Avviso: la seguente drabble partecipa al contest a turni Hunger Games Contest indetto da Triz93 su EFP Forum.

2ฐ turno - L'Addestramento
In questo turno i partecipanti scrivevano una storia seguendo i parametri determinati da un pacchetto.
Nodi:
Le cose sono unite da legami invisibili: non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella. (Galileo Galilei)
Prompt: Vita
Lunghezza: Raccolta di drabble/flashfic (min. 3)

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N. d. A.: le drabble di questa raccolta non sono perfette.



I.

A volte mi trovo a pensare. Non ่ difficile. Soprattutto in fabbrica. Il rumore delle macchine che lavorano annulla tutto il resto e ci sei solo tu in mezzo al nulla.
Da solo con i tuoi pensieri.
Di solito penso agli Hunger Games. Mi terrorizzano. Le mie sorelle non sono mai state scelte alla Mietitura, ma questo non mi tranquillizza affatto: adesso sono l'unico membro della famiglia a poter chiedere le tessere e quindi, in quella boccia, i bigliettini con il mio nome aumentano. E insieme a loro le probabilitเ di una morte certa.

II.

Il Distretto 8 ่ grigio. La mattina il cielo ่ grigio. Le case e le strade sono grigie. Quando le industrie prendono vita sputano nell'aria fumi grigi e puzzolenti. Il Sole ่ un pallido anello che brucia come l'estremitเ di una sigaretta accesa* in un mare di grigio.
Non c'่ vegetazione nell'8 – giusto qualche erbaccia ai lati della strada. I primi veri alberi si vedono al di lเ della recinzione, nel bosco all'orizzonte.
Guardando gli Hunger Games rimaniamo sempre colpiti dall'abilitเ di qualche tributo nel riuscire ad utilizzare la natura come risorsa, come arma o come difesa, sempre in un modo che li tenga in vita.

*citazione tratta da Divergent, cap. 5, Veronica Roth

III.

Gli Hunger Games sono l'unico grande show che trasmettono in televisione. Alcune volte ci obbligano a vedere dei momenti precisi, come le interviste. Da piccola ricreavo nei miei giochi solitari ci๒ che vedevo sullo schermo. Immaginavo di vestire uno di quegli abiti stupendi e di chiaccherare amabilmente con Caesar. Ma immaginavo anche di essere nell'Arena e riproducevo i combattimenti all'ultimo sangue cercando di imitare le mosse dei tributi. Non ero cosciente di cosa stessi facendo esattamente. Quando mia madre lo scopr์ mi viet๒ di continuare a giocare in quel modo. Poi capii il significato reale dei Giochi e continuai ad "allenarmi" per essere preparata, se e quando fosse arrivato il mio turno.

IV.

E ora mi trovo qui, al Centro di Addestramento. Ho in mano un coltello. Lo temo e mi affascina allo stesso tempo. Uno strumento... strano. Può uccidere o ferire e dare a me un vantaggio. È l'unica arma a cui mi affiderei: è piccola e comoda da portare con sé e non sembra minacciosa quanto le altre.
Mi spaventa il cambiamento che è cominciato da quando ho sentito il mio nome alla Mietitura. Sono diventata più decisa. L'idea di uccidere qualcuno mi terrorizza e non credo che ne sarei capace neanche dovessi. Riuscirei solo a ferire il mio avversario.
Ogni azione nell'Arena avrà le proprie conseguenze, tutto è collegato. Ogni azione compiuta per la propria salvezza si ripercuoterà su un altro tributo.
Si uccide per vivere.


Nicchia dell'Autrice
Seconda puntata del contest a turni!
Sono felice di quello che ho prodotto, anche se non è esattamente come avrei voluto...
Devo dire che, soprattutto verso la fine della stesura, nella mia mente Bonnie si trasformava un po' in una piccola Tris, ma ho cercato di mantenerla comunque il più fedele possibile alla ragazzina che ho descritto nella drabble Tenace Tessitrice. Spero vi sia piaciuto leggere queste "drabble",
Yvaine_