All for love - anche i serpeverde amano

di stellina767
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1- Presentazione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Hogwarts Occupata ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Io Non Mollo ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - My Best Wish ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Promesse ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6- 8 Gennaio <3 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - La Mezzosangue ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - MagicBlue ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Strani Risvolti ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Piani ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Una Situazione Sempre Più Incasinata ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Litigi & Chiarimenti ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Potter, Blaise & Il Segreto Di Draco ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 - Forse Era Meglio Non Sapere ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1- Presentazione ***


Mi guardo allo specchio e mi sistemo i capelli, soddisfatta. Forse è meglio che per prima cosa mi presenti: mi chiamo Pansy Parkinson, ho 16 anni, frequento Hogwarts nella casa di Serpeverde(sesto anno) e mi sto preparando per stasera. Ci sarebbero tante cose da dire su di me, ma verranno fuori da sole. Dallo specchio vedo Daphne che mette a posto la spazzola; Daphne è la mia migliore amica da una vita e non riesco proprio a immaginare la mia vita senza di lei. E’ veramente fantastica: sempre pronta a darmi consigli, ad ascoltarmi, a consolarmi quando piango…e devo dire che ci vuole pazienza perché, almeno ultimamente, piango abbastanza spesso. Andiamo in camera mia; abbiamo ancora un’ora prima della festa e siamo già pronte.

Ci siamo appena sedute sul letto quando bussano alla porta: dal sorriso di Daphne capisco che deve essere Blaise.

Blaise e Daphne stanno insieme da poco più di un anno, e ancora si amano come se fosse il primo giorno. Ho vissuto la loro storia, come spettatrice, fin dall’inizio: ogni litigata, ogni sorriso…e mi sono resa conto che si amano veramente tanto, non che ci volesse un genio a capirlo. Devo dire che se un giorno si lasceranno, dovrò rivedere tutte le mie certezze.

Blaise poi è veramente fantastico, lo adoro: sa esprimere pareri anche negativi senza mai offendere, non giudica mai e, quando sbaglio, se vede che sa quello che faccio, sta comunque dalla mia parte.

All’improvviso mi risveglio dai miei pensieri, mi sono ricordata che devo assolutamente chiedere una cosa a Blaise e con un semplice sguardo lo dico a Daphne.

Lei sospira, stanca di ripetere la stessa scena prima di ogni festa (clandestina), poi chiede:

“ amore, ma per caso sai se alla festa viene anche Draco?”

Blaise mi guarda con un sorriso ironico “cero che viene…e comunque, Pansy, puoi anche chiedermelo direttamente tu!”

Arrossisco. Blaise se ne accorge, ci saluta e esce.

Siamo arrivati al punto critico della situazione, al motivo per cui spesso la mattina vado a scuola con gli occhi arrossati: Draco Malfoy, un nome che dice tutto. Non credo ci sia bisogno di aggiungere che lo amo da morire.

Quante volte l’ho detto, lo so, sembro ridicola…ma questo è amore, quello vero, quello che fa andare il cuore a mille, quello che fa sognare, piangere e soffrire tantissimo.

Il problema è che questa non è una favola: non c’è nessun “e vissero felici e contenti”… lui non è il principe azzurro…anzi, lo è, ma evidentemente non il mio… lui merita qualcuno perfetto quanto lui.

Siamo amici, questo sì, non dico che non mi voglia bene; è solo che non ha potuto fare a meno di rendersi conto di questo mio interesse (molto palese, devo aggiungere!) ed evidentemente non ricambia e cerca di non darmi modo di fraintendere. E questo mi fa impazzire ancora di più: quanti ragazzi sarebbero stati così uomini da non approfittarsene? E’ il classico tipo da storielle di una sera: sarei stata un nome in più su una lista lunghissima, e non mi sarei neanche lamentata, ma lui dice che dopo starei ancora peggio.

Mi finisco di truccare mentre continuo a pensarci: ho provato a dimenticarlo, sul serio, mi sono anche fidanzata, ma non è durata più di un mese. Steven era dolce, mi faceva stare bene, mi rendeva serena ma non era quello che volevo. Quello che lui mi dava con un bacio, lo sento anche solo con uno sguardo di Draco.

Stare insieme non può essere semplice affetto, io voglio l’amore; preferisco stare male che fingere, non è da me.

Io, Daphne e Millicent ci avviamo verso la stanza della necessità, chiacchierando.

Quando sto con loro riesco quasi a non pensare ad Andrea, mi rilasso, mi diverto, è una sensazione bellissima, come se esistessimo solo noi e la nostra amicizia.

Ma, ovviamente, doveva durare poco.

“Stasera voglio uscirci…quarto round” Millicent. Non riesco neanche a piangere, ma effettivamente è probabile che abbia ragione. Anche lei ama Draco, e sono già usciti tre volte. Per amor di pace abbiamo deciso di non litigare e di prendere le cose come verranno. Ognuna fa quello che può, senza colpi bassi però…è un po’ una guerra…e devo dire che lei per adesso ha vinto tutte le battaglie.

Siamo arrivate, entriamo, io mi accendo una sigaretta e mi guardo in giro; Millicent sta facendo lo stesso, e nessuna di noi si accorge di star guardando nella direzione sbagliata.

“cercate qualcuno?”

Quella voce. La sua voce. Inconfondibile, la riconoscerei fra mille.

Mi giro lentamente, mi manca la voce.

“ciao” riesco appena a dirlo, sto tremando; è assurdo l’effetto che mi fa questo ragazzo. Lui ci saluta con i classici bacetti sulle guance e sento il mio cuore perdere un battito. Sta dicendo qualcosa, forse dovrei rispondere, ma non lo sto ascoltando: sono troppo concentrata a guardare le sue labbra perfette…Oddio sto sbavando. Per fortuna interviene Blaise; lo giuro, questo ragazzo è un angelo, mi salva sempre.

Draco si sta guardando intorno, sembra pensieroso. Poi guarda Millicent, le mette una mano su un fianco e la guida verso la pista da ballo.

Ok. Giuro che non importa. Stanno solo ballando, non è che si sono giurati amore eterno. All’improvviso ho voglia di entrare, di sapere…

Poi li vedo, ballare stretti e baciarsi. Come da copione. Avete presente quando ti conficcano un pugnale nel cuore? Fa malissimo, certo…ma alla quarta pugnalata molto meno, ci si rende conto che il peggio è passato, che il cuore ha già versato tutto il sangue che conteneva.

Io non so nascondere il dolore, lo ammetto. Basteranno pochi esempi per farvelo capire: la prima volta che Millicent e Draco sono usciti ho pianto talmente tanto da non avere più lacrime, davanti a loro…la seconda volta sono svenuta. La terza è andata già meglio. E ora, la quarta, credo che riuscirò a trattenere le lacrime il tempo necessario per girarmi e correre fuori. Poi non riuscirò più a fermarmi. Lacrime e sigarette. Bella festa, non c’è che dire…voglio tornare nel dormitorio.

Mi giro per correre fuori ma sento qualcuno che mi ferma; Blaise e Daphne mi stanno abbracciando. Allora crollo, li abbraccio e comincio a piangere disperata. Ma è questo l’amore? Che schifo!

Ci sediamo per terra, io e Blaise ci accendiamo una sigaretta. Fumiamo in silenzio, mentre le lacrime continuano a scendere. Non voglio rovinare la serata anche a loro, non è giusto. Sorrido, fingo, recito ma non ci cascano. Però capiscono che mi va di stare da sola ed entrano dentro, tenendosi per mano. Li guardo e un sorriso malinconico mi sfiora le labbra: il loro è amore, non il mio. L’amore è quando tutti i pezzi del puzzle vanno da soli al loro posto, quando due cuori battono insieme; la mia al massimo può essere chiamata ossessione. E so benissimo che una ragazza ossessionata può non essere responsabile delle sue azioni; in pratica, rischio di farmi molto male. Oddio tanto peggio di così…

 

Sono passate appena due ore, mi sono calmata e ho iniziato a godermi la festa… Draco e Millicent non si sono più visti, chi sa dove sono. Non voglio pensarci, ma tanto tra poco dovrò vederli per forza: in genere è la parte più bella di queste feste ma oggi sarà una tortura. Quando la festa finisce restiamo sempre un po’, noi serpe verde…se solo potessi andarmene…

Eccoci, mi siedo sul divanetto bianco, è morbidissimo. Gli altri mi stanno guardando, effettivamente la mia passione per Draco non è esattamente quello che si può definire un mistero. Si vede che ho pianto, mi fanno male gli occhi, ma cerco di non darlo a vedere. Tanto è inutile negare, lo sanno meglio di me.

Entrano Millicent e Draco e si siedono. Non vicini, anzi. Come a voler far capire, al di là di ogni irragionevole dubbio, che un’uscita con Draco è questo. Un’esperienza unica, attimi indimenticabili, ma niente di più, almeno finché tra le tante non troverà quella capace di rubargli il cuore. Guardo Millicent e vedo che sembra felice: sapeva che sarebbe finita così, proprio come le altre volte, ma in fondo non c’è niente da lamentarsi.

Draco si toglie la giacca e si sbottona la camicia, poi si fa un po’ d’aria con la mano “che caldo madò tengo una sete... “.

Stronzo, l’ha detto apposta. Lo sa che adesso mi alzerò, prenderò lo champagne, glielo verserò e glielo porterò. E’ assurdo, ogni cosa che dice la faccio, che sia farlo passare avanti al distributore che …qualsiasi altra cosa. Forse non dovrei, così lui almeno si chiederebbe perché e mi penserebbe un po’. Magari si avvicinerebbe per chiarire. Però no, non posso…sembrerebbe che sto rosicando perché loro sono usciti…è vero, sto rosicando, ma sarebbe come dirglielo proprio.

Mi alzo e gli porto il bicchiere di champagne.

Lui sorride “Grazie” e mi fa una carezza.

Arrossisco, sorrido e riesco appena a balbettare un “prego” mentre torno a sedermi…che sia amore o ossessione, forse vale la pena di soffrire così tanto per una sua parola.

 

 

8.05.

Mi sono appena finita di vestire , Daphne e Millicent mi stanno aspettando giù in dormitorio.

A volte penso a quanto, agli occhi degli altri, possa sembrare strano vedere me e Millicent così amiche dopo la “discussione” che avemmo in sala grande. Mi ha raccontato ogni dettaglio di ieri sera, ad ogni parola ho sentito uno spillo conficcarsi nel cuore, ma alla fine per un’amica è un dolore sopportabile.

Ci sediamo a colazione al nostro tavolo, ai soliti posti. Saluto Blaise e Draco con il cuore che ricomincia a battere per i fatti suoi. Poi un particolare che non avevo notato mi colpisce: sta fumando. Rimango sconvolta: anche io fumo, a dire la verità, mi aiuta a scaricare i nervi, ma lui..non può, gli fa male! Nota il mio sguardo e sorride, sembra che abbia letto tutti i miei pensieri.

All’improvviso sento qualcuno chiamarlo, lui si gira e anche io ,curiosa, cerco di capire chi sia.

Lui la saluta con un gesto della mano, metto meglio a fuoco l’immagine di quella ragazza: è bellissima, con i boccoli biondi che le incorniciano il viso perfetto, e quei grandissimi occhi celesti. La conosco di nome, si chiama Giorgia ed è una corvonero che frequenta il quinto anno; Millicent interrompe i miei pensieri

“scommetto che da qua a due giorni ci esce”

Annuisco, è probabile.

Blaise sorride e mi passa un braccio intorno alle spalle : “due giorni? Direi proprio di no…secondo me prima dell’ora di pranzo.”

Si, effettivamente è ancora più probabile.

Tutti insieme andiamo a lezione di trasfigurazione;

una volta sedute, noto che Daphne mi guarda come se si aspettasse di vedermi morire da un momento all’altro; sta per dirmi qualcosa quando entra la professoressa Mcgranitt che ci incenerisce con lo sguardo…molto simpatica come sempre!.

Allora prende un mio foglio di pergamena e scrive qualcosa: butto un occhio alla professoressa ma è tutta presa dalla sua spiegazione, e mi chino per leggere:

“stai bene?”

“perché?”

“tra ieri sera e stamattina…”

“ormai ci sono abituata. Ma per quanto credi che andranno avanti lui e Millicent?”

“non lo so, finché lui non si scoccerà. Lei non gli dirà mai di no.”

“giustamente! Chi lo farebbe?”

La vedo sorridere; lei è l’unica ragazza a cui Draco non interessa neanche un po’, se non come amico.

“Ne abbiamo già parlato : se ti piace così tanto buttati, non credo che si sposti”

“lui può avere chiunque, perché dovrebbe uscire con me?”

La professoressa inizia a fissarci insistentemente e decidiamo che è il caso di smettere: io mi appoggio con la testa sul banco, e non è difficile immaginare chi sia l’oggetto dei miei pensieri. Lo vedo sorridermi come fa sempre e mi sento svenire; probabilmente mi sono addormentata e sto sognando, perché ci vedo baciarci. In genere a questo punto (o un po’ più avanti) suona la sveglia…oggi invece è la campanella a riportarmi alla realtà.

I miei compagni di classe si stanno alzando; oddio, devo essermi veramente addormentata perché siamo già all’ultima ora, erbologia. Stiamo andando in palestra ma decido che non ne ho voglia, tanto la prof non ha mai fatto l’appello , dall’inizio dell’anno. Salgo le scale a due alla volta e mi ritrovo al secondo piano, ; vado verso i bagni dei maschi per fumare: è uno dei posti più appartati della scuola. Saluto degli amici ma li vedo strani, come se stessero cercando di nascondermi qualcosa. E’ strano, non si sono mai comportati così, deve esserci per forza qualcosa sotto.

“ma cosa..” inizio a dire, poi li vedo e mi blocco. Draco e Giorgia. Mi giro e scendo le scale, raggiungo i miei compagni a Erbologia, stando attenta a non farmi vedere dalla professoressa . Mi siedo sui gradini, piango un po’. Blaise aveva ragione, ha sempre ragione. Daphne si avvicina e mi guarda: capisce tutto e mi sento sollevata, non ce la farei a raccontare. La campanella suona di nuovo, coprendo i miei singhiozzi.

 

***********************************************************************

 

Pomeriggio libero, che bellezza! Siamo tutti in sala comune, ma pensandoci bene deve esserci qualcosa che non va, Silente non aveva mai annullato le lezioni.

Seduti attorno al fuoco ci siamo io, Daphne, Blaise, Millicent, Draco e tanti altri, ma ovviamente non ho occhi che per lui. Com’è bello guardarlo, sognare, illudersi che anche solo per un momento sarà mio…

A volte penso che se anche per qualche miracolo uscissimo assieme, sverrei sul colpo e non riuscirei a fare niente. Considerando che adesso, solo a guardarlo, mi sono incantata, non è poi così improbabile. Lui, sorridendo divertito, fingendosi ignaro a tutti quegli sguardi carichi di desiderio, sta raccontando ai ragazzi e a chiunque sia interessato i dettagli sconci su quello che lui e Giorgia hanno fatto nel bagn. Sorridono tutti interessati, tranne Blaise che ogni tanto butta occhiate preoccupate nella mia direzione, e Daphne che non fa niente per trattenere un’ espressione disgustata.

“ Draco ma che schifo! Povera ragazza, magari lei adesso pensa che potrebbe esserci qualcosa tra voi..”

“Se lo pensa è una stupida” risponde lui con un’alzata di spalle “io non le ho mai fatto intendere niente del genere, lo sai come sono fatto. Non mi piace illudere le ragazze.”

“Ma sai quanto può essere traumatico per una ragazza che ti ama essere trattata come una puttana?”

“Daphne, ascoltami. Io non sono uno stronzo, parlo chiaro dall’inizio. Giorgia l’ho conosciuta ieri, dopo la festa, tu credi davvero che possa amarmi?”

Daphne effettivamente esita, incerta.

“se invece” continua lui “il tuo voleva essere un discorso più generico, mi dispiace far stare male qualcuno che prova davvero qualcosa per me, te lo giuro. Non ci godo a vedere le ragazze piangere, soprattutto se si parla di amiche a cui voglio bene davvero.”

Abbasso gli occhi, imbarazzata, perché lui mi ha guardato un attimo di troppo. Per fortuna il momento di tensione passa presto

“io mi vado a fumare una sigaretta” dico , alzandomi.

E’ chiaro che voglio stare un po’ da sola, perché né io né nessun altro ci siamo mai fatti problemi a fumare in sala comune.

“ti faccio compagnia” Oddio. Draco.

“Grazie…” riesco appena a dire

 

“come stai?” mi chiede a bruciapelo poco dopo, appena accendiamo le sigarette

“bene” mento

“bugiarda!”

“ma che vuoi che ti dica?”

“la verità, e non usare questo tono con me.”

“scusami…”

Ancora…è stato lui ad alzare la voce per primo, perché non riesco a rispondergli come si deve?

“sto aspettando” mette il cavalletto e si gira un po’ di più verso di me.

Mi sento male, non ce la faccio neanche a guardarlo negli occhi.

“Draco…”dico, fissandogli le scarpe; lui mi costringe ad alzare la testa e a guardarlo. Sento le lacrime che iniziano a scendere.

“ti prego” è tutto quello che riesco a mettere insieme “non chiedermelo, non ce la faccio, lo sai già…non farmelo dire, per favore.”

Mi lascia, mi accarezza il viso e io comincio a vedere le stelle

“non devi stare male, non te lo meriti.”

Poi cambia argomento. E io arrossisco, pensando a quello che avrei potuto dirgli “no sai scusa è solo che ti amo”…non avrebbe riso, non me l’avrebbe fatta una cattiveria del genere, sarebbe stato dolce e comprensivo come sempre…almeno come è sempre stato con le persone a cui vuole bene, e io mi sarei sfogata. Tutti lo vedono come uno stronzo, un bastardo…non dico che non lo sia con tutti gli altri, però…come si fa a non amarlo? Ora che ci penso, è strano…oggi non abbiamo incontrato il trio dei miracoli, erano assenti…stanno sicuramente tramando qualcosa

 

“Ma dai che hai da lamentarti?E’ stato gentile”

“lo so è solo che…non ce la faccio più”

“Pansy…tu lo ami?”

“non lo so, ma farei ogni cosa per lui.”

“e tu credi che lui non ci starebbe?”

“è troppo un signore per approfittarsene”

“è un uomo, la carne è carne. Sai che sono contraria a certe cose ma non dire stupidaggini: ci starebbe sicuramente.”

“tu dici?”

“Non farti venire strane idee!”

“no,certo…non lo farei mai, ho sedici anni in fondo..”

“esattamente, quindi dimentichiamoci questa conversazione!”

 

Andiamo a fare un giro, noi due e Millicent; si respira una strana aria, c’è agitazione sui volti dei professori… e la risposta ci attende in sala comune.

E’ Draco a spiegarci tutto, e per una volta presto più attenzione a quello che dice che a quanto è bello.

“Il ministero ha approvato un nuovo decreto…non ci crederete mai, è assurdo…”

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Hogwarts Occupata ***


Capitolo 2

Hogwarts occupata

 

Credo che quello che stiamo facendo passerà alla storia, un po’ come la rivolta dei goblin nel 1689, o forse era il 1698, la storia della magia non è mai stata la mia materia preferita: in realtà vado bene a scuola, ma tutte quelle date mi confondono.

Comunque, non ho mai gli studenti di tutt’e quattro le case così d’accordo. Ieri ho letto il decreto sul giornale, diventerà legge fra 4 giorni, abbiamo tempo per farci sentire. E quale modo migliore di occupare la nostra amatissima scuola, Hogwarts?

Così ci siamo attivati: niente lezioni e niente supervisione dei professori, perché Silente è d’accordo con noi: loro non usciranno dalle loro stanze. Mi guardo intorno: gli striscioni sono ovunque…”la scuola è OCCUPATA”, “noi non molliamo!” e tanti altri…è bellissimo, perché abbiamo aspettato così tanto per fare una cosa del genere

 

 

Ok,è troppo anche per lui. Cinque in due ore! E’ assurdo!!! E Millicent è fra queste fortunatissime ragazze. Io sono sconvolta, ma credo che questo sia solo l’inizio.

Sono in una classe con Daphne, Blaise, Astoria, Tehodore, Jane(un’altra mia compagna di casa) e tanti altri e ci stiamo divertendo come i pazzi giocando a carte, ballando e cantando.

Però se potessi evitare di sentire i rumori un po’ particolari che arrivano dalla classe vicina, dove sono rinchiusi da 124 minuti esatti Draco e le cinque prescelte, andrebbe infinitamente meglio.

Quasi come se mi avessero sentito, entrano all’improvviso Draco e Millicent: le altre, evidentemente, sono andate via. Sembrano tutti e due piuttosto scossi…comunque, si uniscono alla nostra partita a carte. Risultato? Gli passo sotto il banco tutte le carte che gli servono e alla fine perdo miseramente! E pensare che ero in vantaggio…cosa non si fa per amore.

Guardo fuori e mi accorgo che si è già fatto buio, il tempo è volato.

Scendiamo nell’atrio per mangiare tutti insieme, cantando slogan contro la riforma e ridendo spensierati come solo degli adolescenti possono essere. Stiamo vivendo qualcosa di unico, tra vent’anni racconteremo ai nostri figli di quest’occupazione, saremo orgogliosi di poter dire che c’eravamo. Speriamo solo che serva a qualcosa!

Mi sono distratta un attimo e ho perso un passaggio: Draco sta baciando una ragazza. E’ veramente incredibile, sta esagerando, adesso chi è questa? Quando riesco a vederla meglio mi sento presa da una rabbia improvvisa: Helen.

Ci odiamo dai tempi dell’asilo, è la mia peggior nemica, tutta sorrisini falsi e critiche dietro le spalle, la Corvonero più stronza che sia mai esistita. E’ bellissima però, è mi sa che questo è un motivo più che sufficiente per Draco per uscire con lei.

Millicent sta piangendo dietro gli occhiali da sole, la cerco di abbracciare ma mi respinge: non vuole che qualcuno si accorga di come sta… la ammiro molto, è forte, o almeno sa far credere di esserlo. Io sono distrutta e non mi vergogno a dirlo…in fondo che c’è di così sbagliato nell’essere innamorati?

Daphne e Blaise, come sempre i miei angeli, si offrono di accompagnarmi a fare un giro, e fumando nel corridoio mi rendo conto di stare per esplodere…lo amo, ne sono sicura. E sono pronta a qualsiasi cosa per lui, non lo dico per dire.

Mi tornano in mente le parole che mi ha rivolto Helen qualche giorno fa “sei troppo una santarellina, finche non ti svegli un po’ non otterrai niente!”

Ecco a che cosa si riferiva…lo dico a Blaise e Daphne.

“aveva ragione, sono stata una stupida…ma adesso basta…voglio uscirci, a qualsiasi costo, non m’interessa se finirà lì, non m’interessa se gli altri penseranno male …io lo faccio perché lo amo. L’importante è che lo capisca lui.”

“Pansy” Blaise si è fermato, è serio “non ti rendi conto di quello che dici?”

“Pansy, ha ragione lui! Dopo cosa ti rimarrebbe?Solo rimorsi”

“Meglio dei rimpianti!” I rimorsi sono brutti, è vero, ma almeno non ti lasciano con il dubbio che ce l’avresti fatta! I rimpianti sono terribili, puoi rimanere per ore a immaginarti come sarebbe potuto andare a finire se avessi avuto il coraggio di rischiare.

Cercano di dissuadermi per circa due ore, ma ormai ho deciso, e un’occasione come questa non mi si presenterà mai più. Non c’è tempo da perdere, ogni secondo di dubbio è una sofferenza…

“sei proprio sicura? Sei consapevole di come starai dopo?”

“si, e mi sta bene. Blaise per favore, puoi dirglielo tu? Non avrò mai il coraggio di saltargli addosso..”

“non cambi idea ?”

“no, assolutamente”

“d’accordo, ci parlo io appena si stacca da Helen”

“grazie…”

Rimaniamo in silenzio per un po’, non sapendo che dire.

Segue un abbraccio di gruppo, l’unica cosa che abbia senso in quel momento. Daphne mi sorride, rassicurante. Poi interviene Blaise

“però stai attenta, fai in modo che nessuno lo venga a sapere..la gente è cattiva, lo sai vero?”

“certo…grazie di tutto”

 

C’è da dire di Blaise che quando dice una cosa la fa: non sono passati neanche venti minuti dalla nostra conversazione al piano di sopra, e già sta mantenendo la promessa. Io, Daphne, Millicent e Jane stiamo mangiando degli snack comprati ai distributori, e ogni cinque secondi circa mi giro per vedere Blaise e Draco che parlano, seduti qualche metro dietro di noi, cercando inutilmente di capirci qualcosa.

Daphne mi sussurra all’orecchio “Oi ora basta, si capisce che gliel’hai chiesto tu se ti giri ogni due secondi!”

Ha ragione, sto esagerando…è solo che sono così nervosa…non riesco a mangiare, e ho appena dovuto buttare la sigaretta perché la mano mi tremava troppo.

Ovviamente, tutto questo non poteva passare inosservato agli occhi delle ragazze, che hanno iniziato a tempestarmi di domande (alle quali, ovviamente, non mi sono neanche sognata di rispondere) che non hanno per niente giovato al mio mal di testa.

“tesoro ma vuoi qualche medicina? Ho l’Oki, l’aspirina…”

Quant’è dolce Jane, è un tesoro. Poi dicono che noi Serpeverde siamo delle stronze…Sorvolando sul fatto che si è portata dietro praticamente una farmacia intera, la ringrazio ma le dico che non voglio niente.

Forse una camomilla mi farebbe bene, in genere c’è nell’armadietto al secondo piano. Mi scuso con le altre e vado a prepararmela; quando finalmente è pronta, entro in una classe, mi siedo su un banco e chiudo la porta…mi sa che devo riflettere un po’, la situazione mi sta sfuggendo di mano. Sono stata un’incosciente: se Draco dirà di no, come farò a guardarlo ancora in faccia?

Sto tremando, ormai sono le 2 di notte e nessuno di noi è vestito pesante… Sento la porta aprirsi, ho paura di girarmi.

“Che stai facendo qua da sola?”

“Io…veramente…” e poteva mai essere che in suo presenza riuscivo a formulare una frase di senso compiuto che non comprendesse la parola scusami? Forza, devo calmarmi.

“ non mi sentivo bene, sono venuta a farmi una camomilla” ora si che va meglio, se mi impegno ce la posso fare!

“ora stai meglio?” “si, grazie…ma tu che fai qui?”

“se ti do fastidio me ne vado” si avvia verso la porta

“no…resta” E’ di spalle e non riesco a vederlo sorridere; arriva alla porta, la chiude a chiave e poi si rigira verso di me.

 

Ci guardiamo in silenzio per un attimo, durante il quale sono convinta che lui possa sentire tranquillamente il battito del mio cuore impazzito; non dice niente, sembra quasi godere del mio nervosismo.

“Hai una sigaretta?” mi chiede all’improvviso

“certo” un sospiro di sollievo mentre gliela passo.

Lui si stende su un banco, su un fianco, e mi fissa, pensieroso.

“Non potrei mai, non sai quello che dici”

Mi sento morire “cosa?”

“non fare la stupida, sai benissimo di cosa sto parlando. Tu non sei una puttana, e io ti voglio troppo bene per approfittarmene.”

Ok, un respiro profondo…poi mi butto, tanto ormai non ho niente da perdere.

“e se io volessi che tu ne approfittassi?”

“non sai quello che vuoi!”

“non trattarmi come una bambina, perché non lo sono più!”

“questo non c’entra, non voglio che tu stia male!”

“perché ora secondo te sto bene?” le lacrime mi salgono agli occhi, ma le fermo: non voglio che lo faccia per pietà, sarebbe troppo umiliante.

“Pansy io…lo sai come sono fatto, secondo te non mi farebbe piacere? Non sono sicuro che sia il caso.”

Non so cosa mi sta succedendo: vedo tutto sfocato, poi rimetto a fuoco e all’improvviso, per un attimo, non vedo più niente. E’ tutto buio, poi sento una risata che somiglia moltissimo a quella di Helen…probabilmente la sto immaginando. Rimetto a fuoco la classe, Draco mi sta fissando, preoccupato; evidentemente sono sbiancata.

“Stai bene?”

“Scusa” tanto per cambiare. Sto diventando prevedibile. Esco quasi di corsa dalla stanza, trattenendo le lacrime. Che situazione disperata…non mi va di scendere, ma è probabile che Draco venga a cercarmi…però se sto in mezzo alla gente non dirà niente, almeno spero.

Scendo le scale di corsa e raggiungo gli altri..seduti per terra nell’atrio, stanno guardando un film su un computer portatile; qualcun altro, invece, si è già addormentato.

“Pansy…che è successo?”

Daphne. A lei i miei occhi lucidi e l’espressione affranta non potevano passare inosservati..ma non mi va di parlarne, di pensarci.

“Dopo…”

Intravedo Draco avvicinarsi; presa da un illuminazione improvvisa, prendo una coperta e mi stendo, fingendo di dormire.

Non so quanto possa essere credibile, me lo chiedo quando lo sento sedersi vicinissimo a me…spero soltanto che non veda le lacrime che continuano a scendere dai miei occhi, dubito che sia possibile dormire e piangere insieme.

Mi ritrovo a pensare a quanto sono stupida: mi vuole bene, mi rispetta …altre ucciderebbero per essere al mio posto. E io sono pronta a giocarmi tutto? Si, senza dubbio. Non m’interessa se è un ragionamento stupido, il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.

 

Apro gli occhi di scatto, sentendo troppo silenzio. Devo essermi addormentata, perché ora dormono tutti. Chi sa che ore sono…poi mi rendo conto di una cosa che non avevo notato, perché nel dormiveglia non sono del tutto in me: sono stessa sulle gambe di Draco, che dorme appoggiato ad una colonna e ha una mano nei miei capelli. Oddio. Sto sognando ancora? Avrò sognato anche la parte di prima? Magari. Mi do un pizzicotto e mi accorgo di essere sveglissima…improvvisamente la sua mano si muove tra i miei capelli.

“Ne parliamo domani, dai…dormi tranquilla..” chi sa se si è svegliato per un attimo o ha parlato nel sonno.

Credo sia inutile precisare che sono rimasta tutta la notte ad ascoltare il suo respiro e il leggero ticchettio dell’orologio che ha al polso.

 

 

Lo sto ancora fissando quando apre gli occhi e mi sorride.

“Buongiorno piccola” mi scompiglia i capelli, già indecenti per conto loro. Che strano, sembra aver completamente dimenticato gli eventi di qualche ora fa.

Parte del mio stupore deve legger misi in faccia, e lui non si fa pregare per darmi una spiegazione.

“Senti ci ho pensato, non sono sicuro che sia il caso. Quindi..dai, fai come se fosse stato tutto un sogno, io ti giuro che ci penso.”

Annuisco, non ce la faccio a guardarlo negli occhi. Mi abbraccia forte e rimango così, con la testa sul suo petto, per quella che sembra un’eternità.

“Colazione” un ragazzo è appena tornato dalle cucine con dei vassoi pieni di cornetti al cioccolato, Draco ne prende due e li mangiamo insieme, ridendo…e mi rendo conto che è per momenti come questo che vale la pena di vivere.

Lentamente, cominciano a svegliarsi tutti; sto quasi prendendo in considerazione l’idea che questa potrebbe essere una giornata fortunata, quando vedo la cara Helen.

Ma quando si è cambiata?Ha addosso degli shorts inguinali, stivaletti alti e un top esagerato per il freddo che fa. I capelli sembrano freschi di parrucchiere, ma come può aver fatto?

Si siede vicino a noi, saluta Draco in modo particolarmente affettuoso e gli chiede un morso di cornetto. Lui sbuffando l’accontenta e lei, di proposito secondo me, se ne fa cadere un po’ addosso.

“oddio sono tutta sporca…vado a darmi una ripulita, non è che mi accompagneresti?”

“no Helen non ho voglia…”

“ma dai sei sporco anche tu” mentre lo dice fa “casualmente” cadere un po’ di zucchero sui pantaloni del ragazzo, e comincia a “pulirlo” con le mani.

Lui sbuffa e si alza …si gira, mi sorride mentre la segue e dice:

“faccio il prima possibile, non preoccuparti”

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Io Non Mollo ***


Salve a tutti!Scusatemi il ritardo…non mi veniva in mente più niente! Adesso però ho pronti altri due o tre capitoli da postare in questi giorni…

Special thanks a tutti quelli che hanno recensito e messo tra i preferiti!^^

 

Capitolo 3

Io Non Mollo

 

Solita scena, sguardi preoccupati degli amici, come stai chiesti quasi con paura di una risposta. Ma stranamente, non sto tanto male. Meno del solito sicuramente. C’è qualcosa che mi rende, se non felice, pensierosa. E quando si hanno troppi pensieri, non c’è spazio nemmeno per la tristezza.

Racconto a Daphne e Blaise tutto quello che è successo e che non sanno, e li vedo pensierosi quanto me.

“Pansy” dice Blaise, esitante “vuoi un parere?”

“certo”

“so che mi sentirò in colpa per sempre per averti detto una cosa del genere, ma…”

“ma?”

“Draco è un uomo nel vero senso del termine, te ne sei accorta vero?”

“si, si è comportato fin troppo bene.”

“certo, però un conto è a parole…”

“stai dicendo che..?”

“aspetta. Io sono contrarissimo a quest’idea, quindi se devi ascoltarmi fallo fino in fondo. Quella che stai pensando di fare è una zoccolata che non ti si addice per niente.”

“Blaise, ascoltami. Lo so che quello che dici, lo dici per me e ti ringrazio veramente tanto. Ma io lo amo. Non è una giustificazione per buttare la dignità nel cesso, dicono tutti…tutti sono degli idioti. Immagina che tu e Daphne non stesse insieme. Non faresti qualsiasi cosa per stare un minuto con lei, per dimostrarle quanto la ami? E se l’unico modo non è proprio corretto o giusto o dignitoso, chi se ne frega?”

“non stai dicendo stupidaggini, sono solo preoccupato per te. Sai come funziona, conosci le regole. Vedi Millicent come sta? Comincerai ad aver sempre bisogno di lui, come una droga.”

“Sono disposta a correre il rischio. Però ora dimmi la verità: tu credi che, a prescindere da quello che mi ha detto, esista una possibilità?”

Lo vedo respirare profondamente prima di parlare

“Ne sono fermamente convinto. Non chiedermi come però, non ti aiuterò più di così a fare lo sbaglio più grande della tua vita”

“Grazie”

Abbraccio lui e Daphne e corro via. In realtà una piccola idea ce l’ho: trovo la classe dove sono chiusi Draco e Helen (non è difficile, si sente!) e sbircio dallo spioncino.

Lei è seduta sul banco: ha la camicetta completamente aperta e lui le sta baciando il seno. Guardo meglio e noto che la mano di lei è impegnata in un “lavoretto”. Disgustata, chiudo gli occhi d’istinto. Poi rifletto e li riapro: non è il momento di farsi prendere dagli scrupoli di coscienza, non posso permettermi di fare la santarellina. Guardo ogni cosa, tra lo schifato e il preoccupato; quando sento che stanno per uscire, torno nell’atrio, chiedendo agli altri di fingere che sia sempre stata lì.

Intanto rifletto…è questo che mi manca? Quella buona dose di zoccolaggine che ha permesso ad Helen di uscire due volte con lui in due giorni, record per il quale Millicent ha dovuto penare tre mesi?

Si, è quello, me l’ha detto anche lui, non posso scordare le sue parole.

“tu non sei una puttana” suona come un complimento, vero?

Però, amore, a te piacciono le puttane.

Quindi, nessun problema: imparerò.

 

Pensandoci bene, il mio piano ha una pecca incredibile. Non si può imparare un’”arte” senza un buon maestro.

Ma le zoccole di questa scuola (e sono tante) sono tutte, e dico tutte, incredibilmente pettegole; non potrei mai rivolgermi a loro.

Ma deve esserci una soluzione! Ho trovato…non può dirmi di no!

 

“No, no e no! Ti avevo detto di non voler essere coinvolto in questo folle piano!”

“Ti prego Blaise! Chi meglio di un maschio può spiegarmi cosa vuole un maschio?Ti pregoo!”

“Ho detto di no!”

Daphne ci guarda tra l’esasperato e il divertito, indecisa tra intervenire o restare a guardare. O scoppiare semplicemente a ridere, che a dirla tutta è quello che probabilmente farei io.

“Ti rendi conto di quello che mi stai chiedendo?”

“Ti prego, che ti costa? Tutta teoria, ovviamente!”

“Questo l’avevo capito ma…”

Sta per mandarmi a quel paese, me ne accorgo. Una lacrima dispettosa mi scivola sulla guancia. Daphne interviene

“non ce la faccio a vederla così,Blaise. Aiutala, dille tutto quello che può esserle utile.”

Lui sospira, indeciso. Ma tanto, non dirà mai di no a Daphne. E infatti…

“Ok..che vuoi sapere?”

 

Un’oretta dopo, il corso di educazione sessuale è appena finito. Mi gira la testa ripensando a quello che mi ha detto Blaise. Quante cose! Daphne è schifata, giustamente, e io mi trattengo dal vomitare il cornetto che ho mangiato stamattina solo pensando ad Draco.

“Te l’avevo detto che non erano cosa per te, sei sconvolta!”

“no..ho solo paura, ma credo che sia normale.”

“senti, per questa volta ascoltami. Ti ho spiegato tutto, ci ho parlato, ti voglio aiutare. Però prenditi un altro giorno per pensarci, valuta anche come starai dopo: se sarai ancora convinta che ne varrà la pena ci provi domani, e avrete due giorni interi. Oggi magari mantieniti sul leggero, ok?”

“si, credo che sia giusto! Grazie di tutto…”

Esco lasciandoli un po’ da soli: se lo meritano, e devo dire che nessuno è più abile di me nel distruggere (senza volerlo, è ovvio!) i loro momenti d’intimità.

“Pansy”

E’ Draco, mi sorride, quant’è bello!

“Accompagnami nelle cucine”

“ok..”

“ma che facevate chiusi in quella classe tu Daphne e Blaise?”

“eh sapessi…”rido “ma dai, che potevamo mai fare? Le orge le lascio a te, stavamo chiacchierando…”

Sorride, mentre gli elfi gli portano uno snack, e si siede sull’unica sedia lì vicino.

“e io dovrei stare in piedi?”

“come vuoi. O in piedi o ti siedi in braccio”

“ti ammazzerei”

“ma non dire stronzate!”

Mi siedo sulle sue gambe, ripensando a quello che ha detto Blaise “Devi mostrarti più disinibita, lo devi provocare. E’ una dote che voi donne avete tutte, devi solo sfruttarla” veramente non l’ ha detto con questi esatti termini, ma non mi va di diventare volgare.

Ok. Respiro profondo.

“Ma non hai caldo?” gli sbottono la camicia, lentamente. “Io sto schiattando!”

Mi guarda, indagatore.

“Andiamoci a fuma’ una sigaretta” dice all’improvviso. Non so come mai, ma le sigarette mi salvano da ogni situazione potenzialmente molto imbarazzante.

Entriamo nell’aula di pozioni, la classe più vicina.

Lui si stende comodo su un banco, come al solito. E io, ricordando la lezione di Blaise, mi siedo vicino a lui. Sembra pensieroso.

“Tutto bene?” gli chiedo innocentemente

“Cosa?Si certo…”

“Madonna come sei magro!” nel dirlo infilo una mano nella camicia, sugli addominali.

Lui non si muove, non reagisce. Bene. Lentamente scendo con la mano fino all’orlo dei jeans, lo supero e la infilo sotto l’estatico dei boxer. Da lì non scendo più, muovo la mano orizzontalmente. Cerco di farlo sembrare il più possibile un gesto non calcolato: lo guardo con la coda dell’occhio e lo vedo sorridere con gli occhi chiusi, e sembra che si stia trattenendo.

Meglio del previsto. Quando la sigaretta finisce, smetto così, all’improvviso. Lui sembra riscuotersi; mi guarda,se prima era confuso, ora lo è molto di più. Però una cosa la capisco: gli da fastidio che sia stata io a condurre il gioco, e decide di ristabilire i ruoli il prima possibile

“ho sete”

Diciamo che un bel “vaffanculo” non ci sarebbe stato male: avrebbe completato la mia trasformazione. Ma non l’avrei mai fatto, quindi mi alzo, esco e faccio quello che mi ha chiesto nel minor tempo possibile.

“Finalmente” dice, versandosi il whisky, ma sorride.” Andiamo, ci avranno dati per dispersi”

Raggiungiamo gli altri, e ci sediamo a terra con loro. O no, questo non me lo possono fare: il gioco della bottiglia.

Daphne la gira e mi sorride: devo avere un’aria particolarmente contenta, perché tutti si stanno scambiando occhiatine maliziose. Non sanno che non è ancora successo niente, purtroppo. Ma presto dovrebbe…almeno spero, in realtà non ne sono per niente sicura. Sto morendo di paura, a dirla tutta, ma non l’ammetterei mai.

E poteva mai essere, che sfortuna! La bottiglia si ferma vibrando proprio davanti a me.

“Pansy, tesoro, obbligo o verità?” Helen…non so come riesco a evitare di scagliarle una fattura.

Sarei tentata dall’obbligo, ma non è il caso: Helen sa essere particolarmente cattiva, con me soprattutto. Lo so che mi sto incastrando con le mie mani, ma non ho altra scelta.

“verità”

Fa un sorriso che sembra più un ghigno. Oddio.

“mh..fammici pensare, facciamo una domanda difficile.”

Stronza. Un giorno di questi la ucciderò.

“giura di dire solo la verità tutta la verità..”

“si si nient’altro che la verità, muoviti.”

“Calmati…cos’è quest’antipatia? Invidia vero?perchè io…”

Lo so cosa sta per dire, lo sanno tutti. Perché io sono uscita con Draco. No, non voglio ascoltarla.

“ma stai zitta che sei ridicola!”

Ghigna ancora di più.

“tesoro, sarai nervosa per fatti tuoi, capita. Tornando al gioco, dimmi… cosa saresti disposta a fare per uscire con Draco?”

Ma che stronza.

E adesso?

Draco la guarda storto “madò Helen è vero che fai dei bucchini da paura ma si proprio na stronz!”

Scoppio a ridere, e con me tutti gli altri. In realtà sto cercando di dissimulare la tensione, nessuno si è dimenticato della mia domanda.

“Io..” e se dicessi niente? Cazzo, è solo uno stupido gioco.

Però magari Draco mi crederebbe.

No, non posso.

Quindi?

“Sapete, mi è venuta fame, questo gioco mi ha scocciato. Andiamo a mangiare”

Blaise ti adoro!

Qualcuno sta per protestare, ma gli sguardi dei due cuginetti zittiscono tutti.

Corro a ringraziare Blaise, Daphne mi tira in disparte

“e adesso, porca che non sei altro, mi racconti tutto quello che hai combinato!”

Glielo dico, intanto anche Blaise sta ascoltando. Alla fine, si guardano e tirano un sospiro di sollievo.

“è andata meglio di quanto mi aspettassi!” confesso

Daphne sorride “va be’, se non altro grandi porcate per il momento non ne hai fatte, per fortuna. Sei sempre convinta?”

“convintissima”

“convintissima di che cosa? La conversazione sembrava interessante!”

We ma perché tutte a me? Cioè, io faccio progetti sconci su di lui, e me lo trovo dietro a sentire! Ma che cosa ho fatto di male?

Ovviamente Blaise mi salva“ Ah Draco ma sai che è successo? Vieni ti devo raccontare..Il capitano della squadra di quiddich di tasso rosso ha osato dire che…”

Le loro (e le nostre!) conversazioni vengono interrotte da un annuncio nell’altoparlante, che ci invita a riunirci in aula magna. Incuriositi, ci uniamo alla folla di studenti verso la sala.

 

Sono le 10 del giorno dopo, sono seduta sul mio letto a riflettere. L’occupazione non è finita, anzi…abbiamo avuto due ore di pausa dai vari dibattiti ecc per cambiarci e riposarci, perché probabilmente durerà più del previsto.

Ho appena fatto la doccia e ora, come nelle migliori delle tradizioni, non so che mettermi.

Alla fine decido, oggi è il grande giorno e non posso sbagliare nemmeno nei vestiti: una gonnellina jeans e un maglioncino aderente verde, e sotto scarpe abbastanza alte. Mi guardo allo specchio mentre mi trucco un po’ più del solito: sembro una bambolina, di quelle tutta apparenza e niente sostanza, ma lui vuole questo e io voglio essere come mi vuole lui.

 

 

Lui e Blaise erano in angolo, nell’ingresso, e discutevano animatamente su qualcosa, ma hanno smesso appena ci hanno visto. Draco mi sta squadrando da capo a piedi, piacevolmente sorpreso. Sorride, malizioso, e io mi sento avvampare. Blaise e Daphne sono scomparsi…oddio dove sono finiti? Siamo da soli…cioè, non da soli, siamo in mezzo alla gente ma…vedo solo lui.

Devo mantenere la calma…

Mi serve una scusa plausibile per mettere in atto il “piano”

“Madò sto congelando..”

Lui alza un sopracciglio, interrogativo, e sembra volermi chiedere “ma ieri non stavi schiattando?” ma non gliene lascio il tempo

“mi accompagni a vedere se in qualche classe ci sono i riscaldamenti accesi?”

Scoppia a ridere ma poi annuisce. Ha già capito tutto e ci sta ancora pensando, glielo leggo negli occhi. Sta a me farlo decidere.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - My Best Wish ***


Non so come scusarmi per il ritardo,ho avuto dei problemi con world e ho rischiato di perdere tutti i dati…quindi stasera, appena riavuto il pc funzionante, ho deciso di riorganizzare tutto e postare il capitolo! Spero che vi piaccia…

Come sempre grazie a chi recensisce e a chi ha messo la storia nei preferiti^-^

 

Capitolo 4

My best wish

 

 

Una classe vuota e fredda non è il massimo del romanticismo, lo so perfettamente, ma ho lui vicino, quindi niente ha più importanza.

Cerco di non farmi paralizzare dal suo sguardo, è importante rimanere lucida.

Mi avvicino e mi struscio contro di lui, senza esagerare. Non so cosa stia succedendo, le mie mani vanno per i fatti loro. E poi, senza nessun preavviso, mi bacia.

Chiudo gli occhi, sento i fuochi d’artificio. L’ho tanto sperato e ora finalmente…non c’è nessuna sveglia a suonare, nessuna campanella a riportarmi alla realtà: sto semplicemente vivendo il momento più bello della mia vita. Se il mondo finisse adesso, morirei felice. Ora basta pensare, voglio godermi ogni singolo istante.

Mi guarda, penso che riesca a vedere i miei occhi brillare per lui. Mi sento…non lo so, è una sensazione indescrivibile, mi sembra di volare. Come può un semplice bacio farmi questo effetto? Mi bacia di nuovo, sento le sue mani infilarsi sotto il maglioncino.

Sto perdendo il controllo di me, non capisco più niente. E ora? Sta per succedere qualcosa che ricorderò per il resto della mia vita? All’ennesimo bacio mi rendo conto che non m’interessa affatto: qualsiasi cosa per lui, davvero…non ho più paura se lo sento abbracciarmi!

E’ bellissimo …siamo così vicini che sento il suo cuore battere sul mio…e davvero non potrei desiderare niente di più.

Quel banco gelido dove ci stiamo stendendo mi sembra incandescente di tutto l’amore e di tutta la passione che mi sta facendo provare in questo momento…come può il mio piccolo cuoricino sopportare tanta felicità senza esplodere?

Le sue mani su di me mi danno una sensazione stranissima: mi sento completamente sua…

 

Sarà passata circa mezz’ora, di preciso non saprei proprio dirlo. Sto lentamente ritrovando la lucidità..non che sia facile, chiariamo. Però penso che sia proprio il caso di spiegarmi perché in questo momento sono inginocchiata sul pavimento della classe. Mi aiuta gentilmente ad alzarmi, riesco appena a ringraziarlo mentre mi appoggio al banco; ma è successo tutto davvero o è solo un sogno più bello e più lungo del solito? Se è così, svegliandomi ci resterò veramente malissimo.

No, non è un sogno, non sono mai stata più sveglia: la sua mano sul mio viso è troppo morbida, troppo reale per essere solo un sogno.

“Brava dai non te la cavi male…!”

Arrossisco, mi si potrebbe friggere un uovo sulle guance. Non sono mai stata in situazioni del genere e non ho idea di cosa fare e cosa dire, quindi mi sa che è meglio stare zitta.

 

Dieci minuti dopo, siamo tutti seduti in sala comune.

Io e Daphne parliamo a voce bassa, cercando di non farci sentire dagli altri, anche se a Blaise ovviamente non sfugge una sola parola.

L’espressione di Daphne cambia continuamente tra lo sconvolto e il felice, io non riesco a smettere di sorridere neanche quando mi rendo conto che Draco ci sta fissando…bella figura di m***a!

Ma non fa niente…

“ma allora mi fai capire, ci hai scopato o no?”

Ah giusto, non gliel’ho ancora detto. Che stupida.

“no”

“lo sapevo!Madò teso meno male…sarebbe stato uno sbaglio..”

“ma che dici? Ho avuto solo paura!”

“senti spiegami bene perché non ci sto capendo niente!”

Tiro un bel respiro e comincio dall’inizio.

Sintetizzando, ci siamo andati molto vicini, però lui si è reso conto che stavo leggermente tremando e che probabilmente gli sarei svenuta in braccio, quindi si è accontentato.

Quest’ultima parte mi vergogno a raccontarla, so per certo che Daphne non condivide e che non l’avrebbe mai fatto.

Dice che è la cosa più umiliante che una ragazza possa fare, soprattutto se non al suo ragazzo. In pratica, sono riuscita ad andare contro tutti i suoi principi in circa dieci minuti.

Ho ancora un sapore strano in bocca, vado a prendere un po’ d’acqua dallo zaino.

Blaise capisce al volo e spiega a Daphne, che sembra talmente scioccata da non riuscire neanche a dirmi quanto ho sbagliato e cose del genere ; intanto Draco se la ride come un pazzo. Vado a risedermi vicino a Blaise e Daphne, e cerco con gli occhi lo sguardo della mia migliore amica.

“sei arrabbiata?”

“no, arrabbiata non direi”

“delusa?”

“non lo so”

“ascoltami, so quello che faccio. Cioè no, non lo so, ma va bene così.”

“non voglio vederti stare male, magari ancora peggio di prima!”

“non succederà…”

“lo dici tu! Comunque…speriamo che hai ragione”

Blaise mi guarda sospettoso

“sei felice?”

“mi sento i fuochi d’artificio nel cuore…è tutto come un sogno”

Lui sorride. Daphne alza gli occhi al cielo

“una volta i sogni belli finivano con un matrimonio, o almeno con una promessa di amore eterno…povera Hogwarts!”

 

Questa riunione è arrivata al momento sbagliato; non sono ancora in grado di connettere bene il cervello, figuriamoci se riesco a seguirla. In più, ho Millicent vicino, che mi ha detto che è felice per me ma sembra volermi uccidere da un momento all’altro.

E’ stato bellissimo vedere le facce sconvolte delle mie amiche al mio racconto, le stesse che hanno sempre ripetuto “dimenticatelo perché non ci uscirai mai”

Ovviamente non ho raccontato tutto, mi sono limitata a dire che siamo usciti e ci hanno creduto, o almeno hanno fatto finta di crederci. Solo Millicent continua a lanciarmi occhiatine maliziose; lei sa che c’è dell’altro, ma non ho ancora deciso se dirglielo. Del resto, io non ho mai saputo precisamente cosa combinano lei e Draco. Meglio lasciare spazio all’immaginazione, credo. Madò, già mi manca, è veramente come una droga: ne voglio ancora. Però non oso lamentarmi…è già molto di più di quanto avrei mai sperato di poter avere…

 

Mi guardo intorno, ma è ancora presto. Com’è vuota questa scuola senza di lui…

E’ stato via un paio di giorni, per motivi di famiglia dicono, e dovrebbe tornare a momenti. Questi giorni sono stati divertenti, certo, ridendo e scherzando con gli amici…ma sentivo come se mi mancasse qualcosa. Sono già in crisi d’astinenza, ho retto pochino. Oddio eccolo! E’ diventato ancora più bello o è una mia impressione? I miei pensieri devono leggermisi in faccia, lo capisco quando Daphne mi dice che sono un caso perso. Che dolce! Ma in fondo ha ragione, non so ancora quanto.

Ha salutato qualche amico e si è informato sulle novità, poi è venuto qui. Tremavo, ma non ci ho fatto caso e anche lui ha fatto finta di niente.

Mi guarda, incuriosito. forse ho dimenticato di descrivere quello che ho addosso oggi: shorts di jeans e un maglioncino un po’ troppo sbottonato, sotto un paio di stivali che non avrei mai pensato di mettere di mattina. Fa un verso di approvazione e mi fa un segno con la testa. Vorrà dire andiamo?

Mi alzo, lui se la prende più comoda di me.

E’ la stessa classe dell’altra volta? I brividi che sento sono gli stessi, se non più forti. Però sono un po’ più tranquilla, più sicura. Non molto, ovvio.

Più che altro so cosa aspettarmi, stavolta non credo che si accontenterà…anzi ne sono sicura. Ho paura. Non che non voglia dargli quello che vuole, quello che gli ho promesso…solo che…ho troppa paura di sbagliare tutto, di non essere abbastanza…Ha le mani gelide, ma mi danno ugualmente tantissimo calore. Le sue dita scivolano lentamente sulla mia pelle e si fermano all’altezza della cintura; in un attimo è su un banco lì vicino, non me ne sono neanche accorta. Arriva al bottone degli shorts, mi guarda negli occhi. Non è una richiesta, sta solo cercando di capire cosa sto pensando. Chiudo gli occhi mentre va avanti, e non è la sua pelle fredda a farmi tremare. Un bel respiro…ok, sono pronta.

Il rumore della porta che si spalanca, all’improvviso. E io rimango così, felice e insicura, senza capire bene perché lui si sia fermato. Apro gli occhi, d’istinto: sulla porta ci sono due corvonero del quarto anno con cui non ho mai avuto niente a che fare, Elis e Karen, un po’ imbarazzate per averci interrotto in un momento del genere.

“Che c’è?” giuro, non voglio fare l’antipatica, ma mi è uscito spontaneo.

“Scusate l’interruzione…”comincia Elis con fare malizioso

“l’occupazione è finita, il decreto è stato ritirato: abbiamo vinto.”

Dovrei esserne contenta? Non riesco a fare niente per nascondere la mia rabbia. “proprio adesso dovevamo vincere…” vorrei dirlo, ma mi sa che non è il caso. Non ce n’è nemmeno bisogno: come al solito, con un semplice sguardo, Draco ha capito tutto.

“Ok, andiamo…dai Pansy non ti preoccupare, sai quante occasioni che capiteranno?”

Mi passa la cintura, me l’allaccio cercando di ignorare le risatine di quelle due, tanto lo so che ucciderebbero per essere al mio posto. Uff…proprio ora che avevo preso coraggio, però…

Ha detto che ci saranno altre occasioni. E’ una minaccia o una promessa? E’ una certezza. Che sono tutte queste domande? Che stupida che sono, è tutto quello che ho sempre voluto, è più di quello che potrei avere. Cosa posso volere di più dalla vita? Che lui mi ami…no, che stupidaggine. Sto delirando se penso una cosa del genere. Perché dovrebbe accontentarsi di una ragazza se può averne quante ne vuole?Amore? no, è una parola che con lui non c’entra niente. L’amore rende stupidi, deboli, io ne sono la prova vivente. A lui non succederà…lui è bello, forte, orgoglioso…non ha bisogno dell’amore; e se mai s’innamorerà, succederà con una ragazza speciale, l’unica che non cadrà ai suoi piedi, che dovrà lottare per avere. Sicuramente, di me non potrà mai innamorarsi, ma va benissimo anche così.

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Promesse ***


Ecco qui il quinto capitolo! Ho deciso di postarlo subito per farmi perdonare per il tempo che è passato tra il terzo e il quarto! Baciii

 

Capitolo 5

Promesse

 

 

 

Eccoci appena fuori dalla scuola, tra gli applausi generali dei professori, di Silente e di alcuni rappresentanti di Beuxbatons e Durmstrong, ma non è questo a rendermi soddisfatta. E’ il braccio di Draco intorno alla mia vita, sono gli sguardi di invidia di tante ragazze…

Sto da favola.

 

La felicità che sento dai giorni dell’occupazione mi confonde ancora i pensieri. Non mi riconosco più: canto, sorrido sempre, vado bene a scuola…sono più dolce, più gentile, quasi assurda per essere una Serpeverde…tutti si sono accorti di questo cambiamento e, ovviamente, hanno fatto un bel po’ di domande, ma non sono riusciti a farmi parlare. Nei sotterranei la voce, nonostante questo, si è diffusa, e lo leggo negli occhi delle ragazze che ucciderebbero per essere al mio posto.

Non sono mai stata così felice…quindi, qual è il problema?Oggi è il 5 Dicembre, è passata una settimana, ora sono nella sala comune, con Daphne, Millicent, Astoria e Jane. Come nella migliore delle tradizioni, spettegoliamo allegramente fumando una sigaretta, sorridenti. Ogni tanto Astoria, Daphne e Jane si guardano, chiedendosi con gli occhi se è il caso di introdurre l’argomento. Io e Millicent abbiamo scritta in faccia la stessa domanda: Chi sa come sta andando la partita…

 

Lo stesso giorno in cui il ministero si è visto costretto a ritirare il decreto, gli studenti delle altre scuole di magia sono venuti a mostrarci il loro appoggio. E Louis, il cercatore della squadra di Quiddich di Durmstrong, ha proposto a Potter una partita. Il ragazzo che è sopravvissuto (per caso) doveva però scontare una punizione con Piton, e quindi la squadra di Serpeverde, seconda in classifica, è stata scelta per sostituire i Grifoni. Avremmo voluto assistere, ma alla fine siamo rimaste in sala comune per aiutare Daphne a preparare il regalo di Natale per Blaise.

 

All’improvviso Daphne sente il suo anello diventare caldo. Lei e Blaise ne hanno due, identici, sempre al dito: sono il loro strumento di comunicazione, rendono possibile mandare e ricevere pergamene con dei messaggi. Ed ecco, appunto, che in una lingua di fuoco color smeraldo prende forma un pezzo di pergamena. Ci sporgiamo tutte per leggere le parole dolci e piene d’amore che caratterizzano sempre ogni frase che le rivolge, leggermente perplesse ricordando che avrebbe dovuto giocare anche lui.

“Draco è in infermeria, venite presto”

 

Ci sono voluti due bicchieri d’acqua in faccia per svegliarmi. Abbiamo raggiunto l’infermeria a tempo di record, sembrava che volassimo. Madama Chips, ovviamente, ha provato a non farci entrare; ma con uno sguardo le ho fatto capire che se avesse detto un’altra parola non avrei esitato a ucciderla.

Intravedo i suoi genitori, Lucius e Narcissa, parlare con dei medimaghi appena arrivati dal San Mungo. Noi ci fiondiamo nella stanza, e la scena che vedo mi fa quasi svenire: Draco è steso, pallidissimo, con un tubicino pieno di sangue attaccato al braccio. No, è troppo, distolgo lo sguardo. Madama Chips gli ha appena fatto una siringa. Mi viene da piangere solo a pensarci: ho il terrore delle siringhe. Blaise intanto parla,cercando di distrarre Draco dal dolore che deve sentire.

“Che è successo?” riesco appena a dire, con un filo di voce.

“Una maledizione. Non si sa chi l’ha lanciata…ma i rimedi magici non funzionano” mi risponde Blaise

“è grave?”                       

“ha perso molto sangue”

 

Cinque minuti dopo, l’ora delle visite è finita, stiamo uscendo tutti. Draco sospira dal dolore: no, non posso permetterlo.

Mi inginocchio vicino al letto…ha gli occhi chiusi, sembra un angelo.

“io non mi muovo da qua”

Madama Chips si affaccia, mi guarda. Sospira.

“Se deve. Ma dubito che serva…Signorina Parkinson, lei è la sua ragazza?”

Non rispondo e lui se ne va. Che avrei dovuto dirgli? No, sono solo una delle sue puttane, e sono felice di esserlo? Troppo complicato. E poi adesso non ha nessuna importanza, lui deve solo stare bene, mi uccido io pur di farlo guarire, per favore…

Il silenzio sta diventando opprimente, insopportabile. Non so se lui dorme o è sveglio, ma decido di parlare.

“sai” inizio a bassa voce “io lo so che sono ridicola, anche in questo momento” non mi vergogno delle lacrime che iniziano a scendermi sulle guancie “ma non m’importa, m’importa solo che tu stia bene, chiaro? Ti prego Draco…guarda che ti giuro, se ti succede qualcosa io mi ammazzo, poi come fai a rimanere con questo peso sulla coscienza? Sei sempre stato forte…non può bastare un semplice incidente a ridurti così, riprenditi, ti prego.”

Muove la testa, di poco

“mi avevi promesso…Draco, mi avevi promesso che ci sarebbero state altre occasioni, che ..per favore”

Uno sbuffo di risata. Ha aperto gli occhi.

Sento il sollievo allargarsi nel mio cuore, non penso nemmeno alla figuraccia che ho fatto con tutto quello che ho detto.

“Guarda che io la mia parola la mantengo…dammi solo il tempo di riprendermi!”

Un altro shock sentendo quant’è debole la sua voce.

“ti prego, riposati, non parlare”

Vede i miei occhi preoccupati, si spaventa un po’.

“E’ tanto grave?”

“Guarirai presto, te lo giuro.”

Come vorrei esserne così sicura.

 

Sono due giorni che dormo qui, ai piedi del letto, con solo una coperta addosso.

La situazione di Draco è stata stabile fino ad oggi, ma anche io che non sono una medimaga, mi sono resa conto della faccia dei guaritori e di madama chips quando escono dalla sua stanza.

Eh no, non facessero scherzi, io gliel’ho giurato.

“mi scusi, cosa c’è che non va?”

“signorina, il suo amico ha bisogno di trasfusioni di sangue.”

Accuso il colpo.

“e che aspettate a fargliele?”

“un donatore compatibile…a positivo, è abbastanza raro ultimamente.”

“io”

“cosa?”

“lo faccio io, muoviamoci”

“mi serve il permesso dei suoi genitori, dei signori Malfoy, le analisi…”

“non m’interessa, chiamateli, fate quello che volete ma fatelo in fretta per favore”

 

E’ una stanza bianca e pulita, odora di disinfettante. Daphne, Blaise e Millicent mi guardano preoccupati mentre il guaritore mi stringe un elastico rosso intorno al braccio. Rosso sangue. Mi sento male.

“Pan, tu hai il terrore delle punture”

Ha ragione Daphne

“Non importa. Per favore, procediamo velocemente.”

Stringo i denti e chiudo gli occhi sentendo l’ago affondare nella mia pelle.

 

Qualche ora dopo.

Sono stanca e abbastanza debole, ma felice. E’ andato tutto bene, sono fuori dalla stanza di Draco con i miei amici; lui si è svegliato e sta salutando i suoi. Dopo una ventina di minuti, escono e ci fanno segno di entrare.

Draco sta meglio, si vede: si è messo seduto e per una volta non si sforza di non sorridere.

Ci saluta, ci rassicura.

Rido vedendolo ridere: una puntura mi sembra un pezzo troppo basso per tutta questa felicità.

E’ ora di andare, lo salutiamo tutti allegramente.

“Ragazzi scusate…vorrei parlare due minuti con Pansy”

Mi fermo sulla porta e rivado vicino al letto, mentre gli altri escono.

“Dimmi”

Mi prende la mano

“Grazie”

“Io…non ho fatto niente”

“Come niente? Pan…ti ringrazio, davvero, ora non farmelo ripetere più”

“Draco te lo giuro, sono io che devo ringraziarti con tutto il cuore, e anche chiederti scusa”

“per cosa?”

E’ l’istinto di un attimo: gli do un bacio sulle labbra, leggero, delicato…pieno d’amore.

“scusami”

“considerati già perdonata”

Mi avvio verso la porta

“Pan?”

“si?”

“io mantengo sempre le promesse, puoi stare tranquilla. Ma tu cerca di mantenere le tue, che fino ad ora non ci sei riuscita.”

Mi sorride mentre esco, mi fa l’occhiolino.

L’ho già detto che lo amo tantissimo?

 


 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6- 8 Gennaio <3 ***


Ciao! Ok, probabilmente vorrete uccidermi per il ritardo e non ho assolutamente scuse! Mi dispiace…questo capitolo non voleva saperne di uscire, e infatti non sono proprio soddisfatta di come è venuto…fatemi sapere che ne pensate!Baci

 

 

Capitolo 6

8 Gennaio

 

Le vacanze di Natale sono passate in un lampo di emozioni felici. Siamo rimasti tutti qui: i regali, le nottate tutti insieme in sala comune, le partite a carte…non me le sono mai godute così tanto; perché lui c’era, anche per un semplice saluto, per una frecciatina, per una carezza. Si è ripreso, sta bene, quello che è solo un brutto ricordo che il tempo riuscirà a cancellare.

E adesso, 8 gennaio, vogliamo gustarci l’ultima nottata di vacanza. Domani riprenderanno le lezioni…che inferno! Sono le ultime ore di totale libertà…stasera altra nottata, e indovinate dove? Nella stanza del caposcuola, nella sua stanza… E io, ovviamente, non ho idea di che mettermi!

 

Ha allargato la stanza con la magia, strutturandola come un piccolo appartamento a più stanze. Siamo tutti nel salottino e io ,seduta sul suo divanetto, mi guardo in giro ammirando ogni foto che lo ritrae, registrando ogni più piccolo e insignificante dettaglio. Lui da piccolo, circa otto anni, con una spada giocattolo in mano…bello come adesso, ma in modo diverso. Ha un sorriso dolce, allegro, come solo quello di un bambino può essere, ancora ignaro dei problemi che dovrà affrontare, del mondo che non è quello che dovrebbe. Lo guardo adesso, mentre gioca a carte con Theodor: stessi occhi, stessa bocca, stesso viso…ma non potrebbe essere più diverso. Non ho mai conosciuto un ragazzo migliore di lui, lo dico oggettivamente…ma è come se gli mancasse qualcosa. Non lo fa notare, ma non potevo non accorgermene. Quell’innocenza da bambino è scomparsa, è un uomo ormai. Perché è cresciuto così in fretta?E’ il suo segreto, non l’ha mai detto a nessuno…ma io lo scoprirò.

“Pansy ma si può sapere a che pensi?”

“io…niente”

“certo…è la terza volta che Theodor ti chiede di passargli le sigarette”

“ah….scusa, stavo distratta…tieni”

“finisco questa partita e poi ti faccio vedere una cosa di là”

 

Accenno un sorriso mentre accavallo le gambe; devo mantenere il controllo, me l’ha suggerito ieri Daphne…anche se visto che è un po’ che non usciamo nel senso stretto del termine, non credevo che avrei potuto sfruttare il consiglio tanto presto. Ma sono nervosa, inutile negarlo.

 

In camera sua ci sono ancora più foto di quante ce ne sono in salotto, le guardo una ad una riconoscendone qualcuna che ho visto sul suo blog. Foto con gli amici, con Blaise, con le cugine, con i genitori, con tutto il nostro gruppo, con me e Daphne, con le “amiche”….una in particolare mi colpisce. Chi sa dov’è stata scattata, sicuramente non qui. Sembra estate…non più di qualche anno fa. Lei è carina, bionda, semplice, acqua e sapone. E lui è…non lo so, mi provoca una sensazione stranissima. Ma non ho il tempo di pensarci.

“che fai in piedi?”

“niente, scusa”

Ma quanto sono stupida? Mi siedo sul letto, lui è già steso lì. E’ il momento, lo so.

“non ti preoccupare, non ci interromperà nessuno. Chiudi la porta a chiave.”

Mi alzo ed eseguo.

“Draco…”

“Pansy, seconde te ti ho portata in camera mia per parlare?”

“hai ragione, scusami, tanto non era niente di importante.”

“meglio così. Ora basta”

Si avvicina con un bacio si sistema sopra di me. E io, pazza dalla felicità che mi provoca il suo contatto, non riesco a credere che stia davvero per succedere. 8 Gennaio, lo ricorderò per sempre. E’ davvero il momento: nessun imprevisto pronto a rovinare tutto…me lo dicono i suoi baci, le sue mani sul mio corpo…

La mia pelle brucia mentre mi accorgo di essere nuda sotto di lui. La paura, i dubbi, sono tutti scomparsi dalla mia mente: non tremo, mi sembra tutto come un sogno. Un sogno bellissimo…vorrei non svegliarmi più. Sento le sue labbra fermarsi sul mio collo e poi iniziare a scendere lentamente, facendomi impazzire. E poi, finalmente, arriva il momento che ho sempre desiderato. Non faccio caso al dolore, alle piccole macchie che stanno comparendo sulle lenzuola bianche…mi stringo più forte alle sue spalle, felice come non sono mai stata.

 

 

 

Apro gli occhi. Sento il suo profumo sulla mia pelle, come a dirmi che non è stato un sogno. Lentamente mi metto seduta, coprendomi con le coperte. Proprio nel momento in cui mi rendo conto di non avere niente addosso, entra lui, perfettamente vestito.

“Buongiorno..”

“ciao…che ore sono?”

“mezzogiorno….se ne sono andati tutti…direi che per andare a lezione ormai è tardi!”

Sono imbarazzata, devo tornare in camera mia, ma non mi va di alzarmi dal suo letto.

“Pansy, io devo scappare, ho un sacco di cose da fare….tu fai con calma, ci vediamo  dopo.”

Mi saluta con un bacio a fior di labbra, poi esce.

Lentamente, ancora un po’ indolenzita, mi alzo prendo i vestiti e mi dirigo verso il bagno.

Mezz’ora dopo, corro come una pazza per le scale, con un ipod babbano nelle orecchie, vasco che canta “ti prendo e ti porto via” e una sensazione di felicità indescrivibile. Voglio condividerla con la mia migliore amica; lei e Blaise oggi non volevano andare a lezione, sarebbero rimasti in camera di lui. Mi dispiace interromperli, ma ho voglia di urlare al mondo quanto sto bene.

Busso, Blaise risponde e mi apre un po’ sorpreso.

In un attimo abbraccio Daphne urlando. Da quel poco che dico capiscono tutto…

“Pansy” mi ferma Blaise, all’ennesimo urlo “forse non lo sai ma…”

“Blaise ti prego non dire niente!Non sono mai stata così felice, la realtà non può aspettare fino a domani?”

“Certo…volevo solo dirti che Draco è …”

La tenda che separa la scrivania dai letti scorre lentamente, scoprendo Draco.

Scoppia a ridere, io arrossisco.

“Che ci fai qui?” riesco a chiedere

“Mi esercito per i test di ammissione a medi magia, li avevo lasciati qui.” Non smette di sorridere malizioso.

“A cosa era dovuto l’entusiasmo di poco prima?”

Cazzo, e adesso? Ho tre secondi per inventare una stupidaggine decente…1…2…3

“Blaise e Daphne hanno finalmente…”

Daphne mi guarda sconvolta, Draco ride, conosce tutta la situazione. Daphne è testarda sull’argomento, pensa che sia ancora troppo presto.

“Inventala meglio la prossima volta, questa non è credibile”

Blaise sorride, io penso disperatamente a qualcosa di intelligente da dire…

“Vabbè, non ti preoccupare, va tutto bene” continua lui “vieni, tu pure vuoi fare medimagia vero?magari questi quiz li proviamo a fare assieme”

 

 “Marò mi sta venendo mal di testa, chiudiamo…”

Chiude il libro e lo mette in borsa; butto un’ occhiata distratta all’orologio; cazzo, sono le due, se non ci muoviamo ci giochiamo anche il pranzo. Non ho fatto colazione, ma non mi ero resa conto di avere fame. Tutti e quattro scendiamo in fretta e facciamo il nostro ingresso in sala grande, con gli occhi di tutti puntati addosso. Pensavo che in quel momento, niente avrebbe potuto distruggere la mia felicità. Ingenua…Qualche mese dopo avrei capito quanto mi stavo sbagliando.

 

 

NdA

Probabilmente la prima volta di Pansy e Draco non è come la immaginavate…neanche a me piace com’è venuta, ma ho intenzione di inserirla in un flashback più avanti, appena riusciro a scriverla!

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - La Mezzosangue ***


Ciao!Prima del capitolo, ci tenevo a ringraziare chi continua a seguire questa storia, a recensire e a mettere tra i preferiti..non sapete quanto mi fate felice! Per Rohy: sono felicissima che la storia ti piaccia!Per quanto riguarda i nomi…questa storia in origine era nata come originale, poi ho pensato in seguito di inserirla nel contesto di harry potter…comunque, ora dovrei aver aggiustato!Nel caso dovessi trovare altri errori, non esitare a farmelo notare!Baci

 

Capitolo 7

La Mezzosangue

 

 

 

Credo che ormai sia inutile parlare dell’odio reciproco che caratterizza da anni i rapporti tra le casate di Grifondoro e Serpeverde: dovrebbe essere noto a tutti il fatto che già trovarci nella stessa sala ai pasti senza scagliarci maledizioni a vicenda rappresenta un miracolo. Il nostro caro preside, ovviamente, però, non poteva accontentarsi di così poco, e ha avuto la bella idea di metterci insieme a tutte le lezioni. Problemi suoi, non si lamentasse quando troverà un numero sempre maggiore di alunni in infermeria. Comunque, sorvolando le mie lamentele su come Silente gestisce questa scuola, vi racconterò cosa successe in seguito a questa sua geniale trovata. Forse è stata tutta colpa sua; fatto sta che a trasfigurazione io, Daphne, Blaise e Draco ci siamo ritrovati dietro il trio dei miracoli. Non capitava da molto di trovarci a così stretto contatto ed ero sicura che Draco e San Potter non avrebbero perso occasione di dare spettacolo, spalleggiati dai rispettivi compagni. Non mi sbagliavo: dopo poco, dagli insulti si passò alle bacchette. Draco teneva sotto tiro lo Sfregiato, che aveva la bacchetta puntata su Blaise, che a sua volta puntava Weasley che aveva la bacchetta rivolta verso Draco. Mi alzai insieme a Daphne, pronta a intervenire quando la mezzosangue avesse dato segno di volersi muovere. Intanto la osservai: era migliorata rispetto ai primi anni di scuola, anche le la sua bellezza acqua e sapone non poteva competere con quella maliziosa di noi Serpi. I capelli, un tempo cresci, erano diventati boccoli lunghi e perfetti che le scendevano ordinati sulla schiena; gli occhi da ragazzina ingenua stavano bene sulla sua  pelle chiara. Stranamente, non provò nemmeno a reagire. Alzò gli occhi dal libro e suggerì ai compagni di sedersi, lasciandoci tutti scioccati.

“Mezzosangue…come mai così poco combattiva?” le ha chiesto Draco ghignando

“sai già che sarebbe inutile?” ha continuato Blaise

“Non ho voglia di litigare, ho abbastanza pensieri in testa” ha risposto semplicemente.

In quel momento è entrata la professoressa Mcgranitt e ha iniziato a spiegarci non so cosa sulla trasfigurazione umana… con la coda dell’occhio guardavo Draco; era troppo pensieroso.

 

 

A distanza di tempo, non riesco ancora a credere a quello che sarebbe successo dopo. Sarà meglio che racconti tutto dall’inizio.

 

 

Metto l’ultima crocetta sul calendario, il grande giorno è arrivato: 18 Marzo, il diciassettesimo compleanno di Draco. Emozionatissima ed euforica, cammino quasi saltellando mentre io e Daphne passeggiamo per i corridoi.

“ Gliel’hai mandato un biglietto di auguri?”

“si….forse ho un po’ esagerato..”

“Che gli hai scritto?”

“Sono circa venti minuti che guardo l’orologio, aspettando il momento giusto per mandarti questo biglietto, e finalmente mezzanotte è arrivata: innanzitutto, ci tenevo a essere tra le prime persone a mandarti gli auguri. Ci sono tante cose che vorrei scriverti, ma non posso, non è il caso di scocciarti anche il giorno del tuo compleanno! Non mi va di dilungarmi…tutto quello che voglio che tu sappia lo sai già…l’unica cosa che mi va di ripetere è un ringraziamento per tutto quello che, magari senza saperlo, mi fai provare ogni secondo che passo vicino a te…ancora auguri, ti voglio bene. “

“Solo tu puoi concludere una pseudo-dichiarazione d’amore con un ti voglio bene! Comunque, ti ha risposta?”

“No, vabbè ma avrà da fare…poi non è obbligato a rispondere”

“e quel gufetto lì?”

La guardo, poi mi giro; non stava scherzando, è vero. Tolgo rapidamente il biglietto dalla zampa del gufo, lo srotolo e leggo ad alta voce

“Ti ringrazio per gli auguri e per le belle parole…sai che preferisco parlare in faccia, ma mai come stavolta mi andava di risponderti…ti voglio bene, ci vediamo stasera.”

Vado a lezione sorridente, felice e con la testa completamente tra le nuvole; lui non c’è, è con Blaise nella stanza della necessità a preparare la festa “.

Poi è arrivata la sera; io, Daphne, Blaise, Tehodor, Millicent e Jane arriviamo abbastanza tardi. Lo vedo subito, tra gli amici; andiamo a salutarlo e a fargli gli auguri, poi iniziamo a ballare. Mai come stasera non posso fissarlo e stargli addosso: è la sua serata, la ricorderà tutta la vita, voglio solo che se la goda fino in fondo. Balliamo fino a non sentire più i piedi e sinceramente devo dire che è stata proprio una bella serata.

 

Due giorni dopo, in sala comune, Draco mi ha chiesto con tono noncurante

“ Stasera hai da fare? Magari ci vediamo”

Non stiamo un po’ da soli da una vita, pensavo quasi che si fosse scocciato, quindi si può immaginare quanto quello che ha detto mi abbia reso felice.

Peccato che lui abbia disdetto giusto un’ora prima, proprio quando avevo deciso cosa mettere. Ha detto di avere un impegno…nessun problema, sarà per un’altra volta, potrei aspettare anche per sempre…

 

Il giorno dopo, a colazione, vengo a sapere in che consisteva l’impegno di ieri sera. Millicent pensava che lo sapessi, quindi mentre raccontava sicuramente non si aspettava di vedermi scoppiare a piangere e correre in bagno. Lei, Daphne e Jane mi hanno seguito subito, e con mia grande sorpresa qualche minuto dopo nel bagno è entrata la mezzosangue. Senza far caso alle mie minacce di schiantarla, ha chiesto se andasse tutto bene. In quel momento sono esplosa, ho raccontato tutto quello che solo Daphne sapeva dall’inizio e che Millicent e Jane avevano scoperto solo da poco,Partendo dall’occupazione fino ad arrivare all’ 8 Gennaio e alle settimane successive, senza mai smettere di piangere.

 

Quella mattina riuscirono a calmarmi, a farmi smettere di singhiozzare quel tanto da riuscire a minacciare la Granger di morte nel caso si fosse lasciata sfuggire qualcosa; quel pomeriggio tornò tutto a posto: Draco mi invitò in camera sua, stemmo insieme, annegai le mie lacrime nel suo profumo. E tornai nel dormitorio di nuovo felice, sentendomi una stupida per tutti i problemi che mi ero fatta.

Capitolo corto, ma è importante ai fini della storia. Recensioni sempre gradite, anche negative ^^ Baci XxX

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - MagicBlue ***


Wow, aggiornamento a tempo di record! Ok…dico la verità…mi andava di rispondere a Rhoy e non sapevo come farlo – si lo so sono un’impedita!- Allora…sono rimasta sconvolta..non so se è palese o sei tu che sei stata particolarmente attenta…comunque…la fic è tratta da una storia vera; non tutto ovviamente, ma i tratti principali si. Anche se i nomi che hai letto –Andrea, Laura- non sono comunque quelli veri…però hai ragione,  ho identificato con i personaggi me stessa e i miei amici!

Ok…credo di avervi annoiato abbastanza, ecco il capitolo.

 

 

Capitolo 8

 

E così sono passati due mesi. Ridendo per niente, essendo felice per le stupidaggini, vivendo solo ed esclusivamente dei suoi occhi. Maggio è arrivato, l’anno scolastico sta finendo e non potrei desiderare di più al mondo. Non che queste settimane siano state tutte rose e fiori: non sono la sua ragazza, non mi sono mai illusa di poterlo diventare. Credo di essere l’unica ragazza della terra che si ritiene felice di essere usata. Stupida o innamorata? Direi entrambe.

Sono successe tante cose… Daphne e Blaise sono sempre più inseparabili, comincio ad aspettare il momento in cui Daphne mi chiederà di accompagnarla a organizzare il matrimonio. Se continuano così, l’ipotesi non è tanto inverosimile…

Millicent…questo è uno scoop! Si è fidanzata con Jack, un corvonero del settimo anno, …ormai è un po’ che questa storia va avanti e sembra poter durare! Chi l’avrebbe mai detto…speriamo che l’estate non rovini tutto.

La Granger, fortunatamente per lei, ha avuto il buon senso di tenere la bocca chiusa, altrimenti non so cosa le avrei fatto.

Oggi Silente ha avuto un’idea – mi dispiace ammetterlo ma è così- veramente fantastica: tutti gli studenti del sesto e del settimo anno stanno prendendo in questo momento una passaporta per lo stabilimento balneare MagicBlue, in Francia.

Sono appena arrivata insieme agli altri Serpeverde del mio anno, e subito ci precipitiamo a prendere i posti migliori: ombrelloni in prima fila e sdraio a volontà.

In meno di dieci minuti siamo tutti in acqua, a schizzarci e a divertirci come dei bambini: non me ne rendo neanche conto, ma in quel momento abbiamo abbandonato la nostra maschera, quella che ostentiamo davanti al resto del mondo. Quando siamo insieme riusciamo ad essere noi stessi…non i figli dei mangiamorte miliardari, semplicemente dei sedicenni che si vogliono bene.

“Ragazzi, è guerra!” urla Blaise prendendo Daphne sulle spalla

E’ un segnale: Tehodor fa lo stesso con Millicent e io guardo Draco, interrogativa.

“Fai presto che dobbiamo vincere”

Mi da una mano a salire e in un attimo io, Daphne e Millicent cerchiamo di farci cadere a vicenda, tra gli schizzi e le risate.

 

Non è passata neanche un’ora , siamo stesi sui teli a prendere il sole.

Il mio costume, rosso, non si è ancora asciugato per bene; raccolgo i capelli in una treccia morbida mentre mi alzo. Gli altri sembrano addormentati, un bel gavettone sarebbe l’ideale. Indecisa, mi dirigo verso la riva., poi mi volto indietro e quello che vedo mi lascia senza fiato: la mezzosangue sta fissando Draco…il mio Draco!

In un attimo decido, non ha idea di quello che la aspetta…

 

 

 

Ok, so che questo capitolo è cortissimo ma fidatevi, so quello che faccio!Cioè più o meno, ma c’è un motivo! Baciii

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - Strani Risvolti ***


Salve…scusate il ritardo spaventoso, mi dispiace veramente tantissimo!Inutile inventare scuse,semplicemente non avevo particolarmente voglia di scrivere…cercherò di farmi perdonare!Baci

X rohy:ti ringrazio veramente tantissimo,non sai quanto mi fanno piacere le tue recensioni!:D e cmq si…Draco al mare deve essere qualcosa di eccezionale!

X lovy_Cha: grazie mille anche a te per la recensione!Rispondo subito alle domande: la coppia è sempre Draco/Pansy ma…si,ci sarà un accenno di Draco/Herm…ma sarà una cosa temporanea, io amo il lietofine! Per quanto riguarda la seconda domanda…è accaduto a me…cioè, non proprio, è il racconto di come sarebbe potuta andare se avessi avuto il coraggio di rischiare.  

 

Capitolo 9

Strani risvolti

Ho la bacchetta in mano e fisso quella sudicia mezzosangue che sta osando guardare Draco, mentre penso a quale maledizione lanciarle. Ma poi un particolare interessante colpisce la mia attenzione: la Granger sta piangendo. E il motivo di ciò è chiaramente visibile poco lontano da lei, dove Lenticchia è impegnato Lavanda Brown. Non mi è ancora chiaro se quella ragazza sta con Weasley perché lo ama, o se è semplicemente una troia; a giudicare dalle occhiate omicide che continua a lanciarle la Granger, lei opta per la seconda opzione. Rimango ferma un attimo, indecisa, poi vado verso di lei. Non fraintendete:è solo che…lei con me l’ha fatto e una Slytherin non ha debiti con nessuno.

“Mezzosangue…che cos’hai?”

“Parkinson, non è il momento…”

“Colpa di Lenticchia vero?”

“Io…non so perché lo sto dicendo a te…ma è che mi sento così stupida…pensavo che si fosse affezionato a me, che potessimo stare insieme e invece…”

Qualcuno interrompe il suo sfogo; San Potter, evidentemente preoccupato che la Regina Slytherin possa fare qualcosa alla sua piccola povera indifesa Granger, interviene bruscamente.

“Parkinson, perché non sei a farti sbattere da Malfoy?”

Lo fulmino con lo sguardo.

“Pensa a chi ti sbatti tu Potter!”

“Ho detto qualcosa che non dovevo?Ti sta bene farti trattare come una puttana, no?”

Ora sta esagerando. E poi osa dare a noi dei razzisti…lui non sta giudicando dall’apparenza? Sto per dirglielo ma non faccio in tempo…

“STUPEFICIUM”

Vedo un fiotto rosso passarmi vicino e colpire potter in pieno petto, facendolo accasciare sulla sdraio dove è seduto. Purtroppo però non ha perso conoscenza.

“Non permetterti mai più Potter…la prossima volta, la pagherai carissima”

La voce di Draco…mi giro e lui è lì…con la bacchetta sguainata, pronto a uccidere…per difendermi. Lo capisco dai suoi occhi che ci tiene a me. Non mi ama,ovvio, i Malfoy non possono amare…ma mi vuole veramente tantissimo bene.

“Vieni Pansy” Mi poggia una mano su un fianco e io mi lascio portare da lui fino alla riva, dove vedo una barca babbana. Mi hanno sempre affascinato…il vento nei capelli, un po’ d’acqua che ogni tanto schizza…danno una sensazione di libertà fantastica. Draco mi aiuta a salire e in un attimo siamo lontani da quella spiaggia, lontano da Potter, lontano da chi mi reputa una ragazza facile. Ancora non l’avete capito? Io sono innamorata…e si sa, in amore tutto è lecito.

Ferma la barca, chi sa dove a imparato a portarla. Non mi da il tempo di chiederlo, in un attimo mi bacia con passione, posizionandosi sopra di me. Sento il mio corpo schiacciato dal suo, quasi non riesco a respirare ma non m’importa. Le sue mani, esperte, mi liberano dai costume che preme sulla mia pelle. In un attimo, sfila anche il suo…comincio a gemere mentre lo sento dentro di me, sempre più forte…la sua bocca esplora il mio seno…se questo è l’inferno, voglio restarci per sempre.

 

Mezz’ora dopo, siamo tornando a riva.

“Pan…non dare peso a Potter”

“Draco…Potter non ha detto niente che non sia la verità”

“Io non ti reputo una puttana!”

“Tu no, ma è ovvio che gli altri la pensino così..lo farei anche io.”

“Gli farò rimangiare quello che ha detto.”

“Lasciagli credere quello che vuole, a me non importa! Posso sopportare due insulti da un branco di Grifoni sfigati, basta solo che…”

“solo che?”

“niente. Vorrei che potesse durare per sempre, ma so che non si può. Prima o poi, Draco, t’innamorerai anche tu!”

Lui ride, convinto che io stia scherzando.

“Io…innamorato?Pan, credevo che mi conoscessi! L’amore…rende deboli, rende schiavi..”

“come me…” dico abbasando gli occhi

“sai che non volevo dire questo. Solo che...l’amore è l’unico lusso che non potrò mai permettermi. “

******************************************************************

 

23.41 Slytherin, stanza del caposcuola Malfoy.

Blaise, Daphne, Millicent, Tehodor e Jane sono seduti sui morbidi divani scuri. Draco è stesso a pancia sotto sul letto, senza maglia, e io gli sto facendo un massaggio. Intanto chiacchieriamo del più e del meno...

Io sorrido, tranquilla e soddisfatta nel sentire la pelle del Principe sotto le mie mani…

“Avete visto Weasley e la Brown?” Mi volto di scatto verso Tehodor, l’argomento non mi piace

“si, certo.” Cerco di chiudere

“e perché la cosa dovrebbe interessarci, Teo?” chiede Draco

“Cazzo Dra, la Brown voglio farmela io!”

“Ah…vabbè nessun problema” interviene Blaise “risolveremo, così facciamo pure un favore alla granger…”

“Un favore alla mezzosangue?” chiedo, stupita “ e voi cosa ci guadagnate?”

“Se la granger è innamorata del pezzente…” spiega Draco con un ghigno “il prezzo non sarà mai troppo alto.”

 

Come sempre, grazie a chi ha messo la storia tra le preferite, le seguite, o semplicemente la legge

Me la lasciate una recensioncina?Anche piccola, anche negativa! Giusto per farmi capire che, nonostante il clamoroso ritardo, non mi avete abbandonato!

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - Piani ***


Capitolo 10

Granger, alle 10.00 vedi di essere nella mia stanza; dobbiamo discutere di un argomento che credo ti interessi molto. Non presentarti accompagnata. Puntuale.

D.M.

Hermione aveva riletto quel biglietto 6 volte, e ancora non aveva preso una decisione. Mancavano venti minuti all’appuntamento e per la prima volta in vita sua non sapeva cosa fare. Non ne aveva parlato con nessuno e non aveva intenzione di farlo…l’istinto, stranamente, le suggeriva di accettare…ma razionalmente sapeva che se fosse andata nel covo delle serpi, le cui intenzioni non potevano certamente essere nobili, la situazione sarebbe degenerata bruscamente. Tuttavia, Hermione Granger, senza un apparente perché, prese una decisione che avrebbe cambiato,almeno in parte, il suo destino: lasciò perdere la sua logica, i suoi calcoli e i suoi ragionamenti e si incamminò verso i sotterranei, curiosa di sapere cosa potesse volere Draco Malfoy da lei.

Arrivò con cinque minuti di anticipo, proprio mentre Daphne stava entrando; la bionda la squadrò con aria di sufficienza, poi le disse:

“Granger...Draco ci aveva informati, prego, accomodati”

Hermione la seguì e quella che vide fu la sala comune più lussuosa di Hogwarts. Osservò a bocca aperta i divani verde scuro e  il resto dell’arredamento, estasiata, finchè Daphne non le indicò una porta dicendo

“camera di Draco è quella…io vi raggiungo tra pochissimo, vado a chiamare Blaise”

Hermione la guardò allontanarsi ed esitò: non sapeva cosa l’aspettava oltre quella porta. Bussò più volte, ma nessuno rispondeva.

 

“Draco ma chi cazzo è a quest’ora di domenica mattina?” Pansy Parkinson, la mattina, non era mai di buon umore.

Drago ghignò “la Granger…avanti”

Hermione entrò e si ritrovò davanti Draco in boxer e Pansy in camicia da notte, beatamente appoggiati sul letto.

“vi dispiacerebbe coprirvi? Chiese

“mai visto un uomo nudo, mezzosangue?” rispose Draco “comunque, Daphne,Millicent,Teho e Blaise saranno qui tra poco…abbiamo una proposta da farti.”

Neanche il tempo di terminare la frase, il quartetto fa il suo ingresso nella stanza.

La Granger,terrorizzata dalla presenza di tanti Serpeverde assieme, sembrava presa dal panico e continuava a guardarsi intorno, mentre gli altri si mettevano comodi.

“Granger, puoi anche sederti”

“Preferisco stare in piedi Malfoy. Dimmi cosa vuoi, velocemente.”

“Quanta fretta…ti conviene starmi a sentire, non avrai un’altra occasione del genere,”

“Avvisami quando hai intenzione di arrivare al dunque”

Non riesco a non intervenire “Modera i toni quando parli con un purosangue” –con Draco- vorrei aggiungere…

“Parkinson, non ti impicciare..” risponde a tono lei

“Pan, tranquilla. Mezzosangue, rispondi in questo modo a Pansy e non farai in tempo a pentirtene. Sei innamorata del pezzente, vero?”

La Granger arrossì di botto, e balbettò “la mia vita privata non vi riguarda”

Blaise prese in mano la situazione.

“Granger, smettiamola di dilungarci. Ci stiamo offrendo di liberarti della Brown senza sporcarti le mani. Le cose sono due, o ci stai o no.”

Lei era confusa. La vedevo mordicchiarsi il labbro mentre rifletteva, e mi chiesi cosa avrei fatto al suo posto. E poi capì che non avrei mai potuto accettare…non avrei mai fatto una cosa del genere a Draco.

“cosa volete in cambio?”

“diciamo che non abbiamo ancora deciso per bene…direi che puoi cominciare a venire qui tre volte a settimana, per essere pronta ad assecondare le nostre richieste.”

Sembrava indignata e sconvolta…poi l’istante prese il sopravvento.

“ci sto, ma nessuno dovrà mai sapere niente”

“E’ un piacere fare affari con te Granger. Ci vediamo dopodomani sera, direi” concluse Draco con un ghigno.

Lei senza rispondere o sorridere, uscì dalla stanza quasi correndo.

“povera piccola Granger…non sa cosa la aspetta”

“Dra’, sai già come far lasciare il pezzente e la brown?” chiese Teho,curioso

“Cazzo Teho, mi crolli sul banale! Volevi scopartela?Prego! Falle vedere tutto quello che hai in più a Weasley, e sarà lei a cadere tra le tue braccia! Semplice..”

“Si, giusto, nessun problema…Pan, lo sai che…”

Draco lo interruppe “Teho?”

“si?”

“guardala di nuovo così, e sarà l’ultima cosa che vedrai in tutta la tua vita”

 

**************************

Più tardi, in biblioteca…

Hermione Granger quel giorno non leggeva, si limitava a fissare da un po’ la stessa riga del libro che aveva in mano…d’altronde, furono pochi coloro che se ne accorsero

Certo non tre ragazze bellissime, Daphne, Pansy e Milly, che discutevano tra loro invece di impegnarsi nella ricerca di trasfigurazione.

“E’ stato dolcissimo Pan” disse Daphne”lo hai capito ormai no?Sei un gradino sopra tutte, sei la sua preferita”

 Accenno un sorriso, con il cuore che mi scoppia, e faccio per rispondere

“Ragazze” dice Milly “Jack mi ha lasciata”

“Perché?” chiediamo io e Daphne

“Dice…che sono ancora innamorata di Draco” detto questo, lasciò che due lacrime le scendessero lungo le guance lisce

“Milly?La pagherà”

“Pan, lui in realtà non ha sbagliato..”

Accuso il colpo, continuando a sorridere

“Questo è irrilevante, non si lascia una Slytherin, chi crede di essere?”

“…”

“la pagherà” ripeto, senza accorgermi di avere un ghigno sulle labbra molto simile a quelle di una certa persona…

 

 

Prossimo capitolo già scritto, lo posterò tra oggi e domani insieme ai ringraziamenti![giuroooo]

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 - Una Situazione Sempre Più Incasinata ***


Capitolo 11

 

Cammino tranquilla per un corridoio apparentemente deserto, quando sento dei rumori provenienti da una porta chiusa. Curiosa, sbircio per vedere chi c’è all’interno; non sono veramente sorpresa quando vedo la Brown con Teho, la cosa che mi sconvolge è il fatto che stanno solo parlando. Con i vestiti addosso, giuro. Il mondo deve essere veramente impazzito…

 

All’improvviso sento qualcuno alle mie spalle e, anche senza girarmi, capisco che deve trattarsi di Draco: altrimenti, perché il mio cuore batterebbe così forte?

E infatti, è proprio lui. Da un occhiata alla scenetta e ghigna, divertito

“La mezzosangue sarà felice…anzi no, quando capirà di aver firmato un patto con il diavolo”

“che cosa hai intenzione di farle?”

“non lo so ancora Pansy, ma ti garantisco che si pentirà di aver accettato”

“Draco, sapevi che Jack ha lasciato Milly?”

“e allora?”

“e allora volevo fargliela pagare, che ne dici?”

“fai quello che vuoi, Pan. Secondo me, non ne vale la pena.”

“perché dici così?In fondo, tu e lei avete un rapporto abbastanza stretto.”

“se per rapporto stretto intendi qualche scopata, allora si. Pansy, solo perché mi interesso a te non vuol dire che lo faccia con tutte quelle che mi porto a letto.”

Arrossisco, a stento lo sento mentre mi saluta e va via. Continuo a camminare e intravedo Milly che piange, sorretta da Daphne. Eh no, il caro Jack la pagherà.

 

Qualche ora dopo, ho convinto Jack a seguirmi nella stanza della necessità, e ora, mentre lui è seduto, sono tutta impegnata a farlo impazzire. Non spaventatevi, fa tutto parte del piano, non avrà niente da me. E non ci godo a ballare mezza nuda davanti a lui, non è mica Draco…ma per le mie amiche, questo ed altro. All’improvviso, senza capire com’è successo, si ritrova legato alla sedia. Io mi rivesto mentre Daphne e Milly entrano nella stanza.

“Amore” sussurra Milly “dobbiamo parlare non credi?”

“Io non ho niente da dirti…puttana!”

Scoppio a ridere

“Jack, ti sei rovinato da solo. Doveva essere un semplice giochino innocente, invece adesso…”

Le ragazze mi sorridono.

“è quello che è”continua lui, anche se è terrorizzato “…e anche tu Parkinson, non sei che una puttana!”

 

“Adesso hai esagerato, Jack” un lampo e si ritrova contro il muro

Quando è entrato Draco? Lo guardo, sconvolta e felice. Daphne e Milly sono indietreggiate nel vedere la rabbia nei suoi occhi.

“Chiedile scusa, subito”

Ma il “povero” corvonero non sembra riuscire a parlare.

“Crucio”

La luce rossa che esce dalla bacchetta di Draco illumina i nostri volti terrorizzati, mentre le urla di Jack ci rimbombano nella testa. Non so per quanto ha continuato Draco, so solo che a un certo punto Millicent lo ha supplicato di smetterla e lui l’ha accontentata.

Jack crolla a terra, distrutto.

“Non una parola di questa storia, stupido corvonero, o ti farò rimpiangere il giorno in cui sei venuto al mondo. E direi che, per farti perdonare, ti conviene eseguire all’istante ogni richiesta di Pansy, Daphne e Millicent…in effetti, è solo merito della tua ex se sei ancora vivo.”

Poi si rivolge a Millicent “e ora fuori,e portatelo con voi”

Mi incammino verso la porta quando lui mi ferma bruscamente

“Tu resti”

La porta si chiude e in un attimo sento un suo schiaffo bruciarmi sulla guancia. Gli occhi mi si riempiono di lacrime di dolore, ma le trattengo fissandolo senza capire.

Il suo viso è una maschera di rabbia

“Avevo autorizzato una vendetta, e invece?Ti trovo a fare uno spogliarello davanti a quel pervertito?” urla

“mi dispiace…volevo…cioè,Milly mi ha chiesto”

Mi spinge violentemente contro il muro

“Non me ne frega un cazzo di Millicent. Ma nessuno deve permettersi di toccare quello che è mio.Chiaro?”

Non ho la forza per rispondere, mi sento uno schifo.

Un altro schiaffo, più forte del primo

“rispondimi quando ti parlo”

“chiarissimo…non succederà più”

“ovviamente. E non credere che questa storia non avrà conseguenze, te ne farò pentire. E adesso, fuori anche tu “

 

 

 

“Pan, non volevo che finissi nei guai per colpa mia”

“Milly, è la ventesima volta che lo ripeti, stai tranquilla…”

“Pan, non l’ho mai visto così arrabbiato” interviene Daphne

In quel momento la porta del dormitorio si spalanca ed entra Blaise.

“blaise!” esclamo “ti prego devi aiutarmi”

“Pan la cosa è grave”

“Ti prego Blaise, farò qualsiasi cosa per farmi perdonare”

“Penso che in confronto a quello che ti chiederà lui, qualsiasi cosa sarà troppo poco”

“gli ho già dato tutto Blaise. Il mio cuore, il mio corpo, la mia dignità. Sono sua, così altro potrebbe volere?”

“Non lo so Pansy, ma conosco Draco. Non sarà semplice fargli dimenticare questo “incidente”…”

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 - Litigi & Chiarimenti ***


 

Ringraziamenti

Dal capitolo 9

Kumi 97- Ti ringrazio, è bellissimo sapere che qualcuno apprezza il tuo lavoro!

Coux – Grazie mille, in effetti è proprio quello che speravo si capisse: Draco che, pur non ammettendolo neanche a se stesso, si è legato moltissimo a Pansy…e lei che deve fare i conti con i pregiudizi e i commenti di chi non sa quanto lo ama.

Rohy – Ho recensito la tua fic –molto bella, tra l’altro- e mi sembra di aver risposto alla recensione…nel caso ho dimenticato qualcosa, fammelo notare e rimedio subito!Grazie per i complimenti!

_Summer_ - Non sai quanto mi fa piacere! Comunque, cercherò di essere più costante con gli aggiornamenti, perché mi rendo conto che esageravo con i ritardi! Ovviamente, Grazie anche a te.

Lovy_cha – non preoccuparti, non vi libererete di me tanto facilmente!xD il lietofine ci sarà sicuramente, non sopporterei di far soffrire ancora Pansy!Baci

Dal capitolo 10

Meredith 91 – ho avuto per un paio di giorni il pc rotto…ma adesso, tutto apposto|

Katia37 – mi fa davvero piacere che apprezzi la storia, grazie!^^ Per quanto riguarda gli aggiornamenti, come ho già detto cercherò di essere più rapida

Dal capitolo 11

Astoria Malfoy – Grazie per la recensione, sono felice che la storia ti piaccia! Per i capitoli, cercherò di farli più lunghi, ma ho paura di renderli pesanti…secondo te quanto dovrebbero essere lunghi?

KissyKikka – eh si, Draco lo immagino molto possessivo! Anch’io comunque adoro i serpeverde, penso che siano i migliori! La storia è scritta in prima persona perché, essendo tratta da una storia che mi è capitata, conosco solo il mio punto di vista! Blaise e Daphne…li amo, dovresti conoscere i ragazzi a cui mi ispiro per loro…chi ha detto che le serpi non provano sentimenti?l’amicizia che c’è tra loro secondo me è unica. Sono contenta che la storia ti piaccia, grazie dei complimenti!

Katia37 – mi fa molto piacere ricevere una critica, è uno stimolo per migliorare! Beh, magari hai un po’ ragione ma Draco l’ho sempre immaginato talmente geloso da perdere quel famoso controllo che ha…spero che in questo capitolo il personaggio di Pansy ti faccia un effetto migliore, fammi sapere!

 

 

Capitolo 12

 

Sono due giorni che non mi guarda, che non mi parla se non per le frasi di cortesia. E’ freddo, tutta quest’indifferenza mi sta uccidendo. Non so come fare ad andare avanti senza i suoi sorrisi, i suoi abbracci, i suoi baci, il calore della sua pelle sulla mia. Non riesco più a dormire, ho rovinato la mia media perfetta, sono dimagrita tantissimo. Blaise e Daphne cercano di starmi il più vicino possibile, ma sanno anche loro che la situazione non è mai stata così tragica. Ho paura, per uno stupido sbaglio, di aver perso tutto quello che ero riuscita a conquistare in questi mesi. Senza di lui…non potrei farcela.

Siamo a lezione di Pozioni, e nemmeno Piton può fare a meno di rimproverarmi quando vede la mia pozione esplodere per la terza volta.

“Signorina Parkinson, che le succede?”

“Niente professore, mi scusi…”

Sento lo sguardo di Draco bruciarmi sulla nuca, rabbrividisco. Poi sento dei passi e mi giro: Blaise, scusandosi con il professore, sta trascinando Draco fuori dall’aula.

 

“Blaise, che cazzo succede?”

“Dovresti vederlo tu che succede, Pansy è sempre stata brava quasi quanto la Granger in pozioni!”

“e questo perché dovrebbe riguardarmi?”

“perché cazzo è colpa tua! Lo sai che lei ti ama, vive per te, ha sopportato di tutto!”

“ha sbagliato Blay, nessuno deve toccare quello che è mio”

“Se lei avesse saputo quello che sarebbe successo, non l’avrebbe mai fatto”

“Ma non lo sapeva, l’ha fatto e io ora sono incazzato nero”

“Sei un bambino Dra. Un bambino viziato, ha ragione la mezzosangue.

 

Non erano gli unici Serpeverde che non erano a pozioni, e anche le file dei Grifoni contavano un assente. In una classe lì vicino, la stessa dove Pansy li aveva sorpresi pochi giorni prima, Lavanda e Teho erano passati ai fatti. Non era un caso che Nott avesse scelto quell’aula, lo scopo era quello di far lasciare la Brown e Weasley. E Pansy, per quanto distrutta, non modificò il piano che Draco aveva ideato giorni prima. Con insulti e frecciatine di ogni genere deviò il percorso del trio dei miracoli, che inevatibilmente si trovò davanti alla classe. Non sentire i rumori provenienti dall’interno era pressocchè impossibile. La faccia di Weasley era stata impagabile, le sue urla abbastanza divertenti, le patetiche scuse della Brown esilaranti. Nott era un attore fantastico, riusciva a sembrare quasi…dispiaciuto? No, impossibile, penso la Serpeverde.

Draco Malfoy e Blaise Zabini sorrisero trovandosi davanti quella scenetta.

“Povero Weasley” rise Draco “ ma non disperarti, puoi sempre consolarti con la mezzosangue”

Potter estrasse la bacchetta, rapidissimo e furioso

“Ora basta Malfoy, tu e i tuoi amici avete passato il limite”

“Expelliarmus” non mi resi neanche conto di aver parlato, lo capì solo quando mi trovai con la bacchetta di Potter in mano. Gli puntai la mia contro

“Potter, hai tre secondi per sparire, poi non mi ritengo responsabile delle mie azioni.” Gli ributtai la bacchetta, tenendo comunque la mia in posizione di attacco.

“Harry, Ron, andiamo via” figuriamoci se la Granger non si metteva a fare da paciere.

Peccato, pensai vedendoli allontanarsi, mi sarebbe piaciuto sfogare la mia rabbia su di loro.

 

Quel pomeriggio, ad Hogwarts, molti ragazzi piansero, anche se pochi l’avrebbero mai ammesso.

Piangeva Ronald Weasley, nella torre dei Grifondoro, perché aveva scoperto che la sua ragazza lo tradiva. E, cosa più importante, non gli interessava. Aveva scoperto di amare Hermione Granger, ma sapeva di averla ferita e non osava sperare nel suo perdono.

Piangeva Hermione Granger, che vedendo le lacrime dell’amico si sentiva in colpa per avergli distrutto la vita, attribuendole alla fine della sua storia con Lavanda

Piangeva Lavanda Brown, che aveva paura di quello che sarebbe successo, perché sentiva di non potersi fidare di un Serpeverde.

E allo stesso modo, molti piani più sotto, anche i Purosangue piangevano

Piangeva Pansy Parkinson, capendo di aver perso Draco per sempre. Daphne partecipava al dolore dell’amica mentre immaginava Milly con Draco. Blaise Zabini soffriva nel non poter aiutare la sua migliore amica, il suo volto perfetto era solcato da piccole, invisibili lacrime di rabbia e di impotenza.

E, nella stanza del caposcuola, Draco Malfoy, dopo aver finito con Millicent, si rese conto di non essere mai andato così vicino alle lacrime in tutta la sua vita.

 

Il sole è gia tramontato, ma ho voglia di fare una passeggiata. Non me ne sono mai fregata più di tanto delle regole, quindi esco nel parco.

All’improvviso, mi sento una mano premere sulla bocca. Provo a urlare, a divincolarmi, ma non ci riusco.

“Petrificus totalus” sento sussurrare

Mi giro, è Potter.

Patetico, vuole vendicarsi e mi attacca alle spalle. Che coraggio da Grifondoro, strano che non ha i suoi amichetti al seguito

“Sai cara, questo semplice incantesimo lo ha usato il tuo amato Malfoy all’inizio di quest’anno.”

Gli occhi mi si riempiono di lacrime al solo sentire il suo nome, cosa che Potter scambia per terrore

“Non preoccuparti Parkinson, non ti farò del male. Non nel senso che intendi tu almeno, non colpirei mai una donna”

Sento il sangue raggelarsi nelle vene a quelle parole

“Ma so qualcosa, un piccolo segreto, che ti ucciderebbe più di qualsiasi incantesimo”

“Silencio”

Riconosco la voce di Blaise nella notte

“Va a letto Potter”

Il suo sguardo è spaventoso, non riesco a trattenere i brividi

Potter fa di no con la testa, ridendo della sua rabbia.

Un movimento della bacchetta di Blaise e Potter cade a terra, svenuto. Intravedo Daphne al fianco del suo ragazzo quando lui le dice, improvvisamente più calmo, di portarlo fuori alla torre dei Grifondoro. Lei con un incantesimo solleva il suo corpo da terra e si incammina verso il castello, seguita da Blaise. E’ in quel momento che scorgo una figura che non avevo notato. E’ Draco.

 

“Draco..io…”

“No pansy, parlo io o potrei non farcela più a dirlo.”

Lo guardo, interrogativa

“Ascoltami bene, perché non sentirai mai più una cosa del genere da me: mi dispiace. Non ce l’avevo con te…non riuscivo neanche a guardarti negli occhi pensando a quello che avevo fatto.”

Rimango spiazzata, in silenzio

“Beh…in quel momento non ho capito più niente” continua lui, tutto d’un fiato “ti ho visto lì…e ho avuto paura di…di averti persa”

Un bacio annulla la distanza tra noi.

E finalmente, riesco a formulare una frase coerente

“non potevi avermi persa…io sarò sempre tua, Draco. Sempre”

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 - Potter, Blaise & Il Segreto Di Draco ***


Capitolo 13

 

Dopo quella bellissima notte in cui mi sono riappacificata con Draco, la mia vita è tornata a scorrere serena. E non riesco a credere che, in fondo, devo tutto a Potter. Se quello schifoso filobabbano non mi avesse attaccato, Blaise e Draco non sarebbero mai intervenuti. Non ho dimenticato, però, il segreto che voleva rivelarmi. Voglio saperlo? Non ne sono sicura. L’ho chiesto a Draco, ma lui mi ha liquidato con ”cazzate da Grifondoro” mentre Blaise faceva una faccia dispiaciuta. Daphne invece non sa nulla, si vedeva. Se fossi certa di volerlo sapere, andrei da Potter, che in fondo non vedeva l’ora di dirmelo. Ma non sono per niente convinta, ora che sto di nuovo bene non vorrei correre il rischio di rovinare tutto, quindi sto cercando disperatamente di non pensarci, anche se non mi è facile. Comunque, il trio dei miracoli mi aiuta a mantenere la mente occupata, sono così arrabbiati e desiderosi di vendetta per quello che abbiamo fatto al loro capo che mi aspetto qualche mossa da un momento all’altro: basta vedere la faccia di Weasley quando passiamo in un corridoio, o quelli della Granger quando vede Draco, per capire che stavolta hanno intenzione di reagire. Bene, almeno avremo qualcosa da fare, ancora non hanno capito che non hanno nessuna possibilità di vincere contro noi.

 

“Pan, devo parlarti” Daphne mi viene incontro correndo, i lunghi capelli d’oro che le ballano dietro le spalle e una scintilla di preoccupazione negli occhi chiarissimi.

“Dimmi tesoro, che succede?”

“Blaise…”

“Avete litigato?”

“no, al contrario, è solo che…” la vedo arrossire e abbassare gli occhi, e inizio a preoccuparmi

“Ehi, mi spieghi che è successo?”

Intanto siamo arrivate nella sala comune dei Serpeverde e ci siamo sedute su un comodo divanetto di pelle nero. La mia migliore amica prende fiato e riprova a parlare

“eravamo da soli, ieri sera, e lui voleva…a provato a…”

Mi viene da sorridere. Daphne è sempre stata così sull’argomento, non c’è mai stato verso di farla sciogliere un po’.

“guarda che non è una cosa brutta!State insieme da una vita…e tu come hai reagito?”

“non me la sono sentita..”

“e ti pareva”

“Pan, è una cosa importante, voglio esserne sicura!”

“non troverai mai una persona che ti ama come lui”

“ancora non me la sento..”

“e allora lascia stare, aspetta ancora…però lo sai io come la penso”

“si…scusa Pan, vado a fare una doccia, grazie di tutto!”

Si alza e sale in camera; mentre la guardo sparire mi accorgo che Blaise ha appena preso il suo posto.

“ehi blay, tutto bene?”

“certo cara, benissimo…a te?”

“bene…dai, dimmi tutto!”

“chi ti dice che c’è qualcosa che non va?”

“i tuoi occhi…sei come un fratello, non puoi mentirmi!”

“d’accordo…ho paura che daphne non si fidi di me”

“non si fidi di te?in che senso?”

“nel senso che non si lascia andare, come se io potessi mai tradirla, o farla soffrire o non so che altro”

“ah…” vederlo così frustrato mi fa stare male. Decido almeno di tranquillizzarlo

“non è colpa tua, questo posso assicurarlo. Lei ha sempre sognato la sua prima volta come una favola, e ha paura di aver dato troppe aspettative alla cosa.”

Lui sorride, pensieroso

“pensi che sia questo il problema?”

“credo di si”

“bene, se è la favola che vuole…avrà la sua favola…grazie Pan, sei un tesoro”

Fa per alzarsi ma lo trattengo per un braccio

“non così in fretta fratellino caro…tu devi dirmi qualcosa?”

“veramente io dovrei andare…” lo vedo guardarsi intorno in cerca di una via di fuga e capisco che il fatto deve essere veramente grave: non mi aveva mai mentito in vita sua.

“non voglio dirtelo Pan, sarebbe un dolore inutile. Se insisti ovviamente parlerò, ma non credo che tu debba venirlo a sapere da me.”

“va bene, non preoccuparti…grazie Blay”

Lo guardo andare via come aveva fatto Daphne cinque minuti fa. Esco dalla sala comune e passeggio per i corridoi, riflettendo.

Cos’è che dovrei sapere? Una cosa con cui Potter voleva ferirmi, una cosa che Blaise mi tiene nascosta per il mio bene. Una cosa che Daphne non sa…che riguarda Draco è ovvio, ma cosa diavolo ne sa Potter dei fatti di Draco? Qui c’è qualcosa che non quadra, devo scoprire cos’è…ma voglio davvero scoprirlo? E se cambiasse tutto? Forse è più semplice lasciare stare tutto e continuare a vivere così. All’improvviso decido: non posso tollerare di non sapere, e se ci saranno conseguenze, le affronterò. Devo trovare Potter, adesso. Corro in biblioteca, certa di trovarci almeno la mezzosangue, e le mie aspettative non rimangono deluse.

“Granger, dov’è Potter?”

“buongiorno anche a te Parkinson”

“Granger, non ho tempo, ti ho chiesto dov’è Potter”

“e posso sapere cosa vuoi da Harry?”

“non credo che ti riguardi, dimmi dov’è.”

Come richiamato per magia, lo sfregiato spunta da dietro uno scaffale e mi guarda con un mezzo sorriso

“Parkinson, quale onore”

“devo parlarti Potter, in privato”

Pensavo che obbiettasse, che mi mandasse a quel paese, invece mi ha seguito senza fare storie, guidandomi verso la stanza della necessità. Aveva richiamato un salottino molto carino, dai colori caldi, pieno di divanetti morbidi, finestre e mobili. Si siede e mi fa segno di accomodarmi; io resto in piedi.

“Potter, voglio che tu mi dica quello che volevi dirmi”

Scoppia a ridere “no, non sei così masochista, non vuoi davvero saperlo”

“se non volessi saperlo, perché sarei qui?”

“allora cambiamo domanda: perché dovrei dirtelo?”

“perché volevi farlo fino a qualche giorno fa…”

“appunto, volevo, ora no…”

“Potter!”

“alzare la voce non ti servirà…ti dirò quello che vuoi sapere solo dopo e se esaudirai qualche mia richiesta”

Ci penso. Potrei chiedere a Blaise, ma lui…non voglio costringerlo a tradire Draco. Andiamo, un idiota Grifondoro che può mai volere da me? Al massimo che gli faccia i compiti..comunque, meglio prendere precauzione

“Potter, giura che non mi costringerai a venire a letto con te?”

Lui sorride”giuro”

“allora accetto”

Vedo il suo sorriso allargarsi quando mettiamo tutto per iscritto, ed è quello il momento in cui comincio ad avere paura.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 - Forse Era Meglio Non Sapere ***


Ciao a tutti! Allora, giusto un paio di notizie veloci e poi vi lascio al capitolo!

Ho aggiornato presto poiché domani parto, e non sapendo quando potrò aggiornare, ci tenevo a svelarvi il segreto di Draco! Non mi odiate quando leggerete, è una situazione provvisoria! I ringraziamenti li farò al prossimo aggiornamento, però ci tenevo a far notare che su consiglio di Bellatrix_indomita il raiting è stato abbassato ad arancione. Secondo voi va bene?

Recensioni sempre gradite, ciao a tutti!

 

Perché sono stata così stupida da mettermi in una situazione del genere? Nella tana del nemico! Draco sarebbe molto deluso dalla mia mancanza di intelligenza in questo momento, ma la voglia di sapere era talmente tanta che non sono riuscita a ragionare lucidamente. Sarebbe stato meno rischioso estorcere la verità a Potter con una crociatus…e invece sono qui, nel dormitorio maschile dei Grifondoro, a fare i compiti di trasfigurazione a quest’idiota. E’ l’unico che avendo una ragazza a sua disposizione si fa fare i compiti, ma vabbè, meglio per me, altrimenti mi sarei trovata proprio nei casini! I compiti poi non sono un problema: contrariamente a quello che molti possono pensare di me, non sono una stupida.

“non potevi chiedere alla Granger?E’ molto più brava di me in trasfigurazione”

“No, non potevo. Aveva da fare, ha anche lei una vita sai?”

“Questa si che è una notizia”

Sbuffa infastidito dalla scarsa considerazione che ho della sua amichetta, ma in realtà sono sorpresa davvero, non l’ho detto per il gusto di prenderlo in giro. Beh, hai capito la Granger, si sarà appartata con Weasley, dopotutto se è stata capace di farlo lasciare con la Brown..

Ma proprio in quel momento, dalla scala a chiocciola sale Weasley e mi dedica un’occhiata sconvolta.

“Che ci fa lei qui?”

“Si è gentilmente offerta di darmi una mano con i compiti” spiega san Potter, e io sbuffo “a buon rendere, ovviamente” specifico

Non vorrei che il caro pezzente pensasse che ho una cotta per il suo amichetto deficiente salvatore del mondo magico.

Annuisce, come a far segno di aver capito, poi i suoi occhi si posano sulle mie gambe, lasciate scoperte dalla gonna un po’ troppo corta.

Con un gesto infastidito l’allungo e mi sistemo meglio sulla sedia. Potter ride divertito

“Credevo che voi serpi foste più intraprendenti, tu ti lasci spaventare così da uno sguardo?”

Sorrido leggermente, trattenendo l’istinto di schiantarli entrambi.

“eh che ci vuoi fare, le apparenze ingannano, magari non sono così troia come credi.”

“Peccato…” ghigna Weasley malizioso, guadagnandosi un mio sguardo schifato.

“Potter, ho finito, parli adesso?”

“non ancora” si diverta a giocare, il bastardo

“avrei sete”

Ma per chi mi ha preso,  per un elfo domestico? Sono pronta a ribattere, poi mi viene l’illuminazione.

“Certo, vado subito”

Tanta gentilezza lo insospettisce, lo capisco da come stringe gli occhi.

Mi alzo e mi dirigo verso le cucine, arrivandoci subito grazie a un passaggio segreto. Passo vicino ad un’aula nei sotterranei e sento dei gemiti. Nott e la Brown?

No, lei sta invocando il nome di Draco. Cazzo. Non è la prima volta che lo vedo farlo con qualcuno, ma adesso, non so perché, sento una fitta al cuore e decido di non guardare: la voglia di ucciderla, chiunque sia, sarebbe troppo forte e lui non approverebbe.

Prendo del succo di zucca in cucina e dopo dieci minuti sono di nuovo nella sala comune dei Grifoni. Prima però, ho avuto l’accortezza di “correggere” il succo di zucca con una dose consistente di veritaserum, rubato tempo fa dalla dispensa di Piton.

Oddio, rubato è una parola grossa…come se lui non sapesse che sono stati Tiger e Goyle, su ordine di Draco, a prenderlo. Ma ovviamente, ha fatto finta di niente…

Comunque, non è questo il momento di lasciarsi distrarre! Pensandoci bene, Potter sotto veritaserum potrebbe essere utile anche a Draco..se solo non fosse così impegnato! No, non devo pensarci…

Salgo le scale, mi siedo senza salutare , faccio apparire dei bicchieri e faccio finta di stappare la bottiglia già aperta.

Ma evidentemente, ho sottovalutato Potter.

“Assaggialo”

“cosa?”

E adesso? Cazzo! Di mia volontà non berrei mai, e lui , resosi conto della sua incertezza, prende il bicchiere e mi costringe praticamente a bere. Ora sono veramente fottuta.

“Colloportus”

Ok, rettifico: ORA sono fottuta.

Lui e Weasley si guardano sorridendo. Certo che per essere dei grifoni dal cuore d’oro, sono proprio due bastardi.

“Bene Parkinson…dopo che avrai risposto a qualche domanda, ti dirò quello che vuoi sapere e la finiremo qui, contenta?”

“Sei uno stronzo Potter, lo sai?”

Weasley ride

“non mi sembri in condizioni di dirlo” dice il rosso”l’idea è stata tua…geniale, devo ammetterlo. Cominciamo?”

“Vaffanculo!”

“Allora” inizia Potter “ perché ci tieni tanto a scoprire il segreto di Draco?”

“questa è una domanda idiota perfino per uno stupido come te, Potter! Sono innamorata di Draco, contento?”

“Credevo che voi serpi non sapeste cos’è l’amore”

“e poi i razzisti siamo noi…tu hai mai amato qualcuno al punto da morire per lui, da fare qualsiasi cosa, da distruggere la tua dignità e il tuo orgoglio?”

E’ imbarazzato, forse si è reso conto di essere più razzista di noi.

“Ok, domanda più seria…sei un mangiamorte?”

“no potter”

“lo diventerai?”

“dubito”

“sei la promessa sposa di draco?”

“magari”

“lui…”

“potter, una domanda sulla vita di Draco e ti schianto, questo posso farlo. Basta, ti sei divertito, ora è il momento di smetterla. Parla”

“non vuoi davvero saperlo, Pansy”

“non mi risulta che tu ti sia mai preoccupato per me.”

“sei a conoscenza delle amanti del tuo fidanzato?”

“Draco non è il mio ragazzo, purtroppo” maledetto veritaserum.

“quindi non hai niente in contrario al fatto che lui vada con qualcun’altra?”

“se non altro non ho voce in capitolo, mi manderebbe a quel paese se mi lamentassi.”

“Come fai a sopportarlo?”

“è doloroso potter, ma sopravvivo. Basta che non si scopi la Granger.”

Weasley abbassa gli occhi e Potter ammutolisce.

Cazzo.

 

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Chiedo scusa, davvero. Non sto qui a dilungarmi, ma sono stati problemi seri di salute a non farmi scrivere per così tanto tempo. Adesso sono qui, e posso solo sperare che non vi siate dimenticati di me e della fic. Baci

 

Apro gli occhi.

Dove sono? Intorno a me ogni cosa è colorata di rosso e oro, che ci faccio nel dormitorio dei Grifoni? Perché non sono nella mia sala comune? Dov’è Draco?

Draco…lentamente, ogni pezzo del puzzle va al suo posto. Draco e la Granger…allora era lei in quella classe, poco fa. No, non posso crederci, quella lurida mezzosangue con cui sono stata quasi gentile, ma cosa può aver fatto al mio Draco?

“Pan, sei sveglia?”

“Piccola, stai bene?”

Apro gli occhi, sono nel mio letto e non riesco a ricordarmi come ci sono finita. Ero in camera di Potter, e lui ha detto qualcosa che non avrei mai voluto sentirmi dire. Forse…potrebbe essere stato tutto un sogno, un incubo terribile. Dopotutto, ora Draco è vicino a me, seduto tra Blaise e Daphne, e mi guarda preoccupato.

“Pansy, vuoi spiegarci che è successo e perché Potter ti ha portato qui svenuta, o devo andare a schiantarlo?”

Respiro profondamente

“mi ha detto una cosa che non avrei voluto sapere, sulla granger…”

Draco impallidisce, ma guardo Blaise. Lo capisco subito, non ci sono più dubbi, l’uomo che amo si scopa la mia peggior nemica. E quest’anno avevo anche deciso di non odiarla più così tanto…

È sempre stato così, ha sempre vinto lei, si è sempre presa quello che volevo: ha una media perfetta, tutti le vogliono bene, è orgogliosa e forte…non può avere anche Draco. Lei gli risponde male, lo disprezza, non può amarlo; può esserne attratta, certo. Ma l’amore? Quell’amore che io cerco di dargli in ogni carezza, in ogni bacio, in ogni parola…

Draco interrompe i miei pensieri, chiedendo a Blaise e Daphne di uscire. E’ serio, ho paura.

“Pan, partiamo dal presupposto che non ti devo spiegazioni. Non sei mia moglie.”

“lo so, ti chiedo scusa”

Io che gli chiedo scusa. Scusa per cosa poi? Scusa se mi stai uccidendo? Scusa se ti amo così tanto?

“Pan, non puoi sentirti male ogni volta che mi scopo una. Sono sempre stato chiaro con te.”

“Perché lei?”

“lei o un’altra, cosa ti cambia? E’ bella, se vuoi saperlo”

“Draco, ti supplico, non posso sopportarlo”

“Pansy…”

Lo guardo, le lacrime scendono. Non so con quale coraggio gli sto chiedendo di mandare a quel paese la Granger, e mi preparo già a una brutta risposta.

Lui sospira, poi si infila sotto le coperte vicino a me.

Ormai mi ha insegnato e per quanto distrutta, mi do da fare per soddisfarlo.

E poi succede qualcosa che non mi sarei mai aspettata: mi ferma. Mi abbraccia, un leggero bacio a fior di labbra, e chiude gli occhi.

Non lascerà stare la Granger, lo so. Né nessun altra, ma va bene così. Stanotte…sono sempre stata sua, ma stanotte lo sento mio. Lo sento così vicino, così bello…non mi è mai successo, neanche quando abbiamo fatto l’amore. Sesso, per lui. Dettagli, solo inutili dettagli. E’ tutto perfetto, è già tanto quello che ho, non posso permettermi di lamentarmi.

 

 

Mi sveglio qualche ora dopa, con la luce del sole che entra dispettosa dalla finestra. Draco non c’è, lo sento prima ancora di svegliarmi del tutto, e all’improvviso sento freddo.

Mi alzo, lentamente. Daphne e Milly non ci sono, saranno andate a fare una passeggiata. Ho voglia di parlare con Blaise. Mi vesto alla meglio, semplicemente per decenza, e con le ballerine ai piedi corro verso la sua stanza. I capelli mi ballano sulle spalle, riflettendo la luce del sole. E’ una giornata di quelle che fanno sorridere, di quelle che ti fanno sentire bene. E io voglio il mio migliore amico.

Non faccio in tempo di avvicinarmi alla porta, che sento la voce di Draco venire dall’interno. E per quanto ami quella voce più di ogni altra cosa, non posso fare a meno di restarci male: avevo davvero voglia di parlare con Blaise, di ridere davanti a una sigaretta come non facciamo da tanto.

E ora che faccio?

Devo ascoltare, non riesco a ignorarli, lo so che è sbagliato.

“Non puoi lasciare stare la granger? Pansy è più bella, e anche tutte le altre lo sono”

“non lo so Blay…è un gioco, è divertente.”

“un gioco?”

“sono abituato ad avere tutto e subito, con la Granger c’è il sapore della sfida.”

“Draco, stai giocando col fuoco”

“Blay, Pan non mi lascerà andare per questo, ne sono sicuro.”

“non intendevo questo. Pansy, povera piccola, per tua fortuna e sua sfortuna ti ama da morire. Tu però potresti innamorarti della Granger, è un classico…l’unica per cui devi lottare…fermati Draco”

“Blay, stai delirando! Daphne ti ha mandato in bianco di nuovo giusto?”

“Questo non c’entra”

E sorridono. Non sanno di che parlano…povero Blaise, ho detto cento volte a Dap che deve dirglielo, ma sono scelte sue e non posso permettermi. Lei era così piccola…e al solo pensarci, vorrei stringere la mia migliore amica. E’ così bella, lo è sempre stata… e solo io so quello che ha passato. E blaise pensa di essere lui a non andare bene, che tesoro. Mi accorgo di sorridere anche io, come sempre quando si parla di amore, come sempre quando si parla di Daphne e Blaise.

Passi. O cazzo.

“Pan, guarda che puoi entrare” Draco

“Ero venuta per Blaise”

Mi guarda, ghigna. Tanto per cambiare.

“Ma resterai per me, giusto?”

Mh, se gli piace che gli si dica di no magari potrei…

Mi stringe. No, non potrei.

Vedo Blaise uscire e chiudere la porta, Draco accarezzarmi e poi…mi perdo, come sempre, nel ghiaccio dei suoi occhi e nel fuoco delle sue mani.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 17

 

Ora basta, basta davvero. Sono stanca, giuro che non ne posso più.

Stanca di svegliarmi e non trovarlo al mio fianco, stanca di dover elemosinare amore da un uomo che si mi usa solo per scaldare il letto, stanca di essere etichettata da mezza hogwarts come quella che non sono.

Io amo Draco, da morire…ma devo imparare ad amare di più me stessa. Anche io ho dei sentimenti, e deve imparare a rispettarli, non chiedo poi così tanto.

Non avrei mai pensato di arrivare a pretendere qualcosa da lui, ma farsi vedere in atteggiamenti poco casti con la Granger così presto, dopo tutto quello che è successo ieri…se mi vuole davvero bene come dice, deve dimostrarmelo. Tremo mentre penso che impuntandomi potrei perderlo, forse per sempre, lui odia i ricatti. Ma così…non posso, non ce la faccio più. Entro senza bussare in camera sua e non mi sorprendo di trovarlo in compagnia femminile. Non è lei, fortunatamente.

“Pansy” mi sorride come se niente fosse e io cerco di ricambiare “è urgente?”

“Si …direi di si” la voce esce bene, ferma e decisa come mi ha detto Daphne.

“Cinque minuti e arrivo”

Scendo in sala comune e mi siedo su uno dei divanetti, con la testa tra le mani. Dio, quanto ho paura. Devo farlo però…voglio dargli tutto, davvero, ma pretendo un minimo di considerazione!

Eccolo che scende, riallacciandosi velocemente la camicia azzurra come i suoi occhi. Si siede accanto a me e poggiando un dito sotto il mio mento mi costringe a guardarlo negli occhi.

Il mio cuore perde un battito mentre mi chiede “allora, cosa succede?”

Tutta la mia determinazione viene meno al suono della sua voce, al contatto con la sua pelle, alla vista dei suoi occhi che cercano di leggermi dentro.

La voce non è più ferma, ma ci provo lo stesso

“So che non ne ho il diritto Draco…forse mi prenderai per pazza…ma sai, non ho apprezzato il tuo comportamento.”

Si acciglia e fa per parlare , ma non gliene lascio il tempo

“aspetta, fammi finire. Io…non ce la faccio. Ho mandato i miei principi a puttane per te, e non me ne pento. Ma cazzo, ti costa tanto dimostrarmi qualcosa tu una volta ogni tanto? E’ chiedere troppo un gesto fatto di tua volontà, o magari una passeggiata fuori invece delle tante giornate passate chiusi in camera?”

“Che cosa stai cercando di fare?”

“Sto cercando di dirti quello che penso, e considerando che quando ci sei tu mi è difficile mettere due parole in fila ti prego di non rendermela così difficile. Non pretendo tanto Draco…”

“Pansy, tu non stai dicendo quello che pensi. Tu stai ripetendo un discorso che hai imparato a memoria, non offendere la mia intelligenza. Se vuoi dirmi la verità devi farlo fino in fondo”

“Non sono sicura che tu voglia sentirla, e soprattutto non so se riuscirò a dirtela”

“Sto aspettando…”

“ Draco, io ti amo”

Abbasso gli occhi e tremo mentre lui alza le spalle.

“Sai che novità”

Cerco disperatamente la forza per continuare

“Fammi finire, ti prego. Io lo so che tu mi avevi avvisato dall’inizio, che non volevi che soffrissi e tutto il resto…ma è stato più forte di me. Sono arrivata a vivere di te, anzi, sono arrivata a vivere solo per soddisfarti. E mi sta bene, non me ne lamento, anzi….Però Draco…io ti ho dato tutto e voglio darti tanto altro ancora, non hai che da chiedere. Ti chiedo solo di non portarti a letto la Granger

“Pan, questo non è che uno stupido capriccio”

“Io ho soddisfatto tutti i tuoi capricci e sono pronta a continuare a farlo. E’ l’unica cosa che ti chiedo…dimostrami che sei disposto a rinunciare a qualcosa per me.”

“Pansy, io pensavo di essere stato chiaro con te”

“Va bene Draco, accetto la tua decisione. E ovviamente, non saprò mai dirti di no, sono sempre qui per te. Però…questo cambia la situazione…anche se resterai il mio primo amore, il primo con cui ho fatto l’amore…”

“Pan, ti prego di non tirare in ballo questa cosa. Mi sembri Daphne adesso…davvero, non farla così lunga”

Uno schiaffo, stavolta non l’ha dato lui; il suo volto indignato e furioso mi fa capire che l’ho fatta grossa, ma non me ne pento neanche per un secondo.

“Non parlare di cose che non sai Draco….la nostra conversazione finisce qui”

“Non osare muoverti da lì, Parkinson” Mi sforzo di non piangere davanti al suo tono brusco e all’uso del cognome…mi alzo e mi dirigo nel dormitorio già con gli occhi appannati dalle lacrime. Se fossi stata più attenta, avrei visto un secondo schiaffo sulla stessa guancia che ho colpito io.

“Daphne, che cazzo fai?”

“Non la farò lunga Draco….non parlare mai più della mia vita privata, perché non sai niente. Sai perché sono così tesa sull’argomento? Avevo 13 anni quando ho fatto sesso per la prima volta…sono stata violentata.”

Draco sbianca mentre il senso di colpa si dipinge sul suo viso

“Mi dispiace, Daphne”

“Draco, non devi dispiacerti: non è colpa tua. Non questo, almeno”

Un’occhiata allusiva alle scale lascia intendere cosa voleva dire.

“Daphne, dì a Pan che la questione non finisce qui. E tu faresti meglio ad andare a cercare il tuo ragazzo…ha il diritto di sapere”

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