Un bacio in punto di morte anche per lui...

di JJ_11
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atti estremi ***
Capitolo 2: *** Il sole di notte ***
Capitolo 3: *** L'amore che non osa pronunciare il suo nome ***
Capitolo 4: *** L'emozione non ha voce ***



Capitolo 1
*** Atti estremi ***


                                     
«Lui insegue un sogno tutta la vita. E lo ottiene nell'ultimo respiro, lo ottiene nell'ultimo secondo di vita. Non ha più possibilità di raggiungere quel sogno, è per questo che alla fine fa il gesto che fa. Compie quell'atto perché sa che non ha più possibilità, non ha più chances e quindi durante l'ultimo respiro bacia l'amore della sua vita, bacia il suo sogno, bacia la sua regina Mab.»
Era appena finita quell'intervista in streaming con i suoi fan e aveva davvero detto quella frase, molto importante per lui e vera caratteristica in comune col suo personaggio. Ma questo ovviamente ai fan non l'aveva detto. Una di loro gli aveva chiesto di cosa avesse paura, e in quale momento si era sentito coraggioso, a lui veniva in mente un solo momento in cui era stato DAVVERO coraggioso: il momento in cui aveva confidato a Riccardo questo suo malsano invaghimento che aumentava spettacolo dopo spettacolo ogni volta che arrivava la morte del tanto simile a lui Mercuzio. Riccardo gli aveva consigliato di provare a non pensarci, gli aveva dato tutto il suo appoggio e la sua disponibilità per parlare ma gli aveva detto che, per il suo bene, avrebbe fatto meglio a farsi passare quella cotta.
La sera stessa dell'intervista lo chiamò, era in un completo stato confusionale e Riccardo, arrivato da lui appena dieci minuti dopo la chiamata, lo trovò seduto sul divano con i gomiti sulle ginocchia e la testa fra le mani come se solo allentando la presa i suoi pensieri potessero scivolare fuori per torturarlo. Quando però sentì la voce apprensiva di Riccardo li lasciò fuggire dalla sua mente tramite le sue parole che investirono in pieno il suo amico che rimase lì, in piedi e con lo sguardo preoccupato. Era davvero arrivato ad un punto di non ritorno, doveva cambiare qualcosa. Gli si avvicinò e lo abbracciò forte, si era affezionato davvero tanto a Luca e a vederlo soffrire così gli si stringeva il cuore. Quando si allontanarono di qualche centimetro vide che le sue guance erano rigate da lacrime, ma ne ebbe appena il tempo perché quella distanza durò poco, subito colmata da un bacio pieno di impazienza e disperazione donatogli con labbra inumidite dalle lacrime. Quel bacio lo lasciò un po' sorpreso, non se l'aspettava affatto. Non era mai stato baciato da un uomo, tantomeno da un amico, ed era davvero strana la sensazione che provava in quel momento. L'unica cosa di cui era certo era che non si trattava disgusto.
Luca si scusò subito dicendo che quello era il bacio che avrebbe voluto dare a Davide perché era vero che si baciavano quasi tutti i giorni in scena da più di un anno ma non era un bacio vero e questo lo faceva soffrire. Non aveva mai baciato nessuno nel modo in cui aveva baciato quella sera Riccardo. Era sempre stato con ragazze che volevano solo giocare con lui e sapendolo non si era mai preso il rischio di amarle davvero, aveva sempre evitato abilmente di provare sentimenti troppo forti per chiunque gli si fosse avvicinato durante la sua vita e questo gli aveva permesso di poter vivere una vita totalmente dedicata all'arte, senza distrazioni. Tutto questo era stato rovinato dal suo lavoro nella tragedia più romantica della storia e, proprio quella tragedia, la tragedia che viveva Mercuzio, era diventata la sua tragedia.

Ciao ragazzi,
domenica sono andata a vedere Romeo e Giulietta ama e cambia il mondo dopo che lo aspettavo da più di un anno e mi ha lasciato emozioni indescrivibili nel cuore. Ho iniziato ad essere una fan dei "Grandi Re" e degli attori che li interpretano ovviamente (prima lo ero solo di Davide). Così ho deciso di scrivere questa storia su di loro promettendo a me e a voi che la porterò a termine. Spero che vi piaccia e spero di vedere presto vostre recensioni (che siano positive o negative).
Ilaria (JJ_11)

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Capitolo 2
*** Il sole di notte ***


                       
Quella notte Luca sognò Davide come oramai faceva da mesi e, come faceva da altrettanto tempo, appena sveglio andò a sciacquarsi la faccia provando a scacciare quel sogno ancora limpido nella sua mente. Una volta vestito si incamminò verso il teatro per le prove, anche se erano solo le cinque di mattina. Accortosi oramai troppo tardi dell'orario, entrò nel parco più vicino al teatro e, abbandonatosi su una panchina, prese un taccuino e cominciò a scrivere tutto quello che gli passava per la testa.
Nella camera 360 invece un tranquillo Davide fu svegliato di soprassalto da qualcuno che stava bussando violentemente alla porta. Una volta aperto si ritrovò davanti un Riccardo, ancora in pigiama, dal volto sconvolto e con i ricci attaccati al volto a causa del sudore. Allarmato lo fece entrare subito chiedendogli il perché di quel turbamento. Alla domanda però non seguì immediatamente una risposta poiché il giovane attore non riusciva a pronunciare neanche una lettera. L'unica risposta che riuscì ad ottenere fu un abbraccio tremante ed un pianto liberatorio. Non aveva mai visto Riccardo in quelle condizioni. Non l'aveva neanche mai visto piangere tranne che per un film.
Passò una buona decina di minuti perché smettesse di piangere e, anche quando ritrovò la capacità di parola, non riuscì a spiegare all'amico perché si ritrovasse in quelle condizioni, gli disse che semplicemente si era svegliato così, con quel senso di angoscia opprimente. Dopo quelle parole si strinsero ancora una volta in un forte e lungo abbraccio che si interruppe a causa della sveglia. Sveglia che suonò anche sul cellulare di Luca dall'altra parte della città. Quella sveglia gli aveva fatto ricordare che avrebbe dovuto avvisare che non era in albergo così da non far preoccupare i suoi amici e i ragazzi della troupe. Il suo primo pensiero fu quello di chiamare Davide però cancellò subito quell'idea, chiamarlo ogni volta che ne sentiva il bisogno non era certo il modo giusto per migliorare la situazione. Così decise di chiamare Gianluca, era la persona giusta con cui parlare in quei momenti poiché non cercava mai spiegazioni quando sapeva che non le avresti date volentieri e questa era una sua caratteristica che apprezzava molto. Quel giorno avevano due spettacoli, uno alle 16 e uno alle 21, era una giornata impegnativa ma Luca ne era felice. Quando era in scena tutto quello che accadeva fuori dal palco si cancellava e lui viveva solo per l'arte e per il pubblico; tutti dovrebbero avere una tale fortuna, avere la possibilità di lavorare facendo qualcosa che ci fa vivere e grazie a questo lavoro rendere felici migliaia di persone. Furono due spettacoli meravigliosi, il pubblico era stato così affettuoso che avrebbe voluto tanto rimanere con loro in teatro a ballare, a fare foto e a parlare con loro. Però quella sera aveva promesso a Davide e Riccardo che sarebbe andato con loro in discoteca dato che il giorno dopo avrebbero avuto solo lo spettacolo serale.
Era pieno di gente lì e la cosa più bella era che nessuno poteva vederti a causa delle luci, nessuno li riconosceva e potevano per una volta vivere la vita di qualcun altro. Non che a loro non piacesse essere famosi ma ogni tanto era bello staccare per un po'. Si diressero subito a centro pista iniziando a seguire il ritmo della musica, dopo qualche minuto si lasciarono completamente andare senza pensare più a niente.
C'era qualcosa nei volti in penombra di tutti i ragazzi in pista che Luca trovava estremamente eccitante; evidentemente però c'era anche qualcuno che trovava in Luca qualcosa di eccitante. Infatti ad un certo punto si trovò attaccato un ragazzo che gli ballava attorno come se lui fosse un palo della lap dance. Decise di starci, si lasciò prendere un po' dall'eccitazione e un po' dalla confusione creata da quelle luci. Davide e Riccardo si accorsero del comportamento dell'amico ma si sorrisero e fecero finta di niente voltandosi dall'altra parte.
Dopo neanche dieci minuti Luca e il ragazzo misterioso, troppo eccitati dal momento, baciandosi in modo provocante andarono in bagno dove Luca si accorse che quello con cui stava par fare chissà cosa era solo un ragazzino. Gli chiese l'età, il ragazzo gli rispose di avere diciannove anni ma che non aveva mai fatto sesso con un uomo, né con una donna. Luca in quel momento si sentì estremamente in colpa così disse al ragazzo che sarebbe stato meglio per lui se avesse aspettato la persona giusta perché facendolo così col primo che passa poi se ne sarebbe potuto pentire. Aveva detto quelle parole col cuore ma, cosa che non aveva previsto, il ragazzo gli rispose chiedendogli se la sua prima volta con un uomo l'avesse avuta con una persona che amava. Trovatosi in difficoltà Luca non poté fare altro che rispondergli con la verità, non era mai stato con un uomo. Stava ancora finendo di parlare, quando il ragazzo si inginocchiò e inizio a sbottonargli i pantaloni. Tentò di fermarlo, ma proprio mentre stava per allontanarlo da lui, cominciò a massaggiargli il membro da sopra le mutande togliendogli la forza di reagire. Appena vide il risultato che era riuscito ad ottenere gli abbassò le mutande e usò le sue mani molto abilmente, quando l'erezione si fece più evidente, al posto delle mani iniziò ad usare la bocca. Mai una ragazza aveva fatto una cosa del genere a Luca e mai si sarebbe permesso di chiederlo a nessuna di loro, quel ragazzo aveva fatto tutto da solo e lo stava facendo godere come mai prima. Lo fece arrivare all'orgasmo senza mai allontanarsi anzi, quando vide che stava raggiungendo il limite intensificò ancora di più i suoi movimenti. Una volta finito il ragazzo si comportava come se niente fosse accaduto.
Parlarono come se fossero stati amici da sempre, uscirono dal locale e stettero in giro molte ore, andarono molto lontani dalla discoteca e si sedettero su pezzo di prato trascurato rivolti ad oriente in modo da vedere l'alba, e, mentre l'aspettavano parlarono di tutto, dai loro cuori in possesso di qualcuno che mai li avrebbe potuti amare a come avevano reagito alla scoperta di essere gay. Alessandro, così si chiamava il ragazzo misterioso, aveva passato molto tempo a pensarci e a chiedersi se lo era davvero; Luca invece si accorse che non c'era stato un momento in cui l'aveva capito, si era solo ritrovato innamorato di un altro ragazzo, del suo Romeo. Non si era mai posto questi problemi nell'accorgersi di amare un uomo.
Quando il sole era ormai sorto il cellulare di Luca cominciò a squillare, solo in quel momento si ricordò di aver lasciato i suoi amici soli in discoteca molte ore prima. Rispose al telefono, era Riccardo che gli chiedeva che fine avesse fatto, gli raccontò come era andata la serata compreso il fatto che si era allontanato di molto dalla discoteca. Riccardo gli disse di aspettarlo lì. Circa quindici minuti dopo vide arrivare la macchina nera del suo amico.
Salito in macchina accompagnarono a casa Alessandro e tornarono in hotel. Una volta arrivato in camera Luca pensò alla nottata appena trascorsa, mai avrebbe potuto pensare che una serata in discoteca si sarebbe potuta concludere così. Aveva un nuovo amico ora, un amico davvero speciale, ed in quel momento era esattamente quello che gli serviva, come un raggio di sole nel buio dei suoi cupi pensieri.


Ciao ragazzi,
ecco il secondo capitolo della storia. Vorrei ringraziare tutti i 65 che hanno letto il primo capitolo fin ora e ringrazio specialmente BlueOwl che ha lasciato una recensione davvero molto gradita. Spero che questo capitolo piaccia.
Buon Natale a tutti, 
Ilaria (JJ_11)

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Capitolo 3
*** L'amore che non osa pronunciare il suo nome ***



 
Era passata una settimana da quella festa e Luca e Alessandro si erano visti quasi tutti i giorni, anche se erano entrambi gay non c'era niente di romantico tra di loro. La cosa bella di Alessandro era che non sapeva che Luca fosse un attore e quindi non lo trattava in modo diverso. Quella sera però Luca voleva dirglielo perché non voleva ci fossero segreti tra di loro, però aveva deciso che gliel'avrebbe detto in un modo originale. Lo invitò a teatro e ad Alessandro piacque molto l'idea però rimase molto perplesso quando non si presentò all'appuntamento che si erano dati. Al suo posto trovò il biglietto per lo spettacolo e quello per il backstage. Era tanto che non andava a teatro, vedere il dietro le quinte rendeva il suo rientro a teatro ancora più bello, questo era quello che stava pensando Alessandro mentre una ragazza dai capelli rossi lo conduceva tra i corridoi e i camerini dove ballerini, attori e truccatori scherzavano tra loro e lo salutavano allegramente come se fosse stato loro amico da sempre. Arrivato davanti sala trucco e parrucco sentì dei rumori di phon contrapposti a delle melodie canticchiate da più persone. Una volta entrato si ritrovò davanti il motivo per cui aveva fatto quel tour da solo: Luca era lì che si aggiustava i capelli con indosso delle rivisitazioni di vestiti settecenteschi che non potevano essere altro che abiti di scena.
«Piacere, io sono Luca Giacomelli Ferrarini e interpreto Mercuzio. Tu sei?» era evidente il tono strafottente di Luca mentre pronunciava quella frase, cosa che fece scoppiare Ale in una risata incredula. Poco dopo arrivarono nella stanza anche Davide e Riccardo, gli amici di Luca che l'avevano riaccompagnato a casa quella mattina. Restarono lì tutti a chiacchierare per cinque minuti e poi, causa l'imminente inizio dello spettacolo, dovettero andare alla microfonazione lasciando l'"intruso" finire il giro.
Alessandro visse quello spettacolo con un'intensità incredibile, era davvero meraviglioso. Poi vedere il suo amico così acclamato dal pubblico gli faceva provare un senso di estrema gioia e orgoglio.
Quella sera andò a cena con tutti gli attori e i ballerini, si divertì come non faceva da tanto e conobbe tante persone meravigliose tra cui Denny. Era diverso dagli altri, se ne stava un po' sulle sue ma quando ci parlavi era un concentrato di allegria. Per tutta la cena Ale stette accanto a Luca ma quando iniziava a scherzare con gli altri e lui non sapeva che fare Denny lo notava, gli si avvicinava e iniziava a chiacchierare con lui.
La serata passò anche troppo in fretta ma Alessandro fu consolato dal fatto che aveva preso appuntamento con alcuni ragazzi del corpo di ballo per il pomeriggio successivo e nella serata sarebbe andato in hotel per passare una serata rilassante con Luca, Riccardo e Davide.
Durante l'uscita con i ballerini si divertì molto, e conobbe meglio Marco e Adriano oltre che ovviamente Denny. Alle sette però se ne andarono tutti perché volevano riposare prima delle prove del serale. Se ne andarono tutti tranne Denny che a quanto diceva si sentiva fresco come una rosa. Così, non avendo niente da fare prima di andare in hotel da Luca decise di rimanere in centro con lui. Parlarono tanto, Denny gli raccontò di come si era avvicinato alla danza e di tutti i corsi e programmi che aveva dovuto fare per arrivare dove era in quel momento, Alessandro invece gli raccontò dell'Università che aveva da poco cominciato a frequentare: Scienze dei beni culturali. Non parlarono per niente di situazioni sentimentali ne di omosessualità ma a quanto pare per Denny non era necessario parlarne.
«Che ne dici la prossima volta potremo avere un vero appuntamento?»
A questa domanda Alessandro rimase interdetto, non aveva capito che Denny avesse queste intenzioni con lui, ne era davvero felice però dato che, anche se ancora non l'aveva ammesso a se stesso fino a qual momento, quel ragazzo gli piaceva proprio. Decise così di prendere la palla al balzo...
«Che ne diresti se fosse la nostra prima uscita come coppia?»
Appena finì questa frase gli si avvicinò e lo baciò cercando di essere il più delicato possibile, voleva che quel bacio fosse speciale. Ne aveva dati così tanti a persone che non conosceva...solo ora si rendeva conto della bellezza quasi poetica di quel gesto.
Per la prima volta in vita sua si sentiva amato e sperava che quell'amore non fuggisse mai più via.



Ciaoo,
scusatemi per l'immenso periodo di assenza ma avevo il blocco dello scrittore. Non sono convintissima di questo capitolo e quindi mi farebbe davvero tanto piacere leggere i vostri pareri e perché no anche i vostri consigli. Grazie di aver letto! :)
P.S. Il titolo del capitolo è tratto da una poesia dedicata ad Oscar Wilde dal suo Bosie (Lord Alfred Douglas).
Un bacio,
Ilaria (JJ_11)

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Capitolo 4
*** L'emozione non ha voce ***




Ciao ragazziii,
Questo capitolo sarà particolarmente breve ma intenso, spero tanto vi piaccia. Fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio,
Ilaria (JJ_11)
P.S. Per evitare malintesi specifico che tutti i personaggi della ff non facenti parte del cast sono puramente di mia invenzione.

Appena Luca aprì la porta della sua camera ad Alessandro notò che c'era uno strano e irremovibile sorriso sulle sue labbra tanto luminoso che se ne accorse anche Riccardo. Non ci fu neanche bisogno di chiederne il motivo perché Ale chiarì subito la situazione.
«Denny mi ha baciato!»
Luca quasi non lo fece finire che già lo stava abbracciando fortissimo per l'immensa felicità che provava. Anche Riccardo era felicissimo per lui e lo dimostrò con un grande sorriso e con un abbraccio nel quale però mise sicuramente meno energia di Luca.
Finiti i convenevoli si sedettero per terra per scegliere il film da guardare quella sera, nella scelta non fu incluso ovviamente Davide che come suo solito era in ritardo. Quel ragazzo era capace di arrivare puntuale solo quando c'era di mezzo lo spettacolo.
Quando arrivò però fu subito avvisato delle novità sentimentali che c'erano nell'aria e commento semplicemente con un "Hai capito ad Ale!" detto in tono scherzoso seguito da una pacca sulle spalle. Finita la scelta si godettero il film in assoluta tranquillità.
Una volta finito il film iniziarono a parlare del più e del meno fino a quando Davide rivolgendosi a Luca disse:
«Quella notte sembrava davvero che ci fosse qualcosa tra te ed Ale!»
«Non era niente di romantico,sia il mio che il suo cuore apparteneva a qualcun altro.»
«A chi apparteneva il tuo?»
Luca sapeva che prima o poi sarebbe arrivata quella domanda e sapeva anche che non poteva mentire, Davide se ne sarebbe accorto.
«...A te...»
«Io non pensavo...di piacerti...non me ne ero accorto...scusa...»
«Non scusarti, avevo solo bisogno di dirlo come sfogo, adesso è passato, davvero!»
«Se avessi bisogno di parlare, di qualsiasi cosa sai che ci sono, non avere paura di essere giudicato, mai.»
«Grazie!»
Adesso Luca si sentiva davvero più leggero...
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Quando Riccardo gli chiese di uscire un attimo dalla camera Luca iniziò a preoccuparsi perché sembrava davvero agitato ma appena uscirono dalla camera se lo ritrovò stretto a se in un abbraccio che fece diventare i lineamenti di entrambi più dolci. Non dissero nulla. Era da troppo tempo che non stavano così bene.  

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