Nuove Emozioni a Nerima

di RyogaHibiki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Nuovi Arrivi ***
Capitolo 2: *** Il Primo Giorno Di Scuola ***
Capitolo 3: *** Serata Tra Amici ***
Capitolo 4: *** Rivelazioni ***
Capitolo 5: *** Feng La Vendetta ***



Capitolo 1
*** I Nuovi Arrivi ***


 

Nuove Emozioni a Nerima

Capitolo 1

Nuovi Arrivi

 

In piena mattina di inverno,La nostra Cara famiglia Hibiki,si era appena trasferita a Nerima.

Ryoga non era più il solito escursionista senza senso dell'orientamento.

Si era sposato con Akari,dandogli due meravigliosi figli.

Kiba Hibiki è un ragazzo alto,snello e muscoloso come suo Padre. Capelli neri Corti con una piccola bandana nera,occhi sul Nocciola,naso a patata ed una bocca piccola con un dente che sporge.

D'altronde Kiba gli piacciono le arti marziali ed aiuta suo Padre nel gestire La Palestra.

Ama ciò che fa,Buono,Volenteroso ma quando vede dei soprusi,va ad aiutare le persone in difficoltà.

Sotto certi aspetti è un po testardo e impulsivo.

Invece Ayumu ha una statura sulla media ed è magra.

Capelli Biondo chiaro,gli occhi profondi come l'oceano, Il Naso corto ma stretto.

Ayumu invece assomiglia di più ha sua madre.

Passionale,Amichevole e di degna fiducia.

Ma è molto Timida quando deve parlare con un ragazzo,si chiude in se stessa,stando in silenzio ed annuendo con soli gesti delle mani e della testa.

 

 

Ryoga era nel suo veicolo con la sua famiglia a fianco.

Sua moglie era indaffarata a ricamare ad uncinetto una felpa per suo marito e i suoi figli.

Nel Caso succedesse l'inevitabile.

 

"Papà quando arriviamo a Nerima?Mi Sono un po scocciato a stare in macchina" sospirando e guardando alternativamente tutti cercando una risposta.


"Dai Figliolo,resisti,siamo quasi arrivati" disse.

 

Ayumi era intenta ad osservare dal finestrino, il paesaggio che gli donava Nerima.

Gli alberi tutti colmi di neve,le strade non si riconoscevano dal mucchio di neve che la nascondevano.

Kiba vedendo che sua sorella vagava con i suoi pensieri,la punzecchio con un dito.

 

"Kiba finiscila"guardandolo fisso negli occhi con aria imbronciata.

 

"Ok,Ok...Non ti scaldare sorellina,stavo solo scherzando" alzando le mani in segno di resa.

 

"Amore,Che stai facendo?" Chiese incuriosito Ryoga.

 

"Sto facendo a tutti e tre delle mini felpe nel caso vi trasformate" Lo disse in modo franco e conciso, Contemporaneamente ci fu un sonoro silenzio e subito dopo,Ryoga si mise la mano sinistra sul collo,e girando la mano intorno al collo, si guardò indietro per vedere che colorito avevano preso i suoi due figli.

Ayumi era diventata di color Cremisi e stringeva con forza le mani nei jeans,cercando di scaricare la tensione.

Kiba Borbottava alcune parole incomprensibili e guardava fuori dal finestrino sospirando.

 

"Amore lo so che per voi e difficile, ma io vi amo per quello che siete" Con un tono sommesso,rassicurò Ryoga e i suoi ragazzi.

Ryoga mise la mano attorno a quella di sua moglie, e con dolcezza gli diede un bacio sulla guancia.

"Grazie Tante Amore".


Finalmente erano arrivati a destinazione, nella loro nuova dimora.

Ryoga chiamò subito suo figlio Kiba per aiutarlo a scaricare i bagagli.

"Figliolo,prendi le valigie e portali dentro" Dandogli una pacca sulla spalla.

Il Caro figlio lì portò con una certa facilita verso casa.

Nel Mentre Ryoga osservava la cittadina tanto amata e desiderata negli anni.

Lì c'era Akane il suo primo amore, non si vedevano da tanto tempo,si scrivevano soltanto con delle lettere.

Sapeva che ormai era sposata con Il Suo Amico Ranma, lui d'altronde era testimone dello sposo invece Akari della Sposa.

Gli avevano dato questo privilegio e loro lo accettarono senza esitazione.

ma ad interrompere quei pensieri fu la voce dolce di sua moglie.

"Amore che fai lì imbambolato,entra a casa dai,è bellissima". invitandolo ad entrare.

 

Ryoga agitava la testa di qua e di la,toccandosi energicamente i capelli.

Non doveva pensare a queste cose,ormai lui e un uomo sposato ed un Padre di famiglia.

Doveva pensare solamente a sua moglie e ai suoi due figli.

Ma ormai quel pensiero avvelenato gli girovagava per la sua mente,non poteva fare a meno di pensare a lei, Ma poi un altro pensiero riguardante a suo nonno spodestò quella della sua prima amata. "il primo amore non si scorda mai o l'amore è cieco".

"Ha Ragione il nonno ma se penso questo non sarei onesto nei confronti di Akari, Io ho giurato di amarla e onorarla per tutta la mia vita.

ho garantito questo anche di fronte ai miei antenati.

Non posso dargli le spalle....No,Devo tenere questi miei sentimenti assopiti come li ho tenuti in tutti questi anni".


Ryoga entrando sentì un odore di una nuova casa che gli aveva persuaso i suoi sensi.

La Cucina era molto grande con un tavolino basso di mogano di prima scelta,

e nell'uscio della porta c'era un giardino zen con alberi di pesco e ciliegio colmi di neve.

Le Stanze erano nel piano superiore,accorse lì senza esitazione... rimase sbalordito dalla visione della sua stanza;non c'era un semplice futon, c'era invece un mastodontico Letto ha baldacchino.

Le coperte erano di un color cremisi, le quattro colonne di Mogano teneva dei drappi color perlacei.

Ryoga vedendo questa meraviglia,si mise una mano davanti alla bocca mettendosi a piangere dalla felicità.

Lui non aveva mai avuto una cosa del genere...Nella gioventù dormiva nei boschi,in baracche abbandonate, con pericoli sempre in agguato nelle vicinanze.

Immediatamente con un balzo si butto nel letto,apparentemente soffice ma nello stesso tempo sopraggiunse Akari,lo guardava fisso negli occhi,vedendo la felicità del marito si sentì una leggera caloria che gli correva lungo tutto il corpo. Era perché i Nostri Cari sposini non avevano mai avuto queste comodità? O Soltanto vedendo queste nuovi oggetti mai visti,si sentivano pervadere in tutto il loro corpo un senso di felicità?.

"Amore,Hai Visto che belle comodità abbiamo trovato" cingendola dolcemente fra le sue braccia.

 

"Certo Amore,sono felicissima di condividerla assieme" guardandolo fisso negli occhi come il primo appuntamento tra fidanzati.

Nello stesso momento Ryoga diventava a poco a poco sempre più paonazzo, quel viso da angelo,gli faceva venire un nodo allo stomaco,talmente la bellezza della sua mogliettina.

Ma mosso dal desiderio di baciarla,la strinse sempre più fra le sue braccia e disse:"Akari" "Ryoga".

Le loro labbra si incontrarono in un attimo di piacere. Nessuno dei due voleva terminare quel avvicinamento.

Ryoga continuando freneticamente quel regale bacio, sì alzò di colpo e con un gesto veloce delle mani chiuse le tende del letto.

Akari era tutto un fremito....Ryoga lo aveva notato.

I due Sposini con le loro mani vagavano nei loro rispettivi corpi,Ryoga con un gesto amoroso si appoggiò nel petto di sua moglie per trovare conforto tra le sue braccia e sentire il calore che il corpo della moglie gli porgeva.

Akari massaggiava lentamente i capelli ed il viso del Marito, ma ad interrompere quel momento indimenticabile fu il richiamo dei due figli che aspettavano dietro la porta per avere risposta.

Ryoga si mise la prima felpa che gli capito a tiro, ed andò ad aprire la porta.

"Figli,di cosa avete Bisogno" Bisbiglio il Padre che distoglieva lo sguardo dai suoi figli... se li guardava dritto negli occhi si sarebbe emozionato.

 

 

"Papà,abbiamo finito di guardare le nostre stanze,voi che stavate facendo"Prese la voce il maggiore,scrutando la stanza dietro suo padre,nel tentativo di capire che facevano.

 

"Niente,Niente stavo parlando con la mamma"con lo sguardo fisso sul pavimento ma poi si mise una mano dietro la nuca ridendo energicamente,cercando di celare il fatto.

 

"Papà,non me la dici buona,comunque ti credo" sussurro il figlio scettico.

 

Era inoltrato il pomeriggio,ma con l'inverno alle porte,il cielo si oscurava presto diventando lugubre...che faceva rabbrividire qualsiasi persona.

Ma Il Nostro Kiba era seduto in ginocchio nella palestra,assorto nei suoi pensieri.

Domani sarà il primo giorno di scuola,che cosa accadrà? Che tipo di compagni troverò e sopratutto come saranno quelli di mia sorella? Tutte queste domande girovagavano nella testa del giovane lottatore, doveva pensare anche alla sua amata sorellina...ormai era diventata una bellissima ragazza di diciassette anni, tutti i ragazzi della vecchia scuola gli si filavano in continuazione ma lei era convinta di trovare l'uomo giusto per i suoi gusti.

Sua sorella era una romantica, lo riconoscerà in un batter d'occhio, lei era molto timida quindi tende ad arrossire quando deve parlare con la persona che gli sta a cuore.

Ma un cigolio fece sussultare Kiba che era intento nei suoi pensieri.

Si alzò di scatto e si mise in posizione di combattimento,deglutì diverse volte sperando di fare calare la tensione.

L'ansia era arrivata alla stato limite ma nel mentre da quel portone della palestra sbucò un ombra ma era Ayumu preoccupata.

 

"Ayumu sei tu,meno male mi hai fatto prendere un colpo"Osservando la sorella che aveva un aria un po giù di morale.

 

"Kiba,sono triste"nel mentre uscì una lacrima dai suoi occhi.

 

"Che hai,sorellina" si avvicinò sempre più verso sua sorella prendendo le sue mani,apparentemente fredde.

 

"Sono preoccupata per domani"si mise la mano in viso cercando conforto.

 

"Cara Sorella,tu non devi avere paura ci sono io qui con te" lo affermò con sguardo serio battendosi nel mentre il petto.

 

"Grazie Kiba del conforto,avevo bisogno di parlare con te" scoppiò in lacrime e si buttò nelle braccia del fratello per essere rassicurata ancora una volta.

Il Fratello la strinse dolcemente, prese il volto della sorella asciugandole le ultime lacrime che gli scorrevano giù per il viso.

Gli diede poi un affettuoso bacio sulla fronte e mettendogli le mani sulla spalla disse: "Tu non ti devi preoccupare ci sono io con te,devi stare tranquilla" facendogli un sorrisetto a trentadue denti.

La sorella si rassicurò con i gesti del fratello ed annui con la testa in segno di essere rinsavita.

Il fratello invitò la sorella di andare a tavola,Akari aveva preparato tutto ma siccome oggi era stata una giornata estenuante,i due sposini erano andati a letto presto.

 

"Non ti preoccupare per domani ci sono io che ti sorveglio> dandogli una pacca lenta sulla spalla della sorella.

 

Finalmente I Nuovi arrivati sono venuti a Nerima ma cosa accadrà domani a scuola? Cosa Faranno i due sposini? C'è un detto che dice Domani è un altro giorno e si vedrà.

 

 

Buona sera a tutti Sono RyogaHibiki e spero che questa idea vi sia piaciuta come è strutturata ed anche le vicende.

Scopriremo tante cose nel prossimo capitolo riguardante la scuola. Spero che vi sia piaciuto.

Un Saluto da RyogaHibiki

 

 

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Capitolo 2
*** Il Primo Giorno Di Scuola ***


 

Nuove Emozioni

a Nerima

Capitolo 2

Il Primo Giorno Di Scuola

 

Erano le sei in punto,il sole era già alto ed oggi è il grande giorno per i nostri due giovani.

Il Primo giorno di scuola per i nostri due ragazzi,Kiba ed Ayumu.

Erano felicissimi di poter vedere che aspetto era la loro scuola,il Liceo Furinkan che aveva tanto parlato il loro Padre.

Diceva che i corridori erano immensi,addirittura alcuni gli parevano che non finivano mai,le classi una accanto all'altra,dietro alla scuola c'era il cortiletto dove si poteva giocare tranquillamente.

Ma quel cortile era ormai diventato famoso per le passate lotte fra Ranma e il loro Padre Ryoga.

Ormai da tanto tempo la loro amicizia si basava su fiducia e Amicizia.

Sta di fatto che tuttora si aiutano a gestire bene le loro palestre.

Kiba era sdraiato supino sul letto col cuscino nella faccia per non fare arrivare quei sottili raggi di sole sul viso, Sua sorella stava facendo un po' di stretching

prima di poter svegliare il fratello.

Con Passi felpati uscì dalla stanza per andare in cucina per prendere dell'acqua fredda,per buttargliela addosso.

Ma poi diede un occhiata fuori dalla finestra, nel Giardino c'erano degli scatoloni, si avvicinò sempre con calma per non fare rumore, e prese uno di questi scatoli con su scritto "Vecchi Giocattoli Di Kiba".

Ayumu rovistava tra questi giocattoli,ma dopo alcuni minuti trovò un giocattolo fatto apposta per quel dato momento.

Era una vecchia pistola giocattolo che la potevi riempire.

Si usa per spruzzarsi addosso dell'acqua per puro divertimento.

prese il caricatore e lo riempì di acqua,caricò il colpo e si avviò silenziosamente verso suo fratello.

Spalancò leggermente la porta ma suo fratello in quel momento dormiva come un sasso.

Delicatamente prese le coperte cercando di scoprire maggiormente il fratello, per colpirlo direttamente in faccia.

levò il cuscino appoggiato nella sua testa.

Con un gesto fulmineo prese la pistola e incominciò a spruzzare acqua contro Kiba.

Kiba non aveva avuto nemmeno il tempo di dire niente che una valanga di acqua lo aveva sommerso, facendolo diventare un piccolo porcellino con una bandana nera.

Il Piccolo porcellino ringhiava con molta grinta,che fece impietrire la sorella,Ayumu con dei gesti del capo implorava perdono per lo scherzo di poco gusto.

Ormai Kiba non voleva fare pace per questo scherzo di poco gusto fatto dalla sorella,lui odiava trasformarsi in porcellino,lui voleva essere un ragazzo normale con una vita normale, ma purtroppo non era così.

L'entrata della madre fece finire quel litigio esagerato.

lo sguardo dolce e profondo di Akari fece calmare gli animi dei due figli,Kiba si precipitò verso le braccie della Madre per trovare rifugio.

Akari lo prese e gli diede dei baci affettuosi sulla fronte,facendo arrossire il porcellino che cercava di raggomitolandosi sempre più nelle tenere cure della madre.

Akari aveva sempre ha portata di mano una piccola bottiglietta contenente acqua calda,nel caso i figli o il marito si ritrasformarono in porcellini.

Appoggiò Kiba a terra e gli verso in testa il contenuto bollente, nel contempo Kiba urlò a squarciagola per l'acqua,talmente era forte il grido che aveva fatto svegliare il Padre,intento a sonnecchiare ancora un po' nel suo letto prima dell'apertura del dojo.

il Padre sentendo queste urla, accorse subito nella stanza dei suoi figli, e ansimando disse:" Cosa... è successo? Tutto Bene...? Guardando il figlio che era intento a prendere le coperte per coprirsi,ormai il Padre capiva perché il suo povero figliolo si trovava in quello stato,era appena tornato allo stato normale.

"Papà,ti posso spiegare...è stata Ayumu ed uno dei suoi stupidi scherzi,lo ha fatto solo per vendicarsi per tutti quelli che gli ho fatto" Guardava dritto negli occhi la sorella puntandogli addosso il dito per attribuire completamente la colpa del fatto.

 

Ryoga prese fra le sue rispettive braccia i due, ed affermo:" Ragazzi fate la pace,non c'è bisogno di litigare per così poco,oggi non avete il primo giorno di scuola?Sapete che dovete stare uniti,vero?.

Acconsentirono senza dire una parola.

Scesero assieme nella porta di ingresso li salutò e gli diede le rispettive buste del pranzo.

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Durante la strada i due giovani non avevano proferito parola,erano intenti ad proseguire la strada ma poi Ayumu massaggiandosi leggermente la nuca disse:"Scusa Kiba per prima,mi dispiace moltissimo che te la sei presa così tanto,Perdonami, ti prego".

"Certo sorellina che ti perdono,Anzi a dir la verità era da tanto che non provavo quella sensazione di essere un porcellino" Prendendola fra sé e grattandogli la testa.

"Kiba mi scompigli tutti i capelli" levandogli la mano dai suoi capelli,ma un sorrisetto gli spuntò fra quelle labbra acqua e sapone che sapeva portare solo lei.

Parlando dei loro timori,delle loro preoccupazione e di sapere che compagni avrebbero avuto,Kiba improvvisamente si scontrò con un ragazzo cadendo a terra.

Quel povero ragazzo non ci vedeva bene infatti era adagiato a terra cercando a tastoni i suoi occhiali da vista.

Ayumu glieli porse in mano e il ragazzo facendo un inchino di ringraziamento disse:" Piacere mi chiamo Daichi,figlio del dott. Tofu Ono,Voi chi siete?" Pulendo minuziosamente le lenti degli occhiali,dopo aver finito indossò gli occhiali.

 

Kiba ed Ayumu deglutivano contemporaneamente e si diedero uno sguardo sfuggente,per decidere chi doveva dare la risposta.

Kiba strinse la mano del giovane Daichi e disse: Piacere...Mi Chiamo Kiba Hibiki,figlio di Ryoga Hibiki,mio Padre gestiste una palestra, Io lo aiuto nel tempo libero"battendosi il petto.

 

Ayumu stava un po' a disparte batteva continuamente i due diti indici,poi Daichi sistemandosi gli occhiali si avvicinò verso la ragazza mettendogli le mani nelle spalle.

"Ciao Piacere io sono Daichi...ahia" Kiba non gli fece finire la frase che gli carico un pugno in testa accigliando le sopracciglia.

"Chi Ti ha dato questa confidenza?" guardandolo con aria minacciosa.

La sorella blocco i due ragazzi e con un urlo fece fermare i due giovani.

I Due ragazzi sussultarono dalla reazione della giovane,Kiba si scusò con Daichi spiegandogli che lui è molto protettivo nei confronti della sorella per questo reagisce in questa maniera.

I Tre ragazzi si fecero compagnia durante la strada per la scuola da quel giorno sarebbe nata una bella amicizia fra i tre giovani.

Ayumu scrutava con una certa curiosità ciò che teneva in mano il giovane ragazzo e gli chiese:"Daichi,cosa tieni in mano?".

"Ah questi... sono libri di medicina che mi ha dato mio padre, voglio studiarli affondo per capire di cosa si tratta,mi affascina molto la medicina che si basa sullo stimolo dei punti del corpo" il suo viso risplendeva perché nessuno si era mai affascinato delle sue passione,ma in quel momento delle persone si stavano interessando di lui.

 

"Wow,Bellissimo"Battendo le mani e facendogli un tenero sorriso al nuovo amico,lui alla vista del sorriso della ragazza distolse lo sguardo arrossendo di nascosto,senza farsi notare.

 

Ma Improvvisamente Kiba fece zittire Daichi ed Ayumu si girò di scatto e vide una coltre di fumo che si stava avvicinando verso di loro, con un agile movimento li fece scansare cercando di attutirlo verso di sé.

Un Ragazzo Castano con il codino lo usò come trampolino per andare oltre.

Con un cenno Di mano e con una linguaccia liquidò Kiba,

Il Giovane si girò di scatto e sbatte i palmi contro il cofano di una macchina per far calare la rabbia che cresceva sempre più in corpo come un vulcano in eruzione.

La Sorella si avvicinò verso il fratello appoggiandogli la mano nelle spalle e gli sussurrò che lo doveva lasciare stare,gente così ci sono e ci saranno sempre.

Il Ragazzo imperterrito dentro di lui covava dei sentimenti negativi verso quel ragazzo, si faceva diverse domande.

 

Perché mi usa come trampolino?

 

C'era veramente bisogno di farlo?

 

E perché quel gesto di sfida?.

 

Era deciso più che mai di volere delle spiegazioni da quel ragazzo con il codino.

Quel rancore che provava in poco tempo si tramutò in tranquillità, prese la cartella caduta prima dalla collisione e con un cenno della mani invitò gli altri a seguirlo.

Arrivati a scuola videro un mucchio di ragazzi che si spintonavano come una mandria inferocita,cercavano di vedere la tabella informazione per le disposizione delle classi.

Contemporaneamente i tre ragazzi vedendo quella tabella di informazioni gli venne l'ansia,volevano che capitavano tutti e tre assieme,tra loro era già nata una bella amicizia.

Kiba con andatura lenta e fiera si avvicino alla tabella,scrutava con cura dove c'erano scritti i loro nomi.

Poi gli occhi gli caddero sulla 1C il loro desiderio di stare nella stessa classe si era realizzato.

Ayumu ed Daichi erano messi a disparte con le dita incrociate sperando che capitavano assieme.

Kiba si girò di scatto verso i due e con un cenno della testa e un brioso sorriso fece calmare sua sorella ed il loro amico.

Ayumu dalla felicità abbraccio il suo compagno facendolo emozionare.

"Siamo assieme...evviva!!"

"Certo....come avevo previsto" Levandosi gli occhiali e posandoli nella loro custodia.

 

Kiba guardava con attenzione se nella folla c'era anche lui,scostava gli altri studenti con decisione, ma poi lo vide lì,all'entrata dalla scuola che stava parlando con un suo amico.

Accorse da lui e gli appoggiò con forza la mano sulla spalla, cercando di attirare la sua attenzione verso di sé.

Il Ragazzo sbuffò diverse volte ma poi acconsentì alla richiesta di Kiba.

"Ahh...ecco chi sei! io Sono Kenta Saotome della scuola di arti marziali Indiscriminata Saotome,al tuo servizio" indicandosi se stesso con aria altezzosa.

Kiba non credeva hai suoi occhi, davanti a sé aveva il figlio di Ranma Saotome,in carne ed ossa.

Nelle storie di gioventù che raccontava suo padre diceva che Ranma era molto sicuro di sé,Orgoglioso e non accetta le sconfitte.

Come si dice "Tale Padre...Tale Figlio".

"Sei Veramente tu? il figlio di Ranma Saotome?" lo guardava diverse volte cercando di associare la figura del figlio al padre.

 

"Ma Sei Scemo o cosa? non hai sentito quello che ti ho appena detto,Si sono suo figlio"Guardando il suo amico accanto e Schernendolo assieme.

 

"Intanto io non sono scemo e ho un nome, Mi Chiamo Kiba Hibiki figlio del grande Ryoga Hibiki" Battendosi forte il petto.

 

"Si grande a perdersi per il Giappone" Continuando a Deriderlo sguaiatamente.

Kiba sospirava di continuo deglutendo questi bocconi amari.

Stringeva forte le mani per poterli caricare a dovere, per far pagare questo secondo affronto, sia nei suoi confronti sia per il suo caro padre.

La Sorella percepì che il fratello stava quasi per esplodere dalla eccessiva rabbia, fece un cenno a Daichi e si avviarono verso suo fratello.

lo Trattenerò con la forza ma il giovane si dimenava di continuò.

"Me La Pagherai Kenta,te lo giurò!!" urlandogli contro.

"Si Certo,sto tremando tutto dalla paura" gridandogli e incrinando leggermente lo sguardo torvo.

Ha Fermare quella Guerra di frontiera fu L'insegnante di Matematica,Kojima Takamura,

Prese il megafono e disse:Basta!!! Ormai Oggi è troppo tardi per iniziare le lezioni sono le 11 ritornate tutti a casa ci vedremo domani" Liquidandoli energicamente.

 

Kiba prese per mano la sorella e la portò a casa senza guardare indietro,se lo faceva il suo cuore gli diceva di sistemare questo insulto verso il suo amato padre.

Ma Si Era promesso che non doveva mettere in pericolo sua sorella e farsi sospendere il primo giorno di scuola, con questo in mente ritornò a casa con la sua amata sorella.

 

 

Questo Capitolo lo fatto molto lungo Qui Sotto vi indicherò il significato dei diversi nomi

 

Kiba "Zanna"

Ayumu "Colei che cammina nei sogni"

Daichi "Grande Intelletto,sapienza"

Kenta "Grande Forza"

 

Spero Che questo Capitolo vi sia piaciuto,ma cosa accadrà nel prossimo Capitolo?

Quando ritorneranno a casa cosa diranno ai suoi genitori? Cosa Faranno? e da scoprirlo nel prossimo capitolo

Un Saluto Da Ryoga è Buona Serata. 

 

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Capitolo 3
*** Serata Tra Amici ***


 

Nuove Emozioni a Nerima

Capitolo 3

Serata Tra Amici

 

Il Sole era ancora alto nei cieli di Nerima ed accompagnavano i nostri Kiba e Ayumu.

Durante la Strada avevano lasciato Daichi nello studio di suo Padre,lo salutarono e si avviarono verso casa.

 

Contemporaneamente a casa Hibiki c'era un insolito silenzio, Ryoga era in palestra ad allenare i suoi allievi,sua moglie Akari stava preparando i piatti per i suoi amati figli,che dopo una giornata pieni di vicissitudini dovevano essere stanchi.

Ryoga dopo l'allenamento domandò al suo allievo Tanaka un favore,siccome aveva origliato dalle loro madri che gli piaceva suonare musiche messicane,gli spiegò il piano e quando sarebbe giunto il momento glielo avrebbe detto.

Il Ragazzo arrossi sonoramente e con un cenno della testa e un sorriso a trentadue denti acconsentì alla richiesta del suo maestro.

Ryoga gli diede un pacca nella spalla e lo lasciò andare a casa.

Liquidò anche gli altri due ragazzi e si incamminò verso la cucina,l'odore del riso ormai lo aveva catturato.

Il profumo gli fece da guida verso la cucina.

Vide la moglie vestita con un vestitino rosa con indosso un grembiule di fiori ed un foulard attorno al collo per non fargli prendere sbalzi di temperatura.

Con Passo felpato senza farsi sentire gli mise le mani davanti dicendogli con un tono soave:"Chi Sono?"

"Sei il mio caro Maritino" si girò verso suo marito dandogli un bacio.

Ryoga strinse in un abbraccio la sua mogliettina,accarezzandogli delicatamente quei capelli lisci.

"Amore lo sai che fra tre giorni ci sarà il nostro anniversario di Matrimonio,Vero? Continuando ad accarezzare il volto della mogliettina,lei sentendo ciò arrossi sonoramente ed gli diede un altro bacio profondo.

"Certo Amore,lo aspetto con ansia quel momento"Sussurrandoglielo dolcemente nell'orecchio.

"Ti Ho preparato una stupenda sorpresa" Ammiccando verso Akari.

"Cosa prepari di buono?" osservando attonito le pietanze che stava preparando sua moglie.

"Sto preparando il Riso al Curry,Il pollo al Curry ed infine una insalata" Sorridendo al marito.

"Sei Stupenda tesoro,Sei il mio caro giglio di primavera" dandogli un bacio in fronte ed invitandola ad sedere.

Si prese di impegno,apparecchiò la tavola con molta finezza,coltelli a destra, forchette a sinistra,tre bicchieri per l'acqua,per il vino rosso e bianco.

Dopo tanti tentativi con il tovagliolo creò una spiga di grano e li poggiò nei posti assegnati di ogni componente della famiglia.

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I Due ragazzi per tutta la strada non proferivano parola.

Kiba aveva un chiodo fisso verso Kenta il figlio di Ranma,voleva la rivincita.

*Non può offendermi e oltraggiare mio Padre,in passato ha avuto qualche problema con il senso dell'orientamento ma non è un buon motivo per offendere* Sudava per la rabbia,in pochi secondi si giro di scatto verso un palo e gli caricò un pugno con tutta l'energia che aveva in corpo.

La sorella dalla borsa prese delle bende,le aveva sempre a portata di mano se il fratello si faceva del male.

Gli prese con dolcezza le mani e glieli fasciò e poi dandogli un bacio nella guancia affermò:"Kiba mi devi promettere che non scaricherai la tua rabbia contro gli oggetti,rischieresti di farti male" gli corse giù dal viso una lacrima,il fratello sussulto vedendo la sorella piangere,con un gesto gli asciugo la lacrima e gli disse:"Te lo prometto sorellina".

"Kiba sbrighiamoci i nostri genitori saranno in pensiero per noi" Incominciarono a correre per le strade di Nerima.

Dopo Alcuni minuti arrivarono a casa,bussarono e la madre li accolse con baci e abbracci.

"Dai venite che ancora il mangiare è caldo"facendogli strada verso la sala da pranzo.

 

Videro il padre che leggeva il giornale per sapere le ultime notizie.

Sentendoli arrivare posò il giornale a terra ed andò ad domandare come era andato il primo giorno di scuola ma i due cercavano disperatamente di cambiare discorso.

"Papà,come andata la gestione della palestra? domandarono incuriositi i due giovani.

"Tutto bene figlioli,per ora abbiamo solo quattro allievi,ma credo che nel tempo saranno di più,ma ancora non avete risposto alla mia domanda come andata a scuola?Lo Sguardo dei loro figli non gliela dicevano giusta.

"Papà lascia stare,non ne ho voglia di parlarne" Distogliendo lo sguardo da suo padre e cercando disperatamente quella della sua sorella per trovare aiuto.

"Dai sediamoci a tavola prima che si raffredda" invitandoli a sedere a tavola.

Dopo alcuni minuti,dopo aver iniziato da poco il secondo si sentì squillare il telefono.

Ryoga prese il telefono lasciato nel comodino all'ingresso,ma poi vide scritto il nome Ranma.

Ma che sarà mai?cosa vuole?.

Con tono sommesso disse:"Ranma dimmi,che è successo?

"No niente siccome ho sentito che sei arrivato a Nerima mi farebbe piacere consacrare questo evento invitandoti tu e la tua famiglia a casa mia,Ci stai?"

"Certo con piacere verso che ora dobbiamo essere lì"

"Diciamo verso le sette vi va?"

"Si Certo devo portare qualche cosa?

"No,Non ti preoccupare,ci penserà tutto Akane". Ryoga deglutì sonoramente e continuava a grattarsi la nuca dall'emozione.

"No Ranma porterò qualche cosa ci tengo, guarda che ci tengo" lo dichiarò con tono deciso senza giri di parole.

"Va bene se ci tieni tanto Pi-Chan" Sbuffò a ridere.

"Ahah... il vizio di scherzare così amico non lo perdi mai...ragazza con il codino" contraccambiò anche con la sua risata.

"Certo Amico ci vediamo dopo"

"Certo Ciao Ranma a dopo" posò il telefono nel comodino e si avviò in cucina.

Kiba ed Ayumu si stavano domandando chi era al telefono, volevano sapere a tutti i costi chi era.

Akari era intenta a posare i piatti nella lavastoviglie per azionarla in un secondo momento per far iniziare il lavaggio.

Kiba e Ayumu si avvicinarono a Ryoga,erano messi in ginocchio,guardando fisso gli occhi profondi del loro Padre.

"Papà chi era? cosa volevano?Dicci...non lasciarci nelle spine" balbettando contemporaneamente.

Il Padre si avvicinò,prese i fianchi di sua moglie e la invitò a sedersi,così avrebbe sentito anche lei.

"Stasera siamo dalla famiglia Saotome" Kiba colpì con violenza il tavolo facendo sussultare tutti.

"Che ti prende figliolo" il suo atteggiamento lo stordì,perché non si immaginava che aveva questo carattere forte,poi quando aveva detto il cognome Saotome negli occhi del figlio divampava un incendio d'ira funesta.

In Quel momento la sua ira era incontrollabile.

Calmò l'animo accesso del figlio fu Akari che appoggiando la sua mano a quella di Kiba lo fece tranquillizzare del tutto.

 

Il Ragazzo dal gesto incontrollabile fatto precedentemente,dalla vergogna corse verso la stanza chiudendosi la porta dietro di sé.

La Ragazza si prese l'impegno davanti ai genitori di poterlo calmare, d'altronde Il padre non poteva capire,perché non conosceva la verità,Non voleva nemmeno spiegarglielo perché ci sarebbe rimasto male.

Quindi con un forzato silenzio salì sulle scale ma poi davanti alla porta del giovane, Ayumu si fermò pensando come glielo avrebbe detto.

*Devo fargli comprendere che lo deve fare per il suo caro Padre Ryoga, lo so quando lo voglia bene e non lo vuole deluderlo in nessuna situazione,sì,glielo farò capire con dolcezza.*

Ayumu busso per ben tre volte ma nessuno gli rispondeva sentiva soltanto dei lievi gemiti provenienti dalla stanza.

Spalancò lentamente la porta senza farla scricchiolare, i suoi occhi videro uno stato pietoso.

Era Sdraiato nel letto con le mani attorno alla nuca,lo sguardo fermo sul soffitto con le lacrime che gli scendevano a dismisura.

Ayumu lo conosceva molto bene,lui pensando alle ingiustizie subite le odia e quindi si adira con il mondo intero,ma poi dopo che si rende conto di ciò che ha fatto, si sente in colpa e cerca di scappare in un luogo sicuro,in quel momento il suo rifugio era la sua camera.

Ayumu si poggiò hai bordi del letto e chiese dolcemente di guardarla.

Il Ragazzo distoglieva lo sguardo verso la sorella continuando a borbottare parole demoralizzanti su di sé.

La ragazza cercava disperatamente il confronto con suo fratello ma lui non glielo permetteva per paura di farla stare male.

"Perché ti vuoi abbattere Kiba,lo sai che senza di te sono persa,Lo Sai?

Cercando con la mano di velare quelle lacrime che chiedevano disperatamente di uscire.

"Non puoi capirmi Ayumu sono uno scemo,idiota e irrispettoso verso mio padre sono soltanto una nullità ecco cosa sono... una nullità! alzando leggermente la voce.

Nello stesso momento con le mani stringeva forte le coperte ed abbassava lo sguardo.

La sorella prese il viso del fratello e con le dita asciugò quelle ultime lacrime.

"Kiba non ti deprimere così, secondo te perché non ti vogliamo bene?"

La sorella colpì il cuore di suo fratello facendolo ragionare per alcuni minuti ma poi affermo:"La Causa e per le sfuriate che faccio".

"No Kiba,No!... Tuo Padre ti vuole Bene ed anche tua madre.

Loro sono le persone più importanti della nostra vita. Ci hanno messo al mondo,ci hanno allevati e insegnato le buone maniere. Secondo te solo per quello che hai dimostrato sotto non ti vogliono un infinità di bene...Non Credo Affatto!!

poi infine ci sono io che in ogni situazione,eri pronto ad aiutarmi contro le persone che cercavano di darmi fastidio. Ricorda Questo che noi tutti ti vogliamo bene...e imprimetelo senza scordartelo mai" Glielo disse schiettamente senza giri di parole facendolo ragionare.

Kiba dal discorso fatto dalla amata sorella incominciò ha infondersi coraggio sempre più.

Da una faccia sciupata dal pianto, il viso era luminoso come il sole di prima mattina.

Sgusciò fuori dalla stanza per andare di fretta e furia ad abbracciare il padre per fargli capire che non lo voleva fare di proposito ma era il suo carattere che lo faceva comportare così,intensificato anche dalle vicende capitate di prima mattinata.

Lo notò seduto nel dojo che rifletteva profondamente,quasi quasi pareva addormentato.

Si lanciò con tutta l'energia che aveva in corpo per abbracciarlo,il padre non ebbe il tempo di girarsi per guardare chi era.

Suo figlio era già addosso di lui,stringendolo con tutta la sua forza.

Kiba gli scendevano sempre più lacrime dal viso,"Papà scusami per quello che ho fatto prima"singhiozzando energicamente.

"Figliolo non ti preoccupare è acqua passata,qualcosa di profondo che tieni dentro ti fa soffrire e lo percepito,ti capisco anch'io odio i soprusi ma dobbiamo metterci una pietra sopra e continuare il nostro cammino" glielo sussurrò continuando ad abbracciarlo.

Nessuno dei due voleva terminare quel momento di Commozione e Gioia, si erano compresi perfettamente.

Ryoga delicatamente si staccò dal figlio e pose le sue mani sulla sua bandana levandogliela,poi si levò la sua e gliela diede al figlio facendogliela indossare.

Gli strinse forte le mani e gli disse con tono sommesso:"Figliolo,qualsiasi cosa ti fa stare male,con questa bandana che ti offro sigilliamo un patto, facendo assopire questo astio che provi nei confronti di quella persona;Promettimelo".

"Certo Padre"stringendogli forte le mani,poi lasciò la presa e si diresse in camera per potersi sistemare.

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Dalla luce ristoratrice del pomeriggio,la sera prese il suo posto.

Era calata di brutto la temperatura,infatti i due ragazzi erano indaffarati per scegliere i vestiti giusti per quello inaspettato sbalzo di temperatura.

Ayumu scostava continuamente i suoi vestiti per trovare quello adatto al suo gusto, Kiba era indaffarato a radersi le basette e farle più fine.

Ayumu prese un vestitino di color rosa con dei gigli stampati, prese un fermaglio ha forma di orchidea da attaccare nei capelli.

Kiba, aveva addosso una casacca con delle tigri siberiane che combattono; per raffigurare la sua tenacia anche se in quella sera doveva rimanere calmo.

C'era il suo avversario Kenta Saotome.

Doveva farlo per il suo padre,non voleva deluderlo.

Attorno ai capelli si mise la bandana tigrata datagli dal suo amatissimo Padre.

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Ryoga era nel bagno che osservava titubante due boccette di profumo,

era indeciso di mettere fra il Sandalo o L'acqua Di Colonia.

Con un grido chiamò la moglie che sopraggiunse al più presto.

Domandò al marito quale era il problema lui gli rispose che non sapeva quale mettersi, la moglie siccome era esperta di profumi, ma adorava tantissimo e glielo consigliò.

Un Odore delicato che metteva voglia di sentirlo passare attorno alle narici, accogliendolo con tutta armoniosità.

Ryoga era vestito con una camicia a righe con un gilet nero lucido,e delle scarpe nere lucide.

Akari aveva un cerchietto attorno ai capelli,un vestito lungo sul fucsia e delle ballerine dello stesso colore del vestito.

Ryoga chiamò tutti per scendere e farsi trovare all'entrata che prendeva un attimino la macchina dal vicolo.

Lì fece salire subito prima che si sarebbero presi dal freddo.

 

Successivamente dopo aver percorso un po' di strada sono arrivati al mastodontico portone con su scritto "Casa Saotome".

Bussò e chiamava energicamente per trovar risposta.

Poi un ombra con le mani nelle tasche si avvicinò ma poi l'ombra si mise a correre verso di loro.

Era Ranma che si precipitò ad abbracciare Ryoga e dirgli tremila cose in un secondo sopratutto avendo trovato il suo ex avversario,ormai diventato migliore amico e confidente.

Ranma con un inchino e dei baci sulla guancia salutò sua moglie e i suoi adorabili figli, gli parvero di avere la stessa età dei loro due figlioli.

Con Gran voce da grande festa chiamò la sua famiglia.

Akane con un vestito azzurro con spalline fece impietrire Ryoga, Emozionato e nel con tempo triste,pensava alla sua lontana giovinezza che ripercuoteva ancora nel presente.

Amava ed ama tuttora Akane,ma da quando aveva fatto il Testimone al matrimonio di Ranma,si era promesso con se stesso che qualunque cosa gli sarebbe successo ad Akane lui era sempre lì,pronto ad aiutarla e difenderla rischiando addirittura la sua stessa vita.

Ma a farlo ritornare nel mondo dei viventi fu Ranma che sventolava la mano sui suoi occhi.

"Scusate non mi era accorto che ero sovrappensiero" guardava attentamente Akane con quel Vestitino un po' scollato sulle spalle,ma ad un tratto iniziò ad uscire lentamente sangue dal naso e glielo fece notare Akari.

Ryoga prese dalla sua tasca un fazzolettino e si asciugò il naso.

Accampo diverse scuse per velare l'emozione provata dal vestito e dalla bellezza di Akane.

Si Era fatta crescere un po' i capelli,gli parvero che così gli stavano meglio come gli piacevano a lui.

Akane prese i cappotti degli invitati e li posò nell'appendiabito.

Ranma con un gesto delle mani fece accomodare la famiglia Hibiki.

Ranma esasperato dai suoi ragazzi che non si decidevano di scendere gli urlò di scendere subito e salutare gli ospiti.

Kiba era seduto vicino a sua sorella completamente crucciato,Doveva rivedere il volto di Kenta.

Ci fu un immenso silenzio.

Stavano aspettando che Kenta e sua sorella scendevano,si sentiva solo un vociferare di vicini che parlavano del più e del meno.

Kiba avendo l'udito scaltro sentì dei passi scendere non pote fare a meno di osservare quanta bellezza c'era.

Aveva degli occhi blu profondi come il mare,capelli lunghi e lucidi con un fiore di ibisco rosso attaccato hai capelli. Le Labbra piccole carnose che gli venivano voglia di baciarla ed inoltre un kimono molto antico con fiori dipinti di diverso tipo,come ciliegio e pesco.

Kiba si alzo immediatamente andandogli incontro e ponendogli la mano per salutarla ma voleva velare che il suo viso a poco a poco si stava arrossendo.

Gentilmente e mossa dall'intraprendenza del suo coetaneo gli diede la mano.

Kiba col contatto vide che la sua mano era piccola ma liscia.

I due Padri,messi a disparte là dietro, stavano studiando minutamente la scena e sussurrandosi a vicenda,capirono che qualche scintilla fra i due era appena nata.

Ranma adirato dal comportamento del figlio lasciò la stanza ed andò sopra in camera a prelevare con forza il figlio.

Kenta era sdraiato a terra che leggeva un giornaletto sulle tecniche di arti marziali, ma il padre sopraggiunse e gli tolse con forza il giornaletto posandoglielo sulla scrivania.

"Ma che fai Screanzato,abbiamo invitato i nostri amici e tu che fai stai qui a leggerti un giornaletto" alzò leggermente la voce,crucciava il viso e sbatteva a terra i piedi.

"Non mi va di scendere e stare con quelli lì" Bofonchiando le ultime parole.

"Ti ho detto di scendere subito" Continuando a guardarlo con sguardo minaccioso.

"No"

"Ok allora lo devo fare per forza" prese il ragazzo e lo porto letteralmente in braccio fino alla rampa di scale inferiori.

"Kenta fallo almeno per me" implorandolo disperatamente.

"Ok,Papà questo vale tre pacchi di ravioli al vapore".

Il Padre acconsentì senza esitazione,si incamminò insieme al figlio alla sala.

Indicò il figlio e disse:"Questo è Kenta" Ma il figlio non fece caso alla presentazione era intento a tirarsi sguardi amari con Kiba seduto vicino a sua sorella.

"Ah mio caro Kiba,e da stamattina che non ci vediamo vero".

"Si Certo mio caro Kenta"Tirandogli un altro sguardo.

"Vedo che stai facendo conoscenza con mia sorella,Stupido" Punzecchiandolo per avere l'appiglio per iniziare un combattimento.

Kiba non gli dava nemmeno conto facendo seccare Kenta,lui dava attenzione a sua sorella.

"Ciao,Io mi chiamo Kiba Saotome,tu come ti chiami?" Sorridendogli.

"Mi Chiamo Misaki,Piacere"facendogli l'occhiolino.

Kenta dalla rabbia lo prese dal colletto facendogli la mossa di dargli un pugno in faccia,ma ad interrompere tutto fu Misaki facendo scansare il fratello.

Ayumu stava lì in disparte ha guardare la scena,Kenta era un vero uomo audace ma era curiosa di vedere se sotto la corazza c'era un ragazzo dolce e sensibile.

Misaki prese per mano Kiba trascinandolo nella sua stanza in un luogo sicuro e silenzioso dove poter parlare.

Kiba girava la testa e con una mano appoggiata al viso non voleva vedere quello sguardo fulminante della ragazza che lo lasciava senza fiato.

La ragazza si sedette nel letto ed invitava calorosamente il ragazzo a sedersi accanto a lei.

Kiba Distoglieva lo sguardo ma poi non poteva trattenere il rossore che ormai lo aveva bruciato in viso.

Per Cercare un argomento il Ragazzo guardava la libreria piena di libri e l'album fotografici,la ragazza fece un passo in avanti e gli disse:"Guarda che ti faccio vedere" prendendo con uno sgabello l'album dei ricordi.

"Guarda qua,qui ero quando avevo otto anni,avevo fatto la prima recita.

Stavo interpretando la moglie di un contadino di buoni ideali,guarda come ero carina col Kimono" Lui con l'udito era assorto da quella voce soave ma il suo sguardo era costantemente incentrato su quelle labbra,non poteva fare almeno di guardarle era più forte di lui.

"Qui e con mia madre Akane,avevo 15 in questa foto, qui se vedi stavamo facendo una passeggiata nei giardini zen di Osaka".

"Oh Wow veramente bello" ridacchio un po'.

"Tu cosa Pratichi" Chiese incuriosita Misaki.

"Io Pratico Arti marziali con mio Padre".

"Ah...capito come mio fratello" posando le foto al suo posto e appoggiò l'album nella scrivania.

*Mii...sempre lui*borbotto fra sé e sé.

Dal Corridoio della stanza si sentì la voce di Akane che lì invitava a scendere per la cena.

Prima Di scendere la ragazza bloccò Kiba avventandosi su di lui con un caloroso abbraccio,Kiba lo accettò con piacere.

Appoggiandosi sulla sua spalla un profumo di infuso di fiori di ciliegio gli invase l'olfatto,gli sussurrò dolcemente:"Hai un bel profumo Misaki,sei come il fiore di Ciliegio quando sboccia in Primavera" glielo disse con un tono sommesso ma poetico.

C'era ormai nell'aria del romanticismo,erano nata una bella simpatia fra i due ma ancora si dovevano conoscere più profondamente.

Dopo essersi seduti a tavola,tutti parlavano del più e del meno e mangiarono a sazietà.

Si Salutarono tutti ma poi Ranma con gli occhi fece capire a Ryoga di rimanere un minuto.

Ryoga liquidò dolcemente la famiglia a sedersi in macchina.

"Dimmi Ranma"guardandolo fisso negli occhi.

"Mi fa piacere che sei tornato,lo devo ammettere in questi anni mi sei veramente mancato,credimi" lo abbracciò fortemente dandogli colpetti con le mani sulle spalle.

"Mi Sei mancato pure tu,Ranma ora dovrei andare,se vuoi domani ci vediamo,ok?Facendogli un sorriso.

"Per me va bene".

Ryoga si girò all'indietro verso la macchina,ormai si era fatto buio pesto,poi le energie gli stavano venendogli a mancare.

Quindi durante la strada fece un cenno di saluto verso Ranma, accese la macchina e partì verso casa.

 

Nota dell'autore(RyogaHibiki).

Ringrazio chi passa e legge la mia storia, e ringrazio Drem_of_Love,PChan05 e Whiteserval che prendono un po' del loro tempo per recensirmi.

 

Questo Capitolo è veramente lunghetto ma spero che vi piace lo stesso, abbiamo notato qualche cosa in queste vicende,

Cosa Faranno i Due Migliori Amici domani? Kiba è Kenta discuteranno fortemente domani a scuola? e da vedere nel prossimo capitolo.

 

Misaki "Bellezza Che Sboccia"

Il Significato del nome.

 

*Kimono tipico Abito giapponese.     

 

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Capitolo 4
*** Rivelazioni ***


 

Nuove Emozioni a Nerima

Capitolo 4

Rivelazioni

 

Quella mattina in casa Hibiki,veniva difficile distaccarsi da quei letti tanto comodi e rilassanti.

L'unica che era sveglia era la mattiniera Akari,intenta a cucinare dei Pancake con miele del bosco.

Dopo aver finito il tutto,mise l'occorrente a tavola e si incamminò verso la stanza dei ragazzi.

Spalancò leggermente la porta e si mise a sedere in una sedia.

Istintivamente Akari coprì con le lenzuola i due ragazzi e si incantò a contemplarli.

Gli passarono repentinamente dei ricordi della loro fanciullezza.

Quando in inverno si misero a costruire un pupazzo di neve e giocare con i loro vicini alla guerra delle palle di neve.

Or quando per calmare Kiba gli facevamo ascoltare la canzone di Utada Hikaru Simple and Clean.

***

"When you walk away

You don't hear me say please

Oh baby,dont'go

Simple And Clean is the way that you're making me

fell tonight

it's hard to let it go"

 

"The Daily things that keep us all busy

are confusing me

That's when you came to me and said"

 

"Wish I Could prove i love you

But does that mean i have to walk on water?

When we are older you'll uderstand

it's enough when i say so

and maybe some thing are that simple"

 

"Hold Me

Whatever lies beyond this morning

Is a little later on

Regardless of warnings the future doesn't scare me at all

Nothing's like before"

( Utada Hikaru Simple and Clean)

***

Ayumu,gli piacevano moltissime le farfalle per il loro modo di svolazzare in fiore in fiore, di essere libere e senza pensieri.

Akari ritornò in sé asciugandosi una lacrima uscita involontariamente,Gli Diede un Bacio nella fronte e gli puntò la sveglia alle 7,00.

Ora la sua mente era indirizzata verso la stanza del marito,intento a dormire e russare.

Akari si avvicinò al marito ignaro di tutto,coprendolo con le coperte e gli diede un tenero bacio in fronte,chiudendosi la porta dietro di sé.

Kiba si alzo di botto scuotendosi la testa freneticamente forse avrà avuto un incubo o qualcos'altro.

Si sciacquò diverse volte la faccia per riprendersi da quel incubo catastrofico.

In quel sogno,il suo caro papà aveva avuto un incidente mortale che gli aveva costato la vita.

Akari dal forte dolore si era tolta la vita,Ayumu da queste forti situazioni non c'era più con la testa.

Tra sé e sé borbottava che tutto quello che avevo visto in sogno era solo finzione è non realtà.

Si tranquillizzò dopo tanti tentativi e voleva voltare pagina facendo qualcosa di divertente con la sorella.

Prese il cuscino e colpì energicamente la faccia della sorella,Ayumu sentiva soltanto dei leggeri colpi,aprì leggermente le palpebre per capire la situazione, vedeva suo fratello che lo colpiva con il cuscino.

Aspettava con impazienza il momento propizio per poter contrattaccare,con un scatto veloce delle mani prese il cuscino e diede due colpi ben assestati nella faccia del fratello facendolo traballare.

"Oh Finalmente,ti sei svegliata"facendogli l'occhiolino.

"Certo,mi dai dei colpi in faccia"Sbottò la sorella.

"Comunque,vestiti con una felpa pesante che usciamo fuori a giocare con le palle di neve".

Doveva assolutamente rilassarsi Kiba dopo quell'orribile sogno, Doveva riparare quella crepa che soltanto sua sorella la poteva sanare.

La Prese per mano e la trasportò verso la cucina.

C'era Akari ferma lì che gli porgeva un sacchetto per la colazione.

Gli diede un tenero bacio e lì invitò a venire prima di pranzo.

C'era freddo ma solo al pensiero di poter divertirsi i nostri due giovani,si erano dimenticati della temperatura.

Gli Alberi erano pieni di neve, i tetti delle case pieni di nevischio, nelle strade non si vedevano nemmeno un gatto o un cane;erano di sicuro al calduccio.

I Bambini correvano lungo le strade spensierati senza problemi,pensavano soltanto a divertirsi.

Gli Occhi Di Kiba e Ayumu luccicavano vedendo tutto ciò, ma poi videro nel mucchio di ragazzi Daichi,intento a lanciare palle di neve contro dei suoi amici.

Kiba si chinò a terra prese un po di neve e con un movimento sinuoso delle mani creò una palla.

Prese la mira e gliela lanciò in faccia,facendolo capovolgere,talmente il colpo era violento.

Daichi con viso crucciato cercava disperatamente gli occhiali, in quel mucchio di neve fitta,ma senza ricavare niente.

I Bambini erano intorno a lui e lo schernivano pesantemente, sembravano che nessuno gli aveva insegnato l'educazione,di rispettare le persone più grandi di loro.

Soltanto il vicino di casa di Daichi,Tomoki;un ragazzino di dieci anni,con la faccia paffutella,occhi verdi e capelli corti neri, Si Avvicinò al povero Daichi porgendogli la mano per farlo rialzare da terra,Daichi con un cenno acconsentì.

Tomoki muoveva leggermente la testa e sospirava in segno di disapprovazione verso gli altri ragazzi, si scrocchiò il collo e le nocche e con tutto il fiato in corpo disse:" Andatevene via,screanzati che non siete altri".

La folla di ragazzi se ne andarono dispiaciuti ma nel con tempo continuavano a deridere il povero Daichi.

Kiba accorse verso il suo amico per scusarsi dell'accaduto,non immaginava che Daichi era così bersagliato dai ragazzi del quartiere.

"Scusami Daichi,non potevo mai immaginare questo" Abbassava la testa per poter trovare perdono dal suo amico, ma Daichi mise la mano nelle sue spalle e disse:"Non Ti preoccupare,questa è la mia routine di giornata,fanno sempre così" Ayumu ascoltava minutamente stringendo le mani in una morsa.

Con poco fiato in gola disse:"Mah...fanno...così?".

"Purtroppo,lo fanno sempre,alcune volte mi picchiano e ritorno a casa con dei lividi,non glielo voglio fare vedere a mio Padre per paura che l'indomani quelli lì mi possano picchiare più forte" Scotolandosi la neve che aveva a dosso.

Kiba lo prese a disparte e gli disse"Ora ci siamo noi,io ti difenderò,parola di Kiba Hibiki" dandogli una pacca sulla spalla.

"Forza ragazzi andiamo in piazza a lanciare le palle di neve fra di noi" Invitandoli a seguirlo.

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Siamo a casa Hibiki,Ryoga si è appena svegliato, guarda dalla sveglia che ora sono,e mettendosi le mani sulla testa prese il primo vestito che gli capitò a tiro e se lo mise.

Saluto la moglie con un bacio e andò nella macchina.

Diede un forte colpo nel volante ma lo squillo del telefono lo fece rasserenare.

"Chi è?"

"Ciao Ryoga,sono Ranma come va?"

"Tutto bene scusa se mi sono addormentato,ho visto che c'erano diversi messaggi"

"Si avevo voglia di stare un po' con te se ti va"

"Certo" Grattandosi la nuca.

"Allora sbrigati mi trovi al Chan Cafè"

"Arrivo aspettami lì"

Ryoga prima di partire indosso l'amata bandana del figlio che teneva in tasca e poi si inoltrò verso il luogo dell'incontro.

Dopo Alcuni minuti arrivò al luogo,posteggiò la macchina ed entro al Chan Cafè.

Da Lontano intravedeva il volto di Ranma e i suoi possenti muscoli.

Ranma si girò e con un saluto invitò Ryoga per farlo sedere.

Ryoga si guardò intorno in cerca di qualcosa ma nemmeno lui sapeva cosa.

Si sedette facendogli un sorriso al tanto amico Ranma,dopo tanti anni stavano assieme da soli, come ormai che erano due uomini adulti,sposati con figli.

"Ryoga,finalmente sei qui che bello"

"La Stessa cosa vale per me,amico mio"

"Ryoga,avevo intenzione di proporti una cosa"Scrutandolo attentamente.

"Sì dimmi,sono tutto orecchi"

"Avevo intenzione di fondere le nostre due palestre, la palestra Saotome sta passando un brutto momento. Improvvisamente c'è stato un calo di allievi,per questo motivo mi sono immediatamente preoccupato,sei l'unica speranza aiutami Ryoga"Stringendogli le mani e guardandolo negli occhi.

"Ok,si può fare"

"Una cosa Ranma, ho notato una cosa di Akane,il suo viso e spento come mai?"

L'espressione di Ryoga cambiò in un millesimo di secondo,facendo un po sbalzare il suo amico.

Ranma si strinse diverse volte il colletto della felpa e poi mise le mani appoggiate sul tavolo.

"Ryoga lo vuoi sapere?" Lo guardò una seconda volta cercando una risposta da lì, in poi,la conversazione stava prendendo un filo di serietà in più e di angoscia.

"Certo" Bisbiglio Ryoga.

"Akane purtroppo un anno fa, era di nuovo incinta ma poi c'è stata una complicazione. Il Dottore diceva che il bambino al terzo mese non ci sarebbe arrivato e quindi ha avuto un abor..." Ryoga non gli fece finire la frase che si mise letteralmente a piangere, i pugni li strinse così forte che gli aveva lasciato i segni.

La sua piccola Akane aveva sofferto così tanto? La Sua Sofferenza è arrivata fino a perdere un bambino con Aborto spontaneo? Ormai il mondo gli era caduto a dosso.

Doveva per forza rifugiarsi in bagno a riflettere, si alzò di botto facendo rimanere impietriti le altre persone,d'altronde non potevano capire cosa provava e di cosa i due amici avevano parlato fino ad ora.

Si Chiuse in bagno e si mise a terra con la mano che teneva la testa e il pianto amaro che non smetteva più.

Talmente il pianto lo aveva sopraffatto che singhiozzava ripetutamente.

Ranma entrò delicatamente nell'antro del bagno e chiamò il suo amico.

"Ryoga esci per piacere"

"Non puo essere che sia successo veramente questo,Ranma!!"

"Lo so mi fa soffrire anche a mese ci penso,ma purtroppo ormai e successo"

Ryoga si mise in piedi si asciugò le ultime lacrime e abbraccio forte il suo amico.

"Mi DIspiace Ranma," mettendosi a piangere nelle sue spalle.

"Calmati Ryoga,ormai col pianto non si può risolvere niente. Dai Ryoga andiamo a casa"

"Ok Andiamo".

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"Guardate che bello, Semplice è puro" prese un fiocco di neve e glielo soffiò in faccia a Kiba.

"Ayumu che fai?" Crucciandosi in viso.

Tomoki bisbiglio una cosa incomprensibile a Daichi,ma loro due si capivano come se avevano qualche linguaggio segreto.

Fecero delle palle di neve e gliele lanciarono una valanga immensa.

"Ayumu ci stanno puntando,riparati"la prese in braccio è la portò dietro l'albero.

"Kiba fai le palle di neve" Lo Disse con tono da leader.

"Signorsi,Comandante" facendogli il saluto da militare.

Kiba si guardava attorno,improvvisamente vide dei rami secchi,gli venne una brillante idea,se lì univa con una corda tutti insieme faceva una specie di scudo rudimentale.

"Ayumu coprimi".

"Tomoki colpiscilo" Indicandogli il bersaglio.

"Ayumu fai fuoco di soppressione"

Ayumu con veemenza distraeva il nemico,dandogli tempo a Kiba di costruire.

"Questo lo uniamo qui,questo glielo mettiamo tutto intorno,e questa pigna gliela leghiamo in mezzo,Voilà!" Facendosi i complimenti con se stesso per la sua creazione.

"Tartarughe Corazzate,in Azione" Gridandolo e invitando la sorella a mettersi assieme a lui dietro lo scudo.

"Daichi che facciamo?"Grattandosi la testa,ma anche il panico faceva la sua parte lo aveva paralizzato.

"Non ti preoccupare,ho tutta la situazione sotto controllo" Sistemandosi gli occhiali.

"Tomoki tienili occupati io li aggiro,dopotutto lo scudo difende davanti non alle spalle"Sussurrandolo al suo compagno di squadra.

"Ayumu tu distrai a Tomoki,io penso a Daichi"

"Ok,Oniisan".

Ayumu avanzava piano piano avvicinandosi sempre più al bersaglio.

Invece Daichi e kiba si studiavano da lontano,nessuno dei due voleva iniziare il combattimento per paura di perdere.

"Siccome non vuoi iniziare Kiba-Kun colpirò tua sorella" Mirando la palla verso Ayumu.

"Ayumu-Channn!!! Scappa!!" Gridò con quanto fiato in gola.

L'adrenalina ormai lo aveva pervaso che con un balzo era spuntato dietro le spalle di Daichi,lo bloccò e gli disse:"Prendi Questo!! Lanciandoglielo in testa e facendolo balzare all'indietro.

Tomoki si era messo in ginocchio con le mani alzate in segno di resa.

"Avevo tutto in pugno,avevo ormai vinto" Battendosi il petto diverse volte.

"Le Tartarughe Corazzate degli Hibiki vincono".

Kiba ed Ayumu salutarono i due amici e andarono a casa ricordandosi che la loro madre li voleva all'ora di pranzo.

 

 

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Note dell'autore


Mi Dispiace per l'immenso ritardo che ho messo ad aggiornarlo spero che questo capitolo vi piaccia. Ringrazio chi prende un po' del suo tempo per recensire,leggere o passare a guardare la mia storia vi ringrazio e Buona Serata a tutti.

Un Saluto dal vostro RyogaHibiki.

 

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Capitolo 5
*** Feng La Vendetta ***


 

Capitolo 5

Feng,la Vendetta

 

 

In un posto affollato

i miei occhi cercheranno

sempre i tuoi “

(Cit. Ryoga Hibiki)

 

 

Un altro nuovo giorno era iniziato nel paese del Sol Levante, al mattino c'era sempre un silenzio quasi magico, che faceva rilassare il nostro Kiba.

 

 

Quella ragazza ormai gli aveva rubato il cuore, in una sola sera lo avevano investito una miriade di sentimenti.

Nello stesso tempo però, il giovane era intimorito e pensieroso sul suo futuro.

Si era posto diverse domande su quella che appunto due sere prima le era apparsa dinanzi agli occhi come un’angelica visione.

 

“ Sarà lei quella che mi renderà felice? Sarò in grado di amarla, aiutarla in qualsiasi situazione che ci si parerà davanti? E sarò in grado di convivere con suo fratello Kenta?

 

Non faceva altro che ripetersi queste cose, d'altronde stava per fare una scelta molto importante della sua vita: trovare una ragazza, che lo avrebbe amato e apprezzato per ciò che era.

Kiba ormai era abituato ai soprusi ricevuti in precedenza da quelle vipere di fidanzate

Misaki gli dava l'impressione di essere quella giusta, sia dettato dal suo sesto senso e sia dagli sguardi fugaci ma intensi che si erano scambiati quella sera.

 

- Kiba Scendi, devi andare dalla signora Tanaka a portargli le verdure- Esclamò Akari dalla cucina.-

 

Era talmente assorto nei suoi pensieri che cadde fuori dal letto sobbalzando.

Intanto mentre scendeva le scale si massaggiava il bernoccolo che gli era spuntato in testa.

 

Kiba si guardava in giro per scovare la sua sorellina ma non la trovò.

 

- Mamma, dove è mia sorella? - Chiese perplesso.

 

- È andata a scuola, ha detto che voleva essere la prima ad entrare nella sua nuova classe - Disse la donna, mentre sistemava le ultime cose nella busta.-

 

- Non mi aspetta mai quando sto dormendo -

- Tieni Kiba, portarlo alla signora Tanaka - Dandogli la busta e il bacio del buongiorno.-

 

- Certo mamma, ci penso io-

 

* Allora la casa della signora Tanaka é dietro l'angolo quindi dovrei girare a sinistra*

 

Era fermo in un bivio, guardava sia a destra che a sinistra, ma l’orientamento era il suo tallone d'Achille. Non distinguendo tanto bene la sinistra dalla destra.

Menomale che in quel momento stava passando un signore, Kiba si avvicinò e gli fece un inchino

- Mi Scusi mi può dire qual è la sinistra?- Era un po' imbarazzato per quella richiesta.

 

Il Signore rimase a bocca aperta, perché era la prima volta che gli capitava un giovane che non sapeva distinguere né l’una né l’altra, ma vedendo la sua educazione glielo disse.

- Caro Ragazzo, devi girare per di qua- con un sorriso gli indicò la strada giusta.

- Grazie tante- .

Dopo un paio di minuti, fu di fronte al grande portone della Signora Tanaka.

- Tanaka-San, posso entrare- Esclamò Kiba con Cordialità.

 

In lontananza, nascosta da una leggera penombra si avvicinava l’arzilla signora Tanaka, vestita con una Felpa Grigia e un cappello di Lana in testa.

- Caro Kiba-Kun, entra o prenderai un raffreddore- la signora lo disse in modo molto dolce quasi come un canto di usignoli.

 

- La Ringrazio per la sua ospitalità, ma posso stare poco perché devo ancora arrivare a scuola-

 

Mentre la signora Tanaka gli stringeva la mano per avere un sostegno fino alla sala del tè -

Si sedettero e Kiba sul tavolo lasciò la busta datagli dalla madre.

 

- Caro Kiba-Kun, noto qualcosa di strano in te oggi, non so perché il mio intuito dice che sei un po' giù di morale- Aveva centrato il punto debole del ragazzo in pieno, ma lo aveva fatto perché poteva esser suo nipote ed anche per istinto di Nonna.

 

Kiba, aveva distolto lo sguardo dalla signora Tanaka, ma quel peso che gli comprimeva il petto doveva uscire in qualche modo e d'era il momento giusto per farlo.

 

- Tanaka-San, la ringrazio del suo apprezzamento verso la mia persona - Le lacrime avevano preso il posto delle parole; l'arzilla Tanaka gli prese una mano e gliela strinse forte.

 

- Carissimo Kiba, io sono qui, sfogati così ti posso dare i giusti consigli- Il ragazzo lasciò la presa e incominciò ad asciugarsi le ultime lacrime.

 

Quella Signora gli dava una certa sicurezza, la considerava come sua nonna, a cui confidarle tutto. Quell’ interessamento lo colpiva molto, tanto da dargli il coraggio di parlare.

- Io ... io ... sono innamorato di una Persona ...si Chiama Misaki Saotom … -lo interruppe subito, avendo capito già il quadro della situazione.

 

- Caro Kiba-Kun, lo sai che anch' io alla tua giovane età ero innamorata? mi è venuto in mente un proverbio giapponese, ed oggi te lo voglio donare- Il ragazzo spalancò gli occhi, era incuriosito, voleva sapere quale era il proverbio.

 

- “ Ai wa Kodashi ni se yo“ “Perché funzioni, l'amore deve essere un sentimento che cresce a poco a poco e che dura a lungo". -

 

- Capisco Nonna, ti posso chiamare così?- disse stringendole la mano-- Certo mio caro ragazzo - involontariamente una lacrima le scese dal viso, non aveva mai avuto dei nipoti, ma Kiba lo considerava come tale, e questo gli dava una grande gioia.

 

- Grazie Nonna -La Abbracciò fortemente e le diede baci affettuosi sulla guancia.

 

- Devo lasciarti purtroppo, perché devo andare a scuola, stammi bene -

 

- Ciao mio caro – Lo salutò con bel sorriso.

 

Aveva Trovato una nonna con cui parlare e confidarsi, quelle tenere parole gli avevano dato la carica necessaria per continuare il suo cammino ed ottenere la vittoria.

 

Fantasticava su come glielo avrebbe detto, aveva in mente varie frasi come

“La cosa più importante che ho sei tu e il tuo sorriso, così dolce e che dice molto di te, sei il mio respiro. Ogni nuovo giorno, mi sveglio e il mio pensiero sei sempre tu, mia Cara Misaki.”


Era finalmente arrivato al liceo Superiore Furinkan, da lontano intravedeva sua sorella discutere con Daichi ma un gran trambusto proveniva dietro di lui, Kenta era intento a correre verso la scuola.

 

Kiba si tolse la cartella di dosso, e voleva scontrarsi con lui.

 

- Kenta sei mio - Gli tirò un pugno ma Kenta con un poderoso balzo gli volo dietro e lo sfiorò con un dito.

 

- Ho Vinto - Lo derise, gli fece la linguaccia e poi scomparì.

” Kenta questa me la paghi “ Pensò Kiba, con Passi pesanti e con aria imbronciata entrò nello spiazzale della scuola.

 

- Hai barato Kenta - Lo prese per il colletto e gli intimò che gli avrebbe fatto male.

 

Ma da quel viale con alberi pieni di neve e una luce tenue spuntò un viandante, con un Sugegasa* in testa, un mantello cremisi, e dei pantaloni logori dal viaggio.

Il viandante ad un tratto si mise a correre e sfoderò due Ventagli* che avevano delle punte nelle diverse aste dell'arma.

 

Con quei ventagli formò un turbine dove si sedette e con gran voce gridò:

- Sto cercando un ragazzo, di nome Kenta Saotome, sono venuto dalla Cina per sfidarlo –

 

Kiba rimase attonito sia per la dichiarazione di sfida che per la mossa sfoderata dal cinese.

 

Con Aria da superiorità e indicandosi disse: - Sono io Kenta Saotome e accetto la sfida -.

 

-Ma Che ... usi come arma dei Ventagli, sei ridicolo– Disse beffandosi di lui.

 

- Queste stupido che non sei altro, sono le famosissime Fan i ventagli da combattimento-

 

- Ma fammi il piacere, non mi annoiare con questi discorsi inutili, dimmi chi sei- .Gli chiese senza Preamboli.

 

- Mi Chiamo Feng e sono figlio di Shampoo e Mousse, sono venuto qui per distruggere uno della famiglia Saotome in questo caso te, preparati a morire-

 

Si tolse il mantello che quando cadde a terra, creò una crepa; una voce femminile spunto dal nulla: - Fratellone, stai attento è molto forte guarda cosa portava addosso- Allarmandosi del misterioso avversario.

 

- Non Ti preoccupare, ci penso io a sistemare questo fenomeno da Baraccone–

 

Non voleva dare nell'occhio, ma aveva notato che questo avversario gli avrebbe dato filo da torcere, doveva stare attento anche a quei Fan, avevano delle lame in ciascuna asta doveva colpirlo a distanza se si sarebbe avvicinato troppo sarebbe stata la sua fine.-

 

- Kenta,preparati a morire-

 

Muoveva quei ventagli come se fosse un serpente a sonagli, voleva confondere l'avversario e colpirlo nel punto dove non se lo aspettava.

 

Guizzò davanti a Kenta, dandogli una serie di colpi con quei ventagli, il pubblico era rimasto in silenzio, guardavano sbaloriditi la scena.

Kenta con grande destrezza parava ad uno ad uno quei colpi, ma improvvisamente si distaccarono.

 

- Bravo Kenta mi faccio i miei complimenti, sei un bravo combattente- Lo guardò con sguardo torvo.

 

- Fammi vedere il tuo potenziale, non ti stai impegnando al massimo- Disse con tono scettico.

 

- Allora vuoi vedere il meglio di me, ti accontento subito- con quei movimenti del corpo, e dei ventagli, a tutti quanti gli parve che fosse un Airone.

- Paishè cang lù feixing -* Gridò energicamente Feng.

 

Con un salto era in aria, e poi si precipitò girando su sé stesso e muovendo contemporaneamente i due ventagli su Kenta, indifeso da quel’ attacco inaspettato.

 

- Prendi questo - Infliggendogli numerosi colpi sulle braccia, facendolo rimanere in ginocchio in balia dell'avversario.

 

Kiba stringeva forte le mani, voleva fare qualcosa, ma una forza strana lo bloccava al suolo, la voce allarmata e il pianto della sua amata Misaki lo fecero riprendere.

 

- Kiba,aiuta mio fratello, salvalo, fallo per me- Disse stingendogli fortemente la Felpa.

 

- Arrivo, sei finito Kenta- Disse il viandante, ritornando alla carica sul povero Kenta.

 

Tutti distolsero lo sguardo dalla scena, ma uno strano rumore cupo li fece ricredere, Kiba bloccava l'impugnatura dei ventagli salvando così la vita

al povero Kenta.

 

- Tu, Kiba hai fatto questo per me? Grazie- Poi perse i sensi per il forte dolore inflittogli da Feng.

 

- Maledetto, te la vedrai con me - Lo scaraventò in avanti con tutta la sua forza.

- Non Ti devi intromettere tu - Borbottò Feng verso il nuovo avversario, infuriato più che mai.

- Te la faccio vedere io una mossa veramente formidabile - Così, gli fece capire che ormai aveva i minuti contati

- Daichi, Ayumu portate Kenta all'infermeria non c'è tempo da perdere- Affermò raucamente.

 

- Vediamo che sai fare, sconosciuto -

 

- Shishi Hoko Dan - gridandolo con veemenza.

 

Feng non credeva ai suoi occhi quella mossa che lo stava letteralmente investendo,

era la tecnica che gli aveva spiegato il suo caro padre, Mousse.

 

Si era ripromesso fra sé e sé che sarebbe ritornato un giorno prima o poi.

 

Misaki accorse per stingere fra le sue braccia, Kiba il salvatore di suo fratello.

 

- Carissimo,Kiba non so come ringraziarti - Lo strinse forte e lo riempì di baci.

 

- Misaki-Chan, sbrighiamoci andiamo subito in infermeria a vedere come sta tuo fratello -

 

- Andiamo -.

 

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Ai wa kodashi ni se yo = Ama Gradualmente

 

Cappello a cono di paglia = Chiamato Sugegasa in Giappone, Dou li (Cappello in bambù) In Cina e Taiwan, è un tipo di capello di paglia originario dell'est e sud-est asiatico.

In Vietnam,Cina e Giappone ha una forma conica e viene fissato mediante una stringa di tessuto che passa sotto il mento, spesso di seta; all'interno è presente un' altra fascia che non lo fa muovere sulla testa. Questo cappello viene usato essenzialmente come protezione dal sole e dalla pioggia, specialmente da chi lavora nei campi di riso.

 

Ventaglio o Fan = Le Tecniche del Taiji Quan si rifanno a quelle del ventaglio da guerra, un arma medievale cinese la quale all'estremità di ogni asta finiva con una punta simile a quella della Jian o spada Dritta. In Questo modo, quando il ventaglio era chiuso le diverse aste si reggevano tra di loro e le punte allineate l'un l'altra formavano una perfetta punta adatta soprattutto per l'affondi, quando invece il ventaglio veniva aperto le diverse aste si ordinavano seguendo una forma ad arco e le varie punte risultavano allineate sullo stesso piano, il che conferiva alle tecniche di taglio un grande vantaggio.

 

Paishè cang lù feixing= Il Colpo Dell'airone di Feng

 

Shishi Hoko Dan = Il Colpo Del Leone Imparato da Ryoga.

 

Nota Dell'autore

 

Eccomi Qui L'Eterno Disperso Ritorna XD. Dopo Tanta assenza e Momenti no sono spuntato con questo nuovo capitolo. Ringrazio di cuore chi mi ha dato una mano veramente grande con questa storia con i vostri calorosi consigli.

Ringrazio chi segue e recensisce, i lettori silenziosi.

Senza il vostro supporto non sarei arrivato fin qui grazie dall'immenso del cuore e dal vostro affezionatissimo RyogaHibiki

 

 

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