An ancient Story

di scintilla23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Principessa ladra ***
Capitolo 2: *** Il Principe sfrontato ***
Capitolo 3: *** Proibizioni ***



Capitolo 1
*** La Principessa ladra ***




La ragazza tirò su il cappuccio del mantello coprendo i lunghi e mossi capelli ramati.
Corse fino alla bancarella e allungando una mano rubò di sfuggita un ciondolo d’argento, senza mai smettere di correre.
Un ragazzo che era li accanto vide tutto e seguì la ragazza.
La giovane corse fino ad uno stretto vicolo e il ragazzo apparve poco dopo.
-Non ti hanno detto che non bisogna rubare?- chiese
La ragazza si tirò giù il cappuccio mostrando i capelli ramati e il viso candido.
-Che cosa vuoi?- chiese la ragazza.
-Solamente che mi riconsegni quel ciondolo- rispose il ragazzo.
La giovane con un movimento veloce della mano tirò fuori dallo stivale un coltello.
-Non ci penso nemmeno- rise
Il ragazzo dai capelli rossi la guardò con un ghigno.
-Hermione!- la chiamò qualcuno dalla strada.
-Hermione?- chiese il ragazzo rosso.
-Sono qui Ron- rispose la ragazza.
Un altro ragazzo poco più basso del primo con gli occhi azzurri e i capelli rossi corse verso la ragazza impugnando un coltello.
-Cosa succede?- chiese.
Hermione non distolse gli occhi dal viso del ragazzo che l’aveva seguita.
-Andiamocene- disse Ronald prendendole una mano.
La ragazza e il ragazzo corsero via dal vicolo lasciando il rosso  guardarli andarsene.
-Mi ha seguita- disse Hermione tirando fuori dal corsetto il ciondolo  d’argento.
-Hermione! Lui era...insomma....-
-Solo uno stupido ragazzo ficcanaso- cercò di finire la frase lei.
-No Herm...lui era be’...il principe- disse lui.
-Non ci posso credere-disse lei rimettendo il coltello dentro lo stivale di cuoio.
-Harry è rimasto al castello. Non stava molto bene-rispose la ragazza
-E’ meglio se torniamo a casa- rispose il ragazzo.
I due amici corsero attraverso i boschi e le colline e dopo circa mezzora di corsa arrivarono all’imponente castello della famiglia Grager.
-Harry!- chiamò la ragazza l’amico.
Una corda cadde dalla finestra della stanza da letto della torre nord del castello.
Hermione e Ron si arrampicarono fino alla finestra dalla quale entrarono.
-Com’è andata?- chiese un ragazzo con gli occhi verdi e i folti capelli corvini.
-Malissimo!- disse Hermione appoggiando sul comodino il ciondolo.
L’amico la guardò.
-Il principe! Ma come è possibile?!- urlò.
-Il principe Weasley?- chiese Harry sconvolto.
-Proprio quello!- rispose Ron.
-Vado a cambiarmi-disse Hermione uscendo dalla stanza ma prendendo la refurtiva
Percorse silenziosamente il corridoio verso la sua stanza.
Entrò nella camera appoggiando il mantello nell’antico letto a baldacchino mentre fuori il sole cominciava a calare.
Si guardò allo specchio.
Indossava una camicia maschile aperta sul davanti, dei pantaloni comodi e degli alti stivali di cuoio.
Si sfilò le calzature e buttò i coltelli sul letto.
Dopo essersi svestita prese uno dei vestiti rossi che aveva nell’armadio e lo indosso, accompagnato da una collana dorata. Prese il ciondolo e se lo infilò all’interno del corsetto.
Uscì dalla camera dopo aver nascosto bene i coltelli e i vestiti e andò verso la sala del trono.
-Buonasera principessa- disse una serva con cortesia
-Buongiorno- rispose lei.
Quando varcò le porte salutò sua madre congedando le guardie.
-Ciao Herm- la salutò La regina
-Madre- disse lei.
-Hermione, sono in una sitazione difficile- disse la regina cominciando a camminare per la stanza.
-Cosa succede?- chiese la principessa.
-Dobbiamo Trasferirci Hermione. Tu, io, Ron ed Harry.-disse-andremo a vivere nel castello dei  Weasley- finì.
Il cuore di Hermione cominciò a battere all’impazzata.
-Madre! Non intenderai...- cominicò.
-Si...Io e re George abbiamo deciso di sposarci per il bene dei nostri due regni-
Hermione corse via lasciando la madre preoccupata e allibita.
Entrò nella camera degli amici sbattendosi la porta alle spalle.
-Dai Weasley!- urlò buttandosi sul letto.
I due amici la guardarono spaventati.
-Come dai Weasley?- chiese Harry.
-Mia madre- disse Hermione arrabbiata- Ha deciso di sposare Re George Weasley!- esclamò.
-Come?- chiese Ron allibito.
-Hai capito!- contnuò Hermione. –Andremo tutti a vivere al loro castello- finì.
-Sai questo cosa significa?- chiese Harry.
-Che dovremo vivere con il principe che oggi ho quasi accoltellato e che mi ha vista rubare?- disse sciogliendosi la pettinatura.
-Esattamente- rispose Ron preoccupato

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Capitolo 2
*** Il Principe sfrontato ***




Hermione quella notte non riuscì a dormire.
Continuava a pensare allo sguardo di ghiaccio del principe, che l’aveva trafitta ed analizzata nel profondo. Si sentiva quasi nuda davanti a lui, come se il ragazzo
conoscesse e capisse i suoi sentimenti e i suoi più reconditi segreti.

Pensava a che cosa avrebbe provato vedendolo tutti i giorni, vivendo assieme a lui e parlandoci.
Solamente di una cosa era sicura, lei non si sarebbe mai caduta ai suoi piedi, o almeno così credeva.
La mattina dopo, dopo essersi messa un vestito più femminile, su richista della madre, andò a parlare con i suoi amici a Jane, la regina.
-Partiremo domattina- disse Jane vedendoli.
-Ma così io non potrò...-cominciò lei
-Herm!- la richiamo Ronald
-Oh, ma taci tu!- protestò andandosene .
-C’è niente che dovete dirmi?- chiese Jane ai due ragazzi.
-Oh, be’, vediamo...quasi tutti i giorni noi e tua figlia andiamo al villaggio a rubare o a divertirci anche se i soldi non ci mancano, semplicemente per il gusto di farlo, ieri il
principe Weasley l’ha scopera e lei lo ha quasi accoltellato inoltre Hermione si sta torturando pensando a come sarà vivere con quel tizio-
pensò Harry
-Niente- disse il moro uscendo seguito da Ron.
La ragazza andò nella sua stanza e dopo essersi vestita, essersi messa il mantello, aver fatto rifornimento di coltelli e aver preso una corda con un gancio si calò giù
dalla finestra, diretta verso i boschi.

Corse attraverso la boscaglia infischiandosene della piante che le graffiavano il viso o dei rami che le strappavano i vestiti.
Dopo qualche minuto di corsa si mise a sedere su un ceppo di pino tagliato.
Rimase li ad ammirare il bosco in cui era cresciuta, un cuculo solitario sopra un ramo alto, uno scoiattolo che seppelliva una ghianda oppure un cerbiatto che brucava
l’erba poco lontano da lei.

Dopo un’ora di riposo cominciò a passeggiare tra gli alberi del boschetto godendosi fino in fondo ogni singolo profumo o suono di quel bosco così ben conosciuto che probabilmente non avrebbe più rivisto.
Quando arrivò all’albero d’abete con una deformazione sul tronco si ricordò del primo giorno in cui aveva conosciuto Harry e Ron.
Erano passati quasi otto anni e lei era scappata dopo un lititgio con sua madre. Quando dopo una corsa era arrivata a quell’albero aveva trovato i due bambini con i
vestiti bruciacchiati e con il respiro affannato.

Lei si era avvicinata ai due bambini spaventata ed incuriosita.
-Harry! Ron!- gli aveva chiamati lei.
-Her-Hermione?- aveva balbettato il rosso
-Sono io!- rispose
Si conoscievano già. I genitori di Hermione erano amici di Molly e Arthur, i genitori di Ron e di James e Lily, i genitori di Harry.
-Dove sono i vostri genitori?-aveva chiesto.
Piano i bambini le avevano raccontato che c’era stato un incendio e tutti e quattro i loro genitori erano morti.
La bambina gli aveva accompagnati dalla madre che li aveva adottati.
Al tramonto tornò a casa e con il gancio e la corda si arrampicò alla finestra della sua stanza.
Cominciò a preparare il suo baule, all’indomani si sarebbero trasferiti dai Weasley.
Dopo essersi tolta i vestiti con i quali andava nei boschi e al villaggio ed essersi messa un abito bordeux andò in camera dei due amici.
-Da domani, comincia l’inferno- disse buttandosi sul letto di Harry.
-Non penso che sarà poi così male- disse il moro
-Oh, invece si- rispose lei.
La mattina dopo Minus caricò i bagagli della regina e dei tre ragazzi sulla carrozzae dopo gli addii partirono.
-Sarà un disastro- disse Hermione vedendo il castello
-No se non combinerai casini- ribattè sua madre.
I ue ragazzi risero.
Quando i servi presero i bagagli i ragazzi e Jane andarono verso la sala del trono.
Re George era un uomo alto e slanciato ma con un’imponente massa muscolare, aveva i caeplli rossi e la barbetta. I suoi occhi ricordavano molto il mare.
Accanto a lui c’era il figlio, Fred. La copia sputata del padre mentre dall’altra pare c’era Ginevra la principessa. Lenitggini, lunghi capelli rossi, occhi blu e un sorriso
simpatico.

-George- disse Jane –loro sono Harry e Ronald mentre lei è mia figlia Hermione- finì.
-Sono contento di potervi ospitare qui. Fred, Ginny accompagnate i ragazzi alle loro stanze- disse il re.
Ginny accompagnò Harry e Ronald verso la loro stanza mentre Fred accompagnò Hermione alla sua.
Al principe venne da ridere vedendo la ragazza in vestito. Anche se non sembrava lei lo sguardo di sfida perenne lo trafiggeva come il coltello che lei aveva estratto
dallo stivale.

-Ti odio già- disse Hermione quando lui le mostrò la sua camera.
-Come?-chiese lui ridendo.
-Smettila di guardarmi così!- esclamò Hermione –E si, sono io la ragazza del mercato e no, non ti porterò rispetto- prevenì la domanda del giovane.
-Beh Granger- disse lui prendendole il mento –Benvenuta nel mio regno-
Hermione gli schiaffeggiò la mano.
-Il tuo regno?- rise
-Si!- rispose lui rispondendo allo sguardo di sfida della ragazza -E le ragazze ribelli qui vengono seppellite- disse
-E’ una minaccia Weasley?- chiese
-Un avvertimento- disse lui sorridendo maliziosamente.

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Capitolo 3
*** Proibizioni ***



Hermione non riuscì a dormire bene quella notte, ne le notti che seguirono.
Appena chiudeva gli occhi il viso di Fred le appariva. I suoi occhi azzurri, i suoi capelli rossi e il sorrio malandrino.
La mattina dopo si alzò dal letto e, dopo essersi vestita, bussò alla porta degli amici.
Un brontolio sommesso la acconsentì ad entrare.
Ron ed Harry erano ancora addormentati. La ragazza infastidita si dirsse verso la finestra e spalancò le tende facendo entrare la luce mattutina e l’aria leggera.
-Alzatevi!- disse lei.
-Che ci fai qui?-
La voce alle sue spalle la fece rabbrividire, la ragazza si girò con calma e dietro di lei, appoggiato allo stipite della porta c’era Fred.
-Sto cercando di svegliarli- rispose lei.
-Non puoi satare in camera loro- disse lui.
-Come?- chiese sconvolta.
-Mio padre non approva che le ragazze stiano nelle camere dei ragazzi o viceversa-
La principessa sdegnata riattraversò la camera degli amici andandosene.
-Un brutto carattere la vostra amica no?- chiese Fred guardandola andarsene.
-Tu non sai quanto- borbottò Harry con la faccia immersa nel cuscino.
Dopo aver obbligatoriamente fatto colazione con sua madre, Ginny, Fred e il re Hermione corse in camera, infilò dei vestiti comodi nella borsa uscì dalla porta principale
fino a quando però la porta non fu sbarrata dalle guardie.

-Devo uscire- protestò arrabbiata la ragazza.
-E’ poco sicuro uscire senza un scorta. Se mi permetti di venire con te sono c’erto che potremmo uscire-
Hermione si girò verso di lui dimenando la treccia.
-Preferirei morire di fame o essere rinchiusa persempre in una stanza che uscire con te- disse lei.
La ragazza arrabbiata riprese a camminare per il castello fino alla sua camera.
Si cambiò i vestiti e, dopo aver assicurato la corda ad una colonna del vecchio letto a baldacchinosi calò giù dalla finestra.
A pochi metri da terra un colpo di coltello tranciò la corda facendo precipitare la ragazza.
Hermione si rialzò da terra pulendosi le foglie dei vestiti e guardò in direzione della finestra.
Fred Weasley la guardava dall’alto brandendo un coltello tra le mani.
-Sei impazzito?- urlò lei.
-Forse- rispose di rimando lui.
Hermione, dopo essersi avvolta nel mantello ad aver tirato su il cappuccio cominciò a correre verso il villaggio.
Siccome non poteva permettersi di tornare per il tramonto rimanendo via tutto il giorno, tornò due ore dopo con un nuovo bottino.
Si arrampicò senza corda, posando i piedi sugli spigoli dei mattoni e i buchi delle roccie.
Fred almeno le aveva lasciato la finestra della stanza aperta, quando entrò estrasse i gioielli rubati dalle tasche e gli strinse tra le mani.
Si sentì afferrare il polso fino a che la mano non le si aprì, facendo cadere il borrino sul pavimento della stanza.
Fred le aveva afferrato il polso costringendola a mostrare la refurtiva.
-Che fai qui?- urlò lei.
-Ti stavo aspettando- rispose lui alzando le spalle.
Hermione estrasse un coltello dallo stivale e lo puntò alla gola del principe. Fred non aveva traccia di timore nel suo sguardo. Hermione sentì una punta fredda nel punto
in cui la camicia le si era spostata sul fianco lasciando scoperta la pelle. Abbassando lo sguardo vide la lama di una spada puntata sul suo fianco.

Abbassò il coltello incontrando lo sguardo sicuro del principe.
 

Il giorno dopo Hermione non andò ancora al villaggio, anzi, rimase fino al calar del sole in camera a leggere, come le piaceva.
Quando il sole scomparve dietro a Erebor, La montagna solitaria Hermione cominciò a prepararsi per il ballo che si sarebbe tenuto quella sera.
Dopo essersi fatta un bagno con i Sali più preziosi  provenienti da Panem la ragazza si vestì con un lungo vestito rosso.
Dieci minuti dopo scese nella sala del trono dove tutti aspettavano lei.
Nobili, Reali e amici.
Hermione raggiante raggiunse la madre.
-Hermione, ti chiedo di ballare con Fred stasera-
-Che cosa?- chiese la principessa.
-Hermione!- la riprese.
Le danze iniziarono qualche istante dopo.
Jane ballava con re George mentre Hermione fu trascinata da Fred al centro della sala.
Lui le appoggiò una mano su un fianco ed insieme cominciarono a ballare sotto gli sguardi divertiti di Ron ed Harry.
Hermione appoggiò la testa sulla spalla del principe.
-Te ne pentirai- sibilò la ragazza.
-Ordini di mio padre-
-Oh, allora non sono l’unica ad avere un genitore insopportabile-
-Direi di no- disse lui continuando a ballare
 

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