Bedtime stories of our lives~

di Gallaghersaresurvivors_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ~Il Patronus ***
Capitolo 2: *** ~Vendetta ***
Capitolo 3: *** ~Albus' bedtime ***



Capitolo 1
*** ~Il Patronus ***


***


Luna fissò la punta della sua bacchetta.
Un ricordo felice. Mh.
Pensò a sua madre, pensò a come aveva riso quando Luna aveva fatto diventare la coda blu al loro gatto, a quella schiera di denti bianchi, gli occhi appena socchiusi e il viso rivolto appena verso l'alto.
Ma era passato così tanto tempo, il ricordo ormai non era più nitido, non brillava più.
Luna chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi...Pensava ai prati, ai nargilli che si aggiravano per il suo giardino, alle risate.
E con le risate le venne in mente una sola parola: "Amici".
Quella parola che aveva ripetuto innumerevoli volte in tempera dorata sulle pareti della sua camera.
Pensò ai ritratti, a quando per riprodurli aveva osservato per una settimana di fila le sfumature dei capelli di Ginny, gli occhi di Harry.
Pensò al sorriso dolce di Hermione, alla stretta calorosa e impacciata di Neville, alle orecchie rosse di Ron.
La sua famiglia.
Avvertì una piccola scossa e poi a fatica vide una piccola scintilla argentea farsi strada per uscire dalla punta della sua bacchetta.
Si concentrò ancora di più.
La nebbiolina prese forma, si sparse nell'aria e assunse la forma di un piccolo animale peloso.
Una lepre.
Una lepre bianca che saltellava sul posto, fremendo di esaltazione.
Luna rise, agitò appena la bacchetta e il Patronus prese a girarle attorno, lasciando una scia di luce azzurrina sulla sua strada e una calma che la ragazza non aveva mai provato prima.


Ora, a tanti anni di distanza, Luna si chiedeva cosa ne avevano fatto i suoi amici dei loro ricordi.
Avevano cercato di dimenticare? 
Si erano costruiti nuove vite sforzandosi di farlo? 
Luna, da parte sua, aveva scelto di rivivere un ricordo per volta, felici o meno che fossero.
E, volendo prestare fede alla sua promessa, tutte le sere tirava fuori il vecchio pensatoio di pietra e sceglieva accuratamente un ricordo da rivivere tra i tanti che le vorticavano di continuo in testa.
Agitò appena la bacchetta, sussurrando e il Patronus apparve dal nulla, saltellando e facendo capriole, fendendo l'aria attorno a Luna senza fermarsi nemmeno per un secondo.
Luna sorrise, erano passati tanti anni, ma la sensazione non era cambiata.

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Capitolo 2
*** ~Vendetta ***


 >>>


Neville strinse i pugni davanti a sé: "Ci avete già fatto perdere abbastanza punti, Grifondoro non perderà anche la Coppa delle Case per colpa vostra!", ma prima che potesse fare qualsiasi cosa Hermione lo immobilizzò senza pensarci su, chinandosi poi per chiedergli dolcemente scusa, occhioni tristi e sguardo sincero.
 
>>>
 
"Neville, tu vivi con tua nonna, vero?"
Oh no, cosa vuole da lei? Non voglio che quel molliccio si trasformi in lei.
Risate fragorose. 
L'aveva detto ad alta voce, diamine.
Anche il professor Lupin rise, appoggiandogli una mano calda sulla spalla e spingendolo avanti di qualche passo.
"Tranquillo Neville, non lo farà." poi, abbassando il tono cosicché solo lui potesse sentirlo spiegò: "Voglio che immagini il Professor Piton, con i vestiti di tua nonna addosso e magari anche una borsetta."
No.
Lo verrà a sapere.
Mi caccerà da Hogwarts, no no no, non posso farlo.
Ma l'espressione del professore era serena e Neville si rese conto che questa era l'occasione giusta per ripagare Piton di tutti quegli anni di tortura.
"Pensi di farcela?"
Neville annuì.
Molto bene, al mio tre.
Neville si concentrò con tutte le sue forze, ripescando tra i meandri più reconditi dell'armadio di sua nonna il completo più orribile che potesse trovare.
Ah, trovato.
"...due...tre."
Il professor Piton uscì dall'armadio, il viso austero e meschino, scrutandolo dall'alto con il suo torreggiante naso a punta in primo piano e Neville dimenticò tutto ciò che aveva progettato.
C'era troppo odio in quegli occhi, troppa cattiveria, lo spaventava come niente aveva mai fatto prima.
"Neville!"
Giusto, giusto. Concentrati.
Ridiculo? No no, Riddikulus!
Si schiarì la gola. 
"RIDDIKULUS!"
Ed ecco, Nel giro di un secondo la veste nera di Piton si trasformò in quello di sua nonna, con tanto di cappellino e borsetta rossa.
La classe intera scoppiò a ridere.
Ma ridevano con lui stavolta, non di lui.
Neville sorrise soddisfatto al professore, che gli diede una lieve pacca sulla spalla in risposta, fiero.

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Capitolo 3
*** ~Albus' bedtime ***


"Da cosa dipendono gli animali luminosi delle persone, papà?" chiese il piccolo Albus tirandosi a sedere sul letto.
"Si chiamano Patronus" puntualizzò Harry arricciando appena il naso, in un gesto molto simile a quello che era solita fare Hermione, quando ancora andavano a scuola.
"Te lo spiegherò un'altra volta, si è fatto tardi ormai."
"Uffa, proprio sul più bello..." iniziò a lamentarsi Albus, ma fu interrotto da un grosso sbadiglio.
Harry sorrise, baciò la fronte del figlio e mormorò appena: "Nox".
Albus viveva per le storie che Harry gli raccontava di sera; come ogni altro bambino aspettava ed amava con fervore quei momenti serali in cui poteva avere il padre tutto per sé.
Quella sera i ricordi erano stati due e Albus non aveva potuto fare a meno di notare come gli occhi di Harry si fossero illuminati mentre raccontava, perso nei propri pensieri, mentre regalava al figlio un'altra parte del proprio passato.
Sorridendo appena Albus si rilassò, cercando di immaginare il volto di un uomo che non aveva mai conosciuto,(ma di cui aveva sentito tanto parlare) uscire da uno strano armadio con tanto di borsetta e cappello.
Si immaginò gli occhi azzurri di Luna, il suo sorriso gentile che il padre tanto gli aveva descritto.
Ripensò a Neville, alle sue tasche sempre piene di cioccolatini, ai regali che da parte sua non mancavano mai e cercò di figurarsi un ragazzino maldestro e tremante, con lo sguardo fisso a terra e i denti sporgenti, ma prima di riuscirci il sonno finalmente lo colse.
 

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