola
parola.
L’espressione
di Daphne cambia continuamente tra lo sconvolto e il felice, io non
riesco a
smettere di sorridere neanche quando mi rendo conto che Draco ci sta
fissando…bella figura di m***a!
Ma non fa
niente…
“ma allora
mi fai capire, ci hai scopato o no?”
Ah giusto, non
gliel’ho ancora detto. Che stupida.
“no”
“lo
sapevo!Madò teso meno male…sarebbe stato uno
sbaglio..”
“ma che
dici? Ho avuto solo paura!”
“senti
spiegami bene perché non ci sto capendo
niente!”
Tiro un bel respiro e
comincio dall’inizio.
Sintetizzando, ci
siamo andati molto vicini, però
lui si è reso conto che stavo leggermente
tremando e che probabilmente gli sarei svenuta in braccio,
quindi si è
accontentato.
Quest’ultima
parte mi vergogno a raccontarla, so
per certo che Daphne non condivide e che non l’avrebbe mai
fatto.
Dice che è
la cosa più umiliante che una ragazza
possa fare, soprattutto se non al suo ragazzo. In pratica, sono
riuscita ad
andare contro tutti i suoi principi in circa dieci minuti.
Ho ancora un sapore
strano in bocca, vado a
prendere un po’ d’acqua dallo zaino.
Blaise capisce al volo
e spiega a Daphne, che
sembra talmente scioccata da non riuscire neanche a dirmi quanto ho
sbagliato e
cose del genere ; intanto Draco se la ride come un pazzo. Vado a
risedermi
vicino a Blaise e Daphne, e cerco con gli occhi lo sguardo della mia
migliore
amica.
“sei
arrabbiata?”
“no,
arrabbiata non direi”
“delusa?”
“non lo
so”
“ascoltami,
so quello che faccio. Cioè no, non lo
so, ma va bene così.”
“non voglio
vederti stare male, magari ancora
peggio di prima!”
“non
succederà…”
“lo dici tu!
Comunque…speriamo che hai ragione”
Blaise mi guarda
sospettoso
“sei
felice?”
“mi sento i
fuochi d’artificio nel cuore…è tutto
come un sogno”
Lui sorride. Daphne
alza gli occhi al cielo
“una volta i
sogni belli finivano con un
matrimonio, o almeno con una promessa di amore eterno…povera
Hogwarts!”
Questa riunione
è arrivata al momento sbagliato;
non sono ancora in grado di connettere bene il cervello, figuriamoci se
riesco
a seguirla. In più, ho Millicent vicino, che mi ha detto che
è felice per me ma
sembra volermi uccidere da un momento all’altro.
E’ stato
bellissimo vedere le facce sconvolte
delle mie amiche al mio racconto, le stesse che hanno sempre ripetuto
“dimenticatelo perché non ci uscirai mai”
Ovviamente non ho
raccontato tutto, mi sono limitata
a dire che siamo usciti e ci hanno creduto, o almeno hanno fatto finta
di
crederci. Solo Millicent continua a lanciarmi occhiatine maliziose; lei
sa che
c’è dell’altro, ma non ho ancora deciso
se dirglielo. Del resto, io non ho mai
saputo precisamente cosa combinano lei e Draco. Meglio lasciare spazio
all’immaginazione, credo. Madò, già mi
manca, è veramente come una droga: ne
voglio ancora. Però non oso
lamentarmi…è già molto di
più di quanto avrei mai
sperato di poter avere…
Mi guardo intorno, ma
è ancora presto. Com’è vuota
questa scuola senza di lui…
E’ stato via
un paio di giorni, per motivi di
famiglia dicono, e dovrebbe tornare a momenti. Questi giorni sono stati
divertenti, certo, ridendo e scherzando con gli amici…ma
sentivo come se mi
mancasse qualcosa. Sono già in crisi d’astinenza,
ho retto pochino. Oddio
eccolo! E’ diventato ancora più bello o
è una mia impressione? I miei pensieri
devono leggermisi in faccia, lo capisco quando Daphne mi dice che sono
un caso
perso. Che dolce! Ma in fondo ha ragione, non so ancora quanto.
Ha salutato qualche
amico e si è informato sulle
novità, poi è venuto qui. Tremavo, ma non ci ho
fatto caso e anche lui ha fatto
finta di niente.
Mi guarda,
incuriosito. forse ho dimenticato di
descrivere quello che ho addosso oggi: shorts di jeans e un maglioncino
un po’
troppo sbottonato, sotto un paio di stivali che non avrei mai pensato
di
mettere di mattina. Fa un verso di approvazione e mi fa un segno con la
testa.
Vorrà dire andiamo?
Mi alzo, lui se la
prende più comoda di me.
E’ la stessa
classe dell’altra volta? I brividi
che sento sono gli stessi, se non più forti. Però
sono un po’ più tranquilla,
più sicura. Non molto, ovvio.
Più che
altro so cosa aspettarmi, stavolta non
credo che si accontenterà…anzi ne sono sicura. Ho
paura. Non che non voglia
dargli quello che vuole, quello che gli ho promesso…solo
che…ho troppa paura di
sbagliare tutto, di non essere abbastanza…Ha le mani gelide,
ma mi danno
ugualmente tantissimo calore. Le sue dita scivolano lentamente sulla
mia pelle
e si fermano all’altezza della cintura; in un attimo
è su un banco lì vicino,
non me ne sono neanche accorta. Arriva al bottone degli shorts, mi
guarda negli
occhi. Non è una richiesta, sta solo cercando di capire cosa
sto pensando.
Chiudo gli occhi mentre va avanti, e non è la sua pelle
fredda a farmi tremare.
Un bel respiro…ok, sono pronta.
Il rumore della porta
che si spalanca,
all’improvviso. E io rimango così, felice e
insicura, senza capire bene perché
lui si sia fermato. Apro gli occhi, d’istinto: sulla porta ci
sono due
corvonero del quarto anno con cui non ho mai avuto niente a che fare,
Elis e
Karen, un po’ imbarazzate per averci interrotto in un momento
del genere.
“Che
c’è?” giuro, non voglio fare
l’antipatica, ma
mi è uscito spontaneo.
“Scusate
l’interruzione…”comincia Elis con fare
malizioso
“l’occupazione
è finita, il decreto è stato
ritirato: abbiamo vinto.”
Dovrei esserne
contenta? Non riesco a fare niente
per nascondere la mia rabbia. “proprio adesso dovevamo
vincere…” vorrei dirlo,
ma mi sa che non è il caso. Non ce n’è
nemmeno bisogno: come al solito, con un
semplice sguardo, Draco ha capito tutto.
“Ok,
andiamo…dai Pansy non ti preoccupare, sai
quante occasioni che capiteranno?”
Mi passa la cintura,
me l’allaccio cercando di ignorare
le risatine di quelle due, tanto lo so che ucciderebbero per essere al
mio
posto. Uff…proprio ora che avevo preso coraggio,
però…
Ha
detto che ci saranno altre occasioni. E’ una
minaccia o una promessa? E’ una certezza. Che sono tutte
queste domande? Che
stupida che sono, è tutto quello che ho sempre voluto,
è più di quello che
potrei avere. Cosa posso volere di più dalla vita? Che lui
mi ami…no, che
stupidaggine. Sto delirando se penso una cosa del genere.
Perché dovrebbe
accontentarsi di una ragazza se può averne quante ne
vuole?Amore? no, è una
parola che con lui non c’entra niente. L’amore
rende stupidi, deboli, io ne
sono la prova vivente. A lui non succederà…lui
è bello, forte, orgoglioso…non
ha bisogno dell’amore; e se mai
s’innamorerà, succederà con una ragazza
speciale, l’unica che non cadrà ai suoi piedi, che
dovrà lottare per avere.
Sicuramente, di me non potrà mai innamorarsi, ma va
benissimo anche così.
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 - Promesse ***
Ecco
qui il quinto capitolo! Ho deciso di postarlo subito per farmi
perdonare per il tempo che è passato tra il terzo e il
quarto! Baciii
Capitolo
5
Promesse
Eccoci appena fuori
dalla scuola, tra gli applausi
generali dei professori, di Silente e di alcuni rappresentanti di
Beuxbatons e
Durmstrong, ma non è questo a rendermi soddisfatta.
E’ il braccio di Draco
intorno alla mia vita, sono gli sguardi di invidia di tante
ragazze…
Sto da favola.
La felicità
che sento dai giorni dell’occupazione
mi confonde ancora i pensieri. Non mi riconosco più: canto,
sorrido sempre,
vado bene a scuola…sono più dolce, più
gentile, quasi assurda per essere una
Serpeverde…tutti si sono accorti di questo cambiamento e,
ovviamente, hanno
fatto un bel po’ di domande, ma non sono riusciti a farmi
parlare. Nei
sotterranei la voce, nonostante questo, si è diffusa, e lo
leggo negli occhi
delle ragazze che ucciderebbero per essere al mio posto.
Non sono mai stata
così felice…quindi, qual è il
problema?Oggi è il 5 Dicembre, è passata una
settimana, ora sono nella sala
comune, con Daphne, Millicent, Astoria e Jane. Come nella migliore
delle
tradizioni, spettegoliamo allegramente fumando una sigaretta,
sorridenti. Ogni
tanto Astoria, Daphne e Jane si guardano, chiedendosi con gli occhi se
è il
caso di introdurre l’argomento. Io e Millicent abbiamo
scritta in faccia la
stessa domanda: Chi sa come sta andando la partita…
Lo stesso giorno in
cui il ministero si è visto
costretto a ritirare il decreto, gli studenti delle altre scuole di
magia sono
venuti a mostrarci il loro appoggio. E Louis, il cercatore della
squadra di
Quiddich di Durmstrong, ha proposto a Potter una partita. Il ragazzo
che è
sopravvissuto (per caso) doveva però scontare una punizione
con Piton, e quindi
la squadra di Serpeverde, seconda in classifica, è stata
scelta per sostituire
i Grifoni. Avremmo voluto assistere, ma alla fine siamo rimaste in sala
comune
per aiutare Daphne a preparare il regalo di Natale per Blaise.
All’improvviso
Daphne sente il suo anello diventare
caldo. Lei e Blaise ne hanno due, identici, sempre al dito: sono il
loro
strumento di comunicazione, rendono possibile mandare e ricevere
pergamene con
dei messaggi. Ed ecco, appunto, che in una lingua di fuoco color
smeraldo
prende forma un pezzo di pergamena. Ci sporgiamo tutte per leggere le
parole
dolci e piene d’amore che caratterizzano sempre ogni frase
che le rivolge,
leggermente perplesse ricordando che avrebbe dovuto giocare anche lui.
“Draco
è in infermeria, venite presto”
Ci sono voluti due
bicchieri d’acqua in faccia per
svegliarmi. Abbiamo raggiunto l’infermeria a tempo di record,
sembrava che
volassimo. Madama Chips, ovviamente, ha provato a non farci entrare; ma
con uno
sguardo le ho fatto capire che se avesse detto un’altra
parola non avrei
esitato a ucciderla.
Intravedo i suoi
genitori, Lucius e Narcissa, parlare
con dei medimaghi appena arrivati dal San Mungo. Noi ci fiondiamo nella
stanza,
e la scena che vedo mi fa quasi svenire: Draco è steso,
pallidissimo, con un
tubicino pieno di sangue attaccato al braccio. No, è troppo,
distolgo lo
sguardo. Madama Chips gli ha appena fatto una siringa. Mi viene da
piangere
solo a pensarci: ho il terrore delle siringhe. Blaise intanto
parla,cercando di
distrarre Draco dal dolore che deve sentire.
“Che
è successo?” riesco appena a dire, con un
filo di voce.
“Una
maledizione. Non si sa chi l’ha lanciata…ma i
rimedi magici non funzionano” mi risponde Blaise
“è
grave?”
“ha perso
molto sangue”
Cinque minuti dopo,
l’ora delle visite è finita,
stiamo uscendo tutti. Draco sospira dal dolore: no, non posso
permetterlo.
Mi inginocchio vicino
al letto…ha gli occhi
chiusi, sembra un angelo.
“io non mi
muovo da qua”
Madama Chips si
affaccia, mi guarda. Sospira.
“Se deve. Ma
dubito che serva…Signorina Parkinson,
lei è la sua ragazza?”
Non rispondo e lui se
ne va. Che avrei dovuto
dirgli? No, sono solo una delle sue puttane, e sono felice di esserlo?
Troppo
complicato. E poi adesso non ha nessuna importanza, lui deve solo stare
bene,
mi uccido io pur di farlo guarire, per favore…
Il silenzio sta
diventando opprimente,
insopportabile. Non so se lui dorme o è sveglio, ma decido
di parlare.
“sai”
inizio a bassa voce “io lo so che sono
ridicola, anche in questo momento” non mi vergogno delle
lacrime che iniziano a
scendermi sulle guancie “ma non m’importa,
m’importa solo che tu stia bene,
chiaro? Ti prego Draco…guarda che ti giuro, se ti succede
qualcosa io mi
ammazzo, poi come fai a rimanere con questo peso sulla coscienza? Sei
sempre
stato forte…non può bastare un semplice incidente
a ridurti così, riprenditi,
ti prego.”
Muove la testa, di poco
“mi avevi
promesso…Draco, mi avevi promesso che ci
sarebbero state altre occasioni, che ..per favore”
Uno sbuffo di risata.
Ha aperto gli occhi.
Sento il sollievo
allargarsi nel mio cuore, non
penso nemmeno alla figuraccia che ho fatto con tutto quello che ho
detto.
“Guarda che
io la mia parola la mantengo…dammi
solo il tempo di riprendermi!”
Un altro shock
sentendo quant’è debole la sua
voce.
“ti prego,
riposati, non parlare”
Vede i miei occhi
preoccupati, si spaventa un po’.
“E’
tanto grave?”
“Guarirai
presto, te lo giuro.”
Come vorrei esserne
così sicura.
Sono due giorni che
dormo qui, ai piedi del letto,
con solo una coperta addosso.
La situazione di Draco
è stata stabile fino ad
oggi, ma anche io che non sono una medimaga, mi sono resa conto della
faccia
dei guaritori e di madama chips quando escono dalla sua stanza.
Eh no, non facessero
scherzi, io gliel’ho giurato.
“mi scusi,
cosa c’è che non va?”
“signorina,
il suo amico ha bisogno di trasfusioni
di sangue.”
Accuso il colpo.
“e che
aspettate a fargliele?”
“un donatore
compatibile…a positivo, è abbastanza
raro ultimamente.”
“io”
“cosa?”
“lo faccio
io, muoviamoci”
“mi serve il
permesso dei suoi genitori, dei
signori Malfoy, le analisi…”
“non
m’interessa, chiamateli, fate quello che
volete ma fatelo in fretta per favore”
E’ una
stanza bianca e pulita, odora di
disinfettante. Daphne, Blaise e Millicent mi guardano preoccupati
mentre il guaritore
mi stringe un elastico rosso intorno al braccio. Rosso sangue. Mi sento
male.
“Pan, tu hai
il terrore delle punture”
Ha ragione Daphne
“Non
importa. Per favore, procediamo velocemente.”
Stringo i denti e
chiudo gli occhi sentendo l’ago
affondare nella mia pelle.
Qualche ora dopo.
Sono stanca e
abbastanza debole, ma felice. E’
andato tutto bene, sono fuori dalla stanza di Draco con i miei amici;
lui si è
svegliato e sta salutando i suoi. Dopo una ventina di minuti, escono e
ci fanno
segno di entrare.
Draco sta meglio, si
vede: si è messo seduto e per
una volta non si sforza di non sorridere.
Ci saluta, ci
rassicura.
Rido vedendolo ridere:
una puntura mi sembra un
pezzo troppo basso per tutta questa felicità.
E’ ora di
andare, lo salutiamo tutti allegramente.
“Ragazzi
scusate…vorrei parlare due minuti con Pansy”
Mi fermo sulla porta e
rivado vicino al letto,
mentre gli altri escono.
“Dimmi”
Mi prende la mano
“Grazie”
“Io…non
ho fatto niente”
“Come
niente? Pan…ti ringrazio, davvero, ora non
farmelo ripetere più”
“Draco te lo
giuro, sono io che devo ringraziarti
con tutto il cuore, e anche chiederti scusa”
“per
cosa?”
E’
l’istinto di un attimo: gli do un bacio sulle
labbra, leggero, delicato…pieno d’amore.
“scusami”
“considerati
già perdonata”
Mi avvio verso la porta
“Pan?”
“si?”
“io mantengo
sempre le promesse, puoi stare
tranquilla. Ma tu cerca di mantenere le tue, che fino ad ora non ci sei
riuscita.”
Mi sorride mentre
esco, mi fa l’occhiolino.
L’ho
già detto che lo amo tantissimo?
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Capitolo 6 *** Capitolo 6- 8 Gennaio <3 ***
Ciao!
Ok, probabilmente vorrete uccidermi per il ritardo e non ho
assolutamente scuse! Mi dispiace…questo capitolo non voleva
saperne di uscire,
e infatti non sono proprio soddisfatta di come è
venuto…fatemi sapere che ne
pensate!Baci
Capitolo
6
8
Gennaio
Le vacanze di Natale
sono passate in un lampo di
emozioni felici. Siamo rimasti tutti qui: i regali, le nottate tutti
insieme in
sala comune, le partite a carte…non me le sono mai godute
così tanto; perché
lui c’era, anche per un semplice saluto, per una frecciatina,
per una carezza.
Si è ripreso, sta bene, quello che è solo un
brutto ricordo che il tempo
riuscirà a cancellare.
E adesso, 8 gennaio,
vogliamo gustarci l’ultima
nottata di vacanza. Domani riprenderanno le lezioni…che
inferno! Sono le ultime
ore di totale libertà…stasera altra nottata, e
indovinate dove? Nella stanza
del caposcuola, nella sua stanza… E io, ovviamente, non ho
idea di che
mettermi!
Ha allargato la stanza
con la magia,
strutturandola come un piccolo appartamento a più stanze.
Siamo tutti nel
salottino e io ,seduta sul suo divanetto, mi guardo in giro ammirando
ogni foto
che lo ritrae, registrando ogni più piccolo e insignificante
dettaglio. Lui da
piccolo, circa otto anni, con una spada giocattolo in
mano…bello come adesso,
ma in modo diverso. Ha un sorriso dolce, allegro, come solo quello di
un
bambino può essere, ancora ignaro dei problemi che
dovrà affrontare, del mondo
che non è quello che dovrebbe. Lo guardo adesso, mentre
gioca a carte con Theodor:
stessi occhi, stessa bocca, stesso viso…ma non potrebbe
essere più diverso. Non
ho mai conosciuto un ragazzo migliore di lui, lo dico
oggettivamente…ma è come
se gli mancasse qualcosa. Non lo fa notare, ma non potevo non
accorgermene.
Quell’innocenza da bambino è scomparsa,
è un uomo ormai. Perché è cresciuto
così in fretta?E’ il suo segreto, non
l’ha mai detto a nessuno…ma io lo
scoprirò.
“Pansy ma si
può sapere a che pensi?”
“io…niente”
“certo…è
la terza volta che Theodor ti chiede di passargli
le sigarette”
“ah….scusa,
stavo distratta…tieni”
“finisco
questa partita e poi ti faccio vedere una
cosa di là”
Accenno un sorriso
mentre accavallo le gambe; devo
mantenere il controllo, me l’ha suggerito ieri
Daphne…anche se visto che è un
po’ che non usciamo nel senso stretto del termine, non
credevo che avrei potuto
sfruttare il consiglio tanto presto. Ma sono nervosa, inutile negarlo.
In camera sua ci sono
ancora più foto di quante ce
ne sono in salotto, le guardo una ad una riconoscendone qualcuna che ho
visto
sul suo blog. Foto con gli amici, con Blaise, con le cugine, con i
genitori,
con tutto il nostro gruppo, con me e Daphne, con le
“amiche”….una in
particolare mi colpisce. Chi sa dov’è stata
scattata, sicuramente non qui. Sembra
estate…non più di qualche anno fa. Lei
è carina, bionda, semplice, acqua e
sapone. E lui è…non lo so, mi provoca una
sensazione stranissima. Ma non ho il
tempo di pensarci.
“che fai in
piedi?”
“niente,
scusa”
Ma quanto sono
stupida? Mi siedo sul letto, lui è
già steso lì. E’ il momento, lo so.
“non ti
preoccupare, non ci interromperà nessuno.
Chiudi la porta a chiave.”
Mi alzo ed eseguo.
“Draco…”
“Pansy,
seconde te ti ho portata in camera mia per
parlare?”
“hai
ragione, scusami, tanto non era niente di
importante.”
“meglio
così. Ora basta”
Si avvicina con un
bacio si sistema sopra di me. E
io, pazza dalla felicità che mi provoca il suo contatto, non
riesco a credere
che stia davvero per succedere. 8 Gennaio, lo ricorderò per
sempre. E’ davvero
il momento: nessun imprevisto pronto a rovinare tutto…me lo
dicono i suoi baci,
le sue mani sul mio corpo…
La mia pelle brucia
mentre mi accorgo di essere
nuda sotto di lui. La paura, i dubbi, sono tutti scomparsi dalla mia
mente: non
tremo, mi sembra tutto come un sogno. Un sogno
bellissimo…vorrei non svegliarmi
più. Sento le sue labbra fermarsi sul mio collo e poi
iniziare a scendere
lentamente, facendomi impazzire. E poi, finalmente, arriva il momento
che ho
sempre desiderato. Non faccio caso al dolore, alle piccole macchie che
stanno
comparendo sulle lenzuola bianche…mi stringo più
forte alle sue spalle, felice
come non sono mai stata.
Apro gli occhi. Sento
il suo profumo sulla mia
pelle, come a dirmi che non è stato un sogno. Lentamente mi
metto seduta,
coprendomi con le coperte. Proprio nel momento in cui mi rendo conto di
non
avere niente addosso, entra lui, perfettamente vestito.
“Buongiorno..”
“ciao…che
ore sono?”
“mezzogiorno….se
ne sono andati tutti…direi che
per andare a lezione ormai è tardi!”
Sono imbarazzata, devo
tornare in camera mia, ma
non mi va di alzarmi dal suo letto.
“Pansy, io
devo scappare, ho un sacco di cose da
fare….tu fai con calma, ci vediamo dopo.”
Mi saluta con un bacio
a fior di labbra, poi esce.
Lentamente, ancora un
po’ indolenzita, mi alzo
prendo i vestiti e mi dirigo verso il bagno.
Mezz’ora
dopo, corro come una pazza per le scale,
con un ipod babbano nelle orecchie, vasco che canta “ti
prendo e ti porto via”
e una sensazione di felicità indescrivibile. Voglio
condividerla con la mia
migliore amica; lei e Blaise oggi non volevano andare a lezione,
sarebbero
rimasti in camera di lui. Mi dispiace interromperli, ma ho voglia di
urlare al
mondo quanto sto bene.
Busso, Blaise risponde
e mi apre un po’ sorpreso.
In un attimo abbraccio
Daphne urlando. Da quel
poco che dico capiscono tutto…
“Pansy”
mi ferma Blaise, all’ennesimo urlo “forse
non lo sai ma…”
“Blaise ti
prego non dire niente!Non sono mai
stata così felice, la realtà non può
aspettare fino a domani?”
“Certo…volevo
solo dirti che Draco è …”
La tenda che separa la
scrivania dai letti scorre
lentamente, scoprendo Draco.
Scoppia a ridere, io
arrossisco.
“Che ci fai
qui?” riesco a chiedere
“Mi esercito
per i test di ammissione a medi magia,
li avevo lasciati qui.” Non smette di sorridere malizioso.
“A cosa era
dovuto l’entusiasmo di poco prima?”
Cazzo, e adesso? Ho
tre secondi per inventare una
stupidaggine decente…1…2…3
“Blaise e
Daphne hanno finalmente…”
Daphne mi guarda
sconvolta, Draco ride, conosce
tutta la situazione. Daphne è testarda
sull’argomento, pensa che sia ancora
troppo presto.
“Inventala
meglio la prossima volta, questa non è
credibile”
Blaise sorride, io
penso disperatamente a qualcosa
di intelligente da dire…
“Vabbè,
non ti preoccupare, va tutto bene”
continua lui “vieni, tu pure vuoi fare medimagia vero?magari
questi quiz li
proviamo a fare assieme”
“Marò
mi
sta venendo mal di testa, chiudiamo…”
Chiude il libro e lo
mette in borsa; butto un’
occhiata distratta all’orologio; cazzo, sono le due, se non
ci muoviamo ci
giochiamo anche il pranzo. Non ho fatto colazione, ma non mi ero resa
conto di
avere fame. Tutti e quattro scendiamo in fretta e facciamo il nostro
ingresso
in sala grande, con gli occhi di tutti puntati addosso. Pensavo che in
quel
momento, niente avrebbe potuto distruggere la mia felicità.
Ingenua…Qualche
mese dopo avrei capito quanto mi stavo sbagliando.
NdA
Probabilmente
la prima volta di Pansy e Draco non è come la
immaginavate…neanche a me piace com’è
venuta, ma ho intenzione di inserirla in
un flashback più avanti, appena riusciro a scriverla!
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 - La Mezzosangue ***
Ciao!Prima
del capitolo, ci tenevo a ringraziare chi continua a seguire questa
storia, a
recensire e a mettere tra i preferiti..non sapete quanto mi fate
felice! Per
Rohy: sono felicissima che la storia ti piaccia!Per quanto riguarda i
nomi…questa
storia in origine era nata come originale, poi ho pensato in seguito di
inserirla nel contesto di harry potter…comunque, ora dovrei
aver aggiustato!Nel
caso dovessi trovare altri errori, non esitare a farmelo notare!Baci
Capitolo
7
La Mezzosangue
Credo che ormai sia
inutile parlare dell’odio
reciproco che caratterizza da anni i rapporti tra le casate di
Grifondoro e
Serpeverde: dovrebbe essere noto a tutti il fatto che già
trovarci nella stessa
sala ai pasti senza scagliarci maledizioni a vicenda rappresenta un
miracolo. Il
nostro caro preside, ovviamente, però, non poteva
accontentarsi di così poco, e
ha avuto la bella idea di metterci insieme a tutte le lezioni. Problemi
suoi,
non si lamentasse quando troverà un numero sempre maggiore
di alunni in
infermeria. Comunque, sorvolando le mie lamentele su come Silente
gestisce
questa scuola, vi racconterò cosa successe in seguito a
questa sua geniale
trovata. Forse è stata tutta colpa sua; fatto sta che a
trasfigurazione io,
Daphne, Blaise e Draco ci siamo ritrovati dietro il trio dei miracoli.
Non
capitava da molto di trovarci a così stretto contatto ed ero
sicura che Draco e
San Potter non avrebbero perso occasione di dare spettacolo,
spalleggiati dai
rispettivi compagni. Non mi sbagliavo: dopo poco, dagli insulti si
passò alle
bacchette. Draco teneva sotto tiro lo Sfregiato, che aveva la bacchetta
puntata
su Blaise, che a sua volta puntava Weasley che aveva la bacchetta
rivolta verso
Draco. Mi alzai insieme a Daphne, pronta a intervenire quando la
mezzosangue
avesse dato segno di volersi muovere. Intanto la osservai: era
migliorata
rispetto ai primi anni di scuola, anche le la sua bellezza acqua e
sapone non
poteva competere con quella maliziosa di noi Serpi. I capelli, un tempo
cresci,
erano diventati boccoli lunghi e perfetti che le scendevano ordinati
sulla
schiena; gli occhi da ragazzina ingenua stavano bene sulla sua pelle chiara. Stranamente,
non provò nemmeno a
reagire. Alzò gli occhi dal libro e suggerì ai
compagni di sedersi, lasciandoci
tutti scioccati.
“Mezzosangue…come
mai così poco combattiva?” le ha
chiesto Draco ghignando
“sai
già che sarebbe inutile?” ha continuato
Blaise
“Non ho
voglia di litigare, ho abbastanza pensieri
in testa” ha risposto semplicemente.
In quel momento
è entrata la professoressa
Mcgranitt e ha iniziato a spiegarci non so cosa sulla trasfigurazione
umana…
con la coda dell’occhio guardavo Draco; era troppo pensieroso.
A distanza di tempo,
non riesco ancora a credere a
quello che sarebbe successo dopo. Sarà meglio che racconti
tutto dall’inizio.
Metto
l’ultima crocetta sul calendario, il grande
giorno è arrivato: 18 Marzo, il diciassettesimo compleanno
di Draco.
Emozionatissima ed euforica, cammino quasi saltellando mentre io e
Daphne
passeggiamo per i corridoi.
“
Gliel’hai mandato un biglietto di auguri?”
“si….forse
ho un po’ esagerato..”
“Che gli hai
scritto?”
“Sono circa
venti minuti che guardo l’orologio,
aspettando il momento giusto per mandarti questo biglietto, e
finalmente
mezzanotte è arrivata: innanzitutto, ci tenevo a essere tra
le prime persone a
mandarti gli auguri. Ci sono tante cose che vorrei scriverti, ma non
posso, non
è il caso di scocciarti anche il giorno del tuo compleanno!
Non mi va di
dilungarmi…tutto quello che voglio che tu sappia lo sai
già…l’unica cosa che mi
va di ripetere è un ringraziamento per tutto quello che,
magari senza saperlo,
mi fai provare ogni secondo che passo vicino a te…ancora
auguri, ti voglio
bene. “
“Solo tu
puoi concludere una pseudo-dichiarazione
d’amore con un ti voglio bene! Comunque, ti ha
risposta?”
“No,
vabbè ma avrà da fare…poi non
è obbligato a
rispondere”
“e quel
gufetto lì?”
La guardo, poi mi
giro; non stava scherzando, è
vero. Tolgo rapidamente il biglietto dalla zampa del gufo, lo srotolo e
leggo
ad alta voce
“Ti
ringrazio per gli auguri e per le belle
parole…sai che preferisco parlare in faccia, ma mai come
stavolta mi andava di
risponderti…ti voglio bene, ci vediamo stasera.”
Vado a lezione
sorridente, felice e con la testa
completamente tra le nuvole; lui non c’è,
è con Blaise nella stanza della
necessità a preparare la festa “.
Poi è
arrivata la sera; io, Daphne, Blaise, Tehodor,
Millicent e Jane arriviamo abbastanza tardi. Lo vedo subito, tra gli
amici;
andiamo a salutarlo e a fargli gli auguri, poi iniziamo a ballare. Mai
come
stasera non posso fissarlo e stargli addosso: è la sua
serata, la ricorderà
tutta la vita, voglio solo che se la goda fino in fondo. Balliamo fino
a non
sentire più i piedi e sinceramente devo dire che
è stata proprio una bella
serata.
Due giorni dopo, in
sala comune, Draco mi ha
chiesto con tono noncurante
“ Stasera
hai da fare? Magari ci vediamo”
Non stiamo un
po’ da soli da una vita, pensavo
quasi che si fosse scocciato, quindi si può immaginare
quanto quello che ha
detto mi abbia reso felice.
Peccato che lui abbia
disdetto giusto un’ora
prima, proprio quando avevo deciso cosa mettere. Ha detto di avere un
impegno…nessun problema, sarà per
un’altra volta, potrei aspettare anche per
sempre…
Il giorno dopo, a
colazione, vengo a sapere in che
consisteva l’impegno di ieri sera. Millicent pensava che lo
sapessi, quindi
mentre raccontava sicuramente non si aspettava di vedermi scoppiare a
piangere
e correre in bagno. Lei, Daphne e Jane mi hanno seguito subito, e con
mia
grande sorpresa qualche minuto dopo nel bagno è entrata la
mezzosangue. Senza
far caso alle mie minacce di schiantarla, ha chiesto se andasse tutto
bene. In
quel momento sono esplosa, ho raccontato tutto quello che solo Daphne
sapeva
dall’inizio e che Millicent e Jane avevano scoperto solo da
poco,Partendo
dall’occupazione fino ad arrivare all’ 8 Gennaio e
alle settimane successive,
senza mai smettere di piangere.
Quella
mattina riuscirono a calmarmi, a farmi
smettere di singhiozzare quel tanto da riuscire a minacciare la Granger
di morte nel caso
si fosse lasciata sfuggire qualcosa; quel pomeriggio tornò
tutto a posto: Draco
mi invitò in camera sua, stemmo insieme, annegai le mie
lacrime nel suo
profumo. E tornai nel dormitorio di nuovo felice, sentendomi una
stupida per
tutti i problemi che mi ero fatta.
Capitolo
corto, ma è importante ai fini della storia. Recensioni
sempre gradite, anche negative ^^ Baci XxX
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 - MagicBlue ***
Wow,
aggiornamento a tempo di record! Ok…dico la
verità…mi
andava di rispondere a Rhoy e non sapevo come farlo – si lo
so sono un’impedita!-
Allora…sono rimasta sconvolta..non so se è palese
o sei tu che sei stata
particolarmente attenta…comunque…la fic
è tratta da una storia vera; non tutto
ovviamente, ma i tratti principali si. Anche se i nomi che hai letto
–Andrea,
Laura- non sono comunque quelli veri…però hai
ragione, ho
identificato con i personaggi me stessa e
i miei amici!
Ok…credo
di avervi annoiato abbastanza, ecco il capitolo.
Capitolo 8
E così sono
passati due mesi. Ridendo per niente,
essendo felice per le stupidaggini, vivendo solo ed esclusivamente dei
suoi
occhi. Maggio è arrivato, l’anno scolastico sta
finendo e non potrei desiderare
di più al mondo. Non che queste settimane siano state tutte
rose e fiori: non
sono la sua ragazza, non mi sono mai illusa di poterlo diventare. Credo
di
essere l’unica ragazza della terra che si ritiene felice di
essere usata.
Stupida o innamorata? Direi entrambe.
Sono successe tante
cose… Daphne e Blaise sono
sempre più inseparabili, comincio ad aspettare il momento in
cui Daphne mi
chiederà di accompagnarla a organizzare il matrimonio. Se
continuano così,
l’ipotesi non è tanto inverosimile…
Millicent…questo
è uno scoop! Si è fidanzata con Jack,
un corvonero del settimo anno, …ormai è un
po’ che questa storia va avanti e
sembra poter durare! Chi l’avrebbe mai
detto…speriamo che l’estate non rovini
tutto.
La Granger,
fortunatamente per lei, ha avuto il buon senso di tenere la bocca
chiusa,
altrimenti non so cosa le avrei fatto.
Oggi Silente ha avuto
un’idea – mi dispiace
ammetterlo ma è così- veramente fantastica: tutti
gli studenti del sesto e del
settimo anno stanno prendendo in questo momento una passaporta per lo
stabilimento balneare MagicBlue, in Francia.
Sono appena arrivata
insieme agli altri Serpeverde
del mio anno, e subito ci precipitiamo a prendere i posti migliori:
ombrelloni
in prima fila e sdraio a volontà.
In meno di dieci
minuti siamo tutti in acqua, a
schizzarci e a divertirci come dei bambini: non me ne rendo neanche
conto, ma
in quel momento abbiamo abbandonato la nostra maschera, quella che
ostentiamo
davanti al resto del mondo. Quando siamo insieme riusciamo ad essere
noi stessi…non
i figli dei mangiamorte miliardari, semplicemente dei sedicenni che si
vogliono
bene.
“Ragazzi,
è guerra!” urla Blaise prendendo Daphne sulle
spalla
E’ un
segnale: Tehodor fa lo stesso con Millicent
e io guardo Draco, interrogativa.
“Fai presto
che dobbiamo vincere”
Mi da una mano a
salire e in un attimo io, Daphne
e Millicent cerchiamo di farci cadere a vicenda, tra gli schizzi e le
risate.
Non è
passata neanche un’ora , siamo stesi sui
teli a prendere il sole.
Il mio costume, rosso,
non si è ancora asciugato
per bene; raccolgo i capelli in una treccia morbida mentre mi alzo. Gli
altri
sembrano addormentati, un bel gavettone sarebbe l’ideale.
Indecisa, mi dirigo
verso la riva., poi mi volto indietro e quello che vedo mi lascia senza
fiato:
la mezzosangue sta fissando Draco…il mio Draco!
In un attimo decido,
non ha idea di quello che la
aspetta…
Ok, so che questo
capitolo è cortissimo ma
fidatevi, so quello che faccio!Cioè più o meno,
ma c’è un motivo! Baciii
|
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 - Strani Risvolti ***
Salve…scusate
il ritardo
spaventoso, mi dispiace veramente tantissimo!Inutile inventare
scuse,semplicemente non avevo particolarmente voglia di
scrivere…cercherò di
farmi perdonare!Baci
X
rohy:ti ringrazio veramente
tantissimo,non sai quanto mi fanno piacere le tue recensioni!:D e cmq
si…Draco
al mare deve essere qualcosa di eccezionale!
X
lovy_Cha: grazie mille anche
a te per la recensione!Rispondo subito alle domande: la coppia
è sempre
Draco/Pansy ma…si,ci sarà un accenno di
Draco/Herm…ma sarà una cosa temporanea,
io amo il lietofine! Per quanto riguarda la seconda
domanda…è accaduto a
me…cioè,
non proprio, è il racconto di come sarebbe potuta andare se
avessi avuto il
coraggio di rischiare.
Capitolo
9
Strani
risvolti
Ho la
bacchetta in mano e fisso quella sudicia mezzosangue che sta osando
guardare
Draco, mentre penso a quale maledizione lanciarle. Ma poi un
particolare
interessante colpisce la mia attenzione: la Granger
sta piangendo. E il motivo di ciò è
chiaramente visibile poco lontano da lei, dove Lenticchia è
impegnato Lavanda
Brown. Non mi è ancora chiaro se quella ragazza sta con
Weasley perché lo ama,
o se è semplicemente una troia; a giudicare dalle occhiate
omicide che continua
a lanciarle la
Granger,
lei opta per la seconda opzione. Rimango ferma un attimo, indecisa, poi
vado
verso di lei. Non fraintendete:è solo che…lei con
me l’ha fatto e una Slytherin
non ha debiti con nessuno.
“Mezzosangue…che
cos’hai?”
“Parkinson,
non è il momento…”
“Colpa
di Lenticchia vero?”
“Io…non
so perché lo sto dicendo a te…ma è che
mi sento così stupida…pensavo che si
fosse affezionato a me, che potessimo stare insieme e
invece…”
Qualcuno
interrompe il suo sfogo; San Potter, evidentemente preoccupato che la Regina
Slytherin possa fare
qualcosa alla sua piccola povera indifesa Granger, interviene
bruscamente.
“Parkinson,
perché non sei a farti sbattere da Malfoy?”
Lo
fulmino con lo sguardo.
“Pensa
a chi ti sbatti tu Potter!”
“Ho
detto qualcosa che non dovevo?Ti sta bene farti trattare come una
puttana, no?”
Ora
sta esagerando. E poi osa dare a noi dei razzisti…lui non
sta giudicando dall’apparenza?
Sto per dirglielo ma non faccio in tempo…
“STUPEFICIUM”
Vedo
un fiotto rosso passarmi vicino e colpire potter in pieno petto,
facendolo
accasciare sulla sdraio dove è seduto. Purtroppo
però non ha perso conoscenza.
“Non
permetterti mai più Potter…la prossima volta, la
pagherai carissima”
La
voce di Draco…mi giro e lui è
lì…con la bacchetta sguainata, pronto a
uccidere…per
difendermi. Lo capisco dai suoi occhi che ci tiene a me. Non mi
ama,ovvio, i
Malfoy non possono amare…ma mi vuole veramente tantissimo
bene.
“Vieni
Pansy” Mi poggia una mano su un fianco e io mi lascio portare
da lui fino alla
riva, dove vedo una barca babbana. Mi hanno sempre
affascinato…il vento nei
capelli, un po’ d’acqua che ogni tanto
schizza…danno una sensazione di libertà
fantastica. Draco mi aiuta a salire e in un attimo siamo lontani da
quella
spiaggia, lontano da Potter, lontano da chi mi reputa una ragazza
facile. Ancora
non l’avete capito? Io sono innamorata…e si sa, in
amore tutto è lecito.
Ferma
la barca, chi sa dove a imparato a portarla. Non mi da il tempo di
chiederlo,
in un attimo mi bacia con passione, posizionandosi sopra di me. Sento
il mio
corpo schiacciato dal suo, quasi non riesco a respirare ma non
m’importa. Le
sue mani, esperte, mi liberano dai costume che preme sulla mia pelle.
In un
attimo, sfila anche il suo…comincio a gemere mentre lo sento
dentro di me,
sempre più forte…la sua bocca esplora il mio
seno…se questo è l’inferno, voglio
restarci per sempre.
Mezz’ora
dopo, siamo tornando a riva.
“Pan…non
dare peso a Potter”
“Draco…Potter
non ha detto niente che non sia la verità”
“Io
non ti reputo una puttana!”
“Tu
no, ma è ovvio che gli altri la pensino così..lo
farei anche io.”
“Gli
farò rimangiare quello che ha detto.”
“Lasciagli
credere quello che vuole, a me non importa! Posso sopportare due
insulti da un
branco di Grifoni sfigati, basta solo che…”
“solo
che?”
“niente.
Vorrei che potesse durare per sempre, ma so che non si può.
Prima o poi, Draco,
t’innamorerai anche tu!”
Lui
ride, convinto che io stia scherzando.
“Io…innamorato?Pan,
credevo che mi conoscessi! L’amore…rende deboli,
rende schiavi..”
“come
me…” dico abbasando gli occhi
“sai
che non volevo dire questo. Solo che...l’amore è
l’unico lusso che non potrò
mai permettermi. “
******************************************************************
23.41
Slytherin, stanza del caposcuola Malfoy.
Blaise,
Daphne, Millicent, Tehodor e Jane sono seduti sui morbidi divani scuri.
Draco è
stesso a pancia sotto sul letto, senza maglia, e io gli sto facendo un
massaggio. Intanto chiacchieriamo del più e del meno...
Io
sorrido,
tranquilla e soddisfatta nel sentire la pelle del Principe sotto le mie
mani…
“Avete
visto Weasley e la Brown?”
Mi volto di scatto verso Tehodor, l’argomento non mi piace
“si,
certo.” Cerco di chiudere
“e
perché
la cosa dovrebbe interessarci, Teo?” chiede Draco
“Cazzo
Dra, la
Brown
voglio farmela io!”
“Ah…vabbè
nessun problema” interviene Blaise “risolveremo,
così facciamo pure un favore
alla granger…”
“Un
favore alla mezzosangue?” chiedo, stupita “ e voi
cosa ci guadagnate?”
“Se
la granger è innamorata del pezzente…”
spiega Draco con un ghigno “il prezzo
non sarà mai troppo alto.”
Come
sempre, grazie a chi ha
messo la storia tra le preferite, le seguite, o semplicemente la legge…
Me la
lasciate una
recensioncina?Anche piccola, anche negativa! Giusto per farmi capire
che,
nonostante il clamoroso ritardo, non mi avete abbandonato!
|
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 - Piani ***
Capitolo
10
Granger,
alle 10.00 vedi di essere nella mia stanza; dobbiamo discutere di un
argomento
che credo ti interessi molto. Non presentarti accompagnata. Puntuale.
D.M.
Hermione
aveva riletto quel biglietto 6 volte, e ancora non aveva preso una
decisione.
Mancavano venti minuti all’appuntamento e per la prima volta
in vita sua non
sapeva cosa fare. Non ne aveva parlato con nessuno e non aveva
intenzione di
farlo…l’istinto, stranamente, le suggeriva di
accettare…ma razionalmente sapeva
che se fosse andata nel covo delle serpi, le cui intenzioni non
potevano
certamente essere nobili, la situazione sarebbe degenerata bruscamente.
Tuttavia, Hermione Granger, senza un apparente perché, prese
una decisione che
avrebbe cambiato,almeno in parte, il suo destino: lasciò
perdere la sua logica,
i suoi calcoli e i suoi ragionamenti e si incamminò verso i
sotterranei,
curiosa di sapere cosa potesse volere Draco Malfoy da lei.
Arrivò
con cinque minuti di anticipo, proprio mentre Daphne stava entrando; la
bionda
la squadrò con aria di sufficienza, poi le disse:
“Granger...Draco
ci aveva informati, prego, accomodati”
Hermione
la seguì e quella che vide fu la sala comune più
lussuosa di Hogwarts. Osservò
a bocca aperta i divani verde scuro e
il
resto dell’arredamento, estasiata, finchè Daphne
non le indicò una porta
dicendo
“camera
di Draco è quella…io vi raggiungo tra pochissimo,
vado a chiamare Blaise”
Hermione
la guardò allontanarsi ed esitò: non sapeva cosa
l’aspettava oltre quella
porta. Bussò più volte, ma nessuno rispondeva.
“Draco
ma chi cazzo è a quest’ora di domenica
mattina?” Pansy Parkinson, la mattina,
non era mai di buon umore.
Drago
ghignò “la Granger…avanti”
Hermione
entrò e si ritrovò davanti Draco in boxer e Pansy
in camicia da notte,
beatamente appoggiati sul letto.
“vi
dispiacerebbe coprirvi? Chiese
“mai
visto un uomo nudo, mezzosangue?” rispose Draco
“comunque,
Daphne,Millicent,Teho e Blaise saranno qui tra poco…abbiamo
una proposta da
farti.”
Neanche
il tempo di terminare la frase, il quartetto fa il suo ingresso nella
stanza.
La
Granger,terrorizzata
dalla presenza di tanti Serpeverde assieme, sembrava presa dal panico e
continuava a guardarsi intorno, mentre gli altri si mettevano comodi.
“Granger,
puoi anche sederti”
“Preferisco
stare in piedi Malfoy. Dimmi cosa vuoi, velocemente.”
“Quanta
fretta…ti conviene starmi a sentire, non avrai
un’altra occasione del genere,”
“Avvisami
quando hai intenzione di arrivare al dunque”
Non
riesco a non intervenire “Modera i toni quando parli con un
purosangue” –con Draco-
vorrei aggiungere…
“Parkinson,
non ti impicciare..” risponde a tono lei
“Pan,
tranquilla. Mezzosangue, rispondi in questo modo a Pansy e non farai in
tempo a
pentirtene. Sei innamorata del pezzente, vero?”
La
Granger
arrossì di botto, e balbettò “la mia
vita privata non vi riguarda”
Blaise
prese in mano la situazione.
“Granger,
smettiamola di dilungarci. Ci stiamo offrendo di liberarti della Brown
senza
sporcarti le mani. Le cose sono due, o ci stai o no.”
Lei
era confusa. La vedevo mordicchiarsi il labbro mentre rifletteva, e mi
chiesi
cosa avrei fatto al suo posto. E poi capì che non avrei mai
potuto accettare…non
avrei mai fatto una cosa del genere a Draco.
“cosa
volete in cambio?”
“diciamo
che non abbiamo ancora deciso per bene…direi che puoi
cominciare a venire qui
tre volte a settimana, per essere pronta ad assecondare le nostre
richieste.”
Sembrava
indignata e sconvolta…poi l’istante prese il
sopravvento.
“ci
sto, ma nessuno dovrà mai sapere niente”
“E’
un piacere fare affari con te Granger. Ci vediamo dopodomani sera,
direi”
concluse Draco con un ghigno.
Lei
senza rispondere o sorridere, uscì dalla stanza quasi
correndo.
“povera
piccola Granger…non sa cosa la aspetta”
“Dra’,
sai già come far lasciare il pezzente e la brown?”
chiese Teho,curioso
“Cazzo
Teho, mi crolli sul banale! Volevi scopartela?Prego! Falle vedere tutto
quello
che hai in più a Weasley, e sarà lei a cadere tra
le tue braccia! Semplice..”
“Si,
giusto, nessun problema…Pan, lo sai
che…”
Draco
lo interruppe “Teho?”
“si?”
“guardala
di nuovo così, e sarà l’ultima cosa che
vedrai in tutta la tua vita”
**************************
Più
tardi, in biblioteca…
Hermione
Granger quel giorno non leggeva, si limitava a fissare da un
po’ la stessa riga
del libro che aveva in mano…d’altronde, furono
pochi coloro che se ne accorsero
Certo
non tre ragazze bellissime, Daphne, Pansy e Milly, che discutevano tra
loro
invece di impegnarsi nella ricerca di trasfigurazione.
“E’
stato dolcissimo Pan” disse Daphne”lo hai capito
ormai no?Sei un gradino sopra
tutte, sei la sua preferita”
Accenno un sorriso, con il
cuore che mi
scoppia, e faccio per rispondere
“Ragazze”
dice Milly “Jack mi ha lasciata”
“Perché?”
chiediamo io e Daphne
“Dice…che
sono ancora innamorata di Draco” detto questo,
lasciò che due lacrime le
scendessero lungo le guance lisce
“Milly?La
pagherà”
“Pan,
lui in realtà non ha sbagliato..”
Accuso
il colpo, continuando a sorridere
“Questo
è irrilevante, non si lascia una Slytherin, chi crede di
essere?”
“…”
“la
pagherà” ripeto, senza accorgermi di avere un
ghigno sulle labbra molto simile
a quelle di una certa persona…
Prossimo
capitolo già scritto, lo posterò tra oggi e
domani insieme ai ringraziamenti![giuroooo]
|
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Capitolo 11 *** Capitolo 11 - Una Situazione Sempre Più Incasinata ***
Capitolo 11
Cammino tranquilla
per un corridoio apparentemente deserto, quando sento dei rumori
provenienti da
una porta chiusa. Curiosa, sbircio per vedere chi
c’è all’interno; non sono
veramente sorpresa quando vedo la Brown con Teho, la cosa
che mi sconvolge è il fatto che
stanno solo parlando. Con i vestiti addosso, giuro. Il mondo deve
essere
veramente impazzito…
All’improvviso
sento qualcuno alle mie spalle e, anche senza girarmi, capisco che deve
trattarsi di Draco: altrimenti, perché il mio cuore
batterebbe così forte?
E infatti,
è
proprio lui. Da un occhiata alla scenetta e ghigna, divertito
“La
mezzosangue
sarà felice…anzi no, quando capirà di
aver firmato un patto con il diavolo”
“che cosa
hai
intenzione di farle?”
“non lo so
ancora
Pansy, ma ti garantisco che si pentirà di aver
accettato”
“Draco,
sapevi che
Jack ha lasciato Milly?”
“e
allora?”
“e allora
volevo
fargliela pagare, che ne dici?”
“fai quello
che
vuoi, Pan. Secondo me, non ne vale la pena.”
“perché
dici
così?In fondo, tu e lei avete un rapporto abbastanza
stretto.”
“se per
rapporto
stretto intendi qualche scopata, allora si. Pansy, solo
perché mi interesso a
te non vuol dire che lo faccia con tutte quelle che mi porto a
letto.”
Arrossisco, a
stento lo sento mentre mi saluta e va via. Continuo a camminare e
intravedo Milly
che piange, sorretta da Daphne. Eh no, il caro Jack la
pagherà.
Qualche ora dopo,
ho convinto Jack a seguirmi nella stanza della necessità, e
ora, mentre lui è
seduto, sono tutta impegnata a farlo impazzire. Non spaventatevi, fa
tutto
parte del piano, non avrà niente da me. E non ci godo a
ballare mezza nuda
davanti a lui, non è mica Draco…ma per le mie
amiche, questo ed altro. All’improvviso,
senza capire com’è successo, si ritrova legato
alla sedia. Io mi rivesto mentre
Daphne e Milly entrano nella stanza.
“Amore”
sussurra
Milly “dobbiamo parlare non credi?”
“Io non ho
niente
da dirti…puttana!”
Scoppio a ridere
“Jack, ti
sei
rovinato da solo. Doveva essere un semplice giochino innocente, invece
adesso…”
Le ragazze mi
sorridono.
“è
quello che è”continua
lui, anche se è terrorizzato “…e anche
tu Parkinson, non sei che una puttana!”
“Adesso hai
esagerato, Jack” un lampo e si ritrova contro il muro
Quando è
entrato
Draco? Lo guardo, sconvolta e felice. Daphne e Milly sono
indietreggiate nel
vedere la rabbia nei suoi occhi.
“Chiedile
scusa,
subito”
Ma il
“povero”
corvonero non sembra riuscire a parlare.
“Crucio”
La luce rossa che
esce dalla bacchetta di Draco illumina i nostri volti terrorizzati,
mentre le
urla di Jack ci rimbombano nella testa. Non so per quanto ha continuato
Draco,
so solo che a un certo punto Millicent lo ha supplicato di smetterla e
lui l’ha
accontentata.
Jack crolla a
terra, distrutto.
“Non una
parola di
questa storia, stupido corvonero, o ti farò rimpiangere il
giorno in cui sei
venuto al mondo. E direi che, per farti perdonare, ti conviene eseguire
all’istante
ogni richiesta di Pansy, Daphne e Millicent…in effetti,
è solo merito della tua
ex se sei ancora vivo.”
Poi si rivolge a
Millicent “e ora fuori,e portatelo con voi”
Mi incammino verso
la porta quando lui mi ferma bruscamente
“Tu
resti”
La porta si chiude
e in un attimo sento un suo schiaffo bruciarmi sulla guancia. Gli occhi
mi si
riempiono di lacrime di dolore, ma le trattengo fissandolo senza capire.
Il suo viso
è una
maschera di rabbia
“Avevo
autorizzato
una vendetta, e invece?Ti trovo a fare uno spogliarello davanti a quel
pervertito?” urla
“mi
dispiace…volevo…cioè,Milly
mi ha chiesto”
Mi spinge
violentemente contro il muro
“Non me ne
frega
un cazzo di Millicent. Ma nessuno deve permettersi di toccare quello
che è mio.Chiaro?”
Non ho la forza
per rispondere, mi sento uno schifo.
Un altro schiaffo,
più forte del primo
“rispondimi
quando
ti parlo”
“chiarissimo…non
succederà più”
“ovviamente.
E non
credere che questa storia non avrà conseguenze, te ne
farò pentire. E adesso, fuori
anche tu “
“Pan, non
volevo
che finissi nei guai per colpa mia”
“Milly,
è la
ventesima volta che lo ripeti, stai tranquilla…”
“Pan, non
l’ho mai
visto così arrabbiato” interviene Daphne
In quel momento la
porta del dormitorio si spalanca ed entra Blaise.
“blaise!”
esclamo “ti
prego devi aiutarmi”
“Pan la cosa
è
grave”
“Ti prego
Blaise,
farò qualsiasi cosa per farmi perdonare”
“Penso che
in
confronto a quello che ti chiederà lui, qualsiasi cosa
sarà troppo poco”
“gli ho
già dato
tutto Blaise. Il mio cuore, il mio corpo, la mia dignità.
Sono sua, così altro potrebbe
volere?”
“Non lo so
Pansy,
ma conosco Draco. Non sarà semplice fargli dimenticare
questo “incidente”…”
|
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Capitolo 12 *** Capitolo 12 - Litigi & Chiarimenti ***
Ringraziamenti
Dal capitolo 9
Kumi 97- Ti
ringrazio, è bellissimo sapere che qualcuno
apprezza il tuo lavoro!
Coux
– Grazie mille, in effetti è proprio quello che
speravo
si capisse: Draco che, pur non ammettendolo neanche a se stesso, si
è legato
moltissimo a Pansy…e lei che deve fare i conti con i
pregiudizi e i commenti di
chi non sa quanto lo ama.
Rohy
– Ho recensito la tua fic –molto bella, tra
l’altro- e
mi sembra di aver risposto alla recensione…nel caso ho
dimenticato qualcosa,
fammelo notare e rimedio subito!Grazie per i complimenti!
_Summer_ - Non
sai quanto mi fa piacere! Comunque, cercherò
di essere più costante con gli aggiornamenti,
perché mi rendo conto che
esageravo con i ritardi! Ovviamente, Grazie anche a te.
Lovy_cha
– non preoccuparti, non vi libererete di me tanto
facilmente!xD il lietofine ci sarà sicuramente, non
sopporterei di far soffrire
ancora Pansy!Baci
Dal capitolo 10
Meredith 91
– ho avuto per un paio di giorni il pc rotto…ma
adesso, tutto apposto|
Katia37
– mi fa davvero piacere che apprezzi la storia,
grazie!^^ Per quanto riguarda gli aggiornamenti, come ho già
detto cercherò di
essere più rapida
Dal capitolo 11
Astoria Malfoy
– Grazie per la recensione, sono felice che
la storia ti piaccia! Per i capitoli, cercherò di farli
più lunghi, ma ho paura
di renderli pesanti…secondo te quanto dovrebbero essere
lunghi?
KissyKikka
– eh si, Draco lo immagino molto possessivo!
Anch’io comunque adoro i serpeverde, penso che siano i
migliori! La storia è
scritta in prima persona perché, essendo tratta da una
storia che mi è
capitata, conosco solo il mio punto di vista! Blaise e
Daphne…li amo, dovresti
conoscere i ragazzi a cui mi ispiro per loro…chi ha detto
che le serpi non
provano sentimenti?l’amicizia che c’è
tra loro secondo me è unica. Sono
contenta che la storia ti piaccia, grazie dei complimenti!
Katia37
– mi fa molto piacere ricevere una critica, è uno
stimolo per migliorare! Beh, magari hai un po’ ragione ma
Draco l’ho sempre
immaginato talmente geloso da perdere quel famoso controllo che
ha…spero che in
questo capitolo il personaggio di Pansy ti faccia un effetto migliore,
fammi
sapere!
Capitolo 12
Sono due giorni
che non mi guarda, che non mi parla se non per le frasi di cortesia.
E’ freddo,
tutta quest’indifferenza mi sta uccidendo. Non so come fare
ad andare avanti
senza i suoi sorrisi, i suoi abbracci, i suoi baci, il calore della sua
pelle
sulla mia. Non riesco più a dormire, ho rovinato la mia
media perfetta, sono
dimagrita tantissimo. Blaise e Daphne cercano di starmi il
più vicino
possibile, ma sanno anche loro che la situazione non è mai
stata così tragica. Ho
paura, per uno stupido sbaglio, di aver perso tutto quello che ero
riuscita a
conquistare in questi mesi. Senza di lui…non potrei farcela.
Siamo a lezione di
Pozioni, e nemmeno Piton può fare a meno di rimproverarmi
quando vede la mia
pozione esplodere per la terza volta.
“Signorina
Parkinson, che le succede?”
“Niente
professore, mi scusi…”
Sento lo sguardo
di Draco bruciarmi sulla nuca, rabbrividisco. Poi sento dei passi e mi
giro:
Blaise, scusandosi con il professore, sta trascinando Draco fuori
dall’aula.
“Blaise, che
cazzo
succede?”
“Dovresti
vederlo
tu che succede, Pansy è sempre stata brava quasi quanto la Granger
in pozioni!”
“e questo
perché dovrebbe
riguardarmi?”
“perché
cazzo è
colpa tua! Lo sai che lei ti ama, vive per te, ha sopportato di
tutto!”
“ha
sbagliato
Blay, nessuno deve toccare quello che è mio”
“Se lei
avesse
saputo quello che sarebbe successo, non l’avrebbe mai
fatto”
“Ma non lo
sapeva,
l’ha fatto e io ora sono incazzato nero”
“Sei un
bambino
Dra. Un bambino viziato, ha ragione la mezzosangue.
Non erano gli
unici Serpeverde che non erano a pozioni, e anche le file dei Grifoni
contavano
un assente. In una classe lì vicino, la stessa dove Pansy li
aveva sorpresi
pochi giorni prima, Lavanda e Teho erano passati ai fatti. Non era un
caso che
Nott avesse scelto quell’aula, lo scopo era quello di far
lasciare la
Brown e Weasley. E Pansy,
per quanto distrutta, non modificò il piano che Draco aveva
ideato giorni
prima. Con insulti e frecciatine di ogni genere deviò il
percorso del trio dei
miracoli, che inevatibilmente si trovò davanti alla classe.
Non sentire i
rumori provenienti dall’interno era pressocchè
impossibile. La faccia di
Weasley era stata impagabile, le sue urla abbastanza divertenti, le
patetiche
scuse della Brown esilaranti. Nott era un attore fantastico, riusciva a
sembrare quasi…dispiaciuto? No, impossibile, penso la Serpeverde.
Draco Malfoy e
Blaise Zabini sorrisero trovandosi davanti quella scenetta.
“Povero
Weasley”
rise Draco “ ma non disperarti, puoi sempre consolarti con la
mezzosangue”
Potter estrasse la
bacchetta, rapidissimo e furioso
“Ora basta
Malfoy,
tu e i tuoi amici avete passato il limite”
“Expelliarmus”
non
mi resi neanche conto di aver parlato, lo capì solo quando
mi trovai con la
bacchetta di Potter in mano. Gli puntai la mia contro
“Potter, hai
tre
secondi per sparire, poi non mi ritengo responsabile delle mie
azioni.” Gli ributtai
la bacchetta, tenendo comunque la mia in posizione di attacco.
“Harry, Ron,
andiamo via” figuriamoci se la Granger
non si metteva a fare da paciere.
Peccato, pensai
vedendoli allontanarsi, mi sarebbe piaciuto sfogare la mia rabbia su di
loro.
Quel pomeriggio,
ad Hogwarts, molti ragazzi piansero, anche se pochi
l’avrebbero mai ammesso.
Piangeva Ronald
Weasley, nella torre dei Grifondoro, perché aveva scoperto
che la sua ragazza
lo tradiva. E, cosa più importante, non gli interessava.
Aveva scoperto di
amare Hermione Granger, ma sapeva di averla ferita e non osava sperare
nel suo
perdono.
Piangeva Hermione
Granger, che vedendo le lacrime dell’amico si sentiva in
colpa per avergli
distrutto la vita, attribuendole alla fine della sua storia con Lavanda
Piangeva Lavanda
Brown, che aveva paura di quello che sarebbe successo,
perché sentiva di non
potersi fidare di un Serpeverde.
E allo stesso
modo, molti piani più sotto, anche i Purosangue piangevano
Piangeva Pansy
Parkinson, capendo di aver perso Draco per sempre. Daphne partecipava
al dolore
dell’amica mentre immaginava Milly con Draco. Blaise Zabini
soffriva nel non
poter aiutare la sua migliore amica, il suo volto perfetto era solcato
da
piccole, invisibili lacrime di rabbia e di impotenza.
E, nella stanza
del caposcuola, Draco Malfoy, dopo aver finito con Millicent, si rese
conto di
non essere mai andato così vicino alle lacrime in tutta la
sua vita.
Il sole è
gia
tramontato, ma ho voglia di fare una passeggiata. Non me ne sono mai
fregata
più di tanto delle regole, quindi esco nel parco.
All’improvviso,
mi
sento una mano premere sulla bocca. Provo a urlare, a divincolarmi, ma
non ci
riusco.
“Petrificus
totalus” sento sussurrare
Mi giro, è
Potter.
Patetico, vuole
vendicarsi e mi attacca alle spalle. Che coraggio da Grifondoro, strano
che non
ha i suoi amichetti al seguito
“Sai cara,
questo
semplice incantesimo lo ha usato il tuo amato Malfoy
all’inizio di quest’anno.”
Gli occhi mi si
riempiono di lacrime al solo sentire il suo nome, cosa che Potter
scambia per
terrore
“Non
preoccuparti
Parkinson, non ti farò del male. Non nel senso che intendi
tu almeno, non
colpirei mai una donna”
Sento il sangue
raggelarsi nelle vene a quelle parole
“Ma so
qualcosa,
un piccolo segreto, che ti ucciderebbe più di qualsiasi
incantesimo”
“Silencio”
Riconosco la voce
di Blaise nella notte
“Va a letto
Potter”
Il suo sguardo
è
spaventoso, non riesco a trattenere i brividi
Potter fa di no
con la testa, ridendo della sua rabbia.
Un movimento della
bacchetta di Blaise e Potter cade a terra, svenuto. Intravedo Daphne al
fianco
del suo ragazzo quando lui le dice, improvvisamente più
calmo, di portarlo
fuori alla torre dei Grifondoro. Lei con un incantesimo solleva il suo
corpo da
terra e si incammina verso il castello, seguita da Blaise. E’
in quel momento
che scorgo una figura che non avevo notato. E’ Draco.
“Draco..io…”
“No pansy,
parlo
io o potrei non farcela più a dirlo.”
Lo guardo,
interrogativa
“Ascoltami
bene, perché
non sentirai mai più una cosa del genere da me: mi dispiace.
Non ce l’avevo con
te…non riuscivo neanche a guardarti negli occhi pensando a
quello che avevo
fatto.”
Rimango spiazzata,
in silenzio
“Beh…in
quel momento
non ho capito più niente” continua lui, tutto
d’un fiato “ti ho visto lì…e
ho
avuto paura di…di averti persa”
Un bacio annulla
la distanza tra noi.
E finalmente,
riesco a formulare una frase coerente
“non potevi
avermi
persa…io sarò sempre tua, Draco. Sempre”
|
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Capitolo 13 *** Capitolo 13 - Potter, Blaise & Il Segreto Di Draco ***
Capitolo
13
Dopo
quella bellissima notte in cui mi sono riappacificata con Draco, la mia
vita è
tornata a scorrere serena. E non riesco a credere che, in fondo, devo
tutto a
Potter. Se quello schifoso filobabbano non mi avesse attaccato, Blaise
e Draco
non sarebbero mai intervenuti. Non ho dimenticato, però, il
segreto che voleva
rivelarmi. Voglio saperlo? Non ne sono sicura. L’ho chiesto a
Draco, ma lui mi
ha liquidato con ”cazzate da Grifondoro” mentre
Blaise faceva una faccia
dispiaciuta. Daphne invece non sa nulla, si vedeva. Se fossi certa di
volerlo
sapere, andrei da Potter, che in fondo non vedeva l’ora di
dirmelo. Ma non sono
per niente convinta, ora che sto di nuovo bene non vorrei correre il
rischio di
rovinare tutto, quindi sto cercando disperatamente di non pensarci,
anche se
non mi è facile. Comunque, il trio dei miracoli mi aiuta a
mantenere la mente
occupata, sono così arrabbiati e desiderosi di vendetta per
quello che abbiamo
fatto al loro capo che mi aspetto qualche mossa da un momento
all’altro: basta
vedere la faccia di Weasley quando passiamo in un corridoio, o quelli
della
Granger quando vede Draco, per capire che stavolta hanno intenzione di
reagire.
Bene, almeno avremo qualcosa da fare, ancora non hanno capito che non
hanno
nessuna possibilità di vincere contro noi.
“Pan,
devo parlarti” Daphne mi viene incontro correndo, i lunghi
capelli d’oro che le
ballano dietro le spalle e una scintilla di preoccupazione negli occhi
chiarissimi.
“Dimmi
tesoro, che succede?”
“Blaise…”
“Avete
litigato?”
“no,
al contrario, è solo che…” la vedo
arrossire e abbassare gli occhi, e inizio a
preoccuparmi
“Ehi,
mi spieghi che è successo?”
Intanto
siamo arrivate nella sala comune dei Serpeverde e ci siamo sedute su un
comodo
divanetto di pelle nero. La mia migliore amica prende fiato e riprova a
parlare
“eravamo
da soli, ieri sera, e lui voleva…a provato
a…”
Mi
viene da sorridere. Daphne è sempre stata così
sull’argomento, non c’è mai
stato verso di farla sciogliere un po’.
“guarda
che non è una cosa brutta!State insieme da una
vita…e tu come hai reagito?”
“non
me la sono sentita..”
“e
ti
pareva”
“Pan,
è una cosa importante, voglio esserne sicura!”
“non
troverai mai una persona che ti ama come lui”
“ancora
non me la sento..”
“e
allora lascia stare, aspetta ancora…però lo sai
io come la penso”
“si…scusa
Pan, vado a fare una doccia, grazie di tutto!”
Si
alza e sale in camera; mentre la guardo sparire mi accorgo che Blaise
ha appena
preso il suo posto.
“ehi
blay, tutto bene?”
“certo
cara, benissimo…a te?”
“bene…dai,
dimmi tutto!”
“chi
ti dice che c’è qualcosa che non va?”
“i
tuoi occhi…sei come un fratello, non puoi
mentirmi!”
“d’accordo…ho
paura che daphne non si fidi di me”
“non
si fidi di te?in che senso?”
“nel
senso che non si lascia andare, come se io potessi mai tradirla, o
farla
soffrire o non so che altro”
“ah…”
vederlo così frustrato mi fa stare male. Decido almeno di
tranquillizzarlo
“non
è colpa tua, questo posso assicurarlo. Lei ha sempre sognato
la sua prima volta
come una favola, e ha paura di aver dato troppe aspettative alla
cosa.”
Lui
sorride, pensieroso
“pensi
che sia questo il problema?”
“credo
di si”
“bene,
se è la favola che vuole…avrà la sua
favola…grazie Pan, sei un tesoro”
Fa per
alzarsi ma lo trattengo per un braccio
“non
così in fretta fratellino caro…tu devi dirmi
qualcosa?”
“veramente
io dovrei andare…” lo vedo guardarsi intorno in
cerca di una via di fuga e
capisco che il fatto deve essere veramente grave: non mi aveva mai
mentito in
vita sua.
“non
voglio dirtelo Pan, sarebbe un dolore inutile. Se insisti ovviamente
parlerò,
ma non credo che tu debba venirlo a sapere da me.”
“va
bene, non preoccuparti…grazie Blay”
Lo
guardo
andare via come aveva fatto Daphne cinque minuti fa. Esco dalla sala
comune e
passeggio per i corridoi, riflettendo.
Cos’è
che dovrei sapere? Una cosa con cui Potter voleva ferirmi, una cosa che
Blaise
mi tiene nascosta per il mio bene. Una cosa che Daphne non
sa…che riguarda
Draco è ovvio, ma cosa diavolo ne sa Potter dei fatti di
Draco? Qui c’è
qualcosa che non quadra, devo scoprire
cos’è…ma voglio davvero scoprirlo? E se
cambiasse tutto? Forse è più semplice lasciare
stare tutto e continuare a
vivere così. All’improvviso decido: non posso
tollerare di non sapere, e se ci
saranno conseguenze, le affronterò. Devo trovare Potter,
adesso. Corro in
biblioteca, certa di trovarci almeno la mezzosangue, e le mie
aspettative non
rimangono deluse.
“Granger,
dov’è Potter?”
“buongiorno
anche a te Parkinson”
“Granger,
non ho tempo, ti ho chiesto dov’è Potter”
“e
posso
sapere cosa vuoi da Harry?”
“non
credo che ti riguardi, dimmi dov’è.”
Come
richiamato
per magia, lo sfregiato spunta da dietro uno scaffale e mi guarda con
un mezzo
sorriso
“Parkinson,
quale onore”
“devo
parlarti Potter, in privato”
Pensavo
che obbiettasse, che mi mandasse a quel paese, invece mi ha seguito
senza fare
storie, guidandomi verso la stanza della necessità. Aveva
richiamato un
salottino molto carino, dai colori caldi, pieno di divanetti morbidi,
finestre
e mobili. Si siede e mi fa segno di accomodarmi; io resto in piedi.
“Potter,
voglio che tu mi dica quello che volevi dirmi”
Scoppia
a ridere “no, non sei così masochista, non vuoi
davvero saperlo”
“se
non volessi saperlo, perché sarei qui?”
“allora
cambiamo domanda: perché dovrei dirtelo?”
“perché
volevi farlo fino a qualche giorno fa…”
“appunto,
volevo, ora no…”
“Potter!”
“alzare
la voce non ti servirà…ti dirò quello
che vuoi sapere solo dopo e se esaudirai
qualche mia richiesta”
Ci
penso.
Potrei chiedere a Blaise, ma lui…non voglio costringerlo a
tradire Draco. Andiamo,
un idiota Grifondoro che può mai volere da me? Al massimo
che gli faccia i
compiti..comunque, meglio prendere precauzione
“Potter,
giura che non mi costringerai a venire a letto con te?”
Lui
sorride”giuro”
“allora
accetto”
Vedo il
suo sorriso allargarsi quando mettiamo tutto per iscritto, ed
è quello il
momento in cui comincio ad avere paura.
|
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Capitolo 14 *** Capitolo 13 - Forse Era Meglio Non Sapere ***
Ciao a tutti! Allora,
giusto un paio di
notizie veloci e poi vi lascio al capitolo!
Ho aggiornato presto
poiché domani parto, e
non sapendo quando potrò aggiornare, ci tenevo a svelarvi il
segreto di Draco! Non
mi odiate quando leggerete, è una situazione provvisoria! I
ringraziamenti li
farò al prossimo aggiornamento, però ci tenevo a
far notare che su consiglio di
Bellatrix_indomita il raiting è stato abbassato ad
arancione. Secondo voi va
bene?
Recensioni sempre
gradite, ciao a tutti!
Perché sono
stata
così stupida da mettermi in una situazione del genere? Nella
tana del nemico!
Draco sarebbe molto deluso dalla mia mancanza di intelligenza in questo
momento, ma la voglia di sapere era talmente tanta che non sono
riuscita a
ragionare lucidamente. Sarebbe stato meno rischioso estorcere la
verità a
Potter con una crociatus…e invece sono qui, nel dormitorio
maschile dei
Grifondoro, a fare i compiti di trasfigurazione a
quest’idiota. E’ l’unico che
avendo una ragazza a sua disposizione si fa fare i compiti, ma
vabbè, meglio
per me, altrimenti mi sarei trovata proprio nei casini! I compiti poi
non sono
un problema: contrariamente a quello che molti possono pensare di me,
non sono
una stupida.
“non potevi
chiedere alla Granger?E’ molto più brava di me in
trasfigurazione”
“No, non
potevo.
Aveva da fare, ha anche lei una vita sai?”
“Questa si
che è
una notizia”
Sbuffa infastidito
dalla scarsa considerazione che ho della sua amichetta, ma in
realtà sono
sorpresa davvero, non l’ho detto per il gusto di prenderlo in
giro. Beh, hai
capito la
Granger,
si sarà appartata con Weasley, dopotutto se è
stata capace di farlo lasciare
con la
Brown..
Ma proprio in quel
momento, dalla scala a chiocciola sale Weasley e mi dedica
un’occhiata
sconvolta.
“Che ci fa
lei
qui?”
“Si
è gentilmente
offerta di darmi una mano con i compiti” spiega san Potter, e
io sbuffo “a buon
rendere, ovviamente” specifico
Non vorrei che il
caro pezzente pensasse che ho una cotta per il suo amichetto deficiente
salvatore del mondo magico.
Annuisce, come a
far segno di aver capito, poi i suoi occhi si posano sulle mie gambe,
lasciate scoperte
dalla gonna un po’ troppo corta.
Con un gesto
infastidito l’allungo e mi sistemo meglio sulla sedia. Potter
ride divertito
“Credevo che
voi
serpi foste più intraprendenti, tu ti lasci spaventare
così da uno sguardo?”
Sorrido
leggermente, trattenendo l’istinto di schiantarli entrambi.
“eh che ci
vuoi
fare, le apparenze ingannano, magari non sono così troia
come credi.”
“Peccato…”
ghigna
Weasley malizioso, guadagnandosi un mio sguardo schifato.
“Potter, ho
finito, parli adesso?”
“non
ancora” si
diverta a giocare, il bastardo
“avrei
sete”
Ma per chi mi ha
preso, per un elfo
domestico? Sono
pronta a ribattere, poi mi viene l’illuminazione.
“Certo, vado
subito”
Tanta gentilezza
lo insospettisce, lo capisco da come stringe gli occhi.
Mi alzo e mi
dirigo verso le cucine, arrivandoci subito grazie a un passaggio
segreto. Passo
vicino ad un’aula nei sotterranei e sento dei gemiti. Nott e la Brown?
No, lei sta
invocando il nome di Draco. Cazzo. Non è la prima volta che
lo vedo farlo con
qualcuno, ma adesso, non so perché, sento una fitta al cuore
e decido di non
guardare: la voglia di ucciderla, chiunque sia, sarebbe troppo forte e
lui non
approverebbe.
Prendo del succo
di zucca in cucina e dopo dieci minuti sono di nuovo nella sala comune
dei
Grifoni. Prima però, ho avuto l’accortezza di
“correggere” il succo di zucca
con una dose consistente di veritaserum, rubato tempo fa dalla dispensa
di
Piton.
Oddio, rubato
è
una parola grossa…come se lui non sapesse che sono stati
Tiger e Goyle, su
ordine di Draco, a prenderlo. Ma ovviamente, ha fatto finta di
niente…
Comunque, non
è
questo il momento di lasciarsi distrarre! Pensandoci bene, Potter sotto
veritaserum potrebbe essere utile anche a Draco..se solo non fosse
così
impegnato! No, non devo pensarci…
Salgo le scale, mi
siedo senza salutare , faccio apparire dei bicchieri e faccio finta di
stappare
la bottiglia già aperta.
Ma evidentemente,
ho sottovalutato Potter.
“Assaggialo”
“cosa?”
E adesso? Cazzo! Di
mia volontà non berrei mai, e lui , resosi conto della sua
incertezza, prende
il bicchiere e mi costringe praticamente a bere. Ora sono veramente
fottuta.
“Colloportus”
Ok, rettifico: ORA
sono fottuta.
Lui e Weasley si
guardano sorridendo. Certo che per essere dei grifoni dal cuore
d’oro, sono
proprio due bastardi.
“Bene
Parkinson…dopo
che avrai risposto a qualche domanda, ti dirò quello che
vuoi sapere e la finiremo
qui, contenta?”
“Sei uno
stronzo
Potter, lo sai?”
Weasley ride
“non mi
sembri in
condizioni di dirlo” dice il rosso”l’idea
è stata tua…geniale, devo ammetterlo.
Cominciamo?”
“Vaffanculo!”
“Allora”
inizia
Potter “ perché ci tieni tanto a scoprire il
segreto di Draco?”
“questa
è una
domanda idiota perfino per uno stupido come te, Potter! Sono innamorata
di
Draco, contento?”
“Credevo che
voi
serpi non sapeste cos’è
l’amore”
“e poi i
razzisti
siamo noi…tu hai mai amato qualcuno al punto da morire per
lui, da fare
qualsiasi cosa, da distruggere la tua dignità e il tuo
orgoglio?”
E’
imbarazzato,
forse si è reso conto di essere più razzista di
noi.
“Ok, domanda
più
seria…sei un mangiamorte?”
“no
potter”
“lo
diventerai?”
“dubito”
“sei la
promessa
sposa di draco?”
“magari”
“lui…”
“potter, una
domanda sulla vita di Draco e ti schianto, questo posso farlo. Basta,
ti sei
divertito, ora è il momento di smetterla. Parla”
“non vuoi
davvero
saperlo, Pansy”
“non mi
risulta
che tu ti sia mai preoccupato per me.”
“sei a
conoscenza
delle amanti del tuo fidanzato?”
“Draco non
è il
mio ragazzo, purtroppo” maledetto veritaserum.
“quindi non
hai
niente in contrario al fatto che lui vada con
qualcun’altra?”
“se non
altro non
ho voce in capitolo, mi manderebbe a quel paese se mi
lamentassi.”
“Come fai a
sopportarlo?”
“è
doloroso
potter, ma sopravvivo. Basta che non si scopi la
Granger.”
Weasley abbassa
gli occhi e Potter ammutolisce.
Cazzo.
|
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Capitolo 15 *** Capitolo 15 ***
Chiedo
scusa, davvero. Non
sto qui a dilungarmi, ma sono stati problemi seri di salute a non farmi
scrivere per così tanto tempo. Adesso sono qui, e posso solo
sperare che non vi
siate dimenticati di me e della fic. Baci
Apro
gli occhi.
Dove
sono? Intorno a me ogni
cosa è colorata di rosso e oro, che ci faccio nel dormitorio
dei Grifoni?
Perché non sono nella mia sala comune?
Dov’è Draco?
Draco…lentamente,
ogni pezzo
del puzzle va al suo posto. Draco e la Granger…allora
era lei in quella classe, poco fa.
No, non posso crederci, quella lurida mezzosangue con cui sono stata
quasi gentile, ma cosa
può aver fatto al mio
Draco?
“Pan,
sei sveglia?”
“Piccola,
stai bene?”
Apro
gli occhi, sono nel mio
letto e non riesco a ricordarmi come ci sono finita. Ero in camera di
Potter, e
lui ha detto qualcosa che non avrei mai voluto sentirmi dire.
Forse…potrebbe
essere stato tutto un sogno, un incubo terribile. Dopotutto, ora Draco
è vicino
a me, seduto tra Blaise e Daphne, e mi guarda preoccupato.
“Pansy,
vuoi spiegarci che è
successo e perché Potter ti ha portato qui svenuta, o devo
andare a
schiantarlo?”
Respiro
profondamente
“mi
ha detto una cosa che non
avrei voluto sapere, sulla granger…”
Draco
impallidisce, ma guardo
Blaise. Lo capisco subito, non ci sono più dubbi,
l’uomo che amo si scopa la
mia peggior nemica. E quest’anno avevo anche deciso di non
odiarla più così
tanto…
È
sempre stato così, ha
sempre vinto lei, si è sempre presa quello che volevo: ha
una media perfetta,
tutti le vogliono bene, è orgogliosa e forte…non
può avere anche Draco. Lei gli
risponde male, lo disprezza, non può amarlo; può
esserne attratta, certo. Ma
l’amore? Quell’amore che io cerco di dargli in ogni
carezza, in ogni bacio, in
ogni parola…
Draco
interrompe i miei
pensieri, chiedendo a Blaise e Daphne di uscire. E’ serio, ho
paura.
“Pan,
partiamo dal
presupposto che non ti devo spiegazioni. Non sei mia moglie.”
“lo
so, ti chiedo scusa”
Io
che gli chiedo scusa.
Scusa per cosa poi? Scusa se mi stai uccidendo? Scusa se ti amo
così tanto?
“Pan,
non puoi sentirti male
ogni volta che mi scopo una. Sono sempre stato chiaro con te.”
“Perché
lei?”
“lei
o un’altra, cosa ti cambia? E’ bella, se vuoi
saperlo”
“Draco,
ti supplico, non
posso sopportarlo”
“Pansy…”
Lo
guardo, le lacrime
scendono. Non so con quale coraggio gli sto chiedendo di mandare a quel
paese la
Granger, e mi preparo già
a una brutta risposta.
Lui
sospira, poi si infila
sotto le coperte vicino a me.
Ormai
mi ha insegnato e per
quanto distrutta, mi do da fare per soddisfarlo.
E
poi succede qualcosa che
non mi sarei mai aspettata: mi ferma. Mi abbraccia, un leggero bacio a
fior di
labbra, e chiude gli occhi.
Non
lascerà stare la Granger, lo so.
Né nessun
altra, ma va bene così. Stanotte…sono sempre
stata sua, ma stanotte lo sento
mio. Lo sento così vicino, così
bello…non mi è mai successo, neanche quando
abbiamo fatto l’amore. Sesso, per lui. Dettagli, solo inutili
dettagli. E’
tutto perfetto, è già tanto quello che ho, non
posso permettermi di lamentarmi.
Mi
sveglio qualche ora dopa,
con la luce del sole che entra dispettosa dalla finestra. Draco non
c’è, lo
sento prima ancora di svegliarmi del tutto, e all’improvviso
sento freddo.
Mi
alzo, lentamente. Daphne e
Milly non ci sono, saranno andate a fare una passeggiata. Ho voglia di
parlare con
Blaise. Mi vesto alla meglio, semplicemente per decenza, e con le
ballerine ai
piedi corro verso la sua stanza. I capelli mi ballano sulle spalle,
riflettendo
la luce del sole. E’ una giornata di quelle che fanno
sorridere, di quelle che
ti fanno sentire bene. E io voglio il mio migliore amico.
Non
faccio in tempo di
avvicinarmi alla porta, che sento la voce di Draco venire
dall’interno. E per
quanto ami quella voce più di ogni altra cosa, non posso
fare a meno di
restarci male: avevo davvero voglia di parlare con Blaise, di ridere
davanti a
una sigaretta come non facciamo da tanto.
E
ora che faccio?
Devo
ascoltare, non riesco a
ignorarli, lo so che è sbagliato.
“Non
puoi lasciare stare la
granger? Pansy è più bella, e anche tutte le
altre lo sono”
“non
lo so Blay…è un gioco, è
divertente.”
“un
gioco?”
“sono
abituato ad avere tutto
e subito, con la Granger
c’è il sapore della sfida.”
“Draco,
stai giocando col
fuoco”
“Blay,
Pan non mi lascerà
andare per questo, ne sono sicuro.”
“non
intendevo questo. Pansy,
povera piccola, per tua fortuna e sua sfortuna ti ama da morire. Tu
però
potresti innamorarti della Granger, è un
classico…l’unica per cui devi
lottare…fermati Draco”
“Blay,
stai delirando! Daphne
ti ha mandato in bianco di nuovo giusto?”
“Questo
non c’entra”
E
sorridono. Non sanno di che
parlano…povero Blaise, ho detto cento volte a Dap che deve
dirglielo, ma sono
scelte sue e non posso permettermi. Lei era così
piccola…e al solo pensarci,
vorrei stringere la mia migliore amica. E’ così
bella, lo è sempre stata… e
solo io so quello che ha passato. E blaise pensa di essere lui a non
andare
bene, che tesoro. Mi accorgo di sorridere anche io, come sempre quando
si parla
di amore, come sempre quando si parla di Daphne e Blaise.
Passi.
O cazzo.
“Pan,
guarda che puoi
entrare” Draco
“Ero
venuta per Blaise”
Mi
guarda, ghigna. Tanto per
cambiare.
“Ma
resterai per me, giusto?”
Mh,
se gli piace che gli si
dica di no magari potrei…
Mi
stringe. No, non potrei.
Vedo
Blaise uscire e chiudere
la porta, Draco accarezzarmi e poi…mi perdo, come sempre,
nel ghiaccio dei suoi
occhi e nel fuoco delle sue mani.
|
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Capitolo 16 *** Capitolo 16 ***
Capitolo
17
Ora
basta, basta davvero. Sono stanca, giuro che non ne posso
più.
Stanca
di svegliarmi e non trovarlo al mio fianco, stanca di dover elemosinare
amore
da un uomo che si mi usa solo per scaldare il letto, stanca di essere
etichettata da mezza hogwarts come quella che non sono.
Io
amo Draco, da morire…ma devo imparare ad amare di
più me stessa. Anche io ho
dei sentimenti, e deve imparare a rispettarli, non chiedo poi
così tanto.
Non
avrei mai pensato di arrivare a pretendere qualcosa da lui, ma farsi
vedere in
atteggiamenti poco casti con la Granger così
presto, dopo tutto quello che è successo ieri…se
mi vuole davvero bene come dice, deve dimostrarmelo. Tremo mentre penso
che
impuntandomi potrei perderlo, forse per sempre, lui odia i ricatti. Ma
così…non
posso, non ce la faccio più. Entro senza bussare in camera
sua e non mi
sorprendo di trovarlo in compagnia femminile. Non è lei,
fortunatamente.
“Pansy”
mi sorride come se niente fosse e io cerco di ricambiare
“è urgente?”
“Si
…direi di si” la voce esce bene, ferma e decisa
come mi ha detto Daphne.
“Cinque
minuti e arrivo”
Scendo
in sala comune e mi siedo su uno dei divanetti, con la testa tra le
mani. Dio,
quanto ho paura. Devo farlo però…voglio dargli
tutto, davvero, ma pretendo un
minimo di considerazione!
Eccolo
che scende, riallacciandosi velocemente la camicia azzurra come i suoi
occhi.
Si siede accanto a me e poggiando un dito sotto il mio mento mi
costringe a
guardarlo negli occhi.
Il
mio cuore perde un battito mentre mi chiede “allora, cosa
succede?”
Tutta
la mia determinazione viene meno al suono della sua voce, al contatto
con la
sua pelle, alla vista dei suoi occhi che cercano di leggermi dentro.
La
voce non è più ferma, ma ci provo lo stesso
“So
che non ne ho il diritto Draco…forse mi prenderai per
pazza…ma sai, non ho
apprezzato il tuo comportamento.”
Si
acciglia e fa per parlare , ma non gliene
lascio il tempo
“aspetta,
fammi finire. Io…non ce la faccio. Ho mandato i miei
principi a puttane per te,
e non me ne pento. Ma cazzo, ti costa tanto dimostrarmi qualcosa tu una
volta
ogni tanto? E’ chiedere troppo un gesto fatto di tua
volontà, o magari una
passeggiata fuori invece delle tante giornate passate chiusi in
camera?”
“Che
cosa stai cercando di fare?”
“Sto
cercando di dirti quello che penso, e considerando che quando ci sei tu
mi è
difficile mettere due parole in fila ti prego di non rendermela
così difficile.
Non pretendo tanto Draco…”
“Pansy,
tu non stai dicendo quello che pensi. Tu stai ripetendo un discorso che
hai
imparato a memoria, non offendere la mia intelligenza. Se vuoi dirmi la
verità
devi farlo fino in fondo”
“Non
sono sicura che tu voglia sentirla, e soprattutto non so se
riuscirò a dirtela”
“Sto
aspettando…”
“
Draco, io ti amo”
Abbasso
gli occhi e tremo mentre lui alza le spalle.
“Sai
che novità”
Cerco
disperatamente la forza per continuare
“Fammi
finire, ti prego. Io lo so che tu mi avevi avvisato
dall’inizio, che non volevi
che soffrissi e tutto il resto…ma è stato
più forte di me. Sono arrivata a
vivere di te, anzi, sono arrivata a vivere solo per soddisfarti. E mi
sta bene,
non me ne lamento, anzi….Però Draco…io
ti ho dato tutto e voglio darti tanto
altro ancora, non hai che da chiedere. Ti chiedo solo di non portarti a
letto la
Granger”
“Pan,
questo non è che uno stupido capriccio”
“Io
ho soddisfatto tutti i tuoi capricci e sono pronta a continuare a
farlo. E’ l’unica
cosa che ti chiedo…dimostrami che sei disposto a rinunciare
a qualcosa per me.”
“Pansy,
io pensavo di essere stato chiaro con te”
“Va
bene Draco, accetto la tua decisione. E ovviamente, non
saprò mai dirti di no,
sono sempre qui per te. Però…questo cambia la
situazione…anche se resterai il
mio primo amore, il primo con cui ho fatto
l’amore…”
“Pan,
ti prego di non tirare in ballo questa cosa. Mi sembri Daphne
adesso…davvero,
non farla così lunga”
Uno
schiaffo, stavolta non l’ha dato lui; il suo volto indignato
e furioso mi fa
capire che l’ho fatta grossa, ma non me ne pento neanche per
un secondo.
“Non
parlare di cose che non sai Draco….la nostra conversazione
finisce qui”
“Non
osare muoverti da lì, Parkinson” Mi sforzo di non
piangere davanti al suo tono
brusco e all’uso del cognome…mi alzo e mi dirigo
nel dormitorio già con gli
occhi appannati dalle lacrime. Se fossi stata più attenta,
avrei visto un
secondo schiaffo sulla stessa guancia che ho colpito io.
“Daphne,
che cazzo fai?”
“Non
la farò lunga Draco….non parlare mai
più della mia vita privata, perché non sai
niente. Sai perché sono così tesa
sull’argomento? Avevo 13 anni quando ho fatto
sesso per la prima volta…sono stata violentata.”
Draco
sbianca mentre il senso di colpa si dipinge sul suo viso
“Mi
dispiace, Daphne”
“Draco,
non devi dispiacerti: non è colpa tua. Non questo,
almeno”
Un’occhiata
allusiva alle scale lascia intendere cosa voleva dire.
“Daphne,
dì a Pan che la questione non finisce qui. E tu faresti
meglio ad andare a
cercare il tuo ragazzo…ha il diritto di sapere”
|
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